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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 12 Novembre 2013
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AL VIA IL SECONDO ROUND DI NEGOZIATI COMMERCIALI UE-USA  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Il secondo round sul partenariato Ue-usa in materia di commercio e investimenti si svolge dall´11 al 15 novembre a Bruxelles. Al centro del negoziato le norme su investimenti, servizi, energia e materie prime per rilanciare la crescita e l´occupazione. L´ue e gli Usa hanno annunciato la date del secondo round del partenariato transatlantico sul commercio e gli investimenti (Ttip). Il negoziato commerciale, originariamente previsto dal 7 all´11 ottobre, era slittato a causa dello shutdown del governo federale americano. Le basi per un accordo commerciale con gli Stati Uniti sono state gettate nel novembre 2011. In quell´occasione venne istituito un gruppo di lavoro di esperti governativi su occupazione e crescita e furono esaminati i potenziali effetti dell´accordo e le relative opportunità. La conclusione fu che un accordo globale avrebbe incrementato le possibilità commerciali e facilitato gli investimenti Ue-usa, dando un impulso positivo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro sia negli Stati Uniti sia nell´Unione europea. Partendo da questo presupposto, nel 2013 la Commissione europea ha ricevuto il mandato sull´accordo Ttip, un accordo commerciale volto ad eliminare gli ostacoli commerciali in vari settori economici, semplificando l´acquisto e la vendita di beni e servizi tra l´Ue e gli Usa. La rimozione degli ostacoli commercialisi tradurrebbe in competitività e quindi in un abbassamento dei prezzi a beneficio dei cittadini e delle imprese in Europa. A marzo 2013 la Commissione ha proposto direttive di negoziato agli Stati membri e a maggio il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione con l´intenzione di contribuire alla buona riuscita dei negoziati. In questi negoziati la Commissione europea, guidata dal Commissario Ue per il Commercio Karel De Gucht e supportata da un team di negoziatori, rappresenta l´Ue e i suoi Stati membri al tavolo dei negoziati. Per gli Usa, il principale negoziatore è il rappresentante degli Stati Uniti per il commercio. È importante ricordare che l’Ue e gli Usa sono le maggiori potenze economiche mondiali, insieme rappresentano infatti circa la metà del Pil mondiale e il valore degli scambi ammonta a circa 2 miliardi di euro al giorno. Gli Stati Uniti sono inoltre il principale mercato di esportazione dell´Unione europea (il 17% delle esportazioni totali) e gli investimenti statunitensi in Europa sono di gran lunga superiori rispetto a quelli in altri continenti. I vantaggi di un partenariato commerciale sono evidenti e i costi saranno presumibilmente limitati, perché deriveranno dall´eliminazione di norme non necessarie e di complicazioni amministrative. Secondo uno studio del Centro di ricerca per la politica economica (Cepr) di Londra, circa l´80% dei vantaggi economici del partenariato deriverebbe dalla riduzione dei costi imposti dalla burocrazia, nonché da una liberalizzazione degli scambi di servizi e delle gare d´appalto pubbliche. Il terzo round di negoziati sul Ttip dovrebbe aver luogo a Washington la settimana del 16 dicembre. Chi trarrà beneficio dal Ttip? "I negoziati per il Ttip riguarderanno molti settori economici, compreso quello manifatturiero, dei servizi e dell´agricoltura. L´eliminazione degli ostacoli agli scambi commerciali stimolerà la crescita economica e l´occupazione e ridurrà i prezzi. Uno studio indipendente del Centro di ricerca per la politica economica di Londra suggerisce che il beneficio per l´economia dell´Ue potrebbe ammontare a 119 miliardi di Eur l´anno — equivalente a un importo supplementare pari a 545 Eur per una famiglia media dell´Ue — e a 95 miliardi di Eur l´anno per gli Usa. Si prevede un aumento delle esportazioni da tutti i comparti dell´economia, con un conseguente effetto positivo per l´occupazione. In alcuni settori le esportazioni aumenteranno probabilmente più che in altri. Le esportazioni di autoveicoli Ue verso gli Usa, ad esempio, dovrebbero aumentare del 149%. Questo rispecchia in parte l´importanza di scambi commerciali bidirezionali di parti e componenti e l´ulteriore integrazione prevista dei due settori di attività economica al di qua e al di là dell´Atlantico. Non è anticipato solo un aumento degli scambi tra l´Ue e gli Usa: in seguito alla maggiore domanda di materie prime, componenti e altri fattori di produzione, anche per le esportazioni Ue verso altri paesi è prevista una crescita. Le esportazioni di prodotti metallici verso il resto del mondo dovrebbero aumentare del 12%, quelle degli alimenti trasformati del 9%, dei prodotti chimici del 9%, di altri prodotti finiti del 6% e di altri mezzi di trasporto del 6%. Il Ttip sarà un accordo commerciale al passo con il Xxi secolo — l´incremento delle attività commerciali non andrà solo a vantaggio delle imprese multinazionali, ma anche delle piccole e medie imprese, tramite l´esportazione diretta o in quanto fornitori di imprese più grandi. La crescita economica e l´aumento della produttività derivanti dall´accordo favoriranno sia i lavoratori dell´Ue che degli Stati Uniti, tanto in termini di salari complessivi quanto sotto forma di nuove opportunità di lavoro per i lavoratori sia altamente che scarsamente qualificati."  
   
