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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Aprile 2014
UE: IL GRUPPO PER L´UCRAINA  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - La Commissione europea ha deciso ieri di creare un gruppo di sostegno per l´Ucraina. Questo gruppo di sostegno fornirà un punto focale, la struttura, panoramica e guida il lavoro della Commissione a sostenere l´Ucraina. Essa contribuirà inoltre a mobilitare le competenze ´degli Stati membri e rafforzare ulteriormente il coordinamento con altri donatori e le istituzioni finanziarie internazionali. Commissario per la politica di allargamento e vicinato Stefan Füle coordinerà questo gruppo di sostegno, che riferirà al Presidente Barroso e il presidente Alto rappresentante Catherine Ashton e si baserà sui contributi di tutti i portafogli competenti della Commissione. "La Commissione europea è determinata ad aiutare l´Ucraina per il lungo termine." , ha dichiarato il presidente Barroso . "La Commissione ha già proposto un complessivo pacchetto di supporto del valore di almeno € 11000000000 nei prossimi due anni e alcune di queste misure sono già in fase di implementazione. I capitoli politici dell´accordo di associazione sono stati firmati, sigillando il libero e democratico scelta di Ucraina di essere strettamente associato con l´Unione europea. Decisione odierna di creare un gruppo di sostegno farà in modo che le ucraine autorità hanno tutto il supporto necessario a intraprendere le riforme politiche ed economiche che sono necessari per stabilizzare il paese. Nostro obiettivo comune è per avere una Ucraina democratica, indipendente e prospero ". Nel breve termine immediato (fino a fine 2014), il Gruppo di Supporto identificherà e coordinare con le autorità ucraine, beneficiando di input da parte degli Stati membri, l´assistenza tecnica che hanno bisogno di 1) stabilizzare la situazione finanziaria, economica e politica fragile in Ucraina; 2) pianificare e attuare le riforme per rilanciare la crescita e 3) identificare le priorità di riforma e far progredire le riforme necessarie per garantire che i benefici immediati possono essere ottenuti offerta dalla Ue (Accordo di associazione e Visa piano d´azione liberalizzazione). A medio termine (dal 2015), l´obiettivo del Gruppo di supporto sarà quello di sostenere ulteriormente l´Ucraina nella elaborazione e attuazione di programmi di riforma completi. Il lavoro del gruppo di sostegno si baserà sul "agenda europea per la riforma", un documento preparato con le autorità ucraine a corrispondere azioni di sostegno dell´Ue a breve e medio termine con l´Ucraina ha bisogno. Background: Il gruppo di supporto sarà basato a Bruxelles, con il suo personale viaggio in Ucraina, se necessario. Ucraina saranno invitati a creare una struttura di coordinamento centrale in grado di sorvegliare l´attuazione del vasto programma di riforma e l´accordo di associazione e di coordinare il lavoro sulla creazione delle necessarie enti / strutture nazionali. Inoltre, sarà istituito una piattaforma per il coordinamento dei donatori, che fungerà da veicolo per la mobilitazione di risorse e competenze dal contesto internazionale più ampio per sostenere l´attuazione di queste riforme prioritarie Il gruppo di supporto sarà diretta dal signor Peter Balas, attualmente vicedirettore generale della direzione generale Commercio. Il gruppo di supporto sarà amministrativamente alla Direzione generale per lo sviluppo e la cooperazione, ed è composto da: A capo del gruppo di sostegno; Fino a 30 dipendenti a tempo pieno; Esperti nazionali distaccati; Agenti temporanei; Agenti contrattuali; Consiglieri speciali. Il capo del gruppo di sostegno deve riferire al Presidente e Rappresentante / Vicepresidente Alta sotto la guida del commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato. Il lavoro del gruppo di sostegno potrebbe essere esteso anche alla Georgia e la Moldova da una decisione del presidente della Commissione e il vicepresidente del personale.  
   
   
I SERVIZI ALLE IMPRESE SONO FONDAMENTALI PER MANTENERE IN FORMA L´INDUSTRIA EUROPEA  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - Secondo una relazione pubblicata ieri dal gruppo ad alto livello sui servizi alle imprese, la strategia Europa 2020 dovrebbe rispecchiare adeguatamente l´importanza dei servizi alle imprese. Il gruppo è stato istituito nel marzo 2013 dal vicepresidente Tajani e dal commissario Barnier, allo scopo di definire un´agenda strategica europea in questo importante settore. I servizi alle imprese sono servizi forniti da imprese ad altre imprese. Tra gli esempi tipici rientrano le consulenze gestionali e i servizi legali, la progettazione, i servizi di ingegneria e di manutenzione tecnica, la ricerca di personale, la sicurezza e i servizi di pulizia e disinfestazione. I servizi alle imprese sono parte integrante delle nostre catene del valore industriali e di fondamentale importanza per la competitività europea, per un forte mercato unico e per una rinascita industriale. Il gruppo ad alto livello presieduto dal professor Carlo Secchi dell’università Bocconi è stato istituito allo scopo di studiare le carenze esistenti in questo settore e di aiutare i responsabili politici a comprendere meglio le sfide attuali. Il gruppo raccomanda azioni su diversi fronti. Oltre a privilegiare i servizi alle imprese nella strategia Europa 2020, questi comprendono il completamento del mercato unico dei servizi, cogliendo le opportunità a livello internazionale e sviluppando le capacità adeguate e le infrastrutture tecnologiche necessarie per le imprese europee. Le raccomandazioni sono indirizzate alla Commissione, ma anche agli Stati membri e all’industria (per la versione integrale delle raccomandazioni, cfr. Memo/14/265). Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per le Imprese e la politica industriale, ha dichiarato: "I servizi alle imprese in Europa presentano un notevole potenziale di crescita inutilizzato, soprattutto in termini di produttività e di diffusione delle innovazioni. La relazione del gruppo ha messo in luce l’importanza del ruolo che i servizi alle imprese rivestono per l’economia europea. Essa evidenzia che un livello elevato di prestazione dei servizi alle imprese è di fondamentale importanza per le nostre catene del valore economiche e quindi per la competitività europea. I servizi alle imprese saranno fondamentali per conseguire una rinascita industriale." Il commissario Barnier ha dichiarato: "Ringrazio il gruppo ad alto livello per aver attirato rinnovata attenzione sull’importanza dei servizi alle imprese. Abbiamo fatto notevoli progressi per quanto riguarda l’attuazione del mercato unico dei servizi. Questo impegno deve proseguire. Come responsabili delle politiche, ci corre l´obbligo di fornire il migliore contesto che consenta alle imprese europee, e in particolare alle Pmi, di beneficiare di tali trasformazioni pur continuando a contribuire all’occupazione e alla crescita". Il mercato globale dei servizi alle imprese assume maggiore importanza. I servizi alle imprese sono il principale settore dei servizi oggetto della direttiva sui servizi sia in termini economici (quota del Pil, occupazione, crescita) che in termini di impatto della stessa direttiva, come sottolineato nella comunicazione del giugno 2012 relativa alla direttiva sui servizi (Ip/12/587). Negli ultimi dieci anni hanno favorito la creazione netta di posti di lavoro, ma di recente la produttività è stagnante. Il mercato globale dei servizi alle imprese è stimato a più di 3 500 miliardi di euro e si ritiene che sia raddoppiato in volume nel corso dell’ultimo decennio. In Europa, i servizi alle imprese rappresentano l´11,7% del Pil e il 12% dell´occupazione (1 posto di lavoro su 8 in Europa è nei servizi alle imprese). Inoltre, a partire dal 1999, i servizi alle imprese sono aumentati due volte più rapidamente (con un tasso di crescita medio annuo del 2,4%) della media di tutti gli altri settori dell’Ue (1,1%). Le cifre sono ancora più sorprendenti se si considera l´occupazione: nei servizi alle imprese è cresciuta ad un tasso annuo del 3,5%, a fronte di una media dello 0,8% per tutti gli altri settori dell’economia dell’Ue. Probabilmente uno dei più importanti nuovi sviluppi per le imprese è il modo in cui si sta evolvendo l’interazione fra i servizi e l’industria. In certa misura si tratta di una tendenza che è in corso da anni con, ad esempio, una maggiore esternalizzazione delle imprese industriali di talune funzioni "accessorie". È un esempio del fenomeno talvolta chiamato "servitizzazione" dell’industria, che si verifica quando le imprese industriali valorizzano il proprio prodotto mediante servizi. La tradizionale distinzione tra le industrie manifatturiere e i servizi alle imprese diventa gradualmente sempre meno netta. Il gruppo ad alto livello ha analizzato in modo approfondito l’evoluzione del settore. Le nuove tecnologie, soprattutto nel settore delle Tic, sono alla base della trasformazione del modo in cui i prodotti e i servizi sono progettati, fabbricati e offerti ai clienti. L’europa deve adattarsi rapidamente a questo nuovo paradigma e cogliere le opportunità globali offerte dai servizi alle imprese. Il gruppo ha istituito cinque sottogruppi tematici (innovazione, mercato interno, competenze, strumenti e internazionalizzazione) che hanno fornito consigli pratici sulle sfide cui si trovano a far fronte i servizi alle imprese, sulla base di prove settoriali. Il loro lavoro è sintetizzato nella relazioni tematiche allegate alla relazione del gruppo di alto livello. La relazione odierna conclude il mandato del gruppo.  
   
