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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Luglio 2014
INTERVENTO DEL 4 LUGLIO DEL PRESIDENTE BARROSO A SEGUITO DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA CON LA PRESIDENZA ITALIANA DELL´UNIONE EUROPEA  
 
Roma, 7 luglio 2014 – “ Grazie, vi ringrazio molto. E ´davvero un piacere essere qui oggi in Italia. Vorrei ringraziare il Primo Ministro Renzi e il suo governo per la grande ospitalità - è davvero bello essere qui a Palazzo Madama il - e anche per la professionalità con cui la presidenza italiana hanno preparato questo semestre. Poiché sei stato così gentile da citare la mia esperienza a Firenze, permettetemi di fare un punto su questo. Prima di tutto, è vero che ho iniziato il mio viaggio di nozze nel 1980 a Firenze. Ero allora studente post-laurea presso l´Istituto universitario europeo di Firenze, ma non ero solo a Firenze. Poi ho viaggiato con la mia auto a Napoli, Roma e così via. Ma tengo un grande ricordo di Firenze, dove ho trascorso al momento quasi un mese con mia moglie e poi in tutta Italia, un paese che amo molto e ammiro. Se posso aggiungere qualcosa in più su Firenze Vorrei ringraziare il Primo Ministro Renzi, perché prima di essere Primo Ministro, come sindaco di Firenze, stava sviluppando intorno a Firenze un cluster europeo, sostenendo l´Istituto Universitario Europeo, che è la più importante europea istituto per l´apprendimento. E ho partecipato a tre o quattro del suo Stato degli interventi dell´Unione e ho intenzione di fare una confessione a voi, alla vostra presenza. Ricorda ciò che ho detto a voi nel 2010? Ho detto al Primo Ministro Renzi, all´epoca sindaco, ´avete intenzione di diventare Primo Ministro d´Italia´. Ho detto questo a voi e quando è diventato primo ministro e siete venuti a Bruxelles si detto ´eccomi´. Ti sto dicendo questo perché penso che si dovrebbe fidare la mia analisi politica e di giudizio, anche per gli obiettivi della Presidenza italiana. E poi devo dire che appoggiamo pienamente la Presidenza italiana, che ha stabilito una serie di obiettivi, che accogliamo con grande favore, vale a dire la necessità di una riforma, sia a casa che in seno all´Unione europea. E abbiamo bisogno di questo nuovo entusiasmo. Un entusiasmo che, per esempio, ieri, al Quirinale, ho visto da parte del Presidente Napolitano. E il commento tra me ei miei colleghi della Commissione era se ci sarebbe stato un problema per avere il Presidente della Commissione europea, chiedendo al Presidente Napolitano per diventare presidente della Commissione europea. Perché l´entusiasmo per l´Europa. E l´Italia, come membro fondatore, ha questo tipo di passione per l´Europa. L´ho visto nel discorso del Primo Ministro Renzi alcuni giorni fa a Strasburgo, al Parlamento europeo e c´era lo stesso entusiasmo, la stessa passione. Quello che voglio dire è che questo non è solo una dichiarazione politica. E ´un modo di lavorare. Abbiamo bisogno, a livello europeo, a lavorare insieme, le istituzioni europee ei governi europei. E ´un errore completo per pensare, come a volte succede, che possiamo avere successo con i politici nazionali, dando la colpa a Bruxelles, quando le cose non vanno bene nei loro paesi. E ´un errore. Al tempo stesso, è anche un errore a Bruxelles oa Strasburgo pensare che possiamo prendere decisioni senza tener conto delle reali vincoli di decisione politica nei nostri paesi, come sia difficile oggi per rispondere alle sfide che abbiamo in Europa in termini di disoccupazione, l´urgenza sociale che abbiamo in tanti nostri paesi. Così sto supplicando già da qualche tempo, non sempre con successo, devo dire, per la reale proprietà del progetto europeo, dai leader europei e, naturalmente, il Primo Ministro d´Italia, il Cancelliere della Germania o del Presidente della Francia sono leader europei. I leader europei non sono solo le istituzioni. Ho davvero con favore questo impegno del Primo Ministro Matteo Renzi per queste riforme. Durante i nostri colloqui mi ha raccontato dei suoi piani che ha per l´Italia, che sono molto in linea con le raccomandazioni specifiche per paese della Commissione europea. Ma voglio sottolineare questo: anche se non ci fosse Commissione europea, anche se non c´era dell´Unione europea, sono sicuro che l´Italia avrebbe dovuto fare questo tipo di riforme. Così non è perché l´Unione europea sta imponendo un qualche tipo di cose. Questo è un errore. E ´perché abbiamo bisogno, i nostri paesi hanno bisogno di diventare più competitiva. Nel 21 ° secolo della globalizzazione, con la sfida della globalizzazione nostri paesi hanno bisogno di diventare più competitiva e per questo hanno bisogno di mantenere il rigore fiscale. Hanno bisogno di promuovere questo tipo di riforma che il Primo Ministro Renzi coraggiosamente avviato. Ma anche abbiamo bisogno di fare investimenti. L´investimento è molto importante per l´Europa. Senza investimenti non ci sarà, naturalmente, non c´è crescita e senza crescita non avremo posti di lavoro. Quindi questa è la risposta, la Commissione europea sta sostenendo. Sono felice di vedere che abbiamo in Italia un paese forte come la pensano in termini di questa accento sugli investimenti e riforme. E vorrei che l´Italia e il Primo Ministro Renzi e il suo governo tutto il meglio, non solo durante questi sei mesi che sono molto importanti per l´Italia e per noi. Ma anche per il resto del mandato perché, come ho detto da alcuni anni, abbiamo bisogno di una forte Italia al centro di una forte Unione europea. Grazie.”  
   
   
PREPARAZIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL´ECONOMIA E DELLE FINANZE, BRUXELLES, 8 LUGLIO  
 
 Bruxelles, 7 luglio 2014 – Il Consiglio dell´economia e delle finanze (Ecofin) I ministri dell´Ue si svolgerà a Bruxelles il Martedì 8 luglio alle ore 10.00. La Commissione europea sarà rappresentata da Siim Kallas, vicepresidente responsabile per gli Affari economici e monetari e l´euro, Michel Barnier, Vice Presidente responsabile del Mercato interno e servizi e Algirdas Šemeta commissario per la Fiscalità, doganale, l´audit, la lotta antifrode e Statistiche. Una conferenza stampa è prevista per dopo la riunione. Contributi Banca nel quadro del recupero Banca e la risoluzione della direttiva / Risoluzione singolo Mechanism (Srm) Regolamento - stato dei lavori (Ch) L´unione europea ha deciso nuove regole per la risoluzione di tutte le banche dell´Ue ( Memo/14/294 ). Ora è fondamentale per rendere i fondi nazionali di risoluzione stabiliti dalla Recovery Bank e la direttiva Risoluzione (Brrd) ( Memo/14/297 ) e il fondo di risoluzione unico (Srf), istituito dal meccanismo regolamento (Risoluzione singola Memo/14/295 ) una realtà. La Commissione europea è autorizzata ad adottare un atto delegato su ´contributi ai fondi di risoluzione nazionali sotto Brrd e una proposta del Consiglio di atto di esecuzione su banche banche contributi al Fondo Unico risoluzione ai sensi del regolamento meccanismo di risoluzione (Srm) Singolo. Entrambi gli atti potranno chiarire come e quanto le singole banche pagheranno verso i Fondi, al fine di soddisfare i livelli obiettivo fissati dalla normativa. I servizi della Commissione stanno lavorando su questi testi, e stanno discutendo con gli Stati membri e il Parlamento europeo in riunioni periodiche del gruppo di esperti sulle Banche, Pagamenti e Assicurazioni. Questo lavoro è completato da una consultazione pubblica di tutte le parti interessate. La Commissione intende adottare due atti dal settembre 2014 al fine di garantire la coerenza e un processo di adozione efficiente. Vice Presidente Barnier informerà il Consiglio dello stato di avanzamento di tali discussioni. Si guarda avanti per la continua collaborazione costruttiva degli Stati membri. In particolare, i lavori della Commissione dipende dai dati di alta qualità che gli Stati membri sono stati invitati a fornire sui loro rispettivi settori bancari. Presentazione del programma di lavoro della Presidenza italiana (Soc, Ch, Et) Il Consiglio discuterà le priorità della Presidenza italiana del Consiglio in materia di affari economici e finanziari per il secondo semestre del 2014. La Presidenza italiana presenterà il suo programma di lavoro ponendo l´accento sul rilancio della crescita economica e creare posti di lavoro. I punti salienti saranno la revisione in corso intermedia della strategia Europa 2020, corretta attuazione del sindacato bancario e portare avanti l´attività legislativa in materia di tassazione. La Commissione intende ribadire il proprio impegno a cementare la ripresa economica e la creazione di posti di lavoro come parte centrale dell´agenda dell´Ue e accogliere programma di lavoro della Presidenza italiana in materia economica. La Commissione condivide il parere della presidenza italiana che è essenziale per portare a termine i lavori per il completamento della riforma del settore finanziario, e metterà in evidenza in particolare i file su cui si vorrebbe vedere dei progressi fatti: la riforma strutturale delle banche ( Ip/14 / 85 ), benchmark ( Ip/13/841 ), fondi di mercato monetario ( Ip/13/812 ) e finanziamenti a lungo termine ( Ip/14/320 ). La Commissione accoglierà anche la determinazione della presidenza italiana a fare progressi e raggiungere un accordo sulla archivi fiscali chiave. Questi includono accordo relativo all´apertura scambio automatico di informazioni a fini fiscali all´interno dell´Ue (Direttiva amministrativa cooperazione ( Ip/13/530 ), un accordo sulla tassa sulle transazioni finanziarie nel quadro della cooperazione rafforzata ( Ip/13/115 ), accordo sulla Iva standard Return ( Ip/13/988 ) e spingendo in avanti il dibattito politico sulla base imponibile consolidata comune ( Ip/11/319 ). La Presidenza italiana cercherà inoltre i progressi su altri file fiscali importanti. Revisione della strategia Europa 2020 (Soc) - Il Consiglio terrà un dibattito sul riesame della strategia Europa 2020, crescita a lungo termine dell´Ue e piano di lavoro, che è prevista per l´inizio del prossimo anno. Il dibattito segue il lancio, in maggio, di una consultazione pubblica sulla strategia Europa 2020, che è aperto fino alla fine di ottobre. La consultazione mira a trarre lezioni dagli ultimi quattro anni e alimenterà recensione del prossimo anno. Lanciato nel 2010, la strategia si basa su cinque obiettivi da raggiungere entro il 2020 che mirano a migliorare le performance economiche, sociali e ambientali dell´Europa. La Commissione europea ha pubblicato una comunicazione marzo ( Memo/14/149 ) per fare progressi sulla strategia, e ha scoperto che l´Ue è sulla buona strada per soddisfare o di avvicinarsi ai suoi obiettivi di istruzione, clima ed energia, ma non è in seguire per raggiungere i suoi obiettivi di lavoro, di ricerca o di riduzione della povertà. I leader dell´Ue hanno discusso questa comunicazione al Consiglio europeo di marzo 2014. Tassazione del contratto di risparmio con i paesi terzi (Et) - Il Commissario Šemeta riferirà sui progressi realizzati al Consiglio sui negoziati con la Svizzera, il Liechtenstein, Monaco, Andorra e San Marino sulla revisione degli accordi firmati con questi paesi in materia di tassazione del risparmio. Lo scopo di questi negoziati è quello di garantire che questi cinque paesi applicano misure equivalenti a quelle previste dalla direttiva Risparmio rivista, adottata dal Consiglio nel marzo, tenendo conto degli sviluppi internazionali in materia di scambio di informazioni a fini fiscali. Il buon esito di questi negoziati è una delle azioni chiave del piano della Commissione per combattere la frode e l´evasione (fiscale Ip/12/1325 ).  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: 10 COSE IMPARATE DURANTE LA PLENARIA  
 
Strasburgo, 7 luglio 2014 - I deputati si sono riuniti per la prima sessione del Parlamento dopo le elezioni europee. Hanno eletto il Presidente, il Vicepresidente ed iQuestori e hanno discusso i risultati dell´ultimo Summit europeo. Dal primo luglio l´Italia ha preso il posto della Grecia alla guida del Consiglio. Tra i principali temi evocati in plenaria: i risultati di della Presidenza uscente e i progetti per quella entrante. I 751 deputati europei si sono riuniti per la sessione costitutiva del Parlamento europeo, che ha segnato l´inizio dell´ottavo mandato parlamentare, a partire dalla prima elezione del 1979. Martin Schulz é stato rieletto Presidente del Parlamento europeo per i prossimi due anni e mezzo. Ha ricevuto 409 voti sui 612 voti validi. I deputati hanno anche eletto 14 Vicepresidenti e 5 Questori. I Vicepresidenti possono sostituire il Presidente nell´esercizio delle sue funzioni, mentre i Questori sono incaricati delle questioni amministrative e finanziarie dei deputati europei. I dettagli sui leader del Parlamento europeo nella nostra infografica. Il Parlamento europeo ha stabilito la composizione delle commissioni che ricoprono un ruolo centrale nella formazione delle leggi. I presidenti delle commissioni verranno eletti la prossima settimana a Bruxelles. Chi ha il potere di prendere le decisioni in Europa deve dare ascolto alla domanda di cambiamento espressa dalle elezioni europee, ha affermato la maggior parte dei deputati in un dibattito sul Summit europeo del 26 e 27 giugno. Rafforzare l´unione monetaria, il progresso per quanto riguarda il lavoro e la crescita ed una più efficiente gestione dei confini sono le principali conquiste della Presidenza greca al Consiglio, ha spiegato il Primo Ministro greco Samaras in un dibattito mercoledí. I leader europei dovrebbero agire con convinzione e determinazione per mantenere l´Europa alla guida delle questioni globali, ha detto Matteo Renzi, il Primo Ministro italiano in un dibattito sulla Presidenza italiana mercoledí. I vincitori del nostro concorso fotografico hanno esplorato il Parlamento europeo con le loro macchine fotografiche ed hanno realizzato istantanee dei momenti piú interessanti. Le foto di Gábor Szellő e Alessandra Giansante saranno pubblicate sul nostro sito web.  
   