   
RAFFORZAMENTO DEL MODELLO SOCIALE EUROPEO  
 
Vilnius, 12 Novembre 2013 – Di seguito l’intervento di László Andor Commissario europeo responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione alla Conferenza "Percorsi progressive di crescita e di coesione sociale. Una futura agenda per l´Europa centrale e orientale": “ Illustri ospiti, Signore e signori, Rivolgo il mio cordiale saluto a tutti voi e ringrazio la Friedrich Ebert Stiftung e Das Progressive Zentrum per il loro invito. Questa conferenza si svolge in un momento molto interessante. Il panorama politico dell´Europa sta cambiando. Elezioni nazionali si sono svolte negli ultimi due mesi in Germania, Austria, Lussemburgo e Repubblica Ceca, e tutti hanno portato a uno spostamento del potere verso la stessa direzione. E l´anno prossimo gli europei potranno eleggere i loro rappresentanti al Parlamento europeo per la nuova legislatura. Complessivamente, questo processo politico darà il tono per il prossimo futuro, definendo come verranno prese le decisioni chiave all´interno di un quadro politico globale. Le istituzioni dell´Ue operano sotto controllo democratico, ma non allo stesso modo. Come abbiamo visto di nuovo negli ultimi anni, l´equilibrio politico in Consiglio passa ogni volta che le elezioni producano nuovi governi all´interno degli Stati membri. Al contrario, il Parlamento europeo e la Commissione conservano per cinque anni l´impronta politica del tempo in cui sono eletti. È per questo che la fase attuale è così cruciale. Credo che l´Europa ha bisogno di un quadro politico per il periodo successivo che consente al modello sociale europeo per rafforzare. Tuttavia, il rafforzamento non può avvenire senza ripensare il nostro modello sociale, e non avrà successo se non affrontiamo i problemi del modello economico sottostante al tempo stesso. È per questo che prima vorrei discutere la ricostruzione della Unione economica e monetaria in Europa, poi elaborare il modello sociale europeo, e chiudere con alcune osservazioni specificamente concentrandosi su Europa centrale e orientale. Emu Signore e Signori, La ricostruzione della Uem deve accelerare. Dal momento che il primo rapporto dei quattro presidenti (giugno 2012), è diventato uno standard per chiamare per il settore bancario, sindacati fiscale e politica - tutte le pre-condizioni di una profonda e autentica, sostenibile e legittima unione monetaria. Alcuni di noi hanno aggiunto il concetto di un´Unione sociale troppo, date le conseguenze sociali della crisi attuale, e la necessità di una migliore integrazione di politiche occupazionali e sociali nell´architettura livello Ue. Attraverso grandi sacrifici negli ultimi anni, l´integrità della zona euro è stato conservato. Tuttavia, come l´Uem può trattare con ciclicità e asimmetria sono due questioni chiave ancora irrisolti. E, i due problemi apparentemente teorici sembrano aggravare l´altro in pratica. Gravi squilibri finanziari e la disomogeneità della ripresa erano motivi principali per l´Europa a cadere in una seconda recessione nel 2011. E, d´altra parte, le crisi economiche degli ultimi anni hanno reso la zona euro molto asimmetrica ancora più squilibrata. Affacciato su questi problemi può portare alla compiacenza per i quali gli europei possono pagare ancora un prezzo elevato. Oggi l´Europa sta affrontando una ripresa modesta e fragile. Tuttavia, una ripresa sostenibile può venire solo se la strategia include importanti passi verso un nuovo modello di unione monetaria. Purtroppo, in Emu di oggi con un Fiscal Compact, ma senza trasferimenti fiscali transnazionali, il quadro della politica fiscale funziona pro-ciclico e non facilita la regolazione di shock asimmetrici. Gli unici meccanismi di aggiustamento rimanenti sono la perdita di popolazione attraverso l´emigrazione, e la svalutazione interna, con tutti i suoi effetti negativi sulla domanda aggregata, il capitale umano e la coesione sociale. Se questi modi esistenti per ripristinare la competitività rivelarsi più doloroso di svalutazione della moneta, non si può supporre che l´impegno per la moneta unica può durare per sempre. E l´Unione europea nel suo insieme non può convivere con l´incertezza, che è associato con l´appartenenza della zona euro di alcuni Stati membri più deboli - in assenza di adeguato meccanismo di regolazione e di solidarietà. In altre parole, il rapporto tra centro e periferia è diventata la questione chiave nella Uem, e di conseguenza in tutto il territorio dell´Unione europea di oggi. E ´già stato vero per il mercato unico che i paesi della periferia non possono competere sui abbastanza le stesse condizioni all´interno cuore industriale dell´Europa. E ´ancora più vero nell´unione monetaria. La ricostruzione della unione monetaria significa rafforzare la governance, ma anche la solidarietà, lo sviluppo di regolamento, ma anche una capacità fiscale. Ciò significa che una Emu 2.0 deve sostituire il modello di Maastricht viziato che era stato originariamente progettato da banchieri centrali. La ricostruzione della Uem è sul tavolo di praticamente tutti oggi. La Union Banking è quasi un elemento consensuale del nuovo Emu 2.0. Il design dei suoi tre elementi è relativamente avanzato. Che riguarda l´unione fiscale gli elementi chiave sono stati individuati, fornendo opzioni per affrontare passato così come i debiti futuri. Con tutto il rispetto per l´indipendenza della banca centrale, è anche un luogo comune ormai che una moneta non può funzionare senza un prestatore di ultima istanza, e negli ultimi due anni, la Bce ha fatto alcune forti aperture verso quella funzione. Questi elementi di gran lunga non esauriscono tutte le possibili considerazioni per una unione monetaria più forte, soprattutto se pensiamo anche ulteriormente rafforzato la governance economica, politica delle entrate, e la rappresentanza esterna della moneta unica. E, cosa molto importante, la dimensione sociale della Uem deve essere rafforzata troppo, anche da un maggiore coinvolgimento delle parti sociali (datori di lavoro organizzati e dipendenti) in politica economica sia a livello nazionale che comunitario. Come sapete, la Commissione ha presentato una comunicazione su questo tema nel mese di ottobre 2013. Più stretto coordinamento delle politiche occupazionali e sociali è necessaria l´unione monetaria, così come meglio individuare e ad affrontare grandi sfide sociali e occupazionali nell´ambito della procedura del semestre europeo. Dovrebbe essere riconosciuto da tutti che è nell´interesse collettivo di garantire che la disoccupazione, inattività tra i giovani, la povertà e la disuguaglianza non fa finire fuori controllo in qualsiasi Stato membro. Peggioramento dei problemi sociali nei singoli Stati membri devono essere affrontati prima che ci sia un eccessivo spreco di capitale umano per l´Europa nel suo insieme. Questo è il motivo per cui ho fatto una proposta di uno stand alone quadro di valutazione del rapporto di lavoro chiave e indicatori sociali rilevanti per il buon funzionamento dell´unione monetaria. Squilibri sociali e la perdita di potenziale di convergenza dovrebbero essere considerati tra i motivi che possono destabilizzare una unione monetaria. Il quadro di valutazione contribuirà a fornire una risposta politica tempestiva sulla base di un più stretto coordinamento delle politiche occupazionali e sociali ´Stati membri. La prima versione del quadro di valutazione sarà pubblicato nella relazione congiunta sull´occupazione, il 13 novembre, insieme con la valutazione annuale della crescita. Esso conterrà i seguenti indicatori sociali e di occupazione: disoccupazione complessivo; disoccupazione giovanile e il numero di giovani che non lavorano né in materia di istruzione o di formazione; il vero cambiamento del reddito disponibile lordo delle famiglie; la percentuale della popolazione in età lavorativa a rischio di povertà; disparità di reddito, misurata comparando il 20% più ricco della popolazione, con il 20% più povero. In una nuova analisi sulla base del quadro di valutazione, e nella ricerca delle risposte giuste politiche, le parti sociali devono essere meglio coinvolti. Procedure di consultazione delle parti sociali a livello Ue potrebbero essere resi più efficaci ed utilizzati con maggiore vantaggio. L´obiettivo è di raggiungere stabile, trasparente consultazione delle parti sociali nel corso della procedura del semestre europeo. La comunicazione di ottobre sottolinea anche l´importanza della mobilità del lavoro nell´ambito dell´Uem. Tuttavia, non si può supporre che in Europa la mobilità del lavoro di oggi, da solo può risolvere tutti questi squilibri e asimmetrie. Ulteriori discussioni sulla dimensione sociale della Uem possono anche espandersi a questioni come stabilizzatori automatici nell´unione monetaria, anche parziale messa in comune di assicurazione contro la disoccupazione tra i paesi partecipanti. Il nostro obiettivo con la ricostruzione Uem, e in particolare con il rafforzamento della dimensione sociale, deve essere quello di ripristinare il potenziale ´Stati membri per la crescita e la convergenza socio-economica. Modello sociale europeo Signore e signori, La lunga crisi finanziaria ha causato gravi danni al nostro modello sociale, e una grande quantità di aggiustamento ha avuto luogo in seguito. Tuttavia, al fine di uscire più forte dalla crisi, l´azione politica deve anche assumere un carattere più sistematico e portare a una ricostruzione del modello sociale europeo stesso. Qui vorrei sottolineare che a mio avviso richiede particolare attenzione nel prossimo periodo. 1. Modelli di welfare nazionali devono essere aggiornati in direzione di una maggiore capacità di investimento sociale. Welfare state nazionali hanno sofferto, in particolare dopo l´attuazione di programmi di aggiustamento fiscale durante la crisi del debito. Il pacchetto sociale investimento della Commissione (febbraio 2013) fornisce orientamenti agli Stati membri per modernizzare i loro sistemi nazionali di welfare, di utilizzare le risorse disponibili in modo più efficace, al fine di affrontare questioni come la povertà infantile o senza fissa dimora. Il Sip fornisce anche indicazioni sul ruolo degli strumenti finanziari dell´Ue per stimolare gli investimenti sociali, compreso il Fondo sociale europeo e il programma più piccolo per l´occupazione e l´innovazione sociale (Easi). Nelle discussioni circa l´investimento sociale, è importante sottolineare che il moderno stato sociale non è solo di spesa. Come il professor Anthony Giddens dice che in una recente intervista, "è un errore di separare il lato economico dell´Unione europea dal punto di vista sociale. Molto di ciò che si verifica in un sistema di welfare è rilevante per la produttività economica. Ciò è vero per l´istruzione, per esempio, ed è vero anche per la salute pubblica e di molti altri settori. " 2. Le riforme delle pensioni e le politiche di invecchiamento attivo devono rispondere efficacemente alla trasformazione demografica dell´Europa. La popolazione europea sta invecchiando e la nostra forza lavoro si sta restringendo. Le riforme della previdenza sociale e di una regolamentazione più robusta del settore finanziario devono quindi fornire adeguati, sostenibili e sicuri delle pensioni per tutti. Il Libro Bianco 2012 sulle pensioni della Commissione europea ha delineato le azioni chiave in questo settore, tra cui garantire la trasferibilità dei diritti pensionistici. Un continuo investimento nella formazione-lunga durata, così come la salute e la sicurezza sul lavoro aumenterà l´occupabilità dei lavoratori più anziani. Più deve essere fatto per migliorare la consapevolezza dei lavoratori più giovani circa l´importanza di risparmio a lungo termine, e per i rischi di inattività. All´inizio del prossimo anno, a una conferenza della Commissione sulle pensioni farà il punto dei progressi compiuti dopo l´adozione del Libro bianco. 3. L´attuazione della garanzia per i giovani Ue dovrebbe migliorare la transizione dalla scuola al lavoro in maniera significativa. Le riforme del mercato del lavoro negli ultimi anni hanno avuto la tendenza a sottolineare la flessibilità. La garanzia per i giovani contribuirà a rafforzare la sicurezza del lavoro per i giovani, che aiuta anche a mantenere l´occupabilità dei giovani nel lungo periodo, evitando di perdere le competenze e il morale. La raccomandazione del Consiglio che istituisce una garanzia per i giovani e l´introduzione del relativo l´occupazione giovanile con un finanziamento 6 miliardi di euro fornisce un buon esempio di come l´Unione possa intraprendere un´azione collettiva per affrontare un importante lavoro e la sfida sociale collettivo e sulla base di una chiaro punto di riferimento della politica. La garanzia per i giovani non è un progetto a sé stante, ma parte di un programma più ampio. Focalizzando l´attenzione sulla Neet e offrendo loro formazione vitale o l´apprendistato, i nostri servizi pubblici modernizzati possono anche contribuire alla lotta contro la povertà giovanile. Un importante domani conferenza europea a Parigi sarà di nuovo in evidenza l´importanza della garanzia per i giovani, ed esprimere il più alto livello di sostegno politico per la sua attuazione. 4. Opportunità offerte dallo sviluppo dell´economia sociale dovrebbero essere sfruttate meglio. L ´"economia sociale", che comprende le cooperative, le mutue, le associazioni senza scopo di lucro, fondazioni e imprese sociali, offre una vasta gamma di prodotti e servizi in tutta Europa e genera milioni di posti di lavoro. In alcuni paesi queste attività economiche, forniscono ben il 10 per cento del Pil. Lo sviluppo dell´economia sociale, i cui attori possono perseguire economico, sociale, e spesso anche gli obiettivi ambientali in parallelo, richiede attività di radice di erba più di tutti, chi non può prosperare senza un ambiente favorevole. Il contesto normativo deve essere di supporto, e molto spesso è necessario anche un sostegno finanziario. Il potenziale del Fse e di altri strumenti finanziari dell´Ue dovrebbe essere sfruttato meglio negli Stati membri al fine di sviluppare le imprese più sociali e un´economia sociale più ampio. Una conferenza europea a gennaio a Strasburgo porterà molti attori dell´economia sociale sotto una tenda comune. 5. La mobilità nella Ue fornirà maggiori opportunità ma solo se ci assicurano che i benefici sono distribuiti in modo equo. L´eliminazione delle barriere, squilibri sociali esistenti e una maggiore mobilità degli studenti sarà in futuro di piombo verso una maggiore mobilità del lavoro. Deve essere garantito che nel processo rafforziamo le connessioni tra la mobilità geografica e sociale, e chiudiamo le porte per il dumping sociale. I lavoratori mobili devono essere meglio informati sui posti vacanti esistenti. Società di accoglienza, ma anche i cittadini mobili stessi hanno bisogno di sentirsi più sicuri circa le nuove condizioni. In questa fase, i lavoratori mobili Ue sono contribuenti netti dei bilanci pubblici dei paesi ospitanti, ma vi è la necessità di una maggiore trasparenza e una migliore comprensione. Pertanto, nelle prossime settimane, la Commissione adotterà una comunicazione sulla mobilità dei cittadini dell´Unione e dei loro familiari, e il loro accesso all´assistenza sociale e prestazioni sociali nei paesi di accoglienza. Stiamo lavorando su una nuova proposta per l´aggiornamento Eures (la consulenza dell´Ue e la rete di informazione), e la prossima primavera la Commissione adotterà un pacchetto di mobilità del lavoro, che copre anche rivisto il coordinamento della sicurezza sociale. Europa centrale e orientale Signore e Signori, Al tempo delle elezioni europee del prossimo anno, gli Stati membri dell´Europa centrale e orientale, tra i Paesi Baltici, segnerà il decimo anniversario della loro adesione all´Unione europea. Sarà un tempo per la valutazione, ma allo stesso tempo per fissare nuove priorità pure. Vorrei proporre alcune priorità progressive qui. 1. La strategia di allargamento della zona euro deve allontanarsi dalla polarizzazione svalutazione interna e verso una crescita inclusiva. Veloce Eurozona adesione è stata un successo per alcune economie più piccole, ma dobbiamo vedere il costo sociale di tali strategie, e la loro trasferibilità limitata. Questo vale per i paesi baltici, in particolare. Alcune delle condizioni che hanno reso consolidamento fiscale brusco e svalutazione interna possibili sono specifici per i paesi baltici e non può essere trovato in molti altri paesi dell´Europa centrale e orientale (come ad esempio le piccole economie aperte e di un elevato grado di accettazione del pubblico di misure di austerità). Inoltre, i paesi baltici non sono sfuggiti unscarred dalla crisi. La loro popolazione ha pagato un prezzo alto. Disoccupazione di lunga durata è salito, e sarà una grande sfida per ottenere queste persone nel mercato del lavoro. Lettonia resta il paese più diseguale nella Ue, misurata in differenze di reddito. Paesi baltici hanno perso gran parte della popolazione di emigrazione. Persone hanno lasciato questi paesi a causa della mancanza di posti di lavoro, in forte diminuzione del tenore di vita e l´incapacità di effettuare i rimborsi dei mutui. Molti di coloro che hanno lasciato e di coloro che sono ancora in partenza sono il giovane e istruita. Queste tendenze possono diminuire futuro potenziale economico di un paese. 2. Uno spostamento generale verso investimenti più capitale umano è necessario. Negli ultimi venti anni, i paesi dell´Europa centrale e orientale hanno ricevuto investimenti esteri diretti e creato posizioni di mercato, sulla base del lavoro relativamente a buon mercato, impoverendo il capitale umano che era stato accumulato in epoca pre-transizione. E ´tempo di reinvestire in risorse umane, e il sostegno dell´Ue disponibile per questo dovrebbe essere apprezzato. Paesi come la Polonia tra i nuovi Stati membri sono i maggiori beneficiari della politica di coesione dell´Ue. Se è vero che la Polonia ha bisogno di una migliore rete stradale e la prosperità delle nazioni del Baltico ´necessita di una migliore connettività con i centri economici d´Europa, vi è anche la necessità di maggiori accantonamenti al Fondo sociale europeo, e attraverso quella verso gli investimenti in istruzione, formazione, amministrazione pubblica moderna, così come le misure di inclusione sociale. Abbiamo sviluppato la proposta per il nuovo bilancio Ue, il quadro finanziario pluriennale al fine di aiutare gli Stati membri a raggiungere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, e raggiungere i loro obiettivi di Europa 2020. Il mantenimento di questo legame tra la politica a livello Ue e l´utilizzo dei fondi strutturali è di grande importanza nella regione Cee troppo. 3. L´aumento del tasso di occupazione deve essere una priorità, e l´importanza strategica di un equilibrio di genere dovrebbe essere inteso. Alcuni dei paesi della regione, come l´Ungheria, sono tra quelli in cui il tasso di occupazione nell´Ue è stato il più basso. Inattività delle donne svolge un ruolo importante in questo. Poiché il livello di istruzione delle donne non è inferiore a quella degli uomini, inattività femminile può anche essere visto come uno spreco economico, oltre ad essere una forma di disuguaglianza sociale. Modalità di lavoro flessibili devono sviluppare al fine di aiutare la conciliazione tra lavoro e vita familiare. Schemi per sostenere l´imprenditorialità femminile possono essere sviluppate anche. Vi è anche una necessità di combattere gli stereotipi sul ruolo della donna nella società, ed è importante per garantire che le donne possono occupare ruoli di primo piano sia l´economia e la politica. In caso di successo, questi sforzi possono contribuire a tassi di partecipazione più elevati, maggiore produzione economica, nonché una migliore tassi di fertilità, in una regione in cui un certo numero di paesi hanno sperimentato continuo calo della popolazione negli ultimi dieci anni. 4. Notevoli sforzi dovrebbero concentrarsi sull´integrazione dei rom. Cinque paesi della regione (Bulgaria, Romania, Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca) sono sede di circa il 90 per cento della popolazione Rom dell´Ue. In quattro paesi, la quota di Rom nella popolazione totale è tra il 6 e il 10 per cento, e in alcune micro-regioni ai bambini Rom costituiscono il più della metà dei partecipanti della scuola primaria. Eppure, la disoccupazione tra i Rom è molto alta, la loro aspettativa di vita è molto più breve, il loro livello di istruzione è più basso, e le condizioni abitative di molti è sub-standard. Tutto ciò è legato a forme aperte o dissimulate di discriminazione e pregiudizio. I cinque paesi hanno ricevuto anche raccomandazioni specifiche per paese della Commissione europea al fine di fare progressi con le loro strategie nazionali di integrazione dei rom. Tuttavia, è importante assicurare che questo aspetto appare in tutti i principali quadri politici per lo stesso gruppo di paesi. 5. Il dialogo sociale nei paesi Cee deve essere rafforzata. Le nostre recenti relazioni industriali nella relazione Europa (pubblicato nell´aprile 2013) relazioni grafici tra datori di lavoro, i lavoratori, i loro rappresentanti, e governi di tutta Europa. Essa mostra che, mentre vi è grande diversità tra i paesi dell´Europa centrale e orientale, le istituzioni delle relazioni industriali ci sono generalmente deboli e frammentate. Mentre circa il 70% dei lavoratori nei 15 vecchi Stati membri sono coperti da accordi negoziati sul posto di lavoro, la cifra per l´Europa centrale e orientale è solo il 44%. Sindacalizzazione è più bassa nei paesi dell´Europa centrale e orientale, e datori di lavoro nella regione Cee, che sono membri di organizzazioni dei datori di lavoro sono anche molto molto meno numerosi. Le implicazioni sono chiare: in cui le imprese o dei lavoratori sono meno organizzate, non possono sostenere i loro interessi in comune o si fanno sentire in modo efficace. Alcune riforme in corso stanno minando il consenso necessario per la partecipazione delle parti sociali efficaci in adattamento al cambiamento. Vi è la necessità di rinvigorire i sistemi nazionali di relazioni industriali, nella maggior parte dei paesi Cee. Capacità delle parti sociali e la posizione strutturale deve essere rafforzata. Solo successivamente può dialogo sociale produrre risultati sostenibili. Conclusioni Signore e Signori, Due decenni fa, nella fase iniziale della transizione dell´Europa centrale e orientale, ma anche dieci anni fa, al momento dell´adesione all´Ue, le speranze e le ambizioni di sviluppo economico e sociale sono stati fattori chiave del cambiamento politico. Mantenere o riconquistare il potenziale di convergenza verso l´alto, o in altre parole, per essere in grado di catch-up con i paesi e le regioni più sviluppate è di nuovo una domanda critica, ora con un ulteriore dilemma per quanto riguarda l´unione monetaria. La creazione di un consenso politico intorno a una nuova architettura dell´Unione europea non dovrebbe essere facile. Trovare la giusta strategia in questo contesto per la periferia orientale è forse ancora più complessa, ma questo è proprio il momento giusto per tali dibattiti. Siamo in un periodo di make-or-break per la riforma della Uem e anche per il futuro dell´Europa sociale. Alcune delle discussioni sono estremamente complesse, anche a causa di un elevato livello di tecnicità. Tuttavia, è importante rimanere concentrati sui principi sanciti dal Trattato, in particolare: progresso sociale all´interno di un´economia sociale di mercato altamente competitiva coesione economica, sociale e territoriale, e solidarietà tra gli Stati membri. Questa conferenza può aiutare a trovare le risposte giuste alle domande critiche di questo periodo, pur rimanendo fedele ai principi del trattato. Grazie.”  
   
