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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 15 Ottobre 2013
SORVEGLIANZA DELLE FRONTIERE UE: I DEPUTATI APPROVANO LE REGOLE DI FUNZIONAMENTO DI EUROSUR  
 
Strasburgo, 14 ottobre 2013 - Grazie al sistema di sorveglianza delle frontiere "Eurosur", le cui regole di funzionamento sono state approvate dal Parlamento giovedì, gli Stati membri dell´Ue saranno meglio attrezzati per prevenire, individuare e combattere l´immigrazione clandestina, ma anche per salvare le vite dei migranti. Eurosur consentirà infatti agli Stati membri di condividere immagini e dati in tempo reale sugli sviluppi alle frontiere esterne dell´Ue. La rete di comunicazione Eurosur è progettata per migliorare l´individuazione, la prevenzione e la lotta contro l´immigrazione clandestina e la criminalità transfrontaliera. I deputati hanno sottolineato che tale rete deve essere utilizzata anche per salvare la vita dei migranti. "Solo con un sistema pan-europeo di sorveglianza delle frontiere, siamo in grado di evitare che il Mediterraneo diventi un cimitero per i rifugiati che cercano di attraversarlo su carrette del mare, in cerca di una vita migliore in Europa. Per evitare che una tragedia come quella di Lampedusa accada di nuovo, è necessario un rapido intervento", ha dichiarato il relatore Jan Mulder (Alde, Nl) nel dibattito in plenaria di mercoledì. I paesi Ue che utilizzano Eurosur si impegnano a rispettare i diritti umani, tra i quali il divieto di respingimento, che vieta il rimpatrio di persone minacciate di vita o private della libertà. Gli utenti di Eurosur dovranno inoltre proteggere i diritti fondamentali dell´Unione europea, tra i quali la protezione dei dati personali. Qualsiasi scambio di dati personali tra gli Stati membri dell´Unione europea o con paesi terzi tramite Eurosur deve rimanere un´eccezione e rispettare la legislazione sulla protezione dei dati. Inoltre, gli Stati membri non devono utilizzare Eurosur per inviare a paesi terzi qualsiasi informazione che potrebbero essere utilizzata per identificare una persona che ha richiesto la protezione internazionale o la cui vita o l´integrità fisica potrebbe essere a rischio. Nota di background - Eurosur si propone di migliorare la gestione delle frontiere terrestri e marittime dell´Unione europea, intensificando lo scambio d´informazioni tra i paesi europei e con l´agenzia europea per la gestione delle frontiere Frontex. Il sistema dovrebbe consentire la condivisione dei dati e d´intelligence di varie autorità in tempo reale ma anche gli strumenti di sorveglianza, come satelliti o sistemi di notifica delle navi, tramite una rete di comunicazione protetta. Secondo i dati Frontex, più di 72.000 persone hanno attraversato le frontiere esterne dell´Ue illegalmente nel 2012, circa la metà del numero nel 2011. Prossimi passi - Le norme di funzionamento di Eurosur sono state concordate con i governi nazionali. Bulgaria, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia inizieranno a utilizzare Eurosur il 2 dicembre 2013. Gli altri Stati membri seguiranno l´esempio il 1° dicembre 2014.  
   
   
PARTECIPA ALL’ULTIMO DIBATTITO ONLINE DEL MESE DEL MERCATO UNICO SUL COMMERCIO ELETTRONICO: IN CHAT IL PRESIDENTE BARROSO  
 
  Bruxelles, 14 ottobre 2013 – Oggi prende il via il quarto e ultimo round di dibattiti online, interattivi e in tempo reale – questa volta sul tema del commercio elettronico – a cui parteciperanno cittadini, imprese, organizzazioni e responsabili politici nell’ambito del Mese del mercato unico. Partecipa all’ultimo dibattito online del Mese del mercato unico sul commercio elettronico: in chat il Presidente Barroso I cittadini e le parti interessate hanno l’opportunità di presentare proposte per il futuro dell’Unione e di discuterle in diretta online con altri cittadini, parti interessate, funzionari, dirigenti ed esperti di tutta l’Europa. La Commissione sarà nuovamente sul web per far partecipare alla sua agenda politica i cittadini e le organizzazioni della società civile. Il forum online mette a disposizione dei soggetti interessati una linea diretta di comunicazione con i decisori politici di Bruxelles. Nell’ambito del Mese del mercato unico, il forum affronta in successione quattro temi: occupazione, diritti sociali, banche e commercio elettronico. I dibattiti si svolgono in tutte le 24 lingue dell’Unione europea. Michel Barnier, Commissario responsabile per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: “La possibilità di acquistare, vendere e comunicare online rappresenta una grande opportunità per le imprese e i consumatori, ma restano ancora molti ostacoli: per esempio, per chi vende online può essere complicato conoscere gli obblighi in materia di Iva o di protezione dei dati, mentre chi acquista online troppo spesso viene reindirizzato verso il sito web del proprio paese di origine che però non dà accesso alle stesse offerte o non accetta la carta di credito estera al momento del pagamento. Invito tutti a segnalare questi ostacoli nei prossimi giorni e a presentare suggerimenti per migliorare il commercio elettronico. Sono fermamente convinto che le idee provenienti dal basso sono fonte di ispirazione per noi, qui a Bruxelles, quando dobbiamo individuare le barriere che ancora restano nel mercato unico e agire per facilitare la vita dei cittadini.” Il dibattito si svolgerà da lunedì 14 a mercoledì 16 ottobre e riguarderà più di 100 proposte politiche sul commercio elettronico provenienti da 24 paesi, già presentate dai cittadini-internauti: dalla proposta di poter accedere senza restrizioni alla musica, ai libri e ai film online in tutta l’Unione europea, all’iniziativa di creare un meccanismo di reazione rapida nel caso in cui un fabbricante, un venditore o un distributore non rispetti gli obblighi relativi alla consegna di beni in un altro paese dell’Ue. Saranno inoltre organizzate 26 sessioni di chat dal vivo, in 14 lingue diverse, con rappresentanti della società civile e delle istituzioni dell’Ue. Il Presidente della Commissione José Manuel Barroso parteciperà il 16 ottobre alla chat dal vivo che chiude il Mese del mercato unico. Alla fine delle quattro settimane di dibattiti sulle quattro politiche, il 23 ottobre sarà trasmesso su Euronews un dibattito televisivo che trarrà le fila di tutte le discussioni. Cinque partecipanti ai dibattiti delle quattro precedenti settimane saranno invitati a questo confronto finale con il Commissario Barnier, durante il quale potranno presentare le loro idee per cambiare l’Europa. Contesto Il mese del mercato unico si svolge online sul sito http://www.Yourideasforeurope.eu/it per quattro settimane consecutive, in ognuna delle quali si affronta un tema diverso: dal 23 al 25 settembre, l’occupazione: come trovare lavoro, come avviare un’impresa o ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio in Europa? dal 30 settembre al 2 ottobre, i diritti sociali: quali sono i diritti di previdenza sociale nel mercato unico dell’Ue (pensioni, assistenza sanitaria, servizi pubblici)? dal 7 al 9 ottobre, le banche: cosa si potrebbe fare ancora per proteggere i risparmi, prevenire un’altra crisi finanziaria e spingere le banche a investire nell’economia reale per stimolare la crescita? dal 14 al 16 ottobre, il commercio elettronico: vendere o comprare prodotti online e farseli consegnare in un altro paese è facile? In che misura sono protetti i dati che le persone si scambiano sui siti delle reti sociali? Il mese del mercato unico offre ai cittadini-internauti un’opportunità unica di commentare, criticare e migliorare le idee nuove presentate online da chi ha un’esperienza diretta “sul campo”. I partecipanti potranno interagire con i decisori politici in vari modi, ad esempio: potranno votare e commentare le strategie presentate da individui, organizzazioni e imprese; potranno porre domande e discutere con Commissari, eurodeputati, esperti dell’Ue e personalità nazionali chattando in diretta video (sono previste 80 chat dal vivo durante tutto il mese); cinque partecipanti saranno invitati a un dibattito televisivo finale con il Commissario Michel Barnier che sarà trasmesso su Euronews il 23 ottobre dal Parlamento europeo a Strasburgo. Sulla piattaforma online si possono inviare idee a partire da ora: le parti interessate e singoli cittadini hanno già fatto pervenire quasi 750 idee, pubblicate sul sito http://www.yourideasforeurope.eu/  Il primo dibattito sulle idee in tema di occupazione si è aperto il 23 settembre, il 30 settembre è iniziato quello sui diritti sociali, il 7 ottobre quello sulle banche e il 14 ottobre sarà la volta di quello sul commercio elettronico. I risultati delle discussioni, cioè le idee che secondo i partecipanti possono cambiare l’Europa, saranno riassunti da moderatori indipendenti e inseriti in una relazione finale che sarà pubblicata e potrà ispirare il futuro lavoro dell’Ue.  
   
   
UNA MODIFICA DEL TRATTATO PER CONSENTIRE AL PARLAMENTO EUROPEO DI DECIDERE SULLA SUA SEDE  
 
Strasburgo, 15 ottobre 2013 - Il Parlamento europeo dovrebbe avere il diritto di decidere dove e quando si siede, lo ha detto Comitato per gli affari costituzionali il Lunedi. I deputati propongono di avviare un processo di revisione del trattato dell´Unione europea per consentire al Parlamento di decidere sulla sua sede e la sua organizzazione interna. "Il voto di oggi è una buona notizia per l´integrità del Parlamento europeo e ai contribuenti. Prima o poi, si porrà fine a questo circo di viaggi non necessari. Penso che questo voto sarà considerato momento in questo processo e come un risultato fondamentale per la nostra campagna per rendere il sistema più sensibile. Tale incontro ha il diritto di determinare dove si siede. Non dovrebbe trascurare la volontà del popolo su di esso, o desiderio parlamentari ", ha detto il co-relatore Ashley Fox (Ecr, Uk). "In tempi di crisi, l´Unione europea non è credibile se richiede modifiche o tagli ai soli cittadini. Organizzare le restrizioni circensi del Parlamento europeo da parte degli Stati membri è estremamente costoso, danneggia l´ambiente e va contro la volontà della grande maggioranza dei cittadini europei. Nostro rapporto mostra come il Parlamento, l´unica istituzione eletta democraticamente e che rappresenta più di 500 milioni di cittadini, può fermare a essere ostaggio degli Stati membri e di rivendicare il diritto di decidere da soli dove e quando si riunirà, "ha aggiunto il co-relatore Gerald Häfner (Verdi / Ale, De). Una modifica del trattato avviato dal Parlamento - I deputati suggeriscono di avviare un processo di revisione periodica del trattato di proporre le modifiche necessarie per consentire al Parlamento "di decidere sulla sua sede e la sua organizzazione interna." Ai sensi dell´articolo 48 del trattato sull´Unione europea, il Parlamento europeo può presentare al Consiglio proposte per cambiamenti nei trattati dell´Ue. Una singola seduta di lavoro - "Il Parlamento europeo sarebbe più efficiente, più razionale in termini di costi e più rispettosi dell´ambiente, se seduto in un posto", ha detto il testo adottato con 22 voti a favore e 4 contrari. "Mantenere il viaggio mensile tra Bruxelles e Strasburgo è diventato un simbolo negativo (...), soprattutto in un momento in cui la crisi finanziaria ha portato a tagli significativi e dolorosi della spesa negli Stati Uniti", ha aggiunto. Il rapporto dice che il costo annuo generato dalla dispersione geografica del Parlamento europeo sarebbe inclusa, stimato tra i 156 e 204 milioni di euro, circa il 10% delle emissioni di Co2 Parlement.les bilancio annuale relativo al viaggiare tra tre luoghi di lavoro sono stimati tra 11 000 e 19 000 tonnellate. Le condizioni di lavoro in corso anche imporre costi aggiuntivi e di viaggio per le altre istituzioni dell´Unione europea e giornalisti. Analisi applicazione del potenziale di risparmio - La commissione ha chiesto alla Corte dei conti di fornire un´analisi completa del potenziale di risparmio "qu´offrirait l´adozione di un unico luogo di lavoro del Parlamento a Bruxelles" per la sua analisi budget.Cette dovrebbe includere gli aspetti di bilancio e dei costi Accessori come legato alla perdita di un risparmio di tempo di lavoro e di efficienza, dice il testo. I deputati insistono sul fatto che "una compensazione ragionevole deve essere trovata per assicurare il continuo uso di edifici esistenti di Parlamento europeo." Condizioni di trattati esistenti. Secondo il Protocollo n ° 6 dei trattati, "il Parlamento ha sede a Strasburgo", dove le dodici sessioni plenarie mensili. I tre luoghi di lavoro del Parlamento di Strasburgo, Bruxelles e Lussemburgo. L´articolo 341 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) stabilisce che "la sede delle istituzioni dell´Unione è stabilito di comune accordo dai governi degli Stati membri." Passi successivi - La relazione sarà votata nel corso della sessione plenaria di novembre.  
   
   
AL PARLAMENTO EUROPEO DI STRASBURGO 10 COSE IMPARATE QUESTA SETTIMANA: LAMPEDUSA, IL PREMIO SAKHAROV, L´ESTREMISMO POLITICO E IL TABACCO  
 
Strasburgo, 15 ottobre 2013 - In una seduta segnata dalla tragedia al largo di Lampedusa, il Parlamento ha rispettato un minuto di silenzio per le vittime. Ha discusso con la Commissione i miglioramenti da attuare nella maniera in cui i rifugiati sono accolti nell´Ue. L´estremismo politico è stato fortemente condannato e delle nuove regole per l´estrazione del gas di scisto sono state approvate. Il Premio Sakharov 2013 è stato assegnato alla giovane attivista pakistana Malala Yousafzai. Lampedusa - Il Parlamento europeo ha osservato un minuto di silenzio durante l´apertura della plenaria in memoria delle centinaia di persone che la settimana scorsa hanno perso la vita nel tragico incidente al largo di Lampedusa. Il Presidente Schulz ha detto che la tragedia dovrebbe portare ad un cambiamento della politica migratoria dell´Ue. La crisi dei rifugiati che fuggono verso l´Europa è stata discussa ulteriormente mercoledì. Il premio Sacharov - Il Premio Sacharov per la libertà di pensiero è stato assegnato a Malala Yousafzai: la giovane ragazza pakistana che lottando per il diritto all´istruzione delle ragazze è stata vittima di un attentato da parte dei talebani. Tabacco - Mercoledì gli eurodeputati hanno approvato le nuove norme per i prodotti del tabacco: l´aumento delle dimensioni delle avvertenze sanitarie sui pacchetti, la regolamentazione delle sigarette elettroniche, il divieto di tutti i tipi di aromi nelle sigarette. Sulla base di questo primo accordo, il Parlamento dovrà ora negoziare con i governi in seno al Consiglio per arrivare ad una legislazione finale. Estremismo politico - Mercoledì gli eurodeputati hanno suggerito che la Commissione europea dovrebbe indagare sulle attività delle organizzazioni neonaziste in tutta l´Ue e creare una banca dati e un osservatorio per i crimini d´odio. Rom - Nel corso di un dibattito a parte sulle strategie d´integrazione dei Rom, gli oratori hanno sottolineato come la libera circolazione non dovrebbe essere usata come una scusa per evitare un dibattito sull´inclusione dei Rom. Gas di scisto - La fratturazione idraulica per il gas di scisto sta rapidamente diventando un business molto importante in tutto il mondo, compresa l´Europa. In seguito all´approvazione di una proposta della Commissione da parte del Parlamento, le potenziali conseguenze per l´ambiente e la sicurezza pubblica dovranno essere attentamente esaminate prima che qualsiasi licenza di estrazione sia concessa. Equipaggi di volo - Delle nuove regole per l´orario di lavoro degli equipaggi di volo sono state approvate mercoledì. Il Parlamento ha accettato una proposta della Commissione europea sulle nuove norme di sicurezza dopo un acceso dibattito nei mesi che hanno preceduto il voto. La carta professionale europea - Mercoledì il Parlamento europeo ha approvato la carta professionale europea semplificando il trasferimento da un paese all´altro dell´Ue di medici, farmacisti, architetti e altri professionisti. Le regole aiuteranno anche a prevenire che medici soggetti a provvedimenti disciplinari in un paese possano lavorare liberaente in tutti gli altri stati europei. Macky Sall - Il Presidente senegalese Macky Sall è stato ricevuto a Strasburgo durante la plenaria. In quest´occasione ha descritto l´Unione europea come una fonte d´ispirazione e di speranza. Inoltre ha espresso l´auspicio "che l´Europa e l´Africa possano creare un vero e proprio progetto di pace e sicurezza."  
   
