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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Ottobre 2013
PARLAMENTO EUROPEO, RIUNIONI DEI GRUPPI POLITICI, FRA I TEMI DEL 14-20 OTTOBRE 2013: LE DONNE NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE, BANCHE IN DIFFICOLTÀ, NSA  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2013 - Le donne nei consigli di amministrazione. Commissioni per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere e giuridica voteranno per decidere se richiedere alle società dell´Ue quotate al fine di garantire, entro il 2020, che almeno il 40% dei loro consiglieri non esecutivi sono donne. Nel 2012 solo il 15% dei membri del consiglio non esecutivi presso grandi aziende dell´Ue erano donne. (Lunedi) Sicurezza del prodotto. Il Comitato mercato interno voterà su due progetti di legge, per rendere più facile da individuare i prodotti non sicuri e migliorare la tracciabilità dei prodotti dal paese revisione delle norme d´origine. (Giovedi) Sistema europeo di banche in difficoltà. La Commissione affari economici e monetari presenterà prevede di modificare la proposta di meccanismo di risoluzione del singolo (Srm), che preveda un unico ente e fondo per la risoluzione delle banche in fallimento. La presente proposta fa parte del pacchetto Union Banking. (Lunedi) Nsa di sorveglianza. La commissione per le libertà civili terrà le sue udienze settimo e ottavo sulla sorveglianza degli Stati Uniti in Europa. I deputati prima discutere se le attività di sorveglianza hanno violato il diritto comunitario e internazionale e il suo impatto sui diritti fondamentali. Saranno quindi prendere in considerazione indagini nazionali in corso in Germania e Paesi Bassi. (Lunedi e Giovedi) Plenarie preparazione. Gruppi politici si prepareranno per la sessione plenaria 21-24 ottobre a Strasburgo, che sarà caratterizzato da votazioni sul bilancio dell´Unione europea per il periodo 2014-2020, il bilancio dell´Ue per il 2014, i Orizzonte 2020 e comunicanti programmi di agevolazione Europa, la sicurezza del medico dispositivi, i flussi migratori nel Mediterraneo, e la possibile sospensione dell´accordo Swift in risposta alle Nsa di sorveglianza. In questa sessione, Aung San Suu Kyi deve essere presentato con il premio Sakharov, assegnato a lei nel 1990. Diario di presidente. Martedì scorso, il presidente Schulz incontrerà il presidente del Montenegro Filip Vujanovic, (seguito da stampa point) e il primo ministro della Grecia, Antonis Samaras. Mercoledì scorso presso il Parlamento europeo a Bruxelles il signor Schulz presenterà Premi del 2013 del cittadino europeo per il lavoro di promozione di una più stretta integrazione tra i cittadini dell´Unione europea.  
   
   
EUROSUR: LA COMMISSARIA CECILIA MALMSTRöM SI COMPIACE PER IL SÌ DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2013 – Lo scorso 10 ottobre il Parlamento europeo ha adottato la proposta di regolamento che istituisce il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere (Eurosur) presentata dalla Commissione: “Mi congratulo per il voto espresso oggi dal Parlamento europeo, grazie al quale Eurosur sarà operativo entro la fine dell’anno. Tutti noi abbiamo dinanzi agli occhi le terribili immagini della recente tragedia di Lampedusa. Non dimenticherò mai quei 280 feretri che ho visto ieri sull´isola. È tremendo assistere alla perdita di tante vite umane in circostanze così tragiche. Il mio pensiero va alle vittime e alle loro famiglie (Memo/13/849) e ammiro profondamente i soccorritori che hanno fatto del loro meglio in una situazione tanto drammatica. L’ue deve intensificare gli sforzi per prevenire tragedie del genere e insieme agli Stati membri prendere importanti decisioni e mostrarsi solidale con i migranti e con i paesi più esposti ai flussi migratori. Eurosur rappresenta un passo decisivo in questo senso perché permetterà di proteggere le nostre frontiere esterne e aiutare quanti rischiano la vita pur di raggiungere le nostre coste. Questo nuovo strumento rafforzerà lo scambio di informazioni e la cooperazione a diversi livelli: nazionale, tra gli Stati membri, e tra questi e l’Agenzia per le frontiere dell’Unione Frontex. I nuovi centri nazionali di coordinamento e Frontex si scambieranno immediatamente informazioni su incidenti e pattugliamento. Così facendo avremo non solo più possibilità di prevenire reati transfrontalieri quali il traffico di droga e la tratta di esseri umani, ma sarà anche più facile individuare le piccole imbarcazioni di migranti in pericolo e fornire loro assistenza. Tengo a sottolineare che tutte le azioni e le operazioni che gli Stati membri e Frontex svolgono, in ambito Eurosur e non, sono improntate al pieno rispetto dei diritti fondamentali e del principio di non respingimento oltre che alla stretta osservanza delle disposizioni nazionali e dell’Ue in materia di protezione dei dati. Le stesse rigorose garanzie si applicano anche alla cooperazione con paesi terzi nel quadro di Eurosur.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DIRITTI UMANI: LA PERSECUZIONE IN SIRIA, PAKISTAN E IRAN, CENSURA IN SUDAN E IN IRAQ  
 
Strasburgo, 14 ottobre 2013 - Il Parlamento ha approvato tre risoluzioni distinte Giovedi scorso. Egli ha condannato la violenza e la persecuzione contro i cristiani in Siria, Pakistan e Iran. Ha chiesto per la protezione dei giornalisti e l´accesso gratuito ad Internet per i cittadini del Sudan. Infine, ha condannato gli atti di terrorismo e di violenza settaria in Iraq. La violenza e la persecuzione contro i cristiani - I membri hanno espresso preoccupazione per i cristiani in Siria, condanna gli atti di militanti contro di loro in Maaloula e la regione. Hanno chiesto che i monasteri di questa regione sono protetti e che le suore e gli orfani imprigionati nel monastero di Santa Tecla ricevere assistenza immediata e di assistenza umanitaria. Inoltre, i deputati hanno condannato l´attacco contro la Chiesa di Tutti i Santi a Peshawar, Pakistan. Pensano profondamente preoccupato per la situazione generale in cui le minoranze religiose che vivono in Pakistan, nelle chiese soprattutto cristiane. Invitano le autorità pakistane a condurre un esame approfondito delle leggi sulla blasfemia e l´applicazione che viene fatto attualmente, in quanto possono essere oggetto di abuso contro le persone di tutte le fedi nel paese. In aggiunta, il destino del parroco in Iran Saeed Abedini molto preoccupato parlamentari. Essi hanno chiesto al governo di esonerare e liberarlo senza indugio. Sudan scontri e la censura dei media - Parlamentari hanno chiesto di ripristinare i diritti umani e le libertà fondamentali a seguito delle recenti proteste e manifestazioni in Sudan. Hanno esortato il governo sudanese "di cessare tutte le forme di repressione contro le persone che esercitano il loro diritto alla libertà di espressione, sia online che offline, e per proteggere i giornalisti". I cittadini del paese dovrebbero essere autorizzati ad avere libero accesso in ogni momento a Internet, aggiunge la risoluzione. I parlamentari hanno invitato le autorità sudanesi a rivedere la legge che consente di detenere sospetti fino a quattro mesi senza alcuna forma di controllo giurisdizionale. Hanno chiesto alla Commissione "di limite legale esportazioni Ue di tecnologie di sorveglianza di massa verso i paesi in cui il materiale è suscettibile di essere utilizzato per violare le libertà e di vari diritti digitali". Iraq - I deputati hanno condannato i recenti atti di terrorismo e di violenza settaria in Iraq. Hanno esortato le autorità a "facilitare un´inchiesta internazionale indipendente, approfondita e veloce" e cooperare pienamente. Tutti gli attori politici e sociali devono "lavorare insieme per fermare lo spargimento di sangue e per convincere tutti i cittadini dell´Iraq saranno protetti", afferma la risoluzione.  
   