   
COMBATTERE PER SPERARE IN UNA EUROPA UNITA DELLA CULTURA E DELLA SOLIDARIETÀ  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 Di seguito l’intervento del 9 novembre di Androulla Vassiliou Membro della Commissione europea responsabile per l´istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù, all’Apertura di ´Cipro Unplugged´ Palais des Beaux Arts (Bozar) : “ Cari amici, Compagni ciprioti, Vorrei darvi il benvenuto a una speciale serata di musica e poesia. Evento di questa sera è dedicata a persone. Per le persone a Cipro, in Grecia, in Spagna e in Portogallo. Per persone in tutta Europa, per le persone di tutto il mondo. Per le persone che, come scrive il poeta Costas Montis, mantenere viva la speranza per il futuro e sono disposti a combattere per essa. Bellissimo incontro di questa sera potrebbe essere chiamato filantropia. Altri potrebbero chiamarlo carità, o della solidarietà, o forse anche di cultura. Ma fare nessuna di queste cose esistono in isolamento? Non ci può essere carità senza la solidarietà? Non ci può essere cultura senza solidarietà? Non ci può essere solidarietà senza un senso di ciò che condividiamo culturalmente? Questo evento è in ultima analisi, dedicata alla comprensione ... La comprensione che come la gente comune, molte di più le cose ci uniscono che ci dividono. Fermo restando che i problemi non possono diventare l´onere esclusivo di solo alcuni di noi. La consapevolezza che il futuro non appartiene a pochi privilegiati. La comprensione che, se vogliamo un´Europa realmente unita delle nazioni libere, un´Europa unita nella diversità, allora la gente comune dovrebbe essere in prima linea. Questo è il messaggio che si sta inviando tutto con la vostra presenza stasera. La stessa solidarietà è stato dimostrato da Anna Vissi, Konstantinos Christoforou e Despina Olympiou, che ringrazio dal profondo del mio cuore. L´evento non sarebbe stato come radiosa senza di loro. Vorrei ringraziare i nostri numerosi sponsor, tra cui coloro che hanno dato sostegno dietro le quinte. Grazie anche agli amici che saranno presto recitare l´opera di poeti ciprioti, vecchi e nuovi. Le poesie sono in dialetto cipriota o in greco moderno, e sono tempestive e stimolante. Ultimo ma non meno importante, ringrazio le decine di volontari che stanno ancora lavorando, come si parla di fare stasera un´occasione memorabile. Proventi netti del concerto andrà a tre organizzazioni a Cipro: il Alkionides Charity Association, ostelli Welfare Servizi sociali ´ragazze´ a Nicosia, e l´Associazione per la Prevenzione e trattamento della violenza in famiglia. Tutte e tre queste istituzioni lavorano principalmente con i giovani che hanno sperimentato l´emarginazione e disperazione nella loro vita quotidiana. Questa sofferenza non può essere normale. Questo non può essere il futuro della nostra società. Oggi, più che mai, abbiamo bisogno l´entusiasmo dei nostri giovani, abbiamo bisogno del loro energia positiva e la loro naturale capacità di sfidare, sovvertire e di condurre. Cari amici, Concerto di questa sera è il risultato di un impegno che abbiamo fatto insieme un paio di mesi fa, quando abbiamo visto quello che stava accadendo a Cipro. Un impegno che dovremmo organizzare un raduno per Cipro, ma anche per ogni altra Cipro. Questa promessa deve continuare. Dobbiamo portarla nella nostra vita quotidiana, nel nostro lavoro e il nostro gioco. Così scrive Costas Montis nel suo poema "La luna risponde": "Sono d´accordo che rifletto una luce straniera ma ho trasformata, ho lavorato su di esso, ho predisposte, la, ho trasformato in pizzo e argento e la poesia. Che è quello che conta ". Vi auguro una serata più piacevole.  
   
   
L´UE RISPONDE A HAIYAN DISASTRO CON SOCCORSI COORDINATI  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Il meccanismo di protezione civile dell´Ue (Eucp) è stato attivato per garantire coordinati i soccorsi europei in seguito la richiesta delle autorità filippine ´di assistenza internazionale per rispondere alle esigenze colossali all´indomani del ciclone Haiyan devastante. "Siamo tutti profondamente scioccati dalla devastazione causata dal ciclone tropicale Haiyan", ha detto Kristalina Georgieva, Commissario per la Cooperazione internazionale, aiuti umanitari e risposta alle crisi. "La priorità è quella di ripristinare l´accesso a zone remote colpite dal ciclone, consegna urgente di aiuti umanitari per le centinaia di migliaia di persone che sono rimaste senza casa e di garantire che essi hanno acqua pulita da bere, scorte di cibo di emergenza e riparo. Questa è quello che stiamo tutti lavorando proprio ora attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Unione europea ". Per rispondere a queste priorità più urgenti, numerosi Stati membri stanno inviando aiuti materiali per le Filippine e il sostegno Eucp questo sforzo attraverso le sue capacità di coordinamento. Il Belgio ha inviato un team di medici e di una unità di purificazione dell´acqua per aiutare ad affrontare l´acuto bisogno di acqua potabile pulita. L´ungheria ha commesso un team di ricerca e soccorso e medici per essere distribuito a breve. Il Regno Unito e la Francia stanno inviando kit shelter. Svezia fornisce un campo base con apparecchiature di comunicazione per sostenere lo sforzo di coordinamento internazionale. La Germania ha schierato bisogno di esperti di valutazione. Ulteriori contributi in natura da consegnare tramite il Eucp sono attesi nei prossimi giorni. Emergency Response Coordination Centre della Commissione europea (Ercc), che monitora la situazione di 24/7 ha già schierato una squadra di valutazione avanzato di due esperti nelle Filippine. Un team di 6-8 esperti della protezione civile, verrà inviato nei prossimi giorni per coordinare le operazioni di soccorso con le autorità filippine e le organizzazioni umanitarie. L´attivazione del meccanismo di protezione civile dell´Ue è in parallelo con l´annuncio di Domenica della Commissione europea di mettere a disposizione 3.000.000 € di fondi di emergenza per i bisogni umanitari immediati. L´aiuto, che viene erogato tramite organizzazioni umanitarie, si rivolge alle esigenze più immediate della popolazione nelle zone più colpite. Sfondo Il ciclone tropicale Haiyan (chiamato localmente Yolanda), uno dei più forti mai registrati, ha colpito le Filippine, il 7 e l´8 novembre. Grazie alla sua eccezionale robustezza e dimensione, si stima che 10 milioni di persone - più del 10% della popolazione filippina - sono direttamente interessati. La portata reale di distruzione è ancora in corso l´accesso. Il bilancio delle vittime continua a salire e si prevede di superare i terribili 10.000 vittime. Operazioni di soccorso nazionali e internazionali sono in corso, ma dovrebbero essere ulteriormente complicato da una nuova tempesta in arrivo. Il meccanismo di protezione civile dell´Ue (Cpm) è stato creato nel 2001 e da allora ha reagito a più di 180 disastri in tutto il mondo. Tutti gli Stati membri dell´Ue partecipano meccanismo di protezione civile dell´Ue e l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein e Norvegia. Le Filippine sono uno dei paesi più esposti alle catastrofi in tutto il mondo. Haiyan è il 25 ° tifone che colpisce l´arcipelago di quest´anno. Il mese scorso le Filippine sono state colpite da un terremoto di magnitudo 7,2, che ha distrutto le case ei mezzi di sussistenza di circa 350.000 persone. Nel solo 2013, l´Unione europea ha fornito notevole assistenza umanitaria per l´arcipelago: 2.500.000 € sono stati appena reso disponibile per la risposta al terremoto in Bohol, per Typhoon Bopha (Pablo), per un totale di € 10 milioni sono stati rilasciati a aiutare a ricostruire le comunità devastate dal ciclone ha colpito Mindanao Sud Orientale nel dicembre del 2012, dopo le inondazioni causate dal tifone Trami (Maring) nell´agosto Echo commesso € 200 000 per aiutare le persone colpite, e di € 300 000 sono stati assegnati ai primi di ottobre per assistere quelli sfollate a causa del conflitto in Zamboanga.  
   
   
BALTIC FORUM ANNUALE: FAR SALIRE IL RITMO NELLA PRIMA MACRO REGIONE D´EUROPA  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Quattro anni dopo il suo lancio come prima regione macro dell´Ue, i rappresentanti di 8 paesi europei coinvolti, si stanno radunando a Vilnius oggi accanto commissario alla politica regionale Johannes Hahn per il Forum annuale della strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico (Suermb). Aderisce anche loro saranno i rappresentanti di Russia e Norvegia. Giocatori chiave discuteranno come portare avanti la strategia e costruire su quanto è già stato. In particolare l´attenzione sarà focalizzata su come affrontare le sfide ambientali nella regione in grado di offrire vantaggi in termini di crescita e occupazione. I risultati della strategia del Baltico e dell´approccio macroregionale sono stati recentemente confermati da paesi dell´Unione europea in occasione della riunione del Consiglio Affari generali a Bruxelles nel mese di ottobre. Più di 100 progetti di eccellenza, che si occupano di questioni come l´inquinamento del Mar Baltico, collegamenti mancanti e di metodi di produzione agricola sostenibili, sono stati istituiti nel quadro della strategia. Ma la conferma proprio da parte della Commissione di valutazione delle strategie macroregionali, gli Stati membri ritengono anche di più può essere fatto attraverso una migliore governance. Hanno chiesto una revisione del modo in cui il Baltico e la strategia del Danubio sono gestiti con l´obiettivo di migliorare i loro successi. Questa revisione, guidato in Consiglio dalla Presidenza lituana, sarà lanciato nella regione del Baltico al Forum di questa settimana e consegnato entro la fine del prossimo anno. I partecipanti al raduno potranno anche discutere su come assicurarsi che la strategia sia saldamente radicato nella programmazione 2014-2020 dell´Ue in modo risorse ci sono per finanziare i progetti futuri. Alla vigilia della manifestazione, il Commissario Hahn ha detto, "La strategia del Baltico ha sperimentato un approccio alla cooperazione come primo macro regione d´Europa che gli altri stanno a guardare attentamente dentro e fuori l´Europa. Stiamo già realizzando una grande quantità attraverso i paesi e le regioni che lavorano insieme di individuare interessi comuni, i problemi e le soluzioni che non può essere così efficacemente affrontati esclusivamente a livello nazionale o locale ". Ha aggiunto, "Ma abbiamo bisogno di accelerare il ritmo della nostra cooperazione E ´tempo che i membri della strategia di agire più come capitani non passeggeri di questa strategia -. Che per i paesi e le regioni che si affacciano sul Mar Baltico a rafforzare e mobilitare Fondi europei disponibili, nonché le risorse nazionali, regionali e privati ​​di influenzare la direzione della macroregione ". L´evento, che è organizzato congiuntamente dalla Commissione europea con la Presidenza lituana, in collaborazione con il Segretariato del Consiglio degli Stati del Mar Baltico e "Interact" Point Turku, riunisce oltre 700 persone provenienti da tutti i paesi del Mar Baltico. Questi rappresentano il settore governativo, le imprese, la società civile e le organizzazioni regionali.  
   
   
UE-ALBANIA: IN PREPARAZIONE UN DIALOGO AD ALTO LIVELLO  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Ieri il Commissario ha iniziato la sua visita a Tirana incontrando Presidente Bujar Nishani, presidente del Parlamento Ilir Meta e il primo ministro Edi Rama. Questo è quello che ha detto dopo l´incontro con il Primo Ministro: Buona sera, Sono felice di essere qui, per la terza volta quest´anno e per la prima volta dopo che il nuovo governo si è insediato. Abbiamo avuto una buona discussione con il primo ministro Edi Rama. Abbiamo affrontato una serie di questioni - tra cui, ovviamente, lo status di candidato, che la Commissione ha raccomandato il mese scorso. I nostri colloqui di oggi, ma anche le altre riunioni qui oggi e domani, sono l´occasione per discutere di ciò che ci si aspetta da Albania nell´ambito del suo processo di integrazione. A parte la sua raccomandazione positiva per quanto riguarda lo status di candidato, la Commissione europea ha inoltre messo in evidenza 5 priorità fondamentali ancora da soddisfare per l´apertura dei negoziati di adesione. L´albania dovrà continuare a mostrare la propria determinazione ad affrontare le sfide in questi cinque settori, in particolare nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata: continuare le riforme, la loro attuazione, trasformare le intenzioni in risultati. Tra le diverse cose che ho sottolineato la necessità di un dialogo politico costruttivo tra governo e opposizione che credo sia essenziale per rinvigorire il processo di riforma. Con la nostra volontà di aiutare e assistere lanceremo il dialogo ad alto livello sulle priorità fondamentali domani. Questo dialogo dovrebbe aiutare l´Albania a mantenere attenzione per le riforme necessarie e il consenso politico necessario per un esito positivo. Non vedo l´ora di continuare la nostra discussione di questa sera con gli studenti e domani il lancio del dialogo ad alto livello che si spera avvicinamento dell´Albania all´Ue, ma che aiuta anche l´opposizione e le altre parti interessate a stare dietro l´ordine del giorno dell´Unione europea ´.  
   
