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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Dicembre 2013
Politica
UE: IL PRESIDENTE BARROSO SI CONGRATULA CON IL CANCELLIERE TEDESCO ANGELA MERKEL PER LA SUA RIELEZIONE  
 
Bruxelles, 18 dicembre, 2013 - Ieri, il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha inviato un messaggio di congratulazioni al Dr. Angela Merkel, che è stato ri-eletto dal Bundestag come Cancelliere federale di Germania. "Caro Cancelliere, A nome mio personale ea nome di tutta la Commissione europea, sono molto lieto di offrire le mie più vive congratulazioni per la sua rielezione come il Cancelliere tedesco federale. La tua rielezione costituisce sia un avallo dei vostri sforzi passati e un segnale di fiducia per i prossimi anni. La Germania e l´Unione europea devono affrontare congiuntamente la sfida di perseguire corso di consolidamento e di riforma che abbiamo intrapreso. Negli ultimi anni l´Unione europea ei suoi Stati membri hanno compiuto notevoli sforzi per contrastare la crisi. I frutti di questi sforzi sono già chiaramente visibili e confermano che siamo sulla strada giusta. Ora abbiamo la grande opportunità di mettere veramente questa crisi alle spalle generando una crescita sostenibile e allo stesso tempo dando l´Unione europea e la zona euro, in particolare, un arsenale credibile ed efficace contro i rischi futuri. Non da ultimo, con un occhio alle prossime elezioni del Parlamento europeo Maggio 2014 ci sarà, in questo modo, l´invio di un segnale chiaro sul lato di responsabilità e solidarietà e contro il populismo e l´irrazionalità. La Commissione europea ritiene che il governo federale tedesco al suo fianco in tutti questi sforzi ed è impaziente di cooperazione costruttiva e proficua con voi e il vostro armadio. José Manuel Barroso "  
   
   
UNA RISPOSTA GLOBALE DELL´UE ALLA CRISI FINANZIARIA: PROGRESSI SOSTANZIALI VERSO UN QUADRO FINANZIARIO FORTE PER L´EUROPA E L´UNIONE BANCARIA PER LA ZONA EURO  
 
Bruxelles, 18 dicembre, 2013 - Questa nota sarà regolarmente aggiornato per riflettere gli ultimi sviluppi. Questo memo è inteso come strumento di informazione: non è un testo giuridico. Introduzione - La crisi finanziaria ha evidenziato la necessità di una migliore regolamentazione e la vigilanza del settore finanziario. E ´la ragione per cui la Commissione europea ha proposto dal 2010 quasi 30 serie di norme per garantire che tutti gli attori finanziari, prodotti e mercati siano adeguatamente regolamentati e sorvegliati in modo efficiente. Queste regole sono il quadro di base per tutti i 28 Stati membri dell´Ue e alla base di un mercato unico ben funzionante per i servizi finanziari. La conseguente crisi dell´eurozona ha aggiunto una dimensione extra, evidenziando la necessità di una unione economica e monetaria meglio governati e più profonda per una moneta unica per lavorare nel lungo periodo. Nel 2011, la crisi ha preso una nuova svolta con la crisi del debito della zona euro: lo ha sottolineato il circolo vizioso potenzialmente tra banche e sovrani. Per quel cerchio essere rotto, una più robusta settore finanziario non è sufficiente. In particolare per i paesi che condividono una moneta, è necessario un approccio più profondo più integrato - fondamentalmente garantire la consegna centralizzata delle regole per tutti i 28 Stati membri. Questo è il motivo per cui i capi di Stato e di governo dell´Ue impegnati a un sindacato bancario nel giugno 2012 . La visione è stato ulteriormente sviluppato nel progetto della Commissione europea per l´unione economica e monetaria nel mese di novembre 2012 ( Memo/12/909 ). Capi di Stato e di governo hanno convenuto il lavoro legislativo alla base del sindacato bancario dovrebbe essere completata entro la fine di questa legislatura, che richiede quindi tappe importanti che devono essere soddisfatte prima della fine del 2013. Grazie al duro lavoro e uno spirito di compromesso dimostrata sia dagli Stati membri e dal Parlamento europeo, l´Europa è sulla buona strada per vivere ai suoi impegni. Questo memo definisce ciò che è stato fatto finora per creare un quadro finanziario solido per tutti i 28 Stati membri e in cui ci troviamo a costruire l´unione bancaria. L´unione bancaria è specifico per i paesi che condividono l´euro, anche se è aperto anche a tutti i non-euro gli Stati membri dell´Ue che vogliono aderire. 1. Un Quadro Finanziario Robusto Per Il Mercato Unico Quando la crisi finanziaria diffusa in Europa nel 2008, abbiamo avuto 27 diversi sistemi di regolamentazione per le banche a posto, in gran parte sulla base di norme nazionali e le misure nazionali di soccorso, anche se alcune limitate norme minime europee ei meccanismi di coordinamento già esistevano. Il quadro pre-crisi era incapace di rispondere alla crisi finanziaria, in particolare la sua natura sistemica. Ci sono stati per esempio non strumenti in atto per affrontare il crollo delle grandi banche transfrontaliere. Dal 2008 la Commissione europea ha presentato in tutto 30 proposte 1 per creare pezzo per pezzo una solida e più efficace del settore finanziario. Banche meglio regolamentati e controllati sarà più forte, più resistente, ed operare a beneficio dell´economia reale in generale . Tale quadro garantirà inoltre che i contribuenti non debbano pagare il conto per gli errori delle banche. E sarà sostenere la stabilità finanziaria in Europa, che è una pre-condizione per una ripresa sostenibile. Infatti, le banche devono riprendere la loro normale funzione: a cominciare prestito di nuovo all´economia reale, alle famiglie e alle Pmi in particolare. Il quadro finanziario solido sta creando è per tutti i 28 Stati membri ed entrambi conserva e rafforza il mercato unico. Essa corrisponde anche alla realizzazione degli impegni del G20 sulla regolamentazione finanziaria dell´Ue. 1.1 Misure per garantire una migliore supervisione del sistema finanziario Solo regolamento non è sufficiente. Senza una buona supervisione, regolazione può essere inutile. Ecco perché abbiamo rinnovato la supervisione del settore finanziario a livello di Ue, migliorando sia il coordinamento tra le autorità di vigilanza nazionali e rafforzare a livello Ue di vigilanza per affrontare i rischi e problemi con effetti transfrontalieri. Entrambi i livelli di vigilanza sono complementari e indispensabili per il bene della stabilità finanziaria in Europa. Tre autorità di vigilanza europee (Esa) sono stati istituiti il 1 ° gennaio 2011 per introdurre una architettura di vigilanza ( Memo/10/434 ): l´Autorità bancaria europea (Eba), che si occupa di vigilanza bancaria, compreso il controllo della ricapitalizzazione delle banche europeo dei valori mobiliari e dei mercati (Esma), che si occupa della supervisione dei mercati dei capitali e svolge la supervisione diretta per quanto riguarda le agenzie di rating ei repertori di dati commerciali e l´Autorità europea delle assicurazioni e pensioni aziendali o professionali (Eiopa), che si occupa di vigilanza sulle assicurazioni. Le 28 autorità di vigilanza nazionali sono rappresentati in tutte e tre le autorità di vigilanza. Il loro ruolo è quello di contribuire allo sviluppo di un codice unico per la regolamentazione finanziaria in Europa, risolvere i problemi transfrontalieri, prevenire l´accumulo di rischi, e contribuire a ripristinare la fiducia. Un comitato europeo per il rischio sistemico (Esrb) è stato istituito per monitorare e valutare i potenziali rischi per la stabilità finanziaria derivanti da sviluppi macroeconomici e da sviluppi interni al sistema finanziario nel suo insieme ("vigilanza macroprudenziale"). A tal fine, il Cers fornisce un segnale precoce di rischi sistemici che potrebbero accentuarsi e, se necessario, formulare raccomandazioni di azione per affrontare tali rischi. 1.2 Un codice unico per tutte le banche in Europa (8300 banche) Il Consiglio europeo del giugno 2009 ha raccomandato all´unanimità che istituisce un corpus unico di norme applicabile a tutti gli istituti finanziari nel mercato unico. Il regolamento è un corpus di testi legislativi che riguardano tutti gli attori e prodotti finanziari: le banche devono rispettare un unico insieme di regole in tutto il mercato unico. Questo è fondamentale per assicurare che non ci sono scappatoie e buona regolazione in tutto il mondo al fine di garantire parità di condizioni per le banche e un vero mercato unico dei servizi finanziari. 1.2.1 La spina dorsale del corpus unico di norme: requisiti prudenziali più forti Il pacchetto sui requisiti patrimoniali delle banche, il cosiddetto "Crd Iv" (cfr. Memo/13/690 ), che traspone attraverso un regolamento e una direttiva ai nuovi standard globali sul capitale delle banche (comunemente noto come l´accordo di Basilea Iii) nel quadro giuridico dell´Ue, è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea il 27 giugno, 2013 . E ´entrato in vigore il 16 luglio. Le nuove regole che si applicano dal 1o gennaio 2014 affrontano alcune delle vulnerabilità mostrate da istituti bancari durante la crisi, vale a dire il livello insufficiente di capitale, sia in quantità che in qualità, con la conseguente necessità di un sostegno senza precedenti da parte delle autorità nazionali. La tempestiva attuazione dell´accordo di Basilea Iii presenta tra gli impegni assunti dall´Ue in seno al G20. Il nuovo quadro stabilisce requisiti prudenziali più forti per le banche, imponendo loro di mantenere riserve di capitale sufficienti e di liquidità. Questo nuovo quadro renderà le banche dell´Ue più solido e rafforzerà la loro capacità di gestire adeguatamente i rischi legati alle loro attività, e assorbire eventuali perdite che possono incorrere nel fare affari. Inoltre, queste nuove norme rafforzeranno i requisiti in materia di assetti di governo societario e dei processi delle banche. Per esempio, una serie di requisiti vengono introdotti in relazione alla diversità in gestione, in particolare per quanto riguarda l´equilibrio di genere. Inoltre, al fine di affrontare rischi eccessivi, il quadro impone regole severe sui bonus. 1.2.2 Accordo sulla rifusione della direttiva sui sistemi di garanzia dei depositi Un secondo filone di una più robusta settore finanziario è garantire i depositi bancari in tutti gli Stati membri sono garantiti fino a € 100 000 per depositante e per banca, se una banca fallisce. Dal punto di vista della stabilità finanziaria, la garanzia dei depositanti impedisce di fare prelievi brutali dalle loro banche, evitando così gravi conseguenze economiche. Nel luglio 2010, la Commissione ha proposto di rafforzare le norme esistenti in questo settore ( Ip/10/918 ). Mentre la garanzia 100 € 000 rimane del caso, la riforma garantirà pay-out veloci (attualmente 20 giorni lavorativi, per essere ridotto a 7 giorni lavorativi). La proposta prevede anche il finanziamento rafforzato, in particolare attraverso un significativo livello di finanziamento ex-ante. I numeri esatti sono ancora oggetto di discussione nei negoziati, ma la Commissione spera di vedere un minimo di 1% dei depositi coperti da incassare dalle banche nel corso di un periodo di 10 anni. In caso di insufficienza di fondi ex ante, il Dgs raccoglierà i contributi ex post immediato del settore bancario, e, come ultima risorsa, si avrà accesso a meccanismi di finanziamento alternativi, come i prestiti da terzi pubblici o privati. Ci sarà anche un meccanismo volontario di prestito reciproca tra il Dgs di diversi paesi europei. La nuova direttiva migliora anche informazioni depositante. Ad esempio, quando depositare denaro presso una banca, depositanti controfirmare un foglio di informazione standardizzata contenente tutte le informazioni circa la copertura del deposito da parte del responsabile Dgs. Le banche dovranno anche informare i loro depositanti in merito alla protezione dei loro depositi nelle loro estratti conto periodici. Il Parlamento europeo e gli Stati membri dell´Ue sono in fase finale di negoziazione su tale importante testo che dovrebbe essere approvato formalmente all´inizio del prossimo anno. 1.2.3 L´accordo su un quadro per il recupero della banca e la risoluzione Salvataggi ripetuti delle banche hanno creato una situazione di profonda ingiustizia, aumento del debito pubblico e ha imposto un pesante fardello per i contribuenti. Per garantire che il contribuente non dovrà finire per salvare le banche ripetutamente, la Commissione europea ha proposto un quadro comune di norme e poteri (cfr. Ip/12/570 e Memo/12/416 ) nel giugno 2012 per aiutare i paesi dell´Ue intervengono per gestire le banche in difficoltà. Il Parlamento europeo e gli Stati membri hanno raggiunto un accordo su questo quadro l´11 dicembre 2013, oggetto di messa a punto tecnica e l´approvazione formale da parte di entrambe le istituzioni. ( Memo/13/1140 ) Le nuove norme, che dovrebbero entrare in vigore il 1 ° gennaio 2015, le autorità forniscono i mezzi per intervenire con decisione sia prima che i problemi verificarsi (ad esempio facendo in modo che tutte le banche abbiano recupero e piani di risoluzione a posto) e nelle prime fasi del processo se lo fanno (per esempio, il potere di nominare un amministratore provvisorio in una banca per un periodo limitato, per affrontare i problemi). Se, nonostante queste misure preventive, la situazione finanziaria di una banca si deteriora irrimediabilmente, la nuova legge garantisce attraverso un meccanismo di "bail-in" che gli azionisti ei creditori delle banche devono pagare la loro quota. Se sono necessarie risorse aggiuntive, queste saranno prese dal nazionale, fondo di risoluzione prefinanziato che ogni Stato membro dovrà stabilire e costruire così si raggiunge un livello di 1% dei depositi coperti entro 10 anni. Tutte le banche dovranno pagare per questi fondi, ma contributi sarà più alto per le banche che prendono più rischi. Come funzionerà il meccanismo di bail-in in pratica? Il meccanismo si stabilizzerà un istituto di mancanza di modo che possa continuare a fornire servizi essenziali, senza la necessità di bail-out da fondi pubblici. Ricapitalizzazione attraverso la svalutazione delle passività e / o la loro conversione in capitale consentirà l´istituzione di continuare come impresa, evitare l´interruzione del sistema finanziario che verrebbe causato da fermare o interrompere i suoi servizi critici, e dare alle autorità il tempo riorganizzare o rilassarsi parti della propria attività in modo ordinato. Questo è quello che viene chiamato bail-in. In breve: se una banca ha bisogno di ricorrere a bail-in, le autorità avranno primo bail-in tutti gli azionisti e saranno poi seguire un ordine predeterminato. Gli azionisti e gli altri creditori che investono nel capitale delle banche (come ad esempio i titolari di obbligazioni convertibili e titoli junior) porteranno in primo luogo le perdite. Non saranno mai toccati i depositi sotto i 100 € 000: sono totalmente protetti in ogni momento. Depositi di persone fisiche e delle Pmi di cui sopra Eur100.000 sarà 1) beneficiano di un trattamento preferenziale ("depositante preferenza") garantire che esse non subiscono alcuna perdita prima di altri creditori non garantiti (quindi sono al fondo della gerarchia bail-in ) e 2) gli Stati membri possono scegliere di utilizzare determinate flessibilità per escluderli completamente. Il risultato del compromesso sostiene un regime che, nella massima misura possibile, pone la responsabilità di coprire le perdite delle banche sui investitori privati ​​nelle banche e il settore bancario nel suo complesso. In alcuni casi, in particolare nel contesto di una crisi sistemica, può essere necessario discostarsi da tale principio e consentire l´ utilizzo dei fondi pubblici per finanziare risoluzione banca . C´è la necessaria flessibilità nel testo di compromesso per farlo. La flessibilità è opportunamente inquadrata e non toglie la necessità per le banche di sviluppare una capacità sufficiente per allocare le perdite ai propri azionisti e creditori. Questo si applica in tutte le circostanze . Infatti, la concessione di qualsiasi aiuto per il salvataggio in crisi sistemiche arriverà solo dopo il bail-in necessario e rimarrà disciplinata dal quadro comunitario per gli aiuti di Stato.  
   
