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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Ottobre 2013
ALLARGAMENTO DELL´UNIONE EUROPEA: PRIORITÀ PER IL 2014  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2013 - Ieri la Commissione europea ha adottato una serie di relazioni annuali in cui raccomanda di concedere all´Albania lo status di paese candidato all´Ue e, per la quinta volta consecutiva, di avviare negoziati di adesione con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia. La Commissione valuta inoltre i progressi compiuti negli ultimi dodici mesi dagli altri paesi dei Balcani occidentali e dalla Turchia verso l´adesione all´Unione. Visto che il governo islandese ha deciso di sospendere i negoziati di adesione, una relazione semplificata sull´Islanda valuta il suo attuale grado di allineamento con l´Ue. Nel presentare il pacchetto annuale sull´allargamento, il Commissario Štefan Füle ha dichiarato: "Il processo di allargamento è in corso e, nonostante la crisi economica, si conferma una politica valida, che costituisce parte della soluzione. L´allargamento rimane una delle politiche più efficaci dell´Ue. Affrontando in via prioritaria questioni fondamentali quali la lotta alla corruzione, la solidità della governance economica, la libertà di espressione e i media, i diritti umani e la tutela delle minoranze, l´allargamento consolida la stabilità politica ed economica nei paesi aspiranti e nell´intera Ue." La strategia di allargamento adottata oggi conferma la pertinenza degli elementi fondamentali dei criteri di adesione di Copenaghen concordati dall´Ue 20 anni fa. Uno di questi è lo Stato di diritto, che rimane saldamente al centro del processo. I paesi interessati devono risolvere questioni come la riforma giudiziaria e la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione sin dalle prime fasi dei negoziati di adesione, per dimostrare di avere ottenuto risultati solidi e duraturi. La crisi economica mondiale ha sottolineato la necessità per tutti i paesi di rafforzare la governance economica e di migliorare la competitività. La Commissione ha presentato una serie di proposte a sostegno di questo obiettivo, tra cui l´introduzione di strategie nazionali per le riforme economiche e di piani d´azione per la gestione delle finanze pubbliche. I recenti avvenimenti verificatisi in diversi paesi candidati all´adesione hanno ribadito l´importanza di rafforzare le istituzioni democratiche e di rendere più inclusivi i processi democratici. Tutti i paesi dei Balcani occidentali e la Turchia devono intraprendere ulteriori riforme per garantire l´effettivo rispetto della libertà di espressione e dei diritti delle persone appartenenti a minoranze, compresi i rom. Occorrono misure più incisive per difendere altri gruppi vulnerabili dalle discriminazioni, in particolare quelle basate sull´orientamento sessuale. La Commissione darà ulteriore centralità a questi temi nell´ambito del processo di adesione, anche attraverso finanziamenti preadesione più mirati e una maggiore assistenza per favorire l´inclusione dei rom mediante un meccanismo specifico.  
   
   
PARALMENTO EUROPEO: "CINQUE FONDAMENTALI" DI STEFAN FULE PER I PAESI CHE INTENDONO ADERIRE ALL´UE  
 
Strasburgo, 17 ottobre 2013 – Il Comitato Affari Esteri ha elogiato l´approccio del Commissario Stefan Füle per i " primi fondamenti " nel valutare la preparazione dei paesi di adesione all´Ue, in un dibattito Mercoledì. Essi hanno inoltre sostenuto una quinta raccomandazione della Commissione al Consiglio di aprire i negoziati di adesione con l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Fyrom). Il comitato ha supportato in modo schiacciante "cinque fondamentali" del sig Füle alla base del processo di allargamento: lo stato di diritto, il rafforzamento della governance economica, il sostegno alle istituzioni democratiche, il rispetto dei diritti e dei legami tra i paesi candidati e gli Stati membri dell´Ue fondamentali. I deputati hanno inoltre accolto con favore la conferma che i criteri di allargamento di Copenaghen, fondata nel 1993, è rimasta valida. Serbia - Il relatore del Parlamento europeo per la Serbia, Jelko Kacin (Alde, Sl), ha elogiato "l´importanza storica della convenzione di Bruxelles tra la Serbia e il Kosovo", rilevando che sarebbe stato "difficilmente immaginabile senza la prospettiva di adesione all´Unione europea". Tuttavia, "noi non perdere di vista lo stato di diritto e dei diritti delle minoranze" nel paese, ha sottolineato, "compresi i diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt)", o della "lotta contro la criminalità organizzata ". Kosovo - Marije Cornelissen (Verdi / Ale, Nl), parlando di relatore del Parlamento europeo per il Kosovo, Ulrike Lunacek (Verdi / Ale, At), ha detto che il suo gruppo era "paura circa la scadenza del mandato di Eulex prossimo anno". "Noi non abbiamo la fede tutte le sue funzioni sono state prese a bordo", ha aggiunto, e si chiese se ci sarebbe "alcuna conseguenza per il successo o il fallimento delle elezioni nel Kosovo settentrionale". Bosnia-erzegovina - Il deputato europeo responsabile per la Bosnia-erzegovina, Doris Pack (Ppe, De), ha sottolineato che "Negli ultimi dieci anni, l´accordo di Dayton era stata più volte utilizzata per proclamare origini etniche e di ritirarsi." Ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di creare un po ´di speranza", ma ha sottolineato che l´Ue deve anche mantenere leva sui politici del paese per garantire che essi rispettino i loro obblighi. Ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Fyrom) - "Abbiamo perso troppo tempo su questo paese", ha detto Richard Howitt (S & D, Uk), relatore per l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia (Fyrom). Temeva l´impatto a Skopje se il paese con "lo status di candidato più lungo" è stato di nuovo lasciato in attesa. Ha anche detto che "la proiezione di e apertura dei capitoli 23 e 24" potrebbero alleviare le preoccupazioni degli stati membri circa il paese. Albania - Nikola Vuljanić (Gue / Ngl, Hr), relatore per l´Albania, ha detto di aver "fatto mosse enormi" e "è diventato un normale paese europeo". Ha sostenuto la raccomandazione della Commissione di concedere l´Albania candidato stato soggetto a determinate condizioni e sperava che sarebbe stato seguito come è stato importante per l´Ue "per mostrare ancora una volta" che l´associazione con l´Albania è stata "desiderava". Turchia - "La normalizzazione è più che mai necessario", il relatore del Parlamento per la Turchia, Ria Oomen-ruijten (Ppe, Nl), ha detto. Mentre il prossimo pacchetto giudiziaria e settembre pacchetto democratizzazione, i colloqui con il Pkk e la creazione della carica di difensore civico sono stati sviluppi positivi, l´assenza di una cultura del compromesso, il modo in cui le proteste Parco Gezi sono stati gestiti e la mancanza di libertà di espressione e la pluralità dei media erano sul lato negativo, ha detto. Islanda - Il relatore per l´Islanda, Cristian Preda (Ppe, Ro), ha osservato che la decisione del nuovo governo islandese di mettere i colloqui di adesione in attesa significava che non vi era alcuna relazione in quanto tale, solo una relazione su Islanda. "La nostra porta rimane aperta", ha sottolineato. La Commissione Affari Esteri inizierà l´esame dettagliato dei rapporti specifici per paese.  
   
   
DIBATTITO SUL FUTURO DELL´EUROPA IL PRESIDENTE BARROSO PARTECIPARE AD UN DIBATTITO CON I CITTADINI A LIEGI  
 
Bruxelles, 17 Ottobre, 2013 - Nel corso di un dibattito che si terrà Giovedi, Ottobre 17 maggio 2013, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso , Didier Reynders , ministro federale degli affari esteri, del commercio estero e degli affari europei Jean-claude Marcourt , ministro vallone di Economia discutono cittadini economiche, politiche ed europee di domani, a pochi mesi prima delle prossime elezioni europee del maggio 2014. "Nel dibattito in tutta Europa, la domanda fondamentale è: vogliamo migliorare l´Europa o rinunciare? La mia risposta è chiara: impegnarsi , se non vi piace l´Europa in modo che è meglio uno! " José Manuel Barroso, Discorso sullo stato dell´Unione , Strasburgo, 2013/11/09 Questo dialogo è parte della visita ufficiale del Presidente Barroso in Vallonia. Si inizierà la mattina con un incontro con gli studenti presso l´Università di Liegi. Pomeriggio, il presidente della Commissione lancerà, Piazza del Duomo, la capitale del paese "Youth on the Move", che . Ospita dal 17 ottobre al 19 molti giocatori attivi in gioventù dibattito con i cittadini si svolgerà dalle 17:00-06:30 presso il Teatro di Liegi , Place du 20-16 agosto - Liegi. Previa registrazione è necessaria per dibattere tramite il sito web della Rappresentanza della Commissione in Belgio www.Eu4be.eu . L´evento sarà trasmesso in diretta su Internet tramite web streaming. I cittadini di tutta Europa parteciperanno anche via Twitter (hashtag: # Eudeb8). L´evento è organizzato dalla Rappresentanza della Commissione europea in Belgio, in collaborazione con l´Europe-direct Provincia di Liegi, l´Università e la città di Liegi. Una conferenza stampa è prevista per le 12:45 presso il municipio di Cork (1 ° piano). Vi parteciperanno: Presidente Jm Barroso, ministri D. Reynders e Jc. Marcourt, Sindaco W. Demeyer e Presidente del Consiglio Provinciale A. Gilles. Applicazioni di accreditamento (nome del supporto, numero di carta e le coordinate di stampa) devono essere effettuate via e-mail a: presse@provincedeliege.Be (Attention Sophie Ernould). Badge sono. Sfondo Quali sono i dialoghi con i cittadini? Nel mese di gennaio, la Commissione europea ha dato l´inizio dell´Anno europeo dei cittadini ( Ip/13/2) , dedicato ai cittadini e ai loro diritti. Durante tutto quest´anno e il prossimo anno, i membri della Commissione europea, membro del Parlamento europeo, nonché leader politici nazionali e locali organizzano incontri in tutta l´Ue nel quadro del " dialogo con i cittadini "per discutere le aspettative dei cittadini europei per quanto riguarda il futuro. Il dialogo Liegi cittadino segue altri dialoghi organizzate in Belgio Gand (12/04), Eupen (23/04), Bruxelles (04/05), Anversa (08/05), Genk (28/06) e Namur (13/9). Insieme, i relatori affronteranno il futuro dell´Europa con i cittadini, attori politici, così come gli studenti economici, accademici, sociali e culturali delle scuole superiori e l´Università di Liegi. Molti altri dibattiti saranno organizzati in tutta l´Unione europea nel 2013 e 2014. Esse riuniscono i governi ei cittadini di tutti i ceti politici europei, nazionali e locali. È possibile seguire tutte le dialogo a: http://ec.Europa.eu/european-debate/index_fr.htm . Sono stati compiuti molti progressi nel corso sono passati negli ultimi venti anni dopo l´introduzione della cittadinanza dell´Unione europea: l´ultimo sondaggio mostra che oggi l´Ue, il 71% dei cittadini belgi sentire " Europa "(media Ue: 63%). In tutta l´Ue, i cittadini esercitano i loro diritti su base giornaliera. Tuttavia, essi non hanno sempre la conoscenza di questi diritti, è davvero. Per esempio, circa sei su dieci belgi (61%) hanno riferito non essere bene informati circa i loro diritti in quanto cittadini dell´Unione. È per questo che la Commissione ha fatto 2013 Anno europeo dei cittadini. Incontri con i cittadini al centro di questo Anno europeo. Pertanto, la Commissione non si fa adesso? Perché oggi, l´Europa è a un bivio. Il futuro dell´Europa è oggetto di un dibattito aperto - si parla di una possibile evoluzione verso una unione politica, una federazione ´delle Nazioni Unite o di Stati Uniti d´Europa. I prossimi mesi e anni saranno cruciali per il futuro dell´Unione europea. Il perseguimento di integrazione europea deve andare di pari passo con il rafforzamento della legittimità democratica dell´Unione. Dare voce ai cittadini è più importante che mai. Ciò che questi dialoghi portano essi? Le reazioni dei cittadini in questi dialoghi aiuterà a guidare il pensiero della Commissione, proprio mentre sta preparando una comunicazione sul futuro dell´Europa. Uno degli obiettivi principali di questi dialoghi è quello di preparare il terreno per le elezioni europee del 2014 . L´8 maggio 2013 la Commissione europea ha pubblicato la sua seconda relazione sulla cittadinanza dell´Unione , che ha 12 nuovi passi concreti per risolvere i problemi che i cittadini europei continuano a faccia ( Ip/13/410 e Memo/13/409 ). Questa relazione è la risposta della Commissione di un´ampia consultazione online avviata nel maggio 2012 ( Ip/12/461 ), nonché le questioni sollevate e suggerimenti formulati nel contesto di dialogo con i cittadini sui loro diritti e futuro. Ci sarà una nuova occasione per discutere con i commissari in Belgio? Le discussioni sono in programma al Palais des Beaux-arts (Bozar) a Bruxelles 5 dicembre (con la partecipazione del Commissario Androulla Vassiliou, il direttore del Bozar Paul Dujardin, e il Presidente della Federazione Europa Nostra, Placido Domingo) e Wavre 19 dicembre (in presenza del commissario Michel Barnier).  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, BUDGET 2014: TAGLI E MANCATI PAGAMENTI  
 