   
PMI DELL´UE ESPLORARE LE OPPORTUNITÀ DI BUSINESS IN VIETNAM  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Come parte degli sforzi dell´Ue per approfondire le relazioni economiche con i paesi della regione dinamica Asean, il vice presidente Antonio Tajani, commissario europeo per le Imprese e l´industria, guiderà una "Missione per la crescita" in Vietnam, il 12 e 13 novembre. Egli sarà accompagnato da 47 rappresentanti di associazioni di categoria europee e le imprese, in particolare quelle che operano in settori chiave del commercio Ue-vietnam: il turismo, agro-business e settori di prodotti manifatturati. Durante la sua visita egli inaugurerà la Business Network Ue-vietnam. Questa visita è parte di una serie di missioni per aiutare le imprese europee meglio approfittare in rapida crescita sui mercati internazionali. Commercio e gli investimenti tra l´Ue e il Vietnam è in costante crescita negli ultimi anni, con le imprese dell´Ue si considera il paese come un potenziale di produzione di base, un mercato redditizio e in crescita e una delle porte principali per il mercato Asean più ampio e sempre più integrato. Tuttavia, rispetto ai concorrenti asiatici, la quota del commercio e degli investimenti europea sta lentamente cadendo come le piccole e medie imprese (Pmi) incontrano difficoltà nello stabilire un punto d´appoggio stabile in Vietnam . I principali obiettivi di questa missione per la crescita in Vietnam sono: per promuovere l´innovazione e la crescita sostenibile e inclusiva nell´Unione europea e in Vietnam; per aiutare le imprese dell´Ue , in particolare le Pmi, ad operare nella regione Asean, e per promuovere l´industria dell´Ue in settori mirati . Business networking a Ho Chi Minh City Il 12 novembre, la missione sarà a Ho Chi Minh City - capitale economica del Vietnam - e le società coinvolte parteciperà a un evento di matchmaking con imprenditori locali, per generare business to business information sharing e potenziali contatti commerciali. Per aiutare ulteriormente le imprese dell´Ue operano in Vietnam Vice Presidente Tajani sarà anche assistere alla inaugurazione della nuova Ue Vietnam Business Network (Evbn). I prodotti agricoli sono una parte significativa delle esportazioni dell´Unione europea verso il Vietnam (circa il 13% del valore di tutte le esportazioni verso il Vietnam nel 2011) e anche delle esportazioni del Vietnam da parte dell´Unione europea (circa il 20% nel 2011). Per questo motivo, durante la visita di due giorni, le aziende partecipanti attivi nella filiera alimentare - la lavorazione, confezionamento e vendita al dettaglio di prodotti alimentari - possono anche partecipare al " 15 ° Forum sulla eco-innovazione e l´Unep Tavola rotonda su Eco-innovazione; rifiuti di taglio; efficienza delle risorse e l´eco-innovazione per le catene alimentari sostenibili ". L´evento riunirà gli attori europei e asiatici dai settori pubblici e privati, istituti tecnici e degli intermediari operanti con le Pmi, per esaminare come l´efficienza delle risorse e l´eco-innovazione possono contribuire a entrambe le opportunità di business e le filiere più sostenibili. Sarà abbinato ad un evento di mediazione per incoraggiare i partecipanti a formare nuove partnership e lanciano proposte di progetto di collaborazione. Le discussioni sulla politica per le Pmi e del turismo in Hanoi L´ordine del giorno del 13 novembre sarà dedicata a incontri ad alto livello con i rappresentanti del governo di Hanoi, la capitale politica. Vicepresidente Tajani incontrerà Nguyen Tan Dung, primo ministro vietnamita, e Vu Huy Hoang, Ministro dell´industria e del commercio, nonché come Bui Quang Vinh, Ministro della Pianificazione e degli Investimenti. Per garantire un grado di cooperazione tra piccole e medie imprese orientate all´esportazione su entrambi i lati superiore, una lettera di intenti per instaurare un dialogo sulla politica delle Pmi sarà firmato. Il dialogo presterà particolare attenzione allo scambio di buone pratiche per creare una legislazione favorevole alle Pmi; consultazioni di business pubblico-privato e la cooperazione nella ricerca e nell´innovazione, lo scambio delle migliori pratiche per l´internazionalizzazione e la cooperazione e lo sviluppo di forti associazioni di categoria delle Pmi. Vice-ministro della Cultura, Sport e Turismo di Ho Anh Tuan potranno anche incontrarsi con il Vice Presidente Tajani a firmare una lettera di intenti per esaminare le possibilità di rafforzare le relazioni e la cooperazione nel settore del turismo sostenibile . Il suo scopo è per l´Unione europea e il Vietnam ad adoperarsi congiuntamente per: L´istituzione di un dialogo periodico e scambio di informazioni sulle rispettive iniziative in materia di turismo, al fine di garantire lo sviluppo della sostenibilità e competitività del turismo Lo scambio di buone pratiche per lo sviluppo del turismo sostenibile tra le autorità del turismo e le principali parti interessate, compreso il mondo accademico, in particolare nei settori della natu rale e la conservazione del patrimonio culturale e di promozione, le piccole e medie imprese, la formazione e le competenze, e la miglioramento del turismo di qualità dei servizi. I dati economici e commerciali sul Vietnam (2012): Popolazione: 89,5 m; Pil, prezzi correnti: € 107,2 mld; Pil pro capite, a prezzi correnti: € 2 687; Consumi effettivi individuali pro capite: € 776,7; Esportazioni dell´Ue verso il Vietnam: € 5 351 m; Importazioni dell´Ue dal Vietnam: € 18 514 m; Archivio degli Ide dell´Ue in Vietnam: € 0,8 mld; Tasso di inflazione: 9,1 %; Il Vietnam è un importante attore economico in Asean e la regione dell´Asia. Grazie alle riforme politiche ed economiche (nota come Doi Moi, "rinnovamento") lanciata nel 1980, il Vietnam è stato trasformato da uno dei paesi più poveri del mondo per un paese a reddito medio-basso e da un´economia pianificata ad una di più un´economia orientata al mercato . In termini di scambi di merci, il Vietnam è oggi un´economia significativamente integrato, con le esportazioni che rappresentano tre quarti del suo Pil. Tuttavia, la reputazione del Vietnam come un successo del Sud-est asiatico "tigre" è stata duramente colpita dalle sfide economiche che sia il Vietnam e l´Ue hanno dovuto affrontare dopo la crisi finanziaria internazionale nel 2008. Vietnam sta diventando sempre più importante partner commerciale per l´Ue . Nel 2012, l´Ue ha superato gli Stati Uniti per diventare il più importante mercato di esportazione per i prodotti vietnamiti. Gran parte del valore delle esportazioni dell´Ue verso il Vietnam viene da macchine e apparecchiature elettriche (22,3%), e di veicoli e mezzi di trasporto (20,9%). Dopo la Cina, l´Unione europea è diventata il secondo più grande a due vie partner commerciale del Vietnam, con un disavanzo stimato commercio nel 2012 di oltre € 13000000000. Dei beni Vietnam esportato nell´Ue nel 2102, oltre a prodotti agricoli, accessori calzature e abbigliamento sono stati significativi (11,5%). Nel giugno del 2012 sono stati lanciati i negoziati per un accordo bilaterale di libero scambio (Als) tra l´Ue e il Vietnam. Cinque cicli di negoziati si sono svolti finora, e il più recente ciclo si è concluso la scorsa settimana.  
   
   
COMMISSARIO UE AL COMMERCIO PROMUOVE IL PROGRESSO SU ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO E SULLA FACILITAZIONE DEL COMMERCIO SU VISITE A SUD AFRICA, CAMERUN E COSTA D´AVORIO  
 
 Bruxelles, 12 novembre 2013 - Commissario Ue al commercio Karel De Gucht si recherà in Sud Africa (membro della Southern African Development Community, Sadc), Camerun (Africa Centrale) e Costa d´Avorio (Africa occidentale) questa settimana per discutere i modi per rafforzare il commercio dell´Ue e le relazioni di investimento con queste regioni, in particolare attraverso accordi di partenariato economico (Ape) e agevolazione degli scambi. Dopo un tour in Africa in Kenya, Namibia, Botswana e Sud Africa nel luglio di quest´anno, Karel De Gucht visiteranno le aziende e incontrare diversi decisori chiave, con l´obiettivo di portare l´Ape con l´Epa gruppo Sadc e l´Africa occidentale più vicino alla conclusione. Concludendo l´Ape è fondamentale per garantire di tali paesi il libero accesso al mercato dell´Ue, promuovere la cooperazione in materia commerciale e di promozione degli investimenti. In vista della ministeriale dell´Omc a Bali nel dicembre il commissario visiterà anche il Camerun, un paese che ha investito nella facilitazione del commercio e sta godendo i benefici. " L´africa sta attualmente vedendo alcuni dei migliori crescita economica nel mondo, nonostante tutti i suoi problemi, ed è per questo che sto tornando in Africa per la seconda volta quest´anno. Attribuisco grande importanza a cementare il nostro mestiere e di relazione con gli investimenti paesi e regioni africane, " ha detto commissario Ue al commercio Karel De Gucht. " Ora abbiamo l´occasione per suggellare accordi che garantiscano il necessario accesso ad un mercato di 500 milioni di consumatori per i principali esportazioni africane, pur portando il nostro commercio e di partnership per lo sviluppo di un stadio più avanzato. Guardando avanti al ministeriale dell´Omc è Bali, la facilitazione degli scambi offre ulteriori vantaggi per i paesi in via di sviluppo. Ci sono buoni esempi in Africa già e in largo potenziale per le dogane più efficienti, la logistica e la gestione amministrativa correlata " In Sud Africa, il Commissario è previsto un incontro con il ministro del Commercio Rob Davies, mentre sia in Camerun e Costa d´Avorio si è previsto un incontro di alta governo classifica e rappresentanti delle imprese.  
   
   
ITALIA-RUSSIA, AL VIA OGGI LA TASK FORCE SU DISTRETTI E PMI  
 
Roma 12 novembre 2013 - Prende il via oggi in Piemonte, al Centro Congressi “Torino Incontra”, la Task Force italo-russa sui distretti e le Pmi. La Task Force, giunta alla Xxiii sessione, è un Forum economico-istituzionale presieduto dal Ministero dello Sviluppo Economico italiano e dalla Rappresentanza Commerciale russa, nel quale sono parte attiva Regioni, Università, Centri di ricerca, Associazioni di settore, Camere di Commercio, Imprese e Istituzioni di entrambi i Paesi. La sessione plenaria aprirà con gli interventi del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, del vice ministro dello Sviluppo Economico della Federazione russa Pavel Korolev, della Presidente della Rappresentanza commerciale russa in Italia Natela Scengheliya e del Presidente della Task Force italo-russa e direttore generale politiche Internazionalizzazione e Promozione scambi del Ministero dello Sviluppo economico Pietro Celi. Folta la delegazione italiana- guidata dal Mise- presente all’attuale edizione e composta da rappresentanti di Amministrazioni centrali, Regioni, enti preposti all’internazionalizzazione, associazioni di categoria, istituti bancari e da 400 imprese. Per la Federazione Russa parteciperanno circa 20 Regioni russe, tra le quali la Regione di Mosca, la Regione del Nizhnyj Novgorod e quella di Vladimir. La Federazione Russa costituisce un mercato dalle grandi potenzialità per le imprese italiane e la Task Force si propone di promuovere non solo gli scambi commerciali, ma anche il partenariato industriale e gli investimenti sui reciproci mercati. La Federazione Russa è un partner commerciale importante per l’Italia, come dimostra l’andamento dell’interscambio commerciale bilaterale che nel decennio 2003-2012 ha registrato un aumento del suo valore del 134,5%, passando da € 12 mld del 2003 a € 28,3 mld del 2012. Nei primi sette mesi del 2013 l’interscambio è aumentato del 15,6% grazie ad un flusso crescente sia delle esportazioni italiane (+11,4%), che delle importazioni dalla Russia (18%). Il programma del Forum economico-istituzionale prevede confronti e dibattiti su efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia, meccanica e un business forum sul turismo. Saranno realizzati inoltre tre seminari tematici: ´ Le dogane a supporto del commercio internazionale´, ´ Strumenti a sostegno degli investimenti bilaterali´ e ´ Cinema e audiovisivo nelle relazioni economiche tra Italia e Russia´. Per favorire la prima conoscenza delle realtà regionali ed istituzionali dei due Paesi presenti, sono previsti un “meeting point” - utile anche all’approfondimento dei 67 progetti di collaborazione presentati da parte italiana e dei 21 presentati da parte dei sistemi imprenditoriali russi - e diverse visite aziendali.  
   
   
LA TASK FORCE ITALIA-RUSSIA: UN EVENTO PER RAFFORZARE LE ECCELLENZE NEI SETTORI PIU’ AVANZATI IL PRESIDENTE COTA: «PIEMONTE REGIONE STRATEGICA, FORTE DI UN EXPORT DA 800 MILIONI DI EURO».  
 
Torino, 12 novembre 2013 - Al via tra pochi giorni a Torino, al centro Torino Incontra di via Nino Costa 8, la 23esima Task Force italo-russa sui distretti e le piccole e medie imprese, un forum politico-istituzionale cui sono chiamate a partecipare le principali realtà istituzionali italiane e russe preposte allo sviluppo e all´internazionalizzazione delle pmi: 167 le adesioni pervenute dalla Russia e 566 le italiane di cui 269 piemontesi. La sessione plenaria di apertura è in programma martedì 12 novembre alle 10, con gli interventi dell´ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, del Vice Ministro dello Sviluppo economico della Federazione Russa, Pavel Korolev, del presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, del presidente della Task Force italo-russa Pietro Celi e della Presidente della Rappresentanza commerciale russa in Italia, Natela Scengheliya. Modera Giuseppe Donato, presidente del Centro Estero per l’Internazionalizzazione. Nella stessa mattinata le autorità incontreranno i giornalisti alle ore 11.20 presso la Sala Stampa di Torino Incontra per fare il punto sui principali progetti in atto tra i due Paesi. Il programma dell’evento prevede confronti e dibattiti su efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia, meccanica e un business forum sul turismo. Saranno inoltre realizzati tre seminari tematici: "Le dogane a supporto del commercio internazionale”, "Strumenti a sostegno degli investimenti bilaterali", "Cinema e audiovisivo nelle relazioni economiche tra Italia e Russia". I lavori del convegno si chiuderanno mercoledì 13, mentre la mattinata del 14 novembre sarà dedicata alle visite aziendali degli imprenditori russi presso imprese e distretti piemontesi «Il Piemonte è una regione strategica per i rapporti commerciali con la Russia, forte di un export che lo scorso anno ha quasi toccato gli 800 milioni di euro - dichiara il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. - Abbiamo il privilegio di organizzare questa importante occasione di confronto per rafforzare queste relazioni, che toccano livelli di eccellenza soprattutto nei settori della meccanica, dell´aerospazio e dell´automotive. Sosteniamo le nostre aziende, attraverso i progetti del piano per l´internazionalizzazione, per fare in modo che possano avere sempre più sbocchi nel mercato estero, ma allo stesso tempo diciamo agli imprenditori russi: venite a investire in Piemonte, la nostra regione è un´opportunità».  
   
   
FVG-SLOVENIA: SERRACCHIANI-KOMEL, RAPPORTI STRUTTURATI E COSTANTI  
 
Capodistria, 12 novembre 2013 - ´´La comune volontà di Friuli Venezia Giulia e Slovenia di avviare rapporti strutturati e costanti´´: è questo il fermo impegno della presidente della Regione Debora Serracchiani e del ministro per gli Sloveni d´Oltreconfine e nel Mondo Tina Komel che ieri era a Capodistria è stata riaffermata nel corso di un incontro esplicitamente definito ´´cordiale´´, a Casa Veneziana, a pochi passi dalla ristrutturata dimora natale di Nazario Sauro. ´´Abbiamo la grande opportunità, oggi, di lavorare assieme, valorizzando i nostri territori e le nostre particolarità´´, hanno indicato Serracchiani e Komel, ´´imparando uno dell´altro´´, come ha osservato il ministro, ´´individuando specifici progetti non solo in ambito culturale, ma anche nei settori del sociale e dell´economia´´, ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia. I possibili primi ´´spazi di manovra´´, è stato concordato, potrebbero riguardare il turismo, in particolare nell´area carsica ed in montagna, la cultura, i trasporti ´´nell´ambito di una sempre più accentuata esigenza di mobilità sostenibile´´, ha detto Serracchiani, l´istruzione (con l´attivazione di scambi tra scuole primarie, mentre è stato auspicato che nei prossimi mesi sarà data soluzione alle criticità relative alla scuola di San Pietro al Natisone), nonché l´ambiente, creando i presupposti per intese legata al Carso ed all´Alto Adriatico. Ma sul tappeto di questa ´´nuova´´ cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, è stato posto anche l´utilizzo dei nuovi strumenti giuridici quali l´Euregio ´´Senza Confini´´, che peraltro sconta la mancata regionalizzazione della vicina Repubblica, ed il Gect-gruppo Europeo di Collaborazione Territoriale tra Gorizia, Nova Gorica e Sempeter-vrtojba, utilizzabile in particolare per la sanità transfrontaliera. Nell´occasione la presidente Serracchiani ha informato il ministro Komel che è ormai di prossima approvazione il decreto per il riordino delle insegne pubbliche e della toponomastica riguardante l´utilizzo dello sloveno nell´area confinaria del Friuli Venezia Giulia, in particolare per quanto concerne la viabilità regionale e nazionale e gli uffici postali. L´auspicio comune, è stato richiamato a fine riunione, è quello di ´´ritrovarsi a parlare al più presto di progetti determinati´´ e veramente di pubblica utilità.  
   
