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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 07 Novembre 2013
UE, IL VICEPRESIDENTE TAJANI: ABBIAMO BISOGNO DI UN PIANO D´AZIONE PER LE INDUSTRIE DELLA MODA E DEI PRODOTTI D´ALTA GAMMA  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - L´industria è la base dell´economia europea, e la moda è uno dei suoi settori più importanti. Con più di 850 000 aziende e 5 milioni di posti di lavoro, la moda rappresenta il 3% del Pil dell´Ue. Inoltre, il 10% delle esportazioni totali dell´Ue e un milione di posti di lavoro dipendono direttamente dall´industria dei prodotti d´alta gamma. Rafforzare la competitività a lungo termine dell´industria della moda e dei prodotti d´alta gamma è importante per la ripresa economica globale in Europa: per questo motivo il settore è iscritto tra le priorità nell´agenda di Antonio Tajani, Vicepresidente e Commissario europeo per l´Industria e l´imprenditoria. Questa sera e domani il Vicepresidente incontrerà a Parigi i rappresentanti di alto livello del settore della moda e dei prodotti d´alta gamma per discutere delle sfide principali che l´industria si trova attualmente ad affrontare e delle possibili soluzioni. L´importanza del rafforzamento della politica industriale dell´Ue, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e la lotta ai prodotti contraffatti, nonché i modi per migliorare l´accesso al credito delle Pmi della moda sono i principali temi in discussione. Cosa ancor più importante, gli incontri prepareranno le basi per la conferenza di Londra del 3 dicembre, durante la quale sarà adottato un piano d´azione per dare impulso a questi settori. Affrontare i principali ostacoli alla crescita I recenti sviluppi in materia di politica industriale e i temi in discussione nel prossimo Consiglio europeo del febbraio 2014 saranno tra gli argomenti principali della conferenza di Parigi. Come il Vicepresidente Tajani ha dichiarato in diverse occasioni, il vertice del febbraio 2014 offrirà un´opportunità storica di mettere l´industria e la politica industriale al centro della strategia europea per la crescita. Le industrie europee della moda e dei prodotti d´alta gamma – rinomate in tutto il mondo per l´innovatività, la creatività e l´alta qualità dei loro prodotti – hanno un ruolo importante in questa strategia. Saranno inoltre discussi i problemi più importanti che le industrie della moda e dei prodotti d´alta gamma stanno attualmente affrontando, e in particolare: 1) Il sostegno alla ricerca, all´innovazione e alla creatività L´industria della moda europea non può competere soltanto nei prezzi con i paesi che hanno un basso costo del lavoro. Per rimanere competitiva, deve concentrarsi su alcune nicchie di mercato, nonché sui prodotti e servizi a maggior valore aggiunto. Sono quindi creatività, ricerca e innovazione che possono fare realmente la differenza. I programmi finanziari dell´Ue per il periodo 2014-2020, quali Cosme e Orizzonte 2020, forniranno una qualche forma di sostegno. Un esempio è il progetto Worth, che intende aumentare il contenuto creativo nei processi di fabbricazione e colmare la distanza tra la fabbricazione e il design, nonché sostenere l´integrazione delle Tic e delle nuove tecnologie nel settore. 2) Lotta alla contraffazione L´investimento in creatività e innovazione delle imprese europee del settore della moda e dei prodotti d´alta gamma può essere vanificato da attività illecite, ad esempio dalla violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Il mercato mondiale delle merci contraffatte è pari a oltre 200 miliardi di Eur e, in base ad alcune stime, potrebbe raddoppiare entro il 2015. I prodotti che vengono più spesso contraffatti sono quelli del settore della moda e dei prodotti d´alta gamma, e tali prodotti costituiscono oltre il 50% in termini di valore dei sequestri effettuati dalle dogane europee nel 2012. Si tratta di una vera sfida che deve essere affrontata a livello dell´Ue, e a tal fine è essenziale una normativa adeguata. Per esempio, nel marzo 2013 la Commissione ha adottato una proposta per modernizzare il sistema dei marchi rendendo la registrazione più economica e rapida per le imprese (Ip/13/287). 3) Accesso al credito per le Pmi Nella situazione economica attuale l´accesso al credito, indispensabile per l´avvio, lo sviluppo e la crescita delle imprese nel settore della moda, resta una delle difficoltà più gravi. Il settore della moda è costituito in gran parte da Pmi. Per le imprese della moda è difficile ottenere finanziamenti esterni perché il loro patrimonio è costituito soprattutto da beni immateriali e perché spesso non riescono a fornire garanzie. I nuovi programmi finanziari per le Pmi, quali Cosme, possono essere d´aiuto (Memo/13/909), ma sono necessarie azioni ulteriori per migliorare l´accesso al credito. I partecipanti principali dell´incontro di Parigi La riunione ad alto livello a Parigi sarà suddivisa in due sessioni. La sera del 6 novembre il Vicepresidente Tajani incontrerà le principali associazioni di categoria che rappresentano l´industria della moda, tra cui l´Union Française des Industries de l´Habillement, l´Union des Industries Textiles, la Fédération Française de la Chaussure, l´Union des Fabricants e l´Institut Français de la Mode Il 7 novembre Tajani incontrerà il Comité Colbert, un´associazione di categoria che riunisce i più prestigiosi marchi francesi del lusso. Contesto: il conto alla rovescia per Londra I vari incontri ad alto livello – a Madrid, a Milano e questa settimana a Parigi – si svolgono in preparazione della conferenza di Londra che avrà luogo il 3 dicembre. L´obiettivo della conferenza di Londra è approvare il piano d´azione per le industrie della moda e dei prodotti d´alta gamma al fine di aiutarle a prosperare e a continuare a contribuire alla crescita e all´occupazione nell´Ue. Il piano d´azione darà seguito ai due documenti di lavoro dei servizi della Commissione, pubblicati nel settembre 2012, uno sulla moda e uno sull´industria dei prodotti d´alta gamma.  
   
   
L´UNIONE EUROPEA OSPITA UN INCONTRO CON LE ISTITUZIONI FINANZIARIE INTERNAZIONALI PER DISCUTERE IL PARTENARIATO ORIENTALE E RAFFORZARE LA COOPERAZIONE  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - Una riunione ad alto livello si è svolta ieri tra l´Unione europea e le principali istituzioni finanziarie internazionali ed europee per discutere del partenariato orientale nel periodo precedente il vertice del partenariato orientale a Vilnius questo novembre. Presieduto dal Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, la riunione si è discusso il livello di impegno con i sei paesi partner - Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldova e Ucraina. E ´stata un´occasione importante per valutare lo stato delle riforme, e per migliorare il coordinamento e il processo decisionale. Tra gli argomenti trattati sono stati settori come l´energia, i trasporti, le Pmi finanza e questioni orizzontali di governance e di clima aziendale. Sullo sfondo del vertice di Vilnius (in programma per il 28-29 novembre), l´Ue e le istituzioni finanziarie internazionali settori di cooperazione in cui sostegno ai paesi partner orientali individuate, in particolare l´Ucraina, la Moldova e la Georgia, possono essere rinforzati. Dopo la riunione, il Commissario Füle ha dichiarato: "L´unione europea è impegnata a rendere Vilnius un vertice di consegna Per questo, abbiamo - l´Ue e le istituzioni finanziarie - devono coordinare i nostri approcci e unire le forze L´incontro di oggi con le istituzioni finanziarie internazionali è stato.. Una grande opportunità per discutere di riforme dei partner orientali, nonché di migliorare il coordinamento e la forma prossime decisioni insieme. "  
   
   
UE: DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, DOPO UN INCONTRO CON IL PRIMO MINISTRO DEL PORTOGALLO, PEDRO PASSOS COELHO  
 
