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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Febbraio 2014
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: RICICLAGGIO DI DENARO, RIGHT2WATER E FRONTEX  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - Questa settimana i deputati si riuniscono nelle commissioni per votare nuove misure contro il riciclaggio di denaro. Sono pronti a sostenere un accordo con il Conisglio sui controlli delle frontiere marittime e cercheranno un accordo per tutelare i lavoratori inviati in un altro Stato membro. All´inizio della settimana, il Pe organizza un´audizione pubblica sull´iniziativa dei cittadini Right2water. L´ultimo React evento avrà luogo a Madrid. Lunedì la commissione alla Salute - in associazione con Peti, Imco e Deve - organizza un´audizione pubblica sulla prima Iniziativa dei cittadini europei "L´acqua è un diritto umano". Gli organizzatori dell´iniziativa presenteranno i loro obiettivi e discuteranno il diritto all´accesso di acqua potabile in tutta Europa. Giovedì le commissioni agli Affari economici e alle Libertà civili voteranno insieme le proposte per la lotta al riciclaggio di denaro e ai trasferimenti illegali di fondi. Giovedì la commissione agli Affari economici voterà anche una relazione sui pagamenti su internet, sulle commissioni sulle carte di credito e sulla sicurezza dei pagamenti on line. Giovedì la commissione alle Libertà civili e i governi, rappresentati dal Consiglio, cercheranno un accordo informale su come l´agenzia di controllo delle frontiere esterne, Frontex, dovrebbe comportarsi con gli immigrati trovati al largo delle coste europee. Durante la settimana, i rappresentanti del Pe per la commissione agli Affari sociali parteciperanno ad un incontro per trovare un accorso sulla tutela dei lavoratori inviati in uno Stato membro. Giovedì avrà luogo a Madrid l´ultimo evento React, organizzato durante la campagne delle elezioni europee di maggio. Il tema dell´evento riguarderà le soluzioni alla crisi e il ruolo della piccola e media impresa.  
   
   
IL VICEPRESIDENTE REHN ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA RIUNIONE DELL´EUROGRUPPO  
 
 Bruxelles, 18 febbraio 2014 – Si seguito l’intervento di Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro: “ Vorrei cominciare con una parola sulle prospettive economiche in Europa. Stima flash di Eurostat per il Pil per il quarto trimestre dello scorso anno, pubblicata Venerdì scorso, ha confermato che la ripresa economica sta gradualmente raccogliendo forza in Europa. Crescita trimestrale raggiunto il 0,4% nella Ue, che è leggermente sopra le nostre previsioni economiche d´autunno, e dello 0,3% nella zona euro, anche un po ´sopra le nostre previsioni d´autunno. L´economia dell´area dell´euro è ora in pista per l´attesa accelerazione quest´anno e il prossimo, 2014 e 2015. Ma la ripresa resta sommesso e modesto, soprattutto a causa del lascito della crisi finanziaria e la recessione economica continua a frenare la crescita del Pil. Pertanto, non possiamo riposare sugli allori. Invece, è essenziale che mai per mantenere lo slancio delle riforme economiche per sostenere la ripresa nei prossimi mesi e accelerare il calo della disoccupazione, che stiamo cominciando a vedere in diversi paesi. Mi impegno a fornire una panoramica più dettagliata delle prospettive economiche quando mi presento Inverno previsioni economiche della Commissione sulla Martedì 25 febbraio a Strasburgo. Stiamo solo finalizzando questo 2014 Inverno previsioni economiche. Come indicato Jeroen, abbiamo questo pomeriggio ha discusso la situazione nei due paesi partecipanti al programma. A Cipro, l´economia si sta dimostrando più resistente del previsto quando il programma è stato lanciato circa 10 mesi fa. Il programma è sulla buona strada e mi fido delle autorità proseguiranno con i loro sforzi tenaci per garantire che rimanga così. La Commissione continua a sostenere Cipro e il popolo cipriota attraverso ciò che rimane di un periodo molto difficile di aggiustamento economico. Per quanto riguarda la Grecia, abbiamo avuto una discussione utile questa sera sul gioco state-of-del riesame, che ha avuto inizio lo scorso settembre. Negli ultimi due mesi, i nostri team di missione hanno portato avanti il ​​lavoro sulla recensione della rispettiva sede, mantenendo uno stretto contatto con le autorità greche di Atene. La nostra posizione è che le nostre squadre missione dovrebbe solo tornare ad Atene una volta una sufficiente quantità di lavoro preparatorio è stato effettuato al fine di garantire una ragionevole possibilità della prossima missione di raggiungere un accordo sul livello di staff. Mentre rimane un certo numero di questioni aperte, vi sono stati alcuni progressi incoraggianti negli ultimi giorni. Sul versante fiscale, sembra che il risultato per il 2013 potrebbe essere migliore del previsto, anche se dobbiamo prenotare il nostro giudizio finale fino Eurostat pubblica i dati convalidati il ​​23 aprile. Sono in corso discussioni per quanto riguarda il divario fiscale per il 2014 e il 2015. Inoltre, è indispensabile che le autorità portare avanti le numerose riforme strutturali in discussione, che sono essenziali per aumentare la capacità dell´economia di generare crescita e alla creazione di posti di lavoro, che conta davvero per la Grecia ei cittadini greci. In considerazione dei progressi compiuti e le rassicurazioni fornite questa sera dal ministro delle finanze Yannis Stournaras, posso confermare che noi ora aspettiamo che i nostri team di missione per tornare ad Atene nei prossimi giorni, verso la fine di questa settimana. E ´nell´interesse di tutti i partner, ma prima di tutto nell´interesse della Grecia, per fare quello che serve per consentire una conclusione del riesame prendendo queste riforme strutturali in avanti per aumentare la capacità economica di generare crescita e occupazione, e di farlo appena possibile. Credo che possiamo, se tutti si attacca al piano, concludere il riesame durante il mese di marzo.  
   
   
UE: LA RELAZIONE SULLA STRUTTURA INDUSTRIALE 2013 RIBADISCE LA NECESSITÀ DI UNA RINASCITA INDUSTRIALE  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - Conformemente a una relazione della Commissione europea pubblicata oggi sulla situazione attuale dell´industria unionale, la maggior parte dei settori non ha ancora raggiunto il proprio livello produttivo pre-crisi e sussistono differenze significative tra settori e Stati membri. La relazione "Eu industrial structure report 2013: Competing in Global Value Chains" (Relazione 2013 sulla struttura industriale dell´Ue: Competere nelle catene di valore globali) mette in luce la tendenza discendente dell´industria manifatturiera, ma sottolinea anche le correlazioni reciprocamente vantaggiose tra il settore manifatturiero e quello dei servizi nonché l´importanza delle catene di valore globali. La relazione evoca infine la crescente necessità di inserire gli aspetti della competitività industriale in altri ambiti politici. Queste tematiche sono state ribadite di recente nella comunicazione "Per una rinascita industriale europea" della Commissione, che verrà trattata espressamente nella prossima riunione del Consiglio Competitività del 20-21 febbraio. Antonio Tajani, Vicepresidente della Commissione europea e Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha commentato: “Questa relazione indica chiaramente che la crisi del 2008 ha portato ad un´accelerazione significativa del declino industriale in Europa e che l´industria ha bisogno di un sostegno mirato per ritornare a crescere. L´europa è ancora lontana dall´obiettivo del 20% di quota del Pil europeo prodotto dall´industria entro il 2020. Per raggiungere questo obiettivo dobbiamo puntare sulla reindustrializzazione. Invito pertanto gli Stati membri a sostenere il nuovo pacchetto sull´industria nel Consiglio Competitività della settimana prossima".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: REACT4FUNDS, RIAPPROPRIATI DEI TUOI FONDI  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - Grande interesse e coinvolgimento ha suscitato l´iniziativa dell´Ufficio del Parlamento per l’evento "React4funds - Fondi: Utilizziamoli al meglio. Progettiamoli insieme", andato in scena venerdì 14 febbraio all´Università “La Sapienza” di Roma con un´intera giornata dedicata all´utilizzo dei fondi europei a finanziamento diretto per il periodo dal 2014 al 2020. Diverse centinaia di giovani hanno affollato l´Aula magna per un evento seguibile in streaming che ha approfondito grazie alla collaborazione di esperti della Commissione europeae del project cycle management europeo l´uso dei fondi appena approvati dal Parlamento europeo nel quadro delle prospettive finanziarie pluriennali, ovvero Horizon 2020, Erasmus+ ed Europa Creativa. L´eurodeputata Silvia Costa (S&d), relatrice di Europa Creativa, si è detta "fiera" di aver contributo a innalzare il budget dedicato del 10% rispetto al settennio precedente, ricordando come ora tocchi alle regioni italiane, con i loro piani operativi, rendere concreta questa "grande opportunità" offerta dall’Europa. Concetto approfondito e rilanciato dal collega Marco Scurria (Ppe) che ha sottolineato l´importanza di "capitalizzare degnamente i fondi" per evitare improduttivi ritorni. Leit motif che non ha risparmiato anche l´eurodeputato Niccolò Rinaldi (Alde) che è arrivato a definire "grave al pari del peculato" il non utilizzo dei fondi europei. Dopo una mattinata passata in rassegna delle opportunità in campo, spazio nel pomeriggio ai workshop pratici grazie all´ausilio dei facilitatori che hanno "guidato" gli oltre 400 ragazzi nella simulazione di tutte le attività propedeutiche alla partecipazione ai bandi europei. L´evento, il quarto nel contesto della campagna “Agire. Reagire. Decidere” promossa dal Parlamento europeo in vista delle elezioni del 25 Maggio 2014, si è svolto sul modello degli "Open Days" ed è stato realizzato grazie alla collaborazione degli Europe Direct Formez e Sviluppo Lazio, l´associazione Aim, l´Apre, gli Een contact points (Bic Lazio - Camera di commercio etc.), Llp-indire e l´agenzia per la cultura.  
   
   
UE: RAPPORTO NAZIONALE DELL´EUROBAROMETRO STANDARD 80  
 
Strasburgo, 18 febbraio 2014 - In Europa si comincia a diffondere un cauto ottimismo con il 51% degli europei che dice di aver fiducia nel futuro. In Italia invece gli ottimisti sono di meno – il 40%. E´ quanto emerge dall´ultimo Eurobarometro Standard - il sondaggio più importante condotto a livello europeo sulle opinioni dei cittadini Ue. Le domande si concentrano sui principali temi della politica europea e sulle tematiche di attualità. Il Rapporto sull´Italia è stato illustrato a Roma presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea alla presenza del Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani. La crisi economica e sociale continua a dominare i pensieri degli italiani e influisce sui giudizi espressi nei confronti dell´Unione europea. La disoccupazione, infatti, rappresenta il principale problema in Europa per il 49% degli intervistati, seguita dalla situazione economica in generale (44%), dalla pressione fiscale (21%) e dall´inflazione (17%). L´euro resta punto fermo La moneta unica resta un punto fermo e il sostegno da parte dei cittadini è rimasto pressoché stabile. La maggioranza degli italiani (53%) e degli europei (52%) si esprime a favore dell´Unione economica e monetaria (Uem) con la moneta unica. La fiducia nelle istituzioni Nel contesto della crisi economica perdurante, il calo di fiducia riguarda tutte le istituzioni a livello regionale, nazionale ed europeo. Infatti, la fiducia nella Commissione europea passa dal 35% al 32%, quella nel Parlamento europeo dal 41% al 36%. Quella espressa alle istituzioni Ue resta tuttavia 3 volte più elevata della fiducia nei confronti delle istituzioni nazionali e regionali. Governo e Parlamento nazionali suscitano la fiducia di appena il 10% del campione (in calo rispettivamente dal´11% e dal 12% dell´ultimo sondaggio), le autorità locali e regionali del 14% (in calo dal 15%). La fiducia degli italiani nella Banca Centrale Europea cresce dal 28% al 31%. Forte sostegno per la governance economica, l´unione bancaria e l´intervento a favore dell´industria Gli italiani sono anche nettamente favorevoli all´approvazione preventiva dei bilanci nazionali da parte delle autorità europee, uno degli elementi cardine della nuova governance economica europea. Il 66% ritiene questa misura efficace per uscire dalla crisi, a fronte di una media Ue al 58%. Sostegno altrettanto chiaro va al cosiddetto primo pilastro dell´Unione bancaria europea, la supervisione centralizzata a livello Ue delle banche. Il 69% del campione italiano è a favore di tale misura, che trova d´altra parte il 70% di sostegno a livello Ue, il 76% di consensi nell´eurozona, e il 61% di favorevoli anche tra i Paesi Ue al di fuori dell´eurozona. Il 68% degli italiani e il 73% degli europei pensa che sia importante aiutare la base industriale europea per renderla più competitiva, promuovendo l´imprenditoria e le nuove competenze”. Il 60% degli italiani è favorevole alla nomina di un ministro delle finanze dell´Unione europea. Si tratta di una delle percentuali più elevate nell´Ue dove solo in Belgio (62%), Croazia (62%) e Lussemburgo (61%) si registra una media superiore di consensi. Sulle questioni di natura più prettamente finanziaria in discussione a livello Ue, gli italiani mostrano un forte sostegno a regole più rigide contro i paradisi fiscali e l´evasione fiscale (81%), all´introduzione di una tassa sui profitti delle banche (75%), all´inasprimento delle norme per le agenzie di rating (74%), alla regolamentazione delle remunerazioni dei banchieri (73%) e anche all´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie (67%). Gli italiani sono invece più cauti sull´introduzione di eurobonds che è sostenuta comunque dal 54% del campione. Sentimento di cittadinanza in flessione La maggioranza assoluta, il 53%, del campione italiano dice di non sentirsi un cittadino dell´Ue. Viceversa, per il 45% il senso di appartenenza all´Unione è un dato di fatto. Il 79% degli intervistati italiani ritiene che le proprie opinioni non siano rappresentate nell´Ue. Questa percentuale è in aumento dal precedente 78%. Secondo il 55% degli intervistati italiani, l´Unione europea non va nella giusta direzione. Il dato è in aumento rispetto al 46% dell´ultimo sondaggio. Questa opinione è condivisa anche dal 47% degli europei. Un motivo è che forse Bruxelles e gli altri Paesi dell´Unione appaiono ancora troppo distanti. Tre italiani su quattro (75%) si ritengono non sufficientemente informati sulle questioni europee. Questo richiederebbe un maggiore sforzo in termini di comunicazione chiara e diretta sia da parte delle istituzioni Ue che da parte degli Stati. Più Europa e non meno Europa Le critiche rivolte all´Ue si sposano, tuttavia, con la richiesta di maggiore integrazione e con il desiderio di un salto di qualità dell´Ue. Gli italiani vogliono più Europa, non meno Europa, ma un´Europa che possano capire meglio e più vicina a loro. La maggioranza relativa (40%) preme infatti per un´Europa federalista. Molti di più vogliono una politica estera comune (61%) e una politica europea di sicurezza e difesa (68%).  
   
