Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MERCOLEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Mercoledì 09 Luglio 2014
Politica
UE: INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE SIIM KALLAS ALLA CONFERENZA STAMPA ECOFIN  
 
 Bruxelles, 9 luglio 2014 - : “ Grazie, Pier Carlo. Vorrei cominciare augurando "In bocca al lupo!" Per il successo della presidenza italiana. Naturalmente, la sfida principale per i prossimi mesi sarà quello di rafforzare la ripresa economica in Europa. La nostra strategia di crescita a lungo termine, la strategia Europa 2020, di cui abbiamo parlato oggi, contiene le priorità di riforma giuste - ma dobbiamo fare in modo che noi forniamo gli impegni assunti. La chiave per sbloccare la crescita in Europa è di abbracciare con tutto il cuore le riforme strutturali, pur mantenendo la disciplina fiscale per ridurre gli alti livelli di debito. Non vi è alcun modo per aggirare questi imperativi gemelli. Abbiamo avuto una buona discussione di oggi su questi temi. C´è stato un forte consenso sul fatto che il quadro di governance economica che abbiamo messo in atto è opportuno, e fornisce una solida base per il risanamento delle finanze pubbliche e l´avanzamento delle riforme strutturali. C´era un accento molto chiara e benvenuto sulle riforme strutturali. C´è stato un forte sostegno per la posizione che la Commissione ha costantemente affermato, che le riforme devono andare di pari passo con il consolidamento fiscale e che non vi è alcuna contraddizione tra questi due. Questi sono stati i punti principali, e credo che, considerando la Commissione è in un periodo di transizione, le discussioni strategiche sulle politiche economiche saranno più per la prossima Commissione, ma da parte della Commissione, faremo del nostro meglio per contribuire ad un successo Presidenza italiana - e credo che questo sarà un grave Presidenza. Grazie.  
   
   
INTERVENTO DEL COMMISSARIO ŠEMETA ALLA CONFERENZA STAMPA ECOFIN  
 
Bruxelles, 9 luglio 2014 – L’intervento di Algirdas Šemeta Commissario responsabile per la fiscalità e l´unione doganale, Statistica, audit e lotta antifrode alla conferenza stampa Ecofin: “ Prima di commentare il programma di lavoro della presidenza italiana, vorrei ringraziare in primo luogo la Presidenza greca per tutti ha realizzato nel settore fiscale. Sto parlando non solo della nuova normativa sono riusciti a farsi adottato [in particolare i risparmi rivisti e le direttive genitori / figlie], ma anche le basi che hanno fatto in molti file, che dovrebbe portare i successi futuri. Così, grazie a voi e il vostro team per questo, Gikas. Passando ora al programma di lavoro della Presidenza, accolgo con grande favore le priorità e chiaro senso di direzione che l´Italia ha presentato. Come affermato dal Consiglio europeo, la modifica della direttiva cooperazione amministrativa dovrebbe essere adottata entro la fine dell´anno. Sono fiducioso che la Presidenza guiderà discussioni in avanti per raggiungere questo obiettivo, e vi posso assicurare tutti che la Commissione farà tutto il necessario per sostenere questo obiettivo. Da parte nostra, stiamo facendo buoni progressi nei negoziati con i paesi terzi per nuovi accordi di risparmio. La Commissione terrà informato regolarmente il Consiglio sullo stato di avanzamento di tali negoziati, come farò più tardi oggi. Considerando gli sviluppi in materia di lotta contro la frode e l´evasione fiscale a livello mondiale, la sua Presidenza avrà un ruolo cruciale nel coordinare, definire e portare avanti la posizione dell´Ue a livello mondiale sulla erosione della base e degli utili di progetto Shifting. Sarà importante garantire che le posizioni degli Stati membri dell´Unione Europea sono ben coordinati in questo contesto. A seguito di un accordo in Ecofin del mese scorso, l´adozione formale oggi della revisione importante per la direttiva madre-figlia è un buon passo avanti. So di poter contare sulla presidenza continuare questo progresso attraverso discussioni sulla clausola generale anti-abuso e sugli interessi in sospeso e proposta Royalty. Per quanto riguarda la proposta comune per le società una base imponibile consolidata, abbiamo avuto tre anni di discussioni tecniche su questo file. E ´giunto il momento di fare un bilancio di questa a livello politico e di definire la via da seguire su questa importante proposta. Accolgo quindi con favore l´intenzione della Presidenza di tenere un dibattito orientativo sulla Ccctb a livello ministeriale. In termini di altri file, la priorità dovrebbe essere data alle discussioni sulla tassa sulle transazioni finanziarie nel quadro della cooperazione rafforzata. Poiché gli Stati membri partecipanti annunciato in maggio, dovrebbero concordare l´attuazione della prima fase della Ttf entro la fine di quest´anno, con l´obiettivo finale di una tassa su larga base. In materia di Iva, incoraggio la Presidenza di portare avanti negoziati sulla dichiarazione standard, che offre enormi risparmi per le imprese e le amministrazioni. Dobbiamo lottare per un accordo in merito entro la fine dell´anno. E ´anche importante concludere le discussioni sul trattamento Iva dei buoni sotto la Presidenza italiana. Questo file deve essere concordato prima che le nuove norme sul luogo di cessione entreranno in vigore nel 2015, al fine di ridurre il rischio di perdite fiscali. Infine, sono molto lieto che l´Italia mira ad avere un accordo politico sulla revisione della direttiva sulla tassazione dell´energia. I negoziati su questa proposta significativa sono stati a lungo, e ci vorranno concessioni da tutte le parti a loro completamento con successo. Tuttavia, qualsiasi compromesso dovrebbe aggiungere valore alla direttiva attuale, e certamente non deve comportare alcun dis-armonizzazione della tassazione energetica nell´Ue. Vorrei concludere ora dicendo che ho piena fiducia nella capacità della Presidenza italiana per fornire buoni progressi in materia di politica fiscale dell´Ue nel corso dei prossimi 6 mesi. Il vostro impegno e la leadership, Pier Carlo, insieme con le competenze riconosciute del vostro team, sarà sicuramente ottenere risultati tangibili, anche in mezzo a tanto cambiamento istituzionale. Su negoziati fiscali risparmio: Vorrei iniziare ringraziando la Presidenza italiana per mettere questo argomento all´ordine del giorno di oggi. Nel marzo scorso, il Consiglio ha fissato un termine entro la fine dell´anno per la Commissione di rinegoziare con successo gli accordi di risparmio Ue esistenti con la Svizzera, il Liechtenstein, Andorra, Monaco e San Marino. Ricorderete che, in quel momento, ho riportato buoni progressi con i cinque paesi terzi. Soprattutto, abbiamo stabilito il principio che gli accordi di risparmio riveduta si baserebbe sullo scambio automatico di informazioni. Negli ultimi tre mesi, il processo è stato particolarmente importante. Questo riflette la nostra determinazione a non permettere i negoziati di cadere indietro rispetto agli sviluppi a livello di Ue in questo campo. Permettetemi di riassumere lo stato di avanzamento, in breve: In primo luogo, lo standard globale è diventato il centro esclusivo di trattative. Questo ambito miglioramento dei negoziati ha fatto sì che tre dei paesi - Svizzera, Andorra e San Marino - serve per cercare mandati negoziali avanzate. Vi posso assicurare che si tratta di una formalità necessaria, e nessuna minaccia per i negoziati stessi. Dal momento che questa questione è stata sollevata San Marino ha confermato la sua disponibilità a negoziare sulla base dello standard globale. Inoltre questi stati formalizzazione mandati sono pienamente impegnati a continue discussioni tecniche sui futuri accordi, mentre la procedura per aggiornare il loro mandato è in corso. La Svizzera si è pubblicamente impegnata, senza riserve, al Global Standard presso l´Ocse. Così ha Andorra. Il Liechtenstein si impegna a essere un early adopter. In secondo luogo, molti punti specifici sono già stati discussi. Chiarire questioni tecniche, come la proprietà effettiva, adeguata verifica della clientela e protezione dei dati, in questa prima fase, farà in modo che tali questioni non prendono tempo dopo, quando le scadenze per la firma degli accordi di telaio. In terzo luogo, stiamo anche ponendo grande enfasi sulla creazione di tempi di attuazione. Non è sufficiente per i cinque di impegnarsi per il Global Standard; abbiamo bisogno di sapere quando si muoveranno. All´interno dell´Ue, gli stessi Stati membri stanno spingendo per una rapida adozione. Abbiamo portato lo stesso senso di urgenza al tavolo delle trattative, memore dei criteri internazionali emergenti, in particolare per i centri finanziari. In quarto luogo, sistemi di segnalazione chiave sono inoltre in fase di discussione. Sono state programmate riunioni tecniche, che riunirà i nostri esperti per garantire una rete completa e compatibile per le banche e le amministrazioni fiscali, quando arriva il momento di trasferire informazioni. Infine, i negoziati hanno anche individuato alcune richieste da alcuni dei nostri interlocutori, in particolare sulla regolarizzazione dei debiti del passato. Essi hanno anche interessi in accesso ai mercati finanziari. Tuttavia, abbiamo chiarito che gli accordi di risparmio non saranno collegati ad altri accordi a livello dell´Ue. L´accesso al mercato non fa parte del nostro mandato negoziale - che credo i paesi terzi riconoscono ora. E la questione della regolarizzazione debiti del passato deve essere assunto direttamente con gli Stati membri interessati. Tutto sommato, i negoziati stanno procedendo bene, in uno spirito costruttivo e ad un ritmo efficace. La sfida che vedo ora è garantire che la legislazione dell´Ue sia allineato al Global Standard rapidamente e senza ritardi. Se questo è il caso, sono fiducioso che gli accordi di risparmio con i cinque paesi terzi seguiranno a fianco, nei tempi previsti. Su questa base, mi aspetto di avere il testo degli accordi presentati al Consiglio per l´approvazione entro la fine dell´anno.”  
   
