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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 05 Giugno 2014
COMUNICATO DEI LEADER DEL G7, GIUGNO 2014 - POLITICA ESTERA UCRAINA  
 
 Bruxelles, 5 giugno 2014 - 1. Accogliamo con favore il positivo svolgimento in circostanze difficili delle elezioni in Ucraina il 25 maggio. La forte affluenza alle urne ha sottolineato la determinazione dei cittadini dell´Ucraina per determinare il futuro del loro paese. Diamo il benvenuto a Petro Poroshenko come presidente eletto dell´Ucraina e lo lodiamo per raggiungere a tutte le persone di Ucraina. 2. A fronte di ingerenza inaccettabile negli affari sovrani dell´Ucraina da parte della Federazione russa, ci leviamo in piedi dal governo ucraino e la gente. Chiediamo ai gruppi armati illegali di disarmare. Incoraggiamo le autorità ucraine a mantenere un approccio misurato nel perseguire le operazioni per ristabilire la legge e l´ordine. Sosteniamo pienamente il contributo sostanziale da parte dell´Organizzazione per la cooperazione per la sicurezza in Europa (Osce) per la de-escalation della crisi attraverso la missione di vigilanza speciale e di altri strumenti dell´Osce. Lodiamo la volontà delle autorità ucraine a proseguire il dialogo nazionale in modo inclusivo. Accogliamo con favore il "Memorandum di Pace e Unità", adottato dalla Verkhovna Rada il 20 maggio ed esprimere l´auspicio che possa essere attuato rapidamente. Incoraggiamo inoltre il parlamento ucraino e il governo ucraino a continuare a perseguire la riforma costituzionale, al fine di fornire un quadro per approfondire e rafforzare la democrazia e accomodante i diritti e le aspirazioni di tutti i popoli in tutte le regioni d´Ucraina. 3. Il G7 si sono impegnati a continuare a lavorare con l´Ucraina per sostenere il suo sviluppo economico, la sovranità e l´integrità territoriale. Incoraggiamo l´adempimento di impegno dell´Ucraina a proseguire le riforme difficili che saranno cruciali per sostenere la stabilità economica e sbloccare la crescita guidata dal settore privato. Accogliamo con favore la decisione del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per approvare un programma di 17 miliardi dollari per l´Ucraina, che ancorare gli altri interventi e finanziamenti bilaterali e multilaterali, di cui circa 18 miliardi dollari previsti, data dai partner del G7. Accogliamo con favore la rapida erogazione di sostegno macroeconomico per l´Ucraina. Sosteniamo un meccanismo internazionale di coordinamento dei donatori per garantire la consegna effettiva di assistenza economica e accogliamo con favore l´intenzione dell´Ue di tenere una riunione di coordinamento ad alto livello a Bruxelles. Accogliamo con favore gli sforzi in corso per diversificare le fonti di gas dell´Ucraina, anche attraverso recenti passi nell´Ue a consentire capacità di flusso inverso del gas e attendo con ansia la conclusione positiva delle trattative, agevolata dalla Commissione europea, sul transito del gas e di fornitura della Federazione Russa in Ucraina. 4. Siamo uniti nel condannare continua violazione della Federazione Russa della sovranità e dell´integrità territoriale dell´Ucraina. Annessione illegale della Russia di Crimea, e le azioni di de-stabilizzare Ucraina orientale sono inaccettabili e devono cessare. Queste azioni violano i principi fondamentali del diritto internazionale e dovrebbe essere una preoccupazione per tutte le nazioni. Esortiamo la Federazione russa di riconoscere i risultati delle elezioni, completare il ritiro delle sue forze militari al confine con l´Ucraina, fermare il flusso di armi e militanti attraverso il confine e di esercitare la sua influenza tra i separatisti armati a deporre le armi e rinunciare alla violenza. Chiediamo alla Federazione russa a rispettare gli impegni assunti nella dichiarazione di Ginevra comune e cooperare con il governo dell´Ucraina in quanto attua i suoi piani per promuovere la pace, l´unità e la riforma. 5. Confermiamo la decisione da parte dei paesi del G7 per comminare sanzioni a persone fisiche e giuridiche che hanno attivamente sostenuto e attuato la violazione della sovranità dell´Ucraina e l´integrità territoriale e che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità dell´Ucraina. Stiamo attuando una rigorosa politica di non riconoscimento rispetto alla Crimea / Sebastopoli, in linea con la risoluzione dell´Assemblea generale delle Nazioni Unite 68/262. Siamo pronti a intensificare le sanzioni mirate e ad attuare significative misure restrittive supplementari per imporre ulteriori costi sulla Russia dovrebbe eventi lo richiedano. 6. I progetti finanziati dalla comunità dei donatori per convertire il sito di Chernobyl in una condizione stabile e sicuro per l´ambiente hanno raggiunto una fase avanzata di completamento. Pur riconoscendo la complessità di queste prima di un progetto tipo, ci appelliamo a tutte le parti interessate a fare un ulteriore sforzo per portarli a una conclusione soddisfacente e invitare le parti del progetto per tenere i costi sotto controllo. Questa rimane una priorità per noi. Siria 7. Condanniamo fermamente la brutalità del regime di Assad, che guida un conflitto che ha ucciso più di 160.000 persone e lasciato 9,3 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria. Denunciamo le elezioni presidenziali del 3 giugno farsa: non c´è futuro per Assad in Siria. Abbiamo ancora approvare il comunicato di Ginevra, che prevede un organismo di transizione di governo esercitano pieni poteri esecutivi e concordato di comune accordo, sulla base di una visione per una Siria unita, inclusiva e democratica. Condanniamo fermamente le violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani e indiscriminati bombardamenti di artiglieria e bombardamenti aerei da parte del regime siriano. Ci sono prove che i gruppi estremisti hanno perpetrato gravi violazioni dei diritti umani. Tutti i responsabili di tali abusi devono essere chiamati a risponderne. Accogliamo con favore l´impegno della Coalizione Nazionale e dell´Esercito siriano libero a rispettare il diritto internazionale. Deploriamo la Russia e la decisione della Cina di porre il veto al progetto di risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Unsc), che autorizza il ricorso alla Corte penale internazionale e impegnativa la responsabilità per i crimini gravi e continue commesse in Siria. 8. Siamo impegnati a sostenere i paesi confinanti che portano il peso dei flussi di rifugiati siriani e deploriamo la mancata attuare la risoluzione Unsc 2139 in materia di assistenza umanitaria. Esortiamo tutte le parti in conflitto per consentire l´accesso agli aiuti a tutti i bisognosi, per le vie più dirette, tra cui oltre i confini e le linee di conflitto, e sosteniamo ulteriore intervento urgente da parte del Consiglio di sicurezza dell´Onu a tal fine. Nel nostro finanziamento decidiamo di dare un sostegno particolare per gli operatori umanitari che possono raggiungere i più bisognosi, anche a livello transfrontaliero. Chiediamo alla comunità internazionale di rispondere alle enormi esigenze di finanziamento degli appelli delle Nazioni Unite per la Siria ei suoi vicini. Intendiamo intensificare i nostri sforzi per affrontare la minaccia derivante da combattenti stranieri che viaggiano verso la Siria. Siamo profondamente preoccupati per le accuse di uso ripetuto agenti chimici e chiediamo a tutte le parti in Siria a cooperare pienamente con l´Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (Opac) missione esplorativa. Esortiamo la Siria a rispettare i suoi obblighi ai sensi risoluzione Unsc 2118, le decisioni del Consiglio Direttivo della Opcw e la convenzione sulle armi chimiche al fine di garantire la rapida rimozione del suo restante scorte chimiche per la distruzione, e di distruggere immediatamente le proprie strutture produttive e rispondere a tutte domande riguardanti la sua dichiarazione di all´Opcw. Libia 9. Ribadiamo il nostro sostegno per una Libia libera, prospera e democratica, che giocherà il suo ruolo nella promozione della stabilità regionale. Esprimiamo seria preoccupazione per le recenti violenze e invitiamo tutti i libici a impegnarsi nel processo politico attraverso mezzi pacifici e inclusivi, sostenuta dal rispetto dello Stato di diritto. Sollecitiamo l´impegno costante e coordinato dalla comunità internazionale per sostenere la transizione libico e gli sforzi per promuovere il dialogo politico, in coordinamento con le Nazioni Unite e con la missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia svolgere il proprio mandato in questo senso. Chiediamo a tutti nella comunità internazionale a rispettare la sovranità piena del libico e il principio di non intervento negli affari. In questo contesto, lodiamo la proposta della Commissione Elettorale Nazionale Alta, approvato dal Congresso Nazionale Generale, di convocare le elezioni del 25 giugno. Sottolineiamo l´importanza di queste elezioni nel riavviare il processo politico e apprezziamo il lavoro vitale della Costituzione Redazione dell´Assemblea. Mali e Repubblica Centrafricana 10. Accogliamo con favore il cessate il fuoco firmato il 23 maggio da parte dei gruppi armati del governo e del Mali nel Nord del Mali, grazie agli sforzi dell´Unione africana, attraverso la sua presidenza, e le Nazioni Unite. Riaffermiamo il nostro forte impegno per una soluzione politica e di un processo di dialogo inclusivo che deve iniziare senza indugio, come prescritto dall´accordo di Ouagadougou e le decisioni del Consiglio di sicurezza. Sosteniamo pienamente multidimensionali Missione di stabilizzazione integrato delle Nazioni Unite negli sforzi Mali a stabilizzare il paese e, con l´impegno dei paesi vicini, tra cui l´Algeria, la Mauritania e la Comunità economica degli Stati dell´Africa occidentale, a lavorare per una soluzione durevole rispettosa dell´unità, l´integrità territoriale e la sovranità nazionale del Mali. 11. Lodiamo il ruolo svolto sul terreno nella Repubblica Centrafricana dal Au-led sostegno della missione internazionale per la Repubblica Centrafricana, insieme alle forze inviate dalla Francia e l´Unione europea, a sostenere la transizione e incoraggiare le autorità di transizione a prendere misure concrete urgenti nei confronti della holding, elezioni eque, trasparenti e inclusivi gratuiti. Sosteniamo pienamente gli sforzi delle Nazioni Unite nei settori della sicurezza, la riconciliazione, la preparazione delle elezioni, e l´assistenza umanitaria. Iran 12. Riaffermiamo il nostro forte impegno per una soluzione diplomatica della questione nucleare iraniana e accogliamo con favore gli sforzi della E3 +3, guidati dall´Alto Rappresentante Ashton, e l´Iran a negoziare una soluzione completa che fornisce la fiducia nella natura esclusivamente pacifica del nucleare iraniano programma. Sottolineiamo l´importanza di proseguire l´effettiva attuazione da parte E3 +3 e l´Iran del piano d´azione comune. Esortiamo l´Iran a cooperare pienamente con l´Agenzia internazionale dell´energia atomica sulla verifica delle attività nucleari dell´Iran e di risolvere tutte le questioni in sospeso, tra cui, in modo critico, quelle relative alle possibili dimensioni militari. Chiediamo con forza l´Iran a rispettare pienamente i suoi obblighi dei diritti umani. Esortiamo l´Iran a svolgere un ruolo più costruttivo nel sostenere la sicurezza regionale, in particolare in Siria, e di respingere tutti gli atti di terrorismo e gruppi terroristici. Corea del Nord 13. Condanniamo fermamente continuo sviluppo della Corea del Nord dei suoi programmi nucleare e balistico. Invitiamo la Corea del Nord ad abbandonare tutte le armi nucleari ei programmi nucleari e missilistici balistici esistenti e di rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell´Onu e degli impegni nel quadro della dichiarazione congiunta settembre 2005 i colloqui a sei. Chiediamo alla comunità internazionale di applicare sanzioni pienamente delle Nazioni Unite. Ribadiamo le nostre gravi preoccupazioni per le continue violazioni sistematiche, diffuse e gravi dei diritti umani in Corea del Nord documentati nella relazione della commissione d´inchiesta dell´Onu, e sollecitiamo la Corea del Nord a prendere misure immediate per affrontare queste violazioni, anche sulla questione rapimenti, e cooperare pienamente con tutti i pertinenti organi delle Nazioni Unite. Continuiamo a lavorare per consolidare la responsabilità per gravi violazioni dei diritti umani della Corea del Nord. Medio Oriente processo di pace 14. Sosteniamo pienamente gli sforzi degli Stati Uniti ´per garantire una soluzione a due Stati negoziata. Ci dispiace che maggiori progressi non sono stati compiuti dalle parti e li esorto a trovare il terreno comune e la forza politica necessaria per riprendere il processo. Una soluzione a due Stati negoziata resta l´unico modo per risolvere il conflitto. Chiediamo a entrambe le parti di esercitare la massima moderazione e ad evitare qualsiasi azione unilaterale che possa ulteriormente minare gli sforzi di pace e influenzare la vitalità di una soluzione a due stati. Afghanistan 15. Rinnoviamo il nostro impegno a lungo termine per un Afghanistan democratico, sovrano, e unificato e la nostra partnership duratura con il governo dell´Afghanistan basata sui principi del rispetto reciproco e la responsabilità reciproca. Il primo turno delle elezioni presidenziali e le elezioni dei consigli provinciali ha segnato un traguardo storico, soprattutto per i più di 2,5 milioni di donne che hanno votato, e non vediamo l´ora al completamento del processo elettorale. Continuiamo ad assistere il governo afghano a rafforzare le loro istituzioni di governo, ridurre la corruzione, la lotta al terrorismo, sostenere la crescita economica, e la lotta al narcotraffico. Continuiamo a sostenere attivamente un processo inclusivo afghana e afghana di proprietà della riconciliazione. Navigazione marittima e aerea 16. Ribadiamo l´importanza di mantenere un ordine marittimo sulla base dei principi universalmente concordati di diritto internazionale. Restiamo impegnati alla cooperazione internazionale per combattere la pirateria e altri reati marittimi, coerenti con il diritto internazionale e dei principi riconosciuti a livello internazionale di competenza in acque internazionali. Siamo profondamente preoccupati per le tensioni in Oriente e Mar Cinese Meridionale. Ci opponiamo a qualsiasi tentativo unilaterale di una parte a far valere le sue pretese territoriali o marittime attraverso l´uso di intimidazione, coercizione o la forza. Chiediamo a tutte le parti a chiarire e perseguire i loro rivendicazioni territoriali e marittime in conformità del diritto internazionale. Sosteniamo i diritti dei ricorrenti a cercare una soluzione pacifica delle controversie in conformità del diritto internazionale, anche attraverso meccanismi di risoluzione delle controversie legali. Sosteniamo anche misure di fiducia. Sottolineiamo l´importanza della libertà di navigazione e di sorvolo e anche la gestione efficace del traffico aereo civile basata sul diritto internazionale e delle norme e delle prassi dell´Organizzazione internazionale dell´aviazione civile. Altre questioni 17. Riaffermiamo il nostro impegno per la tutela e la promozione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, compresa la libertà religiosa, per tutte le persone. Riconosciamo la necessità di mostrare determinazione senza precedenti per promuovere la parità di genere, per porre fine a tutte le forme di discriminazione e di violenza contro donne e ragazze, per finire bambini, matrimonio precoce e forzato e di promuovere la piena partecipazione e responsabilizzazione di tutte le donne e le ragazze. Saremo lieti di Global Summit per porre fine alla violenza sessuale nei conflitti che si terrà a Londra a fine mese. 18. Ribadiamo la nostra condanna del terrorismo e del nostro impegno a cooperare in tutte le sedi competenti per prevenire e rispondere al terrorismo con efficacia e in modo globale, nel rispetto dei diritti umani e dello Stato di diritto. Noi condanniamo il rapimento di centinaia di studentesse da Boko Haram come un crimine ingiustificabile e intendiamo fare tutto il possibile per sostenere il governo nigeriano per restituire queste giovani donne alle loro case e per portare i colpevoli alla giustizia. 19. Confermiamo che le questioni non-proliferation/disarmament rimangono una priorità assoluta e accolgono la non proliferazione dichiarazione Amministrazione del Gruppo G7 pubblicata oggi.  
   
