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Notiziario Marketpress di Lunedì 14 Luglio 2014
PARLAMENTO EUROPEO: FRA I TEMI DELLA SESSIONE DEL 14-17 LUGLIO 2014, ELEZIONE JUNCKER, USA-UE, DISOCCUPAZIONE GIOVANILE.  
 
Strasburgo, 14 luglio 2014 Il Parlamento voterà sulla candidatura di Jean-claude Juncker a Presidente della Commissione . In seguito a un dibattito con i capigruppo alle 10.00, il Parlamento voterà a scrutinio segreto martedì alle 12.30 la nomina di Jean-claude Juncker a Presidente della Commissione europea. Ttip: deputati interrogano la Commissione sui negoziati - Il commissario per il commercio Karel De Gucht informerà il nuovo Parlamento sui progressi compiuti durante i negoziati per il Partenariato transatlantico su commercio e investimenti (Ttip) con gli Stati Uniti. I deputati chiederanno alla Commissione se ha rispettato le condizioni stabilite dal Parlamento quando, più di un anno fa, approvò l´apertura dei colloqui Ttip. Combattere la disoccupazione giovanile - Una serie di raccomandazioni per ridurre la disoccupazione giovanile nell´Ue saranno poste in votazione mercoledì a mezzogiorno, dopo un dibattito con il commissario per l´occupazione e gli affari sociali, László Andor. Congedo di maternità: i deputati chiedono alla Commissione perché intende ritirare la direttiva - Durante il dibattito di martedì, si discuterà sull´intenzione della Commissione e del Consiglio di ritirare il progetto di direttiva Ue sul congedo di maternità, bloccato al Consiglio da quattro anni. I deputati avevano modificato il progetto nell´ottobre 2010 estendendo il congedo di maternità da 14 a 20 settimane a stipendio pieno e introducendo un congedo di paternità di due settimane. Adozione dell´euro da parte della Lituania - La richiesta della Lituania di aderire all´euro dal prossimo anno sarà discussa martedì dai deputati e messa ai voti mercoledì. Il progetto di risoluzione, che sarà approvato lunedì dalla commissione per gli affari economici e monetari, "approva l´adozione dell´euro da parte della Lituania il 1° gennaio 2015", come proposto dalla Commissione europea e confermato dal Consiglio europeo il 27 giugno scorso. Quattro nuovi commissari per sostituire quelli divenuti deputati europei - Lunedì si svolgeranno, nelle commissioni parlamentari, le audizioni dei quattro nuovi commissari europei, nominati per sostituire quelli divenuti deputati europei. I quattro commissari, che rimarranno in carica fino al termine dell´attuale mandato, sono Jyrki Katainen (Finlandia), Ferdinando Nelli Feroci (Italia), Martine Reicherts (Lussemburgo) e Jacek Dominik (Polonia). Il Parlamento voterà mercoledì mattina le loro candidature. Il Parlamento discuterà la crescente violenza a Gaza - L´attuale recrudescenza della violenza nella Striscia di Gaza tra Israele e Palestina sarà discussa nel pomeriggio di mercoledì, con il contributo della Presidenza italiana del Consiglio. Iraq: i deputati discutono sulla violenta insurrezione - Il tema principale del dibattito prioritario sulla politica estera dell´Ue di mercoledì pomeriggio - in presenza della Presidenza del Consiglio - sarà incentrato sui combattimenti tra le forze governative irachene e i ribelli sunniti, guidati dal gruppo militante Stato islamico dell´Iraq e del Levante (Isis). Recrudescenza della violenza in Ucraina - Martedì pomeriggio, i deputati e il Commissario europeo per l´Allargamento e per la Politica europea di vicinato, Štefan Füle, discuteranno dell´escalation di violenza tra i militanti filo-russi e le forze governative ucraine nella parte orientale dell´Ucraina. I deputati, dovrebbero inoltre discutere dell´accordo di associazione Ue-ucraina, recentemente siglato. Il Parlamento, giovedì, voterà una risoluzione.  
   
   
JEAN-CLAUDE JUNCKER SI SFORZA DI CONQUISTARE I CUORI E LE MENTI IN PARLAMENTO  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 – I Gruppi politici del Parlamento europeo interrogati dal presidente designato Jean-claude Juncker il Martedì e Mercoledì scorso, in vista del voto in plenaria sulla sua candidatura, prevista per il 15 luglio. Presidente Juncker ha chiesto una serie di incontri con europarlamentari per cercare il sostegno del Parlamento per la sua elezione e costruire una maggioranza dietro il suo programma. Il 15 luglio, i deputati terranno un dibattito in plenaria con il signor Juncker a Strasburgo, prima di votare la sua nomina a diventare Presidente della Commissione. Egli avrà bisogno di una maggioranza di almeno 376 deputati da eleggere. Juncker ha incontrato i gruppi S & D, Alde e Ecr il Martedì e Verdi, Gue / Ngl, Ppe e gruppi Efdd il Mercoledì. Le reazioni dei gruppi politici - Epp gruppo presidente Manfred Weber ha detto: "E ´importante per l´Europa di tornare a lavorare su una piattaforma di forte riforma. Jean-claude Juncker ha chiarito oggi che, sotto la sua guida, la Commissione europea sarà ambizioso, con un ordine del giorno chiaro. Siamo certi ci sarà una grande maggioranza a favore di Jean-claude Juncker al Parlamento europeo la prossima settimana. L´elezione del nuovo Presidente della Commissione sarà una pietra miliare per l´Europa. Essa porterà più trasparenza e più democrazia nell´arena politica europea. L´elezione di Jean-claude Juncker è il primo dei successi del Ppe per i prossimi 5 anni. I passi successivi sono a proseguire le riforme. " Commentando l´udienza, S & D Presidente Gianni Pittella, ha dichiarato: "Un incontro positivo e utile, ma non ancora pienamente soddisfacente. (...) "Siamo lieti di sapere che il prossimo commissario per gli affari economici e monetari sarà un membro della famiglia socialista e democratico. Questa è davvero una buona notizia, ma anche noi chiediamo maggiore chiarezza e dettagli sulla cosiddetta ´ miglior uso ´di strumenti di flessibilità di cui il Patto di crescita e stabilità "." I negoziati sono appena iniziato. Non ci fermeremo qui. Non è ancora stata presa la decisione finale del Gruppo S & D per decidere se sostenere Juncker. Continueremo la nostra discussione la prossima settimana a Strasburgo in vista del voto finale il Martedì. " Pag presidente Syed Kamall ha detto dopo l´incontro: "Il gruppo ha tenuto una buona discussione con il signor Juncker e c´erano molte aree in cui crediamo di poter lavorare con lui se è confermato." "Tuttavia, non possiamo sottoscrivere il processo che ha portato il signor Juncker a questo punto. Crediamo che rappresenta un cambiamento di alimentazione lontano dagli Stati membri e nei confronti del Parlamento (...). Speriamo che stiamo dimostrato sbagliato, ma sulla base del processo e questo scambio di opinioni, non possiamo sostenere Juncker la settimana prossima. " L´ Alde ha detto in una dichiarazione pubblica dopo la riunione che "Il gruppo Alde ha deciso di partecipare ad una maggioranza pro-europeo in Parlamento. Questa maggioranza è fondamentale sostenere una forte leadership europea per promuovere un´agenda pro-europea e progressiva in vista dei gruppi populisti e anti-europee attualmente esistenti all´interno del Parlamento. Ma il nostro sostegno per il signor Juncker, non sarà semplicemente determinato dalle sue eccellenti credenziali pro-europee. Il nostro supporto dipenderà anche dal contenuto del suo programma e dal grado con cui la nostra famiglia politica è pienamente rappresentato in esecutivo dell´Unione europea, in modo che abbiamo la capacità di realizzare le nostre priorità. " Gue / Ngl presidente Gabi Zimmer ha dichiarato: "Le priorità di Juncker non corrispondono la nostra visione per il futuro dell´Ue. Mentre sembrava criticare alcune delle politiche soffocanti perseguite dai leader europei - come la natura antidemocratica del troika - in questi ultimi anni, non era disposto ad abbandonarla e evitato di proporre un vero e proprio partenza da questi fallimenti. Questo semplicemente non è abbastanza buono quando termina l´austerità con il suo impatto devastante su milioni di cittadini è chiaramente la sfida fondamentale dei nostri tempi. Abbiamo anche cercato rassicurazioni sull´accordo commerciale Ttip attualmente in fase di negoziato, ma siamo rimasti delusi con le risposte ricevute. " Dopo il Verts / Ale udienza gruppo, co-presidenti Rebecca Harms e Philippe Lamberts ha detto: "la dichiarazione del Presidente Juncker che vuole costruire la più ampia coalizione pro-europea come possibile è stata molto gradita. Chiaramente, veniamo da diverse esperienze politiche e non tutte le sue risposte abbinato la nostra visione per l´Ue, ma c´è anche un terreno comune. I deputati del nostro gruppo devono ora decidere come i piani del signor Juncker adattano con le nostre priorità per i prossimi cinque anni. " Efdd gruppo Co-presidente Nigel Farage ha detto: "Siamo molto lieti che il signor Juncker ha scelto di venire a parlare con il gruppo più Eurocritical al Parlamento europeo. Juncker ha mostrato se stesso di essere completamente fuori dal mondo dicendo migrazione all´interno dell´Ue era un ´problema marginale.´ Nel dire questo, prenderà il Regno Unito più vicino alla porta di uscita europea. Anche lui ci ha sconvolto e sta chiaramente cercando di fascino al voto scettico al Parlamento negando l´esistenza di un popolo europeo. Questo è contrario a tutto ciò che ho sentito qui dopo essere stato un deputato per gli ultimi 15 anni. "  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MARTIN SCHULZ, COME AVVICINARE I CITTADINI ALL´EUROPA  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - Intervista del Presidente Martin Schulz. "Non è che l´Europa si sta allontanando dai cittadini?". Martin Schulz ha riflettuto per mesi a questa domanda pronunciata da una donna danese nel corso di un dibattito sul perché la gente si sta allontanando dall´Europa. "Questa frase mi ha davvero segnato. Forse non è vero, ma dobbiamo prendere questa domanda seriamente, altrimenti il progetto dell´Ue fallirà". Martin Schulz, che è il primo Presidente del Parlamento europeo a essere stato rieletto, si propone di avvicinare l´Europa ai cittadini. Secondo lui, l´Unione europea non deve solo creare il più grande mercato unico del mondo, ma deve fare la differenza anche nella vita quotidiana dei cittadini. L´ue dovrebbe rispondere alle preoccupazioni dei cittadini nel fronteggiare l´euroscetticismo e l´estremismo. Garantire la giustizia sociale - "Il divario tra ricchi e poveri sta crescendo in Europa" ha dichiarato Martin Schulz. "Ci sono sempre più persone che si trovano in una situazione di lavoro precario, mentre allo stesso tempo i ricchi diventano più ricchi". Ha anche espresso preoccupazione per il tasso di disoccupazione dei giovani: "Possiamo riformare il mercato del lavoro come vogliamo, ma finché non c´è crescita economica, i giovani non hanno nessuna chance e una generazione intera si allontanerà dal progetto europeo. Rischiamo di perdere una generazione". Politiche europee - Secondo l´ex presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici (S & D) al Parlamento europeo, le difficoltà dei cittadini rispetto all´Europa non hanno nulla a che fare con una mancanza di informazioni. "Possiamo ovviamente rendere il Parlamento più trasparente, possiamo ancora aprire più uffici di informazione, ma finché un filtro nazionale peserà sulle politiche europee, è difficile raggiungere le persone. Ecco perché la politica nazionale dovrebbe essere europeizza". Dare importanza al voto - Per la prima volta alle elezioni europee di quest´anno, diversi partiti politici hanno proposto un candidato per la presidenza della Commissione europea. Jean-claude Juncker, il candidato del partito che ha conquistato la maggioranza dei seggi, ha ricevuto il via libera da altri gruppi politici per cercare di raggiungere la maggioranza. Il Consiglio lo ha designato come candidato per la posizione. Martin Schulz è stato il candidato del Partito del socialismo europeo (Pse). Secondo lui, c´è stata una vera svolta: "se il Consiglio non avesse scelto Juncker, avremmo potuto dimenticare le prossime elezioni europee. Oggi, una cosa è chiara alle prossime elezioni europee: il voto ha un peso. Se ci organizziamo bene, si aprirà un nuovo capitolo del parlamentarismo europeo ", ha detto.  
   
   
CONCLUSIONI COMUNI DELLA RIUNIONE MINISTERIALE UE-RUSSIA-UCRAINA IN EFFETTI DELL´ATTUAZIONE DELLA UE-UCRAINA AA / DCFTA  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - Sulla base della decisione concordata dai Presidenti Barroso, Poroshenko e Putin per estendere le consultazioni bilaterali Ue-russia all´Ucraina circa i possibili effetti economici della Ue-ucraina §¡§¡ / Dcfta (Accordo di associazione tra cui una globale e approfondita di libero scambio Zona) sulla Russia, una riunione trilaterale del Commissario K. De Gucht, Ministro dello Sviluppo Economico A. Ulukayev della Russia e dell´Ucraina ministro degli Esteri P. Klimkin si ¨¨ tenuta a Bruxelles l´11 luglio. I tre partecipanti, sulla base del lavoro preparatorio di esperti sia in ambito bilaterale e trilaterale concordato quanto segue: La liberalizzazione del commercio nell´ambito della Ue-ucraina Aa / Dcfta modificher¨¤ le condizioni commerciali e di investimento nel mercato ucraino. Mentre i nuovi accordi commerciali sono volte a creare effetti economici positivi per tutte le parti coinvolte, la loro applicazione potrebbe comportare alcuni potenziali rischi economici tra Russia e Ucraina, anche per gli operatori economici. Per far fronte a tali rischi potenziali, e per creare condizioni favorevoli per le relazioni commerciali ed economiche, i partecipanti convengono di avviare un meccanismo di consultazione con focus primario sulla regolamentazioni tecniche, norme, amministrazione doganale, le procedure di valutazione della conformit¨¤ e le misure sanitarie e fitosanitarie , ecc derivante dall´attuazione della Aa / Dcfta. La Russia far¨¤ circolare un elenco di precise preoccupazioni / potenziali rischi entro il 20 luglio 2014. Sulla base di questa lista, consultazioni bilaterali saranno condotti a livello di esperti, al fine di scambiare opinioni e cercare possibili soluzioni a tali preoccupazioni / rischi. Essi potranno chiarire quali rischi possono essere affrontati a livello bilaterale e nel quale il coinvolgimento dell´Ue sarebbero necessari i casi. In questi casi gli esperti dell´Ue sarebbero partecipare al processo bilaterale. Gli esperti cercheranno di trovare soluzioni per altrettante preoccupazioni / rischi possibili e individueranno le questioni che devono essere discusse a livello pi¨´ alto. Come parte di questo lavoro gli esperti anche di chiarire l´urgenza dei problemi particolari, tenendo conto, tra l´altro, i tempi previsti nel Aa / Dcfta. Gli esperti hanno il compito di produrre un rapporto preliminare entro il 1 ¡ã settembre 2014. I Ministri hanno convenuto che si sarebbero incontrati di nuovo il 12 settembre 2014 a Bruxelles per esaminare i risultati del lavoro degli esperti e di discutere eventuali soluzioni per questi problemi rimasti dove potevano essere identificati senza adeguate misure di mitigazione da parte degli esperti, nonch¨¦ qualsiasi altro elemento di preoccupazione. Tutte le parti confermano la loro disponibilit¨¤ ad impegnarsi in questo processo in buona fede.  
   
   
UE, CONSIGLIO AGRICOLTURA E PESCA, 14 LUGLIO 2014  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - La riunione Consiglio Agricoltura e pesca del luglio 2014 si terrà a Bruxelles il 14 luglio 2014. La Commissione sarà rappresentata dal commissario per gli Affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki, e il Commissario per l´agricoltura e lo sviluppo rurale, Dacian Cioloþ. Una conferenza stampa si terrà al termine delle discussioni. I dibattiti pubblici e le conferenze stampa possono essere seguite da video streaming: http://video.Consilium.europa.eu  Pesca Possibilità di pesca 2015 - La Commissione presenterà la sua comunicazione sulla preparazione della fissazione di quote prossimi anni ´di pesce, adottata il 26 giugno ( Ip/14/724 ). La Commissione inoltre riferire sullo stato degli stock ittici nelle acque comunitarie. Mentre nel Nord e Ovest dell´Europa, la pesca eccessiva è scesa dal 86% degli stock nel 2009 al 41% nel 2014, ci sono ancora gravi problemi di pesca eccessiva nel Mediterraneo con il 96% o più del fondo-pesci che vivono benessere Mediterraneo sovrasfruttati. La relazione annuale segna l´inizio di una ampia consultazione e il Commissario Damanaki si augura di ricevere l´input e la vista da ministri, che saranno poi presi in considerazione nella preparazione delle future proposte della Commissione per le possibilità di pesca per il 2015. In linea con la politica comune della pesca riformata, le proposte della Commissione saranno basati su l´obiettivo di conseguire rendimento massimo sostenibile (Msy) la pesca entro il 2015, piani pluriennali, nonché l´impatto dall´obbligo di sbarco. Le proposte saranno discusse durante i Consigli in autunno - è atteso un accordo politico per il Mar Baltico (ottobre), in alto mare (novembre), Mar Nero e Atlantico / Mare del Nord (dicembre). Agricoltura La Presidenza italiana presenterà il suo programma di lavoro per gli Stati membri. M inisters avranno una prima discussione dettagliata delle proposte della Commissione per le modifiche alle norme organiche Ue in seduta pubblica. Primo presentato ai ministri in seno al Consiglio di marzo (cfr. Ip/14/312 ), le proposte mirano a colmare le lacune del sistema attuale. Il mercato biologico Ue ha infatti quadruplicato in dimensioni negli ultimi 10 anni e le regole devono essere regolati in modo che il settore possa sviluppare ulteriormente e rispondere alle sfide future. Concentrandosi sia sui problemi dei consumatori e dei produttori, le proposte della Commissione mirano a rafforzare e armonizzare le norme, in particolare eliminando eccezioni in termini di produzione e di controllo, in modo che la fiducia dei consumatori nel sistema può essere mantenuto. L´iniziativa tiene conto dei risultati di una consultazione pubblica effettuata nel 2013, che ha incontrato un grande interesse da parte del pubblico (45 000 intervistati) ed evidenziato le preoccupazioni in termini di ambiente e qualità e ha mostrato una chiara richiesta di regole organiche rafforzate e più uniformi in tutta l´Ue. I ministri proseguiranno le discussioni sul futuro del settore lattiero-caseario , basandosi sulle precedenti sessioni del Consiglio sul tema (cfr. Memo/14/419 ) . Alcuni Stati membri hanno chiesto un adeguamento del coefficiente di materia grassa butirrica, mentre altri sono alla ricerca di una chiara indicazione di possibili opzioni se c´è una crisi di mercato. Mentre la relazione della Commissione sullo sviluppo del mercato lattiero-caseario e il funzionamento del 2012 Milk Package (cfr. Ip/14/674 ), presentato al Consiglio di giugno ha descritto le prospettive piuttosto positivo per il mercato lattiero-caseario, si riflette anche perplessità che sono state espresse sulla capacità del quadro normativo dell´Unione europea per affrontare con estrema volatilità del mercato o con una situazione di crisi dopo la fine del regime delle quote nel 2015 (concordato nel 2008). Varie ed eventuali Pesca- Stato di avanzamento dei protocolli di pesca: il Marocco e la Mauritania - A seguito di una richiesta della delegazione lituana, la Commissione darà uno stato di avanzamento dei protocolli agli accordi Ue-marocco e di partenariato nel settore della pesca Ue-mauritania. Agricoltura - La Presidenza ha sollevato la questione dell´intenzione da Internet Corporation for Assigned Names e Numbers (Icann) per introdurre nuovi nomi di dominio internet, in particolare ". Vino" e ". Vin" , nonostante le obiezioni da parte dei paesi europei. Si critica il concetto di all´asta nomi di dominio di primo livello già protette come indicazioni geografiche. La presidenza avverte delle possibili conseguenze per i produttori europei, in particolare per le indicazioni geografiche, anche nel contesto del commercio elettronico contraffazione. Salute - Su richiesta della delegazione svedese, ci sarà un punto sul controllo degli alimenti e frodi problemi. Su richiesta della delegazione olandese, ci sarà un punto su neonicotinoidi , di una specifica categoria di insetticidi.  
   
   
UE ACCOGLIE CON FAVORE NUOVA CONVENZIONE DELLE NAZIONI UNITE SULLA TRASPARENZA PER LA COMPOSIZIONE DELLE CONTROVERSIE TRA INVESTITORE E STATO  
 
 Bruxelles, 14 luglio 2014 - L´unione europea accoglie con favore l´accordo raggiunto il 9 luglio 2014 una nuova convenzione delle Nazioni Unite per rafforzare la trasparenza nelle controversie investitore-Stato. La Convenzione sulla trasparenza in-based trattato investitore-Stato Arbitrale renderà più facile applicare le regole di trasparenza delle Nazioni Unite per la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (Isds) effettuate ai sensi dei trattati di investimento esistenti. ´Migliorare la trasparenza in Isds è fondamentale ´, ha detto il commissario Ue al commercio Karel De Gucht, accogliendo lo sviluppo. ´accordo di ieri dimostra che sempre più paesi si sono impegnati a trasparenza in Isds. Essa mostra anche che possiamo migliorare i trattati sugli investimenti esistenti, lavorando insieme ´. L´anno scorso, l´Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato una serie di nuove regole per lo svolgimento delle procedure arbitrali che rendono tali procedure di risoluzione delle controversie molto più trasparente. Il pubblico avrà accesso ai documenti presentati, le audizioni saranno aperte al pubblico, e le parti interessate potranno presentare osservazioni al procedimento. L´ue ha svolto un ruolo chiave nell´elaborazione di queste nuove regole di trasparenza nel gruppo di lavoro responsabile della Commissione delle Nazioni Unite sul diritto commerciale internazionale (Uncitral). L´ue sarà anche il finanziatore principale del repository, il sistema con cui i documenti vengono resi disponibili al pubblico su Internet. Le nuove regole di trasparenza si applicano a risoluzione delle controversie tra investitore e Stato nei trattati conclusi dal 1 ° aprile 2014 e che contengono un riferimento alle norme di arbitrato Uncitral. Tuttavia, essi non si applicano automaticamente ai trattati di investimento esistenti, come i più di 1300 trattati di investimento bilaterali conclusi dagli Stati membri dell´Unione europea o al trattato sulla Carta dell´energia di cui l´Ue è parte dal 1998. La nuova Convenzione delle Nazioni Unite ha approvato questa settimana renderà molto più facile da applicare regole di trasparenza ai trattati esistenti. Come una convenzione quadro, consentirà paesi e organizzazioni regionali di integrazione economica come l´Ue a dichiarare la loro volontà di applicare le regole di trasparenza ai casi portati sotto i loro trattati di investimento esistenti. I più paesi e organizzazioni aderiscono alla convenzione, più le norme si applicano ai contratti di investimento più di 3000 attualmente in vigore in tutto il mondo, tra cui il trattato sulla Carta dell´energia. Questo significa che la convenzione renderà più veloce e più facile per migliorare la trasparenza di arbitrato tra investitore e Stato di una rinegoziazione one-by-one dei trattati di investimento esistenti. Il convegno sarà ora andare per l´adozione definitiva all´interno del sistema delle Nazioni Unite e sarà aperto alla firma nel marzo 2015.  
   