   
COMMISSIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO APPOGGIA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE DI RIDURRE DRASTICAMENTE LA BUROCRAZIA NEGLI STATI MEMBRI  
 
 Bruxelles, 17 dicembre, 2013 - Una commissione del Parlamento europeo tasto ha sostenuto ieri le proposte della Commissione europea per farla finita con esercizi burocratici per i cittadini e le imprese in Europa ( Ip/13/355 ). Attualmente, i cittadini che si trasferiscono in un altro paese dell´Ue devono spendere tempo e denaro per dimostrare che i loro documenti pubblici provenienti da un altro Stato membro (come certificati di nascita o di matrimonio) sono autentici. Si tratta del cosiddetto ´ apostille certificato ´utilizzato dalle pubbliche autorità come prova che i documenti pubblici sono genuini. Le imprese che operano attraverso le frontiere dell´Ue nel mercato unico dell´Ue sono anche colpiti in quanto sono spesso tenuti a produrre una serie di documenti pubblici certificati al fine di dimostrare il loro status giuridico in cui operano a livello transfrontaliero. Oggi la commissione giuridica (Juri) votato da 23 a favore, 1 contrario ad approvare la proposta della Commissione di abolire il timbro Apostille e una nuova serie di requisiti amministrativi arcane Stati membri richiedono ancora per la certificazione di documenti pubblici per le persone che vivono e lavorano in altri Stati Stati membri. " I cittadini dell´Unione europea dovrebbero essere in grado di vivere, muoversi e lavorare in altri paesi dell´Ue facilmente come possono nei loro paesi d´origine. Se i cittadini possono muoversi liberamente, i loro documenti dovrebbero troppo , " ha detto la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. " requisiti burocratici come la data di timbro Apostille da un´altra epoca. Questa riforma permetterà di semplificare la vita delle persone e delle società quando esercitano i loro diritti di libera circolazione nella Ue. Voglio ringraziare la commissione Juri e il suo relatore, onorevole Rapkay, per il loro sostegno e continuerà a lavorare con il Parlamento europeo e dai ministri in seno al Consiglio per ottenere tale proposta approvata rapidamente. " Secondo la proposta della Commissione, i cittadini e le imprese non dovranno più fornire costose versioni "legalizzati" o traduzioni "certificate" di documenti ufficiali quando, per esempio, la registrazione di una casa o di un´azienda, sposarsi, o richiedere la carta di soggiorno. Dodici le categorie di documenti pubblici 1 sarebbero automaticamente esentati dalla formalità come ´apostille´ e ´legalizzazione´ - che sono attualmente richiesti per circa 1,4 milioni di documenti all´interno dell´Unione europea ogni anno. Abolire questi requisiti farà risparmiare i cittadini e le imprese dell´Ue fino a 330 milioni di euro, senza contare il tempo risparmiato e disagi evitato. Le nuove regole, tuttavia, non ha alcuna incidenza sul riconoscimento del contenuto o gli effetti dei documenti in questione. Le nuove regole solo aiuterà dimostrare l´autenticità del documento pubblico, ad esempio, se una firma è autentica e la qualità in cui il titolare carica pubblica è la firma. Questo dovrà essere reciprocamente accettata tra gli Stati membri, senza requisiti supplementari di certificazione. Prossimi passi: per diventare legge la proposta di regolamento dovranno ora essere approvata dal Parlamento europeo in una votazione plenaria completo, all´inizio del 2014, e dal Consiglio dei ministri con la "procedura legislativa ordinaria" (codecisione).  
   
   
CORTE DEI CONTI EUROPEA "L´UE DEVE RAFFORZARE IL COORDINAMENTO SULLA FINANZA CLIMA GLOBALE"  
 
Lussemburgo, 18 dicembre 2013 - I cambiamenti climatici potrebbero spingere milioni di persone nei paesi in via di sviluppo nella povertà. Insieme, l´Ue ei suoi Stati membri sono la principale fonte di finanziamenti per il clima nei paesi in via di sviluppo. In un rapporto pubblicato ieri, la Corte dei conti europea ha ritenuto che, sebbene gli aiuti legate al clima è stata gestita bene dalla Commissione europea, la cooperazione tra la Commissione e gli Stati membri è inadeguato. " Per l´Ue per massimizzare il suo impatto, la Commissione e gli Stati membri devono collaborare più strettamente ", ha detto Gijs de Vries, gli Stati Eca responsabile della relazione. " La Commissione non ha esercitato una leadership sufficiente e gli Stati membri non sono stati sufficientemente sensibili alle sue iniziative . " Nel 2009, i paesi sviluppati hanno concordato "Fast Start Finance" di 30 miliardi di dollari per il periodo 2010-2012 e di un impegno a lungo termine di 100 miliardi di dollari all´anno entro il 2020. Stati membri dell´Ue e la Commissione non hanno concordato su come soddisfare il loro impegno a lungo termine e la misura in cui l´Ue ha adempiuto la promessa finanziamento rapido non è chiaro. Non vi è alcun accordo a livello dell´Ue su come definire finanziamenti per il clima ed un monitoraggio efficace, rendicontazione e sistema di verifica non è ancora a posto. L´ue ha concordato un codice di condotta in materia di complementarità e di divisione dei compiti nella politica di sviluppo, ma gli Stati membri e la Commissione non scambiarsi informazioni sulle assegnazioni di campagna di finanziamento per il clima. , Sono stati creati in tutto il mondo decine di fondi di finanziamento per il clima. Questa proliferazione pone sfide significative di coordinamento, di proprietà e responsabilità. Gli Stati membri sono stati riluttanti ad unire o chiudere i loro fondi nazionali. La Commissione ha lanciato un´iniziativa ulteriore, la Global Climate Change Alliance. Gli Stati membri ha approvato questa iniziativa, ma successivamente si è dimostrato riluttante a sostenerlo. Questa incoerenza contribuito ad un notevole divario tra le ambizioni e le realizzazioni del Global Climate Change dell´Alleanza. La Commissione ha concentrato i suoi programmi di aiuto sulle priorità del caso, ma sono necessari ulteriori sforzi significativi per garantire che i programmi ´degli Stati membri dell´Ue e sono complementari e prevenire e combattere la corruzione.  
   
