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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Novembre 2013
IL PARLAMENTO EUROPEA APPROVA BILANCIO 2014 E COLMA DEFICIT 2013  
 
Strasburgo, 21 novembre 2013 - Il Parlamento ha approvato mercoledì il bilancio Ue per il 2014, in seguito all´accordo raggiunto con il Consiglio la scorsa settimana. Per i pagamenti, sono stati aggiunti al bilancio 2014 €500 milioni, portando il totale rispetto alla posizione iniziale del Consiglio a €135,5 miliardi. Gli stanziamenti d´impegno sono stati fissati a €142,6 miliardi, in linea con la proposta della Commissione. Martedì scorso, dopo un lungo negoziato, il Parlamento e il Consiglio hanno trovato un accordo per colmare i deficit nei pagamenti per l´anno fiscale in corso. Questo era, per il Parlamento, un prerequisito essenziale per approvare il bilancio per il 2014-2020 (Quadro finanziario pluriennale - Qfp), poiché i deputati volevano evitare di iniziare il nuovo Qfp con un deficit. Il Quadro finanziario pluriennale è stato approvato ieri. I deputati hanno anche assicurato i fondi per risarcire le vittime delle inondazioni e della siccità nel 2013 e l´inclusione delle priorità del Parlamento per il 2014, in settori quali l´occupazione, la ricerca e l´innovazione, la gestione delle frontiere e gli aiuti umanitari. Anne Jensen (Alde, Dk), relatrice per il bilancio 2014, ha descritto il risultato come "un bilancio di austerità", poiché è quasi il 6% in meno rispetto a quest´anno. "Ma io sono contenta che siamo riusciti ad ottenere più fondi per le politiche di crescita, la ricerca, l´istruzione e l´innovazione e per l´aiuto umanitario in Medio Oriente", ha aggiunto. Più posti di lavoro, la ricerca, l´innovazione e l´istruzione - Il Consiglio si è detto d´accordo con le richieste del Parlamento di investire fondi maggiori per contrastare la disoccupazione giovanile. L´accordo raggiunto prevede anche un aumento, rispetto alla posizione originale del Consiglio, di investimenti in settori che possono stimolare la crescita economica, come la ricerca (Orizzonte 2020), l´agenda digitale, le piccole e medie imprese (Cosme) e l´istruzione (Erasmus+). Gestione delle frontiere, sostegno per l´asilo e aiuto umanitario ai rifugiati Il Parlamento ha ottenuto il sostegno degli Stati membri per rafforzare Frontex, l´agenzia Ue per il controllo delle frontiere esterne, e l´Ufficio europeo per l´asilo. Europol sarà anche rafforzato per far fronte ai nuovi compiti anti-cybercrime. Il Parlamento ha anche garantito più fondi per far fronte agli obblighi internazionali in Medio Oriente e in considerazione del crescente numero di profughi siriani. Il Parlamento è d´accordo con le richieste del Consiglio su Cipro - Il Parlamento a sua volta ha accettato la richiesta degli Stati membri di aumentare i finanziamenti per Cipro, come parte del pacchetto di salvataggio concordato quando il paese era sull´orlo del default. Prossime tappe - Il Consiglio ha approvato il bilancio 2014 ieri al Consiglio Affari generali. L´approvazione di ieri del Parlamento del Quadro finanziario multiannuale 2014-2020 ha aperto la strada per i voti finali sui singoli programmi comunitari, molti dei quali saranno presi questa settimana. Questo è l´ultimo passo che permette tutti i nuovi programmi per iniziare il 1° gennaio 2014.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI APPROVANO LA NUOVA POLITICA DI COESIONE: 325 MILIARDI DI EURO DA INVESTIRE NELLE REGIONI EUROPEE  
 
Strasburgo, 21 novembre 2013 - I regolamenti e le direttive per l´attuazione della politica di coesione dell´Ue 2014-2020 sono stati approvati mercoledì. In un accordo di compromesso raggiunto con il Consiglio dopo oltre un anno di duri negoziati, i deputati hanno ottenuto ingenti finanziamenti per le regioni dell´Unione per investire in progetti di sviluppo e a condizioni più eque. Vista l’attuale crisi economica, i deputati hanno deciso inoltre di ridurre la burocrazia necessaria per accedere ai finanziamenti. "Gli Stati membri e le regioni potranno concentrarsi maggiormente sull´impatto dei programmi e dei progetti e preoccuparsi meno dei tecnicismi amministrativi", ha dichiarato la presidente della commissione per lo sviluppo regionale e capo negoziatore del Parlamento sulla politica di coesione, Danuta Hübner (Ppe, Pl). "La politica di coesione continuerà a essere la principale fonte di finanziamento pubblico europeo nel contesto del Quadro finanziario pluriennale 2014-2020, e il nuovo quadro approvato mette tutta l´enfasi sulla necessità di investire saggiamente. L´allineamento della nuova politica di coesione alla strategia Europa 2020 è fondamentale, ma gli investimenti in crescita intelligente, sostenibile e inclusiva devono portarci verso la coesione economica, sociale e territoriale", ha aggiunto. "I cinque fondi del regolamento generale formano il quadro centrale d´investimento del bilancio dell´Ue. In base alle disposizioni comuni del regolamento, i fondi di coesione saranno modificati, da un approccio indennizzativo o di trasferimento si passerà a uno strumento d´investimento mirato, basato sulla conoscenza, la sostenibilità e l´occupazione", ha dichiarato il correlatore Lambert van Nistelrooij (Ppe, Nl). "Si verrà a creare un principio di partenariato migliore, che intensifica il coinvolgimento delle città e dei comuni in tutto il processo della politica", ha dichiarato Constanze Krehl (S&d, De), correlatrice del regolamento sulle disposizioni comuni. Norme comuni, meno burocrazia e condizioni più eque - Il nuovo "quadro strategico comune" fornirà una sola fonte di orientamento per i cinque principali fondi di sviluppo dell´Ue, in modo da integrare meglio le politiche comunitarie e semplificarne le procedure. Inoltre, le nuove regole concentreranno gli investimenti su un numero limitato di temi collegati all’obiettivo "Europa 2020" (la strategia di crescita globale dell´Ue) e ciò dovrebbe creare una massa critica che permetterà di ottenere risultati migliori. "Macrocondizionalità" - I deputati hanno inoltre assicurato che le misure che collegano l´erogazione di finanziamenti a una buona governance economica saranno applicate in modo più equo. Queste misure potrebbero portare alla sospensione dei fondi in caso di squilibrio macroeconomico nazionale o di deficit di bilancio eccessivi. Il Parlamento potrà ora esercitare il suo diritto di controllo su tutte le procedure decisionali che riguardano la sospensione dei fondi, in dialogo con la Commissione europea. Inoltre, l´eventuale sospensione dei fondi sarà regolata in linea con le condizioni sociali ed economiche dello Stato membro interessato. Fondo sociale europeo (Fse) - uno strumento Ue per migliorare l´occupazione - "Il Fondo sociale europeo rappresenta lo strumento dell´Unione europea per l´occupazione e consente ai cittadini europei - soprattutto ai giovani - di iniziare l’attività lavorativa, tornare al lavoro e rimanere nel mondo del lavoro", ha dichiarato Elisabeth Morin-chartier (Ppe, Fr), relatrice per il Fondo sociale europeo. I deputati hanno intensificato gli sforzi per combattere la povertà attraverso l´integrazione del mercato del lavoro, destinando a tale scopo almeno il 20% delle risorse del Fse in ogni Stato membro. Il Fondo sociale europeo sosterrà inoltre gli sforzi per combattere la disoccupazione giovanile e almeno 3 miliardi di euro dei finanziamenti del Fse sarà destinato all´iniziativa per l´occupazione giovanile. La quota di finanziamento minima della politica di coesione del Fse è pari al 23,1%.  
   
