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Notiziario Marketpress di Venerdì 19 Novembre 2004
 
   
  Web moda & tendenze  
  LA MODA ITALIANA NELLO SCENARIO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE  
   
  Sintesi dell'intervento di Gregorio De Felice che ha lo scopo: di fare il punto sull'attuale momento congiunturale a livello internazionale; di descrivere lo scenario a breve termine (due anni) per i settori italiani di beni legati alla Moda. Lo scenario internazionale Scenario globale: continua l'espansione mondiale — L'espansione economica mondiale è destinata a continuare nel 2005, ma il suo ritmo decelererà rispetto al brillante 2004. Politiche monetarie e fiscali meno accomodanti e il freno costituito dal rincaro del petrolio ridurranno la crescita delle due aree geografiche trainanti — Nord America ed Estremo Oriente. Negli Stati Uniti la crescita dei consumi scenderà verso il 3% medio, complice l'instaurarsi di una fase negativa per i beni durevoli. Il ritmo di crescita dei consumi in Estremo Oriente rimarrà vigoroso, nonostante la restrizione monetaria già avviata in Cina. Le elevate quotazioni petrolifere garantiscono buone prospettive di crescita di redditi e consumi nei paesi produttori, Russia in testa. Una ripresa debole nell'area euro — Nel corso del 2004, l'area euro si è avvicinata al suo potenziale di crescita. La ripresa è connessa alla forte crescita della domanda estera, mentre quella interna, consumi inclusi, è rimasta debole. Nel 2005 l'espansione dei consumi (1,6%) tornerà a riavvicinarsi a quella del Pil (2,0%), ma l'andamento dell'occupazione e le difficoltà di bilancio di molti Stati non consentono di sperare in una crescita sostenuta. Di contro, il rallentamento della domanda estera e l'apprezzamento del cambio limiteranno il contributo delle esportazioni nette. Italia: una ripresa senza contributo del commercio estero — Per l'Italia, il contributo del canale estero è stato nullo probabilmente già quest'anno, e diventerà negativo il prossimo. L'espansione dell'economia sarà sostenuta ancora dalla domanda interna: a fronte di una crescita prevista dell'1,5% nel prodotto interno lordo, i consumi dovrebbero salire dell'1,4% e gli investimenti del 2,5%. I consumi di non durevoli potrebbero temporaneamente beneficiare della prevista inversione nel ciclo dei durevoli, ma riteniamo che le tendenze di lungo periodo non giustifichino una crescita dei consumi di beni non durevoli superiore all'1,2% a/a. Infatti, il fattore demografico è pesantemente sfavorevole e il calo della propensione al risparmio sarà, in futuro, più lento rispetto agli anni '90.
Tassi Di Crescita Del Pil
2001 2002 2003 2004 2005 2006
Stati Uniti 0.8 1.9 3.0 4.4 3.4 2.8
Giappone 0.4 -0.3 2.5 4.1 1.8 1.7
Area Euro 1.6 0.8 0.5 1.8 2.0 2.1
Europa Orientale 4.6 4.0 6.1 6.4 5.5 4.4
America Latina 0.5 -0.6 1.7 4.7 4.2 3.6
Opec 2.6 1.3 -0.1 6.2 6.0 4.0
Asia orientale 3.8 5.7 6.0 7.0 6.7 5.9
Africa 3.7 3.0 3.1 3.8 3.9 3.6
Crescita mondiale 2.4 2.8 3.8 5.1 4.5 4.0
Le prospettive di breve termine per la Moda italiana Dopo un triennio di calo dei livelli di attività, si iniziano a vedere i primi timidi segnali di ripresa per il Sistema Moda. Le esportazioni, dopo un inizio d'anno ancora poco brillante, hanno iniziato a reagire agli stimoli provenienti dall'economia mondiale, anche se la crescita appare ancora debole rispetto alla congiuntura internazionale. Le prospettive del settore continuano, tuttavia, ad essere dominate dall'incertezza. Nei settori a valle (abbigliamento, calzature, pelletteria, oreficeria ed occhialeria) la produzione continua a soffrire di un mercato interno poco vivace e, sui mercati esteri, di una accesa competizione da parte dei produttori emergenti. I produttori di beni intermedi continuano ad essere penalizzati dall'incertezza che domina i mercati a valle e che deprime i magazzini. Nell'ipotesi che si rafforzino le tendenze al miglioramento delle vendite all'estero, il settore dovrebbe riuscire a chiudere il 2004 limitando le perdite (-0.3%). I prossimi due anni dovrebbero portare per il sistema moda un lento recupero (+0.7% nel 2005 e +0.9% nel 2006), grazie soprattutto alle aspettative di maggiore crescita dell'economia europea ed all'avvenuto riposizionamento della produzione italiana su fasce di mercato più difendibili. La crescita della produzione non ripianerà le perdite subite: la crisi del settore è, infatti, stata strutturale ed ha portato alla perdita di quote di mercato significative sulle fasce basse della gamma. La perdita di posizione sui mercati esteri si è accompagnata ad una erosione dei margini operativi, con effetti negativi sulla redditività delle imprese della moda. Nel 2003 il Roi medio è sceso a 8.7 per i produttori di beni di consumo (da 10.7 nel 2002) e a 6.3 per i produttori di beni intermedi (da 7.2 nel 2002). La redditività, dopo un 2004 ancora difficile, dovrebbe registrare una crescita. Le migliori condizioni di domanda renderanno possibili politiche di prezzo meno penalizzanti.
Tabella di Sintesi: Sistema Moda
2002 2003 2004 2005 2006
Produzione (var.% a prezzi costanti) -3.3 -4.5 -0.3 0.7 0.9
Esportazioni -5.2 -9.4 1.4 4.9 5.5
Importazioni 0.6 -3.3 1.9 9.9 10.5
Saldo commerciale (mil.€) 22603 19341 19534 19574 19658
Roi Beni di consumo 10.7 8.7 8.4 8.4 8.9
Beni intermedi 7.2 6.3 6.2 6.2 7.0
Roe Beni di consumo 8.8 5.4 5.1 5.0 5.6
Beni intermedi 6.7 3.4 3.3 3.1 4.1
Fonte: Banca Intesa e Prometeia
 
     
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