   
PRESENZA DELLE DONNE NEGLI ORGANI DECISIONALI DELLE IMPRESE: LA PERCENTUALE DI DONNE È AUMENTATO AL 16,6%, QUANDO LA COMMISSIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO HANNO VOTATO IL LORO APPOGGIO ALLA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 15 ottobre, 2013 - La Commissioni giuridica (Juri) e per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere (Femm) del Parlamento europeo erano a favore (40 a favore, 9 contrari, 2 astenuti) di una proposta la Commissione europea per affrontare lo squilibrio di genere negli organi di governo delle imprese in Europa. Con questo voto, il Parlamento europeo (che, per questa proposta, condivide il potere decisionale con il Consiglio dei Ministri), permette l´avanzamento del progetto di legge europeo nel processo legislativo dell´Ue. Questo voto coincide con il rilascio di una nuova relazione sulla rappresentanza delle donne nel processo decisionale pubblicata oggi dalla Commissione europea, che fornisce tali dati sulla presenza delle donne negli organi direttivi delle principali società quotate borsa di studio nella Ue. I dati più recenti (aprile 2013) mostrano un aumento della percentuale di donne in questi organi, che rappresentano ora il 16,6% dei loro membri (contro il 15,8% nel mese di ottobre 2012). Essi mostrano anche il livello di rappresentanza delle donne nella popolazione di amministratori non esecutivi (17,6% delle donne contro il 16,7% nel mese di ottobre 2012) e quella dei dirigenti (11% contro 10,2%) . "La pressione del legislatore di dare i suoi frutti. Il soffitto di vetro inizia a incrinarsi. Sempre più aziende stanno lottando per attrarre i migliori talenti femminili. Sanno che per rimanere competitivi in un´economia globale, non possono permettersi di ignorare le capacità ei talenti delle donne " , ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente e Commissaria per la Giustizia. "L L´esempio è stato dato da paesi come la Francia e l´Italia, che hanno legiferato in materia e cominciare a fare progressi significativi. Vorrei anche ringraziare i relatori, l´onorevole Kratsa-tsagaropoulou e Evelyn Regner, per il loro instancabile impegno e il sostegno costante per la proposta della Commissione. Abbiamo lanciato un movimento. Continuerò a lavorare con il Parlamento e il Consiglio per il rapido progresso di questo progetto, che dà un ruolo centrale per le qualifiche e il merito " . Gli elementi principali della relazione adottata oggi dalla commissione Juri e Femm sono: Il rapporto conferma l´approccio adottato dalla Commissione, sulla base di un processo di selezione trasparente ed equo ("Procedura di quota") e non su un contingente di crittografia; piccole e medie imprese sono escluse dal campo di applicazione della direttiva, ma gli Stati membri sono invitati a incoraggiare i loro di migliorare in modo significativo l´equilibrio tra donne e uomini a tutti i livelli di gestione e organi di governo; Gli Stati membri non possono esentare le imprese di applicare la direttiva in cui il genere di minoranza rappresentano meno del 10% del personale; il rapporto rafforza le sanzioni con l´aggiunta di sanzioni obbligatorie e non indicativo , contrariamente alla proposta della Commissione. Entrambe le commissioni hanno raccomandato che la non conformità alla procedura di selezione dei membri degli organi sociali è punito con l´esclusione dagli appalti pubblici e l´esclusione parziale del finanziamento dei Fondi strutturali europei. Passi successivi : per diventare legge, la proposta della Commissione devono essere adottate congiuntamente dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell´Ue in seno al Consiglio (quest´ultimo delibera a maggioranza qualificata) Stati. Il voto decisivo di oggi segue il parere positivo di altre tre commissioni parlamentari, vale a dire le commissioni di occupazione ( Empl), mercato interno (Imco) e Affari Economici (Econ) ( Memo/13/672 ) . Il Juri e Femm, corresponsabile dello sterzo la proposta in Parlamento, hanno adottato il loro rapporto. Questo sarà presentato alla plenaria del Parlamento europeo per un voto previsto per il mese di novembre. Il Consiglio (che, per questa proposta, condividendo il potere decisionale alla pari con il Parlamento europeo), ha preso atto dei progressi compiuti sotto la Presidenza irlandese in occasione della riunione dei ministri del lavoro e degli affari sociali (Epsco) del Consiglio il 20 giugno 2013 ( Memo/13/584 ) . La discussione continua ora sotto la guida della Presidenza lituana. Un nuovo rapporto sulla rappresentanza delle donne nel processo decisionale rilasciato oggi: Del semestre oggetto della relazione sulla rappresentanza delle donne e degli uomini in posizioni di leadership (ottobre 2012-aprile 2013), vi è un aumento della percentuale di donne negli organi di amministrazione delle imprese in 20 Stati membri . La maggior parte forti aumenti hanno avuto luogo in Slovacchia, Ungheria e Bulgaria. La quota di donne negli organi di gestione è diminuito in Romania, Lituania, Polonia, Malta, Grecia, Portogallo e Regno Unito (vedi allegato 2). In tutta l´Ue, la recente figura del 16,6% rappresenta un aumento di 0,9 punti percentuali (pp) per un periodo di sei mesi, con inizio nel mese di ottobre 2012, un tasso di 1 7 pp, giù al 2,2 pp osservato tra il 2011 e il 2012. Infatti, dal 2010 , quando la Commissione europea ha pubblicato la Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 e discusso per la prima volta la possibilità di iniziative mirate per affrontare la sottorappresentanza delle donne nelle posizioni decisionali, la percentuale di donne negli organi di governo sono aumentate di 4,8 punti percentuali, o di un aumento medio di 1,9 punti percentuali all´anno, quasi quattro volte il tasso osservato tra il 2003 e il 2010 ( 0,5 pp / anno) . Questa accelerazione (vedi allegato 3) è stato aggravato dalla proposta di un migliore equilibrio di genere tra gli amministratori non esecutivi di società quotate, adottato dalla Commissione europea, 14 nov 2012 ( Ip/12/1205 e Memo / 12/860 ), che ha fissato un obiettivo di rappresentanza femminile del 40%, sulla base dei titoli di inétressées . Recenti sviluppi riflettono anche gli effetti di esame a livello comunitario sulla necessità di interventi mirati ad aumentare la percentuale di donne negli organi direttivi. E ´importante notare che gli sviluppi più significativi dal 2010 si sono verificati principalmente in paesi in cui è già stata adottata una legislazione restrittiva, come la Francia (14,4 punti percentuali al 26,8%), Paesi Bassi ( 8,7 pp a 23,6%) e Italia (+8,4 punti percentuali al 12,9%). Questi dati confermano che la pressione esercitata dal legislatore provoca i risultati desiderati. La relazione odierna presenta anche una panoramica della situazione attuale e le tendenze per quanto riguarda la rappresentanza delle donne e degli uomini al personale politico della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario (vedi Memo/13 / 882 ). Anche se la rappresentanza delle donne e degli uomini al processo decisionale è più equilibrato in questi settori dell´industria e della finanza, non vi è ancora spazio per notevoli progressi in un certo numero di Stati membri. I dati provvisori diffusi oggi sono stati raccolti nel mese di aprile 2013 e sono confrontati con i dati impostati per ottobre 2012. Tutti questi dati possono essere visualizzati on-line . Parità tra donne e uomini, una a medio termine La Commissione ha anche pubblicato una revisione di medio termine della - grande - Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015, che comprendeva 24 azioni chiave, raggruppati in cinque categorie: la pari indipendenza economica per le donne e gli uomini parità di retribuzione per lavoro di pari valore, parità nel processo decisionale, la dignità, l´integrità e l´eradicazione della violenza basata sul genere, e di promuovere la parità tra uomini e donne al di fuori del Ue (cfr. Memo/13/882 ). La presente relazione, a metà del periodo di attuazione della strategia, la Commissione ritiene che onora i suoi impegni. Ha recitato in molti settori, in particolare per quanto riguarda il miglioramento dell´equilibrio tra donne e uomini nella vita economica organi decisionali, la lotta contro le mutilazioni genitali femminili, la promozione di parità di retribuzione e la promozione della parità tra donne e uomini nella strategia economica globale dell´Unione europea. Sfondo Il 14 novembre 2012 la Commissione ha adottato una proposta di direttiva impostazione, nel 2020, un obiettivo minimo del 40% dei membri del sesso sottorappresentato fra amministratori non esecutivi nei consigli di società quotate in Europa, le aziende pubbliche prima che si incontrino circa una volta 2018 (vedi Ip/12/1205 e Memo/12/860 ). Elementi chiave della proposta di direttiva Se una società quotata in Europa non conta il 40% delle donne tra i suoi amministratori non esecutivi, il nuovo strumento giuridico in vigore per l´attuazione di una nuova procedura di selezione dei membri del consiglio che darà priorità ai candidati a livello parità di qualifica . La proposta si concentra fortemente sulla qualificazione del interessato . Nessuno può servire su una tavola di società solo a causa della sua condizione di donna. Ma nessuna donna sarà o rifiutare una tale posizione a causa del suo sesso. La proposta di direttiva è l´unico amministratori non esecutivi nei consigli di società quotate per l´importanza economica e l´alta visibilità di questi. Piccole e medie imprese sono escluse dal suo ambito di applicazione. Ciascuno degli Stati membri dell´Ue membri prevedono sanzioni adeguate e dissuasive contro le imprese che violano la direttiva. Questo strumento è una misura temporanea . Esso scadrà automaticamente nel 2028. La proposta comprende inoltre, come misura complementare, una " soft target ": questo è il requisito per le società quotate di stabilirsi nel quadro di obiettivi di autoregolamentazione per rappresentanza di genere tra gli amministratori esecutivi, che dovrà essere raggiunto entro il 2020 (a partire dal 2018, nel caso di imprese pubbliche). Le imprese dovranno riferire annualmente sui progressi compiuti.  
   
   
IL FUTURO DELL’EUROPA: LA VICEPRESIDENTE VIVIANE REDING INCONTRA I CITTADINI A STOCCOLMA  
 
Bruxelles, 15 ottobre 2013 - Il futuro dell’Europa, i diritti dei cittadini e la ripresa dalla crisi economica sono gli argomenti che saranno affrontati nel corso del 33° dialogo con i cittadini (cfr. Allegato) che si terrà a Stoccolma tra la Vicepresidente Viviane Reding e 350 cittadini. Il dibattito si svolgerà il 15 ottobre e la Vicepresidente sarà affiancata dal Ministro svedese degli Affari europei Birgitta Ohlsson, dal membro del Parlamento europeo Olle Ludvigsson e dal Sindaco di Stoccolma Margareta Björk. “La Svezia è uno dei leader mondiali nella promozione dell’innovazione. Gli Abba, la Volvo, Ikea o le polpette di carne: sono tutti prodotti svedesi che si sono affermati in Europa. Ma secondo me l’invenzione svedese probabilmente più importante è l’istituzione del mediatore per esaminare le denunce dei cittadini. Oggi il mediatore è diventato un pilastro centrale in ogni democrazia che dia ai cittadini la possibilità di esprimersi. Non posso quindi immaginare un posto più adatto per discutere con i cittadini sulle modalità per rafforzare ulteriormente le basi democratiche dell’Europa,” ha affermato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza. “Sono impaziente di ascoltare le idee, il parere e le aspettative dei cittadini svedesi riguardo al futuro della nostra Unione. Forse è ora che un’altra innovazione svedese venga esportata in Europa!”. Il dialogo con i cittadini si svolgerà presso il municipio di Stoccolma martedì 15 ottobre dalle 13:00 alle 15:00 Cet e sarà moderato da Richard Olsson, noto presentatore televisivo svedese. L’evento verrà trasmesso in diretta sulla televisione nazionale svedese. Il dibattito sarà di natura interattiva ed i partecipanti utilizzeranno dispositivi di voto per condividere le proprie opinioni. Saranno inoltre trasmessi in streaming e discussi i contributi, inviati tramite i social media, delle persone che non possono intervenire alla manifestazione. Le domande possono essere inviate tramite Twitter utilizzando l’hashtag #Eudeb8 e l’intero dibattito sarà trasmesso in diretta webstream all’indirizzo http://www.Eu-kommissionen.se/  
   
   
IL VICEPRESIDENTE TAJANI INAUGURA A ROMA LA EU FINANCE DAY E PRESENTA IL NUOVO STRUMENTO FINANZIARIO UE PER LE PMI  
 
Roma, 15 ottobre 2013 - Il 18 ottobre 2013 alle ore 9.30 Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea, responsabile per l´Imprenditoria e l´industria, inaugurerà presso lo Spazio Europa a Roma, in via Quattro novembre n. 149, la Eu Access to Finance Day – la Giornata europea per l´accesso ai finanziamenti Ue. L´evento, organizzato dalla Direzione generale Industria e impresa della Commissione europea, ha come obiettivo quello di presentare Cosme - il nuovo programma chiave dell´Ue per la competitività delle imprese e delle Pmi che nel periodo 2014-2020 contribuirà a colmare il gap nel mercato di finanziamenti per le Pmi e fornirà 3,5 miliardi di euro di fondi aggiuntivi l´anno. Nel corso della Giornata europea per l´accesso ai finanziamenti Ue, il Vicepresidente Tajani rivolgerà il suo appello per una rapida ed efficacia attuazione del programma Cosme in Italia, invitando le istituzioni finanziarie locali a diventarne partner. Alla vigilia dell´iniziativa il Vicepresidente Tajani ha dichiarato: "Un partenariato efficace tra l´Ue e gli operatori di mercato impegnati a fornire un migliore accesso ai finanziamenti per le Pmi è una condizione necessaria per il successo di questi strumenti finanziari." All´evento interverranno, tra gli altri, il Ministro dello Sviluppo Economico italiano Flavio Zanonato, il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Dario Scannapieco , il Vicedirettore Generale della Banca d´Italia Luigi Federico Signorini, il Direttore generale dell´Associazione bancaria Italiana Giovanni Sabatini, il Vicepresidente di Confindustria Aurelio Regina e il Direttore generale del Fondo europeo per gli investimenti Richard Pelly. Al termine della prima sessione, alle ore 10.45, è prevista una conferenza stampa con la partecipazione del Vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani e del Ministro per lo Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Per partecipare all´evento è necessario accreditarsi inviando un´email a: entr-sme-access-to-finance@ec.Europa.eu  
   
   
BRUXELLES: PRESENTATO AGLI OPEN DAYS PROGETTO JULIUS  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - Nel corso dell´undicesima edizione degli "Open Days" di Bruxelles, la settimana per le Regioni e le Città organizzata dall´Unione europea, sono stati presentati nei giorni scorsi nell´Ufficio di collegamento della Regione Fvg i risultati del progetto Julius, iniziativa lanciata nel quadro del Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-slovenia 2007-2013. Ispirato alla figura del grande scrittore e alpinista Julius Kugy, poeta delle Alpi Giulie, il progetto Julius intende promuovere una cultura della montagna fatta di rispetto per la natura e di apertura verso popoli e culture che condividono uno spazio comune. Scopo dell´iniziativa, coinvolgere i giovani e i gruppi sociali svantaggiati, sensibilizzandoli verso le attività nella natura: quelle promosse dal progetto Julius si sostanziano nell´organizzazione di corsi di "arrampicata-terapia" mirati a coinvolgere i ragazzi disabili o in condizioni di disagio psicologico sulla base di una metodologia nuova e inclusiva affinché lo sport sia davvero per tutti. Sono intervenuti all´incontro la presidente della Regione Debora Serracchiani, il presidente del Consiglio Franco Iacop, il sindaco di Monfalcone (Go) Silvia Altran e la presidente di Informest Silvia Acerbi.  
   
   
CONFERENZA INTERNAZIONALE ANNUALE SULLO SVILUPPO UMANO SOSTENIBILE  
 
Londra, 15 ottobre 2013 - Il 2 e 3 aprile 2014 si terrà a Londra, nel Regno Unito, la "Conferenza internazionale annuale sullo sviluppo umano sostenibile" (Ishud 2014). La conferenza intende avviare la discussione su temi di rilevanza per la società in generale, con particolare attenzione alle città sostenibili, ma anche la diversità, la gestione della conoscenza, l´economia, il benessere, nonché la società e la tecnologia. Attraverso un programma strutturato di presentazioni di ricerche, seminari, poster, dimostrazioni ed esposizioni, mira a fare acquisire ai partecipanti nuovi spunti, conoscenze e competenze rilevanti per il miglioramento della vita in maniera sostenibile. Per ulteriori informazioni, visitare: http://ishud2014.Eduservgroup.com/wp/    
   
   
AIUTI DI STATO, VENETO: BEN VENGA LA VALUTAZIONE SUL LORO USO PER NON SPRECARE RISORSE PUBBLICHE  
 
Venezia, 15 ottobre 2013 - “Stiamo seguendo da vicino l’ormai imminente riforma del diritto degli aiuti di Stato su cui è impegnata la Commissione Europea, perché per la Regione del Veneto rappresentano uno strumento prezioso per sostenere le nostre piccole e medie imprese, la cui importanza fondamentale è stata riconosciuta anche dalla stessa Unione Europea”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti, intervenendo al seminario svoltosi l’ 11 ottobre presso il palazzo Grandi Stazioni di Venezia, dal titolo “L’attuazione della normativa europea sugli aiuti di stato: la prospettiva della pubblica amministrazione e delle imprese nell’ottica della leale collaborazione”. L’evento, promosso dalla Direzione di Bruxelles della Regione del Veneto e Unioncamere del Veneto, con la partecipazione dell’Osservatorio Europeo sugli Aiuti di Stato, in partenariato con Confindustria Bruxelles e Università degli Studi di Padova, ha visto la presenza di dirigenti e funzionari dell’Unione Europea e di numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria e delle pubbliche amministrazioni. “Uno degli aspetti più importanti della riforma – ha sottolineato Ciambetti – è quello sulla valutazione degli aiuti di Stato: l’aiuto concesso è stato efficace, ha raggiunto lo scopo, si sono concretizzate le azioni previste? Non è ancora chiaro in che modo la Commissione declinerà il nuovo requisito della valutazione, ma potrebbe anche darsi che se un aiuto non ha sortito i benefici preventivati, non si possa più concederlo. La Regione del Veneto è la prima a non voler sciupare risorse che non portano reale beneficio all’economia: ben venga dunque la valutazione”. “Il diritto europeo degli aiuti di Stato – ha concluso Ciambetti – si può discutere e migliorare, la Commissione è la prima ad ammetterlo. Ma una cosa è certa: va applicato con il rigore dovuto da parte di tutte le Amministrazioni Pubbliche”.  
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MARCHE, GIAN MARIO SPACCA, IN OCCASIONE DEL VERTICE ITALIA-SERBIA AD ANCONA.  
 