   
PRIMI INVITI A PRESENTARE PROPOSTE DI ORIZZONTE 2020  
 
Bruxelles, 18 dicembre 2013 - L´11 dicembre la Commissione europea ha presentato gli inviti a presentare progetti nell´ambito di Orizzonte 2020, lo strumento di finanziamento di ricerca e innovazione da 80 miliardi di euro dell´Unione europea. Orizzonte 2020 è destinato a durare dal 2014 al 2020 e ospiterà tutti i finanziamenti scientifici Ue sotto un unico tetto. Il nuovo programma sarà guidato dalle sfide, un approccio che si discosta da quello precedente a guida tematica che puntava a una maggiore cooperazione multidisciplinare. Con un valore di oltre 15 miliardi di euro nei primi due anni, i finanziamenti sono destinati ad aiutare a promuovere l´economia europea guidata dalla conoscenza, e ad affrontare questioni che faranno la differenza nelle vite della gente. Orizzonte 2020 è suddiviso in tre pilastri: Eccellenza scientifica, Sfide sociali e Competitività industriale. Il Commissario europeo per la ricerca, l´innovazione e la scienza Máire Geoghegan-quinn ha detto: "Adesso è ora di mettersi al lavoro. I finanziamenti di Orizzonte 2020 sono fondamentali per il futuro della ricerca e dell´innovazione in Europa, e daranno un contributo a crescita, posti di lavoro e una migliore qualità di vita. Noi abbiamo progettato Orizzonte 2020 per produrre risultati, e abbiamo tagliato l´eccessiva burocrazia per rendere più facile la partecipazione. Quindi io invito ricercatori, università, aziende incluse le Pmi, e altri a iscriversi!" Per la prima volta, la Commissione ha indicato le priorità dei finanziamenti per due anni, fornendo a ricercatori e aziende una maggiore sicurezza rispetto a prima riguardo alla direzione della politica Ue relativa alla ricerca. La maggior parte degli inviti per il bilancio 2014 sono già aperti per la presentazione delle domande, con altri che seguiranno nel corso dell´anno. Per maggiori informazioni, visitare: Orizzonte 2020 http://ec.Europa.eu/programmes/horizon2020/    
   
   
COMMISSIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO APPOGGIA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE PER PROTEGGERE L´EURO DALLA CONTRAFFAZIONE  
 
Bruxelles, 18 dicembre, 2013 - Una commissione del Parlamento europeo ha sostenuto ieri una proposta della Commissione europea per meglio proteggere l´euro dalla contraffazione attraverso l´utilizzo di misure di diritto penale ( Ip/13/88 ). La commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe) votato da 46 a favore, 2 astensioni per sostenere la proposta della Commissione ed entrare negoziati con gli Stati membri in seno al Consiglio. La proposta mira a reprimere i criminali che falsificano banconote e monete in euro - un crimine stima che il costo di almeno € 500.000.000 negli ultimi dieci anni. Le nuove misure dovrebbero includere il rafforzamento indagini transfrontaliere e introduce norme minime relative a sanzioni, compresa la reclusione, per i reati più gravi di contraffazione. Il progetto di legge consentirebbe inoltre l´analisi dei falsi sequestrati nel corso del procedimento giudiziario, al fine di individuare ulteriori euro contraffatte in circolazione. " L´euro è la nostra moneta comune. Se non si interviene per proteggerla, nessun altro sarà ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia. " Sono grato al Parlamento europeo e al suo relatore, Anthea Mcintyre, per il loro sostegno alla proposta della Commissione. Questo è un lavoro solido su cui possiamo costruire. Mi dispiace però che il Parlamento europeo non ha accettato di introdurre sanzioni minime per i reati più gravi. Questo sarebbe stato un deterrente aggiuntivo per i reati contro la nostra moneta comune ed è stato sostenuto dalla Banca centrale europea. Mario Draghi sa cosa è bene per l´euro. " "Continueremo a lavorare a stretto contatto con il Parlamento europeo e dai ministri in seno al Consiglio di costruire su votazione importante di oggi e ottenere la legge adottata in tempi brevi in modo da poter colmare le lacune regolamentari e di porre fine alla falsificazione di monete in tutta l´Unione europea ", il vicepresidente Reding aggiunto. Il Commissario per la lotta antifrode Algirdas Šemeta, ha dichiarato: "Questa proposta è importante per garantire la fiducia nel nostro bene più prezioso:.. L´euro E ´necessaria anche per proteggere le aziende oneste ei cittadini finiscano con soldi finti in tasca Dobbiamo avere una risposta forte e unitaria a proteggere la nostra moneta e reprimere i criminali che la minacciano ". La proposta di direttiva, che è una joint iniziativa del vicepresidente Reding, Vicepresidente Rehn e del commissario Šemeta, obbligherà gli Stati membri a rendere efficaci strumenti investigativi a disposizione per rilevare casi contraffazione monetaria, equivalenti a quelle usate per combattere la criminalità organizzata o di altro grave . Secondo la proposta della Commissione, una pena massima di almeno otto anni sarebbe stato introdotto per il reato di distribuzione di moneta falsa (come vale già oggi per il reato di produzione in base alle decisione quadro del Consiglio 200/383/Jha ). Ciò rafforzerà la protezione dell´euro attraverso una migliore dissuadere i criminali in tutta l´Ue e migliorare la cooperazione tra le autorità giudiziarie, per aiutare i truffatori di cattura. Voto di oggi del Parlamento europeo non si tirò indietro la proposta della Commissione di introdurre una pena minima di almeno sei mesi di reclusione per i casi gravi di produzione e distribuzione di moneta falsa. Passi successivi : voto di oggi dà mandato al Parlaiment europea di avviare negoziati con il Consiglio dei Ministri - cosiddetti negotiations trilogo - al fine di trovare un accordo politico. Questo accordo dovrà quindi essere approvato dal Parlaiment plenaria europeo e dai ministri in seno al Consiglio.  
   
   
BOLZANO, LIBERAMENTE: DAL MEETING INTERNAZIONALE UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE PER VOTARE IL PROSSIMO PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bolzano, 18 dicembre 2013 - Il Meeting Internazionale che, tra l´11 ed il 15 dicembre 2013 a Bolzano, ha avviato la nuova edizione del progetto del Dipartimento Cultura italiana della Provincia coinvolgendo 80 giovani italiani ed irlandesi sui temi della politica a livello europeo con focus sulle elezioni del Parlamento Europeo del 2014, si è concluso con l´ideazione di una campagna di comunicazione autoprodotta, volta a motivare altri giovani da andare a votare alle prossime elezioni del Parlamento Europeo. Cinque i temi che rappresentano le priorità per l´Europa per tutti i ragazzi che hanno partecipato: occupazione&disoccupazione, educazione, ambiente&energia, migrazioni ed economia." Da mercoledì a sabato le ragazze ed i ragazzi di Liberamente hanno avuto modo di approfondire le proprie conoscenze delle istituzioni europee e del loro funzionamento sia confrontando le ricerche effettuate dai singoli gruppi nella fase precedente, sia grazie all´intervento di ospiti, facilitatori e relatori quali Markus Warasin, esperto del Parlamento Europeo tra gli ideatori della campagna per le elezioni del Parlamento 2014. Altro ospite d´onore è stato il presidente della società meteorologica italiana Luca Mercalli, che in una affollata conferenza presso il Centro Trevi, cui hanno assistito anche i ragazzi, ha affrontato il tema dell´Unione Europea e i cambiamenti climatici. Oltre alla normale attività formativa d´aula però i partecipanti hanno potuto contare su workshop realizzati in collaborazione con enti e associazioni del territorio, che volentieri hanno partecipato al progetto. Grande interesse ha suscitato l´attività realizzata in collaborazione don l´Eurac, un gioco di ruolo nel quale i partecipanti, divisi a gruppi, hanno dovuto immedesimarsi in governanti di singoli stati con caratteristiche diverse, i quali dovevano stabilire una linea comune per federarsi e fronteggiare quindi le problematiche che andavano via via presentandosi ai singoli stati o all´intera federazione. La fondazione Langer ha proposto invece un laboratorio sul raffronto delle identità - personali e nazionali -, basato su tecniche teatrali incentrate su suoni e movimenti ed abbattendo così ogni barriera dovuta alle lingue diverse. Nell´ultima giornata del Meeting, infine, le tematiche risultate di maggiore interesse per i giovani in una votazione democratica sono servite da spunto per ideare una campagna di comunicazione autoprodotta, volta a motivare altri giovani da andare a votare alle prossime elezioni del Parlamento Europeo. Condotti dal ricercatore della Libera università di Bolzano Gianluca Camillini, i ragazzi divisi in gruppi hanno dovuto sintetizzare al massimo le proprie idee e creare delle grafiche impattanti, che sono state poi stampate su locandine dai ragazzi stessi, col sistema del telaio serigrafico. Il workshop è stato trasmesso dal vivo dagli schermi dell´Atelier Europa in piazza del Grano, a beneficio dei molti passanti presenti domenica scorsa in piazza. I gruppi di giovani, quello di Bolzano, quello di Tortona e quelli irlandesi, devono ora attivarsi per disseminare quanto imparato fra i propri coetanei ed arrivare preparati alle elezioni.  
   
