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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Gennaio 2014
PARLAMENTO EUROPEO: COMITATO E DEI GRUPPI POLITICI, RIUNIONI AGENDA DELLA SETTIMANA SUL 6 TO 12 GENNAIO 2014 FRA I TEMI: BANCHE, LAVORO, MIGRAZIONE, PLENARIE  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2014 - Sistema unico di risoluzione per le banche. Negoziatori per il Parlamento ei governi dell´Ue si aprirà colloqui su un sistema comunitario per concludere banche in fallimento. Posizioni molto diverse tra le due istituzioni e le trattative dovrebbero essere dura. (Mercoledì) Inchiesta sul lavoro della troika. Eurodeputati visitare il Portogallo come parte della loro indagine sui metodi di lavoro e l´efficienza della cosiddetta troika che sovrintende misure di riforma e di austerità adottate dai paesi hanno salvato dal Fmi e l´Ue. Visite a Cipro e in Grecia si svolgeranno in una data successiva. La commissione occupazione e affari sociali è in possesso di un´audizione sugli aspetti occupazionali e sociali delle attività della troika. (Lunedi e Giovedi) Fondi di migrazione e forze dell´ordine. La commissione libertà civili voterà su un fondo 2800000000 € per il finanziamento di azioni in materia di asilo, migrazione legale, l´integrazione e il rimpatrio delle persone che soggiornano nell´Ue in modo irregolare. Il voto sarà adottato anche su un fondo 3300000000 € per rafforzare la cooperazione di polizia. (Giovedi) Preparazioni plenarie. Gruppi politici prepareranno per il 13-16 Gennaio sessione plenaria a Strasburgo, che rischia di caratterizzare utili sulle sanzioni penali per abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, tachigrafi, l´accordo di safe harbor con gli Stati Uniti in seguito alla vicenda Nsa, l´Ue programma di tutela dei consumatori per il 2014-2020, un diritto comune delle vendite nell´Unione europea; rifiuti di plastica, frode nella catena alimentare;, appalti pubblici anche in settori dell´acqua, dell´energia, dei trasporti e dei servizi postali; efficace ispezioni del lavoro, i progressi dei paesi candidati verso l´adesione all´Ue , dibattiti sulle presidenze lituani greche e in uscita in entrata, e la vendita della cittadinanza europea. L´agenda del presidente. Presidente Schulz si incontrerà con il ministro tedesco degli Esteri Frank-walter Steinmeier. L´incontro sarà seguito da un punto stampa al 12 ° piano della Spaak Paul-henri. (Martedì)  
   
   
LA GRECIA ASSUME LA PRESIDENZA DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2014 - Il 1° gennaio la Grecia ha assunto la presidenza del Consiglio dell´Unione europea. L´assunzione di questo ruolo da parte della Grecia segna una pietra miliare per il paese mediterraneo, che emerge da una crisi che ha richiesto molti sacrifici dal popolo greco e anche dall´Ue nel suo insieme. Una delle priorità della presidenza ellenica è il nuovo programma quadro europeo per la ricerca e l´innovazione - Orizzonte 2020 - del valore di oltre 15 miliardi di euro nel corso dei primi due anni. I fondi sono destinati a risolvere i problemi sociali dell´Europa, potenziare la competitività industriale e rafforzare la comunità di ricerca scientifica dell´Unione. La Grecia prende le redini dalla presidenza lituana e una delle sue priorità è stimolare la crescita economica e l´occupazione. In quanto mezzo per raggiungere tali obiettivi, Orizzonte 2020 coprirà il periodo 2014-2020, con fondi per un valore totale di quasi 80 miliardi di euro. Per evidenziare il piano d´azione della presidenza relativo al programma di ricerca e innovazione dell´Ue, il Segretariato generale per la ricerca e la tecnologia (General Secretariat for Research and Technology, Gsrt) organizza la riunione di inaugurazione di Orizzonte 2020 che avrà luogo il 10 gennaio. I rappresentanti della Commissione europea presenteranno le sinergie tra Orizzonte 2020 e i Fondi strutturali e altre azioni importanti per la presidenza greca, come le tecnologie dell´informazione e della comunicazione, l´accesso ai finanziamenti per le Pmi, oltre al ruolo e l´importanza della specializzazione intelligente nello sviluppo e nella coesione regionale. Si tratta della quinta presidenza greca del Consiglio dell´Unione europea da quando la Grecia ha aderito alla Comunità economica europea (Cee), nel 1981, e che il 1° luglio passerà il timone all´Italia. L´ue ha visto cambiamenti significativi all´inizio del nuovo anno con la Lettonia che è diventata il 18° membro della zona euro e i cittadini della Romania e della Bulgaria che hanno ottenuto il diritto di lavorare senza limitazioni in tutta l´Unione europea. Per maggiori informazioni, visitare: Presidenza greca del Consiglio dell´Unione europea http://gr2014.Eu/    
   
   
FINE DELLE RESTRIZIONI ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI PROVENIENTI DALLA BULGARIA E DALLA ROMANIA - DICHIARAZIONE DI LáSZLó ANDOR, COMMISSARIO EUROPEO PER L´OCCUPAZIONE, GLI AFFARI SOCIALI E L´INCLUSIONE  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2014 - L 1 gennaio sono cadute le ultime restrizioni alla libera circolazione dei lavoratori provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania. I cittadini bulgari e rumeni sono in grado di esercitare pienamente il loro diritto a lavorare in tutti i paesi dell´Ue senza permesso di lavoro. In realtà, i cittadini bulgari e rumeni sono già stati liberi di lavorare senza restrizioni in 19 paesi che non applicavano misure transitorie e sono naturalmente state godendo il diritto di viaggiare e risiedere in tutti gli Stati membri dal Bulgaria e la Romania hanno aderito all´Ue nel 2007. Come risultato ci sono oltre 3 milioni di persone provenienti da Bulgaria e Romania che già vivono in altri Stati membri ed è improbabile che ci sarà un aumento importante a seguito della fine delle restrizioni finali per i lavoratori bulgari e rumeni. La libera circolazione delle persone è stato uno dei pilastri dell´integrazione europea e del mercato unico dell´Ue. Questo diritto è uno dei più amati dagli europei, con oltre 14 milioni di loro studiare, lavorare o andare in pensione in un altro Stato membro. In realtà, la libera circolazione è il diritto che la gente associa più a stretto contatto con la cittadinanza europea. La fine delle restrizioni per i lavoratori bulgari e rumeni arriva in un momento di alta disoccupazione e l´adeguamento di bilancio difficile in molti paesi europei. In tempi duri, dei cittadini dell´Ue sono troppo spesso un bersaglio facile: a volte sono descritti come togliere il lavoro lontano dalla gente locale o, al contrario, non lavorando e abusando regimi di prestazioni sociali. In realtà, gli studi hanno costantemente dimostrato i benefici della libera circolazione dei lavoratori per le economie dei paesi ospitanti. I lavoratori mobili completano i lavoratori del paese ospitante, contribuendo a colmare le lacune di competenze e carenze di manodopera - in altre parole, tendono a non prendere via il lavoro dai lavoratori del paese ospitante. E poiché una maggiore proporzione di lavoratori mobili provenienti da altri paesi dell´Unione europea sono in età lavorativa rispetto ad ospitare le popolazioni dei paesi che hanno maggiori probabilità di essere impiegato e che sono contribuenti netti in generale ai sistemi di welfare dei paesi ospitanti. Detto questo, la Commissione riconosce che ci possono essere problemi locali creati da un grande, improvviso afflusso di persone provenienti da altri paesi dell´Unione europea in una particolare città o regione. Ad esempio, possono mettere a dura prova l´istruzione, alloggi e servizi sociali. La soluzione è quella di affrontare questi problemi specifici - a non mettere barriere contro questi lavoratori. Gli Stati membri possono utilizzare il Fondo sociale europeo (del valore di oltre 10 miliardi di euro ogni anno) per aiutare ad affrontare alcuni di questi problemi locali. Dal 1 ° gennaio 2014, ogni Stato membro dovrebbe spendere almeno il 20% dei fondi del Fse sulla promozione dell´inclusione sociale e la lotta contro la povertà. L´ue ha messo regole in atto per facilitare la libera circolazione dei lavoratori, al fine di garantire che siano protetti dallo sfruttamento e che i paesi ospitanti sono protetti da potenziali abusi dei loro sistemi di welfare. Più tardi questa primavera, questi sono dovuti essere ulteriormente rafforzata da nuove norme che devono essere adottate su iniziativa della Commissione, dal Consiglio dei ministri dell´Ue e il Parlamento europeo a richiedere i paesi dell´Ue sia per aumentare la consapevolezza sui diritti alla libera circolazione e di mettere in atto meccanismi di ricorso quando i lavoratori vittime di discriminazioni. È essenziale che gli Stati membri applicare la loro legislazione nazionale, in particolare attraverso i loro ispettori del lavoro, per prevenire la discriminazione contro o lo sfruttamento dei lavoratori provenienti da altri paesi dell´Ue. Ad esempio, essi devono garantire che le loro regole minime salariali vengono applicate e che i lavoratori provenienti da altri paesi dell´Ue non sono impiegati nell´economia sommersa. L´inizio di un nuovo anno è un buon momento per guardare avanti. Credo fermamente che la limitazione della libera circolazione dei lavoratori europei non è la risposta a elevato tasso di disoccupazione o di una soluzione alla crisi. Al contrario, facilitando ad esempio la libera circolazione può svolgere un ruolo nella lotta contro la disoccupazione e contribuire a colmare le disparità tra i diversi paesi dell´Unione europea. Stimiamo che attualmente ci sono circa 2 milioni di posti vacanti nell´Ue. Questo è il motivo per cui la Commissione sta migliorando il funzionamento del Eures paneuropea rete di ricerca di lavoro e pubblica il Vacancy Monitor europea - in modo che tutti coloro che vogliono lavorare in un altro paese dell´Ue può essere a conoscenza di opportunità di lavoro lì. Le istituzioni europee e gli Stati membri devono lavorare insieme per spianare la strada per una ripresa fonte di occupazione e creare le condizioni per una crescita inclusiva.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, SCHULZ SULL´UNIONE BANCARIA: "TANTO PIÙ UN SISTEMA È LENTO E INEFFICIENTE, TANTO PIÙ COSTOSO RISULTERÀ PER TUTTI"  
 
Strasburgo, 7 gennaio 2013 - L´unione bancaria rischia di non raggiungere gli obiettivi stabiliti seguendo le proposte dei ministeri delle finanze europei di questa settimana, ha avvisato il presidente del Pe Martin Schulz. In apertura del summit europeo di Bruxelles del 19 dicembre si è rivolto ai capi di stato europei riuniti per discutere unione economica e monetaria. "Tanto più un sistema è lento e inefficiente, tanto più costoso risulterà per tutti". Il presidente del Pe Martin Schulz ha sottolineato che l´unione bancaria funzionerà solamente attraverso un approccio europeo e non nazionale, che renderebbe difficile prendere delle decisioni rapide quando le banche sono in difficoltà. "Se una banca non può essere salvata in una settimana per evitare un effetto a domino, il sistema diventa troppo complesso" ha dichiarato Schulz. "È la Commissione che deve avere un ruolo centrale e non organi poco trasparenti con interessi altrettanto poco chiari.. Altrimenti ci troveremo di fronte ad un caso di operazione di successo, paziente morto". Il Presidente ha anche criticato l´idea di un sistema di singola risoluzione con contributi nazionali al posto di un sistema uniforme in un primo periodo: "Se no il rischio è quello che i contribuenti salvino le banche.. E questo è in contraddizione con l´idea fondamentale di unione bancaria, che significa che le banche dovrebbero salvare le altre banche!". Schulz ha anche proposto di migliorare il Semestre europeo, uno strumento valido per un maggiore coordinamento delle politiche economiche: "Crediamo anche che occorra rafforzare ulteriormente la trasparenza e la responsabilità democratica a livello europeo per accrescere la condivisione di tale processo e il successo del semestre".  
   
   
RI-CARICARE L´EUROPA - COME RICOLLEGARE L’EUROPA AI PROPRI CITTADINI  
 
Roma, 7 gennaio 2014 - Il 18 Dicembre presso lo Spazio Europa di Roma si è svolta la conferenza "Ri-caricare l’Europa – Come ricollegare l’Europa ai propri cittadini". Gli interventi si sono concentrati su come ripensare il dibattito sull´Europa nel 2014, alla luce delle elezione europee in programma in primavera, della Presidenza italiana del Consiglio europeo e della nomina della nuova Commissione. Emilio Dalmonte, vicedirettore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, nel suo discorso di apertura ha sottolineato che le recenti manifestazioni di dissenso (che hanno coinvolto anche la stessa Rappresentanza in Italia della Commissione europea) e il dilagante euroscetticismo stimolano le istituzioni Ue a ricostruire il proprio rapporto con i cittadini ripartendo da ciò che concretamente si può fare, ad esempio facendo conoscere le opportunità offerte dalla nuova programmazione 2014-2020 e dal sistema di garanzia per i giovani. Sandro Gozi, deputato del Parlamento italiano e vicepresidente dell´Assemblea parlamentare del Consiglio d´Europa, ha osservato che l´Unione europea non dovrebbe essere considerata un´entità astratta, bensì il frutto di decisioni politiche degli Stati membri, mentre Francesco Grillo, Professore alla Oxford University, ha sottolineato che gli Stati nazionali non possono chiedere sempre di più all´Europa quando non sono in grado di sfruttare le opportunità messe a disposizione dalla stessa Europa, come ad esempio i fondi strutturali, che rappresentano un importantissimo strumento a disposizione degli Stati membri per lo sviluppo economico.  
   
