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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Luglio 2014
UE,I PARTENARIATI PUBBLICO-PRIVATO NELL´AMBITO DI ORIZZONTE 2020: LANCIO DI ATTIVITÀ E PRIMI BANDI  
 
Bruxelles, 10 luglio 2014 - Sette partenariati pubblico-privato, istituiti ai sensi nuovo programma di finanziamento della ricerca dell´Ue Orizzonte 2020, sono stati lanciati ieri. Essi rappresentano un investimento complessivo di € 19500000000 in ricerca e innovazione per i prossimi sette anni, in cui il contributo Ue di € 7300000000 sbloccherà un investimento di € 12200000000 dal settore privato e dagli Stati membri. Insieme a quattro partenariati pubblico-pubblico con gli Stati membri, formano un pacchetto di investimento innovativo che rappresenta un investimento nel futuro dell´Europa di oltre € 22000000000. Queste partnership operano in una serie di settori cruciali per la crescita dell´Europa economica, creazione di posti di lavoro, competitività industriale, e il benessere dei cittadini. La prima tornata di inviti per un valore complessivo di € 1130000000 in finanziamenti pubblici, che sarà completato da un importo analogo da parte dei partner privati. Le chiamate sono competitivi e aperti alla partecipazione di aziende, Pmi, università, organizzazioni di ricerca e altri. I migliori progetti vengono selezionati per il finanziamento tramite peer review. Innovative Medicines Initiative 2 - Innovative Medicines Initiative Europa (Imi) entra nel suo secondo mandato. Una partnership tra l´Unione europea e la Federazione europea delle industrie e associazioni farmaceutiche (Efpia), Imi2 mira a soddisfare le esigenze di salute pubblica, migliorare l´accesso dei pazienti ai farmaci innovativi, e aprire la strada a trattamenti più personalizzati. Bilancio di Imi2 per 2014-2024 è di oltre € 3 miliardi. Il primo round di finanziamento Imi2 apre oggi. Un investimento di 24.630.000 € di finanziamenti comunitari, a essere integrato da un importo equivalente dal settore farmaceutico e di altre organizzazioni, andrà in progetti di ricerca e innovazione incentrati sul diabete e le malattie degli occhi. Il diabete di tipo 1 colpisce 17 milioni di persone in tutto il mondo e non esiste una cura. Il progetto risultante dal presente invito contribuirà a migliorare la nostra comprensione della malattia, in modo che i pazienti possono essere diagnosticati in precedenza e ricevere i trattamenti più personalizzati. Malattie della retina sono una delle principali cause di cecità e ci sono pochi trattamenti efficaci. Il secondo tema Chiama mira a migliorare lo sviluppo di trattamenti per l´età degenerazione maculare (in cui la zona centrale della retina si deteriora) e la retinopatia diabetica (dove danno retinico una complicanza del diabete). Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: . "Una delle maggiori sfide che abbiamo di fronte è quello di fornire ai cittadini europei farmaci migliori e trattamenti, e allo stesso tempo alleggerire il carico sui nostri sistemi sanitari stretta cooperazione tra attori pubblici e privati ​​nei settori delle scienze della vita ci possono aiutare verso questo obiettivo. " Roch Doliveux, Amministratore Delegato di Ucb e presidente del consiglio di amministrazione Imi, ha detto: . "Mai la scienza ci ha dato così tante opportunità per innovare e fornire una migliore salute ai cittadini europei con Imi2, l´Europa rafforza la sua posizione di leader nella ricerca e innovazione pubblico-privato partenariati, coinvolgente tutto il nostro potere cervello attraverso il mondo accademico e industria per sfruttare la complessità delle nuove scienze e aiutare i cittadini europei vivono più a lungo e godere di una vita più sana. " Ulteriori informazioni: http://www.Imi.europa.eu/  Celle a combustibile e idrogeno 2 - La seconda generazione di celle a combustibile e idrogeno (Fch 2) Impresa comune mira ad accelerare la diffusione commerciale delle soluzioni energetiche e di trasporto basato sull´idrogeno in Europa attraverso un investimento complessivo di € 1330000000. I progetti nell´ambito Fch 2 sarà migliorare le prestazioni e ridurre i costi dei prodotti e dimostrare su larga scala la disponibilità della tecnologia per entrare nel mercato nei settori dei trasporti (automobili, autobus e infrastrutture di rifornimento) e dell´energia (produzione di idrogeno e distribuzione, stoccaggio di energia e la produzione di energia stazionaria). Con un bilancio indicativo di € 93 milioni da Orizzonte 2020, l´invito 2014 a presentare proposte sosterrà 22 argomenti che coprono una vasta gamma di applicazioni. Ad esempio, uno dei progetti in questo invito ha lo scopo di accelerare la diffusione delle celle a combustibile e la mobilità a idrogeno basata in Europa tirando fuori almeno 100 veicoli e 23 stazioni di rifornimento di idrogeno. Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "La partnership Fch attuale ha già messo veicoli a emissioni zero per le strade di varie città europee, e installato unità di calore ed elettricità nelle case della gente Il nuovo programma. Continuerà a fornire soluzioni convenienti per l´energia ei trasporti e più pulito. Queste sono tecnologie in grado di ridurre non solo la nostra impronta di Co2, ma anche ridurre la nostra dipendenza energetica ". Henri Winand, Tesoriere della New-ig, membro del Consiglio direttivo della Fch Ju 2 e Ceo di Intelligent Energy, ha dichiarato: "Le celle a combustibile e l´idrogeno possono aiutare l´Europa a risolvere alcune delle sue più grandi sfide: ridurre le emissioni di biossido di carbonio, consegnare il necessità di stoccaggio di energia su larga scala, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e creare posti di lavoro e la crescita. Ora, il nostro obiettivo è quello di liberare questo grande potenziale. Questo importante investimento e nuovi soldi faciliterà l´ingresso di celle a combustibile e l´idrogeno nel mercato e per il carburante Prodotti cellulare e idrogeno based e servizi per diventare una realtà quotidiana il più presto possibile ". Ulteriori informazioni: http://www.Fch-ju.eu/  Clean Sky 2 Il lancio del programma Clean Sky 2 pone le basi per un decennio di aeronautica europea di ricerca e innovazione orientato verso il settore del trasporto aereo globale "a prova di futuro": fornitura sicura, senza soluzione di continuità e sostenibile mobilità aerea per soddisfare le esigenze dei cittadini. Sarà sviluppare e testare nuove tecnologie che aumentano l´efficienza del carburante degli aeromobili, riducendo Co2, Nox e le emissioni di rumore tra il 20% e il 30%. Clean Sky 2 (Cs2) sosterrà la competitività del settore aeronautico europeo, creando nuove opportunità di mercato e posti di lavoro vitali altamente qualificati. La prima chiamata di Cs2 include 29 argomenti per un budget finanziamento totale di 205 milioni di € Orizzonte 2020. Questa chiamata è dedicata alla selezione di "Core Partners", che diventeranno membri dell´impresa comune. Tra gli altri, i temi riguardano l´aerodinamica per grandi o regionale aeromobili, strutture composite leggere, moduli e componenti che consentono più consumo di carburante e motori più silenziosi avanzato, e la distribuzione a bordo di potenza. Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "La tecnologia che l´attuale Clean Sky ha lavorato potrebbe già ridurre le emissioni di Co2 del settore aereo del 20% rispetto ai livelli del 2000 questa nuova iniziativa ci vorrà molto di più. È di gran lunga il programma di ricerca dell´aviazione più grande e più ampia mai lanciato. Farà futuro aerei più puliti e silenziosi, e aiutare l´Europa a mantenere il suo vantaggio tecnologico. " Jean-paul Herteman, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Safran, ha detto: "Clean Sky 2 avrà un impatto galvanizzante sulla catena dell´innovazione europea nel settore aeronautico, dal mondo accademico ai principali operatori industriali, organizzazioni di ricerca alle Pmi Sarà la chiave per. Fornire le tecnologie per l´aereo più verde e tranquilla del futuro, e di incontrare la mobilità, ambiente e competitività sfide future nel mondo globale. " Ulteriori informazioni: http://www.Cleansky.eu/  Industrie a base di Bio Grazie a questo nuovo 3700000000 € partenariato pubblico-privato tra l´Ue e il Consorzio Industrie-based Bio (Bic), i soggetti interessati uniranno le forze per sviluppare la bioeconomia in Europa. Le priorità delle industrie a base di Bio programma (Bbi) comprendono raddoppio della quota di prodotti chimici a base biologica prodotti in Europa (dal 10% al 20%); un aumento della biomassa mobilitazione del 10% così come una riduzione delle importazioni di proteine ​​per i mangimi del 15% e fertilizzanti componenti utilizzati per la produzione di combustibile del 10%; e la riunione del 15% di aumento di destinazione dei rifiuti e l´utilizzo sottoprodotto entro il 2020. Il presente invito a € 50 milioni per proposte - esclusi i contributi di settore, che dovrebbero arrivare fino a € 150 milioni - contiene un totale di 16 argomenti, tra cui cinque azioni di dimostrazione e un´azione di punta. Máire Geoghegan-quinn, commissario europeo per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "La bioeconomia ha un enorme potenziale che sta attirando investimenti da tutto il mondo Con questa nuova partnership, vogliamo sfruttare tecnologie innovative per la conversione delle risorse rinnovabili non sfruttate in Europa e rifiuti. In più verdi prodotti di uso quotidiano come alimenti, mangimi, prodotti chimici, materiali e combustibili, tutti di provenienza e made ​​in Europe ". Peder Holk Nielsen, Ceo di Novozymes, ha dichiarato: " Il Bbi 2014 invito a presentare proposte è un primo passo di una strategia a lungo termine che porterà risultati sociali, economici e ambientali tangibili. E ´il risultato di uno sforzo a lungo anno coinvolge la Commissione europea e l´industria a seguito di un´ampia consultazione di esperti e parti interessate. Si tratta di una chiamata visionario che pone le basi per una iniziativa sempre più ambiziosa e di successo ". Ulteriori informazioni: http://bbi-europe.Eu/ Componenti e sistemi elettronici per la leadership europea (Ecsel) Questa partnership si propone di mantenere la posizione dell´Europa all´avanguardia nella progettazione e produzione di componenti e sistemi elettronici, che forniscono benefici e sostenere l´innovazione in tutta l´economia. Lavorare con un budget complessivo di circa 5 miliardi di €, Ecsel è l´unica impresa comune per combinare i finanziamenti non solo da parte dell´Ue e del settore privato, ma anche da Stati partecipanti. Oggi, Ecsel lancia due inviti a presentare proposte. La prima chiamata si concentra su azioni di ricerca e innovazione per generare e dimostrare nuove idee in settori selezionati; l´altro sulle azioni innovative per supportare la distribuzione di successo di idee avanzate per il mercato. Il volume totale dei finanziamenti pubblici nei due chiamate si prevede di raggiungere almeno 300.000.000 €, compreso un contributo comunitario di € 135.000.000 e almeno un importo analogo da parte degli Stati membri partecipanti. Vice-presidente della Commissione Europea @ Neeliekroeseu , responsabile per l´Agenda digitale, ha dichiarato: "Oggi la nostra crescita deriva da innovazione e più innovazione viene dalla tecnologia digitale e il sostegno della quasi totalità di esso sono una sorta di chip o sistemi basati su di essi. Pochi capiscono come funzionano, o quanta fatica e l´ingegno va a fare loro,., ma da casa tua al tuo ospedale, la vostra auto per il tuo cellulare, pochi di noi oggi potrebbe immaginare di vivere senza le innovazioni che consentono Sono incoraggiato dalla gli impegni degli Stati membri al programma Ecsel, e non vedo l´ora di vedere le prime proposte forti molto presto. " Jean-marc Chery, Chief Operating Officer della Stmicroelectronics, ha dichiarato: "Il programma Ecsel è organizzato per coprire le aree fondamentali della nanoelettronica, sistemi embedded e sistemi di integrazione intelligente così come le loro tecnologie abilitanti e applicazioni correlate La strategia dei componenti elettronici e. Industrie di sistema, insieme con gli istituti di conoscenza che sostengono questo programma, si basa sullo sfruttamento dei punti di forza europei e opportunità con l´ambizione di posizionare l´Europa all´avanguardia di nuovi mercati emergenti con elevati tassi di crescita potenziale. Siamo tutti molto orgogliosi di essere gli stakeholder del Ecsel impresa comune e sono desiderosi di fornire risultati con un significativo impatto sociale ed economico sulla competitività e la prosperità dell´Europa ". Ulteriori informazioni: http://www.Ecsel-ju.eu/   Shift2rail Questo nuovo partenariato pubblico-privato, lavorando con un investimento complessivo di 920.000.000 € nei prossimi sette anni, si propone di migliorare drasticamente la qualità e l´efficienza dei servizi ferroviari in Europa, accelerando l´adozione di soluzioni innovative. L´iniziativa di mettere in comune le risorse e le competenze di tutti gli attori chiave per aumentare l´affidabilità e la puntualità dei servizi ferroviari di ben il 50%, alla capacità ferroviaria a doppio e, quindi, ridurre la congestione e le emissioni di Co2, per ridurre i costi delle infrastrutture e del materiale rotabile fino a metà, e per mantenere la leadership europea nel mercato globale ferroviaria. Questi obiettivi possono essere raggiunti solo se tutti gli attori del settore ferroviario lavoro in partnership. Tre temi precursori sono stati già avviati nell´ambito di Orizzonte 2020 Programma di lavoro 2014 per un valore di € 52 milioni, che copre infrastruttura intelligente e la gestione della mobilità, servizi ferroviari intelligenti e di nuova generazione di veicoli ferroviari. La gestione di tali progetti saranno trasferiti a Shift2rail. Un invito per i membri associati per l´impresa comune sarà lanciato entro i prossimi tre mesi per individuare i partner principali che lavoreranno di pari passo con la Commissione per assicurarsi che l´Europa può avere più passeggeri e merci sulle sue ferrovie, ei primi inviti a attività seguiranno nel 2015. Il vicepresidente Siim Kallas, commissario Ue per la mobilità e trasporti, ha dichiarato: "Se vogliamo ottenere più passeggeri e merci sulle ferrovie in Europa, quindi ferroviario deve fornire servizi migliori e di offrire una scelta interessante per più clienti Perché ciò accada,. Ferroviario ha bisogno di innovare. Con Shift2rail, la Commissione è più che triplicato il suo finanziamento per la ricerca ferroviaria e l´innovazione, che, combinato con finanziamenti privati, rappresenterà un´occasione unica per sviluppare tecnologie strategiche e soluzioni che aiuteranno a rafforzare la competitività delle imprese europee e mantenere la leadership europea nel mercato ferroviario globale ". Jochen Eickholt, Ceo di Divison Rail Systems, Siemens Ag, Infrastructure & Cities Sector, ha dichiarato: "Il Shift2rail impresa comune è un inedito sforzo di collaborazione di R & S realizzato dal settore ferroviario europeo e rappresenta la cultura dell´innovazione che le esigenze del settore ferroviario Ha. Stato progettato non solo per aumentare la nostra competitività industriale in tutto il mondo, ma specificamente per fornire ai passeggeri dell´Ue e clienti del trasporto merci un cambiamento di paradigma di qualità per le loro esigenze di trasporto. " Ulteriori informazioni: http://www.Shift2rail.org/  Cielo unico europeo Atm Research (Sesar) 2020 L´obiettivo del S Esar programma è quello di sviluppare la nuova tecnologia necessaria per fornire il cielo unico europeo, l´ambizioso progetto di riforma dello spazio aereo europeo, raddoppiando la capacità e dimezzando i costi di gestione del traffico aereo. Il progetto coinvolge più di 2.500 esperti che coprono l´intera gamma di gestione del traffico aereo (Atm) competenza. La seconda generazione di Sesar avrà lo scopo di dimostrare la fattibilità delle soluzioni Atm già sviluppate nell´ambito del programma attuale, e di portarli verso la distribuzione. Il programma funzionerà in un bilancio complessivo di € 1,5 miliardi di cui 500 milioni di € saranno forniti dall´Unione europea e per il resto da Eurocontrol e industria. Un invito a manifestare interesse è lanciato oggi in cui i membri esistenti avranno l´opportunità di continuare nella collaborazione con l´Unione europea ed Eurocontrol, e nuovi membri e partner associati sono tenuti ad aderire. Fino a € 400.000.000 di cofinanziamento sarà disponibile per i membri selezionati. Vice-presidente della Commissione europea Siim Kallas, responsabile per la mobilità e trasporti, ha dichiarato: "Sesar 2020 Ricerca e innovazione programma fornirà il settore dell´aviazione in Europa con molti modi forward-looking più di affrontare e risolvere le sfide che deve affrontare, a sua volta, questo. Creerà nuove opportunità di business a beneficio della società in Europa e più ampia economia. Ecco perché credo che quello che Sesar produce e fornisce non solo è di vitale importanza per il cielo unico europeo (Ses) per raggiungere i suoi obiettivi ambiziosi, ma anche per noi di raggiungere l´Europa 2020 strategia di crescita per un´economia intelligente, sostenibile e inclusiva ". Massimo Garbini, Amministratore Delegato di Enav e membro del consiglio di amministrazione dell´impresa comune, ha dichiarato: "Per restare leader nel settore dell´aviazione a livello mondiale, l´Europa ha bisogno di una moderna ed efficiente gestione del traffico aereo (Atm) Il programma Sesar R & I è senza precedenti e unico in. Che riunisce le migliori menti di tutto il settore del trasporto aereo attraverso un partenariato pubblico-privato al fine di traccia performance-driven Atm veloce miglioramenti tecnologici e operativi. Molto simile il programma dell´Ue Orizzonte 2020, Sesar 2020 garantirà l´eccellenza e la leadership industriale nel campo della Atm Research & Innovation, e contribuirà ad affrontare più ampie sfide economiche e sociali in Europa. " Ulteriori informazioni: http://www.Sesarju.eu/    
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA AAVVIA UNA CONSULTAZIONE SU POSSIBILI MIGLIORAMENTI DELLE NORME SUL CONTROLLO DELLE CONCENTRAZIONI COMUNITARIE  
 
