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Notiziario Marketpress di Giovedì 12 Dicembre 2013
PARLAMENTO EUROPEO: L’ INTERVENTO DI IERI DEL VICEPRESIDENTE MAROš ŠEFčOVIč SUI PREPARATIVI PER LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO (19-20 DICEMBRE 2013)  
 
 Strasburgo, 12 Dicembre 2013 – “ La ringrazio molto signor Presidente, Onorevoli parlamentari, Il presidente Barroso avrebbe voluto essere qui con voi per questo importante dibattito, come fa di solito è prima di ogni riunione del Consiglio europeo, ma ha deciso di prendere parte alla cerimonia in memoria di Nelson Mandela, una delle più grandi figure politiche del nostro tempo, e perciò sono onorato di essere in grado di presentare a voi la valutazione della Commissione prima del Consiglio europeo della prossima settimana. Negli ultimi dodici mesi, il messaggio della Commissione di voi ha sempre state le seguenti: Enormi sforzi di consolidamento fiscale, riforme strutturali, la stabilizzazione dei mercati finanziari e, ultimo ma non meno importante, la solidarietà attiva sono stati effettuati all´interno dell´Unione europea. Se riusciamo a sostenere questi sforzi vedremo che la nostra risposta alla crisi alla fine riuscirà. Come ci incontriamo oggi, vediamo che si sta lavorando già. Stiamo iniziando a vedere i risultati. Gli indicatori economici puntano verso una ripresa lenta ma significativa sia la crescita e la fiducia. La situazione in tutti i paesi partecipanti al programma è migliorata e stabilizzata. Questo è più visibilmente sottolineata dalla laurea irlandese dal suo programma di aggiustamento. E ´difficile pensare a un segnale più forte, in primo luogo ai cittadini di Irlanda, ma anche per i cittadini di tutta Europa, e poi naturalmente anche ai mercati finanziari e istituti di credito internazionali. Impegno e gli sforzi sostenuti in Irlanda stanno dando i loro frutti. Questo è il momento giusto per rendere omaggio alla resistenza e la determinazione del popolo irlandese ei loro leader politici in tutto questo processo. E l´esempio irlandese dimostra che collega la responsabilità con il sostegno europea efficace e solidarietà ha dimostrato di essere la risposta giusta. Noi tutti dovremmo vedere questo è un incoraggiamento per altri paesi nel quadro dei programmi di aggiustamento. La Commissione è fiduciosa che il loro duro lavoro, che è in definitiva il nostro duro lavoro comune, anche pagare alla fine. Lettonia di adottare l´euro dal prossimo mese è un´altra indicazione della fiducia nell´euro come la nostra moneta unica. In termini economici, il 2013 è stato un anno di svolta in questa crisi. Onorevoli deputati, 2013 è stato un anno di successo anche per altri motivi. Penso nostre realizzazioni congiunte per concordare e adottare il quadro finanziario pluriennale. Penso nostro passo avanti nella creazione di un meccanismo di vigilanza unico nel settore bancario. Abbiamo fatto nuovi passi nella riforma della governance economica dell´Unione europea. Mi sento incoraggiato dal modo in cui il semestre europeo e, in particolare, il coordinamento dei bilanci nazionali si sta sviluppando. Ma dobbiamo essere assolutamente chiaro che dobbiamo mantenere i nostri sforzi. Il recupero non può essere solo per alcuni. La disoccupazione e le difficoltà rimangono parte di una dura realtà per molte famiglie europee. Quindi noi non può e non lasciare il lavoro a metà. Che rimarrà il messaggio della Commissione a voi e anche al Consiglio europeo della prossima settimana. Onorevoli deputati, Ora, al vertice della prossima settimana, dobbiamo portarla avanti. Abbiamo la possibilità di fare 2014 un anno molto positivo. Dobbiamo continuare il nostro percorso di riforma di cui la Commissione Blueprint per una Unione economica e monetaria vera e profonda. Il quadro di governance economica che abbiamo ora pienamente attuata per il primo anno con i nuovi strumenti della due-pack è un enorme miglioramento su ciò che era in vigore prima della crisi. Ma ha bisogno di essere completato. Dovremmo andare ancora più a garantire la stabilità duratura della zona euro per i prossimi anni. Lo dobbiamo ai nostri cittadini e lo dobbiamo ai nostri paesi e in particolare a coloro che hanno sofferto tanto per recuperare e rimuovere i detriti dalla ultima crisi. Sappiamo che dobbiamo ancora andare oltre per evitare che il prossimo. Per questo, abbiamo bisogno di completare prima di tutto l´unione bancaria mettendo in atto un meccanismo di risoluzione unico e la risoluzione del Fondo Unico. La Commissione apprezza gli sforzi fatti in questo Parlamento per avanzare rapidamente nel formare le vostre opinioni sulle nostre proposte. Ora spetta agli Stati membri di impegnarsi pienamente nel dibattito e per venire a un accordo generale ancora questo mese. Qualche progresso è stato fatto in sede di Consiglio la scorsa notte e sono fiducioso che un accordo sarà raggiunto ancora prima della riunione del Consiglio europeo. E ´importante che possiamo concludere pienamente su questo pezzo cruciale di legge prima delle elezioni del Parlamento europeo. Collegato a questo, a seguito di ulteriori discussioni di ieri sera in sede di Consiglio, ci sono buone ragioni per sperare che un accordo sulle due proposte pendenti su Risoluzione Bank and Recovery e in deposito sistemi di garanzia può essere raggiunto nelle consultazioni a tre prima della fine dell´anno. Completamento unione bancaria deve essere il nostro obiettivo più immediato e più importante. Tuttavia, questo non sarà finito il lavoro. Abbiamo bisogno di sostenere il nostro modello con un sistema ancora più credibile e coerente di coordinamento delle politiche economiche in Europa, insieme con la solidarietà efficace. La prossima settimana Consiglio europeo continuerà pertanto le riflessioni sugli accordi contrattuali e meccanismi di solidarietà associati. Gli accordi contrattuali, insieme a meccanismi di solidarietà, possono essere uno strumento importante per garantire che le importanti riforme strutturali avvengono in modo efficace e tempestivo. Queste nuove disposizioni costituirebbero un ulteriore passo nella nostra governance per migliorare il follow-up delle raccomandazioni specifiche per paese. E si dovrebbe includere la possibilità di fornire incentivi finanziari per sostenere l´attuazione delle riforme. La Commissione ha adottato una comunicazione su tali strumenti all´inizio di quest´anno. Ma lasciatemi sottolineare ancora una volta che questo non è un modo per Bruxelles per rendere la vita difficile agli Stati membri. Tutto il contrario. L´elemento disciplinare è già profondamente sancito nel semestre europeo e il trattato fiscale. Ora si tratta di rafforzare l ´"accordo", aspetto che permette un maggiore coinvolgimento degli attori politici nazionali e le parti interessate - il processo deve essere concordato dal basso verso l´alto. E dobbiamo discutere di come fare la "solidarietà" elemento più concreto, in modo da fornire l´aiuto necessario per finanziare queste riforme. Dopo tutte queste riforme sono nel comune interesse europeo. Questo è tutto l´impegno più forte, la proprietà e l´attuazione - a vantaggio della zona euro e l´Unione europea nel suo complesso. La Commissione auspica che il Consiglio europeo possa rimpolpare la prossima settimana alcuni principi fondamentali su questo tema, che costituirà la base per un ulteriore lavoro per essere portato avanti nel corso del primo semestre del 2014. In primo luogo, dobbiamo essere chiari su ancorare saldamente accordi contrattuali e meccanismi di solidarietà nel quadro esistente del semestre europeo. Abbiamo bisogno di loro concentrarsi sui settori con gli effetti più probabili sulla competitività, l´occupazione e il funzionamento dell´Uem. Dobbiamo concordare la portata e coinvolgere tutti i Paesi dell´Area Euro, lasciando il meccanismo volontario per i non soci. Finanziamento del sostegno solidarietà deve provenire da tutti gli Stati membri partecipanti. Sia sotto forma di sostegno al bilancio, sovvenzioni, prestiti o garanzie, si deve riflettere il livello di ambizione delle riforme e la capacità di assorbimento degli shock dei paesi riceventi. Onorevoli parlamentari, Il secondo punto importante all´ordine del giorno del Consiglio europeo è la sicurezza comune e la politica di difesa. La necessità di un approccio comune in materia di difesa non è mai stato così importante. La Commissione è stata chiamata per il progresso già da qualche tempo, in particolare in questo Parlamento in tutte Stato del Presidente Barroso degli interventi dell´Unione. Con la nostra comunicazione del luglio scorso - "Verso una difesa e della sicurezza del settore competitivo ed efficiente europea" - la Commissione ha spinto questo dibattito più in alto nell´agenda europea. Abbiamo esposto le proposte concrete per un´industria europea della difesa più competitiva e meno frammentato. Vogliamo sostenere e rafforzare le capacità militari europee e azione autonoma dell´Unione europea. Dobbiamo lavorare per una politica di sicurezza e di difesa europea più coesa principalmente per tre motivi. In primo luogo, perché abbiamo bisogno di un efficace e visibile la sicurezza comune e la politica di difesa come espressione tangibile dei nostri impegni internazionali. Dobbiamo essere in grado di eseguire il backup dei nostri valori e le posizioni con missioni di sicurezza e civili efficaci quando e dove necessario. Attraverso gruppi tattici dell´Ue e rapido spiegamento di missioni civili dell´Ue, possiamo dimostrare che siamo buoni come la nostra parola. Abbiamo anche bisogno di competenze tecnologiche critico e autonomia nelle aree di capacità chiave. Nuove minacce e sfide, come la sicurezza informatica e la tratta di esseri umani, rendono il legame tra le nostre dimensioni della sicurezza interna ed esterna più vicini di prima. In secondo luogo, abbiamo bisogno di andare oltre in questo settore anche perché i bilanci pubblici in Europa sono sotto pressione. L´unico modo sensato per abbinare crescente ambizione e risorse decrescenti è attraverso una maggiore cooperazione. Oggi, oltre il 75% degli investimenti in equipaggiamenti per la difesa è ancora spesi a livello nazionale. Dobbiamo evitare la duplicazione dei programmi. Non ha senso che abbiamo bisogno di sette modelli della stessa elicotteri o sedici tipi di fregate che servono allo stesso scopo, mentre gli Stati Uniti hanno solo uno. Abbiamo bisogno di condividere le risorse e sviluppare norme comuni, o noi rischiare di perdere competenze critico e autonomia. Economie di scala e incrementi di efficienza possono e devono rafforzare ulteriormente le nostre capacità di difesa. In terzo luogo, anche in questa zona si parla di crescita economica e dell´occupazione. Il settore della difesa e della sicurezza impiega direttamente 400.000 persone e indirettamente genera altri 960.000 posti di lavoro in Europa, con un fatturato di € 96000000000 nel solo 2012 e € 23000000000 delle esportazioni nel 2011. Per mantenere quei lavori la necessità per la competitività innovazione-driven è enorme. Vogliamo che le nostre aziende di rimanere competitive sulla scena mondiale. Abbiamo bisogno di investire in una rete industriale basata sulla conoscenza, in grado di generare tecnologie di difesa all´avanguardia, sfruttando la doppia potenzialità della ricerca. Dobbiamo anche gli Stati membri a dare piena attuazione alle direttive 2009 aprono appalti della difesa. Noi vogliamo e abbiamo fatto proposte per promuovere un maggiore accesso delle Pmi ai mercati della difesa e della sicurezza. Abbiamo anche intenzione di fare di più per sviluppare standard in aree tecnologiche critiche e di promuovere un approccio comune alla certificazione, un fattore chiave della competitività industriale. Stiamo mettendo l´accento sulle comunicazioni spaziali e satellitari, di proporre nuovi approcci che beneficiano settore della sicurezza e della difesa. Questo non è un dibattito per sola Europa. La nostra sicurezza comune e la politica di difesa è sviluppato in stretta collaborazione con i nostri partner, in particolare le Nazioni Unite, la Nato, l´Osce, l´Unione africana ei paesi partner strategici e organizzazioni. Lo dobbiamo a loro per rendere i nostri sforzi, concentrati e più efficace possibile. Perché mettere in comune le nostre risorse e know-how è il modo per farlo. Quindi, con la discussione che si svolgono in seno al Consiglio europeo, la Commissione spera di generare vera ambizione e lo slancio per la cooperazione di difesa più stretta e le sinergie tra gli Stati membri. Abbiamo bisogno di una base industriale più integrato e competitivo, in cooperazione con l´Agenzia europea per la difesa pure. Onorevoli parlamentari, Questa casa è sempre stato implacabile nel suo sostegno per una più forte, più unita Unione europea, Unione adatta per garantire e migliorare il benessere dei suoi cittadini, e un´Unione pronta a prendere il suo giusto ruolo nella politica internazionale come bene. Questioni sulle quali la Commissione e il Parlamento hanno collaborato nel corso degli ultimi mesi e anni - ogni volta alzare l´asticella e aggiungendo lo slancio di un´azione europea - hanno recentemente fatto progressi reali. In materia di migrazione, per esempio, la Commissione prevede che il Consiglio europeo dovrebbe approvare la necessità di andare avanti con le azioni concrete che derivano dal lavoro della task force per il Mediterraneo. La tragedia di Lampedusa ha reso dolorosamente chiaro che abbiamo bisogno di intensificare le operazioni di controllo delle frontiere e migliorare la nostra capacità di individuare le barche nel Mediterraneo. Ha anche sottolineato i limiti delle politiche nazionali per affrontare un problema grande e complesso come i flussi migratori illegali, mostrando la necessità di una maggiore assistenza agli Stati membri con particolari problemi di migrazione e di vera solidarietà. Vorrei ricordare che la Commissione sta mettendo da parte il sostegno finanziario massimo di 50 milioni di euro (compresi i finanziamenti di emergenza), e in sostegno di Italia, in particolare, 30.000.000 € sono stati stanziati, anche per operazioni di sorveglianza delle frontiere nel quadro del mandato di Frontex. La natura dei problemi richiede tale sostegno, a beneficio di tutti noi. Al fine di migliorare la lotta contro la tratta, il contrabbando e la criminalità organizzata, la cooperazione pratica e lo scambio di informazioni deve essere rafforzata anche con i paesi terzi. Programmi regionali di protezione possono essere fatte più forti, in particolare per l´Africa del Nord. I nostri sforzi di reinsediamento può essere molto meglio e, insieme con gli Stati membri che dovrebbero esaminare come aprire canali legali di nuovi e migliori per accedere in Europa, ad esempio per i lavoratori stagionali, studenti o ricercatori. Ultimo ma non meno importante, dobbiamo intensificare la nostra cooperazione con i paesi terzi. Ad esempio, nuovi dialoghi in materia di migrazione, mobilità e sicurezza dovrebbero essere lanciati con un certo numero di paesi del Mediterraneo meridionale, in particolare con l´Egitto, Libia, Algeria e Libano. Onorevoli deputati, Il Consiglio europeo sarà anche il punto dei progressi compiuti nell´attuazione del Compact per la crescita e l´occupazione e le due serie di proposte per il mercato unico. Ci sono notizie positive per segnalare ma ci sono ancora alcune proposte importanti in cui possiamo e dobbiamo progredire ancora nel corso di questo periodo. Gli Stati membri devono adempiere ai loro impegni. Solo per dare un esempio che il Consiglio europeo affronterà la prossima settimana: la politica fiscale, in particolare la lotta contro la frode e l´evasione fiscale. Un piano d´azione è stato adottato un anno fa. La Commissione ha presentato le necessarie proposte per un sistema avanzato e completo di scambio automatico di informazioni tra le amministrazioni fiscali, e più severe norme fiscali aziendali contro pianificazione fiscale aggressiva. Stiamo perseguendo negoziati sugli accordi fiscali più forti con la Svizzera, Andorra, Monaco, San Marino e Liechtenstein. L´unione europea è un attore chiave nel plasmare i lavori dell´Ocse in materia di standard globali. Ma ieri ancora una volta i ministri Ecofin fallito - data l´opposizione di due Stati membri - di raggiungere un accordo sulla direttiva Risparmio. Spero che insieme a voi siamo in grado di mantenere la pressione per fare progressi in questo settore. E, infine, il Consiglio europeo si spera d´accordo sul dare impulsi concreti per migliorare l´accesso delle imprese ai finanziamenti - e le Pmi in particolare. Abbiamo già fatto progressi. La Banca europea per gli investimenti ha notevolmente potenziato e con successo le sue attività a seguito dell´aumento di capitale concordato lo scorso anno. La Bei e la Commissione europea hanno insieme esplorato altri modi per sviluppare strumenti di condivisione del rischio in grado di sfruttare le risorse dal bilancio dell´Ue con il sostegno della Bei. Al vertice della prossima settimana, la Commissione continuerà a spingere gli Stati membri nella loro ambizione di usare e migliorare tali attività. Presidente, onorevoli deputati, Vorrei concludere con alcune osservazioni sulla situazione in Ucraina. So che hai avuto una discussione in plenaria sul pomeriggio di ieri partenariato orientale. Credo che questo sia un tema che non può passare sotto silenzio anche nel nostro dibattito di questa mattina. Vorrei ricordare, in termini chiari e semplici la posizione della Commissione europea: valori ei principi europei devono essere rispettati. Ciò è particolarmente vero per le autorità ucraine. Ma è vero per tutti, naturalmente. Soprattutto dopo quello che è successo la notte scorsa, dobbiamo ribadire che la violenza non è mai la risposta. La soluzione deve essere trovata con mezzi politici, e questa soluzione deve essere trovata attraverso il dialogo con l´opposizione ucraina e della società civile. Il Presidente Barroso ha parlato già due volte con il presidente Yanukovych al telefono dopo il vertice di Vilnius invitando lui a dar prova di moderazione di fronte ai recenti sviluppi, non usare la forza violenta contro pacificamente le manifestazioni e di rispettare le libertà fondamentali dei cittadini ucraini. L´alto Rappresentante / Vicepresidente della Commissione Cathy Ashton è a Kiev oggi sul terreno per aiutare a trovare soluzioni politiche e pacifiche per la situazione molto tesa che l´Ucraina sta vivendo oggi. Il popolo dell´Ucraina hanno chiaramente dimostrato che sostengono la scelta europea dell´Ucraina. La nostra offerta per l´Ucraina a firmare l´accordo di associazione, tra cui una globale e approfondita zona di libero scambio, rimane sul tavolo. Ma le condizioni necessarie delineate nelle conclusioni del Consiglio devono essere soddisfatte. E le attuali tensioni politiche bisogno di avere una soluzione politica e pacifica. Mi rallegro che questo era anche il grande consenso emerso dal dibattito di ieri. Su tutte queste cose che ho appena citato, Commissione e Parlamento hanno lavorato mano nella mano per l´interesse comune europeo e continueranno a farlo. La ringrazio molto, signor Presidente.”  
   
