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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Luglio 2014
DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO DOPO LA RIUNIONE IL PRESIDENTE DEL BRASILE DILMA ROUSSEFF  
 
Bruxelles, 22 luglio 2014 - Lo scorso 18 luglio il presidente Barroso ha incontrato il presidente del Brasile Dilma Rousseff, in Palazzo Alvorada a Brasilia. Al termine della riunione, il Presidente Barroso ha dichiarato che "l´Unione europea (Ue) e il Brasile stanno costruendo, dal 2007, una partnership strategica solida basata su un dialogo politico intenso e sulla condivisione di valori comuni." Relazioni economiche e commerciali sono una leva importante di questa partnership. Il Brasile è l´ottavo partner commerciale dell´Ue e l´Ue è il Brasile il più grande trading e partner di investimento. Il presidente Barroso ha detto che "un accordo di cooperazione commerciale Ue-mercosur è una priorità per rafforzare l´accesso preferenziale ad entrambi i nostri mercati da parte delle imprese europee e brasiliane". In questo contesto, il Presidente Barroso ha ribadito "l´impegno delle due parti a continuare a lavorare in modo da avere un primo scambio di offerte il più presto possibile." Il tema della governance di internet è stato anche discusso, in particolare per quanto riguarda i risultati della riunione Netmundial. "Abbiamo convergono sulla necessità di promuovere un modello multistakeholder di governo". Il Presidente Barroso ha anche aggiunto che entrambe le parti devono cooperare più sulle sfide globali, come i cambiamenti climatici, lo sviluppo sostenibile e la pace e la sicurezza ". In questo contesto, il Presidente ha dichiarato:.. "Abbiamo espresso la nostra preoccupazione e costernazione con l´incidente aereo della Malaysia Airlines che ha ucciso 298 persone Siamo d´accordo sull´urgenza di un´indagine indipendente che potrebbe determinare le cause di questo tragico evento abbiamo convergere anche sulla necessità di di un cessate il fuoco immediato, la fine della violenza e l´attuazione del piano di pace presentato dal presidente Poroschenko ". Infine, il Presidente Barroso si è congratulato con il Presidente Dilma e il popolo brasiliano per organizzare e ospitare la Coppa del Mondo 2014 della Fifa! "Una grande festa dello sport e di unione tra i popoli. La Coppa del Mondo è stata un´occasione unica per posizionare il Brasile moderno al centro del mondo. E ´questo il Brasile che vogliamo come nostro partner - moderno, sicuro e aperto al mondo!  
   
   
COOPERAZIONE DELL´UE CON L´AMERICA LATINA  
 
Bruxelles, 22 luglio, 2014 - L´ue ha oltre 18 anni di esperienza di cooperazione regionale in America Latina. Tra il 2007 - 2013 l´Ue ha fornito 556.000.000 € di fondi regionali, spesi nei settori della coesione sociale, gestione delle risorse idriche, lo sviluppo socio-economico, l´istruzione superiore e la società dell´informazione, tra gli altri. Alla conferenza Eurosocial a Bruxelles il 24 e 25 marzo, il Commissario europeo per lo sviluppo, Andris Piebalgs, ha annunciato il nuovo supporto di almeno € 2400000000 per l´America Latina dell´Unione europea per gli anni 2014-2020, che fa parte dello strumento di cooperazione allo sviluppo (Dci) . Questo deve essere speso per i settori della sicurezza, il buon governo, la responsabilità e l´equità sociale, crescita economica inclusiva e sostenibile, sostenibilità ambientale, la resilienza e il cambiamento climatico, e Erasmus +. 18 paesi (Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, El Salvador, Guatemala, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela) sono coperti dalla Dci e ammissibili per queste fondi regionali. La cooperazione dell´Ue con il Perù e l´Ecuador Ecuador: • Con una popolazione di circa 15,5 milioni, l´Ecuador è il paese più densamente popolato in Sud America ed è classificato come un paese a reddito medio-alto. • Ecuador è la terza economia in più rapida crescita in America Latina (5,2% nel 2012), con il più basso tasso di disoccupazione (4,86% nel 2013) nella regione a livello globale. • La crescita economica in Ecuador è stato compreso, che ha ridotto direttamente povertà e livelli di disuguaglianza e l´aumento della classe media. • Tra il 2006 e il 2013, la povertà di reddito (utilizzando la linea di povertà nazionale) è scesa dal 37,6% al 25,5%, mentre la povertà estrema è scesa dal 16,9% al 8,6%. • Tuttavia, permangono sfide significative in termini di sostenibilità di tali risultati nel ridurre la povertà e le disuguaglianze e garantire una crescita sostenibile e inclusiva. • Più della metà della popolazione ecuadoriana continua a vivere in condizioni di povertà o è vulnerabile a cadere di nuovo al di sotto della soglia di povertà. Tra il 2007 e il 2013, l´Ue si è impegnata a € 140.6m Ecuador: Le principali politiche sostenute sono stati l´istruzione (€ 75.200.000) e la crescita economica (€ 65.400.000). Nel campo dell´istruzione, il sostegno dell´Ue ha contribuito ad un aumento sostanziale accesso all´istruzione di base generale, con, entro la fine del 2013, oltre il 95% dei bambini in età scolare che frequentano le scuole. Perù: • Perù ha il quinto più grande popolazione (29.733.000), in America Latina (dietro Brasile, Messico, Colombia e Argentina) e si estende su una superficie di 1,3 milioni di metri quadrati. E ´classificato come un paese a reddito medio alto. • I principali indicatori sociali per il Perù mostrano progressi positivi, ma rivelano anche una persistenza della disuguaglianza. Anche se il tasso di povertà nazionale è diminuita dal 45% nel 2006 al 25,8% nel 2012, in campagna andina livello di zona di povertà rimane al 53%. • L´economia peruviana rimane in gran parte basato sull´estrazione e l´esportazione di materie prime, principalmente minerali e gas. Questo non solo rende il paese strutturalmente vulnerabile a domanda e dell´offerta shock esterni nei mercati globali, ma può anche alimentare il malcontento e conflitti sociali. Tra il 2007 e il 2013, l´Ue si è impegnata € 135 in Perù: Le principali aree di supporto sono stati politiche sulla droga e l´inclusione sociale. Nel 2013, la Commissione europea ha adottato € 32.200.000 di fondi in sostegno settoriale al bilancio per la strategia nazionale anti-droga. La prima quota fissa di € 8.000.000 sarà erogato durante la visita del Commissario. Il supporto per l´inclusione sociale è stato uno dei principali obiettivi della cooperazione dell´Ue con il Perù negli ultimi dieci anni. La creazione di un nuovo ministero di inclusione sociale e la creazione di un fondo speciale di promuovere programmi di inclusione sociale orientate ai risultati sono buoni esempi di questi sforzi da parte del governo. Progetti regionali in Perù e Ecuador Alfa Iii Alfa Iii sostiene la modernizzazione dell´istruzione superiore in America Latina al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed equo nella regione, attraverso la creazione di reti tra le università della regione. A questo proposito, Alfa Iii contribuisce a costruire Common Higher Education Area di Ue-america latina, riconosciuta come un elemento strategico per rafforzare le relazioni bilaterali e multilaterali tra le due regioni. Con un budget di € 75 milioni per il periodo 2007-2013, il programma finanziato 51 progetti che promuovono la cooperazione e creazione di reti tra le quasi 500 università. Più di 18 istituti di istruzione superiore (Hei) dal Perù partecipano i 14 progetti approvati Alfa Iii. In Ecuador, almeno 19 istituti di istruzione superiore prendono parte. Programma Eurosocial-flagship per la coesione sociale in America Latina Eurosocial è un programma progettato per aumentare la coesione sociale, che riunisce i decisori politici e di alto livello funzionari pubblici delle amministrazioni pubbliche europee e latinoamericane per sviluppare e attuare politiche per ridurre le disuguaglianze sociali. Il contributo complessivo dell´Ue ammonta a € 70.000.000 (€ 30.000.000 nel corso della sua prima fase (2004-2009) e di € 40.000.000 durante il secondo (2011-2014). Essa promuove attivamente la cooperazione ´Nord-sud´ in America Latina (vale a dire quando la conoscenza basato sulla cooperazione precedente e adattato alle condizioni specifiche in un paese limitrofo sono stati trasferiti da un paese dell´America Latina ad un altro) - la spesa su cui si prevede di alto € 10.000.000 durante la seconda fase del programma. Alcuni esempi concreti provenienti da Perù e Bolivia includono aiutare gli ex detenuti a reinserirsi nella società, sostenendo i sistemi nazionali di qualifica professionale e il monitoraggio equità di accesso alle cure e ai farmaci.  
   
   
IL COMMISSARIO UE ANNUNCIA UN NUOVO IMPORTANTE FINANZIAMENTO PER IL PERÙ  
 
Bruxelles, 22 luglio 2014 – Un vontributo allo sviluppo dell´Unione europea in Perù per il periodo 2014-2017 (66 milioni di €), così come nuovi finanziamenti per sostenere la lotta contro le droghe illegali (€ 32.000.000), sarà annunciato oggi dal Commissario europeo per lo Sviluppo, Andris Piebalgs, nel corso una visita al paese per discutere la futura cooperazione con le autorità di alto livello. Il commissario Piebalgs ha dichiarato: "Il nostro rapporto con il Perù è andato sempre più rafforzandosi. Il paese ha compiuto progressi impressionanti, sia economico che sociale, e mi auguro che l´annuncio di oggi manda un chiaro segnale che ci troviamo come un partner impegnato in Perù, che continua il suo viaggio alla crescita ". Il commissario visiterà anche una serie di progetti europei, tra cui uno mirato a lotta contro la malnutrizione infantile cronica, e di fornire un migliore accesso ai servizi sanitari e sociali. Sostenere la lotta contro la droga L´anti -droga programma, ossia fino al 2017, sosterrà il governo del Perù nell´attuazione della sua strategia nazionale per la lotta contro la droga, ed è il supporto più importante per il paese finora su questo settore. Un primo versamento di € 8.000.000, su un totale di € 32.000.000, sarà firmato dal commissario durante la sua visita. "Sono particolarmente lieto di annunciare questo nuovo supporto", ha aggiunto il commissario. " Crediamo che la lotta contro la droga è una priorità comune e una responsabilità condivisa;. Qualcosa che dovrebbe essere combattuto da entrambi i lati lotta del Perù è la nostra lotta e uno che insieme possiamo vincere ". L´obiettivo del programma è quello di contribuire a ridurre la produzione illegale, il traffico e il consumo di droghe in Perù e allo stesso tempo favorire lo sviluppo alternativo, basato su attività economiche legali. Gli Stati membri dell´Ue per la prima volta partecipare attivamente al programma, lavorando fianco a fianco con il Perù e lo scambio di esperienze e competenze. Azioni concrete svolte dal programma includono: fornire un trattamento per i tossicodipendenti, misure di riabilitazione per aiutarti ad utenti nella società, misure di prevenzione, di sensibilizzazione sui pericoli legati all´uso di stupefacenti nel primo posto. Come una res Ult, il sostegno dell´Ue dovrebbe inoltre contribuire a ridurre il volume della cocaina entrare nell´Ue. Sostegno bilaterale Ue-perù Nuovo supporto bilaterale di € 66.000.000 per il Perù tra il 2014 e il 2017 si mira a favorire lo sviluppo locale delle regioni con i maggiori divari di sviluppo , concentrandosi su aree che possono aiutare il paese raggiungere una crescita più inclusiva, come il commercio sostenibile. In questo senso, il finanziamento sosterrà l´attuazione dell´accordo di libero scambio tra il Perù, la Colombia e l´Ue, che è stato firmato nel giugno 2012 (e provvisoriamente applicabile in Perù dal marzo 2013). Il Perù ha compiuto notevoli progressi negli ultimi anni in termini di riduzione della povertà e la crescita economica e, come tale, il finanziamento bilaterale Ue entrerà in una nuova fase. Questa evoluzione è in linea con i principi stabiliti nel programma di cambiamento (progetto la politica dell´Unione europea di riorientare gli aiuti di dare priorità ai paesi e settori che ne hanno più bisogno e dove può fare la differenza più grande). Tuttavia, al fine di consolidare i risultati precedenti, è stato deciso che il Perù avrebbe continuato a beneficiare di aiuti bilaterali dell´Ue tra il 2014 e il 2017. Anche dopo il finanziamento bilaterale è fuori fase, il Perù sarà in grado di continuare a beneficiare di un finanziamento Ue nell´ambito regionale e tematica strumenti. Sfondo Durante la visita del Commissario in Perù, si visiterà una serie di progetti dell´Ue nella regione di Ayacucho, compreso il programma Malnutrizione peruviano, o il programma Euro-pan. Il programma Euro-pan è uno dei più grandi (€ 60.800.000) bilancio Ue . Ammiraglie di supporto in America Latina, realizzato tra il 2009 e il 2013 è stato istituito per ridurre la povertà e migliorare la coesione sociale nelle regioni andine più vulnerabili contrastando la prevalenza della malnutrizione infantile cronica, contribuendo a fornire un migliore accesso ai servizi sanitari e sociali; per esempio attraverso il sostegno alle istituzioni sanitarie quali il Ministero della Sanità, registro di identificazione nazionale e il sistema di assicurazione sanitaria. Il programma ha ottenuto risultati impressionanti: la prevalenza della malnutrizione infantile tra i bambini di meno di cinque anni è scesa dal 23,2% del 2010 al 18,1% nel 2012 a livello nazionale e dal 60,1% al 40,8%) nei 54 quartieri più poveri di tre regioni mirate (Apurimac, Ayacucho e Huancavelica). Il sostegno alla Strategia Nazionale per la lotta contro la droga programma consiste nel prelievo di un approccio sostenibile e gestibile per ridurre la produzione, il traffico e il consumo di droghe illecite, mentre allo stesso tempo incentivare lo sviluppo alternativo basato su attività economiche legali. Si tratta di un programma di sostegno al bilancio (il che significa che i finanziamenti Ue va direttamente al bilancio nazionale del paese destinatario) e sarà attuato mediante gestione centralizzata diretta. Il sostegno dell´Ue è mirato in cui sono più necessarie risorse e competenze dell´Unione europea e dove può avere il maggiore impatto sia per il Perù e l´Unione europea.  
   