Bruxelles, 10 Luglio 2014 - La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica sulle proposte per il miglioramento del controllo delle concentrazioni a livello comunitario, che figurano in un Libro bianco. La riforma del regolamento sulle concentrazioni nel 2004 ha reso il sistema di controllo delle concentrazioni più efficiente e più prevedibile e garantire che il mercato interno continui a concorrenza effettiva nell´interesse delle imprese e dei consumatori. L´esperienza del passato decennio ha anche dimostrato che c´è ancora spazio per ulteriori miglioramenti in alcuni aspetti del controllo delle concentrazioni. Nel suo Libro bianco "Un più efficace controllo delle concentrazioni nell´Unione europea", la Commissione presenta proposte che l´avrebbe consentano di una migliore valutazione delle quote di minoranza di minoranza che potrebbero influenzare la concorrenza e semplificare e accelerare il processo di riferimento. Possono essere inviate al 3 ottobre 2014. Dopo aver esaminato le osservazioni ricevute, la Commissione potrebbe quindi presentare una proposta di revisione del regolamento sulle concentrazioni. Responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: " Il controllo delle concentrazioni a livello comunitario con uno strumento moderno per proteggere aziende e consumatori dalle fusioni che potrebbero ridurre la concorrenza, il lavoro. Le proposte del Libro bianco permetterebbe alla Commissione di tutelare meglio la concorrenza, garantendo nel contempo che l´associata a fusione oneri amministrativi per le aziende coinvolte rimane limitata. " Le principali proposte contenute nel Libro bianco sono: Un semplice esame personalizzato di quei casi di acquisizione di partecipazioni di minoranza non di controllo che potrebbero influenzare la concorrenza : le aziende possono acquisire ad esempio partecipazioni di minoranza in società concorrenti e quindi influenzare il loro comportamento e, quindi, ridurre la concorrenza nel mercato. Le norme sul controllo delle concentrazioni comunitarie non consentono la Commissione esamina tali impatti, mentre le regole di taluni Stati membri e di altri paesi importanti come gli Stati Uniti e il Giappone autorità nazionali permettono un tale esame. La riforma proposta garantirebbe che la Commissione può prendere in considerazione operazioni che hanno dato luogo a problemi di concorrenza e hanno avuto effetti transfrontalieri all´interno dell´Ue. Questo farebbe sì che tutte le cause di danno alla concorrenza vengono rilevati e un unico punto di contatto per tali acquisizioni lì. Per le aziende, questo non comporterebbe un notevole onere amministrativo supplementare, in quanto solo le acquisizioni sarebbero state testate che appaiono problematici dal punto di vista della concorrenza. Investimenti innocuo e ristrutturazione non sarebbero coperti. Un rinvio più business-friendly e più efficiente dei casi di concentrazione da parte degli Stati membri alla Commissione e viceversa : Secondo le proposte del Libro bianco potrebbe affrontare le aziende che affermano una concentrazione, la Commissione per un processo semplice semplice con la loro causa. Inoltre, i requisiti per le applicazioni per gli Stati membri dovrebbero essere razionalizzate in esame di ogni questione da parte della Commissione al fine di evitare procedimenti paralleli e meglio attuare il principio di sportello unico. In base alle nuove procedure, gli Stati membri potrebbero cooperare tra loro, anche meglio se non adire la Commissione. Una semplificazione della procedura : alcune fusioni non problematici potrebbero essere esclusi dal campo di applicazione del controllo delle concentrazioni da parte della Commissione, come ad esempio la creazione di joint venture (See) sono al di fuori dello Spazio economico europeo recitazione e non hanno alcun impatto sui mercati europei. Gli obblighi di notifica per gli altri casi non problematici che sono attualmente trattati con una procedura semplificata potrebbero essere aboliti e quindi i costi e gli oneri amministrativi per le imprese possono essere ridotti. Promuovere la coerenza e la convergenza : Nel Libro bianco, il bilancio è redatto dalla applicazione delle norme sul controllo delle concentrazioni attuali dell´Unione europea e ha proposto di considerare i modi per promuovere la convergenza tra gli Stati membri a intensificare la cooperazione e per evitare che, nei procedimenti di controllo delle concentrazioni parallele, l´ essere effettuata dalle autorità garanti della concorrenza di diversi Stati membri, diverse decisioni vengono prese. Il Libro bianco e questo allegato documento di lavoro dei servizi della Commissione (le proposte sono discussi in maggiore dettaglio) possono essere scaricati qui: http://ec.Europa.eu/competition/consultations/2014_merger_
control/index_de.html
 
