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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Febbraio 2014
PARLAMENTO EUROPEO: APERTURA PLENARIA: MINUTO DI SILENZIO PER L´UCRAINA, CASO DEI MARÒ ITALIANI DETENUTI IN INDIA  
 
 Strasburgo, 25 febbraio 2014 - Il presidente Schulz ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime della violenta repressione in Ucraina. Schulz ha inoltre esortato le autorità indiane ad accelerare il procedimento legale contro i due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala nel febbraio 2012. Il minuto di silenzio esprime il rispetto del Parlamento per l´impegno del popolo ucraino per la democrazia e la giustizia e commemora chi è morto per questa causa, ha detto Schulz. Le sfide principali per l´Ucraina sono ora la riconciliazione nazionale e la stabilità politica, inclusa l´elezione di un governo che rifletta tutti i poteri presenti nel paese, ha aggiunto il Presidente, che ha accolto con favore la liberazione della leader dell´opposizione ucraina Yulia Tymoshenko sabato scorso e ha sottolineato l´organizzazione delle elezioni presidenziali per il 25 maggio. Marò italiani prigionieri in India. Schulz ha osservato che sono passati due anni da quando due marò italiani sono stati arrestati e accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste dello stato indiano del Kerala. Senza commentare sul merito dell´accusa, ha sollecitato la magistratura indiana ad accelerare il procedimento legale nei loro confronti. Schulz ha anche sottolineato il desiderio dell´Italia che l´India rispetti la Convenzione Onu sul diritto del mare e che le relazioni Ue-india devono essere basate sul rispetto reciproco, il dialogo e la diplomazia. Modifiche all´ordine del giorno. Una richiesta di rinviare il voto sulla direttiva sul tabacco sarà messa ai voti mercoledì, poco prima della votazione sulla direttiva stessa. Il dibattito sul Venezuela sarà concluso dalla votazione su una risoluzione, giovedì.  
   
   
UNA DELEGAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN UCRAINA  
 
 Strasburgo, 25 febbraio 2014- Una delegazione ufficiale di dodici deputati è a Kiev da Sabato pomeriggio per incontrare controparti in parlamento ucraino (Verkhovna Rada) e discutere la futura assistenza. La delegazione, che è andato in Ucraina a fine gennaio come pure, resterà per due giorni. La delegazione multi-partito sarà guidato da Elmar Brok (Ppe, De) e co-presieduto da Ana Gomes (S & D, Pt). Gli altri membri sono José Ignacio Salafranca (Ppe, Es), Jacek Saryusz-wolski (Ppe, Pl), Marek Siwiec (S & D, Pl), Tonino Picula (S & D, Hr), Libor Roucek (S & D, Cz) Johannes Cornelis van Baalen (Alde, Nl), Rebecca Harms (Verdi / Ale, De), Pawel Kowal (Ecr, Pl), Jacek Olgierd Kurski (Efd, Pl) e Adrian Severin (Ni, Ro).  
   
   
AGENDA COMMISSIONE EUROPEA 24-28 FEBBRAIO 2014  
 
 Bruxelles, 25 febbraio 2014 - La settimana del 24-28 febbraio si aprirà con la Sessione plenaria del Parlamento europeo, momento cruciale del lavoro legislativo svolto dalle commissioni e dai gruppi politici. Lunedì 24 febbraio inizia la Sessione plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo che si concluderà giovedì 27. Fra gli argomenti in discussione la crisi in Ucraina, il voto sulla direttiva sul tabacco, gli aiuti per gli indigenti e la confisca dei proventi criminali. Nello stesso giorno a Bruxelles si terrà il Summit Ue-brasile. Il Brasile sarà rappresentato dal Presidente Dilma Rousseff, accompagnata dal Ministro degli Esteri Luiz Alberto Figueiredo. Temi centrali discussi durante l´incontro saranno le questioni economiche interne, i negoziati in corso Ue-mercosur, la cooperazione su politiche settoriali come la competitività, gli investimenti, la scienza, la tecnologia e l´istruzione. Ci si concentrerà inoltre sulla sicurezza internazionale e i processi di pace, sulle grandi sfide globali come l´internet governance, le politiche energetiche e lo sviluppo sostenibile. Lunedì 24 la Commissione pubblicherà la periodica fotografia delle opportunità di lavoro disponibili, il cosiddetto Job Vacancy Monitor. Martedì 25 febbraio la Commissione pubblicherà le sue previsioni economiche d´inverno che interessano tutti i 28 Stati membri, più i paesi candidati e alcuni paesi non Ue. Il Commissario per gli Affari economici e monetari, Olli Rehn, presenterà le previsioni in conferenza stampa. Nel pomeriggio il Presidente Barroso incontrerà il Primo Ministro greco Antonis Samaras e Mario Monti in occasione dell´incontro del "Gruppo di alto livello per le risorse proprie". Sempre martedì, la Commissione dovrebbe pubblicare il suo secondo scoreboard sulla giustizia e l´agenda per i futuri sviluppi Ue in questo campo. Giovedì 27 si celebrerà invece la Giornata europea delle malattie rare. Infine, venerdì si celebrerà anche la giornata della parità salariale uomo-donna, importante per ricordare che, ancora oggi, a parità di mansione, per ottenere lo stesso salario degli uomini, le donne devono lavorare di più. La settimana si chiuderà con il viaggio a New York del Vicepresidente della Commissione e Commissario per l´Industria, Antonio Tajani, che parteciperà alla conferenza sulle relazioni Ue-usa per discutere le opportunità d´investimento reciproche. Venerdì 28 si apre inoltre a Roma, la due giorni del congresso dei socialisti europei, in vista del prossimo voto per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo.  
   
   
DICHIARAZIONI DI IERI DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA, JOSÉ MANUEL BARROSO, VERTICE UE-BRASILE  
 
Bruxelles, 24 Febbraio 2014 - Onorevoli e signori, Buon giorno. E ´un grande piacere ricevere il nuovo presidente Dilma Rousseff a Bruxelles per il settimo vertice Ue-brasile. Vinicius de Moraes, che erano vivi avrebbe compiuto 100 anni l´anno scorso, ha scritto che "la vita è l´arte dell´incontro". La politica internazionale è anche "l´arte dell´incontro", non solo contro il popolo, ma anche le posizioni. Nel caso della Ue-brasile può dire che le nostre riunioni al vertice sono sempre stati felici incontri e di successo. Questo perché siamo partner naturali, e abbiamo una solida base nei legami culturali e storici che ci uniscono in valori democratici condivisi e interessi comuni che promuovono il rispetto. Ora abbiamo più di 30 aree del dialogo strutturato. Ma è mia convinzione che possiamo estendere, diretto, e meglio dare priorità i nostri sforzi, in modo che questi dialoghi porteranno a una maggiore convergenza di vedute, se relative allo sviluppo sostenibile, il cambiamento climatico, i diritti umani, il commercio sicurezza globale o internazionale. Sia il Brasile e l´Unione europea hanno priorità la crescita, l´occupazione e la giustizia sociale. In Europa abbiamo rispondendo alla crisi con riforme a livello nazionale ed europeo, e già iniziando a vedere i primi segnali positivi. Come ho detto al presidente Dilma Rousseff, l´Unione europea è una ripresa economica, e ha visto grandi progressi nel campo delle riforme economiche. E ´mia convinzione che i paesi dell´Ue uscire da questa situazione competitiva più forte e più. Il Brasile è la sesta economia più grande al mondo e la più grande economia dell´America Latina sta anche cercando il modo per sostenere la sua traiettoria di crescita e sfruttare tutte le sue straordinarie potenzialità. Più che mai, le nostre relazioni bilaterali sono di importanza cruciale. L´ue è già il principale partner commerciale del Brasile. Oltre il 20% delle esportazioni brasiliane sono destinate per l´Ue e più del 20% delle importazioni brasiliane sono dall´Ue. L´ue è anche il più grande investitore in Brasile, che rappresentano circa il 45% di tutti gli investimenti stranieri, con uno stock di € 247.000.000.000 di euro nel 2012. L´ue è inoltre la principale destinazione degli investimenti diretti esteri brasiliano, che è stato effettivamente in aumento, rendendo il nostro rapporto, ancora una volta, più maturo. L´ue ha pertanto tutto l´interesse ad approfondire le sue relazioni commerciali e di investimento con il Brasile, che sono così importanti per la crescita e la creazione di posti di lavoro in entrambe le regioni. Quindi di particolare importanza per la negoziazione dell´accordo di associazione Ue-mercosur. Oggi ribadiamo il nostro impegno per il completamento di un accordo ambizioso, globale ed equilibrato. E noi istruiamo i nostri negoziatori a garantire che in tale importante riunione ad alto livello del 21 marzo, cercando di verificare se siano soddisfatte le condizioni per uno scambio formale di offerte che si possono poi prendere posto a tempo debito. Ma ho visto, con grande soddisfazione, che non vi è progresso sul lato del Mercosur, e ha avuto anche occasione per congratularmi con il presidente Dilma per il suo ruolo di leadership in questo settore. Siamo convinti che la liberalizzazione del commercio è essenziale per promuovere la crescita economica e ribadire la necessità di evitare misure che limitano il commercio e gli investimenti. In questo contesto, anche affrontata in uno spirito costruttivo e amichevole, alcuni problemi che sono sorti negli scambi tra il Brasile e l´Unione europea, in particolare alcune questioni che sono oggetto di consultazioni, come con molti altri partner dell´Unione europea in sede di Omc. Ho voluto chiarire questo punto, perché so che è una questione molto importante per i nostri amici brasiliani, che l´Unione europea non ha nulla contro la Manaus Free Zone. Piuttosto, comprendiamo pienamente la necessità di discriminazione positiva per la regione, in particolare per quanto riguarda un modo per controbilanciare i problemi che possono esistere in relazione allo smantellamento del Rio delle Amazzoni. Quali sono stati alcuni dubbi sollevati nello strumento specifico utilizzato, ma questo saranno ora discussi, si spera in modo costruttivo e spirito flessibile di entrambe le parti siano chiare per la nostra posizione. L´unione europea non si oppone, anzi, comprende perfettamente la logica della Zona di Libero Scambio di Manaus. Oggi ha visto anche la conclusione del piano d´azione per la competitività e gli investimenti, che è il risultato del gruppo di lavoro che ha lanciato il vertice a gennaio. Sono sicuro che questo piano servirà come punto di riferimento per l´approfondimento delle nostre relazioni nei settori della cooperazione industriale, scienza, tecnologia e innovazione. Gli imprenditori di entrambe le parti tanto piace e sostenere questo piano. Ci sarà poi ritrovarci con loro in un vertice aziendale. Ed è importante che sappiano che le autorità del Brasile e l´Unione europea sostengono questi sforzi congiunti per la competitività e gli investimenti. Abbiamo anche migliorato la cooperazione in altri settori, in particolare nel settore delle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, che oggi convenuto sull´importanza di costruire un cavo in fibra ottica che collegherà Latina all´Europa, con i punti di entrata e di arrivo a Fortaleza e Lisbona . Questo progetto contribuirà a rafforzare la competitività, ridurre i costi di link e dare un nuovo impulso alla crescita dell´economia digitale. Affrontato anche l´importanza della formazione, sulla riunione di un giorno a Bruxelles il Forum Ue-brasile dei Rettori - Voglio dare il benvenuto soprattutto anzi - a riflettere sulle possibilità di mobilità accademica e programmi di scambio. Vedo con grande soddisfazione il fatto che l´Europa è la principale destinazione per gli studenti brasiliani e ricercatori finanziati dalla scienza brasiliano senza programma Borders. Il presidente Dilma esposto al potenziale che c´è una partecipazione del Brasile nel Orizzonte Ue 2020, che è forse il programma più ambizioso del programma di finanziamento della ricerca in tutto il mondo. Abbiamo pensato che fosse nell´interesse brasiliana di entrambe le parti e che la partecipazione di ricercatori brasiliani e studenti in un programma brasiliano di alto livello già così prestigioso. Finalmente abbiamo trascorso rivedere le aree in cui vogliamo cooperare più sulla scena mondiale. Per esempio saranno organizzati i temi della sicurezza informatica e della governance di Internet, in cui l´Unione europea parteciperà attivamente ai lavori della conferenza di São Paulo nel mese di aprile su questo argomento. Quindi accogliamo con favore anche il ruolo di leadership del Brasile. O nella lotta contro il cambiamento climatico in cui entrambi intendono lavorare per raggiungere un accordo ambizioso nel 2015. Signore e signori, Ecco alcuni esempi - ci sono molti di più - in cui la straordinaria cooperazione a tutti i livelli, a fare la differenza nei rapporti tra Europa e Brasile. Vorrei concludere ribadendo che ho grande fiducia nel futuro del Brasile, l´Unione europea e le nostre relazioni bilaterali. Vuoi Brasile o l´Unione europea non sono perfetti. Ma credo, onestamente, che a modo loro, il Brasile e l´Unione europea possono essere ottimi esempio per il mondo, esempi di come affrontare la diversità e la differenza, gli esempi di attori che vogliono la pace mondiale e lo sviluppo, esempi di come integrare diverse provenienze ed esperienze di una sola comunità di destinazione, richiamare community Brasile o l´Unione europea. E, infine, vorrei che il Presidente Rousseff e il popolo brasiliano il più grande successo per la Coppa del Mondo Fifa per la corona. In questa zona c´è la volontà di essere un grande successo e sono sicuro che sarà. Non posso dire che qui c´è un accordo completo sugli obiettivi, soprattutto in termini di risultati. Per inciso, qui per la prima volta, ho un disaccordo con il mio amico Herman Van Rompuy: Non posso qui pienamente impostare e coordinare le posizioni europee. Questo aspetto non può seguire la vostra preferenza, non mi può seguire. Ho preferito un finale "lingua portoghese", sono sicuro che il presidente Herman Van Rompuy preferirebbe che i Red Devils in finale. Dopo tutto, penso che in un paese cattolico come il Brasile è meglio non andare alle finali con i Devils, ma con una squadra che è pronto per essere accolto in quel grande paese che è il Brasile, che sono sicuro che farò una grande tazza di baldacchini. Grazie mille.”  
   