Bruxelles, 7 Novembre 2013 - Buone pomeriggio signore e signori, E ´con grande piacere che ricevo oggi qui nella sede della Commissione europea, il primo ministro del Portogallo, Pedro Passos Coelho, esteso con una delegazione del governo portoghese. Abbiamo avuto occasione di discutere della situazione economica in Portogallo e in Europa, il progresso e anche le sfide del programma di adeguamento per il Portogallo, la lotta contro la disoccupazione, per massimizzare l´impatto dei fondi strutturali in Portogallo e anche i meccanismi di approfondimento Unione economica e monetaria - in particolare la Banca Unione. Abbiamo parlato anche della politica dell´Unione europea per quanto riguarda il settore. Inoltre abbiamo affrontato, tra l´altro, le questioni ambientali e la lotta contro il cambiamento climatico. Il Portogallo è ora, come sappiamo, sperimentando una delle situazioni più complesse della storia recente, ma è proprio la sua grande storia che dimostra che il Portogallo è sempre stato in grado di superare i tempi difficili. E se posso, un parere personale, penso che il Portogallo è particolarmente utile quando si tratta di superare le sfide. Portogallo reagisce meglio nelle grandi occasioni di routine. Questo è stato visto, tra l´altro, nel modo in cui il Portogallo ha dovuto affrontare queste difficoltà passate e come colpire, come i portoghesi hanno capito che è necessario fare alcuni sacrifici per riequilibrare l´economia portoghese. Oggi ho voluto dire, nel modo più chiaro possibile, che la Commissione europea si trova accanto al Portogallo. La nostra solidarietà non è solo istituzionale o politico. La nostra solidarietà è reale e nel corso degli anni, l´iniziativa della Commissione, sono state adottate misure che hanno permesso alleviare lo sforzo e l´impatto della regolazione. Ad esempio, molto è stato realizzato con la proroga dei termini, con bassi tassi di interesse e il riorientamento dei fondi strutturali. Io stesso ho proposto misure per conto della Commissione, ho proposto al Portogallo e proposto anche in altri paesi nell´ambito del programma. Il Primo Ministro qui oggi sa che cosa ha fatto la Commissione per il Portogallo. Voglio che questa volta anche congratulo vivamente con il governo portoghese per gli sforzi che avete messo nella realizzazione del programma di aggiustamento che permetterà al paese di tornare ai mercati e riconquistare la vostra indipendenza finanziaria. Le valutazioni delle prestazioni del Portogallo hanno chiesto alla Commissione europea, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale sono stati finora tutti positivi e indicano che il percorso è stato attraversato in modo coerente. L´economia portoghese ha iniziato a mostrare alcuni segnali di ripresa. Per la prima volta in due anni c´è stata una crescita nel secondo trimestre di quest´anno, con un incremento del +1,1%, che per inciso è stato il più grande dell´Unione Europea. Questa è una buona notizia. Ieri la Commissione ha presentato le sue previsioni d´autunno confermano che il calo del Pil nel 2013 sarà inferiore a quello inizialmente previsto e che il Pil ha smesso di diminuire a partire dal secondo trimestre di quest´anno. Ora sottolineato revisione al rialzo di 0,5 punti percentuali a una contrazione del 1,8% dell´attività economica nel 2013 e ci aspettiamo che il prossimo anno l´economia crescerà dello 0,8%. La verità è che sono ancora numeri che non sono la misura di ciò che il portoghese si aspetta e il desiderio. Ma è anche vero che vi è qui chiaramente segnali che possono essere un cambiamento. Noi ora consolidare questo cambiamento. La verità è che il Portogallo, al tempo stesso, si è perseguito un significativo aggiustamento esterno, con il Portogallo la quota di mercato guadagnando in esportazione per il terzo anno consecutivo, anticipando che il conto corrente registrare un surplus di quest´anno, che sarebbe un risultare in tutti gli aspetti della storia, e non sto esagerando nel mio aggettivo. Ovviamente abbiamo anche una preoccupazione, che è una delle principali preoccupazioni non solo in Portogallo, ma in molti altri paesi europei, la disoccupazione. Disoccupazione che è il più difficile, non solo dal punto di vista morale, per tutti coloro che sono disoccupati da chi ha paura di essere disoccupati, ma anche un difficile punto di politica e anche di vista sociale otteniamo le condizioni necessarie per sostenere il programma di aggiustamento. Si deve tuttavia notare che la disoccupazione è in diminuzione dal marzo e comunque questa materia del pensiero misure specifiche che prepariamo con il governo portoghese - per esempio, attraverso nuovi fondi strutturali per garantire l´occupazione dei giovani attraverso l´iniziativa per l´occupazione giovanile - può cambiare le previsioni che poteva essere più negativo. Cerchiamo di essere il più realistico: ci sono imprese a chiudere, lo sappiamo tutti - ma altri si stanno aprendo. In effetti, si può dire in generale che ogni azienda che ha chiuso, ci sono due società che sono state aperte in Portogallo negli ultimi tempi. Ci sono piccole aziende sempre di più con i giovani, le persone più qualificate. E ´una ristrutturazione in corso del business portoghese. Vi è ora meno affidamento sullo stato, le aziende sono evidenziati da innovazione e si concentrano sempre più sul mercato di esportazione. E le esportazioni, come detto, sono in aumento, non solo per l´Ue, ma per i nuovi mercati dei paesi emergenti. E ´per questi indicatori, e alcuni altri, che credono che il Portogallo emergerà da questa crisi più forti. La crescita è dovuta alle riforme strutturali già avviate, e alcuni in corso, e di non ricorrere a prestiti esterni, come spesso è accaduto in passato. E questo, credo, è notevole. Questo dimostra ancora una volta, e credo che sia giusto ricordare che c´è una straordinaria capacità di adattamento, resilienza, come oggi si parla molto, l´azienda portoghese, e il portoghese in generale. Penso anche che t creeremo le condizioni di fiducia in Portogallo. Se c´è un grande deficit che mi preoccupa oggi in Portogallo e in Europa è la mancanza di fiducia. La fiducia non è solo una variabile politica, la fiducia è una variabile economica chiave nell´equazione di crescita. Ed è qui che penso che le autorità portoghesi devono convergere, mostrando all´estero che il Portogallo è in grado di soddisfare i suoi obblighi. Il Portogallo ha intrapreso alcuni obblighi per l´Unione europea, al Fondo monetario internazionale. E ´importante che non vi è alcun dubbio circa i loro obblighi di conformità. In questa fase finale del programma è essenziale che il Portogallo non buttare via tutto. Continua ad essere importante per il più ampio consenso politico e sociale per completare con successo il programma di aiuti esteri, quando ci sono solo tre recensioni, e circa otto mesi per completare questo programma. N la Commissione europea hanno insistito in particolare sulle riforme per la competitività. E ´per questo motivo che io sostengo un bilancio a sostegno di tali ambiziosi i paesi europei che hanno spazio fiscale per gli investimenti. Mi è stato detto che e lottare per essa in sede di Consiglio europeo, come del resto il premier lo sa. È per questo che abbiamo proposto per il Portogallo e altri paesi a certe innovazioni del programma, dal pre-finanziamento, il cosiddetto top-up ad altri meccanismi che consentano paesi hanno meno spazio fiscale per contributi meno nazionale a beneficio quegli investimenti che sono Essenziale. Una delle priorità , che tra l´altro il primo ministro ha anche messo in evidenza molto nel Consiglio europeo, e sempre con il sostegno della Commissione europea sostiene il finanziamento dell´economia, in particolare delle Pmi. Quello che sta accadendo oggi in Portogallo e in altri paesi, soprattutto in Europa meridionale, è insostenibile. Le condizioni di accesso al credito rimangono troppo stringenti. Pertanto, la Commissione europea ha presentato proposte in collaborazione con la Banca europea per gli investimenti per la creazione di linee di credito che possono essere integrate da fondi comunitari. Quello che sta accadendo oggi in Portogallo, ma anche in Spagna, Italia e Grecia, è che le aziende con buoni bilanci, imprese competitive devono pagare il vostro credito di gran lunga più forte di aziende in altri paesi del Nord ugualmente competitivi o Europa centrale. Questo non è solo un´ingiustizia, è un malfunzionamento del mercato interno. E ´la prova che la politica monetaria non è quello di trasmettere attraverso i meccanismi stessi per l´economia reale. E ´un argomento di cui dobbiamo attirare l´attenzione della Banca centrale europea. Si tratta di un problema che richiede anche la Banca Unione, che per inciso il Portogallo ha sostenuto le formule più ambiziosi di quanto la Commissione ha proposto. Ed è ovviamente anche un problema che richiede correggere alcuni squilibri in Europa. Non possiamo farci illusioni che è con misure, come quelle ora presentato per rispondere a una situazione di emergenza, che questo problema verrà risolto. Ci deve essere una soluzione insieme, ma abbiamo anche prendere alcune misure a breve termine per ottenere attenzione su alcuni di questi investimenti in piccole e medie imprese. E qui viene il ruolo del prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, il bilancio europeo. Stiamo facendo di tutto per assicurare che i programmi siano attuati immediatamente prendere ai primi di gennaio. Siamo, credo, molto vicino l´accordo finale chiamato il Qfp, quadro finanziario pluriennale. Portogallo conterà nei prossimi anni, con quasi 20000000000 € a fondo perduto, più precisamente 19 600 milioni di euro per gli investimenti. Il Portogallo ha ottenuto un buon risultato aziendale, dove ancora una volta la Commissione ha avuto anche un ruolo di supporto, come hanno fatto i paesi più vulnerabili. Una situazione particolare è stato riconosciuto anche per le condizioni di erogazione dei fondi, con questi tassi di pre-finanziamento e co-finanziamento più generoso. E ´essenziale che questo denaro è ben speso. E oggi gran parte del nostro incontro era proprio per vedere come ci assicuriamo il sostegno della Commissione prossimo per il Portogallo per questi investimenti - che sono molti, quasi 20 miliardi è un sacco di soldi - sono ben utilizzati per migliorare la competitività l´economia portoghese. Sappiamo che il governo portoghese ha piani molto importante, cioè la creazione di una banca dati dedicata specificatamente ad esso - penso che sarà approvato molto presto, sarà ovviamente il primo ministro dire - per quei soldi, invece di denaro spesso affondato, o di denaro che viene dato, ma poi non possono essere riutilizzati, è utilizzato in prestiti alle imprese per l´economia produttiva per l´economia reale, che permette di riciclare questo finanziamento. Mi sembra un´ottima idea in effetti l´idea che ha ispirato alcuni altri paesi, e che la Commissione europea ha sostenuto. E Stamos anche lavorando per rafforzare l´Unione economica e monetaria. La priorità, come sapete, è la Banca Unione. Si tratta di una condizione essenziale perché ci sia la fiducia nei mercati finanziari e le banche riprendano le loro attività di prestito. Questo, lo ripeto è un requisito indispensabile per evitare la frammentazione del settore finanziario e dei mercati europei del credito. Siamo anche agendo con grande priorità a livello europeo per combattere la disoccupazione, quali sono i poteri della Commissione europea. Come sappiamo, la questione dell´occupazione e della lotta contro la disoccupazione è essenzialmente di competenza nazionale. Sono competenze politiche nazionali del mercato del lavoro sono i poteri nazionali le politiche attive del lavoro. Ci sono questioni di comitato. Ma abbiamo fatto tutto il possibile per creare nuovi strumenti, come l´iniziativa per l´occupazione giovanile, e quindi voglio qui, oggi, ancora una volta ribadire l´impegno a fornire supporto continuo per il Portogallo nella lotta contro la disoccupazione ea favore della politiche per promuovere l´occupazione e la formazione dei giovani, in particolare attraverso la rapida attuazione dell´iniziativa da parte della commissione per l´occupazione giovanile. Anche in questo caso, per concludere, un paio di mesi prima della fine del programma di aggiustamento, e prima di segnali incoraggianti che ho appena citato, non possiamo buttare via tutto. Sarebbe in effetti molto negativi per vari motivi, tutti i sacrifici fatti dai portoghesi nel corso degli anni, in quanto sono stati sprecati perché ora perdere l´insieme delle condizioni politiche e sociali per rendere il programma di aggiustamento. Tutte le valutazioni fatte finora dato il Portogallo con una nota positiva. Siamo molto vicino alla fine del programma. Penso che sia possibile tornare ai mercati Portogallo. Ma è necessario, infatti, investono anche nella fiducia, assicurando che le riforme siano sostenibili, mostrano gli investitori che il Portogallo onorerà pienamente i loro impegni. Signor Primo Ministro, Volevo ringraziare concludere zione il suo costante sostegno al progetto europeo. E ´stata una posizione di Portogallo da quando è arrivato (e anche prima della sua adesione alla Comunità economica europea) per i vari governi. C´è stato un consenso. Ma è in questi tempi difficili che vediamo la vera vocazione dei paesi europei. E ´facile essere pro-europea, quando tutto va bene, quando è solo per ottenere i soldi e non fare sacrifici. E ´più difficile dimostrare che la vocazione europea quando abbiamo queste grandi difficoltà future. E il primo ministro e il governo del Portogallo hanno dimostrato che la vocazione europea, sono una testimonianza che il Consiglio europeo in cui il Portogallo ha sostenuto le più ambiziose proposte di integrazione europea, di Unione di Banche per completare l´unione economica e monetaria, in quanto il sostenere il metodo comunitario, dal momento che il supporto per le proposte più ambiziose da parte della Commissione. E ´vero che non siamo sempre riusciti a garantire il sostegno di tutti gli Stati membri - hanno una Unione di 28 Stati membri - per queste proposte. Ma la verità è che il Portogallo ha la parte che sostiene una maggiore ambizione per l´Europa. Penso che questo è qualcosa che merita di essere evidenziato a suo tempo da molte volte avere dubbi circa il presente e il frutto del progetto europeo. Così ho voluto dire, signor Presidente del Consiglio, si può contare sul nostro appoggio, ora per l´intero collegio dei commissari è stato molto importante per ascoltarlo e ascoltare i suoi ministri, vedere la tua convinzione . Qui si va da Bruxelles a Lisbona - che ha tante decisioni difficili da prendere - confortato dal sostegno che questa istituzione è che è la Commissione europea. Supportano anche chiedendo un supporto che deve essere basata su criteri oggettivi, ma un supporto che si guadagna in base a notai sacrifici che ha fatto il Portogallo. Grazie.  
   