   
UE, ORIZZONTE 2020: AL VIA CON 15 MILIARDI DI EURO PER I PRIMI DUE ANNI  
 
Bruxelles, 11 dicembre 2013 - Ieri la Commissione ha presentato, per la prima volta, gli inviti a presentare proposte relative ai progetti di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea con una dotazione di 80 miliardi di euro. Con oltre 15 miliardi di euro di fondi previsti per il primo biennio, il programma contribuirà a sostenere l’economia della conoscenza europea e ad affrontare problematiche per migliorare in maniera tangibile le nostre vite. Orizzonte 2020 abbraccia 12 aree su cui saranno incentrate le iniziative nel 2014/2015, includendo anche settori come l’assistenza sanitaria personalizzata, la sicurezza digitale e le città intelligenti (cfr. Memo/13/1122). La Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, Máire Geoghegan-quinn, ha dichiarato: “È ora di mettersi all’opera. I finanziamenti di Orizzonte 2020 sono essenziali per il futuro della ricerca e dell’innovazione in Europa e contribuiranno alla crescita, all’occupazione e a una migliore qualità della vita dei cittadini. Orizzonte 2020 è stato concepito per conseguire risultati concreti. Abbiamo ridotto la burocrazia al fine di rendere più semplice la partecipazione. Rivolgo quindi un appello ai ricercatori, alle università, alle imprese, comprese le Pmi, e ad altre parti interessate: partecipate al programma!” Per la prima volta la Commissione ha indicato le priorità di finanziamento con un orizzonte temporale di due anni, fornendo ai ricercatori e alle imprese un’inedita certezza sulla direzione della politica di ricerca dell’Ue. La maggior parte degli inviti che saranno finanziati con la dotazione del 2014 è aperta da oggi e molti altri seguiranno nel corso dell’anno. Già per i soli inviti previsti nel quadro della dotazione 2014 saranno stanziati 7,8 miliardi di euro. I finanziamenti saranno orientati verso i tre pilastri fondamentali di Orizzonte 2020: Eccellenza scientifica Sono previsti stanziamenti per circa 3 miliardi di euro, che includono 1,7 miliardi di euro di fondi dal Consiglio europeo della ricerca per ricercatori di alto livello e 800 milioni di euro per le borse di ricerca Marie Sklodowska-curie rivolte ai giovani ricercatori. (vedi Memo/13/1123). Leadership industriale Sono messi a disposizione 1,8 miliardi di euro per sostenere la leadership industriale europea in settori come le Tic, le nanotecnologie, la robotica, le biotecnologie e la ricerca spaziale. Sfide della società Si prevedono finanziamenti per 2,8 miliardi di euro per progetti innovativi realizzati nel quadro delle sette sfide della società di Orizzonte 2020, riconducibili a: sanità; agricoltura, ricerca marittima e bioeconomia; energia; trasporti; azione per il clima, ambiente, efficienza sotto il profilo delle risorse e materie prime; società riflessive; sicurezza.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: OLTRE 51MILDI € DI FINANZIAMENTO DELLA POLITICA ESTERA PER IL PERIODO 2014-2020  
 