   
POTENZIARE LA COOPERAZIONE INDUSTRIALE DELL´UE CON IL BRASILE A VANTAGGIO DELLE IMPRESE DI ENTRAMBE LE PARTI  
 
Bruxelles, 14 ottobre 2013 - Il Brasile è un mercato fondamentale per le imprese europee e il principale partner commerciale dell´Ue in America latina: nel 2011 gli scambi commerciali Ue-brasile rappresentavano il 37% del totale degli scambi dell´Unione europea con la regione, e il Brasile riceve il 43% degli investimenti dell´Ue in America latina. Ma le enormi opportunità che offre questa economia vivace e in crescita non possono essere sfruttate appieno per una serie di problemi cui devono far fronte sia le imprese dell´Ue che quelle brasiliane. Il Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani si recherà a Brasilia oggi, 10 ottobre, per discutere delle opportunità di cooperazione industriale tra l´Ue e il Brasile. L´incontro del gruppo di lavoro ad hoc Ue-brasile, istituito per valutare in modo pragmatico come dare un supporto ancor più deciso agli importanti legami economici tra il Brasile e l´Unione europea, offrirà l´opportunità per consolidare ulteriormente gli scambi commerciali con il Brasile. Il gruppo, presieduto dal Vicepresidente Antonio Tajani, responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, opera in stretta collaborazione con il Commissario europeo per il Commerci, Karel De Gucht, e la Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn. Durante i due giorni della visita, 10 e 11 ottobre, sono in programma riunioni con alcuni membri del governo brasiliano, tra cui Fernando Pimentel, Ministro per lo Sviluppo, l´industria e il commercio internazionale; Aloizio Mercadante, Ministro dell´Istruzione; Luiz Alberto Figueiredo, Ministro degli Affari esteri; e i Ministri ad interim per le Piccole e le micro imprese e per la Scienza, la tecnologia e l´innovazione. I temi strategici che il gruppo di lavoro intende affrontare comprendono: il rafforzamento dei contatti tra le comunità imprenditoriali, per promuovere un contesto imprenditoriale migliore e maggiori investimenti; il ruolo della cooperazione industriale come motore della crescita, in particolare nei settori innovativi e ad alta tecnologia, e il potenziamento degli scambi nell´innovazione, e rafforzare la cooperazione nella ricerca e nello sviluppo industriali; la semplificazione del contesto amministrativo per agevolare le attività imprenditoriali; il sostegno alle piccole e medie imprese e alle microimprese. Da parte sua, il Brasile propone di esplorare una serie di settori concreti nei quali una cooperazione più intensa potrebbe andare a vantaggio di entrambe le parti, tra cui: le specifiche tecniche e normative, in particolare per quanto riguarda la normazione e la certificazione, per facilitare gli scambi commerciali tra l´Ue e il Brasile; la ricerca e gli investimenti, compresa la creazione di un programma di scambi professionali; la cooperazione in materia di ricerca, innovazione e cluster tecnologici per condividere informazioni, strumenti ed esperienze al fine di promuovere la cooperazione in settori chiave come il petrolio e il gas, le infrastrutture e le energie rinnovabili; il rilancio del supporto all´internazionalizzazione delle Pmi in settori specifici; la partecipazione delle società dell´Ue in fase di avviamento a un programma brasiliano per le start-up. L´ue è il partner commerciale più importante del Brasile. L´ue è il partner più importante per l´import-export brasiliano. Oltre il 18 % delle esportazioni del Brasile sono dirette nell´Ue e il 20% delle sue importazioni provengono dall´Ue. I dati relativi ai flussi commerciali bilaterali complessivi Brasile-ue indicano una leggera crescita: da 75 miliardi di Eur nel 2011 a 76,7 nel 2012. Nel 2012 inoltre l´Ue ha registrato per la prima volta un attivo complessivo della bilancia commerciale (merci) con il Brasile di 2,2 miliardi di Eur. Nel 2011 il deficit era di 3 miliardi di Eur. Le imprese dell´Ue hanno esportato in Brasile merci per 40 miliardi di Eur, un aumento del 10% rispetto all´anno precedente. Tuttavia, a causa della crisi economica nell´Ue, le esportazioni dal Brasile sono diminuite del 4,7% nel 2012, passando da 39 miliardi di Eur nel 2011 a 37 miliardi di Eur nel 2012. Quali merci vengono scambiate? Circa il 90% delle esportazioni Ue in Brasile nel 2012 riguardavano prodotti finiti, in particolare del settore automobilistico, aeronautico e chimico, e altri macchinari. I macchinari e le attrezzature per il trasporto rappresentavano il 49% delle esportazioni, i prodotti chimici il 21%. I prodotti primari come alimenti, bevande e materie prime, quali soia, panelli di semi oleosi, minerale di ferro, caffè e greggio, rappresentavano più del 70% delle importazioni dell´Ue dal Brasile. Per quanto riguarda le esportazioni dal Brasile nell´Ue le materie gregge sono la categoria più importante (35%). Il Brasile resta per l´Ue il maggior fornitore di prodotti agricoli. I prodotti alimentari sono la seconda categoria di esportazioni per importanza (28%). Scambi di servizi e investimenti - L´ue ha un attivo di 5,7 miliardi di Eur negli scambi di servizi con il Brasile, con le esportazioni che ammontano a 12,7 miliardi di Eur e le importazioni a 7 miliardi di Eur. Il Brasile attrae il 40% dei flussi di investimenti esteri diretti (Ied) dell´Ue in America Latina. Nel 2011 gli Ied dell´Ue in Brasile sono stati pari a 28 miliardi di Eur, in calo rispetto ai 43,9 miliardi di Eur del 2010. L´ue è inoltre il maggior investitore estero in Brasile con più del 40% dello stock totale di Ied nel paese nel 2011: 238,9 miliardi di Eur, più del doppio degli stock di Ied dell´Ue in Cina. L´ue è il più importante destinatario degli Ied brasiliani. Il flusso di investimenti diretti brasiliani nell´Ue è diminuito da 10,2 miliardi di Eur nel 2010 a 3 nel 2011. L´ue ha superato gli Usa come maggior investitore in Brasile negli ultimi anni, ma anche la Cina sta crescendo in linea con la tendenza generale in America latina. Altri dati sul commercio Ue-brasile - Ostacoli agli scambi - Il mercato brasiliano è piuttosto chiuso, con una tariffa doganale media del 12%. Tali ostacoli sono in aumento: secondo una recente relazione - il 10th Eu Report on Potentially Trade-restrictive Measures (decima relazione Ue sulle misure potenzialmente restrittive degli scambi)- dal maggio 2012 si è registrato un forte aumento nell´uso delle misure restrittive degli scambi adottate dal Brasile, in particolare incentivi fiscali condizionati al contenuto locale e aumenti tariffari. Più di un terzo delle restrizioni inerenti agli appalti pubblici in tutti i paesi analizzati dalla relazione sono state adottate dal Brasile. Tali restrizioni possono costringere all´uso dei prodotti nazionali e al trasferimento delle imprese. Il Brasile continua inoltre a proteggere fortemente alcune delle sue industrie nazionali dalla concorrenza estera, a svantaggio dei consumatori e degli altri settori industriali. Pertanto, l´Ue incoraggia costantemente il Brasile a ridurre le barriere tariffarie e non tariffarie e a mantenere un contesto normativo stabile per gli investitori e gli operatori commerciali europei. Contesto - A seguito del sesto vertice politico Ue-brasile nel gennaio 2013, il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha deciso di rafforzare la cooperazione tra il Brasile e l´Unione europea istituendo formalmente un dialogo di alto livello sotto forma di gruppo di lavoro. Il gruppo intende analizzare più sistematicamente le questioni economiche bilaterali, tra cui la competitività e gli investimenti, e i risultati di tale lavoro costituiranno la base per la preparazione del settimo vertice Ue-brasile che si terrà nel 2014. L´obiettivo del gruppo è analizzare le opportunità di cooperazione industriale tra l´Ue e il Brasile, in particolare concentrandosi sui settori e la tecnologia innovativi, e migliorare il contesto per le imprese e gli investimenti. Il gruppo mira altresì a rafforzare gli scambi nel campo dell´innovazione industriale, della ricerca e dello sviluppo, e a sostenere le piccole imprese. Durante la stessa riunione Businesseurope, Cni e Eurochambres hanno deciso di avviare in parallelo un gruppo di lavoro congiunto incaricato di esaminare le opzioni per far progredire l´agenda bilaterale. Entrambi i gruppi collaborano strettamente per sviluppare sinergie e complementarità.  
   
   
EUREGIO: BILANCIO, PROGRAMMA 2014 E CAMBIO ALLA PRESIDENZA  
 
Bolzano, 14 ottobre 2013 - A due anni dalla costituzione ufficiale del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) dell´Euregio, i vertici di Alto Adige, Tirolo e Trentino si sono riuniti il 10 ottobre nell´abbazia di Novacella per delineare il programma 20014. Importanti progetti in arrivo, dal recupero abitativo al fondo per la ricerca. La presidenza di turno del Gect, a cadenza biennale, è passata da Luis Durnwalder a Günther Platter, che hanno firmato anche un accordo politico per garantire collegamenti ferroviari diretti e con biglietto unico. Nell´ottobre 2011 il Gect "Euregio Tirolo-alto Adige-trentino" aveva iniziato il suo cammino a Castel Tirolo, oggi a Novacella gli organi del Gect hanno tracciato un bilancio del biennio nella sesta riunione del Direttivo e nella quarta dell´Assemblea allargata e hanno delineato il programma per il 2014. Contemporaneamente la presidenza di turno è passata dalla Provincia di Bolzano al Land Tirolo e Günther Platter ha ringraziato il predecessore Luis Durnwalder per il prezioso lavoro svolto nella fase di costruzione del Gect. Tra i temi centrali da affrontare nel 2014 il presidente Platter ha confermato "la collaborazione tra i due versanti del Brennero nei vari ambiti di interesse comune, dalla cultura alla ricerca fino al traffico locale." In tal senso Alto Adige e Tirolo hanno siglato oggi un impegno politico volto a garantire i collegamenti ferroviari diretti tra Bolzano e Innsbruck, senza cambio al Brennero, e da fine 2014 un cadenzamento ogni 2 ore delle corse tra Lienz e Fortezza attraverso la Pusteria. L´intesa politica prevede inoltre l´obiettivo di offrire tariffe convenienti e un biglietto unico per l´intera tratta. Nel vertice il presidente uscente Luis Durnwalder ha tracciato un bilancio del primo biennio del Gect ricordando i numerosi progetti avviati a favore delle popolazioni dei tre territori: "Ora si tratta di proseguire su questa strada per radicare l´Euroregione anche nella testa e nel cuore di altoatesini, trentini e tirolesi." Nel primo anno operativo del Gect, il 2012, sono stati realizzati complessivamente 16 progetti, tra i quali una adeguata presenza in Internet (su http://www.Europaregion.info/ ), la partecipazione al Forum europeo di Alpbach con una Giornata dedicata, il film "Ski: Fun & Safe" per promuovere la sicurezza sulle piste da sci. Nel 2013 l´attività di cooperazione transfrontaliera si è concentrata su 13 progetti specifici dell´Euregio, a cui si è aggiunto il coordinamento di 19 progetti promossi dalle 3 Amministrazioni provinciali. L´ufficio Euregio ha inoltre partecipato come partner a 6 progetti europei. "Siamo diventati un punto di riferimento per allacciare contatti a diversi livelli e mettere in rete partner impegnati in molte iniziative innovative. Con Platter, un conviento europeista, la continuità è garantita", ha ricordato Durnwalder. Alcune iniziative esemplari del primo biennio riguardano la carta geografica comune del´Euregio, il libro di storia comune che ripercorre le vicende di Alto Adige, Trentino e Tirolo, il volume fotografico "Terra in montanis". Nel settore dell´energia l´Euregio ha raggiunto un risultato eccezionale: assieme ad altri partner ha dato vita al progetto Ue "Sinfonia" e nei prossimi 5 anni potrà contare su contributi milionari da Bruxelles per accelerare i lavori di risanamento e recupero di vecchi edifici a Bolzano e Innsbruck. Nel campo della sanità è stata avviata con successo una collaborazione nella prevenzione e nella terapia degli ictus, mentre è in fase approfondita la discussione sulla mobilità transfrontaliera del paziente, in attuazione dell´imminente direttiva Ue. Uno dei punti centrali della cooperazione economica è stata la valorizzazione dei prodotti regionali di qualità per potenziare la promozione a livello transfrontaliero. Proseguirà anche nel 2014. Grande risposta hanno registrato le iniziative pensate per bambini e ragazzi: il concorso musicale dell´Euregio Upload, l´Euregio-summercamp, il Festival giovanile Euregio, il concorso scolastico Educacoop nel settore cooperativo e Diversity4kids, progetti per maggiore tolleranza e convivenza interculturale rivolto agli studenti.. Il Presidente ha illustrato all´Assemblea del Gect anche i mezzi su cui potrà contare nel 2014: il budget annuale complessivo dell´Euregio si aggira sui 450mila euro per progetti diretti, mentre il finanziamento di progetti europei e dell´attività di coordinamento viene garantita dalle singole ripartizioni di ciascuna Provincia e da fondi Ue. Uno dei temi cruciali dei prossimi decenni sarà quello dell´assistenza alla popolazione anziana: nel 2014 l´Euregio si concentra sull´elaborazione di uno studio comparativo su modelli di buone pratiche nella cura della terza età. Proseguirà poi il progetto delle terme dell´Euregio, con la creazione di una piattaforma di comunicazione congiunta. Sará intensificata la politica comune del traffico attraverso la rete Monitraf, strumento per valutare le misure da adottare e i loro effetti sull´ambiente e sulla popolazione. È in cantiere anche una "Borsa dei transiti nelle Alpi". Il successo sperimentato con l´Euregio-summercamp porterà nel 2014 ad organizzare un evento parallelo, il primo Euregio-sportcamp che punta ad avviare la collaborazione nel settore sportivo. Tra le manifestazioni previste si segnala anche un convegno specialistico dedicato alle forme di democrazia alternativa e alla partecipazione dei cittadini. Il simposio si rivolgerà principalmente ai sindaci e sarà focalizzato sulla partecipazione civica a livello di Comune. Tra le iniziative con maggiore potenziale strategico del 2014 i responsabili dell´Euregio sottolineano l´istituzione di un fondo Euregio dedicato alla ricerca, per dare nuovo impulso all´economia e ai giovani ricercatori, nonché la costruzione di un´alleanza tra Alto Adige, Trentino e Tirolo nel settore dell´energia a cominciare dalle linee elettriche di interconnessione al Brennero.  
   