Ancona, 15 ottobre 2013 - Un grande onore per la città di Ancona e la comunità delle Marche. Accogliamo il vertice Italia-serbia come una grande speranza per la pace e lo sviluppo dell’Adriatico. Due Governi, due premier, Enrico Letta e Ivica Dacic, insieme ai loro ministri si incontreranno per un vertice bilaterale di altissimo significato politico ed istituzionale che scriverà una pagina importante per la crescita delle relazioni adriatiche. Per la città di Ancona e per tutte le Marche si tratta di un’occasione straordinaria, amplificata dall’eccezionale decisione del Governo italiano di far svolgere il vertice in una città diversa dalla capitale del Paese. La scelta è caduta su Ancona in virtù del fatto che essa è la sede dell’Iniziativa adriatico ionica, fulcro, dunque, delle attività dei Paesi che vi aderiscono. Ancona da cui, oltre 10 anni fa, è iniziato il grande viaggio verso la costituzione della strategia della Macroregione adriatico ionica. Qui è stata sottoscritta nel 2000 la “Dichiarazione di Ancona” e sempre qui, 10 anni dopo, un secondo “Protocollo” ha sancito la volontà di intraprendere un cammino comune di pace e di prosperità per tutte le popolazioni adriatiche. Il vertice Italia-serbia è dunque anche un riconoscimento per tutto il lavoro compiuto per costruire un progetto che integrasse i Paesi che si affacciano sull’Adriatico. I presidenti Letta e Dacic ed i ministri dei due Paesi (Esteri, Interno, Giustizia, Difesa, Sviluppo Economico, Infrastrutture e Trasporti, Istruzione, Università e Ricerca) si confronteranno dunque su temi cruciali per il nostro futuro, dialogheranno di sviluppo, attività economiche e sociali, connessione, blue economy, sicurezza del mare così drammaticamente attuale, quest’ultimo, dopo la tragedia di Lampedusa. Sono i pilastri della Macroregione, una strategia che riguarda il nostro Paese ed i rapporti dell’Europa con il suo fianco sud-est, ma anche con il Mediterraneo. La strategia adriatico ionica è un’importante evoluzione che l’Europa compie spostando il proprio interesse dal nord al sud del continente. Il valore del vertice di oggi sta anche qui, nel riconoscimento del riposizionamento dell’Europa verso le questioni del proprio meridione. E’ infatti proprio sul bacino adriatico e sul Mediterraneo che insistono le maggiori criticità economiche, produttive, sociali dell’immediato futuro. Questo l’Europa lo sa e l’Italia, con la nostra regione, è al centro di questo fermento. Le Marche vogliono vivere con consapevolezza il significato profondo di questo evento. Tanto impegnativo, dal punto di vista organizzativo, quanto ricco di contenuti decisivi per il futuro della nostra regione e del nostro Paese. La nostra comunità saprà vivere con grande entusiasmo e con la consueta disponibilità il vertice Italia-serbia. Di tutto questo ringraziamo il presidente Enrico Letta al quale va, unitamente alla delegazione governativa serba e ai ministri italiani, il più caloroso benvenuto nelle Marche.  
   
   
FONDI UE, TOSCANA: PIÙ RISORSE AL CENTRO NORD CON L´ACCORDO REGIONI-GOVERNO  
 
Firenze, 15 ottobre 2013 – Un passo avanti importante nella discussione in atto fra Regioni e Governo sui prossimi sette anni di programmazione dei fondi europei è stato raggiunto, la scorsa settimana, con l´ ipotesi di accordo, che ieri era all´approvazione della Conferenza delle Regioni, per quanto riguarda la destinazione delle risorse. "Alle Regioni del Centro Nord andranno più risorse del precedente periodo per quanto riguarda fondi europei di coesione. Da Bruxelles e dal cofinanziamento statale saranno garantiti 11,7 miliardi. Le Regioni coofinazieranno con altri 2 miliardi i programmi regionali, cui si aggiungerà una ulteriore dotazione complessiva di 2 miliardi per programmi nazionali destinati sempre al Centro nord". Questa la notizia emersa dall´intervento dell´assessore alle attività produttive lavoro formazione Gianfranco Simoncini, all´incontro sui fondi europei organizzato da Anci-regione a Palazzo Strozzi Sacrati sul tema "Le città nella nuova programmazione 2014-20120". Il primo a confermare l´annuncio sull´accordo, con l´auspicio di una sua approvazione, è stato il ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, che ha fatto le conclusioni della tavola rotonda cui hanno partecipato anche la vice presidente del Comitato delle Regioni Mercedes Bresso, il presidente di Anci Toscana e sindaco di Livorno Alessandro Cosimi, il sindaco di San Miniato e responsabile economia Anci Vittorio Gabbanini. "Siamo consapevoli – sostiene Simoncini – della centralità dei fondi europei che, per i prossimi sette anni, saranno le uniche risorse certe sulle quali potremo contare per lo sviluppo della nostra regione e del paese. Per questo la Regione sta facendo di tutto per trovare soluzioni che permettano di scongiurare i ritardi ormai certi nell´erogazione dei fondi, ritardi legati a problemi di rapporto fra Commissione, Parlamento e Consiglio europei, che rischiano di lasciare scoperto quasi tutto il 2014. Con il documento unitario preparatorio al bilancio prevediamo la possibilità di anticipare risorse regionali per evitare il blocco di alcune attività essenziali come ad esempio quella dei centri per l´impiego, o il sostegno alle imprese". L´assessore ha poi affrontato il tema del ruolo delle città nello sviluppo. "I centri urbani sono una leva essenziale di sviluppo, la nuova programmazione dei fondi Ue riconosce e rafforza questa visione che, per la Toscana, non è certo nuova. Con i Piani integrati di sviluppo (Piuss), abbiamo già realizzato un´esperienza che, pur con qualche difficoltà da parte dei Comuni, spesso legata al Patto di stabilità, ha dato risultati positivi che più volte la Commissione europea ci ha riconosciuto". Sull´unicità dell´esperienza toscana e sulle positive relazioni istituzionali che attorno ad essi sono state costruite si è soffermato anche il presidente Anci Alessandro Cosimi. "Quando sediamo a tavoli in cui si parla di Europa, la Toscana viene guardata come una realtà che ha rappresentato un buon modello di funzionamento e dove si è costruita una armonizzazione di rapporti tra comuni e Regione. I fondi europei sono l´unica chance che abbiamo per poter fare investimenti nei prossimi anni. Pensiamo che le città possano avere un ruolo importante nella nuova programmazione 2014-2020 e che i comuni debbano stare in un percorso insieme alla Regione per poter scegliere e costruire quali sono le opportunità ma anche gli obiettivi primari, penso ad esempio al tema della mobilità" . Da parte dei Comuni emerge anche la richiesta di "tenere fuori le emergenze dai finanziamenti europei di consentire ai territori di dispiegare la propria capacità progettuale". Il presidente Anci auspica che ci possa essere un tavolo, in Regione, "dove discutere di questi temi e poter proporre un pensiero che abbia un tempo lungo, che coinvolga le comunità. Chiediamo anche che il cofinanziamento stia fuori dai vincoli imposti ai Comuni dal Patto di stabilità, perché questo porta le comunità a non poter essere protagoniste del proprio sviluppo. Come è successo ad alcuni Comuni che per questo non hanno potuto portare avanti i Piuss (Piano integrati di sviluppo)". Con la nuova programmazione si tratta però di andare oltre. "Oggi questo strumento che pur ha avuto un ruolo positivo, va ripensato – dice Simoncini – cercando, con la prossima programmazione dei fondi, che secondo noi non possono essere usati per far fronte ad interventi ordinari, di mettere insieme un intervento integrato per le città, eventualmente utilizzando, nel caso in cui venisse adottato anche uno specifico Piano operativo nazionale per le aree metropolitane, ma mettendo comunque insieme diversi fondi e diversi assi del Por, per incrementare le risorse disponibili e ampliare i campi di intervento".  
   
   
CRIMINAL ECONOMIES; IL PRESIDENTE SCOPELLITI, ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DELL’INTERNO ALFANO, LANCIA LA PROPOSTA DI ISTITUIRE UN CENTRO DI ECCELLENZA DELL´ONU A REGGIO CALABRIA PER LO STUDIO DELL´ECONOMIA CRIMINALE  
 
Catanzaro, 15 ottobre 2013 - Ha preso il via, il 13 ottobre alla presenza del Ministro dell´Interno Angelino Alfano, il ciclo di conferenze ´Criminal economies´ organizzato dalla Regione Calabria con l´alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il Patrocinio del Ministero dell´Interno, del Ministero della Giustizia, del Ministero degli Esteri e del Senato della Repubblica e condiviso anche dalla United Nations Office on Drugs and Crime (Unodc). Il sequestro dei beni alle mafie ed il contrasto della criminalità organizzata nell´economia sono stati alcuni dei temi affrontati nel corso della giornata d´apertura che si è svolta nell´auditorium ´Calipari´ del Consiglio regionale. "Questo ciclo di conferenze che si concluderà a dicembre prossimo – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - è parte di un accordo più vasto con l´organizzazione delle Nazioni Unite e l´Agenzia contro il crimine organizzato e la droga (Unodc-onu), per l´istituzione a Reggio Calabria di una ´Antenna sulle Economie Criminali´, ossia una struttura di analisi e ricerca finalizzata a proporre ai Governi internazionali nuovi strumenti normativi di contrasto alla criminalità organizzata. Il concetto di economia criminale - ha proseguito Scopelliti - è ormai esteso ad una dimensione internazionale divenendo pertanto non più un´esclusiva delle regioni in cui storicamente si è registrato con maggiore intensità e virulenza il fenomeno della criminalità organizzata. Il profilo di holding ormai assunto dalle organizzazioni criminali condiziona ed influenza gli equilibri del mercato internazionale, radicandosi all´interno dell´economia legale e promuovendo imprese a partecipazione mafiosa. Da qui la necessità di inaugurare una nuova stagione, contribuendo come Regione Calabria alla piena applicazione delle Convenzioni delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato transnazionale e la corruzione. La nascita di un centro di eccellenza dell´Onu a Reggio Calabria - ha concluso Scopelliti - per lo studio dell´economia criminale, con particolare attenzione al sequestro e alla confisca dei beni, consentirebbe quindi di colmare una lacuna tramite l´elaborazione di strumenti per promuovere la cooperazione giudiziaria internazionale in materia di confisca e per rafforzare le capacità degli Stati membri nella gestione dei beni sequestrati e confiscati, contribuendo a spezzare lo stereotipo che vede le regioni del sud Italia come aree culturali, economiche, sociali e politiche totalmente sotto il controllo delle organizzazioni mafiose".  
   
   
FVG-GERMANIA: PORTO TS TORNI RIFERIMENTO PER GERMANIA SI PUNTA AD INCENTIVARE ANCHE INSEGNAMENTO LINGUA TEDESCA IN FVG  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - E´ stato cordiale e concreto il colloquio che l´assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, ha avuto ieri con il console generale di Germania, Peter Dettmar. Torrenti ha ricevuto il console Dettmar a Trieste, nella sede della Giunta regionale di piazza Unità, ed ha affrontato con lui più argomenti, tutti incentrati sull´evoluzione positiva dei rapporti tra il Friuli Venezia Giulia e lo Stato tedesco, favorita, è stato rilevato, dal nostro Statuto di autonomia. L´assessore ha porto al console i saluti della presidente Serracchiani, a Roma per impegni istituzionali, ed ha confermato lo stretto legame culturale che unisce la regione alle popolazioni di lingua tedesca, ricordando che a Miramare un cippo ancora segna la distanza tra il capoluogo regionale e Berlino. I due hanno poi parlato di infrastrutture di trasporto ed è stata espresso l´auspicio che il porto di Trieste, al quale la Regione intende restituire competitività nei confronti dei mercati europei, torni ad essere di riferimento per la Germania. La macroregione Adriatico-jonica, i rapporti esistenti e da incentivare tra le Università ed il poli di ricerca della regione e quelli tedeschi, la coesione comunitaria, l´importanza della caduta dei confini con Slovenia e Croazia, in particolare per le nostre minoranze, l´opportunità, evidenziata da Torrenti, che i paesi europei facciano uno sforzo in direzione di una nuova cultura della politica e di una nuova visione di economia e lavoro ("non possiamo restare ancorati ai modelli degli anni 70", ha detto) sono stati altri temi su cui si sono soffermati console ed assessore. Torrenti ha anche espresso l´opinione che vada incentivato l´apprendimento del tedesco nelle scuole e ha ricordato come in passato questa lingua fosse comunemente parlata nelle famiglie triestine e non solo, un argomento che ha trovato terreno fertile nel console, il quale ha assicurato la sua collaborazione ed ha chiesto all´assessore di fargli avere una memoria sullo stato dell´arte in regione e sui progetti futuri in cui il consolato di Germania a Milano possa svolgere una funzione di mediazione o di supporto.  
   
   
FVG-FRANCIA: MASSIMA ATTENZIONE A REGIONE ALPINA  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - L´ambasciatore di Francia in Italia, Alain Le Roy, è stato ricevuto ieri nel Palazzo della Regione dall´assessore regionale a Finanze, Coordinamento e Programmazione politiche economiche e comunitarie Francesco Peroni, alla presenza del console generale di Francia a Milano, Joël Meyer, e del console onorario di Francia a Trieste, Christina Leggeri. Al centro del colloquio, un giro d´orizzonte su alcuni temi comuni all´ordine del giorno, come ad esempio le politiche indirizzate alla strategia macroregionale per la Regione Alpina cui, ha osservato Peroni, "il Friuli Venezia Giulia guarda con grande attenzione, in considerazione della forte rilevanza politica ed economica dei territori coinvolti". Le Roy ha manifestato interesse per le strutture di ricerca avanzata e per le eccellenze presenti sul territorio regionale. Concorde il giudizio positivo sul processo di stabilizzazione dei Balcani e soddisfazione sui progressi della Serbia che, secondo quanto stabilito dal Consiglio europeo di fine giugno, avvierà il negoziato di adesione con la Ue entro il mese di gennaio.  
   
   
I LAVORI DEL FORUM DI COGNE “DALLE RIFORME, LA RINASCITA” SI CONCLUDONO CON GLI INTERVENTI DEL MINISTRO FRANCESE MARYLISE LEBRANCHU E DEL MINISTRO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI GAETANO QUAGLIARIELLO  
 
Aosta, 15 ottobre 2013 - Ieri mattina, al Villaggio Minatori di Cogne, si è aperta la seconda giornata del Forum di Cogne “Dalle Riforme, la Rinascita”, che ha accolto le illustri personalità presenti in uno scenario invernale con una splendida giornata di sole e 40 centimetri di neve fresca. Il giornalista de La Stampa Luigi La Spina ha introdotto e moderato uno stimolante dibattito, incentrato sul progetto elaborato dalla Commissione per le Riforme costituzionali a confronto con le riforme adottate della Francia, tra Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte costituzionale, Didier Maus, Ancien conseiller d’État e Président émérite de l’Association internationale de droit constitutionel e Luciano Violante, Presidente del Comitato di redazione della Commissione per le Riforme costituzionali. Il dibattito è proseguito con i discussant componenti della Commissione per le Riforme costituzionali (Giuditta Brunelli, Beniamino Caravita di Toritto, Francesco Clementi, Mario Dogliani, Vincenzo Lippolis, Massimo Luciani, Ida Nicotra e Cesare Pinelli) che hanno presentato sensibilità diverse ma un comune linguaggio e orientamento alla ricerca di soluzione. I lavori sono stati poi conclusi da Marylise Lebranchu, Ministre de la Réforme de l’Etat, de la Décentralisation e de la Fonction publique e di Gaetano Quagliariello, Ministro per le Riforme Costituzionali con due approfonditi interventi che hanno consentito di consolidare l’amicizia tra i due Paesi. Da una parte il Ministro Lebranchu, parlando della recente tragedia di Lampedusa, ha sottolineato come questa amicizia internazionale sia importante per dare risposte alle problematiche che stanno emergendo. Dall’altra il Ministro Quagliariello ha rilevato come, in un’ottica comparata, sia possibile cogliere nella lunga storia della Francia gli aspetti positivi e negativi che possono servire come esperienza utile nel processo delle Riforme. In particolare il Ministro Quagliariello ha sottolineato come i lavori della Commissione per le Riforme costituzionali, che sono stati presentati anche grazie al concorso dei Saggi al Forum di Cogne, rappresentino soprattutto un “metodo” di dialogo che gli esperti offrono alla politica per individuare soluzioni anche a partire da posizioni diverse. A conclusione della due giorni, il Presidente della Regione Autonoma Valle d´Aosta Augusto Rollandin ha dichiarato: “Il Forum di Cogne è stato un’importante occasione di confronto: i commenti finali dei due Ministri hanno messo in evidenza il ritardo accumulato dall’Italia rispetto alla Francia nel processo delle Riforme”. Il Presidente ha inoltre sottolineato “l’importanza di una riforma organica che integri la riforma costituzionale con la riforma elettorale e che garantisca le Regioni a statuto speciale”. Il Forum italo-francese “Dalle Riforme, la Rinascita” è stato organizzato dalla Presidenza della Regione autonoma Valle d’Aosta, dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta e da Fondation Grand Paradis, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L´evento è stato trasmesso in streaming sul sito http://www.grand-paradis.it/ A breve, sul sito http://www.grand-paradis.it/  sarà possibile consultare gli atti in video dei diversi interventi.  
   