   
AFGHANISTAN: "LA STRADA VERSO UNA MAGGIORE STABILITÀ SARÀ LUNGA E IMPEGNATIVA"  
 
Strasburgo, 7 gennaio 2014 - Il futuro dell´Afghanistan è incerto e complesso. Nel 2014 le truppe della Nato e dell´Isaf si ritireranno dal paese. L´ue e i suoi partner internazionali avranno un ruolo importante nella trasformazione del paese in uno Stato democratico e in un´economia moderna. Il 18 dicembre la commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo ha organizzato una conferenza sulle prospettive e le sfide che attendono l´Afghanistan e l´Asia centrale. Thijs Berman, europarlamentare socialista olandese e presidente della Delegazione per le relazioni con l´Afghanistan, ha presieduto la conferenza. Durante il suo intervento ha sottolineato come l´Ue in quanto partner strategico dell´Afghanistan dovrebbe giocare un ruolo importante per il futuro del paese. "Una cosa deve essere chiara: dobbiamo dare al popolo afghano il nostro pieno impegno. Dovremo sostenere e aiutare il popolo afghano a trovare la sua strada verso la pace e la stabilità, il progresso economico e l´uguaglianza dei diritti", ha aggiunto Berman. Le sfide che attendono l´Afghanistan certo non mancano: la sicurezza, i diritti delle donne, la crescita economica e la produzione di droga. "Siamo sinceri: l´Afghanistan è e rimarrà per qualche tempo legato all´assistenza esterna. La strada verso una maggiore stabilità e verso l´autosufficienza economica sarà lunga", ha dichiarato Stephen Evans, assistente segretario generale per le operazioni della Nato. Le elezioni presidenziali del prossimo anno saranno un test importante per il paese. "L´ue è pronta ad aiutare a preparare il processo elettorale. Le condizioni sono difficili. Ma le elezioni sono un contributo importante per qualsiasi processo di pace", ha detto Pierre Vimont, Segretario generale esecutivo del Servizio europeo per l´azione esterna (Seae). "In passato non è stato fatto abbastanza per stimolare la crescita economica in Afghanistan. Certo, abbiamo portato un sistema sanitario adeguato e istruzione alle donne afgane, e questo non disparirà", ha detto Franz-michael Skjold Mellbin, Rappresentante speciale dell´Ue per l´Afghanistan, facendo notare come la crescita sia necessaria per la stabilità a lungo termine del Paese.  
   
   
SIRIA: "LA CRISI HA IL VOLTO DI UN BAMBINO"  
 
Strasburgo, 7 gennaio 2014 - Ogni giorno centinaia di siriani arrivano a Beeka, in Libano. Fuggono dalla guerra e dalla distruzione in Siria. Varie organizzazioni cercano di offrire un aiuto temporaneo ai rifugiati. Belga/dpa/m.schmidt Una generazione di bambini siriani è a rischio e le possibilità di una ripresa del paese dopo il conflitto diminuiscono. Il 18 dicembre le commissioni per gli Affari esteri e lo Sviluppo del Parlamento europeo hanno organizzato un dibattito sull´aiuto alle vittime del conflitto in Siria, soprattutto i bambini. "Il vero rischio è quello di perdere una generazione di bambini siriani a causa dell´odio e della disperazione", ha detto Anthony Lake, direttore esecutivo dell´Unicef. Kristalina Georgieva, commissario per gli Aiuti umanitari, ha partecipato al dibattito. È stata anche l´occasione per i rappresentanti di numerose organizzazioni umanitarie di esprimere la loro opinione sul conflitto. I partecipanti all´evento hanno condiviso gli ultimi aggiornamenti sul terreno, ma hanno anche discusso le priorità per gli aiuti umanitari e hanno evidenziato come la guerra stia colpendo in particolar modo i bambini. "La crisi ha il volto di un bambino", ha dichiarato la commissaria Georgieva. Il dibattito è stato organizzato in vista della conferenza "Ginevra Ii" sulla Siria che si terrà in Svizzera il 22 e il 24 gennaio 2014.  
   
   
REGOLARE PASSAGGIO ALL´EURO IN LETTONIA: GIÀ DUE TERZI DEI PAGAMENTI IN CONTANTI IN EURO SOLO  
 
 Bruxelles, 7 gennaio 2014 - La Lettonia ha adottato l´euro il 1 ° gennaio, diventando così il 18 ° membro della zona euro. La commutazione sta procedendo secondo i piani. Secondo una recente indagine della Commissione 1 , già due terzi dei pagamenti in contanti nei negozi sono stati effettuati in euro solo il quarto giorno di passaggio (Sabato 4 gennaio). Praticamente tutti i clienti (95%) sono stati sempre loro cambiamento in euro. Più di un terzo dei cittadini intervistati dicono che trasportano solo contante in euro nei loro portafogli (35% portando solo le banconote e il 34% solo monete in euro). Le monete in euro sono stati messi a disposizione lettoni già nel mese di dicembre a titolo di kit di monete in euro. Alcuni 584.000 sono stati venduti dal 31/12/2013, con 70.000 specifici kit rivenditore di avviamento. Il settore retail è stato affrontando bene con il processo di transizione e la gestione in parallelo di due valute. Sono stati segnalati grossi problemi per quanto riguarda le code o problemi alle casse. Alcuni piccoli negozi nelle zone rurali che non si trovano vicino a una banca o un ufficio postale si trovano ad affrontare sfide, dal momento che sono utilizzate dai cittadini come "de facto uffici di cambio". Sportelli automatici ( Atm) funzionano normalmente in euro. Il numero e il volume dei prelievi sono rimasti gli stessi come in "dorsali tempi". Gli uffici postali che di solito sono chiusi il sabato erano aperti il Sabato 4 gennaio, al fine di agevolare il passaggio. Il Centro Protezione dei diritti dei consumatori Lettone (Crpc) continua ad effettuare ispezioni giornaliere per controllare che le imprese rispettino le norme di conversione e che i prezzi siano convertite al tasso di conversione ufficiale di 0,702804 lat lettone per un euro. I cittadini hanno chiesto domande sul passaggio all´euro e trasmettere denunce alla "Euro-info" Hotline dedicato e la Crpc. Tutte le domande e le denunce sono gestite con diligenza da parte delle autorità competenti. Per ulteriori informazioni sulla sostituzione veda lettone: http://ec.Europa.eu/economy_finance/articles/euro/2013-12-06-latvia-getting-ready-euro_en.htm  Il portale di transizione nazionale della Lettonia web: Http://www.Eiro.lv/it/cosa-sono-euro-/security-funzionalità/lettonia-s-nazionale-passaggioall´euro-plan  Per ulteriori informazioni sulla sede dell´euro: http://ec.Europa.eu/economy_finance/euro/index_en.htm    
   
   
LETTONIA NELL´UNIONE EUOPEA  
 
 Milano, 7 gennaio 2014 - "Con l´ingresso della Lettonia in maniera definitiva nell´Unione europea verranno sicuramente potenziate le relazioni tra la nostra Lombardia e il Paese baltico anche e soprattutto in vista degli appuntamenti di natura internazionale dei prossimi mesi". Lo dice Fabrizio Sala, sottosegretario all´Expo della Regione Lombardia dopo l´ingresso della Lettonia nella zona dell´Euro. "Con la Lettonia - dice Sala - sono già in atto importanti collaborazioni sociali, economiche e sanitarie, come pure notevoli sono le importazioni di materie prime come il legno". "E´ doveroso instaurare rapporti ancora più stretti perchè la Lettonia - appunta Sala - possiede tutte le caratteristiche di quei Paesi che potranno formare l´Europa delle Regioni". "A noi non resta - conclude il sottosegretario - che complimentarci con i lettoni per le performance economiche di cui sono stati capaci in questi ultimi anni".  
   
   
IL CONSIGLIO EUROPEO LANCIA LA MACROREGIONE,ALPINA  
 
Bruxelles, 7 gennaio 2014 - Venerdì 20 dicembre il Consiglio europeo dei capi di Stato e di governo ha approvato la proposta di definizione di una strategia macroregionale per la regione alpina , riconoscendo la validità di questo progetto e fare la sua costituzione ufficiale. A tal fine , il Consiglio ha incaricato la Commissione europea a sviluppare , in cooperazione con gli Stati membri , un piano d´azione per l´attuazione della strategia da giugno 2015 . Dal prossimo febbraio , il commissario europeo per la politica regionale Hahn incontrano i ministri degli esteri degli Stati alpini per discutere le questioni prioritarie per ogni stato e per ogni regione interessata , temi che sarà un lavoro di " concentrazione tematica " al fine di sviluppare una strategia , focalizzata ed efficace allo stesso tempo , consentendo un migliore utilizzo dei fondi comunitari relativi alla nuova programmazione . "L´approvazione di questa strategia è il risultato finale di un processo che è unico in Europa , in basso a sinistra , grazie alla volontà dei presidenti delle regioni alpine - sottolinea il Presidente della Regione Augusto Rollandin . - Nel giugno 2012 , infatti , ci eravamo incontrati a Bad Ragaz , in Svizzera, a firmare un documento di " iniziativa regionale " per la costruzione di una strategia macroregionale europea per le Alpi condivisione di un campo da golf il coordinamento delle politiche europee . Per il futuro , si prevede che non solo la definizione , ma anche l´attuazione della strategia seguiranno un modello di gestione multi-livello , le Regioni saranno nuovamente i protagonisti nella definizione del percorso da seguire per contrastare i problemi geografica e strutturale della montagna , promuovendo nel contempo le opportunità in esso , l´obiettivo di uno sviluppo efficace e sostenibile . " "E ´ significativo che questa data importante per il riconoscimento delle Alpi da parte dell´Unione europea è quasi contemporanea con la celebrazione , il 19 dicembre di quest´anno , il 70 ° anniversario della Dichiarazione di Chivasso - ha concluso il Presidente . - E ci sentiamo un certo orgoglio l´idea che nel 1943 già Chanoux , Pagina e Chabod - che ha scritto il testo - sono stati considerati come una strategia di sviluppo per le regioni alpine , con un nuovo e rivoluzionario approccio alla tempo , una relazione basata sulle caratteristiche simili di popolazioni di montagna e le forme di sussidiarietà organizzate dal basso , autonomia e supporto per soddisfare le esigenze di questi importanti settori. Proposto "  
   
   
BUONA PERFORMANCE DEL VENETO NELL’UTILIZZO DEI FONDI COMUNITARI. CIAMBETTI: “E NEL 2014-2020 AVREMO PIÙ RISORSE”  
 
Venezia, 7 dicembre 2014 - 381 milioni di euro impegnati su oltre 448, pari circa all’85% delle risorse complessivamente programmate; 271 milioni di euro già pagati, pari al 60% del programmato e al 72% dell’impegnato: sono queste le cifre che l’assessore al bilancio, alla cooperazione e ai finanziamenti comunitari della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti, ha presentato a Venezia, nella sede della Giunta regionale di Palazzo Balbi, illustrando i dati relativi all’avanzamento finanziario del Programma Operativo Competitività e Occupazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Por Cro Fesr) 2007-2013 nel Veneto, aggiornati a dicembre 2013. “La scarsa velocità di utilizzo dei Fondi Strutturali e di certificazione della spesa – ha spiegato Ciambetti – è un problema che riguarda tutte le Regioni italiane, i Programmi Operativi Nazionali e anche alcuni Paesi dell’Unione Europea. Ma i risultati sin qui raggiunti nell’utilizzo dei fondi Por Cro Fesr collocano il Veneto tra le Regioni più efficienti d’Italia, nella media di quelle del centro nord e sopra la media nazionale, e tra quelle che hanno ottenuto buone performance anche a livello europeo. Entro i prossimi due anni, quando il percorso attuativo di tutte le azioni del Programma dovrà concludersi, contiamo di utilizzare totalmente le risorse che ci sono state attribuite. Gli obiettivi di spesa fissati dai regolamenti comunitari per quest’anno sono stati rispettati: la spesa certificata di 271 milioni di euro, infatti, supera di quasi 9 milioni l’obiettivo 2013 (denominato N+2), ma il Veneto ha raggiunto anche l’obiettivo più ambizioso posto dal Ministero dello Sviluppo Economico, pari a 267 milioni di euro”. Per quanto riguarda le prestazioni del Veneto nei diversi ambiti di intervento del Programma – che prevede finanziamenti a favore di soggetti privati e pubblici intervenendo in quei settori ritenuti fondamentali per rafforzare la produttività e la competitività delle regioni europee –, le migliori sono quelle dell’Asse relativo al sostegno del sistema imprenditoriale e di quello per la salvaguardia ambientale, la valorizzazione del territorio e l’assistenza tecnica. Gli altri Assi, relativi al miglioramento energetico, ai servizi di trasporto e telecomunicazioni, alle azioni di cooperazione, scontano una maggiore complessità registrata nella fase d’avvio, anche se negli ultimi anni si è verificato un significativo incremento dell’avanzamento finanziario. “E’ necessario che nella nuova programmazione – ha sottolineato l’assessore – siano eliminate quelle rigidità che hanno caratterizzato la gestione di quest’ultimo settennato. Se pensiamo a quanto diversa sia la situazione del nostro Paese rispetto al 2007, come sia notevolmente cambiato lo scenario internazionale da allora a oggi, ci rendiamo conto che le condizioni e le prospettive non sono certamente più quelle dell’avvio della programmazione: la situazione economica, ma anche quella normativa non sono più le stesse. Pertanto gli attuatori dei programmi dovranno essere messi nelle condizioni di adattare gli interventi ai veri bisogni delle comunità”. Ciambetti ha anticipato che nella programmazione 2014-2020 del Fesr e del Fse (Fondo Sociale Europeo), il Veneto potrà beneficiare di maggiori risorse: “E’ ufficiale che disporremo di 41 milioni in più rispetto alla vecchia programmazione – ha detto – e quindi le risorse a noi spettanti ammonteranno a 1 miliardo e 245 milioni circa. Questo grazie alla ridefinizione delle percentuali di riparto tra nord e sud Italia, per la quale ci siamo a lungo battuti come Veneto. Alle Regioni del sud andrà il 75% delle risorse, contro l’85% che avevano in precedenza e di conseguenza il nord passa dal 15 al 25%”. “Quello che dobbiamo assolutamente scongiurare – ha concluso Ciambetti – è il pericolo che le Regioni più virtuose come la nostra possano essere penalizzate dalla scarsa efficienza di altre Regioni o addirittura delle Amministrazioni centrali del Governo stesso nell’attuazione dei programmi comunitari. Tale ipotesi è stata avanzata recentemente, ma stiamo cercando in tutte le sedi di contrastarla, perché sarebbe ingiusto e inaccettabile che chi mette a frutto concretamente le opportunità offerte dall’Europa, venga danneggiato dal lassismo e dall’incapacità di altri”.  
   
