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LUNEDì

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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Giugno 2004
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IL PRESIDENTE BUSH INVITATO AD AMPLIARE LA POLITICA DI RICERCA SULLE CELLULE STAMINALI  
 
Bruxelles, 28 giugno 2004 - Un gruppo di 142 rappresentanti di pazienti, università e società scientifiche statunitensi che formano la coalizione per l'avanzamento della ricerca medica (coalition for the advancement of medical research, Camr) ha invitato il presidente Bush a riconsiderare le politiche federali di ricerca sulle cellule staminali degli embrioni umani. In una lettera inviata il 23 giugno alla Casa Bianca, la Camr sostiene che, quando entrarono in vigore nel 2001, le norme stabilivano provvedimenti che avrebbero permesso l'avanzamento della ricerca critica, ma che da allora 'sono emersi numerosi sviluppi che richiedono una nuova valutazione di questa politica'. Il presidente della Camr Daniel Parry ha dichiarato: 'La politica dell'amministrazione era stata accolta con grande speranza, ma i recenti sviluppi della ricerca ne richiedono l'estensione. Nei tre anni trascorsi da quando è stata annunciata questa politica, più di 4 milioni di americani sono morti a causa di malattie che la ricerca sulle cellule staminali degli embrioni ha la possibilità di curare. Non possiamo permetterci di aspettare più a lungo'. Per quanto riguarda la Camr, lo sviluppo più significativo è la relativa indisponibilità per la ricerca negli Stati Uniti di linee complete di cellule staminali. Quando il governo statunitense annunciò nel 2001 la sua politica, lo fece pensando che ne fossero disponibili più di 60. Invece recenti stime dei Nih (National Institutes of Health) finanziati dal Congresso collocano la cifra a 19, nettamente inferiore a quanto previsto quando furono stilate le norme. 'La maggior parte della comunità scientifica è unanime: per sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla ricerca sulle cellule staminali degli embrioni, il numero di linee di cellule staminali prontamente disponibili per gli scienziati deve essere aumentato', dichiara la lettera. Quindi la lettera ricorda che a maggio il direttore dei Nih Elias Zerhouni aveva scritto ai membri del Congresso per comunicare che un maggior numero di linee cellulari avrebbero accelerato la ricerca su certi aspetti delle cellule staminali. In risposta, il 23 giugno alla Camera dei Rappresentanti è stata esposta la nuova proposta di legge destinata ad estendere il sostegno federale per la ricerca sulle cellule staminali degli embrioni. Il Rappresentante Michael Castle, uno dei copromotori della legge, ha rifiutato di speculare sul passaggio o meno delle riforme prima della pausa estiva, ma ha aggiunto che sperava che la legge non fosse necessaria e che il governo procedesse in ogni caso ad una rivalutazione della sua politica. Infolink: http://www.Camradvocacy.org  
   
   
PRESENTATA A MILANO BIOFORUM: LA MOSTRA-CONVEGNO SULLE BIOTECNOLOGIE E LA BIOINDUSTRIA DOVE SCIENZA E IMPRESA SI INCONTRANO, L’APPUNTAMENTO, IN PROGRAMMA DAL 22 AL 24 SETTEMBRE 2004 PRESSO L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Un luogo per far incontrare, pensare, discutere chi oggi si occupa di biotecnologie , sia in ambito universitario che in centri di ricerca o in aziende private; chi le finanzia, aiutando così a far crescere progetti e idee innovative; chi ha già sviluppato – dalle piccole start-up alle big pharma – bioprocessi e bioprodotti per la salute o per l’agroindustria; chi opera ai vari livelli della Pubblica Amministrazione ed ha il compito di promuovere azioni politiche incisive e di far conoscere nuovi strumenti legislativi in grado di dare sempre più forza e consistenza all’industria biotecnologica: tutto questo è Bioforum, l’unico appuntamento italiano del 2004 dedicato alle biotecnologie, presentato questa mattina a Milano e di scena, sempre nel capoluogo lombardo, dal 22 al 24 settembre 2004 presso il Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università di Milano–bicocca. La scelta di Milano come sede dell’appuntamento testimonia il ruolo di assoluto riferimento a livello europeo assunto ormai da diversi anni dal cluster biotecnologico della Lombardia, dove, accanto a Istituzioni, Centri di ricerca e Università leader nella ricerca e nel lancio di progetti, è presente il 50% delle imprese biotech italiane e il 70% degli addetti totali del settore. Obiettivo della mostra convegno è quello di favorire al massimo lo scambio di idee e la nascita di nuove occasioni di ricerca e di business, cercando di analizzare verso quali aree di ricerca sono indirizzate le biotecnologie, che tipo di ricaduta finale hanno questi studi sulla produzione di nuovi farmaci e quindi sulla prevenzione e sulla salute dei cittadini, ed ancora qual è lo stato dei rapporti tra ricerca e industria nel nostro Paese e in quali condizioni si opera invece all’estero. Verranno affrontati e discussi i temi di maggior impatto e attualità legati alla salute, all’ambiente e all’agroalimentare, ai bioprodotti e ai bioprocessi, alla bioinformatica e alle tecnologie, alla finanza e ai servizi di supporto. Inoltre, grazie all’intervento di rappresentanti di alcuni dei Paesi più significativi nel settore, è in programma una sessione di lavoro che illustrerà caratteristiche e modelli di sviluppo di cluster, biodistretti e parchi scientifici internazionali. Infine la sessione conclusiva dei convegni illustrerà la ricerca, ora in corso, promossa dal Comitato Nazionale per la Biosicurezza e le Biotecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sulla partecipazione delle imprese al Vi Programma Quadro dell’Unione Europea nel settore delle Scienze della Vita, in modo da incentivare la loro partecipazione al prossimo bando. Un contributo fondamentale allo svolgimento di Bioforum verrà dato dalle imprese che parteciperanno all’appuntamento e che porteranno la loro esperienza illustrando le idee e i progetti più innovativi in ambito biotech. Nella mostra, in parallelo ai convegni, verranno proposti numerosi momenti di approfondimento delle più moderne soluzioni in fatto di componenti, prodotti, apparecchi, impianti e, non ultimi, hardware e software specializzati. Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero delle Attività Produttive, dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca e dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Bioforum è un evento organizzato da Iter e realizzato con il contributo scientifico di un autorevole Comitato Promotore e con la collaborazione di Assobiotec, Cnr, Hsr, Ifom, Politecnico di Milano, Università di Milano–bicocca e Università di Milano. Bioforum, rivolto al mondo della Scienza e dell’Impresa, avrà ingresso gratuito previa registrazione sul sito www.Bioforum.it/iscrizione  
   
   
SEMPRE PIÙ VECCHI, SEMPRE PIÙ VULNERABILI L’EMERGENZA ANZIANI SOLI E/O NON AUTOSUFFICIENTI  
 
Roma, 28 Giugno 2004 - L’eurispes stima che in Italia la popolazione anziana subirà, rispetto al 2001, un aumento del 48% nel 2026 e del 77,5% nel 2051. In valori assoluti, gli ultrasessantacinquenni passeranno dai poco più di dieci milioni del 2001 ai quasi 15 milioni del 2026 e ai poco meno di 18 milioni del 2051. In altre parole, mentre oggi c’è quasi un anziano su cinque, nell’arco di tre-quattro decenni ci sarà un ultrasessantacinquenne ogni tre abitanti. Disaggregando i dati delle proiezioni su base regionale, l’Eurispes ha calcolato che i valori più elevati di incremento assoluto medio annuo, nell’imminente futuro, cioè per i primi 25 anni considerati, vedono in Lombardia, Lazio, Campania, Veneto, Puglia e Sicilia un aumento di oltre 10mila anziani l’anno. Il caso più importante risulta essere la Lombardia in cui, nell’arco dei prossimi 25 anni, si prevede un aumento di circa 930mila ultrasessantacinquenni, cioè un flusso annuale pari a circa 37mila “nuovi” anziani. In termini relativi nel 2026 i tassi di incremento più elevati e superiori alla media nazionale (1,9%) si registreranno in Sardegna e Trentino Alto Adige (2,7% all’anno); Campania (2,5%); Lombardia, Veneto e Puglia (2,4%); Valle d’Aosta (2,3%) e Lazio (2,2%). Nel 2051 i valori regionali sono più in linea con il dato medio nazionale (0,8%) con delle lievi differenze per quanto riguarda Trentino Alto Adige (1,3%), Campania (1,1%), Veneto (1%), Lombardia, Emilia Romagna ed Abruzzo (0,9%). Le cifre, contenute all’interno di uno studio dell’Eurispes dedicato all’emergenza anziani, pone l’accento sul fatto che il progressivo invecchiamento della popolazione ha comportato e comporta radicali ripensamenti delle strategie sanitarie, con l’individuazione di nuovi e più appropriati modelli assistenziali, tesi sia al miglioramento della qualità della vita dei soggetti ultrasessantacinquenni sia ad un più razionale utilizzo delle risorse. L’invecchiamento della popolazione ha fatto emergere due problemi principali a cui il sistema assistenziale italiano è chiamato con urgenza a far fronte: da un lato è cresciuto il numero dei “grandi anziani” che vivono soli o per i quali la rete dei sostegni familiari si è indebolita; dall’altro aumenta il numero di anziani esposti al rischio di perdere la loro autosufficienza fisica o psichica. Non deve sorprendere che nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005, approvato dal Consiglio dei Ministri nell’estate dello scorso anno, uno degli obiettivi sia quello di «promuovere una rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza agli anziani», insieme «ai malati cronici e ai disabili». Il legislatore parte dal presupposto che l’anziano vive meglio nel proprio domicilio e nel contesto di una famiglia. Spesso, però, la famiglia ha difficoltà economiche e logistiche ad assistere in casa l’anziano che necessita di cure. È, quindi, necessario supportarla in questo compito. A fronte di un fabbisogno stimato in circa 15 miliardi di euro per anno, oggi l’Italia spende per l’assistenza sociale circa 6,5 miliardi di euro. Tutti i paesi occidentali hanno avuto il problema di finanziare adeguatamente un settore dell’assistenza che solo 30 anni or sono era di dimensioni insignificanti, ma che ora, con l’allungamento dell’aspettativa media di vita, è in aumento progressivo. Attualmente nel Nord Italia quasi il 10% della popolazione ha più di 75 anni (poco meno nel Sud del Paese) e sappiamo che la disabilità in questa fascia di popolazione raggiunge il 30%. Lo studio dell’Eurispes mette poi in evidenza un progressivo impoverimento delle pensioni. Complessivamente, al 31 dicembre 2002, il numero dei titolari di pensione è pari a quasi 16milioni; l’importo medio annuo è di 11.475,28 euro con delle oscillazioni che vanno da 9.276 euro (in Molise) a 13.398 euro (in Liguria). La composizione percentuale dei pensionati mostra che il 48,9% si concentra nelle regioni settentrionali, il 31% nelle regioni meridionali ed il restante 20,1% nel Centro Italia. Nello specifico, la Lombardia registra la quota più consistente di pensionati (16,3%), seguita da Piemonte (8,6%), Emilia Romagna (8,4%) e Lazio (8,3%). La Valle d’Aosta rappresenta la realtà con il minor numero di pensionati (0,2%), molto simile il valore del Molise (0,6%). Il confronto relativo agli importi viene realizzato attraverso i numeri indice calcolati sulla base del dato medio nazionale (pari a 100). In questa classifica, quasi tutte le regioni del Nord e molte del Centro presentano un valore superiore alla media (il Lazio registra l’indice più elevato pari a 114,9), mentre nel Sud la situazione appare più sfavorevole. Come detto, il Molise rappresenta la realtà con l’importo medio più basso rispetto al resto dell’Italia, pari a circa 770 euro mensili. Al fine di analizzare la distribuzione individuale dei redditi da pensione e la misurazione della disuguaglianza tra essi, si è proceduto alla ripartizione dei pensionati per decili di popolazione sulla base dell’importo medio annuo percepito. Possiamo osservare che l’importo medio (2.160 euro) dei redditi nel decile più povero corrisponde a circa il 7% di quello del decile più ricco (30.526 euro) e al 25% del quinto decile (8.430 euro). La sproporzione tra i primi cinque decili e quelli più ricchi è davvero molto elevata, i primi rappresentano circa un terzo della ricchezza complessiva. Ma dove risiedono i pensionati più poveri? Nel Mezzogiorno si registra la percentuale maggiore di pensionati (35%) appartenenti al decile più basso, molto simili le percentuali rilevate dal 2° al 5° decile e più contenute le quote nei decili più ricchi (inferiori al 28%). La quota di pensionati residenti nell’Italia centrale oscilla intorno al valore medio (19,5%), con una punta (24,6%) nel decile più elevato. Nel Settentrione la situazione si presenta più favorevole: a partire dal 6° decile la quota di pensionati è superiore al 50%, e addirittura pari al 58,6% nell’8° decile. Ma quali misure sono state prese per gli anziani che percepiscono i redditi più bassi? E’ stata mantenuta la promessa elettorale di garantire un milione di vecchie lire al mese a tutti i pensionati? Questo specifico intervento è stato previsto dalla legge 448/2001, e poi attuato dalla Finanziaria per il 2002, con un incremento delle maggiorazioni sociali a favore di soggetti in condizioni economiche disagiate fino a garantire un reddito pensionistico pari a 516,46 euro al mese per tredici mensilità. Però, dei quasi 6milioni di pensionati con importi uguali o inferiori a 516,46 euro, solo 1.565mila hanno beneficiato della legge. Una quota molto simile non era in possesso dei requisiti di età previsti dalla normativa (non doveva avere meno di 70 anni, con la riduzione di un anno ogni cinque anni di contribuzione, fino ad un limite massimo di cinque anni; inoltre per i titolari di pensione di inabilità, gli invalidi civili totali, i sordomuti e i ciechi civili assoluti il requisito di età era, invece, fissato a 60 anni). Altri 2.700mila anziani, pur essendo in possesso dei requisiti di età, sono rimasti esclusi dalla legge. Sommando questi ultimi a coloro che non erano in possesso dei requisiti di età si contano oltre quattro milioni di pensionati che vivono con meno di un milione al mese.  
   
