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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 04 Febbraio 2014
PARLAMENTO EUROPEO: IL PRESIDENTE ITALIANO GIORGIO NAPOLITANO SI RIVOLGERÀ ALL´AULA MARTEDÌ A MEZZOGIORNO  
 
Strasburgo, 4 febbraio 2014- Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica italiana, pronuncerà un discorso dinanzi alla Plenaria martedì a mezzogiorno. Il Presidente Napolitano è un ex deputato europeo ed ex-presidente della commissione per gli affari costituzionali. La sua ultima visita al Parlamento risale al febbraio 2007. Dal 1° luglio 2014 l´Italia assumerà la Presidenza di turno dell´Ue. È possibile seguire il dibattito via Ep Live e Ebs +. Http://www.europarl.europa.eu/ep-live/it/plenary/video?date=04-02-2014  http://ec.Europa.eu/avservices/ebs/schedule.cfm?page=2&date=02/04/2014&institution=0#s252249    
   
   
OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO IL SUO INCONTRO CON IL SIG IRAKLI GARIBASHVILI, PRIMO MINISTRO DELLA GEORGIA  
 
 Bruxelles, 3 febbraio, 2014 – “uon pomeriggio, signore e signori, Sono lieto di accogliere il Primo Ministro Gharibashvili nella sua prima visita ufficiale a Bruxelles, in tale veste. Come sapete, lo scorso novembre, in occasione del vertice del partenariato orientale a Vilnius, abbiamo siglato un accordo di associazione, tra cui una globale e approfondita zona di libero scambio con la Georgia. Questo passo riflette pienamente la determinazione della Georgia i valori europei e l´integrazione europea ai quali affido i governi del Primo Ministro e precedenti. Abbiamo bisogno ora di avere questo accordo, firmato a suggellare questo sviluppo storico per le nostre relazioni bilaterali. Siamo impegnati a farlo ancora durante il periodo di questa Commissione. Dopo aver lanciato questo processo a Praga cinque anni fa, sono molto contento di vedere il processo in relazione con la Georgia, un processo che sta arrivando a compimento attraverso questi importanti accordi. Allo stesso tempo, è fondamentale per sostenere importanti realizzazioni della Georgia verso il buon governo, istituzioni politiche forti e politiche efficaci per promuovere la crescita economica. Accolgo con particolare favore la strategia di Georgia 2020 per lo sviluppo economico e le riforme importanti per il nostro liberalizzazione dei visti dialogo. Nel contesto dei grandi cambiamenti che hanno avuto luogo di recente nella politica georgiana - un nuovo presidente, un nuovo primo ministro, e una nuova Costituzione - ho sollecitato il Primo Ministro Gharibashvili di continuare a prestare attenzione a difendere il pluralismo politico e la libertà dei media, le caratteristiche di una democrazia sana e pluralista. Ho particolarmente sottolineato l´importanza di garantire che i procedimenti penali sono evidence-based, trasparente, privo di motivazione politica, imparziale, e pienamente in linea con i valori democratici. Oggi abbiamo anche esaminato i risultati ottenuti in materia di diritti umani e libertà fondamentali. I diritti umani, in particolare dei diritti delle minoranze sono essenziali e devono essere prese come una priorità. Abbiamo anche parlato dei più recenti sviluppi della risoluzione dei conflitti in Georgia. Accolgo con molto favore i continui contatti diplomatici tra la Georgia e la Federazione russa come un mezzo importante per garantire stabilità e sicurezza per la regione. Ho espresso le mie preoccupazioni alla costruzione in corso di recinzioni e barriere di confini amministrativi interni della Georgia, che hanno un impatto negativo diretto sulle popolazioni locali. Rimaniamo impegnati per l´integrità territoriale del paese entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. Come ho detto al Primo Ministro, siamo desiderosi di sostenere la risoluzione dei conflitti in Georgia, anche attraverso la co-presidenza dei Colloqui Internazionali di Ginevra e la nostra missione di monitoraggio in Georgia. Il primo ministro Gharibashvili, Il vostro governo gode di solida legittimità democratica dopo due vittorie elettorali impressionanti. Ha continuato percorso di riforma della Georgia e processo di integrazione europea con determinazione. Sono così fiducioso nel futuro delle nostre relazioni e nel cammino europeo della Georgia. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
LA COMMISSIONE PRESENTA LA PRIMA RELAZIONE ANTICORRUZIONE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 4 febbraio, 2014 - La corruzione continua ad essere una sfida per l´Europa. Colpisce tutti gli Stati membri dell´Ue, la corruzione costa all´economia europea circa 120 miliardi di euro all´anno. Gli Stati membri hanno adottato molte iniziative negli ultimi anni, ma i risultati sono irregolari e più deve essere fatto per prevenire e punire la corruzione. Queste sono alcune delle conclusioni del primo rapporto sulla lotta alla corruzione Ue pubblicata oggi dalla Commissione europea. La relazione anticorruzione dell´Unione europea spiega la situazione di ciascuno Stato membro: misure cosa anti-corruzione sono in atto, quelli che stanno lavorando bene, che cosa potrebbe essere migliorato e come. Capitoli nazionali in inglese e nelle lingue nazionali sono disponibili qui: http://ec.Europa.eu/anti-corruption-report Il rapporto mostra che sia la natura e il livello di corruzione, e l´efficacia delle misure adottate per combatterlo, variano da uno Stato membro all´altro. Essa mostra anche che la corruzione merita maggiore attenzione in tutti gli Stati membri. Ciò è dimostrato dai risultati di un sondaggio Eurobarometro sull´atteggiamento degli europei nei confronti della corruzione pubblicato oggi. L´indagine mostra che i tre quarti (76%) degli europei ritengono che la corruzione è diffusa e più della metà (56%) ritiene che il livello di corruzione nel loro paese è aumentato nel corso degli ultimi tre anni. Uno su dodici europei (8%) dicono di aver vissuto o assistito ad un caso di corruzione nel corso dell´anno passato. Risultati dell´Eurobarometro sono disponibili qui . "La corruzione mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche e dello Stato di diritto, fa male l´economia europea e priva membri di gettito fiscale molto bisogno. Gli Stati membri hanno fatto molto negli ultimi anni per combattere la corruzione, ma la relazione di oggi dimostra che si tratta di lungi dall´essere sufficiente. La relazione suggerisce cosa si può fare, e non vedo l´ora di lavorare con gli Stati membri a seguire it up ", ha dichiarato Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni. La corruzione colpisce tutti gli Stati membri - in molti modi diversi Ecco alcune delle principali tendenze connessi alla corruzione nell´Ue: 1. Meccanismi di controllo - L´utilizzo di politiche di prevenzione (ad esempio norme etiche, misure di sensibilizzazione, un facile accesso alle informazioni di pubblico interesse). Ci sono grandi differenze tra gli Stati membri in materia di prevenzione della corruzione. Per alcuni, una prevenzione efficace ha contribuito ad una forte reputazione di piccola corruzione, altri hanno attuato politiche di prevenzione in modo irregolare e con risultati limitati. Meccanismi di controllo interni ed esterni. In molti Stati membri, controlli interni sulle procedure all´interno di enti pubblici (in particolare a livello locale) sono deboli e scoordinati. Conflitti di interesse. Norme in materia di conflitti di interesse variano all´interno dell´Ue, e dei meccanismi per la verifica delle dichiarazioni di conflitto di interesse sono spesso insufficienti. Sanzioni per violazioni delle regole sono raramente applicate e spesso debole. 2. Perseguire e punire - Diritto penale regole che fanno la corruzione un reato sono in gran parte in atto, in linea con gli standard del Consiglio d´Europa, la legislazione dell´Onu e dell´Ue. Eppure, la decisione quadro dell´Ue 2003/568/Gai relativa alla lotta contro la corruzione nel settore privato è stata recepita dagli Stati membri nel diritto nazionale in modo irregolare. L´ efficacia dell´applicazione della legge e l´azione penale nelle indagini di corruzione varia ampiamente in tutta l´Ue. Risultati eccezionali possono essere visti in alcuni Stati membri. In alcuni altri procedimenti penali efficaci sono rare o di indagini lunghe. Statistiche complete reato di corruzione non sono presenti nella maggior parte degli Stati membri, complicando il confronto e la valutazione. Norme procedurali, comprese le norme in materia di sollevamento immunità dei politici, ostacolano casi di corruzione in alcuni Stati membri. 3. Dimensione politica - Responsabilità politica . Integrità in politica resta un problema per molti Stati membri dell´Ue. Ad esempio, i codici di condotta ai partiti politici o assemblee elettive, a livello centrale o locale sono spesso mancanti o non hanno denti. Finanziamento dei partiti politici . Anche se molti Stati membri hanno adottato norme più rigorose sul finanziamento ai partiti, notevoli carenze rimangono. Sanzioni dissuasive contro il finanziamento illecito ai partiti sono raramente applicate nell´Ue. 4. Aree di rischio - All´interno degli Stati membri, i rischi di corruzione sono generalmente più alti a livello regionale e locale, dove pesi e contrappesi e controlli interni tendono ad essere più debole, che a livello centrale. Lo sviluppo urbano e la costruzione, così come casi di salute, sono i settori più vulnerabili alla corruzione in un certo numero di Stati membri. Esistono alcune lacune per quanto riguarda la vigilanza delle aziende statali, aumentando la loro vulnerabilità alla corruzione. Piccola corruzione rimane un problema diffuso solo in alcuni Stati membri. Appalti pubblici: un´area vulnerabile alla corruzione La relazione comprende un capitolo speciale in materia di appalti pubblici. Questa è una zona molto importante per l´economia dell´Ue, come circa un quinto del Pil dell´Ue viene speso ogni anno da enti pubblici acquistano beni, opere e servizi. E ´anche una zona vulnerabile alla corruzione. T egli Rapporto chiede standard di integrità più forti in materia di appalti pubblici e suggerisce miglioramenti nei meccanismi di controllo in un certo numero di Stati membri. Informazioni dettagliate e punti specifici suggeriti per ulteriore attenzione si possono trovare nei capitoli paese. Sfondo - La relazione anticorruzione dell´Unione europea copre tutti i 28 Stati membri dell´Ue. È costituita da: Un capitolo generale che riassume i principali risultati, descrivendo le tendenze connessi alla corruzione in tutta l´Ue, e analizzare come gli Stati membri affrontare la corruzione negli appalti pubblici. 28 Paese capitoli forniscono una fotografia della situazione in materia di corruzione, individuando le questioni che meritano maggiore attenzione, e mettendo in evidenza le buone pratiche che potrebbero ispirare gli altri. La relazione contiene anche i risultati di due indagini Eurobarometro sulla percezione della corruzione tra i cittadini europei da un lato e le aziende dall´altro.  
   
