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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Marzo 2014
UE: OSSERVAZIONI DEL PRESIDENTE BARROSO SULL´UCRAINA  
 
 Bruxelles, 6 marzo 2014 - “ Buone pomeriggio onorevoli e signori, La Commissione si è riunita ieri per discutere della situazione in Ucraina. Gli eventi degli ultimi giorni ci hanno sconvolto e ci ha ricordato che i principi che abbiamo a cuore, come la pace, non può essere dato per scontato. Essa ci ricorda anche come la logica non aggiornata del bilanciamento dei poteri è pericoloso e sbagliato e dobbiamo sostituirla con una logica di cooperazione e di dialogo, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il nostro messaggio è sempre stato, e rimane, che è per il popolo ucraino a decidere sul proprio futuro. Questo significa che la loro libertà e la sicurezza deve essere garantita, e che l´integrità territoriale deve essere rispettata. La nostra priorità più immediata è quella di contribuire ad una soluzione pacifica alla crisi attuale. Ci aspettiamo che le recenti misure di de-escalation della situazione saranno seguiti attraverso. La situazione in Crimea deve essere gestita attraverso il dialogo politico nel quadro della costituzione ucraina e rispetto dei diritti di tutti i cittadini e le comunità ucraine. In questo senso, accolgo con favore il dialogo diretto instaurato tra Mosca e Kiev, e mi aspetto che nessuno si opporrà a un dispiegamento di osservatori internazionali Crimea. In parallelo, la comunità internazionale dovrebbe mobilitarsi per aiutare l´Ucraina a stabilizzare la situazione economica e finanziaria, che a sua volta contribuirà anche alla pace politica e sociale. La Commissione ha attualmente una missione sul terreno in Ucraina per condurre una valutazione dei bisogni. Ieri la Commissione europea ha individuato un pacchetto di supporto per l´Ucraina. Questo è il nostro contributo alla riunione di domani dei capi di Stato e di governo. Il pacchetto combinato potrebbe portare un supporto complessivo di almeno 11 miliardi di euro nei prossimi due anni, dal bilancio dell´Unione europea e le istituzioni finanziarie internazionali con sede nell´Unione europea. Si tratta di un pacchetto progettato per assistere un governo ucraino impegnato, inclusiva e riforme orientate. Soprattutto, avremo l´opportunità di incontrare e discutere con il Primo Ministro Yatseniuk domani, e naturalmente sono molto contento di questo. Il nostro pacchetto si compone di misure immediate a breve termine e medio commercio che offrono, assistenza economica, tecnica e finanziaria all´Ucraina. • Dispone di € 1,6 miliardi di prestiti d´assistenza macrofinanziaria. • Offre 1400000000 € di sovvenzioni, di cui € 600.000.000 possono essere versati nei prossimi due anni. • Si aggiunge un altro 3000000000 € dalla Banca europea per gli investimenti 2014-2016 e si propone di creare un fondo fiduciario in cui il denaro bilancio dell´Unione europea e denaro bilaterali degli Stati membri possono essere raggruppati. • Lavoreremo con la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, a cui l´Unione europea, con i suoi Stati membri, è azionista di maggioranza, per liberare un ulteriore € 5000000000. • Ci sarà anche mobilitare i soldi (250 milioni di €) dal vicinato Fondo investimenti per sfruttare 3500000000 € di finanziamenti da progetti di investimento bancabili. • E per coordinare l´attività di aiuto da parte della comunità internazionale e le istituzioni finanziarie internazionali, si propone di creare uno speciale meccanismo di coordinamento dei donatori. L´unione europea è pronta ad ospitare a Bruxelles un incontro con i partner interessati a questo scopo. Al di là degli aiuti e di trasferirsi a scambi, la Commissione europea è pronta a proporre al Consiglio e al Parlamento europeo di dare una prima applicazione unilaterale per la spedizione prescrizioni di importazione del globale e approfondita di libero scambio Area nell´accordo di associazione, che siamo pronti a firmare, il che significa milioni di preziosi risparmi sui dazi all´importazione. Ci sono una serie di altre misure attraverso le quali siamo pronti a sostenere l´Ucraina. Vorrei solo sottolineare una di loro, energia, dove stiamo cercando nel breve termine alla rete di trasporto del gas per garantire che flussi inversi con l´Unione europea sono pienamente operativi. Troverete tutti i dettagli nel documento che sta per essere distribuito a voi molto presto e che presenta in modo esaustivo tutti questi diversi filoni di sostegno in Ucraina. Questo è un pacchetto che deve essere integrata da ulteriori sforzi dei nostri Stati membri, delle altre istituzioni finanziarie internazionali come il Fmi e la Banca Mondiale e tutti i partner che vogliono contribuire. La situazione in Ucraina è una prova della nostra capacità e risolvere per stabilizzare il nostro quartiere e per fornire nuove opportunità per molti, non solo alcuni. Dobbiamo essere all´altezza di questa sfida. Credo che stiamo andando a essere fino a questa importante sfida per l´Ucraina e per l´Europa nel suo insieme. Grazie.  
   
