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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 24 Giugno 2014
IL PARLAMENTO EUROPEO IN TECHNICOLOR  
 
Bruxelles, 24 giugno 2014 - Rosso, celeste, rosa e turchese... Non sono i colori dell´arcobaleno ma quelli che identificano le attività del Parlamento. Le settimane nel calendario sono suddivise in colori: leggi qui per conoscere meglio l´agenda dei mesi a venire. Celeste: i gruppi politici si riuniscono - Il celeste indica le settimane dedicate alle riunioni dei gruppi politici. I deputati sono raggruppati secondo le affinità politiche e non per paese. Per formare un gruppo ci vogliono almeno 25 deputati provenienti da 7 paesi diversi. Gli eurodeputati non possono aderire a più di un gruppo politico, ma hanno la facoltà di non far parte di nessuno: in tal caso, si registrano come membri “non iscritti”. Ogni mese, gli eurodeputati si riuniscono con loro gruppi politici per discutere le legislazioni proposte e adottare una posizione comune in vista della sessione plenaria. Per questo di solito le settimane celesti precedono quelle rosse. Durante queste riunioni i gruppi politici si confrontano apertamente, fissano le loro priorità e prendono posizione su tutte le questioni all´ordine del giorno, stilando di solito una "lista di voto" comune per ogni relazione che dovrà essere approvata dall´aula. Rosa: le commissioni al lavoro - Prima di arrivare alla presentazione, al dibattito e alla votazione in sessione plenaria, tutti i testi legislativi vengono discussi dagli eurodeputati all´interno delle commissioni parlamentari. Come accade a livello nazionale, le commissioni esaminano e emendano le proposte della Commissione e del Consiglio, preparando le relazioni che verranno approvate dalla plenaria. Ci sono 20 commissioni permanenti, ognuna specializzata in un ambito particolare come l’ambiente (Envi), i trasporti e il turismo (Tran), l’agricoltura (Agri)… Le commissioni si riuniscono una o due volte al mese a Bruxelles e il rosa è il colore utilizzato sul calendario per identificare le settimane in cui si tengono, appunto, le riunioni delle commissioni. Rosso: le sessioni plenarie - Sul calendario annuale, le settimane segnate in rosso indicano le date in cui si tengono le ´sessioni plenarie´. Durante le plenarie, che avvengono una volta al mese fatta eccezione per il mese di agosto, tutti i deputati si riuniscono in seduta pubblica a Strasburgo, di solito per quattro giorni alla settimana. Le sessioni plenarie si tengono occasionalmente anche Bruxelles, ma si tratta di sessioni brevi che durano due giorni. Durante le plenarie, il momento più importante dell´attività parlamentare, gli eurodeputati adottano le decisioni finali e il Parlamento vota per esprimere la sua posizione su questioni legislative e non (direttive, regolamenti o risoluzioni). Turchese: la politica fuori dal Parlamento - Infine, vi sono le cosiddette settimane “turchesi”, dedicate alle attività politiche extraparlamentari. Durante questi periodi di solito non si svolge formalmente l´attività politica al Parlamento, ma si dà la possibilità agli eurodeputati di concentrarsi sul lavoro "fuori sede". Sono periodi che servono ad esempio a svolgere un´attività politica nel collegio elettorale, o partecipare alle visite ufficiali delle delegazioni parlamentari nei Paesi extra-europei.  
   
   
ACCORDI DI ASSOCIAZIONE DELL´UE CON LA GEORGIA, LA REPUBBLICA MOLDOVA E L´UCRAINA  
 
 Bruxelles, 24 giugno 2014 - Su 27 giugno 2014 l´Unione europea firmerà accordi di associazione con la Georgia e la Repubblica di Moldova e completare il processo di firma con l´Ucraina, ciascuno per una globale e approfondita di libero scambio Area. Questo è un momento importante sia per l´Ue e per i paesi interessati, come gli accordi approfondiranno in modo significativo i legami politici ed economici tra i firmatari con una prospettiva a lungo termine, di una più stretta associazione politica e l´integrazione economica. 1. Quali sono gli obiettivi ei contenuti degli accordi di associazione? Gli accordi di associazione hanno lo scopo di approfondire le relazioni politiche ed economiche tra l´Ue e gli altri firmatari e di integrare gradualmente questi paesi nel mercato interno dell´Ue, il più grande mercato interno del mondo. Ciò comporta la creazione di una globale e approfondita zona di libero scambio (Dcfta) tra l´Ue e ciascuno di questi paesi. In seguito alla firma molto lavoro rimane da fare sulle riforme interne. In questo settore, l´Ue e ciascun paese cooperano su: rafforzamento dello Stato di diritto, avanzando riforme giudiziarie, lotta alla corruzione, il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali e il rafforzamento delle istituzioni democratiche. Le principali aree di cooperazione : Riforme fondamentali: le riforme sono previsti in una serie di settori chiave, tra cui la governance pubblica, giustizia, forze dell´ordine, la ripresa economica e la crescita, tutela dei consumatori e settori come l´energia, i trasporti, la tutela dell´ambiente, lo sviluppo industriale, sviluppo sociale e protezione, l´educazione, gioventù e cultura. Valori: l´accordo mette un forte accento sulla democrazia e lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali, il buon governo, un´economia di mercato ben funzionante e lo sviluppo sostenibile. Commercio: gli accordi offriranno i loro firmatari di un quadro per modernizzare le loro relazioni commerciali e per sviluppare le loro economie. L´apertura dei mercati attraverso la progressiva abolizione dei dazi doganali e delle quote, e di armonizzare le leggi, norme e regolamenti in vari settori commerciali renderà questo possibile. Oltre a contribuire alla stabilità e alla promozione dei valori democratici nei paesi vicini dell´Ue, gli accordi potranno beneficiare le imprese europee, aprendo nuovi mercati e di fornire un ambiente più sicuro quando si investe in questi tre paesi. 2. Firma e applicazione provvisoria - L´unione europea firmerà le tre accordi sul 27 Giugno 2014, a margine della riunione del Consiglio europeo a Bruxelles. Gli accordi di associazione con la Moldova e la Georgia saranno firmati nella loro interezza, mentre la firma dell´accordo di associazione dell´Ucraina riguarda i capitoli sinistra dopo quelli politici sono stati firmati il ​​21 marzo. Gli accordi con tutti e tre i paesi prevedono l´applicazione provvisoria in modo che l´impatto può essere previsto in larga misura già prima della ratifica da parte dei paesi membri del Parlamento europeo e dell´Ue, un processo che potrebbe richiedere del tempo per essere completato. Gli accordi di associazione prevedono l´applicazione provvisoria per iniziare il primo giorno del secondo mese successivo sia l´Ue ei rispettivi paesi partner hanno rispettato le procedure richieste dalla loro parte. Firma e la conseguente attuazione degli accordi di associazione confermeranno e sigillare associazione politica e l´integrazione economica con l´Ue, ma maggiore è l´impegno e l´attuazione degli accordi, maggiori sono le opportunità che offrono. Stanziati per l´applicazione provvisoria di disposizioni relative a tali importanti valori dell´Ue come la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto, nonché dei principi di un´economia di libero mercato, dello sviluppo sostenibile e del multilateralismo efficace. Per la Georgia e la Moldova importanti disposizioni in materia di prevenzione dei conflitti, gestione delle crisi e della stabilità regionale devono essere attuate. Per l´Ucraina c´è una disposizione relativa all´applicazione regionale (coerente con la politica di non riconoscimento dell´annessione illegale di Crimea), incluse nell´atto finale dell´accordo. Un altro settore importante in cui l´applicazione provvisoria può iniziare presto è quello della cooperazione economica e settoriale. Ciò riguarda, per esempio, la tutela dei consumatori, i servizi finanziari, la cooperazione della società civile e la partecipazione dei paesi in agenzie e programmi dell´Ue. La parte globale e approfondita di libero scambio Area dell´accordo di associazione sarà attuato in via provvisoria, a fianco l´assistenza finanziaria e le disposizioni antifrode e di controllo. Tra la firma degli accordi di associazione e l´inizio della loro applicazione provvisoria di una notevole quantità di lavoro dovrà essere fatto per preparare l´assetto istituzionale. Ciò include la creazione del Consiglio di associazione, e che istituisce vari comitati e sottocomitati e le loro regole di procedura. Lo stesso vale per esempio gruppi di lavoro collegati al commercio, l´impegno con la società civile e la cooperazione parlamentare. In questo modo, sarà possibile approvare formalmente l´assetto istituzionale e dei meccanismi di controllo non appena si raggiunge la data di applicazione provvisoria. 3. Attuazione e benefici immediati - L´ue lavorerà con i governi e le imprese dei tre paesi partner per realizzare le riforme e aggiornare le merci e le industrie agli standard necessari. Ciò andrà a beneficio di una gamma straordinariamente diversificata di settori. L´assistenza va dalla modernizzazione del settore agricolo - ad esempio aumentare comunità rurali, la produzione di prodotti di qualità superiore - di regolamentare meglio i servizi finanziari, in modo da garantire la tutela e la salvaguardia del sistema finanziario del paese degli investitori. Come saranno i cittadini e le imprese nei paesi partner e nella beneficio nell´Ue dagli accordi di associazione? Una volta firmato e attuato, benefici concreti può fluire dagli accordi. Gli esempi includono una migliore tutela dei consumatori, tra cui prezzi più bassi e prodotti di migliore qualità; maggiori opportunità di business per le piccole e medie imprese attraverso una maggiore apertura dei mercati e, di conseguenza, più posti di lavoro e meno emigrazione; un migliore accesso ai servizi sanitari migliori; un uso più efficiente dell´energia e lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili; un settore giudiziario migliore funzionamento, una norma rafforzato di diritto e una maggiore trasparenza. Le imprese dei tre paesi le cui merci e le pratiche conformi agli standard europei saranno in grado di commerciare liberamente in qualsiasi paese dell´Ue senza dazi o restrizioni. Allo stesso modo, gli investitori beni e servizi esportatori dell´Ue e dell´Unione europea saranno in grado di operare liberamente sui mercati dei paesi partner e vendere più facilmente ed economico alle imprese e ai cittadini in Georgia, Moldova e Ucraina. Come saranno le economie beneficiare di accordi di associazione? Georgia - Condizioni commerciali di beni e servizi, comprese le condizioni di stabilimento ampi per le imprese saranno immediatamente migliorate sia per l´Ue e la Georgia, quando l´entrata in vigore dell´accordo. Ciò faciliterà gli scambi e gli investimenti. Ciò è particolarmente importante per la Georgia, che necessita di ulteriori investimenti esteri per incrementare la sua crescita economica. Le imprese della Georgia avranno accesso al mercato dell´Ue, senza periodi di transizione. Ma è anche vero che un certo numero di vantaggi aggiuntivi che la Georgia avrà dall´accordo do dipendono dal completamento delle riforme. L´accordo di associazione con la Georgia va notevolmente oltre le forme classiche di integrazione economica, offrendo non solo le opportunità di miglioramento commerciali e di investimento, ma anche assistenza nelle riforme legate al commercio con l´obiettivo di contribuire alla ripresa economica e la crescita e per una migliore integrazione dell´economia georgiana con i mercati mondiali. A condizione che le riforme siano completate, una crescita economica del 4,3% all´anno è previsto (pari a € 292m nel reddito nazionale). Ad esempio, i prodotti agricoli georgiani diventeranno più attraenti sul mercato grazie dell´Ue alla rimozione dei dazi all´importazione dell´Ue del valore di € 5,7 milioni per i prodotti agricoli di base e di € 0,5 milioni per i prodotti agricoli trasformati. Nuove opportunità di mercato nella Ue e gli standard di produzione più elevati in Georgia stimolerà gli investimenti, stimolare la modernizzazione del settore agricolo e migliorare le condizioni di lavoro. Georgia potranno beneficiare di nuove opportunità commerciali e di più facile accesso al mercato dell´Ue. L´accordo dovrebbe consentire l´economia georgiana al passo con l´Unione europea in termini di competitività e, quindi, progressivamente trovare il suo posto nell´economia mondiale. Questo aprirà nuove opportunità non solo in Ue-georgia commercio, ma nel commercio della Georgia con il resto del mondo, dato il riconoscimento a livello mondiale di norme e standard europei. L´applicazione di queste norme porterà significativamente più scelta e prodotti di qualità superiore per i consumatori georgiani e rendere la Georgia un luogo più attraente per gli investitori stranieri. I settori più sensibili apprezzeranno particolarmente lunghi periodi transitori per assicurare il buon adattamento dell´economia della Georgia. Moldova - L´accordo di associazione con la Moldova va notevolmente oltre le forme classiche di integrazione economica, offrendo non solo le opportunità di miglioramento commerciali e di investimento, ma anche assistenza nelle riforme legate al commercio con l´obiettivo di contribuire alla ripresa economica e la crescita e per una migliore integrazione dell´economia moldava con i mercati mondiali. Ricerca economica indipendente emerge che la partecipazione della Moldavia a Dcfta aumenterà le proprie esportazioni verso l´Ue del 16%, e le importazioni dall´Ue dell´8%. Il Dcfta nel suo complesso si prevede di aumentare il Pil del 5,4% annuo, se vengono completate le riforme. Ad esempio, i prodotti agricoli moldavi diventeranno più attraenti sul mercato grazie dell´Ue alla rimozione dei dazi all´importazione dell´Ue valore di € 43.000.000 per i prodotti agricoli di base e di € 3.000.000 per i prodotti agricoli trasformati. Nuove opportunità di mercato nella Ue e gli standard di produzione più elevati nella Repubblica di Moldova stimolerà gli investimenti, stimolare la modernizzazione del settore agricolo e migliorare le condizioni di lavoro. Moldova potranno beneficiare di nuove opportunità commerciali e di più facile accesso al mercato dell´Ue. L´accordo consentirà l´economia moldava al passo con l´Unione europea in termini di competitività e, quindi, progressivamente trovare il suo posto nell´economia mondiale. Questo aprirà nuove opportunità non solo in Ue-moldova commercio, ma nel commercio di Moldova con il resto del mondo, dato il riconoscimento a livello mondiale di norme e standard europei. I settori più sensibili apprezzeranno particolarmente lunghi periodi transitori per assicurare il buon adattamento dell´economia della Moldavia. Le disposizioni commerciali renderanno il mercato moldavo più aperto per le importazioni provenienti dall´Ue. Questo porterà maggiore concorrenza, che normalmente porta i prezzi verso il basso per i consumatori. Secondo una ricerca indipendente, i prezzi al consumo dovrebbero diminuire di circa il 1,0 e il 1,3 per cento sul breve e lungo termine, rispettivamente. L´esperienza ha già dimostrato che i produttori moldavi sono in grado di vendere di più e di più al mercato dell´Unione europea. Questo sarà ancora più vero quando la Moldavia ha allineato le norme di sicurezza e di salute a quelli dell´Ue a vendere facilmente ed efficacemente a ciò che è il più grande mercato interno del mondo. Il Dcfta consentirà Moldova di passare attraverso questo processo in modo ordinato e tecnicamente supportato, e dare produttori moldavi accesso aperto al mercato dell´Ue. Ucraina - Attraverso la liberalizzazione tariffaria e soprattutto ravvicinamento normativo, Ucraina approfittare delle nuove opportunità di trading e di più facile accesso al mercato dell´Ue. Si può aspettare di raccogliere i frutti del suo fermo impegno a un percorso di riforme istituzionali ed economiche. Attraverso l´accordo Ucraina sarà progressivamente eliminare le tariffe doganali e contingenti, ampiamente armonizzare le leggi, norme e regolamenti in vari settori commerciali, e creare le condizioni per allineare i settori chiave dell´economia ucraina agli standard europei. Il Dcfta creerà opportunità per il commercio con la riduzione delle tariffe sulle importazioni. Stime della Commissione europea indicano che l´attuazione del patto Ue-ucraina si prevede di aumentare il reddito dell´Ucraina di circa € 1,2 miliardi di euro all´anno. Esportazioni ucraine verso l´Ue sono previsti in aumento di € 1 miliardo di euro all´anno. I settori che potrebbero trarre beneficio il più indossano abbigliamento e prodotti tessili, prodotti alimentari, olio vegetale e metalli non ferrosi. Nuove opportunità di mercato nella Ue e standard di produzione più elevati stimolare gli investimenti, stimolare la modernizzazione del settore agricolo e migliorare le condizioni di lavoro.  
   