   
INTERVENTO DI IERI DEL PRESIDENTE BARROSO IN VISTA DEL VERTICE DEL G7  
 
Bruxelles, 5 giugno 2014 – “Buon pomeriggio signore e signori, Vorrei iniziare la mia affermazione in questa conferenza stampa con l´invio da Bruxelles le mie più vive congratulazioni al popolo polacco per il 25 ° anniversario delle prime elezioni multipartitiche. A causa della riunione del G7 non ho potuto rispondere positivamente alla gentile invito del Presidente Komorowski a partecipare a queste celebrazioni, ma vorrei unirmi e la Commissione europea, con queste importanti celebrazioni. Noi vediamo che quando le persone sono dato una libera scelta hanno sempre preferiscono la parte della democrazia, della libertà e dello Stato di diritto. Le elezioni polacche di 25 anni fa accelerare le transizioni democratiche in tutti i paesi dell´Europa centrale e orientale e spianato la strada per l´integrazione di questi paesi nel nostro progetto europeo. Tuttavia, alcuni eventi recenti e davvero drammatiche hanno dimostrato che questa transizione non è ancora completata e che molti ai nostri confini orientali ancora lottano per essere in grado di fare scelte libere come paesi sovrani. E mostrano anche che il progetto europeo e le idee che sostengono che rimangono più validi che mai. Questo vertice di Bruxelles sarà, infatti, un vertice speciale, in primo luogo perché si svolgerà in un formato G7, in secondo luogo perché noi in particolare indirizzo della situazione in Ucraina, e, infine, perché il vertice sarà per la prima volta si svolgerà a Bruxelles . La situazione in Ucraina ha dimostrato ancora una volta l´importanza di una stretta cooperazione tra i partner affini che condividono i valori della libertà e della democrazia. Ecco perché ci aspettiamo che questo vertice di contribuire in modo decisivo a promuovere questi valori e rafforzare un ordine internazionale basato su regole. Permettetemi di esprimere dalle aspettative su ciò che questo vertice dovrebbe ottenere: In Ucraina, abbiamo bisogno di riconfermare la nostra politica di due tracce: Prestito nostro sostegno economico e politico al governo in modo che possiamo contribuire alla stabilizzazione del Paese e la ripresa economica; E mantenendo una pressione credibile sulla Russia per scoraggiare da ulteriori interferire negli affari interni ucraini e dal sostegno delle forze armate separatisti. Dal punto di vista della Commissione, vediamo quattro settori in cui la nostra azione in Ucraina dovrebbe essere perseguita e intensificata: In primo luogo, i progressi sulla riforma costituzionale, dialogo nazionale e la capacità amministrativa; In secondo luogo, dobbiamo dimostrare ucraini che la loro relazione con l´Europa lavora per loro vantaggio. Questo significa aiutarli a stabilizzare l´economia. La consegna del pacchetto di assistenza completo 11 miliardi di euro - sovvenzioni e prestiti - da parte dell´Unione europea è in corso. L´ucraina ha già ricevuto la prima tranche della nostra assistenza macrofinanziaria. Insieme con le prime erogazioni dello recentemente adottato State Building Contract, l´Unione europea avrà fornito 850.000.000 € in un periodo molto breve di tempo. Dalla fine di aprile, l´Ucraina sta beneficiando, unilateralmente, dalle notevoli vantaggi di accesso al mercato offerti dall´accordo globale e approfondita di libero scambio. E rimaniamo pronti a firmare le restanti parti dell´accordo di associazione. In terzo luogo, la sicurezza energetica dell´Ucraina. Siamo d´accordo che l´energia non deve essere usato come arma politica. Questo Vertice G7 deve essere robusto e incoraggiare la Russia a stabilire questa arma. La Commissione europea - e lasciatemi commentare gli sforzi del Commissario Oettinger in corso colloqui trilaterali con Russia e Ucraina - sta facendo di tutto per agire in questo senso. Una fiera accordo tra le parti, Ucraina e Russia, facilitati dalla Commissione sui pagamenti arretrate, futuro prezzo del gas e la modernizzazione del sistema di transito del gas sta arrivando in mano. Invito le parti a fare un ultimo sforzo. Un accordo sarebbe estremamente importante per il clima generale nella regione. In quarto luogo, abbiamo bisogno di coordinare il sostegno internazionale per l´Ucraina. In risposta alla crescente necessità di un coordinamento internazionale, l´Ue ha portato "piattaforma di coordinamento internazionale dei donatori" si sta costituendo. Se il governo ucraino istituisce un meccanismo di coordinamento riforma presto, siamo pronti ad organizzare a Bruxelles un alto livello internazionale riunione di coordinamento dei donatori ai primi di luglio, e la conferenza internazionale dei donatori entro la fine dell´anno. Per concludere sull´Ucraina: Mi aspetto che questo summit per mostrare l´unità in modo da massimizzare l´impatto della nostra azione. Sono orgoglioso del contributo nostra Unione europea ha fatto finora, rispondendo unita e con determinazione e velocità per la crisi in Ucraina. Stiamo dimostrando che l´Unione europea può essere una forza per la democrazia, la libertà, la prosperità e lo Stato di diritto. Questo è ciò che siamo e dei valori che difendiamo. E questo è il motivo per cui siamo disposti a lavorare con i nostri partner del G7 per questi obiettivi a vantaggio di tutti. Nell´ambito delle discussioni sull´economia globale, questo vertice G7 dovrebbe lasciare alcun dubbio che il commercio internazionale è uno dei pilastri della nostra strategia di crescita. Rimaniamo impegnati a mantenere aperti i mercati e l´ulteriore liberalizzazione del commercio mondiale. Questo è chiaramente dimostrato dal nostro pieno impegno sul programma post-Bali ei negoziati sugli accordi di libero scambio globali attualmente in corso, in particolare con i nostri partner del G7 non europei. Questo vertice dovrebbe mettere il suo peso politico dietro una rapida conclusione dei negoziati commerciali in corso. Sull´economia europea, stiamo incontrando in una situazione molto migliore rispetto all´ultima volta che ci siamo incontrati in questo tipo di summit. Non dimentichiamo che qualche tempo fa la gente di tutto il mondo, molti analisti parlavano in merito uscita della Grecia o anche implosione di Euro. Proprio oggi, la Commissione Europea ha dato parere favorevole della Lituania aderire alla zona euro. Quindi, non solo l´area dell´euro non è disintegrando ma speriamo di avere il 19 ° membro della zona euro il 1 ° gennaio 2015. Sugli altri punti dell´economia, il Presidente Van Rompuy già presentato completo nostre posizioni. Ma permettetemi di fare un punto sulla sicurezza energetica in generale. La crisi ucraina confermato ancora una volta che è nell´interesse di tutti i membri del G7 per avanzare nel cammino verso un basso tenore di carbonio, futuro sicuro competitiva e di energia. Chiediamo a questo vertice del G7 a sottoscrivere i principi e le azioni immediate proposte dai ministri del G7 Energia a Roma un mese fa. Aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti è stato un obiettivo fondamentale delle politiche europee dell´energia e del clima per anni. Proprio la scorsa settimana, la Commissione ha proposto un´ambiziosa strategia europea di sicurezza energetica, che verrà discusso e, auspicabilmente, approvato dai capi di Stato e di governo europei in occasione del Consiglio europeo del 26-27 giugno. La Commissione garantirà inoltre che tutte le infrastrutture dell´energia e dei progetti dell´Unione europea, come South Stream conformi al 100% con le norme europee in materia di concorrenza energia appalti pubblici e così via. Abbiamo appena avviato una procedura di infrazione contro la Bulgaria che dimostra che facciamo sul serio. Altre procedure di infrazione relative ad altri paesi seguiranno se alcuni degli ostacoli al rispetto del nostro mercato interno non vengono rimossi nel frattempo. L´unione europea ha bisogno di parlare e di agire come uno in un contesto con i suoi fornitori lasciarsi divisa è contro se stessi interessi dei nostri paesi ed è anche dannoso per il mercato interno europeo. Una parola sulla lotta contro il cambiamento climatico, che va di pari passo con la sicurezza energetica: 2015 sarà un anno cruciale! E tutti i leader del G7 dovranno dar prova di leadership e di responsabilità, come abbiamo bisogno di un´azione globale ora. Questo vertice è l´occasione per creare una dinamica in fase di preparazione per la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite a Parigi nel dicembre del prossimo anno. Chiave per la nostra credibilità è che tutti noi comunicare entro il primo trimestre del 2015 gli impegni nazionali che intendiamo inscrivere nel nuovo accordo sul clima. Questo è ciò che tutte le principali economie dovrebbero fare. Qui a Bruxelles e al di là, il G7 dovrebbe lasciare dubbi che vogliamo un accordo durevole, completo e vincolante robusto alla conferenza delle Nazioni Unite a Parigi nel dicembre 2015. Infine, affrontare la povertà globale e sviluppo sostenibile è stato e deve rimanere una preoccupazione centrale di questo vertice. Questa è una questione di solidarietà globale e di equità. Questo G7 dovrebbe confermare gli impegni di sviluppo. Mi aspetto che il G7 in particolare per fornire un sostegno concreto ai paesi ricchi di risorse per costruire capacità di negoziazione e di esecuzione dei contratti con le industrie estrattive. Inoltre, il G7 dovrebbe operare a favore di un risultato ambizioso delle discussioni su una agenda post-2015 universale. Appena due giorni fa, la Commissione ha presentato il suo contributo alla posizione dell´Ue nei negoziati internazionali sul sostenibili Obiettivi di Sviluppo (Oss), il follow-up degli obiettivi di sviluppo del Millennio (Osm). Vorrei concludere con una nota più personale: questo sarà il mio 10 ° incontro di questo tipo nella mia veste di presidente della Commissione europea. Guardando indietro al periodo tra Gleneagles, in Scozia, nel 2005 ed ora, sono convinto che questi incontri tra partner affini, a causa della loro informalità, a causa della natura più intima dei colloqui, sono davvero un ottimo modo di approfondire la nostra comprensione comune delle questioni globali e sono stati, e spero che rimarranno ora il formato G7, un contributo molto importante per l´equità globale e della libertà. Vi ringrazio per la vostra attenzione.  
   
