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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 08 Luglio 2014
JUNCKER: LA SFIDA PER IL SOSTEGNO DEL PARLAMENTO ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE  
 
Bruxelles, 8 luglio 2014 - Questa settimana Jean-claude Juncker incontrerà i gruppi politici del Parlamento europeo nel tentativo di ottenere il sostegno per il ruolo di Presidente della Commissione europea. Anche se l´ex Primo Ministro del Lussemburgo è stato nominato come candidato dal Consiglio il 27 giugno, avrà anche bisogno del sostegno del Parlamento. Il voto in Parlamento si svolgerà il 15 luglio durante la plenaria a Strasburgo. Dalle ore 11 di martedì fino alle 18e30 di mercoledì, il Presidente designato alla Presidenza della Commissione incontrerà tutti i gruppi politici. I deputati lo interrogheranno sui suoi progetti, le sue priorità e sull´idoneità per il posto. Martedì incontrerà i gruppi S&d, Alde e Ecr. Mercoledì sarà il turno dei Verdi, Gue/ngl, Ppe e Efdd. Il Parlamento voterà la sua candidatura il 15 luglio. Prima della votazione, Juncker pronuncerà un discorso seguito da un dibattito. Avrà bisogno di convincere la maggioranza dei membri che compongono il Parlamento (cioè almeno 376 deputati). Che cosa è successo prima - Per la prima volta nella storia dell´Ue, i principali partiti politici europei hanno proposto un candidato per la presidenza della Commissione in occasione delle elezioni europee di maggio. Si tratta di una delle conseguenze del trattato di Lisbona: i risultati delle elezioni europee dovrebbero essere presi in considerazione quando si seleziona un candidato alla Presidenza della Commissione. Juncker è il candidato del partito politico che ha ottenuto il maggior numero di seggi alle elezioni. Ha ricevuto il via libera dalla Conferenza dei Presidenti per provare ad ottenere la maggioranza per la sua presidenza. Tuttavia, questo non significa che il Parlamento lo sosterrà automaticamente. Ha ricevuto il sostegno da 26 dei 28 capi di Stato e di governo nel corso del vertice del Consiglio del 26-27 giugno. Prossimi passi - Una volta eletto dal Parlamento, il nuovo presidente della Commissione proporrà, insieme agli Stati membri, l´elenco dei candidati a commissario europeo. I commissari designati saranno sottoposti alle audizioni in Parlamento. Il Parlamento europeo dovrà infine approvare la nuova Commissione prima che il nuovo collegio possa prendere le sue funzioni.  
   
   
JEAN-CLAUDE JUNCKER: SCAMBIA OPINIONI CON I GRUPPI POLITICI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 8 Luglio 2014 - Questa settimana, in vista della votazione plenaria del Parlamento europeo di eleggere il prossimo Presidente della Commissione europea il 15 luglio, il candidato alla Presidenza della Commissione Jean-claude Juncker si incontrerà con tutti i gruppi politici del Parlamento europeo che lo hanno invitato a uno scambio di opinioni. Le discussioni aiuteranno candidato alla Presidenza della Commissione Juncker, come egli sviluppa i suoi orientamenti politici per la prossima Commissione europea, che ci si aspetta di definire in un discorso davanti alla plenaria del Parlamento europeo. Martedì 8 luglio: 11:30 - Scambio di opinioni con il gruppo dell´Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici ( S & D ). 15:00 - Scambio di opinioni con i Conservatori e Riformisti europei ( Ecr ) del Gruppo. 17:00 - Scambio di opinioni con l´Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l´Europa ( Alde ). Gruppo Mercoledì 9 luglio 09:00 - Scambio di opinioni con l´Alleanza Verts / ( Verdi / Ale ) Gruppo. 11:45 - Scambio di opinioni con gli Stati della Sinistra Europea - Sinistra Verde Nordica ( Gue / Ngl ) Gruppo. 15:00 - Scambio di opinioni con il Partito Popolare Europeo ( Ppe ) Gruppo. 18:30 - Scambio di opinioni con l´Europa della libertà e della democrazia diretta ( Efdd ) Gruppo (Nb I tempi sono indicativi e soggetti a variazione). Per ulteriori informazioni - Jean-claude Juncker è stato proposto come candidato alla Presidenza della Commissione europea dal Consiglio europeo il 27 giugno 2014. Elezione del Presidente della Commissione europea da parte del Parlamento europeo è prevista durante la sessione plenaria del 15 luglio a Strasburgo. Ai sensi dell´articolo 17 (7) Tue, è necessaria una maggioranza dei membri che compongono il Parlamento europeo per l´elezione del presidente della Commissione, il che significa che 376 su 751. Durante la sua campagna europea in vista delle elezioni del Parlamento europeo, Jean-claude Juncker enunciato le sue cinque priorità principali , il suo piano di 5 punti sull´immigrazione e dei suoi obiettivi di politica estera in tre documenti disponibili per visualizzare nella maggior parte delle lingue dell´Ue in formato web qui: http://juncker.Epp.eu/my-priorities e per scaricare in formato Pdf qui: http://juncker.Epp.eu/library . Nelle sue conclusioni del 27 giugno, 2014 , il Consiglio europeo ha adottato un ´agenda strategica per l´Unione in tempi di cambiamento´, che si rivolge come politiche generali e le priorità per le istituzioni dell´Ue e gli Stati membri, in linea con l´articolo 15 (1 ) Tue.  
   
   
QUESTA SETTIMANA AL PARLAMENTO EUROPEO: JUNCKER RACCOGLIE IL SOSTEGNO DEI GRUPPI POLITICI, LE COMMISSIONI ELEGGONO I LORO PRESIDENTI  
 
Bruxelles, 8 luglio 2014 - Questa settimana i gruppi politici incontrano il candidato designato alla presidenza della Commissione, Jean- Claude Juncker, prima del voto che si terrà durante la sessione plenaria prevista dal 14 al 17 luglio. Lunedí, le nuove commissioni parlamentari e le sottocommissioni scelgono i loro presidenti, mentre si organizzano i loro primi incontri costitutivi. Questo lunedì le due sottocommissioni e le venti commissioni eleggono i loro presidenti e quattro co-presidenti per il prossimo mandato. Martedì ed mercoledì, i gruppi politici incontreranno il designato presidente della commissione Jean- Claude Juncker. Per assicurarsi la presidenza, Juncker deve ottenere i voti della maggioranza dei membri del Parlamento, nel voto previsto per la plenaria di Luglio. Durante la plenaria, il voto ufficiale per il Presidente della Commissione avrà luogo il 15 luglio. Il voto sarà preceduto da un dibattito con Juncker.  
   
   
I PRINCIPALI PUNTI DELL´EUROGRUPPO  
 
 Bruxelles, 8 Luglio 2014 - Chiaramente, ridurre l´elevata pressione fiscale, o ´cuneo fiscale´, sul lavoro è una delle principali priorità di riforma strutturale per i paesi europei. E ´un posto di rilievo nelle raccomandazioni specifiche per paese di quest´anno, che il Consiglio dovrebbe adottare formalmente domani. Nell´area dell´euro in particolare, ci sono raccomandazioni a 11 Stati membri per affrontare la questione. Ridurre l´eccessiva cunei fiscali in modo sul bilancio potrebbe portare grandi guadagni nel mondo del lavoro, e aumentare la competitività e la crescita nella zona euro. Infatti, le nostre simulazioni indicano che uno spostamento dei redditi congiunta dal lavoro al consumo da parte dei paesi dell´area dell´euro potrebbe aggiungere 65000000000 € per la produzione e creare circa 1,4 milioni di posti di lavoro nel prossimo decennio. Naturalmente, ogni paese deve affrontare le sue sfide specifiche in termini di dimensione e composizione del cuneo fiscale sul lavoro. Quindi, le riforme devono essere adattati di conseguenza. La Commissione sosterrà gli sforzi ´degli Stati membri in questo settore, fissando alcuni principi di massima basate sulle migliori pratiche per la discussione di follow-up nel mese di settembre. Questi principi potrebbero facilitare la nostra valutazione dei documenti programmatici di bilancio 2015 in autunno, che dovrebbe essere il veicolo per emanare queste riforme indispensabili per la crescita e, soprattutto, la creazione di posti di lavoro in Europa.  
   
   
IL NUOVO CAPOGRUPPO S&D GIANNI PITTELLA: DOBBIAMO RIDURRE IL GAP SOCIALE IN UE  
 
 Bruxelles, 8 luglio 2014 - Il deputato italiano Gianni Pittella è diventato il nuovo capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento (S&d), a seguito della rielezione di Martin Schulz come Presidente del Pe. La priorità del gruppo in questa legislatura sarà quello di arginare la crescita della disuguaglianza in Europa, ha spiegato Gianni Pittella. "La classe media è stata marginalizzata. Dobbiamo fermare questo divario sociale investendo in capitale umano, sostegno del business, ricerca e formazione ". Guarda il video per conoscere meglio la visione dell´onorevole Pittella sulle relazioni tra S&d e Ppe, i due maggiori gruppi in Parlamento, così come le sue opinioni sul ruolo del Parlamento europeo nelle decisioni economiche e finanziarie e sul futuro del Regno Unito all´interno dell´Unione europea . Gianni Pittella, 55, medico di professione, è stato eletto deputato nel 1999. Nella precedente legislatura, è stato Vicepresidente del Parlamento europeo. Dopo le elezioni europee del maggio 2014, è diventato Presidente del Parlamento europeo ad interim prima della rielezione di Martin Schulz durante la sessione plenaria di apertura.  
   
