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Notiziario Marketpress di Mercoledì 21 Aprile 2004
 
   
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  ALITALIA: IPOTESI DI RIMODULAZIONE DEL PIANO INDUSTRIALE 2004-2006 DEL GRUPPO  
   
  Roma, 21 aprile 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia riunitosi ieri ha analizzato l’ipotesi di rimodulazione del Piano Industriale 2004-2006 del Gruppo. Il motivo per cui allo stato attuale si tratta ancora di un’ipotesi è riconducibile al fatto che due elementi essenziali per garantire - congiuntamente al restante complesso di misure programmate, che ricadono più strettamente sotto il controllo del management aziendale – la sostenibilità strategica ed economico finanziaria del Piano devono ancora essere verificati nella loro concreta percorribilità. Ci si riferisce da un lato ai cosiddetti requisiti di sistema - attualmente allo studio da parte del Governo - e, dall’altra, alle misure di contenimento e flessibilizzazione del costo del lavoro - in corso di negoziazione con le organizzazioni sindacali e associazioni professionali di settore -. Ciò posto, in sintesi il documento analizzato oggi dal Consiglio di Amministrazione prevede il massimo sviluppo sostenibile del core business del trasporto passeggeri attraverso: l’incremento dell’offerta ai livelli massimi consentiti dalla crescita della flotta e dalle prospettive di mercato (è prevista una crescita media annua dell’offerto 2004- 2006 pari al 12%); l’ottimizzazione del disegno di network perseguendo la strategia di sviluppo dei due hub nazionali (Fiumicino e Malpensa), seguendo le “vocazioni naturali” di ciascuno dei due; il recupero di quote del mercato nazionale (obiettivo di quota del Gruppo Alitalia: 60-65%) che, in una situazione di forte sovra-capacità, dovrà passare attraverso partnership con altri operatori italiani;l’aumento della qualità del prodotto (safe, clean and reliable) fino ad allinearsi a quella dei migliori vettori mondiali; la creazione di un rapporto diretto con i propri clienti, basato su sistemi di pricing più competitivi e dinamici e l’ampliamento e il rafforzamento dei canali distributivi (accordi con reti di operatori e lo sviluppo di e-ticketing / e-services); il ri-orientamento della forza di vendita verso obiettivi focalizzati sui margini (ad esempio: attenzione a clientela corporate) anziché solo sui volumi (comunque presidiati attraverso modalità competitive di vendita); la crescita dei ricavi addizionali strettamente connessi al nuovo rapporto diretto con il passeggero (prenotazioni di alberghi e altri booking fees, commissioni di cambio, …). Lo sviluppo, in particolare per il prodotto domestico, di rapporti di co-marketing e co-branding (es. Istituzioni Finanziarie, Carte di Credito, etc.) con “Branding Partners” con canali distributivi differenziati, anche attraverso l’evoluzione del programma “Millemiglia” in un “National Affinity Program”. Il piano di sviluppo definito consentirebbe di incrementare, entro il 2006, i ricavi delle attività core di circa il 30% rispetto al 2003. L’ipotesi di rimodulazione del Piano Industriale, unitamente allo sviluppo sopra indicato e all’inserimento dei benefici economici derivanti dai requisiti di sistema, identifica perciò azioni relative alla struttura dei costi necessarie al conseguimento di una redditività operativa positiva nell’arco di Piano . Nel documento è inoltre indicata un’articolata strategia di partnership, e in particolare: Per il Business Passeggeri, il Piano assume come riferimento il mantenimento dell’alleanza commerciale con Air France, fondamentale per permettere gli sviluppi del core business previsti a Piano sul mercato nazionale ed internazionale. Per il business Cargo, il Piano assume come riferimento strategico per il business Cargo la realizzazione della partnership con Air France per la gestione comune del Business Cargo che permette di puntare ad importanti sviluppi e produrre benefici a livello reddituale. Per le altre attività operative, il Piano punta sullo sviluppo di partnership su attività operative per cogliere opportunità di sviluppo e flessibilizzazione. Alitalia presenta infatti situazioni di potenzialità non sfruttate in attività non core che possono essere valorizzate solo in partnership con operatori del settore. Queste partnership consentono anche di raggiungere economie di scala su tali attività operative, altrimenti non perseguibili nel solo ambito Alitalia. Il documento di rimodulazione del Piano contiene anche la prospettazione da un lato di obiettivi che, pur non essendo ancora quantificabili negli impatti economici del periodo valutato (2004-2006) costituiscono leve di azione di breve termine (per esempio lo sviluppo della quota di mercato sul domestico tramite partnership etc.) e, dall’altro, di evoluzioni oltre il 2006, quale ad esempio, nel caso di raggiungimento della percorribilità economico-finanziaria dello stesso, lo sviluppo della flotta (flotta al 2009 pari a complessivi 206 aeromobili di cui 39 di lungo raggio e 167 di breve-medio raggio). Al termine dell’analisi del Piano rimodulato, il Consiglio di Amministrazione ha dato mandato all’Amministratore Delegato di verificare entro brevissimo termine la praticabilità dei requisiti di sistema e dell’accordo sindacale. Contestualmente, il Consiglio ha preso atto di una lettera inviata ieri dall’Azionista di Maggioranza ad Alitalia. In essa, il Tesoro invita la Società all’attivazione immediata di ogni misura che il management ritenga necessaria e/o utile per garantire la continuità dell’attività d’impresa. In particolare tali misure dovranno risultare sufficienti anche indipendentemente da interventi legislativi (c.D. Requisiti di sistema) che, pur auspicabili, fuoriescono dalla disponibilità della Società e non sono nel controllo dell’azionista Tesoro. Alla luce di ciò, il Consiglio ha anche dato mandato all’Amministratore Delegato di valutare ancora una volta l'eventuale sussistenza di misure alternative. La prossima riunione del Consiglio di Amministrazione è stata pertanto già fissata per il giorno 27 aprile 2004, alle ore 15,00, al fine di analizzare da un lato i risultati della verifica richiesta all’Amministratore Delegato in merito alla praticabilità dei requisiti di sistema e dell’accordo sindacale - che renderebbero sostenibile l’ipotesi di rimodulazione del Piano analizzata oggi - e dall’altro, le menzionate misure da studiarsi nei prossimi giorni, eventualmente capaci di garantire la sostenibilità del Piano anche in assenza dei requisiti di sistema. In occasione del prossimo Consiglio dovranno conseguentemente essere assunte le necessarie determinazioni in merito al Piano aziendale, anche alla luce dei riflessi che le stesse avranno sulla redazione del progetto di bilancio 2003.  
     
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