   
ACCORDI COMMERCIALI CON GLI USA: I DEPUTATI CHIEDONO UN APPROCCIO PIÙ CAUTO  
 
Strasburgo, 18 febbraio 2014 - I deputati hanno espresso dei dubbi rispetto alla rinuncia del principio di precauzione nella negoziazione di un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti. L´ue è sempre stata più cauta rispetto agli Usa sugli Ogm, gli alimenti provenienti da animali clonati o gli ormoni nelle carni bovine. L´11 febbraio la commissione per gli Affari giuridici ha organizzato un´audizione per analizzare le possibili modifiche legislative al Ttip (Transatlatlantic Trade and Investment Partnership). Durante l´audizione sono intervenuti vari esperti che hanno sottolineato come l´approccio tra Stati Uniti e Unione europea non sia così differente, tuttavia gli europarlamentari si sono detti contrari ad un approccio basato esclusivamente sugli studi scientifici disponibili. Françoise Castex, eurodeputata francese del Gruppo dei Socialisti e Democratici nonché relatrice per l´Accordo Ttip, ha sottolineato che le prove scientifiche non sono sempre in grado di individuare tutti i possibili rischi, come è avvenuto con l´amianto. "Non dobbiamo andare più velocemente di quanto i cittadini europei possano accettare", ha aggiunto. "Le decisioni sulla regolamentazione dei prodotti dovrebbero basarsi sulle migliori conoscenze scientifiche disponibili. Se la scienza è di difficile comprensione, è compito dei responsabili politici spiegare ai cittadini i risultati scientifici e il loro impatto sulla vita di tutti i giorni", ha detto Joseph Burke, responsabile della regolamentazione del commercio e della politica dei consumatori alla Rappresentanza americana presso l´Ue.  
   
   
TROIKA: QUALE IMPATTO SUI CITTADINI?  
 
Strasburgo, 18 febbraio 2014 - Quando il deputato spagnolo di centro sinistra Alejandro Cercas ha pubblicato il progetto di relazione sull´impatto sociale delle politiche della Troika, ha chiesto ai cittadini di esprimersi liberamente su un gruppo di discussione Linkedin. Alcuni emendamenti approvati in commissione al Lavoro il 13 febbraio sono stati suggeriti dalle idee inviate sul social network. Come le misure di lotta alle persone rimaste senza casa e l´integrazione della società civile nelle riforme relative alla salute. Dal dicembre 2013 è possibile dire la propria opinione sul sottogruppo del Parlamento europeo "Your turn: advise Parliament on social impact in bailout countries". Per più di due mesi il relatore Cercas ha ricevuto delle idee, delle esperienze personali e dei commenti sull´impatto delle politiche della Troika nei paesi in cui ha operato. Alcuni hanno anche inviato studi e ricerche sulla situazione della povertà e dei diritti umani, ha aggiunto Cercas. I 79 commenti postati riguardano principalmente il rischio che le politiche della Troika possano colpire i diritti sociali dei paesi, la mancanza di legittimità democratica, le conseguenze delle misure di austerità, che hanno aumentato la disoccupazione, la povertà, l´esclusione sociale e i senzatetto. "Quello che mi ha più colpito su Linkedin è stata la rabbia verso l´Europa" ha sottolineato Cercas durante la conferenza stampa a seguito del voto. "Il Parlamento europeo è stato completamente tagliato fuori dal processo decisionale, ma i cittadini europei pensano sia stata l´"Europa" ad aver deciso... L´europa non è vista come un elemento che aiuta a uscire dalla crisi, ma come una parte del problema". La relazione, adottata giovedì dalla commissione al Lavoro, chiede agli Stati Membri e all´Ue di lanciare di piani di sviluppo per combattere la disoccupazione e garantire la protezione sociale in Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro.  
   
   
2013 RELAZIONE STRUTTURA INDUSTRIALE EUROPEA METTE IN EVIDENZA LE SFIDE E LE OPPORTUNITÀ DELLA UE REINDUSTRIALIZZAZIONE  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - Il " rapporto di struttura industriale Ue 2013: competere in catene globali del valore "indica che ci sono segnali di una ripresa incerta, anche se molti settori non hanno ancora riacquistato il loro livello pre-crisi di sviluppo. Settori produttivi sono stati colpiti più duramente dalla crisi rispetto ai servizi: produzione, come percentuale della produzione economica, è diminuito in modo significativo, tuttavia, ci sono differenze significative tra i settori. Ad esempio il settore farmaceutico ha registrato una crescita sostenuta dall´inizio della crisi finanziaria, mentre le industrie manifatturiere ad alta tecnologia sono, in generale, non sono stati influenzati nella stessa misura di altri settori. In parallelo, le interconnessioni tra manifatturiero e dei servizi sono in crescita, come i prodotti stanno diventando sempre più sofisticati e incorporano maggiore contenuto di servizi . Paesi dell´Ue insieme rappresentano una quota significativa dei flussi di investimenti diretti esteri globali (circa il 22% dei flussi in entrata e il 30% dei flussi in uscita), ma sia in entrata e in uscita sono state duramente colpite dalla crisi. Il fatto che i deflussi intra-Ue è sceso più nettamente da quelle del resto del mondo, indica che le imprese europee sono più positivi sulle opportunità esterne rispetto a quelli disponibili all´interno dell´Ue. Inoltre, l´Ue è ancora il leader mondiale in termini di commercio globale. L´ue ha un vantaggio comparato in due terzi delle sue esportazioni. L´ue deve sviluppare i propri punti di forza per contribuire a invertire la tendenza di un contributo calo della produzione di reddito nazionale, confermando in tal modo la necessità di facilitare l´internazionalizzazione e l´integrazione delle imprese dell´Ue in catene globali del valore. La prospettiva industriale è migliorata, ma il recupero rimane fragile A seguito della crisi finanziaria, l´industria manifatturiera dell´Ue sembrava riprendersi a partire dall´inizio del 2009. La ripresa si è arrestata nel terzo trimestre del 2011, e da allora i tassi di crescita di produzione sono di nuovo diminuiti. I dati per il primo e secondo trimestre del 2013 indicano una lenta ripresa della produzione industriale in Europa. Tuttavia, i dati più recenti dimostrano la fragilità della ripresa, la produzione è diminuita ancora lievemente nel terzo trimestre del 2013. Livello di produzione manifatturiera nel 2013, rispetto al 2008, dall´Ue Stato membro. I dati sulla produzione manifatturiera dell´Ue mostra differenze significative tra gli Stati membri. Recuperi forti possono essere visti in Romania, Polonia, Slovacchia e paesi baltici, per esempio, che tutti hanno recuperato e superato i loro picchi pre-recessione. Ci sono anche differenze significative tra i settori. Industrie dei beni di prima necessità come cibo e bevande e prodotti farmaceutici, sono cavata relativamente migliore di altri, dallo scoppio della crisi. Inoltre, le industrie manifatturiere ad alta tecnologia sono, in generale, non sono stati influenzati nella stessa misura di altri settori. Nel complesso, i servizi sono stati colpiti meno gravemente rispetto alle industrie delle costruzioni, manifatturiere ed estrattive. Migliore prestazione per la produzione high-tech e industrie che producono beni di consumo dal 2008 (asse verticale - variazione% in uscita) I servizi sono importanti per la competitività della produzione. La quota crescente di servizi nel Pil si spiega con elasticità al reddito più elevati di domanda di servizi, che tendono a spostare la domanda finale verso i servizi, i redditi crescono nel tempo. La caduta dei prezzi relativi di produzione rispetto ai servizi a causa di una maggiore crescita della produttività nel settore manifatturiero tendono anche a ridurre la quota relativa della produzione in termini nominali. Per quanto riguarda l´occupazione, lo spostamento settoriale è ancora più marcata, a causa del fatto che i servizi sono più alta intensità di lavoro e in genere hanno una crescita della produttività più bassa. I collegamenti tra manifatturiero e servizi stanno crescendo. Uso delle imprese manifatturiere di servizi intermedi è aumentata in quasi tutti i settori a partire dal 1995. Manufacturing sta cambiando dall´essere dominato da operatori e lavoratori catena di montaggio per un settore che si basa sempre più sulle occupazioni di servizio e ingressi di servizio. Questo dimostra in la maggiore quota di dipendenti con occupazioni servizi connessi, comprese le attività come la R & S, progettazione, progettazione software, ricerche di mercato, marketing, progettazione organizzativa e post-vendita formazione, manutenzione e servizi di supporto. La maggiore interdipendenza tra il settore manifatturiero e dei servizi implica che la produzione offre un ´funzione portante´ per i servizi che altrimenti potrebbero avere negoziabilità limitata. Un buon esempio è la commercializzazione di telefoni cellulari "intelligenti" che richiedono l´uso di altri servizi, quali applicazioni software (comunemente noti come "apps"), per massimizzare la loro utilità. I fornitori di servizi app avrebbe un mercato molto più piccolo senza di accesso proposta dai produttori di app che utilizzano dispositivi. Questa funzione portante stimola anche l´innovazione e il potenziamento qualitativo per le attività di servizio. Attraverso questi legami più elevata crescita della produttività nel settore manifatturiero può propagarsi al settore dei servizi. Ciò è particolarmente importante in considerazione del fatto che, nel periodo 2001-2010, l´occupazione è aumentata solo nel terziario. Quindi, un settore manifatturiero forte può aiutare a incrementi di competitività tradizionali in altri settori dell´economia. L´analisi degli scambi di servizi indica che l´Ue ha un vantaggio comparato in quasi tutti i settori eccetto la costruzione e viaggi. In confronto, l´economia americana ha un vantaggio comparato in relativamente pochi settori (servizi finanziari e assicurativi e di viaggio). Russia e Cina sono specializzati in servizi di costruzione, come fa il Giappone. L´india è altamente specializzata in servizi informatici e di informazione, mentre il Brasile presenta elevati valori di Rca (vantaggio comparato rivelato) in altri servizi alle imprese. I guadagni di produttività sono concentrati in settori ad alta tecnologia. In seguito dell´ultima crisi, la produzione Ue è riuscita a ridurre i costi e aumentare la produttività. In particolare, le industrie ad alta tecnologia sono stati il ​​principale motore della crescita. Sono stati più resistente agli effetti negativi della crisi finanziaria grazie alla maggiore produttività e la dipendenza limitata di energia. La specializzazione in settori ad alta intensità ad alta tecnologia e basso consumo energetico è di fondamentale importanza per il posizionamento strategico delle industrie nella catena del valore globale. Questo si traduce in contributi superiori alla media alla crescita complessiva della produttività e, quindi, alla crescita del reddito reale. Tuttavia, i dati relativi alle domande di brevetto mostrano che molte industrie ad alta e media tecnologia nell´Ue ancora svolgere relativamente poco rispetto all´aggregato mondo e, in particolare, negli Stati Uniti. Questa mancanza di innovazione minaccia guadagni futuri di produttività. L´ue resta un leader nel commercio globale. T egli importanza del mercato unico dell´Ue alle figure commerciali globali è illustrata da figure di esportazione. Le esportazioni originarie della Ue-27 1 paesi, compreso il commercio intra-Ue, hanno rappresentato il 37% del totale delle esportazioni mondiali nel 2011, mentre un quarto del totale delle esportazioni mondiali ha avuto luogo all´interno dell´Ue-27. Commercio tra i paesi dell´Ue ha rappresentato un quarto del mondo commercio fabbricato nel 2011. In confronto, il commercio intra-regionale in Asia ha raggiunto il 17 % del commercio mondiale e in Nord America 4 %. L´ue è anche il più grande blocco commerciale del mondo. Nel 2010, le esportazioni dell´Ue verso i paesi al di fuori dell´Ue hanno rappresentato il 16% del commercio mondiale. L´ue ha anche una grande quota del commercio mondiale di manufatti: le esportazioni originarie paesi dell´Ue-27 (compreso il commercio intra-Ue) hanno rappresentato il 37% del totale delle esportazioni mondiali nel 2011. Nel 2012 l´Unione europea, Asia e Nord America hanno rappresentato il 78 % del totale delle esportazioni di beni mondiali. Il commercio mondiale dei flussi per lo più coinvolgono i paesi sviluppati. La maggior parte degli scambi commerciali dei paesi ad alto reddito avviene con altri paesi ad alto reddito. In tutti i settori produttivi ad eccezione di prodotti tessili, carta, macchinari, apparecchiature elettriche e metalli di base, la metà o più delle esportazioni dell´Ue-27 sono ad alto paesi a reddito. L´ue ha maggiori quote di mercato mondiale in tutti i settori industriali (a livello di 2 cifre ) tranne per i computer, prodotti tessili, abbigliamento e pelletteria (dove il leader è la Cina). Le maggiori quote di mercato per le industrie manifatturiere europee sono in stampa e riproduzione di supporti registrati, tabacco, bevande, prodotti farmaceutici, carta e prodotti di carta e di autoveicoli. Alcuni rapida crescita concorrenti economici sono ancora dipendenti da input ad alta tecnologia provenienti da altri paesi. La Cina ha vantaggi comparativi sia in high-tech e low-tech produce. Tuttavia, mentre la Cina ha esportato in proporzione più beni ad alta intensità tecnologica, negli ultimi anni, gran parte dei contenuti è stato importato dai paesi sviluppati. I dati sul commercio di valore aggiunto conferma che la quota di ingressi high-tech importati è ancora superiore in Cina che in Europa, soprattutto per i prodotti high-tech. Catene del valore globali possono rafforzare la competitività dell´Ue. La globalizzazione ha frammentato "catene di valore ´delle imprese e ha portato un numero crescente di creare reti transfrontaliere. Come risultato, il commercio mondiale, gli investimenti e la produzione sono sempre più organizzati in catene globali del valore (Cgv). L´internazionalizzazione e l´integrazione delle imprese dell´Ue in catene globali del valore è un mezzo per aumentare la loro competitività e garantire l´accesso ai mercati mondiali in più favorevole competitivo condizioni. Investimenti è fortemente diminuita e si concentra ancora sulla finanza e real estate. L´industria ha bisogno di investimenti. L´aumento dei flussi commerciali globali sono state accompagnate anche da una maggiore crescita dei flussi globali di capitale, compresi gli investimenti diretti esteri (Ide). Le scorte di attivo e passivo Ue Ide sono concentrati nei settori finanziario e immobiliare. Attività di intermediazione finanziaria, immobiliare e commerciali rappresentano circa tre quarti del magazzino esterno in generale e circa due terzi di approvvigionamento interno. Paesi dell´Ue insieme rappresentano una quota significativa dei flussi di investimenti diretti esteri globali (circa il 22 % dei flussi in entrata e il 30 % dei flussi in uscita), ma sia in entrata e in uscita sono state duramente colpite dalla crisi. Nel 2010, gli afflussi di Ide dell´Ue erano circa un terzo del loro livello del 2007 e deflussi erano caduti ancora di più. La maggior parte del calo degli afflussi di Ide dell´Ue è stato a causa di un forte calo dei flussi intra-Ue . Il rapporto completo "Rapporto struttura industriale Ue 2013: competere in catene globali del valore" può essere trovato here: http://ec.Europa.eu/enterprise/policies/industrial-competitiveness/competitiveness-analysis/eu-industrial-structure/index_en.htm    
   
