Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 17 Dicembre 2013
IL PRESIDENTE BARROSO ACCOGLIE L´USCITA DELL´IRLANDA DAL SUO PROGRAMMA DI ASSISTENZA  
 
 Bruxelles, 17 dicembre 2013 - L´irlanda il 13 dicembre è uscita dal programma di assistenza finanziaria messo in atto nel 2010 dalla Ue e dal Fmi. Marcatura questo importante momento presidente Barroso ha dichiarato: "Mi congratulo con il governo irlandese e il popolo irlandese per questo successo. Grazie ai loro sforzi e sacrifici, l´Irlanda sarà ora in grado di autofinanziarsi attraverso i propri sforzi. Risultato di oggi non sarebbe stato possibile senza la solidarietà e significativo sostegno finanziario della altri Stati membri dell´Ue. Vorrei anche rendere omaggio agli sforzi e il contributo della Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale per il programma di riforma di ampio respiro, che ora è stato completato con successo. Sono orgoglioso degli sforzi e il contributo di .. Commissione europea Abbiamo resistito dall´Irlanda tutto, anche attraverso la nostra insistenza sul allungamento delle scadenze e sulla riduzione del tasso di interesse di successo dell´Irlanda invia un messaggio importante - che con la determinazione e il sostegno dei paesi partner possiamo e usciremo più forti da questa profonda crisi. "  
   
   
DICHIARAZIONE DELLA CE E DELLA BCE DOPO LA CONCLUSIONE DELLA QUINTA REVISIONE DEL PROGRAMMA DI ASSISTENZA FINANZIARIA PER LA SPAGNA  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Una delegazione della Commissione europea, di concerto con la Banca centrale europea, ha effettuato la quinta e ultima revisione del programma di assistenza del settore finanziario per la Spagna dal 2 dicembre - 13 dicembre 2013. Il Fondo Monetario Internazionale ha inoltre partecipato alla rassegna, svolgere il proprio ruolo di controllo indipendente. Le riunioni hanno partecipato anche il meccanismo europeo di stabilità e l´Autorità bancaria europea. La valutazione positiva di attuazione del programma costante che ha costituito la base della dichiarazione dell´Eurogruppo del 14 novembre è stata mantenuta attraverso la revisione finale. La Spagna ha tirato indietro da gravi problemi in alcune parti del suo settore bancario, grazie alle sue azioni di riforma e di politica, con il sostegno della zona euro e più ampie iniziative europee. I mercati finanziari spagnoli hanno ulteriormente stabilizzato. A seguito del calo dei rendimenti dei titoli sovrani e l´aumento dei prezzi delle azioni, condizioni di finanziamento per grandi parti dell´economia sono migliorate, anche se le condizioni di finanziamento per le Pmi restano più impegnativo. La situazione di liquidità e la struttura di finanziamento del settore bancario spagnolo hanno ulteriormente migliorato i depositi bancari sono aumentati e le banche spagnole stanno gradualmente beneficiano di accesso ai mercati di finanziamento. La posizione di solvibilità delle banche è rimasto confortevole dopo la ricapitalizzazione di parti del settore bancario, il trasferimento di beni a Sareb (la società di gestione del risparmio spagnola) e utili risultati nel complesso positivi, con oltre 2013 finora. Le recenti misure legislative per imposte anticipate dovrebbero sostenere la solvibilità del settore bancario secondo le nuove norme comunitarie in materia di requisiti patrimoniali. Il processo di ristrutturazione delle banche è ben avviata avere aiuti di Stato ricevuti, guidati dai piani di ristrutturazione adottati dalla Commissione Europea. Gli sforzi per attuare le misure concordate bisogno di continuare come previsto. La conformità ai requisiti di politica orizzontale nel memorandum d´intesa è completa. Ciò ha contribuito a una profonda revisione della governance, quadro regolamentare e di vigilanza del settore bancario spagnolo. Continuando su questa strada di attento monitoraggio, supervisione pro-attivo, avanzando la riforma nel governo più ampia del settore bancario e favorire l´intermediazione finanziaria non bancaria contribuirà a garantire questi risultati e contribuire a una più resistente del settore finanziario in Spagna. Tuttavia, il contesto economico più ampio ha continuato a pesare sul settore bancario, anche se l´impatto è stato recentemente sfuggente. Il settore privato ha bisogno di ridurre le proprie scorte di debito andando avanti, come oneri del debito pesanti continuano a pesare sui prestiti per l´economia privata. Erogazione di prestiti all´economia, e in particolare al settore corporate, è ancora in calo sostanziale, anche se alcuni toccare il fondo di quel processo di contrazione potrebbe essere in vista. La redditività del settore bancario è quindi nei prossimi anni affetti da ancora contraendo volumi di intermediazione e continua pressione sulla qualità dell´attivo, anche a causa della caduta ulteriormente i prezzi delle case, come la regolazione del mercato immobiliare ha rallentato, ma non è ancora completato . Pertanto, i supervisori ei responsabili politici devono continuare a seguire da vicino il funzionamento e la stabilità del settore bancario. Continua diagnostica approfondita della resilienza choc e la solvibilità del settore bancario spagnolo rimangono di vitale importanza. Questo è importante anche al fine di garantire una corretta preparazione della valutazione in attesa dei bilanci delle banche da parte della Bce e Eba nel periodo fino all´inizio del meccanismo di vigilanza unico. I responsabili politici e le autorità di vigilanza, in particolare, dovranno continuare a dedicare particolare attenzione alle banche attualmente di proprietà di gingillo, al fine di garantire una corretta governance e modelli di business per le banche di andare avanti. Inoltre, Sareb dovrà continuare i suoi sforzi per affrontare la sfida di privare il suo portafoglio di attività significativa con la vista di massimizzare i propri risultati finanziari e contribuire al corretto funzionamento dei mercati immobiliari in Spagna in generale. I recenti sviluppi macroeconomici incoraggianti testimoniano di avanzamento nel processo di aggiustamento dell´economia spagnola e confermano l´aspettativa di una graduale ripresa dell´attività e di una fine si avvicina alla distruzione del lavoro. La situazione economica rimane comunque soggetto a rischi come gli squilibri continuano ad essere elaborato. Rispettando pienamente gli obiettivi di risanamento di bilancio concordati - in modo da invertire l´aumento del debito pubblico - e completare il programma di riforme restano indispensabile per restituire l´economia su un sentiero di crescita sostenibile. Dopo i progressi nel corso del 2013, lo slancio politica deve essere mantenuta per portare a termine le riforme in corso e previste - tra i quali sono la legge in ritardo sui servizi professionali e delle associazioni, le riforme della pubblica amministrazione, l´ulteriore rafforzamento delle politiche del mercato del lavoro, eliminando il deficit tariffario energia elettrica e la prossima revisione del sistema fiscale - e per garantire l´effettiva attuazione di tutte le riforme. Con il programma volge al termine il 23 gennaio 2014, la Commissione europea, in collaborazione con la Bce dove indicato, continuerà a monitorare il settore finanziario della Spagna e l´economia in tutti i processi di sorveglianza dell´Ue.  
   
   
UE, VICEPRESIDENTE MAROš ŠEFčOVIč: TRASPARENZA PER ESSERE PIÙ FORTI  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Dopo una revisione completa del Registro comune per la trasparenza, che elenca tutti i gruppi e le organizzazioni che desiderano influenzare il processo decisionale presso la Commissione europea e il Parlamento europeo, un gruppo di lavoro della Commissione e del Parlamento europeo di presidenza ha messo a circa 30 miglioramenti immediati compresi i forti incentivi per incoraggiare le organizzazioni a registrarsi. Vicepresidente Maroš Šefčovič, Commissario responsabile per le relazioni interistituzionali e l´amministrazione, ha dichiarato: "Le raccomandazioni faranno il registro più forte Sarà fornire al pubblico ulteriori informazioni sui gruppi di interesse e le organizzazioni che operano a livello europeo in trasparenza Darà.. Maggiori incentivi per le organizzazioni che sono registrati, e sarà più difficile a coloro che non giocano secondo le regole. Allo stesso tempo, sono contento che abbiamo conservato l´ampia portata del registro, che è unico al mondo. Tutto gruppi e organizzazioni che sono nel registro devono essere orgogliosi, e ai loro clienti e soci dovrebbero essere altrettanto ". L´attuale Registro è stato istituito congiuntamente dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo nel 2011. Esso copre tutte le organizzazioni che sono attive nell´influenzare il processo decisionale presso la Commissione e il Parlamento, indipendentemente dalla loro destinazione, lo stato, la struttura o il budget. Attualmente, si stima che il 75% di tutte le entità connessi alle imprese rilevanti e circa il 60% delle Ong che operano a Bruxelles si sono registrati. Il numero totale delle organizzazioni registrate è attualmente di circa 6.000. Il gruppo di lavoro raccomanda di circa 30 modifiche per rafforzare e chiarire l´accordo interistituzionale. Più incentivi dovrebbero essere messe in atto per rendere le organizzazioni registrarsi volontariamente. Un ulteriore esame dell ´"Accordo interistituzionale tra la Commissione europea e il Parlamento europeo per la trasparenza registro" è consigliato per il 2017. Le discussioni in seno al Gruppo ad alto livello hanno dimostrato che l´unica base giuridica per un registro obbligatorio è l´articolo 352 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. Sarebbe sollevare un gran numero di questioni giuridiche complesse, in particolare per quanto riguarda l´applicazione del registro, e il rispetto di altri articoli dei trattati. L´articolo 352 richiede l´unanimità in seno al Consiglio e in diversi Stati membri l´approvazione da parte dei parlamenti nazionali. Allo stato attuale, il Consiglio non partecipa al Registro comune per la trasparenza. Prossimi passi - Le conclusioni e le raccomandazioni del gruppo di lavoro, che sono stati approvati all´unanimità con un´astensione, saranno presentati, al Parlamento europeo di presidenza, dopo che la commissione per gli affari costituzionali dovrà esaminarli. Una proposta finale sarà votata dalla Camera piena, se possibile, prima della fine della legislatura. Vicepresidente Šefčovič presenterà i risultati del gruppo di lavoro al Collegio dei Commissari. Il gruppo di lavoro del Pe è stato presieduto dal Parlamento europeo vicepresidente Rainer Wieland e comprendeva Parlamento europeo vicepresidenti Anni Podimata (S & D, El), Isabelle Durant (Verdi / Ale, Be), Edward Mcmillan-scott (Alde, Uk), Oldřich Vlasák (Ecr, Cz), e Ep Questore Jiří Maštálka (Gue / Ngl, Cz), Francesco Enrico Speroni (Efd), Martin Ehrenhauser (Ni, At), nonché comitato sulla sedia affari costituzionali Carlo Casini (Ppe, It) e altri deputati Rafał Trzaskowski (Ppe, Pl) e Roberto Gualtieri (S & D, It) - coordinatori commissione per gli affari costituzionali. L´elenco di raccomandazioni per le modifiche dell´accordo interistituzionale sarà disponibile sul sito Registro per la trasparenza entro oggi.  
   