   
SINTESI DEI CAPITOLI NAZIONALI DELLA RELAZIONE EUROPEA ANTICORRUZIONE  
 
 Bruxelles, 4 febbraio, 2014 - Austria: Lotta dell´Austria contro la corruzione è stata rafforzata dagli sforzi di prevenzione e alla repressione. In questa relazione, la Commissione europea sta suggerendo che l´Austria garantisce le risorse necessarie per i pubblici ministeri specializzati per il trattamento di casi di corruzione. Inoltre, rendendo l´accesso alle informazioni bancarie più facile, in caso di sospetto di corruzione, potrebbe anche fare l´accusa di corruzione più efficace. La Commissione suggerisce inoltre che l´Austria introduce un meccanismo di monitoraggio per il controllo delle dichiarazioni di beni per eletti e nominati alti funzionari. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 66 per cento degli austriaci, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. I sondaggi mostrano anche che l´Austria è l´unico paese in Europa occidentale, dove una percentuale relativamente alta - quasi un terzo degli intervistati - troverebbe accettabile per fare un favore o dare un regalo in cambio di un servizio pubblico. Quattro per cento o europei, e il 5 per cento degli austriaci, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Quattro su dieci aziende europee e austriaci considerano la corruzione sia un ostacolo per fare affari. Belgio: Il Belgio ha il quadro anticorruzione necessaria a posto, ma più si può fare. Oggi, vi è il rischio che la corruzione in Belgio non è affrontato in modo coerente a causa di competenze diverse a livello regionale e federale. Così, in questa relazione, la Commissione europea sta suggerendo che le regole etiche sono implementate per tutti i funzionari nominati ed eletti a livello federale, regionale e locale. Inoltre, il Belgio dovrebbe aumentare la capacità del sistema giudiziario e le forze dell´ordine per verificare che i casi di corruzione sono perseguiti davanti ai loro limiti di tempo si esauriscono. La Commissione suggerisce inoltre che la legislazione anticorruzione sul finanziamento dei partiti è esteso a soggetti che non ricevono sovvenzioni federali. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 67 per cento dei belgi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il 3 per cento delle persone belga, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Quattro su dieci aziende europee e belghe ritengono la corruzione sia un ostacolo per fare affari. Bulgaria: La lotta alla corruzione è stata a lungo una priorità per la Bulgaria, e le riforme giuridiche hanno portato alla creazione di nuove strutture. Tuttavia, la corruzione resta diffusa. In questa relazione, la Commissione europea propone che la Bulgaria dovrebbe proteggere le istituzioni anti-corruzione da influenze politiche e nominare la loro gestione in una procedura basata sul merito trasparente. Assegnazione casuale dei casi nei tribunali dovrebbe essere garantita da un sistema nazionale efficace. Inoltre, la Commissione suggerisce che un codice etico viene adottato per i membri dell´Assemblea nazionale, e che le sanzioni dissuasive in caso di corruzione negli appalti pubblici vengono applicate a livello nazionale e locale. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e 84 per cento o bulgari, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il 11 per cento dei bulgari, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. E solo il 9 per cento dei bulgari - la percentuale più bassa in Europa - ritiene che vi siano procedimenti penali sufficienti per dissuadere le persone da pratiche corrotte. Cipro: Cipro ha dimostrato l´impegno a prevenire la corruzione, modificando la legislazione e istituisce un organismo di coordinamento. Allo stesso tempo, il piccolo numero di casi perseguiti indica la necessità di rafforzare il sistema di applicazione. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che Cipro semplifica le procedure per assicurare indagini efficaci di corruzione all´interno della polizia. I codici di condotta per i funzionari eletti e nominati dovrebbero essere introdotti, per dichiarare periodicamente attività. Inoltre, la Commissione propone che Cipro trattiene la possibilità delle imprese di proprietà statale di sponsorizzare eventi politici, regola le donazioni ai candidati alle elezioni, e obbliga le parti a pubblicare le informazioni finanziarie online. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. 57 per cento dei ciprioti, e il 26 per cento degli europei in generale, affermano che essi sono personalmente colpiti dalla corruzione nella loro vita quotidiana. Quattro per cento degli europei, e il 3 per cento dei ciprioti, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. 83% dei ciprioti - la percentuale più alta in Europa - dice che l´unico modo per avere successo negli affari è attraverso connessioni politiche. Inoltre, l´85% degli imprenditori ciprioti pensano che favoritismi e la corruzione ostacolano la concorrenza di business. Croazia: La Croazia ha compiuto notevoli sforzi negli ultimi anni per migliorare il suo quadro anticorruzione. Tuttavia, ci sembra essere più enfasi sulla repressione della corruzione al contrario di prevenzione. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che la Croazia dovrebbe sviluppare codici di condotta per i rappresentanti eletti a livello centrale e locale con adeguati strumenti di accountability, effettuare controlli sostanziali delle dichiarazioni patrimoniali e conflitti di interessi dei funzionari pubblici, e stabilire un meccanismo efficace per la prevenzione di corruzione nelle imprese statali e parastatali. Inoltre, la Commissione propone che la Croazia attua una strategia per prevenire la corruzione negli appalti pubblici, anche per quanto riguarda il settore sanitario, e garantisce meccanismi di protezione per gli informatori che denunciano la corruzione. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 94% dei croati, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il sei per cento dei croati, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. E l´81% delle imprese croate ritengono che i favoritismi e la corruzione ostacolano la concorrenza di business in Croazia. Repubblica ceca: Negli ultimi dieci anni, un quadro strategico per la lotta contro la corruzione si è evoluto nella Repubblica ceca. Tuttavia, i problemi persistenti riguardano le pratiche in materia di appalti pubblici e l´uso improprio di fondi pubblici. I tentativi di mettere una legislazione che copre i conflitti di interesse nel servizio civile hanno finora avuto successo. In questa relazione, la Commissione europea propone che tale legislazione sia messo in atto, che copre anche il reclutamento e garanzie contro il licenziamento arbitrario basato sul merito. La Commissione propone inoltre che le spese della campagna elettorale e le donazioni sono resi pubblici nelle relazioni finanziarie annuali, e per rafforzare la capacità dei ministeri di gestire casi di corruzione in maniera indipendente. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 95 per cento dei cechi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. 8 per cento dei cechi dicono che ne è stata fatta o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato, che è il doppio della media europea. 71 per cento delle imprese ceche, la percentuale più alta in Europa, affermano che la corruzione è un ostacolo importante per fare business. Danimarca: La Danimarca è tra i top performer dell´Ue in termini di trasparenza, integrità e controllo della corruzione. Alcuni margini di miglioramento rimane comunque, soprattutto per quanto riguarda il finanziamento dei partiti politici e il quadro per perseguire le società per motivi di corruzione in paesi stranieri. In questa relazione, la Commissione europea propone di migliorare ulteriormente la trasparenza e meccanismi di controllo del finanziamento dei partiti politici e singoli candidati. La Commissione propone inoltre che ulteriori sforzi intrapresi per combattere la corruzione internazionale, da, per esempio, l´aumento del livello delle ammende per le società. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Tra i danesi, quel numero è solo il 20 per cento, e la Danimarca è costantemente classificato tra i paesi meno corrotti del nell´Ue. Meno dell´uno per cento dei cittadini danesi è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente lo scorso anno, rispetto alla media Ue del quattro per cento. Estonia: Livelli di corruzione in Estonia in un confronto internazionale possono essere considerati bassi. Tuttavia, la Commissione europea ha oggi suggerisce ulteriori sforzi per migliorare la trasparenza e il controllo del finanziamento dei partiti politici, nonché degli appalti pubblici. La Commissione propone inoltre che l´Estonia dovrebbe adottare un codice di condotta per i membri del Parlamento, accompagnati da un efficiente meccanismo di controllo e di sanzioni. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 65 per cento degli estoni, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli estoni dire che ne è stata fatta o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato, lo stesso numero della media europea. Finlandia: Nel complesso, la Finlandia è uno dei top performer nella Ue per quanto riguarda la lotta alla corruzione. Tuttavia, ci sono stati alcuni casi di corruzione ad alto livello, dove i favori sono stati scambiati sulla base di relazioni informali, e lobbying da parte delle imprese che forniscono finanziamento delle campagne elettorali dei politici. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce pertanto che la Finlandia obbliga i comuni e le regioni a garantire la trasparenza nei contratti pubblici con imprenditori privati. La Commissione suggerisce inoltre che l´unità anti-corruzione del National Bureau of Investigations dovrebbe sostenere efficacemente le indagini su reati connessi alla corruzione, e coordinare le procedure anti-corruzione tra le agenzie governative. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Circa un europeo su quattro, ma solo il 9 per cento dei finlandesi, dicono che sono colpiti dalla corruzione nella loro vita quotidiana. Quattro per cento degli europei, e meno dell´uno per cento dei finlandesi, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Francia: In Francia, sono state recentemente adottate misure legislative sul tema dei conflitti di interessi tra politici e funzionari pubblici. Tuttavia, i rischi legati alla corruzione nel settore degli appalti pubblici e nelle transazioni commerciali internazionali non sono state affrontate. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce pertanto che la Francia dovrebbe condurre una valutazione completa per identificare i rischi a livello locale, e definire le priorità per le misure anti-corruzione legati agli appalti pubblici. La Commissione propone inoltre che la Francia migliora la legislazione in materia di corruzione internazionale, affronta le raccomandazioni in materia di finanziamento dei partiti che sono stati sollevati dal Consiglio d´Europa, e fa sforzi per aumentare l´indipendenza operativa dei pubblici ministeri. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 68 per cento dei francesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il due per cento dei francesi, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Quattro su dieci aziende europee considerano la corruzione sia un ostacolo per fare affari. Il numero per la Francia è più alta - sei su dieci aziende francesi ritengono questo un ostacolo. Germania: Quando si tratta di combattere la corruzione, la Germania è tra i migliori paesi dell´Ue. Tuttavia, può fare di più. In questa relazione, la Commissione europea sottolinea che la Germania avrebbe tratto vantaggio dalla introduzione di sanzioni severe per la corruzione di funzionari eletti. La Commissione propone inoltre che la Germania dovrebbe sviluppare una politica per affrontare il fenomeno ´porte girevoli´, dove i funzionari lasciato l´incarico di lavorare per le aziende che possono aver recentemente aiutato. Inoltre, aumentando la consapevolezza dei rischi di corruzione internazionale tra le piccole e medie imprese sarebbe utile, e la Germania potrebbe anche fare di più per affrontare le preoccupazioni sul modo in cui le campagne elettorali sono finanziati. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Anche se pochi tedeschi hanno esperienza diretta di corruzione, quattro per cento degli europei in generale dire che ne è stata fatta o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. 9 per cento dei tedeschi dicono che essi conoscono personalmente qualcuno che ha preso tangenti. Grecia: Le istituzioni che combattono la corruzione in Grecia sono sotto la stessa pressione tanto della pubblica amministrazione della Grecia. Anche se ci sono stati alcuni passi positivi, compreso lo sviluppo di strategie settoriali e la nomina di un coordinatore nazionale anticorruzione, la corruzione pone notevoli sfide in Grecia. Il quadro anti-corruzione resta complesso e si sforza di fornire risultati. In questa relazione, la Commissione europea sottolinea che gli appalti pubblici rimane una zona a rischio, dove una maggiore vigilanza sarebbe utile. Si potrebbe fare anche di effettuare i piani specifici di settore e per rafforzare il lavoro del coordinatore anti-corruzione. Aumentare il controllo del finanziamento dei partiti e dichiarazioni di interesse da parte dei politici, e rivisitando la questione dell´immunità, contribuirebbe anche ad una situazione migliore in Grecia. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Tra i greci, quel numero è 99 per cento. Quattro per cento degli europei, e il 7 per cento dei greci, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Ungheria: L´ungheria ha in atto una serie di strumenti per migliorare l´integrità e la trasparenza nella pubblica amministrazione. Sono state sviluppate alcune ambiziose politiche anti-corruzione. Tuttavia, permangono preoccupazioni, come quelle relative alle relazioni informali tra le imprese e gli attori politici a livello locale. La Commissione europea, in questa relazione, indica una serie di aree in cui ulteriori sforzi possono essere fatti, in particolare quando si tratta di finanziamento dei partiti politici e dei meccanismi di controllo che circondano le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e conflitti di interesse tra i funzionari pubblici. Altri sforzi possono essere fatti per rafforzare gli standard di responsabilità per i funzionari eletti e nominati, e di affrontare i rischi in materia di favoritismi nella pubblica amministrazione. Ulteriori misure possono essere adottate per eliminare progressivamente la prassi dei pagamenti gratitudine nel settore sanitario. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 89 per cento degli ungheresi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei e il 13 per cento degli ungheresi, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Irlanda: Il governo irlandese ha intrapreso riforme sostanziali nelle sue politiche anti-corruzione. Ha migliorato la trasparenza intorno finanziamento dei partiti e preso misure per rispondere alle preoccupazioni dell´opinione pubblica. Tuttavia, più lavoro potrebbe essere fatto per migliorare la capacità di perseguire e punire i casi di corruzione in modo tempestivo. Ulteriore lavoro potrebbe anche essere richiesto per affrontare i pochi rimasti preoccupazioni intorno al finanziamento dei partiti politici, le campagne elettorali e referendarie e rischi di corruzione connessi ai conflitti di interesse a livello locale, così come nel campo della pianificazione urbana. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e 81 per cento degli irlandesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il tre per cento degli irlandesi, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Italia: L´adozione della legge anti-corruzione a novembre 2012 rappresenta un significativo passo avanti nella lotta contro la corruzione in Italia: evidenzia politiche di prevenzione che mira ad aumentare il livello di responsabilità all´interno della pubblica amministrazione e di élites politiche e per bilanciare il carico anti-corruzione, che attualmente rientrano quasi esclusivamente sul lato della legge. Tuttavia, nonostante i notevoli sforzi, la corruzione resta una sfida seria in Italia. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che l´Italia dovrebbe rafforzare il regime di integrità per i rappresentanti eletti attraverso codici etici, compresi gli strumenti di rendicontazione. L´italia dovrebbe anche rafforzare il quadro giuridico e istituzionale sul finanziamento dei partiti. Inoltre, le carenze dello statuto del regime di prescrizione dovrebbero essere affrontate senza indugio. La Commissione propone inoltre che l´Italia rafforza i poteri e la capacità dell´Agenzia nazionale anticorruzione per svolgere un ruolo di coordinamento forte, aumenta la trasparenza intorno appalti pubblici e richiede ulteriori passi per affrontare le carenze per quanto riguarda la corruzione nel settore privato. Ulteriori sforzi sono necessari in materia di conflitti di interesse e di attività divulgazione dei funzionari pubblici, così come i meccanismi di controllo vicino spesa pubblica locale e regionale. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 97 per cento degli italiani, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quasi 2 in 3 europei e 88 per cento dei cittadini italiani ritengono che la corruzione e l´utilizzo di connessioni è spesso il modo più semplice per ottenere determinati servizi pubblici. Lettonia: La Lettonia ha compiuto progressi nella prevenzione e affrontare la corruzione, con un database consultabile on-line di donazioni politiche. Si sta sviluppando e affinando le sue leggi anti-corruzione. Questo lavoro in corso è positivo, ma si teme restanti circa l´attuazione del quadro giuridico. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce di costruire sui risultati di presidenza per combattere e prevenire la corruzione (Knab) rafforzando la sua indipendenza e la protegge da potenziali interferenze politiche. Inoltre, la promozione di tecniche di e-procurement e una maggiore concorrenza per gli appalti pubblici aiuterebbe i rischi di indirizzo in materia di appalti pubblici. Inoltre, la Lettonia può migliorare la trasparenza delle aziende statali, e applicare il Codice Etico del Parlamento in modo più rigoroso. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e 83 per cento dei lettoni, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il 6 per cento dei lettoni, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Lituania: La Lituania ha già dimostrato impegno per prevenire e combattere la corruzione, attraverso un ampio quadro giuridico. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che la Lituania dovrebbe dare la priorità al perseguimento dei casi di grandi dimensioni e di sviluppare strumenti di prevenzione per rilevare la corruzione negli appalti, concentrandosi a livello locale e il settore sanitario. La Commissione suggerisce inoltre che la Lituania dovrebbe sviluppare una strategia contro i pagamenti informali nel settore sanitario, e migliorare il controllo delle dichiarazioni di conflitto di interesse rese da funzionari eletti e nominati. La trasparenza del finanziamento dei partiti politici richiede anche sforzi supplementari. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 95 per cento dei lituani, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Un pieno 29 per cento dei cittadini lituani è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato - la più alta in Europa, dove la media complessiva è del 4 per cento dei cittadini. Lussemburgo: Lussemburgo è percepito come un paese dove la piccola corruzione non è un problema e sistemi efficaci sono in atto per scoraggiare la corruzione nei servizi pubblici. Tuttavia, la natura piccolo e affiatato della comunità imprenditoriale, e la mancanza di norme in materia di lobbying così come l´accesso alle informazioni, aumentare il rischio di conflitti di interesse. Così, in questa relazione, la Commissione europea suggerisce che il Lussemburgo dovrebbe chiarire gli obblighi contabili e doveri contabili dei partiti politici, e introdurre un meccanismo di controllo per i conti campagne politiche. La Commissione suggerisce inoltre che il Lussemburgo migliora le norme in materia di conflitti di interesse, e adotta la legislazione sull´accesso alle informazioni pubbliche. Risorse utilizzate per combattere la criminalità economica e finanziaria dovrebbero essere aumentate. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 42 per cento dei cittadini lussemburghesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Solo l´1 per cento dei cittadini lussemburghesi è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nell´ultimo anno, mentre la media europea è del 4 per cento. Malta: Malta ha fatto la prevenzione della corruzione una delle sue priorità, che ha portato a riforme volte a una maggiore trasparenza. Tuttavia, alcune questioni devono ancora essere affrontate. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che Malta rivede il finanziamento dei partiti politici, che rimane in gran parte non regolamentato. Il coordinamento tra le istituzioni inquirenti la corruzione dovrebbe essere migliorata per garantire l´effettiva raccolta delle prove. La Commissione propone inoltre che continui sforzi sono compiuti per migliorare la trasparenza delle nomine giudiziarie e del processo decisionale nella pianificazione ambientale. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e 83 per cento dei maltesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Il 53% dei cittadini maltesi dire la corruzione è particolarmente diffusa tra i funzionari che rilasciano permessi di costruzione. Circa uno su quattro europei e il 29 per cento dei maltesi considerano che sono colpiti dalla corruzione nella loro vita quotidiana. Paesi Bassi: Approccio integrato Paesi Bassi ´di prevenire e rilevare la corruzione potrebbe servire da modello in altri paesi dell´Ue. Tuttavia, i partiti politici hanno solo di recente concordato nuove regole sulla trasparenza del finanziamento, e la prova che la corruzione internazionale è affrontato in modo adeguato è carente. Nella relazione di oggi, la Commissione europea suggerisce che le categorie di attività di funzionari eletti che devono essere dichiarati sono estesi. La Commissione propone inoltre che i Paesi Bassi dovrebbero concentrare i loro sforzi per perseguire i casi di corruzione nelle transazioni commerciali internazionali, aumentando la capacità di indagare in modo proattivo corruzione internazionale. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 61 per cento degli olandesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il due per cento degli olandesi, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Polonia: La Polonia ha attuato misure e le politiche di fine-tuning contro la corruzione, ma è necessario un approccio più strategico per garantire soluzioni complete. Così, in questa relazione, la Commissione europea propone di attuare una strategia a lungo termine contro la corruzione, che elenca le azioni specifiche, i tempi e le risorse per la loro attuazione, e responsabili. Ulteriori riforme sono necessarie per salvaguardare la trasparenza degli appalti pubblici e della sanità. La Commissione suggerisce inoltre che la Polonia dovrebbe rafforzare la tutela contro il potenziale politicizzazione della centrale ufficio anticorruzione (Cba). Misure anti-corruzione dovrebbero essere rafforzati intorno alla vigilanza delle imprese di proprietà statale. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e 82 per cento dei polacchi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Un pieno 15 per cento dei polacchi, rispetto al quattro per cento degli europei complessivi, è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato, per lo più legati alla sanità. Portogallo: In Portogallo, anche se diverse iniziative anti-corruzione sono state realizzate negli ultimi dieci anni, tra cui una nuova legislazione, non esiste una strategia globale anticorruzione nazionale in vigore. Inoltre, efficace perseguimento dei casi di corruzione ad alto livello rimane una sfida. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che il Portogallo garantisce che l´applicazione della legge, penale e giudiziario sono ben attrezzate per affrontare con efficacia i casi di corruzione complessi, e stabilisce un track record convincente di casi di corruzione. Ulteriore azione preventiva contro le pratiche di corruzione nei finanziamenti partito dovrebbe essere intrapresa, e codici di condotta per i funzionari eletti dovrebbe essere sviluppato. La Commissione propone inoltre che ulteriori sforzi devono essere fatti per affrontare adeguatamente i conflitti di interesse e la divulgazione dell´attività dei funzionari a livello locale. Trasparenza e meccanismi di controllo vicino a procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici dovrebbero essere rafforzati ulteriormente. Inoltre, il Portogallo dovrebbe identificare i fattori di rischio per la corruzione nelle decisioni urbanistiche locali. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 90 per cento dei portoghesi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Punteggi migliori rispetto alla media Ue Portogallo, tuttavia, quando i cittadini sono chiesto se hanno esperienza diretta di corruzione - meno di uno per cento dei portoghesi dicono che ne è stata fatta o che si prevede di pagare una tangente nell´ultimo anno, mentre la media europea è il 4 per cento. Il 36 per cento dei cittadini portoghesi ritengono che essi sono influenzati dalla corruzione nella loro vita quotidiana. Romania: In Romania, sia la piccola corruzione e politica rimane un problema significativo. Nonostante alcuni risultati positivi sono stati osservati quando si tratta di perseguire i casi di corruzione ad alto livello, la volontà politica di combattere la corruzione e promuovere alti standard di integrità è stato incoerente. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che la Romania garantisce che tutte le garanzie necessarie rimangono in atto per salvaguardare l´indipendenza e la continuazione di indagini imparziali nei casi di corruzione ad alto livello, anche per quanto riguarda i funzionari eletti e nominati. La Commissione suggerisce inoltre che la Romania si sviluppa codici completi di condotta per i funzionari eletti e che le sanzioni dissuasive per le pratiche di corruzione sono garantiti. Rafforzamento della prevenzione e di controllo dei meccanismi in materia di appalti pubblici e appalti pubblici è anche suggerito, anche in aziende statali e parastatali. Inoltre, la Commissione propone di aumentare l´efficienza della prevenzione e individuazione dei conflitti di interesse tra i funzionari pubblici, nonché rafforzare le garanzie quando si tratta di assegnazione dei finanziamenti pubblici, e la realizzazione di strategie per ridurre la corruzione nel settore sanitario. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 93 per cento dei romeni, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Il 25 per cento dei rumeni, la seconda percentuale più alta in Europa, è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente lo scorso anno, rispetto alla media europea del 4 per cento. Slovacchia: La Slovacchia ha compiuto notevoli sforzi per migliorare il quadro anticorruzione legale per il diritto penale e gli appalti pubblici. Tuttavia, alcuni fattori limitano l´efficacia del lavoro anti-corruzione; problemi con la legislazione, la percepita mancanza di indipendenza di parti della magistratura, e stretti legami tra l´élite politica ed economica. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che la Slovacchia dovrebbe rafforzare l´indipendenza della magistratura, in particolare specificando i criteri per quando presidenti e vicepresidenti dei tribunali possono essere rimossi dalla carica. La Commissione propone inoltre di aumentare la trasparenza del finanziamento dei partiti a livello locale e regionale. Quando si tratta di uso improprio dei fondi dell´Ue, la Commissione raccomanda di rafforzare i meccanismi di controllo per evitare conflitti di interesse. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 90 per cento dei cittadini slovacchi, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. 8 per cento degli europei e il 21 per cento degli slovacchi, hanno vissuto o assistito ad un caso di corruzione nel corso dell´anno passato. In Slovacchia, il 66 per cento dei rappresentanti delle imprese considera la corruzione come un problema per fare affari. Slovenia: La Slovenia è stato tra i più attivi degli stati dell´Europa centrale e orientale nella lotta contro la corruzione, con un quadro giuridico ed istituzionale ben sviluppato anti-corruzione. Tuttavia, negli ultimi anni sembrano aver visto un declino nel drive politica contro la corruzione, tra accuse e dubbi circa l´integrità dei funzionari di alto livello. In questa relazione, la Commissione europea propone che la Slovenia dovrebbe applicare sanzioni dissuasive ai funzionari eletti e nominati per quando vengono violati i requisiti per divulgare le attività e conflitti di interessi e di adottare ulteriori misure per rafforzare gli standard di responsabilità per i funzionari eletti. La Commissione propone inoltre che la Slovenia dovrebbe garantire l´indipendenza operativa e le risorse degli organismi anti-corruzione e pubblici ministeri specializzati nella lotta alla criminalità finanziaria. La Slovenia dovrebbe anche rafforzare i meccanismi anti-corruzione concernenti società controllate dallo stato di proprietà statale e, così come in tutto le procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici e privatizzazione. Altri sforzi possono essere fatti per assicurare un efficace controllo del finanziamento dei partiti. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei, e un pieno 91 per cento degli sloveni, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Quattro per cento degli europei, e il tre per cento degli sloveni, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Spagna: Nonostante un quadro giuridico anticorruzione è in gran parte in vigore in Spagna e in applicazione della legge ha dato buoni risultati nelle indagini pratiche di corruzione, la relazione di oggi fa mostra di un certo numero di carenze. Particolarmente impegnativa è la corruzione politica e controlli carenti ed equilibri, in particolare della spesa pubblica e meccanismi di controllo a livello regionale e locale. In questa relazione, la Commissione europea propone che si sviluppano strategie anticorruzione su misura per i livelli di amministrazioni regionali e locali, che in corso riforme e attuazione delle nuove norme in materia di finanziamento dei partiti è perseguita, e che i codici completi di condotta per eletti sono sviluppati i funzionari con adeguati strumenti di rendicontazione. La Commissione propone inoltre che le irregolarità nelle procedure di aggiudicazione degli appalti pubblici a livello regionale e locale dovrebbero essere affrontate ulteriormente. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti degli europei, e un pieno 95 per cento dei cittadini spagnoli, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Circa un europeo su quattro ritiene che essi sono influenzati dalla corruzione nella loro vita quotidiana. In Spagna, quel numero è 63 per cento, la percentuale più alta in Europa. Quattro per cento degli europei, e il 2 per cento dei cittadini spagnoli, dicono che è stato chiesto o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato. Svezia: La Svezia è tra i paesi meno corrotti del nell´Ue. Essa ha assunto un ruolo ambizioso nella lotta alla corruzione, e diverse iniziative anti-corruzione sono stati effettuati. Tuttavia, alcune aree di preoccupazione rimangono, come i rischi di corruzione nei comuni e contee, nonché lacune nel quadro svedese per perseguire le aziende svedesi per motivi di corruzione in paesi stranieri. In questa relazione, la Commissione europea suggerisce che i comuni e consigli di contea dovrebbero essere tenuti a garantire la trasparenza nei contratti pubblici con imprenditori privati. La Commissione suggerisce inoltre che il livello delle ammende per le imprese che commettono corruzione internazionale dovrebbe essere sollevata, e che la responsabilità dovrebbe essere attivato anche se il reato è stato commesso da intermediari o agenti di terze parti. La Svezia dovrebbe anche considerare rivedere la fornitura della doppia punibilità, per cui un reato deve essere un crimine secondo la legge del paese in cui è presumibilmente stato commesso. La Svezia può anche migliorare la trasparenza del finanziamento dei partiti politici maggiori, considerando un divieto generale di donazioni da donatori la cui identità non è nota. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Quattro per cento degli europei dicono che ne è stata fatta o che si prevede di pagare una tangente nel corso dell´anno passato, ma in Svezia, quel numero è significativamente inferiore (meno dell´uno per cento). Tuttavia, ben il 18% degli svedesi dicono che conoscono personalmente qualcuno che si prende o ha preso una tangente, che è superiore alla media europea (12 per cento). Regno Unito: Nel Regno Unito, la piccola corruzione non sembra rappresentare una sfida. Inoltre, il Regno Unito ha fatto passi da gigante nel favorire le sue aziende ad astenersi da corrompere funzionari all´estero, attraverso la legislazione rigorosa e linee guida dettagliate. Tradizionalmente, il Regno Unito promuove elevati standard etici del servizio pubblico. Tuttavia, per garantire il continuo successo, sono necessari ulteriori sforzi per affrontare i rischi di corruzione internazionale in settori vulnerabili, come la difesa. In questa relazione, la Commissione europea propone che il Regno Unito dovrebbe garantire la trasparenza in insediamenti out-of-court nei casi di corruzione. Responsabilità nella governance delle banche può anche essere ulteriormente rafforzata. La Commissione propone inoltre di tappo donazioni ai partiti politici, imporre limiti di spesa campagna elettorale e garantire il monitoraggio proattivo e il perseguimento di eventuali violazioni. Accanto a un´analisi della situazione di ciascuno Stato membro dell´Ue, la Commissione europea presenta anche due ampi sondaggi d´opinione. Più di tre quarti dei cittadini europei e il 64 per cento degli intervistati nel Regno Unito, concordano sul fatto che la corruzione è diffusa nel loro paese d´origine. Circa un europeo su quattro ritiene che essi sono influenzati dalla corruzione nella loro vita quotidiana. Nel Regno Unito, questa cifra è ben al di sotto della media Ue, 16 per cento.  
   