   
GIUNTA FVG: SERRACCHIANI, IMPEGNO COSTANTE PER USCIRE DALLA CRISI  
 
Udine, 7 gennaio 2014 - "Fin dal momento del nostro insediamento il nostro unico avversario è stata la crisi. Credo che la regione abbia attraversato uno degli anni più difficili, forse il più difficile della sua storia recente. Ciò ha reso e rende necessario un impegno estremamente intenso, anche al di là del programma di governo, perché sappiamo quanto la crisi pesa su cittadini e imprese. Assicuro che l´Amministrazione sta facendo tutto il possibile per affrontare la crisi, per non lasciare nessuno da solo e dare le risposte che ci vengono richieste per offrire una prospettiva che ci permetta di rialzare la testa nel 2014 e consolidare un Friuli Venezia Giulia strategico e che deve ritornare ad essere utile al proprio Paese e a se stesso". Lo ha detto a Udine, durante il tradizionale incontro di fine anno con i giornalisti, la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel fare il punto - assieme al vicepresidente Sergio Bolzonello - sull´attività svolta nei primi otto mesi di legislatura e nel tracciare gli impegni per il futuro, sui quali ha anche chiesto con forza il contributo delle opposizioni "perché bisogna essere consapevoli che serve l´aiuto di tutti". Riduzione dei costi della politica, legge anticrisi, linee guida sul piano paesaggistico, linee guida sulla riforma della sanità, nuova disciplina sulle elezioni comunali, disegno di legge sulla cultura e sport, linee guida sulle autonomie locali, riforma delle Ater, oltre alle variazioni di bilancio e alla finanziaria per il 2014 sono i temi che hanno segnato sotto il profilo normativo il 2013. Un anno caratterizzato anche dal rafforzamento dei rapporti con il Governo centrale, da consolidare ancora nei prossimi mesi attraverso il lavoro della Commissione Paritetica, che ha permesso di portare nella Legge di Stabilità quattro importanti azioni che riguardano il Friuli Venezia Giulia: la conferma di 130 milioni per la terza corsia della A4, l´impegno a far uscire dal patto di stabilità l´edilizia sanitaria ("elemento di straordinaria importanza per il bilancio del 2014"), la competenza sulla sanità penitenziaria, l´ impegno del Governo stesso sulle celebrazioni nel centenario della grande Guerra e sul conferimento di risorse per interventi strutturali. Un quadro in cui "abbiamo ricominciato a partecipare attivamente alla Conferenza delle Regioni, facciamo parte del gruppo di lavoro sul Tpl e il presidente del Fvg è stato indicato quale rappresentante di tutte le Regioni italiane nella cabina di regia sull´Agenda digitale". "Sono particolarmente grata del lavoro di tutti i dipendenti regionali delle varie sedi", ha sottolineato la presidente Serracchiani, ricordando ancora che in questo anno "abbiamo recuperato un rapporto di relazione e concertazione con le parti sociali che consente a ciascuno, nel rispetto dei ruoli, di dare il proprio contributo al superamento delle emergenze e a delineare le linee strategiche per il futuro". Serracchiani ha quindi menzionato anche i rapporti internazionali, anch´essi consolidati in questi mesi. In particolare con Slovenia, Croazia e Carinzia, oltre che il vicino Veneto, che hanno permesso di "mettere sul binario giuste alcuni contenitori importanti come l´Euroregione". Il tutto con la l´ambizione di irrobustire i rapporti con Centro ed Est Europa, tra cui la Baviera, per favorire lo sviluppo della portualità regionale.  
   
   
MOLISE, PROGRAMMAZIONE 2014-2020, ONLINE IL QUESTIONARIO PER IL PARTENARIATO. FRATTURA: FISSIAMO INSIEME LE PRIORITÀ  
 
Campobasso, 7 gennaio 2013 - Settori, obiettivi e interventi: le priorità in Molise si concordano e fissano insieme, partenariato e amministrazione. Online il questionario sulla Programmazione comunitaria 2014-2020. "Domande mirate, di facile compilazione: andiamo avanti nella costruzione condivisa del processo di crescita e sviluppo che vogliamo garantire al nostro Molise", così il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, sulla nuova iniziativa destinata a tutte le forze protagoniste del partenariato locale per l´individuazione degli ambiti prioritari di intervento e la definizione dei pesi percentuali degli 11 obiettivi tematici e dei rispettivi risultati attesi per la prossima Programmazione 2014-2020. "Dialogo e confronto, continui e aggiornati, con tutti i soggetti interessati per mettere in campo non solo un grande progetto a beneficio dei cittadini e delle imprese, ma anche per proseguire in modo lineare il percorso di partecipazione e condivisione intrapreso mediante indicatori certi e puntuali riconoscibili già in questa prima fase di definizione -, evidenzia il governatore -. Con il nostro questionario diamo voce alle opinioni dei protagonisti della nuova stagione di crescita del nostro Molise". È possibile registrarsi per la compilazione del questionario cliccando al seguente link: http://www.Moliseineuropa.eu/?q=node/150      
   
   
IL CONSIGLIO APPROVA IL BILANCIO 2014 DELLA REGIONE LAZIO PIÙ RISORSE PER LE PERSONE E LE FAMIGLIE CHE HANNO BISOGNO. LE ABBIAMO OTTENUTE CON I TAGLI AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA  
 
Roma, 7 gennaio 2014 - Il Consiglio regionale ha approvato il 29/12/2013 il Bilancio di previsione finanziario 2014-2016 e la Legge di stabilità regionale 2014. Si tratta di un bilancio da 35 miliardi di euro per il 2014, una manovra effettiva di 18 miliardi, al netto delle partite finanziarie e del disavanzo. Cala il debito commerciale della Regione. Da 12 miliardi di euro del 2012, passerà a 9 miliardi nel 2013, per arrivare a 5,5 miliardi nel 2014. La parte vincolata del bilancio ammonta a 15 miliardi. Di questi, 11 miliardi circa saranno investiri per la sanità e 575 milioni per il trasporto pubblico (la quota rimanente, pari a 294 milioni necessaria a garantire la copertura delle esigenze del trasporto pubblico, sarà coperta solo per il 2014 utilizzando le risorse derivanti dall’extragettito sanitario). La parte libera del bilancio ammonta dunque a circa 3 miliardi di euro. La spesa libera corrente ammonta a 2,3 miliardi di euro di cui 1 miliardo circa per la rata di ammortamento mutui. La spesa per investimenti ammonta a 650 milioni di euro. “Con questo bilancio – ha spiegato Alessandra Sartore, assessore al Bilancio - andiamo avanti sulla strada intrapresa del risanamento dei conti, ma anche su quella di incentivare la nascita di imprese innovative, di investire in nuove opere per il territorio e di portare a conclusione quelle avviate da tempo, di destinare maggiori risorse per la cultura, per il turismo, per l’agricoltura, per il sociale, per il lavoro e la formazione”. Nonostante la crisi, sono state introdotte misure a favore dei contribuenti che si trovano in difficoltà economica nel pagare i propri debiti fiscali, con la possibilità rateizzare i debiti tributari dalle attuali 12 rati, fino a un massimo di 60 mensilità. Aiuti alle famiglie numerose, con misure che bloccano l’aumento dell’addizionale Irpef. E’ stato istituito un fondo che permetterà di ridurre, anche mediante esenzioni, la pressione fiscale e un fondo di agevolazioni per i mutui sulla prima casa. Novità anche per il bollo auto. Non lo pagheranno per tre anni i proprietari di veicoli non inquinanti di nuova immatricolazione. Investimenti per le imprese. Saranno investite nuove risorse anche per imprese start up innovative e nel settore della creatività. “Questo fondo ‘taglia tasse’ – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti - parte dallo stanziamento di 12 milioni di euro ottenuto grazie a tutte le risorse liberate da politiche di risparmio come la razionalizzazione e il taglio delle spese e dei costi della politica, la riduzione e riorganizzazione delle società, la dismissione degli immobili e tutte le altre forme di revisione della spesa. Pur nella ristrettezza dei vincoli di bilancio, questo fondo va incontro all’esigenza di essere vicino alle famiglie bisognose e rappresenta un valido sostegno allo sviluppo”. “La Regione Lazio – ha aggiunto Zingaretti – sta uscendo finalmente dall’incubo della paralisi finanziaria”.  
   
   
LAZIO, BILANCIO 2014. ZINGARETTI: "SCELTE CORAGGIOSE PER VOLTARE PAGINA" I CHIUDE LA STAGIONE DELL’EMERGENZA FINANZIARIA E SI DEFINISCE UNA LINEA DI POLITICA ECONOMICA PER USCIRE DAL TUNNEL DELLA CRISI, BASATA SU RISORSE VERE E PROGETTI CONCRETI  
 
 Roma, 7 gennaio 2014 - Con l’approvazione del nuovo bilancio, la Regione evita il default e può tornare a sostenere lo sviluppo. “Con questo bilancio ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti – raggiungiamo due obiettivi. Si chiude la stagione dell’emergenza finanziaria, dimezzando da 12 a 5,5 miliardi di euro il debito commerciale che stava soffocando migliaia di cittadini e di aziende, e mettendo in sicurezza i conti dal rischio di insolvibilità. E, insieme a questo sforzo di risanamento, si definisce una linea di politica economica per uscire dal tunnel della crisi, basata su risorse vere e progetti concreti”. Zingaretti ha poi ringraziato il Consiglio regionale “per il confronto costruttivo di questi giorni – ha detto - nel quale ha svolto un ruolo attivo di proposta anche l’opposizione, e per il contributo offerto da tutte le forze politiche al miglioramento del testo. Un ringraziamento particolare alla maggioranza per la lealtà e lo spirito di squadra con cui ha condiviso e sostenuto le scelte fondamentali attuate dalla Giunta, e – ha sottolineato il presidente - all’assessore Alessandra Sartore e a tutto il team dei tecnici, dei dirigenti e dei funzionari dell’assessorato per il grande lavoro di queste settimane”. Con questo bilancio per il 2014 si traccia una nuova strada per il Lazio.  
   
   
TOSCANA: LA GIUNTA REGIONALE DI MARTEDÌ 7 GENNAIO IN DIRETTA STREAMING  
 
 Firenze, 7 gennaio 2014 – I lavori della Giunta regionale di martedì 7 gennaio saranno trasmessi in diretta online a partire, indicativamente, dalle ore 15.30. Sarà possibile collegarsi allo streaming dalla home page di www.Regione.toscana.it  e www.Toscana-notizie.it  Nelle risorse correlate, l´ordine del giorno della Giunta di martedì 7. Al termine della seduta sarà resa pubblica la registrazione video. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
PROSPETTIVE 2014. VENDOLA: "VERSO SMART PUGLIA 2020"  
 
Bari, 7 gennaio 2013 - “Nel 2014 cominciamo il cammino verso Puglia 2020: vogliamo cominciare a mettere le basi per quella che si può definire una “Puglia smart”, cioè una regione inclusiva, accogliente, intelligente e competitiva. Questo lo possiamo fare perché abbiamo chiuso il 2013 portando a casa risultati straordinari”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo il 30 dicembre 2013, insieme a tutti gli assessori, presso la nuova sede della Regione Puglia, alla consueta conferenza stampa di fine anno. Una conferenza stampa che, ha spiegato Vendola “è a cavallo tra due anni complicati: il 2013, l’anno in cui si chiude un ciclo di programmazione di spesa di fondi comunitari, che rappresentano il salvadanaio fondamentale per alimentare le risposte da dare ai bisogni dei pugliesi, e il 2014, in cui comincia un settennio cruciale, per il quale noi dobbiamo impostare qualunque nostro ragionamento, avendo in testa quel 2020 che è un punto di arrivo molto importante”. “Ci presentiamo qui – ha continuato il Presidente Vendola – avendo, nel giro di poche ore, approvato un Bilancio virtuoso della Regione Puglia. Il primo pensiero che mi viene in mente è di tipo politico: è una riflessione che riguarda non soltanto la tenuta e la robustezza della maggioranza di centrosinistra, che da oltre otto anni governa questa Regione, cercando di fare di questa porzione di Mezzogiorno d’Italia il laboratorio di politiche innovative; ma vorrei sottolineare anche il carattere assolutamente positivo del dialogo che vi è stato con le minoranze del centrodestra. Lo considero un fatto straordinario. In un Paese in cui la contesa politica ha un carattere sempre più distruttivo e rischia di travolgere il bene comune e l’orientamento delle Pubbliche Amministrazioni, recuperare spazi di dialogo costruttivo tra diverse forze politiche è un punto molto importante”. “Badate – ha avvertito Vendola – noi stiamo per precipitare in un anno di elezioni. Attorno ad un momento delle elezioni Europee, che possono rappresentare un’occasione di deflagrazione dell’Unione Europea, del sogno e della cultura europea, abbiamo anche elezioni amministrative importanti: si voterà a Bari, a Foggia e in altre città. Mi auguro che quelle contese elettorali non siano un momento di degenerazione della fisiologica dialettica politica e non mettano a repentaglio le nostre comunità, beni fondamentali che dobbiamo tutelare”. Il 2013, secondo Vendola “è stato un anno che, sia pure in condizioni assai difficili, ci ha consentito di conseguire risultati importanti. Tuttavia, il rischio è che il terreno della crisi diventi, quasi spontaneamente, il terreno in cui vince l’arte di arrangiarsi, il mero istinto di sopravvivenza: siccome c’è la crisi non possiamo lavorare di fantasia, dobbiamo soprattutto correre a tappare i buchi, occuparci delle emergenze. Questo può significare, perdere completamente l’idea di essere laboratorio di innovazione. Noi abbiamo cercato, anche nei momenti più burrascosi della crisi di non perdere la bussola dell’innovazione. Correggere, cioè, quel destino del Sud che lo rende sempre un cono d’ombra, un vuoto a perdere, un Sud metafora di tutto ciò che non va, di tutto ciò che è spreco. Ci abbiamo provato in ogni settore della nostra Amministrazione”. “Persino le parole più odiose – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – del vocabolario della politica contingente, come spending review, abbiamo provato a tradurle in maniera innovativa. A noi tante volte quella espressione inglese ha fatto male, perché con l’idea della razionalizzazione dei conti si producevano dei tagli alla carne viva dei bisogni e dei servizi. Noi abbiamo cercato di interpretare in maniera innovativa la spending review da ogni punto di vista: dal finanziamento complessivo del Consiglio Regionale, fino alla gestione dell’autoparco della Regione, non c’è settore in cui non ci siamo applicati per produrre una razionalizzazione vera”. Ma il 2013, secondo Vendola, è stato anche l’anno di vertenze e di svolte importanti. “È il primo anno in cui – ha detto – senza trucchi e furbizie, senza contrarre mutui e senza firmare bond, la Regione Puglia ha un attivo significativo nei conti della sanità. Insomma, siamo dentro una condizione in cui la Puglia ha i suoi primati, che rivendica con orgoglio. Siamo al primo posto per la spesa dei fondi comunitari, una virtuosità che riguarda anche la qualità dei progetti, la qualità dei cantieri e la qualità delle opere che abbiamo realizzato”. “Siamo forse – ha aggiunto Vendola - l’unica Regione che è riuscita, nel bilancio, a tagliare parzialmente la pressione fiscale, cioè le tasse. Siamo una Regione che ha difeso con le unghie e con i denti ogni singola fabbrica, ogni singola azienda, ogni singolo posto di lavoro. Siamo la Regione più innovativa d’Italia dal punto di vista delle politiche giovanili. Vogliamo continuare ad essere un punto di riferimento per le politiche di ambientalizzazione”. “Questi risultati, unici nel panorama meridionale – ha continuato Vendola – ci portano a dire che dal 2014 noi mettiamo la Puglia su un trampolino di lancio. Vogliamo essere una regione smart. E badate, questo che non è uno slogan o una iconografia pubblicitaria. Smart Puglia significa una Puglia che si prende cura di tutte le risorse umane che ha. Prendersi cura dei vecchi ad esempio significa dare valore ad una porzione di umanità che può fare molto per il benessere della comunità. Smart significa che, se siamo in grado di ripensare le città in un’ottica di ecosostenibilità, noi risparmiamo sulla bolletta elettrica e diminuiamo l’inquinamento. Smart significa che se i bambini mangiano bene, l’economia pugliese vende di più e vendono di meno le multinazionali”. Per Vendola, la Puglia si salva dentro questa ottica, intrecciando innovazione tecnologica e innovazione sociale, innovazione economica e innovazione culturale. “La Puglia che vogliamo – ha spiegato Vendola - è una regione più attrattiva per imprese esterne, più competitiva proprio grazie all’innovazione tecnologica, più inclusiva verso i soggetti più deboli (a questo proposito permangono delle vergogne dello sfruttamento neoschiavistico in alcuni frammmenti e spigoli bui e medievali della Puglia sui quali occorre continuare ad accendere i riflettori), una regione più consapevole e responsabile verso l’ambiente e la propria cultura, più connessa nel contesto nazionale e internazionale e infine una regione più integrata nelle politiche di sviluppo per convergere e sostenersi reciprocamente”. “Vogliamo avere gli stessi obiettivi – ha sottolineato il Presidente - che hanno le più avanzate regioni del nord dell’Europa, vogliamo cioè essere la regione in grado, nel pieno della più grande crisi economica mondiale, di darsi obiettivi di evoluzione, di incivilimento, di crescita del proprio parco infrastrutturale e una regione in cui i diritti fondamentali, che sono il diritto alla formazione, alla cura, alla mobilità e all’assistenza, siano diritti effettivamente, giorno per giorno, realizzati”. Vendola ha infine parlato della città di Taranto. “Vorrei – ha detto - che Taranto nel cuore fosse lo slogan dell’attività amministrativa per tutto il corso del 2014. Taranto sarà il terreno fondamentale della sfida del 2014. Credo che i pugliesi, tutti i pugliesi, debbano farsi carico del fatto che Taranto per tanti anni si è fatta carico non solo della Puglia ma dell’Italia intera. Dedicheremo alla città di Taranto un’attenzione particolare. Quello che faremo è cominciato già in questi giorni con la presentazione di un ulteriore lotto di apertura del museo archeologico, uno dei più importanti al mondo. Ma non c’è solo lo splendore del Marta, c’è anche la cantierizzazione del nuovo ospedale, ci sono le opere di bonifica nel mar Piccolo e le opere di riqualificazione nei quartieri maggiormente investiti dall’inquinamento industriale. Noi vogliamo dare speranza alla città di Taranto che deve poter raccontare al mondo, non solo le sue pene e i suoi dolori, ma anche il suo essere una delle capitali della bellezza del Mediterraneo”.  
   