   
ITALIA-FRAFRANCIA: NEGOZIARE CON LO STATO PER ESSERE SPECIALI VERI  
 
Trieste, 14 ottobre 2013 - "Il cuore del rilancio e dell´attualizzazione della specialità passa soprattutto attraverso un nuovo patto con lo Stato frutto di un´attività fondamentale come la negoziazione". Il concetto operativo, che rispecchia l´attuale linea politico-funzionale del governo regionale guidato da Debora Serracchiani, è stato espresso l’ 11 ottobre a Cogne, in occasione del Forum italofrancese "Dalle riforme alla rinascita", dall´assessore a Funzione pubblica e Riforme del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin. "Noi abbiamo usato bene la specialità - ha spiegato Panontin, citando la ricostruzione post-terremoto del 1976, ma pure la sanità autogestita - eppure oggi non basta essere bravi a casa nostra, bisogna portare all´esterno le buone pratiche e soprattutto far riconoscere le azioni virtuose e le potenzialità future che il buon uso della specialità può portare anche allo Stato". "Bisogna negoziare - ha quindi affermato - ma con spirito costruttivo, con rispetto e con equità e collaborazione per continuare ad andare avanti e non commettere l´errore più grande, quello di stare fermi". Dopo avere ricordato che il Friuli Venezia Giulia è la più giovane (31 gennaio 1963) e particolare tra le Regioni italiane autonome, condizione che ha svolto una funzione determinante per lo sviluppo del territorio, passato da realtà arretrata a povera a regione ponte tra Est ed Ovest ed ora a cuore della Nuova Europa, Panontin ha insistito su una specialità "che ha per noi un valore inestimabile e risulta ancora vivissima". "Stiamo vivendo un periodo di grande trasformazione - ha evidenziato l´assessore - che ci dà l´opportunità di rilanciare una specialità delle politiche più che delle competenze. Una specialità - ha aggiunto - che passa necessariamente attraverso una forte azione riformatrice e un nuovo patto con lo Stato". "Noi - ha infine illustrato Panontin - stiamo facendo la nostra parte attraverso un pacchetto organico di riforme interne alla Regione che toccano i rapporti con le Autonomie locali come, ad esempio, il superamento delle Province, l´aggregazione dei Comuni, la legge elettorale comunale e provinciale, la semplificazione, l´efficientamento della Pubblica Amministrazione (Pa) ed il sistema della fiscalità".  
   
   
EUROPA: PATTO SINDACI TRA 100 MIGLIORI BEST PRACTICE DELLA UE  
 
L´aquila, 14 ottobre 2013 - Il Patto dei sindaci della Regione Abruzzo tra le migliori 100 best practice dell´Unione europea. E´ con questo titolo che la Regione Abruzzo è stata invitata a Bruxelles, nel corso degli Open days che ogni anno vengono organizzati nella città belga, ad illustrare le azioni connesse al Patto dei sindaci ai partner europei che aderiscono al progetto. A Bruxelles quindi la Regione ha riportato le attività svolte e gli obiettivi raggiunti con i Comuni. L´esperienza del Patto condotta in Abruzzo (unica regione che ha sottoscritto il Patto con la Commissione europea insieme alle quattro Province e a supporto dei 305 Comuni che si sono impegnati a raggiungere l´obiettivo del 20-20-20) è stata indicata quale esperienza significativa e importante da approfondire e monitorare per sviluppare nuove azioni europee in vista della nuova politica di coesione 2014-2020. In questo senso l´Abruzzo ha illustrato le eccellenze e le criticità del Patto dei sindaci: dalla capacità di creare un sistema multilivello istituzionale in grado di far interagire fra loro gli enti locali fino alle criticità legate alla mancanza di programmi finanziari durevoli che attivano le imprese. Apprezzata la capacità di governo del territorio che parte dal basso ossia dalla pianificazione comunale denominata "bottom up strategy", che nell´esperienza del Patto ha dato ottimi risultati e che la Commissione europea intende portare avanti come strategia principale nella gestione dei programmi e progetti comunitari. La seconda parte degli Open days si è consumata nella sede di rappresentanza della Regione a Bruxelles, che ha ospitato una seguitissima riunione nel corso della quale sono stati illustrati i progetti comunitari in corso, alla presenza di diversi collaboratori della Commissione europea, del rappresentante di Fedarene (la federazione europea delle agenzie che si occupano di energie rinnovabili), dei rappresentanti di Climate Alliance e di numerose regioni europee.  
   
   
REGIONI, FONDI UE 2007-2013 LIGURIA VIRTUOSA, VERSO NUOVO SUPERAMENTO OBIETTIVO DI SPESA, OVERBOOKING DI RICHIESTE, OLTRE RISORSE DISPONIBILI (525 MLN)  
 
Genova, 14 Ottobre 2013 - La Regione Liguria, dopo aver raggiunto, il 31 maggio scorso, gli obbiettivi di spesa previsti per il Fondo Regionale di Sviluppo Europeo, si appresta a certificare a Governo e Unione Europea, incaricati delle verifiche periodiche, anche il superamento degli obbiettivi del 31 ottobre 2013. Lo ha reso noto l´assessore allo Sviluppo Economico della Regione Liguria Renzo Guccinelli come ha sottolineato come la Liguria "abbia sempre rispettato i tempi di spesa e superato gli obiettivi imposti dal Ministero e dall´Unione Europea". "A maggio, a fronte di un target da raggiungere di circa 254 milioni di euro di spesa certificata la Regione Liguria ha superato l´obbiettivo con una spesa di circa 258 milioni di euro. Al 31 ottobre l´obbiettivo da centrare è di 293 milioni di spesa, ma sono fiducioso e penso che andremo anche questa volta oltre la spesa prevista. Attualmente è stato superato il 50% nello stato di avanzamento spesa rispetto all´intero programma del Fesr che prevede 525 milioni da utlizzare entro il giugno 2015", spiega Guccinelli. L´assessore allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli esprime: "Soddisfazione per il traguardo raggiunto. La nostra Regione ha mostrato un grande senso di responsabilità in un momento di crisi così delicato per il paese e per la Comunità Europea; a fronte di risorse limitate in molte altre Regioni italiane si assiste troppo spesso a situazioni in cui non si riesce a raggiungere la spesa Continueremo l´impegno anche nei prossimi mesi, richiamando alla massima attenzione gli enti locali beneficiari ". Guccinelli ha affermato che la Liguria, per quanto riguarda i fondi europei "sta registrando una situazione di overbooking, richieste di finanziamenti ben superiori alle risorse a disposizione, per questo penso che il risultato finale mostrerà una Liguria che ha saputo utilizzare tutte le risorse disponibili".  
   
   
FONDI UE 2007-2013, IN LIGURIA PIENO UTILIZZO DEL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Genova, 14 Ottobre 2013. "Confermo che il fondo sociale europeo assegnato alla Regione Liguria è tutto impegnato, il Governo fa finta di non sapere che molte regioni del Nord non hanno più risorse del Fse 2007-2013, perché dai dati dei bilanci 2012 le poste, anche se non risultano tutte impegnate, sono completamente assegnate a progetti che stanno andando avanti. È pertanto inaccettabile che il Governo dia una cattiva informazione. Se ci sono regioni al sud che non hanno speso il Fse dicano quali sono e che ci sia una valutazione della qualità del nostro lavoro e il rispetto di chi ha speso e il coinvolgimento di chi non ha speso". L´assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti va giù duro contro i dati diffusi recentemente dal Governo sull´utilizzo dei fondi europei da parte delle Regioni che metterebbe in discussione il loro pieno uso in Liguria, nel corso della presentazione del progetto, elaborato dalla Cisl Liguria, sull´inserimento al lavoro che interesserà 39 comuni dell´area metropolitana. "Deve essere chiaro – ribadisce Rossetti - che tutto ciò è strumentale alla volontà del Governo di ridurre le risorse per i fondi Ue 2014- 2020 proprio a quelle regioni, come la Liguria, che invece li hanno utilizzati. Entriamo semmai nel merito di come li abbiamo spesi e dei progetti fatti, ma non si metta in discussione il loro utilizzo". "La Liguria – continua Rossetti – ha già pianificato tutte le risorse che saranno spese fino al 2015, come è sempre successo, e non si può dire pertanto che non li abbiamo spesi e nemmeno che, non avendoli spesi, nei prossimi sette anni ci tolgono i soldi perché si tratta di un´operazione mistificatoria".  
   
   
OPEN DAYS 2013: L’AGENZIA ALTOATESINA PER I CONTRATTI PUBBLICI PRESENTATA COME “BEST PRACTICE”  
 
Bolzano, 14 ottobre 2013 - Al termine degli Open Days 2013 a Bruxelles è stato organizzato un seminario sulla modernizzazione del diritto europeo sugli appalti pubblici. Il presidente dell‘Agenzia per contratti pubblici (Acp), Thomas Mathà, è stato invitato dalla Direzione generale Mercato interno e Servizi (Dg Markt) della Commissione europea come relatore per tal evento. Nell´ambito del workshop, che si occupava delle principali novità degli appalti pubblici a livello europeo, Thomas Mathà ha presentato a rappresentanti della Commissione europea e di enti pubblici di tutt´Europa l´Agenzia altoatesina per i contratti pubblici (Acp) come "best practice" del settore pubblico degli appalti. Nel suo discorso Mathà ha illustrato la struttura e i compiti di quest´agenzia unificata per i contratti pubblici che comprende anche una piattaforma per l´e-procurement. In particolare ha sottolineato il notevole valore aggiunto, che questa struttura rappresenta per la Provincia di Bolzano, ed i risparmi che possono essere ottenuti per l´amministrazione pubblica. Sulla base di quest´esempio è stata quindi delineata la strada innovativa che la Giunta provinciale altoatesina dal 2009 ha percorso in questo ambito e con la quale sta adempiendo già oggi le future prescrizioni dell´Unione europea. Il rappresentante della Commissione europea per l´e-procurement nel corso del seminario ha constatato, che tale pratica amministrativa supera gli standard europei e rappresenta quindi per altre Regioni un esempio da seguire. L´alto Adige è stato anche invitato a partecipare, nell´ambito delle nuove direttive Ue, ad un gruppo di lavoro a livello europeo, dove contribuirà in particolare con il suo know-how nell´ambito del bilinguismo e degli appalti pubblici transnazionali.  
   
