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Notiziario Marketpress di Lunedì 23 Maggio 2005
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IL COMMISSARIO HÜBNER SI AVVALE DEI LEGAMI FRA POLITICA DI COESIONE E OBIETTIVI DI LISBONA DAL PUNTO DI VISTA DEI FONDI REGIONALI  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - Il Commissario europeo responsabile della Politica regionale Danuta Hübner ha proceduto a un confronto fra gli obiettivi della strategia di Lisbona e le priorità di spesa nel quadro della politica di coesione. Si è avvalsa inoltre di questi collegamenti per invitare le istituzioni europee a raggiungere in tempi rapidi un accordo sulle prospettive finanziarie dell'Unione europea in modo da assegnare finanziamenti adeguati per il conseguimento di questi obiettivi comuni. Per il periodo 2000-2006, a sostegno delle regioni più povere dell'Unione europea e di quelle che soffrono di difficoltà strutturali sono stati stanziati circa 265 miliardi di euro a favore di investimenti a titolo dei Fondi strutturali e di altri strumenti , importo, questo, che rappresenta un terzo del bilancio comunitario. Una recente relazione elaborata all'Istituto danese per la tecnologia ha valutato le analogie fra la strategia di Lisbona e le priorità di spesa nell'ambito della politica di coesione e ha riscontrato che oltre il 50 per cento degli investimenti a titolo dei Fondi strutturali, uno degli elementi chiave della politica di coesione, è destinato a iniziative simili a quelle di Lisbona. Anche l'assegnazione della "riserva di rendimento" offre un'indicazione della misura in cui i Fondi strutturali vengono investiti nella ricerca e nell'innovazione e del successo ottenuto da tali iniziative. La riserva di rendimento è stata introdotta per il periodo di programmazione 2000-2006. Essa prevede che il quattro per cento degli stanziamenti attribuiti a ciascuno Stato membro sia accantonato in una riserva fino ad una certa data, allo scadere della quale viene assegnato ai programmi nazionali che hanno registrato i risultati migliori. Come si legge nella terza relazione intermedia sulla coesione della Commissione: "Numerosi Stati membri hanno utilizzato la riserva di rendimento per rafforzare il loro sostegno all'economia della conoscenza mediante azioni di cooperazione fra istituti di ricerca e imprese, lo sviluppo di raggruppamenti di imprese e centri di ricerca, investimenti nell'accesso alla banda larga, l'elaborazione di strategie di innovazione regionali e la formazione dei ricercatori, nonché progetti di ricerca applicata". La riserva di rendimento è stata inoltre utilizzata in alcuni paesi per sostenere l'imprenditorialità tramite sovvenzioni alle imprese nuove e alle imprese piccole e innovative. L'approccio in questione è in linea con i desideri dei capi di Stato e di governo dell'Unione europea i quali, nel marzo 2005, hanno esortato gli attori regionali e locali, fra gli altri, ad appropriarsi maggiormente della strategia di Lisbona e a partecipare attivamente al raggiungimento dell'obiettivo di Lisbona di far divenire l'Europa l'economia più competitiva del mondo entro il 2010. Il Consiglio europeo di primavera del 2005 ha inoltre evidenziato l'esigenza di creare poli di innovazione e partenariati per l'innovazione a livello regionale e locale e ha chiesto una ridistribuzione degli aiuti di Stato a favore di alcuni obiettivi orizzontali quali la ricerca, l'innovazione e una società dell'informazione inclusiva.  
   
   
ICT: ACCORDO STANCA-CATANIA PORTERÀ INTERNET IN TRENO E IN STAZIONE IN ARRIVO ANCHE UNA PIATTAFORMA LOGISTICA PER LE MERCI, UN “SISTEMA VIAGGIO” PER IL TURISMO E IL BIGLIETTO INTEGRATO  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Internet sale in treno ed entra nelle stazioni. Non solo, ma mediante le tecnologie dell’informazione e della comunicazione saranno sviluppati servizi integrati per passeggeri, merci e turismo. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa firmato dal ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, e dal presidente e amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Elio Catania, per individuare e avviare programmi comuni di miglioramento dei servizi di logistica e mobilità integrata rivolti a cittadini e imprese attraverso l’uso dei più moderni strumenti telematici. L’intesa, la prima nel suo genere, intende promuovere il ricorso all’innovazione tecnologica nella mobilità ferroviaria, strategica per la crescita economica e sociale del Paese. In particolare, si punta allo sviluppo di sistemi e infrastrutture di accesso alla rete Internet sui treni e nelle stazioni; alla definizione di nuovi servizi on line; alla messa a punto di sistemi di protocollo informatico e di firma elettronica. Inoltre rilevante spazio è stato attribuito al turismo, all’integrazione dei sistemi di viaggio (un unico biglietto per trasporti ferroviari, servizi di linea urbani, extraurbani, marittimi, parcheggi, etc.) e alla logistica, con la definizione di una piattaforma tecnologica per supportare un modello logistico unico delle varie fasi dello spostamento delle merci. Il ministro Stanca ha sottolineato “che la ramificazione della rete ferroviaria sul territorio e l’elevato numero di persone che transita giornalmente nelle stazioni e a bordo dei treni sono elementi importanti per sostenere un’ulteriore penetrazione e diffusione delle tecnologie dell’informazione e comunicazione. In tal modo si potrà allargare ancora di più la platea degli utenti delle informazioni, migliorare la qualità dei servizi on line offerti a cittadini ed imprese, ma anche sviluppare nuovi servizi integrati, soprattutto a favore di settori nodali per l’economia nazionale come il turismo e l’industria”. Da parte sua Catania ha rilevato che “il Gruppo Ferrovie dello Stato è fortemente impegnato nel processo di innovazione e di ammodernamento del Paese. Intende contribuire in modo incisivo alla crescita di competitività e allo sviluppo sociale ed economico dell’Italia, garantendo la mobilità a persone, beni e idee, lavorando in modo costante e intenso per soddisfare al meglio tutte le esigenze. Per questo, per rispondere ai nostri clienti, investiamo moltissimo in tecnologia, che per noi vuol dire innanzitutto sicurezza, e poi informazione e organizzazione”. -  
   
   
BCE: FIRST ISSUE OF THE INTERNATIONAL JOURNAL OF CENTRAL BANKING  
 
Frankfurt am Main, 23 may 2005 - The European Central Bank, along with the other sponsoring organisations[1] of the International Journal of Central Banking (Ijcb), today announced the publication of the Journal’s first issue and the launch of a website  www.Ijcb.org  hosted by the Bank for International Settlements. The Ijcb, a new quarterly publication, features articles on central bank theory and practice, with a special emphasis on research relating to monetary and financial stability. The Ijcb website provides additional information about the Journal as well as free access to Journal articles. A list of articles appearing in the first issue is attached. A list of the members of the Journal’s Editorial Board and Associate Editors, who are drawn from both inside and outside of central banking, is also attached. Subscribers to the printed version of the Journal will receive this year’s issues at no cost. Beginning in 2006, print subscriptions will be available for an annual fee of Usd 100. Subscription orders may be placed online at www.Ijcb.org  or by telephone (+1 202-452-3245), fax (+1 202-728-5886) or e-mail  Bdm-ijcb-editor@frb.gov  Written correspondence should be directed to Ijcb, Publications Fulfillment, Mail Stop 127, Board of Governors of the Federal Reserve System, Washington, Dc 20551.  
   
   
INTESE TRA AGENZIA DELLE ENTRATE, ABI, CONFAPI E CONFCOMMERCIO PER L’’ANTICIPAZIONE DEI RIMBORSI IVA IN CONTO FISCALE  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Raffaele Ferrara, e il presidente dell’Abi, Maurizio Sella, hanno firmato due protocolli d’intesa rispettivamente con il presidente di Confapi, Danilo Broggi, e il presidente di Confcommercio, Sergio Billè, per favorire l’anticipazione, da parte del sistema bancario, dei crediti Iva vantati dalle imprese nei confronti dell’erario. Gli accordi hanno l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito a tutte le imprese in attesa dei rimborsi periodici Iva in conto fiscale, a tassi di interesse particolarmente favorevoli, attraverso una procedura semplificata che riduce al minimo le operazioni amministrative a carico dei soggetti coinvolti, ovvero banche e aziende. Per l’accesso all’anticipazione da parte delle imprese è infatti sufficiente la presentazione all’istituto bancario dell’attestazione di certezza e di liquidità dei crediti tributari - che viene rilasciata dall’Agenzia delle Entrate – e la domiciliazione, presso la stessa banca, del proprio conto fiscale. A questo punto - dopo la valutazione del loro merito creditizio e la verifica dell’assenza di carichi fiscali pendenti - le imprese otterranno, a tassi di interesse ridotti rispetto a quelli attuali concessi dal sistema banche per le linee di cassa, un’anticipazione finanziaria che, a seconda dell’istituto prescelto, può variare dall’80 al 90 per cento del credito, accertato e certificato nella sua consistenza dall’Agenzia delle Entrate. Inoltre, tale affidamento sarà considerato di norma come una linea di fido aggiuntiva e non sostitutiva di quelle già concesse sotto altre forme, per garantire nell’immediato agli operatori economici nuova finanza e risorse extra, che potranno essere impegnate per realizzare e potenziare gli investimenti che determineranno un’espansione ulteriore del tessuto imprenditoriale del Paese. Al fine di agevolare l’anticipazione dei crediti Iva, l’Associazione Bancaria Italiana e l’Agenzia delle Entrate si sono impegnate a pubblicare sui rispettivi siti Internet l’elenco aggiornato delle banche che aderiscono all’iniziativa.  
   
   
BNL: ELETTO IL NUOVO CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE NOMINATO IL COLEGIO SINDACALE - APPROVATO IL BILANCIO 2004 RINNOVATO IL FONDO ACQUISTO AZIONI PROPRIE  
 
Roma, 22 maggio 2005 - L’assemblea degli Azionisti di Bnl svoltasi il 20 maggio a Roma ha eletto, con una percentuale del 76,56 del capitale ordinario, il nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca, composto da 15 membri. Nella lista presentata dai soci Bbva, Assicurazioni Generali e Dorint Holding, uniti in un patto di sindacato, oltre a Luigi Abete, indicato dal patto quale presidente – sono stati eletti: Antonio Ortega Parra, Manuel Gonzalez Cid, Giovanni Perissinotto, Diego Della Valle, Marcello Gioscia, Aldo Minucci e Juan Perez Calot. In rappresentanza della lista presentata dai soci Caltagirone, Coppola, Statuto, Ricucci, Lonati, Bonsignore e Grazioli, uniti in un patto di sindacato, sono stati eletti: Francesco Gaetano Caltagirone, Danilo Coppola, Giuseppe Statuto, Stefano Ricucci, Tiberio Lonati e Francesco Bonsignore. Nella lista presentata dai soci Banca Monte dei Paschi di Siena e Banca Popolare di Vicenza, uniti in un patto di sindacato, è stato eletto il capolista Pier Luigi Fabrizi. Per il Collegio Sindacale sono stati nominati: Tommaso di Tanno (presidente del Collegio), Pier Paolo Piccinelli (sindaco effettivo) e Marco Pardi (sindaco supplente), della lista presentata da Bbva, Generali e Dorint che ha avuto la maggioranza; Claudio Bianchi (sindaco effettivo) e Guglielmo Fransoni (sindaco supplente), candidati della seconda lista . I nuovi amministratori e sindaci resteranno in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007. Nella seduta odierna, inoltre, l’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2004 che chiude con un risultato consolidato netto negativo di 34 milioni (rispetto ad un utile di 141 milioni riportato nel 2003). I risultati conseguiti dal Gruppo Bnl sono caratterizzati dalla forte accelerazione impressa ai processi di rafforzamento patrimoniale e miglioramento della qualità del credito, unita alla crescita commerciale in alcune aree core di attività. Il tier 1 ratio sale infatti al 7,67 % rispetto al 6,21% del 2003 ed al 5,02% del 2002. La copertura dei crediti in sofferenza sale al 57,6% (dal 48,7% nel 2003) e quella dei crediti problematici (sofferenze più incagli) al 51,4% (dal 45,6%). Le sofferenze nette iscritte in bilancio scendono del 14,7% rispetto all’anno precedente mentre i crediti problematici netti diminuiscono del 12,3%. Gli impieghi domestici in bonis al lordo delle cartolarizzazioni effettuate nel periodo crescono di quasi il 10%. La Capogruppo registra un risultato netto negativo di 60 milioni, per il cui ripianamento l’Assemblea degli Azionisti ha approvato l’utilizzo delle seguenti riserve patrimoniali: utili portati a nuovo per 639 mila euro, riserva da rivalutazione per 7 milioni di euro e riserva straordinaria per 52 milioni di euro. Dopo il suddetto ripianamento il patrimonio netto della Capogruppo a fine 2004 si attesta a 5.028 milioni ed i mezzi patrimoniali (inclusi i fondi rischi su crediti e le passività subordinate) ammontano a 7.647 milioni di euro. Ai sensi dell’art. 11 dello statuto della Banca, il dividendo da destinare alle azioni di risparmio (6% del valore nominale) sarà computato in aumento del dividendo privilegiato nei due esercizi successivi. L’assemblea infine ha approvato il rinnovo per ulteriori 18 mesi del Fondo Acquisto azioni proprie per 75 milioni di euro, nonché le relative modalità di compravendita.  
   
   
BNL: CONSOLIDATO AL 31 MARZO 2005 - UTILE A 136 MILIONI OTTENUTO IN ASSENZA DI FATTORI STRAORDINARI (+21% SU BASI OMOGENEE SU MARZO 2004, CHE INCLUDEVA 74 MLN DI PROVENTI DA CESSIONE PARTECIPAZIONI) ROE ANNUALIZZATO A 12%  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, riunitosi il 20 maggio sotto la presidenza di Luigi Abete, ha approvato la relazione trimestrale consolidata al 31 marzo 2005, redatta in conformità ai principi contabili internazionali Ias/ifrs. I risultati economici al 31 marzo 2005 sono di seguito confrontati con quelli del 1° trimestre 2004, adeguati, come concesso dalla normativa, ai nuovi principi ma con l’eccezione degli Ias 32 e 39 (valutazione attività passività finanziarie). Il diverso regime di applicazione rende non omogenea la comparazione del margine di intermediazione e delle rettifiche nette di valore. Per permettere un confronto omogeneo vengono indicati nel commento gli impatti sulle voci 2005 derivanti dai due principi contabili e le percentuali di variazione indicate al netto di tali impatti. Sono invece totalmente comparabili le altre voci di costo e ricavo quali i costi operativi. Le voci di stato patrimoniale sono raffrontate ai valori al 1° gennaio 2005 che recepiscono i principi Ias/ifrs nessuno escluso. I dati 2004 sono stati resi inoltre “pro forma” in funzione delle variazioni di perimetro intervenute. L’utile netto si attesta a 136 milioni di Euro, +21% su basi omogenee, mentre il risultato della gestione operativa, pari a 256 milioni, risulta in forte crescita rispetto al corrispondente periodo 2004 (+150% su b.O.). Il risultato 2004 aveva beneficiato della plusvalenza di 74 milioni realizzata con la cessione di Banca Bnl Investimenti . Il miglioramento della redditività operativa è stato ottenuto sia per l’aumento dei ricavi (crescita del margine di interesse spinto da maggiori masse commerciali intermediate), sia per la minore incidenza del costo del credito e dei costi operativi. In miglioramento anche il cost/income ratio che si attesta al 56%. L’apprezzabile incremento del risultato netto è stato determinato da miglioramenti sia qualitativi sia quantitativi nella gestione ordinaria dei proventi, testimoniando i sostanziali progressi compiuti nello sviluppo delle attività. Ciò costituisce un chiaro segnale di quanto fruttuosa in termini di ulteriore miglioramento delle basi reddituali possa dimostrarsi, nell’immediato futuro, l’azione di riposizionamento perseguita dal Gruppo Bnl e rappresenta altresì un primo coerente riscontro alla fiducia e alle risorse apportate dagli azionisti in occasione del recente aumento di capitale. I risultati a marzo 2005 evidenziano, inoltre, anche il posizionamento su livelli migliori degli indicatori patrimoniali del Gruppo Bnl. Il patrimonio netto, assorbito l’impatto derivante dalla prima applicazione degli Ias/ifrs (884 milioni al netto dell’imposizione fiscale), si attesta a 4.462 milioni di euro al netto dell’utile di periodo, permettendo di mantenere il tier 1 ratio ad un valore stimato di 6,5%, idoneo a garantire anche con l’autofinanziamento un adeguato sostegno ai programmi di sviluppo. Migliora inoltre la qualità del credito: le coperture dei crediti problematici salgono al 62,5% (68,8% per le sole sofferenze). L’incidenza delle sofferenze nette sui crediti netti a clienti passa al 2,3%. Principali risultati del 1° trimestre 2005 Il margine di intermediazione, si attesta al 31 marzo 2005 a 733 milioni, (647 milioni nel corrispondente periodo del 2004) in crescita dell’ 8% su basi omogenee (nel dato 2005 è compreso un effetto positivo da Ias 32 e 39 di 34 milioni circa, riveniente in massima parte dalla quota di recupero di pertinenza del trimestre della riserva di attualizzazione relativa ai crediti dubbi conteggiata in sede di prima adozione Ias/ifrs). A tale risultato concorrono: - il margine di interesse per 433 milioni (rispetto ai 383 milioni del 1° trimestre 2004); è compreso nel margine un effetto positivo di 27 milioni da Ias 32/39 ; +6% la crescita su basi omogenee, che deriva principalmente dagli accresciuti volumi di attività sul mercato domestico, sia sul fronte degli impieghi che della raccolta; le commissioni nette per 235 milioni, +1,3% rispetto all’anno precedente; il risultato netto del’attività di negoziazione per 37 milioni, +2,8% rispetto al 31 marzo 2004; l’utile da cessione/acquisto di attività finanziarie per 31 milioni, contro una perdita di 4 nel 2004. Il risultato della gestione operativa è pari a 256 milioni (compreso un effetto positivo da Ias 32/39 di 20,6 milioni; +150% su basi omogenee). A tale importante miglioramento hanno contribuito, oltre la già menzionata crescita dei ricavi, il diminuito peso delle rettifiche di valore nette, pari a 69 milioni (di cui 13,3 milioni di effetto Ias 32/39 negativo; -45% su basi omogenee) e dei costi operativi attestati a 411 milioni (-8,5%). La riduzione delle rettifiche di valore nette per il deterioramento di poste finanziarie dell’attivo da 102 a 69 milioni è dovuta essenzialmente alla componente rettifiche nette su crediti, che ha beneficiato di riprese di valore in linea capitale per 73 milioni, importo nettamente superiore a quello ottenuto l’anno precedente (32 milioni circa), frutto della accresciuta efficacia in campo di recupero crediti problematici. Le rettifiche effettuate nel periodo hanno permesso di mantenere invariata a 62,5% la copertura dei crediti problematici (sofferenze ed incagli), elevando a 68,85 quella delle sole sofferenze. Per quanto riguarda i costi operativi, tutte le componenti dell’aggregato hanno contribuito al loro contenimento. Le spese per il personale risultano pari a 272 milioni (-4% circa); le spese amministrative pari a 147 milioni sono stazionarie e le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali, nel complesso pari a 40 milioni circa, segnano anch’esse una buona diminuzione sul 2004 (-13%). Si fa presente che l’aggregato dei costi comprende anche lo sbilancio netto di altri oneri/altri proventi di gestione (in prevalenza recuperi di spese), che ha dato un contributo positivo di 48 milioni contro i 27 del 1° trimestre 2004 (+78% circa). L’utile al lordo delle imposte risulta pari a 256 milioni (compreso un effetto positivo Ias 32/39 di 20,6 milioni;+40% in termini omogenei) rispetto ai 168 milioni del primo trimestre 2004 che peraltro comprendevano i 74 mln rivenienti dalla vendita di Bnl Investimenti. Dopo aver spesato imposte per 120 milioni, l’utile di periodo, è pari a 136 milioni. L’effetto positivo Ias 32/39 è di 8,8 milioni (+21% la crescita su basi omogenee). Sotto l’aspetto patrimoniale, rispetto a fine 2004 e considerate le rettifiche apportate in sede di prima applicazione, si registra una crescita della raccolta diretta da clientela, che si attesta a 56.736 milioni (+3,6%), spinta soprattutto dal segmento retail e dal settore Pubblica Amministrazione (+5,8% la componente riferibile al segmento famiglie). La raccolta indiretta da clientela si attesta a 71.435 milioni (+2,5%); la crescita è generata tanto dalla componente del risparmio amministrato (44.310 milioni; +3,7%) che da quella del risparmio gestito (27.125 milioni; +0,7%). Gli impieghi a clientela si attestano a 59.208 milioni, in leggera diminuzione rispetto al 1° gennaio (-1%) in termini di saldo di fine periodo, ma in crescita significativa in termini di volumi medi a clientela domestica, sia nella componente a breve termine (+12% rispetto a marzo 2004), sia in quella a medio/lungo termine (+8,6%), quest’ultima indotta dalla domanda per mutui fondiari e credito personale, le cui erogazioni sono ammontate nel trimestre, per la sola Capogruppo rispettivamente a 866 e a 242 milioni. I crediti problematici netti (sofferenze e incagli) diminuiscono del 3% attestandosi a 2.067 milioni, con un coefficiente di copertura del 62,5%; le sole sofferenze nette, pari a 1.349 milioni, calano dell’11% e risultano coperte al 68,8%; gli incagli netti ammontano a 718 milioni (+16%) ed hanno una copertura del 39,3%. Al 1° gennaio 2005 la copertura dei crediti problematici era del 62,5% (67,1% per le sofferenze e 42,2% per gli incagli), Lo sbilancio interbancario, tradizionalmente negativo, è pari 3.380 milioni (da 5.215), - 35,2%.  
   
   
BPU BANCA: L’AMMINISTRATORE DELEGATO ESERCITA LE STOCK OPTION E REINVESTE LA PLUSVALENZA NETTA IN AZIONI DELLA SOCIETÀ  
 
Bergamo, 23 maggio 2005  - l’Amministratore Delegato di Bpu Banca, Giampiero Auletta Armenise, il 19 maggio, ha esercitato l’ultima tranche di stock option prevista dal Piano originariamente varato in Banca Popolare Commercio e Industria nell’aprile del 2002. Le 1.122.917 azioni complessivamente sottoscritte in base a tale Piano sono state vendute in data odierna e la plusvalenza netta realizzata è stata reinvestita nell’acquisto di 360.000 azioni Bpu Banca.  
   