   
GLI INVESTIMENTI NEI BALCANI OCCIDENTALI - UN NUOVO APPROCCIO BANCA EUROPEA PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO  
 
 Londra, Uk, 25 febbraio 2014 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle Il commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato: “ Primi Ministri, illustri ospiti, signore e signori, Sono molto lieto di essere qui con voi oggi la Bers e mi congratulo con la Bers sulla presa questa iniziativa per portare tutti insieme per concentrarsi sulle opportunità di investimento nella regione dei Balcani occidentali. Come mostra l´Europa i primi segnali di uscita dalla crisi, questo è un momento fondamentale per i Balcani occidentali per cercare di attrarre maggiori investimenti. Il fatto che ci sia un gruppo distinto di persone si sono riunite qui oggi, che riunisce i leader della regione, investitori e rappresentanti della comunità internazionale e le istituzioni finanziarie internazionali pubblici e privati ​​attuali e potenziali, dimostra quanto sia importante l´aumento degli investimenti è per l´ regione. E come ho questa opportunità di rivolgermi oggi così tante persone chiave per il futuro economico di questa regione, sono lieto di questa occasione per presentarvi ufficialmente per la prima volta il nuovo approccio della Commissione europea di governance economica, la competitività e la crescita di la regione dei Balcani occidentali. Nel documento di strategia di allargamento dello scorso ottobre, abbiamo annunciato la nostra intenzione di sviluppare un nuovo approccio alle economie della regione dell´allargamento. Oggi, mi lancio ufficialmente questo nuovo approccio, che è di costruire una comprensione comune tra i leader di questi paesi ei potenziali investitori sulle priorità per la riforma economica. Qual è l´obiettivo di questo nuovo approccio? Vogliamo continuare a sostenervi nell´affrontare le sfide della creazione di posti di lavoro, migliorare la competitività e favorire la crescita. Negli ultimi cinque anni, abbiamo affrontato le stesse sfide nell´Unione europea. I nostri sforzi per affrontare la crisi stanno portando risultati. Abbiamo l´esperienza - vogliamo che trarre beneficio da esso già. Nessuno dei Balcani occidentali è un´economia di mercato funzionante. La disoccupazione in tutta la regione è alta. I giovani sono particolarmente colpiti. Livelli di disavanzo e debito pubblico sono aumentati. La situazione esterna è vulnerabile in molti paesi della regione. La competitività è spesso ostacolata attraverso politicizzazione delle decisioni che dovrebbero essere guidato dal mercato. Questi problemi dovrebbero essere affrontati attraverso un programma di riforme credibile accoppiato con ampi fondi del settore pubblico e privato. Le riforme delle finanze pubbliche e delle istituzioni del mercato del lavoro e la riduzione degli oneri amministrativi per le imprese dovrebbero essere le priorità. Gli investimenti in competenze, nell´istruzione e nella ricerca anche bisogno di essere elevato all´ordine del giorno. Lo Stato di diritto è particolarmente rilevante in termini di certezza del diritto e la fiducia degli investitori e, quindi, fondamentale per la riforma economica. Gli investimenti potranno avvenire solo se i paesi a migliorare il clima degli investimenti e creare: le condizioni per una crescita sostenibile, necessarie per creare nuovi posti di lavoro; le condizioni per attirare investimenti esteri diretti; le condizioni in cui le imprese possano essere competitive e prosperare, e le condizioni che riaccendere lo spirito dei vostri imprenditori e delle piccole e medie imprese (Pmi). Incoraggio tutti voi gli investitori qui oggi per cogliere l´occasione per impostare le aree su cui si vorrebbe governi a concentrarsi per rendere il clima degli investimenti nella regione dei Balcani occidentali più attraente. Voglio anche sottolineare l´importanza della governance economica a mantenere il sostegno all´allargamento all´interno dell´Unione europea. E ´parte della risposta al dibattito importante sulla necessità di diversi tipi di controlli di transizione. Con la guida di convergenza economica tra gli aspiranti e gli attuali Stati membri, le pressioni migratorie dovrebbero ridurre - contribuendo così nuovi Stati membri per mantenere la loro migliori e più brillanti, mentre rassicurante pubblici più ampi che l´allargamento possa procedere senza creare migrazione sostanziale. Permettetemi di delineare come lavoreremo con voi per raggiungere questi obiettivi. In primo luogo, abbiamo bisogno di stabilità macroeconomica, fiscale e finanziaria. Abbiamo già un dialogo sui programmi macro-economiche e fiscali annuali con tutti i paesi tranne il Kosovo. Vogliamo rinforzare questo processo e concentrarsi su riforme strutturali. Ci baseremo il nostro dialogo sul vostro programmi nazionali di riforma economica. Il risultato dovrebbe essere quello di concordare insieme su una serie di Raccomandazioni specifiche per guidare le riforme. Noi, insieme con l´Fmi, fornire assistenza tecnica per sostenere l´attuazione di queste raccomandazioni. Paesi dovranno anche elaborare piani d´azione sulla gestione delle finanze pubbliche. Il progresso qui si aprirà la possibilità di sostegno settoriale al bilancio nell´ambito dello strumento di assistenza preadesione (Ipa) - Ipa Ii. In secondo luogo, abbiamo bisogno di riforme settoriali e gli investimenti in settori mirati, portando ad un aumento delle esportazioni e più posti di lavoro. La Commissione inviterà i paesi a dare una panoramica (ogni due anni, a partire dal 2015) dei loro piani di riforma strutturale in tutti i settori di maggior interesse per migliorare la competitività e la crescita, come i trasporti, l´energia e l´istruzione. Impostando chiaramente le riforme prioritarie per il breve e medio termine, in un unico documento, questo sarà una tabella di marcia per tutti voi gli investitori a identificare dove meglio collocare i fondi per ottenere i migliori rendimenti. In terzo luogo, finanziamenti significativi tramite l´Ipa Ii sosterrà questo processo e le riforme che ne conseguono con un focus in particolare sul sostegno del settore. E lavoreremo con tutti voi e con le istituzioni finanziarie internazionali per fornire e finanziare tali riforme. I vostri paesi, caro Primi Ministri, dipenderà dalla vostra leadership per garantire il coordinamento di tutti i vostri dipartimenti del governo per assicurarsi che si consegnano le riforme concordate. A Sarajevo la scorsa settimana, ho spiegato come attraverso questa rafforzato il dialogo sulla riforma, la competitività e la crescita di un gruppo di lavoro congiunto per accelerare l´attuazione dei progetti finanziati dell´Unione Europea, ci occuperemo attuali preoccupazioni sociali ed economiche in Bosnia, nel periodo immediato e più a lungo. Le esigenze di investimento nella regione sono sostanziali. Sono stato quindi felice con l´accordo del novembre scorso tra europei e le istituzioni finanziarie internazionali ad intensificare la loro cooperazione in materia di investimenti infrastrutturali chiave, tra cui i progetti prioritari di trasporto e dell´energia. Ciò sarà fatto attraverso i Balcani occidentali quadro per gli investimenti per assicurarsi che le risorse attraverso un singolo pipeline. Vorrei citare anche la cooperazione regionale. Sono molto contento che Goran (Svilanovic) è in grado di unirsi a noi oggi. Credo che il Consiglio di cooperazione regionale ha un ruolo importante da svolgere nel preparare le riforme. I paesi dei Balcani occidentali sono altamente economicamente integrati attraverso l´accordo europeo di libero scambio (Cefta). Ha quindi senso di preparare congiuntamente alcune riforme e valutarne l´attuazione. La strategia del Sud Est Europa 2020 per l´occupazione e prosperità in una prospettiva europea potrebbe essere un punto di riferimento fondamentale per la Commissione e le istituzioni finanziarie internazionali. Per concludere, vorrei ringraziare Sir Suma e la Bers per noi ospitare qui oggi e dandoci la possibilità di condividere le nostre opinioni sul modo migliore per promuovere gli investimenti nella regione dei Balcani occidentali. Primi Ministri, Vi esorto ad abbracciare e sostenere il nuovo approccio alla governance economica che ho delineato. Essa aumenterà il clima degli investimenti e promuovere la creazione di posti di lavoro, crescita e competitività nella vostra regione. Sono sicuro che molti di voi investitori privati ​​e pubblici riuniti qui oggi seguirà da vicino gli sviluppi economici nella regione e cercare nuove opportunità di investimento come il clima diventa sempre più attraente.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA LA RISTRUTTURAZIONE DELLE BANCHE COOPERATIVE A CIPRO  
 
 Bruxelles, 25 Febbraio 2014 - La Commissione europea ha ritenuto che le misure di aiuto per la ricapitalizzazione e la ristrutturazione di cui godono le banche di credito cooperativo e agenzia centrale, la Cooperativa Central Bank Ltd. (Di seguito congiuntamente "il settore cooperativo"), Cipro, sono stati in linea con le regole comunitarie sugli aiuti di Stato. Queste misure settore particolarmente cooperativo di diventare redditizia a lungo termine senza il sostegno statale ha continuato, pur limitando le distorsioni della concorrenza provocate dall´aiuto. Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione responsabile della politica di concorrenza, si è espresso in questi termini: "Il settore cooperativo soffre molto dalla bassa qualità del suo portafoglio crediti, che si spiega con l´ trascuratezza che ha dimostrato in passato in suo prestito. Il piano di ristrutturazione completo approvato in data odierna costituisce la base per la conversione delle banche cooperative istituti di credito vitali che operano al servizio dell´economia cipriota su una base sostenibile ". In possesso di un alta percentuale di prestiti non-performing a causa della recessione in atto e la mancanza di diligenza che ha dimostrato in passato in termini di prestiti, il settore bancario cipriota ha bisogno di ricostituire una forte riserva di capitale mediante ricapitalizzazione per un importo di € 1,5 miliardi. Il piano di ristrutturazione approvato oggi una revisione della struttura e le pratiche commerciali del gruppo. Banche di credito cooperativo che saranno ulteriormente ridotti a 18 attraverso il numero di fusioni. Essi sono di proprietà e controllati dal corpo centrale delle banche popolari, che è essa stessa possedeva il 99% del suo nuovo azionista, vale a dire lo Stato. Saranno sviluppate strategie appropriate per la gestione dei rischi, prestito sottoscrizione e gestione dei sinistri. La gestione attiva del gran numero di prestiti non-performing attraverso una nuova divisione specializzata, è un elemento chiave del piano. I nuovi team di gestione sono in procinto di essere nominato, sia a livello centrale e istituti di credito. Questa strategia di ristrutturazione delle banche cooperative è stato sviluppato in stretta collaborazione con la Banca centrale europea (Bce) e il Fondo monetario internazionale (Fmi) e parte del programma di aiuti per Cipro. La Commissione seguirà da vicino la corretta attuazione del piano in modo tempestivo. Data la sfida di attuare un piano di ristrutturazione ambizioso, è incoraggiante che le autorità hanno iniziato ad attuare le prime misure chiave, quali la fusione tra le banche di credito cooperativo . Dovrebbe essere quello di mantenere lo slancio, per garantire il successo dell´attuazione del piano.  
   
   
LAVORO: TENDENZE MOSTRANO UN DIVARIO CRESCENTE TRA I MERCATI DEL LAVORO DEL NORD E DEL SUD DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 24 Febbraio 2014 - Le attuali tendenze mostrano un crescente divario tra i posti di lavoro disponibili nei paesi nord e sud dell´Unione. L´ultimo numero della Vacancy Monitor europea dimostra che c’è carenza di manodopera in paesi come la Danimarca, l´Estonia, la Lettonia, Austria e Svezia, mentre c´è sempre più candidati per posti di lavoro disponibili in Grecia, in Spagna o in Slovacchia. Gli autori evidenziano anche i punti di forza e di debolezza dei meccanismi di reclutamento in quattro paesi dell´Europa meridionale, avvertendo che sono necessarie ulteriori misure per aiutare i giovani a trovare posizioni qualificate, e quindi di aumentare la produttività del lavoro. Questo numero del dell´Osservatorio europeo conferma la stagnazione dei posti di lavoro nell´Unione europea durante il secondo trimestre del 2013, con l´eccezione del settore pubblico, dove sono leggermente aumentati. In generale, l´assunzione è diminuito del 4%, che è maggiore rispetto al calo del trimestre precedente. Durante il periodo di riferimento, assunzioni aumentata in meno della metà del paese. Il Commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, László Andor, ha dichiarato: "Le opportunità di lavoro divergenti tra Europa settentrionale e meridionale evidenziano gli squilibri del mercato del lavoro europeo che sono anche legato alla asimmetria della zona euro, e che la mobilità della forza lavoro potrebbe contribuire a colmare. Strumenti come Eures, che promuovono la mobilità dei lavoratori nel mercato europeo, è disponibile persone in cerca di un lavoro. " La situazione in Europa meridionale - Grecia, Spagna, Italia e Portogallo non sono più flessione registrata dell´occupazione nei servizi e professioni intellettuali e scientifiche, e il reclutamento sono riportati in agricoltura, silvicoltura e pesca. In Europa meridionale, i posti di lavoro sono concentrate in pochi settori, compresa l´assistenza sanitaria, la vendita o la somministrazione. Inoltre, la costruzione è la più colpita dalla crisi e la ripresa dovrebbe essere il settore lento. In tutti e quattro i paesi del Sud, i giovani sono impiegati principalmente nel settore dei servizi, effettuare lavori poco qualificati, caratterizzati da una elevata stagionalità della domanda e alto turnover. Inoltre, i lavoratori mediamente qualificati sono sempre più reclutati per lavori poco qualificati, che aumenta l´over-qualificazione della forza lavoro. Contro la disoccupazione giovanile, la Commissione europea ha proposto la garanzia per i giovani , ha progettato una riforma globale in tutta l´Unione europea, ciascuno Stato membro ha accettato e deve mettere in atto al più presto. Questa iniziativa mira ad aiutare tutti i disoccupati sotto i 25 anni per trovare un lavoro, formazione, apprendistato o tirocinio entro quattro mesi dalla fine della loro scolarizzazione o di perdita di posti di lavoro (vedi Memo/14 / 13 ). Le risorse dei Fondi strutturali dell´Unione europea sono disponibili fino al 2020 per la lotta contro le principali sfide socioeconomiche che l´Europa si trova ad affrontare, più di 70 miliardi di euro, deve essere investito in capitale umano da parte del Fund sociale europeo (vedi Memo/13/1011 ). Contesto - Scarso rendimento complessivo dell´economia, l´occupazione ha continuato a deteriorarsi nei paesi dell´Europa meridionale più colpiti dalla crisi. Durante il secondo trimestre del 2013, l´occupazione è diminuita del 4,3% in Grecia, Spagna 3,6%, Italia 1,8% e in Portogallo del 4,1% rispetto ai valori di anno precedente. Nell´unione dei Ventotto (Eu-28), il calo è stato dello 0,4%. Le ripercussioni di questa situazione, questi quattro paesi hanno registrato un forte aumento del tasso di disoccupazione giovanile, che, sempre nel secondo trimestre del 2013, raggiungendo il 59,6% in Grecia, 55,7% in Spagna, 39,4% in Portogallo e il 38,9% in Italia. Nell´ue-28, nello stesso periodo, il tasso di disoccupazione giovanile era del 24%  quando era pari al 15% nel 2008. Inoltre, la crisi ha evidenziato l´utilizzo di contratti temporanei. In Italia, la quota di tali contratti è aumentata da circa il 60% nel 2008 al 70% nel 2012/2013. Questo uso massiccio di contratti a tempo determinato ha ridotto i livelli di formazione e qualificazione, con, per i risultati, una diminuzione della produttività e un declino nella performance economica. In Europa meridionale, la percentuale di lavoratori con basso livello di istruzione (33%) è di due volte superiore alla media Ue (16%). Il Vacancy Monitor europea è una newsletter trimestrale pubblicata dalla Direzione generale per l´Occupazione, gli affari sociali e inclusione della Commissione europea. Questa pubblicazione fa parte dell´iniziativa faro ´Un´agenda per nuove competenze e per l´occupazione "della strategia Europa 2020, il Bollettino europeo dei posti vacanti e il Rapporto europeo sulle offerte e sulle assunzioni , si fornisce dati aggiornati per monitorare l´evoluzione dei mercati del lavoro in Europa. I posti vacanti europea Journal analisi offerte di lavoro pubblicate sul Eures, il portale europeo della mobilità occupazionale , utilizzando i dati sui posti di lavoro offerti da trentuno servizi pubblici nazionali dell´occupazione per le persone alla ricerca di un lavoro all´estero. Dal 1 ° gennaio 2014, più di due milioni di posti di lavoro sono disponibili su questo portale. L´indice di vacanza Eures occupazione ha mostrato una tendenza al rialzo, principalmente a causa degli sviluppi positivi nel Regno Unito, dove il numero di posti vacanti notificati Eures raddoppiato tra maggio e settembre. In altri paesi, cambiare lavoro è rimasta stabile.  
   
