APPUNTAMENTI

 04 MARZO  2000

a cura di 

ANNA BORGONI


NOTIZIARIO
 
MARKETPRESS
 
Sabato 4
 
marzo 2000
 
pagina 1
 
quotidiano di:
economia
finanza
politicaì
e tecnologia
 

 

 

OFFERTA SPECIALE HOTEL ROYAL DI POSITANO **** (DOMINA HOTELS)

UNA SETTIMANA IN CAMERA DOPPIA PIU’ MEZZA PENSIONE PER PERSONA DA LIT. 720.000 NEI MESI DI APRILE / MAGGIO (ESCLUSA PASQUA) INFO FISH VIAGGI TEL.02/55001.366.  www.domina.it

Incastonata nella Costiera Amalfitana e in un contesto paesaggistico unico, Positano si affaccia sul Golfo di Salerno. Qui la costa degrada  dalle colline di agrumeti in acque screziate di verdi e turchini. Suggestive le balze rocciose a strapiombo. L’Hotel Royal immerso nella macchia della costiera è una costruzione mediterranea in armonia con la natura. 67 le suites, modernamente arredate e confortevoli.tutte dotate di servizi privati, aria condizionata, telefono, frigobar, TV color, balcone con vista sulla baia. Possibilità di 3° e 4° letto e culla. Ristorante La Terrazza con cucina tipica mediterranea  e internazionale; snack grill alla piscina.

GUIDA DEL PELLEGRINO E MOLISE 2000 -

 

L’anno giubilare rilancia l’immagine molisana, una terra tranquilla, ideale per vacanze del benessere e della salute e anche dello spirito. E l’approccio al Molise non può che essere suggellato dai rintocchi delle campane uscite dalle fornaci millenarie della Pontificia Fonderia di Agnone. La cittadella a 800 metri di altitudine, denominata l’Atene del Sannio,  vanta un patrimonio monumentale, giunto fino ai giorni nostri pressochè integro, grazie al secolare isolamento geografico dell’intero territorio. Alcuni Itinerari e Percorsi Giubilari nel Molise sono stati predisposti dall’Assessore al Turismo della Regione Molise, Prof. Nicola Jacobacci, in collaborazione con il Presidente dell’Ente Provinciale per il Turismo di Campobasso, Prof. Walter Genua. Diversi i programmi che includono la città di Campobasso di respiro Murattiano; Ripalimosani, svettante su una rupe, dove si conserva nella settecentesca chiesa di San Michele, un mistero di fede, la terza copia della Sacra Sindone, una tela dipinta definita una reliquia da contatto (fatta combaciare con l’originale); Larino e la Cattedrale dedicata a San Pardo. E ancora il pittoresco borgo antico e il duomo di San Basso di Termoli; la Pontificia Fonderia di Campane Marinelli di Agnone; il Santurario dell’Addolorata a Castelpetroso, la Basilica di San Vincenzo al Volturno e la Cripta di Epifanio. Anche la provincia di Isernia a sua volta dispone di variegate proposte tematiche o religiose. Una settimana in Molise può essere gestita in vari modi, dalla montagna ai laghi, ai fiumi, al mare, seguendo itinerari agili e diversificati o partendo dalla religiosità sannita fino a quella cristiana. Il gruppo montuoso più imponente è il  massiccio del Matese e la catena delle Mainarde. E’ attraversato da cinque fiumi: Biferno, Trigno, Fortore, Volturno e Sangro oltre a numerosi torrenti. La regione sta riscoprendo la sua territorialità e risulta ancora legata all’economia agricola; la zona industriale di Campobasso ruota attorno alla produzione agroalimentare. Molto vivace la radicata tradizione rurale che si esprime con una peculiare attività artigianale. Molto apprezzati i coltelli e le forbici di Frosolone e le storiche campane della millenaria Pontificia Fonderia Marinelli  e oggetti in rame vanto di Agnone, le zampogne di Scapoli e una ceramica artigianale d’ispirazione sannita di Vinchiaturo.                 

