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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 01 Ottobre 2013
DICHIARAZIONE DELLA CE E DELLA BCE IN SEGUITO ALLA CONCLUSIONE DELLA QUARTA REVISIONE DEL PROGRAMMA DI ASSISTENZA FINANZIARIA PER LA SPAGNA  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - Una delegazione della Commissione europea, di concerto con la Banca centrale europea, ha effettuato la quarta revisione del programma di assistenza del settore finanziario per la Spagna dal 16 settembre al 27 settembre 2013. Il Fondo Monetario Internazionale ha inoltre partecipato alla rassegna, svolgere il proprio ruolo come un monitor indipendente. Riunioni hanno partecipato anche dal Meccanismo europeo di stabilità e l´Autorità bancaria europea. Sulla base di tale riesame, si può concludere che il programma rimane sulla pista. Mercati finanziari spagnoli hanno ulteriormente stabilizzato. Dopo il calo dei rendimenti dei titoli di Stato, le condizioni di finanziamento per i grandi settori dell´economia sono migliorate, in mezzo a una minore volatilità. La situazione di liquidità e la struttura di finanziamento del settore bancario spagnolo hanno ulteriormente migliorato i depositi bancari sono aumentati e le banche spagnole stanno riguadagnando l´accesso ai mercati del finanziamento. La posizione di solvibilità delle banche spagnole è rimasto tranquillo dopo la ricapitalizzazione di parti del settore bancario, il trasferimento di beni a Sareb (la società spagnola di gestione patrimoniale) e complessive guadagni positivi risultati delle banche spagnole oltre 2013 finora. Il processo di ristrutturazione delle banche con aiuti di Stato ricevuti è ben avviato, guidato da piani di ristrutturazione, come adottato dalla Commissione europea. Gli esercizi di ripartizione degli oneri previsti con gli azionisti delle banche e obbligazionisti giovani sono praticamente completati. La conformità ai requisiti di politica orizzontale nel memorandum d´intesa è quasi completa, e, in tal modo, il governo, il quadro normativo e di vigilanza del settore bancario spagnolo è stato rafforzato, che si traduce in una maggiore capacità di ripresa shock del settore bancario per il futuro. Sforzi per adottare le misure concordate e la loro attuazione devono continuare come previsto, in particolare nel settore della riforma della governance delle casse di risparmio. Passi sono già stati compiuti al fine di migliorare l´intermediazione finanziaria non bancaria. Tuttavia, il contesto economico più ampio ha continuato a pesare sul settore bancario. Prestiti all´economia continui a contrarsi in modo sostanziale, in particolare nel contesto di debolezza della domanda di nuovi prestiti e persistente frammentazione del mercato bancario dell´Ue. Mentre ci sono i primi segnali di una stabilizzazione economica generale, sia per il settore privato e pubblico devono ridurre le loro scorte di debito andando avanti, e la regolazione del mercato immobiliare è ancora in corso. Entrambi gli elementi ancora incidono sulle prospettive di redditività delle banche, anche se la maggior parte degli effetti di beni immobili beni deterioramento sulla redditività delle banche è già stato rappresentato attraverso il provisioning speciali. Pertanto, i supervisori ei responsabili politici devono continuare a seguire con decisione il processo di stabilizzazione del settore bancario. Diagnosi corretta sostenuta del resilienza scossa e la solvibilità del settore bancario spagnolo rimane vitale. Gli sforzi per aumentare la trasparenza dei bilanci delle banche spagnole sono importanti, e quindi le recenti iniziative per armonizzare il trattamento dei prestiti rifinanziati e ristrutturati sono i benvenuti. Inoltre, l´attuale sviluppo di un esercizio lungimirante del settore bancario da parte del Banco de España appare come uno strumento di controllo utile. L´economia sta mostrando segni di toccare il fondo, sostenuti in particolare dalle esportazioni nette. Andando avanti, lo scenario centrale rimane quello di una lieve ripresa dell´attività, come la correzione in corso degli squilibri esterni e interni e alta disoccupazione mettere un coperchio sulla crescita del prodotto. Progressi visibili nel programma di riforme hanno contribuito alla ripresa della fiducia dell´economia spagnola negli ultimi mesi. E ´fondamentale che l´impulso alle riforme positivo è mantenuto, in modo da assicurare il rapido completamento dei processi legislativi e di esecuzione in corso. Questi includono riforme per stabilizzare il sistema pensionistico, unificare il mercato interno spagnolo, liberalizzare i servizi professionali, consegnare efficace amministrazione più locale e pubblica e rendere prodotti e dei servizi più dinamici. Queste riforme sosterranno il processo di aggiustamento e la competitività e contribuire a sostenere il risanamento durevole fiscale, che rimane essenziale per arginare e invertire l´aumento del debito pubblico. Rispettando il percorso di riduzione del disavanzo concordato è essenziale per invertire l´aumento del debito pubblico e consolidare il miglioramento della fiducia del mercato. La prossima revisione è prevista per il mese di dicembre 2013.  
   
   
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, DOPO L´INCONTRO CON IL PRESIDENTE DI CAPO VERDE, JORGE CARLOS FONSECA  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 – “ Buon pomeriggio, signore e signori, E ´davvero con grande piacere che ricevo oggi qui nella sede della Commissione europea, il Presidente della Repubblica di Capo Verde, Jorge Carlos Fonseca, il mio caro amico, che questa è la sua visita ufficiale a Bruxelles. Come sapete ho visitato Capo Verde nel mese di ottobre dello scorso anno, e continuo a ricordare che visita un hotel rilassante. Posso davvero dire che da quando ho assunto la Presidenza della Commissione, circa 10 anni fa, abbiamo mantenuto, Capo Verde e la Commissione europea, una intensa agenda bilaterale! Durante i dieci anni sono stato anche testimone della evoluzione dello sviluppo socio-economico del Capo Verde, per il quale tra l´altro ha avuto l´occasione per congratularmi con il Presidente di Capo Verde. Ma permettetemi anche estendere queste congratulazioni a tutti gli abitanti di Capo Verde, che è stato il grande pioniere di questo progresso. Capo Verde continua ad essere un punto di riferimento e un modello per la regione il modo in cui si è sviluppato un paradigma di sviluppo sostenibile che ha avuto più tempo per laurearsi al paese a medio reddito, che è ancora più rilevante se si considera il fatto di Capo Verde hanno praticamente senza risorse naturali e hanno una situazione geografica difficile. In questo sviluppo non è ignaro, ne sono certo, il fatto che il Capo Verde ha istituzioni democratiche stabili, consolidati, che avvenne nei 40 anni della sua indipendenza. E ´davvero un modello per molti paesi in Africa e molti paesi in via di sviluppo. La prova che la democrazia si possa passare da paesi in via di sviluppo in un paese a reddito medio. Io credo che le istituzioni e gli sforzi in buona governance sono un buon esempio. Sono stato la scorsa settimana a New York, dove ha partecipato a riunioni ad alto livello organizzati dal Segretario generale delle Nazioni Unite Obiettivi del Millennio, e anche sullo sviluppo sostenibile, che si è sviluppato proprio questi argomenti: come conciliare lo sviluppo economico e la democrazia sociale politica e dei principi di buon governo. E come possiamo contribuire attraverso questi principi per l´eliminazione della povertà e lo sviluppo sostenibile. E l´esperienza di Capo Verde è ormai citata come un buon esempio in questo campo. E sono ueste sono le ragioni per cui abbiamo deciso di istituire un partenariato speciale con Capo Verde e l´Unione europea per mantenere un collegamento molto importante per il futuro del paese. Durante l´incontro di oggi, ho avuto l´opportunità di esprimere al Presidente di Capo Verde con precisione il nostro impegno, l´impegno dell´Unione europea di continuare a sostenere Capo Verde, in particolare nelle varie sfide che deve affrontare, la competitività, lo sviluppo umano, la coesione sociale e anche la lotta contro la povertà. Oggi abbiamo anche discutere l´attuazione della nostra partnership, che ero orgoglioso di lanciare nel 2007, ed è un elemento chiave del nostro rapporto bilaterale - e, aggiungo io, del resto, un caso unico nel rapporto con i paesi Acp. Questo particolare la nostra partnership ha consentito notevoli progressi, l´ultimo esempio è l´entrata in vigore degli accordi di facilitazione del visto e di riammissione, ancora una volta gli unici tali accordi che abbiamo con un paese sub-sahariano. Tra l´altro era sulla mia visita a Capo Verde hanno firmato il presente accordo. Ma vogliamo approfondire ulteriormente questa collaborazione in particolare nei settori della sicurezza, delle energie rinnovabili o le informazioni e la tecnologia, per esempio. A tal fine, nonostante la laurea di Capo Verde come un paese a medio reddito, manterremo lo stesso livello di supporto nel 11 ° Fes, che ha avuto fino ad ora (circa 55 milioni di Euro). Questa è stata la proposta della Commissione europea di cui sono sicuro che i nostri membri saranno Benvenuti Regno positivamente. Abbiamo anche n quadro degli scambi bilaterali, ha mantenuto un rapporto privilegiato con il più grande partner commerciale dell´Ue e il maggiore investitore nel Paese. Vogliamo continuare ad approfondire questo rapporto e per questo motivo la Commissione ha proposto di recente Capo Verde come uno dei paesi che potranno beneficiare del cosiddetto sistema di preferenze generalizzate (Spg +), che consentirà prodotti capoverdiani continuare ad accedere al mercato europeo condizioni molto favorevoli. Questo processo è ancora in corso in seno al Consiglio e al Parlamento europeo, ma anche qui credono in un esito positivo per Capo Verde. D iscutimos anche al nostro incontro la situazione politica e della sicurezza in Africa occidentale, compresa la lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di droga e il terrorismo, tutti gli aspetti che riguardano alcuni dei paesi della riunione, uno dei quali per inciso Guinea Bissau. L´unione europea e Capo Verde hanno un rapporto molto stretto per quanto riguarda la sicurezza e la stabilità regionale e di questa zona, la stabilità della regione è anche un ambito in cui possiamo cooperare in futuro in maniera più intima e più vantaggioso per entrambi. Mi vuoi dire, signor Presidente, ho avuto il grande piacere di darvi il benvenuto qui. Non ho potuto ricambiare appieno l´ospitalità Capo Verde, ma ero grato di rivederlo. E so che è anche un sostenitore di questo rapporto con l´Unione europea. Nello scorso anno, quando ho visitato Capo Verde mie prime parole sono state per gli squali azzurri, la squadra di calcio nazionale di Capo Verde, che desiderano tutto il meglio in Africa Coppa delle Nazioni. Quest´anno voglio troppo, la mia prima preoccupazione quando ho visto il Presidente - si tratta di una ironia, naturalmente, non era un grosso problema - ma è stato chiesto come stava la qualificazione per la Coppa del Mondo 2014 in Brasile . E voglio congratularmi con i grandi squali qualificazione blu e desiderare la nazionale di Capo Verde ogni successo. In realtà voglio augurare a tutti gli abitanti di Capo Verde tutti i migliori in quello che è un progetto di sviluppo importante per il paese che siamo così connessi, ma anche quello che è un progetto che interessi entrambe le democrazie e, inoltre, che le questioni troppo da Europa . Grazie.”  
   