   
BANCA FIDEURAM: ECONOMIC OUTLOOK MAGGIO 2005  
 
 Milano, 23 maggio 2005 - Stati Uniti - La diffusione dei dati relativi all’andamento dell’economia nel corso del mese di marzo era stata caratterizzata da una debolezza molto superiore alle attese, sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta. Queste sorprese negative, unitamente al rallentamento nella crescita del Pil registrata nel primo trimestre (al 3.1% annualizzato dal 3.8% del quarto trimestre ‘04) avevano indotto a temere che l’economia fosse entrata in una fase di rallentamento piuttosto marcato che sarebbe proseguita nel corso del secondo trimestre. La nostra posizione al riguardo era stata di notevole cautela e non avevano rivisto in modo significativo le nostre previsioni di crescita. Nel corso delle ultime settimane due sviluppi appaiono aver corroborato il nostro scenario. Da un lato, i dati di marzo sulle scorte e sull’interscambio commerciale (con la sensibile e inattesa flessione delle importazioni di beni di consumo) determineranno probabilmente una revisione al rialzo della stima di crescita del primo trimestre che dovrebbe ora attestarsi in linea con quella del trimestre precedente. I dati relativi ad aprile finora disponibili, d’altro lato, tendono ad evidenziare che probabilmente i dati relativi al mese di marzo sono stati distorti al ribasso dall’effetto congiunto della Pasqua anticipata e del clima molto rigido. Questo è il messaggio che sembra provenire, in particolare, dall’andamento delle vendite al dettaglio (incluse le auto), che hanno registrato in aprile un recupero molto più forte delle attese. Nonostante il rincaro dei prezzi petroliferi degli ultimi mesi, appare pertanto improbabile che nel corso del trimestre corrente si registri una decelerazione dei consumi rispetto al ritmo del primo trimestre (3.5%). Più in generale, la nostra previsione di crescita del Pil per il trimestre corrente indica che saranno mantenute i ritmi di crescita dei due trimestri precedenti (poco sotto il 4% annualizzat). I timori di un rallentamento sembrano essere ampiamente ridimensionati, almeno per la prima parte dell’anno. Uno degli aspetti salienti dei dati diffusi negli ultimi giorni è stato la discordanza fra i segnali di relativa forza della domanda, specie per consumi, e quelli che invece evidenziano una sensibile flessione dell’attività produttiva. A questi ultimi si è aggiunto il dato sulla produzione del mese di aprile che è risultato più deludente delle attese di consenso. La produzione totale è, infatti, diminuita del -0.2% m/m, contro una previsione di consenso di aumento dello 0.2%. Il dato di marzo è stato inoltre rivisto al ribasso. Se si considera però il solo settore manifatturiero risulta che, in realtà, l’attività produttiva ha subito una netta contrazione nel mese di marzo (-0.3% m/m), dopo due mesi di crescita sostenuta, ma è poi rimasta invariata nel mese di aprile, nonostante l’ulteriore pesante taglio della produzione nel comparto auto. E’ ragionevole ritenere che questa correzione rifletta l’impatto della fine degli incentivi fiscali all’investimento che sembrano aver determinato un notevole aumento nella domanda di motoveicoli nella parte finale del 2004. Al netto del comparto dell’auto l’andamento della produzione appare decisamente meno drammatico: l’attività produttiva ha subito una pausa nel mese di febbraio, quando si è registrata una crescita nulla, per poi riaccelerare nei mesi successivi (con un incremento m/m dello 0.1% in marzo e dello 0.4% in aprile). Larga parte di questo recupero è ascrivibile al fatto che l’attività nel settore high tech mantiene una certa vivacità dopo la decelerazione di fine 2004. Nel complesso, quindi, la recente decelerazione dell’attività produttiva tende ad essere spiegata in larga parte dalla dinamica del comparto auto. Le scarse informazioni relative al mese di maggio (al momento è disponibile solo l’indagine della Fed di New York, che ha evidenziato un inatteso e pesante calo della fiducia delle imprese manifatturiere, compatibile addirittura con una situazione di sostanziale recessione nel settore) non inducono certamente all’ottimismo, ma alla luce delle condizioni complessive della domanda e dello stato delle scorte una correzione sensibile dell’attività produttiva appare al momento improbabile. L’aumento degli occupati negli Usa nel mese di aprile (274 mila unità) è stato sensibilmente più elevato delle nostre attese e di quelle del consenso e una notevole correzione al rialzo (pari nel complesso a quasi 100 mila unità) è stata apportata anche ai dati dei mesi di febbraio e marzo. E’ comunque probabile che la crescita degli occupati registrata in aprile tenda a sovrastimare, e anche in misura notevole, il ritmo di crescita dell’economia, forse anche in ragione degli stessi problemi legati alla stagionalità o a fattori una tantum (la Pasqua anticipata e il maltempo) che sembrano aver influenzato al ribasso il flusso di dati relativi al mese di marzo. L’andamento del mercato del lavoro di aprile evidenzia però due elementi di notevole rilievo dell’attuale fase ciclica. In primo luogo, come evidenziato nel punto precedente, la debolezza dell’economia tende a concentrarsi nel settore manifatturiero, dove è proseguita e con lo stesso ritmo del mese precedente la perdita di occupati. L’andamento dell’occupazione nel resto dell’economia è stato invece alquanto vivace, con, in particolare, una notevole accelerazione dell’occupazione nei servizi privati che era stata deludente in marzo, nonché nei mesi a cavallo fra il 2004 e il 2005. In secondo luogo, è importante notare che in aprile, unitamente all’aumento molto sostenuto dell’occupazione, si è registrato, per la prima volta da quasi un anno e mezzo, anche un notevole aumento della settimana lavorativa media (0.6% m/m) che è tornata sui livelli del settembre 2002. L’incremento congiunto degli addetti e della settimana lavorativa ha determinato un aumento molto più forte delle attese delle ore lavorate totali (+0.9% m/m). Se poi si considera la crescita vivace dei salari nominali (0.3% m/m sia in marzo che in aprile) si deduce che la dinamica del reddito da lavoro rimane alquanto favorevole. Con una simile dinamica del reddito da lavoro e in assenza di rinnovati shocks sulla crescita dei prezzi (soprattutto nel comparto energetico) risulta, in particolare, problematico essere pessimisti sull’andamento dei consumi. L’aumento dei prezzi al consumo nel mese di aprile è risultato più forte delle attese per quanto concerne l’indice complessivo (0.5% m/m), decisamente sospinto al rialzo non solo dalla componente energetica ma anche dall’inatteso e sensibile aumento degli alimentari, ma la sorpresa di maggiore rilievo è venuta dall’indice core, che dopo il forte aumento di marzo (+0.4% m/m), è rimasto invariato sul livello del mese precedente (l’attesa era per un aumento dello 0.2% m/m). Nel mese di marzo l’aumento dei prezzi core, in effetti, era stato notevolmente amplificato da incrementi molto ampi in un paio di categorie, come l’abbigliamento e le camere d’albergo, per le quali appariva ragionevole attendersi una correzione già nel breve periodo. Questa previsione si è rivelata sostanzialmente corretta, ma l’inattesa moderazione dei prezzi core non può essere spiegata solo da queste dinamiche particolari: si è registrata infatti anche una sensibile decelerazione nei prezzi dei servizi e, più specificamente, negli affitti imputati e nei servizi medici. In realtà appare ragionevole ritenere che anche i dati sui prezzi al consumo non siano immuni dalle distorsioni (Pasqua anticipata, clima rigido, ecc.) chiaramente evidenti nella maggior parte degli indicatori economici relativi ai mesi di marzo e aprile. Da ciò discende che appare prudente considerare l’andamento medio dei prezzi nei mesi di marzo e aprile, piuttosto che giungere alla conclusione che si sia in presenza di una significativa decelerazione nella dinamica dei prezzi core. Area Euro - La stima preliminare di Eurostat per la crescita del Pil dell’area euro nel primo trimestre indica un’accelerazione attorno al 2.0% annualizzato, in linea con le nostre attese. La conferma è però solo apparente, poiché la dinamica del Pil nelle principali economie dell’area per le quali è ad oggi disponibile una stima preliminare è stata invece decisamente deludente. Infatti, sebbene la crescita in Germania abbia sorpreso al rialzo con un aumento fortissimo del 4.1% annualizzato, in Italia e nei Paesi Bassi si è assistito, contrariamente alle attese, addirittura ad una contrazione del Pil, rispettivamente del -1.8% e -0.6% annualizzato. Trattandosi di stime preliminari, non si dispone ancora di alcuna informazione sulla scomposizione del Pil, con l’unica eccezione dei Paesi Bassi. Sembra però possibile ritenere che l’ulteriore consolidamento della domanda interna atteso per il primo trimestre, dopo il progresso già evidenziato nel quarto trimestre ‘04, non si sia verificato. Infatti, la fortissima accelerazione della crescita che si è realizzata in Germania è attribuibile, secondo l’ufficio statistico tedesco, quasi interamente alle esportazioni nette, mentre la domanda interna risulterebbe in contrazione. Solo gli investimenti in macchinari e attrezzature sarebbero cresciuti, contraddicendo la nostra attesa di un consolidamento del trend di crescita dei consumi privati (alquanto sorprendentemente, considerata la forte accelerazione delle vendite al dettaglio in Germania nel primo trimestre, che è stata la più elevata degli ultimi quattro anni). Inoltre, i dati sulla scomposizione del Pil nei Paesi Bassi mostrano una contrazione marcata della domanda interna (per consumi ed investimenti), accompagnata da un pesante accumulo di scorte. Infine, la sorpresa negativa della crescita in Italia è di tale ampiezza da lasciare intuire un probabile, ulteriore peggioramento della domanda interna, accompagnato, in questo caso, da un decumulo di scorte (visto il forte accumulo che ha interessato gli ultimi trimestri del 2004). I dati sulla crescita del Pil in Francia ed in Spagna dovrebbero invece risultare più robusti, per effetto di un maggiore sostegno dei consumi privati (le nostre previsioni sono rispettivamente per una crescita all’1.5% e al 3.4% annualizzato). I dati sulla crescita del Pil del primo trimestre mostrano che il deterioramento che . Sta interessando l’economia italiana è superiore alle nostre pur pessimistiche attese. La flessione del Pil (-1.8% annualizzato), infatti, non solo è la più grave dal quarto trimestre del ‘98, ma essendo successiva all’altrettanto marcata discesa del -1.7% nel quarto trimestre ‘04, attesta l’entrata in recessione della terza economia dell’area euro per la seconda volta negli ultimi due anni. Bisogna risalire alla crisi del 1992 per ritrovare due trimestri consecutivi di contrazione così marcata. Allora, la svalutazione della lira e il processo di convergenza al ribasso dei tassi di interesse in vista dell’ingresso nell’area euro, avevano fornito un importante supporto alla ripresa degli anni successivi. Tali margini di manovra non sono ora più disponibili e, in considerazione dell’elevato debito pubblico del paese, anche la politica fiscale, a cui peraltro si è già fatto ampiamente ricorso senza efficacia negli anni più recenti, è ormai priva di ulteriori spazi. L’unica strada percorribile resta quella delle riforme strutturali, in primis la liberalizzazione dei mercati dei prodotti e dei servizi, per consentire il recupero di competitività persa dal settore manifatturiero (e dei servizi) dalla seconda metà degli anni Novanta, non solo al di fuori dell’area euro, ma anche nei confronti dei principali partner dell’area stessa. Il costo del lavoro per unità di prodotto è infatti cresciuto in Italia a ritmi insostenibili nell’ultimo quinquennio, a causa di una produttività dei fattori in marcato deterioramento, pur in presenza di rilevanti sforzi compiuti per contenere la crescita dei salari nel settore privato (ma non altrettanto in quello pubblico). La misura del cambiamento strutturale richiesto all’Italia è tale che, al di là del probabile protrarsi del rallentamento congiunturale anche nel breve periodo, continuerà a condizionare negativamente le prospettive di crescita economica nel medio periodo dell’intera area euro. Per quanto riguarda il trimestre corrente, l’accumulo di scorte, che dovrebbe essersi verificato nel primo trimestre ‘05 (e superiore alle nostre attese), peserà negativamente sul secondo trimestre ‘05, ma potrebbe anche verificarsi un rimbalzo della domanda interna nei paesi in cui quest’ultima ha maggiormente deluso al ribasso (in assenza di un’ulteriore accelerazione del prezzo del petrolio e del tasso di cambio). La previsione di crescita dell’area euro per il secondo trimestre è stata rivista al ribasso allo 0.6% t/t annualizzato dall’1.1% precedente e la crescita media annua per il 2005 è scesa all’1.3% dal precedente 1.4%. Si tratta comunque di una previsione preliminare, che verrà rivista in maggiore dettaglio non appena saranno disponibili i dati sulla scomposizione del Pil del primo trimestre. Per quanto riguarda invece le prospettive per la seconda metà dell’anno, queste ultime restano ancora sostenute da una ripresa della domanda interna, ma appaiono più incerte. Lo stato di deterioramento di alcune economie dell’area euro è superiore alle nostre previsioni e la maggiore debolezza di consumi ed investimenti ad inizio anno rispetto alle attese iniziali dovrebbe rendere la Bce ancora più cauta. Sebbene non si possa escludere un rimbalzo della crescita nel secondo trimestre ‘05 in quelle economie che hanno sorpreso al ribasso nel primo trimestre ‘05, la divergenza delle dinamiche sottostanti è tale da richiedere una maggiore attesa prima di poter osservare un consolidamento uniforme della domanda interna nell’area euro. L’avvio del ciclo restrittivo è pertanto destinato ad essere ulteriormente rimandato all’inizio del 2006. Un taglio dei tassi non è al momento un’opzione plausibile, e potrebbe aprirsi solo in presenza di una significativa discesa dell’inflazione core attorno all’1.0% (dall’1.5% attuale), accompagnata da una decisa decelerazione degli aggregati monetari e creditizi. Tali dinamiche al momento sono escluse dal nostro scenario centrale. Nel nuovo Inflation Report del mese di maggio la Banca Centrale Inglese (Boe) ha rivisto al ribasso il profilo atteso per l’inflazione, a cui sono attribuiti rischi bilanciati e che non presenta più un superamento dell’obiettivo del 2% sull’orizzonte di riferimento. Per quanto riguarda la crescita invece, non sono state effettuate significative revisioni, ma i rischi sono ancora considerati al ribasso. Tale prudente atteggiamento trova giustificazione nel repentino e marcato deterioramento, all’ingresso del secondo trimestre, delle indagini relative ai settori retail e manifatturiero. Inoltre, l’autentico crollo della produzione manifatturiera nel mese di marzo (-1.6% m/m, uno dei cali peggiori degli ultimi dieci anni) determinerà molto probabilmente una riduzione della crescita del primo trimestre, più vicina all’1.6% annualizzato che avevamo indicato inizialmente, rispetto al 2.2% della stima preliminare. Pertanto, in presenza di un settore manifatturiero che sta risentendo negativamente del rallentamento globale e in attesa di chiarimenti sulla tenuta dei consumi privati, non ci aspettiamo alcun rialzo dei tassi nei prossimi trimestri. Non si può escludere invece che questi ultimi vengano ridotti nel terzo trimestre ‘05, se dovesse essere necessario per sostenere la domanda interna. Nel nostro scenario centrale però, la dinamica del mercato del lavoro e l’aggiustamento graduale del mercato immobiliare dovrebbero consentire una ripresa dei consumi privati nella seconda metà dell’anno, garantendo alla crescita media annua del Regno Unito di attestarsi al 2.4% nel 2005. Giappone e Cina - Il Pil del Giappone nel primo trimestre è cresciuto del 5.3% annualizzato, molto più dell’attesa di consenso, ma solo lievemente sopra la nostra previsione. La crescita è stata sostenuto dalla domanda interna, mentre il canale estero ha drenato crescita per il terzo trimestre consecutivo a causa della forte debolezza delle esportazioni che si sono addirittura contratte dello -0.8% annualizzato. Nel primo trimestre alcuni fattori straordinari hanno sostenuto i tassi di crescita di consumi (reduci da due trimestri in cui la spesa delle famiglie si era contratta pesantemente) e investimenti non residenziali (in forte crescita anche per l’adeguamento dei sistemi informatici da parte del sistema bancario e assicurativo in vista della fine della garanzia illimitata sui depositi bancari). Parte del contributo della domanda interna alla crescita è poi attribuibile anche ad un accumulo di scorte (il cui contributo è stato dell’1.7% ann), a nostro avviso in gran parte determinato dall’inattesa (almeno per l’intensità) contrazione delle esportazioni. Inoltre nel primo trimestre la crescita reale è stata sostenuta anche da un pesante calo del deflatore del Pil, in contrazione (del -2.9% annualizzato) dopo due trimestri di crescita positiva (in entrambi i precedenti trimestri il deflatore era cresciuto dello 0.4%). Nello scenario di riferimento nei prossimi trimestri i tassi di crescita del Pil torneranno verso il potenziale (1-1.5% annualizzato): i consumi privati, in particolare torneranno a tassi di crescita ben più modesti (intorno allo 0.6%), ben al di sotto della crescita mostrata nel primo trimestre (4.7%). Resta centrale anche l’attesa di una crescita degli investimenti non residenziali nel corso del primo semestre fiscale del 2005 (secondo – terzo trimestre ‘05) in linea con quanto evidenziato nei piani di investimento del Tankan di aprile. Fondamentale, a nostro avviso, per il mantenimento di una crescita intorno al potenziale nei prossimi trimestri è però la ripresa delle esportazioni ed il decumulo delle scorte (graduale ed ordinato) che ne dovrebbe seguire. Se la debolezza dell’export giapponese nel primo trimestre fosse stata determinata solo dalle dinamiche dell’interscambio verso la Cina, sarebbe difficile giustificare previsioni di ripresa dell’export nei prossimi trimestri a causa della variazione del mix di crescita dell’economia cinese che può essere ritenuta strutturale: la riduzione della domanda di macchinari da parte della Cina, legata al ridimensionamento degli investimenti fissi, obiettivo fondamentale delle autorità di politica economica cinesi, dovrebbe determinare tendenzialmente un maggior apporto alla crescita economica della Cina di export e consumi piuttosto che degli investimenti. Se si scompone la crescita delle esportazioni giapponesi (in termini nominali) nel primo trimestre si evince una debolezza generalizzata in tutti i settori merceologici. Due però sembrano i fattori caratterizzanti questa debolezza: la contrazione delle esportazioni di macchinari legati al ciclo dell’It (verso tutte le aree) e la contrazione dei macchinari generici esportati in Cina. Alcuni dati sembrano al momento indicare una ripresa delle esportazioni nei prossimi trimestri (seppur su livelli di crescita ben più modesti rispetto al 2004). Negli Usa, infatti, sembra evidenziarsi una ripresa del segmento produttivo legato all’It. Il Cabinet Office giapponese, inoltre, prevede una crescita degli ordinativi di macchinari provenienti dall’estero del 6.3% t/t nel secondo trimestre (i macchinari rappresentano più del 40% dell’export giapponese e hanno mostrato una contrazione a/a nel primo trimestre). Nella riunione della Banca del Giappone (Boj) di fine aprile è stato deciso di mantenere invariato l’obiettivo di politica monetaria (che definisce l’intervallo entro cui devono essere mantenute le riserve detenute presso la Boj) con due voti contrari. È possibile che nella decisione del 19 maggio, nel caso in cui venisse mantenuto lo status quo, vi siano più di due voti discordanti. Il Governatore della Boj, Fukui, è notoriamente propenso a “normalizzare” la conduzione della politica monetaria. In un discorso del 13 maggio in cui Fukui ha spiegato nel dettaglio il punto di vista della Boj su economia, andamento dei prezzi e politica monetaria, e ha sottolineato ulteriormente la possibilità che l’obiettivo di riferimento sulle riserve possa essere ridimensionato a causa delle difficoltà tecniche incontrate dalla stessa Boj in occasione delle operazioni di mercato aperto. Fukui ha poi anche esplicitamente considerato la possibilità di un ritorno ad una politica monetaria in cui il target sarebbe dato dal tasso di interesse, e non dalle riserve, sull’orizzonte di previsione (anno fiscale ‘05-‘06), qualora le attese in termini di crescita ed inflazione della Boj fossero confermate. Una delle preoccupazioni della Boj resta l’accumulo di scorte, che nel primo trimestre è andato peggiorando. É a nostro avviso assai probabile che la Boj si appresti a ridurre il target di riferimento sulle riserve, considerando questa manovra un adeguamento “tecnico” del target alle condizioni di mercato (e non una manovra restrittiva), nel caso in cui i dati di inizio del secondo trimestre confermeranno che l’effetto dell’accumulo di scorte sulla produzione industriale non sarà pesante. I dati relativi al canale estero cinese di aprile mostrano una lieve accelerazione delle importazioni rispetto ai livelli del primo trimestre, ciò nonostante continua ad accrescersi il saldo positivo della bilancia commerciale e con esso le dispute con i partner commerciali oltreoceano. Contestualmente gli aggregati monitorati per le decisioni di politica monetaria restano sotto gli obiettivi prefissati dalla Banca Centrale Cinese (Pboc): M2 ad aprile è cresciuta del 14.1% a/a e la crescita dei prestiti bancari ha decelerato al 12.5% a/a (la Pboc ha sottolineato il proseguo della normalizzazione dei prestiti a lungo termine in renmimbi in linea con le sue indicazioni di politica economica) ed anche l’inflazione, grazie ad una riduzione nella crescita dei prezzi degli alimentari, ha decelera sensibilmente (all’1.8% a/a dal 2.7% di marzo). Il quadro di riferimento della politica economica continua a rendere più probabile (oltre ad una messa apunto delle misure restrittive degli interventi rivolti al settore residenziale) un apprezzamento della valuta piuttosto che non un aumento dei tassi di interesse.  
   
   
BANCA FINNAT EURAMERICA S.P.A: PARTECIPAZIONE ASSEMBLEA BANCA NAZIONALE DEL LAVORO  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Banca Finnat Euramerica S.p.a., titolare di n. 38 milioni di azioni Banca Nazionale del Lavoro S.p.a., pari all’1,25% del capitale, comunica di aver stipulato con soggetti facenti parte del Gruppo Caltagirone ed altri un accordo in base al quale essa si impegna a votare insieme ai soggetti stessi nell’assemblea ordinaria di Bnl che si terrà in seconda convocazione il giorno 21 maggio p.V., limitatamente ai punti tre e cinque all’ordine del giorno (nomina degli amministratori e dei sindaci). L’accordo, che decadrà automaticamente al termine della predetta assemblea, verrà comunicato, pubblicato ed iscritto ai sensi dell’art. 122 del Testo Unico della Finanza.  
   
   
PRECISAZIONE DI BPM SU BANCASSURANCE  
 
Milano, 23 maggio 2005 - In merito a quanto pubblicato sul numero in edicola del settimanale Il Mondo, relativamente a specifiche trattative in ordine a progetti del Gruppo Bipiemme per il settore bancassurance, la Banca Popolare di Milano mentre conferma che intende attuare un proprio progetto nel settore, precisa che molte notizie riportate sulle predette trattative non hanno fondamento. In merito poi a un ipotetico accordo che avrebbe per oggetto il capitale di Bpm, quanto scritto dal settimanale è assolutamente infondato. Banca Popolare di Milano, nel riservarsi ogni più opportuna azione al riguardo, stigmatizza ogni campagna di disinformazione e richiama l’attenzione sul fatto che le notizie prima di essere pubblicate debbono essere accertate presso le fonti interessate, soprattutto quando vi sono in gioco interessi di società quotate con decine di migliaia di azionisti.  
   
   
BPM E BANCA ETICA SUL COMMERCIO DI ARMI  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Dopo la notizia della comparsa di Bpm tra gli istituti di credito che nel 2004 hanno fornito servizi per il commercio di armi italiane all’estero, si è aperto un confronto tra Banca Etica e Banca Popolare di Milano che ha portato quest’ultima a ribadire il proprio impegno sui temi della responsabilità sociale d’impresa. La Banca Popolare di Milano ha chiarito la propria posizione relativamente ai finanziamenti all’industria bellica, regolati dalla Legge 185 del 1990, riaffermando che non ha mai finanziato le operazioni, ma è stata esclusivamente domiciliataria di incassi/pagamenti. Secondo il Presidente Roberto Mazzotta “Le esigenze di maggior attenzione che provengono dal mondo del volontariato e della solidarietà, meritano comunque ogni possibile considerazione”. A tal fine, Bpm si impegna, anche in futuro, a non partecipare ad operazioni di finanziamento che riguardino esportazione, importazione e transito di armi e sistemi d’arma. Inoltre, Bpm si impegna a valutare eventuali operazioni, rientranti tra quelle previste dalla legge 185/90, in modo da assicurare trasparenza e coerenza con i propri principi di “banca non armata”. Fabio Salviato, Presidente di Banca Etica, si è dichiarato soddisfatto della presa di posizione di Bpm in merito a esportazione, importazione e transito di armi e sistemi di arma previsti dalla legge 185 del 1990.  
   
   
AL VIA L’ACQUISIZIONE DI UNI ONE SIGLATO L’ACCORDO TRA CATTOLICA ASSICURAZIONI E ASSICURAZIONI GENERALI SALE A 1.298 IL NUMERO DI AGENZIE DEL GRUPPO CATTOLICA  
 
Verona 23 maggio 2005. A seguito dell’accordo annunciato lo scorso 11 maggio, Cattolica Assicurazioni e Assicurazioni Generali hanno siglato il 20 maggio il contratto per la cessione a Cattolica del 100% del capitale sociale di Uni One Assicurazioni, a sua volta controllante il 100% di Unione Vita. Il prezzo di acquisto è stato fissato a 99 milioni di euro, mentre per il pagamento del prezzo pattuito per il cui pagamento Cattolica farà ricorso a mezzi propri. L’esecuzione del contratto di cessione è sospensivamente condizionata all’ottenimento dell’approvazione da parte dell’Isvap e soggetta alla condizione risolutiva della prescritta autorizzazione dell’Antitrust. Uni One Assicurazioni, che controlla il 100% di Uni One Vita, è una compagnia assicurativa operante nei rami danni con una raccolta premi al 31 dicembre 2004 pari a 236 milioni, di cui l’86,3% costituito dal business Auto e con un utile netto di circa 14 milioni. Il volume dei premi complessivo delle due società nel 2004 ha superato i 241 milioni, in crescita del 16% rispetto all’esercizio precedente. Unione dispone di una rete distributiva di 191 agenzie monomandatarie, radicata localizzate prevalentemente nel centro-sud Italia è e così canalizzatadistribuite: 16% al Nord, 29% al Centro e 55% al Sud*. Per effetto dell’acquisizione le 1.298 agenzie del Gruppo Cattolica risultano così distribuite: 52% Nord, 27% Centro e 21% Sud*. Il patrimonio netto di Uni One al momento della sigla del contratto ammonta a circa __ 50 milioni e gli attivi finanziari a circa 410 400 milioni. “L’acquisizione di Unione si inserisce in modo coerente nelle linee strategiche del Piano d’Impresa 2005-2007, che prevede il perseguimento della crescita, anche per linee esterne, l’incremento progressivo dei rami danni nell’attività del Gruppo ed il focus sulla distribuzione agenziale di marchio. In quest’ottica Uni One Assicurazioni, in virtù della complementarietà con le reti agenziali del Gruppo Cattolica, rappresenta un’opportunità di ulteriore espansione nel Sud Italia, dove la nostra presenza agenziale passa dal 14% al 21%.” - ha commentato Ezio Paolo Reggia, Direttore Generale di Cattolica Assicurazioni. Con quest’operazione il Gruppo Cattolica intende confermare la propria volontà strategica di focalizzazione sul core business assicurativo, proseguendo sia nel consolidamento dei business attuali sia avviando percorsi di crescita esterna. Si comunica infine che il Consiglio d’Amministrazione di Cattolica Assicurazioni approverà la relazione semestrale al 30 giugno 2005 il prossimo 12 settembre anziché il giorno 9 settembre come precedentemente programmato.  
   