   
DALLE PAROLE AI FATTI - GOVERNANCE DELLE STRATEGIE MACROREGIONALI  
 
Turku, Finland - 5 Giugno 2014 – Di seguito l’intervento di ieri Johannes Hahn Commissario per la politica regionale 5 ° Forum annuale della strategia dell´Ue per la regione del Mar Baltico: “ Ho l’ abitudine di essere piuttosto sincero quando ti parlo alle nostre riunioni annuali. Quindi, non mi dispiace dirti, che quando sono diventato commissario europeo nel 2010, io davvero non mi aspettavo le strategie macroregionali per diventare una parte così importante della politica regionale durante il mio mandato. Ma seguendo il tuo esempio, il Danubio ha lanciato una macro-strategia regionale, e ora ci sono settimane di distanza dalla pubblicazione di una nuova strategia adriatico-ionico, con la strategia per la regione alpina in programma per il prossimo anno. Hai iniziato un trend, e importante. Questo è un tributo per i vostri sforzi e si dovrebbe essere orgogliosi del ruolo che avete svolto in pionieri di questo nuovo modo di lavorare. Ma come ho detto ieri, abbiamo ancora bisogno di fare di più per rendere questo nuovo approccio raggiungere il suo pieno potenziale. Abbiamo studiato la vostra esperienza e quella del Danubio. Strutture sono state messe in atto, alcuni buoni, altri meno soddisfacente. C´è un sostegno a livello politico - ma che il supporto non si traduce sempre in cima processo decisionale di livello o di follow-up alle iniziative decise nell´ambito della strategia. E, come ho detto più e più volte, non abbastanza spesso si traducono in risorse umane necessarie. Europa guarda ancora la regione del Mar Baltico come il pioniere nell´approccio macro-regionale. Quindi spero che si colga il rapporto Governance abbiamo pubblicato una settimana fa e davvero usarlo per dare la vostra strategia più muscoli e più capacità di fornire risultati. Permettetemi di ricordarvi delle nostre raccomandazioni chiave - ma anche ricordarvi questi sono i nostri suggerimenti per voi di riflettere e agire su a modo tuo. E ´tempo per le macroregioni ciascuno ad assumersi la responsabilità della propria strategia e performance. Allo stato attuale tutte le strategie sopra-si affidano alla Commissione come la principale forza propulsiva. La forza delle strategie deve venire dalla regione stessa. Abbiamo bisogno di pieno coinvolgimento di tutti i livelli di governo, tra cui il livello ministeriale dei vostri governi. Proponiamo un ruolo chiave per i ministri di hosting punti di contatto nazionali, l´attuazione leader, e incontro come richiesto per prendere decisioni e risolvere problemi che non sono possibili per risolvere a livello tecnico. E crediamo che i ministri settoriali devono essere più coinvolti e supervisionare il lavoro delle diverse aree prioritarie - incontro se necessario su una base ad hoc. Io sono l´ultimo a suggerire riunioni per amor di incontro: quello che sto suggerendo è che i ministri dovrebbero riunirsi quando questo avrebbe risolto i problemi o aiutare a stabilire le strategie a livello regionale per una reale cooperazione. Tu sei davanti al gioco su alcune delle nostre proposte - per esempio per mettere in atto una presidenza a rotazione. La Finlandia è stata la prima e fatto un ottimo lavoro, e sarà presto consegnare all´Estonia, ho capito. Ma è necessario fare pieno uso di questo nuovo sistema per guidare il processo decisionale - convocare le riunioni ad hoc, come richiesto, la risoluzione dei problemi quando e se necessario. Per avere successo, si dovrà affrontare la questione delle risorse umane: semplicemente non sarà possibile ottenere i migliori risultati con il personale che trascorrono solo il 5-10% del loro tempo sul lavoro di strategia. Sono invitati Troppe persone chiave che lavorano sulla strategia di fare questo come una piccola parte del loro lavoro. Abbiamo bisogno di impegno a tempo pieno dalle persone chiave - i punti di contatto nazionali e quelli principali settori prioritari e azioni orizzontali. Ho detto che sarei sincero. Abbiamo ipotizzato che, se gli Stati membri individuano un tema come una priorità, essi dovranno anche fornire il personale a partecipare alle riunioni, formulare raccomandazioni e follow-up sulle decisioni. Ma ci sono settori prioritari che non sono ancora ricevono questo supporto. Quindi sono queste aree priorità per la regione, o no? E ´la vostra strategia, e si deve decidere. Al centro di questo è la proprietà. La strategia raggiunge il suo potenziale quando lavoriamo sulle priorità in cui gli Stati membri hanno fatto una chiara scelta di collaborare insieme. I recenti risultati delle elezioni del Parlamento europeo dimostrano quanto lavoro è ancora da fare per rendere chiaro il legame tra la vita quotidiana dei cittadini dell´Unione europea e della politica europea. Credo che l´approccio macroregionale ci può aiutare a portare l´Europa più vicina alle regioni e le persone che li abitano. Per darvi alcuni esempi, l´ambiente è un settore in cui impegno per la macro-strategia regionale è chiara. Il risultato? Sempre più hotspot inquinamento sono affrontati in tutta la macro-regione. Tuttavia, se guardiamo i trasporti, che tutti accettano è la chiave per la crescita della regione, i progressi nella progettazione e realizzazione delle reti Ten-t congiunta è lento. Il valore aggiunto della strategia è il contributo che può dare alla pianificazione degli investimenti e di attuazione. Pavel Telicka avrà più da dire su questo sono sicuro. Nel Danubio abbiamo già sperimentato in possesso di una riunione dei ministri dei trasporti della macro-regione, e il piano per tenere un altro autunno. Questo è qualcosa che si potrebbe prendere in considerazione qui nel Baltico, di mobilitare i fondi e le decisioni di investimento coordinare. Oppure prendere energia. Non c´è bisogno che vi dica quanto sia importante sviluppare la nostra sicurezza energetica. E, come strategia di sicurezza energetica pubblicato la scorsa settimana dalla Commissione dice, un approccio regionale sarà decisivo per l´integrazione del mercato europeo dell´energia e per la nostra sicurezza dell´approvvigionamento. Le strategie macroregionali in grado di fornire un quadro di riferimento per individuare soluzioni coerenti. Ma abbiamo bisogno di pensiero politico più strategico e il processo decisionale. In questa regione una via da seguire è quello di aumentare la produzione di energia attraverso il biogas. Un altro è quello di accelerare i lavori sulle interconnessioni tra gli Stati membri della regione ed estendere l´infrastruttura per il Gnl. Tutto questo deve andare di pari passo con gli sforzi per intensificare l´efficienza energetica. Nessuno di questi funziona bene anche senza un approccio congiunto up che guarda alla regione nel suo complesso, e non solo ai paesi separati all´interno di esso. Abbiamo bisogno di una visione condivisa a livello politico, che alimenta fino a quelli accusati di attuazione, in primo luogo ai punti di contatto nazionali, e quindi ai settori prioritari interessati. La macro-regione non è un obbligo. Si tratta di una scelta. Un anno da ora le scelte operate dagli Stati membri sarà più chiaro. Se la programmazione dei fondi nella nuova generazione di programmi di politica regionale riflette gli obiettivi e priorità ai progetti della strategia, sapremo che siamo sulla strada giusta. Se non, penso che il mio successore vorrà porre alcune domande difficili. La Commissione europea continuerà a facilitare il vostro lavoro e aiutare con le scelte strategiche che dovete fare. Il programma transnazionale regione del Mar Baltico sarà anche lì per offrire sostegno, e colgo l´occasione per congratularmi con il comitato di programmazione e la segreteria per l´eccellente lavoro svolto. Vorrei concludere dicendo che, una macro-strategia regionale dovrebbe rappresentare scelte strategiche ´Stati membri per la loro regione. Senza governi nazionali, le regioni e le autorità cittadine in seguito con su tali scelte con misure concrete e investimenti, noi non raggiungeremo gli obiettivi che vogliamo. La nostra relazione sul governo è davvero una chiamata su ognuno di voi - dagli individui alle città e alle regioni fino al livello ministeriale - a svolgere la vostra parte nel passaggio dalle parole ai fatti - e garantire che il Baltico continua ad essere un modello per gli altri come Macro-regione. Grazie.  
   
   
UE: IL VICEPRESIDENTE OLLI REHN SULLA RELAZIONE SULLA CONVERGENZA DEL 2014  
 
Bruxelles, 5 giugno 2014 – “Buon pomeriggio. Il tema di oggi è il Rapporto sulla convergenza che abbiamo appena pubblicato, e questo rapporto esamina i progressi degli otto Stati membri verso l´adempimento dei criteri per l´adozione dell´euro. I paesi che abbiamo esaminato - Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Lituania, Polonia, Romania e Svezia - hanno compiuto progressi irregolari verso questo obiettivo. Incoraggio tutti a perseguire politiche che li aiuteranno a raggiungere un certo grado di convergenza sostenibile con l´area dell´euro superiore. Allo stesso tempo, sono lieto di annunciare la nostra conclusione che la Lituania è pronta ad adottare l´euro il 1 ° gennaio 2015. La Commissione sta ora facendo una proposta al Consiglio in tal senso. Mi aspetto che questa conclusione deve essere discusso dai competenti istituzioni dell´Unione europea nelle prossime settimane, in modo che una decisione definitiva possa essere presa dal Consiglio, probabilmente nella seconda metà di luglio. Disponibilità della Lituania di adottare l´euro riflette la sua ricerca di lunga data delle politiche fiscali prudenti e gravi riforme economiche. Questo impulso alle riforme, dovuta in parte alla della Lituania all´Ue di dieci anni fa, ha portato ad un notevole aumento della prosperità dei lituani cittadini: i cittadini del paese Pil pro capite è aumentato da appena il 35% della media Eu28 nel 1995 a una previsione del 78% l´anno prossimo, nel 2015. Così, il Pil salirà dal 35% al 78% della media Ue in 20 anni. Ciò dimostra l´impatto delle riforme economiche e di trasformazione economica che la Lituania ha subito. Negli ultimi anni, l´euro, contrariamente a quanto molti Cassandra suggerito, non ha rompere o perdere soci, ma in realtà ha aumentato la sua partecipazione dal 16 al 18 e aumenterà a 19 a partire dal 1 gennaio del prossimo anno, se la proposta della Commissione saranno adottate. In altre parole Estonia ha aderito nel 2011, Lettonia all´inizio di quest´anno, e ora la Commissione propone che la Lituania uniscono a partire dal prossimo anno. L´area dell´euro ha oggi coordinamento della politica economica più efficace rispetto a prima della crisi, un firewall finanziario solido sotto forma di Mes per salvaguardare la stabilità e, da quest´anno, una unione bancaria pure. La Lituania è impegnata a partecipare ea rafforzare ulteriormente tutti questi. Grazie agli sforzi degli ultimi cinque anni, questa nave è ora di gran lunga più adatta a navigare mari agitati di quanto non fosse allo scoppio della crisi. Abbiamo esaminato Lituania profondamente, accuratamente, ma piuttosto, nel pieno rispetto del principio fondamentale dell´Ue della parità di trattamento. Capacità della Lituania di crescere e prosperare in modo sostenibile una volta che entra a far parte dell´area dell´euro è stato un elemento essenziale e parte integrante della nostra valutazione. Vorrei brevemente spiegare questo. Abbiamo fatto entrambe le valutazioni quantitative e qualitative di convergenza della Lituania con l´area dell´euro. Il risultato è, come potete leggere dal report, la Lituania soddisfa in modo credibile i cinque criteri di Maastricht per l´adozione dell´euro: inflazione è ben al di sotto del valore di riferimento; il deficit fiscale e il debito pubblico sono entrambi su un percorso sostenibile; il tasso di cambio è rimasto stabile nei confronti dell´euro, senza alcun segno di tensione; e tassi di interesse a lungo termine si attestano su livelli bassi. Inoltre, il quadro giuridico è stato portato pienamente in linea con i requisiti del trattato. Abbiamo anche esaminato altri fattori che sono rilevanti per la convergenza sostenibile. Saldo con l´estero della Lituania è migliorata molto, soprattutto sulla base di guadagni di competitività. Il suo prodotto, del lavoro e dei mercati finanziari sono ben integrati con l´economia dell´area dell´euro e la vigilanza e la regolamentazione finanziaria sono state rafforzate. Inoltre, una volta Lituania diventa membro della zona euro, ma diventerà anche membro della Union Banking e quindi soggetta al meccanismo di vigilanza unico e meccanismo di risoluzione unico. Adozione dell´euro sarà un importante, la realizzazione sudati e meritato per la Lituania e la sua gente. Ma dovrebbe essere visto come una linea di partenza piuttosto che un traguardo. Sarà essenziale continuare con politiche economiche sane al fine di garantire una performance di successo liscia all´interno della zona euro - e realizzare appieno i vantaggi dell´unione monetaria e ridurre al minimo i rischi in futuro. Così, la Lituania è ora sulla buona strada per unire la Lettonia e l´Estonia per fare una ´full Baltic´ nella zona euro. Questo è un tributo non solo per l´azione politica risoluta che tutti questi tre paesi hanno preso sulla scia della crisi finanziaria, ma anche alla loro notevole transizione economica e democratica in quanto riacquistare l´indipendenza in quella drammatica estate del 1991, che ancora vividamente ricordiamo , almeno io lo faccio. Voglio anche dire che oggi ricorre il 25 ° anniversario delle prime elezioni multipartitiche in Polonia, che ha spianato la strada per la caduta del comunismo e ha accelerato la trasformazione democratica in Europa centrale e orientale. Voglio congratularmi con il popolo polacco su questo importante e gioioso anniversario. Allo stesso tempo, gli eventi di quest´anno in Ucraina dimostrano che non c´era nulla di pre-ordinato o inevitabile di queste transizioni democratiche. L´integrazione europea è stata una potente forza motrice per la stabilizzazione, la democrazia e la prosperità. Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
LA COMMISSIONE VALUTA LA PREPARAZIONE DEI OTTO PAESI EUROPEI AD ADERIRE ALLA ZONA EURO; PROPONE CHE LA LITUANIA SI UNISCA NEL 2015  
 