   
LA COMMISSARIA REDING SI ESPRIME SULL´INDIPENDENZA DELLA CATALOGNA  
 
Barcellona, 25 Febbraio 2014 - Riferimento personale e appassionato alla Catalogna- Conosco la Catalogna da lungo tempo. Faccio parte dei pochi non catalani insigniti della Creu de St Jordi (Croce di San Giorgio conferita dalla Generalitat de Catalunya). Adoro la lingua catalana. In Europa, solo una lussemburghese estremamente fiera della propria lingua può capire quello che la lingua catalana rappresenta per voi. Forse ricorderete la "dichiarazione Reding" del 1990, con la quale ho promosso lo status della lingua catalana nell´Ue. Mi piace anche il vino catalano: ho visitato i vigneti di Penedès e dintorni. Apprezzo enormemente la letteratura catalana e ammiro la vostra architettura, basti pensare alla Pedrera o al suggestivo monastero di Montserrat! In poche parole: amo la Catalogna. So bene che i catalani sono europeisti convinti. Voi, dal canto vostro, conoscete la situazione giuridica. Il problema che devo affrontare oggi è come conciliare questi due aspetti. La legge dice che una Catalogna indipendente non farebbe più parte dell´Unione. Una Catalogna indipendente dovrebbe ripresentare una domanda di adesione all´Ue. Per dirlo senza mezzi termini: la Catalogna si troverebbe fuori dall´Unione non appena votata l´indipendenza. Non fareste più parte del sistema dell´euro. Non avreste più la cittadinanza dell´Ue. Per farla breve: vi perderei. Ritornare nell´Unione sarebbe un processo lento e di ampio respiro, che richiederebbe lunghi negoziati e l´approvazione unanime di tutti i paesi dell´Ue. Sarebbe il progetto di un´intera generazione. Capisco la vostra aspirazione a una maggiore autonomia. Rispetto il vostro desiderio di indipendenza. Personalmente, tuttavia, lo considererei un pessimo risultato: un´Europa senza Catalogna e una Catalogna fuori dall´Unione. Considererei questa situazione particolarmente incresciosa, perché essere uniti è l´unico modo per uscire dalla crisi e consentire a un´Europa più forte di svolgere un ruolo centrale nel mondo: la famiglia europea deve essere solidale per poter sormontare le difficoltà. Questa è la strategia che ha contribuito a riportare l´Europa sulla via della ripresa economica: solidarietà fra gli europei, Germania e Grecia; Francia e Spagna; Portogallo e Spagna. Vista dall´esterno, la situazione è questa: potenze mondiali quali gli Stati Uniti e la Cina cominciano solo adesso a considerare un´Europa unita una forza vera e propria con cui devono fare i conti e si confronteranno solo con un´Europa forte e unita. Questo è il momento di dar prova di solidarietà e di lavorare insieme, lasciando da parte separazioni e divisioni. Una Catalogna fuori dall´Unione indebolirebbe l´Europa, la Spagna e la Catalogna – dal punto di vista economico e politico. Barcellona e Madrid sono partner. Mi rifiuto di prendere posizione. È evidente che, a medio termine, bisognerà trovare un nuovo assetto, una formula che tenga conto delle esigenze della Catalogna e dei suoi cittadini, ma anche dell´intera Spagna e dei suoi cittadini. Non abbiate fretta. Ci vorrà tempo per trovare una soluzione, che dovrà essere concordata fra tutti voi senza ingerenze esterne. In quanto amica di lunga data della Catalogna, sono certa di una cosa: l´interesse, l´amore e la passione dei suoi cittadini nei confronti dell´Europa rimarranno vivissimi.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: EMISSIONI DI CO2: I DEPUTATI VOTANO L´ACCORDO CON IL CONSIGLIO  
 
Strasburgo, 25 febbraio 2014 - Attualmente un quinto delle emissioni di Co2 in Europa provengono dalle macchine. Tra il 1998 e il 2008 le emissioni provenienti dal traffico autostradale sono aumentate del 26%. Lunedì i deputati si sono riuniti in sessione plenaria per discutere l´accordo con il Consiglio sulla riduzione delle emissioni di Co2 per le nuove vetture entro il 2020. Il voto è previsto martedì. Dopo le difficili negoziazioni tra Parlamento e Consiglio, è stato trovato un accordo per ridurre le emissioni di Co2 a 95g/km, per il 95% delle nuove vetture entro il 2020.Oggi le emissioni di Co2 delle macchine sono limitate a 160g/km. Questo accordo è stato approvato dalla commissione per l´Ambiente il 17 dicembre 2013. I deputati hanno dovuto accettare un´introduzione progressiva a partire dal 2020 e non dal 2015 come previsto nel testo iniziale. Come ridurre le emissioni di Co2? La proposta propone un sistema per incoraggiare i produttori a fabbricare delle macchine meno inquinanti. Come funziona? Se i costruttori di automobili produrranno automobili meno inquinanti (50g/km), potranno infatti beneficaire di "super crediti" dal 2020 al 2022. Nel caso in cui questi obiettivi non vengano rispettati, i produttori dovranno pagare una multa proporzionale a ogni g/km emesso oltre il limite. Rimane importante che ogni costruttore sia informato sui limiti stabiliti in modo da dare il tempo di sviluppare la tecnologia necessaria entro il 2020. "Ci siamo battuti per un accordo combinando flessibilità per i costruttori, protezione dell´ambiente e migliori interessi per i consumatori. Si tratta di un accordo interessante per tutte le parti implicate nel processo" ha spiegato il relatore del Pe, Thomas Ulmer, deputato tedesco di centro destra. La foto che illustra l´articolo è intitolata "Enjoy" ed è stata scattata da Stéphane Debrulle, 34 anni e residente a Rixensart, in Belgio. Stéphane è il vincitore del mese di gennaio del nostro concorso di footgrafia. Il tema del mese era le emissioni di Co2.  
   
   
UE: SERRACCHIANI, FVG PROTAGONISTA NEI PROGETTI TRANSFRONTALIERI  
 
Muggia, 25 febbraio 2014 - "Il Friuli Venezia Giulia vuole continuare a essere protagonista nei progetti di cooperazione transfrontaliera, per contribuire a rafforzare l´Europa a partire dai territori". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo a Muggia alla prima giornata del convegno "Oltre Tradomo: Gect" sulle nuove proposte di cooperazione transfrontaliera per creare un unico spazio geografico nell´Alto Adriatico attraverso lo strumento del Gect (Gruppo europeo di cooperazione territoriale) previsto dalle norme dell´Unione europea. Era presente il ministro facente funzioni per gli Sloveni del Mondo della Repubblica di Slovenia, Tina Komel, assieme ad amministratori locali di Muggia, di Trieste e dell´Istria slovena e croata. Il convegno è stato voluto in particolare da Nerio Nesladek, sindaco di Muggia, Comune partner del progetto "Tradomo", finanziato dall´Unione europea nell´ambito del programma Italia-slovenia, che ha come obiettivo il miglioramento del trasporto pubblico nella aree transfrontaliere della penisola muggesana e del Goriziano. È proprio a partire dal progetto "Tradomo" che Muggia ha voluto promuovere una due giorni di approfondimento aperta agli amministratori locali e al pubblico, per consolidare e ampliare in prospettiva la cooperazione transfrontaliera confrontandosi anche con l´esperienza avviata in Friuli Venezia Giulia con il Gect "Go" costituito fra Gorizia, Nova Gorica e Sempeter Vrtojba. La Regione, ha ricordato la presidente Serracchiani, è riuscita a ottenere un aumento del 16 per cento dei Fondi comunitari per la cooperazione transfrontaliera nel periodo di programmazione 2014-2020. A un calo delle risorse sui progetti Italia-slovenia, dovuto a un restringimento dell´area coinvolta con l´uscita dell´Emilia Romagna, si è avuto un aumento dell´Italia-croazia di ben il 169 per cento. "La nostra Regione - ha sottolineato la presidente - ha una forte tradizione nel campo della cooperazione territoriale", come conferma la presenza anche nei programmi Adriatico Ionico e Ipa Adriatico, oltre che in quelli con Slovenia e Croazia. In Friuli Venezia Giulia ci sono già due esperienza a cui il progetto presentato a Muggia può fare riferimento: il Gect "Go" e il Gect "Euregio" con la nostra Regione, il Veneto e la Carinzia. È all´interno di questo quadro che, nell´ambito della programmazione 2014-2020, un progetto come quello presentato a Muggia può trovare posto, ha confermato la presidente.  
   
   
LOMBARDIA, MARONI: ANCHE DA NOI ZONE ECONOMICHE SPECIALI  
 
Milano, 25 febbraio 2014 - La Giunta regionale ha approvato un progetto di legge, da inviare al Parlamento, per l´istituzione di ´Zone economiche speciali´ (Zes) nelle aree territoriali della Lombardia confinanti con la Svizzera, in particolare le zone dove già adesso è attiva la Carta sconto benzina. Ne ha dato notizia il presidente Roberto Maroni. "Prendendo spunto dal progetto di legge del Consiglio regionale della Calabria che riguarda l´istituzione di una ´Zona economica speciale´ nel distretto logistico-industriale della piana di Gioia Tauro - ha spiegato Maroni -, che ha già riscosso pareri favorevoli in Commissione Attività Produttive, vogliamo fare una legge analoga per Regione Lombardia". Zone Di Confine Con La Svizzera - "La nostra proposta di legge - ha proseguito Maroni - riguarda le circa 76.000 imprese che sono attive nella zona che già oggi prevede la Carta sconto benzina, perché lì c´è la massima pressione competitiva da parte del Cantone Ticino e c´è il problema dei frontalieri, cioè i 60.000 lavoratori che rischiano adesso di vedere la propria attività compromessa dal referendum svizzero e dalla rinegoziazione dell´accordo sulla doppia imposizione e i ristorni. Sono cose che temo si realizzeranno nei prossimi mesi, per cui serve un intervento urgente". Consiglio Regionale E Parlamento - "Abbiamo preso a modello la legge della Calabria - ha aggiunto il presidente -, perché è già in discussione in Parlamento e perché, se si fa una cosa del genere per la zona di Goia Tauro, non si può non fare per la Lombardia, che è la locomotiva d´Italia". La proposta di legge approvata dalla Giunta va in Consiglio regionale - "mi auguro che venga approvata rapidissimamente", ha detto il presidente - e verrà poi mandata in Parlamento, "perché venga abbinata alla proposta di legge che riguarda Gioia Tauro, in discussione presso la Commissione Attività produttive del Senato".  
   
   
MARONI: RICORSO A CONSULTA PER LE PROVINCE  
 
Milano, 25 febbraio 2014 - "Abbiamo deciso, analogamente a quanto fatto dalla Regione Veneto, di presentare un ricorso alla Corte costituzionale contro la Legge di stabilità 2014, nella parte in cui prevede che le Province che vanno al voto quest´anno non vadano al rinnovo con la rielezione dei presidenti ma ci sia il commissariamento". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di Giunta, a Palazzo Lombardia. Province Eliminabili Solo Con Modifica Costituzionale - "Riteniamo - ha fatto notare il presidente - che questa norma sia incostituzionale, per questo abbiamo deciso di sollevare il conflitto di attribuzione presso la Corte costituzionale. Non si tratta di una posizione ostile al cambiamento, ma di una posizione ostile verso un provvedimento pasticciato e incostituzionale, che crea più problemi di quanti ne vuole risolvere. Le Province sono previste dalla Costituzione. Si vogliono abolire? Allora si deve fare con una modifica della Costituzione, non con una norma che mantiene le Province con pieni poteri, ma conferisce a una persona nominata dal Ministero dell´Interno questi poteri che invece devono essere dati attraverso le elezioni, perché così si torna indietro di 40 anni". Serve Revisione Titolo V - "Noi - ha continuato Maroni - siamo favorevoli a un´evoluzione nel sistema istituzionale: le Regioni devono avere le competenze certe e le risorse certe, attraverso una riforma del Titolo V, e devono poter organizzare il governo del territorio come meglio credono e a proprie spese. Sulle aree vaste deve poter decidere la Regione, che così si può organizzare un proprio governo del territorio, che sia realmente rappresentativo delle sue esigenze. E io, per la Lombardia, voglio essere il regista del disegno di legge istituzionale che decide del mio territorio. Per questo martedì interverrò nella seduta straordinaria del Consiglio regionale dedicata alle riforma costituzionale e lì riferirò questa posizione della Giunta".  
   