   
IL NUOVO COMMISSARIO ALLA GIUSTIZIA DELL´UE MARTINE REICHERT SI INSEDIERÀ PRESSO LA COMMISSIONE EUROPEA  
 
Bruxelles, 22 Luglio, 2014 – Di seguito il testo dell’ Intervento: “Dopo l´elezione Viviane Reding al Parlamento europeo, fui chiamato dal governo lussemburghese per il posto di ministri responsabili per la Giustizia, i diritti fondamentali e la cittadinanza dei membri della Commissione. A seguito di uno scambio di opinioni con il Parlamento Libe, Femm e Juri il 14 luglio a Strasburgo, il Parlamento europeo mi ha votato il 16 luglio 2014. E ´un onore per me che io possa essere la lussemburghese Viviane Reding che segue e Jean-claude Juncker, il presidente eletto degli precede Commissione europea. Vengo con impegno e spirito di trasparenza e collegialità per la protezione dei valori fondamentali dell´Europa e dei diritti dei cittadini dell´Unione europea. Negli ultimi cinque anni, la politica di giustizia Ue ha dato un grande contributo allo sviluppo di un autentico spazio europeo di giustizia per i cittadini e le imprese. La Carta dei diritti fondamentali trova applicazione in tutti i settori in cui l´Ue è attiva. L´impegno dell´Ue nei confronti dei propri cittadini si riflette in proposte come quelle di tutelare i diritti dei cittadini nei procedimenti penali, la privacy e l´uguaglianza dei sessi nelle aziende pubbliche. Allo stesso tempo, la Commissione ha presentato una serie di iniziative nei settori del diritto civile e commerciale, per agevolare le imprese dell´Unione europea, sfruttando appieno i vantaggi del mercato interno. Molto è già stato fatto, ma c´è più lavoro da fare. Abbiamo bisogno di lavorare continuamente per garantire che la nostra politica di giustizia per i cittadini e le imprese europee ancora portare benefici più tangibili. Hai bisogno di essere certi che i loro diritti siano rispettati in tutta l´Ue. I nostri diritti e valori fondamentali sono di inestimabile importanza. Tu non sei un dono del cielo, ma deve essere protetto e difeso ogni giorno. Questo compito mi sarà dedicarmi con tutte le mie energie. E ho intenzione di collaborare il più strettamente possibile con il Parlamento europeo e gli Stati membri.  
   
   
RATIFICA DELL´ACCORDO EUROPEO DI ASSOCIAZIONE UE-GEORGIA  
 
Kutaisi, 22 luglio 2014 – Di seguito l’intervento del 18 luglio di Štefan Füle commissario europeo per l´allargamento e la politica di vicinato all’ accordo di associazione: investimenti georgiani di oggi di domani; “ Signor Presidente, signor Primo Ministro, onorevoli deputati, eccellenze, signore e signori, Sono onorato e privilegiato di rivolgermi a voi oggi, come si deliberare questo passaggio epocale nella storia del vostro Paese. La scelta prima è se a commettere il vostro paese irrevocabilmente al percorso di associazione politica e integrazione economica con l´Unione europea. Spero sinceramente che il Parlamento approva la firma del suo governo dell´accordo di associazione; ma questa è una scelta per voi da soli, come i rappresentanti del vostro popolo. Vorrei usare questa occasione, se posso, per condividere con voi la mia convinzione dei benefici che l´accordo di associazione, con il globale e approfondita zona di libero scambio, porterà in Georgia. E lasciatemi rendono cristallina: ogni volta che mi riferisco alla Georgia, lo faccio con il rispetto di principio per la sua integrità territoriale e la sovranità. E ogni volta mi riferisco ai benefici della cooperazione della Georgia con l´Ue, intendo benefici per tutte le persone che vivono nel territorio della Georgia. Credo che l´attuazione dell´accordo di associazione, la Georgia si trasformerà nei prossimi anni. Utilizzando l´accordo di associazione come suo fondamento, Georgia introdurrà riforme che progressivamente porterà il paese nel contesto europeo - economicamente, socialmente e politicamente. Georgia ulteriormente incorporare nelle sue fondamentali della vita pubblica i valori europei come una vibrante democrazia pluralista, e il profondo rispetto per un giusto processo e lo stato di diritto. Ed è in questo contesto che noi paghiamo il dovuto rispetto per le tradizioni. Europa celebra la sua diversità, e la nostra integrazione non ha mai e non sarà mai minacciare questo. Regolando l´economia e la politica pubblica in linea con le norme europee, Georgia raggiungere un maggior grado di stabilità politica, economica e istituzionale, e un forte, un´economia più prospera. L´accordo di associazione dispone di Georgia cittadini a dir poco di una migliore qualità della vita. L´accordo di associazione è un investimento da georgiani di oggi per domani. Giovani georgiani, e quelli non ancora nati, crescerà in un paese che è stabile, sicuro, e una parte sempre più prospera di un continente europeo più ampio. Come per tutti gli investimenti, ci vorrà del tempo per maturare. Questa generazione sta dimostrando grande visione di impegnarsi in questo percorso. Si dovrà affrontare sfide lungo la strada. Georgiani sanno fin troppo bene che le ricompense vengono a coloro che hanno messo nello sforzo. Ma questa è la vostra scelta, e si può contare su l´Unione europea a sostenere voi in questa scelta. Onorevoli parlamentari, So che alcuni georgiani temono che l´attuazione dell´accordo di associazione si rivelerà costosa. Nessuno dovrebbe essere sotto l´illusione che queste riforme sarà facile. Saranno necessari investimenti per soddisfare le nuove norme regolamentari, per esempio. Ma alcuni benefici saranno presto diventerà evidente. Questa ratifica apre la strada ad una rapida applicazione provvisoria del presente trattato. Immediatamente dopo l´entrata in vigore, l´Unione europea rimuoverà tutti i dazi doganali sulle importazioni dalla Georgia. Società georgiane che esportano verso l´Unione europea beneficeranno fin dall´inizio. Le aziende potranno anche beneficiare immediatamente di condizioni più semplici per stabilire le loro imprese nell´Unione europea e in Georgia. Non solo questo aiutare le imprese georgiane che desiderano fare affari nell´Unione europea; sarà anche rilanciare gli investimenti e creare posti di lavoro in Georgia con effetto immediato. Andando avanti, ci aspettiamo che il globale e approfondita di libero scambio Area aumenterà il Pil della Georgia del 4,3% ogni anno, che è un ulteriore 292.000.000 € di reddito nazionale. Le esportazioni della Georgia verso l´Unione europea si prevede un aumento del 12%, mentre le importazioni provenienti dall´Unione europea dovrebbero aumentare del 7,5%. E queste cifre non includono la crescita degli investimenti, che ci aspettiamo di aumentare sensibilmente. L´accordo aiuterà l´economia georgiana al passo con l´Unione europea. Georgia diventerà più competitiva, e questo significa che troverà il suo posto nell´economia mondiale. Il globale e approfondita di libero scambio Area apriranno nuove opportunità negli scambi tra l´Unione europea e la Georgia, naturalmente; ma sarà anche incrementare il commercio della Georgia con il resto del mondo, in tutto il mondo il riconoscimento delle norme e degli standard dell´Unione europea. L´applicazione di queste norme porterà significativamente più scelta e prodotti di qualità superiore per i consumatori georgiani, e, infine, fornirà benefici anche ai vostri vicini, compresa la Russia. Georgia è famosa per la qualità dei suoi prodotti agricoli. Attendo con ansia il giorno in cui i vini georgiani posto di primo piano sugli scaffali dei supermercati nell´Unione europea e, data la qualità del vino del suo paese, quel giorno arriverà sicuramente presto. Agricoltura georgiano ha un enorme potenziale; ma richiede un´ulteriore modernizzazione. Si può certamente competere sul mercato europeo e la scena mondiale, ma per farlo avrà bisogno di riforme e gli investimenti, anche in termini di competenze tra i lavoratori. Le riforme richiedono tempo. Noi lo sappiamo, e questo è il motivo per cui l´accordo di associazione prevede un periodo transitorio per dare Georgia il tempo necessario per completare il processo. In alcune zone - tra cui l´agricoltura - la fase transitoria durerà per un certo numero di anni. La nostra intenzione è quella di aiutare l´economia georgiana, e il popolo georgiano. Questo è il motivo per cui l´Unione europea è determinata a sostenere la Georgia durante tutta la fase di attuazione. L´unione europea ha già fornito alla Georgia un´assistenza finanziaria sostanziale a sostenere il processo di riforma per un certo numero di anni. E lasciatemi fare molto chiaro: sarà notevolmente aumentato, a partire da quest´anno, sulla base del presente accordo. Il sostegno dell´Unione europea non è solo finanziaria. Esso comprende la formazione e la consulenza tecnica; aiutare con la capacità e la costruzione istituzionale e sostegno diretto al bilancio per accompagnare le riforme. Onorevoli parlamentari, Alcuni di voi sarà certamente chiedendo se questo processo porterà alla fine. So che la Georgia ha l´ambizione di aderire all´Unione europea un giorno. Certo, la prospettiva di una futura adesione all´Unione europea è stato un importante incentivo per i nostri nuovi Stati membri hanno intrapreso su questo stesso percorso delle riforme e di associazione. Sappiamo che l´accordo di associazione non è un accordo di adesione, e questo non è un processo di adesione. Tuttavia, l´accordo lascia aperta la strada per i futuri sviluppi progressivi delle relazioni Ue-georgia. Con la piena attuazione del presente accordo Georgia creare "fatti sul terreno". Alla fine del processo, la Georgia sarà sempre più assomigliare ad uno Stato membro dell´Unione europea. Ciò creerebbe un contesto molto diverso in cui hanno questa discussione. Ma soprattutto vorrebbe dire che il popolo georgiano sarebbe già beneficiare di molti dei vantaggi che l´adesione all´Unione europea avrebbe portato. Quindi, vi esorto a rimanere concentrati sulla sfida fondamentale, che è quello di attuare l´accordo in pieno nei prossimi anni. Sono sicuro che la Georgia è pronto per questa sfida. Il vostro impegno negli ultimi anni, sotto governi successivi, a perseguire riforme ambiziose non lascia spazio a dubbi. Voglio concludere il mio indirizzo da voi sollecitando, come i rappresentanti del vostro popolo, di dedicare uguale energia non solo per gli aspetti tecnici del contratto, ma anche al suo spirito. So che i georgiani prendono la loro politica molto sul serio, e talvolta molto personale! I sentimenti sono forti, e può essere difficile mettere le differenze su un lato e per la ricerca di consenso. Ma l´agenda europea offre una piattaforma per tale consenso. Istituzioni forti, e un fermo attaccamento ai principi, piuttosto che persone, sono essenziali. Questo è lo spirito che sta alla base dell´accordo di associazione. Con la firma e la ratifica dell´accordo di associazione, e la sua applicazione provvisoria imminente, le richieste sulla Georgia aumenteranno. Questo include non meno, ma un controllo internazionale più intensa. La Georgia è fortunato ad avere un così forte consenso nazionale a favore dell´integrazione con l´Europa, e una società civile attiva e vivace gioca un ruolo particolare in questo senso. Il governo potrebbe contare anche su forti credenziali europeiste dell´opposizione in questa casa. Data la difficile situazione nella regione in generale, credo che le forze pro-europee della Georgia hanno un forte interesse a unire. Avete un interesse comune a capitalizzare su questo grande potenziale per l´unità. Esorto tutti voi a riflettere uno spirito di unità e di solidarietà nell´esecuzione delle vostre responsabilità come leader della Georgia. Disaccordo e dibattito sono essenziali in una democrazia sana, con rispetto per le opinioni divergenti e soprattutto per le istituzioni della democrazia, e per la legge. Se, onorevoli deputati, si rimane impegnati a difendere questi valori, come si sterza Georgia lungo questo corso, quindi sono fiducioso che le vostre ambizioni per il vostro paese saranno pienamente realizzati. Vi ringrazio molto per questa speciale occasione.  
   