 Bruxelles, 5 giugno 2014 - La Commissione europea ha pubblicato ieri il suo Rapporto 2014 sulla convergenza, che valuta la disponibilità di otto degli Stati membri ad aderire alla moneta unica. Questi paesi hanno compiuto progressi irregolari sulla strada per l´adozione dell´euro, ma la Lituania si distingue da questo gruppo in quanto soddisfa ora la convergenza criteri. La Commissione pertanto propone che il Consiglio dei ministri dell´Unione europea decide che la Lituania possa adottare l´euro il 1 ° gennaio 2015. Il Consiglio prenderà la decisione finale al riguardo nella seconda metà di luglio, dopo i capi di Stato e di governo dell´Ue hanno discusso la tema al Consiglio europeo 26-27 giugno, e dopo che il Parlamento europeo ha dato il suo parere. Olli Rehn , vicepresidente della Commissione responsabile degli Affari economici e monetari e l´euro, ha detto: "disponibilità della Lituania di adottare l´euro riflette la sua lunga sostegno alle politiche di bilancio prudenti e di riforme economiche. Tale impulso alle riforme, in parte a causa della Lituania all´Ue di dieci anni fa, ha portato ad un notevole aumento della prosperità lituani »: il Pil del paese pro capite è aumentato da appena il 35% della media Eu28 nel 1995 a una previsione del 78% nel 2015 . " Ha poi aggiunto: "L´unione economica e monetaria rimane una comunità attraente per essere dentro l´area dell´euro ha oggi coordinamento delle politiche economiche più efficaci, un firewall finanziario robusto per salvaguardare la stabilità e, da quest´anno, una unione bancaria Tutti questi Lituania è. Impegnata a partecipare e a rafforzare ulteriormente. Grazie agli sforzi degli ultimi cinque anni, questa nave è di gran lunga migliore posizione per navigare mari agitati di quanto non fosse allo scoppio della crisi. " Dei sette altri Stati membri, con un cosiddetto ´deroga´ 1 (Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Svezia), nessuno attualmente soddisfa tutti i criteri per adottare l´euro. La loro situazione sarà quindi riesaminata in due anni. La conformità degli otto paesi con i criteri di convergenza Inflazione Tasso medio di inflazione della Lituania nei 12 mesi a aprile 2014 è stata dello 0,6%, ben al di sotto del valore di riferimento del 1,7% per lo stesso mese, e dovrebbe restare al di sotto del valore di riferimento nel prossimo periodo. L´analisi dei fondamentali sottostanti e il fatto che il valore di riferimento è stato raggiunto con un ampio margine sostenere una valutazione positiva del rispetto del criterio della stabilità dei prezzi. Gli altri paesi che soddisfano questo criterio sono: Bulgaria, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Polonia e Svezia. La Romania non soddisfa il criterio. Le finanze pubbliche: livelli di debito e deficit La Lituania non è oggetto di una decisione del Consiglio sull´esistenza di un disavanzo eccessivo (ai sensi dell´articolo 126 (6) del trattato). In Lituania il rapporto disavanzo delle amministrazioni pubbliche e Pil è diminuito dal 5,5% nel 2011 al 2,1% nel 2013 e dovrebbe rimanere al 2,1% nel 2014 secondo le previsioni economiche di primavera 2014 della Commissione. Il debito delle amministrazioni pubbliche era pari al 39,4% del Pil a fine 2013, ben al di sotto dei limiti di Maastricht. Gli altri paesi che soddisfano questo criterio sono: Bulgaria, Ungheria, Romania e Svezia. La Repubblica Ceca sarà anche soddisfare il criterio se il Consiglio decide di abrogare la procedura per i disavanzi eccessivi, come proposto dalla Commissione. Due Stati membri (Croazia e Polonia) sono ancora oggetto di una procedura per i disavanzi eccessivi e quindi non soddisfano il criterio. Stabilità del tasso di cambio Nel meccanismo di cambio Ii (Erm Ii) , il tasso di cambio di uno Stato membro non appartenente all´area dell´euro è fisso nei confronti dell´euro ed è consentito solo a oscillare entro limiti prestabiliti (bande di oscillazione standard di benessere + / -15% intorno al tasso centrale ) . Lituania ha fatto parte del meccanismo di cambio Ii dal 28 giugno 2004. Nel periodo di riferimento di due anni, il litas lituano non e ´stato oggetto di eventuali tensioni e non vi è stata alcuna deviazione dalla parità centrale degli Aec Ii. Nessun altro paese attualmente soddisfa questo criterio come nessun altro Stato membro è in Aec Ii. I tassi di interesse a lungo termine Tasso di interesse della Lituania medio a lungo termine nel corso dell´anno di aprile 2014 è stato del 3,6%, ben al di sotto del valore di riferimento del 6,2%. Gli spread nei confronti dell´area dell´euro obbligazioni di riferimento a lungo termine sono diminuiti notevolmente dal 2010 livelli molto bassi, che riflettono la fiducia del mercato robusto in Lituania. Tutti gli altri paesi soddisfano anche questo criterio. I criteri qualitativi Altri fattori sono stati esaminati anche della bilancia dei pagamenti e l´integrazione dei prodotti, del lavoro e dei mercati finanziari. Saldo con l´estero della Lituania regolato in modo significativo negli ultimi anni, sostenuto anche dal miglioramento della sua competitività esterna. Economia della Lituania è ben integrata nell´economia dell´Ue attraverso scambi e del mercato del lavoro legami, e che attira i livelli consistenti di investimenti diretti esteri. L´integrazione del settore finanziario nazionale nel sistema finanziario dell´Ue è sostanziale, dovuto principalmente ad un elevato livello di proprietà straniera del sistema bancario. Infine, della Lituania legislazione in materia monetaria è pienamente compatibile con la legislazione dell´Ue. Tra gli altri Stati membri, la legislazione unica della Croazia è anche pienamente compatibile con la legislazione dell´Ue. La valutazione della Commissione è completata da (Bce) propria relazione sulla convergenza della Banca centrale europea, pubblicato oggi. Sfondo Durante la crisi, la Lituania ha gestito con successo un difficile processo di aggiustamento macroeconomico e restituito alla crescita economica dopo una profonda recessione nel 2009. Tutti gli Stati membri dell´Ue, ad eccezione del Regno Unito e Danimarca, sono commessi dal trattato di adottare l´euro una volta soddisfatte le condizioni necessarie. Diciotto paesi che già condividono la moneta unica. Questo lascia altri otto membri dell´Ue ancora al di fuori dell´area dell´euro (cioè degli Stati membri con deroga "). Secondo il trattato Ue, la Commissione e la Bce, ogni due anni o su richiesta di uno Stato membro dell´Ue che vorrebbe entrare nell´area dell´euro, esaminare se gli Stati membri soddisfano le condizioni necessarie per adottare la moneta unica. Le condizioni per l´adozione dell´euro sono costituiti da quattro criteri economici orientate alla stabilità per quanto riguarda la posizione del governo di bilancio, la stabilità dei prezzi, la stabilità del tasso di cambio e la convergenza dei tassi di interesse a lungo termine che devono essere soddisfatte in modo sostenibile. La normativa nazionale per gli affari monetari devono anche essere in linea con il trattato Ue. Secondo il trattato, altri fattori devono anche essere presi in considerazione nella valutazione (bilancia dei pagamenti, l´integrazione del mercato) come indicatori che l´integrazione di uno Stato membro nella zona euro andrà avanti senza problemi e di ampliare la vista sul sostenibilità della convergenza. Il Rapporto 2014 sulla convergenza è accompagnata da un documento di lavoro con un´analisi più dettagliata del rispetto delle condizioni.  
   
   
UNIONE EUROPEA RIBADISCE IL SUO SOSTEGNO PER I PROFUGHI PALESTINESI  
 
Bruxelles, 5 giugno 2014 - Catherine Ashton, Alto rappresentante dell´Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza / Vicepresidente della Commissione europea e Štefan Füle, Commissario per l´allargamento e la politica di vicinato hanno firmato oggi una dichiarazione congiunta sul sostegno dell´Ue per l´Agenzia di soccorso e lavori delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) per il periodo 2014-2016, con l´Unrwa Commissario Generale, Pierre Krähenbühl. In base all´accordo, il contributo dell´Ue al fondo generale dell´Unrwa per i servizi di base nel 2014-2016 sarà pari a circa euro 246.000.000 €. Pierre Krähenbühl ha espresso gratitudine per l´Ue per il suo rinnovato impegno pluriennale. "L´ue rimane un partner costante per i profughi palestinesi, tra l´incertezza del Medio Oriente in questo momento" , ha dichiarato Krähenbühl, "e questo accordo triennale offre la prevedibilità tanto necessaria. Permettetemi di aggiungere che questo contributo è importante perché vi è un crescente riconoscimento tra il pubblico europeo che l´assistenza internazionale ai profughi palestinesi viene accompagnata dalla promozione dei diritti, non solo per gli alti livelli di sviluppo umano, ma anche a una risoluzione giusta e duratura della loro situazione. " Il contributo dell´Ue al fondo generale dell´Unrwa consentirà all´Agenzia di fornire l´educazione essenziale, sanità, soccorso e servizi sociali per alcune delle comunità più svantaggiate del Medio Oriente. "Continuo sostegno dell´Ue a favore dell´Unrwa è un elemento chiave nella nostra strategia per promuovere la stabilità in Medio Oriente e facilitare la ricerca delle parti per la pace. Essa contribuisce anche a garantire l´accesso ai servizi sociali di base, ridurre la povertà e migliorare le condizioni di vita dei rifugiati. Per oltre 42 anni, l´Ue ha continuato a impegnarsi per sostenere l´Unrwa. " ha dichiarato l´Alto rappresentante Ashton. Il sostegno dell´Ue apporta miglioramenti quotidiani nella vita di milioni di profughi palestinesi, in particolare la formazione di mezzo milione di bambini in Libano, Siria, Giordania, Cisgiordania compresa Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza. Inoltre, migliaia di pazienti visitano 138 cliniche dell´Unrwa ogni giorno. "Unrwa sta implementando i suoi programmi di sviluppo e di protezione umanitaria in un contesto di sfide operative straordinarie, derivanti dal conflitto in Siria, che ha avuto implicazioni umanitarie in Giordania e Libano, il blocco di Gaza e l´occupazione israeliana della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est . In riconoscimento dell´eccellente lavoro svolto da Unrwa e nonostante il disagio di bilancio dell´Ue, abbiamo aumentato il nostro contributo al bilancio dell´Unrwa core " , ha dichiarato il commissario Füle. Dal 1971, l´Ue ha fornito supporto affidabile e prevedibile ai rifugiati palestinesi attraverso il bilancio ordinario dell´Unrwa, progetti speciali e appelli di emergenza. Tra il 2007 e il 2013 l´Ue ha fornito più di Eur 958.000.000 € a sostegno dell´Agenzia. 43 per cento del bilancio dell´Agenzia nel 2013 proveniva da Stati membri e istituzioni europee.  
   
   
UE-ALBANIA: 3 ° DIALOGO DI ALTO LIVELLO  
 
Tirana, 5 giugno 2014  - Il commissario per l´Allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle ha visitato l´Albania il Mercoledì per un altro round del dialogo ad alto livello sulla priorità chiave. Questo è quello che ha detto ai media a seguito della riunione: ´Buon pomeriggio, abbiamo appena tenuto il terzo round del dialogo ad alto livello sulla priorità fondamentali.Ma permettetemi di iniziare descrivendo un contesto più ampio: La Conferenza di Salonicco due settimane fa, la conferenza di Vienna ieri ha sottolineato la continua importanza dell´allargamento. E ho sottolineato sia che l´allargamento è stato ed è una delle priorità della Commissione. Sul lato bilaterale c´è anche chiare le dinamiche delle nostre relazioni: avevamo precedente round di dialogo ad alto livello marzo. Nel mese di aprile il primo ministro era a Bruxelles, a maggio abbiamo avuto insieme al Consiglio di associazione e giugno porterà una importante decisione degli Stati membri dell´Ue in merito lo status di candidato per l´Albania. • Questo è il quadro generale in cui io sto portando un rapporto qui che la Commissione ha adottato circa due ore fa. Abbiamo preparato per gli Stati membri e si estende principalmente recenti progressi in materia di riforma giudiziaria, la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata. Tuttavia non è - come riportato da alcuni media - una relazione di avanzamento, che arriva solo una volta all´anno nel mese di ottobre. E non è stata rinviata. Questo rapporto di giugno è stata adottata nell´ambito di un procedimento normale, secondo il piano. • Sulla base dei nostri risultati confermiamo - al di là di ogni dubbio, senza condizioni o riserve - la raccomandazione che gli Stati membri devono concedere lo status di candidato Albania. • Abbiamo basato la raccomandazione sul costante volontà politica di agire con determinazione nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata e l´impegno per una riforma della giustizia globale, così come sulla nostra valutazione dei progressi compiuti in questi settori e le azioni intraprese da Albania dopo l´ultimo Progress Report. • Sono incoraggiato dall´impegno dimostrato da Albania e dal suo passato e in corso sforzi di riforma. Vedo un solido argomento per una decisione positiva da parte degli Stati membri. L´impegno attuale e gli sforzi devono proseguire e intensificare al di là del Consiglio di giugno, per garantire l´irreversibilità delle riforme, in particolare lo Stato di diritto. Tali riforme devono essere inclusivo, coerente e orientato ai risultati. • A questo proposito vorrei fare tre punti: In primo luogo - Accolgo con favore l´adozione della scorsa settimana della tabella di marcia sulle priorità chiave da parte del governo albanese. Questa è l´impostazione su piano e la struttura di ulteriori riforme connesse all´Ue del governo un documento importante e potrebbe portare l´Albania alla fine alla fase successiva del processo di allargamento. Accolgo con favore anche l´intenzione del governo di istituire e tenere ben presto la prima sessione del Consiglio Nazionale per l´Integrazione europea per portare tutte le parti interessate sulle questioni relative all´Ue insieme.L´inclusività e la cooperazione è essenziale per il successo delle vostre ambizioni di integrazione. In secondo luogo - In questo contesto, ho bisogno di dirvi che l´attuale clima politico conflittuale danno l´immagine dell´Albania e può ostacolare il processo di riforma. Sia il governo e l´opposizione devono mostrare moderazione e interagire costruttivamente in un approccio di compromesso-based. Terzo - sullo sciopero della fame dei dipendenti licenziati: Sono consapevole e vedo con preoccupazione. Chiedo sciopero della fame per non mettere la loro salute e la vita a rischio. Stiamo seguendo da vicino questi problemi e solleviamo regolarmente con il governo e continueremo a farlo. Infine, credo fermamente che il futuro dell´Albania è all´interno dell´Ue e rimango fermamente convinto della capacità dell´Albania di affrontare le sfide di integrazione dell´Ue. Rimaniamo impegnati a lavorare insieme con l´Albania e aiutare il paese nel suo processo di integrazione europea. Grazie! ´ Conclusioni comuni del terzo dialogo ad alto livello sulle priorità fondamentali 1) Il primo ministro Edi Rama e il commissario Štefan Füle ha presieduto la terza riunione del dialogo ad alto livello (Hld) sulle priorità fondamentali tra l´Albania e la Commissione europea il 4 giugno 2014. La sessione plenaria ha visto la partecipazione di ministri del governo, così come di una partecipazione estesa dell´opposizione attraverso il presidente della commissione parlamentare per l´integrazione europea, e di due membri aggiuntivi del Parlamento. 2) L´obiettivo della riunione era sulle conclusioni della Commissione "Relazione sui progressi dell´Albania nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata e nella riforma giudiziaria." In linea con la richiesta del Consiglio del dicembre 2013 il rapporto riguarda soprattutto la lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata e la riforma giudiziaria e mette in evidenza alcuni sviluppi chiave supplementari nelle zone, che sono importanti per l´integrazione dell´Albania nell´Ue. 3) Il Commissario Füle ha elogiato costante volontà politica dell´Albania ad agire con decisione nella prevenzione e nella lotta contro la corruzione e ha sottolineato che le riforme strutturali testimoniano un approccio onnicomprensivo tra cui una vasta gamma di istituzioni. Importanti riforme legislative introdotte in materia di lotta contro la criminalità organizzata e le indagini hanno dato risultati positivi nella lotta contro il traffico di droga e altri settori della criminalità grave e organizzata. Inoltre, il Commissario Füle ha sottolineato l´impegno dell´Albania alla riforma giudiziaria, in particolare cooperando con la Commissione di Venezia per migliorare l´autonomia, la responsabilità e la professionalità del sistema. In questo contesto, ha accolto favorevolmente la presentazione da parte del governo della sua visione per una riforma globale concentrandosi sulla riforma delle principali istituzioni giudiziarie e l´organizzazione e il funzionamento del sistema giudiziario attraverso un processo inclusivo che coinvolga tutti i principali attori del sistema giudiziario, compreso il Parlamento e il civile società. 4) Sulla base delle conclusioni di tale relazione, il Commissario ha confermato la raccomandazione della Commissione che al Consiglio di concedere lo status di candidato Albania. Il primo ministro Edi Rama ha accolto con favore questo e ha confermato l´impegno del suo governo a rafforzare ulteriormente i notevoli progressi compiuti nelle riforme connesse all´Ue, in particolare per proseguire l´attuazione delle riforme nel settore dello Stato di diritto, compresa la politica anti-corruzione, la riforma giudiziaria, e la lotta contro la criminalità organizzata. Ha fatto riferimento alla adozione della tabella di marcia sulle cinque priorità fondamentali, che devono essere affrontate per la Commissione a raccomandare l´apertura dei negoziati di adesione, e ha promesso la sua attuazione solida e tempestiva. 5) In linea con la tabella di marcia, la parte albanese ha anche fornito un breve aggiornamento sulle sue azioni previste per affrontare ulteriormente le cinque priorità fondamentali. Il Commissario ha sottolineato l´importanza della tabella di marcia per delineare i prossimi passi necessari per portare avanti l´Albania nel suo percorso di integrazione europea. Per sostenere questo lavoro, si è deciso di rafforzare le consultazioni tra il governo e la Commissione europea sull´attuazione di ciascuna priorità fondamentale. 6) Il Commissario Füle ha sottolineato che la Commissione è pronta a sostenere gli sforzi di riforma dell´Albania con competenza e sostegno finanziario. 7) Il governo albanese ha confermato il suo impegno per un dialogo politico costruttivo e sostenibile con l´opposizione che è vitale per la sostenibilità del processo di riforma. In questo contesto, il governo albanese ha spiegato brevemente le modalità per la creazione di un Consiglio nazionale per l´integrazione europea. Il governo albanese ha confermato che la prima riunione del Consiglio nazionale per l´integrazione europea si terrà il 29 luglio 2014. 8) Si è convenuto che, per preparare la prossima riunione del Hld previsto per settembre 2014 contatti regolari a livello operativo continueranno e che l´Albania fornirà relazioni su base regolare sull´attuazione della tabella di marcia, che è stata adottata dal Consiglio di Ministri il 28 maggio. Il Commissario Füle ha sottolineato la necessità per l´Albania di rimanere concentrati e continuare a fornire i risultati per quanto riguarda le cinque priorità fondamentali in vista della valutazione della Commissione nella sua relazione intermedia ottobre.  
   
