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Notiziario Marketpress di Giovedì 17 Luglio 2014
LA COMMISSIONE AVVIA UNA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULL´ULTIMA STRATEGIA MACROREGIONALE DELL´UE PER LA REGIONE ALPINA  
 
Bruxelles, 17 luglio 2014 - La Commissione europea ha avviato ieri una consultazione pubblica sull´ultima di una serie di strategie macroregionali dell´Ue destinata a concretizzarsi nel 2015. La strategia dell´Ue per la Regione Alpina (Eusalp) interessa circa 70 milioni di persone in sette paesi – cinque di essi Stati membri dell´Ue (Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia) e due paesi terzi (Liechtenstein e Svizzera), per un totale di circa 48 regioni. L´invito a partecipare alla consultazione intende raccogliere le opinioni e le idee degli stakeholder pertinenti per assicurare che la strategia parta da basi realistiche, abbia obiettivi appropriati e risponda alle esigenze reali degli abitanti della regione. Johannes Hahn, Commissario europeo responsabile per la Politica regionale, ha commentato: "Poniamo qui la prima pietra di una strategia che sarà specificamente configurata per rispondere alle esigenze della macroregione alpina. I paesi alpini hanno una lunga e valida tradizione di collaborazione solidale per affrontare le sfide specifiche cui questa parte d´Europa e i suoi abitanti si trovano confrontati. Piuttosto che reinventare la ruota o duplicare le strutture di cooperazione già esistenti, la strategia dovrebbe integrare ciò che si sta già facendo. Si tratta della quarta strategia del suo genere in Europa e l´esperienza ci ha insegnato l´importanza dell´impegno politico e di una selezione di un numero limitato di ambiti strategici per assicurare il successo dell´approccio macroregionale." Il Commissario ha aggiunto: "I paesi coinvolti, compresi la Svizzera e il Lichtenstein, dispongono tutti di amministrazioni forti ed efficienti ed hanno quindi la capacità di intensificare la loro cooperazione reciproca. Ci auguriamo che questa nuova strategia affronti gli squilibri economici, sociali e territoriali che persistono nella Regione Alpina." La nascente Strategia Alpina intende recare un nuovo impulso alla cooperazione e all´investimento a vantaggio di tutte le parti interessate: i paesi, le regioni, gli stakeholder della società civile e, soprattutto, i cittadini europei. La strategia sarà imperniata soltanto su questioni di importanza strategica per la macroregione, su sfide e opportunità che non possono essere adeguatamente affrontate dalle strutture esistenti. Essa si adopererà per stimolare lo sviluppo innovativo e sostenibile atto a promuovere la crescita e a creare posti di lavoro, tutelando nel contempo il patrimonio naturale e culturale di quest´area. La strategia si fonderà su tre importanti ambiti di intervento: 1. Migliorare la competitività, la prosperità e la coesione della Regione Alpina; 2. Assicurare l´accessibilità e la connettività a tutti gli abitanti della Regione Alpina; 3. Rendere la Regione Alpina sostenibile e attraente sul piano ambientale. La consultazione on line è aperta fino al 15 ottobre 2014. Nel dicembre di quest´anno la Presidenza italiana del Consiglio dell´Unione europea, assieme alla Commissione europea, organizzerà a Milano una conferenza degli stakeholder per discutere i risultati emersi dalla consultazione. I contributi così pervenuti alimenteranno entro il giugno 2015 una proposta formale della Commissione europea relativa a un piano d´azione (per la strategia) impostato sui bisogni e sulle capacità della regione. Contesto - Sotto la guida del Commissario Johannes Hahn si è efficacemente sviluppato un nuovo approccio di collaborazione tra regioni. Le strategie macroregionali aiutano i paesi ad affrontare assieme problematiche comuni come l´inquinamento, la criminalità, la mancanza di collegamenti e la scarsa competitività. Il Consiglio europeo del 19-20 dicembre 2013 ha invitato formalmente la Commissione europea, in cooperazione con gli Stati membri, ad avviare entro il giugno 2015 una strategia dell´Ue per la Regione Alpina, facendo leva sulle esperienze positive delle Regioni Danubiana e Baltica. Il Consiglio europeo faceva anche riferimento alla valutazione positiva del concetto di strategie macroregionali sottoscritta dal Consiglio dell´Ue il 22 ottobre 2013. Queste strategie sono sostenute, tra l´altro, dagli stanziamenti regionali degli Stati membri a valere sulla politica di coesione. La riforma della politica di coesione per il 2014-2020 promuove questo approccio macroregionale e semplifica l´interazione di diversi fondi europei tra diversi paesi e nell´ambito di diversi progetti. Una relazione sulla governance delle strategie macroregionali del maggio 2014 enuncia raccomandazioni che dovrebbero determinare una migliore gestione delle strategie affinché queste producano maggiori risultati in modo più efficiente e valorizzino appieno le sinergie esistenti tra i diversi strumenti di cooperazione europei.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI APPROVANO LE NOMINE DI 4 COMMISSARI  
 
Strasburgo, 17 luglio 2014 - Mercoledì sono state approvate dal Parlamento le candidature dei quattro commissari europei designati per sostituire coloro che sono stati eletti deputati. I quattro ricopriranno la carica fino al termine del mandato della Commissione attuale, che scade il 31 ottobre 2014. Lunedì, i quattro candidati sono stati sottoposti ad audizioni dinanzi alle commissioni. La plenaria ha votato a favore della nomina dei quattro candidati come commissari europei con 421 voti a favore, 170 contrari e 32 astenuti. Conformemente alle norme del Parlamento europeo, lunedì scorso, i commissari designati sono stari ascoltati nelle commissioni parlamentari delle proprie aree di competenza per un´audizione pubblica (per ulteriori dettagli, consultare il comunicato stampa al link in basso). Candidati e portafogli proposti - Jyrki Katainen (Finlandia) per gli affari economici e monetari e l´euro, sostituisce Olli Rehn. Ferdinando Nelli Feroci (Italia) per l´industria e l´imprenditoria, sostituisce Antonio Tajani. Martine Reicherts (Lussemburgo) per la giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza, sostituisce Viviane Reding. Jacek Dominik (Polonia) per programmazione finanziaria e di bilancio, sostituisce Janusz Lewandowski. Prossime tappe - Il via libera definitivo del Consiglio per far sì che i candidati inizino il loro mandato è atteso a breve. Tutti i documenti riguardanti le audizioni saranno pubblicati sulle rispettive pagine web delle commissioni.  
   