   
MODIFICARE IL TRATTATO PER CONSENTIRE AL PARLAMENTO EUROPEO DI DECIDERE UBICAZIONE DELLE SUE SEDI  
 
Strasburgo, 21 novembre 2013 - In una risoluzione approvata mercoledì, gli eurodeputati chiedono il diritto di decidere dove e quando incontrarsi. Pertanto, si chiede di aprire una procedura di revisione dei trattati Ue per consentire al Parlamento, piuttosto che agli Stati membri all´unanimità, di decidere l´ubicazione delle sue sedi e la sua organizzazione interna . "Il Parlamento europeo sarebbe più efficiente, opportuno e rispettoso dell´ambiente se fosse situato in un unico luogo", dicono i deputati "Il protrarsi del trasferimento mensile da Bruxelles e Strasburgo è divenuto una problematica negativa emblematica per la maggior parte dei cittadini dell´Unione europea, tale da nuocere alla reputazione dell´Ue, soprattutto in un momento in cui la crisi finanziaria si è tradotta in gravi e dolorosi tagli alla spesa negli Stati membri" (...) si afferma nella risoluzione, approvata con 483 voti in favore, 141 voti contrari e 34 astensioni. Il Parlamento intende avviare una procedura ordinaria di revisione dei trattati, per apportare le modifiche necessarie e consentire al Parlamento di decidere l´ubicazione delle sue sedi e la sua organizzazione interna. Ai sensi del trattato sull´´Unione europea (Tue), il Parlamento può presentare al Consiglio proposte di rettifica dei trattati Ue . Nell´articolo 341 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea (Tfue) si afferma che la sede delle istituzioni dell´Ue è definita da un "comune accordo stipulato tra i governi degli Stati membri". Il protocollo 6 dei trattati Ue stabilisce che "il Parlamento dovrebbe avere sede a Strasburgo", sede in cui si tengono le12 tornate plenarie mensili. Costi e potenziale risparmio - La risoluzione evidenzia che i costi annuali supplementari risultanti dalla dispersione geografica del Parlamento (tra Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo) oscillano tra i 156 e i 204 milioni di euro, includendo anche i costi aggiuntivi della sede di Strasburgo, che ammontano a 103 milioni. Come si afferma nel testo della risoluzione, il costo totale delle tre sedi di lavoro rappresenta circa il 10 % del bilancio annuale. Le emissioni di Co2 dovute ai trasferimenti da e verso le tre sedi Ue corrispondono rispettivamente a 11.000 e 19.000 tonnellate. Come ricordano i deputati, le attuali condizioni di lavoro impongono costi aggiuntivi e ulteriori spostamenti sia per le altre istituzioni europee sia per i giornalisti. I deputati chiedono all´Ufficio di presidenza (organismo che si occupa di questioni organizzative e amministrative), di commissionare un Eurobarometro, o un servizio simile di sondaggi professionale, per condurre, entro il 1° gennaio 2014, un sondaggio fra i cittadini europei sulla possibilità di mantenere i tre luoghi di lavoro del Parlamento, con particolare riferimento ai costi finanziari, ambientali e di efficienza. Infine, i deputati ritengono sia necessario raggiungere un adeguato compromesso, in base al quale gli edifici esistenti del Parlamento possano continuare a essere utilizzati.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA AGISCE CONTRO L´ITALIA DAVANTI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER IL MANCATO RISPETTO DI UNA SENTENZA CHE IMPONE IL RECUPERO DI AIUTI ILLEGALI  
 
Bruxelles, 21 novembre 2013 - La Commissione ha adito la Corte di giustizia dell´Unione europea per la mancata esecuzione da parte dell´Italia di una precedente sentenza con cui la Corte confermava che taluni sgravi degli oneri sociali concessi alle imprese dei territori di Venezia e Chioggia costituivano un aiuto di Stato illegale e dovevano essere recuperati presso i beneficiari. La Commissione era già giunta a questa conclusione nel 1999, formulandola in una decisione. Trattandosi del secondo deferimento per il mancato rispetto di una sentenza precedente, la Commissione ha chiesto alla Corte di giustizia di comminare sanzioni nei confronti dell´Italia. Dal 1995 al 1997 tutte le imprese situate nelle zone di Venezia e Chioggia hanno beneficiato di riduzioni o esenzioni dal versamento degli oneri sociali per la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Nel 1999 la Commissione ha ritenuto che alcuni di tali sgravi, il cui solo scopo era di salvaguardare posti di lavoro esistenti o che erano stati concessi a grandi imprese operanti in zone che non presentavano svantaggi regionali, erano incompatibili con le norme dell´Ue in materia di aiuti di Stato e ha imposto all´Italia il recupero degli aiuti presso i beneficiari (cfr. Ip/99/887). Il regime è stato sospeso a decorrere dal 1° dicembre 1997. Nel 2007 la Commissione ha constatato che l´Italia non aveva adempiuto all´obbligo di recuperare gli aiuti e ha agito nei suoi confronti dinanzi alla Corte di giustizia (cfr. Ip/07/648), la quale, nel 2011, ha stabilito che l´Italia non aveva attuato la decisione adottata dalla Commissione nel 1999 (causa C-302/09). Nel 2012, con una lettera di costituzione in mora, la Commissione ha avvertito l´Italia che se avesse continuato a non ottemperare all´obbligo di recuperare gli aiuti, sarebbe stata deferita per la seconda volta dinanzi alla Corte di giustizia. Dalla risposta dell´Italia risulta che, 14 anni dopo la decisione della Commissione e due anni dopo la prima sentenza della Corte di giustizia, è stato recuperato solo circa il 20% degli aiuti dichiarati incompatibili. La Commissione ha pertanto deciso di deferire l´Italia alla Corte di giustizia una seconda volta, al fine di chiedere a quest´ultima di comminare il pagamento di una somma forfettaria e di una penalità.  
   
   
SICUREZZA SOCIALE: LA COMMISSIONE EUROPEA DEFERISCE LA FINLANDIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER LIMITARE I DIRITTI DELLE PERSONE CHE HANNO LAVORATO IN ALTRI STATI MEMBRI  
 
Bruxelles, 21 novembre 2013 - La Commissione europea ha deciso di deferire la Finlandia alla Corte di giustizia dell´Unione europea per obbligare i lavoratori che chiedono sussidi di disoccupazione di aver lavorato in Finlandia per almeno quattro settimane (o quattro mesi di lavoro autonomo), come condizione per tener conto dei periodi di disoccupazione assicurazione pagata in un altro Stato membro. Questo requisito discriminatorio nei confronti dei lavoratori che hanno lavorato in altri Stati membri (sia finlandesi ei cittadini degli altri Stati membri) ed è in violazione del diritto comunitario per garantire la libera circolazione dei lavoratori. Secondo le norme Ue in materia di coordinamento dei regimi di sicurezza sociale per facilitare la libera circolazione dei lavoratori, gli Stati membri devono tener conto di periodi di assicurazione di previdenza sociale versata in altri paesi dell´Ue, come se si trattasse di periodi compiuti sotto la propria legislazione. Questo principio garantisce che i lavoratori che esercitano il loro diritto alla libera circolazione non siano privati ​​di vantaggi previdenziali a cui avrebbero avuto diritto se avessero trascorso la loro vita lavorativa in un solo Stato membro. Queste regole sono stabilite all´articolo 48 (a), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea e specificati ai fini dell´assicurazione di disoccupazione di cui all´articolo 61 del regolamento (Ce) n 883/2004. In base a questo regolamento, gli Stati membri sono tenuti ad applicare questo principio per indennità di disoccupazione, non appena il lavoratore interessato si unisce al regime di assicurazione contro la disoccupazione dello Stato membro competente. Tuttavia, in Finlandia si applica solo se il lavoratore ha lavorato in Finlandia, immediatamente prima di diventare disoccupato, per quattro settimane come un dipendente o quattro mesi come lavoratore autonomo .. Questo requisito aggiuntivo colpisce essenzialmente i lavoratori che hanno lavorato in altri Stati membri, perché i lavoratori con lo stesso record di occupazione che hanno completato i loro periodi di assicurazione - in Finlandia non hanno per adempiere a tale condizione supplementare, al fine di ottenere la loro occupazione e registrare l´assicurazione riconosciuto da il regime di assicurazione contro la disoccupazione finlandese. La Commissione ha chiesto alla Finlandia di porre fine a questa discriminazione nei confronti dei lavoratori di altri Stati membri nel parere motivato del 30 maggio 2013 ( Memo/13/470 ), ma le autorità finlandesi hanno rifiutato di adottare misure adeguate per conformarsi.  
   
   
IL 40% DEI POSTI NEI CONSIGLI DELLE SOCIETÀ UE ALLE DONNE  
 
Strasburgo, 21 novembre 2013 - Secondo un progetto di direttiva europea votato mercoledì, le società Ue quotate in borsa dovranno adottare procedure di assunzione trasparenti per far sì che - entro il 2020 - almeno il 40% dei posto non esecutivi nei consigli d´amministrazione siano coperti da donne. I deputati propongono di sanzionare le società che non riusciranno a introdurre tale procedura. Nel 2013, solo il 17,6% dei membri non esecutivi delle più grandi aziende dell’Ue erano donne. "Abbiamo adottato una risoluzione coerente e inviato un segnale forte al Consiglio, ma anche alle parti interessate e alle società", ha dichiarato la co-relatrice della commissione per i diritti della donna, Rodi Kratsa-tsagaropoulou (Ppe, El). "Per le società quotate in borsa è essenziale evolversi, al fine di includere nei loro processi decisionali le donne altamente qualificate e ciò per una competitività nel pieno rispetto dei principi e dei valori di uguaglianza comunitari", ha concluso. "La risoluzione chiarisce e migliora la procedura aperta e trasparente per la nomina dei membri non esecutivi del consiglio di società quotate. Il Parlamento ha fatto il suo dovere, e ora è il turno del Consiglio di andare avanti, finalizzare questa direttiva insieme a noi e alla Commissione prima delle elezioni europee, in modo da avvicinarsi alla parità di genere all´interno delle imprese europee. Questo dimostrerà ai nostri cittadini che stiamo combattendo per la non discriminazione e pari opportunità per tutti nel mercato del lavoro", ha dichiarato la co-relatrice della commissione giuridica, Evelyn Regner (S&d, At ). Procedura di selezione trasparente e rappresentanza equilibrata di genere - I deputati invitano gli Stati membri a garantire che le società quotate adottino misure efficaci e vincolanti per garantire la parità di accesso a posizioni non esecutive nei consigli d´amministrazione per uomini e donne, in modo che, entro il 2020, almeno il 40% degli incarichi non esecutivi siano coperti da donne. Le società pubbliche dovrebbero raggiungere tale obiettivo già nel 2018. Qualora i candidati abbiano le stesse qualifiche, la priorità dovrebbe andare al candidato del sesso sottorappresentato. I deputati sottolineano che le qualifiche e il merito devono rimanere i criteri chiave. Ambito di applicazione - Le regole di assunzione non si applicheranno alle piccole e medie imprese (Pmi), con meno di 250 dipendenti. I deputati, tuttavia, incoraggiano gli Stati membri a sostenere le Pmi e a fornire incentivi per migliorare l´equilibrio di genere nei loro consigli. Sanzioni - Le aziende che non riescono a rispettare le regole saranno tenute a fornire alle autorità nazionali competenti una dichiarazione esplicativa sulla mancata realizzazione degli obiettivi, nonché una descrizione delle misure che ha adottato o intende adottare in futuro per raggiungerli. Per i deputati, dovrebbero essere imposte sanzioni come multe per le violazioni dei requisiti relativi a una procedura di nomina trasparente, piuttosto che per non essere riusciti a raggiungere l´obiettivo del 40%. Propongono infine di aggiungere all’elenco delle possibili sanzioni anche "l´esclusione da tutte le gare pubbliche di appalto", sanzioni che dovrebbero essere obbligatorie e non indicative, come invece proposto dalla Commissione. Prossime tappe - Il Parlamento ha approvato la proposta modificata con 459 voti favorevoli, 148 contrari e 81 astensioni. La direttiva dovrà ora essere approvata dal Consiglio dei Ministri.  
   