   
I MEMBRI ELEGGONO PRESIDENTI E VICEPRESIDENTI DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI  
 
Strasburgo, 8 luglio 2014 - Dopo l´elezione di un presidente, i vicepresidenti ei questori del Parlamento europeo a Strasburgo la scorsa settimana, le commissioni parlamentari convocate questa settimana a Bruxelles per eleggere presidenti e dei loro supplenti per due anni e mezzo. Lavoro legislativo del Parlamento europeo è fatto in 20 commissioni permanenti e due sottocomitati. Ogni commissione elegge un presidente e fino a 4 vicepresidenti.
giuridica (Juri)
chair: pavel Svoboda (Ppe, Cz)
vicepresidenti: lidia Geringer de Oedenberg (S & D, Pl)
jean Marie Cavada (Alde, Fr)
axel Voss (Ppe, De)
mady Delvaux-stehres (S & D, Lu)
commercio internazionale (Inta)
chair: bernd Lange (S & D, De)
vicepresidenti: tokia Saïfi (Ppe, Fr)
yannick Jadot (Verdi / Ale, Fr)
iuliu Winkler (Ppe, Ro)
jan Zahradil (Ecr, Cz)
per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni (Libe)
chair: claude Moraes (S & D, Uk)
vicepresidenti: kinga Gál (Ppe, Hu)
iliana Iotova (S&d, Bg)
jan Philipp Albrecht (Verdi / Ale, De)
barbara Kudrycka (Ppe, Pl)
i bilanci (Budg)
chair: jean Arthuis (Alde, Fr)
vicepresidenti: petri Sarvamaa (Epp, Fi)
jens Geier (S & D, De)
siegfried Muresan (Ppe, Ro)
patricia pozzi (Ppe, Sl)
affari economici e monetari (Econ)
chair: roberto Gualtieri (S&d, It)
vicepresidenti: markus Ferber (Ppe, De)
peter Simon (S&d, De)
da eleggere 14 luglio a Strasburgo
da eleggere 14 luglio a Strasburgo
controllo dei bilanci (Cont)
sedia inge Grässle (Ppe, De)
vicepresidenti: derek Vaughan (S & D, Uk)
igor Šoltés (Verdi / Ale, Sl)
martina Dlabajová (Alde, Cz)
dan Nica (S&d, Ro)
industria, ricerca ed energia (Itre)
chair: jerzy Buzek (Ppe, Pl)
vicepresidenti: patrizia Toia (S&d, It)
hans-olaf Henkel (Ecr, De)
miloslav Ransdorf (Gue, Cz)
morten Helveg Petersen (Alde, Dk)
ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare (Envi)
chair: giovanni La Via (Epp, It)
vicepresidenti: benedek Javor (Verdi / Ale, Hu)
daciana Sârbu (S&d, Ro)
pavel Poc (S&d, Cz)
gilles Pargneaux (S & D, Fr)
mercato interno e protezione dei consumatori (Imco)
chair: vicky Ford (Ecr, Uk)
vicepresidenti: anna Maria Corazza Bildt (Epp, Se)
robert Rochefort (Alde, Fr)
catherine Stihler (S & D, Uk)
sergio Cofferati (S&d, It)
occupazione e gli affari sociali (Empl)
chair: thomas Event (Gue / Ngl, De)
vicepresidenti: marita Ulvskog (S & D, Se)
danuta Jazłowiecka (Ppe, Pl)
ulla Tørnæs (Alde, Dk)
agnes Jongerius (S & D, Nl)
i trasporti e il turismo (Tran)
chair: michael Cramer (Greens/efa, De)
vicepresidenti: dominique Riquet (Alde, Fr)
dieter-lebrecht Koch (Ppe, De)
tomasz Piotr PorĘba (Ecr, Pl)
istván Ujhelyi (S & D, Hu)
pesca (Pech)
chair: alain Cadec (Ppe, Fr)
vice-presidente: isabella Lövin (Greens/efa, Se)
jaroslaw Walesa (Ppe, Pl)
werner Kuhn (Ppe, De)
renata Briano (S&d, It)
sviluppo regionale (Regi )
chair: iskra Mihaylova (Alde, Bg)
vicepresidenti: younous Omarjee (Gue / Ngl, Fr)
stanislav Polčák (Ppe, Cz)
joachim Zeller (Ppe, De)
andrea Cozzolino (S&d, It)
cultura e istruzione (Cult)
chair: silvia Costa (S&d, It)
vicepresidenti: andrea Bocskor (Ppe Hu)
mircea Diaconu (Alde, Ro)
helga Trüpel (Verdi / Ale, De)
michael Šojdrová (Ppe, Cz)
gli affari costituzionali (Afco)
chair: danuta Hübner (Epp, Pl)
vicepresidenti: barbara Spinelli (Gue/ngl, It)
pedro Silva Pereira (S&d, Pt)
kazimierz Ujazdowski (Ecr, Pl)
paulo Rangel (Ppe, Pt)
sviluppo (Deve)
chair: linda Mcavan (S&d, Uk)
vicepresidenti: maurice Ponga (Ppe, Fr)
paavo Väyrynen (Alde, Fi)
kostas Chrysogonos (Gue / Ngl, El)
nirj Deva (Cedu, Uk)
 
   
   
LEGISLAZIONE FALLIMENTARE: LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UNA RETE UE DEI REGISTRI D´INSOLVENZA  
 
 Bruxelles, 8 luglio 2014 - Collegando i database dei sette Stati membri Repubblica ceca, Germania, Estonia, Paesi Bassi, Austria, Romania e Slovenia, la Commissione europea ha lanciato ieri un livello di Ue linkage di registro nazionale insolvenza. Altri paesi sono tenuti ad aderire in un secondo momento. Questa prima rete funge da punto di contatto centrale per le imprese, i creditori e gli investitori che vogliono investire in Europa. Grazie ad un sito web, l´European portale e-Justice informazioni a disposizione degli imprenditori le stesse verifiche previste per gli investimenti nei loro paesi d´origine per fare, ei creditori possono perseguire in un altro Stato membro dell´Ue con questo sistema di insolvenza casi. "Un accesso transfrontaliero alle informazioni sulle fallimenti è per un mercato interno ben funzionante e spazio giuridico europeo di importanza critica", ha detto Johannes Hahn, commissario europeo per la Giustizia. "Delle imprese, gran parte della nostra prosperità e posti di lavoro dipende. Se gli investitori vogliono investire i loro soldi in altri paesi europei, informazioni sui fallimenti deve essere facilmente accessibile, multilingue e trasparente. Per questo, l´interconnessione dei registri di insolvenza, che agisce attraverso il portale e-Justice. Oggi stiamo compiendo un passo importante verso un sistema giudiziario efficiente ed efficace che promuove la crescita economica. " L´accesso ai registri di insolvenza a livello Ue migliora l´efficienza e l´efficacia delle procedure di insolvenza transfrontaliere. I vantaggi specifici includono: un più rapido accesso in tempo reale alle informazioni essenziali per le decisioni aziendali da un unico punto di contatto; libero informazioni di fallimento centrale nelle lingue dell´Unione europea; spiegazioni chiare di fallimento terminologia e sistemi degli Stati membri partecipanti a comprendere meglio il contenuto.  
   
   
UE: PRESENTATA LA NUOVA DIRETTIVA SUI DIRITTI DEI CONSUMATORI  
 
Roma, 8 luglio 2014 - Ieri presso la sede della Rappresentanza in Italia della Commissione europea, all´interno dello Spazio Europa, sono state presentate le più importanti novità introdotte dalla nuova normativa Ue a tutela dei consumatori. L´evento è stato organizzato dalla Commissione europea, dall´Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e dal Ministero per lo sviluppo economico e ha visto l´intervento del Commissario per la Politica dei Consumatori Neven Mimica. In questa importante occasione il Commissario Neven, accompagnato dal Presidente dell´Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato, Giovanni Pitruzzella e il sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari, ha avviato la campagna di sensibilizzazione dell´opinione pubblica sui diritti dei consumatori in Europa e sulle novità contenute nella direttiva. E´ stato inoltre presentato oggi lo spot in onda sui canali Rai che illustra le tutele previste dalla nuova normativa. (video) La nuova direttiva presentata oggi, potenzia ovunque i diritti dei consumatori, per qualunque acquisto essi facciano, sia online sia in un negozio. Anche le imprese potranno beneficiare di queste nuove norme, che creano condizioni di parità e rendono meno oneroso offrire prodotti e servizi in un contesto transfrontaliero. Tra le novità principali introdotte dalla nuova normativa Ue, presentata oggi, a tutela dei consumatori ricordiamo: - maggiore trasparenza dei prezzi - eliminazione delle sovrattasse ingiustificate (per l´uso di carte di credito e di servizi di assistenza telefonica) - prolungamento del periodo di ripensamento, da 7 a 14 giorni, in tutto il territorio dell´Unione - diritti di rimborso più solidi - norme che vietano le trappole online Una maggiore armonizzazione dei diversi aspetti delle differenti normative nazionali, dunque, che garantisce al consumatore gli stessi diritti in tutta l´Ue e, contemporaneamente, semplifica le normative per le aziende, che disporranno d´ora in poi di maggiori incentivi per espandere le loro attività a livello trasfrontaliero.  
   