   
UE-MAROCCO: 2013 ANNO STRAORDINARIO PER LE RELAZIONI  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Ieri il commissario Štefan Füle ha partecipato al Consiglio di associazione Ue-marocco. Dopo l´incontro, ha detto: ´ Permettetemi di delineare alcuni dei risultati concreti e importanti sviluppi nelle nostre relazioni bilaterali: Il nuovo protocollo all´accordo di pesca, approvata dal Parlamento europeo la scorsa settimana. L´accordo sul partenariato per la mobilità firmato nel giugno Mandato per la Commissione determinato all´inizio di questo mese per la negoziazione di un accordo di facilitazione del visto. (All´inizio del prossimo anno inizieremo i negoziati sugli accordi di riammissione e di facilitazione del visto.) Marocco è il primo partner del sud con i quali inizieremo un accordo di facilitazione del visto. L´avvio dei negoziati sulla zona di libero scambio globale e approfondita nel mese di aprile. Due cicli di negoziati già avuto luogo quest´anno e uno nuovo si svolgeranno presto. I progressi nei negoziati sulla protezione delle indicazioni geografiche dei prodotti agricoli. Marocco rimane uno dei principali beneficiari di assistenza dell´Ue nella regione di vicinato (oltre € 708.000.000 per 2011-2013). Una parte considerevole di esso (128 milioni) proviene dal programma Spring riconoscendo i progressi compiuti nelle riforme democratiche. Il nostro obiettivo comune è quello di approfondire e rafforzare le relazioni bilaterali sulla base del "status avanzato". Un elemento importante in questo è l´adozione odierna del nuovo piano d´azione 2013-2017. Il nuovo piano d´azione è focalizzata su un progressivo allineamento con le norme e regole comunitarie al fine di stabilire una più stretta integrazione economica con benefici per il Marocco in termini di investimenti esteri, l´accesso al mercato, competitività e creazione di posti di lavoro. Il piano d´azione contiene anche obiettivi importanti per il consolidamento del rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, una migliore governance e una partecipazione più attiva della società civile. Dopo la conferenza stampa discuteremo anche questioni regionali e internazionali. E quando si parla della regione vorrei sottolineare l´importanza che attribuiamo in particolare all´integrazione Maghreb. Incoraggiamo più profonda cooperazione tra i paesi della regione, in quanto basato sulla nostra esperienza sappiamo che questo porta un sacco di benefici per il popolo e l´intera regione. Grazie, merci, lakum Shokran ´  
   
   
BEI SOSTIENE LA MODERNIZZAZIONE DELL´AMMINISTRAZIONE STATALE E PROGETTI DELLE PMI E MID-CAP IN UNGHERIA  
 
Luxembourg / Budapest, 17 dicembre 2013 - Eur 50 milioni per finanziare un più efficiente e di alta er pubblica amministrazione di qualità. Ciò sarà realizzato attraverso la modernizzazione delle operazioni, procedure e processi di servizi pubblici elettronici basati su sviluppo personale e Utili s zione delle moderne tecnologie dell´informazione e della comunicazione (Tic) 100 milioni di euro per sostenere le imprese per il settore delle Pmi e Mid-cap Vicepresidente della Bei László Baranyay commentato sulla modernizzazione dell´amministrazione statale prestito : "Sono molto favore il fatto che i fondi della Bei sono di aiuto ing per migliorare la pubblica amministrazione in Ungheria dal aumentando la qualità e l´efficienza. M minerale cittadino - amichevoli sistema amministrativo nis t rati ve servizi basati sulle e-Government sarà, senza dubbio rafforzerà la competitività economica dell´Ungheria ". Il prestito Bei supporto un i ncreased uso delle Tic servizi di e-Government accelererà modernizzazione . Inoltre, i guadagni di efficienza nella pubblica amministrazione ulteriormente sviluppare e facilitare l´uso del servizio pubblico s , con implicazioni positive anche per il mercato del lavoro in Ungheria. Th. È progetto contribuirà alla realizzazione dei programmi operativi dell´Amministrazione Elettronica e Riforma dello Stato all´interno dell´Ungheria di Quadro strategico nazionale di riferimento per il periodo di programmazione 2007-2013. Il prestito Bei sarà cumulabile con borse di studio previste dal Fondo sociale europeo e Fondo europeo di sviluppo regionale e le risorse nazionali. La linea di credito Bei di 100 milioni di euro sta andando a Magyar Export-import Bank Zrt. ( Eximbank ) , una banca nazionale export-import contribuire all´attuazione delle politiche di sviluppo economico del governo ungherese, supportando l´esportazione e l´importazione. Questa è la prima operazione della Bei con questo istituto finanziario, che si basa in parte sulla intermediazione attraverso banche partner locali per finanziare progetti del settore delle Pmi e Mid-cap - il motore della crescita e dell´innovazione in Ungheria. Th e prestito della Bei per Eximbank è in corso granted nell´ambito del piano d´azione comune Ifi per la crescita in Europa Centrale e Sud Orientale, che si concentra sulla fornitura di un migliore accesso ai finanziamenti a lungo termine per le Pmi europee al fine di mitigare gli effetti della crisi finanziaria. Tali fondi sosterranno la crescita rafforzando la competitività a lungo termine attraverso una maggiore disponibilità di credito a lungo termine.  
   
   
UE: COMMISSIONE MERCATO PRODUCT REVIEW 2013: FINANZIARE L´ECONOMIA REALE  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Qual è il mercato Product Review? Viene pubblicato Il mercato Product Review (Pmr) ogni due anni dalla Direzione generale Affari economici e finanziari della Commissione europea. Si concentra sull´impatto delle riforme del mercato del prodotto sui risultati economici. L´attenzione di questa edizione è l´interazione tra l´economia reale e il settore finanziario. Si esplora la misura in cui la crisi nel settore finanziario getta un´ombra sull´attività economica. Che cosa dice in materia di accesso ai finanziamenti e l´attività economica reale? Il canale principale attraverso il quale il settore finanziario e il settore delle imprese sono legate è l´accesso ai finanziamenti. In particolare le piccole e medie imprese (Pmi) sono in genere dipendono da prestiti bancari per finanziare i loro investimenti, e hanno accesso limitato alle fonti di finanziamento alternative. Diversi indicatori sulle difficoltà di accesso al finanziamento sono calcolate in Pmr. Uno di questi indicatori è basata sulla probabilità che il prestito richiesto da una società viene respinta dalla banca. A un´estremità dello spettro, le Pmi in Grecia e Portogallo in genere hanno una probabilità superiore al 50% che un prestito viene rifiutato. All´altra estremità è la Finlandia, dove la probabilità di rigetto è comunemente inferiore al 15%. Il rapporto studia l´impatto di questi indicatori di vincoli finanziari sull´attività economica. Perché il riesame del mercato del prodotto importante nel dibattito politico attuale? Le priorità per i politici comprendono, tra l´altro, il ripristino normale erogazione di prestiti all´economia e promuovere la crescita e la competitività. I risultati delle analisi presentate nella Pmr forniscono ulteriori indicazioni a sostegno delle iniziative in corso per una ripresa sostenibile. Quali sfide la relazione identifica riguardanti l´impatto dei vincoli finanziari sull´attività economica? Produttività complessiva di un settore particolare dipende dalla capacità di mezzi per spostarsi da meno produttivo alle imprese più produttivi - e, come tale, per la facilità con cui le imprese possono essere creati o scioglimento. In tempi normali, i tassi di natalità e mortalità delle imprese sono correlati positivamente, ma nella recente crisi, una diminuzione delle entrate e un aumento delle uscite sono state osservate. Tale disaccoppiamento di entrata e di uscita ostacola una riallocazione efficiente delle risorse, e in tal modo il processo di ripresa economica. Sforzi politici per rivitalizzare l´imprenditorialità e gli investimenti sono di fondamentale importanza per creare nuove opportunità di lavoro e di assorbire il capitale che è diventato inattivo durante la crisi. Dinamiche imprenditoriali sono strettamente connesse con l´ambiente imprenditoriale e la qualità delle istituzioni pubbliche. Questo è il motivo per cui le riforme strutturali, in particolare quelli che riguardano il funzionamento del mercato nel settore non-negoziabili quali i servizi e le condizioni quadro generale devono continuare ad essere attuati. Una politica chiave è fare in modo che le banche riprendano il loro ruolo di finanziatori di nuove attività commerciali e istituti di credito a imprese redditizie, in particolare quelle che si basano per lo più su finanziamenti bancari. Questo non solo di migliorare la produttività e l´esportazione di occasioni, ma anche aiutare con una riallocazione delle risorse produttive verso i settori coinvolti nel commercio internazionale. Diverse iniziative politiche sono in corso per affrontare la frammentazione finanziaria e la salute del sistema bancario. Le prossime prove di stress nel settore finanziario e la riparazione in corso dell´architettura finanziaria in Europa sosterrà il processo di ripresa economica attraverso i meccanismi citati nella presente relazione. Mercati finanziari ben sviluppati sono favorevoli alla crescita non solo abbassando il costo del capitale, ma anche giocando un ruolo di ammortizzazione in tempo di crisi per i settori che sono più dipendenti da finanziamenti esterni. Anche se l´emissione di obbligazioni societarie resta un privilegio delle grandi imprese, può aumentare il pool di prestiti alle Pmi. Pertanto, un ulteriore sviluppo dei mercati obbligazionari e azionari come canali di finanziamento alternativi per il settore delle imprese consentirebbe industrie dipendenti su fondi esterni in tempo di crisi a spostarsi da un canale temporaneamente compromessa (come il mercato del credito) verso altri canali di mercato. Ciò aumenterebbe la capacità di ripresa del settore delle imprese.  
   