   
#EUCHATIT – UNIONE EUROPEA E IMMIGRAZIONE TWITTER CHAT MARTEDÌ 24 GIUGNO H16:30  
 
Bruxelles, 24 giugno 2014 - L´unione europea ha lasciato sola l´Italia ad affrontare il problema immigrazione e gli sbarchi sulle coste italiane? Cosa ha fatto finora l´Ue per aiutare l´Italia? La Rappresentanza in Italia della Commissione europea ha organizzato per oggi 24 giugno dalle 16:30 alle 17:30, una twitter chat con Michele Cercone, portavoce della Commissione europea per gli Affari interni, della Commissaria Cecilia Malmström, per rispondere alle domande sulla questione dell´immigrazione e sulle azioni portate avanti dall´Unione europea per aiutare l´Italia. Michele Cercone risponderà alle domande che arriveranno sul tema dell´immigrazione attraverso l´hashtag #Euchatit e direttamente sull´account twitter della Rappresentanza in Italia @europainitalia. L´immigrazione è un tema di stretta attualità e spesso, soprattutto sui social media, l´Unione europea viene tacciata di disinteresse verso il tema, complice anche una scarsa conoscenza delle reali competenze dell´Ue. La Twitter chat del 24 giugno con Michele Cercone, nasce proprio dall´esigenza di approfondire temi di importanza cruciale, come l´immigrazione e l´asilo, offrendo agli utenti dei social media e non solo, degli spunti utili per capire cosa l´Unione europea fa in generale e in particolare per aiutare l´Italia. E´ possibile inviare domande usando l´hashtag #Euchatit o scrivendo direttamente all´account twitter della Rappresentanza in Italia @europainitalia. Il portavoce della Commissione europea per gli affari interni, inizierà a rispondere alle domande degli utenti dalle 16:30.  
   
   
UE, OCCUPAZIONE: RAPPORTO MOSTRA LAVORATORI QUALIFICATI MINORI AFFRONTANO CRESCENTI DIFFICOLTÀ A TROVARE UN LAVORO  
 
 Bruxelles, 24 giugno 2014 - I lavoratori scarsamente qualificati incontrano crescenti difficoltà a trovare un lavoro, affrontano la stabilità del lavoro più basso e sono fuori concorrenza da parte dei lavoratori mediamente qualificati, anche nelle occupazioni elementari. Al contrario, le opportunità di lavoro sono in crescita in alcune professioni altamente qualificati. Questi sono i principali risultati della Vacancy europea e Reclutamento Relazione 2014 pubblicati oggi. La relazione evidenzia anche l´aumento del lavoro temporaneo e part-time durante la crisi e sottolinea la necessità di sostenere una migliore scuola-lavoro transizioni, per ridurre la segmentazione del mercato del lavoro e di up-skill in cerca di lavoro, in particolare la bassa qualificato. László Andor, commissario per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha dichiarato: " persistente segmentazione del mercato del lavoro e la debole ripresa economica significa che molte persone sono escluse dalle opportunità di lavoro e il rischio cadere nella povertà prospettive di occupazione per le persone con scarsa istruzione sono terribili, a meno che acquistano. Il giusto insieme di capacità e competenze ricercate dai datori di lavoro. Dobbiamo con urgenza rafforzare il sostegno alle transizioni nel mercato del lavoro, in particolare attraverso la garanzia per i giovani. Abbiamo anche bisogno di investire in programmi di formazione e sviluppo di carriera affrontando il qualificato inferiore. Il Fondo sociale europeo fornisce un importante sostegno finanziario per tutto questo ". Il Vacancy Rapporto analizza la natura divergente di occupazione negli Stati membri dell´Ue durante la recessione. Essa identifica tre gruppi di paesi in base alle loro condizioni del mercato del lavoro: un primo gruppo di paesi più colpiti dalla recessione (come la Grecia, la Spagna e il Portogallo), dove i giovani lavoratori invocati lavori elementari con scarse prospettive un secondo gruppo guidato da migliori performance durante la crisi (come l´Austria, la Svezia e la Germania), dove l´assunzione è sceso marginalmente ancora buona corrispondenza esistente tra i livelli di istruzione e di lavoro un terzo gruppo composto di paesi (come l´Ungheria, la Polonia e Slovacchia), caratterizzate da una carenza di manodopera in certe professioni altamente qualificati. Il rapporto presenta i seguenti principali risultati: Occupazione : a 218 milioni, di occupazione medio dell´Ue nel 2012 è stato del 2,6% in meno rispetto al 2008, solo cinque paesi (Austria, Belgio, Germania, Malta e Svezia) hanno recuperato sia la loro Pil pre-crisi e livelli occupazionali.. Offerte di lavoro e assunzioni: il numero di posti vacanti sono diminuiti del 19% e assunzioni del 14% in media tra il 2008 e il 2012, con notevoli differenze tra i paesi. In particolare, c´è stato un forte calo nelle persone reclutate in orientale e meridionale degli Stati membri, con riduzioni del 25% o più al di sotto dei livelli pre-crisi in Grecia, Romania, Slovenia, Slovacchia e Spagna. Giovani in cerca di lavoro: Giovani con basse qualifiche sono stati maggiormente colpiti dalla crisi - assunzione sono diminuiti di un terzo (-31%), confrontando il secondo trimestre 2013, con 2.008 giovani in generale godono di un alto tasso di assunzione, ma questo non si riflette da. Una significativa riduzione della disoccupazione giovanile a causa di un elevato turnover. Tipi di contratti: contratti temporanei e atipici sono aumentati tra il 2008 e il 2012 Nel 2012, il 58% di tutte le assunzioni era attraverso contratti a tempo determinato, la maggior parte di loro involontaria, dimostrando che in cerca di lavoro sono costretti ad accettare posizioni temporanee o part-time.. In "professioni elementari", oltre il 70% delle persone reclutate erano in contratti a tempo determinato. Il rapporto avverte dei potenziali effetti negativi del lavoro temporaneo sullo sviluppo della carriera. Domanda di lavoro: professioni con competenze di livello superiore in gran parte dominano le professioni più rapida crescita. Software e professionisti delle vendite, nonché i lavoratori per la cura personale e gli infermieri nei servizi sanitari mostrano una forte crescita dell´occupazione. Lavori che richiedono basso alle competenze intermedie, in particolare quelle che richiedono abilità manuali, sono stati tra quelli con il maggior calo dei dipendenti tra il 2011 e il 2012. La diminuzione del numero dei dipendenti è stata particolarmente accentuata nel settore delle costruzioni (-17% in media nell´Ue, ma -50% in Grecia, Irlanda, Lituania e Spagna) e nell´industria manifatturiera (-10% in media nell´Ue, ma -20% o più negli stessi paesi). Requisiti di formazione: la quota di assunzioni per la bassa qualificata si sta contraendo in tutti i principali gruppi professionali, tra cui in ´occupazioni elementari´ (-4% tra il 2008 e il 2014). Questo è particolarmente vero nei paesi baltici e ancora di più in Portogallo. Questo potrebbe essere un indizio di peggioramento delle condizioni del mercato del lavoro, causando lavoratori qualificati medie per riempire posti di lavoro a bassa qualifica. I risultati del rapporto evidenziano la necessità per gli Stati membri di attuare iniziative politiche volte a meglio chi cerca lavoro di supporto, come la garanzia per i giovani . Finanziamento da fondi strutturali Ue è a disposizione per aiutare gli Stati membri ad affrontare le sfide economiche e sociali, l´Europa deve affrontare da qui al 2020, di cui oltre € 80000000000 (a prezzi correnti) da investire in capitale umano tramite il Fondo sociale europeo (cfr. Memo / 13/1011 ).  
   