   
IL COMMISSARIO BORG DIBATTITI EUROPA CON I CITTADINI MALTESI  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - Il dibattito sul futuro dell´Europa è in arrivo a Malta di domani, 7 novembre 2013 . Commissario Tonio Borg terrà Dialogo dei cittadini "presso l´Hotel Phoenicia , Floriana, tra cui membri del Parlamento europeo, rappresentanti di Ong, sindaci, amministratori locali e studenti . " Dopo quasi 10 anni di adesione all´Ue, t egli maltesi hanno molto da dire per l´Unione europea per il suo futuro ", ha detto il commissario Borg, commissario europeo per la Salute. "Mentre sono incoraggiato a vedere che le persone maltesi apprezzano il loro posto nella Ue , sono consapevole di avere preoccupazioni in settori quali la migrazione e il futuro dell´Unione europea. Dialogo di domani è la possibilità di ascoltare le opinioni della gente e le aspettative su questioni di politica europea. " Dialogo Questo cittadini di Malta fa parte di una serie di eventi che ha continuato per tutto il 2013, l´Anno europeo dei cittadini. Dibattiti più piccoli hanno già avuto luogo in tutta Malta e Gozo nelle scorse settimane. Queste si sono svolte in collaborazione con il comitato direttivo Ue-malta e Action Committee (Meusac). Il dialogo sarà moderato da Herman Grech (Responsabile Media, Times of Malta) e riguarderà settori come i diritti dei cittadini e il futuro dell´Europa. Il dibattito si svolgerà il 7 Novembre 17:00-19:00 presso l´Hotel Phoenicia a Floriana. Sig. Martin Bugelli, capo della rappresentanza della Commissione europea a Malta, e il dottor Peter Agius, capo dell´Ufficio informazioni del Parlamento europeo a Malta, completeranno il quadro. Il dibattito potrà essere seguito in diretta via streaming web . I cittadini di tutta Europa possono partecipare anche via Twitter utilizzando l´hashtag # Eudeb8.  
   