   
MALALA YOUSAFZAI: "TROPPA POVERTÀ, MANCANZA DI LIBERTÀ, PAURA E TERRORISMO, MA C´È SPERANZA"  
 
 Strasburgo, 21 novembre 2013 - L´adolescente pakistana Malala Yousafzai, durante la cerimonia per il Premio Sacharov 2013 che si è tenuta il 20 novembre 2013 al Parlamento europeo di Strasburgo, ha fatto un appello appassionato a favore della scolarizzazione. Ms Yousafzai è stata premiata per la sua lotta a favore dell´istruzione delle ragazze. Ha sottolineato come nonostante la minaccia della violenza dei talebani ci sia speranza: "Lo dimostra il fatto che oggi io sia qui." Nel suo discorso, Malala Yousafzai ha sostenuto che la forza di un paese non si misura in base al suo esercito, ma all´educazione del suo popolo. "Questi bambini non vogliono un Iphone, una X-box, una Playstation o dei cioccolatini. Vogliono solo un libro e una penna", ha aggiunto. La cerimonia tenutasi durante la plenaria di novembre ha coinciso con il 25° anniversario del premio Sacharov. Il riconoscimento è attribuito ogni anno dal Parlamento europeo per onorare personalità eccezionali che lottano contro l´intolleranza e l´oppressione. Per festeggiare l´anniversario del premio Sacharov, alla cerimonia hanno partecipato anche i 22 precedenti vincitori. Il Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha invitato ad una standing ovation per tutti loro. "Il nostro pensiero va agli altri vincitori che sono ancora privati della loro libertà, e ai vincitori che ci hanno lasciato, questo applauso è per loro. Perché le loro battaglie non siano mai dimenticate" ha aggiunto.  
   
   
MILANO: PISAPIA INCONTRA IL SINDACO DI PECHINO WANG ANSHUN DESIGN, MOBILITÀ E FUTURI INVESTIMENTI I TEMI DEL LUNGO COLLOQUIO  
 
Milano, 21 novembre 2013 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha incontrato ieri mattina il Sindaco di Pechino Wang Anshun. Il lungo e cordiale incontro si è svolto nella Sala di Rappresentanza della Municipalità della capitale della Repubblica Popolare di Cina. Giuliano Pisapia è a Pechino in un momento storico per la Cina, a pochi giorni dalla fine del terzo Plenum del Comitato Centrale che ha varato un importante processo di riforme che aprirà ancora di più il gigante asiatico al resto del mondo, puntando anche su uno sviluppo urbano sostenibile. Un momento particolarmente significativo anche per Milano e l´Italia, a poco più di un anno e mezzo da Expo 2015. E proprio la gestione della mobilità, la gestione dei grandi eventi, i nuovi modelli di città intelligenti e la green economy più in generale, sono stati i temi al centro del colloquio, a cui hanno partecipato i Direttori generali delle commissioni più importanti della Municipalità: Commercio, Mobilità, Cultura, Scienza e tecnologia, Turismo e Investimenti internazionali. Il Sindaco Anshun ha espresso la volontà di proseguire e rafforzare la cooperazione tra Milano e Pechino, in particolare proprio per quanto riguarda le politiche della mobilità e per tutto ciò che è necessario per il miglioramento del benessere dei cittadini. Un altro tassello sul quale rafforzare le sinergie è quello del design che già vede collaborare le due città per l´importanza che entrambe rivestono in questo settore. Il Sindaco Pisapia da parte sua ribadito la volontà di una sempre maggiore collaborazione delle eccellenze italiane con Pechino, anche per quanto riguarda la formazione di giovani designer Altri temi su cui si è insistito sono stati i rapporti tra imprese e le nuove opportunità di investimento nell´area milanese. Il Sindaco di Pechino ha infine accolto con favore la proposta di creare un network tra i Sindaci che appartengono ad Anci, Associazione nazionale dei Comuni italiani e la rispettiva associazione cinese.  
   
   
MILANO: PISAPIA INAUGURA A PECHINO NUOVO CENTRO VISTI, DOCUMENTI IN SOLI TRE GIORNI PER ARRIVARE DALLA CINA IN ITALIA  
 
Milano, 21 novembre 2013 - Il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha inaugurato ieri il nuovo Centro Visti e lo Spazio Italia di Pechino alla presenza dell´Ambasciatore d´Italia in Cina Alberto Bradanini. "Fin dall´inizio del mio mandato di Sindaco - ha detto Giuliano Pisapia - nei diversi incontri, la rappresentanza consolare cinese mi ha sottolineato il problema dei tempi di rilascio dei visti. L´inaugurazione del nuovo Centro Visti e di uno Spazio Italia altamente innovativi è quindi un passo avanti fondamentale sia per il turismo che per l´economia. Ora, grazie all´impegno dell´Ambasciata italiana, vengono garantiti tempi celeri di consegna dei documenti. In soli tre giorni è possibile ottenere il visto necessario per arrivare nella nostra città e in Italia, per turismo o per affari. Si rafforzano ulteriormente i rapporti della Città di Milano con la Repubblica Popolare di Cina, anche in occasione di Expo 2015 in cui il grande Paese asiatico giocherà un ruolo da protagonista. Un impegno, quello dell´Ambasciata, che ha già ottenuto importanti risultati. Abbiamo tutti lavorato per questo obiettivo e da oggi potremo raggiungere mete ancora più ambiziose". "L´apertura al resto del mondo, a partire dalla Cina - ha proseguito il Sindaco Giuliano Pisapia - è fondamentale per la competitività delle nostre aziende, per l´attrazione degli investimenti e per la maggiore conoscenza tra culture spesso molto lontane tra loro. Il turismo sarà uno dei settori trainanti dell´economia del Terzo millennio. L´italia sta lavorando assieme ai partner europei proprio perché vengano alleggerite le procedure e le normative di rilascio dei visti, anche per l´Esposizione Universale". Incontrando il Sindaco Pisapia la Federazione mondiale delle città per il turismo (Wtcf), ha proposto oggi alla Città di Milano di entrare a far parte della sua rete, cui hanno già aderito 69 città del mondo e 39 enti, tra banche, compagnie aeree e aeroporti. Presidente del Wtcf e il Sindaco di Pechino.  
   
   
VENDOLA INCONTRA L´AMBASCIATRICE DEL SUDAFRICA NOMATEMA TAMBO  
 
 Bari, 21 novembre 2013 - Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha incontrato ieri mattina, presso la sede della Presidenza, l’Ambasciatrice della Repubblica del Sudafrica Nomatema Tambo. Si è trattato di un incontro molto cordiale e che ha toccato corde non solo istituzionali, perché ha dato l’opportunità al Presidente Vendola di sottolineare “come la Puglia sia stata sempre vicina alle battaglie civili del Sudafrica, guardando a questo Paese, oggi esempio di speranza e di emancipazione per tutto il mondo”. “Questa consapevolezza – ha dichiarato Vendola – rafforza ancora di più una feconda collaborazione, che non è solo istituzionale, ma commerciale e culturale”. L’ambasciatrice Nomatema Tambo ha sottolineato come, già dall’incontro di ieri con Confindustria e a maggior ragione da quello odierno con Vendola, siano emersi diversi settori strategici (Agroalimentare, Infrastrutture e Trasporti ed Energie rinnovabili) in cui la Puglia eccelle, rispetto ai quali il Governo del Sudafrica ha grande interesse a collaborare, puntando sull’industrializzazione come prospettiva occupazionale dei giovani. Rispetto a questo percorso, durante l’incontro si è evidenziato come sia il Sudafrica, sia la Regione Puglia abbiano a disposizione dei finanziamenti per incentivare processi d’internazionalizzazione. Pertanto, si lavorerà ad un Protocollo d’Intesa istituzionale, che costituirà dei gruppi tecnici per esaminare tutte le iniziative che concretamente possono essere sviluppate per favorire la conoscenza reciproca dei settori produttivi e promuovere iniziative di business.  
   