   
IL PARLAMENTO EUROPEO DÀ IL VIA LIBERA ALL´ADOZIONE DELL´EURO DA PARTE DELLA LITUANIA  
 
Strasburgo, 17 luglio 2014 - Nella risoluzione approvata mercoledì, il Parlamento si è dichiarato favorevole all´adesione della Lituania alla zona euro dal 1° gennaio 2015. Questa votazione è in linea con la raccomandazione della Commissione europea e col sostegno politico dei Capi di Stato o di governo espresso durante il Consiglio europeo di giugno. La raccomandazione del Parlamento è stata approvata con 545 voti in favore, 116 voti contrari e 34 astensioni. Con il voto odierno si "approva l´adozione dell´euro da parte della Lituania il 1° gennaio 2015". "Questa è una buona notizia per la Lituania, gli Stati baltici e la stabilità dell´Europa. Dal 2006 è stato svolto un lavoro intenso, che ha portato a un´inflazione bassa, a un tasso di cambio stabile, a un deficit di bilancio basso e a un rapporto debito/Pil accettabile. Benvenuta nella zona euro, Lituania!", ha dichiarato il relatore Werner Langen (Ppe, De). I deputati hanno accolto con favore il fatto che la Lituania abbia soddisfatto tutti i criteri di ammissibilità dell´euro: l´inflazione media annuale recente dello 0,6% (ben al di sotto del valore di riferimento dell´ 1,7%); un disavanzo pubblico del 2.1% del Pil nel 2013 (valore di riferimento del 3%) e un rapporto debito lordo del 39,4% del Pil (ben al di sotto del valore di riferimento del 60%). La Lituania sta per diventare il diciannovesimo membro della zona euro, dopo la Lettonia (2014), l´Estonia (2011), la Slovacchia (2009), Cipro e Malta (2008), la Slovenia (2007), la Grecia (2001), e il Belgio, la Germania, la Francia, l´Irlanda, la Spagna, l´Italia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, l´Austria, il Portogallo e la Finlandia (1999). Prossime tappe - Il Parlamento europeo svolge un ruolo consultivo nel controllo dell´idoneità dei potenziali paesi della zona euro. Il via libera definitivo è atteso dal Consiglio affari generali del 23 luglio.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, PROBLEMI DI BILANCIO: PROGRAMMI DELL´UE IN PERICOLO DI NUOVO  
 
 Strasburgo, 17 luglio 2014 - L´ue deve smettere di stare sopra il suo portafoglio crescente di fatture non pagate da un anno all´altro, hanno detto i deputati nel dibattito di Mercoledì sulla carenza allarmante di fondi per i pagamenti da effettuare nel 2014. Se non viene trovata una soluzione soddisfacente, programmi come Erasmus +, i progetti di ricerca e gli aiuti umanitari ai rifugiati siriani otterrà bloccati, quelli nuovi saranno a terra e beneficiari dovranno aspettare i soldi hanno lavorato per, ha avvertito la Commissione e molti deputati. Fine ipocrisia: l´Ue deve pagare le fatture con scadenza nel 2014 Come nel 2011 e nel 2012, a causa della carenza di finanziamento, la Commissione non è stata in grado di pagare tutte le fatture nel 2013. Molti erano stati posticipati al 2014 e di conseguenza mora lievitati a oltre € 23000000000. Quest´anno, i fondi si stanno esaurendo anche prima rispetto allo scorso anno, e programmi comunitari sono in pericolo, la Commissione ha avvertito. ˮ Di anno in anno, le fatture insolute si accumulano. (...) All´inizio di questo ciclo parlamentare dobbiamo fermare questo slittamento, per mantenere le nostre finanze in ordine ˮ, ha detto il presidente neo-eletto per i bilanci del Parlamento Comitato Jean Arthuis (Alde, Fr), notando che ˮ fatture non pagate sono quelli degli ospedali in Medio Oriente, studenti di scambio sul + programmi Erasmus, ricercatori e imprese ˮ. "Dobbiamo fermare l´ipocrisia:. La credibilità dell´Ue è in gioco I nostri capi di Stato e di governo devono smettere di fare promesse senza consegnare i fondi a vivere fino a loro", ha aggiunto. I deputati hanno espresso sgomento per l´abitudine del Consiglio negli ultimi anni di taglio budget di pagamento, anche se i pagamenti sono necessari per rispettare i propri impegni precedenti. La Commissione europea è giuridicamente obbligata a pagare i suoi conti in sospeso, ma la posizione del Consiglio sta guidando il bilancio in deficit de facto, i deputati avvertito. Il Commissario Androulla Vassiliou ha invitato il Consiglio e il Parlamento a trovare un accordo. L´attuale carenza di fondi "mina la credibilità dell´Ue", ha detto. I bilanci rettificativi proposti a € 4,7 miliardi per colmare il divario sarebbe costato agli Stati membri "quasi" nulla in quanto potrebbero essere finanziate da entrate straordinarie come multe, interessi e le eccedenze di risorse proprie, ha aggiunto .. Tagli al finanziamento del prossimo anno sono inaccettabili - Difficoltà di pagamento nella seconda metà di quest´anno potrebbero essere aggravati se le fatture non pagate dal 2014 sono autorizzati a "palla di neve" in 2015, ha avvertito alcuni deputati in riferimento all´intenzione del Consiglio di tagliare progetto di bilancio della Commissione per il 2015 di € 2,1 miliardi. La signora Vassiliou ha sottolineato che la proposta della Commissione di denaro disponibile nel 2015 era il livello minimo assoluto necessario per saldare le fatture. Il Consiglio ha proposto che i maggiori tagli dovrebbero essere fatti in finanziamenti per la crescita e le politiche di posti di lavoro e il lavoro della politica estera dell´Ue, pur dando promesse politiche contrarie al recente vertice europeo. Prossimi passi - Il Consiglio adotterà la sua posizione formale sul progetto di bilancio per il 2015 all´inizio di settembre e il Parlamento farà la sua posizione sugli emendamenti del Consiglio del 6-7 ottobre.  
   