   
DICHIARAZIONE DEL COMMISSARIO JOHANNES HAHN IN OCCASIONE DEL CONSIGLIO AFFARI GENERALI: GLI STATI MEMBRI DEVONO URGENTEMENTE TROVARE ACCORDO CON IL PARLAMENTO EUROPEO SULLA RIFORMA DELLA POLITICA DI COESIONE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - Nel corso di un incontro di ieri con ministri Esteri Ue e l´Europa al Consiglio Affari generali a Bruxelles, il commissario per la Politica regionale Johannes Hahn, ha detto che gli Stati membri e il Parlamento europeo devono colmare le loro divergenze sulla riforma della politica di coesione in vista dei colloqui critici entro questa settimana. L’accordo sui piani per riformare la politica e per creare una serie di norme comuni per i fondi comunitari è necessario anche per l´approvazione definitiva del bilancio dell´Unione europea 2014-2020. Il Commissario Hahn ha detto, "Non vi è una vera e propria urgenza ora di trovare un accordo e di trovare un compromesso ragionevole Ogni istituzione -. Stati membri, il Parlamento e noi della Commissione ha il dovere di muoversi per raggiungere un accordo." "Più ritardiamo, più ci mettiamo in discussione l´impatto di più di 400 miliardi di euro di investimenti in Europa e la possibilità di recupero e di crescita." "Siamo vicini a un accordo su pochi punti rimasti -. Condizionalità macroeconomica, riserva di efficacia, di co-finanziamento e di finanziamento pre - Esorto gli Stati membri e il Parlamento ad esplorare un terreno comune, ponte le loro differenze e sigillare l´affare quando si incontrano per la fondamentale ´trilogo´ parla il Mercoledì ". "La politica di coesione dell´Ue e dei suoi fondi sono oggi le principali fonti di investimenti pubblici in molti Stati membri - sono anche il principale strumento dell´Unione europea per realizzare le sue priorità chiave per la crescita e l´occupazione: per sostenere l´economia a basse emissioni di carbonio, le Pmi, il digitale ordine del giorno, l´innovazione e la ricerca. " "Le riforme ora sul tavolo creeranno il quadro perché questo avvenga. Chiedono una nuova attenzione, strategia e una nuova disciplina nel modo in cui gli investimenti sono utilizzati così il loro impatto sia massimo." Il Parlamento europeo auspica un pieno voto in plenaria degli eurodeputati sul pacchetto di riforme alla seconda sessione di ottobre a Strasburgo per confermare un accordo che sarebbe poi aprire la strada ad un accordo finale sul bilancio dell´Unione europea e la finalizzazione dei programmi finanziati dall´Ue per il 2014 - il 2020. La riforma della politica di coesione si allineerà i fondi strutturali molto più strettamente con le priorità del programma di crescita dell´Ue per il 2020. Esso pone inoltre maggiore enfasi sui risultati e la disciplina di bilancio attraverso i concetti di condizionalità macroeconomica e riserva di efficacia. Un quadro comune - anche parte del pacchetto - stabilirà le stesse regole per tutti i fondi che li rende più chiaro e semplice da usare.  
   
   
DIRITTI DI PROPRIETÀ INTELLETTUALE: CIRCA IL 35% DEI POSTI DI LAVORO NELL’UE È COLLEGATO A INDUSTRIE AMPIAMENTE BASATE SULLA PROPRIETÀ INTELLETTUALE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - La Commissione europea ha espresso ieri la sua soddisfazione per la pubblicazione di uno studio sui diritti di proprietà intellettuale condotto congiuntamente dall’Ufficio europeo dei brevetti e dall’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno. Lo studio, intitolato "Intellectual Property Rights intensive industries: contribution to economic performance and employment in Europe" (settembre 2013), misura l´importanza dei diritti di proprietà intellettuale per l´economia europea. I suoi principali risultati indicano che circa il 39% dell´attività economica complessiva dell’Unione europea (pari indicativamente a 4 700 miliardi di euro all’anno) ruota attorno a industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale, le quali generano direttamente circa il 26% di tutti i posti di lavoro nell’Ue (56 milioni) a cui si somma un altro 9% derivante dall´indotto. Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "Sono convinto che i diritti di proprietà intellettuale siano estremamente importanti per stimolare l’innovazione e la creatività, e mi congratulo per la pubblicazione dello studio, che conferma che la promozione dei diritti di proprietà intellettuale è una questione che riguarda la crescita e l´occupazione. Lo studio ci aiuterà ad elaborare politiche fondate su elementi concreti. Esso rivela che nel campo dell´economia l´uso dei diritti di proprietà intellettuale è diffuso ovunque: dal settore dell´alta tecnologia a quello della fabbricazione di articoli sportivi, giocattoli o giochi elettronici, tutte le industrie interessate ricorrono largamente ai diritti di proprietà intellettuale, spesso peraltro non a uno solo, ma a vari tipi di diritti di proprietà intellettuale". Benoît Battistelli, Presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti, ha affermato: "Questo studio dimostra che l´utilità dei brevetti e di altri diritti di proprietà intellettuale non è solo teoria economica. I beni immateriali sono diventati estremamente importanti per le imprese innovative. I brevetti, infatti, spesso aprono la porta a capitali e partner commerciali, soprattutto per le Pmi - ma anche per i centri di ricerca e le università. Se vuole rimanere competitiva in un’economia globale, l’Europa deve incoraggiare ancora di più lo sviluppo e l’uso delle nuove tecnologie e innovazioni". António Campinos, Presidente dell’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno, ha dichiarato: "Questo studio è il risultato di una collaborazione specifica tra esperti di varie agenzie e paesi, ed è stato realizzato secondo un metodo trasparente e ripetibile. Esso affronta la questione fondamentale di misurare l´importanza delle industrie collegate ai diritti di proprietà intellettuale per l´occupazione, il Pil e il commercio nell´Unione europea. Adesso abbiamo una risposta chiara: sono importanti, molto importanti". Lo studio si concentra sull’economia dell’Ue e considera "industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale" le industrie che registrano un numero di diritti di proprietà intellettuale per dipendente maggiore rispetto alle altre e quelle in cui l’uso dei diritti di proprietà intellettuale è una caratteristica intrinseca della loro attività. Tali industrie sono selezionate a livello europeo, ossia utilizzando misure dell´intensità del ricorso ai diritti di proprietà intellettuale armonizzate a livello dell’Ue. Lo studio giunge inoltre alle seguenti conclusioni: la retribuzione media nelle industrie in questione è superiore di oltre il 40% rispetto a quella in altri settori; esempi di industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale sono: l´industria della fabbricazione di utensili portatili a motore (brevetti); l´industria della fabbricazione di prodotti farmaceutici di base (marchi); l´industria della fabbricazione di orologi (disegni); l´industria dell’editoria libraria (diritti d’autore); l´industria lattiero-casearia (indicazioni geografiche); centinaia di industrie, tanto diverse tra loro quali le attività relative ai servizi finanziari e alle assicurazioni, le agenzie pubblicitarie, la fabbricazione di gelati, la fabbricazione di carta da parati, la produzione vinicola, l’illuminazione elettrica e gli elettrodomestici, le telecomunicazioni satellitari e l’estrazione del petrolio e del gas, sono anch´esse tutte industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale, e molte di loro ricorrono simultaneamente a più di un diritto di proprietà intellettuale. Nell´allegato della relazione figura un elenco di tutte le industrie ampiamente basate sui diritti di proprietà intellettuale. Lo studio si ispira a un esercizio molto simile condotto nel 2012 dall´Ufficio dei marchi e dei brevetti statunitense congiuntamente con l´Economics and Statistics Administration che, in relazione all´economia statunitense, giunge a conclusioni comparabili a quelle del citato studio per l’economia dell’Ue. Lo studio è consultabile sui seguenti siti: Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno: http://oami.europa.eu/ Ufficio europeo dei brevetti: http://www.Epo.org/  
   