   
LA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA DEL 14 OTTOBRE  
 
Firenze, 15 ottobre 2013 - - Si è tenuta ieri pomeriggio nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze la seduta di Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati oggi segnaliamo: le due delibere di competenza del presidente Enrico Rossi relative ad altrettante valutazioni di impatto ambientale con parere negativo. La prima (dal minuto 02.10 al minuto 03.28) riguarda il progetto di parco eolico di Piancaldoli nel Comune di Firenzuola, richiesta presentata da Re Wind srl per l´installazione di 15 torri per una potenza complessiva di 12 megawatt e respinta per motivazioni naturalistici, paesaggistici e relativi all´assetto idrogeologico. La seconda (dal minuto 04.21 al minuto 05.03) relativa al campo eolico "Venturina"da 17 torri e 34 megawatt di potenza situato nei comuni di Piombino e Campiglia marittima, proposto dalla società Wkn Pe e respinto per motivi di eccessivo impatto acustico, paesaggistico e ambientale. La delibera presentata dall´assessore al welfare e politiche per la casa, Salvatore Allocca, (dal minuto 08.00 al minuto 09.02) che riguarda il progetto di realizzare 12 alloggi di edilizia residenziale pubblica nell´ex carcere delle Murate. La delibera presentata dall´assessore alla cultura, Cristina Scaletti, che riguarda (dal minuto 28.04 al minuto 28.50) le modifiche al Piano della cultura 2012-2015 che riguardano la concessione di un finanziamento di 250.000 euro all´Accademia della Crusca, e di uno da 520.000 euro destinato alla valorizzazione del teatro in carcere e del teatro sociale. Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.  
   
   
MARONI PRESIDENTE DEI QUATTRO MOTORI D´EUROPA  
 
Milano, 15 ottobre 2013 - Da giovedì alla guida dei Quattro Motori per l´Europa tornerà ad esserci la Lombardia che, insieme al Baden-württemberg, Catalogna e Rhône-alpes, è inserita fra le Regioni trainanti per l´intera economia europea. La Cerimonia - La cerimonia ufficiale si svolgerà a Stoccarda, dove le quattro Regioni firmarono il primo accordo di cooperazione nel 1988. A Stoccarda si terrà il passaggio di consegne fra il presidente del Land Baden-württemberg Winfried Kretschmann e il governatore della Lombardia, Roberto Maroni. In occasione del 25° anniversario dell´istituzione dei Quattro Motori, i presidenti delle quattro Regioni all´avanguardia nei rispettivi Stati e in Europa approveranno il documento ´Setting the Direction for the Future´. A Stoccarda il presidente Maroni sarà accompagnato dall´assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini e dall´assessore all´Agricoltura Gianni Fava. I Quattro Motori D´europa - L´associazione dei Quattro motori per l´Europa è una rete interregionale europea nata il 9 settembre 1988, che riunisce Lombardia, Baden-w?rttemberg, Rhone Alpes e Catalogna. La rete è nata con l´obiettivo di contribuire all´internazionalizzazione delle quattro Regioni fondatrici e dei loro cittadini e di promuovere il ruolo delle Regioni in Europa. Venticinque Anni Di Storia - In 25 anni di storia dell´associazione, i Quattro Motori hanno consolidato la capacità di portare in Europa la voce delle Regioni e di accompagnare, facilitandone la messa in rete, l´internazionalizzazione dei rispettivi sistemi territoriali. Anche oggi le quattro Regioni partner hanno un ruolo trainante all´interno dei rispettivi Paesi e, per dinamismo economico e capacità di innovazione, mantengono posizioni di spicco anche nel ranking delle Regioni europee. Incontri Tra I Presidenti - La collaborazione tra i Quattro Motori si è sviluppata sia sul fronte delle consultazioni politico-istituzionali (in particolare negli incontri dei presidenti e nel rapporto con le istituzioni comunitarie), sia su quello delle progettualità tematiche tramite gruppi di lavoro attivi nei campi dell´economia, della ricerca, dell´ambiente, della cultura, educazione sport e giovani, società civile e partecipazione civica.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: FINANZIAMENTI AGLI ENTI LOCALI E PROMOZIONE TURISTICA SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI ESAMINATI IERI MATTINA  
 
Torino, 15 ottobre 2013 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Patto di stabilità. Ammonta a 77.640.000 euro il nuovo plafond per il Patto di stabilità regionale che, su proposta dell’assessore Gilberto Pichetto, verrà stanziato agli enti locali per favorire il pagamento dei lavori commissionati. Il riparto prevede 26.500.000 euro per le Province e il resto per i Comuni. Promozione turistica. Le azioni di promozione e informazione turistica per il quarto trimestre 2013 prevedono, come proposto dall’assessore Alberto Cirio, 185.000 per la partecipazione a fiere e borse nazionali ed internazionali, 140.000 euro per iniziative nel settore del turismo enogastronomico come la Fiera del tartufo bianco di Alba, 45.000 euro per completare itinerari culturali e tematici. Sono state inoltre approvati: - su proposta del presidente Roberto Cota, l’adesione alla Conferenza delle Regioni e degli Stati alpini che si terrà a Grenoble il 18 ottobre; - su proposta dell’assessore Alberto Cirio, la proroga al 31 ottobre 2014 della validità dell’accordo tra Regione, Provincia e Comune di Biella per gli impianti di risalita e la valorizzazione della conca di Oropa; - su proposta dell’assessore Michele Coppola, il testo del protocollo d’intesa per la valorizzazione della Sacra di San Michele, che verrà prossimamente sottoscritto da Regione, Ente Sacra di San Michele e Comuni di Avigliana, Chiusa di San Michele, Sant’ambrogio e Valgioie. - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, il recepimento delle direttive che l’Agenzia interregionale per il Po deve seguire in caso di piene dei corsi d’acqua di sua competenza.  
   
   
LAZIO: UN GARANTE PER I RIFUGIATI PER GARANTIRE ACCOGLIENZA UMANA A CHI CERCA UN FUTURO MIGLIORE SARÀ LA PRIMA FIGURA DI QUESTO TIPO IN ITALIA. IL GARANTE SVOLGERÀ LA SUA AZIONE IN MODO AUTONOMO E L´INCARICO SARÀ COMPLETAMENTE GRATUITO  
 
Roma, 15 ottobre 2013 - La Regione Lazio avrà un garante per i diritti dei rifugiati, sarà il primo esempio in Italia. Quali saranno i suoi compiti? Vigilerà sull’applicazione e sull’attuazione delle norme nazionali e delle convenzioni internazionali. Avrà poteri di controllo sulle attività delle strutture che accolgono i profughi. Potrà promuovere progetti sociali, socio-sanitari, di inserimento lavorativo e tutela legale. Il Garante svolgerà la propria attività in piena autonomia e indipendenza di giudizio rispetto agli organi della Regione e l’incarico sarà a titolo gratuito. “Una figura di riferimento per la difesa di tutte le persone che fuggono ogni giorno da miseria, fame e violenze di ogni tipo - ha detto il presidente Nicola Zingaretti - Dopo i tragici avvenimenti di questi giorni a Lampedusa bisogna passare dalle parole ai fatti concreti per garantire una accoglienza umana e civile a quanti sono alla ricerca legittima di un futuro migliore”.  
   
   
UN PERCORSO CONDIVISO PER COSTRUIRE LA PUGLIA DEL FUTURO  
 
Bari, 15 ottobre 2013 - Confronto a Bari per il prossimo bando “smart” (intelligente) della Regione Puglia “Living Labs Smartpuglia 2020”. L’incontro si svolge oggi, alle ore 10,30 nella sala convegni del padiglione della Regione Puglia alla Fiera del Levante. Sarà animato dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone e da Pasquale Chieco, presidente di Innovapuglia, organismo intermedio per la gestione del bando. Si tratta di un’evoluzione dell’intervento Apulian Ict Living Labs lanciato nel 2012. Il nuovo avviso ha una dotazione di 15 milioni di euro e coinvolge i cittadini non solo per la formulazione dei progetti, come avveniva nel primo bando, ma addirittura, per la costruzione dell’avviso stesso con l’obiettivo di individuare un nuovo modello di sviluppo economico responsabile. Proprio per questo è stata aperta una consultazione pubblica in rete all’indirizzo http://livinglabs.Regione.puglia.it/web/blog/open-community   “Lo scopo dell’iniziativa di domani – spiega Loredana Capone – è migliorare e qualificare gli investimenti pubblici, offrendo agli enti del nostro territorio, alla comunità della conoscenza e al mondo delle imprese, l’opportunità di riflettere insieme contribuendo a costruire non solo il nuovo bando ma anche la programmazione della Regione Puglia per il ciclo di fondi strutturali 2014-2020. È importante che ciascuno, imprese, enti e comunità della conoscenza, ognuno con il proprio ruolo e con la propria competenza, sia attore del cambiamento partecipando a questo percorso collaborativo che qualifica gli investimenti pubblici e valorizza la Smart Puglia 2020”. I lavori proseguiranno nel pomeriggio (a partire dalle 14,30) con la presentazione dei soggetti e dei progetti che si sono aggiudicati i finanziamenti del precedente bando “Apulian Ict Living Labs” (seconda scadenza del bando). Quest’avviso – lo ricordiamo – ha consentito la nascita 34 Living Labs, laboratori “viventi”, in cui 64 imprese pugliesi stanno attualmente sviluppando assieme ai cittadini i prodotti precedentemente segnalati. Nel progetto sono stati investiti 15 milioni di euro di cui 8,5 milioni le risorse pubbliche. Parteciperanno all’incontro di domani i sindaci della Puglia, i rappresentanti dei Distretti Tecnologici, dei Distretti Produttivi e delle Aggregazioni pubblico-private per la ricerca, i rettori delle università pugliesi e del Politecnico, il partenariato socioeconomico.  
   
   
A LAMEZIA TERME AD UN SEMINARIO SULLE ZONE FRANCHE URBANE  
 
Catanzaro, 15 ottobre 2013 - L’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena interverrà al seminario sulle Zone franche urbane (Zfu) che si svolge, martedì 15 ottobre, a Lamezia Terme, nella sede della Fondazione Terina. “Gli strumenti dei comuni e delle imprese per uscire dalla crisi: l’istituto delle zone franche urbane” è il titolo della manifestazione alla quale interverranno, a partire dalle ore 9,00, anche il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza e il presidente dell’Anci Peppino Vallone. Dopo l’introduzione del responsabile della politica di coesione dell’Anci Francesco Monaco, sulle “Zfu nel contesto degli strumenti generali di sviluppo urbano e territoriale. Genesi dell’istituto e analisi della disciplina contenuta nel decreto ministeriale (Mise) del 10 aprile 2013” ci sarà un approfondimento tecnico dell’avvocato tributarista dell’associazione dei Comuni Rocco Iemma sul tema “I profili del sistema di esenzione tributaria e fiscale delle Zone franche urbane”; seguiranno gli interventi di Nicola Buonfiglio di Invitalia-assistenza tecnica Ministero dello sviluppo economico relazionerà e di Micaela Fanelli, delegata alle politiche comunitarie dell’Anci, sulle “Zfu finanziate nell’ambito del piano di azione coesione: Stato di attuazione e modalità operative dell’intervento”. È previsto, poi, un confronto con il partenariato economico e sociale moderato dal dirigente generale del Dipartimento regionale attività produttive Pasquale Monea. Al seminario parteciperanno, inoltre, il dirigente generale del Dipartimento regionale urbanistica e governo del territorio Saverio Putortì, i sindaci dei Comuni delle zone franche urbane calabresi i rappresentanti delle associazioni di categorie, del partenariato economico e sociale e del terzo settore.  
   
   
SAITTA, “ECCO I VERI SPRECHI DELLA POLITICA” IL PRESIDENTE DELL´UPI: “7.800 SOCIETÀ CON 15 MILIARDI DI SPESA PERSONALE. BASTA CON ATTACCHI STRUMENTALI A PROVINCE, GOVERNO INTERVENGA”  
 
Roma, 15 ottobre 2013 - “Ecco la grande zona grigia della spesa pubblica: 7.800 società ed enti strumentali, gestiti da nominati della politica, dove non c’è alcuna trasparenza o controllo sulla qualità né sul costo dei servizi. Noi questo allarme lo avevamo lanciato lo scorso anno, inascoltati, al Governo Monti”. Così commenta il Presidente dell’Upi Antonio Saitta l’inchiesta pubblicata ieri sul quotidiano “Il Sole 24 Ore” che, riportando i dati del Ministero della Pubblica Amministrazione, fotografa una galassia di oltre 7.800 società ed enti strumentali, l’8% in più rispetto all’anno precedente, per lo più con bilanci in rosso, con un esercito di 300 mila addetti e oltre 19 mila componenti dei Consigli di Amministrazione, per un costo complessivo di solo personale di 15 miliardi di euro. “Ricordiamo che le Province - amministrati da persone elette dai cittadini e non nominate dalla politica, con personale assunto attraverso concorsi pubblici - per garantire oltre 5000 scuole sicure e accoglienti più di 130 mila chilometri di strade percorribili, per assicurare il trasporto extraurbano, i servizi per il lavoro e la formazione, gli interventi per la difesa del suolo e la gestione dei rifiuti, spendono non più di 10 miliardi”. “Per razionalizzare questi 7.800 enti – sottolinea Saitta - verificando davvero quali sono di pubblica utilità e quali invece andrebbero cancellati, non serve una riforma costituzionale, non servono disegni di legge ponte e tantomeno decreti legge: basterebbe usare questa preziosa banca dati del Ministero e intervenire con decisione contro questi sprechi. Invece il Governo, con il Disegno di Legge Delrio, vuole aggiungere a questa zona grigia anche le Province, trasformando queste istituzioni in altri 107 enti di nominati che andranno a sommarsi ai 7.800 esistenti, aumentando le spese nascoste. Non è così che si può riconquistare la fiducia dei cittadini, e certo non è così che si interviene sulla spesa pubblica. Se davvero si vuole riformare il Paese e tagliare gli sprechi della politica si cominci cancellando questa zona grigia”.  
   
   
LOMBARDIA: 250 MILIONI PER INVESTIMENTI TORRAZZA  
 
Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Regione Lombardia aumenta lo stanziamento del Patto territoriale di ulteriori 37 milioni di euro, arrivando a mettere a disposizione degli Enti locali ben 250 milioni. Ne ha dato notizia l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia al termine della riunione della Giunta regionale che si è tenuta a Riccagioia (Pavia). "Siamo l´unica Regione d´Italia ad arrivare a questi livelli di sostegno per le amministrazioni locali e riteniamo sia assolutamente fondamentale" ha spiegato l´esponente di Palazzo Lombardia, ricordando che "questi fondi finiranno anche nelle casse dei fornitori dei Comuni. E, come recita una battuta, ´le asfaltature non si importano´. Quindi, significa davvero dare una mano importante alle nostre aziende". 8,5 Miliardi Bloccati Dai Vincoli - La Lombardia, ha fatto sapere Garavaglia, "ha 8,5 miliardi bloccati dal Patto di stabilità. E´ una cifra più o meno pari a due volte l´Imu sulla prima casa". "E´ un dato impressionante. Negli altri Paesi europei - ha fatto notare - il Patto di stabilità riguarda solo lo Stato centrale, mentre da noi, siccome Roma non riesce a rispettare gli impegni, allora li ribalta sugli Enti locali". "Con la nostra iniziativa del Patto territoriale - ha continuato Garavaglia - già in giugno eravamo arrivati a girare liquidità per 212 milioni, con questo nuovo stanziamenti arriviamo a 250, una cifra davvero importante". Come Verranno Spesi - Fra le priorità d´impiego, ha illustrato l´assessore, "c´è la completa attuazione della programmazione comunitaria 2007/2013 e cose più specifiche, come il sostegno ai Comuni che gestiscono Piani di zona e residenze per anziani". Declinando l´intervento a livello locale, ha aggiunto, "per Pavia vuole dire avere sbloccati 6 milioni di euro, che altrimenti non si sarebbero potuti spendere sempre per colpa del Patto di stabilità". Interventi Futuri - Fra gli interventi futuri, oltre a mantenere questa misura anche nei prossimi anni, Garavaglia ha anche fatto sapere che come Regione Lombardia "stiamo portando avanti un´iniziativa, affinché sia rispettata la legge. Dal prossimo anno dovrebbe partire il Patto di stabilità integrato, che farà capire quanto i cittadini delle singole regioni partecipano al risanamento dei conti pubblici. Secondo noi questo sarà uno strumento molto importante per quantificare il grado di partecipazione e il livello di virtuosità dei territori in materia di conti pubblici". "Per inciso - ha concluso l´assessore - nell´ultimo decreto varato dal Governo centrale, sono stati tolti i 350 milioni destinati ai Comuni virtuosi. In quest´ottica, appare ancora più evidente come la Regione Lombardia vada in controtendenza".  
   