   
IL SOSTEGNO DELLA COMMISSIONE EUROPEA IN UCRAINA  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - Di seguito le principali misure concrete che la Commissione propone per il breve e medio termine per contribuire a stabilizzare la situazione economica e finanziaria in Ucraina, assistere con la transizione, incoraggiare le riforme politiche ed economiche e sostenere lo sviluppo inclusivo per il beneficio di tutti gli ucraini . Tali misure combinate potrebbe portare sostegno globale di almeno 11000000000 € nei prossimi anni dal bilancio dell´Ue e le istituzioni finanziarie internazionali con sede nell´Ue (Ifi) in aggiunta al finanziamento significativo fornito da Fmi e Banca Mondiale. Tutte queste misure dovrebbero essere visti come contributo della Commissione ad uno sforzo europeo e internazionale a fornire un modo sostenibile di difficile situazione economica dell´Ucraina e sostenere la transizione economica e politica. L´azione degli Stati membri a integrare e rafforzare ciò che la Commissione può mobilitare da solo è fondamentale. La partecipazione dei paesi partner, nonché delle istituzioni finanziarie internazionali, in particolare il Fmi, la Bei, la Bers e la Banca mondiale, è essenziale per sfruttare ciò che tutti noi possiamo offrire, aumentare la visibilità della nostra azione collettiva e migliorare il suo impatto. Tutti gli elementi e gli strumenti devono essere tirato insieme per garantire una risposta efficace e coerente dell´Unione europea e internazionale. Parte degli sforzi dell´Ue è quello di sostenere l´Ucraina nel suo cammino verso riforme politiche ed economiche, comprese quelle stabilite nell´accordo di associazione / globale e approfondito zona di libero scambio (Aa / Dcfta), che siamo pronti a firmare. E ´essenziale per sensibilizzare l´opinione pubblica in Ucraina così come in paesi terzi, sui benefici e le opportunità che tali riforme possono offrire, sia per l´Ucraina e la regione nel suo complesso. Gli elementi chiave del pacchetto : 3000000000 € dal bilancio dell´Ue nei prossimi anni, € 1,6 miliardi di macro prestiti di assistenza finanziari (Amf) e un pacchetto di assistenza di borse di studio € 1400000000; Fino a € 8 miliardi della Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo; Potenziale € 3500000000 sfruttato attraverso il vicinato Fondo Investimenti; Istituzione di una piattaforma di coordinamento dei donatori; L´applicazione provvisoria del globale e approfondita zona di libero scambio quando accordo di associazione è firmato e, se necessario, da anticipata autonoma di misure commerciali; Organizzazione di un Investment Forum / High Level Task Force; Modernizzazione del sistema di transito del gas dell´Ucraina e lavorare su flussi inversi, in particolare attraverso la Slovacchia; Accelerazione di Visa piano d´azione liberalizzazione nel quadro stabilito, Offerta di un partenariato per la mobilità; Assistenza tecnica su una serie di aree da costituzionale per la riforma giudiziaria e la preparazione delle elezioni. Economica E Finanziaria Assistenza: Sostegno economico assume la forma sia di assistenza macrofinanziaria e di sviluppo. La Commissione è pronta a mobilitare alcuni 3000000000 € dal bilancio dell´Ue nei prossimi anni con l´impresa che una notevole quantità di denaro può essere fatto rapidamente a disposizione per aiutare l´Ucraina affrontare i suoi bisogni più urgenti, tra cui la stabilizzazione della situazione finanziaria e sostenere il funzionamento della nuova amministrazione. Assistenza macrofinanziaria: Un totale di € 1600000000 è previsto per l´assistenza macrofinanziaria (Mfa). A breve termine, la Commissione è pronta a mobilitare 610.000.000 € in prestiti a titolo dell´Amf che è già stato concordato, ma è subordinata alla firma di un accordo tra il governo e il Fmi. La Commissione è disposta a proporre ulteriori Amf fino a € 1 miliardo. La Commissione ha già implementato una missione sul terreno per valutare le esigenze finanziarie dell´Ucraina e di preparare il terreno per tale Mfa. Questa squadra sta lavorando a stretto contatto con l´Fmi. Aiuto allo sviluppo: Nel corso dei prossimi sette anni, un pacchetto di assistenza allo sviluppo per l´Ucraina in forma di sovvenzioni potrebbe ammontare ad un minimo di € 1400000000 . La Commissione sta attualmente preparando una nuova € 140.000.000 programma 2014 che mira a migliorare la capacità finanziaria del governo e sostenere la transizione istituzionale, rafforzando così l´impatto previsto del Mae. Questo sarebbe essere integrata da azioni volte a sostenere la società civile. La dimensione di un tale programma potrebbe essere aumentato fino a € 200 milioni , se ci dovesse essere riassegnazione all´interno dello strumento europeo di vicinato (Eni), e se l´Ucraina dovesse beneficiare del programma ombrello ("more for more"), sulla base di dimostrato progressi nel rafforzare la democrazia e il rispetto dei diritti umani. Per il restante periodo del 2015-2020 , un anno busta bilaterale di circa € 130.000.000 è attualmente prevista come parte della Eni con un ulteriore € 40-50 milioni all´anno dal programma ombrello già citato ("more more-for- ") soggette al progresso provata approfondire la democrazia e il rispetto dei diritti umani e ulteriori finanziamenti significativi dal Fondo investimenti di vicinato (Nif) descritto qui di seguito. Per quanto riguarda i programmi esistenti sono interessati, la Commissione sta attualmente finanziando una serie di continuo sostegno settoriale al bilancio e programmi di assistenza tecnica che fornirà input per il nuovo governo in settori chiave quali lo sviluppo economico, la gestione delle finanze pubbliche e della giustizia. Questo rappresenta circa 400.000.000 € . Inoltre, il Nif sarà mobilitata a favore di progetti di investimento finanziabili in Ucraina. L´esperienza acquisita con l´attuazione del Nif in Oriente nel corso del periodo di programmazione passato ha dimostrato che, per un importo di 200-250 milioni di € di contributi previsti per l´Ucraina per la miscelazione , ci si potrebbe aspettare un effetto leva che avrebbe generato prestiti fino a € 3,5 miliardi . La partecipazione di istituzioni finanziarie internazionali (Ifi) sarà fondamentale per consentire a questa leva e sfruttare il suo pieno potenziale. Nell´ambito del Nif, la Commissione sta lavorando sulla possibilità di istituire una finestra dedicata a sostenere l´attuazione della Aa / Dcfta per i paesi interessati. Ciò permetterà ai nostri partner di avere accesso a una busta garantito e dedicato a sostenere gli investimenti in settori cruciali per la modernizzazione e l´adozione di norme comunitarie (in settori quali l´ambiente e l´energia). Stiamo anche cercando di utilizzare questo strumento per sfruttare ulteriormente le opportunità di investimento nel settore privato. Lo strumento che contribuisce alla stabilità e alla pace (Icsp), già lo strumento di stabilità, potrebbe essere distribuito per indirizzare azioni urgenti, per esempio, sulla riforma della polizia e il sostegno elettorale. Fino a € 20 milioni potrebbero essere mobilitati rapidamente se sono identificati azioni appropriate e ulteriori € 15.000.000 potrebbero essere aggiunti dal bilancio Pesc per sostenere misure in materia di riforma del settore della sicurezza. Infine, l´Ucraina è il paese più importante per l´Ue per le operazioni in materia di sicurezza nucleare.Attualmente, i progetti vengono attuati nel quadro dello strumento di cooperazione per la sicurezza nucleare per un importo complessivo di € 50.000.000 , nel settore della gestione dei rifiuti nucleari e progetti sociali nella zona interessata intorno alla zona di esclusione di Chernobyl. Inoltre, una ulteriore busta di € 36.500.000 può essere contratto a brevissimo termine per le azioni in questo campo. Il periodo di programmazione per il nuovo periodo finanziario in corso, che consentirà agli sforzi dell´Ue in questo settore siano ulteriormente intensificati. La Commissione ribadisce la propria disponibilità ad istituire un fondo fiduciario Ue dovrebbe Stati membri sostenere tale iniziativa. Ciò creerebbe un veicolo che consentirebbe agli Stati membri di realizzare importanti ulteriori contributi finanziari e aumenterebbe la visibilità dell´Ue, compresi i suoi Stati membri, e di contribuire ad una erogazione efficace e rapido e coordinato di fondi. La Banca europea per gli investimenti (Bei) è propria banca policy-driven dell´Ue e ha già una pipeline di progetti in Ucraina fino a 1500000000 € per i prossimi tre anni . La Bei potrebbe scalare in modo significativo questa funzione, senza distogliere da altre regioni, se le disposizioni di garanzia sufficienti dovevano essere concesso e se le condizioni politiche ed operative idonee. La Bei potrebbe quindi fornire finanziamenti per investimenti a lungo termine di fino a € 3000000000 per 2014-2016 a sostegno sia del settore privato locale e di infrastrutture economiche e sociali. Dopo la revisione intermedia del mandato di prestiti esterni della Bei prevista entro la fine del 2016, la Bei potrebbe aumentare ulteriormente la sua attività fino al 2020 attraverso l´attivazione del 3000000000 € mandato opzionale già previsto, previo accordo di ulteriori finanziamenti da parte dell´autorità di bilancio . Nelle sue operazioni, la Bei opera in stretta collaborazione con le altre Ifi attivo nella regione contribuendo così a un significativo effetto leva. La Commissione esaminerà anche la possibilità di ring fencing e caricamento frontale alcune delle garanzie supplementari per i fondi Bei si fissa con il Femip rientri per il prestito Aa / Dcfta correlati. Da parte sua, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers) è un Ifi in cui l´Ue ei suoi Stati membri rappresentano la maggioranza della partecipazione. Come parte di un programma di assistenza finanziaria coordinata a sostegno delle riforme strutturali e macroeconomiche credibili, la Bers potrebbe fare5000000000 € disponibili nello stesso periodo, anche se tale importo potrebbe essere superato se le circostanze economiche lo permettono. International coordinamento dei donatori Meccanismo: La Commissione resta in stretto contatto sia con il Fmi e la Banca Mondiale sul terreno in Ucraina e presso la sede centrale. Al fine di contribuire a garantire la consegna effettiva e massimizzare l´impatto della assistenza economica e allo sviluppo dell´Ue sopra descritto, così come aumentare la sua visibilità, la Commissione sta esplorando strade per migliorare il coordinamento dei donatori internazionali istituendo, insieme con la comunità internazionale e le Ifi, un apposito meccanismo di coordinamento dei donatori annuncio. Tale meccanismo potrebbe portare avanti i lavori sulla base di una valutazione delle esigenze e del programma di riforma predisposto dalle autorità ucraine, e fornire un modo sostenibile di difficile situazione economica dell´Ucraina sostenere la transizione economica e politica. Questo meccanismo di coordinamento dei donatori potrebbe assumere la forma di una piattaforma internazionale con sede a Kiev che si riunirà regolarmente per coordinare strettamente gli sforzi dei donatori per affrontare la situazione economica del paese. L´orientamento politico sarà fornito da riunioni di coordinamento ad alto livello della piattaforma internazionale. La Commissione è disposta ad ospitare le riunioni a Bruxelles. Questo meccanismo è aperto alla partecipazione, cioè, degli Stati membri dell´Unione europea, Fmi, Banca Mondiale, Bers, Bei, ei paesi terzi interessati. Partecipazione dell´Unione europea sarebbe portato a terra dalla delegazione dell´Ue. Commercio E Investimenti: Mentre l´assistenza economica e finanziaria sono essenziali, il commercio e gli investimenti sono anche strumenti chiave per aiutare la sostenibilità sicuri a lungo termine per l´Ucraina. Tutti gli ucraini si distinguono per beneficiare enormemente dalla Dcfta ambizioso accordo commerciale con l´Ue. Ad esempio, gli esportatori ucraini farà risparmiare quasi mezzo miliardo di euro all´anno grazie alla riduzione dei dazi all´importazione dell´Ue; agricoltura ucraina beneficerà dai tagli dei dazi sui prodotti agricoli trasformati di circa 400 milioni di €. I diversi livelli di sviluppo economico della Ue e l´Ucraina sono riflessi dalla natura asimmetrica dell´accordo. È stato progettato per fornire all´Ucraina con un trattamento di favore, per esempio, attraverso l´apertura più veloce e più ampia del mercato dell´Ue caricamento frontale di smantellamento tariffario concesso dalla Ue combinato con un periodo più lungo per misure analoghe sul lato ucraino. La Commissione è pronta a reagire rapidamente per garantire la rapida applicazione provvisoria Aa / Dcfta volta che è stata presa la decisione sulla sua firma. Nel frattempo, la Commissione è pronta ad offrire l´applicazione anticipata delle disposizioni dell´accordo relative alle importazioni di beni (vale a dire la riduzione delle tariffe e l´apertura di contingenti tariffari) proponendo un progetto / regolamento del Consiglio Parlamento su tale cosiddetta «misure commerciali autonome». Queste misure commerciali transitorie, di natura unilaterale da parte dell´Ue, consentirebbe l´Ucraina di beneficiare sostanzialmente da molti dei vantaggi offerti dall´accordo già ora, vale a dire, nel periodo fino a che non potrebbe essere firmato e applicato provvisoriamente. Tuttavia, la rapida attuazione di tali misure di sostegno richiederebbe un chiaro impegno da parte del Consiglio e del Parlamento europeo per monitorare il processo di approvazione digiunare. Come parte dello sforzo di mobilitare tutte le sue attività e strumenti a sostegno di Ucraina in questo momento eccezionale, l´Alto Rappresentante e la Commissione sono anche pronti a convocare un alto livello di Investment Forum / Task Force per esplorare gli investimenti e le possibilità di cooperazione in Ucraina. Questo dovrebbe riunire una vasta gamma di attori economici privati e pubblici, ucraino e Ue e le istituzioni finanziarie internazionali, insieme con il paese ospitante di massimizzare il loro impatto collettivo e garantire un futuro sostenibile, democratico e prospero per il popolo ucraino. Un tale evento avrebbe anche l´occasione per aiutare l´Ucraina a massimizzare i benefici delle misure commerciali autonome e Aa / Dcfta. Energia E Trasporti: Energia e sicurezza energetica, e prezzi accessibili, sono essenziali per la stabilità e la sicurezza di Ucraina. L´ue collaborerà con il nuovo governo in Ucraina, anche attraverso il sostegno di bilancio, al fine di garantire una diversificazione a lungo termine degli approvvigionamenti e di assicurare che il sistema di trasporto del gas ucraino continua ad essere una via di transito fondamentale per le forniture di gas verso l´Europa. Come tale, la Commissione continuerà a lavorare con il governo in Ucraina per modernizzare il suo sistema di trasporto del gas in collaborazione con la Bei, la Bers e la Banca mondiale, le riforme del settore del gas, in linea con gli impegni comunitari Energy vengono effettuate. Purché siano soddisfatte determinate condizioni, un prestito iniziale potrebbe essere possibile in un prossimo futuro. A breve termine, la Commissione è pronta ad aiutare l´Ucraina a diversificare le proprie rotte di approvvigionamento del gas, in particolare garantendo che inversa scorre con l´Ue, in particolare attraverso la Slovacchia (oltre a Polonia e Ungheria come avviene attualmente), può essere resa operativa come presto possibile. La Commissione dovrebbe garantire, insieme con la Slovacchia, che i gestori dei sistemi di trasmissione ucraino e slovacco stabiliscono le regole ei processi necessari che permette il flusso del gas dalla Ue per l´Ucraina in un aumento delle capacità al fine di migliorare la sicurezza dell´approvvigionamento in Ucraina.il testo di un memorandum d´intesa tra gli operatori dei sistemi di trasmissione di Slovacchia e Ucraina per il flusso inverso fisico attraverso il gasdotto Ukarine-slovacco è stato mediato dalla Commissione nel dicembre 2013, ma non è stato firmato. La Commissione è pronta a facilitare la firma da parte dei due operatori, se richiesto. La Commissione resta impegnata a continuare a lavorare con gli Stati membri interessati per facilitare la creazione di ulteriori corridoi di flusso inverso in Ucraina attraverso la Bulgaria e la Romania e via Croazia e Ungheria. Nel medio termine, qualora le circostanze dovessero permettere, la Commissione continua a essere pronta a promuovere un approccio trilaterale (tra Ue, Russia e Ucraina) per la modernizzazione del sistema di trasporto del gas ucraino. Per quanto riguarda i trasporti, a seguito della sigla dell´accordo Ue-ucraina Spazio aereo comune in occasione del vertice del partenariato orientale a Vilnius, la Commissione sta avanzando rapidamente nei lavori preparatori per consentire al Consiglio di prendere una decisione in merito alla firma dell´accordo ed è pronta per la sua rapida attuazione. La Commissione è determinata a continuare a lavorare sulla valorizzazione delle relazioni di trasporto Ue-ucraina, in particolare nel quadro del Gruppo Trasporti partenariato orientale. Mobilita ´: La mobilità è un settore importante in cui la Commissione ritiene opportuno adottare,, misure a breve termine visibili significativi. Mentre un certo numero di essi dipendono dalle decisioni politiche degli Stati membri, la Commissione è disposta e pronta a pro-attivamente agevolare rapido ed efficiente coordinamento in questo settore. La Commissione riconosce pienamente l´importanza della mobilità e people-to-people contatti per i cittadini ucraini e sosterrà gli sforzi ucraino a portare avanti il processo di liberalizzazione dei visti il più rapidamente possibile in linea con le condizioni concordate del piano d´azione di liberalizzazione Visa. Il progresso sarà ovviamente dipenderà da come le nuove autorità sono in grado di affrontare le più importanti questioni in sospeso. Tuttavia, la Commissione può e vuole fare il massimo possibile per aiutare a risolvere i rimanenti problemi in maniera accelerata. Completamento del processo di liberalizzazione dei visti porterà alla soppressione dell´obbligo del visto per i cittadini ucraini che desiderano viaggiare nella zona Schengen per un massimo di 90 giorni entro 180 giorni. Nel frattempo, un accordo di facilitazione del visto (Vfa) è in funzione tra l´Ue e l´Ucraina e la Commissione incoraggia gli Stati membri a sfruttare appieno il suo potenziale. Esso lascia agli Stati membri la possibilità di scegliere tra una serie di misure, tra cui rinuncia diritti per i visti per alcune categorie di cittadini. Inoltre, il codice dei visti offre agli Stati membri possibilità supplementari per rinunciare ai diritti per i visti per le altre categorie, quali, ad esempio, i bambini. Inoltre, la Commissione è disposta, previo accordo degli Stati membri, di offrire all´Ucraina un partenariato per la mobilità promozione people-to-people contatti e opzioni di migrazione legale, e offrendo un quadro di cooperazione e sostegno pratico alle autorità ucraine che vada oltre l´ processo di liberalizzazione dei visti. Tale partenariato per la mobilità potrebbe essere stabilito molto rapidamente ci dovrebbe essere un interesse da parte dell´Ucraina di farlo. Vincoli tra i popoli e istruzione: Nell´ambito del nuovo programma Erasmus +, l´Ue offrirà maggiori opportunità per la mobilità degli studenti, la cooperazione universitaria e gli scambi di giovani. Il programma Erasmus sosterrà la mobilità degli studenti a breve termine in entrambe le direzioni per ottenere crediti presso un istituto ospitante, che vengono poi riconosciuti dall´istituzione casa. Si stima che più di 4.000 giovani ucraini potranno beneficiare di scambi universitari nell´ambito di Erasmus +, e più di 7.000 prenderà parte a progetti per i giovani e gli scambi. Sarà inoltre promossa la mobilità del personale per la formazione e l´insegnamento. Studenti ucraini e le università saranno in grado di partecipare ad alto livello gradi di Master congiunti offerti da consorzi di università europee. Misure di capacity building saranno offerti alle università, modernizzare i curricula, insegnando pratiche, ammodernare le strutture e migliorare la governance. Erasmus + finanzierà anche la mobilità dei giovani attraverso scambi di giovani, servizio volontario europeo e la mobilità dei lavoratori giovani. Ucraina continuerà a partecipare a eTwinning per le scuole, con 101 scuole e 280 insegnanti già registrati dal lancio ufficiale nel marzo 2013. I ricercatori saranno in grado di applicare per borse di dottorato o post-dottorato di altri assegni di ricerca disponibili nell´ambito delle azioni Marie Sklodowska Curie. Azioni Aggiuntive: Più in generale, la Commissione resta impegnata ad aiutare l´Ucraina a costruire le istituzioni che servono gli interessi dello Stato e le persone promuovendo il buon governo, stato di diritto e lotta alla corruzione, ecc Fare queste istituzioni adatto allo scopo non è solo fine a se stessa, ma anche un mezzo per garantire medio del Paese e lo sviluppo a lungo termine, sia socialmente ed economicamente. Sostegno alla transizione economica e politica sostenibile richiederà anche sovvenzioni che forniscono competenze tecniche in molte delle aree indicate nel presente documento. In aggiunta a questo, la Commissione e l´Alto rappresentante continuerà a fornire il supporto per la riforma costituzionale, insieme al Consiglio d´Europa e la Commissione di Venezia. Assistenza per sostenere la riforma della Procura della Repubblica e della polizia attraverso l´Ue-ucraina magistratura riforma dialogo è anche in corso. Inoltre, in materia di assistenza elettorale, è in fase di studio la possibilità di fornire un sostegno elettorale e assistenza tecnica, tra cui il monitoraggio nel contesto di una missione di osservazione elettorale dell´Osce-odihr per le elezioni future. - Misure restrittive : L´unione europea ha dimostrato che si può agire in modo rapido e flessibile per adottare la legislazione pertinente necessaria. La Commissione ha presentato la sua proposta il Lunedi 24 febbraio e sta per essere adottata dal Consiglio, aggiornato per riflettere la realtà cambia a terra in modo da ora a concentrarsi sul congelamento e il recupero dei beni delle persone identificate come responsabili di appropriazione indebita di Stato fondi, il Lunedi 3 Marzo. La Commissione è pronta a presentare ulteriori proposte, se e quando necessario. - Aiuti umanitari e la protezione civile : la Commissione ha aperto un ufficio di antenna a Kiev per monitorare la situazione e fornire informazioni, anche verso gli Stati membri, in materia di protezione umanitaria e civile. Questo ufficio è in contatto con tutte le principali organizzazioni di soccorso e di aiuto per coordinare eventuali attività future e realizzare piani di emergenza. La Commissione è pronta a fornire assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell´Ue dovrebbe Ucraina richiesta. In previsione, la Commissione ha già chiesto Stati partecipanti al meccanismo per fare il punto su eventuali offerte correlate medici di assistenza.  
   
