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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Marzo 2014
PARLAMENTO EUROPEO: DICHIARAZIONE INTRODUTTIVA DEL PRESIDENTE BARROSO SULL´UCRAINA  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 – “ Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, Molto gravi preoccupazioni rimangono per la situazione in Ucraina. E vorrei iniziare dicendo quanto siamo grati per la costante attenzione che il Parlamento è stato sanzionato per questa più importante crisi. So che il Parlamento, in quanto istituzione, e molti di voi in questa stanza sono state schierando notevoli energie e tempo per trovare una soluzione. E spero che possiamo mettere tutti i nostri sforzi lungo le stesse linee a sostenere l´Ucraina, un paese europeo. L´ucraina è stato anche oggetto di una riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo la settimana scorsa, hanno partecipato anche parte dal primo ministro ucraino Yatseniuk. Oggi voglio condividere con voi i risultati di tale riunione, e in particolare quella che la Commissione europea sta facendo per sostenere l´Ucraina in questi tempi molto difficili, non solo sostenendo le legittime aspirazioni degli ucraini, ma anche dare il nostro meglio per la pace regionale e internazionale . Gli sviluppi che hanno iniziato con il popolo ucraino esprimere una chiara volontà di prendere il loro futuro nelle proprie mani, hanno chiesto una risposta europea forte e unita. La situazione attuale ci interpella direttamente in molti modi e forme. E ´una sfida alla nostra coscienza come individui. Si contesta la nostra unità come europei. Essa contesta le nostre politiche come decisori. E contesta alcuni dei valori che ci stanno a cuore, come la pace e la democrazia. Questo è, in un certo senso, una prova della nostra Unione. E il risultato della situazione attuale di grande impatto nella configurazione geopolitica del nostro continente per gli anni a venire. Quello che è successo in Crimea era una violazione immotivata e inaccettabile della sovranità ucraina e la sua integrità territoriale. A seguito di questa violazione, insieme ad altri leader del G7, il presidente del Consiglio europeo e me stesso, a nome dell´Unione europea, hanno fortemente e inequivocabilmente condannato questa azione, a nome dell´Unione europea. Oggi, alle 14:00 ora dell´Europa centrale, rilasceremo un´altra dichiarazione che non lasciano alcun dubbio circa la determinazione dei paesi G-7 e l´Unione europea. Chiediamo alla Federazione russa a cessare tutti gli sforzi per Annexe dell´Ucraina Repubblica autonoma di Crimea. Onorevoli deputati, La situazione attuale rimane molto tesa, quindi abbiamo bisogno di prendere molto di principio, ma anche un approccio molto responsabile. Il popolo ucraino ha già versato troppo sangue in questo processo. Senza più vite dovrebbe essere messo a rischio. Il nostro obiettivo immediato e obiettivo dovrebbe essere quello di de-escalation della situazione e trovare una soluzione pacifica alla crisi attuale, nel pieno rispetto del diritto internazionale. Qualsiasi tentativo di legittimare un referendum in Crimea è contraria alla Costituzione ucraina e il diritto internazionale e chiaramente illegale. Siamo stati proponiamo alla Russia la possibilità di colloqui diretti attraverso meccanismi internazionali disponibili, incluso un eventuale gruppo di contatto, nel pieno rispetto dei principi di unità, la sovranità e l´integrità territoriale dell´Ucraina. Finora, purtroppo, come sapete, senza alcun risultato. L´alto Rappresentante / Vicepresidente Catherine Ashton rimane in costante contatto con le sue controparti su questo fronte e vorrei lodare il suo ruolo. Nel frattempo, tuttavia, la situazione finanziaria ed economica ha già drammaticamente peggiorata, e non abbiamo perso tempo nel mobilitare un pacchetto di supporto per contribuire ad arginare la marea e aiutare l´Ucraina a stabilizzare la propria situazione economica e finanziaria. Sono orgoglioso che la Commissione abbia rapidamente in grado di proporre un pacchetto di sostegno complessivo di almeno € 11000000000 dal bilancio europeo e le istituzioni finanziarie internazionali basate Unione europea e questo per il breve e medio termine. Questa era la prova che siamo in grado di reagire rapidamente, che possiamo dimostrare solidarietà, che possiamo raccogliere la sfida. E come sapete, questo pacchetto è stato accolto dai nostri Stati membri in seno al Consiglio europeo e, in particolare, il Primo Ministro dell´Ucraina ha espresso la sua gratitudine per questa iniziativa. Alcune misure possono essere messi subito in pratica. E infatti, proprio ieri, il commissario De Gucht e mi ha presentato pubblicamente una proposta della Commissione di anticipare unilateralmente le parti commerciali dell´accordo di associazione, in modo che l´Ucraina possa beneficiare di riduzioni tariffarie e dei contingenti tariffari anche prima del globale e approfondita di libero scambio zona è completamente applicata. Questo salverà l´economia ucraina € 500.000.000 all´anno in tagli tariffari. Spero di poter contare sul vostro, e, l´impegno attivo del Consiglio di fast-track il processo di approvazione. Abbiamo anche subito inviato una missione dei nostri servizi per individuare le esigenze economiche e finanziarie delle autorità ucraine. E posso annunciare che la Commissione proporrà la prossima settimana, il 19 marzo, di assistenza macrofinanziaria di un ulteriore € 1 miliardo. Tale importo, porterà la nostra totale assistenza macrofinanziaria a 1,6 miliardi, ed è una dimostrazione molto concreta della nostra solidarietà per aiutare l´Ucraina affrontare le difficoltà a breve termine. Tuttavia, è fondamentale che questo è parte di un più ampio sforzo internazionale in cui anche altre istituzioni finanziarie internazionali come il Fmi e la Banca mondiale, così come il nostro gli Stati membri bilateraly e partner internazionali, possono partecipare. Vorrei ringraziare Olli Rehn ei suoi servizi per muoversi rapidamente su questo. E vorrei avere una speciale parola di ringraziamento a Stefan Füle per il suo impegno costante e forte in questo file. Allo stesso tempo, è altrettanto fondamentale sottolineare che questo pacchetto di aiuti non è una soluzione rapida e deve essere integrata da, dall´altro lato, un governo ucraino riforma orientata e solidale, impegnata a fissare lo stato attuale del loro sistema finanziario e ricostruire le basi economiche del Paese, sia durante la fase di transizione e nella medio-lungo termine. Al vertice della scorsa settimana, abbiamo anche deciso che firmeremo i capitoli politici dell´accordo di associazione prima delle elezioni presidenziali che si terranno a maggio. Questo sigillare l´associazione politica dell´Ucraina con l´Unione europea, come è stato voluto dal suo popolo in modo così chiaro nel corso di questi ultimi mesi e può naturalmente essere seguita dall´entrata in vigore delle restanti parti del post dell´accordo di associazione / Dcfta elezioni presidenziali. Abbiamo inoltre riconfermato la nostra intenzione di firmare accordi di associazione / Dcfta con la Georgia e la Moldova entro la fine di agosto. Onorevoli parlamentari, L´unione europea è stata pro-attivo e unito tutta questa crisi, e sono sicuro che questo sarà anche il caso in cui il Consiglio europeo discute i prossimi passi della prossima settimana. Questo è vitale per la stabilità e la prosperità dell´Ucraina, ed è vitale per la nostra credibilità. La palla è attualmente in corte di Russia e, mentre parliamo, la situazione diplomatica, politica e militare non è ancora muovendo nella giusta direzione. Riunione della scorsa settimana dei capi di Stato e di governo ha adottato un approccio graduale alle misure siamo pronti a prendere in risposta alla situazione attuale, in modo da inviare un segnale inequivocabile che andare avanti su questa strada avrà conseguenze, ma allo stesso tempo impedendo radicare ulteriormente il conflitto da parte nostra. Il nostro dialogo sulla facilitazione dei visti e la liberalizzazione, le discussioni sul Nuovo Accordo ed i preparativi per la riunione del G8 a Sochi sono già stati sospesi. Se i negoziati significativi non iniziano nei prossimi giorni e produrre risultati entro un periodo di tempo limitato, questo innescherà ulteriori misure. E un ulteriore deterioramento della situazione potrebbe portare a conseguenze di vasta portata, che mi auguro sinceramente può essere evitato. Onorevoli deputati, Ho lavorato insieme con la Commissione e con gli Stati membri per gli ultimi 10 anni per costruire un rapporto costruttivo con la Russia, pur sostenendo gli sforzi dei nostri vicini e le scelte sovrane di riforma, per modernizzare e costruire relazioni più strette con l´Unione europea. Il nostro rapporto con i nostri partner orientali non deve essere esclusivo. Il nostro modello di impegno è quello di un regionalismo aperto, e non di autarchica auto-radicamento. Non stiamo chiedendo, nemmeno suggerire ai nostri partner del vicinato orientale, a voltare le spalle alla Russia. Al contrario, noi incoraggiarli ad avere buone relazioni di vicinato, per migliorare i loro legami commerciali tradizionali. Ma allo stesso tempo la Russia ha bisogno di accettare pienamente il diritto di questi paesi a decidere il proprio futuro e la natura delle relazioni che hanno scelto di avere con la Russia. La pagina di storia del secolo scorso dovrebbe essere girato e non ri-scritta. Credo in un continente europeo, dove lo Stato di diritto prevalga sulla legge della forza, dove la sovranità è condivisa e non si limita, dove la logica della cooperazione sostituisce la logica dello scontro. Non abbiamo bisogno di nuove guerre fredde. E noi certamente non li vogliamo. Sicurezza non viene da segregazione, separando comunità, recinzioni costruzione, ma integrando le differenze e la diversità. Ucraina non dovrebbe essere un confine tra vicini che non parlano tra loro, ma un ponte dove si possono incontrare. L´ucraina non dovrebbe essere visto come un problema per l´Europa, ma un bene per un continente europeo più unito. Sulla base di questi principi, credo che possiamo dire che una Ucraina unita, inclusiva, stabile e prospero non può che essere di beneficio a tutti i suoi vicini e partner. L´unione europea rimane impegnata a quell´obiettivo. Per l´unità dell´Ucraina e della pace europea. Vi ringrazio per la vostra attenzione.”  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, UCRAINA: UN´AZIONE DECISA CONTRO LA RUSSIA  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - Durante il dibattito sull´intervento militare russo in Ucraina del 12 marzo, il Pe ha richiesto un´azione decisa contro l´intervento russo. I parlamentari hanno inoltre respinto l´imminente referendum in Crimea, che considerano truccato e contrario alle normative intarnazionali e a quella ucraina. L´unione Europea dovrà inoltre sostenere l´Ucraina e continuare a lavorare per una risoluzione pacifica del conflitto. Dimitris Kourkoulas, vice ministro degli Esteri, responsabile agli Affari Europei, ha parlato per al Consiglio. Kourkoulas ha definito la situazione in Ucraina come "la più grave crisi avvenuta in Europa negli ultimi anni" ed ha sottolineato che la priorità più urgente è di trovare una soluzione pacifica nel pieno rispetto dei trattati internazionali. "L´unione europea é pronta ad aiutare il popolo ucraino a livello economico, finanziario e tecnologico". José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea, considera la crisi ucraina un test per l´ Unione europea, che potrebbe avere conseguenze geopolitiche in altri Paesi. L´ Ucraina non deve diventare un confine tra Paesi vicini che rifiutano il dialogo. José Ignacio Salafranca (Partito Popolare Europeo) ha affermato: "Dobbiamo respingere con fermezza il referendum che si terrà in Crimea, in quanto illegittimo ed illegale." Salafranca ha citato l´ ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko, sostenendo che "la Russia si spingerà fin dove le permetteranno di farlo" ed ha richiesto un´azione decisa perché "in caso contrario il conflitto sarebbe inevitabile". Hannes Swoboda (Gruppo dell´Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici): "Lasciatemi essere molto chiaro, questo non é un referendum legittimo. Tutti i referendum di cui siamo stati testimoni in passato erano completamente differenti. Si svolgevano sulla base della legalità, affiancati da osservatori internazionali, senza la pressione dei militari sull´Assemblea Nazionale." Si dovrebbe rendere chiaro alla Russia - ha aggiunto - che noi non possiamo accettare questo referendum. Dopo aver sottolineato che in Crimea avrà luogo un referendum illegale, con la conseguente annessione illegale del territorio alla Russia, Johannes Cornelis van Baalen (Alleanza dei Democratici e Liberali per l´Europa) ha richiesto delle sanzioni: "Dobbiamo adottare dure sanzioni contro la Russia", ha affermato, chiedendo se il Consiglio fosse pronto a seguire questa direzione. Rebecca Harms (Verdi) non crede che l´Unione Europea sia impotente, sottolinenando che il 45% del commercio della Russia avviene con l´Ue. "Non abbiamo bisogno di ritrovarci in una sorta di conflitto militare. Sia chiaro alla Russia, se hanno intenzione d´isolarsi, è questo quello che sta per accadere." Ryszard Antoni Legutko (Conservatori e Riformisti europei) ha sottolineato di non aspettarsi molto dall´Europa sulla questione ucraina ed ha affermato: "L´ Ue non ha gli strumenti, né una politica estera comune". Nikola Vuljanić (Gue/ngl) avverte che non sostenendo fermamente il popolo ucraino si rischia solo di contribuire a una crescita della violenza. "L´unione Europea parla di dure sanzioni, ma sono stati imposti solo vincoli deboli". Jacek Olgierd Kurski (Efd) "Putin ha detto che la caduta dell´Unione Sovietica è stata la più grande tragedia del Xx secolo. Ora sta ricostruendo l´impero, prima la Georgia, ora l´Ucraina". Andreas Mölzer (non-iscritti) ha affermato che se vogliamo evitare i focolai di un potenziale conflitto, dobbiamo lavorare con tutti. Tutto è meglio di una guerra civile - ha aggiunto.  
   