   
DOMANDE FREQUENTI: LA RELAZIONE ANTICORRUZIONE DELL´UNIONE EUROPEA  
 
 Bruxelles, 3 febbraio, 2014 - Perché una relazione anticorruzione dell´Unione europea? Nel giugno 2011, la Commissione ha adottato un pacchetto anticorruzione ( Ip/11/678 e Memo/11/376 ), annunciando la sua intenzione di pubblicare una relazione anticorruzione dell´Unione europea ogni due anni sugli sforzi ´Stati membri per affrontare la corruzione, a stimolare la volontà politica di combattere la corruzione e migliorare la coerenza delle politiche e delle azioni intraprese dagli Stati membri anti-corruzione. Gli Stati membri dell´Ue hanno posto la maggior parte degli strumenti giuridici necessari e le istituzioni per prevenire e combattere la corruzione. Tuttavia, i risultati che forniscono non sono soddisfacenti in tutta l´Ue. Norme anti-corruzione non sono sempre vigorosamente applicate, problemi sistemici non sono affrontati in modo sufficientemente efficace e le istituzioni competenti non sempre hanno capacità sufficiente per far rispettare le regole. Intenzioni dichiarate sono ancora troppo distanti da risultati concreti, e genuina volontà politica di sradicare la corruzione spesso sembra mancare. Oggi la Commissione pubblica la sua relazione anticorruzione dell´Unione europea per la prima volta. Con la presentazione di un´analisi di corruzione all´interno di ciascuna Stati membri dell´Unione europea, le misure adottate per prevenire e combattere, e possibili modi per migliorare la loro, si propone di sostenere e il lavoro contro la corruzione negli Stati membri dell´Ue, puntellare impegno politico a la lotta alla corruzione, e identificare come la dimensione europea possa aiutare. Come è il rapporto stato preparato? Il Rapporto è stato preparato, scritto e adottato dalla Commissione. Il Rapporto si basa su dati provenienti da meccanismi esistenti di monitoraggio anti-corruzione (Greco, Ocse, Uncac), così come le informazioni da parte delle autorità degli Stati membri dell´Ue pubbliche, società civile, esperti indipendenti e ricerca accademica. Informazioni da servizi della Commissione e dalle agenzie dell´Unione europea in settori collegati (ad esempio in materia di appalti pubblici, politica regionale) sono stati utilizzati anche. Infine, gli indicatori di percezione di, e l´esperienza con la corruzione (ad esempio, l´Eurobarometro sulla corruzione) sono stati presi in considerazione. Un gruppo di esperti sulla corruzione provenienti da una grande varietà di sfondi è stato istituito per consigliare la Commissione. Una rete di corrispondenti di ricerca anche raccolte ed elaborate le informazioni di ciascuno Stato membro. La Commissione ha inoltre organizzato seminari e riunioni di esperti con la partecipazione delle autorità nazionali, ricercatori, Ong, giornalisti e rappresentanti delle imprese. Quali forme di corruzione fa il rapporto cerca? I n conformi agli strumenti giuridici internazionali (ad esempio Uncac), il Rapporto definisce la corruzione ampiamente come qualsiasi ´abuso di potere a fini privati´. La relazione riguarda quindi tutti i tipi di corruzione, tra cui la corruzione politica, corruzione di pubblici ufficiali e private-to -privata corruzione. Quali sono le principali proposte contenute nella relazione? Uno sguardo più da vicino la situazione nei singoli paesi rivela una varietà di approcci per affrontare i problemi di corruzione con esiti più o meno efficaci. Tenuto conto delle specificità di ciascuno Stato membro, il Rapporto fa suggerimenti per come intensificare gli sforzi contro la corruzione e sottolinea bene pratiche. La Commissione propone, per uno o più Stati membri, ad esempio, a: rafforzare gli standard di responsabilità e integrità; perfezionare e rafforzare i meccanismi di controllo interno presso le autorità pubbliche; rafforzare i sistemi di comunicazione attivi; migliorare l´efficacia delle politiche per affrontare i conflitti di interesse; attuare politiche più efficaci per affrontare i rischi di corruzione a livello locale e in zone o settori vulnerabili alla corruzione specifici; migliorare l´ efficacia dei tribunali, procure, e gli organismi preposti all´applicazione della legge contro la corruzione; salvaguardare l´indipendenza e la capacità delle agenzie anti-corruzione, là dove tali agenzie sono in atto; assicurare che il procedimento penale con l´accusa di corruzione riguardanti i politici eletti non siano ostruite; implementare meccanismi di protezione efficaci per gli informatori; limitare i rischi di corruzione internazionale, in particolare nei settori vulnerabili come difesa;. Adottare misure più determinato ad assicurare la trasparenza delle attività di lobbying; sviluppare meccanismi e politiche per affrontare efficacemente i rischi di corruzione legati alla società statali e parastatali; sviluppare ulteriormente strumenti elettronici per migliorare la trasparenza della spesa pubblica e il processo decisionale nella pubblica amministrazione. Quali sono le principali proposte in materia di appalti pubblici? La corruzione nel settore degli appalti pubblici è un chiaro ostacolo alla concorrenza nel mercato interno dell´Unione europea . I capitoli del paese in cui sono evidenziate le questioni in materia di appalti pubblici, e la sezione tematica della relazione anticorruzione dell´Unione europea, suggeriscono miglioramenti nelle seguenti aree: 1. Necessità di un uso sistematico delle valutazioni del rischio di corruzione all´interno degli appalti pubblici. 2. Attuazione di elevati standard di trasparenza per l´intero ciclo di approvvigionamento, così come durante l´attuazione del contratto. 3. Rafforzamento dei meccanismi di controllo interni ed esterni per l´intero ciclo di approvvigionamento, nonché durante l´attuazione del contratto. 4. Garantire una visione coerente di e sensibilizzare circa la necessità di prevenzione e l´individuazione di pratiche di corruzione a tutti i livelli di appalti pubblici. 5. Rafforzare le sanzioni per le violazioni delle norme sugli appalti. Come fanno le persone che vivono in Europa percepiscono il livello di corruzione? Gli europei ritengono che la corruzione resta un problema grave in Stati membri dell´Ue, e che il livello di corruzione è aumentato nel corso degli ultimi tre anni, secondo il sondaggio Eurobarometro pubblicato oggi dalla Commissione 1 . I principali risultati a livello europeo sono: La maggioranza (76%) degli europei ritiene che la corruzione è molto diffusa nel proprio paese. Paesi in cui gli intervistati sono più propensi a pensare così sono: Grecia (99%), l´Italia (97%), Lituania, Spagna e Repubblica Ceca (tutti 95%), Croazia (94%), Romania (93%), Slovenia ( 91%), Portogallo e Slovacchia (entrambe 90%). I paesi nordici sono gli unici Stati membri in cui la maggioranza pensa corruzione è raro - Danimarca (75%), Finlandia (64%) e Svezia (54%). Più della metà degli europei (56%) pensa che il livello di corruzione nel loro paese è aumentato nel corso degli ultimi tre anni (un aumento rispetto a uno studio precedente nel 2011, quando il 47% della corruzione percepita sono aumentati nello stesso periodo di tempo) . Spagna (77%), la Slovenia, la Repubblica Ceca (entrambe 76%), l´Italia (74%) e Portogallo (72%) sono tra i paesi in cui gli intervistati sono più propensi a pensare che la corruzione è aumentata. Il 23% degli europei ritiene che gli sforzi del loro governo sono efficaci nella lotta alla corruzione, il 26% che ci sono abbastanza azioni penali successo nel loro paese per dissuadere le persone da pratiche corrotte. 81% degli europei pensa che troppo stretti legami tra affari e politica nel loro paese per portare la corruzione; 69% che il favoritismo e la corruzione ostacolano la concorrenza tra le imprese, il 67% che la corruzione è parte della cultura d´impresa nel loro paese, e più della metà ( 56%) che l´unico modo per avere successo nel business nel loro paese è attraverso connessioni politiche. Circa uno su dodici europei (8%) dicono che hanno vissuto o assistito ad un caso di corruzione negli ultimi 12 mesi. Eppure solo il 12% di coloro che hanno incontrato la corruzione dire che hanno riferito di esso. Gli intervistati sono più propensi a dire che hanno sperimentato o testimoniato corruzione in Lituania (25  %), Slovacchia (21  %) e Polonia (16  %) e meno in grado di farlo in Finlandia e Danimarca (3  % in ciascuno), Malta e Regno Unito (4  % in ciascuno). Come imprese europee percepire il livello di corruzione? Un sondaggio di Eurobarometro specifico è stata effettuata anche 2 per capire il livello di corruzione percepita dalle imprese nei seguenti sei settori: energetico, minerario, petrolio e gas, prodotti chimici, sanitari e farmaceutici, di ingegneria e elettronica, autoveicoli, costruzioni ed edilizia, telecomunicazioni e le tecnologie dell´informazione, i servizi finanziari, bancari e di investimento. I principali risultati sono i seguenti: Il 75% delle imprese afferma che la corruzione è molto diffusa nel loro paese. Società in Grecia (99%), Spagna e Italia (97%) sono più propensi a dire questo, ma almeno nove su dieci società nella Repubblica Ceca, Slovenia (entrambi 94%), Slovacchia (92%), l´Ungheria, Romania (entrambe 91%), il Portogallo e la Croazia (entrambe 90%) dicono la stessa cosa. Le imprese edili sono i più propensi a ritenere che la corruzione è molto diffusa (79%) e delle telecomunicazioni / aziende It meno probabilità (62%). 43% delle europee imprese veda la corruzione come un problema quando fare affari. E ´più probabile che essere considerato un problema quando fare business dalle aziende in Repubblica Ceca (71%), Portogallo (68%), Grecia e Slovacchia (entrambe 66%). Quasi la metà (47%) delle aziende concordano sul fatto che l´unico modo per avere successo nel business nel loro paese è di avere connessioni politiche. Favorire gli amici e la famiglia in attività (43%) o di istituzioni pubbliche (43%) sono considerate le più diffuse pratiche di corruzione, seguita da frode fiscale e il mancato pagamento dell´Iva (42%). 32% delle aziende che hanno partecipato a gare pubbliche / appalti pubblici dire corruzione impediva loro vincere un appalto, e t il suo punto di vista è più diffusa tra le costruzioni (35%) e il settore ingegneria imprese (33%). Una t almeno la metà delle aziende in Bulgaria (58%), Slovacchia (57%), Cipro (55%) e Repubblica Ceca (51%) dicono questo. Cosa succederà dopo? Il Rapporto si propone di avviare un ampio dibattito sulle misure anti-corruzione, con la partecipazione attiva degli Stati membri, il Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali, del settore privato e della società civile, in particolare sui punti che ha identificato per ulteriore attenzione. In uno spirito di partenariato, la Commissione intende lavorare con lo Stato membro per portare avanti le proposte lo rende nella relazione, sia a livello politico e di esperti. La Commissione metterà a punto un programma di reciproca condivisione delle esperienze per gli Stati membri, le Ong locali e le altre parti interessate per individuare le migliori prassi e superare le lacune nelle politiche anti-corruzione, aumentare la consapevolezza o provvedere alla formazione. La prossima relazione anticorruzione dell´Unione europea sarà rilasciato due anni da oggi.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE PLENARIA DELLA SETTIMANA DAL 3 AL 9 FEBBRAIO 2014: UNIONE BANCARIA, DIRITTI DEI PASSEGGERI AEREI, FRADE DEI MCRCATI FINANZIARI, UU-RUSSIA-UCRAINA.  
 