   
L´UE E FIJI ATTUARE ACCORDO DI PARTENARIATO ECONOMICO INTERINALE NEL PACIFICO  
 
Bruxelles, 22 luglio 2014 - Il governo delle Figi ha notificato all´Unione europea della sua decisione di applicare l´accordo di partenariato economico interinale (Epa) con l´Unione europea. L´accordo di partenariato economico interinale (Ape) tra l´Ue e Fiji è quindi pronto per l´attuazione. L´epa prevede il libero accesso nella Ue per tutti i prodotti provenienti dai paesi interessati. Nella regione del Pacifico, Papua Nuova Guinea ha già ratificato l´accordo e l´attuazione è in corso. Un portavoce dell´Ue per il commercio, ha dichiarato: "La decisione di Fiji di applicare l´accordo interinale di partenariato economico è un passo molto significativo nel nostro rapporto Questo accordo è un vero e proprio partenariato per il commercio e lo sviluppo L´epa è uno dei nostri principali strumenti per assistere i paesi in via di sviluppo,.. Come Fiji, nel loro percorso verso la crescita economica e la diversificazione delle loro economie. " L´accordo di partenariato economico interinale prevede l´esenzione del dazio da quote di accesso al mercato nell´Ue per tutte le esportazioni provenienti da Fiji e Papua Nuova Guinea. Da parte sua, Fiji gradualmente aprire il suo mercato alle esportazioni europee nel corso di un periodo transitorio fino al 2023, con l´eccezione di alcuni prodotti sensibili agricoli e industriali. Inoltre, l´accordo contiene disposizioni in materia di strumenti di difesa commerciale, composizione delle controversie e dei principi dello sviluppo sostenibile. Questo accordo è un quadro negoziato e duraturo per le relazioni commerciali tra l´Ue, la Papua Nuova Guinea e le Figi. Questo accordo è aperto ad altri Stati Acp del Pacifico che desiderano aderire anche. L´accordo di partenariato economico interinale prevede un comitato congiunto Commercio per monitorare l´attuazione dell´accordo. La quarta riunione del comitato tra l´Ue e la Papua Nuova Guinea sarà l´occasione per associare pienamente Fiji con l´implementazione. Contesto L´ape interinale tra Ue e paesi Acp del Pacifico è stato firmato dalla Papua Nuova Guinea nel luglio 2009 e da Fiji nel dicembre 2009. Il Parlamento europeo ha approvato l´accordo nel gennaio 2011 e Papua Nuova Guinea ratificato nel maggio 2011. Fiji inizierà ora a attuare l´accordo a partire dalla fine di luglio 2014. Con l´accordo di Cotonou, firmato nel 2000, gli Stati dell´Africa, dei Caraibi e del Pacifico (Acp) e l´Unione europea hanno optato per più ambiziosi relazioni commerciali e di sviluppo. Queste nuove relazioni sono sviluppati attraverso una partnership negoziata disciplinata da regole prevedibili e stabili, e sono accompagnati da cooperazione allo sviluppo. La cooperazione mira a rafforzare le capacità istituzionali e produttive dei paesi Acp e per sostenere il necessario processo di adeguamento. Gli Ape cercano di contribuire all´integrazione regionale Acp e la creazione di più efficaci mercati regionali. I negoziati di questi accordi commerciali e di sviluppo nel quadro dell´accordo di Cotonou sono stati lanciati nel 2002. I negoziati regionali Ue-pacifico hanno cominciato nell´ottobre 2004. Tuttavia, è apparso chiaro alla fine del 2007 che era impossibile portare a termine i negoziati in tutte le regioni Acp entro la fine del regime commerciale di Cotonou, ossia il 31 dicembre 2007. Una serie di accordi provvisori sono stati stipulati al fine di evitare interruzioni degli scambi per le esportazioni Acp verso l´Ue derivanti dalla scadenza del regime commerciale di Cotonou il 31 dicembre 2007. Dal 1 ° gennaio 2008, con un Stato Acp che hanno concluso un Epa potrebbero continuare ad avere libero accesso nella Ue per tutti i suoi prodotti, pur continuando il suo processo di approvazione interno di un tale accordo. Come risultato, l´accordo di partenariato economico interinale tra l´Ue e gli Stati Acp del Pacifico, applicato provvisoriamente dal Fiji e ratificata da Papua Nuova Guinea, dovrebbe essere considerato come un trampolino di lancio verso un partenariato coerente e globale tra l´Ue e la regione del Pacifico . L´obiettivo è di raggiungere un accordo che sostiene lo sviluppo sostenibile e promuove l´integrazione economica regionale. Altri paesi della regione potenzialmente interessata dal processo Ape sono le Isole Cook, Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Niue, Palau, Samoa, Isole Salomone, Tonga, Tuvalu, Vanuatu e. Il campo di applicazione attuale della Epa, che si riferisce agli scambi di merci, potrebbe essere approfondita per coprire gli scambi di servizi, norme in materia di aree di investimento e commerciali quali lo sviluppo sostenibile, la concorrenza e la facilitazione degli scambi. Ue-fiji commercio - Nel Pacifico, Fiji è il secondo più grande partner commerciale dell´Ue. Le principali esportazioni dell´Ue sono macchine e apparecchiature elettriche. Principali esportazioni Fiji verso l´Ue sono lo zucchero greggio di canna, altri prodotti agricoli e pesce.  
   
   
EUREGIO: SUL WEB LUOGHI, PERSONALITÀ, QUESTIONI GIURIDICHE  
 
Bolzano, 22 luglio 2014 - La suggestiva strada panoramica di passo Rombo, la scrittrice bolzanina Brunamaria Dal Lago Veneri, la risposta a quesiti giuridici di attualità: sono alcuni dei nuovi temi proposti sulla homepage dell´Euregio Tirolo-alto Adige-trentino all´indirizzo www.Europaregion.info  Ogni mese l´Euroregione presenta nuovi temi informando su personalità, luoghi interessanti e questioni giuridiche con valenza transfrontaliera che interessano l´area tra Tirolo, Alto Adige e Trentino.´le informazioni sono in italiano e tedesco, quelle di base anche in inglese e ladino. Il personaggio di luglio è la scrittrice bolzanina Brunamaria Dal Lago Veneri, che da decenni nelle sue pubblicazioni si occupa di storia e tradizioni locali. Www.europaregion.info/it/brunamaria-dal-lago-veneri.asp  La questione giuridica del mese, con risposta scritta e in video da parte dell´esperto, riguarda i presupposti legislativi di una futura borsa dei transiti alpini in relazione al mercato interno europeo. Www.europaregion.info/it/questioni-giuridiche.asp  Il luogo proposto questo mese sul web dell´Euregio è la strada panoramica di passo Rombo, da molti definita la più bella del Tirolo. Questa arteria transfrontaliera è caratterizzata da collegamenti autobus frequenti e dalle particolari installazioni artistiche nel paesaggio, sculture informative su natural, storia, cultura e architettura. Www.europaregion.info/it/hochalpenstrasse-timmelsjoch.asp  
   
   
FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA TRA REGIONE UMBRIA E PROVINCIA DI VOJVODINA (SERBIA)  
 
Perugia, 22 luglio 2014 - Un protocollo d´intesa tra la Regione dell´Umbria e la Provincia Autonoma di Vojvodina (Repubblica di Serbia) per sviluppare relazioni comuni è stato firmato, venerdì 18 luglio, a Palazzo Donini, dal Presidente della Provincia di Vojvodina, Bojan Pajtić, alla presenza della vicepresidente regionale Carla Casciari. "Il rapporto proficuo e costante con la Provincia di Vojvodina, ha affermato Casciari, è nato fin dagli anni 2000, con la partecipazione dell´Umbria al programma di cooperazione italiana nei Balcani e, negli incontri con i rappresentanti delle istituzioni della Provincia Autonoma di Vojvodina (sia a livello regionale che locale), è maturata la reciproca intenzione di intensificare i rapporti culturali, sociali ed economici". La Regione Umbria e la Provincia Autonoma di Vojvodina porranno in essere relazioni reciproche ed eventi in ambito economico, sociale e culturale, nonché azioni coordinate per la realizzazione di progetti di partenariato e di interscambio, nel quadro delle politiche e dei programmi dell´Unione Europea. Il protocollo siglato prevede la collaborazione nel settore economico (con la partecipazione a fiere, mostre e ad altre manifestazioni, al fine di promuovere prodotti e servizi) ed il rafforzamento e incoraggiamento della cooperazione tra le piccole e medie imprese; nel settore ecologico con la valorizzazione dell´ambiente e politiche di programmazione delle infrastrutture; nel turismo e sport con lo sviluppo e scambio turistico, la creazione di programmi turistici comuni, interscambio nella valorizzazione del patrimonio storico e culturale (turismo rurale, enogastronomia) e la partecipazione a manifestazioni sportive; nel settore scientifico, culturale e sociale attraverso la collaborazione tra le università ed altre istituzioni di formazione, nonché scambio degli specialisti scientifici; lo scambio di programmi culturali al fine di conoscere meglio le rispettive lingue e il patrimonio storico delle due regioni e la collaborazione tra sindacati ed altre associazioni civili. Le priorità saranno costituite dalle azioni dedicate all´ ambiente per favorire l´assistenza tecnica e lo scambio di best practices per la salvaguardia e la valorizzazione dei fiumi Danubio e Tevere e sulle politiche di valorizzazione del patrimonio ambientale e la promozione delle energie rinnovabili. In agricoltura e nell´agroalimentare si darà attenzione alla sicurezza degli alimenti, ai sistemi di certificazione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, ai servizi pubblici agli agricoltori ed al trasferimento tecnologico e diffusione della innovazione e si proseguirà nel progetto "Chianina". Nel settore della cultura si lavorerà per la valorizzazione dei principali eventi di spettacolo (Exit Festival, Umbria Jazz, Festival dei Due Mondi, Sagra Musicale Umbra, Festival delle Nazioni) e la collaborazione tra compagnie teatrali e formazioni musicali. In programma l´organizzazione di eventi quali "L´anno della Vojvodina in Umbria" e "L´anno dell´Umbria in Vojvodina"; supporto reciproco alla candidatura a "Capitale Europea della Cultura". Scambi di conoscenze ed esperienze avverranno anche nei settori della formazione ed istruzione (attraverso la formazione degli amministratori e dei funzionari della Provincia della Vojvodina relativamente ai Fondi Strutturali dell´Unione Europea e collaborazione tra agenzie formative ed educative); nelle politiche sociali (scambio di know-how sulle politiche per gli anziani, l´infanzia ed il Terzo Settore) e per quanto riguarda le attività produttive con l´organizzazione di missioni imprenditoriali in Umbria ed in Vojvodina focalizzate sul sistema dei cluster industriali e sulla cooperazione tra imprese.  
   