Strasburgo, 12 dicembre 2013 - Un accordo con gli Stati membri dell´Ue in materia di sei fondi della politica estera, del valore di oltre € 51Mildi per il periodo 2014-2020, è stato approvato dal Parlamento il Mercoledì. Questi fondi coprono preadesione assistenza, vicini e dei paesi partner, e mantenimento della pace, la democrazia e le azioni per i diritti umani. Grazie al Parlamento, la spesa di politica estera dell´Ue sarà più efficiente e più efficace, con un maggiore controllo democratico. Modalità comuni - "Noi non vogliamo gestirla assistenza esterna dell´Ue, ma, per garantire la legittimità democratica e la responsabilità dell´azione dell´Ue, dobbiamo esaminare le grandi decisioni. Una revisione di medio termine degli obiettivi strategici consentirà al prossimo Parlamento di dire la sua su priorità nell´ambito di questi strumenti. Abbiamo anche assicurato che l´azione dell´Ue sarà più visibile, meglio coordinata e più strettamente incentrata sui diritti umani, la democrazia e la società civile ", ha affermato il relatore sulle norme di attuazione comuni Elmar Brok (Ppe, De). Strumento di assistenza preadesione (Ipa Ii) - "Lo strumento di preadesione-Assistenza governare il finanziamento per la nostra politica di allargamento nei Balcani occidentali e in Turchia, pari a oltre 11 miliardi di euro. Renderà questa assistenza più flessibile, più mirata e più strettamente legata a progressi sostanziali sulla riforma, con un focus particolare sullo Stato di diritto e dei diritti fondamentali. Allo stesso tempo, esso migliorerà la supervisione del Parlamento e di influenza sulle priorità di finanziamento ", ha detto Ipa relatore Libor RouČek (S & D, Cz). Strumento europeo di vicinato (Eni) - "Grazie al nuovo strumento di vicinato dell´Ue dovrebbero essere in grado di reagire più velocemente alla realtà mutevole del nostro quartiere, mentre chiaramente il sostegno dei valori democratici e dei diritti umani. Siamo pronti a dare maggiore sostegno ai paesi che fanno progressi in materia di riforme democratiche, ma anche si aspettano loro di dimostrare più rispetto per questi valori ", ha detto Eni relatore Eduard Kukan (Ppe, Sk). Partenariato (Pi) - "Nel nostro mondo globalizzato, è fondamentale per l´Ue a sviluppare e rafforzare le sue relazioni con altri paesi e regioni in modo che possiamo affrontare efficacemente le sfide comuni. Ciò richiede risorse adeguate. Lo strumento di partenariato ha certamente un importante contributo da dare ´,´ ha affermato il relatore Pi Antonio López-istúriz White (Ppe, Es). Strumento per la stabilità e la pace (Isp) - "Siamo felici con un successo in particolare:. Il Parlamento europeo ha raddoppiato i finanziamenti a disposizione tra il 2014 e il 2020 per la prevenzione dei conflitti a € 200 milioni, nonostante l´opposizione dei governi dell´Ue Il nuovo strumento per la stabilità e la pace farà di più per promuovere la costruzione della pace attività rispetto al suo predecessore ", ha detto relatore Isp Reinhard Bütikofer (Verdi / Ale, De). Strumento europeo per la democrazia ei diritti umani (Eidhr) - "Rafforzare i diritti umani e la democrazia è una priorità per noi," ha detto il relatore Eidhr Alexander Graf Lambsdorff (Alde, De). "Abbiamo vinto una voce più forte per il Parlamento e il bilancio dei diritti umani e della democrazia aumentato di circa il 20%. Abbiamo inoltre assicurato il sostegno su misura per i difensori dei diritti umani in situazioni di pericolo. Sono estremamente soddisfatto del risultato", ha aggiunto. Strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci) - "Per i prossimi sette anni la politica di cooperazione Ue si concentrerà sullo sviluppo umano e sostenibile. Tutte le nostre politiche saranno adottare un approccio basato sui diritti umani e saranno destinate ai paesi più poveri. Nell´ambito di questo nuovo regolamento, il Parlamento europeo avrà più opportunità di verificare come le politiche vengono messe in pratica ", ha affermato il relatore Dci Thijs Berman (S & D, Nl). Risultati del voto - Norme di attuazione comuni (Brok) 613 voti a 34, con 24 astensioni. Strumento per la stabilità e la pace (Bütikoffer) 621 voti favorevoli, 46 contrari e 8 astensioni. Strumento europeo di vicinato (Kukan) 618 voti a 53, con 8 astensioni. Strumento di assistenza preadesione (Rouček) 616 voti favorevoli, 50 contrari e 12 astensioni. Partenariato (López-istúriz White) 621 voti a 34, con 23 astensioni. Strumento europeo per la democrazia ei diritti umani (Lambsdorff) 588 voti a 34, con 67 astensioni. Sviluppo di strumenti di cooperazione (Berman) 639 voti a 27, con 24 astensioni. Procedura: codecisione, accordo in prima lettura.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DIRITTI UMANI DEVONO ESSERE RISPETTATI NEI RAPPORTI DELL´UE CON I PARTNER  
 
 Strasburgo, 12 dicembre 2013 - In una risoluzione sui diritti umani nel mondo nel 2012, adottata il Mercoledì, i deputati europei hanno lanciato appello per l´Ue affinchè siano garantiti e rispettati i diritti umani e la democrazia in tutti gli aspetti delle sue relazioni con i suoi partner. Essi chiedono inoltre al Consiglio affari esteri di tenere un dibattito pubblico annuale sui diritti umani "Anche in un momento di crisi economica, diritti umani e Stato di diritto non può prendere un sedile posteriore nella politica esterna dell´Ue", ha detto il relatore, Eduard Kukan (Ppe, Sk). "Abbiamo bisogno di stare dietro una politica più visibile, coerente ed efficiente diritti umani Ue. Inoltre, i paesi in una situazione di transizione o post-conflitto meritano la nostra attenzione. Azione esterna dell´Ue deve sostenere i processi di democratizzazione e giustizia di transizione. C´è riconciliazione senza giustizia e non c´è giustizia senza democrazia ", ha aggiunto. Ciò che l´Unione europea dovrebbe fare - I deputati chiedono l´Ue di applicare sanzioni a tutti i regimi con metodi repressivi contro i civili e di continuare a sostenere i difensori dei diritti umani e di estendere la sua protezione per gli informatori ei giornalisti investigativi. L´ue deve garantire che i dialoghi e le consultazioni sui diritti umani sono ambiziosi e accompagnate da chiari parametri di riferimento comuni per misurare il loro successo oggettivamente. Quando questi dialoghi non sono costruttive, l´Ue dovrebbe trarre conclusioni politiche chiare, dice il Parlamento. Deplora la mancanza di trasparenza per quanto riguarda i contenuti delle strategie nazionali e chiede la comunicazione al pubblico di almeno la loro priorità. L´ue dovrebbe produrre una valutazione pubblica delle lezioni apprese durante il primo ciclo di diritti umani strategie nazionali dell´Ue e individuare le migliori pratiche per il ciclo successivo. Le sfide della transizione - giustizia, disordini sociali, il rispetto dei diritti e delle libertà - I punti di risoluzione del deterioramento dei diritti umani e delle libertà fondamentali nella maggior parte dei paesi del vicinato dell´Ue e guarda i casi in cui le riforme e la transizione verso la democrazia sono stati arrestati dal regime al potere. Economia e diritti umani - I deputati aggiunto una nuova sezione per la risoluzione di quest´anno sottolineando l´importanza di promuovere la responsabilità sociale delle imprese, anche in operazioni di business al di fuori dell´Ue, e la garanzia per tutta la catena di fornitura. "Le aziende europee dovrebbero assicurare che le loro attività rispettino le norme sui diritti umani anche quando operano al di fuori dell´Ue", afferma la risoluzione.  
   
   
INTERVENTO DI IERI DEL COMMISSARIO EUROPEO MICHEL BARNIER A SEGUITO DELLA RIUNIONE DEL CONSIGLIO ECOFIN  
 
Bruxelles, 12 dicembre 2013 - Sul meccanismo di sola risoluzione, direttiva risoluzione e il pacchetto direttiva garanzia dei depositi: "Non abbiamo mai avuto a che fare contemporaneamente controllare tre testi [Brrd, Dgs e Srm] così complessi e interdipendenti e che spingiamo così finiscono allo stesso tempo. Ciò si traduce in una trattativa complessa sotto forte pressione del tempo e con sfide significative. " "Abbiamo un mandato di avanzare trilogo tasto della direttiva risoluzione [Brrd] e la direttiva deposito di garanzia [Dgs]. Speriamo che con questo mandato, e grazie all´importante lavoro dei relatori, si può arrivare a compromesso finale nei prossimi giorni. " Sul meccanismo di risoluzione singolo (Srm): "Abbiamo fatto progressi reali." "Abbiamo tutte le basi di un accordo, fatte salve alcune modifiche e un lavoro legale serio." "Dobbiamo mantenere la calma. Trovo normale che abbiamo bisogno di un Consiglio Ecofin aggiuntivo per raggiungere un accordo. Sono sicuro che avremo la prossima settimana." "Una gran parte del modo sul lato dei ministri era coperto, ma non siamo ancora fuori mano Non dimenticare il Parlamento europeo .. Il loro lavoro dovrebbe essere rispettata e presa in considerazione". "In particolare, ci sono stati diversi articoli in cui vi sono stati progressi significativi, in cui un consenso: sulla questione della base giuridica (supporto di base 114 ha confermato), combinato con un trattato intergovernativo in cui possiamo gestire il pooling progressivo; progressiva pooling con fine pooling di questo in 10 anni e un vero fondo unico e la scomparsa dei compartimenti nazionali; sul campo di applicazione in cui abbiamo confermato che tutte le banche saranno ben coperti e discussi nel contesto di Srm con différenciatio n possibile in alcuni casi ". Sul Volcker Rule: "Mi congratulo con i regolatori degli Stati Uniti e il Segretario Jack Lew per il passo decisivo in avanti oggi dalla attuazione della legge Volcker, vale a dire, la riforma strutturale delle banche. Questa è la conclusione di un lungo processo durato alcuni anni negli Stati Uniti. " "Abbiamo avuto alcune preoccupazioni. Guardiamo nel dettaglio quello che è stato annunciato oggi." "Nel complesso, condivido le preoccupazioni espresse, e che Volcker vuole porre rimedio in relazione alle banche che sono ´troppo grandi per fallire, troppo complesso da risolvere, troppo grande per salvare." "Abbiamo anche le banche di questo tipo in Europa." "Confermo che presenteremo nelle prossime settimane ai primi di gennaio, una proposta sulla struttura delle banche." "Nessuno dovrebbe essere sorpreso dalla tempistica. Ho deliberatamente scelto di fare questa riforma e dopo aver tenuto conto di tutte le norme che ho proposto nel settore bancario [Dgs, Brrd, supervisione, Crd4, ecc.] Tutti questi testi richiesto un notevole lavoro e sono stati una priorità, perché sono testi trasversali relative a tutte le banche europee ". "È che tutte queste regole sono sufficienti? No. Rimane per alcune banche che mi sono qualificato la necessità di andare avanti con la separazione, il peso, il trattamento dei rischi che corrono."  
   
   
LE ATTIVITÀ BCE SOTTO I RIFLETTORI  
 
Strasburgo, 12 dicembre 2013 - Il Parlamento europeo terrà giovedì alle 9.00 il suo dibattito annuale sulla Banca centrale europea, cui parteciperà Mario Draghi. I deputati si esprimeranno in seguito sulla risoluzione che fa il punto delle azioni intraprese dalla Bce nel 2012 e fornisce suggerimenti su come la Bce dovrebbe intensificare le proprie attività, in particolare per aiutare l´economia reale e le piccole imprese a superare la crisi.  
   
   
"IL SOSTEGNO FINANZIARIO DIRETTO DELL´UE ALL´AUTORITÀ PALESTINESE DEVE ESSERE RIVISTO" AFFERMANO GLI AUDITOR DELL´UE  
 
 Lussemburgo, 12 dicembre 2013 - Una relazione pubblicata ieri dalla Corte dei conti europea mette in discussione la sostenibilità del sostegno finanziario diretto (Sfd) Pegase dell´Unione europea destinato all´Autorità palestinese. “Sebbene la Commissione e il Servizio europeo per l´azione esterna (Seae) siano riusciti ad attuare il sostegno all´Autorità palestinese in circostanze difficili, vi sono una serie di aspetti dell´attuale approccio che sempre più necessitano di essere rivisti" ha affermato Hans Gustaf Wessberg, il Membro della Corte responsabile della relazione. “Anche se sono stati raggiunti alcuni importanti risultati, vi è la necessità di apportare revisioni rilevanti come, ad esempio, incoraggiare l´Ap ad intraprendere una serie di riforme, in particolare per quel che riguarda la sua funzione pubblica. Occorre inoltre trovare un modo per convincere Israele ad adottare le misure necessarie volte a garantire l´efficacia dell´Sfd Pegase". Dal 1994, l´Unione europea ha fornito assistenza per oltre 5,6 miliardi di euro al popolo palestinese a sostegno dell´obiettivo generale di favorire una soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati per porre fine al conflitto israelo-palestinese. Dal 2008, il programma di maggior rilievo nel Territorio palestinese occupato (Tpo) è costituito dall´Sfd Pegase, che ha erogato finanziamenti per circa 1 miliardo di euro dal 2008 al 2012. Gli auditor della Corte hanno esaminato se la Commissione e il Servizio europeo per l´azione esterna (Seae) abbiano gestito bene tale programma nel periodo in questione. L´sfd Pegase si propone di aiutare l´Ap a far fronte ai propri obblighi nei confronti dei dipendenti pubblici, dei pensionati e delle famiglie più vulnerabili, a mantenere i servizi pubblici essenziali e a migliorare la situazione delle finanze pubbliche. Dall´audit è emerso che numerosi aspetti legati alla programmazione dei finanziamenti necessitano di essere rafforzati, che vi è la possibilità di ottenere risparmi facendo maggiormente ricorso alle gare d´appalto e che è necessario semplificare il complesso sistema di gestione vigente. Il programma ha contribuito in maniera significativa a coprire la massa salariale dell´Ap. Tuttavia, a fronte di un aumento del numero di beneficiari e di una diminuzione dei finanziamenti da parte degli altri donatori tramite l´Sfd Pegase, l´Ap ha registrato nel 2012 gravi ritardi nel pagamento dei salari che sono stati all´origine di disordini tra la popolazione palestinese. L´sfd Pegase ha contribuito al funzionamento dei servizi pubblici essenziali, ma a Gaza, a causa della situazione politica, un numero considerevole di pubblici dipendenti veniva pagato senza recarsi al lavoro e senza fornire un servizio pubblico. La Commissione e il Seae non hanno affrontato in maniera sufficiente tale problema. Infine, nonostante i rilevanti finanziamenti tramite l´Sfd Pegase, l´Ap ha registrato nel 2012 un grave disavanzo di bilancio che ha anche minacciato di incidere negativamente sulle riforme della gestione delle finanze pubbliche (Gfp). In ultima istanza, le minacce alla sostenibilità finanziaria dell´Ap possono essere ricondotte in misura considerevole ai molteplici ostacoli frapposti dal governo d´Israele allo sviluppo economico del Tpo che minano anche l´efficacia dell´Sfd Pegase. La relazione formula una serie di raccomandazioni di cui la Commissione e il Seae dovrebbero tener conto al momento di effettuare la necessaria revisione dell´Sfd Pegase.  
   