   
LáSZLó ANDOR DICHIARAZIONE SULL´OCCUPAZIONE GIOVANILE  
 
Strasburgo, 17 Luglio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di László Andor Il commissario europeo per l´Occupazione, gli affari sociali e l´inclusione alla Sessione plenaria del Parlamento europeo; “ Presidente, Onorevoli deputati, Nel suo discorso inaugurale due settimane fa a Strasburgo, il Presidente del Parlamento europeo delineato a questa Assemblea che cosa vede come le grandi sfide che attendono l´Europa. Il primo ha citato era "il livello scioccante di disoccupazione giovanile (...), che è una fonte di disperazione e di disperazione che costituisce una minaccia per la nostra democrazia". Queste sono parole molto forti. Come tutti sappiamo, sono perfettamente giustificate. Principalmente, ma non esclusivamente, i paesi e le regioni della periferia dell´Eurozona sono stati colpiti da un drammatico aumento della disoccupazione giovanile negli ultimi anni. La Commissione è stata irremovibile sul mantenere la disoccupazione giovanile in cima all´ordine del giorno dell´Ue e ha lanciato una gamma senza precedenti di misure che combinano sostegno politico e finanziario. Vorrei ringraziare il Parlamento europeo per il sostegno sia in termini di realizzare la garanzia per i giovani e garantendo risorse adeguate dal bilancio dell´Ue. Sotto la garanzia per i giovani, tutti gli Stati membri si sono impegnati a garantire che tutti i giovani sotto i 25 ricevono un´offerta di buona qualità del lavoro, formazione continua, un apprendistato o un tirocinio entro quattro mesi successivi alla cessazione istruzione formale o di diventare disoccupato. La garanzia per i giovani è una grande riforma strutturale, nonché un investimento sociale fondamentale. Al fine di sostenere l´attuazione della garanzia per i giovani, la Commissione ha avviato un´alleanza europea per apprendistato e ha presentato un quadro di qualità per i tirocini. Tutti i 28 Stati membri hanno presentato piani di attuazione garanzia per i giovani, come richiesto dal Consiglio europeo. Accolgo con favore gli sforzi compiuti dagli Stati membri per mettere in atto i sistemi di garanzia della Gioventù. Mi rendo conto che questo non è un compito facile in quanto questo richiede riforme strategiche. La Commissione ha valutato i piani di attuazione garanzia per i giovani nazionali nell´ambito del semestre europeo 2014. L´analisi mostra che sono stati compiuti progressi su tutta la linea. Tuttavia, ci sono una serie di sfide, tra cui il rafforzamento della capacità dei servizi pubblici per l´impiego, fornendo le offerte di qualità, la riforma dei sistemi di istruzione e formazione, e protesa verso inattivo giovani. Complessivamente 18 Stati membri hanno ricevuto raccomandazioni per paese incentrate su uno o più di questi punti che ho appena citato. Un totale di 8 Stati membri sono stati invitati ad agire con maggiore decisione per attuare la garanzia per i giovani. Fare la garanzia per i giovani accada è necessario che tutte le risorse disponibili ci sono per iniziare il più rapidamente possibile e ottenere risultati concreti già nel breve termine. Il Fondo sociale europeo, con oltre 10 miliardi di € ogni anno nel periodo 2014-2020, è la più importante risorsa di finanziamento per attuare la garanzia per i giovani. Inoltre, il Consiglio europeo ha convenuto di avviare una iniziativa per l´occupazione giovanile rivolte ai giovani di età compresa tra i 15 ei 24 anni, non in materia di occupazione, istruzione o formazione, i cosiddetti Neet, che vivono nelle regioni più colpite dalla disoccupazione giovanile. Questo è uno strumento finanziario dedicato - valore di 6,4 miliardi di € - che si rivolge direttamente gli individui e sostiene l´attuazione dei regimi di garanzia per i giovani. L´iniziativa dovrebbe concentrarsi su misure di creare posti di lavoro, comprese le sovvenzioni mirate salariali e sussidi di assunzione, apprendistato e tirocini. Si può anche sostenere misure di attivazione come il lavoro di orientamento di ricerca e soccorso, nonché ulteriore formazione. Parlamento e il Consiglio hanno concordato di anticipare le risorse per l´occupazione giovanile Iniziativa in modo che il 6,4 miliardi sono impegnati nel 2014 e nel 2015, piuttosto che per tutto il periodo tra il 2014 e il 2020. Hanno inoltre convenuto di consentire agli Stati membri di rivendicare le relative spese a partire dal 1 settembre 2013. Ciò significa che la Commissione può rimborsare agli Stati membri una volta che siano adottati i relativi programmi operativi. Inoltre, quando uno Stato membro decide di programmare l´iniziativa per l´occupazione giovanile nel quadro di un programma operativo dedicato, la Commissione può approvare prima dell´adozione dell´accordo di partenariato, accelerando così l´attuazione. A che punto siamo adesso? Francia e Italia hanno presentato tali programmi operativi dedicati. La Commissione ne ha approvato rispettivamente in giugno e luglio. Come risultato, 1,5 miliardi - o un quarto della dotazione complessiva - sono già stati impegnati. Inoltre, 11 dei 20 Stati membri ammissibili hanno ufficialmente presentato programmi operativi che coprono le azioni di Iniziative legate l´occupazione giovanile. 7 Stati membri non hanno ancora fatto. Venerdì scorso, la Commissione ha organizzato un seminario per sostenere gli Stati membri ad accelerare la programmazione e l´attuazione pratica dell´iniziativa occupazione giovanile. In questa occasione, la Commissione ha chiarito le questioni in sospeso riguardanti la programmazione dell´Iniziativa occupazione giovanile e ha avuto incontri tecnici bilaterali con gli Stati membri. Dopo il seminario, io mando una lettera ai ministri incoraggiandoli ad assicurare il rapido completamento della programmazione dell´Iniziativa per l´occupazione giovanile. Onorevoli deputati, L´iniziativa occupazione giovanile insieme alla garanzia per i giovani dovrebbe essere una realtà sul terreno come una questione di urgenza. Non possiamo permetterci di ritardare l´attuazione di una iniziativa così importante. La Commissione incoraggia gli Stati membri a proseguire i loro sforzi per garantire una rapida attuazione dell´iniziativa occupazione giovanile. La Commissione continuerà ad assisterli in questa impresa. E allo stesso tempo, dobbiamo anche continuare a sviluppare il quadro macroeconomico, al fine di assicurare che le politiche fiscali e monetarie diventano più favorevole per la crescita e la creazione di posti di lavoro in tutti i paesi e tutte le regioni dell´Unione europea.  
   
   
MARONI: NON HO MAI PENSATO DI DIMETTERMI  
 
Milano, 17 luglio 2014 - "Non ho mai pensato di dimettermi". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, conversando con i giornalisti a margine di un convegno sul ´Libro Bianco per lo sviluppo del sistema socio-sanitario lombardo´ all´Auditorium Gaber di Palazzo Pirelli. Il governatore ha sottolineato che, nel suo intervento di ieri in Consiglio regionale, non ha mai pronunciato la frase "non mi dimetto". Virgolettato Sbagliato - Alcuni quotidiani, ha fatto notare, "me l´hanno virgolettata, ma non l´ho mai pronunciata". "Io - ha specificato il presidente - ho detto: ´vado avanti´. E´ molto diverso, perché non ho mai pensato di dimettermi, mentre virgolettare un´affermazione come ´non mi dimetto´, sembra lasciare intendere che io abbia pensato di dimettermi e poi abbia cambiato idea". "Invece - ha ribadito - non ho mai pensato di rassegnare le dimissioni da presidente della Lombardia". Altre Imprecisioni - Maroni ha inoltre precisato di non aver mai detto ai suoi assessori di fare attenzione, perché "siamo sotto tiro", altra frase attribuitagli da alcuni quotidiani. "Non l´ho mai detta - ha precisato - in Giunta non ne abbiamo proprio parlato".  
   