   
UE MOBILITARE UN SOSTEGNO SUPPLEMENTARE PER LA SERBIA E LA BOSNIA POST-DISASTER RECOVERY ERZEGOVINA  
 
Bruxelles, 24 giugno 2014 - La Commissione europea ospiterà una conferenza dei donatori a Bruxelles il 16 luglio a continuare il suo aiuto con all´indomani delle devastanti inondazioni nei Balcani occidentali e mobilitare ulteriore sostegno alla Serbia e Bosnia-erzegovina ad affrontare le conseguenze di questa catastrofe naturale. La conferenza sarà co-organizzata con Francia e Slovenia. "L´ue ei suoi Stati membri stare in solidarietà con le popolazioni colpite dalle recenti inondazioni estreme nel Sud-est Europa. Siamo pronti a utilizzare tutti gli strumenti disponibili per aiutare i cittadini della Serbia e della Bosnia-erzegovina riprendersi da questo disastro naturale. La conferenza sarà mobilitare i fondi tanto necessari per il recupero dei paesi, "Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato Štefan Füle, ha detto. Egli ha inoltre invitato i donatori a contribuire generosamente a sforzi di recupero dei due paesi. Paesi donatori internazionali, istituzioni finanziarie internazionali, e principali organizzazioni della società civile interessate saranno invitati. L´obiettivo della conferenza sarà quello di raccogliere impegni da donatori per il recupero dei paesi dalle recenti alluvioni. La Commissione europea, Francia e Slovenia luogo elevato priorità alla ripresa economica di entrambi i paesi e si sono impegnati a fornire un contributo finanziario sostanziale. Oltre a mobilitare il sostegno finanziario internazionale, la Conferenza dei donatori contribuirà anche a intensificare la cooperazione su alluvioni e disastri naturali della regione.  
   
   
IL COMMISSARIO UE ANDOR A FIRENZE PER PARLARE E INCONTRARE I GIOVANI  
 
Firenze, 24 giugno 2014 - Giornata tutta dedicata i giovani, con il commissario dell´Unione europea all´occupazione,affari sociali e inclusione, Laszlo Andor, che incontrerà i giovani toscani a Firenze. Un appuntamento non casuale, visto che con il progetto Giovanisì la Toscana ha fatto un po´ da apripista alle nuove opportunità offerte adesso dalla Garanzia Giovani. L´iniziativa si svolgerà martedì 24 giugno a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione Toscana. L´incontro inizierà alle 10.15 con i saluti del commissario Andor e del presidente della Toscana Rossi. Dalle 10.30 alle 11.45 è prevista una tavola rotonda dedicata alle opportunità per i prossimi sette anni che arriveranno dalla Garanzia Giovani e dal Fondo sociale europeo: un confronto con rappresentanti istituzionali, dell´industria e dell´imprenditoria, del terzo settore, dell´università, della scuola e del mondo delle associazioni a cui interverranno anche la vice presidente ed assessore al welfare della Toscana Stefania Saccardi, l´assessore alla scuola e formazione Emmanuele Bobbio e il collega alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini. L´ultima parte della mattina sarà dedicata ad un dibattito aperto con i giovani. Alle 13.10 sono previste le conclusioni del presidente Rossi. L´iniziativa potrà essere seguita in streaming sul sito della Regione Toscana. Per commentare su twitter l´hashtah è #Youngtuscany  
   
   
DELEGAZIONE TURCA IN VISITA DI STUDIO IN PUGLIA  
 
Bari, 24 giugno 2014 - In arrivo in Puglia una delegazione turca per costruire partnership tra autorità locali, in linea con il Programma Town Twinning, Incontro ufficiale con l’Assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, martedì 24 giugno. Sarà in Puglia dal 24 al 27 giugno 2014 per una visita di studio organizzata dal Servizio Mediterraneo della Regione Puglia, la delegazione turca coinvolta nel Programma Town Twinning, Tra gli obiettivi principali del Programma quello di migliorare la capacità dei Governatorati turchi di operare secondo standard europei. Fitto il calendario di appuntamenti, che spaziano nei vari settori di interesse, selezionati in vista di una futura cooperazione Puglia-turchia: energia, agricoltura sostenibile, settore lapideo, inquinamento acque e sistemi di irrigazione sostenibile, difesa della biodiversità, innovazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale. Il primo incontro ufficiale, con ’Assessore regionale al Mediterraneo Cultura e Turismo Silvia Godelli, si svolgerà a Bari martedì 24 giugno alle ore 10.00 nella Mediateca regionale. La delegazione turca, proveniente dalla provincia di Amasya, sarà guidata dal vice Governatore Suat Seyitoðlu; ne fanno parte; Ýsmail Kazan, vice Sindaco; Erdin Güden, coordinatore della Middle Black Sea Development Agency; Murat Þimþek, esperto della Middle Black Sea Development Agency; Saide Fatma Okudan, esperto dell’Amasya Governorate. L’iniziativa fa parte del Project (Vabpro) – Eu/turkey Town Twinning Programme, orientato a costruire partnership tra Autorità locali europee (città, province, regioni) e governatorati turchi, per scambiare esperienze su processi di sviluppo realizzati secondo standard comunitari a livello locale. Dalla Regione Puglia, a questo proposito, è venuta la promessa di un contributo in termini di trasmissione di buone pratiche e di know-how, nell’ambito della pianificazione strategica dello sviluppo locale e della gestione di programmi e progetti finanziati dall’Ue.  
   
   
MARONI: INCONTRO POSITIVO CON SEGRETARIO DI STATO ELVETICO  
 
Milano, 24 giugno 2014 - "E´ stato un incontro cordiale e soddisfacente. Abbiamo parlato delle questioni più importanti nei rapporti tra la Lombardia e la Svizzera e il Canton Ticino, con l´intento di mantenere i buoni rapporti di vicinato e rafforzare le nostre relazioni. C´è un buon clima, che ci consente di pensare che i problemi che abbiamo e hanno creato qualche turbolenza saranno risolti nell´interesse comune dei nostri cittadini". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine dell´incontro, a Palazzo Lombardia, con il segretario di Stato all´Economia della Confederazione elvetica Marie Gabrielle Ineichen. Condivisione Anche Su Expo2015 - "Abbiamo parlato anche di Expo - ha aggiunto Maroni - e, al riguardo, ricordo che la Svizzera è stato il primo Paese ad aderire. Expo è una grandissima opportunità e una vetrina sul mondo, abbiamo avuto dei problemi e dei ritardi, e io ho polemizzato con il Governo per le sue inadempienze, ma risolveremo le questioni, Expo sarà la nostra vetrina sul mondo e la Svizzera ci sarà e anche il Canton Ticino dovrà esserci". Presente all´incontro anche il presidente della Commissione speciale Rapporti tra Lombardia, Confederazione elvetica e Province autonome Francesca Brianza, che ha sottolineato: "E´ stato un incontro produttivo, che riconferma ancora una volta le buone intese che ci sono con la Svizzera e la volontà di entrambe le parti di superare positivamente le problematiche attualmente in essere, perché sono sicuramente più i punti in comune che non i punti che ci devono dividere".  
   