   
FONDI UE PER LAVORATORI LICENZIATI MANTENUTI PER IL PERIODO 2014-2020  
 
Strasburgo, 12 dicembre 2013 - Gli aiuti Ue per chi ha perso lavoro continueranno a essere disponibili per il periodo 2014-2020 e saranno estesi a nuove categorie di lavoratori, come gli indipendenti e i lavoratori con contratti a tempo determinato, sulla base dell´accordo approvato mercoledì dalla Plenaria. Questo programma europeo, entrerà in vigore il 1° gennaio 2014. "Secondo le stime della Commissione, il tasso di reinserimento di coloro che hanno usufruito del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione è pari al 48%. Il Parlamento ha combattuto con i governi nazionali per mantenere attivo il fondo per il periodo 2014-2020. Tuttavia, mi auguro che lo stanziamento previsto - pari a 1,05 miliardi di euro contro i 3,5 miliardi di euro del periodo precedente - sarà sufficiente", ha affermato la relatrice Marian Harkin (Alde, Ie). La relazione è stata approvata con 543 voti a favore, 126 contrari e 22 astensioni. Estensione del campo di applicazione - Il Parlamento si è adoperato affinché il campo di applicazione del Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (Feag) sia nuovamente prorogato per aiutare le persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi economica (questa misura era in vigore per il periodo 2009-2011), in aggiunta al suo obiettivo primario di contrastare gli effetti della globalizzazione. La soglia per l´attivazione dell´aiuto è di 500 esuberi. Inoltre, nuove categorie di lavoratori potranno beneficiare del Feag, come i lavoratori con contratti a tempo determinato, i lavoratori temporanei e gli indipendenti. Aggiunta di una sezione sulla disoccupazione giovanile - Secondo il testo di compromesso e grazie all´intervento del Parlamento, l´aiuto del Feag potrà essere erogato temporaneamente anche ai giovani che non rientrano nelle categorie di studenti, lavoratori o in formazione, purché provengano da zone colpite da licenziamenti. Tasso di cofinanziamento - Il sostegno del Feag integra i contributi degli Stati membri per cofinanziare le misure che permettono ai lavoratori in esubero di rientrare nel mercato del lavoro, ma non potranno in alcun caso sostituire i contributi nazionali previsti per la disoccupazione. Su insistenza del Parlamento, il contributo del Feag potrà coprire fino al 60% del costo delle misure, quali l´aiuto per la ricerca di occupazione, la formazione e il sostegno per la creazione di nuove aziende. La Commissione aveva inizialmente proposto di fissare il tetto del contributo Ue al 50%. Prossime tappe - L´accordo dovrà ora essere approvato dal Consiglio nel suo insieme il 16 dicembre, per permettere al programma di entrare in vigore il 1° gennaio 2014.  
   
   
LOMBARDIA. UNIVA, MARONI: INIZIATA RIDUZIONE DELLE IMPOSTE IL PRESIDENTE: COSÌ SOSTENIAMO IL SISTEMA PRODUTTIVO  
 
Gallarate/Va, 12 dicembre 2013 - "La priorità del mio mandato da governatore è il lavoro. E l´occupazione passa dal nostro sistema produttivo che vogliamo sostenere in ogni maniera possibile. E un modo concreto con cui lo stiamo facendo è attraverso misure che portano ad una riduzione della pressione fiscale". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, intervenendo ieri pomeriggio a Gallarate alla giunta dell´Unione degli Industriali della Provincia di Varese. Nel corso del suo intervento davanti all´associazione degli imprenditori varesini il presidente della Regione ha voluto ricordare come "nonostante il taglio di 305 milioni sui trasferimenti alla Lombardia operato dal Governo siamo riusciti non solo a non aumentare la pressione fiscale, ma anche a ridurla nella parte ovviamente di competenza della Regione". L´azzeramento Dell´irap Per Le Start Up Innovative - "In particolare - ha precisato Roberto Maroni - abbiamo adottato alcune misure significative per le imprese, a cominciare dall´azzeramento dell´Irap dal 2014 per le start up delle nuove imprese innovative e per il re-start delle imprese che ripartono investendo in ricerca. Si tratta di una misura che abbiamo varato poco più di un mese fa e ci sono già arrivate più di 500 proposte. Questa è una prima riduzione, un primo passo, ma l´obiettivo, scritto nel mio programma, è quello di arrivare in questi cinque anni all´azzeramento di questa imposta. L´irap pagata dalle imprese qui in Lombardia ammonta a circa 8 miliardi di euro e noi intendiamo azzerarla. Come fare? Lo faremo riuscendo entro la fine della legislatura a trattenere qui sul territorio il 9 per cento in più delle tasse che paghiamo, il che significa trattenere 18 miliardi in più l´anno qui sul territorio lombardo". Via Il Bollo Auto Per Chi Rottama I Veicoli Piu´ Inquinanti - "Una seconda misura di abbassamento della pressione fiscale – ha elencato il presidente della Regione Lombardia - è quella con cui dal 1° gennaio eliminiamo il bollo auto per chi rottama un veicolo inquinante, un´auto benzina euro 0 o diesel euro 1, 2 o 3, per acquistare un veicolo euro 5 o euro 6: si tratta di un incentivo per migliorare la qualità dell´aria". La Riduzione Dei Ticket Sanitari - "All´interno della conferenza delle Regioni - ha quindi sottolineato il presidente Maroni - siamo riusciti a far approvare un nuovo sistema di riparto del fondo nazionale passando dal criterio della spesa storica a quello dei costi standard e con la prima attuazione di questo sistema per gli ultimi due mesi del 2013 alla Lombardia sono arrivati 40 milioni di euro, risorse che utilizzeremo per ridurre i ticket sanitari partendo progressivamente dalla fasce più deboli. Azzeramento Irap, eliminazione bollo auto e riduzione dei ticket: questi sono tutti segnali che vanno nella direzione dell´abbassamento del carico fiscale per famiglie e imprese e questo abbiamo iniziato a farlo nonostante i tagli ai trasferimenti operati da Roma".  
   
   
LETTA, ZAIA: “UN NUOVO INIZIO? IL VENETO E IL NORD NON HANNO PIÙ TEMPO. IN QUESTI MESI LASCIATI IN STAND BY RIFORME E MISURE PER LA CRESCITA”  
 
 Venezia, 12 dicembre 2013 “Un nuovo inizio, ma con un copione già visto. Una road map che è la stessa di sei mesi fa. Il Veneto, il Nord, con i suoi lavoratori e i suoi imprenditori non possono più aspettare: il tempo è scaduto. Letta in questi mesi su crescita e riforme si è preso una pausa che la crisi, invece, non si è concessa e questo rischia di assestare il definitivo game over alla terza economia del Paese”. Così il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il discorso del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, in Parlamento. “Il Veneto - spiega Zaia - con i suoi 170 mila disoccupati e con imprenditori che si tolgono la vita dentro le fabbriche, o che scappano all’estero dove c’è più rispetto per chi crea lavoro e benessere, non riesce più a sopportare che le risorse prodotte siano utilizzate per colmare i buchi delle Regioni sprecone. E non riesce più a tollerare che per reggere questo perverso sistema, la pressione fiscale sulle imprese sia ormai arrivata al 68 per cento. Per non parlare delle migliaia di adempimenti che rendono ormai impossibile il fare impresa e del miliardo 300 milioni di euro di soldi (e non di debiti) dei veneti che il governo tiene sequestrati in tesoreria impedendoci di spenderli”. “Vogliamo capire da Letta in quali rivoli della spesa pubblica e in mano a quali spreconi finiscono i 21 miliardi di saldo fiscale attivo che i veneti lasciano nelle casse dell’Erario. Serve uno shock alla nostra economia e una maniacale attenzione alla spesa pubblica, con l’applicazione di quei costi standard che permetterebbero, se applicati a tutta la Pubblica amministrazione, un risparmio di 30 miliardi di euro. Altro che la caccia a un miliardo per l’Imu… Noi i costi standard li applichiamo già, da tempo: l´attivo di bilancio in sanità e l´eccellenza dei nostri luoghi di cura dimostra che abbiamo ragione noi. E da´ ragione anche al nostro pessimismo nei confronti delle parole del premier”.  
   
   
ZAIA D’ACCORDO CON PAVIN: “RIFORME E CORAGGIO DI CAMBIARE, A COMINCIARE DALLO STATO, SOLO COSÌ USCIREMO DALLA CRISI”  
 
Venezia, 12 dicembre 2013 - “Abbattere la spesa pubblica e investire nel rilancio economico per restituire competitività alle nostre imprese: ha ragione Massimo Pavin, sono questi gli imperativi per tutti, a cominciare dalla classe politica e dai responsabili dei diversi livelli istituzionali”. Il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, raccoglie e fa suo l’appello del presidente di Confindustria Padova, Massimo Pavin. “Confermo che la Regione farà la sua parte – prosegue il presidente veneto –, come ha già dimostrato di voler e di saper fare con scelte risolutive che dimostrano un convinto impegno per il cambiamento: il contenimento della spesa, la lotta agli sprechi, l’abbattimento dei costi della politica, la tenuta in ordine dei conti dell’Ente, un bilancio che privilegia i servizi essenziali per i cittadini, come quelli sanitari, e gli investimenti a favore dei settori produttivi e per la creazione di posti di lavoro. Consapevoli che c’è ancora margine di miglioramento, il nostro lavoro continuerà esattamente in questa direzione”. “Ma per quanto noi, gli Enti locali, le associazioni di categoria, il mondo del lavoro e dell’impresa, possiamo impegnarci – conclude Zaia –, usciremo dalla crisi solo se saranno attuate quelle riforme radicali in grado di cambiare davvero l’Italia, se lo Stato avrà la volontà, la forza, la capacità di riformare se stesso. E’ questo il presupposto per tornare a vedere la luce e per interrompere questa lunga e dolorosa sequenza di imprese che chiudono o lasciano il nostro Paese”.  
   