   
SORVEGLIANZA MARITTIMA: INSIEME, CON ALTRI STATI MEMBRI PER UNA MAGGIORE SICUREZZA SUI MARI  
 
Bruxelles, 9 luglio 2014 - La Commissione europea ha compiuto ieri un ulteriore passo verso una maggiore efficienza ed economia nel monitoraggio dei mari europei. Riunendo i dati di monitoraggio agenzie civili e militari come Guardia Costiera, Marina Militare, il controllo delle frontiere e le strutture per il monitoraggio del traffico marittimo, l´inquinamento e la pesca, la duplicazione può essere evitata e può risparmi fino a 400 milioni di euro sarà realizzato annualmente. Il rafforzamento della cooperazione e dello scambio di informazioni aiuteranno a rispondere rapidamente ed efficacemente in caso di incidenti marittimi quali incidenti, l´inquinamento, la criminalità e le minacce alla sicurezza. Il Common Information Sharing Environment (Cise - Common Information Sharing Environment) per il monitoraggio del settore marittimo è quello di ottenere che uniscono tutte le parti interessate e scambiare dati con l´altro. Cise è una componente centrale del recentemente adottata strategia dell´Ue per la sicurezza marittima . Commentando la decisione, Maria Damanaki, Commissario europeo per gli affari marittimi e la pesca: " la crescita economica sostenibile nel settore marittimo può essere garantita solo se i nostri mari e gli oceani sono al sicuro. Con lo spazio comune di informazione che va realizzato, che tutti gli attori coinvolti nella sorveglianza marittima possono usufruire di tutte le operazioni in mare un quadro completo. Lo scambio di tali informazioni è fondamentale per evitare duplicazioni di raccolta dei dati e l´uso di navi pattuglia, aerei, elicotteri e satelliti nelle stesse zone di mare. Attualmente, circa il 40% delle informazioni da raccogliere diverse volte, e 40-80% delle informazioni non vengano scambiate tra gli utenti interessati. Un tale spreco di energie e denaro non possiamo permetterci. " Con l´annuncio di ieri, la Commissione ha sottolineato che, poiché la produzione di Cise roadmap grandi progressi sono stati compiuti nel 2010 e che tutte le parti abbiano un forte impegno in questo settore. Inoltre, nelle proposte di comunicazione sugli orientamenti e le priorità per l´azione futura a livello nazionale e comunitario sono fatti. L´attenzione si concentra sulla promozione dello scambio di informazioni dovrebbe, in particolare, stare tra le autorità civili e militari, per migliorare il collegamento dei sistemi di sorveglianza marittima esistente tra loro e di fare interoperationell. Questo assicura che le attività di monitoraggio marino nelle acque dell´Ue come in altre aree geografiche in cui sono coinvolti importanti interessi dell´Ue, più efficiente, migliore e più reattivo è e può coordinare più facile. Ciò contribuirà a creare un clima sicuro per gli investimenti per la crescita blu, e assicurerà una maggiore prosperità e la sicurezza dei cittadini dell´Ue. La Commissione avvierà prossimamente nell´ambito del Settimo programma quadro di ricerca dell´Ue, un progetto per testare Cise larga scala. Si darà anche in collaborazione con gli Stati membri un manuale che contiene le raccomandazioni per buone pratiche sull´uso del Cise, basandosi sull´esperienza acquisita con i sistemi esistenti e progetti pilota, come Marsuno , Bluemassmed e Cooperazione supporto. Inoltre, la Commissione continuerà a promuovere misure per lo sviluppo di standard che consentono l´interoperabilità dei sistemi.  
   
   
INIZIATIVA A FAVORE DELL´OCCUPAZIONE GIOVANILE: LA COMMISSIONE EUROPEA E GLI STATI MEMBRI SI INCONTRANO PER ACCELERARE L´IMPLEMENTAZIONE DI UN FONDO SPECIFICO DA 6 MILIARDI DI EURO  
 
Bruxelles, 9 luglio 2014  - L´11 luglio esperti della Commissione europea e degli Stati membri si riuniscono a Bruxelles per accelerare la programmazione e l´implementazione pratica dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile nell´ambito di un seminario specifico organizzato dalla Commissione. Obiettivo del seminario è lavorare insieme sulla programmazione delle misure finanziate dall´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile, in modo che tutti gli Stati membri ammissibili a fruirne possano ricevere quanto prima i finanziamenti. László Andor, Commissario responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha commentato: "Molti Stati membri stanno implementando attivamente delle misure per tradurre nella realtà il sistema di Garanzia per i giovani grazie all´apporto dei 6 miliardi di euro a valere sull´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile e grazie al sostegno del Fondo sociale europeo che ammonta a più di 10 miliardi di euro all´anno. Il finanziamento Iog è chiamato a svolgere un ruolo essenziale poiché sosterrà direttamente i giovani offrendo loro una prima esperienza lavorativa, un tirocinio, un apprendistato o dei corsi di formazione. Il seminario intende aiutare gli Stati membri ad accelerare la programmazione delle misure a sostegno dei giovani finanziate dall´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile e assicurare che si faccia il miglior uso delle somme investite". L´importo stanziato per l´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile, programmata assieme al Fondo sociale europeo nel periodo 2014-20, è destinato ad azioni rivolte ai giovani di meno di 25 anni (o se, uno Stato membro decide così, fino a 29 anni), essenzialmente quelli che non sono più scolarizzati, che non stanno effettuando un tirocinio e che non hanno un impiego (i cosiddetti Neet), nelle regioni in cui la disoccupazione giovanile superava nel 2012 il 25%. Venti Stati membri sono ammissibili a fruire dei finanziamenti dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile poiché sul loro territorio si trovano simili regioni. Finanziando l´erogazione diretta di posti di lavoro, apprendistati, tirocini o proseguimento dell´istruzione l´Iniziativa per l´occupazione giovanile sostiene direttamente la messa in atto di sistemi nazionali di Garanzia per i giovani. La spesa è ammissibile a partire dal 1° settembre 2013, il che significa che i finanziamenti possono essere retroattivi. Le autorità nazionali devono presentare dei programmi operativi contenenti le misure atte a impiegare i finanziamenti dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile affinché tali programmi siano approvati dalla Commissione nel rispetto dei termini dei regolamenti adottati dal Consiglio dei ministri dell´Ue e dal Parlamento europeo. Sinora, la Commissione ha adottato il programma operativo della Francia per l´occupazione giovanile (Ip/14/622), mentre il progetto di programma operativo dell´Italia si trova nelle fasi finali delle discussioni con la Commissione. Altri Stati membri, tra cui la Bulgaria, la Croazia, l´Irlanda, la Polonia e la Svezia, stanno a loro volta attuando progetti che verranno finanziati dall´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile. Contesto La proposta della Commissione relativa a una Garanzia per i giovani è stata presentata nel dicembre 2012 (cfr. Ip/12/1311 e Memo/12/938), è stata formalmente adottata dal Consiglio dei ministri dell´Ue il 22 aprile 2013 (cfr. Memo/13/152) ed è stata sottoscritta dal Consiglio europeo del giugno 2013. La logica che sottende la Garanzia per i giovani è semplicissima: assicurare che nessun giovane sia lasciato senza lavoro o inattivo per più di quattro mesi. Nell´ambito della Garanzia per i giovani tutti i giovani di meno di 25 anni dovrebbero ricevere un´offerta qualitativamente valida di lavoro, tirocinio, apprendistato o ulteriore istruzione entro quattro mesi dal momento in cui si ritrovano disoccupati o da quando lasciano il mondo dell´istruzione. Una simile riforma strutturale rappresenta un investimento nel capitale umano. Tutti i 28 Stati membri hanno presentato i loro piani di attuazione della Garanzia per i giovani e stanno realizzando i primi passi per porre in atto i loro sistemi di Garanzia per i giovani (per ulteriori particolari cliccare qui). Il Fondo sociale europeo, che eroga annualmente più di 10 miliardi di euro nel periodo 2014-2020, è la più importante fonte di finanziamenti unionali per attuare la Garanzia per i giovani. Per integrare il sostegno finanziario unionale destinato alle regioni in cui si registrano i tassi più elevati di disoccupazione e inattività giovanili, la Commissione e il Parlamento europeo hanno concordato di istituire uno strumento finanziario specifico - Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (Iog) - per gli Stati membri in cui vi sono regioni dove la disoccupazione giovanile supera il 25%. Il finanziamento dell´Iog comprende 3 miliardi di euro a valere su una nuova linea di bilancio specifica dell´Ue consacrata all´occupazione giovanile (anticipata al 2014-15) cui si aggiungono almeno 3 miliardi di euro a valere sugli stanziamenti del Fondo sociale europeo per gli Stati membri. L´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile ha vocazione a sostenere singole persone, soprattutto i Neet, piuttosto che a implementare riforme strutturali (queste ultime ricevono il sostegno dal Fse). L´iog può essere utilizzata per sostenere attività tra cui una prima esperienza lavorativa, l´offerta di tirocini e apprendistati, il sostegno all´avvio di un´impresa per i giovani imprenditori, un´istruzione e una formazione professionali di qualità, programmi della seconda opportunità per coloro che hanno abbandonato prematuramente la scuola, nonché incentivi salariali e all´assunzione mirati.
Stato membro Regioni ammissibili a un finanziamento extra nell´ambito dell´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile Stanziamento specifico (milioni di euro)* per l´Iniziativa a favore dell´occupazione giovanile
Austria No -
Belgio 39,64
Bulgaria 51,56
Croazia 61,82
Cipro 10,81
Repubblica ceca 12,71
Danimarca No -
Estonia No -
Finlandia No -
Francia 289,76
Germania No -
Grecia 160,24
Ungheria 46,49
Irlanda 63,66
Italia 530,18
Lettonia 27,1
Lituania 29,69
Lussemburgo No -
Malta No -
Polonia 235,83
Portogallo 150,2
Romania 99,02
Slovacchia 67,43
Slovenia 8,61
Spagna 881,44
Svezia 41,26
Paesi Bassi No -
Regno Unito 192,54
*Gli Stati membri devono integrare questi importi a concorrenza di una somma almeno pari a quella del pertinente stanziamento loro assegnato dal Fondo sociale europeo.
 
