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Notiziario Marketpress di Mercoledì 23 Luglio 2014
Politica
UE: LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA ITALIANA DISCUSSE IL 22 E IL 23 LUGLIO NELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI LIBERTÀ CIVILI: IMMIGRAZIONE E PROTEZIONE DEI DATI FRA LE PRIORITÀ  
 
Strasburgo, 23 luglio 2014 - Dinanzi ai membri della commissione per le libertà civili, il ministro dell´Interno Angelino Alfano ha dichiarato che alcune delle priorità della Presidenza italiana sono: il contrasto dell´immigrazione con "azioni che portino a risultati" nel breve, medio e lungo termine, la lotta al traffico di essere umani, alla corruzione e al terrorismo, come pure contro i crimini dovuti all´odio, alla xenofobia e alla discriminazione. Rispondendo alle domande dei deputati in materia di controllo alle frontiere e immigrazione, ha detto che "responsabilità e solidarietà devono andare di pari passo", sottolineando inoltre la necessità di una maggiore cooperazione tra l´Ue e i paesi africani di origine e di transito degli immigrati. Sempre martedì, Andrea Orlando, ministro della Giustizia, ha detto che la Presidenza italiana si propone di compiere progressi sui temi della riforma della legislazione sulla protezione dei dati personali e sullo scambio di dati con paesi terzi, della Procura europea e della cooperazione in materia civile e penale. "Cercheremo di raggiungere una strategia comune durante la Presidenza" sulla protezione dei dati, ha aggiunto il ministro, assicurando che la Presidenza terrà conto del "diritto all´oblio", alla luce della recente sentenza della Corte di giustizia europea (Cge). Per quanto riguarda la conservazione dei dati, ha ricordato che il Consiglio è in attesa di una proposta dalla Commissione, a seguito della sentenza della Corte di giustizia che ha dichiarato non valida la direttiva del 2006. Problemi economici: "riorientarsi sui fattori che possono creare crescita" - Martedì, il ministro dell´Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha presentato ai deputati della commissione per i problemi economici e monetari una strategia di crescita fondata su "tre pilastri": una migliore integrazione dei mercati, riforme strutturali e investimenti. "La strategia dell´Ue per il 2020 deve essere riorientata verso fattori che possano creare crescita", ha detto il ministro, aggiungendo che la creazione di un fondo d´investimento a lungo termine dell´Ue, la lotta contro il riciclaggio di denaro, l´evasione fiscale e l´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie saranno settori chiave del lavoro legislativo. La disoccupazione giovanile occuperà i primi posti dell´agenda, ha affermato Padoan, rassicurando i deputati che gli ponevano domande su una possibile riforma della Troika - formata da Commissione europea, Bce e Fmi - su quanto farà la Presidenza per alleviare la stretta creditizia, in particolare per le piccole e medie imprese, sulle sue opinioni in merito al deficit di bilancio e sulla flessibilità della spesa. Nelle sue risposte, il ministro ha sottolineato che è possibile ottenere risultati improntanti con una migliore applicazione delle regole esistenti e imparando dalle migliori prassi degli altri paesi dell´Ue. Trasporti: negoziati sul quarto pacchetto ferroviario e sui "mega trucks" da riavviare al più presto - Il dibattito di martedì con Maurizio Lupi, ministro per le infrastrutture e i traporti, è iniziato con un minuto di silenzio per le vittime del volo Mh17 della Malaysia Airlines, chiesto dal nuovo presidente della commissione per i trasporti e il turismo, Michael Cramer (Verdi/ale, De). Lupi ha ribadito che il trasporto e le infrastrutture di trasporto rappresentano le priorità vitali per la crescita e lo sviluppo. Ha quindi sottolineato che la Presidenza si propone di avviare i negoziati con il Parlamento sui documenti del "pilastro tecnico" del quarto pacchetto ferroviario e insisterà presso il Consiglio anche per ottenere progressi sul "pilastro politico". Le proposte sul Cielo unico europeo (Cue) avranno un grande impatto sullo scenario del settore industriale e la Presidenza, ha dichiarato il ministro, incoraggerà il dibattito sul pacchetto dell´aggiornamento delle regole sul Cue, denominato Ses2+. La Presidenza, ha proseguito, mira anche a completare i negoziati con il Parlamento sui fascicoli riguardanti le dimensioni dei veicoli (“mega trucks”) e a proseguire il lavoro sulle norme di applicazione transfrontaliera. I deputati hanno chiesto al ministro Lupi di chiarire la linea temporale riguardante i progressi sul pacchetto ferroviario, sottolineando che le trattative sul cosiddetto "pilastro tecnico" dovrebbero iniziare il prima possibile. Hanno inoltre chiesto in che modo si possano ottenere i progressi sulle proposte sui servizi portuali, sulla sicurezza stradale, sui documenti del pacchetto aeroporti, sulla proposta e-call e su come gli sforzi per combattere i cambiamenti climatici possano essere posti al centro delle politiche dei trasporti. Prossime tappe - La Presidenza Italiana concluderà il giro di presentazioni delle sue priorità nelle commissioni parlamentari a settembre.  
   