Strasburgo, 4 febbraio 2014 Union Banking deputati sono impostate per votare sul meccanismo unico di risoluzione e di fondi banca-finanziato relativo - il terzo e ultimo passo verso il lancio di una unione bancaria - dopo ulteriori negoziati con il Consiglio, il Mercoledì. Le regole renderanno le banche più sicure grazie a una migliore vigilanza, proteggere i risparmi dei depositanti e smettere di contribuenti di essere i primi a pagare il conto quando banche in fallimento il loro scioglimento. (Dibattito Martedì, discussione e votazione Giovedi). Diritti dei passeggeri aerei. Norme aggiornate dovrebbero garantire che i passeggeri ottenere informazioni rapide e più aiuto e sono offerti viaggi alternativi o indennizzi quando i loro voli sono ritardati o annullati. I deputati modificato la proposta della Commissione di fermare le pratiche commerciali abusive e di introdurre procedure di reclamo chiare. Un seminario stampa con il relatore avrà luogo il Martedì sera. La votazione sarà seguito da una conferenza stampa. (Mercoledì). Frode dei mercati finanziari. Gravi abusi di mercato di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato finanziario, come ad esempio lo scandalo-rate rigging recentLibor, devono essere effettuate reati in tutti i paesi dell´Ue e punibili con pene detentive, ai sensi delle norme informalmente concordato con il Consiglio. Una conferenza stampa è prevista per 15.30. (Martedì). Relazioni Ue-russia e l´Ucraina. Deputati discuteranno della crisi politica in Ucraina e relazioni Ue-russia per quanto riguarda i loro problemi di vicinato e commerciali condivisi, dopo la recente visita di una delegazione del Parlamento europeo a Kiev e il vertice Ue-russia del 28 gennaio. (Dibattito Mercoledì, Giovedi voto). Siria. Deputati voteranno una risoluzione che invita l´Unione europea a intensificare il suo impegno per porre fine alla situazione dei civili in Siria. (Dibattito Mercoledì, Giovedi voto). Servizi musicali online. Fornitori di musica online dovrebbe essere più facile per costruire servizi di streaming musicali offerti in tutta l´Ue e diritti degli artisti dovrebbero essere meglio tutelati secondo le nuove regole da ritenute dagli eurodeputati. La votazione sarà seguito da una conferenza stampa. (Martedì). Presidente Napolitano d´Italia. Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana ed ex presidente del Pe commissione Affari costituzionali, terrà un discorso ufficiale alla Camera a mezzogiorno. (Martedì). Del presidente diario. Presidente Schulz incontrerà il presidente italiano Giorgio Napolitano il Martedì. Essi saranno presenti a una conferenza nel pomeriggio sul tema "Il progetto di trattato Spinelli oggi", 30 anni dopo la sua adozione. Quel giorno, incontrerà John Ashe, presidente dell´Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Mercoledì scorso, l´onorevole Schulz presenterà uno striscione a sostegno dei giornalisti tenuti in ostaggio in Siria Agora "Geremek" (cortile di Louise Weiss). Domenica, si recherà in visita in Israele e nei Territori palestinesi.  
   
   
OGGI ALL’UNIVERSITÀ DI PARMA TAVOLA ROTONDA SULLE ENERGIE RINNOVABILI  
 
Parma, 4 febbraio 2014 – L’assessore all’Ambiente della Provincia di Parma Giancarlo Castellani parteciperà domani martedì 4 febbraio nell’Aula magna dell’Università alla tavola rotonda “Le energie rinnovabili per uno sviluppo sostenibile di Parma. Ricerca, impresa e pubblica amministrazione per il bene comune”, promossa dall’ateneo in collaborazione con il progetto “Cultura, Università e Territorio”. Moderatore dell’incontro, che si terrà dalle 14,30 alle 16, sarà Francesco Giusiano. Oltre a Castellani parteciperanno alla tavola rotonda Furio Brighenti, pro rettore delegato alla Ricerca dell’Università di Parma, Cesare Azzali, direttore dell’Unione Parmense degli Industriali, Giuseppe Bortone, direttore generale Ambiente, Difesa del suolo e della costa della Regione Emilia-romagna, Agostino Gambarotta, direttore del Cidea (Centro interdipartimentale per l’energia e l’ambiente) e Filippo Arfini del Dipartimento di Economia dell’Università di Parma. Al termine del dibattito Alessio Malcevschi e Michele Donati del Dipartimento di Bioscienze discuteranno con Agostino Gambarotta di aspetti tecnici e implicazioni economiche relativi all’uso del biochar. L’evento sarà visibile in diretta web collegandosi al sito dell’Università di Parma www.Unipr.it    
   
   
FVG: SERRACCHIANI, OPPORTUNITÀ CON IL KUWAIT  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - Ricerca scientifica, relazioni commerciali, porto di Trieste con particolare riferimento al terminal petrolifero. Sono questi i temi di maggiore interesse nei rapporti economici tra il Friuli Venezia Giulia e il Kuwait, approfonditi in un incontro che la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha avuto a Trieste con il console generale del Paese mediorientale, Abdulnaser Bokhador, che ha competenza su tutto il Nord Italia. La presidente ha proposto di costituire dei gruppi di lavoro per realizzare i progetti di maggiore interesse reciproco, sottolineando come la Regione sia impegnata a essere punto di riferimento per categorie economiche ed Enti locali, in modo che il Friuli Venezia Giulia possa presentarsi come sistema territoriale. Il console, che ha visitato Trieste come prima città del Nord, ha voluto ricordare i rapporti di amicizia che legano il Kuwait all´Italia, rafforzati dalla riconoscenza nei confronti del nostro Paese per la partecipazione alla guerra di liberazione del 1991. Il primo ministro Enrico Letta visiterà il Kuwait proprio la prossima settimana.  
   
   
MARONI: LOMBARDIA TERRA DI INNOVAZIONE E RICERCA  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "La Lombardia ha una vocazione primaria per l´innovazione e la ricerca. Per questo ho chiesto a David Bevilacqua (vice presidente per il Sud Europa di Cisco) di organizzare un ´advisory board´, un gruppo di persone altamente qualificate, che possa collaborare con la Regione Lombardia, per dirci quali siano le strade migliori da seguire per investire le risorse pubbliche da destinare a innovazione e ricerca. Il nostro obiettivo è fare della Lombardia una terra che attrae investimenti e ´cervelli´". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha partecipato all´´Internet of everything italian forum´, organizzato da Cisco system, società leader mondiale del networking. Al Top Fra I Ricercatori - Il governatore, dopo aver ascoltato tutti i relatori del convegno, impegnati a discutere sul suggestivo tema della ´Nuova rivoluzione industriale´ innescata da Internet, ha tenuto un ampio intervento incentrato sulla volontà della Regione Lombardia di investire, in impegno e risorse, sull´innovazione e sulla ricerca applicata. "La prestigiosa rivista ´European Journal of Clinical investigation´ ha da poco pubblicato la classifica dei 400 migliori ´cervelli´ della ricerca biomedica nel mondo. Di questi, cinque dei sei italiani citati, ha esordito Maroni, "esercitano la loro professione nel sistema sanitario lombardo. Il sesto, lavora negli Stati Uniti, ma è il vice presidente della fondazione di ricerca della Regione Lombardia". Messe A Disposizione Risorse - L´importante riconoscimento del valore dei ricercatori lombardi è, secondo il numero uno di Palazzo Lombardia, la "fotografia" della naturale vocazione per l´innovazione e la ricerca della Lombardia. Una propensione, che la Giunta regionale sta sostenendo e favorendo, "mettendo a disposizione le risorse che servono. Il mio obiettivo nel prossimi cinque anni - ha ricordato - è di portare l´investimento in questo settore, dall´attuale 1,6 per cento al 3 per cento. Una percentuale che porterà la nostra Regione ai livelli dei Paesi più progrediti d´Europa". Partita La Nuova Agenda Digitale - L´agenda digitale della Lombardia, ha fatto notare Maroni, "c´è e funziona. Ed è stata recentemente rinnovata, sfruttando a dovere i fondi europei 2014-2020". "Sono partiti gli investimenti sulla banda larga - ha continuato -, grazie ai quali contiamo di arrivare, entro la fine del 2015, a coprire il 99,5 per cento del territorio lombardo". Di "tutto il territorio lombardo", ha specificato il presidente, perché, ha detto, "in Lombardia non ci sono solo le grandi città, ma anche le valli. E noi vogliamo che anche l´imprenditore dell´alta Val Seriana o quello della Valcamonica, che voglia connettersi al mondo, abbia la possibilità di farlo, come se si trovasse in una metropoli". Attrarre Investimenti - Un altro obiettivo strategico illustrato da Maroni è quello di fare della Lombardia una realtà capace di attrarre investimenti in innovazione. "E´ proprio di questi giorni - ha ricordato - la vicenda di Electrolux, una multinazionale che vuole abbandonare l´Italia, perché il nostro Paese è meno competitivo rispetto ad altri, a causa della pressione fiscale, del costo del lavoro, della burocrazia". ´Zavorre´ che gravano anche sulla Lombardia. Per questo la Giunta regionale ha moltiplicato gli sforzi, per creare le condizioni migliori, affinché, nonostante questi problemi, si possa comunque attrarre investimenti. Come nel caso di Whirpool. "Sapendo che questo colosso industriale doveva decidere come riorganizzare la sua presenza in Europa - ha raccontato Maroni - abbiamo giocato d´anticipo, andando a incontrare i loro vertici e offrendo la nostra disponibilità a collaborare. Ne è nato un protocollo d´intesa ad hoc, che sicuramente ha favorito la decisione della multinazionale di chiudere uno stabilimento in Svezia, per venire a investire in Lombardia". 30 Milioni Per ´Startup´ E ´Restart´ - Il presidente, fra le tante iniziative assunte da Palazzo Lombardia nei primi dieci mesi della legislatura, ha ricordato "il fondo da 30 milioni messo a disposizione per finanziare le ´Start up´ innovative e le ´Re start´, cioè le imprese che decidono di reinvestire e cambiare la loro attività". "Abbiamo inoltre deciso - ha aggiunto - di azzerare l´Irap. Noi non abbiamo la responsabilità del carico fiscale sulle imprese, se non per una percentuale dell´Irap, che infatti abbiamo deciso di togliere ai giovani che decidono di diventare imprenditori con idee innovative. Un piccolo contributo, ma un segnale forte di quello che vogliamo fare nel settore dell´innovazione, della ricerca e dello sviluppo".  
   
   
PIEMONTE: APPROVATO IL BILANCIO 2014 LICENZIATO NELLA NOTTE A PALAZZO LASCARIS IL PREVISIONALE 2014, DI OLTRE 11 MILIARDI DI EURO  
 
 Torino, 4 febbraio 2014 - “Al di là delle differenze politiche che giustamente emergono dal confronto su uno strumento così importante come il bilancio, io credo che il Consiglio sia riuscito ad approvare una manovra finanziaria che tenta di dare risposte concrete a tutte le principali necessità della cittadinanza piemontese, pur tra le mille difficoltà di un momento così delicato per le casse degli enti pubblici. Ringrazio i consiglieri per il senso di responsabilità dimostrato in questa lunga maratona consiliare e per tutte le proposte avanzate nella stesura del documento". Così il Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin, commenta il via libera al bilancio di previsione 2014 della Regione Piemonte, licenziato nella notte a Palazzo Lascaris. Un bilancio di oltre 11 miliardi che recepisce tutte le osservazioni formulate dai revisori contabili, modificando gli aspetti necessari (in particolare, cancellati i mutui e iscritte le anticipazioni di cassa in arrivo da Roma). Il documento, tra le altre cose, prevede il pareggio con le sole entrate ordinarie, più fondi per l´assistenza (7 milioni, più altri 5 previsti in assestamento), per il diritto allo studio (2 milioni), per la cultura (600 milioni) e per l´Ipla (500 mila euro). “In otto mesi non abbiamo pagato un euro di interessi passivi- sottolinea ancora l’assessore Pichetto - credo sia questa la migliore garanzia che la Regione possa dare. Abbiamo inoltre recuperato 1,8 miliardi di disavanzo solamente nel 2013, attuando un risanamento che non è completato e che necessita di un lavoro duro e continuo, ma che è stato seriamente avviato con responsabilità”. Nella serata di ieri è stata inoltre approvata anche la legge finanziaria, che è stata ulteriormente migliorata rispetto alla versione iniziale, prevedendo in particolare la garanzia del cofinanziamento regionale al Piano di sviluppo rurale, che consentirà di sfruttare al meglio i finanziamenti europei (più 12% rispetto alla precedente programmazione).  
   
