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Notiziario Marketpress di Venerdì 11 Marzo 2005
 
   
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  SUDAFRICA / I GRANDI PARCHI  
   
  Una delle maggiori attrattive turistiche del Sudafrica è sicuramente costituita dalla natura, riscontrabile un po’ ovunque in un paese capace di offire un’estrema varietà ambientale che spazia dai deserti del Kalahari alle alte montagne del Drakensberg, fino alle acque dell’oceano Indiano popolate tra l’altro da pinguini, balene, squali e megattere, ma in particolare nelle numerose aree protette, che qui iniziarono a essere istituite prima che altrove già negli ultimi anni del 1800. Oggi esiste una rete di parchi nazionali e di riserve pubbliche e private che non trova uguali nel mondo e che si autofinanziano proprio con il  turismo. Per non parlare poi delle Game Farm, fattorie in cui al posto degli animali domestici vengono allevati animali selvatici come leoni, ghepardi, struzzi e coccodrilli. La natura protetta come business, una trovata efficace quanto elementare. Non a caso la più antica norma protezionistica, una serie di limitazioni alla caccia impensabili altrove e a maggior ragione in Africa, risale al lontano 1656, appena quattro anni dopo il primo insediamento bianco a Città del Capo, mentre l’emblema nazionale è costituito da una protea, una pianta che tutti vorremmo avere in giardino. Prima ancora della fauna, l’estrema varietà della flora rappresenta infatti la principale ricchezza ambientale del Sudafrica, con oltre 22 mila specie che rappresentano il 10 percento di tutta la vegetazione terrestre; qui crescono spontanee molte piante che noi coltiviamo in giardino come margherite, gerani, gladioli, sterlizie e tante altre. La grande attrattiva per i turisti è però costituita dagli animali, facilmente avvistabili nei parchi: qui vive il maggior mammifero del mondo, l’elefante africano, il secondo, il rinoceronte bianco, e il terzo, l’ippopotamo, ma anche il più alto, la giraffa, il più veloce, il ghepardo, e uno dei più piccoli, il toporagno pigmeo. Qui si possono incontrare i famosi big five – rinoceronte nero, bufalo, elefante, leopardo e leone -, ma anche i meno conosciuti cinque piccoli: scarabeo-rinoceronte, tessitore dei bufali, toporagno elefante, testuggine leopardina e formicaleone. Straordinaria anche la varietà degli uccelli, con ben 900 specie di cui 113 endemiche, che vanno dal maggior uccello del mondo, lo struzzo, al più grande in grado di volare, l’otarda di Kori, fino alle minuscole e coloratissime nettarine e al falco pigmeo, il rapace più piccolo in assoluto. Da qualche tempo al Sudafrica non bastano più i suoi parchi, pur tra i più numerosi, ricchi ed estesi del continente: negli ultimi anni si stanno creando con le nazioni confinanti i megaparchi trasnazionali, come nel caso del Kgalagadi, tra Sudafrica e Botswana, grande come Lombardia e Trentino assieme, oppure il Grande Limpopo tra Sudafrica, Zimbabwe e Mozambico, esteso quanto il Portogallo. Ad attirare in gran numero i turisti è infine la facilità di visita anche individuale: grande efficienza organizzativa, ottima rete stradale, professionalità dei ranger, strutture ricettive accoglienti e prezzi ragionevoli. Basta parlare inglese e saper guidare a sinistra e il gioco è fatto. Il tour operator milanese “Drive Out Viaggi” (www.driveout.it), specializzato in percorsi a valenza ecologica, propone un itinerario individuale di 14 giorni attraverso i pruncipali parchi del Sudafrica. Si comincia con il Kruger, raggiunto in auto da Johannesburg, il maggiore (grande quanto il Veneto) e più famoso parco africano, visitato ogni anno da un milione di turisti e popolato da un gran numero e varietà di animali, e dopo aver attraversato il regno autonomo dello Swaziland si raggiunge l’Hluhluwe national park, uno dei più antichi, importante per la presenza di rinoceronti bianchi e neri. Da Durban ci si trasferisce in aereo a Port Elizabet, dove in auto si punta all’Addo national park, che protegge gli ultimi esemplari degli enormi branchi di elefanti che un tempo popolavano la regione dell’Eastern Cape; nel 1931 ne erano rimasti 11, oggi se ne contano 326. Tappa successiva il Mountain Zebra national park, piccola riserva che tra montagne alte 2.000 metri protegge uno degli animali più rari al mondo, la zebra di montagna, assieme ad antilopi, caracal, genette, volpi e sciacalli, in un contesto di vegetazione unica. Il viaggio si conclude nello Tsitsikamma national park, cento chilometri di scogliere e canyon sull’oceano Indiano, dove poter fare immersioni e snorkelling, oppure escursioni all’interno per incontrare orchidee e protee, antilopi, scimmie, babbuini e la rara lontra senza artigli. Partenze individuali, minimo due persone, per tutto l’anno da ogni aeroporto italiano con voli South African Airways; la quota da 1.880 ero comprende voli, auto a nolo, assistenza in loco e pernottamenti in rest camp, hotel e lodge con prima colazione.  
     
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