   
UE: MOMENTUM PER UN PARTENARIATO ECONOMICO TRANSATLANTICO  
 
Berlino, 7 luglio 2014 – Di seguito l’intervento del 3 luglio di Karel De Gucht Commissario europeo per il commercio al Cdu Wirtschaftsrat Conferenza economica 2014: “ Signore e signori, Berlino nel 2014 è un´ancora di stabilità politica ed economica. Ciò è dovuto al tuo "Soziale Marktwirtschaft" e la grande prestazione delle imprese tedesche e dei lavoratori. Vi lodo per i vostri successi e ho ascoltato con attenzione agenda convincente del Cancelliere Merkel per la Germania e l´Europa. Infatti, abbiamo una ripresa ampliando in corso nell´Unione europea. Ma siamo purtroppo non ancora da nessuna parte vicino a dove dobbiamo essere. All´inizio del mese scorso 25 milioni di persone nella nostra Unione sono rimasti senza lavoro. 5 milioni di loro erano sotto i 25 anni. Le nostre ultime proiezioni per l´Unione Europea ci danno 1,6% crescita quest´anno e al 2% il prossimo anno. Questi sono abbastanza buoni numeri. Ragionevolmente buono per una economia sviluppata, e molto meglio, in ogni caso, di quello che abbiamo vissuto negli ultimi anni. Ma dovremo fare di meglio. Se l´Unione europea ei suoi Stati membri vogliono continuare a fornire opportunità per la nostra gente, giovani e meno giovani ... Avremo bisogno di fare meglio. Per rispondere a tale sfida essenziale dobbiamo esplorare tutte le opzioni e perseguirà quelle che funzionano. Noi semplicemente non possiamo permetterci di ignorare le fonti di crescita, compresi quelli previsti gratuito attraverso accordi commerciali. *** Questo, però, è ciò che alcuni vorrebbero far facciamo con il transatlantico scambio e di partenariato investimenti, o il Ttip come è noto in breve. Questa trattativa ha reali potenzialità per rafforzare la nostra economia. Gli Stati Uniti sono già più grande commercio e gli investimenti partner in Europa. E Ttip amplierebbe tale rapporto per stimolare la crescita e creare posti di lavoro su entrambi i lati dell´Atlantico. "Come sarebbe fare questo?" molti si chiedono. Molto semplicemente: Con la creazione di nuove opportunità per le imprese di crescere e diventare più efficienti - e, per estensione, per le persone che lavorano per le aziende e le persone che sono in cerca di lavoro; ma anche attraverso importazioni più economiche, ad esempio di materie prime energetiche. Sto pensando alle molte aziende tedesche piccole e medie imprese che lavorano in infrastrutture ad alta tecnologia o ingegneria. Se il Ttip è successo avranno nuove opportunità di entrare e competere sul mercato statunitense. Sto anche pensando di settori come i prodotti farmaceutici. Queste società avrebbero un tempo più facile l´esportazione verso gli Stati Uniti, se le loro fabbriche non hanno bisogno di essere controllati due volte - da parte delle autorità europee e statunitensi - per la conformità con esattamente le stesse regole. E sto pensando di imprese tradizionali, che non sono meno importanti per la crescita tedesca ed europea. Come il piccolo produttore stoviglie che oggi affronta le tariffe di oltre il 20% negli Stati Uniti - che hanno contattato la Commissione europea, nella speranza che Ttip potrebbe essere in grado di aiutare. Questi sono i tipi di opportunità di questa negoziazione ha il potenziale di creare. E sono opportunità che sarebbe sciocco ignorare. *** Ecco perché è così importante per tutti coloro che vogliono vedere un´Europa forte e prospera a impegnarsi pienamente nel dibattito di questo accordo. Tale dibattito è in corso in questo momento in tutto il continente, ma è particolarmente intenso qui in Germania. Ho viaggiato in tutto gli Stati Uniti, dal Regno Unito, in Spagna, in Polonia o Bulgaria. Chiunque è interessato a Ttip. Ma da nessuna parte in Europa è il dibattito vivace come in Germania. Ho ascoltato con attenzione quando si parla in particolare di rappresentanti di Ong, sindacati, partiti di opposizione nel Bundestag, i rappresentanti dei Länder nel Bundesrat, o le domande che ricevono da giornalisti. Molti dei temi sono ricorrenti, e vorrei cogliere l´occasione qui a spiegare quello che stiamo facendo e quello che stiamo non facciamo. *** Sembra che ci siano quattro questioni chiave che sono ricorrenti nel dibattito pubblico qui: (1) Trasparenza (2) la protezione degli investimenti (3) le norme di regolamentazione (4) Servizi. In primo luogo, sulla trasparenza. Questo non è un accordo segreto tra imprese e governo che è già stato concordato a porte chiuse. E ´una trattativa in corso. L´europa è rappresentata dalla Commissione europea. Noi agiamo sotto il controllo democratico e dettagliata dei governi nazionali e il Parlamento europeo. Affari non fa parte della negoziazione; non esiste un testo segreto; e quando c´è un accordo sarà interamente pubblico prima di ogni decisione democratica è fatta per adottarlo o meno. Ttip è anche più aperto al pubblico di ogni altro negoziato bilaterale l´Ue si è mai impegnata dentro • La Commissione ha presentato le sue posizioni negoziali online. • Abbiamo incontrato con centinaia di parti interessate - da società, sì, ma anche da sindacati, associazioni dei consumatori e le organizzazioni non governative. Nessuno è escluso. Chi desidera essere informato, può e vuole essere informato. • E ora siamo nel bel mezzo di un enorme consultazione pubblica su un aspetto importante di questo accordo. Ho ricevuto diverse migliaia (!) Di risposte sulla protezione degli investimenti nel contratto, e faremo bene li esamina. Devo ammettere che due cose non sono pubbliche, però: le direttive di negoziato e giornali americani. Sul primo, ho chiesto al Consiglio di pubblicarle, ma un certo numero di governi degli Stati membri hanno impedito che. Penso che questo sia un errore e dovrebbe essere rivisitato: le direttive di negoziato riassumono gli obiettivi dell´Ue nei negoziati e potrebbero rassicurare i cittadini che non c´è nulla di pericoloso in Ttip. In secondo luogo, giornali americani possono essere condivisi solo con il consenso del governo degli Stati Uniti. Sto lavorando su questo fronte pure. *** Protezione degli investimenti è la seconda area in cui devono essere distribuiti più fatti: • La gente lentamente scoprono che esistono già accordi di protezione degli investimenti; che la Germania ha già 130; e che siamo comunque stati in grado di mettere in atto alcuni dei più alti standard di tutela dei consumatori e dell´ambiente nel mondo. • Eppure, molti critici dicono, protezione degli investimenti o è cattivo o superfluo. Beh, gli accordi di protezione degli investimenti sono di fatto limitati nella loro portata. Parlano di discriminazione, espropriazione e un trattamento giusto ed equo - nel contesto di investimenti specifici. E niente di più. • esistono Tali accordi per una ragione - per proteggere i nostri investimenti all´estero che in ultima analisi a rafforzare l´economia europea. Le aziende tedesche hanno preso 27 casi in tutto il mondo in regime di investimento in corso. Nessuno ne parla. Ma quando la Germania è l´imputato in un caso (proposto dalla società svedese Vattenfall), tutti di una protezione degli investimenti improvviso sembra essere un attacco pericoloso sullo Stato di diritto. Questo non sta bene insieme. • Infine, la Commissione europea è ben consapevole della necessità di migliorare le norme vigenti, chiarendo le definizioni, chiudendo scappatoie e portando la trasparenza del processo arbitrale. Questo è ciò che stiamo cercando di fare in Ttip. Ed è esattamente quel compito in mente che vogliamo aiutare delle persone nella consultazione pubblica. Come migliore che possiamo fare questo? *** Il terzo punto è che questo accordo non si tratta di abbassare gli standard. E ´vero che la regolamentazione e la convergenza normativa è al centro del processo. Questo perché è il modo migliore per offrire una spinta di crescita. Ma è perfettamente possibile trovare modi per rendere una regolamentazione più compatibile senza abbassare gli standard. Il caso dei farmaci è solo un esempio. Sicurezza in auto è un altro - e sono sicuro che Matthias Wissman farà molto chiaro in un attimo. Ma lasciatemi dire ancora una volta quello che ho detto prima: L´ue non cambierà le sue leggi sugli alimenti geneticamente modificati. E noi non cambieremo le nostre leggi sugli ormoni delle carni bovine. E non ci arrenderemo mai la nostra sovranità regolamentare. Permettetemi di fare due ulteriori punti sulle norme non saremo abbassamento: E ´fuori questione che Ttip interesserà ricca diversità culturale o politica della Germania. Né sostegno pubblico per i teatri, opere, produzione di film, o pubblico radiotelevisivo, né il sistema di prezzi fissi della Germania per i libri sarà oggetto di negoziazione in Ttip. Questi problemi non sono semplicemente oggetto di discussione a tutti in Ttip. Ma quando il ministro Gabriel o mio staff dicono pubblicamente così, non siamo sentito. Ad esempio, di fronte a queste garanzie, il presidente della Akademie der Künste, il sig Staeck dice apertamente televisione tedesca Venerdì scorso: "Non mi fido di loro". Lasciatemi Gli chiedo di nuovo: Egli può parlare di un unico accordo di libero scambio Ue del passato, dove abbiamo messo in pericolo il sostegno pubblico per la cultura? Perché spaventare la gente quando i fatti parlano da soli? Simile, c´è un sacco scritto circa il modo Ttip potrebbe interessare servizi come la sanità pubblica e dell´istruzione pubblica. Più di recente il signor Beckmann di associazione di insegnante tedesco ha sostenuto che "l´accesso libero mercato" sui servizi educativi creerebbe così difficile una competizione che - in extremis - insegnanti tedeschi potrebbero essere sostituiti da Apps americano. Questo è assurdo, ma temo che non vi sto dicendo una barzelletta. Quindi lasciatemi dire ancora una volta: Sanità pubblica e dei servizi pubblici svolgono un ruolo cruciale nelle nostre società, un ruolo che valore gli europei, e che il diritto comunitario riconosce. Così l´Unione europea è tenuta a proteggerli in tutti i nostri accordi commerciali. Ttip non comporterà alcuna privatizzazione dei servizi pubblici. Questo è per i governi nazionali a decidere, e che non cambieranno con Ttip. Di conseguenza tutte le offerte commerciali Ue garantiscono ... • che i governi nazionali, regionali e locali europei sono liberi di regolamentare ciò che ritengano essere servizi pubblici; • che i governi europei possono anche organizzare i servizi pubblici in regime di monopolio, dove solo un fornitore fornisce il servizio, se lo desiderano; • che i governi europei, a tutti i livelli, in grado di impedire ai prestatori di servizi stranieri di ottenere l´accesso ai loro mercati . O che possono trattare i fornitori di servizi dell´Ue meglio di prestatori di servizi stranieri, se lo desiderano . In servizi pubblici fondamentali come la sanità pubblica, l´istruzione pubblica e servizi idrici. La Commissione europea non discostarsi da questo approccio in Ttip. *** Signore e signori, L´ultimo punto che i sostenitori di questa trattativa bisogno di fare in discussione pubblica è questa: Tiip riguarda la sicurezza dei nostri valori in un mondo che cambia. L´europa ha la fortuna di pugno sopra il suo peso nell´economia mondiale di oggi. Noi abbiamo solo il 7% della popolazione, ma il 20% del Pil mondiale. Il nostro mercato unico europeo di 500 milioni di consumatori significa che quando parliamo insieme la nostra voce ha un peso nel mondo. Così, quando l´Unione Europea stabilisce uno standard globale per la regolamentazione delle sostanze chimiche o di veicoli emissioni ... Il mondo prende atto e molti giocatori di tutto il mondo adattarsi. Ma non sarà il caso per sempre. Uno degli obiettivi internazionali fondamentali della nostra Unione debba vedere spread sviluppo economico sostenibile in tutto il mondo. Quanto più questo obiettivo è raggiunto - e noi lo vedo sta realizzando - minore sarà il peso dell´Europa. Questo è solo matematica. Ed è una buona notizia per la via - non solo per i milioni di persone che vengono allontanate dalla povertà, ma anche direttamente e concretamente per i cittadini europei - che hanno tanti più consumatori per ciò che produciamo. Ma significa che avremo sempre più bisogno di lavorare con gli alleati, se vogliamo continuare a promuovere i nostri valori - come lo stato di diritto, forti diritti del lavoro, elevati standard di mercato di salute e sicurezza e aperti per energia e materie prime del commercio. E la realtà - che è troppo spesso perso nel dibattito Ttip - è che gli Stati Uniti è il nostro migliore alleato su queste e molte altre questioni. Gli Stati Uniti non è un deregolamentato selvaggio West. Si tratta di un´economia sviluppata altamente regolamentato, proprio come il nostro. Sì, abbiamo delle differenze. E dove non possiamo essere d´accordo ... Non saremo d´accordo. Ma questo non significa che dobbiamo rinunciare in partenza. Piuttosto, dobbiamo fare quello che possiamo per fare in modo che questo accordo prepara il terreno per un mondo cambiato. Se lo facciamo bene, Ttip può fornirci una piattaforma comune che può servire come punto di partenza per le discussioni globali su regole globali. E può aiutare a rafforzare la nostra economia, e aiutare a mettere l´Europa al lavoro. So che molti di voi in questa stanza si condividono questi punti di vista. Ciò che conta è ora di uscire e farli conoscere. Signore e signori, Quando nomina il signor Juncker come il prossimo Presidente della Commissione Venerdì scorso, il Consiglio europeo ha inoltre adottato una "agenda strategica" per l´Unione per i prossimi anni. Tra le priorità dei capi di Stato e di governo è stato quello di coinvolgere i nostri partner strategici globali su una vasta gamma di questioni, tra cui il commercio. L´america rientra chiaramente questa priorità e mi trovo a realizzare la nostra ambizione comune attraverso Ttip. Il Consiglio europeo si è spinto fino a chiedere un completamento di tali negoziati entro il 2015. Tuttavia, per questo per avere successo ho bisogno del vostro aiuto. Come Berlino è fondamentale in un dibattito pubblico controverso, spero che vi unirete a me nel parlare per Ttip per l´anno a venire.  
   