   
FUNZIONE PUBBLICA: VIA A PREPENSIONAMENTI IN REGIONE FVG  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - In un´ottica di contenimento della spesa ed al fine di favorire il turn over, l´Amministrazione regionale si avvarrà della facoltà di risolvere unilateralmente il rapporto di lavoro e di collocare a riposo il personale (dirigenziale o meno) al raggiungimento dell´anzianità massima di servizio. Ne dà comunicazione l´assessore regionale alla Funzione pubblica, Paolo Panontin, dopo l´approvazione da parte dell´esecutivo della delibera con cui vengono definiti nei particolari i principi e le regole in base a cui si provvederà al pensionamento anticipato dei dipendenti regionali, posto che, comunque, il compimento del 65esimo anno d´età rappresenta il limite massimo per la cessazione dal servizio. "In questo modo - osserva Panontin - riteniamo di poter ridurre di circa 400 unità (il 15 per cento del totale) il personale della Regione, creando da un lato la possibilità di avviare una riorganizzazione finalizzata alla riduzione della spesa e dall´altro l´opportunità di un inserimento che consenta ai giovani di mettersi in gioco nel rinnovamento della macchina regionale" in termini di risparmi di spesa ciò comporterà un risparmio di 3.400.000 euro circa per il solo 2014 e per complessivi 22.000.000 circa da qui al 2018. Per quanto concerne i direttori di servizio o di staff, la messa a riposo scatterà al maturare dei requisiti contributivi utili alla pensione anticipata (da 42 anni e 6 mesi a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e da 41 anni e 6 mesi a 41 anni e 10 mesi per le donne) nel corso degli anni 2014-2018. Tali disposizioni sono valide anche per i dipendenti con contratto a tempo determinato. Chi abbia meno di 62 anni e maturi, entro il dicembre 2017, un´anzianità contributiva non derivante esclusivamente dalla prestazione di lavoro, potrà restare in servizio al pari di quei dipendenti che usufruiscano di deroghe concesse dall´amministrazione regionale nel suo interesse  
   
   
TRENTO, STAFFETTA GENERAZIONALE IN PROVINCIA UN PATTO ALL´INSEGNA DELL´OCCUPAZIONE I LAVORATORI PIÙ ANZIANI POTRANNO CHIEDERE IL PART TIME CONSENTENDO L´INGRESSO DI GIOVANI NELLE FILA DELL´AMMINISTRAZIONE  
 
Trento, 22 luglio 2014 - Lavoratori anziani o vicini alla pensione che si riducono l´orario lavorativo, in genere passando dal full time al part time, così da generare un risparmio che viene impiegato per l´assunzione di giovani: è la cosiddetta "staffetta generazionale", che con la decisione assunta oggi dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi, verrà sperimentata nell´amministrazione provinciale. "Siamo fra i primi in Italia - spiega Rossi - a sperimentare questo strumento semplice ed efficace di ricambio generazionale. Abbiamo deciso di adottarlo all´interno della amministrazione, per il personale del comparto autonomie locali , compreso quello comandato o messo a disposizione di altri enti, consapevoli dell´importanza anche simbolica che un atto del genere riveste. La Provincia è infatti un datore di lavoro di primissimo piano: in questo modo potremo dare ad alcuni giovani la possibilità di mettere la loro energia e le loro competenze al servizio dell´amministrazione, cosa di cui abbiamo certamente bisogno, perché è normale che un´organizzazione complessa faccia entrare al suo interno nuova ´linfa´, senza però accrescere i costi a carico dell´ente, e quindi della collettività". Le vecchie generazioni che passano il testimone alle nuove leve, quindi: una formula innovativa, che ribalta la vecchia logica del rapporto fra le generazioni, per la quale erano i giovani ad aiutare i più anziani. Una formula che, utilizzando un´espressione efficace presa dalla lingua inglese, potremmo definire "win-win", ovvero in cui tutti vincono, e nessuno perde. Essa infatti rende possibile l’inserimento lavorativo dei giovani ma contestualmente il mantenimento in organico dei lavoratori maturi, fino al raggiungimento dell´età pensionabile, lavoratori ai quali viene anche riconosciuto un incentivo sul versante contributivo. La Provincia autonoma di Trento, con la delibera assunta oggi, "apre" quindi al ricambio generazionale. Obiettivo, consentire l´assunzione di giovani con contratto a tempo indeterminato senza accrescere i costi a carico della collettività. In Provincia, per effetto del blocco del turn over, l´età media si è progressivamente alzata, ed escludendo il personale del comparto scolastico, si attesta attualmente ai 48 anni di età. Il ricambio generazionale, quindi, oltre a creare nuovi posti di lavoro, consentirà di ringiovanire le fila dei dipendenti impiegati nei vari comparti dell´amministrazione e degli enti collegati (escluso il settore dirigenziale). Ecco dunque la novità: consentire ai dipendenti in possesso di determinati requisiti - in particolare quelli di età non inferiore ai 60 anni o ai quali restano non più di cinque anni per la maturazione del requisito per la pensione anticipata o di vecchiaia - di presentare domanda di riduzione dell’orario di lavoro. La riduzione, concessa previo parere positivo del dirigente al quale il lavoratore risponde, potrà essere a 18, 21, 24, 28 e 30 ore settimanali, per il personale che ha un rapporto di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa da almeno tre anni, e a 18 o 21 ore settimanali per i dipendenti che nell’anno di presentazione della domanda abbiano in corso un rapporto di lavoro a tempo parziale. L’amministrazione assume a proprio carico tutti i i contributi pensionistici e previdenziali del dipendente che si autoriduce l´orario, compresa la quota a suo carico. Inoltre quando questo terminerà di lavorare, avrà diritto al trattamento di quiescenza e previdenza, comprensivo del trattamento di fine rapporto, che gli sarebbe spettato se fosse rimasto in servizio con l’articolazione oraria precedente alla domanda di riduzione. Per l’amministrazione il vantaggio è quello di realizzare delle economie di spesa che saranno impiegate per la copertura delle spese per l’assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato. Ma quanti sono allo stato attuale i dipendenti con i requisiti necessari per presentare una domanda di riduzione dell´orario? Le prime stime dicono 3/400 circa. Scheda: Ricambio generazionale - Soggetti aventi diritto - Possono presentare domanda di riduzione dell’orario di lavoro i dipendenti con: - età anagrafica non inferiore a sessanta anni o ai quali restano non più di cinque anni per la maturazione del requisito per la pensione anticipata o di vecchiaia. L’amministrazione verificherà i cinque anni mancanti sulla base dei requisiti di anzianità contributiva e di anzianità anagrafica in vigore per l’accesso al trattamento pensionistico senza decurtazioni all’ atto di presentazione della domanda; - orario di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa negli ultimi tre anni antecedenti la presentazione della domanda; - oppure orario a tempo parziale a 28 e 30 ore settimanali prestato esclusivamente per l’anno nel quale viene presentata la richiesta purché nei tre anni antecedenti la stessa il rapporto di lavoro sia stato a tempo pieno. Riduzione oraria - I dipendenti con rapporto di lavoro a tempo pieno prestato in via continuativa da almeno tre anni possono chiedere la riduzione oraria a 18, 21, 24, 28 e 30 ore settimanali, con articolazione della prestazione lavorativa orizzontale o verticale settimanale. I dipendenti che nell’anno di presentazione della domanda di adesione al ricambio generazionale abbiano in corso un rapporto di lavoro a tempo parziale esclusivamente a 28 e 30 ore settimanali, possono chiedere la riduzione oraria con articolazione della prestazione lavorativa orizzontale o verticale settimanale, rispettivamente a 18 ore settimanali (per le 28 e 30 ore) e 21 ore settimanali (per le 30 ore). Il dirigente del servizio di appartenenza del dipendente si esprime sulla compatibilità oraria richiesta con le esigenze di servizio. Non è consentita la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo parziale con articolazione verticale annua dell’orario di lavoro. Decorrenza - Le domande di riduzione dell’orario di lavoro ai fini del ricambio generazionale sono presentate, di norma, con cadenza trimestrale e accolte entro il trimestre successivo previa verifica dei requisiti anagrafici o contributivi richiesti. Durata riduzione oraria - La riduzione oraria ai fini del ricambio generazionale è concessa a tempo indeterminato fino alla cessazione del dipendente e non è consentita la modifica della stessa. Norme di salvaguardia - L’amministrazione, dopo il primo anno di sperimentazione o in presenza di un numero di richieste particolarmente elevato, si riserva, previo confronto con le Organizzazioni sindacali, di individuare il numero massimo di domande accoglibili, tenuto conto delle proprie esigenze organizzative e di funzionamento, formando una graduatoria. In ogni caso l’Amministrazione si riserva di valutare la richiesta di trasformazione e di non accogliere la domanda nell’ipotesi in cui dalla stessa non ne derivi un’economia di spesa per la Provincia Autonoma di Trento. I dipendenti richiedenti la riduzione oraria prevista dalla normativa in parola non potranno prestare altra attività lavorativa anche se temporanea fino al collocamento a riposo.  
   
   
APPROVATA PROGRAMMAZIONE FONDI EUROPEI: ECCO I 45 PROGETTI CONCRETI PER IL LAZIO  
 
 Roma, 22 luglio 2014 - Approvata la programmazione dei fondi europei 2014-2020, dall’Europa arriveranno 2,6 miliardi di euro, a cui si aggiunge un piano di investimenti di 1,5 miliardi di fondi nazionali e regionali. La Regione Lazio investirà così fino al 2020 4,1 miliardi di euro su 45 progetti prioritari e concreti. Http://www.lazioeuropa.it/45_progetti_per_il_lazio-3/  Vogliamo evitare la dispersione in mille rivoli che ha impedito, in passato, di cogliere fino in fondo le tante opportunità che derivano dai fondi europei e, in generale, dalle risorse disponibili per sostenere lo sviluppo. L´obiettivo è trasformare il Lazio in una Regione più trasparente, più giusta e quindi più competitiva. Puoi seguire il piano e la sua attuazione vai su www.Lazioeuropa.it    
   
   
TOSCANA: GLI ATTI APPROVATI DALLA GIUNTA DI LUNEDÌ 21 LUGLIO  
 

Firenze, 22 luglio 2014 - Si è tenuta ieri nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati la seduta della Giunta regionale, trasmessa in diretta streaming sul sito di Toscana Notizie. Tra i provvedimenti approvati segnaliamo: la delibera presentata dalla vice presidente Saccardi per l´attivazione di progetti sperimentali innovativi per l´assistenza ad anziani e disabili (1h.20´); l´assegnazione di contributi alle Province per interventi di inclusione degli studenti disabili iscritti alle scuole superiori (assessore Emmanuele Bobbio), (8´.12"); la delibera, presentata dall´assessore Anna Rita Bramerini, che consente la restituzione al Comune di Massa di una prima porzione di territorio, già incluso nell´area Sin e poi passato alle competenze della Regione, che sarà così utilizzabile anche a fini residenziali. (18´.12") lo schema di accordo di programma, proposto dall´assessore ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, che dà il via libera alla realizzazione del ponte sul Tevere a San Sepolcro, dando così risposta ad un´esigenza sentita da molti anni. (11´.12"). La proposta toscana di Piano di sviluppo rurale 2014-2020, da iniviare alla Commissione Europea per l´approvazione definitiva (assessore all´agricoltura Gianni Salvadori). (39´.27") la proposta di programma operativo regionale Fesr 2014-2020, da trasmettere alla Commissione Europea (assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini). (49´.42") Atti Approvati Vai alla pagina degli atti approvati dalla Giunta regionale http://www301.Regione.toscana.it/bancadati/atti/indexattig.xml Si ricorda che gli atti approvati sono disponibili dopo la loro verbalizzazione da parte degli uffici regionali.

 
   
   
VERSO LA CITTA’ METROPOLITANA: FASSINO E AVETTA INCONTRANO LE PARTI SOCIALI MERCOLEDI’ 23 LUGLIO A PALAZZO CISTERNA  
 
Torino, 22 luglio 2014 - In vista della costituzione della Città Metropolitana, che dal 1° gennaio 2015 subentrerà alla Provincia di Torino, gli amministratori locali avviano il confronto con il territorio, per raccogliere le esigenze, le proposte e le aspettative dei cittadini e delle associazioni nei confronti del nuovo Ente di area vasta. Dopo l’assemblea dei 315 Sindaci del territorio provinciale del 15 luglio scorso, il Sindaco di Torino Piero Fassino e il Vice-presidente della Provincia Alberto Avetta hanno convocato un incontro con le parti sociali mercoledì 23 luglio alle 16 nella Sala Consiglieri di Palazzo Dal Pozzo della Cisterna, sede della Provincia di Torino, in via Maria Vittoria 12. Durante l’incontro il Sindaco Fassino e il Vice-presidente Avetta illustreranno il piano di lavoro per la transizione verso la Città Metropolitana, che prevede per il 28 settembre l’elezione del nuovo Consiglio Metropolitano, cui farà seguito la stesura dello Statuto del nuovo Ente.  
   