Strasburgo 17 ottobre 2013- Il budget 2014 ha mostrato le divergenze tra Parlamento e Consiglio sui tagli, su quello che dovrebbe essere mantenuto e sui pagamenti in sospeso. La prossima settimana i deputati dovrebbero votare a favore dei tagli proposti dal Consiglio. Abbiamo incontrato le due deputate responsabili delle negoziazioni: Anne Jensen, deputata danese del gruppo Alde, e Monika Hohlmeier, deputata tedesca di centro destra. Mentre si definisce la posizione del Pe riguardo il budget, la commissione ai Bilanci ha votato contro i tagli proposti dal Consiglio per il progetto di relazione della Commissione. I membri hanno sottolineato che è necessario mantenere i fondi per i rifugiati, gli aiuti umanitari e le iniziative per il rilancio economico. "Anche la proposta della Commissione riduce il budget del 6% rispetto all´anno scorso. Gli Stati membri risparmieranno comunque, ma i ministri delle finanze pensano di dover proporre altri tagli relativi alle aree di lavoro del Parlamento" ha spiegato Anne Jensen riguardo i tagli proposti dal Consiglio. Pagamenti in sospeso - Il Consiglio e il Parlamento si sono trovati in disaccordo anche sulla gestione dei pagamenti in sospeso relativi a quest´anno. Il Consiglio vuole integrarli al budget dell´anno prossimo, nonostante l´opposizione del Parlamento. Anne Jensen ha avvertito: "Il 92% delle risorse pagheranno i vecchi progetti mentro solo l´8% verrà utilizzato per nuovi progetti. Il commissario ai Bilanci Janusz Lewandowski ha confermato che c´è una somma di pagamenti arretrati sempre più grande". La commissione ai Bilanci vota a favore dei tagli sul budget del Pe - I deputati hanno studiato un modo per tagliare le spese del Parlamento. La commissione ai Bilanci ha votato a favore delle proposte per i tagli al budget del Pe. Monika Hohlmeier, responsabile del budget dell´amministrazione, ha indicato: "Siamo riusciti a tagliare la proposta di bilancio della Commissione di circa 10 milioni di euro, anche grazie all´implementazione del nuovo regolamento interno".  
   
   
INTERVENTO DI IERI ALLA CAMERA DI COMMERCIO AMERICANA PRESSO L´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 17 ottobre 2013 – Signore e signori, è un grande piacere per me essere qui con voi oggi. Grazie per questo invito gentile. Non vedo l´ora di discutere con voi lo stato del partenariato transatlantico. E ´davvero un momento affascinante per analizzare il nostro cruciale, e talvolta difficile, rapporto - ora, che i negoziati sul Commercio transatlantico e Investment Partnership sono in corso! Io sono convinto: i negoziati tra l´Unione europea e gli Stati Uniti, è un bel po ´più facile - e certamente più educato - di negoziazione all´interno dell´Unione europea o gli Stati Uniti internamente - se si guarda al dibattito feroce sulla tetto del debito a Washington, o concordando a un bilancio Ue a Bruxelles o coalizione fare a Berlino. Gli Stati Uniti e l´Unione europea sono infatti legati da forti legami, legami di cultura condivisa, valori condivisi e interessi condivisi - e obbligazioni di amicizia. Siamo democrazie e delle società di mercato. Molto di più ci unisce di quanto ci divide. Tuttavia, i tempi stanno cambiando. Il mondo in cui il partenariato transatlantico emerso e prosperò non esiste nello stesso modo. Abbiamo messo la guerra fredda e la sua logica bipolare di scontro dietro di noi. Ma la caduta del muro di Berlino non è venuto con un "fine della storia", come alcuni hanno proclamato - il trionfo eterno dei valori occidentali. Al contrario, oggi stiamo vivendo: - Un mondo sempre più multipolare, un mondo in cui nuovi poteri sono in aumento, - Un mondo in cui dobbiamo fare i conti con sempre più problemi causati da interdipendenza, - Un mondo in cui le regioni, piuttosto che gli stati dominerà la politica mondiale. Siamo di fronte a una domanda: Vogliamo plasmare questo nuovo ordine mondiale emergente insieme? Riusciremo insieme difendere i nostri valori condivisi: democrazia, diritti umani, e del multilateralismo? Riusciremo a far fronte a nuove sfide insieme - di impegnarsi potenze emergenti nel prendersi più responsabilità nella governance globale, dalla Siria all´Egitto, dalla regolamentazione dei mercati finanziari per il cambiamento climatico? Sì, gli Stati Uniti e l´Unione europea sono ancora legati insieme da legami forti. Eppure, c´è stato un gran parlare del "pivot asiatico". Un sacco di speculazione che negli Stati Uniti si sta spostando la sua attenzione dalla Ue per l´Asia, che gli Stati Uniti sta diventando una potenza del Pacifico. Gli Stati Uniti stanno attualmente negoziando un Trans-pacific Partnership, che avrebbe tratto dagli Stati Uniti alla Nuova Zelanda e dal Giappone al Perù. Europei non dovrebbero ignorare questi sviluppi, riflettono i cambiamenti in corso nel mondo. E noi non abbiamo paura di questa operazione. L´europa è oggi in grado di prendere le proprie decisioni strategiche, siamo anche a modo nostro, cercando di capire il modo migliore per affrontare il crescente predominio economico della Cina. Siamo anche, sia pure più tacitamente, impegnati nel perno asiatico. Tuttavia, non dobbiamo dimenticare che gli Stati Uniti vende quasi il triplo di quanti beni verso l´Ue rispetto alla Cina, e l´Ue vende il doppio delle merci negli Stati Uniti che in Cina, anche. Siamo vicenda più importante investitore e partner commerciale. Siamo in questo insieme. Ttip o l´accordo di libero scambio significa assicurare che gli Stati Uniti e l´Europa rimangono responsabili standard piuttosto che acquirenti standard. Se non ci uniamo dietro di standard comuni diventerà presto difficile da pareggiare-tenere i nostri standard. La produzione è sempre più globale e potere economico si sta spostando verso i mercati emergenti - questo sarà erodere la leva di entrambi gli Stati Uniti e l´Unione europea di up-tenere gli elevati standard di consumo dei nostri cittadini si aspettano. Sì, gli Stati Uniti e l´Unione europea conto ancora per quasi la metà del Pil mondiale - ma questo significa anche che l´altra metà del Pil mondiale è generato in altri Paesi - e la loro quota è in crescita. Questa è una buona notizia. Milioni di persone sono salite dalla povertà. Milioni di persone hanno ora accesso all´istruzione. Non dobbiamo creare barriere. Possiamo solo essere parte di questo processo di strappi giù. Questo è ciò che l´Ue e gli Usa sono bravi a: abbattere le barriere. La finestra di opportunità per gli Stati Uniti e l´Unione europea a plasmare il futuro ordine mondiale sta diventando sempre più piccolo. Potremo utilizzare questo tempo saggiamente? Riusciremo a rafforzare il nostro legame per il futuro? Il commercio transatlantico e Investment Partnership saranno un banco di prova per la vitalità del rapporto transatlantico nel 21 ° secolo. Signore e signori, lasciatemi ammettere che io non sono un grande fan di tutti questi acronimi gergali Euro: Esm, Ssm indirizzi di massima, la politica economica europea è piena di questi termini. Ma veniamo reale: chi capisce cosa significano questi termini? Come possiamo aspettarci che le persone sentano che i loro problemi e le preoccupazioni reali vengono affrontati con tutto questo gergo tecnocratico vuoto? Io sono convinto: se non vogliamo vedere sempre più persone si rivolgono le spalle l´idea di Europa, allora dobbiamo fare politiche di persone possono realmente capire. Quindi, ti prego perdonami, se invece di dire Ttip dirò: l´accordo di libero scambio. Martellare questo accordo non sarà facile. Esso viene fornito con molte sfide ma anche molte opportunità. Almeno, sarà costruito su un terreno solido: - Abbiamo già Borsa 2 miliardi di euro di beni e servizi - tutti i giorni! - Abbiamo già investito più di 2.800 miliardi di euro l´uno tra le economie. - Abbiamo già molto basse tariffe. Quindi, quali sono i vantaggi? Che cosa gli esperti mi dicono è che: - Ogni famiglia europea potrebbe sicuri 545 euro ogni anno - Verranno creati due milioni di posti di lavoro nella sola Ue - Potrebbe fornire un ulteriore bonus economia dell´Ue entro il 120.000.000.000 €, l´economia degli Stati Uniti da € 90000000000, il resto del mondo, di € 100 miliardi. - In cima a questa si sarebbe arrivati ​​a nessun costo per il contribuente. Spero che gli esperti hanno ragione. Questo è ciò che rende questa avventura vale la pena - non solo per i vantaggi economici a breve termine. Perché a lungo termine i nostri 800 milioni di cittadini da guadagnare di più. Il partenariato del commercio e degli investimenti non è solo di libero scambio - si tratta di una migliore regolamentazione, di proteggere il nostro modello di società e di plasmare il mondo futuro. Signore e signori, Vi è già un gran parlare delle sfide - la gamma di preoccupazioni dal pollo al cloro per alimenti geneticamente modificati, la protezione dei dati per gli utenti di social media e strumenti derivati. E non dimentichiamo, le intercettazioni delle ambasciate degli Stati Uniti e il monitoraggio delle email e telefonate di ordinari cittadini dell´Ue che ha quasi concluso la trattativa prima ancora cominciato Ue. Ed è giusto così. Vogliamo un rapporto basato sulla fiducia. E sarà sicuramente una sfida per colmare il take divergenti in materia di privacy dei dati. Atteggiamenti culturali su ogni lato verso la sicurezza del consumatore, la tutela dell´ambiente, e la privacy sono profonde - e non potranno essere superate con la promessa di benefici economici diffusi e la futura crescita di posti di lavoro. Essi meritano di essere presi sul serio e il Parlamento europeo prenderà sul serio! Permettetemi di aggiungere, il "eccezione culturelle" non è né protezionista né anti-americano. Noi semplicemente non vogliamo rischiare di mettere a repentaglio la diversità culturale e linguistica dell´Unione - né la diversità nel servizio audiovisivo e culturale. La cultura è un bene pubblico - e il Parlamento europeo difenderla! Sì, l´accordo di libero scambio è di circa il taglio delle tariffe - ma si tratta di molto di più: Si tratta di affrontare le barriere commerciali, come regola tecnica, gli standard, la certificazione - e la burocrazia risultante. Al momento, abbiamo politiche di regolamentazione divergenti o duplicazione negli Stati Uniti e l´Unione europea. Questa è effettivamente una barriera commerciale - uno che rende molto difficile per le piccole e medie imprese di accedere al mercato, dall´altro lato dell´Atlantico. Meno burocrazia sarà più facile per le piccole e medie imprese per fare affari. E sono quelli che creano più posti di lavoro. Cooperazione transatlantica tra le imprese è essenziale per evidenziare i problemi e suggerendo soluzioni - contiamo sulla vostra esperienza in questo campo! Per essere chiari: l´obiettivo dell´accordo di libero scambio non può essere che da un lato riprende le regole del lato opposto, né può essere l´obiettivo di una corsa al fondo - noi non facciamo e non faremo finire con minore norme di tutela ambientale, sociale, sanitario. Il presente Contratto deve significare beni di consumo più sicuri e miglioramento della salute pubblica. E il Parlamento europeo farà in modo che gli interessi dei nostri cittadini saranno ben protetti e che non ci sarà alcuna fretta inutile. Ci sarà solo dare il nostro consenso, che è necessaria per l´accordo entri in vigore, se siamo soddisfatti che gli interessi dei nostri cittadini e gli interessi dell´Ue nel suo insieme siano salvaguardate. La produzione è sempre più globale e potere economico si sta spostando verso i mercati emergenti - questo sarà erodere la leva di entrambi gli Stati Uniti e l´Unione europea di up-tenere gli elevati standard di consumo dei nostri cittadini si aspettano. Signore e signori, Negli Stati Uniti e in Europa, condividiamo un modello di società che è unico nella storia umana, un modello che unisce la libertà e la democrazia, la prosperità e la solidarietà. Si tratta di un modello che abbraccia una stampa libera e una magistratura indipendente, previdenza, istruzione e opportunità per tutti, la democrazia parlamentare e politica partecipativa, l´uguaglianza di fronte alla legge e dei diritti civili. Questa è la società che voglio vivere e voglio che i miei figli ei figli dei miei figli di essere in grado di vivere in quel tipo di società. Nel mondo che cambia di oggi abbiamo bisogno di cooperare più che mai a difendere il nostro modello di società. Perché insieme siamo più forti. E sono convinto che abbiamo molto da offrire l´un l´altro e con il mondo. E ´tempo di up-grade del partenariato transatlantico e renderlo idoneo ad affrontare le sfide del 21 ° secolo. Non sarà una corsa facile. Ci saranno molti ostacoli lungo la strada. Sono convinto che siamo in grado di superare questi ostacoli finchè andiamo in trattative con una mente aperta e disposti al compromesso. Ora, siamo ancora in grado di formulare elevati standard globali e invitare altri a partecipare. Cerchiamo di non trascinare i piedi, usiamo questa finestra di opportunità con saggezza. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
MARONI: ANDIAMO VERSO L´EUROPA DELLE REGIONI  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - "A Stoccarda assumerò la Presidenza dei ´Quattro Motori per l´Europa´, cioè Lombardia, Catalogna, Baden-wurtterberg e Rhône-alpes: le quattro Regioni motori dell´economia europea. E questa Presidenza, che durerà un anno, mi servirà perché per consentirci di andare nella direzione che voglio seguire, la direzione che porta all´Europa delle Regioni". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni - a margine del convegno dell´Unione Province Italiane intitolato ´La sfida delle Province del Nord´, a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano -, rispondendo a una domanda dei giornalisti sul passaggio di consegne che avverrà domani a Stoccarda fra il presidente del Land Baden-wurttemberg, Winfried Kretschmann e lo stesso presidente Maroni alla guida dei ´Quattro Motori per l´Europa´. Interpellato poi sull´evento di venerdì 18 ottobre a Grenoble, in Francia, dove verrà firmato un accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione di una ´Strategia Macroregionale per la Regione Alpina´, il presidente Maroni ha osservato: "Venerdì a Grenoble avremo 7 Paesi europei e 39 Regioni per la firma dell´accordo sull´Euroregione alpina, cioè la nostra Macroregione del Nord, che si estende a quelle analoghe. Anche questo, come quello del giorno prima a Stoccarda, è un appuntamento che guarda al futuro".  
   