   
BILANCIO, LIGURIA: GARANTITO TPL E WELFARE, BLOCCATE SPESE PER CONSULENZE E TRASFERTE PRIMO BILANCIO IN LIGURIA VERIFICATO DA UN ORGANO DI REVISIONE  
 
Genova, 12 Novembre 2013 “Pur essendo ancora incerto il quadro delle risorse statali e malgrado la contrazione dei trasferimenti in generale, la Giunta regionale ha voluto dare un segnale forte per garantire ai trasporti le stesse risorse del 2013 e ha posto particolare attenzione alla spesa sociale”. Lo ha detto l’assessore regionale al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti al termine della seduta di Giunta in cui è stato approvato il bilancio preventivo del 2014 dell’Ente che ammonta a 5 miliardi di euro, di cui 3,5 miliardi destinati alla spesa sanitaria. “Abbiamo voluto garantire al trasporto pubblico locale anche per il 2014 – ha spiegato Rossetti – le stesse risorse del 2013, stanziando 250 milioni, di cui 119,5 per la gomma e 86 milioni per il ferro, malgrado la ristrettezza delle disponibilità complessive. Inoltre abbiamo voluto dedicare una particolare attenzione anche alle politiche sociali, pur essendo ancora incerto il quadro delle risorse statali, stanziando 39 milioni di euro che andranno, sia al fondo per la non autosufficienza che al fondo per le politiche sociali destinato agli Enti locali e ai distretti socio-sanitari che si devono occupare dell’assistenza alle persone”. Garantiti 35 milioni per l’istruzione, i servizi scolastici e la formazione professionale e 220 milioni per i finanziamenti dei programmi comunitari . All’ambiente saranno destinati 18 milioni e 64 milioni per la messa in sicurezza, l’emergenza e la protezione civile. Nel 2014 l’edilizia residenziale pubblica potrà contare su 20 milioni di euro , 10 milioni andranno allo sviluppo economico e all’industria, altri 10 milioni al turismo e alla cultura e 7 milioni all’agricoltura. “Si tratta di bilancio all’insegna del rigore – ha spiegato Rossetti - e del rispetto dei vincoli imposti dalla finanza pubblica nazionale e autoimposti dalla Regione che registra una significativa ulteriore decurtazione delle risorse disponibili. Nonostante ciò abbiamo voluto garantire le misure piu’ importanti per la popolazione a favore del trasporto pubblico, del welfare, dell’istruzione e della formazione”. Sempre in Giunta è stata approvata la legge Finanziaria 2014 che indica le misure di contenimento della spesa, non solo per le consulenze, che subiranno un taglio dell’80%, ma anche per gli autoveicoli la cui spesa sarà decurtata del 50%. Bloccate anche le trasferte, l’acquisto di mobili e arredi, le spese per la formazione e per l’affitto degli immobili e le sponsorizzazioni non solo in Regione, ma anche a tutto il settore allargato. Per far fronte agli eventi alluvionali che hanno colpito la Liguria anche nelle ultime settimane viene prorogata per tutto il 2014 l’imposta regionale sulla benzina, pari a 0,025 al litro. Si tratta di un imposta che era stata istituita nel 2011 per far fronte all’alluvione che aveva colpito soprattutto lo spezzino, le Cinque Terre e Genova e che aveva consentito di ricavare 8 milioni di euro nel 2012 e il cui ammontare per il 2013 al momento si attesta su 5,7 milioni di euro con una previsione di incasso di 7 milioni. Sempre in Finanziaria è stato stabilito l’aumento dell’imposta regionale sui canoni demaniali che passa dal 10 al 100%. “Ci sembra un incremento sostenibile per chi svolge quelle attività – spiegano Rossetti e l’assessore regionale all’urbanistica, Gabriele Cascino- tenendo conto che questa imposta regionale è ferma al 1972. Così facendo contiamo di ricavare dai 6 ai 9 milioni di euro l’anno una cifra che non arrecherà danno economico a coloro che svolgono quelle attività, ma sarà preziosa per il territorio perché andrà a favore del ripascimento delle spiagge, della messa in sicurezza delle coste e del consolidamento delle infrastrutture”. Saranno i Comuni ad assumere un ruolo promotore attraverso la riscossione dei tributi e l’accertamento di eventuali evasioni e il recupero di sanzioni che sverranno incamerate dagli stessi Enti locali.  
   
   
DERIVATI: LA REGIONE PIEMONTE POTRA’ PRESENTARE APPELLO AL GIUDICE INGLESE  
 
Torino, 12 novembre 2013 - Nuova udienza l’8 novembre a Londra nell’ambito del procedimento giudiziario che vede la Regione Piemonte in controversia con Banca Intesa Sanpaolo S.p.a. E Dexia Crediop S.p.a relativamente alla stipulazione dei contratti derivati, siglati negli anni 2006-2007. La Court of Appeal di Londra, al termine dell’udienza orale per l’autorizzazione all’appello, riconoscendo implicitamente all’ente piemontese la sussistenza dei presupposti per far valere le proprie ragioni negli ulteriori gradi di giudizio, ha accordato alla Regione il diritto all’appello riguardo la sentenza emanata dalla High Court of Justice il 16 luglio scorso. L’autorizzazione all’appello riapre quindi la discussione circa la validità e l’efficacia dei contratti derivati sottoscritti dalla Regione. Intanto, sempre nell’ambito della stessa controversia, rimane ancora pendente il giudizio di fronte al Consiglio di Stato italiano, la cui decisione dell’adunanza plenaria è attesa per il prossimo 18 dicembre.  
   
   
FVG, RIFORME: SERRACCHIANI, OCCORRE AGIRE "CONVINTAMENTE ASSIEME"  
 
Magnano in Riviera, 12 novembre 2013 - Per la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani è necessaria oggi, di fronte ad una crisi dura che colpisce pesantemente tutta la regione, una nuova ´´responsabilità collettiva´´ che coinvolga istituzioni e parti sociali, ´´ognuno nel proprio ruolo, nel tentativo di risolvere una situazione difficile che tocca tutti, ma che ci permetta di fare scelte importanti´´. Situazione difficile, addirittura ´´di allarme complessivo nella Destra Tagliamento´´, ha sottolineato la presidente Serracchiani, esprimendo la sua solidarietà ai lavoratori dell´Ideal Standard di Orcenico che oggi hanno occupato il Municipio di Zoppola. Dunque occorre ´´coraggio, coraggio per varare riforme fondamentali e la Regione intende seguire questa linea di condotta, in modo chiaro e netto´´, ha osservato la stessa presidente oggi a Magnano in Riviera, concludendo i lavori della quinta edizione del Meeting d´autunno della Cisl Fvg, al quale è intervenuto il segretario nazionale Raffaele Bonanni. Come ha sottolineato il segretario Cisl, infatti, più che mai ora è indispensabile ´´affrontare assieme i problemi, in una logica di responsabilità´´ e dunque ´´come sindacato siamo pronti a dare voce e forza a quella parte della classe dirigente che vuole impegnarsi, vuole essere a fianco di governanti coraggiosi´´. Un coinvolgimento complessivo che significa anche concertazione, ha osservato Serracchiani, ricordando i recenti protocolli sottoscritti con le diverse rappresentanze sindacali ed imprenditoriali, per affrontare i nodi puntuali delle crisi, per varare le riforme, per programmare già nel prossimo futuro quegli impegni ´´necessari per il cambiamento´´. Riformare vuol dire spesso semplificare, ha poi sottolineato la presidente, segnalando il recentissimo provvedimento che ha ´´tagliato´´ 30 precedenti norme ed ha permesso di strutturare un Testo unico in materia di elezioni amministrative: ´´con tre novità, la doppia preferenza di genere, il voto nella sola giornata di domenica, con i conseguenti risparmi, il limite dei due mandati per i sindaci, allineandoci così a quanto previsto per tutti i sindaci d´Italia´´. Riforme e nuove politiche regionali, ha infine rilevato Serracchiani, individuando i passi già fatti e quelli in essere: dalla riduzione dei costi della politica, ´´andando più avanti di quanto previsto dalla norma Monti´´, riordinando il sistema finanziario regionale, individuando nuove procedure per l´accesso al credito delle imprese (90 milioni di euro recentemente affidati a Mediocredito), intervenendo per sbloccare partite infrastrutturali, in campo viario ed energetico, ´´assolutamente strategiche per il Friuli Venezia Giulia, per rendere la nostra regione più competitiva ed attrattiva dal punto di vista imprenditoriale´´.  
   
   
VARATA LA NUOVA GIUNTA DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO  
 
Trento, 12 novembre 2013 - Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha firmato ieri il decreto di nomina degli assessori della Giunta provinciale e la ripartizione degli affari fra gli assessori. Ecco dunque come sarà composta la Giunta provinciale della Xv legislatura e quali le competenze principali. Ugo Rossi Presidente. Si riserva le competenze in materia di personale, affari finanziari e istituzionali, istruzione. Alessandro Olivi Vice presidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro. Donata Borgonovo Re Assessore alla salute e solidarietà sociale. Michele Dallapiccola Assessore all´agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca. Sara Ferrari Assessore all´università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo. Mauro Gilmozzi Assessore lavori pubblici, ambiente, trasporti ed energia. Tiziano Mellarini Assessore alla cultura, cooperazione, sport e protezione civile. Il presidente ha incaricato quale assessore tecnico, Carlo Daldoss. Sarà assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa. La prima seduta della nuova Giunta Provinciale è prevista per venerdì 15 novembre.  
   
   
BILANCIO 2014: CONTINUA IL RISANAMENTO DEI CONTI REGIONALI DEL PIEMONTE  
 
Torino, 12 novembre 2013 - La Giunta regionale del Piemonte ha avviato stamani la discussione sulle ripartizioni di competenza per il bilancio di previsione 2014, documento che verrà approvato dall’esecutivo nelle prossime sedute, prima dell’invio alla I commissione competente di Palazzo Lascaris. Il documento contabile mantiene l’impostazione di risanamento avviata, ma non può tenere ancora conto della nuova programmazione dei fondi europei, il cui sessennio partirà il prossimo anno. Nonostante la momentanea esclusione di tali risorse è comunque possibile già prevedere la copertura di tutti i servizi essenziali per i cittadini e le imprese piemontesi. La cifra complessiva stimata è di 12 miliardi e 678 milioni (di cui oltre 11 miliardi e 100 di fondi regionali), in crescita rispetto al bilancio di previsione 2013 (circa 11,3 miliardi). Tra le voci più significative come sempre la sanità (8,3 miliardi), i trasporti (738 milioni), le attività produttive (234 milioni) e la cultura (107 milioni). «La nostra politica di risanamento e ristrutturazione dei bilanci regionali – dichiara il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota – va avanti senza soluzione di continuità. Abbiamo saputo superare i tanti imprevisti e le molte difficoltà di questi mesi , arrivando oggi ad un bilancio decisamente soddisfacente, che si definirà nei dettagli nei prossimi giorni. Vorrei rimarcare che siamo anni luce distanti dai bilanci fatti dalla vecchia politica, basati su artifici e numeri di carta: questa è un’impostazione di bilancio all’insegna della verità , della concretezza e della responsabilità, perché la politica non deve più permettersi di scaricare le proprie incapacità sulle future generazioni come è invece avvenuto nel recente passato «Nonostante le difficoltà che si continuano a riscontrare relativamente ai tagli dei trasferimenti statali, resi ancora più decisi dalla prevista legge di stabilità – dichiara il Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin - abbiamo effettuato le prime analisi sul bilancio del prossimo anno basandoci esclusivamente su dati certi. Manca ancora la quota annuale di quei circa 4 miliardi della nuova programmazione europea 2014-2020, ma possiamo già dire di avere una distribuzione equilibrata, sulla base degli interessi della collettività. E’ un bilancio che non crea nuovo debito, che rispetta i piani di rientro su sanità e trasporti e che assorbe le passività pregresse. Ancora mancano alcuni fondi relativamente alle politiche sociali per via di una definizione in atto a livello nazionale, ma contiamo di recuperarli nel corso dell’iter di approvazione o, al massimo, in fase di assestamento».  
   
   
LA TOSCANA RACCONTA LA ´SUA PARTECIPAZIONE, GIORNATA DI CONFRONTO SUL LAVORO DI QUATTRO ANNI  
 
Firenze, 12 novembre 2013 - Centosedici processi partecipativi in quattro anni. "Non una celebrazione – mette subito in chiaro l´assessore alla riforme della Toscana, Vittorio Bugli – ma un racconto di un patrimonio di esperienze importanti che possa servire per il futuro, mettendo sotto la lente in maniera onesta pregi e difetti. Quello che in fondo abbiamo fatto anche nello scrivere la nuova legge". La Toscana racconta la sua esperienza sul fronte della partecipazione. Il racconto diventerà presto anche un e-book, gratuitamente scaricabile da internet e realizzato dalla Regione. Quattro anni di town meeting e giurie di cittadini, laboratori, assemblee o uso a volte anche della rete, perché la partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni - prima che una scelta venga fatta, per aiutare a decidere meglio – si può declinare in più modi, a seconda dei casi. Quattro anni in cui i cittadini hanno discusso - e stamani hanno raccontato come hanno fatto - di urbanistica e progetti legati al territorio (a Montespertoli e Lastra a Signa ad esempio, dove il confronto sul piano regolatore è stato particolarmente fecondo), di priorità nelle spese di un´amministrazione alle prese con l´approvazione dei bilanci annuali (da Capannori a Castiglion della Pescaia e Forte dei Marmi), di ambiente, del depuratore di Ponte Buggianese e del Padule di Fucecchio, dell´impianto di biogas a Buonconvento oppure di sanità, a Firenze e Grosseto. Quaranta dei centosedici progetti hanno tappezzato anche quattro pareti mobili, con altrettanti poster. E´ accaduto oggi al Palazzo degli Affari di Firenze e davvero in tanti – amministratori e funzionari, rappresentanti di associazioni, esperti o semplici cittadini, giunti da più parti della Toscana ma anche dal Trentino, dalle Marche o dall´Emilia Romagna – hanno partecipato alla giornata organizzata dalla Regione e proseguita per tutto il pomeriggio. "La legge toscana sulla partecipazione viene sempre più vista, all´estero e in altre regioni, come un modello da imitare" commenta l´assessore Bugli. Giorni fa se n´è parlato anche a Strasburgo, in un convegno. Sottolineando, come hanno fatto alcuni studiosi, come una vera democrazia non finisca con i cittadini che partecipano (numerosi) alle elezioni ma prosegue con una partecipazione alla fase iniziale delle decisioni più importanti.  
   
