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Notiziario Marketpress di Lunedì 28 Giugno 2004
Web e diritto per le nuove tecnologie
PRIVACY: RINVIO DEL TERMINE  
 
Per mercoledì 30 giugno era fissato il termine per adottare le nuove misure minime di sicurezza nel trattamento dei dati personali, vale a dire non quelle previste dal Dpr n. 318/99, ma quelle introdotte dagli articoli 31 e seguenti del codice della privacy, approvato con Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e dall'allegato B al codice stesso, ossia il disciplinare tecnico, che illustra le modalità tecniche da adottare a cura del titolare, del responsabile ove designato e dell'incaricato, in caso di trattamento con strumenti elettronici. Ma il Consiglio dei Ministri ha emanato il Decreto legge n. 161 del 22 giugno 2004 concernente la proroga, tra l’altro, dei termini in materia di protezione dei dati personali. Il primo comma dell’art. 3 del provvedimento prevede, ora, espressamente, che il termine per la redazione del documento sulla sicurezza slitta da fine giugno 2004 alla fine del corrente anno. Conseguentemente le nuove misure minime di sicurezza (vale a dire quelle non previste dal Dpr n. 318/99), elencate dagli articoli 34 e 35 e dall'allegato B) al Codice devono essere adottate entro il 31 dicembre 2004, e non più entro il 30 giugno prossimo. La nuova scadenza riguarda tutte le nuove misure minime tecniche, informatiche, organizzative, logistiche e procedurali volte a ridurre i rischi che incombono sui dati trattati. Ricordiamo che il Garante per la protezione dei dati personali, in un parere del 22 marzo scorso, ha chiarito che il termine per l'adeguamento alle nuove misure si riferisce anche alla redazione/aggiornamento del documento programmatico sulla sicurezza.  
   
   
PRIVACY: LE DISPOSIZIONI RELATIVE AGLI ADEMPIMENTI, ALLE SANZIONI ED AI TIPI DI REATO  
 
Tutte le imprese avrebbero dovuto, oramai, essere in regola con le misure di sicurezza necessarie per ridurre al minimo i rischi relativi alla distruzione o perdita, anche accidentale, dei dati, all’accesso non autorizzato ed al trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta. Gli articoli 34 e 35 del codice della privacy individuano, in maniera oggettiva, le misure minime di sicurezza da adottare: esse variano in funzione di numerosi fattori (conoscenze acquisite in base al progresso tecnico, caratteristiche del trattamento), delle circostanze e della natura dei dati trattati (dati comuni, sensibili o giudiziari, sanitari ecc.). L’articolo 169, a sua volta, sanziona chiunque ne omette l'adozione, per dolo o colpa, con l'arresto sino a due anni o con l'ammenda da diecimila a cinquantamila euro. Come sancito dall’art. 15 dello stesso codice, la violazione dell'obbligo generale di sicurezza può comportare l'obbligo di risarcire il danno eventualmente arrecato. Secondo tale articolo, infatti, chiunque cagiona danno ad altri per effetto del trattamento di dati personali è tenuto al risarcimento ai sensi dell'art. 2050 del codice civile. Il titolare del trattamento dei dati, quindi, se arreca un danno ingiusto ad uno o più interessati, può sottrarsi all'obbligo di risarcimento solo se dimostra di aver adottato tutte le misure idonee a evitare il verificarsi dell'evento. Secondo l’art. 11, inoltre, se sono violate le regole relative alle modalità del trattamento, oltre al danno di natura patrimoniale, è risarcibile anche quello morale. In base alla procedura del ravvedimento operoso, l'autore del reato può regolarizzare la sua posizione seguendo le indicazioni fornite dal Garante. Il reato si estingue con l’avvenuto adeguamento alle prescrizioni fornite dal Garante in sede di accertamento e pagando una somma pari al quarto del massimo dell'ammenda stabilita.  
   