   
GIUSTIZIA FVG: SERRACCHIANI-ORLANDO, OK PRESIDIO A TOLMEZZO  
 
Trieste, 17 luglio 2014 - Dopo la soppressione del Tribunale, seguita alla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, la Giunta regionale è impegnata a mantenere a Tolmezzo (Udine) comunque un presidio giudiziario, nel quale svolgere alcune funzioni importanti per cittadini e imprese dell´area montana. Una presenza che "manterrebbe aperta la porta verso il futuro". L´argomento è stato oggetto di un colloquio, ieri a Roma, tra il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, e la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. In proposito il ministro ha concordato con la presidente sull´utilità di mantenere una serie di servizi a beneficio del territorio di riferimento anche in virtù della specialità regionale. Di conseguenza gli uffici del Ministero e della Regione metteranno a punto in tempi brevi il testo di uno specifico protocollo d´intesa, che consenta la creazione del presidio, definendone compiti e attività.  
   
   
LOMBARDIA: L´ASSESSORE SIMONA BORDONALI RIELETTA ALL´UNANIMITÀ A PRESIDENZA AINEVA , L´ASSOCIAZIONE DELLE REGIONI E PROVINCE AUTONOME DELL´ARCO ALPINO ITALIANO  
 
Milano, 17 luglio 2014 - L´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali è stata rieletta all´unanimità presidente di Aineva, l´associazione delle Regioni e Province autonome dell´arco alpino italiano, costituita al fine di consentire il coordinamento delle iniziative che gli Enti aderenti svolgono in materia di prevenzione e informazione nel settore della neve e delle valanghe. "Si tratta di un incarico importante, che ho svolto con passione nell´ultimo anno e che sono orgogliosa di poter ricoprire anche per i prossimi dodici mesi", ha commentato l´assessore. Dell´associazione fanno parte le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d´Aosta, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e le Province autonome di Trento e Bolzano. L´importanza Della Prevenzione - "La Regione Lombardia - ha spiegato Bordonali - riconosce l´importanza della prevenzione e della previsione non solo quando si verificano eventi negativi, ma soprattutto in periodi di pace". Prestigio Internazionale - "Aineva è un´associazione apprezzata ormai a livello internazionale -ha aggiunto la titolare regionale alla sicurezza -. Sappiamo quanto studiare i fenomeni, saperli interpretare e diffondere le informazioni in modo corretto possa significare anche salvare vite umane. La Regione Lombardia e tutti gli Enti che partecipano ad Aineva si impegnano e si impegneranno al massimo per diffondere le informazioni, nell´esclusivo interesse di tutelare la sicurezza dei cittadini".  
   
   
FVG: SERRACCHIANI, LE RAGIONI DELLA SPECIALITÀ FVG PERMANGONO  
 
Trieste, 17 luglio 2014 - "Autonomia significa differenziazione: non può esserci autonomia là dove le regole sono uguali per tutti". Ma parallelamente, "autonomia significa anche responsabilità delle proprie scelte". Lo ha detto ieri mattina a Roma la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, nel corso di un´audizione presso la Commissione bicamerale per le questioni regionali, presieduta da Renato Balduzzi, che sta svolgendo un´indagine conoscitiva sulle questioni connesse al regionalismo ad autonomia differenziata. Dopo aver ripercorso le motivazioni che hanno portato alla nascita della specialità del Friuli Venezia Giulia, legata "non solamente alla presenza di minoranze linguistiche ma anche alle questioni storiche del confine orientale", Serracchiani ha affermato di ritenere che "le ragioni della specialità permangono e quindi ancora oggi si giustifica il mantenimento dell´autonomia differenziata e la sua prosecuzione", pur con la necessità di "adeguare il cambiamento globale alle esigenze del territorio", per consentire alla Regione di "ricoprire e rafforzare il proprio ruolo al servizio del Paese, valorizzando la nostra storia, la nostra vocazione europea e il nostro ruolo geopolitico". Nel corso dell´audizione, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha quindi ricordato come "la specialità si concreta anche nell´attribuzione e nell´esercizio di funzioni differenziate" sulla base di un principio di "leale collaborazione con lo Stato" che presuppone un "legame indissolubile tra funzioni trasferite e risorse necessarie ad esercitare". Secondo Serracchiani, tuttavia, "negli ultimi anni abbiamo assistito alla rottura di questo rapporto, con il mantenimento in capo alla Regione delle funzioni attribuite e una contestuale ingente diminuzione delle entrate e della capacità di spesa conseguente alle manovre statali di stabilizzazione della finanza pubblica. E´ stato così violato - ha detto - il principio del congruo finanziamento della funzione da svolgere". E se il Friuli Venezia Giulia di certo "non è intenzionato a sottrarsi all´obbligo di contribuire al risanamento del Paese", perché "la solidarietà è un dovere costituzionale", l´impatto "non è stato ragionevole perché sviluppato per tagli lineari, prescindendo da ogni valutazione di merito sull´impiego delle risorse secondo i canoni di efficienza, efficacia ed economicità e senza valorizzare adeguatamente lo sforzo avviato dalla Regione per un generale contenimento della spesa pubblica", ha ancora affermato Serracchiani, citando in particolare la gestione dal 1996 del sistema sanitario, "senza aver mai avuto bisogno di chiedere allo Stato risorse aggiuntive" ed anzi "avviando in piena autonomia e prima di altri la riforma" del settore. Serracchiani ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia, che oltre alla sanità gestisce in proprio anche il trasporto pubblico locale, stia anche facendo la riforma degli enti locali, riqualificando la spesa ed esprimendo capacità di esercizio virtuoso delle risorse. Un fatto questo, ha sottolineato la presidente, emerso chiaramente anche dal giudizio di parificazione dell´esercizio regionale 2013 decretato dalla sezione di controllo della Corte dei Conti. In sostanza Serracchiani ha parlato di un "federalismo responsabile che funziona", ma anche di "una fase più matura dell´autonomismo" che non significa privilegio, non distinzione bensì collaborazione: "fra i soggetti istituzionali sono importanti relazioni che abbiano alla base saldi principi collaborativi. Il federalismo, la devoluzione, il decentramento politico devono venir realizzati dando spazio al dialogo, nel rispetto reciproco e nella leale collaborazione tra i poteri pubblici", per assicurare "un adeguato equilibrio tra l´azione degli organi statali e le competenze regionali e locali". Pertanto, rispetto alla riforma costituzionale in atto, la presidente ha concluso chiedendo che "nella ridefinizione delle competenze Stato-regioni siano salvaguardate le prerogative e le competenze sino ad oggi garantite al Friuli Venezia Giulia e sia previsto un meccanismo di concertazione per la modifica dello Statuto speciale".  
   