   
REFERENDUM CRIMEA: GRAVE MINACCIA PER LA STABILITÀ DELLE FRONTIERE IN EUROPA  
 
 Strasburgo, 13 marzo 2014 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle commissario europeo per l´allargamento e la politica europea di vicinato al Parlamento europeo, nel corso del dibattito in Aula sulla ´invasione dell´Ucraina da parte della Russia´: “ Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, E ´molto bello avere tra noi il signor Petro Poroshenko e la sua delegazione di oggi. Vorrei fare quattro punti in relazione al dibattito: Lasciami sotto il primo richiamo punto che il referendum organizzato in Crimea di Domenica viola a vari livelli sul diritto internazionale per quanto riguarda la sovranità statale e l´inviolabilità e l´integrità territoriale, nonché la costituzione ucraina. Esso costituisce una grave minaccia per la stabilità delle frontiere in Europa. L´ue condanna le circostanze e l´attuale proposto questione del referendum che consideriamo illegittimo illegale e il suo esito non validi. Inoltre, il disegno di legge russa proposta che prevede ancora più semplice annessione di territori stranieri sulla base di una presunta minaccia alla minoranza russa lì e senza una corrispondente trattato con il relativo stato confinante sarà altresì andare contro le leggi e principi internazionali. Ma non è solo Crimea, questa è la più grave sfida al processo di Helsinki che abbiamo visto finora. Ed è per questo che ciò che sta accadendo in Crimea sta accadendo molto più vicina a noi di quanto molti di noi, molti di voi sono pronti ad accettare. In secondo luogo - facciamo tutto quanto in nostro potere per aiutare i leader russi non per fare ancora un altro grave errore. Un errore suoi successori e la storia ci insegna certe lezioni sarebbe scusarsi, come hanno già fatto, l´errore che avrebbe trasformato il mondo multipolare in un mondo polare zero quando una sola regola vale che non ci sono regole. Tre - cerchiamo di sostenere e aiutare l´Ucraina, non solo nella loro reazione misurata finora, ma anche in quel paese di diventare un paese democratico, con un governo responsabile, privo di corruzione, con giustizia per tutti, con la partecipazione attiva della società civile, e stabilito garantito diritti di tutti i cittadini e di tutte le minoranze. Quattro - non dobbiamo dimenticare i cittadini della Moldova e la Georgia e molti altri nella regione dell´Europa orientale per i quali i valori ei principi che l´Ue si riferiscono sono quello che aspirano. Per concludere: il Consiglio, la Commissione e dopo questo dibattito credo fortemente anche questa casa sono di principio, responsabili e uniti nella loro disponibilità ad adottare misure concrete ma anche di principio responsabili e uniti nell´offrire in parallelo un dialogo politico di de-escalation della situazione e trovare soluzioni pacifiche perché questa è la via da seguire. Grazie mille.”  
   
   
G-7 LEADER DELLA PRIVACY  
 
Bruxelles, 13 marzo 2014 - Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, gli Stati Uniti, il presidente del Consiglio europeo e il presidente della Commissione europea, chiediamo la Federazione russa a cessare tutti gli sforzi per cambiare lo stato di Crimea contraria al diritto ucraino e in violazione del diritto internazionale. Chiediamo alla Federazione russa a cessare immediatamente le azioni a sostegno di un referendum sul territorio della Crimea per quanto riguarda il suo status, in diretta violazione della Costituzione dell´Ucraina. Qualsiasi referendum non avrebbe alcun effetto giuridico. Data la mancanza di una preparazione adeguata e la presenza intimidatoria delle truppe russe, sarebbe anche un processo profondamente sbagliata, che non avrebbe alcuna forza morale. Per tutti questi motivi, non avremmo riconoscere il risultato. Annessione russa di Crimea sarebbe una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, gli impegni della Russia sotto l´Atto finale di Helsinki, dei suoi obblighi verso l´Ucraina sotto il suo Trattato di Amicizia, Cooperazione e Partenariato 1997, l´accordo che basa Russia-ucraina del 1997 ei suoi impegni in il Memorandum di Budapest del 1994. Oltre al suo impatto sulla unità, la sovranità e l´integrità territoriale dell´Ucraina, l´annessione della Crimea potrebbe avere gravi implicazioni per l´ordinamento giuridico che protegge l´unità e la sovranità di tutti gli Stati. Qualora la Federazione russa fare un tale passo, prenderemo ulteriori provvedimenti, individualmente e collettivamente. Chiediamo alla Federazione russa di de-escalation del conflitto in Crimea e in altre parti dell´Ucraina immediatamente ritirare le sue forze di nuovo ai loro numeri di pre-crisi e guarnigioni, avviare discussioni dirette con il governo dell´Ucraina, e di avvalersi della mediazione internazionale e di osservazione offre per affrontare eventuali preoccupazioni legittime che può avere. Noi, i leader del G-7, invitano la Russia a unirsi a noi di lavorare insieme attraverso processi diplomatici per risolvere la crisi in corso e sostenere i progressi di un sovrano indipendente, inclusiva e solidale Ucraina. Ricordiamo, inoltre, la Federazione Russa della nostra decisione di sospendere la partecipazione a tutte le attività connesse alla preparazione di una riunione del G-8 Sochi finché non si cambia rotta e l´ambiente torna in cui il G-8 è in grado di avere una discussione significativa.  
   
   
UE, VICEPRESIDENTE OLLI REHN SUL PROGETTO DI RELAZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SUL RUOLO E LE OPERAZIONI DELLA TROIKA PER QUANTO RIGUARDA I PAESI DEL PROGRAMMA DELL´AREA DELL´EURO  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 Di seguito l’intervento di Olli Rehn Vice-presidente della Commissione europea e membro della Commissione responsabile per gli affari economici e monetari e l´euro alla Sessione plenaria del Parlamento europeo: “ Presidente, onorevoli deputati, La nostra discussione di oggi rappresenta un importante contributo al dibattito sul funzionamento della Troika. Voglio ringraziare entrambi i relatori e accogliere il lavoro di entrambi i comitati. Spero che abbiate trovato il nostro contributo alle relazioni utili. Nelle relazioni, c´è molto terreno comune e un riconoscimento equilibrato di realizzazioni e sfide. So che queste relazioni sono state intensamente dibattuto in seno alle commissioni. Essi giustamente riconoscere che di fronte ad una crisi improvvisa, anche esistenziale, le decisioni dovevano essere prese in circostanze estreme che necessariamente coinvolti scelte difficili. Siamo d´accordo che gli squilibri macroeconomici che hanno reso queste decisioni necessarie sono state costruite nel decennio prima della crisi nei paesi che hanno affrontato questa situazione. Quando la Commissione attuale è entrato in carica, e ho iniziato come Commissario responsabile per gli affari economici e monetari nel corso di quattro anni fa, la crisi del debito aveva appena colpito l´Europa e in particolare l´economia greca era in caduta libera. I rischi sono diventati improvvisamente aggravato e creato pressione estrema per portare le economie su un percorso credibile, senza alcuna esistente funzionamento dei meccanismi della zona euro per fare questo lavoro necessario. Non dimentichiamo che l´obiettivo del programma di adeguamento economico è stato quello di evitare un default da parte dei paesi sui loro obblighi sociali ed economiche - che comprendono i benefici di benessere dei loro cittadini e gli stipendi dei loro dipendenti pubblici. In altre parole, i programmi non segnano l´inizio della crisi, ma l´inizio della loro risoluzione. Nella lotta contro la crisi, la strategia europea è stata basata sulla solidarietà che si estende in cambio di solidità. E ´giusto che le relazioni riconoscono l´emergenza in cui l´Europa ha dovuto creare un tratto - da zero - i meccanismi di stabilità attraverso cui la solidarietà potrebbe essere estesa. Esse riflettono le realtà finanziarie e politiche: per la concessione di assistenza finanziaria, i ministri delle Finanze degli altri Stati membri dell´area dell´euro hanno dovuto assumersi la responsabilità davanti ai propri parlamenti, in nome di legittimità e responsabilità democratica. La Troika è stato creato per riunire forte competenza politica economica e molteplici fonti di finanziamento, al fine di evitare un collasso economico in Europa. Ogni istituzione ha la propria indipendenza e relativo mandato, che ovviamente dobbiamo rispettare. Il loro ruolo è stata legalmente codificato nel trattato Esm. Da parte della Commissione, si è codificata questo nella legislazione "2-pack", che stabilisce le norme in materia di trasparenza e responsabilità della Commissione, nel suo ruolo di membro della Troika. Come sapete, in questa Aula, così come ai comitati, abbiamo regolarmente discusso la situazione nei paesi partecipanti al programma. Sì, è stato un viaggio difficile e doloroso processo di aggiustamento è dietro di noi in molti paesi, ma la ripresa economica è ormai tangibile e visibile. L´economia europea non è crollata, né l´euro rompere. La ripresa economica sta guadagnando terreno e rassodante. La crescita ha ripreso in Irlanda e Portogallo, la disoccupazione ha iniziato a diminuire, l´Irlanda ha completato con successo il suo programma nel mese di dicembre come previsto, così ha fatto la Spagna il programma del settore finanziario nel mese di gennaio. Per il Portogallo, le prospettive economiche è stata appena rivisto al rialzo, e il paese rimane sulla buona strada per uscire con successo il suo programma di maggio. Noi tutti conosciamo le difficoltà di ottenere il programma greco in pista nei primi anni del programma, soprattutto a causa della mancanza di unità nazionale e le forti interessi nel paese. Ma ora ci sono segni reali dell´economia greca recupero come il conto corrente è in attivo per la prima volta da decenni, e vi è un avanzo primario apparente delle finanze pubbliche del paese per l´anno scorso. Presidente, onorevoli deputati, E ´evidente che la Troika è un accordo complesso, che svolge i suoi compiti in seno al mandato specifico è stato dato dal trattato Mes e gli Stati membri. Questo è, ovviamente, sempre in collaborazione con i governi, i parlamenti, le parti interessate e le parti sociali dei paesi che hanno affrontato un possibile default e chiesto assistenza finanziaria se stessi in primo luogo. Guardando al futuro, i rapporti sollevano questioni sul futuro della governance dei meccanismi di assistenza finanziaria, come ad esempio un Fondo monetario europeo, che può ben essere perseguito nelle più ampie discussioni istituzionali approfondimento dell´Uem verso una vera unione di stabilità possibilmente con elementi di un´unione fiscale. Questo, a nostro avviso, dovrebbe essere fatto in linea con il metodo comunitario. Siamo tutti consapevoli del fatto che un´unione fiscale più profonda non sarà realisticamente raggiunto durante la notte: per la Commissione, il principio guida è che più forte la solidarietà può essere perseguito solo in cambio di responsabilità forte, che ovviamente solleva questioni sulla sovranità - e, quindi, tale approfondimento può emergere solo in un processo profondamente democratico. Il Parlamento europeo è al centro di questo dibattito democratico. Non vedo l´ora di continuare a partecipare a questo importante dibattito. Grazie.”  
   