   
COREA DEL SUD - VERTICE UE SURPLUS DI 1,0 MILIARDI DI EURO NEL COMMERCIO DI BENI CON L´EU28 LA COREA DEL SUD NELLA PRIMA METÀ DEL 2013  
 
 Lussemburgo, 7 novembre 2013 - Durante l´ultimo decennio, le esportazioni della Eu28 uno per la Corea del Sud sono più che raddoppiati, da 17700000000 € nel 2002 a un picco di 37,8 miliardi di euro nel 2012. Le importazioni del Eu28 dalla Corea del Sud sono aumentate più moderatamente da 24,7 miliardi a 38,0 miliardi di euro, e rimangono al di sotto del picco di 41,7 miliardi registrati nel 2007. Se il Eu28 ha registrato un deficit commerciale con la Corea del Sud , tuttavia, egli gradualmente diminuita dal 2006, da 18,1 miliardi di chiudere per bilanciare (-0,2 miliardi) nel 2012. Nel corso dei primi sei mesi del 2013, le esportazioni dalla Eu28 per la Corea del Sud sono rimasti pressoché invariati rispetto ai primi sei mesi del 2012, circa € 18500000000, mentre le importazioni sono diminuite da 19,8 miliardi a 17,7 miliardi. Come risultato, il deficit commerciale di 1,4 registrato nel primo semestre del 2012 miliardi trasformata in un piccolo surplus di 1,0 miliardi di euro nel primo semestre del 2013. La Corea del Sud è stato il 10 ° partner commerciale della Eu28 , che rappresentano poco più del 2% del commercio estero totale di un bene dello Eu28 . In occasione della missione 7 ° Summit Unione europea - la Corea del Sud , che si terrà a Bruxelles l´8 novembre 2013, Eurostat, l´Ufficio statistico dell´Unione europea , dati questioni sul commercio e gli investimenti tra la Corea Sud e l´ Ue . Germania, Regno Unito e Francia hanno raggiunto più del 60% delle esportazioni verso la Corea del Sud P f gli Stati membri della Eu28 , la Germania (7,0 miliardi di euro o 38 % delle esportazioni dell´Ue) è stato di gran lunga il più grande esportatore di Corea del Sud nei primi sei mesi del 2013, seguiti dal Regno Unito (2,6 miliardi di euro pari al 14%) della Francia (1,8 miliardi o 10%) e di Italia (1,8 miliardi o 9%). La Germania (3,6 miliardi di euro o il 20% delle importazioni Ue), è stato anche il principale importatore, seguito dalla Slovacchia (1,9 miliardi o 11%), il Regno Unito (1,6 miliardi di euro o 9%) e la Francia (1,5 miliardi di euro o 8%). I più grandi deficit con la Corea del Sud sono stati registrati in Slovacchia (-1,9 miliardi), in Polonia (-0,9 miliardi) e Repubblica Ceca (-0,6 miliardi), e il più grande surplus in Germania (+3,4 miliardi) e il Regno Unito (1,0 miliardi).  
   
   
L´UNIONE EUROPEA RAFFORZA IL SUO SOSTEGNO ALLO SVILUPPO E ALLA SICUREZZA IN NIGER  
 
Bruxelles, 7 novembre 2013 - La sicurezza alimentare, settori sociali, la rete stradale e la sicurezza interna e la stabilità sono le quattro aree in cui l´assistenza allo sviluppo da parte dell´Unione europea in Niger si concentrerà nel periodo 2014-2020. Egli ha annunciato il commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, sulla vostra visita oggi (6 novembre) a Niamey (Niger). L´ammontare dei fondi concessi al paese per i prossimi sette anni è di € 542.000.000, previa approvazione finale da parte del Consiglio e del Parlamento europeo. Questa visita in Niger è parte della missione congiunta regionale (Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad) che il Commissario ha fatto dal 5 al 7 Novembre 2013 insieme al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, il presidente Unione Africana, Dlamini Zuma, presidente della Banca Mondiale Jim Yong Kim, presidente della Banca africana di sviluppo, Donald Kaberuka, e il rappresentante speciale dell´Unione europea per la regione del Sahel, Michel Reveyrand de Menthon. In questa occasione, il commissario europeo Andris Piebalgs ha dichiarato: "Gli interventi dell´Ue in Niger nel quadro delle priorità del Niger nella governance, a favore di una migliore infrastruttura stradale tra le diverse regioni del paese per sostenere la sicurezza dei beni e delle persone, la sicurezza alimentare e la crescita sostenibile ed equa ". Commissario Piebalgs spettacoli, con questa visita, la volontà dell´Unione europea a ratificare i principi di coerenza e di coordinamento degli aiuti nell´ambito delle strategie del Sahel sviluppati dall´Ue, l´Onu e la Banca mondiale, che si distinguono l´importanza del rapporto tra sicurezza e sviluppo nella regione. Durante questa visita, il commissario Piebalgs si incontreranno con il presidente del Niger, Mahamadou Issoufou, che hanno confermato la loro partecipazione alle Giornate europee dello sviluppo che si terrà a Bruxelles il 26 e 27 novembre. Inoltre, i Piebalgs Commissario firmano quattro accordi di finanziamento di un addendum a un progetto esistente, per un importo di € 181.000.000 - questi programmi affrontano direttamente le numerose sfide in Niger: sicurezza, sviluppo, sicurezza alimentare. (Maggiori informazioni nella sezione "Contesto").  
   
   
FONDI UE, CON DISTRICT UNA VIA EUROPEA PER L´INNOVAZIONE  
 
| Firenze, 7 novembre 2013 – Sarà la strategia della Smart specialisation a segnare la linea di continuità fra l´attuale periodo di programmazione dei fondi europei e la nuova fase 2014-2020. A delineare questa strategia, che punta allo sviluppo economico attraverso il supporto mirato alla ricerca e all´innovazione e che sarà al centro della nuova programmazione voluta dalla Commissione Ue, sono anche le esperienze realizzate dalle regioni europee partner della Toscana nel Mini-programma europeo "Interreg Iv District +". Se n´è parlato oggi al Cenacolo di Fuligno, a Firenze per l´evento conclusivo del programma, nel corso dell´incontro "Costruire un ponte per unire l´attuale e il futuro periodo di programmazione", organizzato dalla Regione Toscana con la partecipazione dei principali responsabili della stesura dei programmi dei fondi ftrutturali delle regioni partner coinvolte nel progetto (Vastra Gotalands - Svezia, Bassa Slesia - Polonia, Sassonia - Anhalt - Germania, Contea di Brasov – Romania, West Midlands – Regno Unito). L´incontro ha permesso un confronto e scambi di idee ed esperienze sui principali contenuti dei prossimi programmi operativi regionali, concentrandosi sulla capacità della cooperazione territoriale di tradurre gli obiettivi di Europa 2020 in strategie operative nazionali e regionali.  
   
   
FVG, FINANZIARIA 2014: SERRACCHIANI, OCCORRE CAMBIO DI MENTALITÀ  
 
Udine, 7 novembre 2013 - "Siamo di fronte a un bilancio per molti aspetti straordinario, che costringe tutti, non solo la Regione ma anche le parti sociali, a un approccio diverso, a un cambio di mentalità". Lo ha detto la presidente Debora Serracchiani illustrando questo pomeriggio a Udine, assieme all´assessore alle Finanze Francesco Peroni, la bozza della legge Finanziaria 2014 ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria. La Finanziaria deve infatti tener conto, ha sottolineato la presidente, della riforma della contabilità pubblica, che dispiegherà i suoi effetti da qui al 2016, a cui si aggiunge il calo delle risorse e la disponibilità effettiva degli spazi di spesa imposti dal patto di stabilità. Rispetto al recente passato, dunque, il bilancio regionale sarà definito in due tempi distinti: la Finanziaria è solo una prima tappa di un processo che si concluderà a metà del prossimo anno. Come ha ricordato l´assessore Peroni, l´avanzo di bilancio 2013 potrà essere iscritto nei documenti contabili solo dopo la certificazione della Corte dei Conti, a metà del prossimo anno, mentre gli spazi di spesa dovranno essere negoziati dalle Regioni autonome con il Governo, un percorso che si concluderà presumibilmente in estate. "Tuttavia già nella Finanziaria - ha detto la presidente - abbiamo evitato la logica dei tagli lineari, privilegiando le priorità e avviando una sostanziale riqualificazione della spesa pubblica". Soprattutto sono stati già "messi in sicurezza", segnando un netta discontinuità rispetto al passato, alcuni comparti fondamentali del bilancio, senza attendere le variazioni di metà 2014: ammortizzatori sociali, Trasporto pubblico locale, accesso al credito per le imprese, cultura. La riduzione delle capacità di spesa impone anche di aprire, ha detto la presidente, "una stagione delle riforme, che ci permetta di impostare quella che sarà la Regione nei prossimi anni, attraverso un dialogo con le parti sociali". Due le grandi riforme indicate da Debora Serracchiani: sanità e assetto istituzionale.  
   