   
EUREGIO: ISCRIZIONI APERTE FINO AL 31 LUGLIO AL CONCORSO "SAIL OF PAPERBURG AWARD 2014"  
 
Trento, 5 giugno 2014 - L’euregio Tirolo-alto Adige-trentino fa parte della Comunità di lavoro delle Regioni europee di confine (Ageg) e può quindi essere particolarmente interessante la partecipazione al concorso “Sail of Papenburg Award 2014". Il concorso prende in esame progetti, idee o strategie messe a punto nelle regioni interessate ed il loro impatto territoriale. Il tema scelto per quest´anno è: "Innovazione e ricerca: sviluppo regionale transfrontaliero tramite il partenariato pubblico-privato". Secondo Birgit Oberkofler dell´Euregio il tema sè particolarmente interessante per la realtà socio-economica dell´Euregio, dove stanno nascendo i primi progetti di private-public-partnership ed è quindi auspicabile una partecipazione qualificata anche da parte dei partner locali. Il termine per l´iscrizione è stato fissato al 31 luglio 2014 prossimo. Per ulteriori informazioni riguardo al concorso si può consultare il sito Internet: http://www.Aebr.eu/de/news/news_detail.php?news_id=353    
   
   
SARDEGNA, QATAR FOUNDATION ENDOWMENT: OGGI SHEIK FAISAL BIN THANI AL THANI IN VISITA A VILLA DEVOTO  
 
 Cagliari, 5 Giugno 2014 - Visita della delegazione di Qatar Foundation Endowment oggi a Villa Devoto. Il Presidente della Regione Francesco Pigliaru riceverà alle 10.30 Sheik Faisal Bin Thani Al Thani, Cio di Qfe, accompagnato da Tidu Maini, (Executive Committee Member Qatar Foundation Investments & Qfe, Advisor Hrh Sheika Moza Bint Nasser). Parteciperanno all’incontro Sultan Alflasi, (Head Of Cabinet Sheik Faisal Bin Thani Al Thani) e Lucio Rispo, (Investment Project Manager Qfe). Durante la visita si parlerà dell’attività di ricerca della Qfe e degli investimenti nell´ambito dell´economia della conoscenza, soffermandosi sul progetto dell’ex ospedale San Raffaele di Olbia.  
   
   
VALLE D’AOSTA: SI È RIUNITO IERI IL COMITATO SORVEGLIANZA FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Aosta, 5 giugno 2014 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica che si è riunito il 4 giugno 2014, il Comitato di sorveglianza del Programma Operativo Occupazione Fse 2007/2013 presso l’Auditorium della Torre dei Balivi di Aosta. Alla riunione hanno preso parte i rappresentanti dei partner finanziari del Programma, la Commissione Europea, il Ministero del lavoro e il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le altre Autorità di gestione dei Fondi Europei, i rappresentanti del mondo economico e sindacale regionali e funzionari regionali interessate dall’utilizzo del Fondo. «In questo momento – ha sottolineato nel corso della seduta odierna l’Assessore Pierluigi Marquis – il Fondo Sociale Europeo per la Valle d’Aosta rappresenta un volano per connettere lavoro, formazione e giovani, al fine di includere il maggior numero di persone possibili nel mondo produttivo. L’obiettivo è di fare del Fse una leva fondamentale per la valorizzazione del capitale umano, facendo crescere istruzione, formazione, ricerca, occupazione, con esperienze come quella dei tirocini, ad esempio, così come si sta programmando con la Garanzia giovani.» Tra i punti affrontati nel corso della riunione l’approvazione del Rapporto Annuale di Esecuzione anno 2013 del Programma “Occupazione”. A questo proposito, per quanto attiene gli aspetti finanziari del programma, a fine 2013, le somme impegnate superano i 71 milioni 300 mila euro. I pagamenti verso gli enti attuatori ammontano a circa 45 milioni 900 mila euro, attestando così l’efficienza realizzativa al 71,4 per cento. La spesa certificata alla Commissione Europea è stata pari a circa 39 milioni di euro, corrispondente ad una capacità di certificazione del 60,8 per cento del Programma. Nell’arco dell’ultima annualità, gli impegni finanziari si sono incrementati del 19 per cento, i pagamenti del 39 per cento e la spesa certificata del 43 per cento. Questi andamenti hanno, conseguentemente, portato a migliorare sensibilmente le performance del Programma Occupazione Fse. Per quanto attiene ai progetti approvati e realizzati, quantitativamente rilevanti per una realtà come la Valle d’Aosta, si evidenzia che a fine 2013 quelli approvati hanno superato le 3 mila 800 unità, e quelli avviati le 3 mila 600 (+ 3,3 per cento rispetto al 2012). I destinatari dei progetti Fse, a fine 2013 sfioravano le 21 mila 500 unità, corrispondenti ad un aumento del 10,5 per cento rispetto all’anno precedente. «Una specifica informativa al Comitato – ha ricordato l’Assessore Pierluigi Marquis - ha riguardato l’avanzamento delle iniziative avviate con il Piano di Azione e Coesione – Piano Giovani, la cui priorità è rappresentata dalla prevenzione della dispersione scolastica e formativa e dall’integrazione tra i sistemi istruzione e lavoro. In particolare si sono ricordati i percorsi formativi biennali rivolti ai giovani che abbandonano i percorsi scolastici tradizionali, gli stages estivi e gli stages linguistici all’estero per studenti.» Altri argomenti esaminati dal Comitato hanno riguardato le principali iniziative avviate nel corso del 2014, l’attività di controllo di Ii livello (Audit) effettuate sulle operazioni cofinanziate Fse e l’attività di valutazione sul Programma. Apposite informative sono state fornite in merito alla Nuova Programmazione rispetto all’azione di concertazione con le parti sociali, alle linee guida del nuovo Programma operativo, e alla valutazione ex-ante del Programma prevista dai Regolamenti comunitari. «In particolare – ha concluso l’Assessore Pierluigi Marquis – la strategia del Programma Operativo Regionale che abbiamo pensato per la Valle d’Aosta per il periodo 2014-2020, per fare fronte alle sfide con cui è necessario confrontarsi e coerentemente con gli indirizzi e gli orientamenti comunitari e nazionali, individua alcuni ambiti prioritari dalla sua azione: promuovere l’inclusione sociale, per combattere la povertà e ogni forma di discriminazione; promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori; investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente.»  
   
   
CORTE CONTI: SERRACCHIANI, PATTO STABILITA´ BLOCCA CRESCITA FVG  
 
Trieste, 5 giugno 2014 - "La Specialità può essere salvaguardata solo se intesa non come un privilegio ma come una responsabilità, cioè la capacità di gestire le competenze attribuite al servizio della collettività". Lo ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, intervenendo ieri a Roma al Senato, a nome delle Regioni a Statuto speciale, alla presentazione del "Rapporto 2014 sul coordinamento della Finanza pubblica" da parte della Corte dei Conti, presenti il presidente del Senato Pietro Grasso e il presidente della Corte Raffaele Squitieri. Sono intervenuti anche il ministro dell´Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, il presidente della Toscana Enrico Rossi, il sindaco di Varese Attilio Fontana e il senatore Gaetano Quagliariello. La relazione è stata illustrata dal consigliere della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro. La presidente Serracchiani ha voluto soprattutto difendere nel suo intervento le ragioni storiche e attuali del diverso "modello di decentramento" rappresentato dalla Specialità, un modello che si pone oggi, per un´area di confine come il Friuli Venezia Giulia, al servizio dell´Italia nei processi sovranazionali di integrazione europea e di cooperazione territoriale. La presidente ha sottolineato il buon uso che la Regione ha sempre fatto della Specialità, gestendo direttamente in piena autonomia, e con risorse proprie, materie come Sanità, Trasporto pubblico locale, Enti locali, viabilità. "Il contributo richiesto al Friuli Venezia Giulia per il risanamento della finanza pubblica - ha detto la presidente - è divenuto rilevante. Vi è stata infatti una costante e significativa diminuzione delle entrate e quindi della capacità di spesa della Regione, a cui si sono aggiunte le manovre statali di stabilizzazione della spesa pubblica". "Pur in un contesto di difficoltà la Regione ha saputo anticipare - ha ricordato ancora la presidente - i processi di riforma avviati su scala nazionale, dalla Sanità agli Enti locali (abolizione delle Province), dalla riduzione dei costi della politica alla riqualificazione della spesa pubblica superando la logica dei tagli lineari, adottando inoltre un comportamento virtuoso per quanto riguarda la tempestività dei pagamenti a favore delle imprese". "Siamo pronti a fare gli sforzi necessari ma questa Regione - ha aggiunto Serracchiani - deve anche essere messa nelle condizioni di crescere: ci sono 500 milioni di opere pubbliche che attendono di essere realizzate, bloccate dalla ristrettezza di spazi finanziari imposta dal Patto di stabilità". Per quanto riguarda il coordinamento della finanza pubblica, e in particolare il ruolo della sezione regionale della Corte dei Conti (decreto legge 174/2012), la presidente ha assicurato che con quest´organo la Regione ha già un ottimo rapporto di collaborazione che intende proseguire e ampliare.  
   
