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Notiziario Marketpress di Mercoledì 26 Febbraio 2014
Politica
MESSAGGIO DI CONGRATULAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO AL NUOVO PRIMO MINISTRO D´ITALIA, MATTEO RENZI  
 
Bruxelles, 26 febbraio 2014 - A nome della Commissione europea, vorrei congratularmi per la sua nomina a primo ministro e sulla formazione del nuovo governo, che ha ricevuto piena fiducia del Parlamento. Il suo governo entra in carica nel periodo fino a due eventi di particolare importanza per l´Unione europea e per l´Italia: l´elezione del Parlamento europeo a maggio, e la presidenza italiana del Consiglio, che inizia nel mese di luglio. Nel discorso che avete fatto impostando il vostro programma di governo io sono felice di vedere il vostro impegno per l´integrazione economica, monetaria e politica dell´Unione europea, e ho piena fiducia nel contributo che il governo italiano farà il favore di misure necessarie per rilanciare la crescita e l´occupazione. Sono convinto che i rapporti tra il nuovo governo e la Commissione europea saranno fecondo e costruttivo, sostenute come sono da tradizione del suo paese di promuovere i nostri valori fondanti comuni. Vi auguro ogni successo nei vostri nuovi e pesanti responsabilità ".  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: SCHULZ SI CONGRATULA CON IL NUOVO PRIMO MINISTRO ITALIANO MATTEO RENZI  
 
Strasburgo, 26 febbraio 2014 - Dopo il voto di fiducia del Parlamento italiano per il nuovo esecutivo Renzi , il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha dichiarato : "Mi congratulo con il Primo Ministro Matteo Renzi sulla formazione del nuovo governo e su come ottenere il voto di fiducia del Parlamento italiano . L´italia ha bisogno di stabilità , ma anche coraggio e dinamismo per promuovere le riforme strutturali nel paese , dare nuovo impulso alla crescita e ridurre la disoccupazione , soprattutto per i giovani . La formazione di un governo con molti ministri di sesso femminile e giovani ministri è un segno promettente . L´italia sarà presto al timone del Consiglio dei ministri dell´Unione europea in una fase di rinnovamento politico e istituzionale . Il suo contributo sarà fondamentale per favorire il processo di integrazione politica ed economica dell´Unione europea . A questo proposito , ho particolarmente apprezzato le parole del premier Renzi sul ruolo che l´Italia intende svolgere nel plasmare il futuro dell´Europa , il che significa plasmare il futuro dei nostri figli . Vorrei che il nuovo governo ogni successo con la sua responsabilità è stata assunta . Vorrei anche cogliere l´occasione per ringraziare l´ex Primo Ministro Enrico Letta per la sua leadership in una fase politica ed economica complessa per l´Italia e l´Europa . Ha mantenuto le finanze pubbliche sotto controllo e tirato l´Italia fuori dalla sua più lunga recessione del dopoguerra "  
   
   
UE: PREVISIONI D´INVERNO 2014: AVANZA LA RIPRESA  
 

Bruxelles/Strasburgo, 26 febbraio 2014 - Le previsioni d´inverno della Commissione europea indicano un proseguimento della ripresa economica nella maggior parte degli Stati membri e nell´Unione nel complesso. Dopo l´uscita dalla recessione nella primavera 2013 e tre trimestri consecutivi di modesta ripresa, la crescita economica è prevista ora in lieve accelerazione. Nel 2014 la crescita del Pil in termini reali dovrebbe segnare l´1,5% nell´Ue e l´1,2% nella zona euro, per poi accelerare nel 2015 fino a raggiungere il 2,0% nell´Ue e l´1,8% nella zona euro, il che rappresenta, per ogni tasso, una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alle previsioni di autunno 2013. Il presupposto di fondo delle previsioni resta che l´attuazione delle misure politiche decise a livello di Ue e di singoli Stati membri sostenga un aumento della fiducia e un miglioramento delle condizioni di finanziamento e che permetta di proseguire nel necessario aggiustamento economico in corso negli Stati membri irrobustendone le potenzialità di crescita. Si rilevi che, per il Portogallo, le previsioni si basano sulle proiezioni elaborate a metà dicembre per il decimo riesame del programma di aggiustamento economico e saranno aggiornate nel quadro dell´undicesimo riesame attualmente in corso. Le previsioni per Cipro sono state definite a inizio febbraio, dopo il terzo riesame del programma e prima che fosse disponibile la quarta stima rapida del Pil per il trimestre. Olli Rehn, Vicepresidente della Commissione e Commissario per gli Affari economici e monetari e l´euro, ha dichiarato: "Dopo essere tornata a crescere a metà dello scorso anno, l´economia europea mostra ora un consolidamento della ripresa. Quest´anno il rafforzamento della domanda interna dovrebbe aiutarci a realizzare una crescita più equilibrata e sostenibile. L´economia europea prosegue il percorso di riequilibrio e la competitività esterna migliora, soprattutto nei paesi più vulnerabili. Anche se i momenti più bui della crisi paiono ormai alle spalle, non possiamo adagiarci: la ripresa è ancora modesta e per irrobustirla e creare occupazione dobbiamo mantenere la rotta delle riforme economiche." Una base più ampia della crescita economica - L´attività ha cominciato a irrobustirsi anche nei paesi vulnerabili, in una tendenza che, stando alle previsioni, dovrebbe confermarsi. Dagli indicatori ad alta frequenza risultano segnali forti di miglioramento nella maggior parte dei paesi, ma, come già avvenuto in passato per le fasi di ripresa seguite a crisi finanziarie profonde, anche la ripresa attuale resta nel complesso in sordina. Questo è dovuto alla coda degli effetti della crisi economica, che pure vanno scemando, in termini di pressione alla riduzione dell´indebitamento, stretta creditizia e necessario aggiustamento interno ed esterno. Sebbene le condizioni di finanziamento siano in media moderatamente favorevoli, permangono differenze rilevanti fra Stati membri e fra imprese di dimensioni diverse. Dopo vari trimestri di forte calo, si assiste tuttavia a un rilancio degli investimenti che si prevede decollino nel periodo considerato, in una certa misura anche nell´edilizia. La minore incertezza dovrebbe sostenere un maggior vigore della domanda, che si prevede si affermi come motore fondamentale della crescita via via che questi fattori scemeranno. Una stabilizzazione lenta dell´occupazione caratterizza il mercato del lavoro; il tasso di disoccupazione resta comunque elevato, perché solitamente ci vogliono oltre sei mesi, se non più, prima che l´evoluzione del Pil si ripercuota sul mercato del lavoro. In quest´ottica, si prevede un lieve incremento dell´occupazione a partire da quest´anno, con una diminuzione del tasso di disoccupazione entro il 2015 fino al 10,4% circa nell´Ue e all´11,7% circa nella zona euro, seppur sempre con differenze notevoli da paese a paese. Per il 2014 si prevede un´inflazione contenuta dei prezzi al consumo sia nell´Ue sia nella zona euro, con tassi, rispettivamente, dell´1,2% e dell´1,0%, preludio di un lieve aumento di circa ¼ pp nel 2015 via via che decollerà la crescita economica. I continui miglioramenti sul fronte della competitività dei prezzi e il rafforzamento del settore delle esportazioni hanno determinato negli ultimi anni un miglioramento del saldo delle partite correnti degli Stati membri vulnerabili; per il 2014 e il 2015 per alcuni di essi si prevede anzi un avanzo delle partite correnti. Si palesano i risultati del risanamento di bilancio - Continuerà la riduzione dei disavanzi pubblici. Nel 2014 i disavanzi nominali dovrebbero scendere al 2,7% del Pil nell´Ue e al 2,6% nella zona euro, mentre il rapporto debito/Pil dovrebbe essere di poco inferiore al 90% nell´Ue e al 96% nella zona euro. Il ritmo del risanamento in termini di saldi strutturali di bilancio indica un orientamento sostanzialmente neutro della politica di bilancio. Migliora l´equilibrio dei rischi - I rischi sono più equilibrati che in autunno. Il rischio più acuto di indebolimento delle prospettive di crescita è costituito dalla nuova perdita di fiducia che potrebbe verificarsi in caso di stallo delle riforme a livello nazionale o europeo: aumenterebbero così le probabilità di una debolezza prolungata della crescita in Europa, con ripercussioni negative sull´attività economica nel periodo considerato dalle previsioni. Se l´attuale andamento dei prezzi rispecchia sia fattori esterni sia il processo di aggiustamento in corso, il riequilibrio dell´economia sarebbe messo a rischio da un periodo prolungato di inflazione molto bassa nella zona euro. Dati il graduale consolidamento della ripresa e l´aumento della fiducia, è tuttavia marginale la probabilità che si verifichino scosse di portata tale da smentire le previsioni sull´inflazione innescando una deflazione in tutta l´Ue. Esiste anche il rischio che la ripresa sia più forte del previsto qualora siano attuate ulteriori riforme strutturali ambiziose. Si innescherebbero così circoli virtuosi tra fiducia, crescita economica (in particolare degli investimenti) e capacità del settore bancario di estendere l´erogazione di prestiti. Per ulteriori informazioni http://ec.Europa.eu/economy_finance/eu/
forecasts/2014_winter_forecast_en.htm

 

 
   
   
INTERVENTO DEL PRESIDENTE BARROSO DURANTE LA CONFERENZA STAMPA CON IL PRESIDENTE MARTIN SCHULZ, IL PRIMO MINISTRO ANTONIS SAMARAS E MARIO MONTI SUL GRUPPO AD ALTO LIVELLO SULLE RISORSE PROPRIE  
 
Strasburgo, 26 febbraio 2014 – “ Buon pomeriggio, signore e signori, Accolgo con molto favore la creazione di questo gruppo di alto livello sulle risorse proprie, in quanto questo è un argomento a cui attribuisco grande importanza. Come sapete, nel corso dei negoziati sul nuovo quadro finanziario pluriennale, la Commissione era un forte sostenitore di riforma al fine di portare il sistema delle risorse proprie più stretta coerenza con le disposizioni del trattato. E la dichiarazione congiunta delle tre istituzioni dimostra che c´è ancora molto spazio per ulteriori esplorazioni e analisi. Questo gruppo sarà ora studiare nuovi modi per finanziare il bilancio dell´Unione europea e - perché questo è il nostro obiettivo comune con questo gruppo - si studieranno i modi per rendere la riscossione delle entrate più semplice, equo, trasparente e democraticamente responsabile. Sono anche lieto che Mario Monti ha accettato di essere nominato presidente di questo gruppo. Ho avuto il piacere di lavorare a stretto contatto con Mario Monti in passato e posso pensare a nessuna persona migliore per guidare il lavoro del gruppo con professionalità, integrità e rigore intellettuale. Con la creazione di questo gruppo stiamo facendo bene in accordo raggiunto dalle tre istituzioni - Commissione, Parlamento e Consiglio - durante i negoziati sul bilancio settennale dell´Ue per il periodo 2014-2020. Le proposte della Commissione per il bilancio 2014-2020 già inclusi modi nuovi e più semplici di finanziamento importante lavoro dell´Ue, tra cui una tassa sulle transazioni finanziarie e una più moderna risorsa basata sull´Iva. Abbiamo anche suggerito come semplificare i complessi meccanismi di correzione per un certo numero di Stati membri. Credo che ci sia spazio per esplorare ulteriormente queste idee, ed altri, nel mandato del gruppo. Sappiamo che il tema è sensibile politicamente. Sappiamo che. Ma noi crediamo, proprio perché si tratta di una questione delicata da un punto di vista politico, sarebbe saggio, prima di prendere una decisione politica, di avere un gruppo indipendente con il contributo e lo sfondo molto diverso dai suoi membri, per preparare la decisione e danno noi alcuni elementi per un processo informato. La Commissione, ovviamente, partecipare attivamente ai lavori del gruppo, con l´input politico, competenza tecnica e di segreteria. Ho già nominato Vicepresidente Šefčovič, Commissario Lewandowski e il Commissario Šemeta al gruppo, che portano con loro un bagaglio di conoscenze su questioni inter-istituzionali, di bilancio e fiscali. Una prima valutazione del gruppo dovrebbe essere disponibile entro la fine di quest´anno, che sarà un elemento chiave nel dibattito su come il bilancio dell´Ue sarà finanziato dopo il 2020. Sono fiducioso che il gruppo, sotto di esperti gestione di Mario Monti, darà un prezioso contributo a questo dibattito. Grazie per la vostra attenzione.”  
   
   
OSSERVAZIONI DELL ALTO RAPPRESENTANTE DELL´UNIONE / VICEPRESIDENTE CATHERINE ASHTON AL TERMINE DELLA SUA VISITA IN UCRAINA  
 