   
IL VICEPRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEZ MAROš ŠEFčOVIč RICEVE I CITTADINI EUROPEI PRIMI ORGANIZZATORI DI UN´INIZIATIVA RIUSCITA  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2014 - Ieri mattina il vicepresidente della Commissione Maroš Šefčovič ha ricevuto i rappresentanti del comitato organizzatore delle prime riuscite iniziativa dei cittadini europei , Right2water , per un incontro formale con tutti i servizi della Commissione interessati dall´iniziativa. L´incontro, un diritto legale per gli organizzatori in base alla legislazione Eci, offre loro l´opportunità di spiegare le loro idee ed esigenze in modo più approfondito. Dopo un passaggio simbolico di 1,68 milioni di firme da parte degli organizzatori, vicepresidente Maroš Šefčovič ha dichiarato: "Oggi è un buon giorno per la democrazia di base. Sono estremamente felice di incontrare gli organizzatori di un´iniziativa questa cittadini europei. Loro presenza qui dimostra il successo dei nostri sforzi congiunti per rendere questo nuovo ambizioso strumento di lavoro democrazia partecipativa. Inoltre è positivo Notizie più in generale, soprattutto in un anno elettorale, in quanto dimostra come sia possibile mobilitare e motivare i cittadini, anche attraverso le frontiere. "Questa iniziativa riceverà molta attenzione oggi:. Questa mattina durante la riunione qui in seno alla Commissione e questo pomeriggio durante l´audizione pubblica al Parlamento europeo, io ei miei colleghi saranno in modalità di ascolto, per ottenere una comprensione più profonda di ciò che esattamente la organizzatori vogliono. Poi vedremo possibili soluzioni. Grazie ". Dopo aver ascoltato le opinioni e le argomentazioni degli organizzatori, la Commissione ha tempo fino al 20 marzo per decidere su ciò che di follow-up che intende dare a questa prima iniziativa dei cittadini europei.  
   
   
UE, FORUM DELLE CITTÀ - "LA VOCE DELLE CITTÀ DEVE ESSERE ASCOLTATA"  
 
 Bruxelles, 18 febbraio 2014 – Di seguito l’intervento di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale al convegno; ´Città: Cities of Tomorrow Investire in Europa´: “ Ministri, sindaci, colleghi e amici E ´vero che ho deciso di elevare il profilo della città durante il mio tempo come commissario alla politica regionale. Le città sono troppo importanti per l´Europa di essere trattati come una questione secondaria. Dalla polis greche ai giorni nostri, il carattere speciale di Europa è stata forgiata in città. Eravamo un´Europa delle città lungo prima eravamo un´Europa di Stati nazionali. Gran parte della nostra storia è urbana. E, città di domani sono in gran parte dell´Europa di domani. Le città dovrebbero essere dovrebbero essere al centro del nostro pensiero. Questo non è solo perché così molti europei sono gli abitanti delle città. Le città hanno una qualità particolare. Si tratta di una concentrazione di tutte le interazioni che compongono la nostra civiltà - la nostra cultura, la nostra società, il nostro genio per l´invenzione, così come alcune delle nostre tendenze più scure. Questo è il motivo per cui sono un laboratorio in cui gran parte del nostro futuro saranno progettati. Non dobbiamo dimenticare che le città sono i driver di sviluppo, fornendo servizi e comfort per le comunità oltre i propri confini. Quando sosteniamo lo sviluppo urbano aiuta le zone rurali circostanti troppo. Le città hanno già un posto importante nel pensiero della Commissione. Per fare un esempio dal mio portafoglio, circa la metà di tutti i fondi europei per lo sviluppo regionale sarà investito in città in questo nuovo periodo finanziario in un modo o nell´altro. Ma l´obiettivo di questo forum è quello di garantire che la dimensione urbana delle politiche dell´Ue è rafforzata. Se vogliamo lanciare un´Agenda urbana dell´Ue, che dovrebbe essere il suo scopo. Nel corso dei prossimi due giorni saremo vi chiederemo: Dovrebbe esserci uno? Che cosa dovrebbe consistere? Come dovrebbe funzionare? Le risposte fornite saranno un cartello per la prossima Commissione europea. Sarà anche un messaggio per i nostri Stati membri. Noi riferire su questo Forum per gli Stati membri durante la Presidenza greca, e spero che la presidenza italiana porterà avanti il ​​dibattito nel corso dell´anno. Le nostre discussioni qui sono anche un primo passo verso coordinare una risposta europea al dibattito internazionale. Sono lieto di avere Juan Clos - ex sindaco di Barcellona - oggi qui a spiegare perché Habitat Onu ha chiesto all´Ue di contribuire con la sua esperienza di sviluppo urbano per aiutare le città in tutto th e globo. Dobbiamo prendere sul serio questa sfida. In primo luogo per garantire che gli obiettivi di sviluppo post-2015 riflettono le realtà di sviluppo urbano. In secondo luogo perché condividere la nostra esperienza può offrire nuove opportunità. Mi piacerebbe vedere le nostre aziende a sviluppare soluzioni innovative per esempio in termini di efficienza energetica e poi li commercializzano in tutto il mondo. L´idea di un´Agenda urbana dell´Ue non è nuova. La Commissione ha sostenuto lo sviluppo urbano in modi diversi dalla fine degli anni ´80 e cooperazione intergovernativa si è sviluppata per oltre un decennio. Ma alcune delle migliori iniziative europee prendono un po ´a maturare, e il tempo è ora giusto per passare a un approccio che è meno frammentario, più orientati al risultato. Io credo che non sia un caso che ci sono state richieste di un´Agenda urbana dell´Ue cresciuto in un certo numero di trimestri più o meno simultaneamente. Nel Parlamento europeo. Nel Comitato delle regioni. Con il Trio in entrata di presidenze, e da altri Stati membri a lavorare in modo indipendente. L´idea è stata discussa dai direttori generali dei ministeri competenti dei 28 Stati membri negli ultimi mesi. Ci saranno opinioni diverse su ciò che un´Agenda urbana dell´Ue dovrebbe contenere e come dovrebbe funzionare. Mentre le città sono importanti in tutti i nostri paesi, abbiamo una molto variegato paesaggio urbano. Alcuni Stati membri hanno di più, e più grandi concentrazioni urbane, rispetto ad altri. I poteri e le responsabilità delle città sono molto diverse. Per me, la cosa fondamentale è che la voce delle città ha bisogno di essere ascoltato più chiaramente. Obiettivi politici europei non possono essere realizzati senza la partecipazione attiva delle città. Così i responsabili politici a tutti i livelli devono tenere maggiormente conto della dimensione urbana. La maggior parte delle politiche dell´Unione europea hanno o una dimensione urbana esplicita, o un impatto indiretto nelle città, quindi abbiamo bisogno di maggiore coordinamento. Le città stanno sviluppando tutto il tempo, quindi abbiamo tutti bisogno di una base di conoscenza e una comprensione più scientifica di come la nostra esistenza urbana moderna è in continua evoluzione. Credo che una agenda urbana Ue potrebbe migliorare la qualità del processo decisionale - a livello comunitario che a livello nazionale e sono convinto che l´agenda urbana dell´Ue potrebbe rendere le città più chiaramente partner per l´Ue ei decisori politici nazionali. Siamo qui per brainstorming. Il mio Direttore Generale, Walter Deffaa, presenterà nostro Libro Problemi al più presto, e spero che si concentrerà molto direttamente sulle questioni che essa pone. Spero che chiedersi non solo quale argomento la nuova agenda dovrebbe coprire, ma che tipo di rapporto nuovo che potrebbe portare tra i responsabili politici e le città, tra gli Stati membri e la Commissione sulle questioni urbane. Dovremmo limitarci a definire una visione condivisa? Oppure possiamo andare al di là che di priorità d´azione, con obiettivi precisi? Possiamo sfruttare al meglio il know-how che abbiamo in tutta Europa, in modo che impariamo meglio gli uni dagli altri come sviluppare al meglio i nostri centri urbani? E chi dovrebbe fare tutto questo? La risposta potrebbe essere il Comitato delle regioni. Il loro presidente sarà con noi nella sessione conclusiva della nostra conferenza di domani. Si potrebbe Associazioni Città rappresentati qui oggi. Potrebbe essere gli Stati membri che agiscono in un formato intergovernativa - e sono grato di avere alcuni di loro con noi questo pomeriggio e domani. Non spetta alla Commissione fornire risposte, ma porre le domande. Ho già sentito alcune discussioni affascinanti di questa mattina, tra i membri delle associazioni cittadine, i direttori generali dei ministeri competenti degli Stati membri, ed i sindaci delle nostre città capitali - e ora sto aspettando con impazienza di sentire le vostre opinioni.”  
   
   
DA MARONI APPELLO A RENZI: CAMBI IL PATTO DI STABILITÀ  
 
Milano, 18 febbraio 2014 - "Essendo un sindaco, mi auguro che si ricordi che uno dei fardelli più pesanti che gravano sulle spalle di chi amministra il territorio è il ´Patto di stupidità´, pardon, il Patto di stabilità". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a margine della firma di un protocollo sull´alimentazione, conversando con i cronisti a proposito di un possibile Governo guidato da Matteo Renzi. "Sarebbe una buona cosa - ha ribadito il governatore - se lui mettesse mano alla riforma del Patto di stabilità. Aspettiamo di vedere cosa farà al riguardo".  
   