   
UE: SERRACCHIANI, FVG AL CENTRO NUOVE MACROREGIONI DELL´EUROPA  
 
Trieste, 14 ottobre 2013 - "Il Friuli Venezia Giulia, per la sua localizzazione baricentrica non può non essere protagonista negli scacchieri geopolitici fondamentali per questa parte d´Europa, come l´Iniziativa adriatico-ionica o la Regione alpina, auspicando la possibilità anche di un inserimento anche nella Strategia danubiana". Lo ha dichiarato l’ 11 ottobre a Trieste la presidente della Regione Debora Serracchiani aprendo, assieme al sindaco di Trieste Roberto Cosolini ("Trieste è la più europea delle città italiane", ha osservato)ed al segretario generale dell´Iniziativa Centro Europea Giovanni Caracciolo di Vietri, i lavori del Simposio dell´Ince su Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed economica. "Sbaglierebbe infatti il Friuli Venezia Giulia, sfruttando questa sua posizione - ha indicato la Serracchiani al ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia ed al viceministro agli Affari esteri Marta Dassù - a non perseguire questa strada di fattivo inserimento nelle grandi Macroregioni europee, a non impegnarsi a costruire una seria politica di relazioni internazionali, nell´interesse più generale del Paese e del Nord-est italiano". Sono staie dunque avviati nel tempo "rapporti di sistema" con il Veneto e la Carinzia, ha ricordato la presidente, con i quali è stato condiviso il "contenitore giuridico" dell´Euroregione Senza Confini, "a cui ora vorremmo dare contenuti pregnanti e concreti in più settori d´intervento, quali le infrastrutture, il turismo, la possibilità di mettere a rete alcuni strumenti Ue con vere ricadute sul territorio". Ma Serracchiani ha voluto anche mettere in luce l´attuale criticità di queste Macroregioni, "anche perché - ha annotato - se l´Europa dialoga con le sue realtà regionali non è sempre vero l´inverso: come Regioni non riusciamo infatti a fare sentire la nostra voce nel momento in cui a Bruxelles sono in fase di elaborazione le programmazioni future". Allorché giunge il momento di parlare di contenuti, di individuare i canali finanziari prossimi, di rendere concerete queste Macroregioni "le Regioni non dialogano più con l´Europa e l´interlocutore diventa il Governo nazionale". La presidente ha comunque rilevato l´importanza di tali Macroregioni, "che possono talvolta arrivare dove non arrivano gli Stati", che sono in grado di far dialogare "nuovi pezzi d´Europa", anche non comunitaria, coinvolgendo anche ulteriori istituzioni del territorio e nuovi ´stakeholder´, nuovi detentori di interessi sociali ed economici.  
   
   
UE: SERRACCHIANI, GECT PER FARE MASSA CRITICA ANCHE CONTRO LA CRISI  
 
Trieste, 14 ottobre 2013 - La crisi che sta attraversando l´intera Europa dimostra che è necessario fare massa critica su temi comuni quali, in particolare, infrastrutture, mercato del lavoro, politiche sociali, turismo. Occorre quindi mettere insieme le forze anche attraverso una collaborazione interregionale e transfrontaliera che può ben concretizzarsi attraverso i Gect-gruppi Europei di Cooperazione Territoriale. Lo ha affermato il 10 ottobre a Bruxelles la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ad un seminario che ha messo a confronto opportunità e criticità derivanti dall´utilizzo dei Gect. L´evento è stato promosso dalla Regione Veneto nell´ambito dei tradizionali ´´Open Days´´, forum europeo annuale sulle politiche di coesione, ed è servito ad illustrare anche l´esperienza del ´´Gect-go´´, costituito tra i Comuni di Gorizia, Nova Gorica, Sempeter-vrtojba. Per Serracchiani, dunque, i Gect possono rappresentare uno strumento importante. E in questo senso ha parlato dell´ ´´Euregio senza confini´´, costituita da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, con l´auspicio di estenderla, per renderla più efficace, alla Slovenia, dove però ancora manca un processo di regionalizzazione. Proprio per questa ragione anche il nostro Paese dovrebbe rivolgere maggiore attenzione alle strategie macroregionali della Ue, da cui possono derivare anche importanti finanziamenti europei. Tuttavia la presidente del Friuli Venezia Giulia ha anche messo in evidenza come ´´gli strumenti oggi a disposizione della cooperazione territoriale arrivano spesso impreparati alla crisi, perché le procedure sono ancora poco snelle, non in grado di fornire le risposte immediate che la crisi richiede´´. ´´Spesso vengono costruiti i contenitori, ma poi risulta difficile riempirli di contenuti concreti´´, ha spiegato. Da qui la necessità di ´´una forte volontà politica´´ in quanto ´´laddove un tempo c´erano dei confini oggi vi sono grandi opportunità di collaborazione´´. Ma anche ´´rischi che strumenti diversi si sovrappongano anziché integrarsi´´, ha indicato, riferendosi al fatto che il Friuli Venezia Giulia si trova al crocevia di grandi strategie, quali, oltre l´Euroregione, anche la macroregione Adriatico-ionica, il programma danubiano e la futura strategia alpina. I Gect in sostanza potranno operare con efficienza solo se, come peraltro ha affermato anche Herwing Seiser, rappresentante della Carinzia, saranno impiegati come strumento per evitare duplicazioni e velocizzare le procedure. Nel suo intervento la presidente Serracchiani ha anche auspicato un maggiore coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale europeo. Una dinamica che potrebbe svilupparsi positivamente partendo da un più stretto rapporto tra le stesse Regioni e le rappresentanze permanenti dei singoli Stati presso l´Unione europea. In particolare nel percorso di revisione delle linee guida degli Aiuti di Stato per cultura e porti, dove secondo Serracchiani le Regioni devono essere ascoltate di più sia dal Governo italiano che dalla Ue.  
   
   
"EUREGIO, UN TERRITORIO DOVE È PIÙ FACILE FARE RICERCA, VIVERE E STUDIARE"  
 
Trento, 14 ottobre 2013- Primo bilancio, nuova presidenza e programma 2014 per il Gect "Euregio Tirolo-alto Adige-trentino", i cui vertici si sono riuniti il 10 ottobre nell´abbazia di Novacella. Alberto Pacher, presidente della Provincia autonoma di Trento, ha ringraziato Luis Durnwalder, presidente uscente del Gruppo europeo di cooperazione territoriale dell´Euregio, e rivolto gli auguri al neo presidente Günther Platter. "L´obiettivo per il prossimo biennio - ha affermato Pacher - è quello di far capire alla gente che c´è una differenza tra prima e dopo la costituzione del Gect e che l´Euregio non è la somma di tre territori bensì una realtà unica nella quale è e sarà più facile fare ricerca, studiare, vivere". Tra i temi centrali da affrontare nel 2014 il presidente Platter ha confermato "la collaborazione tra i due versanti del Brennero nei vari ambiti di interesse comune, dalla cultura alla ricerca fino al traffico locale." In tal senso Alto Adige e Tirolo hanno siglato oggi un impegno politico volto a garantire i collegamenti ferroviari diretti tra Bolzano e Innsbruck. Uno dei temi cruciali dei prossimi decenni sarà quello dell´assistenza alla popolazione anziana: nel 2014 l´Euregio si concentra sull´elaborazione di uno studio comparativo su modelli di buone pratiche nella cura della terza età. Proseguirà poi il progetto delle terme dell´Euregio, con la creazione di una piattaforma di comunicazione congiunta. Sará intensificata la politica comune del traffico attraverso la rete Monitraf, strumento per valutare le misure da adottare e i loro effetti sull´ambiente e sulla popolazione. È in cantiere anche una "Borsa dei transiti nelle Alpi". Il successo sperimentato con l´Euregio-summercamp porterà nel 2014 ad organizzare un evento parallelo, il primo Euregio-sportcamp che punta ad avviare la collaborazione nel settore sportivo. Tra le manifestazioni previste si segnala anche un convegno specialistico dedicato alle forme di democrazia alternativa e alla partecipazione dei cittadini. Il simposio si rivolgerà principalmente ai sindaci e sarà focalizzato sulla partecipazione civica a livello di Comune. Tra le iniziative con maggiore potenziale strategico del 2014 i responsabili dell´Euregio sottolineano l´istituzione di un fondo Euregio dedicato alla ricerca, per dare nuovo impulso all´economia e ai giovani ricercatori, nonché la costruzione di un´alleanza tra Alto Adige, Trentino e Tirolo nel settore dell´energia a cominciare dalle linee elettriche di interconnessione al Brennero. Platter ha illustrato all´Assemblea del Gect anche i mezzi su cui potrà contare nel 2014: il budget annuale complessivo dell´Euregio si aggira sui 450mila euro per progetti diretti, mentre il finanziamento di progetti europei e dell´attività di coordinamento viene garantita dalle singole ripartizioni di ciascuna Provincia e da fondi Ue.  
   
   
UE: SERRACCHIANI, CHI FA ECONOMIA VIVE L´ALLARGAMENTO NEL QUOTIDIANO  
 
Trieste, 14 ottobre 2013 - ´´La risposta giusta alla necessità di questa Regione di collocarsi in modo efficace tra le Amministrazioni che investono nella propria capacità di fare relazioni internazionali´´. Così, l’ 11 ottobre e ringraziando i protagonisti del simposio dell´Ince (Iniziativa Centro Europea) su Macroregioni e rafforzamento della cooperazione istituzionale ed economica, incontrando i giornalisti la presidente della Regione Debora Serracchiani ha espresso il suo compiacimento per i risultati di un evento ´´da cui è emersa l´importanza di questo territorio che interessa e attrae l´Europa. Abbiamo l´esigenza di lavorare ad un allargamento che gli attori economici stanno già vivendo quotidianamente nei fatti´´. Alla realtà economica e finanziaria evidenziata dagli esponenti di Ferrovie dello Stato, Generali, Telit, Fincantieri, Unicredit nel corso del convegno, secondo Serracchiani ´´devono far seguito la politica e le strategie macroregionali, in un´ottica in cui le Regioni diventano centrali´´. Il viceministro agli Esteri Marta Dassù ha osservato che ´´strategia macroregionale non significa solo nuove risorse, ma piani d´azione che vanno approvati dal Consiglio europeo e si basano sulla capacità di utilizzare i fondi strutturali, di coesione e regionali finalizzati alla raggiungimento di obiettivi ed all´attuazione di progetti che nessuno potrebbe portare avanti da solo´´. Un principio sottolineato anche dal ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia, il quale ha osservato come un buon progetto serva a far collaborare le entità necessarie alla soluzione di un problema e ha citato ad esempio l´inquinamento nell´Adriatico. Una realtà ´´che Trieste, il Friuli Venezia Giulia o le regioni sull´altra sponda non possono risolvere da soli ed una situazione in cui la cooperazione va a vantaggio di tutti e può comportare sviluppo, green economy, turismo di qualità´´. Per il ministro Trigilia, cooperazione significa portare avanti ´´strategie sui beni complessivi, su nodi che quando vengono sciolti possono costituire un vantaggio per tutti gli attori´´. ´´La vera coesione, la vera integrazione hanno bisogno di un ancoraggio territoriale´´ ha detto ancora Dassù, sottolineando ´´la fortuna di Trieste e del Friuli Venezia Giulia di trovarsi alla confluenza di direttrici importanti, come l´Adriatico-ionica, ´´che attraverso i Balcani guarda a mondi che in realtà costituiscono lo spazio comune tra Italia e Russia´´. Osservando come non sia un caso che il vertice italo-russo si tenga a Trieste il prossimo 26 novembre, Dassù ha concluso dichiarando che la città ´´ha una posizione molto favorita, ma è importante ricordarlo sempre e, oltre alla storia, riscoprire la geografia e rilanciarne insieme tutte le potenzialità´´.  
   
