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MARKETPRESS
 
Giovedì 11
 
maggio 2000
 
pagina 1
 
quotidiano di:
economia
finanza
politica
e tecnologia
 

 

ENEL ED ECHELON: FIRMATO UN ACCORDO PER LA TELEGESTIONE DI CASA E UFFICIO ATTRAVERSO INTERNET, TELEFONO FISSO O CELLULARE

Milano, 11 maggio 2000 - Entro tre anni 2 7 milioni di clienti potranno gestire un'abitazione o un ufficio "intelligente Enel e Echelon Corporation hanno siglato un'intesa preliminare (Memorandum of Understanding) per l'utilizzo di tecnologia Echelon nell'ambito del progetto "contatori digitali". In base a questo accordo Enel integrerà il sistema "Lonworks" di Echelon nel proprio sistema di gestione remota del contatore che permetterà di offrire ai clienti una misura più accurata e puntuale dell'energia con profili tariffari personalizzati e adatti anche a un risparmio energetico quando, in base alla vigente normativa, saranno permessi. Attraverso questa tecnologia potranno essere offerti numerosi servizi a valore aggiunto per la gestione in remoto della casa e dell'ufficio intelligente tra cui monitoraggio, uso e riparazione degli elettrodomestici e dei sistemi di allarme, regolazione del sistema di condizionamento e dell'impianto di illuminazione. I servizi offerti potranno essere utilizzati dai clienti mediante Internet, telefono di casa o telefono cellulare e saranno gestiti dal Gruppo Enel. Il servizio sarà attivato a partire dal 2001 e sarà completato con progressione geografica entro il 2004. Il sistema Enel e in particolare "Lonworks" è stato studiato per essere aperto anche alla presenza di altri operatori che volessero offrire servizi similari, Quando l'accordo diventerà definitivo, presumibilmente nel mese di giugno, verrà riconosciuta ad Enel un'opzione per l'acquisto del 9% del capitale di Echelon valutabile in circa 200 miliardi di lire. Echelon Corporation fondata nel 1989 e quotata al Nasdaq, ha sede a Palo Alto, Califomia, con uffici in Cina, Francía, Germania, Giappone, Korea, Paesi Bassi e Gran Bretagna, ed è specializzata nella ricerca e sviluppo di sistemi di interconnessione per l'automazione dell'edificio intelligente. Infolink: www.echelon.com 

DA CARIPLO (GRUPPO INTESA), HEWLETT-PACKARD, INFOSTRADA E MANPOWER ARRIVA - BUSINESS CLASS - SERVIZI INNOVATIVI PER LE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Milano, 11 maggio 2000 - Cariplo (Gruppo Intesa) ha raggiunto un accordo con Hewlett-Packard, Infostrada e Manpower per offrire una serie di servizi in grado di soddisfare le esigenze delle piccole e medie imprese.Queste opportunità offerte da un network di aziende leader nel proprio settore e da Intesa Leasing per quanto concerne la locazione finanziaria, rientrano in un innovativo pacchetto di servizi . Si tratta di Business Class, una soluzione adatta sia i bisogni dell'attività dell'azienda sia per le necessità cosiddette private dell'imprenditore e dei dipendenti. Grazie all'accordo, le aziende clienti di Cariplo possono utilizzare una serie di prodotti Hewlett Packard, attraverso un contratto di locazione operativa, con la possibilità di pagare quanto è utilizzato e di effettuare adeguamenti ed implementazioni dell'hardware. I costi sono, infatti, sotto controllo e le possibilità di introdurre nuove tecnologie rimangono quindi aperte. Infostrada consente in esclusiva ai clienti di Cariplo di operare con Internet 730 Plus, un servizio che mette a disposizione una connettività ad alte prestazioni. Con Internet 730 Plus è possibile ottenere vantaggi come la banda minima garantita, che permette un'elevata velocità di navigazione; le caselle di posta elettronica; lo spazio web per pubblicare informazioni anche commerciali e altre opportunità. Manpower, prima società di lavoro interinale ad aver ricevuto la licenza ad operare in Italia mette a disposizione - a condizioni preferenziali - il proprio servizio di ricerca e selezione di personale qualificato per lavoro temporaneo e l'espletwnento delle procedure di gestione amministrativa Chi entra in Business Class ha a disposizione tutti i servizi di Cariplo (Gruppo Intesa), dalla consulenza qualificata in ogni area di bisogno, alla possibilità di accedere a trattamenti finanziari e di operatività a condizioni vantaggiose, dall'utilizzo dei servizi di banca a ' distanza all'accesso esclusivo in un circuito di proposte commerciali. Con Business Class, infatti, le piccole e medie imprese possono sottoscrivere un conto corrente a canone fisso "tutto compreso". Si tratta di un conto che al vantaggio di un numero illimitato di operazioni a costo predeterminato associa una serie di benefici su servizi bancari e non bancari. La famiglia dell'imprenditore e i dipendenti possono invece sottoscrivere il conto "senza spese" che è lo strumento più adatto per seguire la propria gestione "domestica". Per entrare in Business Class è sufficiente essere o diventare clienti di Cariplo.