   
UE, OLLI REHN: GOVERNANCE ECONOMICA INVERNO  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 – Di seguito l’intervento del Vice-presidente della Commissione Rehn europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro Parlando durante la conferenza stampa sul pacchetto : governance economica Inverno: “ Oggi, gli sviluppi oltre i confini orientali dell´Unione Europea sono comprensibilmente in prima linea della nostra mente. Ho anche l´Ucraina in mente, e infatti anche nelle mie mani, come mi è stato affidato il compito di coordinare i lavori della Commissione per sostenere la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo economico dell´Ucraina. Il presidente Barroso ha appena delineato per il nostro piano d´azione che io, ovviamente, sottoscrivo pienamente. Allo stesso tempo, abbiamo un sacco di lavoro incompiuto all´interno dell´Unione europea, e quindi permettiamo di richiamare la vostra attenzione su alcune importanti questioni di politica economica intra-europea. L´unione non ha ancora superato le proprie sfide e molto lavoro resta da fare per tornare a tassi di crescita più sostenibile ancora solidi con alti livelli di occupazione. "Pacchetto invernale" Oggi risponde alle richieste degli Stati membri a ricevere orientamenti politici per i loro piani fiscali e di riforma a medio termine che si stanno preparando per aprile. Il nostro obiettivo è naturalmente sugli Stati membri in cui si vede una particolare necessità di un´azione decisiva. Come negli anni precedenti, il semestre europeo si concluderà a giugno con le raccomandazioni specifiche per paese. Come abbiamo visto Martedì scorso a Strasburgo, ora prevediamo che l´economia europea crescerà al 1,5% quest´anno e al 2% il prossimo anno. La ripresa sta guadagnando terreno e sta diventando sempre più ampia basata negli Stati Uniti e più ancorato sulla domanda interna. Allo stesso tempo, le sfide rimangono. Anche se i rischi per la previsione sono diventati più equilibrato, il più grande rischio di ribasso è l´autocompiacimento. Svolgimento gli squilibri macroeconomici che hanno costruito nel corso di un lungo periodo richiede un´azione politica coerente ed è per questo che dobbiamo mantenere la rotta della riforma. Vorrei passare alle sfide. Essi differiscono da paese a paese, ovviamente, ma ci sono una serie di temi comuni. 1. Riforme strutturali sostengono una crescita sostenuta e la creazione di posti di lavoro, che a sua volta riduce la pressione sulle finanze pubbliche. Ma spesso questo richiede tempo. Livelli di debito sono ancora alti in molti paesi. Ridurre il debito può diventare più difficile per i paesi vulnerabili nel contesto di un periodo prolungato di bassa inflazione, come abbiamo discusso a lungo a Strasburgo la settimana scorsa. Naturalmente elevati livelli di debito devono in ogni caso essere affrontati in primo luogo attraverso politiche fiscali responsabili e riforme strutturali che promuovano la crescita. 2. Competitività debole rimane un problema cruciale in diversi paesi. Competitività dei costi soprattutto in termini di costo del lavoro rimane una sfida in diversi Stati membri, come l´Italia e la Francia. Competitività di costo non rilascia preoccupazione per esempio la ripartizione degli investimenti o la dimensione degli investimenti, la condizione delle infrastrutture pubbliche, il sistema educativo, l´efficienza della pubblica amministrazione e l´apertura del settore dei servizi. 3. Disavanzi delle partite correnti sono stati notevolmente ridotti, ma una sfida importante rimane la grande quantità di passività esterne per i paesi che correvano ampi disavanzi delle partite correnti negli ultimi dieci anni. Allo stesso tempo, persistenti ampi avanzi delle partite correnti in altri paesi possono riflettere la domanda interna modesta e investimenti interni debole. 4. Contrariamente allo scorso anno, che è anche un dato importante in questa relazione, la regolazione del mercato immobiliare sembra essere ora toccare il fondo in una serie di paesi, che ovviamente è una buona notizia. Nel complesso, gli squilibri macroeconomici, che hanno costruito nel corso di molti anni, stanno gradualmente ritirando, ma allo stesso tempo sono sorti nuovi problemi, che richiedono maggiore attenzione. Ciò si riflette nelle conclusioni della Commissione sui 17 Stati membri sotto esame. In linea con le regole concordate, la Commissione ha valutato se un paese ha squilibri e se questi sono gli squilibri eccessivi. Per iniziare con la buona notizia: Non squilibri sono stati individuati in tre paesi, Danimarca, Lussemburgo e Malta. Tuttavia, 14 paesi si trovano ad avere squilibri. E in tre di questi 14, Croazia, Italia e Slovenia, gli squilibri sono considerati eccessivi. Lasciate che vi porterà attraverso le nostre conclusioni per quattro economie più grandi della zona dell´euro, che a causa delle loro dimensioni potrebbe rendere il più grande contributo alla crescita in Europa. In Italia, l´elevato debito pubblico persistente mette un pesante fardello per l´economia ed è anche una seria preoccupazione per le ricadute negative per il resto della zona euro. L´italia avrà bisogno di mantenere avanzi primari elevati per molti anni, così come il sollevamento suo tasso di crescita, per invertire questa tendenza. Vi è il rischio che l´aggiustamento del saldo strutturale nel 2014 è insufficiente, vista la necessità di ridurre l´enorme debito pubblico ad un ritmo adeguato. Queste sfide in Italia sono aggravati dalle perdite di competitività che sono profondamente radicati nella inefficienze di lunga data in molte aree dell´economia e della pubblica amministrazione. La crisi ha indebolito la resistenza iniziale del settore bancario italiano e indebolito il suo ruolo per sostenere la ripresa dell´economia, come si vede nella persistente difficoltà incontrate dalle Pmi di accedere al credito a prezzi accessibili. Le perdite di competitività sono radicati in un disallineamento continuo tra salari e produttività, le tasse troppo alte sul lavoro, rigidità nei fissazione dei salari, una struttura di prodotto di esportazione sfavorevole e una quota elevata di piccole imprese che hanno difficoltà a competere a livello internazionale. Per affrontare queste sfide richiede un´azione politica decisa e urgente e un forte impegno per la riforma, per il bene dei cittadini italiani di oggi e nelle generazioni future e noi incoraggiamo nuovo governo di agire rapidamente per incoraggiare la creazione di posti di lavoro in Italia. Per quanto riguarda la Francia, un´azione politica decisa è necessaria per combattere gli squilibri del paese. Il deficit commerciale in crescita riflette il calo-lungo termine delle quote di mercato delle esportazioni. Nonostante le misure adottate per promuovere la competitività, finora non vi è limitata evidenza di riequilibrio. Mentre i salari si sono sviluppate in linea con la produttività di recente, il costo del lavoro rimane alto e pesa sui margini di profitto delle imprese e indebolisce la capacità di investire. Il basso e la diminuzione della redditività delle aziende private, in particolare nel settore manifatturiero, potrebbe aver ostacolato la loro capacità di investire crescere e migliorare le loro prestazioni esportazioni così. Per affrontare le sfide della competitività, la Francia avrebbe bisogno, in particolare per migliorare il suo ambiente di business e aumentare la concorrenza nei servizi. Un´altra fonte di grave preoccupazione è l´elevato livello del debito pubblico. A questo proposito, noi oggi disegniamo l´attenzione della Francia al rischio di non rispettare gli obiettivi fiscali per quest´anno, a cui ha commesso lo scorso giugno. In Germania, il persistente elevato surplus delle partite correnti è un segno di forte competitività economica esterna, il che è positivo, ma anche implica che una quota rilevante del reddito di Germania viene investito all´estero. A sua volta, a livello nazionale, sia gli investimenti pubblici e privati è stato basso per un lungo periodo di tempo. Ciò costituisce un rischio per il potenziale di crescita a lungo termine dell´economia. Pertanto maggiori investimenti in capitale fisico e umano e l´apertura dell´economia a più concorrenza, in particolare nel settore dei servizi, sosterrebbe la crescita futura in Germania, e in qualche misura anche altrove in Europa. La Spagna ha adottato una forte azione politica nel corso dell´ultimo anno. Questo ha sostenuto un ritorno di fiducia e di adeguamento lontano da squilibri eccessivi. La Spagna è tornata a crescere, ma le principali sfide rimangono, in particolare l´altissimo livello di disoccupazione e ancora grande stock di debito. Così, gli squilibri ancora esistenti continuano a richiedere un´azione politica decisa in Spagna. Per quanto riguarda gli altri due paesi dove abbiamo concluso che esistono squilibri eccessivi: in Slovenia, mentre sono stati compiuti progressi decisivi a riparare il settore bancario, le altre sfide richiedono ancora forte l´azione politica. Richiamiamo l´attenzione anche della Slovenia al rischio di non rispettare gli obiettivi di bilancio. Squilibri eccessivi sono stati identificati anche in Croazia. La Croazia sta vivendo un busto prolungata, in cui una serie di rischi esterni e interni sono venuti alla ribalta. Imprese di proprietà statale, che in alcuni settori ancora svolgono un ruolo dominante e che sono spesso non-ristrutturato, sono nel complesso fortemente indebitati e debolmente redditizio. Inoltre, la Croazia ha le attività e di occupazione tassi più bassi dell´Ue. Su una serie di indicatori standard, le imprese di Croazia si colloca significativamente al di sotto della media per gli Stati dell´Europa centrale e orientale membri. Vi è anche una necessità di ulteriori significativi sforzi di risanamento di bilancio, al fine di rispettare la scadenza di un´azione efficace per affrontare il disavanzo eccessivo entro il 30 aprile 2014. La procedura per gli squilibri macroeconomici è essenzialmente merito guardando le caratteristiche strutturali della nostra economia, che potrebbero agire come un collo di bottiglia alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. Nella governance economica dell´Europa, gli Stati membri conservano la responsabilità ultima per le loro politiche di bilancio, così come per le riforme strutturali. Allo stesso tempo, gli Stati membri considerano sempre più le loro politiche economiche una questione di interesse comune - come dovrebbe essere in una unione monetaria, e, come è scritto anche nel Trattato. Non è una strada a senso unico, ma un processo reciproco per tutti. I driver degli squilibri e dei rischi che sollevano variano da un´economia all´altra. Le politiche dovrebbero quindi essere adattati alle sfide di ogni economia e un adeguato monitoraggio è necessario, in linea con il quadro di governance che abbiamo in atto. La Commissione intende effettuare un monitoraggio più dettagliato delle politiche economiche raccomandate dal Consiglio agli Stati membri con squilibri eccessivi (cioè Croazia, Italia e Slovenia), nonché per i paesi in cui gli squilibri richiedono un´azione politica decisiva (per esempio Irlanda, Spagna e Francia). Nel caso di Irlanda e Spagna questo monitoraggio si baserà sulla sorveglianza post-programma. Per concludere, con la nostra governance economica rafforzata, l´Europa è ora ben attrezzato per affrontare le sfide ancora significative avanti e di uscire dalla crisi più forti di prima. La nostra strategia politica ha contribuito a rendere una svolta economica in Europa, e ci aspettiamo di vedere una crescita più forte e migliorare l´occupazione nel corso di quest´anno e soprattutto il prossimo anno. In questo contesto, il contributo dei più grandi Stati membri dell´area dell´euro per la crescita in Europa è particolarmente importante, le priorità politiche di essere il seguente: E ´essenziale continuare a lavorare e intensificare le riforme strutturali e il consolidamento fiscale in Italia e Francia e per continuare il deleveraging ordinato e trasformazione strutturale dell´economia che contribuirà alla crescita sostenibile e questioni sociali in Spagna. E ´anche importante rafforzare ulteriormente la domanda interna e in particolare gli investimenti interni per la crescita a medio termine in Germania, al fine di affrontare le strozzature di crescita sostenibile. Con questa strategia di politica economica integrativa, il più grande degli Stati Uniti, Italia, Francia Germania e Spagna sarebbe davvero fare il miglior servizio per la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro in Europa. Grazie mille.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA CONCLUDE GLI ESAMI APPROFONDITI SUGLI SQUILIBRI MACROECONOMICI E VALUTA I PROGRESSI NEL RISANAMENTO DI BILANCIO -  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - La Commissione Europea ha pubblicato ieri le conclusioni scaturite dagli esami approfonditi relativi alle economie di 17 Stati membri1. Nello stesso documento, la Commissione ha valutato i progressi compiuti dagli Stati membri impegnati nella correzione dei disavanzi di bilancio, aggiornando il proprio parere in merito ai documenti programmatici di bilancio dell´anno scorso. Si tratta di un passo fondamentale dell´oramai consolidato semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, ossia il ciclo annuale di governance economica in cui la Commissione collabora con gli Stati membri per creare le premesse per una crescita e un´occupazione sostenibili, basate su solide finanze pubbliche, in linea con la strategia di crescita Europa 2020. "Dall´analisi presentata oggi emerge che gli Stati membri stanno progredendo nell´affrontare le sfide economiche, ma i progressi non sono omogenei e, in alcuni casi, gli sforzi vanno intensificati," ha dichiarato Olli Rehn, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per gli Affari economici e monetari e l´euro, aggiungendo: "auspichiamo una risposta risoluta da parte degli Stati membri e siamo pronti ad affiancarli in una partnership costruttiva per le riforme a sostegno della ripresa e della creazione di nuovi posti di lavoro." La ripresa economica sta prendendo piede, ma è ancora ostacolata da diverse sfide. Gli squilibri che si sono accumulati per oltre un decennio richiederanno un´azione politica costante per fare in modo che l´Europa ritorni a registrare tassi di crescita più forti e al contempo sostenibili, e che sia in grado di ridurre la disoccupazione in maniera costante. Una serie di squilibri è comune a diversi Stati membri. Le sfide sono costituite, tra l´altro, da un cospicuo indebitamento estero di talune economie, da avanzi delle partite correnti elevati e persistenti che in alcuni paesi rispecchiano una domanda interna debole, nonché dalla competitività di costo per i paesi che in passato registravano i maggiori disavanzi delle partite correnti e quelli che devono fare fronte a forti perdite di quote del mercato delle esportazioni. Una migliore competitività non legata a fattori di costo è importante per la maggior parte degli Stati membri in esame, come lo è l´impatto della riduzione dell´indebitamento su consumi privati e investimenti. Sarà essenziale continuare ad affrontare questi squilibri al fine di ridurre il tasso di disoccupazione, che ha raggiunto livelli inaccettabili in molte parti d´Europa. Anche il punto focale delle sfide macroeconomiche negli Stati membri si sta gradualmente spostando. I disavanzi delle partite correnti sono stati notevolmente ridimensionati, il che rispecchia, tra l´altro, i progressi compiuti da alcuni Stati membri nel recuperare la perdita di competitività. Tuttavia rimangono irrisolte diverse sfide, tra cui l´impatto della riduzione dell´indebitamento sulla crescita a medio termine, i livelli elevati del debito privato e pubblico nel contesto di un´inflazione particolarmente contenuta, le difficoltà di accesso al credito a costi ragionevoli da parte delle imprese redditizie e gli alti tassi di disoccupazione. Sul fronte del bilancio, in base alle previsioni più recenti il ritmo medio di aggiustamento nell´Ue e nella zona euro è destinato a rallentare grazie al successo degli sforzi di risanamento compiuti negli ultimi anni. È tuttavia necessario che alcuni Stati membri intensifichino gli interventi di risanamento di bilancio se vogliono raggiungere gli obiettivi di disavanzo. Secondo le previsioni, sia nell´Ue che nella zona euro, il rapporto debito/Pil nel 2013 è aumentato ma, dopo il picco di quest´anno, dovrebbe iniziare a calare. Gli Stati più grandi forniscono un importante contributo alla crescita in Europa. Per quanto riguarda i paesi più grandi della zona euro, la Germania dovrebbe orientare le priorità strategiche verso il rafforzamento della domanda interna e della crescita a medio termine, mentre la Francia e l´Italia dovrebbero affrontare gli ostacoli alla crescita a medio termine pur dedicandosi alle riforme strutturali e al risanamento di bilancio; la Spagna, invece, dovrebbe proseguire il processo di riduzione ordinata dell´indebitamento e di trasformazione strutturale dell´economia che contribuirà a una crescita sostenibile, oltre ad affrontare le sfide sociali. Diverse sfide macroeconomiche richiedono un intervento a livello di zona euro. È necessario puntare sugli investimenti e rilanciare la domanda, contrastare la frammentazione finanziaria e affrontare la sfida dell´indebitamento e del riequilibrio a fronte di un tasso di inflazione estremamente basso e di un clima economico difficile. In linea con le raccomandazioni del Consiglio dello scorso giugno, gli Stati membri dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, a livello individuale e collettivo, per la politica comune nella zona euro al fine di garantire il buon funzionamento dell´Unione economica e monetaria e di sostenere la crescita e l´occupazione. Squilibri e squilibri eccessivi - La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi. Gli Stati membri con squilibri eccessivi - La Croazia deve fare fronte a un ingente debito estero, a un calo delle esportazioni, a imprese fortemente indebitate e a un debito pubblico in rapido aumento, il tutto in un contesto di crescita debole e di scarsa capacità di aggiustamento. È necessario compiere ulteriori significativi sforzi di risanamento di bilancio per ridurre il disavanzo ed evitare un aumento non sostenibile del debito. La Croazia presenta un disavanzo di bilancio eccessivo ed occorre che adotti misure efficaci entro fine aprile 2014. In assenza di ulteriori misure, il paese rischia di non raggiungere i suoi obiettivi nel 2014. L´italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l´economia italiana e per la zona euro. La Slovenia continua a presentare squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un monitoraggio e un´azione politica costante e vigorosa, sebbene grazie a misure di aggiustamento macroeconomico e ad azioni politiche risolute gli squilibri nel corso dell´ultimo anno siano diminuiti. Per quanto concerne la Spagna, che un anno fa figurava tra i paesi che presentavano un disavanzo eccessivo, la Commissione ritiene che nell´ultimo anno il paese abbia realizzato un aggiustamento significativo e che, se questo trend proseguirà, gli squilibri continueranno a diminuire. Benché si possa concludere che gli squilibri in Spagna non sono più eccessivi, la Commissione sottolinea che persistono dei rischi. Anche Danimarca, Lussemburgo e Malta sono stati oggetto di esami approfonditi, ma la Commissione ha concluso che questi paesi non evidenziano squilibri ai sensi della procedura per gli squilibri macroeconomici. Nell´ambito del monitoraggio continuo degli obblighi nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi, la Commissione si sta avvalendo anche di un nuovo strumento previsto dal patto di stabilità e di crescita rafforzato per richiamare l´attenzione di due Stati membri della zona euro, la Francia e la Slovenia, sul rischio di inadempienza dell´obiettivo di bilancio raccomandato per quest´anno2. In giugno, nel contesto del semestre europeo, la Commissione valuterà nuovamente la situazione generale alla luce degli obblighi previsti dal patto di stabilità e crescita e, se necessario, proporrà misure appropriate al Consiglio. Prossime tappe - Gli squilibri e gli squilibri eccessivi cui gli Stati membri dovranno rimediare sono di varia natura. I singoli esami approfonditi costituiscono una base analitica per avviare un dialogo con gli Stati membri nella fase di elaborazione dei rispettivi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità e convergenza (programmi di bilancio a medio termine). Questi dovranno essere presentati alla Commissione entro la fine del mese di aprile e saranno valutati a inizio giugno, quando la Commissione presenterà una serie di raccomandazioni aggiornate specifiche per paese nella fase conclusiva del semestre europeo. Per quanto riguarda gli Stati membri che presentano squilibri eccessivi, in giugno la Commissione deciderà inoltre se sono necessarie ulteriori azioni. I paesi che sono oggetto di un programma di aggiustamento (Grecia, Cipro, Portogallo e Romania) non sono coinvolti nella procedura per gli squilibri macroeconomici, in quanto già sottoposti alla sorveglianza prevista dai rispettivi programmi di aggiustamento economico.  
   