   
LOMBARDIA.MARONI: PORTERÒ A LETTA VOCE SINDACI BERGAMASCHI IL PRESIDENTE:CONDIVIDO PROTESTA DEGLI AMMINISTRATORI OROBICI RICHIESTA AL GOVERNO: APPLICHI NORMA SU REGIONALIZZAZIONE  
 
Milano, 21 novembre 2013 - "Il Governo si impegni a cancellare il Patto di stabilità, per consentire ai sindaci virtuosi e ai Comuni che hanno le risorse di poterle spendere per investimenti". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che, ieri, ha incontrato una delegazione di primi cittadini e consiglieri regionali in rappresentanza degli oltre 200 fra borgomastri e amministratori che lo scorso 9 novembre hanno partecipato a una manifestazione, a Bergamo, contro il Patto di stabilità. Coinvolgerò Il Premier - Il governatore ha fatto sapere che, domani, in occasione dell´incontro che avrà con Enrico Letta a Milano, gli porterà "il documento approvato dall´assemblea dei sindaci due settimane fa a Bergamo, dove viene chiesto con molta chiarezza di intervenire subito sui vincoli imposti dalla Ue". "E´ una posizione - ha ribadito Maroni - che condivido pienamente e, come Regione, in aggiunta a quanto avanzato dai sindaci, chiederò a Palazzo Chigi di dare attuazione a una norma già approvata e contenuta nella Legge di stabilità 2012, che prevede la regionalizzazione del Patto di stabilità". Pronti A Sperimentazione - La Lombardia, ha proseguito il presidente, "è pronta a fare una sperimentazione. La riforma del patto può iniziare già a gennaio dell´anno prossimo. "Basta - ha sottolineato - che il Governo lo voglia ed entro la fine di novembre emani quei decreti previsti dalla legge che ci consentono di partire. E´ una richiesta che ho già fatto al ministro Graziano Delrio e che domani rinnoverò al presidente del Consiglio. Qui davvero ´volere è potere´: se il Governo vuole, non c´è bisogno di fare una nuova legge, ma basta fare i decreti attuativi di una norma già in essere". "Così - ha concluso Maroni - da gennaio la Lombardia potrebbe negoziare il Patto di stabilità regionale con il Governo e poi, al proprio interno, applicare quei criteri di virtuosità e flessibilità che i Comuni chiedono". Vincoli Che Non Hanno Logica - Unanime il giudizio dei sindaci sulla necessità di procedere in questa direzione. Il Patto di stabilità, fa notare Gianfranco Masper, sindaco di Treviolo, non ha più alcuna logica e rischia solo di bloccare l´attività dei Comuni. "Inoltre - ha sottolineato - questi vincoli hanno un effetto recessivo sull´economia, mentre è storicamente provato che dalla crisi si esce facendo ripartire l´economia". Attenzione Regione Passo Importante - Della stessa opinione anche il primo cittadino di Albino, Luca Carrara: "Ormai - ha detto - è davvero difficile dare risposte al territorio e persino affrontare le emergenze". "Dopo la manifestazione del 9 novembre - ha raccontato - ho partecipato a un´assemblea pubblica nella mia città e, da parte di tutti, è emersa la richiesta forte che le Istituzioni si facciano carico di affrontare la situazione". "Per noi aver sollevato la questione - ha proseguito - è un modo per rendere evidente il fatto che, così, gli amministratori locali non riescono a lavorare. L´attenzione della Regione è un primo passo importante, ora speriamo che anche il Governo capisca che qualcosa deve essere assolutamente fatto". Il Problema Non Sono I Comuni - Anche secondo il borgomastro di Castelli Calepio Flavio Bizzoni "il Patto di stabilità è ormai insostenibile". "Noi - ha affermato - chiediamo che si esca da quella logica perversa che porta la Stato a considerare i Comuni come un ´problema´. Le Amministrazioni locali, al contrario, sono una risorsa, sono l´istituzione più vicina alla gente e possono essere un volano per il rilancio dell´economia". "Va ridefinito, anche sotto il profilo economico, - ha concluso – un rapporto più corretto fra Stato e Amministrazioni locali, dove i Comuni siano considerati un ´motore´ per lo sviluppo e le riforme".  
   
   
LOMBARDIA.HORIZON: FARE RETE E INTERNAZIONALIZZARE  
 
Milano, 21 novembre 2013 - "Scelte condivise, fare rete e sostenere l´internazionalizzazione delle imprese". Sono queste, secondo l´assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia Alberto Cavalli, le linee principali da seguire in vista di ´Horizon 2020´, il nuovo programma europeo per la ricerca e innovazione, ormai prossimo all´avvio operativo, i cui primi bandi saranno disponibili nel mese di dicembre. Lo ha detto questa mattina, nel corso della tavola rotonda, organizzata a Palazzo Lombardia, dal titolo ´La politica verso il nuovo Programma Quadro Horizon2020: opportunità per il sistema ricerca e innovazione lombardo´. "Come Regione Lombardia - ha spiegato l´assessore - stiamo compiendo ogni sforzo per l´internazionalizzazione delle imprese, anche quelle più piccole. Perché, per combattere la crisi, è fondamentale stare sui mercati esteri". Lavorare In Rete - "Di grande importanza - ha aggiunto Cavalli - è la necessità di lavorare in rete, compiendo scelte condivise. Regione Lombardia ne è consapevole e la testimonianza di ciò è che ogni iniziativa che portiamo avanti, come Assessorato al Commercio, è sempre organizzata con la Confcommercio". Simpler - "Uno strumento per crescere - ha concluso Cavalli - è anche Simpler, la rete supportata dalle Regioni Lombardia e Emilia Romagna, che offre gratuitamente alle Piccole e medie imprese, alle loro associazioni, ai centri di ricerca, alle università, agli enti pubblici numerosi servizi tra cui: informazioni e assistenza per l´accesso ai programmi comunitari per la ricerca e l´innovazione quali ´Horizon 2020´ e ´Cosme´ (programma per il sostegno alle Pmi); l´assistenza nella ricerca di partner commerciali e tecnologici internazionali e partner per la partecipazione a bandi della Ue tramite la banca dati della rete Een (Enterprise Europe network); il supporto all´innovazione e al 7 trasferimento tecnologico transnazionale; informazioni sulle norme comunitarie e le politiche europee; supporto all´accesso a nuovi mercati".  
   
   
LOMBARDIA. HORIZON: OCCASIONE DA SFRUTTARE INVESTIRE SU RETE DI SISTEMI APERTI  
 
Milano, 21 novembre 2013 - "Quella offerta da ´Horizon 2020´ è un´opportunità che dobbiamo cogliere, perché sappiamo che questi di ´Horizon 2020´ sono gli unici soldi pubblici veri che avremo da qui ai prossimi anni, quindi dovremo lavorare bene e fare di più, creando un sistema, una rete, per l´innovazione e lo sviluppo". Lo ha spiegato l´assessore all´Economia, Crescita e Semplificazione della Regione Lombardia Massimo Garavaglia, intervenendo, a Palazzo Lombardia, in Sala Biagi, al convegno ´La nuova programmazione comunitaria. Ricerca e Sviluppo di Regione Lombardia in ´Horizon 2020´: risorse, strumenti e opportunità". Fare Rete Partendo Dalle Università - "E´ fondamentale - ha sottolineato l´assessore Garavaglia - che tutti, Enti locali e imprese, facciano squadra, facciano rete: per questo dobbiamo utilizzare le nostre università, le università lombarde da tutti ritenute delle eccellenze, quale nucleo per elaborare progetti che siano innovativi e vincenti. Dobbiamo creare un contesto, affinché questa collaborazione, questo sistema, sia utile per sviluppare progetti innovativi e vincenti, progetti per lo sviluppo, per l´innovazione, per l´internalizzazione e per tutto quello che serve per vincere le sfide sempre più difficili che pone il mercato. E la Lombardia deve essere la Regione guida in questo contesto, per chi vuole investire sull´innovazione e sullo sviluppo. Per fare un esempio concreto, qui in Lombardia stiamo studiando un progetto per investire sull´illuminazione pubblica, per consentire agli Enti locali che non hanno risorse, e superando il Patto di stabilità, di poter investire nei cosiddetti ´pali intelligenti´, per avere maggior efficienza energetica ma non solo, perché questa può essere un´occasione per investire in innovazione". Necessario Avere Sistemi Aperti - "Dobbiamo utilizzare al meglio le risorse che abbiamo - ha specificato l´assessore Garavaglia - e, per farlo, dobbiamo creare dei sistemi sempre più aperti al contributo di tutti, per avere soluzioni e applicazioni nuove, seguendo il modello del sistema aperto creato per Expo, in collaborazione con le Camere di Commercio e le imprese lombarde, dove ognuno può offrire le sue idee e partecipare. Dobbiamo sempre più lavorare in quest´ottica, quella di sistemi aperti, a rete, per creare le condizioni di investire in innovazione e liberare la fantasia delle nostre imprese".  
   