   
EUROPA, MARONI: UNA RIVOLUZIONE STA PER ARRIVARE  
 
Milano, 18 dicembre 2013 - "Noi contestiamo questa Europa perché non funziona, non risolve i problemi e anzi li aggiunge. Bisogna trovare una via d´uscita e mettere in discussione tutto. Molto laicamente", così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni , dai microfoni di Radio 1 è tornato sul tema della moneta unica europea. In alternativa all´euro "le idee ci sono", ha spiegato il governatore lombardo intervenendo in diretta alla trasmissione "Prima di tutto" e parlando delle "30 e più realtà in di moneta complementare in Europa e le iniziative portate avanti dalle imprese". Citando l´esempio di regioni europee come la Catalogna, che promuoverà un referendum per l´indipendenza dalla Spagna, Maroni ha parlato di "una rivoluzione che sta per arrivare e che mette in discussione le fondamenta dell´Europa. Chi è contro l´euro è contro questo modello di Europa e non contro l´Europa. È una prospettiva interessante", ha specificato il Presidente della Lombardia, la Regione che quest´anno guida l´associazione dei Quattro Motori per l´Europa che comprende, oltre alla Lombardia, Baden-württemberg Rhône-alpes e la Catalogna.  
   
   
CAMBIAMENTI E CONTINUITÀ NELLA SOCIETÀ VALDOSTANA  
 
 Aosta, 18 dicembre 2013 - La crisi ha cambiato la società valdostana? E come? A queste domande ha cercato di rispondere il Rapporto sulla situazione sociale in Valle d’Aosta. Cambiamenti e continuità nella società valdostana, presentato nel salone di Palazzo regionale giovedì 12 dicembre. Lo studio, articolato in nove capitoli, per un totale di 143 pagine, sulla falsariga dei rapporti annuali del Censis ha cercato di mettere in fila gli indicatori economici e sociali valdostani, relativi al periodo 2008 -2012, per offrirli a un successivo momento di interpretazione e confronto strategico. Pubblicato dalla Fondazione Courmayeur Mont Blanc, curato dal Segretario generale, Luigi Malfa e dal Capo dell’Osservatorio economico e sociale della Presidenza della Regione, Dario Ceccarelli, con i contributi dei Coordinatori dei diversi Dipartimenti dell’Amministrazione regionale, il rapporto è stato arricchito dal contributo scientifico del Professor Giuseppe De Rita, Presidente della Fondazione Censis e della Fondazione Courmayeur Mont Blanc. Augusto Rollandin, Presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta - Sulla falsariga dei rapporti che il Censis pubblica da quasi 50 anni, abbiamo ritenuto opportuno fare uno sforzo per mettere insieme i dati più rappresentativi della nostra regione, partendo dall’interno, per far capire dove si va, come ci si va e quali sono i cambiamenti. Questo è il modo migliore per rendere trasparente la macchina amministrativa regionale, per dare la possibilità di fare valutazioni oggettive. Il rapporto è stato realizzato con la partecipazione di tutto l’apparato che, con questo lavoro, ha restituito uno strumento che andrà certamente aggiornato, dandogli continuità, per riuscire a capire e a decidere. Quindi anche uno strumento per la politica, affinché questa possa prendere le sue decisioni sulla base di dati e non a caso. Il rapporto descrive un´economia valdostana, frenata sul piano interno, dove i consumi privati si sono contratti soprattutto in ragione della marcata riduzione del reddito disponibile, con un mercato del lavoro in affanno. Dario Ceccarelli, Capo dell’Osservatorio economico e sociale della Regione - Il rapporto è una fotografia che focalizza l’attenzione sul fatto che anche la nostra Regione ha subìto l’impatto della crisi internazionale e delle altre difficoltà che si sono sommate in questo periodo. Ma l’obiettivo di questo studio non era tanto mettere in luce questo aspetto, perché di analisi di questo tipo se ne sono fatte diverse, anche da noi. Volevamo invece capire, attraverso questo studio, se l’attuale congiuntura avesse prodotto degli effetti di modificazione strutturale della nostra società, modificazioni che cambiano alla radice il nostro modo di agire, di essere, le nostre disponibilità. Da questo punto di vista si cominciano a intravedere linee interessanti, anche se i dati non sono così robusti trovandoci ancora in una fase molto confusa, dinamica, che cambia ogni giorno e considerando la cautela che ci vuole con i nostri dati, visto che si tratta di numeri piccoli e basta poco perché si verifichino degli spostamenti in termini relativi molto importanti. Tutto ciò premesso, possiamo dire che emergono alcune linee di cambiamento di fondo importanti che testimoniano quanto l’impatto di fenomeni tanto rilevanti non siano affatto secondari. Uno sforzo di rendicontazione che, secondo il Professor Giuseppe De Rita, ha il merito di aiutare la società valdostana ad avere consapevolezza e coscienza di sé. Giuseppe De Rita, Presidente della Fondazione Courmayeur Mont Blanc e della Fondazione Censis - Una società ha bisogno di essere cosciente di quello che è perché altrimenti non ha propulsione in avanti, si siede e i fenomeni gli scorrono sopra e incidono su quella società in maniera pesante. Tante volte lo sviluppo ha creato una diversità antropologica, ora la crisi sta creando una diversità antropologica nel paese. Proprio perché non c’è questa volontà di capire, di guardarsi allo specchio, si vive il presente senza il passato, senza il futuro e quindi si decade. È possibile che una società faccia livelli di autocoscienza per fare autopropulsione in avanti successivamente. Questo è il punto cruciale di una società, anche come quella valdostana di oggi, dove in pratica la sospensione fra il ritorno indietro e l’andare in avanti è condizionata dal fatto che non si sa cosa siamo e cosa vogliamo.  
   
   
"COSÌ CONTRASTIAMO LA GRAVE CRISI": PROGRAMMA DI LEGISLATURA, IL PRESIDENTE EMILIA ROMAGNA ERRANI IN ASSEMBLEA  
 
Bologna, 18 dicembre 2013 - Un 2013 complesso e un 2014 che si prospetta difficile. Ma un’Emilia-romagna che pur non essendo fuori “dalla crisi più grave della nostra storia per occupazione e lavoro”, tuttavia “ha i conti a posto” e registra “significativi risultati nell’utilizzo delle risorse a disposizione” e nel “contrasto alle difficoltà dettate dall’economia”. Ecco come la Regione Emilia-romagna “ha agito per contrastare la crisi e io continuerò a lavorare senza fare un passo indietro”. Così, il presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha questa mattina tracciato un bilancio dell’anno appena trascorso davanti all’Assemblea legislativa, chiamata a discutere una relazione sullo stato di attuazione del programma di legislatura. Ha dato rilievo alla difficile congiuntura, il presidente Errani, partendo dal dato dei “9 punti di Pil persi dal 2008” e al 8,9 per cento di disoccupazione in Emilia Romagna, “un dato elevatissimo per la nostra regione, pur a fronte di un 12,2 per cento di media nazionale”. Dunque “calo della produzione, difficoltà per una parte significativa delle imprese, crisi del credito, aumento delle diseguaglianze e fenomeni di precarizzazione sociale, non solo lavorativa”. Dati “preoccupanti” cui nella propria relazione il presidente ha sommato la crisi delle istituzioni, a indicare “la necessità di riforme profonde a partire dall’Unione europea”. In questo quadro l’Emilia Romagna “ha cercato di lavorare per attraversare la crisi mettendo allo stesso tempo in campo strategie di una crescita intelligente fondata su economia verde e qualità sociale”. “Il lavoro che abbiamo fatto – ha affermato Errani - è di assoluta qualità. Abbiamo gestito, insieme alle forse sociali e datoriali, migliaia di crisi. Strumento fondamentale insieme al sostegno al credito sono stati gli ammortizzatori in deroga: questa Regione ha usato per la mobilità solo il 3% dei fondi, meno di chiunque in Italia”. L’altra leva “è stata quella del sostegno al credito: sono convinto che le scelte da noi fatte con i consorzi fidi e di garanzia abbia consentito a centinaia di imprese di non chiudere. Ma alcune norme europee e nazionali vanno riviste, come anche nel campo degli ammortizzatori in deroga". Altri risultati, ha aggiunto Errani, sono stati registrati nel campo dell’export (+2% nel manifatturiero negli ultimi 3 anni, pur non recuperando il Pil) e dell’agricoltura, con una produzione lorda vendibile significativamente cresciuta tra il 2007 e il 2012. Un passo importante della propria relazione il presidente della Regione lo ha dedicato alla chiusura della programmazione dei Fondi strutturali europei 2007/2013: “Questa Regione, come sempre, non lascerà nemmeno un euro nell’utilizzo di questi fondi, e siamo più che soddisfatti di questo risultato. Ora – ha aggiunto - si decida dove investire e come sulla base di chi ha saputo dimostrare di essere efficiente e di qualità per una nuova programmazione, anche integrata con i fondi regionali, perché si tratta delle risorse più importanti di cui disporrà questo Paese dal 2014 al 2020, bisogna che non perdiamo questa opportunità”. In questo senso, ha specificato Errani, “le Regioni hanno già fatto un primo accordo col ministro Trigilia”. Infine, il presidente della Regione si è soffermato sulle politiche socio-sanitarie (“la nostra sanità ha i conti in regola, continueremo a investire su un nuovo welfare”) e sulla ricostruzione post terremoto. In relazione a quest’ultimo aspetto, il presidente e commissario per ricostruzione ha sottolineato come il processo di rinascita nell’area “non è certo compiuto ma è in corso”, e dopo aver ricordato “il raggiunto obiettivo non semplice dell’utilizzo al 100% dei fondi europei per l’emergenza, per cui c’era uno scetticismo di molti”, ha annunciato che “entro il 23 dicembre saranno varate una serie di linee guida per rendere omogenei i percorsi per i professionisti”. Quindi il nuovo piano rifiuti (che sarà presentato entro gennaio) e gli investimenti per la sicurezza del territorio, 1 miliardo negli ultimi 6 anni (“vogliamo diventare la prima Regione ad avere un piano di gestione dei rischi”). “Questa Regione è ciò che fa e io – ha concluso Vasco Errani rivendicando con orgoglio il proprio ruolo e operato – continuerò a lavorare discutendo, confrontandomi, affrontando eventuali polemiche senza mai fare un passo indietro rispetto alle mie responsabilità”.  
   
   
FONDI EUROPEI 2014/2020. A URBINO LA TERZA TAPPA DI CONFRONTO FRA REGIONE MARCHE E TERRITORIO.  
 