   
SNIA SPA: IL CDA APPROVA LA PRIMA TRIMESTRALE 2005. SIGNIFICATIVA CRESCITA DEL FATTURATO DI CAFFARO (+20%). AVVIATO IL PIANO INDUSTRIALE.  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Snia, riunito sotto la presidenza di Umberto Rosa, ha approvato Milano, 13 maggio 2005, la relazione trimestrale relativa al periodo 1/1/2005 – 31/3/2005, che evidenzia ricavi in crescita a € 34,2 milioni (+ 20% rispetto al 1° trimestre 2004), confermando il trend positivo già evidenziato nel trimestre precedente. Il risultato ante imposte evidenzia una perdita pari a € 19,0 milioni, dopo la svalutazione della partecipazione in Nylstar per € 20,2 milioni e plusvalenze immobiliari per € 6,5 milioni. La svalutazione della partecipazione Nylstar, classificata a bilancio tra quelle in cessione, è stata effettuata prudenzialmente, recependo l’andamento negativo del mercato tessile, aggravatosi nella prima parte del 2005. La perdita nel 1° trimestre 2004 e’ stata pari a € 10,3 milioni. La gestione industriale, che dipende in larga misura dall’andamento della controllata Caffaro, vede un leggero progresso del Mol, che chiude con un valore consolidato negativo per - € 1,7 milioni (- €1,9 milioni nel 1° trim. 2004). Il miglioramento e’ molto più marcato se confrontato con il dato dell’ultimo trimestre 2004, che aveva registrato un Mol negativo per - € 4,8 milioni. La significativa crescita del fatturato di Caffaro è dovuta sia ad un aumento dei prezzi unitari di vendita (peraltro trascinato anche dall’aumento dei prezzi delle materie prime chimiche e dell’energia), sia al miglioramento del mix di prodotti, con una maggior incidenza della chimica fine (fatturato + 50% rispetto al 1° trim. 2004). Nel trimestre sono state avviate, nei tempi e nei modi previsti, le azioni contenute nel piano industriale approvato dal Cda Snia del 25 novembre 2004 e, in particolare: il trasferimento della produzione dei chetoni (chimica fine) dallo stabilimento di Colleferro (del quale e’ stata annunciata la chiusura entro i prossimi 12 mesi) a quello di Torviscosa, la riorganizzazione di Caffaro da divisionale a funzionale, con una riduzione di organico pari a 62 unità (che sarà attuata secondo i termini di un accordo sindacale siglato lo scorso 4 maggio), la rinegoziazione dei termini di acquisto con alcuni fornitori strategici di materie prime e servizi. Peraltro queste azioni, in quanto appena avviate, non hanno avuto ancora effetti significativi sui risultati gestionali del 2005. La posizione finanziaria netta consolidata, positiva per € 21,7 milioni, vede un assorbimento netto di cassa, nel trimestre, pari a € 2,6 milioni, e recepisce, oltre all’incasso derivante dalle cessioni immobiliari, un aumento dei crediti verso clienti per € 4,6 milioni (conseguenti all’aumento di fatturato), una riduzione di € 3,7 milioni dei debiti verso fornitori, una riduzione delle scorte e dei magazzini per € 1,2 milioni, spese per investimenti industriali e bonifiche ambientali per complessivi € 3,1 milioni e oneri straordinari (legati alla riorganizzazione) per ca. € 2 milioni. Le fasi successive del Piano Industriale di Gruppo saranno avviate, secondo il programma, non appena verrà data esecuzione all’operazione di finanziamento tramite l’emissione di un aumento di capitale e di un prestito obbligazionario convertibile per complessivi € 60 milioni, secondo quanto deliberato dall’Assemblea degli Azionisti Snia del 10 febbraio u.S. Il relativo Prospetto Informativo è all’esame degli organismi di controllo dei mercati finanziari. L’offerta di sottoscrizione delle azioni e delle obbligazioni si prevede possa avvenire nel corso del mese di giugno.  
   
   
MOODY’S INNALZA A BAA2 IL RATING DI EDISON SPA  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Edison rende noto che l’agenzia di rating Moody’s Investors Services ha elevato a Baa2 da Baa3 il rating di Edison Spa e della sua controllata Selm Holding International Sa. Entrambi i rating hanno outlook stabile.  
   
   
GEMINA I DATI CONSOLIDATI DELLA TRIMESTRALE AL 31 MARZO 2005: VALORE DELLA PRODUZIONE 69,8 MILIONI DI EURO LA CAPOGRUPPO GEMINA GIÀ IN UTILE PER 1,6 MILIONI DI EURO NEL PRIMO TRIMESTRE  
 
 Milano, 23 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione di Gemina S.p.a., presieduto dal Prof. Paolo Savona, ha esaminato e approvato la relazione trimestrale al 31 marzo 2005. I principali dati consolidati del Gruppo evidenziano che: il valore dela produzione è pari a 69,8 milioni di euro e risulta in crescita del 6,9% rispetto al valore di 65,3 milioni di euro dello stesso periodo del precedente esercizio; il risultato operativo è di 10 milioni di euro, contro i 9,2 milioni di euro del primo trimestre del 2004, dopo ammortamenti per 13,6 milioni di euro; il risultato ante imposte è positivo per 4,3 milioni di euro, contro 1,8 milioni di euro del primo trimestre del 2004; il risultato netto è positivo per 2,2 milioni di euro contro un utile di 0,7 milioni di euro nel primo trimestre 2004, nonostante la stagionalità tipica di molte delle attività della maggior parte delle società che fanno capo a Gemina; la posizione finanziaria netta è negativa per 572,1 milioni di euro e presenta un leggero incremento (di 5,2 milioni di euro) rispetto a quella al 31 dicembre 2004 per la copertura del fabbisogno della gestione corrente; la posizione finanziaria netta era negativa per 888,7 milioni di euro al 31 marzo 2004; il patrimonio netto ammonta a 612,8 milioni di euro (euro 611,3 milioni al 31 dicembre 2004). L’attività aeroportuale continua a confermare trend positivi che consentono di prevedere ulteriori recuperi dei livelli di traffico in linea con le previsioni indicate dalle istituzioni specializzate. L’attività elicotteristica evidenzia un ulteriore incremento del fatturato (+2,2%). S.i.t.t.i. S.p.a., società che fornisce sistemi di comunicazione per il controllo del traffico aereo, ha chiuso il primo trimestre 2005 con 7,7 milioni di euro di nuovi ordini ed un fatturato di circa 4,2 milioni di euro (3,9 milioni di euro al 31 marzo 2004). Il Gruppo Impregilo mostra un risultato consolidato netto di 5,8 milioni di euro, confermando le proprie capacità industriali, ed un margine operativo positivo di 21,3 milioni di euro, sostanzialmente ottenuto dall’attività di core business (Grandi Opere); i dati economici del primo trimestre 2005 evidenziano un inizio di esercizio moderatamente positivo con il miglioramento del risultato netto. Il conto economico al 31 marzo 2005 del Gruppo Sistemi di Energia evidenzia un valore della produzione di 3,9 milioni di euro ed un margine operativo lordo di 0,9 milioni di euro pari al 23% del valore della produzione. I risultati consolidati del primo trimestre consentono di mantenere, in assenza di eventi straordinari, le previsioni di redditività in continua crescita. Per quanto riguarda la Capogruppo: il risultato netto è positivo per 1,6 milioni di euro (contro un utile di 0,01 milioni di euro nel primo trimestre del 2004) nonostante nel periodo non siano stati ancora incassati dividendi, che rappresentano l’attività caratteristica di Gemina; la posizione finanziaria netta è positiva per 241,3 milioni di euro con un miglioramento di 2 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2004; comprende crediti finanziari verso società controllate per 14,5 milioni di euro, crediti finanziari verso società collegate per 218,1 milioni di euro, disponibilità liquide per 1,6 milioni di euro e altri titoli per 7,1 milioni di euro; il patrimonio netto si attesta a 545,4 milioni di euro contro i 543,8 milioni di euro al 31 dicembre 2004, per effetto del risultato netto di periodo. Gemina ha in portafoglio 6.000.000 di azioni proprie in carico per 5,1 milioni di euro; la valorizzazione al prezzo ufficiale di borsa al 31 marzo 2005 è pari a 7 milioni di euro. Le previsioni per il 2005 della capogruppo Gemina evidenziano, in assenza di avvenimenti straordinari, un risultato economico positivo.  
   
   
IMPREGILO: DELIBERE DELL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA E ORDINARIA IN ORDINE ALL’AUMENTO DI CAPITALE E ALLA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Sesto San Giovanni, 23 maggio 2005 - Impregilo comunica che l'Assemblea degli Azionisti tenutasi il 20 maggio sotto la Presidenza di Cesare Romiti ha deliberato in sede straordinaria: 1. Il raggruppamento delle azioni ordinarie e di risparmio esistenti, in rapporto di una nuova azione ordinaria o di risparmio ogni dieci azioni ordinarie o di risparmio esistenti, con conseguente modifica degli artt. 6, 8 e 32 dello Statuto sociale, anche al fine di conservare inalterate misura e caratteristiche dei privilegi delle azioni di risparmio; 2. La revoca delle deleghe conferite dall'Assemblea dei Soci del 12 ottobre 2004 al Consiglio di Amministrazione, ai sensi degli articoli 2443 e 2420-ter codice civile, ad aumentare il capitale sociale e ad emettere obbligazioni convertibili; 3. L'aumento del capitale sociale a pagamento, in via scindibile, per un importo pari a euro 650.000.000,00 (seicentocinquantamilioni virgola zero), mediante emissione di azioni ordinarie con diritto di opzione; il prezzo di emissione delle nuove azioni sarà pari al prezzo teorico ex diritto (c.D. Theoretical ex right price) del titolo ordinario Impregilo, calcolato secondo le metodologie correnti e sulla base della media aritmetica dei prezzi unitari ufficiali rilevati in un periodo di almeno tre giorni di borsa aperta antecedenti alla determinazione del prezzo di emissione, e scontato nella misura minima del 25%, restando peraltro inteso che il prezzo di emissione delle nuove azioni non potrà comunque essere superiore a 0,20 euro, ovvero, dopo il raggruppamento azionario di cui al punto 1), a 2 euro; al Consiglio di Amministrazione sono stati attribuiti tutti i più ampi poteri per dare esecuzione alle deliberazioni che precedono, con inclusione, a titolo meramente indicativo, del potere di determinare il prezzo di emissione in conformità ai criteri sopra esposti e con facoltà di stabilire: la misura dello sconto rispetto al prezzo teorico ex diritto (cosiddetto theoretical ex right price) del titolo ordinario Impregilo nella misura minima del 25%, tenuto conto, tra l'altro, delle condizioni dei mercati finanziari prevalenti al momento del lancio effettivo dell'operazione, dei corsi di borsa del titolo ordinario Impregilo, nonché della prassi di mercato per operazioni simili e d'intesa anche con i Joint Lead Managers del consorzio di garanzia (come riportato nel comunicato stampa del 17 maggio 2005), restando inteso in ogni caso che il prezzo di emissione delle nuove azioni non potrà essere comunque superiore a 0,20 euro ovvero, dopo il raggruppamento azionario di cui al punto 1, di 2 euro; e la porzione del prezzo di emissione delle nuov e azioni, così determinato, da imputarsi eventualmente a sovrapprezzo, restando inteso in ogni caso che l'eventuale sovrapprezzo non potrà essere comunque superiore al 50% del prezzo di emissione, e per l'effetto, di determinare il numero di azioni di nuova emissione; il Consiglio di Amministrazione potrà determinare la tempistica per l'esecuzione della deliberazione di aumento di capitale, nel rispetto del temine finale del 31 dicembre 2005; 4. La modifica dell'art. 20 dello Statuto sociale per consentire un Consiglio di Amministrazione composto da un minimo di sette fino a un massimo di quindici membri. L'assemblea ha inoltre deliberato in sede ordinaria: di determinare in quindici il numero dei componenti del Consiglio di Amministrazione; di nominare i Signori Alfredo Cavanenghi, Gianni Maria Chiarva, Andrea Novarese e Alberto Sacchi quali Amministratori di Impregilo S.p.a., con decorrenza dalla data di iscrizione dell'odierna delibera assembleare assunta in sede straordinaria al Registro delle Imprese, che rimarranno in carica, unitamente agli Amministratori nominati dall'Assemblea di Impregilo S.p.a. Tenutasi in data 2 maggio 2005, sino all'assemblea di approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007. E’ stato altresì tenuto il Consiglio di Amministrazione della Società che ha istituito il Comitato Esecutivo, chiamando a comporlo i seguenti Amministratori: Cesare Romiti - in qualità di Presidente del Comitato -, Alberto Lina - Amministratore Delegato -, Enrico Bonatti, Beniamino Gavio e Pier Giorgio Romiti.  
   
   
SIAS – SOCIETA’ INIZIATIVE AUTOSTRADALI E SERVIZI S.P.A.: EMISSIONE DI UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE, PER UN IMPORTO COMPRESO TRA EURO 326,7 E EURO 342,7 MILIONI, DA OFFRIRE IN OPZIONE AGLI AZIONISTI ACQUISTO DI AZIONI DELLA SALT S.P.A.  
 
Torino, 23 maggio 2005 - Il Consiglio di Amministrazione della S.i.a.s. S.p.a., riunitosi il 20 maggio , ha deliberato – a valere sulla delega conferitagli dall’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 16 maggio 2005 – di emettere un prestito obbligazionario convertibile denominato “Sias [•]% 2005 – 2017 convertibile in azioni ordinarie” dell’importo nominale compreso tra Euro 326,7 ed Euro 342,7 milioni circa, costituito da n. 31.875.000 obbligazioni, del valore nominale unitario compreso tra Euro 10,25 e Euro 10,75. Le obbligazioni, che saranno offerte in opzione – alla pari – agli azionisti nel rapporto di 1 obbligazione ogni 4 azioni possedute, avranno le seguenti principali caratteristiche: durata: 12 anni; tasso di interesse: compreso tra il 2,25% e il 2,75% annuo lordo; facoltà di conversione: a partire dalla fine del quinto anno, in ragione di 1 azione ordinaria Sias ogni Obbligazione posseduta; - rimborso: le obbligazioni non convertite alla data di scadenza verranno rimborsate in un’unica soluzione alla pari. Le condizioni definitive di emissione delle obbligazioni verranno fissate dalla Società e comunicate al pubblico in prossimità dell’avvio dell’offerta stessa. E’ attualmente previsto che l’offerta in opzione – subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e qualora le condizioni di mercato lo consentano – prenda avvio, presumibilmente, nel prossimo mese di giugno 2005. Gli Azionisti Aurelia S.p.a., Argo Finanziaria S.p.a. E Satap S.p.a. Si sono impegnati irrevocabilmente a sottoscrivere tutte le obbligazioni che spetteranno loro in opzione in relazione alle azioni possedute; Argo Finanziaria S.p.a. Si è altresì impegnata irrevocabilmente a sottoscrivere ulteriori obbligazioni per un controvalore massimo di 50 milioni di euro. Mediobanca S.p.a. Ha manifestato la propria disponibilità a promuovere e dirigere la garanzia del buon esito dell’operazione, per la parte residua rispetto a quella oggetto degli impegni di cui sopra. Si fa inoltre presente che la Società intende chiedere la quotazione, anche in un momento successivo all’esecuzione dell’offerta in opzione, delle emittende obbligazioni convertibili, mentre non è attualmente prevista la richiesta di un rating. Si precisa inoltre che non sono previsti covenants di natura economico-patrimoniale relativi all’emissione obbligazionaria. Il controvalore riveniente dall’emissione deliberata consentirà al Gruppo di: i) sottoscrivere il capitale sociale della Società che dovrà essere costituita – congiuntamente all’Anas – a seguito dell’aggiudicazione provvisoria, da parte dell’Ati (che vede, quale capogruppo mandataria, la controllata Salt S.p.a.), della concessione relativa alla costruzione e gestione del collegamento autostradale Asti-cuneo; ii) completare il processo di riallocazione – fra i Gruppi Astm e Sias – della partecipazione detenuta nella Milano Serravalle – Milano Tangenziali S.p.a., avviato con la cessione – da parte della Astm S.p.a., alla Autostrada dei Fiori S.p.a. – di una quota pari al 2,8% del capitale sociale della citata concessionaria, avvenuta in data 24 marzo 2005; iii) proseguire nell’attività di acquisizione di quote di minoranza nelle società consolidate, la quale – nel corso degli anni – ha consentito di ridurre, in modo significativo, il peso delle minorities con evidenti benefici sui risultati reddituali del Gruppo Sias. L’emissione in esame non costituisce un’offerta di strumenti finanziari negli Stati Uniti d’America, in Canada, in Australia ed in Giappone. Le obbligazioni e le azioni di compendio non possono essere offerti o venduti negli Stati Uniti d’America se non previa registrazione secondo le vigenti disposizioni in materia. Si evidenzia, peraltro, che gli strumenti finanziari oggetto della presente offerta non sono e non saranno registrati negli Stati Uniti d’America. Il Consiglio di Amministrazione della S.i.a.s. S.p.a., ha inoltre deliberato l’acquisto – dalla Sina S.p.a. (Società appartenente al Gruppo Astm) – di n. 2.567.910 azioni della Salt S.p.a., (pari al 2,14% del capitale sociale) al prezzo unitario di 7 euro per azione, per un controvalore complessivo di circa 18 milioni di euro; il prezzo di cessione risulta allineato a quello di recenti transazioni aventi ad oggetto azioni di tale Società. A seguito di tale acquisizione la quota detenuta nella Salt S.p.a. Si attesta su di un valore pari all’87,4% del capitale sociale. Tale cessione –il cui pagamento è previsto entro il 30 settembre 2005 - si inquadra nell’ambito di un processo di riallocazione del portafoglio delle partecipazioni fra i Gruppi Astm e Sias, entrambi sottoposti al controllo della Argo Finanziaria S.p.a. E si configura, pertanto, come operazione fra parti correlate la quale, per oggetto, corrispettivo, modalità o tempi di realizzazione non ha effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale: pertanto la Società non provvederà a redigere il documento informativo previsto dall'art. 71-bis del Reg. Consob 11971/99 e successive modificazioni. Si segnala, infine, che nessuno degli Amministratori delle società partecipanti alla compravendita ha interessi personali nell'operazione e che non è prevista alcuna modifica dei compensi degli amministratori in relazione all'esito dell'operazione stessa.  
   
   
PRECISAZIONI ITALJOLLY – COMPAGNIA ITALIANA DEI JOLLY HOTELS S.P.A.  
 
Valdagno, 23 maggio 2005 - In relazione alle notizie apparse sulla stampa su Jolly Hotels S.p.a. In data 19 maggio 2005, il Presidente del Consiglio di Amministrazione richiama quanto già risulta dalla Relazione del Consiglio di Amministrazione alla proposta di aumento di capitale oggetto dell’assemblea convocata per il 10 giugno – relazione già messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e la società di gestione del mercato – dove è indicato che l’aumento di capitale “è stato proposto, ai sensi dell’art. 2367 del Codice Civile, dal socio Nh Italia, S.r.l.. La convocazione dell’assemblea è dunque motivata dall’adempimento dell’obbligo, posto in capo al Consiglio di Amministrazione dall’art. 2367, 1° comma, c.C., secondo cui detta convocazione debba essere disposta «senza ritardo», quando ne è fatta domanda da tanti soci che rappresentino almeno il decimo del capitale sociale o la minore percentuale prevista nello statuto”. Con riferimento inoltre alla specifica notizia di “contatti diretti tra il vertice Jolly” e terzi, il Presidente smentisce l’esistenza di alcuna trattativa in corso.  
   
   
COMPETITIVITÀ: MILANO CRESCE, MA POCO VA BENE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE (57,1%), MENO LE INFRASTRUTTURE. PUNTARE SU SHANGAI (50%), NEW DEHLI (39,3%), PECHINO (35,7%), NEW YORK (32,1%)  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Milano e la globalizzazione. Il 35.7% degli opinion leader della business community milanese crede che la competitività di Milano negli ultimi anni sia cresciuta, ma poco, il 17.9% molto, per il 32.1% è stazionaria. Ritiene che Milano sia migliorata come fattore di competitività proprio nell’internazionalizzazione (57.1%). Ma peggiorata nelle infrastrutture (42.9%). La città più competitiva? Tokyo, a pari merito con Barcellona (28.6%). Alleati per il futuro? Milano dovrebbe rafforzare i rapporti di scambio e collaborazione con Shangai (50%). Per essere più forte nell’economia internazionale? Migliorare le infrastrutture è l’intervento prioritario (71.4%) su priorità quali l’innovazione (67.9%) e l’internazionalizzazione (50%). E puntare sui giovani, come soggetti di competitività. Non vengono aiutati dalle istituzioni nel passaggio scuola - lavoro (53.6%) e anche le imprese non investono abbastanza in loro (50%). Emerge da un’indagine della Camera di commercio di Milano su una cinquantina di opinion leader della business community e rappresentanti del mondo delle imprese in occasione dell’incontro consolare oggi col presidente della Camera di commercio, Carlo Sangalli (ore 18, palazzo Affari ai Giureconsulti, piazza Mercanti 2), con un concerto di quartetto archi dell’orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e musiche di Puccini. “Una città in cui “bisogna esserci” - ha detto Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio -. E così Milano si piazza al terzo posto in Europa e all’ottavo nel mondo per il suo grado di connessione globale, superata solo da grandi città come New York, Londra, Parigi e Tokyo, un dato misurato a partire dal numero di sedi delle società di servizi globali. E nella Milano globale, secondo un’elaborazione della Camera di commercio, il 40% del fatturato arriva dalle multinazionali estere: soprattutto americane e tedesche. Un giro d’affari di 137 miliardi in 2.568 imprese: danno lavoro a 340 mila addetti. Ma le multinazionali milanesi che investono all’estero valgono quanto la Croazia e la Libia messe assieme”. Secondo lei la competitività internazionale di Milano negli ultimi anni è? Cresciuta poco per il 35.7%. Stazionaria per il 32.1%; cresciuta molto (17.9%); peggiorata (14.3%). Più in particolare, in quali dei seguenti fattori di competitività Milano è migliorata/peggiorata? (Risposta Multipla). E’ migliorata nell’internazionalizzazione (57.1%); negli investimenti (32.1%); nelle infrastrutture (32.1%); nelle risorse umane e nel lavoro (17.9%); a pari merito nell’innovazione nella creatività e nella flessibilità (14.3%); nei costi della burocrazia (3.6%). E’ peggiorata nelle infrastrutture (42.9%); negli investimenti (32.1%); nelle risorse umane e nel lavoro (28.6%) nei costi burocratici (21.4%); nell’innovazione (14.3%) in ugual misura nell’internazionalizzazione e nella creatività (10.7%); nella flessibilità (7.1%); nello sviluppo economico europeo (3.6%). E’ rimasta invariata per i costi (32.1%); per le risorse umane e lavoro (39.3%); per i costi della burocrazia (32.1%); sia per l’innovazione che per la flessibilità (28.6%); per la creatività (25%), per gli investimenti (21.4%); per i costi (17.9%); sia per le infrastrutture che per l’internazionalizzazione (14.3%). Tra le seguenti città quale è più competitiva, secondo lei? (Risposta Multipla) Barcellona e Tokyo (28.6%) seguite da Francoforte, Londra e New York (25%); Pechino (21.4%); Shangai (17.9%); New Dehli, Parigi e Dublino (10.7%); Milano, Amsterdam, Seul, Bombay e Lione (7.1%); Istanbul, Madrid, San Paolo, Sydney e Vienna (3.6%). Tra le seguenti città, con quale Milano dovrebbe rafforzare i rapporti di scambio e collaborazione, secondo lei? (Risposta Multipla) Con Shangai per il 50%, seguono: New Dehli (39.3%), Pechino (35.7%), New York (32.1%) e Londra (25%). A pari merito: Barcellona, Istanbul e Mosca (17.9%). Poi Bombay e Parigi (14.3%); San Paolo e Torino (10.7%); Amsterdam, Buenos Aires, Francoforte, Lione, Seul, Tokyo e Roma (7.1%); Bruxelles, Il Cairo, Madrid, Sydney e Toronto (3.6%). Che tipo di interventi ritiene prioritari? (Risposta Multipla) Quelli per migliorare le infrastrutture (71.4%); quelli sulle risorse umane (53.6%); quelli di sostegno finanziario agli investimenti (42.9%); semplificazione della normativa (35.7%); per un migliore coordinamento istituzioni-cabine di regia (25%) e tutela della proprietà intellettuale dei prodotti italiani (es. Brevetti, disegni, marchi) (25%); per un migliore utilizzo di interventi europei (21.4%); servizi informativi (14.3%); altro (10.7%). Su quali priorità? (Risposta Multipla) Innovazione (67.9%); internazionalizzatone (50%); lavoro (42.9%); misure anticrisi e gestione immigrazione per soddisfare richieste imprese (10.7%); riforma della previdenza (7.1%). I giovani, come soggetti di competitività, ritiene che: (Risposta Multipla) Le istituzioni non aiutano il passaggio scuola - lavoro risponde (53.6%); le imprese non investono abbastanza nei giovani (50%); la scuola non li prepara (50%); sono concreti e impegnati (21.4%); sono sognatori, poco concreti (10.7%); sono meglio di una volta (10.7%). A pari merito: sono emarginati dalla società; non sono più come una volta; manca l’appoggio della famiglia; la famiglia li sostiene e stimola; le imprese investono nei giovani (3.6%).  
   