   
LA TRATTA DI ESSERI UMANI E GENERE - LA PROSPETTIVA UE  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 – Di seguito l’intervento di ieri di Cecilia Malmström Commissario Ue per gli Affari interni alla Conferenza interministeriale: "La Convenzione di New York 65 anni dopo: osservazioni e nuove prospettive" : “ Vostra Maestà, Eccellenze, e ospiti illustri, Mentre parliamo qui oggi, migliaia di donne e ragazze in tutto il mondo e all´interno dell´Unione europea perdono la vita o diventano sempre spaventato per mano dei trafficanti. Ho visto con i miei occhi le conseguenze raccapriccianti di traffico di esseri umani. Non dimenticherò mai le ragazze che ho incontrato in un centro di Pristina, Kosovo. Essi mi raccontavano le loro storie, di come erano stati portati in diversi paesi d´Europa, sotto false premesse e ha scoperto che non avevano finiscono per lavorare come cameriera o modello. Invece hanno dovuto vendere i loro corpi, e più volte al giorno negli appartamenti shabby. Sono stati minacciati e picchiati, e alcuni di loro erano anche stati "venduti" dai membri della famiglia. Quindi, mi permetta di essere chiaro fin dall´inizio. Per l´Ue, traffico di esseri umani è inaccettabile in ogni senso della parola. Si tratta di una grave violazione dei diritti umani. Si tratta di una forma estremamente grave di reato. Danneggia le sue vittime, spesso i più vulnerabili nelle nostre società, che meritano la nostra protezione più, profondamente e per la vita. Fortunatamente, questo è ormai ampiamente riconosciuto, e - a differenza di quindici anni fa, quando ho iniziato a lavorare su questioni di traffico me stesso come un giovane politico - non è più un tabù politico o un problema affrontato tranquillamente nei forum specializzati. Ma molto resta ancora da fare. Permettetemi anche di essere molto chiaro su un punto, di particolare importanza nel forum di oggi: sesso e la tratta sono interconnessi a molti livelli. Secondo i nostri dati pubblicati da Eurostat di recente, e che molti di voi avranno visto, lo sfruttamento sessuale è la forma più diffusa (62%) del traffico di esseri umani nell´Unione europea, e le donne e le ragazze costituiscono la stragrande maggioranza di tutte le vittime di 96%. Naturalmente, gli uomini ei ragazzi diventano anche vittime di sfruttamento sessuale. Ma le cifre indicano tendenze molto chiare, e di squilibri di potere sottostanti, strutture sociali, che dobbiamo riconoscere e affrontare. Ma dietro tutte queste figure sono le storie e destini di donne in cerca di una vita migliore. Questi dati ci dimostrano una cosa: le donne ed i bambini finiscono nel mercato della prostituzione. Sia in Windows o in saloni di massaggio, in strip club o nei bordelli, sono sfruttati in un certo senso che nessuno avrebbe mai voluto immaginare. I legami tra il mercato della prostituzione e lo sfruttamento sono lì. I legami tra le organizzazioni criminali sono sempre più evidenti. Non hanno mansionari. Vorrei anche essere chiaro che il traffico di donne e ragazze è una forma di violenza contro le donne, radicata nella disparità di genere e nella discriminazione sessuale. Questo è ciò che l´Ue, sotto la mia iniziativa, ha chiaramente trasmesso alla Commissione 57 ª sulla condizione della donna di quest´anno a New York. La risposta dell´Ue alla tratta di esseri umani - compreso il lavoro delle autorità di contrasto - deve tener conto di questa natura di genere del problema. E credo che il quadro giuridico e politico dell´Ue per affrontare la tratta di esseri umani, non di fatto prendere pienamente in considerazione. Non devo ricordare a nessuno qui che l´Ue ha adottato sia molto ambizioso direttiva sulla tratta di esseri umani e di una strategia dell´Ue per integrare la direttiva nel corso degli ultimi anni. Sia la direttiva e la strategia di riconoscere e affrontare la dimensione di genere della tratta di esseri umani in vari modi, vorrei ricordare tre punti chiave. In primo luogo, il quadro politico Ue sostiene fermamente la ratifica della Convenzione sull´eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne (Cedaw) di tutti gli Stati, e in particolare art.6. In secondo luogo, ho visto una preoccupante tendenza a concentrarsi meno sulla tratta a scopo di sfruttamento sessuale in questi ultimi anni. Dobbiamo essere attenti a tutte le forme di tratta, e la Commissione continuerà certamente a lavorare sodo sul traffico sessuale. In effetti, le figure tristi ho citato prima mostra che non abbiamo ancora fatto il nostro lavoro, lontano da esso, e che le vittime di sfruttamento sessuale hanno bisogno del nostro sostegno, ed i trafficanti la pressione delle forze dell´ordine, più che mai. In terzo luogo, la politica dell´Ue, che abbiamo messo in atto riconosce la necessità di ridurre la domanda di sfruttamento sessuale. Lo sfruttamento sessuale è presente solo perché non c´è domanda. Per un po ´ragazza di 10 anni da sfruttare nel mercato della prostituzione o per la produzione di pornografia, ci deve essere un cliente e ci deve essere un utente, ci deve essere una domanda per tali azioni. E ´indispensabile questo indirizzo con urgenza - e per questo motivo accolgo con grande favore il tema degli eventi di oggi. La direttiva antitratta dell´Unione europea è chiara su questo punto: gli Stati membri hanno l´obbligo giuridico per scoraggiare e ridurre la domanda. La direttiva chiede inoltre agli Stati membri di, per lo meno, considerare la possibilità di un crimine di utilizzare i servizi delle vittime della tratta, con la consapevolezza che la persona è una vittima. Per questo motivo, dobbiamo cominciare a considerare domande difficili - c´è un altro settore della criminalità in cui l´utente viene coinvolto consapevolmente e non viene criminalizzato? I miei servizi si impegnano a tale scopo ponendo al centro degli sforzi delle vittime. Allo stesso tempo, come ci rivolgiamo agli aspetti di genere specifici del problema traffico di esseri umani, dobbiamo fare in modo che gli autori traggono profitto sfruttamento umano finiscono dietro le sbarre. Sono i trafficanti che meritano la punizione, non le vittime che sono, purtroppo, troppo spesso trattate come piccoli criminali. Le vittime devono essere visti come titolari dei diritti e le persone che hanno bisogno di assistenza a reintegrarsi nella società, non come piccoli criminali. Su questo punto, l´Ue ha ancora una lunga strada da percorrere. In realtà, le tendenze sono allarmanti: il numero delle vittime di tratta umana identificati e presunti aumentato del 18% tra il 2008 e il 2010, ma il numero complessivo di condanne sono diminuite del 17%. Questo semplicemente non è abbastanza buono. Spero vivamente che la decisione di tutti gli Stati membri di recente a fare traffico di esseri umani una delle nove priorità per le forze di polizia dell´Unione europea [nel cosiddetto ciclo programmatico forme gravi di criminalità organizzata e] pagherà. Maestà, Eccellenze, distinti ospiti. Vorrei concludere due punti. A questo importante evento di oggi, il mio messaggio chiave è che solo affrontando la domanda di tutte le forme di sfruttamento in grado di poter iniziare la tratta indirizzo di esseri umani. Tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale ha un genere e dobbiamo affrontare la dimensione di genere di questa richiesta: non siamo in grado di affrontare lo sfruttamento sessuale delle vittime (la stragrande maggioranza di essere ragazze) senza affrontare gli utenti. E non possiamo permetterci di aspettare. Le vite umane sono in gioco e siamo già in ritardo. E ´quindi importante, per non dire fondamentale, che tutti gli Stati membri dell´Ue recepire la direttiva tratta di esseri umani nell´Ue, e assicurarsi che le sue disposizioni siano pienamente attuate. Solo 18 di loro hanno fatto fino ad oggi. E ´tempo di agire.”  
   
   
EMILY O´REILLY PRENDE FUNZIONE COME MEDIATRICE EUROPEA  
 
Bruxelles, 1 ottobre 2013 - A seguito della sua elezione ad opera del Parlamento europeo in luglio, Emily O´reilly si é dimessa da Mediatrice irlandese e ha preso funzione come Mediatrice europea il primo ottobre 2013. O´reilly succede a P. Nikiforos Diamandouros che si é ritirato a vita privata dopo aver servito come Mediatore europeo per oltre dieci anni. Commentando sul suo nuovo ruolo, O´reilly ha dichiarato: «L´europa sta affrontando non solo una crisi economica ma anche una crisi di legittimità politica. Pessimismo e divisioni aumentano in tutta Europa, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee é in declino, e molti considerano che la loro voce semplicemente non conta. Ciò rende il 2014 un anno cruciale per l´Europa ed il futuro dell´Unione europea. Uno dei miei ruoli "proattivi" come Mediatrice é quello di dare voce alle preoccupazioni dei cittadini e contribuire a ridurre la distanza tra di loro e le istituzioni dell´Unione. Venti anni dopo che il Trattato di Maastricht ha istituito l´Ufficio del Mediatore europeo, é arrivato il momento di ripensare al focus della sua attività, con l´obiettivo in particolare di incrementarne l´impatto e la visibilità. Tutti i cittadini e residenti dell´Unione europea devono poter trarre beneficio da una amministrazione efficiente, completamente orientata a rispondere ai loro bisogni. Mi baserò sui solidi risultati ottenuti dal mio predecessore nel rendere l´amministrazione della Ue più trasparente ed efficiente e lavorerò con l´eccellente e motivato personale del Mediatore europeo per apportare rinnovata energia e efficacia all´Ufficio. E´ inoltre mia intenzione cooperare con il Parlamento europeo ed impegnarmi proattivamente in un dialogo con la Commissione e le altre istituzioni della Ue in nome dei diritti e degli interessi dei cittadini.» Il lavoro del Mediatore europeo Ogni anno, il Mediatore europeo riceve circa 2 500 denunce da cittadini, imprese, Ngos, università, enti pubblici locali e altre entità. Ogni anno, l´istituzione apre più di 450 indagini. Molte di queste sono basate su denunce relative alla mancanza di trasparenza nelle istituzioni della Ue, incluso il rifiuto di accesso a documenti o informazioni. Altri casi riguardano problemi con programmi o progetti dell´Unione o conflitti di interessi della amministrazione Ue. Maggiori informazioni sulla nuova Mediatrice europea sono disponibili all´indirizzo http://www.Ombudsman.europa.eu/resources/otherdocument.
faces/it/50735/html.bookmark
Il Mediatore europeo conduce indagini su denunce relative a casi cattiva amministrazione nell´azione di istituzioni e organi della Ue. Qualsiasi cittadino, residente, o un impresa o associazione in uno Stato membro può presentare una denuncia al Mediatore. Il Mediatore offre un mezzo rapido, flessibile e gratuito per risolvere problemi con l´amministrazione dell´Unione. Per ulteriori informazioni http://www.ombudsman.europa.eu/
 
   
   
PIEMONTE, PRESIDENTE COTA: “LA MACROREGIONE REALTÀ CONCRETA CHE SI DECLINA OGNI GIORNO”  
 
Torino, 1 ottobre 2013 - “La Macroregione non è un concetto astratto, ma una realtà concreta che si declina ogni giorno, anche attraverso ad esempio la creazione di un sistema integrato di infrastrutture e di servizi per i nostri cittadini. I territori del Nord sono un’unica grande area urbana ed industrializzata tra le più importanti d’Europa e compito di chi le governa è guardare più in là rispetto all’ordinaria amministrazione, superando anche quelle che possono essere le diverse appartenenze politiche. Possiamo, e dunque dobbiamo, costruire un futuro solido per le nuove generazioni: abbiamo tutti i numeri per farlo”. Lo ha dichiarato il governatore del Piemonte, Roberto Cota, al termine dell’incontro in Regione Piemonte col governatore lombardo Roberto Maroni e il sindaco di Torino Piero Fassino . Tema centrale dell’incontro la collaborazione interregionale tra Piemonte e Lombardia su trasporti e multiutility.  
   
   
LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA TOSCANA DEL 30 SETTEMBRE  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 - Si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, a Firenze, la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati oggi segnaliamo: la delibera presentata dal presidente Enrico Rossi (dal minuto 00.00 al minuto 00.18) relativa al documento preliminare unitario al Documento di programmazione economica e finanziaria (Dpef) 2014, legge di bilancio di previsione 2014 e pluriennale 2014-2016, legge finanziaria 2014 e leggi collegate. - La delibera presentata dall´assessore all´urbanistica e alla pianificazione del territorio, Anna Marson, (dal minuto 02.38 al minuto 17.32) che riguarda la proposta di legge "Norme per il governo del territorio". - Le due delibere presentate dall´assessore ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che riguardano la prima (dal minuto 33.56 al minuto 38.59) la rimodulazione dei servizi per l´anno 2014 secondo ciò che prevede il contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia spa, e la seconda (dal minuto 39.00 al minuto 41.40) gli interventi per il rinnovo del parco bus. Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
PIEMONTE, FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE: PROGRAMMI TERRITORIALI INTEGRATI, EDILIZIA SANITARIA, ENTI LOCALI, FORMAZIONE PROFESSIONALE E SCUOLE DI MONTAGNA  
 