Kiev, 25 febbraio 2014 - " Sono tornata da Kiev, per la quarta volta in meno di tre mesi. E come avrete visto, ho incontro diverse persone. Nella Rada ho incontrato il presidente, i leader del Partito delle Regioni, leader dei nuovi partiti di maggioranza, in qualità di ministro delle finanze, questa mattina anche con Yulia Tymoshenko e come sempre rappresentanti della società civile. Alcuni di loro ho incontrato in precedenti occasioni pure. E voglio dire che per me era molto importante che la prima cosa che ho fatto quando sono arrivato qui era per deporre fiori per onorare coloro che sono morti e per capire il senso di perdita del popolo ucraino. E ´stato interessante per me vedere al Parlamento, la Rada, il funzionamento. E ´molto molto importante, a mio avviso, che i cittadini in tutto il paese può vedere che le istituzioni stanno lavorando e che stanno lavorando per fornire per la gente. E ´stato molto bello parlare a così tante persone che evidentemente hanno fatto pensare e ora stanno facendo la pianificazione di ciò che deve accadere. Ciò include i politici che ho incontrato e che comprende, naturalmente, della società civile la gente pure. Il mio messaggio per tutti loro è stato: è necessario lavorare insieme. Ci sono alcune sfide a breve termine che devono essere affrontati e affrontati e ci sono alcuni piani a lungo termine che devono essere messe in atto. Ma è necessario lavorare insieme ed è necessario riconoscere l´importanza della responsabilità pubblica per tutto quello che fate e per costruire nel vostro pensiero come si farà in modo che si sono aperti e trasparenti e rispondere a ciò che la gente vuole. Ci aspettiamo di vedere un nuovo governo al più presto. Certo che deve essere inclusiva e ha bisogno di avere l´esperienza che sarà così necessario. E ha bisogno di avere soluzioni politiche durature entrambi e un piano economico credibile. E ´molto importante che la situazione è calma e che vediamo legge e l´ordine restaurato ovunque. Voi sapete che ho detto molte volte che c´è bisogno di un´indagine indipendente sulle violenze che è accaduto e stiamo sostenendo molto il Consiglio d´Europa e il lavoro del Segretario Jagland in quella direzione. Siamo venuti così a fare in modo che offriamo il supporto, non interferenza, il supporto per il futuro. E ´molto importante che, in particolare sulle zone turistiche con il Ministero dell´Interno, con la situazione della sicurezza, che siamo in grado di fornire e offrire il supporto che serve. Ciò significa che il tipo di esperienza che può aiutare a garantire che il pieno funzionamento dei sistemi di giustizia, e il funzionamento delle forze di polizia, in grado di garantire la sicurezza per le persone. Abbiamo visto che le elezioni sono state fissate per la fine di maggio. E ´molto importante per continuare il lavoro sul codice elettorale e fare in modo che i candidati possano essere aperto e trasparente proporre. Siamo molto in coordinamento con l´Osce, che hanno un ruolo vitale da svolgere in tutto questo. Voglio fare anche un punto evidente, che è l´importanza dei forti legami tra l´Ucraina e la Russia e l´importanza che questi siano mantenuti. Io sono in contatto regolare con la Russia. Ho parlato di recente con il ministro degli esteri Lavrov. Conosciamo e comprendiamo i forti legami commerciali che sono esistiti con la Russia ed i forti legami che devono esistere con la Russia in futuro. E questo messaggio deve essere ampiamente compreso. Pensiamo anche che sia molto importante inviare un forte messaggio circa l´integrità territoriale e l´unità e l´indipendenza dell´Ucraina. Tutti ho parlato qui riconosce l´importanza di questo paese si attacchino. Ma sappiamo anche che ci sono grandi sfide economiche e finanziarie nei giorni, settimane e mesi a venire e io siamo stati molto impegnati con quello, parlare con i nostri partner internazionali, pensando al breve termine, medio e lungo termine termine. E cercando e identificando i modi in cui possiamo portare insieme persone di sostenere le sfide economiche del paese deve affrontare. In questo modo ho parlato con le istituzioni, naturalmente organizzazioni come il Fondo monetario internazionale sono soggette alla propria valutazione indipendente della situazione. Faranno le proprie decisioni, hanno le loro regole e processi. Ma sono una parte importante del puzzle di cercare di offrire supporto, perché il loro lavoro innesca sostegno altrove. Abbiamo anche bisogno di pensare alcune delle questioni economiche a breve termine, e di mettere insieme la combinazione di sovvenzioni a breve termine e prestiti, nonché il ruolo degli investimenti a lungo termine, che è anche sarà di enorme importanza. Quindi siamo qui per dire molto semplicemente: noi vogliamo sostenere e aiutare questo paese a rimanere forte, per andare avanti nel modo in cui si sceglie e per offrire il nostro sostegno nel raggiungimento di questo. Grazie. Q1: I funzionari dicono di aver bisogno di 35 miliardi di dollari nel corso di un certo numero di anni. Che cosa può e vuole fare l´Unione europea? E la gente in Europa stanno dicendo perché dovrebbero fornire assistenza finanziaria economica in Ucraina? Se si guarda al tipo di figure che si è parlato, vedrete che l´analisi dimostra che questa è una combinazione di diversi elementi. Ci sono alcuni problemi a breve termine, le bollette da pagare, deficit a breve termine. Poi vi è una più grande programmi di investimento a lungo termine che deve accadere. Voi sapete che la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo e la Banca europea per gli investimenti sono stati impegnati qui con i programmi a lungo termine. Ci sono alcune domande anche sui cambiamenti che devono accadere in riforma economica, in particolare le industrie che hanno bisogno di essere in grado di diventare più competitiva e diversificata, in modo che l´economia ha più possibilità di trovare nuovi mercati. E direi energia e l´agricoltura sono due grandi aree dove c´è un sacco di lavoro da fare, in cui l´Ucraina può avere un quadro economico più forte. Quindi c´è una sorta di banco di cose diverse. Ho lavorato come probabilmente sapete in diversi paesi su quello che noi chiamiamo una Task Force - una task force economica. Abbiamo fatto che, con diversi paesi della nostra vicinato meridionale e anche recentemente in Birmania. E questo è riunire le diverse istituzioni finanziarie che possono fare le loro cose all´interno delle loro regole. E aggiungendo che gli Stati membri «contributo, aggiungendo alle istituzioni contributi, e anche imprenditori che hanno un grande interesse ad investire qui. E quello che hai in questo paese troppo sono imprenditori che hanno lavorato in Europa, che lavorano in Russia, che lavorano in tutto il mondo, che hanno anche ottenuto un sacco di contribuire. Quindi, nel quadro di quello che sembra una quantità enorme di risorse, c´è in realtà un sacco di elementi diversi a questo. Dobbiamo mirare a garantire che l´Ucraina passa attraverso il breve periodo successivo, ma poi con il sostegno del governo - con il sostegno di tutte le persone che hanno parlato gli stessi problemi - a venire con una più grande a lungo termine piano dove si può giocare una parte, e dove gli altri possono fare la loro parte pure. Ecco perché la gente in Europa possono essere sicuri che si tratta di un vero e proprio piano che possano impegnarsi in Q2: è l´accordo da Venerdì scorso, firmato a Kiev dai leader del governo ucraino, opposizione e ministri degli esteri dell´Ue è ancora valido? Credo che i tre ministri europei stranieri che sono venuti a nome mio ea nome di tutta l´Unione europea ha fatto qualche estremamente importante lavoro con i leader dell´opposizione e questo è stato un tentativo importante per cercare di trovare un modo attraverso che garantisca - e Penso che ha fatto - che le cose non diventano completamente fuori controllo. Ora, la situazione è andata avanti - la terribile perdita di vite umane è assolutamente terribile dal nostro punto di vista - ma penso che sia stato comunque un tentativo importante per cercare di rendere una situazione che poteva andare peggio meno male. Abbiamo visto che questo paese è andato avanti e il nostro ruolo è quello di sostenere e contribuire a garantire che la violenza si ferma, al fine di garantire che il paese, economicamente e politicamente, ha ottenuto ciò di cui ha bisogno: le competenze e le risorse di cui ha bisogno per essere in grado di prendere le proprie decisioni e prendere per sé nel futuro e penso che è dove ora dobbiamo essere. Q3: Che cosa circa i rapporti dell´Ucraina con la Russia, soprattutto quando si parla degli aspetti militari? E come stai lavorando con il Fmi? Non ho intenzione di parlare di aspetti militari. Non vi è motivo di ritenere, a questo punto si tratta di qualcosa da considerare in alcun modo. Abbiamo parlato con il Fmi, stiamo collaborando con loro come fanno le loro decisioni, ma il Fondo farà le proprie decisioni. Essa ha le sue regole e procedure, ha il suo consiglio di amministrazione, che determinerà ciò che può e vuole fare. So che il Fmi sono molto entusiasta di parlare con il nuovo governo, ma sarà per loro di prendere le loro decisioni. Quello che sappiamo anche che che aiuta a innescare altre forme di sostegno. E ´quindi importante che tutti noi stiamo lavorando in modo collaborativo sulle diverse parti del sostegno economico che può essere fornito in modo che tutto contribuisce a dare un senso in termini di modi diversi in cui è possibile dare un sostegno, se cioè i prestiti , sovvenzioni, investimenti e così via. Così è collaborazione, ma non è ovviamente in alcun modo per togliere ciò che il Fmi deve decidere per sé. Q4: Cosa fa l´Ucraina ha bisogno di fare per iniziare le trattative per l´assistenza economica? Quello che devi fare adesso è decidere il governo, decidere come stanno andando a coinvolgere i diversi partiti e della società civile, hanno bisogno di lavorare fuori, come penso che stanno facendo, il tipo di piano che vedono per l´ economia. Hanno quindi bisogno di iniziare a discutere che con le organizzazioni internazionali e con tutti noi per vedere come meglio possiamo sostenere il piano e come meglio possiamo anche spiegare che cosa deve essere fatto. Ora, in termini di alcune di queste - sia nel lavoro che è stato fatto nel contratto che non è stato firmato con l´Unione europea e sono sicuro che nelle loro discussioni con il Fmi e con gli altri - hanno già avuto un grande senso di ciò che deve essere fatto, il tipo di lavoro economico che deve accadere. Quindi questo è già in un certo senso, nel quadro di discussione e spero che il governo sarà in grado di portare avanti questo molto rapidamente. Q5: Russo governo dice che la situazione in Ucraina è illegale. Sei d´accordo con l´onorevole Lavrov? Ho visto alcuni commenti che il signor Lavrov è segnalato per aver detto. Ho parlato a lungo con lui il Venerdì e abbiamo parlato dell´importanza di fare in modo che non ci sia violenza qui, facendo in modo che il paese si trovava insieme - l´integrità territoriale, come ho descritto - e penso che sia molto importante che La Russia, come un vicino importante dell´Ucraina, presta anche il suo sostegno in modo che il paese possa andare avanti nel modo in cui si desidera. E nelle nostre deliberazioni con la Russia che è un messaggio che daremo a loro. E ´importante ora che con il nuovo governo si raggiunge tutto il Paese fuori, che ci sia un vero senso di comunicazione e che ci sia un vero senso di dimostrare che non esiste una leadership che sta prendendo il paese in avanti. Cioè, credo, la migliore risposta a ogni accusa di alcun genere che suggerisce il contrario. "  
   
   
JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO: RELAZIONE SUL SEMESTRE EUROPEO PER IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE ECONOMICHE: ANALISI ANNUALE DELLA CRESCITA 2014  
 