 
   
   
CONCENTRAZIONI: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA IL LIBRO BIANCO SULLA POSSIBILE RIFORMA DELLE NORME SUL CONTROLLO DELLE CONCENTRAZIONI COMUNITARIE - DOMANDE FREQUENTI  
 
Bruxelles, 10 luglio 2014 - Perché c´è la necessità di una revisione della minoranza partecipazioni acquisizioni? In alcuni casi, le acquisizioni di partecipazioni di minoranza può essere dannoso per la concorrenza, in particolare quelli dei concorrenti o imprese verticalmente connessi. Danno concorrenziale può derivare, per esempio, l´influenza acquisita sulle decisioni strategiche di un concorrente o l´accesso a informazioni commerciali riservate di un concorrente. A differenza delle regole di fusione di alcuni Stati membri (Austria, Germania e Regno Unito) e dei paesi terzi, compresi gli Stati Uniti, Canada e Giappone, il regolamento Ue sulle concentrazioni attualmente non consente alla Commissione di affrontare problemi di concorrenza che possono derivare da tali acquisizioni, perché copre solo acquisizioni di controllo. Ciò costituisce un gap di esecuzione. Anche se possono sorgere le stesse preoccupazioni in materia di concorrenza, la Commissione ha finora solo stato in grado di intervenire contro partecipazioni di minoranza pre-esistenti al momento di rivedere l´acquisizione del controllo. Può fare un esempio in cui la partecipazione di minoranza ha causato un danno alla concorrenza? Ci sono un certo numero di casi in cui le autorità nazionali garanti della concorrenza valutati partecipazioni di minoranza al fine di garantire che la concorrenza non è stato ferito. Nella Ryanair / Aer Lingus caso, la Commissione ha vietato la fusione due volte dal 2007 in quanto ha dichiarato che la posizione dominante derivante dalla fusione sarebbe dannosa a 11 milioni di consumatori che volano ogni anno da e per l´Irlanda. Tuttavia, la Commissione non era competente a rivedere vicino al 30% quota di minoranza della Ryanair in Aer Lingus , che è stato successivamente esaminato dalle autorità garanti della concorrenza del Regno Unito, che avevano solo la competenza relativi alle rotte dei voli dall´Irlanda verso il Regno Unito, e non poteva hanno recensito la transazione per l´ . E che ha sollevato preoccupazioni circa gli effetti negativi di queste quote di minoranza. La riforma proposta consentirebbe alla Commissione di esaminare il caso in una sola volta, e per coprire rotte da Irlanda a tutte le destinazioni europee. Perché la Commissione non affrontando problemi di concorrenza sollevati dalle acquisizioni di partecipazioni di minoranza ai sensi degli articoli 101 e 102 Tfue? Il campo di applicazione dell´articolo 101 (che vieta gli accordi restrittivi) e dell´articolo 102 (che vieta l´abuso di posizione dominante), del trattato sul funzionamento dell´Unione europea e (Tfue) è limitata, e non riguarda necessariamente i casi in cui le acquisizioni di partecipazioni di minoranza possono causare problemi di concorrenza. L´articolo 101 può essere utilizzato solo per "accordi" con l´oggetto o per effetto di restringere la concorrenza. Tuttavia, non è chiaro se certi tipi di acquisizioni di quote di minoranza, ad esempio quelle effettuate sul mercato azionario, potrebbero essere qualificati come "accordi" ai sensi dell´articolo 101. Affinché l´acquisizione di una partecipazione di minoranza di costituire un abuso di posizione dominante ai sensi dell´articolo 102, l´acquirente avrebbe dovuto tenere già una posizione dominante sul mercato rilevante (escludendo quindi tutti gli scenari di effetti unilaterali nei mercati oligopolistici) e l´acquisizione della partecipazione dovrebbe costituire di per sé un "abuso", cioè un tentativo di chiudere fuori i concorrenti o sfruttare i clienti. Ma anche se l´acquisizione di una quota di minoranza potrebbe essere interpretato come disciplinati dall´articolo 101 o 102 Tfue, le regole antitrust non sembrano posizione migliore per affrontare le questioni di concorrenza rilevanti dal momento che sono destinati per valutare passato comportamenti anticoncorrenziali, non la creazione di un legame duraturo strutturale per il futuro (che è il caso di acquisizioni di entrambi, pali e controllo di minoranza ) e - a differenza del regolamento sulle concentrazioni - che non consentono per una rapida risoluzione delle questioni di concorrenza in un modo che offra certezza giuridica alle parti dell´operazione . Quale minoranza operazioni partecipazioni cadrebbero sotto la revisione e quanto sarebbero le conseguenze per le imprese? Il Libro bianco propone una soluzione su misura limitata a talune categorie di partecipazioni di minoranza, senza creare un onere significativo per le imprese. Il sistema di revisione si rivolgono specificamente operazioni di dimensione europea che danno un certo grado di influenza in un concorrente o di una società verticalmente correlate, vale a dire che a prima vista potrebbe essere problematico dal punto di vista della concorrenza. Questo coprirebbe una stima di 20-30 casi all´anno e lascerebbe operazioni benigni completamente inalterato. Il sistema di revisione proposta non inciderebbe sulla liquidità del mercato azionario privato o sforzi di ristrutturazione delle imprese, come benigno mi investimento oppure di operazioni di ristrutturazione non sarebbe caduta sotto il sistema di revisione. L´obiettivo della riforma è quello di catturare partecipazioni di minoranza acquisizioni da una società in un concorrente o di una società verticalmente correlate che potrebbero potenzialmente essere problematico in termini di concorrenza e di rivedere tali operazioni al fine di vedere se avrebbero ostacolare in maniera significativa la concorrenza nel mercato . La riforma non sarebbe andato al di là di quanto è necessario per raggiungere questo obiettivo. Qual è il processo di revisione per le operazioni quota di minoranza andando a guardare come? Il Libro bianco propone di istituire un sistema di illuminazione in cui le parti hanno solo a fornire informazioni di base su un progetto di un´operazione in una nota informativa, in modo che la Commissione possa determinare quali casi di partecipazioni di minoranza potrebbe essere problematica e dovrebbe essere rivisto. Tutte le altre operazioni potrebbero andare avanti in fretta, possibilmente dopo un breve periodo di attesa. Il sistema proposto sarebbe ancora consentire agli Stati membri di chiedere casi da riferirsi a loro. Qual è il valore aggiunto della revisione europea delle operazioni di partecipazione di minoranza rispetto a rassegne nazionali? Attualmente tre Stati membri (Austria, Germania e Regno Unito) sono competenti a rivedere le acquisizioni di partecipazioni di minoranza. Queste recensioni sono limitati a valutare gli effetti di tali acquisti sulla concorrenza nel territorio di ciascuno Stato membro. Tuttavia, l´esperienza ha dimostrato che tali casi possono avere effetti a livello Spazio economico europeo (See), che attualmente non sono affrontati. Inoltre, per le operazioni soddisfano le soglie di fatturato del regolamento sulle concentrazioni, il nuovo sistema creerebbe un negozio one-stop per valutare l´acquisizione del controllo e delle quote di minoranza a livello della Commissione, invece di parti aventi per ottenere l´approvazione in ciascuno Stato membro Stato membro interessato. Come più Stati membri sono in grado di introdurre una revisione delle partecipazioni di minoranza, il valore aggiunto sarebbe ancora maggiore. La proposta semplifica e snellisce giù oneri amministrativi per le imprese coinvolte in giudizi paralleli in altre giurisdizioni in tutta l´Ue. Come sarebbero sistemi di riferimento saranno snellite e semplificate? Anche se l´esperienza dal 2004 ha dimostrato che il sistema di rinvio funziona bene in generale, esiste un margine di miglioramento. La proposta mira a ridurre gli oneri amministrativi per le imprese e la Commissione e garantendo una migliore negozio one-stop e l´allocazione caso semplificato per l´autorità più appropriata. Per i rinvii prima della notificazione alla Commissione ai sensi dell´articolo 4, (5), del regolamento sulle concentrazioni, il requisito di due mezzi distinti (una richiesta di rinvio e di una successiva notifica) verrebbe abolita per rendere il processo più veloce e meno oneroso. La Commissione avrebbe a livello del See competente ad esaminare una transazione ricevuto tramite rinvio dopo la notificazione (articolo 22 del regolamento sulle concentrazioni), con l´obiettivo di evitare giudizi paralleli da parte della Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza. Prevedendo un avviso di informazione in anticipo per i casi multi-giurisdizionali o transfrontalieri, la proposta sarebbe anche rafforzare la cooperazione tra le autorità nazionali, anche quando nessun rinvio avviene. Come sarebbe la convergenza tra i regimi nazionali sulle concentrazioni essere rafforzato? Il Libro bianco promuove una maggiore cooperazione tra autorità garanti della concorrenza e la Commissione, e anche tra Anc momento di rivedere una fusione che non rientra sotto la competenza della Commissione, in particolare per evitare decisioni contraddittorie e divergenti. Essa riconosce il notevole grado di convergenza già raggiunto e il ruolo della Commissione nel promuovere ulteriori sforzi. Il Libro bianco sostiene in linea di principio l´idea di muoversi verso un sistema in cui la Commissione e le autorità competenti applichino la stessa legge sostanziale dell´Ue pur riconoscendo che ciò richiederebbe una revisione più ambiziosa del sistema attuale di controllo delle concentrazioni entro orizzonti temporali più lunghi. Che cosa le altre proposte contenute nel Libro bianco mirano a? Il Libro bianco propone inoltre di snellire e semplificare le procedure. Ad esempio, suggerisce escludendo alcune operazioni non problematici dal riesame da parte della Commissione, come ad esempio la creazione di joint ventures operanti al di fuori del See e senza alcun impatto sui mercati europei. Inoltre, le riflessioni sono fatti per estendere ulteriormente il sistema di revisione della luce sulla base di una semplice nota informativa ad alcune categorie di casi non problematici attualmente oggetto di una procedura semplificata. Ciò ridurrebbe ulteriormente i costi e gli oneri amministrativi per le imprese. Il Libro bianco contiene anche alcune modifiche più tecniche volte ad un processo più agevole di controllo delle concentrazioni.  
   