   
LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE: RIFORME  
 
 Bruxelles, 14 luglio 2014 - Ci sono soluzioni pratiche per i 5 milioni di giovani disoccupati nell´Unione europea, secondo uno studio del Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha presentato nella sua 500 ª riunione plenaria. Il Mercato del Lavoro Osservatorio Cese (Lmo) ha esaminato e analizzato la attuazione delle politiche per l´occupazione dei giovani dell´Ue in sei Stati membri dell´Unione europea: Grecia, Croazia, Italia, Austria, Slovacchia e Finlandia , in stretta collaborazione con ´, datori di lavoro e organizzazioni giovanili dei lavoratori nazionali . La situazione è molto diversa da un paese all´altro, con la disoccupazione giovanile che vanno dal 58,3% in Grecia al 9,2% in Austria, ma lo studio evidenzia soluzioni comuni che tutti gli Stati membri dell´Ue potrebbero essere applicati con successo. Prima di tutto, la partecipazione delle parti sociali e della società civile nelle politiche di occupazione giovanile e politiche si è dimostrato efficace nel contribuire a mantenere i tassi di disoccupazione bassi, in particolare in Austria e Finlandia. " Le parti interessate possono portare un reale valore aggiunto alle politiche giovanili come sanno e vivere le realtà del mercato del lavoro. ´realtà-check´ Questa società civile è indispensabile per plasmare le politiche occupazionali che il lavoro ", osserva la signora Christa Schweng, presidente della Lmo. Lo studio ha esaminato i regimi di garanzia per i giovani negli Stati membri selezionata e ha concluso che, se ben implementato, in collaborazione con le parti sociali e le organizzazioni giovanili, la garanzia per i giovani ha un potenziale significativo per realizzare le riforme strutturali . Ad esempio, nazionali i sistemi di istruzione dovrebbero essere meglio allineate alle esigenze del mercato del lavoro al fine di fornire ai giovani le competenze domanda le imprese. " Le parti interessate in Grecia, Italia e Croazia sono tutti sostengono maggiore e migliore formazione on-the-job e l´aumento legami tra istruzione e imprese. Questa è chiaramente una via da seguire " , dice la signora Schweng. Infine, lo studio conclude che le varie situazioni affrontate dai giovani disoccupati giustificano un approccio su misura, attentamente pianificato e adattata alle circostanze nazionali. Essa mostra che portare in stakeholders crea un senso più ampio di proprietà e contribuisce a una maggiore accettazione delle riforme da parte della popolazione. Nota per la redazione - Lo studio è stato condotto in stretta collaborazione con i rappresentanti delle parti sociali, le organizzazioni giovanili e le autorità pubbliche. E ´stato condotto per mezzo di un questionario per le parti sociali e le organizzazioni giovanili, le interviste sul terreno con tutti gli stakeholder, la ricerca scrivania e un´audizione pubblica tenutasi il 1 ° aprile 2014. Tutti i documenti relativi possono essere trovati qui . - I sei Stati membri sono stati scelti sulla base della loro situazione specifica in termini di politiche per i giovani, in particolare la disoccupazione giovanile e Neet (Not in Employment, istruzione o formazione) i tassi così come altri problemi specifici, come la disoccupazione di lunga durata e l´inclusione dei rom. - La disoccupazione in numeri, Ue 28-2013 Fonte: Eurostat
2013
Gli Stati membri Tasso di disoccupazione 15-24 anni Tasso di disoccupazione 25-74 anni Neet (non in materia di occupazione, istruzione o formazione) Tasso - 15-24 anni
Ue (28 Stati membri) 23,5% 9,5% 13%
Grecia 58,3% 25,4% 20,6%
Croazia 49,7% 14,1% 18,6%
Italia 40,0% 10,3% 22,2%
Austria 9,2% 4,3% 7,1%
Slovacchia 33,7% 12,5% 13,7%
Finlandia 19,9% 6,5% 9,3%
 
   
   
INVESTIMENTI, CRESCITA E OCCUPAZIONE DOVREBBERO ESSERE IN CIMA ALLA AGENDA PER IL PROSSIMO TERMINE DELL´UE, DICE CESE  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - Nella sessione plenaria del 500 °, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha adottato un parere sollecitando nuovi leader europei ad agire per completare Unione economica e monetaria (Uem). Scosso dalla crisi economica e finanziaria, l´Europa ha bisogno di uscire più forte intensificando la sua lotta contro la stagnazione e disoccupazione. Il parere formula proposte e soluzioni specifiche per ottenere una più robusta struttura di governance dell´Uem, portando a una maggiore crescita e posti di lavoro nel breve periodo, ad una unione economica pieno come secondo passo e, infine, ad una unione politica come necessario punto all´orizzonte . Questa è una chiamata tempestiva alla luce del rimpasto in corso nelle istituzioni dell´Ue. " L´unione economica e monetaria, che è ben lungi dall´essere compiuto, è indispensabile per ricreare la fiducia nel progetto europeo e lo rende sostenibile ", avverte Joost van Iersel (gruppo Datori di lavoro, Nl), uno dei due relatori di opinione. Più forte per affrontare il futuro Molto deve ancora essere fatto per migliorare il funzionamento dell´Uem e riportare prosperità agli europei. In primo luogo, l´Ue deve avviare un vero e proprio patto europeo per la crescita, l´occupazione e la stabilità, costruito su una migliore attuazione della normativa vigente e guidata da investimenti pubblici e privati, ad esempio attraverso prestiti obbligazionari emessi dalla Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti. In secondo luogo, la crisi ha portato a carenze di luce nell´architettura dell´Uem stessa, strutture più robuste dovrebbero essere messi in atto per garantire la performance economica sostenibile ed equilibrata e prevenire crisi future. Per raggiungere questo obiettivo, il Cese sottolinea la necessità di un pieno impegno da parte degli Stati membri per superare la diffidenza corrente e mitigare i sentimenti profondamente radicati della sovranità nazionale, che è meglio garantito in un quadro economico e politico comune. Il Cese propone quindi una strategia per completare l´Uem basata su quattro pilastri: un pilastro monetario e finanziario, compresa la realizzazione di un Union Banking Ue-driven a tutti gli effetti e il completamento del mandato della Banca centrale europea; un pilastro economico, che riflette la crescente interdipendenza tra Stati membri e favorire la competitività, la convergenza e la solidarietà europea; un pilastro sociale di tener conto proprio, tra le altre cose, degli effetti sociali degli adeguamenti economici; e un pilastro politico per ripristinare la credibilità e la fiducia da rafforzare la legittimità democratica delle istituzioni della zona euro. " Ma la domanda più urgente che abbiamo voluto richiamare l´attenzione del Consiglio e della Commissione è la necessità di un piano europeo per gli investimenti in crescita e l´occupazione, senza aggiungere al debito nazionale ", dice relatore Carmelo Cedrone, professore di economia e sindacalista (gruppo Lavoratori, It). " Questo è ciò che è necessario - non parole o testi lunghi senza proposte concrete, che è quello che abbiamo avuto fino ad ora . " Prima della votazione sul parere, i membri del Cese ha tenuto una vivace e penetranti dibattito con Peter Bofinger , un membro del Consiglio tedesco degli esperti economici, e Edmond Alphandéry , presidente del Consiglio di Amministrazione del Centro per la politica europea Studies (Ceps) e ex francese Ministro dell´economia . I relatori hanno concluso, in pieno accordo con il parere, che le istituzioni della zona euro devono essere ulteriormente rafforzate, mercati di capitali, dei servizi e del lavoro più integrato e una politica economica comune assicurata al fine di soddisfare le aspettative dei cittadini europei in termini di prosperità e qualità della vita. I membri del Comitato hanno espresso la necessità di rafforzare la legittimità democratica coinvolgendo tutti i soggetti interessati della società e, quindi, costruire un Emu forte per il beneficio di tutti gli europei. Il parere è stato adottato con un ampio consenso tra i tre gruppi costitutivi del Comitato per 195 voti favorevoli, 8 contrari e 9 astensioni . Si è quindi destinato a diventare un importante contributo della società civile organizzata al dibattito su una tabella di marcia per il prossimo mandato della Commissione europea e del Parlamento europeo.  
   
   
LA COMMISSIONE UE AVVIA UN´INDAGINE SEGNALAZIONE STATISTICA A VALENCIA  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - La Commissione europea ha deciso di avviare un´indagine formale in merito all´eventuale manipolazione delle statistiche nella regione di Valencia ( Comunidad Valenciana ), Spagna. La Commissione non mette in questione l´accuratezza delle statistiche in Spagna. L´inchiesta valuterà se inesatte intenzionale o gravemente negligente della spesa nella regione ha causato dati sul debito e sul deficit nazionali della Spagna a essere travisati su più anni. Questa è la prima volta che la Commissione attinge i suoi nuovi poteri sotto il "Six Pack" legislazione sulla governance economica ( Ip/10/1199 ) per indagare sospetta manipolazione dei dati sul debito e sul deficit di uno Stato membro. Se la manipolazione è confermata, la Commissione può applicare sanzioni appropriate. L´apertura di un´inchiesta, tuttavia, non pregiudica l´esito. Algirdas Šemeta, commissario responsabile per le statistiche, ha dichiarato: " La qualità e la credibilità delle statistiche europee non è qualcosa che la Commissione è disposta a compromessi sulla Dipendiamo dati audio di prendere decisioni, e le statistiche affidabili per evidence-based policy making.. La Commissione utilizzerà tutti gli strumenti a sua disposizione per garantire che le statistiche ´Stati membri riflettano veramente la situazione economica e sono compilati e riportati in linea con il diritto comunitario. " Nel maggio 2012, le autorità statistiche nazionali spagnole comunicato Eurostat che il suo disavanzo delle amministrazioni pubbliche per il 2011 dovrebbe essere rivisto al rialzo dello 0,4% del Pil, rispetto al dato ha segnalato per la notifica Pde poche settimane prima. Ciò è dovuto principalmente alla scoperta delle spese non registrati nelle Comunità autonome di Valencia e Madrid. Eurostat ha subito effettuato visite tecniche in Spagna per determinare la natura del problema. Durante queste visite, Eurostat ha rilevato che il caso di Madrid potrebbe essere considerata come un adeguamento eccezionale. Tuttavia, il caso di Valencia ha dato motivo di preoccupazione. Sembrava che la Intervención General de la Generalidad Valenciana (Iggv) aveva sistematicamente trasmesso informazioni errate alle autorità statistiche nazionali nel corso di molti anni. Così come non riuscire a segnalare una notevole spesa sanitaria, la Iggv non aveva rispettato il principio della competenza economica, previste dal diritto nazionale e comunitario. Inoltre, le relazioni della Corte dei conti regionale, segnalando questi problemi, e osservazioni del Ministero della Sanità Regionale, sembravano essere stati ignorati. A seguito di queste visite, l´Eurostat ha pubblicato un rapporto con raccomandazioni dettagliate per garantire la qualità dei dati statistici da parte delle autorità regionali e locali. Eurostat ha lavorato con le autorità spagnole per l´attuazione di queste raccomandazioni, e continua a monitorare la situazione da vicino. La correzione per il disavanzo governo spagnolo si è riflesso in Edp di notifica ottobre 2012. E ´importante sottolineare che i dati spagnolo è sempre stata pubblicata senza riserve da Eurostat. Nel settembre 2013, Eurostat ha effettuato una visita di verifica in Spagna per confermare le sue conclusioni relative alla segnalazione errata di Valencia. Sulla base di queste visite, e ulteriori analisi della situazione, Eurostat raccomanda che la Commissione ha aperto un´indagine sul travisamento dei dati Pde in Spagna. Governance economica e statistica Gli Stati membri sono tenuti a segnalare la loro deficit annuale e dati sul debito a Eurostat due volte l´anno, nel pieno rispetto delle norme e delle procedure (Sec 95) statistiche europee. Dal novembre 2011, la Commissione può avviare un´indagine se ci sono sospetti di manipolazione delle statistiche a causa di "false dichiarazioni intenzionali" o "negligenza grave". Regolamento 1173/2011 mette in procedimenti di indagine luogo e permette di sanzioni finanziarie (fino al 0,2% del Pil ) nel caso di manipolazione di statistiche. Questa è una parte importante di rafforzamento della governance economica e la sorveglianza e di assicurare che i dati delle amministrazioni pubbliche ´degli Stati membri è credibile, affidabile e prodotto autonomamente.  
   
   
L´INIZIATIVA A FAVORE DELL´OCCUPAZIONE GIOVANILE: 1,1 MILIARDI DI EURO DI CONTRIBUTI UNIONALI PER AFFRONTARE LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN ITALIA  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 La Commissione europea ha adottato l´ 11 luglio  il programma operativo nazionale per l´implementazione dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (Yei) in Italia. Questo è il secondo programma operativo Yei adottato dalla Commissione europea, dopo quello francese del mese scorso (Ip/14/622) nel contesto dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile, con una dotazione di 6 miliardi di euro di cui possono beneficiare 20 Stati membri (che hanno regioni in cui la disoccupazione giovanile supera il 25%). Nell´ambito di questo programma l´Italia mobiliterà 1,5 miliardi di euro da diverse fonti, tra cui 1,1 miliardi di euro a valere sul bilancio europeo (iniziativa a favore dell´occupazione giovanile e Fondo sociale europeo)per aiutare i giovani a trovare lavoro. L´italia è il secondo maggior destinatario di finanziamenti a titolo dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (più di 530 milioni di euro) che verranno utilizzati in quasi tutte le regioni italiane sotto il coordinamento del ministero del Lavoro. László Andor, Commissario responsabile per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione, ha commentato "Mi congratulo vivamente con l´Italia che affronta prioritariamente la lotta contro la disoccupazione giovanile. Il programma dell´Italia che attua l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile è molto ambizioso e dovrebbe interessare più di mezzo milione di giovani italiani che non lavorano, non studiano o non sono in formazione. Ciò tiene conto dell´urgenza di offrire a ogni giovane un´opportunità reale sul mercato del lavoro". Il programma operativo contribuirà essenzialmente ad attuare la garanzia per i giovani, l´ambiziosa riforma su scala dell´Ue volta ad assicurare che ogni giovane fino a 25 anni riceva un´offerta qualitativamente valida di lavoro, di istruzione o di formazione entro quattro mesi dall´inizio della disoccupazione o dall´abbandono dell´istruzione formale. Considerate le caratteristiche del mercato del lavoro italiano, l´Italia ha scelto di estendere questi interventi alle persone fino ai 29 anni di età. Tutti i beneficiari si vedranno offrire un approccio personalizzato grazie a un´ampia gamma di azioni su misura: sessioni d´informazione e di orientamento; formazione professionale; collocamenti lavorativi; apprendistati, in particolare per i più giovani; tirocini, non solo limitati ai giovani più qualificati (laureati); promozione del lavoro autonomo e dell´imprenditorialità; opportunità di mobilità professionale su scala transnazionale e territoriale; non da ultimo un sistema basato sul servizio pubblico con la possibilità di certificare l´acquisizione di nuove competenze. L´identificazione con gli obiettivi è un altro elemento chiave del programma Yei poiché ai partecipanti verrà chiesto di firmare un accordo individuale ("Patto di attivazione") quando si iscrivono a un percorso curriculare. Le regioni italiane sono attori fondamentali per il successo di questo programma. Nel quadro della strategia complessiva esse hanno progettato interventi specifici rispondenti alle loro esigenze e coerenti con il contesto socioeconomico locale. Tali interventi fruiranno del sostegno di tutti i principali attori, in particolare dei servizi pubblici per l´impiego che stanno ristrutturando le loro procedure per offrire misure innovative di attivazione. Contesto Nel maggio 2014 circa 5,2 milioni di giovani (di meno di 25 anni) erano disoccupati nell´Ue, 700 000 dei quali in Italia. Più di un milioni di italiani tra i 15 e i 24 anni è attualmente escluso dal mondo del lavoro, dell´istruzione o della formazione (i cosiddetti Neet) e la cifra quasi raddoppia per la fascia d´età dai 15 ai 29 anni. La proposta della Commissione relativa a una garanzia per i giovani, presentata nel dicembre 2012 (cfr. Ip/12/1311e Memo/12/938), è stata formalmente adottata dal Consiglio dei Ministri dell´Ue il 22 aprile 2013 (cfr.Memo/13/152) e sottoscritta dal Consiglio europeo del giugno 2013. Tutti e 28 gli Stati membri hanno presentato i loro piani d´attuazione della garanzia per i giovani (per particolari cliccare qui) e stanno ponendo in atto misure concrete. L´attuazione dei programmi nazionali di garanzia per i giovani è seguita dalla Commissione nel quadro del semestre europeo. Il Fondo sociale europeo, che erogherà annualmente più di 10 miliardi di euro nel periodo 2014-2020, è una fonte essenziale di finanziamenti unionali per attuare la garanzia per i giovani. Per integrare gli interventi del Fondo sociale europeo negli Stati membri con regioni caratterizzate da una disoccupazione giovanile che supera il 25%, il Consiglio e il Parlamento europeo hanno concordato di costituire una specifica iniziativa a favore dell´occupazione giovanile (Yei). I finanziamenti Yei comprendono 3 miliardi di euro a valere su una specifica nuova linea di bilancio dell´Ue dedicata all´occupazione giovanile (anticipata al 2014-15) cui corrispondono almeno 3 miliardi di euro di stanziamenti del Fondo sociale europeo assegnati agli Stati membri. L´yei integra il Fondo sociale europeo per attuare la garanzia per i giovani finanziando attività che aiutano direttamente i giovani fuori dal mondo del lavoro, dell´istruzione o della formazione (Neet) fino ai 25 anni o, se gli Stati membri lo ritengono opportuno, fino ai 29 anni. Le sovvenzioni erogate dalla iniziativa a favore dell´occupazione giovanile possono essere usate per sostenere attività tra cui una prima esperienza lavorativa, l´offerta di tirocini e apprendistati, l´offerta di istruzione e formazione permanente, il sostegno all´avvio di imprese per i giovani imprenditori, programmi della seconda opportunità per coloro che hanno abbandonato prematuramente la scuola e incentivi mirati ai salari e alle assunzioni. L´yei sarà programmata con il Fondo sociale europeo nel 2014-20. Per attivare quanto prima i finanziamenti a valere sull´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile gli Stati membri possono avvalersi di diverse regole ad hoc. Laddove l´assistenza Yei è programmata attraverso un programma operativo specifico, come nel caso dell´Italia, tale programma può essere adottato anche prima dell´accordo di partenariato che pone le basi per l´uso di tutti i Fondi strutturali e di investimento dell´Ue nel paese per il periodo 2014-20. Inoltre, l´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile può rimborsare le spese sostenute dagli Stati membri a decorrere dal 1° settembre 2013, cioè addirittura prima che i programmi fossero stati adottati. Inoltre, il finanziamento integrativo dell´Ue nell´ambito di Yei non richiede nessun cofinanziamento nazionale; soltanto il contributo dell´Fse allo Yei deve essere cofinanziato. Esperti della Commissione e degli Stati membri si riuniscono a Bruxelles l´11 luglio per accelerare la programmazione e l´implementazione pratica dell´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile in occasione di un seminario specifico organizzato dalla Commissione (cfr. Ip/14/784). Obiettivo del seminario è lavorare congiuntamente alla programmazione delle misure finanziate dall´iniziativa a favore dell´occupazione giovanileper far sì che tutti gli Stati membri ammissibili a fruirne possano iniziare a ricevere quanto prima i finanziamenti. Ora che sono stati approvati i programmi operativi per la Francia e l´Italia, si è impegnato più del 25% degli importi stanziati nell´ambito di Yei. Altri Stati membri, tra cui Bulgaria, Croazia, Irlanda, Polonia e Svezia, stanno completando i progetti da finanziarsi a valere sull´iniziativa a favore dell´occupazione giovanile.  
   
   
LA COOPERAZIONE RAFFORZATA NELL´AMBITO DEL PROCESSO DI STABILIZZAZIONE DI ASSOCIAZIONE  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - Questa iniziativa informale è un forum di Albania, Bosnia-erzegovina, Kosovo 1 , l´ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Montenegro e Serbia. Essa mira a sostenerle nei loro percorsi individuali verso l´Ue, oltre a fornire un quadro politico per il coordinamento nei settori connessi all´adesione che includono una dimensione regionale. Il Commissario europeo per l´allargamento e il Segretario generale del Consiglio di cooperazione regionale (Rcc) partecipano in qualità di osservatori. Rappresentanti di altre iniziative e organizzazioni regionali possono essere invitati a partecipare alle riunioni, a seconda delle questioni discusse. Questo è complementare ad altre iniziative e attività regionali esistenti e non li duplica; si concentra su acquis - e altri temi connessi all´adesione. L´iniziativa riconosce appieno i ruoli chiave del Processo di cooperazione dell´Europa sudorientale (Seecp) come quadro politico per la cooperazione regionale nel Sud-est Europa, nonché del Consiglio di cooperazione regionale (Rcc). Le attività tengano pienamente conto del fatto che il processo di adesione all´Ue si basa tra l´altro, sui principi di condizionalità e propri meriti, che non sono in alcun modo limitati da loro. Valore aggiunto Il valore aggiunto dell´iniziativa deriva dalla somiglianza di sfide e gli obiettivi nel contesto del processo di adesione all´Ue nell´ambito del Sap. Scambio di esperienze e valutazioni tra pari, nonché il coordinamento sulle questioni rilevanti potrebbero contribuire a rafforzare i singoli corsi verso l´Ue, e aiutare a superare i problemi che non possono essere efficacemente affrontate senza una più stretta cooperazione regionale. Più in particolare, il valore aggiunto potrebbe derivare da: Orientamento politico al fine di iniettare slancio o avviare specifiche attività multilaterali nei settori legati alla acquis e il processo di adesione che hanno una dimensione regionale, Scambio di informazioni e di esperienze sulle migliori pratiche di riforme connesse all´adesione, compresi peer review relativa alla realizzazione di See obiettivi 2020, Scambio di opinioni e di esperienze del processo di adesione, compresi i negoziati di adesione, Lo sviluppo di legami più stretti nel contesto di Sap condizionalità in materia di cooperazione regionale e di relazioni di buon vicinato. Temi Le riunioni si concentrano su argomenti del giorno processo di adesione, in un principio per ogni riunione. Gli argomenti sono tratti dalle aree prioritarie della politica di allargamento, come indicato nei documenti dell´Ue, in particolare nei documenti annuali strategia di allargamento della Commissione. In questa fase, gli argomenti pertinenti potrebbero essere tratte dalle seguenti aree: (i) la regola di diritto (con l´accento sulla lotta alla criminalità organizzata), (ii) di governance economica e vedi 2020, (iii) la connettività. Esempi di tali argomenti: Lotta contro la criminalità organizzata e smantellare le reti, si occupano di traffico di esseri umani e il traffico di merci illecite (droghe, armi, compresi beni contraffatti e di euro). In questo ambito, è necessario un sostegno politico di alto livello al fine di garantire un seguito concreto e di progresso basato sul lavoro preparatorio svolto per esempio nei ministeri ´e reti di cooperazione di polizia. Questo potrebbe essere garantita attraverso la ´cooperazione rafforzata nell´ambito del processo di stabilizzazione e di associazione´. Aumentare la capacità regionale di affrontare flussi migratori misti, mentre allo stesso tempo garantire il buon funzionamento del regime senza visti con area Schengen. -Alto livello di impegno politico è fondamentale anche in queste zone, in cui i governi sono spesso chiamati a prendere decisioni difficili. Una stretta cooperazione su sfide economiche comuni per contribuire a rafforzare la competitività, promuovere la crescita e creare posti di lavoro nel loro percorso comune verso l´Ue anche in agricoltura. La strategia See 2020 per l´occupazione e prosperità in una prospettiva europea e il nuovo approccio Eg alla governance economica, competitività e crescita avviato in occasione della riunione Bers ad alto livello a Londra nel febbraio 2014 potrebbero essere punti di riferimento fondamentali. Commercio regionale - See 2020 e di altri parametri di riferimento Cefta-correlati e revisione tra pari. Trasporti e infrastrutture energetiche: questioni strategiche, sequenza e le priorità per segmenti specifici contemplati dalle priorità regionali complessive individuate per esempio attraverso Seeto per garantire una maggiore coerenza e una migliore connettività all´interno della regione e con l´Ue. Funzionamento L´iniziativa non avrà strutture permanenti che riflettono la sua natura informale. Si riunisce in due formati: ministri degli esteri e ministri dell´economia / finanza, ciascuno in linea di principio, una volta all´anno a rotazione. I ministri possono essere accompagnati da altri rappresentanti nazionali competenti per specifiche voci all´ordine del giorno. Le riunioni sono presiedute dal Ministro hosting. Tutte le decisioni e le raccomandazioni sono adottate per consenso. La lingua di lavoro è l´inglese. La Commissione europea riferisce sulle attività dell´iniziativa agli Stati membri dell´Ue; così fa il Segretariato Rcc al Seecp. La Segreteria Rcc assicura il supporto tecnico / segreteria per l´iniziativa. Le riunioni saranno preparate dal Rcc e competenti organizzazioni ed iniziative nei rispettivi argomenti (Cefta, della Comunità dell´energia, Seeto, Marri, Respa, Wbif ecc) regionali. Questi saranno inoltre assicurare il follow up. Gli attuali meccanismi di coordinamento regionale per i ministeri nazionali non saranno interessati e saranno pienamente coinvolti nelle attività pertinenti. Attuazione delle decisioni prese rimarrà con le iniziative e gli organismi esistenti, sotto il controllo e / o coordinamento del Rcc.  
   