   
CECILIA MALMSTRöM FIRMA DELL´ACCORDO DI RIAMMISSIONE E AVVIA IL DIALOGO LIBERALIZZAZIONE DEI VISTI CON LA TURCHIA  
 
 Bruxelles, 17 dicembre 2013 - Commissario Ue per gli affari interni Cecilia Malmström, ad Ankara su invito delle autorità turche, ha firmato, con il ministro turco degli Interni Muammer Güler, l´accordo di riammissione Ue-turchia, e ha avviato, di concerto con il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoðlu, il dialogo sulla liberalizzazione dei visti Ue-turchia. I due eventi si sono svolti in maniera congiunta e parallela nell´ambito di una singola cerimonia, con la partecipazione del Primo Ministro della Turchia, Recep Tayyip Erdogan, il ministro turco per gli Affari europei, Egemen Bagis, e gli ambasciatori di tutta l´Ue Gli Stati membri rappresentati in Turchia. " Oggi è un giorno di importanza storica. La cooperazione tra l´Unione europea e la Turchia ha compiuto un significativo passo in avanti. Abbiamo avviato due iniziative parallele che amplificheranno le relazioni tra la Turchia e l´Unione europea e portare vantaggi per i loro cittadini. I speranza che l´accordo di riammissione sarà ora ratificato dai due lati, senza indugio, e che il dialogo sulla liberalizzazione dei visti sarà presto permetterà di registrare sostanziali progressi ", ha aggiunto il commissario Malmström. L´obiettivo principale dell´accordo di riammissione Ue-turchia è quello di stabilire, sulla base di reciprocità, procedure per la riammissione rapida e ordinata, da ogni lato, delle persone che hanno entrati o che risiedono sul territorio dell´altra parte in un irregolare modo. L´accordo comprende disposizioni relative sia alla riammissione dei cittadini degli Stati membri dell´Unione europea e la Turchia, e per la riammissione di altre persone (compresi i cittadini di paesi terzi e gli apolidi), che è entrato in, o ha soggiornato nel territorio dello entrambi i lati che arrivano direttamente dal territorio dell´altra parte. Le disposizioni dell´accordo relativo alla riammissione dei cittadini delle due parti, e quelle relative alla riammissione delle persone apolidi e di cittadini di paesi terzi con cui la Turchia ha concluso trattati o accordi bilaterali di riammissione, entreranno in vigore il primo giorno del secondo mese successivo alla data in cui l´Unione europea e la Turchia si comunicano reciprocamente l´avvenuto espletamento delle rispettive procedure di ratifica. Le disposizioni relative alla riammissione di altri cittadini di paesi terzi, invece, entreranno in vigore solo tre anni più tardi. L´accordo sarà ora trasmessa al Consiglio dell´Unione europea, al Parlamento europeo, e alla Grande assemblea nazionale turca per la ratifica. L´obiettivo della Ue-turchia dialogo sulla liberalizzazione dei visti è quello di compiere progressi verso l´eliminazione dell´obbligo del visto attualmente imposto ai cittadini turchi che viaggiano verso la zona Schengen per una visita breve termine. Il dialogo sarà essenzialmente costituito da un esame della legislazione e le pratiche amministrative turche, che saranno effettuati dalla Commissione sulla base di un documento, elaborato da quest´ultima, detta " Tabella di marcia verso il regime senza visti con la Turchia ". Questo documento elenca i requisiti che devono essere soddisfatti dalla Turchia per consentire alla Commissione di presentare una proposta basata su solide basi al Consiglio e al Parlamento di modifica del regolamento Ce 539/2001 , l´elenco dei paesi terzi i cui cittadini devono essere in possesso del visto all´atto dell´attraversamento delle frontiere esterne e di quelli i cui cittadini sono esenti da tale obbligo, in modo da spostare la Turchia dal suo negativo a quello positivo. Tra i requisiti inclusi nella tabella di marcia molti si riferiscono , tra l´altro, la necessità di attuare in modo completo ed efficace l´accordo di riammissione, di gestire le frontiere e la politica dei visti in modo tale da impedire efficacemente la migrazione irregolare, per avere sicura documenti di viaggio, di istituire sistemi di migrazione e di asilo in linea con gli standard internazionali, di avere strutture funzionante per combattere la criminalità organizzata con particolare attenzione sul traffico dei migranti e la tratta di esseri umani, di avere in atto e attuare adeguate forme di cooperazione giudiziaria con la polizia e Stati membri dell´Unione europea e la comunità internazionale, e di rispettare i diritti fondamentali dei cittadini e gli stranieri con particolare attenzione alle persone appartenenti a minoranze e delle categorie vulnerabili. Una volta che la Commissione ritiene che tutti i requisiti elencati nella tabella di marcia sono soddisfatte e ha presentato la sua proposta di modifica del regolamento Ce 539/2001 , la proposta sarà votata a maggioranza qualificata dal Consiglio dell´Unione europea e il Parlamento europeo. La tabella di marcia non fissa un calendario preciso entro il quale il dialogo dovrebbe essere completato o questa proposta dovrebbe essere presentata, quindi la velocità del processo verso la liberalizzazione dei visti dipenderà essenzialmente dai progressi che saranno compiuti dalla Turchia per affrontare i requisiti di cui la tabella di marcia. Nel quadro del sostegno fornito attraverso lo strumento di assistenza preadesione (Ipa), la Commissione sosterrà le riforme giuridiche e lo sviluppo di capacità amministrative che saranno ritenuti utili per consentire alle autorità turche per affrontare al meglio i requisiti di cui la tabella di marcia.  
   
   
NUOVO PROGRAMMA DI SVILUPPO E DI PROTEZIONE REGIONALE UE PER I RIFUGIATI E LE COMUNITÀ OSPITANTI IN LIBANO, GIORDANIA E IRAQ  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2013 - L´unione europea ha annunciato un programma di sviluppo regionale e la protezione per i rifugiati e le comunità ospitanti in Libano, Giordania e Iraq, come parte della sua risposta sviluppo a lungo termine alla crisi dei rifugiati siriana. Il nuovo programma si propone di affrontare le sfide dello sviluppo e protezione associate alla crisi dei rifugiati siriani che colpisce il Libano, Giordania e Iraq. Il programma fornirà, attraverso analisi, valutazioni e studi, una solida conoscenza che la presenza dei rifugiati ha sulle comunità ospitanti e proporre opportunità di sviluppo sia per i rifugiati ed i loro ospiti allo stesso modo. Si valuterà anche il contributo potenziale dei rifugiati per l´economia nazionale e locale dei paesi ospitanti. L´attuale mancanza di tali studi rappresenta una lacuna importante nel quadro sia della assistenza umanitaria e sviluppo realizzato nella regione. Commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs ha dichiarato: " Non ci può essere alcuna protezione per i rifugiati a meno che possano essere autosufficienti. Utilizzo di aiuto allo sviluppo a sostegno dei rifugiati nei loro paesi di accoglienza ha il potenziale per attenuare le conseguenze negative che la loro presenza può avere sulle comunità locali e, allo stesso tempo, migliorare la qualità della protezione dei rifugiati, aiutandoli a diventare autosufficienti. Siamo impegnati a garantire che i rifugiati sono inclusi nella nostra pianificazione di sviluppo a lungo termine. " Štefan Füle, commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato ha aggiunto: " Paesi come il Libano, la Giordania e l´Iraq, che ha fornito un supporto fondamentale per popolo siriano quando ne hanno più bisogno, con la loro politica open-braccia, purtroppo oggi devono affrontare sfide nella capacità del loro sistema di far fronte con i numeri aggiuntivi. Ma ciò che le persone tendono a trascurare è il potenziale enormi benefici che i profughi anche portare. Il nuovo programma contribuirà ad assicurare che i rifugiati siano in grado di contribuire alle loro comunità ospitanti, attraverso le competenze che portano, e attraverso la loro capacità di contribuire economicamente. Questo programma utilmente integrare il nostro continuo sostegno alle comunità che ospitano in Giordania e Libano. " Le principali attività sostenute dal nuovo programma includeranno il sostegno di mercato per la creazione di opportunità di lavoro, finanza micro-impresa, formazione per lo sviluppo delle competenze e la formazione professionale, nonché un adeguato sviluppo delle infrastrutture sociali, tra cui l´istruzione, acqua e servizi igienico-sanitari e il miglioramento dell´approvvigionamento energetico . Infine, lo sviluppo regionale e il programma di protezione anche lo scopo di rafforzare la protezione dei rifugiati nella regione attraverso la promozione di un migliore accesso ai diritti fondamentali e un´adeguata assistenza legale. Esso fornirà anche formazione per le autorità locali e nazionali e gruppi della società civile che operano nel settore dell´asilo e dei rifugiati. Il contributo totale dell´Ue al programma ammonta a € 12.300.000 (bilancio totale del programma è di 16 milioni di €). Il budget restante proviene dai Ministeri degli Affari Esteri della Danimarca e dei Paesi Bassi e il Regno Unito Home Office. Il programma fa parte del programma di azione annuale (Aap) del programma tematico sulla migrazione e l´asilo.  
   
   
UE: EUROPA LUOGO DI CRESCITA PER GIOVANI ITALIANI ALL´ESTERO  
 
Trieste, 17 dicembre 2013 - Il futuro dei giovani italiani che vivono nei Paesi comunitari ed in quelli che stanno per entrare a far parte della Ue in relazione a scenari di studio, formazione e lavoro, il loro ruolo nell´Europa allargata, l´importanza che essi ed i giovani di tutti i Paesi continuino a costruire la Comunità europea: sono questi i temi che l´assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti, ha affrontato a Fiume, intervenendo al convegno "L´europa sta crescendo - la Croazia nell´Ue ed il futuro dei giovani, il ruolo dei corregionali". Iniziato, venerdì 13 dicembre, a Palazzo Modello, sede della Comunità Italiana di Fiume, l´evento si concluderà domenica. Finanziato dalla Regione con 15 mila euro, è stato realizzato con il concorso di tutte le Associazioni dei corregionali all´estero riconosciute del Friuli Venezia Giulia e coordinato dal servizio regionale Corregionali all´estero e Lingue minoritarie unitamente all´Eraple (Ente regionale Acli per i problemi dei lavoratori emigrati) di Udine con la collaborazione dell´Associazione Giuliani nel Mondo di Trieste. "L´ingresso della Croazia nell´Ue è importante per la comunità italiana - ha affermato Torrenti - e dobbiamo metterci a disposizione affinché i giovani di questa comunità, i discendenti degli italiani all´estero e tutti coloro che vivono e lavorano all´estero trovino, assieme ai giovani che vivono in Italia, un terreno comune di sviluppo e di crescita culturale e sociale". A tale proposito l´assessore ha sottolineato l´importanza degli incontri in corso con alcuni "Fvgworldplayers", ovvero "Corregionali protagonisti nel mondo", per la valenza ed i valori che possono trasmettere le esperienze di chi ha avuto successo pur dovendo lasciare il proprio Paese, e ricordato come il convegno si inserisca tra i progetti portati avanti dal lavoro comune tra le Associazioni degli esuli e della Comunità Italiana. "Un impegno che ha consentito a quest´evento di diventare anche lo spazio in cui chi è rimasto ha potuto confrontarsi con chi è partito", ha osservato l´assessore, mettendo in risalto come il comune futuro europeo faccia da sfondo ad iniziative che hanno visto protagonisti i sodalizi degli esuli e quelli delle Comunità Italiane, uniti nella gestione di programmi comunitari di studio e lavoro che rappresentano un importante salto di qualità nel più ampio contesto dei rapporti transfrontalieri.  
   