L'OFFERTA DI CONSULENTI, FREELANCE E LIBERI PROFESSIONISTI SI INCONTRA CON LA DOMANDA DELLE AZIENDE SU CONSULTEQUE.COM
Milano 11 maggío 2000 - Consulteque.com è una nuova Internet Company italiana che da oggi vita a un sito Web dove si incontrano l'offerta dei professionisti e la domanda delle aziende. Offre quindi una nuova e importante opportunità d collaborazione professionale, che va nella direzione della maggiore flessibilità mobilità dei mercato dei lavoro, di cui oggi tanto si parla e si scrive. Freelance, consulenti e liberi professionisti, infatti, hanno spesso la necessità procacciarsi nuovi clienti, ma di norma hanno tempo e risorse limitate per fare pro attivamente marketing delle proprie competenze; rappresentano quindi un mondo professionale ricco di esperienza e know-how, che non sempre viene sfruttato appieno. Le aziende italiane, d'altra parte, soprattutto quelle medio-piccole - che costituiscono il tessuto principale della nostra economia - non sempre dispongono di strumenti adeguati in termini di qualità e velocità per entrare in contatto con specifich competenze necessarie per progetti specifici e limitati temporalmente. "La logica di Consulteque.com è quella di aggregare i' cervelli liberi' in un bacino risorse ' intelligenti', un think tank, o se si preferisce, in una Web Community di professionisti indipendenti - dichiara Gianfranco Sampò, Amministratore Delegato/Ceo della Società - sfruttando Internet per creare nuove opportunità di collaborazione e business, svincolate da contesti organizzativi eccessivamente standardizzati." Consulteque.com fornisce contatti utili (i cosiddetti business contact) ai consulenti ossia fa un'operazione di "matching" tra la necessità evidenziata dalla richiest aziendale e il profilo professionale dei consulente, che decide poi liberamente s accettare la proposta o no, a seconda dell'interesse al progetto e, naturalmente, dei suoi impegni progressi. Solo se accetta la proposta, infatti, l'azienda avrà accesso suo nominativo, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy. E solo nel caso di matching tra domanda e offerta, infatti, il professionista sarà tenuto a pagare un professionisti ('consultech'), un angolo sportivo ("corner') e molto altro ancora. Le aziende che si avvolgono di Consulteque.com, dal canto loro, possono disporre un'ampia banca dati di persone e professionalità in tutti (o quasi) gli ambi virtualmente interessanti per un progetto di collaborazione: amministrazione e finanza, architettura e design, comunicazione e media, consulenza di direzione, IT (Information Technology), Internet, legale, marketing, qualità, sicurezza e ambiente, logistica e produzione, ricerca&sviluppo, risorse umane. Inoltre le aziende hanno la possibilità di descrivere in modo dettagliato le competenze professionali ricercate, eventualmente indicando l'onorario che sono disposte a offrir la località in cui si svolge il progetto e una breve descrizione dell'attività o dei proget di lavoro.