   
L´UE PROPONE UNA STRATEGIA DI COMMERCIO RESPONSABILE DEI MINERALI PROVENIENTI DA ZONE DI CONFLITTO  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - L´alto rappresentante (Ar) dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton e il Commissario dell´Ue per il Commercio Karel De Gucht hanno presentato in data odierna un approccio integrato per bloccare l´impiego dei profitti derivanti dal commercio di minerali per finanziare conflitti armati. Grazie a questo pacchetto di misure sarà più difficile per i gruppi armati operanti in zone di conflitto e ad alto rischio finanziare le loro attività mediante l´estrazione ed il commercio di minerali. Tale approccio si ripropone di permettere alle imprese di approvvigionarsi più facilmente di stagno, tantalio, tungsteno e oro in modo responsabile, favorendo i canali commerciali legittimi. "Il nostro impegno mira ad impedire al commercio internazionale di minerali di intensificare o perpetuare i conflitti", hanno dichiarato Catherine Ashton, Alto rappresentante/Vicepresidente, e Karel De Gucht, Commissario dell´Ue per il Commercio. "L´iniziativa odierna sui "minerali dei conflitti" contribuirà ad assicurare che il commercio operi a favore della pace, delle comunità e della prosperità nelle zone colpite da conflitti armati in tutto il mondo. Si tratta di un primo e tempestivo contributo dell´Ue a sostegno di un consenso raggiunto dal mondo imprenditoriale, dalla società civile e dai governi dei paesi dell´Ocse per permettere alle comunità di beneficiare delle loro risorse naturali." La Commissione propone un progetto di regolamento che istituisce un sistema Ue di autocertificazione per gli importatori di stagno, tantalio, tungsteno e oro che scelgono di importare tali risorse nell´Unione in modo responsabile. L´autocertificazione richiede agli importatori dell´Unione di tali metalli e dei loro minerali di osservare il dovere di diligenza (vale a dire evitare di provocare danni nelle zone in questione) garantendo che la gestione ed il monitoraggio della catena di approvvigionamento e delle vendite rispettino le cinque tappe previste dalla guida dell´Ocse sul dovere di diligenza. L´obiettivo è quello di operare al livello più efficace della catena di approvvigionamento Ue di tali minerali, agevolando il flusso di informazioni a disposizione degli utenti finali sul dovere di diligenza. Il regolamento offre agli importatori dell´Unione che commerciano legittimamente con operatori di paesi colpiti da conflitti armati l´occasione di rafforzare il loro impegno per garantire la trasparenza delle catene di approvvigionamento. L´unione europea intende pubblicare un elenco annuale di "fonditori e raffinatori responsabili" a livello di Ue e globale; tale iniziativa mira ad accrescere la responsabilità di fonditori e raffinatori nei confronti del pubblico, ad aumentare la trasparenza delle catene di approvvigionamento e a favorire un rifornimento responsabile di minerali. L´ue è uno dei maggiori mercati di stagno, tantalio, tungsteno e oro, con oltre 400 importatori di tali minerali e metalli. La proposta di regolamento è accompagnata da una "comunicazione", un documento che delinea una strategia globale di politica estera volta a spezzare il collegamento tra i conflitti armati e il commercio di minerali estratti nelle zone interessate dai conflitti. Tale impostazione rafforza l´impegno dell´Ue a sostegno della guida dell´Ocse sul dovere di diligenza nonché la presenza e il sostegno offerti dalla politica estera dell´Ue in tale materia. Tramite la comunicazione la Commissione e l´Alto rappresentante/Vicepresidente confermano che i "minerali dei conflitti" rientrano nell´agenda di politica estera dell´Unione europea; quest´ultima intende prendere provvedimenti concreti, a livello nazionale e internazionale, che spaziano dal sostegno al dialogo sulle politiche all´impegno diplomatico nei paesi in cui si realizza la fusione di tali risorse. La comunicazione sostiene l´impegno della Commissione e dell´Alto rappresentante a promuovere una diplomazia dell´Unione forte e coerente in tema di materie prime, affrontando in modo coordinato e strategico il vincolo tra sviluppo e sicurezza. L´iniziativa odierna propone anche una serie di incentivi diretti a sostenere il regolamento e a favorire l´osservanza del dovere di diligenza lungo tutta la catena di approvvigionamento da parte delle imprese dell´Unione, come ad esempio: incentivi a livello di appalti pubblici per le imprese che vendono prodotti, come telefoni cellulari, stampanti e computer, contenenti stagno, tantalio, tungsteno e oro; un sostegno finanziario per aiutare le Pmi a osservare l´obbligo di diligenza e l´Ocse a realizzare interventi di sviluppo delle capacità e di sensibilizzazione; un riconoscimento visibile agli sforzi delle imprese dell´Ue che si riforniscono in modo responsabile da zone o paesi colpiti da conflitti armati; dialoghi sulle politiche ed impegno diplomatico con i governi dei paesi in cui tali risorse vengono estratte, trasformate o consumate, al fine di favorire una maggiore osservanza dell´obbligo di diligenza; una diplomazia in tema di materie prime, anche nel contesto di iniziative multilaterali inerenti all´obbligo di diligenza; la cooperazione allo sviluppo con i paesi interessati; il sostegno che gli Stati membri dell´Ue possono garantire tramite gli strumenti e le politiche nazionali.  
   