   
ANTITRUST: LA COMMISSIONE PROPONE MISURE AGGIUNTIVE PER RAFFORZARE LA POSIZIONE DELLE AUTORITÀ NAZIONALI GARANTI DELLA CONCORRENZA IN VISTA DI UNA PIÙ EFFICACE APPLICAZIONE DELLE NORME ANTITRUST NELL´UE  
 

Bruxelles, 10 Luglio 2014 - La Commissione ha pubblicato una comunicazione in cui mostra le aree in cui l´applicazione delle norme antitrust potrebbe essere ulteriormente migliorato dalle autorità nazionali garanti della concorrenza. Dal 2004, sia la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno il potere di far rispettare le regole di concorrenza dell´Ue. Nel frattempo, sono passati dieci anni. Sulla base della prassi di attuazione precedente, la Commissione intende ora ampliare la sua posizione e gli strumenti di autorità nazionali garanti della concorrenza. Nella comunicazione adottata oggi, la Commissione ha individuato le aree in cui esistono azione e le opportunità di miglioramento nel loro parere. Successivamente, la Commissione deve esaminare quali politiche tali obiettivi possono essere meglio raggiunti. "Le regole di concorrenza dell´Ue sono ora applicati in un modo che solo la Commissione non avrebbe mai potuto raggiungere. Qui già un contributo significativo alla creazione di condizioni di parità per le imprese che operano nel mercato interno è stato fatto ", in quanto la responsabilità politica di concorrenza della Commissione europea Vice Presidente Joaquín Almunia. "Adesso è il momento di costruire sui successi degli ultimi dieci anni, e per garantire che le autorità garanti della concorrenza sono davvero indipendenti e hanno tutti gli strumenti necessari per l´effettiva applicazione delle leggi antitrust ". Con l´entrata in vigore del regolamento (Ce) 1/2003 Antitrust, l´applicazione di queste norme è cambiata notevolmente in quanto le autorità nazionali garanti della concorrenza ei giudici svolgono un ruolo centrale nella applicazione delle norme comunitarie in materia di comportamento anticoncorrenziale da parte delle imprese e l´abuso di posizione dominante (articolo è stato concesso Tfue) - 101 o 102 del trattato sul funzionamento dell´Unione europea. Dal 2004, la Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza hanno adottato 800 decisioni che hanno seguito le indagini in una vasta gamma di casi con diversi tipi di infrazioni, e, inoltre, i test saranno effettuati in settori chiave dell´economia. La stretta collaborazione tra la Commissione e la Rete europea della concorrenza (Ecn), autorità di concorrenza nazionali combinate fornisce una solida base per una applicazione coerente delle regole di concorrenza comunitarie da parte delle autorità di controllo. Nella comunicazione adottata oggi, "Dieci anni di applicazione delle regole antitrust sulla base del regolamento (Ce) 1/2003 - Risultati e prospettive" diverse aree sono individuate in cui un miglioramento più concreto. La Commissione ha espresso in questo modo: L´indipendenza delle autorità nazionali garanti della concorrenza nell´esercizio delle loro funzioni dovrebbe essere meglio protetta e occorre prevedere sufficienti risorse assegnate. Le autorità garanti della concorrenza devono essere dotati di complete efficaci poteri di indagine e decisionali. In tutti gli Stati membri dovrebbero essere basate su sanzioni efficaci ed adeguate e programmi di clemenza ben progettati possono essere utilizzati; deve essere assunto ulteriori azioni, che impedirà le aziende rinunciano alla domanda di trattamento favorevole. Per la comunicazione, ci sono due documento di lavoro di accompagnamento dei servizi della Commissione: 1) Una valutazione basata su fatti concreti saldo delle norme antitrust da parte della Commissione e le autorità nazionali garanti della concorrenza nel periodo 2004-2013, e 2) un´analisi degli aspetti essenziali di applicazione della legge nazionale in vista di un ulteriore miglioramento. La notifica e il documento di lavoro dei servizi della Commissione, si prega di visitare: http://ec.Europa.eu/competition/antitrust/
legislation/regulations.html

 

   

 
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA VERSIONE RIVEDUTA DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI ALLE IMPRESE IN DIFFICOLTÀ  
 

Bruxelles, 10 Luglio 2014 - Come parte dell´iniziativa di modernizzare le norme sugli aiuti di Stato dell´Ue (Sam) iniziativa, la Commissione ha anche le disposizioni per la verifica rivisto misure nazionali per il salvataggio e la ristrutturazione di imprese in difficoltà. Con i nuovi orientamenti è quello di garantire che gli aiuti saranno utilizzati dove sono più necessarie, e che gli investitori di aziende in difficoltà partecipano ai costi di ristrutturazione che ha dato luogo al posto del contribuente per questo. Le linee guida si applicano solo alle imprese non finanziarie in difficoltà. Per le banche e le altre istituzioni finanziarie regole separate ( Ip/13/672 ). Le nuove linee guida entreranno in vigore il 1 ° agosto 2014 (cfr. Memo/14/473 ). Responsabile della politica di concorrenza Joaquín Almunia, vicepresidente della Commissione, ha dichiarato: "Oggi abbiamo fatto un altro passo importante nella modernizzazione del controllo degli aiuti di Stato. Le nuove norme in materia di aiuti alle imprese in difficoltà assicurarsi che i fondi pubblici siano utilizzati solo in posti di lavoro a lungo termine e il know-how possono essere salvati, e solo allora, quando i proprietari dell´azienda hanno preso la loro parte dei costi. " Se gli Stati membri concedono aziende in difficoltà finanziaria che altrimenti sarebbero eliminate dal mercato, aiuti di Stato, li considerano artificialmente a galla. In tali aiuti è un grande rischio che la concorrenza sarebbe notevolmente falsata nel mercato interno, perché la realtà deve essere effettuata dalla società interessata adeguamento strutturale per le altre società è spostato e più efficiente fine dell´economia e operatori di mercato innovativi che non ricevono tali aiuti sono svantaggiati. Dal ritiro dal mercato e la sostituzione delle imprese inefficienti sono importanti motori di crescita economica, minacciano il salvataggio e la ristrutturazione ulteriore crescita economica. Vi è quindi il rischio che il denaro dei contribuenti viene sprecato. Per tutti questi motivi, severi requisiti si applicano a questa forma di aiuto. Le nuove linee guida sostituiscono le linee guida del 2004 (il cosiddetto "salvataggio e la ristrutturazione"). Sui seguenti principi di precedenti orientamenti affermare tuttavia: Aiuti alle imprese in difficoltà finanziarie può essere concessa per un periodo di sei mesi temporaneo ("aiuti al salvataggio"). Se il periodo di consegna è più di sei mesi, l´aiuto può essere approvato solo se hanno pagato Torna più tardi o alla Commissione un piano di ristrutturazione è presentata ("aiuto alla ristrutturazione"). Il piano deve garantire che la redditività a lungo termine dell´impresa sarà recuperato senza ulteriore sostegno statale qualsiasi distorsione della concorrenza sono bilanciate da misure specifiche e la società una parte equa dei costi di ristrutturazione. Gli aiuti alla ristrutturazione può essere concesso solo una volta in 10 anni ("tempo di principio l´ultima volta") per evitare che le società non redditizie sono detenute da fondi pubblici artificialmente a galla. Le principali modifiche nei nuovi orientamenti adottati oggi a colpo d´occhio: Essa introduce nuove disposizioni, l´ aiuto alla ristrutturazione temporaneo per le Pmi consentono di semplificare la concessione di aiuti di Stato a favore di progetti di ristrutturazione e di ridurre al minimo eventuali distorsioni della concorrenza all´interno dei limiti. Dovrebbe essere usato (invece di sussidi strutturali, come le sovvenzioni dirette e iniezioni di capitale) per misure meno distorsive come i prestiti e le garanzie. Questo supporto può essere d´ora in poi concesso sulla base di un piano di riorganizzazione semplificato per un massimo di 18 mesi. Con filtri migliori è quello di garantire che gli aiuti di Stato sarà utilizzato dove sono necessarie, e senza imposta di dollari sono sprecati. A tal fine, gli Stati membri devono dimostrare che l´aiuto è necessario al fine di evitare casi di rigore, come ad esempio in zone di alta disoccupazione, e che la situazione migliorerà mediante la concessione di un aiuto alla ristrutturazione, per esempio, perché più posti di lavoro possono essere ottenuti. Con le nuove regole è quello di garantire che gli investitori privati ​​la loro parte dei costi di ristrutturazione della consegna ("load balancing"). Gli investitori saranno utilizzati principalmente per l´acquisizione delle perdite che sono sostenuti prima della concessione degli aiuti di Stato. Lo Stato dovrebbe ricevere un rendimento ragionevole sulla ristrutturazione di successo. Questo concetto, che è ora disponibile anche per applicazioni business non finanziario che è stato sviluppato durante la crisi finanziaria, per la tutela dei contribuenti e dei consumatori caricare distribuzione era inevitabile, come a sostegno del quale sono state rese disponibili le banche ingenti somme di denaro pubblico. In Memo/14/473 è spiegata in dettaglio, che includono le nuove regole nel dettaglio e che cosa è cambiato da quando le linee guida precedenti. Il testo delle nuove linee guida è disponibile all´indirizzo: http://ec.Europa.eu/competition/state_aid/legislation/
horizontal.html
 # salvataggio Si veda anche il dossier tematico a: http://ec.Europa.eu/competition/publications/cpb/
2014/009_en.pdf

 

 
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DAVID BORRELLI. DEPUTATO ITALIANO DEL MOVIMENTO 5 STELLE, UN NUOVO CO-LEADER ALLA TESTA DEL MOVIMENTO EUROPA DELLA LIBERTÀ E DELLA DEMOCRAZIA DIRETTA  
 
Strasburgo, 10 luglio 2014 - Un vecchio gruppo con un nuovo nome e un nuovo co-Presidente: David Borrelli. Deputato italiano del Movimento 5 Stelle, è diventato uno dei due co-Presidenti del gruppo (Efdd) Europa della Libertà e della Democrazia Diretta, con il deputato britannico e leader di Ukip Nigel Farage. Le priorità di Efdd, secondo il suo nuovo co-Presidente Borrelli, sono espresse nel suo nuovo nome: "Crediamo in questa nuova tendenza di dare ai cittadini la possibilità di scegliere". Tra le priorità per la prossima legislatura, Borrelli sottolinea l´importanza dell´economia e della revisione dei trattati comunitari: "Cercheremo di ottenere delle risposte fuori, per rendere le informazioni disponibili a tutti i cittadini, in modo che possano mettersi in gioco". Come co-Presidente di Efdd, Borrelli sarà un membro della Conferenza dei Presidenti. Sarà anche membro della commisisone del Commercio internazionale e della Industria, ricerca ed energia. Nato nel 1971 a Treviso, questa è la prima volta in cui Borrelli si è presentato come deputato del Movimento 5 Stelle, il partito italiano fondato da Beppe Grillo.  
   