   
UE: MACROREGIONE ALPINA, L´ACCORDO STRATEGICO SARÀ FIRMATO IL 18 OTTOBRE  
 
Trieste, 17 ottobre 2013 - Venerdì prossimo 18 ottobre i rappresentanti delle Regioni e delle Province autonome alpine italiane sigleranno a Grenoble, in Francia, uno storico accordo paritetico tra Stati e Regioni sulla creazione di una ´´Strategia Macroregionale Alpina´´. Si tratta di uno strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi transnazionali per garantire crescita, equità e sviluppo sostenibile nelle Regioni europee a ridosso della catena alpina, una Macroregione di 70 milioni di abitanti su più di 450.000 kmq. Nell´occasione il Friuli Venezia Giulia sarà rappresentato dall´assessore Gianni Torrenti. ´´Il Friuli Venezia Giulia, che vanta consolidate relazioni con i territori vicini, in particolare con le confinanti Slovenia e Carinzia, crede e investe nella Strategia Macroregionale Alpina, perché offre grandi opportunità per ricollocare la nostra regione al centro di dinamiche politiche ed economiche di area vasta sugli assi Nord-sud ed Est-ovest´´, conferma la presidente Debora Serracchiani, precisando che ´´questa strategia potrà beneficiare degli strumenti della futura politica di coesione e delineerà la cornice di riferimento dei Programmi operativi e delle azioni connesse all´erogazione dei fondi strutturali 2014-2020 sui territori coinvolti. La nostra montagna non potrà che trarne benefici´´. Il processo di costruzione di una strategia macroregionale europea è stato avviato - per la prima volta nella storia delle strategie europee - dalle Regioni, che con la loro Iniziativa, sancita il 29 giugno 2012 a Bad Ragaz (Svizzera) hanno avviato ufficialmente il progetto di una Strategia Macroregionale per le Alpi. Nei mesi successivi l´Iniziativa delle Regioni ha raccolto il plauso e la partecipazione convinta dei Governi degli Stati alpini, che si apprestano a formalizzarne la nascita nell´ambito del Consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo il prossimo 19 dicembre. Lo stesso Parlamento europeo, lo scorso maggio, si è espresso favorevolmente nei confronti della strategia alpina, riconoscendone il valore aggiunto per l´intera Unione europea. I presidenti delle Regioni e Province autonome alpine italiane, apprezzando l´adesione del Governo italiano all´iniziativa, confermano in un comunicato congiunto ´´la forte e comune volontà di realizzare al più presto la Macroregione Alpina, che rappresenterà un´occasione di ripensamento delle politiche per lo sviluppo, a partire da quei territori e da quei popoli che intorno all´arco alpino hanno saputo costruire l´asse portante della crescita europea´´. Ricordando che le Regioni e Province autonome alpine italiane abbracciano la quasi totalità del versante Sud delle Alpi e rappresentano da sole un terzo delle popolazioni del territorio interessato dalla Strategia, i presidenti intendono ribadire che manterranno alta l´attenzione affinché tutte le Regioni e Province autonome alpine siano pienamente coinvolte e associate nell´intero processo di elaborazione e approvazione della Strategia e del relativo Piano d´Azione, che dovrà essere definito entro la fine del 2014, al fine di far convergere la definizione delle priorità strategiche della Macroregione con quelle della Programmazione europea 2014-2020 dei fondi a finalità strutturale.  
   
   
ANCHE LA CONVENZIONE DELLE ALPI A SUPPORTO DELLA CREAZIONE DELLA MACROREGIONE ALPINA  
 
Aosta, 17 ottobre 2013 - “Ci attendono, nei prossimi mesi, alcuni appuntamenti importanti per rilanciare la montagna a livello europeo, a partire dalla riunione di venerdì a Grenoble per la creazione di una Strategia macroregionale alpina. C’è in questo senso una stretta sinergia tra i soggetti coinvolti, una sorta di “gioco di squadra” che può dare buoni risultati” così si è espresso ieri il Presidente della Regione Augusto Rollandin durante la conferenza stampa tenuta con il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente con delega alle politiche della montagna Marco Flavio Cirillo, a margine della riunione del Comitato Permanente della Convenzione delle Alpi, riunitosi al Centro Congressi Billia di Saint-vincent per due giorni di lavori. “Sembrano delinearsi più chiaramente quelli che fino a pochi anni fa erano solo dei desiderata. Il successo della stratergia macroregionale nella regione del Danubio, ma anche l’importante tavolo di lavoro della Convenzione delle Alpi hanno dimostrato come sia importante operare insieme, fare rete e soprattutto coinvolgere più paesi, e su questa stessa linea ci stiamo muovendo per promuovere la regione alpina” ha aggiunto il Presidente. Le prossime tappe, come ha ricordato Rollandin, sono la riunione di Grenoble del 18 ottobre, in occasione della quale i Presidenti delle Regioni alpine e i Ministri degli Stati interessati sottoscriveranno un accordo per la creazione della Strategia macroregionale alpina, strumento di coordinamento delle politiche e dei fondi nazionali e europei. L’importante appuntamento di venerdì fa seguito all’impegno intrapreso dalle Regioni, il 29 giugno 2012, a Bad Ragaz. I tre punti cardine sui quali si svilupperà la strategia sono: assicurare la crescita, la competitività e l’innovazione, tramite il consolidamento e la diversificazione di attività economiche specifiche; promuovere un’organizzazione territoriale focalizzata su politiche di mobilità ecologica e di sviluppo dei servizi e delle infrastrutture di comunicazione; preservare la biodiversità e le aree naturali, promuovendo la gestione sostenibile dell’energia e delle risorse naturali. Il 19 dicembre, l’accordo sarà poi presentato ufficialmente al Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo per la sua approvazione. “La presidenza italiana della Convenzione delle Alpi sta lavorando per contribuire attivamente al processo che promuove la candidatura della regione alpina per una Strategia macroregionale dell’Unione Europea” ha sottolineato il Sottosegretario Cirillo. ”L’obiettivo generale è quello di promuovere un connubio virtuoso tra la salvaguardia della biodiversità e degli ecosistemi alpini e la promozione di una green economy che abbia alla base il patrimonio naturale, culturale e socio-economico delle montagne, e che può costituire una forza trainante per lo sviluppo dell’intera regione alpina, promuovendo così una crescita sostenibile, intelligente, inclusiva”. Infine, nella prospettiva dell’importante appuntamento con l’Expo 2015, il Sottosegretario ha detto che “Expo 2015 rappresenta un’occasione unica per mostrare al mondo il contributo della montagna alle strategie per lo sviluppo sostenibile. Per questo, stiamo lavorando, in sinergia con i rappresentanti dei paesi alpini, per portare le migliori pratiche maturate nell’ambito della Convenzione delle Alpi all’esposizione universale del 2015.”  
   