   
EUROPA E REGIONI: VERTICI POLITICI DISCUTONO A CASTEL PRESULE  
 
Bolzano, 8 luglio 2014 - Sussidiarietà, cooperazione trasfrontaliera, valorizzazione delle Regioni in Europa: i premier Matteo Renzi e Werner Faymann, i presidenti di Alto Adige Arno Kompatscher, del Tirolo Günther Platter e del Trentino Ugo Rossi hanno ribadito il 5 luglio a Castel Presule questi obiettivi nel convegno a Castel Presule. Nel suo saluto al premier Renzi e al cancelliere Faymann, il presidente Arno Kompatscher ha ricordato che "la collaborazione tra Italia e Austria e la lungimiranza di molti statisti ha creato uno strumento di tutela delle minoranze che è esempio nel mondo" e al contempo ha rimarcato che "la cooperazione transfrontaliera è diventata possibile grazie all´Europa. Oggi l´Euregio è emblema di pluralismo culturale e linguistico." Kompatscher ha ribadito che l´Euroregione di Alto Adige, Tirolo e Trentino può costituire un modello di governo di multilivello. "Chiedo ai governi italiano e austriaco di sostenere questo progetto davvero europeo." Il presidente Matteo Renzi ha ricordato che "in questo luogo così bello siamo chiamati a riflettere sul tempo e lo spazio. Cento anni fa qui si lottava in una guerra drammatica, oggi ci rendiamo conto dei passi avanti fatti in Europa, oggi raccontiamo "una storia di bellezza." Renzi ha ricordato che per costruire il futuro bisogna ricordare. "Non sono il rottamatore che distrugge il passato, il passato è fondamentale. Il punto centrale è: come cambia il concetto di tempo e spazio." Nel momento in cui si allarga l´Europa, si rafforza in alcune zone il bisogno di autonomia: ma come può oggi l´Europa non fare i conti con queste esigenze?, si è chiesto Renzi. "Dobbiamo vincere la resistenza che la parola identità sia una parolaccia. Non è contraria all´integrazione: solo chi ha una forte identità riesce ad integrarsi. E l´identità è l´elemento che tiene insieme un popolo." L´invito di Kompatscher a riflettere sull´Euroregione, ha detto Renzi, "mi porta a prendere impegni concreti: questa parte di Europa è un modello per tutta l´Europa, tiene insieme identità e integrazione, vive i problemi come opportunità e non ostacolo. Il Governo italiano continuerà a dare le garanzie che ha sempre dato." Renzi ha ricordato, tra le buone pratiche, il sistema di formazione duale, "che funziona in Alto Adige e che l´Italia potrebbe copiare." E il sistema con cui si costruiscono le opere pubbliche è un altro bell´esempio. Riguardo all´Europa, ha detto che avrà un senso se sarà capace di coinvolgere i cittadini: bisognerà difenderla dagli assalti della tecnocrazia e farne la casa dei cittadini. Al contempo "dei nostri territori dobbiamo fare delle locomitive, non delle periferie. L´impegno del Governo italiano è a lavorare assieme nella direzione tracciata", ha concluso Renzi. Il cancelliere austriaco Werner Faymann ha approfondito la questione di come risolvere assieme i problemi che ci troviamo davanti: "Assieme significa che uno da solo non può risolvere le questioni di oggi." La collaborazione tra Regioni vicine secondo Faymann non è solo dettata dalla storia, ma anche da motivi pratici: non solo cultura e storia comune, ma anche amicizia, progetti congiunti. "E questo sforzo vogliamo sostenerlo, siamo all´inizio di una strada comune", ha detto il cancelliere. La crisi ha condotto a tendenze centraliste, ha sottolineato nel suo indirizzo di saluto in apertura di convegno il ministro agli affari regionali Maria Carmela Lanzetta: "Ma non bisogna contrapprovi la dicotomia tra un´Europa degli Stati e un´Europa delle Regioni, bensì va perseguita l´idea di un´Europa della collaborazione tra tutti i livelli politici, per raggiungere di più e di meglio a vantaggio dei cittadini." Il ministro ha definito Alto Adige, Tirolo e Trentino esempi preziosi di come vanno affrontate le sfide del futuro. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio si è soffermato sull´autonomia e ha assicurato che "le scelte del governo mirano a costruire funzionalità: la riforma costituzionale va in questa direzione. Siamo contrari a un nuovo centralismo." Il presidente del Trentino Ugo Rossi ha fatto un bilancio del valore dell´autonomia: autogoverno, responsabilità, solidarietà e diligenza sono nel Dna delle Regioni alpine e l´Euregio si offre come laboratorio per vivere convivenza e collaborazione. "L´euregio è espressione di un´apertura europea dal basso." Rossi si augura che lo Stato riconosca gli sforzi delle Province e che le sostenga nell´ambito del riforma costituzionale e della riforma degli statuti di autonomia. Alla lunga tradizione della cooperazione oltre i confini si è richiamato anche il governatore del Tirolo Günther Platter: "Con il Gect abbiamo fatto un primo passo importante, il prossimo sarà la macroregione alpina. Un passo necessario per aumentare il peso delle regioni alpine in Europa." Le locomotive di questo sviluppo, secondo Platter, "sono la nostra Euroregione e la Baviera, già nell´estate 2015 saranno pronte le basi di questa macroregione." Come temi centrali di questa cooperazione alpina Platter ha citato l´autosufficienza energetica e una politica della mobilità che riduca il peso del traffico sulla popolazione.  
   
   
REVISIONE DELLO STATUTO, MA SECONDO IL PRINCIPIO DELL´INTESA L´INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE TRENTINO ALTO ADIGE ALLA GIORNATA EUROPEA DI CASTEL PRESULE, IN ALTO ADIGE  
 
Trento, 8 luglio 2014 - Ugo Rossi, nella sua duplice veste di Presidente della Regione Trentino Alto Adige e della Provincia autonoma di Trento, è intervenuto poco fa alla Giornata europea di Castel Presule, in Alto Adige, su "Regioni in Europa - Europa delle Regioni. Al convegno sono anche presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, il Capitano del Tirolo Günther Platter, il Cancelliere austriaco Werner Faymann, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Delrio e il ministro degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Di seguito il testo dell´intervento del Presidente Rossi. Oggi si presenta una preziosa e rara occasione, non solo per celebrare l’inizio del Semestre europeo a guida italiana, ma anche per fare il punto sul valore delle nostre autonomie speciali del Trentino - Alto Adige/südtirol, in un quadro evolutivo di grandi riforme istituzionali e costituzionali che lo Stato italiano sta promuovendo per modernizzare il Paese. Questa nostra autonomia, generata dalla Conferenza di Pace del 1946 e riconosciuta dalla Repubblica italiana e dalla Repubblica d’Austria, ha trovato la prima codifica costituzionale con lo Statuto del 1948 e - a seguito della crisi istituzionale regionale scaturita negli anni ’50, che ha dato luogo anche ad un contenzioso internazionale - è stata poi rafforzata con il Pacchetto del 1969, che si è tradotto nel nuovo Statuto del 1971 e nel compendio di norme di attuazione statutaria successivamente varate ed approvate fino al marzo 1992, che ha costituito il traguardo per la chiusura della vertenza internazionale tra l’Italia e l’Austria. Nei decenni più recenti è stata promulgata una serie di adeguamenti normativi di rilievo statutario, accompagnati da una ulteriore rassegna di norme di attuazione volte a completare il quadro statutario e ad allargare ancora possibilità di autogoverno nostri territori. Giusto ricordare dunque che questa storia, che rappresenta il frutto del riconoscimento bilaterale della Repubblica italiana e della Repubblica d’Austria, non si configura solo come una recente esperienza, ma costituisce il punto di arrivo di una lunga traiettoria, scandita con la fondazione circa mille anni fa di una realtà istituzionale regionale articolata nei due Principati, che riflettono sostanzialmente le due comunità del Trentino e dell’Alto Adige/südtirol nel contesto imperiale. L’esercizio di un elevato autogoverno – direi vicino alla sovranità - si è dispiegato in questi territori per secoli, con l’avvertenza che la peculiare collocazione geografica della realtà in cui oggi ci troviamo – a cavallo tra il mondo germanico e quello latino e profondamente immerso nella cultura mitteleuropea – ha consentito lo sviluppo di condizioni che hanno marcato in via permanente e fisiologica le comunità del Trentino e dell’Alto Adige/südtirol. Il Dna che contrassegna tali comunità è declinabile con le seguenti cifre: autogoverno, responsabilità, operosità, solidarietà. L’esperienza di autogoverno e di integrazione armonica delle diverse identità culturali e linguistiche del Trentino e dell’Alto Adige/südtirol forma qui di un patrimonio culturale, sociale e organizzativo oltremodo prezioso, che riflette dinamiche analoghe ed evidenti, registrabili in altre realtà alpine, quali ad esempio la Confederazione Cantonale Elvetica. Questa esperienza alpina è contrassegnata da una contaminatio linguistica, ma anche culturale (mondo germanico e mondo latino), che ha costituito buona parte della matrice generativa della nuova Europa. Il Trentino - Alto Adige/südtirol si presenta quindi come un laboratorio permanente di questo incontro interculturale, sociale ed economico che ha segnato la storia dell’Europa, una sorta di “terreno di coltura” da non disperdere, decisamente importante per la sperimentazione e la verifica di fattibilità delle migliori pratiche di convivenza e di autogoverno. Noi crediamo che le nostre terre possano offrire un valido esempio di convivenza civile, di cultura dei diritti e dei doveri, di cooperazione e di solidarietà, di legalità e di buon governo. Ciò, pur consapevoli degli errori e degli ampi margini di miglioramento di cui avvertiamo tutta la responsabilità. L’europa, a partire da Maastricht nel 1992, ha inteso informare con il principio di sussidiarietà la regolazione dei rapporti tra l’Unione e gli Stati membri. Anche in tempi recentissimi il Comitato delle Regioni ha adottato la Carta della governance multilivello in Europa, consistente nell’azione coordinata dell’Unione, degli Stati, delle Regioni e degli Enti locali, fondata sui principi di sussidiarietà, proporzionalità e partenariato e che si concretizza mediante una cooperazione operativa e istituzionalizzata volta ad elaborare ed attuare le politiche europee. Insomma per realizzare il principio di sussidiarietà dobbiamo garantire una reale partecipazione dei cittadini al ciclo politico, una stretta cooperazione fra tutti gli enti e livelli di governo, ma anche e soprattutto adottare una mentalità nuova, aperta, che vada oltre le frontiere, le procedure, il legalismo e gli ostacoli amministrativi che paralizzano anche le nostre amministrazioni e quindi mettono in difficoltà i nostri cittadini, le imprese e lo sviluppo. Del resto la speciale relazione che lega Trento, Bolzano e Innsbruck nella costruzione dell’Euregio disvela un’attitudine profondamente europea dei nostri territori, un’apertura ai rapporti transfrontalieri su scala alpina e macroregionale, che riflettono il naturale orientamento alla sussidiarietà dal basso (bottom up) che la nostra società ha metabolizzato nella sua secolare evoluzione. Il percorso che assieme abbiamo per la costruzione dell´Euroregione vuole essere una opportunità di crescita e sviluppo per i nostri cittadini, ma si colloca nel senso di una "vera" Europa dei popoli. Ed è con questo senso di cooperazione che la nostra società, aperta alpina e mitteleuropea, intende accettare e affrontare con responsabilità e intelligenza le sfide presenti e quelle dell’immediato futuro. Sono le sfide della globalizzazione, del superamento dell’uragano finanziario che ha sconquassato l’Occidente. E poi: la competitività, l’innovazione e la conoscenza, il lavoro e lo sviluppo, i giovani e le loro competenze, l’attrattività del territorio e del suo paesaggio, la salvaguardia dell’ambiente e il cambiamento climatico. Il Trentino e l’Alto Adige/südtirol intendono proporsi anche come modello di innovazione dell’architettura istituzionale autonomistica. Ritengono di avere i titoli e i requisiti per sperimentare un nuovo modello di governance per le proprie comunità e territori, promuovendo una robusta modernizzazione dell’apparato normativo statutario nella direzione di un’autonomia ancora più compiuta in seno alla Repubblica italiana e in uno spirito di sussidiarietà responsabile e di solidarietà nel rapporto con lo Stato e con le altre comunità regionali. Anche nella bufera finanziaria che ha investito il Paese negli ultimi anni, le Province autonome di Trento e di Bolzano e la Regione Trentino - Alto Adige/südtirol hanno mirato, non ad uno scontro con lo Stato per una difesa ottusa delle proprie prerogative, ma hanno cercato il dialogo, prospettando di farsi carico secondo equità e responsabile solidarietà degli oneri finanziari da ripartire tra le istituzioni del Paese per il risanamento della finanza pubblica. Questa interlocuzione è oggi evidentemente ancora aperta e auspichiamo, anche in questa occasione, che per davvero il Governo italiano sappia valorizzare e riconoscere questo nostro approccio positivo e voglia concludere a breve la trattativa in corso per la revisione dei rapporti finanziari Stato-province. La nostra esperienza autonomistica è all’attenzione ed è studiata anche in altre parti del mondo, in ragione del suo tratto esemplare che può favorire un’inseminazione feconda anche in altre realtà di cerniera o di conflitto locale. Ma questa esperienza noi vogliamo additarla anche al Governo e allo Stato italiano in questo particolare e importante passaggio di riordino costituzionale. Siamo profondamente convinti che il dibattito della riforma costituzionale deve essere veramente lungimirante e sapiente, scevro da tentazioni centralistiche ma anche da suggestioni localistiche. I lineamenti del nuovo Senato della Repubblica rivelano il giusto tentativo verso il contemperamento tra funzioni generali dello Stato e funzioni delle autonomie. Auspichiamo che la riforma del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione sappia aprire la strada alla revisione del nostro Statuto speciale nella prospettiva sopra indicata. La prospettiva di una revisione statutaria da realizzarsi secondo il principio dell´intesa e che sappia coniugare salvaguardia e ampliamento dei livelli di autogoverno anche dentro il nuovo quadro costituzionale.  
   