   
BASILICATA: PO FSE, NUOVO SCHEMA D´ACCORDO PER FONDO SOSTEGNO E GARANZIA  
 
Potenza, 12 novembre 2013 - Consentire al Fondo di sostegno e di garanzia di proseguire la gestione delle attività fino al 31 dicembre 2015, termine dato dall’Unione europea per chiudere il Po Fse Basilicata 2007-2013, garantendo così l’attivazione dell’intera dotazione finanziaria. Con questa finalità il governo regionale ha approvato uno schema di nuovo accordo di finanziamento con Sviluppo Basilicata, gestore del Fondo. Il precedente accordo è stato firmato nel 2009 ed è in scadenza a dicembre. Viene confermata la dotazione finanziaria di 15 milioni di euro. Il Fondo di garanzia è nato per agevolare l’accesso al credito a favore di microimprese, nuovi imprenditori, soggetti svantaggiati, organismi no profit e operatori del privato sociale, superando la rigidità del sistema creditizio e rendendo possibile l’attuazione di quelle misure di politica comunitaria contenute nel Po Fse finalizzate a contrastare la disoccupazione e l’emarginazione del mercato del lavoro, a favorire processi di reinserimento sociale e a creare nuova imprenditorialità. Il Fondo agisce concedendo garanzie e prestiti o microcrediti da restituire a tassi agevolati rispetto alle condizioni di mercato. Tra le misure principali finanziate dal Fondo c’è il Microcredito, un intervento innovativo con carattere sperimentale, per il quale la Regione Basilicata ha messo in campo due Avvisi pubblici, il primo nel 2012. Il secondo, che ha già registrato un’alta adesione, è stato prorogato al 31 dicembre 2013. Per i contratti di finanziamento, stipulati da Sviluppo Basilicata, sono previste erogazioni fino a 25 mila euro a tasso zero e possono aver accesso lavoratori autonomi, società di persone, società cooperative, società a responsabilità limitata semplificata.  
   
   
ABRUZZO: CHIODI, DA PACCHETTO "PRESTO 2" OLTRE 76 MLN IL PRESIDENTE:"VARATE MISURE INCISIVE PER CONTRASTARE CRISI"  
 
Pescara, 12 novembre 2013 - E´ pari a 76 milioni 517 mila euro l´ammontare delle risorse del "Pacchetto Presto 2", la seconda versione del Pacchetto Regionale per il Sostegno al Territorio e all´Occupazione che contiene misure strategiche a sostegno delle politiche attive del Lavoro, del credito, dell´imprenditorialità e delle infrastrutture. Il Pacchetto "Lavoro Subito", invece,ha una dotazione finanziaria di 20 milioni 200 mila euro. Sono i due strumenti finanziari che, questa mattina, a Pescara, nell´ambito della riunione della Consulta regionale del Patto per lo Sviluppo, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha illustrato indicando finalità specifiche e soprattutto la tempistica dei vari progetti contenuti. "Si tratta di due strumenti estremamente articolati dai quali ci attendiamo risultati significativi nell´ottica dello sviluppo economico del territorio - ha affermato Chiodi - e della lotta alla disoccupazione. L´auspicio è che possano essere accolti favorevolmente dal mondo del lavoro. Ovviamante, - ha proseguito - non ci sono garanzie di successo ma sono le misure che l´Unione Euroopea ci consente di attuare per contrastare efficacemente la crisi". Il presidente della Regione ha, poi, accennato anche al "Pacchetto 2 bis" che riguarderà escusivamente il settore turistico e che dovrebbe vedere la luce all´inizio di dicembre. Nel complesso, tale strumento prevedere risorse per circa 40 milioni di euro. Anche se una buona parte di esse è già compresa nel "Pacchetto Presto 2". Proprio riguardo a quest´ultimo strumento, circa 9 milioni 250 mila euro saranno indirizzati, nell´ambito della programmazione 2012-2013 Po Fse, a varie iniziative tra le quali "talenti per l´archeologia", "turismo ed accoglienza" e "scuola digitale". Dei 57 milioni 267 mila euro circa relativi alla programmazione Par Fas, oltre 30 milioni dio euro (è in corso la predisposizione dell´Apq da sottoscrivere con il Ministero per lo Sviluppo economico) sono destinati allo sviluppo della "banda larga" e di contenuti, applicaazioni e servizi digitali avanzati per l´e-government. Riguardo, poi, ala programmazione Por Fesr, sono disponibili ben 10 milioni di euro sia per migliorare la disponibilità dei servizi Ict per le imprese (2,5 mlm) che per il potenziamento delle reti immateriali nelle aree di montagna (7,5 mln). In relazione a quest´ultimo progetto, entro fine mese, sarà sottoscritto l´Apq con il Mise e successivamente Infratel pubblicherà il relativo bando. Infine, per quanto rigurada il Pacchetto "Lavoro Subito", i 20 milioni 200 mila euro a disposizione sono relativi alla programmazione 2012-2013 del Po Fse e prevedono, tra le varie misure, "Microcredito 2", iniziativa volta alla concessione di microcrediti di importo compreso tra 5 mila e 25 mila euro per finanziare l´avvio di nuove attività imprenditoriali o la realizzazione di nuovi investimenti oppure il consolidamenmto di investimenti già avviati. Per quasi tutte le misure previste, i tempi di attuazione hanno la scadenza di novembre mentre in alcuni casi i bandi sono stati già pubblicati. Alla riunione della Consulta era presente anche il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione.  
   
   
ASSESSORE TOSCANA A CASTEL DEL PIANO: "CON I SINDACI INTESA E COLLABORAZIONE PER LA SALUTE DEI CITTADINI"  
 
Firenze, 12 novembre 2013 - "Con i sindaci dell´Amiata c´è grande intesa e collaborazione per garantire anche ai cittadini di questa zona un´assistenza di qualità, come stiamo cercando di fare in tutta la regione. Anche qui si sta consolidando un processo di innovazione che riguarda tutta l´assistenza: ospedale, territorio, Casa della Salute, ospedale di comunità". L´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha incontrato oggi pomeriggio, a Castel del Piano, i sindaci della zona dell´Amiata Grossetana: Arcidosso, Castel del Piano, Castell´azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano, Semproniano. All´incontro erano presenti anche il direttore della Asl 9 di Grosseto, Fausto Mariotti, con la direzione aziendale. Nel corso dell´incontro sono stati illustrati i Patti territoriali siglati a suo tempo tra la Conferenza dei sindaci e la Asl 9. "Con i Patti territoriali, e con questo incontro - è il commento di Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano e presidente della Società della Salute dell´Amiata - si è consolidato un rapporto di reale confronto e collaborazione tra noi e la Regione. Venendo qui, l´assessore Marroni ha avuto modo di apprezzare la qualità dell´assistenza che viene garantita nel nostro ospedale". Dopo l´incontro, assessore, sindaci e direzione aziendale hanno visitato l´ospedale di Castel del Piano, dove due settimane fa era andato anche il presidente Enrico Rossi, che a sua volta aveva assicurato che la Regione non intendeva in alcun modo rinunciare a questo ospedale.  
   
   
INVEST IN SARDINIA DAY, PRESIDENTE CAPPELLACCI: UNA ZONA FRANCA ANCHE DALLE PATOLOGIE DELLA BUROCRAZIA  
 
Cagliari, 12 novembre 2013 - "Il sistema Sardegna patisce carenze storiche, dovute a nodi rimasti irrisolti per decenni su aspetti fondamentali per rendere competitive le nostre imprese, come ad esempio infrastrutture ed energia. Per essere realmente competitivi dobbiamo intervenire non solo con azioni che possono produrre effetti nel lungo periodo, ma anche e soprattutto con quelle che possono sprigionare effetti positivi nell’immediato. Tra queste rientra la zona franca, che serve per alleviare un peso fiscale che è il più alto d´Europa e che rappresenta per la nostra isola lo strumento per liberare potenzialità inespresse". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, intervenendo l’ 8 novembre all´Invest in Sardinia Day. Cappellacci ha raccolto altresì il riferimento del professore ed ex ministro Paolo Savona all’esempio di Shangai: "Siamo favorevoli ad una zona franca che oltre ad uno strumento di carattere fiscale sia anche un’iniziativa di semplificazione: una zona libera dalle patologie di quella burocrazia che troppo spesso rappresenta un freno per un mondo imprenditoriale in cui il fattore tempo fa la differenza tra il successo e il fallimento. Attraverso la somma di queste azioni - prosegue Cappellacci - possiamo creare uno choc positivo che possa contribuire ad alzarci dalle macerie della crisi e sviluppare potenzialità finora inespresse. Potremo rompere una volta per tutte con le logiche del passato ed investire su quei fattori non delocalizzabili, che possono creare nuova impresa e nuovo lavoro stabile della nostra isola senza lasciare il nostro destino in mano a consigli di amministrazione o azionisti che magari di trovano dall’altra parte del mondo".  
   
   
NUOVE IMPRESE ALL´INSEGNA DEI GIOVANI  
 
Reggio Emilia, 12 novembre 2013 - A fronte di una crescita della disoccupazione, i giovani reggiani scommettono su se stessi, si mettono in gioco in prima persona e primeggiano tra i nuovi imprenditori locali. Mentre il saldo fra imprese iscritte e cessate nei primi nove mesi del 2013 è risultato negativo, per le aziende guidate da “under 35” è infatti accaduto esattamente il contrario, tanto che ben 951 imprese giovanili si sono iscritte nel registro della Camera di Commercio nel periodo gennaio-settembre 2013, mentre quelle cessate sono 588, con un saldo positivo di 363 unità. Complessivamente, dunque, le imprese giovanili sono 5.760, con una quota pari al 10,2% del totale aziende presenti sul territorio provinciale. Delle 2.967 imprese nate in provincia di Reggio Emilia nei primi nove mesi del 2013 – sottolinea l’Ufficio Studi della Camera di Commercio – un terzo è rappresentato da imprese nelle quali i giovani hanno deciso di mettersi “in proprio”. Nel 58,3% dei casi (554 imprese) l’imprenditore è italiano, mentre nel restante 41,7% (397 imprese) è straniero, extraUe nel 38,7% dei casi e comunitario nel 3%. Le attività nelle quali i giovani sembrano individuare le maggiori possibilità di successo sono, oltre alle costruzioni (in cui opera il 33,6% delle neo-imprese giovanili), quelle dei servizi (31,4%), in particolare il commercio (14,6%). All’interno del terziario sono presenti numerose attività di supporto alle imprese: ausiliarie dei servizi finanziari; professionali, scientifiche e tecniche; di supporto per le funzioni d´ufficio; produzione di software e consulenza informatica; pubblicità e ricerche di mercato, di servizi per edifici e paesaggio. Non mancano comunque giovani che hanno deciso di investire nel settore manifatturiero (98 nuove imprese) e in agricoltura (24 unità). “Un dinamismo – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini – che è incoraggiante per il nostro tessuto imprenditoriale, perché è proprio grazie alla nascita di nuove imprese che si possono costruire ricchezza e nuove opportunità di lavoro”.  
   
   
VILLA UMBRA; 14 NOVEMBRE CONVEGNO "L´EUROPA CHE VERRÀ: LE POLITICHE DI SVILUPPO E DEL LAVORO"  
 
Perugia, 12 novembre 2013 - "L´europa che verrà: le politiche di sviluppo e del lavoro", è il titolo del convegno organizzato dal "Seu", Servizio Europa, dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica e dall´Anci Umbria, per il 14 novembre, alle ore 9, nella sede di Villa Umbra. Alla giornata, patrocinata dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e che sarà aperta dall´amministratore del "Seu" e della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica Alberto Naticchioni, interverrà la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. A moderatore l´incontro sarà Giampiero Giulietti, componente della Commissione Politiche dell´Unione Europea, Camera dei Deputati. Sono previsti tre approfondimenti tematici rispettivamente del direttore della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia di Lucio Battistotti, del direttore della Direzione regionale Programmazione, innovazione e competitività dell´Umbria, Lucio Caporizzi, e di Claudio Maria Vitali, membro del gruppo di lavoro del progetto It Implementation of the European Agenda for Adult Learning Isfol di Roma. Inoltre, si approfondiranno le politiche europee e gli orientamenti strategici in corso di approvazione e che contribuiranno a definire lo scenario europeo nel quale si dovranno collocare le imprese in cerca di manodopera specializzata, i lavoratori penalizzati dalla crisi economica che stentano a ritrovare un riposizionamento, i tanti giovani disoccupati in cerca di lavoro ai quali offrire positivi segnali di incoraggiamento e di maggiore fiducia nella possibilità di avviare concrete esperienze di lavoro. A questo si accompagna e, anzi, ne diviene una naturale e indispensabile premessa, il miglioramento della "governance" europea, nazionale e locale di tali processi attraverso un rafforzamento del ruolo della pubblica amministrazione e una maggiore razionalizzazione e semplificazione delle procedure mediante anche lo sviluppo dell´Agenda digitale europea. A partire dalle 11,30 sono previsti gli interventi di Ulderico Sbarra, segretario generale Cisl regionale; Jacopo Solfati, consigliere comunale di Trevi; Claudio Bendini, segretario generale Uil regionale; Aldo Taschetti, presidente consiglio comunale dei Giovani di Norcia; Mario Bravi, segretario generale Cgil regionale; Roberto Tittarelli, Progetto Star Cup; Luca Angelini, responsabile Ufficio Sudi e politiche industriali Confindustria Umbria; Paolino Sfurio, membro Consulta giovanile comunale di Marsciano gruppo Lavoro e Unione Europea; Mauro Agostini, direttore Generale Sviluppumbria S.p.a; Francesco De Rebotti, sindaco di Narni e vicepresidente Anci Umbria. Le conclusioni saranno tenute dal presidente della Commissione Politiche dell´Unione Europea, Camera dei Deputati, Michele Bordo. "Il convegno - ha sottolineato Alberto Naticchioni - tocca tematiche estremamente attuali alla vigilia dell´avvio della nuova programmazione 2014 - 2020. Una ragione in più per approfondire il confronto tra le istituzioni, le imprese, le parti sociali, i giovani e altri operatori pubblici e privati operanti in Umbria, sulle varie opportunità che, soprattutto per i giovani, possono scaturire".  
   