   
LEGGE DELRIO, SOTTOSEGRETARIO LOMBARDIA: PRIORITÀ DIRITTI DEI CITTADINI  
 
Milano, 5 giugno 2014 - "È impegno di Regione Lombardia evitare che l´applicazione della Legge Delrio possa avere influenze negative sui servizi di cui usufruiscono i cittadini lombardi". Lo ha detto il sottosegretario regionale alle Riforme istituzionali, a Palazzo Lombardia, nel corso di un incontro con una delegazione di Anci Lombardia, presieduta dal vice presidente, richiesta dall´Associazione dei Comuni. Fase Di Transizione - Durante la riunione, il sottosegretario alle Riforme ha ribadito, come già fatto qualche settimana fa con l´Upl (Unione delle Province lombarde), che "è obiettivo di Regione gestire al meglio questa fase di transizione". "Siamo coscienti - ha aggiunto - che la legge presenta molti lati oscuri e criticità, ma altrettanto decisi a fare tutto ciò che è possibile per ridurre il più possibile disagi ai Lombardi". Verifiche Interne - "Ci stiamo muovendo - ha spiegato il rappresentante regionale - anche sul fronte delle funzioni, che erano state, in passato, cedute dalle Regioni alle Province e quindi sulle decisioni che dovrà prendere in merito Regione Lombardia". "Abbiamo già avviato delle ricognizioni interne che saranno oggetto di valutazione degli organi competenti, nelle prossime settimane". Durante l´incontro è stata inoltre condivisa l´idea di incrociare il tema delle gestioni associate dei Comuni a quello del riordino delle funzioni delle Province. Specificità Lombardia - Al termine del confronto i rappresentanti di Anci si sono detti favorevoli alla linea portata avanti dal presidente di Regione Lombardia: richiedere che nei tavoli nazionali, dove si sta svolgendo il dibattito - che dovrebbe arrivare a un´intesa entro l´8 luglio -, "sia riconosciuta la specificità dell´esperienza lombarda, differente per dimensioni e caratteristiche da realtà più piccole e diverse" e "siano garantite le risorse necessarie per la gestione delle funzioni fondamentali tra le quali l´edilizia scolastica e la viabilità". Per proseguire il dialogo con i rappresentanti dei Comuni, e riferire sullo stato dei lavori, il sottosegretario ha accettato l´invito a partecipare all´Assemblea ordinaria di Anci Lombardia, il prossimo 4 luglio.  
   
   
TRENTO: APPROVATO IL RENDICONTO GENERALE DELLA PROVINCIA 2013  
 
Trento, 5 giugno 2014 - Approvato venerdì scorso dalla Giunta provinciale il Rendiconto generale della Provincia autonoma di Trento per l´esercizio finanziario 2013. Il bilancio si chiude con un avanzo di consuntivo di 372 milioni di euro. Vediamo in sintesi le principali voci. Avanzo di amministrazione e entrate complessive. Il bilancio si è chiuso con un avanzo di amministrazione pari a 372 milioni di euro. L´avanzo corrisponde al 8,2% del bilancio complessivo (escluse le partite di giro). L’entità dell’avanzo è riconducibile principalmente ai maggiori accertamenti di entrate registrati rispetto alle previsioni 2013 e derivanti, in particolare, da devoluzioni di tributi erariali in quota fissa. Le entrate complessive riferite agli accertamenti di competenza, al netto delle partite di giro e tenuto conto delle risorse attribuite ai Comuni in attuazione del federalismo municipale (75 milioni di euro), registrano un aumento del 3%, passando 4.477 milioni del 2012 ai 4.612 milioni del 2013. Le principali fonti di entrata del bilancio della Provincia autonoma di Trento per l’esercizio 2013 sono state le seguenti: · le devoluzioni dei tributi statali afferenti il territorio provinciale, ammontanti a 3.760 milioni; · le entrate proprie per 643 milioni; · i trasferimenti (statali, Ue, Regione ed altri) per 209 milioni. Spesa complessiva La spesa complessiva del bilancio provinciale, calcolata al netto delle partite di giro, ivi incluse le risorse attribuite ai comuni in attuazione del federalismo municipale (75 milioni di euro) e riferita agli impegni in conto competenza, è diminuita nel 2013, rispetto all’anno 2012, del 2,9%, passando da 4.702 milioni a 4.565 milioni. La spesa corrente, sempre considerata in termini di competenza, è pari a 2.872 milioni; la spesa per investimenti è stata pari a 1.688 milioni; la spesa per rimborso prestiti (per mutui con oneri a carico del bilancio dello Stato) si attesta su livelli marginali (5 milioni). Composizione della spesa . La composizione della spesa è risultata a consuntivo 2013 la seguente: (milioni di euro) spesa corrente 2.872 62,9%. Spesa in conto capitale 1.688 37,0%. Spesa per rimborso prestiti 5 0,1%. Rispetto al 2012 la composizione della spesa è rimasta sostanzialmente invariata. La situazione patrimoniale - Il rendiconto patrimoniale evidenzia per l´esercizio 2013 un patrimonio netto della Provincia di 4.125,1 milioni, con una crescita di circa 108 milioni rispetto al patrimonio netto dell´anno precedente (+2,7%). Le movimentazioni dei valori mobiliari ed immobiliari, operate nel corso dell´esercizio finanziario, hanno portato ad una variazione in aumento (+6,5%) delle attività effettive per 514 milioni (passando dagli iniziali 7.966,4 milioni ai finali 8.480,8 milioni). Le passività registrano un aumento del 10,3%, pari in valore assoluto a 406 milioni (passando dagli iniziali 3.949,7 milioni ai finali 4.355,7 milioni): il saldo netto è dunque in aumento di circa 108 milioni. Patto di stabilità - Anche per l’anno 2013 è stato assicurato il pieno rispetto del Patto di stabilità, garantendo il miglioramento del saldo così come definito dalle manovre statali.  
   
   
REDDITO GARANTITO: FVG, IMPEGNO SU REVISIONE SISTEMA WELFARE  
 
Trieste, 5 giugno 2014 - "Siamo perfettamente consapevoli che dobbiamo rivedere il sistema del welfare e ci stiamo impegnando da tempo, senza bisogno di essere stimolati". Lo afferma l´assessore alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca, replicando al capogruppo del Nuovo Centrodestra in Consiglio regionale, Alessandro Colautti, sul tema del reddito garantito. "Anche alla luce delle iniziative cui sta lavorando il Governo - ha spiegato Telesca - stiamo ridefinendo il sistema del welfare, tenendo conto delle risorse che ci sono e senza voler imboccare la strada del puro assistenzialismo. Valutiamo tutte le possibilità per rendere più efficiente l´utilizzo delle risorse attuali, integrando ad esempio strumenti come la carta famiglia, la social card e il fondo solidarietà". "L´avvio di misure per il contrasto alla povertà e all´esclusione sociale secondo logiche di attivazione che mirino all´autonomia della persona - conclude Telesca - è il contrario dell´assistenzialismo".  
   
   
PRESENTATO IL PIANO “GARANZIA GIOVANI”. ALLA CALABRIA ASSEGNATI 67 MILIONI DI EURO  
 
Catanzaro, 5 giugno 2014 - La Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi e l’Assessore al lavoro Nazzareno Salerno hanno presentato, insieme al Commissario dell’azienda Calabria Lavoro Pasquale Melissari e al Presidente di Italia Lavoro Paolo Reboani, il piano “Garanzia giovani”. L’obiettivo è quello di costruire sul territorio regionale un sistema di servizi e di politiche personalizzate a disposizione dei giovani a partire dal bacino dei “Neet” (not in education, employment or training), ossia giovani non inseriti né in percorsi formativi lavorativi, di età compresa tra 15 e 29 anni, che in Calabria vengono stimati in 71.000 unità. Nello specifico in Calabria saranno attivate le misure relative a: formazione, tirocini, apprendistato (nelle diverse tipologie), mobilità internazionale e bonus assunzionali. I giovani “Neet”, per l’accesso alle misure previste dal Piano, possono registrarsi fin da ora sul portale nazionale (www.Garanziagiovani.gov.it) e, da luglio, sul sito di Azienda Calabria Lavoro a cui verrà affidata la governance della piattaforma della piattaforma e del piano di comunicazione. Al sistema pubblico, attraverso i 15 centri per l’impiego distribuiti sul territorio regionale, verrà assegnato un ruolo centrale, che va dall’accoglienza all’accompagnamento al lavoro dei giovani. Alla Calabria sono state assegnati, dal Governo, 67 milioni di euro La prima azione che verrà proposta riguarderà un percorso integrato con misure di tirocinio, mobilità geografica e bonus assunzionale. La Regione si prefigge di: attuare percorsi integrati, mirandoli alle opportunità formative e occupazioni legate alle peculiarità del territorio; coinvolgere, attraverso una “cabina di regia”, le associazioni datoriali e sindacali per individuare settori e priorità per indirizzare le misure previste. Per agevolare l’attuazione del Piano la Giunta regionale, attraverso la concertazione con le parti sociali e istituzionali, ha adottato provvedimenti in materia di lavoro ritenuti indispensabili:l’approvazione delle nuove linee guida in materia di tirocini, recependo le indicazioni della conferenza unificata Stato-regioni; l’approvazione dei regolamenti sulle tre tipologie di apprendistato in ossequio alle disposizioni del decreto legislativo n.167/2011. “In questi mesi non andremo in vacanza – ha dichiarato la Presidente f.F. Stasi – c’è un forte impegno e la massima coesione di tutta la Giunta regionale, soprattutto per proseguire e concludere il programma voluto dal Presidente Scopelliti. In campo occupazionale, anche alla luce dei recenti dati Istat, contiamo di dare sempre maggiori risposte ai nostri giovani e alle famiglie”. “Stiamo creando le condizioni per una ripresa del mercato del lavoro - ha dichiarato l’Assessore Salerno – in un momento di difficoltà. In Calabria abbiamo 24.000 percettori di ammortizzatori sociali. Il piano ‘Garanzia giovani’ è una grande occasione che non vogliamo sprecare”. “Il nostro ruolo è quello di collaborare fattivamente con le istituzioni, offrendo risposte e strumenti in un settore molto delicato come quello del lavoro – ha dichiarato il commissario di Calabria Lavoro Pasquale Melissari - dopo l’esperienza di ‘Enter work’ che ci ha consentito di monitorare le esigenze del territorio, con ‘Garanzia giovani’ puntiamo ad incidere su specifiche misure”. Nel corso dell’incontro con la stampa era presente, inoltre, il Presidente di “Italia Lavoro”, Paolo Reboani, che ha rimarcato l’importanza del piano “Garanzia giovani” capace di coinvolgere in Calabria un considerevole numero di giovani, circa 71 mila con un investimento pari a circa 67 milioni di euro.  
   
   
TRENTO: PROSEGUE IL POTENZIAMENTO DELLA FILIERA SCUOLA-LAVORO  
 
Trento, 5 giugno 2014 - Quarto anno di formazione professionale, anno integrativo per il conseguimento dell´esame di Stato, percorsi di inserimento nel mercato del lavoro anche grazie alle opportunità di "Garanzia giovani": sono alcuni dei punti principali contenuti nel piano stralcio approvato nel corso dell´ultima seduta dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi e del vicepresidente Alessandro Olivi, riguardante la filiera scuola-formazione-lavoro. La decisione di venerdì scorso avvia il percorso che porterà entro il 2015 alla revisione dell´insieme degli strumenti messi a disposizione dei giovani trentini per affrontare al meglio la fase della transizione dal mondo dell´istruzione e della formazione professionale a quello del lavoro. Al centro di questo sforzi, un maggiore coinvolgimento delle imprese e l´adozione di strumenti quali l´apprendistato. La decisione assunta venerdì propone l’adozione di un atto di indirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro, a seguito della definizione del progetto di massima e della costituzione dell’apposito gruppo di lavoro previsto da una delibera dello scorso gennaio. Lo stralcio consente di intervenire da subito con le prime indicazioni alle strutture amministrative e alle istituzioni formative sul quadro dell’offerta formativa dei Iv anni e dell’anno integrativo per l’esame di stato dell’Istruzione e Formazione Professionale per l´anno scolastico 2014/15, sulla revisione, entro il 2015, degli strumenti e delle modalità organizzative della transizione scuola-lavoro e sulle linee guida dell’azione pilota che verrà avviata grazie ai finanziamenti della “Garanzia Giovani”. Per quanto riguarda gli orientamenti per la definizione dell’offerta formativa (Iv anno e anno per l’esame di stato) si è partiti dal riscontro diretto con gli studenti e con le aziende collegate alle istituzioni formative rispetto ad uno schema organico di tutte le opportunità formative messe a disposizione a conclusione dei percorsi: Si tratta delle possibili scelte volte a: - proseguire con il quarto anno per il conseguimento del diploma di tecnico professionale; - transitare con appositi passaggi accompagnati all’istruzione secondaria superiore ed in particolare a quella tecnica o di proseguire con l’anno che porta al conseguimento dell’esame di stato; - inserirsi nel mercato del lavoro, in linea con le aspirazioni, capacità e interessi degli studenti, anche mediante le azioni della “Garanzia giovani” o l’apprendistato per il diploma. Con questa metodologia sono stati individuati. - i percorsi del quarto anno, in numero pari a 40, definiti coerentemente con le esigenze manifestate dai diversi comparti produttivi, anche in continuità con il passato e con la volontà espressa dagli studenti al termine del Iii anno dell’ Istruzione e Formazione Professionale; - i percorsi annuali per il conseguimento dell’esame di stato, pari a 5, distribuiti nel settore agricoltura e ambiente, industria e artigianato e servizi, dopo un’attenta valutazione sia sulla sostenibilità, sia sul potenziale numero di iscritti, tenendo conto anche delle opportunità offerte a livello provinciale di transizione verso l’istruzione tecnica e sull’azione di integrazione tra istituzioni formative e scolastiche del secondo ciclo. Per quanto riguarda le indicazioni per la revisione entro il 2015 degli strumenti e delle modalità organizzative di transizione scuola-lavoro si sono anticipate alcune azioni su: - l’incentivazione delle istituzione scolastiche e formative del secondo ciclo all’attivazione al loro interno di servizi di intermediazione e “placement” lavorativo nei confronti dei loro studenti; - la ridefinizione il ruolo delle istituzioni formative provinciali e paritarie rispetto all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale rivolto ai ragazzi tra i quindici e i venticinque anni, attraverso misure di semplificazione e di modifica del regolamento attuativo per questo tipo di apprendistato. In questa direzione l’apprendistato per la qualifica o il diploma dovrà far parte integrante dell’offerta formativa delle istituzioni formative e quindi costituire un percorso di studi (seppur caratterizzato da contratto di lavoro a causa mista) diverso e parallelo rispetto ai percorsi formali a tempo pieno (i quali peraltro continuano ad essere integrati strutturalmente da periodi di stage e di formazione in alternanza nel contesto scolastico ed in quello aziendale); - prosecuzione e sviluppo da parte delle istituzioni scolastiche e formative degli strumenti di transizione al lavoro quali stage, tirocini curricolari ed extra-curricolari anche in periodi estivi, periodi di alternanza, corsi specialistici di accompagnamento ai tirocini. Per quanto riguarda l’azione pilota avviata con i finanziamenti della Garanzia Giovani si intendono attivare le nuove misure di transizione scuola-lavoro, che saranno poi consolidate, dopo attenta valutazione degli esiti, nell’ordinaria programmazione provinciale delle attività. Si prevede di coinvolgere complessivamente su queste attività circa 600 ragazzi nell’arco di un biennio. Le azioni riguarderanno: - forme di accompagnamento mirato all’inserimento lavorativo, dopo la qualifica (terzo anno), il diploma professionale (quarto anno) o il diploma dell’istruzione secondaria superiore (quinto anno), per una più celere e efficace transizione al lavoro, con brevi interventi formativi volti allo sviluppo di competenze specialistiche (dalle 50 alle 200 ore) richiesti dal particolare contesto lavorativo, combinati con un periodo di tirocinio aziendale (dai 4 ai 6 mesi) che dovrebbe poi portare ad un contratto di lavoro; - avvio dell’apprendistato per il conseguimento del titolo di qualifica e di diploma professionale.  
   