   
LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE  
 
Torino, 18 febbraio 2014 - La Giunta regionale si è riunita coordinata dal presidente Roberto Cota, per l’esame di un ordine del giorno formato da delibere con carattere di urgenza e indifferibilità. Su proposta del presidente Roberto Cota e degli assessori Agostino Ghiglia e Claudia Porchietto viene assegnato allo sviluppo dell’imprenditoria della valle di Susa un’integrazione di 10 milioni di euro alla misura del programma per le attività produttive destinata alle imprese piemontesi potenzialmente redditizie interessate dalla realizzazione di grandi infrastrutture. Sarà così possibile favorire le ricadute positive determinate da tali opere nel contesto economico e territoriale valsusino mediante il sostegno a progetti di investimento e rilocalizzazione, il miglioramento delle condizioni di accesso al credito con la costituzione di un fondo di garanzia, l’estensione di fondi istituiti e operanti anche presso Finpiemonte. Nella delibera si sottolinea inoltre che, come rilevato nei giorni scorsi anche dal commissario straordinario del Governo per la Torino-lione, eventuali ritardi nell’avvio di questi interventi vanificherebbero il lavoro fino ad oggi svolto e gli impegni assunti nelle competenti sedi istituzionali. Nel corso della riunione sono state anche approvate: - su proposta del vicepresidente Gilberto Pichetto Fratin, l’autorizzazione a interporre appello al Consiglio di Stato verso le ordinanze sui servizi del trasporto pubblico locale emesse dal Tar Piemonte su istanza dei Comune di Torino e Cuneo; - su proposta degli assessori Michele Coppola, Roberto Ravello e Gian Luca Vignale, la partecipazione ai progetti strategici di cooperazione territoriale Italia-svizzera E.ch.i.2 (valorizzazione del patrimonio immateriale a fini turistici e culturali), Strada 2.0 (gestione ottimale delle risorse idriche, prevenzione del rischio di valanghe, adattamento ai cambiamenti climatici) e Vetta Ii (valorizzazione di esperienze e prodotti turistici transfrontalieri delle medie e alte quote connessi all’escursionismo); - su proposta dell’assessore Giovanna Quaglia, la concessione alle amministrazioni comunali della possibilità di aprire i bandi per il sostegno all’affitto anche oltre il termine iniziale del 3 febbraio scorso, in modo da non penalizzare i cittadini privandoli della possibilità di accedere ai contributi, e l’autorizzazione all’Agenzia per la Casa di Torino all’utilizzo diretto di un milione di euro per un intervento di manutenzione straordinaria diffusa da eseguire su alloggi ubicati in Torino, Grugliasco, Chieri, Orbassano, Nichelino, Collegno, Moncalieri, Cavagnolo, Ivrea e Settimo Torinese.  
   
   
CAMBIO AL VERTICE AVR, UGO PETTINAROLI PRESIDENTE UN CHANGE, UNA CHALLENGE  
 
Milano, 18 febbraio 2014 - Da poche ore il dott. Maurizio Brancaleoni, per sei anni alla presidenza di Avr, ha passato il timone al dott. Ugo Pettinaroli ora Presidente Avr, associazione costruttori valvole e rubinetteria, federata ad Anima. Il neo Presidente Ugo Pettinaroli è amministratore delegato della Flli Pettinaroli Spa e Ceo del Gruppo Pettinaroli. La Società Pettinaroli è uno dei leader storici del mercato con sede a San Maurizio D’opaglio nel Novarese. Fondata nel 1938 da Giuseppe e Mario Pettinaroli è saldamente diretta dalla famiglia Pettinaroli con al vertice Laura Fortis Pettinaroli Presidente e i Fratelli Maria Pia e Giulio Pettinaroli Amministratori Delegati. Il Gruppo esporta oltre il 90% della produzione “Made in Italy“ dei due stabilimenti produttivi e controlla oltre il 70% della distribuzione attraverso le proprie filiali in Usa, Scandinavia, Francia e Svizzera. Durante la sua dichiarazione programmatica, il Presidente Pettinaroli ha tracciato le linee guida del suo mandato: “Desidero ringraziare tutti per la fiducia dimostratami e in modo particolare il Past President Maurizio Brancaleoni con il quale abbiamo condiviso una bellissima esperienza lunga sei anni nel pieno della più grande crisi dal dopoguerra ad oggi, che ci hanno formati e forgiati, durante i quali l´amicizia nata tra noi è stato il faro che ci ha guidati. Sono onorato di assumere la presidenza Avr per il prossimo biennio. In questi anni ho ascoltato molto, ho capito le problematiche di tutti i nostri quattro settori. La recente nomina a Vice Presidente del Ceir conferma la possibilità e la necessità di guardare oltre i confini nazionali, perché molti dei nostri destini si giocano ormai sullo scacchiere europeo e sul palcoscenico mondiale. Sono certo che oggi non sia più possibile agire da soli ma solamente in cordata con le imprese della propria categoria”. Nella stessa occasione è stato eletto un nuovo consiglio direttivo costituito da 15 aziende associate ad Avr e rappresentanti delle 4 merceologie caratteristiche dell’associazione: rubinetteria sanitaria; valvole e rubinetteria in bronzo e ottone; valvole industriali e attuatori; raccordi e componenti. Presidente Onorario: Savino Rizzio (Vir Valvoindustria Spa), Past President: Maurizio Brancaleoni (Auma Italiana Srl). Vice Presidenti - Capi Gruppo: Costruttori Rubinetteria Sanitaria - Federico Albertoni (V.a. Albertoni Srl), Costruttori di Valvole in Bronzo e Ottone - Sandro Bonomi (Rubinetterie Utensilerie Bonomi Srl), Costruttori Valvole Industriali ed Attuatori - Paolo Beretta (Saint Gobain Pam Italia Spa), , Costruttori di Raccordi e Componenti – Leonardo Baldrati (Eurotubi Europa Spa). Consigliere Tesoriere: Marco Caleffi (Caleffi Spa). Consiglieri: Andrea Bighinzoli (Giacomini Spa); Kirit Doshi (Cesare Bonetti Spa); Rosanna Ferrero (Rubinetterie Ferrero Spa); Maurizio Huber (Huber Spa); Andrea Latorraca (Rubitor Srl); Massimo Latorraca (La Torre Spa); Giancarlo Rossi (Alfa Valvole Srl); Maurizio Rossi (Fip Spa); Alberto Roveta (Italvalv Snc). “Abbiamo un nuovo consiglio forte, multiculturale, multisettoriale e avremo una nuova commissione marketing che sicuramente porterà a termine i progetti ambiziosi che abbiamo delineato negli ultimi incontri. Dovremo imparare a diventare più innovativi, più rapidi, più propositivi, più pragmatici perché solo così si potranno vincere le sfide che ci troveremo ad affrontare” – conclude il Neopresidente Pettinaroli.  
   
   
ZONE FRANCHE URBANE: “STANZIATI OTTO MILIONI DI EURO PER CATONA”.  
 
Catanzaro, 18 febbraio 2014 - L’assessore regionale alle attività produttive Demetrio Arena ha partecipato ad un convegno, che si è svolto a Palazzo Campanella, nel quale si è parlato di “Zone Franche Urbane in Calabria ed a Reggio Calabria - Una concreta possibilità di Crescita”. All’incontro sono, fra gli altri, intervenuti il consigliere regionale Candeloro Imbalzano e il presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Lucio Dattola. Il convegno, voluto e organizzato dalla Regione Calabria con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha visto la partecipazione attiva dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Reggio Calabria. Entrando nello specifico del tema, la Zona Franca Urbana di Reggio Calabria, individuata e proposta al comune di Reggio sin dal 2008, è oggi ammessa alle esenzioni con la copertura garantita dai fondi strutturali 2007/2013, messi a disposizione dalla Regione Calabria. Infatti già dallo scorso 7 febbraio e fino al prossimo 28 aprile è possibile presentare istanza, non trattandosi di procedura a sportello. “Le Zone France Urbane - ha dichiarato l’assessore Arena - sono nate in Francia alla fine degli Anni 90 riuscendo ad ottenere buoni risultati a livello di crescita economica, tant’è che in Calabria partiranno dal prossimo giugno.Abbiamo individuato nella nostra regione sette aree per le loro particolari condizioni socio economiche che rientrano, appunto, in questi parametri. E’ stato il presidente Scopelliti a proporre, attraverso un lavoro lungo e difficoltoso, la Zona Franca Urbana. Inoltre la Regione ha stanziato 8 milioni di euro per la Zfu di Catona, mentre il budget previsto per le imprese è di 200 mila euro. La spendibilità delle risorse è immediata e tutte le domande avranno accesso alle agevolazioni”. Ancora Arena: “La spendibilità delle somme è immediata e consentirà alle piccole e medie imprese di avere tantissimi benefici”.  
   
   
TRENTO: IMPUGNATA DALLA PROVINCIA LA LEGGE DI STABILITA´ 2014  
 
Trento, 18 febbraio 2014 - La Provincia autonoma di Trento impugna davanti alla Corte costituzionale la legge di Stabilità 2014 del Governo. La decisione è stata formalizzata con una delibera che affida la difesa della Provincia agli avvocati Nicolò Pedrazzoli, alla guida dell´avvocatura provinciale, Giandomenico Falcon e Luigi Manzi. La legge di Stabilità si compone di un unico articolo ma di ben 749 commi. La Provincia autonoma di Trento ne impugna 23, che presentano profili di probabile contrasto con le competenze provinciali. "La legge di Stabilità impone accantonamenti forzosi in relazione al concorso al risanamento della finanza pubblica in violazione dello Statuto di Autonomia, anche come modificato dall´Accordo di Milano - sottolinea il presidente Ugo Rossi - . In particolare lo Stato reintroduce le riserve all´erario del 2011 e fissa le disposizioni in materia di revisione della spesa pubblica e della spesa sanitaria. Anche nella parte - pur positiva - relativa alle deleghe, la norma dello Stato contiene previsioni che violano il dettato dello Statuto in particolare laddove imputa il loro costo alle riserve all´erario".  
   
   
ENTI LOCALI, FVG: 34,5 MILIONI DI SPAZI FINANZIARI AI COMUNI FVG  
 
Udine, 18 febbraio 2014 - L´assessore regionale alle Autonomie Locali Paolo Panontin ha reso noto in occasione della seduta del Consiglio delle Autonomie la decisione dello Stato di escludere dal patto di stabilità interno dei Comuni i pagamenti in conto capitale per un importo complessivo di 850 milioni di euro su scala nazionale. "Per i Comuni del Friuli Venezia Giulia si tratta di 34 milioni e 500 mila euro da spendere entro il primo semestre dell´anno", ha precisato Panontin, aggiungendo che si tratta di "spazi finanziari di uno dei due ambiti previsti dalla legge di stabilità del 2014, assegnati in proporzione all´obiettivo calcolato secondo le regole dello Stato". Per quanto riguarda gli spazi assegnati a ogni singolo ente locale, le cifre si possono ricavare dal sito del ministero dell´Economia e Finanze. Per quanto riguarda i lavori del Consiglio, è stata rinviata alla prossima seduta l´espressione di intesa sullo schema di disegno di legge "Modifiche alla legge 7 marzo 2003 n. 5", che riguarda le norme per la richiesta, indizione e svolgimento del referendum abrogativo, propositivo e consultivo e l´iniziativa popolare delle leggi regionali. Si tratta di un rinvio concordato con l´assessore per consentire l´esame preliminare del testo da parte della Prima commissione del Cal. È stata posticipata anche l´espressione del parere in merito alle ´Norme urgenti per la prevenzione di calamità e disastri naturali. Interventi di manutenzione in prossimità di linee di comunicazione e infrastrutture di energia´. Non ha invece ottenuto parere favorevole (19 i presenti, 5 voti favorevoli, 11 contrari) la proposta di legge che mira a reintrodurre la figura del difensore civico territoriale, abrogata nella precedente legislatura. Infine, il Cal ha nominato i due rappresentanti nella Commissione regionale per lo sport: si tratta di Raffaella Basana e Alessandro Dugulin, rispettivamente dei Comuni di Udine e Trieste. Rinviata, invece, la designazione dei dieci componenti del Tavolo tecnico permanente per la finanza locale.  
   