   
EUREGIO PROMUOVE LA RICERCA: VENERDÌ 11 PRIMA SEDUTA A BOLZANO  
 
Bolzano, 10 luglio 2014 - Prende forma l´attività congiunta di ricerca nell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino. Venerdì 11 luglio si riunisce per la prima volta il comitato Euregio che promuove la ricerca e gestisce il fondo scientifico. Sarà attivato anche un fondo specifico per lo scambio tra studenti e tra docenti. La seduta del Comitato è a Bolzano alle 9 all´Eurac. Uno dei punti centrali nell´attività dell´Euregio è rappresentato dal binomio scienza-ricerca, sul quale si vuole puntare congiuntamente anche a livello di risorse. Favorire la cooperazione nel settore e promuovere misure concrete sono due dei compiti della neonata Consulta dell´Euregio, che si riunisce per la prima volta venerdì 11 luglio a Bolzano. Nella seduta costitutiva sarà predisposto un primo bando in materia di promozione della ricerca e sarà avviato il fondo mobilità dell´Euregio per sostenere lo scambio tra docenti e tra studenti delle tre realtà territoriali. Alla prima seduta saranno presenti il governatore del Tirolo Günther Platter, presidente della Consulta nella sua veste di presidente di turno del Gruppo europeo di cooperazione transfrontaliera (Gect), il presidente della Provincia di Bolzano Arno Kompatscher e rappresentanti della Giunta del Trentino. La seduta è in programma dopodomani, venerdì 11 luglio, alle ore 9 nella sede dell´Ufficio Euregio all´Eurac, in viale Druso 1 a Bolzano.  
   
   
LA VALLE D’AOSTA ENTRA A FAR PARTE DELL’AREA DI COOPERAZIONE MEDITERRANEA  
 
Aosta, 10 luglio 2014 - La Commissione europea ha inserito ufficialmente la Valle d’Aosta nell’elenco dei territori ammissibili a finanziamento da parte del Programma di cooperazione transnazionale mediterraneo 2014/20. «Questo risultato – commenta il Presidente della Regione Augusto Rollandin - premia gli sforzi dell’Amministrazione regionale, che, dalla prima metà del 2013, ha proposto e sostenuto attivamente la candidatura valdostana presso il Ministero italiano dello Sviluppo economico, competente per la Cooperazione territoriale europea, e presso l’Autorità di gestione del Programma. Per la Valle d’Aosta sarà ora possibile realizzare progetti anche assieme a partner provenienti dalle aree mediterranee e limitrofe di dieci Paesi europei, su temi importanti per lo sviluppo del territorio regionale, come i trasporti e la cultura». Salgono così da cinque a sei i Programmi di cooperazione territoriale, gestiti a livello regionale dall’Ufficio di rappresentanza a Bruxelles, cui la Regione parteciperà nel periodo 2014/20. Nel periodo 2007/13, i cinque Programmi di cooperazione territoriale attivi sul territorio regionale (Italia – Francia, Italia – Svizzera, Spazio alpino, Europa centrale e Interreg Ivc) hanno contribuito a promuovere lo sviluppo economico del territorio valdostano, permettendo investimenti per oltre 50 milioni di euro.  
   
   
FVG: INCONTRO SERRACCHIANI-MINISTRO ESTERI SERBIA DACIC  
 
Belgrado, 10 luglio 2014 - La presidente del Friuli Venezia Debora Serracchiani ha incontrato ieri a Belgrado il vicepremier e ministro degli Affari esteri della Repubblica di Serbia Ivica Dacic. Nel corso del colloquio, cui ha partecipato l´ambasciatore d´Italia nella capitale serba, Giuseppe Manzo, è stata confermata la comune volontà di Italia e Serbia, e nello specifico del Friuli Venezia Giulia, di approfondire le intense relazioni in atto tra le due aree, comunque sin d´ora definite "già buone" dallo stesso vicepresidente del Consiglio dei ministri. In questo senso, Serracchiani e Dacic hanno concordato sull´esigenza di giungere quanto prima al rinnovo dell´accordo che lega Friuli Venezia Giulia e Serbia, sottoscritto nel 2009 ma recentemente scaduto: il ministro degli Esteri si è detto "completamente d´accordo, anche perché lavorare bene è di comune interesse". E´ stata condivisa la proposta della presidente Serracchiani di inserire nell´accordo bilaterale alcuni nuovi temi, dedicati in particolare al settore del trasporto, anche e soprattutto in considerazione del ruolo di capofila di Serbia e Friuli Venezia Giulia all´interno della macroregione Adriatico-ionica, con l´indicazione della stessa Regione Friuli Venezia Giulia di sviluppare un "tavolo bilaterale" di assistenza tecnica. Inoltre, è stata auspicata una più incisiva collaborazione nel settore della ricerca, a vantaggio dei due Paesi, prendendo spunto ed ampliando nel tempo i contenuti dell´accordo che nella giornata di ieri è stata sottoscritto tra Area Science Park ed il ministero serbo per l´Istruzione, la Scienza e lo Sviluppo tecnologico. "Possiamo fare assieme molte cose", ha osservato il ministro Dacic, che ha tra l´altro ricordato, come possibili temi di discussione, il comparto del trasporto, l´utilizzo congiunto di fondi comunitari, gli investimenti diretti sul territorio serbo, nonché una valutazione sul ripristino del volo aereo diretto Belgrado-trieste. La presidente Serracchiani ed il vicepremier Dacic (in rientro da New York dove ha avuto un colloquio con il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in vista della riunione di Bruxelles del prossimo 16 luglio sugli aiuti ai Balcani alluvionati lo scorso maggio) hanno avuto inoltre uno scambio di opinioni su altri temi, tra cui l´approvvigionamento energetico ed il progetto "South Stream".  
   
   
SERRACCHIANI, VERSO RINNOVATA COLLABORAZIONE FVG-SERBIA  
 
Belgrado, 10 luglio 2014 - Razionalizzare e coordinare le attività di internazionalizzazione rivolte alla Serbia da parte di ´tutto´ il sistema Fvg; consolidare sinergie e reti, superando in tal modo i singoli interventi, per affrontare meglio il mercato; promuovere la collaborazione economica e commerciale Fvg-serbia con programmi di filiera a medio-lungo termine, condivisi con il sistema Regione e le rappresentanze produttive italo-serbe. Sono questi i tre temi chiave di una rinnovata cooperazione tra il Friuli Venezia Giulia e la Serbia che la presidente della Regione Debora Serracchiani ha illustrato ieri a Belgrado aprendo i lavori, assieme al vicepresidente del Consiglio e ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture, Zorana Mihajlovic, ed all´ambasciatore d´Italia a Belgrado Giuseppe Manzo, del forum economico "il Friuli Venezia incontra la Serbia - Opportunità di investimento e crescita", ospitata alla Camera di commercio della Serbia. La Serbia, "Paese chiave per il rilancio economico di tutta l´area adriatico-danubiana", ha indicato Serracchiani, continua ad essere un partner importante per l´Italia e per il Friuli Venezia Giulia (il Paese è il quinto partner economico della nostra regione, ha ricordato il presidente di Unioncamere Fvg, Giovanni da Pozzo) ed un rilancio della cooperazione bilaterale può partire anche grazie al momento storico che si sta vivendo: il 2014 appare infatti di grande rilievo per le proiezioni internazionali dell´Italia e del Friuli Venezia Giulia, con l´insediamento del nuovo Parlamento europeo, mentre è in corso il rinnovo della Commissione Ue, si è dato avvio al nuovo ciclo di bilancio 2014-2020, lo scorso 1 luglio ha avuto inizio il Semestre Italiano di presidenza dell´Unione europea. In questo contesto, "la politica di allargamento, che il Friuli Venezia Giulia ha sempre sostenuto, viene confermata come una priorità strategica, un´occasione fondamentale per promuovere la cooperazione, per consolidare la pace, la democrazia e la sicurezza in tutti i Balcani occidentali", ha dichiarato la presidente, ribadendo "la volontà ed il sostegno del Friuli Venezia Giulia" al futuro ingresso della Serbia nella Ue. Al ministro Mihajlovic ed al presidente della Camera di commercio di Serbia, Zeljko Sertic, Serracchiani ha quindi evidenziato il ruolo del Friuli Venezia Giulia nella macroregione Adriatico-ionica, una funzione di coordinatore per i settori dei trasporti e dell´energia svolta assieme proprio assieme alla Serbia: "nell´ambito della futura governance della strategia adriatico-ionica la Regione ora si offre di proseguire il suo lavoro di coordinamento, a supporto dei ministeri dei Trasporti di Italia e Serbia", ha quindi annunciato la presidente. In questa prospettiva di ampliamento delle cooperazioni Fvg-serbia nel campo delle infrastrutture, ritenute fondamentali anche dal ministro dei Trasporti Mihajlovic, la presidente Serracchiani ha rimarcato come verrà sostenuto dalla Regione l´inserimento dell´area dei Balcani occidentali nella programmazione prioritaria delle reti Ten T: "un ampliamento che dovrà necessariamente accompagnarsi all´incremento ed al miglioramento di importanti progetti in campo ferroviario, quale il Corridoio paneuropeo 10 (Zagabria-belgrado-nis-skopije/sofia) e le "sezioni" ferroviaria e stradale Bar-belgrado". In tale scenario - in questi due giorni a Belgrado tutti i vertici istituzionali serbi hanno segnalato a Serracchiani la strategicità dei trasporti nelle relazioni tra Serbia ed Italia - la presidente del Friuli Venezia Giulia ha nuovamente posto sul tappeto "la possibilità di far diventare gli scali regionali di Trieste e Monfalcone porta d´ingresso commerciale per la Serbia e per l´area di Belgrado".  
   
   
COSTI STANDARD, MARONI: VITTORIA DELLE REGIONI VIRTUOSE  
 
Milano. 10 luglio 2014 - "Bene l´ok all´emendamento che prevede l´inserimento in Costituzione dei costi standard, questa è una vittoria delle Regioni virtuose, tra cui la Lombardia, e mi auguro che questo emendamento sia confermato dall´Aula, perché, se così fosse, la sua applicazione comporterà grandi vantaggi per la Lombardia, consentendo di riequilibrare le risorse a vantaggio della Regioni virtuose e di trattenere qui in Lombardia una quota sempre maggiore e sempre più ampia delle tasse pagate dai Lombardi". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando l´emendamento sui costi standard in Costituzione approvato, nel pomeriggio, dalla Commissione Affari costituzionali del Senato.  
   