   
FONDI EUROPEI 2014/2020 A CAMERINO LA SECONDA TAPPA DI CONFRONTO FRA REGIONE E TERRITORIO.  
 
Ancona, 15 ottobre 2013 - Al via il secondo appuntamento di ascolto del partenariato sulla futura programmazione dei fondi strutturali avviato dalla Regione per realizzare un disegno partecipato delle politiche di sviluppo e coesione 2014/2020. Si terrà giovedì 17 ottobre, all’Università degli Studi di Camerino. E’ la seconda tappa del percorso che porterà alla nuova stagione di programmazione dei fondi europei e che intende fare delle Marche una regione intelligente, sostenibile ed inclusiva. L´ appuntamento è fortemente voluto dall’assessore alle Politiche Comunitarie Paola Giorgi che afferma: "Continua il nostro confronto diretto e aperto con il territorio: la nuova programmazione dei Fondi Europei 2014/2020 assume una grande rilevanza strategica per il futuro della Regione, un futuro che si intreccia con una fase recessiva che ha interessato l´ Europa intera e dalla quale dobbiamo uscire con politiche precise, intelligenti, sostenibili, inclusive. Questo è quanto poniamo al confronto con il territorio, un dibattito che, in merito alla nuova programmazione, sta dando i suoi preziosi frutti". A partire dalle ore 9.30, nela Sala della Muta di Palazzo Ducale, la Regione aprirà uno spazio di confronto con gli stakeholders territoriali in vista della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2014/2020. Dopo i saluti istituzionali del rettore dell’Università di Camerino, Flavio Corradini, e del Presidente della Regione, Gian Mario Spacca, la giornata, coordinata dall’assessore Giorgi, sarà aperta dalla relazione dell’Autorità di Gestione Fesr della Regione, Mauro Terzoni. A seguire, Fulvio Esposito che parlerà delle azioni in campo Stato-regioni per incrementare le sinergie e l’impatto dei finanziamenti su ricerca e innovazione. La prima parte si concluderà con la presentazione di due esperienze positive realizzate dall’Università con gli spin-off Unicam Synbiotech e Pen5y Dalle ore 11.30 i lavori si articoleranno in quattro workshop paralleli dedicati rispettivamente alle seguenti tematiche portanti per lo sviluppo regionale: “Ricerca, innovazione, competitività e internazionalizzazione delle piccole e medie imprese”; “Agenda digitale”; “Energia e mobilità sostenibile, rischi ambientali”; “Attrattività turistica e valorizzazione delle risorse culturali nelle aree rurali”. La discussione di ciascun workshop sarà facilitata dalla presenza di esperti, dell’Università di Camerino e della Regione Marche, e sarà aperta dalla presentazione di una scheda sintetica delle priorità e degli obiettivi tematici della nuova programmazione, su cui i partecipanti potranno indicare le proprie proposte di azioni e di intervento. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata al confronto aperto e alla condivisione in seduta plenaria dei risultati e delle questioni emerse nelle sessioni parallele. Le conclusioni della giornata saranno affidate all’assessore alle Politiche Comunitarie della Regione, Paola Giorgi. Il programma dettagliato dell’incontro è consultabile su http://www.europa.marche.it/  dove sarà possibile effettuare la registrazione per la partecipazione all’evento.  
   
   
RIFORME, STUDIO IRPET: 200 MILIONI RISPARMIATI SE I 287 COMUNI TOSCANI DIVENTASSERO 51 O 34  
 
Firenze 15 ottobre 2013 - Con le fusioni di Comuni in Toscana si potrebbero risparmiare da 150 a 200 milioni di euro l´anno: fino ad un quinto cioè delle spese di funzionamento, dirottando quelle risorse su nuovi servizi per cittadini e imprese. I numeri li dà l´Irpet, l´istituto di programmazione economica della Regione Toscana, che oggi alla Camera di Commercio di Grosseto ha presentato uno studio sulle dimensioni dei governi locali e su come queste influiscano sui costi e l´offerta dei servizi. L´occasione è stata un seminario promosso dalla Commissione affari istituzionali del Consiglio regionale. La dimensione ottimale di un Comune, anche se da considerare non c´è solo il fattore demografico, non dovrebbe mai scendere sotto i 20-30 mila abitanti. La Toscana conta meno comuni di molte altre regioni d´Italia. Per risparmiare da 150 a 200 milioni l´anno sui cosiddetti costi espliciti, che solo in parte riguardano la politica e molto di più hanno a che fare con l´organizzazione degli uffici e la burocrazia (e con le economie di scala che da ´piccoli ´ non si possono attivare) si dovrebbero però creare comuni molto più grandi degli attuali: secondo le simulazioni dell´Irpet da 51 a 34 al posto di 287, che dopo i referendum che ci sono stati dalla primavera alla scorsa settimana e in cui hanno prevalso i sì già si ridurranno comunque dal 2014 a 279. Se poi si considerano i ´costi impliciti´, che spesso sono una zavorra ancora più pesante, i vantaggi diventano ancora maggiori. Si tratta dei costi legati allo sviluppo a cui si rinuncia quando il Comune è troppo piccolo o non ha competenze adeguate, quando la sua capacità di agire è poca cosa, quando i tempi si allungano perché per andare avanti è necessario l´accordo di altri Comuni o di altri enti o quando gli ambiti sono troppo ristretti per un approccio strategico che potrebbe davvero risolvere i problemi. Una cosa appare chiara: ad unirsi ci si guadagna sempre, anche solo dalla fusione di due comuni, magari non da subito ma in prospettiva. Al netto degli incentivi regionali e statali su cui chi si unisce può contare per almeno cinque o dieci anni. Zone socio-sanitarie e Sll come confini - L´irpet, nello studio presentato dalla ricercatrice Sabrina Iommi, ha fatto una proiezione raggruppando gli attuali comuni toscani prima nelle zone socio-sanitarie (Zss) utilizzate per la programmazione dei servizi socio-assistenziali di base - 34 in tutta la Toscana e che corrispondono in buona parte alle ex associazioni intercomunali degli anni ´80 pensate da Bartolini – e poi utilizzando come criterio invece i sistemi locali del lavoro (Sll), 51 nella regione e che corrispondono ai bacini al cui interno i pendolari si muovono ogni giorno. Raggruppando i Comuni per gli ambiti dei sistemi del lavoro locale si risparmierebbero 96 milioni sui costi della burocrazia e 65 su quelli della politica (che sarebbero dimezzati e forse qualcosa in più). Con le zone socio-sanitarie il risparmio sulle spese di funzionamento salirebbe a 140 milioni e praticamente lo stesso rimarrebbe quello sulla politica. A Grosseto quattro od otto comuni al posto di ventotto - Una simulazione analoga è stata condotta sul solo territorio della provincia di Grosseto. Con le zone socio sanitarie gli attuali 28 comuni grossetani diventerebbero quattro e si risparmierebbero 20 milioni (il 30,5%) delle spese di funzionamento. Grosseto si allargherebbe a Campagnatico, Castiglion della Pescaia, Cinigiano, Civitella Paganico, Roccastrada e Scansano. Nascerebbe un comune delle Colline metallifere con Follonica, Gavorrano, Massa Marittima, Montieri, Scarlino e Monterotondo Marittimo: altri otto comuni in uno per le Colline dell´Albegna (Capalbio, Isola del Giglio, Magliano in Toscana, Manciano, Monte Argentario, Orbetello, Pitigliano e Sorano) e sette per l´Amiata Grossetana (Arcidosso, Castel del Piano, Castell´azzara, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano e Semproniano). Appena due milioni in meno, ovvero diciotto l´anno, si risparmierebbero utilizzando come matrice i sistemi locali del lavoro. In questo caso i nuovi Comuni del grossetano anziché quattro sarebbero otto, mentre tre (Monterotondo, Cinigiano e Civitella Paganico) finirebbero in altre province. Ci sarebbe il comune di Castel del Piano, Seggiano ed Arcidosso e di Follonica, Gavorrano e Scarlino. Grosseto si unirebbe a Campagnatico, Castiglion della Pescaia, Roccastrada e Scansano. Manciano si fonderebbe con Semproniano e Massa Marittima con Pontieri. Nascerebbe un comune unico a Orbetello, Capalbio, Isola del Giglio, Magliano in Toscana e Monte Argentario. Pitigliano si unirebbe a Sorano e Castell´azzara con Roccalbegna e Santa Fiora. Monterotondo finirebbe invece fuori provincia con Pomarance e Cinigiano e Civitella Paganico con Montalcino.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: "VIA" A SPERIMENTAZIONE SU NUOVA CONTABILITÀ  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - Prende il "via" in Friuli Venezia Giulia la sperimentazione delle nuove regole sui sistemi contabili e gli schemi di bilancio degli Enti locali, così come previsto dalla legislazione nazionale, con il coordinamento della Regione e l´assistenza del ministero dell´Economia e delle Finanze. Quattro sono i Comuni che si sono candidati alla sperimentazione: Cervignano del Friuli, San Vito al Tagliamento, Ruda e Tavagnacco. Il punto sul progetto è stato fatto ieri in Giunta regionale, sulla base di un´ampia relazione presentata dall´assessore per le Autonomie locali, Paolo Panontin, che ha parlato di una "sfida molto impegnativa", poiché comporta non solo un cambiamento totale del sistema contabile ma anche della mentalità. La Regione, ha assicurato l´assessore, seguirà attentamente il percorso di sperimentazione, e per questo sarà a breve convocata una riunione con gli amministratori e i servizi di ragioneria dei Comuni coinvolti. "La Regione - ha ricordato l´assessore - intende farsi parte attiva del processo di attuazione della riforma dell´armonizzazione dei bilanci pubblici, utilizzando correttamente la propria Specialità, senza sottrarsi all´obiettivo fondamentale di un´operazione di ´trasparenza´ di tutti i bilanci pubblici chiesta dall´Europa e alla quale lo Stato italiano deve dare attuazione nei tempi più stretti". Nei mesi scorsi era stato costituito un Gruppo tecnico, formato da rappresentanti delle direzioni regionali competenti (Autonomie locali e Finanze), Insiel S.p.a., Anci, Upi, Ancrel (l´associazione dei certificatori e revisori degli Enti locali) e Ordine dei dottori commercialisti. La società Insiel sta preparando il programma informatico di gestione delle nuove forme di contabilità in armonia con i principi comunitari.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: CESSIONE SPAZI FINANZIARI PER 25 MILIONI  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - La Giunta regionale ha stabilito ieri, su proposta dell´assessore per le Autonomie locali Paolo Panontin, di ripartire gli ulteriori spazi finanziari che la Regione ha messo a disposizione del sistema delle Autonomie locali per un ammontare di 25 milioni di euro. La decisione segue il "via libera" del Consiglio delle Autonomie locali, nella riunione del 9 ottobre scorso. Della somma complessiva, 4 milioni di euro saranno assegnati alle Province e gli altri 21 ai Comuni. Con la stessa delibera, la Giunta ha definito i criteri con cui assegnare ai Comuni gli spazi finanziari che il sistema degli Enti locali ha reso disponibili in base al monitoraggio svolto nelle scorse settimane. Gli spazi saranno assegnati in parte in proporzione alle richieste effettuate, in parte con priorità ai Comuni che sostengono spese per la gestione di servizi socio-assistenziali. "Dopo settimane alquanto ´nervose´, sono molto soddisfatto del risultato che abbiamo ottenuto al Cal mercoledì scorso", chiosa l´assessore Panontin. "C´è stata un´ampia condivisione delle scelte che abbiamo fatto sia nel mettere a disposizione ulteriori 25 milioni di spazi finanziari, frutto dei tagli effettuati sulle nostre direzioni regionali - ai quali si devono aggiungere gli 8,4 milioni di spazi orizzontali ceduti dai Comuni - sia nei criteri individuati per la loro ridistribuzione. Ci siamo mossi bene e in fretta e abbiamo individuato criteri che assicurano la velocità d´intervento e quindi la certezza di utilizzo degli spazi. Questo approccio pragmatico è stato capito e apprezzato dai componenti del Cal, che hanno approvato il provvedimento con 18 voti a favore e 2 astenuti su 20 enti presenti. Nessun voto contrario".  
   
   
UE: CON NUOVA PROGRAMMAZIONE RISORSE RAFFORZARE COMPETITIVITÀ FVG  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - A fronte di un ammontare complessivo di circa 60 miliardi di euro, tra risorse Ue e cofinanziamento nazionale, destinati all´Italia nel prossimo periodo di programmazione comunitario 2014-2020 (a cui occorre aggiunge le poste del Fondo Sviluppo e Coesione), il Friuli Venezia Giulia potrebbe contare su un possibile aumento dei fondi ad esso destinati. Ma quali sono le priorità, le linee strategiche che il Friuli Venezia Giulia deve adottare nei prossimi sette anni? A queste domande ha risposto ieri a Trieste, in un seminario destinato ad amministratori e funzionari pubblici, il direttore generale del ministero all´Economia e Finanza Fabrizio Barca, già ministro per la Coesione territoriale ed impegnato in istituzioni quali l´Unione europea, l´Ocse e la Banca d´Italia e docente in diverse prestigiose Università come Bocconi Milano, Mit Boston e la californiana Stanford. Dopo il saluto dell´assessore alle Finanze Francesco Peroni (all´incontro hanno partecipato anche gli assessori regionali Loredana Panariti, Mariagrazia Santoro, Gianni Torrenti, Sara Vito ed il presidente del Consiglio Franco Iacop), Fabrizio Barca ha ricordato in primis le tre esigenze strategiche dettate da Bruxelles ed i grandi temi che le Regioni Italiane, alcune "ritagliabili" proprio per il Friuli Venezia Giulia, dovranno cercare di "applicare". E´ necessario infatti concentrare le risorse che giungeranno su pochi obiettivi, ha osservato, facendo dunque massa critica senza disperdere i finanziamenti in troppe progettualità; connettere i fondi della programmazione Ue al bilancio ordinario; usare sempre più una "chiave territoriale" degli interventi. A queste necessità programmatiche il Friuli Venezia Giulia può rispondere investendo sui filoni della Ricerca e dell´Innovazione ("credo fondamentali per questa regione", ha sottolineato Barca), sull´apertura all´innovazione e sull´attuale stato dell´innovazione in regione, che non ci vedono brillare in Europa (siamo piazzati, rispettivamente, al 222.Mo ed al 133.Mo posto nella Ue). Una 133.Ma posizione che comunque ci vede tra le quattro Regioni migliori nel panorama nazionale e che quindi impone al Friuli Venezia Giulia di dover "alzare l´asticella" del fattore competitività: "siete obbligati alla conoscenza", ha indicato. Come?: secondo l´economista, ad esempio, comprendendo dalla risposta ai bandi "le proprie vocazioni innovative", facendo scelte "secche" sui distretti tecnologici, confezionando "bandi per idee", dando cioè slancio ai potenziali che nascono dalla domanda, non solo dall´offerta, e così dialogando con il proprio tessuto industriale ed il proprio sistema della ricerca. Molto importante appare inoltre l´impegno a favore del mondo dell´istruzione (il Friuli Venezia Giulia presenta alcuni positivi indici di settore), determinanti saranno gli interventi destinati all´inclusione sociale (che secondo Barca racchiudono "un forte trascinamento per l´applicazione di nuove tecnologie") e soprattutto guardare con attenzione alle nuove "strategie Ue per le aree interne", cioè quelle distanti da grandi centri di agglomerazione e di servizio, con traiettorie di sviluppo instabili, alle prese con problemi demografici: per le mappe Ue in particolare la montagna friulana e pordenonese ed alcune zone costiere, per una popolazione complessiva di quasi 150 mila abitanti. Anche il Friuli Venezia Giulia, ha commentato Barca, dovrà quindi fare scelte importanti per queste sue aree interne, scegliendo un´ "area prototipo" nella quale andare avanti combinando urgenze socio-economiche e potenzialità presenti, aiutando l´unificazione dei servizi ora offerti autonomamente dai Comuni di quella zona, sapendo che lo Stato potrà anche fornire aiuti finanziari aggiuntivi.  
   