   
UE: FACILITARE ADEMPIMENTI FISCALI, AFFRONTARE IL MANCATO RISPETTO  
 
Belgrado, 7 luglio 2014 – Di seguito l’intervento del 3 luglio di lgirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, Statistica, audit e lotta antifrode alla 18 ª Assemblea generale dell´Organizzazione intra-europea delle amministrazioni fiscali: “ Signore e Signori, Nel 2010, ho avuto l´onore di partecipare all´Assemblea Generale delle Iota in Belgio. E ´un piacere avere questa opportunità anche oggi. La Commissione attribuisce grande valore nelle nostre relazioni con Iota, e il fatto che la nostra cooperazione reciproca è cresciuta e rafforzata nel corso degli anni. Dal momento che la nostra firma memorandum d´intesa con Iota maggio 2006, siamo stati in grado di massimizzare le nostre risorse, competenze e conoscenze, l´organizzazione di diversi eventi congiunti, scambio di pubblicazioni e condividere le informazioni con gli altri sui nostri programmi di lavoro. Come risultato della nostra collaborazione, siamo stati in grado di integrare le rispettive attività e di trovare sinergie nei nostri rispettivi lavori. Iota offre un´eccellente piattaforma per discutere i nuovi sviluppi e condividere le esperienze in amministrazione fiscale. Spostamento ora al tema della Assemblea Generale di oggi. Il tema di impegnarsi con i contribuenti per migliorare la compliance è estremamente pertinente. Ci sono stati molti sviluppi a, comunitario e livello nazionale e internazionale, che dovrebbe contribuire a migliorare la conformità fiscale sostanziale nei prossimi anni. Eppure, allo stesso tempo, molti paesi stanno ancora affrontando difficoltà a reperire le entrate fiscali per finanziare le loro politiche pubbliche, e la conformità (o la mancanza di esso) resta una sfida centrale per le amministrazioni fiscali. Recenti studi hanno dimostrato che le dimensioni di questa sfida - sia nell´Ue e oltre - è ancora straordinario. Perdite dovute a frode e l´evasione fiscale sono stimati in diverse centinaia di miliardi di euro all´anno nella sola Unione europea. I conti economia sommersa per quasi il 15% del prodotto interno lordo dell´Unione europea. E il divario dell´Iva è pari fino al 18% nel 2011. Per affrontare questi problemi, dobbiamo adottare un duplice approccio. Da un lato, migliorando rispetto volontario per salvaguardare il gettito fiscale deve essere al centro della missione di ogni amministrazione fiscale. Dobbiamo rendere più facile per coloro che vogliono rispettare i loro obblighi fiscali a farlo. D´altra parte, abbiamo bisogno di venire giù duro su coloro che deliberatamente cercano di evadere le tasse, o che si impegnano in pianificazione fiscale aggressiva per ridurre al minimo i loro contributi. Questo è importante non solo dal punto di vista delle entrate, ma anche per garantire equità fiscale. E, in linea con il tema di oggi, questa equità è fondamentale per impegnarsi con i contribuenti onesti e garantire la loro costante conformità troppo. Passando prima per il rispetto volontario, permettetemi di darvi alcuni esempi di ciò che stiamo facendo a livello europeo, che dovrebbe contribuire a migliorare la situazione di ciascuno Stato membro. L´anno scorso, ho proposto un ritorno standard dell´Iva, che armonizzi le informazioni necessarie per dichiarare l´Iva, ed i tempi per farlo, in tutta Europa. In sostanza, ci sarà poca differenza tra la presentazione di una dichiarazione Iva all´estero e deposito uno a casa. Questa dichiarazione standard dovrebbe avere benefici sia per le imprese e le amministrazioni fiscali. Per le imprese transnazionali, che avrebbe portato importanti semplificazioni e forse anche di incentivare le aziende più piccole per espandere transfrontaliera. Stimiamo, infatti, che solo questa proposta possa risparmiare alle imprese 15000000000 € l´anno, riducendo i loro oneri amministrativi. Per le autorità fiscali, i benefici arriveranno da una maggiore compliance fiscale, i contribuenti a comprendere meglio ciò che è richiesto. Sistemi fiscali eccessivamente complicate sono chiaramente collegati a bassi livelli di compliance fiscale, anche tra coloro che desiderano giocare secondo le regole. Quindi la dichiarazione Iva standard è un´iniziativa importante nel facilitare i contribuenti, e credo che contribuirà a portare maggiori entrate per gli Stati membri di conseguenza. La proposta è attualmente discussa dai ministri delle Finanze dell´Unione europea e la Presidenza italiana mi ha assicurato che intende raggiungere un accordo su questo fascicolo entro la fine dell´anno. Un´altra iniziativa importante, che stiamo lavorando intensamente, è il Codice dei contribuenti europei. Questo sarà un modello per i rapporti tra i contribuenti e le loro amministrazioni fiscali. Mentre la maggior parte degli Stati membri hanno codici contribuenti nazionali per definire i diritti e gli obblighi fiscali, questi variano notevolmente da un paese all´altro. Questo può rendere estremamente difficile per i cittadini e le imprese a comprendere i propri diritti nei vari Stati membri e rispettare i loro obblighi fiscali in situazioni transfrontaliere. Pertanto, un paneuropeo codice sarebbe un assistenza alle aziende che operano nel nostro mercato unico e una risorsa per gli Stati membri per migliorare la compliance. Come parte della preparazione del presente codice, abbiamo lanciato una consultazione pubblica per avere una panoramica delle migliori prassi negli Stati membri. L´obiettivo è quello di avere un codice che promuove le migliori prassi nella costruzione della cooperazione, la fiducia e la fiducia tra amministrazione fiscale e contribuenti; a garantire una maggiore trasparenza sui diritti e gli obblighi per i contribuenti; e per incoraggiare un approccio service-oriented. Riducendo il rischio di errori e incoraggiare la conformità fiscale, codice del contribuente europeo aiuterà a contribuire alla raccolta fiscale più efficace. Allo stesso modo, il lavoro è in corso anche per la progettazione di un europeo Taxpayer Identification Number (Tin). La maggiore mobilità delle persone e delle attività economiche sta rendendo sempre più difficile per le autorità per identificare i contribuenti correttamente. Questo può minare gli sforzi nazionali per raccogliere tasse correttamente, portare a situazioni di doppia non imposizione e persino agevolare la frode e l´evasione fiscale. Pertanto, il nostro obiettivo è di creare un nuovo portale web che permetterebbe funzionari del fisco e le imprese coinvolte nelle transazioni transfrontaliere, per controllare la struttura dei numeri di identificazione contribuente unici. Il portale fornirà anche i campioni utili di documenti d´identità ufficiali contenenti codici fiscali nazionali. Inoltre, la Commissione vorrebbe andare ancora oltre ed esplorare se un unico europeo Taxpayer Identification Number potrebbe rivelarsi fattibile. Abbiamo lanciato una consultazione a tal fine, ed i risultati di questo aiuteremo dirigere le nostre prossime mosse. Oltre a queste iniziative a livello comunitario, la Commissione lavora anche a stretto contatto con gli Stati membri per aiutarli a trovare la strada giusta per aumentata rispetto volontario a casa. A questo proposito, il semestre europeo - attraverso il quale emette paese raccomandazioni specifiche agli Stati membri in materia di riforme economiche - è stato uno strumento importante. Due raccomandazioni consistenti sono stati per gli Stati membri per migliorare la governance fiscale nazionale, e anche per ampliare la loro base imponibile e semplificare il loro sistema fiscale per una maggiore efficienza. Come già indicato, la più semplice delle regole e il sistema, più i contribuenti rischiano di rispettarle. Così abbiamo incoraggiato i governi nazionali a ri-esaminare le riduzioni e le esenzioni che danno dell´Iva, per esempio, che sia ridurre l´efficienza gettito della tassa e over-complicare il sistema per le imprese. Una fonte interessante di supporto ai nostri Stati membri è giunta attraverso il lavoro in economia comportamentale presso il centro di ricerca dell´Ue a Ispra. L´economia comportamentista studia come le persone fanno le loro scelte, attingendo spunti da entrambe psicologia ed economia. Può, quindi, tenere premuto risposte su come favorire una migliore compliance dei contribuenti. Un esempio recente del lavoro svolto dal nostro centro di ricerca è stato un seminario per esaminare l´influenza delle lotterie fiscali sul comportamento dei contribuenti. Questo, ed altri studi simili, può essere utile agli Stati membri nel decidere le migliori misure da prendere a livello nazionale. Passando ora verso l´altro lato della medaglia rispetto: Come affrontare coloro che non vogliono conformarsi a tutti? Siete ovviamente consapevoli che la lotta contro l´evasione fiscale è salito fino alla cima all´agenda politica in Europa ea livello internazionale in questi ultimi anni. E ´stato un grande momento di essere commissario europeo Tax, data lo slancio e la volontà di coinvolgere tra gli Stati membri senza precedenti. Come risultato, non solo siamo riusciti a portare avanti numerose iniziative cruciali contro l´evasione fiscale all´interno dell´Unione europea, ma siamo anche al centro di quello che è impostato per essere un rifacimento sostanziale di diritto tributario internazionale. A livello Ue, il nostro ambizioso piano d´azione contro l´evasione e le nostre misure di, arresto opportunità di evasione fiscale, attuare il più ampio campo di applicazione dello scambio automatico di informazioni, e combattere le frodi Iva più rapidamente, dimostrano che possiamo continuare a impostare il ritmo globale tassare il buon governo. Negli ultimi mesi da solo, gli Stati membri hanno concordato una forte risparmio direttiva sulla tassazione, che consentirà di aumentare la trasparenza e la cooperazione amministrativa, e una revisione del società madri e figlie, che rimuovere la possibilità per le imprese di utilizzare le modalità di finanziamento ibride per evitare le tasse . Prima della fine dell´anno, credo che adotteranno la direttiva cooperazione amministrativa, assicurando la più ampia applicazione dello scambio automatico di informazioni all´interno dell´Ue, e un´ulteriore revisione della società madri e figlie, di applicare una norma generale anti-abuso. Nel frattempo, la Commissione continua a utilizzare ogni strumento a sua disposizione - se le norme sugli aiuti di Stato o del codice di condotta sulla tassazione delle imprese - ad assicurare che gli Stati membri fair play tra di loro. Per dare alcuni esempi molto recenti, abbiamo aperto le indagini sugli aiuti di Stato in decisioni fiscali ´di alcuni Stati membri, mentre ci accingiamo a svolgere una valutazione profonda di tutte le caselle di brevetto ai sensi del Codice di Autodisciplina. Gli Stati membri devono lavorare insieme nella lotta contro l´evasione e favorire il rispetto, piuttosto che aggrapparsi alla segretezza e di impegnarsi in una concorrenza fiscale dannosa. Attraverso le nostre azioni, questo messaggio sta arrivando forte e chiaro. Tutto questo progresso, e le nostre molti altri successi nel corso degli ultimi due anni, hanno aiutato l´Ue a mantenere il suo peso sulla scena internazionale. Data la natura transfrontaliera di evasione fiscale, siamo consapevoli dell´importanza di lavorare con i partner internazionali in questa campagna. A livello locale, siamo in trattative con i nostri vicini - in particolare Svizzera - su forti risparmi accordi fiscali, basate sullo scambio automatico di informazioni. Abbiamo anche appena concluso con successo le nostre discussioni di imposta sulle società con gli Svizzeri, con conseguente loro eliminare un certo numero di regimi fiscali dannosi che l´Ue contestato. Ho personalmente visitato i principali centri finanziari più lontano, tra cui Hong Kong, Macao e Singapore, per incoraggiarli a partecipare alla transizione internazionale verso regimi fiscali aperte ed eque. Infatti, in sede di negoziazione più ampi accordi con i paesi terzi, l´Unione europea insiste ora che clausole di buona governance fiscale sono inclusi. Inoltre, la Commissione ha chiesto agli Stati membri per un mandato per avviare negoziati con alcuni paesi terzi in materia di scambio di informazioni sull´imposta sul valore aggiunto. Parallelamente a tutto questo, siamo nel bel mezzo di una revisione fondamentale del contesto fiscale globale, grazie al lavoro dell´Ocse. Scambio automatico di informazioni è stato ora accolto come il nuovo standard globale, che porterà trasparenza senza precedenti a tassazione in tutto il mondo. E prima della fine dell´anno, l´erosione della base e Shifting Utile (o, Beps) progetto dovrebbe essere finalizzato, creando un approccio globale per arginare l´evasione fiscale delle imprese e garantire che la tassazione meglio riflette cui l´attività economica si svolge. Quindi penso che sia giusto dire che il lavoro per migliorare la nostra lotta contro l´evasione e l´elusione fiscale, finora, è stato un successo clamoroso. La sfida è ora quella di garantire che lo slancio è sostenuta, e che quanto concordato dai leader sia pienamente attuata sul terreno. Se questo è fatto, allora penso che saremo riusciti a creare un ambiente molto più ostile per gli evasori fiscali, un quadro molto più sano in termini di riscossione delle entrate efficace, e di un futuro molto più roseo per chi cerca una tassazione equa. Permettetemi ora di concludere. In un contesto in cui il progresso può venire solo da una combinazione di azioni a diversi livelli di governo (comunitari e nazionali), vedo Iota come forum promettente per la cooperazione. Nel quadro offerto dalla vostra organizzazione, vi è la possibilità di individuare e condividere le migliori pratiche all´interno dell´Ue e, altrettanto importante con i vicini paesi terzi. L´ampiezza della vostra adesione è una risorsa importante per qualsiasi organizzazione, in quanto permette una grande varietà di punti di vista e sfondi per alimentare discussioni e scambi di buone pratiche. L´esito delle vostre discussioni nel corso dei prossimi due giorni sarà sicuramente contribuirà ad ulteriori sviluppi dell´agenda tassa europea verso una maggiore compliance fiscale e sistemi fiscali più equi. Vorrei ringraziarvi per l´attenzione e auguro a tutti voi una Assemblea Generale di successo.”  
   
   
RIUNIONE AD ALTO LIVELLO PER COORDINARE IL SOSTEGNO INTERNAZIONALE PER L´UCRAINA  
 
 Bruxelles, 7 luglio 2014 - L´8 luglio, le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri, il governo ucraino e donatori internazionali si riuniranno per una riunione ad alto livello a Bruxelles per discutere le priorità fondamentali e il supporto per l´Ucraina che vanno in avanti. L´incontro sarà organizzato dai servizi della Commissione europea in collaborazione con il Servizio europeo per l´azione esterna e sarà presieduta da Štefan Füle Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato. "L´accordo di associazione Ue-ucraina ha recentemente firmato a Bruxelles è un passo concreto verso una Ucraina più moderno, democratico e prospero. Si deve ora essere attuata, insieme con l´agenda europea per le riforme che porteranno il paese più vicino all´Unione europea. Ucraina titolarità di questo processo è essenziale. Ma lo è anche il sostegno e la solidarietà internazionale. L´unione europea ha fornito ampio raggio assistenza politica, finanziaria e tecnica ai processi di riforma interna dell´Ucraina. Altri donatori internazionali sono stati anche molto attivo. Ci incontreremo l´8 luglio, insieme con il governo ucraino, al fine di garantire un efficace coordinamento dei nostri sforzi comuni ", ha detto il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso. La riunione ad alto livello sarà l´occasione per presentare l´agenda europea per la riforma e discutere priorità a breve e medio termine per l´Ucraina. Si deve anche concordare le strutture di coordinamento dei donatori e prossimi passi verso una conferenza di donatori e degli investitori che si terrà entro la fine dell´anno. Il gruppo di sostegno per l´Ucraina, ha annunciato nel mese di aprile, coordinerà il lavoro della Commissione di garantire che le autorità ucraine hanno tutto il supporto di cui hanno bisogno per intraprendere le riforme politiche ed economiche e stabilizzare il paese. Sfondo Agenda europea per la riforma Il Commissario Füle recato a Kiev il 24 marzo, portando una delegazione della Commissione di alto livello, al fine di collaborare con le autorità ucraine su una serie di riforme che sono necessarie, sia nel settore delle istituzioni democratiche e l´economia. A seguito di discussioni con le autorità ucraine, una "Agenda europea per la riforma" è stato istituito per abbinare Ucraina ha bisogno con supporto a breve e medio termine dell´Ue. Il gruppo per l´Ucraina Il 9 aprile, la Commissione ha deciso di creare un gruppo di sostegno per l´Ucraina. Questo gruppo, con sede a Bruxelles, in stretta collaborazione con altri servizi della Commissione e il Servizio europeo per l´azione esterna, fungerà da punto focale, che fornisce la struttura e guida il lavoro della Commissione a sostenere l´Ucraina. Essa contribuirà inoltre a mobilitare le competenze ´Stati membri e migliorare ulteriormente il coordinamento con gli altri donatori e le istituzioni finanziarie internazionali. L´agenda europea per la riforma servirà come una tabella di marcia per il Gruppo di Supporto. Pacchetto di sostegno dell´Ue Il 5 ° marzo, la Commissione europea ha adottato un ampio pacchetto di aiuti del valore 11100000000 € nei prossimi sette anni. Questo pacchetto è composto di assistenza dell´Ue (sovvenzioni e prestiti), e prestiti con sede nell´Ue istituzioni finanziarie internazionali - la Banca europea per gli investimenti (Bei) e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (Bers). L´assistenza dell´Ue ammonta a € 3 miliardi e comprende € 1,5 miliardi sotto forma di sovvenzioni e € 1,6 miliardi sotto forma di prestiti per l´assistenza macrofinanziaria. La misura speciale per l´Ucraina di € 365.000.000, adottata il 29 aprile, è parte dell´assistenza sovvenzione Ue. Esso comprende due azioni: un contratto di costruzione dello Stato (355 milioni di €) e di sostegno alla società civile (10 milioni di €). Lo State Building Contract, sotto forma di sostegno al bilancio, fornisce assistenza finanziaria a breve termine per sostenere il processo di transizione. L´obiettivo generale è quello di sostenere il governo dell´Ucraina per affrontare i problemi economici a breve termine e la preparazione per una riforma in profondità nel contesto di associazione politica e l´integrazione economica con l´Ue, sulla base dell´accordo di associazione / Profondo globale zona di libero scambio attraverso sostegno al miglioramento della governance, la lotta alla corruzione, la riforma del sistema giudiziario e la riforma della pubblica amministrazione.  
   
