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LUNEDI

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Notiziario Marketpress di Lunedì 21 Luglio 2014
INTERVENTO DEL PRESIDENTE BARROSO A SEGUITO DELLA RIUNIONE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO EUROPEO  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - Buona sera signore e signori, Il presidente del Consiglio europeo ha già presentato le principali conclusioni di questo vertice. Mi limiterò le mie osservazioni alle questioni che ho avuto l´occasione di riferire al Consiglio europeo del. Questioni che la Commissione europea sta seguendo direttamente, vale a dire l´attuazione dell´accordo di associazione con l´Ucraina - tra cui il Dcfta - e anche i colloqui trilaterali energia e la situazione energetica, vale a dire per quanto riguarda l´impatto della crisi tra Russia e Ucraina per l´Europa. Ho aggiornato il Consiglio europeo sui colloqui trilaterali sull´attuazione dell´accordo di associazione tra l´Unione europea e l´Ucraina. Come sapete, ho proposto qualche tempo fa di istituire un processo di consultazione con il Presidente Poroshenko e il presidente Putin su alcuni problemi di regolamentazione - Norme tecniche di normalizzazione o misure sanitarie -; alcune preoccupazioni che sono state espresse dalla Russia per l´attuazione della Dcfta. Nell´incontro che abbiamo organizzato qui a Bruxelles abbiamo deciso di istituire un processo di consultazione per trovare soluzioni per tali materie. Avremo la prossima riunione a livello politico il 12 settembre a rivedere le conclusioni degli esperti e affrontare i punti in sospeso. Sul lato europeo, è il commissario De Gucht, commissario per il commercio, che rappresenta l´Unione europea, riuniti i ministri dall´Ucraina e dalla Russia. L´approvvigionamento energetico in Ucraina è un ulteriore motivo di preoccupazione. In questa fase, l´Ucraina sta incontrando proprio fabbisogno di gas correnti provenienti da fonti nazionali e fornitori alternativi, e la Commissione sta inoltre consente ai flussi inversi di gas degli Stati membri dell´Ue. Abbiamo fatto alcune proposte e ora stiamo lavorando. Stiamo inoltre lavorando con le parti, e cioè l´Ucraina e la Russia, cercando di portarli al tavolo delle trattative per garantire un accordo sulle forniture di gas. Vice-presidente della Commissione e Commissario per l´energia Günther Oettinger ha tenuto colloqui con il ministro russo e sta lavorando per riavviare i negoziati il ​​più presto possibile. La Commissione ha inoltre avviato un esercizio di stress test per verificare la resistenza dei nostri sistemi energetici a diversi scenari di interruzione parziale o totale della fornitura di gas da e attraverso l´Ucraina. Saremo pronti a riferire sui risultati di esercizio prima del Consiglio europeo di ottobre. Ho anche ripetuto il mio messaggio a tutti i Capi di Stato e di governo dell´Unione europea sulla importanza che l´Ue mantenga la sua unità di approccio. La nostra politica di rafforzamento della sicurezza energetica dell´Europa e ridurre la dipendenza esterna richiede trasparenza e il rispetto delle nostre regole del mercato interno. L´altra importante priorità è quella di aiutare ottenere l´economia dell´Ucraina tornare in pista e proseguire le riforme necessarie. La riunione ad alto livello sul coordinamento e dell´attuazione del sostegno internazionale tenutasi l´8 luglio, ospitata qui a Bruxelles dalla Commissione, ha confermato la nostra determinazione. Noi continueremo a stare da Ucraina e lavoro, con l´assistenza del Gruppo di Supporto abbiamo istituito, per attirare maggiori investimenti pubblici e privati ​​per riavviare l´economia. Quindi questi sono i punti principali che ho discusso, nelle competenze della Commissione, oggi il Consiglio europeo. Le altre questioni presidente Van Rompuy già menzionati.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, SCHULZ CHIEDE PIÙ COMMISSARI FEMMINILI: "IL PARLAMENTO NON ACCETTERÀ UN CLUB PER GENTILUOMINI".  
 
Strasbugo, 21 luglio 2014 - "La nuova Commissione europea dovrebbe includere abbastanza donne o rischiare di essere bloccati dal Parlamento europeo", ha ammonito Martin Schulz. Il presidente del Parlamento europeo si rivolgeva così ai capi di Stato e di governo all´inizio di un vertice del Consiglio lo scorso mercoledì 16 luglio. Ha detto che il Parlamento non poteva approvare una Commissione in cui le donne non sono adeguatamente rappresentate: "il Parlamento non accetterà un club per soli gentiluomini". Schulz ha definito l´elezione da parte del Parlamento di Jean-claude Juncker a Presidente della Commissione Europea, martedì il 15 luglio, "una pietra miliare", affermando che l´ex primo ministro del Lussemburgo, sarebbe ora in una posizione più forte per rispondere alle gravi sfide che ci attendono. Una delle sfide è riconquistare la fiducia della gente: "Dovremo ascoltare le persone, prendere sul serio le loro preoccupazioni e lavorare per migliorare le loro vite", ha detto Schulz. "Questo è esattamente ciò per cui la politica è fatta: rendere la vita delle persone migliore", affrontando anche la lotta alla disoccupazione giovanile che deve essere la priorità assoluta dell´Ue. Riferendosi all´accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, Schulz ha affermato che il Parlamento avrebbe seguito con attenzione le trattative per garantire la trasparenza e risultati positivi: "Negoziati a porte chiuse, non otterranno la fiducia né del popolo né dei parlamentari". Il presidente del Parlamento europeo ha chiesto anche azioni per l´evasione fiscale: "Ogni anno stiamo perdendo miliardi! Quello è il denaro di cui abbiamo bisogno per i nostri bambini e le persone anziane, denaro che vogliamo investire nelle nostre infrastrutture: di ricerca, scuole e ospedali. Gli stessi principi devono applicarsi alle grandi multinazionali così come alle famiglie laboriose e alle piccole imprese che pagano le tasse onestamente".  
   
   
L’INTERVENTO DI MARTIN SCHULZ, PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO IN OCCASIONE DELLA RIUNIONE STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO EUROPEO DEL 16 LUGLIO  
 
Strasburgo, 21 luglio 2014 - La democrazia è in continua evoluzione. E non è statica. La democrazia ha bisogno di riflettere gli sviluppi della società, istituzionalmente come pure in altri modi. Negli ultimi decenni, le persone hanno sentito sempre più fortemente che i loro desideri dovrebbero rispondere con una risposta visibile a livello dell´Ue, anche quando si tratta di politiche delle istituzioni sulle nomine agli uffici. In particolare, essi ritengono che le decisioni sulla copertura dei posti esecutivi vanno non prese in segreto, ma apertamente: cioè, le decisioni sui posti che danno al titolare la possibilità di influenzare direttamente la vita politica della società e la vita delle persone, per esempio nomine alla Commissione. All´interno del Parlamento, nei partiti politici a livello europeo, dunque, un processo è stato impostato in treno - con il sostegno a congressi delle vostre alleanze di partito - un processo che certamente è stato controverso, ma che comunque ieri concluso con l´elezione del Parlamento europeo Jean-claude Juncker, come presidente della Commissione . Crediamo che questo sia un processo storico, che rafforzeranno il parlamentarismo in Europa e cambiare l´Ue. Jean-claude Juncker ha ricevuto un forte mandato da parte del Parlamento, oltre a un ampio sostegno che ha già goduto qui in seno al Consiglio europeo. Egli ha ora il backup in una forma che non è stato dato a qualsiasi precedente Presidente della Commissione. Che può e deve - e sono convinto che sarà anche - lo ha messo in una posizione più forte per rispondere alle gravi sfide che ci attendono. È ora avete in vostro potere per rimuovere il primo grande ostacolo di fronte al nuovo presidente della Commissione. In autunno, il commissari designati saranno tenuti a presentarsi per una audizione pubblica al Parlamento di verificare la loro idoneità per i loro posti . Come in passato, faremo controllare attentamente competenza tecnica dei candidati. Dalle discussioni con i presidenti dei gruppi politici, so che un punto critico che influenzeranno l´approvazione del Parlamento del collegio è l´ equilibrio di genere . Il Parlamento è molto preoccupato del fatto che allo stato attuale quasi tutti i potenziali candidati i cui nomi sono in circolazione sono uomini. Bene, ora, signore e signori, naturalmente, si può guardare attraverso i vostri vicini e pensare ´E´ a tutti gli altri tranne me ´. In tal caso, tuttavia, il risultato finale delle decisioni individuali potrebbe essere uno che nessuno vuole vedere: una Commissione in cui le donne non sono adeguatamente rappresentati e che Parlamento conseguenza non possono sostenere. Invito pertanto ognuno di voi: mandare le donne a Bruxelles per diventare commissari. Il Parlamento non accetterà un club per gentiluomini. Si prega di aiutare il nuovo Presidente della Commissione per risolvere questo problema. Signore e signori, L´elezione di Jean-claude Juncker, come presidente della Commissione è una pietra miliare, ma certamente non dovrebbe terminare il dibattito sulla democrazia europea. Quando parlo di ulteriore democratizzazione in Europa, sono meno preoccupati dibattiti istituzionali di me sui risultati politici concreti. Cerchiamo di rafforzare il ruolo del Parlamento, in modo che possiamo svolgere le nostre responsabilità ai nostri elettori. La gente sta diventando sempre più lontani dal istituzioni europee, troppo spesso si sentono ignorati e che stanno perdendo la loro fede nella capacità del sistema politico per risolvere i problemi. Saremo dunque fare tutto quanto in nostro potere per riconquistare la fiducia della gente . Dovremo ascoltare le persone, prendere sul serio le loro preoccupazioni e lavorare per migliorare la loro vita. Questo è esattamente ciò che la politica è per: rendere la vita delle persone. E durante questa legislatura ci troviamo ad affrontare sfide enormi . Il Parlamento europeo propone di affrontare queste sfide sulla base del metodo comunitario e in partenariato con la nuova Commissione e con voi. Permettetemi di delineare brevemente alcuni di questi punti. Misure per affrontare le spaventosamente alti livelli di disoccupazione giovanile deve essere la nostra prima priorità. Le opportunità dei giovani per costruire la loro vita non devono essere distrutte in modo da pagare per una crisi che non hanno causato. Noi, come la generazione di politici che hanno nel nostro potere di agire, dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per aiutare questi giovani. Ecco perché abbiamo creato il sistema di garanzia per i giovani, che deve essere attuata più rapidamente e anche ampliato. Troviamo pertanto incomprensibile che i finanziamenti destinati alla garanzia per i giovani è in fase di elaborazione al momento troppo esitante. Abbiamo reso i fondi a disposizione - ora tocca a voi: utilizzare il denaro in modo utile e creare nuove opportunità per dare ai giovani un futuro! Nei negoziati con gli Stati Uniti su un accordo di libero scambio , vogliamo garantire la trasparenza e buoni risultati. I negoziati a porte chiuse, non otterrà la fiducia di una delle persone o di parlamentari. Saremo dunque mantenere una stretta vigilanza sui negoziati. Solo in questo modo possiamo assolvere il compito datoci dagli elettori, che mantiene i nostri elevati standard e proteggere i nostri diritti fondamentali. E ´anche importante per impedire la creazione di una giurisdizione parallela che non è necessario e che serve alcuna utilità. Noi partecipare a pieno titolo nelle discussioni sul completamento del sindacato bancario e il mercato interno . Il sindacato bancario costituisce il giusto approccio. Essa deve ora essere banche - e non, come finora, il contribuente - che sostengono le banche. Vogliamo che le banche diventino di nuovo al sicuro e ci auguriamo di vedere la fine della stretta creditizia. L´europa ha bisogno di crescita fresco e nuovi posti di lavoro. Per un bel po ´, quindi, il Parlamento europeo è stato anche appoggiando l´agenda digitale e la reindustrializzazione del nostro continente. La nostra competitività sarà in parte determinato dal fatto che riusciremo a incorporare innovazioni digitali in processi industriali e di produzione. Nelle nostre società, vivaci dibattiti sono in corso per determinare il ruolo che noi europei dovrebbero svolgere nel mondo digitale. Sono fermamente convinto che l´Europa può trovare un modo migliore di avanzare nell´era digitale per mezzo di una maggiore protezione dei dati, una maggiore sicurezza dei dati e impedendo cartelli digitali e monopoli. Affinché l´Europa sia un leader mondiale, una strategia di investimento sostenibile è necessario. In caso contrario, c´è il rischio che l´Europa cadrà ancora più indietro a causa del divario di investimento che sappiamo già esiste. Correre sul posto significa stagnazione; investimento è un ponte verso il futuro e, soprattutto, di nuovi posti di lavoro. Le decisioni relative al patto di crescita e stabilità che sono stati presi durante l´ultimo vertice sono stati quindi fortemente accolti all´interno del Parlamento. Così era l´intenzione che Jean-claude Juncker ha annunciato ieri di mobilitare un supplemento di Eur 300 miliardi nei prossimi tre anni per gli investimenti pubblici e privati ​​nell´economia reale. L´ evasione fiscale massiccia e dell´evasione fiscale che vanno via sono uno scandalo che mette in pericolo l´Unione europea. Ogni anno stiamo perdendo miliardi! Che è il denaro di cui abbiamo bisogno per i nostri bambini e le persone anziane, i soldi che vogliamo investire nella nostra infrastruttura e di ricerca, scuole e ospedali. Gli stessi principi devono applicarsi alle grandi multinazionali come alle famiglie laboriosa e le piccole imprese che pagano le tasse onestamente. Questo è giusto. Accogliamo quindi con favore la proposta di Jean-claude Juncker per introdurre una base imponibile consolidata per l´imposta sulle società. Questo è un passo nella giusta direzione. E, insieme alla tassa sulle transazioni finanziarie, invia il messaggio importante che l´Europa fa le cose in modo equo. Continueremo a combattere la dipendenza energetica e la povertà energetica con determinazione attraverso lo sviluppo di una politica energetica comune . Ciò vale in particolare per le infrastrutture e interconnettività. L´efficienza energetica è anche uno strumento chiave per ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia dai paesi terzi. L´apertura delle frontiere, il diritto di lavorare e studiare ovunque in Europa, la libertà di circolazione per tutti i cittadini dell´Ue rappresentano uno dei più grandi successi dell´Unione europea. Dovremo difendere questo diritto! Allo stesso tempo, vogliamo evitare che questo diritto venga abusato, sia da persone che si candidano per il pagamento dei benefici a cui non hanno diritto o da imprese di sfruttamento dei lavoratori e di impegnarsi in dumping sociale. Al fine di porre fine a tale cavillo, vogliamo rivedere la direttiva sui lavoratori distaccati. Ovunque in Europa, il principio deve valere che le persone nello stesso luogo della parità delle retribuzioni per uno stesso lavoro. Ancora una volta sentiamo resoconti orribili di barche piene di profughi rovesciarsi Mediterraneo. E ´uno scandalo che la gente sta annegando miseramente al largo delle nostre coste in cerca di una vita migliore. Dobbiamo finalmente affrontare la verità: l´Europa è un continente il cui destino è quello di ricevere i migranti. Una delle cose che l´Europa ha bisogno, pertanto è un sistema di immigrazione legale con criteri chiari . Solo allora possiamo salvare delle vite, distruggere il modello di business di persone-trafficanti criminali incassa sul disperazione e miseria, e accogliere quei migranti di cui abbiamo bisogno per il nostro mercato del lavoro e della nostra società che invecchia. L´europa deve continuare ad offrire protezione ai rifugiati politici e profughi da guerre civili. Facciamo che, in uno spirito di solidarietà. Una politica globale e umana di migrazione deve quindi essere uno degli obiettivi principali di questa legislatura. La base di risorse naturali deve essere protetta e dobbiamo continuare a perseguire una politica ambiziosa sul cambiamento climatico. L´europa deve trovare il modo di proprio per contribuire a disinnescare i conflitti nel mondo , garantendo così una maggiore sicurezza. La violenza persistente a Gaza e la situazione in Ucraina, che continua a destare preoccupazione, ci mostrano chiaramente che ci troviamo ad affrontare le sfide di fuori dei nostri confini. Accogliamo con favore il fatto che si intende affrontare questi temi di politica estera, fin dall´inizio durante la riunione. Tutte queste attività possono essere effettuate solo a livello europeo. Per farlo abbiamo bisogno dello spirito comunitario insita nel metodo comunitario. Se avremo successo, fiducia nell´Unione europea come centro di democrazia, libertà e giustizia sarà ripristinato. Grazie.  
   
