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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Marzo 2014
UCRAINA: PARLAMENTO EUROPEO CHIEDE SOSTEGNO FINANZIARIO E SANZIONI MIRATE  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2014 - In una risoluzione approvata giovedì, i deputati affermano che l´Ue deve urgentemente fornire un sostegno finanziario all´Ucraina, applicando al contempo sanzioni mirate contro i responsabili delle violenze. Instaurare un dialogo costruttivo tra le forze politiche, mantenere l´integrità territoriale, combattere la corruzione e organizzare elezioni eque e libere sono le sfide principali che affronterà l´Ucraina. Al fine di aiutare l´Ucraina a far fronte al peggioramento della situazione economica e del bilancio dei pagamenti, l´Unione europea e le organizzazioni internazionali finanziarie dovrebbero offrire un pacchetto di sostegno finanziario a breve termine e uno a lungo termine necessario per avviare le riforme. L´ue dovrebbe inoltre prendere l´iniziativa e organizzare una conferenza internazionale dei donatori per raccogliere fondi, chiedono i deputati. Mantenere le sanzioni - In base alla risoluzione approvata e come concordato dagli Stati membri dell´Ue il 20 febbraio, l´Unione europea deve emanare divieti di viaggio e procedere al congelamento dei beni dei responsabili della violenza in Ucraina. I deputati chiedono ai paesi dell´Ue di porre fine al flusso di denaro proveniente dall´Ucraina. Coloro che hanno abusato del potere dello Stato e hanno commesso crimini contro i cittadini ucraini dovrebbero essere sottoposti a processi indipendenti. Inoltre, una commissione internazionale indipendente dovrebbe indagare su eventuali violazioni di diritti umani. Le prospettive Ue dell´Ucraina - Nella risoluzione si ribadisce che non appena sarà risolta l´attuale crisi politica, l´Ue è pronta a firmare un accordo di associazione e di libero scambio con l´Ucraina e che il partenariato non è "l´obiettivo finale della cooperazione Ue-ucraina". I deputati sottolineano che il trattato Ue, in cui è inclusa anche l´Ucraina, consente a qualsiasi Paese europeo di aderire all´Unione, purché si attenga ai principi della democrazia, rispetti le libertà fondamentali, i diritti umani e quelli delle minoranze e garantisca lo stato di diritto. Combattere la corruzione, ma evitare "ritorsioni extragiudiziali" I deputati affermano che l´Ue dovrebbe aiutare il governo entrante dell´Ucraina a combattere la "corruzione endemica " che ostacola lo sviluppo del Paese. La risoluzione esorta tutte le parti a non farsi oscurare da eventuali sentimenti di vendetta e di impegnarsi a instaurare un dialogo politico per raggiungere un compromesso ed evitare "ritorsioni extragiudiziali". I nuovi leader dell´Ucraina dovrebbero prendere le distanze dagli estremisti ed evitare provocazioni e azioni violente che potrebbero alimentare "iniziative separatiste" - avvertono i deputati - che aggiungono che andrebbero rispettati anche i diritti delle minoranze nel Paese nonché l´uso della lingua russa e di quelle minoritarie. Essi condannano inoltre l´attacco alla sede centrale del Partito Comunista in Ucraina. Elezioni eque e libere - I deputati sottolineano la necessità di garantire che le elezioni presidenziali del 25 maggio siano credibili, libere ed eque e invitano il Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) ad adottare la legislazione elettorale necessaria, inclusa una legge rinnovata sul finanziamento dei partiti politici. L´ucraina dovrebbe inoltre indire le elezioni legislative entro la fine di quest´anno. La Russia deve rispettare i confini dell´Ucraina - I deputati sottolineano che, in base al "memorandum di Budapest" firmato con gli Stati Uniti e il Regno Unito nel 1994, la Russia si è impegnata a garantire l´integrità territoriale dell´Ucraina e ad astenersi dalla coercizione economica.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: SECONDA SESSIONE DI FEBBRAIO: UCRAINA, CO2 E TABACCCO  
 
 Strasburgo, 3 marzo 2014 - La seconda sessione plenaria di Strasburgo - 24-27 febbraio - si è concentrata sulla situazione in Ucraina dopo la destituzione dell´ex presidente Yanukovich, sulla riduzione delle emissioni di Co2 delle automobili e su come dissuadere i giovani al fumo. All´apertura della sessione è stato osservato un minuto di silenzio per le vittime della violenta repressione in Ucraina. I cittadini più poveri dell´Ue continueranno a poter contare sul Fondo europeo per gli aiuti agli indigenti (Fead) per il periodo 2014-2020 per procurarsi cibo, assistenza di base e accesso ai servizi sociali, grazie a un accordo con il Consiglio approvato dal Parlamento martedì. I deputati sono riusciti a mantenere invariato il budget di € 3,5 miliardi e hanno assicurato che il fondo sarà operativo immediatamente. I paesi europei dovrebbero riuscire a ridurre la prostituzione punendo i clienti e non le prostitute, ha dichiarato il Parlamento in una risoluzione non vincolante. Il Parlamento europeo ha votato a favore del progetto di legge per l´aggiornamento della direttiva europea sul tabacco. L´obiettivo è di rendere meno attraente il fumo per i giovani. Un accordo informale era già stato trovato con i ministeri della Salute. Secondo le nuove regole, la foto con le avvertenze sugli effetti alla salute dovrà coprire il 65% del pacchetto. In base al disegno di legge votato dai deputati mercoledì, i dispositivi di chiamata di emergenza che allertano automaticamente i servizi di soccorso in caso di incidenti stradali dovranno essere installati su tutti i nuovi modelli di auto e furgoni leggeri entro ottobre 2015. Nel 2012, sono stati registrati 28.000 vittime e un milione e mezzo di feriti a causa di incidenti stradali avvenuti nell´Ue. Il Parlamento ha votato a favore delle nuove regole per la riduzione delle emissioni di Co2 a 95 g/km per le nuove automobili entro il 2020. Il Prlmaento ha approvato nuove regole per facilitare la confisca dei beni dei criminali in tutta Europa da parte delle autorità nazionali. Tutti i siti web gestiti dalle istituizoni pubbliche dovrebbero essere accessibili a tutti, incluse le persone più anziane o portatori di handicap. Oltre 167 milioni di cittadini europei hanno difficoltà ad accedere ai servizi offerti on line. I migranti irregolari tra Ue e Turchia - e tra Turchia e Ue - potranno essere riammessi secondo il nuovo accordo frimato in dicembre 2013 e sostenuto dal Parlamento. Il Parlamento ha approvato mercoledì nuove norme per garantire maggior concorrenza nel settore ferroviario con l´obiettivo di fornire servizi migliori di trasporto ferroviario ai passeggeri.  
   
   
IL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO MARTIN SCHULZ SUL RISULTATO DEL REFERENDUM IN SVIZZERA  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2014 – Il Presidente del Parlamento europeo , Martin Schulz , ha fatto la seguente dichiarazione sull´esito del referendum in Svizzera a limitare l´immigrazione : "Mi rammarico dell´esito del referendum e prendo atto del voto . Accetto il risultato come una decisione democratica del popolo svizzero . Ora si può vedere sul governo svizzero , come il risultato del referendum può essere portato in linea con gli accordi internazionali , soprattutto in vista dell´accordo con l´Unione europea . L´unione europea rispetta i propri obblighi verso la Svizzera e spera che la Svizzera faccia altrettanto. La Svizzera gode dei benefici del mercato interno e la libera circolazione delle persone è una parte essenziale di esso . La decisione del popolo svizzero ha bisogno di un´attenta analisi e di essere ben ponderata . La Svizzera rimane un importante alleato dell´Unione europea " .  
   
   
QUESTA SETTIMANA AL PE: VISITA DRAGHI, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE DONNE E TURCHIA  
 
Bruxelles, 3 marzo 2014 - Questa settimana il presidente della Bce Mario Draghi incontra la commissione agli Affari economici, mentre la commissione agli Affari esteri si confronta sul futuro delle relazioni con il Partenariato Orientale e stabilisce i progressi della Turchia nel processo di adesione. In occasione della Giornata internazionale delle donne il Pe ha organizzato un workshop con i parlamenti nazionali sulle donne in politica e una conferenza sulla violenza Contro le donne. Il presidente della Bce e del Comitato europeo per il rischio sistemico Mario Draghi incontrerà lunedì la commissione agli Affari economici per discutere l´unione bancaria. Lunedì la commissione agli Affari esteri stabilirà i progressi svolti dalla Turchia in visione di una possibile adesione all´Ue e voterà una risoluzione. La commissione discuterà anche la direzione da prendere nelle future relazioni con l´Ucraina e con gli altri paesi del Partenariato Orientale: Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia e Moldavia. Martedì i deputati della commissione all´Ambiente incontreranno i rappresentanti del Consiglio sulle prossime negoziazioni sul sistema per lo scambio di quote di emissione dei gas a effetto serra nel settore aereo. Sabato verrà celebrata la Giornata internazionale delle donne. Per l´occasione il Pe ha organizzato un workshop con i parlamenti nazionali sulle donne in politica e una conferenza sulla violenza vontro le donne. Il presidente della commissione per i Diritti della donna Mikael Gustafsson sarà in chat su Facebook mercoledì alle ore 13. Martedì e mercoledì, il Parlamento organizzerà un workshop con i giornalisti sulle donne in politica prima delle elezioni di maggio. Sarà possibile seguire il workshop in diretta sul nostro sito. I commissari Lewandowski e Georgieva discuteranno martedì con la commissione ai Bilanci sulla situazione dei finanziamenti ai rifugiati siriani. Martedì il Mediatore europeo, Emily O´reilly, organizza un evento interattivo al Pe per creare una lista dei desideri dei cittadini europei in attesa delle elezioni di maggio. Il Presidente Martin Schulz parteciperà all´evento. I gruppi politici prepareranno la sessione plenaria della prossima settimana. In agenda: cielo unico europeo, riciclaggio di denaro e protezione dei dati.  
   
   
RIUNIONI DEL COMITATO E DEI GRUPPI POLITICI DAL 3 AL 9 MARZO 2014  
 
Bruxelles, 3 marzo 2014 - Audizione con il presidente della Bce Draghi . I deputati della commissione Affari economici udiranno Mario Draghi , nella sua duplice veste di presidente sia della Banca centrale europea e il Comitato europeo per il rischio sistemico , e discutere di questioni come l´unione bancaria e l´inflazione . ( Lunedi ). Partenariato orientale . Sulla scia del vertice di novembre 2013 Vilnius , un modello per le future relazioni con i paesi del partenariato orientale Ucraina , Georgia , Moldavia e Armenia , Azerbaigian e Bielorussia, sarà discussa in commissione per gli affari esteri . I deputati voteranno una risoluzione non vincolante che sarà successivamente sottoposta a votazione in plenaria. ( Lunedi ). Relazione sui progressi della Turchia . I deputati valuteranno i progressi della Turchia verso l´adesione all´Ue nel 2013 e votare su un progetto di risoluzione. Il Parlamento europeo ha l´ultima parola su tutte le domande di adesione all´Ue . ( Lunedi ). Giornata internazionale della donna . In vista della Giornata internazionale della donna , i deputati terranno una conferenza con i membri dei parlamenti nazionali sui modi per fermare la violenza contro le donne. ( Mercoledì ) . Il servizio stampa del Parlamento europeo terrà un workshop per giornalisti su questo tema e sulle donne in politica . ( Martedì - Mercoledì). Aiuti umanitari . Appariranno Commissari Georgieva e Lewandowsky prima che i bilanci e dei comitati di sviluppo per discutere ricorrenti carenze di pagamento degli aiuti umanitari , compresi quelli per i siriani e gli altri rifugiati. ( Martedì ). Preparazioni plenarie . I gruppi politici si prepareranno per il 10-13 Marzo sessione plenaria a Strasburgo , che rischia di caratterizzare voti legislative su un cielo unico europeo , il riciclaggio di denaro , la protezione dei dati personali , e viaggi , nonché le votazioni sulle risoluzioni sul programma di sorveglianza della Nsa e il lavoro del / troika Bce / Ce Fmi. L´agenda del presidente . Il presidente Schulz parteciperà ad un evento interattivo organizzato dal Mediatore europeo , sul tema " La tua lista dei desideri per l´Europa" ( Martedì ) , e un altro con l´economista americano Joseph Stiglitz . ( Giovedi ).  
   
