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Notiziario Marketpress di Venerdì 25 Giugno 2004
 
   
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  LA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE - COME RENDERE OPERATIVO IL DIVIETO DI INVIARE SPAM  
   
   Bruxelles, 25 giugno 2004 - La lotta contro gli spam , contro cioè le comunicazioni commerciali indesiderate inviate per posta elettronica, costituisce ormai per Internet una delle principali sfide. Gli spam hanno infatti raggiunto proporzioni inquietanti in quanto costituiscono il 50% del traffico mondiale di posta elettronica (rispetto al 7% del 2001). Il loro proliferare "potrebbe indurre i consumatori ad abbandonare la comunicazione elettronica" : questo quanto affermato da Susie Kemp , relatrice del parere del Cdr sulle comunicazioni indesiderate, adottato in sessione plenaria il 16 giugno scorso, nonché membro del consiglio della contea del West Berkshire (Uk-ppe) . "Lo spam costituisce non soltanto un problema in termini di violazione della privacy, abuso dei consumatori, protezione dei minori e della dignità umana, ma anche una minaccia sul piano commerciale; esso comporta infatti costi supplementari per le imprese e un calo di produttività" ha aggiunto la relatrice. "Per rendere operativo il divieto di spam" occorre garantire l'applicazione efficace delle norme vigenti da parte degli Stati membri e delle pubbliche autorità. Nel luglio 2002 l'Unione europea ha adottato una direttiva sulla tutela della vita privata e le comunicazioni elettroniche che introduce il principio del consenso preliminare obbligatorio (il cosiddetto opt-in ) da parte del destinatario del messaggio di posta elettronica (ma anche di Sms o Mms). Per accrescere l'efficacia della regolamentazione comunitaria, gli Stati membri dell'Unione devono predisporre "un efficace regime di ricorso e di sanzioni" , ma anche cooperare "sia all'interno dell'Unione sia al suo esterno". I maggiori produttori mondiali di software, da parte loro, devono "impegnarsi più a fondo nella ricerca in materia di sicurezza delle reti e delle informazioni e nella sua applicazione immediata". Non va altresì dimenticato il ruolo degli enti locali e regionali in questo campo. "Molti dei problemi associati all'uso di Internet potrebbero essere infatti risolti a livello locale grazie in particolare a una campagna di sensibilizzazione ad esempio nelle scuole e nelle biblioteche". Inoltre, gli enti locali e regionali "potrebbero avvalersi dei loro contatti con le organizzazioni di imprese per incoraggiarle ad adottare azioni efficaci contro lo spam ". Cos'è esattamente uno spam ? Il termine spam serve di solito a indicare l'invio indiscriminato e contemporaneo di posta elettronica non richiesta e indesiderata a un gran numero di indirizzi. Si tratta generalmente di messaggi commerciali, spesso ingannevoli o fuorvianti; in molti casi, poi, sono di contenuto pornografico. Il 12 luglio 2002 l'Unione europea ha adottato la direttiva 2002/58/Ce sulla tutela della vita privata e le comunicazioni elettroniche, che gli Stati membri si sono impegnati a recepire entro il 31 ottobre 2003. La direttiva non definisce né utilizza il termine spam , ma parla di "comunicazioni indesiderate" trasmesse per "posta elettronica" "a scopi di commercializzazione diretta". In tale definizione non rientrano soltanto i messaggi di posta elettronica tradizionali, ma anche i messaggi elettronici Sms o di altra natura ricevuti da un qualunque terminale mobile o fisso. Per Sms ( Short Message Service ) si intende un protocollo di comunicazione che consente di inviare e ricevere messaggi dal proprio cellulare. L'sms, che permette di trasmettere solo testi alfanumerici brevi (intorno ai 160 caratteri), dovrebbe con il tempo essere sostituito dall' Mms ( Multimedia Messaging Service ) che offre la possibilità di arricchire i messaggi di moduli audio o video.  
     
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