   
NSA: STOP IMMEDIATO ALLA SORVEGLIANZA DI MASSA O CONSEGUENZE, AFFERMANO I DEPUTATI EUROPEI  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - L´approvazione del Parlamento europeo dell´accordo commerciale con gli Usa sarebbe in dubbio se i programmi di sorveglianza di massa non saranno fermati, dicono i deputati in una risoluzione che chiude sei mesi d’indagini sulle attività di spionaggio dell´Nsa, approvata mercoledì. L’ue dovrebbe sospendere l´accordo di trasferimento dati bancari e il “Safe Harbour”, affermano i deputati, che sottolineano che la lotta al terrorismo non può giustificare una sorveglianza di massa segreta e illegale. Il progetto di risoluzione, nel quale i deputati presentano le loro conclusioni e raccomandazioni per migliorare la tutela della privacy dei cittadini Ue, è stato approvato con 544 voti a 78, con 60 astensioni. "Le rivelazioni di Snowden ci hanno dato la possibilità di reagire. Spero che trasformeremo quelle reazioni in qualcosa di positivo e duraturo nel prossimo mandato del Parlamento, in una legislazione sulla protezione dei dati di cui tutti possiamo essere orgogliosi", ha detto il relatore Claude Moraes (S&d, Uk). "Neanche il Congresso degli Stati Uniti ha condotto un´inchiesta", ha aggiunto. Il consenso del Parlamento all´accordo finale sul commercio e gli investimenti (Ttip) con gli Stati Uniti "potrebbe essere minacciato fino a quando la coltre delle attività della sorveglianza di massa, le intercettazioni delle comunicazioni nelle istituzioni dell´Ue e le rappresentanze diplomatiche non saranno completamente fermate", affermano i deputati. Il Parlamento dovrebbe, pertanto, rifiutare il suo consenso all´accordo Ttip finché non siano pienamente rispettati i diritti fondamentali Ue, aggiungendo che la protezione dei dati dovrebbe essere comunque esclusa dai negoziati commerciali. I deputati, inoltre, hanno chiesto "l´immediata sospensione" dei principi sulla privacy del Safe Harbour (norme volontarie di protezione dei dati per aziende extra Ue sul trasferimento di dati personali di cittadini europei negli Stati Uniti). Questi principi "non provvedono a un´adeguata protezione dei cittadini europei", affermano i deputati, esortando gli Stai Uniti a proporre nuove regole per il trasferimento dei dati personali che soddisfino i requisiti Ue. Anche il programma finanziario di controllo del terrorismo (Tftp) dovrebbe essere sospeso finché le accuse nei confronti delle autorità statunitensi riguardo l´accesso a dati bancari dei cittadini europei fuori dal contratto siano chiarite, insistono i deputati. Protezione degli informatori europei e cloud Ue - Il testo approvato parla anche di un "Programma europeo di protezione informatori", che dovrebbe prestare particolare attenzione alla "complessità della denuncia delle irregolarità nel campo dell´intelligence". Si invitano gli Stati membri a esaminare la possibilità di concedere agli informatori ("whistleblowers") protezione internazionale. I deputati chiedono, inoltre, "un nuovo corso digitale" in Ue ed evidenziano che l´Europa dovrebbe sviluppare una propria cloud e soluzioni It, includendo tecnologie di sicurezza informatica e crittografia per assicurare un alto livello di protezione di dati. Background - L´indagine della commissione per le libertà civili riguardo la sorveglianza di massa dei cittadini europei è iniziata nel settembre 2013. Sono state organizzate un totale di 16 audizioni.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TURCHIA: "BISOGNA RIFORMARE IL PAESE PER I LORO CITTADINI, NON PER NOI"  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - I recenti sospetti di corruzione e frodi, mancanza di separazione tra i poteri e gli eventi del 2013 hanno portato alla relazione più dura sul processo di adesione della Turchia in Europa dall´inizio delle trattative. "La giustizia è la parola chiave. La Turchia non dovrebbe modernizzarsi per noi, ma per il paese e per i suoi cittadini" ha ricordato la relatrice olandese di centro destra Ria Oomen-ruijten. Qual è la situazione dei negoziati tra Turchia e Ue? La Turchia si stava muovendo nella giusta direzione, fino ai sospetti di frode nel 2013. Sembra che la separazione dei poteri, elemento di vitale importanza, non ci sia più. Quando un ministro della giustizia ha l´ultima parola in un´inchiesta, c´è qualcosa che non va. Sono state votate anche nuove leggi sulla stampa, e su internet, che si allontanano dai criteri di Copenhagen. Quali sono gli ostacoli più grandi? La Turchia deve affrontare numerose sfide. Ma la giustizia è la parola chiave. La Turchia non dovrebbe modernizzarsi per noi, ma per il paese e per i suoi cittadini. Qual è stato il più grande passo avanti compiuto l´anno scorso? Almeno sul tema dei curdi e sulla religione sono stati compiuti dei passi avanti. Stanno lavorando per portare la pace nella regione sud-orientale. Un miglioramento c´è stato ma tradito da alcuni interventi in Parlamento.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, TURCHIA: IMPEGNO CREDIBILE E SOLIDE FONDAMENTA DEMOCRATICHE NECESSARIE  
 
Strasburgo, 14 marzo 2014 - I deputati hanno espresso profonda preoccupazione per le recenti accuse di corruzione ad alto livello in Turchia e ha sottolineato che la riforma costituzionale deve rimanere la priorità assoluta per la sua modernizzazione e la democratizzazione, in una risoluzione votata il Mercoledì. Nella loro valutazione del 2013 relazione sui progressi compiuti dalla Turchia, hanno anche detto i suoi negoziati con l´Ue devono continuare a fornire un quadro chiaro per le riforme della Turchia. La risoluzione deplora la rimozione dei pubblici ministeri e funzionari di polizia incaricati delle indagini di corruzione ad alto livello originali, sottolineando che questo va contro il principio fondamentale di una magistratura indipendente. Un sistema giudiziario imparziale e indipendente è fondamentale per uno Stato veramente democratico, i deputati dicono. "La Turchia ha avviato una riforma per il bene dei propri cittadini. Recenti sviluppi nel campo delle libertà fondamentali, l´indipendenza della magistratura, libertà di espressione e altri sono comunque un motivo di grave preoccupazione per noi. Abbiamo ora bisogno di un serio, costruttivo dialogo con la Turchia su questi temi e la Turchia ha bisogno di mostrare vero impegno alle sue aspirazioni europee e ai valori su cui si fonda l´Ue ", ha affermato il relatore sulla Turchia Ria Oomen-ruijten (Ppe, Nl). Proteggere le libertà individuali - I deputati sottolineano che un progetto di legge sul Consiglio superiore dei giudici e dei pubblici ministeri e di un progetto di legge a internet, che sono visti come una limitazione delle libertà fondamentali, prendono la Turchia lontano dal soddisfare i criteri di Copenaghen per l´adesione all´Ue. Chiedono il Consiglio a compiere sforzi per aprire capitoli di negoziato di adesione 23 e 24, su sistema giudiziario e diritti fondamentali e su giustizia e affari interni. Promuovere il consenso - I deputati sono anche preoccupati per la polarizzazione politica in Turchia e l´impreparazione del governo e l´opposizione a creare un consenso sulle riforme chiave e di redigere una nuova costituzione. Dicono che l´ondata senza precedenti di proteste riflette le legittime aspirazioni di molti cittadini turchi per la democrazia più profonda e chiedere alle autorità di promuovere la tolleranza e la garanzia della libertà di religione e di credo e della libertà di riunione per tutti. Il Parlamento incoraggia le autorità turche a intraprendere le riforme necessarie per promuovere i diritti sociali, culturali ed economici della comunità curda. I deputati hanno inoltre incoraggiare la Turchia a proseguire la riforma elettorale, compreso l´abbassamento della soglia elettorale del 10%, e gli sforzi per combattere la violenza contro le donne e il ruolo della società civile. Riunificare Cipro - I deputati accolgono con favore la dichiarazione congiunta i leader delle due comunità di Cipro sul rilancio dei colloqui di riunificazione e chiedono la Turchia a sostenere attivamente i negoziati per una soluzione equa, globale e praticabile.  
   
   
LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI: IL COMMISSARIO EUROPEO ANDOR ACCOGLIE CON FAVORE L´APPROVAZIONE DEL PARLAMENTO, DELLA DIRETTIVA  
 
 Bruxelles, 13 marzo 2014 - "Accolgo con grande favore l´approvazione odierna da parte del Parlamento europeo della proposta di direttiva per rendere più facile per le persone a esercitare il loro diritto a lavorare in un altro Stato membro, a meno di un anno da quando la Commissione ha presentato la proposta (vedi Ip/13/372 ). Questa è una buona notizia per tutti coloro che vogliono lavorare o già lavorano in un altro Stato membro. In particolare, le regole proteggere meglio i lavoratori mobili Ue contro la discriminazione e vi aiuterà a superare gli ostacoli al lavoro in un altro paese dell´Ue. Se le persone desiderano lavorare in un altro paese dell´Ue è una questione di scelta personale, ma queste nuove norme permetteranno ai cittadini dell´Ue di essere più consapevoli dei loro diritti e maggiormente in grado di superare le difficoltà. I datori di lavoro beneficeranno anche di una migliore informazione quando l´assunzione di persone di un altro paese dell´Ue. L´obiettivo generale è quello di facilitare la mobilità all´interno del mercato del lavoro dell´Ue. Libera circolazione dei lavoratori non è solo un elemento essenziale del mercato unico dell´Ue, ma una risorsa per tutti i paesi dell´Ue. La mobilità può contribuire ad affrontare elevati livelli di disoccupazione in alcuni Stati membri e di competenze e di manodopera in altri. Questo è il motivo per cui la Commissione sta lavorando anche per migliorare ulteriormente l´efficienza della rete di ricerca di lavoro pan-europei Eures , quindi più posti vacanti sono disponibili per più candidati per tutta l´Unione europea ( Ip/14/26 e Memo/14/23 ). Gli studi hanno ripetutamente dimostrato che la forza lavoro mobile porta benefici per i paesi ospitanti. I lavoratori mobili completano la forza lavoro nazionale dalla scarsità di riempimento, sono più probabilità di avere un lavoro e, in quanto tendono ad essere in età lavorativa e quindi più giovane in media rispetto alla popolazione ospitante, sono meno probabilità di ricevere benefici, essendo generalmente netto contributori al bilancio pubblico. Con l´invio a casa una parte del loro reddito, i lavoratori mobili forniscono inoltre un notevole sostegno alla domanda interna, gli investimenti e l´imprenditorialità nei loro paesi di origine. Ora guardo avanti per l´adozione definitiva delle nuove norme da parte del Consiglio dei ministri nelle prossime settimane. "  
   
   
PROCURA EUROPEA: IL PARLAMENTO EUROPEO CONFERMA IL SUO SOSTEGNO  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - Il Parlamento europeo ha confermato ieri il suo sostegno alla proposta della Commissione per l´ufficio del procuratore europeo per proteggere i soldi dei contribuenti in tutta l´Ue ( Ip/13/709 ). I membri del Parlamento europeo ha sostenuto la proposta in votazione in plenaria con 487 voti favorevoli, 161 contrari e 30 astensioni. La votazione sulla relazione intermedia del Parlamento sulla dell´Ufficio della procura europea segue avalli simili per le libertà civili del Parlamento, la giustizia e gli affari interni del Comitato (Libe) ( Memo/14/124 ), il Comitato per il Controllo dei bilanci (Cont) e della commissione giuridica Comitato ( Memo/14/102 ). Il Consiglio Giustizia già tenuto un dibattito orientativo sulle questioni fondamentali il 4 Marzo 2014 in cui i ministri hanno mostrato un forte sostegno per l´obiettivo della Procura europea ( Memo/14/154 ). Le raccomandazioni del Parlamento dovranno essere presi in considerazione dal Consiglio nel corso dei negoziati in corso. "Il voto di oggi da parte del Parlamento europeo è una buona notizia per i contribuenti europei e cattive notizie per i criminali. L´ufficio del procuratore europeo farà in modo che ogni caso di sospetta frode a danno del bilancio comunitario è seguita in modo che i criminali siano assicurati alla giustizia", ​​ha detto Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria europea per la Giustizia e Algirdas Semeta, il commissario europeo per la lotta antifrode. " Questo deterrente truffatori che altrimenti potrebbero farla franca con i loro crimini, e lo salverà i soldi dei contribuenti. Vorremmo ringraziare il Parlamento europeo per il suo forte e continuo sostegno su questo importante file. Speriamo che i ministri sarà mantenere lo slancio e andare avanti con le loro discussioni in seno al Consiglio. " Nel voto di oggi, il Parlamento europeo ha confermato gli elementi chiave della proposta della Commissione: L´ufficio del procuratore europeo dovrebbe avere una struttura decentralizzata , integrata nei sistemi giudiziari nazionali. Procuratori europei delegati si svolgono le indagini e le azioni penali nel rispettivo Stato membro. Le loro azioni saranno coordinate a livello centrale in modo da garantire un approccio uniforme in tutta l´Ue, che è vitale in particolare nei casi transfrontalieri. I giudici nazionali saranno affidate al controllo giurisdizionale , significa domande sugli atti dei pubblici ministeri europei potrebbe essere impugnato davanti a loro. Allo stesso tempo, la proposta garantisce a livello dell´Unione robusta e sana diritti processuali degli indagati che saranno affrontati con indagini da parte dell´ufficio del procuratore europeo. Prossimi passi: Dopo il voto positivo di oggi del sostegno da parte del Parlamento europeo, la proposta deve essere adottata all´unanimità dagli Stati membri in seno al Consiglio. Se l´unanimità non può essere raggiunto in seno al Consiglio, i trattati prevedono che un gruppo di almeno nove Stati membri può entrare in una cooperazione rafforzata (articolo 86 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea [Tfue]). Il Parlamento europeo deve dare il suo consenso. Sfondo Tassi Oggi, di azione e di condanna per i reati di frode contro le risorse dell´Ue variano notevolmente all´interno dell´Ue: in tutta l´Ue solo il 45,7% dei casi trasferiti agli Stati membri sono seguiti dalle autorità giudiziarie nazionali e il tasso convinzione di questi è in media solo il 42,3% ( vedi Ip/13/709 ). Questo significa che molti criminali che rubano i soldi dei contribuenti sono sempre franca con i loro crimini. L´ufficio del procuratore europeo farà in modo che ogni caso che coinvolge sospetto di frode ai danni del bilancio dell´Ue è seguito e completato, in modo che i criminali sanno che saranno perseguiti e portati davanti alla giustizia. Questo avrà un forte effetto deterrente. L´istituzione dell´Ufficio del procuratore europeo è chiamato dal trattato di Lisbona (articolo 86 Tfue). Ai sensi dei trattati Ue, la Danimarca non parteciperà presso l´Ufficio del procuratore europeo. Il Regno Unito e l´Irlanda hanno deciso di non opt-in virtù dei trattati e quindi non parteciperà neanche.  
   