   
   
RENDERE IL SUPPORTO PER L´UCRAINA PIÙ EFFICACE  
 
Bruxelles, 9 luglio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di Štefan Füle Il commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato alla Riunione ad alto livello sulla Ucraina: coordinamento e l´attuazione del sostegno internazionale: “ Signore e Signori, Vorrei dare il benvenuto a tutti voi di riunione di coordinamento nostri primi donatori ad alto livello "dopo la firma dell´accordo di associazione tra l´Ucraina e l´Unione europea. La tempistica non può essere migliore e non posso sottolineare abbastanza l´importanza della riunione di oggi, soprattutto alla luce della situazione politica e umanitaria preoccupante che presenta nuove sfide per l´Ucraina ogni giorno. Che molti di noi sono qui riuniti oggi è la prova evidente del nostro impegno collettivo e determinazione condivisa. La mia speranza è che questo incontro sarà una piattaforma per una discussione franca e costruttiva delle priorità fondamentali a breve e medio termine per la nostra stretta collaborazione con l´Ucraina. Dovrebbe funzionare verso la creazione di una piattaforma di coordinamento per l´assistenza internazionale. La riunione dovrebbe anche fornire noi con l´opportunità di discutere le intenzioni dei donatori per quanto riguarda la fornitura di ulteriori fondi e dovrebbe permetterci di discutere i prossimi passi verso una possibile conferenza dei donatori per la fine dell´anno. Signore e signori, Permettetemi di esprimere profonda preoccupazione dell´Unione europea per la sicurezza e la situazione umanitaria in Ucraina. L´unione europea, tra cui la Commissione, farà tutto ciò che è necessario per promuovere il dialogo e il ritorno alla pace e per aiutare coloro che sono stati vittime di scontro violento. L´unione europea si è impegnata a garantire l´accesso dei nostri esperti umanitari e protezione civile per aiutare i cittadini interessati. La Commissione europea ha mobilitato fondi dal proprio bilancio umanitario per sostenere la formazione dei volontari della Croce Rossa e per fornire primo soccorso forniture, tende e coperte. Un miglior coordinamento e la fornitura di adeguate informazioni sulle sfollati ci aiuteranno a rispondere meglio alle crescenti esigenze umanitarie. Una condizione per la stabilizzazione sostenibile in Ucraina è di fare progressi sul programma di riforma. Vorrei ribadire il forte sostegno dell´Unione europea per le riforme già intraprese in Ucraina e incoraggiare il governo a compiere ulteriori passi verso la riforma costituzionale, il decentramento e la riforma giudiziaria. Abbiamo anche bisogno di vedere ulteriori azioni sull´economia, del commercio e delle imprese e nel settore energetico. Qualsiasi ulteriore sostegno finanziario dell´Unione europea sarà legata e subordinata sugli sforzi di riforma in corso. Le riforme sono necessarie anche se l´Ucraina è quello di rendere al meglio l´accordo di associazione firmato di recente tra cui il globale e approfondita di libero scambio Area. Mi congratulo con il Presidente Poroshenko per tutti i suoi sforzi in questo senso. Una rapida ratifica dell´accordo da parte dell´Ucraina permetterà di essere applicato in via provvisoria immediatamente. Le riforme sono necessarie per gli operatori ucraini di godere il pieno accesso alle opportunità offerte dal mercato unico e per l´Ucraina per fornire un ambiente favorevole per gli investimenti da parte dell´Unione europea e oltre. Le riforme faranno la Dcfta un successo. L´ucraina continua il suo percorso di riforma, esso deve includere e coinvolgere il maggior numero di settori della società possibile. Ci sono molte sfide da affrontare. Questi includono il decentramento; miglioramento dello stato di diritto (anche riformando il sistema giudiziario e la lotta alla corruzione); aumentando il buon governo, rispetto dei diritti dell´uomo e delle libertà fondamentali, in particolare il rispetto per le persone appartenenti a minoranze; e migliorare il clima aziendale e delle relazioni commerciali con l´Unione europea. Per tutto questo, il consenso e il sostegno della popolazione più ampia è essenziale. Sosterremo l´Ucraina nel suo processo di riforma, dimostrando così il senso della solidarietà europea. E, questo è il motivo per cui tutti noi incontriamo qui oggi. L´esperienza passata ha dimostrato che mentre il livello dei finanziamenti dei donatori e la sua tempistica è importante, l´efficienza e l´efficacia di tale sostegno è ancora più importante. Coordinamento di sostegno è assolutamente necessaria se vogliamo garantire un´azione efficace. Signore e signori, La comunità internazionale ha risposto alla sfida della crisi ucraina. Permettetemi di evidenziare le principali iniziative: Nel marzo 2014 la Commissione ha presentato un ampio pacchetto di aiuti del valore 11100000000 € nei prossimi sette anni per contribuire a stabilizzare e sviluppare l´Ucraina. Questo pacchetto include importanti contributi della Bei e la Bers con i quali cooperare strettamente a sostenere l´Ucraina. Nel mese di aprile, come parte di questo pacchetto, abbiamo approvato un grande contratto State Building valore di € 355.000.000. Questo programma di sostegno al bilancio sosterrà stabilizzazione politica ed economica dell´Ucraina. Abbiamo appena rilasciato la prima tranche di un ammontare complessivo di € 250 milioni. La seconda tranche, vorrei sottolineare, è subordinata ai progressi nelle riforme in materia di anti-corruzione, pubblica amministrazione, riforma costituzionale, legge elettorale e giustizia. Ci sarà anche fornire assistenza macrofinanziaria di € 1,6 miliardi sotto forma di finanziamenti a medio termine a tassi di interesse favorevoli. Una prima erogazione di € 100 milioni è avvenuto in maggio e un ulteriore € 500.000.000 è stata erogata nel mese di giugno. La combinazione di entrambi - l´operazione di sostegno al bilancio e l´assistenza macrofinanziaria - ci ha permesso di erogare un totale di 850 milioni di €. Inoltre, nel mese di aprile, la Commissione europea ha deciso di creare un ´gruppo di sostegno per l´Ucraina´ di aiutare le autorità ucraine attuare le riforme. Il suo capo, Peter Balas, parlerà l´agenda europea per la riforma che abbiamo sviluppato in collaborazione con il governo ucraino. Inoltre nel mese di giugno, i ministri degli Esteri dell´Unione europea hanno convenuto di istituire una missione di sicurezza comune e la politica di difesa in vista della sua distribuzione durante l´estate. Questa missione non esecutivo civile aiuterà le forze di sicurezza dell´Ucraina per migliorare la loro governance in linea con gli standard europei, specialmente nelle aree relative alla stato di diritto, dei diritti umani e di controllo democratico. Ciò contribuirà a rafforzare la fiducia popolare nelle istituzioni statali. Altri donatori qui rappresentati hanno fatto molto. La nostra esperienza con molte altre regioni d´Europa e del mondo dimostra che il coordinamento può fare la differenza, garantendo coerenza politica e l´uso efficiente delle risorse. Ecco perché crediamo che l´incontro di oggi può aggiungere un reale valore allo sforzo comune a sostegno della stabilizzazione dell´Ucraina. L´unione europea, i suoi Stati membri e del G7 Partners hanno tutti l´unità mostrato nel difendere la sovranità dell´Ucraina, l´integrità territoriale, la libertà di scelta nelle relazioni internazionali. Ora è il momento giusto per concentrarsi sul rendere il nostro sostegno alle riforme politiche ed economiche dell´Ucraina ancora più efficace. Grazie per l´attenzione.”  
   