   
PARITÀ RETRIBUTIVA: LE DONNE EUROPEE LAVORANO 59 GIORNI A SALARIO ZERO. MA L’ITALIA DÀ IL BUON ESEMPIO  
 
Bruxelles, 3 marzo 2014 - In Europa le donne continuano a lavorare 59 giorni a salario zero. Le ultime cifre rese note oggi dalla Commissione europea parlano chiaro: il divario retributivo di genere, cioè la differenza media tra la retribuzione oraria di uomini e donne sull´intera economia, è rimasto quasi immutato negli ultimi anni ed è ancora del 16% circa (attestandosi al 16,4%, come l´anno precedente). Pertanto, la Giornata europea per la parità retributiva si celebra per il secondo anno consecutivo il 28 febbraio, data che corrisponde al 59° giorno dell´anno, perché 59 sono i giorni che una donna dovrebbe lavorare in più per guadagnare quanto un uomo. La Giornata europea per la parità retributiva è giunta alla sua quarta edizione: la Commissione ha inaugurato la prima il 5 marzo 2011 (Ip/11/255), la seconda si è celebrata il 2 marzo 2012 (Ip/12/211) e la terza il 28 febbraio 2013 (Ip/13/165). "La giornata europea per la parità retributiva serve a ricordarci le disparità di condizioni retributive che ancora oggi le donne subiscono sul mercato del lavoro. Negli ultimi anni il divario si è ridotto solo in misura marginale. La constatazione più amara è che il lievissimo livellamento cui assistiamo è in buona parte attribuibile a una diminuzione delle retribuzioni maschili, come conseguenza della crisi economica, più che a un aumento di quelle femminili", ha dichiarato Viviane Reding, Vicepresidente della Commissione europea e Commissaria per la Giustizia. "La parità retributiva per uno stesso lavoro è un principio sancito dai trattati dell´Unione ed è giunto il momento, dopo anni di inazione, di farla diventare una realtà per le donne in Europa. La Commissione europea sta attualmente preparando un´iniziativa volta a favorire il cambiamento, in modo che nel prossimo futuro non ci sia più bisogno di una giornata per la parità retributiva." Il divario retributivo di genere è la differenza tra il salario orario medio lordo degli uomini e quello delle donne sull´intera economia dell´Unione, espresso come percentuale del salario maschile. Gli ultimi dati indicano per il 2012 un divario retributivo medio del 16,4% nell´Unione europea e confermano una stagnazione dopo la lieve tendenza al ribasso degli ultimi anni rispetto al 17% e oltre degli anni precedenti. In Italia il divario è tra i più bassi dell’Ue (6,7%, è minore solo in Slovenia, Malta e Polonia). Il divario più elevato si registra in Estonia, Germania e Austria. In Danimarca, nella Repubblica Ceca, in Austria, nei Paesi Bassi e a Cipro si registra una costante riduzione del divario, mentre altri paesi (Polonia, Lituania) hanno invertito la tendenza al ribasso nel 2012. In alcuni paesi, come l’Italia, l´Ungheria, il Portogallo, l´Estonia, la Bulgaria, l´Irlanda e la Spagna, il divario retributivo tra i sessi è aumentato negli ultimi anni. La tendenza al ribasso è riconducibile a una serie di fattori, come l´aumento della percentuale di lavoratrici con un più elevato livello di istruzione e l´impatto della recessione economica, che è stato più forte in alcuni settori a prevalente manodopera maschile (edilizia, ingegneria). Pertanto, questo lieve livellamento non è imputabile esclusivamente ad aumenti della retribuzione femminile o a un miglioramento delle condizioni di lavoro delle donne. In una relazione del dicembre 2013 sull´attuazione delle norme Ue sulla parità di trattamento di uomini e donne in materia di impiego (direttiva 2006/54/Ce), la Commissione ha constatato che la parità retributiva è ostacolata da una serie di fattori: sistemi retributivi poco trasparenti, assenza di chiarezza giuridica nella definizione di "lavoro di pari valore" e ostacoli procedurali. Riguardo a tali ostacoli, ad esempio, le vittime di discriminazioni retributive non sono sufficientemente informate su come presentare un ricorso efficace e non sono disponibili dati sui livelli salariali per categoria di dipendenti (Ip/13/1227). Una maggiore trasparenza dei sistemi salariali permetterebbe raffronti immediati tra le retribuzioni dei due sessi, favorendo così le rivendicazioni da parte delle vittime. La Commissione sta attualmente valutando i possibili interventi a livello europeo per accrescere la trasparenza salariale e ridurre così il divario retributivo di genere, contribuendo a promuovere e facilitare l´effettiva applicazione del principio della parità retributiva. Contesto La parità di genere è uno dei capisaldi dell´Unione europea. La parità retributiva è sancita dai trattati sin dal 1957 e trova attuazione nella direttiva 2006/54/Ce sulla parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego. La relazione adottata dalla Commissione il 9 dicembre 2013 valuta l´applicazione pratica delle disposizioni sulla parità retributiva nei paesi dell´Ue (Ip/13/1227) e individua nell´applicazione e nell´attuazione corretta delle norme fissate dalla direttiva 2006/54/Ce la principale sfida futura di tutti gli Stati membri. Oltre a monitorare la corretta applicazione della normativa Ue, la Commissione è intervenuta costantemente su tutti i fronti per colmare il divario retributivo. Tra gli interventi della Commissione si annoverano l´iniziativa Equality Pays Off (L´uguaglianza paga) portata avanti nel 2012 e nel 2013, che ha sostenuto i datori di lavoro impegnati a ridurre il divario retributivo di genere con l´organizzazione di seminari e formazioni, le raccomandazioni specifiche per paese formulate ogni anno nel quadro del semestre europeo, che richiamano l´attenzione degli Stati membri sulla necessità di affrontare il problema del divario retributivo, le giornate europee per la parità retributiva, lo scambio di buone prassi, il finanziamento di iniziative degli Stati membri attraverso i Fondi strutturali e le azioni della società civile. Esempi di buone pratiche che promuovono la parità retributiva a livello nazionale: nel 2012 il parlamento belga ha adottato una legge che obbliga le imprese a condurre, ogni due anni, analisi comparative della struttura salariale. Il Belgio è anche il primo paese dell´Ue ad avere organizzato (nel 2005) una giornata per la parità retributiva; il governo francese ha rafforzato le sanzioni per le aziende con più di 50 dipendenti che non rispettano gli obblighi in materia di parità di genere. Per la prima volta, a seguito di un decreto del 2012, nell´aprile 2013 due imprese sono risultate non conformi alla normativa sulla parità retributiva; la legge austriaca sulle pari opportunità impone alle imprese di presentare relazioni sulla parità retributiva. Le disposizioni, introdotte gradualmente, si applicano attualmente alle imprese con più di 250, 500 e 1000 dipendenti, mentre quelle con più di 150 dipendenti dovranno adeguarsi dal 2014; con la risoluzione dell´8 marzo 2013, il Portogallo ha introdotto misure volte a garantire e promuovere la parità tra uomini e donne sul mercato del lavoro, in termini sia di opportunità che di risultati, anche attraverso l´eliminazione del divario salariale; tali misure includono l´obbligo per le imprese di rendere conto in merito al divario salariale di genere.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, CRIMINALITÀ TRANSFRONTALIERA: FACILITARE LE INDAGINI, MA PROTEGGERE I DIRITTI DEI SOSPETTI  
 
Strasburgo, 3 febbraio 2014 - Le autorità giudiziarie che chiedono aiuto ai colleghi di un altro Stato europeo per condurre indagini su crimini commessi nel proprio paese, ad esempio ispezioni in domicilio o dichiarazioni di testimoni, dovrebbero ottenere una risposta più tempestiva e favorevole grazie al nuovo "Ordine europeo d´indagine penale” approvato giovedì. In un voto separato, i deputati hanno anche chiesto la revisione del “Mandato d´arresto europeo”, che regolamenta i termini di estradizione all´interno dell´Ue. "Questo strumento permetterà di perseguire i crimini oltre le frontiere nazionali, come per esempio il terrorismo, i traffici di droga o la corruzione. Garantisce anche il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali" ha indicato Nuno Melo (Epp, Pt), relatore della direttiva sull´ordine europeo d´indagine penale (Oei), adottato con 467 voti a favore, 22 contrari e 10 astensioni. "Il mandato d´arresto europeo (Mae) dovrebbe essere considerato come l´euro della giustizia e degli affari interni. Si tratta di un´ottima idea creata senza il sostegno necessario per renderla forte e sostenibile. (...) Ha bisogno di essere migliorata" ha spiegato Sarah Ludford (Alde, Uk), relatrice della risoluzione sul Mae, adottata con 495 voti a favore, 51 contrari e 11 astensioni. Scadenze rigorose - Le norme Oei mirano ad agevolare le autorità giudiziarie nel richiedere la conduzione delle indagini e ottenere prove in un altro paese dell´Ue. Ad esempio, le autorità giudiziarie francesi che si occupano di rintracciare i criminali in Germania potrebbero chiedere alla controparte tedesca di effettuare un´indagine in una casa o di intervistare i testimoni in loco. Secondo le nuove norme, gli Stati membri avranno fino a 30 giorni per decidere se accettare o meno una richiesta di Oei. Se accettata, si applicherà un termine di 90 giorni per condurre l´atto d´indagine richiesto. Qualsiasi ritardo sarà comunicato al paese dell´Ue che rilascia l’Oei. Possibilità di rifiuto limitata - Una richiesta Oei può essere rifiutata solo per specifici motivi, ad esempio, se c’è il rischio che danneggi interessi essenziali di sicurezza nazionale. Potrebbe anche essere rifiutata se le norme esistenti che limitano la responsabilità penale per salvaguardare la libertà di stampa rendessero impossibile la sua esecuzione. Inoltre, i deputati hanno inserito una serie di disposizioni a tutela dei diritti fondamentali dei sospettati. Ad esempio, le autorità degli Stati membri possono rifiutare una richiesta Oei se credono che sia incompatibile con il rispetto dei diritti fondamentali. Per entrare in vigore, la direttiva Oei ha ancora bisogno di essere formalmente approvata dal Consiglio dei ministri. Una volta in vigore, gli Stati membri avranno tre anni per recepirla nei rispettivi ordinamenti nazionali. Il Regno Unito parteciperà agli accordi Eio, al contrario dell´Irlanda e della Danimarca. Riformare il mandato d´arresto europeo - In una votazione separata, i deputati hanno chiesto la revisione del mandato d´arresto europeo (Mae) entro un anno. Nonostante il successo nell´accelerare le procedure di consegna, i deputati sostengono che il sistema debba essere rivisto per tutelare meglio i diritti procedurali degli indagati e degli imputati, per migliorare le condizioni di detenzione e per impedire un eventuale abuso di Mae da parte di alcuni Stati membri. Tra il 2005 e il 2009 sono stati rilasciati 54.689 Mae ma solo 11.630 sono stati eseguiti.  
   
   
GARANZIA PER I GIOVANI: DALLA PAROLE AI FATTI LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN UE.  
 
Strasburgo, 3 marzo 2014 - Più di cinque milioni di giovani europeo sono disoccupati. L´unione europea ha lanciato un programma chiamato Garanzia europea per i giovani per migliorare la situazione. Il 26 febbraio, i deputati hanno interrogato la Commissione europea e il Consiglio sull´implementazione del programma da parte degli Stati membri. Clicca sulla carta per scoprire i tassi di disoccupazione dei giovani in Europa. Il programma di "garanzia europea per i giovani" ha per obiettivo quello di assicurare che tutti i giovani di meno di 25 anni abbiano un lavoro, continuino gli studi o seguano una formazione nei quattro mesi dopo la fine dei propri studi. Ogni Stato membro finanzia questo programma, ma l´Ue contribuisce attraverso il Fondo sociale europeo e l´Iniziativa per l´occupazione dei giovani. 20 Stati membri su 28 possono ricevere questo finanziamento supplementare poiché hanno un tasso di disoccupazione dei giovani superiore al 25% almeno in una delle loro regioni. Il Parlamento europeo organizza dal 9 all´11 maggio a Strasburgo l´Incontro dei giovani europei 2014. Tra le numerose questioni all´ordine del giorno c´è anche la garanzia europea per i giovani. I partecipanti potranno discutere con i ministri del Portogallo e dell´Austria.  
   
   
STRIFFLER: "I VOLONTARI SONO TORNATI ENTUSIASTI"  
 
Strasburgo, 3 marzo 2014 - 10.000 cittadini europei potranno contribuire al sostegno dei paesi che attraversano una crisi umanitaria. L´iniziativa sulla creazione del Corpo volontario europeo di aiuto umanitario è sostenuto dal Parlamento europeo il 25 febbraio. Questo permetterà di inviare i volontari sul posto per aiutare nella logistica, la ricostruzione delle infrastrutture e la formazione del personale locale. Abbiamo incontrato Michèle Striffler, deputata francese di centro destra. Come saranno selezionati i volontari? Possono partecipare tutti? I volontari saranno selezionati secondo il loro profilo psicologico, la loro motivazione, le loro competenze e formazioni. Tutti possono partecipare e contribuire al progetto. Di solito inviamo dei giovani studenti di scienze politiche o di diritto perché sono utili nella logistica e nell´organizzazione. Inviamo anche molto personale medico, dottori e infermieri, oltre agli esperti in construzione, costruttori e falegnami. I volontari selezionati saranno inviati anche in zone di crisi? No. Saranno inviati unicamente in zone che hanno subito una catastrofe naturale e non le zone di guerra. È troppo rischioso. Ci occupiamo più delle zone attraversate da uno tsunami, un terremoto o da grandi inondazioni. A causa del riscaldamento globale questo tipo catastrofi saranno sempre più frequenti... Ma al momento non invieremo nessun volontario in Europa. Questo programma è una cooperazione tra Nazioni Unite, Ong e Stati membri. Come funziona? Abbiamo lavorato molto con le Ong. All´inizio ci temevano come concorrenti, ma alla fine sono loro a chiederci un aiuto... Spesso mancano di risorse umane ed è in quel caso che possiamo sostenerle. Quel est le retour des premiers participants ? I partecipanti alle missioni in Sahel, Pakistan o in Kenya sono tornati entusiasti. Per i giovani è un´esperienza importante per la loro carriera, ma abbiamo molte richieste anche di giovani pensionati che vogliono aiutare grazie alla loro esperienza.  
   