   
SENZA RECETTORI µ, ADDIO MAMMONI  
 
Roma, 28 giugno 2004 - Il neonato cerca la madre per lo stesso motivo per cui il tossicodipendente cerca la droga. A suggerirlo è una ricerca condotta su topi di laboratorio da Francesca D’amato e Anna Moles dell’Istituto di Neuroscienze (In) del Cnr, e da Brigitte Kieffer del Cnrs francese. “La sensazione di piacere e benessere provata dai piccoli di mammifero quando sono vicini alla madre” spiega Francesca D’amato dell’In -Cnr “è mediata dal sistema oppioide, circuito cerebrale costituito da neurotrasmettitori, lo stesso che negli individui è responsabile della trasmissione del dolore e della dipendenza da sostanze d’abuso, come morfina ed eroina”. Più specificatamente, il sistema oppioide è dotato di specifici recettori, denominati µ, i quali sono in grado di captare e veicolare tali sensazioni. “I piccoli degli animali cercano la presenza della madre, fonte di sostentamento, calore e protezione, quindi di benessere, avvicinandola, seguendola e protestando con segnali di richiamo (vocalizzazioni) quando essa si allontana. Nei bambini” prosegue la D’amato “ sono essenzialmente il pianto e il sorriso gli strumenti per guadagnare le attenzioni del genitore. Le ricercatrici dopo aver privato alcuni topolini del gene che codifica per i recettori µ, hanno osservato che essi mostrano un deficit nel comportamento di attaccamento alla madre. “I topi geneticamente modificati”- continua la ricercatrice del Cnr “vocalizzano meno in assenza della madre e non mostrano una preferenza specifica nei confronti degli odori del genitore e dei fratelli, rispetto ai topi normali”. La scoperta rappresenta una conferma del ruolo rilevante che alterazioni del sistema oppioide possono avere sul normale sviluppo dell'attaccamento che anche nell’uomo sta alla base della costruzione dei legami sociali. “Il topo knockout” conclude la ricercatrice “diventa pertanto un modello genetico per lo studio di patologie dello sviluppo che riguardano il comportamento sociale, come per esempio l’autismo”. Tale risultato rappresenta un primo passo per la comprensione dei meccanismi biologici alla base di fenomeni molto complessi, come i legami sociali e le relazioni affettive, che è stato sempre difficile interpretare e misurare negli animali. Per informazioni: Francesca D’amato, Istituto di neuroscienze (In) del Cnr, Roma, tel. 06/86090323, f.Damato@ipsifar.rm.cnr.it  
   
   
BUONI RISULTATI PER LE INDICAZIONI TERAPEUTICHE DI THYROGEN NEL TRATTAMENTO DEL CARCINOMA TIROIDEO  
 
Modena, 28 luglio 2004 - Thyrogen (tireotropina alfa), prodotto da Genzyme Corporation (Nasdaq: Genz), utilizzato nei controlli diagnostici in pazienti con carcinoma tiroideo sottoposti ad asportazione chirurgica della tiroide, ha dimostrato la propria efficacia anche in applicazioni terapeutiche. Questi i risultati di uno studio clinico, presentato a New Orleans durante il meeting annuale dell'Endocrine Society, condotto per valutare l'efficacia e la tollerabilità di Thyrogen nella terapia ablativa dei residui e delle metastasi della tiroide, in pazienti affetti da carcinoma ben differenziato della tiroide e già sottoposti ad asportazione chirurgica. Solitamente alla tiroidectomia fa seguito la somministrazione di iodio radioattivo per la rimozione di eventuali residui tiroidei, durante la quale viene sospesa l'assunzione dell'ormone tiroideo sostitutivo, con conseguenti effetti negativi indotti dall'ipotiroidismo, quali spossatezza, depressione e aumento di peso. Lo studio comparativo, condotto in 9 centri tra Europa, Canada e Stati Uniti, ha arruolato 63 pazienti tiroidectomizzati e sottoposti a successivo trattamento con iodio radioattivo per l'eliminazione dei residui e delle micrometastasi tiroidee. Sono stati messi a confronto gli esiti dell'ablazione dei pazienti ai quali era stata sospesa la terapia ormonale, con quelli dei pazienti ai quali, pur mantenendo la terapia ormonale, è stata associata la somministrazione di Thyrogen. I risultati della prima fase dello studio hanno dimostrato che l'efficacia della somministrazione di Thyrogen non è inferiore alla sospensione della terapia ormonale per la rimozione del residuo del tessuto tiroideo: il 100% dei pazienti in entrambi i gruppi ha, infatti, terminato il trattamento con successo. Thyrogen ha, inoltre, dimostrato di migliorare in maniera significativa la qualità della vita del paziente, evitando la sospensione dell'ormone tiroideo. Infine, Thyrogen ha confermato di essere un farmaco di elevata tollerabilità. "Questi dati sono estremamente interessanti e rappresentano una grande promessa per l'applicazione terapeutica di Thyrogen", afferma Mike Heslop, Senior Vp e General Manager della Divisione d'Endocrinologia della Genzyme. "Crediamo ci sia un chiaro beneficio clinico per i pazienti, che possono così evitare gli effetti negativi dell'ipotiroidismo. Siamo, peraltro, in attesa di presentare questi dati alle autorità Europee (Emea) e dell'estensione delle indicazioni da parte della Fda negli Usa". Due settimane dopo l'intervento chirurgico e il successivo trattamento con radioiodio, i pazienti sono stati suddivisi in due gruppi randomizzati: in un gruppo si è sospeso l'ormone tiroideo per 4-6 settimane, nell'altro si è mantenuta la terapia ormonale, somministrando Thyrogen al momento dell'ablazione. Il successo dell'ablazione è stato valutato basandosi sulla "scintigrafia" con Thyrogen, effettuta otto mesi dopo la somministrazione di radioiodio, considerando positiva l'assenza di un residuo o, se visibile, con un valore comunque inferiore all' 0.1 % dell'isotopo somministrato. Ulteriori criteri utilizzati per valutare il successo della terapia hanno incluso il valore della Tg sotto stimolo di Thyrogen (Tg) <­2ng/ml ed una scintigrafia negativa. Lo stato di salute dei pazienti è stato valutato utilizzando sia la scala Billewicz, che rileva i sintomi di ipotiroidismo immediatamente prima dell'ablazione, sia la scala Sf-36, per la valutazione della qualità della vita. La scala Billewicz ha dimostrato che i pazienti nel gruppo Thyrogen non presentavano alcun sintomo d'ipotiroidismo. La scala Sf-36 ha evidenziato che i pazienti trattati con Thyrogen avevano una migliore qualità della vita, come documentato da 5 degli 8 indicatori (funzioni fisiche e sociali, attività quotidiane, vitalità e salute mentale). "Questo studio incoraggia chiaramente l'utilizzo di Thyrogen insieme al trattamento con iodio radioattivo", afferma il Prof. Furio Pacini, Direttore della Cattedra di Endocrinologia dell'Ospedale Le Scotte di Siena. "I miei pazienti, trattati con Thyrogen, hanno infatti evitato di diventare ipotiroidei. Effetto che, fino ad oggi, costituiva un passaggio obbligato della cura". Secondo quanto dichiarato dalla American Cancer Society, ogni anno negli Stati Uniti e in Europa vengono eseguiti circa 32.000 interventi di ablazione con iodio radioattivo, che è considerato il miglior metodo per scongiurare la comparsa di recidive nel cancro della tiroide. Si sta inoltre valutando l'utilizzo di Thyrogen in un'altra indicazione terapeutica: il gozzo multinodulare non tossico. I dati preliminari dello studio clinico di fase I sono previsti all'inizio del 2005. Thyrogen è stato approvato negli Usa, nel novembre 1998, come strumento diagnostico insieme alla tireoglobulina sierica (Tg), con o senza imaging con iodio radioattivo, in pazienti con cancro ben differenziato della tiroide sottoposti precedentemente a chirurgia e successiva ablazione del residuo. Tali pazienti, dovevano necessariamente intraprendere una sospensione della terapia ormonale (Thst) e sottoporsi a test periodici, al fine di individuare recrudescenze o metastasi. Thyrogen consente loro, invece, di continuare la terapia Thst, evitando i sintomi debilitanti dell'ipotiroidismo clinico. Thyrogen è stato commercializzato in Europa nel 2001.  
   
   
MINISTRO SIRCHIA RINNOVA ORDINANZA PER FARMACI ANTISTAMINICI GRATUITI  
 
Roma, 28 giugno, 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha rinnovato il 24 giugno l’Ordinanza che riclassifica in fascia A, vale a dire a completo rimborso da parte del Servizio Sanitario Nazionale, i medicinali antistaminici efficaci per il trattamento dei sintomi delle patologie allergiche che precedentemente erano a totale carico del cittadino. Si tratta di specialità medicinali la cui prescrizione è limitata ai pazienti affetti da patologie su base allergica di grado medio e grave (rinocongiuntivite allergica stagionale, orticaria persistente non vasculitica) che necessitano di trattamenti prolungati, vale a dire superiori a sessanta giorni. L’ordinanza, che entrerà in vigore all’atto della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avrà efficacia fino alla data del provvedimento di revisione delle note Cuf.  
   