   
MINISTRO GUIDI PRESIEDE CONSIGLIO EUROPEO COMPETITIVITA’ LUNEDI’ A MILANO  
 
Roma, 21 luglio 2014 - L’europa non è solo finanza ma deve tornare a parlare il linguaggio della crescita e delle imprese. L’industria manifatturiera europea ha perso infatti negli ultimi anni sempre più valore aggiunto passando dal 20 al 15% del prodotto interno lordo (pil), con una tendenza a ridurre ulteriormente la sua quota. Obiettivo del semestre italiano di presidenza dell’Unione europea è quello di riportare di nuovo al 20%, entro il 2020, la creazione di valore del settore industriale rispetto alla ricchezza prodotta nel Vecchio continente. Nella convinzione che un’Europa senza industria sia inevitabilmente condannata al declino. E’ questo lo scenario che farà da sfondo alla prima riunione del Consiglio informale dei ministri europei per la competitività che si terrà a Milano lunedì 21 luglio, presieduto dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi. I lavori, che si apriranno alle 9 al Centro Congressi della Fiera di Milano, saranno introdotti dal ministro Guidi e proseguiranno poi con gli interventi, tra gli altri, del neo-commissario europeo all’Industria Ferdinando Nelli Feroci. Tra i ministri presenti ci saranno il francese Arnaud Montebourg e il tedesco Sigmar Gabriel. Nel corso delle varie sessioni interverranno, tra gli altri, il ministro dell’Economia maltese Christian Cardona, il vice premier lussemburghese Etienne Schneider ed il segretario di Stato agli affari economici tedesco Rainer Baake. Le conclusioni del Consiglio saranno illustrate dal ministro Federica Guidi nel corso di una conferenza stampa alle 15.30.  
   
   
GLI STATI MEMBRI DELL´UE STANNO RIDUCENDO LE BARRIERE AL MERCATO UNICO EUROPEO  
 
 Bruxelles, 21 luglio 2014 - Dalla scorsa estate, gli Stati membri dell´Ue interessati di cercare di semplificare la vita, lavorare o fare affari in un altro paese dell´Ue. Questo è da l´ultima edizione del quadro di valutazione indica che la Commissione europea ha pubblicato il 17 luglio. Il quadro di valutazione cattura la misura in cui gli Stati membri dell´Ue e dei paesi dell´Associazione europea di libero scambio (Efta) attuare le norme Ue intese a consentire ai cittadini di beneficiare pienamente del mercato interno; Egli illustra anche come gli Stati membri a cooperare in una serie di settori in cui il coordinamento è essenziale e o quanto aiuto cittadini e le imprese ottenere quante più informazioni per quanto riguarda le prestazioni dei loro opportunità in Europa. Il quadro di valutazione fornisce informazioni specifiche per paese e l´analisi dettagliata di come alcuni strumenti di controllo funzionano e vengono applicate strategie di ciascun paese. Il campo di applicazione del quadro di valutazione è stato esteso a due aree specifiche, in materia di appalti pubblici e dei servizi postali. Principali conclusioni Per una panoramica di "etichettatura a semaforo" è a prima vista per vedere come i singoli Stati membri hanno utilizzato i propri strumenti di controllo e monitoraggio della politica. Questi includono la corretta applicazione delle direttive comunitarie, una procedura di infrazione, le reti di cooperazione amministrativa, nonché varie informazioni e servizi di problem-solving. A seconda delle prestazioni nei settori di cui sopra, la Commissione ha assegnato rosse, gialle e verdi "carte". Dei 11 Stati membri dell´Ue, che erano in tutte le aree monitorate al di sopra della media europea, l´Estonia ha raggiunto (8 "carta verde") e Finlandia (7 "carta verde"), il risultato più impressionante. 31 volte le prestazioni degli Stati membri era inferiore alla media, che ha portato alla corrispondente "cartellini rossi". Dall´ultima edizione del quadro di valutazione ( Ip/14/205 ), gli Stati membri dell´Ue hanno notevolmente migliorato le loro prestazioni. La Commissione ha assegnato 109 carte verdi (rispetto a 99 nel febbraio 2014), 106 cartellini gialli (contro 94 nel febbraio 2014) e 20 cartellini rossi (rispetto al 30 di febbraio 2014). Questo non include i dati di aggiudicazione degli appalti pubblici, in quanto questi dati sono pubblicati per la prima volta. Attuazione Negli ultimi sei mesi, il deficit medio di recepimento - la percentuale delle direttive sul mercato interno che non sono state tempestivamente recepite nel diritto nazionale - invariato al 0,7%. Nonostante la sua recente adesione all´Ue la Croazia si interseca con solo lo 0,1% nella migliore delle ipotesi, mentre in Italia il suo miglior risultato fino ad oggi (0,7%) raggiunto e il deficit di attuazione precedente dimezzato esso. Grecia, Finlandia e Regno Unito hanno raggiunto il miglior risultato. Tuttavia, ci sono ancora cinque Stati membri sopra l´obiettivo del 1%. Infrazioni Nel procedimento unico di infrazione mercato europeo, il numero medio di casi pendenti è aumentato per la prima volta dal novembre del 2008, il che dimostra che la situazione, dopo un costante declino di questo numero globale (soprattutto a causa dell´introduzione di problema velocemente sistemi come risolvere Solvit e Eu Pilot sembra avere) stabilizzato. Esistono ancora I problemi maggiori nei settori dell´ambiente, della fiscalità e dei trasporti. Appalti pubblici La Commissione ha confrontato diversi aspetti degli appalti pubblici nei paesi dello Spazio economico europeo (See). Ha esaminato il tasso di partecipazione degli offerenti, che è un indice di concorrenza e la burocrazia, nonché l´accessibilità delle offerte per gli offerenti e l´efficacia delle procedure di appalto. I migliori risultati ottenuti nella Ue a questo riguardo la Svezia, il Lussemburgo e la Finlandia, la peggiore Italia, Grecia e Cipro. Nelle aree analizzate tagliare 8 dei 12 Stati membri che hanno aderito all´Ue nel 2004 e nel 2007, anzi peggio. I risultati rivelano anche differenze significative nella qualità delle relazioni degli Stati membri. Servizi postali Nel settore dei servizi postali, si osserva che la posta interna viene consegnata ancora più rapidamente nei paesi dell´Europa occidentale e meridionale che nella parte orientale. Spedizioni transfrontaliere di prima classe sono a volte due volte più costoso spedizioni nazionali di questo tipo Il prezzo delle spedizioni nazionali e cross-border sono molto diversi in quasi tutti gli Stati membri. La Finlandia è l´unico paese che non fa alcuna distinzione tra la Zustellpreis per le spedizioni all´interno del paese o in un altro Stato membro dell´Ue.  
   
   
"QUALE FUTURO PER L´UNIONE EUROPEA?"  
 
Roma, 21 luglio 2014 – Di seguito il discorso di Maroš Šefčovič, vicepresidente della Commissione per le relazioni interistituzionali e l´amministrazione Riunione dei Presidenti della Cosac: “ Presidente del Senato, signor Ministro, Onorevoli, Senatori e Deputati, Signore e signori, Buongiorno a tutti! Sono lieto di Essere a Roma e di partecipare a this Importante Riunione. Quando mi è stato chiesto prima di parlare con voi, oggi, circa le prospettive per l´Unione europea nel corso dei prossimi cinque anni, con una nuova Commissione, un nuovo Parlamento e un nuovo equilibrio di potere e di influenza all´interno delle istituzioni in generale, ero comprensibilmente un po ´cauto . Ma penso che sia giusto dire che, a seguito dell´adozione da parte del Consiglio europeo di un´agenda strategica per l´Unione, le discussioni in seno al Parlamento europeo nel periodo che precede la nomina del futuro presidente della Commissione, e Jean-claude Juncker di dichiarazione inequivocabile dinanzi al Parlamento europeo il Martedì a Strasburgo, abbiamo già abbastanza chiaro accenno di direzione l´Ue terrà nei prossimi cinque anni; Per me c´è un chiaro messaggio che è emerso dalle elezioni: che i cittadini europei non saranno soddisfatti con ´business as usual´. E credo che questo messaggio ha già fatto il suo marchio molto chiaramente nel modo in cui il futuro presidente della Commissione europea è stato scelto. Lo slogan utilizzato dal Parlamento durante la campagna elettorale era ´Questa volta è diverso´, e credo che finora è stata molto diversa. Il ´ Spitzenkandidaten processo ´e il più ampio dibattito su chi dovrebbe essere il prossimo Presidente della Commissione ha assicurato che la nomina riflette l´esito delle elezioni, così come l´opinione della maggioranza dei capi di Stato e di governo. E modificando le proprie priorità strategiche per la prima volta, quegli stessi leader dell´Ue hanno dimostrato che anche loro sono determinati ad ascoltare le preoccupazioni dei cittadini, concentrando i loro sforzi sulle questioni che contano davvero. Questo sarà anche chiaramente la direzione presa dalla prossima Commissione. Juncker ha ben chiaro nel suo discorso davanti al Parlamento il Martedì: vuole la prossima Commissione di essere "politico, estremamente politico". E lui vuole "lavorare per una Unione che si impegna per la democrazia e le riforme, che non è intrigante, ma lavora per i suoi cittadini, piuttosto che contro di loro. Un´unione che offre" Il presidente eletto ha definito 10 aree fondamentali in cui si vuole l´Unione per consegnare. Si tratta di settori che sono già al centro di gran parte del lavoro della Commissione in corso, ma il presidente eletto intende porre maggiormente l´accento sul raggiungimento di "risultati concreti" in questi dieci aree, costruendo su chiamata del presidente Barros per la Commissione sia "più grande e più ambizioso grandi cose e più piccola e più modesta per le piccole cose" Il capo fra le «grandi cose» è la richiesta di un nuovo impulso per l´occupazione, la crescita e gli investimenti. Per citare il discorso del Presidente Juncker davanti al Parlamento, la sua "priorità numero uno e il filo rosso che attraversa ogni proposta sarà sempre l´Europa a crescere ancora e di ritorno al lavoro". Per fare questo, egli intende mobilitare un pacchetto crescita e gli investimenti € 300 miliardi. Questo chiaramente ci darà un vantaggio nell´affrontare questioni come la disoccupazione e stimolare la crescita, che ci permette di rispondere rapidamente ed efficacemente a ciò che è chiaramente ancora il numero uno preoccupazione dei cittadini europei. Stimolare la crescita e fare in modo che l´Unione europea è attrezzato meglio affrontare le sfide del futuro è anche al centro del focus sul completamento del mercato unico digitale. Non dimentichiamo che questo settore chiave dell´economia europea è ancora molto nella sua infanzia, ma come ogni bambino è cresciuto al di là di ogni riconoscimento dal primo commissario ´digitale´ stato nominato cinque anni fa. Il completamento del mercato unico digitale, basandosi sui lavori sterlina Neelie Kroes ´, potrebbe aggiungere € 250 miliardi per l´economia dell´Ue nel corso dei prossimi cinque anni, e il futuro presidente ha già messo in chiaro che questa sarà una delle sue prime priorità. L´europa può guadagnare così tanto da massimizzare il potenziale delle nuove tecnologie, e questo è vero non solo per il mercato digitale, ma anche per il settore energetico. La creazione di una nuova Unione europea dell´energia - che è anche sulla lista top 10 - consentirebbe all´Ue di mettere in comune le proprie risorse e le infrastrutture e diversificare le proprie fonti di energia, e permettere all´Ue di affrontare meglio la sfida del clima nei prossimi anni. L´attenzione dovrebbe essere anche la reindustrializzazione dell´Europa, in modo che possa mantenere la sua leadership mondiale in settori strategici con posti di lavoro ad alto valore aggiunto. Rendere più e importare di meno dovrebbe non solo aumentare le prestazioni economiche dell´Ue, aiuterà anche con la nostra impronta di carbonio, e stimolare l´occupazione e l´innovazione per l´avvio. Questo non significa dimenticare che l´Europa è anche il più grande blocco commerciale, naturalmente, e il completamento dell´accordo di libero scambio con gli Stati Uniti sarà un altro settore prioritario per la futura Commissione. Questo accordo non può e non sarà conclusa a qualsiasi prezzo; i vantaggi economici che potrebbe portare non dovrebbe superare gli standard ambientali, sociali e sanitari di cui tutti beneficiamo in Europa. In particolare, il Presidente eletto ha evidenziato le aree di equità, come valutare più efficacemente il costo sociale delle riforme e di responsabilità, sottolineando l´importanza di un maggiore controllo parlamentare. Una migliore gestione della migrazione e garantire una maggiore solidarietà tra Stati membri è anche una delle principali priorità. Il peso non deve solo appoggiare sulle spalle di alcuni Stati membri come l´Italia. Dobbiamo lavorare sulla migrazione legale, ma affrontare con forza la migrazione clandestina e le bande criminali che stanno dietro. Signore e signori Questo programma è sui risultati, di lavorare insieme, di tornare ai nostri obiettivi e aspirazioni comuni. Ho già messo in evidenza un paio di settori prioritari in cui vi è una chiara volontà di aumentare il controllo democratico e la responsabilità. E sono sicuro che avrete accolto commenti specifici dell´onorevole Juncker i parlamenti nazionali, e la necessità di rispettare il principio di sussidiarietà. Sono sicuro che sarà anche felice di sentire che il signor Juncker vuole costruire il lavoro del suo predecessore nel rendere l´Europa meno burocratiche e ridurre la burocrazia. Abbiamo fatto notevoli progressi in questo campo negli ultimi anni, attraverso abroga le leggi obsolete, demolizione proposte che hanno poca o nessuna possibilità di successo e l´introduzione di nuovi volti a semplificare le procedure amministrative e di altro. Questa è una cosa che so è una preoccupazione di molti parlamenti nazionali, ma è importante ricordare che questa non è una strada a senso unico. A volte, una legge Ue significa che possiamo fare a meno di 28 quelle nazionali diverse e spesso contraddittorie; nel caso del pacchetto ferroviario Ue attualmente in discussione, una serie di norme europee dovrebbe sostituire 11.000 differenti regole tecniche e di sicurezza nazionali in tutti gli Stati membri, per esempio! Una nuova legislazione dell´Ue in questo caso si riduce chiaramente la burocrazia piuttosto che aggiungere ad essa, che mostra il chiaro valore aggiunto dell´Ue. Purtroppo, la burocrazia spesso viene aggiunto-on nel processo di recepimento. Si stima che un terzo degli oneri amministrativi legati alla legislazione comunitaria deriva da misure nazionali di attuazione. Ecco perché i parlamenti nazionali hanno un ruolo importante da svolgere in questo senso - dobbiamo essere coerenti nel nostro approccio, che combina la flessibilità necessaria per adattare le norme alla nostra situazione nazionale, allo stesso tempo, a garantire che i loro obiettivi non sono ostacolati da ´gold- placcatura ´li. Questo è un modo chiaro per i parlamenti nazionali per mostrare che sono implicati e coinvolti nel processo decisionale europeo, che stanno facendo il loro lavoro di rappresentare i cittadini del loro paese a livello europeo e nazionale. La più grande vittoria sarebbe se potessimo fermare la percezione di ´noi´ e ´Europa´ come due entità separate, contraddittorie e antagonistiche. Leader nazionali sono allo stesso tempo leader europei. Responsabilità nazionali ed europei si sono fuse nel corso degli anni; I leader nazionali dovrebbero riflettere questo non solo a Bruxelles, ma torna a casa come bene. I parlamenti nazionali hanno un ruolo cruciale da svolgere in questo processo, e aumentando il loro ruolo nel processo decisionale europeo è, come abbiamo detto, un modo importante per cercare di colmare questa lacuna e per costruire insieme la proprietà del progetto europeo. Signore e signori Abbiamo una visione per cui abbiamo bisogno di progredire nel corso dei prossimi cinque anni - ma non dimentichiamo che, nonostante la crisi, abbiamo anche ottenuto un ottimo affare negli ultimi cinque anni - non da ultimo nel nostro rapporto comune. Penso che sia giusto dire che abbiamo fatto molta strada dal 2010. Abbiamo visto un aumento esponenziale nel nostro dialogo politico, con oltre 600 pareri dei parlamenti nazionali solo lo scorso anno. Abbiamo visto i primi cartellini gialli dei parlamenti nazionali e l´espansione del processo di dialogo politico che ci ha permesso di lavorare più efficacemente insieme. Abbiamo visto il lancio dell´iniziativa dei cittadini europei e il suo primo impatto di successo sul legislativo dell´Ue. Abbiamo visto anche lo sviluppo di un sistema sofisticato e completo di valutazioni d´impatto e consultazioni pubbliche davanti a proposte legislative della Commissione. E spero che i parlamenti nazionali contribuiranno di più nel corso dei prossimi cinque anni a questa fase pre-legislativa fondamentale, perché è una parte fondamentale della Legiferare meglio - consente alla Commissione di vedere dove gli interessi nazionali di ciascuno Stato membro potrebbero essere meglio serviti - o più ostacolata - da sue future proposte, e consentendo di agire di conseguenza prima che siano completamente sul tavolo. Se siamo in grado di progredire per quanto nel nostro rapporto comune nei prossimi cinque anni, come abbiamo negli ultimi cinque, poi io credo fermamente che sarà a beneficio di tutti - a noi come istituzioni e legislatori, e ai cittadini come benefattori delle leggi migliorate possiamo fare insieme. C´è una chiara volontà di cambiamento da parte dei cittadini. Queste sono le sfide che penso definirà i prossimi cinque anni, ma quelli che ho sono convinto l´Unione europea, con tutte le sue parti costitutive lavorare insieme, saliranno a con successo. Grazie per l´attenzione. Grazie!  
   