   
MARONI: REGIONE LOMBARDIA BALUARDO DELLE AUTONOMIE LOCALI  
 
Milano, 14 ottobre 2013 - "Considero il mondo delle autonomie la base fondamentale del nostro sistema democratico". Lo ha detto il 10 ottobre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo nell´Aula del Consiglio regionale, durante l´insediamento del Consiglio delle autonomie locali della Lombardia (Cal). "Consideratemi, insieme alla mia Giunta, a vostra disposizione per ogni richiesta, necessità, questione, che ritenete opportuno avanzare", ha detto all´assemblea, ricordando che il suo compito "è quello di affrontare i problemi e di risolverli con concretezza, ma anche di fare sul tavolo di Roma, Governo e Parlamento, le battaglie che servono". "E in questo - ha precisato - so di poter contare sulla solidarietà e sull´azione comune delle rappresentanze degli Enti locali". Interventi Concreti - L´impegno della Giunta regionale nei confronti degli Enti locali, fin dal suo insediamento, si è subito tradotto in atti concreti. Il governatore ne ha ricordati alcuni, fra i quali: la legge "proposta da Palazzo Lombardia e approvata a tempo di record dal Consiglio regionale", che consente ai Comuni che non l´hanno ancora fatto di poter approvare i Pgt fino al 30 giugno del 2014; il recente accordo stipulato con le Province, "che stanzia 10 milioni di euro per l´accompagnamento a scuola dei ragazzi disabili"; ´Credito in cassa´, "un miliardo di euro, per i Comuni, che, così, possono pagare i debiti nei confronti delle imprese senza avere ripercussioni sul Patto di stabilità". Livelli Intermedi Senza Imposizioni Di Roma - All´orizzonte, ha sottolineato Maroni, "ci sono molte nuove sfide, che intendiamo affrontare". A partire, ha detto, "dalla riforma delle Province nel sistema delle autonomie". "Il Governo - ha ricordato il presidente lombardo - ha avanzato una proposta di legge che è stata respinta dalle Regioni". "C´è necessità di rivedere i livelli intermedi fra Regioni e Comuni - ha precisato - ma vogliamo che siano le Regioni, in accordo con il mondo delle autonomie, a decidere come organizzarli, senza un´imposizione da parte dell´Esecutivo centrale". Province, Prevalga La Ragionevolezza - Ricordando che proprio dal Consiglio regionale della Lombardia è partito l´invito a dire ´no´ al progetto del Governo e che, proprio grazie al suo impegno diretto, anche le altre Regioni hanno sposato la stessa linea, Maroni ha auspicato che sul futuro delle Province "prevalga la ragionevolezza", ossia "fare sì la riforma, ma senza considerare le Province degli Enti inutili, perché non lo sono, soprattutto in una regione come la nostra, dove è impossibile pensare che gli oltre 1500 sindaci di piccoli Comuni possano lavorare bene, senza poter contare su un livello intermedio fra il loro Municipio e la Regione". Necessaria La Revisione Del Patto Di Stabilità - Altra criticità sulla quale non si intende demordere, è la revisione del Patto di stabilità, che, ha evidenziato Maroni, "in Lombardia tiene vincolati 6,5 miliardi di euro, soldi nostri nelle casse dei Comuni, che non possono essere spesi". La Regione, per dare una boccata d´ossigeno alle Amministrazioni locali, ha ricordato il presidente, "lo scorso 10 giugno ha stanziato 210 milioni di euro per rifinanziare il Patto di stabilità territoriale". "Oggi la Commissione Bilancio del Consiglio regionale - ha fatto sapere - ha approvato i criteri per un nuovo stanziamento presentati dall´assessore Garavaglia, così domani, in Giunta, potremo approvare una nuova delibera, che mette a disposizione ulteriori 37 milioni di euro per il Patto di stabilità territoriale". Brutte Notizie Dal Cdm - Infine il presidente ha voluto mettere a parte l´assemblea di alcune "brutte notizie arrivate dal Consiglio dei ministri di ieri". "Si tratta - ha detto - di cose che non hanno trovato molta eco sui giornali, ma nel provvedimento approvato da Palazzo Chigi, oltre al rinvio sulla decisione per i 330 milioni di euro da destinare al rifinanziamento della Cassa integrazione in deroga, c´è anche una norma che prevede una riduzione di 500 milioni di euro sul fondo di premialità per i Comuni in base ai criteri di virtuosità". "In sostanza - ha spiegato Maroni - i Comuni virtuosi perderanno 500 milioni, che saranno destinati ad altro". "Questa - ha sottolineato - è una brutta notizia, che rende ancora più difficile il lavoro dei sindaci che hanno operato bene, mantenendo il ordine i loro conti". Assunzione Giovani, A Breve Vertice Ministro "Ho già sentito Giovannini, ho condiviso con lui il successo dell´iniziativa, ma anche la preoccupazione per l´esaurimento del plafond dei contributi per le assunzioni dei giovani destinati alla Lombardia. Il ministro del Lavoro mi ha assicurato che la settimana prossima farà una riunione con tutti gli assessori delle Regioni per trovare una soluzione" ha infine aggiunto il presidente Maroni. Era stato lo stesso governatore, conversando con i giornalisti prima di partecipare all´assemblea di Confindustria Como, a sottolineare la necessità di "una rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani", quelle del cosiddetto ´Click day´, già esaurito solo per la Regione Lombardia "per un errore di calcolo compiuto dal Governo".  
   
   
ELEZIONI REGIONALI, TAR RESPINGE I RICORSI IN BASILICATA SI VOTA IL 17 E 18 NOVEMBRE  
 
Potenza, 14 ottobre 2013 - Il 17 e 18 novembre prossimi si voterà regolarmente per le elezioni regionali. A stabilirlo il Tar di Basilicata che ha respinto il ricorso presentato da due cittadini a cui si sono accodati 8 consiglieri regionali (Francesco Mollica, Alfonso Ernesto Navazio, Antonio Autilio, Alessandro Singetta, Agatino Mancusi, Franco Mattia, Nicola Pagliuca, Rocco Vita, Vito Gaudiano e Paolo Castelluccio). I ricorrenti chiedevano l’annullamento del Decreto con il quale il Prefetto di Potenza ha convocato per il 17 e 18.11.2013 i comizi per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Basilicata e del Decreto con il quale è stato determinato in 16, anziché 17, il numero dei Consiglieri, da eleggere con il sistema proporzionale, assegnando 10, anziché 11, seggi alla circoscrizione provinciale di Potenza e 6 seggi alla circoscrizione provinciale di Matera. I due motivi alla base del ricorso il mancato impulso del Ministero dell’Interno sull’individuazione della data delle consultazioni e una erronea interpretazione rispetto al numero dei consiglieri da eleggere. I due ricorsi sono risultati infondati, in quanto “l’ordinamento giuridico per quanto riguarda la data delle elezioni non stabilisce nessun atto formale del Ministero dell’Interno e, in riferimento al numero dei consiglieri, dopo l’introduzione da parte dell’art. 2 L. Cost. N. 1/1999 dell’elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale quest’ultimo, anche se fa parte del Consiglio regionale, non riveste nemmeno per un secondo la carica di Consigliere regionale, perché viene eletto direttamente dal popolo alla carica di Presidente della Regione”.  
   
   
LA REGIONE LAZIO DALLA PARTE DEI CONSUMATORI SETTE PROGETTI PER INFORMARE, AIUTARE, ASSISTERE E DIFENDERE I CITTADINI  
 
Roma, 14 ottobre 2013 - Obiettivo è informare, aiutare, assistere e difendere i cittadini mettendoli in guardia da pericoli come le ludopatie, le pubblicità ingannevoli e il sovraindebitamento dovuto alla scarsa conoscenza dei meccanismi del credito. Il programma che sarà finanziato con 880.000 euro prevede 7 interventi mirati all’informazione e all’assistenza dei consumatori e degli utenti nei seguenti campi: gioco d’azzardo e ludopatie; educazione e cittadinanza economica; qualità dei servizi turistici, con particolare riferimento al turismo ecosostenibile; qualità dei servizi di trasporto; carta dei servizi; semplificazione e Digitalizzazione della Regione Lazio; qualità dei servizi sanitari. Per ognuno di questi interventi dovranno essere realizzate specifici interventi: attività di raccolta dati, redazione di specifici materiali divulgativi, attività di informazione diffusa e di assistenza e consulenza qualificate, rilevazione del livello di soddisfazione degli utenti coinvolti dall’intervento, attività di promozione della partecipazione attiva dei cittadini.  
   