   
CALABRIA, BILANCIO; EFFETTUATI PAGAMENTI PER 26 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 18 febbraio 2014 - Pagamenti per circa 26 milioni di euro sono stati effettuati nel corso di questa settimana dalla Ragioneria generale della Regione Calabria. Lo ha reso noto l’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini. Per il Dipartimento Agricoltura è stato versato l’importo complessivo di 8.500.000 euro. Circa due milioni vengono trasferiti all’Arssa, Agenzia Regionale Servizio Sviluppo Agricoltura. Si tratta della prima tranche del contributo ordinario annuale con il quale la Regione Calabria finanzia l’Agenzia in liquidazione. All’arsac, Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, viene versato l’importo di 2.644.444 euro, ovvero parte del contributo annuale della Regione per il finanziamento dell’azienda. La somma di 850.000 viene pagata all’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e destinata all’Associazione Regionale Allevatori per lo svolgimento del Programma dei Controlli. A favore delle Comunità Montane e all’Unione dei Comuni del Versante Ionico viene trasferita la somma di 3.235.251 euro relativa al primo trimestre del 2014, secondo questa distribuzione: 70.800 euro alla Comunità Montana Fossa del Lupo; 80.162 euro alla Comunità montana Presila Catanzarese; 122.012 Comunità Montana Tiriolo; 439.316 euro Comunità Montana Sila Greca Destra Crati; 125.913 euro all’ente montano Alto Jonio; 361.251 Comunità Montana Alto Tirreno –Appennino Paolano, 191.193 euro alla Comunità Montana del Pollino; 107.925 alla Comunità Montana delle Valli- Media Valle Crati; 141.746 euro alla Comunità Montana Silana; 156.088 all’ente montano del Savuto; 204.121 euro alla Comunità Montana Media Valle Crati Serre Cosentine; 164.805 alla Comunità Montana Stilaro Allaro – Limina; 193.745 alla Comunità Montana Aspromonte Orientale; 97.439 euro alla Comunità Montana Versante Tirrenico Settentrionale; 53.798 alla Comunità Montana Tirrenico Meridionale; 178.200 euro alla Comunità Montana Area Grecanica; 125.561 alla Comunità Montana Versante dello Stretto; 80.252euro alla Comunità Montana Alto Crotonese; 150.378 euro all’ente montano Serre Calabre; 90.984 alla Comunità Montana Alto Mesima – monte Poro e infine 97.652 all’Unione dei Comuni Versante Jonico. La Ragioneria ha poi effettuato un pagamento di 8.800.000 euro per il Dipartimento Lavori Pubblici: parte dei quali, ovvero 5.200.000 euro, destinati ai lavori di realizzazione della Cittadella Regionale di Germaneto che ospiterà la sede e gli uffici della Giunta Regionale. All’afor è stata trasferita la somma di 3 milioni di euro per gli stipendi dei lavoratori impiegati nel servizio di Sorveglianza idraulica. Ammonta a 1.600.000 euro l’importo liquidato alle Province su disposizione del Dipartimento Bilancio, si tratta della quota parte delle risorse connesse alle spese di funzionamento degli uffici relative alla Legge 34/2002 che riguarda il personale regionale trasferito. Nel dettaglio, alla Provincia di Cosenza vanno 550.000 euro; 220.000 euro alla Provincia di Catanzaro; 640.000 alla Provincia di Reggio Calabria; 80.000 alla Provincia di Crotone e infine 110.000 alla Provincia di Vibo Valentia. Risorse per 1.400.000 euro vengono pagate per il Dipartimento Attività Produttive. La cifra comprende i trasferimenti ai Comuni che hanno adottato gli impianti fotovoltaici. Si tratta dell’ attività prevista dal Por Fesr 2007/2013 “Sostegno alla realizzazione di modelli per la diminuzione dei consumi degli usi finali”. Questo il dettaglio: Comune di Mongrassano 8.5410; Montauro 57.883 euro; Carlopoli 65.919 euro; Sangineto 27.131; Santa Maria del Cedro 7.594 euro; Scandale 29.171 euro; Stignano 48.000 euro; Montegiordano 84.505 euro; Domanico 57.303; Feroleto della Chiesa 5.947; Fossato Serralta 8.900 euro; Terranova Sappo Minulio 8.908 euro. Al comparto sanitario calabrese vengono assegnati 1.200.000 euro destinati a indennizi a favore di persone danneggiate in maniera irreversibile da vaccinazioni obbligatorie o trasfusioni (legge 210/92). Un pagamento di 500 mila euro a valere sul Por Fesr viene effettuato su disposizione del dipartimento Cultura, un milione di euro del Por Fse 2007/2013 è stato pagato per il dipartimento Lavoro e Formazione, 400.000 euro destinati a servizi vari sono stati liquidati per il settore Economato. Ammonta a due milioni e mezzo di euro, infine, il contributo per l’annualità 2013 versato alle strutture sociali della Calabria. “Con puntualità e trasparenza aggiorniamo i calabresi sull’erogazione delle risorse – spiega l’assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini – che testimonia l’impegno costante di questo esecutivo, sempre al fianco di lavoratori, famiglie e imprese”.  
   
   
FUSIONE LONGARONE – CASTELLAVAZZO. CIAMBETTI: “UN ITER VIRTUOSO CHE ABBIAMO SEGUITO E SOSTENUTO CON GRANDE SODDISFAZIONE”  
 
Venezia, 18 febbraio 2014 - “Quella tra i Comuni bellunesi di Longarone e Castellavazzo è una richiesta di fusione che merita tutta l’attenzione e tutto il supporto possibile da parte della Regione, perché si concretizzi definitivamente e celermente un percorso che le due amministrazioni locali hanno avviato con oculatezza e sensibilità, venendo premiate dal voto dei loro cittadini nel referendum del 9 febbraio scorso che ha sancito la volontà popolare per l’aggregazione”. Così l’assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, che propose a suo tempo il disegno di legge per la fusione, commenta il via libera dato dalla Prima Commissione consiliare alla creazione del nuovo Comune di Longarone, che nascerà dall’insieme delle due comunità di Longarone e Castellavazzo. Tempi rapidi, dunque, per far sì che il Consiglio ratifichi la decisione nella seduta di giovedì prossimo e, soprattutto, per consentire che nella tornata elettorale della prossima primavera i cittadini possano già scegliere la loro nuova amministrazione. “Ho seguito sin dall’inizio questa operazione – continua Ciambetti – e sono rimasto favorevolmente impressionato da subito per la serietà con la quale è stata condotta, senza imporre nulla dall’alto e cercando il massimo coinvolgimento possibile delle associazioni locali e della popolazione. Dopo l’esito positivo della fusione tra Vas e Quero, dalla terra bellunese viene un altro segnale positivo, un’esperienza che mi auguro possa essere presa a modello anche da altre realtà venete”. “Voglio ricordare – ha concluso Ciambetti – che la fusione assicurerà un aumento dei trasferimenti statali del 20 per cento per dieci anni, rispetto a quelli attribuiti per l’anno 2010 e di beneficiare dei criteri di preferenza che la normativa regionale in materia assicura in sede di ripartizione delle risorse finanziarie. A questi vantaggi si aggiungano quelli tutt’altro che trascurabili del contenimento dei costi conseguenti alla realizzazione di economie di scala, dell’utilizzo più efficiente del personale e delle risorse disponibili e dell’esenzione dai vincoli del patto di stabilità per un periodo di due anni in quanto Comune di nuova istituzione”.  
   
   
PRG VASTO; CHIODI: PRESTO ULTERIORI FONDI PER LO SVILUPPO  
 
L´aquila, 18 febbraio 2014 - "A partire dal 2015 l´Abruzzo, senza ricorrere a nuove tassazioni o a ulteriori indebitamenti, potrà contare su dotazioni finanziarie che saranno pari a 60 milioni di euro l´anno in più come premio di risanamento del debito sanitario; non sono tanti ma saranno utili per far ripartire il sistema produttivo e investire su quelle iniziative che possono creare reddito e rafforzare il nostro sistema produttivo". Così il Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, intervenendo a Vasto, alla presentazione del nuovo Piano Regolatore Generale del Porto di Vasto. Chiodi ha sottolineato che, quella di , è stata una data storica che segna una pagina importante nel futuro di Vasto e dell´intera economia abruzzese: "questa iniziativa che sta per prendere forma rappresenterà un elemento che ci permetterà di portare avanti determinati processi che sono stati programmati che ci consentiranno di raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati". Chiodi: ? Il porto di Vasto potrà dare un contributo molto significativo non solo nell´ambito del territorio adriatico, ma anche come porto di riferimento per realizzare, al lungo termine, il collegamento tra il corridoio europeo Ramo C (Serajevo - Budapest) e la Linea Trans-mediterranea (Barcellona ? Civitavecchia), svolgendo, in questo caso, una importantissima funzione strategica per i movimenti commerciali europei e intercontinentali". "La Regione Abruzzo intende investire sul sistema portuale abruzzese, non tassando i cittadini, ma attraverso risorse di provenienza statale come i fondi Cipe e i fondi Fas".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: QUASI 50 MILIONI DI EURO DI RISPARMI SUI COSTI DI TELEFONIA PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI  
 
Bologna, 18 febbraio 2014 - Un risparmio stimato di 49,6 milioni euro in quattro anni rispetto ai prezzi finora pagati per i servizi di telefonia e di connettività a internet: è questo il beneficio complessivo assicurato alle pubbliche amministrazioni dell’Emilia-romagna grazie alla procedura di gara appena conclusa dall’Agenzia regionale Intercent-er. L’iniziativa, realizzata con il supporto tecnico-specialistico della società regionale Lepida spa, rappresenta la prima gara pubblica in Italia che supera la separazione tra fisso e mobile e a prevede una tariffa unica, indipendentemente dalla rete utilizzata, sia per le chiamate tra amministrazioni sia verso l’esterno. “Si tratta - sottolinea l’assessore regionale alle Infrastrutture materiali e immateriali Alfredo Peri - di una strategia di gara innovativa, basata sulla convergenza tecnologica e sull’integrazione dei servizi, che è stata resa possibile anche grazie alla presenza della rete a banda larga Lepida e che ha prodotto risultati molto positivi dal punto di vista economico”. Nel dettaglio, i prezzi ottenuti rappresentano un risparmio del 41% rispetto alle condizioni ottenute nelle precedenti iniziative di Intercent-er per la telefonia fissa e mobile e, con particolare riferimento ai costi per le chiamate esterne, la tariffa unica di 2 centesimi di euro al minuto è la migliore a livello nazionale. Dal punto di vista tecnico-gestionale, inoltre, si registrerà una semplificazione per le pubbliche amministrazioni regionali che - aderendo alla nuova convenzione di Intercent-er - potranno anche ridurre, per i prossimi quattro anni, i costi di gestione dei contratti per i servizi di telefonia fissa e mobile, trasmissione dati e accesso a internet.  
   