   
FARMACI GENERICI: INNOVAZIONE E GARANZIE COLTO E BENESTANTE IL CITTADINO CHE SCEGLIE IL FARMACO GENERICO NECESSARIE MAGGIORI INFORMAZIONI PER I CITTADINI DA PARTE DELLE ISTITUZIONI  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Una nuova importante presenza caratterizza il mondo dei farmaci generici in Italia: Sandoz, un marchio storico nel settore farmaceutico internazionale, che oggi rappresenta il settore generici del gruppo Novartis, collocandosi al secondo posto, a livello mondiale, nel comparto. L'azienda, che operava con marchi diversi in tutto il mondo, ha riunito oggi anche in Italia le sue operazioni sul settore generico nel brand Sandoz. La notizia, però, non si limita a semplici considerazioni economico-industriali, ma acquista particolare rilevanza nell'attuale scenario del servizio sanitario. Introdotti solo da qualche anno, i generici non sono ancora entrati nelle abitudini degli italiani. Ma qual è il profilo del cittadino che sceglie i farmaci generici? "Si tratta di persone di elevata estrazione culturale e sociale, una minoranza che presta notevole attenzione ai generici, considerandoli un'importante opportunità di risparmio, al punto da chiedere se siano disponibili in questa forma anche specialità sottoposte a brevetto", afferma Paolo Gradnik, presidente di Federfarma Lombardia. "Oltre all'equivalenza farmacologia, spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale (Simmg) i farmaci generici offrono l'importante vantaggio di un abbattimento del costo, inferiore di almeno un quinto della specialità ma in certi casi ridotto addirittura del 50 o del 70%. Un altro aspetto di particolare importanza è che i generici sono molecole di impiego ormai consolidato, e quindi ben note sia ai medici che ai cittadini: questo costituisce un elemento di notevole interesse, soprattutto quando si tratta di principi attivi di indiscussa attualità ed efficacia terapeutica". Il ruolo dei farmaci generici assume importanza ancora maggiore in una società come la nostra, caratterizzata da un notevole aumento della popolazione anziana, come indicato da un recentissimo studio Eurispes: la popolazione anziana in Italia subirà, rispetto al 2001, un aumento del 48% nel 2026 e del 77,5% nel 2051. In valori assoluti, gli ultra 65enni nel nostro paese passeranno dai poco più di 10 milioni del 2001 ai quasi 15 milioni del 2026 e ai poco meno di 18 milioni nel 2051. "Il paziente, tuttavia, è ancora molto poco informato, osserva Armando Mussini, presidente di Sextantfarma, a conferma della necessità di campagne informative da parte delle istituzioni. Circa il 67% delle persone conosce i farmaci generici, ma le fonti di informazione sono prevalentemente i media". Un fattore importante in questo è sicuramente l'introduzione tardiva nel mercato italiano, avvenuta di fatto solo nel 1999; ci sono però altre ragioni. "I pazienti italiani sono stati sempre abituati ai prodotti branded, cioè caratterizzati da nomi di fantasia, e non a utilizzare le denominazioni dei principi attivi, afferma Marco Carrari, amministratore delegato Sandoz S.p.a. L'altro motivo è che, dopo la prima campagna di informazione sui generici, non sono più state intraprese iniziative per incentivare il loro impiego, tanto che oggi si sente la necessità di una revisione delle leggi che disciplinano questo settore". Un pensiero del tutto condiviso da Gradnik, che spiega: "Si avverte un forte bisogno di maggior informazione. In tal senso il farmacista si trova in una posizione strategica, in quanto primo riferimento per il cliente e al tempo stesso figura professionale con le competenze tecniche per poter dissipare dubbi e fornire le necessarie rassicurazioni. E' importante, infatti, spiegare che i generici sono farmaci registrati, sottoposti alle stesse normative degli altri farmaci che ne assicurano l'affidabilità, e che, proprio in quanto molecole di collaudato impiego terapeutico, sono ampiamente conosciute sotto il profilo dell'efficacia e degli effetti indesiderati e soprattutto vengono prodotte secondo standard identici a quelli delle specialità sotto brevetto". In tale contesto Sandoz si affaccia con un preciso orientamento, che può essere riassunto nei valori in cui si riconosce qualità, presenza globale e innovazione. "Forte della propria consolidata esperienza nel mondo farmaceutico, Sandoz adotta linee guida interne spesso più restrittive di quelle ministeriali, mettendo a disposizione le tecnologie produttive più avanzate e scegliendo gli eccipienti più indicati, commenta Carrari. L'altro elemento caratterizzante l'operatività aziendale un ricco listino che copre un ampio ventaglio di aree, dall'antibioticoterapia alle patologie infiammatorie, dal settore cardiovascolare a quello neurologico. In questo modo il medico può contare su tanti prodotti di elevato profilo qualitativo e di prezzo equo, ma anche il cittadino ha interessanti opportunità di risparmio senza cambiare molecola quando deve assumere farmaci non rimborsati o assoggettati a particolari condizioni di prescrizione".  
   
   
L'EUROPA SPIEGA COME PENSA DI SODDISFARE LA CRESCENTE DOMANDA DI METODI ALTERNATIVI AI TEST SUGLI ANIMALI  
 
Bruxelles, 28 giugno 2004 - Adesso che stanno entrando in vigore le nuove norme dell'Ue sui test per i prodotti chimici e i prodotti cosmetici, cresce la domanda di strade alternative agli esperimenti su animali. La Commissione europea si sta impegnando per una riduzione dei test su animali, e lo provano i suoi investimenti nell'area, ma resta ancora molto da fare, hanno dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin e numerosi scienziati. Alla luce delle due nuove normative che hanno indubbie conseguenze sui test con animali (una richiede ulteriori prove per i prodotti chimici, l'altra chiede ai produttori di cosmetici di ridurre e se possibile sospendere i test delle sostanze su animali), il 23 giugno è stato organizzato a Bruxelles un briefing, cui hanno partecipato il Commissario europeo per la Ricerca, vari scienziati e il principe Laurent del Belgio, presidente della fondazione per il benessere animale. 'Il lavoro per creare valide alternative ha raggiunto una nuova dimensione', ha detto Thomas Hartung, dell'Ecvam (il centro europeo di validazione dei metodi alternativi), una struttura che dipende dal Ccr della Commissione. 'Ritengo che adesso i tempi siano maturi per questa idea, e la Commissione l'appoggia con tutt'altra determinazione', ha aggiunto. A queste affermazioni fanno riscontro fatti concreti e verificabili in termini di finanziamento comunitario. Nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq), e dopo avere esaminato le proposte ricevute in risposta al primo invito, la Commissione ha già concesso 20 milioni di euro per le ricerche in questo settore. Dopo la scadenza del secondo invito, ora aperto, altri progetti dovrebbero ricevere un finanziamento. L'ecvam ha visto il suo bilancio crescere da 25 milioni di euro nel 5Pq a 35 milioni di euro nel 6Pq, ma deve impegnarsi a fondo per riuscire a tenere dietro alle domande. Nei suoi 11 anni d'esistenza, l'Ecvam ha validato 16 metodi, mentre altri due sono attualmente all'esame di un peer review, e Hartung ritiene che si tratti di un grosso successo. Ma ha aggiunto: 'per il momento abbiamo più metodi da validare di quanti possiamo trattarne, e per la prima volta nella nostra storia siamo diventati una strozzatura nel flusso della procedura'. Tutti gli oratori si sono detti d'accordo sul fatto che il prossimo passo dovrebbe consistere nel rendere più veloce la procedura di validazione, che in linea generale richiede tre anni, anche se il nuovo test di apirogenicità ha dovuto attendere sette anni prima di essere validato in tutti i paese dell'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico). La procedura di validazione dovrebbe essere accelerata 'prima di tutto per la sicurezza stessa del consumatore, poi per il benessere animale e la protezione dell'ambiente, ma anche per garantire il futuro della ricerca e mantenere la leadership dell'Unione europea nel settore', ha detto Busquin. Vari scienziati hanno ribadito che i metodi di prova alternativi non solo evitano sofferenze agli animali, ma sono anche più economici ed efficienti. 'I test in vitro possono in linea di principio essere automatizzati, e questo non potrà mai succedere con i test su animali', ha detto Hartung. Che cos'altro può fare l'Ue per incoraggiare lo sviluppo, la validazione e l'uso dei metodi di prova alternativi? Joan-albert Vericat, direttore dello sviluppo preclinico per Neuropharma (Spagna) e membro della piattaforma industriale per le prove in vitro, pensa che il trasferimento tecnologico stia vanificando gli sforzi europei per accelerare l'introduzione di metodi di prova alternativi e sottolinea che 'i problemi del trasferimento tecnologico' fanno sì che i risultati dei progetti comunitari non stiano ricevendo l'attenzione che meritano. Vericat ha anche sollecitato una valutazione ad ampio spettro dei progetti finanziati dell'Ue e una diffusione mirata dei risultati di un tale lavoro tra le Pmi (Piccole e medie imprese). Facendo indiretto riferimento all'attuale moratoria comunitaria per il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali degli embrioni a livello comunitario, Busquin ha anche detto che le ricerche effettuate con cellule staminali degli embrioni potrebbero accelerare lo sviluppo di metodi alternativi: 'I ricercatori finanziati dall'Unione europea stanno ricorrendo alla biologia molecolare e cellulare, e a sempre più efficienti metodi biotecnologici, che permettono, ad esempio, di effettuare valutazioni scientifiche di tossicità [...]. L'uso di colture di cellule umane, incluse le cellule staminali degli embrioni, contribuisce in modo significativo al progresso dei metodi alternativi'. Nel chiudere la riunione, il principe Laurent ha chiesto ai presenti di 'far sentire la loro voce' sui metodi di prova alternativi, in modo da mettere i normatori in sintonia con coloro che li stanno sviluppando. Infolink: http://ecvam.Jrc.it  
   
   
LA SPAGNA USERÀ LA RICERCA 'INDIPENDENTE' PER RIESAMINARE LA PROPRIA POLITICA SULLE COLTIVAZIONI GM  
 
Bruxelles, 28 giugno 2004 - Cristina Narbona, ministro spagnolo per l'Ambiente, ha sollecitato l'opinione di ricercatori indipendenti prima di decidere se il paese deve continuare o meno la sua politica sulle colture geneticamente modificate. Narbona ha accusato il precedente governo spagnolo di avere dato il via libera alle coltivazioni intensive di colture Gm prima che gli scienziati fossero in grado di esprimere un'opinione motivata sul tema, preferendo invece dare un peso eccessivo alla ricerca finanziata dalla stessa industria biotecnologica. 'Negli ultimi anni la Spagna è divenuta il granaio dell'Europa per quel che riguarda il granturco Gm', avrebbe detto Narbona stando alla Afp. 'È la conseguenza della decisione del precedente governo di autorizzare nel nostro paese la coltivazione di un tipo di granturco sul quale la comunità scientifica non è ancora arrivata a formarsi una chiara opinione'. Il ministro ha annunciato che i ministri dell'Agricoltura e dell'Ambiente hanno creato un comitato d'inchiesta congiunto per ottenere l'opinione del più gran numero possibile di scienziati, ed ha detto di ritenere che la Spagna abbia bisogno di una più grande capacità di ricerca nel campo delle coltivazioni Gm. 'Vogliamo dare più forza alla ricerca indipendente nel settore, e sottolineo la parola 'indipendente' perché in questo paese, in cui la ricerca scientifica è carente, molti ricercatori sono finanziati privatamente da aziende per le quali la ricerca deve arrivare solo a conclusioni ben precise', ha detto Narbona. 'Non solo abbiamo bisogno di più ricerca, ma abbiamo anche bisogno di un più gran numero di centri di ricerca indipendente', ha concluso.  
   
   
I CONTESTATORI ANNIENTANO LO STUDIO DELLA FINLANDIA SUGLI ALBERI GM  
 
Bruxelles, 28 giugn0 2004 - Il solo studio sul terreno della Finlandia sugli alberi geneticamente modificati (Gm), ubicato a Punkaharju, nella parte orientale del paese, è stato attaccato e distrutto. Le 400 betulle Gm sono state tagliate o sradicate, vanificando in tal modo la sola e unica ricerca della nazione sull'impatto ambientale delle modificazioni genetiche, hanno deplorato i funzionari. 'La ricerca si occupava di studiare i possibili effetti sull'ambiente di studi sul terreno condotti usando materiali geneticamente modificati. Le scoperte in proposito sarebbero state estremamente importanti', ha commentato Juhani Haggman, direttore del sito di Punkaharju. 'Manchiamo di ricerca sul funzionamento dei geni', ha aggiunto Haggman. 'Stiamo parlando di perdite per un valore di varie centinaia di migliaia di euro. Le stime più alte che sono state calcolate si avvicinano al milione di euro. Poi c'è il valore dei risultati della ricerca che avremmo ricavato', ha detto Haggman. Sia la bioindustria finlandese che la silvicoltura erano state perspicaci nel condurre ricerche su alberi geneticamente modificati, nella speranza che le modificazioni genetiche potessero portare alla riduzione dei costi di fabbricazione della carta ed al miglioramento dei prodotti attraverso la produzione di alberi con caratteristiche adeguate. La ricerca si era appuntata sui metodi per mantenere funzionante un transgene, per avviare la produzione di 'alberi genetici' clonati e sterili. Si pensa che alcuni gruppi ambientalisti e i contestatori delle modificazioni genetiche abbiano temuto che gli alberi Gm potessero contaminare irrimediabilmente i raccolti e la flora naturale. Questo era l'altro punto su cui stava indagando la ricerca.  
   