   
PRIVACY: VERIFICA DEGLI ADEMPIMENTI PREVISTI IN CASO DI TRATTAMENTI EFFETTUATI SENZA STRUMENTI ELETTRONICI  
 
Pur se il termine del 30 giugno è stato rinviato, proponiamo ai nostri lettori, che effettuano i trattamenti senza strumenti elettronici, una check-list per verificare se sono state, effettivamente, adottate le misure minime di sicurezza previste dal codice della privacy. In questo caso occorre fare riferimento alle regole 27 –29 del disciplinare. Il titolare e/o il responsabile del trattamento dei dati devono, primo luogo, aver previsto procedure per un'idonea custodia degli atti e dei documenti affidati agli incaricati per lo svolgimento dei relativi compiti e debbono aver impartito istruzioni scritte per il controllo e la custodia degli atti e documenti contenenti dati personali, per tutto il periodo necessario alle operazioni di trattamento. Debbono essere state individuate anche procedure per la conservazione di determinati atti in archivi ad accesso selezionato, disciplinandone le modalità di accesso da parte di determinati incaricati. Debbono quindi essere state impartite, per iscritto, le modalità per controllare l'accesso agli archivi contenenti dati sensibili o giudiziari, individuando le persone ammesse dopo l'orario di chiusura, che devono essere poi identificate e registrate, e precisando che è richiesta una preventiva autorizzazione per l'accesso se gli archivi non sono dotati di strumenti elettronici per il controllo degli accessi o di incaricati della vigilanza. Naturalmente, il titolare e/o il responsabile del trattamento dei dati dovranno, poi, aggiornare, periodicamente, l'ambito dei trattamenti consentiti ai singoli incaricati  
   
   
DISCIPLINA PER IL DEPOSITO LEGALE: RICHIESTE DA PARTE DELLE BIBLIOTECHE NAZIONALI CENTRALI DI ROMA E FIRENZE  
 
Come anticipato nelle due rubriche del 24 maggio e del 14 giugno, la Legge 15 aprile 2004 n. 106, relativa alla nuova disciplina del deposito legale, avrà efficacia solamente dopo che sarà stato emanato e pubblicato il relativo decreto attuativo. Fino all’emanazione del regolamento di attuazione continueranno a trovare applicazione solamente le attuali disposizioni relative al deposito legale dei documenti di interesse culturale, contenute nella Legge 2 febbraio 1939, n. 374 e successive modifiche e nel Regio Decreto 12 dicembre 1940, n. 2052. Tali disposizioni prevedono l'obbligo di deposito da parte dei tipografi delle pubblicazioni presso la Prefettura e la Procura della Repubblica e, per le pubblicazioni tecnico-scientifiche, anche presso il Cnr. Le richieste di deposito di pubblicazioni che le Biblioteche Nazionali centrali di Roma e Firenze stanno avanzando, sono da considerarsi assolutamente illegittime.  
   
   
OPERAZIONE "VOLA CON INTERNET": BONUS PER I GIOVANI  
 
Da mercoledì 23 giugno 2004 è in vigore il Decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie che prevede la concessione di un bonus di 175 euro ai nati nel 1988, sedicenni nel 2004, che acquistano, nel corso dello stesso anno, un nuovo sistema di personal computer di qualsiasi prezzo, marca e tipo Il decreto è stato emanato in attuazione delle disposizioni contenute nelle due ultime leggi finanziarie. I quasi 600.000 giovani che compiono il sedicesimo anno di età nel corso del 2004, iscritti all'anagrafe tributaria e residenti in Italia, riceveranno una lettera dalla presidenza del Consiglio dei ministri contenente la descrizione dettagliata dell'iniziativa e l'attribuzione di un codice Pin di identificazione personale del destinatario. Le lettera dovrà essere presentata al momento dell'acquisto al rivenditore autorizzato che espone all'esterno del proprio esercizio commerciale un apposito simbolo riportato nel sito www.Italia.gov.it, il titolo che permette di usufruire del bonus. L'incentivo consiste in una riduzione del prezzo complessivo del computer, iva inclusa.  
   
   
CONVEGNO SU “SOSTENIBILITÀ: UN NUOVO SISTEMA DI VALORI E DI SVILUPPO?”  
 