   
D20 E BANCHE MULTILATERALI DI SVILUPPO UNISCONO LE FORZE PER SOSTENERE LA CRESCITA ECONOMICA, CREARE POSTI DI LAVORO E MIGLIORARE LA PRODUTTIVITÀ  
 
Roma, 4 luglio 2014 - Le istituzioni finanziarie nazionali dei paesi del G20 ("D20" 1 ) e la banche multilaterali di sviluppo (Bms) lavoreranno in stretta collaborazione per sostenere la crescita economica, creare posti di lavoro e migliorare la produttività. Questo è il risultato della seconda riunione informale dei capi della D20 e Mdb di Roma, che è stato ospitato dal Cassadepositi e Prestiti (Cdp) e la Banca europea per gli investimenti (Bei) 2 . L´azione comune sta seguendo la priorità degli Australian presidenza del G20 a promuovere gli investimenti, soprattutto in infrastrutture e le piccole e medie imprese, al fine di rilanciare la crescita globale. La necessità di folla in investitori privati ​​è stato riconosciuto come priorità assoluta, a causa delle alte esigenze di finanziamento. La rilevanza della D20, come strumento per promuovere la crescita e l´occupazione, sostiene l´opinione che le istituzioni D20 sono rappresentati nei lavori del G20 come i corpi attuazione delle politiche concordate. Cdp presidente Franco Bassanini ha commentato: "Il D20 è un gruppo di diverse istituzioni finanziarie, che però condividono una missione comune per sostenere gli obiettivi di politica pubblica convergenti dei membri del G20, i rispettivi azionisti. Lavorando insieme, i membri della D20 e le Banche Multilaterali di offrire considerevoli finanziamenti e competenze e può quindi avere una forte capacità di impatto nel sostenere le priorità fissate dal G20 ". Presidente della Bei Werner Hoyer ha detto : "Anche se vediamo miglioramenti in previsioni di crescita per le economie avanzate, molti paesi stanno ancora affrontando sfide importanti. Sostegno, in particolare per investimenti in infrastrutture e finanziamenti a lungo termine, restano pertanto una priorità fondamentale in quanto sono i principali motori della crescita e dell´occupazione. " Ha aggiunto: "Le istituzioni multilaterali non solo svolgono un ruolo significativo nel finanziamento ma anche nel fornire consulenza politica, condivisione della conoscenza e dello sviluppo di capacità. Data la loro dimensione, il loro ruolo e la loro esperienza, Mdbs possono contribuire a definire standard e fornire una leadership che lavora in stretta collaborazione con gli Stati membri e le banche pubbliche nazionali " Mentre la presidenza del G20 riconosce che non vi è alcuna carenza di fondi a livello mondiale, ci sono sfide in loro canalizzazione verso investimenti produttivi. Poiché i governi non possono finanziare i grandi bisogni di infrastrutture globali per conto proprio, le nazioni del G20 dovranno consegnare le misure che mirano a stimolare gli investimenti del settore privato. Presidente Bassanini ha sottolineato: "Durante il nostro incontro ci siamo concentrati in particolare sulla importanza di attrarre finanziamenti privati ​​a lungo termine per le infrastrutture e le Pmi per utilizzare le scarse risorse pubbliche nel modo più efficace e per rafforzare il ruolo di catalizzatore D20." I G20 stanno identificando le riforme per rimuovere i vincoli agli investimenti privati, stabilendo la politica prevedibile e quadri normativi suono e ed enfatizzando il ruolo degli incentivi di mercato e discipline. Questi, insieme ad altre azioni per promuovere investimenti a lungo termine del settore privato, saranno massimizzare l´impatto delle spese in conto capitale del settore pubblico. Presidente Hoyer ha detto: "Abbiamo la visione comune di andare oltre i prestiti tradizionali a lungo termine e rafforzare il nostro ruolo di catalizzatore per il finanziamento commerciale su più larga scala e fornire così un ponte necessario tra governi, progetti sponsor e mercati dei capitali."  
   
   
FORUM DELLE CITTÀ DELL’ADRIATICO E DELLO IONIO, L’ASSESSORE MARCHE HA PARTECIPATO ALLA RIUNIONE DEL DIRETTIVO  
 
Ancona, 7 luglio 2013 - L’assessore alle Politiche Comunitarie, Paola Giorgi, ha partecipato il 4 luglio alla riunione del Consiglio direttivo del Forum delle città dell’Adriatico e dello Ionio. L’incontro si è svolto a San Benedetto del Tronto. All’ordine del giorno, la discussione sulle linee d’indirizzo, sulla relazione finanziaria 2013-2014, sulle richieste di nuove adesioni. Giorgi ha portato il saluto della Regione, evidenziando come il meeting si sia svolto in una fase cruciale del lungo percorso per la costruzione della Macroregione adriatico ionica. Lo scorso 26 giugno è stato infatti approvato, all’unanimità, dal Comitato delle Regioni d’Europa, il Parere sulla strategia Eusair. Il via libera al Parere ha seguito di pochi giorni l’altrettanto importante approvazione, da parte della Commissione Europea, della Comunicazione sulla strategia dell’Unione europea Eusair e del Piano di azione e di lavoro, poi presentati al Consiglio Affari Generali a Lussemburgo. Ora non resta che l’ultimo atto formale, previsto per ottobre, da parte del Consiglio europeo. Dopodiché, dal primo gennaio 2015, la Macroregione sarà operativa. “La Macroregione Adriatico Ionica trae nutrimento dal percorso di dialogo, condivisione e confronto che negli anni, grazie anche al lavoro dei network quali il Forum delle Città, è stato costruito – ha detto l’assessore nel suo saluto - Un percorso concreto di sussidiarietà che conferisce solidità alla Strategia e fortemente voluto dal presidente Spacca a cui vanno riconosciute una lungimiranza strategica e una determinazione che posizionano oggi le Marche nel ruolo da protagonista nel contesto Macroregionale. Ivo Andric, scrittore e diplomatico, balcanico, scrive: Di tutto ciò che l´uomo, spinto dal suo istinto vitale, costruisce ed erige, nulla è più bello e prezioso per me dei ponti....Appartengono a tutti e sono uguali per tutti, sempre costruito nel punto in cui si incrocia la maggior parte delle necessità umane. È come se in questi anni si fosse costruito un ponte che, dal 2015, con l´approvazione della Macroregione, iniziamo a percorrere”.  
   
   
BOLZANO: KOMPATSCHER APRE IL CONVEGNO SU EUROPA E REGIONI  
 
Bolzano, 7 luglio 2014 - Un momento di confronto per capire dove vanno l´Alto Adige e l´Euregio, quale sarà il futuro delle Regioni nell´Ue, quanto sia matura una governance di multilivello: sono alcuni dei temi accennati il 4 luglio dal presidente della Provincia Arno Kompatscher in apertura del convegno sul rapporto tra Europa e Regioni. "Il luogo del convegno non è stato scelto a caso", ha esordito Kompatscher ricordando che a cavallo tra ´400 e ´500 castel Presule è stata residenza del Landeshauptman Leonhard, e già allora si trattava di una regione plurilingue. Kompatscher ha ricordato anche l´anniversario della Grande guerra e l´impegno di molte personalità politiche per giungere al progresso e alla convivenza pacifica che contraddistinguono oggi questa regione e che le permettono di esercitare una funzione di cerniera tra nord e sud. "Con il Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera abbiamo oggi una base giuridica per lavorare come Euroregione, che rappresenta un valore aggiunto", ha ricordato il Presidente della Provincia. Il convegno internazionale, promosso anche con il contributo delle tre università dell´Euroregione, potrà rappresentare secondo Kompatscher un momento di confronto per capire dove vanno l´Alto Adige e l´Euregio, quale sarà il futuro delle Regioni nell´Ue, quanto sia matura una governance di multilivello. La due giorni di approfondimenti sul rapporto Europa-regioni a Castel Presule è proseguita con i contributi del mondo accademico sui vari aspetti che investono il futuro delle regioni nell´Ue: nei vari interventi si è parlato tra l´altro di come superare la crisi economica nella dimensione regionale, dell´unione solidale tra Europa, Stato e Regioni, di mobilità interregionale e diritto tributario, di rischi e opportunità della concorrenza tra Regioni in Europa, di frammentazione e coordinamento dei poteri pubblici. Domani dalle 9 la parte più politica del convegno, con la partecipazione ai lavori del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del cancelliere austriaco Werner Faymann.  
   
   
GRANDE GUERRA: SERRACCHIANI, NAPOLITANO RIFLESSIONE EUROPEA  
 
Monfalcone, 7 luglio 2014 - "Una riflessione sul passato che guarda al futuro dell´Europa". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, commentando l´intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha iniziato ieri da Monfalcone la sua visita di due giorni in Friuli Venezia Giulia per aprire le celebrazioni per il centenario della Grande Guerra, che culmineranno questa sera con il concerto diretto dal maestro Riccardo Muti al Sacrario militare di Redipuglia. Arrivato dall´aeroporto di Ronchi dei Legionari, il Presidente ha visitato la mostra "Alisto-sulle ali della storia", allestita nella Galleria d´arte moderna di piazza Cavour. Ad accogliere il Presidente Napolitano, accanto a Debora Serracchiani, c´erano il sindaco di Monfalcone Silvia Altran, il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop, gli assessori regionali Gianni Torrenti e Sara Vito, numerosi parlamentari e consiglieri regionali. Era presente Franco Marini, presidente del Comitato storico scientifico per gli anniversari di interesse nazionale. "Sappiamo quanto sia forte - ha detto la presidente Serracchiani - lo spirito europeista del Presidente della Repubblica, il quale oggi ha colto l´occasione dell´inaugurazione di questa importante esposizione e del concerto di stasera a Redipuglia, per aprire una riflessione su quanto sia necessario, anche da queste terre, concentrarci sull´Europa che vogliamo, un´Europa che ha garantito per settant´anni la pace e che vorremmo si rafforzi anche politicamente per diventare un interlocutore di livello mondiale". Dopo aver accompagnato il Presidente in visita alla mostra, dedicata agli aviatori della Grande Guerra, sono intervenuti il sindaco di Monfalcone Silvia Altran, per il saluto della città, e lo scrittore Claudio Magris, che ha proposto una riflessione storica e culturale sulla Grande Guerra e su tutte le guerre. "Vogliamo contribuire - ha detto il Presidente Napolitano a una celebrazione d´insieme, di respiro europeo, che si articoli naturalmente in analisi aderenti alle diverse esperienze nazionali ma non si risolva in una frammentazione asfittica e divisiva, evitando antiche polemiche sulle responsabilità". Ci sono voluti due spaventosi conflitti mondiali per arrivare a "una presa di coscienza - ha aggiunto il Presidente - dell´assoluta necessità di sradicare i nazionalismi aggressivi e bellicisti dando vita a un progetto e concreto processo di integrazione e unità dell´Europa". Al termine della visita si è esibito il Coro giovanile "Freevoices", diretto dalla maestra Manuela Marussi, che ha proposto il brano "Fuoco e mitragliatrici".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: IL PRESIDENTE ERRANI RICEVE L´AMBASCIATRICE SUDAFRICANA NOMATEMBA TAMBO  
 
Bologna, 7 luglio 2014 – Meccanica, energie rinnovabili, formazione. Sono i tre grandi settori in cui verrà rafforzata la collaborazione tra Emilia-romagna e Sudafrica. E’ quanto deciso il 4 luglio nel corso dell’incontro tra il presidente della Regione Vasco Errani e l’ambasciatrice sudafricana Nomatemba Tambo, giunta a Bologna accompagnata dal console onorario Luigi Belvederi. Il presidente Errani ha sottolineato “l’interesse strategico della Regione Emilia-romagna nel percorso di accompagnamento per l’internazionalizzazione delle imprese e per rafforzare i progetti già avviati con il Sud africa”. In particolare, i settori portanti su cui si concentreranno le relazioni saranno la meccanica (agricola, impiantistica, alimentare e utensile), le energie rinnovabili (solare e fotovoltaico), la gestione delle acque, le bonifiche e lo smaltimento rifiuti. La formazione su questi temi avrà un ruolo centrale. La collaborazione e i progetti, che saranno avviati partendo da quelli già in corso (come Rew-sa realizzato in collaborazione con l’Università di Bologna, Green action South Africa con l´Università di Ferrara e Sa-mech con la Cna), saranno sanciti ufficialmente il prossimo settembre in occasione dell’annunciata visita di una delegazione economica in Regione.  
   
   
QUATTRO MOTORI, MARONI: SCAMBIO DI BEST PRACTICE  
 
Milano, 7 luglio 2014 - "È stato uno scambio di ´buone pratiche´, su lotta alla disoccupazione giovanile, sostegno alle imprese e azioni condivise a favore dell´innovazione e della ricerca". Lo ha detto il 4 luglio il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, al termine della riunione con i rappresentanti dei ´Quattro motori d´Europa´. I Partecipanti - All´incontro hanno preso parte: per Baden-württemberg: Helen Heberer, membro del Parlamento e presidente della Commissione Scienza, Ricerca e Arte; per Rhône-alpes: Bernard Soulage, vice presidente Europe and International Relations; per Catalunya: Roger Albinyana, segretario per gli Affari esteri e l´Unione europea. Per Regione Lombardia, oltre al presidente Maroni, hanno partecipato: Gianni Fava, assessore all´Agricoltura; Ugo Parolo, sottosegretario di Regione Lombardia ai Rapporti Istituzioni regionali, Attuazione del Programma, Politiche per la Montagna, Programmazione negoziata, Macroregione delle Alpi e Quattro motori per l´Europa; Mario Melazzini, Assessore alle Attività Produttive, Ricerca e Innovazione. Il Tavolo - Il cuore dell´incontro dei ´Quattro Motori´ è stato il tavolo di lavoro tenutosi nella Sala Ambasciatori di Palazzo Lombardia. Obiettivo: fare il punto sulle iniziative sinora svolte nell´ambito dei Quattro Motori per l´Europa, con particolare riguardo al biennio 2013-2014 di Presidenza di Regione Lombardia, e condividere le prossime iniziative. Una riflessione, inoltre, è stata dedicata al tema di Expo Milano 2015, sia con riferimento allo stato dell´arte di Expo 2015, sia alla partecipazione dei Quattro Motori a Expo 2015. La Dichiarazione - Al termine dell´incontro i rappresentanti dei ´Quattro motori´ hanno sottoscritto la ´Dichiarazione congiunta sull´innovazione come fattore chiave dello sviluppo industriale´, proposta da Regione Lombardia nell´ambito della presidenza dei ´Quattro Motori´. Temi Condivisi - Quelli affrontati, ha detto Maroni "sono temi che condividiamo e sono parte comune dell´azione delle nostre realtà". "Ho invitato i ´Quattro motori´ a Expo - ha fatto sapere -, dando loro uno spazio nel Padiglione Lombardia, e stiamo organizzato una missione comune in Quebec, perché questa Regione è interessata a collaborare con i ´Quattro motori´. Stiamo quindi ´allargando´ la nostra azione". Prospettiva Macroregione - "Inoltre - ha proseguito il governatore lombardo - c´è anche la prospettiva della Macroregione delle Alpi, che riguarda tre dei ´Quattro motori´. L´1 e il 2 dicembre faremo a Milano la riunione con tutti gli stakeholder delle 46 Regioni, con la presenza dei 7 ministri degli Esteri dei Paesi, per valutare e approvare il piano strategico che entrerà in vigore il prossimo anno. Ho invitato anche la Catalogna, perché pur non essendo membro della Macroregione, è interessata ad alcuni temi, come le infrastrutture e la politica industriale". Dopo Expo - Infine, Maroni ha fatto sapere che, nel corso dell´incontro, si è parlato anche del tema della contraffazione alimentare e di ´dopo-Expo´. Su quest´ultimo punto, ha detto, "ho chiesto la ´consulenza´ della Catalogna, così come sul tema della città metropolitana, che loro stanno sviluppando già da parecchio tempo". "Voglio capire - ha concluso - quali sono le buone pratiche che hanno messo in atto, perché presto dovremo occuparcene anche noi".  
   