   
LA COMMISSIONE CONCLUDE GLI ESAMI APPROFONDITI SUGLI SQUILIBRI MACROECONOMICI E VALUTA I PROGRESSI NEL RISANAMENTO DI BILANCIO  
 
Bruxelles, 6 marzo 2014 - La Commissione Europea ha pubblicato ieri le conclusioni scaturite dagli esami approfonditi relativi alle economie di 17 Stati membri1. Nello stesso documento, la Commissione ha valutato i progressi compiuti dagli Stati membri impegnati nella correzione dei disavanzi di bilancio, aggiornando il proprio parere in merito ai documenti programmatici di bilancio dell´anno scorso. Si tratta di un passo fondamentale dell´oramai consolidato semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, ossia il ciclo annuale di governance economica in cui la Commissione collabora con gli Stati membri per creare le premesse per una crescita e un´occupazione sostenibili, basate su solide finanze pubbliche, in linea con la strategia di crescita Europa 2020. "Dall´analisi presentata ieri emerge che gli Stati membri stanno progredendo nell´affrontare le sfide economiche, ma i progressi non sono omogenei e, in alcuni casi, gli sforzi vanno intensificati," ha dichiarato Olli Rehn, Vicepresidente della Commissione europea responsabile per gli Affari economici e monetari e l´euro, aggiungendo: "auspichiamo una risposta risoluta da parte degli Stati membri e siamo pronti ad affiancarli in una partnership costruttiva per le riforme a sostegno della ripresa e della creazione di nuovi posti di lavoro." La ripresa economica sta prendendo piede, ma è ancora ostacolata da diverse sfide. Gli squilibri che si sono accumulati per oltre un decennio richiederanno un´azione politica costante per fare in modo che l´Europa ritorni a registrare tassi di crescita più forti e al contempo sostenibili, e che sia in grado di ridurre la disoccupazione in maniera costante. Una serie di squilibri è comune a diversi Stati membri. Le sfide sono costituite, tra l´altro, da un cospicuo indebitamento estero di talune economie, da avanzi delle partite correnti elevati e persistenti che in alcuni paesi rispecchiano una domanda interna debole, nonché dalla competitività di costo per i paesi che in passato registravano i maggiori disavanzi delle partite correnti e quelli che devono fare fronte a forti perdite di quote del mercato delle esportazioni. Una migliore competitività non legata a fattori di costo è importante per la maggior parte degli Stati membri in esame, come lo è l´impatto della riduzione dell´indebitamento su consumi privati e investimenti. Sarà essenziale continuare ad affrontare questi squilibri al fine di ridurre il tasso di disoccupazione, che ha raggiunto livelli inaccettabili in molte parti d´Europa. Anche il punto focale delle sfide macroeconomiche negli Stati membri si sta gradualmente spostando. I disavanzi delle partite correnti sono stati notevolmente ridimensionati, il che rispecchia, tra l´altro, i progressi compiuti da alcuni Stati membri nel recuperare la perdita di competitività. Tuttavia rimangono irrisolte diverse sfide, tra cui l´impatto della riduzione dell´indebitamento sulla crescita a medio termine, i livelli elevati del debito privato e pubblico nel contesto di un´inflazione particolarmente contenuta, le difficoltà di accesso al credito a costi ragionevoli da parte delle imprese redditizie e gli alti tassi di disoccupazione. Sul fronte del bilancio, in base alle previsioni più recenti il ritmo medio di aggiustamento nell´Ue e nella zona euro è destinato a rallentare grazie al successo degli sforzi di risanamento compiuti negli ultimi anni. È tuttavia necessario che alcuni Stati membri intensifichino gli interventi di risanamento di bilancio se vogliono raggiungere gli obiettivi di disavanzo. Secondo le previsioni, sia nell´Ue che nella zona euro, il rapporto debito/Pil nel 2013 è aumentato ma, dopo il picco di quest´anno, dovrebbe iniziare a calare. Gli Stati più grandi forniscono un importante contributo alla crescita in Europa. Per quanto riguarda i paesi più grandi della zona euro, la Germania dovrebbe orientare le priorità strategiche verso il rafforzamento della domanda interna e della crescita a medio termine, mentre la Francia e l´Italia dovrebbero affrontare gli ostacoli alla crescita a medio termine pur dedicandosi alle riforme strutturali e al risanamento di bilancio; la Spagna, invece, dovrebbe proseguire il processo di riduzione ordinata dell´indebitamento e di trasformazione strutturale dell´economia che contribuirà a una crescita sostenibile, oltre ad affrontare le sfide sociali. Diverse sfide macroeconomiche richiedono un intervento a livello di zona euro. È necessario puntare sugli investimenti e rilanciare la domanda, contrastare la frammentazione finanziaria e affrontare la sfida dell´indebitamento e del riequilibrio a fronte di un tasso di inflazione estremamente basso e di un clima economico difficile. In linea con le raccomandazioni del Consiglio dello scorso giugno, gli Stati membri dovrebbero assumersi le proprie responsabilità, a livello individuale e collettivo, per la politica comune nella zona euro al fine di garantire il buon funzionamento dell´Unione economica e monetaria e di sostenere la crescita e l´occupazione. Squilibri e squilibri eccessivi - La Commissione ritiene che 14 Stati membri presentino squilibri: Belgio, Bulgaria, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Ungheria, Paesi Bassi, Slovenia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Nel caso di Croazia, Italia e Slovenia, tali squilibri sono considerati eccessivi. Gli Stati membri con squilibri eccessivi - La Croazia deve fare fronte a un ingente debito estero, a un calo delle esportazioni, a imprese fortemente indebitate e a un debito pubblico in rapido aumento, il tutto in un contesto di crescita debole e di scarsa capacità di aggiustamento. È necessario compiere ulteriori significativi sforzi di risanamento di bilancio per ridurre il disavanzo ed evitare un aumento non sostenibile del debito. La Croazia presenta un disavanzo di bilancio eccessivo ed occorre che adotti misure efficaci entro fine aprile 2014. In assenza di ulteriori misure, il paese rischia di non raggiungere i suoi obiettivi nel 2014. L´italia deve contrastare un debito pubblico molto elevato e una competitività esterna debole. Entrambi gli aspetti sono ascrivibili in ultima analisi al protrarsi di una crescita deludente della produttività e richiedono un intervento urgente e risoluto per ridurre il rischio di effetti negativi per l´economia italiana e per la zona euro. La Slovenia continua a presentare squilibri macroeconomici eccessivi che richiedono un monitoraggio e un´azione politica costante e vigorosa, sebbene grazie a misure di aggiustamento macroeconomico e ad azioni politiche risolute gli squilibri nel corso dell´ultimo anno siano diminuiti. Per quanto concerne la Spagna, che un anno fa figurava tra i paesi che presentavano un disavanzo eccessivo, la Commissione ritiene che nell´ultimo anno il paese abbia realizzato un aggiustamento significativo e che, se questo trend proseguirà, gli squilibri continueranno a diminuire. Benché si possa concludere che gli squilibri in Spagna non sono più eccessivi, la Commissione sottolinea che persistono dei rischi. Anche Danimarca, Lussemburgo e Malta sono stati oggetto di esami approfonditi, ma la Commissione ha concluso che questi paesi non evidenziano squilibri ai sensi della procedura per gli squilibri macroeconomici. Nell´ambito del monitoraggio continuo degli obblighi nel quadro della procedura per i disavanzi eccessivi, la Commissione si sta avvalendo anche di un nuovo strumento previsto dal patto di stabilità e di crescita rafforzato per richiamare l´attenzione di due Stati membri della zona euro, la Francia e la Slovenia, sul rischio di inadempienza dell´obiettivo di bilancio raccomandato per quest´anno2. In giugno, nel contesto del semestre europeo, la Commissione valuterà nuovamente la situazione generale alla luce degli obblighi previsti dal patto di stabilità e crescita e, se necessario, proporrà misure appropriate al Consiglio. Prossime tappe - Gli squilibri e gli squilibri eccessivi cui gli Stati membri dovranno rimediare sono di varia natura. I singoli esami approfonditi costituiscono una base analitica per avviare un dialogo con gli Stati membri nella fase di elaborazione dei rispettivi programmi nazionali di riforma e programmi di stabilità e convergenza (programmi di bilancio a medio termine). Questi dovranno essere presentati alla Commissione entro la fine del mese di aprile e saranno valutati a inizio giugno, quando la Commissione presenterà una serie di raccomandazioni aggiornate specifiche per paese nella fase conclusiva del semestre europeo. Per quanto riguarda gli Stati membri che presentano squilibri eccessivi, in giugno la Commissione deciderà inoltre se sono necessarie ulteriori azioni. I paesi che sono oggetto di un programma di aggiustamento (Grecia, Cipro, Portogallo e Romania) non sono coinvolti nella procedura per gli squilibri macroeconomici, in quanto già sottoposti alla sorveglianza prevista dai rispettivi programmi di aggiustamento economico.  
   