   
AOSTA: AVVIO DELLA CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLA STRATEGIA ALPINA  
 
Aosta, 22 luglio 2014 - La Presidenza della Regione comunica che, nella giornata di venerdì 18 luglio, ha preso avvio la consultazione pubblica sulla strategia macroregionale alpina, destinata a concludersi il prossimo 16 ottobre. I valdostani interessati a partecipare potranno accedere alla consultazione utilizzando il seguente link: http://www.Alpine-region.eu/italy/intro-questionnaire.html  oppure, solo in lingua inglese, direttamente dal sito della Commissione europea all’indirizzo: http://ec.Europa.eu/eusurvey/runner/eusalp  La consultazione, organizzata contemporaneamente nei sette Stati coinvolti, permetterà alle popolazioni dell’area alpina di intervenire nella scelta delle priorità della strategia e di contribuire allo sviluppo condiviso del loro territorio. Per maggiori informazioni: http://www.Alpine-region.eu/italy/index.html    
   
   
A TAVULLIA LA GIUNTA REGIONALE DELLE MARCHE INCONTRA I COMUNI DELL’UNIONE PIAN DEL BRUSCOLO.  
 
Ancona, 22 luglio 2014 - “Un evento importante e straordinario. Dalla nascita della Regione, in quest’area di circa 30mila abitanti, i quattro Comuni non avevano avuto mai modo di incontrarla per discutere i loro problemi. Oggi la Giunta regionale è venuta e ne siamo grati”. Con queste parole il sindaco di Vallefoglia (Comune nato dalla fusione, avvenuta il 1 gennaio 2014, di Colbordolo e Sant’angelo in Lizzola), senatore Palmiro Ucchielli, ha accolto e salutato il presidente della Regione Gian Mario Spacca, il vicepresidente Antonio Canzian e l’assessore alla Salute Almerino Mezzolani, nella Sala dell’Unione Pian del Bruscolo, a Tavullia. Erano presenti anche sindaci e assessori di Monteciccardo, Montelabbate e Tavullia. Il confronto con l’amministrazione regionale ha riguardato il Distretto sanitario, il Villaggio della longevità, la Cassa di espansione, l’emergenza scolastica e i Fondi europei. In particolare, per il nuovo Distretto sanitario di Montecchio, da realizzarsi su un’area concessa gratuitamente dal Comune di Vallefoglia, Mezzolani ha assicurato che l’Asur Marche ha avviato le procedure di realizzazione e indicato i tempi: “Stiamo rispettando il cronoprogramma in maniera perfetta. Entro la settimana prossima avremo la progettazione definitiva, poi passeremo all’aggiudicazione della gara. L’appalto dei lavori è previsto entro fino ottobre e l’ultimazione a settembre 2016”. Il presidente Spacca ha parlato, a proposito dell’incontro, di “un’opportunità non straordinaria, ma di un metodo di lavoro che la Giunta regionale si è data. Stiamo intensificando gli incontri con il territorio per raccordare l’azione amministrativa alle necessità locali e per trovare insieme le soluzioni migliori. Il Comune di Vallefoglia, nato da un comportamento virtuoso di due amministrazioni comunali, rappresenta un esempio concreto di quella governance multilivello che intendiamo perseguire. Il territorio oggi si governa non più con la dialettica delle rivendicazioni, ma con una condivisione dell’allocazione delle poche risorse pubbliche disponibili”. Spacca ha ricordato che il Paese è contrassegnato da sette anni di crisi e quattro di recessione, con un Pil (Prodotto interno lordo) fermo ai livelli del 1987 e un reddito ai valori del 1992. Dal 2009, nella provincia di Pesaro, la Regione ha finanziato 205 milioni di ammortizzatori sociali in deroga e 156 milioni per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. “Le risorse pubbliche sono scarse e occorre fare squadra per distribuirle sul territorio in maniera condivisa e secondo le reali necessità”. Oggi, ha poi evidenziato Mezzolani, “chi urla di più, non è quello che ottiene di più, come in passato, ma quelle che per primo perde la voce! Per questo motivo gli incontri sul territorio sono un metodo di governo che la Regione si è data”. La discussione con gli amministratori locali ha toccato diverse questioni, tra cui quella dell’equilibrio idrogeologico. Spacca ha garantito che la prossima programmazione dei fondi strutturali, destinati alle Marche, prevede circa 30 milioni per tale settore. In questo ambito troveranno risposte le richieste avanzate dai Comuni di Pian del Bruscolo relative alla rete degli acquedotti, ai dissesti e alla Cassa di espansione di Montecchio, “opera che consente di tutelare un territorio vasto da pericoli di esondazione”. Altro tema affrontato è stato quello del collegamento “Pesaro – Urbino” nell’ambito della “Fano – Grosseto”, di vitale importanza per il comune di Vallefoglia, data la sua posizione baricentrica. Spacca ha assicurato che il tracciato della nuova arteria verrà delineato recependo le esigenze del territorio: “Ora siamo nella fase di costruzione della società pubblico-privata che dovrà sovrintendere alla realizzazione del progetto”. La Regione ha anche manifestato l’interesse a riprendere il discorso relativo alla costruzione del Villaggio della longevità (“Le Marche sono state protagoniste del tema a livello nazionale, in quanto garantisce investimenti essenziali per rilanciare l’economia e creare occupazione”), per il quale, nel 2012, è stato presentato un progetto.. Un’altra questione affrontata ha riguardato l’utilizzo dei fondi europei, per i quali i comuni hanno chiesto di essere affiancati nella partecipazioni ai previsti bandi.  
   
   
CALABRIA: LA RAGIONERIA HA EFFETTUATO LA SCORSA SETTIMANA PAGAMENTI PER 11.500.000 EURO  
 
 Catanzaro, 22 luglio 2014 - La Ragioneria generale della Regione Calabria ha effettuato nel corso della settimana pagamenti per un totale di 11.500.000 euro. Lo rende noto l´assessore al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, Giacomo Mancini. Le liquidazioni sono frutto di un accordo tra giunta e parti sociali nella comune strategia imposta dalle regole del patto di stabilità. L´importo di 5.300.000 è stato trasferito alle Rsa della regione. Un pagamento di 1.600.000 euro è stato effettuato a favore del settore Protezione Civile; 109.000 euro sono stati liquidati su disposizione del dipartimento Lavoro e destinate a borse lavoro. Infine, 4.500.000 euro sono stati trasferiti per gli F24 dei dipendenti Regionali. "Siamo attenti come sempre e nonostante le difficoltà imposte dal patto di stabilità - ha detto Mancini - alle esigenze delle famiglie, delle imprese e degli enti locali´´.  
   
   
SARDEGNA: CONCLUSA VISITA DELEGAZIONE INTERMINISTERIALE GUIDATA DA EX MINISTRO BARCA  
 
Cagliari, 22 Luglio 2014 - Prosegue il tour sardo della delegazione interministeriale guidata dall´ex ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca, che affiancata da uno staff tecnico della Regione Sardegna sta valutando un territorio da inserire nella Strategia nazionale delle aree interne (Programmazione 2014-2020). Alla fine la decisione spetterà alla Regione, che integrerà il finanziamento di circa 3,8 milioni di euro. I fondi saranno investiti contro lo spopolamento, promuovendo lo sviluppo economico e dei servizi sanitari, dell´istruzione e formazione professionale, della mobilità. Dopo la visita ad Ales, nell´Unione dei Comuni dell´Alta Marmilla, la delegazione si è spostata a Teti, nella Comunità montana del Gennargentu - Mandrolisai. Undici comuni sparsi fra un´area montana e collinare con ricchezze ambientali e archeologiche preziosissime. L´economia del territorio. Si va dall´ovicaprino, con la trasformazione dei prodotti nel caseificio di Meana Sardo, alla viticoltura, al settore del sughero, dei legnami, frutta secca e carni. Per il sindaco di Tonara, Pier Paolo Sau, è molto importante l´agroalimentare con la produzione del torrone, dove viene lavorato tutto il miele e la frutta secca della Sardegna. "I dati sulle imprese, ogni mille abitanti - ha aggiunto il delegato ministeriale di Invitalia, Giovanni Carrosio - sono molto più alti rispetto alla media regionale sarda e rispetto alla media delle zone interne nazionali". La mobilità e i trasporti sono una forte criticità del territorio, che amministratori e imprenditori chiedono di rivedere e migliorare con urgenza. "I nostri punti deboli - ha detto il sindaco di Tonara - sono l´enorme distanza dai servizi primari: scuole, ospedali, tribunali". Sabrina Lucatelli, coordinatrice della missione ministeriale e in rappresentanza del dipartimento dello Sviluppo economico, ha detto che è necessario anche "investire in servizi di trasporto pubblico ad hoc, con chiamata diretta come avviene già a Perugia. Sarebbe auspicabile poi cambiare il parco macchine con l´utilizzo di bus più piccoli". Cultura e Turismo. Sparsi nei paesi della Comunità montana esistono 6 musei, mentre rimane ancora sotto la media l´offerta dei posti letto nelle strutture di accoglienza. Scuola. Il dirigente scolastico dell´istituto comprensivo di Atzara, Luca Tedde, ha descritto le pluriclassi presenti in alcuni Comuni come "un luogo impossibile dove fare una buona scuola". In questa zona non è poi presente un centro educativo per i bambini da zero a tre anni. "Non vogliamo tanti soldi - ha precisato Tedde - ma vogliamo spendere bene i soldi con un unico progetto che aiuti le scuole a sfruttare tutte le tecniche che la didattica mette in campo, per esempio le nuove tecnologie". Particolarmente interessanti sono stati gli interventi di Giobbe Lahouioui, studente e rappresentante della Rete della conoscenza, e dell´insegnante dell´Istituto agrario di Sorgono, Maurizio Fadda. Sul piano tecnico si è rilevato che l´abbandono scolastico è nella media rispetto alle altre zone interne, mentre "l´offerta formativa - ha detto Gerardo Cardillo, di Invitalia - è coerente con le esigenze economiche del territorio". Sul settore sanitario a Sorgono è presente il secondo ospedale della provincia dopo quello di Nuoro e la telemedicina non esiste. Diversi amministratori hanno fatto notare che "se un cittadino dovesse far visionare una radiografia fatta a Sorgono, in un altro centro sanitario, dovrebbe portarla personalmente anziché poter contare in un invio di posta elettronica fra le strutture". Fabrizio Barca, nella sua relazione finale, ha sottolineato che il tratto caratterizzante emerso dai dati di studio e dal confronto di oggi è legato alla specificità del fare impresa in queste aree: "Qui siete stati capaci di tradurre la specificità, il lavoro, prestando attenzione alla domanda del mercato globale". Sul campo agroalimentare l´ex ministro ha poi suggerito di valorizzare la "tracciabilità e la comunicatività sui prodotti che nella vendita andrebbero più legati al territorio di provenienza". Sulla scuola e su un´istruzione da migliorare ha invece spiegato che l´accorpamento degli istituti deve essere una strada da prendere in considerazione per convogliare le risorse su un unico punto. Un modo per avere scuole migliori, con strumenti all´avanguardia che permettano una formazione qualitativamente più elevata. La prossima mossa tocca alla Regione che a breve dovrà individuare uno dei due territori esaminati. La partenza del progetto pilota è prevista per gennaio 2015.  
   