   
FVG-AZERBAIGIAN: SERRACCHIANI-SADIQOV, ISTITUZIONALIZZARE RELAZIONI  
 
Udine, 17 ottobre 2013 - La Presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha ricevuto ieri a Udine, nel palazzo dell´Amministrazione, l´ambasciatore della Repubblica dell´Azerbaigian in Italia, Vaqif Sadiqov. Si è trattato di un incontro importante, proficuo e costruttivo, ha commentato Serracchiani, che potrebbe aprire la strada a nuove opportunità di investimenti per le aziende del Friuli Venezia Giulia nel più importante paese caucasico. Infatti, l´ambasciatore, che era accompagnato dall´addetto agli affari economici, Fuad Farzalibayov, e dal presidente della Camera di commercio di Udine, Giovanni Da Pozzo, ha espresso la volontà di rendere istituzionali le relazioni con il Friuli Venezia Giulia anche nche in considerazione del fatto che sono numerose le imprese che già guardano con interesse alla realtà caucasica. Per tale motivo, tra i progetti dell´Ambasciata dell´Azerbaigian vi è la nomina di un console onorario nel Friuli Venezia Giulia. Il rappresentante della Repubblica azera ha infine invitato la Serracchiani a una visita nel proprio Paese, che si dovrebbe svolgere nel prossimo mese di aprile, affinché Serracchiani possa valutare di persona le eventuali opportunità che si potrebbero prospettare nei settori economici.  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: LA MIA REGIONE DALLA PARTE DEI PIÙ FRAGILI  
 
Varese, 17 ottobre 2013 - Risposte immediate, concrete e puntuali, realizzate nel quadro di una politica tesa a mantenere la Lombardia al vertice delle classifiche in fatto di eccellenze nel sistema socio-sanitario. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni è intervenuto al terzo convegno nazionale ´La persona down, visioni nuove e utopie possibili´, in corso all´Università degli studi dell´Insubria di Varese. 10 Milioni Per Studenti Disabili - Il governatore, che negli anni passati aveva già partecipato alle due precedenti edizioni della manifestazione scientifica, ha ricordato alcune delle ultime iniziative della Giunta in materia di politiche sociali, come il protocollo d´intesa firmato con l´Unione delle Province lombarde, attraverso il quale Palazzo Lombardia ha stanziato 10 milioni di euro per il trasporto a scuola dei ragazzi disabili. "C´era un contenzioso fra Comuni e Province che durava da tempo, perché non era chiaro chi dovesse intervenire", ha ricordato Maroni, sottolineando che, mentre in altre Regioni questo braccio di ferro fra Enti ha in qualche caso portato alla sospensione del servizio, in Lombardia sono stati messi a disposizione tutti i fondi necessari per accompagnare a scuola i ragazzi diversamente abili delle secondarie superiori. Purtroppo, si è rammaricato il presidente, "qualcuno è riuscito a polemizzare anche su questo, dicendo che il problema vero è l´adeguamento delle strutture scolastiche". "Peccato - ha sottolineato - che questa non sia una competenza della Regione. Noi ci occupiamo di quello che siamo delegati a fare e di quello che la legge ci consente di fare, come in questo caso, dove siamo riusciti a risolvere un problema importante". 50 Milioni Per Le ´Fragilità´ - Un altro intervento importante, ha proseguito il presidente, è stata l´istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti deboli, adottato con la delibera del 14 maggio scorso, "che ha messo subito a disposizione 50 milioni di euro, 30 dei quali trasferiti alle Asl. Cifra che potrà essere integrata con nuovi stanziamenti in corso d´opera qualora ci rendessimo conto di ulteriori necessità". "Entro un paio di settimane - ha annunciato Maroni - porterò in Giunta il documento che contiene le prime attuazioni di questo atto di indirizzo". Più Risorse Per Le Disabilità Gravissime - Il governatore ha citato anche la delibera che ha stanziato un contributo di 3 milioni, per aumentare la portata del fondo destinato alle persone affette da disabilità gravissime. "Con il nostro contributo, che si somma a quello dello Stato, - ha fatto presente Maroni - in Lombardia abbiamo a disposizione 45 milioni, che serviranno per dare assistenza a una platea di 4300 persone". Istituzioni Non Interferiscano, Ma Aiutino - L´insieme di queste iniziative, ha osservato Maroni, danno l´idea di quanto Regione Lombardia "consideri la famiglia e tutte le sue componenti nell´interrelazione con la società, come un punto fondamentale per le politiche regionali di intervento nel sociale". "Già nella mia precedente esperienza di ministro del Welfare - ha ricordato - avevo avuto modo di constatare come la rete delle famiglie fosse un sistema straordinariamente ricco, vivace e insostituibile, nello svolgere una funzione pubblica che lo Stato non può fare. Compito delle istituzioni, quindi anche della Regione, non è quello di ´sostituirsi´ o ´interferire´ con questo mondo, ma di intervenire, aiutare e mettere a disposizione le risorse dove servono". "I Lombardi - ha evidenziato il presidente - hanno una predisposizione quasi naturale a mettersi a disposizione degli altri, ad aiutare. Penso al mondo del volontariato, del privato sociale e delle tante reti che operano sul nostro territorio. Come quella degli oratori, ad esempio. Pochi sanno che in Italia ci sono circa 6000 oratori, 3000 dei quali si trovano in Lombardia". In Barca A Vela Sul Lago Maggiore - Nel suo intervento, Maroni ha anche annunciato l´intenzione di dare vita a una regata speciale, dove sulle barche ci saranno equipaggi ´misti´, composti da diversamente abili e non. "Da anni, sul Mar Mediterraneo, - ha detto - si tiene un evento di questo tipo, chiamato ´Vela insieme´, una manifestazione bellissima di integrazione fra persone. Ho voluto incontrare il suo ideatore, Bruno Brunone, e abbiamo studiato come poterla replicare anche in Lombardia. La prima edizione si terrà nella primavera dell´anno prossimo, sul Lago Maggiore, e la faremo in collaborazione con la Regione Piemonte". Bene Stop Tagli A Sanità - Concludendo il suo discorso, il presidente ha commentato positivamente la retromarcia del Governo sui tagli alla Sanità. "Nella legge di stabilità - ha commentato - non sarebbero previsti tagli alla Sanità. Il condizionale è d´obbligo, visto che non abbiamo ancora letto il testo, ma se l´anticipazione verrà confermata, sarà una buona notizia. La Regione Lombardia è un´eccellenza nella gestione delle risorse per la sanità, il fatto che non siano stati fatti tagli, ci induce a guardare al futuro con maggiore ottimismo". "Tutte le iniziative che facciamo ´costano´ - ha chiosato Maroni -, ma siamo capaci di selezionare sempre il meglio, perché voglio che la Lombardia continui a essere in tutti i settori, a partire dalla sanità e dal sociale, una Regione d´eccellenza".  
   
   
GIUNTA, MARONI: NON CI SARÀ NESSUN RIMPASTO  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - "Non mi è arrivata nessuna richiesta di rimpasto e se arrivasse verrebbe respinta al mittente, perché non ci sarà nessun rimpasto di Giunta almeno fino alla fine del primo anno di mandato, quando farò una verifica sull´azione di Governo per vedere le cose che abbiamo fatto e quelle che non abbiamo fatto. Ma fino al prossimo mese di marzo non c´è alcuna possibilità che la squadra di governo venga modificata". La ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine del convegno dell´Unione Province Italiane intitolato ´La sfida delle Province del Nord´ in corso a Palazzo Isimbardi, presso la sede della Provincia di Milano, rispondendo ad una domanda dei giornalisti su un articolo pubblicato ieri da un quotidiano su un possibile rimpasto della giunta regionale.  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: SBAGLIATO ELIMINARE LE PROVINCE  
 
 Milano, 17 ottobre 2013 - "Eliminare le Province aumenterebbe i costi per la collettività e renderebbe impossibile il governo del territorio in Regione Lombardia, perché 1400 Comuni lombardi non possono avere come unico riferimento la Regione, per questo occorre un livello di governo intermedio tra i Comuni e la Regione". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti a Palazzo Isimbardi, sede della Provincia di Milano, prima del convegno dell´Unione Province Italiane intitolato ´La sfida delle Province del Nord´. "Noi come Regione Lombardia - ha quindi sottolineato il presidente Maroni - siamo in grado di stabilire e organizzare questo livello intermedio: il Governo non deve abolire le Province e punto, ma deve delegare alle Regioni il compito di organizzare il proprio livello intermedio, semplificando e sburocratizzando". Il Ruolo Strategico Dell´ente Intermedio - "Noi riteniamo - ha proseguito il presidente - che le Province come Ente intermedio, basato sul sistema democratico, siano fondamentali, in particolare per una regione Lombardia con quasi 10 milioni di abitanti e più di 1400 Comuni, la maggior parte dei quali piccolissimi. E questo disegno di legge del Governo va contrastato. Soprattutto non deve passare quell´obbrobrio del disegno di legge Del Rio sulle Città metropolitane, un decreto che le Regioni tutte intendono contrastare, sia perché è incostituzionale, visto che attribuisce alle Città metropolitane delle competenze che la Costituzione attribuisce alle Regioni - e non si capisce come possa una legge ordinaria modificare una norma costituzionale togliendo una parte delle competenze attribuite dall´articolo 117 alle Regioni, dandole alle Città metropolitane, senza neanche consultare le Regioni -, sia perché stravolge il sistema degli Enti locali, perché svuota di poteri le stesse Regioni". "Vogliamo che questo disegno del Governo venga accantonato - ha proseguito Maroni -: come Regioni abbiamo deciso di mantenere unito il fronte del ´no´ a questo disegno di legge Del Rio". "Noi non siamo contro la riforma dei livelli istituzionali e del sistema di organizzazione degli Enti locali - ha precisato il presidente -, non siamo per mantenere lo status quo a prescindere, ma siamo per una modernizzazione, che però vada nel senso di attuazione del principio di sussidiarietà, che è totalmente assente da questo provvedimento". "Abbiamo comunicato ufficialmente al Governo - ha concluso il presidente lombardo - che siamo contrari e che vogliamo che le Regioni siano coinvolte prima della definizione della partenza delle Città metropolitane, che non possono partire il primo gennaio 2014". Soddisfatto Per Legge Anti Slot "La legge anti ludopatie approvata ieri all´unanimità dal Consiglio regionale rappresenta per noi una bella soddisfazione. Si tratta di un´iniziativa con cui la Regione Lombardia anticipa tutte le altre Regioni italiane e il Governo. E così poniamo un freno a un fenomeno che rovina le famiglie" ha dichiarato il presidente Maroni. "Abbiamo assunto questo provvedimento - ha poi aggiunto - convinti che vada nella direzione giusta: noi non siamo contro queste forme di passatempo, ma pensiamo che debbano essere regolate con alcune norme, come quelle che abbiamo adottato".  
   
   
MANOVRA, TOSCANA: TAGLIATI SPESA E INVESTIMENTI PER 50 MILIONI. MA IL CONFRONTO PROSEGUE  
 
Firenze, 17 ottobre 2013 - Gli effetti della manovra presentata del governo peseranno in Toscana sul patto di stabilità. "Nessun taglio, ma avremo 50 milioni in meno da spendere" spiega l´assessore alla presidenza e al bilancio della Toscana, Vittorio Bugli. "Sul testo, che ancora non abbiamo visto nella sua versione definitiva, prosegue comunque il confronto – sottolinea – Stasera ci sarà una riunione, a cui parteciperò, in seno alla commissione finanze. Domani ci sarà la riunione della conferenza della Regioni". Come dire: margini di cambiamenti ancora ci possono essere. Le Regioni e la Toscana in particolare avevano chiesto un allargamento del patto di stabilità: la manovra va esattamente nel senso opposto. "E così si sterilizzano anche novità positive – spiega l´assessore – come l´intenzione del governo di rifinanziare, dopo anni, il fondo per la non autosufficienza che era stato azzerato e su cui la Toscana era intervenuta con risorse proprie. Inutile infatti avere i soldi se non li posso spendere". "In un momento di recessione come questa il tetto imposto dal patto di stabilità ha già molto penalizzato i nostri investimenti – ripete Bugli -. La nostra capacità di spesa già si è ridotta di 300 milioni negli ultimi anni. Ora arriva la nuova decurtazione". E con il tetto del patto di stabilità imposto dall´Europa e dal governo per tenere a freno l´indebitamento pubblico rischiano di essere penalizzati soprattutto gli investimenti. "Ovvero quella parte di spesa pubblica utile – annota l´assessore - necessaria per agganciare la ripresa, dare uno spunto in più ai motori dello sviluppo e rendere la nostra regione più competitiva sotto il profilo delle infrastrutture". La spesa autorizzata dal patto di stabilità, tolta la sanità, era finora di 1 miliardo e 495 milioni l´anno. Con il tetto più basso si ridurrebbe almeno a 1 miliardo e 445 milioni.  
   