   
DIRITTI AL FUTURO: LA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 DEL FONDO SOCIALE EUROPEO SCOMMETTE SUI GIOVANI SE NE PARLA A LIVORNO  
 
Firenze, 12 dicembre 2013 – La nuova programmazione del Fondo sociale europeo scommette sui giovani. Sarà questo il tema al centro della nuova stagione di fondi europei per gli anni 2014-2020. Se ne parlerà venerdì 13 dicembre, a Livorno nel corso dell´evento annuale del Programma operativo regionale del Fse 2007-2013, che si terrà a partire dalle 9.30 alla Camera di Commercio, in piazza del Municipio 48. Un´occasione per fare il bilancio di sette anni di attività e per tracciare le linee degli interventi futuri, sempre più focalizzati a sostegno dell´autonomia e dell´occupazione dei giovani. Introdurranno i lavori l´assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e la vicepresidente e assessore alla scuola, università e ricerca Stella Targetti. Fra gli interventi in programma, anche quello di Nicolas Gibert-morin, della Commissione europea, direzione generale occupazione affari sociali e inclusione. La prima sessione sarà l´occasione per fare illustrare i principali risultati del Programma, punto di arrivo, ma anche di partenza, in vista del nuovo ciclo di programmazione. La seconda sessione sarà dedicata a uno degli ambiti prioritari d´intervento del Programma 2014-2020 e cioè, appunto, il sostegno ai processi di autonomia dei giovani. Saranno illustrati gli interventi che la Regione Toscana ha messo e mette in atto grazie al Fondo sociale europeo, anche in vista della nuova programmazione, per favorire l´accesso dei giovani nel mercato del lavoro, attraverso un´adeguata qualificazione professionale, mediante l´integrazione tra scuola, formazione, università e mondo del lavoro, nonché sostenendo processi di autoimprenditorialità. Scarica il programma http://www.Regione.toscana.it/-/evento-annuale-por-fse-il-13-dicembre-a-livorno?redirect=http%3a%2f%2fwww.regione.toscana.it%2ffondosocialeeuropeo%3fp_p_id%3d101_instance_qoa1rcxbrtut%26p_p_lifecycle%3d0%26p_p_state%3dnormal%26p_p_mode%3dview%26p_p_col_id%3d_118_instance_3dgxcweuxwfq__column-1%26p_p_col_count%3d1    
   
   
PIANO DI AZIONE E COESIONE, ASSESSORE CALABRIA SOLLECITA I COMUNI A PRESENTARE I PROGETTI ENTRO I TERMINI  
 
Catanzaro, 12 dicembre 2013 - L’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno, rivelando che le risorse messe a disposizione per gli interventi del Piano di azione e coesione ammontano a circa 110 milioni di euro, rivolge un appello ai Comuni al fine di sensibilizzarli e di consentire l’indispensabile rispetto delle scadenze. “Si tratta di fondi – ha rimarcato Salerno - che costituiscono un’opportunità eccezionale per la nostra regione che deve saper sfruttare quest’occasione per superare le difficoltà e dare le risposte che i calabresi si attendono”. La sollecitazione dell’esponente della Giunta regionale segue quella dell’assemblea plenaria del 17 maggio, allorquando i Comuni furono invitati a procedere in tempo utile alla redazione del Piano distrettuale degli interventi e alla compilazione delle relative schede previste dal Pac. Pertanto, l’assessore Salerno, nell’imminenza della scadenza della presentazione dei progetti fissata per il 14 dicembre prossimo, ha indirizzato una missiva ai Comuni capofila degli ambiti intercomunali nella quale si raccomanda vivamente “di voler provvedere in tal senso dato che, in mancanza, il territorio di competenza verrà privato di importanti risorse destinate ai servizi per l’infanzia e agli anziani con conseguenze gravi sia in termini di opportunità occupazionali che di penalizzazione dell’utenza. Infatti – ha precisato l’assessore al lavoro - l’eventuale mancata presentazione del progetto all’Autorità di gestione sarà valutata come incapacità progettuale da parte dei Comuni inadempienti e comporterà il blocco dei trasferimenti regionali previsti nell’ambito della ripartizione del Fondo per la non autosufficienza e delle ulteriori risorse afferenti alle intese Stato-regioni per l’attivazione di servizi in favore dell’infanzia e degli anziani”. Salerno, che rimane in costante contatto con l’Autorità di gestione per l’attuazione del Programma nazionale dei servizi di cura all’infanzia e agli anziani non autosufficienti, Prefetto Silvana Riccio, ricorda inoltre che gli uffici regionali, presso i quali si sono già svolti incontri operativi con i rappresentanti dei Comuni tesi a superare ritardi e situazioni di criticità, sono a disposizione per il supporto tecnico e per il chiarimento di ogni ulteriore dettaglio. “Le aree che presentano un ritardo di sviluppo – ha spiegato l’assessore Salerno – non possono permettersi il lusso di sprecare una chance di questa rilevanza ma, al contrario, devono dimostrare di poter avviare, attraverso la forza delle idee e la validità della programmazione, un cammino virtuoso che apra nuove prospettive. La Giunta regionale, guidata dal Presidente Scopelliti – ha concluso Salerno – sa bene quali siano le responsabilità della classe dirigente e conosce perfettamente il peso sul futuro delle scelte e delle azioni compiute oggi. E proprio per questo vuole utilizzare ogni risorsa per restituire una concreta speranza alla popolazione calabrese”.  
   
   
APPRENDISTATO IN UMBRIA, PRESENTATO SECONDO RAPPORTO “AUR” SU ESPERIENZE, CRITICITÀ E PROSPETTIVE  
 
Perugia, 12 dicembre 2013 - In Umbria, nel 2012, le pratiche di assunzione effettuate in apprendistato sono state 5491; costituiscono appena il 3,8 per cento del totale degli ingressi nel mondo del lavoro, toccando i minimi storici (erano il 10,4 per cento nel 2000); il canale contrattuale maggiormente utilizzato è il tempo determinato che raccoglie il 53 per cento delle assunzioni, mentre i nuovi contratti a tempo indeterminato rappresentano il 9,6 per cento. È uno dei risultati del rapporto realizzato, per conto della Regione Umbria, dall´Agenzia Umbria Ricerche, nell´ambito dell´Azione di sistema a supporto e accompagnamento del funzionamento della legge regionale sull´apprendistato (l.R. N.18/2007). Il rapporto è stato illustrato oggi, nel corso di un incontro a Palazzo Donini. Coordinato dal presidente dell´Agenzia Umbria Ricerche, Claudio Carnieri, e introdotto dal direttore di "Aur" Anna Ascani, all´iniziativa è intervenuto il coordinatore dell´area Imprese e Lavoro della Regione Umbria, Luigi Rossetti. Nel corso dell´incontro sono state presentate anche le esperienze di utilizzo dell´apprendistato in alcune aziende umbre. Riprendendo e aggiornando il precedente rapporto del 2010, dopo le importanti revisioni intervenute con il Testo unico dell´apprendistato (nel 2011) e la riforma del mercato del lavoro (nel 2012), la nuova ricerca si apre delineando un quadro d´insieme, a partire dalla debolezza competitiva dell´apprendistato rispetto alle altre varianti contrattuali, le difficoltà applicative del nuovo regime che ha condotto a un´articolazione in tre tipologie (per la qualifica e per il diploma professionale; professionalizzante o contratto di mestiere; di alta formazione e ricerca), in un contesto generale di crisi economica accompagnata da un calo occupazionale. Una crisi "serissima - si rileva nel rapporto - in cui la reazione delle imprese, specialmente delle più piccole, è stata nei primi mesi del 2013 prevalentemente quella di non procedere a nuove assunzioni". L´obiettivo di potenziare l´apprendistato per farlo diventare il canale privilegiato di ingresso dei giovani nel lavoro "è ancora lungi dall´essere realizzato, probabilmente non solo a causa della perdurante crisi economica". Tra le criticità, "il blocco del meccanismo della fluidità nel passaggio dalla scuola al lavoro - ha rilevato Mauro Casavecchia, responsabile dell´Area Innovazione e sviluppo locale di Aur" - Lo snodo tra istruzione e occupazione rappresenta uno dei punti deboli del modello di sviluppo italiano. Quanto all´Umbria, un giovane su tre ha un contratto non stabile e solo uno su cinque ha un lavoro ad alta qualificazione, cui si collega un sottoutilizzo delle competenze nel sistema produttivo regionale". Analizzando le dimensioni dell´apprendistato in Umbria, è l´apprendistato professionalizzante o di mestiere la tipologia privilegiata, con oltre il 90% dei contratti stipulati nel 2012. Sostanzialmente, è un canale di accesso dei "meno giovani": la prevalenza per età è nella classe che va dai 20 ai 24 anni che raccoglie la metà dei lavoratori; l´altro 50 per cento è ripartito tra le due classi estreme dell´età consentita, con i giovanissimi (con meno di 20 anni) che rappresentano però solamente il 14,7 per cento, mentre quelli tra 25 e 29 anni sono il 35 per cento. Nelle classi più giovani prevalgono i maschi, in quelle più elevate le apprendiste che presentano, inoltre, livelli di istruzione più alti. L´apprendistato risulta un canale rivolto sia ai mestieri sia alle attività professionalizzanti. Dalla distribuzione delle qualifiche di assunzione, sempre nel 2012, emerge una concentrazione di apprendisti tra le professioni qualificate relative alle attività commerciali e dei servizi (44 per cento). Seguono artigiani, operai e agricoltori, che riguardano quasi un quarto degli ingressi, e gli impiegati con una percentuale del 14 per cento. Residuali sono le professioni non qualificate o, all´opposto, le professioni intellettuali o scientifiche, in coerenza con la distribuzione dei livelli di istruzione. Quanto ai settori di appartenenza, al 2012 quasi la metà dei nuovi ingressi è concentrata nel trasporto e magazzinaggio (24,3 per cento) e nelle costruzioni (20,4 per cento); seguono le forniture di acque, reti fognarie e attività di gestione rifiuti e risanamento (12,5 per cento). Una certa concentrazione si ha anche nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (5,5 per cento), nella metallurgia (5,8%) e nelle industrie alimentari (4,1 per cento). I contratti attivati nel 2012 hanno previsto all´atto dell´assunzione una durata sostanzialmente o inferiore all´anno (quasi un quarto) o superiore ai due anni (complessivamente oltre due terzi). Risultano in calo le conversioni dal contratto di apprendistato a quello a tempo indeterminato, che nel 2012 sono state circa duemila. Il rapporto esplora attraverso alcune interviste anche il punto di vista delle agenzie formative, che confermano difficoltà nell´organizzare e gestire la formazione, e di un gruppo di lavoratori destinatari della formazione in apprendistato allo scopo di riflettere su opinioni e giudizi che hanno voluto evidenziare. I corsisti (169 quelli che hanno risposto) esprimono un giudizio sostanzialmente positivo sulla formazione ricevuta e sulla competenza dei docenti; gli argomenti ritenuti più interessanti sono quelli legati alla sicurezza e alla pratica professionale. L´82 per cento degli intervistati nel momento in cui è stato contattato era ancora occupato: il 47 per cento a tempo indeterminato e il 37 per cento ancora in apprendistato. Dati che sembrano essere "incoraggianti" riguardo alle prospettive che questa tipologia di contratto può dare oggi a un giovane che si affaccia sul mondo del lavoro. Il 5 per cento degli intervistati ha aperto una propria attività o una partita Iva. Si rileva anche una certa continuità tra l´apprendista e l´azienda in cui ha iniziato l´apprendistato: il 62 per cento degli intervistati vi continua a lavorare. Viene poi analizzato il modello francese, dando conto delle informazioni raccolte in un viaggio di studio nella regione dell´Auvergne. Se ne ricava l´impressione di un sistema avanzato e ben rodato di alternanza scuola-lavoro e di formazione, con alcuni elementi di particolare interesse quali i Centri di formazione per apprendisti. Nel trarre le conclusioni e indicare nuove piste di ricerca, il rapporto mette in luce come il contratto di apprendistato sia "non competitivo, difficile da gestire, soggetto a continui adattamenti normativi che non riescono a definirne una natura specifica: non più un contratto a causa mista per quanto riguarda il professionalizzante che, dopo la riforma del 2011, vede ridursi a un terzo l´impegno formativo; non ancora un contratto di inserimento per i giovani perché non adeguatamente flessibile; non ancora un contratto per i più giovani, a partire dal quindicesimo anno di età, perché rimesso tutto all´iniziativa delle Regioni che incontrano numerose difficoltà a realizzarlo". Per contribuire a promuovere la formazione in apprendistato, si evidenzia tra l´altro il canale della mobilità territoriale per l´acquisizione di nuove competenze sia linguistiche che tecnico-professionali dal confronto con esperienze di lavoro all´estero. Il rapporto è stato realizzato da un gruppo di lavoro coordinato da Mauro Casavecchia e composto dall´esperto Franco Fogliano e dai ricercatori Enza Galluzzo, Daniele Adanti e Nadia Giuliano.  
   