   
REGIONE MOLISE DA TAGLIARE, FRATTURA: SE ANCHE I TECNICI FANNO POPULISMO  
 
Campobasso, 17 luglio 2014 - "Ha ragione il Corriere della Sera: che fine hanno fatto i documenti predisposti dai gruppi di lavoro della spending review di Cottarelli? La domanda posta dall´autorevole quotidiano italiano è anche nostra. Soprattutto nostra. Come molisani ci interessa saperlo anche alla luce dell´indiscrezione rivelata oggi da Sergio Rizzo. Secondo la sua ricostruzione, dal rapporto per la revisione della spesa pubblica, chiuso - leggiamo - in qualche cassetto, verrebbe fuori la lapidaria conclusione che "la Regione Molise non avrebbe ragione di esistere", la giusta soluzione per sanare i conti del Paese. Semplice, no? Evidente a tutti che una Regione delle dimensioni del Molise, con 20 consiglieri regionali, in un sistema politico-amministrativo generale a dir poco elefantiaco, è il problema dei problemi per il contribuente italiano. Eliminata, non ci sarebbero più sprechi. Se questa è la convinzione, lo facciamo noi il sacrificio in nome del senso di solidarietà nazionale che ci appartiene. Peccato che tutto questo a noi suoni come qualunquismo e populismo. Più volte ci siamo difesi da chi, alterne voci di tutti gli schieramenti politici, con superficialità assoluta ha sentenziato che il Molise non ha ragione di esistere. Oggi riprendiamo la nostra difesa di fronte al verdetto emesso - almeno così sappiamo - dai tecnici incaricati di individuare ed eliminare gli sprechi del sistema Paese. Con i signori tecnici, e non solo con loro, ci piacerebbe confrontarci sulle misure di spending review adottate da questa Regione, misure in bilancio e consultabili da tutti secondo i principi guida della nostra azione amministrativa: trasparenza, condivisione, semplificazione, controllo. I provvedimenti di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica li abbiamo adottati non per mantenere in vita l´apparato Regione Molise, ma per rilanciare l´economia locale, per creare occasioni di lavoro, per dare possibilità di futuro ai nostri cittadini. Tagli e risparmi fatti, finalmente, solo per consentire ai nostri cittadini di vivere in un territorio in grado di avere futuro, fatti esclusivamente per migliorare la qualità della loro vita. Tagli e risparmi per dimostrare che dalle piccole realtà può partire il buon esempio. Piccoli come siamo, in un solo anno abbiamo superato 11 milioni di euro di economie. Come? Lavorando tutti insieme per ridurre la spesa corrente e semplificare tutta la nostra architettura istituzionale. Con il processo avviato la pianta organica della Regione Molise passerà nel 2016 da 819 addetti (situazione al 31 dicembre 2013), a 580 per un risparmio strutturale di oltre 8 milioni e mezzo di euro. Il numero dei dirigenti risulterà ridotto del 46 percento: da 74 a 40. Abbiamo cancellato tutte le attività non prioritarie, eliminato premialità che non corrispondano al merito, accorpato, e continueremo a farlo, organismi con funzioni spesso identiche. Abbiamo risparmiato oltre un milione di euro nelle governance delle partecipate, mediante il coinvolgimento dei dirigenti regionali e l´azzeramento dei cda a favore dell´amministratore unico. Tra fitti e spese di gestione, abbiamo razionalizzato l´uso degli immobili per quasi un milione di euro di risparmi, abbiamo messo in vendita gli automezzi di proprietà dell´amministrazione. Persino l´organizzazione della visita del Santo Padre, evento straordinario per una realtà da "eliminare", per quanto di competenza della Regione, è stata a costo zero, grazie a tutte le strutture regionali e alle imprese che hanno risposto alla nostra richiesta di collaborazione. Abbiamo fatto questo, e altro ancora abbiamo in cantiere, per rendere il Molise più economico, più efficiente, più moderno, per rispondere alle esigenze e alle richieste di un Paese in profonda crisi, convinti che solo così possiamo insieme, i nostri cittadini e noi, guardare al futuro con fiducia e speranza. Lo sappiamo, rischiamo molto sul piano politico, ma siamo certi di assicurare un domani alla nostra Regione. Andremo avanti senza arretrare mai rispetto ai quotidiani attacchi riservati alla nostra esistenza. Ecco su che cosa ci piacerebbe confrontarci, piuttosto che essere solo oggetto di scherno da parte di chi, senza conoscerci, decreta che non meritiamo di esistere come Regione. Magari, chissà, potremmo riservare anche qualche sorpresa". Lo ha dichiarato ieri il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, in merito agli articoli pubblicati dal Corriere della Sera a firma di Sergio Rizzo e Riccardo Puglisi.  
   
   
CONSUMI DELLE FAMIGLIE MILANESI: L´INCERTEZZA PER IL FUTURO SPINGE AL RISPARMIO. CALANO I CONSUMI. MILLE NUOVE ASSUNZIONI, 400 FAMIGLIE SOSTENUTE CON IL MICROCREDITO, 800 DISOCCUPATI OVER 45 ACCOMPAGNATI IN PERCORSI DI REINSERIMENTO”  
 
 Milano, 17 luglio 2014 – I milanesi cercano di risparmiare per difendersi dalla crisi. Così nel 2013 l’incertezza per il futuro ha reso le famiglie più attente e prudenti, accentuando la propensione al risparmio, laddove possibile, per fronteggiare eventuali spese impreviste. Ma nel 2014 si registra un aumento della fiducia per il futuro. È quanto emerge dalla ricerca sui consumi delle famiglie milanesi realizzata da Ipsos per Camera di Commercio e Comune di Milano e condotta tra maggio 2013 e aprile 2014 su un campione di su 913 famiglie milanesi di cui 174 di cittadini stranieri. Secondo i ricercatori di Ipsos l’approccio ‘cautelativo’ è finalizzato in gran parte a far ‘quadrare i conti’ ma anche all’accumulo soprattutto in forma di tutela minima per il futuro. Del resto un terzo delle famiglie temeva preoccupazione del reddito complessivo. Di conseguenza sono cambiati i comportamenti di acquisto e consumo: se da un lato la spesa mensile è passata da 3.068 euro del 2012 a 2.874 del 2013 (comunque più della media italiana - 2.359 euro - e lombarda, 2.774 euro), cresce sempre più il numero delle famiglie che prende in considerazione l’usato e sceglie di acquistare online. L’attenzione alle spese non ha determinato tuttavia una completa rinuncia alla qualità: si è preferito ridurre la quantità, laddove possibile, continuando a prestare molta attenzione alla marca. In sofferenza sono soprattutto i beni alimentari, la cui spesa mensile è passata da 433 a 399 euro. Calano soprattutto i consumi di bevande -18,7% , oli -17%, carne -16,8% e latte/formaggi -8,3%. Acquisti che per la maggior parte avvengono nei supermercati: 78% per i cittadini italiani e 54% per quelli stranieri. Solo il 12% degli italiani si reca negli ipermercati contro il 14% degli stranieri che preferiscono gli hard discount (20%) rispetto agli italiani (solo 6%). Stabili invece le spese per la casa, mentre tra i beni non alimentari crescono le spese per l’istruzione e le comunicazioni. Il 62% dei cittadini milanesi ed il 70% dei cittadini stranieri ritiene che spenderà tutto il reddito del 2013 per i consumi correnti non riuscendo ad accantonare risparmi. “Questi elementi – dichiara Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il lavoro, Ricerca e Università del Comune di Milano - ci indicano che la priorità oggi, per gli enti pubblici, è quella di mettere in atto politiche anticicliche di crescita e sostegno alla domanda interna. Il sostegno all´occupazione e al lavoro devono essere una priorità a livello locale e nazionale. Sicuramente lo sono per il Comune di Milano che, insieme a Camera di Commercio, negli ultimi mesi ha messo in campo diverse iniziative di sostegno all´occupazione e in tempi recenti, unico Comune in Italia, ha costruito una misura ad hoc destinata alla riqualificazione e inserimento lavorativo degli over 45 e degli esodati". “In due anni – conclude Tajani – attraverso i bandi Occupami abbiamo contribuito a realizzare 1000 tra nuove assunzioni e stabilizzazioni e attraverso l’erogazione del microcredito sostenuto circa 400 famiglie oltre ad aver accompagnato 800 disoccupati over 45 in percorsi di reinserimento e sostenuto anticipi di cassa integrazione per circa 2 milioni di euro attraverso la fondazione Welfare”. “I consumi sono alla base della ripresa economica nell’attuale periodo di difficile crisi - ha dichiarato Erica Corti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano - ecco perché la Camera di Commercio, accanto al Comune di Milano, è impegnata in un monitoraggio costante delle tendenze in atto in questo settore. La ripresa, necessaria a rimettere in moto i consumi, non si vede ancora nei primi mesi del 2014, come emerge da questa indagine. Ci aspettiamo un’inversione di rotta. Secondo le previsioni periodiche della Camera di commercio di Milano la ripresa è attesa a cominciare da fine anno . Expo sarà centrale per tornare a crescere”.  
   