   
VENETO SEMPRE PIÙ PROTAGONISTA NELLE RELAZIONI TRA ITALIA E CROAZIA  
 
Venezia, 17 dicembre 2013 - Sono 35 mila gli iscritti all’Unione Italiana di Croazia e Slovenia; sono oltre 110, tra sindaci, assessori e consiglieri, gli amministratori appartenenti alla comunità italiana eletti alle recenti elezioni comunali e regionale in Istria; sono sette i milioni di euro che la Regione del Veneto ha investito dal 1995 a oggi per il recupero, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale di origine veneta presente nell’Istria e nella Dalmazia, realizzando oltre 400 progetti. Bastano questi pochi dati per far capire l’importanza e il ruolo delle comunità italiane nei Paesi della ex Jugoslavia, ma anche il forte legame storico e culturale, e non solo, che unisce il Veneto alle terre dell’altra sponda Adriatica. A illustrare e ribadire questo connubio sono stati l’assessore regionale al bilancio e alla cooperazione, Roberto Ciambetti, e il presidente dell’Unione Italiana di Croazia e Slovenia, Maurizio Tremul, nel corso di un incontro svoltosi a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta. “E’ sempre stato nel segno della concretezza il rapporto che la nostra Regione ha instaurato con l’Unione e più in generale con le comunità italiane d’oltre Adriatico – ha detto Ciambetti –. Ma se questa collaborazione è stata proficua soprattutto sul fronte culturale, della tutela dell’identità e della lingua, con l’entrata nell’Unione Europea dal luglio scorso della Republica Croata e con l’avvio del programma comunitario Italia-croazia, si dischiudono nuovi e interessanti orizzonti di cooperazione in ambito economico. Come Regione del Veneto abbiamo chiesto all’Ue di poter svolgere un ruolo di primo piano nell’attuazione del programma e crediamo di avere le carte in regola per essere protagonisti”. “L’adriatico è stato storicamente un mare che ha unito l’est all’ovest – ha sottolineato Tremul – e Venezia ne è stata la capitale: ritengo che tutte le regioni costiere, dell’una e dell’altra sponda, debbano provare un sentimento di riconoscenza per questa straordinaria città. La Regione del Veneto ha saputo fare propria la preziosa eredità veneziana del saper intrattenere e consolidare relazioni con i territori vicini: lo dimostra il modo elegante e tutt’altro che auto celebrativo con il quale ha aiutato e sostenuto l’azione di salvaguardia della nostra cultura e più in generale le nostre attività in questi anni, ricercando sempre e con risultati lusinghieri il dialogo con le istituzioni croate. Per questo la candidatura del Veneto a Regione leader nella programmazione comunitaria appare quasi naturale”. Ciambetti e Tremul hanno ricordato il recente successo dell’iniziativa per l’apertura, anche con il contributo della Regione del Veneto, di un asilo privato italiano a Zara, in collaborazione con gli esuli zaratini e le autorità locali. “Dopo vent’anni di lavoro – ha detto con orgoglio e soddisfazione Tremul – abbiamo concretizzato questo progetto, citato quale esempio di collaborazione e di buone relazioni dal Presidente Giorgio Napolitano in occasione del suo incontro con il Presidente Croato, Ivo Josipović. “Per l’attuazione dei programmi comunitari è necessario che almeno due soggetti si parlino e progettino insieme – ha concluso Ciambetti – e per quanto riguarda Italia e Croazia abbiamo la fortuna di poter contare sulla collaborazione di una comunità forte e preparata, che parla l’una e l’altra lingua: una comunità, quindi, che oltre alla preziosa attività di divulgazione della cultura italiana, di difesa dei diritti e dell’identità istro-veneta, rappresenta un utile collante, nell’interesse sia dell’Italia che della Croazia”.  
   
   
BILANCIO PREVISIONE 2014, ASSESSORE LIGURIA A GOVERNO: “DECRETO 68 NORMA INIQUA CHE VA A COLPIRE REDDITI PIÙ BASSI. SERVE PROROGA”  
 
Genova, 17 Dicembre 2013 - Un rinvio al 2015 del decreto nazionale 68 che prevede l’introduzione dell’Irpef per scaglioni di reddito anche sulle aliquote regionali e andrebbe a colpire i redditi più bassi e l’esenzione per tutto il 2013, per i redditi fino a 28.000 euro lordi l’anno, diecimila euro in più rispetto al 2012. Sono queste le richieste presentate dall’assessore al bilancio della Regione Liguria, Pippo Rossetti al Governo nella relazione illustrata ieri del bilancio di previsione 2014 e della Legge Finanziaria. La richiesta è stata presentata dalla Liguria, insieme ad alcune altre regioni, per andare incontro ai cittadini in un momento di grave crisi economica. “Sono in corso – ha detto Rossetti – contatti con Roma e con il Ministero dell’economia e delle finanze – per avere la conferma da parte del tavolo di monitoraggio dei conti sanitari della possibilità di esenzione Irpef da applicare ai redditi 2013 fino a 28.000 euro lordi annui. Un misura che risulta migliorativa rispetto al 2012 quando l’esenzione era solo fino ai 27.000 euro lordo all’anno. Riteniamo infatti che le risorse sanitarie siano sufficienti per ottenere questa esenzione”. In materia di Irpef l’assessore Rossetti ha inoltre chiesto al Governo anche la possibilità di prorogare al 2015 l’entrata in vigore degli scaglioni per l’addizionale regionale, introducendo un sistema di progressività che andrebbe a modificare il prelievo tributario tra i cittadini liguri, prevedendo il pagamento anche per i redditi dai 15.000 euro, oggi esenti. “Fino ad oggi – spiega Rossetti – si è pagata l’aliquota sull’intero reddito e questo ha consentito di esentare i redditi più bassi, mentre la nuova norma nazionale prevede di introdurre un pagamento suddiviso per cinque scaglioni, a partire dai 15.000 euro che dovrebbero iniziare a pagare già nel 2014”. Una norma “iniqua”, secondo l’assessore al bilancio della Liguria, che oltretutto non rispetta le decisioni delle Regioni che non sarebbero più padrone di decidere”. “Non c’è solo la Regione Liguria ad essere contraria – continua Rossetti - perché con gli scaglioni si impone l’addizionale regionale a famiglie che in Liguria dal 2006 non pagavano più tasse”.  
   
   
FONDI UE: INNOVAZIONE E RICERCA PRIORITÀ POR FESR 2014-20  
 
Udine, 17 dicembre 2013 - Si è compiuta a Udine un´ulteriore tappa per la definizione delle strategie in seno al complesso iter del nuovo Programma Operativo Regionale Por Fesr 2014-2020. Come ha rilevato l´assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Francesco Peroni, in apertura del convegno svoltosi nell´Auditorium della Regione, "la nuova programmazione comunitaria andrà a sostenere prioritariamente progetti legati all´innovazione, alla ricerca scientifica, alla competitività del sistema produttivo e all´energia, senza peraltro trascurare altri ambiti di intervento e di interesse per il nostro territorio". Il percorso che la Regione intende seguire nell´attuazione dello strumento europeo, che si pone quale obiettivo la competitività regionale e l´occupazione, e che nella programmazione precedente (2007 - 2013) aveva messo a disposizione del Friuli Venezia Giulia circa 300 milioni di euro, si inserisce nelle azioni di diffusione di una cultura europea di sviluppo e crescita nella nostra regione. Le assise odierne hanno consentito, come ha aggiunto Peroni, di favorire, rispetto alle diverse linee di finanziamento, l´incrocio di visuali e di aspettative tra la Regione e le molteplici espressioni del territorio. Territorio identificato attraverso i portatori di interesse, gli enti pubblici, le imprese e le parti sociali che potranno accedere ai finanziamenti europei, nonché i cittadini. Il convegno altresì ha consentito di delineare alcuni dei settori verso i quali potranno essere indirizzati, in chiave prioritaria, i finanziamenti, compatibilmente con gli indirizzi della Ue. Mentre nel corso dei lavori sono stati esaminati gli esiti della consultazione alla quale hanno partecipato oltre 300 cittadini, sulla conoscenza, le aspettative, le potenzialità dei fondi comunitari del nuovo Por Fesr. Esiti, dei quali si è tenuto conto nel corso dei lavori e che saranno valutati per la futura programmazione. Che sono proseguiti nel pomeriggio, attraverso la costituzione di tavoli tematici di partenariato, finalizzati a individuare più puntualmente le tematiche su cui convergono le proposte dell´Amministrazione regionale e quelle del territorio. Nel suo intervento, l´assessore Peroni aveva altresì precisato che le proposte progettuali che saranno presentate alla Regione non dovranno essere frammentarie, bensì caratterizzarsi per adeguata concentrazione, in logica di rete. La precedente programmazione del Por Fesr (2007 - 2013) aveva consentito di concorrere, tra l´altro, alla realizzazione di un impianto geotermico per il raffreddamento della pista di pattinaggio su ghiaccio di Pontebba, di realizzare il Museo dell´energia idroelettrica di Malnisio, di valorizzare la galleria-ghiacciaia (già deposito di birra) di Resiutta, di eseguire interventi di prevenzione nell´ambito della protezione civile, di effettuare azioni di ricerca e sviluppo per le piccole e medie imprese.  
   
   
FSE, ASSESSORE TOSCANA: LAVORIAMO PER UNA CRESCITA INTELLIGENTE, SOSTENIBILE, INCLUSIVA  
 
Livorno, 17 dicembre 2013 – "Una crescita intelligente, sostenibile, inclusiva costituisce la strategia europea che l´impiego dei fondi strutturali dovrà contribuire realizzare e a trasformare da visione in realtà. In questa sfida un fattore fondamentale è la qualità del capitale umano. Per questo le misure che metteremo in campo con il Fondo sociale europeo per il rafforzamento delle conoscenze e delle competenze, sono di particolare rilevanza". Così la vice presidente della Regione Toscana e assessore all´istruzione Stella Targetti ha salutato l´affollata platea intervenuta a Livorno per il convegno "Diritti al futuro col Fondo sociale europeo". La vice presidente ha illustrato gli interventi realizzati dalla Regione nei settori della prima infanzia, dell´educazione e dell´istruzione, dell´alternanza scuola lavoro, della ricerca e dell´educazione degli adulti. In alcuni casi, come ad esempio per i servizi all´infanzia, la Toscana si posiziona al top, riuscendo a raggiungere il target fissato dal Consiglio europeo di Lisbona di una copertura pari al 33% della popolazione in età 0-3. In altri casi, come quello dell´abbandono scolastico, c´è ancora da fare, come ad esempio rafforzare il legame fra scuola e lavoro, potenziare l´istruzione tecnica e l´alta formazione. "Il prossimo ciclo di fondi – avverte Stella Targetti – ci vedrà impegnati nel presidiare affinché l´impoverimento economico della nostra società non diventi anche imporiverimento di competenze e affinché, proprio dal rafforzamento di conoscenze e competenze, possa riprendere un percorso di sviluppo saldamente fondato sulla giustizia sociale".  
   
   
VENETO SVILUPPO, ZAIA: LA RICETTA DELLE 3 “S” PER AIUTARE I NOSTRI IMPRENDITORI  
 
Venezia, 17 dicembre 2013 - “Sburocratizzazione, semplificazione e sostegno sono le parole chiave degli strumenti presentati dalla finanziaria regionale in favore delle piccole media imprese. Potremo definirla la ricetta delle 3 “s” per dare una spinta propulsiva alla nostra economia e creare un rapporto più snello e diretto tra Veneto Sviluppo e le nostre imprese. Ci tengo a fare i complimenti al Presidente Grasso, al cda e a tutte le persone che hanno lavorato per mettere in campo queste misure, che possono rappresentare strumenti di fondamentale importanza per uscire dalla crisi ”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la presentazione delle misure di Veneto Sviluppo per la semplificazione dell’accesso ai finanziamenti e il fondo di sostegno alla ricerca e allo sviluppo delle pmi. “Veneto Sviluppo – spiega il Governatore – ha introdotto la “domanda elettronica” per l’accesso ai finanziamenti che permette di abbattere le liste d’attesa e dare risposta tempestive alle nostre imprese, in un mercato dove il tempo rappresenta un fattore determinante. È il segno concreto di un’innovazione profonda, che la finanziaria regionale, lavorando fianco a fianco con la giunta, sta portando avanti con competenza e tenacia su processo di riduzione della burocrazia con l’obiettivo primario di facilitare i nostri imprenditori” “In un momento come quello che stiamo attraversando – continua Zaia – per uscire dalla crisi è strategico puntare sulla ricerca e sullo sviluppo e per questo Veneto Sviluppo ha presentato un bando regionale con una dotazione di 99 milioni di euro a cui si aggiungono i 17,6 milioni messi della Regione per permettere alle imprese di avere risorse fresche da investire su questi driver”. “Queste misure – conclude il Presidente – lanciano un segnale importante testimoniando l’impegno di Veneto Sviluppo e della Regione di non lasciare soli gli imprenditori, ma di fare quanto nelle nostre possibilità per rilanciare l’economia e costruire insieme una road map per agganciare la ripresa”.  
   