   
CIG. ZAIA: L’ITALIA NON RIDE, MA IL VENETO NON STA MEGLIO  
 
Venezia, 7 novembre 2013 - “Nel mese di settembre sono state concesse in Veneto circa 6,8 milioni di ore di cassa integrazione guadagni (cig), che rappresentano l’8% delle ore autorizzate a livello nazionale. Rispetto al mese precedente, in Veneto si osserva un aumento (+17%), valore che a livello nazionale è del 13%. Anche se il confronto congiunturale risente della forte stagionalità del fenomeno, il dato di fatto è che se l’Italia non ride, il Veneto non sta certo meglio”. A dirlo è il presidente della Regione Luca Zaia, citando i dati ufficiali sulla cassa integrazione elaborati dalla Direzione Sistema Statistico Regionale nell’ultimo Bollettino sullo scenario economico, a fronte dei dati tendenziali di ottobre diffusi oggi dall’Inps. Nel periodo maggio-settembre in Veneto si registra un aumento del 4,5% delle ore di cig autorizzate rispetto allo stesso periodo del 2012, dovuto quasi unicamente alla gestione straordinaria, anche se a livello nazionale è stato registrato un calo (-10%). Per quanto riguarda la distribuzione provinciale, nel mese di settembre il maggior numero di ore di cig è stato concesso in provincia di Verona e di Padova (1,3 milioni) e, a seguire, in provincia di Venezia (1,2 milioni). “Inoltre, anche se i dati indicano una diminuzione dei trattamenti di cassa integrazione e di mobilità in deroga – aggiunge Zaia - per evitare tensioni sociali è necessario comunque che il Ministero garantisca il rifinanziamento a livello nazionale degli ammortizzatori in deroga. Il solo fabbisogno del Veneto è stimato in 240 milioni per il 2013”. “In ogni caso – conclude - continuiamo ad assistere alla diffusione di dati preoccupanti, dai quali facciamo fatica a intravedere quella ripresa, peraltro ancora debolissima, che il governo annuncia ogni giorno. Complessivamente, nel primo semestre 2013 si contano in Veneto 5.900 persone inserite nelle liste di mobilità, il 41% in più del primo semestre dell´anno scorso. La situazione, con Electrolux e altri casi, è destinata a peggiorare. Per poter intervenire in maniera più incisiva su lavoro e produzioni sarebbero sicuramente utili i 30 miliardi di risparmio nella spesa pubblica conseguibile se si applicassero i costi standard. E lo faremmo ancora meglio, con la serietà e la competenza tecnica che ci è sempre stata riconosciuta a livello nazionale, se potessimo usare qui da noi il residuo fiscale attivo di 21 miliardi che il Veneto vanta nei confronti dello Stato”.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, IN FINANZIARIA ATTENZIONE PER LE AUTONOMIE  
 
Udine, 7 novembre 2013 - Nel corso dei lavori del Cal-consiglio delle Autonomie Locali, ieri a Udine, la parte dello schema di disegno di legge Finanziaria regionale per il 2014 inerente gli Enti locali è stata illustrata dall´assessore a Funzione Pubblica, Autonomie locali, Coordinamento delle Riforme Paolo Panontin. A tale proposito, Panontin ha espresso piena disponibilità a sostenere in sede di Giunta regionale l´esigenza di poter rispondere alle aspettative del sistema delle autonomie, pur nella consapevolezza delle difficoltà oggettive del Bilancio regionale. E ha auspicato che nella stesura definitiva del disegno di legge Finanziaria per il 2014, la riduzione dei trasferimenti alle autonomie locali, ipotizzata dallo schema di disegno di legge per il prossimo esercizio finanziario, venga riequilibrata rispetto agli altri settori di spesa dell´Amministrazione. Ciò, in attesa di poter conoscere l´entità dei trasferimenti che la Regione potrà erogare in occasione della manovra di assestamento del Bilancio. Ieri è stato sottoposto al Cal-consiglio delle Autonomie Locali lo schema di disegno di legge Finanziaria regionale per il 2014, ed è stato approvato a larga maggioranza (13 voti a favore e tre astensioni). A presentare i contenuti della manovra sono stati, nel suo complesso, l´assessore regionale a Finanze, Patrimonio, Coordinamento e Programmazione politiche economiche e comunitarie Francesco Peroni e, per quanto attiene al sistema delle autonomie, l´assessore regionale a Funzione pubblica, Autonomie locali, Coordinamento delle Riforme Paolo Panontin. Come ha specificato l´assessore Peroni, la legge Finanziaria per il 2014, che sarà approvata venerdì dalla Giunta regionale, non è esaustiva della manovra di bilancio dell´Amministrazione per il prossimo anno. Manovra, che si completerà, per quanto attiene agli investimenti, con l´assestamento di Bilancio previsto per la metà del 2014. Infatti, mentre la Regione deve già fare i conti con le minori entrate rispetto ai trasferimenti da parte dello Stato, per complessivi 220 milioni di euro, la sua capacità finanziaria sarà condizionata anche dalla riduzione degli spazi finanziari, che è stimata in altri 220 milioni di euro. E anche dal fatto che la definizione degli spazi di spesa consentiti dallo Stato all´Amministrazione avverrà nel 2014. La legge Finanziaria per il prossimo esercizio di bilancio è dunque stata concentrata sulle spese indifferibili, anche se essa prevede già i segnali del rilancio, in senso innovativo, e di riqualificazione della spesa. Si è puntato innanzitutto, ha commentato Peroni, a limitare il danno arrecato dalla riduzione delle disponibilità alle funzioni essenziali, salvaguardando così quelle inerenti la scuola, la sanità, la famiglia, il sociale, gli ammortizzatori sociali, gli strumenti anticrisi. È anche stata posta un´attenzione diversa, rispetto al passato, per l´ambiente, considerato in una logica maggiormente sensibile alla prevenzione dei dissesti. Ciò, anche attraverso maggiori finanziamenti per la protezione civile. Nel contempo, ha aggiunto Peroni, è stata ripudiata la logica del taglio lineare delle assegnazioni: piuttosto sono state individuate le priorità da sostenere. Inoltre, la Finanziaria interverrà con metodi innovativi nella filosofia di talune funzioni. Per esempio nel settore della cultura, nel quale sono state incrementate le risorse, saranno ripensate le modalità di spesa. Attenzione sarà posta dalla Finanziaria anche al mondo della formazione e della conoscenza: sono infatti state confermate al settore universitario e al mondo della scuola le risorse assegnate nel precedente esercizio.  
   
   
SINDACO NEW YORK, CALDORO: CONTENTO PER ELEZIONE BILL DE BLASIO  
 
Napoli, 7 novembre 2013 - "Sono contento per l´elezione a sindaco di New York di Bill de Blasio. Ha origini campane che rivendica con orgoglio.” Lo sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Ho sentito il sindaco di Sant’agata de´ Goti Carmine Valentino. Il primo cittadino ha già invitato nella sua terra, affascinante ed accogliente, il cittadino onorario Bill de Blasio. Raccolgo l´invito del sindaco per trovare una occasione di incontro, in particolare perché sono molto incuriosito dal successo della sua piattaforma politica”, conclude il presidente.  
   
   
VILLA UMBRA: 11 NOVEMBRE SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO SU RAZIONALIZZAZIONE DELLA SPESA NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Perugia, 7 novembre 2013 - Le novità normative introdotte dalla legge di conversione n.125 del 30 ottobre 2013, del Decreto Legge n. 101 del 31 agosto del 2013, recante "Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione della spesa nelle Pubbliche Amministrazioni e nelle società partecipate", saranno oggetto di un seminario al quale interverrà il direttore generale della Funzione Pubblica, Maria Barilà, che si terrà nella sede della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, lunedì 11 novembre alle ore 9. A renderlo noto è l´Amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, che sul tema ha partecipato ad un incontro con il ministro Giampiero D´alia, nel corso del quale è stato evidenziato come la finalità della norma sia quella di fare chiarezza sul settore della Pubblica amministrazione, con l´intento di farlo ritornare ad essere efficace e competitivo per essere il motore principale della ripresa del nostro Paese. Nel corso del seminario in programma l´11 novembre saranno approfonditi vari temi come il taglio alle consulenze esterne che fissa un tetto di spesa dell´80 per cento del 2013 per l´anno 2014 e del 75 per cento del 2014 per il 2015, con controllo diretto almeno una volta all´anno e denuncia alla Corte dei Conti nel caso di irregolarità, le modifiche in tema di assunzioni, ovvero il divieto assoluto di assunzione per le aree in soprannumero di organico, con ricorso al prepensionamento secondo la legge Fornero per dare spazio a nuove leve, con indicazione precisa di stop nel caso in cui entro il 31 dicembre 2013 non vengano rispettate le regole di "spending review". Possibilità, inoltre, di mobilità agevolata verso il Ministero della Giustizia con passaggio diretto a domanda. Inoltre, si farà chiarezza sui contratti a tempo determinato e lo stop al precariato nel pubblico impiego per il quale si prevede l´ingresso solo con contratto a tempo indeterminato mentre le altre forme contrattuali vengono previste solo per situazioni eccezionali e temporanee, e l´introduzione del limite alla pratica per i dirigenti pensionati, per i quali non è possibile l´insediamento di un incarico con il cumulo del trattamento economico, così come non è prevista alcuna buonuscita straordinaria per i manager pubblici.  
   