Strasburgo, 26 febbraio 2014 – “ Signor Presidente, Ministro Kourkoulas, a nome della Presidenza greca, Onorevoli deputati, Prima di tutto, e poiché questa è la prima volta che ho l´opportunità di parlare al Parlamento dopo gli sviluppi drammatici in Ucraina, mi permetta di dire qualche parola sulla situazione in quel paese europeo , un paese ci sentiamo così vicino a noi ora. Siamo rimasti tutti scioccati dalle immagini di morti e violenze a Kiev. La nostra priorità numero uno era quello di fermare lo spargimento di sangue e creare le condizioni per un processo politico in grado di fornire ciò che il popolo ucraino più desiderare: la democrazia, il rispetto delle libertà fondamentali e una prospettiva migliore per il futuro del paese. Una soluzione duratura per la crisi politica e istituzionale può essere raggiunto solo attraverso un governo di transizione inclusiva che rispetti diverse sensibilità politiche e regionali, e attraverso la riforma costituzionale e le elezioni democratiche, come previsto dall´accordo del 21 febbraio. Unità dell´Ucraina e l´integrità territoriale devono essere rispettate. L´alto rappresentante è attualmente a Kiev parlando a tutte le forze politiche, i rappresentanti Rada e della società civile per aiutare in questo processo. Rimaniamo inoltre impegnata a sostenere il percorso dell´Ucraina verso riforme politiche ed economiche. Stiamo già lavorando insieme con la comunità internazionale e le istituzioni finanziarie internazionali per trovare modi per sostenere il Paese. Ho lanciare da qui un appello a tutti i nostri partner internazionali, in particolare la Russia, per lavorare in modo costruttivo con noi per garantire una Ucraina unita che può essere un fattore di stabilità nel continente europeo, una Ucraina, che avrà buoni rapporti sia con il suo occidentali come con i suoi partner orientali. I venti del cambiamento stanno bussando di nuovo alle porte dell´Ucraina; la volontà del popolo deve prevalere. Onorevoli deputati, Vorrei ora passare al tema delle discussioni odierne, il semestre europeo. Prima di tutto, vorrei riconoscere il duro lavoro dei tre relatori, Philippe de Backer, Sergio Gutierrez Prieto e il signor Sergio Gaetano Cofferati, nonché i problemi economici e monetari, l´occupazione e gli affari sociali e del mercato interno e dei consumatori Comitati di protezione. Questo ci permette di avere questa tempestiva discussione odierna. E vorrei anche ringraziare la Presidenza greca per il loro impegno e le osservazioni appena fatte dal ministro per gli Affari europei. Il semestre europeo va al cuore di quello che tutti ci ha preoccupato, fin dall´inizio della crisi finanziaria soprattutto dal - la nostra economia. Come possiamo rendere la nostra economia recuperare di nuovo, come infatti possiamo lavorare insieme per l´occupazione in Europa? Sono questi i temi che i nostri cittadini ci aspettano di indirizzo - posti di lavoro e di crescita. Un anno fa, alcuni sono stati ancora parlando del crollo dell´euro, alcuni sono stati addirittura speculando sulla disintegrazione dell´Unione europea. Penso che possiamo dire, insieme, abbiamo dimostrato i profeti di sventura erano sbagliate. Questo è l´anno in cui ci stiamo allontanando dalla recessione. La ripresa dovrebbe continuare e diventare più forte nel corso dell´anno e rafforzare ulteriormente nel 2015. Gli investimenti e la fiducia dei consumatori è positivo. Gli investimenti industriali sembra essere ripresa. Invece di esprimere preoccupazione, leader di fuori dell´Europa ci si congratulano per la nostra resistenza e la nostra volontà politica di agire, e ci si congratulano per le riforme necessarie, coraggiose e spesso dolorose che diversi Stati membri hanno messo in atto. Naturalmente, sappiamo che la situazione è ancora difficile. Lottare contro la disoccupazione e le conseguenze sociali della crisi richiederà tempo e risolvere. Ma la situazione sta migliorando. In poche ore, il vicepresidente Rehn presenterà alla stampa le ultime previsioni economiche, e si conferma che siamo sulla strada della ripresa. Noi veniamo da lontano. La risposta globale che abbiamo dato alla crisi sta dando frutti. Ci siamo trasferiti da prestiti cumulativi bilaterali alla Grecia nel 2010, una situazione di vera e propria emergenza, che era l´unica possibilità disponibile al momento, per il meccanismo europeo di stabilità nel 2013, che ha oggi un capitale di 700 miliardi di euro. Francamente, qualche tempo fa sarebbe stato impensabile ammettere che gli Stati membri potrebbero decidere di creare una tale struttura. Siamo stati in grado di fornire assistenza finanziaria agli Stati membri in difficoltà, o - in alcuni casi - in particolare al loro settore bancario. Se non fosse per la solidarietà europea, le economie di Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro sarebbero crollate, con le enormi conseguenze sociali che un tale crollo avrebbe avuto. Abbiamo anche riformato significativamente il nostro settore finanziario, dai nuovi requisiti patrimoniali a, più recentemente, la proposta sulla riforma strutturale delle banche. Siamo in procinto di concludere - e certamente ci aspettiamo il forte sostegno del Parlamento europeo per questo - la Union Banking, che è un passo significativo nella approfondimento dell´Uem. E, infine, abbiamo revisionato il sistema di governance economica nell´Unione europea, in particolare nella zona euro. Questo è stato fatto attraverso la legislazione, co-decidere con il Parlamento, dandoci una solida base per l´adozione sia di prevenzione e, se necessario, azioni correttive in futuro. Non solo sorveglianza di bilancio rafforzata, ma il sistema è stato ampliato per coprire gli squilibri macroeconomici. Penso che possiamo dire che questo è stato un forte insieme di successi, che erano possibili a causa del forte coinvolgimento del Parlamento. Mentre alcuni di noi avrebbero voluto andare più lontano e più veloce, credo che sia giusto riconoscere progressi in questo settore. La crisi ci ha dato la volontà politica di apportare le modifiche necessarie che erano politicamente irraggiungibili e semplicemente inimmaginabile cinque anni fa! E negli ultimi anni, tutto questo è stato fatto in un quadro europeo coerente che è fornito proprio dal semestre europeo. Durante la crisi, la strategia Europa 2020 ha servito come la nostra bussola, e il semestre europeo come il nostro strumento principale di consegna. Con l´introduzione del semestre europeo, ci siamo assicurati che il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri avviene a livello europeo, pur nel rispetto, ovviamente, le competenze nazionali. In tempi economici e politici difficili, questo ha permesso per la trasparenza, di dialogo e di monitoraggio efficace. La Commissione ha inoltre proposto di sviluppare la dimensione sociale come parte integrante della governance economica dell´Ue. Una sorveglianza rafforzata del lavoro e degli sviluppi sociali è ormai una realtà come parte integrante del semestre europeo. Ed è giusto così. Perché sappiamo quanto sia difficile la situazione resta in molti Stati membri, in particolare con la disoccupazione e la disoccupazione giovanile così elevata. E ´vero: il miglioramento delle condizioni macroeconomiche non sono ancora sentiti dai cittadini stessi e le loro famiglie in alcuni dei nostri Stati membri. Ma allo stesso tempo, sarebbe politicamente inesatte e intellettualmente disonesto negare i progressi che abbiamo fatto. Abbiamo, insomma, ha iniziato lungo il sentiero di una Unione economica e monetaria vera e profonda, di fissare i difetti strutturali che giacevano nascoste durante i tempi buoni, e mettere in atto ora un modello più sostenibile. Queste nuove basi sono state stabilite in pochi anni, e svolgono un ruolo chiave nell´aiutare l´Europa emerge dalla crisi più resistente per il futuro, e più forte. Onorevoli deputati, In tutto questo, nonostante molti dei dibattiti, abbiamo visto più, non di meno Europa. In realtà, abbiamo visto l´integrazione europea fare progressi, in particolare nella zona euro, con i calendari di rendicontazione e valutazione economica e fiscale ora sincronizzati; redigere bilanci nazionali ora visto a livello europeo, e un ruolo più forte per le istituzioni europee, tra cui la Commissione. E questo è stato possibile anche grazie a molti di voi, al Parlamento europeo. Onorevoli deputati, Lei ha giocato un ruolo vitale nel semestre europeo fin dall´inizio. Lei ha insistito - e giustamente - per rendere legislativo cosiddetto six-pack e due-pack, nonostante le forti riserve iniziali da parte di alcuni governi, e difeso, in diverse occasioni chiave, il metodo comunitario. Il vostro ruolo è quindi andata ben oltre il miglioramento delle strutture di governance. Insieme con i parlamenti nazionali, avete portato legittimità democratica, la responsabilità e la titolarità. Come abbiamo detto lo scorso anno nel Progetto per una Unione economica e monetaria vera e profonda, governance economica, impegno sociale e la legittimità democratica devono andare avanti di pari passo. Stretta governance economica deve stretto controllo democratico. Questo è il motivo per cui ero felice di prendere parte a gennaio con la Settimana europea semestre che ha riunito deputati di questo Parlamento con 140 parlamentari nazionali. E molti dei miei colleghi della Commissione, compreso sia il vicepresidente Olli Rehn, responsabile per gli affari economici e monetari, e il Commissario László Andor, responsabile per l´occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, che sono qui con me oggi, ha partecipato attivamente nei dialoghi economici avete deciso di organizzare. Onorevoli deputati, Il semestre europeo non e ´stato semplicemente di mettere nuovi processi in atto. Devo insistere sul processo, perché in realtà era una emulazione ed è importante ora per assicurarsi che sarà consolidata per il futuro. Ma ciò che è più importante del processo è che ha portato a riforme fiscali e strutturali concreti e significativi che hanno contribuito a ripristinare la fiducia. E ha aggiunto una forte dimensione economica ad una serie di politiche - dalla tassazione, l´energia, i trasporti, la ricerca, il clima e l´ambiente per il sistema giudiziario. E questo è molto importante sul piano politico, perché, come ho già detto a voi, nel momento più acuto della crisi, le grandi domande che i mercati ei nostri partner mettono a noi non era tanto il deficit dei paesi di debito o altri paesi , ma la nostra volontà politica di lavorare insieme, vale a dire nella zona euro. Mettendo in atto un sistema di maggiore coordinamento, penso che l´Europa ha dimostrato che c´era una volontà e c´è una volontà, infatti, di imparare la lezione dalla crisi e per evitare stessi errori del passato. Penso che possiamo dire che l´esigenza di risanamento delle finanze pubbliche è ormai radicata. Non è stato così che alcuni anni fa. Alcuni governi hanno creduto di poter andare avanti e andare avanti, spendere il denaro che semplicemente non era nelle loro tesorerie. I deficit sono state dimezzate. Riforme strutturali significative per una maggiore competitività sono in corso. Le riforme, come la modernizzazione dei nostri mercati del lavoro e le amministrazioni pubbliche, o le garanzie per i giovani che vengono messi in atto per garantire che tutti i giovani sotto i 25 anni ricevono una offerta buona qualità del lavoro, ha continuato l´istruzione, un apprendistato o un tirocinio all´interno di quattro mesi di lasciare istruzione formale o di diventare disoccupato. Questa è una questione che credo meriti un sostegno, forte sostegno e un senso di urgenza e governi dovrebbero ora attuare i programmi sul terreno. Onorevoli deputati, Accolgo con molto piacere molte delle raccomandazioni contenute nelle relazioni dibattute oggi. Dobbiamo continuare a cercare modi per essere più competitivi, facendo ulteriori progressi sul mercato unico e di adottare le restanti proposte nell´ambito del mercato unico Atto I e Ii, nelle telecomunicazioni, i trasporti, l´energia, il settore digitale; eliminando i blocchi nei servizi alle imprese e professionali, vendita al dettaglio e la costruzione; riducendo la burocrazia e ridurre gli oneri normativi e migliorando l´accesso ai finanziamenti per le nostre Pmi. I sistemi fiscali dovrebbero essere semplificate ulteriormente e l´onere fiscale reindirizzati lontano dal lavoro, dovremmo essere più risorse ed efficienza energetica e investire di più in ricerca, innovazione e sviluppo. Perché non possiamo permetterci di sedersi e rilassarsi. Non solo restare esposti a rischi esterni, abbiamo ancora una lunga strada da fare nelle nostre riforme e ad approfondire l´unione economica e monetaria. Non possiamo onestamente dire che usciamo dalla crisi, mentre la disoccupazione rimane così inaccettabilmente alto, soprattutto tra i nostri giovani generazioni. Abbiamo la responsabilità di consegnare. Ecco perché voglio vedere il bilancio dell´Unione europea utilizzata al suo pieno potenziale. Ora dobbiamo scendere al business di estrarre il più grande valore aggiunto da ogni ultima Euro che è stato deciso. Attraverso strutturali europei e fondi di investimento, attraverso Orizzonte 2020, attraverso Erasmus +, attraverso la funzione di occupazione giovanile, il bilancio europeo si concentra sulla crescita e l´occupazione, ed è la principale fonte di fondi di investimento per molti dei nostri Stati membri. Questo bilancio è davvero una espressione molto tangibile della solidarietà europea al lavoro. Quindi, penso che questo sia importante anche dal punto di vista del Parlamento europeo. Sappiamo tutti che in molti dei nostri Stati membri ora, la gente associa l´Europa con l´austerità. Penso che attraverso il bilancio europeo, attraverso i fondi molto importanti investiti da Europa nella nostra regione, possiamo associare Europa, e dire che l´Europa è, solidarietà. Perché in effetti, l´Unione europea sta fornendo risorse molto importanti per le regioni che hanno bisogno di più per raggiungere la coesione territoriale, economica e sociale. La responsabilità di consegnare le riforme e per rendere la maggior parte dei fondi disponibili si trova ora con gli Stati membri. Ma siamo tutti qui abbiamo la responsabilità di spiegare ai cittadini europei il motivo delle riforme. E anche per ascoltare loro circa gli effetti di tali riforme. Vorrei concludere, onorevoli deputati, Dovremmo prendere il cuore da ciò che abbiamo realizzato finora, ricordando dove siamo ora e dove eravamo cinque anni fa, e pensando anche a quello che avrebbe potuto essere le alternative. Insieme, stiamo uscendo dalla crisi unita, aperta, e credo più forte. Più forte perché ora stiamo preparando una nuova base per la competitività dell´Europa, perché stiamo prendendo tutte le lezioni dalla parola globalizzato e che cosa significa essere pronti a confrontarsi con i nostri partner in questo mondo molto più competitivi. Ma c´è ancora molto da fare nel quadro della strategia semestre europeo e della strategia Europa 2020. E per coloro che mettono in discussione il nostro approccio, che mettono in dubbio se l´Unione europea è parte della soluzione, credo che tutti noi che hanno a cuore l´Europa dovrebbe accogliere e di impegnarsi in questo dibattito. Perché l´Europa ha bisogno che il dibattito politico. Perché credo che un enorme consenso si muoverà noi verso una maggiore convergenza, la solidarietà e la coesione. Siamo più forti insieme ed è insieme che possiamo meglio raggiungere il nostro obiettivo comune: la crescita e l´occupazione per l´Europa. Signor Presidente, onorevoli deputati, Non vedo l´ora di ascoltare il dibattito. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
CECILIA MALMSTRöM ACCOGLIE CON FAVORE IL VOTO DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLE NUOVE NORME UE PER REPRIMERE I PROFITTI DELLA CRIMINALITÀ  
 
 Bruxelles, 26 febbraio 2014 - Ieri il Parlamento europeo ha approvato una proposta della Commissione per una direttiva sul congelamento e la confisca dei proventi di reato nell´Unione europea: "Accolgo con favore il voto di oggi del Parlamento europeo su questa importante direttiva che renderà più facile per la polizia per colpire la criminalità organizzata, dove fa davvero male - andando dopo i loro profitti. La Commissione ha presentato proposte ambiziose e le concordati norme a livello Ue colmare importanti lacune che vengono sfruttate da persone appartenenti a gruppi criminali organizzati. Essi migliorare la capacità degli Stati membri di confiscare i beni che sono stati trasferiti a terzi e le attività che non sono direttamente collegati a un reato specifico, ma che risultano nettamente da altre attività criminali da parte della persona condannata. La direttiva rende anche più facile di confiscare beni criminali, anche quando una condanna penale non è possibile perché il sospetto è malato o è un fuggitivo e assicura che le autorità competenti possano bloccare temporaneamente le attività che rischiano di scomparire se non si interviene. Inoltre, si raccomanda che i beni confiscati devono essere riutilizzati per scopi pubblici e sociali. Questi sono miglioramenti significativi. Confido che queste nuove regole ci aiuteranno a prendere su minacce criminali insieme. Chiaramente le forze dell´ordine e le autorità giudiziarie avranno maggiori mezzi per recuperare una quota più significativa dei profitti illeciti che finiscono nelle tasche dei criminali o reinvestiti in beni o attività legali. Questa è una buona notizia per i cittadini e il funzionamento della nostra economia. Facilitare la confisca dei beni ostacolerà le attività criminali e scoraggiare la criminalità, mostrando che il crimine non paga. Sarà inoltre proteggere la nostra economia contro le infiltrazioni criminali e la corruzione. Recuperare più attività a favore dello Stato avrà un impatto significativo sulle vittime della criminalità, contribuenti e la società nel suo insieme ", ha detto Cecilia Malmström, Commissaria Ue per gli Affari interni.  
   
   
NUOVE NORME UE PER AGEVOLARE LA CONFISCA DEI PROVENTI DI REATI  
 
Strasburgo, 26 febbraio 2014 - Martedì, il Parlamento  europeo ha approvato nuove norme europee per aiutare le autorità nazionali a confiscare i proventi derivati da reati. Oggi, meno dell´1% dei proventi di reati come il traffico di droga, quello di esseri umani, la contraffazione, il traffico e il contrabbando di armi di piccolo calibro sono confiscati. Il disegno di legge, già informalmente concordato con i governi nazionali, è parte di una più ampia strategia dell´Ue per combattere la frode e la corruzione. "La nostra priorità deve essere quella di poter "seguire" il flusso di denaro attraverso le frontiere e assicurare la confisca dei profitti criminali. Solo allora potremo sperare di ridurre la grande criminalità. Mandare alcuni criminali in galera lasciando il loro denaro sporco in circolazione è intollerabile" ha affermato la relatrice Monica Luisa Macovei (Ppe, Ro). Confisca dei proventi di reato Il disegno di legge impone agli Stati membri di procedere alla confisca dei proventi di reato a seguito di una condanna penale definitiva. Le regole tuttavia consentiranno alle autorità di confiscare i proventi nel caso un procedimento non possa giungere a conclusione, poiché l´indagato è malato o in fuga, ad esempio tramite procedimenti in contumacia. Estendere i poteri di confisca Le nuove norme consentiranno agli Stati membri di procedere alla confisca dei beni ottenuti mediante attività criminali dello stesso tipo, tra cui ad esempio casi di corruzione attiva o passiva nel settore privato, corruzione attiva o passiva in cui sono coinvolti funzionari delle istituzioni Ue o gli Stati membri, la partecipazione a un´organizzazione criminale, la pornografia infantile o la criminalità informatica. Recupero dei proventi acquisiti da terzi Il sequestro dei proventi acquisiti da terzi sarà consentito "solo se il terzo sapeva o avrebbe dovuto sapere che il bene era stato trasferito per evitare la confisca o se era stato ceduto a titolo gratuito o in cambio di un importo notevolmente inferiore al suo valore di mercato". Il riutilizzo sociale dei beni confiscati Nel testo si afferma che gli Stati membri dovrebbero adottare misure che consentano l´utilizzo dei beni confiscati per interesse pubblico e ne incoraggino il riutilizzo sociale. Prossime tappe L´accordo dovrebbe essere formalmente approvato dal Consiglio nelle prossime settimane. Gli Stati membri avranno 30 mesi di tempo per trasformare la direttiva in legislazione nazionale. L´irlanda parteciperà all´accordo, al contrario di Regno Unito e Danimarca. Esito della votazione: 631 in favore, 19 contrari, 25 astenuti.  
   
   
COME CONFISCARE I BENI DELLA CRIMINALITÀ IN UE  
 
 Bruxelles, 26 novembre 2014 - La confisca dei beni è uno dei punti principali della lotta al crimine. Ma avviene solo nell´1% dei casi. Dopo il voto di maggio in commissione, nuove regole sono votate oggi 25 febbraio in sessione plenaria e hanno per obiettivo il congelamento e la confisca dei proventi di reato in Ue. Ciò eviterà che i soldi vengano reinvestiti dal crimine organizzato. La relatrice del Pe Monica Luisa Macovei ci spiega come. Quali sono i vantaggi di questa proposta? I budget nazionali potranno contare anche sui beni confiscati alla criminalità. Se non agissimo in questa direzione, rischieremmo che questi soldi vengano investiti in attività criminali. Quanto risulta importante coordinare gli sforzi degli Stati membri? Nel caso qualcuno avesse delle proprietà in un altro Stato membro, tale Stato membro coopererà per la confisca dei beni. Dopo una sentenza è facile applicare una confisca, ma risulta importante oggi introdurre delle procedure di confisca non come conseguenza di una sentenza penale. Alcune critiche sottolineano il rischio che una confisca senza sentenza penale possa infrangere i diritti umani. Il testo della proposta considera l´articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell´uomo, che garantisce un processo equo. Ci saranno sempre un giudice e una corte per stabilire la confisca.  
   