   
LA NUOVA BANCONOTA DA 10€  
 
Arezzo, 9 luglio 2014 - La Filiale aretina della Banca d´Italia e la Camera di Commercio, hanno promosso un incontro informativo sulla nuova banconota da 10 €. Che si è tenuto il 3 luglio scorso alla Borsa Merci di Arezzo. Dodici anni dopo l´emissione delle banconote e monete in euro è facile per noi darle per scontate e dimenticare quale progetto ambizioso, persino audace, sia stata l´introduzione dell´euro. La moneta unica rappresenta un simbolo tangibile dell´Unione europea essendo normalmente utilizzata da 334 milioni di cittadini in 18 paesi. Ad oggi stanno circolando oltre 15 miliardi di biglietti in euro per un valore nominale complessivo che supera i 900 miliardi di euro. A partire dal 23 settembre 2014, dopo la nuova banconota da 5 €, emessa nel maggio 2013, inizierà a circolare quella da €10 . Si tratta di una cartamoneta che presenta motivi grafici simili a quelli del biglietto della prima serie, entrato in circolazione nel 2002 e, allo stesso tempo, si avvale di caratteristiche di sicurezza più avanzate in grado di rendere più difficile la falsificazione. Un´importante novità che necessità di una ampia diffusione dell´informazione rivolta ad alcune tipologie di operatori economici: Tabaccherie, Farmacie, Grande distribuzione, Stazioni di servizio, Distributori automatici.  
   
   
A FABRIANO IL CONVEGNO EUROPEO SULLA MACROREGIONE ADRIATICO IONICA.  
 
Ancona, 9 luglio 2014 - “Eusair- La Macroregione Adriatico-ionica – Il valore aggiunto delle strategie macroregionali nel quadro dell’Ue” è il tema del convegno europeo che si svolgerà nel corso della mattinata di venerdì 11 luglio, dalle ore 9, al Teatro “Gentile da Fabriano”, a Fabriano. Un evento organizzato congiuntamente dalla Commissione Coter (Coesione territoriale) del Comitato delle Regioni dell’Unione Europea e dalla Regione Marche. La Coter ha inoltre scelto di svolgere la propria riunione esterna annuale proprio nelle Marche, a Fabriano. La riunione si terrà giovedì 10. Si tratta di una tappa fondamentale del processo che porterà alla definizione della Macroregione Adriatico Ionica e che fa seguito all’approvazione, da parte della Commissione Europea, della comunicazione e del Piano d’azione e di lavoro e all’approvazione unanime, da parte del Comitato delle Regioni, del parere sulla strategia macroregionale, di cui il presidente della Regione Marche e dell’Intergruppo adriatico ionico del Cdr, Gian Mario Spacca, è stato relatore nella sede del Parlamento Europeo, a Bruxelles, il 26 giugno scorso. Il Consiglio europeo adotterà la strategia ad ottobre (nel corso della presidenza italiana dell’Ue) perché diventi, dal 1° gennaio 2015, la terza strategia macroregionale dopo quelle già in vigore per le regioni del Mar Baltico e del Danubio. In questo contesto gli enti locali e regionali intendono strutturare il loro contributo all’elaborazione e all’attuazione della strategia. Il dibattito sarà occasione per esaminare progetti e strumenti, nonché gli aspetti legati alla governance e all’attuazione. Il convegno – a cui prenderanno parte la presidenza del Comitato delle Regioni e autorità eu-ropee italiane, regionali e locali – punterà anche ad individuare modi possibili per promuovere e condividere le migliori prassi fra le diverse strategie.  
   
   
SERRACCHIANI A BELGRADO, SOSTEGNO A INGRESSO SERBIA IN UE  
 
Belgrado, 9 luglio 2014 - L´ingresso della Serbia nell´Unione europea è stato al centro, ieri a Belgrado, del colloquio che la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha avuto con il presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic. Il Friuli Venezia Giulia, ha dichiarato la presidente Serracchiani al presidente Nikolic nel corso di un colloquio svoltosi nella sede della Presidenza della Repubblica, al quale ha partecipato l´ambasciatore d´Italia a Belgrado Giuseppe Manzo, intende svolgere "ogni azione, sostanziale e non formale, per favorire e sostenere l´ingresso della Serbia nella Ue". Una volontà - ribadita sempre oggi a Belgrado anche negli incontri con la presidente del Parlamento Maja Gojkovic e la responsabile nei negoziati per l´adesione della Serbia alla Ue, Tanja Miscevic - dettata anche dal ruolo e dalla collocazione storico-territoriale del Friuli Venezia Giulia, da sempre coinvolta nei processi e nelle relazioni con l´area balcanica e soprattutto con la Serbia. "I Governi cambiano - ha così sottolineato il presidente Nikolic - ma le relazioni con l´Italia rimangono buone" e questo orientamento non subirà modifiche in futuro, ha aggiunto, ricordando anche le strette collaborazioni in atto tra la Provincia autonoma della Vojvodina ed il Friuli Venezia Giulia: "la sua regione è molto sviluppata - ha annotato Nikolic - e forse oggi questo tipo di relazioni debbono essere incrementate al livello nazionale". "Siamo una regione ´ambiziosa´", ha indicato Serracchiani, e dunque "non ci accontentiamo", volendo incrementare il tasso di cooperazione con l´intera Serbia, a partire ad esempio dalla partita delle infrastrutture viarie, strategica per tutta l´area, e dal settore della ricerca e sviluppo. "Il Friuli Venezia Giulia sostiene ed incoraggia il cammino di riforme avviato dalla Serbia", ha poi osservato Serracchiani, confermando - in questo contesto - il rinnovo dell´accordo di collaborazione (sottoscritto nel 2009) tra Serbia e Friuli Venezia Giulia, "arricchendolo e potenziandolo, per una sua maggiore efficacia": il nuovo testo, ha sottolineato Serracchiani, dopo le verifiche con il nostro Governo nazionale, "ci auguriamo possa essere firmato a Trieste nei prossimi mesi". Ai presidenti Nikolic e Gojkovic, Serracchiani ha anche rinnovato da parte della Regione e della sua comunità la solidarietà e la vicinanza al popolo serbo a seguito della catastrofica alluvione che ha colpito la Serbia, ed i vicini Paesi, lo scorso maggio, causando decine di vittime e danni ingentissimi. La fase di ricostruzione è già iniziata, ha segnalato la presidente del Parlamento, e dovrà chiudersi entro l´inverno: "sono convinta che avrete la stessa determinazione e lo stesso coraggio dimostrato dal Friuli devastato dal terremoto del 1976", ha detto la presidente del Friuli Venezia Giulia. Un fattivo ruolo del Friuli Venezia Giulia nelle relazioni tra Italia e Serbia, focalizzate a quella crescita ed a quell´aumento dell´occupazione cui sono orientati "gli indirizzi e le politiche che il Governo Italiano, ed in maniera sinergica la Regione Friuli Venezia Giulia, intende perseguire nel corso della Presidenza italiana del Consiglio della Ue" (avviato gli scorsi giorni), potrà concentrarsi in particolare nell´ambito della Strategia europea per la regione Adriatico-ionica che vede proprio il Friuli Venezia Giulia quale coordinatore regionale, per il nostro Paese, sui temi del trasporto, delle infrastrutture intermodali e dell´energia. Alla Strategia Ue, che potrà essere sostenuta dai Fondi comunitari d´investimento strutturale 2014-2020, partecipano, accanto ad Italia e Serbia, Albania, Bosnia-erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro e Slovenia. Per il Friuli Venezia Giulia, comunque, una Strategia d´azione adriatica non può essere vista in modo disgiunto da una naturale proiezione danubiana: per questo motivo la presidente Serracchiani ha espresso l´intenzione di veder coinvolto il nostro territorio regionale nel Programma di cooperazione transnazionale "Danubio": "confermiamo anche a Belgrado - ha detto - l´interesse del Friuli Venezia Giulia a poter partecipare in qualità di osservatore permanente, attento ed interessato, ai gruppi di lavoro istituiti per dare attuazione al piano di azione di questa Strategia", che coinvolge tra gli altri, oltre alla Serbia, Austria, Germania, Ungheria, Croazia, Romania, Bosnia-erzegovina e Montenegro. Iniziative adriatico-ionico e danubiana che di fatto "legano" gli sviluppi infrastrutturali e del trasporto marittimo-fluviale, nonché ferroviario, di Friuli Venezia Giulia e Serbia: per questo motivo, nei colloqui oggi a Belgrado, Serracchiani ha lanciato il progetto "porto di Trieste gateway per Belgrado", per attivare "un canale ferroviario-marittimo che consenta alla Serbia e a Belgrado di considerare i terminali portuali di Trieste e Monfalcone come propri scali marittimi". Primi passi in questo senso già esistono, è stato oggi ricordato, a partire dal collegamento ferroviario multimodale Trieste-belgrado, concepito nel 2009, che, che se oggi vede una prevalenza di carichi di container in direzione Serbia, potrebbe ora intercettare anche trasporti diretti verso l´Italia e verso l´oltremare da parte di aziende insediate a Kragujevac e nella zona franca di Pirot. Nel frattempo sono stati avviati alcuni studi-pilota per un collegamento su rotaia Trieste-fernetti-zagabria-belgrado (con diramazioni su Budapest e Fiume) e successiva prosecuzione dal porto fluviale di Belgrado/pancevo fino a Costanza, sul mar Nero. La presidente Serracchiani ha infine incontrato in serata, in ambasciata, anche il presidente della Vojvodina, Bojan Pajtic, e l´ex presidente della Repubblica Boris Tadic.  
   