   
PUGLIA: SINTESI LAVORI DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA PROGRAMMA OPERATIVO FESR 2007/2013  
 
 Bari, 24 giugno 2014 - Si è svolto il 21 giugno l’incontro annuale del Comitato di Sorveglianza del Programma Operativo Fesr Puglia 2007-2013 presieduto dalla Vice Presidente Angela Barbanente, alla presenza del Presidente Nichi Vendola che ha aperto i lavori. Alla seduta, moderata dall’Autorità di Gestione del Programma, Pasquale Orlando, hanno partecipato rappresentanti della Commissione Europea, del Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) e di altre Amministrazioni centrali oltre che delle strutture regionali, nonché le rappresentanze di Anci, Upi e del partenariato economico e sociale. Nel corso dei lavori è emerso che la Puglia ha raggiunto e superato nel 2014 tutti i target previsti, raggiungendo una spesa di oltre 2.670 milioni di euro, con un incremento di oltre 185,5 milioni di euro rispetto al 2013, pari al 60% della dotazione finanziaria (di 4.492.319.001,72 euro), con un aumento del 7,5% rispetto a quanto certificato a dicembre 2013. Un punto specifico è stato inoltre dedicato ai lavori in itinere della nuova programmazione 2014 – 2020 con la presentazione degli obiettivi tematici prioritari che saranno oggetto del nuovo Programma Operativo cofinanziato dal Fesr e dal Fse. Ampio riconoscimento è stato dato dai rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali per il lavoro svolto dalla Regione, i cui risultati sono stati considerati più che positivi. I risultati raggiunti dalla Regione sono frutto anche della collaborazione istituzionale avviata con la Commissione Europea, le istituzioni centrali, i rappresentanti delle parti economiche e sociali e le amministrazioni territoriali. Aprendo i lavori, il Presidente della Regione si è soffermato su alcuni processi che caratterizzano attualmente l’integrazione comunitaria, sottolineando che “l’Europa è storicamente un luogo di crocevia di migranti, un territorio di inclusione e di garanzia dei diritti e che oggi invece rischia la deflagrazione perché è a rischio povertà”. Dopo essersi soffermato sui risultati positivi registrati fino ad oggi, Vendola ha sottolineato tuttavia gli effetti negativi del patto di stabilità le cui regole - già per il presente anno – mettono concretamente a rischio la capacità di spesa della Regione. “Cruciale come mai diventa quindi – ha evidenziato il Presidente Vendola - in questo particolare momento storico, la questione del Patto di stabilità che non è più oggetto di una vertenza querula di una periferia viziosa, ma diventa il tema dei paradossi in cui si avvita l’Ue”. “Ci deve essere distribuzione di ricchezza per evitare diseguaglianze ha continuato Vendola - ricchezza e lavoro sono invece oggi sempre più separati. In quest’ottica, la nettizzazione della spesa comunitaria non è una formula magica, ma significa aprire i cantieri per un’opera di riconnessione con l’Europa: ago e filo per cucire il nostro essere dimensione locale e la nostra vocazione europeista in un momento di deficit di modernità che vogliamo colmare”. “Si tratta di una situazione non più sostenibile – ha aggiunto il Presidente Vendola – che richiede interventi urgenti e concreti sia a livello comunitario, sia in ambito nazionale. In assenza di tali interventi, già oggi la Regione non è in grado di garantire il conseguimento dei target di spesa per il 2014 e per il prossimo anno. Oggi siamo dinanzi ad un bivio drammatico: perdere le risorse allocate e restituire decine di milioni di euro a Bruxelles o, in alternativa, rinunciare ad offrire livelli minimi di servizi ai cittadini ed imprese, come quelli che riguardano i servizi sociali e sociosanitari, la protezione civile e l’incolumità dei cittadini, le politiche abitative. Per superare questo paradosso amaro, è necessario un intervento strutturale e risolutivo sull’attuale sistema di regole del Patto di stabilità che per noi rappresenta un cappio al collo. Occorre una nuova consapevolezza operosa: non fiori ma opere di bene, ovvero tutto ciò che serve al territorio per superarne i ritardi nello sviluppo”. “Di questo problema – ha evidenziato il Presidente Vendola – ne ho parlato i primi anni in totale solitudine, poi con una progressiva comprensione da parte dei miei colleghi governatori regionali e, infine, con l’effettiva condivisione degli esponenti del Governo centrale. La Regione Puglia vuole continuare ad essere giudicata in maniera positiva dalle istituzioni europee, proseguendo il suo cammino mediante una competenza operosa, così da giungere alla prossima verifica dei target ancor meglio di quanto ha fatto in passato”. “La Puglia – ha concluso il Presidente Vendola - chiede oggi di essere giudicata con severità, vuole essere messa alla prova per poter superare anche i prossimi target, grazie all’impegno di tutti gli attori territoriali, ma vuole essere messa nelle condizioni di poterlo fare e di poter così realizzare il meglio non in una logica di sopravvivenza ma di emulazione delle migliori pratiche in Europa.” Il rappresentante della Commissione Europea ha sottolineato l’attenzione con la quale a Bruxelles si segue questo tema ed ha auspicato che l’imminente avvio della presidenza italiana del semestre europeo, possa contribuire a fornire una risposta concreta al tema della completa nettizzazione dei fondi comunitari. Il rappresentante del Mise ha affermato che “presso la sede ministeriale è stato istruito un dossier in merito alla problematica del patto di stabilità e che si farà portavoce delle istanze emerse nell’incontro”. Anche la rappresentante del Mef ha ribadito il rilievo che a livello nazionale assume il tema dei vincoli del patto di stabilità e della possibilità di una loro modifica per andare incontro alle esigenze delle regioni. I lavori del Comitato sono proseguiti esaminando lo stato di avanzamento del Programma Operativo e le prospettive di attuazione a fine anno.  
   
   
PATTO STABILITÀ: SERRACCHIANI, ENTRO MESE INTESA CON GOVERNO  
 
Trieste, 24 giugno 2014 - "Contiamo di chiudere entro il mese la trattativa con il Governo sul Patto di stabilità". Lo ha confermato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, intervenendo ieri mattina a Trieste, nella sede della Camera di commercio, all´incontro sul tema "Patto di stabilità: ricadute e prospettive per appalti di lavori e servizi", promosso dalla Cna (Confederazione nazionale dell´artigianato). "La Regione Friuli Venezia Giulia - ha ricordato la presidente - è un ottimo pagatore e non ha problemi di liquidità, ma sconta un´assenza di spazi finanziari a causa dei vincoli che sono stati introdotti dal Governo a partire dall´inizio della crisi". In Friuli Venezia Giulia ci sono 3 mila opere pubbliche bloccate, per un valore di 500 milioni di euro. "Un puntuale monitoraggio delle opere ferme in tutti gli Enti locali, con la redazione di una scheda per ciascuna di esse, ci ha intanto permesso - ha detto Serracchiani - di non ´bruciare´ spazi di spesa inutilizzati e di avviare alcune opere, anche se non nella misura auspicata". La Regione sta lavorando in modo serrato al tavolo con il Governo per chiudere la trattativa sul Patto di stabilità 2014 e di arrivare a una revisione del Patto Tondo-tremoti. Ma il Friuli Venezia Giulia punta anche in prospettiva, ha ricordato la presidente, ad acquisire nuove competenze dirette, a partire dalle Soprintendenze.  
   
   
BASILICATA: CONTENIMENTO DELLA SPESA, PITTELLA SCRIVE A RENZI  
 
Potenza, 24 giugno 2014 - Il Presidente della Regione Basilicata chiede al Presidente del Consiglio un incontro prima che giunga all´esame dei competenti organi di Governo la legge che il Consiglio regionale della Basilicata si accinge ad approvare sulla deroga al Parto di Stabilità Interno “La Basilicata si trova pericolosamente sull´orlo del baratro finanziario. Stiamo lentamente affondando sotto una montagna di debiti che pure saremmo in grado di onorare, avendo in cassa i soldi per farlo. Ma che non possiamo utilizzare a favore di imprese, famiglie, lavoratori e persone in difficoltà perché, così facendo, sforeremmo il tetto di spesa imposto dal Patto di Stabilità Interno, col risultato di aggiungere al danno delle sanzioni economiche e normative previste in questi casi, la beffa di dover restituire allo Stato quelle risorse che sono proprie della Basilicata e che derivano, a titolo di compensazione ambientale, dalle attività estrattive del petrolio, alle quali, per il bene dell´Italia, la mia Regione non si sottrae da oltre 15 anni a questa parte”. E’ questo uno dei passaggi principali della lettera inviata oggi dal Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi. “L´ingiusta disparità di trattamento subita dalla Basilicata – aggiunge Pittella - ha innescato in queste ore una decisa presa di posizione della Giunta regionale da me presieduta che, sono sicuro, sarà avallata dall´intero Parlamentino lucano, nel momento in cui, nei prossimi giorni, giungerà all´attenzione dell´Aula il disegno di legge regionale nel quale, facendo nostro, tra l´altro, lo stesso auspicio venuto in tal senso dalla Corte dei Conti di Basilicata, si stabilisce il principio che l´utilizzo dei fondi rivenienti dalle royalties del petrolio non incide sul tetto di spesa annuale imposto dal Patto di Stabilità Interno”. “Se la Basilicata "muore" - e non potendo utilizzare i fondi delle royalties sta già morendo - l´Italia non potrà contare sull´unica Regione che, in questo momento di crisi economica, accentuata dai venti di guerra che si registrano sul fronte del gas russo e del petrolio libico e iracheno, rappresenta l´unico, reale serbatoio energetico del nostro Paese”.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ; LA PRESIDENTE CALABRIA F.F. STASI INCONTRA OGGI A ROMA IL SOTTOSEGRETARIO DEL RIO. “CONSEGNERÒ UN DOCUMENTO CHE RIASSUME ALCUNE PROPOSTE E POSSIBILI DEROGHE CHE CI CONSENTIREBBERO DI SPENDERE LE RISORSE”  
 
Catanzaro, 24 giugno 2013 - “Non può restare silente il grido d´allarme lanciato da vari Presidenti di Regione sulla morsa che costringe gli enti a mantenere stretti i cordoni della borsa per rispettare un Patto definito di stabilità ma che, di fatto, sta destabilizzando l´economia della nazione”. Lo dichiara la Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi. “Già nei giorni scorsi con la Giunta abbiamo approfondito la questione evidenziato quali potrebbero essere le conseguenze sul territorio del rispetto di un patto che paralizza la Calabria. Leggiamo pertanto con cauto ottimismo le recentissime dichiarazioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel che parla di flessibilità del patto. Si tratta di un chiaro segnale a tutti i Governi ad allentare, dove si può e nel rispetto dei vincoli, le restrizioni per favorire la ripresa economica e per dare concrete soluzioni ai problemi territoriali. In pratica un’apertura che potrebbe consentire al Governo di derogare. Se ciò non dovesse avvenire, non resteremo immobili alla grave crisi che attanaglia il nostro territorio e per la prima volta questa Giunta potrebbe sforare il patto. L’attuale meccanismo, aggravato dalle frequenti manovre finanziarie del Governo, con i numerosi tagli operati sull’obiettivo programmatico nel corso degli ultimi anni, ha portato ad una situazione gravissima sul fronte della gestione della spesa regionale”. “Basti pensare - aggiunge la Presidente f.F. - che l’obiettivo programmatico in termini di pagamenti, al netto della Sanità e di una parte della spesa comunitaria, si è quasi dimezzato in 10 anni, passando da 1,6 Meuro a soli 940 milioni del 2014 (-43%) a fronte di risorse per investimento (Fas e Por) presenti nel bilancio regionale via via crescenti”. “I tagli sono stati rilevanti proprio a partire dal 2010 quando si è insediata la Giunta Scopelliti, con una riduzione dell’obiettivo programmatico di quasi 500 milioni in 5 anni (-34%). Gli obiettivi programmatici, già molto bassi rispetto alle risorse previste in bilancio, sono diventati sempre di più insostenibili, se non pagando un gravissimo prezzo alla possibilità di sviluppo della regione per via di un ammontare di risorse bloccate sempre crescente che si è accumulato nel corso di questi anni e che non può essere trasferito agli enti locali e sub regionali, alle imprese, al terzo settore. In tale situazione la Regione Calabria si trova di fronte a scelte difficili e drammatiche. Per quanto provocazione possa essere, mi chiedo cosa succederebbe se tutte le Regioni non rispettassero il patto di stabilità? D´altronde le motivazioni sono più che reali e concrete: appalti fermi, pagamenti bloccati da diversi mesi e soprattutto la cruda realtà che se dovesse continuare così l´Italia rischierebbe una crisi ancora più profonda. E’ pertanto urgente, assieme agli enti che hanno gli stessi nostri problemi, aprire la discussione con il Governo sulla riforma del patto di stabilità delle Regioni e l´incontro previsto domani a Roma con il Sottosegretario Del Rio, sono convinta, sarà la prima giusta occasione. In quella sede consegnerò un documento che riassume alcune proposte e possibili deroghe che ci consentirebbero di spendere le risorse allocate nel bilancio regionale, altrimenti anche lo sforzo dello Stato per mettere a disposizione con il D.l. 66/2014 le risorse per il pagamento dei debiti verso fornitori ed imprese sarà vanificato”. “Solo liberando dal patto la spesa per investimenti – conclude Antonella Stasi - noi potremmo immettere nel sistema economico calabrese nuove risorse. Tutto ciò darebbe un importante impulso allo sviluppo della nostra Calabria, evitando un ulteriore peggioramento della situazione economica ed occupazionale con le conseguenti ed inevitabili gravi tensioni sociali che ne potrebbero derivare”.  
   