   
QUATTRO MOTORI, DICHIARAZIONE CONGIUNTA  
 
Milano, 7 luglio 2014 - Questa la Dichiarazione congiunta, sull´innovazione come fattore chiave dello sviluppo industriale, sottoscritta dai rappresentanti dei ´Quattro motori d´Europa´: Le regioni dei Quattro Motori per l´Europa sono un esempio nel campo della ricerca e dell´innovazione per i rispettivi Paesi e sono sempre considerate tra le regioni più produttive e più innovative in Europa. Innovazione E Internazionalizzazione - I governi dei quattro motori concordano nel ritenere che l´innovazione e l´internazionalizzazione rappresentano il vero incentivo per le politiche industriali e per la promozione della competitività delle proprie economie. L´innovazione rappresenta il fattore chiave per la competitività e per un rilancio sostenibile e fruttuoso dei sistemi industriali: l´innovazione crea nuove opportunità di occupazione; rafforza la capacità dei territori di reagire alle situazioni di difficoltà economica e consente agli attori locali di competere con più efficacia a livello internazionale. Poli Industrili E Ecositemi - I governi regionali hanno un ruolo trainante in Europa in quanto possono progettare strategie di specializzazione intelligenti, favorire il consolidamento dei poli industriali e configurare eco-sistemi regionali innovativi, in grado di potenziare la competitività internazionale dei rispettivi territori. Uso Migliore Investimenti E Fondi - Promuovere una cooperazione più stretta e più efficace tra le regioni partner nel campo della ricerca e dell´innovazione nonché un uso migliore e più sinergico degli investimenti e dei fondi disponibili per questo settore è considerata una priorità dai Quattro Motori per l´Europa, coerentemente con la strategia indicata dal programma dell´Unione Europea Horizon 2020 e con la politica di coesione attraverso l´implementazione delle Smart Specialisation Strategies. Contributo Per Filiere Europee - In questo quadro i Quattro Motori per l´Europa, in quanto regioni tecnologicamente avanzate e partner storici e consolidati, assicureranno un forte contributo al rafforzamento delle filiere europee attraverso i confini nazionali, affrontando le interconnessioni tra settori produttivi, l´innovazione, le tecnologie chiave, la cooperazione e l´internazionalizzazione dei poli industriali. Intendono creare le migliori "condizioni ambientali" per dare impulso alla nascita di industrie emergenti basate su Key Enabling Technologies e caratterizzate da una crescita sostenuta e da un forte potenziale di mercato, sia nei nuovi settori che in quelli tradizionali. Mobilità Ricercatori - Vedono favorevolmente e intendono incoraggiare i processi intersettoriali e di cross-fertilization tra i loro attori. Sono convinti che l´attuazione di nuove azioni congiunte tra le quattro regioni partner per stimolare la mobilità dei ricercatori e una cooperazione più approfondita tra le quattro regioni nel quadro di Horizon 2020 e della cooperazione interregionale prevista dalla politica di coesione produrranno effetti positivi per i territori. Rafforzare Cooperazione - Manifestano il loro impegno per un ulteriore rafforzamento della loro cooperazione nel campo della ricerca e dell´innovazione e riconoscono l´importanza di esplorare nuove modalità concrete di cooperazione per massimizzare gli effetti benefici di questa cooperazione transnazionale per l´innovazione e conseguentemente per le grandi sfide poste alle nostre società, come la mobilità sostenibile, la salute, il benessere degli anziani, la sicurezza alimentare, la limitatezza delle risorse naturali e l´energia pulita. Nuovo Impulso - I Quattro Motori condividono la certezza che tali iniziative permetteranno a ciascun partner di beneficiare delle complementarietà nella conoscenza e nelle capacità necessarie all´innovazione, e daranno decisamente un nuovo impulso a una cooperazione venticinquennale, arricchendola ulteriormente e valorizzando il comune patrimonio delle relazioni interregionali.  
   
   
QUATTRO MOTORI, SINERGIE TRA CLUSTER TECNOLOGICI  
 
Milano, 7 luglio 2014 - "La collaborazione e la cooperazione a livello internazionale sui temi della ricerca e dell´innovazione sono strategiche. La firma di questo documento va a rafforzare ancora di più il legame con le altre tre Regioni dei Quattro Motori d´Europa su questo fronte". Lo ha detto l´assessore alle Attività produttive, Ricerca e Innovazione Mario Melazzini, commentando la sottoscrizione della Dichiarazione congiunta tra Lombardia, Baden Wurttemberg, Rhone Alpes e Catalunya. Azioni Concrete - "In particolare - ha aggiunto l´assessore - si lavorerà sull´integrazione e la sinergia tra i cluster tecnologici che hanno sede in ogni regione, anche con la partecipazione comune ai bandi del programma ´Horizon 2020´. Ricerca e innovazione sono temi strategici e fondamentali per il rilancio del nostro tessuto produttivo. Regione Lombardia crede fortemente in questo, così come le altre Regioni dei Quattro Motori. È una sfida che vogliamo affrontare insieme. A questa Dichiarazione congiunta faranno seguito azioni concrete, con una collaborazione sinergica".  
   
   
LEGGE DELRIO, ASSESSORE LOMBARDIA: ATTENDIAMO RISPOSTE CERTE DAL GOVERNO  
 
Cremona, 7 luglio 2014 - "Regione Lombardia sta aspettando di avere la certezza della potestà nella redistribuzione delle funzioni alle Province. A quel punto potremo arrivare a definire una soluzione che abbia comunque come obiettivo comune quello di impattare il meno possibile sui cittadini , in particolare sulle categorie più deboli". E´ quanto ha detto Daniele Nava, sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia, che a Cremona ha incontrato la Provincia, i Comuni e la Camera di Commercio per informare i rappresentanti del territorio sugli effetti della Legge, ma soprattutto per ascoltare riflessioni e proposte. All´incontro era presente anche l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie di Regione Lombardia Cristina Cappellini, che ha introdotto i lavori, come rappresentante del territorio della Giunta Maroni e il consigliere regionale Carlo Malvezzi. Redistribuzione Competenze - "Il problema - ha detto il sottosegretario - è che non tutte le Regioni hanno delegato in passato 200 funzioni alle Province, come quella lombarda, per cui non si può indicare un metodo uguale per tutte"."Dal canto nostro - ha continuato- abbiamo già completato la ricognizione tecnica relativa alla redistribuzione delle competenze, mentre è in corso una valutazione politica sulle singole materie, l´assessore Cappellini, qui presente, può testimoniarlo, visto che è stata una delle prime a rispondere ". Servizi A Rischio - "La Legge Delrio - ha chiarito Nava- non abolisce le Province che, al contrario, continuano ad esistere come enti di secondo livello (con competenze importanti: scuole secondarie manutenzione delle strade e lavori pubblici, pianificazione territoriale, alcuni capitoli del tema ambiente) e dato che non hanno i fondi per adempiere alle loro funzioni, si rischia, per esempio che i disabili sensoriali non abbiano più l´assistenza finora garantita, i ragazzi debbano stare in aule senza riscaldamento o che i motociclisti restino coinvolti in gravi incidenti a causa di strade non riparate: il Governo quindi deve garantire le risorse". "Tutto questo - ha sottolineato il sottosegretario - con l´aggravante che il 30 settembre si dovranno svolgere le elezioni per i nuovi organi provinciali". Gestioni Associate - "Il nostro impegno - ha concluso Nava - è di aprire un confronto serio e approfondito, quanto prima , anche sulle gestioni associate. Credo che sia necessario stabilire regole chiare e risolutive, perché è impensabile che ne esistano ancora con sole poche funzioni da svolgere".  
   
   
LAZIO, SPENDING REVIEW: IL PIANO PER ELIMINARE GLI SPRECHI E MIGLIORARE I SERVIZI L’IMPEGNO DELLA REGIONE PER RIDURRE ULTERIORMENTE LE SPESE, ABBATTERE GLI SPRECHI E TAGLIARE POLTRONE INUTILI  
 
 Roma, 7 luglio 2014 - Spending review. Continua l’impegno della Regione per ridurre le spese e abbattere gli sprechi e tagliare poltrone inutili. L’obiettivo della Regione è essere ancora più vicini ai cittadini e garantire a tutte e a tutti servizi più efficienti e di qualità. Ecco cosa prevede nel dettaglio: Tasse più basse e servizi migliori. L’obiettivo è proprio quello di allargare l’esenzione dalla nuova Irpef anche a chi guadagna fino a 28 mila euro: si tratta di oltre un 1 milione di cittadini oltre ai 900 mila già esenti, quelli con reddito di 15 mila euro. Più risorse per i Comuni del Lazio. La Regione li sostiene con un fondo apposito: 90 milioni di euro in tre anni. In questo modo i Comuni potranno pagare più facilmente, anche con delle rate, i debiti tributari nei confronti della Regione. E poi tra le altre cose è prevista anche la riorganizzazione dell´Arpa, l´Agenzia regionale di protezione ambientale. 42 poltrone in meno nella sanità. Ridotti da 5 a 3 i membri dei collegi sindacali delle aziende sanitarie: un taglio di 42 poltrone in totale che comporterà risparmi per 630 mila euro all´anno. Non è l´unica novità in questo settore. Regole più certe e trasparenti per le nomine dei direttori sanitari. Un esempio? Non potrà essere nominato direttore generale chi sia stato condannato, anche in via non definitiva, dalla Corte dei conti. Cambiano le cose anche per la sanità privata: liberalizzate le procedure per le autorizzazioni, che diventano più semplici. Via altre 54 poltrone in meno negli enti regionali. In particolare passano da tre a uno i componenti degli organi di revisione di alcuni enti regionali, una sforbiciata che vale ulteriori risparmi. E poi la Regione chiude alcuni enti come Abecol, il Comitato tecnico-scientifico per l´Ambiente e il Consorzio di gestione delle grotte di Pastena e Collepardo. Cambia la legge sulle partecipate. Introdotta anche una modifica della legge su Lazioservice: dispone l´obbligo per le controllate e le partecipate di inviare alla Regione il proprio piano industriale per l´approvazione. E poi viene rafforzato anche il coinvolgimento dei Comuni nella classificazione delle aree demaniali. Il nuovo sistema per la modulistica. Sarà lo stesso per tutti i Comuni del Lazio e sarà adottato entro dicembre. Tra le altre cose verrà istituito anche il primo Catalogo dei sinkhole, fenomeni naturali di sprofondamento. E poi altre novità: è stata istituita la Consulta dei lavoratori atipici e dei liberi professionisti e la Consulta dei servizi regionali dell´impiego. La nuova disciplina per l’apprendistato, per introdurre regole certe anche in questo settore. Tra le altre la Regione anche il fondo di rotazione per sostenere le industrie cinematografiche e audiovisive. Infine semplificate le procedure amministrative anche nel settore delle attività estrattive. Il lavoro della Regione per tagliare sprechi e poltrone e a risparmiare risorse per i cittadini non si ferma qui ma andrà avanti.  
   
   
CORTE CONTI. PARIFICA RENDICONTO. VENDOLA: "FOTOGRAFA IMPEGNO E SALTO EPOCALE"  
 
Bari, 7 luglio 2014 - “Il giudizio positivo di parifica del bilancio 2013 della Regione Puglia è la fotografia di un avanzamento, credo, molto significativo. Oggi, questo giudizio di parifica della Corte dei Conti ha fotografato un impegno e un salto epocale”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola il 4 luglio al termine dell’udienza della Sezione regionale di controllo della Puglia della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del rendiconto generale 2013 della regione Puglia. Giudizio di parifica espresso dalla Corte in considerazione “che sono stati rispettati gli equilibri di bilancio, il patto di stabilità interno ed i limiti legali d´indebitamento”. Positiva dunque la valutazione sulla gestione economica della Regione per il 2013. “Per me – ha detto Vendola - essere riuscito a portare, addirittura, un avanzo nella spesa sanitaria, mentre crescevano i livelli essenziali di assistenza; cioè aver attraversato una fase durissima, risanando i conti, ma non lesionando i diritti dei cittadini è davvero un gran bel risultato. E poi complessivamente, è stata positiva la nostra capacità di correggere storture, di risanare, razionalizzare e pulire”. Secondo Vendola “anche aver portato, in un decennio, il debito storico della Regione Puglia da quasi 3 Mld a meno di 1,3 Mld, significa essersi comportati come il buon padre di famiglia, che deve essere virtuoso soprattutto quando deve spendere i soldi dei cittadini”. Anche sulle aziende partecipate, la relazione è molto chiara. “Tutte le società partecipate regionali chiudono il 2013 con risultato positivo, fatta eccezione per le Terme di Santa Cesarea”. Per Vendola questo è un dato sorprendente e “anomalo” che andrebbe comparato con quello delle altre regioni d’Italia. “Siamo l’unica Regione d’Italia – ha sottolineato Vendola - che ha quasi tutte le partecipate in condizioni floride, con un avanzo di amministrazione. Se uno dovesse fare una comparazione tra la Società Aeroporti di Puglia e le altre società aeroportuali, o tra l’Acquedotto Pugliese e le altre società che gestiscono aeroporti, ne avrebbe immediatamente contezza”. “Credo che il sistema regionale, nel suo complesso, esca valorizzato nella propria capacità di pulire tutto ciò che non andava – ha aggiunto il Presidente della Regione – e vorrei anche ricordare, sommessamente, che la Puglia è l’unica regione che non è stata precipitata nello scandalo di “rimborsopoli” ed anche questo varrebbe la pena di sottolinearlo”. Vendola infine non ha mancato, nella sua relazione questa mattina, di far riferimento ai vincoli del Patto di stabilità che “stanno determinando una situazione che potrebbe diventare catastrofica per un ente come il nostro” e alla “ingiustizia e alla discriminazione specifica” che viene perpetrata ai danni della Puglia. “La Puglia – ha spiegato Vendola - per i limiti del Patto di stabilità può spendere poco più di 300 euro pro capite mentre i nostri vicini lucani possono spendere più di 900 euro pro capite. Questa è una grande ingiustizia perchè la regolamentazione dei vincoli del Patto è fatta su una base cronologica arbitraria, l’indicazione cioè di un anno, e non di una serie di anni, che per noi è stato un anno particolarmente sfortunato. E quella base di calcolo ci mette nella situazione, insieme alla Lombardia e al Veneto, di essere discriminati. Io sento - ha concluso Vendola - che c’è la violazione dell’art 3 della Costituzione in questa reiterazione di un Patto che discrimina. E questo problema è drammatico soprattutto per chi è virtuoso”.  
   
   
PARIFICA BILANCIO REGIONE PUGLIA: LUSINGHERO GIUDIZIO CORTE DEI CONTI  
 
Bari, 7 luglio 2014 - Lusinghiero il giudizio della Corte dei Conti espresso nell’ambito del procedimento di parifica del rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2013 della Regione Puglia nell’udienza del 4 luglio a Bari presso la Sezione regionale di controllo per la Puglia. “Il parere positivo ci dà grande soddisfazione – spiega l’assessore al Bilancio Leo di Gioia – e ci gratifica perché certifica l’impegno, le buone prassi ed il buon governo che la Giunta e le strutture tecniche hanno saputo mettere in campo, che si riverberano sui conti della Regione. Il bilancio regionale è in equilibrio. La Regione Puglia attua le politiche di contenimento delle spese di funzionamento che lo Stato centrale richiede e che il particolare momento di crisi impone. L’avanzo di amministrazione disponibile (circa 120 milioni di euro) sarà utilizzato per la gran parte per le politiche di contrasto alla povertà ed alla crisi economica in atto”. “L’interlocuzione con una autorevole istituzione quale è la Corte dei Conti – aggiunge di Gioia – ci sprona a perseguire sempre più elevati livelli di performance nella gestione dei conti: tale prospettiva sarà più evidente con la discussione e l’approvazione dell’assestamento di bilancio che affronteremo in giunta nei prossimi giorni”. “Nel corso dell’udienza – ha concluso di Gioia – è stato evidenziato come il patto di stabilità interno sia un elemento esterno che perturba l’azione di governo ed impedisce il necessario sostegno alle politiche regionali che pur le competono in base alle materie attribuite ad esse attribuite dall’articolo 117 della costituzione. Nei prossimi giorni la Giunta approverà un apposito provvedimento che, sulla base dell’andamento della gestione e della necessità di dare spazio alle politiche sociali e di sostegno all’occupazione, rideterminerà la attribuzione degli spazi di patto. Allo stesso tempo continueremo la battaglia a livello nazionale per riequilibrare l’ingiustizia che colpisce i pugliesi con regole così restrittive e sperequate che impediscono – ad esempio – il cofinanziamento dei programmi europei, con gravi ricadute sull’economia e sullo sviluppo della regione”.  
   