   
GRANDE GUERRA: SERRACCHIANI, GESTO DI ALTO VALORE TRA I DUE PRESIDENTI NAPOLITANO E PAHOR  
 
Gorizia, 8 luglio 2014 - "Un gesto di grande valore simbolico". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, che ha partecipato ieri a Gorizia, nel piazzale della Transalpina al confine italo-sloveno, all´incontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor. I due Presidenti sono poi da qui partiti per raggiungere il Monte Santo, in territorio sloveno, dove hanno inaugurato una "panchina della pace", dedicata ai Caduti della Grande Guerra di tutte le nazioni che un secolo fa parteciparono al tragico conflitto. Attorniati da centinaia di bambini dei ricreatori estivi di Gorizia che sventolavano il tricolore, i due Presidenti si sono stretti la mano al centro della piazza, un luogo simbolo prima della divisione dell´Europa - qui correva il confine della Guerra fredda che separava Gorizia da Nova Gorizia - e oggi della caduta delle barriere fisiche, dell´allargamento a Est e dell´unione dell´Europa. "Come ho già avuto modo di ricordare ieri al Sacrario di Redipuglia - ha detto la presidente Serracchiani - questa che è stata una terra di sofferenze, di divisioni e di separazioni è diventata di nuovo una terra non solo di pace ma anche di unione". "La piazza della Transalpina - ha proseguito - è un luogo simbolo molto importante. Il gesto dei due Presidenti della Repubblica riassume la storia e nello stesso tempo i passi avanti che sono stati compiuti dall´Europa". "Un´europa - ha avvertito ancora la presidente - che ha bisogno però di ritrovarsi e di darsi delle regole politiche più forti, che vadano nella direzione della crescita e non dell´austerità".  
   
   
RIFORMA PROVINCE, SI FIRMA IN REGIONE TOSCANA INTESA SU FUNZIONI E PERSONALE  
 
Firenze, 8 luglio 2014 - Con la riforma delle Province e degli assetti istituzionali, alcune funzioni saranno trasferite alle Regioni ed altre ai Comuni. L´accordo sarà a livello nazionale. In Toscana è stato comunque deciso di istituire un tavolo di monitoraggio e confronto permanente sulla riorganizzazione del personale che conseguirà al passaggio delle funzioni. Martedì 8 luglio alle ore 12.30 - nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati in piazza del Duomo 10 a Firenze - Regione, Anci, Upi e organizzazioni sindacali firmeranno un´intesa al riguardo. La Regione sarà rappresentata dall´assessore alla presidenza, Vittorio Bugli.  
   
   
LOMBARDIA, POLITICHE TEMPI, DUE MISURE PER P.A. PIÙ VICINA A CITTADINI 7 LUGLIO 2014  
 
Milano, 8 luglio 2014 - Migliorare la qualità della vita in particolare di tutti coloro che, spesso, si scontrano con la rigidità degli orari degli sportelli che mal si concilia anzitutto con chi lavora. E´ questo l´obiettivo della Legge regionale sulle politiche dei tempi che è stata al centro del confronto fra l´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli e i Comuni che si sono dotati di un Piano territoriale degli orari (Pto). Le Donne Hanno Più Difficoltà - "Vogliamo semplificare tutte quelle piccole pratiche quotidiane - ha spiegato Bulbarelli - che spesso non si riescono a concludere proprio per una mancanza di tempo. Sui nostri territori gli orari non sono coordinati e armonizzati e tutto questo pesa molto di più sull´agenda quotidiana delle donne". Donne Lavorano 11 Ore In Più A Settimana - Infatti, secondo il rapporto Ocse sul benessere, le donne italiane lavorano complessivamente quasi 11 ore a settimana più degli uomini, ma la maggior parte di questo lavoro non è retribuito. Una donna lavora infatti 58,6 ore a settimana, un uomo 47,7. Estendere Le Esperienze Virtuose - "Vogliamo valorizzare la esperienze più significative - ha sintetizzato Bulbarelli - passando dai bandi allo sviluppo di azioni di sistema che coinvolgano territori più ampi, non solo la dimensione locale, e fasce maggiori di popolazioni". Azioni Finanziate Con 10 Milioni Euro - "Dall´entrata in vigore della Legge - ha precisato Bulbarelli - abbiamo già erogato 10 milioni di euro". Le risorse stanziate per le azioni di sistema saranno assegnate solo ai Comini capofila che hanno già adottato il Pto. Icaro, Nascite Registrate In Un Click - Fra le varie iniziative spicca Icaro. Già sperimentato dai Comuni di Crema, Cremona, Pavia, Monza, Lissone, Giussani e in alcuni ospedali milanesi sarà esteso nelle prossime settimane a tutta la provincia di Cremona. Grazie al supporto informatico e al software innovativo nei centri di maternità degli ospedali saranno enormemente semplificate le procedure per l´immediata iscrizione del neonato all´anagrafe comunale, a quella tributaria e all´Asl per la contestuale scelta del pediatra. 5 Ore Risparmiate Per Ogni Nascita - "In questo modo - ha spiegato l´assessore - le famiglie possono risparmiare qualcosa come cinque ore per l´espletamento delle pratiche legate ad ogni nascita. Pensate cosa vuol dire per una regione come la nostra dove nascono circa 100.000 bimbi all´anno. In 5 minuti si fa tutto". La Giurisdizione Volontaria - La seconda iniziativa cercherà di supportare i Comuni nella gestione dei servizi di volontaria giurisdizione che riguardano i propri cittadini aiutandoli nella comunicazione con i tribunali. "Cerchiamo di rispondere alle esigenze dei cittadini - ha concluso Bulbarelli - trovando soluzioni diverse, avvicinando i servizi ai cittadini e non facendo andare i cittadini in sedi lontani, spesso recandosi più volte". I Tribunali "Entrano" Nei Comuni - Rientrano in questa casistica molte pratiche relative alla tutela di minori, degli anziani o delle persone non autosufficienti. Tutte attività che necessitano di scambi continui di comunicazioni da e per il tribunale. L´obiettivo è proprio quello di favorire una modalità diversa di accesso diretto al tribunale. Saranno quindi le funzioni del tribunale ad essere trasferite presso i comuni.  
   
   
DECISIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DEL PIEMONTE  
 
Torino, 8 luglio 2014 - Riordino delle Agenzie per la casa, promozione dell’artigianato, carta della cultura congiunta tra Piemonte e Lombardia sono stati i principali argomenti trattati ieri mattina dalla Giunta regionale nel corso di una riunione coordinata dal presidente Sergio Chiamparino. Atc . Il disegno di legge approvato su proposta dell’assessore Augusto Ferrari, che passa ora all’esame del Consiglio, prevede la riduzione da 7 a 3 delle Agenzie territoriali per la casa: Piemonte Nord, in sostituzione di quelle di Novara-vco, Biella e Vercelli; Piemonte centrale, che subentra a quella di Torino; Piemonte Sud, che accorpa quelle di Alessandria, Asti e Cuneo. Il riordino, inserito nella Legge finanziaria regionale del 2013 in attuazione delle disposizioni statali sul contenimento della spesa, comprende diverse novità: ogni Atc avrà un consiglio di amministrazione di soli tre componenti che sceglierà il direttore generale all’interno di un elenco regionale di idonei costituito a seguiti di avviso pubblico emanato dalla Giunta, ed i revisori dei conti passeranno dagli attuali tre ad uno. Il risparmio previsto è di un milione di euro l’anno. Inoltre, le nuove Atc potranno ampliare la sfera di attività attuando programmi di edilizia sociale anche con i privati. “ Con questa operazione - ha dichiarato Ferrari - vogliamo potenziare la ragione fondamentale di esistenza delle Atc, ovvero la crescita della coesione sociale e la riduzione del disagio abitativo di cui soffrono le fasce più deboli della popolazione piemontese ”. Artigianato . Il programma di valorizzazione dell’artigianato piemontese sul mercato interno ed internazionale per il 2014 e il primo semestre 2015 prevede, come proposto dall’assessore Giuseppina De Santis, prevede uno stanziamento di 980.000 euro per la partecipazione delle imprese dei settori alimentare e manifatturiero a fiere, manifestazioni e rassegne, nonché per lo sviluppo del Portale dell’artigianato e per la realizzazione di cataloghi, depliant, pubblicistica, materiale software, audio-video e multimediale promozionale a carattere istituzionale. Cultura . Una delibera presentata dall’assessore Antonella Parigi riguarda la stipula tra le Regioni Piemonte e Lombardia di un protocollo d’intesa per la progettazione, promozione, diffusione e sviluppo di una carta per l’accesso ai musei e la fruizione integrata dei luoghi della cultura dei due territori da parte di residenti, turisti e visitatori dell’Expo 2015. E’ stata inoltre manifestata, su proposta dell’assessore Francesco Balocco, la favorevole volontà di intesa per la realizzazione nei territori di Rocca Grimalda, Capriata d’Orba e Predosa (Al) di barriere antirumore lungo il percorso dell’autostrada A26 Voltri-gravellona Toce.  
   