   
"ACCENTI IN TOUR", LE STORIE DI GIOVANISÌ ARRIVANO IN PROVINCIA DI PRATO E FIRENZE  
 
Firenze, 12 dicembre 2013 – Prosegue nelle province di Prato e Firenze il tour di "Accenti", incontri nelle province toscane organizzati dall´Ufficio Giovanisì in collaborazione coi suoi referenti provinciali, durante i quali i giovani beneficiari delle azioni del progetto Giovanisì della Regione Toscana stanno raccontando ad altri giovani le loro esperienze di tirocini, casa, servizio civile, fare impresa, lavoro, studio e formazione. Gli incontri sono anche occasione di discussione, approfondimento e raccolta istanze sul progetto con i giovani del territorio. Dopo Siena e Livorno, Pistoia e Lucca, Grosseto, Pisa e Massa-carrara, le nuove tappe di ‘Accenti in Tour‘ si terranno lunedì 16 dicembre alle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (Po), in via Lorenzo il Magnifico 5, orario 18-20, e mercoledì 18 dicembre allo Spazio creativo Gingerzone di Scandicci (Fi), in Piazza Togliatti, orario 18-20. Alcune tappe del tour vedono la presenza di giovani scrittori le cui storie sono pubblicate nel libro "Accenti - autonomi racconti di Giovanisì", che raccoglie 30 storie di beneficiari del progetto Giovanisì della Regione Toscana. Gli scrittori sono Simona Baldanzi, Cosimo Calamini, Laura Del Lama, Ico Gattai, Emiliano Gucci, Ilaria Mavilla, Sasha Naspini, Lindsay Paiva, Matteo Salimbeni, e Vanni Santoni. L´evento finale di "Accenti in tour" si svolgerà ad Anghiari (Ar) il 22 gennaio 2014, con la partecipazione di Niccolò Fabi, supervisore artistico di Accenti. Cos´è Accenti Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l´autonomia dei giovani, ha raccolto intorno a sé centinaia di storie, speranze, obiettivi, idee. ‘Accenti - autonomi racconti di Giovanisì´ è una ‘piattaforma´ capace di comunicare quanto è scaturito e scaturisce da questo progetto. Un percorso che racconta e racconterà una, cento, mille carriere di giovani toscani che hanno usufruito o stanno usufruendo delle opportunità del progetto Giovanisì attraverso un blog, un libro, un video e degli eventi.  
   
   
I GIOVANI E IL LAVORO: INCOMINCIO DA ME VIDEOCURRICULA E ATTENZIONE AI GIOVANI “INVISIBILI” AL MONDO DEL LAVORO NEL PROGETTO DELLA PROVINCIA DI TORINO FINANZIATO DALL’UPI  
 
Torino, 12 novembre 2013 - Li chiamano Neet (acronimo di Not (engaged) in Education, Employment or Training), e sono ragazzi fra i 15 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non si formano, e in Italia sono un numero impressionante: 2,3 milioni, pari al 24% della popolazione giovanile. Sono la parte più a rischio di una folta schiera di giovani che oggi sono disoccupati: il 42%, ovvero un giovane su dieci, secondo le ultime rilevazioni, non ha lavoro. E’ una delle ragioni per cui la Provincia di Torino, negli ultimi anni, ha concentrato l’attenzione delle politiche giovanili sulle problematiche legate a formazione e lavoro, intersecando le proprie competenze in materia di politiche attive di cittadinanza, formazione, istruzione, centri per l’impiego. Fra le altre iniziative, nel 2012 ha aderito a Azione Provincegiovani promossa dall’Unione Province d’Italia (Upi), presentando il progetto I giovani e il lavoro: incomincio da me, finanziato dall’Upi anche mediante risorse del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e cofinanziato da tutti gli Enti partners: cinque province- Provincia di Torino (ente capofila), Alessandria, Caserta, Vercelli e Palermo, tre comuni -Giaveno (To), Tortona (Al), Novi Ligure (Al) oltre all Centro Studi Ricerche Sociali “G.arnao” (Pa). La fase conclusiva del progetto, in chiusura a dicembre, è stata presentata in un incontro che si è svolto nell’aula magna dell’Istituto Avogadro,a Torino, che è stata anche l’occasione per presentare i risultati ottenuti. Scopo di Incomincio da me è stato, in particolare, offrire ai giovani di età compresa tra i 17 ed i 24 anni, che intendono inserirsi nel mercato del lavoro, le conoscenza delle professioni maggiormente richieste dalle imprese, acquisire le competenze relazionali utili alla ricerca e al mantenimento di un posto di lavoro, ma soprattutto l’opportunità di sfruttare al meglio le nuove tecnologie e di avere una piena consapevolezza delle opportunità, ma anche dei limiti, che offre il web. In parallelo sono stati realizzati percorsi formativi rivolti agli operatori (insegnanti, operatori dei servizi per l’impiego e delle politiche giovanili). La Provincia di Torino ha coinvolto una cinquantina di operatori e circa duecento giovani: ma se la partecipazione della fascia d’età fra i 17 e i 19 anni, grazie al coinvolgimento delle scuole secondarie e delle agenzie formative non è stata un problema, più difficile è stato entrare in contatto con i ragazzi più grandi, dai 20 ai 24 anni: quelli che hanno meno contatto con le istituzioni, che cercano in tema di oppportuntà lavorative riscontri economici più immediati e di fatto rischiano maggiormente di diventare dei Neet. “Per la Provincia di Torino questo progetto è stato molto importante” spiega l’assessore alle politiche giovanili Mariagiuseppina Puglisi “anche guardando al futuro: l’Ue infatti ha varato un pacchetto di iniziative, il Piano garanzia giovani, per cui ha stanziato oltre 4 miliardi di euro, che consentirà ai giovani di ricevere un’offerta di lavoro, formazione o stage entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro: i Centri per l’impiego svolgeranno una funzione di rilievo, e noi abbiamo già dato il via a una formazione specifica”. L’attenzione ai nuovi media e alle diverse modalità di comunicazione che questi implicano, che è piaciuta molto a tutti i ragazzi, si è tradotta fra l’altro nella realizzazione di videocurricula (quasi 700 fra tutti i partners del progetto), e nella produzione di due videoguide –una già disponibile sul sito della Provincia di Torino (www.Provincia.torino.gov.it) su come realizzarli.  
   
   
SEGRATE: DAL COMUNE OLTRE 200 MILA EURO ALLE IMPRESE CHE ASSUMONO SEGRATESI  
 
 Segrate, 12 dicembre 2013 - Sono 240 mila gli euro che l´Amministrazione Comunale metterà a disposizione degli imprenditori che assumeranno segratesi senza lavoro o con lavoro precario. Il sì al bando per l´assegnazione dei contributi che sarà pubblicato entro fine anno è arrivato nella seduta consiliare di giovedì 5 dicembre. Il progetto di sostegno all´occupazione prevede di assegnare le risorse disponibili, finanziate dalle entrate correnti, prioritariamente per assunzioni a tempo indeterminato e a supporto delle situazioni di maggior disagio economico. L´importo del bonus che il Comune erogherà alle aziende varierà in base all´età del lavoratore neoassunto e alla tipologia di contratto. Nello specifico: 7000 euro per un tempo determinato, della durata di almeno un anno, nel caso di un disoccupato sotto i 45 anni, 9000 euro se sopra i 45. Ammonta invece a 8000 euro il contributo per un tempo indeterminato nel caso di under 45 e a 10 mila per gli over 45. Potranno accedere al bonus le imprese con almeno una sede operativa in Lombardia e che risultino in regola con gli obblighi fiscali, contributivi e antimafia. Le aziende, che un´apposita commissione tecnica verificherà e valuterà in possesso dei requisiti richiesti nell´ambito del bando, riceveranno il bonus entro 90 giorni dalla data del contratto di assunzione del lavoratore. Gli uffici comunali monitoreranno il buon esito dei contributi versati. Soddisfatto l´assessore alle Attività Produttive Ezio Lazzari “per l´importante iniziativa che permette al Comune di rilanciare economia e occupazione partendo proprio dalle esigenze e dai bisogni del territorio e che consentirà di aiutare concretamente decine di famiglie nell´attuale quadro di difficoltà generale”.  
   
   
IMMIGRATI, LOMBARDIA: DAI DATI STOP AD ALTRI ARRIVI  
 
Milano,12 dicembre 2013 - "I dati relativi al fenomeno dell´immigrazione, diffusi ieri da Ismu, certificano la necessità di evitare altri arrivi di stranieri". L´assessore con delega all´Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali è intervenuta per commentare i numeri contenuti nel Xix Rapporto sulle Migrazioni 2013 della Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicità), in cui viene evidenziato come, rispetto al 2011, si sia registrato, nel 2012, a livello nazionale, un aumento del 25 per cento del numero di immigrati che risultano disoccupati. Rischio Tensioni Sociali - "I numeri coincidono con i dati elaborati recentemente dall´Osservatorio regionale sull´immigrazione e multietnicità - ha proseguito -: nella nostra regione, modello nazionale di accoglienza, il tasso di disoccupazione tra gli stranieri è infatti altissimo, pari al 14,4 per cento". "Risulta dunque evidente - ha commentato l´assessore - come ulteriori ondate migratorie rischierebbero di creare tensioni sociali legate a una mancanza occupazionale, che, al momento, risulta essere il problema principale nella nostra società". Prima I Disoccupati Lombardi - "Intendiamo dare priorità alle centinaia di migliaia di disoccupati lombardi e agli stranieri integrati rimasti senza lavoro, prima di accogliere altre persone" ha proseguito l´assessore Bordonali. "Dobbiamo inoltre tenere in considerazione il dato relativo agli immigrati clandestini presenti sul territorio nazionale, stimati in circa 294.000 unità, di cui ben 90.000 in Lombardia. La clandestinità è un reato e mi auguro che la legge venga fatta rispettare velocemente e in maniera netta". Bocciata Ipotesi Ius Soli - "Durante la presentazione del rapporto è stata inoltre bocciata l´ipotesi di adottare lo Ius soli come principio per l´assegnazione della cittadinanza italiana: una posizione che condivido pienamente - ha concluso l´assessore -. In questo Paese tutti i minori vengono tutelati allo stesso modo. La cittadinanza è il risultato di un percorso di integrazione che passa dalla frequenza scolastica e dalla conoscenza e il rispetto delle nostre regole. Non è un diritto che può essere riconosciuto a tutti a priori".  
   
   
CALABRIA: APPROVAZIONE DEI DISCIPLINARI SULL’IMPIEGO DI AREE PER LE ESERCITAZIONI DI MILITARI E FORZE DELL’ORDINE  
 
Catanzaro, 12 dicembre 2013 - L’assessore regionale all’urbanistica Alfonso Dattolo interviene sulla delibera di Giunta con la quale si approvano i disciplinari d’uso per l’impiego delle aree addestrative terrestri e marittime e di quelle su cui si svolgeranno le esercitazioni di tiro a fuoco di militari e forze dell’ordine. “Si tratta di un altro importante provvedimento – ha affermato Dattolo - che incrementa la collaborazione tra la Regione Calabria e Forze Armate e dell’Ordine. In pratica, approvando i disciplinari d’uso per l’impiego di poligoni occasionali si consentirà agli operatori militari e di polizia di effettuare le ordinarie esercitazioni di tiro a fuoco nelle cinque aree individuate come poligoni occasionali”. Le aree addestrative individuate nel disciplinare, predisposto dall’Autorità militare, saranno gestite dal Comando militare esercito Calabria, nel rispetto del regolamento per l’utilizzo delle stesse, il quale coordinerà anche la disponibilità all’utilizzo a seconda delle esigenze di Forze armate e Corpi armati dello Stato che ne richiederanno l’utilizzo. L’assessore Dattolo, proponente della delibera, aveva già sottoscritto un memorandum di cooperazione tecnica tra il Comando militare esercito Calabria e l’assessorato all’urbanistica e governo del territorio. Nei prossimi giorni il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti sottoscriverà il disciplinare ai sensi dell’art.322 del decreto legge n. 66 del 15 Marzo 2010.  
   