   
AREE DI CONFINE IN LOMBARDIA, MARONI: OK A ZONA FRANCA  
 
Cernobbio/Co), 14 ottobre 2013 - "Quella della zona franca contro la burocrazia per la zone di confine è un´iniziativa che stiamo sostenendo. E, nella riunione della Giunta regionale che faremo a Riccagioia (Pavia), l´assessore alle Attività Produttive Mario Melazzini presenterà una delibera che darà attuazione al principio della zona franca a zero burocrazia, avendo come obiettivo l´idea di rendere la vita più facile a chi fa impresa". Lo ha dichiarato il 10 ottobre il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´assemblea di Confindustria Como a Villa Erba, a Cernobbio. "Vediamo che molte nostre imprese - ha proseguito il presidente -, soprattutto piccole e medie, emigrano in Cantone Ticino, dove trovano condizioni nettamente più favorevoli da un punto di vista fiscale e anche burocratico. Noi vogliamo colmare questo gap e trovare soluzioni, per trattenere qui le nostre imprese. Per questo è fondamentale creare una zona franca a burocrazia zero, per poter reggere la concorrenza che arriva dal Canton Ticino e attira i nostri imprenditori, esattamente come abbiamo fatto per i nostri benzinai con la Carta sconto, equiparando il costo della benzina dei nostri distributori di confine con quelli svizzeri. Una misura che sta funzionando. Ed è quello che vogliamo fare anche per le imprese, creare una zona franca a burocrazia zero". Rimodulare Fondo Per Assunzioni Giovani. "Chiederò al ministro del Lavoro Enrico Giovannini di intervenire per una rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, che si è esaurito solo per la Regione Lombardia per un errore di calcolo compiuto dal Governo. Abbiamo saputo - ha proseguito il presidente Maroni - che è stato già esaurito il plafond a disposizione della Regione Lombardia per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, un plafond che si è esaurito solo per la Lombardia per un errore di calcolo fatto a Roma, mentre le Regioni del Sud non hanno sforato nemmeno il 10 per cento della disponibilità. Per cui, esauriti questi fondi, tutte le nuove domande presentate dalle imprese lombarde saranno respinte. Per questo chiederò subito al ministro Giovannini una rimodulazione del plafond, perché qui la richiesta c´è e non è giusto che non sia soddisfatta solo perché hanno fatto male i conti nel riparto dei 160 milioni per finanziare le nuove assunzioni". "Non possiamo accettare - ha concluso il presidente Maroni - che le tante domande che stanno arrivando dalle nostre imprese per assumere i giovani non possano essere accettate non perché i fondi sono finiti, ma perché hanno calcolato male i soldi da assegnare alla Lombardia". La Nostra Regione Un Modello Virtuoso - "La Lombardia ha un sistema così efficiente che potrebbe essere applicato in tutte le altre Regioni e avremmo risolto il grosso dei problemi di questo Paese. Abbiamo calcolato - ha spiegato il presidente - che, se tutte le Regioni italiane attuassero i criteri che abbiamo in Lombardia, - nel rapporto tra spesa pubblica ed efficienza dei servizi e nel rapporto tra dipendenti pubblici e numero di abitanti - si risparmierebbero 30 miliardi di euro. Non occorre inventare nulla, ma solo fare quello che facciamo qui in Lombardia, basterebbe solo applicare il modello lombardo a tutte le altre Regioni italiane". Necessaria Una Semplificazione Istituzionale - "La semplificazione dei livelli istituzionali - ha poi sottolineato Maroni - deve essere parallela a quella della burocrazia, perché sono due facce della stessa medaglia. In Italia abbiamo un sistema di organizzazione istituzionale troppo complesso, che genera resistenza e tempi lunghi. La Regione e i Comuni sono i due Enti principali per regolare le attività e le iniziative a livello regionale, ma, in mezzo, ci sono tropi Enti, gli Ato, i Bim, i Consorzi, i Parchi eccetera, che rendono tutto più complicato. Semplificare non vuol dire solo eliminare alcune procedure, ma anche questi Enti intermedi". "A Roma - ha concluso il presidente della Lombardia - stanno discutendo di questa riforma, ma, secondo me, nel modo sbagliato, perché vanno mantenuti Comuni e Regioni, eliminando tutto quello che è in mezzo, salvo lasciare alla singola Regione la decisione di come organizzare un livello intermedio, che serve per le migliaia di piccoli Comuni che, altrimenti - penso a una Regione come la nostra, di 10 milioni di abitanti - avrebbero difficoltà ad avere un rapporto diretto con la Regione senza un Ente intermedio". Su Legge Elettorale Giudizio Stravagante "Non ho ancora letto le motivazioni del Tar, ma francamente mi pare sia una cosa stravagante, perché il premio di maggioranza è previsto addirittura nella legge nazionale e in altre leggi regionali". Ha spiegato il presidente Maroni a proposito del ricorso sulla legge regionale emanata nel 2012 e della decisione del Tar Lombardia di rinviare la questione alla Corte Costituzionale. "Non si capisce perché - ha poi fatto notare il presidente Maroni - sarebbe incostituzionale per la Lombardia e costituzionale per il Parlamento italiano. Comunque mi pare che non possa avere alcuna influenza significativa sui numeri in Consiglio regionale".  
   
   
SARDEGNA, ZONA FRANCA, PRESIDENTE CAPPELLACCI: "BENE PASSAGGIO EMENDAMENTO IN COMMISSIONE"  
 
Cagliari, 14 ottobre 2013 - "Il passaggio in commissione di un emendamento che unifica la proposta della Giunta con un´altra dello stesso tenore e´ un passo in avanti importante e positivo verso quello che non può non essere un obiettivo comune". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commentando l´esito della votazione avvenuta il 10 ottobre in Commissione. "L´auspicio - prosegue Cappellacci - è anche che il voto odierno possa essere il principio di un´azione coesa per una battaglia che non appartiene a uno schieramento politico o a un altro, ma a tutto il popolo sardo. Considerato che l´Europa non porrà alcun ostacolo, occorre la forza di tutti e di ciascuno - evidenzia il presidente - per convincere lo Stato ad "accendere la luce verde" per la zona franca integrale della Sardegna, pronunciandosi in senso positivo sulla nostra richiesta". "In questo momento - ha aggiunto Cappellacci - occorre altresì sottolineare il ruolo di costante sollecitazione svolto dai movimenti e dai loro rappresentanti, Scifo, Impera e Randaccio". "In un momento difficile per l´economia internazionale - osserva il Presidente - la Sardegna intraprende con coraggio e determinazione un cammino ambizioso. E´ una vera e propria battaglia di popolo per rendere effettiva una libertà di impresa che non è tale se non vengono compensati gli svantaggi derivanti dall´insularità. E´ una battaglia anche per quel lavoro che non nasce da azioni assistenziali, ma dalla possibilità per la Sardegna e per ciascun sardo di poter sviluppare le proprie potenzialità."  
   
   
PUGLIA, ZONE FRANCHE URBANE: EMANATA LA CIRCOLARE SU AGEVOLAZIONI NAZIONALI  
 
Bari, 14 ottobre 2013 - Il ministero dello Sviluppo economico ha emanato la circolare sulle agevolazioni nazionali per le Zone Franche Urbane. Ne dà notizia l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che spiega: “Il Ministero dello Sviluppo economico ha accolto la richiesta della Regione Puglia. Adesso attendiamo la modifica del decreto che permetterà anche alle nostre undici Zone Franche di essere ammesse allo strumento agevolativo nazionale”. È quanto affermato nella stessa circolare (è la n.32024 del 30 settembre 2013) in cui è scritto: “Stante la proposta della Regione di utilizzare per l’attuazione degli interventi lo strumento agevolativo nazionale, il Ministero procederà alla modifica del Decreto, al fine di consentirne l’applicazione anche alle Zfu pugliesi”. “Le risorse per finanziare questo programma di defiscalizzazione – precisa Loredana Capone – non sono statali ma regionali. La dotazione finanziaria destinata dalla Regione Puglia alle Zone franche urbane ammonta a complessivi 60 milioni di euro a valere sugli Apq (Accordi di programma quadro) ‘Sviluppo locale’ e ‘Aree urbane - città’ del Fondo di Sviluppo e Coesione 2007-2013”. Le Zone Franche pugliesi destinatarie delle agevolazioni sono quelle individuate nei comuni di Andria, Lecce, Taranto, Santeramo in Colle, Barletta, Molfetta, Foggia, Manfredonia, San Severo, Lucera e Manduria. Potranno beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese già costituite e gli studi professionali, purché entrambi siano regolarmente iscritti nel Registro delle imprese alla data di presentazione della domanda. La circolare estende alle zone franche della Puglia l´applicazione delle agevolazioni previste dal decreto di aprile 2013. La circolare, in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, fornisce chiarimenti in merito alla tipologia, alle condizioni, ai limiti, alla durata e alle modalità di fruizione delle agevolazioni fiscali e contributive previste dal suddetto decreto, al fine di portare a conoscenza di tutti i soggetti interessati, anteriormente all’adozione dei bandi per la presentazione delle domande, le modalità di funzionamento dell’intervento. Ciascuna azienda (o studio professionale) potrà avvalersi degli aiuti previsti dal Decreto fino al limite massimo di 200mila euro. Nel caso di imprese attive nel settore del trasporto su strada l’agevolazione non potrà superare i 100mila euro. Le imprese potranno beneficiare di esenzione delle imposte sui redditi, dell’imposta regionale sulle attività produttive e dell’imposta municipale propria; potranno inoltre essere esonerate dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro indipendente.  
   
   
CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA, TOSCANA: GRAVE LA DECISIONE DEL GOVERNO DI NON RIFINANZIARLA  
 
Firenze 14 ottobre 2013 - "La decisione del Consiglio dei Ministri di non finanziare la Cassa integrazione in deroga, diversamente a quanto preannunciato e atteso, è preoccupante e grave. Siamo in una situazione di fortissima sofferenza per migliaia di lavoratori e lavoratrici e di estrema difficoltà per il sistema di imprese". Così l´assessore al lavoro della Regione Toscana Gianfranco Simoncini commenta la decisione presa il 9 ottobre dal Governo. In Toscana, ad esempio, ricorda l´assessore, con le risorse che sono state stanziate con le ultime manovre, peraltro non ancora arrivate, si copriranno le richieste fino a metà giugno. La quota che spetterà alla Toscana è pari a poco più di 33 milioni. Una volta arrivati, consentiranno la trasmissione di ulteriori 3.400 richieste, pervenute entro la metà di giugno, tra Cig e mobilità ,che coinvolgono circa 13 mila lavoratori. Tutta la seconda parte dell´anno è scoperta. "I 330 milioni a livello nazionale, preannunciati e poi cancellati dalla decisione di ieri – spiega Simoncini – sarebbero stati ancora insufficienti ma avrebbero comunque rappresentato un sollievo per la condizione di vita dei lavoratori coinvolti". "È indispensabile – avverte Simoncini - che Parlamento e Governo recuperino rapidamente questa situazione, garantendo un´adeguata dotazione di risorse per coprire tutto il 2013". L´assessore Simoncini ricorda che, come più volte ha avuto modo di sottolineare, "il sistema degli ammortizzatori sociali così come organizzato oggi non regge. C´è bisogno di passare ad un regime universalistico, che non faccia differenza tra lavoratori nelle aziende sotto i 15 dipendenti e gli altri. Tutta la gestione dovrebbe autofinanziarsi, senza gravare sul bilancio statale, che dovrebbe essere utilizzato al massimo per rilanciare lo sviluppo e promuovere l´occupazione". Fino a quando questo nuovo regime non sarà realizzato, èdoveroso, secondo Simoncini, tutelare i redditi e le condizioni di vita dei lavoratori più deboli. "Far passare mesi – conclude l´assessore - senza che i lavoratori ricevano alcuna indennità equivale, sostanzialmente, a favorire i licenziamenti da parte delle piccole aziende che, magari non volendo, si trovano costrette a farli a causa dell´incertezza sulla possibilità di disporre della cassa in deroga. Come Regione Toscana continueremo ad adoperarci perché si possa dare una risposta positiva ai diritti di questi lavoratori e lavoratrici".  
   