   
RAPPORTO STATISTICO 2014. LE NUOVE OPPORTUNITA’ PER IL VENETO  
 
Piazzola sul Brenta (Padova), 8 luglio 2014 - Il 2014 dovrebbe rappresentare l’anno della ripresa per il Veneto, riportando la crescita a +0,9% e per il 2015 si prevede un consolidamento pari a +1,7%. Nella ricerca di nuove strategie di sviluppo, i nodi strategici individuati sono turismo, cultura, esportazioni di prodotti di alta qualità (i cosiddetti Bb&b Belli, Buoni e Benfatti) e competenze elevate nel capitale umano. “Percorsi di crescita” è il tema che fa da filo conduttore dell’edizione 2014 del Rapporto statistico regionale, che è stato presentato oggi a Villa Contarini di Piazzola sul Brenta (Padova) con l’intervento del vicepresidente della Regione Marino Zorzato. L’analisi fotografa, alla luce dei dati statistici ufficiali più aggiornati, l’attuale situazione del Veneto sotto il profilo congiunturale e strutturale, suggerendo alcune significative chiavi di lettura del presente e con uno sguardo rivolto ai possibili scenari futuri. “L’analisi dei dati – ha detto Zorzato – è utile e necessaria perché serve a delineare il Veneto del futuro”. “Individuare nuovi percorsi di crescita – ha aggiunto – non è facile ma il Veneto ha una serie di eccellenze che vanno sicuramente poste in testa e aiutate a crescere perché hanno consentito di restare ai primi posti anche se la crisi si è comunque fatta sentire. Sono realtà economiche che hanno fatto la differenza e vanno considerate prioritarie: cultura, export, innovazione e turismo - che costituisce una sorta di compendio - sono gli elementi di eccellenza su cui investire per lo sviluppo futuro. Messi insieme rappresentano circa un quarto del Pil veneto”. Zorzato ha, tra l’altro, messo l’accento sull’importanza che la cultura ha per lo sviluppo produttivo del territorio. Con tutte le sue componenti, l’impatto economico del settore culturale in Veneto è stimabile da un 5,4% ad un 6,3% del Pil ed esporta beni per 6,5 miliardi di euro, pari al 10,5% del valore totale delle esportazioni regionali. Il Veneto resta la prima regione turistica d’Italia con 61,5 milioni di presenze e 16 milioni di turisti, il 65% dei quali stranieri. Sta crescendo in maniera esponenziale l’interesse dei Paesi emergenti (Brasile, Russia, Cina) e le città d’arte – in questo contesto – costituiscono dei forti poli di attrazione. La spesa procapite di un turista straniero nelle città d’arte è di quasi 130 euro al giorno, nettamente più alta della media (circa 100 euro al giorno dei quali 65 per vitto e alloggio). Infine, Zorzato si è soffermato sui prodotti Bb&b. Oltre ai prodotti di alta qualità, che hanno avuto un ruolo importante nel risollevare la manifattura (Belli e Benfatti), visto che il comparto agroalimentare sta raggiungendo traguardi eccezionali a livello internazionale, è stata aggiunta una terza B, quella dei prodotti Buoni. Nel 2012 il Bb&b ha rappresentato il 30% delle esportazioni venete (il 17% di quelle italiane) e nel 2013 ha confermato la sua vitalità: è cresciuto di un ulteriore 3% rispetto all’1,4% delle esportazioni totali, mentre verso i nuovi mercati la crescita ha sfiorato il 9%. E il turista straniero che viene nella nostra regione diventa il primo “promoter” dei prodotti veneti di qualità. “E’ questa la base – ha concluso Zorzato – su cui costruire guardando avanti”. I contenuti del rapporto sono stati presentati dal Segretario Generale della Programmazione Tiziano Baggio mentre l’impostazione del volume è stata illustrata da Maria Teresa Coronella, direttore della Sezione Sistema Statistico della Regione. Rita Steffanutto e di Maurizio Gasparin dirigenti della Regione del Veneto, rispettivamente in merito al nuovo ciclo di programmazione europea 2014-2020 e alla partecipazione del Veneto all’Expo 2015 di Milano. Ha concluso i lavori l’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti il quale ha fatto rilevare l’utilità dei dati del rapporto statistico anche per la programmazione dei fondi comunitari 2014/2020 (2,5 miliardi di euro), che ha iniziato il suo percorso in consiglio regionale. L’assessore ha fatto riferimento ai molti segnali positivi che si colgono e ha fatto presente, in particolare, che anche molto aziende che avevano delocalizzato stanno gradualmente ritornando a produrre in Veneto perché la qualità dei prodotti realizzati qui non è riproducibile all’estero. “I numeri che il rapporto ci fornisce servono quindi a prendere le decisioni per il futuro del Veneto”.  
   
   
ASSESSORE UMBRIA: BENE LA PROPOSTA CGIL PER LA COSTITUZIONE DI UN COMITATO UMBRO A SOSTEGNO DEI REFERENDUM CONTRO L´AUSTERITÀ  
 
Perugia, 8 luglio 2014 – L´assessore regionale Stefano Vinti ha annunciato la sua adesione alla proposta lanciata in questi giorni dal segretario regionale della Cgil Mario Bravi, per la costituzione di un comitato umbro per la raccolta di firme per i referendum contro l´austerità. I referendum hanno lo scopo di modificare alcune parti della Legge 243 del 2012 sul pareggio di bilancio. I promotori dell´iniziativa referendaria rimarcano come "in concomitanza con l´inizio del semestre europeo, il nostro Paese ha l´occasione di dire chiaro e forte che vuole ricominciare a crescere e a produrre. Per questo tutti sono chiamati a firmare contro le politiche di austerità. Soltanto un´azione congiunta di lavoratori, imprenditori, società civile, intellettuali e politici potrà far arrivare in Europa un messaggio forte di voglia di cambiamento: per l´Unione Europea e per l´Euro, senza più politiche di austerità in recessione, a favore di una crescita reale basata su solidarietà e sviluppo, per ripristinare opportunità e possibilità soprattutto per i giovani". I quattro quesiti, oggetto del referendum sono: 1) attuando il principio costituzionale dell´equilibrio dei bilanci pubblici, il Governo e il Parlamento non potranno stabilire obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. In particolare, con il referendum vengono abrogate quelle parti di due disposizioni che – precisando, per ben due volte, "almeno" – consentono di andare al di là degli obiettivi di bilancio stabiliti dall´Unione. 2) il principio costituzionale di equilibrio dei bilanci pubblici non sarà più inteso come automatica e meccanica applicazione di un obiettivo stabilito dall´Unione europea, fra l´altro con modalità poco trasparenti. Con il referendum si abroga la disposizione che prevede l´esatta "corrispondenza" tra il principio costituzionale di bilancio e il cosiddetto "obiettivo a medio termine" stabilito in sede europea. Le normative europee, va aggiunto, non impongono la rigida e assoluta coincidenza degli obiettivi di bilancio nazionale con l´"obiettivo a medio termine"; ben diversamente, si prevedono condizioni di flessibilità che, con il referendum abrogativo, si intendono compiutamente ripristinare ed applicare. 3) l´Italia potrà ricorrere all´indebitamento per realizzare operazioni relative alle partite finanziarie anche se non si verificano gli specifici eventi di carattere straordinario previsti dalla legge. Con il referendum si intende abrogare la norma che limita il ricorso all´indebitamento per realizzare operazioni finanziarie ai soli casi eccezionali stabiliti dalla legge, limite che non scaturisce dalla Costituzione, né è imposto da impegni europei. Abrogando questo limite, si consentirà al nostro Paese di contrastare gli effetti del ciclo economico negativo con un maggior ventaglio di strumenti di politica economica e industriale. 4) l´attivazione obbligatoria e automatica del cosiddetto "meccanismo di correzione" delle politiche di finanza pubblica (meccanismo che imporrà nuove tasse o riduzione delle spese pubbliche se non sarà raggiunto l´obiettivo di bilancio) avverrà soltanto quando previsto dall´Unione europea, e non anche quando imposto da trattati internazionali. Con il referendum si intende abrogare quella parte della legge che impone l´attivazione del meccanismo di correzione quando si determina uno scostamento considerato "significativo" anche sulla base di trattati internazionali. "Invito tutte le forze politiche e sociali, le associazioni e i singoli cittadini, ha affermato l´assessore Vinti, ad aderire per contribuire a raggiungere le 500 mila firme necessarie alla promulgazione dei referendum contro l´austerità che sta massacrando lo stato sociale del nostro Paese".  
   