   
POLITICA REGIONALE DELL´UE 2014-2020, SULLA SCIA DELLE ELEZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Roma, 21 luglio 2014 – Di seguito l’intervento del 18 luglio di Johannes Hahn Commissario per la politica regionale Politica regionale dell´Ue 2014-2020, sulla scia delle elezioni del Parlamento europeo Cosac Conference (presidenti, affari comunitari in 28 parlamenti nazionali / Afco Parlamento europeo): “ Le recenti elezioni per il Parlamento europeo hanno l´opportunità alle persone di sfidare e pongono domande su cosa fa l´Ue per loro. Allo stesso modo, alle elezioni nazionali in tutta Europa vediamo la tendenza per le persone a diventare sempre più esigenti riguardo politiche. E questo è giustamente così. Politica regionale è l´area con il maggior numero di esempi di come l´Ue sta raggiungendo fuori ai comuni cittadini. E vorrei cogliere l´occasione per ringraziare la Presidenza italiana per l´organizzazione di tale incontro con voi oggi. Il vostro ruolo di parlamentari nel colmare il divario con i cittadini è fondamentale. E il tuo impegno nell´attuazione della politica regionale nei vostri paesi e regioni è anche di fondamentale importanza. Saremo in grado di ristabilire il collegamento con il cittadino da ri-costruire la nostra competitività. Facendo investimenti produttivi che creano posti di lavoro, migliorando la qualità della vita della nostra gente. E credo che le regioni sono la chiave per la nostra prosperità futura. Dopo tutto, sono il livello più appropriato per valutare le esigenze e punti di forza di un territorio. Con la loro conoscenza locale, le regioni sono in grado di costruire una strategia su misura adeguata per la crescita e la competitività. Incoraggiare le regioni a venire-up con tali strategie è al centro della nuova politica regionale che mira a fornire alle regioni gli strumenti per affrontare le sfide della competitività. Politica regionale ha già dimostrato la sua importanza durante la crisi, quando gli investimenti di risorse nazionali sono diminuite, limitando la disponibilità di fondi in tutte le aree di investimento. Senza politica regionale dell´Ue, gli investimenti negli Stati membri più colpiti dalla crisi sarebbero crollate di un ulteriore 50%. In realtà, i fondi regionali dell´Ue rappresenta oggi oltre il 60% del loro budget di investimento. L´impatto della nuova politica regionale è ora impostato per essere ancora più determinante in futuro. La riforma che è stato adottato per il periodo di programmazione 2014-2020 ha la politica regionale, più di prima ancora, di diventare una politica di investimento più efficiente ed efficace per le nostre regioni. Vorrei cogliere l´occasione per spiegare a voi come. Per cominciare, la politica regionale è diventato molto strategica. A livello politico si è allineata con la strategia Europa 2020. A livello di attuazione l´introduzione di condizionalità ex ante significa che i progetti seguiranno strategia, e non viceversa. Condizionalità sono state introdotte per assicurare che il giusto ambiente esiste prima di spendere i fondi in settori specifici. Ad esempio, al fine di finanziare gli investimenti in ricerca e sviluppo è necessario avere in atto una strategia di specializzazione intelligente. O per il trasporto non si può investire tutti i fondi se non si dispone di un piano di trasporto integrato. Tali condizionalità ci sono per garantire l´approccio strategico, ma anche per assicurarsi che i fondi fluiscono in un ambiente sonoro in cui l´impatto sarà ottimale. In questo contesto, le strategie di specializzazione intelligente sono molto importanti. Si tratta di un percorso inclusivo e bottom-up per le regioni attraverso le quali si identificano i loro punti di forza e di conseguenza costruito su di essi la loro strategia di crescita per il futuro. E ´un luogo-based, processo imprenditoriale di innovazione-driven in cui tutti gli attori chiave dell´economia dovrebbero partecipare. Sanno dove le esigenze di business sono e come aumentare i vantaggi competitivi della regione. Fare una corretta valutazione delle attività e delle debolezze di ogni regione e la progettazione di una strategia di crescita costante sono fondamentali per il successo degli investimenti della politica regionale. Un altro elemento di novità della riforma è l´introduzione del principio di concentrazione tematica. Questo significa che il sostegno fornito dalla politica regionale è resa più efficace concentrandosi su aree che favoriscono la crescita chiave. L´idea è quella di concentrare gli investimenti sulle aree legate alla obiettivi di Europa 2020 in cui l´impatto sarà più decisivo nel raggiungimento di una crescita migliore e più competitivo. Secondo il principio di concentrazione tematica, la maggior parte delle risorse disponibili sarà destinato a settori come la ricerca e l´innovazione, Ict, un´economia a basse emissioni, così come il supporto alle Pmi. Naturalmente la riforma non avrebbe molto senso se non abbiamo una chiara focalizzazione sul raggiungimento di obiettivi concreti e misurabili. Concentrandosi sui risultati significa due cose. Il primo è che incoraggia la trasparenza. Obiettivi e indicatori saranno impostate per valutare realmente la loro realizzazione e per rendere possibile tenere responsabili alle autorità competenti. La seconda è che abbiamo un quadro delle prestazioni di valutare e premiare i programmi che stanno adempiendo i loro obiettivi. L´europa ha molte sfide da affrontare, ma credo che la nuova politica regionale è ora meglio equipaggiata per aiutare le regioni europee a diventare più competitiva e prospera. Può fornire reali, gli investimenti significativi per aiutare le regioni trasformare le sfide in opportunità di crescita. Politica regionale un investimento per le regioni per affrontare le sfide future. Trasformare le sfide in opportunità Nell´affrontare queste sfide, l´Europa non deve rinunciare ai suoi valori. Esso dovrebbe basarsi su un proprio modello di competitività, invece. I nostri valori europei possono ispirare il nostro futuro. L´alto livello sociale, il rispetto della persona, la libertà e lo spirito imprenditoriale sono tutti i punti di forza su cui basarsi, e non i vincoli da rispettare. Credo davvero che ogni sfida nasconde un´opportunità. Prendiamo ad esempio la dipendenza dell´Europa dalle materie prime e dell´energia. Si tratta di una fonte critica di preoccupazione in questi giorni per motivi politici ed economici. Nel 2012, l´Europa avrebbe avuto un saldo commerciale positivo di 317 miliardi di euro se non fosse stato per l´energia e le importazioni di materie prime. Invece, a causa di questa dipendenza, la nostra bilancia commerciale per il 2012 è stato negativo per 105 miliardi di euro. La nostra sfida è quella di ridurre la nostra dipendenza e l´innovazione possono aiutarci a trasformare questo in un´opportunità di crescita. In questa direzione, gli investimenti nelle tecnologie abilitanti fondamentali potrebbe fornirci soluzioni per ridurre questa dipendenza. Lo stesso si può dire per gli investimenti per minori consumi energetici e maggiore efficienza energetica. Nuovi materiali e nuove tecnologie in questi settori, non solo possono aiutare a ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni ma possono anche essere al centro della nostra attività economica e aumentare la nostra competitività per gli anni a venire. E non è un caso che la nuova politica regionale favorisce l´economia low carbon e l´area delle tecnologie abilitanti fondamentali. Tali innovazioni possono aumentare la nostra competitività e generare crescita per gli anni a venire. Dobbiamo capire che non possiamo continuare con il business as usual. Dobbiamo diventare più intelligenti per poter essere più competitivi. Politica regionale fornisce non solo l´investimento in termini monetari, ma fornisce anche il quadro giusto per gli Stati membri e le regioni a pensare in modo strategico e concentrare i loro sforzi nei settori in cui è veramente importante. E ´attraverso questo processo che saremo in grado di avere una politica che è fit-for-fine, offrendo una migliore qualità della vita per i nostri cittadini. La nuova politica regionale è stato progettato non solo per condurre l´Europa fuori dalla crisi e nel percorso di crescita, ma anche di ristabilire il legame con i nostri concittadini europei. Come stiamo finalizzando accordi di partenariato e dei programmi operativi per il nuovo periodo, vi esorto a prendere questo messaggio ritornare a paesi e regioni. La ringrazio molto per la vostra attenzione.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI ESORTANO L´UE AD AIUTARE 5,3 MILIONI DI GIOVANI A TROVARE UN LAVORO DIGNITOSO  
 
Strasburgo, 21 luglio 2014 - Il Parlamento europeo ha chiesto misure più efficaci per combattere la disoccupazione tra i giovani, tra cui standard minimi comuni per l´apprendistato e salari decenti, in una risoluzione approvata giovedì. Nel documento chiede che il finanziamento Ue dei programmi relativi all´occupazione sia aumentato nei futuri bilanci annuali. Una crescita economica sostenibile è impossibile senza ridurre le disuguaglianze, si afferma nel testo approvato con 502 voti favorevoli, 112 contrari e 22 astensioni. I deputati sottolineano che la disoccupazione giovanile ha raggiunto livelli senza precedenti, con una media Ue del 23% e picchi di oltre il 50% in alcuni Stati membri. In totale, 5,3 milioni di cittadini europei sotto i 25 anni sono disoccupati. La Commissione dovrebbe monitorare attentamente l´attuazione della "Garanzia giovani", lanciata lo scorso anno e proporre standard minimi Ue su qualità dei tirocini, livelli salariali e accesso ai servizi per l´impiego. I finanziamenti comunitari per la Garanzia giovani, attualmente di 6 miliardi di euro, devono essere aumentati, aggiungono i deputati. Il Parlamento propone anche l´adozione di misure aggiuntive a livello nazionale per combattere l´abbondono scolastico e promuovere la formazione e l´apprendistato e di strategie globali per chi non ha un lavoro e non partecipa a programmi d´istruzione o formazione. Gli Stati membri dovrebbero, inoltre, utilizzare il Fondo sociale europeo o il programma Erasmus+ per finanziare progetti che promuovono l´imprenditorialità e aiutano a sradicare la povertà e l´esclusione sociale. Una formazione adeguata alle esigenze del mercato del lavoro - Nella risoluzione si sottolinea l´importanza per i giovani di acquisire competenze trasversali, quali la conoscenza delle tecnologie dell´informazione, le capacità di leadership, il pensiero critico e le lingue, anche attraverso lo studio all´estero. I deputati consigliano inoltre agli Stati membri di dare priorità all´insegnamento di scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, poiché questi profili saranno probabilmente quelli maggiormente richiesti sul mercato del lavoro. Infine, i deputati invitano gli Stati membri a garantire che i giovani abbiano accesso a posti di lavoro di qualità che offrano stabilità e sicurezza e rispettino le norme fondamentali sul lavoro. Per incoraggiare la creazione di posti di lavoro, i governi nazionali dovrebbero ridurre gli oneri amministrativi per i lavoratori autonomi, le microimprese e le piccole e medie imprese e introdurre politiche fiscali capaci di creare un clima più favorevole per gli investimenti privati.  
   