   
LOMBARDIA, TIROCINI, DALLA COMMISSIONE SÌ UNANIME AL REGOLAMENTO  
 
Milano, 14 ottobre 2013 - La Iv Commissione del Consiglio regionale (Attività produttive e Occupazione) ha approvato all´unanimità il regolamento regionale sui tirocini, varato dalla Giunta lo scorso 6 settembre, su proposta dell´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea. Strumento Per Il Lavoro - "Il fatto che gli indirizzi sui tirocini approvati dalla Giunta siano stati accolti oggi all´unanimità - spiega l´assessore Aprea, che il 10 ottobre ha partecipato ai lavori della Commissione - è molto significativo e testimonia la bontà del lavoro che abbiamo svolto per dare ai nostri giovani uno strumento di qualità in più per entrare nel mondo del lavoro". Già oggi in Lombardia si contano 35.000 tirocini all´anno; le ultime rilevazioni mostrano che al termine dell´esperienza il 41% dei tirocinanti inizia un rapporto di lavoro (il 68% di questi nella stessa azienda in cui ha svolto il tirocinio). Le Novità Del Provvedimento - Diverse le novità introdotte dal provvedimento, che recepisce e attua le linee guida nazionali: un´indennità al tirocinante, in capo all´azienda ospitante, di almeno 400 euro mensili; limitazione della durata a 6 mesi per tirocini di orientamento e a 12 mesi per tirocini finalizzati all´inserimento lavorativo; il divieto di reiterare i tirocini da parte della medesima impresa; il divieto a utilizzare il tirocinante in sostituzione di lavoratori né per professionalità elementari e compiti ripetitivi; limite al numero di tirocinanti per azienda (10% del personale e collaboratori); l´introduzione di un monitoraggio sistematico dei tirocini e delle trasformazioni in contratti di lavoro, con la pubblicazione di un rapporto annuale. Strumento Equilibrato - "Il regolamento - aggiunge l´assessore che ha ringraziato i membri della Commissione per il lavoro svolto e per le osservazioni che hanno elaborato - è il frutto di un percorso di condivisione con le parti sociali. Il nostro obiettivo è stato quello di definire uno strumento ´equilibrato´, con la necessaria dose di flessibilità da un parte e allo stesso tempo con le dovute tutele per il tirocinante per prevenire comportamenti opportunistici".  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: RIMODULARE IL FONDO PER L´ASSUNZIONE DEI GIOVANI  
 
Milano, 14 ottobre 2013 - "Chiederò al ministro del Lavoro Enrico Giovannini di intervenire per una rimodulazione del plafond per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, che si è esaurito solo per la Regione Lombardia per un errore di calcolo compiuto dal Governo". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine dell´assemblea di Confindustria Como a Villa Erba a Cernobbio. "Abbiamo saputo - ha proseguito il presidente Maroni - che è stato già esaurito il plafond a disposizione della Regione Lombardia per le agevolazioni alle imprese che assumono giovani, un plafond che si è esaurito solo per la Lombardia per un errore di calcolo fatto a Roma, mentre le Regioni del Sud non hanno sforato nemmeno il 10 per cento della disponibilità. Per cui, esauriti questi fondi, tutte le nuove domande presentate dalle imprese lombarde saranno respinte. Per questo chiederò subito al ministro Giovannini una rimodulazione del plafond, perché qui la richiesta c´è e non è giusto che non sia soddisfatta solo perché hanno fatto male i conti nel riparto dei 160 milioni per finanziare le nuove assunzioni". "Non possiamo accettare - ha concluso il presidente Maroni - che le tante domande che stanno arrivando dalle nostre imprese per assumere i giovani non possano essere accettate non perché i fondi sono finiti, ma perché hanno calcolato male i soldi da assegnare alla Lombardia".  
   
   
RETE QUI DONNA. IN PROGRAMMA NUOVE ATTIVITA’. UN NETWORK DI INFORMAZIONE E DI COMPETENZE  
 
Padova, 14 ottobre 2013 - Prosegue il programma di attività della rete Qui Donna Quid, promossa e sostenuta dalla Regione con il supporto tecnico e operativo del Cpv Centro Produttività Veneto – Fondazione Giacomo Rumor, realizzata insieme ai comuni veneti per tutelare i diritti e per dare risposte concrete sui temi delle pari opportunità e delle politiche di genere. Fra le iniziative, un nuovo sito ( http://www.quidonna.veneto.it/ ) sui servizi offerti all’utenza e il “lancio” di Quidonna Week, una settimana (da 24 al 31 ottobre) di eventi sul territorio, durante la quale gli sportelli, con modalità diverse, daranno vita a iniziative sulle pari opportunità e di promozione del servizio. Il programma delle attività è stato illustrato l’ 11 ottobre a Padova, nella Sala Giunta a Palazzo Moroni, dall’assessore regionale alle politiche di genere, Isi Coppola insieme alla consigliera con delega alle pari opportunità del Comune di Padova, Anna Milvia Boselli e al direttore del Cpv, Antonio Girardi. E’ intervenuta anche la presidente della Commissione regionale pari opportunità Simonetta Tregnago. “E’ un bilancio assolutamente positivo” ha detto l’assessore Coppola ripercorrendo le tappe attraverso cui la Regione ha promosso e sostenuto la costruzione negli anni di questa rete di informazione, che è diventata anche un “network di competenze” acquisite con l’attività di formazione delle operatrici e degli operatori curata dal Cpv. “C’è stata quindi un’evoluzione di queste sportelli e un ampliamento sul territorio – ha aggiunto – arrivando a dare risposte omogenee alle problematiche delle donne. Grazie al lavoro svolto abbiamo raggiunto questo traguardo che è però anche un nuovo punto di partenza guardando al futuro”. La Regione ha depositato anche il marchio “Quid Qui Donna – Diritti e Risposte” che identifica i servizi. Il nuovo sito presenterà sul web gli sportelli operativi sul territorio e le loro specificità con orari e altri riferimenti utili. Ai centri si possono chiedere informazioni sui servizi alle donne, sulla conciliazione dei tempi di lavoro e della famiglia, sull’inserimento lavorativo e sull’imprenditorialità, sul sostegno in momenti di difficoltà e altro ancora. “Questi sportelli – ha sottolineato l’assessore – non si occupano delle problematiche legate alla violenza sulle donne, che sono prese in carico da un’altra rete di centri”. A sostegno della rete, è in programma a fine ottobre anche l’iniziativa Qui Donna Week, una settimana durante la quale ogni sportello realizzerà eventi, momenti dedicati all’informazione e incontri diffusi sul territorio.  
   
   
ROSSI ALLE DONNE: DALLA REGIONE TOSCANA PIÙ SOSTEGNO AI CENTRI ANTIVIOLENZA  
 
Firenze, 13 ottobre 2013 - "E´ un grande fatto di civiltà democratica che la Toscana sia impegnata nella lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne. E lo faccia ascoltando le donne, cercando di capire quali sono i loro bisogni e le risposte da dare. Si ha davvero la senzazione che quanto più cresce il processo di autonomia e consapevolezza delle donne , tanto più si registrino fenomeni di violenza e sopraffazione nei loro confronti dal parte degli uomini". Lo ha detto l’ 11 ottobre il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, incontrando le donne dei centri antiviolenza toscani insieme all´assessore al welfare, Salvatore Allocca, e alla consigliera regionale Daniela Lastri, "un giorno positivo in cui Parlamento ha approvato la legge contro il femminoicidio, un messaggio importante lanciato a tutto il paese". "Su questi temi – ha detto Rossi - la Toscana si colloca in modo netto: abbiamo costruito dei presidi come i centri antiviolenza, abbiamo inventato anche il Codice rosa nei Pronto soccorso delle Asl. I dati sono però impressionanti. Sono circa 5.700 le donne che dal 2009 al 2012 si sono rivolte ai nostri centri, oltre mille quelle che nel 2012 sono andate a denunciare e a farsi curare per le violenze subite. Nel 2011-12 1455 i casi di maltrattamenti e abusi su donne adulte e minori". Dati che fanno impressione e a fare ancora più impressione è il fatto che si tratti per lo più di persone note, conosciute, le persone non note nei numeri relativi allo scorso anno sono solo l´1,5%. "Il violento è in casa, è nella stretta cerchia degli affetti e delle relazioni più intime. Quello che si scrive o si denuncia sulla paura di uscire o sul tema degli extracomunitari non è confermato dai dati". "Per combattere definitivamente questo fenomeno in Toscana abbiamo il Codice rosa, un percorso che consente alla donne di venirsi a curare e di avere un supporto psicologico e legale. Partito in 5 Asl, dal gennaio 2013 si è esteso ad altre quattro e al Meyer e nell´arco della primavera estate del 2014 sarà in funzione in tutto il territorio regionale. Di grande importanza poi i centri antiviolenza perché una volta fatta la denuncia bisogna trovare delle soluzioni alternative per essere protette e non ricadere nel gorgo della violenza". "Stiamo lavorando - ha detto poi l´assessore Salvatore Allocca - a una misura perché sia possibile individuare una riserva di alloggi Erp che possano essere messi a disposizione dai Comuni per questa casistica. Mentre certo la Regione è chiamata - ha concluso - a utilizzare presto e bene i fondi che verranno messi a disposizione dal decreto nazionale appena approvato". Numerosi gli interventi delle donne dei centri, che hanno sollevato diverse problematiche: quella dei finanziamenti che, hanno detto, dovranno essere certi e continui, la necessità della difinizione del ruolo dei centri e di un progetto specifico e multidisciplinare regionale che riguardi la prevenzione, la gestione dei momenti di crisi, la protezione e il resinserimento abitativo e lavorativo delle donne vittime di violenza. La situazione in Toscana La legge regionale 59/2007. Nel 2007 la Regione ha approvato la lr. 59 "Norme contro la violenza di genere", in cui sono formulati gran parte dei principi espressi anche nella Convenzione di Istanbul del maggio 2011, recentemente ratificata dal Parlamento: dal richiamo alla violenza quale grave violazione dei diritti umani delle donne, al tema della prevenzione, della protezione e sostegno delle vittime di violenza indipendentemente dal loro stato civile o dalla loro cittadinanza, ai temi della formazione congiunta degli operatori, della sensibilizzazione e informazione e dell´educazione al rispetto nella relazione tra i sessi. Nella legge regionale 59 si riconosce ai Centri Antiviolenza una funzione determinante nel complesso delle attività che si realizzano sul nostro territorio. In questi anni, infatti, il lavoro dei Centri Antiviolenza e dei Centri di Ascolto ha consentito di contrastare un fenomeno che ad oggi continua ad essere ancora in crescita. Codice Rosa. Il Codice Rosa è un percorso di accoglienza al Pronto soccorso dedicato a chi subisce violenza. Il suo punto di forza è la costituzione di Gruppi operativi costituiti da rappresentanti delle strutture ospedaliere e territoriali della Asl (infermieri, ostetriche, medici, assistenti sociali, psicologi), da Procura e Forze dell´Ordine. Si tratta di un percorso riservato alle vittime di violenze, non solo donne, ma anche bambini, anziani, immigrati, omosessuali, che permette di intercettare i segnali non sempre evidenti di una violenza commessa e prevede l´avvio di un intervento congiunto delle strutture sanitarie con le Procure della Repubblica tramite gli uffici di polizia giudiziaria, in grado di assicurare i necessari interventi sanitari ed al tempo stesso garantire la massima tutela della privacy. Il progetto, avviato con successo dall´Asl di Grosseto nel 2010, è diventato progetto regionale nel 2011 con il coinvolgimento delle Aziende Usl 2 Lucca, 12 Viareggio, 4 Prato, 8 Arezzo e 9 Grosseto. Da gennaio 2013 si è sviluppato anche nelle Asl di Pisa, Livorno, Empoli, Careggi e Meyer, e si prevede la sua estensione per il 2014 a tutto il territorio regionale I dati diffusi nel corso dei primi anni di sperimentazione del Codice Rosa fanno emergere una situazione inquietante: nel 2012, nelle 5 aziende in cui il Codice Rosa era in funzione, sono stati trattati 1.455 casi di maltrattamenti e abusi su adulti e minori, di cui 250 a Lucca, 338 a Prato, 241 ad Arezzo, 466 a Grosseto e 160 a Viareggio. Sul totale dei dati riferito agli adulti 1.248 sono casi di maltrattamento, 44 di abuso sessuale e 22 di stalking. Altra fascia debole, i bambini: per loro 113 casi di maltrattamento e 28 casi di abuso sessuale. Per non parlare dell´altrettanto odioso fenomeno di maltrattamento degli anziani. Dati / Rapporto 2012 sulla violenza di genere. In base ai dati raccolti con la collaborazione di 19 centri antiviolenza e 6 centri di ascolto delle 10 Province Toscane, dal 2009 al 2012, ben 5.723 donne si sono rivolte ai Centri antiviolenza. Con un trend in aumento: dai 1.761 casi del 2009-2010 ai 1.929 del 2010-2011 ai 2.033 del 2011-2012. 2033 è il numero di donne che nel 2011-2012 si sono infatti rivolte ai centri antiviolenza toscani (di esse, 1.314 sono italiane e 670 straniere), e generalmente sono state vittima di più di un tipo di violenza (fisica, psicologica, ecnomica, stalkin, violenza sessuale, molestie sessuali, mobbing). Nel solo 2012, delle 2.033 donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza, solo 30 – pari all´1,5% - hanno subito soprusi da una persona sconosciuta. Dal 2010 al 2012, sono ben 2.321 donne su 3.756 che hanno subito violenza dal partner.  
   