   
ZES, MARONI: BENE VIA LIBERA DEL CONSIGLIO REGIONALE  
 
Milano, 9 luglio 2014 - "Sono molto soddisfatto dell´approvazione, da parte del Consiglio regionale, della nostra legge, che istituisce in Lombardia le ´Zes´, Zone a economia speciale. Si tratta di uno strumento utilissimo per sostenere l´economia e le imprese lombarde e per contrastare la delocalizzazione: in questo modo, per la prima volta, si procede a una riduzione significativa della pressione fiscale per le imprese nelle zone di confine. Invierò subito il testo della legge al Parlamento, chiedendo al Governo e alle forze politiche di approvarla il più rapidamente possibile". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando il voto con cui il Consiglio regionale lombardo ha approvato il Progetto di legge al Parlamento per l´istituzione di una Zona economica speciale per le zone di confine. Obiettivo È Estendere A Tutta La Lombardia - "Questo è il punto di partenza - ha annunciato il presidente -, l´obiettivo è estendere a tutta la Lombardia i benefici previsti dalle Zes, perché tutta la Lombardia merita di essere a una Regione a Statuto speciale". "Questa legge - ha aggiunto - conferma l´impegno concreto della Regione a sostegno del tessuto economico-produttivo, dell´occupazione e del lavoro". "L´unico rammarico - ha concluso Maroni - è che, ancora una volta, l´Opposizione, con un atteggiamento puramente ideologico e autolesionista, abbia votato contro una legge che prevede che le tasse pagate dai Lombardi restino sul territorio lombardo".  
   
   
ZES, MARONI: MIA AMBIZIONE ESTENDERE CONFINI  
 
Como, 9 luglio 2014 - "In Consiglio regionale si vota una proposta di legge al Parlamento che abbiamo fortemente voluto, quella per l´istituzione della Zona a economia speciale. Una misura che favorisce le imprese che si trovano vicino alle aree di confine e che sono penalizzate dal fatto che oltre la dogana, per tanti motivi, ci sono condizioni più favorevoli al tessuto produttivo. Un´altra iniziativa utile a sostegno della vocazione industriale della Lombardia". Lo ha ricordato, a margine della firma dell´accordo ´Ponte generazionale´ con Unindustrie Como, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni. Criteri Precisi - Rispondendo alle domande dei cronisti, il governatore ha spiegato che il testo della norma sull´istituzione della Zes, "è stato scritto sul modello di quello presentato dalla Regione Calabria" ed essendo una proposta di legge che va al Parlamento, è stato studiato su "precisi criteri, per evitare che estendendo troppo l´area o disegnando una zona poco omogenea, qualcuno in Parlamento possa approvare la legge per la Calabria e non quella della Lombardia. E´ un rischio che esiste e noi lo vogliamo scongiurare". Punto Di Partenza - Maroni ha però precisato, che l´attuale proposta di istituzione di una Zes sui confini dell´area dove vige lo sconto benzina, "è solo un punto di partenza. La mia ambizione - ha detto - è di estendere la Zes a tutta la regione, perché tutta la Lombardia deve diventare una Zona a economia speciale, anzi, una Regione a Statuto speciale. E´ un processo, l´importante è che venga affermato il principio e che si lasci alla Regione la possibilità di estendere progressivamente i confini della Zes. Mi auguro - ha concluso - che il Parlamento dia il suo via libera a questa legge il prima possibile".  
   
   
BOLZANO: SOSTEGNO ALL´ECONOMIA CON ZONE PRODUTTIVE E INCENTIVI  
 
Bolzano, 9 luglio 2014 - La revisione dei criteri di finanziamento dei costi di urbanizzazione primaria nelle zone produttive, gli incontri con le categorie economiche per definire un nuovo sistema di contributi ad artigianato, commercio e industria: sono due dei passi avviati l’ 8 luglio dalla Giunta provinciale nel pacchetto di misure per "dare la spinta decisiva all´economia", ha detto il presidente Kompatscher. Nel pacchetto di nuove misure varate dalla Giunta provinciale (si vedano comunicati a parte su Parco tecnologico, programma di edilizia e riduzioni fiscali) per rilanciare l´economia locale figura anche l´approvazione delle direttive per il riparto e il finanziamento degli oneri di urbanizzazione primaria nelle zone produttive. Con l´ok ai nuovi criteri - discussi ieri con i rappresentanti dell´economia - la Giunta riapre questo canale di finanziamento, che sarà previsto solo per lavori di urbanizzazione primaria in senso stretto (strade, accessi, canalizzazioni, fibra ottica, gas, energia, telefonia, ecc.) delle aree produttive. Gli interventi di apprestamento delle zone (scavi e movimento terra, riempimenti e muri di sostegno), invece, non saranno più finanziati nel quadro dell´urbanizzazione primaria. In particolare il sostegno sarà garantito a zone produttive di qualità, progettate in base a concorsi di idee, che prevedono rilevanti superfici verdi e nelle quali siano introdotte soluzioni particolari di efficienza energetica. Un ulteriore criterio è dato dalla gestione congiunta di zone produttive che interessano più Comuni mentre riguardo al terreno si terrà in adeguata considerazione anche il principio "usato prima del nuovo", ovvero costruire sul costruito e non nel verde. Le basi di un ulteriore intervento di rilancio dell´economia sono state gettate dalla Giunta con la definizione di un calendario di incontri per definire la nuova impostazione del sostegno a commercio, industria e artigianato: nel corso delle prossime 3 settimane, tra il 23 luglio e il 5 agosto, si svolgeranno altrettanti workshop con le associazioni di artigianato, commercio e industria per approfondire e individuare la nuova impostazione del sostegno pubblico ai settori e fissare un cronoprogramma. "Alcuni aspetti del vecchio sistema saranno cancellati, altri saranno rivisti o introdotti ex novo: l´obiettivo è quello di utilizzare i mezzi finanziari in modo più efficiente e semplificato", ha ribadito Kompatscher. Nel settore del turismo, come noto, la Provincia ha già riaperto i termini per accogliere le domande delle imprese di accesso ai fondi.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA PROPONE ALLE CAMERE UNA LEGGE PER LA MODIFICA ALLE NORME SUL PATTO DI STABILITÀ  
 
Catanzaro, 9 luglio 2014 - La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza della Presidente f.F. Antonella Stasi, con l’assistenza del Dirigente generale Francesco Zoccali. Su proposta della Presidente Stasi, è stato approvato un atto d’indirizzo, relativamente alla verifica amministrativo-contabile, disposta dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. Su proposta della Presidente Stasi, di concerto con l’Assessore la Bilancio Giacomo Mancini, è stata approvata una proposta di legge alle Camere, ai sensi dell’art. 121 della Costituzione: “Modifica alle norme sul patto di stabilità delle Regioni in tema di spese effettuate con i proventi incassati dalle Regioni derivanti a qualunque titolo da attività di estrazione di idrocarburi e, comunque, da accordi e protocolli relativi a vantaggi economici straordinari”. Su proposta dell’Assessore ai Lavori Pubblici Giuseppe Gentile, è stato approvato un disegno di legge su “Disposizioni in materia di gestione provvisoria del servizio idrico integrato”, che passa ora all’esame del Consiglio regionale. Su proposta dell’Assessore ai Trasporti Luigi Fedele è stato approvato il disegno di legge sull’ “Organizzazione dei servizi di Tpl in bacini territoriali ottimali” anche questo passa ora all’esame del Consiglio. Su proposta dell’Assessore al Bilancio Giacomo Mancini sono state approvate una serie di variazioni bilancio. E’ stata anche deliberata la partecipazione della Regione agli “open day 2014”, la settimana europea delle regioni e delle città che si svolgerà dal sei al nove ottobre a Bruxelles.  
   