 Ancona, 18 dicembre 2013 - Arriva a Urbino la carovana di ascolto che la Regione Marche ha avviato, da qualche mese, sul proprio territorio, per realizzare un disegno partecipato delle politiche di sviluppo e coesione 2014/2020. L’appuntamento, fissato per giovedì 19 dicembre presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Urbino, è la terza tappa del percorso che porterà alla nuova stagione di programmazione dei fondi europei e che intende fare delle Marche “una regione intelligente, sostenibile e inclusiva”. A partire dalle ore 9.30 la Regione Marche aprirà uno spazio di confronto con gli stakeholder territoriali in vista della programmazione del Fondo europeo di sviluppo regionale per il periodo 2014/2020. “Il confronto attivo con il partenariato è elemento importante per programmare i fondi che l’Europa mette a disposizione per i prossimi sette anni. Abbiamo ancora tre mesi per lavorare alla definizione del Por e la nostra presenza, attraverso questi incontri, che proseguiranno su tutto il territorio regionale, è garanzia di condivisione. Partecipare significa recare un contributo reale a una discussione strategica per il futuro della nostra Regione”., sottolinea l’assessore alle Politiche comunitarie, Paola Giorgi. Il programma: dopo i saluti istituzionali del rettore dell’Università di Urbino, Stefano Privato e del presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, la giornata, coordinata dall’assessore regionale alle Politiche comunitarie, Paola Giorgi, sarà aperta dalla relazione dell’Autorità di Gestione Fesr della Regione Marche, Mauro Terzoni; a seguire Alessandro Peru, esperto di politiche ambientali del ministero dell’Ambiente, che focalizzerà l’attenzione sul tema della “cooperazione tra il tessuto produttivo e le istituzioni locali, comunitarie e internazionali attraverso gli spin off universitari”. La prima parte della giornata si concluderà con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte rappresentanti delle organizzazioni regionali dei sindacati, degli artigiani, dell’industria, del commercio e del turismo. A partire dalle ore 11.30 i lavori si articoleranno in quattro workshop paralleli, dedicati, rispettivamente, alle seguenti tematiche portanti per lo sviluppo regionale: “Piccole e medie imprese: innovazione e internazionalizzazione”; “Agenda digitale”; “Energia e mobilità sostenibile, rischi ambientali”; “Attrattività turistica e valorizzazione delle risorse culturali nelle aree interne”. La discussione di ciascun workshop sarà facilitata dalla presenza di esperti, dell’Università di Urbino e della Regione Marche, e sarà aperta dalla presentazione di una scheda sintetica delle priorità e degli obiettivi tematici della nuova programmazione, su cui i partecipanti potranno indicare le proprie proposte di azioni e di intervento. La sessione pomeridiana sarà invece dedicata al confronto aperto e alla condivisione, in seduta plenaria, dei risultati e delle questioni emerse nelle sessioni parallele. Le conclusioni della giornata saranno affidate all’assessore alle Politiche comunitarie della Regione Marche, Paola Giorgi. Il programma dettagliato dell’incontro è consultabile sul portale www.Europa.marche.it  dove sarà possibile effettuare la registrazione per la partecipazione all’evento.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, VIA LIBERA AL BILANCIO. CALDORO: CONTINUIAMO OPERAZIONE RISANAMENTO E RILANCIO. GIANCANE: NESSUN AUMENTO DI IMPOSTE ANCHE NEL 2014  
 
Napoli, 18 dicembre 2013 - La Giunta regionale ha approvato il bilancio previsionale per l’anno 2014 e pluriennale 2014-2016. La Giunta nella predisposizione del bilancio ha lavorato per garantire le coperture alle spese necessarie da sostenere nel corso del prossimo esercizio, il tutto senza ricorrere all´aumento delle imposte. "La Regione ha deciso di non aumentare le imposte anche nel 2014, come aveva già fatto nel 2013 pur essendo autorizzata con legge dello Stato. Ha ritenuto perciò di non ricorrere all’aumento dell’addizionale Irpef dallo 0.5%, all’1.1%, al fine di non aggravare la situazione economica dei contribuenti campani", ha detto l´assessore al Bilancio Gaetano Giancane. Il bilancio anche quest´anno fa fronte al pagamento dei debiti strutturali contratti in passato. Ci si riferisce soprattutto a circa 340 milioni di euro relativi a rate su mutui stipulati in passato che, peraltro, impediscono di ricorrere ad indebitamento da oltre ormai quattro anni per far fronte a spese di investimento della regione. Inoltre, si è dovuto tenere conto di 183 milioni di euro per assicurare il pagamento di rate di mutui degli enti locali stipulati negli anni anteriori al 2010, ma che continuano a gravare sulla regione. Infine, un ulteriore sensibile costo pluriennale per la regione è costituito dalla copertura di disavanzi sanitari pregressi, strutturati in un indebitamento ricorrente peroltre 200 milioni di euro annui pagati con risorse provenienti dal gettito delle addizionali irap ed irpef. Disavanzi sanitari che questa amministrazione è riuscita ormai ad azzerare, ma con l’onere tuttavia di sostenere il debito strutturale costituito dall’accumulo dei disavanzi pregressi. Già i debiti ereditati da questa giunta come sopra specificati per 340, 183 e poco più di 200 milioni ricorrenti annualmente, costituiscono una serie difficoltà per lacostruzione del bilancio. Infatti, una sensibile parte delle entrate libere è utilizzata per assicurare il pagamento annuale degli anzidetti debiti. Il bilancio di previsione complessivamente è di 24,7 miliardi di euro da cui bisogna sottrarre l’importo di circa 11,5 miliardi di euro per partite di giro ed eventuali anticipazioni di tesoreria, attestandosi in effetti a poco più di 13 miliardi di euro. Se si considera la quota vincolata alla sanità, stimata in quasi 10 miliardi, in attesa dell’assegnazione definitiva, restano circa 3 miliardi di euro di euro, da destinare alle attività istituzionali della regione, comprensive anche del pagamento dell’indebitamento. "Diminuiscono le risorse trasferite dallo Stato e riusciamo a non aumentare le pressione fiscale come fanno altri enti locali”, ha detto il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Continuiamo nella operazione di risanamento e rilancio avviata", ha concluso il presidente.  
   
   
PO FESR, BASILICATA: “CRESCE L’OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE SOCIALI” “LA RELAZIONE FRA I FONDI STRUTTURALI POTRÀ CONTRIBUIRE A MIGLIORARE LA STRATEGIA IMPRENDITORIALE IN LINEA CON GLI OBIETTIVI DI EUROPA 2020”  
 
Potenza, 18 dicembre 2013 - “Il nuovo ciclo di programmazione 2014-2010 pone rilievo strategico al ruolo delle aree interne, aree in cui i servizi essenziali sono meno sviluppati, ma nelle quali la funzione del terzo settore è insostituibile. E´ evidente che in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno il volontariato e l´impresa sociale hanno agito in questi decenni con interventi primari e spesso innovativi”. Lo ha dichiarato l’Autorità di gestione Po Fesr Basilicata 2007-2013 Patrizia Minardi intervenendo oggi a Matera al seminario tecnico “La Programmazione 2014/2020 opportunità per le imprese sociali”. Oggi, anche sulla base delle linee programmatiche della Commissione Europea – ha continuato Minardi – assume rilievo strategico il consolidamento e il rafforzamento dell’economia sociale. Infatti fra le priorità di investimento assegnate al Fse e Fesr si aggiunge anche la possibilità di realizzare interventi volti ad aumentare le attività economiche di contenuto sociale e attività di rete e di promozione di un’azione amministrativa socialmente responsabile. La relazione fra i diversi fondi oggi è molto forte e richiamata. Anche il Fesr infatti potrà contribuire alla strategia imprenditoriale e sociale attraverso l’uso delle aziende agricole per diverse forme di agricoltura sociale. La strategia di intervento dovrà coinvolgere in primo luogo le realtà aziendali produttive per il mercato, ma anche le strutture terapeutiche riabilitative socio-assistenziali che utilizzano l´attività agricola per fini riabilitativi. E oggi - ha concluso l’Autorità di gestione - possiamo affermare che le azioni messe in campo sui territori, in termini sociali oltre che di servizi, forniti dal terzo settore, hanno contribuito al miglioramento delle politiche di coesione offrendo diverse opportunità di occupazione anche di giovani e donne. Esattamente in linea con gli obiettivi di Europa 2020. E´ questo un patrimonio di conoscenze e di relazioni che non va assolutamente disperso, ma messo in rete anche in futuro a favore dei cittadini, delle fasce deboli e della nuova imprenditorialità sociale”.  
   
   
LAVORO: ASSESSORE SARDEGNA PROROGA ATTIVITÀ SOCIALMENTE UTILI SINO AL 31 MARZO 2014  
 
Cagliari, 18 dicembre 2013 - A seguito delle comunicazioni del Ministero del Lavoro e dell´Inps, l´assessore regionale del lavoro, Mariano Contu, autorizza la prosecuzione delle attività socialmente utili sino al 31 marzo 2014. Si invitano, pertanto, gli enti utilizzatori di lavoratori socialmente utili, a predisporre le procedure per la continuazione di tali attività fino alla fine del mese di marzo, e ad impiegare i lavoratori sulla base delle risorse già stanziate, fino a quando sarà perfezionata la convenzione tra la Regione e il Ministero del Lavoro.  
   
   
STATO-REGIONE FVG: SERRACCHIANI, ILLY DARÀ CONCRETEZZA ALLA PARITETICA  
 
Trieste, 18 dicembre 2013 - ´´Riccardo Illy darà alla Commissione paritetica un importante contributo di concretezza ed equilibrio´´. Lo afferma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dando notizia della nomina, da parte del Governo, di Riccardo Illy e dei giuristi Luciano Vandelli ed Elena D´orlando alla Commissione paritetica Stato-regione Friuli Venezia Giulia. ´´Il profilo rigorosamente istituzionale e la visione autenticamente federalista - prosegue Serracchiani - fanno di Illy realmente la persona giusta al posto giusto. Abbiamo bisogno di ridare autorevolezza ad un organo cui è demandata l´attuazione del nostro Statuto di autonomia, e ne abbiamo particolare bisogno in questo momento, nel quale la situazione emergenziale potrebbe indurre i poteri centrali dello Stato a minimizzare ruolo e perimetro della specialità regionale. Illy, Vandelli e D´orlando saranno ottimi interpreti di un corretto rapporto tra lo Stato e il Friuli Venezia Giulia´´.  
   