   
VALLE D’AOSTA: RIPROPOSTE PER IL 2014 LE MISURE ANTICRISI  
 
Aosta, 17 ottobre 2013 - Riunione plenaria  ieri mattina a Palazzo regionale per un confronto tra Regione, imprese, parti sociali e organizzazioni sindacali sulla riproposizione, per il sesto anno consecutivo, delle misure anticrisi a favore di famiglie e aziende. Dopo la giornata di ieri, dedicata alle consultazioni per la stesura del bilancio 2014, il Presidente della Regione Augusto Rollandin e l’Assessore al bilancio, finanze e patrimonio Mauro Baccega hanno incontrato i rappresentanti del mondo dell’associazionismo e dell’imprenditoria, così come i referenti dei sindacati conferali per illustrare quella che viene ormai definita anticrisi e che di fatto è un provvedimento legislativo avviato dal 2009 per aiutare la comunità valdostana a superare il momento economico e finanziario negativo. «I segnali di ripresa non sono ancora tali da far pensare di essere usciti dalla crisi – ha dichiarato in apertura il Presidente Rollandin – questa è la motivazione principale che ci ha portato all’intenzione di riproporre, anche per il 2014, tutti i provvedimenti dell’anticrisi, sia per le famiglie che per le imprese. Sicuramente il mantenimento della sospensione dei ratei influisce in modo significativo sui rientri dei fondi di rotazione, ma al momento è ancora l’unica soluzione per dare sostegno e respiro alla nostra economia. I fondi di rotazione dovranno quindi essere incrementati dall’Amministrazione». In cinque anni la sospensione delle rate dei mutui contratti dalle aziende e dai privati per l’acquisto della prima casa ammonta ad un valore di oltre cento milioni di euro. Ad utilizzare maggiormente la possibilità di uno slittamento dei ratei sono state le aziende del comparto turistico, mentre sulla prima casa la richiesta di sospensione è stata dell’11 per cento, albergatori 75 per cento sui mutui concessi ai sensi della l.R. 19/2001, commercio 43 per cento, artigiani 27 per cento. A riassumere gli interventi anticrisi è stato l’Assessore Baccega, che ha quindi evidenziato: «il mantenimento della sospensione delle rate dei mutui per una semestralità per quanto attiene le imprese, lo sconto dell’energia elettrica, il buono riscaldamento di 300 euro per le famiglie meno abbienti e la riduzione dell’aliquota Irap per le aziende con nuovi assunti». E ha aggiunto: «Il proseguo degli interventi a favore delle famiglie e delle categorie più deboli così come il sostegno attraverso leggi di settore sarà comunque sottoposto ad una rimodulazione dei requisiti per l’accesso». L’assessore Baccega aggiunge - sempre per il sostegno dell’economia delle famiglie, ma più in generale anche delle imprese, intendiamo riproporre le misure relative al credito sociale e il “bon de chauffage”, così come la conferma del sostegno alle Confidi, attraverso le quali vi è un abbattimento del tasso di interesse». L’assessore ha inoltre ricordato relativamente al bonus energia che le domande per il 2012 sono state 7 mila 396 per un contributo erogato pari a 2 milioni e 70 mila euro, mentre nel 2013 sono ad oggi state presentate circa 7.200 domande che gli uffici stanno elaborando.  
   
   
LEGGE STABILITÀ: CALDORO, REGIONI HANNO EVITATO IL TAGLIO ALLA SANITÀ. MODERATAMENTE SODDISFATTO MA SERVONO RIFORME E CAMBIARE IN EUROPA  
 
Napoli, 17 ottobre 2013 - Rispetto alle manovre degli anni scorsi è evidente che ci troviamo di fronte ad una legge di stabilità molto leggera. Anche perché, diciamo la verità, è andata un po´ in cavalleria la questione dell’Iva. L’iva, di fatto, è aumentata e quindi questa manovra ha dovuto non compensare alcuni miliardi diversamente recuperati." Lo ha detto Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania, ieri mattina ospite a Coffee Break su La7. "E´ dunque evidente che si è potuta fare un´azione di alleggerimento complessivo. Qualcosa in più in busta paga, sulle imprese per quanto riguarda i benefici sia da parte del cuneo fiscale sia sull´Irap. Chiaramente poche cose. Sono però moderatamente soddisfatto e trovo coerente l’analisi del vice premier Alfano, si passa dagli antibiotici alle prime vitamine. "Le Regioni hanno evitato il taglio alla sanità ed è il nostro merito, ma grazie al governo ed al Ministro. Adesso bisogna leggere bene la documentazione e capire cosa cambia per le politiche sociali e le fasce deboli. Non vorremmo ci fossero lì delle riduzioni perché non possiamo, nei momenti di crisi, lasciare solo chi ha piu bisogno. "Io - ha aggiunto Caldoro - ho una certa diffidenza a dare tanta importanza salvifica alla legge di stabilità perché i numeri non sono rilevanti. Tutto questo non ha gran peso nell’economia dell’Italia. Al Paese, al Mezzogiorno, ai cittadini servono le riforme e soprattutto serve cambiare l’atteggiamento a Bruxelles. L’europa non può essere matrigna ed il Governo deve pretendere un’azione sulla crescita molto più incisiva. Gli Enti locali, che hanno fatto i compiti a casa e controllato la spesa, su questo possono fare solo un’azione di stimolo e sostegno."  
   
   
FVG, LEGGE STABILITÀ: SERRACCHIANI, TENIAMO NERVI SALDI E LAVORIAMO ASSIEME  
 
Trieste, 17 ottobre 2013 - "La legge di stabilità è stata varata in clima di grande tensione, e auspico non abbia assunto la sua fisionomia definitiva". Lo ha affermato ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani. "Anche le partite di più stretto interesse del Friuli Venezia Giulia e che hanno seguito fin qui un percorso condiviso - prosegue Serracchiani - sono sottoposte alle difficoltà generali che si oppongono a una sintesi. Però la legge di stabilità è un disegno di legge e siamo appena all´inizio del suo iter che durerà due mesi". "Quindi teniamo i nervi saldi e continuiamo a lavorare incessantemente su tutti i fronti. Possibilmente - conclude - tutti assieme".  
   
   
SARDEGNA: CAPPELLACCI INCONTRA VERTICI SCALI, CON NUOVA CONTINUITÀ, ZONA FRANCA E RIVENDICAZIONE COLLEGAMENTI MARITTIMI  
 
Cagliari, 17 ottobre 2013 - "Con la nuova continuità territoriale aerea partirà un cambiamento radicale, una vera e propria rivoluzione copernicana, che porterà ad un’evoluzione del nostro sistema dei trasporti. Per questo occorre compiere un ragionamento omogeneo, che coinvolga anche gli scali portuali, per promuovere un modello che sia sempre più adeguato alle esigenze dei cittadini, delle imprese e che sia partecipe di una sfida: quella di un’isola che si propone sugli scenari internazionali, forte delle sue tradizioni, della sua cultura, del suo patrimonio ambientale”. Lo ha spiegato il presidente Ugo Cappellacci il 15 ottobre al termine del confronto con i vertici dei porti e degli aeroporti della Sardegna. "L´avvio imminente della nuova tariffa unica - ha aggiunto il presidente - è il principio di un nuovo modello che mette al riparo i diritti dei sardi e allo stesso tempo mette in moto un meccanismo che produce benefici non solo per i viaggiatori, ma per i territori, per le imprese, per il lavoro. In altre parole, le ricadute vanno a favore di una cerchia più ampia rispetto a quella dei viaggiatori. Infatti, aumentare il flusso dei visitatori nella nostra isola-prosegue il presidente- significa dare un nuovo impulso al settore turistico e ampliare notevolmente i potenziali destinatari dei nostri servizi, dei nostri prodotti, delle nostre eccellenze nel campo agroalimentare. I nostri scali - ha proseguito - diventeranno sempre più i centri di superamento della condizione di insularità. Ciò vale altresì per quanto riguarda i porti perché, forti anche dei recenti pronunciamenti dei giudici costituzionali, proseguiamo la nostra battaglia per il superamento del sistema dei signori del mare e rivendichiamo dallo Stato centrale sia le competenze che le funzioni per determinare le scelte in materia di collegamenti marittimi. Non ci accontentiamo di una semplice riscrittura parziale o totale della convenzione perché non vogliamo essere più vincolati per il futuro da contratti discussi e firmati da altri: deve decidere la Sardegna, in prima persona". Durante la riunione odierna - ha sottolineato Cappellacci - abbiamo avviato un lavoro comune, che sarà caratterizzato da un confronto permanente ed avrà come priorità l’intermodalità, sulla quale è necessario coinvolgere anche Arst, Trenitalia e gli operatori turistici, la stessa continuità territoriale e le infrastrutture. A mutare decisamente il ruolo dei nostri scali saranno anche le scelte intraprese in tema di fiscalità di vantaggio e soprattutto il nostro progetto per la zona franca integrale della Sardegna. In questo quadro, destinato a cambiare notevolmente gli scenari attuali, i porti e gli aeroporti saranno l’esempio di una Sardegna che vede nei suoi confini non più il limite delle proprie aspettative, ma il punto da cui inizia quell’isola che si propone sugli scenari internazionali per conquistare i mercati e produrre nuova impresa e nuova occupazione. I porti e gli aeroporti dell´isola - ha concluso il presidente - entrano pertanto a pieno titolo in quel grande processo di cambiamento che è un aggiornamento del "sistema operativo" Sardegna".  
   
   
LEGGE STABILITÀ, LIGURIA: SCARSE RISORSE PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA, IL GOVERNO DICA ALLE REGIONI COSA FARE FINO A FINE ANNO  
 
Genova, 17 Ottobre 2013 - "Una legge di stabilità avara sulle risorse da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga che non risolvono il problema di cosa fare con i lavoratori da qui alla fine dell´anno. Per questo sta mattina nell´incontro che avremo come Regioni, con il Ministro del lavoro, Enrico Giovannini chiederemo cosa dobbiamo fare". È il commento dell´assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco che giudica la legge inappropriata sul fronte dei sostegni ai lavoratori. "La legge stanzia solo 600 milioni di euro per gli ammortizzatori sociali in deroga nel 2014 che, unitamente al miliardo previsto dalla legge Fornero, risultano largamente insufficienti per il 2014. Ma la maggiore preoccupazione riguarda le mancate risposte alle necessità del 2013 perché con le risorse che abbiamo riusciremo a pagare forse il mese di giugno". L´assessore Vesco che giovedì 17 ottobre mattina parteciperà, insieme agli altri assessori regionali, all´incontro con il ministro del lavoro Giovannini, si augura che in quell´occasione il Governo risponda alle necessità delle regioni e chiarisca loro cosa fare con tutti i lavoratori che aspettano il pagamento degli ammortizzatori sociali fino a fine anno. "È un imbarazzo che io avverto – conclude Vesco - anche se non ho alcuna responsabilità che non vorrei si trasformasse in una vergogna per il Paese e per l´esecutivo".  
   