   
BILANCIO ABRUZZO: CHIODI, ALTRO CHE FALSO,MAI STATO COSÌ TRASPARENTE IL PRESIDENTE PER PRIMA VOLTA SPESE E COSTI IN EQUILIBRIO  
 
 Pescara, 7 gennaio 2014 - "La situazione della Regione Abruzzo è difficile da un punto di vista finanziario così come quella di tutte le altre Regioni italiane e del Paese ma è migliorata rispetto a quella del 2008 quando era a dir poco disastrosa". Il presidente della Regione, Gianni Chiodi, non si nasconde dietro un dito ignorando le criticità. "Questo dovrebbe saperlo bene chi oggi fa rilevare che esiste un disavanzo ma, guarda caso, - aggiunge - non vuole ammettere, invece, che c´è un indebitamento più basso del 25 per cento rispetto a quello che avevamo ereditato. Infatti, se è vero che il debito attuale ammonta a 3 miliardi di euro, all´atto del mio insediamento toccava i 4 miliardi di euro. Presto, a partire dal 2015, saranno liberate ulteriori risorse che oggi devono essere impiegate per far fronte al costo del debito - sottolinea Chiodi -. Infatti, buona parte delle risorse che provengono dai cittadini per effetto del prelievo fiscale - ricorda- serve ancora per pagare le rate di ammortamento del debito. Per fortuna, è finita l´epoca dei saccheggi e delle distrazioni dal Fondo sanitario nazionale per finanziare i bilanci regionali e quindi le esigenze clientelari - sentenzia Chiodi - e, per la prima volta nella storia della Regione, le spese sono finanziate integralmente dalle entrate derivanti dal prelievo fiscale, senza che siano stati contratti ulteriori debiti, senza che si sia fatto ricorso alle economie vincolate e senza aumenti alla tassazione". All´opposizione che parla di "bilancio falso" e di "bugie di Chiodi", il presidente della Regione replica dicendosi "esterrefatto anche perchè, mentre il Bilancio appena licenziato è assolutamente trasparente, il centro-sinistra, quando era al governo, non si era reso conto delle irresponsabili scelte politiche che hanno finito poi per gravare sulla vita degli abruzzesi. Dico questo - aggiunge - perchè se venisse fuori che, invece, l´attuale opposizione era pienamente consapevole, a parte una responsabilità etica del centro-sinistra di fronte a tutti gli abruzzesi, sì che dovrebbe intervenire la Corte dei Conti". Chiodi, poi, parlando del disavanzo da 450 milioni di euro che supera di gran lunga anche l´entità delle spese obbligatorie della Regione, pari a circa 230 milioni di euro, rivela che "ci vorranno almeno venti anni per ripianarlo ma, intanto, il debito è stato ridotto, così come le tasse e l´auspicio è che questo percorso di risanamento intrapreso possa continuare nel corso degli anni futuri. E´ chiaro che, stando così le cose, - rimarca - non si può certo dire che il nostro bilancio sia in equilibrio ma non lo sarà fino a quando esisterà questo disavanzo che si è accumulato e che non si può certo cancellare con una bacchetta magica". Nel frattempo, però, per la prima volta, le entrate annuali della Regione sono equivalenti alle spese . "Questo obiettivo - spiega Chiodi - è stato possibile grazie alla riduzione dei costi di struttura. Qualche esempio? Abbiamo azzerato le spese di rappresentanza (nel 2008 ammontavano a 728 mila euro), la cooperazione internazionale (nel 2008 pari a quasi 2 milioni di euro), le spese per attività istituzionali (nel 2008 pari a 2 milioni 850 mila euro), quelle per i servizi di consulenza (nel 2008 pari a 507 mila euro), ridotto le spese per il funzionamento della Giunta (da 325 mila euro a 90 mila), quelle per il funzionamento del Consiglio (da 32 milioni a 25 milioni 800 mila euro), quelle per il funzionamento degli organi consultivi (da 1 milione 434 mila a 50 mila) e quelle per le risorse umane (da 104 milioni di euro a 97 milioni 800 mila). Insomma, - conclude Chiodi - si è garantito lo stretto indispensabile per portare avanti la macchina amministrativa della Regione e si è anche detta la parola fine alle follie del passato come le sedi in Brasile e Romania o le spese esorbitanti sostenute per lo svolgimento delle sedute del Cram in giro per il mondo".  
   
   
VALLE D’AOSTA: IL MESSAGGIO DI FINE ANNO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE AUGUSTO ROLLANDIN  
 
Aosta, 7 gennaio 2014 - In occasione dell’arrivo del nuovo anno, il Presidente della Regione Augusto Rollandin rivolge a tutti i valdostani un messaggio di auguri per il 2014. «Etant donné que dans ces temps les miracles ne sont plus à la une, je crois qu’il est important, de la part de la politique, de faire le possible pour travailler avec efficacité et avec cohérence pour résoudre les problèmes, dans une période de crise qui, malheureusement, va durer plus de ce qu’on imaginait. Penso che sia estremamente importante, in un momento in cui c’è sofferenza da parte di tutti - sia per la parte economica, sia per la parte sociale - non dimenticare i tanti problemi che coinvolgono famiglie e imprese. Ora quello che noi possiamo fare, come rappresentanti delle istituzioni, è dare delle risposte e questo significa prendere degli impegni e sapere dove si vuole andare. Noi sappiamo che dobbiamo fare dei sacrifici, tornare a modalità di lavoro che siano le più concrete possibili, le più efficaci, tendendo conto che si deve risparmiare e fare in modo che ci sia, da parte di tutti, la coscienza del momento, che è ancora molto difficile. Lo Stato non ci aiuta, perché continua, in modo ingiusto e spregiudicato, a fare dei tagli al di fuori e al di sopra di quelle che sono regole, soprattutto per quanto attiene le Regioni a Statuto speciale. Questo complica l’intervento finanziario che noi dobbiamo fare. Malgrado questo, io credo che tutti dobbiamo avere fiducia nel 2014, fiducia in una ripresa che sarà lenta, ma che potrebbe essere possibile, anche in Valle d’Aosta, per poter risolvere il problema del lavoro. E’ questo il vero tema per tutti, per i giovani come per i meno giovani: per i giovani per cercare di inserirsi per la prima volta nel mondo del lavoro, per i meno giovani per non perdere la propria occupazione. Noi crediamo che su questo tema, ci siano le condizioni per riuscire a fare qualcosa di concreto. Con questo spirito faccio i migliori auguri a tutti i Valdostani e a tutte le Valdostane, perché ci possa essere tanta serenità e soprattutto salute per tutti. Buon Anno! Treina d’an à tcheut! Meilleurs vœux de bonne année!». Il videomessaggio del Presidente Rollandin è pubblicato sul canale Youtube, nella sezione Regione autonoma Valle d’Aosta, all’indirizzo: http://www.Youtube.com/watch?v=t8mckabx9sc    
   
   
ELEZIONI IN SARDEGNA - PRESIDENTE CAPPELLACCI FIRMA DECRETO, SARDI AL VOTO IL 16 FEBBRAIO  
 
Cagliari, 7 gennaio 2014 - Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha firmato il decreto per l’indizione dei comizi elettorali. I cittadini sardi voteranno per il rinnovo del Consiglio regionale e l’elezione del presidente della Giunta il 16 Febbraio 2014.  
   
   
50 ANNI DELLA REGIONE MOLISE, FRATTURA: IL FUTURO, LA PROSPETTIVA DI TUTTI NOI  
 
 Campobasso, 7 gennaio 2013 - "Cinquant´anni di storia, cinquant´anni di futuro? Il nostro sguardo sul domani è l´augurio più bello che possiamo scambiarci. L´augurio più giusto per riflettere e comprendere la storia della nostra Autonomia, l´augurio migliore per guardare avanti. Il futuro, la prospettiva del Molise e dei Molisani. Apriamoci al futuro con il sorriso della speranza. Con l´emozione, tutta particolare per chi, come noi adesso, ha avuto l´onore di amministrare e governare la nostra Regione. Avanti così, con l´entusiasmo misto alla consapevolezza morale e politica di ritrovarci al timone della nave Molise. La voglia di fare, di alzare l´asticella, gli obiettivi del primo giorno di questa nostra avventura, tutto questo letto e ritrovato stamani nelle dichiarazioni programmatiche del primo presidente della Regione, Carlo Vitale. E come allora, ancora oggi, di nuovo tutti uniti per la difesa comune di un´eredità minacciata da forbici istituzionali, da problemi e ostacoli. Siamo qua a dimostrare che l´Istituzione della Regione Molise non è stato un passo sbagliato o azzardato. È la nostra storia ed è una storia importante. Una storia che ci appartiene. Appartiene a chi ne è stato protagonista allora, appartiene a chi la vive adesso. Appartiene a tutte le forze politiche e sociali, all´impegno congiunto di tutti i partiti protagonisti allora, la Dc, il Pci, il Psi. Tutti. Questo compleanno lo dedichiamo a chi è nato molisano e conosce soltanto questa dimensione. Lo dedichiamo a chi è sfiduciato, a chi non ha più un valido motivo per alzarsi la mattina, a chi si alza la mattina e ha la forza e la voglia di donare il suo tempo agli altri. Lo dedichiamo a chi non trova nel suo Molise risposte e riscatto. Lo dedichiamo alla serenità familiare messa a rischio dalle certezze all´improvviso diventate incertezze. Lo dedichiamo a chi ha i capelli bianchi e sulle spalle tutti gli acciacchi del tempo e soffre perché non riconosce attorno a sé per i suoi figli e i suoi nipoti le stesse occasioni offerte alla sua giovinezza. Lo dedichiamo al lavoro, il solo motore della crescita e dello sviluppo sociale. Ancora lo offriamo, questo nostro compleanno, a chi non conosce fino in fondo il significato della conquista costituzionale di 50 anni fa. Raccontiamo ai nostri ragazzi il percorso di tutte le battaglie sociali e politiche, che hanno avuto la voce, la passione, il nome di uomini seri e onesti, che tanto hanno dato alla nostra Regione e che non sono più in mezzo a noi. Che sia la festa dell´abbraccio di tutte le generazioni. La storia dei cinquant´anni di Autonomia cade in anni difficili, in anni e giorni di contestazioni e contrapposizioni tra Istituzioni e Cittadini. Non è un fatto nuovo, certo, ma di sicuro rinnovato, affollato, teso e nervoso. Non raccoglierne il significato è un errore imperdonabile. Ma raccoglierlo o enfatizzarlo nell´abusato e scontato solco dell´antipolitica è uno sbaglio ancora più grave, non rispettoso del ruolo che i Cittadini hanno voluto affidarci. Siamo qui ad assumerci tutte le responsabilità che ci vengono imputate come amministratori, con senso di responsabilità, ma con la coscienza pulita di chi ci prova a costruire qualcosa di buono. Opportunità per tutti, per i giovani come per gli anziani, per quelli di mezz´età, per le donne e per i deboli, per chi sta ai margini: è il sogno che coltiviamo e che guida le nostre scelte. Andiamo avanti a piccoli passi in un mondo che dice che non abbiamo ragione di esistere. Troppo piccoli, troppo pochi. È un pregiudizio sbagliato: lo dimostreremo. Le difficoltà non sono poche. Sono economiche, finanziarie, strutturali e anche, per taluni aspetti, etiche. Ci muoviamo per una pubblica amministrazione aperta, efficiente e trasparente. Il lavoro resta la priorità. Senza lavoro, il Molise muore con i suoi talenti migliori che vanno via. Come muore, se non dà spazio e possibilità di espressione ai talenti che scelgono di restare. Ci muoviamo per il merito e la competenza, per la scuola, la formazione integrata, l´Università del Molise per il Molise. Ricalchiamo il buon esempio. L´esempio di tanti, donne e uomini, che ogni mattina si alzano e vanno a scuola, in azienda, in ufficio, sul cantiere o restano a casa. Faticano, si sconfortano e a volte nemmeno si interrogano sul loro stato, nella convinzione che quello che hanno sia già una fortuna. Impariamo dalle donne, preziose figure della nostra società. Dalle donne, dalla loro forza troppo spesso chiusa in casa come esclusivo conforto per figli disabili, mariti cassintegrati, compagni esodati, per genitori non più autosufficienti, prendiamo il coraggio per fare di più di quello che ci è richiesto. Facciamo che tutti, gli ultimi e i sofferenti, le aziende e i lavoratori, sentano questa Istituzione vicina, capace di rappresentare e assistere i bisogni più diffusi. Quelli dei tanti, dei troppi che non hanno voce. Facciamo vedere all´Italia che la solidarietà che corre silenziosa, perché spontanea e naturale, nelle strade dei nostri borghi è un "sistema". Il Sistema Molise, la Regione del buon esempio. Dei tagli agli sprechi e ai costi della politica. Della ripresa fatta bene. Così piccoli e così pochi possiamo e dobbiamo farcela. Possiamo e dobbiamo essere noi l´esempio virtuoso. Resistiamo perché ci crediamo. Cinquant´anni non sono di passato, sono tutti di futuro, non solo perché "la storia siamo noi", come spesso cantiamo, ma perché questo si aspettano tutti i molisani. Molisani di ieri, oggi e domani".  
   