   
TRENTO: IL NUOVO CODICE DI COMPORTAMENTO PER I DIPENDENTI PROVINCIALI  
 
Trento, 22 luglio 20914 - C´è un nuovo codice di comportamento dei dipendenti della Provincia autonoma di Trento, nonché degli enti pubblici strumentali della Provincia. Lo ha approvato il 18 luglio la Giunta su proposta del presidente Ugo Rossi ed è un provvedimento che fa seguito a quello dello scorso aprile quando, in una visione "anticorruzione", erano stati definiti gli incarichi esterni vietati ai dipendenti provinciali. Tra le novità introdotte nel nuovo Codice anche l´estensione dei contenuti a tutti i collaboratori o consulenti, a tutti i titolari di organi e/o incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche e infine ai collaboratori, a qualsiasi titolo, di imprese che forniscono beni o servizi e che, viceversa, realizzano opere a vantaggio dell’Amministrazione. Poi, con riferimento al divieto di chiedere e/o accettare per sé o per altri regali o altre utilità, è stato introdotto comunque un limite preciso anche per i "regali di modico valore", ammessi per un valore non superiore a 100 euro all´anno per ciascun donante e nel limite massimo complessivo di 200 euro all´anno. Sono in tutto 18 gli articoli del nuovo Codice di comportamento che entrerà in vigore dalla data di pubblicazione sul sito internet della Provincia. Oltre alle già citate regole sull´estensione agli enti strumentali, ai collaboratori e ai consulenti e alla definizione precisa del "regalo di modico valore" - quelli di importo superiore andranno restituito o devoluti a fini istituzionali o in beneficenza - il codice introduce altre tre novità. L´individuazione di una procedura scritta per l’astensione del dipendente in caso di conflitto di interessi, con relativa verifica da parte del dirigente. L´inserimento di precise misure e strumenti di prevenzione della corruzione, richiamando ciascun dipendente: - al rispetto delle prescrizioni contenute nel piano triennale di prevenzione della corruzione; - a collaborare attivamente nella prevenzione della corruzione; - al rispetto delle vigenti disposizioni sugli obblighi di trasparenza e tracciabilità; - a partecipare alle attività formative che saranno attivate sui temi della trasparenza ed integrità. Infine, per quel che riguarda i dirigenti, ci sarà l´obbligo di comunicare all’amministrazione – prima di assumere le proprie funzioni - le partecipazioni azionarie (e gli altri interessi finanziari) che possano porre il dirigente in conflitto di interessi nonché l´obbligo di fornire informazioni sulla propria situazione patrimoniale e sulle dichiarazioni dei redditi.  
   
   
FUSIONE COMUNI: FVG, 28 SETTEMBRE REFERENDUM TRA ARZENE E VALVASONE  
 
Trieste, 22 luglio 2014 - Il referendum consultivo per la fusione tra i Comuni di Arzene e Valvasone potrebbe svolgersi domenica 28 settembre 2014, così come proposto in una comunicazione alla Giunta regionale dall´assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin. Già lo scorso 1 dicembre gli elettori dei due Comuni erano stati ad esprimere un loro parere su un progetto di fusione che, in quel caso, avrebbe dovuto coinvolgere anche San Martino al Tagliamento dove, contrariamente a quanto espresso da Arzene e Valvasone (rispettivamente con il 69,17 e l´88.88 per cento), avevano prevalso i no con il 59,62 per cento. In caso di successo dei sì nella nuova consultazione, si arriverebbe alla costituzione del Comune di Valvasone Arzene con capoluogo a Valvasone. Stabilita quale data di votazione quella del 28 settembre, il decreto di convocazione dei comizi da parte del presidente della Regione dovrà essere adottato in termini tali da consentire la pubblicazione sul Bur e l´affissione del manifesto da parte del Sindaco il 45. Giorno antecedente la votazione, ovvero giovedì 14 agosto.  
   
   
DIRETTORE GENERALE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO., CANDIDATURE ENTRO IL 28 LUGLIO  
 
Bolzano, 22 luglio 2014 - Scade lunedì 28 luglio, il termine per presentare le candidature alla posizione di nuovo Direttore generale della Provincia Autonoma di Bolzano. "Il compito di questa nuova figura - spiega l´assessore Waltraud Deeg - sarà quello di impostare il lavoro della pubblica amministrazione in modo efficiente, moderno e vicino alle esigenze del cittadino". La figura del Direttore generale della Provincia è stata inserita con la legge finanziaria 2014, e l´iter per la selezione è arrivato alle battute finali. Il termine per avanzare le candidature, infatti, scade lunedì 28 luglio, chi vuole presentare domanda deve essere in possesso di laurea o titolo equipollente, dell´attestato di bilinguismo A e di una buona conoscenza della lingua inglese. Tutti i dettagli sul bando di selezione sono disponibili sulla Rete Civica all´indirizzo www.Provincia.bz.it/aprov/amministrazione/
selezionedirettoregenerale/inserzione.asp
 Dai candidati la Giunta provinciale si aspetta capacità dirigenziali, ed esperienza pluriennale nella gestione di un´impresa o di un´amministrazione. "Una persona con qualità di guida sia sul piano strategico che operativo - sintetizza l´assessore Waltraud Deeg - con capacità di attuare e governare processi complessi". Competenza sociale, capacità di comunicazione, conoscenze giuridiche e di economia aziendale saranno tra gli ulteriori tratti distintivi del futuro manager provinciale. Il suo compito principale riguarderà l´organizzazione dell´amministrazione, tra le misure da attuare figurano la riorganizzazione della macchina provinciale, la semplificazione delle procedure amministrative, la valutazione delle risorse finanziarie e di personale, la selezione e la supervisione dei dirigenti. "I cittadini devono aver fiducia nella pubblica amministrazione - prosegue la Deeg - e poter contare su un interlocutore che per quanto possibile lavori come un´azienda di servizi moderna. Il nuovo direttore, o la nuova direttirice, generale sarà quindi chiamato non solo a gestire una struttura con 18mila dipendenti e un bilancio di oltre 5 miliardi di euro, ma anche a riorganizzare l´amministrazione".
 
   
   
CIG IN DEROGA, ZAIA: DAL GOVERNO MENO TWEET E PIÙ RISPOSTE. L’ASSESSORE DONAZZAN: LA REGIONE A FIANCO DEI SUOI LAVORATORI  
 
Venezia, 22 luglio 2014 - “Con la ‘sindrome dei power point’ e dei twitter, che contengono molte promesse ma poche risposte, non facciamo molta strada. Il Governo non può non trovare le risorse necessarie per la cig in deroga dei 40 mila lavoratori veneti che stanno aspettando da mesi. Dietro ognuno di loro ci sono famiglie, rate da pagare, mutui da sostenere, bollette da evadere: se non si riescono a soddisfare queste richieste si mette in ginocchio un’intera comunità”. Così interviene il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sulle mancate risorse per la cig in deroga per 40 mila lavoratori veneti. Sulla questione interviene anche l’assessore alle politiche del lavoro, Elena Donazzan, che aggiunge: “Questa amministrazione regionale ha sempre seguito da vicino le vertenze delle tante aziende in crisi, con senso di responsabilità e sempre pronti al dialogo. Ci tengo a ribadire che la Regione è a fianco dei lavoratori e delle imprese sostenendo le loro battaglie. Siamo un modello virtuoso ed innovativo a livello nazionale per quel che riguarda la gestione delle crisi e della contrattazioni aziendali. A maggior ragione questi fondi vanno erogati: subito”. “La crisi non allenta la sua morsa sui nostri territori – continua Zaia – e gli ultimi dati sulla disoccupazione ne sono un chiaro esempio come testimoniano le parole di un autorevole esponente dell’Esecutivo, il Ministro Padoan, che ha rivelato che siamo in presenza di una ripresa ancora debole. Proprio per questi motivi non bisogna lasciare soli questi lavoratori che attendono le risorse, soprattutto a fronte del fatto il Veneto lascia nelle casse dello Stato oltre 21 miliardi di euro di residuo fiscale attivo, cioè di differenza fra quanto versato in termini di tasse e imposte e quabnto in realtà ritorna sui territori sotto forma di servizi al territorio, alle persone e alle imprese”. “Questi 40 mila lavoratori – conclude Zaia – hanno bisogno non di tweet, ma di risposte immediate avallate dalla realtà dei fatti. Il Veneto e i veneti non vivono in streaming, ma ogni giorno fanno di tutto per rimettere in moto e tenere in piedi un sistema economico che è il terzo Pil del Paese e la locomotiva che traina la nostra economia”. Tabella riassuntiva sulla Cassa integrazione in deroga nel Veneto:
Anno 2013
Aziende Lavoratori Totale Importi pagati
16.214 85.559 138.689.000,00 €
Ann0 2014 (al 30 giugno)
Aziende Lavoratori Totale importi non pagati per mancanza di risorse da parte dello Stato
7.933 39.517 38.895.000,00 €
 
   
   
VENETO: STANZIAMENTO DI 400 MILIONI PER LA CASSINTEGRAZIONE IN DEROGA  
 
Venezia, 22 luglio2014 - “Quattrocento milioni non sono sufficienti ma sono ben accetti, soprattutto perché i lavoratori sospesi da gennaio scorso non hanno mai visto un euro”. L’assessore al lavoro della Regione del Veneto, Elena Donazzan, commenta così l’avvenuta firma del decreto interministeriale che autorizzata la spesa di 400 milioni di euro per consentire il pagamento integrale delle somme ancora dovute ai titolari dei trattamenti di Cig e mobilità in deroga, per il periodo fino al 31 dicembre 2013 e le prime quote per il 2014. “Si tratta della sopravvivenza di queste persone, e delle loro famiglie, che accederanno così a quanto già spetterebbe loro dall’inizio dell’anno”, osserva Donazzan, che aggiunge: “In ogni caso resta la posizione dura delle Regioni italiane nei confronti del Governo Renzi perché non ha chiare priorità per cittadini e imprese, cosa che il Veneto, invece, ha chiarissime”. “Come hanno affermato i sindacati del Veneto oggi attraverso gli organi di informazione – conclude l’assessore regionale al lavoro – o il Governo nazionale attua riforme strutturali o sarà crisi sociale”.  
   
   
"YOUTH GUARANTEE", MODELLO TOSCANO PER REINSERIRE GIOVANI DISOCCUPATI E "DROP OUT"  
 
Firenze, 22 luglio 2014 – La Toscana, in prima linea per l´occupazione dei giovani, sta lavorando ad un progetto finanziato per circa 200 mila euro dall´Unione Europea. Il progetto - che si chiama "Establishing a partnership to set up a Youth Guarantee scheme in Tuscany" (Costituzione di un partenariato per predisporre uno schema di Garanzia per i giovani in Toscana) ed è finanziato dalla Commissione europea - era preesistente rispetto all´avvio di Garanzia Giovani ma oggi, per una singolare coincidenza di tempi, si trova a correre in sinergia con il progetto partito in Toscana il 28 aprile scorso. Il punto sul progetto è stato fatto oggi nel corso della conferenza di lancio, in Sala Pegaso a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze. La Regione Toscana è capofila di "Youth Guarantee" , mentre i partner sono le Province di Livorno, Massa Carrara e Prato. Obiettivo del progetto, il coinvolgimento e la rimotivazione dei Neet, giovani che non lavorano, non si formano e non studiano, restando ai margini del mercato del lavoro. Introducendo i lavori, l´assessore alle attività produttive credito e lavoro Gianfranco Simoncini ha sottolineato il valore di un progetto che doveva essere propedeutico alla garanzia Giovani ed oggi opera in sinergia con Giovanisì e Garanzia Giovani. "Un´opportunità in più e una conferma ulteriore del fatto che la Toscana è stata fra le prime regioni europee a prestare attenzione ai problemi dell´inserimento lavorativo dei giovani, un ulteriore riconoscimento dopo quello dello stesso commissario Andor per il progetto Giovanisì, considerato apripista e punto di riferimento anche al di là dei confini regionali". Una vocazione che la Toscana ha confermato con il brillante avvio di Garanzia Giovani, l´articolazione italiana del progetto Ue che le destina circa 65 milioni in due anni. Il convegno è stata l´occasione per fare il punto anche su questo. Partita per prima, nei suoi centri per l´impiego, Garanzia Toscana ha registrato, ad oggi, 8587 adesioni, oltre 4700 colloqui, 3600 patti di attivazione e quasi altrettanti profili definiti. Così anche il più piccolo progetto "Youth Guarantee" si inserisce a pieno titolo nell´impegno della Regione per contrastare la marginalizzazione di una parte crescente di ragazzi e ragazze che la crisi ha spinto fuori dal mercato del lavoro. "Oltre a spingere la ripresa per creare nuovi posti di lavoro, che è la prima vera risposta alla crisi per non limitarci a redistribuire il poco lavoro che c´è ma creare nuovo lavoro per tutti - ha detto Simoncini – dobbiamo lavorare per ridare fiducia ai giovani, intercettarne i bisogni, riportarli dentro percorsi formativi per accrescerne le competenze, costruire reti e relazioni per rimetterli in contatto con il mercato del lavoro e il sistema delle imprese. Non a caso si è scelto con questo progetto di concentrarsi sulle province di Livorno, Prato e Massa Carrara, dove la crisi ha colpito più duramente i giovani, più precari e meno garantiti". Proprio per ridare fiducia a questo zoccolo duro di scoraggiati under 25 la Regione i partner stanno mettendo a punto un modello d´intervento che attraverso l´identificazione e l´analisi dei fabbisogni di un gruppo di ragazzi, li coinvolgerà in programmi di sviluppo personale, comprendenti percorsi di qualificazione professionale, orientamento per facilitare la scelta tra l´accesso al mercato del lavoro o il ritorno a programmi di formazione o istruzione con l´obiettivo di migliorare le opportunità di accesso al mercato del lavoro, o per riavviare percorsi formativi ed educativi. Chiave di volta di queste iniziative sarà il sistema pubblico dei servizi per l´impiego, con i centri per l´impiego fino ad oggi gestiti dalle Province. "In Toscana i centri per l´impiego hanno dato prova di efficienza e la stanno dando in questi mesi con l´avvio di Garanzia Giovani. Credo sia un segnale importante di una scelta, quella della centralità del ruolo del servizio pubblico, cui si dovranno affiancare e integrare anche i privati, da sottolineare proprio mentre si sta mettendo mano, anche a livello nazionale, al nuovo assetto dei servizi per il lavoro".  
   