In Agnone il Museo Marinelli raccoglie una vasta collezione di campane dall’anno mille ai giorni nostri. La grande campana del Giubileo – della circonferenza di circa sei metri e un peso di oltre cinque tonnellate - è stata fusa qui come pure le piccole campane-ricordo  che celebrano il  mistico evento.  Della più giovane regione d’Italia, staccatasi nel ’63 dall’Abruzzo, non si conosce molto. Ha notevoli potenzialità inespresse al di là dei propri confini dove necessita di proiettare la propria immagine “verde e “agrituristica”, proprio ora che si rilancia un modo di far vacanza diverso. Premiate le aree interne ricche di arte e cultura accompagnate dal volano del turismo enogastronomico. Il trend turistico prevede in futuro flessioni delle destinazioni marine e d’affari. E il Molise conferma di essere adatto a nuove forme di consumi. Anche il suo breve tratto di costa (circa 33 km) con Termoli può rappresentare uno spunto per un turismo integrato, sempre abbinato alla varietà culturale. Finora è stato sfiorato dai flussi diretti verso centro sud e nonostante la propria autonomia giuridica lo si associa ancora a regioni limitrofe a luoghi comuni quali“la terra secolare d’emigranti”, il temperamento sanguigno, la “capa tosta” molisana, gli “zampognari” di Natale, gli agnelli e i latticini del Matese. Rinomati e ricercati in tutta la penisola alcuni suoi vini (come l’Aglianico) e prodotti gastronomici. A cominciare dalla insuperabile pasta o dall’olio di frantoio. Ma in realtà il Molise è rimasto un vera isola felice…. Un shangrilà che non si svela al viaggiatore frettoloso. Lo scrigno, visitandolo si apre a poco a poco, e le bellezze saltano fuori: l’aria è pulita, frizzante e balsamica; s’intravedono paesetti presepiali arroccati sui monti per sfuggire alle incursioni barbariche, fortificazioni, abbazie; piccoli centri testimoniano un passato sorprendente con dimore nobiliari come quella del Prete di Belmonte di Venafro, che adotta la formula del Bed and Breakfast. Conquista l’atteggiamento bonario dei vecchi nonni che dimostrano la propria emancipazione, avendo famigliari sparsi nei quattro poli della terra. Cordiale e molto genuina la popolazione che lascia indovinare una grossa cultura di base autoctona. Molto attaccata al proprio territorio, alle origini e alle tradizioni, tramandate da generazioni. Antichissima è la presenza umana in Molise. Ad Isernia viveva circa 730 mila anni fa uno dei primi abitatori d’Europa: l’Homo Aeserniensis. Le tracce gloriose e austere della civiltà sannitica sono state rinvenute a Pietrabbondante, nelle rovine di Terravecchia di Sepino, negli oggetti di uso quotidiano conservati nel Museo Provinciale Sannitico a Campobasso. Notevoli anche le testimonianze d’epoca romana di Venafrum, Larinum e ancora Saepinum. Tra il patrimonio achitettonico e artistico spicca l’abbazia altomedievale di San Vincenzo al Volturno, nel territorio di Rocchetta a Volturno, le Cattedrali di Termoli e Larino, le chiese romaniche di San Giorgio e San Bartolomeo a Campobasso, di Santa Maria della Strada a Matrice e di Santa Maria di Canneto in agro Roccavivara.Popolo di pastori e contadini, e di nobili aristocratici, di filosofi e di grandi Santi e Papi come Papa Celestino V.