   
LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE EUROPEA RAFFORZA L´IMPEGNO DEGLI AZIONISTI E DÀ LORO VOCE IN CAPITOLO SULLE REMUNERAZIONI DEGLI AMMINISTRATORI NELLE MAGGIORI SOCIETÀ EUROPEE  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - La Commissione europea ha adottato ieri misure volte a migliorare il governo societario delle circa 10 000 società quotate nelle borse europee, rafforzando così la competitività e la sostenibilità a lungo termine di queste imprese. Sono previste anche altre proposte di soluzioni efficienti sotto il profilo dei costi in materia di diritto societario per le Pmi che operano a livello transfrontaliero. Il pacchetto di misure dà attuazione alle azioni chiave individuate nella comunicazione del 27 marzo sul finanziamento a lungo termine dell´economia europea (Ip/14/320). Michel Barnier, Commissario per il Mercato interno e i servizi, ha dichiarato: "Gli ultimi anni hanno dimostrato a più riprese che una visione miope concentrata sul breve termine danneggia l´economia e le imprese europee. Un buon governo societario può contribuire a invertire questa tendenza. Le proposte di oggi incoraggeranno gli azionisti a impegnarsi maggiormente nelle società in cui investono e ad adottare una prospettiva di più lungo periodo. A tal fine, essi devono poter esercitare un controllo adeguato sulla dirigenza, con la possibilità di esprimere un voto vincolante sulle remunerazioni. A mio avviso è prioritario che il diritto societario offra alle Pmi europee un quadro di riferimento efficace affinché possano operare e crescere. La società unipersonale di diritto europeo aiuterà gli imprenditori a ridurre i costi e ad organizzare le loro attività all´estero." Revisione della direttiva sui diritti degli azionisti La proposta di revisione dell´attuale direttiva sui diritti degli azionisti (direttiva 2007/36/Ce) si prefigge di porre rimedio alle lacune in materia di governo societario delle imprese quotate, in relazione ai consigli, agli azionisti (investitori istituzionali e gestori di attivi), agli intermediari e ai consulenti in materia di voto (ossia imprese che prestano servizi agli azionisti, in particolare consulenza sul voto). Come ha dimostrato la crisi, troppo spesso gli azionisti hanno appoggiato l´eccessiva assunzione di rischi a breve termine da parte degli amministratori, senza esercitare un attento controllo sulle società in cui avevano investito. Le proposte si prefiggono di agevolare gli azionisti nell´esercizio dei loro attuali diritti sulle società e di rafforzare questi diritti, ove necessario. Si garantirebbe così un maggiore impegno degli azionisti e un miglior controllo sulla dirigenza che dovrebbe dar conto del suo operato e agire nell´interesse a lungo termine della società. Una prospettiva più lungimirante crea migliori condizioni operative per le società quotate, accrescendo la loro competitività. Gli elementi principali della proposta impongono agli investitori istituzionali e ai gestori di attivi obblighi di trasparenza più rigorosi in materia di politiche di investimento e di impegno nelle società in cui investono, istituendo un quadro per facilitare l´identificazione degli azionisti, in modo che possano esercitare più agevolmente i loro diritti, ad esempio i diritti di voto, in particolare in contesti transfrontalieri (il 44% degli azionisti risiede in un altro Stato membro o fuori dai confini dell´Ue). I consulenti in materia di voto dovrebbero inoltre garantire una maggiore trasparenza delle metodologie utilizzate per l´elaborazione delle raccomandazioni di voto e delle modalità di gestione dei loro conflitti di interessi. Per la prima volta a livello europeo, si introdurrebbe così il diritto di voto degli azionisti sulle retribuzioni. Oggi la scarsa correlazione tra le remunerazioni e i risultati di gestione incoraggia una dannosa tendenza alla programmazione a breve termine. Le proposte obbligherebbero le società a pubblicare informazioni trasparenti, comparabili ed esaurienti sulle loro politiche retributive e sulle relative modalità di attuazione. A livello dell´Ue non sarebbe previsto alcun vincolo in relazione all´importo massimo delle retribuzioni, ma ogni società sarebbe tenuta a sottoporre al voto vincolante degli azionisti la propria politica retributiva, che dovrebbe peraltro fissare un tetto alla remunerazione degli amministratori. La politica delle retribuzioni dovrebbe inoltre illustrare le modalità di tutela degli interessi e della sostenibilità a lungo termine della società e spiegare come si sia tenuto conto delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro dei dipendenti nella determinazione della politica stessa, in particolare giustificando la proporzione tra gli stipendi dei dipendenti e quelli degli amministratori. Raccomandazione della Commissione sulla qualità dell´informativa sul governo societario (principio "rispetta o spiega")- In via generale la raccomandazione mira a migliorare l´informativa sul governo societario da parte delle società quotate. I codici di governo societario sono per lo più uno strumento normativo non vincolante: è pertanto essenziale il buon funzionamento del meccanismo "rispetta o spiega", secondo il quale una società che decida di discostarsi dal codice di governo societario applicabile deve motivare le ragioni di tale scelta. Questo approccio offre alle imprese una significativa flessibilità, in quanto riconosce che, in talune circostanze, la scelta di non conformarsi ad alcune raccomandazioni potrebbe giovare maggiormente agli interessi della società rispetto all´opzione di ottemperare pienamente alle disposizioni del codice. Tuttavia, le società che si discostano dal codice di governo societario applicabile spesso non motivano adeguatamente tale scelta, complicando il compito degli investitori di prendere decisioni informate sugli investimenti. La raccomandazione della Commissione è volta a dare indicazioni alle società quotate, agli investitori e alle altre parti interessate al fine di migliorare la qualità generale delle relazioni sul governo societario pubblicate dalle imprese. Direttiva sulle società unipersonali - Attualmente troppi ostacoli intralciano l´attività economica delle Pmi all´interno del mercato unico. Dal punto di vista del diritto societario, operare su base transfrontaliera è spesso costoso e difficile per le Pmi. Solo una piccola percentuale di Pmi (2%) investe e costituisce controllate all´estero. La proposta di direttiva relativa alle società a responsabilità limitata con un unico socio intende rimuovere questi ostacoli uniformando i requisiti per la costituzione di società unipersonali. L´eliminazione dell´oneroso processo di registrazione delle controllate renderebbe più agevole le operazioni transfrontaliere delle Pmi. Elementi essenziali della proposta: gli Stati membri sarebbero tenuti a prevedere nella normativa nazionale una forma di società a responsabilità limitata con un unico socio avente caratteristiche identiche in tutta l´Unione europea, con la denominazione unica di Societas unius personae (Sup); gli Stati membri sarebbero obbligati a consentire la registrazione diretta e online delle Sup, in modo che il fondatore non debba recarsi a tal fine nel paese in cui intende registrare la società; la proposta predisporrebbe un modello di atto costitutivo identico in tutta l´Ue, disponibile in tutte le lingue dell´Unione e contenente gli elementi necessari alla gestione di una società a responsabilità limitata con un unico socio, che fisserebbe il requisito patrimoniale minimo della Sup a 1 Eur; i creditori sarebbero adeguatamente tutelati da un test di bilancio e da una dichiarazione di solvibilità.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: IN DIRETTA: AUDIZIONE DELL´INIZIATIVA DEI CITTADINI "ONE OF US"  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - La seconda audizione dell´iniziativa dei cittadini, che permette a tutti gli europei di inviare una proposta legislativa, avrà luogo in Parlamento giovedì 10 aprile. Gli organizzatori dell´iniziativa One of Us chiedono di vietare e interrompere i finanziamenti alle attività, comprese quelle scientifiche, che includono la distruzione di embioni umani. Segui l´audizione sul nostro sito internet il 10 aprile dalle ore 9 alle 12 e 30. One of Us - La campagna One uf Us è stata organizzata per raccogliere le firme di 1,7 milioni di firme per sostenere l´iniziativa in 18 Stati membri. L´idea è di chiedere all´Ue di proibire i finanziamenti delle attività che includono la distruzione degli embrioni umani, in particolare nell´area della ricerca, dello sviluppo e della salute pubblica. Audizione - Durante l´audizione pubblica del 10 aprile, gli organizzatori di One of Us presenteranno le loro proposte ai deputati. L´audizione sarà organizzata dalle commissioni allo Sviluppo, agli Affari legali e alla Ricerca, insieme alla commissione alle Petizioni. Iniziativa dei cittadini - L´iniziativa dei cittadini è stata introdotta dal Trattato di Lisbona e dà ai cittadini europei la possibilità di esprimersi sull´agenda legislativa dell´Ue. Per essere considerata, un´iniziativa deve essere sostenuta almeno da un milione di cittadini dell´Ue, da almeno 7 dei 28 Stati membri entro 12 mesi dalla data di registrazione. Deve inoltre far parte delle competenze della Commissione europea. Per seguire l´audizione in diretta, clicca sul link http://www.Europarl.europa.eu/ep-live/it/committees/video?event=20140410-0900-committee-deve-itre-juri-peti  http://www.Oneofus.eu/it/    
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: AL VOTO LA TUTELA DEI DIRITTI ALLA PENSIONE COMPLEMENTARE PER I LAVORATORI TRANSFRONTALIERI  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - L´invecchiamento in Europa è diventato un serio problema che necessita la regolamentazione di un regime pensionistico professionale. Tuttavia per i cittadini europei che si spostano per lavoro da un Paese all´altro dell´Unione Europea esiste il rischio di perdere alcuni benefici. Anche a causa delle diverse normative europee. Il Parlamento europeo ne ha discusso mercoledí, e voterà giovedí, la tutela dei diritti ad una pensione minima. I cittadini che lavorano in un altro paese beneficiano già dei diritti pensionistici, cioè delle pensioni erogate dallo Stato, e sono tutelati dalla normativa europea. Ma finora tale tutela non é stata assicurata per i regimi pensionistici complementari dei lavoratori transfrontalieri europei (come le pensioni professionali finanziate o cofinanziate dai datori di lavoro). Questa settimana sono previsti la discussione ed il voto del Parlamento europeo sull´accordo informale raggiunto con il Consiglio relativo alle nuove regole di salvaguardia dei regimi pensionistici per i lavoratori transfrontalieri. Il regolamento fissa dei requisiti come ad esempio un periodo minimo (il periodo di appartenenza attiva ad un sistema pensionistico necessario per ottenere il diritto ad una pensione complementare) che non deve superare i tre anni. Grazie al lavoro svolto dal Parlamento, queste regole potranno essere estese anche ai lavoratori transfrontalieri. Dopo l´accordo informale raggiunto dal Parlamento e dal Consiglio, la relatrice Ria Oomen-ruijten, ha affermato: "I lavoratori europei potranno ora beneficiare di pieni diritti alla pensione quando si spostano da un Paese all´altro. La nuova normativa aiuterà ad eliminare le barriere alla libertà di movimento dei lavoratori." Se il Parlamento voterà a favore dell´accordo, gli Stati membri avranno quattro anni di tempo per applicare le nuove regole nei rispettivi ordinamenti nazionali.  
   
   
L´EUROPA ARRIVA IN EMILIA ROMAGNA A REGGIO EMILIA IL DIBATTITO SUL FUTURO DELL’UNIONE E IL PUNTO SULLE OPPORTUNITÀ OFFERTE DALL’UE SUL TERRITORIO  
 