   
GIOVANI, SÌ, E CON TANTA VOGLIA DI AUTONOMIA: LA TOSCANA GUARDA AL SUO FUTURO  
 
Firenze, 18 febbraio 2014 - Un progetto che nasce da una risposta affermativa alla domanda "Giovani?": "Sì", ovviamente. Del resto, quante volte abbiamo sentito dire che i giovani sono il futuro del Paese? Anche questa una frase tanto scontata quanto poco aderente alla realtà. I dati parlano chiaro: il 2013 si è chiuso con un tasso di disoccupazione giovanile salito al 41,6%, 4 punti in più rispetto al 2012 (dati Istat). Ed è di poco conforto sapere che la Toscana sta un po´ meglio del resto del Paese: ogni quattro giovani tra i 15 ed i 24 anni che cercano lavoro, uno non lo trova e gli altri tre, quando va bene, sono costretti ad accettare condizioni lavorative molto distanti dai loro progetti. "Come dire che proseguendo di questo passo c´è la certezza che una generazione si perda, che resti fuori dal lavoro e dalla vita sociale". La frase è di Enrico Rossi, che appena diventato presidente della Regione mette i giovani e il lavoro in cima alla lista delle priorità. "I giovani - dice Rossi - hanno desiderio di autonomia, di emanciparsi dalla famiglia di origine e possibilmente di crearne una propria, di essere indipendenti e responsabili. Quello che chiedono è un´occasione, l´opportunità di sentirsi utili in un progetto di crescita civile. Il progetto Giovanisì, con i tirocini retribuiti, l´aiuto per avviare un´impresa in qualsiasi settore, agricoltura compresa, il servizio civile regionale e il contributo per l´affitto, punta proprio a questo". E´ il 2011. Da allora con Giovanisì la Regione ha coinvolto 72mila giovani grazie a tirocini e praticantati retribuiti, contributi per l´affitto a chi esce dalla casa dei genitori, servizio civile regionale, aiuti per avviare attività autonome, nelle professioni, nel manifatturiero e in agricoltura, nello studio e nella formazione. Incontriamo Chiara, responsabile del progetto, nell´ufficio al piano terra del palazzo della presidenza regionale. Intorno a lei, in questo spazio di lavoro aperto, non grande, ma vivo e rumoroso (giustamente rumoroso, si direbbe, perché qui una risposta ad alta voce è utile proprio perché condivisa), ci sono David, Giulia e Leonardo. E Francesca, Elena, Sara e Marco. E poi Francesca ed Elena bis, Claudia e Silvia. Dodici giovani impegnati a programmare e informare sui bandi, nell´organizzazione di eventi, nella risposta alle mail e al numero verde: quest´ultimo, in particolare, rappresenta il polso della situazione ed aiuta a calibrare gli interventi in base alle richieste e alle esigenze dei giovani che telefonano a Giovanisì. "Ma la prima squadra - spiega Chiara - era composta da tre, quattro persone che avevano già avuto esperienze nella gestione di progetti regionali legati ai giovani; guidate da Carlo, in quella fase il loro lavoro più importante è stato quello di fare da trait d´union tra le varie strutture regionali che di politiche giovanili (come si usa dire) si occupano. Un lavoro duro, ma che alla fine ha dato i suoi frutti". Chiara riannoda il filo dei ricordi e torna ai primi momenti. "Una volta attivato il collegamento con le strutture regionali, dovevamo far sapere che esistevamo al mondo istituzionale, economico, produttivo e professionale della Toscana, chiamato dalla Regione a contribuire allo sviluppo del progetto. Gli aspetti relativi all´informazione e alla comunicazione apparvero ugualmente strategici, a partire dalla presenza su Internet con il sito www.Giovanisi.it , destinato a raccogliere tutte le informazioni e i materiali relativi al progetto e alle azioni sul territorio". Con il tempo vengono messi in campo tutti gli strumenti di una comunicazione sintonizzata sulle esigenze giovanili: il Numero verde 800.098.719, la fan page di Facebook, il profilo di Twitter, ilblog, la newsletter e i format radiofonici e i podcast e il canale You Tube, dove è pubblicato il Lipdub, girato negli spazi del Polo di Scienze Sociali dell´Università di Firenze (centinaia di ragazzi che raccontano Giovanisì con un linguaggio video leggero e divertente). Strumenti che hanno permesso a Giovanisì di raggiungere una serie di traguardi: oltre un milione di visitatori unici raggiunti da sito, blog e social network; più di 17.000 mail e 35.000 telefonate al numero verde. La storia di Giovanisì è scandita dalle azioni messe in campo dal progetto. "Il punto di partenza - ricorda ancora Chiara - sono stati i tirocini e gli stage di qualità retribuiti, al termine dei quali la Toscana (prima regione in Italia a proporre una legge sulla retribuzione obbligatoria dei tirocini) assicura all´azienda anche incentivi per l´eventuale assunzione del tirocinante: 500 euro al mese di rimborso spese, 300 dei quali finanziati con soldi regionali se il tirocinante ha un´età tra i 18 ed i 30 anni". Da giugno 2011 ad agosto 2013 sono stati 10.172 i tirocini ammessi al rimborso. >>> I Tirocini retribuiti La Regione ha inoltre esteso la possibilità di co-finanziamento anche ai praticantati, obbligatori e non, finalizzati all´esercizio della professione, firmando un accordo che coinvolge 39 fra ordini e associazioni professionali toscane: la misura è attiva dal febbraio 2013 ed è gestita tramite un portale web dedicato. >>> I Praticantati retribuiti Parallelamente all´azione sui tirocini, tra luglio e agosto 2011 vengono lanciati e completati due bandi nel campo del Servizio civile, un´opportunità rivolta a giovani tra i 18 e i 30 anni residenti o domiciliati in Toscana, ai quali viene corrisposto un contributo individuale di 433 euro mensili per 12 mesi. Dal 2011 ad oggi sono più di 4.000 i giovani che hanno svolto o stanno svolgendo il servizio civile regionale. Il prossimo bando uscirà nei prossimi mesi. >>> Il Servizio civile Chiara ricorda che nell´ottobre del 2011 arriva un´altra decisione molto attesa: con un investimento di 45 milioni in tre anni, la Regione si impegna a sostenere i giovani residenti in Toscana che intendono lasciare la famiglia, assicurando loro un contributo per il pagamento dell´affitto. In attesa del bando, l´indirizzo e-mail e il numero verde di Giovanisì vengono presi d´assalto dai giovani che intravedono in questa opportunità la possibilità di conquistare la propria autonomia. "Finalmente anche noi come in Francia o in Germania, dove queste opportunità per i giovani sono la regola", commenta la giovane scrittrice toscana Simona Baldanzi all´uscita del primo bando a novembre 2011. Più di 1000 le domande pervenute e tutte finanziate, per un totale di circa 1500 giovani che hanno la possibilità di beneficiare del contributo della Regione per 3 anni. Ad oggi, dopo 3 bandi, i giovani che ricevono il contributo sono 2.027. Il quarto bando è uscito il 15 gennaio 2014 con scadenza il 28 febbraio 2014. >>> Le opportunità per la Casa Nel dicembre 2011 Giovanisì lancia un altro bando molto importante, che resterà aperto fino all´aprile 2015: Fare impresa. Riguarda le agevolazioni all´imprenditoria giovanile e femminile e fin da subito sono tantissimi i giovani che dimostrano di avere il coraggio di provarci, di avere un´idea d´impresa e di saper presentarla in un business plan, cercando di ottenere i finanziamenti per realizzarla. Le imprese deliberate, ad oggi, sono 1. 377 di cui 993 già erogate dalle banche. Poche settimane dopo, sempre collegato a Fare impresa, esce un altro bando, quello sull´imprenditoria agricola. Un successo e una una partecipazione talmente al di sopra delle aspettative da spingere la Giunta regionale ad aumentare le risorse per finanziare tutte le domande pervenute. Il bando si è chiuso nel giugno 2012. Una nuova finestra si aprirà nel 2014. >>> Le opportunità per fare Impresa Parallelamente a tutto questo in Giovanisì si alternano nell´arco dell´anno le opportunità per il diritto allo studio, i dottorati di ricerca internazionali, la formazione degli studenti, i prestiti d´onore, la formazione tecnica superiore, mobilità internazionale e gli assegni di ricerca. Il totale dei beneficiari delle misure di "Studio e Formazione" è di 55.000 giovani. >>> Le opportunità per Studio e Formazione Sono presenti, inoltre, nell´ambito delle misure per il lavoro, incentivi all´occupazione e i buoni servizio infanzia per le giovani madri. >>> Le opportunità per Lavoro A luglio 2012, esce il bando sull´agricoltura sociale, il primo in Italia che finanzia progetti di accoglienza di persone con disabilità e/o svantaggio, per il miglioramento della loro autonomia e capacità tramite lo svolgimento di esperienze in attività rurali. Il bando per l´Agricoltura sociale - Inoltre, per essere ancora più presenti sul territorio ed avere un contatto diretto con i giovani di tutta la regione, sono stati aperti 21Infopoint e 10 sportelli mobili provinciali. L´infopoint Giovanisì - Ed è proprio grazie a questo radicamento sul territorio che Giovanisì ha raccolto intorno a sé centinaia di storie, speranze, obiettivi, idee che hanno dato vita ad "Accenti – autonomi racconti di Giovanisì": un percorso di Storytelling che racconta le esperienze e le carriere di giovani toscani attraverso un libro, un blog (accenti.Giovanisi.it), dei video e degli eventi musicali, la cui supervisione è stata affidata al cantautore Niccolò Fabi. Accenti - Giovanisì, un progetto che ha dimostrato di funzionare e potrebbe essere replicato anche in altre regioni. Il giudizio è di László Andor, il commissario europeo per il Welfare. A un giornalista de ‘La Stampa´ che gli chiede cosa può fare l´Italia per favorire l´inserimento dei giovani nel mondo del lavoro Andor risponde accendendo il suo tablet. "Conosce Giovanisì? È un programma che mi piace molto. Glielo faccio vedere". Sì, va bene, la Toscana, replica il giornalista, ma l´Italia? "Avete programmi buoni che possono essere ripetuti, come Giovanisì. Alcune regioni fanno fatica, altre lavorano bene". L´italia, appunto.  
   
   
LAVORO FVG: AVVIATO IL PIANO D´AZIONE PER LA FORMAZIONE INDIVIDUALE  
 
 Udine, 18 febbraio 2014 - "Inclusione formazione lavoro" è il piano di azione per il sostegno all´accesso, rientro o permanenza nel mercato del lavoro avviato in questi giorni dalla Giunta regionale su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti. Si tratta di uno strumento che la Regione pone in essere nel periodo di transizione tra le due programmazioni comunitarie (2007-2013 e 2014-2020) per favorire la "personalizzazione dei servizi" - soprattutto quelli formativi individuali - grazie alla cooperazione tra il sistema regionale pubblico per il lavoro e l´orientamento, quello scolastico ed universitario, quello degli enti di formazione professionale e dei soggetti accreditati ai servizi al lavoro. "Alla luce - commenta Panariti - delle notizie purtroppo frequenti e non sempre correttamente riportate nei dettagli delle varie crisi che si susseguono anche sul nostro territorio e che sono indubbiamente sintomo di una ripresa ancora debole e purtroppo ben lontana da un impatto positivo sull´occupazione, va considerata con favore l´evoluzione delle politiche che la Regione sta proponendo: da quelle di sviluppo generali (energia, infrastrutture, tecnologie) e settoriali (lavoro, industria, sviluppo rurale) per il rilancio delle opportunità di crescita, a quelle specificamente in funzione anti-crisi". "Con il ´Progetto occupabilità´ - spiega Panariti - si proseguono, con la volontà di migliorarle, quelle esperienze che si sono venute consolidando a partire dal 2009 grazie al sostegno del Fse-fondo Sociale Europeo: il ´Piano d´azione per la ricollocazione lavorativa di disoccupati´ ha promosso attività territorialmente capillari di informazione, orientamento e formazione per collocare o ricollocare disoccupati, lavoratori in cassa integrazione o in mobilità, realizzate con l´azione integrata dei Centri per l´Impiego e del sistema formativo regionale".  
   
   
PA: A VILLA UMBRA INCONTRO SU OBBLIGO RELAZIONE FINE MANDATO  
 
Perugia, 18 febbraio 2014 - Approfondire gli aspetti relativi al documento obbligatorio di rendicontazione per i Comuni, grazie al quale i cittadini, a fine mandato, possono valutare in modo concreto l´operato degli amministratori: è stato questo il tema dell´incontro organizzato dalla Scuola di Amministrazione Pubblica di Villa Umbra, in collaborazione con Anci Umbria. "Nel corso della giornata dedicata alla ´Relazione di fine mandato´ - ha sottolineato l´amministratore unico della Scuola, Alberto Naticchioni, - è stata approfondita la legge n. ´213 del 7 dicembre 2013´, che introduce importanti novità in materia di controlli interni agli enti locali e che prevede una serie di nuovi adempimenti a carico degli stessi. La relazione di fine mandato rientra tra questi". All´iniziativa hanno partecipato il viceprocuratore generale della Corte dei Conti di Perugia, Pasquale Principato, e il docente di Informatica giuridica e di Scienza dell´amministrazione digitale all´Università Telematica della Sapienza, Donato Antonio Limone. Nel corso dell´incontro è stato spiegato che la relazione di fine mandato fornisce una serie di indicatori finanziari e statistici utili a valutare l´operato del Comune. Si tratta di indicatori oggettivi relativi al quadro economico, al livello dei servizi erogati e all´attuazione del programma amministrativo, che consentono di stabilire se le risorse finanziarie sono state impiegate con efficienza ed efficacia e per quale finalità queste sono state utilizzate. La relazione, redatta dal responsabile del servizio finanziario o dal segretario generale e sottoscritta dal sindaco non oltre il novantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato, deve essere trasmessa alla sezione regionale di controllo della Corte dei Conti entro dieci giorni dalla sottoscrizione da parte del primo cittadino. Per una scelta di trasparenza e di partecipazione, è prevista la pubblicazione della relazione sul sito istituzionale dell´ente. Il documento contiene la descrizione dettagliata delle principali attività normative e amministrative svolte nel periodo di amministrazione ed è previsto uno specifico riferimento al sistema e agli esiti dei controlli interni e agli eventuali rilievi della Corte dei Conti. Tra i contenuti va inserito il dettaglio delle azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e lo stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard, la situazione finanziaria e patrimoniale, anche evidenziando le carenze riscontrate nella gestione degli enti controllati dal Comune o dalla Provincia, con l´indicazione delle azioni intraprese per porvi rimedio. Tra le voci previste anche le azioni intraprese per contenere la spesa e lo stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard, nonché la quantificazione della misura dell´indebitamento provinciale o comunale.  
   
   
RADDOPPIATI I FONDI PER ´LAVORARE IN ABRUZZO 4´  
 
L´aquila, 18 febbraio 2014 - Raddoppiati da 4.5 a 9 milioni i fondi di ´Lavorare in Abruzzo 4´, il bando pubblicato ad ottobre dall´Assessorato al Lavoro per l´erogazione di bonus assunzionali in favore dei datori di lavoro abruzzesi. La notizia è stata comunicata dall´assessore al Lavoro, Paolo Gatti, il quale ha aggiunto che "C´è stata una risposta oltre ogni attesa con oltre 1500 domande arrivate entro il 20 dicembre e per questa ragione si è pensato di aumentare le risorse a disposizione ricorrendo ad economie di spesa ottenute sull´asse occupabilità del Fondo Sociale Europeo". ´Lavorare in Abruzzo 4´ è uno dei quattro avvisi pubblici del Pacchetto ´Lavoro Subito´ (gli altri sono ´Goal´, ´Intraprendo´ e ´Microcredito´) con cui la Regione ha messo in campo 20 milioni di euro provenienti dal Fondo Sociale Europeo - Fse, per il sostegno all´occupazione e alla creazione d´impresa in Abruzzo. Gli incentivi assunzionali ammontano a 10 mila euro per l´assunzione di inoccupati, disoccupati, lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati; e a 15 mila euro in caso di assunzioni di donne, giovani under 35 e disabili. Rispetto alla dotazione iniziale, le risorse per l´intervento ´Piccoli investimenti´ per assunzioni da uno a cinque lavoratori passano da 3 a 6 milioni. Raddoppiati anche i fondi - da 1.5 milioni a 3 milioni - per l´altra linea d´intervento ´Grandi investimenti´ per assunzioni superiori alle 5 unità lavorative. "Anche il bando Goal sulla creazione d´impresa da parte di under 35 ha avuto analogo successo - ha detto Gatti - e stiamo procedendo ad una verifica di ulteriori disponibilità economiche per aumentare di un milione di euro i fondi anche su quest´avviso". Per ´Goal´ i progetti presentati sono stati circa 600. Lo stanziamento iniziale era di 1 milione e 500 mila euro, destinati a sostenere la nascita e l´avviamento di nuove attività imprenditoriali e professionali di giovani abruzzesi dai 18 ai 35 anni. Il contributo massimo, a fondo perduto, è di 25 mila euro a progetto finanziato. Nel complesso, con le due operazioni il Pacchetto ´Lavoro Subito´ potrà crescere di oltre 5 milioni passando dagli attuali 20 a 25 milioni di euro.  
   