   
BILANCIO: LA COMMISSIONE UE PROMUOVE IL PIEMONTE: PRIMO PER INVESTIMENTI IN RICERCA  
 
Torino, 6 marzo 2014 - «Il primato del Piemonte, sancito dalla Commissione europea sull´utilizzo delle risorse prevalentemente legate all´Innovazione è il risultato di una forte sinergia tra iniziativa privata e politiche pubbliche, che è stata ben orientata attraverso un attento utilizzo dei fondi strutturali. Alla fine questo dato conferma quanto già emerso dagli ultimi rapporti sull’uso delle risorse europee, dai quali emerge una efficienza senza precedenti nel nostro Paese. Bisogna continuare su questa strada e l´approvazione del dsu sui fondi europei, licenziato giusto ieri dal Consiglio regionale, è il primo passo compiuto». E´ quanto commenta il Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin, in merito alla divulgazione dei due rapporti della Commissione Ue che hanno valutato il grado di innovazione dei 28 Paesi membri e delle loro regioni. Secondo queste indagini l´Italia ancora fa fatica a raggiungere la media delle aree più avanzate, ma c´è l´eccezione del Piemonte, che è invece allineata alle regioni più efficienti e che in certi casi è pure sopra la media. La nostra regione è infatti al primo posto in Italia per gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore imprenditoriale e al secondo posto (dietro il Friuli) per l´innovazione interna alle pmi, per l´introduzione di prodotti e processi innovativi, per il numero di occupati in attività ad alto tasso di conoscenze e per la vendita di innovazioni sul mercato e alle imprese. Il Piemonte è infine terzo tra tutte le regioni italiane per il numero di imprese che collaborano con altri partner e per il numero di domande di brevetti. «Sappiamo molto bene che la crisi è tuttora in corso e che rimangono alcune debolezze di fondo del sistema economico e sociale piemontese - dichiara ancora Pichetto - ma senza dubbio non bisogna mai perdere di vista che noi siamo una regione manifatturiera e da questa consapevolezza bisogna partire per valorizzare la produzione e qualificare la ricerca e l´innovazione. Con gli oltre 2 miliardi e 100 a disposizione per i prossimi sette anni potranno essere realizzati molti progetti, concentrandoli sui settori più strategici. La Regione farà la sua parte».  
   
   
BOLZANO: FITTA SERIE DI INCONTRI PER L’ASSESSORE SCHULER A BRUXELLES  
 
Bolzano, 6 marzo 2014 - Intensa agenda di appuntamenti per l’assessore Arnold Schuler il 5 marzo a Bruxelles caratterizzata da una serie di incontri con i funzionari del settore agricolo. L´assessore è accompagnato da Martin Pazeller, direttore della Ripartizione agricoltura. La ricerca nel settore agricolo è stata al centro dell´incontro dell´assessore Arnold Schuler con Emanuela Galeazzi della Commissione per l´agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo. "Per quanto riguarda la ricerca nel settore agricolo dobbiamo trovare il modo di utilizzare nella maniera più efficiente per l´Alto Adige i programmi di incentivazione europea per i quali si registra complessivamente una riduzione dei fondi disponibili" ha dichiarato l´assessore Schuler. Nel campo della ricerca Schuler ha sottolineato l´attività di eccellenza svolta dal Centro di Laimburg e la proficua collaborazione instaurata con l´Istituto agrario di San Michele all´Adige. I marchi d´origine protetti sono stati quindi al centro del successivo incontro dell´assessore con Michael Erhart, responsabile della Politica qualitativa per i prodotti agricoli con il quale è stato tocca in particolare il tema di alcuni distillati altoatesini che hanno presentato richiesta di riconoscimento dle marchio d´origine. Con Georg Häusler, capo di gabinetto del commissario europeo all´agricoltura, Dacian Ciolos, è stato poi trattato il tema dei costi del trasporto del latte nelle aree di agricole di montagna. In questo ambito, secondo Schuler, è importante trovare una formula di perequazione dei costi compatibile con le norme dell´Unione Europea dato che i costi di trasporto del latte nelle zone montane altoatesine risultano sensibilmente maggiori rispetto ad aree più centrali. I colloqui sono proseguiti nel pomeriggio con l´europarlamentare Herbert Dorfmann riguardo alla realizzazione in Alto Adige dlela politica agricola dell´Unione. Con il vice direttore generale, Rudolf Mögele, sono state toccate le linee guida per le incentivazioni provinciali, mentre con Wolfgang Burtscher si è parlato del programma di ricerca "Horizon 2000". Nella mattinata di, giovedì 6 marzo, l´assessore Schuler sarà a Roma per prendere parte alla seduta dei responsabili agricoli regionali nel quadro della Conferenza Stato - Regioni mentre nel pomeriggio avrà un incontro con il Ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina con il quale sarà trattato il tema dei pagamenti diretti.  
   
   
L’INTERVENTO DI ZAIA IN CONSIGLIO REGIONALE IN APERTURA DELLA SESSIONE DI BILANCIO  
 
Venezia, 6 marzo 2014 - “Il Veneto paga le tasse e vorrebbe avere delle risposte da Roma. Ma Roma non ha rispetto dei veneti. L’idea dell’indipendenza parte quindi dal popolo, è un’istanza democratica e nasce proprio dalla mancanza di risposte”. Lo ha detto il presidente della Regione Luca Zaia in uno dei passaggi del suo intervento in apertura della discussione generale sul bilancio 2014 in consiglio. Ma Zaia ha detto anche che il Paese vive una sorta di “democrazia malata” perché è una democrazia che vive di troppa burocrazia. Una burocrazia che va perfino contro gli stessi enti pubblici e non permette un’azione di governo. “Il nostro modello democratico – ha aggiunto – va ritarato. Stiamo soccombendo in mezzo alle carte”. In precedenza Zaia aveva sottolineato che la Regione si trova ad amministrare in un contesto che cambia di ora in ora e in un’economia che ancora non dà segnali positivi. Il Veneto registra 170 mila disoccupati e diversi contenziosi aziendali. In questo senso la vertenza Electrolux preoccupa, perché è un esempio che farà scuola e rischia di avere un effetto domino. Il Veneto è comunque sempre la regione che ha 600 mila imprese, a cui la Regione continua a prestare attenzione, come pure nei confronti delle start up e dei giovani per evitare fughe di cervelli. “Siamo anche la Regione – ha detto il presidente – che ha deciso di non applicare l’Irpef rinunciando a 280 milioni, senza penalizzare i servizi erogati. Sui ritardi nella presentazione del bilancio, Zaia ha risposto: “Siamo comunque i primi quanto a virtuosità. Abbiamo tagliato la spesa, ma soprattutto abbiamo chiuso in attivo il bilancio della sanità. Quando si parla di bilancio, tutti hanno una soluzione in tasca. Ma la verità è che siamo arrivati ad operare con un bilancio che, da oltre 20 miliardi di euro di qualche anno fa, ora è di 17,3 miliardi di euro. Mancano all’appello 3 miliardi ma nonostante questo continuiamo a curare bene i veneti. Il nuovo ospedale di Padova è una nostra priorità e deve essere motivo di orgoglio per l’eccellenza del nostro sistema sanitario, contribuendo ad intercettare la mobilità sanitaria grazie alla sua qualità”. Zaia ha chiesto a tutte le forze politiche di mantenere alta l’attenzione a livello nazionale su quest’opera per fare in modo che sia inserita tra quelle che dovranno essere finanziate dallo Stato ex art. 20. “Al Veneto che versa 21 miliardi di tasse – ha aggiunto - non può non trovare riconoscimento in questa partita, che prevede un appalto di 650 milioni e per la quale non abbiamo rinunciato all’idea di un “campus” universitario che affianchi l’ospedale”. A questa tematica Zaia ha fatto seguire quella dei project financing. “Noi non vogliamo fare il processo a questo strumento, peraltro previsto dalla legge – ha detto - ma va usato il buon senso. Il problema infatti è come viene utilizzato. Se lo Stato trovasse il modo per consentire di rinegoziarli, il Veneto sicuramente lo farebbe perché i tassi che sono stati contrattati in passato sono ormai fuori mercato e gravano sulla finanza regionale”. Fondamentale anche il tema della legalità e della lotta alle infiltrazioni della criminalità organizzata nel Veneto, che presenta sotto questo profilo un quadro non sereno. “Penso si debba fare chiarezza – ha affermato Zaia - e proseguire sulla strada dei protocolli per la legalità con cui contrastare un fenomeno che non va sottovalutato”. “La proposta di bilancio che abbiamo presentato – ha proseguito - vuole inoltre confermare il nostro impegno per capitoli importanti come il sociale e il dissesto idrogeologico. Dopo l’alluvione del 2010 il Veneto si è dotato di un piano strategico di lavori per 2,7 miliardi di euro. Sono già stati realizzati 925 interventi e il recente maltempo, con precipitazioni eccezionali, ha dimostrato che le opere hanno funzionato. Certo ancora non basta. Sono in programma dieci casse di espansione che vogliamo fare a tutela di aree ad elevata sensibilità idraulica, ma c’è anche il Piave. Inoltre, la copiosa neve caduta in queste settimane non è stata un’opportunità turistica ma un grave fattore di disagio per la montagna veneta”. Per quanto riguarda l’infrastrutturazione, per Zaia questo bilancio interpreta la visione di un Veneto ad assetto reticolare, per sostenere un modello industriale diffuso e non fordista. La parte del leone nel bilancio la fa la sanità con oltre 8 miliardi. “Ma anche alla sanità abbiamo chiesto sacrifici senza intaccare la qualità del sistema – ha detto - e i risultati si vedono in una visione nuova che propone servizi come gli esami diagnostici notturni e a breve una rivoluzione nei Pronto Soccorso. Una quota significativa di risorse è comunque riservata alle apparecchiature e a tecnologie all’avanguardia”. Tra gli altri temi toccati, Zaia ha messo in evidenza quello degli immobili di proprietà che non si riesce a vendere. “Una lista da paura – ha detto – ma occorre mettere in piedi un sistema che consenta veramente le alienazioni e liberare così qualche centinaio di milioni di euro”. Zaia si è soffermato anche sulle conseguenze del patto di stabilità sulle finanze locali. Lo Stato da un lato blocca in tesoreria 1,3 miliardi di euro del Veneto, a tasso zero, ma concede finanziamenti alle Regioni facendosi pagare interessi del 3,5%. ”Il primo usuraio è proprio lo Stato”, ha sostenuto il presidente Veneto affermando che lo“sfondamento” del patto di stabilità è una soluzione se fatto tutti insieme, da soli non è possibile. “In ogni caso – ha concluso – i 580 comuni veneti brillano per virtuosità. Non hanno un centesimo di sforamento. E non possiamo accettare provvedimenti del governo che aiutano un comune qua o là. Nel nostro futuro devono esserci amministrazioni che non sbarcano il lunario”.  
   