Mercoledì 16 giugno, a Milano, si è svolta la tavola rotonda sul tema: “Sostenibilità: un nuovo sistema di valori e di sviluppo?” organizzata dalla Philips, che da sempre è impegnata per lo sviluppo sostenibile, con attività di Corporate Social Responsibility (Csr), che ha come obiettivo la responsabilità economica, ambientale e sociale. Al dibattito, moderato dal giornalista Rai Maurizio Mannoni, erano presenti oltre a Sergio Tonfi, Communication Manager e Ethic Officer di Philips, anche una serie di importanti personaggi del mondo aziendale e non solo come Marco Roveda, fondatore di Lifegate, Antonio Gaudioso, vice segretario generale dell’associazione di consumatori Cittadinanzattiva, Emilio D’orazio, direttore del centro studi Politeia, e Alessandro Beda, vicepresidente di Sodalitas. Il dibattito si è aperto con l’introduzione del concetto di ‘eticità’ come prerequisito del prodotto. Nell’evoluzione del prodotto dal dopoguerra ad oggi infatti, ha commentato Marco Roveda, si è passati da una semplice esigenza di disporre di prodotti ad un progressivo affinamento delle loro caratteristiche. Oggi, per essere gradito al consumatore, il prodotto deve raccogliere in sé qualità, bellezza, sicurezza e, infine, evoluzione recente, eticità. Considerato ormai come un dato acquisito il fattore etico nel ruolo dell’azienda, il dibattito si è poi orientato sulla difficoltà di implementazione dei principi, ossia sulla necessità che l’intera l’organizzazione aziendale operi seguendo il criterio stabilito. E nelle parole di Sergio Tonfi di Philips è emerso proprio in questo contesto il compito principale dell’Ethic Officer, quello di promuovere sia internamente all’azienda sia all’esterno, con i diversi interlocutori della società, la cultura sostenibile. Il primo passo verso la sostenibilità è sicuramente l’adozione da parte dell’azienda di un codice etico ma, come ha spiegato Emilio D’orazio, questa scelta non porta automaticamente a risolvere ogni problema o a comportarsi in modo etico. Se il comportamento dell’azienda non è permeato da questo concetto, infatti, allora il risultato sarà nullo se non addirittura negativo. E sull’importanza cruciale della coerenza tra parole e comportamenti fattuali si è incentrato anche l’intervento di Antonio Gaudioso di Cittadinanzattiva, che ha sottolineato come questa coerenza sia proprio l’elemento chiave nella relazione con i consumatori. In particolare, Gaudioso ha sottolineato anche come i recenti scandali che hanno coinvolto diversi settori del buiness nel nostro paese abbiano indotto nei consumatori un atteggiamento di sfiducia nei confronti dell’intero mercato e hanno di conseguenza tolto buona parte della credibilità a tutte le aziende che enunciano principi di eticità. Un secondo tema di grande rilevanza emerso nel corso della tavola rotonda è quello del ruolo rivestito dal mondo dell’informazione. Una corretta informazione implica da parte della aziende la trasparenza verso i consumatori e l’onestà nella comunicazione delle informazioni sui prodotti; dal punto di vista dei media, però, comporterebbe anche lo sviluppo di competenze specifiche sulla sostenibilità che permettano di decodificare e interpretare le informazioni provenienti dalle aziende a vantaggio dei consumatori. In conclusione, il ruolo sociale dell’impresa oggi è fondamentale e insostituibile, come ha precisato Alessandro Beda di Sodalitas; è come se un’impresa prendesse in prestito dalla società le risorse umane, ambientali, sociali ed economiche necessarie per il proprio sviluppo e questo implica necessariamente una responsabilità richiamando l’idea stessa di “restituzione”. In questo senso l’impresa non è più solamente qualcosa di privato ma diviene inevitabilmente anche qualcosa di pubblico, che necessariamente deve rispondere ai cittadini.  
   