   
PIANO PLURIENNALE DELLA REGIONE PIEMONTE: 56 MILIONI DI EURO DI EFFICIENZA  
 
Torino, 17 dicembre 2013 - Questa la sintesi del piano di azioni di riduzione, efficientamento e razionalizzazione della spesa regionale, amministrativa e personale, programmato fino al 2015 e presentato in conferenza stampa dall’assessore al Personale e organizzazione della Regione Piemonte, Gian Luca Vignale. “Gli alti livelli di spesa regionale - spiega l’assessore Vignale - raggiunti dalla Regione Piemonte nel precedente quinquennio governativo e la progressiva riduzione dei trasferimenti regionali hanno posto il nostro ente di fronte ad un bivio: o contenere il trattamento economico dei dipendenti o utilizzare al meglio le risorse e programmare piani di efficienza. Questa amministrazione ha scelto la seconda via e, dal 2010 ad oggi, ha attivato misure di efficienza che porteranno risparmi stabili e daranno la possibilità all’Ente di assumere nuova forza lavoro”. Il piano conta due obiettivi principali: quantitativi, di riduzione e risparmio della spesa, e qualitativi, ovvero di garanzia della qualità dei servizi e di migliore allocazione, riqualificazione e ricambio generazionale del personale operante. Per il raggiungimento di una stabile ed efficiente riduzione della spesa regionale sono previste azioni di internalizzazione dei servizi oggi affidati a terzi (bollo auto, pratiche di gestione dei bandi e della programmazione europea, etc), per un risparmio complessivo di oltre 6,2 milioni di euro nel triennio 2013-2015. Sono programmati anche interventi di riduzione della spesa amministrativa (digitalizzazione degli archivi, delocalizzazione dei magazzini, riduzione della fornitura della carta, spese di pulizia, diminuzione delle auto di servizio, trasferimento degli uffici dell’Agenzia Piemonte Lavoro presso sedi regionali, etc). Tra le misure di razionalizzazione è prevista anche la riduzione del parco auto regionale. L’amministrazione ha già rivisto il contratto attualmente in corso per il noleggio di autoveicoli, di 47 unità rispetto ai 207 iniziali, restituite nel maggio 2012, per un risparmio di spesa di € 272.000,00 circa. Questo, proiettato sul 2013, produrrà, rispetto alla spesa del 2011, un risparmio del 30% circa, pari a € 466.000 circa. Il graduale incremento della spesa regionale per il personale dal 2002 (circa € 130.000.000) al 2010 (oltre € 180.000.000), obbliga l’amministrazione ad intervenire anche su questa voce di spesa. Nel dettaglio, il piano prevede una riduzione di oltre 26 milioni di euro in sei anni, attraverso l’introduzione di incentivi al pensionamento, all’utilizzo del part time e del telelavoro, ed alla riduzione di due Direzioni e del budget a disposizione degli Uffici di Comunicazione della giunta regionale. Le misure programmate hanno previsto altresì una revisione dei criteri di mobilità interna e delle Alte professionalità e posizioni organizzative regionali, in un’ottica di maggior efficienza e flessibilità organizzativa. Verranno inoltre attivate azioni di valorizzazione delle professionalità oggi operanti in Regione e premialità per il personale dipendente, attraverso la distribuzione di parte dei contributi integrativi per l’attività svolta nel raggiungimento dell’efficienza dell’Ente. “Il piano predisposto – conclude Vignale – è la continuazione di un percorso già attivato dal 2010 e che oggi necessità di un’accelerata, soprattutto a causa dei sempre più stringenti vincoli di finanza pubblica, della continua riduzione dei trasferimenti nazionali e della necessità di riportare il bilancio in pareggio. Oltre che l’obiettivo economico, il vero valore aggiunto delle misure delineate è la valorizzazione delle professionalità operanti e il riconoscimento, economico, del lavoro svolto, secondo un principio di merito. Inoltre, dopo anni, finalmente si garantisce alla Regione un progressivo ricambio generazionale dei dipendenti regionali. Infatti, grazie alle misure attuate, la Regione non è stata solo in grado di stabilizzare tutti i precari operanti, ma potrà anche aprire nuovi concorsi per oltre 80 posti di lavoro a tempo indeterminato”.  
   
   
SARDEGNA: PROVINCE, CAPPELLACCI: "ORA RESTITUIRE CENTRALITÀ AI COMUNI"  
 
Cagliari, 17 dicembre 2013 - "Quello compiuto in Commissione è un ulteriore passo in avanti nella direzione indicata dai cittadini e soprattutto verso un nuovo modello amministrativo che restituisca centralità ai veri punti di riferimento della comunità: i sindaci ed i Comuni". Lo ha dichiarato il presidente Cappellacci, commentando il voto del 13 dicembre in Commissione sulla legge volta a superare il sistema delle province. "Auspichiamo - ha aggiunto il presidente - che a livello nazionale si proceda quanto prima all´esame della legge già approvata dal Consiglio regionale e che, dopo il necessario passaggio parlamentare, si possa procedere anche all´abrogazione delle cosiddette province storiche. Mentre altri hanno solo invocato il cambiamento - ha osservato Cappellacci - per poi lo rinviarlo a data da destinarsi, la Sardegna traduce le buone intenzioni e soprattutto il voto popolare in atti concreti, finalizzati a conformare le istituzioni alle esigenze della collettività e non più a quelle della politica. L´obiettivo finale - ha concluso il presidente - è, oltre ad una riduzione dei costi della politica - anche l´adozione di un sistema che non sia il risultato di una sovrapposizione di un numero sovrabbondante di enti e che risulti semplificato nella composizione e soprattutto nelle procedure. La nuova architettura amministrativa non può che partire dai comuni, che rappresentano il primo punto di riferimento del cittadino".  
   
   
PUGLIA: FONDI PER IL COMPLETAMENTO DEI P.I.R.P.  
 
Bari, 17 dicembre 2013 - La Regione premia i Comuni che hanno più rapidamente attuato i Pirp mettendo a disposizione 7.747.978 di euro per il completamento degli interventi. L’assessore Barbanente comunica che con determina dirigenziale n. 536 del 19.11.2013 del Servizio Assetto del Territorio, pubblicata ieri sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia in attuazione della Dgr n.2021 del 29 ottobre 2013, la Regione mette a disposizione dei comuni 7.747.978 di euro per il completamento degli interventi compresi nei Pirp in fase avanzata di realizzazione. L’avviso pubblico è riservato ai Comuni che abbiano già sottoscritto un Accordo di Programma per interventi finanziati a valere sulle risorse Fesr di cui alle Azioni 7.1.2 e 7.2.2. All’avviso i comuni dovranno rispondere per via telematica entro trenta giorni dalla data della pubblicazione rispondendo ai requisiti fissati dalla Regione e predisponendo un progetto definitivo o esecutivo. I requisiti, in sintesi, consistono: nel raggiungimento, alla data di invio della candidatura, un livello di spesa rendicontata nel sistema Mir 2007/2013 pari al 90% del costo complessivo definitivo; nel contenimento dell’importo dell’intervento proposto entro il 40% del finanziamento totale provvisoriamente concesso per gli interventi a valere sul Po Fesr 2007/2013; nel completamento delle opere già ammesse a finanziamento o comunque di opere ricadenti nell’ambito Pirp originariamente proposto; nell’immediata cantierabilità dell’intervento e nella possibilità di concluderlo comunque entro e non oltre il giugno 2015  
   
   
BOLZANO: RIPARTITI I 100 MILIONI ANNUI DELL´ACCORDO DI MILANO  
 
Bolzano, 17 dicembre 2013 - La Giunta provinciale ha deliberato il 16 dicembre la proposta di impegno dei 100 milioni di euro per il 2013 con i quali la Provincia di Bolzano concorre, nel quadro dell´Accordo di Milano, al conseguimento degli obiettivi di perequazione e solidarietà. Il contributo finanziario della Provincia è ripartito tra interventi per Comuni confinanti, costi del Conservatorio, oneri della Rai tedesca e ladina, Parco dello Stelvio, altri servizi statali. Come noto, l´Accordo di Milano prevede dal 2010 il concorso della Provincia con 100 milioni di euro all´anno al raggiungimento degli obiettivi di risanamento del deficit nazionale. Oggi la Giunta ha approvato la proposta di impegno del contributo per l´anno in corso, che si concretizza attraverso l´assunzione di deleghe o funzioni statali, di oneri connessi a servizi dello Stato e con il finanziamento di iniziative nei Comuni confinanti con l´Alto Adige. La proposta per il 2013 suddivide i 100 milioni di euro in diverse voci di spesa: 40 sono i milioni a favore di progetti presentati da Comuni confinanti con la Provincia di Bolzano, e il presidente Luis Durnwalder ha ribadito la richiesta "di vincolare l´erogazione dei finanziamenti assicurati dalla Provincia di Bolzano ai 9 Comuni di Veneto e Lombardia effettivamente confinanti con l´Alto Adige." Nell´importo rientrano anche 2,3 milioni come concorso al finanziamento dei costi di gestione del parco nazionale dello Stelvio. Le altre voci di ripartizione della somma prevedono circa 5 milioni per gli stipendi del personale docente e i costi di funzionamento del conservatorio "Monteverdi" di Bolzano; 20 milioni per gli oneri di servizio delle trasmissioni in lingua tedesca e ladina della sede Rai di Bolzano; 2,7 milioni per l´assunzione del contributo statale ai costi di funzionamento della Libera universitá di Bolzano. Il contributo residuo viene destinato al finanziamento di altri servizi di competenza statale in Alto Adige, inclusa l´assunzione dei servizi di spedizione e recapito della posta sul territorio provinciale.  
   
   
GLI ESITI DELLA DIRETTA STREAMING DELLA GIUNTA TOSCANA DEL 16 DICEMBRE 2013  
 
Firenze, 17 dicembre 2013 – Primi interventi a seguito del grave incidente che ha colpito Prato lo scorso 1 dicembre; monitoraggio sulla legge regionale 35/2011 che riguarda opere pubbliche di interesse strategico regionale; contributi (4 milioni) per prevenire l´esecutività di sfratti derivanti da morosità incolpevoli; indirizzi per finanziare (3,8 milioni) interventi di formazione continua. Questi i provvedimenti da segnalare, approvati oggi dalla Giunta regionale trasmessa in diretta streaming. Primi interventi a seguito del grave incidente del primo dicembre 2013 a Prato (da 07´:49 a 39´:36); Lr 35/2011. Relazione al Consiglio Regionale sullo stato di attuazione (da 30´:48 a 40´:52); Contributi al sostegno della locazione. Misura straordinaria sperimentale: ripartizione risorse 2013 (da 42´:37 a 45´:25); Approvazione indirizzi per il finanziamento di interventi di formazione continua (da 1:19´:33 a 1:21´:07). Archivio Video Giunta http://www.Regione.toscana.it/regione/giunta/archivio-video  Atti Approvati (a seguito della verbalizzazione) http://web.Rete.toscana.it/attinew    
   
   
ZAIA SU KYENGE: “IL SUO IUS SOLI DEMOLIREBBE IL CONFINE SUD DELL’EUROPA. DISOCCUPATI E LAVORO PROBLEMI PIU’ IMPORTANTI”.  
 