Torino, 1 ottobre 2013 - Ieri mattina la riunione della Giunta regionale è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Programmi territoriali integrati. Come proposto dall’assessore Gliberto Pichetto, nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione viene dato avvio alla linea d’azione sui programmi territoriali integrati, che stanzia complessivamente 54,5 milioni di euro per contribuire alla progettazione e realizzazione di infrastrutture che saranno regolate da accordi di programma stipulati con gli enti proponenti. La ripartizione dei finanziamenti è la seguente: 2.300.000 ciascuno ai Comuni di Biella, Pinerolo, Ivrea e Verbania e alla Comunità montana Tra Langa e Monferrato; 1.920.000 ciascuno al Comuni di Settimo Torinese, Casale Monferrato, Asti, Rivoli, Vercelli, Villafranca Piemonte, Torino (progetto Sostenibilità energetica), Alba, Chieri, Alessandria, Saluzzo e Novara e alle Comunità montane Alta Val Lemme-alto Ovadese, Valli Monregalesi e Valli di Lanzo; 1.423.600 euro ciascuno ai Comuni di Borgomanero, Moncalieri, Cuneo, Torino (progetto Infrastrutture e qualità della vita), Carmagnola e Venaria Reale, all’Unione di Comuni fossanese e alle Comunità montane Valli Gesso-vermenagna e Langa Astigiana-val Bormida. Edilizia sanitaria. Sempre nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione viene dato avvio, su proposta degli assessori Ugo Cavallera e Gilberto Pichetto, alla linea d’azione sull’ammodernamento e messa in sicurezza dei presidi ospedalieri, che intende finanziare con 60 milioni di euro interventi riguardanti la normativa antincendio, le condizioni di sicurezza strutturali ed operative, la conservazione degli edifici. Inizia così con i Ministeri competenti la fase di concertazione per la definizione del necessario accordo di programma quadro. Dispositivi medici. Su proposta dell’assessore Ugo Cavallera viene disposta la costituzione di un nucleo regionale per la valutazione dei contenuti tecnologici dei dispositivi medici consumabili e/o monouso, con funzioni di verifica dell’effettiva sussistenza di esclusività per le nuove forniture, dell’appropriatezza di impiego e dell’opportunità di avviare trattative centralizzate per ricercare economie di scala. Enti locali. Come proposto dall’assessore Riccardo Molinari, sono state individuate in 20 milioni di euro le risorse relative al 2013 da destinare agli enti locali piemontesi per l’esercizio delle funzioni conferite. La ripartizione assegna 18 milioni alle Province, 400.000 euro alle Comunità montane, 310.000 euro ai Comuni, 1.120.000 euro per i piani di interventi in agricoltura, 125.700 euro per i corsi di formazione per il prelievo dei carburanti agricoli, 17.800 euro per la tartuficoltura. Formazione professionale. Il piano pluriennale 2013-2015 di istruzione e formazione tecnica superiore proposto dall’assessore Claudia Porchietto concentra l’offerta di corsi nei settori della meccanica, dell’Ict, del tessile, abbigliamento e moda, dell’agroalimentare, dell’energia ed edilizia sostenibile, delle biotecnologie, dei beni culturali e turismo, assicura continuità ai percorsi già istituiti e ne prevede l’attivazione di nuovi. Inoltre, è stata incrementata di 10 milioni di euro la dotazione finanziaria della direttiva sulle azioni di formazione continua ad iniziativa individuale dei lavoratori, alla luce dell’elevato numero di domande di qualificazione ed aggiornamento presentate alle Province. Incidenti sul lavoro. Come proposto dall’assessore Claudia Porchietto, l’Agenzia Piemonte Lavoro riceverà 983.600 euro per l’erogazione di contributi a favore dei familiari delle vittime di incidenti sul lavoro. Scuole di montagna. Fissati, su proposta degli assessori Alberto Cirio e Gian Luca Vignale, i criteri e le modalità per l’assegnazione di 900mila euro per mantenere i servizi scolastici e salvaguardare l’attività delle scuole dell’infanzia nei Comuni montani finanziando interventi di manutenzione dei plessi e di razionalizzazione delle situazioni di pluriclasse e garantendo sostegni per la gestione del personale docente. Le risorse saranno assegnate tenendo conto dell’altitudine, della distanza tra i plessi scolastici e dei tempi di percorrenza. Sono stati inoltre approvati: - su proposta degli assessori Barbara Bonino e Gilberto Pichetto, l’integrazione allo schema di accordo di programma tra Regione e Provincia di Biella per gli interventi sulla viabilità per la valorizzazione della Valle dell’Oro; - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, la proposta al Consiglio regionale dei criteri per la definizione del piano di dimensionamento delle autonomie scolastiche e la programmazione dell’offerta formativa per l’a.S. 2014-2015; - su proposta dell’assessore Agostino Ghiglia, l’adesione della Regione all’accordo sottoscritto da Abi e associazioni imprenditoriali per la sospensione e l’allungamento dei pagamenti delle piccole e medie imprese nei confronti del sistema bancario, in modo da promuovere la ripresa e lo sviluppo delle attività; - su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, le linee guida per il monitoraggio, la mitigazione dell’impatto e il controllo delle specie problematiche ed alloctone.  
   
   
DICIANNOVE COMUNI TOSCANI SCELGONO SE FONDERSI: I REFERENDUM DEL 6 E 7 OTTOBRE  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 - Diciannove Comuni al voto per decidere se fondersi o no a gruppi di due o tre. Accadrà il 6 e 7 ottobre in Toscana, antica terra dei campanili che conta comunque meno Comuni di molti altri territori (sono 287) e dove nell´ultimo anno diverse diverse sono state le richieste di fusione avanzate da comunità ed enti locali. La legge dice che spetta alla Regione pronunciarsi, sentiti i Comuni. In Toscana è stata scelta la via del referendum consultivo. Il 6 e 7 ottobre saranno dunque chiamati alle urne, a dire la loro, i cittadini di Aulla e Podenzana, di Borgo a Mozzano e Pescaglia, di Pratovecchio e Stia, di Capannoli, Palaia e Peccioli, di Crespina e Lorenzana, di Villafranca in Lunigiana e Bagnone, di Casciana Terme e Lari, di Campiglia Marittima e Suvereto, di San Piero a Sieve e Scarperia. A Fabbriche di Vallico e Vergemoli, a Figline Valdarno e Incisa Valdarno, a Castelfranco di Sopra e Pian di Scò e a Castel San Niccolò e Montemignaio la decisione l´hanno invece già presa: quattro comuni al posto di otto, dal prossimo anno. In Casentino e all´Isola d´Elba nelle urne hanno al contrario prevalso i no al progetto di un comune unico. Tutti i referendum sono stati organizzati dagli uffici della Regione. Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l´anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti da troppo tempo fermi.  
   
   
ZONA FRANCA - CAPPELLACCI, GIUNTA SARDA LAVORA PER ZONA FRANCA INTEGRALE.  
 
Cagliari, 1 ottobre 2013 - Pronti a mettere in mora il Governo "La Giunta trasmetterà al Governo una delibera che, sulla base della volontà espressa da 340 Comuni, delle successive integrazioni e delle istanze di migliaia di cittadini, e, partendo dai punti franchi doganali, chiede l´istituzione della zona franca integrale della Sardegna". Lo ha dichiarato il presidente Ugo Cappellacci, dopo il confronto nel pomeriggio di ieri con i rappresentanti dei comitati. "Per noi, pur avendo dato seguito agli impegni sulla delimitazione dei punti franchi, non esistono - ha aggiunto il presidente - obiettivi intermedi né trattative al ribasso e l´unico traguardo é quello della zona franca della Sardegna e delle sue isole. E’ un percorso che, come confermato anche dal vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, non solo é legittimo, ma é idoneo a produrre risultati. Ora manca il pronunciamento dello Stato. In caso di inerzia del Governo, lo diffideremo e lo metteremo in mora - ha sottolineato -. Non stiamo chiedendo una misura assistenzialistica, ma un riconoscimento che ci consentirebbe di camminare con le nostre gambe e con le nostre forze". "La zona franca integrale é una giusta compensazione - ha ribadito - degli svantaggi derivanti dall´insularità, che consentirebbe alle imprese e ai lavoratori di essere competitivi con altri territori. Sono i principi cardine sanciti in sede europea dall´art. 174 del Trattato di Lisbona, volto alla riduzione dei divari tra i territori ed al rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale. Per ottenere il rispetto di questo principio e dei diritti che da esso discendono per la Sardegna - ha concluso il Presidente - siamo pronti anche rivolgerci alla Corte di Giustizia dell´Unione Europea".  
   
   
FVG, RIFORME: GIUNTA APPROVA DDL PER ELEZIONI COMUNALI  
 
Tolmezzo, 1 ottobre 2013 - Su proposta dell´assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, la Giunta regionale, riunita il 27 settembre a Tolmezzo, ha approvato un disegno di legge di riforma in materia di elezioni degli organi delle Amministrazioni comunali. Il documento, in linea con gli obiettivi programmatici indicati dalla presidente Debora Serracchiani, è stato redatto tenendo conto delle linee guida di riordino del settore, che l´esecutivo aveva indicato nella riunione del sei settembre scorso. Il ddl, ricorda Panontin, prevede la reintroduzione in tutti i Comuni del limite di due mandati consecutivi per la carica di sindaco, definisce le quote di genere e la doppia preferenza di genere, stabilisce che le votazioni si tengano in un´unica giornata, la domenica. La proposta di legge risponde alla volontà di razionalizzare e semplificare la disciplina vigente, raccogliendo in un unico "corpus" normativo tutte le disposizioni in materia, attualmente contenute in diverse fonti regionali e statali. Insomma, una disciplina compiuta e organica, che indica anche le modalità di elezione e la trasformazione dei voti in seggi, e contiene le disposizioni sul procedimento elettorale, sulla propaganda elettorale e sul regime delle spese. Un testo normativo chiaro, semplice e pratico, predisposto anche in vista dell´appuntamento elettorale della prossima primavera, che vedrà coinvolti 129 Comuni.  
   
   
POR CALABRIA, RAGGIUNTO IL 53% DI SPESA CERTIFICATA. SUPERATO IL TARGET NAZIONALE  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2013 - Il Por Calabria Fse 2007/2013 ha raggiunto l’importo cumulato di spesa certificata pari a 425 milioni di euro, che costituisce il 53% del programmato, superando per oltre 1,7 milioni di euro il target nazionale in scadenza il prossimo 30 ottobre. Ne dà notizia il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti. Si tratta di un risultato importante conseguito grazie all’intenso lavoro portato avanti in questi mesi dall’Autorità di gestione del Programma Bruno Calvetta e dall’assessore Nazzareno Salerno attraverso una metodologia di lavoro che ha consentito alla Regione Calabria, per il Fse, di rispettare appieno le indicazioni nazionali del Ministero dell’Economia e delle Finanze pervenute lo scorso agosto con cui si chiedeva di anticipare, di un mese, il termine previsto per il raggiungimento degli indicati obiettivi finanziari di spesa. Un risultato che non produrrà un calo nella soglia di attenzione da parte del personale, al quale l´Autoritá di Gestione rivolge un sentito ringraziamento per la scrupolosa attività svolta anche in vista dell’obiettivo prefissato per fine anno dalla Commissione Europea. Si è già all’opera, infatti, per assicurare la continuità della progettazione ed il rafforzamento delle procedure di controllo e monitoraggio, mediante la verifica costante del raggiungimento degli obiettivi programmati. “Un riconoscimento concreto, quindi, del modo di operare della Regione Calabria – sottolinea l’Autorità di gestione del Por Bruno Calvetta - che si colloca tra le prime in Italia ad aver centrato l’obiettivo in anticipo”.  
   
   
RIFORMA DELLE AUTONOMIE LOCALI. ASSESSORE PIAMONTE ESPRIME PARERE CONTRARIO AL PROGETTO PROPOSTO DAL GOVERNO  
 
Torino, 1 ottobre 2013 - Si è riunita il 24 settembre a Roma la Commissione Affari Istituzionali e Generali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, per l’esame del punto all’ordine del giorno: Riforme Istituzionali – “Schema del disegno di legge recante disposizioni sulle Città metropolitane, sulle Province, sulle Unioni e Fusioni di Comuni”. L´assessore regionale agli Enti Locali, Riccardo Molinari, partecipando in video conferenza, nell´esprimere forti perplessità in ordine ai profili costituzionali della proposta, ha assunto una chiara posizione critica nei confronti della proposta stessa, in particolare mettendo in evidenza tre punti fondamentali del progetto di riforma delle autonomie locali per i quali le espressioni di contrarietà sono state nette ed inequivocabili: 1) Il previsto “declassamento” ad enti di secondo livello delle province priva tali enti della prerogativa di essere l´espressione diretta del corpo elettorale del territorio, creando una eliminazione della rappresentanza politica sempre ritenuta essenziale per la gestione delle funzioni e dei servizi di area vasta che non possono, per loro natura, essere gestiti da piccole entità locali. 2) L´istituzione delle città metropolitane così come previste dal progetto , non e´ coerente con le caratteristiche territoriali delle diverse regioni interessate, comportando in particolare nella realtà piemontese, una troppo estesa area metropolitana comprendente enti montani o collinari di minima dimensione ai quali assolutamente non possono adattarsi le specificità delle funzioni e dei servizi di competenza della metropoli. 3) L’obbligatorietà per i comuni della forma aggregativa della unione per lo svolgimento delle funzioni statali fondamentali risulta in aperto contrasto con la previsione della Legge 11\2012 recentemente approvata dalla Regione Piemonte, la quale, al contrario, ha inteso lasciare alla libera ed autonoma determinazione degli enti locali la scelta di optare per la formula dell´unione o della convenzione. Per queste ragioni l’assessore, in sintonia con le dichiarazioni dei rappresentanti della Regione Lombardia, e preso atto con l’intera Commissione delle criticità evidenziate nel documento di parte generale, dove si esprime un giudizio negativo sull’impianto proposto dal Governo per i numerosi aspetti di incostituzionalità rilevati, nonché per la riduzione del ruolo regolativo delle Regioni nel riassetto del sistema locale, ha espresso parere nettamente contrario.  
   