   
LIGURIA: GOVERNO SBLOCCHI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA PER TUTTO IL 2013  
 
Genova. 12 Novembre 2013 - "Ammortizzatori sociali in deroga, serve con urgenza un nuovo decreto che trovi la necessaria copertura economica per i restanti mesi dell´anno perché, se è vero che occorre ripensare l´attuale sistema di ammortizzatori sociali per investire maggiormente nel sostegno all´occupazione, è comunque impensabile smantellare tutto dall´oggi al domani, lasciando senza alcuna protezione centinaia di migliaia di famiglie. Lo afferma l´assessore al Lavoro della Regione Liguria commentando lo sblocco degli ammortizzatori da parte del governo fino a maggio. Il problema degli ammortizzatori sociali in deroga è sempre più grande ed urgente anche in Liguria con 9500 lavoratori che da mesi attendono un assegno di 700 euro al mese e invece non ricevono alcuna indennità. Spiega Vesco: «Ad agosto erano stati autorizzati i pagamenti di aprile, poi più nulla, in attesa che il governo sbloccasse la situazione. Soltanto venerdì scorso, finalmente, è arrivata l´autorizzazione dal Ministero che ci consentirà di pagare maggio e forse, in tutto o in parte, anche giugno. Ma rimangono scoperti più di sei mesi. E così rimane un esercito di lavoratori e loro famigliari senza alcun sostegno al reddito. Un esercito di invisibili perché i lavoratori coinvolti sono parcellizzati in tante piccole aziende, in media imprese con 8 dipendenti ma anche di due o persino di uno solo; sono coinvolti diverse città e diversi settori produttivi e ciò rende ancora più difficile per queste persone mettersi insieme e far sentire la propria voce, il governo conosce bene i numeri e non può far finta di niente, anche perché sono sempre di più le imprese che, nell´incertezza di poter utilizzare lo strumento della Cassa Integrazione in deroga, scelgono di licenziare i dipendenti". Secondo Vesco "con la cassa in deroga i lavoratori rimangono legati alle aziende le quali temono che, se non arrivano gli assegni, i dipendenti possano rivalersi su di loro. Per molte, già in situazione di difficoltà, significherebbe il colpo di grazia e così preferiscono rischiare sulla mobilità perché in questo modo i lavoratori non sono più loro dipendenti e, dunque, non si sentono responsabili". L´assessore regionale al Lavoro auspica che nel Governo ci sia la volontà di disinnescare un dramma sociale che sta esplodendo. Nel frattempo gli uffici regionali sono al lavoro per pagare il più presto possibile almeno gli assegni di maggio e, se le risorse saranno sufficienti, anche quelli di giugno.  
   
   
CIG IN DEROGA, 23 MILA LAVORATORI SCOPERTI. PER REGIONE TOSCANA, SINDACATI, CATEGORIE È ALLARME SOCIALE  
 
 Firenze, 12 novembre 2013 – Cassa integrazione in deroga: un giudizio unanime sull´insostenibilità della situazione e sui rischi di pesanti ricadute su lavoratori e aziende, è stato espresso oggi, a conclusione dell´incontro, convocato dall´assessore al lavoro Gianfranco Simoncini, della Commissione regionale tripartita, che riunisce sindacati e associazioni di categoria. Nel corso della riunione l´assessore Simoncini ha riferito sugli esiti dell´incontro avuto mercoledì a Roma con il sottosegretario al lavoro dell´Aringa. Il governo, ho ricordato, stanzierà altri 330 milioni per coprire le richieste di cassa in deroga per il 2013, anche se, quasi sicuramente, queste risorse non arriveranno prima del gennaio 2014. Il ministero delle finanze dovrebbe, a giorni, sbloccare il decreto, fermo da agosto, che ha predisposto lo stanziamento di 500 milioni, di cui 33 per la Toscana. Da lunedì partiranno le autorizzazioni relative a questa tranche di finanziamenti. Con l´ulteriore stanziamento di 330 milioni, la Toscana dovrebbe ricevere altri 22 milioni. "Sono risorse del tutto insufficienti - ha ribadito Simoncini – che qui in Toscana al massimo ci permetteranno di rispondere alle richieste pervenute fino alla fine di luglio. Mentre abbiamo, al 30 ottobre, oltre 6500 domande giacenti per un totale di quasi 23 mila lavoratori. Tutte le richieste arrivate da agosto in poi resteranno scoperte". Dalla Tripartita è venuta, unanime, una nuova richiesta al governo perchè si trovino con urgenza le risorse necessarie a rispondere a tutte le domande del 2013, sottolineando come, in caso contrario, i contraccolpi sarebbero pesantissimi sia per i lavoratori, che verrebbero messi in mobilità, che per le aziende, costrette in molti casi a far ricorso a procedure concorsuali. "In altre parole – ha detto Simoncini – se il governo non rivede le sue posizioni si rischierà un aumento dei licenziamenti, del contenzioso fra lavoratori e azienda e dei fallimenti delle imprese. Una situazione gravissima, a rischio di vera e propria conflittualità sociale". Le parti sociali hanno concordato di ritrovarsi in sede tecnica per definire quali indicazioni pratiche dare ai propri associati considerata, di fatto, l´impossibilità di far ricorso a questo strumento per le nuove vertenze. La Commissione tripartita verrà inoltre riconvocata quanto prima per discutere sui contenuti del decreto cui il governo sta lavorando e che dovrà contenere i nuovi criteri per la concessione della Cassa in deroga per il 2014.  
   
   
CIG IN DEROGA. ZAIA: "RIFINANZIARLA NON E´ UN REGALO MA LA RESTITUZIONE DEL FISCO CHE I VENETI HAN VERSATO A ROMA"  
 
Venezia, 12 novembre 2013 - "La Cassa integrazione in deroga ha consentito in Veneto la salvaguardia del patrimonio economico e professionale delle imprese, qui da noi la Cig non è mai stata vissuta come mero assistenzialismo ma come mantenimento del legame fra azienda e lavoratore. Perché in Veneto la competitività sui mercati la alimentano i nostri bravi lavoratori". Con queste parole il Presidente del Veneto, Luca Zaia, commenta gli allarmi sulla possibilità che non si trovino le risorse per rifinanziare la cassa integrazione in deroga per il 2014 e che molti lavoratori restino senza sussidio. "Vorrei chiarire una volta per tutte che la Cig in deroga non è un gentile regalo del Governo ma sono soldi che per anni imprese e lavoratori hanno dato alla fiscalità generale e che ora vengono restituiti al territorio - prosegue Zaia -. Da noi la Cig è stata usata in modo millimetrico e virtuoso dalle imprese (e la Regione può monitorarne in ogni momento l´utilizzo), non per arrischiate operazioni ma per evitare il depauperamento della forza reale delle nostre aziende, vale a dire il capitale umano, la sua serietà e dedizione: questo è il vero elemento di competitività sui mercati". "Da noi non si è quindi sprecata una lira, dei fondi a disposizione le aziende ne hanno utilizzato solo il 22 per cento - conclude Zaia - siamo stati virtuosi anche in questo. Qui chiediamo soltanto di lavorare! E basta... Ci lascino i nostri soldi e vedranno che la crisi ce la risolviamo da soli".  
   
   
ASSESSORE SCRIVE LETTERA-APPELLO A PARLAMENTARI VENETI SULLA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA  
 
 Venezia, 12 novembre 2013 - L’assessore al Lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, a seguito dell’incontro insoddisfacente con il Sottosegretario Carlo Dell´aringa, che ha paventato la non copertura per l’anno 2014 della cassa integrazione guadagni in deroga, ha scritto una lettera-appello ai parlamentari veneti con tutte le informazioni dettagliate sull’importanza della Cig in deroga per le aziende del Veneto. “In un momento di così grave crisi per l’Italia e di difficoltà per le casse della finanza Pubblica – esordisce Donazzan – vi chiedo di soffermarvi sulla importanza che ha avuto la copertura della cassa integrazione in deroga per il nostro tessuto produttivo, i nostri lavoratori del settore privato e le loro famiglie”. “La cassa non è uno strumento di mera assistenza, ma è la ragione stessa per cui l’impresa resta aperta e non perde il valore dei propri collaboratori e i lavoratori mantengono vivo il rapporto di lavoro con la propria impresa”, osserva l’Assessore regionale. Nel 2013, infatti, le aziende che hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga sono state 12500, l’effettivo utilizzo è stato del 22% ed ammonta a 115 milioni di euro, a testimoniare il grande senso di responsabilità delle imprese venete. “C’è tanto da “tagliare” nella elefantiaca spesa pubblica, nella gigantesca macchina politico-amministrativa, negli istituti superati dei troppi privilegi di troppe caste, nella indifferenza di chi troppo ha o ha avuto ed oggi rischia di schiantare le fragili spalle del settore privato e soprattutto delle imprese italiane”, afferma Donazzan. Che conclude: “Mi aspetto che si tagli oltre la timidezza di queste ore, ma non si eluda la responsabilità di restituire al settore privato, ancorché nella forma degli ammortizzatori sociali ciò che gli è dovuto. Attendo con imprese e lavoratori del Veneto un segno di risposta concreto”.  
   
   
FVG, LAVORO: APPROVATO IL NUOVO REGOLAMENTO PER LE POLITICHE ATTIVE  
 
Udine, 12 novembre 2013 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, ha approvato ieri in via preliminare il nuovo Regolamento di Politica Attiva del Lavoro (Pal). La decisione di adottare un nuovo Regolamento, come ha spiegato in Giunta l´assessore, deriva da una duplice esigenza: arrivare ad una razionalizzazione delle misure e dei beneficiari per interventi sempre più "mirati" e garantire nello stesso tempo la loro copertura finanziaria. Quattro linee di intervento sono state in particolare confermate. Prima di tutto le misure per il sostegno all´assunzione a tempo indeterminato, alla stabilizzazione e all´avvio di iniziative neoimprenitoriali da parte di soggetti che abbiano perso il proprio posto di lavoro o rischino di perderlo nell´ambito dei settori riconosciuti in situazione di grave difficoltà occupazionale, che sono in prevalenza relativa al manifatturiero. La altre misure confermate riguardano il sostegno alla stabilizzazione occupazionale, tenuto conto che la precarizzazione dei rapporti di lavoro non caratterizza solamente la condizione occupazionale giovanile ma, in generale, l´intero mercato del lavoro; il sostegno alle assunzioni a tempo determinato di lavoratrici che abbiano compiuto i 50 anni e di lavoratori che abbiano compiuto i 55 anni, per arginare fenomeni di vera e propria esclusione dal mercato dal lavoro; infine il sostegno all´autoimprenditorialità. Inoltre, in attuazione della legge regionale 18 del 2005, fra i beneficiari di tutti gli interventi sono state inserite le donne, indipendentemente dall´età e dalla pregressa durata dello stato di disoccupazione. Il testo del Regolamento è stato condiviso dal Comitato di coordinamento interistituzionale e dalla Commissione regionale per il lavoro, che hanno espresso sullo stesso parere favorevole nelle rispettive riunioni del 28 ottobre scorso. Sul Regolamento esprimerà quindi il proprio parere il Cal-consiglio delle Autonomie Locali, premessa per l´approvazione definitiva in Giunta.  
   
   
CIG IN DEROGA: ASSESSORE SCRIVE AI PARLAMENTARI ELETTI IN ABRUZZO LE RISORSE SONO INSUFFICIENTI, INTERVENITE  
 
L´aquila, 12 novembre 2013 - "L´ipotizzata insufficienza di risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga appare una beffa che dobbiamo assolutamente tutti insieme evitare." Questo uno dei passaggi chiave della lettera inviata a tutti i parlamentari eletti in Abruzzo dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, per sensibilizzarli in vista del voto sulla Legge di Stabilità sulla questione della cassa integrazione in deroga, le cui risorse non appaiono essere sufficienti rispetto alle esigenze che la crisi economica e occupazionale sta creando. L´assessore Gatti prosegue fornendo alcuni numeri della cassa integrazione in Abruzzo nell´anno in corso: "Nel solo 2013 le aziende che hanno fatto richiesta di cassa integrazione in deroga in Abruzzo sono state 1541; l´effettivo utilizzo è stato dell´81% ed ammonta a 42 milioni 120 mila euro, a testimoniare il grande senso di responsabilità delle nostre imprese". Infine conclude con un invito ai parlamentari: "C´è tanto da poter tagliare nel bilancio dello Stato, conoscete bene le inefficienze e le caste protette che in esso trovano asilo. Occorre agire con forza e coraggio per salvaguardare il sistema produttivo nazionale e abruzzese. Confido - conclude Paolo Gatti - insieme alle imprese e ai lavoratori dell´Abruzzo in un segno tangibile, attraverso la vostra azione parlamentare".  
   
   
REGIONE UMBRIA ATTIVA GRUPPO DI LAVORO CONTRO DIPENDENZA DA GIOCO D´AZZARDO  
 
 Perugia, 12 novembre 2013 - Una vera dipendenza "legale" e senza uso di sostanze: si tratta del gioco d´azzardo patologico che ha visto negli ultimi anni, anche in Umbria, un´espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d´età e condizioni socioeconomiche. Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria, la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle politiche sociali, Carla Casciari, dagli assessori regionali alla sanità, Franco Tomassoni e al Commercio, Fabio Paparelli, ha stabilito di istituire un gruppo di lavoro intersettoriale, composto da rappresentanti della Regione Umbria, dell´Anci, dell´Associazione Libera, dei due Consorzi delle Associazioni dei Consumatori, di Confcommercio e Confesercenti. Il gruppo di lavoro - coordinato dal Servizio "Programmazione sociosanitaria dell´assistenza di base ed ospedaliera", afferente alla Direzione regionale Salute, Coesione sociale e Società della conoscenza - dovrà definire un blocco di proposte operative per contrastare il fenomeno della ludopatia. Nello specifico dovrà acquisire i dati e le informazioni relativi alla diffusione del fenomeno in Umbria e dei problemi che vi sono connessi, per poi predisporre un disegno di legge regionale che disciplini, contenga e disincentivi l´attività di gioco d´azzardo. Tra gli obiettivi è prevista inoltre, la predisposizione di un piano formativo per gli operatori sanitari, sociali e scolastici, l´ individuazione di misure di incentivazione nei confronti degli esercizi che non ospitano slot machines, la stesura di una Carta deontologica che orienti gli operatori dei mass media a non trattare acriticamente e in forma seduttiva il gioco d´azzardo. "La forte diffusione del gioco d´azzardo - ha spiegato l´assessore Casciari - è legata a fattori molteplici tra cui la crescita dilagante di un´offerta estremamente differenziata di giochi legali, sostenuta da pervasive campagne pubblicitarie. A ciò si affianca un processo che, avviatosi con la parziale liberalizzazione di forme di gioco d´azzardo come le slot-machine, le scommesse sportive differenti dal tradizionale totocalcio ed il bingo, ha quindi portato all´ampia offerta di proposte ad alto rischio come le scommesse, i giochi di carte e da casinò attraverso tutti gli strumenti che l´attuale tecnologia mette a disposizione. Inoltre, è aumentata la promozione e l´incentivazione pubblicitaria vera e propria dei giochi, alcuni dei quali riconducibili integralmente nell´alveo dello Stato. E´ stata infatti creata un´organizzazione autonoma dei monopoli di stato (Aams), programmatica e strategica. Il gioco d´azzardo oggi si è trasformato anche in un modello di business per attrarre investitori. In Italia si spende una somma complessiva di denaro nettamente superiore a quella "investita" nel gioco in paesi come la Germania, la Francia e la stessa Inghilterra. Da noi vengono ad investire da tutto il mondo e il mercato italiano è diventato il più promettente, dove la diversificazione è più ampia". L´assessore Casciari ha quindi evidenziato che, "come ben descritto dagli studiosi, con l´aumentare delle difficoltà economiche per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco. E, all´aumento considerevole di situazioni limite, in termini di crescita progressiva del disagio economico nella popolazione generale, con importanti ripercussioni finanziarie e sociali sugli stessi interessati e sulle loro famiglie - aggiunge - si connettono poi forme rilevanti di disagio psichico anche grave". "Il gioco d´azzardo patologico è stato infatti riconosciuto ufficialmente come un disturbo psichiatrico inserito tra i disturbi delle abitudini e degli impulsi che si caratterizza con uno scarso controllo degli impulsi - ha precisato l´assessore regionale alla sanità, Franco Tomassoni - Nello specifico il gioco d´azzardo comporta in molti casi l´insorgere di forme insidiose quanto gravi di dipendenza, che trascinano i singoli e le famiglie in situazioni disastrose non solo sul versante economico e legale, ma anche su quello psicologico e relazionale, accompagnandosi peraltro in molti casi a forme di abuso di sostanze sia legali che illegali tra cui alcol, stimolanti e cocaina. Va comunque evidenziato che il gioco d´azzardo, quando diventa patologico, di per sé presenta quadri clinici assimilabili a quelli derivanti dalla dipendenza di sostanze, traducendosi in comportamenti ripetuti, compulsivi, problematici e francamente invalidanti, caratterizzati inoltre da perdita di controllo, lo sviluppo di fenomeni di intolleranza, la sindrome di astinenza e di craving crescente durante le fasi di sospensione del comportamento". Dagli ultimi dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell´Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa negli anni che vanno dal 2008 al 2011 la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che è venuta a contatto, almeno una volta, con uno dei tanti giochi presenti sul mercato, è passata dal 42 al 47per cento. Gli scommettitori, soprattutto maschi, disoccupati e con un basso livello di istruzione, sarebbero circa 19 milioni, di cui ben 3 milioni a rischio ludopatia. Dall´indagine del Cnr emerge con chiarezza i giocatori senza alcun profilo di rischio sono la maggioranza, mentre quelli classificabili a basso rischio sono già 2 milioni, pari all´11 per cento, mentre coloro che sono a rischio dipendenza patologica sarebbero circa 1 milione. "Con il decreto Balduzzi - ha detto Tomassoni - il legislatore statale è intervenuto a dettare disposizioni in materia di ludopatia, inserendo nei Livelli Essenziali di Assistenza le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone soggette a ludopatia e prevedendo iniziative di contrasto, prevenzione e riduzione del rischio della dipendenza da gioco d´azzardo patologico, nell´ambito delle indicazioni dell´Organizzazione Mondiale della Sanità e della Commissione Europea dei rischi del gioco d´azzardo". L´assessore regionale al Commercio, Fabio Paparelli, ha spiegato che "la stessa normativa prevede per le attività commerciali il divieto di pubblicità, l´obbligo di esporre materiale informativo, il divieto di ingresso nelle sale gioco per i minori di diciotto anni e il rispetto delle distanze delle sale gioco dai cosiddetti luoghi sensibili. Frenare il dilagare della dipendenza da gioco d´azzardo - ha concluso Paparelli - è un segnale di civiltà, che non può prescindere dal coinvolgimento e dalla sensibilizzazione dei gestori delle attività commerciali. A tal fine, tra gli obiettivi del gruppo di lavoro è prevista anche l´individuazione di incentivi per gli esercizi che non ospitano slot machines"  
   