   
ASSESSORE VENETO INCONTRA MINISTRO AFFARI REGIONALI  
 
Venezia, 8 luglio 2014 - L’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della Regione del Veneto Elena Donazzan si è incontrata con il ministro per gli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. L’assessore Donazzan ha sollevato soprattutto il problema dei troppi livelli decisionali ancora esistenti. “Con le Province – ha aggiunto - non si sono avute stravolgimenti significativi e la Patreve non ha senso. Abbiamo bisogno di risposte vere, non di non cambiare nulla. Il Veneto è regione virtuosa, nella gestione delle risorse pubbliche e nella presenza continua e costante nel dibattito e in termini di proposta all’interno della Conferenza Stato-regioni, tanto che siamo stati capaci di portare a convincimento le altre regioni italiane su alcuni temi legati al federalismo, come la sanità. Se oggi c’è condivisione sul sistema dei costi standard in sanità, portando chiarezza anche sulla responsabilità politica e amministrativa, lo si deve al Veneto”. “Ma non basta – ha sostenuto l’assessore veneto - abbiamo bisogno di risposte anche efficaci, altrimenti la percezione di uno Stato che appare ostile e distante, peggiorerà. C’è bisogno di riforme, ma non possiamo continuare ad essere delusi. Invece di cancellarle, le Province sono rimaste tali e quali. Anzi si sono introdotte le città metropolitane. Ma in Inghilterra è una sola, Londra; in Germania 3; in Spagna 3 e da noi....10. Cosa ha in comune Possagno con Jesolo? Piuttosto che la Pattreve, inseriamo un limite dimensionale ai comuni per obbligarli a servizi comuni”. L’assessore Donazzan ha fatto presente che il Veneto, inoltre, é schiacciato da regioni a statuto speciale, “che – ha detto - non hanno più ragione di esistere. Le stesse regioni andrebbero dimensionate, perché troppo diverse anche in termini di popolazione. Diventa impossibile quindi misurare l’efficacia delle competenze. Avrebbe oggi senso una regione del nord est”. Per quanto riguarda il patto di stabilità, l’assessore ha sostenuto che non è sostenibile in quanto “genera una vera e propria frustrazione amministrativa e politica. Abbiamo le risorse ma nemmeno quando si é comuni e regioni virtuosi si possono spendere. Dal Veneto è partita l´esigenza federalista, l´abbiamo teorizzata e anche concretizzata per la sanità, ma crediamo anche che debba passare per una più generale applicazione dei costi standard e per l´inserimento del concetto di responsabilità”. L’assessore Donazzan infine, intrattenendosi con il ministro Lanzetta e il sottosegretario Baretta, ha ribadito ancora una volta il cappio del patto di stabilità in particolare su scuole paritarie e formazione professionale.  
   
   
ELABORATA STRATEGIA DI SPECIALIZZAZIONE INTELLIGENTE DEL FVG  
 
Trieste, 8 luglio 2014 - La necessità di accelerare i tempi di adozione della "Strategia di specializzazione intelligente del Friuli Venezia Giulia" ha indotto la Giunta regionale ad accogliere l´istanza di allegare al Por Fesr (Fondo europeo per lo Sviluppo regionale) 2014-2020 il documento preliminare dedicato alla "Strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente". Frutto di un lavoro sinergico sviluppatosi tra gli uffici di tre direzioni regionali, il documento è stato sottoposto negli scorsi giorni al vaglio dell´Esecutivo dal vicepresidente e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello, dall´assessore al Lavoro e Formazione, Loredana Panariti, e dall´assessore alla Funzione pubblica, Paolo Panontin. "Il Por Fesr sarà infatti presentato alla Commissione europea il 22 luglio prossimo e così anche su questo nuovo documento, considerato strategico ai fini dell´attuazione del nostro Piano operativo regionale, sarà possibile avviare la concertazione con il partenariato economico e sociale", spiega l´assessore Panariti, ricordando che i contenuti della Strategia dovranno essere definiti entro la fine del 2016. A prevederlo è infatti il regolamento comunitario relativo a due obiettivi tematici fondamentali di politiche europee mirate ad una crescita sostenibile, intelligente ed inclusiva: il rafforzamento della ricerca, dello sviluppo tecnologico e dell´innovazione ed il miglioramento dell´accesso alle tecnologie dell´informazione e della comunicazione, ma anche il loro livello qualitativo ed il loro impiego. "La Strategia regionale di specializzazione intelligente, elaborata nelle sue linee generali dagli esperti della Piattaforma di Siviglia (per l´assistenza alle Regioni e agli Stati membri nell´attuazione, appunto, di strategie regionali di specializzazione intelligente) di cui fa parte anche il Friuli Venezia Giulia, diventa pertanto il principale riferimento per poter portare avanti, anche in regione, gli obiettivi ed i progetti individuati dal Programma 2014-2020", nota Panariti. "Ma rappresenta anche - conclude - una precondizione per l´accesso ai finanziamenti ed è fondata su un concetto di innovazione che punta al rafforzamento della competitività attraverso un processo articolato in sei tappe, che confluiscono in una visione complessiva sul futuro del territorio determinato da una definizione chiara delle priorità ed un mix adeguato di politiche".  
   
   
UE: POR FESR FVG DA OLTRE 230 MLN. EURO  
 
 Trieste, 8 luglio 2014 - "Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l´innovazione, promuovere la competitività delle Piccole e medie imprese/Pmi e sostenere la transizione verso un´economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori: sono questi, mirati al rilancio dell´economia ed alla salvaguardia dell´aria che respiriamo, i principali obiettivi tematici del Por Fesr/fondo europeo per lo Sviluppo regionale 2014-2020". Così l´assessore alle Finanze ed alle Politiche comunitarie, Francesco Peroni, sottolinea le scelte dell´Esecutivo regionale, che nell´ultima seduta di Giunta ha finalizzato la ripartizione dei 230.779.184 euro del Programma operativo (Por) al riavvio della crescita e dell´occupazione in Friuli Venezia Giulia. "L´europa ci ha chiesto di essere selettivi e noi ci siamo dati delle priorità ben definite - ha rilevato Peroni - attuando il principio della concentrazione per massimizzare l´effetto degli interventi e quello della specializzazione delle fonti finanziarie attivabili". "In base a ciò - ha ancora sottolineato - abbiamo scelto di intervenire su ambiti tematici circoscritti, come la competitività delle imprese e del sistema produttivo, su ricerca ed innovazione, sull´ambiente in termini di sostenibilità, sulla qualità della vita e sull´efficientamento energetico". Avendo ben chiaro il quadro congiunturale, la Regione si è pertanto mossa in un´ottica di rafforzamento del sistema delle Pmi e di incisività nel recupero alla crescita di determinate aree, integrando le azioni del Por Fesr con quelle del Por Fse (Piano operativo del Fondo sociale europeo), specie in termini di ricollocazione dei lavoratori. Sono quindi oltre 77 i milioni di euro che saranno destinati allo sviluppo degli investimenti e delle sinergie d´impresa, al trasferimento delle tecnologie all´innovazione sociale, all´eco-innovazione, alla specializzazione intelligente, alla promozione dell´istruzione superiore e dei Centri di ricerca e sviluppo, mentre poco meno (circa 75 milioni) sarà usato per promuovere l´imprenditorialità, sviluppare l´internazionalizzazione e sostenere la capacità di crescita delle nostre imprese. Efficienza energetica, gestione intelligente dell´energia e uso delle rinnovabili nelle infrastrutture pubbliche e negli edifici privati saranno invece al centro di investimenti per un totale di quasi 57 milioni. Di quel che rimane, circa 11,6 milioni di euro saranno destinati allo sviluppo urbano e poco più di 9 milioni all´assistenza tecnica. La strategia del Programma vuole infine valorizzare i principi di semplificazione e trasparenza attraverso l´eliminazione degli oneri inutili e la piena disponibilità dei dati. Con il Por fesr la Giunta ha approvato una serie di atti amministrativi connessi, tra cui l´invio del Programma stesso alla V Commissione consiliare ed al Consiglio delle Autonomie locali e l´avvio delle consultazioni pubbliche e transfrontaliere (con la Slovenia) per la procedura di valutazione ambientale strategica (Vas).  
   
   
TRENTO: SGRAVI IRPEF: REDDITO FINO A 15 MILA EURO E RIDUZIONE A 0,73 %  
 
Trento, 8 luglio 2014 - Via libera agli sgravi Irpef, orientando le risorse nella direzione di una maggiore equità: infatti si restringe la platea a soggetti economicamente più fragili, quelli sotto i 15 mila euro annui di reddito, e si aumenta l´agevolazione innalzando l´aliquota dallo 0,33 allo 0,73 per cento. Lo ha deciso oggi la Giunta approvando un nuovo disegno di legge in materia nel quale si prevede che l´agevolazione andrà anche alle categorie escluse dal cosiddetto “bonus Renzi” (pensionati e lavoratori autonomi). Su proposta del presidente Ugo Rossi, la Giunta provinciale ha dunque approvato un disegno di legge, di un unico articolo e che adesso sarà valutato dal Consiglio provinciale: si modifica l’assestamento del bilancio provinciale 2014 e pluriennale 2014-2016 (legge provinciale 22 aprile 2014, n. 1) in materia di addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef). I benefici delle agevolazioni provinciali, questa l’idea di fondo, vengono circoscritti a chi, in ragione all’esiguità del reddito, può trarne un concreto beneficio. Successivamente all’entrata in vigore della legge provinciale n. 1 del 2014 - si legge nella relazione accompagnatoria - lo Stato ha approvato una manovra finanziaria che ha previsto anche interventi di alleggerimento della pressione fiscale, per quanto riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche, su tutto il territorio nazionale. Si è resa quindi necessaria una rivalutazione comparata degli effetti delle agevolazioni statali cumulati con quelle provinciali, introdotte dalla legge provinciale n.1 del 2014. Da questa nuova valutazione è emersa l’opportunità di modificare la normativa provinciale, limitando le agevolazioni ai beneficiari che maggiormente, in relazione alla particolare esiguità del loro reddito, possono trarne beneficio. Con il disegno di legge varato dalla Giunta provinciale la platea dei beneficiari della riduzione dell’aliquota dell’addizionale regionale all’Irpef viene delimitata alle persone con reddito imponibile fino a 15.000 euro. Si propone inoltre di incrementare la misura della riduzione d’aliquota, innalzandola a 0,73 punti percentuali. In tal modo, i soggetti beneficiari applicheranno un´aliquota dello 0,50% in luogo di quella nazionale dell´1,23%. Di questa agevolazione beneficeranno anche le categorie di persone escluse dal cosiddetto “bonus Renzi” (pensionati e lavoratori autonomi). Alle persone con reddito imponibile superiore a questa soglia viene applicata l’aliquota nazionale su tutto il reddito imponibile. Il minor gettito per la Provincia derivante dall’agevolazione è stimabile in circa sette milioni di euro; la metà dei 14 milioni originariamente previsti e contabilizzati nel fondo per la riduzione della pressione fiscale.  
   