   
DATI ISTAT 1° TRIMESTRE 2014, CAMPANIA ALL´AVANGUARDIA IN POLITICHE LAVORO, ORA ATTRARRE INVESTIMENTI ED IMPRESE  
 
Napoli, 5 giugno 2014 - "I dati Istat fotografano una Campania e un Sud che confermano l’esigenza di risposte puntuali da parte del Governo per rispondere alle sfide di un’economia che cambia. Il Mezzogiorno continuerà ad essere residuale se non verrà messo al centro delle priorità del Paese.” Così l’assessore al Lavoro Severino Nappi commenta l’analisi sui dati Istat relativi al primo trimestre 2014, in base ai quali si registra un calo dell’occupazione in Campania soprattutto nel settore terziario e tra le donne, a fronte di una crescita nell’edilizia e un mantenimento nel manifatturiero. “In Campania abbiamo chiuso la stagione della spesa corrente e delle clientele facili – sottolinea Nappi - ma la crescita ha bisogno anche di una seria politica industriale che crei le condizioni per attrarre in Campania investimenti e imprese. “Noi abbiamo messo in piedi politiche del lavoro all’avanguardia, il primo Piano per il Lavoro regionale, la semplificazione dell’apprendistato, il Contratto Campania con le parti sociali e non da ultimo abbiamo fatto da apripista con Garanzia Giovani. Ma queste sono solo le regole del gioco, adesso il Paese deve farci sapere se vuole sostenere questa nostra scommessa con i fatti e non solo con le parole”, conclude Nappi.  
   
   
MARCHE: FIRMATO IERI UN PROTOCOLLO D’INTESA PER “GARANZIA GIOVANI” CON TUTTE LE PARTI SOCIALI.UN PATTO IMPORTANTE IN FAVORE DEI GIOVANI .  
 
 Ancona, 5 giugno 2014 - “Un patto significativo sotto ogni punto di vista per sancire una collaborazione che dovrà essere sempre più concreta nella costruzione di risposte alla fascia di popolazione in questo momento più colpita dalla crisi occupazionale: i giovani. “Garanzia Giovani” a cui dal 1 maggio si sono iscritti già 2500 ragazzi ne è il presupposto operativo e tutti insieme – Istituzioni e parti sociali – si impegnano a creare le condizioni e le opportunità per rendere più “vicino” il mercato del lavoro ai giovani. Garanzia Giovani con 1 miliardo e mezzo di euro in dotazione non ha la funzione di creare direttamente posti di lavoro, ma ne ha una molto importante che è quella di accompagnare a fare le prime esperienze lavorative i nostri ragazzi, soprattutto di diminuire l’effetto scoraggiamento nella ricerca di un posto di lavoro, di farsi conoscere nelle loro competenze e attitudini dal mondo imprenditoriale. In questo particolare quadro economico in cui i dati Istat parlano del 46% di giovani italiani senza lavoro,( 36,1% nelle Marche) siamo tutti chiamati a dare il massimo impegno per dare loro opportunità di un futuro migliore.” Così l’assessore regionale al Lavoro Marco Luchetti introducendo l’incontro di questa mattina in Regione per la firma del protocollo di intesa sottoscritto con tutti i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali regionali Cgil, Cisl, Uil; Le Associazioni datoriali regionali Confindustria, Confapi, Cna, Confartigianato, Claai, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Legacoop, Agci Marche, Confprofessioni, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Coopagri. I Sindacati hanno sottolineato la positività di una concertazione e di un percorso comune per un obiettivo condiviso, evidenziando che le Marche sono la prima regione italiana a firmare un’intesa per favorire, attraverso la diffusione di informazioni e la valorizzazione delle sinergie tra servizi pubblici e privati, l’inserimento dei giovani nel sistema produttivo. Per Confindustria anche se ci sono timidi segnali di ripresa, occorrono sempre più strumenti per consolidare la fiducia e l’intesa di oggi ne è un segnale concreto. Da tutti è stato giudicato estremamente positivo il ruolo attivo che Garanzia Giovani e l’intesa di oggi affidano a tutte le parti sociali. In sostanza la principale finalità dell’accordo è quella di favorire, anche mediante intese contrattuali tra imprese, rappresentanze datoriali e rappresentanze dei lavoratori, l’inserimento dei giovani nelle aziende locali con l’obiettivo di perseguire i rapporti di lavoro stabili e i contratti di apprendistato. Tra le altre attività le parti sociali si impegneranno a favorire il sostegno all’ autoimprenditorialità valorizzando le positive esperienze realizzate dalle rappresentanze datoriali e dalle istituzioni; promuovere i tirocini nelle imprese in grado di esprimere una concreta capacità formativa e/o che possano favorire effettivamente occasione di impiego futuro per i giovani; collaborare per iniziative e incontri informativi a partire da iniziative e incontri congiunti nelle scuole per favorire una comunicazione capillare e univoca sulle opportunità offerte da Garanzia Giovani L’intesa, oltre a promuovere la sperimentazione di strumenti e metodi di intervento innovativi e capaci di fornire risposte efficaci per migliorare l’occupabilità dei giovani, stabilisce anche verifiche periodiche delle varie attività in modo da poter rimodulare le azioni in base alle esigenze attuali che emergeranno nel corso dell’attuazione.  
   
   
"GIOVANISÌ IN TOUR", AD AREZZO SECONDA TAPPA DEL VIAGGIO CON IL PRESIDENTE ROSSI  
 
Firenze 4 giugno 2014 - Dopo il successo della prima tappa a Pisa, riparte da Arezzo "Giovanisì in tour", il viaggio del presidente della Regione Enrico Rossi sul territorio toscano per raccogliere nuove idee, spunti e suggerimenti ed aiutare i giovani toscani nel percorso di conquista della loro autonomia. La tappa di Arezzo di Giovanisì in tour si svolgerà mercoledì 11 giugno. Le tre parole chiave, oltre a #Giovanisì, saranno: #Culture, #Artigianato e #Mobilità. Durante l´incontro ogni partecipante potrà esprimere in 2 minuti (Pitch) proposte, idee o criticità su questi temi: il presidente Rossi proverà a rispondere agli interrogativi e alle critiche, dando priorità all´ascolto. "Come tutti i progetti anche Giovanisì, per essere efficace, deve essere costruito insieme a chi lo userà", sottolinea il presidente Rossi. "E´ per questo che a tre anni dall´avvio abbiamo pensato fosse giusto andare a cercare i giovani, e chiedere il loro punto di vista, le idee e le proposte per il futuro ed affrontare con loro le criticità. Mi aspetto cose importanti da questi incontri sul territorio, perchè Giovanisì continua ed è un modo concreto per assicurare ai giovani dei veri diritti". L´incontro si svolgerà dalle 21 alle 23 alla Casa delle Culture (piazza Fanfani 5). Il luogo può accogliere un massimo di 100 persone ed è quindi obbligatorio prenotarsi inviando una mail a iscriviti@giovanisi.It. L´hashtag per seguire l´evento su twitter sarà #Giovanisìtourar. Lo staff selezionerà da twitter 2 domande a cui il presidente risponderà durante l´incontro. Il progetto Giovanisì (www.Giovanisi.it), giunto al terzo anno di esperienza, è un pacchetto di opportunità di livello europeo, finanziato da risorse regionali, nazionali e comunitarie. Oltre 400 milioni di euro e 108.000 giovani beneficiari del progetto. I destinatari diretti e indiretti sono i giovani dai 18 ai 40 anni per alcune delle opportunità elencate non c´è limite d´età per donne, svantaggiati e categorie protette. Da maggio 2014 le misure del progetto Giovanisì sono state affiancate dalla Garanzia Giovani.  
   
   
E’ VENETO IL PRIMO PIANO GARANZIA GIOVANI CHE VALE OLTRE 80 MILIONI.  
 
Venezia, 5 giugno 2014 - Il Veneto è la prima regione a partire in efficienza, per l’articolata presentazione di un complesso piano Garanzia Giovani, il cui obiettivo è di accompagnare e assecondare la ricerca di lavoro per tutti i giovani dai 15 ai 29 anni. Illustrato ieri dal capo dipartimento regionale Istruzione formazione e lavoro Santo Romano, il piano , che vale oltre 80 milioni di euro ha ricevuto i complimenti del Ministero, che l’ha definito un esempio di come andrebbero gestite e destinate le risorse, provenienti dall’Unione Europea. Martedì scorso analogo apprezzamento era giunto con un significativo parere unanime di favore dalla Crcps , la Commissione prevista dalla legge sul lavoro del Veneto nella quale sono rappresentate tutte le forze sociali. “Noi abbiamo un obiettivo preciso: dare risposte alla disoccupazione giovanile – ha sottolineato l’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – in termini di efficienza del sistema veneto ed efficacia nell´inserimento lavorativo. Renzi aveva annunciato di voler partire il 1 maggio. Il,veneto aveva rispettato i tempi, ma poi siamo stati rallentati proprio dal Governo. Solo stamattina c’è stato l’incontro al Ministero del Lavoro per la validazione del nostro piano, con esito ampiamente positivo”. E’ un lavoro importante per risorse e attese, “cui hanno lavorato tutte le strutture delle direzioni istruzione, formazione e lavoro a cui sono andati il plauso di sindacati e categorie economiche. A loro il mio più sentito ringraziamento – ha affermato Donazzan – perché dimostrano che c’è una pubblica amministrazione capace, efficace e efficiente che sa lavorare per il bene della propria comunità”.  
   
   
SLOT, BLOCCO NUOVE SALE A MILANO È VITTORIA LEGGE REGIONALE  
 
Milano, 5 giugno 2014 - "Prendiamo atto con soddisfazione che la legge contro il gioco d´azzardo patologico, approvata all´unanimità da tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, sta producendo sempre più effetti concreti. Grazie al nostro provvedimento, infatti, altre due sale slot a Milano non apriranno". L´assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia commenta così la notizia relativa alla sospensione dei lavori per l´apertura, a Milano, di due sale gioco, in corso Garibaldi e via Bugatti, disposta dal Comune, applicando la norma sulla distanza minima di 500 metri dai luoghi sensibili contenuta nella legge regionale. Efficace La Massima Condivisione Tra Istituzioni - "Ho sempre ritenuto - continua l´assessore - che su tematiche così importanti e delicate come quella della ludopatia, serva la massima condivisione possibile tra chi amministra gli Enti locali, al di là dell´appartenenza politica". "Il tavolo convocato dal prefetto Tronca - conclude - ci vede infatti lavorare fianco a fianco con Prefetture, Questure, Anci e Comune di Milano, che ha parte attiva con il suo assessore alla Sicurezza. E´ in questa sede che stiamo affinando l´applicazione delle norme, anche relativamente agli iter autorizzativi, per rendere ulteriormente decisiva la Legge".  
   
