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Giovedì 25
 
maggio 2000
 
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INTESA TELECOM ITALIA - IBM: IL MEGLIO DELL'E-BUSINESS PER IL MONDO DELLE IMPRESE NUOVI SERVIZI IN RETE A LARGA BANDA. NASCE LA PRIMA RETE ITALIANA DI INTERNET DATA CENTER

Milano, 25 maggio 2000 - Telecom Italia e Ibm Italia, principali protagonisti nel settore delle telecomunicazioni e della Information Technology, hanno deciso di unire le proprie competenze per portare avanti un'azione congiunta, a 360 gradi, nel settore dell'e-business. Le due società hanno infatti raggiunto un'intesa per lo sviluppo congiunto di soluzioni applicative e per la costituzione della prima rete italiana di Idc (Internet Data Center), per servizi di e-business "chiavi in mano". Le prime iniziative di collaborazione nel campo applicativo interessano l'e-commerce e la formazione a distanza (distance learning). I nuovi servizi saranno messi a disposizione delle imprese attraverso gli IDC. In base all'intesa, Telecom Italia e Ibm metteranno a punto dieci centri nei prossimi cinque anni. I primi due saranno realizzati a Roma e Milano entro il 2000. Grazie agli Idc le aziende potranno operare in rete senza rilevanti investimenti infrastrutturali, secondo modelli di outsourcing innovativi che si stanno rapidamente diffondendo nella Network Economy. I servizi collocati nei nuovi centri saranno aperti ad altri operatori che forniscono applicazioni su Internet, quali Isp (Internet Service Provider) e Asp (Application Service Provider), e costituiranno un importante volano di crescita dell'e-business in Italia. Telecom Italia assicurerà la disponibilità di servizi a larga banda di nuova generazione presso gli Idc e presso le sedi delle imprese attraverso le proprie infrastrutture in fibra ottica diffuse sul territorio nazionale. A IBM sarà affidata la realizzazione e l'integrazione di hardware e software e la gestione dei centri. L'integrazione dei sistemi dei due operatori garantirà ai clienti sicurezza contro i rischi telematici e una gestione operativa completa 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana. Le iniziative di Telecom Italia e Ibm si rivolgono a un potenziale di utenti estremamente ampio: imprese di ogni settore dell'economia, enti e istituzioni. Sono infatti oltre 150 mila le medie imprese italiane chiamate in questi anni a forti trasformazioni per mantenersi competitive nei nuovi mercati della Network Economy. A queste imprese i centri offriranno soluzioni a costi operativi contenuti, con la possibilità di utilizzare formule "pay per use", legate agli effettivi consumi ed ai volumi di transazioni. Nel quadro di questa intesa, Telecom Italia e Ibm intendono anche fornire un particolare sostegno allo sviluppo di aziende che nascono su Internet, secondo modelli cosiddetti di "incubazione" che stanno contribuendo in modo significativo alla crescita dell'economia in rete. "Telecom Italia - ha dichiarato Roberto Colaninno, Presidente e Amministratore Delegato di Telecom Italia - si pone con questa iniziativa come importante interlocutore nel nuovo mercato delle soluzioni Internet per le aziende." "Obiettivo di questa intesa - ha proseguito Colaninno - è quello di offrire tecnologie, servizi e applicazioni che possono contribuire a far raggiungere alle imprese il miglior livello di produttività ed efficienza possibili". "Internet è un'opportunità enorme per tutte le imprese del nostro paese," ha affermato Elio Catania, Presidente e Amministratore delegato della Ibm Italia. "Con questo progetto intendiamo accelerare e semplificare il processo di trasformazione su Internet delle aziende italiane e valorizzarne capacità e creatività. La Ibm riconferma con questa iniziativa il proprio ruolo di partner delle imprese nel loro continuo processo di innovazione". "Gli Idc - ha aggiunto Rocco Sabelli, Responsabile di Telecom Italia Wireline - costituiscono un elemento essenziale e irrinunciabile nella strategia di sviluppo dei servizi di trasmissione dati innovativi e dei servizi applicativi in rete. La realizzazione di una rete italiana di Idc, insieme al grande patrimonio che Telecom Italia mette a disposizione per quanto riguarda l'uso della larga banda, rappresenta quindi un passaggio fondamentale nella trasformazione delle aziende italiane in moderne ed efficienti e-company". "I centri che realizzeremo insieme offriranno a migliaia di aziende servizi e tecnologie di qualità elevata", ha dichiarato Ugo Guelfi, General Manager Ibm Global Services South Region. "L'obiettivo è diffondere un modo nuovo, più semplice e immediato, di accedere alle tecnologie di rete e di tradurle in vantaggi competitivi."