   
INFODAY SUL PROGRAMMA "EUROPA PER I CITTADINI" 2014-2020  
 
 Pordenone, 26 febbraio 2014 -Si terrà martedì 4 marzo alle ore 9.30 presso Palazzo Montereale Mantica, l’Infoday organizzato da Concentro – Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone, sul “Programma Europa per i cittadini 2014-2020” volto ad approfondire i possibili finanziamenti dell’Unione Europea per i progetti riguardanti la cittadinanza. Il Programma, aperto a Province, Comuni, scuole, università, enti di formazione ed enti senza scopo di lucro, mira ad avvicinare i cittadini all’Ue e si articola in due assi: “Memoria Attiva” –riflessione sui regimi totalitari ed eventi storici, “Impegno democratico e partecipazione civica” – progetti di gemellaggio e rete tra città europee. Il Programma intende pertanto supportare economicamente organizzazioni attive nei settori ad esso attinenti e co-finanzia progetti volti al raggiungimento dei seguenti obiettivi: valorizzazione del pluralismo delle realtà comunitarie e dell’identità europea unitaria, scambio di esperienze tra cittadini di diverse aree geografiche. La partecipazione all’incontro è gratuita. Per adesioni o maggiori informazioni contattare l’ufficio Internazionalizzazione di Concentro (tel. 0434381250, internazionalizzazione@opn.Camcom.it )  
   
   
SERVIZIO EUROPA: AL VIA TERZA EDIZIONE CORSO PROGETTAZIONE EUROPEA, AL CENTRO LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2014-2020  
 
Perugia, 26 febbraio 2014 - Il Seu Servizio Europa organizza la terza edizione del "Corso di Progettazione Europea" rivolto a dipendenti pubblici, professionisti d´imprese, persone attive sul mercato del lavoro, giovani interessati a conoscere le opportunità future promosse dall´Unione europea. Il Corso vuole accrescere le competenze e le capacità dei diversi operatori del sistema socio-economico, sia pubblico che privato, per consentire una maggiore partecipazione, con maggiori possibilità di successo ed efficacia dei progetti, alle opportunità della nuova programmazione 2014-2020 che prevede politiche e programmi di sostegno finanziario allo scopo di aumentare lo sviluppo e l´integrazione economica, sociale e culturale dei Paesi membri. "La terza edizione del corso - sottolinea Alberto Naticchioni, amministratore unico del Seu e della Scuola umbra di amministrazione pubblica - dopo gli ottimi risultati conseguiti nel 2013, grazie al coinvolgimento di esperti di alto profilo nel settore della progettazione europea, è finalizzata a fornire gli strumenti di base per promuovere la conoscenza dei nuovi programmi 2014-2020 allo scopo di rafforzare le competenze professionali di progettazione e gestione relativamente ai contributi europei, scoprendo le diversità esistenti tra gli investimenti dell´Unione europea rispetto alle opportunità nazionali e regionali". L´attività formativa presenta un´impostazione teorica volta a contestualizzare le tipologie dei finanziamenti comunitari con particolari approfondimenti delle tematiche culturali. Sono, inoltre, previsti approfondimenti ed esercitazioni rispetto a tematiche specifiche, rispondendo in tal modo alle esigenze dei singoli partecipanti, così da permettere di cimentarsi, in maniera pratica, con gli strumenti finanziari dell´Unione Europea. Gli obiettivi specifici del corso sono molteplici: fornire un quadro delle tipologie dei finanziamenti comunitari, tecniche di progettazione e di gestione di un progetto europeo, dei canali di informazione sui finanziamenti dell´Unione Europea nell´ambito della programmazione 2014-2020; fornire gli strumenti necessari a conoscere e comprendere le opportunità finanziarie allo scopo di saper scegliere i canali di finanziamento più idonei rispetto agli obiettivi da realizzare; illustrare come costruire e sviluppare partenariati nazionali e transnazionali ed illustrare e applicare gli elementi essenziali della europrogettazione. Il programma prevede l´illustrazione delle tipologie dei finanziamenti comunitari e le principali fonti informative, i Programmi mirati e settoriali e le loro principali caratteristiche. Una parte importante del corso aiuterà i partecipanti a confrontarsi con le problematiche più comuni in sede di progettazione mediante il ricorso ad esercitazioni su "scouting" e ricerca partner e sulle tecniche di progettazione e di gestione di un progetto europeo. Il corso, la cui partecipazione è subordinata al versamento di una quota d´iscrizione, si svolgerà in tre sessioni (20, 21, 22 marzo, 2, 4, 5 e 10, 11, 12 aprile) presso la Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Villa Umbra, località Pila, a Perugia. Le domande d´iscrizione, potranno essere inviate al Seu Servizio Europa, Villa Umbra, loc. Pila 06132, Perugia entro il 18 marzo 2014 utilizzando il modello scaricabile dal sito www.Seu.it  
   
   
AL VIA TAVOLO TECNICO PER PROGRAMMI FINANZIATI DALL’UE IN VENETO: AUMENTATI DEL 34% FONDI PER COOPERAZIONE TERRITORIALE. AL VENETO GESTIONE DI ITALIA-CROAZIA  
 
 Venezia, 26 febbraio 2014 - Aumentano del 34 per cento i fondi per la Cooperazione territoriale europea. Le Province di Vicenza e Treviso potranno partecipare al programma Italia-austria. Il programma Italia–croazia avrà 173 milioni di budget e il Veneto è stato designato autorità di gestione. Sono le principali novità annunciate dall’assessore regionale al bilancio, enti locali e fondi comunitari Roberto Ciambetti inaugurando i lavori del Tavolo di partenariato dedicato ai programmi di cooperazione territoriale europea 2014-2020 finanziati dall’Unione Europea. Al Tavolo partecipano gli attori sociali e istituzionali del Veneto: dalle categorie economiche agli enti locali, dalle rappresentanze sindacali al mondo dell’Università e della ricerca. “La sfida più grande per noi – ha spiegato Ciambetti - sarà il programma Italia-croazia di cui la nostra Regione è autorità di gestione designata e quindi con un ruolo chiave in un progetto strategico per l’Unione Europea, come testimonia la sua dotazione finanziaria, più che considerevole: 173 milioni di euro. Oltre a Italia–croazia, sono otto i programmi di cooperazione a cui il territorio veneto parteciperà nella prossima programmazione, tre nella cooperazione transfrontaliera e cinque nella cooperazione transnazionale”. In particolare, viene confermato il programma Italia–austria con un’area molto più ampia che aggiunge a Belluno, le province di Treviso e Vicenza e con una dotazione finanziaria Fesr incrementata del 45,6%. E’ confermato, ma fortemente ridimensionato, anche il programma Italia–slovenia il quale tuttavia vede ridotta per il Veneto l’area eleggibile alla sola provincia di Venezia. Il vecchio Programma Ipa Adriatico viene scisso e si articolerà in due nuovi programmi transfrontalieri che insistono nell’area adriatica: con Albania e Montenegro e con la new entry Croazia. Per quanto riguarda la cooperazione transnazionale, è confermato Central Europe che allargherà la propria area alla Croazia; rimangono sia Med, sia Spazio Alpino mentre viene aggiunto un nuovo Programma Adriatico–ionico che sostituisce in parte il precedente Sud Est Europa perché avrà un ambito territoriale coincidente con quello dell’istituenda Macroregione Adriatico–ionica e una dotazione finanziaria proporzionalmente limitata. Vengono infine confermati i 3 programmi di cooperazione interregionale: Interreg Ivc, Espon, Urbact. “Andando al dato finanziario complessivo – ha concluso Ciambetti - i fondi della cooperazione territoriale europea, rispetto alla programmazione 2007-2013, sono aumentati del 34% e vanno attribuiti per il 78 % ai programmi transnazionali e per il 22% a quelli transfrontalieri. L’aumento delle risorse a disposizione premia l’operatività del territorio nell’uso di questi fondi comunitari e la sfida è non solo confermare le nostre ottime performance – ma anche cogliere gli obiettivi posti dalla Commissione Europea, la quale anche per la cooperazione territoriale, chiede di concentrare i nuovi programmi operativi al massimo su 4 degli 11 obiettivi tematici individuati nel regolamento quadro, imponendo risultati concreti e misurabili: poche chiacchiere, molti fatti. Io mi auguro che imprese, categorie economiche, istituzioni pubbliche e private, università, colgano le grandi opportunità di finanziamento che questi programmi comportano”. I lavori del Tavolo di partenariato sono poi proseguiti sotto il coordinamento di Diego Vecchiato, dirigente responsabile delle politiche e cooperazione internazionale, e di Anna Flavia Zuccon, responsabile regionale della programmazione Fesr.  
   
   
MARONI: IL ´SISTEMA´ REGIONI STUDI RIFORMA COSTITUZIONALE  
 
 Milano, 26 febbraio 2014 - "Il Ddl Delrio non deve essere approvato, perché crea caos istituzionale e aumento dei costi. Serve una riforma costituzionale e il dibattito in Consiglio è molto importante, perché la Regione Lombardia può avere un ruolo fondamentale, quello di formulare una proposta che tutte le Regioni dovranno sottoporre al Parlamento". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel suo intervento in Consiglio regionale. Coinvolgeremo Sistema - Anticipando alcuni contenuti del suo intervento in Aula, il presidente ha fatto sapere che "Regione Lombardia sarà apripista, ma io voglio coinvolgere tutti i colleghi presidenti di Regione. Il sistema delle Regioni deve formulare una sua proposta unitaria di riforma della Costituzione". "Ho già parlato con il governatore della Toscana - ha aggiunto - nei prossimi giorni voglio parlare con Errani e tutti gli altri". "Voglio - ha ribadito Maroni - che sia il sistema delle Regioni a formulare una proposta di riforma costituzionale da inviare al Parlamento".  
   
   
RIFORME, MARONI: VOGLIAMO ESSERE PROTAGONISTI DEL CAMBIAMENTO  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - "Il documento discusso, qui, in Consiglio regionale, è un documento che condivido al 100 per cento e che voglio portare all´attenzione della Conferenza delle Regioni, per far sì che ci sia la condivisione da parte di tutti i presidenti delle Regioni su questo documento, o quanto meno su un documento che ne comprenda i principi qui contenuti. Perché, se il fronte delle Regioni è unito, la Regione come istituzione democratica si salverà, altrimenti prevarranno altre logiche". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nell´intervento di chiusura della discussione generale in Consiglio regionale, in materia di riforme costituzionali. Disegno Politico Per Ridimensionare Regioni - "C´è in atto un tentativo di delegittimare le Regioni in quanto Istituzioni - ha premesso il presidente -; la mia convinzione è che siamo davanti a un disegno preciso di riorganizzare il sistema istituzionale, per portare i poteri a Roma, per ricentralizzare i poteri. Quanto meno questo era il disegno dei Governi precedenti e mi auguro che non lo sia anche di questo nuovo Governo. C´è un disegno politico per riportare le Regioni a quello che erano quando sono nate, nel 1970, cioè con un commissario di Governo che promulgava le leggi approvate dal Consiglio regionale, ovvero la burocrazia che prevaleva sulla democrazia". Nodo Delle Troppe Città Metropolitane Previste In Ddl Delrio - "C´è un disegno con cui si vuole trasformare i territori, creando nuovi soggetti istituzionali. Le Città metropolitane - ha sottolineato Maroni - hanno certamente una loro dimensione e un loro profilo istituzionale, essendo previste dalla Costituzione, ma non possiamo accettare la proliferazione assurda prevista dal Disegno di legge del precedente Governo, noto come Ddl Delrio, secondo il quale in Italia potrebbero esserci fino a 18 o 19 Città metropolitane, che, come verificato anche nel dibattito qui in Consiglio regionale, diventerebbero dei mostri istituzionali". "Basti pensare - ha esemplificato il presidente - alla Val Camonica, che diventerebbe Città metropolitana di Brescia: siamo al grottesco istituzionale. Ma questa non è incapacità da parte di chi ha pensato questo Disegno di legge, qui c´è dietro un disegno politico ben preciso, che è quello di togliere potere alle Regioni e destrutturarle, spaccandole in due, dando più poteri a questi nuovi soggetti istituzionali e ridando così più poteri a Roma". Difendere Il Ruolo Delle Regioni - "Noi abbiamo il dovere di contrastare questo disegno politico - ha affermato Maroni -, perché noi rappresentiamo la democrazia, abbiamo il dovere di difendere l´istituzione Regione, perché è uno dei luoghi essenziali della democrazia e del buon governo". "Poi - ha puntualizzato - si può discutere di come riorganizzare il sistema istituzionale e noi siamo disponibili a farlo, il documento discusso oggi qui in Consiglio dice proprio questo". Lombardia Capofila - "La Regione Lombardia ancora una volta è capofila - ha sottolineato Maroni - ed è quella che guida il processo di riforma. Perché noi non siamo contro le riforme, parlo della mia parte politica, però una riforma deve servire, deve diminuire la spesa e far spendere meglio e aumentare i controlli e la responsabilità e non il contrario, ma le scorciatoie che passano da una palese violazione della Costituzione non sono una riforma, sono solo dei pasticci e il Ddl Del Rio è questo, perché prevede l´abolizione delle Province, previste dalla Costituzione, non con una modifica costituzionale ma con legge ordinaria e prevede l´attribuzione del potere di governare il territorio a una persona individuata per legge e non attraverso i meccanismi elettivi della democrazia e prevede l´attribuzione di poteri conferiti dalla Costituzione alle Regioni ad un nuovo soggetto". "Tutto questo - ha precisato il presidente - è assolutamente inaccettabile. Personalmente non sono contro la città metropolitana, tra l´altro Milano è forse l´unica vera area metropolitana d´Italia, pur rendendomi conto che la Regione dovrebbe rivedere le sue politiche e il suo ruolo, ma a condizione che il sindaco dell´area metropolitana sia democraticamente eletto dai cittadini della suddetta area metropolitana". Protagonisti Nel Cambiamento - "Noi - ha chiosato il presidente Maroni - vogliamo partecipare da protagonisti al processo delle riforme e il dibattito e il documento di oggi hanno proprio questo significato". "Noi - ha annunciato -prendiamo l´iniziativa, oggi, di guidare un´azione concorde di tutte le Regioni, per presentare rapidamente al Parlamento e al nuovo Governo la nostra proposta di riforma costituzionale, perché siamo in una fase di novità: con il nuovo Governo, c´è una fase nuova e noi dobbiamo coglierla, per giocare un ruolo da protagonisti nel processo del cambiamento". Meritiamo Regime Fiscalità Speciale - "Abolire le Regioni a statuto speciale? Su questo non sono d´accordo, mentre penso che andrebbe esteso il regime di specialità alla Lombardia, che è la più speciale tra le Regioni, visto il carico fiscale che ha dovuto sopportare in tutti questi anni". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nell´intervento di chiusura della discussione generale in Consiglio regionale in materia di riforme costituzionali. "Cito una statistica - ha proseguito Maroni -, quella della spesa statale pro capite per abitante, ovvero la media nazionale rispetto al Pil escluso l´interesse sul debito pubblico: ebbene la media tra le Regioni ordinarie è del 14 per cento, le Regioni che guidano questa classifica sono la Campania e la Calabria con il 23 per cento, mentre la Lombardia è ultima con appena l´8 per cento, pertanto più speciale di così". "Penso - ha concluso il presidente - sia il momento di pretendere il riconoscimento della specialità che noi abbiamo".  
   
   
RIFORME, MENO IDEOLOGIA, PIÙ LIBERTÀ  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - "Il processo di riforma istituzionale è ormai oggi qualcosa di non più rinviabile. In questo senso, la posizione del mio partito a livello centrale non é di opposizione sterile, bensì costruttiva. A patto, però, che questo percorso sia caratterizzato da meno ideologia e più libertà". Ha concluso così il suo intervento in aula il vice presidente e assessore alla Salute di Regione Lombardia Mario Mantovani che ha preso la parola in aula, durante la seduta tematica dedicata alle riforme istituzionali. Mantovani ha rimarcato come il cammino di cambiamento debba passare da tre punti fondamentali: "Più poteri al governo centrale e al presidente del Consiglio, un Parlamento meno ingessato da quello attuale, dove oggi per approvare una legge mediamente occorrono oltre 450 giorni, infine, un taglio netto ad una burocrazia che opprime e condiziona pesantemente il corretto funzionamento delle Istituzioni". "In questo percorso - ha continuato Mantovani - è indispensabile che Regione Lombardia, anche a fronte della sua specificità territoriale con oltre 10 milioni di abitanti, debba giocare un ruolo da protagonista". Dal Vice Presidente della Giunta lombarda é giunto poi un appello "a fare in fretta": "Ce lo impongo i cittadini - ha ripetuto Mantovani - diversamente tradiremmo il nostro mandato popolare. Le recenti elezioni in Basilicata e Sardegna con una partecipazione del 50% degli aventi diritto al voto, é un segnale preoccupante che dobbiamo tenere in debita considerazione". Mantovani si è quindi soffermato sulla riforma del Titolo V della Costituzione "da portare a compimento al più presto". "Ma più ancora - ha sottolineato Il Vice Presidente di Regione Lombardia - se vogliamo fare delle riforme coerenti e che tengano conto delle istanze che provengono dal basso, e´ necessario cancellare subito il "Ddl Del Rio" che arriva a teorizzare la costituzione di 20 Città Metropolitane, qualcosa, francamente, di spropositato e non in linea con quanto avviene negli altri Paesi europei". "Neppure Milano - ha aggiunto il Vice presidente di Regione Lombardia - ha i requisiti per essere considerata Città Metropolitana secondo gli standard europei. Evitiamo di ridicolizzare il Paese che rischierebbe di essere considerato zimbello d´Europa". "Credo allora - ha concluso Mantovani - che sia doveroso partire, invece, da un patto forte di cambiamento, come già hanno concordato Renzi e Berlusconi, nel quale i tasselli centrali siano la riforma elettorale, quella del già citato Titolo V della Costituzione e l´abolizione del Senato con la nascita del Senato delle Regioni". "Se non daremo seguito - ha ricordato Mantovani - a questa strategia di cambiamento, ancora una volta, si concretizzerà quella ´tirannia del centralismo dello Stato, che attenua le forze e toglie le energie libere e operanti´, già teorizzata da Don Luigi Sturzo nel 1918".  
   