   
UE CITTADINANZA: IL PARLAMENTO EUROPEO SOSTIENE GLI SFORZI DELLA COMMISSIONE VOLTI A PROMUOVERE I DIRITTI DEI CITTADINI DELL´UE  
 
Strasburgo, 13 marzo 2014 - Il Parlamento europeo ha accolto ieri le proposte della Commissione europea per rafforzare i diritti dei cittadini dell´Ue, con una serie di azioni per affrontare gli ostacoli che i cittadini ancora incontrano nella loro vita quotidiana. Di propria iniziativa la relazione del Parlamento europeo (approvato per 562, 95 contrari, 11 astenuti) nel 2013 relazione sulla cittadinanza dell´Unione della Commissione europea ( Ip/13/410 e Memo/13/409 ) sostiene pienamente l´approccio della Commissione nell´affrontare i problemi concreti incontrano i cittadini , per esempio quando-la ricerca di lavoro o studiare in un altro paese dell´Ue, oltre a garantire maggiore partecipazione alla vita democratica dell´Unione. " Riceviamo oltre 1 milione di richieste ogni anno da parte dei cittadini su questioni che riguardano i loro diritti. Aggiungere a queste domande la gente chiede durante i dialoghi dei cittadini e si ottiene una lunga lista della spesa di ciò che i cittadini vogliono vedere migliorata attraverso l´Ue. Per questo motivo la Commissione agisce a rafforzare i diritti dei cittadini in situazioni quotidiane, come cercare un lavoro, di shopping on-line o partecipare alla vita democratica della nostra Unione ", ha dichiarato la vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia, i diritti fondamentali e cittadinanza. "Voglio ringraziare il relatore Nikolaos Salavrakos per il suo lavoro impegnato sulla relazione adottata oggi. Essa mostra: il Parlamento europeo, come la Commissione, pone i cittadini ei loro diritti al centro della scena. Questo è importante - non solo nella corsa alle elezioni del Parlamento europeo, ma anche in ogni altro giorno. Insieme stiamo lavorando per fare della cittadinanza europea una realtà nella vita quotidiana delle persone. " La relazione del Parlamento europeo accoglie con particolare favore le proposte della Commissione rendendo più facile per i cittadini dell´Ue di lavorare e fare formazione in un altro paese dell´Ue, riducendo gli oneri amministrativi per i cittadini dell´Ue che vivono e viaggiano nell´Ue; ed eliminando gli ostacoli al commercio transfrontaliero. Sottolinea il ruolo degli Stati membri, comprese le autorità locali in difesa dei diritti dei cittadini. Si compiace inoltre misure proposte per informare meglio i cittadini sui loro diritti europei. Nel periodo fino alle elezioni europee, il Parlamento europeo ha espresso il suo forte sostegno a misure che consentano ai cittadini di partecipare al dibattito e pienamente partecipare alla vita democratica dell´Unione, qualcosa la Commissione è stata guidando con una serie di oltre 50 cittadini ´Dialoghi in tutta Europa. Sfondo - Due decenni dopo il Trattato di Maastricht prevista diritti di cittadinanza dell´Ue, questi diritti non sono sempre una realtà nella vita quotidiana delle persone. Questo è stato confermato dai cittadini dell´Ue in una consultazione pubblica ad ampio raggio sulla cittadinanza dell´Ue ( Ip/12/461 ), che illustra gli ostacoli che ancora si trovano ad affrontare nella Ue. Indagini Eurobarometro sulla cittadinanza ( Ip/13/119 ) e dei diritti elettorali ( Ip/13/215 ), una serie di dialoghi dei cittadini con i politici nazionali ed europei, un´audizione al Parlamento europeo a febbraio 2013, così come un gran numero di reclami e richieste da parte del pubblico alla Commissione e al Parlamento europeo confermano che più deve essere fatto. La Commissione risponde a queste preoccupazioni. La relazione sulla cittadinanza dell´Unione 2013 ha annunciato 12 nuove azioni in sei settori per rafforzare i diritti dei cittadini (vedi elenco completo delle 12 azioni in allegato): Rimozione di ostacoli per i lavoratori, studenti e tirocinanti nella Ue Ridurre la burocrazia negli Stati membri. Proteggere i più vulnerabili nella Ue. Eliminazione delle barriere allo shopping nell´Ue. Promuovere la disponibilità di informazioni mirate e accessibili sull´Ue. Rafforzare la partecipazione dei cittadini al processo democratico Molte delle 12 azioni sono già state adottate: Rimozione di ostacoli per i lavoratori, studenti e tirocinanti nell´Ue : Azione 2 (quadro di qualità per i tirocini e la modernizzazione di Eures) è stato realizzato attraverso una proposta di raccomandazione del Consiglio su un quadro di qualità per i tirocini approvati dalla Commissione nel dicembre 2013 (cfr. Ip / 13/1200 ) e una proposta per la modernizzazione di Eures adottata dalla Commissione il 17 gennaio 2014 (cfr. Ip/14/26 ) Promuovere la disponibilità di informazioni mirate e accessibili sull´Ue : Azione 11 (guida on-line per i cittadini) è stato realizzato con il lancio nel dicembre 2013 di un sito one-stop-shop , dove i cittadini possono trovare informazioni sui loro diritti dell´Ue e su come ottenere un risarcimento. 12a Azione, il manuale sui diritti, consentirà ai cittadini di avere una panoramica dei loro principali diritti europei attraverso testi e immagini brevi (10 diritti a colpo d´occhio). E ´attualmente in produzione e sarà presentato nelle prossime settimane. Rafforzare la partecipazione dei cittadini al processo democratico : Azione 12c (lotta contro la privazione dei diritti civili) è stato realizzato con l´adozione di raccomandazioni del 29 gennaio 2014 ( cfr. Ip/14/77 ) per fornire orientamenti Ue-stati membri che hanno norme in vigore che porta ad una perdita del diritto di voto per i cittadini dell´Ue nelle elezioni nazionali, semplicemente perché hanno esercitato il loro diritto alla libera circolazione nella Ue. Eliminare gli ostacoli agli acquisti nell´Ue : Azione 8 è stato implementato con una proposta adottata dalla Commissione (cfr. Ip/13/1095 ) per rivedere la procedura di modesta entità, che aiuterà i consumatori a risolvere i loro piccoli controversie civili e commerciali in un modo senza problemi . Proteggere i più vulnerabili nella Ue : In Azione 7 (giusto processo), un pacchetto di proposte è stato presentato dalla Commissione nel novembre 2013 (cfr. Ip/13/1157 ) per ulteriori rafforzare le garanzie procedurali per i cittadini nei procedimenti penali . L´obiettivo è quello di garantire il diritto ad un processo equo per tutti i cittadini, ovunque si trovino nell´Unione europea (rispetto della presunzione di innocenza e il diritto di essere presente al processo, assicurarsi che i bambini hanno tutele particolari, quando di fronte a un procedimento penale, garantire l´accesso degli indagati e ha accusato al patrocinio provvisorio nelle prime fasi dei procedimenti, ecc.) Ridurre la burocrazia negli Stati membri : Azione 3 è stato implementato con una proposta della Commissione (cfr. Ip/13/355 ) di farla finita con esercizi di stampaggio gomma burocratici per i cittadini e le imprese degli Stati membri. L´iniziativa si libera di una serie di requisiti amministrativi arcani, come il timbro Apostille, che gli Stati membri richiedono ancora di certificare i documenti pubblici per le persone che vivono e lavorano in altri paesi dell´Ue, e ha già ricevuto il forte sostegno del Parlamento europeo (cfr. Memo/14/76 ). La relazione sulla cittadinanza dell´Unione costituito il fulcro del 2013 Anno europeo dei cittadini e inoltre preso atto dei progressi compiuti dopo la prima relazione sulla cittadinanza dell´Unione nel 2010 (cfr. Ip/10/1390 e Memo/10/525 ) - con la Commissione fornendo il 25 elementi di azione annunciate nel mese di ottobre 2010. La tabella dei progressi possono essere visualizzati qui . Alcuni esempi di azioni realizzate dopo la prima relazione sulla cittadinanza nel 2010: Rafforzare i diritti dei circa 75 milioni di vittime di reati all´anno in tutta l´Ue ( Ip/11/585 ). Taglio del nastro rosso per 3,5 milioni di persone registrano un auto in un altro paese dell´Ue ogni anno, con un risparmio di € 1500000000 ( Ip/12/349 ). Vietare le spese della carta di credito supplementare e scatole pre-spuntato per gli acquirenti online ( Memo/11/675 ). Rafforzamento dei diritti processo equo per tutti i cittadini dell´Ue, applicando a circa 8 milioni di procedimenti l´anno ( Ip/12/430 , Ip/10/1305 ). Chiarire i diritti di proprietà per 16 milioni di coppie internazionali in Europa ( Ip/11/320 ). Modernizzare regole di viaggio del pacchetto dell´Ue per assicurarsi che altri 120 milioni di consumatori che acquistano queste modalità di viaggio personalizzate saranno protetti ( Ip/13/663 ).  
   
   
L´EUROPA ARRIVA NEL TRIVENETO A VENEZIA IL DIBATTITO SUL FUTURO DELL’UNIONE E IL PUNTO SULLE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALL’UE SUL TERRITORIO  
 
Bruxelles, 13 marzo 2014 - "L’europa a Venezia, l´Europa nel Triveneto” è il nome dell’incontro che si svolgerà il 14 marzo 2014 alle 10:00 a Venezia, presso il liceo Classico Europeo "Foscarini", con l´obiettivo di presentare le opportunità offerte dall’Europa nella regione e lanciare il dibattito sul futuro dell´Unione europea. L’iniziativa, promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dal Centro d´informazione “Europe Direct Venezia Veneto" in collaborazione con gli Europe Direct Veneto, Pordenone e Trieste, vedrà la partecipazione diretta della Commissione europea, accanto a rappresentanti delle autorità regionali e locali, del mondo universitario e della società civile. In un momento particolare come questo la Commissione europea vuole andare al di là della tradizionale promozione dell´Europa “che c´è”: l’obiettivo è stimolare il dibattito su quale tipo di Europa vogliamo, consapevoli che non coincide necessariamente con l´attuale Ue. Messaggio chiave: con il voto alle elezioni europee il cittadino ha in mano uno strumento democratico per plasmare le politiche europee secondo i valori in cui si riconosce. A Venezia verrà inoltre illustrata la nuova programmazione finanziaria 2014-2020 dei servizi offerti dal centro “Europe Direct” di tutto il Triveneto. Seguirà la presentazione di una nuova applicazione per individuare sul proprio smartphone le più vicine reti europee di consulenza gratuita. Il contesto L’europa sul territorio: i centri d’informazione Europe Direct Nel 2013, in occasione dell’Anno europeo dei cittadini, è stata rinnovata la rete dei centri d’informazione “Europe Direct” in tutti i 28 Stati membri dell´Unione europea. La nuova generazione di centri conta oggi 50 punti distribuiti capillarmente su tutto il territorio italiano. Grazie a tale rete – nonché alle reti tematiche – le istituzioni europee portano concretamente l’Europa vicino ai cittadini e alle imprese, coinvolgendoli direttamente nelle opportunità e nelle sfide per il futuro dell’Unione. La Commissione europea vuole promuovere e lanciare questi centri per dare la possibilità a cittadini, Ong, imprenditori e amministratori di ottenere informazioni precise e tempestive sulle opportunità offerte dall’Ue nelle immediate vicinanze. Nel Triveneto sono presenti 7 centri Europe Direct: Venezia, Legnaro (Padova), Verona, Pordenone, Trieste, Trento e Bolzano. Europa intorno a me “Europa intorno a me!” ( http://www.Europaintornoame.eu/ ) è un portale internet e un’applicazione (disponibile per sistemi Android e iOs) che permette di geolocalizzare i servizi, i centri d’informazione e gli eventi riguardanti l’Unione europea. Il progetto è promosso dalle reti di informazione e assistenza dell’Ue ed è frutto della collaborazione tra i punti locali/nazionali, che provvedono a un costante e tempestivo aggiornamento delle informazioni di loro pertinenza. E´ preferibile registrarsi inviando email a infoeuropa@comune.Venezia.it  
   
   
NONA CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL´INTEGRAZIONE EUROPEA - REALTÀ E PROSPETTIVE  
 
Galati, 13 marzo 2014 - La nona conferenza internazionale sull´integrazione europea - realtà e prospettive (Eirp 2014) si terrà il 16 e 17 maggio a Galati, in Romania. L´evento è organizzato dall´Università Danubius di Galati, in collaborazione con l´Università di Camerino in Italia, e ruoterà intorno al tema dell´integrazione europea. In particolare, verterà sull´effetto dell´integrazione sui cittadini europei, importanti elementi statistici relativi ai principali settori politici e i progressi a livello dell´Ue. La conferenza intende essere un forum per lo scambio di idee, risultati della ricerca, valutazione della convenienza e realizzazioni tecniche. L´iscrizione a questo evento è aperta al pubblico, con una scadenza anticipata il 1° aprile e una scadenza successiva il 4 maggio. Nel corso dei due giorni parteciperà un certo numero di oratori, prevalentemente del campo accademico. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Conferences.univ-danubius.ro/index.php/eirp/eirp2014/schedconf/overview    
   
   
MARONI: IL GOVERNO NON FACCIA MISURE A TAGLIA UNICA  
 
Milano, 13 marzo 2014 - "Ci sono aspettative elevate per quanto deciderà il Consiglio dei Ministri e quando si creano tante aspettative c´è il rischio di grandi delusioni; vedremo. Come presidente di Regione invito il premier Renzi a non fare misure a taglia unica che sono sbagliate, perché quello che serve alla Lombardia non necessariamente serve alla Campania o alla Sicilia. Bisogna stare attenti a non commettere l´errore di fare qualcosa che si pensa possa servire a tutti perché poi non è così e sarebbe insoddisfacente per tutti. Per questo diciamo no a misure a taglia unica". Lo ha dichiarato ilpresidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti all´esterno di Palazzo Lombardia prima di partecipare alla tavola rotonda, organizzata nell´ambito del congresso regionale della Fiom Cgil Lombardia, dal titolo ´I motori per l´Europa battono in testa? Baden Wurtemberg, Catalogna, Lombardia e Rodano Alpi si confrontano a partire dall´analisi della manifattura metalmeccanica.  
   