   
UE: DISCORSO DI APERTURA DEL COMMISSARIO FüLE ALLA SESSIONE PLENARIA DEL CONSIGLIO AFFARI ESTERI SUL PARTENARIATO ORIENTALE  
 
Bruxelles, 23 Luglio 2014 - Il Commissario Füle ha partecipato ieri alla sessione plenaria del Consiglio Affari esteri sul partenariato orientale e questo è quello che ha detto in principio: ´Eventi in Ucraina da Vilnius hanno testato la nostra determinazione e impegno. Credo che hanno dimostrato i seguenti quattro elementi: 1) hanno dimostrato quanto siano importanti i valori ei principi che l´Ue ha di più caro sono per la forza della nostra partnership - il partenariato orientale non è una politica unilaterale imposto su di loro ma una vera politica comune. 2) noi rispettiamo la sovranità dei nostri partner e le loro scelte sovrane. Il rispetto per l´integrità territoriale e la sovranità nazionale è un presupposto per la stabilità -. Nei paesi partner e in Europa 3) denunciamo coloro che stanno cercando di trasformare il partenariato orientale in qualcosa che non è - un gioco a somma zero, una battaglia per le sfere di influenza, e sostenere i nostri partner per resistere alle pressioni di quella logica. 4) firma il 27 giugno degli accordi di associazione, compresi i Dcfta con la Georgia, Moldova e Ucraina è stata un´apertura traguardo storico di un livello qualitativamente nuovo di relazioni. A. L´attuazione è ora la chiave. L´ue sarà al fianco di partner ogni passo del cammino. I partner più ambiziosi e disposti sono i risultati più concreti possono essere raggiunti. Continuiamo a esplorare i modi in cui possiamo aiutare i partner si incontrano sfide attraverso un forte sostegno politico combinato con la fornitura di assistenza tecnica e finanziaria. Lo facciamo anche in reazione agli sviluppi nella regione, nel caso della Moldavia, per esempio in risposta alle misure commerciali russi. Moldova beneficia anticipata di assistenza e stiamo cercando insieme il modo di rapida applicazione provvisoria della Aa / Dcfta in modo che la Moldova per essere in grado di trarre i primi benefici dalla maggiore quota nel quadro dell´accordo. Vi sono stati progressi cruciali sulla liberalizzazione dei visti : cittadini moldavi stanno già godendo esenzione dall´obbligo di visto e speriamo che altri partner raggiungere lo stesso obiettivo. ´fondamentale che tutti i settori della società sono impegnati nei nostri sforzi. Accolgo quindi con favore il ruolo molto attivo del Forum della società civile. Non meno importante è l´impegno con i parlamenti, i rappresentanti eletti del popolo; gli enti locali e regionali in nel fornire un importante collegamento tra amministrazione centrale e cittadini. La sfida futura sarà quella di garantire che la società civile entra a far parte della progettazione e attuazione delle riforme. La cooperazione e la comproprietà del processo creeranno fiducia, fornendo basi forti per la democrazia a fiorire. B. Sono d´accordo con Cathy in che la differenziazione sarà la caratteristica di guida delle nostre relazioni bilaterali nei prossimi anni. Nostra partnership è adattabile, flessibile e in grado di evolvere in reazione alle situazioni sul campo. Abbiamo perseverato con i nostri partner ed è stato in grado di adattarsi al meglio e il più velocemente possibile alle situazioni emergenti, nello spirito del partenariato. L´ucraina è il caso in questione: abbiamo fornito il supporto necessario per stabilizzazione e di riforma sforzi del governo. Siamo stati creativi, utilizzando l´intera gamma di strumenti a nostra disposizione e crearne di nuove, come gruppo di sostegno della Commissione europea per l´Ucraina. Man mano che progrediamo con quei partner che hanno sottoscritto gli accordi di associazione, dobbiamo progredire con l´Armenia, l´Azerbaigian e Bielorussia. Sarà essenziale stabilire il livello appropriato di relazioni, tenendo conto partner proprie aspirazioni ed esigenze. Se possiamo differenziare efficacemente nelle nostre relazioni bilaterali, questo contribuirà alla inclusività del partenariato. Come abbiamo intrapreso questo viaggio con un partenariato di 6, intendiamo procedere con un partenariato di 6 Tutte le 6 parti sono ugualmente importanti per l´Ue -. Vostra indipendenza e la capacità di decidere il proprio futuro, così come i vostri politiche estere e commerciali è altrettanto vitale. C. Abbiamo rispettato le tradizionali relazioni nostri partner hanno con i loro vicini, in particolare la Russia e hanno incoraggiato il loro sviluppo. Ue e la Russia coesistono nello stesso continente e, pertanto, devono lavorare insieme per garantire la stabilità, la prosperità, la sicurezza globale sulla base del rispetto dell´integrità territoriale e della sovranità dei nostri vicini. Rivalità geopolitica non ha posto in questa equazione. Dovremmo riflettere insieme su come possiamo continuare il nostro dialogo con la Russia per dimostrare alla Russia che relazioni più strette tra l´Ue ei nostri partner non arrivano a scapito dei loro tradizionali relazioni con la Russia. Comunicazione e attività di visibilità sono essenziali in questo processo. Mentre abbiamo messo in notevoli sforzi recentemente, abbiamo bisogno di migliorare la nostra capacità di comunicazione ancora, mostrano i benefici del partenariato orientale. Dobbiamo parlare alla gente locale nella propria lingua, mostrando esempi di progetti concreti che possono avere impatto sulla loro vita quotidiana.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: INTERVISTA CON ELMAR BROK: "FIAMME ALLE PORTE DELL´UE"  
 