INFORMAZIONE FINANZIARIA GRATUITA E INTEGRATA WEB/WAP/SMS A PORTATA DI MANO SU GSMBOX MF FINANCE
Milano 10 maggio 2000 - Si chiama Gsmboxfinance ed e' la nuova gamma di servizi personalizzati di informazione finanziaria dedicati ai propri utenti da Gsmbox, il principale portale italiano per il mobile world, in partnership con Class Editori. La nuova famiglia di servizi integrati web/wap e sms e' ad accesso gratuito e disponibile da giugno 2000 all'indirizzo http: //www.gsmbox.it . Da portale verticale per il mondo delle Tlc, Gsmbox ha progettato con Class Editori un servizio di finanza, Gsmboxfinance, completamente dedicato alle notizie finanziarie sul mondo delle telecomunicazioni e sull'indice Tmt (Telecommunication, media & technical) fornite da Milano Finanza (controllata da Class Editori). Le informazioni sono consultabili da web (tramite la homepage Gsmbox o via email con la newsletter), da wap e con sms, secondo le seguenti modalita' di fruizione: Gsmboxfinance via Web e via Wap- La sezione dedicata alle notizie finanziarie e al listino Tmtdi Milano Finanza e' direttamente accessibile dalla homepage di Gsmbox, e consultabile sia via PC che dal proprio cellulare Wap. La sezione consente di consultare notizie Tmt, l'indice Tmt aggiornato ogni 15 minuti -, il listino Tmt e il portfolio personale sui titoli del paniere selezionati. Le Sms News personalizzate - Gli utenti - registrando il proprio nominativo e numero di cellulare al quale desiderano ricevere il servizio - possono ricevere gratuitamente aggiornamento quotidiano e in tempo reale via sms direttamente sul proprio telefonino. Il servizio di sms include l'indice Tmt e le news sul mercato Tmt. Il servizio di SMS News consente anche agli utenti di creare un Microportfolio, per poter ricevere informazioni ed alert soltanto sull'andamento dei titoli prescelti. La newsletter Gsmboxfinance - Un servizio di newsletter relativo ai titoli e agli indici Tmt puo' essere attivato su richiesta dell'utente, che ricevera' gli aggiornamenti all'indirizzo email segnalato. Il servizio puo' essere generalizzato (e quindi includere tutti i titoli dell'indice) ma anche personalizzato e, quindi, relativo soltanto ai titoli di interesse selezionati. Anche la cadenza della newsletter puo' essere personalizzata e quindi ricevibile con modalita' giornaliera o settimanale. Il Forum Tmt - Gsmbox offre nuovo spazio di aggregazione ed informazione indipendente ai propri utenti, aggiungendo a quelli gia' esistenti, un forum specifico per tutti coloro che - per passione o lavoro - si occupano di finanza nel mercato Tmt. ''In un periodo di grande fermento del mondo finanziario legato alla New Economy, Gsmbox e' accanto ai suoi utenti offrendo loro, ancora una volta, servizi personalizzati e completi'' ha commentato Federico Bolondi, Amministratore delegato di Gsmbox. ''Un partner di valore quale Class Editori, garantisce ulteriormente l'attendibilita' e l'indipendenza delle informazioni offerte''. La gamma di servizi Gsmboxfinance e' stata realizzata da Gsmbox in collaborazione con CommStrategy, societa' di consulenza strategica sui nuovi media. Gsmbox e' il principale portale italiano dedicato alle comunicazioni mobili. Fondato in Italia nel 1998 come webzine dedicata al mondo delle TLC, il sito e' stato il primo ad offrire nel nostro Paese un servizio gratuito di invio Sms da Internet. Nel gennaio 2000 Fininvest ha acquisito il 40% del capitale di Gsmbox. Ecco alcuni dei risultati ottenuti sino ad ora da Gsmbox: 40 milioni di page views al mese; 300.000 utenti registrati da gennaio 2000. Class Editori e' la casa editrice italiana leader nell'informazione finanziaria su carta con Mf/MilanoFinanza e online con circa 500.000 utenti registrati tra siti diretti e siti in partnership. Quotata alla Borsa Italiana dal novembre 1998, ha sviluppato le piu' diffuse piattaforme di trading online in Italia (Mftrading e Cts) con una quota di mercato fra le banche italiane del 40%. Quale content provider Class Editori fornisce dati e informazioni in tempo reale su oltre 40 mercati finanziari e distribuisce 5 agenzia di stampa di cui 2 edite direttamente (Pmfnews e Euromarkets news in partnership con Afx).