   
UE: PARTENARIATO ORIENTALE HA RAGGIUNTO IMPORTANTE TRAGUARDO STORICO  
 
Vilnius, 21 Luglio 2014 – Di seguito l’intervento di Štefan Füle Il commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato Partenariato orientale ha raggiunto importante traguardo storico Riunione annuale degli ambasciatori lituani : “ Il Ministro Linkevičius, Eccellenze, signore e signori, Grazie per l´opportunità di rivolgermi a voi in questo momento molto cruciale per il partenariato orientale. Poiché ci siamo imbarcati in questa impresa, non abbiamo mai avuto un momento di noia. Quest´anno non fa eccezione. 8 mesi fa, i leader dei 28 Stati membri dell´Unione europea e dei paesi partner 6 riuniti nella vostra splendida capitale, per partecipare al 3 ° vertice del Partenariato orientale, un vertice alcuni commentatori e politici descritti come una "delusione" perché il Aa / Dcfta con l´Ucraina non era stata firmata. Che cosa possono aver trascurato era il significato del momento e gli effetti che avrebbe sul partenariato. In realtà, il vertice consegnato Aa / Dcfta con la Georgia e la Moldova, entrambi dei quali sono stati siglato a Vilnius. Inoltre, il vertice di Vilnius iniettato nuovo slancio per le riforme nella regione attraverso la Dichiarazione del Vertice comune che ha fissato obiettivi ambiziosi da raggiungere entro il prossimo vertice del partenariato orientale a Riga nel 2015. Per quanto riguarda l´Ucraina, non ho bisogno di precisare quanto è successo da allora, né quello che noi come Unione europea abbiamo fatto. Quello che voglio dire è questo; eventi in Ucraina hanno chiaramente dimostrato che: In primo luogo, i valori ei principi che noi aderire e prendiamo l´orgoglio sono desiderati e condivisi dai nostri partner. Questo dimostra che il partenariato orientale non è una politica unilaterale che l´Unione europea impone ai suoi partner, ma un giunto. In secondo luogo, la nostra partnership è adattabile, flessibile e in grado di evolvere in reazione alle situazioni sul campo. Siamo scesi dal nostro partner fin dall´inizio, fornendo il necessario supporto agli sforzi del governo ucraino per realizzare la stabilizzazione politica ed economica e il progresso nel suo programma di riforme. Eravamo creativo. Abbiamo sfruttato tutti gli strumenti a nostra disposizione, anche crearne di nuove, come gruppo di sostegno della Commissione europea per l´Ucraina. Noi continueremo ad adattare al meglio e il più velocemente possibile alle situazioni emergenti, nello spirito del partenariato. In terzo luogo, rispettiamo la sovranità dei nostri partner e le loro decisioni. Abbiamo condannato l´annessione illegale di Crimea e sostenuto per una soluzione pacifica della crisi, fermamente sostenere il piano di pace e la sua attuazione. Il rispetto dell´integrità territoriale e della sovranità nazionale è un presupposto per la stabilità, qui e altrove in Europa. In quarto luogo, denunciamo coloro che stanno cercando di trasformare il partenariato orientale in qualcosa che non è: un gioco a somma zero, una battaglia per la creazione di sfere d´influenza secoli passati "nel quartiere. Questo non è mai stato il caso. Noi non adottare questa mentalità. Il 27 giugno, il partenariato orientale ha raggiunto un importante traguardo storico con la firma degli Aa / Dcfta con la Georgia, la Moldova e l´Ucraina, aprendo un percorso ambizioso di cooperazione, nonché un nuovo capitolo nelle relazioni dell´Unione europea con i paesi partner . La nostra esperienza ci ha insegnato che l´attuazione degli accordi è un compito difficile. I partner dovranno rendersi conto che questa nuova fase richiede un maggiore impegno politico e una maggiore determinazione. Si può sempre contare sul nostro sostegno. Molto è già stato raggiunto. Ad esempio, i cittadini moldavi sono state godendo viaggiare senza visto nello spazio Schengen dal mese di aprile e speriamo che gli altri partner ne seguiranno l´esempio. E c´è più sostegno in cantiere tra cui il pacchetto per la Georgia e la Moldova, del valore di € 60.000.000, che abbiamo lanciato lo scorso maggio e che aiuterà le istituzioni pubbliche, i cittadini e le imprese a cogliere i vantaggi e le opportunità degli accordi di associazione. I partner più ambiziosi e disposti sono i risultati più concreti possono essere raggiunti. Da parte nostra, continueremo ad esplorare i modi in cui possiamo aiutare i partner si incontrano sfide attraverso una forte volontà politica e il sostegno combinato con la fornitura di assistenza tecnica e finanziaria. Inoltre, è essenziale per i partner per rendersi conto che tutti i settori della società devono essere mobilitate in questo sforzo. Governi partner che sono venuti al potere su mandato di essere aperta e democratica, dovranno dimostrare la loro credibilità, traducendo le loro parole in fatti e coinvolgente efficacemente con i loro società civili. Ruolo della società civile come un vettore di cambiamento nell´ambito del partenariato orientale dovrà essere notevolmente migliorata. La sfida futura sarà garantire che la società civile entra a far parte della progettazione e attuazione delle riforme. La cooperazione e la comproprietà del processo creeranno fiducia e lealtà, fornendo basi forti per la democrazia a fiorire. Questo è indispensabile. Allo stesso tempo, dobbiamo essere estremamente attenti a garantire che il partenariato orientale rimane un partenariato inclusivo di 6. Non siamo allo stesso livello nelle nostre relazioni bilaterali con tutti i nostri partner. Differenziazione rimarrà un elemento centrale nella nostra futura cooperazione. La nostra politica richiederà un approccio più su misura per tener conto della situazione di ogni paese. Sarà inoltre importante che l´Unione europea per lavorare con i paesi vicini per trovare modi per promuovere una maggiore convergenza normativa tra l´Unione Europea e Stati membri dell´Unione doganale. L´ultima cosa che vogliamo vedere è un muro protezionista taglio nostro continente in due. Signore e signori, Eventi degli ultimi mesi e le reazioni dei nostri collaboratori dimostrano che, indipendentemente ostacoli posti sul nostro cammino, la nostra visione rimane comune e forte. Inoltre, come abbiamo sottolineato in numerose occasioni, la firma degli accordi di associazione, compresi i Dcfta, non costituisce l´obiettivo finale del nostro rapporto. Questo non è affatto la fine della strada. Riconosciamo l´ambizione europea e la scelta europea di questi partner. Credo che in un mondo globalizzato, questa ambizione dovrebbe essere condivisa in quanto renderà tutti più forti. Sto parlando qui circa il più potente strumento di politica estera dell´Unione europea e l´espressione della sua massima potenza trasformativa - la prospettiva per un paese ad aderire, come previsto dall´articolo 49 del trattato sull´Unione europea, se condivide i nostri principi di la libertà, la democrazia e il rispetto dello Stato di diritto. I nostri partner hanno bisogno di una prospettiva chiara e mi auguro che l´Unione europea ei suoi Stati membri saliranno a questa sfida. Allo stesso tempo, è fondamentale che i nostri partner offrono su una massa critica di riforme non c´è modo migliore per fare progressi irreversibili sulla strada verso l´Unione europea. Grazie.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, IRAQ: NO AL TERRORISMO JIHADISTA, È NECESSARIA UNA SOLUZIONE POLITICA SOSTENIBILE  
 
Strasburgo, 21 luglio 2014 - In una risoluzione approvata giovedì, il Parlamento condanna fermamente gli attacchi dello Stato islamico (Is) contro lo Stato iracheno e i suoi cittadini, e in particolare le esecuzioni extragiudiziali e l´imposizione di un´interpretazione rigida della Sharia. Allo stesso tempo, la risoluzione esorta le forze di sicurezza irachene a rispettare gli impegni internazionali in materia di diritti umani e libertà fondamentali nella lotta contro l´Is e gli altri gruppi terroristici. I deputati condannano fermamente gli attacchi contro obiettivi civili, tra cui ospedali, scuole e luoghi di culto e il ricorso alle esecuzioni e alle violenze sessuale nel conflitto. Respingono senza riserve e considerano illegittimo l´annuncio della leadership dell´Is che dichiara di aver stabilito un califfato nelle zone attualmente sotto il suo controllo e avverte che - se viene consentito all´Is di controllare il territorio di cui ha preso possesso - ci potrebbero essere uccisioni di massa. Governo inclusivo per fermare la frammentazione dell´Iraq - Secondo i deputati, la risposta alla questione della sicurezza deve essere combinata con una soluzione politica sostenibile che coinvolga tutte le componenti della società irachena e che tenga conto delle loro legittime rivendicazioni. Ritengono che, dopo le elezioni di aprile, si debba formare con urgenza un governo dotato di un programma inclusivo, che rappresenti la diversità politica, religiosa ed etnica della società irachena, per porre fine allo spargimento di sangue e alla frammentazione del paese. Inoltre, l´esercito dovrebbe essere riorganizzato in modo inclusivo, non settario e imparziale. Politica globale dell´Ue per la regione - Nel documento si sottolinea che l´Ue dovrebbe sviluppare un approccio strategico globale per il Medio Oriente e che l´Iran, l´Arabia Saudita e gli altri Stati del Golfo dovrebbero partecipare agli sforzi di allentamento delle tensioni in Siria e in Iraq. Inoltre, i diritti umani e le libertà fondamentali, compresa la libertà di espressione, di stampa e le libertà digitali, devono essere rispettati anche durante la crisi. Combattenti stranieri - I deputati chiedono una cooperazione internazionale al fine di intraprendere azioni legali contro centinaia di combattenti stranieri, compresi cittadini europei, che si sono uniti l´insurrezione Is e sono sospettati di essere coinvolti in atti terroristici. I cittadini dell´Ue in questione sono considerati dai governi degli Stati membri un rischio per la sicurezza. Contesto - Il gruppo di Stato islamico (Is) - precedentemente lo Stato islamico dell´Iraq e del Levante (Isil) - ha conquistato parti dell´Iraq nordoccidentale, compresa Mosul, la seconda città del paese, per poi procedere a esecuzioni sommarie di cittadini iracheni, imporre un´interpretazione rigida della Sharia, distruggere i luoghi di culto e i templi sciiti, sufiti, sunniti e cristiani e perpetrare altre atrocità contro la popolazione civile. Secondo le stime, vi sarebbero 1,2 milioni di sfollati interni nell´Iraq centrale e settentrionale e circa 1,5 milioni di persone bisognose di aiuti umanitari.  
   
   
GAZA: I DEPUTATI EUROPEI CHIEDONO UN CESSATE IL FUOCO IMMEDIATO E LA RIPRESA DEI COLLOQUI DIRETTI DI PACE  
 
Strasburgo, 21 luglio 2014 - Il Parlamento europeo ha chiesto la fine immediata dei lanci di razzi su Israele e dell´azione militare israeliana contro Gaza, in una risoluzione approvata giovedì. I deputati chiedono inoltre che il responsabile della politica estera dell´Ue e gli Stati membri facciano di più per sostenere un cessate il fuoco immediato, per fermare tutti gli atti di violenza che minacciano i civili e per convincere israeliani e palestinesi a riprendere i colloqui di pace diretti. Il Parlamento esprime le sue condoglianze per la perdita di vite civili e denuncia il recente omicidio di tre adolescenti israeliani e un adolescente palestinese. I deputati sottolineano che l´uccisione deliberata di civili, che è un crimine di guerra, e la distruzione delle infrastrutture civili non sono in alcun modo giustificabili, e che sia i cittadini israeliani sia quelli palestinesi hanno il diritto di vivere in pace e sicurezza. Ripresa dei colloqui diretti di pace - Il Parlamento incoraggia i principali attori politici regionali, in particolare Egitto e Giordania, a continuare a impegnarsi per placare la situazione. I deputati sottolineano che i mezzi non violenti sono l´unico modo per raggiungere una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi e chiedono sforzi seri e credibili da entrambe le parti e dalla comunità internazionale affinché si riprendano i colloqui di pace diretti tra israeliani e palestinesi. Questi negoziati devono raggiungere risultati concreti e l´Ue deve svolgere un ruolo più attivo, concludono i deputati. La risoluzione è stata approvata con 459 voti in favore, 113 contrari e 60 astensioni.  
   
   
I DEPUTATI EUROPEI INVITANO LA RUSSIA A COOPERARE CON IL PIANO DI PACE UCRAINA  
 
Strasburgo, 21 luglio 2014 - Russia dovrebbe sostenere il piano di pace proposto dall´Ucraina, rispettare il cessate il fuoco e di ritirare le sue mercenari attraverso il corridoio ritiro, dicono i deputati in una risoluzione approvata Giovedi. Chiamano i paesi dell´Ue di vietare la vendita di armi alla Russia e aiutare l´Ucraina per assicurare il suo approvvigionamento di gas tramite i flussi di gas inverso. I deputati affermano anche la loro disponibilità a ratificare l´associazione e di libero scambio accordo con l´Ucraina. Nella risoluzione, approvata da 497 voti favorevoli, 121 contrari e 21 astensioni, i deputati lodano 15 punti del piano di pace del presidente ucraino, che include un cessate il fuoco, ritirata corridoi per mercenari russi e l´amnistia per coloro che non hanno commesso "gravi crimini". Il Parlamento condanna la violazione del cessate il fuoco giugno da parte dei ribelli filo-russi e mercenari russi. Si esorta la Russia a sostenere il piano di pace, ritirare le sue truppe dal confine ucraino e costringere i ribelli a rispettare il cessate il fuoco, deporre le armi e ritirarsi in Russia tramite il corridoio rifugio offerto. I deputati chiedono inoltre l´immediato rilascio di tutti gli ostaggi, in particolare Ucraino forza aerea navigatore Nadija Savchenko, che è detenuto e tiene in Russia. Ue deve parlare con una sola voce per Russia e Ucraina - Il Parlamento chiede agli Stati membri del Consiglio e della Ue per ridurre la dipendenza dell´Ue dal gas russo e di imporre ulteriori sanzioni contro la Russia, anche in settori economici, finanziari ed energetici, e chiede il divieto collettiva sulla vendita di armi alla Russia. Stati membri dell´Ue dovrebbero parlare con una sola voce sulla crisi ucraina al governo russo, i deputati dicono, deplorando il fatto che alcuni Stati membri stanno "mostrando disunione" in questo senso. Il Parlamento chiede agli Stati membri di aiutare l´Ucraina a garantire il gas di cui ha bisogno tramite "il flusso inverso del gas da paesi confinanti dell´Ue", seguendo l´esempio della Slovacchia, che ha firmato un accordo con l´Ucraina a tal fine. L´ue dovrebbe facilitare un accordo che consente l´Ucraina a pagare un prezzo competitivo per il gas e condannare l´uso politico delle risorse energetiche dalla Russia. Questo mina la fiducia dell´Unione europea in Russia come partner commerciale, dice il testo. Ep è pronto a ratificare l´accordo di associazione - I deputati accolgono con favore la firma dell´accordo piena associazione Ue-ucraina e il libero scambio accordo alla fine di giugno e dicono che sono pronti a ratificarlo. Il testo dell´accordo, che ha bisogno di sostegno formale del Parlamento per entrare in vigore, è stata recentemente ricevuto dalla commissione per gli affari esteri. I deputati invitano inoltre gli Stati membri dell´Ue ad accelerare le proprie procedure di ratifica in parallelo. Essi sottolineano anche che l´Ucraina, insieme con la Georgia e la Moldova, un giorno potrebbe chiedere di aderire all´Ue.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: IL RICONGIUNGIMENTO DEI CONIUGI, CITTADINI DI PAESI TERZI, PUÒ ESSERE ASSOGGETTATO ALLA CONDIZIONE CHE ENTRAMBI ABBIANO COMPIUTO IL VENTUNESIMO ANNO DI ETÀ AL MOMENTO DELLA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA  
 
Lussemburgo, 21 luglio 2014 - La direttiva relativa al ricongiungimento familiare fissa le condizioni alle quali i cittadini di paesi terzi che risiedono legalmente nel territorio degli Stati membri possono chiedere, tra l’altro, il ricongiungimento al coniuge e ai loro figli minorenni. Per garantire una migliore integrazione ed evitare i matrimoni forzati, la direttiva consente agli Stati membri di imporre un limite minimo di età, ai fini del ricongiungimento dei coniugi, che può essere al massimo pari a ventun anni. Tale età deve essere pertanto raggiunta dal soggiornante e dal coniuge prima che quest’ultimo possa raggiungere il soggiornante. La direttiva non stabilisce tuttavia il momento a partire dal quale le autorità nazionali devono accertare se sia soddisfatto il presupposto relativo all´età minima. In Austria, i coniugi e i partner registrati, per poter essere considerati come familiari aventi diritto al ricongiungimento familiare, devono aver già compiuto il ventunesimo anno di età al momento della presentazione della domanda. Il Verwaltungsgerichtshof (Tribunale amministrativo) chiede alla Corte di giustizia se la direttiva osti a una siffatta norma. Tale giudice è stato adito da una cittadina afghana la cui domanda di ricongiungimento con il coniuge afghano residente in Austria è stata respinta con la motivazione che quest´ultimo non aveva ancora superato l’età di ventun anni al momento della presentazione della domanda, fermo restando che l´aveva superata alla data in cui è stata adottata la decisione di rigetto. Con la sentenza odierna, la Corte dichiara che la direttiva ammette una normativa nazionale secondo cui i coniugi e i partner registrati devono già avere compiuto il ventunesimo anno di età al momento della presentazione della domanda per poter essere considerati quali familiari aventi diritto al ricongiungimento. Detta norma non eccede il margine discrezionale di cui dispongono gli Stati membri all´atto della fissazione dell´età minima. Secondo la Corte, tale età corrisponde, in definitiva, a quella a partire dalla quale gli Stati membri reputano che una persona abbia acquisito una maturità sufficiente non soltanto per opporsi a un matrimonio forzato ma, altresì, per scegliere di trasferirsi volontariamente in un altro paese con il proprio coniuge, al fine di condurre con quest’ultimo una vita familiare e di integrarsi in detto paese. Una norma come quella prevista in Austria non impedisce l’esercizio del diritto al ricongiungimento familiare né rende quest´ultimo eccessivamente difficile. Inoltre, una norma siffatta è conforme ai principi di parità di trattamento e di certezza del diritto. Essa consente infatti di garantire un identico trattamento a tutti i richiedenti che, da un punto di vista cronologico, si trovano nella medesima situazione, e fa sì che il buon esito della domanda dipenda principalmente da circostanze imputabili al richiedente e non all’amministrazione (come, ad esempio, la durata di trattamento della domanda).  
   