Il 2000 è l’anno del Molise, col grande Giubileo. Per la posizione geografica si trova in modo baricentrico rispetto ai grandi santuari di Assisi, Roma, Pompei, S.Giovanni Rotondo. La sua dorsale appenninica e i suoi antichi tratturi, come in passato, rivivranno il momento storico dei pellegrinaggi, anche se l’autostrada costiera A14 supplisce in parte alle necessità moderne e sostituisce l’ex via Romea. Il fondovalle del Trigno e del Biferno collegano verso l’Adriatico,mentre attraversando l’interno si raggiungono in poco tempo Roma e Napoli. Cuore delle tribù sannitiche, fu crocevia di pastori della transumanza e di eserciti, di crociati e di pellegrini. I percorsi giubilari, il patrimonio religioso, storico-artistico e culturale accrescono di una dimensione spirituale il ristretto universo molisano ( 84 comuni Campobasso e 52 Isernia), ricco però di una naturalità agreste rivestita di mari d’erba, lungo gli antichi tratturi e di storia dell’uomo con testimonianze di raro valore. La regione conta quattro diocesi, Isernia-Venafro, Trivento, Termoli-Larino e Campobasso-Bojano che è arcidiocesi e sede metropolitana.  Le quattro diocesi fanno parte della Regione Ecclesiastica Abruzzese-Molisana. Tra le tradizioni folcloristiche più suggestiva “la Faglia” della Vigilia di Natale, un gigantesco fascio di canne che viene alzato, e poi bruciato e la famosa  “ Ndocciata”, di Agnone. L’enorme cero di canne brucerà per tutte le notte. che illumina in modo suggestivo la notte Santa. Anche nel campo dell’arte il  Molise è sotto i riflettori. A Roma alle Terme di Diocleziano è stata appena inaugurata la rassegna storico-archeologica l’Italia dei Sanniti. Promossa dal Comitato Nazionale di Studi sul Sannio e in collaborazione con le Soprintendenze di Roma, del Lazio, del Molise e della Campania, espone 2000 reperti, tra cui vasi, e armi in bronzo, gioielli, pitture, ceramiche dipinte, iscrizioni, provenienti da abitati, santuari e necropoli dei centri più importanti dell’Italia dei Sanniti. Il titolo della mostra rievoca quell’ambizioso progetto ideale cui diedero vita gli Italici, esclusi dalla cittadinanza romana, in contrapposizione al potere e all’egemonia di Roma. Agli inizi del I° secolo alla rivolta aderirono i Piceni, i Marsi, i Peligni, i Vestini, i Marrucini, i Frentani, gli Irpini, i Lucani, i Sanniti, i Pompeiani, gli Apuli e i Venusini.  Capitale di questo stato federale fu la peligna Corfinio con il significativo nome di Italica, poi trasferita a Isernia, modellato sull’esempio di Roma e dotato di un senato, due consoli e dodici pretori. Una guerra disatrosa di soli tre anni, dal 91 all’89 a.C., che registrò perdite umane e la distruzione di intere città, passando alla storia come guerra italica, marsica o sociale (dai socii, alleati di Roma).

Secondo la tradizione, i Sanniti originari della Sabina, seguirono le forme rituali del ver sacrum, della primavera sacra. A Marte – Deità della Guerra - venivano dedicati uomini e animali nati in un determinato anno; successivamente il sacrificio umano venne sostituito dalla  migrazione verso nuove sedi sotto la guida di un animale sacro, il lupo per gli Irpini, il toro per i Sanniti, il picchio per i Piceni. La divinità sannitica più diffusa era Ercole, che presso gli Italici era legato al mondo agricolo, come nume tutelare delle sorgenti, dell’allevamento e della transumanza.

Quest’anno la “Ndocciata” del Giubileo” è stata ancora più maestosa e suggestiva e si è svolta il 24 dicembre nella storica Agnone. Il gigantesco fascio di canne, accuratamente composto di fronte alla chiesa, nelle settimane che precedono il Natale, è stato come sempre trasportato a spalle dalla popolazione, percorrendo le stradine del paese. Attizzato con fascioni da un corteo intabarrato di storiche congregazioni, l’enorme cero si consuma con bagliori durante la veglia che coinvolge la vecchia generazione e la nuova per consolidare una ritualità antichissima. Tra i tesori gastronomici da scoprire, i piatti quotidiani di terra e di mare semplici con uso dei prodotti del territorio si contrappongono alla riscoperta di ricettari settecenteschi della corte borbonica con paste erborinate fatte in casa, lingue con baccalà mollicato, sughi di agnello, ragù di papera, screziato con ortaggi ecc.

Molise, Assessorato Regionale al Turismo, Campobasso tel.0874/4291; tel.0874/60149 e:mail arcidiocesi@aliseo.it   diocesi.cb@aliseo.it 

Dimora del Prete di Belmonte, Venafro tel.0865/900.159; Fonderia Marinelli, Agnone, tel. 0865.78235; Gruppo CAAE, Ceramiche Artistiche Edili tel.0874/340.018; Vecchia Trattoria da Tonino, Campobasso  tel. 0874/415.200.

 

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