E-COMMERCE: POSIZIONE COMUNE DEL PARLAMENTO EUROPEO SUI SERVIZI DELLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Milano, 11 maggio 2000 - Il Parlamento europeo e il Consiglio, in vista dell'adozione della direttiva sul commercio elettronico, hanno approvato una posizione comune relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione, in particolare il commercio elettronico, nel mercato interno. La direttiva proposta mira a contribuire al buon funzionamento del mercato interno, garantendo la libera circolazione dei servizi della società dell'informazione tra gli Stati membri. Dopo l'adozione della direttiva, ciascuno Stato membro provvede affinché i servizi della società dell'informazione, forniti da un prestatore stabilito nel suo territorio, rispettino le disposizioni nazionali vigenti in detto Stato membro. Ciò viene considerato necessario per le seguenti ragioni: ordine pubblico, tutela della sanità pubblica, pubblica sicurezza e tutela dei consumatori. Il prestatore di servizi deve fornire le seguenti informazioni: il nome, l'indirizzo, gli estremi che consentono una comunicazione diretta, compreso l'indirizzo e-mail, l'iscrizione al registro del commercio (se applicabile), l'autorizzazione, i requisiti professionali e normativi (se applicabile), nonché il numero di partita Iva. Ogni due anni la Commissione europea presenta al Parlamento europeo, al Consiglio ed al Comitato economico e sociale una relazione sull'applicazione della direttiva. Ulteriori informazioni sulla posizione comune sono disponibili sulla Gazzetta ufficiale delle Comunità europee, n. C 128 dell'8.5.2000, pag. 32.

UTILE NETTO TRIMESTRALE A 94 MILIARDI (+40%) PER IL GRUPPO POPOLARE DI VERONA
Verona, 11 maggio 2000 - Un bilancio trimestrale consolidato in forte crescita quello approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Verona - Banco S. Geminiano e S. Prospero grazie al positivo andamento di tutte le controllate espresso nel periodo considerato. Al 31/3/2000 infatti la raccolta totale è cresciuta complessivamente del 13, 2% passando dai 79.419 miliardi del 31/3/1999 alla consistenza di 89.870 miliardi di fine marzo scorso con una incremento in valore assoluto di 10.451 miliardi. Lo sviluppo più forte è stato espresso dalla componente relativa alla raccolta indiretta che ha raggiunto un valore di 57.066 miliardi ponendo in luce un aumento del 13, 7% rispetto all'ammontare di 50.172 miliardi del 31/3/1999, con una variazione di 6.894 miliardi. La quota relativa al risparmio gestito alla fine del primo trimestre di quest'anno è ammontata a 34.615 miliardi ed è venuta a rappresentare il 60, 6% della raccolta indiretta e il 38, 5% di quella totale. Al 31/3/2000 i crediti netti sono ammontati a 30.677 miliardi con un aumento del 20, 9% rispetto ai 25.380 miliardi di fine marzo 1999, con una variazione in valore assoluto di 5.297 miliardi. La dinamica degli impieghi e la qualità del credito erogato hanno ulteriormente migliorato l'incidenza delle sofferenze nette sul totale dei crediti che è diminuita dall'1, 9% di fine marzo 1999 all'1, 5% al 31/3/2000. Il positivo andamento delle attività complessive ha trovato puntuale riflesso sui risultati economici di periodo. In particolare il margine di interesse è passato dai 291, 6 miliardi del primo trimestre del 1999 ai 306, 7 miliardi del corrente esercizio (+5, 2%). Un contributo determinante ai risultati economici è venuto dalle commissioni nette che sono ammontate a 228, 7 miliardi e hanno fatto registrare una crescita del 33, 4% rispetto ai 171, 4 miliardi del corrispondente periodo del 1999. Il margine dei servizi ha raggiunto i 263, 4 miliardi (+27, 7%) consentendo al margine di intermediazione di pervenire al livello di 570, 1 miliardi con uno sviluppo del 14, 5% rispetto ai 497, 9 miliardi del 31/3/1999. L'utile delle attività ordinarie si è attestato a 208, 8 miliardi, in aumento del 48, 6% rispetto ai 140, 5 miliardi del 31/3/1999. Dedotte le imposte di competenza e la quota di pertinenza di terzi, l'utile netto del periodo è risultato pari a 94, 4 miliardi (+40, 3%) rispetto ai 67, 3 miliardi registrati nel primo trimestre del 1999. I collaboratori del Gruppo al 31/3/2000 ammontavano a 6.572 unità e la rete delle Filiali si articolava su 566 sportelli. I clienti delle due "banche telefoniche" del Gruppo, BPVoice e ProntoCreberg, alla fine del trimestre ammontavano ad oltre 54.000 mentre quelli del Trading on Line risultavano alla stessa data superiori alle 7.500 unità.