Reggio Emilia, 10 aprile 2014 - L’europa arriva in Emilia Romagna per avviare il dibattito sul futuro dell´Europa in vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, presentare le opportunità delle politiche e dei programmi del nuovo quadro finanziario 2014-2020 e la nuova generazione dei centri Europe Direct e delle altre reti tematiche dell´Unione europea. Questi gli obiettivi dell’evento svoltosi il 9 aprile 2014 a Reggio Emilia presso la Sala delle conferenze del Tecnopolo di Reggio Emilia, con il responsabile stampa e media della Commissione europea in Italia Ewelina Jelenkowska-luca´, il responsabile comunicazione Alessandro Giordani e il Direttore alla programmazione e alle relazioni europee della Regione Emilia Romagna Enrico Cocchi. L’iniziativa è stata promossa dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea e dai centri d´informazione “Europe Direct” dell´Emilia Romagna. Contesto: qualche esempio dell´Europa in Emilia Romagna 1 – Reggio Emilia e Cesena capofila di progetti per lo sviluppo urbano Urbact Ii è un Programma europeo di scambio e apprendimento che promuove lo sviluppo urbano sostenibile ed è co-finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) nell´ambito della Politica di Coesione Europea. Il Fesr mira a consolidare la coesione economica e sociale dell’Unione europea correggendo gli squilibri fra le regioni, in particolare finanziando le imprese che investono nella creazione di posti di lavoro sostenibili; le infrastrutture legate alla ricerca e all´innovazione, e sostenendo la cooperazione fra città e regioni. Urbact consente alle città europee di lavorare insieme per sviluppare soluzioni comuni per affrontare le più importanti sfide urbane, sviluppando soluzioni concrete innovative e sostenibili che tengano insieme la dimensione economica, sociale e ambientale. Urbact riunisce 500 città e 29 paesi europei. In Italia sono 14 le città coinvolte, di cui tre sono in Emilia Romagna: Bologna, Reggio Emilia e Cesena. Queste ultime due sono anche capofila di due progetti specifici. Reggio Emilia guida il progetto Enterhub nato per promuovere il ruolo dei nodi ferroviari e intermodali di rilevanza regionale nelle città di medie dimensioni, come motore dello sviluppo delle realtà coinvolte. Obiettivo del progetto è rendere competitivo il territorio che gravita intorno a questi nodi regionali (come la nuova stazione Mediopadana dell´Alta Velocità) e avviare reti di relazioni a livello Europeo. I gruppi di supporto locale, nati all´interno del progetto Enterhub, riuniscono istituzioni e professionisti locali per la creazione e lo scambio di buone pratiche tra le realtà coinvolte. Cesena è invece alla guida di Jobtown, incentrato sullo sviluppo di iniziative per la creazione di opportunità lavorative e formative per i giovani. Il progetto mira a far incontrare domanda e offerte di lavoro, individuare e adottare buone pratiche a livello locale e sviluppare insieme agli altri partner una rete di iniziative e attività volte ad incrementare le opportunità per i giovani del territorio. 2. – Spinner, un sostegno all´occupazione regionale Spinner 2013 è un programma del Programma Operativo Regionale (Por) 2007-2013 del Fondo Sociale Europeo (Fse), attivo sin dal 2009, dedicato alle persone ad alta qualificazione per lo sviluppo di idee e progetti innovativi e la valorizzazione dei talenti. Il Fondo sociale europeo (Fse) è il principale strumento utilizzato dall’Ue per sostenere l´occupazione, aiutare i cittadini a trovare posti di lavoro migliori e assicurare opportunità lavorative più eque per tutti. A questo fine, l’Fse investe nel capitale umano dell’Europa: i lavoratori, i giovani e chi è alla ricerca di un lavoro. Grazie ad una dotazione di 10 miliardi di euro l’anno, l’Fse aumenta le prospettive occupazionali di milioni di cittadini europei, prestando particolare attenzione a chi incontra maggiori difficoltà a trovare lavoro. Spinner viene realizzato in collaborazione con università, centri di ricerca e imprese dell´Emilia Romagna. Sostiene le persone per la realizzazione di progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e trasferimento tecnologico e di know-how anche a livello internazionale. Offre borse di ricerca e incentivi economici per la formazione avanzata e specialista e incentiva la realizzazione di percorsi di ricerca e di alta formazione. E´ rivolto ai domiciliati della Regione, in particolare a laureandi, laureati e dottori di ricerca. Il programma conta inoltre su una rete di sportelli localizzati presso università e centri di ricerca di tutta la regione. 3. – Ravenna 2019 – L´emilia Romagna al centro della cultura europea L´italia insieme alla Bulgaria avrà il ruolo di capitale europea della cultura nel 2019. Molte città italiane hanno proposto la propria candidatura per diventare per un anno il centro della cultura europea, valorizzare il proprio territorio e rafforzare le attività culturali. Ravenna e l´Emilia Romagna insieme a Cagliari, Lecce, Perugia-assisi, Matera e Siena sono le sei finaliste tra le quali sarà scelta la capitale europea del 2019. A scegliere la vincitrice sarà un gruppo di esperti italiani ed europei. Una volta designata ufficialmente, la futura capitale della cultura potrà ottenere, a seguito di due incontri di monitoraggio, 1,5 milioni di euro che l´Europa destina alle capitali europee della cultura, attraverso il programma Europa Creativa, per sostenere le relative attività. Diventare capitale europea della cultura ha un forte impatto, come dimostrano le precedenti esperienze. Rigenera di fatto la città, ne aumenta il profilo internazionale e l´interesse turistico, con tutte le relative ricadute positive sull´economia della città. Il programma Europa Creativa, che sostiene le attività culturali e cinematografiche europee, nasce sulla scia dei programmi Media, Media Mundus e Cultura che negli scorsi anni hanno finanziato le iniziative culturali europee. L´assessorato regionale alla Cultura dell´Emilia Romagna, in collaborazione con Ervet e Ater-associazione Tetrale Emilia Romagna, ha attivato uno Sportello per la cultura e la creatività che approfondisce e aiuta gli operatori regionali della cultura a cogliere le opportunità offerte dal Sottoprogramma Cultura di Europa creativa e a fornire informazioni sui bandi esistenti e le procedure per accedervi.  
   
   
LAVORO SOMMERSO: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UNA NUOVA PIATTAFORMA PER MIGLIORARE LA PREVENZIONE E LA DISSUASIONE  
 
Bruxelles, 10 aprile 2014 - La Commissione europea ha proposto ieri la creazione di una piattaforma europea per migliorare la cooperazione a livello unionale al fine di prevenire il lavoro sommerso e di scoraggiarne l´uso in modo più efficace. La piattaforma riunirà diversi organismi nazionali di contrasto coinvolti nella lotta contro il lavoro sommerso, un fenomeno che reca grave pregiudizio alle condizioni lavorative, alla concorrenza leale e ai bilanci pubblici. "Il lavoro sommerso priva i lavoratori della protezione sociale, mette a rischio la loro salute e sicurezza e abbassa gli standard lavorativi. Esso pregiudica inoltre la concorrenza leale tra le imprese e fa vacillare la sostenibilità delle finanze pubbliche e dei sistemi di sicurezza sociale. In conclusione, sono tutti a perderci. Questo è il motivo per cui la Commissione è pienamente impegnata a sostenere gli Stati membri nella lotta contro questa piaga al fine di proteggere i lavoratori, creare condizioni eque per le imprese e salvaguardare i gettiti fiscali", ha commentato László Andor, Commissario Ue responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione. Http://europa.eu/rapid/exploit/2014/04/ip/it/i14_387.iti/pictures/1000000000000492000001a73db793df.jpg La nuova piattaforma riunirà tutti gli organismi di contrasto che si occupano della lotta contro il lavoro sommerso, come ad esempio gli ispettorati del lavoro e della sicurezza sociale, le autorità fiscali e quelle preposte alle politiche migratorie nonché altri stakeholder, come ad esempio i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori a livello di Ue. La proposta prevede che tutti gli Stati membri partecipino alla piattaforma poiché il lavoro sommerso è un problema che li riguarda tutti ed anche perché la partecipazione congiunta di tutti i paesi dell´Ue è essenziale per affrontare le situazioni transfrontaliere. La piattaforma colmerà un vuoto a livello di Ue ove finora il lavoro sommerso è stato trattato in modo sporadico e non coordinato nell´ambito di diversi comitati e gruppi di lavoro. La piattaforma consentirà una cooperazione più efficace tra coloro che nel quotidiano si trovano ad affrontare il lavoro sommerso sul terreno. La nuova piattaforma: costituirà una tribuna in cui gli esperti potranno condividere informazioni e pratiche ottimali ampliando così il numero limitato di contatti di cui si disponeva finora; esaminerà gli strumenti nazionali e unionali utili per affrontare problemi comuni, come ad esempio la problematica correlata del lavoro autonomo fittizio e del lavoro sommerso nelle filiere dei subappalti; affronterà gli aspetti transfrontalieri esaminando ad esempio il modo per migliorare gli scambi di dati tra le amministrazioni nazionali; · rafforzerà la cooperazione operativa ad esempio tramite sessioni di formazione comuni, scambi di personale e ispezioni congiunte; svilupperà principi e orientamenti comuni per le ispezioni relative al lavoro sommerso; farà opera di sensibilizzazione sul problema grazie ad attività condotte di concerto, come ad esempio campagne europee e strategie regionali o unionali. La proposta di decisione di istituire di una piattaforma europea sarà ora inviata al Parlamento europeo e al Consiglio per adozione. Contesto - Per lavoro sommerso si intende qualsiasi attività retribuita lecita di per sé ma non dichiarata alle autorità pubbliche, tenendo conto delle diversità dei sistemi giuridici vigenti negli Stati membri. Questa nozione è stata integrata nell´ambito della Strategia europea per l´occupazione e, dal 2001, è trattata negli orientamenti per l´occupazione elaborati all´indirizzo degli Stati membri. Secondo un´indagine Eurobarometro condotta nel 2013 circa un cittadino europeo su dieci (11%) ha ammesso di aver acquistato l´anno precedente beni o servizi legati al lavoro sommerso mentre il 4% ha ammesso di aver espletato lavoro sommerso (Ip/14/298). L´indagine rispecchia l´incidenza di questo fenomeno in un´ampia gamma di settori e mette in luce anche notevoli differenze tra gli Stati membri. Il pacchetto per l´occupazione dell´aprile 2012 ribadiva il fatto che trasformare il lavoro non formale o sommerso in un´occupazione regolare poteva contribuire a ridurre la disoccupazione e dava inoltre rilievo alla necessità di migliorare la cooperazione tra gli Stati membri. A metà del 2013 la Commissione ha proceduto a una consultazione di primo livello con rappresentanti a livello unionale dei datori di lavoro e dei lavoratori sulle eventuali misure che l´Ue potrebbe adottare in futuro per accrescere la cooperazione tra le autorità nazionali di contrasto (Ip/13/650). All´inizio del 2014 vi ha fatto seguito una consultazione di secondo livello. In entrambi i casi le parti sociali hanno indicato che l´intervento a livello di Ue recherà valore aggiunto agli sforzi condotti a livello nazionale. Il Parlamento europeo, nella sua risoluzione del 14 gennaio, ha sollecitato una più stretta cooperazione e il rafforzamento degli ispettorati del lavoro per lottare contro il lavoro sommerso.  
   
   
SEMINARIO: INDIPENDENTI DALL’INGHILTERRA OPPURE NO? LA SCOZIA NELLA STORIA COSTITUZIONALE DELLE ISOLE BRITANNICHE  
 
Milano, 10 aprile 2014 - Indipendenza sì o indipendenza no? E’ cronaca di questi giorni il caso della Crimea ma sono diverse, negli ultimi anni, le regioni che hanno chiesto con un referendum di staccarsi dalla Regione di appartenenza. Il prossimo appuntamento di rilievo è il referendum del 18 settembre 2014 con quale i cittadini scozzesi decideranno se confermare o meno l’appartenenza al Regno Unito, sancita più di trecento anni fa con l´Act of Union del 1707. Il seminario, aperto a tutti, è un’occasione per approfondire questo importante passaggio alla luce della storia costituzionale scozzese e dell’ordinamento britannico in generale. Programma: ore 10.00 – 10.30 Saluti istituzionali e introduzione ai lavori: Loredana Garlati, direttore del dipartimento di dipartimento delle scienze giuridiche nazionali e internazionali, Università degli Studi di Milano-bicocca; Alessandro Torre, presidente del Devolution Club, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"; Claudio Martinelli, Università degli Studi di Milano-bicocca. Ore 10.30 – 13.00 “L´ordinamento costituzionale scozzese dalle origini all’Act of Union 1707” Alessandro Torre, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". “Il processo di devolution” Giovanni Poggeschi, Università del Salento. “La Scozia nella giurisprudenza della Supreme Court of the United Kingdom” Pamela Martino, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro". “Le prospettive del referendum sull´indipendenza” Gaetano Marzulli, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro´´. Ore 15.00 – 16.00 “Devolution scozzese e federalismo svizzero: un confronto possibile?” Maria Paola Viviani Schlein, Università degli Studi dell´lnsubria. “L´esperienza catalana e l´autonomismo scozzese” Miryam lacometti (Università degli Studi di Milano). “Profili costituzionalistici dello Scottish Enlightenment” Claudio Martinelli, Università degli Studi di Milano-bicocca. Ore 16.00- 17.00 tavola rotonda. Università degli Studi di Milano-Bicocca Venerdì 11 aprile, ore 10.00 – 17.00 Sala Lauree di Giurisprudenza, edificio U6, 2° piano, piazza dell’Ateneo Nuovo, 1, Milano.  
   