   
A REGGIO CALABRIA TRE GIORNI DI INCONTRI, SEMINARI E DIBATTITI PER IL PROGETTO “NOSTRA”  
 
Reggio Calabria, 3 marzo 2014 - Rete Ferroviaria Italiana, in virtù della riconosciuta esperienza e capacità in materia di trasporto nell’area dello Stretto, è intervenuta martedì 25 febbraio al workshop “Link between the coast and the hinterland”, illustrando a un’attenta platea l’evoluzione dei sistemi di collegamento e i programmi di sviluppo, passati, presenti e futuri, per soddisfare le esigenze di mobilità dei cittadini serviti dal settore navigazione di Rfi. Il meeting internazionale, articolato in workshop tematici nell’ambito del progetto europeo “Nostra” (Network Of Straits) ospitati nei vari paesi partner, è stato organizzato dal 25 al 27 febbraio nelle sale convegno della Provincia. La quinta edizione del forum si è svolta durante una tre giorni di incontri, seminari e dibattiti che hanno ha avuto come argomento principale il collegamento tra la costa e l’entroterra. “Nostra”, infatti, è un progetto inserito nel piano operativo europeo “Interreg Ivc” con l’obiettivo di elaborare, valorizzare e diffondere buone pratiche all’interno dell’area comunitaria tra territori che vivono in condizioni analoghe, sia sul piano socio-economico, sia dal punto di vista logistico-geografico. Il progetto ha consentito, tra l’altro, di creare un sistema riconosciuto dalle istituzioni comunitarie per identificare le zone litoranee e il loro immediato retroterra come un laboratorio privilegiato per la sperimentazione di innovative politiche europee in campo ambientale, economico e sociale.  
   
   
LOMBARDIA: VALORIZZIAMO LINGUE LOCALI ASSESSORE: ANCHE MACROREGIONE ED EUROREGIONE TRA STRATEGIE  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Oggi per la prima volta entrano a piano titolo tra le linee prioritarie del mio Assessorato temi importanti come la Macroregione del Nord, l´Euroregione Alpina, la lingua e le culture lombarde. Sono queste alcune delle novità che ho voluto introdurre nella delibera triennale approvata oggi dalla Giunta in materia di ´promozione educativa e culturale 2010-2012´ estesa fino al 31 dicembre 2016". Così l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia Cristina Cappellini commenta la delibera di sua competenza approvata oggi dalla Giunta regionale, dopo aver acquisito il parere favorevole della Commissione competente del Consiglio regionale. Macroregione Del Nord E Euroregione Alpina - "L´inserimento di tali strategie nelle linee guida che riguarderanno alcuni importanti bandi - ha spiegato l´assessore - è perfettamente in linea con il programma di governo del presidente Maroni". "L´approvazione di questa delibera - ha proseguito Cristina Cappellini - è quindi un risultato politico importante perché integra anche dal punto di vista culturale il percorso verso la realizzazione del nostro programma sulla base del quale i lombardi ci hanno votato". Lingue E Culture Locali - Oltre alle tematiche già richiamate è stata inserita la ´promozione e valorizzazione della lingua lombarda e delle sue varianti´. Una novità che l´assessore definisce "straordinaria in quanto gli idiomi locali rappresentano un tesoro importantissimo che abbiamo il dovere di recuperare e far apprezzare anche ai giovani". "Un´esigenza – ha spiegato - fortemente richiesta dalle nostre comunità e alla quale oggi diamo una risposta, cui seguiranno progetti concreti a cui stiamo già lavorando". Promozione Di Nuove Forme Artistiche - "Un´altra novità – ha concluso l´assessore Cappellini - riguarda l´introduzione del principio della promozione di ´nuove forme di diffusione della cultura´. Saranno quindi intraprese azioni volte ad agevolare l´accesso al mondo della produzione e della diffusione culturale da parte delle nuove generazioni, favorendo altresì nuove forme di divulgazione".  
   
   
EUREGIO: TRE NUOVE TEMATICHE SULLA PAGINA WEB  
 
Bolzano. 3 marzo 2014 - La pagina web dell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, all´indirizzo http://www.Europaregion.info/  , ogni mese approfondisce nella rubrica "Profili" alcune tematiche con valenza transfrontaliera con dei video in lingua italiana e tedesca, le lingue principali dell´Euregio. Questo mese i tre nuovi profili riguardano rispettivamente il Paradiso sciistico Passo Resia in Alta Val Venosta, il tema d´attualità sul mercato del lavoro e il personaggio Peter Lukas, direttore della Clinica Universitaria di Radioterapia e Radio-oncologia dell´Università Medica di Innsbruck. Accanto alle varie rubriche informative Euregio informa (con video riferiti alle varie inizaitive poste in essere), news, eventi con le date in calendario di appuntamento d´interesse, ogni mese sulla pagina web dell´Euregio vengono pubblicati i Profili dedicati alla Personalità, al Luogo e alla Questione giuridica del mese. Avvalendosi della pagina web, come spiega Birgit Oberkofler del Gect Euregio Tirolo-alto Adige-trentino, si punta a far conoscere la varietà che caratterizza i territori e le personalità dell´Europaregione proponendo ai cittadini esempi concreti e tematiche interessanti. Per il mese di febbraio 2014 sono online tre nuove tematiche. Nel punto d´incontro delle tre frontiere tra/dell´Italia, Austria e Svizzera - nell´Alta Val Venosta - si trova il Paradiso dello sci Passo Resia, l´unico comprensorio sciistico transfrontaliero nell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino. Esiste da ormai 15 anni e comprende i centri (sciistici) di Belpiano, Malga San Valentino in Alto Adige e Nauders/bergkastel dall´altra parte del confine nel Tirolo del Nord. 3 Centri sciistici, 2 Nazioni, 1 solo Skipass: queste le caratteristiche che rendono unico il Paradiso dello sci Passo Resia con le sue piste lunghe 117 km e con 24 impianti di risalita. Scopri di più su http://www.Europaregion.info/it/skiparadies-reschenpass.asp  La questione giurica del mese di febbraio riguarda la situazione del mercato di lavoro nell´Euregio, i possibili vantaggi di locazione e i contratti collettivi differenziati. Abbiamo interpellato in merito il direttore dell´Istituto Promozione Lavoratori di Bolzano (Ipl), Stefan Perini. Scopri di più su http://www.Europaregion.info/it/arbeitspolitik-und-arbeitsmarkt.asp  Il personaggio del mese è Peter Lukas, direttore della Clinica Universitaria di Radioterapia e Radio-oncologia dell´Università Medica di Innsbruck. Prima di trasferirsi in Tirolo il professore, originario di Monaco di Baviera, aveva esercitato la sua professione in varie cliniche bavaresi. Ormai da anni il professor Lukas è impegnato sul fronte della collaborazione nell´ambito dell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino. Dal 2003 collabora all´istituzione di un reparto di radioterapia oncologica per la Provincia di Bolzano con sede nel capoluogo, presso il quale già oggi vengono curate ogni anno 600 persone con una diagnosi di tumore. Il numero di pazienti trattati a Innsbruck ammonta invece a 2.000 all´anno. Scopri di più su http://www.Europaregion.info/it/peter-lukas.asp    
   
   
TOSCANA: VICEPRESIDENTE SACCARDI RICEVE AMBASCIATORE SLOVENIA  
 
Firenze, 3 marzo 2014 - La vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha incontrato a palazzo Strozzi Sacrati l´ambasciatore della Slovenia Iztok Mirosic. L´incontro è stato l´occasione per un cordiale colloquio e per porre le basi di una migliore collaborazione, economica, turistica e culturale, fra la Toscana e la Slovenia. L´ambasciatore sta effettuando infatti un giro fra le istituzioni, le organizzazioni rappresentative dell´imprenditoria toscana e alcune aziende, al fine di porre le basi per più proficui scambi economico-imprenditoriali. "Fra l´Italia e la Slovenia – ha detto fra l´altro Mirosic – l´interscambio economico vale 8 miliardi di euro, ma gli affari intercorrono quasi esclusivamente con le regioni del nord. Dalla Toscana arrivano in Slovenia tanti turisti, ma è scarsa la conoscenza reciproca del mondo imprenditoriale. E´ su questo che intendiamo lavorare e siamo intenzionati a creare un punto di riferimento fisso in Toscana con l´insediamento di un consolato generale a Firenze". La vicepresidente Saccardi ha dichiarato l´interesse della giunta Toscana al progetto e ha offerto la massima collaborazione per accrescere proficuamente i rapporti economici fra le due regioni.  
   
   
FVG-SERBIA: SERRACCHIANI INCONTRA IL CONSOLE MIRKOVIC  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - ´´Per il Friuli Venezia Giulia la Serbia si conferma punto di riferimento nella costruzione di nuove relazioni e nuove collaborazioni nell´Est Europa´´, ha indicato la presidente della Regione Debora Serracchiani al console di Serbia a Trieste Ljubomir Mirkovic. Rapporti tra Friuli Venezia Giulia e Serbia, come ha confermato il colloquio a Trieste tra la presidente Serracchiani, il console Mirkovic e l´assessore regionale alla Cultura Gianni Torrenti, che potranno essere ampliati e rafforzati in occasione, il prossimo mese di giugno, di una visita istituzionale della stessa presidente della Regione a Belgrado. Mirkovic ha poi ringraziato la Regione per la prossima attivazione a Trieste di uno specifico ´´Sportello´´ dedicato alla numerosa comunità serba presente nel capoluogo (sarà attivato dal Comune di Trieste), che l´Amministrazione del Friuli Venezia Giulia - è stato indicato - finanzia sia nella sua fase di avvio che per lo svolgimento delle attività previste. Ulteriori iniziative di cooperazione tra Friuli Venezia Giulia e Serbia sono inoltre allo studio, è stato ricordato, e potrebbero essere sviluppate nel prossimo futuro: tra queste, corsi di insegnamento di lingua italiana e serba a Belgrado e a Trieste e, come ha proposto l´assessore Torrenti, l´avvio di una comune ´´riflessione´´ storica e culturale sulla Prima Guerra Mondiale.  
   
   
MARONI: DA REGIONI PROPOSTA PER RIFORMA COSTITUZIONE  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Riformare il Titolo V della Costituzione? Le Regioni non si tirano indietro e puntano a una loro proposta". Lo ha sottolineato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando a margine dell´inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar della Lombardia. Conversando con i giornalisti, il governatore ha ricordato che il Consiglio regionale lombardo ha recentemente approvato "una mozione che esprime la nostra posizione sulle riforme istituzionali: revisione del Titolo V, abolizione del sistema delle competenze concorrenti, la possibilità di lasciare i soldi sui territori. In settimana - ha annunciato - porterò questo documento al Tavolo delle Regioni, chiedendo l´adesione di tutti. Voglio che le Regioni presentino una proposta unitaria al Parlamento. In questo clima di neo-centralismo nel quale il Nord sembra debba solo continuare a pagare - ha concluso - io intendo difendere il buon governo delle Regioni del Nord".  
   