   
PIÙ EUROPA, ASSESSORE CAMPANIA SOTTOSCRIVE ATTI AGGIUNTIVI CON SINDACI DI BENEVENTO, CAVA DE’ TIRRENI E SALERNO  
 
Napoli, 17 luglio 2014 - Sono stati sottoscritti il 15 luglio dall´assessore regionale con delega agli Accordi di Programma Ermanno Russo e dai sindaci di Benevento, Fausto Pepe, Cava de´ Tirreni, Marco Galdi e Salerno, Vincenzo De Luca, i secondi atti aggiuntivi all´accordo di programma del Piu´ Europa. Ai Comuni della Campania vanno in totale 25,3 milioni di euro, risorse aggiuntive a valere su fondi europei (Fesr), frutto del mantenimento di tre requisiti tecnici da parte delle tre città: esercizio di funzioni delegate, avanzamento procedurale e dimensioni geografiche. Al Comune di Benevento vanno 8,2 milioni di euro che serviranno, in parte, a finanziare la costruzione del ponte "Torre della Catena" sul fiume Sabato, i lavori di sistemazione di piazza Duomo, interventi di mobilità sostenibile e i lavori di completamento del sistema fognario nel rione Libertà. Al Comune di Cava de´ Tirreni vanno 5,8 milioni di euro che consentiranno, tra l´altro, di ultimare i lavori di restauro della facciata e copertura di Palazzo di Città, la sistemazione e la riqualificazione delle traverse di corso Umberto I, il recupero funzionale del complesso di Villa Rende e il decongestionamento della Ss 18. Al Comune di Salerno sono assegnati infine 11,3 milioni di euro per l´auditorium ´Umberto I´. "I singoli programmi rimodulati - ha dichiarato l´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio, Ermanno Russo - rafforzano significativamente gli obiettivi di riqualificazione urbana perseguiti dalle tre città e gli asset di rigenerazione economica e sociale, oltre a contribuire alla massimizzazione delle performance di risultato anche in relazione alla certificazione della spesa dei fondi europei".  
   
   
UNIONI, DALLA REGIONE 16 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI STRAORDINARI. IN MENO DI DUE ANNI NATE IN EMILIA-ROMAGNA 46 UNIONI. I FINANZIAMENTI NELLE SINGOLE PROVINCE  
 
Bologna, 17 luglio 2014 - I Comuni dell’Emilia-romagna che hanno dato via a Unioni godranno di quasi 16 milioni di euro di finanziamenti straordinari. La Regione Emilia-romagna ha ripartito i fondi (regionali e statali) a sostegno dell’associazionismo tra Enti locali. “Coerentemente a quanto detto in questi anni, sosteniamo quelle comunità che, cogliendo le opportunità offerte dalla legge regionale 21 del 2012, hanno dato vita a Unioni di Comuni”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione Emilia-romagna e assessore al Bilancio. “E’ un gesto di attenzione molto concreta verso chi ha scelto di gestire insieme funzioni e attività, in modo da ridurre i propri costi e liberare così risorse per i servizi alla persona, il sostegno alle imprese e al lavoro e la cura del territorio”, sottolinea Saliera. “In Emilia-romagna le riforme si fanno e non si predicano solo: grazie alla legge 21 in meno di due anni sono nate 46 Unioni che, insieme ai Comuni capoluogo, raggruppano il 90% dei cittadini emiliano-romagnoli. Si tratta di un risultato di valore nazionale”. Nello specifico alle Unioni del piacentino arriveranno 1,1 milioni di euro; 1,5 milioni di euro a quelle del parmense; 2,4 milioni di euro a quelle reggiane; 3,1 milioni di euro nel modenese; 2,8 milioni di euro per le Unioni del bolognese; 505.000 euro per il ferrarese; 1,1 milioni di euro nel ravennate; 1,9 milioni di euro per Forlì-cesena e un milione di euro nel riminese.  
   
   
FVG, AUTONOMIE LOCALI: DIRITTI CITTADINANZA ALL´ESAME DEL CAL  
 
Udine, 17 luglio 2014 - Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), convocato per oggi (ore 9) nella sede della Regione di via Sabbadini a Udine, sarà chiamato a esprimere il proprio parere su cinque deliberazioni della Giunta regionale. All´esame dell´organismo consultivo del sistema delle autonomie ci sarà innanzitutto il Regolamento per la determinazione per l´anno 2014 dei criteri di riparto e delle modalità di utilizzo della quota destinata al finanziamento delle funzioni socioassistenziali, socioeducative e sociosanitarie dei Comuni, in merito al sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale. All´approvazione preliminare del Cal saranno altresì sottoposti: il rapporto ambientale e la sintesi non tecnica relativi al Programma di sviluppo rurale 2014-2020 della Regione; la ripartizione finanziaria e l´adozione della proposta di programma operativo, del rapporto ambientale e della sintesi non tecnica del Programma Por Fesr 2014-2020 - Obiettivo investimenti a favore della crescita e dell´occupazione; il Programma operativo del Fondo Sociale Europeo 2014/2020; il regolamento recante modifiche al regolamento concernente i requisiti delle iniziative di lavoro di pubblica utilità, nonché i criteri e le modalità di sostegno delle medesime.  
   