   
CON IL BILANCIO PIU´ RISORSE PER LE POLITICHE SOCIALI - IL BUDGET DELLA DIREZIONE PASSA A 219 MILIONI  
 
Torino, 4 febbraio 2014 - L’assessore alle Politiche sociali, Ugo Cavallera, dopo il dibattito consiliare sull’approvazione della legge finanziaria e del bilancio, annuncia che per il 2014 la Regione stanzia maggiori risorse per il comparto delle Politiche sociali. La Direzione politiche sociali per il 2014 vede 55 milioni di risorse in più rispetto al 2013, dovuti anche ad una migliore classificazione delle prestazioni dell’intero ambito sociale e sanitario, che aggiunti alle risorse statali portano il bilancio della Direzione a oltre 219 milioni di euro. In questo modo sarà possibile garantire, in una difficile situazione per la finanza regionale, il mantenimento costante dei trasferimenti agli enti gestori per i servizi socio-assistenziali, incrementando di 5 milioni di euro la spesa storica per l´assistenza domiciliare. Il dibattito, avvenuto nella seduta del 31 gennaio del Consiglio regionale, ha consentito di mettere a disposizione della politiche sociali ulteriori 7 milioni, che saranno disponibili a seguito di azioni di recupero di entrate straordinarie, da parte della Direzione risorse finanziarie Le principali voci di spesa già inserite nei capitoli di bilancio si possono così sintetizzare: Risorse regionali: • 40 milioni per le cure domiciliari in lungoassistenza • 44,3 per il fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali • 23, 5 milioni interventi e servizi destinati a soggetti in condizione di specifiche fragilità sociali • 17,6 milioni per il fondo per i disabili • 10 milioni per l’assistenza pazienti ex ospedali psichiatrici • 12 milioni per anziani non autosufficienti • 2,5 milioni per il bonus bebè oltre ai 7 milioni sopra indicati. Risorse statali: • 21, 7 milioni per il trasferimento di fondi agli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali per i non autosufficienti • 20, 2 per il fondo per la gestione delle attività socio-assistenziali • 5 milioni per i malati di Sla “Con queste risorse, la Regione riconferma la propria attenzione alle Politiche sociali e alle persone che sono in condizioni di fragilità e difficoltà. Analogo impegno verrà profuso nei lavori del tavolo del Patto per la salute 2013-2015, che dovrà definire, entro febbraio, il modello di programmazione e gestione delle prestazioni socio-sanitarie integrate. In tale sede abbiamo posto le problematiche socio-sanitarie riguardanti le non autosufficienze legate al maggiore invecchiamento della popolazione e alle conseguenti cronicità, sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare che per l’assistenza residenziale.” afferma l’assessore alle Politiche sociali Cavallera.  
   
   
ROSSI: "I FONDI COMUNITARI ALLE IMPRESE CHE VANNO BENE"  
 
Firenze, 4 febbraio 2014 - "C´è una industria toscana che reagisce alla crisi, che indica la strada. Una industria che incrementa il fatturato, aumenta l´occupazione e si è internazionalizzata. Se vogliamo salvare la Toscana dobbiamo puntare su questa impresa e assicurare che i fondi comunitari 2014-2020 vadano a questi soggetti più dinamici. E´ una scelta dura, una scommessa radicale, netta e quasi esclusiva. Alle imprese in difficoltà possiamo garantire prestiti agevolati, sopporto al credito Ma i fondi europei non si spalmano più. Se sei in periodo di siccità e hai poca acqua non la disperdi su tutti i terreni, ma la utilizzi per annaffiare prima di tutto i terreni più fertili quelli che producono di più e possono ´sfamare´ più persone". Sceglie parole nette il presidente della Regione Enrico Rossi alla Conferenza di inizio anno dell´Irpet, nell´auditorium di Santa Apollonia a Firenze, ribadendo la volontà di anticipare rapidamente (a primavera) 100 milioni del nuovo settennato europeo per destinarli alle imprese trinanti e che fanno rete. "Una scelta non facile - sottolinea -, ma coraggiosa e che farà bene alla Toscana. Queste imprese esistono in Toscana, secondo l´Irpet sono circa 3.200. A queste aziende indirizzeremo il nostro sostegno. C´è un nuovo capitalismo in Toscana che ha retto l´urto della crisi, fatto di medie, grandi imprese, ma anche di piccole e piccolissime aziende. Questo insieme differenziato esiste ed è la nostra forza". Rossi ha dato la sua interpretazione di crisi come "trasformazione". "In un paese che non va bene – ha proseguito – scopriamo che la Toscana regge l´urto meglio dell´Italia e delle altre regioni del Centro Nord. Questo vale per l´andamento del Pil (Toscana -4,3%, Italia -5,9), degli investimenti (Toscana -4,2 e l´Italia -13,1) e dell´export (Toscana +16,6%, Italia 2,6). Non so a cosa attribuire questa ´resilienza´ e capacita di rilanciarsi. Penso che un contributo sia stato dato anche dalle istituzioni, che hanno individuato nel manifatturiero il punto di forza fondamentale della nostra economia e che hanno saputo usare bene i fondi comunitari, 450 milioni di euro tra il 2008 e il 2013, che hanno generato un volume complessivo di investimenti di circa 850 milioni. Ora siamo di fronte a scelte ancora più importanti e vogliamo attivare impulso ancora più forte perché i nuovi fondi vadano a soggetti più dinamici e competitivi". "Senza ripresa investimenti pubblici non ci si fa – ha detto ancora Rossi, affrontando il problema dell´occupazione, soprattutto giovanile - Bisogna che il Governo intervenga, che la stessa Europa lanci un piano di sostegno ai nuovi occupati specialmente in settori come la cultura, l´ambiente, il sociale. Ci sono spazi enormi perché l´occupazione possa riprendere con l´impegno di qualche miliardo da parte dello Stato. Se rigorosa, mirata a bisogni effettivi, la spesa pubblica è una buona spesa, che trascina industria e indotto. Il taglio della spesa pubblica è stata l´idea che ha portato l´Italia alla recessione". Infine quella che Rossi ha chiamato la sua "grande preoccupazione", il lavoro nero. "C´è un pezzo di Toscana che scivola in quella direzione, una economia malata e cattiva che prospera sull´evasione fiscale e sullo sfruttamento dei lavoratori. Sento gli imprenditori risentirsi. Ma bisogna aiutare la Guardia di Finanza nella lotta alla evasione. Prato, di cui si parla prevalentemente quando di tocca questo tema, è la punta, molto estesa, di una situazione che tende ad allargarsi. Ma se l´evasione diventa lo strumento per galleggiare nella crisi – ha concluso - ci troveremo in un vero disastro".  
   
   
CALABRIA: DERIVATI, VIA A PROCEDURA COMPARATIVA PUBBLICA  
 
Catanzaro, 4 febbraio 2014 - E’ stata pubblicata sul Bollettino ufficiale di ieri la delibera di Giunta con cui viene avviata una procedura comparativa pubblica per la selezione di un gruppo di professionisti per assistere la Regione nelle attività legate ai contratti derivati stipulati negli anni 2003, 2004 e 2006. La decisione scaturisce dalla ferma intenzione di rivedere i citati contratti alla luce dell´esperienza dottrinale e giurisprudenziale maturata nel periodo dalla loro stipulazione ad oggi, in collaborazione con le stesse banche controparti. In tal senso, la Regione auspica che vi possa essere un sereno confronto con le banche controparti, appena saranno state ultimate tutte le fasi per la scelta dello studio professionale. Pr questo motivo non sono state avviate iniziative contenziose, alle quali altri enti territoriali hanno ritenuto, invece, di fare immediatamente ricorso, rendendo più complessa la problematica, sia per l´ampliamento della platea degli interlocutori, sia per le diverse giurisdizioni potenzialmente competenti e per i diversi gradi di giudizio interessati per giungere ad una soluzione finale. La prudenza della Regione è legata all´auspicio di giungere ad un risultato condiviso escludendo un contenzioso non solo costoso, ma sicuramente anche con impiego di tempi prevedibilmente lunghi. I contatti con le quattro banche controparti nel derivato 2003, e con le cinque banche controparti per il derivato del 2006 sono iniziati sulla base della relazione predisposta dallo studio associato Cedrini-urbinati-zamagni, che ricevette un incarico di consulenza a seguito della decisione del presidente Caldoro di fare chiarezza sui contratti sottoscritti nel 2003 e nel 2006 e delle informative prodotte dall’assessorato al Bilancio. Tre su quattro delle banche controparti, Dexia Crediop S.p.a., Intesa Sanpaolo S.p.a. E Bnl S.p.a. Hanno citato la Regione Campania dinanzi all´Alta Corte di Giustizia di Londra per l’accertamento dell’asserita validità ed efficacia dei contratti derivati di interest rate swap da ciascuna stipulati nell’ottobre del 2003. Dette banche, su invito della Regione motivato dalla possibilità di scegliere uno studio professionale per una soluzione concordata, hanno accordato una sospensiva fino al 31 gennaio 2014. I tempi burocratici hanno dimostrato l´esiguità del termine di sospensione, per cui è stata formulata dalla Regione agli Istituti di credito un´ulteriore richiesta di sospensione fino al 30 aprile 2014. “Ora – sottolinea l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane -dipenderà solo dalle banche se accedere alla richiesta, o se continuare con il contenzioso dalle stesse avviato presso l´Alta Corte di Londra. In quest’ultimo caso, la Regione è pronta a difendersi presso l´Alta Corte e ad aprire contenziosi anche su altri fronti, finora non toccati avendo voluto privilegiare la ricerca di soluzioni concordate alle decisioni dei giudici.”  
   
   
TRENTO: CASSA INTEGRAZIONE: PIÙ GARANZIE AI LAVORATORI DAL PROTOCOLLO FRA PROVINCIA, INPS E CONFIDIMPRESA  
 
 Trento, 4 gennaio 2014- Siglato ieri il Protocollo d´intesa fra la sede regionale Inps di Trento, la Provincia autonoma e Confidimpresa Trentino, su proposta del vicepresidente Olivi, che consentirà l´anticipazione dei trattamenti di integrazione salariale, con l´utilizzo diretto del Fondo speciale finanziato con risorse della Provincia. La firma dà stabilizzazione all´esperienza avviata esattamente un anno fa, con la firma, da parte degli stessi soggetti, di un primo accordo sperimentale, della durata di un anno. I lavoratori dipendenti in cassa integrazione straordinaria potranno quindi continuare a beneficiarne fin da subito, grazie all´anticipazione disposta dal Fondo speciale gestito dal Consorzio Confidimpresa Trentino snc. Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi che ha siglato il nuovo accordo con Battista Polonioli di Confidimpresa e Marco Zanotelli dell´Inps: "Siamo gli unici in Italia a garantire questo anticipo - ha detto - Non vogliamo far pagare ai lavoratori i ritardi che in uno schema diverso sarebbero addebitabili alle imprese e al sistema bancario. Il Trentino si conferma ancora una volta un territorio capace di sperimentare misure innovative per far fronte ai problemi posti dalla crisi economica e venire incontro a quei lavoratori che stanno attraversando un momento di difficoltà". I lavoratori interessati a questa prassi sono stati, nel 2013, 634. Entra a regime la disciplina, già in vigore in via sperimentale, che va incontro alle esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, in particolare quelli alle dipendenze di imprese in crisi, che consente di anticipare, in provincia di Trento, i trattamenti di integrazione salariale. La misura - che si affianca alle altre previste per i lavoratori in difficoltà, trae origine dalla legge Finanziaria provinciale per l’anno 2013, che ha introdotto la possibilità per il Confidimpresa di erogare le anticipazioni con utilizzo diretto dei fondi. In questo modo l’erogazione può essere più tempestiva, non prevedendo il coinvolgimento degli istituti di credito convenzionati, e viene data copertura ai lavoratori anche nelle situazioni aziendali compromesse dal punto di vista finanziario (ovvero nelle quali l’impresa interessata non è in grado di produrre il Durc, Documento unico di regolarità contributiva, nonché di rilasciare idonee garanzie sul rimborso di quanto ottenuto). In questi casi poteva accadere infatti che, dopo l´anticipazione all’impresa dei trattamenti di Cassa integrazione da parte degli istituti bancari convenzionati, l´impresa non riuscisse a restituire quanto anticipato, con conseguentemente escussione del pegno posto a garanzia da parte dell’istituto bancario, e quindi in sostanza la perdita del credito da parte di Confidi. Con il protocollo d’intesa, sottoscritto fra Provincia di Trento, Confidi ed Inps il 4 febbraio 2013, si era individuato un meccanismo di anticipo al lavoratore da parte di Confidi con utilizzo di fondi provinciali; contestualmente ciascun lavoratore conferiva al Consorzio il mandato irrevocabile a riscuotere il trattamento concesso da Inps. Il Protocollo aveva valenza sperimentale per un anno. Visto l´esito positivo dell´esperienza, con la firma di oggi si è deciso di dare stabilità a questa misura. Il nuovo meccanismo ha permesso una maggior celerità nell’erogazione delle anticipazioni, garantendo al contempo la salvaguardia dell’integrità del fondo e l’azzeramento degli oneri finanziari a carico del Fondo speciale.  
   
   
AOSTA: CONFRONTO GOVERNO E PARTI ECONOMICHE PER LA REVISIONE NORMATIVA A SEGUITO DELLA RIDUZIONE DEI CONTRIBUTI  
 
Aosta, 4 febbraio 2014 - Il Governo regionale ha incontrato nella mattinata di ieri, lunedì 3 febbraio, i rappresentanti delle Associazioni economiche e sociali della Valle d’Aosta. L’incontro fa seguito alla riunione avuta dalla Giunta regionale sabato scorso con i referenti dei Sindacati. Gli incontri sono stati finalizzati all’illustrazione e al confronto sulle necessarie modifiche che dovranno essere apportate a numerose normative regionali, appartenenti a vari settori produttivi, a seguito della determinazione di ridurre al minimo l’utilizzo dei contributi a fondo perso a favore della procedura dei mutui a tasso agevolato. Come evidenziato dal Presidente Rollandin e poi sottolineato dagli Assessori, l’azione che la Giunta regionale sta portando avanti, con il supporto delle strutture interessate, nella “riforma”, è quella di una riorganizzazione dei settori, con la finalità di mantenere inalterata la qualità dei servizi erogati, soprattutto quelli a favore della persona e delle fasce più deboli della popolazione. Con l’impegno di convocare altri incontri e di organizzare tavoli di confronto più mirati ai vari settori, la Giunta ha ribadito che da parte del Governo vi sarà il massimo sforzo per limitare le spese obbligatorie e per proseguire nella logica della riduzione dei costi dell’Amministrazione. Un tavolo a sé stante verrà istituito per la revisione dell’Isee, affinché questo indicatore sia più vicino possibile alla realtà del territorio valdostano. L’isee diventerà infatti elemento determinante per l’assegnazione delle risorse pubbliche, che comunque – come sottolineato più volte nel corso dell’incontro – saranno prioritarie per interventi mirati a non bloccare gli investimenti e quindi a favorire la crescita della Regione.  
   
   
REFERENDUM SULLA PARTECIPAZIONE CIVICA: DOMENICA 9 SI VOTA IN ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 4 febbraio 2014 - Domenica 9 febbraio 2014 gli aventi diritto al voto in Alto Adige sono chiamati a pronunciarsi su un referendum confermativo riguardante la sola provincia di Bolzano. Ai cittadini è chiesto di approvare o a respingere la legge provinciale sulla partecipazione civica in Alto Adige approvata nel giugno 2013 dal Consiglio provinciale. Tutte le informazioni online su elezioni.Provincia.bz.it "Approvate il testo della legge concernente Partecipazione civica in Alto Adige, approvata dal Consiglio provinciale il 6 giugno 2013 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 26 del 25 giugno 2013 ?": è questo il quesito che gli aventi diritto al voto in Alto Adige troveranno sulla scheda del referendum in programma domenica 9 febbraio (si vota fino alle 22). Per il referendum confermativo non è previsto alcun quorum: significa che il referendum sarà valido indipendentemente dal numero di partecipanti alla votazione. La legge denominata "Partecipazione civica in Alto Adige", oggetto del referendum, disciplina l´esercizio del diritto di iniziativa popolare in riferimento a leggi provinciali e ai tre tipi di referendum (abrogativo, propositivo o consultivo) a livello provinciale. La stessa legge, inoltre, regolamenta l´utilizzo di strumenti di democrazia diretta. Questa legge del giugno 2013 sostituisce la precedente legge provinciale 18 novembre 2005, n. 11, su "Iniziativa popolare e referendum". Se vince il Sì - Se la maggioranza dei votanti al referendum vota sì, conferma il testo della legge su "Partecipazione civica in Alto Adige" approvata nel giugno 2013 dal Consiglio provinciale. Il Presidente della Provincia promulga la nuova legge provinciale, che entra in vigore e sostituisce la legge 11/2005. Se vince il No - Se la maggioranza dei votanti al referendum vota no, respinge il testo della legge su "Partecipazione civica in Alto Adige" approvata nel giugno 2013 dal Consiglio provinciale. La legge non viene promulgata e non entra in vigore. Resta quindi in vigore la legge 11/2005. Tutte le informazioni sulle modalità di voto e il testo della legge oggetto del referendum confermativo sono disponibili online sul sito della Rete civica elezioni.Provincia.bz.it  Inoltre dal sito del Consiglio provinciale ( http://www.Consiglio-bz.org/ ) è possibile scaricare informazioni utili sul testo di legge, compresi i resoconti delle sedute consiliari che hanno portato all´approvazione della legge nel giugno 2013. Il testo della nuova legge sottoposta a referendum confermativo è affisso anche nei Comuni ed è consultabile nelle sezioni elettorali. Inoltre, come già alle ultime elezioni provinciali, anche gli aggiornamenti e i risultati del referendum saranno garantiti attraverso Twitter (@Referendumaa #refaa14) e Facebook (https://www.Facebook.com/landtagswahlen.2013.elezioniprovinciali ).  
   