   
LAVORO: FVG, OLTRE 276 MLN. EURO DAL FONDO SOCIALE EUROPEO  
 
Trieste, 8 luglio 2014 - Sono 5 le priorità di investimento individuate dal Por Fse (Piano operativo regionale del Fondo sociale europeo) del Friuli Venezia Giulia: l´occupazione, l´inclusione sociale e la lotta alla povertà, l´istruzione e la formazione, la capacità istituzionale ed amministrativa. "Si tratta di cinque linee di intervento su cui la normativa di riferimento chiede venga concentrato almeno l´80 per cento della disponibilità finanziaria complessiva - spiega l´assessore regionale al Lavoro, Istruzione, Formazione e Ricerca Loredana Panariti, ricordando come il documento, che verrà portato all´attenzione della Commissione europea il prossimo 22 luglio, sia frutto di una attività sinergica con la direzione centrale alla Salute e di una articolata fase di concertazione con il partenariato economico, sociale, istituzionale e di settore. Approvato oggi dalla Giunta su proposta dello stesso assessore Panariti, il Piano ha una dotazione finanziaria complessiva di 276.427.814 di euro, di cui la metà è costituita da risorse comunitarie, mentre, del rimanente 50 per cento, il 70 per cento è a carico dello Stato ed il 30 per cento della Regione. "All´interno di questi fondi - sottolinea l´assessore - il 41 per cento (oltre 113 milioni) è stato messo a sostegno delle persone alla ricerca di un lavoro ed inattive, il 15 per cento all´inclusione attiva finalizzata al miglioramento dell´occupabilità, un altro 15 per cento al rafforzamento della parità di accesso alla formazione permanente ed un ulteriore 10 per cento al miglioramento dell´efficacia dell´istruzione superiore". "Un quadro - conclude Panariti - che conferma l´attenzione di questo Esecutivo regionale da un lato alle linee guida comunitarie sulle politiche da dedicare all´ampliamento del mercato del lavoro e dall´altro alle esigenze di un territorio regionale che ha pesantemente subito gli effetti della crisi".  
   
   
MILANO, GIOCO D´AZZARDO: STOP ALLE SALE RAGGIUNTA QUOTA 11 CHIUSURE.  
 
 Milano, 8 luglio 2014 – Via Astesani 29, cuore del quartiere di Affori: è qui, nelle vicinanze del centro sportivo Iseo, a pochi metri da una parrocchia e da una scuola media, che gli uffici dell’assessorato all’Urbanistica del Comune di Milano hanno messo nel mirino una nuova sala slot pronta ad aprire al pubblico. Una società denominata “Affori Sala Giochi Srl” è risultata infatti avere sede proprio in quella via, a quel numero civico, sulle base delle segnalazioni pervenute, delle ricerche informatiche e delle informazioni acquisite dalla Polizia locale. Effettuate le verifiche incrociate, gli uffici hanno immediatamente emesso il provvedimento di chiusura. Dall’urbanistica è arrivato l’alt anche per altri due locali: il primo, in via Medeghino 34, angolo piazza Abbiategrasso, situato nei pressi di una scuola d’infanzia, di una chiesa, del parco Chiesa Rossa e dell’omonima biblioteca comunale; il secondo in via Ciaia 3, zona Dergano, dove la Polizia locale è intervenuta per far rispettare l’atto comunale di sospensione delle opere edilizie in corso e di diffida ad aprire la sala giochi. Un fuoco di fila di provvedimenti di Palazzo Marino che, dalle periferie verso il centro, ha fatto salire rapidamente a 11 gli stop alle sale per il gioco d’azzardo in città. Via Astesani 29, via Medeghino 34 e via Ciaia 3 si aggiungono infatti a corso Indipendenza 6, viale Corsica 64, via Bernardino De Conti 6, corso Garibaldi 49, via Bugatti 9, piazza Bolivar 4, via Padova 79 e alla sala scommesse di corso Vercelli-via Cimarosa 4, su cui l’Amministrazione ha messo a segno recentemente due importanti vittorie nelle sedi giudiziarie del Tar e del Consiglio di Stato. “Milano è sempre più ‘città no slot’: Abbiamo messo nel mirino tutte le sale pronte ad aprire in assenza dei requisiti delle distanze previste dalla legge o delle ulteriori autorizzazioni necessarie– ha dichiarato la vicesindaco con delega all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris –. I controlli degli uffici procedono a ritmo serrato, intendiamo usare tutti gli strumenti per prevenire i disastri delle ludopatie e allontanare dalla città criminalità e degrado ”. I provvedimenti dell’assessorato all’Urbanistica evidenziano che “dalle segnalazioni pervenute e dalle verifiche svolte, emerge la possibile prossima apertura di una sala giochi” al posto di un negozio in via Astesani 29 e di una filiale bancaria in via Medeghino 34. Poiché in entrambi i casi “non è dimostrato il rispetto della distanza dai luoghi sensibili” e “non risultano presentate comunicazioni/segnalazioni inerenti una qualsiasi attività edilizia, verosimilmente necessaria e propedeutica all’installazione di nuova funzione”, il Comune diffida le proprietà “dall’esecuzione di lavori edilizi in assenza delle dovute comunicazioni/titoli abilitanti, nonché dall’insediamento di una nuova sala per il gioco d’azzardo”. Per via Ciaia 3, oggetto di una comunicazione di inizio attività (Cial), l’Amministrazione “sospende le opere edilizie in corso” e “diffida dall’insediamento e apertura della sala e dalla collocazione delle nuove apparecchiature per il gioco d’azzardo”, dando “avvio al procedimento volto alla definitiva dichiarazione di inammissibilità/irregolarità della Cial”. “L’intervento della Polizia locale in via Ciaia ha bloccato il cantiere dei lavori per l’allestimento della sala giochi, intervenendo anche su manodopera non in regola. Si tratta di una delle tante attività che l’Amministrazione insieme alle Zone sta mettendo in campo per usare tutte le armi legali contro il gioco d’azzardo e a tutela dei cittadini”, ha detto l’assessore alla Sicurezza, Coesione sociale e Polizia locale Marco Granelli.  
   
   
IMMIGRAZIONE: ASSESSORE UMBRIA ILLUSTRA RISULTATI PROGETTO "TRA IL DIRE E IL FARE"  
 
Perugia, 8 luglio 2014 – Promuovere interventi per garantire la formazione linguistica, l´orientamento civico e l´informazione degli stranieri presenti sul territorio umbro: è l´obiettivo del "Tra il dire e il fare", realizzato dalla Regione Umbria per favorire la piena integrazione sociale degli immigrati. I risultati raggiunti grazie al progetto sono stati resi noti dalla vicepresidente della Regione Umbria con delega al Welfare, Carla Casciari, a conclusione dei progetti "Fei Ap 2012", Fondo Europeo per l´Integrazione di cittadini dei Paesi Terzi. "Con il progetto ‘Tra il dire e il fare" – ha spiegato la vicepresidente Casciari - la Regione ha voluto realizzare interventi nella prospettiva di incoraggiare la piena integrazione sociale degli immigrati e rimuovere gli ostacoli esistenti all´esercizio dei diritti di cittadinanza". L´iniziativa ha coinvolto soggetti provenienti dal Marocco, Albania, Ucraina, India, Bangladesh, Perù, Ecuador, Nigeria, di età compresa tra i 25-35 anni. Da tutti i partner coinvolti nel progetto sono stati realizzati percorsi per il raggiungimento della conoscenza livello A2 della lingua italiana. Oltre all´orientamento degli immigrati verso il percorso formativo più appropriato sono stati realizzati 11 corsi di 100 ore di italiano ed educazione civica livello A1 e 11 corsi di 80 ore livello A2 di italiano ed educazione civica, con certificazione finale. Ai corsi di livello A1 si sono iscritti in 202 ed hanno terminato i corsi, frequentando più del 75 per cento delle ore di lezione, 161 cittadini non comunitari. Ai corsi di livello A2 hanno partecipato in totale 217 ed hanno terminato il percorso formativo 172 cittadini non comunitari, di questi il 76 per cento ha ottenuto un´attestazione o certificazione della competenza linguistica.  
   
   
IMMIGRAZIONE, MARONI: DA GOVERNO NESSUN PIANO CON REGIONI  
 
Milano, 8 luglio 2014 - "Sull´immigrazione sono stupito del fatto che ancora il Governo non abbia convocato le Regioni per definire un piano come io da ministro degli Interni avevo fatto nel 2011, perché, finché non ci sarà questo Piano, la Regione Lombardia non è in grado di fare quello che dovrebbe fare, cioè i controlli sanitari e l´assistenza logistica. Io continuo a chiedere al Governo di darsi una mossa e perché non lo fa il Governo? Perché deve metterci i soldi e di soldi da metterci in questa cosa, al di là delle chiacchiere, non ce ne sono". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, incontrando i giornalisti al termine dei lavori del Congresso regionale della Uil all´Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, a Milano. "Rivolgersi all´Unione europea? - ha proseguito Maroni - Benissimo, domani a Milano, ci sarà il Consiglio europeo dei ministri degli Interni, con la presenza del commissario europeo che si occupa di questo: per cui domani è la volta buona, se il Governo vuole, per picchiare i pugni sul tavolo e imporre all´Europa di prendere misure concrete".  
   