   
LEGGE DELRIO, PRESIDENTE LOMBARDIA A SOTTOSEGRETARIO: TEMPI RAPIDI  
 
Roma, 10 aprile 2014 - "Ho incontrato il sottosegretario Bressa che ha la delega del Governo per l´attuazione della legge Delrio, città metropolitane e soprattutto per la parte che riguarda il trasferimento alla Regione delle partecipazioni della Provincia di Milano in vista di Expo. Ho chiesto tempi rapidi, certi". Cosi´ il presidente della Lombardia al termine dell´incontro con il sottosegretario di stato per gli Affari Regionali e le autonomie, Gianclaudio Bressa, che si è svolto questo pomeriggio a Roma. "E´ stato un incontro utile" ha detto ancora il governatore. "Nei prossimi giorni ci incontreremo a Milano per definire i dettagli delle cose da fare. Il Governo - ha concluso - deve fare un provvedimento entro 40 giorni, è iniziato il processo di attuazione".  
   
   
PRESIDENTE REGIONE VENETO SU QUESTIONE VENETA E AFFERMAZIONI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO  
 
Venezia, 10 aprile 2014 - “Quello di Renzi, che ha accettato e gradito il dono della Bandiera del Veneto, è stato un segno di grande rispetto nei confronti dei veneti e di una realtà che ha intriso di sè 1100 anni di storia”. Lo ha detto il Governatore del Veneto, commentando le parole pronunciate ieri dal presidente del Consiglio sulla “questione veneta”. “E´ quel rispetto, il suo, che ad esempio non hanno sempre le Istituzioni dello Stato presenti in Veneto, che non espongono la nostra bandiera: esporla vuol dire rispettare i veneti e inchinarsi davanti a un popolo che ha dato tanto e dà tanto all´Italia”. Quanto all´affermazione che le realtà che hanno già pagato non possono essere costrette a tagli lineari, il Presidente del Veneto ha ricordato che “siamo i più virtuosi, i più bravi nella gestione dei conti, siamo una Regione di riferimento nazionale per la sanità. Lasciamo ogni anno 21 miliardi di tasse a Roma, perché a tanto ammonta il nostro residuo fiscale attivo: solidarietà che va a favore degli spreconi. Non capiamo per quale motivo dobbiamo chiudere le aziende, vedere imprenditori che si suicidano, cittadini che perdono i posti di lavoro e continuare a pagare a Roma tasse che vengono sprecate”. Quanto alle aspettative dopo il messaggio passato oggi a Vinitaly sulla questione veneta, il Governatore ha commentato che “finirà la luna di miele, passeranno i cento giorni, poi vedremo i risultati. Che dovranno tradursi in provvedimenti che dimostrino poi che dai buoni propositi si passa ad attività che siano efficaci e concrete per i veneti”.  
   
   
RIFORME: PRESIDENTE FVG, POSITIVA COESIONE AUTONOMIE  
 
Trieste, 10 aprile 2014 -  Ieri a Roma è stato fatto un lavoro molto positivo, che si inserisce nel percorso di analisi del ddl sulle riforme impostato dai presidenti delle Regioni e delle Province autonome, ha sottolineato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l´esito dell´incontro tenutosi oggi a Roma, cui ha partecipato l´assessore regionale Francesco Peroni, preparatorio della seduta della Conferenza delle Regioni, programmata per domani. La presidente ha rilevato con soddisfazione che si è creata una coesione molto positiva delle Regioni speciali e delle Province autonome, le quali hanno trovato forme di collaborazione istituzionale e intese su un piano politico di alto livello. Il contributo propositivo è infatti corale ed è volto a perfezionare il testo governativo, salvaguardando i contenuti caratterizzanti delle Autonomie.  
   
   
BASILICATA: SESSIONE COMUNITARIA, SU SITO WEB DEL CONSIGLIO LA RELAZIONE  
 
Potenza, 10 aprile 201 - Sul sito web del Consiglio regionale è stata pubblicata ieri la relazione sullo stato di avanzamento al 31.12.2013 dei programmi regionali 2007-2013 cofinanziati dalle risorse comunitarie (Fesr, Fse e Feasr) e sulle iniziative che la Giunta regionale intende intraprendere nell’attivazione delle risorse comunitarie per il periodo di programmazione 2014-2020. Di questi argomenti il Consiglio regionale discuterà nella consueta sessione comunitaria, che quest’anno è stata programmata per il prossimo 13 maggio. La legge n. 31/2009 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Basilicata al processo normativo comunitario e sulle procedure relative all’attuazione delle politiche comunitarie) prevede infatti (art. 6) che entro il 30 giugno di ogni anno “ il Consiglio Regionale convoca la sessione comunitaria per definire gli indirizzi regionali in tema di politiche comunitarie, determinare gli orientamenti regionali in materia di partecipazione alla formazione del diritto comunitario e verificare lo stato di avanzamento dei programmi cofinanziati da risorse comunitarie attivati a livello regionale”. Quest’anno la sessione comunitaria assume particolare rilievo perché coincide con l’avvio del nuovo periodo di programmazione dei fondi Ue. Per scaricare la relazione e gli allegati basta entrare nello spazio “Partecipa ai lavori consiliari”, sulla home page del sito www.Consiglio.basilicata.it    
   
   
PRESIDENTE LOMBARDIA: SOSTENIAMO COMUNI ASSEGNATARI DI BENI CONFISCATI  
 
Roma, 10 aprile 2014 - "Di particolare rilievo e´ inoltre l´impegno della Regione per sostenere i Comuni a cui sono assegnati i beni confiscati alla mafia, in particolare attraverso il finanziamento dei lavori per il recupero degli immobili sequestrati alla criminalità destinati a finalità sociali o istituzionali", ha detto ancora il Presidente lombardo in audizione alla Commissione antimafia a Palazzo San Macuto a Roma. Riutilizzo Dei Beni Confiscati - "È il caso, a titolo esemplificativo, del progetto - promosso dal Coordinamento Lombardo di Libera - di riutilizzo a fini sociali della ex Pizzeria Wall Street di Lecco, confiscata alla mafia ed assegnata al Comune di Lecco, per trasformarla in una "Pizzeria della Legalità" gestita da giovani in condizione di fragilità. La Regione Lombardia intende facilitare la rapida riapertura di questo luogo, anche attraverso lo stanziamento di un contributo economico straordinario, cosa che farò dopo domani con la Giunta che si riunirà proprio a Lecco con la presenza del sindaco e del presidente della Provincia". Molti Strumenti Legislativi - Il governatore ha poi citato alcuni altri strumenti legislativi e amministrativi attivati dalla Regione Lombardia negli anni per rafforzare il contrasto a tutte le forme di illegalità, in particolare a quelle originate dalla criminalità organizzata: Patto di integrità in materia di contratti pubblici regionali, Piano triennale di prevenzione della corruzione per il triennio 2014/2016, Programma triennale per la trasparenza e l´integrità. Ancora, il Protocollo Quadro di intesa tra la Regione Lombardia e la Guardia di Finanza, che ha ad oggetto il coordinamento dei controlli e lo scambio di informazioni in materia di finanziamenti, contributi ed erogazioni e di spesa sanitaria; il Protocollo di Intesa tra la Regione e la Corte dei Conti che regolamenta l´accesso informatico al sistema di contabilità regionale per agevolare le verifiche. Lotta A Mafia E´ Priorita´ - "Per me e per la Regione che rappresento, lottare contro la criminalita´ organizzata e´ una priorità. Le mafie distorcono l´economia reale e minano i presupposti del vivere civile. Non possiamo consentirlo. Abbiamo il dovere di impedirlo. Su questo fronte, l´unità delle istituzioni e delle forze politiche e sociali fa la differenza. E´ chiaro che le norme, le procedure, le leggi servono. Ma è più importante la convinzione, la consapevolezza che è indispensabile combattere la mafia e ogni forma di criminalità. La cultura della legalità è lo strumento più efficace per combattere la mafia". Regione In Giudizio Contro Mafie E Criminalita´ - "La piena e consapevole adesione dell´amministrazione regionale alla lotta contro le mafie è testimoniata anche dalla costituzione di parte civile della Regione per la prima volta in processi per reati di associazione mafiosa. Regione Lombardia si è già costituita parte civile in importanti processi penali contro la criminalità organizzata", ha detto Il governatore lombardo intervenendo in Commissione parlamentare antimafia a Roma. Inchiesta Infinito - "Nel maggio 2011 la Regione si e´ costituita nel procedimento frutto dell´indagine "Infinito", che ha portato nel luglio 2010 a 300 arresti tra Lombardia e Calabria di presunti affiliati alla ´ndrangheta.Il Tribunale ha ammesso la costituzione per reato di associazione mafiosa e concorso esterno in associazione mafiosa, riconoscendo in capo alla Regione il diritto al risarcimento del danno conseguente ai reati associativi e quantificato complessivamente in un milione e duecento mila euro. Indagini Su Voto Di Scambio - Nel settembre 2013 la Regione si è costituita parte civile nel procedimento frutto dell´indagine "Crimine", che vede coinvolto anche l´ex assessore regionale Domenico Zambetti per reati connessi allo scambio elettorale politico mafioso. L´ex assessore è stato rinviato a giudizio. Tale processo si è aperto con l´udienza preliminare del 2 ottobre 2013. Gli imputati sottoposti a giudizio abbreviato hanno già riportato pesanti condanne. La Regione ha ottenuto la condanna generica al risarcimento da liquidarsi in sede civile. Attentato Di Via Palesto - Infine, il 22 maggio prossimo e´ fissata l´udienza per il giudizio immediato dinanzi alla Corte d´assise di Milano nei confronti di un pregiudicato affiliato a Cosa nostra per l´attentato di via Palestro a Milano. Regione Lombardia è stata individuata come persona offesa e parteciperà al processo". Provincia Di Milano Con Alto Numero Confische - Il presidente si è poi soffermato sui dati relativi a sequestri e confische. "Cito alcuni dati che testimoniano come negli anni le mafie hanno modificato presenze sul territorio e interessi. Ricordo il numero aggiornato al gennaio 2013 dei beni confiscati alle organizzazioni mafiose, che vede la Lombardia al quarto posto fra le Regioni italiane con 1186 immobili sequestrati o confiscati, ossia il 10,55% del totale. In Lombardia a essere più colpito è il territorio della Provincia di Milano, con oltre 700 immobili sequestrati o confiscati", ha detto il Governatore. Agenzia Per Gestione Beni Confiscati - "Ricordo che da ministro dell´Interno ho proposto l´istituzione dell´Agenzia nazionale per l´amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. L´agenzia oggi ha uffici anche a Milano per far sì che questi beni siano prontamente restituiti a quella che io definisco "la comunità degli onesti". Devo dire che purtroppo oggi l´Agenzia non ha un livello di efficienza soddisfacente dal punto di vista della gestione di questi beni".  
   