   
RIFORME: SERRACCHIANI-SAITTA (UPI), RIORDINO COMPLESSIVO COMPETENZE  
 
Udine, 1 ottobre 2013 - Una riflessione aperta, coraggiosa e costruttiva che porti al riordino complessivo delle competenze, attribuite oggi alle Regioni e agli Enti locali. Questo è quanto auspicano la presidente della Regione Debora Serracchiani e il presidente dell´Unione delle Province d´Italia (Upi) Antonio Saitta, che si sono incontrati il 27 settembre nella sede della Regione a Udine. Nel corso dell´incontro, che si è svolto in un clima cordiale, sono stati valutati i limiti del "sistema" delle Province ed è stata evidenziata la necessità dell´aggregazione tra i Comuni. Ricordando le sue posizioni in merito, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha osservato che "i cittadini chiedono riforme che semplifichino e che eliminino le sovrapposizioni". Sottolineando la specialità del Friuli Venezia Giulia, la presidente Serracchiani ha evidenziato la necessità di attribuire alle Regioni "almeno" le funzioni dell´economia generale e dell´urbanistica e "le mere gestioni funzionali" ai Comuni. "Bisogna però uscire dalla logica dell´esasperazione dei localismi così diffusa in Italia, altrimenti - ha concluso la presidente della Giunta regionale - non andiamo da nessuna parte".  
   
   
LE PROVINCE IN EUROPA E LA CARTA DELLE AUTONOMIE LOCALI IL 3 OTTOBRE SEMINARIO INTERNAZIONALE A ROMA  
 
  Roma, 1 ottobre 2013 - Il 3 ottobre a Roma i Presidenti delle Province tedesche, francesi e spagnole si incontrano per spiegare all´Italia le riforme vere che il resto dell´Europa sta mettendo in campo per rinforzare queste istituzioni. "Le Province non esistono nel resto d´Europa": questo uno degli assunti che si sente più spesso pronunciare da chi porta avanti come un mantra l´abolizione delle Province in Italia. Una informazione falsa, che nasce dalla diffusa scarsissima conoscenza dei principali opinionisti dell´assetto delle istituzioni nei Paesi partners Ue. Perchè invece in Europa le Province esistono eccome, e laddove se ne sta immaginando una riforma, come in Germania e Francia, è completamente opposta a quella che gli ultimi tre Governi italiani hanno definito per il nostro Paese. In Germania, Francia, Spagna, le Province sono infatti una realtà presente e vitale: in tutti gli stati partner dell’Italia in Europa il sistema istituzionale è costruito su tre livelli di governo, Regioni Province e Comuni, e le Province sono riconosciute dalle Carte Costituzionali. Per fare luce su questa mancanza di informazione , l´Unione Province d´Italia ha organizzato per il 3 ottobre prossimo a Roma un seminario politico, al quale interverranno a raccontare la loro esperienza diretta i Presidenti di Province europee a partire dal Landrat Thomas Karmasin, - Head of County Authority (Landrat) of Fürstenfeldbruck and President of the Constitutional and European Affairs Committee of the German County Association (Dlt), Joan Giraut i Cot - President de la Diputació de Girona, Hervé Baro - Vice Président du Conseil Général de l’Aude, Présidence de l´Arc Latin.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI FVG: SU RIFORMA APPROFONDIMENTO E DIALOGO  
 
Trieste, 1 ottobre 2013 - - "L´incontro formale con l´associazione si terrà nei prossimi giorni, ma prima della pausa estiva avevo contattato i vertici dell´Upi informando che subito dopo l´estate avrei incontrato i quattro presidenti delle Province. Oggi ho chiarito che ho preferito ritardare l´incontro per terminare il lavoro di approfondimento che riguarda il riordino istituzionale degli Enti locali. Entro il prossimo mese di ottobre conto di licenziare le linee guida della riforma e da subito, sulla base di elementi sostanziali, avviare il confronto con tutti i portatori di interesse". Lo afferma l´assessore alle Autonomie Locali Paolo Panontin, che ha partecipato il 17 settembre all´assemblea regionale dell´Unione delle Province a Pordenone. "È mia precisa intenzione, come ribadito oggi, di procedere speditamente verso la riforma complessiva delle Autonomie locali - precisa Panontin - ma intendo percorrere il tragitto che mi separa dalla conclusione di questo imponente progetto intessendo costanti relazioni e confronti con tutti gli enti e le categorie interessate. Avremo modo da qui alla fine del 2014, data entro la quale vorrei portare a compimento l´impresa, di discutere e confrontarci in modo approfondito e, spero, costruttivo". "In ogni caso - conclude Panontin - non ho in animo di venir meno al mandato ricevuto dalla presidente Serracchiani, che nell´ambito della riforma prevede il superamento delle Province per come oggi le conosciamo".  
   
   
COMUNE DI FIRENZE: SALE ANCORA L´INFLAZIONE A FIRENZE NEL MESE DI SETTEMBRE AUMENTANO I PREZZI DI PRODOTTI ALIMENTARI ED ALBERGHI  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 - Sale l’inflazione a Firenze nel mese di settembre: la variazione mensile è +0,3% (ad agosto era +0,1%), mentre la variazione annuale è +1,2% (invariata rispetto ad agosto). Le rilevazioni mensili effettuate dall’Ufficio Statistica del Comune rivelano che acontribuire a questo dato sono state, rispetto al mese precedente, soprattutto i prezzi nella divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,3%), Servizi ricettivi e di ristorazione (+3,5%), Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili (+0,4%) e Trasporti (-2,0%). Nella divisione Prodotti alimentari e bevande analcoliche, la variazione di +2,5% su base mensile è causata principalmente dagli aumenti di pane e cereali (+0,4%), dei vegetali (+2,5%) e delle carni (+0,4%). La variazione annuale del mese in corso (+2,5%) è in diminuzione rispetto a quella fatta registrare nel mese precedente (+3,0%). Nella divisione Servizi ricettivi e di ristorazione (+3,5% rispetto ad agosto 2013) sono in aumento i servizi di alloggio (+13,4% rispetto ad agosto, +15,5% rispetto a settembre 2012). Nella divisione Abitazione, acqua, energia elettrica, gas e altri combustibili (+0,4% rispetto al mese precedente) l’aumento di +0,4% su base mensile è principalmente dovuto all’aumento dei prezzi dei servizi per la riparazione e manutenzione della casa (+0,3%) e di altri servizi per l’abitazione (+4,3%). Nella divisione dei Trasporti sono in aumento i carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati (+1,1% rispetto ad agosto 2013 e -4,9% rispetto a settembre 2012). In diminuzione il trasporto aereo passeggeri ( 28,1% rispetto ad agosto 2013) e il trasporto marittimo e per via d’acqua interne (-39,0% su base mensile). Per quanto riguarda il “Carrello della spesa”, i prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza dai consumatori sono aumentati di +0,3% rispetto al mese precedente e sono in aumento di +0,8% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I prodotti a media frequenza di acquisto sono aumentati di +0,4% rispetto ad agosto 2013; quelli a bassa frequenza sono invariati rispetto al mese precedente. I beni, che pesano nel paniere per circa il 56%, hanno fatto registrare a settembre 2013 una variazione di +0,1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. I servizi, che pesano per il restante 44%, hanno fatto registrare una variazione annuale pari a +2,6%. Scomponendo la macrocategoria dei beni, si trova che i beni alimentari registrano una variazione annuale pari a +2,6%. I beni energetici sono in diminuzione di -2,4% rispetto a settembre 2012. I tabacchi fanno registrare una variazione di +0,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La componente di fondo (core inflation) che misura l’aumento medio senza tener conto di alimentari freschi e beni energetici è +1,6%. L’indice generale esclusi energetici è +1,6%. La rilevazione si è svolta dal 1° al 21 del mese di settembre su oltre 900 punti vendita (anche fuori dal territorio comunale) appartenenti sia alla grande distribuzione sia alla distribuzione tradizionale, per complessivi 11.000 prezzi degli oltre 900 prodotti compresi nel paniere. Sono poi considerate anche quotazioni di prodotti rilevati nazionalmente e direttamente dall´Istituto Nazionale di Statistica. I pesi dei singoli prodotti sono stabiliti dall´Istat in base alla rilevazione mensile dei consumi delle famiglie e dai dati di contabilità nazionale.  
   
   
LIGURIA, AMMORTIZZATORI IN DEROGA: LA CRISI NON PUÒ DANNEGGIARE AZIENDE E LAVORATORI. SERVE APPROVAZIONE DECRETO PER STANZIAMENTO NUOVE RISORSE  
 
Genova, 1 ottobre 2013 - "Il Ministero del lavoro non può lasciare le regioni in balia di interpretazioni e decisioni che possono nuocere alle sorti di aziende e lavoratori, dica chiaramente come dobbiamo comportarci sul fronte degli ammortizzatori in deroga". Lo ha chiesto l´assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco, a margine del consiglio regionale in vista della scadenza di lunedì 30 settembre di gran parte delle procedure che riguardano la mobilità e la cassa integrazione in deroga in Liguria. "A queste aziende e lavoratori noi dobbiamo dire qualcosa – ha detto Vesco – a prescindere dalla crisi di Governo, tenendo conto dell´avvio del confronto tra regioni ed esecutivo per lo stanziamento di ulteriori risorse necessarie a far fronte agli impegni assunti e arrivare a saldare fino alla fine dell´anno". Vesco ha ricordato infatti che "l´ultimo stanziamento deciso dal Governo ci consente di arrivare a saldare, per quanto riguarda la Liguria, forse fino al mese di giugno, altre regioni invece sono molto più indietro di noi". L´assessore al lavoro della Liguria ha sottolineato che "tutte le regioni aspettavano un nuovo decreto per lo stanziamento di risorse aggiuntive del valore di 1, o 1,5 miliardi di euro, che avrebbe consentito di arrivare fino a fine anno, ma per la crisi in atto non è ancora passato al vaglio del Governo e questo è inammissibile, perché fino ad oggi non si è compreso il dramma sociale che questi lavoratori stanno vivendo e la crisi in corso non fa che complicare le cose e dilatare le operazioni". In ultima istanza Vesco fa un appello anche al Parlamento per l´approvazione del decreto sullo stanziamento di ulteriori risorse per gli ammortizzatori in deroga "in quanto più volte ha espresso una volontà positiva su tutta la vicenda".  
   