   
SMAU 2004: PER SHARP NUOVO PRIMATO "ONE-OF-A-KIND"  
 
Milano, 28 Giugno 2004 – Sharp si prepara all'edizione 2004 di Smau che porterà alla ribalta diverse novità d'eccezione della Società, fra cui spicca un nuovo primato "One-of-a-kind" (*) : la gamma di Tv a cristalli liquidi Aquos serie G, che apre una nuova era del mercato Lcd grazie alla massima risoluzione fino ad oggi offerta al mondo (6,22 milioni di pixel Hd sul modello da 45"). Altre novità riguarderanno il mondo dell'ufficio digitale Sharp, quest'anno arricchito di nuove multifunzione colore e copy printer alto volume. Aquos serie G: nuova tecnologia per uno spettacolo senza precedenti Realizzate con i nuovissimi pannelli a cristalli liquidi provenienti dalla fabbrica di Kameyama (operativa dall'inizio del 2004), le nuove Tv Lcd Aquos serie G rappresentano – oggi e per gli anni a venire – il nuovo metro di paragone sul mercato. La risoluzione di queste nuove Tv Lcd Sharp è, infatti, la migliore al mondo. La gamma è composta da modelli di diversi formati - da 26", 32", 37", fino al 45" -, stili e specifiche tecniche, ma tutti accomunati da una serie di innovazioni tecnologiche che contribuisce a rendere uniche le immagini sullo schermo: basti pensare che il contrasto è di 800:1 su tutti i nuovi modelli che, per rendere i colori ancor più puri ed eliminare al massimo le imperfezioni sullo schermo, integrano il filtro Y/c "Sharp Pixel System" che separa con precisione le parti della crominanza e dalla luminanza del segnale video, ottimizzando così l'immagine che risulta super-dettagliata e senza sbavature di fondo. Insomma, gli Lcd Tv Aquos serie G offrono uno spettacolo di cui nessun occhio al mondo aveva potuto godere finora su uno schermo televisivo; un'esperienza senza precedenti che avvolge completamente l'utente, grazie anche all'audio, la cui eccellente qualità è garantita dall'amplificatore digitale 1-bit e ai diffusori in alluminio, che conferiscono un'altissima fedeltà e potenza al suono. Senza dimenticare le funzioni eccezionali già integrate, come il decoder digitale terrestre e lo slot per Memory Card. La serie G è, quindi, la nuova opera d'arte Sharp, incorniciata in materiali completamente ecologici in un raffinatissimo color titanio, dallo spessore estremamente ridotto (il modello Lc-32gd1e, ad esempio, con uno spessore di appena 7 cm è il più sottile al mondo nella sua categoria) e, non ultimo, assicura bassi consumi di energia. Le novità per l'ufficio digitale Fra le altre novità che Sharp presenterà a Smau 2004 non mancheranno quelle dedicate all'ufficio digitale, come la nuova multifunzione colore Ar-c170m - da 17 cpm a colore e 26 cpm in bianco e nero – e dal top della gamma di copy-printer alto volume Dragon, il modello Ar-m700u da ben 70 pagine al minuto, vero campione di efficienza nella produzione, gestione e controllo del flusso documentale. Il tutto affiancato, come ormai di consueto, dalle soluzioni software Sharp, fra cui ricordiamo Planet Press - per la distribuzione "intelligente" delle informazioni all'interno e all'esterno dell'azienda -, Metis - per la contabilizzazione dei costi di copie e stampa - e Sharpfind - il sistema di gestione dei documenti elettronici flessibile e sicuro -.  
   
   
VINITALY: + 40% ALL’ANNO IL VINO ITALIANO IN RUSSIA  
 
Verona, 28 giugno 2004 - Grande successo del workshop di Vinitaly Moscow, a cui hanno partecipato oltre seicento operatori. L’iniziativa di Veronafiere ha coinvolto buyer, importatori, distributori e ristoratori. Per le produzioni nazionali di qualità il mercato russo offrirà notevoli opportunità commerciali. L’italia sfrutta solo il 10% delle proprie potenzialità commerciali Il vino italiano piace ai russi ed ha notevoli margini di crescita, con un incremento che arriva fino al 40% all’anno. La conferma arriva da Vinitaly Moscow, l’iniziativa organizzata ieri a Mosca da Veronafiere in collaborazione con Ice ed Enoteca d’Italia nell’ambito del progetto Origine per la promozione del vino italiano di qualità nel mondo. Al workshop, a cui hanno partecipato una trentina tra le migliori aziende nazionali e l’Istituto del Vino Italiano di Qualità – Grandi Marche, erano attesi duecento tra operatori e professionisti del settore, ne sono arrivati seicento. Segno che l’interesse per le produzioni italiane è molto elevato e che questo mercato può rivelarsi una grande opportunità commerciale per molte imprese del comparto. «Abbiamo registrato una notevole partecipazione», spiega Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, «consentendo ai nostri espositori di entrare in contatto con i più qualificati importatori russi. Far conoscere il prodotto italiano di qualità è l’obiettivo della nostra struttura, che proprio nel mercato russo ha intravisto delle importanti occasioni di sviluppo e di penetrazione per il sistema enologico nazionale». «Il mercato del vino italiano in Russia va molto bene», afferma Fabrizio Camastra, responsabile della sezione sviluppo scambi dell’Ice di Mosca presso l’ambasciata d’Italia. «Per ora è concentrato soprattutto a Mosca, ma stanno prendendo piede anche San Pietroburgo e Soci in Crimea, luogo di villeggiatura dove stanno aprendo molti ristoranti. I tassi di crescita dei nostri vini oscillano tra il 20% ed il 40% annui, ed in particolare sono i rossi ben strutturati e con una marca ben identificata, gli spumanti ed i vini da meditazione sono quelli che incontrano le preferenze dei consumatori». «L’italia», prosegue, «non ha per ora una quota di mercato molto elevata in termini di volume, ma detiene una nicchia di alta qualità. Il mercato è appannaggio dei vini moldavi, seguiti da quelli bulgari, dalla Georgia, Francia e Spagna, ma a Mosca ci sono 150 ristoranti di eccellenza, 90 dei quali sono italiani ed il canale della ristorazione può rivelarsi molto importante non solo per la promozione ma per accrescere la quota di mercato del vino italiano». Enrico Nappini, uno dei responsabili della Mbg (Moscow Business Group) di Mosca, che si occupa soprattutto di importazione di vini italiani, conferma questi dati. «Il prodotto italiano piace, tanto che l’incremento annuo si attesta a circa il 40%. Finora l’Italia ha sviluppato solamente il 10% del proprio potenziale, ma ha enormi possibilità di crescita, in particolare per i vini di fascia media, compresi tra i 10 ed i 30 euro a bottiglia. Noi importiamo vini di 60 aziende di cui 25 aziende italiane per un fatturato complessivo di 35 milioni di euro, di cui il 45% generato proprio dal vino italiano. Fino a cinque anni fa pesava per non più del 10% sul nostro volume d’affari». «Il 90% del mercato è attualmente concentrato su Mosca», continua, «ma altre città stanno cominciando a dimostrare sempre maggiore interesse. Di sicuro il canale della ristorazione è il più sicuro, e finora maggioritario, per le vendite, tanto che il 30% delle carte dei vini dei ristoranti internazionali è composta da vini italiani. Nel giro di tre quattro anni, però, riteniamo la Gdo supererà la ristorazione». Anatole Korneev, direttore commerciale della Simple C.o. Ltd, un’azienda di importazione e distribuzione di vini italiani in Russia attiva da dieci anni (rappresenta una sessantina di aziende, tra cui Frescobaldi, Tenuta San Guido - Incisa della Rocchetta, Conterno, Ceretto, Ca’ del Bosco, Allegrini, Anselmi, La Scolca, Felluga, Schioppetto, ecc.), mette l’accento proprio sulla ristorazione. «Occorre puntare molto su tale canale e sull’abbinamento cibo vino. Al momento i vini di fascia alta hanno quota limitata nel consumo anche nelle aree dove c’è molta disponibilità economica a causa della mancanza di cultura enologica. Per farla crescere servono strutture adeguate. In alcune zone, ad esempio, come San Pietroburgo sono solo due i ristoranti italiani e quindi si fa più fatica a far conoscere il vino italiano. Il vino è inoltre gravato da dazi piuttosto pesanti, ma paradossalmente più care sono le bottiglie, meno tasse si pagano. La situazione comunque, nonostante queste difficoltà, è positiva e certo iniziative quali Vinitaly Moscow aiutano a penetrare nel mercato e ad informare coloro che faranno poi da tramite con il consumatore russo». Nicola Fabiano, produttore, presidente ed amministratore delegato dell’omonima società, sottolinea l’importanza di questo mercato ed evidenzia la necessità di non fermarsi solamente a Mosca. «La nostra azienda è probabilmente il primo esportatore italiano per valore e volume con 50mila casse annue pari a 300mila bottiglie. Dal 2001 la crescita del nostro export è stata di un 40% annuo. Non ci fermiamo però all’area metropolitana di Mosca, ma siamo ormai presenti in molte città come San Pietroburgo, Samara, Togliattigrad, Ekaterinenburg, Rostov e Soci. Amarone, Valpolicella Classico Superiore, Bardolino e Pinot Grigio sono le tipologie più apprezzate dai consumatori russi, ai quali il vino italiano va però fatto conoscere».  
   
   
TOSCANA LE REGIONI DEL VINO SULLA TAVOLA DELLA CAPITALE DAL 19 AL 30 GIUGNO  
 
Roma, 28 giugno 2004 - Il vino è sceso finalmente in piazza , una delle piazze più belle di Roma, e si è avvicinato ancora di più alla gente incondizionatamente. Giovani e meno giovani, etnie diverse, al di la delle classi sociali hanno reso piazza cavour un punto di incontro tra cultura e svago. Aziende rappresentative, figure importanti del mondo enologico,istituzioni politiche,giornalisti,piccoli e medi produttori di vino, e semplici appassionati si sono incontrate ieri alla cerimonia inaugurativa di Vinòforum per lanciare e confermare il lavoro di una importante regione italiana: la Toscana, in una continua miscellanea di divertimento e ‘sapere. Una serata all’insegna della cultura ,una cena all’aria aperta, e raffinate notemusicali hanno trasformato una storica piazza Romana in in un insolito ambiente elegante e familiare. Trenta produttori partecipanti,centoquindici etichette da poter degustare con un delizioso bicchiere da degustazione offerto da vinoforum a ogni partecipante come piccolo ricordo della manifestazione. Incontri di gusto con i produttori,minicorsi di degustazione,incontri di Water and Wine tasting e altre interessanti iniziative saranno in programma fino al trenta di giugno a Vinoforum in piazza Cavour. Per informazioni 06.97273665  
   
   
IN GERMANIA, PER LA SECONDA VOLTA CONSECUTIVA, FIAT DUCATO È STATO ELETTO "VEICOLO COMMERCIALE 2004"  
 
Torino 28 giugno 2004 - Come l'anno scorso Fiat Ducato è stato eletto "Miglior veicolo commerciale del 2004" nella categoria "Importatori". A decretarlo la maggioranza degli oltre 10.000 lettori tedeschi di "trans aktuell", "Fernfahrer" e "lastauto omnibus" che hanno partecipato all'ottava edizione del concorso. Consegnato nella solenne cornice del Wilhelma Theater a Stoccarda, il prestigioso riconoscimento premia il successo commerciale di Fiat Ducato. Infatti, dall'inizio del 2004 fino a fine maggio sono state immatricolate 11.500 unità e le previsioni sono di chiudere l'anno con 22.000 unità (15.000 delle quali su base camper). Senza contare che complessivamente sono stati venduti dall'inizio della produzione (1981) circa 300.000 Fiat Ducato in Germania, che hanno contribuito a raggiungere la quota di oltre 1.500.000 di unità vendute nel mondo. La stessa giuria tedesca, inoltre, ha assegnato al Fiat Doblò Cargo il 2° posto nella categoria "Importatori" di Veicoli Commerciali Leggeri. È l'ennesima dimostrazione della bontà del modello che lo scorso febbraio si è rinnovato nello stile e nella gamma, introducendo anche il rivoluzionario 1.3 Multijet 16v da 70 Cv.  
   