E.BISCOM: CONTATTI CON PAOLO MIELI E ANTICIPA A SETTEMBRE IL CABLAGGIO DI MILANO
Milano, 24 maggio 2000- Nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri per la presentazione dei servizi di Fastweb la societa' di tlc controllata per il 55,3% da e.Biscom e per il 36,4% da Aem, è stato annunciato che a giungo iniziera' a dare i propri servizi al centro di Milano. Da settembre, poi, cablera' quartiere dopo quartiere tutta la citta' e progettera' l'espansione in tutta Italia. "Abbiamo anticipato i tempi - ha detto Silvio Scaglia - Pensavamo di iniziare a offrire i servizi a Milano solo a fine 2000". Oltre a ciò l'amministratore delegato di E.Biscom ha confermato i contatti con Paolo Mieli l'ex direttore del Corsera. Scaglia ha affermato ''Non posso confermare accordi, ma ci sono stati dei contatti'' ha quindi proseguito affermando che: ''Per sviluppare i nostri servizi cerchiamo un nuovo modo di pensare i contenuti''. Sempre in merito all'argomento "contenuti" Francesco Micheli, presidente di e.Biscom ha sottolineato che una joint venture con la Rai e' gia' stata stretta ''ma non e' in esclusiva, siamo aperti ad accordi anche con Mediaset''. In merito a Dix.it, la cordata in gara per l'Umts, Scaglia ha affermato che esiste lo spazio per un altro socio. Ecco chi sono gli altri otto operatori: Tim, Omnitel, Wind, Blu. le quattro società già titolari di licenze Gsm sono naturalmente in pole position. Dovranno comunque partecipare anch'esse alla gara. Dix.It composta da: Ifil, Pirelli, Banca di Roma, e.Biscom, Planetwork, Securfin e Aem. Andala É la società di Franco Bernabè e Renato Soru, patron di Tiscali (i due sono rispettivamente presidente e amministratore delegato). Con un aumento del capitale sociale sono entrati nell'azionariato Cir (15%), Rcs (3%), Hdp (2%), Gemina (1%), San Paolo Imi (10%), Pino Venture (2%) e Rothschild Italia (1%). Acea-Telefonica si tratta di una joint venture costituita dalla municipalizzata romana per l'energia e dalla compagnia telefonica spagnola e titolare di una licenza fissa. Amministratore delegato è Paolo Cuccia.
Tu Tlc Utilities. É la nuova compagnia di telecomunicazioni che fa capo a Alitalia. 