   
REGIONI DISCUTONO DI RIFORME, CERTIFICATO PENALE, DIMISSIONI  
 
Bolzano, 10 aprile 2014 - Il testo del governo sulla riforma costituzionale, la tutela delle autonomie ma non solo al centro dell´incontro politico di ieri a Roma tra i rappresentanti delle Regioni, a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Altri due temi sono stati portati all´attenzione delle Regioni: il certificato penale in relazione alla tutela dei minori e le cosiddette dimissioni in bianco. L´incontro politico a Roma è servito per proseguire il lavoro di approfondimento sul ddl costituzionale del Governo con le osservazioni formulate dalle Regioni sul Senato delle autonomie e sul Titolo V. "La discussione sulle proposte è stata positiva, abbiamo affrontato vari aspetti e verificato i margini di intervento possibili per migliorare ulteriormente il testo del Governo anche riguardo alla salvaguardia e all´ampliamento dell´autonomia", sintetizza il presidente Kompatscher, che ha rappresentato le istanze delle autonomie, comprese quelle di Trentino, Friuli Venezia Giulia e Val d´Aosta nel vertice preparatorio della seduta della Conferenza delle Regioni in programma domani. A Roma Kompatscher ha appreso la notizia della nomina dei presidenti delle Commissioni paritetiche, Lorenzo Dellai e Francesco Palermo, ai quali giungono i suoi auguri di buon lavoro: "Sono ovviamente soddisfatto che le commissioni dei 6 e dei 12 possano ora affrontare questo impegno in un clima costruttivo e di collaborazione, come ha dimostrato già la prima seduta odierna." Con i Presidenti di Regione Kompatscher ha inoltre affrontato altri due temi di grande attualità che con una nuova regolamentazione rischiano di provocare un notevole aumento di burocrazia: il certificato penale per lavoratori connesso alla tutela dei minori e le cosiddette "dimissioni in bianco". Su entrambi i temi è stato formulato un ordine del giorno che sarà portato all´attenzione della Conferenza delle Regioni per una presa di posizione formale.  
   
   
LEGGE DELRIO: LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’INTERNO SULL’APPLICAZIONE NEI COMUNI INVITO A RINNOVARE I DECRETI DI CONVOCAZIONE DEI COMIZI  
 
Firenze, 10 aprile 2014 - E´ stata pubblicata sul sito Anci in http://www.Anci.it/contenuti/
allegati/circolaremininterno4019.pdf
 la circolare del ministero dell´Interno sui termini di applicazione delle nuove norme contenute nella Legge Delrio, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 7 aprile 2014. “Tale legge – si legge nel documento – modifica la composizione numerica dei Consigli comunali degli enti con popolazione fino a 10mila abitanti. Il comma 135 dell’articolo 1 – continua la circolare – prevede che, nei Comuni fino a 3mila abitanti, il Consiglio comunale è composto oltre al sindaco da dieci consiglieri mentre nei Comuni sopra 3mila e fino a 10mila abitanti il Consiglio è costituito oltre al sindaco da dodici consiglieri". Il documento del Viminale, quindi, invita le amministrazioni ad attenersi alle nuove regole e “ove abbiano già convocato i comizi indicando il numero dei consiglieri previsti dalla norma previggente” dovrà provvedere “a rinnovare i decreti di convocazione dei comizi”. Inoltre i Comuni sono invitati ad avviare "tempestivamente le opportune iniziative finalizzate alla rivisitazione delle fattispecie contemplate nel citato capo Iv, dalle quali derivino oneri a carico dell’amministrazione comunale”.
 
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE: FUSIONI COMUNALI: DOMENICA 10 COMUNI AL REFERENDUM CONSULTIVO 7361 GLI ELETTORI INTERESSATI  
 
Trento, 10 aprile 2014 - Domenica 13 aprile si terranno in Trentino tre referendum consultivi che coinvolgeranno gli elettori di 10 comuni. I tre distinti referendum sono la conseguenza di altrettanti processi di fusione avviati dalle 10 amministrazioni comunali interessate. Gli elettori dei comuni di San Lorenzo in Banale e Dorsino saranno chiamati ad esprimersi sull’unificazione dei due municipi, che nel caso di esito favorevole della consultazione, daranno vita al comune di San Lorenzo Dorsino. Gli elettori dei comuni di Bersone, Daone e Praso si esprimeranno sulla nascita del comune di Valdaone, mentre quelli dei comuni di Coredo, Taio, Tres, Smarano e Vervò saranno chiamati a decidere sulla nascita del nuovo comune di Predaia. Gli elettori interessati al referendum relativo all’eventuale nascita del comune di San Lorenzo Dorsino sono complessivamente 1.256. Gli elettori chiamati alle urne per il referendum che potrebbe portare alla nascita del comune di Valdaone sono 1.015. Mentre quelli interessati al referendum per il nuovo comune di Predaia sono 5.090. Complessivamente sono 7.361 gli elettori chiamati al voto per tutti e tre i referendum. Sulle schede gli elettori troveranno stampato il quesito referendario con cui si chiederà se sono o meno favorevoli alla fusione, a cui potranno rispondere tracciando un segno sul Si o sul No. I tre distinti referendum avranno luogo tutti nella giornata di domenica 13 aprile dalle ore 8 alle ore 21. Affinché il referendum sia valido occorre che in ogni comune partecipi la maggioranza degli aventi diritto al voto e le fusioni saranno possibili se in ogni comune i voti favorevoli saranno la maggioranza di quelli validamente espressi. Sul sito internet della Regione, all’indirizzo www.Regione.taa.it sotto la voce “elezioni” saranno pubblicati i dati relativi all’affluenza ed i risultati. I rilevamenti per l’affluenza sono previsti alle 11.00, alle 17.00 e alle 21.00. Lo spoglio avverrà domenica sera al termine delle operazioni di voto.  
   
   
ETICA: LE MULTE? QUELLE AL CONTRARIO SONO UN PREMIO UNA INIZIATIVA DEL COMUNE DI LESIGNANO PER DARE VALORE AI COMPORTAMENTI VIRTUOSI DEI CITTADINI CHE SI SPENDONO IN AZIONI PER IL BENE COMUNE..ISTITUITO ANCHE IL PREMIO ANNUALE “LESIGNANO CITTADINANZA - LICINIUS”  
 
 Parma, 10 aprile 2014 – Lesignano (Pr) inventa nuove cose. Per promuovere scelte di cittadinanza attiva e comportamenti a supporto della comunità, il paese adagiato sulle prime colline del Parmense ha lanciato la “Multa al contrario” un premio ai singoli che si sono distinti per azioni meritevoli e quel fare per gli altri che è l’obiettivo di tutte le iniziative promosse dal comune di Lesignano. Dopo la Carta etica mirata a favorire la convivenza civile e la legalità, dopo l’inserimento di nuove disposizioni “civiche” nel regolamento di Polizia municipale, fra cui la mediazione sociale, la “Multa al contrario” persegue la filosofia che ha ispirato il bando pubblico con il quale l’ente ha raccolto la disponibilità di 21 cittadini e cittadine disponibili a svolgere imprese utili per tutti: dai corsi di dialetto alla pulizia dei parchi, alla custodia della sala civica, al prestare aiuto negli uffici comunali.Della nuova iniziativa, si parlato questa mattina in un incontro in Provincia nel corso del quale è stata consegnata la multa al contrario al suo ispiratore Aldo Cabrini, oltre che cittadino benemerito anche padre della Voladora, meravigliosa corsa in bicicletta sulle strade bianche della pedecollina.“Dentro la linea individuata dalla regione questo comune ha compiuto atti importanti per costruire cittadinanza attiva, creando strumenti utili a farsì che la legalità sia il tratto distintivo del vivere di quella comunità - ha detto l’assessore alle Politiche sociali Marcella Saccani – Il percorso intrapreso da Lesignano è fatto da gesti come questo e da scelte che si fondano sul coinvolgimento delle persone, l’auspicio è che si produca un effetto domino in modo che iniziative di questo tipo si moltiplichino nel territorio”. “ Il nostro progetto nasce dalla volontà di aggregare le persone della nostra comunità, mi piace pensare che stiamo imbastendo il territorio – ha spiegato il sindaco Giorgio Cavatorta – il nostro comune ha avuto una forte espansione demografica negli anni recenti e questo ha voluto dire mescolare il nucleo storico degli abitanti con i nuovi arrivati. Noi vogliamo creare una comunità coesa e unita e per questo abbiamo attivato processi come la Carta etica e ora la multa al contrario che valorizzerà cittadini e cittadine che ha compiuto azioni virtuose a favore della collettività”. Questa multa speciale viene consegnata dal Comandante del Corpo unico di Polizia municipale Valparma, ma la Pm non sarà l´unico “Occhio Vigile” sul territorio: anche i presidenti delle associazioni di volontariato del Comune potranno far pervenire al comandante della Pm proprie segnalazioni scritte. Fra tutti coloro che hanno ricevuto l’attestato sarà poi scelto il cittadino e cittadina esemplare a cui il 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica, andrà il premio “Lesignano cittadinanza - Licinius” una piccola scultura in legno riciclato che riproduce la sagoma del leone raffigurato nell´araldica del comune di Lesignano de´ Bagni che sarà realizzato dalle ragazze e ragazzi che frequenteranno il laboratorio disabili, la cui sede sarà presto all´interno dell´Edificio “Ex-terme” ora in corso di ristrutturazione. La scultura sarà sorretta da una piccola anima in ferro alloggiata su un sasso recuperato nel greto del Torrente Parma, un ulteriore elemento che richiama il senso di appartenenza al proprio territorio.A questo premio si aggiunge il riconoscimento della Multa al contrario che sarà per accessi gratuiti in esercizi locali o acquisti da effettuare sul territorio anche in forma agevolata.Ma come è nata questa idea? chiedono Aldo Cabrini. “C’è sempre qualcuno che ti dice quando non sei bravo, ho pensato fosse utile creare qualcosa che mettesse l’attenzione anche su quando si è bravi”. La carta etica Un Comune accogliente e solidale, dove l’uguaglianza civile, il senso d’appartenenza, la convivenza siano realtà, e dove i cittadini e le cittadine siano attenti agli altri rispettosi delle regole e delle istituzioni, un luogo bello e ordinato dove tutti si prendano cura dei beni comuni. Sono queste le enunciazioni contenute nella carta etica approvata poco meno di anno fa dal Consiglio comunale di Lesignano. Uno strumento di convivenza nella comunità che impegna prima di tutto l’Amministrazione e i suoi dipendenti, nonché altri soggetti pubblici e privati aderenti, a praticare comportamenti virtuosi che favoriscano e promuovano il vivere insieme all’insegna della civiltà e una maggiore legalità nella comunità di Lesignano. L’idea si basa fondamentalmente su due convinzioni: - non si può imporre ad altri obblighi e divieti o chiedere comportamenti positivi se non impegnandosi per primi a rispettarli o ad attuarli.- la legalità e la convivenza civile sono valori che non possono essere garantiti esclusivamente dai tradizionali strumenti di polizia (regolamento, divieti, controlli, sanzioni), ma devono essere promossi facendo il possibile perché entrino a far parte della coscienza e modo di agire di tutti. Il regolamento di polizia urbana e per la convivenza civile L’impegno per una convivenza civile e per la legalità vuole riferirsi non tanto a fatti criminosi con rilevanza penale, piuttosto a comportamenti di inciviltà o pesante maleducazione, oggi particolarmente diffusi.Per questo è stata approvata una appendice al regolamento di Polizia urbana introducendo nuove disposizioni sulla convivenza civile e la mediazione sociale. Oltre a divieti e sanzioni si prevedono azioni positive e virtuose per favorire comportamenti diffusi di educazione e legalità. Tali disposizioni ampliano la tradizionale materia della Polizia municipale per comprendervi, oltre alla sicurezza urbana, altre disposizioni che regolano la serena e civile convivenza: la tutela del decoro, la mediazione sociale, le iniziative di cittadinanza attiva, il registro dei comportamenti virtuosi, la carta etica.  
   