   
COMUNE DI SESTO FIORENTINO: URP, CONFERMATO L’ELEVATO LIVELLO DI QUALITÀ DEI SERVIZI AI CITTADINI IL GRADIMENTO DEGLI UTENTI CRESCE SECONDO IL PROGETTO REGIONALE QUA.SER  
 
Sesto Fiorentino, 17 ottobre 2013 - È ancora una volta molto positivo il giudizio dei cittadini sui servizi offerti dall’Ufficio relazioni con il pubblico (Urp) del Comune di Sesto Fiorentino. Secondo le rilevazioni svolte nell’ambito del progetto “Qua.ser” della Regione Toscana, il giudizio finale è di 9,6 punti su 10 disponibili ed è superiore rispetto a quello espresso nel 2010. I risultati riportano la valutazione degli utenti sulla qualità dei servizi erogati dagli uffici di alcuni Comuni dell’area fiorentina (Calenzano, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Scandicci e Sesto Fiorentino). I dati raccolti saranno utilizzati per migliorare l’organizzazione e la personalizzazione dei servizi ai cittadini e forniranno anche elementi di valutazione (benchmarking) tra servizi di comuni diversi. “Il livello di qualità raggiunto dal nostro Comune - ha commentato l’assessore ai servizi demografici Domenico Camardo - risulta nel complesso molto buono, a tratti addirittura eccellente. Confrontando i risultati attuali con quelli di tre anni fa emerge che l’unico elemento che riporta una valutazione non elevata, benché sufficiente, è quello del confort dei locali. Gli altri indicatori sono tutti positivi, in particolare quelli relativi alla cortesia, alla disponibilità e alla professionalità degli operatori”. Questi, nel dettaglio, i principali indicatori evidenziati dall’analisi effettuata dal progetto “Qua.ser”: un linguaggio comprensibile e appropriato per il 95,70% degli intervistati; informazioni ritenute complete e consistenti nel 92,15% dei casi; un incremento esponenziale (dal 15,2 al 30%) dell’utilizzo del sito web del Comune per la raccolta delle informazioni. Per la prima volta, infine, è stata introdotta la voce relativa alla verifica delle informazioni fornite, che risultano confermate nell’89,3% dei casi. I risultati dell’indagine sono consultabili all’indirizzo www.Valmon.disia.unifi.it/quaser2  “Adesso appare oltremodo necessario - ha concluso Camardo - mantenere questi standard di qualità e cercare di incrementarli, soprattutto nella prospettiva della realizzazione dello Sportello Polifunzionale, che nei prossimi anni costituirà l’unico punto d’accesso ai servizi del Comune”.  
   
   
SARDEGNA: PROGETTI DI FILIERA, TREDICI COMUNI DEL GAL BARBAGIA-MANDROLISAI-GENNARGENTU-SUPRAMONTE INSERITI NELLE AREE SVANTAGGIATE  
 
Cagliari, 17 ottobre 2013- Barbagia, Mandrolisai, Gennargentu e Supramonte saranno inseriti nei "Progetti di Filiera e di Sviluppo Locale nelle Aree di Crisi e nei Territori Svantaggiati", della Sardegna. La Giunta regionale, su proposta dell´assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, ha preso atto dell’analisi territoriale presentata dal Gal che opera nelle aree interessate e approvato ieri per questi territori l’avvio della fase di valutazione per la definizione di un progetto di sviluppo locale. Tredici i comuni interessati: Aritzo, Atzara, Austis, Belvì, Desulo, Gadoni, Meana Sardo, Ortueri, Ovodda, Sorgono, Teti, Tiana e Tonara. "La delibera segue l’incontro che il presidente Cappellacci ha avuto i giorni scorsi sul territorio recependo immediatamente le istanze dei sindaci e delle parti sociali - spiega l’assessore della Programmazione, Alessandra Zedda - dei 25 comuni appartenenti al Gal distretto rurale Bmgs (Barbagia Mandrolisai Gennargentu Supramonte) 12 erano già inseriti nei Progetti di Filiera e Sviluppo Locale e ora, entro pochi giorni anche per i tredici interessati dalla delibera partiranno sia i tavoli istituzionali e sia quelli di partenariato tecnici per definire le priorità dei programmi di intervento per la definizione dei progetti di rilancio".  
   
   
BASILICATA: ASSISTENZA TECNICA AD ATTUAZIONE APQ E CONTRATTI DI SVILUPPO  
 
Potenza, 17 ottobre 2013 - Migliorare la governance e rafforzare la capacità istituzionale per velocizzare l’attuazione dei vari interventi programmati e in fase di attuazione nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione. Con questo obiettivo la giunta regionale ha approvato lo schema di un atto integrativo all’Accordo di programma quadro “Azioni di sistema e studi di fattibilità” con il ministero dello Sviluppo economico, destinando all’attuazione dell’intervento 6 milioni e 200 mila euro delle risorse residue del Fas, poi riprogrammate dalla delibera Cipe 41/2012. Si tratta di garantire un’assistenza tecnica mirata e operativa agli Enti pubblici attuatori dei programmi finanziati con delibere Cipe. In questo modo sarà agevolata la realizzazione di importanti interventi per la Basilicata previsti dagli Apq rafforzati e dai Contratti istituzionali di sviluppo già sottoscritti, tra cui quelli relativi alla dotazione infrastrutturale della regione, all’Università, alla bonifica del territorio e all’implementazione del settore idrico, nonché ai piani di coesione e sviluppo delle città di Potenza e di Matera.  
   
   
LUDOPATIA, ASSESSORE LOMBARDIA SCRIVE A NAPOLITANO: DIA SEGNALE FORTE  
 
Milano, 17 ottobre 2013 - "Ho inviato una lettera per ringraziare tutti i Consiglieri regionali e i tecnici che hanno contribuito all´approvazione della nuova Legge di Regione Lombardia contro la ludopatia e un´altra e´ stata indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per chiedere un suo segnale forte e deciso in questa battaglia contro un problema sociale gravissimo". Lo afferma l´assessore regionale al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi, dopo l´approvazione all´unanimità da parte di tutte le forze politiche presenti al Pirellone del Progetto di Legge per la prevenzione e il trattamento del gioco d´azzardo patologico. Segnale Importante Da Politica - "Ho preso carta e penna - dichiara Viviana Beccalossi, team leader della giunta Maroni su questa materia - per dare atto a tutti che, per una volta, la politica ha saputo dare un segnale importante, che va al di là delle divisioni e appartenenze. Al Presidente Napolitano chiediamo di far sentire tutta la sua autorevolezza per sensibilizzare al problema un Parlamento che, ahimè, proprio mentre la Lombardia votava la sua Legge, concedeva un ulteriore sconto agli operatori del gioco d´azzardo già beneficiari di una sanatoria nel cosiddetto Decreto Imu". Citata Vicenda Cantamessa - Viviana Beccalossi, nella sua lettera a Giorgio Napolitano, ha citato la vicenda di Eleonora Cantamessa, il medico ucciso mentre soccorreva i feriti in una rissa. In quel tragico frangente perfino un rappresentate delle forze dell´ordine si era reso protagonista di un episodio di furto, finalizzato a finanziare il suo vizio del gioco." Un caso limite che però - sostiene l´assessore - va preso come il simbolo di un sistema che ha superato ogni controllo e di una malattia, la ludopatia, che va curata come ogni altra patologia". Giusta Strada Intrapresa - "Continuo a credere -continua Viviana Beccalossi- che pur traendo sostanziosi ricavi dal gioco legale, lo Stato non possa continuare a favorirne la diffusione, soprattutto in un momento in cui ai cittadini vengono richiesti enormi sacrifici economici e nella consapevolezza che è proprio tra i più deboli e in difficoltà che questa vera e propria malattia si diffonde con maggiore facilità" "La strada intrapresa da Regine Lombardia- conclude Viviana Beccalossi- è quella giusta: al Presidente della Repubblica chiediamo un segnale alle istituzioni parlamentari che hanno la possibilità dire una volta per tutte stop a questa vera e propria emergenza".  
   
   
LUDOPATIA, ABRUZZO: PIU´ TUTELE PER PERSONE FRAGILI  
 
Pescara, 17 ottobre 2013 - "Desidero ringraziare l´intero Consiglio Regionale per aver voluto approvare la legge sulla ludopatia: un primo atto concreto per contrastare in Abruzzo questa nuova piaga sociale dei nostri tempi".Lo dichiara l´assessore alle Politiche sociali, Paolo Gatti,dopo il voto del Consiglio Regionale che ha approvato il progetto di legge presentato dalla stesso Assessore e dal presidente della V Commissione Regionale, Nicoletta Verì, finalizzato a prevenire la diffusione dei fenomeni di dipendenza dal gioco, anche se lecito, e a tutelare i cittadini dai rischi che ne derivano. La legge si pone l´obiettivo di prevenire la diffusione della malattia da gioco, attraverso un´innovativa legislazione i cui effetti renderebbero l´Abruzzo nei prossimi anni una Regione a bassa densità di sale da gioco.Aggiunge Gatti: "Grazie alla scelta dei 300 metri, che la maggioranza ha deciso di non portare a 500, come distanza minima e rendendo amplissimo l´elenco dei luoghi sensibili, di fatto creeremo una sovrapposizione capillare delle aree di rispetto. Sul tema dell´aumento della tassazione degli esercenti siamo stati contrari alle proposte delle minoranze, in primo luogo perche´ abbiamo la consapevolezza che di ipertassazione si muore, e poi perché abbiamo voluto contemperare la tutela della salute dei cittadini con il principio di pari rango costituzionale della libertà della iniziativa economica. Per questo abbiamo anche garantito le attività che hanno già investito nel settore, dando loro un adeguato tempo di transizione, per potersi adeguare alle nuove norme. Proprio ieri anche la Lombardia ha legiferato sul tema: siamo fra le prime Regioni ad affrontare il problema puntando a rendere l´Abruzzo un Regione con ampie "no play zone". La norma varata dal Consiglio regionale definisce, infatti, le "sale da gioco" tutti quei locali che ospitano "macchinette da gioco che danno premi in denaro" e introduce, inoltre, il concetto della "distanza minima" di 300 metri, quale area di rispetto per l´apertura di sale da gioco, in riferimento ai luoghi sensibili individuati dalla norma: tutti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, inclusi gli istituti professionali e le università; tutte le strutture sanitarie ed ospedaliere, incluse quelle dedicate all´accoglienza, all´assistenza e al recupero di soggetti affetti da qualsiasi forma di dipendenza o in particolari condizioni di disagio sociale o che, comunque, fanno parte di categorie protette; i centri di aggregazione di giovani, inclusi gli impianti sportivi; le caserme militari; i centri di aggregazione di anziani; tutti i luoghi di culto; i cimiteri e le camere mortuarie. La norma garantisce al contempo anche le attività economiche che si trovassero nell´area di distanza minima garantendo loro un tempo di transizione di 5 anni per la dismissione delle macchinette da gioco.  
   