   
EMILIA ROMAGNA: PROGETTO GIOVANI - 18 INTERVENTI FINANZIATI, UN NUOVO BANDO PER STRUTTURE RIVOLTE AI RAGAZZI E LE AZIONI MESSE IN CAMPO CON L´ACCORDO ´GECO 3´.  
 
Bologna, 22 luglio 2014 - 400 mila euro di contributi assegnati dalla Regione Emilia-romagna agli Enti locali per progetti in favore dei giovani; un nuovo bando per interventi strutturali in spazi di aggregazione giovanile che mette a disposizione degli Enti locali altri 600 mila euro; l’accordo “Geco 3” con il Governo, che stanzia 233 mila euro per il potenziamento della Youngercard, la valorizzazione della creatività giovanile e le attività di comunicazione. Sono le iniziative presentate oggi in conferenza stampa dall’assessore regionale al Progetto giovani Donatella Bortolazzi. “Oltre 1 milione e 200 mila euro destinati ai giovani: un patrimonio importante, nel quale crediamo e su cui abbiamo voluto investire - ha affermato l’assessore -. Con il compimento di questi tre atti, portati a termine nelle ultime settimane, riusciamo ad assegnare al territorio risorse significative, che consentiranno di ultimare progetti già avviati e finanziarne di nuovi. Oltre alle cose fatte, lasciamo in eredità - ha proseguito - una strategia e un metodo di lavoro, basato sulla concertazione e la condivisone con gli Enti locali dei contenuti e delle attività da mettere in campo. Infine - ha concluso - lasciamo un quadro aggiornato di tutte le azioni intraprese e delle loro ricadute sul territorio e sui giovani”. I progetti vincitori del bando già chiuso Inserimento nel mondo del lavoro, attività di informazione e comunicazione, percorsi di cittadinanza attiva, valorizzazione delle esperienze associative e aggregative: questi i principali ambiti in cui operano i 18 progetti vincitori del bando regionale che mette a disposizione degli Enti locali 400 mila euro in spesa corrente per interventi in favore dei giovani. Aperto in marzo, il bando ha coinvolto oltre 600 soggetti del territorio regionale tra cui 309 Comuni, 21 tra Unioni e Comunità montane, 147 associazioni, 31 imprese sociali, 21 oratori e parrocchie. Il costante confronto con i Comuni e le Province attivato dall’assessorato al Progetto giovani ha consentito di individuare insieme le priorità e le strategie da adottare per offrire risposte diversificate ad esigenze che si mostrano sempre più complesse. Le azioni finanziate attraverso i contributi regionali spaziano da interventi di sensibilizzazione verso l’imprenditorialità (appoggio per il know how e lo start-up d’impresa giovanile, opportunità di co-working, azioni di accesso al credito), ad attività di formazione per lo sviluppo di competenze professionali e digitali, al rafforzamento degli spazi di aggregazione giovanile e degli Informagiovani; inoltre sono previsti interventi sulla cittadinanza attiva e di supporto alla Youngercard. I progetti saranno realizzati all’interno degli spazi di aggregazione per ragazzi, presso i punti Informagiovani o nelle sale polivalenti dei Comuni coinvolti; saranno utilizzati anche istituti scolastici, biblioteche, teatri comunali e spazi urbani come piazze e parchi. I fondi sono ripartiti tra tutte le 9 Province in base alla rispettiva percentuale di popolazione giovanile residente. A Bologna, dove si registra il maggior numero di giovani tra i 15 e i 29 anni (21,2%), il budget assegnato è di 84.901 euro; seguono Modena (66.391 euro), Reggio Emilia (51.194), Parma (41.764), Forlì-cesena (36.212), Ravenna (33.371), Rimini (31.411), Ferrara (28.029) e Piacenza (26.727). Il costo totale indicato dai beneficiari per la realizzazione dei progetti supera i 780 mila euro, di cui 400 mila finanziati dalla Regione. Il nuovo bando per investimenti Si chiuderà il 30 dicembre 2014 il nuovo bando, destinato agli Enti locali e loro forme associative, per la realizzazione di interventi strutturali in spazi di aggregazione giovanile, multimediali, culturali, musicali o Informagiovani. Lo stanziamento complessivo - costituito da fondi residui resi disponibili per i Comuni e non utilizzati - è di 600 mila euro. Per ogni territorio comunale potranno essere presentati non più di due progetti, uno solo dei quali ammesso a contributo; la spesa minima e massima ammissibile saranno rispettivamente di 5.000 e 30.000 euro e la percentuale del contributo regionale non potrà superare il 70% della spesa ammissibile. Le risorse sono destinate al completamento e potenziamento di spazi esistenti, in particolare all’acquisto di dotazioni strumentali e tecnologiche (connessioni internet wireless, fibra ottica…); qualificazione dei centri di aggregazione per adolescenti e giovani (opere di manutenzione ordinaria e straordinaria); adeguamento e miglioramento delle strutture sul piano della funzionalità logistica e organizzativa (acquisto di arredi, computer…). Tra i criteri prioritari di selezione e valutazione delle domande saranno considerate la continuità delle attività previste e il loro radicamento sul territorio, il numero degli utenti destinatari del progetto, l’attivazione di collaborazioni tra i soggetti pubblici, la mobilitazione di risorse umane e finanziarie, la congruenza e produttività della spesa. L’accordo “Geco 3” L’accordo “Geco 3” (Giovani evoluti e consapevoli) è stato stipulato, come i precedenti Geco 1 (2007-2009) e Geco 2 (2010), con la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Gioventù. Attraverso il Fondo nazionale per le politiche giovanili mette a disposizione della Regione risorse che per l’annualità 2013 ammontano a 233 mila euro. I contributi saranno così ripartiti: - 80 mila euro per implementare la rete della comunicazione nei luoghi di aggregazione giovanile in collaborazione, tra gli altri, con i Comuni di Modena e Casalecchio di Reno. Attraverso il portale Informagiovanionline, che ha visto negli ultimi anni la nascita di 116 redazioni, e “Youngernews”, la newsletter diffusa tramite il sito www.Youngernews.it, saranno fornite tutte le informazioni sulle molteplici attività realizzate per i giovani sul territorio. - 113 mila euro per la “Youngercard”, la tessera per i giovani dell’Emilia-romagna che da un lato permette di ottenere sconti e agevolazioni legati a consumi “educanti” e solidali, dall’altro di partecipare ad esperienze di cittadinanza attiva e volontariato. L’iniziativa è realizzata in collaborazione, tra gli altri, con i Comuni di Ferrara, Reggio Emilia e Parma. A tre mesi dall’avvio del progetto su tutto il territorio regionale, i giovani iscritti sono oltre 6.000, le convenzioni attivate 843, gli enti aderenti 134 e gli operatori formati 280. I progetti di protagonismo giovanile sono 103 in diversi ambiti: ambientale, artistico, culturale, educativo, informatico, sociale e sportivo. - 40 mila euro per iniziative destinate a valorizzare la creatività giovanile, realizzate all’interno degli spazi aggregativi in particolare grazie alla collaborazione con l’associazione Giovani artisti Emilia-romagna (Ga/er). Unica esperienza regionale di questo tipo nel panorama nazionale, è un’associazione pubblico/privata formata e gestita dai Comuni capoluogo e dalle Province della regione, volta al coordinamento e alla promozione della creatività giovanile attraverso azioni di supporto, formazione e incentivazione dell’imprenditoria.  
   
   
INSEDIATO NELLE MARCHE IL CONSIGLIO REGIONALE DEL VOLONTARIATO.  
 
Ancona, 22 luglio 2014 - Si è insediato nella sede regionale il Consiglio regionale del Volontariato, l’organismo di rappresentanza per lo sviluppo del tessuto sociale e per un welfare partecipato che ha il com-pito di formulare proposte di intervento sulle attività delle organizzazioni di volontariato, esprime pareri e formula osservazioni su ogni atto regionale che le riguardi. Presieduto da Marco Gabriele Riciputi, neo eletto presidente, compongono il Consiglio: Rosanna Marconi (Auser Pesaro), Silvano Ciancamerla (Aiuto a soggetti con sindrome di Prader Willi), Marco Gabriele Riciputi (Aido Pesaro), Paola Fimmanò (Auser Ancona), Gilberto Montebelli (Amici Marche), Gianfranco Spegni (Avis Catelfidardo), Giorgio Salvucci (Avulss Macerata), Piergiorgio Gualtieri (Anteas), Pasquale Telera (New Social Group Protezione Civile Porto Recanati), Daniela Corsi (A.n.t.a. Onlus), Anna Laura Stopponi (L´abbraccio), Umberto Cuccioloni (Aer Picena), Marina Gagliardi (Avpc Picena). Tra le questioni poste come prioritarie nel corso della seduta, la vicenda “Casa di Alice”, per cui il Consiglio regionale del volontariato ha espresso piena solidarietà alle giovani vittime, alle loro famiglie e alla comunità cittadina di Grottammare. “Tali orrori – stigmatizza il Consiglio - devono essere impediti con ogni mezzo, valorizzando la tutela del welfare, attuando controlli serrati, rigorosi e severi anche nel complesso mondo del no profit”. E’ intento del Consiglio regionale del volontariato “rendersi parte attiva in tal senso, con il proprio operato e con la difesa della cultura della solidarietà e del rispetto dell’uomo”.  
   