   
LEGGE DELRIO,ASSESSORE LOMBARDIA A BERGAMO: GOVERNO DIA FONDI A PROVINCE  
 
 Bergamo, 7 luglio 2014 - "L´obiettivo comune deve essere quello di ridurre al minimo gli impatti negativi provocati dall´applicazione della legge Delrio, che impone di compiere scelte importanti in tempi fin troppo rapidi". È quanto ha detto Daniele Nava, sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia, che, il 3 luglio a Bergamo, ha incontrato i rappresentanti della Provincia, dei Comuni e delle altre realtà territoriali per discutere e approfondire i vari aspetti e le implicazioni della Legge Delrio e raccogliere osservazioni e proposte. Funzioni Fondamentali - "La Legge prevede che alle Province - ha spiegato Nava - rimangono in via esclusiva alcune funzioni fondamentali come la pianificazione territoriale, la viabilità, gli edifici scolastici (scuole secondarie di secondo grado) e l´ambiente. Ad oggi non ci sono fondi per cui, se il Governo non li rimetterà, sicuramente da gennaio non ci sarà la possibilità di spalare la neve, riparare le buche nelle strade o riscaldare le aule scolastiche". Anche su materie delicate come l´assistenza ai disabili, ha chiarito Nava, al momento i fondi sono azzerati. Distribuzione Funzioni - Regione Lombardia negli ultimi 20 anni ha delegato circa 200 funzioni alle Province, molto più di altre Regioni. "Per questo - ha chiarito Nava - a noi interessa poter decidere autonomamente come redistribuire queste competenze. Ci aspettiamo che venga trovato un accordo con il Governo in questo senso". "La Regione Lombardia ha concluso la sua ricognizione tecnica - ha spiegato ancora Nava - Ora stiamo portando avanti una valutazione sulle singole materie. In ogni caso, tutto ciò che potrà essere lasciato sul territorio, verrà lasciato". Bergamo - "La provincia di Bergamo - ha aggiunto Nava, ricordando che, una volta svolte le elezioni entro il 30 settembre, avrà 16 consiglieri oltre al presidente - è da tempo un laboratorio importante sulle tematiche degli assetti istituzionali ma è anche un territorio, per dimensioni e caratteristiche, nel quale definire i nuovi ruoli e le competenze dettate dalla Legge Delrio sarà particolarmente delicato. È necessario che tutti gli amministratori lavorino in stretto raccordo tra loro".  
   
   
PUGLIA: ZONE FRANCHE URBANE, ARRIVANO LE AGEVOLAZIONI PER LE IMPRESE  
 
Bari, 7 luglio 2014 - "Agevolazioni fiscali, detrazioni, contributi e bonus occupazionali per 14 anni". Questi gli obiettivi delle Zone Franche Urbane finanziate dalla Regione Puglia con 60 milioni di euro. "In Puglia potranno beneficiare dello ´sconto´ sulle tasse - ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone che ha finanziato l´intervento - 4.046 micro e piccole imprese. Agevolazioni su Irpef, Irap, imposte comunali e contributi previdenziali per i dipendenti che permetteranno al sistema delle imprese pugliese di tirare un respiro di sollievo. Nell´elenco 201 imprese di Andria, 856 di Barletta, 506 di Foggia, 65 di Lecce, 188 di Lucera, 282 di Manduria, 227 di Manfredonia, 416 di Molfetta, 427 di San Severo, 358 di Santeramo in Colle, 520 di Taranto". “Per oltre 4 mila imprese pugliesi - ha proseguito - da oggi il futuro è più roseo. Lo è in particolar modo per quelle più giovani costrette sinora a fronteggiare una crisi tagliente che non teneva conto della loro fragilità quanto del valore aggiunto che esse avrebbero potuto portare all’intero territorio. Con questo bando, fortunatamente, si è aperto uno spiraglio di luce e potremo promuovere, non solo il rilancio delle attività imprenditoriali che caratterizzano il territorio e lo rendono vivo nei suoi luoghi socialmente ed economicamente più disagiati, ma anche la rinascita delle aree urbane più colpite dalla crisi. Si tratta di un esperimento che vuole premiare chi investe nei quartieri ´dormitorio´, senza aree commerciali e produttive, e impiega personale regolarmente assunto e nel totale rispetto della legge". "Ci sono realtà come Taranto, Barletta, Andria - ha concluso l´assessore - che hanno beneficiato a piene mani del provvedimento regionale per un grande numero di imprese. Anche il risultato di Lecce è significativo: le imprese leccesi hanno beneficiato di 4milioni e 800mila euro ripartiti tra 65 richiedenti. Purtroppo, nel caso leccese, il perimetro dell´area individuata dall´amministrazione comunale nel 2007 si é rivelato penalizzante anche per la scarsità dei locali presenti e ha pregiudicato la larga partecipazione che, invece, abbiamo potuto riscontrare negli altri Comuni. Ora occorrerà valutare bene i risultati, guardando al numero degli occupati, degli stabilizzati e alla nascita di nuove imprese. Occorrerà, inoltre, che le amministrazioni comunali s’impegnino a sostenere e valorizzare lo sforzo regionale con interventi mirati al miglioramento del contesto urbano dell´area prescelta. E ciò, per evitare che le Zone Franche Urbane siano un intervento spot”.  
   
   
CALABRIA: NESSUN PARTITO HA FATTO RICHIESTA PER LE ELEZIONI PRIMARIE  
 
Catanzaro, 7 luglio 2014 - Il Dipartimento della Presidenza della Giunta regionale ha dato notizia che alle dodici del 4 luglio sono scaduti i termini, come previsto, per la presentazione di candidature, da parte di partiti e gruppi politici, alle elezioni primarie per la carica di Presidente della Regione della Calabria. L’ufficio elettorale regionale, coordinato dal dirigente Luigi Bulotta, all’ora stabilita, non ha registrato alcuna richiesta. La Presidente f.F. Della Regione Antonella Stasi ha commentato positivamente la notizia “in quanto – ha detto – noi abbiamo dato seguito a quanto previsto dalla legge in materia. Ma il fatto che non vi sia stata nessuna richiesta ci consente di avere un forte risparmio in termini di spesa che l’operazione elettorale, qualora fosse stata attivata, ci avrebbe costretto ad affrontare, pur nella esiguità delle nostre finanze”.  
   
   
ABRUZZO CRISI;D´ALFONSO:ENTRO 100 GIORNI NUOVI STRUMENTI PER IMPRESE  
 
Pescara, 7 luglio 2014 - - Siamo fuori della crisi? Ne stanno discutendo quattro illustri economisti (Alessandro Carretta, Piero Cipollone, Marcello De Cecco, Dominick Salvatore) in una tavola rotonda promossa dal dipartimento di Economia Aziendale dell´Università di Pescara, cui partecipano, tra gli altri, il Presidente della Regione, Luciano D´alfonso e il Sindaco di Pescara, Marco Alessandrini. La discussione, che ha per tema "l´economia mondiale, euro e banche", si articola sulle cause che hanno determinatro la più importante crisi economica globale dal dopoguerra ad oggi e, soprattutto, sulle possibilità di uscirne. Intervenendo in apertura dei lavori, D´alfonso ha posto all´attenzione della platea - costituita da studenti di economia dell´Università d´Annunzio - la necessità di costruire un processo di crescita dell´intero Abruzzo che dovrà avere ripercussioni positive che dureranno nel tempo. Parlando dei riflessi della crisi, il Presidente della Regione si è chiesto "quanto mondo sia necessario all´Abruzzo per crescere": "circa 6.5 miliardi di euro, un quarto del nostro prodotto interno lordo, deriva dal mondo e dalla dimensione internazionale; ma dobbiamo fare di più assumendo le buone pratiche per quanto riguarda le autorizzazioni alle impresa". "Dal Mondo dobbiamo assumere anche la spinta a migliorare la capacità formativa, scolastica e universitaria a favore delle giovani generazioni". Per D´alfonso sarà anche necessario che il sistema Abruzzo crei le condizioni atte a favorire una maggiore produttività delle imprese rispetto ad ogni ora di lavoro, rivedendo a fondo il funzionamento delle nostre istituzioni e vigilando sulla sanezza dei prodotti finanziari e bancari in favore del mercato". "Nei prossimi 100 giorni, questo governo dovrà dotarsi di nuovi strumenti e procedure autorizzatorie in favore delle imprese che garantiranno una accelerazuione straordinaria a chi vorrà produrre investimenti, ricchezza e lavoro, in modo che ogni progetto di vita o di nuova vita delle imprese possa essere incoraggiato e autorizzato: dobbiamo essere più veloci e più bravi della Turchia e della Baviera nel dire di sì al mondo del lavoro e della produzione di ricchezza".  
   
   
ZAIA SCRIVE A RENZI E ORLANDO: “RICOSTITUITE L’OTTAVO TRIBUNALE DEL VENETO, RIAPRITE QUELLO DI BASSANO”  
 
Venezia, 7 luglio 2014 - “Al fine di evitare che l’organizzazione della geografia giudiziaria veneta tra Bassano e Vicenza passi attraverso un funambolico pendolarismo di fascicoli, magistrati, personale di cancelleria, consulenti e avvocati, vi invito a valutare l’opportunità di ricostituire al più presto, anche ricorrendo ai Decreti Correttivi, un ottavo Tribunale nel Veneto, con ciò consentendo un più corretto equilibrio del carico di giustizia tra i vari uffici giudiziari esistenti e assicurando a cittadini e imprese la più rapida ed efficiente risposta di giustizia”. Si conclude così la lettera che il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha inviato il 3 luglio al presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi e al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, in riferimento alla nota vicenda della chiusura del Tribunale di Bassano, che ha privato l’area vicentina di un presidio e di un servizio di estrema importanza e utilità. “Ritengo che la Riforma della Geografia Giudiziaria abbia determinato nella Regione del Veneto gravi effetti negativi sia per il fatto di avere allontanato, in molti casi, i cittadini dalla giustizia, sia per averne rallentato, in altri casi, il relativo funzionamento – afferma nella lettera Zaia, sottolineando che “nonostante tutti i tribunali veneti, anche quelli sopprimendi, rientrino nei parametri ministeriali di efficienza, la distribuzione attuale degli uffici giudiziari sta comportando gravi criticità nella gestione della giustizia regionale”. Il Governatore del Veneto segnala che la criticità e i rallentamenti maggiori si sono verificati nell’ambito della provincia di Vicenza, dove la chiusura del Tribunale di Bassano del Grappa è coincisa con la contestuale soppressione nella ex Sezione Distaccata di Schio, impedendo il regolare funzionamento dell’intero ufficio giudiziario: “Va evidenziato – ha scritto Zaia – che la zona vicentina e pedemontana è, in una prospettiva regionale e quindi anche nazionale, assolutamente strategica, perché connotata da alta concentrazione di imprese, le quali necessitano di risposte giudiziarie immediate. Ad aggravare ulteriormente la situazione vi è anche l’oggettiva indisponibilità e inidoneità dell’edilizia giudiziaria dell’ufficio accorpante vicentino, i cui tempi di risoluzione sono lunghi a venire, e la dichiarata disponibilità degli edifici dell’ufficio giudiziario soppresso, da parte del competente ministero”. “Per quanto sopra evidenziato – conclude Zaia – sono a chiedervi di tenere in debita considerazione le particolari esigenze della Regione del Veneto e di intervenire prontamente per eliminare gli effetti più negativi della Riforma, sia a favore dei cittadini e sia, soprattutto, nell’interesse delle imprese”.  
   
   
AUTONOMIE LOCALI: FVG, DDL RIFORMA PRONTO SOLO DOPO FASE CONFRONTO  
 
Trieste, 7 luglio 2014 - "Oggi ho portato all´attenzione della Giunta regionale lo stato dell´arte sulla riforma del sistema Regione-enti locali. Il relativo disegno di legge è ormai completo in ogni sua parte, ma prima di una approvazione formale da parte dell´Esecutivo ho ritenuto opportuno aprire una fase di confronto con le parti sociali e i vari portatori di interesse", ha confermato l´assessore regionale alla Funzione pubblica e alle Autonomie locali Paolo Panontin. "Solo a seguito di questo percorso partecipato nel corso del quale raccoglieremo spunti, riflessioni e proposte sarà possibile approvare in via preliminare il disegno di legge in Giunta e illustrarlo al Consiglio delle Autonomie locali. Dopo l´estate e un nuovo ciclo di incontri porterò il disegno di legge alla definitiva approvazione per passare il tutto all´esame della competente commissione consiliare e dell´Aula. Alcuni elementi caratterizzanti il testo rappresentano quindi una base di lavoro, una proposta che definiremo solo alla luce dei risultati di questo percorso partecipato. Il tema della dimensione e dei perimetri delle forme aggregate e il numero delle funzioni svolte dalle future aggregazioni è uno di quelli su cui stiamo lavorando", ha sottolineato l´assessore Panontin.  
   
   
CONTRATTI PUBBLICI, UMBRIA: NUOVA NORMA SU APPALTI CENTRALIZZATI NEI COMUNI NON CAPOLUOGO METTE A RISCHIO INTERO SETTORE  
 
Perugia, 7 luglio 2014 - "Il blocco degli appalti causato dalla Legge Irpef-spending Review, che impone dal primo luglio gli appalti centralizzati nei Comuni non capoluogo, mette a rischio paralisi il settore dei contratti pubblici. Condivido al riguardo la posizione assunta da Anci, che ha chiesto al Governo modifiche alle disposizioni appena entrate in vigore": è quanto afferma l´assessore regionale alle opere pubbliche, Stefano Vinti, in merito alla nuova normativa che prevede per i Comuni non capoluogo per bandire le gare di riunirsi in unioni di comuni o avvalersi di un consorzio o di un soggetto aggregatore o di effettuare la gara telematica tramite Consip o altra centrale di committenza. Nel caso in cui non vengano rispettate queste condizioni, la legge stabilisce inoltre che non possa essere rilasciato il Codice identificativo di gara (Cig). "Come evidenziato dall´Anci – prosegue Vinti – la normativa cancella la deroga prevista per gli acquisti in economia, quindi anche per importi più bassi di 40 mila euro i Comuni non capoluogo dovranno riunirsi in unioni di comuni o rivolgersi a soggetti aggregatori. Inoltre per alcune categorie di lavori non standardizzabili, come le manutenzioni edilizie, non esistono convenzioni Consip. L´immediata operatività delle nuove regole – conclude Vinti – richiede un adeguamento organizzativo degli enti locali che è impraticabile in così breve tempo. Perciò l´Anci ha chiesto la proroga dell´obbligo di ricorrere agli appalti aggregati al 2015".  
   