TISCALI: PROBABILE IN AUTUNNO L'AUMENTO DI CAPITALE 
Milano, 25 maggio 2000 - Nel corso di un' incontro tenutosi ieri presso la Borsa di Milano con gli analisti finanziari, Renato Soru ha affermato che " 'Oggi i mercati non sono favorevoli e quindi Tiscali ritornera' solo quando ci saranno le condizioni per farlo '', pertanto l'operazione, inizialmente prevista per maggio, di aumento di capitale per un complessivo di 10 milioni di azioni riservato a investitori istituzionali, con ogni probabilità verrà effettata in autunno. Nel frattempo va ricordato che di recente la società guidata da Renato Soru ha raggiuto i 2,1 milioni di abbonati Internet di cui 1,6 milioni sono registrati in Italia e circa 500 mila in Europa

CHL: "LA QUOTAZIONE IN BORSA DARA' ANCORA MAGGIOR VALORE AL NOSTRO PORTALE VERTICALE DI TECNOLOGIA"
Milano, 25 maggio 2000 - Parte il 29 maggio l'Opvs. 1) Arricchimento dei "contenuti " del portale; 2) Copertura degli investimenti in marketing e in innovazione tecnologica; 3) Politica di acquisizioni e alleanze strategie; questi.gli obiettivi indicati nel corso della presentazione, che potranno essere realizzati _grazie ai mezzi finanziari provenienti dalla quotazione. Nel corso di un incontro con la stampa economico/finanziaria Stefano Bargagni, Presidente di Chl, e il top management della Società hanno illustrato il business model del portale verticale di tecnologia e le strategie che Chl si ripromette di attuare. Sono inoltre state presentate le modalità dell'Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione delle azioni, che si prevede abbia inizio il 29 maggio prossimo e si concluderà il giorno successivo. L'operazione, guidata da Goldman Sachs International in qualità di Global Coordinator, Bookrunner e Lead Manager della tranche istituzionale e da Banca Commerciale Italiana, Co-Global Coordinator, che agirà anche come Lead Manager dell'Offerta Pubblica, Sponsor e Specialist, consiste in un'Offerta Globale di n. 1.281.605 azioni ordinarie da nominali 0,20 euro ciascuna, con godimento 1 gennaio 2000. Le azioni provengono per l'88% circa da un aumento di capitale con esclusione del diritto d'opzione ai sensi dell'art. 2441, 5' comma del c.c.; il 12% circa delle azioni sono invece messe a disposizione da alcuni soci di Chl. L'Offerta Pubblica riguarderà un minimo di n. 320.400 azioni, pari al 25% circa dell'Offerta Globale. Nell'ambito della stessa, Chl ha riservato una quota a coloro che risultavano iscritti al sito www.chl.it alla data del 20 maggio 2000, fino ad un massimo di n. 160.200 azioni, pari a circa il 12% dell'Offerta Globale. Un contestuale collocamento privato sarà rivolto ad investitori professionali italiani ed istituzionali esteri, inclusi alcuni negli Stati Uniti, per un ammontare massimo di n. 881.205 azioni. Altre 80.000 azioni verranno collocate ad alcuni consulenti, collaboratori e Amministratori della Società. Alcuni azionisti hanno inoltre concesso al Global Coordinator un'opzione di acquisto, al prezzo di offerta (Greenshoe) per massime 192.242 azioni, pari al 15% dell'offerta globale, che potrà essere esercitata nei 30 giorni successivi all'avvio delle negoziazioni. Al termine dell'operazione e dopo l'eventuale esercizio dell'opzione di Greenshoe, il 25,5% circa del capitale della Società sarà posseduto dal mercato. Nel capitale sociale di Chl S.p.A. è oggi presente Schroder Ventures, con una quota del 22% circa. La restante parte del capitale fa capo ai soci fondatori, tra cui Stefano Bargagni, attuale Presidente della Società. In un mercato in rapida espansione Chl ha dimostrato di essere sempre in grado di intuire in anticipo le opportunità tanto nel settore dell'Information & Communication Technology B2C (Business to Consumer) quanto nel settore della pubblicità on line e del B2B (Business to Business). Un modello del tutto peculiare di portale verticale - caratterizzato da una tecnologia proprietaria ampiamente scalabile e da una strategia "Clicks and Mortar", che integra saldamente la parte Web del business con gli aspetti della consulenza e della logistica che si realizzano in maniera tradizionale - ha fatto di Chl una realtà che vanta un'efficiente performance operativa. Il business model è incentrato su una comunità in forte crescita, che al 31 marzo scorso già contava circa 350.000 iscritti e che trova sul sito www.chl.it non solo un'ampia e qualificata gamma di offerta di prodotti, ma anche informazioni, "contenuti" e opportunità di approfondire i temi della tecnologia che vanno dalla formazione on line alle offerte di lavoro della "new economy". Obiettivi da realizzare con i mezzi raccolti con il collocamento: Chl vanta già un track record significativo in termini di capacità di stringere partnership strategiche, come provano gli accordi conclusi, ad esempio con Iol, Ics-Olivetti, Mail Boxes e con Talent Manager. Proprio sul proseguimento di tale politica in termini di acquisizioni e di alleanze strategiche saranno localizzati parte dei mezzi che verranno raccolti con il collocamento azionario; mezzi disponibili peraltro anche per sostenere il processo di espansione di Chl, se dovessero presentarsi interessanti opportunità di investimento sulla scena internazionale. Per la Società sarà prioritario indirizzare i fondi che raccoglierà con la quotazione alla copertura degli investimenti in marketing e in innovazione tecnologica. Questi ultimi sono infatti una chiave di volta per arricchire i "contenuti" per la comunità, sviluppare l'attività Internet, tanto in termini di e-commerce quanto in termini di ricavi pubblicitari, in un circolo virtuoso che delinea un chiaro percorso verso la profittabilità.