   
MARONI: RENZI SIA COERENTE, ABOLISCA PATTO DI STABILITÀ  
 
Milano, 26 febbraio 2014 - "Non sono prevenuto, valuto sui fatti. Le prime mosse hanno palesato delle lacune gravi: Renzi, nel suo intervento in Senato, ha parlato di tutto, ma si è dimenticato di Expo. Ho voluto sottolinearlo e probabilmente il premier ha ascoltato il rilievo, facendo un accenno all´Esposizione durante una delle sue repliche. Mi auguro che la dimenticanza sia stata solo un errore e che l´attuale Esecutivo confermi l´impegno che il Governo Letta ha dimostrato nei confronti dell´Esposizione universale del 2015". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto alle domande dei giornalisti in Consiglio regionale. Bene Riconferma Lupi - Il presidente ha definito "positiva" la conferma al Dicastero delle Infrastrutture del ministro Maurizio Lupi e ha annunciato "che arriveranno buone notizie per Pedemontana", ma ha sottolineato che "rimangono ancora molti punti interrogativi". Uno di questi, ha osservato, riguarda "l´abolizione del Ministero dei rapporti con l´Unione europea, proprio nel momento in cui l´Italia ha la presidenza del semestre Ue". Una scelta, l´ha definita Maroni, "un po´ bizzarra". Servono Risposte - "Come governatore - ha proseguito il numero uno di Palazzo Lombardia - mi preme che da Roma arrivino risposte rapide alle nostre domande, come nel recente passato è capitato grazie alcuni ministri, come Lupi e Angelino Alfano". Abolire Patto Di Stabilità - Maroni ha inoltre rinnovato la richiesta di abolizione del Patto di stabilità. "Quando era sindaco, anche Renzi ha criticato con forza il Patto di stabilità. Ora, per coerenza, mi aspetto che confermi quella valutazione e lo abolisca. Questo per la Lombardia significherebbe poter usare otto miliardi di euro, che i Comuni lombardi hanno, ma non possono impiegare". "Renzi - ha ribadito - se vuole fare una cosa giusta, storica, come primo atto deve abolire il Patto di stabilità, che punisce i Comuni virtuosi, quelli lombardi in particolare".  
   
   
MILANO NELLA TOP TEN DELLE CITTÀ EUROPEE PER I NUOVI INVESTIMENTI DALL´ESTERO PRIMA DI AMSTERDAM, BERLINO, VIENNA, STOCCOLMA E BRUXELLES, NONOSTANTE LA CRISI  
 
 Milano, 26 febbraio 2014 – Milano motore economico del Paese, per le sue capacità di attrarre investimenti da tutto il mondo: prima in Italia e, addirittura, nella top ten in Europa, davanti ad altre grandi città come Amsterdam, Berlino, Vienna, Stoccolma e Bruxelles. È quanto emerge dal rapporto pubblicato dal Financial Times "Fdi Città europee e Regioni del futuro 2012/2013". “Un risultato che conferma la capacità di Milano di attrarre investimenti, non solo nel campo immobiliare ma anche nel venture capital e nell’innovazione, nonché dell’intero sistema produttivo della città - ha detto Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università -. Le azioni intraprese dall’Amministrazione per favorire la collaborazione tra pubblico e privato - prosegue l’assessore – rappresentano il miglior biglietto da visita per il ´Sistema Milano´, al fine di creare opportunità di mercato e un luogo dove sviluppare giovani imprese, occupazione e investimenti, soprattutto in vista di Expo 2015”. "Nonostante le scarse performance dell´Italia - si legge nel rapporto - Milano si classifica all´ottavo posto tra le città europee per numero di progetti di investimento stranieri”. Gli investimenti esteri in città, riguardano principalmente le attività commerciali, sia al dettaglio che all’ingrosso e quelle di marketing e supporto alle vendite. Milano, infatti, è molto attrattiva “sia per il mercato potenziale dell´area metropolitana e della regione in cui si trova che come punto di ingresso per le multinazionali che vogliono entrare nel mercato italiano”. Questa la top ten delle città: Londra, Parigi, Madrid, Dublino, Barcellona, Monaco di Baviera, Francoforte, Milano, Amsterdam e Berlino. A seguire, Vienna, Stoccolma Bruxelles, Dusseldorf, Copenhagen, Zurigo. Amburgo, Ginevra, Manchester, Lione, Anversa, Roma, Colonia, Belfast, Lisbona, Atene, Edimburgo, Glasgow, Birmingham, Helsinki. La relazione prende in considerazione “468 località, sia città sia regioni, valutate in base alla loro capacità di attrarre investimenti diretti dall´estero in base a sei criteri: potenziale economico, capitale umano e stile di vita, costo-efficacia, infrastrutture, capacità di sviluppare business, e strategie di investimento”. Il rapporto del Financial Times, ripreso anche da Promos e dalla Camera di Commercio di Milano, con la consulenza scientifica fornita dal Politecnico di Milano, presenta i flussi internazionali di investimento verso l´Italia, con particolare attenzione alle immissioni di capitale provenienti da Brasile, Russia, Cina e India. “In questo quadro – spiega ancora la relazione - la Lombardia si è classificata tra le migliori regioni dell´Europa meridionale per le strategie di investimento, e per il suo potenziale economico rappresenta uno dei quattro motori d´Europa insieme al Baden-württemberg in Germania, al South East Uk nel Regno Unito e all’Île de France”.  
   
   
FONDI STRUTTURALI EUROPEI 2014/2020. A COMUNANZA, IL 27 FEBBRAIO, QUARTO APPUNTAMENTO DI ASCOLTO DEL PARTENARIATO SULLA FUTURA PROGRAMMAZIONE.  
 
Ancona, 26 febbraio 2014 - Sarà l’Auditorium “Adriano Luzi” di Comunanza (Ap) ad ospitare, giovedì 27 febbraio, la carovana di ascolto che la Regione Marche ha messo in moto sul territorio per realizzare un disegno partecipato delle politiche di sviluppo e coesione 2014/2020. Avviato con l’evento del 18 luglio 2013 ad Ancona, il percorso di ascolto del territorio ha già fatto tappa a Camerino e ad Urbino. L’appuntamento di Comunanza, organizzato in collaborazione con il Bacino Imbrifero Montano (Bim) del Tronto, consente di proseguire quel percorso aperto ed integrato che accompagna il territorio verso la nuova stagione di programmazione dei fondi europei e che intende fare delle Marche una regione intelligente, sostenibile ed inclusiva. “Obiettivo dell’evento – sostiene l’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi - è quello di mettere a fuoco, con l’ausilio e il contributo di docenti, esperti e rappresentanti istituzionali, le azioni e gli interventi su un panel di temi che la Regione ritiene prioritari per il suo Programma Operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020. In questo contesto – continua l’assessore – l’ascolto degli attori territoriali è un elemento fondamentale per indirizzare le politiche e costruire strumenti mirati ed efficaci. Ciò soprattutto alla luce dell’incremento dei fondi destinati della coesione territoriale alla nostra regione e che, dopo l’accordo con il Ministro per la Coesione porterà nelle Marche circa 141 milioni di euro in più rispetto al periodo 2007-2013”. A partire dalle ore 9.30 la Regione Marche aprirà uno spazio di confronto con gli stakeholders territoriali in vista della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2014/2020. Dopo i saluti istituzionali del presidente Bim Tronto, Luigi Contisciani, e del presidente della Regione, Gian Mario Spacca, la giornata, coordinata dall’assessore Giorgi, sarà aperta dalla relazione dell’Autorità di Gestione Fesr della Regione, Mauro Terzoni. Il ruolo fondamentale del partenariato verrà rappresentato dagli interventi delle associazioni datoriali economiche e sociali e dalla Camera di Commercio di Fermo con il suo presidente Graziano Di Battista. A partire dalle ore 11.45 i lavori si articoleranno in quattro workshop paralleli dedicati rispettivamente alle seguenti tematiche portanti per lo sviluppo regionale: “piccole e medie imprese: innovazione ed internazionalizzazione”; “agenda digitale”; “valorizzazione delle risorse culturali nelle aree interne”; “energia, mobilità sostenibile, rischi ambientali”. La discussione di ciascun workshop sarà facilitata dalla presenza di esperti e tecnici della Regione e del partenariato. La sessione pomeridiana sarà dedicata al confronto aperto e alla condivisione in seduta plenaria dei risultati e delle questioni emerse nelle sessioni parallele. Il programma dettagliato dell’incontro è consultabile su www.Europa.marche.it  dove sarà possibile effettuare la registrazione per la partecipazione all’evento.  
   
   
LAZIO: BILANCIO: CON 153 MLN PATTO STABILIT¨¤ REGIONALE NUOVO IMPULSO PER RIDUZIONE DEBITI P.A.  
 
 Roma, 26 febbraio 2014 - "Con questa delibera ¨C spiega l¡¯assessore al Bilancio, Alessandra Sartore - la Regione va incontro alle Province e ai Comuni del Lazio cedendo quote del proprio Patto di stabilit¨¤ per far s¨¬ che gli enti locali abbiano maggiore respiro e possano migliorare l¡¯obiettivo programmatico per l¡¯anno in corso.¡¡In questo modo, diamo un ulteriore impulso alla riduzione dei debiti della P.a. Verso imprese e soggetti privati". "L¡¯auspicio ¨C sottolinea l¡¯assessore - ¨¨ che adesso la Commissione consiliare competente approvi il provvedimento in tempi rapidi permettendoci di poter rispettare la scadenza del 15 marzo per la comunicazione al Mef delle variazioni degli obiettivi programmatici". La delibera, in particolare, prevede che la Regione ceda quote del proprio Patto di stabilit¨¤ mettendo a disposizione degli Enti locali del Lazio spazi finanziari pari a 153 milioni 154mila euro, di cui 38 milioni 288mila euro per le Province e complessivi 114 milioni 866mila euro per i Comuni, destinati in parti uguali ai Comuni con popolazione compresa tra 1.000 e 5.000 abitanti e a quelli con popolazione sopra i 5.000 abitanti, da utilizzare per il pagamento delle obbligazioni di parte capitale.  
   
   
SI È RIUNITA A PALAZZO SANTA LUCIA LA GIUNTA REGIONALE DELLA CAMPANIA, PRESIEDUTA DA STEFANO CALDORO.  
 
Napoli, 26 febbraio 2014 - Su proposta congiunta del presidente e dell´assessore alla Promozione culturale Caterina Miraglia la Giunta, prendendo atto del parere favorevole espresso all´unanimità dalla Commissione competente sulla precedente proposta formulata, ha adottato il programma triennale 2013 - 2015 di investimento e promozione dello spettacolo di cui alla legge 6 del 2007. Le risorse previste dal piano saranno ripartite ad associazioni ed organismi di comprovata storicità che si occupano di produzione e promozione di spettacoli teatrali, musicali e di danza, esercizio e gestione di teatri, spettacolo viaggiante, esercizio e promozione cinematografica, residenze multidisciplinari, restauro ed adeguamento di sedi ed attrezzature, sostegno delle attività amatoriali, valorizzazione della musica con particolare riferimento al repertorio del ´600 e del ´700 napoletano. La delibera sarà ora inviata al Consiglio per l´approvazione definitiva. Su proposta congiunta del presidente e dell´assessore ai Trasporti Sergio Vetrella si è deciso di destinare risorse provenienti da economie Fas ad interventi di riqualificazione delle stazioni Madonnelle e Bartolo Longo, al completamento della stazione di Baia, al nuovo terminal di Grottaminarda, alla Funicolare di Montevergine, alla Funivia del Faito, al collegamento viario con la nuova base Nato di Giugliano, ad azioni per la messa in sicurezza della Ss 268 del Vesuvio. Su proposta dell´assessore al Bilancio Gaetano Giancane è stato stabilito di avviare la procedura di cessione di spazi finanziari per il 2014 a Comuni e Province, nella misura di oltre 100 milioni per i primi e circa 34 per le seconde, per far fronte al pagamento di obbligazioni di parte capitale. Saranno esclusi gli enti beneficiari degli spazi nel 2013 che non hanno fornito la certificazione dell´utilizzo degli stessi. Infine, su proposta dell´assessore all´Ambiente Giovanni Romano è stato approvato lo schema generale di protocollo di intesa con Campania Ambiente e Servizi e Amministrazioni competenti sul territorio per la definizione delle modalità attuative degli interventi di cui all´Accordo di Programma Quadro "Opere per il risanamento ambientale". L´apq prevede la riqualificazione delle fasce litorali del patrimonio della Regione Campania e delle aree sequestrate alla camorra, la messa in sicurezza del territorio con la mitigazione dei rischi ambientali e igienico-sanitari e il censimento e la localizzazione di siti oggetto di abbandono incontrollato di rifiuti.  
   
