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Notiziario Marketpress di Martedì 03 Maggio 2005
 
   
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  DA MARTEDI’ 10 MAGGIO AL TEATRO GRASSI “LE DUE ZITTELLE” CON ANNA MARCHESINI  
   
  Milano, 3 maggio 2005 - Da martedì 10 maggio, al Teatro Grassi, ore 19.30, Anna Marchesini è regista e interprete de Le due zittelle, liberamente tratto - con un adattamento firmato dalla stessa Marchesini - dal racconto di Tommaso Landolfi. “Benvenuto Tommaso Landolfi! Ma dove era nascosto questo scrittore così intelligente, illuminato di ‘gotica’ sensibilità, epperò di tale bonaria ironia, inzuppata del gusto ‘antico’ per le storie, le atmosfere e le vite al sapore di vinsanto, sorseggiato nel salotto buono di un angusto appartamento sprofondato nella più tetra e muffosa provincia Italiana, dove le smanie, le dicerie, gli scandali del quartiere aggiungono cucchiaini di zucchero ai caffè, girati all’infinito”. Così Anna Marchesini saluta Landolfi, autore cresciuto artisticamente nell’ambito dell’ermetismo fiorentino degli anni ’30, traduttore di Gogol, Puskin, Novalis, collaboratore de “il Mondo” e del “Corriere della Sera”, a lungo considerato dalla critica un “outsider”, un “dandy” contemporaneo, dalla scrittura immaginifica e barocca, impegnato, come affermava Carlo Bo, “nella caccia dell’impossibile”. Le zittelle, racconto scritto nel 1946, e adattato da Marchesini ai ritmi e alle esigenze teatrali, traccia, nel linguaggio iperbolico, ludico e musicale di Landolfi, un affresco surreale di una “scuorante” provincia e di due personaggi emblematici, Lila e Nena, le due zitelle del titolo. Nel corso della narrazione, le due donne si confrontano, oltre che con le rigide ritualità di una vita fatta di piccole osservanze, con lo “scompiglio” causato dall’ingresso nel loro consolidato ménage di una “simia”, animale assai inopportuno per manifestazioni “blasfeme” e di incontrollata vitalità sessuale. Dal testo di Landolfi, con la solita, irresistibile capacità di individuare la comicità nascosta nelle pieghe del linguaggio e di una scrittura descrittiva, ma lontana da ogni “pedagogia del gusto”, Anna Marchesini realizza per la scena un monologo esilarante. “Ho sposato un altro monologo - dice – sempre più difficile e senza rete, sempre più imbottito, ciarliero, chiassoso sfrenato polifonico e zoologico, con cui oltre che ridere, io, una trina e multipla, spero di raccontare un luogo un tempo che alcuni di noi possono ricordare, altri non hanno mai conosciuto”.  www.Piccoloteatro.org    
     
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