INVESTNET FIRMA NUOVI ACCORDI COMMERCIALI E SI PREPARA PER LA QUOTAZIONE IN BORSA
Milano, 25 maggio 2000 - InvestNet ha presentato oggi alla stampa italiana i propri piani di sviluppo e ha annunciato la firma di nuovi accordi commerciali con tre dei maggiori Gruppi di servizi finanziari italiani. Ha inoltre comunicato la propria trasformazione in SpA e le nomine di Ugo Assi alla carica di Presidente e di Ezio Maurizio a quella di Amministratore Delegato. Nel mondo in rapida espansione del trading on-line, il livello di confusione in merito ai servizi offerti sta diventando uno dei maggiori problemi, sia per una corretta gestione dell'attività che per la stessa crescita del business. In particolare, la rapidità, la trasparenza e la certezza dell'esecuzione degli ordini, caratteristiche essenziali per chi investe seriamente sui mercati finanziari, sono spesso disattese. InvestNet intende rispondere alle esigenze di qualità che vengono dal mercato e offrire alle Banche e alle Sim i propri servizi di trading on-linc direttamente mutuati da Townsend Analytical ed utilizzati anche da una delle maggiori Ecn (Klectronic communication network) americane, Arcipelago di Chicago. Si tratta di servizi che offrono informazioni on-line, precise e di facile accesso, sulle maggiori Borse internazionali, strumenti analitici di investimento completi e del più alto livello di aggiornamento, ma soprattutto trading elettronico diretto, in tempo reale - il cosiddetto Dat - Direct Access Trading - che non frappone alcun intermediario, neppure elettronico, tra l'operatore e la Borsa. Questa offerta di servizi di alto livello qualitativo ed innovativo, ha trovato in questi ultimi mesi una conferma delle sue potenzialità di diffusione nella firma di tre importanti accordi commerciali con Iccrea (Istituto centrale delle casse rurali e artigiane), Cedacri Nord (Centro elaborazione dati dell'Associazione delle Casse di Risparmio) e proprio in questi giorni, con Banca Mediolanum. InvestNet - che tra i propri Clienti già annoverava tra gli altri Sia-Ced Borsa, Banca Generali, Twice Trade - ritiene di poter partire da questi primi successi di mercato per dare avvio ad una vincente strategia di marketing, che prevede l'introduzione in Europa di servizi di trading on-line fondati su software con caratteristiche tccnologiche di livello americano, Entro il 2000, InvestNet lancerà iniziative simili a quella italiana in Germania, Spagna, Francia, Benelux, Gli azionisti di InvestNet - il management, la Townsend Software International, Società del Gruppo statunitense Townsend Analytical che ha disegnato e possiede il sofware operativo del servizio offerto al mercato, e i due Partners di venture capital Kiwi I e 3i - hanno deciso di trasformare InvestNet in una SpA e di nominare Ugo Assi e Ezio Maurizio, ai vertici della Società. Questi passi sono motivati da piani di sviluppo commerciali e finanziari che prevedono una rapida espansione sia in Italia che negli altri Paesi europei. La mission di InvestNet è l'introduzione sui mercati italiano ed europeo di servici di trading on-line di standard qualitativo americano. L'offerta sulla quale si basa è totalmente diversa da altre esistenti in Italia che utilizzano la terminologia di trading on-line ma sono per lo più sistemi di semplice raccolta e canalizzazione degli ordini. I servici di InvestNet - basati sul software della Townsend Analvtics, una delle più attive sofware-houses americane del settore - sono invece il risultato più avanzato dell 'espericenza accumulata nel Paese nel quale l'on-line trading ha raggiunto il massimo livello di diffusione e, di qualità tra un pubblico di investitori altamente sofisticati, II servigio proposto