   
LOMBARDIA.HORIZON: RETE PER OTTENERE PIÙ FONDI  
 
Milano, 21 novembre 2013 - "´Horizon 2020´ deve essere un´opportunità per Regione Lombardia. Per questo è fondamentale lavorare in ottica di squadra, creare sinergie e fare rete concretamente tra Istituzioni, mondo accademico e imprese, per far sentire di più la nostra voce in Europa e ottenere i risultati migliori. Non possiamo più permetterci di agire in maniera disorganica". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, intervenendo alla tavola rotonda organizzata nell´ambito dell´incontro ´La nuova programmazione comunitaria in Horizon 2020: risorse, strumenti e opportunità´. Innovazione E Ricerca Priorità Strategiche - "Innovazione e ricerca - ha spiegato Melazzini - sono priorità strategiche per la Lombardia. Il nostro obiettivo è far crescere la percentuale del Pil dedicato alla ricerca, oggi all´1,6 per cento, per farlo arrivare in 5 anni fino al 3 per cento". Oggi, ha ricordato Melazzini, per ogni 100 euro che il nostro Paese dà all´Europa, ne tornano 63. Dei 27 miliardi a disposizione dell´Italia ne vengono usati solo 10, ma "in Lombardia i fondi sono invece sfruttati al 100 per cento". D´altra parte, in Lombardia "abbiamo un sistema di ricerca consolidato" che può contare tra l´altro su 12 università (da cui nascono 70 spin off ogni anno) e numerosi centri di ricerca pubblici e privati. Nove i cluster tecnologici su diverse tematiche: Fabbrica intelligente, Chimica verde, Scienze della vita, Mezzi e sistemi per la mobilità di superficie terrestre e marina, Agrifood, Tecnologie per le Smart communities, Aerospzio, Energia, Tecnologie per gli Ambienti di vita. Coinvolgere Sistema Produttivo - "La Lombardia - ha ricordato Melazzini - è l´unica Regione ad avere un cluster per ogni tematica del bando nazionale". Da ricordare anche il dato sui brevetti: il 28,7 delle domande viene dalla Lombardia. "E´ necessario - ha aggiunto Melazzini, che ha ricordato il provvedimento approvato da Regione Lombardia per le Start up e l´azzeramento dell´Irap per il primo anno per le Start up innovative - coinvolgere sempre di più il sistema produttivo, con particolare riguardo alle Micro e piccole imprese, finanziare l´innovazione, favorire il trasferimento tecnologico, ma, soprattutto, allocare le risorse in maniera precisa. In Lombardia ci sono eccellenze in diversi campi; non possiamo permetterci di perdere l´opportunità di ´Horizon 2020´".  
   
   
INFRASTRUTTURE GIOVEDÌ 21 NOVEMBRE CONVEGNO NAZIONALE SU PROJECT FINANCE PER LA P.A. ALLA BORSA DI GENOVA  
 
 Genova, 21 Novembre 2013 - Oggi alle 9.30, il vice presidente e assessore alla Sanità Claudio Montaldo e l’assessore ai Lavori Pubblici della Regione Liguria Giovanni Boitano, parteciperanno al convegno nazionale promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Genova “Paternariato pubblico privato- Strumenti per il finanziamento delle opere per la ripresa del Paese” al Palazzo della Borsa di Genova. La partecipazione della Regione Liguria al convegno si inserisce all’interno della sempre più stringente contrazione delle risorse pubbliche destinate alla realizzazione di opere e infrastrutture e nella conseguente analisi e ricerca di nuovi strumenti finanziari da parte delle amministrazioni pubbliche. All’incontro prenderanno parte anche il direttore dell’Agenzia Regionale per la Sanità Francesco Quaglia, il presidente di Filse Spa Piero Biglia di Saronno, rappresentanti degli ordini professionali e del sistema bancario e operatori privati.  
   
   
MARCHE: PAGAMENTO DEI DEBITI DELLA P.A. ANTICIPATA AL 2013 L’EROGAZIONE DELLE RISORSE DEL 2014.  
 
Ancona, 21 novembre 2013 - La Regione Marche ha ottenuto, sulla base della richiesta avanzata al ministero dell’Economia e delle Finanze, l’erogazione nell’anno in corso dell’anticipazione di liquidità pari a 11.581.247,45 euro, prevista per l’anno 2014 per il pagamento dei debiti verso gli Enti locali e le imprese. L’importo si aggiunge ai 7.853.371,82 euro già erogato dal Ministero, che hanno consentito alla Regione di pagare debiti per complessivi euro 8.202.417,00. Rispetto all’intera partita del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione a imprese ed Enti locali, nel complesso la Regione Marche ha ottenuto dal ministero dell’Economia e delle Finanze un’anticipazione della liquidità per far fronte ai debiti cumulati al 31/12/2012 pari a 19.434.617,27. La stipula del nuovo contratto di prestito tra Regione Marche e Ministero, alle stesse condizioni vantaggiose relative alla prima erogazione, è avvenuta ieri (19 novembre) presso il Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze). “Per la Regione - dichiara l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini - si tratta di continuare l’impegno assunto di accelerare il pagamento dei debiti certi, liquidi ed esigibili diversi da quelli finanziari e sanitari, maturati alla data del 31 dicembre 2012 previsti dal decreto sblocca debiti. Così facendo vogliamo andare incontro al sistema produttivo nei tempi più ravvicinati possibili, superando, da un lato, un limite insostenibile nel rapporto che deve esserci tra la pubblica amministrazione e i cittadini e, dall’altro, fornendo un sostegno concreto alle imprese e al lavoro”.  
   
   
ADDIZIONALE REGIONALE IRPEF: PRESIDENTE UMBRIA G.R. MARINI: “CON LA PROGRESSIVITÀ ABBIAMO SCELTO LA STRADA DELL’EQUITÀ”  
 
Perugia, 21 novembre 2013 - "Con una progressività delle aliquote, che, mantenendo invariato il gettito fiscale complessivo, salvaguarda le fasce più deboli, tutela il ceto medio e chiede un ragionevole e sostenibile sforzo, senza alcuna ´stangata´, alle fasce di reddito superiori, la Regione dell´Umbria ha scelto la strada dell´equità". Lo ha detto la presidente della giunta regionale Catiuscia Marini, nel corso di una conferenza-stampa tenutasi ieri presso la Sala Fiume di Palazzo Donini, convocata insieme all´assessore regionale al bilancio per illustrare, all´indomani dell´approvazione da parte dell´esecutivo, la rimodulazione delle aliquote dell´addizionale regionale all´Irpef, la cui proposta (che dovrà ora essere esaminata e discussa dal Consiglio Regionale) era stata approvata nella seduta di giunta di ieri. "È una politica - ha aggiunto Catiuscia Marini - progressista e di centro-sinistra". Alla domanda di un giornalista a proposito della "fotografia" dell´Umbria che emerge dagli scaglioni di reddito nel quadro della rimodulazione delle aliquote Irpef (in cui solo il 2,01 per cento guadagna fino a 75 mila euro e solo il 2,05 per cento oltre i 75 mila), la presidente ha risposto che "si tratta di una ´fotografia´, su cui deve interrogarsi la politica e la società". Ricordando come il gettito fiscale proveniente dall´addizionale regionale Irpef (18,2 milioni di euro) sia destinato alle politiche dei servizi, Catiuscia Marini ha sottolineato il grande lavoro compiuto dalla Regione Umbria sul fronte dei tagli di spesa (una "spending review", sulla quale è stato consegnato alla stampa uno specifico documento, insieme ad una serie di tabelle sulla rimodulazione delle aliquote Irpef). "La nostra è una politica di grande responsabilità sociale - ha detto -; in questa difficile fase economica e sociale, la Regione ha dimostrato di avere tutte le carte in regola". Come era stato anticipato nella serata di ieri e come è stato ripetuto (nel nome di una "informazione corretta") dall´assessore Bracco, le aliquote dell´addizionale regionale sono state rimodulate, mantenendo l´invarianza del gettito fiscale, ma riducendone il carico sulle fasce reddituali più deboli, e rideterminandole per scaglioni di reddito. A differenza degli anni scorsi, quando l´addizionale regionale Irpef fu disciplinata per la prima volta nel 2001 e quantificata dalla Regione nello 0,2 per cento, da applicarsi all´intero reddito (con esclusione di quelli del primo scaglione), l´imposta verrà ora calcolata in modo progressivo sulle quote eccedenti i tetti dei singoli scaglioni. In questo modo risulteranno beneficiati coloro che dichiarano un reddito fino a 30 mila euro l´anno, e che rappresentano circa l´80 per cento del totale dei contribuenti. Saranno i contribuenti con un reddito dichiarato superiore ai 75 mila euro a sostenere il peso maggiore della rimodulazione delle aliquote. L´addizionale regionale Irpef è stata modulata, rispetto all´aliquota di base vigente, secondo i seguenti punti percentuali e scaglioni di reddito: a) fino a 15 mila euro, non si registra alcuna maggiorazione; b) da 15 mila a 28 mila euro, la maggiorazione (calcolata sulla parte eccedente i 15 mila euro) è pari allo 0,40 per cento; c) da 28 mila a 55 mila (per la parte eccedente i 28 mila euro), la maggiorazione è dello 0,45; d) dai 55 ai 75 mila (per la parte eccedente i 55 mila) sarà pari allo 0,50; e) oltre i 75 mila euro (per la parte che eccede tale cifra), la maggiorazione sarà dello 0,60 per cento.  
   