   
LOMBARDIA: GOVERNO DIA FONDI ALLE PROVINCE  
 
Pavia, 10 luglio 2014 - "E´ assolutamente indispensabile che il Governo faccia subito chiarezza sull´applicazione della Legge Delrio e, soprattutto, ripristini gli stanziamenti per le Province, perché possano esercitare quelle funzioni importantissime che la Legge stessa assegna loro in via esclusiva". E´ quanto ha detto Daniele Nava, sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione della Regione Lombardia, che, a Pavia, ha incontrato i rappresentanti della Provincia, dei Comuni e delle altre realtà territoriali, per discutere e approfondire i vari aspetti e le implicazioni della Legge Delrio e raccogliere osservazioni e proposte. Presenti, tra gli altri, il presidente della Provincia Daniele Bosone e il sindaco di Pavia Massimo Depaoli. Funzioni Fondamentali E Bilanci - Il sottosegretario ha ricordato, infatti, che la Legge assegna alle Province, in via esclusiva, alcune funzioni fondamentali, come la pianificazione territoriale, la viabilità, gli edifici scolastici e l´ambiente, che "rimarranno anche dopo il 30 settembre, quando sarà effettivo il nuovo assetto istituzionale". "Se il Governo non rimetterà i soldi per l´esercizio corrente 2014 - ha aggiunto Nava -, le Province non potranno far fronte a questi obblighi. Già oggi 6 Province lombarde su 12 non riusciranno a chiudere il bilancio 2014 e, se non verranno ripristinati gli stanziamenti, l´anno prossimo tutte e 12 le Province saranno in dissesto finanziario". Per questo, ha sottolineato Nava, "è necessario fare di tutto, perché ci sia il minor impatto negativo sui cittadini". Bosone: Risolvere Le Tante Incertezze - "Condivido con Regione Lombardia - ha sottolineato il presidente della Provincia di Pavia Daniele Bosone - la preoccupazione per un percorso di riforma che sta creando, sia ai cittadini che ai Comuni, tantissime incertezze dal punto di vista normativo e della sostenibilità dei servizi. E´ urgentissimo che il Governo intervenga per ripristinare gli equilibri economici delle Province, al fine di far fronte alle più elementari necessità manutentive e di sicurezza sia ambientale che scolastica in base alle funzioni essenziali già assegnate dalla legge Delrio. Per il resto penso sia importante e necessario proseguire con Comuni, Anci e Regione Lombardia questo percorso di transizione, che spero porti, entro l´autunno, ad avere Istituzioni con funzioni certe ed economicamente sostenibili". Chiarezza Su Funzioni E Tempistica - "Il Governo - ha proseguito Nava - entro ieri avrebbe dovuto dare le linee di indirizzo per gestire le deleghe che la Regione ha dato alle Province. E´ urgente che si faccia chiarezza su questo aspetto, anche perché Regione Lombardia ha delegato centinaia di funzioni alle Province e chiede fortemente in Conferenza Stato-regioni di poter decidere su questo in maniera autonoma. La riforma Delrio impone, peraltro, di compiere scelte importantissime in tempi troppo rapidi, creando un vero proprio corto circuito". Territorio Di Pavia - "Il territorio della provincia di Pavia - ha concluso Nava - ha molti piccoli Comuni e realtà diverse ed eterogenee. Proprio per la sua complessità, da qui si potranno trarre indicazioni interessanti per tutti, anche sui temi, su cui si dovrà intervenire come quelli delle gestioni associate obbligatorie e delle unioni di Comuni".  
   
   
RIFORMA REGIONE SARDEGNA: INCONTRO CON LE PARTI SOCIALI  
 
Cagliari, 10 Luglio 2014 - L´assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Gianmario Demuro, ha illustrato ieri ai sindacati il disegno di legge sulla riforma dell´organizzazione della Regione, dopo l´approvazione avvenuta in Giunta. "Questo testo - ha spiegato Demuro - è un primo gradino che porterà nei prossimi anni a riorganizzare la Regione anche per far lavorare meglio chi oggi già ci lavora". Il faccia a faccia con le parti sociali è stato arricchito da proposte, obiezioni e inviti a un confronto più serrato, così da allargare lo spazio della discussione in vista dell´approdo del testo in Consiglio regionale. "I governi hanno il dovere di fare proposte - ha aggiunto l’assessore – e questa Giunta porta avanti un’azione politica collegiale: prima si approva il disegno di legge in Giunta e poi si presenta subito alle parti. Così abbiamo fatto, convocando meno di 24 ore dopo le organizzazioni sindacali". Demuro ha detto di aspettarsi "collaborazione, proposte e uno scambio positivo, perché i tempi sono difficili per tutti". L´assessore ha poi ascoltato le varie posizioni e ha confermato la disponibilità a proseguire il dialogo "che non si chiude oggi, ma che da oggi parte".  
   
   
ABRUZZO: D´ALFONSO, I PROVVEDIMENTI ADOTTATI DALLA GIUNTA AGGIORNAMENTO PREZZARIO, AIUTI DI STATO E INFRASTRUTTURE  
 
L´aquila, 10 luglio 2014 - Aggiornamento del prezzario regionale delle opere edili , zonizzazione sulla compatibilità degli aiuti di Stato e priorità delle infrastrutture strategiche della regione. Sono le tre linee di intervento su cui ha deliberato ieri la giunta regionale. "Un ragionamento animato dalla cultura della programmazione - ha commentato il Presidente Luciano D´alfonso - che ci ha portato innanzitutto all´aggiornamento del prezzario con una modalità che si basa su un elenco del tutto innovativo nella sua codifica e nel sistema di adeguamento. Un elemento fondamentale per la qualità della democrazia economica e per la qualità della spesa, sia che si tratti di soggetto pubblico sia di soggetto privato. Vengono così stabiliti quelli che sono i costi standardizzati per ogni voce minima di realizzazione". Dunque, non un mero atto "rituale" ma uno strumento tra i primi redatti fra le Regioni italiane, definito nel rispetto della normativa nascendo da analisi analitiche dei prezzi e, pertanto, aggiornabile per voci di costo. Il risultato è stato conseguito con una larga partecipazione delle parti sociali (dei lavoratori, datoriali, ordini professionali e tecnici degli Enti Locali). Pertanto, è uno strumento non solo normativamente adeguato ma largamente condiviso. Un´altra delibera ha riguardato, invece, le candidature delle aree territoriali per gli aiuti a finalità regionale. "Su questo punto - ha aggiunto D´alfonso - abbiamo lavorato molto anche a livello nazionale con i vertici politici e tecnici del Ministero dell´Economia. Teniamo conto delle aree di sofferenza e di quelle che sono oggetto di importanti investimenti produttivi". Infine, le priorità delle infrastrutture strategiche della regione. "Per la prima volta - ha proseguito il Presidente - il provvedimento è assunto in seduta di organo collegiale ma lo porteremo anche in consiglio regionale per elevare il profilo della capacità programmatoria per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali per gomma, ferro e per le modalità di mobilità attraverso l´acqua. Abbiamo fatto scelte di campo molto nette. Innanzitutto la realizzazione funzionante della Fondo Valle Sangro come opera prioritaria di significato nazionale. Poi ci sono altri interventi come la direttrice Amatrice, L´aquila -Navelli-bussi sul Tirino, l´accesso pescarese a Gran Sasso e Maiella, quarto lotto della Teramo-mare, variante agli abitati serviti dalla Ss 16 ed infine, importanti assi di penetrazione all´interno dei giacimenti turistici di grande significato".  
   
   
BOLZANO, RIFORMA COSTITUZIONALE: VERTICE DELLE AUTONOMIE, STRATEGIA COMUNE  
 
Bolzano, 10 luglio 2014 - Una strategia comune in tema di riforma costituzionale è stata concordata il 9 luglio a Roma da Regioni e Province autonome. "Vogliamo mostrare che le Regioni capaci di un buon autogoverno rappresentano un valore aggiunto per tutto il sistema", ha sottolineato a Roma il presidente Arno Kompatscher. Riuniti a Roma, nel pomeriggio di ieri i rappresentanti politici delle Regioni e Province autonome hanno fatto il punto sull´iter delle riforme costituzionali, in particolare su quella relativa al Titolo V che disciplina il rapporto tra Stato e Regioni. È stata messa a punto la posizione delle autonomie speciali in vista dell´audizione in commissione parlamentare prevista per il prossimo 16 luglio. A rappresentare tale strategia comune sarà la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Il primo obiettivo è naturalmente quello del mantenimento nella riforma, in base alla clausola di maggior favore, di quelle disposizioni che prevedono forme di autonomia più ampie rispetto a quelle già attribuite dagli Statuti di autonomia, sino all´adeguamento degli stessi. Del tema Bolzano e Trento avevano già discusso con il Governo. Una clausola di salvaguardia che si giustifica non da ultimo con il fatto che la capacità di autogoverno attribuita alle Regioni rappresenta un valore aggiunto per tutto il sistema. "L´autonomia porta vantaggi a tutti, non solo ai cittadini delle Regioni interessate ma anche a livello nazionale", ha sottolineato il presidente Kompatscher. Il Presidente della Provincia ha inoltre ricordato l´ulteriore specificità che contraddistingue l´Alto Adige, "con un´autonomia che è strumento di tutela delle minoranze e che è ancorata a livello internazionale."  
   
   
FVG, LAVORI PUBBLICI: CENTRALE UNICA DI COMMITTENZA SLITTA AL 1 GENNAIO 2015  
 
 Udine, 10 luglio 2014 - I piccoli Comuni, ovvero con meno di 3000 abitanti, dovranno definire la centrale unica di committenza per l´acquisizione di lavori, servizi e forniture in forma associativa entro il 1mo gennaio 2015. Lo comunica la Direzione centrale Infrastrutture e Lavori pubblici, precisando che il differimento del termine fissato al 1 luglio dalla legge regionale 3/2012 è stato introdotto con l´approvazione del disegno di legge sulle semplificazioni in materia urbanistico-edilizia e lavori pubblici. In attesa dell´entrata in vigore della legge, gli enti locali avranno così ancora sei mesi per definire la centrale unica di committenza. Ogni stazione appaltante potrà continuare, fino a nuove disposizioni, ad operare con le medesime modalità, e quindi acquisendo ancora il Cig (codice identificativo gara), in quanto non vi sarà, in questo periodo, né a livello nazionale, né tantomeno a livello regionale, un intervento sul sistema informatico Simog tale da impedire il rilascio del codice. L´amministrazione regionale avvertirà in caso di nuove disposizioni che, anche a livello nazionale, prevedano il rinvio, ovvero la proroga delle centrali uniche. "Abbiamo inviato a tutti gli enti locali una lettera per informarli di questo importante differimento - commenta l´assessore alle Infrastrutture e Lavori pubblici Mariagrazia Santoro - in accordo con la Direzione centrale funzione pubblica, autonomie locali e coordinamento delle riforme. Su tutti questi temi e sulle problematiche relative all´affidamento di lavori, entro il prossimo mese di settembre organizzeremo un seminario nell´ambito delle iniziative ´Costruire al tempo del patto di stabilità´".  
   
   
AUTONOMIE A ROMA PER UNA STRATEGIA COMUNE  
 
Trento, 10 luglio 2014 - In attesa dell´audizione in commissione parlamentare prevista per il prossimo 16 luglio, i rappresentanti di regioni e province a statuto speciale si sono incontrati ieri a Roma per definire una strategia comune. "Abbiamo sottolineato la nostra volontà di confrontarci con lo Stato in maniera unitaria - ha detto il presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi - , forti della consapevolezza che le autonomie sono una risorsa, per il resto del Paese, non un costo. Trentino e Alto Adige hanno già espresso queste convinzioni al premier Renzi in due occasioni, il Festival dell´Economia e il recente incontro dedicato all´Euregio a castel Presule". I rappresentanti politici delle Regioni e Province autonome, fra cui il presidente Rossi e il collega altoatesino Kompatscher, riuniti oggi a Roma, hanno dunque fatto il punto sull´iter delle riforme costituzionali, in particolare quella del Titolo V che disciplina il rapporto tra Stato e Regioni. È stata concordata una posizione comune delle "speciali" in vista dell´audizione in commissione parlamentare prevista per il prossimo 16 luglio, dove la presentazione della piattaforma comune spetterà alla presidente della Regione Friuli. Il primo obiettivo è quello del mantenimento, nella riforma, della clausola che prevede la non applicazione, nelle province a statuto speciale, del Titolo V, sino all´adeguamento degli Statuti, che dovrà avvenire previa intesa dalle province stesse.  
   