   
CALABRIA: APPROVATO IL DOCUMENTO TECNICO INERENTE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2014  
 
Catanzaro, 7 gennaio 2014 - La giunta, nella seduta del 30 dicembre, su proposta dell´assessore al Bilancio Giacomo Mancini, ha approvato il documento tecnico, articolato per unità previsionali di base e per capitoli, inerente al bilancio di previsione 2014. E´ questo l´ultimo tassello che compone la cosiddetta finanziaria per il prossimo anno della Regione Calabria. Anche quest´anno il procedimento legislativo e contabile e´ stato chiuso prima della fine dell´anno e di conseguenza nel rispetto dei termini di legge. Il primo passo, infatti, e´ stato compiuto con l´approvazione da parte del consiglio regionale nella serata del 19 dicembre del bilancio di previsione 2014 e del collegato normativo. Nella giornata di oggi le norme sono diventate leggi regionali con la promulgazione a firma del presidente Scopelliti. Successivamente la giunta ha potuto quindi approvare il documento tecnico completando cosi l´iter normativo e amministrativo. "Anche quest´anno, per il quarto anno consecutivo - questo il commento dell´Assessore Giacomo Mancini - l´amministrazione taglia il traguardo nel rispetto dei termini di legge. Siamo soddisfatti di aver raggiunto questo risultato che colloca in maniera stabile la Calabria tra le regioni virtuose del nostro paese".  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI. APPROVATI FONDO MICROCREDITO PER PICCOLI COMUNI E BONIFICA DISCARICHE PUBBLICHE IN DISUSO  
 
Napoli, 7 gennaio 2014 - Si è riunita il 20 dicembre 2013 la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato istituito il Fondo Microcredito per i piccoli comuni campani, con una dotazione iniziale di 20 milioni di euro con l’obiettivo di far nascere nuove imprese e sostenere i soggetti svantaggiati. La Giunta ha deciso di esercitare i poteri sostitutivi nei confronti degli enti locali inadempienti ai fini dell’adozione del piano di zona degli interventi e servizi sociali. Sono state avviate le procedure che porteranno alla nomina di commissari ad acta per gli Ambiti Territoriali A 4 (Avellino ed altri), B 5 (Baselice ed altri), C 2 (Arienzo ed altri), N 16 (Calvizzano ed altri), N 33 (Massalubrense ed altri), S 9 (Camerota ed altri). Di intesa con l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane sono state iscritte a bilancio risorse derivanti da economie di spesa, che saranno utilizzate per progetti pilota di accompagnamento giovanile; e, su proposta congiunta con il vicepresidente Guido Trombetti, per la promozione della ricerca scientifica. Infine, di intesa con l’assessore alle Attività produttive Fulvio Martusciello, è stata acquisito il contributo del Mise per progetti in materia di commercio e turismo, e reiscritte a bilancio somme per interventi di sostegno per lo sviluppo economico e la salvaguardia dell’occupazione nell’area di crisi torrese. Su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi sono stati approvati l’accordo quadro con l’ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Napoli per la realizzazione del progetto di affiancamento e sviluppo delle imprese in difficoltà, e la proposta di regolamento che sopprime l’obbligo di vidimazione del registro degli infortuni presso le Asl da parte delle imprese. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano è stato programmato il finanziamento delle attività di bonifica e di caratterizzazione delle discariche pubbliche non più in esercizio. Su proposta dell’assessore all’Urbanistica Ermanno Russo è stato prorogato di ulteriori 18 mesi il termine di efficacia dei piani regolatori e dei programmi di fabbricazione, a decorrere dall’entrata in vigore dei piani territoriali di coordinamento provinciale. Ciò al fine di venire incontro alle richieste presentate da numerosi enti in relazione all’approvazione dei piani urbanistici comunali (Puc).  
   
   
COMUNI: FVG, OK A FUSIONI CON MAGGIORANZA COMPLESSIVA  
 
Trieste, 7 gennaio 2014 - L´assessore alle Autonomie locali del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, ha presentato alla Giunta regionale le linee guida di un disegno di legge per modificare alcune norme relative a richiesta, indizione e svolgimento dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo e all´iniziativa popolare delle leggi regionali. In particolare, Panontin intende abrogare l´attuale previsione secondo la quale, in caso di fusioni di Comuni, il quesito sottoposto a referendum non può dirsi approvato senza la maggioranza dei voti validamente espressi in ciascun Comune. "Grazie a questa modifica - spiega l´assessore - si potrà evitare che una minoranza in termini numerici sia in grado di bloccare l´iter di fusione di due o più Comuni come recentemente accaduto tra Arzene, San Martino al Tagliamento e Valvasone". Tra le altre modifiche sottoposte all´attenzione della Giunta da Panontin, il referente delle Autonomie locali vorrebbe dimezzare il numero delle firme necessarie per l´indizione del referendum regionale abrogativo, portandole da 30 mila a 15 mila in maniera tale da avvicinare le percentuali di promotori/elettori delle altre Regioni italiane dove, a fronte dell´attuale 7,45 per cento del Friuli Venezia Giulia, il range è compreso tra l´1,02 per cento della Campania e il 2,41 per cento delle Marche. Inoltre, il ddl conterrà pure l´introduzione di norme elettorali che assicurino, in caso di fusione di Comuni, la rappresentanza delle comunità di origine e la possibilità che l´iniziativa per l´istituzione di nuovi Comuni e la modifica delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali provenga anche da parte di un determinato numero di elettori (dal 15 al 20 per cento) dei Comuni interessati.  
   
   
ANTICORRUZIONE IN ABRUZZO: PARTE ITER PER ADOZIONE CODICE COMPORTAMENTO OSSERVAZIONI E PROPOSTE DA INVIARE ENTRO 17 GENNAIO 2014  
 
 L´aquila, 7 gennaio 2013 - La Regione Abruzzo ha avviato la procedura per l´adozione del Codice di comportamento dei dipendenti della Giunta regionale. Sul portale della portale della Regione (www.Regione.abruzzo.it) è infatti presente nella sezione "avvisi" l´avvio della procedura pubblica del Codice di comportamento così come previsto dalla legge nazionale e dalle indicazioni dell´Autorità nazionale anticorruzione. Si tratta di una bozza in via di definizione che per essere portata all´attenzione e all´approvazione della Giunta regionale ha bisogno del contributo, diretto e indiretto, dei soggetti interessati. L´invito alla collaborazione è soprattutto rivolto agli utenti interni, alle organizzazioni sindacali rappresentative, alle associazioni dei consumatori e degli utenti e alle altre associazioni o forme di organizzazione rappresentative di particolari interessi e, in generale, tutti i soggetti che operano presso le strutture della Giunta e/o che fruiscono delle attività e dei servizi prestati dalle stesse. Lo scopo dell´avviso pubblico è di raccogliere osservazioni e proposte da parte di una platea quanto più ampia possibile per garantire il giusto coinvolgimento. Nella sezione del portale c´è la bozza del Codice di comportamento ed un modulo che deve essere utilizzato per avanzare proposte modificative o osservazioni da inviare al responsabile della prevenzione della corruzione della Giunta regionale, all´indirizzo responsabile.Anticorruzione@regione.abruzzo.it, entro il 17 gennaio 2014. Una volta adottato dalla Giunta, il Codice di comportamento si applicherà ai dipendenti che operano presso le strutture della Giunta nonché, per quanto compatibile, a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di supporto all? organo politico, ai collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi o che realizzano opere nei confronti dell´amministrazione, con riferimento alla Giunta regionale.  
   
   
IN ARRIVO FONDI PER GLI ENTI LOCALI PIEMONTESI  
 
Torino, 7 gennaio 2014 - Pur in un momento di grave crisi come quello che stiamo attraversando, la Giunta regionale vuole dare un’altra importante dimostrazione di quanto abbia a cuore le autonomie locali del territorio piemontese stanziando con atto del 9 dicembre un totale di 2.119.461,55 euro 42 Unioni di Comuni ed un totale di 160.568,43 euro per le 15 Comunità Montane. “Questi fondi sono un aiuto concreto ai piccoli comuni piemontesi che già nel 2012 hanno svolto alcune funzioni fondamentali in Unione di Comuni – spiega l’assessore regionale agli Enti Locali Riccardo Molinari - visti gli onerosi adempimenti a cui la normativa nazionale obbliga gli amministratori locali in tema di forme associative, l’impegno della Regione è massimo per reperire quante più risorse possibili al fine di incentivare e sostenere i nostri comuni in questo difficile percorso”. I dettagli delle somme spettanti ai singoli Enti sono consultabili ai siti: http://www.Regione.piemonte.it/entilocali/cms/index.php/provvedimenti-dellamministrazione-regionale  http://www.Regione.piemonte.it/
autonomie/contributi/bandi13.htm
 
 
   
   
SPACCA: “LA MORSA DELLA CRISI HA COLPITO , MA LE MARCHE SONO CAPACI DI FORTE RESISTENZA”.  
 