   
UAE – ITALY ECONOMIC PARTNERSHIP FORUM 8-9-10 GIUGNO 2005, INCONTRI BILATERALI CON IMPRESE EMIRATI ARABI FIERA MILANO  
 
 Milano, 23 maggio 2005 - Una delegazione di primarie imprese e istituzioni provenienti dagli Emirati Arabi sarà a Milano nei giorni 8 - 10 giugno in occasione della manifestazione Uae-italy Economic Partnership Forum 2005 che si terrà presso la Fiera di Milano. Il Forum include vari seminari e workshop che illustreranno le opportunità di affari e cooperazione tra le imprese dei due paesi. In tale occasione verrà offerta l’opportunità di incontri bilaterali che avranno luogo nella Sala Gialla del Centro Congressi delle Fiera di Milano, ingresso da Porta Gattamelata con le aziende partecipanti. Gli incontri si terranno in lingua inglese. Va segnalata la necessità di un interprete che verrà messa a disposizione dall’organizzatore del Forum a pagamento. Gli Emirati Arabi rappresentano uno dei mercati internazionali maggiormente dinamici ed in forte sviluppo, sia per le potenzialità del mercato interno sia per la forte attrattiva che svolgono, dal punto di vista commerciale nei confronti di una vasta area geografica che, dai Paesi del Golfo si estende a nord fino ai paesi Csi, ad est fino all’India e ad ovest fino all’Africa del nord. Non sono previsti costi di partecipazione, è però necessaria la richiesta di incontro tramite il modulo allegato, da restituire tramite fax (02- 48 16 494) o posta elettronica (deskconvegni.Milano@ice.it). In base alle richieste pervenute, Ice Milano predisporrà un’agenda di incontri che sarà resa nota alle aziende interessate. Per il pass di accesso alla Fiera iscriversi a: www.Epforum.ae    
   
   
CNEL: PER LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE PROCESSO IN DIVENIRE  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Non esiste uno o più modelli di governance prevalenti verso i quali si stanno orientando le Regioni per affrontare i nuovi compiti nel campo della programmazione dello sviluppo economico e sociale. Il processo è in continuo divenire e spesso risulta condizionato da esigenze specifiche e tradizioni culturali, in ciascun contesto territoriale, e da diverse sensibilità politiche che caratterizzano le amministrazioni regionali. E’ quanto emerge dall’indagine sulla programmazione regionale e il dialogo sociale, predisposta per il Cnel dal Cles (Centro ricerche e studi sui problemi del lavoro, dell’economia e dello sviluppo), presentata il 20 maggio a Villa Lubin. Lo studio si inserisce in una più ampia linea di lavoro promossa dal Cnel sul tema della concertazione e della programmazione regionale e si propone di analizzare le caratteristiche dei sistemi di governance delle politiche di sviluppo nelle Regioni, con particolare riferimento al ruolo e all’influenza che svolgono, nelle diverse fasi del processo di programmazione, sia la concertazione interistituzionale sia il partenariato economico e sociale. Quasi tutte le Regioni hanno proceduto a ridefinire la strumentazione di supporto alla programmazione, secondo uno schema abbastanza omogeneo, che ricalca quello in vigore a livello nazionale (Dpef, leggi di bilancio). Ovunque, anche se con modalità e tempi diversi, si coglie uno sforzo teso a dare effettiva attuazione al decentramento amministrativo, attraverso un progressivo trasferimento di competenze e poteri a favore degli enti locali intermedi. Differenze si registrano, tuttavia, nell’interpretazione del principio di sussidiarietà verticale, ma anche nel modo in cui le Regioni stanno dando applicazione al principio di sussidiarietà orizzontale, evidenziandosi un diverso grado di orientamento verso il mercato che caratterizza le politiche regionali. Infine, anche dall’analisi dei modelli di concertazione emergono forti divergenze, pur registrandosi in tutti i contesti territoriali una tendenza comune verso una maggiore strutturazione del sistema relazionale sia orizzontale sia verticale. “Nel nuovo contesto costituzionale - ha affermato Raffaele Vanni, presidente della Commissione per la gestione nazionale e territoriale della politica dei redditi e l’attuazione decentrata della concertazione del Cnel - il dosaggio degli strumenti legislativi e di politica economica, come pure le scelte strategiche e le modalità di formazione delle decisioni, appartengono alle scelte politiche delle Giunte e dei Consigli regionali e si ritiene che produrrà, probabilmente, una differenziazione nei modelli adottati per la programmazione regionale, ferme restando le decisioni autonome delle altre istituzioni nelle quali è articolato lo Stato nazionale”. Riferendosi al processo europeo di Lisbona, Vanni ha aggiunto che “i ruoli della programmazione regionale e del partenariato sociale divengono i principali strumenti atti a raggiungere gli obiettivi propri della società della conoscenza, base dello sviluppo del sistema Italia”.  
   
   
INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI: LA CAMPANIA CONFERMA LE ECCELLENZE MA CHIEDE ECONOMIE DI SISTEMA  
 
Napoli 23 maggio 2005 – E’ stato presentato all’Unione degli Industriali di Napoli il secondo rapporto sul settore dell’informatica e delle telecomunicazioni (Ict: Information Communication Technology) in Campania. Realizzato da Rcost (Centro di Eccellenza sulle Tecnologie del Software dell’Università del Sannio) e da Assinform, l’Associazione delle aziende del settore operanti in Italia, lo studio è stato condotto con i patrocini dell’Assessorato alla Ricerca e Innovazione della Regione Campania e del Centro Regionale di Competenza per le Ict. Il convegno è stato anche occasione per annunciare un protocollo d’intesa fra i due Organismi, volto a rafforzare la collaborazione tra le parti, nell’analisi del comparto Ict e nel supporto alle istituzioni locali/nazionali. Condotta da un team di ricercatori guidati dal professor Emilio Bellini sulla base delle fonti più accreditate (Istat, Unioncamere, Assinform) e di rilevazioni dirette, l’indagine ha offerto uno spaccato di grande interesse sulla realtà del settore nella regione: dallo sviluppo delle competenze alle dinamiche di mercato, del numero delle imprese e degli occupati, e delle attività svolte dal sistema universitario (Atenei e Centri di ricerca e competenza collegati). E’ emersa una situazione incoraggiante per la collocazione della Campania nel panorama del settore Ict in Italia e per i risultati conseguiti, ma anche una realtà fluida, non ancora consolidata nei suoi progressi da sufficienti economie di sistema, e cioè da quelle relazioni tra soggetti economici che danno agli operatori locali forza autopropulsiva. Più in particolare, l’indagine ha messo in luce che: per le infrastrutture di rete, la Campania si colloca nella pattuglia di testa delle regioni italiane. Essa infatti risulta al settimo posto della graduatoria, preceduta solo dalle regioni forti del Nord e dal Lazio; ed è prima fra le regioni del Sud; dal 2001 al 2004 il numero degli addetti campani nell’Ict è cresciuto dell’1,36%, contro un dato medio nazionale dello 0,91 %, ma con un marcato rallentamento nel 2004; il numero di imprese Ict in Campania a fine 2004 è risultato importante e pari a 6992 unità (circa il 7 % cento del complessivo nazionale) ; e che per quanto riguarda i due comparti che compongono il settore, il contributo campano è più alto nell’informatica (7,2% delle imprese nazionali) che nelle telecomunicazioni (5,6%). Per consistente, il numero delle imprese Ict campane è risultato nel 2004 in calo del 2,6 % rispetto all’anno prima, mostrando di accusare i colpi di un mercato stagnante; il mercato campano della sola informatica nel 2004 è risultato pari circa un miliardo di Euro (5,2 % del mercato nazionale), in calo dello 0,5 % sull’ano prima, al pari del mercato nazionale; e che la domanda proviene dalla Pubblica Amministrazione per il 35,9%, dall’industria per il 26,1%, dai servizi per il 16,6%, dalla finanza per il 15,3% e dal commercio per il 6 %; il sistema universitario campano gioca un ruolo importante nella formazione delle competenze. Dei sette Atenei operanti nella regione, sei sono attivi in corsi di laurea Ict, per un totale di 20 corsi di laurea di primo livello e 14 di secondo; ancora il sistema universitario campano è il più attivo in Italia nella creazione di Centri per lo sviluppo di know how, applicazioni e servizi per Amministrazioni e imprese locali. Dei 23 Centri di Competenza universitari italiani ammessi ai benefici di legge, ben 4 sono in Campania, che precede su questo fronte anche la Lombardia (3 Centri). Queste ed altre evidenze del Rapporto concorrono ad indicare nel rafforzamento delle “economie di sistema” la via per consolidare e replicare i progressi già conseguiti. I progressi più recenti hanno infatti sempre visto l’intreccio fra spinta imprenditoriale, insediamenti di grandi gruppi nazionali e internazionali, impegno del sistema universitario e programmi regionali che hanno riconosciuto un ruolo strategico all’Ict nello sviluppo del tessuto produttivo campano.  
   
   
MECCANICA VARIA: GLI ORDINI GENERANO CAUTO OTTIMISMO ANCHE SE NEL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO IL SETTORE HA RISENTITO DELLE DIFFICOLTÀ  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Confermate le previsioni annunciate a fine 2004 per le aziende della meccanica varia italiana, che nei primi tre mesi del 2005 registrano un diffuso aumento degli ordini in contrasto con il dato negativo del fatturato. È quanto emerge dai risultati dell’indagine trimestrale sull’andamento del settore resi noti dall’Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell’Industria Meccanica varia ed Affine). Dopo un quarto trimestre 2004 caratterizzato da lievi e continui progressi, il primo trimestre 2005 non nasconde il sentimento di incertezza che regna tra gli operatori del settore sia per quanto riguarda il mercato italiano, sia per quelli esteri, presentando un certo peggioramento in termini di fatturato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. “La meccanica varia licenzia un primo trimestre pieno di dubbi” commenta Savino Rizzio, Presidente di Anima “il cui unico dato positivo è l’aumento del carnet di ordini, ma prepara un secondo trimestre nettamente più dinamico anche se a un livello più modesto rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Sebbene la Federazione sia composta dalle molte “anime” delle 60 associazioni e ognuna debba fare i conti con la propria situazione congiunturale, il settore nel suo complesso sembra rispondere in modo dinamico nonostante l’atmosfera di pessimismo legata a fattori che ormai diventano consueti quali il dollaro sempre basso e una competizione sleale dai Paesi dell’estremo oriente che troppo spesso sconfina nella contraffazione e nella commercializzazione di prodotti non conformi alle normative europee. Ai fattori esterni se ne aggiungono poi altri di carattere interno, primo fra tutti la tendenza generale a contrarre gli investimenti.” Analizzando i dati elaborati dalla Federazione su un campione di circa 420 imprese associate, emerge che tra gennaio e marzo il saldo tra le aziende che denunciano una situazione di fatturato “migliorata” e quelle che invece la giudicano “peggiorata” è in calo, essendo passato da +20,8 del Iv trimestre del 2004 a – 11,8 del I trimestre 2005. Il fatturato complessivo è aumentato secondo il 25,5% delle aziende (41,4% nel Iv trimestre 2004) ed è rimasto stabile per il 37,2% (38% nel periodo precedente); così come le aziende che dichiarano peggiorata la situazione sono il 37,3%, rispetto al 20,6% del trimestre precedente. Situazione un po’ meno critica sui mercati esteri, con un saldo pari a – 8,6 (era +17,1 nel trimestre precedente), rispetto a quello interno, che ha fatto registrare un saldo pari a –14,6 (+ 17,4 del Iv trimestre 2004). Le aziende che dichiarano migliorato il fatturato Italia sono il 22,5% (38,2% nel Iv trimestre 2004), contro il 37,1% che lo indica peggiorato (20,8% nel trimestre precedente), mentre per quanto riguarda i mercati esteri le imprese che nel periodo gennaio/marzo giudicano migliorato il fatturato sono il 23,7% (37% nel Iv trimestre 2004), contro il 32,3% che invece registra un peggioramento (19,9% nel periodo precedente). Trend confermato anche paragonando i dati del primo trimestre 2005 con quelli dello stesso periodo del 2004. Il saldo tra le aziende che ritengono la situazione di fatturato “migliorata” rispetto a quelle che la giudicano “peggiorata” registra un –4,4 (era +12 nel I trimestre 2004 rispetto al I trimestre 2003). Il fatturato complessivo è aumentato secondo 30,5 % delle aziende (37,9% nel I trimestre 2004), è rimasto stabile per il 34,6% (36,2% nel I trimestre del 2004), mentre è peggiorato per il 34,9% (contro il 25,9% nel I trimestre del 2004). In controtendenza invece i dati relativi al carnet di ordini, che nel I trimestre 2005 registra un valore in mesi di lavoro assicurato di 3,1 contro 2,7 rilevato nello scorso periodo. La situazione degli ordini è “alta” per il 17,5% delle aziende, mentre è giudicata “normale” per il 44,4% e bassa per il 38,1%. Sostanziale stabilità per quanto riguarda l’occupazione: il 74,5% delle aziende giudica la situazione “invariata” rispetto al trimestre precedente, mentre il 9,3% ritiene che l’occupazione sia “aumentata” e il 16,2% “diminuita”. Improntate all’ottimismo le previsioni per il fatturato del secondo trimestre dell’anno, per il quale si intravede un miglioramento della situazione. Il 45,5% delle aziende ritiene, infatti, che nel periodo aprile/giugno si assisterà ad un incremento del fatturato, mentre per il 46,9% non ci saranno sostanziali variazioni. In diminuzione il numero delle aziende che prospettano un calo: 7,6% contro il 13,8% del trimestre precedente. La fiducia è riposta sia nel mercato interno che su quello estero: il 38,7% delle aziende prevede un aumento di fatturato in Italia ed il 41,5% sul mercato internazionale. Previsioni di stabilità, infine, sul fronte occupazione rispetto al trimestre precedente: secondo l’83,8% delle aziende non ci saranno variazioni, contro il 6,7% che si aspetta una crescita e il 9,5% che prevede invece una diminuzione. “L’allarme suscitato dal previsto calo del Pil non sembra per ora affliggere la meccanica varia” conclude il Presidente di Anima, Savino Rizzio “La parte più vile del mercato profitta dei prodotti a basso costo, a volte contraffatti a volte fuori legge, provenienti dall’Estremo Oriente. Ma le aree più qualificate in tutti i mercati tradizionali rimangono affezionate al prodotto italiano che le imprese continuano a consegnare pur con gravi sacrifici sui prezzi. La qualità dei prodotti è il risultato non solo di eccellenza manifatturiera ma anche di qualche cosa che si avvicina molto alla ricerca. La crisi della ricerca italiana è certamente vera. La grande ricerca togata gira a vuoto, ma le piccole e medie imprese hanno sempre portato avanti la ricerca utile al loro prodotto. Un prodotto magari maturo ma affinato da continue, minime innovazioni realizzate in parte all’interno delle imprese in parte affidate all’esterno. Non è una ricerca tale da sconvolgere il mondo ma è certamente indispensabile a non lasciare andare in obsolescenza i prodotti”. Analisi Settoriale Focalizzando l’attenzione sui vari settori della meccanica varia si registrano le seguenti situazioni: Nel primo trimestre 2005 il settore “Sistemi di sollevamento e movimentazione” capovolge il dato relativo al saldo tra le aziende che dichiarano in aumento il fatturato e quelle che ne denunciano un peggioramento, passando da +55,2 (ottobre/dicembre 2004) a –12,1 (gennaio/marzo 2005). Il 21,2% delle aziende intervistate evidenzia un aumento del fatturato rispetto al trimestre precedente, mentre il 33,3% dichiara una flessione e per il 45,5% non c’è stata nessuna variazione. Sostanzialmente stabile il dato relativo al carnet ordini: 2,9 mesi di lavoro assicurato (2,8 nel trimestre precedente). Invariata l’occupazione per il 78,8% delle aziende. Un lieve recupero è atteso nel Ii trimestre: secondo il 45,5% delle aziende ci sarà un aumento di fatturato, mentre per il 39,3% sarà stabile e per il 15,2% sarà in calo. Risultati inferiori al trimestre precedente, ma in linea con lo stesso periodo del 2004 per quanto riguarda il comparto “Macchine edili, stradali, minerarie e affini”: solo il 21,1% delle aziende comunica un fatturato in aumento rispetto allo scorso periodo, quando la percentuale era del 38,9%. Per il 35,2% è in flessione (contro il 12,5% del periodo precedente). In lieve aumento il carnet degli ordini, che passa da 2,6 mesi di lavoro assicurato del trimestre scorso a 2,8 mesi per il primo trimestre 2005. Positive invece le previsioni per il secondo trimestre: il fatturato sarà in aumento per il 45,1% delle aziende, invariato per il 49,3% e in calo per un modesto 5,6%. Confermati i segnali di ripresa del settore delle “Macchine ed impianti per l’industria alimentare”: il saldo tra le aziende che dichiarano migliorato il fatturato gennaio/marzo 2005 rispetto a quelle che lo dichiarano peggiorato, si attesta a +10. Il 50% delle aziende ritiene “invariato” il fatturato del primo trimestre rispetto al trimestre precedente, mentre è “migliorato” per il 30% e “peggiorato” per il 20%. Il carnet ordini è passato dal 2,3 a 2,6 mesi. Situazione differenziate per le aziende del comparto “Affettatrici, tritacarne ed affini”, con un peggioramento di fatturato rispetto al trimestre precedente, soprattutto nel mercato italiano: il 44,4% delle aziende dichiara una flessione. Stabile l’occupazione secondo il 77,8%. All’insegna della stabilità anche le previsioni per il secondo trimestre 2005. Piuttosto grigio il panorama del comparto “Attrezzature frigorifere per il commercio”, che risente della congiuntura economica negativa: la percentuale delle aziende che denunciano un calo del fatturato rispetto al trimestre precedente è balzata dal 16,7% all’80%. E’ prevista una ripresa per il secondo trimestre sia in Italia che all’estero. Il fatturato Italia si manterrà comunque al di sotto dei valori dell’analogo periodo del 2004. Ancora positivi, sulla scia del 2004. I risultati del comparto “Macchine per caffè espresso”. Il 22,2% delle aziende dichiara un aumento del fatturato, il 77,8% lo dichiara invariato. Nessuna ha segnalato flessioni. Il trend è atteso proseguire nel secondo trimestre. Situazione stabile per le “Macchine per la lavorazione delle carni”. Invariato il fatturato per l’80% delle aziende rispetto al trimestre precedente, invariata l’occupazione per il 100%, in crescita il carnet degli ordini, che assicura 3,5 mesi di lavoro. Dati meno positivi per il prossimo periodo sia per il mercato italiano che per quello estero. Più ottimiste le aziende del settore “Apparecchiature aerauliche”, il saldo tra quanti dichiarano un incremento del fatturato rispetto al periodo precedente contro quanti ne denunciano un decremento è salito da –14,8 a –3,3. In leggero aumento il carnet ordini che passa da 3 a 3,2 mesi di lavoro assicurato. La situazione, se confrontata con lo stesso periodo dell’anno precedente, evidenzia un calo del fatturato sul mercato domestico e una crescita all’estero. Anche per effetto della stagionalità il 63,1% delle aziende si attende un incremento nel secondo trimestre. Inversa la situazione del comparto “Apparecchi e componenti per impianti termici”: sale dal 18,2% al 62,5% la percentuale delle imprese che denunciano un peggioramento della situazione “fatturato”, e scende dal 57,6% al 12,5% la percentuale di quelle che la considerano migliorata rispetto allo scorso trimestre. Stabile invece il carnet ordini, fisso a 1,5 mesi di lavoro assicurato. Il secondo trimestre 2005 è improntato ad un cauto ottimismo: il 46,9% delle aziende ritiene che il fatturato sia in aumento, il 43,7% non si aspetta variazioni, contro un 9,4% che prevede un peggioramento. Il comparto “Serrature e ferramenta” ribalta i dati dell’ultimo trimestre del 2004 e avvia l’anno all’insegna del segno negativo: il saldo tra le imprese che denunciano un miglioramento del fatturato e quelle che dichiarano un risultato negativo scende a –28,6 mentre era +25 negli ultimi tre mesi dell’anno. Il 21,4% delle aziende ritiene che il fatturato sia migliorato, contro il 50% che ne segnala la flessione. Ma la situazione si ribalta nuovamente per le previsioni sul secondo trimestre 2005: il 57,1% delle imprese si aspetta un aumento di fatturato e solo il 7,1% crede che diminuirà. Le previsioni relative a investimenti e occupazione mostrano una leggera contrazione. Momento poco dinamico per comparto “Articoli casalinghi”: più della metà delle aziende (57,1%) rileva una situazione di fatturato peggiorata rispetto al trimestre precedente, ma sono molte di più (71,4%) se si fa il paragone con lo stesso periodo del 2004. Migliori invece le previsioni per il secondo semestre del 2005: il 42,9% delle imprese ritiene che il fatturato sia in salita (soprattutto in Italia), altrettante giudicano la situazione stabile, mentre scende al 14,3% la percentuale di quante si aspettano una flessione. In recupero grazie all’estero la situazione dei “Forni industriali”. Ottimiste le previsioni per il secondo trimestre 2005: il 50% delle imprese si aspetta un aumento del fatturato e l’altro 50% confida nella stabilità, nessuna prevede una flessione. In leggera frenata il settore degli “Impianti di finitura”, dove il saldo tra le imprese che denunciano un miglioramento del fatturato e quelle che dichiarano un risultato negativo precipita da +57,9 (ultimo trimestre del 2004) a -5,9 (primo trimestre del 2005). Le imprese confidano tuttavia nel secondo trimestre 2005, per il quale il 35,3% auspica un miglioramento, il 58,8% prevede una sostanziale stabilità di fatturato e il 5,9% si aspetta un’ ulteriore flessione. Il comparto “Rubinetteria sanitaria” è caratterizzato da una sostanziale stabilità per quanto riguarda il fatturato e da una situazione ordini in leggera crescita. Per il Ii trimestre si confida su una ripresa dei mercati esteri. Il comparto “Valvolame bronzo e ottone” chiude il primo trimestre con fatturati inferiori al periodo precedente ma migliori, almeno per il 33,3% delle aziende, rispetto a quelli dell’analogo periodo del 2004. Previsioni cautamente positive. Per quanto riguarda il “Valvolame per uso industriale” i segnali di rallentamento avvertiti nell’ultimo trimestre dello scorso anno sono mitigati, e si segnala un lieve aumento del carnet ordini. Le imprese che registrano una flessione di fatturato sono infatti passate dal 33,3% del trimestre precedente al 21,4% del primo trimestre 2005. Ottimismo per il periodo successivo: il saldo tra le imprese che prevedono un aumento di fatturato e quelle che dichiarano un decremento è pari a +42,9. L’occupazione è prevista “stabile” dal 100% delle imprese intervistate. Battuta d’arresto per il settore “Casseforti porte corazzate e cassette di sicurezza”: il primo trimestre 2005 registra infatti una diminuzione dei fatturati per il 35,7% (la percentuale era pari a 0 nel trimestre precedente) e un aumento limitato al 28,6% (era 63,6%). Il saldo tra le imprese che prevedono un aumento di fatturato e quelle che dichiarano un decremento è passato da +63,6 (ultimo trimestre 2004) a –7,1 (primo trimestre 2005). Le previsioni per il trimestre successivo non mostrano segnali di recupero. Nel comparto “Misuratori gas” il 50% delle aziende indica una flessione del fatturato Italia e una percentuale analoga una crescita di quello estero. Una tendenza analoga caratterizza il comparto “Misuratori acqua” . Le aziende del settore “Distributori di carburante” segnalano per il 50% un aumento del fatturato rispetto al trimestre precedente; mentre il 25% ritiene sia rimasto stabile e un altro 25% lo giudica in calo. Le previsioni per il secondo trimestre 2005 sono ottimiste: il 75% si aspetta un aumento del fatturato in Italia. Flessione per il comparo “Sistemi elettronici di conversione”: scende da 60 a 16,7 la percentuale delle aziende che ritiene il fatturato del primo trimestre 2005 in aumento rispetto al periodo precedente, e sale da 40 a 50 la percentuale di coloro che lo giudicano in calo. Stabile il carnet ordini, che assicura lavoro per 2,1 mesi. Per quanto riguarda il trimestre successivo ci si aspetta una sostanziale stabilità. A dispetto delle previsioni il settore “Dispositivi di protezione individuale sul lavoro” segna un rallentamento. Il 25% delle aziende registra un aumento del fatturato nel primo trimestre dell’anno, il 31,2% una stabilità e il 43,8% un calo. Dalle risposte non emergono indicazioni di ripresa nel prossimo trimestre. Partenza sottotono, come da attese, per il comparto “Caldareria”. Il 40,6% delle aziende però prevede un miglioramento di fatturato nel secondo trimestre 2005, e solo il 9,4% si aspetta un ulteriore calo.  
   