   
MERCEDES-BENZ CLASSE E INTRODUCE IL NUOVO MOTORE 280 CDI IL NUOVO DIESEL A 6 CILINDRI DA 177 CV  
 
Roma, 28 giugno 2004 - Mercedes-benz Classe E, la vettura simbolo del marchio con la Stella, dinamica ed elegante nelle sue versioni berlina e Station Wagon, completa la sua già ricca gamma di motorizzazioni con il nuovo modello E 280 Cdi automatico. Come tutti i motori Cdi di Mercedes-benz Classe E, anche il 280 Cdi appartiene alla seconda generazione dei propulsori common rail che, grazie alle molteplici iniezioni di gasolio nella camera di combustione, sono in grado di offrire prestazioni di assoluto rilievo riducendo nel contempo i consumi. La 280 Cdi è disponibile nelle versioni Classic, Elegance ed Avantgarde con lo stesso equipaggiamento di serie che caratterizza la 270 Cdi. In aggiunta la 280 Cdi monta di serie il cambio automatico a 5 rapporti, il servosterzo parametrico ed il filtro anti-particolato. La E 280 Cdi già rispetta la normativa ecologica Euro 4, in vigore dal 1 gennaio 2006. Oltre al nuovo 280 Cdi, la gamma di motori Diesel di Classe E è composta da un quattro cilindri, disponibile nelle due versioni 200 Cdi da 90 kW/122 Cv e 220 Cdi da 110 kW/150 Cv; dall' apprezzato 270 Cdi a cinque cilindri, che dispone di 130 kW/177 Cv di potenza massima e 400 Nm di coppia a 1.800 g/m; dal potente 320 Cdi, un sei cilindri in linea capace di erogare con la tipica fluidità di questo frazionamento una potenza massima di 150 kW/204 Cv ed una coppia di 500 Nm a 1.800 g/m; ed infine dal poderoso 8 cilindri della 400 Cdi, la versione più potente, forte di 191 kW/260 Cv e la bellezza di 560 Nm di coppia massima, già disponibile a 1.700 giri. Oggi la mix delle motorizzazioni su Classe E è la seguente: la 270 Cdi sfiora il 60% delle preferenze, mentre i Diesel 4 cilindri raggiungono il 20%, a fianco del 20% assicurato dalla 320 Cdi insieme alla 400 Cdi. "La motorizzazione 280 Cdi si posiziona in modo naturale tra l'affermato 270 Cdi e il prestigioso 320 Cdi" ha dichiarato Wolfgang D. Schrempp, Presidente ed Amministratore Delegato di Daimlerchrysler Italia "e ne è la sintesi in termini di consumi contenuti e fluidità di funzionamento, potendo contare su un sei cilindri in linea. Con queste premesse, siamo convinti che il 280 Cdi e il 270 Cdi si divideranno equamente il 60% delle preferenze e saranno certamente i due best-seller della gamma Diesel della Classe E".  
   
   
BOSCH CON I SUOI COMPONENTI DÀ SICUREZZA E AFFIDABILITÀ ALLA NUOVA LANCIA, LA “MUSA”. ALTA TECNOLOGIA TEDESCA ABBINATA A STILE ED ELEGANZA ITALIANI  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Al successo della nuova Lancia, Bosch ha contribuito con la fornitura di primo equipaggiamento di tutta una serie di dispositivi che spaziano dalla componentistica per i freni all’elettronica più sofistica per la gestione motore. Un patrimonio ricchissimo di dotazioni che ancora una volta nasce dalla collaborazione tra partner d’eccellenza. La sicurezza attiva è ancora una volta in primo piano con i più sofisticati dispositivi di controllo dell’assetto in marcia: l’Abs 8 ed Esp 8 con Hill Holder. Il primo, di serie su tutte le versioni, è attualmente il sistema antibloccaggio freni più raffinato, leggero e compatto, con quattro sensori attivi, uno per ruota. A differenza di altri impianti più semplici, l’Abs 8 è di nuova concezione perché incorpora appunto sensori attivi e un canale di rilevazione per ciascuna ruota. La differenza fra i sensori “passivi” e quelli attivi sta nel fatto che il segnale viene generato all’interno degli stessi sensori ed è quindi più preciso e meno influenzato dai campi magnetici esterni. Ogni sensore può rilevare velocità di rotazione della ruota vicine allo zero. La centralina di controllo ha otto elettrovalvole ed è completa del ripartitore elettronico di frenata Ebd per un’azione ottimale dei freni anche quando l’auto è completamente carica, un evento che, vista la spaziosità interna della “Musa”, è tutt’altro che rara. Completa le caratteristiche di questo impianto il sistema idraulico di amplificazione della forza frenante Hba (Hydraulic Brake Assistant) che, in presenza di un’azione decisa e veloce sul pedale, aumenta la pressione nel circuito così da ottenere un effetto di rallentamento più efficace e tempestivo e, in definitiva, spazi d’arresto più contenuti. Il controllo di stabilità elettronico più raffinato che Bosch mette a disposizione come estensione oramai naturale dell’Abs è l’Esp 8, che Bosch ha affinato al punto che persino in una curva bagnata presa ad alta velocità il controllo del veicolo non viene meno. Il sistema tiene sotto controllo l’assetto della “Musa” attraverso appositi sensori ed è in grado di percepire l’innescarsi di una perdita d’assetto sotto forma di sovrasterzo o sottosterzo. Reagendo molto più velocemente di quanto potrebbe fare un guidatore normale, l’Esp, in questi frangenti, s’incarica di tenere sotto controllo l’auto e lo fa agendo sul controllo dell’acceleratore e dei freni di ogni singola ruota, ma in modo particolarmente dolce e progressivo. Un controllo così “totale” del veicolo da parte dell’Esp permette di sviluppare un certo numero di funzioni utili anche al di fuori delle situazioni di emergenza: per esempio sulla “Musa” dotate di Esp (è a richiesta per tutte le versioni) è previsto anche l’Asr, o regolatore dello slittamento delle ruote, che evita i pattinamenti a vuoto sui fondi sdrucciolevoli e anche il comodissimo “Hill Holder” che facilita le partenze in salita. Non si deve più utilizzare il freno a mano in queste occasioni, perché l’Esp, quando si accorge che l’auto è in salita, s’incarica di tenere le ruote frenate ancora per 1,5 secondi dopo il rilascio del freno, cosicché la frizione può innestarsi e l’auto partire senza pericolosi “scivoloni” all’indietro. Ovviamente il sistema funziona anche con la retromarcia, ma al contrario. Un ausilio di grande comodità in presenza di pioggia è anche il sensore che attiva il tergicristallo, sempre realizzato da Bosch, il cui compito è quello di mantenere pulito il parabrezza, in particolare quando cadono le prime gocce di pioggia. Il sistema mette automaticamente in funzione il tergicristallo e regola la frequenza di battuta, in base all’intensità della pioggia e tiene contro persino dell’invecchiamento delle spazzole. Nelle componenti chiave dell’alimentazione e del motor management della nuova Lancia è massiccia la partecipazione di Bosch. Il primo e più avanzato propulsore è il diesel “Multijet” 1.3 16 valvole da 70 cavalli, di cui Bosch realizza gli iniettori e la pompa. Altro diesel di grande richiamo per prestazioni e consumi è il 1900 multijet da 100 Cv, basato sui principi del Common Rail Unijet: pressione d’iniezione sino a 1600 bar e controllo elettronico degli iniettori stessi. Il ciclo d’iniezioni è stato portato fino a cinque in totale per ogni scoppio rispetto alle due precedenti, con il risultato di rendere più ecologico e più silenzioso il motore con un incremento delle prestazioni tra il 6 e il 7%, a tutto vantaggio del piacere della guida. Per quanto riguarda i motori a benzina, la presenza di Bosch è sottolineata dalla fornitura del gruppo di comando motore e del modulo di aspirazione per la versione da 1400 cm3 da 95 Cv. Anche per elementi meno complessi ma dove è richiesta la massima longevità e affidabilità la scelta è ricaduta su Bosch: asse freno anteriore, motorino d’avviamento, unità serbatoio carburante, candelette per i motori diesel e altro ancora. La carta vincente della monovolume italiana più elegante è la calda e accogliente atmosfera di bordo. E cosa c’è di più piacevole e invitante di un abitacolo ben “sonorizzato” dalle autoradio Blaupunkt? Gli apparecchi previsti per la “Musa” sono due, entrambi garantiti dal mitico “Punto Blu” di Blaupunkt, leader di mercato e appartenente al 100% al Gruppo Bosch. Rimarchevole la scelta di puntare in via esclusiva sulla musica digitale, mettendo al bando l’oramai obsoleta cassetta, a sottolineare anche la vocazione di “trendsetter” data a tutta l’impostazione della vettura. Infatti i due ricevitori radio disponibili sono dotati del solo lettore Cd, l’uno classico, l’altro in grado di leggere anche i files musicali Mp3. Per ben comprendere la differenza fra gli Mp3 rispetto al Cd o al nastro, basterà dire che su un Cd-rom entrano circa 170 brani in Mp3 da 4 minuti con la stessa fedeltà di un Cd. In un paio di dischetti, per esempio, entrerebbe tutta la discografia dei Beatles, e questo rende anche virtualmente inutile il Cd Changer, che in ogni caso è disponibile per i cultori del digitale più classico: è da dieci dischi e viene collocato nell’ampio bagagliaio, controllato direttamente dai tasti della radio. Gli apparecchi radio adottano le più recenti tecnologie Blaupunkt per migliorare la ricezione e sfruttano un frontalino con comandi interamente logici.  
   
   
TOR SAPIENZA IN ARTE E ANACARGO TEATRO D'EVASIONE PARTECIPANO A "GLI ARTISTI NON SONO IN GUERRA" - 30 GIUGNO 2004  
 
Roma, 28 giugno 2004 - Sei un fiore è un work in progress in continua evoluzione e relazione con i luoghi e le persone che incontra. Una riflessione filosofica gentile e cruda sul tema della pace e della guerra, a partire dall'individuo e dalla sua vita, per provare a sentire, ad esprimere, ad agire dubbi e ricerche di senso. Con poche parole. E’ uno spettacolo teatrale di Carlo Gori, con Mariateresa del Zio e Carlo Gori, realizzato da Anacargo Teatro d’Evasione nell’ambito della progettualità del Festival d’arte internazionale Tor Sapienza in Arte, ora alla sua terza edizione. Carlo Gori, nato a Novara nel 1968, è autore, attore, regista teatrale e cinematografico, direttore artistico di Tor Sapienza in Arte e fondatore del progetto Anacargo Teatro d’Evasione. Mariateresa del Zio, nata a Roma nel 1968, è una poetessa che si affaccia ora al teatro. Anacargo Teatro d’Evasione è un progetto teatrale nato nel 1993 a Milano, che senza confini di persone, ricerca e luogo si ripromette di penetrare la realtà del vissuto come del filosofico del visionario e del poetico, per crescere a stretto contatto e a servizio del suo pubblico. Si ringraziano: Amerigo, Andrea, Bruno, Daniela, Davide, Flora, Giorgia, Letizia, Matteo, Michela, Pasquale, senza i quali non si sarebbe mai potuto realizzare questo spettacolo. La manifestazione romana si svolge in Piazza Santa Croce in Gerusalemme ore 18.00 Per contatti: Associazione Culturale Michele Testa - tel. 06/22484814 – 333/4765006 – fax 06/2285990 – Viale De Pisis, 1 – 00155 Roma  
   
   
FINO AL 5 SETTEMBRE L'ISOLA SERALE SUI NAVIGLI DI MILANO  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Con l’estate torna l’isola serale sui Navigli. Da domani, sabato 26 giugno, sino al 5 settembre la zona dei Navigli e le strade limitrofe saranno chiuse al traffico dalle 20 alle 2 di notte. Ingressi sbarrati, quindi, alle auto sull’Alzaia Naviglio Grande, tra via Corsico e via Casale; sulle vie Casale, Corsico e Ripa di Porta Ticinese, tra Via Paoli e viale Gorizia; sull’Alzaia Naviglio Pavese, da via Gola a via Darwin; da via Magolfa a via Gola e infine su via Ascanio Sforza, via Lagrange, Scoglio di Quarto e via Gola. Sono esclusi dal provvedimento i veicoli dei residenti, dei domiciliati e di coloro che hanno all’interno dell’isola un posto auto in proprietà. Per l’accesso occorre munirsi di contrassegno, rilasciato dalla Polizia Municipale, zona Ticinese. Le manifestazioni artistico-culturali, programmate all’esterno dei locali, dovranno terminare alle 22.30, con protrazione d’orario sino alle 23.30 nel mese di agosto. Il presidio dell’isola pedonale è affidato a una decina di agenti della Polizia municipale. Agenti della Polizia Annonaria, inoltre, controlleranno il rispetto degli orari, le occupazioni esterne e il commercio ambulante abusivo. Alle 2, cessato il divieto di transito, gli sbarramenti stradali andranno rimossi. Per la stessa ora sgombero di tavolini e sedie e obbligo di chiusura di bar e ristoranti, con un quarto d’ora di tolleranza per i clienti che si trovano all’interno dei locali.  
   