   
TOSCANA: SOLDI SUBITO AI COMUNI CHE HANNO SCELTO DI FONDERSI  
 
Firenze 15 ottobre 2013 - Dopo i referendum consultivi che ci sono stati da primavera fino all´inizio di ottobre, nel 2014 in Toscana ci saranno sedici Comuni che diventeranno otto. E per loro c´è una buona notizia. "La giunta ha deciso di inserire nella prossima legge finanziaria una modifica alla legge regionale 68 del 2011 che concedeva contributi, tra l´altro, proprio ai Comuni che decidono di fondersi – annuncia nel corso di un´iniziativa sulle riforme delle autonomie a Grosseto, l´assessore Vittorio Bugli – Quei Comuni per riscuotere i maggiori contributi non dovranno più attendere l´anno successivo all´elezione dei nuovi sindaci, dei nuovi consigli comunali e delle nuove giunte. I soldi arriveranno in cassa l´anno stesso". Già dal 2014. E non si tratta di poca cosa. Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l´anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti da troppo tempo fermi. Per chi però tarderà a decidersi se fondersi, gli incentivi rischiano di farsi in futuro più leggeri. E dunque conviene affrettarsi. Nelle modifiche che si pensa di apportare al testo, qualora la legge di fusione venga approvata dopo il 31 dicembre 2014 (e la legge è immediatamente successiva ai referendum consultivi, nel caso chiaramente di una vittoria dei sì) il contributo annuale scenderà a 100 mila euro per comune, fino ad un massimo di 400 mila euro per fusione. Otto comuni al posto di sedici – Sono sedici i comuni che hanno già scelto di fondersi e dove i sì hanno vinto nei referendum consultivi decisi dalla Regione: sedici Comuni che diventeranno appunto otto. Le elezioni si svolgeranno nel corso del 2014. Si tratta di Fabbriche di Vallico e Vergemoli in provincia di Lucca, di Figline Valdarno e Incisa Valdarno in provincia di Firenze, di Castelfranco di Sopra e Pian di Scò in provincia di Arezzo e di Castel San Niccolò e Montemignaio sempre in provincia di Arezzo. E poi ancora di Pratovecchio e Stia in provincia di Arezzo, di San Piero a Sieve e Scarperia in provincia di Firenze, di Crespina e Lorenzana in provincia di Pisa e di Casciana Terme e Lari, sempre in provincia di Pisa. I Comuni dove un referendum si svolgerà nel 2014 potranno andare a nuove elezioni nel 2015. Le Unioni - E poi ci sono le unioni di Comuni, non alternative ma spesso complementari alle fusioni di Comuni. Oggi le Unioni di Comuni in Toscana sono ventisei. L´ultima a costituirsi è stata quella del Valdarno inferiore. Quella più grande, 14 comuni e più di 120 mila abitanti, è l´Unione della Valdera, nata cinque anni fa. Enti intermedi senza alcun costo aggiuntivo per la politica, che coinvolgono oltre centocinquanta comuni su 287 (ed un quarto della popolazione toscana), più di quelli che sarebbero al momento obbligati a gestire insieme, per legge, funzioni e servizi fondamentali. Obbligo che dal 1 gennaio 2014 riguarda tutti i Comuni sotto 5.000 abitanti (che scendono a 3.000, se montani).Il personale delle Unioni è tutto dei Comuni che le compongono.  
   
   
LOMBARDIA.GIUNTA, MARONI:RISPOSTE IMMEDIATE PER IL PAVESE "CONFRONTO AMPIO E CONCRETO, ENTRO NATALE NUOVI INTERVENTI"  
 
Torrazza Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Ascolto delle proposte e dei problemi, risposte immediate e progetti da realizzare nel breve/medio periodo. E´ positivo il bilancio della riunione della Giunta regionale che si è tenuta l’ 11 ottobre nell´azienda agricola-centro sperimentale Ersaf di Riccagioia, nel Pavese. "Il confronto con gli Enti locali è stato molto ampio e concreto - ha confermato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - ad alcune questioni sono state date delle risposte immediate, mentre su altre, come il nuovo ponte sul Po accanto a quello della Becca o gli interventi per il dissesto idro-geologico, ci siamo presi il tempo necessario per le opportune verifiche, con la promessa che torneremo qui prima di Natale per dare puntuale riscontro". Risposte Immediate - Fra le questioni che hanno visto un intervento immediato da parte di Palazzo Lombardia, ha fatto sapere il governatore, c´è la realizzazione "della pista ciclabile, che va dalla Provinciale 10 alla frazione ´stazione certosa´, per la quale è stato stanziato un primo contributo di 400.000 euro". Inoltre, ha proseguito Maroni, "abbiamo stabilito un piano d´azione, in sinergia con gli Enti locali del territorio, per garantire la presenza della Lombardia, insieme con il Piemonte, nel cluster del riso in vista di Expo2. "Non può essere - ha sottolineato - che il nostro riso non sia presente in Expo accanto a quello di altri Paesi produttori come, ad esempio, la Birmania. Infine, abbiamo posto le basi per arrivare a un accordo per la valorizzazione della Certosa di Pavia. Lavoreremo per un´intesa fra Regione, Provincia, Comune e i frati, per intervenire su questo nostro bellissimo monumento". Soddisfazione Degli Enti Locali - L´incontro di oggi ha visto la piena soddisfazione del territorio, che, per voce del presidente della Provincia di Pavia Davide Bosone, ha ringraziato per le "prime risposte concrete ricevute" e per il fatto che sono state affrontate alcune importanti priorità. "E´ la prima volta - ha detto - che abbiamo posto su un tavolo ufficiale e condiviso la necessità della realizzazione di una infrastruttura fondamentale come il nuovo Ponte sulla Becca". Inoltre, ha fatto sapere, "abbiamo discusso a lungo e in maniera positiva riguardo il nuovo collegamento Vigevano-malpensa, già finanziato, che riteniamo fondamentale per lo sviluppo economico e industriale del nostro territorio". "Per non parlare - ha concluso Bosone - dell´impegno della Regione in favore del nostro riso e del nostro vino di qualità in vista di Expo. Era una questione fino a oggi irrisolta e che invece adesso si avvia verso una positiva risoluzione".  
   
   
BASILICATA: ELEZIONI REGIONALI, TAR RESPINGE I RICORSI  
 
Potenza, 15 ottobre 2013 - Il 17 e 18 novembre prossimi si voterà regolarmente per le elezioni regionali. A stabilirlo il Tar di Basilicata che ha respinto il ricorso presentato da due cittadini a cui si sono accodati 8 consiglieri regionali (Francesco Mollica, Alfonso Ernesto Navazio, Antonio Autilio, Alessandro Singetta, Agatino Mancusi, Franco Mattia, Nicola Pagliuca, Rocco Vita, Vito Gaudiano e Paolo Castelluccio). I ricorrenti chiedevano l’annullamento del Decreto con il quale il Prefetto di Potenza ha convocato per il 17 e 18.11.2013 le elezioni del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Basilicata e del Decreto con il quale è stato determinato in 16, anziché 17, il numero dei Consiglieri, da eleggere con il sistema proporzionale, assegnando 10, anziché 11, seggi alla circoscrizione provinciale di Potenza e 6 seggi alla circoscrizione provinciale di Matera. I due motivi alla base del ricorso il mancato impulso del Ministero dell’Interno sull’individuazione della data delle consultazioni e una erronea interpretazione rispetto al numero dei consiglieri da eleggere. I due ricorsi sono risultati infondati, in quanto “l’ordinamento giuridico per quanto riguarda la data delle elezioni non stabilisce nessun atto formale del Ministero dell’Interno e, in riferimento al numero dei consiglieri, dopo l’introduzione da parte dell’art. 2 L. Cost. N. 1/1999 dell’elezione diretta del Presidente della Giunta Regionale quest’ultimo, anche se fa parte del Consiglio regionale, non riveste nemmeno per un secondo la carica di Consigliere regionale, perché viene eletto direttamente dal popolo alla carica di Presidente della Regione”.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, PRODUTTIVITÀ 2012: CERTIFICATO IL LAVORO ECCELLENTE DEI DIRETTORI GENERALI, MA CHIESTO UN SACRIFICIO ECONOMICO  
 
Bologna, 15 ottobre 2013 – Una valutazione più che positiva del lavoro svolto e l’applicazione della produttività che si assesta verso il minimo previsto dal contratto, in considerazione della particolare situazione di difficoltà economica del Paese e, in questo contesto, della pubblica amministrazione. La delibera di Giunta che esprime la valutazione annuale 2012 dei direttori generali attribuisce loro una valutazione “eccellente” ma non assegna in nessun caso il tetto massimo del premio (pari al 25% di incremento della retribuzione annua) bensì una percentuale che va dal 20 al 22%. La delibera, inoltre, come quella dello scorso anno, applica per tutti i direttori generali un ulteriore taglio del 15% dell’ammontare delle retribuzioni premianti assegnate. Per quanto riguarda i direttori di Ibc, Protezione civile e Intercent-er la riduzione aggiuntiva ammonta, invece, al 5% in relazione al diverso assetto retributivo. “E’ importante - sottolinea l’assessore allo Sviluppo delle risorse umane e organizzazione Donatella Bortolazzi - che ai direttori vengano certificate la qualità e la mole del lavoro svolto, sia nella quotidianità che nella straordinarietà di situazioni ed eventi, senza che il sacrificio di tipo economico, che chiediamo a tutti, sia letto come una bocciatura. Ogni Direzione generale ha contribuito a sostenere responsabilmente sia le ricadute della crisi che è ancora in atto, sia le vicende legate al terremoto e al post-terremoto. Per questo alcune Direzioni, più direttamente impegnate in questi frangenti o che hanno svolto un impegnativo lavoro di coordinamento interdisciplinare, si sono viste assegnare una percentuale di poco superiore alle altre ma, sottolineiamo, non è né vuole essere una classifica tra i più e i meno bravi”.  
   
   
OCCUPAZIONE GIOVANILE, PRESENTATO A “OPEN DAYS” BRUXELLES PROGETTO “AUR” IN FINALE A CONCORSO “REGIOSTARS”  
 
Perugia, 15 ottobre 2013 - Permettere ai giovani che hanno un´idea imprenditoriale di fare esperienza all´estero e creare contatti a livello internazionale. È questo il "punto di forza" con cui il progetto "Ide-e: le nuove imprese", finanziato nell´ambito del Programma operativo regionale Fondo sociale europeo 2007-2013 della Regione Umbria e realizzato dall´Agenzia Umbria Ricerche, si è presentato l’ 11 ottobre a Bruxelles, in occasione dell´undicesima Settimana Europea delle Regioni e delle Città - "Open Days" 2013. Il progetto, finalizzato a favorire l´occupazione giovanile, è tra i finalisti dell´edizione 2014 di "Regiostars", concorso dell´Unione Europea che premia i progetti regionali più stimolanti e innovativi nel campo dello sviluppo regionale. Prevede la creazione di borse di mobilità per giovani residenti in Umbria che abbiano un´idea di business e vogliano fare un tirocinio presso imprese, istituti di ricerca, parchi scientifici e incubatori di aziende in Europa. Inoltre, "Ide-e" offre tutoraggio e accompagnamento ai beneficiari delle borse e incentivi finanziari a sostegno della creazione di imprese per coloro che una volta concluso il periodo di stage sviluppino un "business plan". Le risorse possono essere utilizzate per finanziare i costi della "start-up", come l´acquisto o l´affitto di macchine e strumenti per avviare un nuovo laboratorio. "Oltre a dare la possibilità di capire come funzionano le imprese in Europa - ha spiegato Anna Ascani, direttore dell´´Aur´ - il progetto offre aiuto alle ´start up´ nel primo anno di attività, quello con il maggior rischio di fallimento. Tra le 9 aziende nate in Umbria negli ultimi due anni grazie a questo progetto - ha rilevato - c´e la ´Mater´ di Emanuele Pangrazi, specializzata in design industriale, che ha vinto nel 2012 il Platinum A´ Design Award, competizione internazionale di disegno industriale, nella categoria ´design per sanitari´ e ora riceve commesse da tutto il mondo, inclusa la Cina". La giuria ha valutato ottanta progetti finanziati dai fondi comunitari, riguardanti quattro categorie, sulla base di quattro criteri fondamentali: innovazione, impatto, sostenibilità e partenariato. In totale, sono stati selezionati 19 finalisti; nella categoria "Inclusive growth - Crescita inclusiva: creare lavoro per le nuove generazioni", sono cinque i progetti scelti, tra cui il progetto dell´Agenzia Umbria Ricerche, che porta l´Italia in finale al concorso a Bruxelles. I finalisti provengono da regioni e città di 17 Stati membri: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Spagna, Svezia, Regno Unito e Ungheria. Dopo l´illustrazione dei progetti davanti alla giuria, la proclamazione dei vincitori è in programma per il 31 marzo 2014, sempre a Bruxelles.  
   
   
TRENTO: IL LAVORO, UN DIRITTO CHE L´AUTONOMIA RAFFORZA  
 
Trento, 15 ottobre 2013- E’ stata firmata ieri l’intesa tra Provincia autonoma di Trento e Ministero del Lavoro riguardante la delega sugli ammortizzatori sociali, prevista dalla legge 191 del 2009, seguita all’Accordo di Milano. Si tratta di un passaggio fondamentale nel complesso percorso previsto per l’attuazione della delega, che segue di qualche mese l’approvazione delle norme di attuazione della legge delega approvate lo scorso marzo. L’intesa siglata oggi - la prima del suo genere in Italia - affronta i temi dell’organizzazione delle nuove funzioni delegate, in particolare per quanto concerne il passaggio sotto la responsabilità della Provincia delle competenze in materia di cassa integrazione guadagni. Il documento sottoscritto a Roma prevede infatti lo spostamento a Trento delle istruttorie e delle decisioni delle istanze di cassa integrazione straordinaria e di quelle inerenti i contratti di solidarietà. Stabilisce inoltre la collaborazione con l’Inps per la gestione delle funzioni in materia di prestazioni integrative della cassa integrazione guadagni, delle indennità di disoccupazione e dei fondi di solidarietà. In termini generali, l’intesa chiarisce quindi i nuovi rapporti tra Stato e Provincia autonoma nella gestione degli ammortizzatori sociali e determina un netto rafforzamento dell’Autonomia provinciale. La responsabilità primaria sull’erogazione delle prestazioni previdenziali di sostegno del reddito dei lavoratori passa infatti, da ora, in capo alla Provincia. Per il completamento del percorso servirà ora un ultimo passaggio, costituito dall’intesa con la sede Inps territoriale, che avrà il compito, tra l’altro, di disciplinare le modalità ed i termini di concessione delle prestazioni statali e provinciali, i rapporti finanziari tra i due Enti e la sperimentazione sul territorio provinciale di modalità di erogazione delle prestazioni sia statali che provinciali mediante sportelli unici. Comprensibile la soddisfazione del presidente della Provincia autonoma di Trento: "L’intesa firmata con il ministro Giovannini - spiega - rappresenta uno snodo fondamentale per il pieno compimento del percorso della delega avviato con l´Accordo di Milano. Oggi l’Autonomia provinciale può dirsi più forte e piena, il che costituisce motivo di orgoglio, ma anche fonte di impegno e di più ampia responsabilità. E’ la prima volta che in Italia si realizza il decentramento di una parte di previdenza sociale. Per il Trentino si apre una sfida ambiziosa e importante che dovrà dimostrare la capacità del nostro territorio di riuscire ad essere più vicino e meglio organizzato nella gestione dei problemi occupazionali dei cittadini. Non sarà una sfida in competizione con la passata gestione statale. Sarà piuttosto un percorso di collaborazione con lo Stato per aumentare l’efficacia dell’intervento pubblico complessivo mediante interventi più sinergici, in particolare attraverso un più stretto abbinamento tra politiche attive e passive ed il potenziamento delle tutele laddove risultano più carenti". Con l’approvazione dell’intesa diventano ora operative le norme approvate dalla Provincia con la legge finanziaria per il 2013, che introducono la previsione del reddito di continuità e del reddito di attivazione quali misure provinciali di possibile completamento e rafforzamento delle tutele previste a favore di imprese e lavoratori. Il reddito di attivazione sarà riservato ai soggetti disoccupati, ad integrazione delle prestazioni statali o in loro vece, laddove non previste. Il reddito di continuità sarà corrisposto ai lavoratori sospesi, ad integrazione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria o per sostenere quelli erogati dai fondi di solidarietà previsti dalla legge 92 del 2012. Le nuove misure potranno affiancarsi ai due strumenti già operativi costituiti dal reddito di garanzia, per sostenere le famiglie che non raggiungono livelli minimi di reddito, e dal reddito di qualificazione, per i giovani che vogliono migliorare il loro grado di istruzione.  
   