   
ANALISI CONGIUNTURALE DELL’INDUSTRIA MANIFATTURIERA TOSCANA I TRIMESTRE 2005 BRUSCO PEGGIORAMENTO DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE (–3,1%)  
 
 Firenze, 23 maggio 2005 -  Dopo un 2004 di stagnazione, il nuovo anno si è aperto con una intonazione recessiva: il primo trimestre 2005 ha, infatti, mostrato un peggioramento tendenziale della produzione dell’industria manifatturiera regionale, -3,1% che ha investito tutti i settori e coinvolto tutte le dimensioni aziendali, allineando la performance della Toscana a quella nazionale, così come fotografata dalle recenti indagini Istat e Confindustria. Nel confronto tra I trimestre 2004 e I trimestre 2005, tutti gli indicatori congiunturali monitorati dall’indagine Unioncamere Toscana-confindustria Toscana sono risultati negativi, con la sola eccezione degli ordinativi esteri, che mostrano peraltro una performance assai modesta (+0,6%). Rispetto all’ultimo trimestre dell’anno scorso - e dunque in termini congiunturali - la produzione è calata di 2,3 punti percentuali. Un dato questo che desta qualche preoccupazione se si considera il fatto che, a partire dal 1998, la media delle variazioni congiunturali dei “primi trimestri” è stata del +0,6%. La riduzione della produzione ha avuto riflessi sul grado di utilizzo della capacità produttiva degli impianti che, nel I trimestre 2005, è scesa al 74,6%. Si osserva che questa contrazione, oltre che alla riduzione dell’attività, può essere anche collegata all’aumento degli investimenti realizzati nel corso del 2004, con conseguente incremento della capacità installata (rispetto a cui viene calcolato l’indicatore). Diminuisce dell’1,2% il fatturato a valori correnti su base annua, un risultato che riporta in negativo la crescita del volume d’affari dopo che, nella seconda metà del 2004, si era interrotta la precedente serie negativa (durata sei trimestri). Del resto, l’ultimo trimestre del 2004 aveva segnalato un rallentamento (+0,8%) dopo l’apprezzabile crescita del terzo trimestre (+2,1%). Il livello dei prezzi alla produzione, seppur salito del 2,3 %, conferma un raffreddamento della relativa dinamica dopo l’impennata del I trimestre 2004 (+5,2%), dovuta principalmente alle forti pressioni sul fronte dei costi degli input (energia e materie prime). Ciò determina comunque una ulteriore riduzione del fatturato a prezzi costanti (-3,5%), anche se la parallela e pressoché analoga riduzione nei volumi produttivi non segnala particolari incrementi nei livelli di invenduto. In lieve flessione anche l’occupazione (-0,5%), un dato che sottolinea la situazione di incertezza delle imprese rispetto ai contraccolpi non favorevoli di inizio anno. La flessione della produzione industriale ha riguardato tutte le dimensioni d’impresa. Dopo un 2004 chiuso in positivo, la grande impresa (oltre 250 addetti) subisce il periodo di difficile congiuntura. Flette la produzione industriale tendenziale (-4,3%), anche se l’aumento del fatturato (+2,2%) sembra evidenziare soprattutto il tentativo di alleggerire le scorte accumulate nei trimestri precedenti. La dinamica della domanda pare, inoltre, stimolata da una positiva intonazione degli ordinativi tendenziali verso l’estero (+2,7%). Il livello della produzione delle medie imprese si riduce rispetto allo stesso periodo del 2004 (-2,1%). In questa fase appaiono in calo gli ordinativi di mercato esteri (-1,6%) mentre quelli interni sembrano tenere (+0,1%). L’occupazione, rispetto al trimestre finale del 2004, sembra ancora guadagnare qualcosa (+0,6%): sono cinque trimestri che accade. Resta negativa la situazione della piccola industria (10 a 49 addetti), dove la diminuzione della produzione tendenziale è stimata al 3,3%. Rallentano, anche se rimangono pur sempre in terreno positivo, gli ordini di mercato provenienti dall’estero (+0,9%), e subisce una significativa flessione l’utilizzo della capacità produttiva (passata dal 77,3% del I trimestre 2004 al 72,6% del I trimestre 2005). “Si tratta di un dato molto preocupante, anche perché stavolta il calo della produzione industriale colpisce indiscriminatamente settori e tipologie d’impresa – commenta il Consigliere delegato al Centro Studi di Confindustria Toscana, Filippo Salvi. Occorre cautela prima di adombrare una fase recessiva; i fattori che hanno determinato questo dato potrebbero, infatti, avere natura transitoria e i segnali incoraggianti del 2004 non devono essere accantonati frettolosamente. La capacità di reazione degli imprenditori toscani resta intatta”. Sofferenze generalizzate per tutti i settori produttivi Gli andamenti settoriali della produzione tendenziale nel I trimestre 2005 mostrano dinamiche differenziate, anche se tutte di segno negativo. Dopo il momentaneo arresto nel Iv trimestre 2004, prosegue nel I 2005 la discesa del settore tessile-abbigliamento (-4,1%). Si ridimensiona invece la caduta del comparto pelli-cuoio-calzature che, seppur registrando un -3,8%, risulta sempre migliore rispetto al -6,2% del Iv 2004 e del -5,2% del I trimestre 2004. Registra una battuta d’arresto il settore legno-mobili (-5,2% la produzione tendenziale) dopo le discrete performance del 2004. Arretra la produzione di metallo e oggetti in metallo, -2,7% su base annua, anche se in positivo si rileva una forte crescita degli ordinativi provenienti dall’estero (+18,1%). Anche il comparto della chimica, farmaceutica, gomma e plastica flette di 3,1 %. Si tratta comunque solo del terzo trimestre con segno negativo sugli ultimi tredici trimestri (di cui due nel “terribile” 2003), che potrebbe evidenziare anche solo un rallentamento della fase espansiva finora conosciuta. Contrastanti restano comunque le indicazioni provenienti dal fatturato, in crescita (+4,3%), e dagli ordini (-2,1% per quelli interni, -3,1% per quelli esteri). Dopo due trimestri di variazioni positive torna a ridursi anche la produzione tendenziale di minerali non metalliferi (-3,2%). Flette leggermente la produzione tendenziale dei comparti alimentare (-1,2%) e della meccanica (-1,4%). Per la trasformazione alimentare, si registra l’interruzione di una fase di crescita mentre per la meccanica prosegue la situazione di stagnazione. Per entrambi tiene il fatturato, con variazioni marginali attorno allo zero su base tendenziale (meccanica +0,2%, alimentari -0,1%). Anche elettronica e mezzi di trasporto riducono la produzione fisica (-2,1%) dopo tre anni di crescita interrotta solo da brevi periodi di stagnazione. Per i rimanenti comparti raggruppati sotto la voce “varie” continua la flessione produttiva in atto ormai da inizio 2002 (principalmente in conseguenza dell’andamento negativo accusato dall’oreficeria), che raggiunge nel I trimestre 2005 il -2,9%. Andamento della domanda interna ed estera Entrambe le componenti della domanda, interna ed estera, lanciano segnali poco incoraggianti in avvio di 2005. Il dato sugli ordini interni (-2,7%) prosegue ed aggrava il trend negativo del 2004 (+0,1%, -0,5%, -0,9% e –1,0% i dati nei 4 trimestri) ed è quindi relativamente poco sorprendente, anche alla luce del rallentamento nei consumi delle famiglie e nella domanda di beni intermedi proveniente dalle imprese che si paventa a livello nazionale. Più significativa la crescita assai debole degli ordinativi esteri (+0,6%, inferiore alla media 2004, +2,0%, ed in particolare all’ultima parte dell’anno scorso, +3,9% nel Iv trimestre), un dato che fa il paio con la contrazione nella quota di fatturato esportato, scesa al 39,2% contro il 42,2% della media 2004. Il dato è da sottolineare perché si verifica a fronte di un’economia internazionale ancora in salute (sebbene i primi segnali di rallentamento comincino ad affacciarsi, in primo luogo nell’Area Euro) e perché appare in controtendenza con la media nazionale (gli ordini esteri dell’industria italiana sono cresciuti del 5,6% a gennaio, del 7,7% a febbraio, dati Confindustria). Al tempo stesso, queste osservazioni lasciano sperare in un rallentamento di natura temporanea. Un approfondimento del tema sarà possibile solo a metà giugno, quando l’Istat renderà noti i dati export regionali relativi al I trimestre 2005. Aspettative per il Ii trimestre 2005. Dopo le parziali schiarite del 2004, le aspettative degli imprenditori risultano condizionate da un quadro che non induce a particolari entusiasmi. In termini destagionalizzati (media mobile degli ultimi quattro trimestri), l’indicatore delle aspettative della produzione risulta aver arrestato la propria crescita dopo che per tutto il 2004 si era registrato un lento miglioramento del grado di fiducia degli imprenditori. Anche l’andamento dell’occupazione è atteso in lieve calo su base congiunturale, con un saldo di -5 punti percentuali fra “ottimisti” e “pessimisti” rispetto al I trimestre 2005. “La situazione è senza dubbio grave e molto preoccupante - conferma il Presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini - e richiede interventi urgenti, a partire dalla riduzione dell’Irap che, tuttavia, non può essere certamente considerato da solo un fattore risolutivo. Nell’unione Europea, infatti, non tutti i Paesi hanno i nostri problemi. Ad esempio, l’economia tedesca continua ad andar bene e le esportazioni tirano, nonostante che il quadro di riferimento internazionale sia identico al nostro. Tutto questo perché le imprese tedesche già ai tempi del marco erano abituate a dover competere, avendo una moneta forte e un costo del denaro elevato, a differenza delle imprese italiane, che potevano fruire della lira debole e di eventuali svalutazioni. Quindi bisogna che le imprese italiane facciano la loro parte per essere competitive ed il mondo delle Camere di Commercio aspetta dalle imprese richieste precise per poterle aiutare”.  
   
   
PIÙ SAPORE ITALIANO NELLA RICETTA DELLA RIPRESA ARGENTINA SIGLATO A BUENOS AIRES UN PROTOCOLLO DI COOPERAZIONE TRA UNIONCAMERE E LA CAMERA DI COMMERCIO ARGENTINA (CAC)  
 
Roma, 23 maggio 2005 – Contribuire allo sviluppo delle relazioni di business e all’incremento della cooperazione con l’Italia in una fase di forte ripresa dell’economia argentina. Accrescere le attività di assistenza tecnica alle imprese dei rispettivi paesi per sviluppare attività di accesso ai mercati internazionali. Informare le imprese sulle potenzialità e opportunità delle economie dei rispettivi paesi. Questi i principali ambiti in cui si svilupperà la collaborazione tra i sistemi camerali di Italia e Argentina, sulla base del Protocollo di cooperazione siglato nei giorni scorsi a Buenos Aires tra i vertici di Unioncamere e della Camera di commercio Argentina, che associa 160 Camere di commercio locali e a cui fanno riferimento circa 500.000 imprese. A sottoscrivere l’impegno per l’Italia è stato Augusto Strianese, Vice Presidente di Unioncamere delegato per l’internazionalizzazione e Presidente della Camera di Commercio di Salerno. Da parte argentina, il firmatario è stato il Presidente della Camera di commercio Argentina, Carlos R. De la Vega Per favorire lo sviluppo delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, il documento prevede l’impegno delle parti a migliorare la cooperazione tecnica, commerciale e industriale, ad accrescere lo scambio di informazioni nel campo economico, statistico e legale, a sviluppare programmi e di interventi comuni nei settori strategici della promozione dell’imprenditorialità, dell’innovazione, dello sviluppo di investimenti e joint venture, ad assicurare la mutua assistenza in occasione di missioni e fiere. Il tutto valorizzando al massimo l’esperienza delle Camere di commercio italiane, di quelle italiane all’estero, di quelle miste e di tutte le altre strutture del sistema camerale impegnate nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese. L’accordo è stato siglato nell’ambito della missione che ha toccato le provincie argentine di Rosario e Mendoza in collaborazione con le locali Camere di commercio italiane. La missione, alla quale hanno partecipato imprese del settore agroalimentare e del legno/arredamento, è stata realizzata in collaborazione con le Unioni Regionali delle Camere di commercio dell’Emilia Romagna, della Campania, della Puglia e di Promofirenze.  
   
   
CONSUNTIVI I TRIMESTRE 2005 E PREVISIONI II TRIMESTRE 2005 CALO DELLE VENDITE NEL I TRIMESTRE PER IL COMMERCIO AL DETTAGLIO BILANCIO NEGATIVO ANCHE PER IL TURISMO IN CRESCITA INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI  
 
Roma, 23 maggio 2005 – Un trimestre in contrazione per le imprese del commercio e, soprattutto, per quelle dei servizi. Secondo la rilevazione periodica, effettuata dal Centro studi di Unioncamere, relativa all’andamento nel I trimestre 2005 e alle previsioni per il Ii trimestre 2005, il settore terziario apre l’anno con un calo del volume d’affari, che nel commercio colpisce soprattutto il settore non alimentare e, nei servizi, l’industria della vacanza. Il commercio al dettaglio La flessione delle vendite del Commercio al dettaglio, pari al –0,9% medio nel I trimestre 2005 rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno, è spiegata dall’andamento della piccola e media distribuzione (rispettivamente –3,1% e –2,1%), mentre la grande distribuzione risulta in crescita (+1,8%). La contrazione delle vendite è più sensibile nel Mezzogiorno (-2,2%), mentre nelle altre ripartizioni si mantiene su valori inferiori alla media. A livello settoriale, il Commercio al dettaglio di prodotti alimentari tiene meglio rispetto a quello di prodotti non alimentari. Il primo, infatti, segna un –1,0%, mentre sul comparto non alimentare (-2,0% medio) incide fortemente l’andamento negativo delle vendite di Abbigliamento e accessori (-3,5%). Il segmento dei Prodotti per la casa ed elettrodomestici e gli Altri prodotti non alimentari registrano invece entrambi un –1,6%. Gli altri settori dei servizi Per le imprese dei servizi in senso stretto, il volume d’affari del I trimestre 2005 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno si chiude con un –2,1% medio, effetto prevalentemente dell’andamento negativo delle imprese con 1-9 dipendenti (-3,3%), in misura minore di quelle con 10-49 dipendenti (-1,2%). Le aziende con oltre 50 dipendenti registrano invece un -0,8%. Il bilancio del trimestre appare pesante soprattutto per le imprese del Mezzogiorno (-2,6%) e del Nord-est (-2,2%). Sopra la media, invece, le altre ripartizioni (-2,0% il Centro e –1,8% il Nord-ovest). A livello settoriale, spicca la contrazione soprattutto degli Alberghi, ristoranti ed altri servizi turistici (-4,5%) e delle aziende dei Servizi avanzati (-2,4%). Va meglio per gli altri settori, soprattutto per l’Informatica e le Telecomunicazioni, che nel periodo registrano un incremento del volume d’affari del +0,9%. Le previsioni per il Ii trimestre 2005 Malgrado il trimestre difficile, gli imprenditori del commercio e quelli dei servizi credono nel futuro. Per entrambi i settori, infatti, il saldo tra attese di incremento e di decremento del giro d’affari nel Ii trimestre 2005 è positivo (+14 per il commercio, +19 per i servizi). Per il commercio al dettaglio, le previsioni migliori sono quelle delle imprese del Nord-est (+21 il saldo tra attese in incremento e di decremento delle vendite), e del settore non alimentare (+21). Per quanto riguarda i servizi, le previsioni migliori sono quelle delle imprese del Mezzogiorno (+33 il saldo) e, a livello settoriale, dei Servizi alle persone (+27) e dei Trasporti e attività postali (+25). Commercio: andamento delle vendite nel I trimestre 2005 rispetto al I trimestre 2004
Totale di cui:
aumento stabili diminuz. variaz. Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione
% aumento stabili diminuz. variaz.% aumento stabili diminuz. variaz.% aumento stabili diminuz. variaz.%
Totale 35 30 35 -0,9 17 37 46 -3,1 20 38 42 -2,1 61 19 20 1,8
Ripartizioni Geografiche
Nord Ovest 41 24 35 -0,1 19 29 53 -3,1 19 31 50 -2,6 66 18 16 3,1
Nord Est 37 27 36 -0,8 21 31 48 -2,4 22 34 44 -1,7 55 21 24 0,7
Centro 42 26 31 -0,7 23 33 44 -2,6 20 38 42 -2,5 71 14 15 2,0
Sud e Isole 21 41 38 -2,2 11 46 43 -3,6 18 47 34 -1,6 48 25 27 0,7
Settori Di Attivita' (Ateco 91)
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari 31 35 34 -1,0 16 43 41 -2,9 18 41 42 -2,1 64 17 19 2,7
Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari 26 33 41 -2,0 17 35 48 -3,1 20 37 42 -2,2 47 27 26 0,3
- Abbigliamento ed accessori 22 32 46 -3,5 14 32 54 -5,5 19 34 47 -3,7 36 30 34 -0,6
- Prodotti per la casa ed elettrodomestici 31 35 34 -1,6 18 39 43 -3,5 24 42 33 -1,3 56 22 22 1,1
- Altri prodotti non alimentari 25 33 42 -1,6 18 34 48 -2,1 19 35 46 -2,1 47 29 23 0,4
Ipermercati, supermercati e grandi magazzini 71 13 16 2,7 - - - 0,0 25 31 45 -1,4 73 12 15 2,9
Commercio: andamento previsto delle vendite nel Ii trimestre 2005
Totale di cui:
aumento stabili diminuz. saldo +/- Piccola distribuzione Media distribuzione Grande distribuzione
aumento stabili diminuz. saldo +/- aumento stabili diminuz. saldo +/- aumento stabili diminuz. saldo +/-
Totale 38 38 24 14 35 45 19 16 36 45 19 16 42 28 30 12
Ripartizioni Geografiche
Nord Ovest 33 41 26 7 29 55 16 13 29 47 24 4 37 28 35 2
Nord Est 41 39 20 21 35 43 22 12 41 43 16 25 45 36 20 25
Centro 41 32 27 15 40 39 21 19 31 45 23 8 47 20 33 13
Sud e Isole 39 40 21 18 37 43 20 18 42 44 14 28 41 30 29 12
Settori Di Attivita' (Ateco 91) 0
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari 40 38 22 17 36 47 17 19 35 47 18 17 48 19 33 15
Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari 39 43 18 21 35 45 20 15 37 44 20 17 48 41 11 37
- Abbigliamento ed accessori 41 37 22 19 37 40 23 15 38 41 21 17 47 31 22 25
- Prodotti per la casa ed elettrodomestici 52 40 8 44 50 39 10 40 51 40 9 43 55 42 3 51
- Altri prodotti non alimentari 32 47 21 11 29 48 23 5 26 47 27 44 45 10 34
Ipermercati, supermercati e grandi magazzini 33 23 44 -11 - - - 27 55 19 8 34 21 45 -12
Fonte: Unioncamere - Indagine congiunturale sul commercio Servizi: l’andamento del volume d’affari nel I trimestre 2005 rispetto all’analogo trimestre 2004
Totale imprese Imprese 1-9 dip. Imprese 10-49 dip. Imprese 50 dip. E oltre
aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili diminuz. var. % aumento stabili diminuz. var. %
Totale 21 47 32 -2,1 15 48 37 -3,3 26 46 27 -1,2 26 47 27 -0,8
Ripartizioni Geografiche
Nord Ovest 24 46 30 -1,8 14 47 39 -3,8 33 46 21 -0,4 33 46 22 0,1
Nord Est 17 49 34 -2,2 15 47 37 -3,1 22 51 27 -1,1 16 51 33 -1,5
Centro 21 46 33 -2,0 14 52 34 -2,6 22 42 35 -2,4 30 42 28 -0,6
Sud e Isole 20 48 33 -2,6 20 45 36 -3,4 22 47 31 -2,0 19 52 29 -2,0
Settori Di Attivita'
Alberghi, ristoranti e servizi turistici 16 37 46 -4,5 13 34 54 -5,8 15 45 40 -4,1 33 38 29 -0,6
Trasporti e attività postali 21 46 33 -1,8 14 40 45 -4,3 26 52 21 -0,2 22 46 32 -0,8
Informatica e telecomunicazioni 35 42 22 0,9 31 54 15 1,1 32 38 30 0,3 42 34 24 1,1
Servizi avanzati 22 48 30 -2,4 19 46 34 -3,4 27 46 27 -1,4 24 56 20 -0,5
Altri servizi 22 51 27 -1,2 11 58 31 -1,8 36 45 18 0,8 33 42 25 -1,3
Servizi alle persone 18 54 28 -2,0 9 62 29 -2,4 28 40 32 -2,4 22 52 26 -1,4
Servizi: le previsioni sul volume d’affari per il Ii trimestre 2005
Totale imprese Imprese 1-9 dip. Imprese 10-49 dip. Imprese 50 dip. E oltre
aumento stabili diminuz. saldo +/- aumento stabili diminuz. saldo +/- aumento stabili diminuz. saldo +/- aumento stabili diminuz. saldo +/-
Totale 31 58 12 19 24 61 15 9 37 51 12 24 36 59 5 31
Ripartizioni Geografiche
Nord Ovest 28 59 13 15 18 65 17 0 35 51 15 20 38 57 5 32
Nord Est 27 61 11 16 24 62 14 9 33 58 10 23 30 63 7 23
Centro 32 55 13 19 23 58 18 5 42 45 13 28 37 58 5 31
Sud e Isole 40 54 6 33 40 53 7 33 41 49 9 32 39 58 3 35
Settori Di Attivita'
Alberghi, ristoranti e servizi turistici 37 42 21 15 31 41 29 2 45 41 14 31 42 51 7 36
Trasporti e attività postali 35 54 10 25 34 50 16 17 35 53 12 23 37 59 4 33
Informatica e telecomunicazioni 31 60 9 22 19 75 6 12 37 53 11 26 39 50 11 28
Servizi avanzati 24 62 14 10 12 70 18 -6 38 46 16 22 42 55 3 39
Altri servizi 24 69 7 17 17 76 7 10 35 59 6 28 32 61 7 25
Servizi alle persone 34 59 7 27 41 54 6 35 30 58 12 18 29 66 5 24
'Fonte: Unioncamere - Indagine congiunturale dei servizi
 
   
   
COMMERCIO ESTERO: GIOVANNETTI (ICE), L'EXPORT CONTINUA A TIRARE MIGLIORANO ESPORTAZIONI VERSO SPAGNA, FRANCIA, SCANDIANAVIA E BENELUX  
 
Roma, 23 maggio 2005 - "A marzo le esportazioni nell'Unione Europea, che a febbraio avevano subito un rallentamento, sono cresciute in misura non trascurabile (+7,6%), grazie a buoni incrementi in Spagna, Francia, Scandinavia e nei paesi del Benelux e al recupero in Germania (+5,6%)". Così Giorgia Giovanetti, responsabile dell'Area Studi dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) commenta i dati sulla bilancia commerciale diffusi oggi dall'Istat. "Guardando i flussi totali (Ue e extra-Ue), vale a dire anche gli scambi con la Cina, e considerando l'intero primo trimestre - rileva Giovanetti -, l'aumento dell'interscambio ha riguardato in prevalenza i prodotti energetici ed i beni intermedi, mentre sia nei beni strumentali che nei prodotti per il consumo la crescita delle esportazioni e delle importazioni è stata modesta. In particolare - conclude il dirigente dell'Ice - è interessante notare che nel settore tessile-abbigliamento, le esportazioni sono aumentate del 3,2% e le importazioni solo del 4,8%".  
   
   
ICE: IN SARDEGNA PER DISCUTERE DI COMMERCIO INTERNAZIONALE L'ITALIA OSPITA LA 47MA CONFERENZA DELL' ETPO - EUROPEAN TRADE PROMOTION ORGANIZATION  
 
 Cagliari, 23 maggio 2005 - Dopo l'Estonia è l'Italia ad ospitare la conferenza annuale dell'Etpo - European Trade Promotion Organization, l'organismo che riunisce 29 enti impegnati nella promozione degli scambi, degli investimenti e nell'assistenza all'internazionalizzazione delle imprese di altrettanti Paesi europei. Organizzata dall'Istituto nazionale per il Commercio Estero (Ice) presso il Forte Village Resort a Santa Margherita di Pula, prende il via oggi la conferenza che, per due giorni, vedrà confrontarsi sui rapidi e continui mutamenti del panorama economico europeo circa 50 delegati in rappresentanza dei 27 Paesi membri dell'organizzazione e di Ucraina e Albania, questi ultimi presenti in qualità di osservatori. I lavori, introdotti dall'assessore alla programmazione, bilancio, credito e assetto territoriale della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru e dal Presidente dell'Ice, Beniamino Quintieri, vedranno la partecipazione di delegati provenienti da Austria, Bulgaria, Estonia, Olanda, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, nonché del Vice Capo Unità della Direzione competente per le politiche dell'export della Commissione europea, Paolo Garzotti. Dal 1950 l'Etpo costituisce un forum privilegiato di discussione e confronto sui temi e le strategie del commercio internazionale, riunendosi a turno nei Paesi membri dell'associazione. I temi dell'edizione di quest'anno, concordati nel corso di riunioni preparatorie della Troika, composta dai delegati del Paese organizzatore dell'edizione precedente (Estonia), di quella corrente (Italia) e dell'edizione 2006 (Polonia), abbracceranno argomenti quali l'analisi dei futuri scenari economici dell'Europa allargata, i vantaggi competitivi derivanti dall'innovazione dei prodotti e delle strategie d'impresa, le nuove strategie di promozione commerciale e investimento, i servizi di assistenza per le imprese intenzionate a penetrare nuovi mercati e i vantaggi collegati all'implementazione di sistemi di qualità certificati.  
   
   
PUBBLICO E PRIVATO INSIEME PER L’INNOVAZIONE: SIGLATO L’ACCORDO QUADRO CNR E FEDERCHIMICA A FAVORE DELLA RICERCA CHIMICA IN ITALIA  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Un accordo quadro per incentivare la ricerca e favorire l’integrazione fra risorse pubbliche e private: questa la novità presentata oggi nel corso dell’incontro “Pubblico e Privato per il futuro dell’innovazione”, promosso da Cnr – Consiglio Nazionale delle Ricerche, e Federchimica, Federazione Italiana dell’Industria Chimica. E’ la prima volta che Cnr sigla un proponimento con queste finalità insieme a un settore industriale. L’accordo nasce con la consapevolezza che l’incidenza della Spesa in R&s sul P.i.l. Dell’italia, paragonata ai Paesi Concorrenti, è bassa: equivale infatti solo all’1,1% (0,45% l'apporto del privato, 0,65% quello del pubblico), ponendola al 21° posto rispetto ai Paesi dell’Ocse. Cnr e Federchimica intendono contribuire a ridurre l’attuale gap e creare una massa critica di obiettivi, di risorse professionali e finanziarie, per integrare scienza, industria, finanza e management, in modo che entro il 2010 il nostro Paese possa essere più competitivo, grazie alla chimica, in tutti i settori economici. Infatti, la chimica in Italia, sia parte pubblica sia privata, investe in R&s mediamente circa 800 Mln€ all’anno: pochi per trascinare l’intera economia ma in grado di realizzare nuovi benefici economici e sociali per il Paese, se gestiti in sinergia fra privato e pubblico. L’accordo, siglato congiuntamente da Fabio Pistella, Presidente Cnr, e Diana Bracco, Presidente Federchimica, rappresenta una piattaforma operativa per le imprese chimiche operanti in Italia, che potranno affidare i propri progetti di ricerca al Cnr. L’intesa prevede che imprese e ricercatori elaborino congiuntamente Progetti di Ricerca, con obiettivi condivisi, sviluppando attività di ricerca pianificata e controllata con la responsabilità di Project Managers di adeguata professionalità ed esperienza. Il Cnr si assumerà i costi relativi all’attività di ricerca, con piena garanzia da parte delle imprese rispetto agli oneri di industrializzazione e dei relativi rischi imprenditoriali. Al Cnr saranno corrisposte “Forme di Retribuzione” per l’uso dei risultati conseguiti (downpayment, royalties, lump sum). “L’accordo quadro – ha dichiarato Diana Bracco - pone le premesse per un dialogo virtuoso tra ricercatori e imprenditori, destinato a generare risultati durevoli nel tempo. Del resto – ha proseguito Diana Bracco - non è un caso che sia stata proprio la chimica, per prima, a realizzare con Cnr un accordo così articolato e concreto: la chimica è intimamente legata alla scienza e trova nella ricerca la propria linfa vitale per trasformare la materia e innovare prodotti e processi; allo stesso modo, come industria produttrice di beni intermedi, è in grado di trasferire la propria tecnologia e innovazione ai settori utilizzatori, contribuendo così a infondere sviluppo e competitività nelle migliaia di imprese che grazie alla chimica migliorano i propri prodotti e prestazioni. Ogni azione volta a favorire la ricerca e lo sviluppo è dettata da una drammatica urgenza nel nostro Paese, che è in posizione particolarmente debole dal punto di vista degli investimenti. Di fronte all’inasprimento dello scenario competitivo – ha aggiunto Diana Bracco – ritengo che la migliore barriera rispetto a sistemi produttivi aggressivi sia la nostra capacità di innovare, creando tecnologia e trasferendola ai prodotti della chimica e dei settori a valle”. Questo accordo – ha concluso il Presidente di Federchimica – è in grado di combinare la flessibilità e la rapidità di azione delle imprese chimiche, per la maggior parte di piccole e medie dimensioni, che possono cogliere le opportunità di mercato, con la massa critica e le risorse del Cnr, sempre più impegnato sul fronte del trasferimento tecnologico. Una sinergia necessaria per affrontare con efficacia ed efficienza la sfida dell’innovazione ” Il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Fabio Pistella, ha dichiarato che “il Cnr può offrire alle industrie chimiche le preziose competenze dei propri ricercatori, al centro degli accordi "di filiera" che l'Ente sta promuovendo in svariati settori industriali, determinanti nell'economia dell'Italia, come è quello della chimica. In particolare, l'accordo rientra nel più ampio disegno strategico, per la valorizzazione della ricerca pubblica italiana e l'incentivazione alla più stretta collaborazione fra pubblico e privato, al centro del Programma Nazionale della Ricerca, voluto dal Ministro Letizia Moratti e approvato dal Cipe lo scorso 18 marzo. Un documento che individua obiettivi ed azioni strategiche della ricerca quale strumento per migliorare la qualità della vita; accrescere la competitività delle imprese; assicurare lo sviluppo sostenibile a livello globale. Elementi, tutti, che contrassegnano gli accordi siglati oggi dal Cnr sia con la Federchimica, sia con il gruppo Mapei. E che testimoniano - come emerge anche da altri accordi firmati dal Cnr insieme ad altre realtà aziendali - la capacità e la flessibilità della classe imprenditoriale italiana di intercettare le nuove esigenze e di cogliere le opportunità che la ricerca pubblica offre”. Nel corso dell’incontro è stato presentato il primo accordo, ispirato dal documento congiunto, stipulato tra Cnr e la Mapei. Giorgio Squinzi, Amministratore Unico di Mapei, ha così commentato:”Dobbiamo lavorare molto, per trasformare le sinergie potenziali in sinergie reali con valore economico, trovando un linguaggio comune e svolgendo attività complementari e funzionali al raggiungimento dell’obiettivo. Da parte dell’impresa va compreso che l’approccio scientifico non può essere basato sull’empirismo che troppo spesso è l’unica base dell’innovazione industriale, va valorizzato il contributo che il Cnr può dare nella comprensione e nell’utilizzazione della nuova conoscenza. Da parte del Cnr va riconosciuto il valore dell’applicazione industriale, anello terminale della catena dell’innovazione che trasforma le conoscenze in valore economico. Questo riconoscimento del valore dei reciproci apporti, unito al rispetto dei diversi ruoli che mondo imprenditoriale e comunità scientifica hanno nella società, è alla base di una fattiva collaborazione”.  
   