   
ROSSI: "LA TOSCANA È IN PIEDI, PUÒ RIMETTERSI A CORRERE"  
 
 Firenze 10 luglio 2014 - "La crisi ci ha ferito ma non piegato e questo grazie ad un nucleo di imprese che hanno continuato a produrre, si sono internazionalizzate, hanno creato occupazione e realizzato fatturati. Il manifatturiero ci ha salvato". Così il presidente della Toscana, Enrico Rossi, nel suo intervento al convegno di apertura di "Toscana Technolgica", la manifestazione promossa da Regione e Smau alla Fortezza da Basso di Firenze e che punta a far incontrare il mondo della ricerca e dell´innovazione con quello delle imprese. Rossi ha poi ricordato la scelta della Regione Toscana, unica in Italia, di anticipare i fondi Ue: "Vogliamo dare risorse alle imprese che corrono, non per consolidare bilanci ma per fare investimenti. La Toscana ha gambe solide, ci sono capacità di ricerca e capitale umano, ma senza investimenti si muore. Noi abbiamo accettato la sfida – ha concluso - ora tocca alle imprese farlo".  
   
   
GOLETTA VERDE A CAGLIARI: DIBATTITO SU SERVITÙ MILITARI  
 
Cagliari, 10 luglio 2014 - Martedì pomeriggio, per il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha partecipato ad una tavola rotonda a bordo. Goletta verde, ormeggiata nel porto di Cagliari, ospita in questi giorni incontri e dibattiti, con la presenza, tra gli altri, dell´assessore dell´Ambiente Donatella Spano e dell´assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu. Tema trattato martedì, con il coordinamento del presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana, è stato quello delle servitù militari. "Ho raccolto un testimone che arriva da lontano", ha spiegato il presidente Pigliaru citando l´intervento datato al 1981 dell´allora presidente Mario Melis. "Già a quel tempo si parlava di un necessario riequilibrio e a questo siamo ancora fermi. Il mondo è cambiato, non c’è più il muro di Berlino, eppure la Sardegna continua ad avere ha un gravame di servitù spropositato. Con lo Stato va fatto un ragionamento, ma per ragionare occorre conoscere. Vogliamo dati certi dal punto di vista ambientale e sanitario, così come vogliamo un preciso calcolo dei costi, soprattutto in termini di mancato sviluppo alternativo dei territori coinvolti". Per la platea di Legambiente Francesco Pigliaru ha riassunto le richieste portate dalla Sardegna il mese scorso al tavolo della seconda conferenza sulle servitù, a Roma, sottolineando che il non aver voluto firmare l´intesa proposta dal Ministero della Difesa "non è stato un atto eroico, ma di buon senso". Il presidente si è soffermato sulla necessità di valutazioni da parte di organismi indipendenti riguardo ai costi reali delle servitù, così come sull´esigenza di concentrare la ricerca in Sardegna. "Siamo una regione in grado di offrire grande accoglienza scientifica", ha concluso Francesco Pigliaru. Abbiamo il 65% del totale nazionale delle servitù, quindi ci spetta il 65% degli investimenti in ricerca militare e duale".  
   
   
PUGLIA, CENTRI IMPIEGO: RESPONSABILITÀ PRECISE, MA NON GENERALIZZARE  
 
Bari, 10 luglio 2014 – Di seguito una nota dell’Assessore al Lavoro, della puglia Leo Caroli. Bisogna ringraziare la cronaca di Bari della Gazzetta del Mezzogiorno per aver raccontato l’odissea dei disoccupati pugliesi alle prese con uno dei Centri per l’Impiego della Provincia di Bari. Bisogna ringraziarla perché ha dato voce, dal lato degli utenti, al grido di dolore che da anni lanciamo – totalmente inascoltati, anche dalla stampa locale e nazionale - dal versante delle istituzioni. Quella realtà assurda descritta dal quotidiano è il frutto delle scelte sbagliate degli ultimi vent’anni nella gestione del mercato del lavoro e delle politiche attive, ma anche della incapacità di alcuni territori e di pezzi della politica e dell’amministrazione (ben individuati dall’articolo citato), di reagire attraverso l’impegno ed il lavoro a questi errori. La scelta, che risale al 1997, di delegare integralmente alle Province la gestione dei Servizi per il lavoro si è rivelata un errore. L’aver abbandonato il sistema, averlo ignorato, per i successivi venti anni è una responsabilità dei governi nazionali che hanno saputo solo tagliare e tagliare, mentre in tutta Europa si investiva, si costruiva, si sperimentava. Il risultato è che in Italia investiamo per sostenere i nostri cittadini in cerca di occupazione lo 0,03% del nostro Pil nei centri per l’impiego, la Germania lo 0,30% (10 volte di più con molti meno disoccupati) e la media europea è dello 0,25%. La forbice è talmente ampia che, inevitabilmente, ha prodotto questa conseguenza: in Italia i Servizi Pubblici per il Lavoro sono in sofferenza. Strutture fatiscenti, personale anziano, blocco delle assunzioni: questa è la realtà a cui poi si chiedono servizi efficienti e risultati “europei”. Il sistema dei Centri per l’Impiego è oggi di fronte ad un’ondata di utenti: dai lavoratori espulsi a causa della crisi, ai percettori di ammortizzatori in deroga, ai percettori del Sostegno al reddito regionale e oggi anche alle migliaia di giovani iscritti al Programma Garanzia Giovani. Come si può pretendere che poche decine di persone che lavorano nei Centri possano reggere questa piena, senza fare alcuno sforzo per metterli in condizione di fare il proprio lavoro in condizioni decenti? Si è provato a puntare sui servizi privati per l’impiego, ma anche qui un fallimento: solo il 4% dei rapporti di lavoro in Italia è mediato da soggetti pubblici e privati, tutto il resto è conseguenza della rete di relazioni che la singola azienda ha con il collega imprenditore, con il familiare, l’amico. Tutto questo nel totale disinteresse dello Stato per le politiche attive, rimesse quasi integralmente alle Regioni ed all’uso da parte di queste ultime del Fondo Sociale Europeo. Quelle Regioni che oggi muovono passi avanti per la definizione di Livelli di prestazioni essenziali condivisi, di standard di servizio nazionali, di una rete moderna ed efficiente. Ma in questa situazione non va dimenticato chi è riuscito a costruire, anche in Puglia, esperienze straordinarie. In questi mesi da Assessore al Lavoro ho visitato, ad esempio, i Centri per l’impiego di San Severo, di Brindisi e di Grottaglie. Ho visto Centri puliti ed ordinati, con personale insufficiente ma motivato e gentile, capacità straordinarie anche nel gestire esperienze complesse come la gestione delle informazioni sull’autoimpiego o dei Centri per l’occupabilità femminile o dei tirocini formativi. Anche queste realtà, sostenute dalla passione di chi lavora nei centri e negli uffici di alcune Province, sono parte dei Servizi pubblici per l’Impiego, esattamente come la realtà descritta dalla Gazzetta di Bari. La nostra ambizione è di provare a fare di queste esperienze la norma; di ricostruire, nonostante tutto, la fiducia dei cittadini nel loro Servizio pubblico e, contestualmente, di continuare a batterci per convincere chi opera le scelte a Roma che occorre invertire la tendenza e tornare a puntare sul servizio pubblico, investendo risorse per adeguare il personale e le strutture.  
   
   
LEGGE IMPRESA ARTIGIANA, ASSESSORE CAMPANIA: QUALIFICHIAMO E SVILUPPIAMO IL COMPARTO, E RILANCIAMO GRANDE QUALITÀ PRODUZIONI ECCELLENZA  
 
Napoli, 10 luglio 2014 - "Rimettiamo l´impresa artigiana al centro del sistema produttivo campano, dotando il comparto, per la prima volta, di una normativa unica che razionalizza gli interventi legislativi ed individua azioni e misure per il sostegno regionale alle imprese attraverso azioni selettive ed efficaci."Così Fulvio Martusciello, consigliere del presidente Caldoro alle Attività produttive e Sviluppo economico, sull´approvazione in Consiglio regionale della legge su "Norme per la qualificazione, la tutela e lo sviluppo dell´impresa Artigiana"."l´artigianato in Campania conta su circa 80.000 imprese iscritte agli albi provinciali presso le Camere di Commercio, con un totale di addetti superiore alle 200.000 unità. Qualificare e sviluppare l’artigianato in Campania significa rafforzare la presenza di molte produzioni di eccellenza, dall’artistico - tradizionale, al sistema moda, a quello agro-alimentare, tra gli altri, sia sul mercato interno che internazionale, aumentare la produzione di manufatti e di servizi, incrementare il livello occupazionale ed offrire uno sbocco occupazionale di qualità alle giovani generazioni.In qualità di firmatario della proposta, oggi diventata legge regionale, sottolineo come, grazie anche al prezioso lavoro compiuto in Consiglio regionale, attraverso uno strumento normativo unico, siamo in grado di integrare un insieme di proposte innovative ed attese da tempo, per rispondere alle esigenze in evoluzione del sistema artigiano radicato sul territorio anche in termini di innovazione tecnologica. Grazie a questa nuova normativa puntiamo a rafforzare la grande qualità del nostro artigianato, senza perdere di vista però una realtà in costante crescita, come quella degli artigiani 2.0, dei maker e dei creativi digitali, nell´ottica di una sempre migliore integrazione", conclude Martusciello.  
   