   
GIUNTA, MARONI: AI MINISTRI LISTA DI RICHIESTE PER EXPO  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Vogliamo un decreto per Expo, vogliamo un decreto per la Lombardia. Visto che una delegazione di ministri verrà qui a Milano per discutere dell´Expo 2015, per diversi ministri sarà la prima riunione per Expo e per evitare che la loro trasferta non si riveli un´inutile passeggiata o passerella, ma anzi perché la riunione abbia un senso, come presidente della Regione Lombardia e come presidente del ´Tavolo Lombardia´, che ha il compito per legge di coordinare tutte le azioni per Expo, consegnerò al Governo la richiesta formale della Regione Lombardia su quanto il Governo deve dare alla Regione per garantire che Expo 2015 si faccia e si faccia con successo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. "Ho deciso di passare a questa richiesta formale - ha fatto notare il presidente Roberto Maroni - dopo l´ennesimo decreto ´salva Roma´ che assegna centinaia di milioni al Comune di Roma per coprire i buchi di bilancio per la cattiva gestione, mentre noi per Expo 2015 siamo qui tutti i giorni a dover trattare e quasi a dover pietire con la burocrazia di Roma, con i funzionari, con i Ministeri, per ottenere i soldi non per coprire i buchi, visto che la Regione Lombardia non ha buchi. Per un evento quale Expo i soldi invece rappresentano un diritto ed un atto dovuto". Expo 2015 Evento Di Tutto Il Paese - "Lunedì pertanto - ha proseguito il presidente Roberto Maroni - farò la lista della spesa, che ammonterà a centinaia di milioni di euro, sulle opere che servono per Expo e sulle risorse necessarie per realizzarle: se queste risorse ci verranno date attraverso un decreto bene, altrimenti la Regione Lombardia deciderà cosa fare e che atteggiamento tenere. Vista la disponibilità immediata da parte del Governo di Matteo Renzi a soddisfare le richieste del Comune di Roma (richieste che sono decisamente meno legittime di quelle che avanziamo noi) a questo punto mi aspetto che il Governo, con la stessa sollecitudine con cui ha accolto la richiesta del sindaco di Roma di coprire un buco di bilancio derivante dalla cattiva amministrazione del Comune, accolga altrettanto rapidamente le richieste legittime e sacrosante della Regione Lombardia per un evento, l´Expo 2015, che non è solo della Regione Lombardia ma di tutta Italia". Lunedi´ La Lista Di Opere E Risorse - "Si tratta - ha quindi specificato il presidente Roberto Maroni - di un elenco di opere che sono ancora in sospeso, in attesa di risposte dal Cipe o dai Ministeri, opere su cui finora abbiamo portato pazienza, abbiamo sopportato ritardi, mancate risposte o autorizzazioni. Ricordo, giusto per fare un esempio, il closing finanziario per la Teem fatto il 22 dicembre con l´impegno del Governo a fare il decreto che attribuiva i soldi che già erano stanziati entro il 31 gennaio. Come sapete, lo stanziamento è arrivato, ma solo perché abbiamo continuamente sollecitato e risollecitato, il 10 febbraio. Finora abbiamo pazientato e abbiamo anticipato noi come Regione Lombardia risorse che dovevano arrivare da Roma, ma ora non siamo più disposti a farlo e ad aspettare, perciò vogliamo un decreto che garantisca che i soldi che servono per le opere arriveranno, altrimenti non mi assumerò più alcuna responsabilità sulla realizzazione delle opere di Expo 2015. Certo - ha concluso Roberto Maroni - se la risposta fosse che i soldi per completare le opere per Expo 2015 non ci sono, però ci sono quelli per coprire i buchi di Roma, basta saperlo e allora ci regoleremo di conseguenza". Apriremo Vertenza Su Residuo Fiscale - "Il decreto salva-Roma è un´ingiustizia che penalizza gli amministratori bravi e capaci che in Lombardia sono tanti. I sindaci della Lombardia hanno risparmiato 8 miliardi e mezzo che non possono spendere, danno oltre la beffa, per via del patto di stabilità, e questi soldi poi se li prende il Governo per coprire i buchi colossali dei comuni di Napoli e Roma. Questa è una vera discriminazione territoriale nei confronti di tanti amministratori che governano bene, facendo i saldi mortali e tirando la cinghia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. Vertenza Con Governo - "Dopo questo precedente creato con il ´salva-Roma´ - ha aggiunto il presidente - penso che come Regione Lombardia dovremo aprire la vertenza con il Governo sul residuo fiscale, ovvero la differenza su quanto i nostri cittadini pagano e quanto ricevono poi dallo Stato. Per il Veneto il residuo fiscale è di 21 miliardi in meno, per la Lombardia è addirittura di 45 miliardi di euro: significa che se noi tenessimo qui le nostre tasse avremmo 45 miliardi di euro. Considero il decreto ´salva Roma´ ingiusto ma questa è anche una svolta, perché se il Governo è disposto a pagare soldi per il Comune di Roma, allora la Lombardia non è più disposta a pagare per altri e sono pronto a porre sul piano politico e istituzionale la questione del residuo fiscale". Vogliamo Risposte Su Museo Alfa Romeo - "Chiederò al ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini una risposta sul nostro piano d´intervento sul museo dell´Alfa Romeo di Arese, perché stiamo aspettando da sei mesi una risposta, e cioè se si possa fare o meno. Ricordo che è stata la Regione a mettere le parti al tavolo e a trovare un accordo per risolvere la questione. E anche su questo vogliamo una risposta perché si avvicina Expo e non possiamo più aspettare". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. Erp,precedenza A Chi Ha Cittadinanza - "Ci sarà un dibattito in Consiglio regionale, ma noi siamo per dare la precedenza agli italiani e ai lombardi, perché questo è ciò che prescrive la Costituzione". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha risposto a chi gli chiedeva se saranno rivisti i criteri per l´accesso all´edilizia residenziale pubblica. Maroni ha anche fatto presente di aver ricevuto un esposto da "un paio di Comuni della provincia di Varese che hanno inviato una lettera alla Presidenza del Consiglio, chiedendo di rivedere la nostra decisione di aumentare gli anni di residenza in Lombardia per l´accesso alle case popolari". "Noi non modifichiamo un bel niente - ha risposto Maroni - perché questa è la regola che noi vogliamo applicare. Non è discriminatoria, ma applica il dettato della Costituzione che parla di cittadini che sono quelli che hanno la cittadinanza e la residenza". I Rapporti Col Comune Di Milano - Il presidente Maroni ha affrontato nuovamente anche la questione dei rapporti con il Comune di Milano in merito elle case popolari milanesi. "Al momento - ha spiegato - c´è un patrimonio pubblico di Aler e un patrimonio del Comune. La gestione è affidata all´Aler anche per le case comunali, ma il Comune incassa direttamente gli affitti e subisce l´onere della morosità. E gli alloggi, tutti (quindi sia quelli di Aler sia quelli comunali) sono assegnati direttamente dall´amministrazione, non da chi gestisce le case. E´ un sistema che va modificato". "Poi i Comuni - ha proseguito - chiedono deroghe alle graduatorie. Il Comune di Milano ne ha chieste di più di quelle consentite dalla legge e questo rende difficile la gestione". La Scadenza Del 31 Marzo - Per quanto riguarda la discussione che si è aperta per la gestione degli alloggi, Maroni ha spiegato di voler "concludere discussione in tempi rapidi", ma ha anche fatto notare che, nonostante le buone intenzioni tra Regione e Comune "poi non si arriva a stringere". "Ci siamo dati la scadenza del 31 marzo - ha ricordato - e se entro quella data troviamo la soluzione bene, altrimenti dal 1 aprile si applicherà la convenzione esistente che scade il 31 dicembre 2015, con la differenza che questa andrà a regime. Ciò significa che il Comune di Milano dovrà pagare di più alla Regione Lombardia per ottenere lo stesso servizio, perché questo dice la convenzione". "E´ uno stimolo che abbiamo dato al Comune - ha concluso Maroni - è un atto di generosità nei loro confronti nell´interesse dei cittadini. Se lo fa bene, se no pagherà di più".  
   
   
LOMBARDIA. GIUNTA, MARONI: LUNEDÌ UNA LISTA DI RICHIESTE PER EXPO CHIESTO AL GOVERNO RISORSE CERTE PER LE OPERE  
 
 Milano, 3 marzo 2014 - "Vogliamo un decreto per Expo, vogliamo un decreto per la Lombardia. Visto che lunedì mattina una delegazione di ministri verrà qui a Milano per discutere dell´Expo 2015, per diversi ministri sarà la prima riunione per Expo e per evitare che la loro trasferta non si riveli un´inutile passeggiata o passerella, ma anzi perché la riunione abbia un senso, come presidente della Regione Lombardia e come presidente del ´Tavolo Lombardia´, che ha il compito per legge di coordinare tutte le azioni per Expo, consegnerò al Governo la richiesta formale della Regione Lombardia su quanto il Governo deve dare alla Regione per garantire che Expo 2015 si faccia e si faccia con successo". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. "Ho deciso di passare a questa richiesta formale - ha fatto notare il presidente Roberto Maroni - dopo l´ennesimo decreto ´salva Roma´ che assegna centinaia di milioni al Comune di Roma per coprire i buchi di bilancio per la cattiva gestione, mentre noi per Expo 2015 siamo qui tutti i giorni a dover trattare e quasi a dover pietire con la burocrazia di Roma, con i funzionari, con i Ministeri, per ottenere i soldi non per coprire i buchi, visto che la Regione Lombardia non ha buchi. Per un evento quale Expo i soldi invece rappresentano un diritto ed un atto dovuto". Expo 2015 Evento Di Tutto Il Paese - "Lunedì pertanto – ha proseguito il presidente Roberto Maroni - farò la lista della spesa, che ammonterà a centinaia di milioni di euro, sulle opere che servono per Expo e sulle risorse necessarie per realizzarle: se queste risorse ci verranno date attraverso un decreto bene, altrimenti la Regione Lombardia deciderà cosa fare e che atteggiamento tenere. Vista la disponibilità immediata da parte del Governo di Matteo Renzi a soddisfare le richieste del Comune di Roma (richieste che sono decisamente meno legittime di quelle che avanziamo noi) a questo punto mi aspetto che il Governo, con la stessa sollecitudine con cui ha accolto la richiesta del sindaco di Roma di coprire un buco di bilancio derivante dalla cattiva amministrazione del Comune, accolga altrettanto rapidamente le richieste legittime e sacrosante della Regione Lombardia per un evento, l´Expo 2015, che non è solo della Regione Lombardia ma di tutta Italia". Lunedi´ La Lista Di Opere E Risorse - "Si tratta - ha quindi specificato il presidente Roberto Maroni - di un elenco di opere che sono ancora in sospeso, in attesa di risposte dal Cipe o dai Ministeri, opere su cui finora abbiamo portato pazienza, abbiamo sopportato ritardi, mancate risposte o autorizzazioni. Ricordo, giusto per fare un esempio, il closing finanziario per la Teem fatto il 22 dicembre con l´impegno del Governo a fare il decreto che attribuiva i soldi che già erano stanziati entro il 31 gennaio. Come sapete, lo stanziamento è arrivato, ma solo perché abbiamo continuamente sollecitato e risollecitato, il 10 febbraio. Finora abbiamo pazientato e abbiamo anticipato noi come Regione Lombardia risorse che dovevano arrivare da Roma, ma ora non siamo più disposti a farlo e ad aspettare, perciò vogliamo un decreto che garantisca che i soldi che servono per le opere arriveranno, altrimenti non mi assumerò più alcuna responsabilità sulla realizzazione delle opere di Expo 2015. Certo - ha concluso Roberto Maroni - se la risposta fosse che i soldi per completare le opere per Expo 2015 non ci sono, però ci sono quelli per coprire i buchi di Roma, basta saperlo e allora ci regoleremo di conseguenza".  
   
   
MARONI: SU SALVA-ROMA MI FARÒ SENTIRE CON MINISTRI  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Aspetto di leggere il decreto, ma se sarà una copia del ´salva-Roma´, da parte della Regione Lombardia e delle Regioni del Nord, non potrà che esserci una risposta forte". Lo ha ribadito il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a margine della presentazione del primo dei 63 nuovi treni di Trenord. "Lunedì - ha aggiunto - avremo modo di incontrare a Milano alcuni ministri dell´attuale Governo. In quella sede, gli dirò quello che penso e quali sono le richieste della Lombardia".  
   
   
MARONI: NORD REAGIRÀ CONTRO NUOVO ´SALVA ROMA´  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Mi preoccupa molto la decisione del Governo di rimandare i soldi a Roma". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al suo arrivo all´inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar della Lombardia, in corso all´Istituto dei Ciechi di via Vivaio a Milano. Grave Ingiustizia - "Si tratta - ha affermato – di un´ingiustizia grave. Il mio collega Luca Zaia (governatore della Regione Veneto, ndr) ha ricordato che il Veneto chiede a Roma la restituzione di un residuo fiscale di 21 miliardi, noi abbiamo un residuo fiscale superiore ai 45 miliardi. Quindi se l´Esecutivo centrale fa il ´salva Roma´ deve garantire ai territori del Nord che pagano la restituzione di quanto versato. Se oggi il Governo farà un Decreto come quello prospettato, vuol dire che lancia la sfida al Nord e noi reagiremo come si conviene. Siamo pronti alla battaglia, perché davvero questa è una cosa indegna di un Paese civile".  
   
   
MARONI: APRIREMO VERTENZA SU RESIDUO FISCALE PRESIDENTE: DECRETO SALVA-ROMA DISCRIMINA I SINDACI VIRTUOSI  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Il decreto salva-Roma è un´ingiustizia che penalizza gli amministratori bravi e capaci che in Lombardia sono tanti. I sindaci della Lombardia hanno risparmiato 8 miliardi e mezzo che non possono spendere, danno oltre la beffa, per via del patto di stabilità, e questi soldi poi se li prende il Governo per coprire i buchi colossali dei comuni di Napoli e Roma. Questa è una vera discriminazione territoriale nei confronti di tanti amministratori che governano bene, facendo i saldi mortali e tirando la cinghia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, nel corso della conferenza stampa dopo Giunta. Vertenza Con Governo - "Dopo questo precedente creato con il ´salva-Roma´ - ha aggiunto il presidente - penso che come Regione Lombardia dovremo aprire la vertenza con il Governo sul residuo fiscale, ovvero la differenza su quanto i nostri cittadini pagano e quanto ricevono poi dallo Stato. Per il Veneto il residuo fiscale è di 21 miliardi in meno, per la Lombardia è addirittura di 45 miliardi di euro: significa che se noi tenessimo qui le nostre tasse avremmo 45 miliardi di euro. Considero il decreto ´salva Roma´ ingiusto ma questa è anche una svolta, perché se il Governo è disposto a pagare soldi per il Comune di Roma, allora la Lombardia non è più disposta a pagare per altri e sono pronto a porre sul piano politico e istituzionale la questione del residuo fiscale".  
   
   
MARONI: EXPO NON C´ENTRA NULLA CON IL ´SALVA ROMA´  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Stiamo parlando di due cose diverse". Il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando con i giornalisti a margine dell´inaugurazione dell´anno giudiziario del Tar della Lombardia, ha spiegato quanto sia sbagliato confondere i finanziamenti per l´Esposizione universale del 2015 e il Decreto con il quale il Governo vorrebbe coprire i buchi di bilancio dell´amministrazione comunale capitolina. Non Ripianare Debiti Di Chi Governa Male - "Il ´salva Roma´ - ha ricordato - sono 450 milioni e più per coprire un buco di bilancio fatto dalla cattiva amministrazione; i soldi per l´Expo sono un atto dovuto per chi governa bene il territorio. Quindi - si è chiesto il governatore - vogliamo continuare a premiare chi governa male il territorio? Basta dirlo... Noi ci ribelliamo, io non ci sto a questa cosa. Noi facciamo i salti mortali per far quadrare i conti, tiriamo la cinghia, per cosa? Per ripianare i debiti di chi governa male? In un sistema normale, in qualunque azienda - ha concluso Maroni - chi riduce i suoi conti in questo modo, fallisce".  
   
   
SALVA ROMA: ZAIA, “CON UN INCHINO AGLI SPRECONI RENZI SVELA SUBITO LA SUA VERA NATURA”.  
 