   
SICUREZZA: REGIONE UMBRIA STANZIA 70 MILA EURO, GIUNTA REGIONALE APPROVA SCHEMA DI CONVENZIONE CON PROVINCIA DI PERUGIA  
 
Perugia, 17 ottobre 2013 - Saranno gli operatori della polizia provinciale di Perugia a garantire il servizio di vigilanza e prevenzione della criminalità nelle aree del capoluogo umbro di Fontivegge e del Broletto, di Corso Vannucci e Piazza Italia: è quanto stabilito dalla convenzione tra la Regione Umbria e la Provincia di Perugia, di cui la Giunta regionale, su iniziativa dell´assessore alla sicurezza, Fabio Paparelli, ha approvato lo schema. "La collaborazione della polizia provinciale in tema di sicurezza - ha spiegato l´assessore Paparelli - rientra tra le finalità stabilite con il ´Patto per Perugia sicura 2013´. Tra i suoi obiettivi è prevista l´intensificazione del servizio di vigilanza e prevenzione della criminalità nelle are sensibili della città di Perugia, come la stazione di Fontivegge, il Broletto e Piazza del Bacio, Corso Vannucci e Piazza Italia. La firma della convenzione quindi, permetterà, oltre ad incrementare e migliorare i livelli di sicurezza in alcune zone del capoluogo regionale - con un congruo numero di operatori che sarà impiegato nei giorni e agli orari di apertura degli uffici regionali del Broletto e della sede regionale di corso Vannucci - di ottimizzare e mettere in sinergia le risorse disponibili degli enti firmatari della convenzione, con un conseguente risparmio di risorse per la Regione di circa il 30 per cento". In pratica, in seguito alla convenzione della durata di un anno, la Provincia di Perugia, attraverso la polizia provinciale, provvederà ad istituire appositi turni di servizio, tali da garantire un´efficiente attività di vigilanza e prevenzione dei luoghi sensibili individuati, la Regione Umbria parteciperà alle spese sostenute dalla Provincia di Perugia, con una somma pari a 70 mila euro. L´assessore Paparelli, dopo aver premesso che "nel contesto regionale la città di Perugia ha assunto negli ultimi anni alcune caratteristiche e problematicità tipiche delle aree metropolitane per quanto riguarda i fenomeni di criminalità" - ha ricordato - che "la stessa Presidente della Regione, Catiuscia Marini, per dare migliore esecuzione ed efficacia a quanto previsto dal Patto per Perugia sicura rinnovato nel marzo 2013, in una nota dello scorso luglio aveva espressamente richiesto la disponibilità del corpo di Polizia Provinciale allo svolgimento di ulteriori compiti di vigilanza in aree particolarmente sensibili del territorio urbano della città di Perugia. La richiesta, condivisa anche dal sindaco di Perugia, - ha aggiunto - ha ottenuto il nulla osta da parte del prefetto di Perugia". "Quello della sicurezza - ha concluso l´assessore Paparelli - è un concetto sociale molto complesso, fortemente condizionato da vari fattori. In questo contesto, è fondamentale poter contare, oltre che sul lavoro svolto dalle Forze dell´Ordine, anche sulle iniziative dei diversi attori locali e di tutte le istituzioni, quindi anche delle Province e delle Regioni. La convenzione stipulata con la Provincia di Perugia va in questa direzione". Per l´assessore della Provincia di Perugia con delega alla Polizia Provinciale, Domenico De Marinis, la convenzione conferma l´importanza della sinergia in tema di sicurezza tra la Regione e la Provincia, in collaborazione con la Prefettura ed il Comune di Perugia. "Abbiamo deliberato un servizio nei punti più sensibili della città - ha detto De Marinis - La polizia provinciale si conferma così a supporto delle forze dell´ordine e dei cittadini a favore anche dei dipendenti delle istituzioni che in quei luoghi hanno la loro sede di lavoro. Il tutto per rafforzare la sicurezza, sia nella sua percezione che nell´atto concreto".  
   
   
CITTADINANZA FEMMINILE: GLI ARCHIVI UDI (UNIONE DONNE IN ITALIA) PER UNA STORIA DEL WELFARE IN EMILIA-ROMAGNA. UNA GIORNATA DI STUDIO A BOLOGNA NELL´AMBITO DEL FESTIVAL DELLA STORIA  
 
Bologna, 17 ottobre 2013 - La decima edizione del Festival della Storia (Bologna, 19-26 ottobre) ospita “Cittadinanza femminile plurale. Gli archivi Udi per una storia del welfare in Emilia-romagna”, un seminario promosso dalla rete regionale degli archivi dell’Udi (Unione donne in Italia) e dal Centro documentazione Donne di Modena, in collaborazione con la Regione Emilia-romagna (Assessorato alla Cultura), la Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna (Saer) e l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (Ibacn), che si terrà il prossimo 21 ottobre a Bologna, dalle ore 15 alle 18,30, presso la Sala di Enea della Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-romagna (strada Maggiore, 51). Il seminario, cui parteciperà l´assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, conclude il progetto “Welfare in Emilia-romagna: una storia di donne. Gli archivi dell’Udi raccontano”, finanziato col contributo della Regione Emilia-romagna, e si propone d’illustrare l’esito di oltre un anno di approfondimento e di ricerca su uno dei complessi documentali più importanti della storia delle donne in regione per il periodo 1945-1982. La ricerca è stata incentrata sul tema del welfare: come viene declinato nella politica dell’associazione che ha contribuito a realizzare un sistema di servizi di eccellenza? In che modo questo emerge dagli archivi e dai loro inventari, accesso privilegiato alla documentazione? L’emilia-romagna si è storicamente caratterizzata per un sistema di welfare di eccellenza, grazie alla sua cultura civica e all’assunzione della realizzazione di una piena cittadinanza come obiettivo costante e condiviso dalle Istituzioni, dalla società civile e le sue forme organizzate. L’udi, Associazione femminile nata nel 1945, è stata uno dei soggetti protagonisti nella realizzazione di questo sistema, attraverso l’elaborazione di un pensiero e di una visione tesi ad affermare una nuova concezione della relazione fra lavoro produttivo e funzione riproduttiva delle donne e delle donne come soggetti di nuovi diritti, fra cui quello fondamentale all’autodeterminazione. Fin dal primo dopoguerra, l’Udi si impegna attivamente per l’apertura di asili nido, scuole materne e doposcuola, sia per consentire alle madri di lavorare fuori casa sia per realizzare un preciso progetto per l’educazione delle nuove generazioni. Il trentennio che va dagli anni ’50 a tutti gli anni ’70 si connota per l’intensità di azioni ed iniziative che, grazie alle sinergie fra le istanze del movimento delle donne e le elette nelle Istituzioni locali e in Parlamento, produrranno importanti e fondamentali avanzamenti nell’accesso al lavoro, nei trattamenti retributivi e previdenziali, nella regolamentazione del lavoro a domicilio, nella costruzione di una fitta rete di servizi per l’infanzia. La conquista dei consultori a supporto della salute riproduttiva e nuovi diritti civili come il divorzio, il nuovo diritto di famiglia e il diritto di decidere sull’interruzione volontaria della gravidanza, inoltre, hanno riconosciuto le donne come soggetti. Gli archivi dell’Udi conservano un patrimonio documentale che testimonia questo lungo percorso e consente di ricostruire e collocare storicamente il ruolo ricoperto dalle donne nel miglioramento della qualità della vita per tutti.  
   
   
GLI ARCHIVI UDI (UNIONE DONNE IN ITALIA) PER UNA STORIA DEL WELFARE IN EMILIA-ROMAGNA  
 
Bologna, 17 ottobre 2013 - La decima edizione del Festival della Storia (Bologna, 19-26 ottobre) ospita “Cittadinanza femminile plurale. Gli archivi Udi per una storia del welfare in Emilia-romagna”, un seminario promosso dalla rete regionale degli archivi dell’Udi (Unione donne in Italia) e dal Centro documentazione Donne di Modena, in collaborazione con la Regione Emilia-romagna (Assessorato alla Cultura), la Soprintendenza Archivistica per l’Emilia Romagna (Saer) e l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali (Ibacn), che si terrà il prossimo 21 ottobre a Bologna, dalle ore 15 alle 18,30, presso la Sala di Enea della Soprintendenza Archivistica per l’Emilia-romagna (strada Maggiore, 51). Il seminario, cui parteciperà l´assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, conclude il progetto “Welfare in Emilia-romagna: una storia di donne. Gli archivi dell’Udi raccontano”, finanziato col contributo della Regione Emilia-romagna, e si propone d’illustrare l’esito di oltre un anno di approfondimento e di ricerca su uno dei complessi documentali più importanti della storia delle donne in regione per il periodo 1945-1982. La ricerca è stata incentrata sul tema del welfare: come viene declinato nella politica dell’associazione che ha contribuito a realizzare un sistema di servizi di eccellenza? In che modo questo emerge dagli archivi e dai loro inventari, accesso privilegiato alla documentazione? L’emilia-romagna si è storicamente caratterizzata per un sistema di welfare di eccellenza, grazie alla sua cultura civica e all’assunzione della realizzazione di una piena cittadinanza come obiettivo costante e condiviso dalle Istituzioni, dalla società civile e le sue forme organizzate. L’udi, Associazione femminile nata nel 1945, è stata uno dei soggetti protagonisti nella realizzazione di questo sistema, attraverso l’elaborazione di un pensiero e di una visione tesi ad affermare una nuova concezione della relazione fra lavoro produttivo e funzione riproduttiva delle donne e delle donne come soggetti di nuovi diritti, fra cui quello fondamentale all’autodeterminazione. Fin dal primo dopoguerra, l’Udi si impegna attivamente per l’apertura di asili nido, scuole materne e doposcuola, sia per consentire alle madri di lavorare fuori casa sia per realizzare un preciso progetto per l’educazione delle nuove generazioni. Il trentennio che va dagli anni ’50 a tutti gli anni ’70 si connota per l’intensità di azioni ed iniziative che, grazie alle sinergie fra le istanze del movimento delle donne e le elette nelle Istituzioni locali e in Parlamento, produrranno importanti e fondamentali avanzamenti nell’accesso al lavoro, nei trattamenti retributivi e previdenziali, nella regolamentazione del lavoro a domicilio, nella costruzione di una fitta rete di servizi per l’infanzia. La conquista dei consultori a supporto della salute riproduttiva e nuovi diritti civili come il divorzio, il nuovo diritto di famiglia e il diritto di decidere sull’interruzione volontaria della gravidanza, inoltre, hanno riconosciuto le donne come soggetti. Gli archivi dell’Udi conservano un patrimonio documentale che testimonia questo lungo percorso e consente di ricostruire e collocare storicamente il ruolo ricoperto dalle donne nel miglioramento della qualità della vita per tutti.  
   
   
ADOZIONI INTERNAZIONALI. ASSESSORE RICEVE DELEGAZIONE CINESE SU INVITO COMMISSIONE PRESIDENZA CONSIGLIO PER ILLUSTRARE ECCELLENZA MODELLO VENETO SU ADOZIONI  
 
Venezia, 17 ottobre 2013 - L’assessore regionale ai servizi sociali Remo Sernagiotto ha incontrato ieri a Venezia, Palazzo Balbi, sede della Giunta regionale, una delegazione cinese del “China Center of Adoption Affairs”, autorità centrale per le adozioni internazionali della Repubblica Popolare Cinese, con i capi delegazione Chu Xiaoyng, Chen Yaming, Wang Xiaofeng. La delegazione è giunta su invito della Commissione per le Adozioni Internazionali (C.a.i.) presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che si è rivolta alla Direzione Servizi Sociali – Servizio Famiglia - Ufficio Tutela minori della Regione Veneto per presentare agli ospiti cinesi il “Sistema Veneto Adozioni”, eccellenza a livello nazionale ed internazionale per l’accompagnamento ed il sostegno alle coppie aspiranti adottive e alle famiglie adottive. Erano presenti anche alcuni tra i referenti delle equipes adozioni delle Aziende Ullss del Veneto, la n.6 di Vicenza, la n.16 di Padova, la n.20 di Verona la n.13 di Mirano.  
   