   
VARESE - I DATI SULLA CASSA INTEGRAZIONE  
 
Varese, 7 novembre 2013 – Nei primi nove mesi dell’anno, in provincia di Varese sono cresciute le ore di cassa integrazione, altro segnale delle difficoltà complessive del sistema economico. Secondo l’analisi dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio, disponibile sul sito statistico dell’ente, tra gennaio e settembre 2013 la cassa integrazione ha accumulato 31.567.561 ore, con una crescita del 16,6% rispetto a 27.080.282 ore dello stesso periodo dell’anno precedente. Una crescita che ha riguardato soprattutto la cassa straordinaria (+55,5%) e in misura minore quella in deroga (+5,2), il cui rallentamento è però fittizio, dovuto in larga parte al mancato rinnovo fino ad agosto dei fondi per tale istituto. È risultata, invece, quasi stazionaria la cassa integrazione ordinaria (+0,7%). L’analisi temporale rivela come, dopo il picco di maggio (4.343.997 ore) e la discesa nel trimestre giugno-agosto, a settembre i dati relativi alla cassa integrazione complessiva siano ritornati ad aumentare. E questo soprattutto per lo sblocco amministrativo delle risorse destinate alla cassa in deroga. I settori più colpiti sono l’industria meccanica, con una crescita del 20,9% delle ore autorizzate nel confronto tra i primi nove mesi dell’anno scorso e di quest’anno, e poi il tessile, che sebbene abbia registrato una diminuzione del 24,2% tra 2012 e ’13 continua a contare per il 17,7%, e la chimica con il 15,2% del monte ore. Considerando, poi, le singole province, Varese si trova al terzo posto in Lombardia nella poco invidiabile classifica per numero di ore cassa integrazione autorizzate, subito dopo Milano e Brescia e davanti a Bergamo.  
   
   
CRISI: LE DONNE RISPONDONO CON L´IMPRESA, +4MILA IN 12 MESI  
 
Roma, 7 novembre 2013 -Donne protagoniste nel rispondere alla crisi con le armi del business. Delle 6.140 imprese in più che, tra settembre del 2012 e settembre di quest´anno, si sono aggiunte alla base imprenditoriale del paese, ben 3.893 (il 63%) hanno infatti a capo una o più donne, spesso scese in campo per darsi da sole quel lavoro che non trovano. E lo hanno fatto scegliendo in modo massiccio una forma giuridica ‘matura’ come la società di capitale (+9.789 unità nei dodici mesi, con un ritmo di crescita pari al 4,5%) a scapito della più semplice, ma più fragile, impresa individuale (-6.627 unità). I settori in cui le imprenditrici ‘rosa’ hanno cercato preferibilmente spazio sono stati quelli del turismo (cresciuto di 4.850 attività, ben oltre l’intero saldo del periodo) e dei servizi finanziari (+1.393 attività, pari ad una crescita-record del 5,3%). Oltre la metà della crescita delle imprese femminili si concentra nelle regioni del Centro-italia (+2.380 unità, il 63% del saldo totale), mentre il Nord-est è l’unica area a veder diminuire il numero di imprese guidate da donne (-291). Alla fine di settembre di quest’anno, le imprese femminili registrate presso le Camere di commercio erano 1.431.167, il 23,6% sul totale. In termini relativi, l’incremento rilevato nei dodici mesi presi in esame corrisponde a un tasso di crescita dello 0,27%, quasi triplo rispetto alla crescita media del totale delle imprese italiane nel periodo (0,10%). Questi, in sintesi, i dati dell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-infocamere, diffusi in occasione della sesta edizione “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, l´appuntamento annuale in favore dell´imprenditoria femminile, promossa da Unioncamere in collaborazione con le Camere di commercio e i Comitati per la promozione dell´imprenditoria femminile. “Il Paese, in questo momento, ha un estremo bisogno di tutte le sue migliori energie – ha detto il Presidente diUnioncamere, Ferruccio Dardanello - e la risposta che le donne stanno dando alla crisi con il loro impegno nel fare impresa è un fatto che ci rassicura sul futuro dell’Italia. Abbiamo bisogno di persone che credano in se stesse, che abbiano una visione del loro domani e che si impegnino a realizzarlo mettendo insieme le forze, come accade spesso nelle imprese femminili. Nonostante tutto, le opportunità ci sono, soprattutto in settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura, i servizi alla persona: per in nostro Paese questi sono veri e propri giacimenti di ricchezza ancora da scavare e da mettere a frutto. I dati ci dicono che le donne, probabilmente, lo hanno capito e si stanno dando da fare. E’ nostro dovere creare le condizioni per sostenerle, in particolare con politiche del credito attente alle loro esigenze.” Il Giro d´Italia delle donne che fanno impresa - Iv edizione Quest´anno il roadshow avrà come filo conduttore il rapporto tra imprenditoria femminile e turismo, visto come macro-settore che attraversa l´artigianato, il Made in Italy, l´enogastronomia e l’economia sostenibile. Obiettivo, quello di evidenziare le opportunità che il turismo offre alle donne per contribuire al rilancio dell’economia italiana in veste di imprenditrici. Un ruolo già particolarmente sviluppato visto che, considerando la filiera allargata del settore turistico, ben oltre il 27% di tutte le imprese che vi operano sono a guida femminile. Nove i territori che nel mese di novembre ospiteranno workshop, convegni e incontri di tutorship. Dopo Napoli, l’iniziativa toccherà Monza, Stresa, Nuoro, Livorno, Brindisi, Trento, Forlì-cesena, per concludersi a Latina il 30 novembre. Il programma completo delle iniziative è disponibile all’indirizzo www.Imprenditoriafemminile.camcom.it Restringendo l’osservazione al comparto turistico in senso stretto, i dati indicano che alla fine del settembre scorso le imprese rosa erano 158.442, corrispondenti all’11% del totale delle imprese femminili. In particolare, le imprese femminili del turismo sono concentrate nel comparto della ristorazione, dove operano 115.660 imprese ‘rosa’ (il 73% del totale). Di queste, 46.262 (quasi il 40%) nei servizi di ristorazione e somministrazione di cibo anche da asporto e 6.645 (pari a oltre il 5%) nelle gelaterie e pasticcerie. Segue, per numerosità, il comparto dell’ospitalità con 17.111 imprese femminili (il 10,8% di tutto il turismo ‘rosa’), di cui 9.752 (il 57%) negli alberghi e 5.997 (il restante 35%) nelle altre forme di alloggio come B&b, affittacamere e residence. Chiudono le 6.659 imprese che offrono servizi di intermediazione turistica, tra cui agenzie di viaggio e tour operator, 5.500 imprese per servizi di accompagnamento turistico legate ad attività creative, artistiche sportive di intrattenimento e divertimento; 2.389 imprese femminili impegnate nel "turismo congressuale" e 1.780 stabilimenti balneari. Il bilancio dell´imprenditoria femminile negli ultimi 12 mesi La distribuzione geografica delle imprese femminili nel 2013 si conferma concentrata nel Sud e Isole. Il Molise con il 29,69%, l’Abruzzo con il 27,82%, la Basilicata con il 27,66% sono le regioni con il più alto tasso di femminilizzazione anche se si nota un lievissimo incremento, nell’ultimo anno, della componente femminile nel centro – nord, tradizionalmente meno vocato al mettersi in proprio delle donne. Chiudono la classifica: l’Emilia Romagna (20,92%), il Trentino (20,81%) e la Lombardia (20,48%). Il confronto tra gli stock nei dodici mesi presi in esame evidenzia una crescita apprezzabile in termini assoluti delle imprese femminili in Lombardia (+1.915), nel Lazio (+1.538 imprese), e Toscana (+868); di contro, le riduzioni più sensibili nel numero delle imprese si registrano in Liguria (-448), in Puglia (-266) e in Friuli (-179). In termini percentuali, gli incrementi più significativi nel periodo sono stati quelli del Lazio (+1,07%), della Lombardia (+0,99%) e della Toscana (+0,86%); all’opposto, le contrazioni più apprezzabili dell’imprenditoria rosa si registrano in Valle d’Aosta (-2,44%), Liguria (-1,09%) e Friuli Venezia Giulia (-0,69%). Roma è la città con il più elevato numero di imprese femminili in valore assoluto (100.457 nel 2013 e 99.130 nel 2012), seguita da Napoli (68.503 nel 2013) e da Milano (68.337). Dai dati provinciali, si possono poi cogliere le variazioni nelle diverse realtà. In termini assoluti la crescita maggiore si registra a Roma (+1.438 imprese nei dodici mesi), a Milano (+1.376) e a Napoli (+425). In termini relativi, la componente femminile dell’imprenditoria locale appare più dinamica nelle provincie di Novara (+2,60%), Prato (+2,52%) e Pescara (+2,14%); le contrazioni più consistenti si registrano, nuovamente, ad Enna (-5,22%), Sondrio (-2,75%) e Aosta (-2,44%). Osservando l’economia al femminile dal punto di vista dei settori, a crescere di più negli ultimi dodici mesi in termini assoluti sono stati i servizi di alloggio e ristorazione (+3.611 imprese), le attività finanziarie e assicurative (+1.393) e il noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+1.239). Le contrazioni più significative hanno riguardato l’agricoltura (-10.491 imprese, in linea con l’assestamento strutturale del settore in corso da oltre un decennio) e le attività manifatturiere (-552 unità). La spiccata vocazione femminile per il terziario è confermata dai tassi di femminilizzazione particolarmente elevati che si rilevano nelle attività dei servizi delle agenzie di viaggio (37,98%), dell’ alloggio (35,16%) e delle attività dei servizi di ristorazione (32,04%). Dal punto di vista dell’organizzazione d’impresa, il tessuto imprenditoriale femminile continua ad essere caratterizzato dalla prevalenza di ditte individuali (il 59,7% contro poco più del 54% dell’universo imprenditoriale); le società di capitali femminili, invece, pur dimostrando una forte dinamica positiva (+4,5% nei dodici mesi considerati) rappresentano ancora una percentuale minore di tutte le imprese femminili (il 15,7%) rispetto a quanto avviene per il totale delle imprese (dove le società di capitale rappresentano il 23,9%). Infine, quanto alla componente giovanile, a fine settembre scorso le imprese femminili a titolarità ‘under 35’ erano 176.084, distribuite prevalentemente in Campania (nel 13,5% dei casi), in Lombardia (12,4%) e in Sicilia (10,4%). Le imprese giovanili ‘in rosa’ operano prevalentemente nel commercio all’ingrosso (31%), nell altre attività dei servizi (11,4%) e nei servizi di alloggio e ristorazione (11,2%). Rispetto al settore di appartenenza, l’incidenza delle imprese femminili giovanili sul totale delle ‘under 35’ è più alta nei settori delle altre attività dei servizi (59,9%), sanità e assistenza sociale (56,4%), istruzione (45,9%), alloggio e ristorazione (33,9%).  
   