   
GAZA: UMBRIA ADERISCE INIZIATIVA DELLA RETE DELLA PACE  
 
Perugia, 17 luglio 2014 - L´assessore regionale Stefano Vinti ha annunciato la sua adesione all´iniziativa promossa dalla Rete della Pace che, mercoledì 16 luglio, ha organizzato in tutta Italia numerose fiaccolate per la pace, la libertà, la giustizia in Palestina e Israele, con l´adesione di decine di associazioni di cooperanti e organizzazioni, tra cui Acli, Arci, Cgil e sindacati degli studenti. "Ogni morte ci diminuisce - è scritto nell´appello - ogni uomo, donna, bambino ucciso pesa sulle nostre coscienze. Vogliamo vedere i bambini vivere e crescere in pace non maciullati da schegge di piombo". "Le richieste della Rete, ha affermato Vinti, sono assolutamente condivisibili perchè tutte le persone di buon senso non possono fare altro che chiedere di cessare immediatamente il fuoco, le rappresaglie e le vendette di ogni parte. E´ necessario dunque che la politica e la comunità internazionale assumano un ruolo attivo e di mediazione per la fine dell´occupazione militare israeliana e la colonizzazione del territorio palestinese, per il rispetto dei diritti umani, della sicurezza e del diritto internazionale in tutto il territorio che accoglie i popoli israeliano e palestinese". Al governo italiano si chiede di "attivarsi immediatamente affinché il nostro paese e i paesi membri dell´Unione europea interrompano la fornitura di armi, di munizioni, di sistemi militari, come pure ogni accordo di cooperazione militare con Israele; il nostro governo, oggi alla Presidenza dell´Unione Europea, assuma questi impegni con determinazione e coraggio". "A tutte le Istituzioni umbre, ha concluso Vinti, chiedo di sostenere con forza questa iniziativa".  
   
   
FORUM REGIONALE GIOVANI; UMBAIA: PUNTO DI RIFERIMENTO PER ISTITUZIONI  
 
Perugia, 17 luglio 2014 - "Accolgo con estremo piacere la nascita del Forum regionale dei giovani dell´Umbria, un´esperienza che è cresciuta dal basso, concentratasi all´inizio intorno alle associazioni che sostengono la candidatura di Perugia a Capitale Europea dei Giovani 2017, ma che poi si è trasformata in un esperimento di partecipazione e cittadinanza attiva, molto più ampio a livello regionale": lo ha detto la vice presidente della Giunta regionale dell´Umbria e assessore alle politiche giovanili Carla Casciari, che ieri ha partecipato, a Perugia, al congresso fondativo del Forum a cui erano presenti oltre 140 delegati appartenenti alle circa 70 associazioni finora aderenti. "Il Forum – ha proseguito l´assessore - sarà per le istituzioni un punto di riferimento. Non mancheranno le occasioni confronto anche il vista della chiusura dell´iter partecipativo, iniziato nei mesi scorsi con l´esperienza di ‘Let´s gov´, che porterà alla stesura della legge regionale per le politiche giovanili. Il mio augurio – ha concluso Casciari - è che le competenze, le capacità, la voglia di partecipare e l´entusiasmo che emergono così evidenti dal mondo dell´associazionismo in cui i ragazzi sono attori protagonisti, possano contagiare le istituzioni per la ricerca di soluzioni condivise alle tematiche legate alle politiche giovanili". Durante il congresso è stato approvato lo Statuto che si ispira ai principi europei della rappresentanza giovanile e della partecipazione alla vita locale e regionale, promossi dal Forum Europeo dei Giovani (European Youth Forum) e dal Forum Nazionale dei Giovani (Fng). I rappresentanti eletti dai delegati al termine del congresso sono Nicola Volpi (Vice-portavoce), Vincenzo Andricciola, Lorenzo Benedetti, Fabio Ercoli, Andrea Marconi, Francesca Fortunati, Giacomo Rosetti, Franco Vignaroli (Membri della Giunta) e Gabriele Biccini (Portavoce) che ha evidenziato come "si tratta di un Forum inclusivo, caratterizzato da confronto, concretezza e condivisione. Un forum che ha l´ambizione di rappresentare in maniera efficace i giovani dell´Umbria, le loro istanze e la necessità di essere protagonisti nel contesto regionale, nazionale ed europeo". Il percorso della costituzione di un Forum regionale, fortemente voluto dalle Associazioni della "Coalizione per Perugia European Youth Capital 2017" insieme ad altre numerose organizzazioni giovanili, è il frutto del lavoro condiviso iniziato nel 2013 che ha portato alla candidatura di Perugia e dell´Umbria a Capitale Europea dei Giovani 2017, grazie al supporto della Regione Umbria, del Comune di Perugia, della Fondazione Perugiassisi 2019 e del Forum Nazionale dei Giovani.  
   
   
FVG: IMPRENDERÒ 4.0 PER RILANCIO AUTOIMPRENDITORIALITÀ  
 
Udine, 17 luglio 2014 - "E´ un percorso importante che rilancia l´autoimprenditorialità e offre alle persone che hanno idee la possibilità di farle diventare realtà, di trasformarle in posti di lavoro ma anche di trasmettere le competenze già maturate ad altri affinché attività imprenditoriali già avviate non siano vanificate". Con queste parole l´assessore regionale a Lavoro e Formazione, Loredana Panariti, ha voluto sintetizzare i contenuti e la valenza dell´iniziativa Imprenderò 4.0 (www.Imprendero.eu), rivolta a coloro che intendono intraprendere un´esperienza imprenditoriale ma anche a quanti, già maturata questa esperienza, vogliono evitare che il bagaglio di competenze e l´azienda già avviata siano dispersi a conclusione dell´esperienza imprenditoriale-lavorativa. Si tratta di un progetto regionale, presentato a Udine nella sede dell´Amministrazione, che mira a coinvolgere duemila beneficiari, si avvale anche del sostegno comunitario, e punta a promuovere, come ha aggiunto Panariti, "la cultura imprenditoriale, la creazione, e il trasferimento d´impresa". Prevede attività seminariali, formative e di consulenza individuale, attraverso, ha aggiunto Panariti, "un modello di formazione che sarà ritagliato rispetto alle esigenze dei partecipanti, con l´obiettivo di dare gambe alle idee delle persone attraverso la creazione di un sistema formativo che possa, nel contempo, rispondere alle attese di coloro i quali si trovano in difficoltà perché hanno perso il lavoro, e vogliono migliorare le proprie competenze". La Regione, ha ribadito l´assessore, "conta inoltre di predisporre un fondo destinato a sostenere la prima parte dell´attività delle aziende che sorgeranno grazie a Imprenderò 4.0". Per diffondere capillarmente sul territorio del Friuli Venezia Giulia le potenzialità di questa iniziativa, si terranno in contemporanea, il prossimo 24 luglio, nelle quattro città capoluogo e a Tolmezzo, appositi seminari informativi. "Puntiamo - ha aggiunto Panariti - alla creazione di un sistema di formazione imprenditoriale che funzionerà anche nel prossimo periodo di programmazione comunitaria: le imprese, le Università, i centri per l´impiego saranno infatti impegnati, assieme alla Regione, per creare una forma di cooperazione attuativa del progetto destinata a favorire la condivisione degli obiettivi che Imprenderò si pone anche per il futuro". "Spesso - ha proseguito l´assessore - le idee non trovano lo spazio necessario; oppure, diversamente, un´attività si esaurisce per raggiunti limiti di età: noi intendiamo invece favorire le occasioni, per dare gambe alle idee, e fornire le competenze necessarie a chi le ha generate". Imprenderò 4.0 si inserisce in un progetto più ampio, integrato con la rete dei servizi pubblici per l´inserimento al lavoro delle Università di Trieste e di Udine. Sarà messo in rete con un network che raggruppa gli atenei della regione, le camere di commercio, le università, le categorie, gli enti territoriali, e le consigliere di parità. Il progetto Imprenderò 4.0 è giunto alla quarta edizione ed è promosso e finanziato dalla Regione nell´ambito del Fondo sociale europeo e del programma esterno parallelo del Por Fser 2007/2013, che rientra nel Piano di azione e coesione Garanzia Giovani Fvg. Prevede l´organizzazione di 75 seminari informativi e tematici della durata di 8 ore, e di 48 corsi di formazione imprenditoriale di 40 o 80 ore, con l´obiettivo di sviluppare le competenze manageriali e necessarie per realizzare progetti imprenditoriali personalizzati, e definirne il piano d´impresa. Mentre 10 mila ore saranno destinate, sempre nell´ambito di Imprenderò 4.0, alla consulenza individuale, per l´accompagnamento all´avvio o al trasferimento d´impresa. Beneficiari del progetto ad attività completamente gratuite sono i giovani di età inferiore ai 30 anni residenti in Italia e iscritti a Garanzia Giovani; persone in stato di disoccupazione, inoccupati, occupati, lavoratori in Cassa integrazione (anche in deroga) o mobilità, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, domiciliati o residenti nel Friuli Venezia Giulia.  
   