   
FONDO SOCIALE UE: FVG, COMITATO DI SORVEGLIANZA, BILANCIO 2013 POSITIVO  
 
 Udine, 24 giugno 2014 - Si è svolta a Trieste, presieduta dall´assessore regionale al lavoro Loredana Panariti, la seduta annuale del Comitato di sorveglianza del programma Operativo del Fondo sociale europeo 2007/2013. Il Comitato ha approvato il Rapporto dell´attività svolta nel 2013, anno conclusivo del periodo di programmazione. I dati di attuazione sono ampiamente positivi: gli impegni finanziari sono pari a oltre il 109 per cento (345 milioni di euro a fronte della disponibilità di 316 milioni di euro; l´overbooking è stato possibile grazie all´integrazione assicurata da risorse regionali); il dato dei pagamenti effettivamente sostenuti dai beneficiari è invece di poco superiore al 90 per cento fermo restando che il termine finale per i pagamenti è fissato al 31 dicembre 2015. Sono oltre 280 mila le persone che hanno partecipato alle attività finanziate, con una presenza femminile pari a quasi il 47 per cento. Nell´incontro è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento nella preparazione del programma Operativo per il 2014/2020 - che sarà presentato alla Commissione europea entro il 22 luglio - e nell´attuazione di Garanza Giovani, in fase di realizzazione dallo scorso 1° maggio. "I risultati raggiunti - ha commentato Panariti - possono essere considerati lusinghieri, in considerazione anche dell´area nevralgica delle politiche per l´occupazione su cui incidono e della capacità di lavorare in rete dimostrata dalle varie componenti interessate - Regione, Province, scuola, università, sistema formativo, sistema delle imprese". I rappresentanti della Commissione europea e del Ministero del lavoro presenti all´incontro hanno espresso pieno apprezzamento per l´attività realizzata e sottolineato come il lavoro sin qui svolto ai fini della programmazione 2014/2020 costituisca solida base e presupposto per il raggiungimento dei futuri obiettivi.  
   
   
MATERA RIENTRA NEL RIFINANZIAMENTO DELLE ZONE FRANCHE URBANE  
 
Potenza, 24 giugno 2014 - Grazie alle pressanti richieste e sollecitazioni dell’Amministrazione comunale la città di Matera è rientrata nell’ambito delle Zone Franche Urbane (Zfu). Lo rendono noto il sindaco, Salvatore Adduce, e l’assessore comunale alle Attività produttive, Giovanni Scarola. Una buona notizia per la città di Matera e per il tessuto imprenditoriale de territorio che, in questo modo, potranno usufruire del finanziamento statale e del possibile cofinanziamento regionale al fine di agevolare la ripresa economica e l’insediamento di nuove imprese sul territorio. “Si tratta di una bella notizia – afferma il sindaco Adduce – arrivata grazie all’impegno che abbiamo messo in campo per convincere il Governo a porre rimedio a una scelta che, senza giustificate motivazioni, aveva, in una fase intermedia dell’iter burocratico, escluso la città di Matera da queste agevolazioni. Infatti, non appena avuta la notizia della esclusione di Matera abbiamo inviato una lettera al ministero competente e, per conoscenza, alla Regione Basilicata con la quale, abbiamo segnalato la grave svista di quella decisione chiedendone la revoca immediata in considerazione del fatto che le condizioni di debolezza economica non erano affatto mutate dal periodo in cui la nostra città era stata inserita nel primo elenco di Zona franca urbana compilato dal Cipe e che, pertanto, la scelta di escluderla era immotivata”. L’esclusione di Matera, avvenuta con il D.m. 2013, avrebbe penalizzato fortemente l’intero territorio comunale poiché le agevolazioni previste per il tessuto imprenditoriale della piccola e media impresa ( che costituisce il 95% delle nostre attività produttive) sono immediatamente applicabili in quanto si sostanziano in : 1. Esenzione dalle imposte sui redditi, 2. Esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive, 3. Esenzione dall’imposta municipale Imu per gli immobili destinati all’esercizio dell’attività economica, 4. Esonero dal versamento dei contributi da lavoro dipendente. “Paradossale - aggiunge l’assessore Scarola - sarebbe stato l’isolamento della nostra città rispetto ad un territorio limitrofo (Puglia, Calabria e Campania) “zona franca” che sta diventando attrattore di piccole e microimprese a discapito della nostra comunità. Con la conversione in legge del Decreto fiscale n.66/2014 è stata autorizzata una spesa di 75 milioni di euro nel 2015 e 100 meuro nel 2016 per interventi in favore delle zone franche urbane. Per Matera la zona franca è all’interno di un perimetro che copre il 30 percento del territorio in cui insiste l’80 percento delle nostre attività produttive”. “Un investimento importante che avrà effetti positivi sull’occupazione e sulla ripresa economica del territorio. Chiederemo alla Regione Basilicata, così come hanno fatto altre regioni per altre zfu, di compartecipare finanziariamente al programma di agevolazioni”. L’assessore Scarola ha dato notizia del reinserimento di Matera fra le Zfu all’assessore regionale Aldo Berlinguer ieri sera a Matera per presentare il suo libro proprio sulle Zfu.  
   
   
CONVEGNO ASSISI SU "SMART CITIES": CON "AGENDA URBANA" UMBRIA PROGETTA E SOSTIENE NUOVA FASE SVILUPPO  
 
Perugia, 24 giugno 2014 – "In Umbria abbiamo raccolto la sfida e le opportunità della nuova programmazione comunitaria per lo sviluppo sostenibile e inclusivo delle aree urbane, in cui si gioca una parte fondamentale dello sviluppo complessivo della nostra regione". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Riqualificazione urbana e Ambiente, Silvano Rometti, intervenendo ad Assisi al convegno su "Pro Gettare Smart Cities", organizzato per approfondire gli obiettivi strategici del programma europeo "Smart Cities" e nel corso del quale il Dipartimento di Ingegneria dell´Università di Perugia ha presentato un master per la formazione di una nuova figura professionale esperta nella progettazione architettonica e urbana. "La riqualificazione e la valorizzazione delle aree urbane – ha detto Rometti – sono da tempo una priorità della nostra azione di governo, che si è declinata con risorse e strumenti quali i Puc di prima generazione, i Programmi integrati di sviluppo urbano, la legge regionale sui centri storici e l´adesione all´iniziativa del Ministero dell´Istruzione, Università e Ricerca per la nascita di ‘smart city´ e ‘smart community´". "Ora – ha aggiunto - proseguiremo nelle azioni di promozione dello sviluppo urbano, mettendo in atto la nuova strategia che ci indica anche la programmazione comunitaria per il 2014-2020 e che punta non solo sulla mobilità ‘intelligente´, il risparmio energetico, le infrastrutture, ma anche sul ‘capitale umano´. Costruiremo la nostra ‘agenda urbana´, come ci chiede l´Europa – ha spiegato - facendo cardine sul ridisegno e la modernizzazione dei servizi urbani, sulle pratiche e la progettazione per l´inclusione sociale per la popolazione più fragile e per aree e quartieri più disagiati, sul rafforzamento della capacità delle città di potenziare le produzioni di qualità e le filiere produttive locali. Come quarto ‘driver´, abbiamo individuato la realizzazione di azioni pilota per la fruizione di attrattori culturali e naturali, facendo leva sulla capacità attrattiva delle città dell´Umbria". "Concentreremo al massimo le risorse disponibili – ha sottolineato l´assessore – privilegiando gli ambiti urbani che possono giocare un ruolo di rafforzamento della competitività e capacità di innovazione del territorio. Abbiamo individuato quali poli urbani da inserire nell´Agenda urbana le città di Perugia, Terni, Foligno e Città di Castello, sulla base dei criteri definiti nell´Accordo di partenariato predisposto dal Governo italiano. Adesso – ha concluso – spetterà a tutti noi, istituzioni, imprese, mondo dell´università e della ricerca, mettere insieme idee e progetti per il futuro delle nostre città".  
   
   
ASSESSORE PUGLIA: CON GRATITUDINE, GRAZIE AL PRESIDENTE VENDOLA. GRAZIE A TUTTI  
 
Bari, 24 giugno 2014 – Si seguito una nota dell´assessore al Welfare, Elena Gentile, all´indomani della nomina di Donato Pentassuglia che la sostituirà dopo il suo insediamento al Parlamento Europeo: Il Presidente Vendola non avrebbe potuto usare parole migliori per testimoniare la profondità di una stima “reciproca”, umana e personale, che va molto oltre la collaborazione di governo della nostra amatissima Puglia. Grazie per sempre Presidente! Quelli appena trascorsi sono stati anni difficili, faticosi, impegnativi, ma al tempo stesso molto generosi nei miei confronti, perché mi hanno consentito di conoscere persone straordinarie nella politica, nelle istituzioni locali e regionali, nella pubblica amministrazione, nelle organizzazioni economiche e sociali, nel volontariato, nel tessuto sociale più diffuso. Ed anche di vivere in una grande famiglia, fianco a fianco con una “squadra” di governo e tecnostrutture assessorili eccezionali. Non so quanto io abbia potuto dare a loro. Conosco bene, viceversa, ciò che tutti loro hanno regalato a me in termini di arricchimento culturale ed umano, fiducia, collaborazione, spinta morale ad andare sempre più avanti nella ricerca continua, a volte ossessiva, degli strumenti di costruzione di una Puglia migliore. Grazie a tutti, davvero! Questa nostra Regione ha risorse e potenzialità umane, sociali ed economiche di notevolissimo rilievo, l’importante è coinvolgerle e metterle a valore, rompere gli steccati, incoraggiarle ed unirle in un unico, grande patto sociale. Ciò che è già accaduto con lo straordinario capitale umano delle donne pugliesi, apripista e protagoniste del cambiamento. Molto è stato fatto, se solo pensiamo a com’era la Puglia nove anni fa, tanto si dovrà ancora fare nei prossimi mesi e nella futura esperienza di governo: sapendo che il progetto avviato non può che essere in continua evoluzione, ma nella continuità di un’idea di società che il popolo pugliese ha già dimostrato di condividere ed apprezzare. Per parte mia continuerò a servire quel progetto, la Puglia e i Pugliesi, per altra via, ma con la determinazione,la passione e l’impegno di sempre. A Donato Pentassuglia i migliori auguri di buon lavoro. L’impegno assunto non è di poco conto ma conoscendolo, ne sono certa, saprà assolverlo nel migliore dei modi.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI  
 
Napoli, 24 giugno 2014 - Si è riunita ieri a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, la Giunta ha riconfermato per i prossimi 3 anni Antonio Giordano direttore generale dell’Azienda dei Colli, l’Aorn che ha accorpato gli ospedali Monaldi, Cotugno e Cto. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano sono stati reiscritti a bilancio 42 milioni di economie di spesa, con i quali verranno finanziate le attività di risanamento ambientale, con particolare riferimento agli interventi per il miglioramento e la sostenibilità del ciclo dei rifiuti. D’intesa tra il vicepresidente Trombetti e l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane sono stati reiscritti a bilancio 3 milioni e 800 mila euro con cui verranno pagati i progetti Cup (Centro unico di prenotazione sanitaria), Cooperazione applicativa in sicurezza, Rete dei medici, Accordo di programma quadro Regione – Miur. Infine, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Daniela Nugnes è stato approvato il calendario venatorio. L’apertura è fissata nella terza domenica di settembre, la chiusura al 9 febbraio 2015.  
   
