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Notiziario Marketpress di Giovedì 15 Aprile 2004
 
   
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  CENTRALE A TURBOGAS: DENUNCIA CONTRO I FUNZIONARI DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE E DEGLI ENTI COINVOLTI PER PERICOLO DI INONDAZIONE E DISASTRO COLPOSO PER LA CENTRALE A TURBOGAS DELLA VALLE DEL BIFERNO  
   
  Termoli, 15 aprile 2004 - Si è tenuta ieri a Termoli la conferenza stampa organizzata dal Codacons e dalla Coldiretti avente ad oggetto la centrale a turbogas del Biferno. Il Presidente del Codacons, avv. Carlo Rienzi, ha illustrato nel corso della conferenza le iniziative legali dell’associazione in merito alla questione che mette a repentaglio non solo l’ambiente, ma anche l’incolumità degli abitanti della zona. L’associazione ha infatti presentato una denuncia alle Procure della Repubblica di Roma, Larino e Campobasso per pericolo di inondazione e disastro colposo. Si legge nella denuncia del Codacons: “la scelta di costruire un'opera, che già di per sé possiede una connotazione di pericolosità, senza predisporre tutte le misure di sicurezza necessarie equivale a mettere a rischio l'incolumità di migliaia di persone, tra lavoratori e residenti. Sul punto giova evidenziare come l'art. 450 c.P., nella sua attuale configurazione, rientri nella categoria dei reati di pericolo che, quindi, "non necessitano che l'evento si sia verificato, ma basta che, nell'idoneità dell'azione (o dell'omissione), sia accertata la sussistenza della probabilità del suo verificarsi". Ebbene, dalla circostanza che due inondazioni si sono già verificate nella zona scelta per la costruzione della centrale termoelettrica nel 2003, si può agevolmente dedurre che il pericolo di un nuovo straripamento sia da considerarsi ben più che una remota probabilità. Egualmente incomprensibile e inopportuna appare la scelta dei luoghi per la realizzazione degli elettrodotti e dei metanodotti che, necessariamente, dovranno partire dalla centrale. Il percorso prescelto per il passaggio di queste opere "accessorie", infatti, attraversa numerosi punti molto pericolosi. In particolare, la relazione del Segretario Generale dell'Autorità di Bacino ha evidenziato che "relativamente al tracciato dell'elettrodotto prescelto risulta attraversare in alcuni punti aree a pericolosità di frana elevata e moderata" e che "relativamente al tracciato del metanodotto prescelto risulta attraversare il fiume Biferno ed il torrente Cigno in aree assoggettate ad inondazione". Come si nota, quindi, anche la realizzazione delle opere "accessorie" comporta, inevitabilmente, dei grossi rischi sia nella fase dei lavori di costruzione, in conseguenza dell'utilizzo di esplosivi e di mezzi pesanti in zone soggette al rischio di frana e di inondazione, sia nel periodo successivo, in conseguenza di possibili incidenti. Ebbene, a seguito dell'enunciazione di questa lunga serie di pericoli, presenti e futuri, non si comprende affatto quale logica fosse sottesa alla scelta della riva del fiume Biferno presso il Comune di Termoli”. In relazione a tale situazione che, evidentemente, rappresenta un rischio per gli abitanti del Biferno, il Codacons ha chiesto ai magistrati il sequestro della zona prescelta per la costruzione della centrale e l’incriminazione dei responsabili per abuso e omissione di atti d’ufficio, disastro colposo e pericolo di inondazione. Pericolo quest’ultimo illustrato anche attraverso l’ausilio di cartelloni dal prof. Settimio Grimaldi del Cnr, che ha evidenziato come accertamenti tecnici recenti, svolti dalla Commissione per le Valutazioni di Impatto Ambientale, hanno evidenziato che nell’area industriale sul fiume vi è già una concentrazione “sopra i livelli di guardia” di biossido di zolfo, detta anche anidride solforosa. Numerosi studi chimici – ha sostenuto Grimaldi - evidenziano che tale sostanza, una volta venuta in contatto con l’acqua, si trasforma in acido solforico. Come è evidente il fatto che vi sia la presenza “ sopra i livelli di guardia” di acido solforico nell’acqua, diviene ancor più grave se si immagina cosa succederà quando l’eccessiva concentrazione di questa sostanza nociva passerà attraverso un impianto in grado di trasformare in vapore il 90% dei liquidi introdotti. Sul piano giudiziario il Codacons ha presentato un ricorso al Consiglio di Stato contro gli atti che autorizzano la realizzazione della centrale a turbogas nella valle del Biferno. Nonostante quanto previsto dalla legge, infatti, la costruzione della centrale è stata approvata nonostante tutte le amministrazioni partecipanti, con l’unica eccezione del rappresentante esterno del Comune di Termoli, avessero espresso, congiuntamente, un parere completamente negativo. In tal caso l’obbligo giuridico a carico del Direttore generale del Ministero delle Attività Produttive, che ha approvato il progetto, consisteva in quello di sospendere il procedimento di autorizzazione per demandare la questione al Consiglio dei Ministri, unico organo legittimato a dirimere le questioni tra Stato e Regioni. Cosa che invece non è avvenuta. Ed è proprio si questi presupposti che si fonda il ricorso del Codacons che il prossimo 16 aprile verrà discusso in Consiglio di Stato. Alla conferenza ha partecipato anche il Presidente della Coldiretti Molise Dott. Amodio De Angelis, il quale ha illustrato la posizione dei coltivatori in merito alla contestata centrale.  
     
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