   
CALABRIA: APPROVATO L’ELENCO DEI BENEFICIARI PER L’UTILIZZO DI SOGGETTI DISOCCUPATI PERCETTORI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA. SARANNO 3189 I LAVORATORI COINVOLTI  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2013 - Il Presidente Giuseppe Scopelliti e l’assessore al lavoro Nazzareno Salerno esprimono soddisfazione per l’approvazione dell’elenco dei beneficiari relativamente alla “Presentazione di candidature da parte degli enti pubblici e privati interessati all’utilizzazione di soggetti disoccupati percettori di ammortizzatori sociali in deroga in condizioni di svantaggio e di marginalità sociale per attività socialmente utili e di pubblica utilità”. Tale manifestazione d’interesse è stata infatti posta in essere dall’assessorato regionale al lavoro con l’obiettivo di costituire uno strumento di contrasto alla crisi economica anche per mezzo dell’adozione di soluzioni per i lavoratori espulsi dai processi produttivi percettori di ammortizzatori sociali in deroga e misure di protezione sociale. Questo strumento – per il quale sono state ammesse a finanziamento 268 istanze per un impegno di 4.205.173,63 euro con il coinvolgimento di 3.189 lavoratori – consente l’utilizzo degli stessi presso gli enti pubblici e privati per far fronte alle carenze di personale e, nello stesso tempo, dà l’opportunità ai percettori interessati di svolgere un’attività di indubbia valenza sociale. Va poi specificato che gli enti utilizzatori selezionati sono obbligati, oltre che al cofinanziamento previsto per la partecipazione alla manifestazione d’interesse, a garantire che gli interventi formativi/lavoratori seguano un programma organico e personalizzato che si articoli in una fase di formazione e in percorsi di sostegno all’inserimento lavorativo centrati su azioni volte ad aumentare la professionalità dei partecipanti alle attività. “Si tratta dell’ennesima prova – hanno spiegato il Presidente Scopelliti e l’assessore Salerno – della vicinanza della Regione verso le categorie più esposte ai rischi prodotti dalla crisi. Riteniamo di vitale importanza mettere in campo valide azioni a favore di coloro i quali, per effetto della negativa congiuntura economica, si trovano ad essere estromessi dai processi produttivi e quindi nella sostanziale impossibilità di assicurare la necessaria serenità familiare. Questo strumento operativo, che attenua il peso della crisi occupazionale, permette di coniugare gli interventi di sostegno al reddito con le azioni di politica attiva. Confermiamo pertanto la volontà della Regione, esplicitata attraverso questi fatti concreti, di essere accanto ai lavoratori calabresi, che con le loro competenze ed il loro impegno rappresentano un’indispensabile risorsa per raggiungere la crescita economica e sociale”.  
   
   
PRESIDENTE UMBRIA MARINI A TAVOLA ROTONDA “DIAMO CREDITO ALLA RIPRESA”: INDISPENSABILE STABILITÀ ECONOMICA E ISTITUZIONALE  
 
Umbertide, 1 ottobre 2013 - "Il tema della stabilità politica, ma anche istituzionale è un tema che impone a tutti una assunzione di responsabilità nei confronti del nostro Paese. Con troppa facilità si discute di elezioni. Voglio ribadire, quindi, ciò che ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che sembra un signore controcorrente, ma che nella sua saggezza coglie quanto questo Paese stia rischiando". È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta ieri mattina ad Umbertide, ai lavori della tavola rotonda organizzata dalla Confesercenti dell´Umbria sul tema "Diamo credito alla ripresa", presente anche l´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli. "L´italia - ha proseguito la presidente - non è la Spagna, ne la Grecia. E sarebbe difficile fare ciò che si è fatto lì, perché l´Italia è un Paese molto più grande, soprattutto perché una parte del mercato europeo dipende anche dal mercato italiano. Ecco perché c´è grande attenzione in Europa e soprattutto in Germania". Per la presidente, dunque, la stabilità economica ed istituzionale dell´Italia è un tema centrale: "al nostro Paese serve un governo che abbia stabilità affinché possa fare quelle azioni necessarie a mettere in sicurezza i conti pubblici e che sia in grado di scongiurare il rischio che la stessa legge di stabilità, che dovrà essere necessariamente rigorosa, la faccia la ´troika´ composta da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario internazionale e Unione Europea". Quanto alla situazione economica regionale, la presidente Marini ha sottolineato come "la crisi che ha colpito l´Italia ha colpito soprattutto il Centro-nord del Paese che è il motore economico e produttivo dell´Italia. La parte della nazione dove è concentrata la maggior parte della rete delle piccole e medie imprese e gran parte della grande industria. Quindi gli effetti sono ancora più pesanti. Non a caso è la prima volta, dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, che in Italia si restringe la base produttiva". "Abbiamo quindi la necessità di porci con forza il tema della ripartenza dell´economia - ha proseguito - per la quale non bastano strumenti ordinari. E dico ciò proprio in un convegno dedicato al ruolo del credito e del sistema bancario. Si devono ripensare le politiche del credito affinché siano effettivamente al servizio delle imprese e delle famiglie, per sostenerle in questa difficilissima fase di recessione economica e anche per accompagnarle verso la ripresa economica". È stato poi l´assessore regionale Paparelli, nel corso del suo intervento, a sottolineare come "una piccola regione come l´Umbria non potrà certo da sola invertire l´andamento dell´economia generale, ma al tempo stesso la Regione sta mettendo in atto diverse politiche di contrasto alla crisi e di sostegno al sistema delle imprese per aiutarle ad investire, soprattutto in settori come l´innovazione tecnologica e di prodotto". "Molte le misure - ha aggiunto Paparelli - adottate in questo ultimo periodo dalla Giunta regionale, anche per i settori del commercio e del turismo che rappresentano per l´Umbria due comparti importantissimi per l´economia regionale. Tutte azioni tese a determinare meno burocrazia e snellimento delle procedure per andare incontro alle esigenze degli operatori, nonché l´introduzione di alcune novità riguardo l´e-commerce, i centri commerciali naturali, che sono i centri storici dove dobbiamo favorire il ritorno delle attività commerciali. Sono questi - ha detto - alcuni degli obiettivi contenuti peraltro nello stesso disegno di legge della Giunta regionale per l´adozione di un ´testo unico´ per il settore del commercio con l´obiettivo primario di alleggerire gli operatori del settore da una burocrazia spesso ridondante attraverso un progetto di riordino normativo volto allo snellimento delle procedure amministrative, alla riduzione del numero delle norme esistenti e la conseguente soppressione degli oneri amministrativi ´inutili´ che gravano su cittadini e imprese".  
   
   
UMBRIA:DA PROGRAMMAZIONE ANNUALE UN FORTE IMPULSO PER IL RILANCIO DEL SISTEMA PRODUTTIVO E PER L´OCCUPAZIONE  
 
Perugia, 1 ottobre 2013 - Due provvedimenti distinti, ma interconnessi tra di loro, finalizzati alla crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo umbro e agli interventi a sostegno del lavoro e dell´occupazione, con l´aggiunta di una novità importante, ovvero l´istituzione di un Fondo di rotazione di 12 milioni di euro per contrastare le difficoltà di acceso al credito delle imprese: così l´assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Riommi, ha riassunto il senso dei due Programmi annuali per il sistema produttivo regionale e il sostegno alle imprese, per i quali nel pomeriggio di oggi è stata avviata la fase di concertazione, prevista nell´ambito del Tavolo dell´Alleanza per lo sviluppo dell´Umbria. Erano presenti tutti i rappresentanti delle parti sociali, il direttore regionale, Lucio Caporizzi, il coordinatore dell´area impresa e lavoro, Luigi Rossetti. "I due provvedimenti possono contare su una dotazione finanziaria complessiva di oltre 72 milioni di euro di risorse pubbliche, una cifra che attiverà interventi per circa il doppio, grazie ai confinanziamenti - ha spiegato l´assessore hanno tra gli obiettivi fondamentali Riommi - E´ previsto l´avvio di interventi nuovi senza, ovviamente, trascurare di dare continuità a quelli già strutturati. Il tutto nell´ottica della ´velocizzazione´ dei tempi che è un altro obiettivo essenziale da raggiungere, affinché gli strumenti predisposti possano garantire in tempi brevi la loro efficacia. Per tale ragione si prevede l´emanazione di bandi a sportello e verifiche a tre mesi. L´auspicio - ha concluso l´assessore - è quello di poter rendere disponibili le risorse a breve per contribuire così a superare le criticità e a rilanciare l´intero sistema economico regionale, investendo su aspetti ritenuti strategici, tra cui ricerca, innovazione, sviluppo e l´internazionalizzazione, e puntando su un migliore utilizzo delle risorse finanziarie".  
   
   
LOMBARDIA: DOTE UNICA LAVORO, 48 MILIONI PER L´OCCUPAZIONE  
 
Milano, 1 ottobre 2013 - Finanziata da Regione Lombardia con 48 milioni di euro, ´Dote Unica Lavoro´ è operativa per rispondere in modo nuovo, organico e concreto alle esigenze dei cittadini lombardi per tutto il corso della loro vita. L´iniziativa è stata presentata a Palazzo Lombardia dall´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea a tutti gli operatori al lavoro, alle parti sociali, agli enti accreditati alla formazione. Dal Sistema Dote Alla Dote Di Sistema - "´Dote Unica´ - ha spiegato Aprea - è lo strumento universale di promozione al lavoro di tutte le persone, nel corso della vita attiva. Rilanciamo il sistema lombardo della ´Dote´ di erogazione delle risorse per i servizi al lavoro, accentuando i principi di centralità della persona, libertà di scelta e semplificazione". Tra le novità introdotte con ´Dote Unica´, anche il superamento della frammentazione degli interventi con uno strumento unitario e sempre attivo. Un ulteriore passo verso la semplificazione: non più, quindi, strumenti separati di finanziamento per percorsi formativi riservati a specifiche tipologie di beneficiari, ma un sistema unico di accesso alla ´Dote´. Operatori Misurati In Base Ai Risultati Raggiunti - Alla ´Dote´, "Si accede attraverso i 170 operatori accreditati di Regione Lombardia - ha continuato l´assessore Aprea - per la fruizione di servizi, il cui obiettivo finale è l´occupazione". Ai soggetti accreditati saranno assegnati fondi iniziali ripartiti equamente e incrementati in percentuale solo per coloro che in precedenza hanno dimostrato di aver ottenuto successi occupazionali. Gli operatori saranno valutati sulla base dei risultati ottenuti: in funzione del successo raggiunto - un apprendistato, un tirocinio o un vero e proprio contratto di lavoro - potranno prendere in carico ulteriori persone e ricevere nuovi fondi. Al contrario, saranno congelati e poi revocati i contributi a chi non ha raggiunto i risultati attesi. I Servizi Finanziabili Con La Dote - I servizi che rientrano tra quelli finanziabili con la ´Dote´ sono: accoglienza, orientamento, consolidamento delle competenze, accompagnamento a esperienze professionalizzanti in ambienti lavorativi, avvio al lavoro. Ad ogni persona la ´Dote´ offre potenziale accesso diretto a servizi qualificati di formazione e lavoro, in qualunque momento della sua vita attiva e, per le imprese che assumeranno i beneficiari di questo strumento, sono previsti incentivi. "La ´Dote´ - ha spiegato l´assessore Aprea - è rivolta ai giovani che devono entrare nel mondo del lavoro, ai disoccupati che cercano un nuovo posto, a chi - in attività - vuole aumentare il livello complessivo di competenze, ai lavoratori sospesi per crisi aziendali. La persona insieme all´operatore avrà l´opportunità di scegliere da un paniere di servizi tutti quelli necessari e funzionali a raggiungere i propri obiettivi occupazionali fino ad un valore finanziario massimo, proporzionato alle sue difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro". Strumenti Su Misura - ´Dote Unica Lavoro´ individua distinte fasce d´intensità di aiuto, in base alle difficoltà occupazionali delle persone: si rivolge ai giovani, per aiutarli a qualificarsi e a cercare un lavoro, agli occupati (per riqualificazione), a disoccupati e cassintegrati (con servizi di base, di inserimento lavorativo, di formazione e specializzazione), ai disabili.  
   