   
UE, LOTTA ALLE FRODI: IMPORTANTI PASSI AVANTI DELLA POLITICA ANTIFRODE, MA GLI STATI MEMBRI DEVONO FARE DI PIÙ  
 
Bruxelles, 21 luglio 2014 - Secondo la relazione annuale della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione, gli Stati membri devono intensificare gli sforzi per prevenire, individuare e segnalare le frodi che colpiscono i fondi Ue. La relazione formula raccomandazioni dettagliate sugli aspetti ai quali le autorità nazionali dovrebbero prestare particolare attenzione in questo ambito. La relazione rileva che le frodi individuate nella spesa dell´Ue rappresentano meno del 0,2% di tutti i fondi. La Commissione ritiene tuttavia che siano necessari maggiori sforzi a livello nazionale nella lotta contro le frodi e nella loro individuazione. La relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione raccomanda quindi agli Stati membri, tra l´altro, di rivedere i loro controlli per garantire che siano mirati e basati sull´analisi dei rischi. Un aspetto positivo evidenziato dalla relazione consiste nei progressi soddisfacenti compiuti a livello nazionale nell´attuazione di nuove norme e politiche volte a rafforzare la lotta contro le frodi negli anni a venire. Inoltre, negli ultimi 5 anni sono stati fatti importanti passi avanti, a livello di Unione, nella creazione di un contesto più favorevole alla lotta antifrode. La piena attuazione di tali iniziative può avere un notevole impatto sui livelli di frode. Algirdas Šemeta, Commissario per la Fiscalità e l´unione doganale, le statistiche, l´audit interno e la lotta antifrode, ha dichiarato: “Negli ultimi cinque anni la Commissione ha portato la lotta antifrode a un nuovo livello. Le nuove norme, le iniziative e i quadri rigorosi e ambiziosi che abbiamo proposto evidenziano chiaramente il nostro impegno a salvaguardare il denaro dei cittadini dalle frodi. È ora che gli Stati membri facciano la loro parte e intervengano con maggiore efficacia, intensificando gli sforzi volti a prevenire, individuare e perseguire le frodi ai danni del bilancio dell´Unione." Stando ai dati forniti nella relazione, nel 2013 le frodi ai danni del bilancio dell´Unione individuate dalle autorità nazionali sono leggermente diminuite rispetto al 2012. Sul versante della spesa, le frodi sono ammontate a 248 milioni di euro di fondi Ue, un importo equivalente allo 0,19% del bilancio di spesa e che rappresenta un calo del 21% rispetto ai 315 milioni di euro dell´anno precedente. Sul versante delle entrate, le frodi presunte o accertate sono ammontate a 61 milioni di euro, pari allo 0,29% delle risorse proprie tradizionali riscosse per il 2013, con un calo del 21% rispetto ai 77,6 milioni di euro dell´anno precedente. Sebbene l´impatto finanziario complessivo delle frodi ai danni dei fondi Ue sia calato l´anno scorso, il numero di frodi segnalate sul versante della spesa dell´Unione è aumentato rispetto all´anno precedente. Tale aumento potrebbe essere in parte il risultato del rafforzamento delle misure volte a individuare le frodi in una fase precoce, che ha ridotto l´importo complessivo dei fondi interessati, ma potrebbe essere anche indice di una migliore segnalazione delle frodi da parte degli Stati membri. Contesto L´articolo 325 del trattato impone alla Commissione di presentare annualmente una relazione sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione, in cui siano indicate le misure adottate per combattere le frodi che colpiscono i fondi Ue. La relazione, che fornisce informazioni dettagliate sul livello di frode segnalato dagli Stati membri in relazione all´intero bilancio dell´Unione (sia le entrate che le voci di spesa), contribuisce a determinare quali siano i settori maggiormente a rischio, al fine di individuare azioni più mirate sia a livello unionale che a livello nazionale. Oltre a fornire i dati sulle frodi e le irregolarità segnalate, sui recuperi, sulle rettifiche finanziarie e sui livelli di segnalazione registrati negli Stati membri, la relazione di norma si concentra ogni anno su un aspetto in particolare, trattato in modo approfondito. Quest´anno fa il punto dei progressi compiuti dagli Stati membri per quanto riguarda l´istituzione di un servizio nazionale incaricato del coordinamento della lotta antifrode (Afcos), richiesto dal nuovo regolamento Olaf. Lo scopo dell´Afcos è cooperare attivamente e scambiare informazioni con l´Olaf, migliorando così la lotta comune contro le frodi. La relazione fornisce informazioni dettagliate sugli Stati membri che hanno già designato un Afcos e invita i restanti quattro Stati membri a fare altrettanto entro la fine dell´anno. La relazione odierna illustra inoltre nel dettaglio le numerose iniziative intraprese dalla Commissione nel 2013 per combattere le frodi ai danni del bilancio dell´Unione. Tali misure si basano sull´intenso programma antifrode portato avanti dalla Commissione negli ultimi cinque anni. Nel 2013, anno in cui è stata attuata la nuova strategia antifrode della Commissione (Ip/11/783), sono stati realizzati anche importanti progressi in campo legislativo, che includono: la proposta della Commissione di creare una Procura europea (Ip/13/709). Questa nuova istituzione potenzierà notevolmente le indagini e il perseguimento dei reati ai danni del bilancio dell´Unione; l´entrata in vigore del nuovo regolamento Olaf, che ha contribuito a rafforzare le attività investigative dell´Olaf (Memo/13/651); importanti passi avanti sul piano istituzionale per quanto riguarda la proposta della Commissione sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione attraverso il diritto penale (Ip/12/767). Armonizzando le definizioni dei reati ai danni del bilancio dell´Unione e introducendo sanzioni minime contro questi reati, la proposta intende contribuire ulteriormente a tutelare i fondi e a scoraggiare le frodi.  
   