   
MODA. PER L’UOMO SI SFILA ANCHE IN VIA MELCHIORRE GIOIA  
 
Milano, 28 giugno 2004 - L’assessorato Moda Turismo Eventi del Comune di Milano patrocinerà il Progetto +39 02 in Via Melchiorre Gioia angolo Don Luigi Sturzo. Dopo il successo della scorsa edizione in Piazza del Cannone, si riconferma il Progetto + 39 02: si tratta di un’iniziativa che si propone come valida alternativa a sostegno del sistema moda italiano in costante evoluzione e ricerca. L’intento è quello di creare di volta in volta delle strutture itineranti per le sfilate che rappresentino un punto di incontro tra la città e la moda, attraverso l’utilizzo del foyer area principale della location. A partire da domenica 27 giugno sono previste nove sfilate secondo il seguente calendario:
27-giu-04 Domenica
Westwood 16.00
Ozwald Boateng 18.00
28-giu-04 Lunedì
Cavalli 13.30
Neil Barrett 12.30
Vgrantham 21.30
Mckenzie 20.30
29-giu-04 Martedì
Gaetano Navarra 11.30
30-giu-04 Mercoledì
Verri 19.00
Lindebergh 20.00
 
   
   
PERUGINO PROROGATO AL 5 SETTEMBRE  
 
Perugina, 28 giugno 2004 - A Perugia, Città della Pieve, Corciano, Deruta e Torgiano la grande e fortunata serie di mostre dedicate direttamente o indirettamente al “divin pittore” Pietro Vannucci, detto il Perugino, prosegue oltre la prevista data di chiusura del 18 luglio, posticipata ora al 5 settembre. La proroga, di cui si è parlato più volte nel corso delle scorse settimane, è stata decisa ufficialmente dal Comitato Organizzatore proprio in questi giorni, dopo avere portato a termine un’attenta valutazione che ha preso in esame tanto gli aspetti tecnici – in primis la disponibilità dei musei a prolungare i prestiti delle loro opere - che quelli economici, organizzativi e gestionali. Lo slittamento si è reso opportuno soprattutto in considerazione delle numerose richieste di prenotazione avanzate da gruppi di turisti italiani e stranieri, richieste che confermano il grande successo dell’iniziativa che ad oggi, in meno di quattro mesi, sta sfiorando la cifra di 200 mila visitatori. Nel caso di Perugia, il Comitato Organizzatore, sentita la società Artemisia, ha valutato l’opportunità di tenere aperta fino al 5 settembre la sola sede espositiva di Palazzo dei Priori, mentre rimangono comunque visitabili gli itinerari cittadini del Collegio del Cambio, Palazzo Baldeschi e Cappella di San Severo. Per quanto riguarda le opere esposte alla mostra dedicata alla “Fortuna e mito” di Perugino allestita presso il Cerp e, analogamente, anche per la maggior parte di quelle che sono attualmente in mostra a San Pietro, motivi tecnici legati essenzialmente a problemi di conservazione, hanno spinto la maggior parte dei musei prestatori a negare la proroga al prestito. Tuttavia, per alcuni singoli ma importantissimi materiali attualmente esposti alla mostra “La miniatura nell’età di Perugino” si è riusciti ad ottenere il prolungamento; e per garantire una coerenza e un’organicità alla loro esposizione, si è ritenuto opportuno esporre queste opere nel quadro della rassegna di Palazzo dei Priori. Questo accorpamento di fatto offrirà al pubblico una nuova occasione di visita alla mostra, rinnovando il piacere di osservare i capolavori del maestro alla luce di nuovi e più diretti confronti. I dettagli del nuovo allestimento e i risultati del primo bilancio complessivo verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che il Comitato Organizzatore terrà intorno alla metà di luglio. Gli orari e i prezzi dei biglietti d’ingresso alle mostre rimarranno comunque invariati.  
   
   
MILANO CAPITALE DELL'ARTE DI STRADA - DAL 7 ALL'11 LUGLIO AL VIA IL 1° FESTIVAL INTERNAZIONALE NEL POLO DELLA MARTESANA MUSICISTI, VIRTUOSI, GIOCOLIERI, CLOWN, MIMI E FANTASISTI DA TUTTO IL MONDO SULLE STRADE DI PIOLTELLO, GORGONZOLA, VIMODRONE, CARUGATE, CASSANO D’ADDA, RODANO, BUSSERO E VIGNATE.  
 
Milano, 28 giugno 2004 -  Il 7 luglio prossimo prende il via il 1° Festival Internazionale italiano degli Artisti di Strada, un Busker’s Festival per dirla all’inglese. Artisti provenienti da tutto il mondo, utilizzando come unico palcoscenico la strada, animeranno i luoghi più suggestivi dei comuni compresi nel Polo della Martesana portando tra la gente le suggestioni dell’arte in tutte le sue forme e le sue sfumature. L’evento è unico in Lombardia e conta artisti provenienti anche dall’America e dal continente asiatico, oltre che dall’Europa e dall’Italia.  
   
   
MOSTRA DI "MARCELLO LO GIUDICE. OPERE RECENTI / RECENT WORKS" ALLA FONDAZIONE DELLE STELLINE A MILANO  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Si inaugura mercoledì 30 giugno alle ore 18,30 alla Fondazione Stelline di Milano, nella Sala del Collezionista, la personale di Marcello Lo Giudice "Opere recenti / Recent works", considerato uno dei nomi più interessanti della nuova frontiera dell'informale. Le opere, esposte in mostra, si basano sull'originale ricerca della purezza del colore e sul metamorfismo della materia. Marcello Lo Giudice può essere definito, infatti, secondo le parole del critico francese Pierre Restany, come un "pittore tellurico": colori, materia e luci si fondono insieme per creare suggestivi remoti paesaggi geologici dove la natura viene rappresentata come purezza della terra ed energia della luce. Alla creazione di tale effetto concorrono i ripetuti interventi dell'artista sulla tela, dove i colori, gli olî e i pigmenti vengono stesi in spessi strati, sovrapposti, sepolti e richiamati alla superficie in fasi molteplici (raschiature di spatole, abrasioni, asportazioni, livellamenti). Le opere, realizzate su tela di grande formato e contraddistinte da esplosioni di colori misti a pigmenti, esprimono infatti la continua ricerca dell'artista di creare paesaggi sempre in movimento e in trasformazione per rappresentare un incontaminato pianeta per l'uomo del nostro tempo. E' proprio nell'alternanza di colori esuberanti e di corpi pesanti e opachi, a cui si intrecciano ricorrenti motivi geometrici dalla forte connotazione simbolica, che la pittura di Lo Giudice trova la sua forza evocativa ed emozionale. La Mostra ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e la Attività Culturali e del Comune di Milano Marcello Lo Giudice torna a Milano, dopo aver esposto lo scorso anno, con grande successo di pubblico e critica, nella Galleria d'Arte Seine 51 di Parigi e al Museo d'Arte Contemporanea di Muscat. Mostre di Marcello Lo Giudice si sono tenute, tra l'altro, in Svezia, Spagna, Germania e Canada; ed è proprio il carattere internazionale dell'artista a sottolineare ulteriormente l'importanza del suo ritorno sulla scena milanese, dalla quale è assente da alcuni anni. Accompagna la mostra, che rimarrà aperta fino al 28 luglio 2004, un catalogo a colori, con opere dal 1978 al 2004 e testi critici di Francesco Gallo e Frederic Altmann. Dal 1° al 28 luglio al Palazzo delle Stelline, Sala del Collezionista, corso Magenta 61, Milano  
   
   
TAKIS: L’OPERA D’ARTE COME SIMBOLO D’ENERGIA  
 
Acireale (Catania), 28 giugno 2004 - La mostra di Takis apre e inaugura ad Acireale (Catania) un nuovo spazio espositivo: la Galleria Credito Siciliano. L’ampia raccolta di opere inedite, create tutte appositamente per l’evento, si estende dalla Galleria nella città di Acireale. Con la Galleria Credito Siciliano, nasce un nuovo polo dedicato all’arte contemporanea internazionale, rivolto soprattutto ai paesi che si affacciano sul mediterraneo. Il progetto si inserisce nell’ambito delle attività promosse dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese già attiva a Milano, Sondrio e Firenze. L’esposizione in galleria presenta importanti installazioni dell’artista greco: cinque Sfere Musicali, sette Porte Magnetiche e un Muro Magnetico di 30 metri. Nella Città di Acireale è visibile un’installazione formata da undici Segnali Eolici, alti da 3,50 a 6,50 metri, che si muovono con il vento. La mostra documenta la ricerca creativa di Takis, volta all’interpretazione e alla resa artistica di sensazioni come la vibrazione e il movimento di forme liberate o sospese nello spazio. Takis si è sempre interessato ai fenomeni del magnetismo e della gravità terrestre: la scoperta dei campi magnetici ha costituito la base della sua esplorazione artistica; ogni possibilità di vincere l'attrazione terrestre è sempre stata per lui fonte e materia di lavoro. "Se l’arte -dice Takis- ha qualche relazione con la scienza, o viceversa, ciò è dovuto al fatto che ambedue studiano i fenomeni sia ottici che organici". Le sue sculture illustrano alcuni fenomeni fisici, attraverso installazioni che si modulano in maniera differente a seconda del luogo in cui vengono montate. Il Muro Magnetico, per esempio, può raggiungere una lunghezza di 30 metri in una sede la cui dimensione lo possa consentire, come accadrà a Milano, nella Galleria Gruppo Credito Valtellinese, che offre quest’opportunità di sviluppo; ad Acireale verrà invece montato appositamente spezzato in tre parti. Il Muro è costituito da diversi pannelli affiancati che definiscono una superficie bianca, sulla quale sono fissati alcuni magneti, in grado di attrarre elementi geometrici sospesi nello spazio tramite un filo di nylon invisibile. Questi elementi appaiono come magicamente orientati da una forza che li mantiene in una situazione di equilibrio precario. La bellezza dell’installazione nasce proprio dal gioco che si sviluppa nello spazio espositivo, che viene dunque invaso da oggetti volanti, il cui moto viene fermato dall’azione del magnetismo. Lo stesso concetto guida l’ideazione delle 7 Porte Magnetiche, dove una sfera viene mantenuta sospesa nell’aria dall’attrazione di magneti appesi a un portico di metallo. Diverse sono le Sfere Musicali: nel loro caso un telaio di metallo, alto circa due metri, porta appesa una sfera che sfiora alcune corde tese tra gli elementi verticali della struttura. L’installazione così concepita, grazie allo spostamento d’aria determinato dal vento o dal passaggio di un visitatore, genera una musica, un suono, amplificato da una cassa di risonanza posta sotto le corde. I Segnali Eolici appartengono invece alla prima esperienza artistica dell’artista, e si riferiscono alla nostra società invasa da segnaletica, pannelli, semafori. L’artista riprende simbolicamente una struttura verticale che sostiene un braccio orizzontale, alle cui estremità è situata un lastra metallica colorata, di forma geometrica, che si muove col vento. Takis riesce a rendere concreta la forza invisibile che percorre l’aria, e che l’artista mette in rilievo e rende palpabile, illustrando come un fenomeno fisico possa creare sculture, cioè elementi che appartengono al mondo della materia. Takis è il poeta dell’anti-materia diventata materia artistica. L’importante rassegna dello scultore greco Takis situa l’attività della Galleria Credito Siciliano in un contesto internazionale, e offre idealmente un segnale di collegamento con le olimpiadi di Atene 2004. Riconosciuto dalla critica di tutto il mondo Takis ha esposto le proprie opere nei più grandi musei: il Kunstverein di Hannover, il Kölnisher Kunstverein di Cologna, il Musée d’Art Moderne di Parigi, il Rath Museum di Ginevra, il Museum of Modern Art di New York ecc. Nel 1985 ha creato un’installazione per la Defence di Parigi. Accompagna la mostra un libro oggetto con note biografiche e immagini di alcune opere dell’artista. Da settembre sarà disponibile il catalogo comprensivo delle foto dell’allestimento nella Galleria Credito Siciliano e dell’installazione in Acireale. Edito dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, comprende testi di Daniel Abadie, Dominique Stella, e Ginevra Quadrio Curzio. Il pubblico può visitare la mostra virtuale sul sito www.Creval.it Dopo Acireale, le opere di Takis saranno visibili a Milano, da fine settembre a novembre, alla Galleria Gruppo Credito Valtellinese, dove i "Segnali Eolici" saranno esposti definitivamente nel giardino interno, aperto da sempre al pubblico. L’attività della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, impegnata nei settori dell’orientamento e formazione, della cultura, e della solidarietà sociale, si amplia con la nascita della Galleria Credito Siciliano e de il Quadrivio, il nuovo centro siciliano dedicato ai giovani per l’orientamento ai mestieri e alle professioni aperto dal 28 maggio ad Acireale, destinato a convivere, in maniera indipendente, con la Galleria. Ubicate nello stesso prestigioso e centrale edificio ottocentesco di piazza Duomo, le due attività occupano complessivamente i primi due piani. La Galleria Credito Siciliano apre dopo un’accurata serie di lavori di restauro, che hanno riguardato la struttura, l’illuminazione, la segnaletica comunicativa e la sicurezza delle opere esposte. Si estende su due piani e occupa una superficie di 300 mq nell’ala settentrionale del palazzo. I soffitti alti e il pavimento in pietra rendono lo spazio particolarmente adatto ad ospitare mostre d’arte contemporanea. Per le installazioni e le sculture di dimensioni monumentali è previsto il coinvolgimento del cortile pensile al secondo piano. L’accesso alla galleria avviene dall’ingresso principale a pianterreno collegato alla piazza, proprio per favorire la possibilità del coinvolgimento permanente o estemporaneo della piazza del Duomo, dove sono previste manifestazioni artistiche. Il coinvolgimento è reso possibile dall’esistenza di un humus culturale ed artistico che dal centro si snoda per il borgo storico di Acireale. Galleria Credito Siciliano, Piazza Duomo 12, Acireale (Catania) Per Informazioni Galleria Gruppo Credito Valtellinese Tel. 0248.008.015 Fax 02.481.426 e-mail galleriearte@creval.It  
   