Venezia, 3 marzo 2014 - “Il rottamatore e riformatore Matteo Renzi si svela subito per quel che non è, con un inchino deferente agli spreconi e con un regalo da centinaia di milioni a una Capitale che da decenni scialacqua miliardi senza alcun ritegno e rispetto per gli italiani”. Così il Presidente del Veneto Luca Zaia commenta il nuovo decreto “salva Roma” in approvazione in Consiglio dei Ministri. “Renzi trova evidentemente giusto aderire al diktat del Sindaco Marino che va gridando ai quattro venti che bisogna restituire i soldi ai romani – prosegue Zaia – se l’equazione di Renzi è corretta, allora bisogna restituire contestualmente e immediatamente ai veneti i 21 miliardi di saldo fiscale attivo che ogni anno lasciano a Roma: ovvero la differenza tra quanto versano in imposte e tasse e quanto ritorna (meglio: non ritorna) sui territori a sostegno delle imprese, del lavoro, dell’occupazione e del benessere di tutti gli italiani”. “Perché sia chiaro – conclude Zaia – che senza di noi l’Italia va in default”.  
   
   
REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE/SüDTIROL: DIFENDERE E RILANCIARE L’AUTONOMIA  
 
Trento, 3 marzo 2014 - Il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi, candidato alla guida della Regione, rilancia la collaborazione fra Trento e Bolzano, legate da una storia comune e da una comune visione strategica. “Ognuno sia ambasciatore della nostra Autonomia. Interverremo sul trattamento pensionistico dei consiglieri regionali”. “La Regione autonoma Trentino-alto Adige/südtirol dovrà caratterizzarsi, in maniera sempre più marcata, come l´indispensabile piattaforma unitaria per la collaborazione fra le Province autonome di Trento e Bolzano, legate non solamente da una storia comune, ma da comuni interessi e da una comune visione strategica del ruolo che questa terra di confine, collocata sull´asse del Brennero, può e deve svolgere in Italia e in Europa”. Con queste parole Ugo Rossi, candidato designato alla presidenza della Giunta regionale del Trentino-alto Adige, ha aperto la sua relazione programmatica oggi davanti al Consiglio regionale a Trento. “Il primo e più importante compito che dobbiamo assumerci, ha detto il Presidente designato, deve essere quello di difendere e rilanciare la nostra Autonomia. Un´autonomia sottoposta a continui attacchi mediatici, ma anche ad un processo di erosione e svuotamento, non sul piano delle competenze che le Province sono chiamate a gestire, quanto su quello delle risorse. Questo deve essere il nostro punto di partenza: ribadire in tutte le sedi che l´Autonomia non è “una voce da cassare” sull’altare del risanamento dei conti dello Stato italiano, cancellando un percorso prezioso e pluridecennale che ha traghettato questa terra dal passato travagliato verso un presente di pace, di benessere, di convivenza e di capacità progettuale comune fra popolazioni di lingua diversa”. “Non c’è alcuna ragione né economica, né giuridica, né di principio, ha aggiunto Rossi, per cui il risanamento del debito del nostro Paese debba comportare una riduzione della nostra Autonomia”. “Per questo abbiamo messo al primo posto nell´agenda delle due Province l´apertura dei Tavoli di lavoro con il Governo. Abbiamo lavorato congiuntamente, Trento e Bolzano, con il precedente governo e assieme, Bolzano e Trento, abbiamo cercato di impostare subito il lavoro con il nuovo Governo. Abbiamo proposto allo Stato un accordo che definisce un metodo stabile per determinare il concorso delle nostre Province al risanamento, ma che sia anche equo e rispettoso delle nostre prerogative statutarie”. “L’autonomia significa fare da sé, ha aggiunto Rossi, rivendicare con orgoglio il diritto a gestire in prima persona le risorse, a darsi le proprie leggi, a decidere in ordine a tutte le materie fondamentali per la vita delle comunità. L’autonomia è il volontariato, la protezione civile, i vigili del fuoco, sono le centinaia di associazioni che operano in tutti i settori della società, che con la loro presenza capillare in ogni paese, in ogni valle, custodiscono il territorio, si prendono cura di chi ha bisogno, fanno cultura, rappresentano, insomma, una preziosa palestra di solidarietà e di condivisione per le nuove generazioni”. “Non dobbiamo dimenticare, ha continuato il Presidente, che l´Autonomia, storicamente, è stata concepita, a livello internazionale, per assolvere in primo luogo ad un´altra funzione: quella di garantire i diritti delle minoranze linguistiche. Un obiettivo che, aveva ed ha tutt´oggi una portata di natura anche etica, e che è nostro compito custodire e rilanciare, nel contesto di un´Europa dove le ragioni della convivenza non possono purtroppo essere mai date per scontate. Ciò è tanto più vero se guardiamo all´intero ventaglio dei gruppi linguistici presenti sul nostro territorio – dai ladini, alle minoranze germanofone del Trentino, alla stessa componente italiana dell´Alto Adige - che riempiono di contenuti la visione che le nostre comunità hanno maturato attorno al tema della convivenza”. “Tutto questo, ha detto Rossi, non va solo difeso, ribadito, rilanciato nelle apposite sedi istituzionali. Va anche comunicato, nella maniera più ampia possibile: perché sappiamo fin troppo bene che oggi tutto ciò che conta è, anche, narrazione, una narrazione che passa da una bocca all´altra, da un´aula scolastica all´altra, da un computer all´altro, da una generazione all´altra. Dunque, anche l´Autonomia deve essere narrata, deve essere raccontata, deve essere trasmessa nelle maniere più adeguate. Perché solo così essa continuerà ad alimentare dei sogni. Ognuno di noi, dunque, deve farsi testimone del suo valore. Dobbiamo farlo noi politici, anche rivolgendoci agli amministratori delle Regioni vicine, che a volte guardano a noi con diffidenza, criticando i nostri presunti privilegi: dobbiamo spiegare loro la nostra storia, il nostro cammino, il nostro modo di contribuire alla crescita del paese e, specie di questi tempi, al risanamento del debito pubblico, ed insieme sostenere il loro desiderio di autogoverno, senza timori, con spirito aperto al dialogo e alla collaborazione. Ma a farsi ambasciatori dell´Autonomia devono essere anche e soprattutto i cittadini, tutti i cittadini, quelli che sono nati qui, che affondano radici lunghe in questa terra, e quelli che qui sono stati accolti. Con la loro testimonianza, con i loro comportamenti, i cittadini devono incarnare un modo di essere fatto di concretezza, ma anche di slanci, di attaccamento ai valori che ci contraddistinguono ma anche di disponibilità al confronto e di attitudine alla solidarietà”. “Credo però, ha aggiunto, che sia necessario ripristinare un clima di maggiore fiducia dei cittadini verso le nostre Istituzioni autonomistiche. A questo proposito penso che non sia possibile e nemmeno ci è consentito, non occuparsi del tema che anche in questi giorni è al centro delle attenzioni mediatiche e dell’opinione pubblica: i costi della politica. Mi riferisco al tema del trattamento pensionistico dei consiglieri regionali. Dovremo essere capaci di affrontarlo ancora in questa legislatura e in questa sede perché, se si è fatto molto circa il futuro, i cittadini non comprendono perché per il passato siano previsti trattamenti come quelli che abbiamo visto in questi giorni. Dovremo pertanto ricercare in questa legislatura le vie legali per affrontare il problema nell’ottica di realizzare ulteriori riduzioni, che avvicinino quei trattamenti originati da un vecchio sistema a quelli previsti per i consiglieri oggi in carica e li rendano accettabili”. Parlando della prospettiva di riforma dello Statuto, Rossi ha evidenziato come siano ormai maturi i tempi affinché si possa avviare una fase costituente per la nostra Autonomia. “La riforma statutaria, ha detto, dovrà maturare entro un disegno organico, sulla base di uno scatto in avanti dell´idea autonomistica. L’attuale Statuto non è più in grado di rappresentare correttamente la realtà istituzionale prodotta dalle norme di attuazione, dalla potenzialità progettuale delle due Province e dalla giurisprudenza costituzionale. Per assicurare il mantenimento della capacità di autogoverno raggiunta dalla nostra comunità occorre pertanto una nuova Carta”. “L´assetto a cui guardiamo deve confermare l’unicità dello Statuto e disegnare una Regione che si configurerà come lo spazio all´interno del quale le due Province concertano azioni comuni per istanze comuni”. Infine, parlando del futuro della Regione e ricordando, sul tema, l’intensa ed articolata discussione avvenuta negli anni, Rossi ha evidenziato la necessità di evitare una politica attendista che rinvia continuamente ogni decisione in materia, in attesa di tempi migliori. “Ritengo al contrario, ha detto, che il lavoro fatto in questi anni, in primo ruolo dal Consiglio regionale e dai due Consigli provinciali, possa consentirci di trovare delle soluzioni rispettose delle diverse sensibilità ma tutte accomunate dal desiderio di rendere la nostra Autonomia più forte. Alla base del nostro agire vi è una visione condivisa dei problemi e delle opportunità, basata sulla nostra appartenenza alla montagna, a questa parte dell´arco alpino che vogliamo tutelare, custodire, tramandare alle generazioni future. L’autonomia, ha concluso, è il nostro spirito collettivo, la nostra ricchezza indivisibile. Non appartiene ad una singola parte. Appartiene a tutti. A tutte le persone di buona volontà, a tutti i gruppi linguistici, a tutte le comunità che, con il loro impegno, le loro capacità, la loro fede, hanno contribuito a costruire questa realtà così speciale, così immediatamente riconoscibile che è il Trentino-alto Adige/südtirol”.  
   
   
PITTELLA A DIBATTITO CISL: UN GRANDE PATTO TRA LE REGIONI DEL SUD IL PRESIDENTE DELLA REGIONE BASILICATA RIFLETTE SUL RUOLO FORTE DEL MEZZOGIORNO “UTILE AD UNA EUROPA CHE NON DEVE VIAGGIARE A DOPPIA VELOCITÀ”.  
 
Potenza, 3 marzo 2014 - Un grande patto tra le Regioni del Sud, per rendere più forte il Mezzogiorno e quindi l´Italia. E’ questa l’idea del presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, lanciata a Bari nel corso del dibattito della Cisl “Regioni, Europa e contesto globale. Macroregioni e opportunità” alla presenza del segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e del Vice Presidente per il Mezzogiorno di Confindustria, Alessandro Laterza. Pittella ha ricordato di aver scritto ai presidenti Caldoro, Vendola e Scopelliti, per ottenere l’adesione a un “patto” sulle grandi infrastrutture. “Basilicata, Puglia e Cisl – ha detto Pittella- sono un esempio di collaborazione avanzata. La Cisl va ringraziata per la sua capacità di dialogo perché funge da cuscinetto con tra parti sindacali e Confindustria, nella logica di mettere in campo proficui rapporti di rilancio e di tenuta dei rapporti tra politica e istituzioni. Vorrei festeggiare – ha aggiunto il presidente Pittella - una ritrovata alleanza con la Puglia. Abbiamo bisogno di viaggiare insieme con una piattaforma di programma di 4 o 5 assi, in stretto raccordo anche con Calabria e Campania. Il ruolo del Mezzogiorno – ha detto ancora Pittella – è di grande attualità perchè credo che un Sud forte può essere utile ad una Europa che non immagini di viaggiare a doppia velocità. In una recente lettera indirizzata ai presidenti delle Regioni meridionali – ha spiegato Pittella – ho sollecitato uno sforzo comune per far entrare nell’agenda del Governo le nostre priorità. A partire dalle infrastrutture, con l’asse adriatico da collegare all’asse tirrenico. Recuperare il progetto Tirreno – Adriatico è una priorità per il collegamento tra Puglia e Basilicata, con il completamento della Bradanica e della Murgia - Pollino. Abbiamo bisogno di una marcia in più – ha detto ancora Pittella - che possiamo ottenere, anche grazie all´aiuto del sindacato a livello nazionale, attraverso il recupero dei contenuti del Memorandum sottoscritto tra Regione e Governo, evitando soprattutto lo scippo del bonus carburanti. Dobbiamo ottenere dallo Stato maggiore attenzione per le Regioni del Sud. La Basilicata conferisce molto in termini energetici e una parte delle royalties e dei fondi europei possono essere utilizzati per una programmazione comune. Possiamo proseguire sulla strada del buon esempio della battaglia vinta insieme alla Puglia per il Polo del salotto. Expo 2015- ha osservato il presidente Pittella - rappresenta il terreno comune di questo comune impegno tra Puglia e Basilicata per presentare al mondo le nostre bellezze ambientali e non solo. Molto è ancora possibile fare insieme nei settori delle energie, della logistica, dell’agricoltura e del turismo. L’accordo sul Golfo di Taranto, le nove tecnologie per l’osservazione della terra a Matera che è candidata anche come Capitale della Cultura 2019, sono i punti di un futuro impegno comune. In tema di macro regioni e riforma del titolo quinto, se la Basilicata venisse espropriata comprendete cosa potrebbe accadere al nostro mare. Lancio alla presenza di Bonanni l’idea di benedire due grandi alleanze – ha detto infine il presidente della Basilicata - quella tra Cisl di Puglia e Basilicata e quella tra Pittella e Vendola per il futuro del Sud”.  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE DELLA TOSCANA DI LUNEDÌ 3 MARZO IN DIRETTA STREAMING  
 
Firenze, 4 marzo 2014 - I lavori della Giunta regionale di lunedì 3 marzo saranno trasmessi in diretta online a partire, indicativamente, dalle ore 10.00. Sarà possibile collegarsi allo streaming dalla home page di www.Regione.toscana.it  e www.Toscana-notizie.it  Nelle risorse correlate l´ordine del giorno della Giunta a partire da lunedì mattina. Al termine della seduta sarà resa pubblica la registrazione video. Si ricorda che gli atti approvati saranno disponibili all´indirizzo http://web.Rete.toscana.it/attinew  dopo la verbalizzazione degli stessi da parte degli uffici regionali.  
   