   
DOMANDE E RISPOSTE: LA TUTELA DEGLI INTERESSI FINANZIARI DELL´UE E LA LOTTA CONTRO LE FRODI  
 
 Bruxelles, 21 luglio 2014 - Qual è lo scopo della relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione europea? Gli Stati membri devono adottare tutte le misure necessarie per proteggere il bilancio dell´Ue, e per contrastare le frodi e le altre attività illegali che ledono gli interessi finanziari dell´Ue. Essi sono tenuti a segnalare tutte le irregolarità - sia fraudolenti e non fraudolenti - alla Commissione, che poi compila le informazioni in questo report annuale, che è prevista dal trattato (articolo 325 Tfue). La relazione viene presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per informarli delle misure adottate, nonché i risultati raggiunti, a livello nazionale per combattere le attività che incidono negativamente sugli interessi finanziari dell´Ue e dell´Ue. A questo proposito, la relazione fa parte della politica della Commissione di trasparenza per la gestione finanziaria. Importante, ma aiuta anche a identificare le aree dove la tutela dei fondi comunitari può essere rinforzata. In che modo la Commissione europea compilare la relazione annuale? Questo rapporto è stato compilato principalmente utilizzando i dati e le informazioni trasmesse dagli Stati membri, dato che sono in prima linea di gestire e controllare l´80% della spesa Ue. Il resto delle informazioni sono dati raccolti dalla Commissione stessa. Ci sono due modi in cui le informazioni vengono comunicate alla Commissione. In primo luogo, gli Stati membri riferiscono le irregolarità e sospette frodi, che hanno individuato nelle aree della gestione condivisa. Le statistiche del report vengono elaborati sulla base di questi dati. In secondo luogo, gli Stati membri contribuiscono al report tramite un questionario annuale rivolte loro dalla Commissione. Gli argomenti di questi questionari sono scelti con l´obiettivo di raccogliere maggiori informazioni sulle aree che potrebbero contribuire a migliorare la tutela degli interessi finanziari dell´Ue. Per il 2013, il rapporto fornisce un gioco allo stato rispetto al nuovo obbligo per gli Stati membri di istituire un servizio di coordinamento per la lotta antifrode (Afcos). Lo scopo di tali servizi è quello di contribuire alla lotta contro la frode in Europa attivamente cooperare e scambiare informazioni con l´Olaf. Il rapporto fornisce dettagli sul Stati membri che hanno già designato un Afcos e invita gli altri quattro Stati membri a farlo entro la fine dell´anno. Quali sono gli interessi finanziari dell´Ue? Interessi finanziari dell´Ue comprendono ricavi, le spese e le attività contemplati dal bilancio dell´Unione europea e quelli coperti dai bilanci delle istituzioni, degli organi e degli organismi e dei bilanci gestiti e controllati da loro. Il lato entrate del bilancio è composto da dazi doganali, imposta sul valore aggiunto e una quota del reddito nazionale lordo dei paesi dell´Ue ha aggiunto. Per il 2013, il bilancio dell´Ue (stanziamenti di pagamento) è stato pari a Eur 132,8 miliardi, ossia circa l´1% della media Ue-27 reddito nazionale lordo (Rnl). Attraverso queste risorse l´Ue finanzia le sue politiche, che sono suddivisi come segue: 44,5% per sostenere la crescita sostenibile (programmi di ricerca e innovazione, di occupazione e di sviluppo regionale); 43,3% per laconservazione e gestione delle risorse naturali (spese agricole e aiuti diretti agli agricoltori, sviluppo rurale, pesca e ambiente); 1,2% per cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia (rafforzamento della cittadinanza attiva, l´immigrazione, la lotta del terrorismo e della criminalità, ...); 4,8% per l´ Ue come attore globale in questo settore (politica estera e di sicurezza comune, politica di vicinato dell´Ue, l´assistenza preadesione, aiuto umanitario e cooperazione allo sviluppo); 6,3% per le spese amministrative (costi di gestione per le istituzioni Ue). Come è il bilancio dell´Ue attuato? La Commissione è responsabile dell´esecuzione del bilancio dell´Ue. Tuttavia, quasi l´80% della spesa totale (agricoltura, pesca, politiche regionali e sociali) è gestito da autorità degli Stati membri in "gestione condivisa".Ciò significa che si tratta di un sistema decentrato, con i controlli di primo livello e controlli effettuati dalle autorità nazionali. Gli Stati membri sono anche responsabili per recuperare i soldi che è stato oggetto di una irregolarità o frodi presso i beneficiari. I controlli a vari livelli (livello di progetto, nazionale e comunitario) mirano a garantire il denaro dei contribuenti è protetto. Qual è la differenza tra "irregolarità" e "frode"? Una irregolarità è quando un beneficiario non rispetta le regole e le esigenze connesse con la spesa dei fondi comunitari Ue, con un impatto potenzialmente negativo sugli interessi finanziari dell´Ue. Irregolarità sono spesso il risultato di errori veri non ad esempio la compilazione di un modulo correttamente, o non rispettando la procedura di gara corretta. Frode è un´irregolarità volutamente impegnata costituisce un reato penale. Quando si segnala una irregolarità alla Commissione, gli Stati membri devono indicare se qualsiasi sospetto di frode o stabilito in ogni caso. Nella relazione Pif, sospetta o frode stabilito è indicato come "irregolarità segnalate come fraudolente". Come ha fatto la frode ai danni del bilancio dell´Unione europea nel 2013 variazione rispetto all´anno precedente? F Raud rilevata dalle autorità nazionali che incidono sul bilancio dell´Ue è diminuito leggermente nel 2013 rispetto al 2012. Sul lato della spesa, in totale, 248.000.000 € di fondi europei sono stati colpiti dalle frodi, o 0,19% del budget di spesa. Questo a fronte di € 315.000.000 dell´esercizio precedente, segnando un calo di circa il 21%. Sul lato delle entrate del bilancio, frode sospettata o confermata pari a € 61.000.000, pari al 0,29% del totale delle risorse proprie tradizionali raccolte per il 2013. Ciò confronta a € 77.600.000 dell´esercizio precedente, segnando un calo del 21%. Mentre l´impatto finanziario complessivo delle frodi che interessano i fondi comunitari è diminuito lo scorso anno, il numero di casi segnalati sul fronte della spesa è aumentata. Questo può essere il risultato di misure più severe per rilevare la frode in una fase precedente, riducendo così l´importo complessivo dei fondi interessati, nonché una migliore segnalazione di frode da parte di alcuni Stati membri. Qual è stato l´impatto delle irregolarità non fraudolenti (cioè errori) al bilancio Ue nel 2013? Per quanto riguarda il numero di irregolarità non fraudolenti segnalati, tutti i settori sono aumentati con l´eccezione di preadesione. D´altra parte, l´impatto finanziario relativo complessiva è scesa a circa 1,84 miliardi di euro (-38% rispetto al 2012). Ritiene il numero di casi di frode denunciati corrispondono al livello di frode in un determinato Stato membro? No. Il tasso di frode indicati per Stato membro corrisponde alla quantità di casi rilevati di sospetta frode e stabilito segnalate dalle autorità nazionali. Pertanto, un livello più elevato di frodi segnalato è un´indicazione che i sistemi antifrode in un determinato Stato membro stanno lavorando, e sono stati raggiunti che gli obblighi di comunicazione. Al contrario, la Commissione ha chiesto ulteriori informazioni dagli Stati membri che riportano un basso numero di casi di frode, e li esorta a garantire che i loro sistemi di segnalazione e di controllo sono di abbastanza alto livello. Sei irregolarità significa che il denaro viene perso o sprecato? No. Quando viene rilevata un´irregolarità, i pagamenti indebiti siano ripresi dal progetto o del paese in colpa. Nel settore della gestione concorrente (coesione, l´agricoltura, di pre-adesione, ecc ...), le autorità competenti degli Stati membri sono responsabili per il recupero dei fondi da parte del beneficiario e l´avvio di eventuali follow-up amministrativo o giudiziario. Nel spese dirette (gestione centralizzata), ad esempio la ricerca, i servizi della Commissione adottare le misure di follow-up amministrativo e finanziario. Il denaro recuperato può quindi essere restituiti al bilancio dell´Ue o riutilizzato per finanziare altri progetti regolari. Quali meccanismi sono in atto per garantire che le risorse comunitarie sono gestite in maniera sana e che gli importi irregolari siano debitamente recuperati? La procedura di correzione finanziaria varia a seconda del tipo di fondi interessati. Nel settore della gestione concorrente (agricoltura, pesca, la politica di coesione, ecc) o nel settore delle risorse proprie tradizionali, il recupero delle somme indebitamente versate o dazi doganali evasi è di competenza delle autorità degli Stati membri. La Commissione vigila per garantire che gli importi indebiti siano effettivamente recuperati. Ogni settore, tuttavia, ha regole specifiche relative ai meccanismi finanziari (correzioni) attraverso il quale la Commissione assicura che gli interessi finanziari dell´Unione europea siano adeguatamente tutelati. Per quanto riguarda le spese dirette, la Commissione ha la responsabilità esclusiva di garantire il recupero degli importi irregolari. Per la gestione comune, si applicano le seguenti procedure: Agricoltura: gli Stati membri sono responsabili per la prevenzione e la correzione delle irregolarità e il recupero degli importi indebitamente versati. La catena di controllo, tuttavia, non sarebbe completa senza un meccanismo che garantisca che gli Stati membri debitamente svolgere il proprio lavoro o, se non riescono a farlo, pagare la necessaria rettifica finanziaria. Questo meccanismo è costituito da procedure di liquidazione dei conti gestiti dalla Commissione. In conformità con le norme e procedure nazionali, gli Stati membri sono tenuti a recuperare le somme perse a seguito di irregolarità. Se riescono a ottenere i soldi indietro dai beneficiari, devono accreditare le somme recuperate ai fondi. Tuttavia, se la Stato membro richiede più di quattro anni per il recupero, o otto anni in caso di procedimenti giudiziari nazionali nei confronti del beneficiario, la Commissione addebita il 50% della somma residua allo Stato membro interessato, tutelando così gli interessi finanziari della Ue (il cosiddetto 50/50 regola). Questo viene fatto attraverso la procedura di liquidazione finanziaria. In tutti i casi, la Commissione controlla azioni di recupero ´degli Stati membri. Se uno Stato membro non persegua il recupero o non è diligente nelle sue azioni, la Commissione può imporre una rettifica finanziaria (fino al 100%) allo Stato membro interessato. Politica di coesione: All´inizio del periodo di programmazione, la Commissione prevede un acconto agli Stati membri da cui si può iniziare a finanziare programmi specifici. La Commissione effettua ulteriori pagamenti bi-annuali per gli Stati membri, sulla base delle dichiarazioni di spesa specifici. I pagamenti finali sono fatti alla chiusura del periodo di programmazione. Una volta che l´irregolarità è stata rilevata, gli Stati membri devono effettuare la rettifica finanziaria adeguata. Ciò significa che la spesa irregolare viene rimosso dalla dichiarazione di spesa, contributi comunitari indebitamente versati vengono così restituiti alla Commissione e al pagamento indebito è recuperato dal beneficiario. Questo recupero dei pagamenti indebiti è disciplinata da norme amministrative e giudiziarie nazionali. Gli Stati membri può decidere se rimuovere la spesa dalla dichiarazione di spesa subito dopo il rilevamento di un´irregolarità, o attendere che la procedura di recupero è stata completata. La Commissione controlla se le irregolarità segnalate e le dichiarazioni di spesa siano coerenti. Assistenza Pre-adesione : Le norme relative alla ripresa assistenza preadesione seguono sostanzialmente le fasi già descritte per la politica di coesione. Quali misure preventive e correttive sono state adottate dalla Commissione nel 2013? Nel 2013, la Commissione ha adottato 217 decisioni di interrompere i pagamenti (che coinvolgono quasi 5 miliardi di euro in linea con l´anno precedente), nel settore della politica di coesione. Il numero di casi di interruzione trattati nel 2013 mostra la significativa attività di prevenzione svolta, in particolare in relazione al / Fondo di coesione Fesr, che rappresenta oltre il 72% dei casi e circa il 87% degli importi totali in questione. Per quanto riguarda le rettifiche finanziarie ei recuperi nel 2013, misure correttive decise dalla Commissione nei confronti degli Stati membri e dei beneficiari dei fondi sono aumentati rispetto all´anno precedente (+20%), mentre quelle attuate diminuzione (-24%), principalmente nell´area politica di coesione e in particolare in relazione al Fesr (-40%). Sul versante delle entrate, circa il 98% di tutti gli importi accertati di Rpt (risorse proprie tradizionali) sono raccolti senza alcun particolare problema. Il restante 2% si riferisce a casi di frode e irregolarità, in cui gli Stati membri sono tenuti a recuperare gli importi non pagati di Tor. Per il 2013, l´importo da recuperare a seguito di frodi e irregolarità è stato 380 milioni di euro, il 62% per cento dei quali (234 milioni di euro) sono già stati recuperati dagli Stati membri, che porta al miglior risultato recupero registrato nell´ultimo decennio. Quali misure sono in atto per proteggere i fondi dell´Ue da frodi? Secondo il diritto comunitario, gli Stati membri hanno la responsabilità primaria per prevenire, individuare e seguito su irregolarità e frodi. Essi sono responsabili della riscossione delle entrate del bilancio dell´Ue (ad esempio risorse proprie tradizionali) e per la gestione di quasi l´80% delle spese dell´Ue. Per proteggere ulteriormente contro le irregolarità e le attività fraudolente, la Commissione verifica se le pratiche amministrative nazionali sono in linea con le norme Ue, e se i sistemi di controllo ´degli Stati membri funzionino correttamente. La Commissione controlla anche se tutti i documenti giustificativi sono forniti e se sono conformi ai requisiti Ue. Inoltre, la Commissione può effettuare controlli e ispezioni in loco per verificare l´aderenza ´Stati membri alle regole. Gli sforzi sono ancora necessari in ogni settore di bilancio, al fine di continuare a progredire e affrontare i potenziali effetti negativi che l´attuale crisi finanziaria potrebbe avere in termini di aumento del rischio di attività fraudolente. La Commissione ha proposto nel 2012 per rafforzare il quadro giuridico per tutelare gli interessi finanziari dell´Ue attraverso la definizione di sanzioni minime e definizioni comuni degli Stati membri per reati contro il bilancio dell´Ue (cfr. Ip/12/767 ). Inoltre, la Commissione raccomanda che tutti gli Stati membri mettono in atto misure antifrode adeguate per la prevenzione e il rilevamento, in particolare quando i risultati sembrano essere mancanti o insufficienti. Qual è il ruolo ufficio antifrode europeo, l´Olaf, gioca nel proteggere i fondi dell´Ue contro le frodi? Missione dell´Olaf è di proteggere il bilancio dell´Ue, e quindi i soldi dei contribuenti, contro le frodi. Ha tre compiti principali: in primo luogo, l´Olaf protegge gli interessi finanziari dell´Ue da indagini e lotta contro la frode, la corruzione e ogni altra attività illecita. L´olaf lavora a stretto contatto con le sue controparti negli Stati membri in tale materia. In secondo luogo, l´Olaf indaga fatti gravi, connessi all´esercizio di attività professionali da parte del personale delle istituzioni comunitarie che potrebbero risultare in procedimenti disciplinari o penali.In termini di portata investigativa, l´Olaf è indipendente dalla Commissione. In terzo luogo, l´Olaf sostiene la Commissione nello sviluppo e attuazione di politiche di prevenzione e individuazione delle frodi. Il nuovo regolamento Olaf è entrato in vigore il 1 ° ottobre 2013. Il regolamento rafforza l´efficacia delle attività investigative dell´Olaf, in quanto pone le basi per un migliore scambio di informazioni tra l´Olaf ei suoi partner. Questi sviluppi consentiranno all´Olaf di operare in modo più efficiente e di intensificare la lotta contro la frode, la corruzione e ogni altra attività illecita che leda gli interessi finanziari dell´Ue. (Per maggiori dettagli vedi Memo/13/651 ). È la relazione annuale sulla tutela degli interessi finanziari dell´Ue relative alla Corte della relazione annuale del revisore? No. La relazione sulla tutela degli interessi finanziari dell´Unione europea si basa su irregolarità segnalate e sospette frodi individuate dagli Stati membri. La Corte dei conti svolge il proprio audit specifici sulla base del suo mandato, e la relazione annuale mette in evidenza le sue attività, le conclusioni e pareri per un determinato anno. Tuttavia, entrambe le relazioni sono utili per identificare le principali aree a rischio e dove ulteriori miglioramenti possono essere fatti. Irregolarità segnalate come fraudolente per settore nel 2013 Spesa totale: L´incidenza finanziaria stimata delle irregolarità segnalato come fraudolento diminuito, da Eur 315million nel 2012, a 248 milioni di euro. Risorse naturali (agricoltura e pesca): L´impatto finanziario stimato di irregolarità segnalate come fraudolenteaumentato, da 69 milioni di euro nel 2012, a 76 milioni di euro. Politica di coesione : l´impatto finanziario stimato di irregolarità segnalate come fraudolente diminuito, da 200 milioni di euro nel 2012, a 156 milioni di euro. Fondi di pre-adesione : L´impatto finanziario stimato di irregolarità segnalate come fraudolente diminuito, passando da 45million nel 2012, a 16 milioni di euro. Le spese dirette: L´impatto finanziario stimato di irregolarità segnalato come fraudolento diminuito, da 2 milioni di euro nel 2012, a 1,2 milioni di euro. Risorse proprie tradizionali: L´impatto finanziario stimato di irregolarità segnalate come fraudolente diminuito, da 77,6 milioni di euro nel 2012, a 61 milioni di euro. Altre irregolarità (non fraudolenta) Spesa totale: L´incidenza finanziaria stimata delle irregolarità non segnalato come fraudolento diminuito, da 2 589 milioni di euro nel 2012, a 1 507,6 milioni di euro. Proprie tradizionali risorse : L´impatto finanziario stimato di irregolarità non segnalate come fraudolente sono diminuite, da 370 milioni di euro nel 2012, a 327 milioni di euro.  
   
   
APPROVATO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA L´ASSESTAMENTO AL BILANCIO 2014 DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. RISORSE PER SANITÀ, DIFESA DEL SUOLO E SOSTEGNO AL CREDITO PER LE IMPRESE. CALA L´IRPEF REGIONALE. MENO TASSE PER IL 90% DEI CITTADINI EMILIANO-ROMAGNOLI  
 
Bologna, 21 luglio 2014 - Alleggerimento dell’addizionale Irpef regionale sui redditi medio-bassi e oltre 80 milioni di euro per imprese, sviluppo e cura del territorio e sanità. Questi i capitoli più significativi dell’Assestamento al bilancio regionale 2014, approvato il 17 luglio dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-romagna. “La Regione, proseguendo la propria azione di revisione della spesa e grazie soprattutto al forte contrasto all’evasione fiscale in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, ha recuperato oltre 80 milioni che hanno consentito di incrementare i finanziamenti inizialmente stanziati per proseguire nel miglioramento di alcuni servizi di interesse generale, come la sanità, il sostegno al lavoro e alle imprese e la cura del territorio particolarmente colpito da eventi eccezionali”, spiega Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna. Tra le voci più rilevanti, l’assestamento prevede 60 milioni per il settore sanitario, di cui 20 per assicurare la qualità elevata e le punte di eccellenza dei servizi e 4,5 per il completamento del Polo cardiotoracico dell’Ospedale Sant’orsola di Bologna. In assestamento anche 10 milioni di euro per favorire l’accesso al credito delle imprese rafforzando l’attività dei Consorzi Fidi a sostegno all’economia regionale nonché 7,5 milioni per la difesa del suolo e interventi straordinari di protezione civile, tra cui 0,5 per il ripristino delle opere di bonifica. Per quanto riguarda il capitolo dell’addizionale regionale Irpef, con la manovra di assestamento dal primo gennaio 2015 “calerà la pressione fiscale per il 90% degli emiliano-romagnoli. La riduzione delle tasse - aggiunge la vicepresidente Saliera - non verrà fatta reperendo risorse attraverso un taglio della spesa pubblica, ma riequilibrando la pressione fiscale tra chi guadagna di più e chi meno. Il gettito totale, circa 250 milioni di euro, resterà invariato e, semplicemente, i redditi medio-bassi pagheranno nel loro insieme 20 milioni di euro in meno, che saranno a carico dei redditi più forti. In concreto, tutti i redditi inferiori ai 40 mila euro lordi avranno una sensibile o rilevante riduzione delle aliquote che arriverà fino al dimezzamento delle tasse regionali per chi percepisce meno di 15 mila euro l’anno”. Tra le risorse stanziate dall’assestamento, circa 2 milioni di euro saranno trasferiti dalla Regione alle Unioni dei comuni riminesi, non appena saranno liquidati dal Governo in base a quanto previsto dall’accordo seguito al passaggio dei 7 Comuni della Valmarecchia dalle Marche all’Emilia-romagna. Rilevante, inoltre, il contributo straordinario alla cultura: 700 mila euro destinati, tra l’altro, anche alle iniziative per le celebrazioni del 70esimo anniversario della Liberazione.  
   