   
MICROCREDITO, I LAVORATORI IMA DONANO IL PREMIO DI PRODUTTIVITÀ AL FONDO REGIONALE TOSCANO  
 
Firenze, 20 novembre 2013 – La solidarietà abita in Toscana. A Calenzano, provincia di Firenze, dove i 130 lavoratori della Ima hanno deciso, d´accordo con l´azienda, di devolvere parte degli utili di esercizio al fondo regionale per il Microcredito. Si tratta di 60 mila euro che, invece di andare al premio di produttività, andranno ad implementare le risorse destinate alla misura varata dalla Regione per sostenere i lavoratori da mesi senza stipendio o ammortizzatori sociali, che si trovano nella necessità di avere risposte concrete di sostegno al reddito per tirare avanti. I rappresentanti sindacali guidati dal segretario provinciale della Fiom Daniele Calosi, insieme al direttore dell´organizzazione del gruppo Ima spa Massimo Ferioli, hanno annunciato la decisione al presidente Enrico Rossi che li ha ricevuti oggi a Palazzo Strozzi Sacrati. "Una storia bella, una scelta decisamente controcorrente - ha commentato il presidente – che fa onore ai lavoratori e alla loro capacità, pur vivendo in una realtà privilegiata, di essere solidali e attenti alle pesanti ricadute sociali della crisi. Questo gesto è anche un segnale di speranza, che mette in luce una realtà che purtroppo la crisi tende a nascondere. E questa realtà ci dice che in Toscana esistono aziende sane, radicate nel territorio e intenzionate a restarci. Perchè sanno che le competenze e le professionalità acquisite negli anni, sono un patrimonio prezioso che sarebbe sbagliato disperdere e che non si può ricreare ovunque". La Ima di Calenzano, come ha spiegato il direttore del gruppo, è parte di un gruppo italiano, la cui sede centrale è a Bologna ma che a Calenzano mantiene una vocazione particolare, quella della produzione di macchine automatiche per il con fezionamento di farmaci e alimenti. Come è nata l´idea? I lavoratori lo spiegano con semplicità al presidente Rossi. "Abbiamo deciso di donare a qualcuno meno fortunato di noi quello che la contrattazione di secondo livello aveva destinato ai dipendenti in caso di aumenti di produttività". La Rsu ne ha parlato con la Fiom, unico sindacato presente in azienda e poi, con un referendum in fabbrica, la decisione. Ora la Fiom spera che anche i lavoratori di altre imprese che vanno bene seguano l´esempio, dando così una mano alla Regione che, nonostante le crescenti difficoltà nel reperire risorse, è impegnata a fare fronte all´emergenza sociale causata dal perdurare della crisi. Come ha ricordato il presidente Rossi, la misura a favore dei lavoratori, partita il 7 novembre scorso, è stata varata con la collaborazione delle organizzazioni sindacali che hanno messo in piedi sportelli in tutta la regione. Possono usufruirne lavoratori e lavoratrici dipendenti, residenti in Toscana, che da almeno due mesi non ricevono lo stipendio o che sono in attesa di percepire gli ammortizzatori sociali. La Regione, grazie ad un investimento di 5 milioni, per tre anni, assicura la copertura totale degli interessi e delle garanzie sui finanziamenti erogati dalle banche convenzionate. Il finanziamento massimo concedibile per ciascun lavoratore è di 3 mila euro. I lavoratori interessati troveranno tutte le informazioni all´indirizzo: www.Regione.toscana.it/toscanasolidale    
   
   
LAVORARE.NET, PER ORIENTARSI NEL MONDO DEL LAVORO LAZIALE  
 
Roma, 21 novembre 2013 - Garantire ogni settimana a quanti sono in cerca di un lavoro informazioni fresche e verificate, scritte in un linguaggio semplice, e soprattutto utili. Informazioni di servizio, insomma, da “usare” per trovare un lavoro, scegliere il corso di formazione più adatto alla proprie aspirazioni, individuare il corso di laurea più adatto alle proprie ambizioni professionali. Questo è l’obiettivo di lavorare.Net, testata on line dal 1999 che insieme al settimanale “Lavorare”, in edicola ogni martedì in tutto il Lazio da novembre ’97, cerca di monitorare a trecentosessanta gradi le offerte occupazionali, le opportunità formative, i master, i concorsi, e tutto quello che riguarda il mondo del lavoro. Lavorare srl, la società che edita tanto la testata on line Lavorare.net quanto il settimanale “Lavorare”, è partecipata in proporzione ampiamente maggioritaria dalla Camera di Commercio di Roma. Il secondo azionista importante è l’Unione delle Camere di commercio del Lazio. Poi c’è Impresa 2000 srl, il service editoriale che realizza il settimanale cartaceo e cura i contenuti del sito. Completano l’azionariato Cgil, Cisl e Uil regionali.  
   
   
LOMBARDIA.RHO:POLIZIA LOCALE VERA ECCELLENZA NECESSARIO NUOVO INQUADRAMENTO  
 
Milano, 21 novembre 2013 - "Non posso far altro che ringraziare e complimentarmi con gli agenti rhodensi, i quali hanno dimostrato come la Polizia Locale della nostra Regione sia una vera e propria eccellenza". Così l´assessore a Protezione civile, Sicurezza e Immigrazione di Regione Lombardia Simona Bordonali ha commentato l´intervento della Polizia Locale di Rho che hanno salvato la vita a due persone prima dell´arresto. Nella giornata di ieri gli agenti della Polizia Locale di Rho si sono resi protagonisti di un intervento altamente pericoloso, salvando da un´auto in fiamme due fuggitivi di origini marocchine, che poi sono stati tratti in arresto con l´accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza ai Pubblici Ufficiali, guida senza patente, lesioni gravi. Azione Esemplare - "Dopo un inseguimento che si è protratto per diversi chilometri - ha aggiunto la titolare regionale alla Sicurezza - questi agenti hanno avuto la lucidità, il coraggio e la competenza per effettuare un intervento ad alto rischio e procedere all´arresto di due giovani di origine marocchina, pluripregiudicati e più volte arrestati per reati come tentato omicidio, spaccio di sostanze stupefacenti, furto, lesioni e immigrazione clandestina. Mi auguro che il lavoro degli agenti non venga poi vanificato dalla magistratura". Necessario Nuovo Inquadramento Polizie Locali - "Sono queste operazioni a testimoniare la necessità di un nuovo inquadramento per le Polizie Locali - ha proseguito Simona Bordonali -. Le donne e gli uomini che ogni giorno operano per garantire la serenità dei cittadini devono necessariamente poter contare su un contratto collettivo nazionale che rientri nel comparto della sicurezza, in modo tale che vengano riconosciute e garantite tutele anche di carattere legale".  
   
   
SECONDO RAPPORTO SULLA MAFIA IN EMILIA-ROMAGNA REGGIO  
 
Emilia, 21 novembre 2013 - Qualsiasi idea e qualsiasi progetto di sviluppo economico non può prescindere da una lotta serrata alle infiltrazioni criminali e la tutela della legalità, che prenda le mosse, innanzitutto, dalla conoscenza dei fenomeni che vanno affrontati con determinazione , porta alla consapevolezza dell’impegno che a ciascuno di noi è richiesto. Il sistema camerale, e la Camera di Commercio di Reggio Emilia in particolare, esprimono da tempo un lavoro intenso proprio sul piano della conoscenza e del contrasto della criminalità organizzata, consapevoli che questo lavoro è tanto più importante in una situazione di crisi economica che rende le imprese ancor più vulnerabili ed esposte rispetto alla malavita. Il Centro di Formazione ed Analisi con la collaborazione della Fondazione Antonino Caponnetto presenterà alla cittadinanza il secondo Rapporto sulla mafia in Emilia Romagna il prossimo venerdì 29 novembre prossimo ore 21 a Brescello presso il Centro Culturale San Benedetto “Sala Prampolini” in via Cavallotti, 35. Interverranno Enrico Bini, Presidente della Camera di Commercio di Reggio Emilia, Giuseppe Vezzani Sindaco di Brescello, Claudio Meneghetti giornalista, il senatore Mario Giarruso della Commissione parlamentare antimafia, Renato Scalia Consigliere della Fondazione Caponnetto e Salvatore Calleri Presidente della Fondazione Antonino Caponnetto. L’iniziativa si avvale del patrocinio dell’amministrazione comunale di Brescello e del contributo economico della Regione Emilia-romagna.  
   
   
CAUSA CRISI, SOLO UN ITALIANO SU 5 IMMUNE DAL RISCHIO USURA  
 
Roma, 21 novembre 2013 - La crisi abbatte i redditi delle famiglie e delle imprese ed estende le maglie dell’usura anche su aree del Paese che fino a poco tempo fa risultavano impermeabili a questa piaga. A lanciare l’allarme è una delle indagini presentate ieri nel corso della Giornata nazionale per la trasparenza e la legalità, promossa da Unioncamere, che dedica uno specifico focus a questo fenomeno dilagante. Dalla ricerca emerge che, nel 2012, 11 milioni e 275mila italiani (pari al 18% della popolazione residente) risiedevano in province con un basso rischio di indebitamento patologico o di esclusione dal credito, mentre solo nel 2010 erano oltre 17 milioni (pari al 28% della popolazione). L´usura, in questo sfondo, riceve un’oggettiva incentivazione anche per trasformarsi in occasione privilegiata per le mafie di avere denaro da gestire, una liquidità che consente alle organizzazioni di riciclare denaro sporco ed entrare sempre più facilmente nel circuito del credito legale e in territori tradizionalmente vergini dal punto di vista dell´aggressione mafiosa. Una ulteriore e lucrosa fonte di reddito, quindi, per un sistema complesso che, grazie alle sue molteplici forme d’azione, fattura decine di miliardi di euro. Anche su questo fronte, quindi, si sta progressivamente orientando l’attività degli 52 Sportelli per la legalità, costituiti in questi anni dalle Camere di commercio. Strutture di riferimento e di supporto agli imprenditori che rischiano di diventare (o già sono divenuti) vittima dell’illegalità. Sui medesimi temi, peraltro, Unioncamere ha recentemente siglato tre Protocolli d’Intesa con Libera, Interesse Uomo e Transparency International-italia, che rafforzeranno l’attività degli Sportelli camerali. “Promuovere la legalità è una grande occasione per il nostro Paese, un diritto che dobbiamo assicurare alle tante imprese e famiglie che lavorano secondo le regole”, sostiene il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. “L’economia illegale al contrario, considerata in tutte le sue svariate manifestazioni - i mercati illeciti, l’usura e il racket, la corruzione, la contraffazione, le ecomafie, il riciclaggio, il lavoro nero, l’evasione e l’elusione fiscale - altera le regole del gioco e distorce il mercato; svilendo così il lavoro, mortificando gli investimenti, distruggendo la proprietà intellettuale, ostacolando il credito, intimidendo la libertà di impresa. Ripristinare un contesto di chiara e leale competizione tra i soggetti del mercato è condizione imprescindibile per un sistema economico moderno e sviluppato, giusto ed attrattivo. La lotta alla criminalità economica è pertanto una priorità del terzo millennio”.  
   