   
L’IMPEGNO DI PHILIPS NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY  
 
Fin dalla sua fondazione Philips ha considerato la sostenibilità una priorità strategica ed uno strumento imprescindibile nello sviluppo dell’azienda e l’ha resa parte integrante della propria filosofia aziendale. Per quanto concerne la responsabilità economica, l’intenzione di Philips è di trovare modelli di business che siano profittevoli ed, allo stesso tempo, portino un valore aggiunto nell’ambito del sociale. Philips ha, infatti, istituito una Dichiarazione di sostenibilità per i fornitori dove vengono stilati i requisiti fondamentali richiesti alle aziende per lavorare con lei. La dichiarazione chiede ai propri fornitori di operare nel rispetto dell’ambiente, della salute, della sicurezza e delle migliori condizioni di lavoro, con particolare attenzione al lavoro minorile. In merito alla responsabilità ambientale, Philips intende limitare l’impatto ambientale risparmiando risorse energetiche e materiali per la produzione. Il secondo programma Ecovision Philips (2002-2005) sta già dando ottimi risultati oggi: ad esempio, rispetto al 2002, nel 2003 Philips ha ridotto l’utilizzo di materiali per il packaging dell’-11%, ha ridotto il consumo energetico del -10% ed ha diminuito l’emissione di Co2 del -13%. Relativamente alla responsabilità sociale, infine, Philips valorizza le diversità culturali e la loro integrazione. Le persone Philips, infatti, provengono da molte realtà culturali differenti tra loro e sono ben integrate all’interno della società, con pieno rispetto del loro background di provenienza. Inoltre Philips è impegnata ed investe nell’ambito del sociale, focalizzandosi in particolare su progetti e attività locali con riferimento all’area salute ed educazione. L’anno scorso Philips ha raggiunto la posizione n. 1 nel Dow Jones Sustainability Index, l’indice che misura le prestazioni finanziarie delle industrie impegnate nella sostenibilità a livello mondiale.  
   
   
L’IMPEGNO DI PHILIPS NELLA CORPORATE SOCIAL RESPONSIBILITY PER IL 2004  
 
Anche dopo la pubblicazione del suo secondo bilancio di sostenibilità a marzo di quest’anno e i positivi riscontri delle prime attività di Csr del 2003 implementate a livello locale, Philips continua il suo impegno nell’ambito della responsabilità sociale sul territorio con dei nuovi progetti che vedono coinvolte importanti associazioni: Comocuore, Cuorebrianza, Maria Letizia Verga e la comunità Nuova Iride di Monza. Grazie all’esperienza maturata l’anno precedente con il progetto “Il cuore a scuola” avviata con l’associazione Comocuore, quest’anno in collaborazione con la stessa associazione e con l’associazione monzese Cuorebrianza si darà vita ad un progetto di educazione alla salute e allo sport che avrà il titolo “Lo sport del cuore”. Insieme al personale medico di Comocuore e Cuorebrianza, associazioni che promuovono iniziative di informazione e prevenzione volte a ridurre i tassi di mortalità per le malattie coronariche, Philips promuoverà nelle scuole medie del territorio monzese una campagna di sensibilizzazione sul cuore e la salute, svolgendo tra gli studenti dei test fisici ed attitudinali per indirizzare i ragazzi verso lo sport più adatto alle loro caratteristiche psicofisiche e raccomandando uno stile di vita “in movimento”. Seguendo il successo del 2003, anche quest’anno Philips prosegue la collaborazione con il comitato Maria Letizia Verga. Attraverso la realizzazione e la vendita di un calendario fotografico, oltre ad un contributo economico, Philips contribuirà a finanziare le attività dell’associazione che da anni si occupa della ricerca sulla leucemia infantile e di portare aiuto alle famiglie dei bambini ricoverati presso l’ospedale S. Gerardo di Monza. Infine, tra i suggerimenti di diversi progetti di sostenibilità promossi dai dipendenti Philips attraverso un’indagine interna, è stata selezionata la Comunità Nuova Iride Monza, un’Onlus che si occupa di lavoro per i disabili e che utilizza la creatività come terapia. Philips promuoverà una raccolta fondi attraverso la vendita degli oggetti artistici realizzati dai ragazzi disabili appartenenti a questa comunità.