   
UE: IRATXE GARCíA PÉREZ: "INACCETTABILE SE IL CONGEDO MATERNITÀ DOVESSE SCOMPARIRE"  
 
Strasburgo, 17 luglio 2014 - Nell´ottobre 2010 il Parlamento europeo aveva votato per estendere il congedo maternità fino ad almeno 20 settimane con piena retribuzione. Quattro anni dopo la riforma é ancora bloccata dai governi nazionali nel Consiglio dell´Unione europea e la Commissione europea ha appena comunicato che intende ritirare la proposta. Prima del dibattito su questo annuncio in sessione plenaria, abbiamo parlato del tema con il nuovo presidente della Commissione parlamentare per i diritti della donna e l´uguaglianza di genere, la socialista spagnola Iraxte García Pérez. Perché questa proposta di legge non é diventata una legge europea? Il Parlamento l´ha votata ma non c´é una posizione comune del Consiglio. Alcuni paesi bloccano la questione perché sono contro l´estensione del numero di settimane o contro la totale retribuzione. Se il Consiglio non prende una decisione comune, la proposta non potrà procedere oltre. Considerato che il Consiglio non ha ancora trovato un accordo, la Commissione ha deciso di ritirare la proposta. Quali saranno i prossimi passi? Vedremo questo pomeriggio (ndr ieri) cosa la Commissione e il Consiglio avranno da dire. Sembra che la Presidenza italiana possa essere interessata ad attivarsi per la questione. Lo spero davvero. Quando i paesi membri saranno arrivati ad una posizione comune potremo iniziare i negoziati. Al contrario, non avremo nè numero di settimane nè regole su come queste settimane dovrebbero essere retribuite... Proprio nulla! Le attiviste per i diritti delle donne hanno espresso preoccupazione in merito. In qualità di nuovo presidente della commissione parlamentare, pensa che siamo ancora distanti da un reale rispetto dei diritti delle donne? Sfortunatamente l´uguaglianza tra uomini e donne é lontana. Dobbiamo ricordare che la crisi economica ha colpito molte situazioni di gruppi vulnerabili come le donne. Noi abbiamo ancora molto da fare per le politiche europee contro la violenza di genere, per una paga uguale, per gli stessi lavori tra uomini e donne, per la partecipazione delle donne nella vita economica e nei gruppi sociali, per la salute sessuale e i diritti legati alla riproduzione, per le donne con bisogni speciali e provenienti da minoranze etniche e in ultimo, ma non per importanza, per una adeguata rappresentanza delle donne nella nuova Commissione europea. Questo Parlamento non accetterà una Commissione dove le donne non siano adeguatamente presenti rappresentando il 52% della società.  
   
   
BOLZANO: PENSIONI DI INVALIDITÀ DOPPIE RISPETTO AL RESTO DEL PAESE  
 
Bolzano, 17 luglio 2014 - L’assessora alle politiche sociali, Martha Stocker, prende posizione con una nota in merito alla proposta di eliminare l’adeguamento automatico della pensione di invalidità all’inflazione. “Le pensioni di invalidità in Alto Adige sono pressoché doppie rispetto al resto del Paese”. Ha sollevato discussioni in questi giorni un passaggio della legge omnibus in fase di approvazione da parte del Consiglio provinciale che prevede non vi debba essere un adeguamento automatico all´inflazione delle prestazioni economiche per gli invalidi civili. A questo proposito l´assessora provinciale alle politiche sociali, Martha Stocker, sottolinea in una nota che "Il passaggio della legge omnibus in questione intende solamente abolire l´automatismo, valido sinora, in base al quale anche in provincia di Bolzano devono essere recepiti gli adeguamenti adottati a livello nazionale. In questa materia vogliamo poter decidere in maniera autonoma, anche in considerazione del fatto che per quanto riguarda gli importi delle pensioni di invalidità la differenza tra la Provincia di Bolzano e lo Stato è enorme e pressoché doppia". In sostanza, sottolinea l´assessora Stocker, se il Consiglio provinciale approverà il passaggio della legge omnibus relativo alle pensioni di invalidità, ciò non comporterà in alcun caso una riduzione degli importi. "Grazie a questa modifica" afferma l´assessora "verrà sostanzialmente creata la possibilità di adottare gli adeguamenti in maniera mirata, senza dover recepire, di volta in volta automaticamente gli aumenti previsti a livello statale". L´assessora coglie quindi l´occasione per ribadire che in Alto Adige la tutela degli invalidi civili e dei disabili è molto elevata. Basti pensare, ad esempio, che le prestazioni economiche sono pressoché doppie per quanto riguarda la pensione di invalidità e l´indennità di accompagnamento, che vengono erogate su 13 mensilità invece che su 12 come nel resto d´Italia. "Il quadro è inoltre completato da un´offerta diversificata di servizi e di prestazioni specialistiche che collocano ad un livello molto alto la nostra assistenza". Per chiarire ulteriormente la propria posizione riguardo a queste tematiche l´assessora Stocker ha incontrato ieri mattina una delegazione della Federazione per il sociale e la sanità.