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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Marzo 2005
 
   
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  EDMUND KEAN, GENIO E SREGOLATEZZA IN SCENA AL TEATRO SAN BABILA DI MILAMO  
   
  Milano, 14 marzo 2005 - Messo in scena per la prima volta con l'interpretazione di Ben Kingsley, racconta la sconvolgente vita di Edmund Kean. Interpretato dai più grandi attori italiani come Vittorio Gassman (nel 1956) e Gigi Proietti (nel 1989) in cui l’artista mette a dura prova tutte le sue capacità attoriali mescolando brani tratti da Amleto, re Lear, Macbeth, Il Mercante di Venezia, Otello. Nello spettacolo Kean è concepito come un mostro, un uomo sfrenatamente ambizioso, perennemente alla ricerca di una fama immediata, un uomo convinto in modo paranoico che tutti cospirino contro di lui, un megalomane che non permette a nessuno di splendergli accanto, un uomo sinistro, un vulcano di rancore, un tormento di bile, un temporale di veleno, un uomo che a trent'anni si è già completamente consumato. Sì, Kean è un vero mostro, abbruttito dall'alcool e sifilitico. Ma il mistero glorioso di Kean è questo, è anche il primo grande attore romantico e l'insuperabile interprete di Shakespeare. Lo spettacolo oscilla tra il suo carattere e quello dei personaggi che interpreta sulla scena, temprati dalle esperienze della sua vita. Le sue ambizioni riecheggiano in Riccardo Terzo. La sua misantropia, sempre più profonda, evoca Coriolano e Timone. Quando la sua mente è sconvolta si trasforma in re Lear. L'addio di Otello è visto come la chiave per comprendere la sua vera personalità. Per Kean non c'è tranquillità o appagamento. Nell'addio mette a nudo la sua anima tormentata. Fra tutte le paranoie e megalomanie, le sue fanfaronate, le sbornie, le storie con le prostitute è comunque una grande voce che sempre supplica implorante pietà e comprensione. La Vita di Edmund Kean. Kean nacque a Londra. Già a quattro anni fece la sua prima apparizione sul palcoscenico nelle vesti di Cupido nel balletto Cymon di Noverare. Sin da bambino mostrò una vivacità e un’intelligenza brillanti; ebbe la fortuna di incontrare persone che colsero il suo talento straordinario e quindi gli fornirono il sostegno finanziario per poter andare a scuola. Nonostante i brillanti risultati, il ragazzo rifiutava le regole e abbandonò la scuola e cominciò a lavorare come mozzo. Ma la vita di mare non era certo scevra da imposizioni e di ritorno dall’Inghilterra fu accolto sotto l’ala protettiva di uno zio, mimo e ventriloquo che lo introdusse all’opera di Shakespeare. Quando compì 14 anni ottenne il suo primo contratto come attore allo York Theatre recitando Amleto, Catone. Poco tempo dopo, lo stesso re Giorgio Iii giunse a conoscenza del suo talento e lo convocò per recitare a Windsor. Ebbe grossi problemi finanziari finchè un teatro in pesanti difficoltà finanziarie il Drury Lane lo assunse e il 26 gennaio 1814 interpretò Shylock e fu un enorme successo. Interpretò altri personaggi di Shakespeare tra cui Riccardo Iii, Amleto, Lear, Macbeth. Ogni rappresentazione con Kean come principale attore fu un trionfo. La grande fama gli aprì le porte per i grandi teatri come quello di New York dove recitò Riccardo Iii. Due anni dopo, iniziarono i problemi con la giustizia in quanto fu accusato di adulterio, con a seguirsi la separazione dalla moglie, l’attrice Mary Chambers e il degradarsi della sua reputazione. Ritornò in Inghilterra raccogliendo l’entusiasmo di un tempo anche se la sua salute iniziò a peggiorare a causa dell’uso di frequenti eccitanti. Eppure nonostante la sua decadenza fisica, il pubblico continuò fino alla fine ad applaudirlo. Il 25 marzo 1833 nelle vesti di Otello si sentì male e lo stesso anno a Richmond si spense.  
     
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