   
CALABRIA: TRASMESSO ALLA RAGIONERIA IL DECRETO D’IMPEGNO PER IL PAGAMENTO DI SUSSIDI E INTEGRAZIONI DI LSU/LPU  
 
Catanzaro, 7 luglio 2014 - L’assessore regionale al lavoro Nazzareno Salerno informa che è stato trasmesso alla ragioneria il decreto d’impegno per il pagamento di sussidi e integrazioni di Lsu/lpu per il periodo giugno-ottobre, oltre che degli assegni al nucleo familiare degli lpu, relativi al primo semestre del 2014. “Un impegno – dichiara Salerno – verso una categoria di lavoratori che forniscono servizi dalla grande rilevanza per gli enti utilizzatori e che spesso vivono difficoltà di carattere economico”. In particolare, sono previsti 15.486.386,20 euro per far fronte al pagamento della terza tranche in anticipazione del contributo 2014 dei sussidi e delle ore integrative di lsu/lpu, determinata per ciascun ente in misura pari alla copertura massima di 5 mesi, e 807.348, 52 euro per il pagamento degli assegni al nucleo familiare per il periodo gennaio-giugno per gli lpu. “E’ necessario – evidenzia l’assessore al lavoro - mettere i lavoratori nelle condizioni di fornire il loro apporto nelle massima serenità, soprattutto in un periodo di grave crisi economica e sociale che porta a guardare con scarso ottimismo al futuro. La Giunta regionale vuole invece capovolgere questo scenario, tranquillizzando i lavoratori e le loro famiglie e dimostrando con i fatti vicinanza e sostegno. Della considerazione che la Regione ha di questa categoria è d’altronde facile accorgersi, anche in virtù dell’approvazione della Legge regionale 1/2014, primo provvedimento regionale in Italia adottato con la finalità di avviare concretamente un percorso di stabilizzazione e dunque di superare il precariato. Il nostro impegno – conclude l’assessore Salerno - rimarrà costante per valorizzare quelle figure che, con spirito di abnegazione, hanno garantito nel corso degli anni un contributo prezioso per gli enti e per i cittadini”.  
   
   
PIEMONTE: GARANZIA GIOVANI, AL VIA LA SECONDA FASE DEL PROGETTO QUASI 400 COLLOQUI DI LAVORO IN PROGRAMMA NEI PROSSIMI GIORNI  
 
Torino, 7 luglio 2014 - A due mesi dall’avvio del progetto sperimentale Garanzia Giovani finanziato dall´Unione europea, rivolto ai giovani in età compresa fra 15 e 29 anni disoccupati e che non studiano, il Piemonte è tra le poche regioni ad aver avviato la seconda fase del progetto, che prevede i colloqui dei candidati selezionati per le offerte lavorative a disposizione. Del miliardo e mezzo destinato all’Italia, il Piano Europeo (Youth Guarantee) riserva alla nostra Regione 97,4 milioni di euro, di questi, poco meno della metà servirà per migliorare competenze e conoscenze dei giovani, in modo da aumentarne le possibilità occupazionali allineandone i profili ai fabbisogni del mercato. Altri 31 milioni promuoveranno i tirocini extra-curriculari, anche in mobilità geografica, per favorire una prima esperienza lavorativa e permettere alle imprese di formare i ragazzi sul campo; 12 milioni sono destinati all’accompagnamento e quasi 9 milioni ad accoglienza, presa in carico e orientamento. A queste risorse si aggiungono poi i 5,5 milioni di euro del Por Fse 2014-2020 anticipati dalla Regione Piemonte per finanziare percorsi occupazionali ed iniziative informative sul territorio. Ad oggi sono oltre 7.500 i giovani che si sono iscritti al progetto, registrandosi sul portale nazionale www.Garanziagiovani.gov.it o su quello regionale www.Garanziagiovanipiemonte.it, 40 Agenzie private accreditate e 21 Centri per l’Impiego coinvolti, oltre 2.500 i giovani prossimi al diploma che hanno aderito alle iniziative di orientamento avviate nelle scuole. Al 2 luglio i dati forniti dall’Agenzia Piemonte Lavoro registrano 200 opportunità lavorative o di tirocinio sull’intero territorio regionale, per un totale di 250 posti con un trend in continua crescita. Tra i profili maggiormente richiesti saldatori, periti meccanici, macellai, aiuti cuochi, disegnatori meccanici ed impiegati amministrativi, per i quali sono già stati selezionati 388 giovani che nei prossimi giorni saranno chiamati a colloquio. Secondo l’Osservatorio regionale mercato del lavoro, le persone in cerca di occupazione in Piemonte, nel 2013, sarebbero state 213.500 di cui 83.500 nella fascia 15-29 anni. La sola provincia di Torino registra un totale disoccupati pari a 118.000 di cui 46.000 nella fascia 15-29. Da oggi, presso l’Agenzia Piemonte Lavoro, in via Belfiore 23/c a Torino, è a disposizione lo “Youth Corner”, il primo punto servizi italiano dove i ragazzi potranno registrarsi e ricevere informazioni su Garanzia Giovani. “Per la prima volta, con il progetto Garanzia Giovani, - ha dichiarato Gianna Pentenero, assessore al Lavoro e alla Formazione professionale - si attiva un’azione sistematica e concreta per aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e far incontrare in tempi rapidi domanda e offerta. Un progetto che qui in Piemonte è entrato nel vivo fin da subito, andando oltre la semplice profilazione dei candidati ma cercando di abbinare a ciascuno di essi un’opportunità lavorativa in base alle effettive richieste del mercato. L’efficacia del progetto è testimoniata dall’alto numero di ragazzi iscritti in pochi mesi e dalla crescente attenzione del mondo imprenditoriale ad una sperimentazione innovativa che ci auguriamo possa consolidarsi in un sistema efficace di inserimento al lavoro per i nostri giovani”.  
   
   
AOSTA, SBLOCCATI I FINANZIAMENTI PER GLI INCENTIVI ALLE ASSUNZIONI  
 
Aosta, 7 luglio 2014 - L’assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro, Pierluigi Marquis, informa che, a seguito dell’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2014 da parte del Consiglio regionale nella seduta del 25 giugno scorso, sono state reperite risorse, per un importo di 2 milioni 400mila euro, destinate agli incentivi per le assunzioni delle persone over 29. Le domande presentate nel periodo gennaio-ottobre 2013 e non accolte, in tutto o in parte, per la mancanza di risorse finanziarie, saranno automaticamente ammesse all’agevolazione nel corrente anno, se corrispondenti ai requisiti che dovranno essere stabiliti con delibera di Giunta regionale, previo parere del Consiglio delle Politiche per il Lavoro. Per quanto concerne invece gli incentivi alle assunzioni per la fascia di popolazione di età inferiore ai 29 anni, le risorse saranno rese disponibili attraverso il Piano giovani.  
   
   
PARTE “INFORMATTIVI” CICLO DI INCONTRI SUL TERRITORIO MARCHIGIANO PER CONOSCERE I BANDI DEL PIANO REGIONALE DELLE POLITICHE GIOVANILI  
 
Ancona, 7 luglio 2014 - Per conoscere i nuovi bandi del Piano regionale delle Politiche Giovanili, l’assessore Paola Giorgi realizzerà, in collaborazione con la Consulta regionale dei giovani, “ Informattivi” , una serie di incontri sul territorio marchigiano. Il primo sarà a Urbino il 7 luglio prossimo (ore 18,30 - sala degli Incisori Palazzo Collegio Raffaello) e seguiranno a Osimo il 9 luglio (ore 21,00 – ufficio turistico Grotte del Cantinone), Porto S.elpidio il 10 luglio (ore 18,30 – ex stazione Sala “la Piccola”), Camerino 11 luglio (ore 18,30 sala dei Priori Palazzo Bongiovanni), per finire a San Benedetto del Tronto il 14 luglio alle ore 18,30 nel Centro Giovani “G. Antonini”. Durante gli incontri l’assessore regionale, illustrerà le modalità di partecipazione ai bandi con l’obiettivo di promuovere la centralità e la trasversalità di specifiche politiche a favore di giovani in una prospettiva di sviluppo culturale, sociale ed economico della collettività. “Mettiamo in campo risorse per 463mila euro – ha sottolineato la Giorgi – di cui 288mila previste nel bilancio regionale per l’anno 2014 e di quasi 175mila euro quello relativo all’anno 2013 del Fondo nazionale politiche giovanili. Attraverso tali risorse attiviamo il Programma annuale degli interventi che riguardano una pluralità di ambiti a cui afferiscono i bisogni giovanili. Tra gli obiettivi prioritari: promuovere la conoscenza della condizione giovanile nella regione Marche; costruire e valorizzare percorsi di crescita dell’autonomia individuale e dello sviluppo della conoscenza civica; promuovere e sostenere percorsi di autonomia economica a favore di giovani, nonché la loro partecipazione attiva”. Il Piano regionale per le politiche giovanili ha inoltre dettato le linee di indirizzo per promuovere e garantire l’associazionismo stimolando gli enti locali, in forma singola o associata, a varare interventi a favore dei giovani e nel contempo stimolando la progettazione autonoma dei giovani, soprattutto in forme associative e aggregative. Come previsto dal Piano regionale per le politiche giovanili per la programmazione locale e per la gestione degli interventi viene prevista esclusivamente la forma aggregata degli enti locali, con almeno un comune di popolazione inferiore o uguale a 5mila abitanti oppure Unioni di Comuni, Comunità montane e Ambiti territoriali sociali in forma singola o aggregata. Fondamentale il coinvolgimento delle Associazioni giovanili operanti sul territorio e i gruppi informali dei giovani, per ridare centralità alla loro progettualità attraverso gli strumenti forniti dalla Regione e dagli Enti Locali. Il tetto massimo di costo del progetto ammissibile è pari a 20mila euro e deve individuare in modo chiaro i destinatari che possono essere esclusivamente i giovani nella fascia di età compresa fra i 16 e i 35 anni.  
   
   
GIOVANISÌ E GARANZIA, ROSSI INVITA LE AZIENDE A SCOMMETTERE SULLA FORMAZIONE  
 
 Firenze, 7 luglio 2014 - " Non sarà una rivoluzione ma di sicuro è un´opportunità per avvicinare i giovani al mondo del lavoro in una fase che vede, in Toscana, circa 100 mila ragazzi sotto i 30 anni senza un´occupazione, 20 mila dei quali completamente scoraggiati e circa 30 mila registrati ufficialmente come Neet, ovvero fuori da un percorso di studio, formazione o lavoro". Così il presidente della Regione Enrico Rossi ha ricordato l´avvio del progetto Giovanisì che ha fatto da apripista, con l´idea dei tirocini retribuiti, ad iniziative come l´europea Garanzia Giovani che, dal primo maggio scorso è partita in tutta Italia e, in Toscana, si integra e viaggia in parallelo alle misure già esistenti. "Siamo stati i primi a partire – dice Rossi – e ci piacerebbe, per questo, poter segnare un punto in più. Di qui l´appello alle imprese più dinamiche, quelle che sono cresciute nonostante la crisi, perchè scommettano sui giovani, sull´innovazione di cui sono portatori e si mettano intorno un po´ di ragazzi. Diventeranno così un modello in grado di dare un segnale a tutto il sistema produttivo toscano". Rossi si è rivolto così alle circa 60 aziende, fra le più dinamiche ed innovative, invitate a Palazzo Strozzi Sacrati per un approfondimento su Giovanisì e Garanzia Giovani. Con lui gli assessori alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini e all´istruzione, formazione e ricerca Emmanuele Bobbio, oltre ai tecnici responsabili del progetto Giovanisì. Alle aziende sono state illustrate le opportunità offerte da Garanzia Giovani specificamente per le imprese: i bonus occupazionali per le nuove assunzioni, gli incentivi per l´attivazione di tirocini, gli incentivi per l´attivazione di contratti di apprendistato. Tutto questo, è stato ribadito, in parallelo alle iniziative già in piedi da anni, come i tirocini non curricolari che la legge regionale prevede siano retribuiti (per i quali la Regione contribuisce per 300 euro su un totale di 500 euro lordi) e mette a disposizione incentivi per chi, alla fine, i tirocinanti li assume. A sintetizzare il complesso delle misure messe in campo per favorire un rapporto fra giovani e lavoro stato l´assessore Simoncini, che ha annunciato fra l´altro l´imminente pubblicazione del bando che offre alle aziende incentivi per l´assunzione a tempo determinato di giovani laureati o dottori di ricerca, interamente finanziato da risorse regionali, mentre per di Garanzia Giovani uscirà a breve il bando gestito da Inps. Formazione e istruzione più vicine al mondo del lavoro, insieme alle non sempre facili modalità di accesso agli incentivi e alla necessità di trovare forme di integrazione, nei bandi per incentivi regionali, fra sostegno agli investimenti delle imprese e necessità formative i temi principali emersi dai numerosi interventi. Alla richiesta forte di una formazione più in sintonia con i fabbisogni dei territori e dei distretti produttivi, la Regione sta rispondendo, ha ricordato Rossi, con una nuova legge sulla formazione che sarà pronta a ottobre e vedrà un cambio di competenze (dopo la fine delle Province passeranno interamente alla Regione), un meccanismo scientifico di previsione dei fabbisogni formativi, una regia più rigorosa delle iniziative e incentivi alle agenzie formative sulla base della capacità di creare effettiva occupazione. L´assessore Bobbio ha anticipato, su questo fronte, il progetto, cui si sta lavorando, per realizzare poli tecnico-professionali dove interagiscano scuola, agenzie formative, imprese, per rafforzare a stretto contatto con i territori, la cultura tecnico professionale oggi troppo trascurata. Lo stesso obiettivo che si cercherà di raggiungere potenziando i corsi Its, cioè l´istruzione tecnica post diploma. "Quella che la Regione sta mettendo in campo è una tabella di marcia serrata di impegni e opportunità - ha osservato in conclusione Rossi - che ha rinnovato l´appello alle aziende a fare squadra, sottolineando l´interesse e la sensibilità per questi temi manifestata dai numerosi interventi".  
   
   
AOSTA, GARANZIA GIOVANI: 2 MILIONI 325 MILA EURO ALLA VALLE D’AOSTA  
 
Aosta, 7 luglio 2014 - L’assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro comunica la Giunta regionale ha approvato nella seduta di, venerdì 4 luglio, il Piano esecutivo regionale per l’attuazione dell’Iniziativa europea per l’Occupazione dei giovani. Alla Valle d’Aosta sono state assegnate risorse per un importo complessivo di 2 milioni 325 mila euro. «Il Piano esecutivo approvato – sottolinea l’Assessore Pierluigi Marquis - adatta alla realtà regionale gli elementi cardine del Programma Garanzia Giovani, che è volto a garantire ai giovani con meno di 29 anni un’offerta qualitativamente valida di lavoro, di proseguimento degli studi, di apprendistato o di tirocinio o di altra misura di formazione, entro quattro mesi dall’inizio della disoccupazione o dall’uscita dal sistema di istruzione formale». Il Piano prevede quindi una serie di attività quali la presa in carico e l’orientamento, la formazione, l’accompagnamento al lavoro, l’apprendistato, i tirocini extra-curriculari, anche in mobilità geografica, la mobilità professionale transnazionale e territoriale. A queste misure, si integreranno, a livello regionale, le iniziative, sempre rivolte agli under 29, ricomprese nel Piano Giovani e nel Piano di politica del lavoro. Secondo le stime, il bacino di utenza previsto per l’iniziativa, riferito ai giovani valdostani tra i 16 ed i 29 anni, è di 2 mila 549 soggetti. «Per l’attuazione della Garanzia Giovani – conclude l’Assessore –, nell’ambito dell’erogazione dei servizi, prevediamo per la prima volta la compartecipazione di enti di formazione e di organismi privati per il lavoro, che potranno accreditarsi, dopo la pubblicazione delle procedure che saranno approvate dalla Giunta regionale, per realizzare le azioni di politica attiva del lavoro».  
   