   
MARONI: LA VERIFICA DI GIUNTA LA FARANNO GLI STAKEHOLDERS  
 
Milano, 13 marzo 2014 - "La verifica di Giunta per noi è una cosa seria e in cui credo davvero e infatti questa verifica non sarà fatta da noi stessi ma da chi opera sul territorio regionale. Per questo venerdì 21 marzo avremo un confronto con tutti gli stakeholders lombardi per avere il loro giudizio sull´operato della Giunta in questo suo primo anno di lavoro: sono molto interessato al giudizio che raccoglieremo e poi interverremo di conseguenza". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti all´esterno di Palazzo Lombardia prima di partecipare alla tavola rotonda organizzata nell´ambito del congresso regionale della Fiom Cgil Lombardia, dal titolo ´I motori per l´Europa battono in testa? Baden Wurtemberg, Catalogna, Lombardia e Rodano Alpi si confrontano a partire dall´analisi della manifattura metalmeccanica´. Indicazioni Su Lavoro Svolto - "Se gli stakeholders, i sindacati, il mondo delle imprese, le università, il volontariato, gli enti locali e tutti i soggetti coinvolti diranno che in questo primo anno abbiamo fatto un ottimo lavoro - ha sottolineato il presidente Roberto Maroni - e ogni assessore, ciascuno dei quali sarà valutato, riceverà un giudizio positivo allora è chiaro che la squadra non verrà cambiata, altrimenti se ci saranno commenti negativi interverremo e valuteremo".  
   
   
RICERCA, MARONI: POTENZIEREMO GLI INVESTIMENTI  
 
Milano, 13 marzo 2014 - "Voglio ringraziare la Fiom per la sensibilità di aver fatto parlare i quattro rappresentanti delle Regioni dei ´Quattro motori per l´Europa´, perché è importante poterci confrontare e ascoltarsi, per scambiarci le ´best practice´. Per esempio, ho sentito con interesse che il Baden-wurttenberg destina quasi il 4 per cento del Pil a ricerca e innovazione: la Lombardia oggi è all´1,6 per cento ma il mio obiettivo è di arrivare entro la fine della legislatura al 3 per cento, che vuol dire quasi raddoppiare questo investimento e portarlo a circa 10 miliardi di euro. Lo vogliamo fare perché la Lombardia ha una vocazione per la ricerca e l´innovazione: qui ci sono 13 università, 18 Irccs, 6 cluster per la ricerca e 500 centri di ricerca: il mio compito è fare in modo che tra queste istituzioni si crei una rete per attrarre investimenti dall´estero". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo alla tavola rotonda organizzata nell´ambito del congresso regionale della Fiom Cgil Lombardia, dal titolo ´I motori per l´Europa battono in testa? Baden Wurtemberg, Catalogna, Lombardia e Rodano Alpi si confrontano a partire dall´analisi della manifattura metalmeccanica´. Competere Sul Terreno Dell´innovazione - "Sappiamo di non poter essere competitivi con il Canton Ticino sul fisco, la burocrazia o le infrastrutture - ha fatto notare Roberto Maroni -, ma possiamo esserlo nella capacità di innovare perché questa è la nostra vocazione. Qui ci sono le condizioni per attrarre investimenti e fare in modo che le imprese innovative restino qui in Lombardia e si sviluppino e che quelle straniere vengano qui in Lombardia ad investire". Un Fondo Per Investire In Ricerca - "Vogliamo proseguire su questa strada - ha annunciato il presidente Maroni - e, a breve, proporrò al Consiglio regionale l´istituzione, a giugno, quando ci sarà l´assestamento di Bilancio, di un fondo consistente proprio per gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo".  
   
   
PIEMONTE_ PATTO STABILITA´, RIPARTIZIONE 2014 PICHETTO: CI ASPETTIAMO CHE IL GOVERNO FACCIA DI PIU´  
 
Torino, 13 marzo 2014 - Definita dall´assessorato al Bilancio della Giunta regionale del Piemonte la ripartizione del patto di stabilità per l´anno 2014. Le somme sbloccate ammontano a oltre 104,7 milioni (78,5 per i Comuni e 26,1 per le Province) e sono fondi che potranno essere spesi dagli enti per la realizzazione di opere essenziali nei vari territori di riferimento. «Questa dotazione di cui disponiamo non è ancora soddisfacente - dichiara il Vice Presidente e assessore regionale al Bilancio, Gilberto Pichetto Fratin - ma ci auguriamo che nel corso dell´anno nuovi provvedimenti nazionali possano consentire ulteriori assegnazioni finanziarie, così da liberare più spazi di spesa. Il Governo nazionale deve quindi compiere un ulteriore e deciso sforzo per fare in modo che gli enti locali possano spendere le risorse di cui hanno disponibilità. Pur consapevoli delle necessità legate al rispetto dei vincoli europei, bisogna comunque fare qualcosa di più. Nella ripartizione individuata, che abbiamo già presentato al Consiglio delle autonomie locali, abbiamo cercato di dare un’attenzione particolare ai piccoli comuni».  
   
   
IL PRESIDENTE COTA HA EMANATO I DECRETI CHE INDICONO LE ELEZIONI REGIONALI E DETERMINANO LA COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO  
 
Torino, 13 marzo 2014 - Il presidente della Regione, Roberto Cota, ha emanato il decreto che, in ottemperanza a quanto ordinato dal Tar del Piemonte con la sentenza n.392 del 6 marzo scorso, convoca i comizi elettorali per l’elezione del Consiglio regionale e del presidente della Giunta regionale per domenica 25 maggio 2014. Contemporaneamente, il presidente Cota ha emanato il decreto che effettua il riparto alle circoscrizioni provinciali dei 40 seggi del Consiglio regionale in base alla popolazione legale residente in Piemonte secondo il censimento generale del 2011: 21 a Torino, 5 a Cuneo, 4 ad Alessandria, 3 a Novara, 2 ciascuna ad Asti, Biella e Vercelli, 1 al Verbano-cusio-ossola. I restanti 10 seggi saranno assegnati con sistema maggioritario. Il Consiglio regionale, come prevede l’art.17 dello Statuto, sarà così composto dal presidente della Giunta e da 50 consiglieri.  
   
   
LAZIO: FONDI EUROPEI 2014-2020: AL VIA LA NUOVA PROGRAMMAZIONE ASCOLTANDO CITTADINI E TERRITORI  
 
 Roma, 13 marzo 2014 - Da oggi inizia il percorso della nuova programmazione 2014-2020. Si tratta di oltre 2 miliardi e 600 milioni di euro. “È una cifra molto importante e che ha un´anima legata al nostro modello di sviluppo: prima di tutto la sostenibilità e l´innovazione, ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti. La Giunta ha approvato le linee di indirizzo per l’utilizzo dei fondi europei che saranno a disposizione della Regione nei prossimi anni. Il documento sarà poi approvato dal Consiglio regionale. In particolare, la Regione si propone di sostenere la crescita delle imprese, valorizzare le diverse potenzialità del Lazio e ridurre le disparità sociali offrendo risposte ai diversi problemi del territorio. Ecco cosa prevede la nuova programmazione: Imprese più competitive. Con un investimento di oltre 600 milioni per favorire la crescita delle aziende, l’accesso al credito, l’internazionalizzazione e lo sviluppo di nuove specializzazioni produttive. Innovazione e ricerca. Per questo settore così importante anche per lo sviluppo di nuove la Regione mette a disposizione più di 200 milioni di euro. Agenda digitale regionale. Prevede, tra le altre cose, la diffusione della connessione ad alta velocità sul territorio regionale. Oltre 160 milioni di euro le risorse a disposizione, una parte delle quali provengono dal Fondo agricolo per lo sviluppo rurale. Politiche per l’ambiente. Per difendere l’ambiente e migliorare la qualità della vita dei cittadini a partire da questioni importanti come i rifiuti, il trasporto pubblico, l’inquinamento e il rischio geologico e idrogeologico. Più di 500 milioni di euro le risorse a disposizione. Fondi contro la disoccupazione. Per contrastare questa piaga attraverso interventi mirati e con politiche per l’istruzione, la formazione e l’alta formazione. Circa 700 milioni di euro le risorse a disposizione. Equità sociale e contrasto alla povertà. Con una particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione, come gli anziani e i malati. Oltre 270 milioni di euro le risorse a disposizione per questi interventi. Il percorso di partecipazione. La Regione vuole decidere come investire i fondi insieme ai cittadini, agli amministratori, alle imprese, alle associazioni e a tutte le realtà interessate. Nel mese di aprile, infatti, si terrà un grande appuntamento pubblico:gli stati generali del partenariato. Da quel momento, e per un mese, chiunque potrà esprimere tramite internet le proprie opinioni e offrire i propri suggerimenti. “Abbiamo di fronte due mesi di grande condivisione per discutere insieme il nostro modello di sviluppo- ha detto ancora Zingaretti, che ha aggiunto: la ripresa non c’è se non si pensa anche a chi ha bisogno. Le risorse europee sono e saranno uno strumento al servizio della coesione sociale. Il Lazio a cui guardiamo è questo, che decide e cambia". “Il lavoro di recupero e salvataggio dei fondi della passata programmazione è stato importante per porre le basi per la tenuta del nostro settore imprenditoriale – ha detto Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive. La programmazione 2014-2020 – ha aggiunto Fabiani- sarà invece fondamentale per dare all’economia laziale un respiro nuovo, rendendola più forte, più competitiva, più innovativa e proiettata verso il mondo”. "Il nostro obiettivo è mandare il 22 luglio tutto il pacchetto a Bruxelles. Auspichiamo una collaborazione dall´organo legislativo, poi si aprirà il partenariato"– lo ha detto Alessandra Sartore, assessore al bilancio. “Gli investimenti per il nostro settore – ha aggiunto Sonia Ricci, assessore all’Agricoltura - punteranno sulla diffusione dell’ultrabanda larga, sulla bonifica della Valle del Sacco, sugli interventi contro il rischio idrogeologico, sull’innovazione, sull’internazionalizzazione; sulle start up; sul sostegno alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico e biomassa e sull’agricoltura sociale. La nostra Regione, prima in Italia, non interromperà la vecchia programmazione in attesa della nuova, continuando a stimolare gli investimenti e a mettere in campo risorse anche durante il periodo di transizione”.  
   
   
DEBITI PA: REGIONE SARDEGNA HA ATTINTO DALLA PROPRIA LIQUIDITÀ DI CASSA NON DA QUELLA DEL MINISTERO  
 
 Cagliari, 13 marzo 2014 - La Regione Sardegna non ha mai chiesto di attingere dalle risorse messe a disposizione dal Ministero dell´Economia ai sensi dell´articolo 2 del D.l. 35/2013, avendo una propria disponibilità di cassa che ha permesso di saldare i debiti verso le imprese. Non rientra dunque tra le regioni reticenti o inadempienti. In un anno, dal 31.12.2012 al 31.12.2013, sono stati effettuati pagamenti di cosiddetti "debiti commerciali" per 278.430.765 di euro. E´ quanto precisa la Direzione Generale dell´assessorato della Programmazione e Bilancio in merito ad alcune agenzie di stampa che riferiscono di possibili sanzioni per i mancati pagamenti.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ 2014: LA REGIONE MARCHE TRASFERISCE AGLI ENTI LOCALI 37,5 MILIONI DI EURO DI CAPACITÀ DI SPESA.  
 