   
STATUTO REGIONE BASILICATA, DISCUSSIONE IN CONSIGLIO COMUNALE A POTENZA  
 
Potenza, 26 febbraio 2014 - Seconda giornata della manifestazione “I giorni dello Statuto”. Dopo l’incontro di Matera, ieri è stata la volta di Potenza. Presso la sala consiliare in Via Nazario Sauro, il Consiglio comunale e il Consiglio provinciale, in seduta congiunta, hanno preso in esame la bozza della Carta regionale redatta dai tecnici dell’Issirfa nella parte finale della precedente legislatura. Un momento di riflessione e di confronto voluto dall’Ufficio di Presidenza e dalla prima Commissione del Consiglio regionale per aprirsi all’esterno con l’obiettivo di rendere la fase di coinvolgimento della comunità quanto più ampia possibile. Ad aprire i lavori i presidenti del Consiglio comunale Vincenzo Santangelo e di quello provinciale Palmiro Sacco. Entrambi hanno espresso apprezzamento per la scelta compiuta dal Consiglio regionale di riaprire il confronto con gli organi istituzionali presenti sul territorio. Un’idea di partecipazione piena nonostante l’atmosfera che regna a livello nazionale per quanto riguarda il disegno di legge “svuota Province”, e che porterà ad avere uno Statuto che sarà di tutti. Il presidente della prima commissione consiliare, Vito Santarsiero, dopo aver fatto riferimento all’attenzione che sarà posta ai 131 Comuni lucani e alle 131 loro ragioni, perché convinti che occorre ridare centralità al protagonismo dei territori, ha affermato che vi è anche bisogno di uno Stato che non entri in conflitto con gli Enti locali. Realtà che devono essere, invece, vissute come luoghi di sviluppo e non pedine di una visione ormai superata. “La bozza di Statuto che abbiamo davanti – ha sottolineato Santarsiero – frutto di un lavoro minuzioso e sintesi di un alto confronto tenutosi ad ogni livello, contiene elementi utili per costruire un ‘Sistema Basilicata’. “Facendo tesoro delle esperienze già maturate e con questo ulteriore momento di dibattito con gli Enti locali, la società civile e il mondo associativo – ha concluso Santarsiero - lo Statuto, una volta approvato, potrà portare la Basilicata verso un protagonismo virtuoso. L’italia è un Paese fatto di piccole regioni di cui non potrà farne a meno e la nostra è una di queste”. Sono poi intervenuti il professor Stelio Mangiameli, direttore dell’Issirfa Cnr e il ricercatore dello stesso istituto, Antonino Jacoviello, i quali hanno posto l’accento sul disegno nazionale teso a ridurre il potere delle autonomie locali, un progetto che si poggia su una falsa convinzione di risparmi e che va in controtendenza rispetto a quanto succede in Germania, Francia e Spagna dove, invece, vige un forte decentramento. “I territori – ha affermato Mangiameli – hanno l’obbligo di reagire se vogliono conservare l’autonomia e le Regioni del Sud devono avere un’organizzazione aperta, con piani strategici di area sovraregionale. E’ necessaria una collaborazione orizzontale con le altre Regioni, Regioni a cui è chiesto di funzionare e funzionare bene. Dobbiamo agire localmente ma pensare europeo”. Diversi i riferimenti del direttore dell’Issirfa ai punti qualificanti della bozza dello Statuto, punti che ne fanno uno Statuto nuovo. Nel dibattito che è seguito sono intervenuti i consiglieri provinciali Samela, Sperduto e Latorraca e quelli comunali Carretta, Coviello, Imbesi, Laieta, Mitro, Molinari, Villani, e Lacerra. Le conclusioni sono state affidate al presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, il quale ha affermato che con la manifestazione tenutasi a Matera e Potenza si apre una fase che porterà a scrivere una pagina importante della democrazia, un’occasione utile per raccogliere ulteriori spunti di riflessione e che saprà far tesoro del prezioso contributo dei Consigli comunali e provinciali e di ogni singolo consigliere. “Abbiamo scelto la strada dei Consigli comunali per ridare vigore ad un principio: la cultura della partecipazione come forza in grado di sviluppare maggiore progresso”. “La rappresentanza democratica – ha concluso il presidente del Consiglio regionale – è un aspetto fondamentale, un Paese senza politica è un Paese senza democrazia. Tra le priorità provare a ricostruire il rapporto tra Governo e Assemblea rappresentativa con meccanismi di dialogo che portino a meglio relazionarsi e a livello locale riscrivere l’impianto legislativo che appare ormai datato. Non possiamo pensare di offrirci al mondo con ‘Matera Capitale europea’ e poi avere leggi non più attuali".  
   
   
SARDEGNA, REGIONALI 2014 - DG PRESIDENZA, SCHEDA E MODALITÀ VOTO FISSATI DA LEGGE  
 
Cagliari, 26 febbraio 2014 - Non c´è stata alcuna scelta discrezionale essendo stabiliti con legge sia il modulo di scheda elettorale sia le modalità di voto per la consultazione del 16 febbraio con cui sono stati eletti il presidente e i componenti del Consiglio regionale per la 15/a legislatura. Lo ricorda la Direzione Generale della Presidenza da cui dipende il Servizio Elettorale, con riferimento ad alcune richieste di chiarimento. Per quanto riguarda la scheda, quella adottata - che riproduce puntualmente quanto stabilito dall´art 9 della legge statutaria elettorale, la n. 1 del 2013 - si trova come allegato, come facsimile e con accanto le specifiche tecniche, nella legge regionale n. 16 del 26 luglio 2013, che fissa le norme amministrative del procedimento e delle votazioni per l´elezione del presidente della Regione e del Consiglio. In particolare l´art. 9 stabilisce che "la votazione per l´elezione del Consiglio regionale avviene su un´unica scheda. La scheda reca, entro un apposito rettangolo, il contrassegno di ciascuna lista circoscrizionale, affiancato, sulla medesima linea, da una riga riservata all´eventuale indicazione di preferenza. Alla destra di tale rettangolo è riportato il nome e cognome del candidato alla Presidenza della Regione, affiancato dal contrassegno o dai contrassegni delle liste collegate". Lo stesso articolo specifica nel dettaglio come e dove vanno collocati i contrassegni delle altre liste circoscrizionali e degli altri candidati alla Presidenza, precisando che "la collocazione progressiva dei rettangoli più ampi nella scheda è definita mediante sorteggio".  
   
   
ROSSI SUI NEO ASSESSORI: "LARGO A UNA GENERAZIONE COMPETENTE E IMPEGNATA"  
 
 Firenze, 26 febbraio 2014 - Primo giorno da assessore regionali per Sara Nocentini (cultura, turismo e commercio) e Emmanuele Bobbio (scuola, formazione, ricerca e università). Il presidente Enrico Rossi ha firmato in mattinata il decreto di nomina con il dettaglio delle deleghe e quindi ha accompagnato i neo assessori al loro primo incontro con la stampa. "In questi mesi – ha detto tra l´altro il presidente Rossi – abbiamo assistito a profondi mutamenti dell´assetto politico. Ho voluto approfittare della situazione per rinnovare la giunta e prepararci al rush finale, indicando atti importanti, una base programmatica semplice per questa prospettiva di fine legislatura. Atti su cui il Consiglio avrà il diritto e il dovere di esercitare le proprie prerogative, modificando, integrando e migliorando. Saranno passaggi non semplici ma necessari, altrimenti rischiavamo una fine declinante, una palude di veti incrociati e di disimpegno da cui sono terrorizzato. Ho fatto questo senza arroganza, ma con la volontà di giocare in modo trasparente una partita politica importantissima". Il presidente Rossi ha quindi riassunto i contenuti della sua comunicazione in Consiglio soffermandosi sugli atti di maggior rilievo: quelli relativi al governo del territorio, il piano sanitario e sociale integrato e l´annunciata riforma della formazione e dei centri per l´impiego. "Emmanuele Bobbio – ha proseguito il presidente presentando gli assessori – è uno studioso puntuale, preciso, che approfondisce molto, una caratteristica importante per chi deve ascoltare tutti soggetti interessati e poi decidere con consapevolezza. Credo che un occhio terzo attento e competente come il suo ci può servire per superare la congerie di interessi che sta intorno al tema di cui dovrà occuparsi". "Sara Nocentini - ha concluso Rossi - rappresenta un segnale preciso che ho voluto dare alla sinistra. Ha una formazione internazionale, ha fatto studi sulla Toscana, è protagonista di una militanza attiva. Sono contento di essere riuscito a trovare due persone relativamente giovani, rappresentanti di una generazione colta, preparata, competente che può immettere una spinta nuova nel governo della sinistra Toscana". La prima domanda all´assessore Nocentini: come farà a conciliare il nuovo impegno con l´incipiente maternità (l´assessore è quasi al termine della sua seconda gravidanza)? "La bambina nascerà a fine maggio – ha spiegato - Non nascondo che la questione andrà gestita, perchè la maternità è una cosa importante. Conto su un compagno meraviglioso e sulla struttura che mi sosterrà, e penso che insieme riusciremo in questa avventura e nello stesso tempo a dare un messaggio su valore sociale maternità. In fondo la mia è una situazione privilegiata". "Il tema della cultura – ha aggiunto Nocentini commentando le sue deleghe – a volte è bistrattato e abusato. Vorrei dare l´idea che la Toscana è capace di sollevarsi dalla crisi puntando proprio in questa direzione". Quanto ai rapporti con Rifondazione comunista Nocentini ha detto di aver preso una decisione personale, "non sono iscritta – ha concluso – con la consigliera Sgherri ho un rapporto di forte stima reciproca. Ci ho parlato, il confronto è aperto". "Abbiamo chiaro quello che vogliamo ottenere e lo spirito a cui vogliamo improntare la riforma – ha detto poi l´assessore Bobbio - La cosa seria da fare è dedicare tre mesi a un intenso studio sui problemi, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, e poi presentare una proposta. Nel corso della crisi molte imprese toscane hanno chiuso ma molte hanno dimostrato una grande capacita rinnovarsi, e sono state in grado di aprirsi all´estero. Ci sono riuscite contando su competenze presenti nel territorio e nella storia toscana. Il nostro approccio sarà a tutto tondo, partiremo dai territori e dai bisogni professionali espressi o inespressi dalle imprese". La chiamata del presidente Rossi è arrivata "repentina e inaspettata e l´ho molto soppesata", ha concluso Bobbio. "Alla fine mi sono detto che la mia generazione deve assumersi responsabilità come queste e che è venuto il momento di mettere in gioco le competenze acquisite in tanti anni di studio".  
   
   
TOSCANA: PATTO STABILITÀ, A ENTI LOCALI 90 MILIONI IN PIÙ PER DISSESTO IDROGEOLOGICO E INFRASTRUTTURE  
 
Firenze, 26 febbraio 2014 - La Regione cederà poco meno di 90 milioni della propria capacità di spesa a Comuni e Province. Lo propone la giunta, che ieri ha fissato i criteri e approverà il provvedimento entro un paio di settimane, dopo un giro di consultazioni al tavolo di concertazione e al Consiglio delle autonomie locali. Aumentare la spesa per non bloccare cantieri e investimenti: questo è l´obiettivo di un patto stabilità che diventa verticale e si allarga all´intera regione. "Permettere agli enti locali di spendere un po´ di più dei soldi che hanno in cassa, perché quello che cederemo non sono soldi ma capacità di spesa appunto, privilegiando, ad esempio, la messa in sicurezza del territorio " spiega meglio l´assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali, Vittorio Bugli. La Regione l´anno scorso poteva spendere 1 miliardo e 495 milioni. Quest´anno la quota sottoposta al patto (dei quasi 9 miliardi di bilancio regionale) sarà 1 miliardo e 440 milioni e 90 saranno ceduti a Comuni e Province. "I benefici per il territorio sono evidenti: ampliare la capacità di spesa significa infatti aumentare la possibilità di investire - dice l´assessore Bugli – Gli enti locali molte volte hanno i soldi in cassa, ma non li possono spendere perché devono contribuire alla riduzione del debito del Paese. Nella cessione e attribuzione di maggiori spazi abbiamo privilegiato la spesa per opere di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, quelle di ripristino dopo le alluvioni e i progetti di interesse regionale". Progetti a volte già finanziati, ma rallentati dal patto di stabilità. Cosa cambierà per Comuni e Province - Sono tre i beneficiari del provvedimento: i Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti (33,6 milioni di maggiore spesa), quelli oltre 5.000 abitanti ( altri 33,6 milioni) e le Province (22,4 milioni, pari al 25 per cento). I Comuni più piccoli, quelli fino a 5.000 abitanti, potranno con questo provvedimento di fatto spendere per quanto incassano. Oggi invece sono costretti dal patto di stabilità a spendere un pochino meno di quello che entra nelle loro casse. I Comuni oltre 5.000 abitanti, secondo gli indirizzi proposti dalla giunta, dovranno impiegare la maggiore capacità di spesa prioritariamente per opere di mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico già avviate o di cui è previsto l´avvio nel corso del 2014 e per interventi di ripristino a seguito di eventi alluvionali. La seconda priorità riguarda pagamenti in conto capitale per il sostegno agli investimenti di carattere strategico regionale con particolare riferimento alla difesa del suolo e all´edilizia scolastica. Su segnalazione di Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, verranno tenuti in considerazione anche altri interventi ritenuti urgenti e non rinviabili. Anche le Province dovrà impiegare i 22, 4 milioni di maggiore spesa per pagare opere di mitigazione del rischio idraulico e per interventi di ripristino a seguito di eventi alluvionali, oltre che per le opere previste dal programma regionale di investimenti sulla viabilità. Le Province - tramite Upi Toscana, l´Unione delle Province - potranno segnalare eventuali situazioni di particolare criticità. Le domande - I Comuni che intendono fare richiesta di spazio finanziario dovranno inviare entro il primo marzo apposita domanda secondo una procedura elettronica, collegandosi alla pagina web www.Regione.toscana.it/faretoscana/finanza-pubblica-locale/invio-dati-al-sifal-accesso-riservato-al-caf. Le Province dovranno presentare le loro richieste esclusivamente tramite Upi Toscana.  
   
   
ROMA; MARINO INCONTRA SINDACATI. INTESA SU ROMA CAPITALE E CITTA’ METROPOLITANA  
 
 Roma 26 febbraio 2014 – Il Sindaco di Roma Ignazio Marino ha incontrato ieri mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Claudio Di Berardino (Cgil), Mario Bertone (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) per avviare una discussione sul tema del rifinanziamento della legge di Roma Capitale e sul riassetto dell’Area Metropolitana, oggetto di un disegno di legge attualmente all’esame della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Presenti all’incontro anche il vicesindaco Luigi Nieri, gli assessori Giovanni Caudo (Trasformazione Urbana), Daniela Morgante (Bilancio), Daniele Ozzimo (Assessore alla Casa e al Lavoro con delega al Decentramento), il Presidente della Commissione Roma Capitale e Riforme Istituzionali Giovanni Paris e il Presidente della Commissione Bilancio Alfredo Ferrari. Al centro del confronto gli effetti di queste riforme sull’erogazione dei servizi pubblici e sullo sviluppo economico e sociale della città. Le parti hanno condiviso la necessità di avviare un processo stabile per la definizione delle competenze della città metropolitana, anche attraverso l’istituzione di tavoli di settore e il coinvolgimento delle forze imprenditoriali. Per stabilire modalità continuative di confronto si procederà inoltre, nei prossimi giorni, alla definizione di un protocollo sulle relazioni sindacali, come già concordato nel precedente incontro. Le parti convengono sull’importanza del pieno riconoscimento delle funzioni di interesse nazionale svolte da Roma Capitale, attraverso adeguati finanziamenti e strumenti normativi. Nel corso dell’incontro si è deciso, infine, su proposta delle organizzazioni sindacali, di istituire tavoli di confronto sui temi del lavoro, trasporti, bilancio e politiche ambientali del territorio con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione nella città. “Si tratta di questioni cruciali per il futuro della nostra città e dell’azione politico-amministrativa di questo governo cittadino. Vogliamo affrontarle costruendo un fronte ampio di convergenze politiche, sociali ed economiche. Certamente ci aspettiamo dal Governo e dal Parlamento un segnale forte affinché vengano riconosciute a Roma, anche da un punto di vista economico, le funzioni svolte”, dichiara il sindaco di Roma Ignazio Marino. “Domani sottoporrò alla Giunta il protocollo sulle relazioni sindacali. Si tratta di un fondamentale tassello nel rapporto con i rappresentanti dei lavoratori e con la città”, ha aggiunto Ignazio Marino.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: RAGGIUNTA INTESA SU DDL MODIFICA LR 5/2003  
 