   
CARCERI. COMUNE DI MILANO, ESPERTI E CITTADINI DISCUTONO LE PROPOSTE CONTRO IL SOVRAFFOLLAMENTO  
 
Milano, 12 dicembre 2013 - Un seminario pubblico per discutere dei problemi delle carceri italiane. L’incontro si terrà venerdì 13 dicembre, dalle 14 alle 17, nella sala Vitman dell’Acquario civico, in via Gadio 2. L’appuntamento è organizzato dal Garante per il Comune di Milano dei diritti delle persone private della libertà personale, Alessandra Naldi, in collaborazione con il Servizio integrazione sociale Area Carcere dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune, l’Osservatorio carcere e territorio di Milano, l’Unione delle camere penali italiane. Tema dell’incontro, gli interventi amministrativi e legislativi da attuare per affrontare le criticità del sistema penitenziario italiano. In particolare, verranno illustrate alcune delle indicazioni della Commissione sul sovraffollamento degli istituti di pena, il gruppo di lavoro costituito dal Ministro della Giustizia con lo scopo di riportare a condizioni più accettabili il trattamento penitenziario e la vita all’interno delle carceri. Al seminario interverranno due esponenti della Commissione, Giovanni Di Rosa, magistrato e membro del Consiglio superiore della magistratura, e Lucia Castellano, consigliere regionale della Lombardia ed ex direttrice del Casa di reclusione di Milano Bollate. Sarà presente anche Antonella Calcaterra, componente dell’Osservatorio carceri delle camere penali. “Dobbiamo riportare il sistema penitenziario del nostro Paese in una condizione di rispetto dei diritti e della dignità delle persone recluse – ha detto il Garante Alessandra Naldi –. Siamo stati condannati anche dalla Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha imposto all’Italia di intraprendere azioni urgenti per affrontare il problema del sovraffollamento. Con il seminario intendiamo fare il punto sui provvedimenti adottati o ancora in discussione in materia penale e penitenziaria e presentare agli operatori milanesi, ma anche a tutti i cittadini interessati, i risultati dei lavori della Commissione ministeriale”.  
   
   
GIUNTA SARDEGNA APPROVA FINANZIAMENTO CENTRI ANTIVIOLENZA E PROROGA FONDO DISABILI GRAVI  
 
Cagliari, 12 dicembre 2013 - Prosegue il lavoro della Giunta sul fronte delle politiche sociali e dell’assistenza ai disabili gravi. Su proposta dell’assessore della Sanità Simona De Francisci, ieri l’Esecutivo Cappellacci ha approvato due delibere che riguardano il finanziamento dei Centri antiviolenza e il fondo regionale per la non autosufficienza. De Francisci. “Rafforziamo l’impegno della Giunta nell’assistere chi soffre, con due provvedimenti che vanno incontro alle vittime di violenza e ai disabili gravi. Colgo l’occasione – aggiunge l’assessore - per esprimere la mia piena soddisfazione per l’approvazione, ieri in Consiglio regionale, della leggina per il nuovo finanziamento di 8 milioni di euro del piano "Ritornare a Casa", dedicato alle persone non autosufficienti, una somma utile a finanziare i quasi 1.800 progetti ammessi nel 2013”. Antiviolenza. Nel primo caso, la Giunta ha approvato lo stanziamento di 1 milione 490mila euro destinato ai Centri e alle case di accoglienza, istituiti con legge regionale e messi in rete grazie a un protocollo interistituzionale siglato nel 2011 tra Regione, Asl, forze dell’ordine, enti locali e associazioni che li gestiscono. Tra il 2009 e il 2012 tutte le strutture (9 Centri e 5 Case) hanno avviata l’attività: circa 10.000 donne si sono rivolte ai Centri, 2.000 i casi di assistenza. Le donne ospitate nelle Case protette sono invece 300 in tutta l’Isola. Inoltre, è previsto che nei Centri siano attivati sportelli per l’assistenza alle vittime di stalking. Le risorse sono suddivise in uguale misura tra Centri antiviolenza e gli sportelli. Alle Case di accoglienza le risorse saranno assegnate in parti uguali agli enti gestori. Disabili Gravi. La seconda delibera, in attesa dell’approvazione della legge finanziaria regionale, stabilisce le modalità operative per il finanziamento dei “Piani personalizzati di sostegno in favore delle persone con grave disabilità” (legge 162/98) relativi al programma 2013 da attuarsi nel 2014. La scadenza per la presentazione da parte dei Comuni è il 28 febbraio 2014. Inoltre, i piani in atto al 31 dicembre 2013 sono prorogati per gennaio, febbraio e marzo 2014 con gli importi riconosciuti per le mensilità del 2013. I nuovi piani decorreranno dal 1° aprile 2014. La rideterminazione definitiva dei contributi per ogni singolo piano avverrà dopo l’approvazione della legge finanziaria.  
   
   
FESTIVAL DELLA FAMIGLIA: UN BILANCIO SOCIALE  
 
 Trento, 12 dicembre 2013 - 400 studenti, 350 iscritti, 40 relatori, 100 giovani volontari, 50 collaboratori. E ancora: 10.000 indirizzi nella newsletter, 2.600 ore di lavoro, 20 studenti hostess e steward, 10 Distretti Famiglia, 8 Istituti superiori coinvolti, 3 progetti realizzati da studenti (lo spot di apertura del Festival curato dai ragazzi dell’Istituto Pavoniano Artigianelli, il banner "Scintille di cittadinanza digitale" sempre a cura dell´Artigianelli, il workshop "Ai tempi delle App" con i ragazzi dell´Istituto Tambosi). Sono solo alcuni dei numeri della seconda edizione del Festival della Famiglia, che si è tenuto a Riva del Garda lo scorso week end, nonché di prefestival e postfestival. Le risorse umane del Festival - Il Festival della Famiglia e gli altri 11 eventi correlati sono stati concepiti, programmati e realizzati in soli due mesi di tempo, grazie ad una rete di persone sia di soggetti pubblici, sia di soggetti privati, che ha lavorato in sinergia: Provincia autonoma di Trento, Comune di Riva del Garda, Distretti famiglia, associazioni, Forum, Cooperative, Istituti scolastici e organizzazioni. Prezioso l´apporto dei relatori che hanno partecipato agli appuntamenti del Festival in maniera gratuita, coinvolgendo le organizzazioni, i professionisti, le famiglie e gli studenti e sensibilizzandoli al mondo delle politiche familiari. Altrettanto indispensabile il contributo del mondo scolastico: alcuni studenti dell’Istituto Pavoniano Artigianelli per le arti grafiche di Trento hanno progettato e realizzato lo spot del Festival, proiettato all’apertura dell’evento; un altro gruppo ha lavorato alla grafica per il banner e il totem di “Scintille di cittadinanza digitale”, esposti nella hall del Muse per l’intera giornata del 7 dicembre; durante il Festival vi erano poi hostess e steward, formati alla gestione di eventi, provenienti dall´Istituto Don Milani di Rovereto. I quasi 400 studenti iscritti al convegno del 6 dicembre, ai quali l´Agenzia per la famiglia ha fornito il trasporto fino a Riva del Garda, sono stati dotati di schede didattiche, predisposte con la collaborazione di una docente dell’Istituto Rosmini di Trento. Il materiale ha consentito agli alunni di focalizzare l’attenzione sui punti principali affrontati dai relatori. Inoltre, le ragazze e i ragazzi hanno potuto lavorare sulla loro consapevolezza riguardo alle politiche giovanili presenti nella nostra provincia, riflettere sulle possibilità che nascono da tali azioni e fornirsi di strumenti e conoscenze per usufruire al meglio di queste politiche. Questi gli otto Istituti che hanno partecipato all’iniziativa: Istituto Weisse Rose” di Cavalese, l´Istituto “Marie Curie” di Pergine, l´Istituto “Don Guetti” di Tione, l´Istituto “F.filzi” di Rovereto, il Liceo Rosmini di Trento, l´Istituto “M.martini” di Mezzolombardo, l´Istituto “Don Milani” di Rovereto e il Liceo Maffei di Riva del Garda. Inoltre il Conservatorio Bonporti di Riva del Garda ha messo a disposizione il proprio auditorium per i workshop del prefestival. Le reti del Festival Il Festival non solo ha messo in luce collaborazioni già consolidate, ma è stato anche laboratorio di nuove interazioni: associazioni, cooperative, organizzazioni e professionisti di diversa natura hanno dato vita ad una fitta rete di proposte. Il Festival ha dedicato spazio ai più piccoli, per i quali è stata predisposta un’area animazione, grazie al supporto del "Casa Mia" di Riva del Garda, che ha ideato e gestito l’area animazione presso il Palazzo dei Congressi, e della Biblioteca comunale di Riva del Garda con l’iniziativa “Nati per leggere”, momento in cui i bambini hanno potuto sfogliare, leggere e curiosare fra i molti libri messi a disposizione. La Sat e la cooperativa sociale Eliodoro hanno curato l’esposizione di quadri e fotografie. L’artista Roberto Segatta ha creato per l’occasione degli acquerelli con scenari trentini, dedicandone uno ad ogni Distretto e alle sue specifiche bellezze paesaggistiche. L’azienda Pubblica di Servizi alla Persona “Casa Mia” ha preparato un buffet per la sessione del prefestival il 5 dicembre; nella serata dello stesso giorno, nell´ambito dei rapporti di collaborazione fra soggetti promotori del Distretto Famiglia locale, ha organizzato il benvenuto ai relatori e alle autorità, a Casa Bresciani in località Brione, con un breve incontro e la cena. Trentino Network ha assicurato la copertura wi-fi nella sala auditorium del Conservatorio. Il Muse ha messo a disposizione dell’evento “Scintille di cittadinanza digitale” le aule dove si sono svolti i workshop a titolo gratuito, ha fornito volontari ed ha garantito l’ingresso gratuito al museo il 7 dicembre per i ragazzi fino ai 19 anni. Il Tavolo per l’educazione ai nuovi media e alla cittadinanza digitale ha organizzato i workshop del postfestival. Non vanno dimenticati i numerosi volontari, che hanno aiutato in tutti gli eventi, nonché l´apporto dei servizi provinciali - dall´Agenzia per la famiglia all´Incarico speciale per politiche familiari, dal Settore Audit all´Ufficio Servizio civile e politiche giovanili - che hanno messo in campo competenze diverse e piena disponibilità per realizzare questo appuntamento importante. Il Festival della Famiglia vuole infatti presentarsi al panorama trentino come un momento di dialogo, di riflessione sulla situazione delle famiglie e delle politiche familiari della nostra Provincia, con uno sguardo alle altre realtà italiane. L’importanza delle reti che si possono creare in un contesto simile è di vitale importanza per lo sviluppo del nostro territorio e la collaborazione che si crea tra le persone è alla base di una società orientata al benessere e al futuro, per questo il contributo dato volontariamente e gratuitamente dai tanti soggetti coinvolti è punto di partenza imprescindibile per costruire eventi come questo Festival.  
   