Ancona, 13 marzo 2014 - La Regione ha messo a disposizione 37,5 milioni di euro per il Patto di stabilità verticale incentivato a favore degli Enti locali. Tali Enti possono così aumentare la propria capacità di spesa senza violare i vincoli del Patto di stabilità e venire incontro alle esigenze delle imprese e del territorio. Lo sforzo intrapreso anche quest’anno va ad aggiungersi a quanto finora fatto nel corso della legislatura, con circa 280 milioni di euro destinati a garantire la capacità di spesa degli Enti territoriali nei confronti del sistema economico e dei servizi ai cittadini. Una boccata d’ossigeno e un’iniezione di liquidità sul territorio che permette agli Enti locali di pagare i fornitori e attivare gli investimenti. La Giunta regionale, nell’ultima seduta, ha dato attuazione a quanto previsto dalla normativa in materia di Patto incentivato 2014, quantificando lo spazio finanziario da trasferire a Province e Comuni marchigiani e riducendo contestualmente il proprio obiettivo programmatico eurocompatibile. Sono stati fissati, inoltre, i criteri per il riparto di tale spazio finanziario tra le Province e i Comuni partecipanti ed è stata determinata l’entità dello spazio finanziario da assegnare a ciascuno di essi. Complessivamente lo spazio concesso alle Province ammonta a 9,4 milioni di euro, quello attribuito ai Comuni a 28,1 milioni di euro (oltre 14 milioni a Comuni con popolazione da mille fino a 5 mila abitanti e altrettanti a Comuni sopra i 5 mila abitanti). “La Regione riconferma l’attenzione verso gli enti locali. Pur con l’ennesimo sacrificio che andrà a comprimere il proprio bilancio già penalizzato dai rilevanti tagli dei trasferimenti statali, continua a far sentire concretamente la vicinanza ai Comuni e alle Province e, dunque, a tutta la comunità marchigiana – afferma il presidente della Regione, Gian Mario Spacca – Il Patto di stabilità verticale è uno strumento particolarmente efficace per attivare investimenti diffusi sul territorio che fungano da volano per creare occasioni di lavoro per le piccole e medie imprese e, dunque, nuova occupazione. E’ determinante, in questa fase, immettere nuova liquidità nel sistema economico, in modo che le risorse possano alleviare i problemi delle imprese e dei lavoratori in esse impiegati. Anche quest’anno l’operazione è stata concertata e condivisa con le autonomie locali, quindi calibrata alle reali esigenze manifestate. Ciò consentirà di pagare opere e spese che altrimenti rimarrebbero inevase per i vincoli imposti dal Patto”. “L’operazione – sottolinea l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini - è frutto del confronto maturato, anche in sede di Consiglio delle Autonomie locali, con le associazioni rappresentative degli Enti locali a livello regionale, che più conoscono le realtà territoriali e che possono, quindi, concorrere ad una ottimale programmazione delle risorse messe a disposizione dalla Regione. Il Patto di stabilità è un problema non solo degli enti locali, ma anche della Regione Il trasferimento di risorse, sotto forma di possibilità di spesa, non è quindi un fatto scontato o automatico. Rappresenta, al contrario, un grosso sacrificio per l’amministrazione regionale che limita le proprie possibilità per favorire Province e Comuni e, attraverso essi, sostenere concretamente l’economia marchigiana. Uno sforzo notevole che la Regione ha voluto, nuovamente, compiere a sostegno della comunità regionale”..  
   
   
MARONI: CIG IN DEROGA, SERVE L´INTERVENTO DEL GOVERNO  
 
Milano, 13 marzo 2014 - "Noi come Regione Lombardia anticipiamo le risorse per la cassa integrazione in deroga ma non possiamo sostituirci al Governo. Stiamo utilizzando per coprire il fabbisogno del 2013 le risorse stanziate nel 2014 e quindi o il Governo interviene oppure non saremo in grado di pagare il 2014. E´ una criticità che il ministero del Welfare ben conosce e mi auguro intervenga rapidamente". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo al alla tavola rotonda organizzata nell´ambito del congresso regionale della Fiom-cgil Lombardia, dal titolo "I motori per l´Europa battono in testa? Baden Wurtemberg, Catalogna, Lombardia e Rodano Alpi si confrontano a partire dall´analisi della manifattura metalmeccanica". I Dati - "Nel 2013 - ha quindi aggiunto Roberto Maroni - sono state presentate oltre 28mila domande per quasi 700 milioni di euro per cassa integrazione in deroga e mobilità in deroga e ad oggi sono già state autorizzate domande per 521,7 milioni di euro per 20.000 imprese e 150.000 lavoratori. Nel solo primo trimestre 2014 sono state già presentate 6.000 domande per una richiesta di oltre 100 milioni di euro. Emergenza Vera - "Dal nostro monitoraggio - ha concluso Maroni - risulta che le risorse finora stanziate per la cassa integrazione in deroga non bastano per rispondere al fabbisogno relativo al 2013 e quindi non basteranno per il 2014. Questa è una vera emergenza che abbiamo fatto presente al ministero e spero che il nuovo ministro del Welfare trovi con il Ministero dell´Economia le risorse necessarie".  
   
   
PUGLIA: PARTE IL CONCORSO PER LA SELEZIONE DI 200 FUNZIONARI REGIONALI CAT. D  
 
Bari, 13 marzo 2014 - “Ci siamo: parte il concorso per 200 funzionari di categoria D. E’ il primo concorso che una Regione affida al Formez e la Regione prosegue sulla strada della trasparenza: tutti i 4 concorsi per dipendenti e dirigenti banditi nella storia dell’ente sono stati banditi e portati a termine dall’amministrazione Vendola”. Lo afferma l’assessore al Personale, Leo Caroli, commentando la pubblicazione del bando a cura del Formez. “Tutto avverrà in totale trasparenza con procedure informatiche fortemente innovative che daranno accesso sia all’iscrizione che alle banche dati dei quiz che saranno estratti a sorte. Continuiamo sulla strada che afferma come nella Pa si accede per concorso”. “Il bando avrà riflessi positivi anche per gli enti locali di tutta Italia, ma in primis pugliesi – che volendo, potranno attingere alla platea degli idonei per i loro concorsi, senza dover spendere per nuovi bandi e commissioni. 2000 saranno gli idonei dalle fasi preselettive, all’incirca 1.700 i potenziali idonei dopo le fasi di esame”. “La trasparenza dunque premierà il merito e sia andrà a formare una nuova leva di funzionari pubblici che aiuteranno le pubbliche amministrazioni ad affrontare il cambiamento”. Il bando – si legge nel comunicato pubblicato sul sito del Formez - prevede la selezione di 130 funzionari amministrativi e 70 funzionari tecnici. Titolo di studio richiesto, la laurea. Il termine ultimo per iscriversi scade alle ore 23.59 del 16 aprile 2014. Le domande dovranno essere inoltrate esclusivamente on line tramite il sistema step-one Ripam di Formez Pa. Il concorso si articola in tre fasi: - una fase preselettiva consistente in due prove a test, una per la verifica delle attitudini all’apprendimento, l’altra per la verifica delle conoscenze di base possedute dai candidati. Tale prova sarà superata da un numero predeterminato di candidati pari rispettivamente a 10 volte (preselezione attitudinale) e 7 volte (preselezione per le conoscenze di base) i posti messi a concorso; - una fase selettiva scritta consistente in tre prove, una per la verifica delle conoscenze specifiche del profilo prescelto, una per la verifica della conoscenza delle tecnologie informatiche e della comunicazione, una per la verifica della conoscenza di una lingua straniera. Per ciascuna di tali prove scritte è prevista una soglia minima di idoneità equivalente a 7/10; - una prova orale sulle materie specifiche del bando alla quale sono ammessi soltanto i candidati che avranno acquisito le tre idoneità suddette. Anche la prova orale dovrà essere superata con un punteggio minimo equivalente a 7/10. I quesiti delle prove preselettive e delle prove scritte saranno selezionati da una apposita banca dati di test che sarà disponibile on-line sul sito http://ripam.Formez.it  e sul sito www.Formez.it  La valutazione dei titoli verrà effettuata prima della prova orale sulla base delle autovalutazioni che i candidati avranno dichiarato on-line, con facoltà delle Commissioni di richiedere integrazioni e/o chiarimenti scritti ai candidati idonei, da consegnare all’atto della loro presentazione a sostenere le prove orali. I primi classificati nell´ambito della graduatoria finale di merito di ciascun concorso, in numero pari ai posti disponibili, verranno nominati vincitori e assegnati alla Regione Puglia, che procederà alla loro assunzione. Non è prevista riserva di posti per i dipendenti della Regione Puglia che, in base a quanto disciplinato dal bando, possono richiedere di essere esentati dalla prova preselettiva. I tempi della selezione, fra la pubblicazione del bando e l’approvazione delle graduatorie finali, saranno molto rapidi. Tutte le fasi della selezione, compresa la correzione degli elaborati, saranno trasmesse in diretta streaming sul sito di Formez Pa.  
   
   
TOSCANA: UFFICI GIUDIZIARI PIÙ VICINI AI CITTADINI CON IL PROGETTO FSE BEST PRACTICES  
 
 Firenze, 13 marzo 2014 - Uffici giudiziari più organizzati ed efficienti, più tempestivi e rispondenti ai bisogni dei cittadini: è questo l´obiettivo del progetto "Best practices presso gli uffici giudiziari italiani", finanziato dalla Regione con circa 600 mila euro di risorse del Fondo sociale europeo (Por Fse 2006-2013), nell´ambito di un protocollo d´intesa fra Regione Toscana e Ministero della giustizia e di un più vasto programma interregionale, che punta a migliorare la funzionalità degli uffici del Tribunale di Firenze, delle procure di Livorno e Lucca. Un convegno a Palazzo Strozzi Sacrati, fa il punto oggi sul progetto, portato avanti con corsi di qualificazione del personale e di un vasto programma di interventi interregionali per la diffusione e il potenziamento, in particolare, delle nuove tecnologie informatiche. La Regione Toscana ha affidato il servizio nell´aprile 2011 al Rti con capofila Ernst & Young (oltre ad Alma Mater ed Intersistemi) che lavorano, oltre che per il Tribunale di Firenze, anche per le Procure di Lucca e Livorno. Fra gli obiettivi dell´intervento, che sta dando i suoi primi risultati e che è frutto di una cooperazione interistituzionale a vari livelli, la definizione di una carta servizi, la certificazione di qualità, la predisposizione del bilancio sociale e l´implementazione del sito web www.Giustizia.it. L´assessore Simoncini "Questo progetto finanziato dalla Regione nell´ambito del Por Fse 2007-2013 – commenta l´assessore alle attività produttive e lavoro Gianfranco Simoncini – ci ha consentito non solo di cominciare a dare risposta ad una delle sfide principali che ci attendono, quella della semplificazione e dell´efficienza della giustizia e della pubblica amministrazione, ma anche di giocare d´anticipo su uno dei temi centrali della prossima programmazione del fondi europei. La Commissione europea mette infatti più che mai al centro della stagione di fondi 2014-2020 la necessità di sburocratizzare la pubblica amministrazione, il dialogo fra cittadini e istituzioni e la loro accessibilità. E´ un terreno sul quale la Regione intende insistere, perchè è anche su questo che si gioca la partita dello sviluppo". Cosa è stato fatto - Tribunale di Firenze: utilizzo di Bilancio di Responsabilità Sociale come strumento per il coordinamento dei rapporti con gli altri Uffici Giudiziari (vedi Procura della Repubblica, Corte d´appello) e con altri soggetti interessati (come ad esempio gli avvocati), prevedendo anche la creazione di tavoli permanenti per la risoluzione di criticità organizzative e ottimizzazione del servizio. Procura della Repubblica di Livorno: ottimizzazione e automazione dei flussi di comunicazione tra la Procura ed il Tribunale del riesame, attraverso l´utilizzo di Sidip (applicazione ministeriale) per il trasferimento di informazioni in via telematica, economica, tempestiva e sicura (abbattendo i relativi costi legati al cartaceo, etc.). Procura della Repubblica di Lucca: evoluzione delle segreterie di pubblici ministeri, rivedendo il dimensionamento organizzativo e organizzando i servizi in logica di frontoffice (sfruttando anche le funzionalità del Portale notizie di reato per una migliore interazione con le forze di Polizia giudiziaria). Ognuna delle iniziative realizzate ha visto il coinvolgimento attivo di tutto il personale degli uffici giudiziari, più di 40 magistrati e 50 funzionari di cancelleria. Nel corso del convegno è stata sottolineata l´efficacia dell´iniziativa, che ha già consentito di razionalizzare, realizzare sinergie, con un risparmio stimato di oltre centomila euro in questi primi due anni di intervento. Servizi aggiuntivi Ai risultati attesi, si sono aggiunti ulteriori servizi complementari, che possono incidere positivamente in una fase particolarmente complessa, di organici ridotti e riorganizzazione complessiva degli uffici giudiziari da parte del ministero. Fra questi il supporto organizzativo ad una nuova modalità di trasmissione telematica delle notizie di reato fra uffici di polizia e procure, uno studio di fattibilità per la definizione di un nuovo modello gestionale in vista della nuova geografia giudiziaria che prevede una riduzione del numero dei presidi di primo grado e la razionalizzazione delle sedi territoriali.  
   
   
GIUDICI DI PACE, UFFICI A PORRETTA TERME, LUGO, FAENZA, FORNOVO DI TARO E LANGHIRANO.  
 