   
"GIOVANISÌ IN TOUR", IL VIAGGIO INSIEME AL PRESIDENTE DELLA TOSCANA PARTE DA PISA  
 
Firenze, 10 aprile 2014 - Giovanisì inizia un nuovo viaggio, per fare il punto dopo tre anni di esperienza ma anche raccogliere nuove idee, spunti e suggerimenti sulla base dei bisogni dei giovani toscani. Il progetto è nato con l´inizio della legislatura: un gruppo di persone e un contenitore pensato dalla Regione con azioni diverse al suo interno, molte nuove ed altre ereditate dal passato, per aiutare i giovani nella conquista della loro autonomia. Un pacchetto fatto di desk virtuali sul web e sportelli veri in tutta la regione, incontri e tante opportunità, dagli stage ai tirocini e praticantati retribuiti, dai contributi sugli affitti per giovani da 18 a 34 anni che lasciano la casa dei genitori al servizio civile ed altri bandi dedicati ai giovani che intendono mettere su un´impresa, con aiuti per l´accesso al credito, o studiare e formarsi, in Italia e in Europa. "Giovanisì in tour" parte oggi, 9 aprile, da Pisa, prima tappa-pilota, per poi riprendere da giugno fino a metà novembre. Durante il tour il presidente della Toscana incontrerà i giovani dialogando con loro sui punti di forza, le criticità e le prospettive future di Giovanisì ma non solo. Il tema fisso di ogni incontro sarà #Giovanisì, affiancato di volta in volta da due o più parole chiave legate a questioni significative per i giovani del territorio. Per l´evento di ieri - dalle 21 alle 22.30 all´Sms Biblio in via San Michele degli Scalzi – i temi aggiuntivi saranno #Innovazione #Università e #Impreseinnovative. L´hashtag per seguire l´evento su twitter sarà #Giovanisìtourpi. Nell´incontro sono previsti interventi dal pubblico di circa 2 minuti per esprimere proposte, idee o criticità. Il Presidente della Regione proverà a rispondere sulle singole questioni emerse. L´sms Biblio di Pisa può accogliere circa 70 persone. L´ingresso è libero ma è obbligatorio iscriversi inviando una mail a iscriviti@giovanisi.It  Info sul progetto www.Giovanisi.it    
   
   
“MAPPAMONDO GIOVANI”, A MATELICA LA PRESENTAZIONE DELLA RICERCA SULLA CONDIZIONE GIOVANILE NELLE MARCHE.  
 
Ancona, 10 aprile 2014 - Una “fotografia” del mondo giovanile marchigiano, un “focus” sulle aspirazioni e sulle attese delle nuove generazioni. A Matelica, venerdì 11 aprile, presso il Teatro Piermarini, nell’ambito dell’iniziativa “Mappamondo Giovani”, la Regione in collaborazione con il Comune di Matelica, presenterà la ricerca sulla condizione giovanile nelle Marche. L’indagine è stata condotta dalla Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle Marche. “È un’iniziativa dedicata ai ragazzi degli Istituti superiori e universitari – spiega l’assessore regionale alle Politiche Giovanili, Paola Giorgi – Sarà un momento di incontro, confronto e scambio di informazioni sul mondo giovanile . La giornata rappresenterà un importante appuntamento per procedere all’individuazione di interventi mirati e rispondenti alle effettive emergenze dei nostri giovani. La necessità di acquisire elementi di conoscenza è indispensabile per proseguire con impegno nelle innovate politiche regionali rivolte ai giovani e per implementarne il loro protagonismo nella società di oggi. Un passaggio fondamentale è la conoscenza di tale realtà e dei fenomeni che la caratterizzano, che vengono analizzati, in modo particolare, nella ricerca della Politecnica”. Il programma della mattinata, con inizio alle ore 9.00 e conclusione alle 13.00, prevede l’intervento di diversi relatori che analizzeranno vari aspetti della realtà giovanile, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, aggregativo, informativo, scolastico. I contributi al dibattito verranno dall’Università Politecnica delle Marche, dall’Università di Camerino, dagli Informagiovani, dalla Consulta dei Giovani, e dalle Associazioni giovanili del territorio.  
   
   
MILANO, ELEZIONI: 5MILA I VERBALI EMESSI PER I MANIFESTI NELLA CAMPAGNA 2011 IL COMUNE SI PREPARA AD EMETTERE LE RELATIVE INGIUNZIONI DI PAGAMENTO.  
 
 Milano, 10 aprile 2014 – Sono circa 5mila i verbali emessi – 4mila dal Settore pubblicità del Comune di Milano e mille dalla Polizia locale - per contestare l’utilizzo dei tabelloni prima dell´assegnazione degli spazi nella campagna elettorale del 2011. L’attività di notifica ai soggetti interessati, già avviata per circa 500 ingiunzioni, è stata interrotta a seguito dell’accoglimento di un ricorso presentato da Edoardo Croci al Giudice di Pace in cui si chiedeva la sospensione dell’efficacia esecutiva dell’ingiunzione di pagamento. Il Comune di Milano ha quindi deciso in autotutela la remissione delle prime ingiunzioni e di emettere nuovamente tutte le ingiunzioni che saranno notificate in tempi brevi ai soggetti interessati tenendo conto delle disposizioni del Giudice.  
   
   
LEGALITÀ, PRESIDENTE: REGIONE LOMBARDIA È BARRIERA A INGRESSO MAFIE  
 
Roma, 10 aprile 2014 - "Tutte le istituzioni lombarde sono fortemente impegnate a contrastare con ogni mezzo le infiltrazioni mafiose in Lombardia, in particolare con riferimento alle opere e agli appalti connessi a Expo 2015". Così il presidente della Regione Lombardia, a Roma per l´audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie, dove interviene per la prima volta come governatore. Inizio Lontano - "La mafia iniziò a mettere radici al nord in anni lontani, quando per esempio ci si illuse di sradicare alcune cosche con i soggiorni obbligati proprio al nord. Da allora la mafia, la ´ndrangheta in particolare, ha provato a conquistare commesse, appalti, ha provato a infiltrarsi anche nel nord Italia", ha spiegato il Presidente lombardo citando i dieci arresti dei giorni scorsi a Lecco di presunti affiliati a una cosca ´ndranghetista, lo scioglimento del Comune di Sedriano (Milano) nell´ottobre scorso, primo caso in Lombardia, nove arresti a Brescia di persone legate alla ´ndrangheta, a metà marzo. Non Abbassare La Guardia - "Le mafie non hanno confini geografici, da tempo hanno interessi economici spaventosi, provano a infilarsi sotto molteplici spoglie, spesso le piu´ insospettabili, ma possono e debbono trovare barriere, nel privato e nel pubblico, specialmente nelle istituzioni. E devono trovare barriere nella società civile, nella vita quotidiana", ha spiegato il governatore. "Non bisogna abbassare la guardia. Le mafie non solo non le vogliamo, non solo le respingiamo, ma le combattiamo. Con ogni mezzo, a qualsiasi livello. La Regione Lombardia è, e intende essere, una barriera all´ingresso della mafia del nord". Expo, Interventi Per Contrastare Infiltrazioni Criminalita´ - Il presidente della Lombardia ha poi riassunto le principali iniziative riguardo l´Esposizione universale di Milano, a partire dal Piano di azione Expo Milano 2015 mafia free", firmato nel gennaio scorso in Prefettura a Milano insieme al Ministro dell´Interno, al Sindaco di Milano e al Commissario unico del Governo per Expo. "Il piano prevede una serie di interventi finalizzati a sviluppare un´azione coordinata sul territorio per contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata negli appalti legati ad Expo". Prefettura Ha Potuto Svolgere Controlli - Il governatore lombardo ha poi ricordato che per contrastare i tentativi della criminalità organizzata di infiltrarsi nelle opere connesse a Expo lo Stato si è dotato per tempo di una serie di strumenti di prevenzione e di contrasto, che si stanno rivelando efficaci. "Mi riferisco a iniziative che ho assunto da Ministro dell´Interno e che i miei successori hanno sostenuto", ossia l´istituzione nel 2009 della sezione specializzata del Comitato di coordinamento per l´alta sorveglianza delle Grandi opere e, sempre nel 2009, del Gruppo Interforze Centrale per Expo 2015 (Gicex). "Fino a oggi, anche grazie all´azione svolta da questi due organismi, la Prefettura di Milano ha potuto svolgere al meglio la propria attività: a fronte di circa 1300 certificati antimafia già rilasciati, sono stati adottati 31 provvedimento interdettivi e 10 atipici. L´attenzione dunque è alta: i controlli si fanno e si assumono tutte le iniziative necessarie". Comitato Trasperanza Per Appalti Expo - Fra le iniziative messe in campo dalla Regione Lombardia per contrastare la criminalità organizzata, il Presidente ha ricordato anche il Comitato regionale per la trasparenza degli appalti e la sicurezza nei cantieri. "Ho provveduto al rinnovo nel maggio scorso e ne ho affidato la guida all´ex generale della Guardia di Finanza Mario Forchetti". Fra le linee di azione individuate nel piano di lavoro 2014 del Comitato, c´e l´invio di un questionario ai soggetti attuatori degli interventi selezionati, inerenti gli appalti direttamente o indirettamente riconducibili ad Expo, al fine di acquisire informazioni sulle procedure di verifica e controllo su appaltatori, subappaltatori e subcontraenti". Citta´ Salute, Presto Un Protocollo Di Legalita´ - Intervenendo in Commissione antimafia a Roma, il Presidente della Lombardia ha spiegato che "Le Regioni hanno poteri limitati in termini di contrasto, ma molto possono in termini di prevenzione per evitare che la mafia si avvicini ai grandi appalti pubblici, sottoscrivendo ad esempio protocolli di legalità che consentono di allargare la lente di ingrandimento sulle ditte e sui cantieri". Tutti Impegnati Per La Firma - Il governatore lombardo ha annunciato, ad esempio, la sottoscrizione del Protocollo di legalità per la Città della salute e della Ricerca. "In Lombardia al di la´ di Expo, c´e´ una grande opera pubblica in programma: La costruzione della Città della Salute e della Ricerca nel Comune di Sesto San Giovanni, alla porte di Milano. Un investimento imponente, per buona parte pubblico, del valore di circa 440 milioni di euro. La Regione e ´ al lavoro con la Prefettura di Milano e il Comune di Sesto San Giovanni per la firma di un Protocollo di legalità finalizzato a rendere piu´ stringenti le verifiche antimafia, mediante forme di monitoraggio durante l´esecuzione dei lavori e a garantire una rapida d corretta esecuzione delle opere e degli interventi previsti nel relativo Accordo di Programma. Ci siamo tutti impegnati a sottoscrivere questo importante protocollo entro la fine del mese di aprile".  
   