   
FONDI STRUTTURALI UE 2014/20 : DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA ROBERTO COTA  
 
Torino, 6 marzo 2014 - “Anche per il periodo 2014-20 il Piemonte e´ pronto ad impiegare al meglio quelli che sono i fondi strutturali Ue. Ogni giorno si dimostra l´importanza del lavoro che abbiamo fatto dall´inizio di questa legislatura”. Lo dichiara il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, VENDOLA REPLICA ALL´EUROPARLAMENTARE MAZZONI  
 
Bari, 6 marzo 2014 - “Conosco bene il Rapporto sugli Effetti sulla spesa dei fondi strutturali dei vincoli di bilancio imposti alle autorità regionali e locali promosso dall’europarlamentare Erminia Mazzoni e approvato a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo. Lo considero un ottimo lavoro in quanto evidenzia l’impatto negativo del Patto di stabilità sull’andamento di spesa dei fondi. Tuttavia, vorrei ricordare, che proprio sulla base di quel Rapporto, lo scorso novembre l’Italia ha chiesto ufficialmente a Bruxelles di “nettizzare” la quota nazionale di cofinanziamento. La Commissione Europea ha respinto la proposta fatta dall’Italia, in quanto tra i criteri statistici individuati, ha inserito il rapporto deficit/Pil”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola replica all’europarlamentare Erminia Mazzoni, membro della Commissione per lo Sviluppo regionale del Parlamento Europeo intervenuta nel dibattito sulla “nettizzazione” delle quote di cofinanziamento della spesa comunitaria rispetto ai vincoli del Patto di stabilità. “Ringrazio l’onorevole Mazzoni – ha continuato Vendola – per l’ottimo lavoro svolto, tuttavia il problema rimane aperto. Mi auguro che sia in sede comunitaria e sia il nuovo Governo nazionale continuino a lavorare sul solco tracciato dal Rapporto Mazzoni, cercando di modificare quei criteri e di consentire anche all’Italia di poter beneficiare della “nettizzazione” delle quote di cofinanziamento della spesa nel 2014-2020”. “Ricordo, infine – ha concluso Vendola – che il preziosissimo contributo del Rapporto Mazzoni, non si applica per l’attuale ciclo di Programmazione 2007-2013, rispetto al quale i vincoli del Patto restano particolarmente stringenti, nonostante le risorse da spendere in tutte le Regioni d’Italia”.  
   
   
PIEMONTE: DSU FONDI EUROPEI: “UN DOCUMENTO PER RENDERE IL PIEMONTE PIU’ COMPETITIVO”  
 
Torino, 6 marzo 2014 - L’approvazione del documento strategico unitario, licenziato ieri pomeriggio dal Consiglio Regionale del Piemonte, dà ufficialmente avvio alla nuova programmazione dei Fondi europei 2014-2020, che consentiranno alla nostra regione di poter utilizzare oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro tra risorse provenienti direttamente dall’Europa e cofinanziamenti nazionali. La novità più importante rispetto alla precedente programmazione è l’utilizzo integrato dei diversi fondi, con un coinvolgimento più diretto dei “portatori di interesse”. “Il documento approvato – dichiara il Vice Presidente e assessore al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin – rappresenta già il frutto di un confronto intenso e condiviso. La nuova programmazione deve proporsi obiettivi ambiziosi e verificabili, semplificando e rafforzando la governance dei servizi e il modello di sviluppo e gestione delle politiche. È necessario operare una discontinuità nei contenuti e nel metodo con la programmazione precedente, in particolare in materia di politiche per il lavoro e lo sviluppo, su cui concentreremo particolarmente gli sforzi in modo integrato, così come ci chiede l’Europa. Il dsu è quindi uno strumento flessibile, in grado di lasciare spazio alle amministrazioni future affinché agiscano a livello di Piano operativo regionale in base allo scenario dei prossimi anni. Sono soddisfatto per la collaborazione già messa in atto e posso garantire che alcune delle questioni emerse in sede di dibattito in aula, a cominciare dalle risorse per le politiche sociali, non devono trovare alcuna preoccupazione”. "La Direzione Politiche Sociali - aggiunge a tal proposito l´assessore alla Sanità, Ugo Cavallera - sta attualmente conducendo dei tavoli di lavoro di concertazione con il territorio, per definire in modo più puntuale una serie di obiettivi generali, realizzabili attraverso azioni specifiche, da proporre all’interno degli obiettivi tematici 8, 9 e 10. Questo allo scopo di orientare la programmazione 2014-2020 alla realizzazione di progetti che abbiano come riferimento la “cura della comunità” e l’integrazione fra le politiche del lavoro e le politiche sociali".  
   
   
PUGLIA: 40 BICI PIEGHEVOLI PER DIPENDENTI REGIONALI PENDOLARI  
 
Bari, 6 marzo 2014 - Arrivano le bici pieghevoli per i dipendenti regionali, lunedì 10 la consegna. Nell´ambito delle attività per la riconversione degli spostamenti da modalità più costose ed inquinanti ad altre modalità più economiche e ambientalmente sostenibili, la Regione Puglia ha avviato il progetto Di.re. In Bici (Dipendenti Regionali in bici) con il quale mette a disposizione dei dipendenti regionali una flotta di 40 biciclette pieghevoli, con la formula del comodato d´uso gratuito per un anno. Il progetto Di.re. In Bici mira essenzialmente a diffondere la pratica dell’intermodalità bici-treno/bus per recarsi a lavoro. Così i dipendenti pendolari potranno trasportare la bici pieghevole, opportunamente piegata e sistemata nella relativa borsa, su tutti i treni e bus, per poi proseguire il proprio tragitto in bicicletta per raggiungere la sede di lavoro. Per questo, l’Ufficio Reti della Mobilità sostenibile ha indetto un bando interno lo scorso dicembre rivolto a tutti i dipendenti pendolari della Regione Puglia e delle Agenzie Regionali, con contratto sia a tempo indeterminato che a tempo determinato che utilizzano il treno come mezzo per spostarsi dalla propria città di residenza a quella del luogo di lavoro. Successivamente, viste le numerose richieste, il bando è stato esteso ai pendolari dei mezzi pubblici su gomma, sempre non residenti nella stessa città della sede regionale. L’iniziativa è stata ben accolta dal personale dipendente che individua nella bici il mezzo più rapido ed efficiente per raggiungere la sede di lavoro, non dovendo attendere i bus urbani e garantendo pertanto un tempo certo di arrivo in ufficio. Qualche dato: come prevedibile per il più elevato numero di dipendenti che la nuova sede regionale ospita e per la sua periferica localizzazione, si rileva che la sede di lavoro da cui maggiormente si è avvertita la necessità di utilizzare la modalità bici-treno e bici-pullman è quella di Via Gentile; i dati riferiscono che le domande sono pervenute da tutte le province della Regione, in particolare la Provincia più virtuosa è Bari con il 64% delle domande la cui risposta risulta provenire in maniera capillare da tutto l’interland; il Comune più “virtuoso” è Polignano a Mare (3 domande), seguito dai Comuni di Foggia e Bisceglie (2 domande) e le sedi più “sostenibili” sono la Presidenza, ubicata sul lungomare Nazario Sauro e lo Sviluppo Economico dislocato in C.so Sonnino. Durante l’anno di affidamento della bici, il dipendente si occuperà della manutenzione ordinaria e straordinaria del mezzo (es: verifica gonfiaggio pneumatici, controllo e regolazione freni, riparazione forature, sostituzione di parti della bicicletta eventualmente rotte o deteriorate durante l´utilizzo: fanale, campanello, parafango, ecc). La consegna delle bici avverrà il giorno lunedì 10 marzo alle ore 11.00 presso l’atrio antistante la sede principale della sede di via Gentile 52 alla presenza dell’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Giovanni Giannini.  
   
   
GIOVANI, LA TOSCANA SI AGGIUDICA DUE FINANZIAMENTI UE PER L´OCCUPAZIONE  
 
Firenze, 6 marzo 2014 - La Toscana, in prima linea per l´occupazione dei giovani e per nuovi lavori verdi, si aggiudica i primi posti nella classifica delle Regioni che ottengono i finanziamenti previsti da progetti europei. E´ il caso del progetto, che ha preso l´avvio in questi giorni a Firenze, "Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in Tuscany" (Costituzione di un partenariato per predisporre uno schema di Garanzia per i giovani in Toscana) finanziato dalla Dg Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, del quale la Regione Toscana è capofila e che vede la partecipazione delle Province di Livorno, Massa e Prato, con il coinvolgimento dei loro Centri per l´impiego per un budget totale di circa 205 mila euro. I territori di Piombino, Massa Carrara e Prato sono riconosciuti come aree di crisi industriale complessa e lo stess riconoscimento è in corso per Livorno: questi territori registrano un tasso di disoccupazione giovanile al di sopra della media Ue (22,7 %) ovvero: 34,5 % per il Livorno, 26,4 % per Massa - Carrara e 32,6 % per Prato. Il progetto intende sviluppare un approccio innovativo per abbattere le barriere all´ingresso nel mondo del lavoro dei "Neet" (Not in education, employment or training - giovani che non studiano, non si formano e non lavorano). In particolare, l´azione progettuale intende sperimentare un modello d´intervento – da replicare in altri contesti - per i Neet che attraverso l´identificazione e l´analisi dei loro fabbisogni e il loro coinvolgimento in programmi di sviluppo personale, comprendenti percorsi di qualificazione professionale, faciliti la scelta tra l´accesso al mercato del lavoro o il ritorno a programmi di formazione o istruzione. "I giovani sono al centro delle politiche della Regione – spiega l´assessore alle attività produttive e lavoro Gianfranco Simoncini – che guarda con attenzione al fenomeno Neet, un piccolo gruppo all´interno del più ampio insieme dei giovani disoccupati che però esprime una domanda significativa di lavoro e inclusione sociale. Per questo credo sia da salutare positivamente il finanziamento europeo su due progetti che vedono la Toscana protagonista e che si inseriscono nel quadro delle azioni preparatorie per l´attuazione, anche in Toscana, della "Youth Guarantee", il Piano europeo per il contrasto alla disoccupazione giovanile, come pure nell´impegno che portiamo avanti da tempo per incentivare nuovi lavori e la creazione di impresa, in settori emergenti come la green economy". La Regione Toscana è capofila anche di un altro progetto, che ha avuto il via libera in questi giorni dalla Commissione europea e si è inserito con successo fra i 39 selezionati su un parterre di oltre 1000 domande provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo. Si chiama Egrejob (Euro-mediterranean green jobs, finanziato nell´ambito programma di cooperazione transfrontaliera multilaterale - Politica europea di vicinato, ha un budget complessivo di circa 1 milione e 700 mila euro e una durata di 24 mesi. I partner coinvolti sono 10, dalla sponda nord e sud Mediterraneo: Regione Toscana, capofila, Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo), Ministero dell´ambiente (Italia), Camera di commercio e dell´industria di Terrassa (Spagna), Governatorato di Sousse (Tunisia), Agenzia generale per lo sviluppo regionale (Tunisia), Federazione delle municipalità dell´Alto Chouf (Libano), Federazione delle municipalità del distretto di Zgharta (Libano), Idea - Agenzia per l´innovazione e lo sviluppo dell´Andalusia (Spagna), Agenzia regionale per il lavoro – Regione autonoma della Sardegna (Italia). L´obiettivo specifico del progetto è quello di costruire un sistema euro-mediterraneo di incubatori per i nuovi lavori, generati dalla transizione verso la green economy, rispondente alle esigenze della domanda di lavoro e dell´offerta. Il coinvolgimento dei portatori d´interesse, quali governi nazionali, regionali e locali, le categorie economiche, in tutte le fasi del progetto, consentirà la sperimentazione di modelli di business coaching per i giovani che vogliono fare impresa.  
   
   
SICUREZZA: SERRACCHIANI, NO ALLA CHIUSURA DEI COMMISSARIATI  
 
Trieste, 6 marzo 2014 - La chiusura dei commissariati di Pubblica Sicurezza di Tolmezzo (Ud) e di Duino Aurisina (Ts), ipotizzata nel ´´Progetto di razionalizzazione delle risorse e dei presidi della Polizia di Stato sul territorio´´, sarebbe una decisione ´´estremamente grave´´ perché finirebbe per intaccare ´´le esigenze di tutela di sicurezza dei cittadini´´ a causa del venir meno di ´´una struttura di primario riferimento per il territorio´´. Lo scrive la presidente della Regione Debora Serracchiani in una lettera inviata al ministro dell´Interno Angelino Alfano, nella quale si chiede al ministro un incontro per ´´svolgere una riflessione complessiva sulla situazione delle strutture, del personale e dei mezzi del Ministero dell´Interno´´ in Friuli Venezia Giulia. Nella lettera la presidente Serracchiani si sofferma sul caso specifico di Tolmezzo dove, alle ´´note e perduranti condizioni di fragilità in cui versa la montagna friulana´´, si sono aggiunte la decisione ´´del tutto incongrua´´ di chiudere il Tribunale e l´incertezza sulla permanenza del Terzo reggimento artiglieria da montagna. L´ipotesi di chiudere il Commissariato ha destato scalpore nella comunità locale, ricorda la presidente, anche di fronte alla presenza a Tolmezzo della Casa Circondariale, per la quale si ipotizza una nuova destinazione a struttura riservata esclusivamente a detenuti sottoposti ai regimi di ´´Alta Sicurezza´´ e ´´41 bis´´. ´´In sostanza - scrive la presidente al ministro Alfano - il più importante centro della montagna friulana subisce un progressivo depauperamento strutturale, economico e demografico, cui contribuisce in modo non secondario il ritiro dal territorio degli organi decentrati dello Stato´´.  
   