   
TOSCANA, RIFORMA PROVINCE: FIRMATA LA PRIMA INTESA IN ITALIA PER TUTELARE I LAVORATORI  
 
Firenze, 9 luglio 2014 - In attesa che in seguito alla legge Delrio vengano definite le procedure concrete per il riordino delle funzioni delle Province, la Toscana già firma un´intesa per tutelare i dipendenti: 4500 in tutta la regione. Ai lavoratori dei dieci enti sarà garantita, come previsto dalla legge, continuità professionale: ovvero nessun lavoratore sarà licenziato. Anche l´anzianità di servizio sarà salva, nel caso di trasferimento ad altro ente. In qualche caso potrà essere previsto un percorso di riqualificazione. Nessuno comunque arretrerà rispetto al contratto e alle mansioni che ha adesso. E´ l´impegno che la Regione assieme all´Anci, ovvero l´associazione dei Comuni, l´Unione delle Province e le organizzazioni sindacali hanno preso oggi. L´intesa è stata firmata a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, ed è il primo accordo del genere in Italia. Il documento definisce impegni ed obiettivi precisi: come la necessità di istituire un tavolo permanente di confronto e monitoraggio sul personale interessato al riordino, garanzie per la continuità del lavoro e dell´inquadramento giuridico e contrattuale dei dipendenti, il monitoraggio delle attività degli enti affinché eventuali trasferimenti avvengano in conformità alle norme che regolano la mobilità. Regione, Anci e Upi ritengono anche necessario che si verifichi che gli eventuali trasferimenti di personale non incidano sui vincoli di bilancio e sui limiti di spesa, oggi in vigore, degli enti che se ne faranno carico. "Nel momento in cui si deve metter mano alla riorganizzazione dei livelli istituzionali - sottolinea l´assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli - la nostra prima preoccupazione è stata quella di pensare alla tutela dei lavoratori e alla certezza di mantenere il loro posto di lavoro". "Questo protocollo – aggiunge l´assessore – intende tutelare il lavoro di chi lavora nelle Province, prima ancora che abbia preso avvio il riordino delle funzioni. In questi mesi ci siamo incontrati più volte con i rappresentanti di lavoratori che sono preoccupati della situazione, e con la firma di oggi intanto ci impegniamo, ognuno per propria parte, alla tutela del lavoro di queste persone e a tenerci tutti informati e a monitorare di volta in volta le ripercussioni che il riordino comporterà sui lavoratori. Essere i primi in Italia a farlo ci fa ben sperare di essere sulla strada giusta". "La firma di oggi - evidenza Alessandro Pesci, segretario generale dell´Associazione dei Comuni toscani - si inserisce in un percorso di forte convergenza tra l´Anci Toscana e le rappresentanze sindacali, in una fase delicata di riorganizzazione degli assetti istituzionali avviata dalla legge Delrio. Anci Toscana ha già siglato nei mesi scorsi con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil confederali e dei dipendenti pubblici un protocollo di intesa sulle relazioni sindacali nel processo costitutivo dell´Unione dei comuni e della gestione delle funzioni associate. Alla vigilia delle elezioni comunali abbiamo anche firmato un´intesa con tutte le rappresentanze sindacali dei Segretari comunali, con lo scopo di promuovere presso i nuovi sindaci azioni improntate a chiarezza, eticità e trasparenza nei confronti dei Segretari stessi. A livello nazionale, invece, ci troviamo di fronte ad un inspiegabile ritardo: sono infatti trascorsi tre mesi dalla pubblicazione della riforma in Gazzetta Ufficiale, ma non vi è ancora traccia dell´intesa per la redistribuzione delle funzioni locali e del personale". "L´accordo di oggi fissa comunque un passaggio importante - rimarca Andrea Pieroni, presidente dell´Upi - In un contesto infatti di profonda incertezza e difficoltà, pone le basi per un gestione condivisa di questo passaggio: una gestione condivisa tanto più necessaria alla luce dei ritardi nel percorso previsto dalla legge Delrio, al fine di evitare ulteriori disagi per i cittadini e i territori". Una firma apprezzata dai sindacati. "Una firma non banale per garantire continuità di servizi ai cittadini" sottolinea Paolo Becattini della Uil. "Un lavoro importante che dimostra una sensibilità al momento unica in Italia" ricorda Simonetta Leo della Cgil, che auspica poi che "altrettanta sensibilità venga dimostrata ai tavoli provinciali, senza distinguere tra dipendenti delle Province e dipendenti di soggetti diversi, perchè non esistono lavoratori di serie A e serie B". "Un´intesa dal significato importante perché condivide un metodo - dice Marco Bucci della Cisl -. Ora non resta che aspettare che si traduca in qualcosa di operativo". "Ma per dare gambe a questa accordo - conclude Debora Giomi della Cgil - è necessario che a livello nazionale vengano prese quelle decisioni fino ad oggi rinviate".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: SENTENZA D´APPELLO NEL PROCESSO TERREMERSE, DICHIARAZIONE DI ERRANI  
 
Bologna, 9 luglio 2014 – Dichiarazione del presidente della Regione Vasco Errani dopo la sentenza emessa ieri dalla Corte d´appello di Bologna. “E’ un momento di amarezza. Ma per prima cosa non parlo di me. Parlo della Regione, perché il mio compito è tutelare l’istituzione, il suo onore, la realtà pulita e di esempio a tanti che è questa Emilia-romagna. Ho sempre messo l’istituzione davanti ad ogni altra considerazione - a me stesso - e non cambio ora. Non si faccia nessuna confusione: quanto subisco io personalmente non diventi fango per l’istituzione. Per questo intendo rassegnare subito le mie dimissioni, e nel farlo rivendico il mio impegno e la mia onestà lungo tutti questi anni. E la mia piena innocenza anche in questo fatto specifico. Piena innocenza. Dunque annuncio subito che presenterò ricorso affinché prevalga questa semplice verità. Le mie dimissioni sono dunque puramente un gesto di responsabilità. Ad esse unisco il ringraziamento a collaboratori, istituzioni, organi dello Stato, forze sociali ed economiche, perché con tutti c’è stata una collaborazione significativa e costruttiva. A tutti, ancora grazie ed un augurio di buon lavoro”.  
   
   
EMILIA ROMANA: LE DIMISSIONI DI ERRANI, GLI ASSESSORI E IL SOTTOSEGRETARIO ALLA PRESIDENZA ESPRIMONO STIMA, FIDUCIA E VICINANZA AL PRESIDENTE  
 
Bologna, 9 luglio 2014 - Il sottosegretario alla Presidenza e gli assessori componenti la Giunta regionale si sono riuniti ieri per esaminare la situazione e hanno concluso l’incontro - che si è svolto all’unanimità delle presenze - con il seguente comunicato: “Esprimiamo stima, fiducia, vicinanza al presidente Vasco Errani, persona e amministratore di grande capacità e onestà, la cui piena innocenza, così come la piena innocenza dei due dirigenti regionali coinvolti, emergerà senza dubbio nel prossimo grado di giudizio. Le stesse dichiarazioni del presidente confermano una volta ancora, se ce ne fosse bisogno, lo stile e il senso delle istituzioni che Errani ha dimostrato in questi anni e ha indicato a tutti noi con il suo impegno quotidiano. Anche per questo va a lui tutta la nostra amicizia e il nostro affetto. E garantiremo, come ci ha espressamente chiesto, pieno e totale impegno, nel rispetto degli adempimenti statutari, per portare a termine le tante cose importanti già avviate e gli impegni fondamentali della presente legislatura, con tutta l’attenzione e la dedizione che meritano i cittadini dell’Emilia-romagna”.  
   
   
DIMISSIONI ERRANI, PRESIDENTE UMBRIA MARINI: PERSONA PERBENE E COMPETENTE, RESTI AL SUO POSTO  
 
 Perugia, 9 luglio 2014 – "Spero che il presidente Errani ritiri le dimissioni e resti al suo posto". È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dopo l´annuncio delle dimissioni di Vasco Errani da presidente della Regione Emilia-romagna. "Conosco Vasco Errani, la sua serietà e la competenza politica ed amministrativa, il profondo senso istituzionale che lo caratterizza e che ha espresso con capacità e generosità al servizio della sua Regione, ma anche in modo straordinario e infaticabilmente alla guida della Conferenza delle Regioni – dice la presidente Marini - ma so anche che Vasco Errani è una persona perbene, uno di quei politici che hanno sempre anteposto l´interesse generale dell´azione di governo e politico istituzionale. Per questo – conclude - mi auguro che rimanga a guidare la sua Regione e la Conferenza delle Regioni italiane".  
   
   
LIGURIA DICE ADDIO AI DERIVATI. FIRMATA INTESA A LONDRA CON NOMURA  
 
Genova, 9 luglio 2014 - Derivati Nomura, la Regione Liguria, dopo dieci anni, chiude i contratti. Ieri, martedì 8 luglio, a Londra, è stato raggiunto un accordo di transazione con Nomura per estinguere anticipatamente tre contratti sottoscritti dalla giunta regionale tra il 2004 e il 2006 per l´ammortamento del debito di un prestito obbligazionario di 420 milioni di euro, con scadenza 2034. "Un importante passo avanti per dire addio a un´operazione con potenziali livelli di rischio, sia pure contenuti; anche le società di rating, Moody´s e Standard and Poor´s, in questi anni, hanno sempre riconosciuto alla Regione Liguria la prudenziale gestione del proprio debito", spiega l´assessore alle Finanze della Regione Liguria Pippo Rossetti, appena ricevuta la notizia della firma dell´accordo nella City dove è volato il direttore generale della Direzione Risorse Finanziarie Claudia Morich. Sia a seguito delle modifiche normative, delle mutate condizioni dei mercati finanziari e della diffusa sensibilità a livello nazionale sugli strumenti finanziari derivati nonché delle indicazioni della Corte dei Conti e del Ministero dell´Economia ,la Regione Liguria è giunta a questa decisione attraverso un approfondita attività di analisi e valutazione dei contratti sia sotto il profilo giuridico legale che economico-finanziario. Anche il "mark to market", cioè il valore attuale dell´operazione in derivati, con cui si è chiusa l´operazione ,è positivo e la Regione Liguria fronte della chiusura anticipata dei contratti riceverà la somma di 191,6 milioni di euro, in pratica il valore di estinzione del derivato. A questo punto la Regione Liguria, in forza delle disposizioni dell´articolo 45 del Decreto Renzi potrebbe proporre agli obbligazionisti il riacquisto "richiamare" il prestito obbligazionario di 420 milioni (ricomprando, appunto, le obbligazioni) e finanziandosi con un mutuo del Mef (a tasso basso, rendimento Btp a trent´anni). Se non riuscisse a concludere l´operazione, la Regione Liguria, secondo quanto previsto dalla normativa in materia, dovrà vincolare i 191,6milioni come accantonamento per restituire poi i complessivi 420 milioni di euro attraverso un proprio fondo di ammortamento. Pertanto tali risorse non potranno rappresentare in ogni caso finanziamento per nuova spesa sul bilancio regionale.  
   