AL MIP-BUSINESS SCHOOL DEL POLITECNICO DI MILANO SI DISCUTE SU "LA VECCHIA ECONOMIA SI FA NUOVA" E PARTE IL 1° CORSO SERALE IN MANAGEMENT DELL'E-BUSINESS.
Milano, 11 maggio 2000 Al Politecnico di Milano, nel corso di un convegno, si è discusso su " La vecchia economia si fa nuova". In pratica sono state esposte una sperienze Internet a confronto nell'industria manifatturiera e nei servizi e nel contempo è avvenuta l'inaugurazione della prima edizione del Meb - Corso avanzato in Management dell'E-Business del Mip-Politecnico di Milano. Per quanto riguarda il corso si tratta del primo del suo genere in Italia, punta a formare nuove figure manageriali in grado di gestire a 360° tutti gli aspetti di un progetto di e-business (intranet, extranet, portal, e-commerce, ecc.), integrando competenze economico/gestionali, tecnologiche e di design/comunicazione. Per quanto concerne il tema del convegno di seguito esporremo l'intervento di Umberto Bertelè integrato con alcuni commenti sulle tesi emerse nel corso dell'incontro. Lo sviluppo della nuova economia nel nostro paese (e per certi versi in tutta Europa) sembra seguire - in ritardo - un ciclo che si è già visto negli US. Dopo un periodo eroico di prevalente nascita di nuove imprese, si ha la sensazione che si stiano muovendo con vigore crescente e con investimenti sempre più consistenti i cosiddetti incumbents, ovvero le imprese esistenti e consolidate. Questo è sicuramente vero per gli operatori telecom, ove (a dimostrazione dell'accelerazione dei fenomeni) una impresa giovane come Omnitel fa parte ormai a pieno diritto della categoria degli incumbents. Questo è vero per i servizi di supporto alle imprese per operare in rete, ove ad es. I.Net è nata come costola della storica Etnoteam. Questo è vero per il commercio elettronico, inizialmente identificato nell'immaginario collettivo con la sua componente B2C rivolta al consumatore finale, che ora vede una crescita relativa molto più consistente dell'altra componente B2B, riguardante gli scambi fra imprese (come dimostrano ad es. le esperienze Dalmine e Enel).       Si stanno anche modificando velocemente gli schemi concettuali e operativi dominanti sino solo a qualche mese fa.   Per le imprese che almeno in parte si rivolgono al consumatore finale, il B2B e il B2C (come dimostrano ad es. le esperienze Alitalia e Pirelli) si presentano sempre più spesso come integrati fra loro. E in generale tende ad aumentare l'integrazione fra raccordi a valle (con i clienti e con i canali distributivi), raccordi a monte (con i fornitori) e attività comprese nel perimetro dell'impresa - attraverso un complesso intergioco di intranet, extranet e internet - nell'ambito di un ripensamento talora radicale dei rapporti di filiera, che potrà avere impatti profondi sull'organizzazione delle filiere stesse: sino a promuovere la nascita di nuovi attori e decretare la morte di altri . Si confondono anche i ruoli, nel mondo complesso e articolato della rete, fra chi mette a disposizione infrastrutture, chi offre servizi per operare agevolmente in rete, chi si propone come guida per muoversi in rete e chi usa la rete per interagire con altri soggetti economici intermedi o finali: nel quadro di una frenetica ricerca, da parte di tutti, di occupare quei punti nevralgici del sistema - peraltro spesso ancora da individuare con precisione (come mostra il continuo cambiamento dei criteri con cui il mercato finanziario valuta le imprese) - ove poter riscuotere, ora o in futuro, i pedaggi più rilevanti.       Si confondono e si fondono attività virtuali nuove e attività tradizionali opportunamente rilette. Nelle imprese di nuova costituzione - si pensi al caso di una impresa B2C che non venda prodotti incorporei canalizzabili attraverso la rete - ove attività come la logistica risultano altrettanto determinanti, al crescere dei volumi, delle attività virtuali più caratterizzanti. Forse ancor più nelle imprese esistenti e consolidate, ove sono le attività virtuali di nuova introduzione a doversi integrare con le attività tradizionali riconfigurate.       