   
UE: PHILIPPE FARGUES, DIRETTORE DEL CENTRO PER LE POLITICHE MIGRATORIE (MPC), PRESENTA LA “RELAZIONE SUGLI STEREOTIPI NEL SETTORE DELLA MIGRAZIONE E DELL’ASILO” ALLA PRESENZA DELLA COMMISSARIA CECILIA MALMSTRöM  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - La relazione, intitolata «È proprio vero quel che si dice sulla migrazione? Ripensiamo 8 stereotipi", elaborato e pubblicato dal Centro di politica europea della migrazione insieme all’Istituto Universitario Europeo di Firenze, analizza criticamente gli stereotipi sulla migrazione alla luce dei risultati delle ricerche scientifiche. La relazione si concentra infatti su 8 diffusi stereotipi in materia di migrazione e asilo, fra cui i seguenti: «Non abbiamo bisogno di immigrati»; «I migranti rubano i nostri posti di lavoro» o «I migranti per ragioni economiche frodano i nostri sistemi d’asilo». La valutazione di tali stereotipi alla luce delle prove empiriche contribuisce a una migliore comprensione del fatto che in Europa, ad esempio, le proiezioni demografiche rilevano un forte trend verso il calo e l’invecchiamento della popolazione e che - in mancanza di immigrazione - ciò si tradurrà in una riduzione senza precedenti del peso demografico dell’Europa nel mondo, nell’insostenibilità dei sistemi previdenziali e in un livello di competenze obsoleto. La relazione dimostra inoltre che sui mercati del lavoro europei vi è posto per gli immigrati scarsamente qualificati: grazie ad essi è infatti possibile assumere autoctoni in occupazioni altamente qualificate e compensare la penuria di lavoratori poco qualificati nei settori industriali che ne hanno necessità. Durante la presentazione della relazione, al Commissaria Malmström ha dichiarato: "L’immigrazione è un settore che plasmerà le modalità con cui l’Europa si evolverà nei prossimi anni. Dobbiamo indirizzare le nostre politiche basandoci su fatti e dati comprovati, e non su impressioni e miti. Lottare contro gli stereotipi sulla migrazione e riconoscere il contributo fornito dai migranti alle nostre società richiede una forte leadership politica. Dobbiamo agire per contrastare l’influsso di posizioni razziste e xenofobe sull’agenda politica dei paesi Ue. L’europa non può permettersi di ignorare i vantaggi dell’immigrazione e compromettere così la ripresa dell’Europa dalla crisi». La relazione (che esprime unicamente il punto di vista degli autori) è disponibile online al seguente indirizzo: http://www.Migrationpolicycentre.eu/migration-stereotypes/    
   