   
INSEDIAMENTO DEL GRUPPO REGIONALE VALDOSTANO DI COORDINAMENTO DELLE POLITICHE GIOVANILI  
 
Aosta, 4 febbraio 2014 - L’assessorato della sanità, salute e politiche sociali comunica che giovedì 6 febbraio prossimo alle ore 14.30 nel salone dell’Assessorato sanità, salute e politiche sociali si insedierà il Gruppo regionale di coordinamento delle politiche giovanili, istituito ai sensi dell’art. 6 della legge regionale 15 aprile 2013, n. 12 Promozione e coordinamento delle politiche a favore dei giovani. «Il Gruppo – ricorda l’Assessore Antonio Fosson – nasce dall’esigenza di garantire l’integrazione e il coordinamento delle politiche, delle iniziative e degli interventi economici, di sostegno e di promozione rivolti agli adolescenti e ai giovani e promossi dagli enti locali, dalle associazioni del terzo settore e dalle realtà aggregative informali che operano nel territorio regionale». L’attività del Gruppo regionale rappresenta il primo intervento attuativo della legge regionale in materia di politiche giovanili che, entrata in vigore lo scorso anno, intende favorire azioni e interventi per i giovani valdostani tra i 14 e i 29 anni in materia di promozione del benessere, valorizzazione delle competenze e dell´apprendimento nella prospettiva della formazione continua, promozione della partecipazione attiva, dell´educazione alla cittadinanza e dell´assunzione di responsabilità nella vita pubblica e sociale da parte dei giovani, promozione di esperienze anche al di fuori del territorio regionale per sviluppare nuove competenze da valorizzare nella realtà territoriale di appartenenza e promozione di azioni e interventi a sostegno delle giovani coppie di età compresa tra i diciotto e i ventinove anni per facilitare il loro percorso di autonomia e di condivisione. «Il Gruppo – conclude l’Assessore Antonio Fosson – avrà inoltre il compito di predisporre, in collaborazione con il Consiglio Permanente degli Enti Locali e con il Forum regionale dei giovani, la bozza del Piano triennale regionale Giovani che stabilisce gli obiettivi da perseguire in armonia con i principi e i programmi statali ed europei, monitorandone l’andamento e valutandone gli esiti.»  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE PUGLIA  
 
 Bari, 4 febbraio 2014 - Conclusa la seduta della Giunta regionale. Di seguito, i principali argomenti discussi ed approvati. Si fa presente che i documenti allegati, ove presenti, non hanno alcun carattere di ufficialità e sono quindi da esaminare a scopo unicamente informativo. La Giunta regionale ha ammesso l’impresa Salver spa con sede legale a Roma, alla fase di presentazione del progetto definitivo riguardante investimenti per complessivi € 16.693.219,51, con agevolazione massima concedibile pari a € 5.258.177,39. La Giunta regionale ha istituito, nell’ambito del Programma Operativo Interregionale Poin Attrattori culturali, naturali e Turismo,la cabina di regia regionale con l’obiettivo “ Lecce città della cultura 2019”. La Giunta regionale ha rilasciato al Comune di Acquatica del Capo, variante urbanistica al Prg per il Progetto per la realizzazione di un centro comunale di raccolta dei rifiuti differenziati. La Giunta regionale ha approvato, con prescrizioni, il Progetto relativo al recupero ed alla trasformazione in struttura ricettiva alberghiera dell’immobile denominato “ Masseria Cerra”, come da delibera del Comune di Otranto. La Giunta regionale ha approvato, con prescrizioni, il progetto relativo alla ristrutturazione e conversione in struttura turistico-ricettiva della “Masseria Autigne, come da delibera adottata dal Come di Otranto e di rilasciare parere paesaggistico favorevole, fermo restando l’obbligo di dotarsi di autorizzazione paesaggistica. La Giunta regionale ha adottato lo schema di Regolamento Regionale “ Disposizioni concernenti l’attivazione dei tirocini”. Dopo il parere della competente Commissione consiliare, il Regolamento sarà emanato dal Presidente della Regione e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Puglia La Giunta regionale ha delimitato, ai sensi della legge 296/2006 ed al fine del trattamento di integrazione salariale in favore dei lavoratori agricoli previsto dall’art. 21 della Legge 223/91, i territori comunali interessati da avversità atmosferiche che hanno arrecato danni alle colture in atto.  
   
   
MARCHE, LA GIUNTA INCONTRA I DIRETTORI DI AREA VASTA – SPACCA: “GIOCO DI SQUADRA E DIALOGO CON LA COMUNITÀ PER COMPLETARE LA RIFORMA E DARE SERVIZI SEMPRE MIGLIORI AI CITTADINI”.  
 
 Ancona, 4 febbraio 2014 - Massima collaborazione tra aree vaste e dialogo continuo con la comunità per portare a termine la riforma sanitaria e migliorare i servizi per tutti i marchigiani. Questo il mandato che la giunta regionale, presieduta dal presidente Gian Mario Spacca, ha consegnato questa mattina nelle mani dei nuovi direttori di area vasta nel corso di un primo incontro a Palazzo Raffaello. Erano presenti il direttore dell’Asur Marche Gianni Genga, il direttore del Servizio Salute Piero Ciccarelli, i direttori degli Ospedali Riuniti di Ancona Paolo Galassi e dell’Azienda ospedaliera i Marche Nord Aldo Ricci; Maria Capalbo (Area vasta 1 Pesaro); Giovanni Stroppa (Area vasta 2 Ancona); Pierluigi Gigliucci (Area vasta 3 Macerata); Alberto Carelli (Area vasta 4 Fermo); Massimo Del Moro (Area vasta 5 Ascoli). “Con i nuovi direttori di area vasta – ha detto Spacca – che prendono servizio a tutti gli effetti, si avvia la fase operativa. Gli obiettivi sono il gioco di squadra e un forte dialogo con la comunità al fine di completare una riforma condivisa, che consegnerà al territorio un sistema sanitario fortemente coeso e orientato ai bisogni dei cittadini. Non ci sono più spazi per sovrastrutture e sclerotizzazioni. Abbiamo attraversato una fase complicata a causa degli tagli dei trasferimenti nazionali, cercando di tenere in equilibrio i costi e i servizi erogati. Adesso dobbiamo avanzare nel processo di riforma in direzione del miglioramento della qualità dei servizi e attraverso una riorganizzazione che implementi l’eccellenza delle risposte ai cittadini con l’ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie”. “L’auspicio – ha aggiunto l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani - è portare a compimento il lavoro fatto in questi anni. Le difficoltà non sono poche, ci saranno ancora da superare resistenze interne di sistema. Persistono elementi di preoccupazione di cui siamo consapevoli, dovuti alla pressione economico e finanziaria che ha limitato le possibilità di confronto. Oggi quel confronto va recuperato con la massima attenzione ai territori, spiegando cosa si sta facendo con grande fermezza e determinazione. La riforma va portata a compimento senza indugio perché questa è l’unica via per poter continuare a tenere in equilibrio il sistema e migliorarlo nella sua qualità. La massima collaborazione è l’elemento forte e necessario per garantire un passaggio così delicato”.  
   
   
AOSTA: CELEBRAZIONI DEL 68° ANNIVERSARIO DELL’AUTONOMIA E DEL 66° ANNIVERSARIO DELLO STATUTO SPECIALE – FESTA DELLA VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 4 febbraio 2014 - Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il Presidente del Consiglio Emily Rini hanno presentato a Palazzo regionale le celebrazioni per il 68° anniversario dell’Autonomia e per il 66° anniversario dello Statuto speciale, che si terranno domenica 23 febbraio, alle ore 17.30, nel Salone regionale delle manifestazioni. Nell’occasione sono stati resi noti i nominativi degli insigniti delle onorificenze di Chevalier de l’Autonomie e di Ami de la Vallée d’Aoste, che saranno consegnati in occasione della Festa della Valle d’Aosta 2014, come previsto dalla legge regionale n. 6 del 16 marzo 2006. Ricorrenza questa che si celebra in concomitanza dei festeggiamenti per l’Anniversario dello Statuto Speciale e per l’Anniversario dell’Autonomia della Valle d’Aosta. Per l’edizione 2014 verranno insigniti Chevaliers de l’Autonomie: • Marta Burgay • Piergiorgio Thiébat Mentre il riconoscimento di Ami de la Vallée d’Aoste verrà assegnato a: • Enzo Bianchi • Giuseppe Bitti I riconoscimenti verranno quindi consegnati il 23 febbraio dal Presidente della Regione Augusto Rollandin, dal Presidente del Consiglio regionale Emily Rini e dal Presidente del Cpel Bruno Giordano.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA EFFETTUATO PAGAMENTI PER 56 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 4 febbraio 2014 - La Ragioneria della Regione Calabria ha effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di circa 56 milioni di euro. L’importo di 29,7 milioni di euro è stato indirizzato al settore del trasporto pubblico locale: 7.402.234 euro sono stati liquidati alla società Autoservizi dei Due Mari; 5.370.663 alla Società Consortile Autolinee Regionali; 3.140.119 euro alla società Trasporti Integrati Calabresi; 1.771.845 euro alla società Trasporti regionali Calabresi; 2.454.910 al Consorzio Autolinee Due; 9.577.213 al Consorzio Meridionale Trasporti e infine 61.000 euro al Comune di Nardodipace. Sempre su richiesta del dipartimento Lavori pubblici la Ragioneria ha effettuato un pagamento di 2.800.000 euro relativi al Bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà. Circa un milione e mezzo di euro sono stati liquidati al settore Politiche sociali per le strutture socio-residenziali. Tre milioni di euro sono stati inoltre pagati all’Arssa e attraverso questo importo è stata garantita all’Agenzia Regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura attualmente in liquidazione, la copertura finanziaria delle spettanze maturate nel 2013 dal personale in servizio. Cinque milioni di euro sono stati liquidati, su impulso del dipartimento Bilancio, per il rimborso, a favore degli Enti locali, delle rate dei mutui relative al 2013. Per il dipartimento Cultura sono stati pagati 1.600.000 euro a valere sul Por Fse 2007/2013. Ammontano infine a circa 4.100.000 euro i fondi trasferiti alle Province, ai Comuni e all’Unical per il pagamento delle cosiddette Risorse liberate, secondo questa attribuzione: 332.261 all’Amministrazione Provinciale di Catanzaro; 1.726.089 all’Amministrazione Provinciale di Reggio Calabria; 960.143 euroall’Amministrazione Provinciale di Cosenza; 662.837 euro all’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia; 162.360 euro all’Amministrazione Provinciale di Crotone; 31.263 al Comune di Taverna; 156.051 al Comune di Tiriolo; 70.000 euro all’Università della Calabria. “Lavoratori, famiglie e imprese della Calabria - ha dichiarato l’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria Giacomo Mancini - sono come sempre in cima alle priorità di questa Amministrazione”.  
   
   
GIUNTA FVG: PRESENTATO NUOVO DG FINARDI E OBIETTIVI I SEMESTRE 2014  
 
 Trieste, 4 febbraio 2014 - La riunione straordinaria della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, svoltasi il 31 gennaio a Trieste ed alla quale, almeno nella prima parte, ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Franco Iacop, è stata l´occasione per presentare il nuovo direttore generale della Regione, Roberto Finardi, che prenderà servizio all´inizio di marzo. Ringraziando la presidente Deborah Serracchiani per la fiducia accordata, Finardi ha sottolineato la sua volontà di essere operativo nel più breve tempo possibile, tratteggiando un percorso di coinvolgimento delle direzioni e degli assessorati. Nel corso della seduta, poi, sono stati stabiliti gli obiettivi e le tappe della Giunta per i prossimi sei mesi. A questo proposito, Serracchiani ha ricordato che tra gli appuntamenti che si stanno profilando si colloca l´iter della riforma del Titolo V che toccherà l´ordinamento delle Autonomie, e quindi ha proposto di coinvolgere la Commissione paritetica con la quale la Giunta intende incontrarsi. Tra gli argomenti discussi, le strategie da mettere in atto per fronteggiare più efficacemente le situazioni di crisi, in particolare nei casi di ristrutturazione aziendale. Anche l´emergenza lavoro è stata presa in esame, alla luce dell´avvio dell´Agenzia nazionale del lavoro, cui dovrà corrispondere l´istituzione dell´Agenzia regionale del lavoro con funzioni operative e gestionali. Focus, infine, sulla programmazione europea, riguardo la quale è stata espressa la volontà di precisare gli obiettivi, tenendo conto delle peculiarità della nuova programmazione 2014-20.  
   
   
ASSESSORE EMILIA ROMAGNA HA INCONTRATO UNA DELEGAZIONE DI RAPPRESENTANTI DEGLI ESODATI  
 
 Bologna, 4 febbraio 2014 - L’assessore regionale alla Scuola, Formazione professionale, Università e ricerca, Lavoro Patrizio Bianchi ha incontrato una delegazione di rappresentanti dei comitati territoriali dei cosiddetti esodati. Nel corso dell’incontro è emersa la necessità di avviare un percorso finalizzato al raggiungimento di alcuni obiettivi condivisi. In primo luogo si è deciso di procedere ad un censimento della platea di persone che a livello regionale vivono questa condizione, pur con situazioni differenti tra loro. Si è inoltre condivisa la necessità di verificare, insieme alle autonomie locali, possibili strade per favorire l’attivazione di forme di sostegno economico per coloro che hanno esaurito i periodi di tutela connessa agli ammortizzatori sociali, e di valutare la mobilità in deroga quale strumento per raggiungere i requisiti pensionistici o le politiche attive per favorire il reinserimento nel mercato del lavoro. “Il Governo - ha detto l’assessore Bianchi - deve affrontare e risolvere il problema per restituire a queste persone non solo la dignità di chi ha lavorato per tutta una vita, ma anche la tranquillità per affrontare il futuro. Per questo siamo pronti a renderci interlocutori rispetto all’esecutivo nazionale perché assuma questo problema in via definitiva, come priorità non più eludibile”. L’assessore ha ritenuto opportuno, con la riunione di oggi, istituire un tavolo di lavoro per condividere le fasi del percorso, dalla definizione dei criteri per avviare il censimento che permetta una conoscenza approfondita del fenomeno a livello regionale, all’individuazione di tutte le misure che la Regione, nel rispetto delle proprie competenze e disponibilità, può attivare per supportare le persone che vivono questa condizione di difficoltà e individuare soluzioni idonee per superarla.  
   
   
LE PRIME TRE MISURE ANTICRISI PER AIUTARE FAMIGLIE E LAVORATORI. UN MILIONE E 200 MILA EURO A DISPOSIZIONE.  
 