   
CORTE CONTI: SERRACCHIANI, SOBRIETÀ E TRASPARENZA PER CHI GOVERNA  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - ´´Il comportamento di chi riveste incarichi nella Pubblica Amministrazione non può non essere improntato a sobrietà, trasparenza e imparzialità, che è la prima richiesta che i cittadini rivolgono alla classe politica e dirigente´´. Lo ha detto la presidente della Regione Debora Serracchiani intervenendo, assieme al presidente del Consiglio Franco Iacop, all´inaugurazione dell´Anno giudiziario della Corte dei Conti del Friuli Venezia Giulia. ´´Chi ricopre incarichi di governo - ha aggiunto - deve saper compiere scelte in maniera disinteressata, esemplare e lungimirante, avendo sempre presente le finalità della collettività e mai il proprio tornaconto politico o, peggio ancora, personale e operando sempre nel rispetto della legalità´´. Nella sua relazione introduttiva, il procuratore regionale della Corte dei Conti Maurizio Zappatori, ha rilevato che l´Amministrazione regionale ha approvato alcuni provvedimenti per abbattere i costi della politica, auspicando un rafforzamento di questa azione. A tale proposito la presidente ha ricordato le decisioni assunte in questa legislatura: abolizione del vitalizio dei consiglieri regionali, riduzione delle loro indennità, diminuzione del 90 per cento dei fondi a disposizione dei gruppi consiliari, presentazione alle Camere di una proposta di legge costituzionale per abolire le Province, eliminazione di nove consigli di amministrazione, per ridurre l´incidenza della politica e dar spazio invece alle competenze. Sono stati anche portati a compimento, ha ricordato la presidente, numerosi processi di semplificazione e sono state avviate diverse riforme per razionalizzare, contenere le spese e mantenere elevato il livello dei servizi pubblici. ´´Il Friuli Venezia Giulia - ha concluso la presidente Serracchiani - sta dunque già muovendo significativi passi nella giusta direzione. Eliminando sprechi di denaro pubblico, si possono impiegare risorse per investimenti utili a migliorare la qualità della vita della popolazione e anche a ridurre la distanza tra i cittadini e coloro che svolgono l´attività di amministratori pubblici´´.  
   
   
POLITICHE LEGISLATIVE : CHIODI EMANA DECRETO  
 
L´aquila, 3 marzo 2014 - Il Presidente Gianni Chiodi ha emanato, il 26 febbraio, il Decreto n°2 : "Regolamento per l´attuazione delle disposizioni di cui all´art. 40 (Disposizioni per l´organizzazione diretta di eventi e la concessione di contributi ) della L.r. 18 dicembre 2013, n° 55 recante : "Disposizioni per l´adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall´appartenenza dell´Italia all´Unione Europea. Attuazione delle direttive 2009/128/Ce e 2007/60/Ce e disposizioni per l´attuazione del principio della tutela della concorrenza, Aeroporto d´Abruzzo, e Disposizioni per l´organizzazione diretta di eventi e la concessione di contributi (Legge europea regionale 2013 ) ".  
   
   
TRENTO: LA SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE PER DEFINIRE LE PRIORITÀ DELLO SVILUPPO PROVINCIALE  
 
Trento, 3 marzo 2014 - Si è concluso nei giorni scorsi il confronto partecipato con le imprese, le associazioni di categoria, i rappresentanti del mondo della ricerca e innovazione e dei soggetti istituzionali per definire le priorità della Strategia di Specializzazione Intelligente della Provincia autonoma di Trento: nel corso di due giornate sono stati approfonditi i quattro temi identificati come strategici per la crescita smart del territorio trentino: meccatronica, green and clean, qualità della vita e agrifood. La “Specializzazione Intelligente” ha come obiettivo quello di identificare le risorse e le caratteristiche specifiche della Provincia sia a livello economico che di potenziale innovativo, evidenziare i vantaggi competitivi e riunire le risorse e i soggetti coinvolti intorno a una visione del futuro basata sull’eccellenza, dove le tecnologie possono contribuire al miglioramento della qualità della vita delle persone e allo sviluppo economico del territorio. Quelle di Smart Specialisation sono strategie d’innovazione concepite a livello regionale, ma valutate e messe a sistema a livello nazionale ed europeo. L’obiettivo generale di valorizzare le eccellenze si traduce, a livello operativo, nella valorizzazione dei settori e/o delle nicchie di mercato dove i territori dispongono di chiari vantaggi competitivi o di determinate potenzialità di sviluppo imprenditoriale. Le “smart specialisation strategies” sono, da un lato, flessibili, cioè mirano a sostenere gli investimenti in determinati settori tenuto conto del peso specifico e delle competenze di cui dispongono le imprese; dall’altro, sono dinamiche in quanto mirano a valorizzare in modo particolare i settori ad alta potenzialità e strategici per il futuro (ambiente, tecnologie verdi, servizi alla persona, ecc). Alcuni mesi fa, anche la Provincia autonoma di Trento ha avviato il percorso per la definizione della Smart Specialisation Strategy, coerentemente con l’approccio in “sei fasi” definito dalla Commissione Europea; partendo dall’analisi del contesto locale e del potenziale di innovazione, passa per la definizione di una visione condivisa del futuro e la selezione di un numero limitato di priorità per lo sviluppo provinciale, per arrivare all’identificazione di un piano di azione pluriennale combinato con opportuni meccanismi di monitoraggio e valutazione. E’ importante che lo sviluppo di una visione condivisa e la selezione di un numero limitato di priorità siano svolte attraverso un processo di «scoperta imprenditoriale», ossia coinvolgendo tutti i protagonisti chiave dell’innovazione. Pertanto, anziché essere una strategia imposta dall’alto, la specializzazione intelligente spinge i centri di ricerca, le università e le imprese a collaborare per identificare le aree più promettenti di una regione o di uno Stato membro ma anche i punti deboli che possono ostacolare l’innovazione. In questo senso, sono stati di fondamentale importanza i quattro Focus Group organizzati con il supporto di Invitalia sui temi “Meccatronica”, “Energia e Ambiente”, “Qualità della vita” e “Agrifood”. Infatti, nel corso delle quattro sessioni, i partecipanti ai gruppi di lavoro hanno ragionato su domande come: “quali sono gli obiettivi principali da raggiungere” e “perché questi obiettivi sono importanti”, elementi che costituiscono la base sia per lo sviluppo di una visione comune sul futuro che per la selezione di un numero limitato di priorità. Queste priorità saranno le aree in cui la Provincia può realisticamente sperare di eccellere.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: RIPARTITI "SPAZI" STATALI ALLE QUATTRO PROVINCE DEL FVG QUASI 7,5 MILIONI DI EURO  
 
 Trieste, 3 marzo 2014 - L´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin ha informato la Giunta che, dopo il riparto a favore dei Comuni, la Ragioneria generale dello Stato ha pubblicato (nella pagina web del Mef-ministero dell´Economia e delle Finanze dedicata al Patto di stabilità interno) il riparto degli "spazi" finanziari del Patto di stabilità interno anche delle Province, per un importo complessivo di 150 milioni di euro sull´intero territorio nazionale. Nella ripartizione sono inserite anche le quattro Province del Friuli Venezia Giulia, per un importo complessivo di 7,474 milioni di euro di "spazi" finanziari. In particolare, ha osservato l´assessore Panontin, alla Provincia di Trieste sono stati riservati 2.043.000 euro, alla Provincia di Udine 2.848.000 euro, alla Provincia di Pordenone 1.560.000 euro ed alla Provincia di Gorizia 1.023.000 euro. Come già per i Comuni (i quali hanno ricevuto nelle settimane scorse 34,5 milioni di euro), gli "spazi" finanziari sono stati assegnati in proporzione all´obiettivo calcolato secondo le regole statali. I predetti margini sono stati concessi a fronte di pagamenti in conto capitale che dovranno essere sostenuti entro il primo semestre 2014. In forza di questo primo riparto statale previsto dalla legge di stabilità 2014 (il secondo potrebbe essere definito già nella giornata di domani, 28 febbraio, e riguarda gli spazi per pagamenti di debiti pregressi, per i quali gli Enti locali del Friuli Venezia Giulia hanno richiesto circa 6 milioni di euro), Comuni e Province della Regione hanno ricevuto nel complesso 41,974 milioni di euro di spazi immediatamente utilizzabili, ha ricordato l´assessore Panontin.  
   
   
PITTELLA AI NUOVI DG: INSIEME PER UNA BASILICATA D’ECCELLENZA  
 
Potenza, 3 marzo 2014 - i dirigenti generali hanno formalizzato la presa d’atto dell’incarico alla guida degli uffici dipartimentali. Il presidente della Regione Basilicata li ha invitati a fare squadra per “il bene della nostra regione”. Presidente e dg subito al lavoro per l’esame delle questioni da inserire nella prossima legge finanziaria Potenza, I dirigenti generali dei Dipartimenti della Giunta hanno firmato, , i contratti di incarico della durata triennale a cominciare dal primo marzo prossimo. A riceverli, nella sala Verrastro del dipartimento della Giunta, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, alla presenza di Raffaele Liberali, assessore alla Formazione, Cultura e Sport, e Michele Ottati, assessore all’Agricoltura e Sviluppo rurale. Sono sei i nuovi dirigenti generali che da sabato prenderanno servizio nei vari Dipartimenti regionali: Vito Marsico (Presidenza), Elio Manti (Programmazione e Finanze), Giandomenico Marchese (Politiche di sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca), Giovanni Oliva (Politiche Agricole e Forestali), Donato Pafundi (Politiche della Persona), Maria Carmela Santoro (Ambiente-territorio e Infrastrutture-opere Pubbliche e Trasporti). Un atto formale, la firma, che si è subito tradotto in una lunga riunione operativa. Il presidente Pittella, che ha voluto la partecipazione dei dirigenti generali uscenti per una staffetta con i nuovi dg, ha avviato da subito l’esame delle questioni urgenti e ha ribadito la visione programmatica per la Basilicata del 2020. “Insieme con questa nuova squadra e con il supporto di coloro che si apprestano a nuove funzioni – ha sottolineato Pittella - dobbiamo dare fondo a tutte le nostre capacità per fare della Basilicata una regione d’eccellenza. Possiamo farcela – ha continuato il presidente della Regione – consapevoli che ci attendono molte sfide, a cominciare dal nuovo ciclo di programmazione europea, e impegni imminenti come la scrittura della legge finanziaria regionale che il Consiglio dovrà approvare entro la fine del mese di marzo”. Anche su questo Pittella ha chiesto ai nuovi direttori di impegnarsi, fin da subito, sul piano tecnico e amministrativo per collocare tutte le poste in bilancio con l’obiettivo di tradurle in soluzioni in grado di dare risposte alle tante domande di lavoro e di sociale che stanno emergendo. Sui grandi temi, dall’ambiente all’uso delle risorse naturali, dalla lotta alla povertà e al precariato, il presidente Pittella ha concluso chiedendo ai dirigenti uno sforzo particolare, motivando gli uffici e il personale della Pubblica amministrazione per far sì che tutte le risorse di cui disponiamo costituiscano una grande e reale opportunità per il bene della Basilicata.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI, FVG: SULLA NUOVA ZONIZZAZIONE DELLE FORME ASSOCIATIVE  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - L´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin ha informato la Giunta regionale sull´esigenza di rivedere la zonizzazione delle forme associative presenti sul territorio del Friuli Venezia Giulia. Tale necessità, secondo l´assessore, emerge nell´ambito del processo di riforma del sistema delle autonomie locali, al fine di consentire alle stesse di gestire in modo unitario, e coordinato, le funzioni al momento appartenenti a diversi ambiti amministrativi. La proposta di Panontin si riferisce per esempio alla necessità di coordinare la zonizzazione, attualmente in vigore per i servizi socio-assistenziali, con quella prevista dal Piano di Governo del Territorio. Per il raggiungimento di questi obiettivi, l´assessore ha rilevato la necessità, condivisa dal sistema delle Autonomie locali, che venga costituito un Tavolo tecnico informale, coordinato dalla direzione centrale Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme, al quale dovranno partecipare anche i rappresentanti delle direzioni centrali Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia ed Infrastrutture, Mobilità, Pianificazione territoriale, Lavori pubblici, Università, nonchè del servizio Programmazione, Pianificazione strategica, Controllo di Gestione e Statistica della Presidenza della Regione.  
   