   
GIUNTA, MARONI: ADOTTATE NUOVE REGOLE PER CONTROLLI INTERNI  
 
Milano, 25 febbraio 2014 - "Abbiamo approvato una proposta di legge ai sensi dell´art. 58 dello Statuto della Regione, per meglio organizzare e riordinare l´assetto organizzativo dei controlli interni della Regione. La proposta di legge in questione si intitola ´Disciplina del sistema dei controlli interni´ ed è una misura per rendere più efficienti i controlli interni, ma che prevede anche la possibilità di stipulare protocolli d´intesa con la sezione regionale della Corte dei Conti". Lo ha spiegato ilpresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa seguita alla seduta di Giunta regionale, a Palazzo Lombardia. "Questa delibera - ha sottolineato Maroni - rappresenta un´iniziativa importante, che si istituisce nel contesto di una leale collaborazione tra Istituzioni, tra la Regione e le altre Istituzioni del governo del territorio, come Comuni e Province, o con gli organi di controllo, come la Corte dei Conti, nel rispetto delle reciproche competenze e responsabilità. La Corte dei Conti ha il compito di controllare ciò che facciamo e io voglio che il controllo non sia solo successivo ma vorrei avere una sorta di verifica preventiva, vorrei sapere, prima di prendere decisioni importanti e delicate, quale sia la strada migliore da imboccare, per evitare rischi che possano poi intervenire la Corte dei Conti. Da qui questo protocollo, che si basa sul principio della leale collaborazione tra Istituzioni: ognuno fa il suo ruolo, ma dialogare e parlare serve anche a prevenire fenomeni di corruzione". Scheda - Questi i contenuti della proposta di legge lombarda per l´istituzione delle ´Zone economiche speciali´ (Zes) nelle aree di confine con la Svizzera già interessate dalla Carta sconto benzina. Nuove Imprese - Il regime fiscale per le nuove imprese che si insediano nella Zes prevede varie agevolazioni. 1) Esenzione dalle imposte sui redditi (Ires) per i primi 8 periodi di imposta; per le Pmi l´esenzione viene estesa anche per i 3 anni successivi, nella misura del 50 per cento. 2) Esenzione dall´Irap per i primi 5 periodi di imposta; per le Pmi l´esenzione viene estesa anche per i 3 anni successivi, nella misura del 50 per cento. 3) Esenzione dall´Imu e dalla Tarsu per 5 anni per gli immobili posseduti dalle stesse imprese e utilizzati per l´esercizio delle nuove attività. 4) Riduzione del 50 per cento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente a carico delle aziende per i primi 5 anni; per i tre anni successivi la riduzione è del 30 per cento. Prodotti - Esenzione completa delle imposte doganali e Iva sulle attività di importazione, esportazione, consumo e circolazione per tutti i prodotti che entrano, sono lavorati e quindi esportati attraverso la ´Free zone´. Imprese Già Presenti - Per le imprese già presenti nella Zes le agevolazione fiscali applicabili sono quelle dell´Irap (al 50 per cento), della riduzione dei contributi a carico delle aziende e l´esenzione dall´Iva e dai dazi. Limitazioni - Le nuove imprese dovranno mantenere la loro attività per almeno 5 anni. Almeno il 90 per cento del personale deve essere reclutato in Lombardia. Il beneficio fiscale complessivo (Irap/ires e Oneri sociali) viene riconosciuto a ogni impresa nei limiti del 40 per cento del fatturato di ciascun esercizio. L´efficacia delle disposizioni è subordinata all´autorizzazione della Commissione europea. Imprese Interessate - Le imprese interessate sono 76.107 nei Comuni dello sconto benzina (Fonte Istat): 5.441 in provincia di Sondrio; 28.114 in provincia di Varese; 40.768 in provincia di Como.  
   
   
FVG, PATTO STABILITÀ: NEL 2013 SPAZI DI SPESA BENE UTILIZZATI  
 
Trieste, 25 febbraio 2014 - Gli spazi di spesa del Patto di stabilità interno nel 2013 sono stati ben utilizzati dagli Enti locali, anche grazie al monitoraggio costante effettuato dalla Regione. A fronte di 82 milioni di euro ´sprecati´ nel 2012, nell´anno passato non sono stati utilizzati soltanto 17,5 milioni su un totale di 115. Lo ha comunicato in Giunta regionale l´assessore per le Autonomie locali, Paolo Panontin, nella prima delle due generalità di Giunta riguardanti il Patto di stabilità interno per gli Enti locali. "Il dato sugli spazi non utilizzati - ha spiegato Panontin - deve essere considerato molto positivo, perché si è praticamente ridotto a meno di un quarto rispetto all´anno precedente. Stiamo parlando di capacità di spesa teorica a disposizione degli Enti locali che, per impossibilità o incapacità, non viene sfruttata fino in fondo. Questo risultato è stato ottenuto grazie a un´intensa e puntuale attività di verifica e monitoraggio costante che abbiamo condotto nel secondo semestre dell´anno". I controlli hanno riguardato 83 Enti, tenendo conto degli obiettivi assegnati: conseguimento dell´equilibrio economico, progressiva riduzione dello stock del debito, miglioramento del saldo di competenza mista, riduzione della spesa per il personale. Sono state previste penalità e premialità per gli Enti sottoposti a controllo. Tuttavia dei 17,5 milioni di spazi non utilizzati, solo 6,7 milioni sono davvero sanzionabili perché veniva tollerato uno scostamento del 10 per cento rispetto all´obiettivo concordato. Con la seconda generalità di Giunta, invece, Panontin e l´assessore alle Finanze, Francesco Peroni, hanno assunto una linea condivisa e definito, nello stesso tempo, il cronoprogramma delle attività che le direzioni regionali svolgeranno nel corso del 2014 per l´attuazione e la gestione del Patto di stabilità interno. È utile ricordare che, in quanto Regione a statuto speciale, il Friuli Venezia Giulia entro fine marzo di ogni anno stipula con lo Stato il Patto di stabilità Stato-regione, all´interno del quale viene definito l´obiettivo complessivo che gli Enti locali regionali devono raggiungere e che lo Stato ha stabilito nel miglioramento del saldo di competenza mista, pari a 108 milioni nel 2014. Quest´anno la Regione aiuterà i Comuni e le Province cedendo propri spazi di spesa per almeno il 20 per cento dell´obiettivo totale, ossia 21 milioni circa. La volontà politica è naturalmente quella di poter aumentare questa percentuale. Tuttavia, solamente sommando i 34,5 milioni di spazi ripartiti dallo Stato ai 21 ceduti dalla Regione, più altri 6 milioni circa di spazi ancora da ripartire alle Province, possiamo affermare che il sistema delle autonomie locali del Fvg nel primo trimestre 2014 ha già a disposizione 60 milioni di euro da spendere, sempre in attesa di ulteriori risorse.  
   
   
MARONI: CON CORTE DEI CONTI BUONA COLLABORAZIONE  
 
 Milano, 25 febbraio 2014 - "Quella della Corte dei Conti è un´azione molto importante, che noi sosteniamo. Come illustrerò nel mio intervento, la Regione Lombardia ha assunto nell´ultimo anno numerose iniziative per prevenire i fenomeni corruttivi e garantire la massima trasparenza nelle azioni amministrative". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni al suo ingresso alla Corte dei Conti dove parteciperà, , all´apertura dell´Anno giudiziario. "Questa - ha ribadito - è la filosofia cui si ispira l´azione della mia Giunta. Con la Corte dei Conti esiste una buona collaborazione, nel rispetto dei rispettivi ruoli e mi sembra che le cose stiano funzionando bene".  
   
   
ENRICO ROSSI: "BASTA CON LE REGIONI A STATUTO SPECIALE".  
 
Firenze, 25 febbraio 2014 - "Occorre superare le Regioni a statuto speciale: l´assetto di 70 anni fa non è quello attuale e questo tema, anche nel Pd, va trattato con coraggio. Temo però che questa distorsione non sarà eliminata". Così Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenuto a Firenze, con il presidente lombardo Roberto Maroni, a una iniziativa pubblica organizzata dal "Distretto 108" del Lions Internazionale ("Senato federale: la Camera delle Regioni e delle autonomie locali fra diritto e tradizione italiana"). Portato a titolo di "scontato esempio" il caso dei lavoratori forestali ("un migliaio per tutta la Toscana, ben 17 mila per la Sicilia"), il presidente Rossi, sempre sulle Regioni a statuto speciale, ha aggiunto che "sta diventando intollerabile il fatto che lo Stato tratti in modo così diverso i cittadini". Il confronto fra i due "governatori" ha toccato vari aspetti della attualità istituzionale alla vigilia del voto di fiducia per il nuovo governo guidato dal toscano Matteo Renzi. "Molti i difetti e molte le colpe delle Regioni - ha detto Rossi riferendosi a chi vorrebbe mettere in discussione non solo le Province ma pure le Regioni - ma con l´acqua sporca stiano attenti a non buttare via anche il bambino: nel nuovo Senato dovrebbero poter entrare, con rappresentanza unitaria, i rappresentanti delle Regioni e questo darebbe certo un nuovo slancio perchè delle Regioni, certo modificate e con uno Stato certo sovraordinato, c´è ancora grande bisogno". Enrico Rossi ha poi sviluppato il suo ragionamento sulla possibilità di introdurre meccanismi per "un federalismo a più velocità" in un diverso rapporto con lo Stato centrale ("Certo con una compensazione a livello nazionale per i territori più in difficoltà, dobbiamo però arrivare a ottenere i soldi dei cittadini toscani "). Fra i due presidenti, non è mancato l´accordo sulla opportunità di predisporre per il Parlamento, come Regioni italiane, una proposta condivisa sul Senato delle Regioni ("No alle Regioni piccoli Stati - ha precisato Rossi - si alle Regioni che pensano diversamente lo Stato").  
   
   
TOSCANA_ PER STATUTO IL PRESIDENTE NOMINA E REVOCA I MEMBRI DELLA GIUNTA, SENZA ECCEZIONE ALCUNA  
 
Firenze, 25 febbraio 2014 - Circa le voci diffuse su un presunto parere del Collegio di garanzia, l´Avvocatura regionale fa presente che l´articolo 34 dello Statuto della Regione Toscana afferma che il presidente nomina e revoca i membri della giunta e distribuisce gli incarichi. La norma non effettua alcun distinguo tra le componenti della giunta e non esiste quindi alcuna tutela specifica che riguardi la figura del vicepresidente. Inoltre il parere della Avvocatura e´ che l´indicazione del vicepresidente, così come la presentazione del programma, e´ di natura prettamente politica. In ogni caso, al di la di ogni parere chi ritenesse di avere subito un danno potrà far valere le sue ragioni in sede giurisdizionale, nella quale la Regione difenderà gli atti adottati.  
   
   
FRA LE DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE: FONDO PER LA MONTAGNA E CONTROLLI AGRICOLI SONO I PRINCIPALI ARGOMENTI AFFRONTATI DALLA GIUNTA REGIONALE.  
 
Torino, 25 febbraio 2014 - La riunione è stata coordinata dal presidente Roberto Cota. Montagna. Come proposto dall’assessore Gian Luca Vignale, sono state definite le modalità di utilizzo della quota di 3.240.000 euro del Fondo nazionale per la montagna di competenza della Regione e disponibile sul bilancio 2013: 1.000.000 come risorse integrative alle Comunità montane per garantire il mantenimento degli equilibri di bilancio; 1.000.000 per migliorare i servizi resi alle popolazioni montane, con particolare riguardo ai progetti di teleinsegnamento che saranno attuati dai Comuni nell’ambito dell’accordo di programma tra Regione, Ministero dell’Istruzione e Ufficio scolastico regionale per lo sviluppo del piano nazionale sulla scuola digitale; 440.700 euro per finanziare i saldi dei progetti integrati per la promozione dello sviluppo economico-sociale, demografico ed occupazionale e per la tutela del patrimonio storico, culturale ed ambientale; 400.000 euro per migliorare il trasporto scolastico; 400.000 euro per concedere incentivi e premi di insediamento a coloro che trasferiscono la propria residenza ed attività economica da un Comune non montano ad un Comune montano. Registro unico dei controlli agricoli. Viene istituito, su proposta dell’assessore Claudio Sacchetto, il Registro unico dei controlli in agricoltura, in cui far confluire tutte le informazioni sulle verifiche effettuate dalle amministrazioni territoriali e dalle agenzie ed aziende pubbliche competenti. Sarà così possibile semplificare e razionalizzare le attività amministrative di ispezione e vigilanza sulle imprese agricole ed agroalimentari. Nel corso della riunione sono state anche approvate: - su proposta del presidente Roberto Cota e dell’assessore Alberto Cirio, il testo dell’accordo di programma tra Regione, Unioncamere, Città e Camera di Commercio di Torino per il coordinamento istituzionale del progetto “Piemonte Expo 2015”; - su proposta dell’assessore Roberto Ravello, l’istituzione dell’elenco territoriale delle organizzazioni di volontariato di Protezione civile; - su proposta degli assessori Roberto Ravello e Giovanna Quaglia, il progetto “Piattaforma tecnologica alpina-Destination. Percorsi transfrontalieri condivisi”, da realizzare nell’ambito del programma di cooperazione territoriale Italia-svizzera per valorizzare le esperienze ed i prodotti ad oggi realizzati sul trasporto di merci pericolose.  
   