   
RIFORMA AUTONOMIE: FVG-ANCI, ENTRO LUGLIO DDL PRELIMINARE  
 
Udine, 9 luglio 2014 - Entro fine mese la Giunta regionale dovrebbe approvare il disegno di legge preliminare in materia di riforme delle autonomie locali, dando così il via - come ha annunciato ieri a Udine l´assessore di riferimento, Paolo Panontin, nel corso di un incontro con i vertici dell´Anci Friuli Venezia Giulia - ad un confronto con il territorio sulla base di un testo ufficiale e con la massima attenzione a perimetri e dimensioni degli Ato, funzioni da trasferire e criteri di rappresentanza. Panontin ha esposto ai rappresentanti dei Comuni, tutti concordi sulla necessità di "cambiare passo" che ispira la riforma, i contenuti principali della bozza di riforma dove, alla luce della prevista eliminazione delle Province, si prevede la creazione di 17 Ato (Ambiti territoriali omogenei) che, a loro volta, potranno contenere Sato (sub-ambiti) corrispondenti ad aggregazioni reali di servizi sostanzialmente già esistenti (ad esempio le comunità di vallata). Riscontrando dalla Giunta Anci guidata dal presidente Mario Pezzetta esigenze e conseguenti richieste legate soprattutto a perimetri e funzioni degli Ato, Panontin ha affermato la necessità di identificare un punto di equilibrio attorno al quale costruire i singoli Ambiti come un vestito su misura. L´ideale, ha confermato l´assessore alle Autonomie locali, sarebbe fare combaciare gli Ato (o i multipli di essi) con i distretti socio-sanitari, aspetto sul quale si fonda un ddl di riforma che ha attinto molto dal precedente lavoro rispetto alle unioni montane. Le principali funzioni da affidare in prima battuta ai nuovi Ambiti, ha spiegato, sarebbero proprio quelle socio-assistenziali, il personale, il Suap (sportello attività produttive), la protezione civile locale e la polizia provinciale. A breve, ha inoltre assicurato, verrà convocato un tavolo tecnico sui sistemi informatici da utilizzare negli Ato, aspetto considerato fondamentale per garantirne l´operatività. Nel ddl di riforma che, ha evidenziato Panontin, va in una direzione ampiamente anticipata da buona parte dell´Europa, la Giunta si impegnerà a premiare i progetti di fusioni tra Comuni, garantendo il trasferimento di risorse solo alle aggregazioni territoriali. Tra gli opportuni paletti che saranno inseriti nel ddl, l´assessore ha citato la rappresentatività, l´assenza di maggioranze assolute, la presenza della minoranza slovena ed un limito di 40 delegati per ogni assemblea di Ambito, con il Cal (Consiglio delle autonomie locali) chiamato a trasformarsi in una sorta di Senato delle Autonomie su base regionale.  
   
   
BOLZANO: RIPRESO IL DISCORSO CON IL GOVERNO, DOMANI KOMPATSCHER A ROMA  
 
Bolzano, 9 luglio 2014 - Due occasioni per affrontare questioni concrete sull´Europa e l´autonomia, e i risultati sono stati positivi: così la Giunta provinciale ha valutato l’ 8 luglio gli incontri avuti con il premier Renzi, il cancelliere Faymann e i ministri sabato 5 a Castel Presule e nel Bbt. Il discorso con il Governo su finanziamento e riforme è ripreso, domani il presidente Arno Kompatscher sarà a Roma. Non poteva mancare nella seduta di Giunta un bilancio sul convegno del fine settimana a Castel Presule dedicato a Regioni e Europa che ha visto la presenza tra gli altri del premier italiano Matteo Renzi, del cancelliere austriaco Werner Faymann, del ministro Maria Carmela Lanzetta, dei sottosegretari Graziano Delrio e Gianclaudio Bressa. "Il risultato è stato molto positivo - ha detto in conferenza stampa il presidente Kompatscher - dai massimi esponenti dei governi di Italia e Austria abbiamo avuto concrete assicurazioni sul sostegno al progetto dell´Euregio come modello di sviluppo della cooperazione tra Regioni e transfrontaliera." Inoltre, nei colloqui a margine del convegno al cstello come pure del sopralluogo al cantiere del tunnel di base del Brennero, Kompatscher e il collega trentino Ugo Rossi hanno potuto approfondire con premier e ministri le principali questioni di attualità sull´asse Bolzano-trento-roma: la concessione dell´A22, il riassetto dell´autonomia speciale, le trattative su trasferimenti e patto di stabilità. Il discorso tra Province autonome e Governo è dunque ripreso: "Domani sarò a Roma con i presidenti delle autonomie speciali per fare il punto sulla posizione in merito alla riforma costituzionale e al diverso sistema di velocità delle Regioni", ha annunciato Kompatscher.  
   
   
CALABRIA: LA GIUNTA HA DELIBERATO LA PREDISPOSIZIONE DELLE CONTRO-DEDUZIONI ALLA RAGIONERIA DELLO STATO SULLA VERIFICA AMMINISTRATIVO-CONTABILE  
 
Catanzaro, 9 luglio 2014 La Giunta regionale nella seduta di ieri ha, tra l’altro, approvato gli “indirizzi”che, in particolare, i Dipartimenti “Organizzazione e Personale” e “Bilancio”, dovranno seguire nella predisposizione delle contro-deduzioni alla verifica amministrativo-contabile, disposta dal Dipartimento della Ragioneria dello Stato-ispettorato generale di Finanza- Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica, relativamente alle “spese di Personale” ed agli “Equilibri di Bilancio”. All’avvocatura regionale, invece è stato, preliminarmente, demandato di verificare l’effettivo rispetto, da parte del Mef-rgs, dell’autonomia costituzionalmente riconosciuta alle regioni, dando ad essa anche “ampio mandato di proporre eventuale ricorso sia amministrativo, sia per conflitto di attribuzione”, secondo quanto previsto dalle leggi vigenti in materia. La predisposizione delle relazioni, che saranno fatte dai due Dipartimenti, dovrà essere preceduta “limitatamente alla relazione ispettiva relativa alle spese di Personale – si legge nella delibera – dal coinvolgimento partecipativo degli eventuali terzi interessati, espressamente individuati nelle relazioni ispettive”. Sullo stesso argomento dovranno essere acquisiti, eventualmente, “idonei e documentati elementi di giudizio”, da parte delle Organizzazioni sindacali. Inoltre, la delibera prevede anche il confronto con i competenti “Organi del Consiglio regionale, avendo cura, ove possibile, nel rispetto dell’autonomia statutaria, di condividere ed armonizzare le controdeduzioni relative a rilievi analoghi ovvero, nei casi di accertata fondatezza dei rilievi, i provvedimenti idonei ad eliminare le criticità rilevate”  
   
   
GARANZIA GIOVANI CAMPANIA, ACCORDO REGIONE-ARLAS- FEDERMANAGER E MANAGERITALIA.  
 
Napoli, 9 luglio 2014 - E´ stato siglato ieri mattina un accordo tra l´assessore al Lavoro Severino Nappi, il direttore generale dell´Arlas Patrizia Di Monte e i presidenti nazionali delle associazioni dei Manager italiani, Giorgio Ambrogioni (Federmanager) e Guido Carella (Manageritalia), per il coinvolgimento diretto dei manager nelle azioni di tutoraggio per i giovani campani che aderiscono alla misura "Garanzia Giovani Campania". I manager, in forma volontaria e senza alcun costo per l´amministrazione, andranno nelle strutture, pubbliche e private, a supporto degli strumenti di orientamento ed avviamento ai percorsi professionali previsti da Garanzia Giovani. "Questo accordo - sottolinea l’assessore al Lavoro Nappi - sarà operativo da subito e si aggiunge alle altre intese siglate con gli ordini professionali e con le associazioni di categoria. Una specificità che, in Campania, abbiamo scelto di mettere in campo per sensibilizzare ed estendere la platea di chi vuole contribuire concretamente a dare una mano ai nostri ragazzi. E´ bello pensare che direttori di stabilimento e manager aziendali, in servizio o in pensione, abbiano scelto di mettersi a disposizione, in qualità di tutor, prestando la propria esperienza professionale di tanti anni in favore di chi si avvicina per la prima volta al mondo del lavoro. Non solo, questa è un´opportunità anche per le nostre imprese: un ulteriore tassello per creare, grazie ad un´occupazione di qualità, imprese sane e competitive."  
   
   
AD OSIMO SECONDA TAPPA DI “INFORMATTIVI” .  
 