   
TRASFERTE DEGLI AMMINISTRATORI REGIONALI, DICHIARAZIONE DEL SOTTOSEGRETARIO EMILIA ROMAGNA  
 
Bologna, 3 marzo 2014 - “Capisco che oramai si voglia far passare l’idea dell’inutilità del lavoro degli amministratori pubblici, ma non condivido questa tesi e i fatti, che poi sono quelli che valgono, dimostrano che in questa Regione di sprechi non ce ne sono, e i risultati che riusciamo a raggiungere sono importanti”. Così Alfredo Bertelli, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-romagna, commenta le dichiarazioni del consigliere regionale Giovanni Favia a proposito delle spese per trasferte dei componenti della Giunta regionale. “C’è una cosa- spiega Bertelli – che dovrebbe essere chiara: per portare a casa risultati occorre essere presenti laddove si prendono le decisioni, sia in riferimento alle attività straordinarie, come ad esempio affrontare emergenze come il terremoto o l’alluvione, sia in riferimento alle attività istituzionali quotidiane”. “Per raggiungere questi obiettivi – prosegue il Sottosegretario – è importante che gli amministratori possano svolgere il proprio lavoro, nella massima trasparenza, spostandosi laddove è richiesto dai compiti che debbono svolgere. Rendendo conto delle spese,come è ovvio che sia e come da sempre facciamo”. “A questo proposito ricordo che i rimborsi per le trasferte sono denari che non sono assolutamente nelle disponibilità personali degli assessori, e basta guardare le dichiarazioni dei redditi, pubbliche, di ciascuno di noi per verificarlo”. “Quanto poi alle retribuzioni – dice Bertelli – vorrei sottolineare che gli importi sono determinati da provvedimenti nazionali. Con una piccola variante: noi li applichiamo nella misura minima, e non da , ma dal 2010. Tant’è che l’Emilia-romagna è stata indicata Regione benchmark, cioè riferimento nazionale virtuoso per tutte le Regioni. “Stiamo quindi facendo un lavoro rigoroso, nella massima trasparenza, rendendo pubblici tutti i nostri costi – conclude il Sottosegretario – e questa è la cifra della serietà del nostro lavoro, che siamo determinati a portare avanti nell’interesse della nostra comunità”.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: MODIFICA ALLE NORME SU REFERENDUM E INIZIATIVA POPOLARE  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - È stato approvato in via definitiva dalla Giunta regionale il disegno di legge per la modifica della legge regionale 5 del 7 marzo 2003 (d´attuazione dell´articolo 12 dello Statuto della Regione) che reca le norme relative alla richiesta, all´indizione, allo svolgimento del referendum abrogativo, propositivo e consultivo e all´iniziativa popolare delle leggi regionali. Il disegno di legge approvato dall´Esecutivo si propone di favorire i processi di aggregazione comunale, anche consentendo a un determinato numero di elettori di essere attori dell´iniziativa volta all´istituzione di nuovi Comuni o alla modifica delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali. Proposto dall´assessore regionale a Funzione pubblica, Autonomie locali e Coordinamento delle Riforme Paolo Panontin, il provvedimento è stato modificato rispetto alla bozza originaria, venendo così a recepire le indicazioni fornite lunedì scorso dalla I Commissione del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal) e approvate martedì dallo stesso Cal. Proseguirà ora il suo inter con l´esame da parte della V Commissione del Consiglio regionale, per approdare infine al voto dell´Assemblea regionale. Il testo approvato dalla Giunta regionale prevede che l´iniziativa per l´istituzione di nuovi Comuni e per la modifica delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali possa essere esercitata dai titolari dell´iniziativa legislativa, dai Consigli comunali che rappresentano le popolazioni interessate, e da almeno il 20 per cento degli elettori dei Comuni interessati. Nel caso di fusione di Comuni, l´iniziativa dovrà essere esercitata da almeno il 15 per cento degli elettori di ciascuno dei Comuni interessati. Il nuovo articolato abroga la norma sulla base della quale, nel caso di fusione tra due o più Comuni, la risposta affermativa per l´approvazione del quesito sottoposto a referendum deve ottenere la maggioranza dei voti espressi validamente in ciascun Comune interessato. Tuttavia, per evitare azioni cosiddette "ostili" da parte dei Comuni più grandi verso quelli più piccoli, il testo prevede che, in presenza del parere negativo da parte di un Consiglio comunale, per l´approvazione del quesito referendario sia necessario che in quel Comune la risposta affermativa abbia ottenuto la maggioranza dei voti validi. Infine, il disegno di legge mira a introdurre norme elettorali che, sempre nel caso di fusione di Comuni, assicurino la rappresentanza delle comunità di origine, mentre riduce, da "almeno 30.000" ad "almeno 15.000" il numero di firme necessarie per la richiesta dell´indizione del referendum regionale abrogativo.  
   
   
MOBILITÀ IN DEROGA: A BREVE STIPULA CONVENZIONE REGIONE SARDEGNA, INPS, MINISTERO DEL LAVORO  
 
Cagliari, 3 marzo 2014 - La presidenza dell´Inps ha comunicato, , all´assessore regionale del lavoro, Mariano Contu, che la stipula della convenzione tra la Regione e l´Inps, finalizzata all´erogazione dei sussidi per la mobilità in deroga 2013, è stata inserita al primo punto dell´ordine del giorno della prossima adunanza, in programma il 6 marzo 2014. La notizia è stata riferita dall´assessore Contu al presidente Cappellacci e agli assessori presenti durante la sessione odierna della giunta regionale, dopo una continua interlocuzione con i vertici del Ministero. Il commissario straordinario dell´Inps, Vittorio Conti, recentemente insediato, ha ritenuto prioritario procedere alla definizione dell´accordo. Una volta firmata la convenzione, sarà possibile utilizzare le risorse stanziate dal Consiglio regionale a favore dei 12.000 lavoratori in attesa di un sostegno al reddito.  
   
   
LAVORO FVG: APPROVATO LO SCHEMA DI ACCORDO QUADRO REGIONE-ITALIA LAVORO SPA  
 
Trieste, 3 marzo 2014 - La Giunta del Friuli Venezia Giulia, su proposta degli assessori al Lavoro Loredana Panariti e alle Finanze Francesco Peroni, ha approvato il testo dell´Accordo quadro che sarà a breve sottoscritto tra la stessa Regione e Italia Lavoro s.P.a., Società alla quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha affidato la realizzazione di azioni di politica del lavoro in collaborazione con le istituzioni del territorio. Un analogo Accordo Regione-italia Lavoro era attivo in regione dal 2008, per la realizzazione in Friuli Venezia Giulia di interventi negli ambiti dell´occupabilità ed inserimento al lavoro, del reimpiego e contrasto della disoccupazione di lunga durata e dell´integrazione e inclusione socio-lavorativa. In considerazione della necessità di proseguire nella realizzazione congiunta di interventi per fronteggiare la crisi in atto, attivando azioni per il sostegno di lavoratori e imprese, la Giunta regionale ha pertanto deciso di proseguire in questa collaborazione, siglando un nuovo Accordo, senza alcun onere finanziario per le parti, che avrà efficacia sino a fine 2015. In particolare, il documento che sarà sottoscritto prevede la collaborazione tra Regione e Italia Lavoro per il sostegno dei piani regionali di azione legati al progetto "Garanzia Giovani", per la partecipazione del sistema delle imprese alle politiche del lavoro, per potenziare e qualificare il raccordo "scuola-Università/formazione/lavoro", nonché per sviluppare politiche e servizi a favore di soggetti svantaggiati ed immigrati, come previsto dal Piano "Identità Incontro" e dagli accordi in atto tra il Ministero e le Regioni.  
   
   
LOMBARDIA: 3 MILIONI PER SICUREZZA URBANA L´ASSSESSORE ANNUNCIA LA DELIBERA PER GLI ENTI LOCALI  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Maggior attenzione alla sicurezza in Lombardia, attraverso un bando importante molto atteso da tutti i nostri sindaci e amministratori locali, 3 milioni di euro a disposizione dei nostri Comuni e delle nostre Province per nuove dotazioni per le Polizie locali, quindi strumentazioni, automezzi, motoveicoli, ma anche telecamere per la 5 video sorveglianza". Così l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, durante la conferenza stampa dopo Giunta oggi a Palazzo Lombardia, ha illustrato la delibera sulla Sicurezza Urbana. Richiesta Soddisfatta - "Una richiesta che arrivava da tempo dai nostri sindaci - ha proseguito la titolare regionale alla Sicurezza – che dal 2009 non beneficiano di contributi in conto capitale. Regione Lombardia - ha concluso Bordonali - anche in questa occasione risponde con azioni concrete alle richieste dei nostri amministratori locali". La Giunta Regionale della Lombardia, nella seduta odierna, ha approvato una delibera che prevede lo stanziamento di 3 milioni di euro per la sicurezza urbana. L´obiettivo è garantire una maggiore sicurezza agli Enti locali anche in vista di Expo 2015. Utilizzo Dei Fondi - I fondi potranno essere impiegati per l´acquisto di dotazioni tecnico strumentali, sistemi di videosorveglianza, nuovi automezzi. Beneficiari e Percentuali Di Finanziamento - Comuni, Unioni di Comuni della Provincia di Milano e la Provincia di Milano, tra loro associati, in quanto interessati da Expo 2015, potranno usufruire di un cofinanziamento regionale del 70 per cento. Comuni sotto i 5.000 abitanti, associati per effetto della ´spending review´, potranno usufruire di un cofinanziamento regionale del 70 per cento. Province, Comuni e Unioni di Comuni al di fuori dell´Area Expo che presentano il progetto in associazione con altri Enti locali, potranno usufruire di un cofinanziamento regionale del 60 per cento. Province, Comuni (esclusi quelli sotto i 5.000 abitanti) e Unioni che presentano il progetto in forma singola potranno usufruire di un cofinanziamento regionale del 60 per cento. (  
   
   
LOMBARDIA: PRONTA RIFORMA POLIZIA LOCALE SARÀ COORDINATA A LIVELLO REGIONALE  
 
Milano, 3 marzo 2014 - "Regione Lombardia è pronta con una riforma importante: la Polizia Locale verrà infatti coordinata a livello regionale e oggi abbiamo presentato le linee guida su cui imposteremo la legge. Le Polizie Locali rimarranno in capo agli Enti Locali, ma verrà creato un coordinamento regionale che porterà a tre risultati importanti: efficacia, efficienza e economicità". Lo ha detto l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, durante la conferenza stampa dopo Giunta, oggi a Palazzo Lombardia. Expo - "In questo modo - ha proseguito Bordonali - in caso di necessità sarà possibile attingere a maggiori risorse in termini di agenti su tutto il territorio lombardo e destinarli a un´area specifica. Si arriverà a una razionalizzazione delle risorse attraverso patti locali per la sicurezza e patti di mutuo soccorso in base alle esigenze specifiche del territorio. Per esempio nel momento in cui ci sarà Expo - ha spiegato - si farà fronte alla necessità di un numero superiore di uomini, sia per quanto riguarda la sicurezza stradale che urbana e riusciremo a far sì che il numero di agenti impiegati nell´area territoriale sia più rilevante. Saranno inoltre valorizzate le competenze dei singoli agenti, attraverso l´istituzione di nuclei specialistici che si occuperanno di formazione e agiranno su tutto il territorio regionale per affrontare le criticità specifiche di ogni singola zona". Incontri Con Stakeholder - "Oggi abbiamo dato inizio all´iter. A breve - ha concluso Bordonali - ci saranno gli incontri con tutti gli stakeholder, con le parti sociali, ma soprattutto con i Comandanti e con gli agenti di Polizia Locale per presentare la nostra proposta di legge e raccogliere suggerimenti". Scheda - Le linee guida per la riforma del servizio di polizia locale regionale e delle politiche di sicurezza urbana hanno l´obiettivo di realizzare efficacia, efficienza ed economicità. I Numeri - Saranno coinvolti 1.200 Comandi di Polizia Locale, protezione Civile, associazioni per la sicurezza urbana, Prefetture e Questure. Il Ruolo Di Regione Lombardia - Regione Lombardia si occuperà di: promuovere accordi tra Enti Locali in materia di sicurezza urbana per reperire risorse più idonee alla costituzione della task force di polizia Locale; costruire una struttura di coordinamento regionale, articolata in nuclei per supportare la polizia locale regionale, in particolare nelle situazioni di criticità sovracomunale; migliorare la sicurezza stradale attraverso interventi integrati sulle persone e sulle infrastrutture e fornire assistenza e aiuto alle vittime della strada; favorire la cooperazione con le forze di Polizia dello Stato per politiche integrate e partecipate di sicurezza; formare elenchi di operatori di Polizia Locale, suddivisi per specialità di impiego; sostenere le gestioni associate dei servizi di polizia locale Regionale per ambiti territoriali ottimali; sviluppare l´attività del volontariato e dell´associazionismo rivolta all´animazione sociale e di aiuto alle vittime di reato. I Tempi - Entro marzo saranno coinvolte le parti sociali per condividere un testo da proporre al Consiglio Regionale.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA: PREVENIRE LA VIOLENZA DI GENERE  
 
 Strasburgo, 3 febbraio 2014 - La violenza sulle donne rappresenta una violazione dei diritti dell´uomo e costituisce una discriminazione fondata sul genere. Essa nega la possibilità di partecipare pienamente alla vita economica, sociale, politica e culturale. Il Parlamento europeo partciperà alle celebrazioni della Giornata internazionale della donna (8 marzo) e organizza degli eventi speciali sul tema: come evitare le violenze domestiche. La commissione per i diritti della donna dell´uguaglianza di genere organizza una riunione interparlamentare il 5 marzo sulla prevenzione della violenza contro le donne. L´obiettivo è quello di discutere con i rappresentanti dei parlamenti nazionali delle loro esperienze e delle legislazioni a livello mondiale, come anche le azioni che potrebbero essere avviate a livello europeo. Durante l´evento, l´Agenzia europeo dei diritti fondamentali presenterà i risultati della propria inchiesta a livello europeo sulle violenze contro le donne. Uno studio con una quantità di dati raccolti mai raggiunto in precedenza. Il 5 marzo, unitevi alla chat Facebook per discutere con Mikael Gustaffson, deputato svedese della Sinistra Unita e presidente della commissione dei diritti della donna Il Pe organizza il 4 e il 5 marzo un seminario per giornalisti con il titolo "Donne e elezioni: cosa è cambiato?". Un´occasione per parlare della situazione delle donne in politica e delle prossime elezoini europee. A partire dall´8 marzo, la televisione franco-tedesca Arte metterà on line gratuitamente il film «The Broken Circle Breakdown» di Feo Aladag per tre mesi. Questo film ha vinto l´edizione 2010 del Premio Lux e sarà disponibile nelle 24 lingue dell´Ue.  
   