   
CON LA TECNOLOGIA DUPONT SENTRYGLAS EXPRESSIONS LAURENT GARBIT IN MOSTRA DA AGNE'S B. IN FRANCIA  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Laurent Garbit, apprezzato fotografo e artista francese, ha utilizzato Dupont Sentryglas Expressions per ottenere nuovi effetti nelle creazioni panoramiche e paesaggistiche esposte nella mostra fotografica di Agne's B.. Dopo aver girato altre città della Francia, l'esposizione sarà ospitata dalla catena di negozi di alta moda Agne's B. In Giappone, a Hong Kong, Taiwan e negli Usa. Stephane Guyonnet, Communications Assistant presso la sede centrale parigina di Agne's B., conferma: "Da un punto di vista tecnico le immagini e la loro presentazione costituiscono una novita' assoluta. Ogni foto panoramica (fino a 270 cm di lunghezza per 50 cm di altezza) e' composta da più di 30 foto digitali 'fuse' a computer nel senso della lunghezza per creare un insieme unico. Le stampe sono poi stratificate nel vetro con la tecnologia Sentryglas Expressions e appese, grazie alla forza del vetro stratificato, semplicemente ricorrendo a tre fori di fissaggio con chiodi di alluminio". La mostra si intitola ironicamente "Le più belle foto delle vacanze di Berfack Kinken": la maggior parte delle immagini ritrae un uomo solitario che, in piedi sullo sfondo della sconvolgente, selvaggia e incontaminata bellezza della costa meridionale del Senegal, guarda verso l'obiettivo in maniera diretta e quasi interrogativa. Laurent Garbit ha spiegato: "Utilizzando la fotografia digitale, il software Photoshop, la tecnologia Quick Time computer movie, comuni tecniche di editing fotografico, e naturalmente la tecnologia Sentryglas Expressions, siamo riusciti a fissare i ricordi di un personaggio inventato su vetri stratificati spessi 4 mm, come a renderli permanenti. La novità dell'operazione è la lunghezza della fotografia panoramica, che raggiungendo i 270 cm apre nuove frontiere nell'esposizione fotografica: montare queste immagini su vetro e' stato possibile solo grazie a Sentryglas Expressions. L'effetto della visione a 180 gradi è davvero magico. La qualita' della riproduzione a stampa è sorprendente e stratificate nel vetro le foto risultano ingrandite. Abbiamo scelto uno sfondo bianco traslucente". Le foto sono state stratificate dagli specialisti del vetro V2s Vitrages di Narbonne. Christian Vignozzi, Sales Manager, dichiara: "Siamo orgogliosi di aver ultimato la prima applicazione di Sentryglas Expressions in Francia. La tecnologia ha valorizzato e sottolineato il lavoro di Garbit in molti modi. In primo luogo, il vetro stratificato protegge le foto, che verranno trasportate in tutto il mondo ed esposte in un contesto commerciale, dove potrebbero essere danneggiate più facilmente che in una galleria d'arte. In secondo luogo, la tecnologia Sentryglas Expressions ha consentito all'artista, al laminatore e a Dupont di lavorare in team per rendere la bellezza delle immagini con una riproduzione cromatica eccezionalmente fedele grazie all'uso della stampa a getto d'inchiostro; la pigmentazione è ottima. Questa esperienza conferma la straordinaria novità della tecnologia Sentryglas Expressions. Non avremmo potuto stratificare le foto nel vetro in altro modo, con l'elevata risoluzione (1.440 dpi) e la qualità richieste dall'artista. In nessun modo avremmo potuto ottenere lo stesso risultato con la serigrafia. "Un altro significativo vantaggio di Sentryglas Expressions rispetto alla serigrafia è la possibilità di inviare per e-mail alle parti interessate immagini di alta qualita' delle foto, come effettivamente apparirebbero stratificate nel vetro. Potremmo vedere il risultato finale in anticipo e l'artista potrebbe correggerle a computer prima di dare avvio al processo produttivo. Con la serigrafia, invece, è possibile vedere gli eventuali errori solo a lavoro finito, quando è troppo tardi. Credo che la tecnologia Sentryglas Expressions apra nuove possibilità anche per la nostra attività legata alle creazioni architettoniche in vetro".  
   
   
APERTAMENTE ELETTRA NEI TESTI DI SOFOCLE, EURIPIDE, HOFMANNSTHAL, YOURCENAR  
 
Milano, 28 giugno 2004 - Dopo Antigone e Medea, saranno la figlia di Agamennone Elettra e la sua implacabile vendetta per la morte del padre ad essere al centro del terzo incontro di “Il Mito e la Donna”, all’interno della rassegna Apertamente, curata e condotta da Massimiliano Finazzer Flory per “Milano Ottagono”. “Elettra è, nell’immagine occidentale, un mito che rappresenta la faida familiare, la storia di scontro per il potere alimentato dai sentimenti, dove il sangue scorre senza che la pietà possa aiutare il lettore. Dunque, proprio del significato della parola pietà ci interrogheremo” dichiara Finazzer Flory. Il padre di Elettra, ucciso dalla moglie e dal suo amante, viene infatti vendicato indirettamente da Elettra armando le mani del più giovane e inconsapevole fratello Oreste. Il mito pone una inquietante domanda: fino a che punto la vendetta ripara un’ingiustizia senza crearne un’altra più grave? Intervengono: Massimiliano Finazzer Flory e Guido Avezzù, ordinario di letteratura greca all’Università di Verona. I testi affrontati riguardano i drammaturghi greci Sofocle (circa 409) e Euripide (circa 413), e gli scrittori del Novecento Hofmannsthal (1909) e Yourcenar (1954). La scelta ancora una volta contrappone l’antico al moderno, offrendoci un’Elettra ambigua e insicura con i greci, crudele con Hofmannsthal, disincantata per Yourcenar. Durante l’incontro Ottavia Piccolo* terrà una lettura teatrale dei brani più significativi dei testi affrontati. Martedì 29 giugno, ore 21.00 Ottagono – Galleria Vittorio Emanuele Ingresso Libero per informazioni: 349.0908883 Venerdì 2 luglio ore 21.00 Elena nei testi di Omero, Saffo, Goethe Intervengono Eva Cantarella e Massimiliano Finazzer Flory Lettura teatrale: Laura Marinoni  
   
   
ANDY FLETCHER- DEPECHE MODE- DJ SET AL CA’MARGHERITA  
 
Lignano Sabbiadoro, 28 giugno 20004 - Sabato 17 Luglio 2004, il Ca’ Margherita di Lignano Sabbiadoro (Udine) ospiterà Andy Fletcher, il dj dei Depeche Mode, in occasione di un evento speciale organizzato da Mazoom- Le Plaisir in collaborazione con Radio Company. Andy Fletcher è uno dei membri dello storico gruppo inglese, che ha venduto 70 milioni di dischi, ora anche produttore per la propria etichetta discografica – la Toast Hawaii- è impegnato da tempo come dj in un tour nei più conosciuti club europei. Nei suoi set propone solitamente un sound electro, molto legato agli anni Ottanta e spesso remix mai pubblicati di dischi dei Depeche Mode. Dalle 23:00 all’alba si alterneranno alla consolle della Mainroom: Andy Fletcher, Walter S, Paolo Barbato Nella Gardenroom : Francis Galante, Lele e Jojo. Infine nella Insideroom: Alberto Pasini, Fedekuz, Picio, Luca Pagani. Andrew Fletcher nasce a Nottingham l'8 luglio 1961. Insieme a Vince Clarke forma il suo primo progetto musicale: i "No Romance in China". Successivamente si unisce Martin Gore, con il quale si forma il gruppo "Composition of Sounds" il nucleo primitivo dei Depeche Mode. Andrew Fletcher oggi ha 42 anni e dal 1979 è un membro dei Depeche Mode. La storia del gruppo, scandita da grandi successi musicali è molto conosciuta e loro appartengono ormai al mito. I loro album hanno venduto in complesso circa 70 milioni di copie. Dopo l’ultimo tour i Depeche Mode si sono fermati; Martin ha pubblicato il secondo album “Counterfeit 2”, mentre Dave ha terminato il suo primo album con relativo tour in Europa e in America. Andrew Fletcher invece è impegnato con la sua etichetta discografica, la Toast Hawaii; è produttore del duo femminile Client. Da tempo Andy è anche un apprezzato dj electro, molto richiesto nei club di tutta Europa. Voci confermate li vedono nuovamente in studio entro la fine dell’estate. Infolink: www.Bigne.com - www.Mazoom.com  
   
   
MARCO PAOLINI NEL PARCO ACM DI SCORZÈ: APRONO LE PREVENDITE IN SCENA L'ATTORE-AUTORE VENETO CON I MERCANTI DI LIQUORE IN "SONG N. 32"  
 