Venezia, 17 dicembre 2013 - “Il Ministro Kyenge si compiace dell’interesse sulla sua assurda proposta di ius soli, dimenticando che ben altri sono i problemi di questa Italia edi questo nord in crisi e che l’Europa, ahimè per lei, viaggia in tutt’altra direzione”. E’ questo il commento del Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia alle parole del Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, compiaciuta per le apertura di Renzi e Alfano alla sua riforma della cittadinanza. “Trovo che gli italiani si appassionino assai poco a questo eterno dibattito sullo ius soli, considerando che, mentre noi parliamo di abbattere le frontiere e di consentire a chiunque di partorire in Italia, il premier inglese Cameron si è già detto pronto a rialzare le barriere sulla libera circolazione di bulgari e romeni, mentre un pensiero nello stesso senso lo stanno facendo anche Hollande e la Merkel”. “Credo che i problemi dei nostri 170 mila disoccupati, dei nostri sistemi industriali che agonizzano, delle famiglie che stentano ad arrivare a fine mese o dei pensionati senza più la rivalutazione, meritino ben più attenzione di una follia che, in un paese con 8000 chilometri di coste, trasformerebbe il nostro Paese in un ‘passaportificio’ – conclude Zaia – Lampedusa non è il confine italiano, ma il confine dell’Europa. E lo ius soli del Ministro Kyenge lo demolirebbe. In Parlamento e nelle stanze dei Ministri comincino a occuparsi di cose più urgenti e più serie”.  
   
   
TOSCANA: LA NUOVA PROGRAMMAZIONE DEL FONDO SOCIALE EUROPEO SCOMMETTE SUI GIOVANI  
 
Livorno, 17 dicembre 2013 – La Toscana scommette sui giovani. La Regione ha deciso di mettere le politiche a sostegno della loro autonomia e occupazione al centro degli interventi della nuova programmazione del Fondo sociale europeo per gli anni 2014-2020. Il buon andamento della programmazione del Por Fse 2007-2013, a conclusione di sette anni fra i più difficili per la nostra economia, è la conferma che il Fondo sociale europeo è uno strumento essenziale per lo sviluppo e che la Toscana è riuscita ad utilizzarlo al meglio. "Abbiamo fatto del Fse una leva fondamentale per la valorizzazione del capitale umano, promuovendo e facendo crescere istruzione, formazione, ricerca, occupazione. Per quanto riguarda i giovani, in particolare, la Toscana è stata apripista di esperienze come quella dei tirocini, con il progetto Giovanisì, che hanno anticipato scelte raccolte poi sia a livello nazionale, che comunitario. Oggi, forti di questa esperienza, vogliamo andare ancora di più in questa direzione. Per quanto riguarda i giovani, in particolare, la programmazione regionale si incrocia con quella nazionale che prevede, per la prima volta, l´attuazione della Garanzia giovani. Per questo la giunta ha approvato uno specifico Programma". Così, l´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, intervenuto oggi in apertura dell´evento organizzato a Livorno per fare il bilancio dei sette anni di attività del Por Fse 2007-2013 e tracciare le linee degli interventi da mettere in campo per i sette anni a venire. "Promuovere l´occupazione dei giovani e la loro autonomia - spiega l´assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini - è una delle sfide principali che abbiamo davanti. I giovani sono portatori di innovazione, tenerli fuori dal mercato del lavoro e dal sistema produttivo significa, fra l´altro, rinunciare a una spinta propulsiva essenziale per far ripartire l´economia. Ecco perché la Regione Toscana da tempo li mette al centro delle sue politiche, facendo da apripista a livello nazionale nella definizione di interventi come, ad esempio, quello per scongiurare l´uso distorto dei tirocini, in buona parte convogliati nel progetto Giovanisì. Ecco perché, oggi, siamo convinti con la prossima stagione dei fondi, di dover rafforzare ulteriormente il nostro impegno". L´assessore ha ricordato la Toscana arriva alla scadenza con le carte in regola, con un livello di impegni (86%) e pagamenti (68,3%) molto avanzato, concretizzatosi in nuove leggi (imprenditoria giovanile e femminile e tirocini) e interventi per formazione, orientamento, inserimento nel mondo del lavoro, mobilità internazionale, tutela dei diritti e sostegno al lavoro dei più deboli. Interventi che la Regione si è sforzata di adeguare all´incalzare della crisi, anche mettendosi a disposizione per interventi che non sarebbero di sua competenza, come ad esempio cofinanziando la cassa integrazione in deroga, per salvaguardare e tenere insieme tenuta sociale e interventi per lo sviluppo. "Purtroppo c´è stato un forte ritardo nel confronto a Bruxelles sulla nuova programmazione 2014-2020, che rischia di farci perdere un anno e di farci trovare, nel momento più delicato della crisi, senza risorse certe per rilanciare lo sviluppo. Un rischio che abbiamo cercato di evitare, anticipando 80 milioni di risorse con il bilancio regionale e avviando per tempo la concertazione sulla nuova programmazione, nonostante le gravi incertezze che ancora gravano sulla definizione del programma. Riusciremo così a non bloccare le politiche per il lavoro, per i giovani e per la qualificazione del capitale umano". Restano aperti problemi a livello nazionale, nel confronto sia con le Regioni che con il partenariato. "La prima incertezza è quella della mancata definizione dei programmi nazionali, cui si somma quella sull´assetto istituzionale delle Province, vicenda ancora aperta ma la cui soluzione è essenziale per l´assetto futuro dei servizi per l´impiego. Altra questione aperta riguarda i rapporti con il governo al quale chiediamo una maggiore capacità di ascolto. Non si può arrivare al punto di inviare a Bruxelles un accordo di partenariato senza averne condiviso i contenuti con le Regioni. Anche in queste ore sono impegnato perchè vengano superate queste posizioni e si arrivi alla ripresa di una leale collaborazione interistituzionale". Il punto sul Por 2007-2013 A fronte di circa 660 milioni di risorse programmate, gli impegni di spesa sono circa 567 milioni, di cui oltre 450 milioni assegnate, per 67 mila progetti presentati, 54 mila finanziati e poco meno di 40 mila conclusi. I destinatari finali degli interventi sono stati 144 mila (su 231 mila iscritti), di cui circa 80 mila (il 55%) donne. I giovani iscritti risultano circa ´80 mila, poco meno del 40% del totale. I numeri I tirocini ammessi al contributo nell´ambito del programma toscano Giovanisì, dal giugno 2011 all´agosto scorso sono stati 10.139, di cui oltre 1000 riguardanti disabili o svantaggiati. I praticantati retribuiti, dal febbraio 2013 data di partenza della misura, hanno visto 404 tirocinanti in studi professionali ammessi al rimborso. Il servizio civile ha visto 4148 giovani ammessi al contributo previsto, mentre gli incentivi per giovani laureati e ricercatori sono stati, nel 2011 e 2012, 253. La legge che sostiene la creazione di imprese da parte di giovani under 40, ha ad oggi deliberato contributi per 1300 imprese, di cui 884 già finanziati dalle banche. Le iniziative a favore di studio e formazione (borse di studio e contributi mobilità per studenti universitari e delle scuole superiori, corsi di formazione tecnica superiore, corsi di formazione e istruzione professionale, voucher per percorsi di alta formazione in Italia e all´estero, assegni di ricerca, borse Pegaso per dottorandi, incentivi alla mobilità transnazionale) hanno coinvolto negli ultimi due anni 55 mila giovani. Giovani in Toscana L´assessore ha ricordato i numeri di quella che si configura come una delle principali emergenze anche per la Toscana, dove la perdita occupazionale a partire dal 2008, è stata fra gli under 30 di 43 mila occupati, a fronte di una perdita complessiva di circa 25 mila occupati adulti, con un aumento percentuale del tasso di disoccupazione passato dal 17 del 2008 al 25,2% del 2012 e l´ascesa dei Neet (Not in education, employment or training, ovvero ragazzi e ragazze che non lavorano ma non sono nemmeno in percorsi di formazione o istruzione), passati dai 64 mila del 2008 ai 102 mila del 2012, circa il 19% dei residenti fra i 15 e i 29 anni. "Anche la Toscana è in difficoltà – conclude Simoncini – c´è da fare la nostra parte per far ripartire il motore dell´economia, per dare una speranza di futuro ai giovani toscani valorizzando i loro talenti e competenze. Dobbiamo essere vicini coloro che hanno perso il lavoro o non l´hanno ancora trovato, aiutare l´innovazione e la ricerca, sostenere le imprese e la qualificazione di lavoratori e imprenditori. Per tutto questo il Fondo sociale europeo è lo strumento fondamentale".  
   
   
COMITATO REGIONALE SARDO FONDO OCCUPAZIONE DIVERSAMENTE ABILI DENUNCIA INERZIA PROVINCE  
 
 Cagliari, 17 dicembre 2013 - Si è riunito il 13 dicembre, nella sede dell´assessorato del Lavoro, il Comitato regionale del fondo per l´occupazione dei lavoratori diversamente abili per l´esame della ripartizione delle risorse, e la verifica dello stato d´attuazione della delibera 44/11 del 2013 in materia di tirocini. Il Comitato ha preso atto che le Province non hanno ancora attivato i programmi di spesa, pertanto, al momento (se non in casi eccezionali) nessun lavoratore disabile ha potuto usufruire dei tirocini formativi o partecipare a percorsi di inserimento lavorativo. "In un delicato momento di crisi occupazionale, come quello che attualmente colpisce la Sardegna - ha affermato l´assessore regionale del Lavoro, Mariano Contu, - si riscontra l’inerzia delle amministrazioni provinciali a promuovere i progetti di lavoro e formazione a favore dei lavoratori diversamente abili". "Sono profondamente colpito - ha aggiunto l´esponente dell´esecutivo - dall´insensibilità dimostrata verso questi nostri cittadini. Sono oltre 41.000 gli iscritti nelle liste delle categorie protette, per i quali la regione ha stanziato ulteriori risorse per favorire il loro inserimento lavorativo". Sul tema il Comitato convocherà, a breve, i responsabili dei servizi provinciali del lavoro per fare il punto della situazione.  
   