   
NASCE IL CLUB DELLE IMPRESE: TASK FORCE DI ECCELLENZE PER FARE QUALITÀ SUL TERRITORIO  
 
Segrate, 23 maggio 2005 - Nasce a Segrate il “Club delle Imprese”. Sotto l’egida del Comune, un pool di aziende leader del territorio si è unito nella ‘è’ joint, task force di eccellenze legate dalla stessa volontà di pensare e tradurre in realtà nuove soluzioni per migliorare la qualità della vita. Punto di partenza, l’assunto, unanimemente condiviso, che il territorio costituisca la prima risorsa su cui investire per produrre cambiamento. Publitalia, Schering, 3M Italia, Ibm Italia, Parco Esposizioni Novegro, Microsoft, Jas Worldwide, Lanier Italia, Iside, Viappiani Grafiche, Holcim saranno partner di Segrate nell’ambito del progetto integrato di riqualificazione globale della città in corso da un anno e mezzo con il coordinamento della direzione Progetti Strategici e Sviluppo del Territorio. Il nuovo piano di illuminazione urbana realizzato con 3M e il progetto pilota “Comunic@ il tuo futuro” avviato con Ibm nelle scuole sono i primi significativi risultati sulla strada battuta da Segrate alla ricerca di un’identità rafforzata, obiettivo rimarcato dalla ‘e’ accentata del suo logo, che ritorna in quello della neonata joint. “Technology, information e communication, ricerca, innovazione, biglietto da visita di brand attivi su scala mondiale, chiavi per vincere le sfide del mondo globale, sono i valori che il Comune potrà mutuare nell’ambito del circolo virtuoso appena ufficializzato”. Queste le parole di Adriano Alessandrini, sindaco. Una strategia che appartiene alla logica imprenditoriale del privato, ma che sta diventando pane quotidiano anche nella pubblica amministrazione, intesa come azienda di servizi per i cittadini. Così come le operazioni di marketing territoriale, un tempo scelta esclusiva delle imprese, ora humus vitale anche per gli enti locali su cui costruire nuova forza e carattere. “A Segrate è prassi consolidata e attestata – aggiunge Alessandrini -: siamo uno dei pochi comuni in Italia accreditati dalla certificazione di qualità Iso 9001:2000 e il Forum Pa ha premiato, sia nel 2004 che nell’edizione appena conclusa, il nostro dinamismo, la flessibilità, l’efficienza e l’efficacia che ci contraddistinguono. Garanzie che hanno convinto i nostri ‘joiners’ a mettersi in gioco al nostro fianco in questa sfida progettuale e operativa, un accordo ‘win-win’, vincente, cioè, per tutti”. Pubblico e privato insieme, dunque, un sodalizio su cui anche le imprese hanno iniziato a scommettere. Primo terreno di confronto e di lavoro sarà il forum sulla Mobilità, in programma il 21 giugno presso 3M.  
   
   
E-RESOURCES PER LE PMI EUROPEE  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - Nel quadro dell'iniziativa "Information Society Policy Link" della Commissione europea, il 14 giugno prossimo l'Ueapme (Unione europea dell'artigianato e delle piccole e medie imprese) ospiterà a Bruxelles un workshop sulle e-resources per le Pmi europee. Gli obiettivi principali del workshop sono: - fornire informazioni ai partecipanti sulle attuali politiche comunitarie adottate al riguardo; - presentare gli ultimi risultati in materia conseguiti nel settore della R&st (ricerca e sviluppo tecnologico) e attuare progetti nel campo dell'Si; - proporre e discutere raccomandazioni sui piani programmatici. Nella prospettiva di formulare raccomandazioni sulle linee programmatiche, il workshop è articolato in tre sessioni dedicate agli aspetti diversi, ma connessi, del tema principale: tema 1: importanza delle e-resources per il futuro delle Pmi europee; tema 2: e-learning e m-learning per le Pmi; tema 3: contenuti e servizi gratuiti e a pagamento per le Pmi; Al termine del workshop verranno presentate e discusse le raccomandazioni sulle linee programmatiche dell'Ue scaturite da ciascuna sessione. Http://europa.eu.int/information_society/activities/policy
_link/policy_workshops/events_2005/index_en.htm
 
   
   
RIUNIONE ANNUALE DELLA RETE IRC  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - La nona riunione annuale della rete dei Centri relais d'innovazione (Irc), che celebra i suoi dieci anni nel 2005, si terrà il 29 giugno a Bruxelles (Belgio). La manifestazione rappresenta, per gli operatori industriali e accademici e per gli altri operatori regionali, l'opportunità perfetta di conoscere meglio le attività, i risultati e la strategia della rete Irc, nonché i servizi di sostegno offerti dagli Irc. Unitamente ad una mostra dedicata a tecnologie e prodotti innovativi della regione di Bruxelles-capitale, si svolgeranno dibattiti sui temi seguenti: - i dieci anni della rete Irc - risultati e sfide future; - un caso pratico - l'esempio dell'Irc di Bruxelles; - il nuovo programma "Competitività e innovazione" quale strumento per raggiungere gli obiettivi di Lisbona. Http://birc.be/10years-irc/  
   
   
ITALMOBILIARE: NOMINATO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, ENTRA GABRIELE GALATERI L’ASSEMBLEA APPROVA IL DIVIDENDO (1,1 EURO ALLE ORD. 1,178 EURO ALLE RISP.) E L’ACQUISTO DI AZIONI PROPRIE  
 
 Milano, 23 Maggio 2005 – L’assemblea ordinaria degli azionisti di Italmobiliare Sp riunitasi oil 19 maggio in seconda convocazione, ha approvato la relazione e il bilanc dell’esercizio 2004, chiuso con un utile netto consolidato di 451,8 milioni di euro (+2,2% a fronte di ricavi per 4.682,1 milioni (+6,5%). I soci hanno deliberato la distribuzione di u dividendo di 1,10 euro alle azioni ordinarie (1 euro per l’esercizio 2003) e di 1,178 eu per le azioni risparmio (1,078 euro) che sarà messo in pagamento dal prossimo 26 maggi con stacco cedola il 23 maggio. L’assemblea ha quindi eletto il nuovo Consiglio di amministrazione, che resterà carica per il prossimo triennio, di cui fanno parte: Pier Giorgio Barlassina, Mauro Bini (indipendente) Giorgio Bonomi, Italo Lucchini, Lu Minoli, Giorgio Perolari (indipendente), Carlo Pesenti, Giampiero Pesenti, Livio Strazzer A questi amministratori già presenti nel precedente Consiglio si aggiunge come nuov consigliere della società Gabriele Galateri di Genola. E’ stato inoltre eletto il nuovo collegio sindacale composto da: Luigi Guatri (presidente), Claudio Del Re, Eugenio Mercorio. I soci hanno poi rinnovato l’autorizzazione all’acquisto e alla disposizione di azio proprie per un periodo di 18 mesi dalla deliberazione per un importo massimo no superiore ai 50 milioni. L’autorizzazione è stata chiesta per poter svolgere, ove opportun un’azione stabilizzatrice dei corsi di Borsa e per far fronte ai piani di stock option p dipendenti e amministratori.  
   
   
BANDO DI GARA - VALUTARE L'IMPATTO DELLA DELOCALIZZAZIONE DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - La Dg Imprese e industria della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara per una valutazione dell'impatto della delocalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo sul potenziale innovativo delle aziende europee. Il contratto prevede uno studio volto a stabilire come, dove e in quale misura le prestazioni in materia di innovazione dei paesi Ue, così come determinate dal Quadro europeo di valutazione dell'innovazione, vengono affette dalla delocalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo. Lo studio dovrà quindi: - fornire un quadro metodologico per descrivere gli effetti potenziali che la delocalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo può avere sulle prestazioni in materia di innovazione determinate dagli indicatori del Quadro europeo di valutazione dell'innovazione e da altri indicatori economici o scientifici; - presentare e convalidare i risultati degli studi esistenti sulla delocalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo dai paesi dell'Ue verso gli altri paesi, incluse le delocalizzazioni interne all'Ue; - convalidare il quadro metodologico elaborato sull'impatto della delocalizzazione tramite studi di casi e interviste mirate; - operare tre simulazioni degli effetti potenziali della delocalizzazione sulle prestazioni in materia di innovazione; - elaborare raccomandazioni sulle modalità con le quali la questione della delocalizzazione delle attività di ricerca e sviluppo può essere affrontata dalle misure della politica dell'innovazione. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale delle Imprese e dell'industria, Unità D1 - Sviluppo della politica dell'innovazione, All'attenzione di Franck Dupont, Rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles, Fax: +32-2 298 0428 E-mail: entr-innovation-offshoring@cec.Eu.int  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE ARCHITETTURA TRIESTE 27 E 28 MAGGIO 2005 VIAGGIO IN EUROPA: ARCHITETTURA TRA ESPERIENZE, VISIONI E REALTA’ AL MUSEO REVOLTELLA  
 
Trieste, 23 maggio 2005 - Questa sarà la terza conferenza internazionale d’architettura tenuta a Trieste, in seguito a quella del settembre 2003 (La Pratica di Architettura – Architetti e altre Professioni), evento quale ha visto la partecipazione di 15 paesi. L’iniziativa viene organizzata dall’Ordine degli Architetti di Trieste, il cui presidente Luciano Lazzari è delegato allo Architects’ Council of Europe a Bruxelles e coordinatore del Comitato delle 13 Province che raggruppa gli Ordini del Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige. La conferenza si svolge in collaborazione con la Facoltà di Architettura di Trieste, a cura della Federazione di Architetti del Friuli Venezia Giulia, con il patrocinio degli Ordini nazionali degli Architetti Italiani e Spagnoli (Cnappc e Cscae), dell’Architects’ Council of Europe e dell’Uia sezione Italia. “Viaggio in Europa: architettura tra esperienze, visioni e realtà” si terrà il 27 e 28 maggio al Museo Revoltella di Trieste, con l’intenzione di dare il benvenuto ai 10 nuovi paesi della Comunità Europea e di continuare a trattare temi di continuità ai precedenti convegni. Il convegno vedrà la partecipazione di tre architetti di fama mondiale, dei presidenti nazionali e dei rappresentanti dei vertici degli Ordini degli Architetti di tutta Europa, di rappresentanti politici delle amministrazioni locali e regionali, nazionali e del parlamento europeo. L’incontro durerà due giornate e avrà la duplice connotazione di avvenimento culturale e di dibattito su alcuni aspetti pratici della professione in particolare a quelli correlati al contesto europeo. Verranno analizzate le tendenze europee sui temi di libera circolazione, accesso e servizi, sulla concorrenza e sulla formazione della figura professionale; argomenti e norme da tempo in discussione al Parlamento europeo e che verranno applicate nei prossimi anni. Rappresentanti politici e amministrativi illustreranno i loro programmi e i progetti futuri. Durante la prima giornata, l’architetto di fama mondiale Lord Richard Rogers, (assieme a Renzo Piano fu progettista del Centro Pompidou e di opere come il Lloyds Building ed il Millenium Dome di Londra), attualmente consulente principale del Sindaco di Londra per l’architettura e pianificazione urbana e membro del Comitato per le strategie urbane della Città di Barcellona, parlerà dei suoi progetti e delle sue idee. La seconda giornata vedrà l’intervento di altri due importanti personaggi del mondo dell’architettura provenienti da due diverse aree europee: Carlos Ferrater dalla Spagna e Hrvoje Njiric dalla Croazia. La loro illustrazione delle peculiarità culturali, tecniche e burocratiche affrontate durante la loro esperienza professionale, offrirà la possibilità di un confronto tra le diverse realtà e aprire un dibattito sul futuro della nostra professione sotto i suoi vari aspetti. Seguirà un dibattito e una tavola rotonda sui temi toccati nel corso di tutta la durata dei lavori, presentando cosi l’occasione per un confronto tra le diverse realtà in rapporto alla ricerca della qualità e di garanzia del prodotto che vede impegnati in accordo sia legislatori che Ordini professionali.  
   
   
CONSULENTI DEL LAVORO, RINNOVATO IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELL'ORDINE VENEZIANO: ANTONIO VEGNA RICONFERMATO ALLA PRESIDENZA PER IL TRIENNIO 2005/2008 IL RUOLO DEI PROFESSIONISTI "FONDAMENTALE NEL RILANCIO DELL'ECONOMIA"  
 
Mestre (Ve), 23 maggio 2005 - "Squadra che vince non si cambia"... O quasi! Questo deve essere stato il principio al quale si sono ispirati i quasi 180 consulenti del lavoro della provincia di Venezia (su 245 iscritti) che hanno partecipato alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine veneziano. Riconfermato alla presidenza Antonio Vegna e con lui i quattro consiglieri nella lista del presidente - "solidarietà e trasparenza per il futuro della professione" - già presenti nel precedente consiglio. La lista del presidente ha incontrato il favore di oltre il 70% degli elettori, mentre la seconda lista, presentata da un gruppo di iscritti al sindacato di categoria Ancl, ha raccolto circa il 30% dei consensi. Eletti come nuovi consiglieri Antonio Asquino e Alessandro Bonzio, che subentrano a Bruno Daneluzzi e Paola Maschietto. Nuovo membro anche all'interno del Collegio dei Revisori dei Conti: Nicola Brunato prende il posto di Roberta Pavanello. Alla presidenza del collegio dei revisori rimane Luca Scalabrin. Con il nuovo consiglio continua l'impegno concreto dei professionisti per farsi interpreti di un ruolo forte nel rilancio dell'economia regionale e nazionale. "I professionisti devono essere la "quarta gamba del tavolo" con istituzioni, associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali - sottolinea Antonio Vegna -, perché la loro esperienza e le loro competenze possono portare un contributo rilevante allo sviluppo del sistema economico dell'Italia e specialmente del Veneto che sta attraversando senza dubbio il momento di maggiore difficoltà economica dal secondo dopoguerra." In particolare, il contributo dei Consulenti del Lavoro risulta sempre più importante, anche a fronte dell'evoluzione del mercato del lavoro. L'ordine veneziano conta 245 professionisti, che assistono oltre 20mila aziende offrendo una consulenza altamente professionale in materia di rapporto di lavoro, gestione risorse umane, contabilità aziendale e relativi adempimenti previsti dalla Legge. A livello regionale, sono più di 1.500 i consulenti e seguono oltre 130mila imprese . "Se oggi è prioritario investire in innovazione, formazione e qualificazione della produzione - conclude Vegna -, il valore delle risorse umane è strategico. E qui entrano in campo i Consulenti del lavoro, da sempre impegnati ad essere un ponte tra mondo del lavoro e istituzioni grazie anche alle ulteriori competenze che ci sono state riconosciute dalla Legge Biagi in materia di intermediazione e che ci permettono di fornire gli stessi servizi delle agenzie per il lavoro con una assoluta tutela delle parti. A livello provinciale proseguiremo con la nuova squadra nel nostro impegno a fianco del mondo del lavoro e delle istituzioni, mettendo in campo tutte le nostre competenze". Il Nuovo Consiglio Dell'ordine Veneziano - Antonio Vegna presidente, Chiara Zorzetto segretario, Giovanni Lanza tesoriere, Patrizia Gobat, Michele Martellato, Antonio Asquino, Alessandro Bonzio consiglieri. Collegio dei Revisori dei conti: Luca Scalabrin presidente, Marco Sarto, Nicola Brunato revisori.  
   
   
LA SKF CONTINUERÀ A CRESCERE  
 
Sao Paulo, 23 maggio 2005 - Per i quattro anni che avranno termine nel 2006 la Skf conferma l’obiettivo di un margine operativo del 10% e di una crescita delle vendite del 24%, in valuta locale, anche dopo la cessione dell’Ovako. L’obiettivo rimane invariato, ha dichiarato Tom Johnstone, President e Ceo della Skf in occasione del Capital Market Day del Gruppo tenutosi a Sao Paulo, Brasile. Il 24% corrisponde ad una crescita annua del 6%, in valuta locale, che rappresenta i 10 miliardi di corone svedesi di crescita annunciati nel 2003. Su base annua le vendite del Gruppo verranno ridotte di circa il 5% come conseguenza della creazione della nuova società siderurgica nella quale, con l’immissione dell'Ovako, la Skf ora detiene il 26,5%. - In valuta locale, durante lo scorso anno e durante il primo trimestre di quest’anno, abbiamo avuto una buona crescita, ha dichiarato Mr. Johnstone. Come abbiamo già detto, ci aspettiamo di continuare a crescere anche durante il secondo trimestre. La Skf ha anche incrementato dal 18% al 20% l’obiettivo relativo alla redditività del capitale investito, in linea con il livello del 10% dell’utile operativo. Per quanto riguarda le scorte del Gruppo, l’obiettivo del 20% delle vendite annue per quest’anno rimane invariato, ma entro tre anni dovrebbe ridursi al 18%.  
   
   
FIN.PART S.P.A.: IL TRIBUNALE DI MILANO RINVIA L’UDIENZA AVANTI LA SEZIONE FALLIMENTARE AL PROSSIMO 9 GIUGNO 2005  
 
Milano, 23 Maggio 2005 - Fin.part S.p.a. Comunica che con provvedimento in data 11 maggio 2005 il Tribunale di Milano, sciogliendo la riserva assunta all’udienza tenutasi il giorno 5 Maggio u.S., ha disposto la convocazione delle parti per l’udienza collegiale del 9 giugno 2005. Il Tribunale ha altresì assegnato a Fin.part S.p.a. Il termine del 4 giugno 2005 per il deposito di memoria illustrativa aggiornata circa le trattative con il sistema bancario nonché di alcuni documenti sociali (bilanci e bilanci consolidati relativi agli esercizi 2002, 2003 e 2004, situazione patrimoniale aggiornata al 30 aprile 2005) ed ha concesso altresì la facoltà di presentare, entro il medesimo termine, domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo o di amministrazione straordinaria, ove esistenti i presupposti.  
   
   
NUOVO INCONTRO IN ENAC DEL TAVOLO TECNICO DEL SETTORE CON ENAV, ASSAEROPORTI, ASSAEREO, IBAR E ASSOCIAZIONI DI HANDLER  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il 19 maggio si è svolta una riunione che rientra nel ciclo di incontri periodici finalizzati all’analisi delle problematiche del trasporto aereo. Incontri come questo mirati ad una partecipazione degli aspetti tecnici ed economici del settore che coinvolgono e ricadono su tutti gli operatori, sono ulteriori strumenti che l’Enac intende utilizzare nell’assumere con pienezza il ruolo di autorità unica di regolazione e vigilanza dell’aviazione civile, secondo quanto stabilito sia dalla legge 265 del novembre del 2004, sia dalla recente riforma di alcuni articoli del Codice della navigazione aerea. Il tavolo tecnico, presieduto dal Direttore Generale, Com.te Silvano Manera, e dal Vice Direttore Generale, Ing. Salvatore Sciacchitano, ha rappresentato un costruttivo momento di confronto tra i vari operatori invitati, tra cui Enav, Assaeroporti, Assaereo, Ibar, associazioni di handler, gestori aeroportuali ed altri rappresentanti del settore. Come concordato nella precedente riunione, infatti, l’Enac aveva fatto pervenire a tutti i convenuti una bozza del documento sulle linee guida del contratto di programma per la regolazione e la tariffazione dei servizi aeroportuali di pubblica utilità svolti dal gestore aeroportuale ed anche una prima bozza del regolamento di scalo contenente sia le procedure aeroportuali, sia la ripartizione delle competenze tra i vari operatori presenti in aeroporto, così come stabilito dalla normativa di riferimento. Per quanto riguarda il contratto di programma, l’Enac rende noto che, al di là dell’elaborazione del documento che contiene le linee guida, sono già in corso di perfezionamento i contratti con alcune società di gestione, tra le quali Save di Venezia, Adr di Roma e Sea di Milano. In merito, invece, al Regolamento di scalo, l’Enac ha comunicato che conta di formalizzare entro la fine di giugno, attraverso una circolare, l’adozione del documento generale che, pur contenendo le indicazioni di base, andrà di volta in volta adattato e personalizzato sulle realtà ed esigenze dei singoli aeroporti. I due argomenti di cui si è discusso e di cui sono stati chiariti alcuni aspetti, rappresentano passaggi importanti che contribuiranno a portare l’aviazione civile italiana sempre più verso una europeizzazione ed armonizzazione degli standard, dei regolamenti e delle procedure. Il dibattito ha messo in evidenza aspetti, di entrambi i temi, che verranno approfonditi in appositi gruppi ristretti per i quali a breve verrà fissato un calendario. Oltre al confronto su questi documenti, un altro punto all’ordine del giorno prevedeva la presentazione da parte dell’Enav del piano triennale 2005-2007 di investimenti sugli aeroporti. A conclusione della riunione, tutti i soggetti presenti al tavolo hanno manifestato la necessità che venga definito in tempi brevi il piano nazionale degli aeroporti. A tale proposito l’Enac ha reso noto che la presentazione del nuovo piano nazionale rappresenta uno dei propri obiettivi per il secondo semestre del 2005. Il tavolo si è aggiornato ad un incontro intorno alla metà di giugno. Per quella data, i gruppi tecnici dovranno essersi già riuniti e dovranno avere già portato avanti gli aspetti di propria competenza in modo da agevolare il confronto.  
   
   
L’ENAC IN CONTATTO CON L’AUTORITÀ AVIAZIONE CIVILE DELLA TURCHIA IN MERITO ALLA VIGILANZA SUI VELIVOLI DELLA ONUR AIR  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Con riferimento alla compagnia aerea turca Onur Air sospesa in alcuni Stati europei, ma operativa in Italia con voli da Bergamo e prossimamente da Verona, il Presidente ed il Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, Vito Riggio e Silvano Manera, rendono noto di essere in costante collegamento sia con le autorità per l’aviazione civile dei Paesi che hanno disposto la sospensione, sia con l’omologa autorità della Turchia. L’enac, infatti, nel confermare l’intensificazione dei controlli e della vigilanza sugli aeromobili di tale compagnia che volano sul nostro territorio, ha fatto formale richiesta alla Turchia stessa, Stato membro dell’Ecac, European Civil Aviation Conference (organismo che riunisce gli Enti e le autorità preposti all’aviazione civile di 41 Paesi), di mantenere elevata l’attenzione sugli standard di sicurezza del volo. L’enac, in una lettera inviata all’autorità turca, ha fatto altresì presente la necessità di ricevere in tempi rapidi eventuali chiarimenti ed informazioni che dovessero emergere a seguito delle ispezioni Safa che l’Enac intende compiere su ogni aeromobile della compagnia che operi da e per gli aeroporti italiani.  
   
   
COMMISSIONE INTERNA DELL’ENAC SULLO SCIOPERO PRESSO L’AEROPORTO DI NAPOLI CAPODICHINO  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Il Presidente ed il Direttore Generale dell’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio e Com.te Silvano Manera, in relazione ai gravi disservizi ed ai disagi subiti dai passeggeri nel pomeriggio di giovedì 19 maggio 2005, presso l’aeroporto di Napoli Capodichino causati dalle manifestazioni di protesta del personale di assistenza a terra dello scalo, rendono noto di aver nominato una Commissione d’inchiesta interna volta ad verificare i fatti e le cause che li hanno determinati. La Commissione, composta dai responsabili territoriali dell’Enac, riferirà al Presidente ed Direttore Generale dell’Ente che a loro volta, in tempi rapidi, presenteranno una dettagliata relazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.  
   
