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Notiziario Marketpress di Martedì 06 Aprile 2004
 
   
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  IL LINGUAGGIO DEI SEGNI: I RITI DELLA VECCHIA BORSA  
   
  Milano, 6 aprile 2004 - Un linguaggio fatto di gesti, posizioni, percorsi spaziali, distanze interpersonali, abbigliamento, tono e livello di voce degli operatori: una rete di regole non scritte, ma radicate nell'identità professionale degli operatori e nella loro competenza. E’ il linguaggio delle grida nella tumultuosa sala delle contrattazioni che ha preceduto l’attuale Borsa telematica: il tessuto di segni la cui comprensione permetteva il corretto svolgersi delle comunicazioni, della compravendita dei titoli, delle interazioni personali in quel contesto caotico e turbolento che era la Borsa gridata. Se ne è parlato oggi alla presentazione del libro “La lingua del tumulto. Un'archeologia dei saperi di Borsa”, promosso dalla Camera di commercio di Milano, dal Comitato direttivo degli agenti di cambio di Milano, dalla Borsa Italiana Spa, dal Centro per la cultura d’impresa in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali, il Ministero dell’economia e delle finanze e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (a cura di: Ruggero Eugeni e Nevina Satta). “La Camera di commercio ha un legame profondo con la Borsa Valori - ha dichiarato Massimo Sordi, vice presidente della Camera di commercio di Milano -. Dalla sua nascita nel 1808, la Borsa era ospitata dalla Camera di commercio, prima nella sede storica di Palazzo Giureconsulti, in piazza Mercanti, accanto a piazza Duomo, oggi sede della Camera di commercio per incontri e convegni. Poi dagli anni Trenta nella moderna sede, il Palazzo delle Borse della Camera di commercio, in piazza Affari. Una forma importante di regolazione del mercato, quella che avviene attraverso la Borsa, al cui avvio e rafforzamento ha partecipato anche la Camera di commercio, istituzione del mercato”. Il libro “La lingua del tumulto. Un'archeologia dei saperi di Borsa”. Oggi la Borsa gridata rappresenta una forma di archeologia della contrattazione perché superata dalle innovazioni portate dalla rivoluzione telematica degli anni Novanta e dal relativo silenzio. Il linguaggio delle grida è stato analizzato e ricostruito, con metodo sociosemiotico, attraverso le interviste con gli operatori e una ricerca iconografica che ha reso possibile la riproduzione di gesti, flussi comunicativi e gli spazi del parterre costruendo un dizionario ragionato. Le immagini dell’archivio storico della Fondazione Corriere della Sera forniscono un’ampia panoramica degli anni della Borsa gridata. Le tavole iconografiche con disegni originali di Gigi Vitale riproducono fedelmente i gesti rappresentanti le diverse tipologie del titolo, le azioni dell’operatore e gli indicatori di stato del mercato, nonché i gesti numerici, alfabetici e traspositivi.  
     
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