   
CORSI DI LINGUA PER STRANIERI, LA REGIONE PRESENTA IL I CENSIMENTO  
 
Firenze 7 luglio 2014 – Quanti sono i soggetti coinvolti nell´erogazione di corsi di lingua e cultura italiana (L2) per cittadini stranieri, quali sono i corsi stessi e gli allievi, quali sono le strategie portate avanti nei territori, le criticità emerse e gli elementi positivi. Il I rapporto sulla formazione linguistica per migranti adulti in Toscana, è stato presentato stamattina nell´Auditorium di Sant´apollonia, a Firenze. Il Sistema Informativo Regionale Corsi Lingua Italiana, in sigla Sircli, è lo strumento realizzato dalla Regione attraverso la Rete dell´Osservatorio Sociale Regionale e degli Osservatori Sociali Provinciali per individuare e monitorare costantemente l´offerta linguistica di italiano per stranieri adulti. "Un reale processo di integrazione – ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi - non può prescindere dalla conoscenza della lingua italiana. Una lingua comune permette a uomini e donne di differenti culture e nazionalità di interagire, socializzare, confrontarsi. Per gli immigrati è un elemento spesso chiave per l´inserimento nel mondo lavorativo, in quello scolastico, nel contesto sociale. Su questo elemento di politica migratoria la Regione ha deciso di impegnarsi in modo importante. Le varie reti territoriali che si sono sviluppate nel frattempo – ha concluso - sono l´oggetto di questo sistema informativo. Un altro strumento fondamentale per la programmazione futura". Il database, che in questa prima edizione è stato creato grazie all´analisi dei questionari compilati da 125 soggetti gestori in un arco di tempo che va da ottobre 2013 a marzo 2014, ha anzitutto messo in evidenza la distinzione tra coloro che provengono dall´area dei Ctp (Centri Territoriali Permanenti) e coloro legati al vasto arcipelago di associazioni e cooperative del privato sociale. L´indagine considera, in base alle risposte, 206 corsi (il 66% dei quali erogati dai Ctp) e 978 allievi. Soggetti gestori. Vanno evidenziati tre elementi: pluralità di soggetti coinvolti (che determina funzioni e modalità di lavoro diversificate e talvolta complementari), bagaglio pluriennale di esperienze pregresse nell´erogazione di corsi L2 (oltre il 45% ha più di 10 anni di esperienza), consistenza del fenomeno (negli ultimi 3 anni sono stati realizzati 1.960 corsi con una media per soggetto di 5,4 corsi l´anno). Il 44% dei gestori che hanno risposto fa parte di una rete: fissa, in virtù di accordi istituzionali (convenzioni, protocolli o accordi), oppure mobile, non formalizzata ed orientata secondo specifiche progettualità e bisogni. Docenti. La presenza di insegnanti opportunamente formati è un elemento chiave per la qualità dei percorsi di integrazione linguistica. Al 1 giugno 2013 ne risultano 605 impegnati dai 125 soggetti gestori toscani: più di 2 su 3 sono coinvolti nel privato sociale, con una media per organizzazione di 6 docenti, mentre circa il 23% lavora nei Ctp, con una media di 4,2. Tre i tipi di docenti: volontari (spesso insegnanti in pensione senza però specializzazioni in italiano L2); retribuiti interni ai Ctp (molti dei quali con competenze specifiche); retribuiti con specializzazioni (operano nel privato sociale). Il 45% di tutti (retribuiti e volontari) possiede una specializzazione per la didattica L2, il 60% (nei Ctp) insegna L2 da + di 5 anni. I corsi. Quelli inseriti sono oltre 200 e la stragrande maggioranza (87,2%) è aperto a tutti gli utenti, anche se una piccola fetta si rivolge ad un target di sole donne (11,3%) o di soli uomini (1,5%). La formazione linguistica è spesso integrata da servizi e azioni diverse per rispondere positivamente ai bisogni dell´utenza (di tipo formativo, lavorativo e organizzativo, in particolare) e per porre le condizioni per agevolare una frequenza regolare al corso. I corsi sono totalmente gratuiti (83,4%), ma c´è chi chiede un piccolo contributo, anche simbolico (12,8%). In pochi casi il corso è interamente a pagamento (3,8%). Circa un terzo è aperto anche a utenti non Ue senza permesso di soggiorno. I corsisti. 74 sono le nazionalità censite: in testa senegalesi (15,3%), seguiti da marocchini (13,7%), albanesi (10,4%) e indiani (8,3 %). Circa il 62% del totale si concentra nella fascia di età 26-45 anni. Rispetto al genere, equilibrio tra utenti femmine (51%) e maschi (49%). I migranti sono venuti a conoscenza del corso con: passaparola (56,8%), attraverso la rete degli sportelli/centri per stranieri (19,5%) o la segnalazione da parte di sindacati e associazioni (9,9%). Motivi principali di partecipazione: maggior possibilità di trovare lavoro (36,4%), imparare lingua e cultura italiana (37%). Il 46,3% ha risposto di averlo frequentato per un obbligo di legge. Per oltre 7 utenti su 10 è stato il primo corso di lingua e cultura italiana, a riprova dell´esistenza di una fetta significativa di migranti non italofoni che hanno trascorso molti anni in Italia senza aver ricevuto una alfabetizzazione. L´80% circa degli allievi ha portato a termine il corso (470 su 592 beneficiari), un quinto non lo ha concluso. Durante l´incontro è stato inoltre presentato il sistema georeferenziato e consultabile via web dell´offerta formativa, con le indicazioni e informazioni su enti e sedi dove si svolgono i corsi. L´indirizzo è: http://mappe.Rete.toscana.it/webstat/index.html?area=sircli    
   
   
PROFUGHI IN VENETO. PRESIDENTE ZAIA: È LA CONSEGUENZA DEL SILENZIO ASSORDANTE DI ROMA CON BRUXELLES  
 
Venezia, 7 luglio 2014 - “Alla fine i disagi e i problemi provocati dai continui sbarchi sulle nostre coste vengono messi in conto, come sempre, ai nostri territori. Dopo le dichiarazioni da copione di Bruxelles che ci rassicurano, l’emergenza dovrà essere risolta dai sindaci, dalle strutture di volontariato presenti sul territorio o da altre associazioni. È una situazione ormai insostenibile e che rischia di creare dei pericolosi risvolti sociali”. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta la notizia del possibile arrivo di oltre 700 profughi in Veneto. “Questa notizia non ci sorprende – spiega il Governatore – la situazione è critica e i numeri lo confermano: sono circa 65 mila gli arrivi nei primi sei mesi dell’anno, una cifra record e in Veneto sono approdati quasi 800 profughi. Una situazione al collasso che mette in difficoltà i livelli di governo più vicini al territorio che già devono far fronte al taglio di risorse e alla crisi che sta mettendo in difficoltà le nostre comunità”. “Da mesi ormai i predatori del mare la fanno da padroni – spiega Zaia – continuando a non rispettare le regole e mettendo a repentaglio la vita di migliaia di mamme, bambini e anziani e causando delle vere e proprie tragedie. Di fronte a tutto questo l’Europa usa parole rassicuranti, ma poi gira la testa dall’altra parte nel silenzio assordante del nostro Governo, che non batte mai i pugni sul tavolo. E i trafficanti di carne umana e schiavi usano l´operazione Mare Nostrum come un taxi”. “L’arrivo dei profughi in Veneto – conclude il Presidente – è la conseguenza della gestione sbagliata delle politiche di immigrazione a livello europeo e a livello nazionale. Chi dovrebbe trovare delle soluzioni lungimiranti è forte con i deboli e debole con i forti. Per sradicare questo problema alle radici è fondamentale aiutare queste popolazioni a casa loro, per riconsegnar loro la possibilità di avere un futuro nei luoghi di residenza e non essere costretti a fuggire a bordo di barconi in balia a dei trafficanti di vite umane”.  
   
   
UMBRIA, CENTRO PARI OPPORTUNITÀ: PRESIDENTE RIVOLGE APPELLO AI CONSIGLIERI REGIONALI PER RIEQUILIBRIO DELLE RAPPRESENTANZE DI GENERE  
 
Perugia, 7 luglio 2014 – "Rivolgo il mio appello a tutti i consiglieri regionali che a breve dovranno pronunciarsi sulla nuova normativa elettorale per ridisegnare l´Assemblea Legislativa regionale, a recepire i principi sanciti dalla legge ‘215/2012´, finalizzata a promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali": l´invito parte dalla presidente del Centro per le Pari Opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi, ricordando che, già nell´ottobre 2013, il Centro ha inviato una proposta all´Assemblea Legislativa per il riequilibrio delle rappresentanze di genere. "Alle recenti elezioni amministrative umbre – ha riferito Daniela Albanesi - si è andato a votare in 68 comuni avendo a disposizione, per la prima volta, le nuove regole sulla ‘doppia preferenza di genere´ introdotte dalla legge 215/2012. Ciascun cittadino ha potuto, pertanto, votare sulla scheda elettorale per due candidati di una stessa lista, una donna e un uomo". Dati alla mano la presidente Albanesi ha ricordato che "i risultati registrati nella consultazione elettorale, anche a fronte della riduzione dei seggi nei consigli comunali, testimoniamo l´efficacia che alcuni strumenti, tra questi anche la legge ‘215/2012´, possono ottenere in termini di aumento della presenza femminile nei luoghi decisionali": alle amministrative del 2009 in Umbria su 1056 eletti in totale, 236 (22,35 per cento) erano donne di cui 74 nella provincia di Terni e 162 in quella di Perugia, mentre alle amministrative del 2014 su un totale di 852 eletti le donne sono state 266, 72 nel Ternano e 194 nel Perugino, con una percentuale del 31,22 per cento. "I risultati prodotti dalla ‘215/2012´ – ha concluso Daniela Albanesi - non possono che essere considerati un passo in avanti verso una traiettoria di marcia irrinunciabile per una regione che vuole dotarsi di istituzioni più rappresentative e segnare nei fatti il proprio bisogno di innovazione, di cambiamento e di reale capacità di inclusione. Come presidente del Centro per le Pari Opportunità e come donna impegnata a vedere riconosciuta una reale rappresentanza paritaria, il mio invito all´Assemblea legislativa è quello di utilizzare tutte le opportunità offerte dalle nuove disposizioni, perché le donne hanno forza innovativa e scegliendole diamo alla nostra regione una concreta speranza di cambiamento, speranza fondata su competenze, merito, impegno e cuore".  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, COLLOQUI GIÀ PARTITI IN LOMBARDIA  
 
Milano, 7 luglio 2014 - Valentina Aprea, assessore all´Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia interviene su ´Garanzia Giovani´, a seguito degli ultimi articoli apparsi sul ´Corriere della Sera´ e su ´L´espresso´. L´attuazione A Livello Regionale - "Ho apprezzato - afferma l´assessore Valentina Aprea - l´editoriale di Maurizio Ferrera sul ´Corriere della Sera´ di oggi. C´è infatti il riconoscimento del fatto che l´attuazione a livello regionale di ´Garanzia Giovani´ configura una differenziazione territoriale anche di tempi di attuazione, di modelli e di qualità degli interventi". "In particolare - continua Aprea - condivido l´approccio di Ferrera nel richiamo di un livello di coordinamento da parte del Governo perché i sistemi regionali restino fedeli ai principi che sono sanciti dal piano nazionale ´Garanzia Giovani´: concorrenza tra servizi pubblici e privati, finanziamento dei servizi a costo standard e riferimento ai concreti risultati raggiunti". Ruolo Dei Sistemi Regionali - In tal senso, quanto sta avvenendo su ´Garanzia Giovani´ meriterebbe di essere preso a modello per un confronto vero per la revisione delle competenze costituzionali tra Stato e Regioni in materia di lavoro. "Il ruolo del Governo centrale - ha detto - dovrebbe concentrarsi sulle regole generali e comuni, sugli standard di costo e di realizzazione, sulle infrastrutture dei sistemi informativi, realizzando un sistema di elementi minimi condivisi tra le regioni. Inoltre dovrebbe sostituirsi all´azione di quelle Regioni che non garantiscono il rispetto degli standard generali, mentre dovrebbe evitare un approccio neocentralista che intervenga con un livellamento di tutti verso il basso: bisogna lasciare che i sistemi regionali più evoluti possano garantire servizi anche più elevati". Lombardia Dimenticata - "Corre l´obbligo, infine, di dover correggere quanto affermato nell´articolo de ´L´espresso´ - dichiara l´assessore Aprea -. In Lombardia, non solo abbiamo attivato i primi colloqui per un terzo dei giovani che hanno aderito a ´Garanzia Giovani´, ma questi ragazzi hanno anche iniziato a seguire un concreto accompagnamento per attivare un lavoro o un´esperienza di tirocinio". L´articolo afferma che "ad oggi solo in Lazio e in Toscana sono iniziati i primi colloqui, stando a quanto dice il monitoraggio del ministero del Lavoro nell´ultimo aggiornamento del 26 giugno". Il Monitoraggio - "In realtà - continua l´assessore Aprea - mentre l´articolo si dimentica della Lombardia, il monitoraggio del Ministero afferma chiaramente che 3.040 giovani hanno già attivato un patto di servizio e intrapreso un percorso di politica attiva nell´ambito di Dote Unica Lavoro, che in Lombardia è lo strumento di accesso alle misure di ´Garanzia Giovani´". Connessione Virtuosa Con Sistema Collaudato - "In Regione Lombardia - ha spiegato Aprea -, ´Garanzia Giovani´ si è innestata, come in altri Paesi virtuosi del nord Europa, su di un sistema di politiche del lavoro già collaudato, chiamato "Dote Unica Lavoro", che può contare su ben 723 sportelli al lavoro sul territorio". Assessore: Noi Realtà Eccellente - Da ottobre 2013, data di avvio di ´Dote Unica Lavoro´, sono ancora di più i giovani entrati nel programma regionale: sono stati presi in carico 12.771 giovani e, di questi, 8.712, il 71 per cento, hanno avuto successo nell´attivarsi nel mercato del lavoro, con un contratto di lavoro a tempo indeterminato o determinato, in apprendistato o con un tirocinio. "Vista la situazione di eccellenza della Lombardia - conclude l´assessore Aprea - è bizzarro che un settimanale dell´importanza de ´L´espresso´ la releghi tra le Regioni che neppure avrebbero avviato i primi colloqui".  
   
   
INCONTRO TRA LA MINISTRA LANZETTA E LA CONSIGLIERA DI PARITÀ DELLA CALABRIA  
 
Catanzaro, 7 luglio 2014 - La consigliera regionale di Parità Stella Ciarletta il 4 luglio ha incontrato a Roma la ministra per gli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Nell´occasione dell’appuntamento voluto dalla ministra, sono stati affrontati i temi segnalati dalla Ciarletta sulla questione delle risorse per le consigliere di parità e la mancata introduzione della doppia preferenza nella riforma della legge elettorale calabrese. “Sulla prima questione – informa Stella Ciarletta - la Lanzetta si è attivata sottoponendo il problema alla attenzione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Graziano del Rio, ma è soprattutto sul tema della rappresentanza di genere che si è concentrato l´incontro, condividendo entrambe le interlocutrici la convinzione che la legge elettorale calabrese sia assolutamente inadeguata a garantire la partecipazione femminile, correndo il rischio per le prossime competizioni di avere l´ennesimo consiglio regionale composto da soli uomini. L´ufficio legislativo del Ministero sta vagliando la richiesta inoltrata dalla consigliera di parità di sollevare la questione di legittimità costituzionale della riforma, laddove il testo ha disatteso gli art.3, 51 e 117 della Costituzione oltre che gli obblighi derivanti dalla legge n. 215 del 2012, che impone alle Regioni di introdurre meccanismi di incentivazione delle candidature femminili”. Nel frattempo, la consigliera di Parità e la ministra, hanno ritenuto importante avviare un percorso di collaborazione istituzionale “per sostenere – spiega Ciarletta - politiche regionali attente alle questioni femminili, prima fra tutte il lavoro e programmando in tal senso una serie di incontri da realizzare in Calabria per aprire il più possibile il confronto con tutte le donne calabresi impegnate nelle istituzioni locali, gli organismi di parità e il mondo associazionistico e sindacale”.