 Ancona, 7 gennaio 2014 - Proteggere e rafforzare. Sono stati questi gli obiettivi dell’azione di governo regionale che hanno caratterizzato il 2013 e connoteranno anche il 2014. “Un anno, il 2013 – ha spiegato il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca tracciando il quadro dell’attività regionale durante la consueta conferenza stampa di fine anno – contrassegnato da alcuni indicatori che danno il senso dello sforzo e delle enormi difficoltà che provengono da 6 anni di crisi e 4 di recessione.” “Avevamo un obiettivo, tra gli altri , prioritario – ha proseguito il Presidente, affiancato da tutti gli assessori - che era quello, nonostante i difficili equilibri , di non incrementare la pressione fiscale nel 2013 e nel 2014 soprattutto per mantenere la coesione sociale. E così è stato e sarà per il prossimo anno. Nel 2003/2004 eravamo la regione con la più forte pressione fiscale per compensare il deficit della Sanità, in questa legislatura abbiamo ridotto le aliquote e combattuto l’evasione recuperando 50 milioni di euro che vanno in qualche modo a compensare il minor gettito di entrate sceso da 169 milioni nel 2004 ai 106 nel 2013. Va ricordato inoltre che circa il 50% dei marchigiani con reddito medio-basso è esente dall’addizionale regionale Irpef e abbiamo conservato questa determinazione. Altra azione virtuosa , iniziata prima ancora dello Stato, è stata la “spending review” regionale, diminuendo e tagliando i costi di società satellite, di incarichi dirigenziali e la spesa per il personale regionale ( di 8 milioni in 4 anni) per un recupero complessivo di 30 milioni di euro. “ La protezione del lavoro - “ E’ l’elemento fondamentale se si guarda sia sotto il profilo dei numeri che delle azioni . Nel senso che abbiamo fatto fronte efficacemente , con uno sforzo attivo straordinario, ad uno scenario inusitato soprattutto nelle Marche. La protezione del lavoro è stata la priorità vera. In 4 anni abbiamo tutelato 100 mila lavoratori con 1 miliardo di euro e 45 mila lavoratori solo nel 2013, attraverso gli ammortizzatori sociali in deroga, per proteggere tutti i settori colpiti dalla crisi. A questo sono stati affiancati i benefici alle famiglie di lavoratori disoccupati che confermeremo per il 2014, anzi si affiancheranno altre misure, secondo l’accordo con i Sindacati, come quella sull’agevolazione per le locazione di case a lavoratori disoccupati. “ Gli indicatori- Secondo una graduatoria de Il Sole 24Ore le Marche sono state la terza regione italiana dopo Liguria e Trentino Altro Adige, nell’indice virtuoso di resistenza alla crisi. “Ma ciò non significa – ha affermato Spacca – che non siamo stati colpiti di più ,anzi. Perché siamo la regione più manifatturiera e meno terziarizzata come apparato amministrativo, la crisi ha inferto colpi pesanti all’economia reale, tanto che il Pil regionale è inferiore a quello nazionale. I segni più del 2013: Sanità, Politiche sociali, Autonomie Locali, Export, Agroalimentare, Macroregione Adriatica, Infrastrutture, Trasporti. Sanità: il riparto finanziario per la Sanità con 100 milioni dal bilancio regionale consentirà un equilibrio dei conti e un mantenimento dei livelli essenziali di assistenza (Lea) secondo i canoni che riescono a garantire servizi efficienti , secondo criteri di adeguatezza e appropriatezza delle prestazioni, senza sprechi e senza tagli accaniti. Le Politiche sociali sono state un altro settore essenziale per assicurare la coesione della comunità, la protezione di tutte le fragilità, nonostante una drastica riduzione progressiva delle risorse dallo Stato. Con questo – ha aggiunto il Presidente- va ricordato il buon rapporto con le Istituzioni locali secondo il Patto di Stabilità verticale attraverso il quale la Regione ha trasferito 250 milioni dal bilancio regionale in 3 anni per sollevare Comuni e Province dalle minori entrate dallo Stato. “ L’export è senz’altro una delle voci positive di questo anno pesantissimo. “Le Marche hanno segnato un record: +12,7 % , superiore a tutte le regioni , addirittura con segno inverso rispetto al Paese ( -0,3%). Ci sono distretti segnalati a livello europeo come ha fatto recentemente il commissario Hahn – il cluster Calzature- come paradigmatici per innovazione industriale, diventando riferimento e modello per altre aree europee. Così l’Agroalimentare che ha segnato, per esempio, ben il +1.200% di esportazioni verso gli Emirati Arabi Uniti. Da segnalare la crescita dell’attività merci del Porto di Ancona e dell’Aeroporto. Finalmente gli investitori esteri si stanno accorgendo di noi e così abbiamo investitori cinesi, russi,arabi, argentini, israeliani ed ora australiani che ci consentono di mantenere fette di patrimonio industriale nella nostra regione. “ La Macroregione Adriatica è ormai una realtà che sta prendendo corpo e il 2014 sarà l’anno di approvazione definitiva. Recentemente, accanto alle regioni che si affacciano sull’Adriatico e sullo Ionio, Lombardia, Trentino e Umbria hanno chiesto di aderire. Con l’Umbria in particolare studieremo una strategia comune a sostegno della montagna, con un progetto Appennino. Infrastrutture – “ Sono stati avviati lavori per 5 mld di euro ai quali potranno aggiungersi 3 mld per la Fano Grosseto grazie all’approvazione da parte del Cipe. “Un dubbio rimane sulla Perugia-ancona – ha detto il presidente- ma contiamo sull’impegno che il Ministro ha preso per persuadere Impresa Spa alla cessione del ramo d’azienda entro la primavera e poter proseguire i lavori.” Anche l’Alta velocità su rotaia va messa tra i segni positivi: il pressing della Regione su Ferrovie dello Stato ha consentito di riportare 5 treni Freccia Rossa verso Milano e l’avvio dei viaggi di Italo da Ancona. “Sotto il profilo dei collegamenti immateriali , il Cloud regionale “viaggia a buona velocità”, abbiamo portato 2 megabyte su tutto il territorio regionale cercando di colmare i ritardi che ci vedono in coda come Paese a livello europeo.” Gli impegni per il 2014: Confermate le priorità per il 2014: Lavoro- Salute/fragilità – Trasporto pubblico locale. Far accrescere le competenze di giovani e imprenditori, consapevoli che senza alta formazione e riqualificazione non si supera la crisi. “ Vogliamo valorizzare il capitale umano e sociale – ha concluso il presidente - per promuovere il cambiamento e reinterpretare una propensione alla crescita.” Quindi anche creazione di reti: aggregare sarà un altro imperativo, creare cioè network tra istituzioni, imprese e servizi.  
   
   
LIGURIA: NUOVI SOSTEGNI AI COMUNI ASSOCIATI 1 MILIONE E 415 MILA EURO COMPLESSIVI DI CONTRIBUTI  
 
 Genova, 7 gennaio 2014 - È stata approvata dalla Giunta della Regione Liguria, su proposta dell´assessore Raffaella Paita, che segue i temi della riorganizzazione amministrativa, una delibera che impegna un´ulteriore somma di 815 mila 488 euro a totale copertura delle richieste avanzate in termini di contributi a forme associative comunali. Con un precedente provvedimento era stato stanziato 1 milione e 100 mila euro ed erano stati approvati i criteri, i requisiti e le modalità di erogazione dei contributi alle forme associative comunali già costituite, con scadenza per la presentazione dei progetti fissata al 2 dicembre 2013. A tale data sono stati presentati 23 progetti, con un coinvolgimento di 80 comuni, pari al 34% dei comuni liguri e una popolazione di 112.795 abitanti, pari al 7% del totale ligure, e sono stati ammessi a finanziamento 22 progetti, risultando escluso solo uno dei due progetti proposti da Calizzano – Bardineto – Murialdo. Con successivo decreto (n.5019 del 18 dicembre 2013) sono stati erogati 600 mila euro a copertura dei primi 9 progetti classificati sulla graduatoria dei 22 progetti totali. La richiesta complessiva di contributi è stata quindi pari a 1.415.488 euro, e pertanto oggi si è approvato lo stanziamento della somma necessaria a coprire tutte le richieste avanzate. "Con questo ulteriore stanziamento – spiega Raffaella Paita – confermiamo la nostra ferma volontà a incentivare l´aggregazione comunale quale condizione imprescindibile per rendere la gestione economica dei servizi alla popolazione più sostenibile ed efficiente. Ribadiamo quindi l´importanza di vedere questo processo riorganizzativo come un´opportunità da cogliere e non un´imposizione calata dall´alto". "E su questo fronte – aggiunge l´assessore Paita – stiamo constatando che molti dei nostri sindaci hanno raccolto il messaggio e, in un confronto e lavoro continuo con i nostri uffici regionali, hanno messo a punto progetti interessanti, in maggioranza incentrati sulle tecnologie dell´informazione e sull´unificazione dei sistemi informatici, anche se particolare rilievo hanno avuto anche le iniziative sulla Protezione civile e la videosorveglianza". "È un bel risultato – conclude Raffaella Paita – la regione sta cambiando fisionomia; c´è un forte lavoro per la coesione e il nostro parametro di riferimento sono i cittadini per i quali vogliamo servizi più efficienti e accessibili".  
   
   
CALABRIA: PAGAMENTI PER 283 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 7 genniao 2014 - La Ragioneria della Regione Calabria ha effettuato nella settimana di Natale pagamenti per 283 milioni euro, di cui gran parte - 250 milioni circa - destinati al comparto sanitario calabrese. L’importo di 238.463.832 viene infatti pagato in favore delle Aziende Sanitarie Provinciali ed Ospedaliere. Si tratta della liquidazione di spesa della quota a destinazione indistinta del Servizio sanitario, relativa al mese di dicembre 2013. Alle Aziende Sanitarie Provinciali vengono liquidati 196.733.959 euro, mentre 41.729.873 euro vanno alle Aziende ospedaliere, secondo questa distribuzione: 73.294.955 all’Asp di Cosenza; 20.003.045 all’Asp di Crotone; 35.428.616 all’Asp di Catanzaro; 16.059.213 euro all’Asp di Vibo Valentia; 51.453.075 all’Asp di Reggio Calabria e 495.055 all’Inrca (Cosenza). All’azienda Ospedaliera di Cosenza 13.683.025; 12.190.535 all’Ao di Catanzaro; 4.029.992 all’Ao Mater Domini e 11.826.320 all’Ao di Reggio Calabria. Su disposizione del Dipartimento Agricoltura alle Comunità montane è stata trasferita la seconda tranche della quota del Fondo Nazionale della Montagna relativa all’anno 2010 pari a 3.133.253 euro. Questo il dettaglio dei pagamenti: 40.935 euro all’ente montano della Presila catanzarese; 53.772 alla comunità montana delle valli – Media Valle Crati; 39.984 alla comunità montana Alto Crotonese; 62.734 Alto Ionio Trebisacce; 45.331 all’ente Alto Mesima-monte Poro; 93.405 Aspromonte Orientale; 98.746 ente montano del Pollino; 77.768 euro ente montano del Savuto; 35.274 Fossa del Lupo-versante Jonico; 74.923 ente Serre Calabre; 104.660 Media Valle Crati-serre Cosentine; 218.881 Sila Greca-destra Crati; 70.622 comunità montana Silana; 82.111 alla comunità montana Stilaro Allaro Limina; 60.790 ente montano Tiriolo; 26.803 Tirrenico Meridionale; 62.558 Versante dello Stretto; 88.785 ente montano Versante J.m. Capo Sud; 48.547 comunità montana Versante Tirrenico Settentrionale 48.547. E sempre su disposizione del Dipartimento Agricoltura tre milioni vengono pagati per il Fondo Europeo per la Pesca (Fep). L’importo di 8,3 milioni viene liquidato per il Dipartimento Lavoro, Firmazione professionale e Politiche Sociali, destinato tra l’altro, a Borse Lavoro. > Per il Dipartimento Cultura viene effettuato un pagamento di 5 milioni a valere sul Por-fesr, una parte dei quali destinati a Fincalabra. Per la gestione dei Pacchetti Integrati di Agevolazione (Pia), alla società in house della Regione vengono liquidati 1.500.000 euro, pari al 15% dell’importo totale impegnato, per l’erogazione delle prime anticipazioni a favore dei Piani di Innovazione aziendale. > Per il Dipartimento Lavori Pubblici la Ragioneria generale ha effettuato un pagamento complessivo di 13.200.000 euro che riguardano, tra l’altro, la realizzazione di importanti infrastrutture. La somma di 2.711.123 euro viene versata in favore dell’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria a titolo di 3° rateo per la realizzazione dell’intervento “Pedemontana della Piana di Gioia Tauro Tratto: Sgc Cinquefrondi-nuovo svincolo A3 di Laureana di Borrello” identificato nell’Accordo di programma quadro (Apq) per il sistema della infrastrutture di trasporto. La somma di 1.899.857 euro viene invece liquidata a titolo di 2° anticipazione del 40% di quota parte disponibile sull’importo finanziato all’Area Urbana Cosenza/rende per i progetti Progetti integrati di sviluppo urbano (Pisu). > Per quanto riguarda invece i Progetti Integrati di Sviluppo Urbano, la somma di 5.497.394 è stata pagata al Comune di Lamezia Terme, a titolo di 2° anticipazione del 40% sull’importo finanziato. > Pagati per Protezione Civile ed Economato 1.100.000 euro del Por Fesr 2007/2013 mentre 700 mila euro vengono liquidati su disposizione del Dipartimento Ambiente. L´importo di un milione e mezzo di euro, infine, è stato liquidato a favore delle Ferrovie della Calabria srl quale acconto della seconda trimestralità 2013. > "Continuiamo fino all´ultimo giorno dell´anno - ha commentato l´assessore al Bilancio e alla Prigrammazione Nazionale e Comunitaria Giacomo Mancini - nell´erogazione di risorse per essere vicini a lavoratori, famiglie e imprese calabresi".  
   
   
A MILANO OLTRE 26 MILIONI DI EURO IN 2 ANNI, ALTRI 14 GIÀ CONFERMATI PER OCCUPAZIONE E CRESCITA APPROVATO IL PRIMO STANZIAMENTO PER IL 2014: 700MILA EURO PER ESODATI E CASSINTEGRATI  
 
 Milano, 7 gennaio 2014 - Oltre 26 milioni di euro in due anni destinati ai lavoratori e alle imprese di Milano: questo l’impegno economico che, tra il 2012 e il 2013, sotto la regia del Comune, si è tradotto in progetti e incentivi per sostenere l’occupazione e rilanciare la crescita produttiva sul territorio. Un impegno che l’Amministrazione ha confermato anche in questo nuovo anno con un primo ulteriore stanziamento, in attesa del prossimo Bilancio preventivo: 700mila euro destinati alle attività imprenditoriali che decideranno di assumere i lavoratori maggiormente in difficoltà, come esodati over 45 e cassintegrati. Oltre a queste risorse, per il 2014 si potrà contare su un plafond di finanziamenti certi: circa 9 milioni di euro legati alla legge 266 e 5 milioni di euro statali per l’incubatore di impresa in via Ripamonti. In aggiunta alle misure di sostegno sempre aperte, come quelle di Fondazione Welfare per il microcredito che finora ha erogato oltre 2 milioni e 200mila euro a famiglie e imprese. “In questi due anni – spiega l’assessore alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani – abbiamo voluto dare segnali forti sia sul fronte del sostegno a chi è in difficoltà occupazionale, sia promuovendo imprenditorialità ad alto tasso di innovazione e protagonismo giovanile. Nonostante le difficoltà di Bilancio, grazie anche a risorse intercettate a livello nazionale ed europeo, nel 2013 abbiamo avviato progetti e provvedimenti che potessero garantire il sostegno per la nascita di nuove attività, l’accesso al credito per le piccole e medie imprese, lo sviluppo economico nelle periferie cittadine, i contributi ai giovani, il rilancio delle categorie di lavoratori in difficoltà. Molti degli interventi avviati - continua l’assessore - rappresentano un’innovazione nelle politiche urbane per il lavoro e la crescita e sono un modello anche per altre realtà: penso agli interventi sul co-working, sul microcredito, sull’innovazione sociale”. Tra i principali provvedimenti varati nel 2013, i bandi Start e Fare Impresa Digitale, per circa 4 milioni e mezzo complessivi, proposti con la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura. Gli incubatori di impresa, da quelli già operativi come l’Acceleratore di Impresa Ristretta che opera all’interno del circuito penitenziario e via Val Trompia a Quarto Oggiaro per attività sociali, a quelli che partiranno nei prossimi mesi: lo spazio di via Massimo D’azeglio per makers e autoproduttori, l’immobile di via Ripamonti per progetti sulla Smart City, l’ex Ansaldo per imprese creative. E poi il provvedimento ‘Tira su la clèr’, con affitti agevolati e incentivi per 900 mila euro rivolti alle piccole imprese che apriranno la propria attività in spazi comunali situati in periferia. Sul fronte dell’occupazione, si ricordano poi il nuovo bando Occupami 2013 per un totale di 5 milioni di euro di contributi e ancora 1 milione di euro destinato direttamente a 300 lavoratori e lavoratrici per seguire percorsi di reimpiego in sintonia con le richieste del mercato e delle imprese. E poi il microcredito erogato attraverso Fondazione Welfare (insieme ai sindacati, alla Camera di Commercio e alla Provincia) e il progetto di anticipazione sociale della cassa integrazione. A queste risorse, si aggiunge il nuovo stanziamento di 700 mila euro, appena deliberato dalla Giunta, destinato a costituire un Fondo per le imprese che assumeranno particolari categorie di lavoratori. Le risorse saranno distribuite sotto forma di incentivi in caso di assunzione di cassintegrati oppure esodati o disoccupati involontari privi di reddito né beneficiari di contributi o mobilità, di età superiore a 45 anni. L’incentivo da concedere per l’assunzione varierà solo in base alla tipologia del contratto prevedendo un importo di 3.000 euro per assunzioni a tempo determinato non inferiori ad un anno e di 7.000 euro per assunzioni a tempo indeterminato. “Con questo nuovo Fondo – conclude l’assessore Tajani – abbiamo dato seguito alla volontà del Consiglio comunale che, in sede di approvazione di Bilancio, attraverso uno specifico emendamento, ha deciso di destinare ulteriori risorse all’occupazione. Un provvedimento importante perché destinato a sostenere le categorie in questo momento più penalizzate e che rappresenta una concreta testimonianza dello straordinario impegno dell’Amministrazione per continuare a riattivare l’occupazione, l’imprenditorialità e la produzione”.  
   