Bologna, 13 marzo 2014 - “La decisione del Governo e del guardasigilli Orlando di mantenere in funzione gli uffici del Giudice di Pace di Porretta Terme, Lugo, Faenza, Fornovo di Taro e Langhirano è motivo di grande soddisfazione e dimostra come siano importanti la collaborazione tra istituzioni, la ragionevolezza e la capacità di discernere le varie situazioni senza lasciarsi andare a tagli lineari indistinti e inutili”. Così Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio, commenta la decisione del Governo comunicata dal ministro della Giustizia Andrea Orlando di non chiudere le sedi dei Giudici di Pace di alcuni comuni emiliano-romagnoli. “I Giudici di Pace rappresentano un serio presidio della giustizia sul territorio, un modo per snellire i tempi della giustizia civile in modo da assicurare risposte in tempi sufficientemente rapidi per i cittadini”, sottolinea Saliera.  
   
   
SASKIA BISKUP SI AGGIUDICA IL PREMIO EUROPEO PER LE DONNE INNOVATRICI 2014  
 
Bruxelles, 13 marzo 2014 - Saskia Biskup, amministratore delegato della Cegat in Germania, si è classificata al primo posto del Premio europeo per le donne innovatrici di quest´anno, assegnato durante l´innaugurazione della 2014 Innovation Convention. Il premio è un riconoscimento degli eccezionali risultati ottenuti da Saskia nella ricerca sulle malattie neurodegenerative e del suo immenso successo nel trasferire i risultati sul mercato. Il lavoro di Saskia e del suo team ha permesso alla sua azienda, la Cegat, di diventare una delle aziende biotecnologiche leader per i protocolli diagnostici genetici e ha rappresentato un importante passo avanti per la diagnosi nei pazienti affetti da malattie rare. Quando ha ricevuto il premio dal presidente della Commissione José Manuel Barroso, Saskia è stata acclamata da un pubblico di sostenitori dell´innovazione riunito a Bruxelles per la convention di due giorni. Sul palco è stata raggiunta dalle vincitrici del secondo e del terzo premio, Laura van ´t Veer dai Paesi Bassi e Ana Maiques dalla Spagna, premiate per i loro successi nel campo dell´innovazione e per la loro capacità di mettere insieme eccellenza scientifica e fiuto per gli affari. Fondata nel 2009, la Cegat attualmente dà lavoro a 60 persone e continua a crescere. Saskia desidera incoraggiare altri innovatori a correre il rischio di mettersi in proprio. "La libertà che si ha quando si è alla guida della propria impresa non ha confronti. È diverso rispetto a quando si è all´università, è diverso da quando si lavora in clinica. Il livello di libertà che si raggiunge con la propria impresa è così eccezionale, che una volta diventato un imprenditore, secondo me si rimane imprenditori per sempre". ´ Saskia, esperta di genetica umana, ricerca scientifica e bioinformatica, si colloca nel punto di intersezione tra diagnostica, ricerca e clinica. Il suo lavoro si basa sullo sviluppo di nuovi biomarcatori per permettere di prevedere per tempo le malattie neurodegenerative. Il suo team cerca l´ago nel pagliaio, ovvero, preleva il sangue o il tumore di un paziente e cerca di trovare la causa della malattia, analizzando il codice genetico. Poi cerca di stabilire quale potrebbe essere la terapia giusta, spostandosi così verso un tipo di medicina personalizzata. Tra i suoi risultati, Saskia può annoverare la scoperta delle variazioni del gene Lrrk2, un gene coinvolto nel morbo di Parkinson. Non ritiene che l´essere donna abbia costituito uno svantaggio nella sua carriera. "Ad essere sincera, non penso di aver incontrato particolari difficoltà in quanto innovatrice donna. Credo che dipenda in gran parte da te e da come porti avanti la tua idea e da quanta passione hai. Il premio mi ha fatto però piacere, perché penso che incoraggerà le donne a seguire questa strada. Per me non è stata questione di avere svantaggi o vantaggi, il fatto è che volevo davvero farcela. Penso che il mio esempio possa mostrare che è possibile e che non è indispensabile essere un uomo per arrivare a questi livelli, quindi per me il premio è veramente fantastico". Saskia ha espresso questi sentimenti nel suo breve discorso di accettazione: "Spero che questo motivi le donne a fondare le proprie aziende e a credere nelle proprie idee". Quando le chiedono quale sia il segreto di un´innovazione di successo, Saskia insiste sull´importanza della diversità. "La parte centrale e cruciale dell´azienda è la diversità delle discipline e degli esperti che abbiamo. Riunire persone con competenze completamente diverse e poi considerare lo stesso problema da diversi punti di vista. Anche mio marito, che è un economista, è molto interessato alla genetica e alla biologia, facendo domande completamente diverse da quelle pensate dal nostro team e che sono per questo motivo di ispirazione. Le persone che si pongono domande diverse ci fanno davvero andare avanti e rendono il lavoro più divertente". Coltivare la collaborazione e aiutare in particolare i giovani progetti a riunire gli esperti di cui hanno bisogno è, secondo Saskia, l´aspetto per il quale l´intervento dell´Ue è più utile. "Il più grande contributo che l´Ue possa offrire è fare in modo che le persone lavorino insieme. Se si ha un´idea, bisogna trovare le persone adatte per formare una squadra ed è una cosa molto difficile. Quando abbiamo cominciato, abbiamo avuto enormi problemi a trovare persone che volessero lavorare con noi. All´inizio non hai ancora ottenuto niente, nessuno ti conosce e quindi è veramente difficile trovare persone disposte a lavorare con te. Quando però riesci a trovare persone che si appassionano alla stessa idea, allora le cose progrediscono più velocemente. Una volta raggiunta la notorietà ci sono persone che si candidano per un lavoro senza alcuna sollecitazione, ma all´inizio è fondamentale avere una rete e penso che l´Ue possa essere un´ottima piattaforma per crearla. Cegat partecipa a due progetti del 7° Pq: Cam-pac e Desire. Il consorzio Cam-pac lavora sul cancro del pancreas e il team di Saskia si occupa in particolare del sequenziamento del trascrittoma del tessuto e delle linee di cellule del cancro del pancreas. Desire invece si occupa della cura dell´epilessia. "Dobbiamo fare qualcosa di molto interessante e difficile nell´ambito di Desire - osserva Saskia - dobbiamo sequenziare micro Rna di trombociti. Ovviamente, quando succede qualcosa nel cervello, questi cambiamenti si vedono anche nelle periferie. Specialmente per le malattie del cervello, credo che sarebbe un enorme vantaggio avere dei test migliori nei quali a partire dal sangue si possano tirare delle conclusioni su cosa stia succedendo nel cervello. Sono entusiasta di questo progetto". Saskia guarda con entusiasmo anche alle possibilità di Orizzonte 2020. "La cosa davvero straordinaria, secondo me, è che in questi nuovi programmi si promuovono con forza le collaborazioni tra gli istituti di ricerca e le Pmi. È una cosa positiva per me, ma è positiva anche per la ricerca e l´ambiente imprenditoriale".  
   
   
VITERBO: AL VIA L’OPEN DAY “DONNE CHE AIUTANO DONNE"  
 
Viterbo, 13 marzo 2014 - Dopo il grande successo di partecipazione torna venerdì 14 marzo l’open day “Donne che aiutano Donne”, organizzato dal Comitato per la Promozione dell’Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Viterbo, finalizzato a offrire chiarimenti e informazioni utili alle donne che vogliono fare impresa. Dalle ore 9,30 alle 17 presso la sede del Cefas, in viale Trieste n. 127 a Viterbo, le esperte delle Associazioni di categoria dei settori Agricoltura, Artigianato, Commercio e Industria, del Bic Lazio, dello Sportello Marchi e Brevetti, dello Sportello Sostegno e Promozione di Impresa e dell’Assessorato allo Sviluppo economico del Comune di Viterbo saranno a disposizione di aspiranti e neo imprenditrici interessate a chiarire dubbi o a formulare quesiti su accesso al credito e finanziamenti pubblici, suggerimenti sulla forma giuridica più funzionale al proprio progetto imprenditoriale, chiarimenti sugli oneri previdenziali e fiscali, opportunità formative, innovazione e sviluppo, registrazione di marchi e brevetti. Inoltre, nell’ambito della manifestazione, alle ore 10 e alle ore 15 sarà organizzato un Focus su “Abc dell’Imprenditorialità” a cura di Bic Lazio (massimo 20 persone a sessione). Per partecipare agli incontri, individuali e gratuiti è preferibile la prenotazione presso la segreteria del Comitato per la promozione dell’Imprenditoria Femminile, tel. 0761234488–0761234427 /email: imprenditoria.Femminile@vt.camcom.it il modulo di prenotazione è scaricabile dal sito www.Vt.camcom.it    
   
   
TRENTO - IN CRESCITA LE IMPRESE FEMMINILI NELLA PROVINCIA  
 
Trento, 13 marzo 2014 - Le imprese femminili in provincia di Trento a fine 2013 risultano essere 10.282 e rappresentano il 19,9% del totale delle imprese registrate. L’incidenza delle imprese femminili è inferiore rispetto a quella riscontrata nella regione Trentino Alto-adige (20,8%) e nell’Italia nel suo complesso (23,6%). Questa minor presenza di imprese femminili nel contesto provinciale è dovuta perlopiù alla rilevanza che hanno in Trentino settori economici che sono “tipicamente” maschili come l’agricoltura e l’edilizia. Tuttavia va sottolineato che dal 2005 ad oggi il Trentino ha conosciuto un incremento dell’incidenza delle imprese femminili superiore a un punto percentuale passando dal 18,8% al 19,9%. Se questo trend dovesse proseguire è pensabile che in pochi anni la nostra provincia possa caratterizzarsi per una rilevanza dell’imprenditoria femminile prossima alla media nazionale. I settori dove si denota un’incidenza di imprese femminili piuttosto modesta sono le costruzioni (5,3% di imprese femminili) e i trasporti e spedizioni (9,4%). La presenza femminile è invece particolarmente rilevante nel comparto turistico (32,9%) e nel commercio (26,2%). Nel quarto trimestre 2013, ultimo dato disponibile, le nuove imprese femminili iscritte in provincia di Trento sono risultate 187 con un aumento del 23,8% rispetto al dato delle iscrizioni relativo allo stesso trimestre dell’anno precedente. A livello nazionale è stato invece registrato un calo pari all’1,1%, un valore che testimonia come la provincia stia recuperando terreno rispetto all’Italia nel suo complesso in termini di presenza imprenditoriale femminile.  
   
   
NOVARA - UNICA PROVINCIA PIEMONTESE IN CUI CRESCONO LE IMPRESE ROSA  
 
Novara, 13 marzo 2014 - Un 2013 all’insegna del segno più per le imprese femminili novaresi, che rispetto all’anno precedente evidenziano un tasso di crescita del +1,7%, unico risultato positivo tra tutte le province piemontesi, la cui media complessiva si attesta al -0,62%. Le imprese femminili registrate in provincia di Novara ammontano a 7.531, il 23,8% di quelle complessive, una quota leggermente superiore a quella italiana (23,6%) e poco al di sotto di quella regionale (24,2%). Tra le imprese “rosa” novaresi si contano inoltre 641 imprese straniere (cresciute di 44 unità tra 2012 e 2013) e 1.020 “under 35” (rimaste pressoché stabili nel periodo considerato, con un incremento pari a 6 unità). «La vitalità dell’imprenditoria femminile, che vede la nostra provincia in pole position a livello regionale, è un dato che conferma la ricchezza del capitale di cui sono portatrici le donne – commenta Paolo Rovellotti, presidente della Camera di Commercio di Novara – Un capitale che troppe volte rimane inespresso, anche a livello imprenditoriale, perché non adeguatamente valorizzato da un sistema, economico e non solo, a misura d’uomo in senso stretto, che può e deve, invece, essere vivificato dall’energia e dal talento femminili. A questo proposito – spiega Rovellotti - sarebbe opportuno che il legislatore introducesse delle agevolazioni fiscali per tutte le start-up, a maggior ragione se femminili, sostenendo attraverso interventi graduali e per un periodo di tempo ragionevolmente definito l’avvio e la continuità d’impresa». Anna Ida Russo, presidente del Comitato provinciale per la promozione dell’imprenditoria femminile aggiunge: «La crescita qualitativa delle imprese guidate da donne è al centro del nostro programma di attività per il 2014, che offre alle imprenditrici opportunità di formazione e di crescita, sia a livello personale che relazionale, attraverso workshop di business english ed e-commerce, incontri sull’avvio di un’attività imprenditoriale e sulle agevolazioni disponibili. Non mancheranno, inoltre, incontri pubblici, tra cui quello dedicato al Premio Femminile Singolare, che prenderanno il via martedì 25 marzo con l’appuntamento Donne Made in Italy - storie di imprenditoria femminile tra vita privata e lavoro». In allegato il comunicato stampa completo e la locandina dell´evento "Donne Made in Italy - Storie di imprenditoria femminile tra vita privata e lavoro", in programma martedì 25 marzo alle ore 18 presso l´Arengo del Broletto, a Novara.  
   