   
IMMIGRAZIONE, ASSESSORE LOMBARDIA: DAL RAPPORTO DATI PREOCCUPANTI  
 
Milano, 10 aprile 2014 - "I dati relativi al 2013 sono molto preoccupanti soprattutto alla luce della crisi economica e occupazionale che persiste", ha dichiarato l´assessore con delega all´Immigrazione della Regione Lombardia, commentando i dati contenuti nel tredicesimo rapporto dell´osservatorio regionale per l´integrazione e la multietnicità, presentato nella sala Marco Biagi di Palazzo Lombardia (Milano). Arrivi Aumentati - "Il numero degli stranieri presenti in Lombardia - ha proseguito - è aumentato ancora di 40.000 unità. I numeri certificano come la Lombardia continui a essere la regione più accogliente a livello nazionale, con circa il 25% del totale degli immigrati. Se da un lato si registra una diminuzione del numero di irregolari, dall´altro non possiamo non prevedere che ci sarà una inversione di tendenza in seguito all´abolizione del reato di clandestinità. Una scelta controproducente del Governo, che richiamerà nel nostro Paese un numero indefinito di disperati". La Fotografia - Dopo il calo registrato tra il 1° luglio 2011 e la stessa data del 2012, periodo in cui si rilevava per la prima volta in dieci anni una diminuzione della presenza straniera sul territorio lombardo (33mila in meno, ossia -2,6 per cento), nel 2013 l´Osservatorio Regionale per l´integrazione e la multietnicità (Orim) calcola una lieve ripresa del fenomeno migratorio nella regione. Al 1° luglio 2013 la popolazione straniera (regolare e non) proveniente da Paesi a forte pressione immigratoria presente in Lombardia è stimata infatti da Orim in 1 milione e 279mila unità, 42mila in più (+4,4 per cento) rispetto alla stessa data dell´anno precedente. Nel 2013 la Lombardia accentra circa un quarto del totale dell´immigrazione presente in Italia, valutato in 4 milioni 900mila (regolari e non). In regione risultano esserci 13 stranieri ogni 100 residenti. La maggiore incidenza si registra nella città di Milano, dove nel 2013 ci sono 20 immigrati ogni 100 residenti (nel 2012 erano 18-19). Gli stranieri presenti sul territorio regionale privi di un regolare permesso di soggiorno sono circa 87mila (7 per cento del totale dei presenti). Reddito E Disoccupazione - "In generale - ha sottolineato la titolare regionale all´Immigrazione - i dati che generano più preoccupazione sono quelli relativi al reddito e alla disoccupazione. Il reddito medio degli stranieri - ha fatto presente - è sceso in maniera significativa, sintomo di una povertà diffusa che certamente non aiuta l´integrazione, con effetti che ricadono sugli enti locali, soprattutto sull´offerta dei servizi sociali. È aumentato invece in maniera consistente il tasso di disoccupazione, salito fino al 15 per cento". Stop Nuovi Arrivi - "Questo significa che attualmente le offerte occupazionali in Lombardia sono terminate - ha concluso l´assessore regionale - e che dobbiamo fare di tutto affinché non ci siano ulteriori arrivi sul nostro territorio. Dobbiamo infatti dare risposte ai lombardi e agli stranieri regolari rimasti senza lavoro, prima di pensare ad accogliere nuove persone".  
   
   
MONTAGNA: UN AIUTO PER LE IMPRESE DI DONNE E GIOVANI PUBBLICATO DALLA PROVINCIA DI PARMA UN BANDO PER CONTRIBUTI AD AZIENDE DELL’APPENNINO. 40MILA EURO A DISPOSIZIONE. 23 I TERRITORI COMUNALI INTERESSATI. SCADENZA DELLE DOMANDE IL 9 MAGGIO  
 
Parma, 10 aprile 2014 – Imprese che hanno sede nell’Appennino e gestite da donne e da giovani. E’ alle loro difficoltà, rese ancora più acute dalla lunga e pesante crisi, che ha pensato la Provincia di Parma L’ente di piazzale della Pace ha infatti pubblicato un bando che mette a disposizione un fondo di 40mila euro, per contributi su spese sostenute da questa tipologia di aziende in diversi ambiti. Le imprese possono ottenere un contributo in conto capitale per un massimo di 5 mila euro, fino all’esaurimento del fondo disponibile che ammonta a 40.000 euro. Ampia la tipologia di spese che rientrano nella domanda di contributo: si va dagli arredi, agli impianti e macchinari, opere edili, interventi di marketing e promozione, e così via sostenute a partire dal 1 gennaio 2012. Ampia anche l’area territoriale di riferimento del bando, che comprende 23 comuni montani e precisamente: Albareto, Bardi, Bedonia, Berceto, Bore, Borgotaro, Calestano, Conpiano, Corniglio, Fornovo Langhirano, Lesignano Monchio, Neviano, Palanzano, Pellegrino, Solignano, Terenzo, Tizzano, Tornolo, Valmozzola, Varano e Varsi. “La Provincia di Parma, nell’ambito della riflessione sulla montagna portata avanti in sede di Consiglio provinciale, ha voluto promuovere questo intervento per sostenere le imprese giovanili e femminili nel territorio montano della provincia di Parma, che presenta una situazione di particolare debolezza che ha reso ancor più critiche le conseguenze della crisi economica globale – ha detto il Vice Presidente della Provincia Pier Luigi Ferrari-. Si tratta di un intervento purtroppo contenuto nel fondo disponibile, viste le scarse risorse di cui possono disporre gli enti locali di questi tempi, a parte ovviamente la situazione specifica che riguarda le Province. Abbiamo tuttavia ritenuto che, vista la situazione economica in cui versa la nostra montagna, con diversi importanti tavoli di crisi ancora aperti, dare un sostegno concreto anche ad un numero limitato di imprese sia un atto importante che può contribuire a mantenere in vita le attività economiche che stanno resistendo faticosamente alla crisi”. Le imprese interessate possono fare domanda, entro il 9 maggio, nelle modalità specificate sul sito della Provincia (www.Provincia.parma.it )  
   
   
“CON LE MIE MANI” GIORGI: “REGIONE MARCHE VICINO ALLE DONNE VITTIME DI VIOLENZA TUTTO L’ANNO, NON SOLO NELLE RICORRENZE UFFICIALI”.  
 
Ancona, 10 aprile 2014 - Sarà presentato, per la prima volta al pubblico marchigiano, venerdì 11 aprile, al Teatro Feronia di San Severino Marche, il cortometraggio Con le mie mani, diretto da Laura De Sanctis e prodotto da Artemisia, Videotolentino e Associazione Culturale le Sibille, con il contributo della Regione Marche, Assessorato ai Diritti e Pari Opportunità, e in collaborazione con l’Amat. La giornata, l’11 aprile, non coincide con alcuna ricorrenza ufficiale e testimonia, la volontà dell’assessorato “di essere tutti i giorni e tutto l’anno a fianco delle donne e non solo nelle occasioni ufficiali – evidenzia l’assessore Paola Giorgi - La presentazione del cortometraggio Con le mie mani rappresenta un momento di sensibilizzazione e informazione sull’ormai quotidiano argomento della violenza sulle donne e un segnale forte di presenza reale delle istituzioni accanto alle vittime di queste barbarie, che feriscono gravemente la nostra comunità”. L’iniziativa è stata promossa dall’assessorato ai Diritti e alle Pari Opportunità della Regione Marche e dall’Amat, in collaborazione con il Comune di San Severino Marche e I Teatri di San Severino che la ospitano. La serata darà vita a un confronto diretto con i responsabili dei Centri Antiviolenza, con la Prefettura, con la Casa di Accoglienza, per indicare a tutte le donne i percorsi concreti che si possono avviare nelle Marche a sostegno delle donne vittime di violenza. Il cortometraggio, realizzato e diretto da Laura De Sanctis e interpretato da Fabrizio Romagnoli, Laura Cannara e Jacopo Frascarello, racconta una storia di violenza consumata tra le mura domestiche. “Abbiamo scelto – sottolinea la Giorgi - un lavoro ideato e girato interamente nella nostra regione che, grazie al forte impatto emotivo che in noi ha suscitato e che certamente susciterà in tutti coloro che lo vedranno, crediamo possa dar vita a vari sentimenti, in primis la voglia di reagire! Inoltre la serata vuole essere un momento di conoscenza reale e fattiva delle azioni che, in caso di necessità, possono esser messe in campo: nella regione Marche sono presenti ben cinque Centri antiviolenza, una Casa di accoglienza e, dal mese di dicembre scorso, anche una Casa di emergenza”. Al termine della proiezione avrà luogo un incontro-dibattito con alcuni operatori dei Centri antiviolenza della Regione Marche – responsabili, medici, avvocati – per far meglio conoscere la vita e l’operato di queste strutture. L’evento è a ingresso gratuito. Informazioni presso Amat 071 2075880 www.Amatmarche.net  e Comune di San Severino Marche 0733 641255. Inizio previsto per le ore 21.00 .  
   