   
UMBRIA, SCHEDA PROGRAMMA ANNUALE CRESCITA SISTEMA PRODUTTIVO 2013  
 
Perugia, 1 ottobre 2013 - Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, nella sede dell´assessorato regionale per Sviluppo economico la riunione per l´avvio della fase di concertazione, prevista nell´ambito del Tavolo dell´Alleanza per lo sviluppo dell´Umbria, relativa ai due Programmi annuali finalizzati alla crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo umbro e agli interventi a sostegno del lavoro e dell´occupazione. Di seguito le schede dei due provvedimenti: Rilancio del sistema manifatturiero e produttivo, aumento dell´occupazione e della competitività dell´economia del territorio, riduzione dell´impatto ambientale: sono queste le priorità su cui la Regione Umbria, costretta a fare i conti con forti limitazioni a livello finanziario, in un contesto generale di bassa crescita e stagnazione, concentra le misure e gli strumenti del Programma annuale per la crescita, l´innovazione e la competitività del sistema produttivo regionale per il 2013. Sette gli assi in cui si articola: pacchetto verde; ricerca, sviluppo e innovazione; consolidamento e qualificazione produttiva, tecnologica e riduzione del "digital divide" delle piccole e medie imprese; creazione d´impresa; rafforzamento della struttura finanziaria delle imprese; diffusione, trasferimento e sostegno all´innovazione e azioni per lo sviluppo e internazionalizzazione; testo unico dell´artigianato. Per l´attuazione sono state individuate risorse per 35 milioni e 100mila euro; un terzo di queste (12 milioni di euro) serviranno a istituire un Fondo di rotazione con cui contrastare le difficoltà di accesso al credito delle imprese. Il Fondo interverrà con finanziamenti agevolati per significativi programmi di sviluppo realizzati nell´ambito di settori e filiere chiave dell´economia regionale, a sostegno di start-up d´impresa caratterizzate da impatti positivi sulla base produttiva e in termini occupazionali, e per le imprese interessate alla ripresa di attività produttive oggetto di chiusura, liquidazione o procedure concorsuali. Sul versante dell´accesso al credito, in continuità con le misure messe in campo negli anni passati, anche nel 2013, si continuerà ad agire con specifici interventi, nella consapevolezza che questo tema rappresenta una delle chiavi di volta per la tenuta dell´apparato produttivo regionale, stretto tra il deteriorarsi del quadro economico e l´inasprirsi delle difficoltà delle banche. Anche nel Programma 2013, come nel precedente, viene riservata una forte attenzione agli investimenti per il contenimento dei consumi energetici, il miglioramento dell´efficienza energetica delle produzioni, la produzione di energia da fonti rinnovabili (con risorse per 2 milioni di euro). Vengono potenziati gli strumenti di incentivazione delle attività di ricerca e sviluppo e dell´innovazione, che negli ultimi anni hanno registrato un crescente interesse da parte delle imprese. Per dare una risposta alle esigenze di numerose reti e da singole imprese, è stata incrementata la dotazione finanziaria (3 milioni e 500mila euro, cui potranno aggiungersi anche eventuali economie determinatesi su bandi precedenti). Una specifica misura riguarda le imprese extra agricole che hanno subìto danni a causa degli eventi alluvionali che, nel novembre 2012, hanno determinato situazioni di grave emergenza su una parte significativa del territorio regionale: per consentire la loro ripresa e la piena operatività è stato attivato un bando che può contare su risorse per 8 milioni e 700mila euro. Il tema dell´internazionalizzazione, come quello dello sviluppo dei Poli di innovazione (materiali speciali, energie rinnovabili, scienze della vita, meccatronica e meccanica avanzata), costituiscono un altro importante riferimento. A questo asse sono destinati 2 milioni e 950mila euro con varie misure accomunate da un approccio integrato per cogliere con maggior tempestività le opportunità che dai mercati esteri possono venire per l´intero sistema economico regionale. Gli interventi sono rivolti in particolare alle imprese di piccola e piccolissima dimensione, nonché alle imprese dell´artigianato, al fine di favorire percorsi di aggregazione funzionale, di innovazione del prodotto nell´ambito di un´adeguata strategia di marketing. A questo scopo, vengono implementati finanziamenti specifici per l´internazionalizzazione di reti e "cluster" di impresa nell´ambito del programma di utilizzo del Fondo per lo Sviluppo e Coesione. Rilevanza strategica viene riservata alla creazione d´impresa, con risorse pari a 3 milioni e 300mila euro: accanto ad interventi già operativi, come nel caso della legge 12/95 così come modificata dalla legge regionale 8/2013, viene previsto il rifinanziamento degli strumenti del microcredito e uno strumento a favore dei programmi di investimento di start-up tecnologiche derivanti da spin-off da ricerca ed industriali. A sostegno dell´introduzione e dell´utilizzazione delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione quale elemento della strategia di sviluppo e competitività delle imprese sono previsti due bandi (Tic Cinema 2013/2014, con una copertura finanziaria di 100mila euro, e Tic Basic 2013 con un ulteriore stanziamento di 550mila euro). Per le imprese dell´artigianato sono previste quattro tipologie di intervento (servizi reali per l´innovazione, sostegno all´innovazione, accesso al credito, promozione delle produzioni artigianali e dell´artigianato artistico) con risorse complessive pari a un milione di euro. Il Programma annuale regionale per gli interventi a sostegno del lavoro 2013, che prevede risorse complessive per 37 milioni e 325mila euro, si articola in "azioni di sistema", volte ad aumentare la qualità e il numero dei servizi per lavoratori e persone in cerca di lavoro, e in misure specifiche rivolte ai target che incontrano le maggiori difficoltà nel trovare e nel mantenere una occupazione, ma anche atte ad accrescere il "capitale umano", per formare quelle competenze richieste dai settori chiave per la ripresa e lo sviluppo dell´Umbria. A queste misure si affiancano gli interventi di competenza delle Amministrazioni Provinciali, le agevolazioni per le assunzioni dei disabili e la formazione professionale degli apprendisti (circa 3,4 milioni di euro per il biennio 2013-2014), le nuove misure formative dedicate ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga. Risorse consistenti, per 4 milioni di euro, sono destinate a favorire l´assunzione di lavoratori e lavoratrici con oltre 29 anni, espulsi o a rischio di espulsione dall´occupazione, attraverso contributi per l´assunzione a tempo indeterminato, con priorità a chi assume donne. Si prosegue a finanziare le "work experience", esperienze lavorative per laureati/e disoccupati/e e inoccupati/e al fine di accrescere le loro possibilità di inserimento nel mondo del lavoro (con 2 milioni e 60mila euro in aggiunta a un milione e 200mila euro precedentemente stanziati), con incentivi (300mila euro) per chi assume chi ha beneficiato della work experience, anche nel caso in cui non sia stata la struttura ospitante. È prevista una riserva di risorse pari al 50 per cento a favore delle donne. Viene riproposta anche una seconda edizione di questa tipologia di intervento, con una dotazione complessiva di 1 milione e 100mila euro. Per il rafforzamento delle competenze nei settori strategici dell´economia regionale, sono previsti interventi formativi integrati rivolti a disoccupati e inoccupati (2 milioni e 100mila euro), con incentivi (200mila euro) per il loro inserimento lavorativo. Particolare rilievo rivestono le azioni di orientamento con cui sia ampliare le possibilità per i giovani di esplorare per tempo il mondo delle professioni così da riceverne nuovi e concreti stimoli e criteri-guida per finalizzare e diversificare i propri percorsi di istruzione e formazione, anche mediante l´uso guidato di strumenti quali il software "S.or.prendo", sia a dare supporto, in particolari momenti di crisi o disagio sociale (soggetti a rischio dispersione scolastica, adulti a rischio disoccupazione), alla rimotivazione delle persone e alla riprogettazione dei percorsi di studio, formazione o lavoro. Sono previste risorse per 750mila euro, in aggiunta ai 300mila euro stanziati inizialmente. Altre misure riguardano la "scheda Università", con il sostegno a moduli professionalizzanti, borse di ricerca, master e dottorati (160mila euro); progetti formativi di breve durata sulle tematiche dei principali festival umbri (90mila euro); esperienze lavorative di cassintegrati e soggetti in mobilità negli uffici giudiziari umbri (il bando, alla terza edizione, è finanziato con 55mila euro). Nel 2013, inoltre, proseguono le azioni di sistema già avviate nel biennio precedente, con l´obiettivo di favorire l´occupabilità lungo tutto l´arco della vita. Continua, in stretto collegamento con il percorso normativo nazionale in materia di mercato del lavoro e spesa della pubblica amministrazione, l´implementazione del sistema regionale degli standard professionali, formativi, di attestazione e di certificazione, visto come risorsa generale di programmazione. Inoltre, il 10 settembre è stata approvata la legge sui tirocini formativi, con particolare riguardo a quelli extra curriculari, e in materia di apprendistato, e a breve verrà avviata la concertazione operativa sulle linee guida regionali. Il catalogo regionale dell´offerta formativa verrà arricchito da una sezione dedicata alla formazione in apprendistato e da una sezione dedicata ai percorsi formativi integrati. Prosegue da parte dell´Agenzia Umbria Ricerche l´indagine quali-quantitativa sulla formazione degli apprendisti e sul ricorso a questa tipologia di contratto da parte del sistema produttivo regionale, con la progettazione di uno "schema regionale per lo sviluppo della mobilità europea degli apprendisti" e di una sperimentazione di una prima esperienza di mobilità. Si continua a rafforzare il collegamento dei Sistemi informativi del lavoro e della formazione, avvalendosi della borsa lavoro "Cliclavoro" che costituisce una parte del portale regionale per l´offerta di servizi on line rivolti ad imprese e lavoratori, "Lavoro per te", collegato con i sistemi informativi provinciali dei Centri per l´impiego. Per il nuovo masterplan dei servizi per l´impiego, sarà necessaria la definizione complessiva dei provvedimenti connessi alla riforma del mercato del lavoro e della "spending review". Prosegue la rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali, con specifici studi dell´Agenzia Umbria Ricerche, nell´ambito dell´Osservatorio sulla formazione, e dell´Università di Perugia; prosegue anche lo studio, analisi e monitoraggio del mercato del lavoro per identificare possibili scenari evolutivi dell´occupazione e dell´occupazione. Altra azione di sistema riguarda le politiche per l´emersione, con la lotta al sommerso che ha tra le sue finalità anche quella di verificare il corretto utilizzo della cassa integrazione in deroga che in Umbria registra un marcato trend di crescita.  
   