   
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN CALABRIA INDIVIDUATA UNA STRATEGIA UTILE PER DARE RISPOSTE CONCRETE REPERITE NUOVE RISORSE  
 
 Catanzaro, 18 febbraio 2014 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e l’assessore al lavoro Nazzareno Salerno hanno individuato ulteriori risorse per far fronte alle esigenze di erogazione relative agli ammortizzatori sociali. Le somme potranno essere utilizzate per pagare ulteriori mensilità ai percettori di mobilità e cassa integrazione. Le Autorità di Gestione di Por Fse e Fesr, Bruno Calvetta e Paolo Praticò, stanno concretizzando tutte le attività utili per mettere a disposizione i fondi nel più breve tempo possibile. Già nella prossima settimana infatti avrà luogo presso la sede dell’assessorato un incontro con le organizzazioni sindacali volto a concordare le modalità operative. “Nella consapevolezza dei pericoli determinati da questo frangente temporale e da una perdurante situazione di ristrettezze finanziarie – affermano il Presidente Scopelliti e l’Assessore Salerno – stiamo moltiplicando il nostro impegno per poter far sentire con i fatti la nostra vicinanza ai lavoratori ed alle loro famiglie. Conosciamo i disagi che le categorie più esposte alla crisi sono costrette a sopportate quotidianamente e per questo ci siamo attivati per cercare ogni vita utile per superare gli ostacoli che impediscono una vita serena ai lavoratori. La congiuntura economica negativa ha determinato la perdita di un gran numero di posti di lavoro generando, di conseguenza, una immensa richiesta di risorse da destinare agli ammortizzatori sociali. Certo, ci troviamo in emergenza, non è facile trovare una soluzione e i sacrifici compiuti dalle famiglie sono considerevoli, ma la Regione non si tira indietro di fronte ad una sfida complicata che richiede energie e lucidità e anzi è pronta ad agire con celerità e decisione. Con il compito assegnato alle Autorità di Gestione di Por Fse e Fesr – concludono il Presidente Scopelliti e l’assessore Salerno – contiamo di recuperare nuove risorse in grado di dare una boccata d’ossigeno a quei lavoratori che costituiscono la principale speranza di riscatto della nostra terra”.  
   
   
VALLE D’AOSTA: CONSIGLIO PER LE POLITICHE DEL LAVORO  
 
Aosta, 18 febbraio 2014 - L’assessore alle attività produttive, Pierluigi Marquis, comunica che, lunedì 17 febbraio 2013, si è riunito il Consiglio per le politiche del lavoro, composto dalle parti sociali datoriali e rappresentanti dei lavoratori, oltre che dai dirigenti del Dipartimento politiche del lavoro e della formazione e dai presidenti delle Commissioni consiliari Assetto del territorio, Sviluppo economico e Servizi sociali del Consiglio per le politiche del lavoro. All’esame della seduta o le proposte del programma annuale degli interventi di politiche attive del lavoro. Superano, infatti, i 6,5 milioni di euro le risorse disponibili per il 2014 a favore di diverse azioni nei settori della formazione professionale, dell’orientamento e per lo sviluppo dell’impiego e l’occupazione, dei lavori socialmente utili e degli incentivi per l’assunzione di personale. «L’esito della riunione è stato positivo – afferma l’Assessore Pierluigi Marquis. - Tutte le componenti hanno dato un apporto prezioso nell’ottica della massima collaborazione. Ritengo importante il parere positivo espresso dal Consiglio sul programma proposto, in quanto permetterà a breve alla Giunta regionale di adottare quegli interventi di politica del lavoro che sono particolarmente attesi in un periodo di difficoltà economica come quello attuale. Il Consiglio politiche del lavoro ha inoltre apprezzato la volontà di revisione dei criteri degli incentivi e di semplificazione delle procedure amministrative che l’Assessorato sta predisponendo»  
   
   
GIUSTIZIA: SERRACCHIANI, IL TAR IN FVG FUNZIONA  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - ´´La giustizia amministrativa in Friuli Venezia Giulia funziona. Diventa però importante migliorare il rapporto fra giurisdizione e cittadini, con una particolare attenzione alle fasce più deboli´´. Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani che ha partecipato all´apertura dell´Anno giudiziario 2014 del Tar-tribunale Amministrativo Regionale del Friuli Venezia Giulia. Era presente anche il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop. Nella sua relazione il presidente del Tar Umberto Zuballi ha proposto un quadro sostanzialmente positivo della giustizia amministrativa in Friuli Venezia Giulia, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. In una situazione del personale soddisfacente, il Tar punta a smaltire tutto l´arretrato entro i prossimi tre anni. Confermando una tendenza nazionale, il numero dei ricorsi è in costante calo (404 nel 2013), un dato che si spiega con il rallentamento dell´attività degli Enti locali (crisi economica, Patto di stabilità), ma anche con il costo ancora elevato dei ricorsi.  
   
   
WELFARE: “CONCLUSO PROGETTO PILOTA IN ITALIA DI SERVIZIO CIVILE REGIONALE LIGURE. COINVOLTI OLTRE 40 GIOVANI CON PROBLEMI PENALI“  
 
Genova, 18 febbraio 2014 - Mario ha 22 anni e per 6 mesi ha prestato servizio civile in esecuzione penale esterna alla Caritas Diocesana di Genova, Giovanni ne ha 25 e negli ultimi sei mesi ha lavorato al Consorzio sociale Agorà. Entrambi di loro stessi dicono "non avremmo mai pensato di portare a termine una cosa, in genere tendiamo a mollare, da una cosa brutta ne nasce sempre una bella, non vogliamo piu´ tornare a fare le cose che facevamo prima. Sono due delle testimonianze raccolte da Daniele Lago, curatore della ricerca "Inclusi-tu", sul progetto di servizio civile regionale nell´area penale, unico in Italia, che l´assessorato al welfare della Regione Liguria ha messo a punto e portato avanti per alcuni giovani seguiti dal Ministero della Giustizia. Ragazzi e ragazze che hanno conosciuto l´esperienza del carcere, ma anche quella di una possibilità di riabilitazione, attraverso un percorso di riscatto. Un progetto partito nel 2010 che ha permesso a 44 ragazzi, dai 18 ai 28 anni, di svolgere molteplici esperienze, della durata di sei mesi, in altrettante associazioni, cooperative del terzo settore e pubbliche assistenze, distribuiti su tutto il territorio ligure. Un´iniziativa che ha alternato interventi di formazione sulle attività da compiere e sui temi inerenti il servizio civile, con una particolare attenzione alla gestione del conflitto e della non violenza. "L´ipotesi che sta alla base del percorso attivato nel 2010 – spiega l´assessore al welfare della Regione Liguria, Lorena Rambaudi – è che operare in cooperative sociali, associazioni ed enti di volontariato introduca elementi nuovi per la persona, in grado di innescare la trasformazione del proprio modo di percepirsi e percepire le proprie capacità, aumentando di conseguenza le possibilità di cambiamento". Non ci sono dati al momento sui risultati circa eventuali recidive dei giovani coinvolti nel progetto, ma i volontari che li hanno affiancati hanno posto l´accento sulla loro voglia di riscatto e di ritornare alla normalità. "C´è chi non ha mai smesso di credere – spiega Daniele Lago, curatore della ricerca – nella possibilità di potersi riabilitare e per qualcuno, a distanza di un anno, dalla fine dell´esperienza, le cose sono cambiate e il servizio civile ha rappresentato un´occasione di svolta. Tutti i ragazzi coinvolti comunque, pur sapendo che la strada sarà in salita, hanno la speranza di uscire dai problemi penali e di farcela davvero senza ricadute e di trovare un lavoro che permetta loro di essere autonomi". Istituito nel 2006 il servizio civile regionale si rivolge a giovani da 16 a 29 anni anche soggetti a restrizione della libertà personale e sottoposti a misure alternative e ad interventi socio-educativi di messa alla prova. La ricerca percorsi di riscatto, realizzata nel 2013, segue quest´ultima direttrice e racconta quella che è stata l´esperienza all´interno del progetto regionale "Inclusi-tu" che si è concluso a fine 2012. L´obiettivo del progetto era quello di realizzare percorsi strutturati per permettere ai giovani di sperimentare l´assunzione di responsabilità, mettendo le proprie capacità al servizio degli altri.  
   
   
"LE PAROLE NON BASTANO PIÙ": FA TAPPA A TRENTO IL TOUR PER FERMARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE  
 
Trento, 18 febbraio 2014 - Mercoledì 19 febbraio si terrà a Trento la quarta tappa del tour “Le parole non bastano più” organizzato da Intervita Onlus autrice della prima indagine nazionale sui costi economici e sociali della violenza contro le donne, indagine patrocinata dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso il Consiglio dei Ministri. Il tour, iniziato il 14 febbraio scorso a Milano, coinvolgerà 14 città italiane, tra cui Trento, e si concluderà il 7 marzo a Roma. Nel corso della giornata di mercoledì si terrà a Trento un doppio appuntamento - un workshop al mattino al quale interverranno anche le assessore alle pari opportunità Sara Ferrari e alla salute Donata Borgonovo Re - per dire basta alla violenza sulle donne, sensibilizzare l´opinione pubblica e trovare con le realtà locali le misure da mettere in atto per contrastare questo fenomeno. Dalle ore 9 alle ore 14 si svolgerà nella Sala Wolf del palazzo sede della Provincia autonoma di Trento, in Piazza Dante 15, il workshop “Quali investimenti per le strategie di contrasto alla violenza sulle donne?” al quale hanno aderito congiuntamente le assessore Sara Ferrari e Donata Borgonovo Re. Obiettivo del workshop sarà quello di avviare un percorso di ascolto e di confronto con gli operatori a diverso titolo impegnati a contrastare la violenza contro le donne nelle diverse aree di intervento (area sanitaria, sociale, legale-giuridica, del mercato del lavoro). Parteciperanno: · Sara Ferrari Assessora all´università e ricerca, politiche giovanili, pari opportunità, cooperazione allo sviluppo; · Donata Borgonovo Re Assessora alla salute e solidarietà sociale; · Paola Maccani Dirigente per l´integrazione socio-sanitaria - Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari; · Lucia Trettel Direttore Ufficio pari opportunità e conciliazione; · Laura Castegnaro Direttore Ufficio sviluppo e innovazione politiche sociali della Provincia autonoma di Trento; · Barbara Bastarelli Responsabile Centro Antiviolenza di Trento; · Anna Michelini Direttrice Fondazione Famiglia Materna; · Paolo Puntel Tenente Colonnello - Legione Carabinieri “Trentino Alto Adige” Comando provinciale di Trento; · Filomena Chilà Funzionario Ufficio di Gabinetto del Commissario del Governo di Trento; · Eleonora Stenico Consigliera di Parità - Provincia autonoma di Trento; · Simonetta Fedrizzi Presidente della Commissione provinciale pari opportunità. Il pomeriggio a partire dalle 18.30, dalle finestre che affacciano su Piazza Duomo prenderà vita un evento di sensibilizzazione dedicato ai cittadini. Un evento dal forte impatto emotivo, dove la voce è protagonista proponendo un nuovo modo di parlare di violenze sulle donne e il soggetto principale non sarà un volto tumefatto, ma le voci di doppiatori noti che nelle piazze italiane riportano i passanti ad una dimensione – quella del litigio – che il più delle volte viene vissuta da chi ascolta e da chi la subisce in un contesto privato. La violenza domestica per un giorno occupa le vie delle città, diventando qualcosa di pubblico, impossibile da ignorare. La violenza, infatti, non è mai un fatto privato, riguarda tutti noi. Solo impegnandoci in prima persona possiamo fermarla. Per informazioni: http://www.Siamopari.it/  http://www.Siamopari.it/il-tour/    
   
   
LAVORO. IL VENETO FORMA BADANTI CREIAMO BUONA OCCUPAZIONE E MIGLIORI SERVIZI PER I PIÙ FRAGILI  
 
Venezia, 18 febbraio 2014 - Il Veneto forma professionalmente la figura della e del badante. “Siamo la prima Regione che lo fa”, conferma l’assessore al lavoro del Veneto, Elena Donazzan, commentando il primo corso svoltosi oggi a Marostica, in provincia di Vicenza, che ha visto la partecipazione di 57 persone inoccupate, per lo più donne, ma anche uomini. E per quasi la totalità italiani. E’ un corso del tutto innovativo, organizzato dalla Ulss n.13 (Dolo- Mirano) in tutto il Veneto, che prevede un programma didattico che va dalla cultura veneta, con piccoli approfondimenti sul dialetto (molti anziani parlano solo questo), alle materie più importanti quali pronto soccorso, cronicità fisiche e mentali, relazioni con i familiari e così via. “Dal 2005 ad oggi abbiamo risposto ad un bisogno sempre più pressante – prosegue Donazzan – di persone che si occupassero delle persone più fragili. In un mondo modificato nelle sue strutture sociali, che vede un forte aumento della popolazione anziana, non potevamo non impegnarci seriamente di chi si deve occupare in casa o nei servizi sanitari pubblici di queste nuove frange di bisogno”.  
   