   
ELEZIONI: FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA REGIONE MARCHE PREFETTURE ENTE CURERÀ RACCOLTA DAI COMUNI E DIFFUSIONE DATI ELETTORALI  
 
L´aquila, 25 febbraio 2014 - Regione Abruzzo e Prefetture regionali collaboreranno insieme per l´organizzazione e gestione delle elezioni regionali del prossimo 25 maggio. È il senso del protocollo d´intesta che è stato firmato nella sede della Prefettura dell´Aquila tra il presidente della Regione, Gianni Chiodi, e i quattro prefetti regionali Francesco Alessi (L´aquila), Vincenzo D´antuono (Pescara), Fulvio Rocco de Marinis (Chieti) e Valter Crudo (Teramo). In base alla legge regionale 9 del 2013 la competenza elettorale in materia di rinnovo del Consiglio regionale è della Regione Abruzzo che verrà affiancata dalle Prefetture provinciali. In questo senso, il protocollo firmato prevede che le Prefetture forniscano assistenza tecnico-giuridico alla Regione, coordinino le operazioni connesse al procedimento elettorale di competenza dei Comuni, curino la stampa e l´invio delle schede elettorali, dei manifesti contenenti le candidature e le liste definitivamente ammesse ai Comuni. Dal canto suo, la Regione Abruzzo provvederà all´individuazione, con conseguente oneri di spesa, delle ditte affidatarie di tutti i lavori, servizi e forniture di beni di concerto con le Prefetture. L´elemento di forte novità rispetto alle precedenti consultazioni elettorali in materia di rinnovo del Consiglio regionale è che la Regione Abruzzo curerà direttamente l´acquisizione dei dati e dei risultati ufficiosi della consultazione direttamente dai Comuni provvedendo alla loro diffusione e dandone comunicazione al ministero dell´Interno. Sarà dunque esclusivo compito della Regione predisporre la comunicazione con i Comuni per la raccolta dati e la loro diffusione in via ufficiosa in attesa della validazione della Corte d´appello.  
   
   
VALLE D’AOSTA: CONCLUSI I LAVORI DEL FORUM PARTENARIALE DELLA POLITICA REGIONALE DI SVILUPPO  
 
Aosta, 25 febbraio 2014 - Si è svolto , lunedì 24 febbraio, a Palazzo regionale, il Forum partenariale, consueto appuntamento dedicato al confronto sulla Politica regionale di sviluppo della Valle d’Aosta. Nel corso dell’incontro, che ha visto la partecipazione del Presidente della Regione e della Giunta regionale, delle Autorità di gestione dei Programmi a cofinanziamento europeo e nazionale, nonché dei rappresentanti del partenariato istituzionale e di quello socio-economico e ambientale, è stato, dapprima, presentato il Rapporto di valutazione 2013, curato dal Nucleo di valutazione (Nuval) della Valle d’Aosta. Il Rapporto 2013, oltre a dar conto, come ogni anno, dello stato di avanzamento fisico e finanziario della Politica regionale di sviluppo 2007/13, evidenzia, per la prima volta, le performance della Valle d’Aosta in termini di realizzazioni e di risultati, rispetto alla strategia Europa 2020. La seconda parte dell’incontro ha portato l’attenzione sul nuovo ciclo di programmazione. Dopo un’introduzione sulle maggiori novità che interesseranno il settennio 2014/20, le Autorità di gestione hanno illustrato lo stato di avanzamento nella definizione dei diversi Programmi e della relativa dotazione finanziaria prevista e hanno preannunciato che, entro il luglio prossimo, dovranno essere presentati i primi Programmi, per l’avvio della fase negoziale con la Commissione europea e lo Stato. Quanto alle risorse, il Presidente Rollandin ha sottolineato come, conformemente a quanto preannunciato, le assegnazioni di cui potrà contare la Valle d’Aosta vedranno, nel complesso, un incremento: i Programmi Investimenti per la crescita (Fesr) e Investimenti per l’occupazione (Fse) disporranno, nel complesso, di circa 140 milioni di euro, rispetto ai 131 dell’attuale periodo; il Programma di Sviluppo rurale passerà dagli attuali 123 a 138 milioni di euro; infine, si stima un incremento del 35% circa anche per i programmi di cooperazione territoriale. Il Presidente ha, inoltre, evidenziato gli sforzi attualmente in atto per l’introduzione di criteri che assicurino la sostenibilità degli interventi, impegnino gli operatori dei diversi settori a lavorare insieme e garantiscano la semplificazione delle procedure. Da parte partenariale è stata espressa attenzione, in particolare, per le tematiche ambientali nonché per la necessità di assicurare che la programmazione 2014/20 si riveli efficace ed in linea con le tempistiche previste a livello Ue. In definitiva, tutti i presenti hanno condiviso la necessità di porre la massima attenzione alla futura programmazione, tenuto conto del peso crescente che i Programmi cofinanziati assumeranno anche nella nostra Regione.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE INCONTRA LA GIUNTA DEL COMUNE DI CIVITANOVA.  
 
Ancona, 25 febbraio 2014 - Porto e infrastrutture, sanità e sociale, riqualificazione urbana e demanio. Sono solo alcuni dei numerosi temi trattati nel corso dell’incontro tra la giunta regionale e la giunta del Comune di Civitanova Marche. All’ordine del giorno gli argomenti urgenti della città, ma anche un ragionamento su una impostazione strategico-programmatica di lungo periodo. Le sedute congiunte, effettuate sul posto, sono ormai una consuetudine di questa legislatura che permette al presidente Gian Mario Spacca e agli assessori di approfondire le problematiche dei territori e di confrontarsi direttamente con gli amministratori locali per trovare soluzioni e definire strategie e sinergie. “C’è la volontà - ha detto Spacca - di collaborare e di sviluppare progetti in un rapporto molto stretto. A questa città riconosciamo una forza propulsiva straordinaria: gli abitanti, oggi, sono dieci volte quelli degli anni ’30. Parliamo di una comunità che ha valenze molto forti sotto ogni profilo, sia sociali sia economiche. Vogliamo costruire insieme un progetto che guardi al futuro e che colga l’occasione straordinaria di questo momento di fare programmazione a lungo termine. Un’occasione offerta dai fondi europei 2014-2020 che vogliamo catturare in un rapporto di sinergia con le comunità locali. Per questo abbiamo avviato un percorso di costruzione della programmazione delle risorse europee insieme con il territorio". “La giornata di oggi – ha commentato il sindaco Tommaso Corvatta - segna un punto di svolta: da un lato ribadisce la collaborazione piena della Regione con l’amministrazione locale, non per una bonaria accondiscendenza, ma per una concreto impegno nella ricerca di soluzioni per la città; dall’altro si disegna una strategia di più ampio respiro per risolvere i problemi nell’ottica di una spinta produttiva utile per tutto territorio. Ci riteniamo quindi pienamente soddisfatti dell’esito dell’incontro”. Tra i vari punti approfonditi, il presidente Spacca, nel corso di una conferenza stampa, ha voluto porre l’accento sulla questione del completamento del porto con la realizzazione del molo di sopraflutto al fine di realizzare uno scalo attrattivo per le attività di diporto e turistiche di qualità, così come proposto dal sindaco Corvatta. “Ci siamo soffermati sul ruolo del porto in una prospettiva di servizi per l’intero territorio – ha sottolineato Spacca -. Questo progetto ha una priorità assoluta nell’ambito di una strategia europea che, attraverso la creazione della Macroregione, guarda al mare come risorsa fondamentale e ai porti come principale obiettivo di finanziamento nel contesto dell’interconnettività. Il porto trarrà vantaggi anche dagli interventi di potenziamento infrastrutturale effettuati sul territorio (terza corsia A14 e direttissima Civitanova- Foligno a quattro corsie) che integreranno fortemente l’economia marchigiana con quella umbra e del centro-Italia, considerando il fatto che le prospettive di crescita, oggi, sono a est nei mercati di Asia, India, Emirati Arabi”. Negli ultimi anni il porto di Civitanova ha ricevuto dalla Regione finanziamenti per circa 4,8 milioni di euro, mentre 1,6 milioni sono stati impiegati per la difesa della costa. Corvatta, da parte sua, ha espresso particolare soddisfazione per l’impegno della Regione a cooperare nella ricerca di risorse europee per il completamento del porto e per il “nulla osta” della Regione all’utilizzo della struttura del Comune denominata “San Silvestro”, ristrutturata con un contributo regionale di 110mila euro, per soggetti autistici. “Lo stesso spirito collaborativo – ha aggiunto Corvatta – lo abbiamo riscontrato nella richiesta di riutilizzo della Casa studenti e anziani. Nonostante i vincoli, la questione sarà oggetto di approfondimento degli uffici regionali, al fine di trovare una soluzione al problema. Per quanto riguarda invece il recupero di Palazzo Ciccolini c’è la possibilità di inserirlo nel nuovo piano di Edilizia regionale popolare”. Sempre nell’ambito della riqualificazione urbana, Spacca ha ricordato che l’intervento per risolvere le problematiche di dissesto idrogeologico di Civitanova Alta è previsto nell’Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente e i lavori dovrebbero concludersi ad agosto 2014. Alla richiesta di un aggiornamento sulla questione relativa alla gestione del demanio marittimo e in particolare sulla possibilità dei Comuni di ridiscutere una parte dei canoni che attualmente vanno in larga parte allo Stato e in piccola parte alla Regione, Spacca ha illustrato lo stato dell’arte. “La questione, aggravata dalla direttiva Bolkestein – ha spiegato –, è al centro del dibattito della Conferenza Stato – Regioni che chiede il riordino della materia e una nuova legge quadro sul demanio marittimo con finalità turistico-ricreative. Ad oggi la dialettica con lo Stato è molto forte. Le Regioni chiedono l’attribuzione della gestione e che vengano poste all’attenzione dell’Unione Europea la peculiarità e le particolari caratteristiche delle nostre concessioni e delle imprese balneari marchigiane”. In conclusione l’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani ha confermato che insieme al dirigente del Servizio Sanità Piero Ciccarelli sarà presente al consiglio comunale aperto a Civitanova il 5 marzo per discutere la questione relativa al volontariato e alle “croci” che la Regione ha parzialmente risolto per quanto riguarda la passate pendenze, ma sta approfondendo per l’organizzazione futura in base alle normative europee e nazionali.  
   
   
PATTO VERTICALE INCENTIVATO: GIUNTA ZAIA CEDE QUOTA DI SPESA A FAVORE DI COMUNI E PROVINCE PER 60 E 20 MILIONI DI EURO  
 
Venezia, 25 febbraio 2014 - “La Regione riduce di 80 milioni la quota di spesa del proprio Patto di stabilità e la cede a Comuni e Province, rispettivamente per 60 e 20 milioni”. L’assessore veneto al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, annuncia così l’approvazione da parte della Giunta regionale della deliberazione che avvia la procedura operativa del cosiddetto Patto verticale Incentivato. “Con questo provvedimento – spiega Ciambetti – abbiamo innanzitutto identificato la quota di Patto, cioè la capacità di maggior spesa che assegniamo a Comuni e Province, compensata, per mantenere i saldi invariati, da una equivalente diminuzione della spesa regionale. In questa maniera sarà possibile immettere nel mercato nuova, importante liquidità, grazie alla quale gli enti locali potranno far fronte a vari impegni assunti, come ci viene richiesto da molti sindaci. In secondo luogo abbiamo individuato i criteri per suddividere tale disponibilità complessiva su tre diverse fasce, che hanno portato all’attribuzione del 70 per cento circa ai 210 Comuni veneti tra i 5 e i 15 mila abitanti; il 25 per cento ai 54 Comuni tra i 15 e i 50 mila abitanti; il rimanente 5 per cento ai 5 comuni oltre i 50 mila abitanti”. Secondo una prassi introdotta dall’assessore Ciambetti e ormai consolidata, l’intera materia è stata discussa e condivisa in sede di Conferenza Regione e Autonomie locali. “Il 5 febbraio scorso abbiamo discusso la definizione dei criteri applicativi – precisa Ciambetti –, chiedendo nel contempo il supporto all’Anci e all’Upi del Veneto per la più ampia diffusione di questa opportunità. Ritengo che il modus operandi più utile e corretto sia proprio quello del coinvolgimento, già nelle fasi propedeutiche e di elaborazione delle proposte, dei rappresentanti delle realtà locali. Siamo vicini a Comuni e Province perché sappiamo come, oggi più che mai di fronte alla crescita esponenziale di domanda sociale, le amministrazioni locali si trovino di fatto in trincea”. “Personalmente – conclude Ciambetti – credo che il tetto di spesa del Patto di Stabilità fissato dal Parlamento su proposta del Governo, in questo momento storico sia una follia. Contro questo limite la Regione del Veneto, la più penalizzata in Italia assieme alla Lombardia, ricorrerà. Con il welfare disarmato dallo Stato attraverso le varie spending review, riuscire ad ampliare i margini di manovra soprattutto per i Comuni minori, è un dovere al quale la Regione non vuole sottrarsi”.  
   
   
NO PROFIT: SERRACCHIANI, BISOGNA RECUPERARE SENSO DI COMUNITA´  
 
Udine, 25 febbraio 2014 - "Bisogna recuperare il senso di comunità, tanto più adesso che il Friuli Venezia Giulia sta affrontando grandi riforme istituzionali, del sistema sanitario e di quello finanziario". Lo ha affermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in occasione della presentazione dell´accordo di collaborazione tra Nomisma e Banca Prossima, la Banca del Gruppo Intesa San Paolo esclusivamente dedicata al no profit. "La crisi - ha fatto notare Serracchiani - ci consegna delle difficoltà a cui non eravamo abituati. Quando c´erano le risorse economiche non abbiamo messo mano alle riforme e si è fatta forse poca attenzione a selezionare: si è dato tanto e un po´ a tutti. Adesso la crisi ci impone di fare scelte e va ritrovato un forte senso di comunità per affrontarle". In questa ottica, Serracchiani ha definito l´accordo tra Nomisma e Banca Prossima (4,5 milioni di volontari, 300.000 organizzazioni coinvolte, 67 miliardi di entrate) "assolutamente importante, perchè pone attenzione su alcuni valori che sono necessari soprattutto adesso che siamo messi alle stette dalla crisi: etica, consapevolezza del ruolo della responsabilità sociale d´impresa, capacità di guardare al mondo del no profit". L´obiettivo dell´accordo, introdotto dal presidente della Cassa di risparmio Fvg Giuseppe Morandini e illustrato anche da Giulio Santagata, consigliere delegato per lo sviluppo strategico Nomisma, è promuovere la diffusione di nuovi modelli di finanza e di gestione delle organizzazioni no profit e contribuire a migliorare la responsabilità sociale delle imprese. Il progetto è stato presentato in Friuli Venezia Giulia non a caso. "Questa è la regione leader del volontariato in Italia - ha ricordato Marco Morganti, amministratore delegato Banca Prossima - e proprio per questo è stata scelta per illustrare per la prima volta un progetto di valenza nazionale". "Siamo consapevoli di essere una terra in cui la responsabilità sociale è un caposaldo, dove c´è un terzo settore con numeri incredibili, in cui operano poco meno di 6500 organizzazioni no profit nei vari settori", ha affermato la presidente, aggiungendo però che "a fronte di un patrimonio importante di valori, ancora qui non si è trovato modo di fare sistema: ecco perchè quello che oggi qui viene rappresentato può essere un modo per aiutare il Friuli Venezia Giulia a fare rete", ha concluso.  
   