   
BOLZANO: TARIFFE ARMONIZZATE PER LA PRIMA INFANZIA, ESEMPI DI CALCOLO SUL WEB  
 
Bolzano, 12 dicembre 2013 - Come districarsi nel sistema delle tariffe per i diversi servizi di assistenza alla prima infanzia, che sono state recentemente armonizzate dalla Giunta provinciale? Una risposta la si può trovare online sulla Rete Civica: la homepage della Ripartizione politiche sociali, infatti, ha pubblicato una serie di esempi di calcolo. Dopo il raddoppio dell´assegno familiare provinciale, un´altra delle misure previste dalla legge sulla famiglia riguarda le tariffe per i servizi di assistenza alla prima infanzia. Il sistema è stato recentemente armonizzato dalla Giunta provinciale con la fissazione delle tariffe minime e massime valide per i servizi di assistenza domiciliare (Tagesmutter), per gli asili nido e per le microstrutture. "La nuova regolamentazione - sottolinea l´assessore a famiglia e politiche sociali Richard Theiner - condurrà a tariffe inferiori alle attuali per molte famiglie che usufruiscono delle microstrutture e del servizio Tagesmutter, dove le tariffe erano più alte. Al netto, invece, tutte le famiglie pagheranno di meno se si considera anche il raddoppio dell´assegno familiare provinciale. Le due misure sono strettamente collegate, dato che gli eventuali aumenti tariffari saranno in ogni caso molto inferiori all´aumento di 100 euro dell´assegno familiare: la disponibilità netta delle famiglie, dunque, sarà superiore a quella attuale". Per consentire a tutti gli interessati di avere un quadro più chiaro della situazione, la Ripartizione politiche sociali ha pubblicato sulla propria home page, ospitata dalla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/politiche-sociali  una serie di tabelle esplicative. Basterà cliccare sulla prima voce della rubrica "Attualità" per andare alla sottopagina che offre non solo una panoramica generale di quanto e come cambieranno le tariffe minime e massime a partire dal primo gennaio 2014, ma anche una serie di esempi concreti di calcolo. Restando in tema di esempi, il servizio di Tagesmutter, che sino ad oggi viene offerto ad una tariffa oraria che spazia tra gli 0,53 e i 6,53 euro, in futuro andrà da un minimo di 0,9 ad un massimo di 3,65 euro l´ora. In calo anche la tariffa massima per le microstrutture che passano da una forbice 0,53-4 euro l´ora ad una 0,9-3,65 euro l´ora, in tutto e per tutto uguale a quella delle Tagesmutter. Situazione differente, invece, per gli asili nido, che dal 2014 passano ad una tariffa giornaliera compresa tra i 7 e i 17 euro. La somma effettivamente a carico della singola famiglia dipende dalla valutazione della situazione economica calcolata in base ai criteri della Durp.  
   
   
PARMA, STALKING: CONOSCERLO PER DIFENDERSI DALLA PROVINCIA UNO STRUMENTO DI INFORMAZIONE PER LE DONNE PRODOTTO IN 60MILA COPIE E IN 5 LINGUE. CAPILLARE LA DISTRIBUZIONE SU TUTTO IL TERRITORIO  
 
Parma, 12 dicembre 2013 – “Nessuno che sia dentro questo vortice pensa che possa capitare e invece è così”. E’ una testimonianza che pesa quella resa ieri in Provincia dai genitori si Silvia Mantovani, giovane donna uccisa a Parma nel 2006 dall’ex fidanzato che aveva continuato a tormentarla per anni. Carlo e Laura sono venuti su invito dell’assessore alle Pari Opportunità Marcella Saccani, a condividere la presentazione del nuovo strumento informativo realizzato dall’Ente sullo stalking, uno strumento specifico, realizzato in 60mila copie e redatto in 5 lingue - italiano, inglese francese russo e arabo - che sarà diffuso capillarmente. Da poco questi comportamenti attuati prevalentemente da ex-partner, soprattutto di sesso maschile nei confronti di donne – mogli, compagne, fidanzate - che hanno interrotto o intendono interrompere la relazione, è riconosciuto come un reato, atti persecutori che è necessario saper riconoscere perché spesso preludono al femicidio. “Purtroppo tutti i giorni ce n’è una – dice Laura mamma di Silvia – non riesco a capire perché accade, ma non dobbiamo avere paura”. E Carlo aggiunge: “spero e speriamo che la nostra testimonianza serva a chi è a rischio a mettere in guardia qualcuno affinché non succeda quello che è accaduto a noi”. “La loro presenza qui oggi è un monito, ci dice il loro desiderio profondo che nessuna ragazza debba subire quanto subito dalla loro bellissima figlia – ha spiegato Saccani – Nessuno ha più alibi o spazio per dimenticare questi problemi e non ci basta il 25 novembre, noi ci siamo presi l’impegno di continuare. Questa nuova iniziativa ha l’obiettivo di informare tutte le donne su cosa sia lo stalking, come si può manifestare e come e perché chiedere aiuto. E vogliamo arrivare in ogni luogo per questo abbiamo coinvolto tanti soggetti che insieme a noi distribuiranno questo strumento”. Nel volantino viene tracciata la figura dello stalker e riportata in modo sintetico la legge aggiornata in materia e i numeri utili del Centro Antiviolenza, Questura, stazioni dell’Arma dei Carabinieri di tutta la provincia, per la richiesta di aiuto o per avviare la procedura di ammonimento o denuncia. Contro chi commette questo reato è necessario, da parte della vittima, sporgere entro 6 mesi dai fatti la querela che è irrevocabile se le minacce sono gravi, ripetute, con uso di armi. La legge prevede anche la possibilità che la vittima, prima dell’inizio del procedimento penale, possa richiedere al Questore l’ammonimento verso l’autore di tali condotte, un atto che mira a bloccare la progressione di comportamenti più violenti. Dopo l’inizio del procedimento penale, si può applicare una nuova misura cautelare obbligatoria consistente nel divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. La sanzione base - reclusione da sei mesi a quattro anni - stabilita per il delitto di Atti persecutori consente l’applicazione della custodia cautelare in carcere. Davide D’andrea, dirigente del settore reati contro la persona della Questura di Parma autore del testo “Il delitto di atti persecutori e il provvedimento preventivo dell’ammonimento”, dal quale si è tratto spunto per i contenuti del volantino, ha sottolineato l’importanza della diffusione capillare di questo strumento. “Negli ultimi anni – ha detto – è come se avessimo notato un senso di impunità negli stalker e anche da parte delle vittime stesse quasi la sorpresa di essere state ascoltate. La sfiducia va cancellata e alimentata con le informazioni giuste”. Alla conferenza stampa sono intervenuti molti dei soggetti che hanno collaborato all’iniziativa e che hanno assunto l’impegno della distribuzione: Daniela Manici, vicepresidente del Centro Antiviolenza partner storico della Provincia in questo ambito, Maria Grazia Ligabue primo dirigente della Questura di Parma, Giorgio Sulpizi capitano della compagnia di Parma dei Carabinieri, Diana Teneva dello sportello per donne immigrate “Hina” che comprende “Milleunmondo” associazione che ha curato le traduzioni, Giovanna Buzzoni di Coop Nord-est, la vicepresidente Francesca Cravero di Acer, Claudia Rabayotti dell’Ordine dei Medici e Gabrilella Zatelli dell’Ordine dei Farmacisti, Grazia Loss di Ausl. Partecipano inoltre all’iniziativa l’Azienda universitaria ospedaliera di Parma e Iren.  
   
   
INFANZIA: REGIONE UMBRIA TIENE ALTA LA GUARDIA SUI MINORI E IN PRIMA LINEA NEL CONTRASTARE POVERTÀ  
 
Perugia, 12 dicembre 2013 - "Con questa giornata che vede le scuole protagoniste, si conclude il ciclo di iniziative per celebrare la Giornata internazionale dei diritti per l´infanzia, ma la Regione Umbria continuerà a tenere i riflettori accesi sul mondo dei minori e lo farà, ancor di più adesso, visto che anche in Umbria aumenta il numero dei bambini e degli adolescenti che vivono in povertà": ha commentato così la vicepresidente della Regione Umbria, con delega al Welfare, Carla Casciari, la cerimonia di premiazione delle scuole vincitrici del bando di concorso "Un´immagine e uno slogan per l´affidamento familiare, che si è tenuta oggi al Teatro Brecht di Perugia di seguito allo spettacolo Hansel & Gretel del Teatro stabile di innovazione Fontemaggiore. Entrambe le due iniziative sono state organizzate dalla Regione Umbria per la celebrazione della Giornata dei diritti dell´Infanzia e dell´Adolescenza 2013 dal titolo "Non permettere a Nessuno di farti del male - in nessun modo!". "La Regione Umbria ha sviluppato una serie di politiche in favore della famiglia con un´attenzione particolari per quelle con minori - ha detto la vicepresidente - Gli interventi si caratterizzano per una pluralità di azioni che comprendono il sostegno alle esigenze abitative, ai consultori familiari, alle famiglie numerose, il consolidamento e la qualificazione dei servizi socio-educativi, gli interventi per il diritto allo studio, per le famiglie vulnerabili, i servizi domiciliari per le famiglie con minori, con anziani e non autosufficienti, fino agli interventi per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro. In particolare - ha aggiunto - nell´anno 2013, la Regione ha investito oltre 17 milioni di euro per la messa in atto di interventi che hanno in pratica avvalorato la convinzione che occorra proseguire sulla strada intrapresa sviluppando un complesso articolato di azioni per supportare la famiglia nei diversi momenti e contesti di vita. In particolare nel 2013 sono state trasferite alle zone sociali 3 milioni 334 mila euro per interventi che rientrano nella macro area minori per quelle finalità definite con le Linee di indirizzo regionali per l´area dei diritti dei minori e delle responsabilità familiari, 50 mila euro sono stati dedicati alla formazione degli operatori dei servizi socio educativi per la prima infanzia, e con 140 mila euro è stato finanziato il progetto "P.i.u.m.a" per contrastare i fenomeni di maltrattamento e abuso sui minori". La vicepresidente ha annunciato che sono già state approvate dalla Giunta regionale nuove iniziative a sostegno delle famiglie che saranno illustrate prossimamente: "l´attenzione e l´aiuto economico alle famiglie è ancor più necessario oggi, a causa dell´aggravarsi della crisi economica che delinea uno scenario diversificato della situazione che le persone vivono con un numero sempre più elevato di nuclei familiari fragili che, per il sopraggiungere di situazioni di svantaggio, rischiano di scivolare nel disagio conclamato, così come famiglie di fascia sociale intermedia, coinvolte dall´attuale crisi economica in termini di riduzione o perdita di reddito, oggi costituiscono l´insorgente emergenza sociale. A fronte di ciò la Regione ha ritenuto necessario delineare un piano di interventi al fine di porre in essere azioni concrete coordinate e coerenti in grado di intervenire su più aspetti della vita quotidiana delle famiglie umbre, integrando e ottimizzando le risorse disponibili. La programmazione regionale si propone infatti di garantire la "presa in carico professionale" e multidisciplinare del nucleo familiare nella sua interezza, attraverso interventi di sostegno ispirati ai principi di solidarietà, sussidiarietà e reciprocità, valorizzando le reti presenti nella comunità locale e coinvolgendo gli attori pubblici e privati fornitori di beni e servizi". Più disteso invece l´intervento di saluto della vicepresidente agli studenti presenti al Brecht ai quali ha augurato di trascorrere una mattinata serena per poi complimentarsi con le scuole vincitrici del concorso sul tema ´Un´immagine e uno slogan per l´affidamento familiare´, pubblicato dalla Regione Umbria per l´anno scolastico 2012-2013 e rivolto alle scuole statali e paritarie primarie e secondarie di primo grado con un premio di 5 mila euro per ciascun elaborato prescelto, quale contributo per la realizzazione, presso la scuola vincitrice, di un progetto dedicato all´affidamento familiare. Sul podio delle scuole vincitrici sono salite per le scuole primarie (elementari), chiamate ad ideare e realizzare un´immagine rappresentativa dell´affidamento familiare, l´Istituto comprensivo statale Leonardo da Vinci - San Giustino, Plesso di Fighille, per le scuole secondarie di primo grado (medie), chiamate anche queste a ideare uno slogan sull´affidamento familiare, la giuria ha premiato la Scuola media statale "Ugo Foscolo" di Perugia.