   
BOLZANO: CICLO DI CONFERENZE "DONNE INFORMATE" AL VIA L´8 MARZO  
 
Bolzano, 3 marzo 2014 - - La Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna organizzano annualmente, in collaborazione con i Comuni e varie organizzazioni locali, un ciclo di conferenze su diversi temi che riguardano le donne dal titolo "Donne informate". L´iniziativa prenderà il via con una conferenza di Astrid Kofler "Bauernleben in Südtirol" che si terrà ad Egna per la Festa della donna l´8 marzo 2014. Questo ciclo di conferenze si tiene ormai da 15 anni ed è divenuto un elemento fisso dell´attività informartiva e di aggiornamento della Commissione provinciale pari opportunità e del Servizio donna. Questa offerta incontra un vivo interesse tra il pubblico e le conferenze spesso sono prenotate con largo anticipo. Il ciclo di conferenze si svolge su tutto il territorio, raggiungendo, in questo modo, un numero cospicuo di donne altoatesine. L´assessora alle pari opportunità Martha Stocker sostiene questa iniziativa: "Tramite queste conferenze che si svolgono in tutto il territorio provinciale si generano nuovi impulsi per una consapevolezza di genere e si favorisce un costante aggiornamento, garantendo lo scambio d´informazioni tra le donne, si crea reti femminili e si incentiva così lo sviluppo di progetti femminili comuni. Il ciclo di conferenze rafforza quindi la creazione di reti, lo scambio ed il sostegno tra le organizzazioni femminili." "Il progetto "Donne informate" integra le offerte d´aggiornamento in Alto Adige, poiché tutte le donne sul territorio hanno la possibilità di ricevere informazioni ed importanti impulsi su temi d´attualità. Inoltre offre la possibilità straordinaria di coltivare contatti con donne di tutto l´Alto Adige" così la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità delle donne, Ulrike Oberhammer. Annualmente in media vengono organizzate circa 50 conferenze su tematiche diverse. Le relatrici sono esperte nel settore, in grado di trasmettere con passione idee e contenuti e sempre disponibili a rispondere alle domande del pubblico. In questo modo i temi vengono illustrati in modo comprensibile ed efficace per chi partecipa agli incontri. Dal 2012 il calendario viene pubblicato in formato pdf sul sito della Commissione provinciale pari opportunità e i singoli appuntamenti sono inseriti nel calendario delle manifestazioni del sito. In questo modo le persone abbonate gratuitamente alla "newsabo" riceveranno notifica via mail con tutte le informazioni sulle manifestazioni. Anche quest´anno le conferenze sono molto diverse tra loro. I temi spaziano dagli aspetti legali importanti per le donne, alla salute, il coraggio civile, la famiglia, il lavoro e l´immagine della donna nella società. L´iniziativa prenderà il via con una conferenza di Astrid Kofler "Bauernleben in Südtirol", che narrerà la vita delle contadine altoatesine nel passato, in prgramma presso la Casa di riposo "Griesfeld" ad Egna per la Festa della donna, sabato 8 marzo 2014, alle ore 15.00. L´ingresso è libero a tutte le pesone interessate.  
   
   
E’ DELLE DONNE IL MARZO DELLA PROVINCIA EVENTI, SPETTACOLI, INCONTRI NELLA RASSEGNA PROMOSSA DALL’ENTE IN COLLABORAZIONE CON I SOGGETTI DEL TERRITORIO. UNO DEI TRE RICONOSCIMENTI DEL PREMIO VENTURINI A LUCIA ANNIBALI  
 
Parma,  3 marzo  2014 – “Vogliamo iniziare dando un annuncio importante, e cioè che Lucia Annibali riceverà il 7 marzo il Premio Pierangela Venturini”. L’assessore alle Pari opportunità della Provincia di Parma, Marcella Saccani, ha iniziato così, questa mattina, la presentazione del calendario di “Le donne di marzo”, la rassegna di appuntamenti promossi dalla Provincia con una nutrita serie di realtà territoriali: fra questi appuntamenti c’è la Iv edizione del Premio Venturini. “Lucia è simbolo di una battaglia ma anche di grande forza e coraggio, il coraggio di una donna che si spende per gli altri – ha aggiunto Saccani - E’ importante che a lei, avvocato, vada il Premio intitolato a una grande avvocata della nostra città, Pierangela Venturini, impegnata con il suo lavoro e il suo genio nella giustizia a favore delle donne e dei minori. Anche grazie a lei nasce a Parma il Centro Antiviolenza luogo di elaborazione e punto di riferimento per tante”. Dal Premio Venturini l’assessore è poi passata a descrivere gli appuntamenti di un cartellone costruito “a più mani” con associazioni, enti, istituzioni e soggetti che collaborano alle azioni: amministratrici dei Comuni, Aziende sanitarie, sindacati, Centro Antiviolenza, Centro Interculturale, Centro Famiglia Più. Tanti i temi e le occasioni proposte dal cartellone per scoprire “quello che le donne fanno, raccontano, i loro ruoli e talenti” come ha sottolineato Saccani. E c’è davvero tanto: la storia e il legame con il territorio, come nelle iniziative promosse dal comune di Zibello con il libro “Donna non vidi mai simile a Questa” (3 marzo) e dal comune di Sorbolo “Le tracce delle sorbolesi del ‘900” (8 marzo). Ci sono storie e vittorie personali a partire da quella di Lucia Annibali (7 marzo) ma anche di Sonia Scapante autrice de “La scrittura terapeutica” (7 marzo). E momenti di riflessione come quelli proposti dal convegno sulla medicina di genere ( 7 marzo), dal seminario sulla conciliazione dei tempi (15 marzo), dal Premio Daniela mazza con la pubblicazione delle tesi vincitrici ( 24 marzo). Ci sono eventi dedicati ad artiste del calibro di Violetta Parra, l’autrice di “Gracias alla vida” (8 marzo) e il concerto lirico “Occhi di donna” (21 marzo) per svelare la fragilità di grandi divine. Ci sono più occasioni per ragionare della violenza contro le donne: il Premio Colasanti Lopez (31 marzo), lo spettacolo “Donne in dialogo” del teatro al Parco (8 marzo), e ci sono nuovi strumenti per combatterla come il vademecum per operatori “Non lasciamole sole” (14 marzo). E poi ci sono i cammini fatti in questi anni a cui hanno partecipato interagendo centinaia di donne di tutto il mondo senza fare “Un passo indietro” titolo dell’evento teatrale ( 29 marzo) con mostra fotografica di Festina Lente Teatro grazie al quale aprirà le porte al pubblico il Palazzo delle Madri Orsoline di Parma. Gli appuntamenti: quando, dove, chi Si comincia lunedì 3 marzo (ore 17.00, Sala Savani, Piazzale della Pace) con la presentazione del libro della sindaca di Zibello Manuela Amadei scritto con Paola Dotti e Rosalba Scaglioni, “Donna non vidi mai simile a Questa”. Il volume offre racconti scritti da bambini e adulti, una lettera d’amore anonima, storie di donne comuni e famose accomunate da un elemento: essere speciali agli occhi di chi scrive. Venerdì 7 marzo ci sarà il convegno (ore 8.30-13.30, aula congressi, via Gramsci 14) “La medicina delle differenze: diversità e disuguaglianze di genere” organizzato dai Comitati Unici di Garanzia di Azienda Usl e Azienda Ospedaliera-universitaria di Parma, finalizzato a promuovere la cultura della medicina di genere intesa come capacità di curare l’individuo in quanto essere specifico e appartenente a un determinato genere. Alle 10.30, nella sala Savani della Provincia, si tiene la cerimonia del Premio Pierangela Venturini un riconoscimento che parte dalla vicenda di una “donna eccellente” come fu Pierangela Venturini e con il quale si intende valorizzare l’opera di altre donne che si siano distinte, a Parma e nel territorio provinciale e a livello nazionale. Alle 17.00, l’Associazione Famiglia Più nella sede di via Bixio 71 propone la presentazione del libro “La scrittura terapeutica” di Sonia Scarpante autrice milanese che, dopo essere guarita da un tumore, ha intrapreso un percorso terapeutico fondato appunto sulla scrittura creativa. Sabato 8 marzo, alle 10.00, Spazio Donne Migranti H.i.n.a., al Centro Interculturale (via Bandini 6) Letture di poesie in tutte le lingue, iniziativa promossa con l’associazione Milleunmondo, Comunità Senegalese, associazione Donne di qua e di là, associazione Mwassi, Centro Interculturale di Parma. Alle 15.30 la rassegna si sposta in provincia a Sorbolo al Centro Civico con la presentazione del libro “Femminile plurale, tracce di donne sorbolesi del ´900” un excursus al femminile dedicato alla comunità sorbolese.Alle 17.00, all’Auditorium del Carmine, “La vita e la ricerca sul campo di Violeta Parra” un omaggio alla straordinaria cantautrice e poetessa cilena, con il chitarrista Roberto Trenca (della Fondazione Violeta Parra) e la classe del corso jazz-pop di Rossana Casale, docente di canto pop al Conservatorio di Musica A.boito di Parma. Le canzoni sono state arrangiate per l´occasione da Emilio Ghezzi, docente di composizione.In serata alle 21.00, al Teatro al Parco, “Donne in dialogo” spettacolo che, attraverso il linguaggio del teatro danza, mette al centro il tema della violenza contro le donne. L’idea drammaturgica, regia e coreografie sono di Lucia Nicolussi Perego, mentre le musiche sono a cura di Patrizia Mattioli. Lo spettacolo dell’associazione Eracquariodanza e Aterdanza, sostenuto dal Teatro delle Briciole, prevede anche la partecipazione di un gruppo di donne del progetto “Al Di Là Delle Idee … Fare Impresa” della cooperativa sociale Lunaria, di un gruppo di ragazze ospiti dell’istituto del Buon Pastore, dei ragazzi e delle donne allieve della scuola di danza Compagnia Era Acquario che hanno approfondito il tema in laboratori. Anche l’appuntamento di venerdì 14 marzo (ore 10.30, Sala Savani, Piazzale della Pace 1) è legato alla lotta contro la violenza sulle donne e, in particolare, rivolto agli operatori della rete di tutela donne vittime di violenza. Sarà infatti presentato il vademecum “Non lasciamole sole” realizzato da Provincia con l’Ausl di Parma e il blog dedicato al tema. Sabato 15 marzo (ore 9.30 al circolo Arci San Lazzaro, via Ugoleto 14) si potrà approfondire il tema “Conciliazione tempi di vita e di lavoro: a che punto siamo?” seminario realizzato in collaborazione con i coordinamenti femminili di Cisl e Uil. E’ invece un concerto lirico quello proposto dalle Consigliere provinciali di Parità e Fidapa Bpw International per venerdì 21 marzo (ore 18.00, sala delle Feste di Palazzo Sanvitale, Banca Monte Parma). Titolo: “Occhi di Donna: il velo del sipario” con Sarah Biacchi soprano e Carla They all’arpa. Lo spettacolo offre spunti sulla vita, su e giù dalla scena, di Maria Callas, Eleonora Duse, Sarah Bernhardt, Olga Knipper. Racconti che lasciano intravedere la trasparenza della fragilità di queste “divine”, il crinale sottilissimo che suddivide i vari ruoli, i sacrifici, le esaltazioni, i grandi legami. Lunedì 24 marzo in Provincia (ore 17.00, Sala Savani, Piazzale della Pace 1) si tiene la presentazione del Vi volume della collana “Società Donne & Storia” diretta dal professor Roberto Greci dell’Università di Parma per le edizioni Diabasis e legata al Premio di Laurea Daniela Mazza. Realizzato in collaborazione con l’Assemblea regionale dell’Emilia-romagna e la cooperativa Gesin, il volume contiene gli estratti delle tesi vincitrici di Alice Bellante, “Quando è di scena la prostituzione: di alcune drammaturgie e spettacoli contemporanei” e di Lorenza Perini, “Il corpo della cittadina. La costruzione del discorso pubblico sulla legge n. 194/1978 in Italia negli anni settanta”. Sabato 29 (alle 16.30, alle 19.00 e alle 21) e domenica 30 marzo (alle 17.00 e alle 20.30) un’occasione unica di visitare il Palazzo delle Madri Orsoline e partecipare all’evento teatrale con mostra fotografica “Non un passo indietro” proposto da Vagamonde e Festina Lente Teatro per raccontare dieci anni di cammino in cui centinaia di donne e decine di realtà associative sono state accompagnate in percorsi formativi che, grazie al teatro, hanno permesso l’incontro tra donne e cittadini di tutto il mondo. Teatro strumento di educazione e integrazione sociale e portatore di pari opportunità che permette di vivere una società multietnica, creare comunità e spazi di convivenza e esercizio di cittadinanza. Ideazione e regia Andreina Garella, ambientazione Mario Fontanini, testo Elide La Vecchia, organizzazione Alida Guatri. Ultimo appuntamento lunedì 31 marzo (ore 8.30-13.00) nella Chiesa di San Giovanni Battista la Ix^ edizione Premio Colasanti Lopez con la presentazione dei prodotti realizzati dalle scuole partecipanti e la premiazione delle classi vincitrici. Quest’anno il tema sono i media e il loro linguaggio, le parole scritte e dette da radio, tv, siti, giornali, per raccontare la violenza sulle donne. Ad affiancare i 270 studenti che hanno partecipato, delle classi seconde, terze, quarte e quinte degli istituti superiori di Parma e provincia che han no partecipato le volontarie del Centro Antiviolenza di Parma e due giornaliste: Chiara Cacciani e Laura Giunta.