Dolo Ve, 28 giugno 2004 - Aprono oggi le prevendite per l'evento speciale che sabato 17 luglio vedrà protagonisti al Parco Acm di Scorzè (Ve) Marco Paolini e I Mercanti di Liquore con lo spettacolo-concerto "Song N. 32". La serata è stata voluta da Acm Spa per valorizzare la cultura dell'acqua. Il biglietto è a prezzo unico: 5 euro. Le prevendite sono aperte presso l'impianto Acm di Scorzè (via San Benedetto) con orario 15.30 - 19.30. Negli stessi orari sarà attiva la linea per informazioni 320.8514081. Un Evento Nel Parco. Il Parco Acm di Scorzè circonda gli impianti di sollevamento idrico della multiutility che gestisce il servizio di acquedotto nell'area di Riviera del Brenta e Miranese. In un luogo di grande bellezza Acm Spa ha voluto invitare Marco Paolini e I Mercanti di Liquore con la loro ultima produzione dedicata alla cultura dell'acqua. Sabato 17 luglio (ore 21.15) portano in scena "Song N. 32", una sorta di concerto popolare, fatto di musiche originali composte ed eseguite dai Mercanti di Liquore e testi, in parte di poeti come Biagio Marin, Giacomo Noventa, Dino Campana, in parte scritti da Marco Paolini, in parte tratti dalla vasta opera di ballate-filastrocche di Rodari. Il filo conduttore è legato all'acqua e alla "lotta" tra chi vuol trattarla come merce e chi crede che essa debba essere sottratta alle regole del mercato e del possesso. A questo tema si riconducono in vario modo canzoni e brevi pezzi teatrali. L'evento speciale con Paolini e i Mercanti di Liquore - che si innesta nel calendario dei festival Le Terre dei Tiepolo e Ubi Jazz - è frutto di una scelta che guida l'azione di Acm: "investire nella crescita del territorio parte dei profitti raccolti nella gestione di alcuni servizi primari per i cittadini - spiega Lucian Mion, consigliere delegato per i progetti culturali -, con l'obiettivo di costruire una cultura dell'acqua". Questo evento è importante per Acm, che - con la collaborazione di soggetti istituzionali e in partnership con operatori specializzati - rafforza la trasmissione di un messaggio mirato attraverso le arti sceniche. Infolink: www.Acmspa.it  
   
   
ADRIANO PINAMONTI VINCE LA PRIMA TAPPA DELLA TRASLAVAL 2004 LA NOVARESE DELLAVECCHIA PRIMA NELLA FEMMINILE, 12° CHRISTIAN ZORZI  
 
Moena, 28 giugno 2004 - Era stata annunciata come una tappa “per scaldare i muscoli” la prima giornata della Traslaval, il giro podistico della Val di Fassa scattato ieri da Moena, ma a vedere certe facce stanche al traguardo deve essere stata piuttosto dura. Fra gli atleti di punta il favorito dai pronostici era il trentino Ettore Girardi, con due vittorie della Traslaval alle spalle e tre secondi posti, ma Adriano Pinamonti dell’Atletica Valli di Non e Sole, maratoneta da 2h25’, è stato il più veloce e ha guadagnato la testa della corsa proprio quando mancavano sette chilometri alla fine della gara. I 400 concorrenti radunati stamane a Moena per la sesta edizione del Giro Podistico della Val di Fassa sono scattati alle 9,30 precise, e dopo aver attraversato il centro della Fata delle Dolomiti hanno affrontato la prima salita, un paio di chilometri verso le piste da sci dell’Alpe di Lusia che sono serviti a formare un gruppetto che si è subito staccato dalla massa. Adriano Pinamonti, Massimiliano Ronca, Ettore Girardi, seguiti a breve distanza da Piller, Conti e Campestrin, si sono messi alla testa della corsa e la situazione è pressochè rimasta invariata fino a circa sette chilometri dal traguardo, con soventi scambi di posizione ma nessuno che provasse a scappare via. La decisione l’ha presa Pinamonti nei boschi sopra Moena, uno scatto e si è involato verso il traguardo staccando i compagni di fuga, i quali non hanno saputo rispondere in tempo e quindi il forte atleta della Valle di Sole con una strategia da campione ha smorzato ogni velleità dei rivali. Pinamonti ha vinto così la prima tappa della Traslaval 2004 col tempo di 0.44’52”, seguito da Ettore Girardi (Atletica Trento) a 34”, appena 3” prima di Massimiliano Ronca (La Recasatello). Pinamonti, ottimo atleta da “pianura”, si è difeso bene anche in montagna, ma teme parecchio la tappa di domani e soprattutto l’attacco di Girardi, che oggi ha preso le misure agli avversari. Il fondista Christian Zorzi, molto atteso alla gara “di casa sua”, ha lasciato ai protagonisti della corsa la disputa delle posizioni di testa, mantenendosi sempre oltre la decima posizione. In classifica lo ritroviamo 12°, ma Christian avrà tempo tutta la settimana per rifarsi, visto che ha promesso di partecipare a tutte le tappe. Anche nella gara femminile la vittoria è stata una sorpresa. La novarese Mara Dellavecchia (Gp Oleggio 2000) ha iniziato la sua gara sempre in compagnia di Tessa Caimi, una delle atlete che lo scorso anno avevano movimentato il podio femminile delle varie tappe, poi, prima di giungere a metà percorso, la Dellavecchia ha approfittato di un momento di stanchezza della Caimi e si è staccata, andando a vincere col tempo di 0.56.35. Tessa Caimi si è piazzata seconda con 1’48” di distacco, mentre il terzo posto del podio è andato alla fondista Magda Genuin (0.58.51 il suo tempo). Niente da fare per Ombretta Bellorini (15.A), la dominatrice assoluta dell’edizione 2003, ma ci sono ancora quattro tappe da correre ed i giochi sono aperti. Domani seconda giornata con partenza da Vigo di Fassa: 8,8 chilometri, una tappa breve ma estremamente nervosa e soprattutto anteprima del “tappone” di martedì sulla Marmolada. Classifica 1.A tappa Traslaval Uomini 1) Pinamonti Adriano (Atl. Valli di Non e Sole), 0.44.52; 2) Girardi Ettore (Atl. Trento), 0.45.26; 3) Ronca Massimiliano (La Recastello), 0.45.29; 4) Rosso Marco (Atl. Trento), 0.45.41; 5) Giaccoli Stefano (Podistica Tranese), 0.46.06; 6) Campestrin Cristiano (Gs Valsugana Trento), 0.46.13; 7) Conti Alberto (Pol. Pagnona), 0.46.27; 8) Piller Sergio (C.u.s. Parma) 0.46.52; 9) Franceschini Luca (G.s. Fraseggio) 0.47.34; 10) Toniolo Mauro (Runners Valbossa), 0.47.43. Donne 1) Dellavecchia Mara (Gp Oleggio 2000), 0.56.35; 2) Caimi Tessa (Atletica Ambrosia), 0.58.23; 3) Genuin Magda, 0.58.51; 4) Corradini Rossella, 0.59.32; 5) Passera Cinzia (Runners Valbossa), 1.00.03; 6) Vignani Paola (Alpea Sarmas), 1.00.15; 7) Merlini Antonietta (Avis San Benedetto), 1.00.54; 8) Cappellini Adelaide (Atletica Desenzano), 1.00.56; 9) Gnech Evelina (Atl. Fiori Barp), 1.01.20; 10) Bracchi Sonia (Atl. Franciacorta), 1.01.25.  
   
   
MOUNTAIN BIKE: MASSIMO DEBERTOLIS “PROFETA IN PATRIA” VINCE LA SUA 6.A RAMPIKISSIMA  
 
Trento, 28 giugno 2004 - Massimo Debertolis, un missile in Valle di Primiero, la sua valle. L’atleta della Full Dynamix ha vinto ieri a Imer la nona edizione della Rampikissima, quinta tappa del Ritter Rampitour d’Italia di mountain bike. L’atleta di casa ha celebrato la sesta vittoria di una gara che, quale ultima tappa del challenge, è stata foriera di colpi di scena. Debertolis, sorretto da un tifo incredibile, è scattato subito dopo il via e nessuno dei rivali, nemmeno fra quelli più accreditati, è riuscito a tenergli testa. E’ sgusciato via inaspettatamente anche a Marzio Dehò, il quale non si aspettava uno scatto così presto e chi ha cercato di tenere il ritmo del primierotto nei primi metri, come Ramon Bianchi, ha dovuto poi desistere, Un fiume in piena Massimo Debertolis che aveva preparato con cura questa gara, rinunciando anche al ritiro della squadra azzurra e dunque non ha potuto nemmeno contare sull’aiuto dei suoi preziosi compagni di squadra. Dopo 15 chilometri al transito da località Camp Debertolis vantava già 1’40 su Bianchi che ha cercato di tenere la scia del battistrada insieme a Dalto. Il trevisano non ha certo collaborato con Bianchi, aspettando il rinvenimento del suo “capitano” dell’Olympia, Marzio Dehò. Il bergamasco si è trovato col gruppo degli inseguitori dei primi tre, ma con un ritmo certamente non troppo elevato e così proprio a Camp il cronometro segnava già un ritardo di 2.30” da Debertolis; il distacco è andato man mano consolidandosi e Debertolis, sempre da solo, non ha mai rinunciato ad attaccare. Al Gran Premio della Montagna di San Martino di Castrozza il leader della corsa era accreditato di un vantaggio di 4’ su Bianchi e Dalto, e di oltre 5’ su Dehò che ha iniziato a tirare in compagnia di Janes, Costa e Varesco. Se Dalto non ha collaborato con Bianchi, non ha certo lesinato un favore al rivale quando sulla salita di Dismoni si è trovato con la borraccia vuota, un gesto che il bresciano ha ovviamente apprezzato. La gara dopo il Gran Premio della Montagna non è stata parca di altri colpi di scena. La testa della corsa era ormai saldamente in mano a Debertolis, ma Dehò in discesa, nel difficile single track di Zivertaghe che scendeva in picchiata sotto le Pale di San Martino, ha cercato l’affondo. Bianchi ha intuito l’attacco e si è sganciato in tempo da Dalto spingendo come un forsennato. Ed ha fatto bene, perché Dehò ha raggiunto Dalto e si è messo ad inseguirlo, in ballo c’era la maglia rosa di vincitore assoluto del Ritter Rampitour d’Italia. Mentre Massimo Debertolis trionfante tagliava il traguardo con un tempo record, 2h05’36” addirittura più basso di quasi 4’ dal record fatto segnare lo scorso anno da Dehò, Bianchi sentiva il fiato sul collo del campione italiano. Sullo sterrato a pochi chilometri dal traguardo addirittura cadeva, rischiando il secondo posto, ma il desiderio di indossare la maglia rosa era davvero tanto. Con Bianchi secondo, Dehò perdeva la maglia rosa ma non quella tricolore di vincitore di categoria. Dopo le cinque tappe possono indossare le maglie tricolori del Ritter Rampitour d’Italia appunto Dehò (èlite), Dalto (Sp), Varesco (M1) che strappava il titolo proprio in quest’ultima tappa a Mostosi, Paperini (M2), Linardi (M3) e Janes (M4). Tra le donne Anna Ferrari ha addirittura stravinto; ha sempre condotto al comando la gara femminile ed ha chiuso col tempo di 2h41’08”, oltre 1’ al di sotto del record stabilito lo scorso anno da Marion Gufler. La sua è stata una cavalcata solitaria culminata con oltre 10’ di vantaggio sull’altoatesina Peta Dibiasi. Il secondo posto se l’è conteso fino agli ultimi chilometri con Elena Marchi e, nonostante una caduta, la Dibiasi ha colto il secondo posto con 10” sulla Marchi. La Rampikissima archivia così la nona edizione con un grande successo ed oltre 1000 partecipanti. Un’organizzazione rinnovata nei ranghi che ha centrato perfettamente l’obbiettivo. Classifica Rampikissima: 1) De Bertolis Massimo (Full Dynamix) 02.05.36; 2) Bianchi Ramon (Gs Scott Racing Team) 02.09.49; 3) Dehò Marzio (Gs Cicli Olympia) 02.10.27; 4) Dalto Nicola (Gs Cicli Olympia) 02.10.31; 5) Janes Silvano (Arcobaleno Carraro Team) 02.13.20.5; 6) Varesco Jarno (Arcobaleno Carraro Team) 02.13.20.8; 7) Paperini Giancarlo (Team Scott Pasquini) 02.13.41; 8) Stauder Roland (Sport Club Drei Zinnen); 02.14.08; 9) Costa Walter (Gs Fiordifrutta Asiago) 02.14.24; 10) Mostosi Josef (Gs Cicli Olympia) 02.15.09. Donne: 1) Ferrari Anna (Uct Motebelluna) 02.41.08; 2) Dibiasi Petra (Gs Rewel Team) 02.51.54; 3) Marchi Elena (Team Cicli Giuliani) 02.52.04; 4) Rosi Valentina (Mtb 4 Colli) 02.59.05; 5) Dal Bianco Luisa (Team Bike Zero 4) 03.04.45; 6) Lonardelli Francesca (Schwinn Bike Store) 03.07.08; 7) Donà Valentina (Gs Cicli Morbiato) 03.10.17; 8) De Nardin Anna (Gc Cicli Agordina) 03.10.59; 9) Robusti Silvia (Viner Evolution Team) 03.19.40; 10) De Grandi Laura (Bikestore Costermano) 03.27.46.