   
CAPPELLACCI: BENE EMENDAMENTO MODIFICA ART. 10, FISCALITÀ DI VANTAGGIO PER RISOLLEVARCI DA MACERIE CRISI  
 
Cagliari, 18 dicembre 2013 - "L´emendamento presentato dal Governo per la modifica dell´art. 10 apre la strada alla riduzione dell´Irap del 70% già decisa dalla Regione Sardegna e a quella fiscalita´ di vantaggio fondamentale per consentire alle nostre imprese di rialzarsi dalle macerie della crisi". Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. "E´ altresì il giusto sbocco - ha osservato il presidente - di un percorso aperto con i movimenti per la zona franca, proseguito con la mobilitazione dei sindaci e degli stessi movimenti dinanzi a Montecitorio, che ha ottenuto il tavolo di confronto da cui e´ nata la modifica della norma in questione. Ora auspichiamo che non ci siano piu´ intoppi o esitazioni e che in sede parlamentare sia assicurato il massimo sostegno all´emendamento. L´approvazione rappresentera´ un punto di svolta epocale - osserva Cappellacci - ed una risposta giusta e concreta alle richieste di una Sardegna che non chiede misure assistenzialiste ne´ si presenta con il cappello in mano, ma domanda gli strumenti necessari per poter camminare con le proprie gambe. Una Sardegna che intende rompere con le logiche del passato e che intende autoderminare il proprio futuro". "Le misure di fiscalita´ di vantaggio - ha concluso il presidente - rappresentano una tappa importante nel percorso che deve condurre ad un grande obiettivo: quello del riconoscimento della zona franca integrale della Sardegna".  
   
   
CONFERENZA NAZIONALE SULLA GREEN ECONOMY, FRATTURA: LE REGIONI PROTAGONISTE DEL NUOVO MODELLO DI SVILUPPO  
 
Campobasso, 18 dicembre 2013 - Le Regioni come elemento chiave dello sviluppo della green economy, poiché "la conoscenza dei territori e il coinvolgimento dei territori sono presupposti fondamentali per la creazione di ambiti protetti dedicati alla salvaguardia della biodiversità e per la loro gestione ottimale". Questo, il messaggio che il presidente Paolo di Laura Frattura ha portato a Roma, intervenendo ai lavori della conferenza nazionale "La Natura dell´Italia", organizzata dal ministro dell´Ambiente, Andrea Orlando. Nell´aula magna dell´Università La Sapienza l´evento conclusivo, preceduto dalle tappe di Milano e Palermo, di un articolato dibattito sulle potenzialità della green economy per il rilancio del Paese tra le più importanti cariche dello Stato, con i contributi esterni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Tra le tante personalità di spicco, ospite d´eccellenza a Roma il Premio Nobel per la fisica, il senatore a vita Carlo Rubbia. Dopo gli interventi dei ministri Orlando, Saccomanni, Giovannini e Lorenzin, e l´approfondimento del commissario europeo per l´Ambiente, Janez Potocnik, il presidente Frattura, nella veste di rappresentante della Conferenza delle Regioni, ha posto l´accento sulla necessità di una governance quanto più condivisa e partecipata. "Vedere insieme oggi la commissione europea, il mondo politico, il mondo produttivo, il mondo accademico e gli enti locali, è per tutti noi l´atteso segnale della condivisione di progetto che crediamo assolutamente possibile e sul quale vogliamo convogliare energie e risorse", la prima analisi del presidente Frattura. "Il ritorno alla natura come ritorno al futuro. Per molti anni abbiamo considerato - ha analizzato Frattura -, il perseguimento dello sviluppo economico e della tutela dell´ambiente come obiettivi tra loro inconciliabili. Questa irragionevole convinzione appare finalmente superata. È evidente che un green new deal, una nuova economia orientata alla sostenibilità, alla tutela dell´ambiente, alla valorizzazione delle aree naturali, rappresenta una delle vie principali per ragionare di sviluppo. E soprattutto per respirare al meglio quegli annunci di speranza per una recessione forse superata. Se la ripresa è davanti a noi, l´economia verde ne sarà il motore più attivo". "Sono i numeri, risorse e occupati "verdi" - ha proseguito Frattura - , a imporci ragionamenti concreti sui temi della biodiversità, delle aree protette e della green economy con gli esperti del settore, del mondo economico e universitario. Tanti nostri cittadini, soprattutto tantissimi giovani, scelgono la natura come campo di investimento delle loro capacità". "La Conferenza delle Regioni - ha sottolineato il governatore del Molise -, vuole essere teatro di confronto per comprendere quali sinergie attivare per proporre un nuovo modello di sviluppo più sostenibile sotto il profilo ambientale, sociale, economico. Un modello che garantisca occupazione e qualità della vita, ripartendo dalla valorizzazione delle numerose eccellenze presenti in quei nostri territori che hanno saputo mantenere un corretto equilibrio tra uomo e natura e puntare sulle produzioni di qualità". Riconoscendo al ministro Orlando il merito di basare l´approfondimento in corso sui numeri, Frattura nel suo intervento ha riportato quanto finora realizzato dalle Regioni in materia ambientale. "Il ruolo delle Regioni è rilevante - ha evidenziato -, poiché le Regioni hanno istituto dal 1991 al 2010 134 parchi regionali, 365 riserve naturali regionali, 171 aree naturali protette per un totale di circa 1,6 milioni di ettari". Riprendendo i dati di Unioncamere, il governatore Frattura ha messo in risalto che "dal 2008 ad oggi, anche senza contare l´agricoltura, 328 mila aziende italiane dell´industria e dei servizi con almeno un dipendente hanno investito, o lo faranno quest´anno, in tecnologie green per ridurre l´impatto ambientale e risparmiare energia: il 22 percento di tutte le imprese nazionali. Dalle quali quest´anno arriverà il 38% di tutte le assunzioni programmate nell´industria e nei servizi. Chi investe green - ha rimarcato -, è più forte all´estero: il 42% delle imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti esporta i propri prodotti, contro il 25,4% di quelle che non lo fanno." "Solo attraverso una efficace conservazione del capitale naturale si pongono le basi per la realizzazione di un benessere duraturo. Del resto - ha concluso il presidente Frattura -, la natura dell´Italia è un unicum che da sempre produce sviluppo. Nostro dovere e nostro impegno tutelarla e valorizzarla tutti insieme".  
   
   
BANDO ZFU - "RISULTATO FONDAMENTALE PER CONTRASTO CRISI"  
 
Cagliari, 18 dicembre 2013 - "Un risultato fondamentale verso il raggiungimento degli obiettivi di contrasto alla crisi economica e soprattutto un importante segnale di ripresa per un territorio, quello del Sulcis, martoriato da una crisi senza precedenti". L´assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, sottolinea la soddisfazione per la pubblicazione sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico del bando sulla fiscalità di vantaggio per 23 comuni del Sulcis Iglesiente. "Questo risultato è stato possibile grazie alla disponibilità del Governo ma soprattutto grazie al lungo confronto e alla concertazione che la Regione ha messo in campo con il territorio. Quella di oggi è la dimostrazione della bontà del Piano Sulcis e dell’impegno profuso dalla Regione in questi anni. Un vero e proprio esempio - ha osservato Zedda - di buona pratica amministrativa che ha coinvolto l’assessorato della Programmazione, quello dell’Industria, la direzione generale della Presidenza e Sardegna Promozione". "Continuiamo a credere fortemente che la Fiscalità di vantaggio possa essere una via imprescindibile per la crescita e lo sviluppo dell´Isola e per questo la Regione - ha concluso l’esponente dell’esecutivo - ha già formalmente preso l’impegno di proseguire, con le risorse comunitarie 2014/2020, sulla strada fiscalità di sviluppo come azione qualificante degli obiettivi di competitività".  
   
   
VOTO UNANIME DEL CONSIGLIO REGIONALE PER LA FUSIONE DI DUE COMUNI BELLUNESI. CIAMBETTI: “QUERO E VAS APRIPISTA DI UNA SVOLTA EPOCALE”  
 
Venezia, 18 dicembre 2013 - “Con un voto unanime sull’unione tra i Comuni di Vas e Quero, segnale veramente importante da parte della Regione, si conclude un percorso sviluppato nel corso degli ultimi 12 anni e che nell’ultimo biennio ha conosciuto una straordinaria accelerazione grazie alle norme volute dalla Giunta guidata da Luca Zaia”. L’assessore regionale agli Enti Locali, Roberto Ciambetti è visibilmente soddisfatto per il voto unanime con cui il Consiglio regionale nei fatti ha sancito la fusione tra i Comuni di Vas e Quero nel Bellunese. “Il sigillo all’unione – ha detto Ciambetti – in verità l’hanno messo i cittadini nell’ottobre scorso con il voto inequivocabile nel Referendum in cui l’oltre l’88 per cento dei votanti ha detto sì alla fusione tra le due amministrazioni. Noi, come Regione, il mio assessorato, la direzione competente, il Consiglio, abbiamo accompagnato questo processo affiancando la realtà locale, ascoltandone i suggerimenti e le indicazioni: ciascuno ha svolto il suo compito e il risultato odierno è un messaggio importante anche per le altre amministrazioni che, dal Bellunese al Polesine, stanno affrontando un percorso di razionalizzazione con l’obiettivo di dare migliori servizi a costi più contenuti ai cittadini. Ecco perché dico – ha concluso Ciambetti – che per il Consiglio regionale la giornata attuale non segna una mera presa d’atto, ma sancisce invece un passaggio per molti aspetti importante così come per la Giunta Zaia. Il presidente ha sempre infatti auspicato una diminuzione del numero delle amministrazioni locali; la strada è stata intrapresa: Vas e Quero sono gli apripista di una svolta epocale”  
   
   
OK A FUSIONE QUERO-VAS (BL): ZAIA, “SEGNATA STRADA VERSO COMUNI PIU’ EFFICIENTI E MENO COSTOSI. 150 IN VENETO BASTEREBBERO”  
 
Venezia, 18 dicembre 2013 - “Quero e Vas hanno segnato una strada: quella di un Veneto più moderno, con meno Comuni, più servizi, meno costi sulle spalle dei cittadini. Oggi è davvero un giorno importante e voglio ringraziare il Consiglio regionale per il voto unanime che ha sancito questa svolta”. Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia esprime la sua soddisfazione per il voto del Consiglio regionale sulla fusione dei Comuni bellunesi di Quero e Vas. “In quei due Comuni – ricorda Zaia – l’88% dei cittadini disse sì alla fusione e questo è un fattore molto importante anche per future esperienze simili: il consenso di chi vive su quei territori, altrimenti – dice il Governatore – non se ne deve fare nulla”. “Ribadisco – conclude Zaia – la mia convinzione che in Veneto sarebbero sufficienti 150 Comuni, efficienti, ben organizzati, ben tarati sulle esigenze amministrative della gente. Così, fatto non indifferente, risparmieremmo 2 miliardi di euro e daremmo migliori servizi alla popolazione”.  
   