   
DONNE E UOMINI, MASCHERE E VOLTI AL ROMAGNOSI IL PRIMO DEI TRE LABORATORI TEATRALI SULLA VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE DI GENERE.  
 
Parma, 17 ottobre 2013 – “Vogliamo che l’apporto di idee e iniziative contro la violenza sulle donne diventi un fiume in piena”. Marcella Saccani parla a un centinaio di studenti delle superiori di Parma riuniti nell’aula Magna del liceo Romagnosi per partecipare al laboratorio teatrale “Maschere e volti” condotto dal regista e attore Massimiliano Filoni. E’ il primo appuntamento dei tre in calendario nelle scuole superiori di Parma, un progetto, che coinvolgerà 324 studenti di 12 istituti, una delle diverse azioni attivate dalla Provincia nei confronti dei giovani. “Vogliamo proporvi la riflessione sul tema della violenza e della discriminazione con riferimento a quello che fra maschi e femmine non si è ancora risolto - spiega l’assessore alle Politiche Sociali - A voi che siete il mondo nuovo è affidato il compito di fondare nuove relazioni fra i generi”. Sono 103 dall’inizio dell’anno i femminicidi, un numero da paura, una realtà con cui fare i conti, “da vedere bene” come suggerisce il dirigente scolastico del Romagnosi Guido Campanini. “ A volte l’apparenza inganna altre volte si rischia di vedere le persone con l’occhio del pregiudizio” sottolinea dopo spiegato agli studenti il significato della parola maschera, persona in latino. Poi il laboratorio entra nel vivo e prendono vita e senso i pupazzi e le maschere, gli oggetti di Massimiliano Filoni. Con abilità e intelligenza prende per mano ragazze e ragazzi, e si incammina al ritmo delle domande e delle risposte lungo un percorso ragionato sui modelli sociali, i comportamenti che ne derivano, per capire “su cosa possiamo fare per iniziare un cambiamento”. Si parla delle maschere “che rivelano e proteggono”, dei falsi modelli che ci inducono a pensare che l’amore è passione e può diventare violento. E gela tutti Filoni quando recitando Shakespeare si trasforma in Jago dell’Otello e dice: voi donne per strada sembrate pitture, campanelli nei vostri salotti, gatti selvatici in cucina …Luoghi comuni che hanno più di 400 anni e ancora così attuali. Gli studenti interloquiscono, rispondono, sempre più presi da quella che via via diventa una scoperta di come si è in relazione all’altro, di come si pensa che dovrebbe essere, di quali sono i veri valori in una relazione. Si parla di abbigliamento ma anche di potere, di fedeltà e libertà, di sottomissione e rabbia e dell’indignazione dell’uomo. Di come si arrivi alla discriminazione e alla violenza e di come si può capire quando ciò accade. All’una si finisce: non tutte le domande trovano risposte ma c’è un ragionamento comune che coinvolge tutti e che porta a guardarsi dentro e scoprire quello che magari non si è mai ritenuto di pensare. Venerdì 18 l’attività si svolgerà nell’aula Magna dell’Itis (dalle 10,30) e sabato 19 ( dalle 10,30) nell’aula magna dell’Ulivi. La performance spettacolo finale a cura degli operatori della cooperativa Giolli per gli studenti coinvolti nei laboratori di ottobre in plenaria si terrà giovedì 21 novembre all´Auditorium del Carmine a Parma. Di Maschere e Volti - E’ un progetto che la Cooperativa Giolli realizza all´interno di una più ampia ricerca sui temi delle discriminazioni e delle violenze di genere attraverso spettacoli e laboratori sulle violenze domestiche, sullo stalking, sulle discriminazioni sui luoghi di lavoro. "Di Maschere e Volti" e´ un laboratorio - performance in cui gli spunti teatrali - performativi altro non sono se non il pretesto occasionale per dare la parola alle ragazze e ai ragazzi delle scuole della Provincia di Parma, affinché le loro visioni, le loro idee, i loro desideri, le loro paure e i loro dubbi sui temi delle relazioni (anche violente) tra generi possano emergere e possano regalarci nuove sorprendenti visioni, utili alla creazione di nuovi modelli di relazione tra femmine e maschi. Si cerca di partire da stereotipi, luoghi comuni e modelli culturali per scoprire, se e come, condizionino la costruzione delle identità di genere e delle relazioni. Lo si fa attraverso la parola, il gioco, il teatro; così da coinvolgere mente –corpo emozioni. Il materiale che la cooperativa Giolli raccoglierà nei tre incontri verrà rielaborato e riproposto ai ragazzi stessi e alle ragazze stesse, in un incontro plenario, il 21 Novembre, stavolta non con l´obiettivo di fotografare, di rappresentare la realtà, ma con quello di immaginare i primi piccoli, ma solidi, passi necessari per agire nuovi comportamenti e per co - costruire, maschi e femmine insieme, nuovi modelli culturali e nuovi modelli di relazione tra generi. Conduttore dei laboratori Massimiliano Filoni, attore, regista e presidente della Cooperativa Giolli, la cui ricerca, da anni, si incentra sull´utilizzo del Teatro fuori dai luoghi che gli sono consacrati istituzionalmente, per esplorarne le potenzialità di strumento utile al cambiamento e all´ inclusione sociale.  
   
   
LIGURIA, AL VIA DA VENERDÌ 25 OTTOBRE TERZA EDIZIONE INCONTRI FORMATIVI PER ASPIRANTI GENITORI ADOTTIVI  
 
Genova, 17 Ottobre 2013 - Ripartiranno venerdì 25 ottobre, gli incontri formativi destinati alle coppie che vogliono adottare un figlio, organizzati dalla Regione Liguria in collaborazione con le equipe adozioni delle Asl e dei Comuni liguri, con il Tribunale dei Minori e gli enti autorizzati per le adozioni internazionali con sede in Liguria. Dieci incontri diluiti in un anno, fino ad ottobre dell´anno prossimo, per aiutare i futuri genitori ad avvicinarsi in modo consapevole all´adozione e a confrontarsi con altri sull´eventuale scelta. Tra gli argomenti trattati: gli aspetti sociali e normativi dell´adozione, gli aspetti psicologici, le differenze tra i vari paesi di provenienza dei bambini e i differenti percorsi, compreso l´aspetto dei costi che i genitori dovranno sostenere. Le coppie che parteciperanno non potranno essere più di 30 per ogni incontro. Gestiranno gli incontri gli psicologi e gli assistenti sociali dell´equipe adozioni della Liguria. Gli incontri saranno rivolti a chi non ha ancora intrapreso il percorso dell´adozione o non ha ancora iniziato i colloqui. "Come Regione abbiamo voluto promuovere anche quest´anno questa iniziativa – spiega l´assessore regionale alle politiche sociali, Lorena Rambaudi – nella consapevolezza che non è facile per una coppia intraprendere un percorso di adozione e arrivare alla fine e quindi ci auguriamo che il ciclo di incontri possa rappresentare un supporto tecnico , di formazione e agevolazione per un´esperienza bella e generosa come l´adozione". Gli incontri di gruppo, gratuiti, avranno luogo presso la sala di rappresentanza della Regione Liguria di via Fieschi, 15 all´11° piano e saranno articolati su due giornate il venerdì dalle 9.30 alle 17.00 e il sabato dalle 9.30 alle 13.00 per conciliare il più possibile la partecipazione con le esigenze lavorative degli aspiranti genitori adottivi. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare la segreteria organizzativa al numero 0106449236 oppure attraverso la mail sportello.Adozioni@asl3.liguria.it  indicando il nome e cognome di entrambi i coniugi, il comune di residenza, recapiti di telefono e mail e segnalando l´incontro prescelto.  
   
   
LEGGE SPECIALE, CALDORO A LA7: CON GIOVANI E CHIESA NUOVA SPERANZA, ADESSO RISPOSTE  
 
Napoli, 17 ottobre 2013 - "Ho chiesto da qualche giorno una legge speciale per le bonifiche e per la Terra dei fuochi. Un’area che è stata lo sversatoio illegale per oltre trenta anni di tutto un sistema europeo ed italiano. Un’area che rappresenta poco più dell’1% del territorio campano. C’è stata la distrazione di tutti, della politica, di un territorio, di una coscienza civica che oggi rinasce in tanti giovani. Oggi con i giovani, il mondo della Chiesa una nuova speranza. Però bisogna dare delle risposte, ora non si può più attendere. La risposta è una legge speciale per bonificare quell’area.” Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ospite della trasmissione Coffee Break su La7 stamattina. "Il Capo dello Stato ha parlato di emergenza nazionale. Se c’è un’emergenza nazionale ci vuole una risposta anche nazionale. Sul versante della salute bisogna fare dei controlli continui sui cittadini, per rassicurarli, e farli in maniera gratuita. La sanità deve intervenire con l’assistenza. E poi c’è la protezione del prodotto, cioè verificare quali effetti ci sono stati sui prodotti agricoli di quell’area. “La Campania è la regione che ha la più grande area parco d’Italia, ha il più bel mare, tante cose straordinarie e bellissime. Poi c’è un’area martoriata, un vero e proprio cancro del territorio, fatto da un 1%, ben perimetrato, di cui dobbiamo governare gli effetti. Ci sono molti parlamentari che stanno lavorando per realizzare il testo. Abbiamo individuato anche le coperture economiche. “Noi stiamo già lavorando. Abbiamo fatto i primi interventi immediati, ma l’azione deve essere ancora più forte ed incisiva. C’è poi la protesta, che va capita ma che non può bloccare perché significa ripetere gli errori di questi ultimi trenta anni. Dobbiamo acquisire una mentalità diversa, quella di realizzare e fare. Anche la protesta deve concretizzarsi in un sì, non in un no”, ha concluso Caldoro.  
   
   
POLITICHE SOCIALI, ASSESSORE CAMPANIA: GIOVANNINI CONFERMI I FONDI PER IL SOCIALE DEL 2009. LE REGIONI NON POSSONO ASSICURARE I SERVIZI ESSENZIALI CON MENO DI 900 MILIONI L´ANNO  
 
 Napoli, 17 ottobre 2013 - "Per una volta le Regioni chiedono al Governo di tornare al passato e confermare gli stanziamenti erogati nel 2009 per il sociale. Concordo pienamente con la coordinatrice della Commissione Politiche Sociali della Conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi, con meno di 900 milioni l´anno garantire i servizi essenziali in Italia diventa un´impresa impossibile." L´assessore all´Assistenza sociale della Campania Ermanno Russo illustra così la posizione che le Regioni porteranno al tavolo in programma giovedì con il ministro del Welfare Enrico Giovannini. "In un momento in cui le povertà aumentano vertiginosamente e la crisi brucia sempre più posti di lavoro, molti dei quali nel settore del no profit e della cooperazione, ridurre il plafond delle risorse nazionali dedicate alle politiche sociali o non rifinanziarlo adeguatamente vuol dire aggravare la condizione dei nostri territori e lasciare soli i più deboli", prosegue l´assessore. "La richiesta delle Regioni rispetto alla spesa sociale non è mai cambiata. Nel 2012 chiedemmo all´allora ministro Fornero che l´ammontare complessivo del Fondo Nazionale Politiche Sociali e del Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza fosse uguale al 2009: 520 milioni per il primo e 400 milioni per il secondo. Lo scorso anno siamo riusciti, non senza lunghe e difficili trattative, ad avere una risposta soltanto parziale dal Governo, con uno stanziamento per le Regioni pari a 297 milioni per il Fnps e di 275 milioni per il Fna. Oggi, con l´aggravarsi della crisi e gli effetti negativi della contrazione del mercato del lavoro, diciamo al ministro Giovannini che la richiesta delle Regioni non può essere più disattesa", conclude Russo.