   
SEMINARIO: “FEMMINICIDI IN ITALIA: DIMENSIONI, CARATTERISTICHE E PROFILI DI RISCHIO”  
 
Milano, 14 ottobre 2013 - I dati sui femminicidi parlano chiaro: secondo l’Istat sono 100 le vittime nel 2012, una ogni due giorni, mentre l´ultimo rapporto Eures-ansa sull´omicidio volontario parla di 81 donne uccise nei primi sei mesi del 2013, di cui il 75% nel contesto familiare o affettivo. Per raccogliere e analizzare la portata di questo fenomeno si possono utilizzare anche altre fonti, che vanno a integrare quelle ufficiali, e che ad esempio, esaminano l’enorme mole di dati che provengono dal web. In particolare, in relazione ai femminicidi avvenuti in Italia nell’ultimo decennio, sarà presentata una nuova metodologia di web-mining (ovvero la raccolta e l’analisi di dati provenienti dalla rete). Il seminario, organizzato da Abcd-il centro interdipartimentale per lo studio dei problemi di genere del Dipartimento di Psicologia, propone anche una riflessione più ampia sui dati, sulle fonti e sulle metodologie adottate a livello mondiale per raccogliere informazioni sulla violenza contro le donne. Programma Introduzione: Franca Crippa, docente di Statistica Sociale, Università di Milano –Bicocca. Presentazione della nuova metodologia di web-mining: Domenica Fioredistella Iezzi, docente di Statistica Sociale, Università di Roma “Tor Vergata” . Discussione con: Patrizia Farina, docente di Demografia, Università di Milano –Bicocca. Chiara Volpato, docente di Psicologia Sociale, Università di Milano –Bicocca. Con il coordinamento di Carmen Leccardi, docente di Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi e direttore scientifico del centro Abcd, Università di Milano-bicocca. L’evento è aperto al pubblico e ad accesso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Università degli Studi di Milano Bicocca Martedì 15 ottobre ore 14.30 Edificio U6 I piano, aula 24, piazza dell’Ateneo Nuovo, 1, Milano.  
   
   
FERRARA - CICLO DI INCONTRI SULL´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Ferrara, 14 ottobre 2013 - Prende il via un nuovo ciclo di tre seminari tecnici gratuiti a sostegno dell´imprenditoria femminile, organizzati dal Comitato Imprenditoria Femminile della Cdc di Ferrara. L´edizione 2013 dell´iniziativa rientra nel programma previsto dal Piano di Attività 2013 del Comitato Imprenditoria Femminile ed è svolta in collaborazione con l´ente di formazione Ifoa. I seminari permetteranno di offrire alle partecipanti l’opportunità di valutare le proprie competenze e reali motivazioni rispetto al processo di avvio d’impresa e al proprio ruolo di imprenditrici, oltre a consolidare nelle partecipanti alcune competenze trasversali estremamente importanti per gestire e sviluppare il loro business. Si punta anche a fornire alle imprenditrici strumenti utili per analizzare l’ambiente socio-economico-istituzionale al fine di valorizzare le opportunità e valutare gli eventuali vincoli per lo sviluppo della propria impresa; offrire alle partecipanti strumenti di intercettazione di bisogni di mercato e idee per nuove opportunità di business, nonché tecniche avanzate di gestione d’impresa; capire e utilizzare, ai fini del Business, il mondo complesso dei Social Media e degli strumenti di web communication. I seminari sono destinati a: imprenditrici consolidate, neo-imprenditrici, aspiranti imprenditrici, donne impegnate nella fase di start-up o comunque interessate alle tematiche proposte. Il calendario prevede per giovedì 14 novembre l´incontro intitolato "Shakespeare in ... Business - I testi di Shakespeare come modelli comunicativi". Giovedì 5 dicembre si parlerà di "Funzione Acquisti in azienda: come renderla un reale centro di profitto", mentre giovedì 12 dicembre il tema è il "Passaggio generazionale e diritto successorio". Ciascun incontro si terrà presso la Sala Conferenze della Cdc di Ferrara (Largo Castello, 10 - 2° piano) dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Sarà, tra l’altro, rilasciato, in caso di partecipazione ad almeno due dei seminari, apposito attestato di partecipazione.  
   
   
FIRENZE: CRESCONO LE DIMISSIONI DELLE LAVORATRICI IN MATERNITÀ E LE MOLESTIE AL RIENTRO  
 
Firenze, 14 ottobre 2013 - Le dimissioni delle mamme lavoratrici nella provincia di Firenze crescono. Sono state 397 nei primi otto mesi del 2013, in aumento rispetto alle 393 dell´intero 2009 e 361 del 2010. Un dato che rispecchia l´andamento nazionale (19.187 nel 2012 in Italia, in crescita (+9%) rispetto alle 17.681 del 2011) e allarma. Proprio per questo Manageritalia Firenze ha lanciato in città, con la collaborazione entusiasta della Consigliera di Parità della Provincia di Firenze, il progetto "Un Fiocco in Azienda". L´iniziativa, partita in Lombardia a fine 2010, grazie al Gruppo Donne Manager di Manageritalia, ha già avuto a Milano l´adesione di oltre 50 aziende e coinvolto più di 200 mamme. Il progetto, completamente gratuito e da oggi a disposizione di tutte le aziende e le mamme del territorio fiorentino, aiuta genitori e aziende ad affrontare serenamente la maternità, supporta le mamme in questo felice momento, valorizza la genitorialità e crea l´ambiente migliore per il reinserimento, evitando situazioni di conflitto tra dipendente e azienda. "Ho accolto con entusiasmo Un Fiocco in Azienda - ha detto Mariagrazia Maestrelli, Consigliera di Parità della Provincia Firenze - perché è un progetto semplice e efficace, indispensabile per cambiare mentalità e comportamenti. Oggi, infatti, il 90% dei problemi delle donne sul lavoro sono legati alla maternità e, oltre alle dimissioni in questo frangente, crescono le molestie di varia natura al rientro, per spingere le donne ad abbandonare il lavoro. È qui che dobbiamo lavorare per cambiare e migliorare". Nel corso della presentazione altrettanto entusiasta si è detto Marco Santini, Referente Centro di accompagnamento alla nascita Margherita (Aouc) Careggi, l´importante struttura cittadina che è partner in alcuni servizi previsti dal progetto. "Vogliamo che Un Fiocco in Azienda - ha detto Massimo Menichini, presidente di Manageritalia Firenze - porti un tangibile miglioramento della gestione di questo importante momento per le mamme, le famiglie, ma anche per le aziende e la comunità del territorio. Il progetto deve ora decollare prima in termini di visibilità e poi di adesione. Anche questo è il ruolo che i manager vogliono giocare al servizio del territorio per migliorare il lavoro e la vita di tutti". Secondo Veronica Poggi, project leader Un Fiocco in Azienda di Manageritalia Firenze: "Il successo di "Un Fiocco in Azienda" non era affatto scontato, ma ormai è nei fatti e deve esserlo anche in Toscana e a Firenze. Con la bassa occupazione femminile e l´abbandono di troppe donne madri il mondo del lavoro perde professionalità e competenze e il calo demografico, già ai minimi nel nostro Paese, rischia di diventare preoccupante e di farci perdere ancora più competitività. Insomma, siamo sicuri che saremo sommersi dalle richieste di adesione delle aziende fiorentine". Il progetto "Un Fiocco in Azienda" a Firenze prevede alcuni servizi offerti in partnership con organizzazioni locali: un contatto privilegiato con il Centro di accompagnamento alla nascita Margherita (Dipartimento Materno Infantile dell´Aouc Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi); la possibilità di partecipare a prezzi convenzionati al Programma "Mammafood", tenuto a Firenze presso la sede di Manageritalia da Silvia Ciani (Biologo nutrizionista, specialista in scienza dell´alimentazione), per l´educazione alimentare in gravidanza. Per le aziende i vantaggi sono indubbi: notevole miglioramento del clima aziendale; maggiore produttività delle dipendenti future e neomamme; fidelizzazione delle proprie dipendenti; migliore immagine dell´azienda verso l´esterno. Indubbi i vantaggi anche per il territorio: riduzione del tasso di abbandono del lavoro dopo la maternità; evitare che il tasso di occupazione femminile in Italia si riduca a causa della maternità; incrementare il tasso di natalità. Http://www.manageritalia.it/chi_siamo/associazioni/
firenze/iniziative_associative_tempolibero/index.html