   
ALITALIA BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2004: CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE  
 
Roma, 23 maggio 2005 – Alitalia informa che la data di convocazione del Consiglio di Amministrazione di Alitalia con all'ordine del giorno l'approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2004 - già prevista per il 20 maggio 2005 - è stata riprogrammata per il 26 maggio 2005.  
   
   
VANCO ATTERRA IN BRITISH AIRWAYS IL VIRTUAL NETWORK OPERATOR OTTIENE UN CONTRATTO CON LA PRESTIGIOSA COMPAGNIA AEREA PER FORNIRE UNA SOLUZIONE DI RETE INTERNAZIONALE  
 
Milano, 23 maggio 2005 - British Airways (Ba), una compagnia aerea tra le più prestigiose e di lunga tradizione al mondo, ha scelto Vanco, il principale Vno (Virtual Network Operator), per progettare, implementare e gestire una rete Vpn Ipsec su Internet per collegare 155 siti nell'ambito di un accordo pluriennale del valore di diversi milioni di sterline. Vanco fornirà la soluzione comprendente accessi Adsl con servizi di backup appropriati in 64 Paesi situati in Europa, Africa, Asia-pacifico e Medio Oriente. L'esclusivo modello di Virtual Network Operator adottato da Vanco permette di offrire per ciascun Paese una soluzione economicamente conveniente scegliendo la rete fisica dell'Abc (Asset Base Carrier) locale più adatta. Per realizzare una soluzione adatta alle necessità di Ba, Vanco ritiene di dover utilizzare circa 80 differenti provider di rete. L'accordo fa seguito a un programma pilota nel quale Ba è rimasta impressionata dalla competenza tecnica del team Vanco e dalla velocità con cui quest'ultimo è stato in grado di connettere e configurare una diversa gamma di siti. Questa fase ha inoltre permesso all'approccio orientato al cliente di Vanco - facilitato dalla possibilità di dedicarsi senza altri vincoli alle necessità del cliente anziché alla manutenzione di una rete fisica - di essere enfatizzato nel modo migliore. Waybe Churchill, Managing Director for North Europee di Vanco, ha spiegato l'importanza di questo accordo: "Per Vanco si tratta di un successo storico. Abbiamo dimostrato come il modello seguito da Vanco significhi flessibilità ed efficienza nei costi, elementi che la clientela enterprise multinazionale richiede ai propri fornitori. Inoltre, questo accordo è rilevante perché introduce un nuovo fornitore di rete in aggiunta ai fornitori maggiormente radicati nel settore dei viaggi e delle linee aeree". Gordon Penfold, Head of It Business Development and Information Security di British Airways, ha commentato: "Riteniamo che Vanco si adatti perfettamente al nostro modello di delivery del servizio It e che si inserisca al meglio nel nostro framework multi-fornitore. Siamo fiduciosi che l'approccio Vno di Vanco si tradurrà in quegli aspetti - livelli di servizio elevati, flessibilità e vantaggi economici - che la nostra attività richiede per poter mantenere il successo nel mercato delle linee aeree anche nel corso del 21° secolo".  
   
   
AIR FRANCE: MONET EXPRESS  
 
Roma, 23 Maggio 2005 - Dal mese di aprile, sul sito italiano Air France, è attivo il nuovo motore di vendita Monet Express. Con una nuova veste grafica, più ergonomica e conviviale, e numerose nuove funzionalità, sostituisce il precedente V7, cosi’ permettendo ai navigatori un utilizzo più semplice e rapido. Con Monet Express la prenotazione online di un biglietto Air France diventa un’operazione estremamente facile: bastano 5 clic per effettuarla, senza neanche dover creare un profilo. Sono infatti necessarie solo le informazioni indispensabili all’emissione del biglietto e la ricerca dei voli puo’ essere effettuata sia per orario che per prezzo. L’utente è guidato con numerose informazioni durante tutto il processo (contatti Air France, servizio di vendita, condizioni tariffarie, biglietto elettronico..) e, alla fine, è possibile visualizzare un promemoria chiaro e dettagliato della prenotazione con l’itinerario, i voli, il numero di passeggeri, la tariffa dettagliata e le modalità di ritiro del biglietto. Inoltre, da metà maggio, nella ricerca dei voli si puo’ indicare il periodo della giornata preferito e si potranno visualizzare le mgliori tariffe Air France su un periodo di 7 giorni, scegliendo il prezzo più interessante a seconda della data e dell’orario di partenza. E i vantaggi continuano. Con la prenotazione online esiste la possibilità di aggiungere diversi recapiti per il Roc – il ‘Richiamo Operativo del Cliente’ – un servizio di notifica per il cliente in caso di ritardo o di cancellazione del volo, che puo’ avvenire su telefono fisso (di casa, dell’albergo o dell’ufficio) via sms o per posta elettronica. Quando il volo lo consente, il biglietto eletronico viene proposto automaticamente. Infine, attraverso il sito italiano è possibile prenotare non solo i voli con partenza dai numerosi aeroporti italiani serviti da Air France e Alitalia ma anche viaggi da Lione, Nizza e Parigi. Monet Express non è solo più ‘user-friendly’ ma anche più sicuro. Infatti, grazie all'introduzione del codice di sicurezza della carta di credito (criptogramma), Monet Express garantisce un sistema di pagamento in piena sicurezza. Le prenotazioni possono essere effettuate per una partenza - a 72 ore, quando si tratta di un e-ticket, - a 5 giorni, se è necessario l’invio per corriere in Italia o se si desidera di ritirare il biglietto in aeroporto (per Roma Fiumicino, Milano Linate e Firenze) fino a un massimo di 10 mesi prima della partenza.  
   
   
TRENI, RIMBORSI A 33.000 PENDOLARI PER I RITARDI SU CINQUE LINEE TRENITALIA SUPERATO IN MARZO "L'INDICE DI AFFIDABILITÀ"  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Oltre 33.000 abbonati di Trenitalia hanno maturato il diritto al bonus nel mese di marzo 2005, con indennizzi per oltre 170.000 euro. Queste le cinque direttrici di Trenitalia che hanno superato l'indice del 5,75%: Milano-novara-vercelli (6,15%); Milano-arona-domodossola (5,80%); Milano-codogno-piacenza (6,69%); Milano-mortara-alessandria (8,22%); Alessandria-mortara-novara (9,46%). Nessuna direttrice di Ferrovie Nord Milano ha invece superato l'indice di affidabilità nel mese di marzo. Hanno diritto al bonus anche i possessori di abbonamento Treno-milano e di abbonamento integrato Trenitalia-ferrovie Nord. Il valore del bonus, e quindi dello sconto per l'acquisto del nuovo abbonamento, è del 20% per gli abbonamenti mensili e fino al 10% per gli abbonamenti annuali. Il bonus potrà essere richiesto fino al 30 giugno 2005 nelle biglietterie ed in tutti i punti vendita convenzionati presenti sul territorio lombardo, presentando l'abbonamento del mese di marzo.  
   
   
CAPO UNITÀ CHIEDE UN'ATTENZIONE MAGGIORE NEI CONFRONTI DELLA RICERCA FERROVIARIA  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - Quando il 1° maggio 2004 dieci nuovi Stati membri sono entrati a far parte dell'Unione europea, la superficie dell'Unione è aumentata di un quarto, a più di 6,4 milioni di chilometri quadrati. Creare un sistema ferroviario interoperabile rappresenta pertanto un obiettivo chiave per la Commissione, anche se comporta una sfida tutt'altro che trascurabile. Luisa Prista, capo dell'unità "Trasporti di superficie" presso la Dg Ricerca della Commissione, afferma che: "Le ferrovie possono offrire un contributo essenziale per la strategia europea di Lisbona volta a conseguire tassi elevati di crescita e di occupazione entro il 2010. Occorre tuttavia che a livello di Unione venga condotta una valutazione efficace delle esigenze di trasporto ferroviario e del modo in cui possono essere soddisfatte al meglio nell'arco dei prossimi anni". Luisa Prista aggiunge: "I sistemi di trasporto efficienti rappresentano un punto di forza per la coesione socioeconomica in generale, in quanto consentono un collegamento con le aree periferiche e rurali e con le regioni isolate, contribuendo allo sviluppo di rapporti culturali, regionali ed economici". Tuttavia il problema è che il settore ferroviario è caratterizzato da una mancanza di interoperabilità e da livelli relativamente bassi di investimenti nella ricerca e nell'innovazione. Luisa Prista fa però presente: "Il settore ferroviario può imparare da altri modi di trasporto, quali il trasporto su strada e per vie navigabili, e trarre vantaggio dalla loro esperienza, in particolare per quanto riguarda le strategie di innovazione e le problematiche legate alla ricerca organizzativa". Migliorare la competitività richiede non solo un aumento delle capacità e l'incentivo a passare dalla strada alla rotaia, ma dipende anche dall'offerta di veicoli, apparecchiature e sistemi migliori, realizzati sulla base dei risultati più recenti delle ricerche tecnologiche, ha aggiunto. Luisa Prista ha accolto con favore l'istituzione del Consiglio consultivo europeo per la ricerca ferroviaria (Errac) nel 2002 e l'adozione dell'agenda strategica per la ricerca ferroviaria, definendoli passi nella giusta direzione, e si è inoltre soffermata a ricordare i progetti ferroviari finanziati a titolo del Sesto programma quadro (6Pq) della Commissione. Ha inoltre sottolineato l'importanza della collaborazione in materia di ricerca con partner al di fuori dell'Unione, un aspetto ancora trascurato nel settore ferroviario. "Questi partenariati allargati non si riducono a un maggiore apporto di know-how tecnologico. I partner di altri paesi e di altri continenti portano con sé mentalità e approcci diversi alla soluzione dei problemi, e spesso hanno un orientamento più commerciale rispetto a noi europei", ha concluso Luisa Prista.  
   
   
ISVAP: ROYALE BELGIQUE, SOCIETÀ DI ASSICURAZIONI S.P.A. NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA  
 
Roma, 23 maggi o2005 - Sono pervenute all’ Isvap segnalazioni circa il rilascio per il territorio italiano di garanzie per l’assicurazione della responsabilità civile auto da parte di una società, con sede legale in Roma, Lungotevere Duca d’Aosta 143, denominata Royale Belgique, Società di Assicurazioni s.P.a. Al riguardo l’isvap rende noto che la suddetta denominazione non corrisponde ad alcuna compagnia autorizzata, o comunque abilitata, all’esercizio dell’attività assicurativa nel territorio italiano. Si richiama pertanto l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che l’eventuale stipula di polizze recanti l’intestazione sopra indicata comporterebbe per i contraenti l’insussistenza della copertura obbligatoria r. C. Auto e per gli intermediari lo svolgimento di un’attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. Questo Istituto raccomanda di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti e informazioni potranno essere richiesti direttamente all’Isvap (Via del Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06.42.133.1 – telefax 06.42.133.206) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito Internet www.Isvap.it  
   
   
ANIA: TARIFFE FERME E FORTI RISPARMI POSSIBILI GRAZIE ALLA CONCORRENZA  
 
Roma, 23 maggio 2005 – Ania ribadisce che, secondo i dati Istat, i prezzi dell’rc auto non salgono. Fra giugno 2003 – a seguito del Protocollo fra Ania, Governo e la maggior parte dei consumatori – e aprile 2005 l’incremento è stato dell’1,73% contro il + 3,86% dell’inflazione. Se guardiamo ai dati degli ultimi dodici mesi (aprile 2004/ aprile 2005), l’aumento è dello 0,88% contro l’1,95% del tasso di inflazione. Va poi sottolineato che, in presenza di tariffe ferme, oltre il 90% degli assicurati ha beneficiato dell’effetto “bonus”, che comporta mediamente una riduzione di circa il 2-3% del premio. La concorrenza tra imprese e tra canali di vendita comporta sempre più l’applicazione di sconti sulle tariffe, l’offerta di prodotti personalizzati e la sperimentazione di nuove tecnologie che consentono oramai di trovare sul mercato anche polizze a consumo. Oggi, attraverso Internet, qualsiasi automobilista può fare facilmente comparazioni tra le diverse offerte e reperire la migliore soluzione in termini di prodotto, prezzo e canale d’acquisto. Quanto alle richieste di riduzione tariffaria, va sottolineato che nel 2004, malgrado la diminuzione del numero dei sinistri (- 0,7%), il costo medio dei risarcimenti effettivamente pagati è continuato ad aumentare (+ 4,3%).  
   
   
CITTADINANZATTIVA SU RC AUTO: TARIFFE CONTENUTE, BOOM DEI CONFLITTI. AL VIA “ATTENTI ALLA POLIZZA”, CAMPAGNA DI INFORMAZIONE E TUTELA  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Una campagna di informazione per meglio tutelare i consumatori nei confronti delle compagnie assicurative. A lanciarla è Cittadinanzattiva, a seguito del costante livello di conflittualità che caratterizza il settore: cattiva gestione del sinistro (39%), difficoltà nell’ottenere l’attestato di rischio e ostacoli nel recedere dal contratto (18%), aumenti ingiustificati delle polizze (13%), mancata comunicazione dell’aumento del premio (10%), preventivi poco chiari (4%) sono infatti tra le principali cause di controversie tra assicurati e assicuratori. “Ad un contenimento delle tariffe” commenta il vice segretario di Cittadinanzattiva, Giustino Trincia “corrisponde un preoccupante tasso di litigiosità oltre ad una scarsa trasparenza nelle condizioni contrattuali”. Negli ultimi due anni, il livello medio di conflittualità nel settore è costante al 60% del totale delle segnalazioni. Seguono scarsa trasparenza (32%), bassa qualità del servizio (7%) e limitata accessibilità alle informazioni (2%). A denunciarlo sono le segnalazioni raccolte in un anno da Cittadinanzattiva in tema di Rc auto. Per meglio rispondere alle necessità di tutela dei cittadini, Cittadinanzattiva lancia “Attenti alla polizza”, campagna di informazione in tema di servizi assicurativi e R.c. Auto, con l’obiettivo di approfondire la conoscenza dei consumatori sui servizi assicurativi, fornendo loro un quadro generale della materia, mettendo a disposizione una rete territoriale d’informazione e formazione, uno spazio on-line e strumenti informativi di base.
Assicurazioni sui mezzi di trasporto
Indice 1999 Indice 2002 Variazione 2002/1999 Indice aprile 2002 Indice aprile 2005 Variazione 2005/2002
157.9 214.0 35.5% 211.1 229.1 8.5%
Fonte: Elaborazione Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva su dati Istat www.Cittadinanzattiva.it
 
   
   
AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS: PROPOSTE PER INDENNIZZI AI CONSUMATORI IN CASO DI PROLUNGATE INTERRUZIONI DEL SERVIZIO ELETTRICO PER EVENTI ECCEZIONALI  
 
Milano, 23 maggio 2005 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso un documento per la consultazione che illustra possibili criteri e formula alcune proposte iniziali per l'introduzione di un sistema di indennizzi ai clienti coinvolti in interruzioni del servizio elettrico particolarmente lunghe ed estese sul territorio. Il documento presentato oggi, disponibile sul sito www.Autorita.energia.it, fa seguito all'esperienza di alcune grandi interruzioni occorse nell'inverno 2003-04 per effetto di eventi meteorologici eccezionali e al blackout del 28 settembre 2003. I soggetti interessati potranno inviare osservazioni entro il 30 giugno 2005. Considerata la complessità della materia, l'Autorità prevede lo svolgimento di una seconda consultazione prima dell'adozione del provvedimento. L'ipotesi presentata dall'Autorità prevede indennizzi se l'interruzione si prolunga oltre un tempo minimo standard di ripristino del servizio fissato dall'Autorità: 24 ore per eventi avversi con danni agli impianti (tralicci, linee aeree, cabine di trasformazione, etc.); 8 ore per eventi senza danni agli impianti. Potranno essere previste esenzioni ai tempi standard di ripristino solo per le zone eventualmente evacuate per ordine delle autorità competenti. Per interruzioni che si prolungassero oltre i tempi standard di ripristino, si propone che i clienti ricevano indennizzi crescenti con l'aumentare della durata del disservizio. L'autorità suggerisce dei valori indicativi: per i clienti domestici tra 30 e 50 euro dopo le 24 ore (eventi con danni agli impianti), incrementabili di 10 e fino a 20 euro per scaglioni di 12 ore in 12 ore; 10 euro dopo le 8 ore (eventi senza danni agli impianti), incrementabili di 2,50 e fino a 5 euro di 4 ore in 4 ore. Per i clienti non domestici sono previsti indennizzi maggiori, anche in funzione dei kW di potenza disponibile. Sono previsti tetti massimi ai rimborsi, che avranno natura automatica e forfettaria, fermo restando il diritto del cliente di ricorrere alla magistratura ordinaria per il rimborso degli eventuali danni subiti, o utilizzare le procedure di conciliazione. Le proposte dell'Autorità prevedono anche meccanismi di incentivo per le imprese distributrici a ripristinare nel più breve tempo possibile il servizio. Esclusivamente nel caso di eventi con danni agli impianti, le imprese distributrici potranno recuperare attraverso la tariffa, in tutto o in parte a seconda della loro efficienza nel ripristino del servizio, i costi sostenuti per l'erogazione degli indennizzi. I meccanismi ora proposti completano il quadro della regolazione della qualità del servizio elettrico, che già prevede, per le interruzioni "ordinarie" sulle reti locali di distribuzione in bassa tensione, incentivi e penalità in funzione del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento della continuità fissati dall'Autorità, esclusi gli eventi eccezionali. Infine, l'Autorità vuole favorire il rapido recepimento delle nuove norme tecniche europee per la progettazione delle linee aeree - attualmente in corso presso i competenti organismi di normazione tecnica - e propone anche regole per i piani di emergenza delle imprese distributrici, in modo da massimizzare il coordinamento con le amministrazioni locali (comuni, province, regioni) e nazionali preposti alla gestione delle emergenze e alla protezione civile.  
   
   
CARATTERIZZAZIONE FISICA E RADIOLOGICA PRELIMINARE ALLO SMANTELLAMENTO DEGLI IMPIANTI NUCLEARI INATTIVI  
 
Bruxelles, 23 maggio 2005 - Il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione europea ha indetto un bando di gara per la caratterizzazione fisica e radiologica preliminare allo smantellamento degli impianti nucleari inattivi situati ad Ispra. Il contratto prevede la fornitura di dati utili ai progetti di smantellamento. I servizi previsti includeranno una revisione dell'informazione storica e l'analisi dei dati esistenti, la modellizzazione e l'attuazione di metodi di calcolo, la prestazione di misurazioni e/o campioni e analisi in situ, la revisione e la valutazione dei dati ottenuti. Dovrà inoltre essere messa a disposizione una banca dati contenente informazioni relative alla massa, al volume, alla quantità e alla tipologia dei radionuclidi presenti (includendo la loro distribuzione e il loro stato fisico e chimico) nei componenti, nei sistemi e nelle strutture di costruzione di ogni impianto nucleare. La caratterizzazione fisica fornirà dati relativi alla massa e al volume e sarà basata principalmente sulla revisione dell'informazione storica disponibile e recuperabile nella documentazione di riferimento e grazie alle ispezioni in situ. La caratterizzazione radiologica fornirà dati radiologici e sarà basata su un uso bilanciato dei seguenti elementi: - analisi dei dati esistenti; - codici informatici già utilizzati e sperimentati in impianti simili; - analisi radiologica non distruttiva con sistemi radiometrici e spettrometrici, quali la spettrometria gamma in situ, sistemi di imaging a raggi gamma in situ (sistemi di imaging per la localizzazione delle fonti), sistemi portatili per la determinazione quantitativa e qualitativa dei radionuclidi di facile rilevabilità; - analisi radiologiche distruttive per la determinazione di radionuclidi di difficile rilevabilità e dei relativi vettori di nuclidi/fattori di correlazione. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea , Ccr Ispra , All'attenzione di Sig.ra I. Borgiotti, Ccr Ispra - Ndwmu - Tp800, Via Enrico Fermi, I-21020 Ispra (Va) , Tel.: +39 0332 78 95 89, Fax: +39 0332 78 91 08 , E-mail: Isabelle.borgotti@cec.eu.int  Per ulteriori indicazioni sul bando di gara consultare il seguente indirizzo web: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=it&docid=093723-2005  
   
   
SISTEMI FOTOVOLTAICI: PROGETTAZIONE TECNICO-ARCHITETTONICA  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Ises Italia, in collaborazione con la Fondazione dell’Ordine degli Architetti P.p.c. Della Provincia di Milano, organizza il corso di formazione “I Sistemi Fotovoltaici: Progettazione Tecnico-architettonica”. Il corso mira a informare e formare sulle potenzialità della tecnologia fotovoltaica (Fv), con particolare riguardo all'applicazione negli edifici, offrendo tutti gli elementi e gli strumenti necessari alla messa a punto di un progetto esecutivo. Programma del corso: Martedì 21 giugno 2005 Ing. Riccardo Battisti “I sistemi fotovoltaici”. Mercoledì 22 giugno 2005 Ing. Stefano Bechis “I sistemi fotovoltaici isolati”. Giovedì 23 giugno 2005 Arch. Patricia Ferro “I sistemi fotovoltaici integrati in architettura”. Venerdì 24 giugno 2005 Ing. Mario Gamberale “I sistemi fotovoltaici collegati in rete ed integrati negli edifici: criteri di progettazione” Coordinamento tecnico-scientifico: Arch. Patricia Ferro. Il corso si terrà presso la sede della Fondazione, via Solferino 19, Milano, dalle ore 14.00 alle ore 19.00. Per avere maggiori informazioni e per scaricare il modulo di adesione potete consultare il sito dell’Ordine all’indirizzo: www.Ordinearchitetti.mi.it/fondazione/corsi.html#fotovoltaici  
   
   
PRESENTATA L'ANALISI QUALITATIVA DELLO STATO IDRAULICO E NATURALISTICO DEL FIUME OLONA DA CASTELLANZA A PERO I DATI SULL'INQUINAMENTO MOSTRANO UN MIGLIORAMENTO NEL LEGNANESE, MA MOLTE SONO ANCORA LE AZIONI DA INTRAPRENDERE PER METTERE IN SICUREZZA IL FIUME  
 