   
MARCHE “REGIONE IDEALE DEL CONTRIBUENTE” -SPACCA: “INDICATORE DI PRODUTTIVITÀ CHE TESTIMONIA L’EFFICACIA DELL’IMPIEGO DELLE RISORSE.  
 
Ancona, 24 giugno 2014 - “È soprattutto un indicatore di produttività che testimonia l’efficacia dell’impiego delle risorse che le istituzioni regionali richiedono ai cittadini delle Marche attraverso tributi e fiscalità. Il fatto che siano state impiegate su servizi che realizzano la soddisfazione dei cittadini in misura maggiore che in ogni altra regione, incoraggia a migliorare ancora le performance. Credo che anche l’amministrazione di una Regione debba essere ancorata alla massima efficienza sull’utilizzo delle risorse, superando la visione di qualche anno fa che le richiedeva soprattutto il raggiungimento della coesione sociale. Oggi il compito di una istituzione è essere attore della crescita e della creazione di opportunità di lavoro”. Così il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, commenta lo studio del Centro studi Sintesi e dal Sole 24 Ore, pubblicato oggi, sul bilanciamento tra pressione fiscale e qualità dei servizi offerti, che vede le Marche al primo posto in Italia quale “Regione ideale del contribuente italiano”.  
   
   
ASSESSORE TOSCANA, AL CONVEGNO CISL: "COMBATTIAMO INSIEME L´EVASIONE: GLI STRUMENTI CI SONO"  
 
Firenze, 24 giugno 2014 - "Per combattere l´evasione fiscale serve la tecnologia ma occorre anche fare squadra. Due cose che vanno di pari passo". L´assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli, lo ripete durante il convegno che oggi a Firenze la Cisl ha dedicato a fisco e concertazione. "Questa – dice – sarebbe la vera rivoluzione della pubblica amministrazione e se non la si combatte tutti assieme rischiamo di avere le armi spuntate". L´anno scorso la Regione ha recuperato oltre 140 milioni di euro di tasse non pagate. "Non sono pochi, ma si potrebbe fare ancora meglio" dice l´assessore. "Insieme ai Comuni – spiega - abbiamo un progetto dotato di tutti gli strumenti informatici necessari". Un software che mette insieme le banche dati di ciascun ente aiutando a scovare in questo modo possibili incongruenze. "Il sistema – prosegue l´assessore – deve essere continuamente migliorato, ma più che altro dobbiamo puntare all´adesione di tutti i Comuni toscani". "I soldi che recuperiamo – ricorda Bugli - sono fuori dal patto di stabilità e possono essere utilizzati per investimenti. Dunque sono doppiamente importanti. Come sarebbe giusto che almeno una parte tornasse ai cittadini, abbassando le tasse a chi già le paga". Combattere l´evasione è una questione di giustizia e equità fiscale; ma è anche un elemento imprescindibile per provare a costruire manovre fiscali diverse. "Perché uno dei drammi dell´Italia di oggi – ammette l´assessore - è che i redditi, in base alla dichiarazioni, si concentrano per lo più nelle fascia medio bassa: e così o li tocchi o nessuna manovra può essere oggi scritta". Anche se poi si possono fare delle scelte. "Quelle della Toscana – dice Bugli – sono state di non aumentare le tasse per il manifatturiero e aiutare i redditi delle famiglie a basso reddito ". L´assessore ha parlato anche di concertazione e partecipazione. "La tecnologia anche in questo caso può essere di aiuto – dice -. Stiamo progettando nuovi modi perché per tutti possa essere più facile dire la propria sui bilanci della pubblica amministrazione e controllare se i soldi vengono davvero spesi per quello a cui erano destinati". Questo naturalmente non vuol dire sostituire la concertazione, che per l´assessore rimane uno strumento importante. "Basta che sia – sottolinea – una concertazione non fatta tanto per fare ma innovativa. Se infatti a prevalere sono solo i propri interessi particolari e diventa uno strumento ragionieristico, allora non può che far male alla concertazione stessa. Se serve invece a dare nuove idee che producano azioni innovative per il miglioramento e il mantenimento dei sevizi, sapendo che le risorse sono sempre meno, allora è una concertazione utile".  
   
   
PESCIA ROMANA: DOPO 50 ANNI LA REGIONE RESTITUISCE TERRE PUBBLICHE AI CITTADINI  
 
Roma, 24 giugno 2014 - Dopo 50 anni la Regione restituisce le terre ai cittadini. I terreni si trovano nel nuovo borgo di Pescia Romana. Si tratta di 7 ettari di terre che saranno venduti per singolo lotto in modo da facilitare l’accesso delle persone interessate. Più servizi per i cittadini. Oltre ai terreni verranno messe a disposizione anche 3 unità immobiliari che ospiteranno un ambulatorio medico, una ludoteca e gli uffici della delegazione comunale. Le altre iniziative per il territorio. Dagli interventi per la salvaguardia e la valorizzazione della Pineta Litoranea, di circa 50 ettari, al restauro del patrimonio archeologico etrusco, per il quale è prevista anche un’esposizione, nel Castello di Vulci. Le terre ai giovani. Un altro provvedimento della Regione per sostenere l´agricoltura e il territorio. Nei mesi sono state assegnate terre pubbliche di proprietà della Regione ai giovani che vogliono iniziare a lavorare in questo settore. Non succedeva da più di quarant´anni. Sono arrivate ben 118 proposte che la Regione sta valutando. Una bella opportunità per questo territorio che tanti anni fa è stato protagonista della Riforma Agraria, con la distribuzione delle terre ai braccianti e alle famiglie più indigenti.  
   
   
DIRE E FARE 2014, DAL 26 GIUGNO A AREZZO: RASSEGNA TRA LA GENTE PER PA PIÙ MODERNA  
 
Firenze, 24 giugno 2014 - Città al centro, ovvero dagli spazi espositivi in mezzo alla gente. E´ uno dei fili rossi della Xvii edizione di "Dire e Fare", la rassegna delle buone pratiche della pubblica amministrazione promossa da Anci Toscana, l´associazione dei Comuni, e Regione Toscana, che si presenta quest´anno con molte novità. Raddoppieranno infatti le sedi: una prima edizione della rassegna si terrà a Arezzo dal 26 al 28 giugno, la seconda sarà organizzata a Lucca dal 2 al 4 ottobre. "La prima novità sta proprio nella nuova formula - spiega la presidente facente funzioni di Anci Toscana Sabrina Sergio Gori -. La rassegna abbandona i poli espositivi per essere allestita negli spazi urbani, rivolgendosi non solo agli addetti ai lavori ma con l´intenzione di coinvolgere tutti i cittadini". "Dire e Fare è un momento importante di riflessione sull´innovazione e sulle buone pratiche amministrative. Racconteremo – spiega l´assessore alla presidenza e al personale della Toscana, Vittorio Bugli -le eccellenze della pubblica amministrazione con due parole chiave: innovazione tecnologica e partecipazione Concetti tra loro strettamente collegati, sui quali si giocheranno le sfide più importanti del nostro futuro". "La città viene rimessa al centro come luogo primario della socialità, del lavoro, dell´impegno, della solidarietà e della cultura. L´obiettivo – aggiunge Sabrina Sergio Gori - è quello di favorire lo scambio di idee tra i cittadini e gli amministratori, senza trascurare enti, aziende, università e le realtà del terzo settore, e di permettere di vivere in modo diverso gli spazi delle realtà cittadine toscane". "La vera ´rivoluzione´ - sottolinea Bugli - sta nel partire dalle cose piccole e che si possono fare in tempi brevi e a costo quasi zero, per costruire tassello dopo tassello un percorso virtuoso più ampio. Per noi un´amministrazione che fa ´buone pratiche´ è una pubblica amministrazione che scommette sulla tecnologia come strumento per semplificare la vita dei cittadini, che elimina scartoffie e passaggi inutili, che riduce i tempi di una decisione o di una pratica. Tecnologia decisiva anche sul fronte della partecipazione dei cittadini alle decisioni delle istituzioni, su cui la Toscana da tempo scommette". Nel corso del "Dire e fare 2014 " non mancheranno naturalmente , come sempre, le attività istituzionali, i percorsi formativi e la convegnistica specifica. "Arezzo sarà una città trasformata, per tre giorni, nel laboratorio di una possibile nuova amministrazione pubblica – commenta il sindaco della città, Giuseppe Fanfani - Ringrazio Anci e Regione non solo per aver scelto Arezzo ma anche per aver adottato un "modello" di relazione con i cittadini: la diciassettesima edizione di Dire & Fare "invaderà" la città, sia le sale tradizionalmente dedicate ai convegni che i luoghi all´aperto. Una pubblica amministrazione che va tra i cittadini per discutere non solo dei problemi ma soprattutto delle soluzioni". "Non è un momento facile – ammette il sindaco - : né per i Comuni nè per la pubblica amministrazione in senso più generale. Ma proprio per questo è anche l´occasione per una riflessione generale che apra la strada, finalmente, ad un profonda e radicale riorganizzazione del sistema pubblico nell´interesse dei cittadini e delle imprese". ​Promotori e patrocini - L´edizione di Arezzo dal 26 al 28 giugno, promossa da Anci Toscana e Regione Toscana in collaborazione con il Comune, è patrocinata da Ministero per la Pubblica Amministrazione, Agenzia nazionale giovani, Cesvot, Provincia di Arezzo, Asl di Arezzo, Camera di commercio di Arezzo. I luoghi - Un´altra novità di quest´anno è costituita dal fatto che le attività, anziché concentrarsi in un unico spazio espositivo, saranno disseminate in questa prima edizione aretina in vari luoghi scelti all´interno della realtà cittadina. In particolare la piazza principale, Piazza Grande, ospiterà gli incontri con i rappresentanti del Governo. L´urban Center sarà dedicato all´info-point , ai servizi aperti e a incontri specifici di formazione e non, mentre in serata diventerà un vero e proprio cinema all´aperto. Gli spazi della Biblioteca Comunale e del Teatro Vasariano saranno invece destinati ai numerosi convegni e incontri, mentre alla Casa delle Culture verranno organizzate le iniziative sui temi dell´immigrazione, dell´accoglienza e dei sistemi antidiscriminazione. Temi e principali iniziative - Numerosi sono i temi che saranno affrontati nel corso della rassegna, dalla riforma della Pa alle politiche per i giovani, dalle politiche su immigrazione e asilo alla finanza locale, dalla legge Delrio alle iniziative legate al patto della salute. In particolare, giovedì 26 giugno a partire dalle ore 17 è in programma in Piazza Grande (Terrazzo Palazzo della confraternita dei laici) l´incontro con il Sottosegretario Angelo Rughetti che farà il punto sulla riforma della P.a, mentre nello stesso posto venerdì 27 (ore 17) interverrà Giacomo D´arrigo, direttore dell´Agenzia Nazionale Giovani, che approfondirà le politiche del Governo per i giovani. La Regione organizza un convegno seminario il 27 giugno dalle 14.30 alle 18.30, nella sala blu dell´Urban Center, dedicata al risparmio e le politiche energetiche. Il programma completo della rassegna è disponibile su www.Dire-fare.eu    
   