   
AMMORTIZZATORI IN DEROGA, LIGURIA: IL GOVERNO STANZIA RISORSE SUL 2014, MA SI DIMENTICA DEL 2013. SERVE RIFORMA DEL DECRETO, IN CASO CONTRARIO REGIONI PRONTE A RESTITUIRE LA DELEGA  
 
Genova, 7 gennaio 2013 - "Nessun accordo con il Governo sul decreto che definisce i nuovi criteri uniformi su tutto il territorio nazionale per la concessione degli ammortizzatori sociali in deroga. Le Regioni sostengono infatti che il rifinanziamento degli ammortizzatori in deroga nel 2014, contenuto nella legge di stabilità deve tenere anche conto delle migliaia di lavoratori che nel 2013 non percepiranno alcuna indennità". È il grido di allarme lanciato dall´assessore al lavoro della Regione Liguria, Enrico Vesco lunedì 23 dicembre di fronte alla prospettiva che almeno 9.000 liguri rimarranno senza tutele nel 2013, perché i finanziamenti messi a disposizione dal Governo riescono a coprire solo fino a giugno di quest´anno per la mobilità e fino a maggio per la cassa integrazione e non sono sufficienti a coprire tutto l´anno. Prima dunque di procedere con il 2014 serve stanziare ulteriori risorse per garantire la copertura dell´anno in corso. "Il Governo – spiega Vesco – deve assicurare la certezza delle risorse in modo da garantire l´erogazione del trattamento a tutti i lavoratori che hanno maturato un diritto soggettivo che non puo´ essere condizionato dal limite delle risorse finanziarie assegnate alle Regioni. In caso contrario siamo pronti a restituire la delega". "Il tema dei finanziamenti deve essere strettamente connesso – spiega Vesco – con i nuovi criteri individuati dal Ministero che risultano più restrittivi rispetto a quelli vigenti, in quanto escluderebbero i giovani dai benefici della cassa in deroga e anche i precari, cioè apprendisti, lavoratori in somministrazione e quelli degli studi professionali che invece in questi anni sono stati tutelati. "Quello che a questo punto si deve evitare – continua Vesco - è la lotteria degli ammortizzatori con una rincorsa, nei primi mesi, all´accaparramento delle risorse e la conseguente incertezza per il prosieguo dell´anno". Insomma quella degli ammortizzatori sociali in deroga è una partita che, secondo Vesco è stata gestita "molto male dal Governo, sottovalutando l´impatto sociale". Ammontano a 36 milioni e 565mila le risorse stanziate a favore della Liguria nel 2013 per gli ammortizzatori sociali in deroga, su un totale nazionale di 1,83 miliardi. Di questi fino a giugno sono stati spesi 20milioni e 693mila euro per la cassa in deroga a favore di 7.500 lavoratori e 12milioni e 976mila euro per la mobilità a favore di 1.500 lavoratori, per un totale di 33,7 milioni. Risorse non sufficienti a coprire i lavoratori fino a fine anno. L´assessorato stima che servirebbero infatti almeno altri 26 milioni di euro senza i quali, secondo Vesco, si profila il rischio di una situazione di grave tensione sociale, ai limiti dell´ordine pubblico. Una situazione che se dovesse continuare obbligherebbe le Regioni, compresa la Liguria, a non proseguire nella gestione degli ammortizzatori sociali per conto dello Stato.  
   
   
SARDEGNA: PROSECUZIONE PERCORSI DI UTILIZZO LAVORATORI IN AMMORTIZZATORI SOCIALI  
 
Cagliari, 7 gennaio 2014 - Le amministrazioni pubbliche che si avvalgono di lavoratori "in ammortizzatori sociali" possono far proseguire i servizi attualmente svolti, senza soluzione di continuità, fino al 30 giugno 2014. Lo comunica l’assessore regionale del Lavoro, Mariano Contu. "Tale attività - ha precisato l´esponente dell´esecutivo - dovrà proseguire nel rispetto degli accordi sottoscritti con l’assessorato regionale del Lavoro, e delle eventuali modifiche che saranno apportate dalla normativa nazionale".  
   
   
TOSCANA: FORMAZIONE CONTINUA, 3 MILIONI E MEZZO PER RIQUALIFICARE I LAVORATORI DI AZIENDE IN CRISI  
 
Firenze, 7 gennaio 2014 - Quasi 4 milioni di euro per interventi di formazione continua, di cui 3 milioni e 500 mila espressamente destinati ad interventi per aiutare i lavoratori di aziende colpite dalla crisi a riqualificarsi per affrontare con strumenti più efficaci il mercato del lavoro. E´ questo il nucleo centrale degli interventi decisi dalla giunta che ha approvato, su proposta dell´assessore alle attività produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, gli indirizzi per interventi di formazione continua finanziati dalla Regione. Fra i progetti ammissibili sono previsti interventi di formazione rivolti ad imprese in cui siano stati sottoscritti contratti di solidarietà, sulla base di accordi sindacali, per l´aggiornamento o la qualificazione dei lavoratori. E ancora, sono previsti interventi formativi a favore di lavoratori di imprese coinvolte da processi di ristrutturazione aziendale (in cassa integrazione, mobilità, provenienti da imprese in crisi), nonchè di lavoratori di aree e settori in crisi. Fra queste tipologie rientrano anche le imprese che attuano programmi di reindustrializzazione. Uno dei requisiti necessari per usufruire dell´intervento da parte delle imprese impegnate nella reindustrializzazione è l´assunzione, a tempo indeterminato, di un minimo di dieci lavoratori. "Abbiamo deciso di concentrare – commenta l´assessore Simoncini - le risorse di due importanti leggi nazionali finalizzate alla formazione continua dei lavoratori, la 553 del 2000 e la 236 del 1993, su interventi che ci consentono di avere un ulteriore strumento per fronteggiare anche sul fronte della formazione gli effetti della crisi che ancora si fanno pesantemente sentire sull´economia toscana. La formazione è un elemento chiave per aggiornare il bagaglio di competenze dei lavoratori e per aiutare le imprese a mettersi al passo con i mutamenti del mercato e ad attuare processi innovativi indispensabili per consolidarsi e ricominciare a crescere, creando così le premesse per la creazione di nuovi e qualificati posti di lavoro". Gli indirizzi si concretizzeranno in un bando che la Regione emanerà entro breve. Nella delibera approvata dalla giunta sono previste anche due ulteriori azioni formative. La prima prevede, grazie a complessivi 200 mila euro, finanziamenti di voucher individuali per un masimo di 1500 euro ciascuno, destinati a lavoratori di imprese del settore terziario e del turismo. Un ultimo punto, finanziato con circa 100 mila euro, riguarda l´attività di formazione per i militari volontari congedati in ferma breve o prefissata, che sarà finanziata tramite la carta Ila (individual learning account), gestite dalle Province per un importo massimo di 2500 euro a carta.  
   
   
SPESE DELLA LIGURIA, MAI PAGATO NESSUN BENEFIT PER STRESS A DIPENDENTI, LA NORMA CANCELLATA DALLA BOZZA DI ACCORDO DECENTRATO  
 
Genova, 7 gennaio 2014 - Ecco, di seguito, il testo della norma che prevedeva, in una bozza, l´indennità di disagio per un numero limitato di dipendenti di fascia bassa della regione Liguria, ipotesi poi cancellata nell´ambito del nuovo contratto decentrato attualmente oggetto del confronto con le organizzazioni sindacali e in fase di approvazione. "Attività presso la struttura addetta alla gestione del personale o presso la struttura competente per i servizi di Giunta che comporti prestazioni rese con articolazioni orarie non programmabili, con scadenze settimanali o mensili periodiche e cicliche irrinunciabili e relazioni con l´utenza connotate da problematiche procedurali, emotività individuale e impegnative relazioni interpersonali, per un numero massimo di 25 dipendenti, individuati formalmente dal Segretario Generale. A tali addetti è corrisposta la somma lorda di euro 13,02 per ogni giorno di effettivo servizio. In caso di assenza pari a mezza giornata la predetta somma è ridotta del 50%".  
   
   
FORMAZIONE: APPRENDISTI LOMBARDI IN LINGUA FRANCESE  
 
 Milano, 7 gennaio 2014 - "Regione Lombardia ha stanziato 146.351 euro per sostenere percorsi di mobilità transazionale di apprendisti lombardi da realizzarsi presso aziende francesi. Si tratta di un progetto che coinvolge due persone in formazione iniziale (Ivt), che trascorreranno un periodo di 2-3 settimane presso imprese o Enti formativi della Regione francese di Rhône-alpes". Lo ha annunciatoValentina Aprea, assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, spiegando che la Regione aderisce al Progetto ´E-mapp European Mobility for Apprenticeship´, nell´ambito del Programma ´Leonardo da Vinci Mobilità´, che prevede questi scambi. Potenziamento Conoscenze Linguistiche - "I giovani apprendisti lombardi - ha spiegato l´assessore - avranno l´occasione di sperimentare sul campo le conoscenze acquisite nei percorsi formativi e sui banchi di scuola, di potenziare le competenze linguistiche in una lingua comunitaria, relazionarsi e operare in un nuovo contesto culturale e aziendale, acquisire abilità e conoscenze relative al proprio profilo professionale in un nuovo contesto". Identità Lavorativa Europea - "Un´opportunità che servirà - ha continuato Aprea - a sviluppare, quindi, un´identità europea, che oggi risulta fondamentale per il futuro dei giovani, sia sul versante dell´inclusione sociale sia per affrontare il mercato del lavoro, sempre più competitivo, complesso e globale. Le attività progettuali avranno avvio a gennaio 2014 e dovranno concludersi entro aprile 2015". Strategia Europa 2020 - "Regione Lombardia, coerentemente con gli obiettivi della ´Strategia Europa 2020´ - ha affermato ancora l´assessore - è molto attenta e impegnata sul fronte della cooperazione transazionale orientata alla promozione dell´apprendimento permanente e della mobilità, al miglioramento della qualità e dell´efficacia dell´istruzione e della formazione". "Aprirsi a una dimensione europea e transnazionale - ha concluso Aprea - costituisce uno strumento essenziale di crescita e miglioramento per i giovani del nostro territorio".  
   
   
SIGLATO A VENEZIA ACCORDO “PONTE” PER AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA PER ANNO 2014  
 
Venezia, 7 dicembre 2014 - La Commissione Regionale di Concertazione tra le Parti Sociali (Crcps), riunitasi in seduta straordinaria a Venezia, ha siglato un accordo “ponte” che proroga fino al 31 marzo 2014 le disposizioni contenute nell’accordo quadro 2013 sull’assegnazione finanziaria per gli ammortizzatori sociali. “Prosegue il nostro impegno nel contrastare la crisi economica – sostiene l’assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan – che continua a coinvolgere tutti i settori produttivi e tutte le aree del territorio regionale e che si è acuita in questi ultimi mesi anche a causa della incertezza e dei continui cambi di direzione nelle scelte del Governo, sia per quanto riguarda le modalità della gestione degli ammortizzatori, sia per quanto concerne la copertura finanziaria, ma anche a causa della mancanza di una politica di sostegno delle imprese italiane”. Con la proroga del suddetto accordo, in attesa di nuove regole gestionali, che verranno dettate alle Regioni con decreto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le imprese potranno richiedere così un periodo di cassa integrazione per i propri lavoratori con inizio nell’anno 2014 e con durata massima di 3 mesi e, comunque, non oltre il 31 marzo 2014. “E’ un accordo “ponte” obbligato – spiega Donazzan – alla luce della disposizione inviata dal Ministero con la quale si chiede alle Regioni di utilizzare le risorse ancora a disposizione, ignorando però che queste sono già esaurite nella maggior parte dei casi. Va detto con chiarezza, quindi, che l’accordo non garantisce l’approdo sull’altra sponda, soprattutto per la mancanza di risorse rese disponibili dal Governo”. Se entro il 31 marzo prossimo non ci saranno novità da Roma, l’accordo si intenderà prorogato fino al 30 giugno 2014. In ogni caso, l’assessore Donazzan e le parti sociali e datoriali si sono impegnate a ritrovarsi per una verifica della situazione entro il 15 marzo 2014. “La Crcps ha espresso in una nota l’auspicio che il Ministero muti i propri orientamenti – conclude Donazzan –, visto che le Regioni italiane hanno dato parere contrario al decreto interministeriale sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali in deroga. Se ciò non avvenisse, verrebbero vanificati gli sforzi fatti in questi anni per migliorare il sistema dell’autorizzazione e gestione delle procedure, sistema che in Veneto ha dimostrato la propria efficacia, condivisa anche dalle Parti Sociali”. A fine settembre sono state 1.423 le crisi aziendali aperte che hanno portato alla richiesta di ammortizzatori sociali nel 2013, mentre nel 2012 si erano fermate a 1.009; i lavoratori coinvolti, invece, sono stati 31.397 nel 2013 contro i 24.050 del 2012.  
   