   
AMMORTIZZATORI IN DEROGA: ASSESSORE ABRUZZO SCRIVE AI PARLAMENTARI IL GOVERNO DEVE ASSEGNARE A REGIONI LE RISORSE PER IL 2014  
 
 Pescara, 10 luglio 2014 - L´assessore al Lavoro, Marinella Sclocco, anche alla luce delle richieste dei rappresentanti in seno al Cicas, il Comitato d´Intervento per le Crisi aziendali e di Settore, ha inviato una nota a tutti i parlamentari abruzzesi nella quale li invita "ad intervenire fattivamente e senza indugio presso il Governo e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, affinchè vengano al più presto stanziate le risorse da destinare al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per l´anno 2014, a garanzia della dignità e del rispetto delle migliaia di lavoratori e delle rispettive famiglie ormai allo stremo delle proprie forze economiche e sociali". La stessa Sclocco, di concerto con il vice presidente della Giunta regionale ed assessore alle Attività Produttive, Giovanni Lolli, ha rappresentato ai parlamentari che, nel corso della riunione del Cicas di mercoledì scorso, "il Comitato ha condiviso e ribadito la grave situazione di disagio in cui versano migliaia di aziende, di lavoratori e rispettive famiglie, ormai da sei mesi privi del sostegno al reddito derivante dalle misure di Cassa Integrazione e Mobilità in deroga ancora non rifinanziate per l´anno 2014. La nostra Regione, - scrive l´assessore Sclocco - a fronte delle risorse precedentemente assegnate dal Governo e a seguito di una puntuale ed attenta analisi di ricognizione e monitoraggio delle risorse finanziarie residue, effettuata in sinergia con l´Inps, con la Direzione Regionale del Lavoro del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali e con Italia Lavoro, è riuscita a garantire i pagamenti di cassa integrazione e di mobilità in deroga riferite all´annualità 2013". Raccogliendo le indicazioni del Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali e nell´attesa dell´entrata in vigore dei nuovi criteri per l´accesso agli ammortizzatori sociali in deroga, è stata, infatti, prorogata la possibilità di richiedere un ulteriore periodo di cassa integrazione e di mobilità in deroga fino al 31 agosto prossimo. "Tale possibilità - ha ribadito l´assessore al Lavoro - permette sicuramente di dare respiro alle esigenze delle migliaia di lavoratori e delle tante aziende in difficoltà che, in mancanza, si vedrebbero costrette a licenziare i propri dipendenti. Spiace purtroppo constatare che ad oggi, da parte del Governo, non vengono ancora assegnate alle Regioni ulteriori risorse finanziarie da destinare agli ammortizzatori sociali in deroga per l? anno 2014 e, pertanto, dal mese di gennaio, le stesse non sono state poste nelle condizioni di poter autorizzare l´Inps ad effettuare i dovuti pagamenti alle oltre 2200 aziende e agli 11 mila lavoratori, ormai senza alcun reddito da oltre sei mesi. Questo Assessorato, tra le prime azioni poste in essere, ha rappresentato, in sede di Comitato Tecnico e di Ix Commissione Lavoro del Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, le difficoltà sopra evidenziate. Problematiche che saranno puntualmente riportate anche nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni e P.a. Di prossima convocazione". Intanto, nei prossimi giorni è previsto un ulteriore incontro tra le Regioni e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In tale sede, soprattutto in considerazione della estrema situazione di grave tensione sociale, le Regioni chiederanno l´immediato rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per l´anno 2014 e il recepimento delle proposte di modifica decreto interministeriale, in via di emanazione, che fissa i nuovi criteri di accesso agli ammortizzatori sociali.  
   
   
MILANO: SCELTE LE PARTECIPANTI AL PROGETTO “10 IDEE PER UNO SMART WORKING AL FEMMINILE”  
 
Milano, 10 luglio 2014 – Nasce il team intergenerazionale di donne che elaborerà “10 idee per uno smart working al femminile”. A presentare ieri pomeriggio alla stampa e alla community locale le quattro vincitrici della “call for ideas” che ha visto coinvolte più di 50 partecipanti da tutta Italia l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani con Riccarda Zezza, Ceo di Piano C. “Grazie a questa iniziativa quattro donne potranno per la in prima volta proporre nuovi modelli di lavoro pensati da donne per le donne” così l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Sviluppo Economico, Università e Ricerca Cristina Tajani che prosegue:” Abbiamo selezionato quattro profili diversi per provenienza e esperienza poiché crediamo che dal confronto dei diversi percorsi formativi possano nascere le soluzioni più innovative capaci di migliore la qualità del lavoro e della vita delle donne”. “Ricerchiamo e promuoviamo la felicità produttiva attraverso nuovi approcci lavorativi – spiega Riccarda Zezza, co-fondatrice e Ceo di Piano C – con le donne e con le mamme, in grado di generare un valore di creatività e leadership diverso, ma non solo per loro: lo smart working è alla portata di tutti coloro che intendono essere parte attiva di un cambiamento necessario e già in atto. “Messe nelle giuste condizioni lavorative e con il supporto professionale adeguato – conclude Riccarda Zezza – sapranno dimostrare come da un gruppo di donne eterogeneo e altamente motivato possono nascere idee fantastiche. Rivoluzionarie.” "Non è un progetto solo per donne ma sappiamo che le donne sapranno farlo meglio - dichiara l´assessora al Tempo Libero, Benessere e Qualità della Vita Chiara Bisconti - un laboratorio che sarà senz´altro utile per diverse applicazioni pratiche nella vita della città, come per esempio il lavoro agile, un contenitore da cui ci aspettiamo grandi idee" Il progetto “10 idee per uno smart working al femminile”, ideato da Piano C in collaborazione Cisco, è volto a individuare modelli, idee e progetti capaci di rivoluzionare su ampia scala le dinamiche del lavoro femminile. Lavoro che oggi è sempre più orientato ad un approccio smart e di condivisione sia delle esperienze, delle conoscenze nonché delle competenze professionali. Le vincitrici, selezionate da un comitato scientifico cui ha preso parte anche l’Assessore Cristina Tajani, potranno dar sfogo alle loro idee e creatività negli ambiti più diversi: dalla tecnologia alla cultura, sino alla filosofia o all’elaborazioni di modelli economici con l’obiettivo preciso di conciliare la vita di donna, mamma e compagna con il lavoro. Per fare ciò avranno a propria disposizione oltre agli spazi, il network di coworkers e aziende, i servizi salvatempo per le mamme e la community di Piano C, uno dei 26 spazi di coworking accreditatati dal Comune di Milano nato nel 2012 con l’obbiettivo di far incontrare le donne e il lavoro. Le quattro finaliste saranno inserite all’interno dei progetti formativi Back to work dedicato alle donne che sono state lontane dal lavoro e desiderano reinserirsi con nuove energie e competenze, e Bridge to work , studiato per i giovani che si avvicinano per la prima volta alla vita professionale. L’inserimento nei due percorsi formativi consentirà di sviluppare al meglio le intuizioni delle donne per le donne. Profili delle quattro vincitrici Giuditta Deodato (Bridge To Work) – Laureata in Antropologia Culturale ed Etnologia e con un master in Economia e Management delle Istituzioni Culturali e Museali, è una ventinovenne vispa ed estremamente loquace. Mastica arte e frequenta atelier fin dalla tenera età, aspetto che ha influenzato le sue scelte di vita: gallery manager, curatrice di mostre, addetta stampa in ambito artistico. Ama le buone idee e il loro potere generativo utilizzando la creatività come fonte e come strumento realizzativo delle stesse. Oggi libera professionista, desidera fare del suo progetto, il neonato e già di discreto successo cercabando.It , il suo unico lavoro. Dotata di una buona rete di artisti, curatori, galleristi, videomaker, designer e, in generale, di operatori del mondo creativo, conosce il valore del network e del networking. Mara Pieracci (Back To Work) – 42 anni, laureata in Economia presso la Bocconi con 110/110, ha dedicato gran parte della sua vita professionale, 14 anni, alla revisione in ambito fiscale per una multinazionale. Incarna il tipo di percorso che vede un professionista dei numeri e del loro mondo distaccarsi dall’ottica profit per passare al non-profit: oggi mette al servizio delle organizzazioni non a scopo di lucro la sua conoscenza come consulente in ambito fiscale/finanziario. Il percorso di avvicinamento alla profondità del piano umano e di attenzione verso il prossimo si manifesta anche con l’attività di counseling. E’ sufficientemente soddisfatta della sua vita professionale, ma intende virare rotta verso attività diverse, più in linea con i suoi nuovi interessi. Elena Sala (Back To Work) – 41 anni, mamma di due figli (di 5 anni e 3 mesi), si è laureata in Scienze Politiche, indirizzo sociologico, presso la Cattolica di Milano con 110/110. Attenta osservatrice, ha un percorso professionale interamente orientato alla formazione e alle risorse umane. Dopo essere stata per diversi anni docente in una business school, realtà che l’ha messa a stretto contatto con il mondo dei giovani, ha proseguito il lavoro con gli under 30 svolgendo ricerca per una società di consulenza. Pensa che non esistano giovani privi di stimoli e voglia di fare, ma che esista un sistema-lavoro incapace di canalizzare le loro energie, spesso distruggendole. Promuove un cambiamento radicale della cultura del lavoro proprio per mano dei giovani talenti e degli individui determinati a prendere parte alla “rivoluzione”. Attualmente non lavora, ma vede nel progetto un’ottima opportunità per rimettersi in moto e in gioco. Da veterana della formazione e della ricerca nelle risorse umane, appare estremamente organizzata e determinata. Cristina Coppellotti (Back To Work) – 35 anni, mamma di una bimba di 3, è laureata in Psicologia con master successivo in Formazione, Selezione e Sviluppo delle Risorse Umane. Dopo 10 anni di lavoro come Hr specialist, rimane in mobilità a causa del fallimento dell’azienda. Con molto tempo improvvisamente a disposizione e animata dal motto “Always leave room for the unexpected", ha seguito diversi corsi di formazione per aggiornare le sue competenze, scoprendo così l’inaspettata passione per il web e, nello specifico, per i social media. Desidera crearsi una nuova professionalità.  
   
   
LAVORO NEGLI ASILI: AMMINISTRAZIONE BOLZANO INCONTRA I SINDACATI  
 
Bolzano, 10 luglio 2014 - L´insieme delle mansioni e gli orari di lavoro nelle scuole per l´infanzia sono stati discussi il 9 luglio a Bolzano nel colloquio tra gli assessori provinciali Waltraud Deeg e Philipp Achammer e le organizzazioni sindacali. Oltre 16mila bambini tra i due anni e mezzo e i sei anni e mezzo di età sono iscritti nelle scuole materne dell´Alto Adige per l´anno 2014/2015: circa 12mila frequenteranno gli asili in lingua tedesca, 12mila quelli in lingua italiana e 700 gli asili nelle valli ladine. "Le scuole per l´infanzia sono una pietra miliare nello sviluppo e nella formazione dei nostri bambini", ha sottolineato l´assessore al personale Waltraud Deeg. Servono pertanto condizioni adeguate: "Oltre all´infrastruttura, operatrici formate e motivate, un´offerta orientata ai bisogni delle famiglie." Deeg ha riunito attorno a un tavolo a Bolzano i rappresentanti politici e amministrativi del settore e i sindacati per discutere dei carichi di lavoro del personale degli asili e degli orari, due aspetti che operatori e sindacati giudicano problematici. La richiesta è stata di una riduzione delle attuali 34 ore di lavoro settimanale. L´assessore Philipp Achammer ha ricordato l´esigenza che la scuola materna, come primo gradino del percorso formativo, possa conservare il suo alto livello. Ha inoltre osservato che i laureati della facoltà di scienze della formazione spesso optano per un posto nella scuola elementare rispetto all´asilo, in quanto nel primo caso il lavoro è compreso in 22 ore settimanali. "A lungo termine va ripensata la ripartizione delle risorse complessive a disposizione del sistema formativo", ha detto. L´assessore Deeg ha parlato di una quadratura del cerchio: "Vogliamo creare presupposti ottimali per un lavoro formativo di qualità, combinati con la richiesta di assistenza e di buona politica dei tempi per la famiglia ma anche con le esigenze di risparmio." Il tema sarà approfondito ora dalla Giunta provinciale. All´incontro hanno partecipato tra gli altri l´intendente scolastico Peter Höllrigl, gli ispettori delle scuole per l´infanzia Christa Messner, Edith Ploner e Gianfranco Cornella, il direttore della Ripartizione personale della Provincia Engelbert Schaller e la direttrice dell´Ufficio personale scuole materne Ute Klingele.