   
FORMAZIONE IN LIGURIA: VIA A 10 POLI TECNICO-PROFESSIONALI  
 
Genova, 25 febbraio 2014 - Saranno dieci i poli tecnico-professionali e sette i settori di sviluppo su cui Regione Liguria, Istituti tecnici, enti di formazione e aziende hanno intenzione di puntare nei prossimi anni per rendere efficaci i percorsi formativi e assicurare un lavoro ai giovani. È questo l´orientamento assunto dalla Regione Liguria su proposta dell´assessore al bilancio e alla formazione, Pippo Rossetti, approvando l´elenco dei soggetti che hanno aderito alla manifestazione di interesse per la costituzione dei poli tecnico-professionali e potranno così condividere risorse pubbliche e private del sistema educativo ed economico. L´obiettivo è quello di creare reti e sinergie tra la formazione e i giovani e le imprese per favorire l´occupazione, in pratica una rete integrata tra scuola e mondo del lavoro. I 10 soggetti usciti dalla valutazione delle proposte di manifestazione d´interesse avranno adesso 60 giorni di tempo per andare a costituire le reti di parternariato. Sette sono i settori economici individuati: dai servizi alla persona, all´agro-alimentare, dalla meccanica alle professioni del mare e della logistica, dall´efficienza energetica e dalle tecnologie verdi al turismo e allo sviluppo delle tecnologie per la cultura, la comunicazione e l´informazione. Saranno questi le aree trainanti del prossimo futuro in Liguria, a dirlo non è solo la Regione Liguria, ma Confindustria, associazioni di categoria e gli enti di formazione che lavoreranno insieme alle scuole, ai poli di innovazione e agli Istituti tecnici superiori. Il provvedimento approvato punta a valorizzare il contributo delle imprese nella definizione dei fabbisogni formativi, a portare nelle aule le competenze del lavoro e ad aprire i percorsi di istruzione tecnica e professionale con visite e stage in azienda, rafforzando il rapporto tra il sistema dell´istruzione e della formazione e i sistema della ricerca tecnologica piu´ avanzata. "L´obiettivo dei poli tecnico professionali – spiega Rossetti - è quello di assicurare maggiore stabilità e qualità dell´offerta formativa in corrispondenza con i fabbisogni professionali del mercato e superare la frammentarietà degli interventi". "Sono molto soddisfatto dell´avvio dei poli tecnico professionali – conclude Rossetti – frutto di un lavoro sul territorio che ha visto dialogare i mondi dell´istruzione, della formazione e dell´impresa. Una sfida in un momento di crisi per consentire ai giovani che iniziano un percorso di studi nel sociale o nel settore turistico o della meccanica di avere una possibilità concreta di inserimento lavorativo e dare anche maggiore stabilità al sistema".  
   
   
PRESENTATO IN REGIONE NUOVI ‘COORDINA_MENTI’ IL PROGETTO DI FORMAZIONE UNDER 35 PER NUOVE PROFESSIONALITÀ NEI TEATRI DELLE MARCHE.  
 
Ancona, 25 febbraio 2014 - Una nuova importante occasione finalizzata alla formazione professionale e al sostegno dell’occupazione giovanile under 35 arriva dal progetto Nuovi Coordina_menti promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili della Regione Marche in collaborazione con l’Amat. Obiettivo di Nuovi Coordina_menti, rivolto ad under 35 residenti o domiciliati nella Regione Marche, è la creazione di una figura professionale nell’ambito della gestione di spazi teatrali. Tale obiettivo viene perseguito attraverso la formazione di giovani professionalità nella gestione organizzativa dei teatri, mediante la partecipazione a un corso formativo e la creazione di occupazione in sinergia con i Comuni proprietari dei teatri, attraverso l’attivazione di borse lavoro. "Nuovi Coordina_menti – afferma Paola Giorgi, assessore alle Politiche Giovanili - nasce da un´esigenza reale del nostro sistema teatrale e delle sue caratteristiche: quella di avere delle specifiche professionalità in grado di svolgere un ruolo di coordinamento organizzativo tra tutte le attività che rendono possibile il funzionamento di un teatro in uno specifico contesto sociale e culturale. Abbiamo quindi pensato di attivare un percorso formativo rivolto a giovani che testimonino un interesse specifico verso la promozione e l´organizzazione dell´attività teatrale per poi inserirli direttamente nel mondo del lavoro nella prossima stagione di prosa. Il ruolo di formatore sarà espletato da professionisti del teatro quali Michele Renzullo, Direttore Amministrativo della Compagnia della Rancia e dal Dott. Bracci della Sede Siae di Roma che hanno già dato adesione al progetto. Siamo la Regione dei teatri , un patrimonio artistico notevole che svolge un ruolo sociale di grande impatto e dovrà implementare il proprio ruolo di sviluppo economico in un contesto di consapevolezza e professionalità, ma per far sì che ciò avvenga occorre mettere in campo politiche mirate per raggiungere obiettivi, non solo per mantenere in vita sistemi che rappresentano solo gli strumenti e non l´obiettivo finale. E Nuovi Coordina_menti va in questa direzione.” I candidati dovranno inviare - entro il giorno 30 aprile 2014 (fa fede il timbro postale di spedizione) - il materiale richiesto (bando completo su www.Amatmarche.net) al seguente indirizzo: Amat, corso Mazzini 99, 60121 Ancona, indicando all’esterno del plico la dicitura “Nuovi Coordina_menti Candidatura”. Dieci saranno i candidati selezionati che, nel mese di maggio, avranno l’opportunità di frequentare un corso di formazione intensivo della durata di trenta ore nell’ambito della gestione organizzativa dei teatri tenuto da professionisti qualificati del settore. I candidati saranno prescelti attraverso curricula e successivi colloqui volti a verificare formazione di base, specifiche competenze e soprattutto grado di motivazione, requisito fondamentale per le figure che si vogliono formare. Al termine del percorso formativo, indicativamente nel mese di ottobre 2014, verranno attivate cinque borse lavoro della durata di sette mesi che consentiranno ai borsisti di mettere in pratica le competenze acquisite nella gestione e organizzazione di una stagione teatrale, in sinergia con i Comuni e gli operatori del settore. Durante il periodo della borsa lavoro, saranno previsti inoltre due momenti di approfondimento teorico e confronto tra borsisti ed esperti del settore (della durata di sei ore).  
   
   
MARCHE_ APPROVATE LE LINEE GUIDA REGIONALI PER LA GESTIONE DELLO STATO DI DISOCCUPAZIONE.  
 
Ancona, 25 febbraio 2014 - Le linee guida regionali per la regolazione e la gestione dello stato di disoccupazione sono uno strumento necessario per mettere in condizione i centri per l’impiego di operare con una maggiore efficacia e disporre di informazioni aggiornate riguardo ai lavoratori e al mercato del lavoro. La giunta regionale le ha approvate recentemente su iniziativa dell’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti. “ Si tratta di un provvedimento importante – ha commentato l’assessore - frutto di un impegnativo lavoro di condivisione e confronto tra le Regioni italiane, Stato e Province, per arrivare a criteri di applicazione uniformi sul territorio e risposte più certe e più rapide ai lavoratori in cerca di occupazione. Era necessario per migliorare l’attività dei centri per l’impiego che utilizzavano linee guida ferme a dieci anni fa e che ora, con tale provvedimento, vengono adeguate alle più recenti normative in materia di mercato del lavoro ( Legge 92/2012 e legge 99/2013). Va poi sottolineato che attraverso questo strumento giuridico più calato nella realtà e aggiornato, sarà anche più facile individuare e controllare situazioni di lavoro sommerso con un conseguente risparmio anche di risorse pubbliche.” In sostanza il provvedimento, in 12 articoli, definisce e stabilisce i criteri per l’anagrafe dei lavoratori, lo stato di disoccupazione e la durata, il mantenimento dei requisiti di tale status, le possibilità di sospensione e della perdita dello stato di disoccupazione, i livelli essenziali delle prestazioni , nonché le verifiche e i controlli. Nell’anagrafe dei lavoratori vengono iscritte tutte le persone alla ricerca di lavoro ( disoccupati, inoccupati e occupati in cerca di altra occupazione) . I dati vengono inseriti nella scheda anagrafico professionale ( ex libretto di lavoro) con le qualifiche e con valore certificativo . Il disoccupato è colui che non ha in atto alcun rapporto di lavoro di qualsiasi tipologia da cui derivi un reddito annuale superiore al minimo personale ( 8.000 euro per i lavoratori subordinati e 4.800 euro per lavoratori autonomi) escluso da tassazione e che sia immediatamente disponibile allo svolgimento e alla ricerca di una attività lavorativa. Lo stato decorre dal giorno di sottoscrizione della dichiarazione di disponibilità. La permanenza della condizione di disoccupato viene verificata dal centro per l’impiego sulla base delle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro, in relazione alle misure concordate con il disoccupato e in base alle informazioni fornite dagli organi di vigilanza ( Inps, Ispettorato del lavoro ecc.) Entro 3 mesi dall’inizio dello stato di disoccupazione il centro per l’impiego effettuerà un colloquio di orientamento e quindi stipulerà un Patto di servizio per concordare le modalità di ricerca del lavoro. Il provvedimento contempla inoltre tutti i casi di possibile perdita dello stato di disoccupazione, a seconda se il soggetto è percettore o meno di strumenti di sostegno del reddito ( L.92/2012). Con i livelli essenziali delle prestazioni vengono stabilite le modalità di adesione alle politiche attive, alla formazione e riqualificazione modulate anche nella durata, a seconda delle categorie di beneficiari, se con ammortizzatori sociali o integrazione salariale. Infine , le norme transitorie, tra le altre disposizioni, stabiliscono determinati criteri per il diritto alla sospensione dello stato di disoccupazione per le persone assunte entro il 31 dicembre 2013 e che i rapporti di lavoro cessati dopo il 1 gennaio 2014 sono sottoposti al regime delle ultime linee guida regionali.  
   
   
VOLONTARIATO FVG: GIOVANI E SINERGIE FONDAMENTALI PER FUTURO  
 
Udine, 25 febbraio 2014 - "È necessario sviluppare l´attenzione sui giovani, garantendo in questo modo continuità generazionale alle realtà del volontariato, un mondo socialmente fondamentale per la vita e lo sviluppo del territorio". L´assessore al Volontariato del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, intervenendo a Udine alla 14. Assemblea regionale delle organizzazioni di volontariato, ha posto l´accento sulla necessità di coinvolgere le nuove generazioni in prospettiva futura ma anche per una migliore e più completa lettura del presente. Altro punto essenziale sottolineato da Torrenti e condiviso dalle associazioni, l´opportunità di aggregare al massimo gli sforzi, privilegiando la progettualità condivisa, il rafforzamento dell´operatività e la centralità dell´utente a quello che, ha ricordato, è il rischio di un´autoreferenzialità da evitare per agire nell´interesse della comunità. Alle centinaia di rappresentanti delle organizzazioni regionali presenti, Torrenti ha inoltre evidenziato come la nuova legge di settore stia ormai entrando a regime, offrendo al volontariato un contenitore normativo utile per avviare un rilancio strategico complessivo. Nel corso dell´assemblea, i cui gruppi di lavoro hanno prodotto documenti di alto profilo, sono anche stati eletti i rappresentanti provinciali in seno al comitato regionale del volontariato presieduto dall´assessore. Avanzini (Trieste), Job (Alto Friuli), Duodo (Pordenone) e Volpe (Udine) hanno ottenuto le preferenze richieste, mentre l´esponente goriziano uscirà dalle verifiche regolamentari successive al pari merito tra due candidati.  
   
   
LAVORO: FVG SU APPLICAZIONE GARANZIA GIOVANI  
 
Trieste, 25 febbraio 2014 - "La proposta avanzata dalla Provincia di Gorizia con il lancio del progetto ´Brevetti di vita´ nel quadro del piano ´Garanzia Giovani´ richiama l´attenzione sul problema della disoccupazione giovanile del tutto condivisibile ed oggetto di particolare sensibilità da parte dell´Amministrazione regionale", osserva in un sua nota l´assessore regionale al lavoro, Formazione e Politiche giovanili Loredana Panariti. Il piano "Garanzia Giovani" si colloca nel quadro di orientamenti e raccomandazioni dell´Unione europea che invita gli Stati membri ad adottare misure ampie e condivise a sostegno di politiche e processi volti a combattere la disoccupazione giovanile, osserva l´assessore. "Sulla base di quanto condiviso tra lo Stato e l´Unione europea, l´attuazione di Garanzia Giovani sul territorio italiano avviene dunque nell´ambito di un programma nazionale, con la responsabilità gestionale sui rispettivi territori da parte delle Regioni e con la partecipazione di vari attori, tra cui le Amministrazioni provinciale per la parti di competenza". "L´approfondito confronto in atto tra il Governo e le Regioni ai fini della messa a punto della Garanzia Giovani e del suo effettivo avvio a partire dai prossimi mesi di marzo/aprile ha sin qui visto il delinearsi di una serie di possibili misure di intervento che costituiscono il perimetro entro cui deve attuarsi la programmazione regionale: perimetro definito quanto a tipologie di attività e modalità di realizzazione. Il ruolo delle Amministrazioni provinciali - sottolinea Panariti - è centrale e unanimemente riconosciuto nel confronto in corso; in particolare, le fasi di registrazione, accoglienza, predisposizione del Pai (Piano d´inclusione e formazione lavoro) attraverso le quali si giunge a delineare le misure a favore dell´utente fanno interamente capo alla competenza delle Province e delle strutture pubbliche per l´impiego". "L´attuazione complessiva di Garanzia Giovani mira a favorire l´integrazione delle istituzioni pubbliche e degli organismi privati coinvolti, favorendo effettivamente e significativamente la centralità della persona e la personalizzazione dei servizi a suo favore; servizi che sono vari e fra loro integrabili: il sostegno all´inserimento occupazionale, la formazione - con l´adozione di modalità innovative che ´premiano´ il risultato occupazionale, l´apprendistato nelle sue varie fattispecie, i tirocini extracurriculari, il servizio civile, l´autoimprenditorialità, la mobilità lavorativa transnazionale - con la valorizzazione degli sportelli Eures -, i bonus occupazionali a favore delle imprese". "Appare pertanto evidente che l´attuazione della Garanzia Giovani non possa che attuarsi nel quadro dei dispositivi definiti con le Amministrazione centrali. Allo stesso tempo si ritiene che - dichiara l´assessore Panariti - nell´affermare con chiarezza che il giovane costituisce il centro e riferimento unico della Garanzia, la strumentazione che si viene concretizzando deve trovare la migliore applicazione attraverso il contributo integrato di tutti gli organismi coinvolti, con la parte pubblica in grado di assolvere al meglio ai compiti di promozione e coordinamento richiesti".  
   