   
UE: PACCHETTO INFRAZIONI DI LUGLIO: DECISIONI PRINCIPALI  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 - Con le decisioni sui casi d’infrazione assunte questo mese, la Commissione europea avvia azioni legali nei confronti di alcuni Stati membri per inadempimento degli obblighi previsti dalla normativa dell’Ue. Le decisioni qui esposte, relative a molti settori, si propongono di assicurare la corretta applicazione del diritto dell’Unione a favore dei cittadini e delle imprese. La Commissione ha adottato oggi 419 decisioni, tra le quali 63 pareri motivati e 14 deferimenti alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Si riporta di seguito una breve esposizione delle principali decisioni. Per maggiori informazioni sul procedimento d’infrazione cfr. Memo/12/12. Principali casi riguardanti gli Stati membri Cielo unico europeo - La Commissione esorta diciotto Stati membri a fare un passo decisivo verso la gestione comune dello spazio aereo Oggi la Commissione ha chiesto formalmente ad Austria, Bulgaria, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Regno Unito, membri di sei diversi blocchi funzionali di spazio aereo (Functional Airspace Blocks - Fab), di migliorare i loro Fab, che costituiscono uno spazio aereo comune organizzato attorno ai flussi di traffico anziché ai confini nazionali. I Fab rappresentano un passo fondamentale verso un sistema di trasporto aereo europeo più efficace, meno costoso e meno inquinante. Siim Kallas, Vicepresidente e Commissario per i Trasporti, ha dichiarato: “Dobbiamo superare definitivamente i confini nazionali nello spazio aereo europeo. I blocchi funzionali di spazio aereo sono elementi necessari e fondamentali del cielo unico europeo. Al momento questi spazi aerei comuni esistono solo sulla carta, sono istituiti formalmente ma non sono ancora operativi. Esorto gli Stati membri a essere ancora più ambiziosi e a promuovere l’attuazione del cielo unico". (per ulteriori informazioni: Ip/14/818 - H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Deferimenti alla Corte di giustizia Efficienza energetica nell’edilizia - La Commissione cita l’Austria e la Polonia alla Corte di giustizia chiedendo l’applicazione di penalità giornaliere di mora La Commissione europea ha deciso di citare l’Austria e la Polonia alla Corte di giustizia dell’Ue per attuazione incompleta della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia e ha chiesto alla Corte di comminare una penalità giornaliera di mora di 39 592,80 Eur all’Austria e di 96 720 Eur alla Polonia per ogni giorno compreso tra la data della sentenza della Corte e l’attuazione integrale della direttiva. L’entità delle penalità proposte tiene conto della durata e della gravità dell’infrazione. Spetterà alla Corte decidere l’importo effettivo delle penalità giornaliere. La direttiva impone agli Stati membri di stabilire e applicare requisiti minimi di prestazione energetica per tutti gli edifici, di assicurare la certificazione della prestazione energetica degli edifici e di condurre ispezioni periodiche degli impianti di riscaldamento e condizionamento d’aria. Impone inoltre loro di provvedere a che entro il 2021 tutti gli edifici nuovi siano del tipo “a energia quasi zero”. Gli Stati membri avrebbero dovuto attuare la direttiva negli ordinamenti nazionali entro il 9 luglio 2012. (per ulteriori informazioni: Ip/14/813 - S. Berger - Tel.: +32 229 92792 - Cell.: +32 460 792 792) Libera circolazione delle merci - La Commissione cita la Repubblica Ceca alla Corte per inosservanza delle norme sulla punzonatura dei gioielli La Commissione europea ha deciso di citare la Repubblica ceca alla Corte di giustizia dell’Ue per le norme sulla punzonatura dei gioielli. L’ufficio ceco del saggio dei metalli preziosi impone infatti che alcuni articoli di gioielleria importati da un altro Stato membro dell’Ue, benché già correttamente punzonati e legittimamente commercializzati nell’Ue, rechino impresso un marchio nazionale supplementare. La Commissione ritiene che tale obbligo violi le norme del trattato Ue sulla libera circolazione delle merci all’interno dell’Unione e ha quindi adito la Corte al riguardo. (per ulteriori informazioni: Ip/14/785 - C. Corazza - Tel.: +32 229 51752 - Cell.: +32 498 99 2862) Prodotti del tabacco - La Commissione cita la Danimarca alla Corte di giustizia per il mancato divieto della vendita dello snus sotto qualsiasi forma La Commissione europea ha deciso di citare la Danimarca dinanzi alla Corte di giustizia dell’Ue perché tale paese non ha provveduto a modificare la sua legislazione nazionale al fine di vietare qualsiasi forma di snus. Non avendo la Danimarca vietato completamente la vendita di ogni tipologia di snus, il 25 ottobre 2012 la Commissione europea aveva sollecitato tale paese a adottare le misure necessarie per conformarsi alle disposizioni della direttiva 2001/37/Ce e a informare entro due mesi la Commissione in merito alle norme legislative adottate (cfr. Commissione europea - Memo/12/794 - 24.10.2012). A tutt’oggi la Danimarca non ha notificato tali disposizioni alla Commissione e continua a violare il diritto dell’Unione. Per tale motivo la Commissione ha deciso di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: Ip/14/812 - F. Vincent - Tel.: +32 229 87166 – Cell.: +32 498 98 7166) Appalti pubblici - La Commissione cita la Grecia alla Corte per inosservanza delle norme Ue nel settore edile La Commissione europea ha deciso oggi di citare la Grecia alla Corte di giustizia dell’Ue per inosservanza delle norme dell’Ue in materia di appalti pubblici nell’edilizia. La normativa greca prevede la registrazione obbligatoria di tutte le imprese edili nazionali autorizzate, che sono suddivise in classi, ciascuna corrispondente a una fascia di bilancio definita da un valore minimo e da un valore massimo specifici. Le amministrazioni aggiudicatrici possono ammettere alle gare soltanto le imprese registrate nella classe corrispondente alla fascia di valore prevista dell’appalto. Questo sistema di registrazione obbligatoria predetermina quindi gli operatori economici che possono partecipare a ogni procedura di gara e esclude dalla procedura di gara imprese che vantano le capacità economiche, finanziarie, professionali e tecniche per realizzare un determinato appalto, per il solo motivo che la loro capacità finanziaria è diversa — solitamente superiore — dalla classe di bilancio specifica ammessa a una data procedura. Le disposizioni nazionali limitano pertanto alle imprese gli sbocchi di mercato e ostacolano la concorrenza tra operatori economici. La Commissione ritiene che questo regime restrittivo violi la direttiva 2004/18/Ce e i principi fondamentale di parità di trattamento e di non discriminazione su cui si basano le norme dell’Ue in materia di appalti pubblici. (per ulteriori informazioni: Ip/14/807 - C. Hughes - Tel.: +32 229 64450 - Cell.: +32 498 96 4450) Ambiente – La Commissione cita la Spagna alla Corte per le discariche non regolamentari e per un collegamento ferroviario ad alta velocità La Commissione europea cita la Spagna alla Corte di giustizia per due violazioni (indipendenti l’una dall’altra) della normativa ambientale. La prima violazione riguarda le carenze nella gestione dei rifiuti: nonostante i moniti già inviati dalla Commissione, numerose discariche spagnole continuano a operare in violazione della normativa dell’Ue in materia. Il secondo caso riguarda il previsto collegamento ferroviario tra Siviglia e Almeria, per il quale manca un’adeguata valutazione d’impatto ambientale. Nel tentativo di spingere il paese a sanare la situazione nei due casi, su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik la Commissione cita la Spagna alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: Ip/14/814 - J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) La Commissione cita la Finlandia alla Corte di giustizia perché non dispone di un organismo per la promozione della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza in materia di lavoro La Commissione europea ha deciso di citare la Finlandia dinanzi alla Corte di giustizia dell’Ue perché il suo organismo incaricato di promuovere la parità di trattamento fra le persone non può assolvere i compiti richiesti quanto alla parità di trattamento indipendentemente dalla razza in materia di lavoro. L’articolo 13 della direttiva sulla parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza (2000/43/Ce) sancisce l’obbligo per gli Stati membri di istituire un apposito organismo nazionale, attribuendo ad esso specifiche competenze quali l’assistenza alle vittime, lo svolgimento di inchieste indipendenti, la pubblicazione di relazioni indipendenti e la formulazione di raccomandazioni su questioni connesse a discriminazioni. La Commissione segue da vicino la corretta attuazione della direttiva in relazione agli organismi per la promozione della parità di trattamento poiché questi, operando sul campo contro le discriminazioni, svolgono un ruolo fondamentale nell’assicurare l’efficace attuazione e applicazione della direttiva in parola. Nonostante approfondite discussioni con la Finlandia successivamente all’invio di una lettera di messa in mora e di un parere motivato, non sono stati compiuti concreti passi in avanti. (per ulteriori informazioni: Ip/14/811 - J. Salsby - Tel.: +32 2 297 24 59) Fiscalità - Francia citata alla Corte per le donazioni a enti d’interesse generale stranieri La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia dell’Ue riguardo al regime fiscale applicato dalla Francia alle donazioni a favore degli enti a finalità d’interesse generale che hanno sede in un altro Stato membro dell’Ue o del See. La Francia esonera dall’imposta di registro (imposta sui trasferimenti a titolo gratuito) le donazioni e i lasciti a enti pubblici o di pubblica utilità, in particolare agli enti di beneficenza, stabiliti in Francia, ossia agli istituti pubblici o di pubblica utilità che operano sul territorio francese e destinano le risorse unicamente a opere scientifiche, culturali o artistiche ovvero a associazioni culturali ecc. (per ulteriori informazioni: Ip/14/808 - E. Traynor - Tel.: +32 229 21548 - Cell.: +32 498 98 3871) Fiscalità - La Commissione cita il Portogallo alla Corte di giustizia per le norme relative alle accise sulle sigarette La Commissione europea ha deciso di citare il Portogallo alla Corte di giustizia per mancata modifica delle norme sulle accise per la commercializzazione delle sigarette. In Portogallo la vendita delle sigarette ha un limite di tempo collegato al bollo sul pacchetto: periodicamente il disegno del bollo cambia e spesso, con il nuovo bollo, subentra una nuova aliquota fiscale. Le sigarette non possono essere vendute dopo che sono trascorsi 3 mesi dalla fine dell’anno dell’immissione in consumo. La normativa Ue (direttiva 2008/118/Ce) prevede che l’aliquota dell’accisa sui prodotti del tabacco sia quella applicabile alla data in cui il prodotto è immesso in consumo: nessuna disposizione del diritto dell’Unione permette agli Stati membri di aumentare l’aliquota o di limitare la distribuzione dei prodotti del tabacco per motivi fiscali. (per ulteriori informazioni: Ip/14/809 - E. Traynor - Tel.: +32 229 21548 - Cell.: +32 498 98 3871) La Commissione cita il Portogallo alla Corte di giustizia per il trattamento delle acque reflue La Commissione cita il Portogallo alla Corte di giustizia per inadempienza alle norme sul trattamento delle acque reflue nei piccoli agglomerati urbani. La mancanza di sistemi adeguati di raccolta e trattamento, previsti dalla normativa dell’Ue relativa ai piccoli agglomerati urbani dal 2005, rappresenta un rischio per la salute umana, le acque interne e l’ambiente marino. Nonostante i progressi compiuti dal 2009, quando la Commissione ha inviato al Portogallo un parere motivato al riguardo, le grandi carenze tuttora esistenti hanno spinto la Commissione, su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik, a adire la Corte di giustizia dell’Unione europea in materia. (per ulteriori informazioni: Ip/14/815 - J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) Fiscalità - La Commissione cita il Regno Unito alla Corte di giustizia per inadempienza delle norme Ue sul carburante marcato La Commissione europea ha deciso di citare il Regno Unito alla Corte di giustizia dell’Ue per applicazione inadeguata delle norme sulla marcatura fiscale del carburante. Ai sensi della normativa Ue, al carburante a tassazione ridotta dev’essere aggiunto un colorante. Questo tipo di carburante può essere utilizzato, per esempio, dai pescherecci ma non dalle imbarcazioni private da diporto, che devono rifornirsi di carburante tassato normalmente. Al momento i distributori di carburante del Regno Unito non sono tenuti a avere due serbatoi separati, uno per il carburante a tassazione ridotta, marcato, e l’altro per il carburante a tassazione normale. Ne consegue che le imbarcazioni private da diporto spesso possono rifornirsi solo di carburante marcato, di regola riservato ai pescherecci, e non pagano quindi la giusta aliquota. Questa situazione non soltanto contravviene alle norme Ue sulle accise, ma espone anche le imbarcazioni private a pesanti sanzioni se, quando navigano nelle acque di un altro Stato membro, vengono controllate dalle autorità locali. (per ulteriori informazioni: Ip/14/810 - E. Traynor - Tel.: +32 229 21548 - Cell.: +32 498 98 3871) Pareri motivati Diritti dei pazienti relativi all’assistenza sanitaria transfrontaliera: la Commissione sollecita 12 Stati membri a notificare il pieno recepimento delle disposizioni relative all’assistenza sanitaria transfrontaliera In data odierna la Commissione europea ha formalmente chiesto all’Austria, al Belgio, alla Bulgaria, allaGermania, all’Estonia, alla Grecia, alla Finlandia, alla Francia, all’Irlanda, al Lussemburgo, alla Polonia e al Regno Unito di notificare la piena attuazione della direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera (2011/24/Ue). La direttiva chiarisce il diritto dei pazienti di scegliere di fruire di assistenza sanitaria in un altro Stato membro, chiedendone il rimborso nel proprio paese. Impone inoltre ai sistemi sanitari e ai prestatori di assistenza sanitaria di garantire che ai pazienti siano fornite le informazioni necessarie a consentire loro di compiere una scelta informata sulla cura in un altro Stato membro. La direttiva è stata recepita solo parzialmente da Belgio, Bulgaria, Germania, Estonia, Grecia, Francia, Austria, Polonia, Finlandia e Regno Unito. Mancano tuttora alcune disposizioni: da una chiara attuazione nell’ordinamento giuridico nazionale delle disposizioni della direttiva circa il rimborso dell’assistenza sanitaria ricevuta all’estero, all’obbligo, per i punti di contatto nazionali, di mutua assistenza per chiarire il contenuto delle fatture. L’irlanda e il Lussemburgo non hanno notificato alcuna misura nazionale di recepimento della direttiva. A tutt’oggi gli Stati membri sopra indicati non hanno attuato, in tutto o in parte, tale direttiva nell’ordinamento giuridico nazionale, nonostante l’obbligo di provvedervi entro il 25 ottobre 2013. Questi paesi dispongono di due mesi di tempo per informare la Commissione in merito alle misure adottate per dare attuazione alla direttiva2011/24/Ue. La mancata notifica di misure adeguate potrebbe portare la Commissione a deferire i casi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: F. Vincent - Tel.: +32 229 87166 - Cell.: +32 498 98 7166) Ricette mediche: quattro Stati membri sono stati sollecitati a notificare il recepimento delle norme sul riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro In data odierna la Commissione europea ha formalmente chiesto al Belgio, all’Irlanda, al Lussemburgo e alPortogallo di garantire la piena attuazione della direttiva comportante misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro (2012/52/Ue). La direttiva mira a fare in modo che i farmacisti possano comprendere meglio le ricette emesse in un altro Stato membro e possano servire meglio i pazienti che esercitano il loro diritto di fruire dell’assistenza sanitaria transfrontaliera. Impone agli Stati membri di assicurarsi che le ricette da utilizzare in un altro Stato membro contengano i dati specificati nell’allegato della direttiva. A oggi, gli Stati membri sopra citati non hanno attuato tale direttiva nel rispettivo ordinamento nazionale, nonostante l’obbligo di provvedervi entro il 25 ottobre 2013. Detti paesi dispongono di due mesi di tempo per informare la Commissione in merito alle misure adottate per dare attuazione alla direttiva 2012/52/Ue. La mancata notifica di misure adeguate potrebbe portare la Commissione a deferire i casi alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: F. Vincent - Tel.: +32 229 87166 - Cell.: +32 498 98 7166) La Commissione chiede a Bulgaria, Grecia e Slovenia di assicurare lo scambio elettronico di informazioni sulla pesca con gli altri Stati membri La Commissione ha chiesto formalmente a Bulgaria, Grecia e Slovenia di conformarsi pienamente alregolamento sul regime di controllo unionale della pesca, e in particolare di rispettare l’obbligo di assicurare lo scambio elettronico diretto delle pertinenti informazioni sulla pesca con altri Stati membri. Gli Stati membri devono dotarsi dei sistemi necessari allo scambio di dati sulla pesca per via elettronica. La mancanza di tali sistemi potrebbe impedire alle navi di altri Stati membri di esercitare il diritto alla pesca nelle acque dei tre paesi in questione e di sbarcare o vendere il pescato sul loro territorio e, viceversa, alle navi battenti bandiera bulgara, greca o slovena, di pescare al di fuori delle rispettive acque territoriali e di sbarcare o vendere il pescato altrove nell’Ue. Il sistema dovrebbe assicurare lo scambio di informazioni quali i dati del sistema di controllo dei pescherecci, del giornale di pesca, degli sbarchi e altre dichiarazioni. Si tratta di obblighi cui tutti gli Stati membri avrebbero dovuto adempiere dal 1° gennaio 2010. L’applicazione integrale e corretta delle norme Ue sulla pesca, il cui scopo è assicurare pratiche di pesca sostenibili, è una priorità per la Commissione. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire i tre Stati membri alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: H. Banner – Tel.: +32 229 52407 - Cell.: +32 460 75 2407) Diritto d’autore - La Commissione chiede a Francia, Polonia e Romania di applicare le norme Ue La Commissione europea ha oggi chiesto a Francia, Polonia e Romania di dare piena attuazione alla direttiva 2011/77/Ue del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 settembre 2011, che modifica la direttiva 2006/116/Ce concernente la durata di protezione del diritto d’autore e di alcuni diritti connessi. La direttiva, che proroga da 50 a 70 anni la durata della protezione per gli artisti, interpreti o esecutori e per le registrazioni sonore, prevede misure di accompagnamento come le clausole “use it or lose it” (ossia l’obbligo di utilizzare il diritto pena la perdita definitiva dello stesso), che devono ora essere iscritte nel contratto che lega l’artista, interprete o esecutore alla casa discografica. Nonostante il termine per il recepimento della direttiva nel diritto nazionale fosse il 1° novembre 2013, Francia, Polonia e Romania non hanno ancora notificato le misure di attuazione alla Commissione. La Commissione formula la richiesta sotto forma di un parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione dell’Ue). Se entro due mesi non verranno notificate le misure, la Commissione potrà decidere di citare la Francia, la Polonia e la Romania alla Corte di giustizia dell’Ue. (Ulteriori informazioni sulla durata della protezione). (per ulteriori informazioni: C. Hughes - Tel.: +32 2 296 44 50 - Cell.: +32 498 964450) Trasporto su strada - La Commissione chiede a Irlanda, Portogallo, Slovenia e Regno Unito di attuare le norme Ue sul pedaggio stradale per i camion La Commissione europea ha chiesto a Irlanda, Portogallo, Slovenia e Regno Unito di adottare le misure necessarie per garantire la corretta attuazione della direttiva “eurobollo” (direttiva 2011/76/Ue), che amplia il campo d’applicazione della direttiva europea sull’imposizione di pedaggi stradali estendendolo dalle strade comprese nella rete transeuropea dei trasporti a tutte le autostrade di tutta Europa. La direttiva “eurobollo” dà inoltre facoltà agli Stati membri di imporre ai camion oneri per i “costi esterni” generati, quali inquinamento e rumore, che vengono ad aggiungersi a quelli per l’infrastruttura (costi di costruzione, manutenzione e esercizio delle infrastrutture stradali). Un’applicazione disomogenea della direttiva attraverso l’Ue potrebbe creare incertezza giuridica per i trasportatori. La legislazione avrebbe dovuto essere in vigore dal 13 ottobre 2013. Se Irlanda, Portogallo, Slovenia e Regno Unito non reagiscono adeguatamente, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. La Commissione ha avviato la procedura di infrazione contro i quattro paesi a novembre 2013 e oggi invia un parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione dell’Ue). Irlanda, Portogallo, Slovenia e Regno Unito hanno due mesi di tempo per rispondere alla Commissione. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Ambiente - La Commissione chiede a Bulgaria e Lettonia d’intervenire contro l’inquinamento atmosferico La Commissione europea chiede a Bulgaria e Lettonia di proteggere meglio la popolazione dall’inquinamento da polveri sottili (Pm10), particolato in grado di provocare asma, disturbi cardiovascolari, tumore ai polmoni, fino alla morte prematura. Le polveri sottili sono causate dalle emissioni degli stabilimenti industriali, del traffico e del riscaldamento domestico e la normativa Ue impone agli Stati membri di limitare l’esposizione della popolazione al Pm10. La popolazione delle sei suddivisioni bulgare, siano esse zone (nord, sudovest e sudest) o agglomerati urbani (Sofia, Plovdiv e Varna), è esposta a livelli eccessivi di Pm10 almeno dal 2007. In Lettonia il problema riguarda una sola zona, Riga, in cui si registrano livelli eccessivi fin dal 2007. La Commissione ritiene che i due Stati membri non abbiano adottato le misure necessarie per tutelare la salute della popolazione, che sarebbero dovute entrare in vigore entro il 2007, e chiede quindi che intervengano rapidamente, con efficacia e con lungimiranza per conformarsi al più presto alle norme Ue. L’iniziativa odierna (parere motivato) fa seguito alle lettere aggiuntive di messa in mora trasmesse nel gennaio 2013 sia alla Bulgaria sia alla Lettonia(v.ip/13/47). Se i due paesi non prenderanno provvedimenti, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) Rafforzamento dei diritti dei consumatori: la Commissione sollecita la Bulgaria ad attuare la nuova direttiva dell’Ue La mancata attuazione da parte della Bulgaria della direttiva sui diritti dei consumatori (Memo/13/1144) nel suo ordinamento nazionale preoccupa la Commissione europea. Il termine per il recepimento era il 13 dicembre 2013 e la decorrenza di applicazione era dal 13 giugno 2014. La direttiva sui diritti dei consumatori comprende un insieme di diritti fondamentali che hanno fatto compiere grandi progressi alla protezione dei consumatori nell’Ue. Tra questi figurano una maggiore trasparenza dei prezzi, il divieto dell’applicazione di maggiorazioni per l’uso di carte di credito e di servizi di assistenza telefonica, il divieto di caselle preselezionate su Internet (ad esempio, all’atto della prenotazione di biglietti aerei), nonché il prolungamento (da 7 a 14 giorni) del periodo durante il quale il consumatore ha il diritto di recedere da un acquisto (cfr. Scheda informativa sui diritti dei consumatori). Tali diritti sono tuttavia destinati a restare lettera morta se gli Stati membri non li incorporano nel loro ordinamento giuridico per dare ad essi effetto. A maggior ragione nei paesi in cui – secondo l’ultimo Quadro di valutazione dei mercati al consumo – la sensibilizzazione sui diritti dei consumatori è scarsa. Ciò avviene in otto paesi, tra cui la Bulgaria. Per questo motivo la Commissione sta attualmente conducendo una campagna per accrescere la sensibilizzazione dei consumatori sui diritti di cui possono avvalersi (Memo/14/191). (per ulteriori informazioni: J. Salsby - Tel.: +32 2 297 24 59) La Commissione esorta Spagna e Slovenia a attuare le norme sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali La Commissione europea teme che Spagna e Slovenia non abbiano adottato misure sufficienti per attuare ladirettiva 2010/64/Ue sul diritto all’interpretazione e alla traduzione nei procedimenti penali. Nel maggio scorso sono stati presi contatti coi due paesi per verificare lo stato dei testi in preparazione. Il termine fissato per il recepimento della direttiva era il 27 ottobre 2013. Sebbene l’iter di adozione proceda, in entrambi i paesi il progetto di normativa sul diritto alla traduzione si trova ancora in fase di discussione. (per ulteriori informazioni: J. Salsby Tel.: +32 2 297 24 59) La Commissione chiede a Italia e Spagna di adottare piani validi di gestione della pesca nel Mediterraneo La Commissione ha chiesto formalmente a Italia e Spagna di conformarsi alle norme dell’Ue sulla pesca nel Mediterraneo. A norma del regolamento sul Mediterraneo, gli Stati membri devono adottare piani nazionali di gestione per le attività di pesca condotte con reti da traino, sciabiche da natante, sciabiche da spiaggia, reti da circuizione e draghe all’interno delle rispettive acque territoriali. I piani di gestione avrebbero dovuto essere adottati entro il 31 dicembre 2007, ma, in violazione del regolamento, Italia e Spagna non dispongono ancora di piani validi di gestione per le attività di pesca condotte con draghe. I piani nazionali previsti sono strumenti importantissimi per uno sfruttamento sostenibile delle risorse alieutiche nel Mediterraneo, mare in cui, tradizionalmente, non si applica la gestione della pesca basata sui contingenti. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire l’Italia e la Spagna alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: H. Banner – Tel.: +32 229 52407 - Cell.: +32 460 75 2407) Diritti dei passeggeri nel trasporto in autobus - La Commissione chiede a Italia e Polonia di applicare le regole La Commissione europea ha chiesto a Italia e Polonia di adottare le misure necessarie per applicare correttamente i diritti dei passeggeri nel trasporto effettuato con autobus (regolamento (Ue) n. 181/2011). Allo stato attuale le autorità nazionali preposte a vigilare sull’effettiva applicazione della normativa non sono in grado di garantirne l’osservanza: i due Stati membri non hanno instaurato un regime sanzionatorio che assicuri il pieno rispetto del regolamento né hanno trasmesso l’elenco delle stazioni di autobus nelle quali è fornita assistenza adeguata alle persone con disabilità o a mobilità ridotta. Il regolamento, che stabilisce i diritti di cui godono i passeggeri nel trasporto effettuato con autobus nell’Ue, si applica dal 1o marzo 2013 e gli Stati membri sono tenuti per legge a garantire questi aspetti. La richiesta è stata trasmessa sotto forma di parere motivato nel quadro delle procedure Ue d’infrazione. L’italia e la Polonia hanno due mesi di tempo per notificare alla Commissione le misure adottate per applicare correttamente il regolamento; se così non fosse, la Commissione potrà decidere di adire la Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Trasporto ferroviario - La Commissione chiede a Lussemburgo e Lituania di attuare integralmente la normativa Ue sulla sicurezza ferroviaria La Commissione europea ha chiesto a Lituania e Lussemburgo di allineare la normativa nazionale alla direttiva 2004/49/Ce, in modo da assicurare uniformemente un elevato livello di sicurezza su tutte le reti ferroviarie dell’Ue. In entrambi i paesi il nodo riguarda, in particolare, l’indipendenza dell’organismo investigativo; in Lussemburgo sussistono anche problemi legati ai sistemi di gestione della sicurezza, alla validità dei certificati di sicurezza e all’indipendenza, ai compiti e al processo decisionale dell’autorità preposta alla sicurezza. Scopo della normativa Ue è uniformare l’approccio alla sicurezza ferroviaria, in particolare stabilendo gli obblighi di sicurezza del sistema ferroviario sotto il profilo della gestione dell’infrastruttura e dell’esercizio del traffico, dei ruoli e responsabilità di imprese ferroviarie e gestori dell’infrastruttura (e interazione tra essi), del quadro normativo comune per la sicurezza, della regolamentazione, gestione, supervisione della sicurezza e dell’investigazione indipendente degli incidenti. La legislazione avrebbe dovuto essere in vigore già dal 30 aprile 2006. Se la Lituania e il Lussemburgo non risponderanno adeguatamente, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. Nel settembre 2013 la Commissione ha avviato in tal senso una procedura di infrazione contro la Lituania e il Lussemburgo e invia oggi un parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione dell’Ue). I due Stati membri hanno due mesi di tempo per rispondere. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Libera circolazione - La Commissione chiede all’Austria di rispettare le regole Ue riguardo alle scuole di sci La Commissione europea ha chiesto oggi all’Austria di osservare la normativa Ue sulla libera circolazione dei lavoratori, sulla libertà di stabilimento e sulla libera prestazione dei servizi, a norma degli articoli 45, 49 e 56 deltrattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue). Contrariamente alla normativa Ue, le scuole di sci dello Stato federato del Tirolo possono legalmente vietare ai maestri di altri Stati membri di dare lezioni di sci ai tirolesi e alle persone già presenti in Tirolo: i maestri di altri Stati membri possono dare lezione solo a chi viene da altri Stati membri. In violazione del diritto dell’Ue e in contrasto con la giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, la normativa regionale dello Stato federato della Stiria sulle scuole di sci richiede ai maestri di sci alpino di essere in possesso di qualifiche complete e non riconosce le qualifiche specialistiche distinte di “maestro di telemark”, “maestro di sci per persone con disabilità” o “maestro di sci nordico” rilasciate da altri Stati membri dell’Ue, precludendo di fatto l’accesso parziale alla professione. Dato che l’Austria non ha ancora abrogato le restrizioni in questione nei due Stati federati, la Commissione le chiede, con parere motivato, di intervenire per conformarsi pienamente alle norme Ue. Se tra due mesi le autorità austriache non avranno risposto in modo soddisfacente, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. Ulteriori informazioni all’indirizzo: http://ec.Europa.eu/internal_market/qualifications/index_en.htm (per ulteriori informazioni: C. Hughes - Tel.: +32 2 296 44 50 - Cell.: +32 498 964450) Appalti pubblici - La Commissione chiede all’Austria di applicare le norme Ue La Commissione europea ha chiesto oggi all’Austria il rispetto della normativa Ue sugli appalti pubblici per quanto riguarda la stampa di una serie di documenti ufficiali. Inoltre, l’Austria dovrà modificare, ove necessario, le norme che impongono alle autorità federali di aggiudicare direttamente alla tipografia di Stato austriaca (laÖsterreichische Staatsdruckerei) la stampa sicura di determinati documenti. Dal 2000 le amministrazioni appaltanti austriache affidano, con aggiudicazione diretta, la stampa di una serie di documenti ufficiali (tra cui passaporti e patenti di guida) alla Österreichische Staatsdruckerei, che ha lo statuto di impresa privata; non essendo appaltati tramite gara, questi servizi non sono quindi aperti alla concorrenza europea. L’austria non ha giustificato adeguatamente perché le norme europee della concorrenza non debbano applicarsi alla stampa di questi documenti, laddove la normativa europea intende assicurare il miglior rapporto qualità/prezzo dei servizi ai cittadini austriaci. La Commissione europea ritiene pertanto che l’Austria non abbia rispettato gli obblighi derivanti dalle norme europee sugli appalti pubblici, in particolare la direttiva 2004/18/Ce. La Commissione formula la richiesta sotto forma di un parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione). Se entro due mesi non saranno state notificate misure atte a far cessare la violazione del diritto dell’Ue, la Commissione potrà decidere di citare l’Austria alla Corte di giustizia dell’Ue. (Ulteriori informazioni sugli appalti pubblici). (per ulteriori informazioni: C. Hughes - Tel.: +32 2 296 44 50 - Cell.: +32 498 964450) La Commissione chiede al Belgio più trasparenza sul finanziamento delle ferrovie La Commissione europea ha chiesto formalmente al Belgio la totale trasparenza sull’impiego dei fondi pubblici per i servizi di trasporto ferroviario, come previsto dalla direttiva 2012/34/Ue. Una contabilità trasparente è l’unico modo per verificare come vengono utilizzati i fondi pubblici e se sono destinati a scopi diversi da quelli previsti. L’opacità attuale non permette di escludere che i finanziamenti pubblici versati sotto forma di oneri di servizio pubblico per i servizi di trasporto passeggeri siano di fatto utilizzati come sovvenzioni incrociate a altri servizi di trasporto. Questo è contrario alle norme Ue, che mirano a creare un mercato interno dei servizi ferroviari efficiente, competitivo e privo di distorsioni, che offra pari condizioni a tutti gli operatori di servizi di trasporto. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà deferire il Belgio alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Rafforzamento dei diritti dei consumatori: la Commissione sollecita la Bulgaria ad attuare la nuova direttiva dell’Ue La mancata attuazione da parte della Bulgaria della direttiva sui diritti dei consumatori (Memo/13/1144) nel suo ordinamento nazionale preoccupa la Commissione europea. Il termine per il recepimento era il 13 dicembre 2013 e la decorrenza di applicazione era dal 13 giugno 2014. La direttiva sui diritti dei consumatori comprende un insieme di diritti fondamentali che hanno fatto compiere grandi progressi alla protezione dei consumatori nell’Ue. Tra questi figurano una maggiore trasparenza dei prezzi, il divieto dell’applicazione di maggiorazioni per l’uso di carte di credito e di servizi di assistenza telefonica, il divieto di caselle preselezionate su Internet (ad esempio, all’atto della prenotazione di biglietti aerei), nonché il prolungamento (da 7 a 14 giorni) del periodo durante il quale il consumatore ha il diritto di recedere da un acquisto (cfr. Scheda informativa sui diritti dei consumatori). Tali diritti sono tuttavia destinati a restare lettera morta se gli Stati membri non li incorporano nel loro ordinamento giuridico per dare ad essi effetto. A maggior ragione nei paesi in cui – secondo l’ultimo Quadro di valutazione dei mercati al consumo – la sensibilizzazione sui diritti dei consumatori è scarsa. Ciò avviene in otto paesi, tra cui la Bulgaria. Per questo motivo la Commissione sta attualmente conducendo una campagna per accrescere la sensibilizzazione dei consumatori sui diritti di cui possono avvalersi (Memo/14/191). (per ulteriori informazioni: J. Salsby - Tel.: +32 2 297 24 59) Fiscalità - La Commissione chiede a Cipro di adeguare la normativa fiscale per tener conto dell’adesione della Croazia La Commissione ha chiesto formalmente a Cipro di adeguare determinate norme fiscali dell’Ue per tener conto dell’adesione della Croazia all’Ue. La direttiva 2013/13/Ue adegua determinate direttive in materia di fiscalità a motivo dell’adesione della Croazia, tra cui la direttiva sulle società madri e figlie, la direttiva sulle fusioni e la direttiva su interessi e canoni, intese tutte a impedire la doppia imposizione all’interno del mercato unico. Gli Stati membri avrebbero dovuto attuare le modifiche in questione entro il 1o luglio 2013, data dell’adesione della Croazia, ma Cipro non ha notificato alla Commissione nessuna misura in tal senso. La richiesta è inoltrata sotto forma di un parere motivato; in mancanza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà citare Cipro alla Corte di giustizia dell’Ue. (Rif.: 2013/0346) (per ulteriori informazioni: E. Traynor - Tel.: +32 229 21548 - Cell.: +32 498 98 3871) Ambiente - La Commissione esorta la Germania a intensificare l’azione contro l’inquinamento delle acque causato dai nitrati La Commissione europea esorta la Germania a adottare misure più incisive per combattere l’inquinamento delle acque causato dai nitrati. Gli ultimi dati presentati nel 2012 dalla Germania evidenziano un peggioramento dell’inquinamento da nitrati nelle acque superficiali e nelle falde acquifere, anche in termini di eutrofizzazione delle acque costiere e marine, specie nel Mar Baltico. Nonostante la tendenza al peggioramento, la Germania non ha adottato sufficienti misure supplementari per ridurre e prevenire l’inquinamento da nitrati, come invece prevede la normativa Ue. Essenziali per la crescita delle piante, i nitrati sono di uso diffuso come concimi, però se presenti in livelli eccessivi possono danneggiare le acque dolci e l’ambiente marino favorendo lo sviluppo di alghe che soffocano altre forme di vita, processo noto come eutrofizzazione. Depurare l’acqua potabile dei nitrati in eccesso è inoltre un procedimento molto costoso. Su raccomandazione del Commissario per l’Ambiente Janez Potočnik, la Commissione trasmette un parere motivato alla Germania affinché si conformi al diritto dell’Ue. In mancanza di una reazione soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) La Commissione chiede alla Spagna di eliminare le disparità di trattamento verso i prestatori di servizi di trasporto scolastico in Castiglia e León La Commissione europea ha chiesto formalmente alla Spagna di modificare la normativa della comunità di Castiglia e León sui servizi di trasporto scolastico, che riserva un trattamento preferenziale, nelle gare d’appalto per il trasporto scolastico, agli operatori che già prestano servizi generici di trasporto pubblico con autobus. Questo vantaggio, oltre a costituire una chiara violazione del principio di non discriminazione e di parità di trattamento di tutti gli offerenti che partecipano a una gara d’appalto, è in contrasto con la direttiva 2004/18/Ce sugli appalti pubblici e con il regolamento (Ce) n. 1370/2007 sugli obblighi di servizio pubblico nel settore dei trasporti terrestri. L’appalto dev’essere aggiudicato in base a uno dei criteri seguenti: l’offerta economicamente più vantaggiosa o il prezzo più basso, indipendentemente dall’esistenza di altri contratti di servizio di trasporto. Se la normativa non sarà modificata entro due mesi, la Commissione potrà citare la Spagna alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Ambiente - La Commissione chiede alla Finlandia di emanare norme sulla restrizione delle sostanze pericolose e sui rifiuti d’imballaggio e di modificare la legislazione sulle acque di balneazione La Commissione europea trasmette alla Finlandia tre pareri motivati sulle norme ambientali. Il primo chiede alla Finlandia di specificare le modalità di attuazione nel diritto interno della normativa dell’Ue sulla restrizione dell’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (direttiva Rohs). Poiché la Finlandia non ha rispettato il termine originario del 2 gennaio 2013, la Commissione le ha inviato lettere di messa in mora il 21 marzo 2013 e, visto che le lacune rilevate non sono ancora state colmate, le invia ora un parere motivato. Il secondo parere motivato verte sui rifiuti d’imballaggio: gli Stati membri erano tenuti a comunicare alla Commissione entro il 13 settembre 2013 le misure adottate per attuare la direttiva sugli imballaggi riveduta nell’ordinamento nazionale. La direttiva riveduta amplia l’ambito d’applicazione della precedente direttiva precisando che cosa si intende per imballaggio; lo scopo è ridurre i rifiuti d’imballaggio in tutta l’Ue. Il terzo parere motivato verte sulla normativa sulle acque di balneazione. La legislazione finlandese definisce le spiagge principalmente in base al numero di bagnanti che si recano in un dato sito in un determinato giorno e non applica gli altri criteri previsti dalla normativa Ue, quali la disponibilità di infrastrutture. Per le norme Ue, infatti, il numero di bagnanti è solo uno dei criteri, da integrare con altri, come la disponibilità di determinate infrastrutture. A parere della Commissione la legislazione finlandese non è conforme alla normativa Ue e rischia di privare la popolazione di un livello di tutela adeguato. La Commissione europea chiede pertanto alla Finlandia di allineare la legislazione sulle acque di balneazione alle norme Ue. Se la Finlandia non adotterà i provvedimenti necessari entro due mesi, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Ue. Riguardo alla direttiva Rohs potranno essere comminate sanzioni finanziarie. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) Fiscalità - Iva sulle manifestazioni sportive in Francia La Commissione chiede alla Francia di assoggettare all’Iva i biglietti d’ingresso alle partite e ad altre manifestazioni sportive alle quali non si applica l’imposta sugli intrattenimenti. A norma della direttiva Iva, infatti, ai diritti d’ingresso alle manifestazioni sportive si applica di regola l’Iva; la Francia, invece, li esenta totalmente. Benché volta ad armonizzare l’imposta ai fini del buon funzionamento del mercato interno, la direttiva Ivapermette agli Stati membri di mantenere, in via derogatoria e transitoria, alcune delle esenzioni vigenti al 1ogennaio 1978, alle condizioni valide in tale data; rientra in questa fattispecie l’esenzione dall’Iva che la Francia applicava alle manifestazioni sportive all’epoca, quando esse erano assoggettate all’imposta sugli intrattenimenti. Nel frattempo la Francia ha tuttavia dato facoltà ai comuni di esentare da tale imposta le manifestazioni sportive organizzate sul loro territorio, e alcuni comuni hanno effettivamente concesso l’esenzione. Secondo la Commissione, in questa situazione l’esenzione dall’Iva non ha più ragione di esistere. La richiesta assume la forma di un parere motivato. Se entro due mesi non sarà stata trasmessa una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di adire al riguardo la Corte di giustizia dell’Unione europea. (Rif.: 2012/4194) (per ulteriori informazioni: E. Traynor - Tel.: +32 229 21548 - Cell.: +32 498 98 3871) Servizi – La Commissione chiede all’Ungheria di rispettare le norme dell’Ue sui pagamenti con dispositivo mobile La Commissione europea ha chiesto oggi all’Ungheria di rispettare le norme dell’Ue sulla libertà di stabilimento e la libera prestazione di servizi (articoli 49 e 56 del Tfue e articoli 15 e 16 della direttiva 2006/123/Ce) relativamente ai pagamenti con dispositivo mobile. La legge del 2011 sull’organizzazione del sistema nazionale dei pagamenti con dispositivo mobile conferisce all’impresa statale National Mobile Payment Ltd. L’esclusiva dell’esercizio del sistema, piattaforma che dovranno obbligatoriamente usare per taluni servizi pubblici (ad es., parcheggi pubblici) i prestatori di servizi di intermediazione per tali pagamenti. Questo nuovo diritto di esclusiva limita considerevolmente e senza ragione l’accesso a un mercato che era invece completamente aperto alla concorrenza, con conseguente danno per gli investitori esistenti ed effetto ingiustificato di dissuasione sui potenziali investitori futuri. La Commissione chiede all’Ungheria, con un parere motivato (seconda fase della procedura di infrazione), di conformarsi pienamente alle norme dell’Ue. In mancanza di una risposta soddisfacente delle autorità ungheresi entro due mesi, la Commissione potrà adire al riguardo la Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: C. Hughes - Tel.: +32 2 296 44 50 – Cell.: +32 498 964450) Sicurezza sociale: la Commissione sollecita l’Irlanda a erogare l’indennità di assistenza(carer’s allowance) agli assicurati in tale paese anche qualora risiedano in un altro Stato membro La Commissione europea ha sollecitato l’Irlanda a garantire l’erogazione dell’indennità di assistenza agli aventi diritto ai sensi della normativa sulla sicurezza sociale irlandese anche nel caso in cui essi risiedano in un altro Stato membro. L’indennità di assistenza (carer’s allowance) è una prestazione erogata a favore delle persone a basso reddito che si prendono cura di una persona che necessita di assistenza per ragioni di età, disabilità o malattia (anche mentale). Uno dei requisiti per usufruirne è che il beneficiario sia residente in Irlanda. Opponendo un rifiuto all’erogazione di tale indennità alle persone che vivono in un altro Stato membro ma versano i contributi di sicurezza sociale in Irlanda, tale paese viola le norme dell’Ue sul coordinamento dei regimi di sicurezza sociale. La richiesta è formulata attraverso un parere motivato nell’ambito dei procedimenti di infrazione dell’Ue. L’irlanda dispone di due mesi di tempo per notificare alla Commissione le misure adottate al fine di adeguare pienamente la propria legislazione nazionale alla normativa dell’Ue. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire l’Irlanda alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: J. Todd - Tel.: +32 229 94107 - Cell.: +32 498 99 4107) Quote latte - La Commissione chiede all’Italia di recuperare i prelievi dovuti dai produttori di latte italiani La Commissione ha compiuto un altro passo nel procedimento giuridico avviato nei confronti dell’Italia per l’esiguità dei recuperi dei prelievi dovuti dai produttori di latte che nelle campagne dal 1995 al 2009 avevano superato la rispettiva quota di produzione (v. Ip/13/577). Su un importo totale di 2,265 miliardi di euro, 1,395 miliardi non sono stati ancora recuperati; l’entità di quest’importo è tale da dimostrare che le autorità italiane non hanno adottato o non hanno attuato misure sufficienti per assicurare che i produttori in debito paghino il dovuto. L’incapacità dell’Italia di effettuare concretamente il recupero di questi prelievi vanifica le azioni intraprese a livello europeo per stabilizzare il mercato dei prodotti lattiero-caseari, oltre a creare distorsioni della concorrenza con gli altri produttori europei e italiani che hanno rispettato le quote di produzione o che, in caso di superamento dei limiti, hanno pagato i prelievi sulle eccedenze. La somma in questione dovrebbe peraltro essere versata al bilancio dello Stato italiano per evitare che le conseguenze ricadano sui contribuenti italiani. Dopo la notifica della messa in mora, del 20 giugno 2013, la seconda tappa della procedura d’infrazione è l’emissione di un parere motivato. Se entro due mesi l’Italia non avrà trasmesso una risposta soddisfacente, la Commissione potrà citarla alla Corte di giustizia dell’Unione europea perché sia constatata l’inadempienza. (per ulteriori informazioni: R. Waite - Tel.: +32 229 61404 - Cell.: +32 498 96 1404) Telecomunicazioni - La Commissione chiede all’Italia di applicare diritti amministrativi equi e trasparenti per rimuovere le barriere all’ingresso delle Pmi sul mercato La Commissione ha chiesto oggi formalmente all’Italia di attuare integralmente nel diritto nazionale la direttiva autorizzazioni per quanto riguarda i diritti amministrativi imposti agli operatori delle telecomunicazioni. La questione verte in particolare sui criteri di applicazione dei diritti amministrativi, che possono ostacolare l’ingresso sul mercato perché pesano eccessivamente sui piccoli operatori di rete. La normativa italiana non rispetta inoltre l’obbligo di trasparenza che richiede di pubblicare il rendiconto annuo dei diritti amministrativi riscossi e dei costi amministrativi sostenuti dal ministero dello Sviluppo economico. La richiesta della Commissione assume la forma di parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione). In mancanza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà citare l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: R. Heath - Tel.: +32 229 61716 - Cell.: +32 460 75 0221) Trasporto ferroviario - La Commissione chiede al Portogallo di attuare integralmente la normativa Ue sull’interoperabilità ferroviaria La Commissione europea ha chiesto al Portogallo di conformare la normativa nazionale alla direttiva 2008/57/Cesull’interoperabilità ferroviaria, in particolare per quanto riguarda l’autorizzazione dei veicoli. La direttiva mira a creare condizioni propizie all’interoperabilità nel sistema europeo di trasporto ferroviario e a rendere il trasporto su rotaia più competitivo rispetto a altri modi di trasporto: i cittadini potranno così spostarsi agevolmente in Europa e le merci potranno essere trasportate in modo più sicuro e ecologico. La legislazione avrebbe dovuto essere in vigore dal 19 luglio 2010. Se il Portogallo non reagisce in modo soddisfacente, la Commissione può adire la Corte di giustizia dell’Unione europea. Nel novembre 2013 la Commissione ha avviato una procedura di infrazione contro il Portogallo e invia oggi un parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione dell’Ue). Il Portogallo ha due mesi di tempo per rispondere alla Commissione. (per ulteriori informazioni: H. Kearns - Tel.: +32 229 87638 - Cell.: +32 498 98 7638) Ambiente - La Commissione chiede alla Romania di attuare le norme Ue sui rifiuti d’imballaggio e sui veicoli fuori uso La Commissione europea esorta la Romania a comunicare le modalità di attuazione, nel diritto nazionale, della normativa dell’Ue per quanto riguarda due tipologie di rifiuti: rifiuti d’imballaggio e veicoli fuori uso. La direttiva sugli imballaggi aggiornata, che, nell’ottica di ridurre i rifiuti d’imballaggio, amplia l’ambito di applicazione della precedente direttiva precisando che cosa si intende per imballaggio, avrebbe dovuto essere recepita nell’ordinamento nazionale entro il 30 settembre 2013. Poiché la Romania non ha rispettato il termine, la Commissione le ha notificato la messa in mora il 29 novembre 2013. A gennaio la Romania ha risposto segnalando che era in fase di elaborazione un progetto di decisione del governo, ma le misure non sono mai state notificate alla Commissione, che invia quindi un parere motivato. Il secondo parere motivato riguarda una modifica delle norme Ue sui veicoli fuori uso il cui termine di recepimento nel diritto nazionale era fissato al 22 agosto 2013. Non avendo ricevuto nessuna notifica, a settembre la Commissione ha inviato una lettera di messa in mora al paese, che ha risposto segnalando che erano in corso i lavori per l’adozione della normativa appropriata; tuttavia, le misure non sono mai state notificate alla Commissione, che invia quindi un parere motivato. La Romania ha due mesi di tempo per rispondere; in assenza di risposta, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) Libera circolazione delle merci - La Commissione chiede alla Romania di rimuovere gli ostacoli all’esportazione di gas naturale La Commissione ritiene che il quadro giuridico attualmente vigente in Romania, che obbliga i produttori locali a dare la precedenza alle vendite sul mercato nazionale e subordina la compravendita di gas a controllo e approvazione, ponga ostacoli indebiti all’esportazione di gas. La Commissione ha quindi chiesto al paese di rimuovere questi ostacoli. Secondo la Commissione, erigendo barriere alla libera circolazione delle merci nel mercato unico, la Romania non rispetta gli obblighi derivanti dagli articoli 35 e 36 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea e dall’articolo 40, lettera c), della direttiva 2009/73/Ce del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 luglio 2009, relativa a norme comuni per il mercato interno del gas naturale. La Commissione trasmette la richiesta sotto forma di parere motivato: in mancanza di risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrà citare la Romania alla Corte di giustizia dell’Ue. (per ulteriori informazioni: C. Corazza - Tel.: +32 229 51752 - Cell.: +32 498 99 2862) Salute degli animali: la Commissione sollecita la Svezia a sopprimere i test per la paratubercolosi bovina La Commissione europea ha trasmesso oggi una richiesta formale (parere motivato) alla Svezia, chiedendo a tale paese di abolire l’obbligo di quarantena e i test per la paratubercolosi dei bovini. Le disposizioni armonizzatedi polizia sanitaria in materia di scambi di bovini contenute nella direttiva 64/432/Cee non prevedono prescrizioni per la paratubercolosi. Inoltre questi test obbligatori successivi all’arrivo del bestiame scoraggiano gli allevatori svedesi dall’importare bovini da altri Stati membri, configurandosi come restrizioni quantitative. Pertanto essi non si giustificano ai sensi dell’articolo 36 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) che disciplina i divieti o le restrizioni all’importazione. La paratubercolosi è una malattia contagiosa che colpisce l’intestino tenue dei bovini e degli ovini e i cui sintomi si manifestano dopo molto tempo o a volte non compaiono affatto. Anche la mancanza di test diagnostici affidabili per l’individuazione degli animali infetti spiega l’assenza di garanzie sanitarie supplementari dell’Ue riguardo a questa malattia. La Svezia ha due mesi di tempo a decorrere dalla presente richiesta formale per informare la Commissione circa la soppressione dei test in questione. In caso contrario la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea. (per ulteriori informazioni: F. Vincent - Tel.: +32 229 87166 – Cell.: +32 498 98 7166) Ambiente - La Commissione chiede al Regno Unito d’intervenire sulla centrale di Pembroke, sul trattamento delle acque reflue urbane e sull’aggiornamento delle norme sulle acque di balneazione La Commissione ha trasmesso oggi al Regno Unito tre pareri motivati su questioni ambientali. Il primo verte sulla centrale di Pembroke, la più grande centrale elettrica d’Europa alimentata a gas, il cui circuito di raffreddamento provoca danni all’ecosistema circostante, una zona marina speciale di conservazione tutelata dalla normativa Ue. Secondo la direttiva sulla valutazione d’impatto ambientale e la direttiva sugli habitatl’autorizzazione di sviluppo va rilasciata solo previa valutazione di ogni potenziale impatto sull’ambiente. La procedura non risulta rispettata per la centrale del Pembrokeshire, perché sia le autorizzazioni di sviluppo e di costruzione sia la licenza di estrazione delle acque e il permesso di dragaggio per l’alimentazione e lo scarico del circuito di raffreddamento sono stati rilasciati prima che fossero state completate le valutazioni ambientali. La conseguenza è che oggi viene riversata nell’estuario protetto di Milford Haven acqua calda a alto tenore di biocidi. Spostando grandi volumi d’acqua, via la centrale, da un estremo all’altro della zona speciale di conservazione, il circuito di raffreddamento provoca danni a molte specie di pesci piccoli, alle loro uova e ad altri organismi di piccole dimensioni. La lettera della Commissione solleva altresì dubbi circa l’applicazione delladirettiva sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’inquinamento ai permessi definitivi rilasciati, in particolare sulla decisione di autorizzare, in un sito così sensibile, il circuito di raffreddamento come migliore tecnologia disponibile e, di conseguenza, di permettere la violazione di una norma di qualità ambientale. La seconda lettera riguarda il trattamento delle acque reflue urbane. Dalle relazioni provenienti dal Regno Unito risulta che le norme Ue sono ancora violate in alcuni agglomerati. Il parere motivato di oggi, che fa seguito alle lettere di messa in mora trasmesse a giugno 2009 e a giugno 2013, verte sull’eccesso di traboccamento delle acque reflue nelle acque sensibili dell’estuario di Burry Inlet a Llanelli e Gowerton (Galles), che si verifica anche in condizioni meteorologiche normali e non soltanto in caso di forti piogge; sulla mancata predisposizione di un trattamento secondario delle acque reflue in 9 agglomerati, tra cui Gibilterra; sulla mancata predisposizione di un trattamento più rigoroso delle acque reflue in 24 agglomerati classificati zone sensibili. Il Regno Unito ha due mesi di tempo per rispondere. Il terzo parere motivato riguarda la normativa sulle acque di balneazione. La Commissione aveva chiesto una serie di modifiche della legislazione del Regno Unito che attua le norme Ue sulle acque di balneazione; la maggior parte di queste è stata apportata, ma mancano ancora informazioni su alcune modifiche promesse per Gibilterra. La Commissione trasmette pertanto un parere motivato. Il Regno Unito ha due mesi di tempo per rispondere. (per ulteriori informazioni: J. Hennon - Tel.: +32 229 53593 - Cell.: +32 498 95 3593) Servizi finanziari - La Commissione chiede al Regno Unito di applicare le norme Ue La Commissione europea ha chiesto oggi al Regno Unito di applicare integralmente la direttiva “omnibus I” (direttiva 2010/78/Ce) che modifica undici direttive sui servizi finanziari (direttive 98/26/Ce, 2002/87/Ce, 2003/6/Ce, 2003/41/Ce, 2003/71/Ce, 2004/39/Ce, 2004/109/Ce, 2005/60/Ce, 2006/48/Ce, 2006/49/Ce e 2009/65/Ce) in considerazione dell’istituzione delle nuove autorità europee di vigilanza sulle banche (Autorità bancaria europea), sui titoli (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) e sulle assicurazioni e pensioni aziendali e professionali (Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali). Tutti gli Stati membri erano tenuti a dare attuazione alla direttiva omnibus I entro il 31 dicembre 2011, ma il Regno Unito ha adottato solo parte delle misure necessarie. La richiesta della Commissione assume la forma di parere motivato (seconda fase della procedura d’infrazione dell’Ue). Se entro due mesi non saranno state notificate misure di attuazione integrale, la Commissione potrà decidere di citare il Regno Unito alla Corte di giustizia dell’Ue. Ulteriori informazioni all’indirizzo:http://ec.Europa.eu/internal_market/finances/infringements/index_en.htm (per ulteriori informazioni: C. Hughes - Tel.: +32 2 296 44 50 - Cell.: +32 498 964450) Messe in mora La Commissione sollecita l’Italia a garantire che l’acqua destinata al consumo umano sia salubre e pulita La Commissione europea apre una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia perché non garantisce che l’acqua destinata al consumo umano sia conforme alle norme Ue. La contaminazione dell’acqua da arsenico e fluoro è un problema annoso in Italia, in particolare nel Lazio. La direttiva sull’acqua potabile impone agli Stati membri di controllare e testare l’acqua destinata al consumo umano in base a 48 tra parametri microbiologici e chimici e indicatori. Se si riscontrato nell’acqua livelli elevati di arsenico o di altri inquinanti, gli Stati membri possono derogare per un periodo limitato di tempo ai valori limite fissati dalla direttiva, purché la deroga non presenti un potenziale pericolo per la salute umana e l’approvvigionamento delle acque destinate al consumo umano nella zona interessata non possa essere mantenuto con nessun altro mezzo congruo.  
   