   
CARCERE, RIUNITA LA COMMISSIONE REGIONALE AREA PENALE ADULTI. RELAZIONE ANNUALE CARCERE E PRIMO BILANCIO DEL PROGETTO "ACERO": 109 INSERIMENTI LAVORATIVI NEL 2013, 90 PERSONE ACCOLTE IN COMUNITÀ FINO A OGGI. NELLE CARCERI DELL´EMILIA-ROMAGNA SOVRAFFOLLAMENTO IN CALO (110% AL 30 GIUGNO 2014). L´IMPEGNO DELLA REGIONE A FAVORE DEI DETENUTI: PROTOCOLLI E PROGETTI INNOVATIVI, OLTRE DUE MILIONI PER L´AREA PENALE ADULTI NEL 2013  
 
Bologna, 8 luglio 2014 - Ben 109 inserimenti lavorativi – anziché i 90 originariamente previsti – nel corso del 2013, che hanno coinvolto detenuti in esecuzione penale esterna. Per quanto riguarda l’accoglienza, invece, da febbraio dello scorso anno al 30 giugno 2014, sono state 90 le persone (di cui 62 provenienti da istituti penitenziari e 28 già in misura alternativa) inserite in apposite comunità. E’ un primo bilancio del progetto “Acero”, illustrato dall’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi durante la Commissione regionale Area penale adulti. “Acero - Accoglienza e Lavoro”, avviato grazie al finanziamento da parte di Cassa Ammende di un progetto sperimentale presentato dalla Regione insieme al Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria dell’Emilia-romagna, ha previsto due tipi di “azioni” nell’arco di un biennio: accoglienza in strutture e comunità (Papa Giovanni Xxiii nel riminese, L’ovile a Reggio Emilia e Viale K a Ferrara) e percorsi di inclusione lavorativa, da Piacenza a Rimini, attraverso fondi regionali del Programma Carcere, comunali e del Fondo Sociale Europeo (tramite l’assessorato alla Formazione e Lavoro della Regione). Complessivamente per il 2013 “Acero” è stato finanziato con oltre 800mila euro. Per l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi la sperimentazione di “Acero”, che si concluderà a dicembre 2014, “è un successo, riconosciuto come tale anche dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria. Difatti, all’interno del nuovo Protocollo che la Regione ha siglato a gennaio con il ministero della Giustizia, è stato destinato per questo progetto un nuovo finanziamento fino a un milione di euro, da parte di Cassa Ammende, per i prossimi tre anni”. Insieme al rifinanziamento di “Acero”, il Protocollo ha come obiettivo la garanzia di una qualità della vita migliore all’interno delle carceri, con pene scontate in una dimensione più “umana” e dignitosa, creando le basi per un’azione coordinata all’interno delle strutture di detenzione per l’accoglienza, le condizioni di vita, lo studio, la formazione, il lavoro, e i percorsi verso la dimissione. “Le persone in carcere sono spesso ‘compromesse’ sul piano umano e sociale e quindi hanno grosse difficoltà d’inserimento nel mondo del lavoro – prosegue l’assessore Marzocchi – . Tuttavia, imparare a rispettare gli orari, a gestire piccole risorse per l’affitto o per la spesa, sono attività importanti dal punto di vista della responsabilizzazione: insieme a percorsi di formazione più mirati, possono agevolare il percorso di avviamento al lavoro”. Al 30 giugno 2014, negli istituti penali dell’Emilia-romagna risultano presenti 3127 detenuti (di cui 1541 stranieri). Nel corso della Commissione regionale Area penale adulti è stata presentata una sintesi della relazione annuale carcere (verrà illustrata integralmente a breve in Commissione assembleare Sanità e Politiche sociali), in cui si evidenzia un ulteriore calo del sovraffollamento (al 110%; era al 142% a fine dicembre 2013) rispetto alla capienza regolamentare. In Emilia-romagna, grazie a un buon livello di collaborazione tra Regione, Prap, enti locali e volontariato, vengono realizzati progetti e interventi per migliorare la situazione delle persone detenute. Le risorse messe a disposizione dalla giunta regionale per il 2013 sono state oltre due milioni di euro. La Regione ha promosso e sostiene progetti innovativi a favore dei detenuti: “Cittadini Sempre”, “Teatro carcere” e “Giustizia riparativa”. Il primo è un progetto pluriennale (3 anni) che si propone di supportare e qualificare la rete del volontariato attivo nell’area dell’esecuzione penale sul territorio regionale, e di sensibilizzare la società civile sulle tematiche proprie di quest’area. Nel 2013 le azioni progettuali hanno prodotto, con il coinvolgimento dei Centri servizi di volontariato, una mappatura delle realtà di volontariato che si occupano di carcere sul territorio regionale, con l’obiettivo di aumentare lo scambio e la conoscenza reciproca nonché la messa in rete delle risorse. “Teatro Carcere”è un progetto annuale, rinnovato per il terzo anno su presentazione di una proposta del Coordinamento Teatro Carcere e realizzato con il contributo congiunto degli assessorati Politiche Sociali e Cultura (Protocollo di intesa Teatro Carcere, 2011). Anche nel 2013 sono state realizzate attività laboratoriali all’interno degli penitenziari regionali e, dove è stato possibile, nei teatri cittadini e nazionali. Complessivamente le esperienze teatrali attivate nel 2013 hanno visto il coinvolgimento di oltre 120 detenuti e un migliaio di spettatori. “Verso un centro di giustizia riparativa” è realizzato dalla cooperativa di solidarietà sociale “L’ovile” di Reggio Emilia. All’interno del progetto la Regione Emilia-romagna ha sostenuto l’avvio sperimentale di un Centro di Giustizia Riparativa nel territorio della Provincia di Reggio Emilia, per promuovere attività di mediazione.  
   
   
VISITA ALLA CASA DELLE DONNE DI MERANO  
 
Bolzano, 8 luglio 2014 - L’assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, ha incontrato nei giorni scorsi il team del Centro antiviolenza della Casa delle donne di Merano. Nel corso del 2013 la Casa delle donne ha ospitato una quarantina di donne in situazioni di violenza con i loro figli. Il Centro antiviolenza rappresenta il primo punto di accoglienza per le donne che si trovano in situazioni di violenza fisica, sessuale, psichica ed economica e si occupa dell´inserimento delle donne nella Casa delle donne contro la violenza di Merano. Il team composto da Hannelore Augschöller, Petra Kindler e Dietlinde Brauer ha guidato l´assessora Stocker e la direttrice dell´Ufficio giovani ed inclusione sociale, Petra Frei, nella visita alla struttura che può ospitare contemporaneamente 12 donne con i loro figli e nel corso del 2013 ha offerto protezione ed assistenza a 40 donne. L´obiettivo principale della struttura e dell´Associazione donne contro la violenza è di sostenere in modo professionale donne in situazioni di violenza, di offrire consulenze legali e di accompagnarle nell´uscita dalla violenza. Il servizio si concretizza in due luoghi: il centro antiviolenza, aperto al pubblico e la struttura abitativa, il cui indirizzo è segreto. Il servizio si rivolge a donne che indipendentemente dalla loro provenienza, lingua, cultura, religione e situazione finanziaria hanno subito (o sono minacciate) violenza fisica, psichica, economica e sessuale, da parte del coniuge, della famiglia, e in qualsiasi tipo di relazione. Il Centro antiviolenza è il luogo di prima accoglienza e consulenza sia per donne in situazioni di violenza, che per qualsiasi persona che abbia interesse rispetto al tema della violenza alle donne e funge da luogo di passaggio all´accoglienza nella struttura abitativa. Le prestazioni sono gratuite ed anonime. Le consulenze alle donne possono svolgersi in lingua italiana, tedesca e croata-serba. Se necessario si collabora con mediatrici culturali. A causa dell´attuale situazione economica del mercato del lavoro e delle abitazioni la permanenza delle donne nella struttura è sempre più lunga e ciò rende sempre più difficile l´accoglienza di donne i situazioni di pericolo. L´assessora Stocker ha affermato che "È necessario fare tutto il possibile per dare assistenza alle donne ed ai loro figli in situazioni di violenza e per offrire loro la possibilità di un nuovo inizio sia per quanto riguarda l´inserimento nel mondo del lavoro che per il reperimento di un alloggio". Sono colpite da situazioni di violenza donne di tutti i ceti sociali e di età diverse, hanno affermato le responsabili del Centro, sottolineando che circa il 70% delle donne ospitate nella Casa hanno un background migratorio. Dal 2011 vi è una migliore collaborazione e messa in rete tra le varie strutture provinciali che operano in questo settore.  
   
   
BOLZANO: BILANCIO 2009-2013 DELLA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ  
 
 Bolzano, 8 luglio 2014 - Sono stati presentati ieri mattina a Palazzo Widmann, alla presenza dell´assessora provinciale per le pari opportunità Martha Stocker, il bilancio dell’attività svolta finora dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il programma che la nuova Commissione intende realizzare nel corso dell’attuale legislatura. È stato presentato questa mattina nel cortile interno di Palazzo Widmann a Bolzano il bilancio dell´attività svolta nel periodo 2009 - 2013 dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne. La presentazione alla stampa è stata svolta, alla presenza dell´assessora provinciale per le pari opportunità Martha Stocker, dalla presidente della Commissione, Ulrike Oberhammer, dalla vicepresidente, Franca Toffol, e dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn. Nel corso del suo intervento l´assessora Stocker ha sottolineato la notevole mole di lavoro svolto e gli obiettivi raggiunti dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne nei suoi primi anni di attività, un bilancio senz´altro positivo sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo. Quest´attività, secondo l´assessora, potrà essere ulteriormente ampliata nel corso dell´attuale legislatura anche grazie ad una maggiore messa in rete delle varie associazioni che operano nel settore ed alla creazione di un vero e proprio "Consiglio regionale delle donne" che nel 2015 coinvolgerà le donne elette nei Consigli dell´Alto Adige, del Tirolo e del Trentino. Una pietra miliare del lavoro della Commissione, secondo l´assessora Stocker, è rappresentata dall´approvazione nel 2010 della Legge provinciale sulle pari opportunità che ha consentito di rafforzare i diritti delle donne in numerosi settori della vita pubblica. Analoghi concetti sono stati quindi sottolineati dalla presidente della Commissione, Ulrike Oberhammer, dalla vicepresidente, Franca Toffol, e dal direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn. Tra le azioni che hanno riscosso maggiore successo promosse dalla Commissione sono state menzionate l´Equal Pay Day, i Consigli per le ragazze, il Ricorso per le quote di genere delle Aziende elettriche di Merano e Bolzano, la Giornata della donna. Le responsabili della Commissione hanno lamentato il fatto che nel corso degli anni, anche a causa della crisi economica, sono stati progressivamente ridotti i finanziamenti a favore dell´attività della Commissione che sono passati dai 280.000 euro del 2009 agli attuali 150.000. Tra gli obiettivi che la Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne si è posta per i prossimi anni vi sono: la conciliazione tra famiglia e lavoro, la riduzione della forbice salariale, combattere gli stereotipi di genere già dalla prima infanzia e tra bambine e bambini; splitting delle pensioni (Convegno il 14.11.2014), incontri culturali con donne di altri paesi, migliorare l´immagine della donna nella pubblicità ed elaborazione di un codice media, quote rosa, doppia preferenza, violenza sulle donne (App: „Forza ragazze! Consigli per la sicurezza"), medicina di genere (Convegno il 10 ottobre 2014), pari opportunità nello sport, introduzioni di mesi a tema. Nel corso dell´incontro è stata presentata anche la nuova veste del periodico di informazione edito dalla Commisisone "eres-fraueninfodonne".