da InvestNet permette a Banche e Sim di offrire ai propri Clienti, anche i più esigenti, il meglio della tecnologia a livello internazionale, in tempo reale, trasparente e senza intermediari tra operatore e Borsa. Le principali caratteristiche del servizio sono: La tecnologia "push" che utilizza Internet per fornire all'utilizzatore solo i dati a cui è interessato, con variazioni in tempo reale e con ogni genere di collegamento, compreso quello al Gsm. La raccolta dei dati viene effettuata su server presso l'InvestNet Center: l'utilizzatore può quindi connettersi e disconnettersi quando crede ma l'andamento del suo portafoglio sarà sempre aggiornato in ogni momento. Le informazioni in tempo reale sono fornite da Standard&Poor's, Franco Press, Financial Times, Ansa etc. Inoltre il Cliente riceve dati diretti dalla Borsa di Milano, dal Nyse, dal Nasdaq e, entro breve, dalle altre maggiori Borse internazionali. Il servizio offre più di 30 strumenti di analisi di facile utilizzo e una enorme serie di dati storici che possono essere elaborati in grafici e charts. Il metodo di trading elettronico e di semplicità e sicurezza estreme: si clicca sul nome del titolo interessato, automaticamente si apre una pagina-ordine e scende il prezzo del momento; una volta aggiunti gli altri i dati rilevanti (quantità, etc), si clicca su "buy" o su "sell ed entro pochi secondi si ottiene la. conferma dell'esecuzione dell'ordine. L'accesso è previsto a tutti i maggiori mercati azionari mondiali. In ogni momento, il Cliente può vedere l'andamento del proprio portafoglio, aggiornato in tempo reale. InvestNet nasce nel 1999 come successore di una Srl esistente, "Informatica + Mangement", distributrice di dati ed analisi finanziarie. All'inizio del 1999, i fondatori hanno deciso il passaggio a un'attività focalizzata sul trading on-line e hanno concordato con Townsend Software International il ruolo di Socio oltre che di Partner tecnologico. Sulla base di un business plan triennale e di una valutazione iniziale del valore della Società, realizzata da Kpmg, è iniziata la ricerca di Partner di venture capital conclusasi con gli accordi realizzati con Kiwi 1 e 3i. Alla fine del 1999, sono stati firmati i primi accordi commerciali con Sia-Ced Borsa, Banca Generali e Twice Trade. Nei giorni scorsi sono stati perfezionati gli accordi con Iccrea, Cedacri e Banca Mediolanum, La struttura societaria vede al vertice InvestNet International Holding, Società lussemburghese che controlla una capogruppo operativa, InvestNet Holding BV, che a sua volta controlla o controllerà le diverse InvestNet nazionali già esistenti o in via di costituzione in Italia, Germania, Spagna, Francia, Olanda. Dal punto di vista industriale, InvestNet è organizzata in tre settori: Vendite e assistenza ai clienti; Produzione (i service centers e la gestione delle connessioni); Software, Design e manutenzione (queste ultime gestita direttamente da Townsend Analytìcs di Chicago). II 45 % di InvestNet International Holding è controllato dai fondatori e dal management della Società. Il 22% è controllato da Townsend Software International, società che fa capo a Townsend Analytical Inc, la società di Chicago che ha disegnato e possiede il software con il quale opera InvestNet. Un altro 21% del capitale è stato sottoscritto da Kiwi I, fondo di venture capital specializzato in investimenti hi-tech che vede la partecipazione di Elserino Piol. II 10% delle quote è posseduto dal britannico 3i Group Plc, uno dei maggiori gruppi europei di venture capital. Il rimanente 2% è detenuto da Cdc - Computer Discount Company -Società italiana distributrice di hardware e software. Infolinc www.investnetwork.com 