   
LAVORO: SERRACCHIANI, DECONTRIBUZIONE SUI CONTRATTI DI SOLIDARIETÀ  
 
Pordenone, 25 febbraio 2014 - ´´È necessario che il nuovo Governo adotti quanto prima la decontribuzione dei contratti di solidarietà, perché questo ci permetterebbe di avviare la trattativa con Electrolux con ragionevoli prospettive´´. Lo ha chiesto la presidente della Regione Debora Serracchiani in occasione dell´incontro che la Commissione Lavoro della Camera dei deputati, presieduta da Cesare Damiano, ha avuto a Pordenone, nell´Auditorium della Regione, con amministratori locali, parti sociali e imprese su due crisi industriali simbolo del Friuli Venezia Giulia: Electrolux e Ideal Standard. All´incontro, che ha fatto seguito a quello sui temi generali della crisi svoltosi in mattinata a Trieste, hanno partecipato anche gli assessori regionali alle Attività produttive Sergio Bolzonello e al Lavoro Loredana Panariti, assieme a parlamentari eletti in Friuli Venezia Giulia. ´´È anche indispensabile - ha detto la presidente Serracchiani - che il nuovo Governo nazionale dia continuità ai tavoli istituiti al Ministero dello Sviluppo economico su Electrolux e Ideal Standard´´. In particolare sullo stabilimento della Electrolux, la presidente ha ribadito che la presentazione di un piano industriale per Porcia rappresenta ´´un passo avanti, che ci permette di avviare la trattativa: occorre però tutelare i posti di lavoro e fare in modo che la produzione resti qui´´. Sulla Ideal Standard, la presidente ha riconfermato come la concessione della cassa in deroga rappresenti una notizia positiva. ´´Dobbiamo però continuare a lavorare - ha detto - per una soluzione che eviti la chiusura´´.  
   
   
LAVORO: DAMIANO, IMPEGNI COMMISSIONE CAMERA PER FVG  
 
Pordenone, 25 febbraio 2014 - "Segnaleremo immediatamente al neo ministro dello Sviluppo economico la necessità di dare continuità ai tavoli sulle crisi Electrolux e Ideal Standard". L´impegno è stato assunto dal presidente della commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, in occasione della riunione di questo pomeriggio a Pordenone sulle due crisi industriali simbolo del Friuli Venezia Giulia, svoltasi al termine della visita della commissione voluta dalla presidente della Regione Debora Serracchiani. Damiano ha assicurato un impegno per la decontribuzione dei contratti di solidarietà, in modo da rifinanziarli e renderli più competitivi per le imprese, ma ha anche sottolineato la necessità, per dare prospettiva ai settori manifatturieri in difficoltà, di destinare risorse per ricerca, innovazione e sviluppo del prodotto. Il presidente della commissione Lavoro ha infine mostrato apertura sul tema della "fiscalità di vantaggio" per una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia che subisce la concorrenza dei Paesi vicini come Slovenia e Austria, dove la tassazione sulle imprese è inferiore e provoca fenomeni di delocalizzazione.  
   
   
LAVORO: SERRACCHIANI, OCCASIONE PER FAR CAPIRE IL TERRITORIO  
 
Pordenone, 25 febbraio 2014 - "Un´occasione che ci ha permesso di fare il punto sulla situazione ma nello stesso tempo di consegnare, in qualche modo, un dossier al nuovo Governo affinché si attivi immediatamente per impostare il lavoro, continuando quello che era stato in parte già fatto in precedenza e anche, auspicabilmente, con alcune proposte nuove". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, tracciando un bilancio della visita in Friuli Venezia Giulia della commissione Lavoro della Camera, presieduta da Cesare Damiano. La visita ha avuto due momenti: una riunione a Trieste sui temi generali della crisi e del lavoro e, nel pomeriggio, un incontro a Pordenone su due casi di crisi industriale: Electrolux e Ideal Standard. "Ma è stata anche un´occasione - ha aggiunto la presidente - per far capire ai parlamentari le dinamiche dei territori, delle quali non sempre chi sta a Roma si rende conto. Per questo la commissione ci ha ringraziato, anche perché questa in Friuli Venezia Giulia è stata la sua prima uscita". Siamo molto soddisfatti - ha concluso - dell´attenzione che i parlamentari della commissione Lavoro hanno dimostrato per il Friuli Venezia Giulia. Naturalmente tornano a casa con dei compiti da svolgere: decontribuzione dei contratti di solidarietà, riduzione del cuneo fiscale, alleggerimento delle tasse sul lavoro e infine trovare nuove occasioni di sviluppo per le tante nostre imprese".  
   
   
FORMAZIONE NELLE MARCHE: FINANZIATE 505 PERSONE PER VOUCHER OSS  
 

Pescara, 25 febbraio 2014 - E´ stata pubblicata la graduatoria dell´Avviso pubblico "Voucher per la Formazione degli Operatori Socio-sanitari 2", finanziato dall´Assessorato al Lavoro e alla Formazione con risorse comunitarie (Fse P.o. 2007/2013) per un importo complessivo di 500 mila euro. Le domande ammesse a finanziamento sono 505 su 623 pervenute. L´avviso finanzia la partecipazione di 505 beneficiari ai percorsi formativi che consentono di acquisire la qualifica professionale di operatore socio-sanitario, attualmente tra le più richieste nel mercato del lavoro. "Un´operazione - sostiene l´assessore alla Formazione, Paolo Gatti - che ha reso possibile anche nella nostra Regione, diversamente dal passato, di ottenere la qualifica Oss attraverso lo svolgimento dei corsi da parte degli organismi di formazione accreditati. Abbiamo dato l´opportunità a migliaia di abruzzesi di intraprendere percorsi che forniscono competenze specifiche, un passaggio importante per garantire una maggiore specializzazione degli operatori impegnati in servizi così delicati come quelli della cura alle persone". "Con i voucher - conclude Gatti - siamo riusciti ad abbattere i costi per la partecipazione ai corsi e a sostenere chi, soprattutto donne, ha scelto questo percorso di qualifica professionale, che è anche di crescita umana e di avvicinamento a concrete opportunità di lavoro". L´avviso - rivolto a soggetti residenti nella Regione Abruzzo con reddito familiare Isee inferiore a 20mila euro - favorisce e sostiene la qualificazione degli operatori socio-sanitari attraverso l´erogazione di voucher finalizzati alla frequenza dei corsi realizzati nella Regione Abruzzo da Organismi di formazione accreditati. Il limite massimo di contribuzione alle spese ammissibili per la partecipazione ai corsi per ciascuno dei 505 destinatari è di 1.500 euro, comunque non oltre il 50% del costo del corso. La graduatoria è consultabile sul sito della Regione Abruzzo, nella sezione Formazione e Lavoro http://www.Regione.abruzzo.it/fil/

 

 
   
   
PUGLIA: PRESTO UNA LEGGE REGIONALE ANTIMAFIA  
 
Bari, 25 febbraio 2014 - L’assessore alla Trasparenza e alla cittadinanza sociale, Guglielmo Minervini, in vista della Xix giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia che ricorre il 21 marzo prossimo, ha inviato agli organizzatori dell’iniziativa di “Libera” prevista per domani a Taranto “Nomi, volti, storie: incontro con i familiari vittime di mafia pugliesi”, presso l’Itis “Pacinotti” una lettera di ringraziamento per l’invito. Minervini ha annunciato per l’occasione il prossimo varo di una legge regionale antimafia su “promozione della cultura della legalità e sul contrasto alle mafie”. Ecco il testo della missiva: Carissimi, grazie anzitutto dell’invito. Avrei voluto essere con voi, ma non mi è stato possibile. Mi spiace. Per questo vi scrivo. Per raccontarvi quel che la Regione Puglia intende fare per promuovere la cultura della legalità, per difendere le vittime della criminalità organizzata e i loro familiari, per valorizzare il loro contributo come agenti di cambiamento. Prendo spunto da un evento di cronaca. Uno tra tanti. Pochi giorni fa, i giornali riportavano le risultanze di un’inchiesta della Dda di Lecce su un giro di estorsioni ai danni degli operatori balneari del Salento. Come tutte le storie di mafia, è una storia di fallimento dello Stato. Con un dato inedito: il ruolo attivo di alcuni imprenditori, che contattavano i clan per richiedere protezione. "E´ la cultura dell´omertà" ha dichiarato il procuratore capo della Dda di Lecce. Ha ragione. La mafia è, anzitutto, una questione culturale. Partiamo da qui. E dall’urgenza di reagire. Subito. La Regione Puglia vuole promulgare una legge regionale sulla promozione della cultura della legalità e sul contrasto alle mafie. Vogliamo dare ordine ad una materia complessa e ad una regolamentazione frammentata. Come si dice in gergo, è una tema di “legislazione concorrente” tra Stato centrale e regioni. In concreto, le regole talvolta ci sono, ma restano inefficaci. Vogliamo dotare la nostra regione di strumenti concreti di solidarietà in favore delle vittime della mafia, della criminalità organizzata, del terrorismo, del dovere. E vogliamo farlo partendo dalla proposta di lavoro realizzata da Libera. Vogliamo dare supporto alle iniziative dell’associazionismo per la promozione della cultura della pace e della legalità. Vogliamo ampliare e potenziare, anche con il supporto della nuove Programazione Operativa, le iniziative pilota realizzate in questi anni sul riuso sociale dei beni confiscati alle mafie. E, nello stesso tempo, sostenere le straordinarie avventure di chi riesce a creare valore e a fare impresa legale nei luoghi sottratti al crimine organizzato. Dove le pratiche hanno dato risultati, è tempo di andare oltre la sperimentazione. Pensiamo ad una norma quadro, ambiziosa ma concreta, che sul tema agisca “in attacco” e non solo in difesa. E vogliamo farla seguendo un metodo partecipato, coinvolgente e aperto. Che, nei fatti, sia il contrario della cultura della chiusura e del silenzio di cui si alimentano le mafie.  
   
   
INTERVENTO ASSESSORE PUGLIA A PREFETTURA LECCE SU ACCORDO LEGALITÀ  
 
Bari, 25 febbraio 2014 - Una sintesi dell’intervento dell’assessore Loredana Capone presso la Prefettura di Lecce in occasione della firma dell´accordo sulla legalità, alla presenza del procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti. "La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto, bisogna rendersi conto che si può vincere non pretendendo l´eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni”. - Giovanni Falcone “Questo auspicio di Giovanni Falcone vale ancora oggi, qui e ora, per noi che amministriamo in tutti i vari ruoli dello Stato e degli Enti locali. Come ha detto il procuratore Motta, “il futuro è nell´integrazione delle amministrazioni”. E le piattaforme tecnologiche possono aiutare questo processo di rete tra istituzioni: sia ai fini della formazione dei funzionari, sia per l´accesso e la circolarità delle informazioni. Le tecnologie possono favorire trasparenza e controllo. Dobbiamo riconoscerlo a gran voce: la legalità è uno dei beni essenziali per un territorio perchè: - determina la capacità di essere efficace o meno nell’attrazione degli investimenti; - determina il costo finale sostanziale di un appalto di opere o forniture e dunque incide sulla spesa pubblica e sulla qualità dei servizi e dei beni offerti ai cittadini; - determina il maggiore o minore affidamento dei cittadini: il peggior fallimento per una pubblica amministrazione è il venir meno della sua credibilità. La richiesta di protezione rivolta da operatori economici ad un’organizzazione criminale, pagando il pizzo, piuttosto che all´organizzazione pubblica, a cui paga già le tasse, contiene evidentemente in sè sfiducia e disprezzo verso l’efficienza del controllo pubblico È per questo che ringraziamo il procuratore Motta per l´allarme lanciato nei giorni scorsi, affermando al contempo che non abbasseremo la guardia neppure un solo giorno. Rendere efficace ed efficiente il controllo del territorio, mettere negli stessi bandi norme antielusive, norme anticorruzione al fine di dare ampie garanzie ai cittadini di serietà e compiutezza dell’azione pubblica è infatti un obiettivo fondamentale per tutti noi. Il Salento intende fare questo sforzo. Una città come Lecce che sta investendo con l’aiuto di tutti noi sulla candidatura a capitale europea della cultura deve trovare dentro di sé l’antivirus. Le associazioni di categoria, le forze sociali, i Gal, la Camera di commercio sono gangli vitali di un tessuto connettivo che ha bisogno di attrezzarsi contro la malattia dell´illegalità. E siccome quella malattia nel Sud è penetrata prima, prima con l’ottima azione della magistratura e delle forze dell’ordine si sono formati gli anticorpi. Questa iniziativa di oggi, questo accordo, confermano l´intento di procedere insieme e più attrezzati”.  
   