Ancona, 4 febbraio 2014 - “Nonostante la forte burrasca non accenni a passare, la Regione Marche tiene dritta la barra del timone, seguendo con coerenza la rotta tracciata dal programma di governo regionale che ha attribuito alla tutela del lavoro la massima priorità e attenzione.” Così ha introdotto l’argomento della conferenza stampa di oggi l’assessore al Lavoro-formazione-istruzione, Marco Luchetti spiegando le finalità di tre provvedimenti che la giunta regionale ha varato pochi giorni fa in materia di politiche a difesa dell’occupazione. Tre importanti atti che complessivamente impegnano 1 milione e 200 mila euro di risorse provenienti dal Fse per attuare e rafforzare misure anticrisi anche nel 2014. “ Sono interventi in continuità con le misure adottate nell’ambito degli accordi con le Organizzazione sindacali Cgil –Cisl -Uil– ha proseguito Marco Luchetti – e se anche non ci sono novità per quanto riguarda la tipologia di intervento, non si ritenga scontato che siano state rifinanziate, in considerazione dei necessari tagli che la legge di bilancio regionale ha dovuto registrare. C’è stata una forte volontà della giunta regionale, non solo di continuare ad attuare questi interventi perché si sono dimostrate azioni efficaci per contenere eventuali più gravi crisi occupazionali, ma addirittura si è deciso di incrementare le risorse, aggiungendo 200 mila euro alla quota dei contratti di solidarietà per il 2014. E ciò per la consapevolezza e il senso di responsabilità che tutti dobbiamo avere nei confronti dei lavoratori , di imprese e famiglie che dobbiamo e vogliamo considerare patrimonio fondante di questa regione. Tra le altre finalità- ha concluso l’assessore – va segnalato che alcuni interventi integrano perfettamente quell’orientamento interdisciplinare che conduciamo da anni tra Lavoro e Scuola. ” I tre provvedimenti, che costituiscono una prima tranche di interventi previsti per il 2014, sono stati poi illustrati dettagliatamente dall’assessore. Si tratta dei contratti difensivi di solidarietà per i quali viene assegnata una disponibilità finanziaria di 700 mila euro ( 200 mila in più rispetto allo scorso anno); un contributo per il diritto allo studio universitario a giovani i cui genitori sono disoccupati da almeno tre mesi (circa 208 mila euro) e il sostegno alla realizzazione di progetti a favore di docenti e personale Ata precari ai quali è stata destinata una somma di 300 mila euro. Contratti di solidarietà: riguardano le imprese escluse dal campo di applicazione della Cigs , per l’integrazione del reddito dei lavoratori e compensare la retribuzione persa con la riduzione dell’orario. La Regione mette a disposizione il 25% , cioè un quarto della quota di retribuzione non dovuta ai lavoratori. I lavoratori interessati possono appartenere alla categoria di operai, impiegati, quadri, soci di cooperative di produzione e lavoro e lavoratori part-time. Anche i lavoratori assunti con contratti a termine possono essere beneficiari del contratto di solidarietà. Assegnazione di ausili fianziari a docenti e personale Ata per l’anno scolastico 2013/2014: riguarda i lavoratori precari della scuola inseriti nelle graduatorie provinciali per realizzare progetti di contrasto alla dispersione scolastica; sostegno agli alunni disabili; integrazione linguistica per alunni stranieri; supporto alle funzioni Ata. Una particolare priorità ( circa il 50% delle risorse) è destinata ai progetti contro la dispersione scolastica nel sistema di istruzione professionale, anche al fine di favorire e aumentare le ore di laboratorio e motivare gli studenti al percorso professionalizzante che hanno scelto, dove invece si registra il maggior indice di dispersione. Contributo per sostenere le spese dello studio nell’anno 2014 a favore di giovani universitari , lavoratori o figli di lavoratori disoccupati da almeno tre mesi, in mobilità o in cassa integrazione. Per accedere al contributo- 500 euro a famiglia una tantum- è stato fissato un limite di reddito: non oltre i 22 mila euro nel 2013. Possono presentare domande gli studenti residenti nelle Marche da almeno 1 anno nel caso di studenti-lavoratori, mentre nel caso di figli di lavoratori disoccupati , devono risultare fiscalmente a carico dei genitori.  
   
   
MILANO: “AIUTIAMO EXPO AD APRIRSI AL SOCIALE: CREIAMO LAVORO PER SOGGETTI SVANTAGGIATI”  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - Lavoro e lotta alle mafie. Si è chiuso con questi due temi il Terzo Forum delle Politiche sociali, dedicato quest’anno principalmente al tema della lotta alla povertà. “In nove giorni – ha dichiarato l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute,pierfrancesco Majorino – si sono registrate più di 4 mila presenze in oltre 40 appuntamenti ai quali sono intervenute decine di relatori del mondo del terzo settore, delle istituzioni, della cultura e delle imprese”. Durante l’incontro “Il lavoro per tutti. Davvero, però”, che si è tenuto in mattinata in Sala Alessi a Palazzo Marino, l’assessore Majorino, ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione a favore delle cooperative sociali di tipo B, quelle che danno lavoro a persone svantaggiate o con disabilità. A questi enti, in base a una delibera di Giunta approvata nel luglio 2013, il Comune riserverà il 5 per cento degli appalti per la fornitura di beni e servizi. Il 10 gennaio di quest’anno è stato approvato l’elenco definitivo delle 55 cooperative sociali di tipo B ammesse alle gare d’appalto. “In questi mesi – ha detto l’assessore Majorino – c’è stato un cambio di passo in tema di cooperazione. Ma non ci sentiamo appagati, anzi vogliamo rilanciare chiedendo sia alle società partecipate sia alla società Expo di aprirsi all’occupazione delle categorie svantaggiate. Con questi soggetti vorremmo istituire dei tavoli di confronto e, più in generale, responsabilizzare tutto il mondo delle imprese a farsi carico di una questione che riguarda tutta la città e non una categoria residuale di persone”. Nel corso della giornata l’assessore Majorino ha poi presentato il progetto della Casa delle relazioni con don Gino Rigoldi. All’interno di un bene confiscato alla mafia, in viale Majno 3, sorgerà una struttura gestita da Comunità Nuova e dedicata alle problematiche famigliari. Si è continuato a parlare di criminalità organizzata anche nell’ultimo appuntamento del Terzo Forum delle Politiche sociali, con la proiezione gratuita al cinema Anteo del film “La mafia uccide solo d’estate” e gli interventi del regista Pierfrancesco Diliberto (Pif) e del presidente onorario di Libera, Nando Dalla Chiesa. “Nella nostra città – ha dichiarato l’assessore Majorino – i beni già assegnati o in via di assegnazione sono 130. Siamo contenti che, in pieno centro e a pochi passi dalla Prefettura, dove prima venivano svolte attività illecite, esisterà uno spazio d’ascolto dedicato alle famiglie in difficoltà e attento ai bisogni dei minori in affido. Questo tipo di atti, insieme alla diffusione della cultura della legalità attraverso iniziative come il film di Pif, sono strumenti davvero efficaci nella lotta alla mafia”.  
   
   
CIG IN DEROGA: RIUNIONE DEL CICAS CON PARLAMENTARI  
 
L´aquila, 4 febbraio 2014 - L´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, in qualità di presidente del Comitato d´Intervento per le Crisi Aziendali e di Settore (Cicas), ha convocato una riunione straordinaria del Comitato per il, 4 febbraio, alle ore 15.30 in prima convocazione e alle ore 16.00 in seconda, presso la sede del Consiglio regionale a Pescara, in Piazza Unione (Sala Corradino D´ascanio). Oggetto dell´incontro sarà la grave crisi economico-occupazionale che continua ad interessare le imprese ed i lavoratori abruzzesi. Un quadro aggravato dal mancato rifinanziamento, da parte del Governo nazionale, degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2013, nonché dalla mancata assegnazione, al momento, delle risorse riferite al corrente anno di cui solo una piccola parte, poco più di 12 milioni, saranno trasferite a breve dallo Stato alla Regione Abruzzo. Oltre alle parti istituzionali e sociali che compongono il Comitato sono stati invitati tutti i parlamentari abruzzesi allo scopo di effettuare una valutazione delle iniziative da intraprendere.  
   
   
EMILIA ROMAGNA: PROCEDURE SNELLE PER GLI AMMORTIZZATORI SOCIALI NELLE AREE ALLUVIONATE  
 
 Bologna, 4 febbraio 2014 - Per i lavoratori delle aree del modenese colpite dall’alluvione procedure snelle per accedere agli ammortizzatori sociali ordinari e straordinari. Questo, in analogia con quanto previsto per il sisma del maggio 2012, attraverso un tavolo tecnico apposito per la provincia di Modena coordinato dalla Regione Emilia-romagna. Questo è stato deciso dalla verifica e aggiornamento, svoltasi in Regione, dell’intesa per l’accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2014 che prevede verifiche mensili. «Si è convenuto di ripercorrere il modello già attuato per il sisma per dare ossigeno alle imprese e al lavoro – spiega l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli - per non lasciare nessuno indietro, continuando ad operare per ottenere dal Governo regole e tutte le risorse necessarie per superare la fase lunga di difficoltà, acuita da ulteriori problemi, e rilanciare un progetto di sviluppo, di crescita e nuova occupazione». Sempre in merito alle imprese ubicate nelle aree colpite dal maltempo del 17-19 gennaio, sono state definite nel dettaglio le procedure per l’accesso agli ammortizzatori.  
   
   
GIOCO D´AZZARDO: ANCHE IN FVG CONTRASTO A PIAGA SOCIALE  
 
Trieste, 4 febbraio 2014 - "Non posso che esprimere soddisfazione - afferma l´assessore a Politiche sociali e famiglia, Maria Sandra Telesca, dopo l´approvazione da parte del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia della legge sul contrasto al gioco d´azzardo - per questa decisione dell´Assemblea. Anche la nostra Regione - prosegue - si è così dotata di una legge per la prevenzione, il contrasto e il trattamento del gioco d´azzardo patologico. Il provvedimento si inserisce all´interno degli obiettivi generali del Servizio sanitario regionale sulla lotta alle dipendenze, toccando un aspetto che sta suscitando allarme sociale". "Mi pare importante - evidenzia Telesca - l´accento posto sulla prevenzione di un fenomeno sociale che la stessa Organizzazione mondiale della sanità considera una vera e propria malattia che registra numeri in continua crescita anche in Friuli Venezia Giulia, come confermano i casi trattati dai dipartimenti delle dipendenze delle Aziende sanitarie. Aspetti - sottolinea l´assessore - particolarmente significativi della legge sono appunto quelli che riguardano l´informazione e la formazione". "Arrivare a una legge per contrastare il gioco d´azzardo patologico commenta ancora Telesca - rientrava tra i punti programmatici che l´Esecutivo regionale intendeva affrontare al più presto. C´è stata poi l´iniziativa dello stesso Consiglio su questo tema e - conclude - mi piace sottolineare come sui contenuti della legge ci sia stata, già in Commissione consiliare, un´ampia convergenza tra maggioranza e opposizione".  
   
   
LOMBARDIA: GIOCO D´AZZARDO RICONOSCIUTO COME DIPENDENZA  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - "Il gioco d´azzardo patologico è ufficialmente riconosciuto in Lombardia come una dipendenza, al pari di altre piaghe sociali come la droga e l´alcolismo. Servono strumenti efficaci e radicati sul territorio per prevenirlo, ridurre il rischio di nuovi casi e fornire adeguata assistenza a chi già ne è colpito". Lo hanno detto gli assessori regionali Mario Mantovani (Salute, vice presidente) e Maria Cristina Cantù (Famiglia, Solidarietà sociale e Volontariato), annunciando l´approvazione in Giunta del ´Programma 2014 per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza da gioco d´azzardo patologico´. Lombardia Capolista Per Spese Pro Capite Slot - "Il programma, che secondo la legge regionale approvata lo scorso ottobre dovrà essere rinnovato ogni anno, - ha aggiunto l´assessore Cantù - riconosce l´aggravarsi del fenomeno della ludopatia, che causa preoccupanti ricadute economiche e sociali soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione. In Lombardia, in particolare, si segnala una delle più alte spese pro capite nazionali per il gioco e una diffusione record delle cosiddette ´slot´". Attività Di Prevenzione - "Per il contrasto alla ludopatia - ha spiegato l´assessore Mantovani - è previsto il coinvolgimento delle 15 Asl regionali e ci si avvale anche della partecipazione di associazioni di categoria e Comuni, che entreranno a far parte di un apposito gruppo di lavoro, con il compito, tra l´altro, di mappare con precisione il fenomeno in Lombardia". Le attività di prevenzione si collocheranno all´interno del Piano regionale delle dipendenze, con interventi diretti nelle scuole e di informazione mirata ai cittadini, agli esercenti e a chi, come la Polizia locale, sarà tenuto a far rispettare le nuove regole contenute nella legge. Sostegno E Cura Della Ludopatia - La seconda parte del programma è dedicata al sostegno delle persone con problema di dipendenza da gioco e delle loro famiglie, che potranno essere seguite direttamente dalle Asl, le quali si potranno inoltre avvalere del contributo fondamentale delle associazioni di volontariato. I Tre Pilastri Della Legge - L´assessore Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo), designata dal presidente Maroni, come team leader della legge sul contrasto al gioco d´azzardo patologico, ha precisato che "l´approvazione dei provvedimenti attuativi in campo socio-assistenziale segue di pochi giorni quelli urbanistici. Le nuove norme fissano in 500 metri la distanza minima per l´installazione di nuovi apparecchi da luoghi sensibili come ospedali, scuole, centri anziani, chiese e oratori. In dirittura d´arrivo anche il terzo pilastro previsto dalla legge regionale contro il gioco d´azzardo, quello della leva fiscale". Nei prossimi giorni, infatti, verrà fissata una riduzione dell´aliquota Irap per gli esercenti che decideranno di disinstallare gli apparecchi da gioco nei loro locali.  
   
   
NUOVI SPAZI E NUOVE OPPORTUNITÀ: MILANO È PIÙ VIVA PRESENTATO OGGI UN PIANO VARIEGATO CON UN’OFFERTA AMPIA PER LE NUOVE GENERAZIONI  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - Nuovi spazi, nuove opportunità e nuovi servizi. Per una città che, sempre di più, si apre ai giovani. Ad esempio,con la conferma di Piazza del Duomo quale sede di grandi concerti gratuiti. O, ancora, alla creazione a breve di uno “Sportello per lo spettacolo”, così da facilitare enormemente l’organizzazione di eventi in città. Oppure grazie ai 6mila metri quadri degli spazi dell’ex Ansaldo in via Tortona destinate alla creatività culturale e imprenditoriale. Sono alcune delle azioni messe in campo a favore dei giovani dall’Amministrazione e illustrate questa mattina alla Fabbrica del Vapore dal sindaco Giuliano Pisapia, insieme agli assessori alla Cultura Filippo Del Corno e alle Politiche per il Lavoro Cristina Tajani e al delegato del Sindaco per le Politiche giovanili Alessandro Capelli. “ Non basta dire che i giovani sono una grande ricchezza - ha dichiarato il Sindacogiuliano Pisapia – se poi questa non viene valorizzata e fatta emergere. C’è bisogno di luoghi, spazi e opportunità che permettano di far scaturire tutte le energie positive. In questi due anni non siamo stati fermi anzi, nonostante le difficoltà, arriviamo oggi a presentare un piano variegato rivolto ai milanesi più giovani e ai visitatori della nostra città. Un’offerta ampia e diversificata per rispondere alla poliedricità che caratterizza le nuove generazioni per una città aperta e di respiro internazionale ”. Così, questa Amministrazione ha deciso di valorizzare la Fabbrica del Vapore, anche con i suoi spazi esterni, e iniziato a lavorare per una sua trasformazione in nuovo polo per l’aggregazione giovanile, sia dal punto di vista della produzione culturale che da quello del tempo libero. Oppure con la decisione di rilanciare lo spazio “Informagiovani” di via Dogana, prevedendo aperture serali, notturne e nei weekend, con il coinvolgimento, in forma gratuita, di associazioni e soggetti terzi nella gestione dello spazi. Così anche i 400metri quadrati in via Pasubio 14 sono stati assegnati per la realizzazione di un progetto di creative makers dedicati all’innovazione. Lo spazio sarà operativo entro primavera caratterizzandosi per lavorazioni e produzioni legate al design, new media e alla creatività digitale. Ieri la Giunta ha invece definito le linee guida per la concessione degli spazi nell’areaex Ansaldo. Obiettivo del bando, che in questa prima fase riguarderà i 6mila metri quadri che si affacciano su via Tortona, è quello di restituire a Milano uno spazio che, attraverso una riqualificazione di alto profilo, ospiti attività e progetti fortemente legati allo sviluppo della creatività, sia culturale che imprenditoriale. Il provvedimento, infatti, prevede che all’interno degli spazi si svolgano spettacoli, concerti, iniziative nel campo delle performing arts, passando dal cinema al design sino alla moda e nel contempo aree dedicate al coworking, all’incubazione di aziende e laboratori del settore creativo: dalla comunicazione alla grafica e ricerca di nuovi linguaggi digitali, da eventi multidisciplinari alla pubblicità e produzioni audio-video. “La ‘stecca’ - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno - diventerà una vera e propria ‘stazione creativa’ per tutta la città, uno spazio in cui il momento aggregativo sarà fondamentale anche per catalizzare la capacità progettuale e produttiva. Tutta la vitalità che le Officine creative Ansaldo hanno espresso nella fase sperimentale tornerà ad animare questa realtà". “Grazie a questa scelta – ha aggiunto l’assessore alle Politiche del Lavoro, Sviluppo economico, Moda e Design Cristina Tajani - riusciamo a dotare Milano di uno spazio totalmente dedicato alla creatività e alla sue molteplici declinazioni da quella strettamente imprenditoriale a quella più ricreativa. Quello che vogliamo offrire ai giovani ‘creativi’ è un luogo fisico e soprattutto uno spazio in cui confrontarsi e dialogare, perchè da questa commistione possano nascere i prodotti, i servizi e le opportunità di domani capaci di generare occupazione e sviluppo per la città”. Vista la convivenza delle anime ricreativa/ culturale e creativa/imprenditoriale e, al tempo stesso, l’ampiezza dello spazio di gestione, il bando è diretto a tutti i soggetti, singoli, associati (persone fisiche, imprese individuali, società commerciali, società cooperative, associazioni riconosciute, fondazioni) e/o consorzi e raggruppamenti di imprese, anche temporanei, che abbiano voglia di mettere al centro del proprio progetto imprenditoriale la creatività e la cultura. “Finalmente – ha dichiarato Alessandro Capelli, delegato del Sindaco alle Politiche giovanili, commentando il quadro complessivo delle azioni avviate dall’Amministrazione - le tante iniziative cui abbiamo lavorato compongono oggi un mosaico concreto e prezioso per il cambiamento della città. Idee ed energie che muovono nella direzione di una Milano più accogliente e viva. Sono passi importanti che ci avvicinano ancor di più alle grandi capitali europee”. Oltre agli spazi fisici, l’Amministrazione ha creato anche spazi virtuali dedicati ai giovani. Tra questi il nuovo sito “Migeneration”, punto di dialogo tra i cittadini under 35 e il Comune. Un blog aperto per facilitare lo scambio di informazioni e opinioni che sarà lanciato nei prossimi giorni. Insieme al progetto per realizzare a breve lo Sportello dello spettacolo, il Comune rilancia anche l’iniziativa “Una poltrona per te, Milano per lo spettacolo”, con 14mila biglietti gratuiti per 58 spettacoli teatrali destinati agli under 35 che ne fanno richiesta all’Informagiovani. Milano è anche la città degli studenti. Per i non residenti l’Amministrazione ha deciso di studiare la creazione di un vero e proprio registro, come richiesto dalle stesse associazioni studentesche in occasione del Forum delle Politiche giovanili, così da facilitarli nella ricerca di servizi e opportunità a loro dedicati. Ancora, è in dirittura d’arrivo la Student Card, per offrire agevolazioni e sconti, per usufruire di tanti servizi esistenti o appositamente pensati per chi studia nella nostra città. Infine, si è appena chiuso il bando per l’ospitalità solidale, progetto che prevede l’affidamento in uso gratuito per 10 anni di 22 alloggi di piccole dimensioni (mediamente 30mq) destinati a giovani tra i 18 e i 30 anni con redditi bassi.  
   