Milano, 23 maggio 2005 - L'olona come sta? Non è ancora in forma, ma sta migliorando, anche grazie ai due impianti di depurazione che operano sul fiume, i diati dell'inquinamento vanno diminuendo gradatamente neigli anni, ma molto c'è ancora da fare. In sintesi queste sono le conclusioni dell'analisi qualitativa dello stato idraulico e naturalistico realizzata da Infrastrutture Acque Nord Milano e da Servizi Idrici Nord Milano. Il lavoro affidato allo Studio ambientale sas econdotto dai geologi Nino Bosco e David Govoni, mostra un quadro della situazione generale del corso d’acqua. E’ stata considerata una fascia di territorio di larghezza variabile da circa 1,6 a 2 km a partire dall’asta fluviale e interessa i Comuni di Canegrate, Castellanza, Legnano, Nerviano, Parabiago, Pero, Rho, Pogliano Milanese, Pregnanza Milanese, San Vittore Olona e Vanzago. Stato qualitativo attuale del fiume. Per quanto riguarda lo stato qualitativo attuale del Fiume sono disponibili i dati riguardanti le campagne di monitoraggio del fiume Olona effettuate fino all'anno 2000 dalla Provincia di Milano in tre stazioni poste a Legnano in via San Vittore, Nerviano in Via Carducci e a Rho all'intersezione con il Csno. Azoto ammoniacale e nitroso e fosforo totale hanno registrato un superamento pressoché costante nella totalità dei prelievi in tutte e tre le stazioni, mentre i fosfati vanno oltre i succitati limiti del 75% dei prelievi. Il Bod5 a Legnano e Nerviano supera i limiti previsti dal Prra nel 50% dei prelievi, mentre a Rho nel 75%. I metalli sono quasi sempre rimasti nei limiti della classe D, con qualche eccezione nei campioni grezzi per lo zinco, il rame ed il mercurio. I fenoli vengono ritrovati in concentrazioni superiori ai limiti nelle stazioni di Legnano (25% dei prelievi) e di Rho (62%). Le proposte di approfondimento avanzate dallo studio mirano a sviluppare una azione conoscitiva per migliorare lo stato idraulico ed ambientale del fiume. In primo luogo vanno monitorati e sagnalati tutti gli scarichi abusivi, in modo da rendere efficace l'azione di depurazion in corso. In secondo luogo va approfondita la conoscenza della rete idrografica minore afferente il fiume olona, che diventa fondamentale e gioca in primo piano nel contesto territoriale, agricolo e urbanistico lombardo. Il lavoro è già in corso di realizzazzione e verrà terminato prima dell'inverno. La scelta di indicare l’analisi cartografica come primo tema di approfondimento è mutuata dalla necessità di consolidare una conoscenza dell’evoluzione idraulica, morfologica ed urbanistica del fiume Olona su cui appoggiare le azioni di prevenzione e governo del deflusso delle acque e per riscoprire una memoria storico – geologica dell’area. In questo contesto si inserisce il possibile ruolo di un ente sovracomunale, come un ente di depurazione, che già tratta il tema "acqua" e possiede le capacità necessarie per coordinare le indagini a livello sovracomunale come già sta accadendo in altre realtà lombarde. Inoltre permetterebbe all'ente di rendere sinergici i propri compiti in materia di depurazione e fognatura con il sistema della rete idrografica superficiale e la sua gestione, trovando soluzioni migliorative per il territorio e la gestione delle acque. Inoltre vanno previsti una serie di adeguamenti strutturali, qui riassunti: Adeguamento delle capacità di deflusso nei tratti d'alveo tombinati. Il progetto di Piano individua nei centri abitati di Legnano e Castellanza gli interventi di recupero che siano accompagnati, dove possibile, dal ripristino delle condizioni idrauliche originarie dell'alveo tramite canalizzazioni a cielo aperto. Aggiornamento dei fabbisogni irrigui e industriali idroesigenti. Quest'intervento comporta una verifica idraulica delle derivazioni presenti nel tratto fluviale e loro eventuale adeguamento. Realizzazione di cassa d'espansione dei livelli di piena centennale in corrispondenza di Canegrate, S. Vittore Olona e Parabiago. La cassa di laminazione per la riduzione delle portate di colmo risulta interamente delimitata dai rilevati arginali di progetto a protezione di località abitate e infrastrutture. L'obiettivo è di modellare il terreno ottimizzando l'inserimento nell'ambiente dell'opera idraulica. All'interno delle vasche di espansione, in area golenale, si possono prevedere zone a bosco. Contenimento dei livelli di piena con tempo di ritorno di 100 anni tramite adeguamento degli argini esistenti, ovvero loro completamento. Questi interventi sono previsti: - a monte della cassa di espansione di Canegrate, S. Vittore Olona e Parabiago, fino al limite urbanizzato di Legnano; - a valle della cassa d'espansione fino al limite urbanizzato di Neviano; - da Pogliano Milanese a Molino Cecchetti (C.s.n.o.) . Incremento delle capacità di deflusso dell'alveo attivo tramite interventi di ricalibratura a tratti. Realizzazione di opere di difesa spondale a carattere puntuale con funzione di contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell'alveo inciso. Va inoltre intrapresa, dove non già in corso un'opera di manutenzione dell'alveo e delle sue sponde, ma sopratutto va valorizzato il fiume nel suo complesso, in particolare si potranno attuare progetti di valorizzazione paesistica quali ad esempio: la realizzazione nel Legnanese del percorso dei mulini lungo l'Olona recuperando il rapporto storico tra fiume, la sua valle, gli antichi insediamenti, i punti di percezione del paesaggio ancora liberi. La realizzazione nel Legnanese di percorsi attraverso il paesaggio agrario, collegando i boschi di Rescaldina, l'ambito fluviale del Torrente Bozzente, le cave di Nerviano e il canale Villoresi. Realizzazione nel Rhodense del Progetto Parco dei Fontanili di Rho all'interno del Parco Agricolo Sud Milano. Il parco sarà situato a sud del comune di Rho, verso il comune di Pero. Tale area interessa come zona di influenza l'area di indagine del presente studio. Realizzazione nel Rhodense di un sistema di percorsi ciclopedonali e di fruizione paesistica Collegamento Nord-sud fra il Parco Agricolo Sud Milanese e il Parco delle Groane, attraverso la riqualificazione delle aree verdi di Milano, Rho, Pero e della zona interessata dalla nuova fiera. Connessione tra il Parco Agricolo Sud Milanese, l'Oasi di Vanzago e la Valle dell'Olona. Realizzazione di percorsi ciclopedonali lungo il canale Villoresi e la Valle dell'Olona. Il fiume Olona ha origini alle pendici dei monti a nord di Varese, ad una quota di circa 1000m slm, e, dopo un tragitto di circa 60 km, entra nell’abitato di Milano, da cui esce col nome di Lambro meridionale. La sua portate media è di circa 2.5 m3/s. Fino all'altezza dell'attraversamento con l'Autostrada Milano - Varese l'alveo percorre una valle in cui gli abitati sono posti in posizione sopraelevata rispetto al fiume, con numerose industrie in prossimità dell'alveo o attraversate da esso. Oltrepassata l'autostrada l'Olona entra nella zona di Castellanza e Legnano, densamente urbanizzate, con l'alveo che risulta in parte tombinato. Da Pero e per tutta Milano l'Olona è tombinato fino al tratto in cui, a sud della città, torna in superficie con il nome di Lambro Meridionale. Evoluzione alveo fluviale nel tempo. Il processo di canalizzazzione del letto dell'Olona è iniziato più di due secoli e mezzo fa. Nel Xviii secolo, all'epoca della stesura delle prime mappe catastali, il fiume possedeva sponde ancora in parte libere e non controllate dalle opere di difesa e contenimento, ma il processo di canalizzazione era già in corso. Gli spostamenti dell'alveo dell'Olona, infatti, nei secoli non stati significativi, cosa che dimostra come nel tempo si è susseguita una certa opera di canalizzazione del letto del fiume. Negli ultimi tre secoli l'Olona ha perso, però, molte delle sue ramificazioni, in particolare forti differenze tra il corso storico e quello attuale sono state evidenziate nella zona di Pogliano Milanese, dove un tempo esistevano diversi rami che tagliavano una zona ora urbanizzata.  
   
   
FIRMATI PROTOCOLLI D'INTESA CON EGITTO E GIORDANIA IL MINISTRO MORATTI: "ACCORDI TRA ITALIA E PAESI ARABI PER SVILUPPARE L'AGRICOLTURA IN TERRITORI ARIDI E I CORSI CON L'UNIVERSITA' A DISTANZA EUROMEDITERRANEA"  
 
 Roma, 23 maggio 2005 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Letizia Moratti, ha sottoscritto stamattina al Cairo, con il Ministro dell'Educazione superiore e della Ricerca scientifica della Repubblica araba d'Egitto Amr Salama, un importante protocollo d'intesa per la realizzazione di uno Spazio euromediterraneo dell'alta formazione e della ricerca. Un analogo accordo viene sottoscritto da Letizia Moratti nel pomeriggio ad Amman con il Ministro dell'Educazione superiore e della Ricerca del regno di Giordania Kalid Touqan. I protocolli d'intesa si aggiungono a quelli sottoscritti il 4 e 5 maggio scorsi con i ministri dell'Istruzione della Tunisia e del Marocco, e a quelli di cooperazione scientifica siglati la settimana scorsa a Roma con Francia, Spagna e Portogallo. Le aree prioritarie delle intese di oggi sono: 1. Collaborazione nel campo dell'istruzione attraverso tre iniziative: la diffusione della lingua italiana tramite collegamento in banda larga delle scuole italiane presenti in Egitto per l'utilizzo delle risorse didattiche disponibili nelle scuole in Italia; la collaborazione nell'area tecnico-professionale e specificatamente nel settore turistico-alberghiero, nel settore agrario, nel settore tecnico-industriale e nel settore itticultura; e infine l'utilizzo della rete delle imprese formative simulate in particolare nel settore dei servizi economico-aziendali, alberghieri e turistici. 2. Lancio della prima Università a distanza (Uninettuno) anche in Egitto con l'erogazione di corsi di laurea in Ingegneria dell'informazione e in Ingegneria meccanica, con la realizzazione di una nuova laurea in Economia del turismo e lo studio di un corso in diritto internazionale per lo sviluppo delle imprese. 3. Creazione di un Centro di Alta Formazione e Ricerca per accrescere la produttività delle coltivazioni in territori aridi. 4. Per quanto riguarda la Giordania accordi con la Yarmouk University e la Jordan University of Science and tecnology per permettere agli studenti giordani di iscriversi ai corsi di laurea a distanza in Ingegneria dell'informazione e della comunicazione e in Ingegneria meccanica già attivati dall'Uninettuno, conseguendo titoli validi in entrambi i Paesi. "Gli accordi con Egitto e Giordania, che riguardano anche lo sviluppo di un'università euro-mediterranea a distanza", ha detto il Ministro Moratti, "danno ulteriore forza al progetto di costruzione di quello Spazio euromediterraneo dell'alta formazione e della ricerca che , lanciato con la prima Conferenza di Catania nel 2003, durante il semestre di Presidenza Italiana dell'Ue, e consolidato nella seconda Conferenza di Catania del 2005, troverà ulteriore forte impulso con una terza Conferenza interministeriale in programma sempre a Catania nel gennaio del 2006. In particolare, nella terza Conferenza di Catania, vogliamo lanciare un progetto di progressiva armonizzazione dei sistemi di istruzione superiore nell'area euro-mediterranea, con riconoscimento di crediti formativi e di titoli, in modo da favorire in questo spazio una effettiva mobilità di lavoratori in vista della creazione dell'area di libero scambio del mediterraneo nel 2010. Il protocollo siglato con l'Egitto prevede una collaborazione scientifica da attivarsi nel Centro di Alta Formazione e Ricerca presso l'Università egiziana di Ain Shams nell'ambito di una collaborazione tra la Facoltà di agraria di questo ateneo e la Facoltà di agraria dell'Università statale di Milano. Nuove Strategie Per Migliorare La Produttivita' Agricola - Si tratta di uno specifico programma triennale di ricerca su "Nuove strategie per migliorare la produttività delle coltivazioni in condizioni di stress idrico". Al progetto parteciperanno le Università Statali di Milano e di Catania, il Centro di ricerca e studi in Agrobiotecnologia di Lodi, il Consorzio italiano per la ricerca in agricoltura (Agrital) di Maccarese, l'Accademia italiana delle scienze di Roma, la Fondazione Bussolera-branca di Pavia, per la parte italiana, e l'Università di Ain Shams e l'Arid land agricultural research laboratory (Alaru), per la parte egiziana. Il problema di aumentare la produttività agricola in un Paese, come l'Egitto, con meno del 5 per cento di territorio coltivabile è stato principalmente affrontato con grandi opere che permettessero di estendere questo territorio convogliando l'acqua del Nilo durante le esondazioni verso l'interno, evitando la sua completa evaporazione prima del suo utilizzo agricolo. Il progetto di ricerca oggetto della collaborazione mira ad aumentare la produzione agricola accrescendo la produttività dei terreni già coltivati. Combinando le competenze delle varie istituzioni partecipanti, il problema sarà affrontato con due diversi approcci: intervenendo sulle piante anche con l'utilizzo di tecniche biomolecolari e intervenendo sul suolo o sui microrganismi che vivono in simbiosi con le radici, regolando l'attività di crescita e di produttività. Sarà studiato in particolare il comportamento di specie come le fragole, i cetrioli, i fagioli, le fave, il grano duro, l'uva, gli ulivi, i fichi, le palme da datteri. Al progetto è associato inoltre un programma di formazione di giovani alla ricerca (studenti di Dottorato e Borsisti post-doc). Saranno poi sviluppate ricerche su tematiche come l'ingegnerizzazione e la gestione delle risorse idriche, finalizzate all'irrigazione, la fertilizzazione, lo studio dell'utilizzazione dei suoli e della loro fertilità, le coltivazioni protette, le colture organiche, il miglioramento genetico e le biotecnologie, la fisiologia delle piante e la biochimica, la biodiversità, la microbiologia e l'entomologia, l'agronomia avanzata, la qualità alimentare, la meccanizzazione dei processi di produzione, ma anche l'economia e il marketing del settore agro-alimentare. Il costo del progetto triennale è di un milione e 742 mila euro, con il 62,7% (un milione e 92 mila euro) previsto a carico del Miur e i rimanenti 650 mila euro a carico dei partner; per la realizzazione dei programmi di collaborazione scientifica e didattica rientranti nel progetto di Catania il Ministero italiano ha stanziato complessivamente circa 10 milioni di euro. Durante i colloqui del Cairo è stata anche prevista una collaborazione del Ministero italiano nell'attuazione del processo di riforma del sistema d'istruzione secondaria e superiore avviata in Egitto. Non dimentichiamo che in Egitto, come in altre parti del mondo, operano centri di formazione professionale dei Salesiani, particolarmente attrezzati, che negli ultimi decenni hanno formato decine di migliaia di studenti di tutte le confessioni. Universita' A Distanza Euromediterranea - L'università Telematica Internazionale Uninettuno, che nasce dall'esperienza condotta con il progetto Med Net'u (Mediterranean Network of Universities), ha inoltre stipulato un accordo con le Università del Cairo e di Helwan per creare il "nodo" egiziano del network dell'Università a distanza euro-mediterranea, in grado di fornire, attraverso curricula didattici concordati, titoli di studio riconosciuti sia in Italia che nel mondo arabo. Potranno poi essere attivati nuovi corsi di laurea in turismo, management, diritto internazionale comparato, archeologia, lingue e culture italiane ed arabe, gestione del territorio e corsi di master e di formazione professionale rispondenti alle reali esigenze del mercato del lavoro ed ai bisogni formativi dei Paesi interessati, tutti tenuti in italiano, inglese e arabo. L'accordo prevede infine l'istituzione di un'Accademia virtuale euromediterranea delle civiltà. In Giordania vengono invece siglate partnership con la Yarmouk University e la Jordan University of Science and Technology per permettere agli studenti giordani di iscriversi ai corsi di laurea a distanza in Ingegneria dell'informazione e della comunicazione e in Ingegneria meccanica già attivati dall'Uninettuno, conseguendo titoli validi in entrambi i Paesi. Nasceranno inoltre nuovi corsi di laurea a distanza in Informatica, Archeologia e in vari settori dell'Ingegneria, e un master in Innovation Technology, tenuti in italiano, inglese e arabo. "Lo scopo ultimo del nostro progetto, ulteriormente rafforzato dagli accordi firmati oggi", ha aggiunto il Ministro Moratti, "è quello di realizzare in tutta l'area euromediterranea maggiori opportunità di accesso al sapere a livello d'istruzione superiore, più ampie possibilità di studio e lavoro per intensificare sempre più il dialogo interculturale e per accrescere attraverso la formazione e la ricerca lo sviluppo dell'area euromediterranea in perfetta coerenza e continuità con gli orientamenti espressi dall'Ue con la Dichiarazione di Barcellona". "Lo spazio euromediterraneo di istruzione superiore a cui vogliamo pervenire", ha concluso il Ministro, "garantirà un ampliamento ed un arricchimento di prospettive per quanto riguarda la qualità del capitale umano e l'occupabilità, a partire da percorsi formativi comuni e condivisi. Per questa ragione stiamo lavorando concretamente ad un'azione a livello intergovernativo e interuniversitario che ci consenta di riuscire a concordare ed attivare dei programmi di armonizzazione con il sistema europeo di formazione superiore e di ricerca scientifica e tecnologica, in modo da rendere effettiva la mobilità di studenti, docenti, ricercatori e lavoratori in quest'area".  
   
   
UNIVERSITÀ E AZIENDA: A NAPOLI SI E' PARLATO DI IAS E MODELLI DI BUSINESS  
 
Napoli, 23 maggio 2005 - Nel corso dell’anno le imprese europee iniziano ad adottare i nuovi criteri contabili Ias/ifrs: quali saranno gli impatti sulle loro valutazioni e sui rispettivi business model, in particolare nel campo Ict? E’ questa la domanda a cui ha tentatodi dare una risposta Daniele Meini, Corporate Director of Finance and M&a di Buongiorno Vitaminic venerdì 20 maggio presso l’aula T2 del complesso di Via Claudio della facoltà di Ingegneria dell’Università Federico Ii di Napoli. Ha introdotto la testimonianza, proposta anche quest’anno dal dott. Luca M. Spoldi, docente a contratto di Economia e Organizzazione presso la facoltà di Ingegneria dell’Università Federico Ii di Napoli, il professor Mario Raffa, già direttore del Dieg (dipartimento di Ingegneria Economico Gestionale) dell’Università Federico Ii, presidente dell’associazione Campania Start Up e da sempre “motore” della Start Cup Federico Ii, il concorso che premia le migliori idee imprenditoriali di studenti, docenti e personale ricercatore della Federico Ii di Napoli. Nel suo intervento, Meini, ha sottolinato come “con l’introduzione dei Principi Contabili Internazionali (Ias/ifrs) i mercati finanziari si dotano di un nuovo strumento in grado di garantire una rappresentazione dei dati economico finanziari più trasparente, confrontabile ed omogenea. Particolare rilevanza nella nuova disciplina contabile ricoprono per la prima volta i cd intangibles che come si può ben immaginare rappresentano una quota rilevante degli assets di media company come Buongiorno Vitaminic”. Marchi, database commerciali e di contatti (emial e sms) e brevetti, ha sostenuto Meini, “sono alcuni esempi di “intangibili” che come prima cosa aprono nuove diatribe valutative. Uno dei principali argomenti alla base dello scetticissimo nei riguardi della misurazione e rappresentazione degli intangibile è legato alla soggettività e parzialità delle valutazioni prodotte, in particolare se confrontate con il tradizionale bilancio di esercizio e il suo grado di certezza, verificabilità e facilità interpretativa”. Solo gli impegni straordinari legati al particolare momento vissuto dal gruppo Banca Popolare Lodi, impegnato come noto in questi giorni in una serie di operazioni di finanza straordinaria, impediranno a Fabrizio Vettosi, Head M&a Advisory Division di Efibanca (merchant bank del gruppo Banca Popolare di Lodi) di replicare a Meini esponendo il punto di vista del banchiere d’affari sugli stessi temi, “Purtroppo non potrò essere presente a Napoli” ha infatti fatto sapere il banchiere d’affari, aggiungendo “Mi dispiace molto, avendo accolto con molto entusiasmo il gentilissimo invito, ma spero di poter avere un’ulteriore occasione per confrontarmi con docenti, studenti e imprenditori napoletani”.  
   
   
E’ A BOLOGNA IL PRIMO MASTER AMERICANO PER DOTTORI IN GIURISPRUDENZA  
 
Milano, 23 maggio 2005 - Prenderà il via il prossimo 16 settembre a Bologna il primo Master americano frequentabile in Italia: Llm, Master di secondo livello in American Law and International Legal Practice. La Loyola Marymount University – School of Law di Los Angeles ha deciso di dar vita al primo Master americano proprio a Bologna, per la collaborazione che da tempo è nata tra la prestigiosa Università americana e la Facoltà di giurisprudenza bolognese. In particolare la Loyola Marymount University – School of Law e l’Università di Bologna hanno firmato un ampio accordo per future collaborazioni, che permetterà agli studenti del Master di avere accesso a tutte le strutture e ai servizi dell'Università di Bologna (per esempio biblioteche, laboratori e mense). Il Master è riconosciuto dall’Aba (American Bar Association); la sua frequenza non permette automaticamente la possibilità di accedere agli esami per l’iscrizione a qualche Bar (Albo degli avvocati) statunitense, ma l’ammissione potrà essere richiesta dai singoli candidati e la Loyola si impegna a prestare la massima assistenza a chi desiderasse farlo. Il Master si rivolge a laureati che vogliano proporre la propria candidatura a grossi studi internazionali italiani o europei, professionisti che vogliano arricchire curriculum e professionalità e infine giuristi d’impresa che lavorino in aziende impegnate sul mercato globale. Le lezioni, esclusivamente in lingua inglese, dureranno un anno e si terranno il venerdì e il sabato mattina, per consentirne la frequenza anche a professionisti. Nel primo semestre si alterneranno docenti provenienti dalla stessa Loyola e dalle principali università americane; nel secondo ad essi si affiancheranno docenti della Facoltà di Giurisprudenza di Bologna e di altre università italiane ed europee. Il Master è diretto dalla Professoressa Edith Z. Friedler della Loyola Law School of Los Angeles e co-diretto per l'Italia dalla Professoressa Chiara Giovannucci Orlandi dell'Università di Bologna. E’ prevista la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati grazie ad un accordo firmato dalla Loyola Marymount University e Unicredit Banca di Bologna. Chiusura iscrizioni: 31 Maggio 2005 Costo del Master: 14.850 Usd (International Graduate), 25.850 Usd (American Law Graduate). Info: http://www.Lls.edu/bologna , Edith.friedler@lls.edu , Italian.co  director@email.It  
   
   
"MANAGER DI DOMANI" APPUNTAMENTO CON JOB PLACEMENT DELLA FACOLTA' DI ECONOMIA DI TORINO  
 
Torino, 23 maggio 2005 - La Dimar s.P.a., azienda della Grande Distribuzione Organizzata operante in Piemonte e in Liguria, invita gli studenti della Facoltà di Economia dell’Università di Torino ad una presentazione dell’azienda, per conoscere meglio e più da vicino l’attività di un’azienda piemontese della Gdo. Inoltre sarà, un’occasione per conoscere le opportunità di inserimento e di crescita professionale per i neo laureati. L’incontro si terrà il 25 maggio 2005 alle ore 15,30 presso l’Aula 3 della Facoltà di Economia in Corso Unione Sovietica 218/bis, a Torino. Job Placement - tel. +39 011 670 6007 / 6177 e-mail: jobpll@econ.Unito.it    
   
   
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE: 80 VOLONTARI CERCASI  
 
Roma, 23 maggio 2005 - Sono 80 i posti , tra i 274 che il Comune di Roma a messo a disposizione per giovani italiani che sceglieranno il nuovo servizio civile volontario, espressamente dedicati al settore sociale. Un’esperienza lunga 12 mesi che potrà essere spesa al fianco degli anziani della nostra città, per facilitare ai cittadini l’accesso ai servizi in uno dei tanti sportelli sociali della città; o ancora al fianco dei bambini e delle bambine che hanno bisogno di un sostegno nel dopo scuola, in attività di supporto a persone portatrici di handicap. Ai progetti banditi potranno partecipare tutti i cittadini italiani, muniti di idoneità fisica, che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età e non superato il ventottesimo, possono presentare domanda per partecipare alle selezioni di volontari da impiegare in progetti di servizio civile. Potranno presentare domanda anche coloro che hanno assolto l'obbligo di leva, nella forma del servizio armato o del servizio sostitutivo civile, purchè in possesso dei requisiti richiesti nei relativi bandi. L'impegno sarà di 12 mesi e assicura un autonomia economica attraverso un rimborso di 433,80 € mensili. Si può presentare domanda per un solo progetto. Le domande dovranno pervenire entro e non oltre la data del 1 giugno 2005 presso Comune di Roma – Dipartimento alle politiche delle Risorse Umane e decentramento U.o. Relazioni sindacali – Servizio Civile – Via del Tempio di Giove, 3 00186 Roma. Qui di seguito sono riportati i progetti in forma sintetica, per tutte le ulteriori informazioni consultare le pagine del sito del Comune di Roma www.Comune.roma.it o telefonicamente il call center del Comune di Roma 060606. Inoltre per tutte le informazioni sulla normativa e sui progetti di altri enti e in tutta Italia consultare il sito www.Serviziocivile.it  Titolo: Romanziani - Sede del Progetto: Dipartimento V Politiche Sociali e Promozione della Salute Attività: I volontari saranno inseriti nei vari servizi di rete rivolti alla popolazione anziana, gestiti dall’Amministrazione comunale. In particolare il loro impegno spazierà dal sostegno alla domiciliarità attraverso l’aiuto leggero alle attività di socializzazione promosse all’interno dei centri sociali anziani, al sostegno per facilitare l’accesso ai servizi e agli interventi erogati. Volontari: 32 Titolo: Romainfanzia – Adolescenti - Sede del Progetto: Dipartimento V Politiche Sociali e Promozione della Salute Attività: Il progetto si propone di fornire opportunità formative all’interno del settore dell’assistenza rivolta ai minori. I volontari del servizio civile collaboreranno con i responsabili delle diverse aree di intervento (ludoteche, centri diurni, sostegno scolastico etc.). Volontari: 10 Titolo: Porte Sociali - Sede del Progetto: Dipartimento V Politiche Sociali e Promozione della Salute Attività: Il progetto si propone di fornire opportunità formative all’interno del settore dell’informazione sociale, della comunicazione sociale e dell’analisi dei bisogni e delle potenzialità di risposte del territorio. I volontari potranno svolgere la loro attività presso gli sportelli informativi di segretariato sociale, o a supporto del lavoro di monitoraggio e di mappatura dei servizi (aggiornamento banche dati, raccolta e analisi dei dati etc.). Volontari: 15 Titolo: Roma diversamente abili - Sede del Progetto: Dipartimento V Politiche Sociali e Promozione della Salute Attività:il progetto si propone di ampliare, grazie ai volontari del servizio civile, gli interventi a favore delle persone con disabilità . In particolare i volontari verranno inseriti nelle seguenti aree: attività di assistenza leggera a domicilio, centri diurni, sportelli informativi handicap, attività di sostegno relazionale e progetti di socializzazione, sostegno e integrazione scolastica dei minori portatori di handicap nelle scuole. Volontari: 14 Titolo: Disagio sociale - Sede del Progetto: Dipartimento V Politiche Sociali e Promozione della Salute Attività: I Volontari del servizio civile verranno impegnati a supporto dei servizi sociali professionali e degli enti del privato sociale che ogni giorno lavorano al fianco delle persone in condizioni di difficoltà . Volontari: 9  
   
   
"MUSULMANI IN ITALIA: L'INTEGRAZIONE NEL MONDO PRODUTTIVO"  
 
 Milano, 23 maggio 2005 - Il 25 maggio prossimo, alle ore 18.00, si terrà a Palazzo Clerici un incontro sul tema: "Musulmani in Italia: l'integrazione nel mondo produttivo" L'evento è promosso dall'Ispi e dalla Camera di Commercio di Milano, in collaborazione con Mimed - Comune di Milano, nell'ambito del ciclo di incontri "L'islam: una questione da imprenditori". Il dibattito, che approfondirà il tema dell'Islam nel nostro paese attraverso un esame della situazione dei lavoratori musulmani e delle loro relazioni con la società italiana, sarà così articolato: A colloquio con: Stefano Allievi, Università degli Studi di Padova; Laura Zanfrini, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Interviste a cura di: Sara Cristaldi, Il Sole 24 Ore. Segreteria Organizzativa tel. 02 86 93 053, e.Mail ispi.Eventi@ispionline.it  
   
   
"UZBEKISTAN E KIRGHIZISTAN: NUOVI SCENARI IN ASIA CENTRALE"  
 
Milano, 23 maggi o2005 - Domani alle ore 18.00 l'Ispi promuove una Tavola Rotonda dal titolo: "Uzbekistan e Kirghizistan: nuovi scenari in Asia Centrale" Intervengono: Aldo Ferrari, Ispi e Università Ca' Foscari di Venezia; Fabio Indeo, Centro Studi di Difesa Civile; Sandro Tucci, Ispi. www.ispionline.it