   
MILANO: GIOCO D’AZZARDO, STOP ALLE SALE DI CORSO GARIBALDI E VIA BUGATTI NUOVI INTERVENTI DEL COMUNE PER QUEI LOCALI CHE LO STATO CONSENTE O AUTORIZZA. ORA LA REGIONE MODIFICHI LA LEGGE  
 
Milano, 5 giugno 2014 – Corso Garibaldi 49 e via Bugatti 9: due sale per il gioco d’azzardo prossime ad aprire – la prima in pieno centro a Milano, la seconda a pochi metri da via dei Missaglia – sono state bloccate dal Comune. Con due nuovi provvedimenti del settore Urbanistica, Palazzo Marino ha disposto la sospensione di tutti i lavori in entrambe le strutture, ordinando ai proprietari di non aprire i locali in quanto non è stato dimostrato il rispetto della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili. “Il Comune è impegnato per bloccare l’apertura di nuove sale gioco, ma tutto è reso molto difficile dall´attuale sistema autorizzatorio - ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris -. Chiediamo quindi al Governo di rendere vincolante il parere dei Comuni e alla Regione di modificare quanto prima l´attuale normativa, per renderla effettivamente efficace". “La buona volontà e la capacità dell’Amministrazione comunale sono certamente importanti, ma non bastano - ha aggiunto la vicesindaco De Cesaris -: adesso serve che la Regione cambi la modalità di autorizzazione degli interventi, introducendo l’obbligo del permesso di costruire al posto della semplice comunicazione unilaterale. Solo così potremo sconfiggere insieme il gioco d’azzardo. Dopo lo stop di pochi giorni fa per piazza Bolivar, infatti, questi due nostri nuovi provvedimenti dimostrano ancora una volta che la legge regionale non funziona o funziona male, perché ci costringe a rincorrere le sale quando ormai l´iter è avviato e spesso manca poco all´apertura”. Per quanto riguarda la struttura di via Garibaldi (piano terra, primo piano e piano interrato), l’Amministrazione sottolinea che “dall’esame della comunicazione di inizio attività (Cial) emerge la progettata e dichiarata realizzazione di due aree sala giochi – una prossima all’ingresso e la seconda, fumatori, all’estremità del locale – con l’inserimento di nuove apparecchiature slot video lottery”. Il Comune evidenzia inoltre che la proprietà “non ha provveduto a dimostrare il rispetto della distanza dai luoghi sensibili”. Pertanto, oltre a “sospendere le opere edilizie in corso”, l’Amministrazione “diffida dall’insediamento e apertura della sala e dalla collocazione delle nuove apparecchiature per il gioco d’azzardo”, dando “avvio al procedimento volto alla definitiva dichiarazione di inammissibilità/irregolarità della Cial”. Per la struttura di via Ettore Bugatti, oggetto di provvedimento di sospensione dei lavori lo scorso 1 aprile, in seguito a una segnalazione al settore Edilizia e a un sopralluogo della Polizia locale, “pur mancando nella Cial l’indicazione del tipo di attività commerciale, dall’esame degli elaborati e delle fotografie si evince l’insediamento di attività aperta al pubblico”. Considerato inoltre che “i lavori comportanti interventi strutturali eccedono l’ambito dell’Edilizia libera e non possono essere presentati con Comunicazione di inizio attività-Cial”, il Comune “conferma l’ordine di sospensione e diffida dall’insediamento di apparecchi per il gioco d’azzardo” in assenza, ancora una volta, di idonea dimostrazione del rispetto della distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, previsto dalla normativa regionale. Anche in questo caso, quindi, Palazzo Marino dà “avvio al procedimento volto alla definitiva dichiarazione di inammissibilità/irregolarità della Cial”.  
   
   
FVG, FAMIGLIA: DOMANI CONVEGNO UD "CON LE FAMIGLIE, PER LE FAMIGLIE"  
 
Trieste, 5 giugno 2014 - "Con le Famiglie, Per le Famiglie - Associazionismo familiare in Friuli Venezia Giulia" è il tema del convegno in programma oggi ad Udine (auditorium della Regione - inizio ore 9.00) per presentare i risultati dei progetti 2012-2013 promossi e dedicati dal mondo dell´associazionismo familiare al sostegno della famiglia e delle genitorialità. Saranno infatti illustrati i risultati relativi al primo bando previsto dalla legge regionale 11 del 2006, laddove all´art.18 si prevede il sostegno della Regione ai progetti promossi e gestiti dalle associazioni iscritte nel registro dell´associazionismo familiare, cui possono accedere in particolare associazioni di volontariato, di promozione sociale e cooperative sociali. Il convegno, che sarà aperto dall´assessore regionale alla Salute, Integrazione socio-sanitaria, Politiche sociali e Famiglia, Maria Sandra Telesca, è stato promosso di concerto tra la Regione Friuli Venezia Giulia, l´Area Welfare dell´Azienda sanitaria n.5 "Bassa Friulana" ed il Forum delle Associazioni Familiari Fvg, in collaborazione con il Centro studi e ricerche sulla Famiglia dell´Università Cattolica di Milano.  
   
   
BOLZANO: ILLUSTRATI I RISULTATI EMERSI DAL CONVEGNO DI CARDANO SULLE POLITICHE SOCIALI  
 
 Bolzano, 5 giugno 2014 - Circa un centinaio di responsabili di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore sociale hanno preso parte il 3 giugno all’incontro plenario organizzato dall’assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, presso il Centro sociale “Kimm” a Cardano. Circa un centinaio di responsabili di organizzazioni ed associazioni operanti nel settore sociale hanno preso parte all´incontro plenario organizzato dall´assessora provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, presso il Centro sociale "Kimm" a Cardano. Scopo principale dell´incontro e del confronto è stato quello di fissare le priorità del settore sociale per l´attuale legislatura, in uno scambio di esperienze e di riflessioni che ha coinvolto gli operatori del settore unitamente all´assessora Stocker ed ai dirigenti pubblici del settore. I lavori del pomeriggio si sono articolati in quattro workshop riguardanti rispettivamente le seguenti tematiche: 1) Quali sono le principali priorità e misure su cui indirizzare lo sviluppo delle politiche sociali in Alto Adige in questa legislatura? (nel breve, medio e lungo periodo) 2) Le risorse economiche per le politiche sociali. Come possono essere trovati ulteriori mezzi? Quali possibilità di risparmio ci sono? Possibilità di reperimento di risorse aggiuntive; Possibilità di risparmio per le organizzazioni private (nel settore sociale) Possibilità di risparmi per servizi e prestazioni pubbliche (nel settore sociale); 3) Quale ruolo per le organizzazioni non profit? Quali condizioni quadro per gli enti gestori privati; Distribuzione dei ruoli tra pubblico e privato; Di cosa hanno bisogno gli utenti? 4) Dove e come è possibile semplificare, sia per gli utenti che per le organizzazioni? Semplificazioni per gli utenti dei servizi sociali; Semplificazioni per i gestori di servizi sociali; Semplificazioni per le organizzazioni sociali. Le tematiche emerse nei singoli workshop sono state quindi sintetizzate nel corso della conferenza stampa indetta dall´assessora Stocker dalla quale sono emerse anche le sue personali valutazioni sui lavori della clausura. In particolare per quanto riguarda il primo workshop sul tema "Quali sono le principali priorità e misure su cui indirizzare lo sviluppo delle politiche sociali in Alto Adige in questa legislatura?" Martin Telser ha riferito che l´accento dei partecipanti è stato posto sull´esigenza di realizzare una sempre maggiore integrazione lavorativa delle persone disabili, una sorta di vero e proprio macrotema. Altre priorità sono rappresentate dalla vita autonoma e dall´indipendenza abitativa, nonché da una sempre più stretta collaborazione tra i servizi sociali e la sanità. Un altro tema importante è stato identificato nell´esigenza di assicurare anche in futuro il finanziamento del contributo alla non autosufficienza e sono state avanzate varie proposte per reperire i necessari fondi anche con un collegamento al settore della produzione di energia. Giulia Failli, vicepresidente di Legacoopbund, ha riferito i risultati emersi dal secondo workshop "Le risorse economiche per le politiche sociali". In questo ambito è stata sottolineata l´esigenza di trovare ulteriori mezzi per risparmiare risorse attraverso una razionalizzazione dei servizi pubblici, eventualmente una unificazione delle Comunità comprensoriali, una maggiore sburocratizzazione delle procedure che attualmente rendono difficile la vita delle piccole cooperative. Vi è inoltre anche da parte delle cooperative piccole e medie un forte interesse nei confronti delle opportunità offerte dal Fondo Sociale Europeo ma le procedure vengono ritenute troppo complesse. È inoltre necessario creare occupazione per inserire nel mondo del lavoro un maggior numero di persone disabili. A questo proposito è stata avanzata la proposta di collegare tra loro aziende private con più di 15 addetti, con una o più cooperative sociali. In sostanza le cooperative sociali di categoria B potrebbero assumere i disabili al poste delle aziende profit e ricevere da queste garanzie di commesse e lavoro. Alla pubblica amministrazione viene inoltre richiesta maggiore attenzione al principio di sussidiarietà ed quindi un´eventuale esternalizzazione di alcuni servizi al privato sociale. Wolfgang Obwexer ha riassunto le proposte emerse dal terzo workshop "Quale ruolo per le organizzazioni non profit?" ed ha posto l´accento sull´esigenza delle imprese che operano nel sociale di avere sicurezza nella propria progettazione, esse richiedono meno burocrazia e servizi semplici di orientamento nei vari settori. Infine Paolo Marcato ha illustrato i temi che hanno caratterizzato il quarto workshop "Dove e come è possibile semplificare, sia per gli utenti che per le organizzazioni?". Da parte delle organizzazioni non profit si richiede essenzialmente alla Provincia una programmazione dilungo periodo che indichi un percorso chiaro a tutti. La Provincia non dovrebbe essere solamente una erogatrice di servizi, bensì dovrebbe rafforzare il proprio rulo nel campo della programmazione. Anche in questo workshop è stato posto l´accento sull´esigenza di ridurre la burocrazia ed è stata avanzata la proposta di creare una sorta di "cartella unica del cittadino", uno sportello unico dove le associazioni possano farsi accreditare e svolga il ruolo di interfaccia per poter quindi accedere ai contributi. In questo modo verrebbe inoltre ridotto il ruolo di controllo dell´ente pubblico. Sarebbe inoltre auspicabile la creazione di una sorta di Ufficio rapporti con il pubblico, con personale altamente qualificato, in grado di informare ed orientare adeguatamente gli utenti. L´assessora Martha Stocker ha espresso il proprio interesse per le numerose tematiche poste sul tappeto dai vari workshop ed ha quindi tracciato una sorta di filo comune tra i vari interventi. Un´esigenza comune, a suo avviso, è rappresentata da una maggiore collaborazione tra il settore sanitario e quello sociale, tanto da richiedere una sorta di comune Piano sanitario e sociale e la creazione di uno sportello unico per i due settori. Vanno definite fino in fondo, secondo l´assessora, le prestazioni essenziali che vanno garantite ed assicurate dalla mano pubblica ed eventualmente quali sono i servizi che possono essere affidati ai privati, sempre sotto il controllo pubblico. La sburocratizzazione è stata richiesta da tutti i partecipanti ai workshop e sarà uno dei punti qualificanti del lavoro dell´Assessorato nei prossimi mesi anche attraverso la creazione di punti informativi. In particolare in merito all´integrazione lavorativa di persone disabili l´assessora a assicurato il proprio impegno. In via prioritaria è comunque importante, ha sottolineato, che la mano pubblica realizzi appieno il proprio impegno di conferire almeno il 2% delle proprie commesse esterne alle cooperative sociali di tipo B come già deliberato da tempo. Solo dopo, ha aggiunto, la mano pubblica avrà maggiore autorevolezza per chiedere il pieno rispetto del collocamento obbligatorio di persone disabili da parte delle aziende private. Infine l´assessora Stocker ha ribadito il proprio sostegno alla sussidiarietà e ad una maggiore informazione tra il pubblico ed il privato anche nel settore sociale.  
   
   
BAMBINI PLURILINGUE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA  
 
Trento, 5 giugno 2014 - Sono stati illustrati nei giorni scorsi, in occasione di due seminari organizzati dall’Ufficio Infanzia della Provincia, gli esiti di una ricerca scientifica sulle ricadute dell’accostamento precoce alla lingua straniera nella Scuola dell’Infanzia. La ricerca, condotta da Michele Daloiso dell’Università Cà Foscari di Venezia, e commissionata dall’Ufficio provinciale competente, è stata avviata nell’anno scolastico 2012-2013 e ha riguardato circa 200 bambini. Lo studio ha inteso approfondire la conoscenza dei processi linguistici in età prescolare, attraverso la messa a punto di uno strumento di rilevazione su base scientifica. I risultati dello studio hanno messo in evidenza riscontri positivi riferiti alle capacità di comprensione e di produzione sviluppate dai bambini della scuola dell’infanzia al termine del percorso triennale di sensibilizzazione linguistica promosso nell’ambito del Progetto Prisma. I bambini in età prescolare apprendono le lingue straniere con facilità e piacere. Lo confermano gli esiti di una ricerca sulla ricaduta dell’accostamento precoce alla lingua straniera nella scuola dell’infanzia, illustrati nei giorni scorsi in due seminari organizzati dall’Ufficio Infanzia della Provincia. Lo studio, commissionato a Michele Daloiso dell’Università Cà Foscari di Venezia, era finalizzato a comprendere se e in quale misura l’esposizione alla lingua straniera porta benefici ai bambini in termini di competenza linguistica. I dati raccolti hanno riguardato un campione di circa 200 bimbi di età compresa tra i 5 e i 6 anni al termine del percorso triennale di sensibilizzazione linguistica, promosso nell’ambito del progetto Prisma, nelle scuole di San Martino e Povo per l’inglese, Cles e Gardolo per il tedesco. La ricerca ha inteso inoltre approfondire la conoscenza dei processi linguistici in età prescolare, relativi alle capacità di comprensione e produzione di una lingua straniera, dopo un’esposizione frequente attraverso attività, giochi e routines proposte parlando esclusivamente in tedesco o in inglese. I dati raccolti, positivi e spesso sorprendenti, confermano la validità del progetto Prisma che, a partire dal 1998, ha progressivamente esteso le attività di accostamento alla seconda lingua al 50% dei bambini attualmente frequentanti le scuole dell’infanzia provinciali. La ricerca ha dimostrato che ai più piccoli le lingue non vanno “insegnate” in maniera tradizionale, al contrario vanno create le condizioni, affinché essi vengano esposti alle lingue in maniera naturale. Grazie all’azione di insegnanti adeguatamente formati dal punto di vista linguistico e metodologico, è possibile dunque “sensibilizzare” i bambini alle lingue, creando situazioni comunicative e di gioco in cui viene “veicolata” una lingua diversa, che i bambini adottano conseguentemente in modo spontaneo. Gli esiti della ricerca, accanto alle rilevazioni sul campo degli insegnanti e da chi a vari livelli segue la sperimentazione, spingono a continuare sulla strada intrapresa, sia per quanto riguarda l’importanza di un investimento precoce sulle lingue straniere, che per quanto riguarda la metodologia sviluppata all’interno del progetto di sperimentazione. Imparare le lingue è senza dubbio un compito lungo e complesso, ma le neuroscienze attestano che fra i 3 e i 6 anni il cervello è particolarmente predisposto ai processi necessari. Dati scientifici confermano che la lingua non è solo un mezzo di comunicazione, ma anche un importante strumento del pensiero che può contribuire all’educazione generale del bambino sul piano cognitivo, relazionale, semiotico, culturale ed interculturale.