   
CALABRIA: PRONTO IL DECRETO PER IL PAGAMENTO DEI SUSSIDI DEGLI LSU/LPU  
 
Catanzaro, 17 dicembre 2013 - L’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno informa che sono state messe a disposizione degli Enti utilizzatori, con decreto n. 17174, le risorse necessarie per procedere al pagamento dei sussidi per i restanti mesi del 2013 ai soggetti impegnati in attività di pubblica utilità. Salerno ribadisce l’impegno della Regione “a sostegno di lavoratori che sono divenuti indispensabili per il funzionamento degli Enti e che – sottolinea - da diversi lustri vivono in condizioni di precarietà”. “La Giunta regionale guidata dal Presidente Scopelliti – rimarca l’assessore al lavoro - continuerà a mettere in campo tutte le azioni necessarie per consentire ai lavoratori di svolgere il loro compito in serenità. È doveroso garantire a chi si spende quotidianamente per assicurare servizi essenziali le risorse per il sostentamento della propria famiglia ed intervenire per costruire prospettive positive per il futuro. Già nei primi giorni successivi al mio insediamento – ricorda l’esponente della Giunta regionale -, riconoscendo queste esigenze ed essendo consapevole del ruolo dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, ho cercato di mettere insieme tutte le energie che possono contribuire alla risoluzione di un problema che si è perpetuato con il passare degli anni. L’apertura del Tavolo tecnico nazionale traduce proprio la volontà di affrontare la questione con chiarezza e determinazione compiendo tutti gli sforzi necessari a favore di lavoratori che hanno via via acquisito maggiori competenze e che dunque sono divenuti sempre più importanti per gli Enti. La nostra intenzione – assicura infine l’Assessore Salerno – è di individuare le soluzioni migliori per lavoratori che hanno sempre subito le incertezze causate dalla precarietà”.  
   
   
PUGLIA: PUBBLICATO IL NUOVO BANDO “PIANI FORMATIVI AZIENDALI” IN TRE ANNI 27 MILIONI DI EURO PER LA FORMAZIONE CONTINUA  
 
 Bari, 17 dicembre 2013 - Pubblicato il nuovo Avviso “Piani Formativi Aziendali” per la Formazione Continua, lo strumento attraverso cui la Regione Puglia fornisce contributi finanziari alle imprese per sostenere lo sviluppo delle competenze e l’aggiornamento professionale delle lavoratrici e dei lavoratori pugliesi.(...) «In tre anni abbiamo impegnato 27 milioni di euro per interventi destinati a progetti per la Formazione Continua – ha detto Alba Sasso, assessore alla Formazione e al Diritto allo Studio – Crediamo fermamente che la competitività del sistema economico e produttivo della Puglia passi attraverso l’adeguamento e lo sviluppo delle competenze e della professionalità dei dipendenti delle imprese. Sostenere la formazione continua significa continuare a tenere viva l’attrattività delle nostre aziende – ha concluso Sasso – Questa Amministrazione continua a ritenere fondamentale il raccordo tra politiche di formazione e politiche per il lavoro e lo sviluppo, per un sistema integrato ed efficace». «I beneficiari della formazione – fa sapere l’assessore al Lavoro Leo Caroli - saranno quindi i lavoratori occupati delle aziende pugliesi e i lavoratori dipendenti in Cig/ Cigs/ e Cig in deroga, ma anche gli apprendisti se l’intervento formativo è aggiuntivo rispetto a quello previsto dal contratto e dalla normativa vigente. Il capitale umano – conclude Caroli – è uno straordinario valore aggiunto delle aziende pugliesi e su cui la Regione Puglia continua ad investire per garantire competitività». Con l’Avviso 4/2013 “Piani Formativi Aziendali”, pubblicato sul Burp n. 164 del 12/12/13, la Regione Puglia fornisce contributi economici alle imprese pugliesi che presenteranno richiesta di finanziamento per i relativi piani formativi. L’importo complessivo delle risorse a bando è di € 9.000.000,00, ma il contributo pubblico per ogni singolo piano formativo aziendale non può superare l’importo di € 1.000.000,00. Con i 9 milioni di euro dell’Avviso 4/2013, in tre anni la Regione Puglia, per le politiche di formazione continua, ha impegnato complessivamente 27 milioni di euro: con l’Avviso 10/10 ha finanziato piani formativi per 10 milioni di euro, con l’Avviso 8/2011 3 milioni di euro a sostegno dei soggetti formatori e con gli Avvisi Fc/12 e Fc/13, rispettivamente 1 milione e 4 milioni di euro per piani formativi propedeutici all’assunzione ed aziendali e pluriaziendali. Le domande potranno essere presentate a partire dalle ore 14.00 del 15/01/2014 e non oltre le ore 18.00 del 28 febbraio 2014, attraverso la procedura on line messa a disposizione all’indirizzo www.Sistema.puglia.it  nella sezione Formazione Professionale (link diretto www.Sistema.puglia.it/pianiformativi2013  ). L’avviso 4/2013 “Piani Formativi Aziendali” è cofinanziato con risorse derivanti dal Programma Operativo del Fondo Sociale Europeo per il periodo 2007-2013 - Asse Ii “Occupabilità”.  
   
   
LIGURIA, LAVORO, BURLANDO: NUOVI DATI SUI LAVORATORI SALVAGUARDATI  
 
Genova, 17 Dicembre 2013 - "In Liguria sono 2100 i lavoratori già in pensione, o già stati informati che potranno andarci, la cui domanda è stata accolta attraverso i tre provvedimenti di salvaguardia". Lo ha detto il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, commentando, venerdì 13 dicembre, in conferenza stampa i nuovi dati sui lavoratori esodati presentati dal direttore regionale di Inps Fabrizio Ottavi, alla presenza dell´assessore al Lavoro Enrico Vesco. "Abbiamo chiesto alla direzione regionale dell´Inps di farci il punto sui lavoratori esodati" ha continuato Burlando. "Il Governo finora ha approvato 3 provvedimenti di salvaguardia che sono stati già processati. Quella che presentiamo oggi è la ricaduta di quei 3 provvedimenti per ciò che riguarda la Liguria. Posso dire che questo lavoro, per cui ringrazio moltissimo l´Inps e l´assessorato che ha seguito costantemente queste vicende, ha consentito di mettere in sicurezza 2100 persone". "So che questa notizia è molto attesa e incontra l´interesse di tantissima gente – ha concluso il presidente - perciò pregherei chi, tra gli interessati, non avesse ancora ricevuto comunicazione di rivolgersi direttamente all´Inps oppure a noi in modo da poter vedere se l´ulteriore provvedimento della legge di Stabilità 2014 possa supportare eventuali casi ancora irrisolti".  
   
   
SICUREZZA: PROROGATA CONVENZIONE CON PREFETTURE  
 
Trieste E Udine Trieste, 17 dicembre 2013 - Su proposta dell´assessore a Funzione Pubblica, autonomie Locali e coordinamento delle riforme, Paolo Panontin, la Giunta regionale ha stabilito di prorogare al 31 dicembre 2014 le convenzioni stipulate nel 2009 con i Prefetti di Trieste e di Udine. Si tratta di accordi che hanno l´obiettivo di migliorare la sicurezza sul territorio attraverso progetti per gran parte già attuati dalle due Prefetture e che sono volti a potenziare la presenza delle forze dell´ordine e degli strumenti di controllo. La proroga decisa dall´Esecutivo consentirà di completare gli interventi già finanziati, in particolare la fase di sperimentazione di sistemi automatici di controllo delle targhe dei veicoli in transito sulle principali direttrici viarie delle provincie di Trieste e di Udine, al fine di testarne la validità e di documentare alla Regione l´efficacia degli stessi e il raggiungimento degli obiettivi previsti dalle convenzioni.  
   
   
ROSSI: "BOSSI-FINI INADEGUATA E CITTADINANZA PER GLI IMMIGRATI TROPPO COMPLICATA"  
 
Firenze, 17 dicembre 2013 – In Toscana nel 2010 (fonte Caritas) vivevano più di 360 mila stranieri, il 10 per cento degli abitanti di tutta la regione: quasi 50 mila appartenevano alla cosidetta ´seconda generazione´, quella nata in Italia, a cui se ne aggiungono ogni anno altri seimila. In tutta Italia sono 590 mila i bambini registrati cpme stranieri all´anagrafe negli ultimi die ci anni. "Rispetto ad un tema come l´immigrazione - sottolinea il presidente della Toscana Enrico Rossi durante il secondo anniversario della strage razzista di Firenze - occorre avere una visione ampia e salda da cui non si può deviare in base a convenienze e opportunità". "Chi dice che sotto elezioni non si può discutere di queste cose perchè perdenti ha già deciso di perdere: di sicuro ha scelto di non costruire il futuro che auspichiamo - aggiunge - L´immigrazione è un fenomeno legato alla globalizzazione: chi fugge e emigra lo fa per fame o per costruirsi una vita migliore e dunque risponde ad un diritto degli uomini. Certo occorre lavorare affinchè l´immigrazione non diventi cancellazione di quei diritti o produca a sua volta illegalità". Il riferimento è a Prato e alla tragedia del 1 dicembre, quando sette cittadini cinesi sono morti nel rogo di una fabbrica dove lavoravano e vivevano. "Prato dimostra però - aggiunge Rossi - anche tutta l´inadeguatezza di una legge come la Bossi-fini, fondata sulla cultura del rifiuto e costringe molti immigrati nell´ombra e al nero, facendoli più facilmente diventare oggetto di sfruttamento". Una stortura. "Come scandoloso - conclue Rossi - è che i ragazzi stranieri nati e che vivono in Italia debbano aspettare di aver compiuto 18 anni per chiedere di diventare cittadini italiani, con procedure che in passato potevano essere anche infinite, o che gli immigrati che lavorano da dieci anni in Italia e possono diventare cittadini italiani rischino ogni volta per un cavillo di dover ripartire da capo, come nel gioco dell´oca". Due leggi, per il presidente della Toscana, assolutamente da rivedere, perchè "producono solo muri e steccati, costringendo gli immigrati in un limbo rispetto ad una comunità da cui alla fine rischiano di non sentirsi pienamente parte e su cui non investono tutte le loro energie".  
   
   
CALABRIA: PRESENTATO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE DI STRATEGIE CONDIVISE FINALIZZATE AL CONTRASTO DELLA VIOLENZA SULLE DONNE.  
 
Catanzaro, 17 dicembre 2013 - L’assessore al lavoro e politiche sociali Nazzareno Salerno ha presentato, nel corso di un incontro a Reggio Calabria, presso palazzo Campanella, il protocollo d’intesa per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione ed al contrasto del fenomeno della violenza sulle donne. All’iniziativa hanno inoltre preso parte il Dirigente Generale del Dipartimento Lavoro Formazione e Politiche Sociali Bruno Calvetta che ha parlato dell’azione di sistema della Regione Calabria per prevenire e contrastare la violenza di genere, Giovanna Cusumano, Presidente della Commissione Pari Opportunità della Regione, che ha evidenziato il punto di vista della stessa Commissione relativamente alla violenza sulle donne in Calabria. L’assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Crotone Salvatore Pane ha presentato il centro antiviolenza residenziale finanziato dal Dipartimento Politiche Sociali della Regione. Nel concludere i lavori l’assessore Salerno ha sottolineato che il protocollo si sottoscriverà prossimamente alla presenza del Presidente Scopelliti ed ha evidenziato i tratti salienti dell’atto. Parte integrante dell’azione di sistema avviata nel 2011 che ha visto il Dipartimento 10 , Settore Politiche Sociali, impegnato per dare alle donne che nella regione Calabria trovano il coraggio di denunciare le violenze subite è, appunto, questo protocollo che prevede ad oggi 47 soggetti firmatari. Il documento predispone strumenti per una programmazione finalizzata all’emersione di ogni forma di violenza. Destinatari sono le donne italiane e straniere vittime di qualsiasi tipo di violenza domestica, della tratta ed i loro figli minori. Il protocollo ha come finalità la promozione della Prima Rete Regionale e dei centri antiviolenza, individuati non solo come antenne territoriali ma come veri presidi di prevenzione e contrasto del fenomeno, la pianificazione di interventi concreti a sostegno delle vittime, la formazione degli operatori, ed ancora la raccolta ed analisi dei dati e la realizzazione di interventi finalizzati alla prevenzione della violenza. “Oltre a quanto previsto dal protocollo - ha evidenziato l’Assessore Salerno - la Regione lavorerà direttamente nelle scuole, nelle parrocchie. Oltre ai centri anti violenza che noi continueremo a sostenere e potenziare ,dobbiamo fare azioni in sinergia con l’Ufficio Scolastico Regionale”.  
   