   
LAZIO: ISTITUITE COMUNITA’ FAMILIARI AD ACCOGLIENZA MISTA  
 
Roma, 10 aprile 2014 - Si tratta di una struttura che, a differenza delle case famiglia o delle comunità alloggio, destinate esclusivamente a categorie distinte di persone, accoglierà ora sia soggetti con disagio familiare o sociale, sia persone con disabilità fisica o psichica, insieme a minori e adulti in difficoltà. Questo tipo di struttura, che potrà ospitare fino ad otto persone, sarà gestita da una coppia o da una famiglia con figli che vivrà stabilmente nella casa instaurando con gli ospiti un rapporto diretto e personalizzato. Come spiega l’assessore alle Politiche sociali e allo sport Rita Visini “si tratta di una modalità di accoglienza, che, già testata in Emilia Romagna, in Piemonte e nelle Marche, mette a disposizione delle persone più fragili, soprattutto minori, la possibilità di essere ospitati in un contesto protetto che soddisfa tutti i requisiti richiesti dalla rete dei servizi sociali territoriali e che mantiene una dimensione realmente familiare in grado di recuperare le situazioni di disagio”. “Inoltre, - continua Visini – siamo venuti incontro anche alle realtà del Terzo Settore del Lazio che sollecitavano a introdurre nel sistema pubblico della nostra Regione tipologie di strutture che potessero soddisfare i bisogni di utenze finora tenute separate”  
   
   
BOLZANO, EQUAL PAY DAY 2014: 51 ORGANIZZAZIONI IN 21 STAND PER SENSIBILIZZARE CON LO SLOGAN "PARI LAVORO - PARI STIPENDIO!"  
 
Bolzano, 10 aprile 2014 – Ieri l´assessora provinciale per le pari opportunità Martha Stocker, assieme alle presidente e vicepresidente della Commissione provinciale pari opportunità, Ulrike Oberhammer e Franca Toffol, Johanna Plasinger e Horst Fuchs (Astat) e Silvia Vogliotti (Afi-ipl) hanno illustrato i dati e le cause che portano al differenziale salariale fra donna e uomo. Per l´Equal Pay Day 2014, incentrato sulla conciliazione famiglia-lavoro, 51 organizzazioni in 21 stand per sensibilizzare con lo slogan "pari lavoro - pari stipendio!" Per lo stesso lavoro le donne, a differenza dei loro colleghi uomini, ricevono una retribuzione inferiore per la quale spesso devono impegnarsi anche di più. Questo dato non provoca solo uno svantaggio per le donne, ma per tutta la famiglia: tutti hanno meno disponibilità finanziaria e le madri/mogli fanno fatica a conciliare il lavoro con la famiglia. Le differenze salariali tra uomini e donne, infatti, non significano per le donne solo guadagnare meno degli uomini nel presente, ma incidono anche pesantemente sulle future retribuzioni pensionistiche. Questo espone le donne ad un più alto rischio di povertà e comporta un´ulteriore penalizzazione delle donne, con il conseguente rischio che debbano affrontare, in vecchiaia, situazioni di indigenza sempre più diffuse. Come ha riferito la presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, Ulrike Oberhammer, la Commissione Europea con raccomandazione del 7 marzo 2014 ha chiamato gli Stati membri ad adottare misure volte a diminuire il persistente divario retributivo fra uomo e donna e a garantire trasparenza retributiva e a darne informazione alla stessa entro il 31 dicembre 2015. L´assessora provinciale Martha Stocker ha sottolineato come la nuova Giunta provinciale abbia dichiarato nel suo Programma di coalizione l´intenzione di adottare misure volte a diminuire il differenziale salariale nel settore pubblico garntendo sostegno a tal fine al settore privato. Affermando come resti ancora molto da fare l´assessora ha detto che si farà il possibile per creare i presupposti per una migliore conciliabilità fra vita professionale e vita lavorativa. Un dato di fatto, come ha riferito Franca Toffol, vicepresidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, è che il lavoro di cura di familiari, non retribuito, ricada sulle donne con conseguenze rilevanti in ambito lavorativo. A tal proposito ha sottolineato che il lavoro di cura è un diritto ed un bisogno della società di grande valenza sociale e che eprtanto le scelte politiche devono tenerne conto tutelando il tempo di cura. Johanna Plasinger, direttrice dell´Ufficio statistiche dell´Istituto provinciale di statistica Astat ha fatto presente che fra le persone attive in ambito lavorativo nel 2012, benché la differenza si sia ridotta, l´81,7 per cento di esse sono uomini a fronte di un 68 per cento di donne. Guardando l´andamento della vita lavorativa, come ha riferito, emergono due "rotture" evidenti in quella delle donne nella fascia di età tra i 30-40 anni (per nascita di figli) e in quella fra i 40-54 (per cura familiari anziani). Il parttime è un fattore che compromette la carriera , e viene scelto dalle donne in prevalenza per motivi familiari (42%). Un dato interessante è che benché gli uomini dimostrino di voler avere più tempo da dedicare alla famiglia, non prendono periodi di paternità perché ne conseguirebbe una perdita maggiore per la famiglia dal punto di vista finanziario venendo ridotto lo stipendio più cospicuo. Come ha riferito Horst Fuchs (Astat), secondo i dati diffusi dall´Astat in occasione dell´Equal Pay 2014 (con fonte Inps) in riferimento al lavoro dipendente nel settore privato il gender pay gap per gli impieghi a tempo pieno: è del 17,2%, per quelli a tempo parziale è del 12,0% con valori inferiori rispetto al dato medio aggregato del 30,1%. Ciò è spiegato dalla distribuzione disomogenea fra i lavoratori di sesso maschile e femminile. Essendo il mondo del lavoro caratterizzato da un´elevata percentuale di donne con un impiego parttime (45,0% contro il 9,2% degli uomini), dove i compensi relativamente bassi in questa tipologia contrattuale hanno una chiara influenza sul valore medio calcolato a livello aggregato. Il diferenziale salariale dipende anche dal settore economico. Silvia Vogliotti dell´Afi-ipl ha detto che affinché la riduzione del "gender pay gap" possa diventare una "mission possible" potrebbero essere adottate alcune misure. In primo luogo puntare all´orientamento formativo e professionale delle ragazze affinché scelgano studi e professioni a vocazione tipica maschile. Inoltre sarebbe necessario sollecitare misure di conciliazione lavoro/famiglia nelle aziende. Un altro passo importante potrebbero essere misure di empowerment e di mentoring per le donne per lo siluppo di carriera. Anche se di difficile applicazione, dovrebbero essere implementati premi di risultato e sariale variabile a fronte delle prestazioni, invece che dalle ore prestate (non penalizzare parttime). Inoltre, si dovrebbe incentivare i padri ad assumere lavoro di cura per riequilibrarne il carico in seno alla famiglia. Anche in Alto Adige la problematica delle differenze salariali è molto sentita. L´11 aprile 2014 si svolgerà nuovamente su tutto il territorio altoatesino l´Equal Pay Day. La Commissione provinciale pari opportunità vuole far conoscere tramite questa iniziativa le differenze salariali fra donne e uomini. 51 organizzazioni locali saranno presenti con 21 stand in varie location a Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Laives, Ora, Egna, Sarentino, Chiusa, Termeno, Magrè, Lana, Castelrotto e Siusi. Presso gli stand sarà reperibile materiale informativo e gadget, dalle borse rosse, simbolo dell´equal pay day, agli strofinacci dedicti agli uomini nonché manuali per la previdenza dati e info all´indirizzo : http://www.Provinz.bz.it/chancengleichheit/themen/594.asp    
   
   
MILANO: ALLA CASA DEI DIRITTI IL DESIGN CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE  
 
 Milano, 10 aprile 2014 – La denuncia della violenza di genere può passare anche da un contesto, apparentemente lontano, come quello del design. Lo dimostra l’esposizione “No more victims. Il design contro la violenza sulle donne”, organizzata dall’associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus e dal Comune di Milano. Fino al prossimo 13 aprile prossimo, in occasione del Salone del Mobile, nel contesto degli eventi del Fuorisalone, presso la Casa dei Diritti, in via De Amicis 10, saranno allestiti i lavori realizzati da alcuni degli studenti del Corso di allestimento della Scuola del design del Politecnico di Milano, ai quali è stato chiesto di progettare un padiglione espositivo per una mostra sulla violenza alle donne, da collocare all’interno dei Giardini pubblici “Indro Montanelli” di via Palestro. “La lotta alla violenza sulle donne passa anche attraverso la sensibilizzazione di un pubblico sempre più ampio”, afferma l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “La Casa dei Diritti si apre quindi alla città durante una settimana così viva, come quella del Design, per accogliere nuove persone e portare la riflessione su questo tema in un contesto diverso, all’apparenza ‘lontano’ e proprio per questo ancora più rilevante”. La mostra inaugurata oggi fa parte di un più ampio programma di sensibilizzazione sul tema della violenza sulle donne portato avanti dall’Associazione Svs Donna, come spiega Alessandra Kustermann, responsabile del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica della Fondazione Ca’ Granda Policlinico: “Sono rimasta stupita dall’entusiasmo dei ragazzi e dai risultati che hanno raggiunto su questo progetto Sono riusciti a raccontare un tema complesso come quello della violenza attraverso diverse e innovative progettazioni degli spazi di una presunta esposizione. La ricerca delle produzioni artistiche da esporvi ha dimostrato la capacità dei giovani di avere uno sguardo nuovo e attento.” Nico Ventura e Andrea Cavagnolo, Emiliano Conti e Girolamo Pasin, curatori e allestitori della mostra, hanno elaborato un progetto di allestimento in collaborazione con Acrilgraph che si è anche assunta l’onere di sponsorizzare l’inizitiva. Un allestimento imperniato sul dialogo simbolico tra un uomo e una donna, che si fa strada nello spazio sensoriale dove, tre grandi veli, rappresentano i “fantasmi” della violenza. Vengono esposti i lavori di: Mariasole Barabino, Youhan Yang, Silvana Braga, Wenxin, Paolo Umberto Cornelli, Paola Maggi, Alessandro Trigila, Giorgia D´arienzo, Antonio Depriori, Chiara Ferrante, Gioia Grecchi, Roberta Matto, Federica Rosaria Melis, Lisa Scibona, Zhang Quan, Gianluca Taraborrelli, Mariangela Varalli, Jennifer Zeni (gli studenti che hanno accettato di partecipare all’iniziativa). La mostra è aperta con orari differenziati fino al 13 aprile: mercoledì 9: dalle 10:00 alle 20:00; giovedì 10: dalle 10:00 alle 20:00; venerdì 11: dalle 10:00 alle 22:00; sabato 12: dalle 10:00 alle 22:00; domenica 13: dalle 10:00 alle 16:00. L’associazione Svs Donna Aiuta Donna Onlus offre sostegno e assistenza alle persone vittime di violenza sessuale, maltrattamento, abuso e stalking. Dal 1997 l’associazione affianca l’attività del Soccorso Violenza Sessuale e Domestica (Svsed) della Fondazione Irccs Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico, presso la Clinica Mangiagalli, per aiutare con sostegni concreti le persone che hanno subito maltrattamenti, violenze sessuali e stalking. Assicura a tutte le vittime la tutela legale, sia penale che civile, a spese dell’associazione e dà sostegno per le prime necessità dopo il trauma (beni di prima necessità, indumenti, spese di viaggio e/o trasporto). Svs Donna Aiuta Donna Onlus, che fa parte della Rete del Comune di Milano per “prevenire e contrastare la violenza contro le donne”, promuove progetti, momenti formativi e convegni sulla prevenzione e sul contrasto alla violenza. Si ringrazia Acrilgraphsrl di Limena, Padova, per aver sponsorizzato l’allestimento. Curatela e allestimento: Nicoventura, Girolamo Pasin, Emiliano Conti, Andrea Cavagnolo.