Udine, 26 febbraio 2014 - Si prefigge l´obiettivo di favorire l´unione dei Comuni il disegno di legge che reca modifiche alle "norme relative alla richiesta, l´indizione e lo svolgimento dei referendum abrogativo, propositivo e consultivo e all´iniziativa popolare delle leggi regionali", rispetto al quale il Consiglio delle Autonomie locali (Cal) ha raggiunto oggi un´intesa pressoché unanime (18 consiglieri presenti, 17 a favore, un´astensione). Lo schema di questo strumento normativo era stato proposto nella precedente seduta del Cal dall´assessore regionale alla Funzione Pubblica e alle Autonomie locali, Paolo Panontin, ma l´esame dell´articolato era slittato all´incontro odierno, al fine di permettere all´apposita commissione del Consiglio di esaminarne i contenuti. Oggi è stato dunque risottoposto lo schema di disegno di legge al Consiglio delle autonomie locali, tenendo conto delle proposte della commissione ed accogliendo alcuni emendamenti condivisi dallo stesso assessore, nell´intento, ha osservato lo stesso Panontin, di mettere al riparo i Comuni di più piccole dimensioni da eventuali iniziative "ostili" da parte di quelli più grandi. Le modifiche alla legge vigente hanno lo scopo, ha rilevato l´assessore, di superare l´eventuale inerzia di alcune amministrazioni rispetto ai processi di unificazione, consentendo ai cittadini di potersi esprimere sull´assetto che ritengono sia più opportuno per gli enti locali che li debbono rappresentare. "Su questo argomento - ha concluso Panontin - daremo adeguata informazione ai cittadini riguardo all´opportunità di poter esercitare i loro diritti". Verrà invece ripresentata al Cal, con alcune modifiche, la proposta di legge d´iniziativa consiliare, illustrata dal consigliere regionale Roberto Revelant, che reca norme urgenti per la prevenzione di calamità e disastri naturali e regola in particolare gli interventi di manutenzione in prossimità di linee di comunicazione e infrastrutture di energia. E´ stata successivamente ritirata la proposta di legge relativa alle "Norme per la riqualificazione urbana, il decoro paesaggistico e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente" in quanto sullo stesso argomento sarà predisposto un nuovo testo normativo. Il Consiglio delle Autonomie locali ha poi provveduto a designare dieci componenti del Tavolo tecnico permanente per la Finanza locale, di cui due segretari comunali e otto responsabili dei servizi finanziari di Comuni e Province. Sono stati designati Gianfranco Topatigh, Primo Perosa, Ilva Santarossa, Anna Maria Cisint, Elide Cesaratto, Marco Mantini, Francesca Morassi, Vincenzo Di Maggio, Marina Del Giudice e Sabrina Paolatto. Il Cal ha infine designato sette componenti del Tavolo tecnico permanente per il Comparto unico (di cui due segretari comunali): Tonino Di Gianantonio, Antonio Villacara, Santi Terranova, Ruggero Peresson, Romana Meula, Carmine Cipriano, Gabriella Lugarà.  
   
   
TRENTO: DISCUSSO CON LE PARTI SOCIALI E IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE L´ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2014  
 
Trento, 26 febbraio 2014 - Doppio incontro il 24 febbraio del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, assieme a parte della sua Giunta e ai dirigenti e ai tecnici di settore, per discutere i contenuti della manovra di assestamento di Bilancio 2014, prima con il Consiglio delle autonomie e poi, nel tardo pomeriggio, con le parti economiche e sociali. Ribadito l´impegno a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per favorire la ripresa dell´economia e dell´occupazione, realizzando contestualmente i risparmi già previsti nel programma di legislatura, attraverso una progressiva modernizzazione e razionalizzazione della macchina amministrativa. Ai rappresentati dei Comuni e delle Comunità di valle Rossi, assieme all´assessore Carlo Daldoss, ha esposto le misure espressamente previste per incentivare il parternariato pubblico-privato e per consentire la realizzazione delle opere più urgenti e strategiche contenute nella manovra di assestamento, riprogrammando gli impegni di spesa sul lungo periodo e concentrando le risorse sulle priorità . "Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per rilanciare lo sviluppo - ha sottolineato il presidente della Provincia - . Sul personale, è condivisibile la preoccupazione espressa dai rappresentanti degli enti locali: abbiamo garantito la nostra disponibilità a considerare meccanismi di deroga per situazioni specifiche, fermo restando l´impegno generale di contenere le spese di funzionamento dell´amministrazione in tutte le sue articolazioni". Anche alle parti economiche e sociali, in questo secondo incontro, che segue a quello di alcuni giorni fa, Rossi, assieme ad una parte della Giunta provinciale, ha riepilogato gli impegni fondamentali contenuti nella manovra. Al primo posto ridurre la pressione fiscale su imprese e cittadini, anche esercitando le nuove competenze contenute nella Legge di stabilità e riguardanti i tributi locali. Contestuale è l´impegno a mantenere invariate le tariffe di maggior impatto per le famiglie. Il secondo impegno è quello del sostegno al credito, la "benzina" di cui le imprese hanno bisogno, anche potenziando il ruolo strategico di Mediocredito. Il terzo impegno è quello a mantenere la coesione sociale che è tanta parte della qualità della vita del Trentino, e a mettere in campo un impegno supplementare su alcune filiere come quella scuola-lavoro-formazione. Il quarto "pilastro" della manovra è quello della riprogrammazione degli investimenti pubblici compatibilizzando i piani in essere, che hanno una estensione in gran parte maggiore rispetto al triennio, con gli scenari previsti a partire dal 2018, quando verranno a mancare 400 milioni all´anno di arretrati, a cui potrebbero peraltro sommarsi gli esiti positivi dei ricorsi alla Consulta avviati dalla Provincia su riserve all´erario e accantonamenti. Infine, come già detto, la modernizzazione del settore pubblico: i risparmi ottenuti sulle spese di funzionamento verranno riutilizzati per alimentare il fondo per la riduzione della pressione fiscale. Il vicepresidente Alessandro Olivi a sua volta ha espresso al sua volontà di dar vita ad un nuovo "patto per lo sviluppo e per il lavoro, una cornice di obiettivi comuni, all´interno della quale realizzare gli obiettivi concordati nei tempi previsti". Un atto che deve servire anche a rilanciare lo strumento della concertazione, considerato da Olivi "imprescindibile per le stagioni che verranno".  
   
   
NEL LAZIO LA FORMAZIONE PROFESSIONALE CAMBIA, PER AVVICINARE LE IMPRESE E CHI CERCA LAVORO  
 

Roma, 26 febbraio 2014 - Nei prossimi mesi 180 persone saranno assunte nel settore dell’accoglienza turistica, dopo un percorso formativo della Regione. E’ stato possibile grazie a due nuovi bandi, finanziati con fondi europei, per possibilità concrete di impiego in due grandi società: per il parco a tema di Castel Romano e per Costa Crociere. Cambia, infatti, il sistema dei corsi professionali della Regione, che puntano ad avvicinare maggiormente le imprese che cercano lavoro e le persone che lo cercano. “Siamo contenti – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti – perché non tornerà un centesimo a Bruxelles e perché, grazie a questa nostra innovazione, quasi duecento persone troveranno un lavoro. Aiutiamo le imprese che vogliono assumere e le persone che cercano lavoro”. Questo è un modello importante per l’Italia. Il pubblico, in questo caso la Regione, mette le risorse, promuove gli indirizzi, fa i bandi, e questa politica trasparente attira gli imprenditori che investono nel Lazio. Questo vuol dire basta alle lungaggini della burocrazia e puntare sulla trasparenza e sulla linearità dei comportamenti. Tutti i Corsi di Formazione della Regione sono pubblicati qui. Http://www.regione.lazio.it/rl_formazione/?vw=corsi  Le aziende possono presentare le prossime domande in questi periodi: tra il 26 marzo e il 18 aprile e tra il 29 maggio e il 20 giugno 2014. Qui tutte le informazioni. Http://www.regione.lazio.it/rl_formazione/?vw=documentazionedettaglio&id=1231

 

 
   
   
FIRMA CONVENZIONE CONTRO LAVORO NERO: FONDI A PREFETTURE PUGLIESI  
 
Bari, 26 febbraio 2014 - L’assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha partecipato questa mattina al Comitato regionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, e nell’occasione ha firmato la convenzione per il finanziamento alle Prefetture per le attività di contrasto al lavoro nero. “La Regione Puglia trasferisce alle prefetture – ha detto - 800mila euro per mettere la benzina nelle auto degli ispettori dell´Inps e dell´Inail, della direzione regionale del lavoro, degli stessi carabinieri perché, in squadra, si possa colpire in maniera mirata il lavoro nero, e diffondere la cultura della legalità”. Alla Prefettura di Bari, saranno versati 160mila euro, a quella della Bat 110, alle prefetture di Foggia, Brindisi, Lecce e Taranto, rispettivamente 150, 110, 140 e 130mila euro. “Dobbiamo fare in fretta - ha detto Caroli – aggredendo territori e settori dove si annida l´illegalità, come la provincia di Foggia dove, per la raccolta del pomodoro, si sono verificati fenomeni di riduzione in schiavitù, che non dovranno ripetersi mai più. E anche nella Murgia, nel settore del mobile imbottito, si nasconde il lavoro nero negli scantinati e nei sottoscala, mettendo in difficoltà le aziende che lavorano nella trasparenza. Anche nel settore dei trasporti e dell´edilizia e nelle aziende fruitrici di ammortizzatori sociali in deroga, i cui lavoratori non possono e non devono dedicarsi ad attività in nero”. L’assessore ha poi rimarcato l´attività di contrasto e prevenzione interistituzionale che sta mettendo in campo la Regione, con “ottimi risultati: gli ultimi dati ufficiali sono del 2012 - ha concluso - e parlano di un numero di incidenti mortali che in Puglia si é ridotto da 54 a 49, mentre quello complessivo degli infortuni da 32mila a 28mila, con una riduzione del 12,5% mentre nel resto d´Italia é stata dell´8%”.  
   
   
ALLA REGIONE TOSCANA 1,3 MILIONI DI EURO PER L´INTEGRAZIONE DEGLI STRANIERI  
 
Firenze, 26 febbraio 2014 - E´ di 1,37 milioni di euro il finanziamento che la Regione Toscana otterrà dal Ministero dell´Interno per la formazione civica e linguistica dei cittadini dei Paesi terzi. E´ quanto prevede il progetto, stilato dagli uffici regionali e approvato dalla Giunta regionale nella seduta di ieri. "Sono destinati – spiega la neo assessore regionale al welfare e vicepresidente, Stefania Saccardi – a mettere in condizione i cittadini stranieri residenti in Toscana di imparare la lingua italiana e le nozioni di base di educazione civica, così da promuovere adeguatamente la loro cittadinanza attiva. Il progetto regionale, pur valorizzando le diversità linguistiche e culturali, faciliterà l´ottenimento dei permessi di soggiorno, per i quali la conoscenza della lingua è requisito fondamentale". Dal 1995 al 2010 gli stranieri residenti in Toscana sono passati da 48.700 a 364.00 con un peso percentuale sull´intera popolazione cresciuto dall´1,4 al 9,7%. Nel corso dell´ultimo anno gli stranieri sono aumentati del 9,4%, un dato superiore alla media nazionale che è dell´8,8%. "Con il progetto regionale – aggiunge l´assessore Saccardi – stimiamo di raggiungere circa 2.500 destinatari che potranno utilizzare i Centri territoriali permanenti per la formazione degli adulti, in un rapporto con le associazioni del volontariato. Daremo poi il via ad una campagna di comunicazione regionale per rendere più agevole l´accesso ai servizi formativi e metteremo online le opportunità che offriamo ai sempre più numerosi cittadini stranieri residenti in Toscana". Il 21% della popolazione straniera residente è composta da minori e le seconde generazioni, cioè in nati in Toscana, rappresentano ormai il 12,8%.  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA INTERREGIONALE PER GARANTIRE FORMAZIONE OSPITI ISTITUTO PENALE MINORILE DI TREVISO  
 
Venezia, 26 febbraio 2014 - E’ stato firmato nei giorni scorsi il protocollo d’intesa tra la Regione del Veneto, la Regione Friuli Venezia Giulia, le Province autonome di Trento e Bolzano, insieme alle competenti autorità scolastiche, con cui viene sancito l’impegno a concorrere al finanziamento di un Fondo speciale che garantisca per tre annualità la prosecuzione degli interventi di istruzione e di formazione in favore degli ospiti dell’Istituto Penale Minorile di Treviso. Nel darne notizia l’assessore regionale alla formazione, istruzione e lavoro, Elena Donazzan, ricorda che la giunta veneta aveva approvato nel dicembre scorso il provvedimento che autorizzava la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa al fine di garantire per tre anni un servizio di istruzione e formazione rivolto ai ragazzi ospitati nell’istituto penale. “Si tratta di un intervento estremamente importante, significativo ed unico nel suo genere – sottolinea l’assessore - perché mette assieme competenze diverse e ben tre Regioni, con l’unico intento di garantire il diritto allo studio a giovani in stato di detenzione. Nella sostanza oltre ad un diritto si offre un’opportunità, una prospettiva e soprattutto una speranza”. L’istituto penale minorile di Treviso è l’unico esistente nell’area nord orientale del Paese e raccoglie minorenni provenienti da Veneto, Friuli-venezia Giulia e Trentino Alto Adige. La legislazione italiana garantisce l’azione di recupero dei condannati attraverso l’articolo 27 della Costituzione che sancisce il principio della rieducazione. “Certo che il contesto è di estrema fragilità – aggiunge l’assessore Donazzan - in quanto, oltre alla condizione oggettiva, la popolazione carceraria presso l’Istituto minorile di Treviso è ad alto turn over. Ma il modello operativo sviluppato in questi anni e non più sostenuto da fondi ministeriali, avendo dato ottimi risultati anche di reinserimento, non poteva essere abbandonato. In questo caso le Regioni si sono dimostrate molto più attente e sensibili dello stesso Governo che, pur certificando tramite il Ministero di Grazia e Giustizia che questa rappresentava un’attività di eccellenza esportabile presso gli istituti penali minorili del Paese, ha ritenuto di non sostenerla più finanziariamente. Ciò è ancora più significativo in quanto è la legislazione nazionale, e non quella regionale, a stabilire che gli istituti di pena dovrebbero garantire ai propri ospiti la possibilità di frequentare le scuole superiori e di iscriversi all’università”. “Fino ad oggi – conclude l’assessore veneto - il servizio di istruzione e formazione presso l’Istituto Penale Minorile di Treviso è stato garantito ed erogato dall’Istituto Comprensivo n. 5 “Coletti”, ma nell’ultimo periodo le risorse economiche per sostenere l’istruzione dei ragazzi detenuti erogate dall’Ufficio Scolastico regionale per il Veneto non risultavano più sufficienti per garantire una formazione adeguata. Alla luce di ciò è stato quindi approvato e firmato questo protocollo d’intesa con l’impegno delle amministrazioni del Nordest a concorrere al finanziamento di un Fondo speciale per garantire per tre annualità la prosecuzione degli interventi”.  
   