   
CALABRIA: RECEPITO IL PARERE DELLA COMPETENTE COMMISSIONE DEL CONSIGLIO SUI BANDI PER I FINANZIAMENTI DELLE IMPRESE AGGREGATE AI POLI DI INNOVAZIONE  
 
Catanzaro, 1 ottobre 2013 - La giunta regionale, riunitasi nella seduta di ieri , ha recepito inoltre, su proposta dell’Assessore Regionale alla Cultura Mario Caligiuri, il parere della competente Commissione del Consiglio Regionale, dando il via ai bandi per i finanziamenti delle imprese aggregate ai Poli di Innovazione Regionale. Si tratta di un provvedimento per agevolazioni alle imprese finalizzate ad accrescere la competitività nei settori strategici regionali attraverso il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Le imprese potranno introdurre innovazioni di processo e di prodotto. Il bando, che verrà pubblicato nelle prossime settimane, è pari a circa ventitremilioni di euro rivolto alle trecentocinquanta aziende che afferiscono ai Poli di innovazione.  
   
   
UNA RETE DI SERVIZI PER CONTRASTARE L’ESCALATION DELLA VIOLENZA DI GENERE  
 
Firenze, 1 ottobre 2013 – Oggi presso l’auditorium della Cassa di risparmio di Firenze, si svolgerà il convegno finale del progetto "La rete dei servizi territoriali come risorsa nel contrasto alla violenza di genere. Costruzione ed implementazione di modelli integrati di intervento nei casi di violenza intra ed extrafamiliare a donne e bambini/e". L’evento, che avrà inizio alle 8,30, è promosso dalla Società della salute della zona Sud Est con il centro anti-violenza, l´Associazione Artemisia in collaborazione l’Azienda sanitaria di Firenze e la Regione Toscana. Il convegno sarà l’occasione per presentare, condividere e approfondire il lavoro effettuato fra aprile 2012 e luglio 2013 sulle prassi e sui criteri di rilevazione per la protezione delle donne e dei minori in situazioni di violenza. Il progetto ha dato frutti grazie all’impegno di tutte le istituzioni coinvolte nel progetto, sanitari, sociali, educatori, forze dell’ordine – atta a contrastare la violenza di genere in ogni sua forma insieme all’impegno ed al lavoro dei servizi territoriali, istituzioni e centri antiviolenza. Il frutto è stato quello di aver prodotto risultati positivi nello sviluppare e potenziare una rete territoriale che lavora in modo integrato ed omogeneo nelle situazioni delicate e difficili di violenza di genere con l’obiettivo di aver costruito i presupposti per garantire una rete informativa e di supporto, attraverso la formazione e la sensibilizzazione di tutti gli operatori che possano essere coinvolti dal problema. Ed è proprio la rete ad essere il riferimento per l’accoglienza e per la presa in carico dei singoli casi. Una prima fase è stata quella di costruire un linguaggio e un approccio comune agli operatori che provengono da ambienti diversi e che per professionalità hanno modalità di lavoro diversi, per individuare insieme le varie situazioni e costruire risposte adeguate volte soprattutto a rompere il silenzio, il senso di solitudine e di impotenza delle vittime.  
   
   
CRISI, MILANO: APERTO IL PRIMO “SOCIAL MARKET” PER FAMIGLIE IN DIFFICOLTÀ SARÀ USATO DA PERSONE INDIGENTI INVIATE DA SERVIZI SOCIALI, ENTI, ASSOCIAZIONI E CENTRI DI ASCOLTO PARROCCHIALI  
 
Milano, 1 ottobre 2013 - Pasta, passata di pomodoro e olio. Latte, biscotti e zucchero, omogeneizzati e pannolini. Saponi e detersivi per la casa. Frutta e verdura. Tutto a prezzi scontati del 25 per cento o completamente gratuiti per chi ha reddito basso o nullo ed è in carico ai Servizi sociali del Comune. Beni di primissima necessità che da oggi si potranno comperare nel negozio solidale in via Leoncavallo 12, aperto con l’associazione Terza Settimana, in un bene confiscato alla mafia. Dove meno di dieci anni fa si organizzava il traffico di droga tra Palermo e Milano da oggi ci saranno solidarietà e “allegria”: insieme a Terza Settimana e Comune partecipa all’iniziativa anche la Fondazione Mike Bongiorno che ha donato un furgone per la consegna gratuita della spesa a persone anziane e con disabilità. Il negozio di alimentari è realizzato senza costi aggiuntivi per il Comune grazie alla partecipazione di numerosi sponsor: Milanoristorazione che ha messo a disposizione in via Sammartini una cella frigorifera per frutta e verdura; la falegnameria Esse 81 che ha donato un bancone su misura; Iper La Grande i che ha concesso di acquistare i beni a prezzo di costo alla stessa piattaforma dove si rifornisce e il grossista di Torino Ortobra che regalerà frutta e verdura. Insieme a loro anche numerosi cittadini che grazie a un tam tam sui social network hanno donato l’equivalente di 400 spese da 20 euro ciascuna. Presenti oggi all’inaugurazione l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, il presidente di Terza Settimana, Bruno Ferragatta con i volontari dell’associazione e Nicolò Bongiorno. “Milano si riprende quello che le mafie le avevano sottratto e lo mette a disposizione di chi ha più bisogno”, dichiara l’assessore Majorino. “Questo negozio di alimentari solidale è l’esempio di come grazie alla sinergia tra Comune e privati si possano realizzare progetti che altrimenti rimarrebbero solo sulla carta. Noi siamo sempre più convinti che questa sia la strada da seguire e che le Politiche sociali, messe così a dura prova da tagli e riduzioni di risorse possano trovare in questa cooperazione nuove soluzioni per far fronte alla drammatica richiesta di aiuto di un numero sempre più crescente di persone in difficoltà. Per questo dico grazie a tutti coloro che hanno dato una mano a realizzare questo progetto e ai volontari che lavoreranno nel negozio, certo che non rimarrà l’unico esempio”. “L’associazione Terza Settimana con il progetto del Social Market - spiega il Presidente Ferragatta - intende sviluppare concretamente il concetto di ´big society´ affrontando in modo innovativo i bisogni dell´area del disagio relativo. Oggi c´è il rischio per molti di sentirsi privare di identità sociale a causa della crisi in atto e della conseguente perdita di reddito. La possibilità di mantenere intatto il contatto con il mercato di consumo aiuta a preservare il senso di cittadinanza e di dignità sociale di quelle famiglie in gravi difficoltà economica. Mettiamo a ´valore´ tutti i soggetti pubblici e privati affinché nessuno si senta solo”. Nel negozio lavoreranno una trentina di volontari dell’associazione Terza Settimana e con loro anche i dipendenti e gli avvocati dello studio legale internazionale Clifford Chance con sede a Milano che si è impegnato a coprire i turni di due lunedì al mese. La ricerca di volontari è sempre aperta, chi vuole dare una mano può segnalare la sua candidatura a info@terzasettimana.Org. Potranno fare la spesa nel negozio di via Leoncavallo 12 adulti o famiglie con basso reddito o reddito zero segnalati dai Servizi sociali del Comune di Milano o da enti privati, associazioni e centri di ascolto di parrocchie che sceglieranno di usufruire del servizio. La partecipazione del beneficiario su una spesa di 20 euro potrà essere intera, di 10, 5 o zero euro a seconda dei casi. I versamenti effettuati all’atto del prelievo della merce saranno destinati a sostenere altri acquisti solidali.  
   
   
MODENA: EVENTO SPECIALE PER LE IMPRENDITRICI DELLE AREE TERREMOTATE  
 
Modena, 1 ottobre 2013 - Oggi alle ore 11.00, presso la sede della Camera di Commercio, in via Ganaceto 134 a Modena, si terrà una conferenza stampa per la presentazione dell’iniziativa "La forza della terra, la forza delle donne!": un evento speciale dedicato a tutte le imprenditrici delle aree terremotate modenesi, che si svolgerà a Mirandola il 4 ottobre prossimo. Una serata nella quale si alterneranno testimonianze, musica e progetti per il futuro. Illustreranno la manifestazione: la Presidente del Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile di Modena Catia Allegretti, il Vicepresidente della Camera di Commercio Giorgio Vecchi, l’Assessore alle Politiche per l’Economia locale, Innovazione, Semplificazione Amministrativa, Risorse Umane e Cultura della Provincia di Modena, Daniela Sirotti Mattioli.  
   
   
LA REGIONE MARCHE INCREMENTA I FONDI DESTINATI AI CENTRI ANTIVIOLENZA.  
 
Ancona, 1 ottobre 2013 - Incrementati del 23 per cento i fondi destinati ai cinque Centri antiviolenza (Cav) e alla Casa di accoglienza, attivi nelle Marche, quale azione di sostegno alle donne vittime di violenza. “Abbiamo reintegrato il taglio del riparto precedentemente previsto per l’anno in corso, perché riteniamo prioritaria la funzionalità dei Cav per dare una risposta concreta alle donne vittima di violenza – afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Paola Giorgi - Le risorse sono state recuperate da fondi propri dell’assessorato, precedentemente diversamente destinate”. Questo perché, “nonostante le leggi e i diritti acquisiti – continua l’assessore - il fenomeno della violenza di genere e, in particolare, sulle donne, rimane ancora un problema irrisolto. Negli anni le richieste di aiuto delle donne sono aumentate; di contro, però, c’è stata una graduale diminuzione delle risorse economiche, determinata, tra l’altro, dalla crisi economica. Noi intendiamo mettere in campo azioni concrete che riescano soprattutto a incidere dal punto di vista culturale. A oggi, nel nostro Paese, la violenza di genere è affrontata come patologia, evidenziando l’impatto degli strumenti repressivi. È un giusto intervento, ma non è sufficiente: occorre un piano serio che preveda, innanzitutto, un investimento sull’incremento e la funzionalità dei Centri antiviolenza. La nostra Regione, con risorse proprie e una specifica legge dedicata, è in prima linea nell’azione di sostegno alle donne vittime di violenza. Siamo attivi anche nel cercare di reperire risorse esterne, ma sono troppo poche quelle a disposizione. Insieme al Forum permanente contro le molestie e le violenze di genere, organo di confronto prezioso, stiamo lavorando per ottimizzare l’utilizzo delle risorse e incrementare il dibattito culturale sul tema” . Sono cinque i Centri antiviolenza, uno per provincia, istituiti dalla Regione per garantire ospitalità, protezione, solidarietà, e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le donne: italiane, straniere o apolidi, vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti offrono servizi di supporto psicologico, consulenza legale, attivazione di interventi di rete e interventi nell’emergenza. I Centri antiviolenza costituiscono, inoltre, un riferimento essenziale per promuovere l’emersione del fenomeno della violenza anche attraverso la pubblicazione dei dati raccolti dall’Osservatorio delle politiche sociali. Attività che contribuisce a migliorare la qualità dell’accoglienza e la risposta dei servizi territoriali per le vittime di violenza, oltre a favorire azioni più incisive di prevenzione. È quindi in via di definizione una scheda unica di rilevamento dei dati di af-flusso e di utenza, da parte delle donne marchigiane, nei Centri antiviolenza. “Un dato molto importante – sottolinea l’assessore Giorgi – che ci permette di monitorare, in modo omogeneo e condiviso con gli altri attori del territorio, il reale utilizzo dei Cav e di avere così un quadro chiaro dell’emergenza vio-lenza di genere nella nostra regione”.