   
CONSIGLIERA DI PARITA’ DEL VENETO, PRESENTA IL SUO PROGRAMMA. ATTIVATO NUOVO SITO WEB  
 
Venezia, 21 novembre 2013 - Debutto ufficiale per la nuova Consigliera di Parità del Veneto, Sandra Miotto, che si è presentata nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta presso l’azienda Confezioni Barbon S.r.l. A Vascon di Carbonera (Treviso). Illustrando i compiti della Consigliera di Parità, Sandra Miotto ha delineato il programma per il suo mandato di 4 anni sottolineando altresì l’importante ruolo di pubblico ufficiale che ricopre nell’esercizio delle funzioni di promozione e di controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza di opportunità e di non discriminazione tra donne e uomini nel lavoro. E’ stata l’occasione per presentare anche il nuovo sito web della Consigliera regionale di Parità del Veneto ( http://www.Regione.veneto.it/web/consigliera-di-parita ), realizzato dalla Direzione Sistemi Informativi della Regione nell’ambito del portale regionale, nell’ottica di contenere le spese e garantire contemporaneamente la visibilità della Consigliera. Il sito presto consentirà alle imprese con più di 100 dipendenti di inserire on-line il report previsto dalla normativa (art. 46 del d.Lgs. 198/2006). Infine sono stati presentati i dati relativi alle dimissioni dei padri e delle madri in Veneto nell’anno 2012, forniti dalla Direzione Regionale del Lavoro del Veneto ed elaborati da Lan Servizi S.r.l. In particolare, si è evidenziato che nel 50% delle dimissioni la causa è la mancata conciliazione tra lavoro e famiglia (Venezia è la provincia più colpita per mancanza del supporto parentale) e il 96,5% dei dimissionari sono mamme lavoratrici, giacché i lavoratori padri conoscono poco la legislazione italiana che tutela la conservazione del posto di lavoro sia della lavoratrice madre che del lavoratore padre attraverso il divieto di licenziamento e l’obbligo di convalida delle dimissioni. L’azienda a gestione familiare che ha ospitato la conferenza stampa, da più di 40 anni nel settore della produzione di abbigliamento in tessuti a maglia, è composta quasi esclusivamente da donne e adotta la flessibilità lavorativa quale istituto indispensabile per fronteggiare le attuali esigenze familiari ed economiche dei propri dipendenti.  
   
   
GIORNATA DEI DIRITTI DELL´INFANZIA, ROSSI: "NESSUN BAMBINO DEVE RESTARE INDIETRO IN TOSCANA"  
 
Firenze. 21 novembre 2013 - "Nessun bambino deve restare indietro in Toscana". Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha sintetizzato così l´obiettivo di fondo delle politiche regionali per l´infanzia e l´adolescenza nell´intervento con cui ha concluso la seduta speciale del Consiglio regionale in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell´infanzia. "Anche in periodi di crisi come questo -- ha spiegato - si può cercare di tagliare, di risparmiare su tutto, ma le risorse per i bambini devono essere sempre trovate. In Toscana fino a oggi ce l´abbiamo fatta: possiamo vantare servizi per l´infanzia che ci collocano nella fascia alta delle regioni italiane". Davanti alla platea del consiglio, arricchita dalla presenza di un nutrito gruppo di giovanissimi studenti, il presidente ha innanzitutto raccolto gli inviti e le proposte giunte dai bambini ("mi sono appuntato tutte le vostre richieste dedicate soprattutto al rispetto dell´ambiente, del lavoro e della scuola e mi saranno certamente utili") e poi ha cercato di fare un sintetico bilancio sull´azione regionale in materia d´infanzia e adolescenza. "La nostra - ha detto - è senza dubbio una delle Regioni che ha più investito nella tutela e promozione dei diritti dell´infanzia e che quindi offre un ventaglio significativo di opportunità a bambini e famiglie. Laddove poi alcuni servizi sono stati messi a rischio a causa dei tagli di finanziamenti nazionali , siamo giunti in soccorso perché l´offerta rimanesse adeguata". Rossi ha citato tra le altre la capacità di offerta del sistema degli asili nido, il rafforzamento dell´impegno nella scuola per l´infanzia con le "sezioni Pegaso", finanziate direttamente dalla Regione, che consentono di accogliere oltre tremila bambini. In relazione alla tematica delle difficoltà economiche in cui si trovano tante famiglie a causa della crisi, il presidente ha evidenziato alcuni degli interventi in atto nel cosiddetto ´pacchetto povertà´ e alle azioni verso le famiglie : "Sta andando forte" ha annotato. In particolare il cosiddetto "bonus bebè", un aiuto economico alle famiglie in cui nel 2013 è arrivato un nuovo nato: "Questa misura sta vivendo una fase esplosiva: in tre giorni sono arrivate 1.000 domande. Di questo passo chissà se basteranno i soldi".. Rossi ha quindi puntato il dito sulla nota dolente: le azioni per i ragazzi tra gli 11 e i 17 anni. "Per gli adolescenti non facciamo abbastanza" ha detto senza mezzi termini. Tra i dati disponibili il presidente ha voluto citarne uno, quello dell´abbandono scolastico, che evidenzia come la quota dei giovani toscani che abbandonano in modo prematuro gli studi , raggiunga il 18,6%, al di sopra della media nazionale (18, 2%). "Sono dati che devono alimentare il nostro sforzo a impegnarci di più per ragazzi che vivono una fase della vita bellissima e dinamica, ma anche così fragile".  
   
   
INFANZIA, INSEDIATO IL COORDINAMENTO REGIONALE DELL’EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 21 novembre 2013 - Un Coordinamento regionale per l’attuazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Costituito dalla Regione, si è insediato formalmente il, 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia, in cui si celebra l´anniversario della firma della Convenzione approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1989. Ha presieduto il Coordinamento – composto, oltre che dal Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e da dirigenti dei servizi competenti, dai rappresentanti degli enti locali, del terzo settore e delle associazioni che si occupano di tutela dei diritti dei minori – l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi. “Le giovani generazioni rappresentano per la Regione una priorità sulla quale investire – ha sottolineato l’assessore – , per questo siamo fortemente impegnati nel potenziamento delle politiche educative e sociali nella loro funzione strategica di promozione del benessere per la crescita dei bambini e dei ragazzi”. Il Coordinamento regionale per l’attuazione dei diritti dell’infanzia e adolescenza è un organismo consultivo che si avvarrà del supporto dell’Osservatorio regionale per l’infanzia e l’adolescenza; l’Osservatorio a sua volta potrà garantire informazioni sulla popolazione minorile dell’Emilia-romagna (quanti sono i minori, chi sono, le loro famiglie, quali gli elementi di precarietà, i progetti e le esperienze innovative) per proporre ed elaborare iniziative, attività di studio e promozione per la diffusione di una corretta cultura dei diritti dei bambini e degli adolescenti, e di una genitorialità “competente”, anche in collaborazione con il Garante regionale. Il Coordinamento attiverà inoltre forme di collaborazione tra enti titolari delle funzioni in materia di minori ed enti gestori di servizi pubblici e privati, enti autorizzati in materia di adozione, rappresentanze delle famiglie adottive e affidatarie e delle comunità di accoglienza nonché, pur nella distinzione dei ruoli, con le magistrature minorili.  
   
   
MILANO. OGGI CONVEGNO VIOLENZA SU DONNE  
 
Milano, 21 novembre 2013 - L´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli coordinerà giovedì 21 novembre, i lavori del convegno ´Violenza sulle donne. Le politiche regionali, nazionali ed europee per prevenire, accogliere proteggere e sostenere´, organizzato insieme al Consiglio regionale lombardo. Il programma dei lavori prevede: Ore 9.30, Prima Sessione Di Lavoro - La Lombardia e la Legge contro la violenza, intervento di Sara Valmaggi vice presidente del Consiglio regionale - Il fenomeno: politiche ed esperienze a livello europeo, nazionale regionale e comunale. Ne parlano Manuela Samek Lodovici, docente dell´Università Cattolica di Milano; Daniela Gregorio, ricercatrice Eupolis Lombardia; Ermenegilda Siniscalchi, capo dipartimento Pari opportunità presidenza del Consiglio dei ministri; Lorena Rambaudi, assessore alle Pari opportunità della Regione Liguria; Roberto Irpo, assessore alle Pari opportunità del Comune di Mantova; Ombretta Colli, presidente del Consiglio per le Pari opportunità della Regione Lombardia; Carolina Pellegrini, consigliera di Parità Regione Lombardia. Ore 12, Seconda Sessione Di Lavoro - Strumenti e strategie d´intervento: informare, formare, accogliere e sostenere. Ne parlano Daniela Maroni consigliere segretario ufficio di presidenza del Consiglio regionale; Alessandra Kustermann, primario clinica Mangiagalli; Stefania Bartoccetti, fondatrice Telefono donna onlus; Rosaria Italiano, coordinatrice rete regionale dei centri antiviolenza; Maria Josè Falcicchia, Questura di Milano - dirigente upg; Patrizia Peroni della squadra mobile di Milano; Vittorio Rizzi, questore dell´Aquila e Massimo Picozzi, criminologo. - ore 9.30, Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli (piazza Duca d´Aosta, 3 - Milano).  
   