GUADAGNARE IL 1600% IN TRE MESI CAMPIONATO ITALIANO TOP TRADER DI BORSA  MIGLIORE NEL TRADÌNG ON-LINE È ACHILLE CAPECCE, MI INGEGNERE MOLISANO DI 27 ANNI
Milano, 25 maggio 2000. In soli tre mesi ha trasformato i suoi 25 milioni di lire iniziali in più di 415 milioni, con un rendimento di quasi il 1.600%. Questa la straordinaria performance di Achille Capecce, ventisettenne ingegnere di Termoli in provincia di Campobasso, trader di Borsa di professione, vincitore della seconda edizione del Campionato Italiano Top Trader di Borsa con Denaro Reale(r), svoltosi dal 1° febbraio al 2 maggio di quest'anno e conclusosi ufficialmente oggi con la premiazione dei migliori classificati. Il primo posto in questa particolare competizione, che chiama i partecipanti a investire in borsa il proprio denaro direttamente tramite Internet, Capecce se lo è aggiudicato per il secondo anno consecutivo, precedendo questa volta 114 concorrenti da tutta Italia: uomini e donne provenienti dalle più diverse attività e con età fra i 23 e i 66 anni. Achille Capecce era arrivato primo anche nell'edizione 1999 del Campionato con un rendimento del 601% in 3 mesi. Ottimi tuttavia anche i risultati conseguiti da Alessandro Scotto di Vetta, 25 anni, di Bacoli (Napoli), appassionato di informatica, secondo classificato con un una performance del +482% (da 25 a 145 milioni di lire), e dal ventottenne Francesco Nassetti di Lido di Ostia (Roma), trader a tempo pieno da sei mesi, con una performance del +155%, piazzatosi al terzo posto sempre nella categoria "Top trader" riservata a chi parte da una disponibilità iniziale superiore a 25 milioni. Giovanni Borsi, 40 anni, parmense, consulente aziendale, è risultato invece il primo nella categoria "Mini trader", riservata a chi aveva una disponibilità iniziale inferiore, che è partito con un milione per concludere con 11. Il Campionato Italiano Top Trader di Borsa con Denaro Reale(r), l'unico in Europa impostato su compra-vendite reali, è un appuntamento annuale organizzato dalla newsletter di borsa LombardReport.com, dal settimanale finanziario Borsa & Finanza, dal Club di Borsa, società specializzata nella fornitura dei dati borsistici di fine giornata, e da Directa sim, il primo broker telematico italiano, che ha fornito a tutti i concorrenti l'infrastruttura tecnologica e i relativi servizi per operare in tutta sicurezza e con velocità su Internet. Ai vincitori, oltre ad una targa ricordo, è andato un riconoscimento che consentirà loro di mettersi in luce e di essere ufficialmente riconosciuti come i migliori trader. Il primo classificato, inoltre, curerà una rubrica di previsioni di Borsa sul settimanale Borsa & Finanza e avrà l'opportunità di fornire la propria consulenza a VeroTrading e LombardReport.com. I 74 partecipanti nella categoria Top trader hanno trattato complessivamente 17.253 ordini nel periodo del concorso, con una media giornaliera di 3,5 ordini a testa, e un intermediato totale di 202,7 miliardi. I primi tre classificati hanno intermediato rispettivamente 79,2, 18,7 e 11,7 miliardi, contando nel loro insieme per più della metà dell'intermediato complessivo. In termini di ordini i primi tre ne hanno eseguiti rispettivamente 1.901 (media giornaliera 31), 332 (media 5,5) e 938 (media 15,6), con una incidenza quindi rispettivamente dell' 11%, 2% e 5% sul totale degli ordini. Nella categoria Mini trader invece l'intermediato totale dei 41 partecipanti è risultato di 17,9 miliardi per un numero totale di ordini pari a 5.939 e una media giornaliera di 2 ordini per partecipante. I primi tre classificati hanno registrato un intermediato rispettivamente di 3,1, 2,3 e 1,4 miliardi, pari nel loro insieme al 37% dell'intermediato complessivo. In