   
24 MATTINO, "MOLISE DA TAGLIARE", FRATTURA: ABBIAMO FATTO TAGLI PRIMA ANCORA DI LEGGERE IL RAPPORTO COTTARELLI  
 

Campobasso, 21 luglio 2014 - Il presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, ha partecipato 17 luglio alla trasmissione radiofonica "24 Mattino" di Alessandro Milan in onda su Radio24. Tema della puntata, il rapporto redatto dal gruppo di lavoro di Cottarelli, "Spending review. Che fine ha fatto?". Nel rapporto si parla della Regione Molise e della sua ragione di esistere ancora in relazione ai costi per cittadino. Ospite di Radio24, con il governatore Frattura, anche il professor Riccardo Puglisi del team tecnico di Cottarelli. Di seguito l´intervento integrale del presidente Frattura. Perché il Molise non ha ragione, economicamente parlando, di esistere? In una Regione molto piccola i costi fissi per abitante sono molto alti. "Entriamo nel merito e nella qualità della spesa" "Economicamente parlando, forse, ci converrebbe trasformare il Paese Italia in un unico Comune. Probabilmente, anzi no, sicuramente a quel punto saremmo nelle condizioni di ottimizzare al meglio il costo per cittadino. Capisco che parlando di parametri esclusivamente matematici non si può che arrivare alla conclusione prospettata dal professor Puglisi. Cosa diversa è entrare nel merito e nella qualità della spesa, soprattutto considerando il punto di partenza nel quale ci siamo trovati per vedere nella distanza di un solo anno che cosa il governo di una Regione così piccola è riuscito a fare ottimizzando il rapporto della spesa per cittadino. A cominciare, dalla spesa, chiaramente, corrente. Abbiamo tagliato gli sprechi, passando per la razionalizzazione degli enti inutili, in alcuni casi soppressione, fusione, riorganizzazione. Siamo intervenuti sulle partecipate e sull´assetto amministrativo. Entro il 31 dicembre 2016, in tre anni, taglieremo con rigore l´assetto dei dipendenti della Regione Molise con la previsione di un risparmio di 8 milioni e mezzo di euro. Per fare un esempio, passeremo da 74 dirigenti a 40. Noi le cose le abbiamo fatte prima ancora di leggere il rapporto Cottarelli". Dal rapporto Cottarelli emerge che la media di spesa nazionale per consigliere regionale è superiore ai 900 mila euro, in Molise è attorno ai 500 mila euro. "Pronti a fare ancora di più: deciso all´unanimità di allinearci alla Regione più virtuosa" "Ricordo che siamo tornati a votare nel 2013, quindi ci siamo riallineati alla consistenza dei 20 consiglieri regionali fissata per le Regioni sotto il milione di abitanti e abbiamo un governo regionale composto dal presidente e quattro assessori. Abbiamo riallineato sempre al decreto 174, come ci è stato riconosciuto dal governo nazionale, i compensi per i consiglieri regionali, prevedendo la voce onnicomprensiva. Tra le altre cose, mi pare di poter dire che siamo la terza regione in termini di virtuosità di costi per singolo consigliere, ma anche rispetto a questo essere terzi, all´unanimità dei presidenti dei gruppi consiliari, abbiamo deciso nella seduta dello scorso martedì in Consiglio regionale di allinearci alla Regione più virtuosa proprio per dimostrare che essere piccoli non significa comunque essere il brutto anatroccolo da cancellare. E dico di più, essendo piccoli ci siamo posti il problema di come eventualmente ottimizzare una serie di servizi per garantire la qualità degli stessi a tutti i cittadini. Proviamo ad allineare la spesa rispetto alla qualità della stessa, soltanto così siamo nelle condizioni di ragionare con uno spirito solidale". Sedi regionali a Roma e a Bruxelles, venderle o valorizzarle con contenuti e servizi? "Senza contenuti non hanno senso" "Dico con chiarezza: sono tutte situazioni che abbiamo evidentemente ereditato. La Regione addirittura si trova ad avere due sedi a Roma. Abbiamo già attivato le procedure per la vendita di una sede: è stato, appena insediati, uno dei primi atti che abbiamo messo in campo come governo e siamo in attesa della definizione di una serie di contenziosi per procedere alla vendita. La presenza di lavoro su Roma è importante. Non è solo la presenza fisica dell´amministratore di turno in commissione o in conferenza, ma è una presenza di partenariato stabile nella capitale, sicché la presenza, soprattutto quando la spesa è ridotta all´osso, grazie alla professionalità dei collaboratori, non credo sia un problema. A Bruxelles abbiamo avviato analogo ragionamento: una sede senza contenuti non ha nessuna ragione di esistere, stiamo capendo se nel corso del semestre a Presidenza italiana possiamo essere nelle condizioni effettivamente di arricchirla di contenuti. In caso contrario, anche la sede di Bruxelles sarà alienata. Voglio però far presente a tutti che in un solo anno abbiamo garantito nell´ottimizzazione dell´utilizzo delle sedi in Molise della Regione su circa 3 milioni e mezzo un milione di euro di risparmio tra spese di fitto e gestione degli immobili. Sono temi, dunque, per i quali, con tutto il rispetto per la qualità del lavoro svolto dai tecnici di Cottarelli, ci siamo imposti a inizio mandato e abbiamo avviato le procedure necessarie per dimostrare che anche una piccola Regione può dare il buon esempio". Ascolta l´audio dal minuto 00:57:30 http://www.Radio24.ilsole24ore.com/player.php?channel=2&idpuntata=gslazbzpj&date=2014-07-17&idprogramma=24mattino

 

 
   
   
REGIONE MARCHE E COMUNE DI ANCONA SI INCONTRANO: “CONTRO LE NUOVE POVERTA’ L’IMPEGNO E’ REALE E CONGIUNTO”.  
 
Ancona, 21 luglio 2014 - Si sono incontrati il 17 luglio in Regione gli assessori regionali Marcolini e Canzian con i colleghi del Comune di Ancona Urbinati e Capogrossi per fare il punto sull’impegno congiunto dei due enti in materia di servizi sociali, lavoro e casa. Regione e Comune hanno ribadito la volontà di concordare e di sommare gli sforzi per far fronte alle situazioni emergenziali di disagio e di povertà, sempre più accentuate a causa della crisi economica, facendo sì che vi siano percorsi e risposte alla portata di chiunque si trovi o venga a trovarsi in difficoltà. La Regione come ente di programmazione finanzia attraverso il bilancio delle politiche sociali larga parte dei servizi che i Comuni, e tra questi quello di Ancona, erogano. L’amministrazione comunale del Capoluogo, dal canto suo, offre una serie di servizi che coprono un larghissimo spettro di esigenze. Anche sulla scorta di quanto avvenuto in questi giorni in via Cialdini, è stato ribadito che ad oggi il Comune di Ancona sta facendo fronte a tutte le situazioni di emergenza abitativa, individuando specifiche soluzioni, mentre ci sono esperienze positive di coabitazione, di sostegno al vitto, di assistenza ai richiedenti asilo e ai rifugiati, nonché ai minori non accompagnati, ed è attivo un servizio rivolto ai senza fissa dimora denominato “un tetto per tutti”. Queste iniziative qualitative sono possibili grazie anche al lavoro svolto da un tessuto cooperativo, associativo e di volontariato laico e cattolico che supporta le iniziative del Comune. La Regione, per parte sua, come è noto, ha investito molto dall’inizio della crisi nel sostegno alle situazioni di difficoltà occupazionale, nell’ambito dell’housing sociale e nel finanziamento pressoché integrale del fondo per le politiche sociali. Gli amministratori regionali e comunali hanno convenuto di rivedersi prossimamente, al fine di monitorare congiuntamente impegni e risultati sul fronte dei bisogni e dell’esposizione sociale alla crisi.  
   
   
COOPERAZIONE SVILUPPO: FVG, IMPORTANTE EFFICACIA INTERVENTI  
 
Trieste, 21 luglio 21014 - "L´amministrazione regionale darà continuità agli interventi della cooperazione allo sviluppo e di partenariato internazionale, ma cercherà di renderli più precisi e organici e quindi di maggior efficacia". Lo ha affermato l´assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti, alla riunione, svoltasi a Trieste, del ricostituito Comitato regionale per la cooperazione allo sviluppo e il partenariato internazionale. Il Comitato viene consultato per la redazione del programma delle attività regionali nei menzionati settori e per la valutazione delle iniziative degli enti locali e delle organizzazioni di vario tipo in cui la Regione concorre finanziariamente o in altra forma. I membri del Comitato, dopo aver approvato il regolamento interno che disciplina le modalità di partecipazione allo stesso, si sono espressi favorevolmente sulla bozza preliminare del Programma regionale della cooperazione allo sviluppo e delle attività di partenariato internazionale 2014 - 2017. Il Programma intende continuare il percorso intrapreso nello scorso triennio per garantire maggiore sostenibilità e impatto ai progetti a fronte di risorse finanziarie limitate. Piuttosto che sul finanziamento di singoli progetti, le logiche strategiche dovranno puntare su un approccio sinergico con le politiche di altre Regioni, dello Stato e dell´Ue per ridurre i rischi di dispersione delle risorse. Particolare attenzione sarà data a un migliore utilizzo dei fondi comunitari. L´obiettivo, è stato detto alla riunione, non è quello di sostenere molti progetti isolati, ma promuovere processi di messa in rete delle iniziative tra i diversi attori, articolando gli interventi con meccanismi di governance a più livelli e promuovendo partenariati tra il settore pubblico e quello privato.  
   
   
ENTI LOCALI: FVG, METTERA’ IN SICUREZZA I PRECARI DEI COMUNI  
 
Trieste, 21 luglio 2014 - L´assessore regionale alla Funzione pubblica, Paolo Panontin, ha confermato il 17 luglio, nel corso della sua audizione al Consiglio Comunale di Trieste, che proporrà al Consiglio regionale, così come è stato riscritto in seguito alle richieste del Ministero Economia e Finanze (Mef), ed estrapolandolo dalla cosiddetta Lr "Salvaprecari", l´articolo di legge che "pur attraverso un percorso complesso, consentirà la messa in sicurezza del personale socio-assistenziale ed educativo precario o assunto a tempo determinato dalle Amministrazioni locali". L´assessore ha confermato l´iter difficile che a livello nazionale ha fatto seguito all´emanazione della Legge ed i cinque confronti avuti personalmente sul tema con gli esponenti del ministero della Funzione pubblica e del Mef. "Dopo i tanti incontri per affinare un testo condiviso - ha detto - abbiamo trovato una soluzione che consentirà di superare anche le criticità della norma che avevamo appena approvato in Consiglio regionale e che dovrebbe garantire i processi di assorbimento del personale precario dei servizi educiativi e socioassistenziali dei Comuni della Regione ed in particolare di Trieste, dove i servizi educativi hanno una tradizione consolidata, che nel corso del tempo ha prodotto un precariato numericamente importante" Panontin ha quindi osservato che, in considerazione dello stato dell´arte, si è deciso di introdurre nella legge relativa all´assestamento di bilancio, da lui definita "la prima occasione utile", uno o più strumenti normativi in grado di dare risposte concrete all´emergenza derivata dalla sentenza della Corte costituzionale che, impugnando la Lr 22/2010, aveva dichiarato l´illegittimità di alcune norme relative al personale del comparto unico, impedendo così assunzioni a tempo determinato superiori a quelle previste dalle leggi nazionali. "Le riscritture di questa parte del nostro provvedimento si sono ripetute sino all´ultima, oggetto di un suggerimento arrivato direttamente dai ministeri ed in particolare dal Mef, che ha proposto un richiamo alla Legge di Stabilita di quest´anno che avrebbe consentito di lavorare a favore della messa in sicurezza del personale precario" ha spiegato l´assessore. Dopo aver ricordato l´importanza dell´attività svolta "per trovare le migliori soluzioni tecniche a vantaggio di tutto il sistema" fatta dal Tavolo di Lavoro Regione-autonomie Locali organizzato ad hoc, Panontin ha concluso confermando che "l´ultima riscrittura contiene le indicazioni del Mef ed in questi giorni faremo in modo di chiudere positivamente questo percorso".  
   
   
SVILUPPO LOCALE: IN SARDEGNA TERRITORIO PILOTA DELLE MISURE SPERIMENTALI DEL GOVERNO  
 
Cagliari, 21 Luglio 2014 - Due giorni in Sardegna per individuare il territorio pilota da includere nella "Strategia nazionale per le aree interne": una delegazione dei Ministeri, guidata dal direttore generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Barca, è stata il 17 e 18 luglio 2014, ad Ales (Or) e Teti (Nu) per un sopralluogo tecnico e una serie di incontri sul territorio. Prima del trasferimento sul territorio, Barca e i delegati ministeriali, hanno incontrato l’assessore regionale della Programmazione, Raffaele Paci, quello della Pubblica istruzione, Claudia Firino, e i direttori generali della Presidenza, degli assessorati e i dirigenti del Centro regionale di Programmazione. Nel corso dell’incontro con Paci e Firino, al direttore generale del Ministero è stato presentato il progetto Iscol@, col quale la giunta sta compiendo un intervento strutturale nel campo dell’istruzione sia per rendere agibili ed accoglienti gli edifici scolastici sia per combattere la dispersione scolastica, tra le più alte in Italia. Per gli esponenti della giunta Pigliaru, Iscol@ è inteso anche come una risorsa per il rilancio dell’economia, soprattutto nelle aree più deboli come quelle dell’interno dell’Isola. "La scuola può essere una spia molto precisa dell’innovatività e della creatività di un territorio – ha commentato Barca – Apprezzo molto l’idea di mettere insieme l’intervento sulla scuola e lo sviluppo territoriale, soprattutto perché punta a creare un dialogo molto forte coi sindaci". Per l’assessore Claudia Firino, "l’esigenza è quella di aprire un confronto ampio col governo centrale per intervenire in modo efficace dove ci sono i problemi veri della scuola in Sardegna", mentre per l’assessore Paci "il rapporto con i Comuni è fondamentale, soprattutto per mettere finalmente in atto interventi concreti per le aree interne: questa sperimentazione del Ministero è un primo passo". Nella due giorni, la "missione di campo" del Ministero seguirà un fitto programma di incontri su sviluppo locale, mobilità, scuola e salute con le due aree candidate, individuate nell’Unione dei Comuni dell’Alta Marmilla e nella Comunità montana del Gennargentu Mandrolisai. La Strategia nazionale, relativa alla Programmazione 2014/2020 dei fondi strutturali e di investimento europei, prevede azioni in due ambiti specifici: pre condizioni per lo sviluppo territoriale e promozione di progetti di sviluppo locale. L’obiettivo è quello di restituire attrattività ai territori con il finanziamento e la realizzazione di migliori servizi sanitari, formativi e nella mobilità. La seconda linea invece è relativa ai "progetti di sviluppo locale": tutela attiva del territorio, valorizzazione del capitale naturale/culturale anche in chiave turistica, valorizzazione dei sistemi agroalimentari, attivazione di filiere nelle energie rinnovabili, rilancio dell’artigianato sui mercati. Nell’area prescelta, il programma sperimentale diventerà operativo dal gennaio 2015.  
   
   
PUGLIA, TASK FORCE OCCUPAZIONE: "FORMIDABILE STRUMENTO, NESSUNO SPRECO"  
 
Bari, 21 luglio 2014 - “La task force regionale per l’occupazione – spiega - ha svolto in questi anni un lavoro determinante per la soluzione di numerose vertenze e per la gestione di ben 128 tavoli di crisi. Si tratta di un organismo, dotato di formidabili competenze e professionalità, costituito con la Legge regionale 7 del 2002, che ha consentito l’innovativa ed indispensabile azione di raccordo permanente, specificamente mirato all’arginamento delle crisi aziendali, tra istituzioni regionali , ministeri ,sindacati ed organizzazioni di categoria. L’attività svolta dalla task force gode di un corale apprezzamento. Per queste ragioni, credo che le incomprensibili dichiarazioni rese in merito da consiglieri regionali di opposizione siano frutto più dell’ignoranza dell’attività svolta dalla task force che della cattiva fede degli stessi. Infatti, non è vero che l’organismo sarà composto da 15 membri. Non è vero che si tratta di soli esterni, non è vero che costerà 250 mila euro all’anno. La delibera proposta prevede invece rinnovo di un organismo esistente; di una somma stanziata che copre il biennio di attività: non solo di compensi si parla, ma di rimborsi per spese vive come le missioni per una task force composta da sette componenti di cui una parte costituita da dirigenti regionali ai quali non è riconosciuto alcun compenso. Altro che sperpero inutile di risorse: è interesse della Regione non disperdere un’esperienza tanto significativa, anche all’interno del panorama nazionale, da essere riconosciuta tale dallo stesso mise. Ritengo, pertanto, che la situazione occupazionale sia talmente drammatica da far ritenere centrale ed indispensabile la continuità della task force , determinante la puntualità dell’azione amministrativa, inutile ogni sterile polemica”.  
   