   
ASIA E EUROPA: UN RAPPORTO ECONOMICO DURATURO E KAREL  
 
Bruxelles, 14 luglio 2014 – Di seguito l’intervento di De Gucht Commissario europeo per il commercio approfondimento all’ Asia Europe Meeting (Asem): un partenariato per il 21 ° secolo Friends of Europe Conference: “ Signore e signori, I drammatici cambiamenti economici e politici che si svolgono in Asia richiedono europei a riflettere sul futuro del nostro rapporto con i paesi del nostro Oriente. Ma nel farlo dobbiamo ricordare che non si tratta di un nuovo rapporto - ma con una storia lunga e profonda. Dopo tutto, le famose vie commerciali precoci tra l´Europa e l´Asia, non solo portato prosperità ai singoli commercianti, hanno radicalmente cambiato il carattere della vita in Europa - portare varietà e innovazione - dal sistema decimale per i fuochi d´artificio. Il commercio era anche, dobbiamo riconoscere, il driver principale del passato deplorevole del colonialismo europeo nella regione. La storia ci ricorda anche che mentre l´attuale crescita economica di molti paesi asiatici sta certamente spostando il centro economico globale di gravità verso est dell´Europa; è, in realtà, solo ritorno in posizione più centrale. E questa è la conseguenza matematica di sollevare centinaia di milioni di persone dalla povertà. Tutto questo per dire che l´Europa e l´Asia non sono estranei, ma piuttosto vecchi soci che rinnovano e approfondire i loro legami, a beneficio di persone che alle due estremità della nostra vasta massa di terra e sulle isole tutto intorno. Questo è il motivo per cui il Meeting Asia-europa è così importante. Esso fornisce i capi di Stato e di governo dei 51 paesi asiatici ed europei un forum sia per costruire il nostro rapporto esistente e per approfondire i nostri legami. Il successo di questo sforzo è essenziale per il futuro economico dell´Unione Europea. Ci sono due forze con cui il commercio e gli investimenti impulso di crescita internazionale: Le importazioni lavorare sul lato dell´offerta dell´economia - rendendo le aziende più competitive, dando loro accesso a migliori ingressi del mondo ai prezzi migliori del mondo. Le esportazioni di lavoro rispondendo alla domanda - dandoci accesso al mercato mondiale. Il fenomeno delle catene del valore globali che producono beni in molti passi, in molti paesi aumenta entrambi questi effetti ancora di più. Per queste forze per aiutare a costruire una ripresa sostenibile in Europa, i collegamenti con l´Asia sono essenziali. Dal lato dell´offerta, mi spiego con un esempio. Le importazioni dalla Cina sono essenziali per la competitività di molti settori industriali in Europa. Perché? Poiché le parti e componenti che otteniamo dai cinesi vengono utilizzati in fabbriche europee per rendere i prodotti finiti europei. Il risultato è che più di un milione di posti di lavoro in Europa dipendono direttamente sulle importazioni dalla Cina. Dal lato della domanda, abbiamo bisogno di guardare il quadro più ampio. Il progresso economico di tanta parte della popolazione del mondo sta creando enormi di nuovi mercati per i prodotti europei. Gli economisti prevedono che nei prossimi 20 anni oltre il 60% della crescita mondiale sta per accadere in Asia. Ed a proposito - che la proiezione assume già un graduale rallentamento della crescita in molti paesi. La conclusione: l´Europa deve essere collegato ad Asia se vuole essere parte della crescita globale. E ´così semplice. La buona notizia è che stiamo già facendo molto bene. L´ue è uno dei maggiori partner commerciali di tutti i paesi asiatici. E nel 2012 siamo stati sia il primo, secondo o terzo più importante partner commerciale per dieci dei membri asiatici dell´Asem. A titolo di confronto, gli Stati Uniti hanno questo tipo di rapporto con solo due di quei paesi, come il secondo più importante partner commerciale, dopo l´Unione europea, del Giappone e della Cina. Inoltre, in profondità le relazioni dell´Unione europea con la Cina in particolare, ci si inserisce nella più ampia catene di valore regionali, come fa il nostro status come il secondo più grande partner per Singapore - la porta Asean. Per Asean nel suo complesso, il commercio con l´Unione europea rappresenta circa il 13% del loro totale. Questo ci pone al terzo posto dopo Cina e Giappone. Questo è il risultato della geografia e catene di valore regionali. Ma abbiamo ancora sovraperformare gli Stati Uniti, che arriva quarto. E in cima a tutto questo l´Ue è anche un importante investitore in Asia, dove abbiamo mandato oltre il 20% di tutti i nostri flussi di investimento nel 2012. E circa il 13% di tutti i flussi di investimento verso l´Ue è venuto dalla regione dello stesso anno . Questo è un sacco di figure. Ma io non dico tutto questo solo per dare una lezione economica. Lo dico perché troppo spesso in Europa, ci concentriamo sulle nostre debolezze. A volte ci dimentichiamo che il mercato unico e ci fa un commercio e gli investimenti centrale elettrica. Dobbiamo ricordare quando progettiamo le nostre politiche. Che poi dovrebbero essere le nostre politiche? Se stiamo facendo così bene possiamo semplicemente sedersi e rilassarsi? Chiaramente no. E ´essenziale che noi costruiamo i ponti che permetteranno il nostro rapporto di continuare a fiorire. Nel farlo dobbiamo usare le nostre risorse con saggezza, concentrandosi su ciò che possiamo fare per ottenere risultati pragmatici. La prima area di azione è sul fronte bilaterale: Dal 2011 abbiamo visto i benefici del nostro accordo di libero scambio innovativo con la Corea del Sud - con le esportazioni europee verso la Corea fino al 24%. Ora incontriamo regolarmente nel quadro dell´accordo per assicurarsi che sia completamente attuata. Abbiamo anche completato i negoziati con Singapore, che è solo il primo di numerosi negoziati con i paesi dell´Asean. I colloqui sono in corso con la Malesia, Vietnam e Thailandia. Ed è il mio obiettivo che questi accordi servono come blocchi di costruzione per un eventuale accordo più ampio con l´Asean nel suo complesso. Siamo anche in trattative con l´India. Essi sono in corso ormai da tempo. Ma questo è perché siamo determinati a raggiungere un risultato di alta qualità. E l´Ue auspica di lavorare con il nuovo governo indiano per raggiungere questo obiettivo. Inoltre, stiamo negoziando un accordo di libero scambio con il Giappone - la seconda più grande economia della regione e uno dei più importanti partner commerciali dell´Ue. Un anno in questa trattativa molto ambizioso abbiamo già compiuto progressi significativi in ​​settori chiave come le barriere non tariffarie. Noi continueremo a lavorare duramente per portare a una conclusione ambiziosa. Il nostro rapporto con la Cina, data la sua dimensione e il ruolo nella regione, è naturalmente entrambi vicini e complesso. Siamo ormai in una trattativa per migliorare sia l´accesso e la protezione degli investimenti in entrambe le direzioni. Se prendiamo tutti questi accordi collettivamente, apriranno i mercati sia per il commercio, gli investimenti o entrambe con il 95% dell´economia asiatica. Questo sarà un enorme passo avanti per le relazioni economiche Ue-asia. E ´vero che questi accordi si prendono tempo. Ma questo è perché sono di un livello molto alto. Avremmo potuto concludere molti di loro tempo fa se volevamo offerte a basso ambizione che non determinano l´apertura del mercato reale. Anche così, queste discussioni bilaterali sono solo una parte del nostro rapporto con i paesi dell´Asia. Siamo anche determinati a lavorare duramente insieme in un contesto multilaterale. Accordo dello scorso anno sulla facilitazione del commercio e altre questioni alla conferenza ministeriale dell´Organizzazione mondiale del commercio a Bali ha mostrato c´è vita nel sistema commerciale multilaterale. Ora, Europa e Asia stanno insieme facendo in modo che l´accordo è pienamente attuato. L´unione europea sta anche lavorando con la Cina, il Giappone, la Corea del Sud e Singapore, insieme ad altri 9 partner per un nuovo accordo per liberalizzare gli scambi di merci verdi. Ma il nostro compito più importante, naturalmente, è quello di lavorare con il Direttore Generale Azevedo per trovare un modo attraverso l´impasse al centro del Doha Round. L´unione europea vuole un risultato significativo che riflette la realtà di oggi e contribuirà a stimolare la crescita economica globale. A nostro avviso questo significa lavorare per la conclusione del Dda nel più breve tempo possibile, per la prossima conferenza ministeriale se possiamo. Per ottenere questo, avremo bisogno di semplificare il nostro approccio globale. Tutti i membri dovranno anche adeguare le proprie aspettative e concentrarsi sui loro interessi fondamentali. Solo che ci permetterà di ottenere un risultato equilibrato di tutti i componenti principali dei negoziati. Certo che è davvero solo l´inizio. Non importa quanto successo i nostri sforzi sono, un ciclo di Doha completato sarà ancora lasciare importanti lacune nel regolamento multilaterale: Avremo ancora di rispondere a domande fondamentali come il modo di trattare con l´interazione di politica commerciale e regolamentazione per esempio. C´è anche la questione spinosa di quanto regole imprese statali dovrebbero seguire quando si trovano a competere nel mercato aperto. E, nel medio termine, l´Organizzazione mondiale del commercio dovrà essere la sede da cui l´Europa, l´Asia e gli altri partner elaborare risposte globali a queste domande commerciali. Signore e signori, Lo spostamento nell´equilibrio globale del potere economico significa che il primo commercio e la priorità degli investimenti per l´Europa è quello di trovare i modi per approfondire i già significativi rapporti bilaterali tra Europa e Asia. Direi che siamo sulla buona strada per raggiungere tale. Ciò di cui abbiamo bisogno ora è la disciplina e la diligenza. Ma il rapporto bilaterale è in realtà solo una parte dell´equazione. Il problema più grande è come stiamo andando ad aiutare congiuntamente impostare le regole per l´economia globale del 21 ° secolo. Come ho suggerito che in ultima analisi deve avvenire in sede di Organizzazione mondiale del commercio, utilizzando i nostri accordi bilaterali come una sorta di trampolino di lancio. Alcuni potrebbero obiettare che questo non è possibile, che su questi temi più lungo termine l´Europa e l´Asia sono troppo distanti. Ma io non sono d´accordo, credo che un gruppo di nazioni commerciali che tutti noi abbiamo un interesse comune a mercati aperti. E la necessità di una regola economica internazionale di diritto deriva direttamente da questo. Che, poi, non è un valore europeo, ma globale. Così ho piena fiducia che lavorando insieme saremo in grado di avere successo. La ringrazio molto per la vostra attenzione.  
   
   
LOMBARDIA: MARONI:REPERITE RISORSE GRAZIE A NOSTRA EFFICIENZA IL PRESIDENTE: SIAMO ESEMPIO DI BUONA GESTIONE SPESA PUBBLICA  
 
Milano, 14 luglio 2014 - "Questa mattina abbiamo approvato una serie di delibere, che mettono a disposizione risorse importanti per la Lombardia". Lo ha detto l’ 11 luglio il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nella conferenza stampa tenuta a Palazzo Lombardia dopo la seduta della Giunta regionale. I Progetti - "Abbiamo messo 7 milioni di euro in un protocollo siglato con le banche - ha illustrato il presidente -, per sostenere l´acquisto della prima casa per le giovani coppie e per le donne sole; abbiamo messo 3 milioni di euro per aiutare i Comuni a ristrutturare gli impianti sportivi e le palestre; abbiamo messo 10 milioni di euro a favore dei territori per valorizzare Expo2015; inoltre, utilizziamo i fondi europei per la programmazione comunitaria 2014-2020: oltre 3 miliardi di euro destinati alla Lombardia per i progetti europei, a favore delle nostre imprese, dei nostri territori e della nostra agricoltura". Impiegate Risorse Nostre - "Nonostante i tagli effettuati dal Governo - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale -, grazie anche alle proficue battaglie che l´assessore all´Economia Massimo Garavaglia porta avanti nella Conferenza unificata e nella Conferenza delle Regioni e attraverso la migliore efficienza possibile nella gestione della spesa pubblica, siamo riusciti a recuperare risorse ingenti da destinare a finalità sociali, per l´acquisto della prima casa per le giovani coppie, per lo sport, per la promozione di Expo". Con Modello Lombardo Stato Risparmierebbe 80 Mld/anno - "Tutto questo - ha rivendicato il presidente Maroni - attraverso una gestione oculata dei conti pubblici, una gestione che, se fosse estesa come metodo, come contenuti e come qualità della spesa a tutte le Regioni italiane non ci sarebbe bisogno di manovre finanziarie, aggiuntive o principali, perché lo Stato italiano potrebbe risparmiare oltre 80 miliardi di euro l´anno. Anche in questo la Lombardia fa scuola e possiamo dire con orgoglio che siamo un esempio di buona spesa pubblica e pensiamo di poter aumentare ancora la quantità di risorse da destinare a queste finalità, perché il fatto che sia stato introdotto il principio dei costi standard nella riforma del Titolo V rappresenta un´ottima notizia per noi: ci consente di valorizzare la grande efficienza della Regione Lombardia nello spendere i soldi pubblici".  
   
   
CONSIGLIO REGIONALE VENETO APPROVA POR FESR 2014-2020. INTERVENTI PER CIRCA 600 MILIONI DI EURO, 150 IN PIÙ DELLA PRECEDENTE PROGRAMMAZIONE  
 
Venezia, 14 luglio 2014 - “Il Por Fesr approvato oggi apre la strada del futuro alla società veneta e rilancia la cultura del lavoro”. Non nasconde la sua soddisfazione l’assessore al bilancio e ai fondi comunitari, Roberto Ciambetti, per l’approvazione da parte del Consiglio regionale, senza alcun voto contrario, della programmazione Por - Fesr 2014-2020. “Il programma – continua il 10 luglio l’assessore – traghetterà il Veneto verso l’economia ad alto valore aggiunto, ecosostenibile, intelligente e inclusiva. E’ un piano che nasce all’insegna dell’investimento nella ricerca, nell’innovazione e nel sostegno alla Pmi veneta, dell’impresa manifatturiera, delle aziende che sperimentano e vogliono essere all´avanguardia”. “Il Veneto avrà a disposizione per i prossimi sette anni 600 milioni complessivi – sottolinea Ciambetti –, cioè 150 in più rispetto alla precedente programmazione 2007-2013: un risultato sicuramente positivo, che deriva, oltre che dalla disponibilità a un maggior cofinanziamento, dall’efficacia delle nostre proposte di intervento, che hanno prevalso nella trattativa nazionale rispetto a quelle di altre Regioni, ma anche dalla validità degli obiettivi che ci siamo prefissati di raggiungere, il primo dei quali è quello di creare nuova occupazione aprendo la strada all’impresa manifatturiera e di servizi di alta qualità e grande innovazione che rappresenta il futuro dell´economia europea. Con questo piano noi teniamo saldamente ancorato il Veneto all’Europa produttiva, confermando la vocazione e la cultura del lavoro, che è la grande risorsa della nostra gente e che ci distingue tra le Regioni ad economia avanzata”. “Per questo ringrazio quanti in questi mesi hanno tradotto in programmi e tesi di lavoro le indicazioni provenienti da Bruxelles – conclude l’assessore –, riuscendo anche a superare i ritardi che lo stato italiano ha accumulato nella definizione delle linee guida. Abbiamo giocato di squadra e questo ha pagato”. Le risorse sono allocate su sette Assi prioritari. Quello con maggior dotazione finanziaria è il 3, “Competitività delle Pmi”, con oltre 160 milioni di euro, di cui 50 destinati al turismo e alla cultura. A seguire, l’Asse 1, “Ricerca, Sviluppo tecnologico e innovazione”, che ha una dotazione superiore ai 103 milioni di euro. All’attuazione dell’ “Agenda digitale” veneta (Asse 2) sono destinati 78 milioni, mentre alla transizione verso un’economia sostenibile e all’efficienza energetica (Asse 4) 92 milioni; agli interventi per la messa in sicurezza rispetto al rischio sismico e idraulico (Asse 5) sono assegnati circa 45 milioni di euro. A questi Assi si aggiunge quello dello “Sviluppo Urbano Sostenibile” (Sus), che comprende interventi diversificati per lo sviluppo delle aree urbane, dalla mobilità sostenibile alla salvaguardia delle attività commerciali, dal potenziamento dei servizi di e-government per cittadini e imprese alla valorizzazione del patrimonio pubblico per la residenzialità e gli alloggi, soprattutto per le famiglie. A questo asse sono riservati circa più di 84 milioni di euro. Infine, all’Asse “Capacità amministrativa e istituzionale” sono destinati oltre 14 milioni di euro.  
   
   
LA REGIONE TOSCANA PUNTA SULLO "SQUILIBRIO". ROSSI: "CAMBIARE PER CREARE BENESSERE PER TUTTI"  
 
Firenze 14 luglio 2014 – Squilibrio. E´ questa la parola d´ordine con cui la Regione si presenta all´appuntamento con l´avvio della programmazione della nuova stagione di fondi strutturali. "Vogliamo creare uno squilibrio nell´assegnazione dei fondi – spiega il 9 luglio il presidente Enrico Rossi – una scelta forte che rompa con il passato e generi più competitività, più produttività e, di qui, più ricchezza e benessere per tutti". Una diseguaglianza, insomma, che punta a generare il suo contrario. Lo "squilibrio" cui si riferisce il presidente è la volontà della Regione di convogliare le risorse dei fondi europei in arrivo di qui al 2020 (per il momento anticipate con 82 milioni dal bilancio regionale), sulle imprese più dinamiche. Un altro paradosso. "Vogliamo dare i soldi a chi i soldi ce li ha. Alle imprese che sono in grado di spenderli subito, di metterli in circolo generando fatturato e quindi nuova occupazione e quindi crescita della nostra economia". Il presidente guarda a quel nucleo agguerrito, fatto spesso di piccole imprese, "che ha saputo aumentare fatturati, internazionalizzare, creare occupazione nonostante la peggiore crisi dal dopoguerra ad oggi". Un elemento di ottimismo, dopo aver toccato con mano la drammaticità della crisi, che si basa sulle considerazioni del direttore dell´Irpet Stefano Casini Benvenuti, presente insieme a Rossi e all´assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini al Forum delle imprese organizzato alla Fortezza nell´ambito di Toscana Technologica. Un forum affollato: solo posti in piedi per parlare (anche con le 5 aziende che hanno raccontato la loro esperienza) di come uscire dal tunnel grazie all´innovazione e ai nuovi bandi, presentati da Simoncini (vedi comunicato), per favorire le imprese che vogliono crescere. La Toscana si ferma sull´orlo del baratro, dice Irpet, ma non cade, perchè c´è un nucleo di imprese agguerrite e dinamiche che continuano ad esportare, a volumi paragonabili a quelli della locomotiva d´Europa, ovvero la Germania. Anche lui parla di squilibrio. Da cui si riparte per riavviare lo sviluppo. "Noi vogliamo correre con quelle imprese – insiste Rossi – quando l´acqua è poca, bisogna scegliere e innaffiare le terre più fertili. Solo così possiamo contrastare il deserto". Lo squilibrio è questo. E´ una scommessa forte. La Regione ci punta molto: 250 milioni che andranno per investimenti in ricerca e sviluppo, cui si aggiungono 90 milioni per la diffusione della banda larga, più altri circa 150 milioni per favorire il risparmio energetico. Tutti soldi che, per scelta della giunta regionale, andranno al sistema delle imprese. Tutte, grandi e piccole. "Noi ci abbiamo provato – conclude Rossi – ora la palla passa a loro, alle imprese". Sul piatto, la competitività del sistema produttivo toscano e la sua sopravvivenza.  
   