   
FVG, LAVORO: SERRACCHIANI, RIFORMARE CENTRI IMPIEGO-RIFINANZIARE LR 4/2005  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - La riforma dei Centri per l´Impiego ed il rifinanziamento e l´aggiornamento delle legge regionale 4 del 2005 (per il sostegno e lo sviluppo competitivo delle Pmi) si confermano tra i prossimi obiettivi della Giunta Serracchiani, come il 12 ottobre la stessa presidente del Friuli Venezia Giulia ha sottolineato a Trieste nell´ambito dell´incontro "Lavoro oggi. Da miraggio a realtà", promosso all´Arena Barcolana dalla Banca di credito cooperativo di Staranzano e Villesse, partner della regata, con il suo presidente Carlo Antonio Feruglio. Dialogando con cinque giovani imprenditori giuliani, Michela Cattaruzza, Federica Dal Cin, Enrico Degrassi, Davide Devidè e Paolo Maritani, la presidente ha infatti ricordato sia l´esigenza di riformare i Centri per l´Impiego, "a cui oggi si rivolgono solo 4 giovani su 100", sia di rivedere alcuni contenuti della cosiddetta legge Bertossi, "i cui principi sono ancora validi ma con l´esigenza di recuperare le disfunzioni dimostrate nello schema di finanziamento alle imprese". La Regione, accanto al sistema del credito, vuole fare di più per essere vicina alle piccole e medie aziende del Friuli Venezia Giulia, alle imprese che hanno volontà di crescere, ha osservato Serracchiani, ricordando comunque che recentemente sono stati messi a disposizione risorse pari a 90 milioni di euro (di cui 20 per la ricapitalizzazione del sistema finanziario "interno"), a cui si aggiungono le liquidità del mondo bancario, nonché il recente accordo tra Friulia e Veneto Sviluppo, in grado di mettere a regime una massa finanziaria fino a 130-150 milioni di euro, per offrire risposte a tutte le necessità delle Pmi delle due regioni, sia nella fase di start-up quanto in quella di espansione.  
   
   
LOMBARDIA: CON DOTE UNICA LAVORO CRESCE L´OCCUPAZIONE  
 
Milano, 15 ottobre 2013 - Lavoratori disoccupati, occupati, persone in ingresso nel mercato del lavoro, soggetti non immediatamente occupabili o ad alto rischio di esclusione sociale. Sono questi i destinatari di Dote Unica Lavoro, il nuovo modello generale di politiche attive del lavoro recentemente approvato da Regione Lombardia e finanziato con una prima dotazione di 48 milioni di euro. Una Dote Unica Per Aiutare A Trovare Lavoro - Il sistema prevede interventi integrati e fortemente mirati al risultato occupazionale, un unico pacchetto di servizi personalizzati, efficienza e qualità della rete degli accreditati sul territorio. Lo ha illustrato l´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenendo al convegno ´Rinnovare le politiche del lavoro, riformare i servizi per l´impiego´, organizzato dall´associazione delle Agenzie autorizzate all´intermediazione ´Rete Lavoro´, con il patrocinio di Regione Lombardia. "Dote Unica Lavoro - ha detto l´assessore Aprea - rappresenta un insieme di servizi per tutti i cittadini lombardi con l´obiettivo di supportarli nella ricerca di occupazione". Stop A Interventi Frammentari - "Questo strumento - ha proseguito Aprea - consente una virtuosa concorrenza tra operatori pubblici e privati per offrire servizi più efficienti ed efficaci: con l´evoluzione del modello ´Dote´ viene superata la frammentazione degli interventi e si attiva uno strumento unitario e continuativo che tiene conto delle esigenze lavorative diversificate delle persone lungo tutto l´arco della vita attiva". Percorsi E Forme Di Aiuto Personalizzati - Dote Unica Lavoro individua quattro distinte fasce d´intensità di aiuto, in relazione alle diverse difficoltà occupazionali delle persone, misurate in base alla distanza dal mercato del lavoro, all´età, al titolo di studio e al genere dei singoli individui. Regione Lombardia riconosce alla persona un aiuto proporzionato alle sue difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro: ad ogni fascia corrisponde una dote di valore commisurato alle sue esigenze. Entro il valore della propria dote, la persona sceglie da un paniere di servizi tutti quelli necessari e funzionali a raggiungere i propri obiettivi occupazionali. Sistema Che Mette Al Centro La Persona - "Sono convinta - ha aggiunto l´assessore Aprea - che Dote Unica Lavoro sia un modello esportabile, perché rappresenta lo sviluppo di una rete di servizi al lavoro, pubblici e privati, moderna ed efficace, in grado di offrire alla persona, nei diversi momenti della vita attiva, la possibilità di trovare risposte alla propria condizione, dalla ricerca del primo lavoro, all´uscita dallo stato di disoccupazione, alla transizione da un lavoro a un altro". Corresponsabilità E Orientamento Al Risultato - Alla dote si accede attraverso gli operatori accreditati di Regione Lombardia, per la fruizione di servizi di accoglienza, orientamento, consolidamento delle competenze, accompagnamento a esperienze professionalizzanti in ambienti lavorativi, avvio al lavoro, il cui obiettivo finale è l´occupazione. Gli operatori accreditati sono valutati e premiati sulla base dei risultati ottenuti, elementi determinanti per la presa in carico di ulteriori persone, e parametro di valutazione per il riparto di risorse aggiuntive. Ai lavori del convegno hanno partecipato Pier Antonio Varesi (presidente di Isfol), Paolo Reboani (presidente di Italia Lavoro), Paolo Loy (responsabile del Mercato del Lavoro della Uil).  
   
   
TORINO, CON IL SERVIZIO “METTERSI IN PROPRIO IN AGRICOLTURA” LA PROVINCIA CREA UNO SPORTELLO VIRTUALE PER GLI ASPIRANTI IMPRENDITORI. E PER GLI OVER 40 IL PROGETTO DIS/OCCUPATI  
 
Torino, 15 ottobre 2013 - Negli ultimi anni numerosi giovani si sono rivolti agli uffici della Provincia di Torino per avere informazioni sulle opportunità di lavoro nel settore agricolo. Non tutti cercano un posto di lavoro come dipendenti: c’è anche chi ha idee e proposte innovative che, per diventare progetti concreti, necessitano però di adeguati approfondimenti tecnici (sul tipo di produzione, sui mezzi che richiede e sulle opportunità di mercato, etc.) ed amministrativi (domande, autorizzazioni, finanziamenti). Alle ricorrenti domande di informazioni l’Assessorato provinciale all’Agricoltura risponderà d’ora in avanti con un apposito sportello, per garantire a tutti coloro che vogliono impegnarsi nel settore primario come imprenditori una consulenza qualificata. Il Servizio Agricoltura metterà a disposizione l’esperienza e la professionalità dei propri tecnici, i quali sono in grado di fornire un’informazione completa e di assistere gli aspiranti agricoltori nella realizzazione della loro impresa, ricorrendo anche alle competenze professionali del servizio provinciale “Mip - Mettersi In Proprio”. Il servizio “Mettersi In Proprio in Agricoltura” prevede l’attivazione di uno sportello virtuale sul portale Internet http://www.provincia.torino.gov.it/ L’utente in cerca di informazioni deve compilare una scheda-questionario, grazie alla quale gli uffici della Provincia raccolgono le prime informazioni di base sul progetto dell’aspirante imprenditore agricolo. Una volta esaminata la scheda, i tecnici del Servizio Agricoltura della Provincia, si mettono in contatto con la persona che ha compilato il questionario ed eventualmente lo convocano per un’analisi congiunta del progetto proposto. Allo sportello virtuale “Mip - Mettersi In Proprio in agricoltura” della Provincia di Torino ed al questionario per gli aspiranti imprenditori agricoli si accede tramite la pagina Internet http://www.Provincia.torino.gov.it/agrimont/sportello_giovani_agricoltori   Il Progetto Nuovi Dis/occupati - La nuova disoccupazione oggi non è piu’ soltanto limitata ai giovani ma interessa in maniera crescente anche gli “over 40”, single o padri-madri di famiglia, che si ritrovano improvvisamente senza lavoro. La precarietà è un fenomeno che si sta diffondendo sempre più in Italia e nell’intero Occidente post industriale, tocca le vite di milioni di persone e genera sofferenza, senso di inadeguatezza, crisi d’identità, paura, particolarmente acuti in una società abituata ad un modello di sviluppo che ha garantito per decenni la stabilità economica e il lavoro. Il rimettersi in gioco senza sprofondare nello scoraggiamento comporta quindi una grande attivazione di energie e una ricognizione delle proprie capacità, desideri e talenti, spesso nascosti o trascurati. In questo quadro l’attività agricola e il mondo rurale possono rappresentare un punto di riferimento che vale la pena prendere in considerazione. Casi reali di persone che con coraggio e fatica hanno “ritrovato la propria bussola” in attività agricole imprenditoriali possono aiutare chi ha perso l’orientamento a ritrovare gli strumenti per rimettersi in gioco, in maniera creativa. Inoltre, anche con l’aiuto e il “mentoring” di aziende agricole esistenti, è auspicabile dare avvio ad un’attività imprenditoriale per over 40 che vogliano mettersi alla prova come iniziativa-pilota. Il progetto “Nuovi dis/occupati in agricoltura” della Provincia di Torino è in fase di avviamento, con la collaborazione di Coldiretti Torino e dell’associazione regionale “Alp Over40”. Gli obiettivi di “Dis/occupati - - La scoperta e valorizzazione dei talenti nascosti, attraverso il censimento di casi di studio in provincia di Torino di persone che, rimaste disoccupate dopo i 45 anni, si sono create un’attività imprenditoriale nel settore agricolo, accettando il rischio della precarietà e dando valore alle proprie personali risorse. - La presentazione di casi di successo di persone che, dopo aver perso il lavoro, si sono rimesse in gioco nel settore agricolo e agroalimentare, e in altre attività di lavoro autonomo. I casi verranno presentati, se possibile anche attraverso una rielaborazione teatrale, nelle sedi dei Centri per l’Impiego di Ivrea, Pinerolo e Carmagnola, dove verranno invitati i disoccupati over 45 per creare nuove consapevolezze e speranze nei confronti delle proprie potenzialità lavorative. - La sperimentazione di nuove opportunità di lavoro per la fascia critica degli over 40: creazione di imprese agricole per il recupero di terreni abbandonati e messa a disposizione del lavoro a favore di aziende agricole terze esistenti. Si intende sperimentare la creazione di una cooperativa di produzione e lavoro che associ i disoccupati, sia per rimettere in produzione alcuni terreni abbandonati di proprietà pubblica (comunale, ex Ipab, ecc.) o privata in collina o montagna (in particolare vigneti e castagneti a rischio di abbandono), sia per fornire lavoro specialistico alle aziende agricole esistenti, identificando le idonee forme contrattuali e di trattamento contributivo e assicurativo. L’attività sperimentale, necessariamente limitata a piccoli numeri (15 disoccupati), permetterà di verificare la fattibilità della formula organizzativa e giuridica e del modello economico e gestionale (cooperativa di lavoro) e di identificare le condizioni di trasferibilità ad altre situazioni territoriali e ad altri settori economici diversi dall’agricoltura. Il progetto ha tre livelli di utilità: un’utilità generale legata alla manutenzione straordinaria e ordinaria e conseguente messa in sicurezza di terreni abbandonati (collina, montagna), un’utilità specifica legata ai vantaggi sociali dell’intervento preventivo su fasce deboli a rischio, un’utilità specifica per gli Enti e gli imprenditori agricoli beneficari del lavoro svolto dai disoccupati “rimessi in gioco”. Le attività del progetto - - Scoperta, valorizzazione e raccolta dei talenti nascosti attraverso un censimento dei casi di successo di persone che si sono rimesse in gioco ed hanno iniziato attività imprenditoriali o di lavoro autonomo, in particolare in agricoltura, dopo aver perso il lavoro in età adulta (oltre i 40 anni. - Presentazione/rappresentazione teatralizzata dei casi e incontri di scambio con i disoccupati over 40 e giovani nei Centri per l’Impiego di Carmagnola, Ivrea e Pinerolo e con gli studenti di alcuni Istituti scolastici superiori. - Censimento dei terreni agricoli abbandonati in provincia di Torino (pubblici comunali, pubblici ex Ipab, privati con particolare riferimento ad alcune aree) e prima verifica delle aziende agricole interessate: - Verifica della formula giuridica ottimale, redazione del business plan, verifica degli aspetti contrattuali e Inps/inail tra il nuovo soggetto di produzione agricola e lavoro e le aziende agricole, attività di selezionare dei disoccupati che potrebbero far parte della cooperativa: - Attivazione di 6 borse lavoro per attività di formazione/mentoring per altrettanti disoccupati che svolgeranno un’attività di tirocinio formativo presso aziende agricole per un periodo di 6 mesi. Si prevede un meccanismo simile a quello del Fondo Regionale disabili (pagamento dell’indennità di tirocinio direttamente al tirocinante). - Tutoraggio delle aziende agricole e “team building” della futura nascente forma organizzativa di cui al punto, a cura di Coldiretti Torino: La selezione delle aziende sarà a carico della Coldiretti, mentre la selezione dei disoccupati sarà svolta dai Centri per l’Impiego in collaborazione con i Comuni di Ivrea, Pinerolo e Carmagnola) e con la Coldiretti.  
   
   
SEMINARIO "LA TUA CARRIERA A BRUXELLES" IL 21 OTTOBRE  
 
Bolzano, 15 ottobre 201 Luned¨¬ 21 ottobre alle ore 17.00 nella Sala F003 della Libera Universit¨¤ di Bolzano si terr¨¤ l´incontro informativo "La tua carriera a Bruxelles". L´ingresso ¨¨ gratuito. Il centro di informazione Europe Direct Alto Adige della Ripartizione Affari comunitari della Proivncia ed il Servizio Tirocini e placement della Libera Universit¨¤ di Bolzano organizzano un incontro informativo con la Camera di Commercio Belgo©\italiana, con sede a Bruxelles, dal titolo "La tua carriera e Bruxelles". Lo scopo ¨¨ quello di orientare i giovani laureati interessati a intraprendere una carriera nella capitale d´Europa offrendo una descrizione dettagliata delle figure professionali emergenti nell´ambito dell´europrogettazione e degli affari europei e fornendo informazioni specifiche su possibilit¨¤ di tirocinio e su modalit¨¤ di accesso ai concorsi delle Istituzioni europee. L´incontro si svolger¨¤ in lingua italiana luned¨¬ 21 ottobre dalle ore 17.00 alle 18.30 nella Sala F003 della Libera Universit¨¤ di Bolzano, in Piazza Universit¨¤ 1 a Bolzano. L´ingresso gratuito. Inoltre, dalle 16.30 in poi (prima dell´incontro informativo), saranno a disposizione sia il Centro di informazione Europe Direct Alto Adige che il servizio Eures (Vivere e lavorare in Europa). Info http://www.Masterdesk.eu/  
   
   
REGIONE SARDEGNA - CONFRONTO GIUNTA-SINDACATI, VERSO INTERVENTI STRAORDINARI PER LAVORO E SOCIALE  
 
Cagliari, 15 ottobre 2013 - Un piano di interventi straordinari per affrontare con procedure molto snelle l´emergenza lavoro e i problemi sociali, a cominciare dalle vecchie e nuove povertà. E´ questo il percorso tracciato stamani a Villa Devoto, alla ripresa del confronto Giunta-sindacati. "Si sono registrate le criticità e ho molto apprezzato - ha commentato al termine il presidente Ugo Cappellacci - la proposta dei sindacati di mettere in campo tutte le risorse disponibili per affrontare e dare risposte rapide all´emergenza lavoro e al disagio sociale. In questo contesto, un ruolo importante potrà essere svolto dal sistema delle autonomie locali, con l´avvio di opere immediatamente cantierabili in grado di dare sbocchi occupativi" In questa ottica è stato deciso che la prossima settimana ci sarà una riunione tecnica, con il coinvolgimento degli Enti locali, per poi portare le proposte a una nuova riunione, fissata per la mattina del 28 ottobre, con le segreterie regionali dei sindacati. Il presidente si è anche impegnato ad organizzare una riunione operativa sulla riforma dei servizi per il lavoro (una delle criticità sollevate dai sindacati), procedendo prima a convocare l´Agenzia regionale per il lavoro e i commissari. Altro tema sul quale ha sollecitato contributi alle forze sociali è quello della Programmazione comunitaria 2014-2020, che potrà svolgere un ruolo importante per le infrastrutture e gli altri interventi a sostegno della crescita dei territori.  
   
   
LAVORO: FVG, I CENTRI PER L´IMPIEGO VANNO RAFFORZATI  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - "C´è una volontà precisa dell´Amministrazione regionale di valorizzare e rafforzare i Centri per l´impiego". Lo ha ribadito ieri l´assessore al Lavoro e alla Formazione, Loredana Panariti, in una riunione del Comitato di coordinamento interistituzionale con gli assessori al Lavoro delle quattro Province del Friuli Venezia Giulia, a cui i Centri per l´impiego fanno capo. All´attenzione c´è in particolare il problema degli operatori dei Centri con contratto a termine. Su questo Panariti ha annunciato che nella prossima riunione della Giunta regionale sarà approvata una generalità, nella quale si indicherà un percorso che consenta di mettere in sicurezza e dare continuità operativa ai Centri per l´impiego, in vista di una stabilizzazione definitiva del personale, tenendo conto anche dell´evoluzione del quadro legislativo nazionale sui precari della Pubblica amministrazione. "La qualità dei nostri Centri per l´impiego - ha osservato l´assessore - ci è riconosciuta a livello nazionale, come dimostra la decisione di assegnare proprio al Friuli Venezia Giulia la sperimentazione della Garanzia giovan´, il nuovo provvedimento messo a punto dal Governo sull´occupazione. Puntiamo perciò a valorizzare un patrimonio di esperienze, ma dobbiamo farlo per gradi, un passo alla volta".  
   