   
INFANZIA: ESSERE EDUCATORI, GIORNATA FORMATIVA A GORIZIA  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - Promossa dall´Ufficio del Garante dell´Infanzia e dell´Adolescenza della Regione e dalla Commissione regionale per le Pari Opportunità, è in programma martedì 18 febbraio la quarta Giornata formativa dal titolo "Essere Educatori". L´incontro si svolgerà nella Sala conferenze "Conte Giuseppe Della Torre", presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia in via Carducci 2, con inizio alle ore 16.30 e conclusione dei lavori alle 19.00. La Giornata formativa è indirizzata a docenti, educatori e genitori dei bambini delle scuole dell´infanzia e dei nidi d´infanzia del Friuli Venezia Giulia. L´ingresso è libero.  
   
   
CARTA FAMIGLIA: SCONTO SUI CONSUMI ELETTRICI PER IL 2013  
 
Trieste, 18 febbraio 2014 - I titolari della Carta Famiglia, istituita con legge regionale, potranno continuare a usufruire di un contributo per la riduzione dei costi dell´energia elettrica anche per le bollette pagate nel 2013. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell´assessore alle Politiche sociali e alla Famiglia Maria Sandra Telesca, confermando così un provvedimento in vigore dal 2006. L´ammontare effettivo dei contributi potrà essere stabilito solo in base alle domande presentate. Sono previsti comunque dei massimali, che dipendono da quattro fasce di consumo annuale (da 600 a oltre 1.500 euro) e dal numero dei figli. Si va quindi da un massimale di 120 euro (prima fascia di consumo con un figlio) a un massimale di 500 euro (quarta fascia di consumo con tre o più figli). Saranno i Comuni a raccogliere le domande, dal 24 febbraio al 30 aprile 2014, a vagliarle e a concedere il beneficio ai titolari della Carta Famiglia.  
   
   
“MOVE UP”, PREVENIRE LA VIOLENZA TRA I GIOVANI E CONOSCERE I RISCHI DI INTERNET A TORINO UN INCONTRO TRA GENITORI E FORZE DELL’ORDINE  
 
Torino, 18 febbraio 2014 - I genitori degli studenti torinesi conoscono davvero le abitudini dei propri figli, a scuola e nel tempo libero, e sono informati sui rischi a cui potrebbero essere esposti con un utilizzo inconsapevole o superficiale di internet e dei social network? E i ragazzi sanno che uno scherzo maldestro o violento potrebbe trasformarsi in un reato? Martedì 11 febbraio, al Centro incontri della Regione Piemonte (Corso Stati Uniti, 23) sono stati affrontati, nell’incontro dal titolo “Educare tra reale e virtuale”, questi e altri temi di grande attualità nel mondo scolastico. A fornire un sostegno concreto alle famiglie torinesi ci saranno i rappresentanti di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Postale, che hanno aderito al progetto della Regione Piemonte “Move Up Destinazioni Alternative”. Oltre ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine sono intervenuti anche Giammaria De Paulis, autore di “Facebook genitori alla riscossa” e Federica Masarin, Ordine degli Psicologi di Torino. “Move up” ha coinvolto 240 scuole piemontesi; in Provincia di Torino hanno aderito al progetto complessivamente 5 Agenzie Formative e 113 scuole: 41 Scuole Primarie, 41 Scuole Secondarie di I grado e 31 Istituti superiori. “La partecipazione delle famiglie a questo incontro - spiega l’assessore regionale alle Pari opportunità, Giovanna Quaglia - è molto importante, perché Move Up approfondisce con particolare attenzione tre temi: il rispetto della diversità, la prevenzione della violenza e l’uso consapevole delle nuove tecnologie. Si rivolge alle scuole primarie, alle secondarie e alle agenzie formative e si realizza con l’utilizzo di specifici kit didattici per gli insegnanti, con animazioni teatrali che coinvolgono in prima persona gli studenti e con 16 incontri territoriali per i genitori che vedono il coinvolgimento dalla Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri sull’educazione alla legalità, sui reati che conseguono il bullismo e la violenza, sui pericoli della navigazione in rete e sull’utilizzo consapevole delle nuove tecnologie”. “La risposta alle diverse forme di violenza che oggi caratterizzano il mondo giovanile - aggiunge l’assessore - può venire dall’attivazione del dialogo, dallo scambio di sinergie e della sensibilizzazione tra alunni, famiglie e docenti per acquisire una consapevolezza comune delle proprie azioni, fornire maggiore informazione, in particolare sugli strumenti di difesa”. Per approfondimenti www.Regione.piemonte.it/moveup    
   
   
BOLZANO: PRESENTATO IL BILANCIO DELL´ATTIVITÀ DELL´ASSE NEL 2013  
 
Bolzano, 18 febbraio 2014 – Ieri l´assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker, ha illustrato assieme al presidente dell´Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico (Asse), Karl Tragust, ed al direttore Eugenio Bizzotto, gli aspetti più significativi del bilancio di attività 2013 dell´Agenzia. L´agenzia per lo sviluppo sociale ed economico è un ente strumentale della Provincia con ventinove collaboratori, attivo sul territorio provinciale da tre anni. Il principale compito dell´Agenzia è l´erogazione agli aventi diritto di tutte le prestazioni assistenziali istituite con legge provinciale, nonché di quelle previdenziali di natura integrativa, le cui funzioni amministrative sono delegate alla Provincia da leggi statali e regionali. Si tratta complessivamente di una ventina di prestazioni aggregate in quattro macroaree:interventi per la non autosufficienza - assegno di cura; assegni al nucleo familiare; interventi previdenziali; prestazioni economiche a favore di invalidi civili, ciechi civili e sordi; Nel corso dell´anno 2013 le singole prestazioni, sono state erogate complessivamente a 76.000 beneficiari (il 5,3% in più rispetto al 2012) per una spesa complessiva che ha sfiorato i 302 milioni di €, circa 2 milioni di € in più rispetto al 2012 che, in termini relativi, corrispondono a meno di un 1% di aumento. Anche nel 2013 gli interventi per persone non autosufficienti (assegno di cura) hanno assorbito la parte più cospicua della spesa, pari quasi ai due terzi, per un ammontare erogato di ca. 186 milioni di €, a seguire l´area assegni al nucleo familiare (18% equivalente a 53 milioni), le prestazioni ad invalidi civili, ciechi civili e sordi (13% equivalente a quasi 41 milioni) ed infine gli interventi previdenziali (7% equivalente a 21 milioni). L´assegno di cura è stato erogato, almeno per una mensilità, a quasi 17.000 persone non autosufficienti, circa il 3% della popolazione residente complessiva. Mediamente l´assegno è stato liquidato ogni mese a ca. 14.000 persone con una spesa media di ca. 13 milioni di €. Con riferimento ai provvedimenti di liquidazione del mese di dicembre 2013 oltre il 95% dei beneficiari era di cittadinanza italiana e i due terzi donne. Va segnalato che, a decorrere dal 1 gennaio 2013, l´importo aggiuntivo per i giorni di presenza nelle case di riposo e case di cura, prima liquidato assieme all´assegno di cura, è stato erogato a parte direttamente alle strutture ospitanti. A fine dicembre 2013 una parte di tali finanziamenti, pari a circa 8 milioni di €, era ancora da liquidare e ciò avverrà posticipatamente nel mese di febbraio dell´anno in corso ma, se computato correttamente per competenza all´anno 2013, la spesa complessiva si stima raggiungere 194 milioni (+1 % rispetto al 2012). Gli assegni al nucleo familiare comprendono invece quattro diverse prestazioni, una regionale, una provinciale e due statali. È stata propria l´area assegni al nucleo familiare ad evidenziare rispetto al 2012, la crescita più significativa sia in termini di beneficiari (+11%) che di importo complessivo erogato (+ 15%). A questo marcato incremento contribuiscono, per quanto concerne l´assegno regionale al nucleo, la rivalutazione in misura pari all´8,8% dal 1 gennaio 2013 degli importi mensili spettanti alle famiglie e per quanto concerne l´assegno statale al nucleo l´estensione del diritto alla prestazione anche ai cittadini di paesi terzi soggiornanti di lungo periodo. L´incremento delle prestazioni richieste è probabilmente anche da ricondurre alla perdurante situazione di crisi economica che sta colpendo anche le famiglie della nostra provincia le quali, mai come in questo momento, necessitano di interventi di sostegno economico. Solo per l´assegno provinciale e quello regionale sono stati erogati complessivamente oltre 50 milioni di €, circa 7 milioni in più rispetto al 2012. Nel mese di dicembre 2013 quasi 16.000 famiglie hanno percepito solo l´assegno regionale, quasi 5.000 solo l´assegno provinciale e quasi 8.500 entrambe le prestazioni per un totale di oltre 29.000 famiglie, pari all´incirca alla metà delle famiglie con figli minorenni residenti in provincia di Bolzano. Se l´importo mensile dell´assegno provinciale al nucleo è fisso e pari a 100 € per ogni figlio entro i primi tre anni di vita - con una soglia di sbarramento del reddito e patrimonio (con criteri Durp) pari a 80.000 € -, l´importo mensile dell´assegno regionale è variabile e dipende dalla composizione del nucleo, dal numero dei figli minorenni e dalla condizione economica della famiglia. L´importo mensile può oscillare da un minimo di ca. 50 € ad un massimo di ca. 1.000 €, la media mensile per famiglia si attesta sui 115 €. Di seguito un esempio di importo spettante quale assegni al nucleo familiare: una coppia con due figli minorenni, di cui uno al di sotto dei tre anni di età, e un reddito netto annuo di 30.000 € (determinato secondo i criteri Durp), aveva diritto nel 2013 ad un importo mensile complessivo pari ad € 178,21, determinato dalla somma dell´assegno provinciale con quello regionale, importo che a partire da gennaio 2014, con il raddoppio dell´assegno provinciale al nucleo per figlio da 100 € a 200 € e con l´allargamento delle fasce di reddito del 5,3% (assegno regionale), arriva a 282,47 €. Le prestazioni previdenziali hanno comportato una spesa complessiva di ca. 21 milioni di € così articolata: pensioni (19,5 milioni), sostegni per disoccupati (1,3 milioni) e in via residuale interventi per malattie professionali. Rispetto al 2012 la spesa per le prestazioni previdenziali si è mantenuta grosso modo stabile (+2,5%) ma, la sua scomposizione in sottoaree evidenzia un forte calo con riferimento all´area sostegni per disoccupati (-11,3%). Nel 2013 infatti l´Asse ha potuto accogliere le domande di sostegno al reddito presentate da persone disoccupate (c.D. "mobilità regionale" ai sensi della legge regionale n. 19/1993) soltanto qualora la perdita del posto di lavoro fosse avvenuta ancora nel corso dell´anno 2012. Il numero delle domande accolte è stato pertanto assai limitato. Per licenziamenti verificatisi a partire dal 1° gennaio 2013 invece la Regione ha approvato lo scorso anno una nuova disposizione di legge (Lr n. 2/2013) che per produrre i suoi effetti ha richiesto l´elaborazione di un apposito regolamento provinciale. Il regolamento è prossimo ad essere approvato dalla Giunta provinciale e pertanto nel corso del 2014 potranno essere liquidate retroattivamente anche le prestazioni economiche spettanti alle persone che hanno perso il lavoro nel 2013. Tra le prestazioni pensionistiche va citata innanzitutto la pensione alle casalinghe al cui fondo hanno aderito oltre 2.800 casalinghe e, di queste, poco più di 2.000 hanno percepito nel 2013 la pensione. Lo scorso anno la spesa complessiva si è aggirata sui 12 milioni, l´importo mensile della pensione ha oscillato tra un minimo di 457,21 € ed un massimo di 548,65 €, in base al numero di anni contributivi versati. Al di là dell´erogazione delle suddette prestazioni, l´Agenzia si occupa inoltre della gestione patrimoniale del fondo pensione casalinghe, attualmente pari a circa € 250.000.000, attualmente demandata a due gestori patrimoniali esteri, Black Rock (Inghilterra) ed Amundi (Francia), scelti tramite bando di gara europea. Nel corso dell´anno 2013 gli investimenti finanziari hanno avuto una rendita positiva lorda di ca. 5,5%, avendo investito ca. L´80% in titoli obbligazionari e la parte restante in titoli azionari. Così come previsto dallo Statuto l´Agenzia ha inoltre garantito anche nel 2013, in raccordo con la Ripartizione provinciale Finanze, la gestione di finanziamenti di opere pubbliche (attualmente tre), commissionate dalla Provincia. Il finanziamento erogato ha avuto per oggetto la realizzazione del termovalorizzatore di Bolzano, l´acquisto di vagoni per i treni gestiti da Sta - Strutture Trasporto Alto Adige spa e la realizzazione di interventi su immobili dello Stato.