   
AIUTARE I GENITORI AD AIUTARE I FIGLI  
 
Bruxelles, 12 novembre 2013 - Ogni genitore ha il suo metodo per crescere i propri figli. Ad esempio, facendo scelte diverse riguardo a quanti libri comprare per i suoi bambini, o quanto tempo passare con loro a leggerli. Di conseguenza, non tutti i giovani hanno lo stesso "vantaggio" che potrebbe aiutarli ad avere successo nella vita. Per contribuire a risolvere questo problema, il progetto finanziato dall´Ue Mpic ("Motivating Parents to Invest in Children") ha fatto raccomandazioni pubbliche su come gli stati potrebbero usare misure fiscali, tasse e prestazioni di previdenza sociale, come incentivi per i genitori a sostenere l´educazione dei propri figli. Lo studio è stato intrapreso da Hakki Yazici, titolare di una borsa di ricerca Marie Curie e assistente professore di Economia presso l´Università di Sabanci in Turchia. "Lo stato non ha un controllo diretto sul livello di investimento che i bambini ricevono a casa - spiega Yazici - ma potrebbe usare degli incentivi per incoraggiare i genitori a contribuire in modo socialmente efficiente all´educazione dei propri figli". Secondo il ricercatore, i risultati del progetto mostrano che i sistemi di previdenza sociale e di tassazione dei risparmi privati si potrebbero usare in modo efficiente per fornire gli incentivi necessari. "In un sistema ottimale, le prestazioni di previdenza sociale potrebbero essere correlati in modo positivo ai risultati ottenuti dai bambini nella loro vita di adulti", spiega. In altre parole, se i vostri figli hanno successo nella loro vita, se, per esempio, hanno un buono stipendio, si avrà una pensione più alta. Questo costituirebbe un sussidio indiretto per i genitori che investono di più sui propri figli. Gli attuali sistemi pensionistici, nei quali i benefici non dipendono dal reddito dei figli, possono essere dannosi e quindi sono necessarie delle riforme, aggiunge Yazici. Il ricercatore crede che le raccomandazioni pratiche che si possono trarre da questo studio potrebbero avere una vasta portata. "Il progetto propone cambiamenti significativi del modo in cui definiamo la politica fiscale, che essenzialmente interesserebbe tutti i cittadini di un paese", dice. "Riforma i tradizionali strumenti fiscali e motiva i genitori a investire di più nello sviluppo intellettuale dei propri figli. Questo andrebbe a vantaggio di molti bambini di oggi e quindi della prossima generazione di adulti". Yazici dice che il finanziamento dell´Ue che ha ricevuto è stato fondamentale: "Avere una borsa Marie Curie è stata un´esperienza preziosa per me. Il finanziamento mi ha aiutato in tutte le fasi della ricerca. Ha coperto le mie spese di viaggio, permettendomi di partecipare a conferenze in tutto il mondo ed espandere la mia rete di contatti e ha coperto tutte le spese si pubblicazione dell´articolo". Mpic, che si è concluso ad agosto 2013, ha ricevuto finanziamenti per 75 000 euro, in linea con la strategia dell´Ue di contrastare l´esclusione sociale e la povertà attraverso provvedimenti come il sostegno e i servizi alle famiglie, un´assistenza all´infanzia di qualità e l´istruzione per la prima infanzia. Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/96157_it.html  Università di Sabanci http://www.Sabanciuniv.edu/en  Piattaforma europea per investire nell´infanzia (Epic) http://europa.Eu/epic/about/index_en.htm    
   
   
PRESTITI A GENITORI SEPARATI: UN FONDO REGIONALE CHE DEVE ESSERE ALIMENTATO ANCHE DA ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI  
 
Venezia, 12 novembre 2013 - “Premesso che ogni amministrazione pubblica vorrebbe, in una fase di grande difficoltà economica anche per le famiglie venete come quella che stiamo vivendo, attivare degli strumenti di sostegno consistenti, efficaci e tempestivi, trovo ingiusto e di nessun aiuto per chi ha realmente bisogno, sminuire a priori i benefici che possono derivare da iniziative come quella dei prestiti alle famiglie monoparentali in difficoltà. Siamo perfettamente consapevoli che servirebbero molte più risorse, ma così come i Comuni, anche le Regioni debbono fare i conti con i dolorosissimi tagli e i limiti di spesa determinati da scelte statali: ciononostante la Regione del Veneto continua a garantire ai propri cittadini una qualità dei servizi sociali tra le migliori in Italia”. Con questa precisazione l’assessore regionale Remo Sernagiotto risponde agli amministratori dei Comuni di Venezia, Quarto d’Altino e Marcon, secondo i quali il bando per la concessione di prestiti a genitori separati o divorziati con figli minori, in condizioni di difficoltà economica, darà risposta solo a pochi casi rispetto all’ampio fabbisogno presente nel Veneto. “Il prestito – sottolinea Sernagiotto – verrà concesso ai nuclei monoparentali in possesso di specifici requisiti, nella misura massima di 5 mila euro. A tal fine, a titolo sperimentale, è stato messo a disposizione un fondo di 700 mila euro, che ovviamente da solo non risolve la situazione di emergenza determinata dalla crisi economica e in un periodo storico in cui aumentano separazioni e divorzi. Ma quando le famiglie stentano ad arrivare a fine mese, dovendo rinunciare persino ai beni essenziali, anche somme modeste rappresentano un aiuto concreto, invocato dalle stesse persone in difficoltà, e da non disprezzare con definizioni sgradevoli, come quella del vicesindaco di Venezia che le ha chiamate ‘mancette di Natale’, risultando irrispettoso sia nei confronti di chi ha promosso sia di chi beneficerà di questo bando”. “A quegli amministratori comunali che non trovano di meglio che scaricare sempre la responsabilità sulla Regione – conclude Sernagiotto – ricordo che il provvedimento da cui scaturisce questa iniziativa, secondo quanto previsto dalla norma regionale, promuove l’alimentazione del fondo anche da parte dei Comuni stessi, nonché l’approvazione di protocolli d’intesa tra enti locali, istituzioni pubbliche e private e ogni altro soggetto, al fine di realizzare sistemi omogenei e collaborativi di assistenza sul territorio, perché solo così si può creare una rete in grado di fornire risposte rapide alle numerose domande di aiuto da parte dei cittadini. Il gioco dello scaricabarile non aiuta nessuno, tanto meno chi attende azioni concrete da parte delle amministrazioni pubbliche”.  
   
   
FERRARA - TRE SEMINARI PER L´IMPRENDITORIA FEMMINILE  
 
Ferrara, 12 novembre 2013  - La Camera di Commercio di Ferrara e il Comitato Imprenditoria Femminile hanno organizzato un nuovo Ciclo di tre seminari a sostegno dell´imprenditoria femminile. L´iniziativa rientra nel programma previsto dal Piano di Attività 2013 del Comitato Imprenditoria Femminile ed è svolta in collaborazione con l´ente di formazione Ifoa. I seminari permetteranno di: offrire alle partecipanti l’opportunità di valutare le proprie competenze e reali motivazioni rispetto al processo di avvio d’impresa e al proprio ruolo di imprenditrici; consolidare nelle partecipanti alcune competenze trasversali estremamente importanti per gestire e sviluppare il loro business; fornire alle imprenditrici strumenti utili per analizzare l’ambiente socio-economico-istituzionale al fine di valorizzare le opportunità e valutare gli eventuali vincoli per lo sviluppo della propria impresa; offrire alle partecipanti strumenti di intercettazione di bisogni di mercato e idee per nuove opportunità di business, nonché tecniche avanzate di gestione d’impresa; - capire e utilizzare, ai fini del Business, il mondo complesso dei Social Media e degli strumenti di web communication. La partecipazione è Gratuita. I seminari sono destinati a imprenditrici consolidate, neo-imprenditrici, aspiranti imprenditrici, donne impegnate nella fase di start-up o comunque interessate alle tematiche proposte. Possono partecipare anche uomini, previa disponibilità di posti. Giovedì 14 novembre si parlerà di "Shakespeare in ... Business - I testi di Shakespeare come modelli comunicativi", mentre giovedì 5 dicembre sarà la volta di "Funzione Acquisti in azienda: come renderla un reale centro di profitto". Infine, giovedì 12 dicembre il tema sarà il "Passaggio generazionale e diritto successorio". Ciascun incontro si terrà presso la Sala Conferenze della Camera di Commercio di Ferrara (Largo Castello, 10 - 2° piano) dalle ore 14.30 alle ore 19.30. Sarà, tra l’altro, rilasciato, in caso di partecipazione ad almeno due dei seminari, apposito attestato di partecipazione. Per ulteriori dettagli e per l´iscrizione online, si può consultare l´apposita pagina del sito camerale.  
   
   
FEMMINICIDIO, LIGURIA: “SODDISFAZIONE PER LO STANZIAMENTO DI NUOVE RISORSE“  
 
Genova, 12 novembre 2013 - "Soddisfazione per nuove risorse stanziate dal Governo nel piano nazionale contro la violenza sulle donne". È stata espressa dalla coordinatrice della commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni, Lorena Rambaudi e assessore al welfare della Regione Liguria di ritorno dalla riunione della taskforce contro la violenza sulle donne. "Siamo parzialmente soddisfatti – ha continuato Rambaudi - dello stanziamento deciso dal Governo di nuove risorse che ammontano a 10 milioni per il 2013, 7 milioni per il 2014 e ulteriori 10 milioni per il 2015, vincolando un terzo dei fondi all´avvio dei nuovi servizi". Finanziamenti che serviranno non solo al finanziamento dei centri antiviolenza e delle case rifugio già esistenti, ma anche all´avvio di nuove iniziative di prevenzione. "A questo punto – ha aggiunto Rambaudi – chiederemo di accorpare il finanziamento 2013/2014, considerando che siamo a fine anno, per favorire un avvio significativo delle attività nelle regioni che non hanno ancora impostato iniziative contro la violenza sulle donne e per sostenere le strutture già esistenti". Le Regioni dal canto loro promuoveranno una mappatura dei servizi esistenti presenti in ogni territorio, anche ai fini del riparto delle risorse . "L´obiettivo – ha concluso l´assessore al welfare - è che mappatura, piano di azione e riparto delle risorse vadano di pari e che si possa lavorare con risorse spese bene".  
   
   
MILANO, VIOLENZA DONNE: FOTO DA TUTTA ITALIA IN MOSTRA ALL´UMANITARIA  
 
Milano, 12 novembre 2013 - Una mostra fotografica nata da un concorso nazionale, per rappresentare il dramma della violenza contro le donne, al di fuori e al di là degli stereotipi avvilenti e offensivi per la dignità delle persone: per denunciare, con l’immediatezza delle immagini, che le umiliazioni, gli schiaffi, i pugni o, peggio ancora, le coltellate, sono sempre sinonimo di sopraffazione, mai di affetto. Sono 44 i fotografi, professionisti e non, tra cui una decina di ragazze e ragazzi under 18, che, da tutta Italia, hanno partecipato con 125 foto e 7 video all’iniziativa “Chiamala violenza, non amore”, patrocinata dal Comune di Milano e organizzata dal gruppo lombardo dell’Associazione nazionale Giulia-giornaliste unite, libere, autonome, in collaborazione con la Società Umanitaria. Le opere selezionate, raccolte in 20 grandi pannelli, saranno esposte presso il Chiostro dei Glicini all’Umanitaria di via San Barnaba 48, da domani alle 17.30, quando saranno anche premiati i vincitori, fino a sabato 16 novembre. Successivamente, la mostra verrà ospitata dalla Camera del Lavoro di Milano a ridosso del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e, quindi, sarà itinerante in altre città italiane: ne hanno già fatto richiesta Roma, Torino, Bolzano, Bologna, Lucca, Merano. L’iniziativa è stata presentata stamattina a Palazzo Marino dalla delegata del Sindaco alle Pari Opportunità Francesca Zajczyk e dalla presidente della Commissione consiliare Pari Opportunità Anita Sonego.