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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Maggio 2005
 
   
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  IL RITRATTO INTERIORE DA LOTTO A PIRANDELLO IN MOSTRA AD AOSTA, MUSEO ARCHEOLOGICO DAL 1 GIUGNO AL 2 OTTOBRE  
   
  Aosta, 3 maggio 2005 - Sarà una bella ed emozionante rassegna quella che animerà la stagione estiva di Aosta. Promossa dall’Assessorato della Regione Valle d’Aosta, l’esposizione, che comprenderà circa 130 opere, è ideata e curata da Vittorio Sgarbi con il coordinamento generale di Gilberto Algranti ed è organizzata dall’Associazione Culturale Tekne. La mostra prende avvio con la ritrattistica cinquecentesca, indagatrice dell’anima con i primi ritratti psicologici, ancora lontani da quelli storici; l’attenzione si concentra sul volto, sintesi della figura umana, ed ecco quindi i melanconici personaggi di Lorenzo Lotto come l’Uomo in nero, dallo sguardo languido e penetrante assieme all’altro Ritratto d’uomo, capolavoro indiscusso di ritrattistica del maestro, i ritratti romantici e aulici di Tiziano che raffigurano uomini ai vertici della gerarchia politica e sociale, come nel Ritratto di Giulio Romano, quelli di Bartolomeo Passerotti, vivificati dal gesto delle mani che esprimono la volontà di comunicare, come lo sconosciuto Botanico ed il ritratto dell’umanista e collezionista Sertorio Sertori intento ad esibire un pezzo della sua raccolta. Il prestigio di personalità quali cardinali e papi o grandi nobili diventa vero e proprio elemento ispiratore dei capolavori ritrattistici del Seicento, con dipinti di Voet, Baciccio ed il meraviglioso Ritratto di Righetti di Guercino o ancora il Doppio ritratto di Domenico Fetti in cui, ancora giovane allievo, l’artista omaggia il suo maestro idealizzandone l’effige, o lo straordinario Ritratto di Gentiluomo di El Greco; del Settecento con quelli di Fra’ Galgario come lo splendido Ritratto di Bertrama Daina de Valsecchi o di Rosalba Carriera e Pier Leone Ghezzi; contemporaneamente assistiamo al passaggio dalla ritrattistica ufficiale, documento di prestigio, all’espressione rubata dei ritratti non in posa o in atteggiamento disimpegnato, ritratti-confessione e immagini private come l’ Uomo con boccale e l’ Autoritratto come pellegrino di Giacomo Ceruti. Con l’Ottocento è la naturalezza espressiva a perpetuare nella memoria dei tempi a venire un simbolo, di ufficialità come nel Ritratto di Gabriele d’Annunzio e in quello del figlio di Arturo Rietti o di estrema umanità nella Scellerata di Silvestro Lega, fino al Novecento, in cui la ritrattistica diventa una delle riflessioni fondamentali del nuovo secolo. “Nessuna forma d’arte meglio del ritratto può interpretare l’anima contemporanea, con tutte le sue complicazioni, e darne la mutevole essenza...Rende un momento speciale della vita di un uomo...Sintetizza tutta la vita, tutto l’essere umano” (P. De Luca, Impressioni sulla V Esposizione Internazionale di Venezia, 1902-1903). Documento umano, quindi, il ritratto interiore rende concreti incubi e sogni, ansie ed inquietudini del secolo moderno nelle opere di grandi maestri come Sironi con il Ritratto della madre, o lo splendido Ritratto di Nathan di Balla, e ancora Costetti, Boldini, Pelizza da Volpedo, de Chirico, Ligabue e Pirandello con i suoi ritratti e autoritratti. Suggestioni della fotografia si hanno nello schietto realismo del Ritratto del Signor Evan Mackenzie di Luigi de Servi e nel Ritratto di Giovanni Papini di Oscar Ghiglia, idealismo politico in Un italiano di Mussolini di Gerardo Dottori, spontaneità totale anche nei ritratti più formali come il Ritratto di Edoardo Persico di Primo Levi, nel Ritratto del Cardinal Vannutelli di Scipione o in quello del Principe Hassan Aziz Hassan di Leonor Fini. Nei giorni a noi più vicini, nell’arte contemporanea, invece, il ritratto indagherà il grande tema della ricerca dell’identità nel suo aspetto spirituale con artisti come Alesssandro Papetti, Andrea Martinelli, Aaron Demetz e Maurizio Bottoni. A concludere questo percorso attraverso l’animo umano, una sezione dedicata a ritratti di autori valdostani che hanno saputo, con la sapienza del pennello, fermare sulla tela splendidi volti.  
     
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