   
VILLA UMBRA, GIOVEDÌ 19 SEMINARIO SU REATI CONTRO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E SOCIETÀ PARTECIPATE  
 
Perugia, 18 dicembre 2013 - La Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica conclude le attività del 2013 con un seminario formativo organizzato per approfondire i reati contro la pubblica amministrazione e le società partecipate. L´iniziativa, che si terrà giovedì 19 dicembre alle ore 9, fa seguito alle numerose attività programmate dalla Scuola sul tema dell´anticorruzione e della trasparenza negli enti pubblici. La giornata avrà come relatori Mario Formisano, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, e Paolo Abbritti, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia. Nel corso del seminario, si farà il quadro dei delitti dei pubblici ufficiali contro la pubblica amministrazione; verranno illustrate le novità introdotte dalla Legge Severino; le qualifiche soggettive; varie figure di società partecipate; applicabilità della sanzioni penali ai legali rappresentati delle società partecipate; responsabilità amministrativa delle società degli enti prevista dal D.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 e le nuove ipotesi di responsabilità amministrativa degli enti.  
   
   
SI APRE GIOVEDI’ 19 A VILLORBA (TV) IL TERZO MEETING DEI GIOVANI DEL VENETO.  
 
Venezia, 18 dicembre 2013 - È pronto a decollare il nuovo Meeting dei Giovani – 3^ Edizione dal titolo “Il volo giova: dammi spazio. Noi giovani cittadini cre-attivi” che avrà luogo giovedì 19 dicembre al Palaverde di Villorba, città trevigiana sempre pronta ad accogliere nel suo palazzetto numerosi eventi sportivi e musicali di rilievo e che sarà, quindi, il palcoscenico ideale per l’evento dedicato agli under 35. Il Meeting è l’occasione per presentare i risultati dei bandi promossi l’anno scorso nei campi della musica, cinema, cittadinanza attiva e imprenditoria che hanno coinvolto centinaia e centinaia di ragazzi. L’assessore alle Politiche Giovanili Remo Sernagiotto, infatti, sulla scorta di un percorso avviato tempo fa, ha promosso tali bandi, con i fondi vincolati del Ministero della Gioventù, in aree ritenute strategiche non solo per il target giovane ma per lo sviluppo globale della società: “I giovani – dice Sernagiotto - sono il presente ed il futuro. Una società senza opportunità per i giovani involve, non va da nessuna parte. Bisogna invece dare spazio, investire risorse, promuovere le capacità e le potenzialità dei giovani di fare, attivare, agire, progettare. I giovani sono il nuovo, il progresso”. Nel corso del Meeting, alle ore 11.30 sempre al Palaverde, Sernagiotto terrà una conferenza stampa per illustrare i temi dell’evento. Inoltre, saranno presentate le nuove opportunità dedicate e destinate proprio ai giovani nell’ambito della partecipazione attiva e responsabile e nell’ambito della cultura, in particolare cinema e musica. Importante è il finanziamento approvato a tal proposito dalla Giunta Regionale, pari a € 1.900.000,00. “La Regione – afferma Sernagiotto – fa la sua parte, ora ragazzi tocca a voi!”.  
   
   
AOSTA, I GIOVANI PROTAGONISTI E CITTADINI ATTIVI IN UN INCONTRO A PALAZZO REGIONALE  
 
Aosta, 18 dicembre 2013 - Partendo dal concetto di cittadinanza europea, il Presidente della Regione Augusto Rollandin è intervenuto, martedì 17 dicembre, in apertura dell’appuntamento dal titolo Partecipare per Essere, e ha sottolineato che in quanto persona appartenente ad una determinata collettività, ogni cittadino è titolare di diritti politici. Tra questi, il diritto di voto è al tempo stesso un diritto fondamentale, un dovere civico e una condizione di libera partecipazione alla vita politica. La cittadinanza non può infatti prescindere dalla consapevolezza dei propri diritti, dalla partecipazione, ma soprattutto dal senso di condivisione e di appartenenza al territorio e alle istituzioni. Per tale ragione, sono convinto che la Scuola e le Amministrazioni siano chiamate a raccogliere la sfida della riaffermazione del senso civico, della responsabilità individuale e collettiva, dei valori di libertà, di giustizia e di bene comune che affondano le radici nella nostra Costituzione. Si tratta di un obiettivo di alto profilo, che mira a consolidare nelle giovani generazioni una cultura civico-sociale e della cittadinanza, che intreccia, come abbiamo visto, lo sguardo locale e regionale con più ampi orizzonti». Organizzato dalla Presidenza della Regione in occasione dell’Anno europeo dei cittadini, con la collaborazione dell’Università della Valle d’Aosta, l’incontro di questa mattina è stato quindi dedicato ad illustrare ai ragazzi delle classe terze, quarte e quindi delle scuole superiori valdostano i principali strumenti di comprensione e di interpretazione della realtà politica e istituzionale, con particolare riferimento ai sistemi e ai procedimenti elettorali e referendari previsti dal sistema politico italiano. Nell’ambito dell’iniziativa, la collaborazione delle scuole è stata fattiva: gli studenti della classe V A del Liceo artistico di Aosta hanno prestato il loro supporto grafico alla nuova sezione del sito web della Regione, dedicata alle consultazioni elettorali e referendarie, presentata nel corso della mattinata; l’Istituto professionale regionale alberghiero, ha organizzato e preparare un piccolo rinfresco durante la pausa, con prodotti forniti dall’Institut Agricole régional.  
   
   
"ACCENTI IN TOUR", LE STORIE DI GIOVANISÌ OGGI IN SCENA A SCANDICCI  
 
Firenze 18 dicembre 2013 - Arriva a Scandicci il tour di "Accenti", incontri nelle province toscane organizzati dall´Ufficio Giovanisì in collaborazione coi suoi referenti provinciali, durante i quali i giovani beneficiari delle azioni del progetto Giovanisì della Regione Toscana stanno raccontando ad altri giovani le loro esperienze di tirocini, casa, servizio civile, fare impresa, lavoro, studio e formazione. Gli incontri sono anche occasione di discussione, approfondimento e raccolta istanze sul progetto con i giovani del territorio. Domani il tour è in terra fiorentina, e più precisamente si fermerà a Scandicci, presso lo Spazio creativo Gingerzone di Scandicci (Fi), in Piazza Togliatti, orario 18-20. Le tappe di Accenti hanno già toccato Siena e Livorno, Pistoia e Lucca, Grosseto, Pisa e Massa-carrara e proprio nella giornata di ieri Prato. Alcune tappe del tour vedono la presenza di giovani scrittori le cui storie sono pubblicate nel libro "Accenti - autonomi racconti di Giovanisì", che raccoglie 30 storie di beneficiari del progetto Giovanisì della Regione Toscana. Gli scrittori sono Simona Baldanzi, Cosimo Calamini, Laura Del Lama, Ico Gattai, Emiliano Gucci, Ilaria Mavilla, Sasha Naspini, Lindsay Paiva, Matteo Salimbeni, e Vanni Santoni. L´evento finale di "Accenti in tour" si svolgerà ad Anghiari (Ar) il 22 gennaio 2014, con la partecipazione di Niccolò Fabi, supervisore artistico di Accenti. Cos´è Accenti Giovanisì, il progetto della Regione Toscana per l´autonomia dei giovani, ha raccolto intorno a sé centinaia di storie, speranze, obiettivi, idee. ‘Accenti - autonomi racconti di Giovanisì´ è una ‘piattaforma´ capace di comunicare quanto è scaturito e scaturisce da questo progetto. Un percorso che racconta e racconterà una, cento, mille carriere di giovani toscani che hanno usufruito o stanno usufruendo delle opportunità del progetto Giovanisì attraverso un blog, un libro, un video e degli eventi.  
   
   
PRECARI REGIONE, VENDOLA: BENE LAVORO IN COMMISSIONE CAMERA DEI DEPUTATI  
 
Bari, 18 dicembre 2013 - “Il lavoro della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati svolto sulla Legge di Stabilità consegna una straordinaria notizia alla Regione Puglia: finalmente l’Amministrazione regionale potrà dare un’occasione di lavoro duraturo ai lavoratori precari della Regione”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha commentato l’approvazione dell’emendamento sui lavoratori precari degli enti pubblici che consente alle Regioni, che alla data dell’ultima ricognizione effettuata al 31.12.2012 non si trovino in situazioni di eccedenza di personale, a procedere con risorse proprie alla stabilizzazione a domanda del personale precario con più di 36 mesi di anzianità. “Si tratta – ha proseguito Vendola – di una quota di personale, assolutamente minima rispetto a quella di altre realtà regionali, che tuttavia in questi anni ha consentito a una struttura resa fragile da blocchi del turnover, Patto di stabilità e misure vessatorie di ogni tipo, di raggiungere traguardi straordinari come quelli relativi alla spesa comunitaria”. “Sono giovani – ha evidenziato il Presidente della Regione – selezionati con procedura di evidenza pubblica, fino ad oggi condannati a contratti a termine e a proroghe eventuali e sofferte, ma che ogni giorno contribuiscono a rendere questa Regione unica nel panorama meridionale”. “Per questo – ha concluso Vendola – intendo esprimere un apprezzamento sincero sia nei confronti del Presidente della Commissione Francesco Boccia, che nei confronti dei deputati firmatari dell’emendamento Dario Ginefra e Antonio Decaro. Sono certo che la sensibilità dell’intera deputazione parlamentare pugliese saprà condurre a termine il lavoro importante, che rassicura sia le persone che l’istituzione regionale”.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLA CALABRIA HA APPROVATO LA PROPOSTA DI LEGGE PER FAVORIRE IL SUPERAMENTO DEL PRECARIATO  
 
Catanzaro, 18 dicembre 2013 - La Giunta regionale si è riunita presieduta dal presidente Giuseppe Scopelliti, coadiuvato dal dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta del presidente Scopelliti e dell’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno, la Giunta ha approvato la proposta di legge regionale sugli “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato” di cui di cui al decreto legge del 21 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge del 30 ottobre 2013, n. 125, recante “disposizioni urgenti per il proseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”. Su proposta del presidente Scopelliti, dell’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Gentile e del sottosegretario alla presidenza con delega alla Protezione civile Giovanni Dima, sono stati deliberati una serie di interventi urgenti di protezione civile per fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi atmosferici che hanno colpito il territorio della provincia di Vibo Valentia. Su proposta dell’assessore al bilancio Giacomo Mancini, dopo la decisione su alcune variazioni di bilancio, l’Esecutivo ha ratificato il bilancio di previsione del 2013 dell’Aterp di Reggio Calabria. Su proposta dell’assessore all’internazionalizzazione Luigi Fedele, la Giunta ha, inoltre, deliberato la partecipazione della Regione a progetti di cooperazione territoriale e allo sviluppo.  
   