   
PUGLIA: VIOLENZA CONTRO LE DONNE, APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE  
 
Bari, 6 marzo 2014 - Alla vigilia della Giornata internazionale della donna, la Regione Puglia dà un ulteriore segnale di attenzione e di impegno in favore delle donne. Si chiama “Norme per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, il sostegno delle vittime, la promozione della libertà e dell’autodeterminazione delle donne” il testo del disegno di legge licenziato nella seduta di Giunta regionale dello scorso 4 marzo 2014. Venerdì 7 marzo 2014 presso l’Aula del Consiglio Regionale alle ore 12.00 in via Giuseppe Capruzzi, 212ilPresidente della Giunta regionale Nichi Vendola e l’Assessore regionale al Welfare e Salute Elena Gentile, terranno la conferenza stampa di presentazione del Disegno di Legge che ora inizia il suo iter in Consiglio per l’approvazione definitiva, prevista entro la fine del mese. All’incontro parteciperanno le dirigenti regionali Francesca Zampano e Anna Maria Candela e la Consigliera regionale di parità Serenella Molendini. L’incontro con i giornalisti sarà occasione per approfondire le importanti novità contenute nel disegno di legge: dall’assistenza economica e alloggiativa, all’inserimento lavorativo, alla creazione di un fondo dedicato, alle azioni di prevenzione e di formazione.  
   
   
LA VIE EN ROSE.DALLA PARTE DELLE DONNE E DEI GIOVANI PER IL LAVORO  
 
 Bari, 6 marzo 2014 - “Sappiamo bene che il lavoro rappresenta per le donne della Puglia la principale via dell´emancipazione femminile e della crescita sociale ed economica del territorio. Per questo motivo in questi anni abbiamo voluto rendere le donne "libere" dai problemi della cura, finanziando infrastrutture e azioni che favorissero la conciliazione vita lavoro e la corresponsabilizzazione della genitorialità”. Così Elena Gentile, assessore regionale con delega alle pari opportunità al tavolo “Donne Lavoro e Conciliazione: le politiche della Regione Puglia”.(...) Si è svolto ieri , infatti, l’evento nazionale "La Vie en rose: dalla parte delle donne e dei giovani per il lavoro", in contemporanea nelle tre città italiane di Modena, Roma e Bari, e che ha previsto sia momenti di approfondimento che spazi informativi sui temi del lavoro per donne, giovani e uomini. “L´assessorato al Welfare e alle Pari opportunità – ha concluso Gentile - ha aderito da subito all´iniziativa dal momento che la conoscenza e l´informazione sono lo strumento prioritario che consente alle donne di avere un quadro di insieme delle opportunità lavorative su cui potersi orientare”. “Un grande evento che ha declinato al femminile la parola “lavoro”– ha dichiarato Leo Caroli, assessore al Lavoro – In Puglia, al 31/12/12, il tasso di disoccupazione femminile è pari a circa il 19%, quello maschile al 14%. Ancora più alto il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 29 anni che è pari al 33% circa. Strumenti regionali come il bando Nidi o come il Microcredito mirano a contrastare questo fenomeno e ad invertire la tendenza”. “Lo sviluppo economico cammina sulle gambe delle donne, che possono essere davvero il motore dell’economia del futuro – fa sapere Loredana Capone, assessore allo sviluppo economico - A settembre 2013 – conclude Capone – le imprese femminili pugliesi registrate erano 92.689, cioè il 24,4% del totale, in leggera crescita (+0,05%) rispetto all’anno precedente. Noi vogliamo che questo numero aumenti. Per questo le donne sono, con i giovani, tra i soggetti beneficiari di un bando come Nidi, che mette a disposizione 54 milioni di euro per le nuove iniziative di impresa”. “La Vie en Rose”, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università “Aldo Moro”, gremita di ragazze e ragazzi, tra workshop e sportelli informativi ha fornito risposte alle più importanti domande sulle tematiche dell’occupazione e della ricerca lavoro. “La forza di un pronome: Tutti. Significa tutti. Non solo quelli che hanno un talento, esprimono una dote, evidenziano un carisma. Ma proprio tutti. Anche quelli che a 25 anni, magari donne, si arrendono dinanzi alle barriere sociali e buttano la spugna – ha detto Guglielmo Minervini, assessore alle politiche giovanili - Bollenti Spiriti continuerà così: dicendo che tutti i giovani e le giovani pugliesi sono risorse pregiate che servono alla Puglia per promuovere sviluppo sociale ed economia. Faremo questo: moltiplicheremo le opportunità, i contesti e gli spazi perché molti giovani, già sedotti dalla rinuncia, possano raccogliere il guanto della sfida e provarci. Finalmente”. “L’evento di oggi ha festeggiato nel migliore dei modi la donna, non limitandosi ad una mera celebrazione della stessa, ma fornendo strumenti e informando sulle opportunità utili a contrastare il gap di genere e ad abbattere il “tetto di cristallo. Attraverso il Repertorio Regionale delle Figure professionali, ad esempio, procediamo verso una valorizzazione delle competenze di genere che avrà ricadute positive anche sull’occupazione delle donne”, così Alba Sasso, assessore alla formazione. “Abbiamo, come Consigliere di Parità Nazionale e Regionale, voluto organizzare questo evento a Bari per uscire dall’autoreferenzialità propria di ciascuna Istituzione e lavorare insieme in modo orizzontale con Università, Scuole, Ispettori del lavoro, Agenzie per il lavoro, Consulenti del Lavoro, Centri per l’Impiego, Assessorati Regionali. “Solo riannodando i fili rossi che consentono una maggiore connettività tra le Istituzioni e le Persone, possiamo tutti/e insieme rialzarci in piedi e ripartire” ha concluso la consigliera regionale di parità Serenella Molendini.  
   
   
PARI OPPORTUNITA´: OPERATIVO CENTRO CONTRO DISCRIMINAZIONE INIZIATIVA DELLA REGIONE ABRUZZO NELLA SETTIMANA CONTRO RAZZISMO  
 
L´aquila, 6 marzo 2014 - L´assessore Federica Carpineta, comunica che il Centro regionale contro la discriminazione, finanziato nell´ambito del programma Fei (Fondo europeo per l´integrazione dei paesi terzi), di cui la Regione Abruzzo è capofila in collaborazione con la Provincia dell´Aquila, la Provincia di Teramo, il Comune di Pescara e Progetti sociali srl ? Impresa sociale, è ormai operativo e dislocato su tutto il territorio regionale. Il Centro ha la sua sede principale presso il Consultorio familiare di Pescara in Via Pesaro n.54, continuando così la collaborazione con la Asl avviata con il precedente Sportello Simple, per il sostegno alle donne immigrate, oggetto di discriminazione e violenza di genere. "Il partenariato con altri enti locali ci ha permesso di poter avere delle sedi periferiche del Centro dislocate su tutto il territorio abruzzese - sostiene l´assessore - così da consentire ai cittadini, che subiscono una discriminazione in merito all´origine etnica, genere e orientamento sessuale, di essere supportati da un esperto legale, da 5 mediatori culturali ed 1 assistente sociale. Tutti operatori che, oltre ad avere una notevole esperienza in merito al tema, sono stati formati da esperti dell´Unar - Ufficio nazionale antidiscriminazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri del Dipartimento delle Pari Opportunità in merito all´accoglienza degli utenti ed al trattamento dei casi". I cittadini che hanno la necessità di contattare il Centro possono farlo telefonando al numero 085.4254499 dove verranno forniti gli orari e le postazioni delle sedi periferiche, oppure mandando una mail all´indirizzo antidiscriminazione@regione.Abruzzo.it  "Durante la settimana contro il razzismo, che si svolgerà dal 17 al 21 marzo, sempre nell´ambito del progetto Centra - continua la Carpineta - verranno premiati i vincitori del Concorso fotografico dal titolo "Più differenze, Meno diffidenze" rivolto a tutti gli appassionati e professionisti di fotografia che sono riusciti con il proprio occhio a cogliere i tratti e le immagini di forme del rispetto reciproco, del valore delle diversità e del dialogo interculturale. I primi tre vincitori riceveranno un coupon per l´acquisto di libri presso una libreria abruzzese e le prime 10 foto selezionate saranno esposte nelle quattro Province della Regione Abruzzo durante la settimana contro il Razzismo".  
   
   
PARMA: TRE DONNE ECCELLENTI PER IL PREMIO VENTURINI  
 
Parma, 6 marzo 2014 - Lucia Russo e Sonia Soncini: sono loro che insieme a Lucia Annibali, riceveranno venerdì 7 marzo dalle mani del Presidente della Provincia di Parma il Premio Venturini. Tre donne “eccellenti” che hanno tracciato un segno nella società, ciascuna nel proprio ambito professionale o nella propria vita, o per il modo in cui questa viene spesa pensando agli altri. Donne di valore come lo è stata Pierangela Venturini, a cui il premio è intitolato, avvocata e giurista di Parma, scomparsa nel 2009, tra le fondatrici del Centro Antiviolenza, a lungo Consigliera comunale di Parma, da sempre impegnata a fianco delle donne. Di Lucia Annibali, anche lei avvocata, 36 anni, si è parlato e scritto tanto dopo la violenza di cui è stata vittima. Soprattutto del suo coraggio, della sua capacità di riprendere in mano la propria vita, con quel suo volto che dice della sofferenza patita ma che è divenuto voce delle donne che si ribellano. La sua forza suscita ammirazione, le sue parole scavano nel profondo: “L’amore non può essere fatto di ceffoni o gelosia folle. L’amore può essere soltanto buono, può vivere soltanto nella libertà di essere pienamente se stessi” ha detto alla platea di studenti a Parma il 25 novembre scorso nell’assemblea con le scuole. Anche Lucia Russo, 53 anni, magistrata, in servizio presso la Procura della Repubblica di Parma dal 2006, è impegnata da tempo sul fronte della violenza contro le donne. Nel corso dell’intera esperienza professionale ha definito un ingentissimo numero di procedimenti penali tra cui vanno segnalati, per quantità e tempestività della risposta giudiziaria, quelli riguardanti maltrattamenti in famiglia, abusi sessuali, atti persecutori. E’ inoltre impegnata, anche con le istituzioni, in attività di formazione e sensibilizzazione sui reati legati alla violenza di genere ed è stata promotrice ed estensore ( insieme a altri referenti istituzionali) di un protocollo interistituzionale in tema di maltrattamenti e violenza alle donne, con vademecum operativi per gli organi di polizia giudiziaria e per gli operatori scolastici e sanitari. La terza donna eccellente è Sonia Soncini, 46 anni, anima e proprietaria della Latteria 66 di via Imbriani, luogo divenuto punto di riferimento per la strada e per il quartiere. Sonia è sempre presente per tutti: per i bambini che escono da scuola e che aspettano da lei i genitori, per gli anziani che passano da lei qualche ora in amicizia. Ed è proprio la moltitudine di persone che sostiene e aiuta che l’ha segnalata alla commissione del Premio Venturini (consiglieri provinciali e assessore). Da ottobre 2013 è anche nel Consiglio dell’associazione “De dlà da l’acua” che comprende alcuni commercianti del quartiere e che organizza iniziative di promozione in collaborazione con la scuola Cocconi. In latteria ha già appeso il cartello “chiuso il 7 marzo” giorno del Premio. La cerimonia alle 10,30 nella sala Savani.