   
´GARANZIA GIOVANI´, LOMBARDIA: LEGGE NAZIONALE PREVEDE PRIVATI ACCREDITATI  
 
Milano, 22 luglio 2014 - "Dote Unica Lavoro è stata costruita con tutte le parti sociali, inclusa la Cgil ed esclusa la Fiom, che hanno richiesto garanzia di continuità con la prossima programmazione comunitaria. I finanziamenti di ´Garanzia Giovani´ vanno a implementare il sistema lombardo di politiche del lavoro, che ha dimostrato di essere efficace, in maniera coerente alle linee europee e ministeriali. E´ la modalità migliore per utilizzare i fondi europei, in modo integrato nei sistemi esistenti". Lo dice Valentina Aprea, assessore di Regione Lombardia all´Istruzione, Formazione e Lavoro, replicando all´articolo apparso sul quotidiano ´La Repubblica´ proprio in tema di ´Garanzia Giovani´. Mai Arrivati I Fondi Europei E Ministeriali - "E´ la stessa cosa che avviene infatti nei Paesi del nord Europa spiega Aprea. Solo chi è in mala fede può dichiarare che questa è una ´furbata´. Infatti, proprio grazie al fatto di poter contare su un sistema già avviato, noi - a differenza di quanto avviene nel resto d´Italia - abbiamo già portato al lavoro oltre 10.000 giovani. Comunque, a oggi, i fondi utilizzati sono quelli di Regione Lombardia, visto che quelli della programmazione europea e del Ministero non si sono ancora visti". Basta Leggere I Numeri - "I numeri di Dote Unica Lavoro sono pubblici, aggiornati settimanalmente e pubblicati sul sito www.Lavoro.regione.lombardia.it, nella sezione ´Dote Unica Lavoro´. Basterebbe leggerli - dice ancora l´assessore lombardo -, perché sono comprensibili anche a giornalisti non specializzati". Dati Dimostrano Falsita´ Affermazioni - "Quei dati dimostrano - continua Aprea - che quanto indicato nell´articolo è semplicemente falso: i soggetti privati non prendono in carico le persone più semplici da ricollocare. Oltre il 50 per cento delle persone entrate sono quelle con le più alte difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. Inoltre, dalla settimana scorsa, al nostro rapporto di monitoraggio abbiamo aggiunto gli esiti occupazionali conseguiti da ciascun operatore, in modo da rendere trasparente anche questo dato". "Questo inedito modo di rendere pubblici i dati della politica del lavoro - prosegue Aprea - è stato copiato dal Ministero, che rende noti gli stessi dati di ´Garanzia Giovani´ sul suo sito: siamo contenti di esserne stati precursori". Con Privati Anche Pubblici Corrono - "I privati accreditati hanno diritto, accanto ai soggetti pubblici, di accompagnare i giovani al lavoro: la stessa legge nazionale - dice l´assessore lombardo - prevede ciò da oltre dieci anni, tanto che l´anomalia è il contrario, quella di molte regioni che impediscono ai privati di svolgere i servizi al lavoro. Come già ha dimostrato, ´Garanzia Giovani´ avrà successo se potrà fare affidamento su una rete ampia di servizi al lavoro. Oggi, grazie all´accreditamento dei privati, la Lombardia può contare su una rete di 742 sportelli". "Questa concorrenza - spiega Aprea - ha fatto sì che anche i centri pubblici, storicamente inefficienti, abbiano iniziato a correre: nella top ten degli operatori più attivi infatti ci sono due centri pubblici". Vogliamo Che Ragazzi Usufruiscano Subito Dei Servizi - "Tranne che in Lombardia - ricorda Aprea - in nessuna altra regione è stato attivato un servizio di ´Garanzia Giovani´ diverso dalla cosiddetta ´presa in carico´, che è solo un adempimento burocratico ed amministrativo. Come abbiamo sempre detto, noi vogliamo che in Lombardia i ragazzi possano fin da subito usufruire di servizi come i tirocini e i bonus occupazionali". Lavoro Non Sia Strumento Di Scorretta Politica - "A Onorio Rosati - sottolinea Aprea - dico solo che ogni intervento per ´Garanzia Giovani´ è stato condiviso con la Commissione per le Politiche del lavoro insieme alla Cgil. Abbiamo anche sollecitato le audizione nelle relative commissioni consiliari e saremo sempre contenti di tornarci a riferire, affinché il tema del lavoro non diventi uno strumento di scorretto confronto politico". "Chiedo al quotidiano La Repubblica - conclude Aprea - di restituire la verità ai lettori per il lungo elenco di inesattezze contenute nell´articolo oggi pubblicato che risulta così palesemente tendenzioso".  
   
   
PROFUGHI: PRIMO INCONTRO IN REGIONE DI COORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI PER L´APPLICAZIONE DEL PIANO NAZIONALE PER FRONTEGGIARE IL FLUSSO DEI MIGRANTI. CIRCA 1700 LE PERSONE ACCOLTE IN EMILIA-ROMAGNA.  
 
Bologna, 22 luglio 2014 - L’assessore regionale alle politiche sociali Teresa Marzocchi ha incontrato ieri, insieme all’assessore di Ferrara Chiara Sapigni, coordinatrice regionale Immigrazione Enti Locali, i Sindaci dei Comuni Capoluogo e capo distretto e le Unioni dei Comuni dell’Emilia-romagna, in merito all’attuazione del Piano nazionale per fronteggiare il flusso straordinario di cittadini extracomunitari, approvato il 10 luglio scorso dalla Conferenza Unificata Stato Regioni-enti Locali. “Si tratta della prima riunione dopo l’accordo sul Piano nazionale - ha sottolineato l’assessore Marzocchi - con la quale abbiamo meglio condiviso i contenuti del Sistema di accoglienza di primo e secondo livello, ci siamo allineati su alcuni aspetti attuativi in ambito regionale ed abbiamo ribadito la piena collaborazione alle responsabilità operative in capo alle Prefetture”. “Si rinnova quindi - ha aggiunto - un patto tra Regione ed Enti Locali già positivamente collaudato in occasione della precedente “emergenza Nord Africa”. “Ora - ha riferito Marzocchi - occorre sostenere, anche grazie alla concreta collaborazione di Anci regionale, il lavoro integrato tra Enti Locali e Prefetture in ogni provincia, valorizzare le realtà che hanno esperienza di accoglienza verso i richiedenti asilo e inoltre possiamo sperimentare una prima accoglienza di ambito regionale per aiutare il sistema nazionale ad una più corretta e fluida gestione dell’afflusso di questi grandi numeri” .“La Regione farà la propria parte - ha aggiunto l’Assessore - come del resto è stato fatto finora”. Il Piano nazionale, di fronte all’arrivo di oltre 84 mila immigrati dall’inizio dell’anno, prevede di organizzare un sistema di accoglienza che risponda in maniera dignitosa e rapida all’arrivo dei migranti, mettendo in campo interventi di tipo strutturale, in un contesto di collaborazione tra i vari livelli istituzionali (Governo, Regione, Enti Locali).secondo fonti prefettizie, con gli ultimi arrivi nei giorni scorsi, sono circa 1700 le persone accolte in Emilia-romagna, alle quali viene assicurata accoglienza, assistenza sanitaria, informazione ed orientamento legale per la richiesta di protezione internazionale. “Abbiamo già superato - ha concluso l’assessore Marzocchi - il totale delle persone accolte nel 2012 in occasione dell’emergenza Nord Africa e, allora come oggi, stiamo ricercando una risposta condivisa che sappia andare oltre le condizioni di carattere emergenziale”.  
   
   
IMMIGRATI, MARONI: GOVERNO INADEMPIENTE, SI DIA UNA MOSSA  
 
Milano, 21 luglio 2014 -"Non lo temo, sono sicuro che arriveranno. E ribadisco quanto ho già detto: non spendo i soldi dei Lombardi per mantenere i clandestini. Un conto sono i profughi, ma una persona acquisisce questo status alla fine di un percorso, dopo che ha presentato una domanda che viene vagliata e accolta da una commissione in base a requisiti precisi, altrimenti è un clandestino, che deve essere tenuto in un centro di identificazione ed espulsione, cosa che purtroppo non avviene". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, rispondendo ai cronisti che, questa mattina, a margine di un incontro all´Istituto nazionale Tumori di Milano, gli hanno chiesto se temesse nuove ondate di sbarchi sulle coste italiane. Non Si Può Violare La Legge - "Il Governo - ha proseguito il presidente - deve rispettare la legge, cosa che non sta facendo. Se queste persone sono clandestini, devono essere messi in luoghi dove possono essere tenuti, identificati ed eventualmente espulsi. Se sono profughi, cioè se hanno ottenuto lo status dopo le opportune verifiche, devono essere trattati come tali. Oggi invece succede che queste persone sbarcano in Sicilia, vengono messe su un treno e viene chiamato il prefetto di Milano al quale viene detto di arrangiarsi. Il prefetto, al quale va tutta la mia solidarietà, non sa cosa fare e, magari, è costretto a metterli in luoghi che non hanno nemmeno l´abitabilità". Situazione Caotica - Maroni ha ribadito che "si tratta di una situazione caotica, che non è gestita. Per questo lancio l´allarme. Il Governo deve darsi una mossa, mettendo in campo risorse e strutture. Cosa che, purtroppo, ad oggi, non sta facendo". "L´esecutivo - ha concluso - sta chiudendo gli occhi, chiede l´aiuto dell´Europa e scarica il problema sui prefetti e sui sindaci".  
   
   
TRENTO: CONCILIAZIONE TRA VITA E LAVORO: ALTRI DUE MILIONI PER I BUONI DI SERVIZIO  
 
Trento, 22 luglio 2014 - Altri due milioni di euro per i buoni di servizio per il 2014; in totale si arriva quindi a tre milioni messi a disposizione dalla Provincia autonoma di Trento. L´integrazione è stata decisa dalla Giunta provinciale, su proposta del presidente Ugo Rossi. Le risorse si sono rese disponibili dopo l´assestamento di bilancio. Lo strumento si conferma apprezzato tanto che, a fronte delle domande che stavano arrivando agli uffici, si è deciso di integrare le risorse messe in campo dalla Provincia e che si aggiungono a quelle del Fondo sociale europeo. Recentemente sono stati modificati i criteri di applicazione dello strumento, estendendolo anche alla cura dei neonati, ed è stata aumenta la compartecipazione delle famiglie, che rimane basata sull´Icef. Come annunciato la scorsa settimana, in materia di Fondo sociale europeo, gli assi di intervento su cui la Provincia autonoma di Trento intende investire con la nuova programmazione sono l´occupazione, l´inclusione sociale e la lotta alla povertà, l´istruzione e la formazione, la capacità amministrativa. In questo ambito si è deciso di continuare a investire nella fornitura di buoni di servizio per i lavoratori per favorire la conciliazione tra lavoro e vita privata. Tra gli strumenti di conciliazione i Buoni di Servizio, o voucher, finanziati sia attraverso il Fondo sociale europeo che con risorse provinciali, hanno un ruolo di primo piano. Introdotti in Trentino dieci anni fa, i Buoni di Servizio hanno registrato un incremento notevole negli ultimi anni, con una crescita nel 2012 e 2013 di oltre il 23 % annuo. Lo scorso anno ne sono stati assegnati 5.325, per circa 7.000 minori complessivamente coinvolti, ed una spesa a carico dell’amministrazione provinciale di oltre 4.700.000 euro. In totale, considerando l´intero periodo di programmazione 2007-2013 del Fse, la Provincia ha reso disponibili oltre 17 milioni di euro per garantire la copertura dei servizi di cura e custodia finanziati attraverso i Buoni di Servizio. Attualmente i Buoni di Servizio coinvolgono 133 Soggetti Erogatori di Servizi che impiegano circa 500 risorse professionali. I servizi si articolano su tre fasce di età: - la prima per i bambini 3 mesi – 3 anni (servizi primissima infanzia) che ha assorbito nel 2013 oltre il 50% delle risorse finanziarie, per garantire i servizi di conciliazione “asili nido”; - la seconda per i bambini 3 anni – 6 anni (servizi per l’infanzia) ove le risorse coprono essenzialmente i servizi di estate bambini attivati nei periodi di chiusura delle scuole materne; - la terza per i bambini/ragazzi 6 anni – 14 anni (servizi estivi) laddove le risorse coprono essenzialmente i costi per le colonie estive e i servizi chiamati “compiti insieme” attivati nei periodi di chiusura estiva degli istituti scolastici o durante l’anno scolastico, generalmente il venerdì pomeriggio.  
   
   
AOSTA, SIGLATO UN PROTOCOLLO D’INTESA TRA REGIONE E PROCURA DELLA REPUBBLICA PER LA PROSECUZIONE DEL PROGETTO “AUDIZIONE PROTETTA” CON L’ATTIVAZIONE DI UN SISTEMA MULTIMEDIALE  
 
Aosta, 22 luglio 2014 - Nella mattinata di venerdì 18 luglio, il Presidente della Regione, Augusto Rollandin, e il Procuratore della Repubblica di Aosta, Marilinda Mineccia, hanno sottoscritto un Protocollo di intesa per la formalizzazione del progetto denominato “Audizione Protetta”, già operante sin dal mese di maggio 2012. La firma dell’accordo fa seguito all’allestimento, da parte della Regione, di un ambiente destinato all’ascolto di minori o persone offese nell’ambito di reati familiari o di violenza contro la persona, con la possibilità, non solo di assistere in altra stanza con specchio unidirezionale, ma anche di videoregistrare l’assunzione delle dichiarazioni. Il progetto riveste una notevole rilevanza per la tipologia del servizio pubblico erogato, in quanto consente di migliorare la qualità degli interventi a difesa e a sostegno dei cittadini nell’ambito dei procedimenti penali riguardanti persone che hanno particolare bisogno di protezione. I termini del protocollo siglato oggi, che ha durata di tre anni, prevedono che la Regione curi il funzionamento tecnico dell’impianto e ne assicuri l’assistenza, mentre la Procura garantirà una maggiore qualità del servizio Giustizia, mettendo la sala a disposizione, non solo della Polizia Giudiziaria che cura le indagini, ma anche del Giudice per le Indagini Preliminari e del Tribunale, nonché dei Servizi regionali competenti in materia di tutela dei minori.