   
DECRETO CARCERI, MARONI: MISURA SBAGLIATISSIMA  
 
 Milano, 18 dicembre 2013 - "Questa misura avrà una sola conseguenza: l´aumento dei reati, è scientificamente provato. E´ una misura sbagliata, sbagliatissima, che noi contrasteremo con ogni mezzo". Commenta così il decreto carceri del Governo il presidente della Regione Lombardia ed ex ministro dell´Interno Roberto Maroni, intervenuto alla trasmissione "Prima di Tutto" in diretta su Rai Radio 1. "Io mi ero sempre opposto a misure come queste ", ha spiegato Maroni. "Il sovraffollamento delle carceri si risolve realizzando nuove strutture carcerarie. Aprendo quelle tante appena costruite ma, chissà perché, mai aperte".  
   
   
PROTOCOLLO CARCERI, ROSSI: "SCELTA IMPORTANTE IN FAVORE DELLA CIVILTÀ". CANCELLIERI: "UN MODELLO PER TUTTI"  
 
Firenze 18 dicembre 2013 - "Le condizioni delle carceri, anche in Toscana, non sono degne di un Paese civile. E´ per questo che ci siamo sentiti responsabilizzati ad intervenire rispetto ad una situazione che il presidente Napolitano ha definito ripugnante. Dunque sono contento della firma di stamani e ringrazio la ministra Cancellieri che ha creduto in questo progetto che rappresenta una scelta importante in favore della civiltà delle nostre carceri, in applicazione dell´articolo 27 della Costituzione secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, commenta così il protocollo per il miglioramento delle condizioni delle carceri e dei detenuti in Toscana firmato stamani presso la presidenza della Regione. "Porterò questo Protocollo – ha aggiunto la ministra della giustizia, Annamaria Cancellieri – alla Conferenza Stato-regioni perchè voglio che diventi un modello ed un esempio per tutti. Ringrazio il presidente Rossi per la collaborazione rispetto ad un problema che deve riguardare l´intera società. Abbiamo la prova che nei detenuti che lavorano il tasso di recidività è minimo, quindi questo progetto avrà effetti ulteriormente positivi". Enrico Rossi ha sottolineato poi come con il protocollo sottoscritto oggi si riduca di un terzo la popolazione carceraria in sovrannumero in Toscana, dove ci sono oggi 900 detenuti in più rispetto alla capienza massima degli istituti. "Quanto a ciò che prevediamo a Pianosa – ha aggiunto il presidente Rossi – se l´isola viene lasciata a se stessa, degrada. In accordo con il sindaco di Campo nell´Elba cercheremo di recuperare, grazie al lavoro di un´ottantina di detenuti, gli edifici in degrado, destinandone alcuni all´accoglienza turistica, e daremo il via ad un programma di coltivazione agricola. Pensiamo di abbattere il muraglione del carcere di massima sicurezza e di valorizzare l´isola lungo tutto l´anno. Insomma abbiamo in mente qualcosa di molto diverso dal 41bis". Anche la ministra ha sottolineato la questione che riguarda l´isola. "Pianosa – ha precisatoAnnamaria Cancellieri – è una sfida e un sogno bellissimo. Grazie al lavoro dei detenuti può diventare un piccolo gioiello". La presidente del Tribunale di sorveglianza di Firenze, Antonietta Fiorillo, ha ringraziato sia la ministra che il presidente Rossi perchè dimostrano che se le cose si vogliono fare è possibile progettarle in tempi brevi. "Questo è per me – ha concluso Fiorillo – un momento di grande soddisfazione perchè è così che contribuiamo a quei passi di civiltà che tutti ci attendiamo in un settore così delicato come quello carcerario". Il presidente Rossi ha ricordato infine che l´investimento della Regione Toscana per la realizzazione di un protocollo "i cui effetti potranno essere misurati tra 6 o 7 mesi" è di circa 4 milioni di euro e che i primi detenuti ad essere avviati al programma saranno, a partire dall´inizio del 2014, una settantina, mentre si conta di allestire le prime strutture di accoglienza entro la prossima estate. La Regione Toscana ha stanziato anche 400.000 euro per sostituire tutte le materasse delle carceri toscane, "perchè è lì che i detenuti passano la maggior parte della propria vita".  
   
   
CARCERI, CANCELLIERI E ROSSI FIRMANO UN PROTOCOLLO UNICO IN ITALIA  
 
Firenze 18 dicembre 2013 - Migliorare la situazione delle carceri toscane e insieme quella dei detenuti è possibile. Ne sono convinti il Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, quello del Tribunale di sorveglianza di Firenze, Antonietta Fiorillo e quello dell´Anci Toscana, Alessandro Cosimi, che hanno sottoscritto ieri mattina a Firenze presso la presidenza della Regione un protocollo tematico volto a migliorare le condizioni dei detenuti e del sistema carcerario toscano, valido tre anni e unico in Italia. Prevede di recuperare e reinserire nella società fino a 300 detenuti con problemi legati alla tossicodipendenza, di utilizzare in maniera diversa le case circondariali di Massa Marittima, Grosseto ed Empoli, di valorizzare anche ai fini agrituristici e ricettivi, l´isola di Pianosa (che dal 1856 ha ospitato detenuti e dal 1968 fino al 1998 è stata sede di un carcere di massima sicurezza) attraverso il lavoro agricolo e di restauro immobili da parte di 80-100 detenuti, di formare al lavoro per reinserirli almeno altri 20 detenuti, di realizzare un asilo nido in prossimità di un carcere che possa accogliere anche i figli di persone non detenute, di completare l´Istituto a custodia attenuata per detenute madri situato a Firenze, di valutare la possibilità di realizzare una nuova casa circondariale a Grosseto idonea ad ospitare almeno 200 detenuti. Prevede inoltre altre misure che insieme compongono un quadro complessivo che si pone l´obiettivo di intervenire a tutela della salute della popolazione carceraria, sul potenziamento delle strutture penitenziarie, per l´ampliamento degli interventi di supporto all´esecuzione penale e di favorire l´integrazione tra sistema detentivo e contesto territoriale. La Regione si impegna poi ad individuare, d´intesa con i Comuni, strutture idonee ad ospitare case di semilibertà. Occorre considerare che oggi in Toscana ci sono circa 4.200 detenuti contro una capienza massima delle strutture carcerarie di 3.200: il 31% in più. Tra gli intenti del protocollo figurano anche l´istituzione di percorsi che estendano le opportunità di lavoro esterno concesse ai detenuti anche per pubblica utilità, una maggiore integrazione con il territorio coinvolgendo gli Enti locali e le associazioni del volontariato. I progetti che verranno messi in atto a favore dei detenuti tossicodipendenti riguarderanno le carceri di Pisa, Prato, Firenze, Lucca, Pistoia e Livorno e contemporaneamente il Ministero si impegnerà a non far entrare nelle carceri toscane altri detenuti che ne prendano il posto, così da ridurre il sovraffollamento degli istituti toscani. Il documento sottoscritto questa mattina prevede di istituire presso la Regione Toscana un tavolo permanente operativo composto oltre che da un rappresentante per ognuno dei firmatari, anche da un rappresentante dei 17 istituti penitenziari toscani. Presso l´ufficio di gabinetto del Ministro della giustizia è istituita invece una cabina di regia composta da Ministero, Regione e Anci.  
   
   
LUDOPATIE, MARONI E BECCALOSSI: GOVERNO NON IMPUGNA, BUONA NOTIZIA  
 
Milano, 18 dicembre 2013 - "La decisione del Governo di non impugnare la nostra Legge contro la ludopatia non è solo un atto burocratico. È il segnale che la Lombardia, varando un provvedimento per far fronte in modo concreto e articolato al dramma causato dalla dipendenza da gioco d´azzardo, ha colto nel segno. Il Consiglio dei Ministri, di fatto, ci dà ancora maggior forza, per lavorare all´applicazione delle nostre norme, per affrontare con efficacia un problema sociale che sta raggiungendo dimensioni sempre più preoccupanti". Lo affermano il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni e l´assessore al Territorio e Urbanistica Viviana Beccalossi, team leader del gruppo di lavoro che ha varato la Legge regionale 8 ´Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d´azzardo patologico´. Strumento Di Buon Senso - "La nostra legge - dichiarano - è uno strumento di buon senso, nato dalla semplice osservazione della realtà e dei numeri, che ci dicono come nel Paese il fenomeno della ludopatia sia in continua ascesa e che la Lombardia sia la regione italiana con la maggiore spesa assoluta per il gioco. Ogni Lombardo, secondo le stime più recenti, gioca in media 1700 euro all´anno e la dipendenza da gioco colpisce in modo tragico le categorie più deboli come pensionati e disoccupati". "Il nostro obiettivo - continua Viviana Beccalossi - non è solo quello di mettere divieti, ma quello di investire in formazione e prevenzione, cogliendo l´esigenza di comunicare il pericolo legato alla dipendenza e intervenire con tutti gli strumenti socio-sanitari in grado di curare chi ne è colpito". In Arrivo Provvedimenti Applicativi - "Nelle prossime settimane - continuano Maroni e Beccalossi - arriveranno in Giunta i primi provvedimenti applicativi della Legge, come il regolamento sulle distanze minime obbligatorie dai luoghi sensibili e le misure di agevolazione fiscale. La Lombardia è pronta a partire e ci fa piacere constatare che anche altre Regioni stiano seguendo questo percorso". "Tutti insieme - concludono Maroni e Beccalossi - dobbiamo ribadire un concetto chiaro e forte: lo Stato non può fare di un problema sociale un modo per aumentare le proprie entrate. Purtroppo constatiamo, però, che nell´ultima Finanziaria il Governo è riuscito a trovare spazio per l´ennesimo emendamento sul rilascio di nuove concessioni ai gestori: sappiamo quindi che la strada è ancora in salita".  
   
   
TOSCANA: AIUTI ALLE FAMIGLIE, CON L´AVVISO DI PAGAMENTO C´È TEMPO IL 27 DICEMBRE  
 
Firenze 18 dicembre 2013 - Tutte le famiglie che hanno scelto la modalità di riscossione in contanti e che hanno ricevuto l´avviso di pagamento da parte della tesoreria regionale, relativamente ad una delle tre misure previste da Toscana Solidale rivolte alle famiglie (bonus bebè, famiglie numerose e famiglie con figli disabili), avranno tempo fino al prossimo 27 dicembre per presentarsi agli sportelli del Monte dei Paschi sparsi sul territorio e ritirare direttamente il contributo spettante. Tutte le famiglie impossibilitate a farlo riceveranno un assegno circolare nei primi giorni di gennaio 2014. I contributi in oggetto ammessi al pagamento sono quelli relativi ai nuovi nati, alle famiglie numerose e alle famiglie con figli disabili. Tutte le famiglie che invece hanno optato per il pagamento con bonifico bancario o assegno circolare riceveranno nei prossimi giorni l´accredito sul proprio conto o l´assegno.