Ancona, 9 luglio 2014 - Dopo Urbino l’assessore regionale Paola Giorgi sarà ad Osimo il 9 luglio alle ore 21,00, presso l’ufficio turistico di Grotte del Cantinone, per illustrare i nuovi bandi del Piano regionale delle Politiche Giovanili. L’assessore regionale illustrerà le modalità di partecipazione ai bandi con l’obiettivo di promuovere la centralità e la trasversalità di specifiche politiche a favore di giovani in una prospettiva di sviluppo culturale, sociale ed economico della collettività. Tra gli obiettivi prioritari: promuovere la conoscenza della condizione giovanile nella regione Marche; costruire e valorizzare percorsi di crescita dell’autonomia individuale e dello sviluppo della conoscenza civica; promuovere e sostenere percorsi di autonomia economica a favore di giovani, nonché la loro partecipazione attiva. “Ammontano a 463mila euro– ha sottolineato la Giorgi - le risorse che abbiamo messo disponibili per attivare il Programma annuale degli interventi che riguardano una pluralità di ambiti a cui afferiscono i bisogni giovanili. Circa 288mila sono state previste nel bilancio regionale per l’anno 2014 e di quasi 175mila euro le risorse relative all’anno 2013 del Fondo nazionale politiche giovanili. Il Piano regionale per le politiche giovanili ha inoltre dettato le linee di indirizzo per promuovere e garantire l’associazionismo stimolando gli enti locali, in forma singola o associata, a varare interventi a favore dei giovani e nel contempo stimolando la progettazione autonoma dei giovani, soprattutto in forme associative e aggregative”. Come previsto dal Piano regionale per le politiche giovanili per la programmazione locale e per la gestione degli interventi viene prevista esclusivamente la forma aggregata degli enti locali, con almeno un comune di popolazione inferiore o uguale a 5mila abitanti oppure Unioni di Comuni, Comunità montane e Ambiti territoriali sociali in forma singola o aggregata. Fondamentale il coinvolgimento delle Associazioni giovanili operanti sul territorio e i gruppi informali dei giovani, per ridare centralità alla loro progettualità attraverso gli strumenti forniti dalla Regione e dagli Enti Locali. Il tetto massimo di costo del progetto ammissibile è pari a 20mila euro e deve individuare in modo chiaro i destinatari che possono essere esclusivamente i giovani nella fascia di età compresa fra i 16 e i 35 anni. Gli incontri “Informattivi”, realizzati in collaborazione con la Consulta regionale, seguiranno nei prossimi giorni su tutto il territorio regionale.  
   
   
MILANO: SPORTELLO CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE  
 
Milano, 9 luglio 2014 - Il Consiglio di Zona 3, in collaborazione con Ce.a.s., ha avviato uno sportello dedicato alla violenza di genere. Lo sportello sarà attivo presso la sede del Consiglio di zona in via Sansovino 9, ed è aperto tutti i venerdì dalle ore 14:00 alle 17:00. Il servizio è gratuito. Lo sportello si rivolge a tutte le persone che stanno vivendo momenti di difficoltà o di violenza nelle relazioni familiari, di coppia, stalking e nei luoghi di lavoro. Persone competenti, nel rispetto della riservatezza, ti offriranno ascolto e ti assisteranno a progettare e ipotizzare insieme un percorso di uscita dalla situazione di violenza e difficoltà, fornendo una prima risposta. Per informazioni: sportelloantiviolenzazona3@gmail.Com    
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, ASSESSORE UMBRIA: FRUTTO DI REGRESSIONE CULTURALE; DOPO I FATTI DI PONTE VALLECEPPI NECESSARIO CAMBIO DI ROTTA  
 
 Perugia, 9 luglio 2014 – "In Umbria si sono nuovamente accesi i riflettori sulle questioni ‘violenza sulle donne´ e ‘femminicidio´, a seguito dell´ultimo gravissimo episodio di violenza di genere accaduto il 6 luglio a Ponte Valleceppi. Carosello di interventi e prime pagine dei media locali non avranno però nessun peso se non si va oltre nella riflessione e nell´azione". È quanto commenta l´assessore regionale Stefano Vinti. "Difficile trovare analisi, per lo meno a livello locale, che vadano oltre il racconto e la cronaca. Se superiamo questo primo livello e ci inoltriamo nell´analisi – afferma - il primo dato da prendere in considerazione è l´innegabile regressione della condizione e dei diritti delle donne". "Se confrontiamo il nostro Paese al resto d´Europa – prosegue - salta all´occhio che al regresso vertiginoso sul piano dell´uguaglianza di genere e delle pari opportunità, corrisponde un´impennata in quanto a violenza contro le donne e femminicidi. Il femminicidio diventa così una sorta di cartina di tornasole di una società, quella italiana, in forte regresso culturale, con un ritorno alla famiglia patriarcale in cui l´uomo è padrone di tutto. Non è un caso che accanto alle donne vengano colpiti, sempre più, anche i figli. Vuol dire che in mancanza di certezze, e certamente la crisi economica in questo non ha aiutato, l´uomo si sta drammaticamente riappropriando delle sue antiche prerogative: il padre-padrone di tutto e tutti. Il fenomeno – rileva - è sociale e culturale allo stesso tempo, sociale in quanto la stessa cultura maggioritaria è impregnata di un´ideologia e di comportamenti di tipo patriarcale, e culturale perché ha a che fare con mentalità, ideologie e comunicazione". Secondo Vinti, "dobbiamo poi prendere in considerazione anche un altro fattore: le donne hanno sempre più difficoltà a rispondere collettivamente, ad avere un peso politico. In questo quadro – dice - le Istituzioni, a tutti i livelli, sono chiamate ad abbandonare la logica emergenziale per mettere a punto interventi strutturati, organici e costanti. La formazione e l´informazione sono questioni centrali per la prevenzione: la scuola, la stampa e la televisione, il web saranno chiamati ad assumersi l´impegno di cambiare il linguaggio e il pensiero sui ruoli e la rappresentazione di donne e di uomini con l´obiettivo di abbattere stereotipi e discriminazioni". La Regione Umbria "non smetterà di sostenere, quindi – dice l´assessore -, l´impegno dei centri antiviolenza ‘Catia Doriana Bellini´ di Perugia e ‘Liberetutte´ di Terni, così come l´azione delle associazioni già da tempo attive nel settore. Nel frattempo ci si augura che la ‘Convenzione del Consiglio d´Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica´, la cosiddetta Convenzione di Istanbul, che sarà vincolante da qui a breve, porterà innovazione anche nel nostro Paese. Il testo - spiega Vinti - indica un approccio innovativo, punta sull´autodeterminazione delle donne e chiede di mettere in campo strategie e azioni strutturali ed integrate per affrontare il problema da un punto di vista culturale e politico". "L´umbria – conclude l´assessore - farà la sua parte e chiede al Governo nazionale, ormai da troppo tempo in silenzio sull´argomento, di fare altrettanto".  
   
   
BONUS BEBÈ: FVG, MEGLIO SERVIZI CONTINUATIVI E NON "UNA TANTUM"  
 
Udine, 9 luglio 2014 - "La Giunta regionale non ha abrogato la norma alla base dei fondi per il bonus bebè ma ha ritenuto prioritario finanziare la produzione di servizi continuativi. L´augurio è di disporre in futuro di risorse per potere ritornare a finanziare provvedimenti saltuari". Lo precisa l´assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, ricordando che, a fronte di un calo delle risorse a bilancio, la Giunta si impegna comunque a difendere il sistema di welfare del Friuli Venezia Giulia, puntando sul finanziamento di servizi continuativi. "In tempi di crisi economica - spiega Telesca - bisogna definire chi si trova in una situazione di grave difficoltà: rispetto ai tempi dell´abbondanza la definizione è inesorabilmente più restrittiva e mirata". Proprio per questi motivi la Giunta mira ad una politica di provvedimenti coerenti che non siano, per quanto possibile, "una tantum", ma prevedibili e sicuri, a tutto vantaggio della programmazione familiare. In riferimento al contrasto al disagio economico, la Regione sostiene le famiglie con minori attraverso due misure: il Fondo solidarietà, finanziato nel 2014 con 11,5 milioni di euro e la carta acquisti (social card), finanziata con 3 milioni di euro. Si tratta di una misura nazionale a favore di famiglie con minori al di sotto dei tre anni ovvero di persone ultra sessantacinquenni. Lo Stato prevede un contributo mensile di 40 euro che la Regione integra con ulteriori 60 euro per un totale di 100 euro mensili. Per minori con genitori separati, vi è un ulteriore intervento di sostegno al mantenimento. Gli ulteriori assi del welfare in Friuli Venezia Giulia sono la Carta famiglia (finanziata nel 2014 con 9 milioni di euro), i fondi in favore delle famiglie per l´abbattimento delle rette pagate per la frequenza dei bambini ai servizi per la prima infanzia (nidi d´infanzia e servizi integrativi, finanziati con 4 milioni di euro), il Fap- Fondo Autonomia Possibile (finanziato con 32 milioni di euro), i fondi destinati al sostegno delle persone disabili (finanziati con 40 milioni di euro). Ulteriori contributi sono previsti a favore dei gestori pubblici, privati e del privato sociale di nidi d´infanzia per abbattere l´aumento del costo delle rette e sostenere la qualità dei servizi. Inoltre, la Regione destina, in aggiunta a quanto speso dai Comuni, circa 70 milioni di euro per sostenere i Servizi sociali. Infine, la Regione ha attivato altri interventi in favore delle famiglie con minori, quali, ad esempio, i contributi per i costi di trasporto scolastico e per l´acquisto dei libri di testo.