   
SERVIZIO CIVILE E GARANZIA GIOVANI 2014, PRESENTAZIONE DEI PROGETTITESTATA SERVIZIO CIVILE REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA  
 
Cagliari, 24 Giugno 2014 La Presidenza della Regione informa gli enti e le organizzazioni iscritte all´albo nazionale del Servizio civile che a partire dal 16 giugno 2014 e fino alle ore 14 del 31 luglio 2014, possono presentare progetti di Servizio civile nazionale da realizzarsi in Italia e all’estero e progetti di servizio civile nazionale per l´ attuazione del programma “Garanzia giovani”. Gli enti possono presentare progetti per: a) il solo servizio civile nazionale; b) la sola attuazione del programma di “Garanzia giovani”; c) entrambi gli interventi. Tutti i progetti, redatti secondo le modalità contenute nel “Prontuario”, dovranno essere presentati alle competenti Amministrazioni esclusivamente in modalità online, tramite il caricamento sul sistema informatico Helios, e la domanda di presentazione dovrà essere firmata digitalmente e trasmessa via posta elettronica certificata (Pec). I manuali relativi alla presentazione dei progetti online saranno pubblicati a breve, e il caricamento degli elaborati progettuali sarà possibile a decorrere da mercoledì 25 giugno 2014. Gli enti iscritti alla sezione A – Regione Sardegna dell´ Albo del Servizio civile nazionale, che intendano presentare i progetti con sedi di attuazione nell´ ambito del territorio regionale, dovranno inoltrarli esclusivamente alla Regione Autonoma della Sardegna - Direzione Generale della Presidenza- Servizio Elettorale, volontariato e pari opportunità tramite Pec al seguente indirizzo di posta elettronica Indirizzo emailpres.Serviziocivile@pec.regione.sardegna.it  http://www.Regione.sardegna.it/j/v/1725?s=1&v=9&c=389&c1=1208&id=42837    
   
   
LAVORO FVG: AMPLIATE LE GARANZIE E OPPORTUNITÀ PER DISABILI  
 
Trieste, 24 giugno 2014 - Per favorire l´inserimento occupazionale dei lavoratori svantaggiati e disabili, la Giunta regionale ha modificato, su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, alcuni criteri per la validazione delle convenzioni (art. 14 del Dlgs 10 settembre 2003, n. 276) stipulate tra i servizi per l´impiego gestiti dalle Province, le associazioni sindacali dei datori e dei prestatori di lavoro e le associazioni delle cooperative sociali. Sono state così ampliate le garanzie a favore dei lavoratori disabili inseriti nelle cooperative sociali (salario minimo non potrà essere inferiore a quello contrattuale) e la platea delle aziende che potranno ottemperare agli obblighi previsti della legge n. 68 del 1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) attraverso il conferimento delle commesse alle cooperative sociali.  
   
   
LAVORO FVG: TIROCINI ESTIVI PER STUDENTI DAI 16 ANNI D´ETÀ  
 
Trieste, 24 giugno 2014 - Gli studenti della scuola secondaria superiore potranno svolgere i tirocini estivi con finalità formative e orientative al compimento dei 16 anni d´età. Lo stabiliscono le modifiche approvate  in via preliminare dalla Giunta regionale - su proposta dell´assessore al Lavoro e alla Formazione, Loredana Panariti - al Regolamento per l´attivazione dei tirocini (legge regionale 9 agosto 2005, n. 18). I tirocini estivi erano finora rivolti ai ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età. Le modifiche apportate al regolamento ampliano la tipologia delle cooperative sociali che possono promuovere i tirocini e indicano ulteriori soggetti promotori, prevedendo collegamenti tra essi, per l´attivazione dei praticantati rivolti a specifiche categorie di soggetti svantaggiati. La durata minima dei tirocini estivi non potrà essere inferiore a tre settimane, quella massima invece non superiore ai tre mesi. L´indennità di partecipazione verrà corrisposta settimanalmente.  
   
   
FVG: 1.387.000 EURO PER PROGETTI DI LAVORATORI E AZIENDE  
 
Trieste, 24 giugno 2014 - La Giunta regionale, su proposta dell´assessore al Lavoro Loredana Panariti, ha deciso l´utilizzo dei fondi vincolati - assegnati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali - per il finanziamento di progetti di formazione dei lavoratori che prevedono quote di riduzione dell´orario di lavoro. I progetti possono essere aziendali o individuali. Alla Regione Friuli Venezia Giulia è stata assegnata la somma complessiva di 1.387.000 euro, che destinerà in questo modo: un milione di euro (di cui 800 mila per le Pmi) al finanziamento di progetti presentati dalle imprese che, sulla base di accordi contrattuali, prevedono quote di riduzione dell´orario di lavoro e 387 mila euro per i progetti presentati dai singoli lavoratori. "Saranno emanati avvisi che propongono elementi di continuità rispetto ai precedenti - spiega Panariti - ma che mireranno soprattutto alla formazione individuale e che, per quanto riguarda la formazione aziendale, focalizzeranno l´attenzione su temi coerenti con le priorità del documento Europa 2020, sia con le necessità di trasformazione a seguito della crisi". In particolare, per quanto riguarda i progetti delle imprese, si è ritenuto di specificare meglio rispetto al passato le attività formative premianti in termini di punteggio. Saranno favoriti percorsi formativi centrati su innovazione dei processi produttivi, sostenibilità ambientale dei prodotti e dei processi, potenziamento delle strategie di internazionalizzazione, nuove modalità di coinvolgimento dei lavoratori nella gestione dell´impresa, welfare aziendale e responsabilità sociale d´impresa, logistica e intermodalità sostenibili e intelligenti. Ulteriore elemento di novità sarà quello di premiare le imprese socialmente responsabili, ovvero quelle che supereranno la soglia minima prevista dalla griglia di autovalutazione, pubblicata sul portale www.Businessethics.it, rispettosa dei requisiti definiti a livello nazionale nell´ambito del progetto interregionale transnazionale "Creazione di una rete per la diffusione della responsabilità sociale d´impresa". Tale progetto, che vede la partecipazione di 3 Ministeri, di 14 Regioni e dell´Inail, promuove l´applicazione negli avvisi di questa specifica premialità. Sperimentale sarà anche la modalità di presentazione delle domande di finanziamento e dei relativi progetti formativi aziendali che avverrà in maniera completamente virtuale. E´ prevista infatti la sola presentazione on line tramite l´invio ad una casella Pec della Direzione. La successiva valutazione da parte del Servizio sarà effettuata quindi a video e non su cartaceo. Anche la presentazione dei rendiconti seguirà le stesse modalità.  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, LOMBARDIA: MODELLO È VINCENTE  
 
Monza/mb, 24 giugno 2014 - Le esperienze di lavoro per i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni, le opportunità e gli sgravi per le imprese che si impegnano ad assumerli, il coinvolgimento diretto delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio - attraverso le reti dei Poli tecnici professionali, ad esempio - e degli enti accreditati, che ricevono il contributo di Regione Lombardia solo quando sono in grado di dimostrare che hanno offerto un´opportunità concreta di occupazione a chi si è rivolto a loro. Questi i temi affrontati dall´assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea, intervenuta al convegno ´Garanzia Giovani - Gli incentivi per le assunzioni di under 30´, organizzato da Apa Confartigianato Imprese a Monza. ´Garanzia Giovani´ è il piano nazionale straordinario a sostegno dell´occupazione giovanile e delle imprese che offrono esperienze di lavoro con strumenti quali tirocinio, accompagnamento e bonus occupazionali. ´Dote Unica Lavoro´ Ha Anticipato ´Garanzia Giovani´ - "In Regione Lombardia - ha spiegato Aprea - abbiamo di fatto anticipato, con la ´Dote Unica Lavoro´, ciò che è previsto dal programma europeo ´Youth Guarantee´. Lo confermano i dati relativi alla richiesta di presa in carico con la Dul, attiva dall´ottobre dello scorso anno: per il 60 per cento si tratta di persone in età compresa tra i 15 e i 29 anni, proprio come avviene per ´Garanzia Giovani´, e, su 7.595 soggetti, il 67,4 per cento risulta avviato al lavoro con contratti di apprendistato per il 45,6 per cento, a tempo determinato il 42 per cento e a tempo indeterminato il 12,4 per cento". Modello Lombardo Per ´Youth Guarantee´ Caso Eccellenza - L´impostazione di ´Garanzia Giovani´ in Lombardia, che prevede percorsi personalizzati, la compresenza di pubblico e privato, l´introduzione dei costi standard e l´orientamento al risultato, è stata apprezzata dai titolari di piccole imprese, che hanno partecipato ai lavori insieme a sindaci del territorio e rappresentanti delle organizzazioni sindacali. In particolare, il ´modello Lombardia´ ha ricevuto il plauso da parte di Riccardo Giovani, direttore nazionale Relazioni sindacali di Confartigianato, che ha indicato come ´best practice´ quanto fatto dall´Esecutivo regionale per ´Garanzia Giovani´ e, soprattutto, dall´assessore Aprea. Apprezzamento Da Confartigianato - L´esponente nazionale di Confartigianato ha sottolineato come, per la prima volta, in Lombardia, il programma europeo ´Youth Guarantee´ si occupi non solo dei Neet (giovani che non studiano e non lavorano) ma anche degli oltre 70.000 ragazzi che ogni anno terminano il ciclo di studi, conseguendo il diploma finale. Territorio Coinvolto - Ai lavori hanno partecipato anche: il sindaco di Monza Roberto Scanagatti; Stefano Ferrari, Area manager Politiche attive Bpi Italia; Marco Viganò, Cgil-cisl-uil Brianza; Francesco Cacopardi, direttore istituto di formazione ´L.gatti´; Erminia Zoppè, direttore Area Formazione e Lavoro Provincia di Monza e Brianza; Silvia Valoti, referente Lombardia di Italia Lavoro.  
   