   
LOTTA ALLA POVERTA´: PIEMONTE, SINERGIA GOVERNO-REGIONI ENTRO FINE LUGLIO UNA GIORNATA DI STUDIO PER INDIVIDUARE SOLUZIONI CONCRETE  
 
Torino, 14 luglio 2014 - “Vogliamo fin da subito collaborare e confrontarci con le altre Regioni e con il Governo per individuare forme integrate ed efficaci di contrasto alla povertà, ben consapevoli che solo attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e di tutti gli operatori del settore, istituzionali e non, si potrà combattere questa difficilissima battaglia”. Lo ha dichiarato il 10 luglio l’assessore regionale del Piemonte alle Politiche sociali, della famiglia e della casa, Augusto Ferrari, che ha partecipato ieri a Roma ai lavori della Commissione Politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. I rappresentanti regionali hanno affrontato, insieme al sottosegretario alle politiche per la famiglia, Franca Biondelli, i diversi temi all’ordine del giorno e le numerose proposte emerse durante i lavori. “La mia presenza a Roma – ha concluso Ferrari – vuole sottolineare in maniera chiara ed inequivocabile la volontà da parte del Piemonte di mettere al centro dell’azione amministrativa le politiche sociali, della famiglia e della casa. Entro la fine di luglio si svolgerà una giornata di studio e confronto finalizzata ad individuare il più rapidamente possibile, con i colleghi delle altre Regioni, le soluzioni migliori per questi gravi problemi”.  
   
   
BILANCIO ABRUZZO: D´ALFONSO, LAVORO CORTE CONTI OCCASIONE DI VERITÀ A DICEMBRE DIREZIONE CHE CONTROLLA ATTIVITÀ PARTECIPATE  
 
 L´aquila, 14 luglio 2014 - "Un eccellente lavoro che rappresenta soprattutto un´occasione di verità sullo stato dell´arte della finanza regionale e permette a questo nuovo governo regionale di fissare con precisione il punto di partenza". Lo ha detto il 10 luglio il presidente della Giunta regionale, Luciano D´alfonso, commentando la decisione della Corte dei Conti regionale che nel giudizio di parificazione del rendiconto finanziario della Regione Abruzzo del 2012 relativo all´esercizio finanziario 2012, ha sollevato alcune importanti censure e non concesso di visto di parificazione ad alcune parti del rendiconto stesso. È la prima volta che il bilancio dell´ente regione passa sotto la lente di osservazione della Corte dei Conti e questo per il presidente D´alfonso rappresenta "un atto di verità che da una parte evidenzia chiaramente che la Regione ha oggettive situazioni di difficoltà e di affanno, ma dall´altro ci dice di che cosa questa amministrazione dovrà rispondere". Le censure della Corte dei conti riguardano soprattutto "la veridicità sul valore dei residui, la reale consistenza materiale e finanziaria del patrimonio immobiliare della Regione, il quadro riassuntivo che accerta un disavanzo nella gestione 2012 di circa 455 milioni di euro e il controllo e vigilanza sulle società partecipate". Un punto, quest´ultimo, che non ha mancato di stimolare l´impegno preciso del presidente Luciano D´alfonso, a fronte della contestazione della Corte di una forte carenza di controllo sulle società partecipare. "Entro dicembre - ha detto - è mia intenzione strutturare una direzione regionale ad hoc che si incarichi direttamente di seguire in ogni atto le singole partecipate". Un principio che D´alfonso aveva già anticipato nel suo discorso di insediamento e che il giudizio di parificazione della Corte dei Conti ha rafforzato. Come ha rafforzato l´idea di "creare necessariamente una governance delle società partecipate, perché in tutti questi anni - ha aggiunto D´alfonso - è completamente mancata una regolazione dei rapporti tra Regione e partecipate". Anche sul fronte del patrimonio immobiliare, il presidente della Giunta regionale ha assicurato alla Corte "un utilizzo razionale e ragionato di tutto il patrimonio nella disponibilità della Regione, come impegno primario".  
   
   
CALABRIA: PRESIDENTE F.F. STASI: “PER LE NUOVE ELEZIONI SEGUIAMO LA LEGGE, DA NOI NESSUN ATTACCAMENTO ALLE POLTRONE”  
 
 Catanzaro, 14 luglio 2014 - “Alla luce delle ultime sterili polemiche, è necessario fare un po’ di chiarezza sugli aspetti che riguardano la chiusura della legislatura e le nuove elezioni”. Lo dichiara la Presidente f.F. Della Regione Calabria Antonella Stasi. “Partiamo dal presupposto – afferma la Presidente Stasi - che la legislatura si è di fatto conclusa con la presa d’atto delle dimissioni del Presidente Scopelliti e i consiglieri sono stati definitivamente congedati, per cui le riunioni del Consiglio sono semplicemente legate ad atti urgenti e di ordinaria amministrazione. La legge in vigore prevede che il decreto con la data per il rinnovo del Consiglio regionale venga emanato tra il 45° ed 90° giorno dallo scioglimento dell’assemblea e che le elezioni sono indette dal Presidente della Giunta sentito il Presidente del Consiglio regionale e d’intesa con il Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. A calcoli fatti, quindi, non mi è possibile firmare tale decreto prima del prossimo 18 luglio, e comunque non oltre il 2 settembre. Ho inviato oggi – spiega la Presidente f.F. Stasi - una nota al Ministero dell’Interno per sapere se ci sarà una data nazionale unica in cui far convenientemente convergere anche la data delle elezioni per la Regione Calabria. Tale data sarà per noi obbligata. Infatti a decorrere dal 2012, in nome della spending review, le consultazioni elettorali per le elezioni dei Sindaci, dei Presidenti delle province e delle regioni, dei Consigli comunali, provinciali e regionali, del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, si svolgono, compatibilmente con quanto previsto dai rispettivi ordinamenti, in un´unica data nell´arco dell´anno (Decreto legge 98/2011). Tutto questo – continua la Presidente Stasi - per dire che non ci sono manovre per prolungare i tempi che sono ben scanditi dalla normativa e per sottolineare che comunque siamo tutti consapevoli che non è opportuno andare oltre il mese di novembre. In ogni caso in questi giorni non siamo in vacanza rispetto alle molteplici emergenze quotidiane della nostra regione; la maggioranza continua a lavorare rispetto agli impegni indifferibili e lo farà con grande senso di responsabilità fino alle nuove elezioni. Se ci fosse stato attaccamento alla poltrona da parte di questo governo regionale – conclude la Presidente f.F. Della Regione Calabria Antonella Stasi - Scopelliti non si sarebbe dimesso dalla carica di Presidente”.  
   
   
DA CONFERENZA REGIONI DELEGA POLITICA A FVG PER AIUTI DI STATO  
 
 Trieste, 14 luglio 2014 - La Conferenza delle Regioni, che ha tenuto Il 10 luglio a Roma i suoi lavori presieduta da Paolo Di Laura Frattura e con la partecipazione della presidente Debora Serracchiani, ha conferito alla Regione Friuli Venezia Giulia la delega politica in materia di aiuti di Stato. La delega politica è stata attribuita dopo che per oltre due anni il Friuli Venezia Giulia ha avuto il coordinamento tecnico delle Regioni e Province Autonome in questo settore. "Il rispetto delle regole di concorrenza e degli aiuti di Stato che la Commissione europea ha integralmente rinnovato - ha osservato Serracchiani - è una condizione irrinunciabile per la gestione delle risorse pubbliche, in particolare all´avvio della nuova programmazione 2014-2020". "Il compito assegnato al Friuli Venezia Giulia è complesso ma - ha aggiunto la presidente - l´Amministrazione regionale ha già dimostrato di essere all´altezza per competenza e professionalità, come hanno constatato le altre Regioni durante il periodo di coordinamento tecnico".  
   
   
FINANZE: SERRACCHIANI, POTESTÀ TRIBUTARIA FVG ESCE POTENZIATA DA CDM  
 
 Trieste, 14 luglio 2014 - "Il Friuli Venezia Giulia è adesso dotato di uno strumento che mette la Regione nella condizione di elaborare strategie efficaci in materia di tributi propri, rimanendo al riparo da rischi di contenzioso costituzionale che in questa materia sono molto elevati e storicamente sono stati molto frequenti". Lo ha affermato il 10 luglio a Roma la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dopo l´approvazione del decreto legislativo avente per titolo "Norme di attuazione dell´articolo 51, comma 4 dello Statuto di Autonomia del Fvg", nella seduta odierna del Consiglio dei ministri, cui ha preso parte in virtù dell´articolo 44 dello Statuto di Autonomia. "Con questa norma di attuazione la potestà regionale in materia tributaria viene potenziata - ha proseguito Serracchiani - perché è resa immune dai rilievi davanti alla Corte costituzionale. Ci potrà dare una più robusta facoltà di mettere in azione strumenti come riduzioni di imposte e agevolazioni fiscali, ovviamente nelle forme che dovremo attentamente studiare e con le coperture che dovremo reperire, e sempre nel rispetto della legislazione comunitaria". "Non è la soluzione di tutti i nostri problemi - ha aggiunto - ma è un solido contenitore all´interno del quale si potranno inserire interventi di carattere organico per supportare le imprese incrementandone la competitività, e per sostenere le aree che ora si mostrano strutturalmente più deboli". "Al di là di ogni valutazione particolare o contingente, si tratta di un passo in avanti fatto dalla Specialità regionale e quindi - ha concluso Serracchiani - istituzionalmente e politicamente rilevante".  
   
   
MILANO, PISAPIA: “IL PERCORSO DELLA CITTÀ METROPOLITANA HA IL SUO PRIMO APPUNTAMENTO UFFICIALE” "28 SETTEMBRE 2014: ELEZIONI PER IL CONSIGLIO METROPOLITANO”  
 
Milano, 14 luglio 2014 – “In accordo con il Presidente della Provincia Guido Podestà, ho valutato il 28 settembre p.V. Come data migliore per le elezioni del Consiglio metropolitano, che avrà il compito di predisporre lo Statuto della Città metropolitana. Come previsto dalla legge la Provincia di Milano si occuperà delle operazione elettorali. Il Consiglio metropolitano sarà composto da 24 consiglieri e presieduto dal Sindaco metropolitano. Il Consiglio metropolitano sarà eletto dai sindaci e dai consiglieri comunali dei Comuni della Città metropolitana. Sono eleggibili a Consigliere metropolitano i sindaci e i consiglieri comunali in carica nei comuni della Città metropolitana. Il percorso di avvicinamento alla Città metropolitana ha, così, il suo primo appuntamento ufficiale”. Lo ha dichiarato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANA, MARINO: ROMA PRONTA A SFIDA  
 
 Roma, 14 luglio 2014 - “L’idea di incontrarci nasce dalla volontà di condividere con voi la straordinaria opportunità offertaci dalla legge Delrio: in quanto amministratori locali siamo protagonisti nel processo di realizzazione della Città metropolitana - con queste parole il sindaco di Roma Ignazio Marino ha aperto l’incontro organizzato in Campidoglio con i sindaci dei Comuni della Provincia di Roma per l’avvio del processo di attivazione della Città Metropolitana. “In questo spirito di condivisione – ha continuato il sindaco - mi auguro che l’incontro di oggi si ponga come prima tappa di un percorso costruttivo che ci vede edificatori di una riforma istituzionale attesa da lunghissimo tempo e, ormai, non più rinviabile. La riforma istituzionale introdotta dalla legge Delrio sancisce il ruolo centrale della Città metropolitana nello sviluppo europeo, nazionale e regionale. Tra le dieci Città metropolitane istituite dalla legge, non può sfuggire la centralità della Città metropolitana di Roma Capitale: Roma è la Capitale della Repubblica, sede degli organi costituzionali, delle rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri presso la Repubblica Italiana, presso lo Stato della Città del Vaticano e presso le Istituzioni internazionali. Roma è luogo di organizzazione di imponenti manifestazioni e di grandi eventi internazionali. Ma le ragioni della centralità di Roma stanno anche nelle sue dimensioni territoriali e nelle dimensioni della sua popolazione. Roma è Capitale, ma è anche il cuore di una vasta e complessa area metropolitana. Siamo consapevoli che la sfida che ci attende consiste nel far divenire l’area metropolitana di Roma area strategica, dotata di confini adeguati e di poteri coerenti con la dimensione dei problemi da affrontare e delle opportunità da cogliere. Lo Statuto della Città metropolitana di Roma Capitale regolerà l’azione di governo del territorio metropolitano, introducendo strumenti di indirizzo dell’attività dell’ente, di promozione dello sviluppo economico e sociale, di coordinamento della gestione dei servizi pubblici e di quelli ecosistemici. Tra le specificità della nostra Città metropolitana, impossibile non annoverare il ruolo e le prospettive dei Municipi del Comune di Roma. La costituzione della Città metropolitana sarà di certo un’occasione per progredire sulla strada del decentramento, concepito anche in senso funzionale all’integrazione. La legge Delrio si è dimostrata consapevole delle peculiarità che contraddistinguono la nostra Città metropolitana. Roma avverte la responsabilità di tale riconoscimento, ed è pronta a fare la sua parte nel complessivo disegno di riforma istituzionale che il Paese si accinge a realizzare. In tale contesto - ha concluso il sindaco Marino - la nostra Città metropolitana aspira a diventare un volano di rigenerazione e innovazione urbana, un polo di attrazione di nuovi investimenti, una risposta alle emergenze occupazionali e sociali, un’occasione per dare vita a nuove forme di civismo e di partecipazione attiva”.  
   
   
ROMA, CITTA’ METROPOLITA: OCCASIONE UNICA PER RIPENSARE TERRITORIO  
 
Roma, 14 luglio 2014 - In occasione dell’incontro, con i Sindaci dei comuni dell’area metropolitana di Roma e i Presidenti dei Municipi della Capitale, sul ‘Processo di attivazione della città metropolitana di Roma Capitale, che si e tenuto l’ 11 luglio in Campidoglio presso l’aula Giulio Cesare, il Presidente dell’Assemblea Capitolina ha inviato il seguente messaggio: “La realizzazione di Roma Città metropolitana sembra essere giunta, finalmente, al rush finale. Siamo alla fine di un percorso di modifica dell’ordinamento locale avviato con la legge 142 del 1990. Sono passati 24 anni da allora e siamo tutti consapevoli di aver accumulato un notevole ritardo rispetto ai nostri partner/competitor europei. Basti ricordare che Londra ha istituito la Greater London Authority nel 2000 suddividendo il proprio territorio in 33 distretti (la City ed i 32 London boroughs) con una popolazione che supera gli 8,2 milioni di abitanti. L’istituzione del Landes Berlin, cioè l’area metropolitana della Capitale tedesca è del 1995. Ha lo stesso status istituzionale degli altri land della Germania e suddivide la regione berlinese in 12 distretti con una popolazione di circa 3,5 milioni di abitanti. Il Metropoolregio Amsterdam, che include 2,5 milioni di abitanti, è stato istituito nel 2007, comprende 37 comuni oltre alla città di Amsterdam e parte delle province di North Holland e Flevoland. A Vienna lo Stadt-wien è uno dei 9 bundeslander, quindi una regione autonoma dotata di poteri legislativi e il sindaco è anche il governatore del Land viennese che comprende 23 distretti. La Comunità autonoma di Madrid coincide con la Capitale spagnola e la sua area di influenza è stata istituita nel 1983 e comprende ben 179 comuni per un totale di 6,5 milioni di abitanti. Parigi fu precursore del nuovo modello di governo metropolitano dal momento che l’Ile de France venne istituita nel 1976 e comprende tutta la regione parigina. E’ evidente che il tema del governo dei grandi agglomerati urbani ha assunto negli ultimi decenni una maggiore rilevanza in tutta Europa, soprattutto in coincidenza dello spopolamento delle arre rurali e dell’afflusso sempre più ampio di popolazione nei centri urbani. Le statistiche ci dicono che il 68% della popolazione dell’Unione Europea risiede attualmente in regioni metropolitane dove si generano più dei due terzi del Pil europeo. Fare rete, costruire interconnessioni tra comunità piccole e grandi, limitare le distanze spazio/temporali e mettere insieme saperi e laboriosità è l’orizzonte su cui si sviluppa la competitività globale. L’economica globale quindi ha come terreno privilegiato di interessi le grandi aree urbane. Lo sviluppo delle reti di collaborazione nelle aree metropolitane è la chiave di lettura della crescita economica delle grandi aree urbane nel mondo. La struttura della città metropolitana guarda con maggiore attenzione alla pianificazione strategica e agli attori territoriali e in modo funzionale alla dimensione del proprio territorio, superando quindi le frammentazioni attraverso l’agglomerazione produttiva e la cooperazione policentrica tra città, comunità o territori. Offre quindi soluzioni congiunte a problemi comuni. Sono dell’avviso che gli amministratori e la politica tutta dovrebbero concentrarsi maggiormente per favorire i legami settoriali fra università, attività industriali e di ricerca scientifica e la partecipazione delle Pmi. Non a caso la Commissione europea ha previsto, nella programmazione 2014-2020, un sostegno specifico riservato alle città e allo sviluppo urbano. In questo contesto l’ente locale, con l’attivazione della Città Metropolitana, assume un ruolo strategico centrale nel processo di coinvolgimento e di coordinamento di tutti attori locali per realizzare una visione di sviluppo unitario, condiviso e ordinato, attraverso una regia unica del sistema locale. La definizione delle priorità nel contesto metropolitano evitano il ‘processo spezzatino delle risorse’ e nel rispetto delle esigenze territoriali si può configurare uno sviluppo funzionale e infrastrutturale con ottimizzazione delle risorse disponibili e dei benefici per la comunità dell’area vasta a garanzia delle compatibilità e delle specificità. L’appuntamento per modernizzare il sistema degli enti locali e il loro rapporto con i cittadini e le imprese è ora alla nostra portata. E’ una occasione che non possiamo perdere, non tanto perché ce lo impone il legislatore, ma perché c’è un processo internazionale, come ho evidenziato, già in fase avanzata e che coinvolge tutte le grandi aeree urbane e da cui rischiamo di rimanere esclusi. E’ necessaria quindi una opera informativa e di confronto serrato per superare resistenze, sospetto e diffidenze sia tra i cittadini che negli amministratori locali. Da più parti, nei confronti della Capitale, avanza la percezione di un pachiderma che schiaccia le realtà territoriali più piccole. E’ uno schema riduttivo che non tiene conto del dinamismo delle realtà più piccole che possono trasmettere a Roma un impulso di iniziative e di innovazione che spesso la Capitale è incapace di intercettare. In questo scambio anche la qualità dei servizi deve essere rispondente alla nuova realtà territoriale, uniformando l’offerta in tutto il territorio della Città Metropolitana. E’ una possibilità reale determinata da una migliore organizzazione che su vasta scala genera risparmi che possono essere reinvestiti ad esempio sui trasporti, sui servizi alla persona e sulla tutela ambientale e che si possono avvalere anche dei programmi Ue sulle aree urbane. La stagione dettata dal proverbio ‘Ognuno per sé e Dio per tutti’, che ha contrassegnato per decenni le amministrazioni comunali si è definitivamente conclusa anche per Roma. Oggi la necessità di maggiore efficienza ed economicità ci costringe a ripensare l’offerta dei servizi ai cittadini sull’area vasta. Siamo di fronte ad un fattore di riorganizzazione e crescita in cui si materializza l’opportunità di ripensare il territorio. In questo senso è auspicabile rafforzare il mandato degli eletti anche attraverso l’elezione diretta dei rappresentanti, cui è affidato il compito di avviare e sviluppare la Città Metropolitana. Sono convinto che la nuova istituzione potrà riaccendere le speranze di una economia locale attualmente ancora troppo debole per affrontare le sfide della competizione globale.” Il Presidente dell’Assemblea Capitolina Mirko Coratti  
   
   
RIFORME: SERRACCHIANI, DA COMMISSIONE SENATO CONFERMA SPECIALITA´ FVG  
 
Trieste, 14 luglio 2014 - "Una conferma alla Specialità del Friuli Venezia Giulia, che consolida il ruolo della nostra Regione nell´ambito del sistema italiano delle Autonomie, è giunta oggi anche dall´approvazione del testo di riforma del Senato". Lo ha affermato la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando l´esito della seduta del 10 luglio della Commissione Affari costituzionali del Senato. "L´approvazione degli emendamenti a tutela delle prerogative statutarie delle Autonomie speciali - ha proseguito Serracchiani - è un passaggio importante, che riconosce la storia e i valori della Specialità. Abbiamo contribuito in modo rilevante a conseguire questo risultato e proseguiremo seguendo da vicino l´iter del testo di legge in Aula". "La prossima settimana porterò la posizione delle Regioni e Provincie autonome rappresentandola in Commissione bicamerale parlamentare per le questioni regionali, nella convinzione comune - ha concluso - che le Autonomie sono un vantaggio per tutto il Paese".  
   
   
ROMA, BILANCIO 2014. LUNEDÌ 21 LUGLIO IN AULA I PROVVEDIMENTI PER LA MANOVRA FINANZIARIA DI ROMA CAPITALE  
 
Roma, 14 luglio 2014 - Da lunedì 21 luglio approda in aula Giulio Cesare la manovra di Bilancio 2014. Lo ha deciso l’odierna riunione dei Presidenti dei gruppi capitolini. L’assemblea Capitolina è stata convocata dalle ore 15, 00 alle ore 20,00 di lunedì p.V. Per la relazione dell’assessore Scozzese sul Bilancio di previsione. Nei giorni di martedì 22 e mercoledì 23 luglio seguirà, dalle ore 10 alle ore 20,00, il dibattito in aula sui provvedimenti propedeutici alla manovra finanziaria e sulla delibera del Bilancio previsione 2014. Di seguito l’elenco completo delle delibere collegate al bilancio di previsione 2014: 1. Approvazione del Regolamento per la disciplina della tassa sui rifiuti Tari 2. Ampliamento della soglia di esenzione per l´addizionale comunale all´Irpef con decorrenza dal 1° gennaio 2014 3. Determinazione delle aliquote da applicare sul valore dei fabbricati, dei terreni agricoli e delle aree fabbricabili e delle ulteriori detrazioni ai fini dell´Imposta Municipale Propria (Imu), per l´anno 2014. 4. Approvazione del Piano Finanziario 2014 e determinazione delle misure della Tassa sui rifiuti (Tari) per l´anno 2014. 5. Regolamento in materia di imposta unica comunale (Iuc), comprensivo delle disposizioni che disciplinano l´imposta municipale propria (Imu) e il tributo sui servizi indivisibili (Tasi). 6. Adeguamento delle spese ripetibili relative ai compensi di notifica degli avvisi e degli altri atti di recupero delle entrate, di cui alla deliberazione del Consiglio Comunale n. 257 del 19 dicembre 2003. 7. Determinazione delle aliquote e delle detrazioni ai fini dell´applicazione del tributo sui servizi indivisibili (Tasi) per l´anno 2014 8. Modifica delle tariffe e dei coefficienti moltiplicatori indicati nella Tabella di cui all´allegato C) del Regolamento in materia di occupazione suolo pubblico (Osp) e del canone (Cosap), comprensivo delle norme attuative del P.g.t.u., approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 75 del 30/31 luglio 2010, e successive modificazioni. 9. Modifica al regolamento per la definizione dei tributi locali mediante il procedimento di accertamento con adesione, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 70 del 30/31 luglio 2010 e ss.Mm. E ripubblicazione integrale dello stesso. 10. Modifica al Regolamento sul contributo di soggiorno nella città di Roma Capitale, approvato dall´Assemblea Capitolina con deliberazione n. 38 del 22/23 dicembre 2010, e successive modificazioni, e ripubblicazione integrale dello stesso. 11. Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267 concernente "Il testo unico degli Enti Locali". Applicazione dell´art. 172 lett. E) concernente la determinazione delle tariffe ed i tassi di copertura del costo di gestione dei servizi pubblici a domanda individuale anno 2014. 12. Aggiornamento del preventivo di spesa compreso nella relazione finanziaria al secondo piano P.e.e.p. Di cui alla legge 18 aprile 1962, n. 167, approvato con deliberazione della Giunta Regionale del Lazio n. 7387 dell´1 dicembre 1987. Individuazione delle aree disponibili da destinare all´edilizia residenziale pubblica. Anno 2014. 13. Modifiche alla Nuova Disciplina della Sosta Tariffata. 14. Approvazione Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari 15. Verifica della quantità di aree destinate ad insediamenti per attività produttive industriali ed artigianali, da cedere in diritto di superficie nell´anno 2014 e determinazione dei relativi corrispettivi. 16. Modifiche ed integrazioni alla deliberazione consiliare n. 37 del 30 marzo 2009, avente ad oggetto "Modifiche ed integrazioni alla deliberazione consiliare n. 100 del 12 aprile 2006 riguardante il regolamento comunale recante le norme in materia di esposizione della pubblicità e di pubbliche affissioni. 17. Modifica al Regolamento generale delle entrate approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 72 del 30/31 luglio 2010, e successive modificazioni, e ripubblicazione integrale dello stesso. 18. Bilancio previsione annuale 2014, Bilancio pluriennale 2014-2016, Relazione previsionale e Programmatica, Piano degli Investimenti 2014-2016. E’ quanto comunicato in una nota dall’ufficio stampa della Presidenza dell’Assemblea Capitolina.  
   