   
CASA DEI DIRITTI. PISAPIA: “MILANO CITTÀ DEL PROGRESSO SOCIALE”  
 
Milano, 17 dicembre 2013 - “Una casa forse non basta, ma questo spazio è un simbolo concreto, un laboratorio per produrre consapevolezza e innovazione sociale. Abbiamo fortemente voluto un luogo di ascolto, di dialogo e di proposta. Grazie all’impegno dell’istituzione e dei milanesi, un sogno è diventato realtà. Un luogo che riafferma Milano come capitale dei diritti e dell’innovazione sociale. Un luogo da cui far partire anche un’azione di stimolo al Governo e al Parlamento su temi ormai centrali per riallineare il diritto e la politica alla realtà sociale. Mi riferisco alla lotta contro la discriminazione sessuale, al contrasto all’omofobia, alla tutela della donna, tutti temi che non devono più aspettare di diventare emergenze sociali, ma devono far parte dell’agenda ordinaria della politica”. Lo ha detto il Sindaco intervenendo all’inaugurazione della Casa dei Diritti in via De Amicis 10 a Milano. “Milano - ha aggiunto il Sindaco - è tornata ad essere la città del progresso sociale. L’istituzione del Registro delle Unioni civili, di quello per il deposito delle volontà sul fine vita, l’ampliamento delle possibilità di affido temporaneo, sono tutti tasselli di una politica nuova che qui è partita per fare da stimolo per tutto il Paese. Questa casa dei diritti nasce per andare oltre se stessa, per fare in modo che tutta la città diventi una casa dei diritti: questo è il nostro obiettivo, e su questo chiediamo la collaborazione di tutti”, ha concluso Giuliano Pisapia.  
   
   
DAL POZZO: SERRACCHIANI, RICORDARE LUNGA LOTTA PER DIRITTI DONNE  
 
Trieste, 17 dicembre 2013 - "La lunga lotta di Giuliana Dal Pozzo per i diritti delle donne va ricordata e onorata". Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, alla notizia della scomparsa di Giuliana Dal Pozzo, giornalista e fondatrice di Telefono rosa. "L´opera di Giuliana Dal Pozzo è stata importantissima - prosegue Serracchiani - per il riconoscimento della dignità della donna e in generale per la crescita della coscienza civile in Italia. Denunciando con i suoi scritti le sfaccettature e le miserie della violenza contro le donne, ha dimostrato in modo esemplare come attraverso l´informazione si possa svolgere un servizio di sensibilizzazione profondo dell´opinione pubblica". "Con l´impegno profuso direttamente dalla fondazione di Telefono rosa ha saputo calarsi nel corpo vivo e dolente di una società che teneva celate odiose sopraffazioni, trasformando un´idea in un autorevole punto di riferimento cui le donne sanno di potersi rivolgere con fiducia". "Ora il testimone di Dal Pozzo passa a ognuna di noi - conclude la presidente - per proseguire su una strada di emancipazione e uguaglianza che, sia pur aperta e segnata, rimane tuttavia lunga e difficile".  
   
   
LAVORO E COESIONE SOCIALE: INTESA TRA REGIONE MARCHE E CGIL, CISL, UIL.  
 
Ancona, 17 dicembre 2013 - E’ stata sottoscritta il 13 dicembte l’Intesa tra la giunta regionale e i sindacati di Cgil, Cisl e Uil sulle politiche di bilancio 2014 a sostegno del lavoro e della coesione sociale. “Questa intesa – ha detto il presidente della Regione Gian Mario Spacca - è il risultato di una riflessione e di una analisi approfondita del bilancio e delle strategie messe in campo per affrontare il prossimo anno. Un anno che dovrebbe cambiare il segno dell’economia in positivo anche se purtroppo l’andamento dell’economia economia reale è asincrono rispetto a quello del disagio sociale. Le parole d’ordine sono resistenza e coesione sociale. Abbiamo lavorato su tre aree: protezione del lavoro, dei lavoratori e loro famiglie. Negli ultimi quattro anni la Regione ha fatto uno sforzo poderoso per garantire la coesione della vita di comunità e ha messo in campo un milione di euro di risorse per la manovra anticrisi. Misure che vengono confermate accanto ad una grande attenzione al sociale, alle disabilità, alla non autosufficienza e alla mobilità (Trasporto pubblico locale). La Regione compenserà i drammatici tagli delle risorse da parte del governo nazionale per poter garantire tutti i servizi essenziali ai suoi cittadini. Per farlo – ha concluso Spacca - , visto che il bilancio non prevede aumento delle tasse ma anzi, mantiene invariata l’esenzione dall’Irpef per oltre il 50% della popolazione, utilizzeremo le risorse derivanti dalla spending review in atto (30 milioni) e dalla lotta all’evasione (50 milioni) e cercheremo di catturare opportunità in Europa attraverso i Fondi strutturali, le risorse libere, la strategia della Macroregione adriatico ionica”. “L’accordo con la giunta – ha sottolineato il segretario di Cisl Marche Stefano Mastrovincenzo - è una scelta di priorità, la scelta della concretezza, del raggiungimento di risultati possibili alle condizioni date dal contesto. Continuerà il nostro pressing sulle politiche di sviluppo, a partire dalla programmazione sui fondi europei, sulle politiche sociosanitarie e sul riordino istituzionale e delle aziende dei servizi pubblici”. “Con questa Intesa – ha aggiunto il segretario Cgil Marche Roberto Ghiselli - abbiamo convenuto su una lettura condivisa della crisi dando priorità alle situazioni di sofferenza: le risorse sono state quindi orientate verso il lavoro e il sociale a garanzia dei diritti fondamentali delle famiglie”. “E’ stata una trattativa complessa a causa delle restrizioni di bilancio – afferma Riccardo Morbidelli (Uil Marche) – e delle tante esigenze, ma siamo convinti che sia stato giusto confrontarci per finalizzare al meglio i dieci milioni previsti da questo accordo. La griglia per accedere ai benefici sarà quella del nuovo indicatore Isee, che dovrebbe garantire maggiore equità e sostegno a chi ha realmente bisogno”. Di seguito il testo dell’Intesa: Verbale Di Intesa Sulle Politiche Di Bilancio 2014 A Sostegno Del Lavoro E Della Coesione Sociale Premesso che Cgil, Cisl, Uil hanno elaborato nelle scorse settimane un documento sulle politiche regionali in tema di lavoro e sviluppo, sociale, sanità, riordino istituzionale e lo hanno presentato alla Giunta regionale, promuovendo contestualmente alcune iniziative di sostegno delle loro proposte; che il presente verbale si riferisce esclusivamente al confronto sul bilancio preventivo 2014, a partire dalla proposta che la Giunta regionale ha predisposto e presentato, con l’impegno reciproco di proseguire il confronto sulle altre problematiche sollevate dal sindacato; considerati i tagli nazionali che nel triennio 2012-2014 superano 1,3 miliardi di Euro, di cui circa 500 milioni di Euro riguardanti la sanità; tenuto conto degli accordi anti-crisi realizzati a livello regionale nel periodo 2009-2013; dopo un approfondito e serrato confronto sulla proposta di bilancio preventivo 2014/2016 predisposta dalla Giunta regionale, nell’ottica condivisa strategicamente con Cgil-cisl-uil, di orientare le scelte di bilancio 2014/2016 al sostegno e alla promozione del lavoro e della coesione sociale, ci si impegna a: - confermare l’invarianza della pressione fiscale sulle persone fisiche; - confermare l’impegno per le politiche anti-crisi nella misura di 10 milioni di euro, attraverso la previsione di uno specifico fondo nel bilancio 2014 di 5,2 milioni di Euro (per interventi per favorire la ricollocazione dei lavoratori disoccupati, per sostenere gli studi dei figli di lavoratori in difficoltà, per il sostegno ai lavoratori precari, per sostenere le spese sanitarie per lavoratori in cassa integrazione, solidarietà, o disoccupati, il rifinanziamento dei contratti di solidarietà e il contributo all’Ebam per le sospensioni), da implementare con 2,0 milioni di Euro del Fondo Sociale Europeo, e con risorse di ulteriori 2,0 milioni di Euro per il sostegno all’affitto per famiglie in particolare difficoltà socio-economica; - dare, nell’ambito delle azioni di rilancio delle politiche del lavoro, particolare rilevanza all’attivazione del progetto “Garanzia per i giovani” che dovrebbe attivare circa 20 milioni di euro e la cui attuazione sarà oggetto di specifico confronto tra le parti. - assicurare l’invarianza delle risorse a disposizione per gli interventi per le politiche sociali a tutela delle fragilità e della coesione di comunità; - assicurare, al fine di procedere agli adempimenti necessari per garantire la compartecipazione sanitaria alle rette per accedere alle residenze protette per anziani: -per l’anno 2013 la disponibilità di Euro 3.000.000; -per l’anno 2014 la disponibilità di Euro 4.500.000; Le somme saranno assegnate previa verifica dei livelli di assistenza garantiti e della misura delle rette, con il vincolo di arrivare all’alleggerimento delle quote a carico degli utenti, secondo quanto previsto dalle Dd.gg.rr 1493/08 e 1230/10, che recepivano gli specifici accordi sindacali; - assicurare nel bilancio 2014 l’invarianza delle risorse a disposizione del settore del trasporto pubblico locale; la Regione è impegnata, in sede di rinnovo dei contratti di servizio, a trovare con le organizzazioni sindacali misure idonee a garantire la tutela e la salvaguardia occupazionale; - valutare l’impatto sull’utente della nuova ripartizione degli oneri all’interno delle rette per le prestazioni socio-sanitarie diurne e residenziali tra quota sanitaria e quota sociale e ad intervenire per coprire i maggiori oneri con fondi aggiuntivi laddove si verificassero variazioni a carico dell’utente, a favore delle famiglie con reddito basso e medio, sulla base dell’indicatore Isee. La Giunta e le Organizzazioni sindacali infine convengono di estendere a tutte le prestazioni l’applicazione dell’indicatore Isee per definire le condizioni di compartecipazione alla spesa da parte degli utenti, per garantire una maggiore equità nella distribuzione del carico tariffario fra gli utenti e per estendere le tutele a più soggetti. Un apposito confronto riguarderà i criteri di applicazione dello strumento stesso.