   
ARTIGIANATO: CAMPANIA, AVVISO PER 7 MILIONI E MEZZO PER LE BOTTEGHE SCUOLA  
 
Napoli, 21 luglio 2014 - L´assessorato al Lavoro e alla Formazione ha stanziato 7 milioni e mezzo di euro per il finanziamento delle Botteghe Scuola. Il 16 luglio è stato pubblicato l´avviso per la presentazione delle domande di riconoscimento dello status delle Botteghe, all´interno delle quali sarà riconosciuto il titolo di "Maestro Artigiano". Nel presentare la domanda, le Botteghe dovranno specificare l’attività che intenderanno svolgere in azienda; il settore produttivo di pertinenza; la tipologia di impianti, materiali e attrezzature utilizzati; il numero delle unità lavorative impiegate con riferimento all´anno precedente di presentazione della domanda o quello in corso; le attività svolte dal personale; il contenuto delle attività formative e il programma per l´acquisizione delle competenze professionali; l´individuazione dei soggetti abilitati nella qualità di Maestri Artigiani alle suddette attività formative. I dettagli circa la presentazione della domanda, saranno pubblicati in allegato al decreto sul Burc di domani. "Sono ormai anni - sottolinea l´assessore regionale al Lavoro Severino Nappi - che, accertata la qualità e le dimensioni del nostro tessuto produttivo, abbiamo tarato su di loro la nostra attività. Affianchiamo questa delle Botteghe Scuola ad un’altra misura di sostegno all’autoimpresa come il Microcredito, perché siamo fermamente convinti che i nostri sforzi devono rivolgersi ai nostri piccoli imprenditori e a chi vuole diventarlo. In Campania le nostre imprese sono per il 95% classificate come piccole e piccolissime e noi abbiamo il dovere di pensare a loro: prime vittime della crisi e primi beneficiari delle nostre azioni. Ma con l’investimento sulle Botteghe Scuola e sui Maestri Artigiani mettiamo un altro tassello anche alla promozione dell’apprendistato. E’ ora di dirci con chiarezza che non esistono mestieri di serie A e di serie B: non tutti i nostri giovani è necessario che frequentino l’università se non ne hanno la propensione. Siamo certi che la strada del recupero dei mestieri artigiani sia una delle soluzioni su cui puntare, specie in una terra come la Campania che ne è ricca", conclude Nappi. "Prosegue il nostro impegno per sostenere le piccole e medie imprese della Campania." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro. "Nonostante le difficoltà esistenti, mettiamo in campo tutte le misure utili al rilancio del tessuto produttivo della regione", conclude il presidente.  
   
   
CAMP DARBY, AL VIA LA FORMAZIONE PER REINSERIRE GLI EX DIPENDENTI NEI TRIBUNALI DI PISA E LIVORNO  
 
Firenze, 21 luglio 2014 - Gli ex lavoratori della base militare americana di Camp Darby licenziati nel 2012, a causa della ristrutturazione avviata dall´esercito americano in Europa, saranno ricollocati in un nuovo posto di lavoro. In particolare saranno riassorbiti all´interno dei Tribunali civile e penale di Pisa e del Tribunale civile e penale e della Procura della Repubblica di Livorno. Per facilitarne l´inserimento, viene promosso un intervento formativo mirato. L´intesa che apre la strada ai corsi di formazione è stata firmata oggi a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione, dall´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini, dal presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni e dall´assessore al lavoro della Provincia di Livorno Ringo Anselmi. Sono 34 (18 a Livorno e 16 a Pisa), gli ex dipendenti della base militare Usa che, grazie all´accordo stipulato oggi, potranno usufruire delle opportunità di riqualificazione messe a disposizione dalle due Province. "Si tratta di lavoratori che non sono più coperti da ammortizzatori sociali – ha spiegato l´assessore Simoncini – ma che, per raggiungere le competenze necessarie all´inserimento nei nuovi posti di lavoro, hanno bisogno di un percorso formativo ad hoc. Non a caso abbiamo previsto che questa attività si realizzi grazie alla carta formativa Ila. L´individual learning account permette una formazione flessibile e personalizzata ed è lo strumento più adatto per consentire a questi lavoratori di usufruire di un contributo per sostenere la spesa del percorso formativo, costruito secondo le proprie capacità ed aspettative". Se la Regione si impegna a promuovere le iniziative formative, le modalità di accesso, nonché la diffusione dei risultati ottenuti, per quanto riguarda le Province l´impegno è quello, operativo, di realizzare percorsi di politica attiva per i lavoratori coinvolti, utilizzando i propri centri per l´impiego. Ciascuna provincia mette a disposizione 20 mila euro per la realizzazione delle attività.  
   
   
MILANO, EMERGENZA PROFUGHI: POSITIVE LE RISPOSTE DEL MINISTERO DELL´INTERNO SU INTERVENTI E RISORSE IL VIMINALE APPROFONDIRÀ LA PROPOSTA DI RIAPERTURA DELLA STRUTTURA DEL CIE COME CENTRO TEMPORANEO DI PRIMA ACCOGLIENZA  
 
Milano, 21 luglio 2014 – Condivisione di una serie di azioni ed impegno ad approfondire le ipotesi presentate dal Comune di Milano, prima fra tutte l’utilizzo per alcuni mesi della struttura del Cie, al momento chiusa, e che potrebbe diventare presto un centro di prima accoglienza per in profughi in transito in città. Tra le richieste presentate dal Comune e accolte dal Ministero dell’Interno vi è anche la garanzia che sarà lo Stato a sostenere economicamente tutti gli interventi, dall’accoglienza all’assistenza, fino alla sistemazione di eventuali strutture che saranno individuate e rese disponibili attraverso accordi privati, ad esempio con Grandi Stazioni e Ferrovie dello Stato (si lavora sull´ipotesi di un locale in via Sammartini). Questo in sintesi l’esito del primo incontro del “Tavolo Milano”, convocato dal Ministero dell’Interno e svoltosi il 17 luglio a Roma presso il Viminale, cui hanno partecipato il sottosegretario Domenico Manzione, il Prefetto Mario Morcone, Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, gli assessori alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, e alla Sicurezza e Coesione sociale, Marco Granelli e il Capo di Gabinetto della Prefettura di Milano, Ugo Taucher. “Consideriamo l’incontro di oggi un positivo passo avanti per la gestione dell’emergenza profughi nella nostra città - hanno commentano gli assessori Majorino e Granelli -. Da metà ottobre sono giunti a Milano quasi 15.000 persone in fuga dalla guerra che abbiamo ospitato nelle nostre strutture in collaborazione con Caritas Ambrosiana e Terzo Settore, chiedendo fin dalle prime settimane un coordinamento a livello nazionale e un sostegno per il reperimento di risorse. Con l’avvio del ‘Tavolo Milano’ abbiamo finalmente aperto un dialogo finora inedito con il Ministero per trovare soluzioni concrete e condivise". “Per la prima volta da ottobre ad oggi – hanno aggiunto gli assessori – siamo di fronte ad impegni concreti per evitare che Milano continui ad essere lasciata sola nella gestione di una problematica che ha bisogno di conoscere innovazioni radicali rispetto alle tematiche riguardanti i nuovi flussi migratori emerse nell’ultimo anno . In particolare continuiamo a sollecitare il Governo a individuare nuovi strumenti per affrontare il tema assolutamente inedito rispetto ad alcuni anni fa riguardante i profughi in transito dal nostro Paese per cittadini che arrivano da noi ma che da noi non vogliono rimanere”.  
   
   
REGIONE LOMBARDIA FORMA 200 AVVOCATI A TUTELA DELLE DONNE MALTRATTATE  
 
Milano, 21 luglio 2014 - Sono 200 gli avvocati che, da settembre a dicembre, potranno frequentare, gratuitamente, dei corsi di formazione per assistere e tutelare al meglio le donne vittime di violenza. Questo il principale contenuto del Protocollo d´Intesa sottoscritto dall´assessore regionale alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità Paola Bulbarelli con il presidente dell´Ordine degli avvocati di Milano Paolo Giuggioli, nell´ambito della seduta il 17 luglio del Tavolo antiviolenza. 13.755 Donne Maltrattate In 4 Anni - "Secondo gli ultimi dati disponibili - spiega Bulbarelli - tra il 2009 e il 2013 sono state 13.755 le donne che si sono recate in uno dei 16 centri antiviolenza attivi in Lombardia. Si sono verificati 8.388 casi di maltrattamento fisico; 2.403 di violenza assistita; 1.483 di stalking; 10.035 di violenza psicologica; 3.651 di tipo economico. Le donne che hanno subito maltrattamenti sono 9.931 di nazionalità italiana e 3.824 straniera. I casi di violenza diretta sui figli sono stati 2.675 e 10.061 i minori coinvolti". Supporto Da Personale Qualificato, Primo Esempio In Italia - "Numeri che - prosegue l´assessore -, se fanno ancora paura, dicono anche che sono tantissime quelle che hanno deciso di uscire dall´anonimato per cercare assistenza. Ed è per questo che è fondamentale che possano trovare supporto da personale altamente qualificato. Da qui l´accordo, ed è il primo in Italia di questo tipo, con l´Ordine degli avvocati". Milano, Varese E Mantova Faranno Da Apripista - Subito dopo la pausa estiva partiranno dunque 4 percorsi formativi di 6 giornate ciascuno. Coinvolgeranno 200 avvocati iscritti agli ordini di Milano, Mantova e Varese. Due corsi si terranno a Milano, uno a Mantova (che è la rete territoriale con più esperienza, visto che è attiva da oltre 10 anni) e uno a Varese (ha ben 3 reti territoriali, una a Varese, una a Saronno e una a Busto Arsizio). In Seguito Corsi Anche Per Altre Figure - "Troppo spesso - conclude Bulbarelli - non basta essere avvocato, rappresentante delle Forze dell´ordine o medico per occuparsi di violenza. Ci vogliono una grande professionalità e una preparazione adeguata ed è quello vogliamo garantire per aiutare le vittime a uscire da una situazione che, troppo spesso, incide negativamente sul resto della vita. Per questo estenderemo, non appena possibile, questi percorsi anche a assistenti sociali, psicologi, medici, magistrati e Forze dell´ordine".  
   
   
TUTELA DEI MINORI: ASSESSORE PIEMONTE INCONTRA L´AMBASCIATORE DELL´ECUADOR  
 
Torino, 21 luglio 2014 - Tutela dei bambini, istruzione e formazione professionale, rapporti fra piccole e medie imprese: questi i temi affrontati nel corso dell’incontro fra l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte, Augusto Ferrari, l’ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Juan Fernando Holguìn Flores, e il console onorario dell’Ecuador a Torino, Cesare Boffa, svoltosi il 17 luglio nella sede di piazza Castello. L’ambasciatore ha illustrato la grave situazione dell’allontanamento dei bambini ecuadoriani, residenti in Italia, dalle proprie famiglie per problemi economici dei genitori e il conseguente affidamento ai servizi sociali. Anche se questi casi non si sono verificati in Piemonte, tuttavia in Italia 30mila bambini sono stati allontanati dalle famiglie: 60% italiani e il restante 40% stranieri. Fra questi ultimi sono cento i minori ecuadoriani affidati alle case famiglia a causa dell’indigenza o di altri problemi dei genitori. L’assessore ha assicurato la massima attenzione per evitare che venga applicata questa misura così drastica. “La Regione Piemonte – ha detto Ferrari – è all’avanguardia nella garanzia del rapporto fra genitori e figli, anche in situazioni di grave disagio. Assicuriamo la nostra disponibilità a collaborare affinché venga sempre preservato il nucleo familiare, che rappresenta la base della società”. Il secondo tema affrontato nell’incontro è stato quello degli investimenti in ricerca, Università e formazione professionale sui quali l’Ecuador sta puntando da alcuni anni, considerandoli fondamentali per lo sviluppo economico del Paese. “Dobbiamo imparare dal mondo latino-americano – ha affermato Ferrari - che ha investito molto su capitale umano, intelligenza, educazione e creatività, che rappresentano la vera ricchezza di un Paese. Noi stiamo attraversando una crisi che rischia di penalizzare i più giovani, lasciandoli senza la percezione di un futuro. È fondamentale dare loro delle risposte e lo si potrà fare soltanto puntando sull’istruzione e sul rafforzamento delle loro competenze”. Il rapporto commerciale fra le piccole e medie imprese di Italia e Ecuador è stato l’argomento conclusivo del colloquio. Alla richiesta dell’ambasciatore di una stretta sinergia fra i due Paesi, Ferrari ha assicurato che, insieme agli altri assessori regionali, si potranno creare collaborazioni e momenti di confronto per individuare obiettivi economici comuni.  
   
   
ACCOLTI IN REGIONE I BAMBINI DEL SAHARAWI . L´ASSESSORE EMILIA ROMAGNA: "UN´ATTENZIONE DELLA REGIONE CHE VA ALDILÀ DI INIZIATIVE PER LA SOPRAVVIVENZA FISICA CON PROGETTI PER LA SALUTE E L´ISTRUZIONE"  
 
Bologna, 21 luglio 2014 - L’assessore regionale alla cooperazione internazionale Donatella Bortolazzi ha accolto questa mattina nella sede della Regione, assieme alla presidente dell’Assemblea legislativa Palma Costi, i bambini provenienti dal Saharawi, che anche quest’anno saranno ospiti in varie province dell’Emilia-romagna. L’iniziativa si realizza nell’ambito del progetto di accoglienza regionale del coordinamento regionale delle Associazioni emiliano-romagnole di solidarietà con il popolo saharawi, in collaborazione con il Polisario e con l’Associazione nazionale di solidarietà del popolo saharawi. Si svolge per due mesi ( luglio e agosto), in un periodo in cui le temperature del deserto di Tindouf raggiungono i 50 gradi ,causando gravi disagi soprattutto per i più piccoli. ”Si tratta di un appuntamento consolidato per la nostra Regione (il progetto è stato avviato nel 2000) – ha detto l’assessore Bortolazzi – e quello che ogni anno mi colpisce e mi conforta è il sorriso sui volti dei nostri piccoli ospiti, e questo anche se cambiano i bambini accolti e soprattutto nonostante la situazione di grave difficoltà che ogni giorno vivono nei campi”. In particolare Bortolazzi ha sottolineato che "l’impegno e l’attenzione verso il popolo saharawi della Regione Emilia-romagna è andato aldilà del sostegno alla mera sopravvivenza quotidiana, con progetti riguardanti anche l’accesso alla salute e all’istruzione”. Nella prossima Giunta verrà portata una delibera che sancirà la volontà di dare continuità e completamento di alcune azioni iniziate nel 2012 per alleviare le difficili condizioni di vita dei bambini della scuola primaria di Tifariti, con l’ulteriore possibilità di garantire un pasto quotidiano ai giovani scolari e facilitarne la mobilità per permettere loro la frequenza quotidiana alle lezioni. La presidente dell’assemblea legislativa Palma Costi ha sottolineato che l’impegno della Regione continuerà anche nella prossima legislatura. “Su questo tema che riguarda i diritti dei popoli - ha detto - verrà raccolto il testimone dalla nuova Assemblea e dalla Giunta, poiché si tratta di un tema trasversale, sviluppato egregiamente dal presidente Errani , e costruito in questi anni con le associazioni del territorio”. Nel periodo di accoglienza i bambini ( 87 di cui 10 disabili con 13 accompagnatori) saranno sottoposti a screening sanitari non eseguibili in loco, sulla base delle richieste del Ministero della salute saharawi, con spese a carico del servizio sanitario regionale, mentre tutte le altre spese di accoglienza sono a carico delle Associazioni regionali di solidarietà. Inoltre la regione Emilia-romagna offre l’iscrizione al Servizio sanitario regionale, la visita pediatrica completa ed eventuali prestazioni sanitarie se necessarie. Durante il soggiorno di questi piccoli “ambasciatori di pace” verranno realizzate numerose iniziative nei Comuni (mostre fotografiche, cene di solidarietà, attività ludiche, ecc) per sensibilizzare la popolazione sulla causa saharawi e sulla loro pacifica lotta per il diritto internazionale che dura ormai da 40 anni.