   
LOMBARDIA: AL VIA PIANO TERRITORIALE VALLI ALPINE ASSESSORE: REGIONE E 45 COMUNI FANNO SISTEMA PER MONTAGNA  
 
Milano, 14 luglio 2014 - "Un passo importante, con un obiettivo semplice e ambizioso: mettere in rete Regione e i 45 Comuni della Valsassina, Val Seriana e Alta Val Brembana con tutto il proprio sistema economico e associazionistico per valorizzarne il territorio, l´economia, le risorse culturali e paesaggistiche, l´agricoltura e il turismo, attraverso una pianificazione che abbandoni la logica dispersiva del singolo campanile per pensare all´interno di un´area vasta". Lo ha detto l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, commentando l´adozione da parte della Giunta del Piano Territoriale d´Area (Ptra) ‘Valli Alpine’, che interessa una parte importante delle province di Lecco e Bergamo . Valorizzazione Del Territorio - "Questo documento – ha continuato Viviana Beccalossi - che abbiamo studiato e proposto alcuni mesi fa al territorio, serve per fare sistema e mettere l´accento sulle potenzialità ancora inespresse che, se adeguatamente valorizzate potrebbero rendere ancora più competitiva questa terra. Il territorio ha risposto e risponderà con contributi e miglioramenti, dimostrando che questo tipo di accordi sono utili e concreti perché non calati dall´alto, ma frutto di vera collaborazione tra Regione, Comuni, Province e Comunità Montane". Consultazione Con Parti Sociali - Dopo la pubblicazione dell´atto, nei prossimi giorni inizierà il lavoro di consultazione con tutte le parti istituzionali, economiche e sociali del territorio, che potranno far pervenire alla Regione le proprie osservazioni. L´obiettivo, secondo l´assessore Beccalossi, è di portare il Ptra Valli Alpine per la definitiva approvazione del Consiglio Regionale entro la fine dell´anno. Strumento Strategico Per Montagna - "Il Ptra - ha concluso Viviana Beccalossi - è diventato uno strumento strategico, una buona pratica che avviata o in corso d´opera in diversi contesti, come quello dei Navigli, della Franciacorta e della Media e Alta Valtellina. In questo caso viene anche dimostrato l´interesse della regione per il territorio montano e, soprattutto, per quella parte della montagna lombarda definita come svantaggiata e periferica rispetto alle zone più forti dello sviluppo regionale". Inoltre, sempre secondo l´assessore, in un momento di difficoltà economica per gli Enti locali, soprattutto più piccoli, guardare oltre ai propri confini comunali significa risparmiare denaro e avere più possibilità di accedere a forme di finanziamento come quelle europee. Fare Sistema - "Proprio per dare ulteriore spinta a queste iniziative – ha concluso Viviana Beccalossi - riteniamo che questo tipo di programmazione condivisa per un´area vasta possa davvero rappresentare un caso scuola, che serva da esempio, a chi amministra, sull´importanza di fare sistema, per pianificare progetti, che devono avere un respiro ben più ampio rispetto alle logiche di facili ma a volte deleteri campanilismi.  
   
   
BOLZANO - SüDTIROLER WIRTSCHAFTSRING: KOMPATSCHER INCONTRA IL WIRTSCHAFTSRING: "SOSTEGNO ALL´ECONOMIA"  
 
Bolzano, 14 luglio 2014 - Il pacchetto di misure a sostegno dell´economia e la revisione dei criteri per l´assegnazione dei contributi ai diversi settori sono stati al centro dell´incontro del 10 luglio, a Palazzo Widmann, fra il presidente della Provincia Arno Kompatscher e il nuovo presidente del Südtiroler Wirtschaftsring, Philipp Moser. Sgravi fiscali, finanziamento delle infrastrutture, via libera al Parco Tecnologico, sostegno agli investimenti privati: il pacchetto di misure varato nelle ultime settimane dalla Giunta provinciale punta a stimolare e incentivare la ripresa dell´economia altoatesina. "Finalmente possiamo di nuovo contare su un trend positivo - commenta Arno Kompatscher - e la mano pubblica si sta impegnando a fare tutto il possibile per sostenere la crescita". E la strada intrapresa ha anche il sostegno degli operatori economici del Südtiroler Wirtschaftsring, il cui nuovo presidente, Philipp Moser, ha incontrato questa mattina il presidente Kompatscher. "Troviamo positivo - sottolinea Moser - soprattutto lo stile partecipativo dell´esecutivo provinciale, che nell´elaborare e valutare sia il pacchetto di misure a sostegno dell´economia, sia i criteri per l´assegnazione dei contributi, ha coinvolto in maniera diretta i rappresentanti delle categorie". Kompatscher, durante l´incontro, ha aggiunto che "l´obiettivo è quello di gestire i fondi a disposizione in maniera più mirata ed efficente, venendo incontro alle diverse esigenze dei singoli settori, che avranno anche maggiore margine di manovra nella gestione di questi strumenti". In tale ottica si inquadrano pure i workshop che si terranno nelle prossime settimane e che avranno come oggetto l´elaborazione di linee guida e criteri da seguire per gli incentivi. "Ci aspettiamo che il mondo economico - spiega il presidente Kompatscher - dica in maniera chiara e onesta ciò che ha funzionato bene e ciò che ha funzionato meno bene, indicandoci anche le strategie considerate maggiormente importanti per sostenere la competitività del sistema". Durante l´incontro di questa mattina, Moser ha consegnato al presidente altoatesino una lista di dieci proposte del Wirtschaftsring in tema di sburocratizzazione, "pacchetto che analizzeremo punto per punto e discuteremo ancora con le categorie".  
   
   
PATTO DI STABILITÀ, SBLOCCATI OLTRE 53 MILIONI DI POTENZIALITÀ PER COMUNI E PROVINCE. DAL 2010 CIRCA 800 MILIONI RESI DISPONIBILI GRAZIE ALL´ACCORDO TRA REGIONE EMILIA ROMAGNA ED ENTI LOCALI  
 
Bologna, 14 luglio 2014 - Pagamenti e investimenti per oltre 53 milioni. A tanto ammonta lo sblocco di potenzialità di spesa per investimenti e il saldo di fatture a creditori di Comuni e Province, approvato dalla Giunta regionale. “Si tratta di risorse che, in assenza dell’intervento della Regione, Comuni e Province non avrebbero potuto utilizzare a causa dei vincoli statali: in questo modo, invece, insieme agli Enti locali possiamo dare un contributo fondamentale alla ripresa economica e alla difesa e alla creazione di posti di lavoro”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna, che ricorda, inoltre, come “già lo scorso marzo la Regione fece un analogo intervento pari a 150 milioni di euro, già liquidati alle aziende private con indubbio beneficio al sistema economico in debito cronico di liquidità. Con l’intervento di oggi sono circa 800 i milioni di euro che la Regione ha rimesso in circolo dal 2010, anno di approvazione della legge regionale sul patto di stabilità territoriale”. Nello specifico in provincia di Piacenza arriveranno risorse pari a circa 5,3 milioni di euro; 5 a Parma; 5 a Reggio Emilia; 8,7 milioni in provincia di Modena; 9 a Bologna; 2,6 a Ferrara; 7,2 in provincia di Ravenna; 7 a Forlì-cesena e 4,1 a Rimini. Provincia di Piacenza
Alseno 22.679,61
Borgonovo Val Tidone 166.961,18
Cadeo 100.000,00
Carpaneto Piacentino 114.717,96
Castel San Giovanni 250.000,00
Farini 55.987,26
Fiorenzuola D´arda 470.710,19
Gossolengo 116.083,57
Monticelli d´Ongina 80.000,00
Piacenza 2.429.298,13
Ponte dell´Olio 67.696,90
Pontenure 49.501,60
Rivergaro 91.712,31
Rottofreno 185.528,83
San Giorgio Piacentino 47.534,05
Vernasca 1.711,84
Provincia di Piacenza 1.096.875,90
Totale 5.346.999,33
Provincia di Parma
Borgo Val di Taro 236.622,57
Busseto 154.718,99
Colorno 186.700,31
Felino 120.000,00
Fidenza 910.009,82
Fontanellato 140.000,00
Fontevivo 164.482,78
Langhirano 361.759,16
Sala Baganza 183.235,69
Salsomaggiore Terme 719.001,74
San Secondo Parmense 161.191,50
Soragna 82.155,18
Provincia di Parma 1.544.066,51
Totale 4.963.944,25
Provincia di Reggio Emilia
Bagnolo in Piano 159.845,76
Bibbiano 242.833,70
Boretto 88.097,89
Brescello 187.988,58
Cadelbosco di Sopra 147.793,73
Campegine 55.837,46
Casalgrande 308.433,42
Castelnovo di Sotto 152.240,90
Fabbrico 4.671,43
Gattatico 66.100,78
Luzzara 117.130,02
Montecchio Emilia 93.689,95
Poviglio 189.480,75
Quattro Castella 149.555,54
Ramiseto 66.498,51
Rio Saliceto 92.838,85
Sant´ilario d´Enza 120.504,76
Scandiano 561.745,66
Toano 138.982,53
Vetto 13.122,41
Provincia di Reggio Emilia 1.953.387,16
Totale 4.910.779,78
Provincia di Modena
Castelnuovo Rangone 60.000,00
Castelvetro di Modena 286.792,46
Fiorano Modenese 584.533,03
Formigine 500.000,00
Maranello 546.411,20
Modena 3.233.530,19
San Cesario sul Panaro 141.352,40
San Prospero 61.170,28
Sassuolo 1.138.477,87
Serramazzoni 207.976,86
Vignola 625.767,91
Provincia di Modena 1.331.849,19
Totale 8.717.861,39
Provincia di Bologna
Anzola dell´Emilia 297.049,97
Baricella 150.000,00
Bentivoglio 18.039,22
Castel Maggiore 391.632,29
Castello d´Argile 14.572,05
Castiglione dei Pepoli 153.851,69
Gaggio Montano 50.000,00
Granarolo dell´Emilia 304.442,97
Imola 1.915.270,25
Marzabotto 174.301,29
Medicina 288.858,45
Monterenzio 102.554,34
Monzuno 135.022,05
Ozzano dell´Emilia 165.098,18
Sala Bolognese 4.278,96
San Giovanni in Persiceto 300.000,00
San Lazzaro di Savena 434.595,97
San Pietro in Casale 177.099,16
Sasso Marconi 513.703,52
Zola Predosa 747.170,54
Provincia di Bologna 2.636.829,81
Totale 8.974.370,71
Provincia di Ferrara
Argenta 385.915,81
Bondeno 16.781,32
Codigoro 123.092,74
Comacchio 888.774,41
Copparo 250.000,00
Mesola 77.885,32
Portomaggiore 200.000,00
Vigarano Mainarda 12.974,74
Provincia di Ferrara 657.088,45
Totale 2.612.512,78
Provincia di Ravenna
Alfonsine 89.520,36
Castel Bolognese 145.129,15
Cervia 544.797,05
Cotignola 63.441,71
Faenza 1.476.130,51
Fusignano 50.429,74
Lugo 349.600,12
Massa Lombarda 118.690,98
Ravenna 2.500.000,00
Riolo Terme 90.648,13
Russi 82.358,17
Provincia di Ravenna 1.692.533,73
Totale 7.203.279,65
Provincia di Forlì-cesena
Bertinoro 165.721,22
Castrocaro Terme e Terra del Sole 100.000,00
Cesena 1.670.981,98
Forlì 2.408.764,76
Forlimpopoli 193.804,72
Gambettola 132.432,37
Longiano 63.478,39
Meldola 113.873,59
Mercato Saraceno 100.000,00
Modigliana 185.501,01
Predappio 109.220,67
Roncofreddo 11.334,97
San Mauro Pascoli 147.886,36
Savignano sul Rubicone 252.428,74
Provincia di Forlì-cesena 1.338.603,63
Totale 6.994.032,40
Provincia di Rimini
Bellaria-igea Marina 314.245,90
Cattolica 375.356,86
Misano Adriatico 526.505,15
Montescudo 69.259,69
Morciano di Romagna 164.380,98
Riccione 844.819,75
San Clemente 100.652,52
San Giovanni in Marignano 329.217,47
Sant´agata Feltria 98.015,76
Verucchio 100.000,00
Provincia di Rimini 1.213.765,63
Totale 4.136.219,71
 
   
   
PARTECIPATE:NUOVO BANDO DEL COMUNE DI MILANO PER NOMINE IN OTTO ENTI CANDIDATURE DA PRESENTARE ONLINE ENTRO IL 12 SETTEMBRE SUL SITO DEL COMUNE DI MILANO  
 
Milano, 14 luglio 2014 – Si è aperto il 10 luglio il nuovo bando del Comune di Milano per la nomina di rappresentanti dell’Amministrazione in 8 tra enti e fondazioni, secondo i criteri di trasparenza, pubblicità e rispetto della parità di genere approvati dal Consiglio comunale il 29 marzo 2012. Il bando resterà aperto fino al 12 settembre 2014 e le proposte di candidatura saranno accolte solo se presentate online sul portale del Comune di Milano (quelle presentate in forma cartacea dovranno essere obbligatoriamente seguite dalla presentazione online entro 4 giorni dalla scadenza del bando, ovvero non oltre le ore 13 del 16 settembre). Le nomine riguardano i membri dei Consigli di Amministrazione dei seguenti enti: Ambito Territoriale di Caccia – Atc della Pianura Milanese (1 consigliere); Fondazione Aurelio Beltrami (1 consigliere); Fondazione Giuseppe Verdi – Casa di Riposo per Musicisti (2 consiglieri); Fondazione Laura Solera Mantegazza (1 consigliere); Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano (1 consigliere). Saranno poi nominati i membri dei Collegi sindacali dei seguenti enti: Azienda Regionale Emergenza Urbana – Areu (1 membro effettivo); Fondazione Irccs Ca’ Granda – Ospedale Maggiore Policlinico (1 membro effettivo). In previsione della costituzione dell’Associazione Smart City, che avverrà a seguito dell’adozione del provvedimento da parte del Consiglio Comunale, il bando prevede anche la raccolta delle candidature per la nomina del Presidente. Il testo integrale del bando e l’elenco completo di tutti gli enti sono pubblicati sul sito www.Comune.milano.it  sezione Servizi online – Bandi e Avvisi di gara – Bandi – Nomine.  
   
   
MARCHE: PRESENTATO IL RAPPORTO ANNUALE 2014 DELL´OSSERVATORIO SUL MERCATO DEL LAVORO  
 
Ancona, 14 luglio 2014 - “ Puntare di più sulla qualità del lavoro, sulla buona occupazione , sull’introduzione di nuove figure professionali, sulla competenza, la ricerca e la professionalità e quindi di più sulla formazione mirata, alta e continua e soprattutto accompagnare e favorire le scelte di chi si sta indirizzando alle attività autonome. “Sono queste alcune indicazioni di politiche attive del lavoro che l’assessore regionale al Lavoro, Marco Luchetti ha proposto oggi alla luce dei dati presentati oggi in Regione e contenuti nel rapporto annuale dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro. Uno strumento di analisi statistica che fotografa la situazione del 2013 e il primo trimestre 2014, indispensabile per trarre scelte strategiche per il futuro. “I giovani – ha proseguito l’assessore – costituiscono un’ emergenza anche nelle Marche e stanno mostrando una propensione al lavoro autonomo, hanno buone idee e si stanno impegnando. Seguendo anche la tendenza in aumento dei lavori autonomi, avvieremo progetti sempre più collegati tra Università e mondo del lavoro dando continuità ai dottorati di ricerca ( 84 finora), per le start up di impresa, i temporary manager, il ricambio generazionale di impresa, continuando nella politica di incentivo alla creazione di impresa ( prestito d’onore che segna già 900 nuove imprese), all’istruzione tecnico professionale, per corrispondere alle esigenze di rinnovamento continuo del mercato . Con Garanzia Giovani , invece, ci stiamo già impegnando ( 4500 i giovani già iscritti) ad utilizzare al meglio le risorse in favore di quei giovani che hanno trovato più difficoltà a trovare un percorso di istruzione medio alta e che attualmente sono più disorientati nel mercato. ” Il primo trimestre 2014 -In base ai dati della rilevazione Istat, nei primi tre mesi dell’anno in corso, si interrompe il calo dell’occupazione regionale che aveva segnato variazioni negative per cinque trimestri consecutivi. Nel periodo gennaio-marzo il numero di occupati registra un incremento che, seppure di marginale entità (+0,1%), va in controtendenza alle dinamiche nazionali (-0,8%) e a quelle delle circoscrizioni del Nord Italia. La favorevole evoluzione riguarda solo il segmento degli autonomi (+3,4%), poiché i dipendenti risultano in diminuzione dell’1,0%. Osservando le componenti settoriali va notata la dinamica positiva dell’industria (+6,7%) e delle costruzioni (+14,4%). Il protrarsi della crisi ovviamente ha avuto riflessi pesanti anche nella regione Marche, a causa anche della peculiarità della sua struttura economica a forte vocazione manifatturiera e dalla diffusa presenza di piccole e micro imprese. Le principali indagini congiunturali mettono in evidenza, tuttavia, moderati segnali di recupero che sembrerebbero indicare, quantomeno, una interruzione della tendenza negativa. Si osservano, infatti, marginali incrementi dell’attività produttiva nelle aziende più strutturate e segnali di recupero dell’attività commerciale anche nelle imprese di più piccola dimensione. Il tasso di disoccupazione sale dall’11,4% del primo trimestre 2013 all’attuale 11,7%, quasi due punti percentuali in meno rispetto alla media del Paese, ma l’andamento delle assunzioni mostra un miglioramento rispetto ai precedenti trimestri. Nel complesso, infatti, il numero di nuovi contratti aumenta dello 0,7% mentre, se si considera solo il lavoro dipendente, le dinamiche hanno maggiore incisività, con un incremento tendenziale del 3,5%, pur considerando una consistente riduzione del tempo indeterminato (-15,1%), dovuta alla mancata trasformazione di contratti a termine. Il 2013 -In un contesto di forte e prolungata recessione economica, come quella che stiamo attraversando, la condizione giovanile ha registrato un peggioramento delle difficoltà nel reperire un’opportunità di lavoro. Il tasso di occupazione riferito ai giovani fino ai 29 anni, registra una flessione di 3,8 punti percentuali rispetto al 2012, ma ne perde ben 11 con riferimento al valore del 2008. Parallelamente il tasso di disoccupazione della stessa classe di età sale dal 21,5% al 25,2%. La differenza tra assunzioni e cessazioni si attesta a -4mila unità e registra un’ulteriore flessione sul dato del 2012. Il quadro occupazionale dei 15-29enni risulta in controtendenza nel settore turistico, dove si registra una differenza positiva. Se tutte le componenti di reddito risultano in calo ( gli investimenti delle imprese marchigiane diminuiscono del 6,1%, i consumi delle famiglie del 2,4%) l’export, invece, è in grado di fornire un contributo positivo, con un’espansione dei flussi pari al 13,0%. Il ricorso alla cassa integrazione è in crescita del 25,1% per la componente ordinaria e straordinaria e del 17,5% per quella in deroga, che coinvolge oltre 30.500 lavoratori. Quelli posti in mobilità sono stati poco meno di 8mila e risultano in calo del 42,5% rispetto al 2012, a causa, soprattutto, della componente non indennizzata, il cui utilizzo è stato sostanzialmente sospeso dall’Inps (circolare 137/2012). Nella nostra regione, le imprese attive diminuiscono dell’1,1%, in linea con le tendenze nazionali, e il tasso di crescita rimane su valori negativi (-0,24%) per il secondo anno consecutivo. Per l’artigianato e la piccola impresa, in generale, la contrazione è ancora più accentuata, in calo del 2,1%. La criticità del mercato del lavoro nel 2013 è stata evidente: un calo dell’occupazione pari al 3,4%, sia tra i dipendenti a tempo indeterminato sia tra i dipendenti con contratti a termine. Le dinamiche occupazionali, in tutti i principali settori di attività, mostrano un segno negativo : difficoltà più forti nella provincia di Pesaro e Urbino (-7,7%) e in quella di Macerata (-4,2%), mentre è in controtendenza il territorio di Ascoli Piceno, in cui si osserva una crescita del 3,2%. Aumenta anche il numero di chi cerca lavoro: 78mila unità nel corso del 2013 salite a 82 mila nel primo trimestre 2014. Il tasso di disoccupazione, all’11,1%, resta sotto la media nazionale (12,2%). La dinamica di calo è sostanzialmente identica sia per i maschi, sia per le femmine e un differenziale contenuto in riferimento alla cittadinanza, con le assunzioni di stranieri in calo dell’11,9% (-9,1% per gli italiani). La perdita di posizioni lavorative, rilevata su tutto il territorio della regione, sia a livello di provincia sia di Ciof, riguarda oltre 6.600 maschi e circa 4.200 donne. “Certo l’analisi dei dati - ha concluso Marco Luchetti - ci mostra un anno pesante e molto difficile, ma contiamo sull’inizio di una controtendenza che naturalmente dovrà consolidarsi per avere effetti incisivi sulla nostra economia, ma che lascia sperare in una ripresa reale se ci sarà l’impegno di ogni componente della comunità.”  
   
   
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE IN TRENTINO: SUL TOTALE E´ AL 9,7%  
 
Trento, 14 luglio 2014 -"Un tasso di disoccupazione giovanile - parliamo di giovani fra i 15 e i 24 anni - al 34% è certamente un dato che fa riflettere, e che tutti dobbiamo impegnarci a fare calare. E´ bene precisare però che il dato statistico non riguarda il totale dei giovani trentini, che sono circa 54.500, ma solo quelli che lavorano o cercano lavoro, che sono in tutto 15.569, le cosiddette forze attive. Il 34% di questi ultimi è disoccupato, quindi parliamo di 5.299 persone. Sulla popolazione giovanile totale, pertanto, i disoccupati sono il 9,7%. Per gli esperti la precisazione è superflua, ma per il cittadino che legge i giornali di oggi forse no". Questa la puntualizazione dell´assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi in merito ad una notizia apparsa oggi su alcuni organi di informazione. "I dati sulla disoccupazione - spiega Olivi - vanno letti in un contesto molto chiaro: vanno depurati cioè dai giovani che sono impegnati in un percorso di studio, che sono la maggioranza. Non solo: stiamo parlando di dati riferiti ad una situazione complessiva, quella dell´occupazione in Trentino, che nel primo trimestre 2014 è fra le poche in Italia che ha conosciuto una sorta di stabilizzazione, anzi, addirittura un sia pur lievissimo miglioramento. Per terzo: c´è un campanello d´allarme che riguarda le giovani donne, lo abbiamo detto e vogliamo impegnarci ancora di più su questo fronte. Ma la disoccupazione giovanile maschile è in calo. E questo, nel quadro italiano, è quasi eccezionale. Significa che il lavoro fatto dalla Provincia, assieme alle parti sociali, per quanto riguarda le politiche di sostegno all´occupazione, dà dei risultati, soprattutto nel settore industriale/manifatturiero, quello che assorbe in misura maggiore la domanda di lavoro dei giovani uomini".  
   
   
BOLZANO: ILLUSTRATO PROGETTO "GARANZIA GIOVANI" CONTRO LA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
 Bolzano, 14 luglio 2014 - Sono state illustrate il 10 luglio, nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Widmann, dagli assessori Martha Stocker e Philipp Achammer, le misure adottate dalla Provincia per la lotta alla disoccupazione giovanile ed inserite nel progetto "Garanzia giovani" promosso nel 2013 a livello europeo. "L´obiettivo principale del progetto Garanzia giovani" ha spiegato questa mattina l´assessora provinciale al lavoro Martha Stocker "è quello di offrire ai giovani in età compresa tra i 15 ed i 24 anni una serie di opportunità per acquisire un´occupazione, una formazione o un corso di aggiornamento. Anche se in Alto Adige il tasso di disoccupazione giovanile con il 12,2 per cento è il più basso a livello nazionale non dobbiamo risparmiare nessuno sforzo per agevolare ai nostri giovani l´entrata nel mondo del lavoro". Le misure poste in atto dalla Provincia in collaborazione con i partner sociali spaziano dai tirocini durante i mesi estivi ai corsi e percorsi di formazione continua, consulenza formativa individuale, dai sussidi informativi e per l´orientamento (siti web, opuscoli, cataloghi corsi ecc.) alla mediazione al lavoro ed alle proposte di riqualificazione e formazione continua. Nel corso del 2013 inoltre la Giunta provinciale ha messo a disposizione 1 milione di euro per la realizzazione di interventi mirati a favore dell´occupazione giovanile. L´assessore alla scuola e cultura di lingua tedesca, Philipp Achammer, ha quindi posto l´accento sull´improtanza fodamentale di una formazione scolastica e professionale adeguate per prevenire la disoccupazione giovanile. Il direttore della Ripartizione lavoro, Helmuth Sinn, ha fornito nel dettaglio alcuni dati relativi alla disuccopazione giovanile. Attualmente in Alto Adige circa 2.900 giovani con meno di 25 anni sono in cerca di lavoro. 5.300 giovani sotto i 25 anni fanno parte dei "Neet", ovvero quei giovani che non lavorano, non studiano e non sono in formazione (comprese giovani madri che stanno a casa, persone che non sono in grado di lavorare a causa di malattia o invalidità, ecc.). Nell´autunno 2013 i giovani iscritti nelle liste di disoccupazione hanno raggiunto il valore più alto mai registrato in provincia di Bolzano. Attualmente più di 740 giovani risultano iscritti da più di tre mesi nelle liste di disoccupazione e si sono dichiarati disponibili ad iniziare immediatamente un lavoro. I giovani iscritti vengono invitati a colloqui individuali ed incontri informativi di gruppo dove, oltre ad offerte d´impiego, ricevono anche informazioni utili per la ricerca di lavoro. Le misure poste in atto dalla Provincia di Bolzano nell´ambito del progetto europeo "Garanzia giovani" sono illustrate nel dettaglio nel sito www.Provincia.bz.it/garanziagiovani  e per ulteriori informazioni gli interessati possono contattare l´indirizzo E-mail: garanziagiovani@provincia.Bz.it    
   
   
LOMBARDIA, POLIZIA LOCALE: GESTIONE ASSOCIATA È MODELLO DA SEGUIRE  
 
 Cittiglio/va, 14 luglio 2014 - "La gestione associata della Polizia locale tra Comuni è un modello da seguire, perché contribuisce a rendere più efficace, efficiente ed economico il servizio". Lo ha detto il 10 luglio Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia, in visita al comando del Medio Verbano che si trova a Cittiglio, in provincia di Varese. Vera Eccellenza - "Il comando del Medio Verbano è una vera eccellenza- ha esordito l´assessore - 18 agenti e unione tra 11 comuni. Un modello a cui ispirarsi per la gestione associata del sevizio di Polizia locale. La strumentazione a disposizione degli operatori è davvero ottima, anche grazie al finanziamento di 650.000 euro stanziato da Roberto Maroni quando era Ministro degli Interni - ha ricordato Bordonali - che ha contribuito a realizzare uno straordinario impianto di videosorveglianza. La positiva collaborazione tra Polizia locale e Forze dell´ordine all´interno di questo Comando - ha concluso l´assessore - dimostra come sia necessario un protocollo di sicurezza che renda effettiva una sinergia importante nell´ottica di garantire maggiore sicurezza ai cittadini". Linee Guida - La titolare regionale alla sicurezza ha quindi ricordato le linee guida della bozza della nuova legge regionale sulla Polizia locale: "Oltre a promuovere le gestioni associate con Comandi da almeno 18 operatori, - ha spiegato - svilupperemo un coordinamento tra servizi e una costante attività formativa degli agenti. Le polizie locali rimarranno in capo agli Enti Locali, ma verrà creato un coordinamento regionale volto a risaltare le professionalità degli agenti". Forza Sul Territorio - "La polizia locale è una forza importante sul territorio lombardo - ha fatto presente l´assessore -. Per questo non possiamo più permettere che gli operatori svolgano mansioni che non rientrano nelle loro competenze. Istituiremo infine un fondo economico per il finanziamento degli oneri derivanti da procedimenti penali relativi ad attività svolte da agenti durante l´espletamento del servizio. Questa iniziativa - ha aggiunto - sarà, come auspicato da tutte le parti sociali, il primo passo per proporre modifiche legislative e contrattuali anche a livello nazionale". Confronto Con La Base - "Ora sto presentando il testo agli agenti durante incontri organizzati in tutte le province lombarde -ha precisato Bordonali -. Una volta terminato il confronto con la base, inizierà l´iter istituzionale per arrivare all´approvazione definitiva entro fine anno", ha concluso l´assessore.  
   