L'entrata in gioco degli incumbents può essere stimolata - come avvenuto soprattutto negli US - dalla necessità di rispondere ad attackers di nuova costituzione con value propositions e business models innovativi. Ma sempre più spesso - soprattutto in Europa e in Italia ove la presenza di attackers è stata più sporadica - essa è stimolata, come mostrano gli schemi di Roger Abravanel, dalla volontà di miglioramento dell'efficienza e/o delle prestazioni o (a un gradino superiore) da quella di innovare la filiera o (ad un gradino ancora superiore) da quella di sviluppare creativamente, a partire dall'esistente, nuove idee imprenditoriali. Con due caratteristiche - che esiste, come sostiene Vittorio Giaroli, una maggior timidezza nei comportamenti degli incumbents, in Europa e in Italia rispetto agli US, soprattutto in relazione a strategie di disintermediazione che pongano le imprese in conflitto con i proprio canali di sbocco al mercato: in assenza di minacce credibili da parte degli attackers che, mettendo a repentaglio il futuro dell'impresa, fungano da pungolo; - che alcune delle operazioni portate avanti dagli incumbents, soprattutto fra quelle che comportano spin-offs, appaiono fortemente motivate dal desiderio di creare valore mediante una maggior visibilità sul mercato finanziario (motore primo di Internet) e non sempre (come d'altronde accade anche per le nuove imprese) hanno una realtà sottostante altrettanto significativa. D'altra parte, la voglia di farsi apprezzare dal mercato finanziario, o più semplicemente la voglia di darsi a poco prezzo una patina di modernità, inducono diverse imprese - è la tesi triste ma purtroppo condivisibile di Elio Catania - a privilegiare l'effetto-annuncio rispetto alle più impegnative realizzazioni concrete. L'entrata in gioco degli incumbents, ovviamente quando non solamente di facciata, ha una capacità di autoriproduzione estremamente rilevante. Perché mette in moto i loro competitori e mette in moto i loro fornitori o clienti o ambedue assieme. Perché può provocare, come visto in precedenza, processi di radicale trasformazione nell'organizzazione delle filiere tradizionali. Perché può mettere in moto una nuova ondata di scalate, volte a conquistare imprese o pezzi di imprese (quali ad es. la logistica) che risultino determinanti nel nuovo scenario. Perché attiva la domanda di nuove infrastutture, ma anche il ripensamento o il potenziamento di infrastrutture esistenti (ad es. depositi e trasporti). Perché attiva la domanda di servizi innovativi, ma anche il ripensamento o il potenziamento di servizi esistenti.       L'opinione ormai diffusa a livello generale è che questo processo di trasformazione - con la nascita di nuove imprese e la riconfigurazione delle esistenti - sia caratterizzato da un grado di necessità e di urgenza molto elevato per il nostro paese: pena la perdita di competitività per le imprese e il declino economico per il territorio, a fronte di un contesto di grande movimento in altri paesi. Umberto Di Capua ha mostrato ad es. il progressivo passaggio al soffice di una impresa tradizionalmente dura come ABB, attraverso l'esternalizzazione in joint-ventures di attività sino a ieri considerate centrali e viceversa l'acquisizione di imprese nei comparti nuovi. Roberto Galimberti ha tracciato un quadro preciso della velocità di evoluzione del mondo dei servizi innovativi. Franco Giacomazzi ha mostrato, dati alla mano, come nella composizione degli acquisti dei grandi gruppi operanti in Italia il peso come fornitori delle PMI italiane sia sensibilmente diminuito negli ultimi tempi: in buona misura per l'effetto Internet, che permette una più facile conoscenza di fornitori alternativi e una più facile interconnessione operativa con essi. In generale, in tutti gli interventi - in forma più o meno esplicita - emerge una serie di punti condivisi. Che è essenziale, innanzitutto, che tutti si rendano conto della necessità e dell'urgenza del fare, e non solo del dire. Che è essenziale che si diffondano rapidamente le conoscenze (come hanno sostenuto con forza Armando Brandolese e Carlo Ghezzi), e che soprattutto cresca una capacità diffusa di lettura dei nuovi fenomeni. Che è essenziale che si smetta di pensare al e-business come a un qualcosa di specialistico e separato dall'attività centrale dell'impresa e di affidarne la cura a qualche dirigente più o meno marginale, ma che viceversa si colga la sua strategicità per il futuro dell'impresa e che sia lo stesso top management - come sta accadendo nei casi di maggior successo e come è sempre avvenuto per le innovazioni di portata maggiore - a prendersene direttamente cura. Infolnik: http://www.impresapolitecnico.polimi.it 

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