   
VALLE D’AOSTA: PRIMA RIUNIONE DEL GRUPPO DI LAVORO PER LA RIDISTRIBUZIONE DELLE ECCEDENZE ALIMENTARI  
 
Aosta, 7 novembre 2013 - Si è riunito per la prima volta, martedì 5 novembre, nella sede dell’Assessorato della sanità ad Aosta, il Gruppo di lavoro interistituzionale per la ridistribuzione delle eccedenze alimentari, la rigenerazione e la ridistribuzione di altre tipologie di beni e materiali riciclabili, organismo voluto dal Governo regionale e recentemente costituito attraverso una deliberazione di Giunta per contribuire a contrastare le pesanti ricadute della crisi sulle condizioni di vita dei cittadini valdostani, in particolare delle fasce di popolazione più vulnerabili. Il Gruppo è composto da rappresentanti di tre Assessorati – oltre l’Assessorato della sanità, salute e politiche sociali, che ne garantisce il coordinamento attraverso la Struttura politiche sociali, anche quello del territorio e ambiente e dell’istruzione e cultura – dal coordinatore del Piano di Zona, quale figura di raccordo tra Comune di Aosta, Celva e Regione, e da esponenti dell’Azienda Usl, del Csv, della Caritas e del Banco Alimentare. Ambito di rilevanza nel quale il Gruppo si propone di intervenire, in termini di risparmio e di ridistribuzione delle risorse, è quello delle eccedenze alimentari, in particolare del fresco in scadenza e dei pasti caldi, così come anche nella ridistribuzione e nel reimpiego di altri beni - abbigliamento, calzature, arredamento, ausili - e materiali - ferro, legno, alluminio, plastica... Ad indirizzare e orientare l’avvio dei lavori, sulla base dei rispettivi ruoli e ambiti di competenza e nel perseguimento di obiettivi concreti e prioritari, sono intervenuti ieri l’Assessore Antonio Fosson, l’Assessore Luca Bianchi e l’Assessore Joël Farcoz. “Con questa iniziativa – ha sottolineato l’Assessore Fosson – l’Amministrazione regionale si pone in un’ottica di sussidiarietà e di coinvolgimento di tutti i soggetti del territorio, sia pubblici che privati, per ottimizzare gli interventi e rinforzare le iniziative già in essere, come quelle della Caritas e del Banco Alimentare”. “E’ un’iniziativa alla quale intendiamo dare anche un forte significato culturale – ha aggiunto l’Assessore Bianchi - in quanto promuove pratiche, quali quelle del recupero delle eccedenze e della diminuzione degli sprechi, che devono diventare abituali presso tutti i cittadini”. E l’Assessore Farcoz ha rimarcato che il progetto “ha anche una forte valenza educativa, poiché è nostra volontà sensibilizzare e coinvolgere anche i piccoli utenti delle mense scolastiche nelle azioni finalizzate a non sprecare gli alimenti”. Alla fine dei lavori, il Gruppo ha condiviso con i tre Assessori presenti le metodologie di lavoro, la necessità di effettuare una ricognizione preliminare dei beni alimentari recuperabili all’interno delle mense scolastiche e delle mense per i dipendenti dell’ospedale e di coinvolgere nel progetto anche l’Associazione degli albergatori Valle d’Aosta – Adava.  
   
   
VCO - CONVEGNO "DONNE PER LA SOSTENIBILITÀ"  
 
Verbania, 7 novembre 2013 - “Donne per la sostenibilità” è il titolo della terza tappa del Giro che quest’anno è dedicato alla valorizzazione della filiera femminile del turismo quale mezzo per far crescere le imprese e l´imprenditorialità in Italia. Giovedì 14 novembre prossimo si tiene a Stresa la terza tappa del "Giro d’Italia delle donne che fanno impresa", promossa da Unioncamere in collaborazione con le Camere di Commercio e i Comitati per la promozione dell´imprenditoria femminile, partito da Napoli il 6 novembre scorso. La sesta edizione del Giro ha come filo conduttore il turismo e i settori che ruotano intorno ad esso, ed è per questa ragione che l’organizzazione dell’incontro è gestita in loco dai comitati in collaborazione con Lago Maggiore Meeting Industry. La tappa del roadshow che si tiene al Regina Palace Hotel di Stresa ha per titolo “Donne per la sostenibilità” in quanto il Lago Maggiore per primo in Italia si è posto l’obiettivo di proporre meeting e congressi eco sostenibili. Le donne coinvolte - imprenditrici e rappresentanti del sistema territoriale - parleranno dunque di sostenibilità e porteranno la propria esperienza in relazione ai temi del turismo, della responsabilità sociale e del cibo. Un appuntamento che consente di assaporare le bellezze e le opportunità che la destinazione può offrire e per avere un “assaggio” dei Green Meeting. L’iniziativa si svolge infatti nell’ambito di un progetto di cooperazione transfrontaliera Italia–svizzera denominato “Lago Maggiore Meeting Industry: Green Meeting by the blue waters´ lake” che coinvolge gli enti di promozione turistica dell’area che si affaccia sul Lago Maggiore, il Lago d’Orta, Novara e il territorio di Varese e Locarno. Obiettivo: comporre una filiera di operatori che, aderendo ad un codice di comportamento elaborato sulle migliori esperienze internazionali, garantiscano al cliente finale un evento realizzato nel rispetto dell’ambiente. Tra gli interventi, quello di due esponenti di Lago Maggiore Social, la rete delle imprese socialmente responsabili del Verbano Cusio Ossola, nata nel 2012 per iniziativa della Cdc per lo sviluppo della responsabilità sociale d´impresa a livello territoriale come condizione per uno sviluppo equilibrato e sostenibile oltre alla valorizzazione del contributo dei singoli partecipanti alla creazione di capitale sociale, benessere e sviluppo economico del territorio. Lago Maggiore Meeting Industry è lieto di ospitare l’incontro e di sostenere Unioncamere e il sistema camerale italiano impegnati da anni nella promozione della cultura imprenditoriale femminile.  
   