   
BASILICATA. CRPO: UN PASSO AVANTI VERSO LA PARITÀ DI GENERE  
 
Potenza, 25 febbraio 2014 - “L’impegno della Commissione regionale pari opportunità della Basilicata e le sinergie messe in campo con tutte le Commissioni Pari Opportunità delle regioni Italiane hanno portato all’approvazione di un ordine del giorno sulla parità di genere, in seno all’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali su proposta della Presidente dell’assemblea dell’Emilia-romagna, Palma Costi”. A darne notizia la presidente della Commissione regionale per le pari opportunità della Basilicata, Antonietta Botta. “I Presidenti dei Consigli regionali italiani si impegnano per la parità della rappresentanza anche a seguito delle due ultime tornate elettorali in Basilicata, con nessuna donna eletta e in Sardegna con solo quattro consigliere su sessanta . Riteniamo che la questione non sia più rinviabile e – continua Botta - ci impegniamo ad una forte sensibilizzazione di tutto il sistema”. “Questa la sintesi - riferisce Botta - della lettera inviata oggi dal coordinatore nazionale, Eros Brega, alla referente per le Commissioni regionali di parità, Roberta Mori. E’ un passo in avanti per una effettiva presa di coscienza sulla necessità della rappresentanza paritaria, conseguente ad una pressione costante che stiamo esercitando da molti mesi a tutti i livelli politico-istituzionali, compreso il Parlamento , per ottenere riforme elettorali di vera svolta. L’ordine del giorno, richiamate le norme antidiscriminatorie e recenti sentenze costituzionali, impegna la conferenza dei Presidenti a sensibilizzare le Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome al fine di introdurre nelle normative regionali principi e provvedimenti tali da favorire la piena rappresentanza di genere, tenuto conto dei diversi sistemi istituzionali esistenti”. “Per la prima volta nelle storia italiana, intanto, viene presentato un Governo formato da otto donne e otto uomini ed è questo un grande segnale di crescita culturale e democratica che tende a rappresentare la reale composizione del popolo di questo nostro Paese. Mentre scrivo queste brevi riflessioni – ci fa sapere Botta - una donna lucana, Arisa , vince il festival di Sanremo. Piaccia o meno, si tratta di una storica ed importante manifestazione canora italiana. Ad Arisa vanno i complimenti e gli auguri della Commissione regionale pari opportunità .Nel frattempo, però - aggiunge Botta - nella nostra Basilicata, che ha eletto un Consiglio regionale, per la seconda volta, senza rappresentanza femminile, si presenta e si discute una proposta di legge, in Iv Commissione consiliare, riguardante le ‘Misure sul sostegno sociale alla maternità e alla natalità’ senza porsi il problema di un confronto o di una ‘banale’ comunicazione alla Commissione regionale pari opportunità che è un organismo istituzionale. Non entro nel merito della proposta – afferma Botta - viene però sollevato un tema che riguarda scelte intime ed individuali che dovrebbero essere libere, mentre si rischia di ‘ideologizzare’ posizioni. Chiederò di esaminare la pdl con le venti componenti la Commissione provenienti da diverse forze politiche, professionali, sindacali ed associative e chiedo, ancora una volta , quale valore assegnano i consiglieri regionali della Basilicata alla Commissione che mi onoro di rappresentare e, dunque, al punto di vista delle donne”. “In una regione che vive una crisi economica drammatica – conclude Botta - in una terra in cui la sofferenza delle imprese e la mancanza di lavoro assumono proporzioni devastanti, nella nostra Basilicata che molto più di altre regioni soffre la mancanza di un welfare adeguato e ne scarica sulle donne, giovani e meno giovani tutto il peso, penso, con tutto il rispetto per gli uomini che ci governano, che siano ben altri i provvedimenti urgenti da mettere in campo per aiutare famiglie e donne”.  
   
   
VIOLENZA, IN EMILIA-ROMAGNA SONO CIRCA 1.500 I MINORI IN CARICO AI SERVIZI SOCIALI. LA REGIONE PRESENTA LE LINEE DI INDIRIZZO REGIONALI PER L´ACCOGLIENZA DI BAMBINI E ADOLESCENTI VITTIME DI MALTRATTAMENTO E STANZIA 500MILA EURO.  
 
 Bologna, 25 febbraio 2014 - In Emilia-romagna sono circa 1.500 i bambini e gli adolescenti in carico ai servizi sociali perché vittime di violenze o maltrattamenti. Violenze e abusi avvengono nell’80,2% dei casi in famiglia (in prevalenza italiana per il 64,4%) e le vittime sono in maggioranza femmine (57,8%). Le condizioni di rischio nel 2012 sono state 4.213 contro 89 abusi diagnosticati, secondo i dati dei servizi delle Neuropsichiatrie regionali. Per fronteggiare questo fenomeno in gran parte sommerso, la Regione Emilia-romagna ha presentato in un convegno le “Linee di indirizzo regionali per l’accoglienza e la cura di bambini e adolescenti vittime di maltrattamento/abuso”. Adottate dalla giunta regionale nel novembre scorso – in un piano più ampio comprendente anche le Linee d’indirizzo per l’accoglienza delle donne – puntano a rendere omogeneo su tutto il territorio regionale il percorso di accoglienza e cura ai minori che hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica. Si rivolgono a tutti i soggetti istituzionali coinvolti: servizi delle Aziende sanitarie, servizi sociali comunali, scuola, servizi educativi rivolti all’infanzia, associazioni e strutture del terzo settore (organizzazioni di volontariato, sportive, centri di aggregazione), forze dell’ordine, autorità giudiziaria. “Il nostro obiettivo è promuovere sempre più una cultura dei diritti con interventi omogenei in tutta la regione - ha spiegato l’assessore alle Politiche per la salute, Carlo Lusenti - per garantire la stessa qualità della presa in carico. I servizi del sistema regionale devono quindi saper leggere i bisogni di oggi, in rapido e profondo cambiamento rispetto a quelli di ‘ieri’, assicurando non tanto aumenti di prestazioni ma capacità di relazione e integrazione. Fare di più, e soprattutto ancor meglio, è la nostra priorità”. Risultato di un lavoro condiviso durato due anni e che ha coinvolto le Aziende sanitarie, gli enti locali, il mondo della scuola, il documento affronta quello che è a tutti gli effetti un problema di salute pubblica, per l’impatto che i fenomeni di maltrattamento hanno sulle vittime e più in generale a livello sociale. Nelle Linee d’indirizzo regionali si analizzano i principali tipi di maltrattamento/abuso (fisico, sessuale, trascuratezza grave, eccesso patologico nelle cure, violenza assistita ossia quelle situazioni in cui i bambini si trovano ad assistere a violenza), e si affrontano la metodologia di intervento, i modi e i processi per riconoscere e far emergere le situazioni di malessere, l’attivazione dei servizi e il lavoro in rete. Prima avviene il riconoscimento dei segnali di malessere, più efficaci saranno gli interventi di protezione e cura. Il fenomeno è in gran parte sommerso (proprio perché si manifesta all’interno della famiglia), e per questo è da contrastare attraverso la prevenzione, la rilevazione precoce delle situazioni, la protezione e la cura della vittima, il consolidamento di azioni multidisciplinari (sociali, sanitarie, educative, giuridiche) e integrate dei servizi. A livello organizzativo l’attuazione delle linee di indirizzo spetterà a coordinamenti locali che coinvolgono le Conferenze territoriali sociali e sanitarie, le Aziende sanitarie, gli enti locali. La Regione Emilia-romagna ha stanziato 500.000 euro per sostenere l’applicazione delle Linee di indirizzo, attraverso iniziative di informazione e formazione sugli operatori dei servizi e per rafforzare le reti territoriali per l’accoglienza delle vittime di maltrattamento. I dati sul fenomeno in Emilia-romagna Dai dati del Sistema informativo regionale dei servizi sociali (al 31 dicembre 2011, ultimi disponibili) sono 1.497 i bambini e gli adolescenti assistiti per maltrattamenti, ovvero 2 bambini o ragazzi ogni 1.000 residenti minorenni. Il dato è in aumento: nel 2010 i minori assistiti erano 1.490, nel 2009 erano 1.188, nel 2008 era sotto i mille (962). Le condizioni di rischio nel 2012 sono state 4.213 contro 89 abusi diagnosticati dai servizi delle Neuropsichiatrie delle Aziende sanitarie regionali. L’80,2% delle violenze avviene nel contesto familiare, il 7,1% sempre da parte di un parente non convivente, il 12,7% al di fuori della famiglia. La violenza avviene nel 64,4% dei casi in famiglie italiane. Nel 57,8% dei casi la vittima è femmina. La violenza sessuale costituisce il 28,5% dei casi esaminati, il maltrattamento fisico il 25,3%, la violenza assistita il 20,3%, il maltrattamento psicologico il 12,7%, la prostituzione il 9,5%, la trascuratezza grave il 9,3%.  
   
   
UMBRIA, PRESIDENTE MARINI INCONTRA PRESIDENTE NAZIONALE “ACLI” BOTTALICO: AZIONE COMUNE PER DIFESA WELFARE E LOTTA A POVERTÀ  
 
Perugia, 25 febbraio 2014 - Forte e piena condivisione della necessità di una azione comune in Umbria in difesa del welfare e di iniziative concrete per la lotta alle povertà. È quanto è emerso dall´incontro svoltosi a Perugia, a Palazzo Donini, dove la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha ricevuto il presidente nazionale delle Acli, Gianni Bottalico, accompagnato dal presidente regionale, Vincenzo Menna. Il presidente Bottalico - in visita in Umbria per presentare il "Patto contro le povertà", un progetto che le Acli stanno portando avanti con la collaborazione della Caritas - ha rivolto parole di apprezzamento per l´azione di governo svolta in Umbria dalla presidente Marini e dalla Giunta regionale soprattutto per le politiche sociali e la lotta contro la povertà ed ha sottolineato la volontà delle Acli di continuare ad essere "un soggetto al servizio della comunità", con una grande attenzione alle questioni del lavoro, delle politiche sociali e di lotta alla "povertà assoluta" che purtroppo sta colpendo il ceto medio e popolare. Bottalico, inoltre, ha auspicato che il nuovo Governo possa al più presto varare politiche fiscali più eque ed attente ai bisogni di quanti, lavoratori, famiglie e imprese, vivono una condizione di estrema precarietà. "Sono da sempre vicina alle Acli - ha affermato la presidente Marini - di cui ho sempre apprezzato lo spirito di vicinanza alle fasce più deboli della popolazione". La presidente, quindi, ha ribadito l´impegno della Giunta regionale a mettere in atto "iniziative di contrasto agli effetti della crisi economica che anche in Umbria sta pesantemente colpendo lavoratori, famiglie ed imprese". "Auspico anche io - ha proseguito Marini - che il nuovo Governo attui politiche concrete che superino il principio che il welfare e la spesa pubblica per le politiche sociali rappresentino per lo Stato una spesa improduttiva e da tagliare, come è purtroppo avvenuto in questi anni, con l´azzeramento di fatto - ha concluso - delle risorse statali per questo tipo di azioni".  
   
   
POVERTA’. GIORNATA INFORMATIVA IN PROVINCIA DI VENEZIA SUL MIGLIOR USO E COORDINATO DELLE ECCEDENZE ALIMENTARI IN AZIONI CONTRO LA POVERTA’  
 
Venezia, 25 febbraio 2014 - L’assessore Regionale ai Servizi Sociali Remo Sernagiotto ha aperto a Mestre, presso l’Auditorium Centro Servizi della Provincia di Venezia, la prima di una serie di giornate informative dal titolo: “Azioni di aiuto per la povertà – Sostenere con le eccedenze. La Regione Veneto risponde”. L’iniziativa, che sarà replicata in tutte le province del territori regionale, presenta una importante proposta costruita con le associazioni del territorio: distribuire le eccedenze alimentari a persone e famiglie indigenti a contrasto del disagio sociale, contenendo contemporaneamente gli sprechi di cibo. “Per arrivare a questo obiettivo – ha detto Sernagiotto – abbiamo realizzato un sistema trasparente ed organizzato, una rete di aiuti solidali che coinvolge tanti soggetti, istituzionali e non. L’intervento è previsto da una deliberazione della giunta veneta che indica un programma triennale in questo settore. Va detto - ha sottolineato l’assessore – che il Veneto è una tra le regioni con la più bassa incidenza di povertà relativa, con una diffusione sul territorio che è rimasta sempre al di sotto dei valori medi riferiti all’Italia. Tuttavia è innegabile che il persistere e l’aggravarsi della crisi economico-finanziaria ha determinato anche da noi nuove e numerose situazioni di impoverimento e vulnerabilità sociale, anche dal punto di vista del bisogno alimentare”. Erano presenti, oltre all’assessore regionale, la Presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto, l’Assessore provinciale Giacomo Grandolfo, il Direttore della Caritas veneziana Don Dino Pistolato, la Presidente del Centro Servizio Volontariato di Venezia Luisa Conti, Ketty Poles sdel Csv, il Direttore della Sezione Non Autosufficienza della Regione del Veneto Franco Moretto e la Presidente dell’Associazione “Amici della Solidarietà” Sara Maraschin.  
   
   
AGRINIDO DI QUALITA’ – PROSEGUE LA SPERIMENTAZIONE DI UN MODELLO DI SUCCESSO.  
 
Ancona, 25 febbraio 2014 - Prosegue la sperimentazione degli agrinido. Lo ha deciso la giunta regionale approvando una specifica delibera, su proposta dell’assessore all’Agricoltura, Maura Malaspina. “L’agrinido di qualità – spiega Malaspina – è un servizio educativo promosso dalla Regione Marche e rivolto a bambini da uno a tre anni, svolto dall´imprenditore agricolo in connessione con la propria attività e nel rispetto della normativa sulla gestione dei servizi per l´infanzia. Un’esperienza nata nel 2012 che ha riscosso notevole interesse sia a livello nazionale che tra gli imprenditori agricoli, specie giovani, che hanno ricevuto attività formative dedicate da parte dell’Assam. Un’innovazione rurale sociale fatta oggetto di approfondimenti accademici, con tesi di laurea in varie università, compresa la Sapienza di Roma, anche per i profili educativi che presuppone. Il progetto Agrinido di qualità è un elemento preminente della politica agricola della Regione, anche perché concretizza altri valori importanti della nostra strategia, quelli della multifunzionalità e diversificazione dell’azienda agricola. Tutti ingredienti che hanno portato ad un particolare interesse a livello nazionale con apprezzamenti da parte del Ministero per le Politiche agricole e per lo Sviluppo economico, per le strade che apre nel rinnovamento del modello di welfare. Andiamo avanti quindi – continua l’assessore -, sostenendo il terzo anno scolastico degli agrinido che terminano quest’anno il biennio sperimentale originariamente previsto. Il tutto in attesa del nuovo bando, in scadenza il 31 marzo prossimo e dell’inserimento del progetto tra le attività finanziabili da parte del nuovo Programma di Sviluppo rurale 2014/2020”. Il format Agrinido nasce dalla partnership tra Regione Marche e il Comune di Chiaravalle, fondatore-promotore della Fondazione Chiaravalle-montessori. Da questa collaborazione è nato un modello educativo innovativo e approfondito, proposto sia in versione tradizionale che in applicazione della pedagogia montessoriana. L’esperienza pilota partita nel gennaio 2012 ha rappresentato una delle prime iniziative in Italia. Il sostegno agli agrinido prevede contributi a parziale copertura di costi per investimenti e costi di gestione. Tra gli investimenti sono ammesse le spese per l’adeguamento degli spazi esterni, impianti, arredi e attrezzature strettamente collegate all’attività di nido.