   
UN FONDO TAGLIA TASSE, PER ESSERE VICINI ALLE FAMIGLIE DEL LAZIO CHE HANNO BISOGNO DI AIUTO SONO PROVVEDIMENTI RESI POSSIBILI GRAZIE A TUTTE LE RISORSE LIBERATE DA POLITICHE DI RISPARMIO E TAGLIO AGLI SPRECHI E AI COSTI DELLA POLITICA  
 
Roma, 7 gennaio 2014 - La Regione è vicina a chi ha più bisogno, per questo, nel suo bilancio 2014 ha previsto nuove misure per le famiglie e per chi ha bisogno di aiuto. Fondo ‘taglia tasse’, che permette di diminuire le tasse per le famiglie che hanno bisogno di maggiore sostegno. Fondo per il mutuo sulla prima casa. Così diamo una mano alle persone che hanno perso il lavoro. “Sono provvedimenti – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti – resi possibili grazie a tutte le risorse liberate da politiche di risparmio come la razionalizzazione e il taglio delle spese e dei costi della politica, la riduzione e riorganizzazione delle società, la dismissione degli immobili e tutte le altre forme di revisione della spesa che inizieranno ad essere definite già dal prossimo collegato. Pur nella ristrettezza dei vincoli di bilancio – ha aggiunto - questi provvedimenti vanno incontro all’esigenza di essere vicino alle famiglie bisognose e rappresenta un valido sostegno allo sviluppo”.  
   
   
ACCORDO REGIONE-VOLONTARIATO PER UNA TOSCANA ANCORA PIÙ SOLIDALE  
 
Firenze, 7 gennaio 2014 - Trasporto sanitario, trasporto sociale, sanità territoriale, mobilità e servizi di prossimità, protezione civile. Questi gli ambiti dell´accordo siglato stamani dal presidente Enrico Rossi e dai rappresentanti della Confederazione nazionale Misericordie d´Italia - Conferenza regionale della Toscana, Alberto Corsinovi, dell´Associazione nazionale Pubbliche Assistenze - Comitato regionale toscano, Attilio Farnesi, e dal Comitato regionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Caponi, per la tenuta del sistema di convivenza sociale e civile nei territori della Toscana attraverso la valorizzazione delle associazioni di volontariato. Alla firma dell´accordo era presente anche l´assessore al diritto alla salute Luigi Marroni. La situazione di crisi economica, sociale, civile e politica che investe il nostro Paese, e anche la Toscana, mostra caratteristiche nuove, non solo dal punto di vista quantitativo per gravità e durata, ma anche e soprattutto dal punto di vista qualitativo: genera modificazioni profonde dell´assetto sociale , mettendo a rischio i sistemi di servizi alla persona, finora garantiti come diffusi, vicini, gratuiti. L´accordo siglato stamani vuole favorire l´attuazione di una sussidiarietà solidale, concreta ed efficace, che assume la comunità come obiettivo da tutelare, valorizzare, sviluppare. La collaborazione tra Regione e Volontariato in Toscana è storica e consolidata, e si è tradotta in un giacimento di capacità ed esperienze, qualficandosi come "bene comune". Nell´accordo, Regione e associazioni si impegnano a sviluppare proposte concrete in tema di servizi alla persona, in un´ottica di sussidiarietà solidale, a partire dalle esperienze maturate sul territorio. Questi, in sintesi, i contenuti dell´accordo: Trasporto sanitario. Il sistema toscano di trasporto sanitario, sia di emergenza urgenza, che ordinario, rappresenta in Toscana un´eccellenza. Questo modello sarà rivisitato, introducendo fattori di miglioramento e razionalizzazione, tra cui: revisione delle dotazioni di bordo, centralizzazione di forniture e servizi, determinazione dei "costi uniformi per le diverse tipologie di trasporto sanitario di emergenza urgenza". Emergenza urgenza: in seguito alla riorganizzazione delle Centrali operative del 118, che entro ottobre 2014 passeranno dalle attuali 12 a 6, per poi passare a 3 entro il 31 dicembre 2016, verrà operata anche una ridefinizione delle postazioni di emergenza sanitaria, con un ruolo nuovo del personale del volontariato, con una progressiva rimodulazione di sedi e della presenza della figura medica istituzionalizzata, attraverso un percorso condiviso e graduale. Regione Toscana e associazioni di volontariato/Cri concordano sull´adozione delle seguenti misure: razionalizzazione dei Pet, i Punti di emergenza territoriale; indizione di specifici bandi di Servizio civile, dedicati all´impiego nelle postazioni di emergenza territoriale; valutare la possibilità di portare da 3 a 2 soccorritori il persoanle obbligatorio nell´emergenza. Nell´accordo si specifica anche che la Regione garantisce il servizio di trasporto sanitario anche ai dializzati e alle persone affette da patologie particolarmente invalidanti, come quelle oncologiche. Trasporto sociale. Il trasporto sociale di anziani e soggetti con disabilità rappresenta un valore importante per favorire l´integrazione sociale e la fruizione di servizi da parte di persone con forti limitazioni della propria mobilità. Da sempre associazioni di volontariato e Cri assicurano un´attività diffusa e radicata, che non si limita al solo trasporto, ma spesso si amplia in rapporti di amicizia e assistenza personale e familiare. L´accordo promuove lo sviluppo di reti di solidarietà, attraverso la valorizzazione del ruolo del volontariato come soggetto in grado di contribuire alla realizzazione di un "welfare di prossimità". Su questo si cercheranno forme di intesa anche con Anci e Uncem. Sanità territoriale. Attività di specialistica e diagnostica. L´accordo prevede la possibilità di integrare l´offerta pubblica attuale, disponibile presso i Cup della Regione, con ulteriori agende prenotabili di prestazioni specialistiche e diagnostico/strumentali a tariffa concordata. Queste attività potranno essere erogate in strutture del volontariato o di altri soggetti interessati. In un primo tempo l´accordo riguarderà le prestazioni di diagnostica per immagini e diagnostica strumentale, per estendersi poi a tutte le prestazioni erogate in regime ambulatoriale. Case della Salute: potranno sorgere anche nelle sedi delle associazione di volontariato/Cri presenti sul territorio regionale, che abbiano comunque i necessari requisiti di congruità e qualità. Mobilità e servizi di prossimità. I tagli al trasporto pubblico locale e la riduzione di fondamentali presidi di servizio in località decentrate e disagiate del territorio (poste, ambulatori, ecc.) rischiano di marginalizzare ancora di più le comunità che vivono in zone più lontane e disagiate. L´accordo prevede il potenziamento delle attività delle associazioni/Cri nelle zone maggiormente disagiate, per assicurare servizi decentrati e un sistema di "mobilità sociale" dedicata alle zone maggiormente disagiate. Protezione civile. Anche in Toscana si verificano fenomeni disastrosi, che negli ultimi anni hanno visto moltiplicarsi le situazioni di crisi e di emergenza ai danni sia delle persone che delle comunità. Il volontariato ha sempre assicurato un aiuto fondamentale, per la capillarità di presenza sul territorio e per la capacità e rapidità di mobilitazione di persone e mezzi con specifiche competenze e qualità. In Toscana è stato costituito il Corv (Comitato Operativo Regionale di Volontariato di Protezione civile). L´accordo siglato stamani va nella direzione di proseguire, migliorare e potenziare la piena collaborazione già sviluppata, in particolare attraverso: il riconoscimento al volontariato/Cri di un ruolo attivo di intervento, nell´ambito del sistema coordinato di soccorso regionale, secondo i principi di sussidiarietà solidale; il sostegno regionale al consolidamento della colonna mobile, per incrementare e mantenere le attrezzature logistiche e operative delle reti organizzative delle associazioni; la rapidità nella erogazione dei rimborsi alle associazioni che vanno a operare nelle emergenze su attivazione del Corv, sia per le spese vive e per i danni eventualmente subìti che per il rimborso ai datori di lavoro degli oneri dei volontari intervenuti; l´impegno del volontariato a sviluppare maggiormente l´azione di prevenzione e protezione, attraverso una collaborazione attiva dele associazioni con gli enti locali nella pianificazione di emergenza, nella tutela del territorio e nell´educazione della popolazione.  
   
   
NUOVI NATI. A MILANO, SOFIA E ALESSANDRO I NOMI PIÙ DIFFUSI NEL 2013 FRANCESCO SALE DI 7 POSIZIONI RISPETTO AL 2012; MARIA È IL PREFERITO DAI GENITORI STRANIERI  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - Sono Sofia e Alessandro i nomi più scelti, rispettivamente 215 e 252, per i nuovi bimbi nati a Milano nel 2013. È quanto emerge dai dati elaborati dall’Anagrafe. Per i maschi seguono Leonardo (243) e Francesco (235), che passa dalla decima posizione del 2012 alla terza; per le bambine, invece, Giulia scende dal primo al secondo posto (188) e Alice sale dal quarto al terzo (132). Nel 2013 escono dalla classifica dei primi 20 nomi più usati per le bambine Rebecca, Alessia, Elena ed Elisa; entrano invece Bianca, subito al decimo posto, Greta, Vittoria e Francesca. Per i bambini escono Simone e Christian ed entrano Giacomo e Giorgio. È Maria (36) il nome preferito per le figlie di genitori con cittadinanza straniera, seguito da Sara (27) e da Sofia (26). Rispetto al 2012, non sono più nella classifica dei 20 più utilizzati Mariam, Arianna, Malak, Martina, Serena, Jia, Jessica, Yi e Anna; mentre entrano i nomi Alessandra, Angela, Emma, Amira, Ginevra, Elisa, Yara, Sabrina e Xin. Per i figli maschi di genitori stranieri resta al primo posto Mohamed (38), ma cambiano il secondo e il terzo, a pari merito (21): da Omar ad Ahmed e da Matteo ad Alessandro. Non sono più tra i venti più utilizzati Andrea, Marco, Nicolas, Nathan e Antonio; al loro posto, Rayan, Giorgio, Amir, Angelo e Yassin. Dal 2009 al 2013 i nomi Sofia e Giulia per le bambine sono sempre stati i più utilizzati, alternandosi regolarmente tra primo e secondo posto. Per i maschi, invece, resta saldo da cinque anni al primo il nome Alessandro, mentre al secondo entra Leonardo, che scalza Andrea dopo tre anni consecutivi.  
   
   
MILANO: OLTRE 6 MILIONI DI EURO PER IL SOSTEGNO DEGLI ANZIANI GARANTITI INTERVENTI ASSISTENZIALI E INTEGRAZIONI AL REDDITO NONOSTANTE I TAGLI DI STATO E REGIONE  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - L’anno finisce con un pensiero concreto agli anziani della città. La Giunta comunale ha destinato 6,2 milioni di euro ad interventi di sostegno agli anziani fragili, non autosufficienti e in difficoltà economiche. In particolare, l’Amministrazione ha confermato lo stanziamento dei sussidi al minimo vitale per 3.200 cittadini con più di 60 anni e un reddito mensile inferiore al minimo Inps di 495,43 euro. Il prossimo 7 febbraio i beneficiari dei sussidi potranno ritirare il primo bonifico bimestrale (gennaio e febbraio 2014) per un impegno complessivo del Comune di 1,6 milioni di euro. Con un secondo provvedimento l’Amministrazione ha assicurato anche la consegna di 48.951 pasti caldi per il periodo gennaio – febbraio, di cui 44.951 saranno consegnati a domicilio e 4mila al Centro Diurno di via Giolli, ai Laboratori di Terapia Occupazionale e alle comunità alloggio. La spesa complessiva per il bimestre è di 475mila euro. Ogni anno il Comune consegna circa 300mila pasti ad anziani fragili e non autosufficienti con una spesa annua di circa 3 milioni di euro. Le altre due delibere approvate, sempre riguardanti gli anziani, sono relative al pagamento delle rette in strutture residenziali e semi-residenziali per un totale di 4.181.000 euro e la prosecuzione del Servizio di laboratorio occupazionale, per i mesi di gennaio e febbraio 2014. “Nonostante i tagli operati da Stato e Regione alle risorse destinate alle Politiche sociali e grazie ad una strenua battaglia in Consiglio Comunale per assicurare le dovute risorse alle fasce deboli della popolazione – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – garantiamo anche per l’inizio del prossimo anno interventi assistenziali e di sostegno al reddito per gli anziani fragili e in difficoltà economiche. In particolare, confermiamo lo stanziamento dei fondi per il pagamento dei sussidi al minimo vitale del primo bimestre dell’anno, che saranno regolarmente erogati il 7 febbraio prossimo”.  
   
   
MILANO, ASSEGNATI 3,8 MILIONI DI EURO; A GENNAIO AL VIA IL SESTO PIANO INFANZIA  
 
Milano, 7 gennaio 2013 - Il sesto Piano per l’Infanzia realizzato per il triennio 2014-2016 dagli Assessorati alle Politiche sociali, Scuola ed Educazione, Decentramento e Volontariato partirà con il nuovo anno e potrà contare sul finanziamento di 7,8 milioni di euro provenienti dallo Stato, nell’ambito dell’applicazione della legger 285. Alla prima tranche di 3,9 milioni giunta nei mesi scorsi si sono aggiunti altri 3,8 milioni di euro che la Giunta ha recepito oggi con un’apposta delibera. Tra le azioni principali del Piano, dedicato ai minori in difficoltà e al sostegno dei genitori, figurano la prevenzione del disagio sociale minorile, con interventi mirati anche a livello di quartieri; la creazione di un albo comunale delle tate e delle babysitter, dove i genitori potranno trovare personale qualificato e certificato; il rilancio del Gea, storico centro di mediazione familiare milanese nato quasi 25 anni fa, che si occupa di genitori in fase di separazione e che tutela in primo luogo i figli minori. “Vogliamo sostenere le famiglie e rendere più facile essere genitori nella nostra città – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali Piefrancesco Majorino –, a cominciare dall’aiuto alle mamme e ai papà, per conciliare i tempi del lavoro e della crescita dei figli. Con l’albo delle tate e delle babysitter intendiamo comporre un elenco di figure professionali preparate, fornire loro formazione e la possibilità di essere assunte in regola, condizioni indispensabili per assicurare a genitori e bambini un albo accurato e affidabile. Come sostegno alla famiglia rilanceremo il Gea, affinché le coppie in conflitto e con figli minori possano trovare un sostengo nel delicato momento della separazione. Infine, porremo massima attenzione alla prevenzione del disagio sociale, che tra gli adolescenti può essere causa di profonde sofferenze e comportamenti pericolosi per sé e per gli altri”.