   
MILANO - CRIMINALITÀ ORGANIZZATA IN CRESCITA DAL 2010  
 
Milano, 15 ottobre 2013 Negli ultimi dieci anni, sono 762 i soggetti indagati nell’ambito dei 62 procedimenti avviati presso la Procura della Repubblica di Milano per il reato di cui all’art. 416bis (associazione di tipo mafioso); per loro nel decennio 2000-2010 è stata registrata una attività processuale, anche se sono esclusi i fascicoli oggi pendenti in qualsivoglia fase procedimentali. Un numero che registra due picchi degli indagati nel 2006 e tra il 2010 e il 2012. Nel 2000 erano 46, nel 2001 2, nel 2002 10, nel 2003 18, tra il 2004 e il 2005 32, nel 2006 227, nel 2007 10, nel 2008 72, nel 2009 60, tra il 2010 e il 2012 225. Circa la metà di questi indagati sono stati riconosciuti colpevoli. Il sistema cerca di toccare le imprese in un caso su cinque. Si tratta di un fenomeno ancora limitato se consideriamo le quasi 290mila imprese dell’economia milanese, ma negli anni più recenti in crescita dal 2010. ‘Ndrangheta, 84% dei procedimenti. È la ‘Ndrangheta l’associazione di tipo mafioso maggiormente coinvolta nei procedimenti avviati a Milano (nell’84% dei procedimenti in cui è coinvolta una associazione italiana di tipo mafioso). Segue Cosa Nostra (7%), Sacra Corona Unita (5%), Camorra (2%). Se poi consideriamo il numero dei delitti denunciati dalle Forze di Polizia per fatti di associazione di tipo mafioso all’Autorità Giudiziaria, a fronte di una sostanziale stabilità a livello italiano, si osserva un significativo incremento delle persone denunciate: +2.150% (da 8 persone denunciate per 3 delitti nel 2000 a 180 persone denunciate per 3 delitti nel 2010 – ultimo dato analizzato). Il sistema cerca di toccare le imprese in un caso su cinque. Di questi indagati il 17% sono imprenditori (126 su 762). Nel 12,8% dei casi il ruolo nell’associazione dell’imprenditore indagato per l’art. 416bis è quello di organizzatore e/o promotore dell’attività criminosa. Che tipo di reato compiono gli indagati di cui all’art. 416bis nei dieci anni considerati? Le attività criminali compiute prevalgono di poco sui reati di tipo economico (51% rispetto al 49%). I dati emergono dalla ricerca “L’espansione della criminalità organizzata in nuovi ambiti territoriali e le sue infiltrazioni nel sistema sociale e nell’attività d’impresa” promossa dalla Cdc di Milano in collaborazione con Assimpredil Ance, il Centro Nazionale di Prevenzione e Difesa Sociale e il Dipartimento di Studi Giuridici “Angelo Sraffa” dell’Università Bocconi di Milano e realizzata dal prof. Alberto Alessandri, direttore di Credi (Centro di Ricerche Europee sul Diritto e la Storia dell’Impresa “Ariberto Mignoli” dell’Università Bocconi di Milano), in collaborazione con Eleonora Montani, Melissa Miedico.  
   
   
GIOCO: LA REGIONE LOMBARDIA AVRÀ UNA NUOVA LEGGE  
 
Milano, 15 ottobre 2013 - "Ogni iniziativa mirata a contenere e scoraggiare il gioco d´azzardo patologico e a sostenere i soggetti ritenuti ludopatici è ben accetta". Lo ha detto Viviana Beccalossi, assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo della Regione Lombardia, nominata ´team leader´ della Giunta, su indicazione del presidente Roberto Maroni, alla vigilia del confronto in Consiglio regionale della nuova legge sulla ludopatia. Voto Unanime In Commissione Al Progetto Di Legge - "La nostra legge, che domani sarà discussa in Aula, ha certamente molti punti qualificanti - ha proseguito Viviana Beccalossi, commentando l´iniziativa ´Mettiamoci in gioco´, la campagna nazionale sui rischi del gioco d´azzardo - ma ciò che più mi preme sottolineare, in un momento così critico per le istituzioni, per la politica e per i partiti, è che, davanti a un problema sociale così rilevante, tutto il Consiglio regionale della Lombardia è riuscito a produrre un documento unitario e sostenuto con l´unanimità del consenso dei Gruppi presenti al Pirellone". Punti Principali Legge - Tra i punti cardine della legge ci sono azioni socio-sanitarie in tema di ludopatia, interventi sulla prevenzione, formazione obbligatoria per i gestori, restrizioni sulle distanze delle sale gioco da scuole, chiese, luoghi d´aggregazione e anche dai ´Compro oro´, oltre che controlli rigorosi in materia di sicurezza.  
   
   
LOMBARDIA: PROTOCOLLO CONTRO VIOLENZA DI GENERE TORRAZZA  
 
Coste/pv, 15 ottobre 2013 - Regione Lombardia aderisce al Protocollo - già attivo sul territorio pavese -, che promuove strategie finalizzate alla prevenzione e al contrasto del fenomeno della violenza contro le donne. E´ questo il contenuto di una comunicazione presentata alla Giunta regionale dal presidente Roberto Maroni, di concerto con l´assessore alle Pari opportunità, Casa e Housing sociale Paola Bulbarelli. 1 Milione Contro La Violenza Di Genere - "In Lombardia - ha detto Bulbarelli -, grazie alla Legge regionale 12, abbiamo stanziato 1 milione di euro per combattere la violenza di genere. Si parla tanto di questo tema e se ne scrive tantissimo. I numeri dicono che il fenomeno sta assumendo proporzioni incredibili: un omicidio ogni due giorni e mezzo e il 30 per cento del totale sono su donne. Con questi finanziamenti possiamo dare concretamente una mano a tutte quelle donne che chiedono risposte vere, concrete. In Regione Lombardia, in base alle disposizioni dell´Unione europea, dovrebbe esserci un centro antiviolenza ogni 50.000 abitanti, noi ne abbiamo solo 16. Con questi fondi potremo aprirne altri per dare ascolto e voce alle donne". Il Protocollo - Il Protocollo è frutto del lavoro di tutti quei soggetti che hanno condiviso gli obiettivi e le modalità di lavoro indicate dal Comune di Pavia, che si era fatto promotore di un Tavolo inter istituzionale, al quale hanno aderito (già dal giugno 2010) la Prefettura, la Provincia di Pavia, il Comune di Stradella e quello di Vigevano, il Centro Antiviolenza Liberamente - Cooperativa sociale Onlus. In seguito hanno sottoscritto il Testo anche la Procura della Repubblica di Pavia, la Questura di Pavia, l´Unione di Comuni Lombarda Terre Viscontee Basso Pavese, l´Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Pavia, l´Azienda Ospedaliera di Pavia, l´Azienda Sanitaria Locale di Pavia, la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, il Centro Studi di genere dell´Università degli Studi di Pavia, l´Ufficio scolastico di Pavia e i Comuni di Broni e Voghera. Gli Obiettivi - Tra gli obiettivi, la promozione della collaborazione tra le istituzioni, le associazioni e la società civile per il diffondersi di una cultura del rispetto, dell´uguaglianza e della solidarietà, in una logica di sussidiarietà verticale e orizzontale, oltre all´attuazione di politiche di prevenzione, protezione, sostegno, tutela, inserimento e reinserimento a favore delle donne vittime di violenza, anche al fine di consentire percorsi di recupero dell´autonomia materiale e psicologica. "Provvedimenti come questi - ha concluso Bulbarelli - rappresentano anche grandi opportunità di confronto e condivisione con le realtà territoriali, con l´obiettivo di assicurare la necessaria integrazione tra le politiche locali e quelle regionali in stretto raccordo con quanto previsto dal Piano nazionale antiviolenza.  
   
   
PADRI SEPARATI. COMUNE DI MILANO, AL GRATOSOGLIO UNA CASA E UN PERCORSO SOCIALE DA CUI RIPARTIRE SPERIMENTAZIONE NATA PER SOSTENERE CHI SI TROVA IN DIFFICOLTÀ E DESTINARE ALLOGGI ALLE NUOVE EMERGENZE ABITATIVE  
 
Milano, 15 ottobre 2013 - Una casa e un progetto di vita da cui ripartire e potercela fare, anche da soli. L’ 11 ottobre, in via Saponaro 1/A, al quartiere Gratosoglio, gli assessori del Comune di Milano Daniela Benelli (Casa) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) hanno visitato i 40 bilocali di proprietà dell’Aler, dati in affitto temporaneo per 36 mesi (18 più 18) a nuclei familiari monoparentali, per lo più padri separati e con figli minori. Oltre agli alloggi arredati e agli spazi comuni, tra cui una lavanderia e un locale gioco per i bambini, il Comune ha avviato con gli affittuari percorsi personalizzati di sostegno e accompagnamento per trovare una casa e, una volta terminato il periodo di permanenza, farcela autonomamente. Il servizio è svolto dalla Cooperativa Comunità Progetto. “Il progetto che stiamo sperimentando al Gratosoglio – spiega l’assessore Pierfrancesco Majorino – è nato per unire alla permanenza negli alloggi affittati un percorso di accompagnamento, personalizzato e finalizzato al raggiungimento di una condizione di autonomia abitativa. È un percorso che stiamo costruendo giorno dopo giorno, supportando i legami familiari che gli inquilini hanno nel quartiere o il rapporto con i figli nel caso si tratti di padri separati. L’obiettivo è mettere queste persone in condizione, una volta finito il periodo di affitto temporaneo, di farcela da soli”. “La nuova destinazione di questi alloggi – afferma l’assessore Daniela Benelli - è il risultato del confronto e della condivisione con i residenti del quartiere. Siamo così riusciti a dare una risposta ai nuovi bisogni abitativi emergenti destinando, tramite bando, tale struttura a locazione temporanea per famiglie monoparentali. Abbiamo inoltre dato la prelazione a soggetti con reti parentali attive nella zona, proprio per favorire il percorso di sostegno e recupero sociale". I primi inquilini sono entrati negli appartamenti alla fine del 2012. Hanno un´età media compresa tra i 35 e 45 anni e una parte di loro ha già vissuto nel quartiere o ha legami familiari nella zona. Si tratta per la maggior parte di uomini, ma ci sono anche donne e non tutti hanno figli. Molti di loro hanno contratti di lavoro a tempo indeterminato, ma ogni mese devono contribuire al mantenimento dei figli e alle spese per la casa che hanno lasciato. Altri hanno situazioni lavorative precarie o hanno perso il lavoro. Il canone annuo che devono pagare come locazione per ogni bilocale è di 2.400 euro, con una cauzione iniziale di 600 euro. Gli alloggi sono stati assegnati con bando e il progetto si inserisce negli interventi al Gratosoglio previsti dai Contratti di Quartiere. Il complesso con i 40 appartamenti era stato realizzato da Aler come residenza studenti ma, venuto meno l’interesse delle Università e sentiti i residenti del quartiere, il Comune ha deciso di destinare gli edifici alle nuove emergenze abitative.  
   
   
TRENTO_ ECONOMIA SOLIDALE, APPROVATE LE DIRETTIVE PER IL PROGRAMMA DELLE INIZIATIVE  
 
Trento, 15 ottobre 2013 - Con le «direttive» approvate l’ 11 ottobre, la Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’industria, artigianato, commercio e cooperazione, ha fatto l’ultimo passo per l’attuazione della legge provinciale sull’economia solidale (L.p. N. 13/2010). Il percorso di questa norma, nata dall’accorpamento di due disegni di legge d’iniziativa consiliare d’intesa con la Giunta provinciale, è stato molto articolato, dovendo da un lato esprimere la sensibilità dei protagonisti di questo mondo, e dall’altro rispettare le garanzie di terzietà della pubblica amministrazione. Il «Tavolo provinciale per l’economia solidale» è perciò scaturito da designazioni proposte da assemblee elettive, e i fondi disponibili per le iniziative, 63 mila euro per il primo anno, saranno gestiti da un soggetto espresso dal mondo dell’economia solidale e scelto con una gara pubblica. Lo scorso mese di luglio è stato proclamato il «vincitore» della gara, l’associazione Trentino Arcobaleno, con sede a Trento, che si occuperà della gestione delle iniziative e della segreteria del Tavolo per i prossimi tre anni. Il suo compito sarà contribuire a far conoscere e sviluppare le attività solidali e la responsabilità sociale delle imprese. Secondo quanto previsto dalla convenzione sottoscritta il 2 ottobre scorso, con la deliberazione di oggi la Giunta provinciale ha emanato le direttive per il prossimo programma annuale di attività. L’associazione dovrà realizzare iniziative formative e di sensibilizzazione, ed avviare l’elaborazione dei «disciplinari dell’economia solidale», per poi promuoverne l’adozione lungo le varie filiere produttive. I disciplinari, come prescritto dalla legge, definiranno codici etici per i vari settori economici, per favorire la responsabilità sociale delle imprese, cioè l’«integrazione volontaria» delle problematiche sociali e ambientali nelle attività produttive e commerciali e nei rapporti con i soggetti esterni. I disciplinari potranno anche indicare codici e sistemi di gestione aziendale certificabili, in materia di qualità e sicurezza sui luoghi di lavoro, parità opportunità, rispetto dell´ambiente e gestione delle risorse umane. L´obiettivo è quello di valorizzare il protagonismo della società civile per un diverso approccio alle questioni economiche.  
   
   
FVG: RIPARTO RISORSE PER SERVIZI A INFANZIA, ANZIANI, FAMIGLIA  
 
Trieste, 15 ottobre 2013 - Lo Stato, attraverso il Dipartimento Politiche per la Famiglia, conferma alla Regione Friuli Venezia Giulia risorse pari a 985.500 euro quale cofinanziamento di servizi socioeducativi per la prima infanzia e di azioni in favore degli anziani, individuati in accordo con le Autonomie locali. Lo rende noto l´assessore alla salute, integrazione socio-sanitaria, politiche sociali e famiglia, Maria Sandra Telesca, precisando che la Giunta ha approvato oggi lo schema di un´intesa, che sarà sottoscritta con il Dipartimento, con la quale la Regione si impegna da un lato a consolidare i servizi per la prima infanzia, erogando contributi ai gestori dei nidi d´infanzia per contenere le rette a carico delle famiglie; dall´altro a continuare e promuovere e supportare la permanenza in casa degli anziani. Le risorse statali si aggiungono ai cospicui finanziamenti già previsti dall´Amministrazione regionale, che per i servizi per la prima infanzia aveva già stanziato sette milioni di euro, mentre per i progetti di domicialiarità aveva messo a bilancio ben 26 milioni di euro, tratti dal Fondo per l´Autonomia Possibile (Fap).  
   
   
"FESTIVAL DEI LUOGHI DELLA LEGALITÀ" CON KISMET E LIBERA  
 
Bari, 15 ottobre 2013 - L’assessore alla Trasparenza e Politiche Giovanili, Guglielmo Minervini, ha partecipato questa mattina alla presentazione del Festival “I luoghi della Legalità”, che si terrà dal 18 al 28 ottobre a Bari e a Adelfia, con spettacoli, incontri, concerti e mostre. Il festival è realizzato in collaborazione con la Regione – assessorato politiche giovanili e cittadinanza attiva, Comune di Bari – agenzia non repressiva per lotta a criminalità organizzata, Progetto Tracce, Comune di Adelfia, Ministero della Giustizia, Teatro Kismet, Arci Puglia, Momart e Libera. L’occasione sarà anche quella per il debutto del Laboratorio urbano “Officina degli Esordi” che aprirà al pubblico a Bari presso l’autosilo di via Crispi, 5 per alcune delle attività del festival. “Suggerirei – ha detto l’assessore Minervini a margine della conferenza stampa cui hanno partecipato tra gli altri Augusto Masiello e Teresa Ludovico (Kismet), Piero Rossi (Garante detenuti), Stefano Fumarulo (Comune Bari) e Alessandro Cobianchi (Libera) – un sottotitolo ai titolo “Festival i luoghi della legalità”: “Festival la fantasia come un potere”, ricalcando uno slogan del Maggio francese. Ovvero, la fantasia come un potere che può aiutarci a rompere barriere, a pensare come riprenderci spazi per i percorsi di recupero sociale. Si possono rompere barriere che segnano l’indifferenza, la violenza di genere, la violenza organizzata: la creatività ha il potere di rompere queste mura perché come l’arte ci serve ad attivarci e a prendere coscienza di sé, mettendoci in gioco e cercando vie per la democrazia”. Minervini ha poi precisato il futuro del Momart, struttura ex discoteca la cui confisca di parte del complesso immobiliare – già di proprietà del clan Palermiti - è stata revocata: “Siamo in un momento delicato: stiamo lavorando con il comune di Adelfia per non disperdere l’esperienza che continuerà a prescindere dalla proprietà delle mura del locale: la Regione ci sarà per proseguire un’altra stagione, un’altra pagina di antimafia sociale”. Info programma Festival : http://www.teatrokismet.org/ http://www.motoredellearti.it/