   
“#NOISÌ. GENERAZIONI DI DONNE”, AL VIA LA CAMPAGNA DI ROMA CAPITALE PER L’8 MARZO  
 
 Roma, 26 febbraio 2014 - In occasione dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna, Roma Capitale lancia la campagna web “#noisì. Generazioni di donne”, una iniziativa per raccogliere e far conoscere storie femminili positive. #noisì vuole ribadire che le donne sono protagoniste delle proprie vite, in grado di autodeterminarsi e rappresentare una fonte di ispirazione per le altre. Ogni giorno le ragazze e le donne di questa città fanno la differenza creando nuove opportunità o consolidando pratiche di vita, di lavoro, di conoscenze, di relazioni che possono cambiare in positivo la loro vita e quella di Roma. Valorizzare le storie di generazioni di donne significa riconoscere la ricchezza dei loro saperi, delle loro competenze e della forza con cui quotidianamente contribuiscono a costruire il tessuto sociale e produttivo della capitale. Per tutte queste ragioni, per l’8 marzo Roma Capitale vuole simbolicamente celebrare le donne, ribadendo altresì che la storia delle donne deve essere ricordata e festeggiata anche per i restanti 364 giorni dell’anno. Chiunque può inviare una storia positiva vera di bambine, ragazze e donne entro il 5 marzo all’indirizzo di posta elettronica noisi8marzo@gmail.Com  oppure scrivere un breve racconto in 140 caratteri su twitter usando l’hashtag #noisì. Alcune storie verranno selezionate dall’Assessorato alle Pari Opportunità e premiate dal sindaco Ignazio Marino con il “nasone”, la fontanella simbolo di Roma, durante un’apposita cerimonia che si terrà l’8 marzo. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il sito di Roma Capitale: www.Comune.roma.it  «Ogni giorno – dichiara Alessandra Cattoi, assessora alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità - il mio Assessorato è impegnato in azioni di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, in particolare attraverso i centri anti violenza del Comune. Stiamo lavorando anche con i municipi per programmare e realizzare servizi e interventi condivisi e coordinati che rispondano ai bisogni specifici delle donne, promuovendo una cultura di genere in città. Per l’8 marzo vogliamo sostenere una visione positiva delle donne di Roma. Vogliamo portare all’attenzione di altre donne, ma non solo, racconti di vita di successo, per testimoniare la grande capacità femminile di fare la differenza. Quotidianamente nel tessuto sociale e produttivo della capitale accadono piccoli, ma significativi episodi che possono influenzare in modo profondo le pratiche e le relazioni. Per questo abbiamo deciso di ascoltare quelle donne che avranno la voglia e il coraggio di raccontarsi e condividere con la città le emozioni e le soddisfazioni di chi, anche con grande fatica, è riuscita a costruire un percorso personale o professionale vincente».  
   
   
AL PIO ALBERGO TRIVULZIO INAUGURATO LO SPORTELLO BADANTI E BABY SITTER APERTO DALLO SCORSO 10 FEBBRAIO, IN DIECI GIORNI DI ATTIVITÀ SI SONO GIÀ RIVOLTE COMPLESSIVAMENTE 900 PERSONE TRA TELEFONATE, PRESENZE DIRETTE O CONTATTI VIA EMAIL SPORTELLO  
 
Milano, 26 febbraio 2014 – Un servizio che mette in contatto la domanda e l’offerta di assistenti famigliari. È questo l’obiettivo dello Sportello badanti e baby sitter, aperto lo scorso 10 febbraio dal Comune di Milano e gestito in collaborazione con Pio Albergo Trivulzio e la cooperativa sociale Eureka!. Le persone iscritte all’Albo delle assistenti famigliari nelle prime due settimane di funzionamento dello Sportello sono 84. Il dato è stato reso noto oggi durante la presentazione dell´iniziativa al Pio Albergo Trivulzio, con l’assessore alle Politiche sociali e Cultura della Salute Pierfrancesco Majorino, la presidente del Pat Laura Iris Ferro e la presidente della cooperativa sociale Eureka! Eleonora Bortolotti. Allo Sportello si possono rivolgere le persone che chiedono di essere inserite nell’Albo comunale delle badanti e baby sitter e le famiglie che cercano un supporto per l’individuazione di personale specializzato. Il servizio offre informazioni sul contratto domestico e fornisce consulenza per la regolarizzazione contrattuale dell’assistente famigliare e la preparazione delle pratiche di assunzione. “Siamo soddisfatti – ha detto l’assessore Majorino – dell’andamento dello Sportello perché stiamo mettendo a disposizione della città un elenco di persone qualificate e affidabili. Per essere inseriti nelle banche dati comunali, infatti, è necessario effettuare un colloquio per definire le proprie capacità e competenze oltre a possedere alcuni requisiti, tra cui la frequenza di appositi corsi di formazione professionali. In questo modo rispondiamo alle esigenze delle tante famiglie milanesi alle prese con la necessità di assistenza dei soggetti fragili”. In dieci giorni effettivi di apertura, allo Sportello si sono rivolte complessivamente 900 persone tra telefonate, presenze dirette o contatti via email. A richiedere informazioni sono soprattutto donne che cercano assistenti famigliari per persone anziane con problemi di Alzheimer o demenza senile. Vi è una domanda anche per aiuti domestici ad autosufficienti o per una generica richiesta di compagnia. Le persone inserite nell’Albo badanti e baby sitter sono, per la quasi totalità, donne (95 per cento). Rispetto alla loro provenienza, la nazionalità più numerosa è quella peruviana (22 per cento), seguita da quella italiana (21 per cento), ucraina (17 per cento), ecuadoriana e moldova (8 per cento). “Con grande piacere abbiamo deciso di collaborare con la Cooperativa Sociale Eureka! per questo nuovo servizio voluto dal Comune di Milano – spiega Laura Iris Ferro, Presidente del Pat – perché ci consente di completare la nostra offerta di servizi per persone anziane e famiglie e di offrire loro un ulteriore sostegno domiciliare personalizzato garantito da personale preparato e competente, perseguendo, inoltre, quanto indicato dalla riforma del Welfare della Regione Lombardia che incentiva l’assistenza domiciliare”. “Il percorso altamente innovativo proposto – chiarisce Eleonora Bortolotti della Cooperativa Sociale Eureka! – è prima di tutto una sfida culturale che promuove lo scambio di saperi e saper-fare, le sinergie pubblico - privato, la riattivazione del buon vicinato e dell’auto-aiuto, cercando di far emergere le competenze che la vivacissima realtà milanese ha, e di metterle in rete in un circolo virtuoso che porterà alla ottimizzazione delle risorse. Crediamo che il percorso intrapreso abbia tutte le potenzialità per rivoluzionare l’ottica dei servizi di cura”. Lo Sportello ha sede presso il Pio Albergo Trivulzio – Padiglione 13 (ingresso da via Trivulzio 15 e da via Bezzi 10). È inoltre presente un punto informazioni presso la residenza Principessa Jolanda in via G.a. Sassi 4. Gli orari di apertura sono: il lunedì dalle 8.30 alle 13 e dal martedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30. I numeri di telefono sono 02.40297643 e 02.40297644, l’indirizzo email è: sportello.Badanti@pioalbergotrivulzio.it    
   
   
INFANZIA: ASSESSORE INCONTRA GARANTE "MINORI E FAMIGLIA TRA LE PRIORITÀ DELLA REGIONE UMBRIA"  
 
Perugia, 26 febbraio 2014 - "Con la nomina ufficiale del Garante, la Regione Umbria vuole rinnovare, non in modo formale, l´attenzione sui temi dell´infanzia, dell´adolescenza e del benessere delle giovani generazioni": lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, incontrando il Garante regionale per l´infanzia e l´adolescenza, Maria Pia Serlupini, nominata dal Consiglio regionale e che si è insediata formalmente nella sua sede istituzionale. Nel corso dell´incontro la vicepresidente, dopo aver augurato buon lavoro alla Garante Serlupini, ha evidenziato di come sia importante, soprattutto in questo momento di grandi trasformazioni economiche e sociali, lavorare in sinergia: "Occorre il lavoro di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella tutela dei minori - ha detto - perché solo mettendo a sistema le varie competenze si potrà garantire ai nostri bambini e ragazzi il ´diritto´ di essere un minore. Ciò, è ancora più importante in questo periodo - ha aggiunto - caratterizzato da un aumento della vulnerabilità sociale ed economica delle famiglie. In coerenza con l´impegno che, da sempre, ha caratterizzato l´azione politica regionale - ha riferito la vicepresidente - il ruolo del Garante, che rappresenta un interfaccia significativo con il territorio, diventa sempre più importante, sia per individuare percorsi strutturati per il sostegno alle responsabilità adulte, che per mettere in campo azioni rivolte a bambini e adolescenti vittime di fenomeni di esclusione, maltrattamento e abuso". In breve la vicepresidente ha voluto ricordare che la Regione Umbria ha sviluppato una serie di politiche a favore delle famiglia, con un´attenzione particolare per quelle con minori. Nel 2013 la Regione ha promosso nell´area del sociale e quindi anche di supporto alla famiglia con minori, interventi per un investimento complessivo di oltre 17 milioni di euro e che si caratterizzano per una pluralità di azioni come il sostegno alle esigenze abitative e alle famiglie numerose, il consolidamento e la qualificazione dei servizi socio-educativi, gli interventi per il diritto allo studio, per le famiglie vulnerabili, i servizi domiciliari per le famiglie con minori, con anziani e non autosufficienti, fino agli interventi per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro." "Sempre lo scorso anno - ha riferito la vicepresidente - sono stati trasferiti alle Zone sociali 3 milioni 334 mila euro per interventi che rientrano nell´area dei diritti dei minori e delle responsabilità familiari, altri 50 mila euro sono stati dedicati alla formazione degli operatori dei servizi socio educativi per la prima infanzia, mentre con altri 140 mila euro è stato finanziato il progetto "P.i.u.m.a" per contrastare i fenomeni di maltrattamento e abuso sui minori". "Per il 2014 - ha ricordato - alle Zone sociali è stato erogato un nuovo finanziamento di 1 milione 500 mila euro a sostegno, come in precedenza, delle famiglie numerose con un "Isee" ricompreso tra i 4mila 500 euro e 15 mila, le quali, per l´insorgere di una situazione improvvisa come una malattia, perdita di lavoro o precarietà lavorativa, rischiano di scivolare nella povertà. Altri 3 milioni sono stati destinati per l´attivazione di servizi essenziali di supporto alla vita quotidiana e al lavoro di cura delle famiglie soprattutto per quelle con minori. In particolare si sosterranno i progetti innovativi finalizzati al sostegno delle coppie giovani anche sul fronte della genitorialità. Infine, circa 102 mila euro, sono finalizzati alla promozione e sostegno delle associazioni ´Banche del Tempo´ ed altri 80 mila euro per l´associazionismo familiare".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: SCUOLA DELL´INFANZIA, AL NUOVO GOVERNO LA RICHIESTA DI UN "SEGNALE CONCRETO"  
 
Bologna, 26 febbraio 2014 - Un “segnale concreto” da parte del governo per la tenuta del sistema nazionale d’istruzione, con riferimento specifico alla scuola dell’infanzia. Lo chiedono, attraverso una lettera indirizzata al neo presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi, e ai ministri dell’Istruzione e dell’Economia (rispettivamente Stefania Giannini e Pier Carlo Padoan), l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi insieme a Anci, Upi, Legautonomie, Federazione italiana scuole materne (Fism), Federazione opere educative (Foe), Confcooperative e Legacoop Emilia-romagna. A partire dalla legislazione in vigore, l’assessore Marzocchi e gli altri firmatari ribadiscono come occorra “restituire piena dignità al tema del diritto per tutti i bambini all’accesso alla scuola dell’infanzia, vera stazione di partenza del percorso propriamente scolastico e presidio di comunità, anche nell’ottica della prevenzione dell’abbandono nei cicli successivi”. In Emilia-romagna l’offerta scolastica è stata storicamente garantita dalla scuola statale e dalla scuola paritaria (comunale e privata), “in un’ottica di collaborazione e integrazione che ha coinvolto – anche in relazione con gli Uffici scolastici – la Regione, gli enti locali e le associazioni di rappresentanza dei gestori privati di scuole dell’infanzia paritarie, coofirmatari di apposite ‘Intese’ che hanno concretamente sostenuto il ‘sistema nazionale d’istruzione’”. L’assessorato regionale alle Politiche sociali e tutti i firmatari della lettera convengono sulla necessità di “sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sullo stato di grave difficoltà che quotidianamente si trovano ad affrontare i gestori pubblici e privati delle scuole dell’infanzia paritarie che costituiscono il sistema nazionale d’istruzione”, e chiedono pertanto “la definizione di politiche positive volte innanzitutto a rendere effettiva lageneralizzazione dell’offerta formativa e la possibilità di frequenza della scuola dell´infanzia”. L’assessorato regionale alle Politiche sociali, Anci, Upi, Legautonomie, Fism, Foe, Confcooperative e Legacoop Emilia-romagna chiedono dunque al governo di “sostenere un sistema storicamente plurale” dando continuità, certezza ed equilibrio alle risorse destinate alle scuole dell´infanzia statali e non statali paritarie, di individuare chiaramente i soggetti del diritto all’accesso, di provvedere a una più equa distribuzione degli organici degli insegnanti nella scuola dell’infanzia statale (attraverso un piano su base pluriennale di incremento e riequilibrio), e di dare pienezza al ruolo delle Regioni e degli enti locali.  
   
   
MILANO: APERTI 9 NUOVI PUNTI DI ORIENTAMENTO E INFORMAZIONE PER I CITTADINI UNO PER OGNI ZONA SONO RIVOLTI AGLI UTENTI O AI POTENZIALI UTENTI DEI SERVIZI SOCIALI E ALLE LORO FAMIGLIE  
 
Milano, 26 febbraio 2014 – Un nuovo servizio per avvicinare i cittadini all’Amministrazione. Sono attivi da lunedì 24 febbraio, nove Punti di orientamento e informazione sociale (Pois), uno per ogni Zona del decentramento. Si tratta di sportelli dove ci si potrà recare per chiedere informazioni, assistenza e consulenza sulle opportunità e i servizi che il Comune mette a disposizione per le fasce deboli e disagiate della popolazione. In particolare, i Pois sono rivolti agli utenti o ai potenziali utenti dei servizi sociali e alle loro famiglie, tra cui adulti in difficoltà, anziani, disabili, minori. Ad esempio, gli operatori comunali aiuteranno i cittadini a conoscere e utilizzare i bandi di sostegno al reddito, a reperire informazioni sulle opportunità economiche disponibili tra cui la social card, a dare spiegazioni su come accedere ai servizi territoriali. I Pois daranno indicazioni anche sull’offerta del terzo settore legata al Comune di Milano. “Abbiamo aperto i Punti di orientamento e informazione sociale – ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali – per sostenere la relazione tra cittadini e Amministrazione. Spesso c’è difficoltà ad accedere ai servizi, in molti casi addirittura non si conoscono le opportunità a disposizione. Con i Pois vogliamo semplificare e rendere più agevole il rapporto del Comune con i propri utenti. Nessuno deve sentirsi solo, specie le categorie più fragili”. I Pois sono stati istituiti con l’idea che le persone non devono adeguarsi all’organizzazione dei servizi, ma devono essere accompagnate e orientate a fruire dei servizi stessi. Il tutto a stretto contatto con le Zone del Decentramento. Ai Pois si potrà accedere liberamente, dal lunedì al venerdì, secondo gli orari riportati. Accoglieranno un’utenza spontanea, che riceverà informazioni personalizzate. Per i dipendenti comunali presenti allo sportello è stato avviato un percorso formativo specifico. L’elenco delle sedi dei Pois con gli orari di apertura:
Zona 1 Largo Treves 1 8.30-12.30 / 14.00-15.00 infoline 8.30-12.30 / 14.00-16.00
Zona 2 Via Sant’erlembardo 4 Lun-mer-ven 9.30-12.30
Zona 3 Via Pini 1 Lun-mer-ven 9.30-12.30
Zona 4 Viale Puglie 33 9.30-12.00 / 13.45-16.00
Zona 5 Viale Tibaldi 41 Lun-mer-ven 9.30-12.30
Zona 6 Via San Paolino 18 Lun 9.30-12.30 – Mer 14.00-17.00 – Gio 9.30-12.30
Zona 7 Via Anselmo da Baggio 54 9.30-12.00 / 13.45-16.00
Zona 8 Via Aldini 72 9.30-12.00 / 13.45-16.00
Zona 9 Via Brivio 2/4 9.30-12.00 / 13.45-16.00