termini di ordini essi ne hanno fatti registrare rispettivamente 672 (media giornaliera 9,5), 1.678 (media 28) e 661 (mediai 1), pari nel loro insieme a più della metà degli ordini complessivi. Il titolo più trattato dai Top trader è stato il warrant emesso da Unicredito su Olivetti call 4 con scadenza giugno 2000, mentre per i Mini trader il preferito è stato il warrant emesso da Citibank su Unicredito call 5 scadenza giugno 2000. "La prima edizione del concorso risale all'anno passato, quando intuimmo che i tempi erano maturi per organizzare anche in Italia una competizione analoga a quelle che da anni si effettuano negli Stati Uniti." ha affermato Emilio Tomasini, Direttore di LombardReport.com nel corso della cerimonia di premiazione "Una nuova figura si sta imponendo nel panorama economico italiano: il trader. Sicuro di sé, compra e vende azioni via Internet senza passare da istituti di credito e senza seguire i suggerimenti di nessuno ma semplicemente collegandosi al listino telematico con il proprio PC o il proprio telefono cellulare." "Oggi in Italia il trading on line è una realtà consolidata e in continua espansione." ha dichiarato da parte sua Massimo Segre, Presidente di Directa sim "Sono migliaia gli investitori indipendenti che operano sul mercato azionario, alcuni addirittura per professione. Ormai il trading on line rappresenta una percentuale di tutto rispetto sull'intermediato di borsa. Con l'apertura della sessione After Hours questa percentuale è destinata ad aumentare ulteriormente. Per Directa, che ha inventato nel 1995 il trading on line in Italia, era quindi naturale partecipare all'organizzazione di questo campionato". "In un mercato in piena esplosione, quello di 'Top Trader di Borsa' è un riconoscimento che può aprire le porte per affermarsi professionalmente nel settore." afferma Alessandro Secciani, Direttore di Borsa & Finanza "La nostra, che è una pubblicazione specializzata, non ha voluto limitarsi ad essere spettatrice del Campionato, ma ha deciso di avere un ruolo attivo nella sua organizzazione." Dagli Stati Unitì all'Italia. La storia del Campionato- II primo Campionato di Trading di Borsa è stato disputato negli USA nel 1983. US Investing Championship (questo il nome della manifestazione) riscosse subito successo e la stampa cominciò a seguirne l'andamento (Barron's, il principe dei settimanali finanziari statunitensi, gli dedicava uno spazio fìsso in prima pagina). Per molte persone è stato un trampolino di lancio verso nuove professioni. Alcuni dei vincitori susseguitisi negli anni sono poi diventati importanti gestori di fondi e rinomati analisti dell'industria finanziaria. Ancora oggi la nota società di brokeraggio Robbins Trading Company organizza un analogo campionato di trading. Martin Shwartz e Larry Williams, i più famosi traders mondiali, fecero i loro primi passi proprio partecipando a questi due campionati. Quando vi parteciparono erano ancora del tutto sconosciuti. La vittoria segnò l'inizio della loro ascesa. Il Campionato Italiano Top Trader di Borsa con Denaro Reale ricalca gli scopi e i meccanismi di quelli statunitensi. Una gara per mettere a confronto l'abilità dei traders. Un unico e inderogabile parametro di giudizio per decretare il vincitore: la performance rispetto al capitale iniziale. Niente di virtuale, denaro sonante-Anche quest'anno il Campionato era aperto a tutti e il regolamento prevedeva la duplice possibilità di iscriversi o con il proprio nome o utilizzando uno pseudonimo. Nessuna tassa di iscrizione (nemmeno le spese di apertura conto) e commissioni operative molto basse (1,3 per mille per tutta la durata del campionato).

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