   
TRENTA NUOVI ASILI NIDO CON 1200 POSTI IN PIU´, LA REGIONE LAZIO DALLA PARTE DEI BAMBINI  
 
Roma, 21 novembre 2013 - Nuovi asili nido, sviluppo della rete contro i maltrattamenti sui minori e lotta agli abusi sessuali online. E’ una Regione a misura dei bambini e dei ragazzi l’obiettivo dei provvedimenti approvati in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tutte le comunità in crisi investono sulle nuove generazioni, l´Italia no. “Per questo – ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti, investiremo negli asili nido con un piano per realizzare 34 nuovi asili nido in 30 città e creare 1.200 nuovi posti. Vogliamo considerare i bisogni delle bambine e dei bambini in tutte le attività della Regione, non dobbiamo dimenticare che sono una risorsa per il futuro e non un problema”. I Comuni potranno richiedere entro il 14 marzo 2014 un contributo per la gestione dei nuovi nidi in modo da favorire l’avvio dell’attività educativa e facilitare le famiglie nell’accesso al servizio. “Il nostro lavoro per difendere i più piccoli – ha aggiunto Rita Visini, assessore alle Politiche sociali – fa dei passi avanti anche grazie a un accordo tra Comuni, Autorità giudiziaria scuole, Forze dell’ordine, Asl e associazioni per la creazione di una rete per la tutela dei bambini e delle donne e per il contrasto ai maltrattamenti”. In questo modo verrà garantito sostegno psicologico e tutela legale e tecnica ai minori che subiscono maltrattamenti o abusi, condividendo le prassi di intervento. L’obiettivo è quello di creare nelle comunità locali un contesto di “controllo diffuso” nei confronti dei bambini e dei ragazzi.  
   
   
IL TEATRO DELLE DONNE_GIORNATA INTERNAZIONALE PER L’ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
Milano, 21 novembre 2013 - Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come Giornata internazionale per l´eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le Ong a organizzare attività volte a sensibilizzare l´opinione pubblica in quel giorno. L´assemblea Generale dell´Onu ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell´Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l´impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell´arretratezza e nel caos per oltre 30 anni. In Italia solo dal 2005 alcuni centri antiviolenza e Case delle donne hanno iniziato a celebrare questa giornata. Ma negli ultimi anni anche istituzioni e vari enti come Amnesty International festeggiano questa giornata attraverso iniziative politiche e culturali. Nel 2007 100 000 donne (40 000 secondo la questura) hanno manifestato a Roma "Contro la violenza sulle donne", senza alcun patrocinio politico. È stata la prima manifestazione su questo argomento che ha ricevuto una forte attenzione mediatica, anche per le contestazioni che si sono verificate a danno di alcuni ministri e di due deputate.[1] Dal 2006 la Casa delle donne per non subire violenza di Bologna promuove annualmente il Festival La Violenza Illustrata, unico festival nel panorama internazionale interamente dedicato alla Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Ormai centinaia di iniziative in tutta Italia vengono organizzate in occasione del 25 novembre per dire no alla violenza di genere in tutte le sue forme.  
   
   
PARI OPPORTUNIA´: SPOT REGIONE ABRUZZO CONTRO VIOLENZA SULLE DONNE  
 
Pescara, 21 novembre 2013 - La Regione Abruzzo, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dedicherà due giornate alla sensibilizzazione di questo tema. Il 22 novembre, presso la sala Blu di Viale Bovio a Pescara, alle ore 10.30, verrà presentato uno spot di carattere sociale ideato dall´ufficio Pari opportunità in collaborazione con la Struttura stampa e realizzato interamente a costo zero dai dipendenti della Regione Abruzzo i quali hanno voluto dare un contributo personale alla celebrazione del 25 novembre. Grazie al patrocinio del Corecom, lo spot andrà in onda sulle tv locali che hanno aderito all´iniziativa, sulle web tv e sui social network. Alla conferenza stampa saranno presenti l´assessore alle Pari Opportunità, Federica Carpineta, il presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano, la presidente della Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo, Gemma Andreini e il presidente del Corecom Abruzzo, Filippo Lucci. Le associazioni invitate e gli addetti ai lavori potranno richiedere il file dello spot e proiettarlo durante le numerose iniziative organizzate sul nostro territorio in occasione della giornata internazionale. Nell´ottica di una condivisione di intenti tra istituzioni e associazioni, che attraverso la realizzazione di iniziative condivise raggiungono l´obiettivo comune della lotta alla violenza di genere, è stata programmata la seconda giornata del 23 novembre. Alle ore 11 nella sede regionale di Piazza Unione a Pescara presso la sala Corradino D´ascanio, la Commissione Pari opportunità della Regione Abruzzo insieme all´assessore Federica Carpineta presenterà le attività patrocinate per la celebrazione del 25 novembre che si svolgeranno sul territorio regionale nei giorni successivi.  
   
   
MILANO, GIORNATA DIRITTI INFANZIA. DUEMILA BAMBINI ALLA MARCIA “IO COME TU” PROMOSSA DAL COMUNE  
 
Milano, 21 novembre 2013 - Sono oltre duemila i bambini e i ragazzi di diverse scuole di Milano e dell’hinterland che hanno preso parte ieri, insieme agli assessori Francesco Cappelli (Educazione e Istruzione) e Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali), alla Marcia “Io come tu”, organizzata dall’Unicef e Arciragazzi e promossa dal Comune di Milano per celebrare l’Anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “I bambini vanno tutelati sempre, perciò la Convenzione è una conquista non scontata da difendere: ancora oggi, infatti, proprio i bambini sono le prime vittime di violenze di ogni genere. Bisogna creare una cultura condivisa del rispetto dei minori che coinvolga tutti, le istituzioni, la scuola e le realtà che si occupano di infanzia: solo così i bambini potranno vivere serenamente la propria età, potenziando la propria autonomia di giudizio e la capacità di scegliere per creare un domani un società più giusta”, ha detto Francesco Cappelli, assessore all’Educazione e Istruzione. “Ringraziamo tutti quelli che hanno permesso di realizzare questa iniziativa. E, prima di tutto, i bambini che oggi hanno reso la città più bella. Indirizziamo un pensiero ai ragazzi della Sardegna che stanno vivendo momenti difficili. La giornata di oggi è significativa, ma i diritti devono essere atti concreti e noi cerchiamo ogni giorno di rendere Milano più amica dei bambini”, ha spiegato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali. “L’unicef Italia – ha dichiarato Fiammetta Casali presidente Unicef Milano - “nella sua attività di advocacy, sta portando avanti la campagna ‘Io come Tu’ contro ogni discriminazione. La marcia, che ogni anno conta sempre più adesioni, raggiunge vari obiettivi: rende partecipi e attivi i ragazzi nei confronti dei propri diritti, è un evento ‘visibile’ per i cittadini di Milano, soprattutto per coloro che vedono sfilare nelle strade del centro migliaia di ragazzi, promuovendo così i diritti dell’infanzia; mette a confronto i ragazzi con i rappresentanti delle istituzioni che, partecipando e incontrando i marciatori, si assumono le loro responsabilità nei confronti dell’applicazione della convenzione e dichiarano i loro impegni”. “Giunta ormai alla 14a edizione, la Marcia per i Diritti dei bambini e dei ragazzi non è più un fatto che coinvolge solo le associazioni che la organizzano, ma è un evento che attraversa e interessa l´intera città e la sua cittadinanza. Siamo felici che il Comune oggi dia questo rilievo a un evento così importante, nella speranza che questo porti Milano a essere sempre più concretamente una città amica dei bambini, e così amica di tutti i cittadini”, ha aggiunto Alice Gabrielli, presidente Arciragazzi, comitato milanese. Per la prima volta la Marcia, giunta alla sua quattordicesima edizione, si è conclusa al Piccolo Teatro Strehler, luogo privilegiato di incontro e formazione della città di Milano, dove gli assessori Cappelli e Majorino, la presidente Unicef di Milano Fiammetta Casali, Nicola Iannaccone Arciragazzi Comitato Milanese, Ferruccio Soleri (attore, storico arlecchino del Piccolo Teatro e ambasciatore Unicef), Katia Follesa e Alessandro Sampaoli (attori), Martina Caironi (vincitrice 100 metri piani alle paralimpiadi di Londra) e Billy Bolla (domatore di bolle) hanno accolto i partecipanti per ribadire il diritto alla non discriminazione e per costruire una città amica dei bambini e dei ragazzi. Contemporaneamente, una parte dei partecipanti è confluita all’Arena civica, dove giocolieri, saltimbanchi e i volontari e le volontarie dell’Unicef hanno animato la manifestazione e dato vita a una “catena umana” che il 20 novembre si è realizzata in tutta Italia su proposta dell’Unicef. La Marcia, inoltre, è stata accompagnata dai “nonni” del sindacato dei Pensionati italiani, dall’orchestra dei Nema Problema e dalla Croce Rosa Celeste.