   
ALTA INCIDENZA DELLE IMPRESE AL FEMMINILE IN BASILICATA  
 
Potenza, 13 marzo 2014 - Con 16.665 imprese sulle oltre 60.000 esistenti, la Basilicata è una delle regioni in cui l’incidenza della componente imprenditoriale femminile è stata maggiore, nel 2013. E tuttavia, l’altro lato della medaglia è rappresentato dalla crisi, che nonostante il fermento in crescita negli ultimi anni, ha rallentato la galoppata delle imprese al femminile, tagliandone via ben 205, in Basilicata, nel 2013, con un tasso pari al -1,21%. Su scala provinciale, Potenza ha perso 133 imprese, Matera 72. Lo rivela l’Osservatorio di Unioncamere sull’imprenditoria femminile, che traccia un identikit ben preciso: nel fare impresa, le donne in Italia mostrano un’alta dose di concretezza, avendo scelto nel tempo ambiti che, per tradizione ma anche perché probabilmente si avvicinano di più alla loro sensibilità, meglio si adattano all’universo “rosa”: il commercio, l’agricoltura e il turismo, quindi, sono i settori in cui l’impresa femminile è più numerosa. Sono però le altre attività di servizi, e, al loro interno, in particolare, i servizi alla persona e la sanità, i comparti in cui la componente femminile ha un peso percentuale più consistente, arrivando a sfiorare il 50% nel primo caso, superano il 40% nel secondo. A seguire, le attività di alloggio e ristorazione e l’istruzione, nei quali una impresa su 3 è a guida femminile. «La galassia delle imprenditrici lucane ha margini di crescita notevoli e potenzialità ancora tutte da scoprire – sottolinea il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte -. Un punto di ascolto, di erogazione di informazioni e di prima consulenza è rappresentato dai Comitati per l’imprenditoria femminile, attestati presso le Camere di commercio e fortemente impegnati, in questi mesi, nella sensibilizzazione del tessuto produttivo circa le opportunità previste dall’erogazione agevolata di microcredito della Sezione Speciale Presidenza del Consiglio dei Ministri del Fondo di Garanzia per le Pmi espressamente dedicato alle donne, operativa dallo scorso 14 gennaio».  
   
   
TERNI, CRISI: LE DONNE RISPONDONO CON L’IMPRESA  
 
 Terni , 13 marzo 2014 - Donne protagoniste nel rispondere alla crisi con le armi del business. La provincia di Terni si conferma leader a livello regionale per incidenza di imprese femminili. Sono il 27,9% del totale a fronte di una media regionale del 26,5% (quella del Paese si ferma al 23,6%). Sono 5.803 (su un totale di 22.042) e il settore trainante resta il commercio con 1.787 aziende operanti nel settore, segue il comparto agricolo con 1.365 imprese registrate, i servizi offerti alle imprese seguono ma a grande distanza con 614 attività in provincia di Terni. Dati ancor più rilevanti se confrontati su base tendenziale. Al 31 dicembre 2012 infatti le imprese a guida femminile erano 5.787 e cioè il 27,8% del totale provinciale. Sono imprese con a capo una o più donne, spesso scese in campo per darsi da sole quel lavoro che non trovano. Scelgono in modo massiccio una forma giuridica snella come la ditta individuale. Sono infatti al 31 dicembre 2013 ben 3.892 le imprese individuali femminili, solo nel Iv trimestre dell’anno, 89 sono state le nuove nate a fronte di ben 68 cessazioni. Questi in sintesi i dati rilevati dall’Ufficio Informazione Economica della Camera di Commercio di Terni diffusi in occasione della Giornata Internazionale della donna. “Il nostro territorio, in questa fase storica, ha un forte bisogno di tutte le sue migliori energie – ha detto il Presidente della Camera di Commercio di Terni, Enrico Cipiccia - e la risposta che le donne stanno dando alla crisi con il loro impegno nel fare impresa è un dato che ci riempie di speranza anche per il futuro del nostro territorio. Per questo è nostro preciso dovere creare le condizioni per sostenerle, in particolare con politiche del credito attente alle loro esigenze.” “Il Comitato Imprenditoria Femminile è da sempre impegnato nell’agevolare il percorso delle donne che fanno o che vogliono fare impresa- spiega la Presidente Silvia Bonifazi - uno degli obiettivi principali del Comitato è quello di arricchire le conoscenze e le professionalità delle imprenditrici, proponendo sistematicamente degli incontri seminariali su tematiche d’interesse collettivo. Nel contesto attuale è di vitale importanza “fare rete” e, proprio per agevolare le imprenditrici locali, il Comitato ripropone anche quest’anno l’iniziativa dei “Pomeriggi al femminile” quale occasione di incontro per conoscersi, sviluppare idee e sinergie, discutere su tematiche di interesse comune; in sintesi creare la giusta occasione per stabilire rapporti di collaborazione o d’affari sul territorio”.  
   
   
PIEMONTE: NIDI E SCUOLE DELL’INFANZIA SOSTEGNO A 96 SEZIONI PER 1,6 MILIONI DI EURO  
 
Torino, 13 marzo 2014 - Via libera dalla Regione all’elenco dei nidi, comunali e convenzionati, e delle scuole dell’infanzia, statali o paritarie, che beneficeranno dei contributi per le sezioni primavera, necessarie per accogliere i bambini dai 24 ai 36 mesi. 96 in tutto le sezioni finanziate, tra cui tre nuove attivazioni: a Torino presso la Scuola dell’Infanzia “Bonacossa” e a San Mauro Torinese presso la Scuola dell’Infanzia “Benedetto” e nel Cuneese a Boves presso la Scuola Monsignor Calandri. L’investimento complessivo è di 1,6 milioni di euro, di cui un milione di euro stanziato dalla Regione Piemonte e 600mila euro dal Ministero dell’Istruzione. “La Regione Piemonte è la sola in Italia ad essere intervenuta con proprie risorse per compensare il taglio ministeriale – sottolinea l’assessore regionale all’Istruzione Alberto Cirio – Lo scorso anno questo bando è addirittura partito solo in Piemonte, interamente coperto dalla Giunta con 1,5 milioni di euro recuperati dai nostri fondi Fas per le aree sottoutilizzate, e quest’anno siamo ancora una volta l’unica Regione ad aver garantito un investimento importante aggiungendo ai 600 mila euro del Ministero un milione di euro di risorse regionali. Un impegno forte consapevoli di quanto questo servizio sia fondamentale per le giovani famiglie e del danno che la chiusura di un nido o di una sezione di scuola dell’infanzia produrrebbe sul nostro territorio. Proprio per garantire maggiore continuità al servizio abbiamo deciso, inoltre, che le scuole in graduatoria quest’anno avranno diritto automaticamente al contributo anche per il 2014/2015: sarà sufficiente presentare una richiesta semplice alla Regione, senza quindi ripartecipare al bando che sarà attivato, invece, solo per le nuove sezioni. L’investimento in tutto, già garantito in bilancio, sarà di 1,6 milioni di euro anche per il prossimo anno scolastico”. Sono state accolte tutte le domande delle scuole in possesso dell’autorizzazione al funzionamento rilasciata dall’Asl: • 11 in provincia di Alessandria per un contributo totale di 196mila euro • 11 in provincia di Asti per un contributo totale di 172mila euro • 11 in provincia di Biella per un contributo totale di 141mila euro • 13 in provincia di Cuneo per un contributo totale di 240mila euro • 10 in provincia di Novara per un contributo totale di 145mila euro • 31 in provincia di Torino per un contributo totale di 555mila euro • 3 nel Vco per un contributo totale di 38mila euro • 6 in provincia di Vercelli per un contributo totale di 110mila euro Il finanziamento per ogni sezione è proporzionato al numero dei bambini e alla durata del servizio giornaliero: Numero Bambini Orario Da 5 A 6 Ore Orario Da 7 A 9 Ore 6– 9 bambini Euro 7.048 Euro 8.458 . 10– 14 bambini Euro 12.687 Euro 15.506 . 15–20 bambini Euro 17.621 Euro 21.145 . Il contributo copre le spese relative a: • realizzazione interventi strutturali di adeguamento locali e impianti, necessari alla funzionalità del servizio. • acquisto arredi, attrezzature e materiale didattico. • costi per il personale utilizzato. • spese generali strettamente funzionali al servizio.  
   
   
SAVONA - DONNE D’IMPRESA PIÙ PRONTE AD AFFRONTARE IL CAMBIAMENTO  
 
Savona, 13 marzo 2014 - Sono oltre 8 mila – 8.225 alla fine dello scorso anno – le imprese femminili della provincia di Savona. I dati del Registro delle imprese indicano che sono guidate da donne circa il 26,4% delle aziende savonesi, ovvero qualcosa più di una su quattro. Con un rilevante contributo all’economia, rivendicato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa alla Camera di Commercio di Savona, dal Comitato dell’Imprenditoria Femminile, dove sono rappresentati tutti i settori produttivi e dei servizi, le organizzazioni sindacali e l’associazionismo. “Le donne d’impresa – ha sottolineato la presidente del Cif di Savona, Annamaria Torterolo – rappresentano un potente fattore di sviluppo economico e sociale del territorio. Lo dicono i numeri e lo conferma l’incessante fiorire di idee nuove e di iniziative, segno che l’attività femminile è più pronta a reagire, e molte volte con successo, a questo lunghissimo periodo di recessione, depressione e cambiamento”. La presidente Torterolo – che era affiancata dalle consigliere Claudia Piccardi (agricoltura), Antonella Brandone (cooperazione) e Federica Bagnasco (industria) – ha ricordato l’attribuzione, lo scorso anno in occasione della Giornata dell’Economia, del Premio alle imprese “amiche delle donne”, iniziativa che si è ulteriormente evoluta con l’avvio di una banca dati in cui confluiranno tutte le buone prassi aziendali in favore dell’occupazione femminile (flessibilità di orario, part time, asili nido aziendali, ecc.). Nel corso della conferenza stampa è stato anche presentato il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che prevede una sezione speciale riservata alle imprese a prevalente partecipazione femminile. La sezione speciale può contare su una dotazione complessiva di 20 milioni di euro finalizzati ad interventi di copertura del rischio su operazioni di finanziamento.  
   
   
REGIONE BASILICATA, IN AUTUNNO L’ASILO NIDO AZIENDALE PER I FIGLI DEI LAVORATORI  
 
Potenza, 13 marzo 2014 - Un asilo nido aziendale, a partire dal prossimo settembre, per i figli dei dipendenti della Regione Basilicata e di chi, a vario titolo, lavora presso gli uffici dell’amministrazione. Il progetto è a buon punto. La giunta regionale ha dato il via, con l’approvazione dei lavori di ristrutturazione dei locali individuati in un edificio del polo di via Verrastro. A breve, l’Ufficio Provveditorato dovrebbe indire la gara di appalto per un importo di 164.700 euro. La realizzazione del nido aziendale rientra nell’intesa “Conciliazione dei tempi vita-lavoro” tra Governo e Regione Basilicata, la cui attuazione è demandata all’Ufficio Programmazione. Inoltre, nell’ambito del Piano di azioni positive di cui l’ente si è dotato, tra gli interventi innovativi per il benessere organizzativo, è stata considerata la creazione di un asilo nido aziendale che, in sinergia con altre azioni, venisse incontro soprattutto alle esigenze delle sue lavoratrici, che quotidianamente si trovano ad affrontare i disagi derivanti dalla necessità di armonizzare il tempo del lavoro con quelli della famiglia L’iniziativa, adesso, è in fase di realizzazione. L’asilo nido aziendale, caratterizzato da una spiccata accessibilità e flessibilità di orari, è destinato ai bambini fino ai tre anni. La struttura sarà aperta nel pomeriggio per i bambini dai tre ai dodici anni. Una prima fase sperimentale di gestione sarà finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’attenzione della Regione alle misure di conciliazione vita e lavoro non si è fermata qui. Tra le varie attività condotte sempre dall’Ufficio Programmazione nell’ambito dell’Intesa, c’è da segnalare la sperimentazione degli asili domiciliari, sulla scia di un servizio, nato nell´Europa settentrionale, che si sta diffondendo principalmente nelle Regioni del Nord Italia: la "Tagesmutter", tradotto “mamme di giorno”, la mamma-educatrice che apre un asilo nido in famiglia nella propria abitazione. Si è voluto verificare come tale possibilità si calasse nel contesto lucano. Con il progetto “Cura su misura”, l’interesse si è focalizzato sui Comuni con una popolazione inferiore ai tremila abitanti e, particolarmente, su quelle realtà dove non sono presenti asili nido e Sezioni Primavera. Da un’attività di rilevazione e analisi, scaturisce che il 44,6 per cento delle donne intervistate (madri di bambini di età compresa tra 0 e tre anni) non lavora per “motivi familiari” e che nel 92 per cento dei casi la criticità è quella di accudire i figli. Nel progetto sono stati coinvolti tre paesi della Basilicata: Brindisi di Montagna, Miglionico e Castronuovo di Sant’andrea, dove con le iniziative messe in campo si è raggiunto il duplice obiettivo di creare servizi di cura per l’infanzia e posti di lavoro. La sperimentazione ha permesso di definire le modalità di attivazione e gestione del modello individuato. Le indicazioni sono confluite in un opuscolo (linee guida), per facilitare quanti vogliano, in prima persona, dar vita a un “servizio educativo domiciliare”.