   
TRENTO, VIOLENZA SULLE DONNE: L´IMPORTANZA DELLA RETE E IL CONTRIBUTO DEL TEATRO  
 
Trento, 7 novembr e2013 - Assistenti sociali, forze dell´ordine, operatori della sanità: sono oltre 250 le persone che hanno partecipato, nelle scorse settimane, al percorso formativo centrato sul tema della violenza contro le donne organizzato dal Servizio politiche sociali della Provincia in collaborazione con il consorzio dei comuni. Oggi pomeriggio, alla sala della Cooperazione, il momento finale del confronto: lo spunto iniziale, alcuni testi dello spettacolo teatrale di Serena Dandini, "Ferite a morte", letti sul palco, oltre che dalla stessa Dandini, da Maura Misiti, ricercatrice Cnr coautrice del lavoro, dalle attrici Lella Costa, Rita Pelusio, Giorgia Cardaci, Orsetta De Rossi, ma anche da alcuni operatori del settore, Anna Rita Sonna, assistente sociale, Barbara Lunardelli, agente di quartiere di Trento, Simona Sforzin, medico, Carla Galluccio, ispettore della Polizia di Stato, Andrea Oxilia, tenente-comandante del nucleo Carabinieri di Riva del Garda. A seguire, la discussione, che ha toccato alcuni dei temi che la formazione ha affrontato nei quattro incontri svoltisi nei distretti sanitari del Trentino. A monte di questa esperienza, i Protocolli di intesa in materia di contrasto alla violenza su soggetti deboli firmati da Provincia, Azienda provinciale servizi sanitari, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, Tribunale di Trento, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, Questura e Comando provinciale dei carabinieri e fra Provincia e Commissariato del Governo. In una Sala della cooperazione gremita oggi pomeriggio il tempo si è fermato, per parlare del fenomeno della violenza contro le donne. A farlo, in primo luogo attraverso la narrazione, Serena Dandini, Maura Misiti, Rita Pelusio, Lella Costa, Orsetta De Rossi che da un anno stanno girando l’Italia (e non solo) per raccontare questo fenomeno, in tutte le sue sfumature. A monte c´è un lavoro di scrittura che trae spunto da eventi di cronaca realmente accaduti; un lavoro che dopo essere diventato un libro si è sviluppato prima in un reading, una lettura pubblica, e poi in uno spettacolo teatrale vero e proprio (questa sera a Pergine; il 25 novembre, giornata mondiale dedicata a questo tema, approderà al Palazzo di vetro dell´Onu, a New York). Il pomeriggio ha avuto inizio con la lettura di alcune storie. Storie di donne che sono morte a causa della gelosia, della violenza dei loro compagni e mariti, di pratiche "tradizionali" come l´infibulazione, ma anche a causa dell´indifferenza, o dell´inadeguatezza degli strumenti con cui intervenire. Grazie al contributo del mondo dello spettacolo è stato dato voce ad un fenomeno che appare molte volte solo come una notizia di cronaca, più o meno appetibile a seconda di chi siano i protagonisti. Sul palco si sono prestati anche degli operatori trentini, impegnati nel contrasto del fenomeno: un assistente sociale, un rappresentante della polizia locale, un medico, un rappresentate della questura e dei carabinieri. Ma è soprattutto il concetto di rete che è emerso nel corso del pomeriggio. Molte volte, è stato spiegato, il dramma nascosto dietro a queste storie è la solitudine, e il lavoro di rete tra i diversi soggetti, pubblici e privati, che si occupano del problema, diventa indispensabile sia ai fini della prevenzione sia per assistere e tutelare realmente le donne vittime di violenza. Senza dimenticare il grande lavoro che resta da fare anche sugli uomini. Dal dibattito è emerso come sia importante non solo la conoscenza reciproca fra i diversi nodi della rete - forze dell´ordine, assistenza sociale e sanitaria, tribunale, privato sociale e quant´altro - ma anche saper riconoscere cos´è il fenomeno della violenza in tutta la sua ampiezza e la sua problematicità. Risulta infine fondamentale il lavoro di costruzione di un linguaggio comune. Oggi esiste una nuova legge -quadro nazionale - che quella trentina, la 6 del marzo 2010, ha per certi versi anticipato nei contenuti - ma è necessario che per garantire il suo pieno funzionamento vengano stanziate risorse adeguate. Bisogna inoltre rafforzare le sinergie, attraverso il varo di protocolli e linee-guida che tutti gli attori sociali possano riconoscere come propri. Il problema della violenza appartiene tanto alle donne quanto agli uomini e chiama in causa un cambiamento della cultura, un affinamento degli strumenti educativi, fin dalle aule scolastiche. Non tanto educazione alla sessualità, ma vera e propria educazione all´amore, alla vita sentimentale. E´ anche questo uno degli obiettivi che si è posto il progetto formativo trentino, che ha vissuto questo pomeriggio una tappa importante, ma che proseguirà anche nel 2014. "Le cose oggi stanno finalmente cominciando a cambiare - ha detto Serena Dandini in margine alla conferenza di oggi - . Penso alla violenza domestica, che veniva considerata un tempo come una sorta di ´effetto collaterale´ della famiglia, della coppia, insomma come un qualcosa di folcloristico, e che oggi invece inizia a ricevere un´attenzione diversa. Del resto solo pochi anni fa è stata tolta in Italia l´attenuante per il delitto d´onore. Oggi c´è una maggiore consapevolezza che bisogna insistere, come cerchiamo di fare anche noi con questo spettacolo, sul lavoro culturale e di prevenzione. In Trentino ho visto che siete molto avanti, che state lavorando nella direzione giusta".  
   
   
AL VIA IL GIRO D´ITALIA DELLE DONNE CHE FANNO IMPRESA  
 
 Roma, 7 novembre 2013 - Donne protagoniste nel rispondere alla crisi con le armi del business. Delle 6.140 imprese in più che, tra settembre del 2012 e settembre di quest´anno, si sono aggiunte alla base imprenditoriale del paese, ben 3.893 (il 63%) hanno infatti a capo una o più donne, spesso scese in campo per darsi da sole quel lavoro che non trovano. E´ uno dei dati rilevati dall’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-infocamere, diffusi in occasione della sesta edizione “Giro d’Italia delle donne che fanno impresa”, l´appuntamento annuale in favore dell´imprenditoria femminile, promossa da Unioncamere in collaborazione con le Camere di commercio e i Comitati per la promozione dell´imprenditoria femminile. “Il Paese, in questo momento, ha un estremo bisogno di tutte le sue migliori energie – ha detto il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello - e la risposta che le donne stanno dando alla crisi con il loro impegno nel fare impresa è un fatto che ci rassicura sul futuro dell’Italia. Abbiamo bisogno di persone che credano in se stesse, che abbiano una visione del loro domani e che si impegnino a realizzarlo mettendo insieme le forze, come accade spesso nelle imprese femminili. Nonostante tutto, le opportunità ci sono, soprattutto in settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura, i servizi alla persona: per in nostro Paese questi sono veri e propri giacimenti di ricchezza ancora da scavare e da mettere a frutto. I dati ci dicono che le donne, probabilmente, lo hanno capito e si stanno dando da fare. E’ nostro dovere creare le condizioni per sostenerle, in particolare con politiche del credito attente alle loro esigenze.” Quest´anno il roadshow avrà come filo conduttore il rapporto tra imprenditoria femminile e turismo, visto come macro-settore che attraversa l´artigianato, il Made in Italy, l´enogastronomia e l’economia sostenibile. Obiettivo, quello di evidenziare le opportunità che il turismo offre alle donne per contribuire al rilancio dell’economia italiana in veste di imprenditrici. Un ruolo già particolarmente sviluppato visto che, considerando la filiera allargata del settore turistico, ben oltre il 27% di tutte le imprese che vi operano sono a guida femminile. Nove i territori che nel mese di novembre ospiteranno workshop, convegni e incontri di tutorship. Dopo Napoli, l’iniziativa toccherà Monza, Stresa, Nuoro, Livorno, Brindisi, Trento, Forlì-cesena, per concludersi a Latina il 30 novembre. Il programma completo delle iniziative è disponibile all´indirizzo www.Imprenditoriafemminile.camcom.it