   
CARCERI, MARONI: COINVOLGERE TERRITORI PERCHÉ AZIONI FUNZIONINO  
 
Roma, 14 luglio 2014 - "Bisogna coinvolgere i territori, le Regioni e gli Enti locali, perché la gestione e l´inserimento di questi fenomeni nel territorio fa la differenza fra una cosa che funziona e una che non funziona. Al di là del contenuto di questo Protocollo, mi piace molto il metodo". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo il 10 luglio, a Roma al Ministero della Giustizia, in occasione della firma del Protocollo d´Intesa per il recupero e il reinserimento sociale di persone sottoposte a provvedimenti dell´autorità giudiziaria. Sottoscrittori: Il documento è stato firmato questa mattina dal presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dai presidenti dei Tribunali di Sorveglianza di Milano, Pasquale Nobile De Santis, e di Brescia, Monica Lazzaroni. Documento Attua Leggi Su Recupero - "Sono molto lieto di sottoscrivere questo Protocollo - ha proseguito il presidente -, che dà attuazione alle leggi vigenti, perché abbiamo tutti ben presente la situazione carceraria italiana: non solo il problema del sovraffollamento, che si risolve realizzando nuove strutture, per esempio, ma anche la necessità di dare attuazione a percorsi riabilitativi e rieducativi, con l´obiettivo del reinserimento sociale e lavorativo di queste persone, laddove sia possibile". Istituzioni Del Territorio Agiscano Insieme - "Ed è possibile - ha spiegato Maroni - con la partecipazione attiva e da protagonisti proprio dei territori, la Regione, gli Enti locali, il Ministero e le Istituzioni che si occupano di questi temi, il Tribunale di sorveglianza in primo luogo". "Tutte le Istituzioni - ha proseguito - si impegnano, ciascuna per la sua parte; noi, per quanto riguarda la Regione, abbiamo il compito di adottare misure idonee all´aumento delle possibilità ricettive delle comunità residenziali, anche di tipo terapeutico, in raccordo con gli Enti locali territorialmente coinvolti. Questo è il passaggio fondamentale: l´alleanza fra Istituzioni, anche di colore politico diverso. Quando la politica assume ruolo istituzionale, il suo compito è risolvere i problemi e questo è l´obiettivo che noi ci poniamo con la firma dell´Accordo". Carceri Lombarde - A margine della firma del Protocollo, il presidente ha sottolineato come in Lombardia la situazione delle carceri sia "sotto controllo" e rappresenti anche "uno dei punti di avanguardia". "Vogliamo dimostrare - ha aggiunto - che si può fare, mantenendo alta la sicurezza per i cittadini, ma anche svolgendo tutte quelle politiche che mirano al reinserimento sociale e lavorativo di chi ha finito, o quasi, di scontare la sua pena". Orlando: Collaborazione Tra Regioni Snodo Fondamentale - "La collaborazione con le Regioni rappresenta lo snodo fondamentale - ha detto il ministro Orlando -. Con le Regioni vorremmo sviluppare una serie di progetti, che riguardano, non solo, la dicotomia fra ´dentro´ e ´fuori´ il carcere, ma anche ciò che succede dentro il carcere. Oggi sono particolarmente contento di sottoscrivere questo accordo con la Lombardia, con cui proseguo il lavoro di collaborazione iniziato già da ministro dell´Ambiente". De Santis: Massimo Impegno - "Da parte nostra garantiamo il massimo impegno - ha assicurato il presidente del Tribunale di sorveglianza di Milano Pasquale Nobile De Santis -. In Lombardia, in particolare, otteniamo risultati attraverso la sinergia fra le Istituzioni. Questa è la strada per raggiungere risultati ancora migliori". Lazzaroni: Punto Di Partenza Necessario - "Questo Protocollo rappresenta un punto di partenza necessario, perché questa modalità consente il confronto - ha commentato il presidente del Tribunale di sorveglianza di Brescia Monica Lazzaroni -. La misura alternativa si costruisce con il territorio".  
   
   
BENI CONFISCATI ALLA MAFIA, TOSCANA: SOLUZIONI CONCRETE PER RESTITUIRLI ALLA COLLETTIVITÀ  
 
Firenze 14 luglio 2014 - "Occorre trovare soluzioni concrete per il riutilizzo sociale dei beni che vengono confiscati alla mafia: per dare un messaggio forte ed importante a chi questi beni li ha impiegati per finalità illecite ma anche per non vanificare l´impegno di chi la legge l´ha faticosamente voluta ed ottenuta". La vicepresidente Stefania Saccardi ha concluso così il proprio intervento al tavolo regionale di coordinamento sui beni confiscati alla mafia che il 10 luglio, a Palazzo Strozzi Sacrati, ha riunito per la prima volta tutti i soggetti coinvolti: Comuni, Associazioni, prefetture, forze dell´ordine. "L´idea di costituire un tavolo – ha detto la vicepresidente - che fosse in grado di individuare e adottare soluzioni concrete per far sì che tutto questo patrimonio sottratto alla malavita non resti inutilizzato è venuta pochi giorni fa, a Pisa, quando insieme a Don Ciotti abbiamo celebrato la riapertura di un´edicola confiscata alla mafia. Tanti soggetti coinvolti mi hanno chiesto se la Regione potesse diventare il coordinatore di tutte le iniziative, idee, proposte. Ma anche di diventare l´interlocutore nei confronti dell´Agenzia Nazionale per l´amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Mancava una regia. Questo tavolo dovrà servire come luogo per il confronto e la condivisione ma soprattutto per l´adozione di soluzioni operative". Impiegare tanti beni immobili inutilizzati, ma anche aziende e negozi, per scopi sociali. "Sarebbe un bel segnale perchè la cosa che fa più male alle associazioni mafiose – ha proseguito Stefania Saccardi - è la sottrazione degli strumenti finanziari con cui svolgono la loro attività criminosa. Un segnale oltrechè simbolico anche tangibile perchè le necessità sociali sono tantissime e questa è una ricchezza che non possiamo permetterci di perdere". Alle tante difficoltà dei Comuni di poter utilizzare i beni riassegnati dall´Agenzia si sommano quelle di avere un quadro aggiornato della situazione. "L´agenzia – ha spiegato Stefania Saccardi – ha da poco un nuovo direttore. Il primo passo del tavolo sarà quello di chiedere un incontro per chiarire alcuni aspetti fondamentali. Anzitutto per capire se una parte dei fondi che vengono sequestrati alle mafie possano essere utilizzati per ristrutturare i beni immobili. La maggior parte dei Comuni, oltre alla penuria di risorse per fare questo, deve anche scontrarsi con i mille ostacoli. Spesso sui beni gravano ipoteche che gli stessi Comuni non possono accollarsi. In secondo luogo – ha poi aggiunto – per chiedere sempre all´Agenzia un aggiornamento del censimento dei beni, l´ultimo risale al gennaio 2013". Il tavolo tornerà presto a riunirsi con un obiettivo importante, lavorare immediatamente ad alcune proposte operative. "La prossima volta – ha concluso la vicepresidente – insieme ai Comuni che hanno dei beni utilizzabili dobbiamo realizzare qualcosa di concreto, entrare in contatto con soggetti disposti a gestirli, coinvolgere anche soggetti come la lega delle cooperative. Anche la Regione metterà a disposizione le risorse immediatamente disponibili. Per ora le esperienze virtuose sono poche, per i tanti motivi che rendono una legge ben fatta di fatto impossibile da attuare".  
   
   
LOMBARDIA, PROFUGHI, MARONI: COMPETENZA TUTTA DEI COMUNI PRESIDENTE: QUALITÀ,EFFICIENZA,REGOLARITÀ SU TUTTO TERRITORIO  
 
Milano, 14 luglio 2014 - Finalmente il Governo ha stanziato dei fondi, perché fino a ieri c´era zero. Si tratta di 370 milioni di euro per il 2014, è una buona notizia, anche se abbiamo obiettato che nulla è stato pensato per il 2015". Lo ha detto il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, commentando con i giornalisti il protocollo d´intesa fra Regioni e Governo sull´emergenza profughi. Competenza Dei Comuni - Questi soldi, ha sottolineato il Governatore, "vanno a sostegno dei Comuni e non della Regione, che non ha compiti operativi in materia, ma solo di coordinamento. Ho già chiesto all´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, di convocare, attraverso l´Anci, i Comuni per capire come possono organizzarsi e come la Regione possa dare loro un sostegno". Nessun Inadempimento - "Le nostre Asl fanno tutto quello che devono, non c´è alcun tipo di inadempimento della legge", ha aggiunto Maroni, che rispondendo alle domande dei cronisti, ha osservato come "il Comune di Milano abbia chiesto alla Regione di fare cose che non è tenuta a fare. Tutto ricade sulle spalle dei Comuni, dice la legge, quindi se la devono prendere con il Governo, non con la Regione. Tutto quello che dobbiamo fare lo facciamo".  
   
   
BASILICATA, TASK FORCE IMMIGRAZIONE: APPROVATO REGOLAMENTO INTERNO STRUTTURE  
 
Potenza, 14 luglio 2014 - Il documento stabilisce una serie di regole fra cui il possesso di un tesserino di riconoscimento, di un regolare permesso di soggiorno e la prenotazione dei lavoratori presso i centri per l’impiego. Questa settimana in programma altri incontri operativi della Task Force e del coordinamento. I lavoratori che saranno ospitati nei centri di accoglienza (ad oggi risultano idonei quelli di Palazzo San Gervasio e di Gaudiano di Lavello) dovranno avere un permesso di soggiorno in corso di validità, essersi prenotati in un centro per l’impiego, ed ottenere un tesserino d’ingresso: sono alcune disposizioni contenute nel “Regolamento interno alle strutture di accoglienza dei cittadini migranti stagionali”, approvato questa mattina, a Potenza, nel corso di un nuovo incontro della task force sull’immigrazione, presieduta da Pietro Simonetti. Alla riunione, che si è tenuta nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, erano presenti i rappresentanti dei Comuni e delle diverse associazioni e organizzazioni interessate ed il dirigente dell’Ufficio di Gabinetto della Prefettura di Potenza, Rosa Correale. Il regolamento, in realtà, non è stato approvato in toto. Del documento resta in sospeso l’art. 8 che contempla la “Partecipazione alla spesa”. La Task force regionale, infatti, ha previsto che i lavoratori (ma anche i datori di lavoro) debbano corrispondere per i servizi di cui usufruiranno (come vitto, trasporto e alloggio) un “contributo simbolico” che però deve essere ancora quantificato. Proprio per questo i componenti del coordinamento, dopo aver consultato tutte le parti interessate dovranno elaborare una proposta da sottoporre entro giovedì prossimo allo stesso coordinamento. Per l’apertura dei campi di accoglienza è stato indicato un periodo che va dal 15 agosto al 31 ottobre, per coprire la durata presunta della raccolta del pomodoro. E’ stato deciso però, che per consentire il trasferimento dei braccianti già presenti nelle campagne di Boreano debba essere resa operativa anticipatamente la struttura messa a disposizione del Comune di Lavello a Gaudiano. La gestione collegiale dei campi sarà affidata al coordinamento composto dalla Croce Rossa Italiana, dalla Protezione civile, dai Comuni dell’area interessata (Lavello, Palazzo San Gervasio, Venosa e Montemilone), ma anche dalle associazioni e dalle parti sociali che hanno sottoscritto il protocollo sull’accoglienza ad inizio luglio. “Coinvolgeremo anche le aziende di produzione e di trasformazione - ha detto Pietro Simonetti - per ottenere un contributo economico per le spese di gestione, anche perché, vogliamo sì cambiare le cose ma allo stesso tempo vorremmo farlo senza pesare troppo sulla spesa pubblica”. La prossima settimana, sulla base di una ricognizione che verrà effettuata dal coordinamento si provvederà all’acquisto delle attrezzature da mettere a disposizione dei lavoratori. Per quanto riguarda il servizio dei pasti si cercherà invece di andare incontro alle esigenze dei vari gruppi etnici. “L’intento - ha evidenziato Simonetti - è quello di concordare con i diretti interessati, entro determinati parametri, i contenuti e le modalità di organizzazione delle modalità di accesso al nutrimento”. Lunedì 14 luglio in località Boreano, alle 17, ci sarà un incontro delle associazioni di volontariato, fra cui Caritas e Croce Rossa, per concordare, previa consultazione dei rappresentanti dei lavoratori migranti, una proposta sugli aspetti nutrizionali da presentare alla Task Force, e per quantificare le tariffe giornaliere da richiedere per i pasti. Mercoledì 16 luglio, invece, è in programma alle ore 10 una riunione in Regione con i rappresentanti delle associazioni agricole.  
   
   
EMERGENZA PROFUGHI: ACCOLTE 14.500 PERSONE, 3.836 SONO BAMBINI. ASSESSORE: “APRIRE SUBITO UN TAVOLO MILANO SULL’EMERGENZA, FINORA NESSUNA RISPOSTA AI NOSTRI APPELLI”  
 
Milano 14 luglio 2014 - Continua a Milano l’accoglienza dei profughi, siriani ed eritrei, a Milano. Dal 18 ottobre al 9 luglio 2014 il Comune di Milano in collaborazione con Caritas Ambrosiana, Associazioni del Terzo Settore e cittadini volontari ha accolto 14.500 persone di cui 3.836 sono bambini. Dei 14.500, 10.500 sono arrivati negli ultimi due mesi. Il 26,6 per cento degli accolti sono donne, il 28,3 per cento sono uomini che viaggiano da soli. Le famiglie sono composte mediamente da quattro componenti. Hanno fatto richiesta di asilo tredici persone, nemmeno un millesimo di tutte le persone che sono transitate dalla città. Dall’inizio dell´emergenza il Comune ha ripetutamente portato all´attenzione del Ministero dell’Interno e di Regione Lombardia i dati di questi arrivi che durano ormai da nove mesi. Questi e altri dati sono stati presentati oggi in Commissione consiliare Politiche sociali e Cultura della Salute, dall´Assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino. “È necessario aprire al più presto un Tavolo Milano - ha detto l´assessore Majorino - riguardo all’emergenza profughi che affronti direttamente e concretamente, con Ministero dell’Interno e Regione Lombardia il transito dalla nostra città di queste persone che scappano dalla guerra. Finora nessuno dei nostri appelli è stato ascoltato nonostante i primi siano partiti alla fine dello scorso agosto. Milano è stata lasciata sola dalle altre istituzioni, ma non dai suoi cittadini. Ha potuto contare sulla rete del Terzo settore e su tanti volontari che hanno mostrato solidarietà e sostegno concreto a queste persone. Ringraziamo ancora una volta tutti gli operatori, i dipendenti del Comune, la Caritas Ambrosiana e le associazioni del Terzo Settore per quello che hanno fatto e continuano a fare”. Il quadro a nove mesi dall’inizio dell´accoglienza è stato completato da altri dati. Tutti i profughi ripartono dopo una permanenza in media di 5 giorni e sono diretti verso la Scandinavia (il 61 per cento, di cui il 51,8 verso la sola Svezia), 26,5 per cento in Germania e il 9,3 per cento nei Paesi Bassi. L’88 per cento dei profughi proviene dalla Libia, il 10,5 per cento dall’Egitto. Il Comune dallo scorso ottobre ha in atto una convenzione con la Prefettura per la copertura totale delle spese di accoglienza. Fino al 30 giugno (la convenzione è in fase di rinnovo) lo Stato ha impiegato 2.538.600 euro, una quota di 30 euro per persona e per notte di rimborso agli enti gestori delle strutture. Sono al momento 10 le strutture utilizzate per l’accoglienza: via Aldini, via Mambretti, Casa Suraya, via Fratelli Zoia, via Pollini, via Saponaro, via Isonzo, viale Toscana, via Palazzolo Fondazione Don Gnocchi e Cascina Chiaravalle. Le 10 strutture sono gestite da 6 tra associazioni e cooperative: Cooperativa Farsi Prossimo (Caritas Ambrosiana), Fratelli di San Francesco, Fondazione Progetto Arca, Fondazione Don Gnocchi, Cooperativa La Strada, Le Misericordie. Nell’ambito dell´accoglienza dei profughi, da maggio il Comune ha iniziato ad occuparsi anche dei cittadini eritrei giunti in città insieme ai cittadini siriani. In questo caso le operazioni di accoglienza sono state più difficoltose per la composizione diversa del flusso (giovani uomini in viaggio da soli) e la minor propensione al dialogo con le persone dei nostri servizi a partire dagli operatori del Centro Aiuto Stazione Centrale che, da inizio maggio, si sono recati presso il quartiere di Porta Venezia per avvicinare i profughi eritrei e spiegare loro con i mediatori i termini dell´accoglienza presso le strutture. Dall´ inizio maggio sono stati accolti 3.163 cittadini eritrei utilizzando tre strutture. “Nella zona di Porta Venezia siamo intervenuti prima con la Polizia locale e poi con gli operatori – ha spiegato l’assessore Majorino – per dare assistenza e offrire accoglienza ai profughi eritrei ed evitare la permanenza per giorni sotto le case dei residenti che si sono trovati in una situazione di comprensibile disagio. Da maggio abbiamo dato un ricovero ad oltre 3.000 persone. L’unico intervento a questo punto possibile per normalizzare la situazione di altri cittadini eritrei che stazionano nel quartiere durante il giorno e la notte può essere fatto solo dalla Polizia di Stato”. Riguardo infine al presidio in Stazione Centrale, la presenza del personale del Comune sarà sostituita dagli operatori della Cooperativa Universis, scelta con procedura selettiva che inizierà la sua attività dal prossimo 13 luglio. La cooperativa si farà carico della gran parte delle funzioni di servizi di accoglienza e trasferimento dei profughi 7 giorni su 7, integrando i propri servizi con quelli del Comune di Milano.  
   
   
ASSENZA AGENZIA FINLANDESE PER LA LOTTA CONTRO LA DISCRIMINAZIONE RAZZIALE NEL SETTORE DELL´OCCUPAZIONE: LA COMMISSIONE FINLANDIA ALLA CORTE DI GIUSTIZIA  
 
 Bruxelles, 14 luglio 2014 - La Commissione europea ha deciso di deferire la Finlandia alla Corte di giustizia dell´Unione europea in quanto tale Stato membro non ha trasferito il suo corpo per promuovere la parità di trattamento dei compiti specifici riguardanti l´uguaglianza razziale nel settore dell´occupazione. Infatti, l´articolo 13 della "razza e l´origine etnica" Direttiva (2000/43/Ce) impone agli Stati membri di istituire un organismo nazionale per promuovere la parità di trattamento e di assegnare ufficialmente più attività Questi includono: aiutare le vittime di discriminazioni, di svolgere inchieste indipendenti in materia di discriminazione e di formulare raccomandazioni in tal senso. La Commissione controlla la corretta attuazione della direttiva per quanto riguarda questi organismi come questi, sentinelle della parità di trattamento, svolgono un ruolo essenziale nel garantire l´attuazione e l´applicazione della direttiva. Nonostante le lunghe discussioni con una lettera consecutivo di messa in mora e di un parere motivato alla Finlandia, progressi tangibili sono stati lenti. Nel mese di aprile 2014, il governo finlandese ha presentato un disegno di legge nel parlamento nazionale per approvare una nuova legge anti-discriminazione. Tuttavia, questo progetto non risolve il problema. Deferimento alla Corte di giustizia potrebbe indurre il governo finlandese di cambiare nella direzione appropriata il disegno di legge attualmente in discussione.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE, ASSESSORE LOMBARDIA: SERVE MINISTERO  
 
Milano, 14 luglio 2014 - "E´ davvero incredibile che il presidente del Consiglio Matteo Renzi non abbia previsto l´istituzione di un Ministero per le Pari Opportunità. Un errore madornale, che non permette alle Regioni di avere un interlocutore politico e impedisce di dar vita a strategie condivise in tema di contrasto alla violenza sulle donne. Di conseguenza, stiamo ancora attendendo un Piano nazionale antiviolenza che ci dica chiaramente come destinare i fondi previsti alle Regioni dalla Legge 119/2013". Così l´assessore regionale alla Casa, Housing Sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli interviene il 10 luglio in merito alla proposta di riparto dei fondi presentata dal Governo a favore dei centri anti-violenza e delle case rifugio. Governo Sblocchi Fondi - "Fortunatamente i ripetuti incontri tra le Regioni - continua Bulbarelli - ci hanno consentito di dar vita ad iniziative e attività importanti in tale ambito, individuando risorse e settori di intervento. Per il biennio 2013-2014 Regione Lombardia ha già finanziato 980.000 euro, in seguito ne sono stati stanziati altri 625.000 per sostenere politiche contro la violenza sulle donne. La Presidenza del Consiglio dei ministri ha previsto 17 milioni di euro in due anni, per combattere la violenza sulle donne: attendiamo ormai da troppo tempo che vengano sbloccate tali risorse, che, per la Lombardia, ammontano a quasi 1,5 milioni di euro". Le Reti, Sistema Che Funziona - "Abbiamo puntato sin da subito - prosegue Paola Bulbarelli - sulla nascita di reti territoriali (attualmente sono 13), che vedono la partecipazione sinergica dei Comuni, dei centri antiviolenza, delle case rifugio, degli ospedali, delle Forze dell´ordine e delle Asl. Abbiamo deciso di affidare a queste reti la sperimentazione delle modalità con le quali si prendono in carico le donne vittime di violenza. E sono i Comuni capofila dei progetti i destinatari delle risorse regionali". "Ora però - conclude - è necessario il sostegno economico promesso dal Governo e che ancora non c´è".  
   
   
VIOLENZA CONTRO LE DONNE, ASSESSORE LIGURIA A GOVERNO: “SUBITO IL TRASFERIMENTO DEI FONDI ALLE REGIONI, MA SERVE UN INTERLOCUTORE POLITICO NELL’ESECUTIVO”  
 
Genova, 14 Luglio 2014 - “Chiediamo che i fondi stanziati dal Governo contro la violenza di genere e per mantenere in attività la rete dei centri anti-violenza vengano immediatamente trasferiti alle regioni”. Lo dice il 10 luglio Lorena Rambaudi, coordinatrice delle politiche sociali in Conferenza delle Regioni e assessore al welfare della Liguria dopo la proposta di riparto dei fondi presentata dal Governo a favore dei centri anti-violenza e delle case rifugio per un totale di 17 milioni a livello nazionale di cui 360mila euro per la Liguria. La proposta di riparto riguarda 10 milioni di euro per il 2013 e 7 milioni per il 2014 in un’unica soluzione. “Si tratta di risorse – spiega Rambaudi – aggiuntive a quelle regionali per sostenere i servizi e aprirne nuovi nelle regioni più sguarnite. Fondi destinati ai servizi gestiti dagli enti pubblici o dalle associazioni femminili”. E a questo proposito la coordinatrice al welfare delle regioni fa sapere che già la prossima settimana è prevista a Roma una riunione con una rappresentanza di associazioni femminili per definire i criteri di distribuzione dei fondi che verranno condivisi fra livelli istituzionali e associazioni stesse. “L’obiettivo – conclude Rambaudi – è quello di ottenere quanto prima il trasferimento dei fondi alle regioni e lavorare per migliorare il sistema integrato e a questo proposito chiediamo al Governo di riconvocare la task force nazionale, per definire il piano e avere un interlocutore politico nell’esecutivo”.