   
UMBRIA, GIOCO D´AZZARDO: GIUNTA REGIONALE PREADOTTA DISEGNO DI LEGGE  
 
Perugia, 24 giugno 2014 – Un marchio regionale "No Slot" e una legge per dire stop al gioco d´azzardo: l´iniziativa è della Regione Umbria che, su iniziativa degli assessori alla sanità, la presidente Catiuscia Marini, alle politiche sociali, Carla Casciari, e al commercio, Fabio Paparelli, ha preadottato un disegno di legge per il contrasto, la prevenzione e la riduzione della ludopatia. Il documento, in 14 articoli, stabilisce le finalità della legge (finanziata per il 2015 con 200 mila euro), nonché i soggetti che concorrono a realizzare tali propositi, quindi i Comuni, le Asl, i soggetti del Terzo settore, le associazioni di rappresentanza delle imprese e degli operatori di settore, le associazioni di tutela dei diritti dei consumatori e utenti. Tra le azioni in capo alla Regione, la legge prevede la promozione di programmi e progetti di prevenzione, la creazione di gruppi di auto-aiuto, la formazione degli operatori compresi quelli presenti nelle sale da gioco, l´attivazione di un numero verde regionale per l´assistenza di primo livello, l´adozione di un marchio regionale "No Slot" che i Comuni dovranno rilasciare agli esercenti di pubblici esercizi che scelgono di non installare apparecchiature per il gioco d´azzardo lecito, la previsione di incentivi alle attività commerciali "virtuose" e agevolazioni fiscali sulla quota Irap regionale. Inoltre, il disegno di legge stabilisce che non è ammessa l´apertura di sale giochi ubicate in un raggio di 500 metri dalle scuole o da luoghi di aggregazione frequentati dai giovani, è vietata la pubblicità relativa all´apertura o all´esercizio di sale giochi e i gestori di sale giochi, ricevitorie e tabaccherie, dovranno esporre materiale informativo per evidenziare i rischi connessi al gioco eccessivo e l´indicazione dei servizi di assistenza disponibili in caso di necessità. La violazione degli obblighi imposti dalla legge è punita con la sanzione una sanzione amministrativa da 5 mila a 15 mila euro. "Il gioco compulsivo e quindi patologico – ha spiegato la presidente Marini – rischia di diventare una vera piaga sociale e sanitaria. Per contenere e conoscere in modo approfondito la diffusione del fenomeno in Umbria e definire un blocco di proposte operative la Giunta regionale, già lo scorso anno, ha istituito un gruppo di lavoro intersettoriale che ha contribuito alla predisposizione del disegno di legge regionale". "Il Ministero della Salute è intervenuto su questa materia – ha aggiunto la presidente - dettando attraverso un decreto legge una serie di norme per la prevenzione, il contrasto e la cura del gioco d´azzardo patologico ed inserendo le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione nei Livelli Essenziali dell´Assistenza sanitaria". "In proposito – prosegue - la Giunta regionale ha dato una prima risposta concreta ai bisogni delle persone con problemi connessi al gioco d´azzardo patologico e alle loro famiglie, attivando la sperimentazione di un centro di riferimento regionale per il trattamento del gioco d´azzardo patologico, la cui realizzazione è stata affidata all´Azienda Usl Umbria 2. Inoltre, con la proposta di legge regionale, oltre a promuovere l´accesso consapevole, responsabile e misurato al gioco, si struttura un percorso per il trattamento e il recupero delle persone affette dal disturbo, offrendo anche supporto alle loro famiglie". L´assessore Casciari ha rilevato che "la gravità del problema in Umbria viene confermata dai servizi sociosanitari della nostra regione, che segnalano una domanda di aiuto in continua crescita da parte di persone con problemi connessi al gioco d´azzardo patologico e da parte delle famiglie, analogamente a quanto avviene in tutto il territorio nazionale. L´indagine Espad realizzata dal Centro Nazionale delle Ricerche secondo gli standard dell´Osservatorio europeo delle droghe e le tossicodipendenze e rivolta agli studenti di 15-19 anni – ha ricordato - segnala per il gioco d´azzardo nel 2012 prevalenze lievemente maggiori tra i giovani studenti umbri rispetto al dato nazionale, il 46,64 per cento del totale del campione umbro ha dichiarato, infatti, di aver giocato almeno una volta nell´ultimo anno, contro il 45,3 per cento degli studenti italiani. Mentre la stessa indagine ripetuta nel 2013, indica una tendenza alla diminuzione del fenomeno più marcata in Umbria, quindi gli studenti umbri presentano questa volta percentuali lievemente inferiori al dato nazionale. Ciò incoraggia a mettere in campo azioni strutturate per il contrasto del fenomeno, dando grande importanza all´azione di prevenzione tra le nuove generazioni". "Arginare il fenomeno delle patologie legate al gioco d´azzardo passa necessariamente da una maggiore incentivazione e sensibilizzazione dei gestori delle attività commerciali – ha evidenziato l´assessore al commercio, Fabio Paparelli - Il disegno di legge, in coerenza con le normative nazionali, prevede delle misure destinate direttamente agli esercizi commerciali come il divieto di pubblicità, l´obbligo di esporre materiale informativo, il divieto di ingresso nelle sale gioco per i minori di diciotto anni e il rispetto delle distanze delle sale gioco dai cosiddetti luoghi sensibili come le scuole. Inoltre, la Regione in caso di concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici a favore del commercio, considererà come titolo di preferenza e di premialità l´assenza di apparecchi per il gioco d´azzardo lecito all´interno degli esercizi autorizzati alla pratica del gioco stesso".  
   
   
RIFUGIATI; OGGI CONVEGNO CONCLUSIVO PROGETTO "NANSEN" A PERUGIA  
 
Perugia, 24 giugno 2014 - Sarà l´assessore al welfare e vice presidente della Giunta regionale dell´Umbria, Carla Casciari, a coordinare i lavori del convegno di chiusura del progetto "Nansen" che, finanziato dal Ministero dell´interno nell´ambito del Fondo europeo per i rifugiati, è finalizzato all´integrazione socio-lavorativa di titolari e richiedenti protezione internazionale sul territorio umbro. L´iniziativa, a cui parteciperanno rappresentanti dei Ministeri dell´Interno (Dipartimento per le libertà civili e l´immigrazione) e del Lavoro (Divisione politiche di integrazione e tutela dei minori stranieri), di Anci Nazionale, dei soggetti attuatori e degli altri soggetti coinvolti nel progetto, si terrà martedì 24 giugno, a partire dalle ore 9.15, nella Sala delle Autonomie di Anci Umbria, a Perugia. "Il progetto della Regione Umbria, selezionato come primo in seguito ad un avviso emanato dal Dipartimento per le libertà civili e per l´Immigrazione – ha ricordato Casciari -, ha consentito di attivare sul territorio regionale azioni e misure per favorire l´uscita da percorsi di accoglienza ed assistenza sociale di rifugiati e richiedenti asilo verso una concreta integrazione nella comunità di riferimento. Ciò è stato possibile grazie al coinvolgimento di tutti i soggetti, istituzionali e non, che a vario titolo hanno gestito e reso possibile, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l´attuazione degli interventi per arrivare ad una concreta autonomia ed integrazione sociale dei beneficiari. Il convegno – ha concluso Casciari – servirà per fare un bilancio di quanto realizzato in Umbria e per definire possibili, future prospettive"  
   
   
FONDI PER POTENZIARE RETI CONTRO VIOLENZA SU DONNE  
 
 Milano, 24 giugno 2014 - Ammontano a 625.000 euro i fondi che la Regione Lombardia ha messo a disposizione per sostenere il potenziamento delle reti territoriale contro la violenza sulle donne. "In particolare, l´obiettivo - ha spiegato l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli, illustrando i contenuti del bando - è quello di dotare ogni provincia almeno di un centro antiviolenza". Obiettivo 44 Centri In Regione - In Lombardia, oggi, ne sono attivi 21, quando le indicazioni nazionali stimano il fabbisogno regionale di ben 44 centri, per la precisione 1,79 ogni 400.000 abitanti. Da qui l´auspicio che, per razionalizzare la distribuzione delle risorse, ci sia una fattiva collaborazione sul territorio fra i Comuni, i Centri antiviolenza, gli ospedali, le Forze dell´ordine e le Asl, che devono interagire fra loro e fare rete. "Con questa nuova iniziativa - ha sottolineato Bulbarelli - ci aspettiamo che tutte le provincie lombarde aderiscano". Al momento ne sono sprovvisti i Comuni di Brescia, Lodi e Sondrio. Regione Attende Progetti - L´assessore ha poi evidenziato come la Regione abbia scelto di affidare a queste reti la sperimentazione delle modalità con le quali si prendono in carico le donne vittime di violenza, su come fare emergere la violenza e, in seguito, accoglierle, accompagnarle, tutelarle e proteggerle. "Abbiamo bisogno dei vostri progetti - ha proseguito - ci aspettiamo modelli di intervento su cui noi poi costruiremo il Piano regionale antiviolenza, che poi vivrà sul nostro territorio. I vostri progetti ci aiuteranno a stimare il fabbisogno di risorse per sostenere nel tempo i servizi che metterete in campo per accogliere, proteggere e tutelare le donne". Anche Il Governo Faccia La Sua Parte - Bulbarelli ha concluso il suo intervento esortando anche il Governo a sbloccare le risorse previste dalla legge 119/2013, che ammontano a quasi 1,5 milioni di euro. La Tempistica - Le domande di candidatura dei Comuni capofila delle Reti interessate a collaborare con la Regione Lombardia dovranno pervenire entro il prossimo 14 luglio.  
   
   
MILANO: GIÀ ACCOLTI 200 MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI EMERGENZA POSTI IN COMUNITÀ. SONO PREVISTI UN MIGLIAIO DI ARRIVI, IL DOPPIO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO  
 
Milano, 24 giugno 2014 – Sono già 200 i minori stranieri non accompagnati accolti dall’inizio dell’anno dal Comune nelle proprie comunità, per lo più ragazzi tra i 14 e i 17 anni provenienti da Egitto, Albania, Kosovo ed Eritrea che sono giunti in Italia via mare e sono arrivati a Milano completamente soli. Si prevede che possano diventare mille entro la fine dell’anno, quasi il doppio rispetto ai 571 del 2013 (502 maschi e 69 femmine), una vera e propria emergenza di spazi e risorse. Il Comune lo scorso anno ha speso per l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati – per cui sussiste l’obbligo di tutela da parte dell’Amministrazione comunale – 4,5 milioni di euro e ha finora ricevuto dallo Stato solo 1,5 milioni di euro, mentre per i restanti 3 milioni è ancora in attesa. I dati degli ultimi arrivi sono stati commentati dall’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, intervenuto in Sala Alessi alla presentazione di “Ognuno di noi”, il progetto per l’inserimento lavorativo di trenta minori stranieri non accompagnati realizzato dal Servizio Celav del Comune e che ha permesso il collocamento di nove ragazzi e la possibilità di assunzione per altri sette. “Insieme all’emergenza profughi con adulti, famiglie e bambini – ha detto l’assessore Majorino – Milano si trova ad affrontare il dramma dei minori stranieri non accompagnati che per legge deve tutelare. Ad oggi sono già 200 ma le stime ci dicono che di questo passo diventeranno più di mille entro la fine dell’anno, con gravi difficoltà sia in termini di posti, sia in di risorse da usare per l’inserimento in una comunità. Ci auguriamo di ricevere presto indicazioni su come ripartire questa responsabilità che pesa in Lombardia quasi tutta su Milano e di poter contare su risorse certe senza le quali sarà per noi difficilissimo garantire la presa in carico per tutti. Auspichiamo inoltre che la collaborazione con la Questura continui pienamente come successo fino a qualche settimana fa e che l’Ufficio minori di via Fatebenefratelli torni ad identificare e foto segnalare tutti i minori, anche quelli non coinvolti da ipotesi di reato, in questi giorni inviati direttamente al nostro Pronto Intervento Minori senza alcuna registrazione”.