   
LA REGIONE MARCHE ATTIVA I CENTRI DI ASCOLTO CONTRO L’OMOFOBIA.  
 
Ancona, 4 febbraio 2014 - Nasce dalla volontà di dare risposte alle vittime di atteggiamenti e comportamenti omofobi e discriminanti, la delibera approvata dalla Giunta regionale e presentata dall’assessore alle Pari Opportunità, Paola Giorgi. Si tratta di modalità “per l’attivazione di centri d’ascolto – chiarisce Giorgi – al fine di prevenire e contrastare il disagio determinato dalla discriminazione per l’orientamento sessuale”. La Regione, spiega l’assessore, vuole mettere in atto azioni concrete per favorire il pieno sviluppo della persona e l’uguaglianza tra cittadini. Ha individuato i Centri d’ascolto come luogo idoneo per offrire un servizio utile a superare i problemi legati alle condizioni di discriminazione fondate sull’orientamento sessuale e sulla identità di genere. Il servizio nasce da una iniziativa legislativa di cui la stessa Giorgi si era fatta promotrice e prima firmataria e oggi viene concretizzata perché, come ricorda l´assessore “l’uguaglianza e il rispetto dei diritti rappresentano ancora un’emergenza nel nostro Paese che necessita di azioni concrete in grado di fare la differenza”. Il sevizio sarà offerto da una figura di professionista, scelta attraverso apposita selezione, che sarà operativa nei cinque Centri d’ascolto contro l’Omofobia, ospitati nei centri antiviolenza (Cav) delle province di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro e Ascoli Piceno. L’attività consiste nel servizio di consulenza e supporto psicologico, colloqui, individuazione di percorsi personalizzati di uscita dal disagio e dalla discriminazione per favorire nuovi progetti di vita e di autonomia. Il candidato selezionato dovrà predisporre una relazione sull’attività svolta, ogni sei mesi, da presentare alla struttura regionale delle Pari opportunità. I Centri Antiviolenza, sono cinque, uno per Provincia e sono i luoghi deputati a garantire ospitalità, protezione e soccorso alle vittime di abusi, indipendentemente dalla loro cittadinanza e attraverso la specifica formazione di operatori. Sono a disposizione, a titolo gratuito, di tutte le donne italiane o straniere, vittime di violenza e maltrattamenti fisici e psicologici, stupri e abusi sessuali. Gli esperti offrono servizi di supporto psicologico, consulenze legali, attivazione di interventi di rete o d´emergenza.  
   
   
RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI, APPROVATA LA GRADUATORIA SPRAR 2014-2016: ALL´EMILIA-ROMAGNA 6,3 MLN DI EURO PER 17 PROGETTI. LA SODDISFAZIONE DELL´ASSESSORE MARZOCCHI  
 
Bologna, 4 febbraio 2014 - Diciassette progetti finanziati in Emilia-romagna, per un totale di circa 6 milioni e 300mila euro di contributi dal ministero dell’Interno. E’, in sintesi, l’esito della graduatoria Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), appena pubblicata e valida per il triennio 2014-2016. Sul totale dei progetti Sprar finanziati in Emilia-romagna 2 riguardano persone con disagio mentale e/o disabili, 1 è rivolto a minori non accompagnati richiedenti asilo e 14 a richiedenti o titolari di protezione “ordinari”. “Siamo molto soddisfatti per questo risultato – è il commento dell’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – , che vede un notevole posizionamento dell’Emilia Romagna in graduatoria: ben 4 progetti compaiono tra i primi 10 a livello nazionale, e 7 tra i primi 20, con il progetto di Parma al primo posto e quello di Ferrara al terzo. Altra caratteristica dell’Emilia-romagna – aggiunge l’assessore – è l’omogeneità dell’accoglienza sul territorio, con almeno un progetto Sprar in ogni ambito provinciale. Una scelta netta verso un modello di accoglienza diffusa e decentrata, decisamente più efficace ed economico rispetto al modello dei grandi centri collettivi, contando sulla disponibilità degli enti locali e delle organizzazioni del terzo settore”. Questo risultato “è anche il frutto – prosegue Marzocchi – del contributo di questa Regione (e, più in generale, del lavoro delle Regioni) per l’emergenza Nord Africa, ed è frutto del lavoro fatto in questi mesi con il Tavolo di coordinamento nazionale convocato dal ministero dell’Interno. Prima lo Sprar prevedeva 3 mila posti per l’accoglienza: dopo l’emergenza Nord Africa, dopo il lavoro del Tavolo nazionale, e grazie al contributo delle Regioni, ora siamo arrivati a una rete che può avere fino a 18 mila posti”. In totale, i posti finanziati in Emilia Romagna sono 527. Oltre a questi sono previsti anche 163 posti “aggiuntivi” che i progetti metteranno a disposizione su richiesta del servizio centrale (per esempio, in caso di arrivi massicci). Per la prima volta, inoltre, è presente sul territorio regionale un progetto, in collaborazione tra i Comuni di Bologna e Ferrara, dedicato all’accoglienza di minori non accompagnati richiedenti asilo. Con il precedente bando Sprar (valido per il triennio 2011-2013) i posti finanziati in regione erano stati in totale 307 (su 13 progetti), i contributi ministeriali assegnati 3 milioni 150 mila euro. Lo Sprar, in sintesi Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) è formato dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione dei progetti, accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Gli enti locali coinvolti, con l’aiuto delle realtà del terzo settore, garantiscono a richiedenti asilo e rifugiati interventi di “accoglienza integrata” che vanno oltre la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo anche attività di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, con la costruzione di percorsi individuali per favorire l’inserimento a livello socio-economico delle persone.  
   
   
MILANO: “IL CIE DI VIA CORELLI DIVENTI CENTRO DI ACCOGLIENZA LUOGO DOVE POTER OSPITARE PERSONE IN DIFFICOLTÀ E REALIZZARE PROGETTI DI INTEGRAZIONE  
 
Milano, 4 febbraio 2014 - “Il Governo non riapra il Cie di via Corelli: la struttura deve diventare un Centro di accoglienza a disposizione del terzo settore, dove poter ospitare persone in difficoltà e realizzare progetti di integrazione”. L’appello è dell’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, intervenuto alla presentazione del Rapporto immigrazione Caritas Migrantes 2013. “C’è una totale assenza di politiche nazionali di accoglienza – ha aggiunto l’assessore Majorino –. La questione dei profughi siriani è emblematica. La comunità milanese si è attivata senza aver ricevuto alcuna indicazione dal Governo. Abbiamo creato una ‘zona umanitaria’ accogliendo oltre 1.600 tra uomini, donne e bambini provenienti dalla Siria perché non potevamo tollerare che dormissero sul marmo della Stazione Centrale. Le istituzioni nazionali dimostrano di avere paura di confrontarsi con il fenomeno dell’immigrazione, che viene trattato solo in termini elettorali”. Sul tema dell’accoglienza dei cittadini stranieri, la Giunta ha approvato oggi una delibera che sancisce l’adesione del Comune di Milano a Rete Lombardia Sprar. Si tratta di un coordinamento formato da Comuni ed enti del terzo settore che gestiscono programmi di accoglienza all’interno del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). “Abbiamo ritenuto importante aderire – ha spiegato l’assessore Majorino – perché vogliamo lavorare con tutti i soggetti impegnati sul fronte dei rifugiati e richiedenti asilo. Vogliamo favorire il raccordo tra i progetti, condividere buone prassi e sperimentarne di nuove, ridurre disservizi e difficoltà, aumentare la nostra capacità di accoglienza. Ci impegneremo anche nel richiedere la collaborazione con gli enti nazionali di riferimento”. Tra gli obiettivi di Rete Lombardia Sprar, oltre a promuovere iniziative culturali e formative che permettano di rafforzare nella società una maggiore attenzione alla tutela dei diritti umani fondamentali, c´è quello di istituire un Tavolo Regionale sull’Asilo. Dovranno farne parte la Regione, le Province, la Commissione Territoriale per il riconoscimento della Protezione internazionale, l’Anci regionale e le Prefetture e dovrà essere un luogo di scambio, lavoro, programmazione e gestione delle problematiche relative ai rifugiati e ai richiedenti asilo.  
   
   
GIORGI AL CONVEGNO IL CUORE DELLE DONNE: “POLITICHE DI GENERE ANCHE IN SANITÀ. MARCHE PROTAGONISTE”.  
 
Ancona, 4 febbraio 2014 - “Le differenza tra le persone di sesso diverso non sono solamente un dato naturale, biologico e fisiologico, ma anche culturale. Quindi il tema di genere non può essere relegato come marginale, ma deve acquisire priorità in ogni dibattito della vita pubblica e sociale, in modo particolare quando si parla della salute degli uomini e delle donne”. Lo ha affermato l’assessore ai Diritti e alle Pari Opportunità, Paola Giorgi, nel corso del Convegno odierno “Il cuore delle donne”, promosso dalla Commissione Pari Opportunità del Consiglio regionale. L’incontro ha avviato un progetto sulla diagnosi e prevenzione delle malattie cardiovascolari nelle donne. “Quando parliamo di genere, spesso si riduce il tutto alla questione delle quote – ha detto l’assessore – Invece bisogna parlare di valorizzazione delle differenze che trova un suo significato concreto e attuale anche nel settore della medicina. In molti Paesi questo accade da tempo. In Svezia si è iniziato a parlare di medicina di genere nel ’95 e l’Onu, nel 2012, ha richiamato l’Italia su questo tema”. È quindi fondamentale, secondo la Giorgi, “che iniziamo a declinare interventi specifici in merito alla medicina di genere, perché la differenza risulta fondamentale anche per individuare percorsi terapeutici mirati, in quanto alcune patologie hanno andamenti diversi nell’uomo e nella donna. La Regione Marche, su questo aspetto, ha lavorato molto già nel Piano socio sanitario, dove ha introdotto il tema della medicina di genere che risulta essenziale per definire progetti di prevenzione mirati ed efficaci, come nel settore delle malattie cardiovascolari femminili”.  
   
   
BOLZANO: ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2014 LE DOMANDE PER PARTECIPARE CON ELABORATI SCIENTIFICI AL PREMIO PER LE PARI OPPORTUNITÀ  
 
Bolzano, 4 febbraio 2014 - Fino al 28 febbraio 2014 possono essere presentate le tesi di diploma o di laurea, le tesi di dottorato, i lavori di ricerca e le tesi di master concernenti la condizione della donna nella società o le pari opportunità tra donna e uomo al fine di partecipare alla nuova edizione del Premio per le pari opportunità indetto dalla Commissione provinciale per le pari opportunità. Alcune novità. Il premio incentivante mira a motivare le/gli studentesse/studenti ad occuparsi del tema della pari opportunità nella società o di altre tematiche che tengono conto dell´ottica di genere. Contemporaneamente gli elaborati scientifici migliori, possono servire per trarre stimoli per cambiare in meglio la situazione delle donne e della pari opportunità. "Presentare molti elaborati scientifici su temi femminili e di genere, è indice del fatto che queste tematiche vengono rivalutate e diffuse tramite una discussione e una ricerca qualificata", come spiega l´assessora per le pari opportunità Martha Stocker e sottolinea: "Per questo motivo invito tutte le studentesse e tutti i studenti che hanno scritto un elaborato scientifico concernente queste tematiche, di presentarlo per prendere parte al concorso". La presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità Ulrike Oberhammer è dello stesso avviso e aggiunge che sarebbero interessanti anche lavori sulla medicina di genere o sul tema "Le donne e lo sport" per comprendere meglio la condizione della donna nella società. Nel 2012 i criteri di attribuzione per i premi incentivanti sono stati rivisti e sono state apportate alcune modifiche, che riguardano, tra l´altro, i seguenti punti: I criteri di ammissione delle domande sono stati ridefiniti: ora si possono inoltrare non solo tesi di diploma o di laurea, ma anche tesi di dottorato, i lavori di ricerca e le tesi di master di durata almeno biennale. Possono essere inoltrate anche elaborati in lingua inglese, ma in questo caso è necessario allegare una traduzione in lingua italiana o tedesca. Le aree tematiche e i criteri di valutazione sono state in parte riformulate. Il nuovo termine di presentazione è il 28 febbraio di ogni anno. Vengono valutati, tra l´altro, l´analisi della specificità femminile e rispetto dell´ottica di genere, la congruenza con la tematica scelta la novità e l´attualità, il commento dell´autrice o autore e l´utilizzo corretto della lingua nel rispetto di genere. Le tesi premiate possono essere consultate nella biblioteca della Commissione per le Pari Opportunità per le Donne presso il Servizio donna in Via Dante 11. Tutte le persone interessate sono invitate ad inoltrare i loro elaborati scientifici concernenti la condizione della donna nella società o le pari opportunità tra donna e uomo, fino al 28 febbraio 2014, presso il Servizio donna, Via Dante 11 a Bolzano. Per informazioni generali, criteri di valutazione, bando di concorso e modulistica si può consultare il sito del Servizio donna: http://www.Provincia.bz.it/pariopportunita/    
   
   
UN NUOVO ASILO NIDO A GENAZZANO: UNA VITTORIA PER TUTTA LA CITTADINANZA  
 
Roma, 4 febbraio 2014 - La Regione ha finanziato con 400mila euro la costruzione di un nuovo asilo nido a Genazzano di 410 metri quadri. Abbiamo recuperato un edificio esistente, senza consumare, quindi, altro suolo pubblico. Abbiamo puntato sul risparmio energetico: tutto l’edificio è alimentato da impianti fotovoltaici ed energia solare per ridurre al minimo l’impatto ambientale. “La costruzione di questo asilo – ha commentato il presidente Nicola Zingaretti – è una vittoria per tutta la cittadinanza”. “Giovani e giovanissimi – ha aggiunto il presidente Zingaretti – hanno il diritto d’usufruire di servizi di qualità. L’educazione scolastica è un momento fondamentale nella formazione di chi si affaccia alla vita e la nostra amministrazione sarà sempre in prima fila per tutelare questo valore assoluto”.