Strasburgo, 23 luglio 2014 - Ogni giorno sentiamo notizie sui conflitti in Ucraina, Irak e ora in Israele e Palestina. Mentre in Israele una delle parti ha accettato il cessate il fuoco e in Ucraina i leader europei stanno ancora tentando di trovare una soluzione con la Russia. Con simili conflitti alle porte, l´Unione europea svolge un ruolo centrale di mediatore. Abbiamo chiesto al presidente della commissione affari esteri Elmar Brok (Ppe) il suo parere. Il conflitto Israelopalestinese sta divampando di nuovo. Cosa succede? É sempre la stessa cosa: gli estremisti di ciascuna parte si scontrano gli uni con gli altri. Hamas vuole interrompere il processo di pace e sta riuscendo nel suo intento. Per questa ragione il cessate il fuoco deve essere urgentemente adottato e Hamas deve accettare il cessate il fuoco proposto dall´Egitto. Israele lo ha già fatto. In questo contesto quale futuro per l´Iraq e quali le conseguenze sulla regione? Io penso ci debba essere solo un futuro possibile, ossia che il vincitore delle elezioni, lo sciita Nouri al- Maliki, ed i suoi sostenitori, accettino di realizzare un governo inclusivo. Gli Sciiti vogliono creare un governo di maggioranza, ma se non si alleano con altri partiti politici, ci saranno delle divisioni. Inoltre, i fondamentalisti saranno più attivi, anche in Siria. La situazione nella regione potrebbe precipitare. L´iraq rischia di essere diviso in tre parti, di cui una in collegamento con alcune regioni della Siria. La stabilità dell´area sarebbe totalmente compromessa. Se non dovessimo riuscire a risolvere questo conflitto la minaccia della guerra è reale. Spostandoci verso nord il conflitto in Ucraina dura da più di sei mesi. Cosa occorre fare? Dovremmo fare in modo che l´Ucraina metta in atto l´accordo di associazione ed il contratto di negoziato. Il Paese dovrebbe diventare economicamente e politicamente stabile per implementare le riforme necessarie. Dobbiamo sostenere l´Ucraina al fine di bloccare l´avanzata dei separatisti. É importante estendere la missione Osce insieme con gli Ucraini, per fare in modo che le frontiere con la Russia siano controllate e che né le armi né il personale possano entrare in Ucraina da quella zona. Tutti questi conflitti si sviluppano o all´est dell´Unione europea o nei Paesi a noi limitrofi. I conflitti hanno portato conseguenze sul modo in cui la politica estera europea si organizza? Abbiamo bisogno di un ministro degli Affari esteri di grande esperienza. Dobbiamo utilizzare gli effetti della sinergia dell´Unione europea e concordare una vera politica estera comune sulle questioni cruciali. Non abbiamo politiche concrete per quanto riguarda la Russia, nè per l´energia o per gli affari esteri. Gli Stati membri devono capire che azioni comuni europee su tali questioni rafforzano i nostri interessi. É arrivato il momento di capirlo. Più del 70 per cento dei cittadini vorrebbe una politica estera e di sicurezza comune più efficace in Europa. A differenza di alcuni ministri nazionali i cittadini hanno compreso che è solo lavorando insieme che avremo una possibilità di sopravvivere in questo mondo. I paesi vicini dell´Ue sono in fiamme. Dobbiamo riuscire a siglare una tregua altrimenti potrebbero esserci pericoli per tutti noi.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: MH17 INCIDENTE: I DEPUTATI CHIEDONO LA SOLIDARIETÀ CON L´UCRAINA E LE SANZIONI CONTRO LA RUSSIA  
 
Strasburgo, 23 luglio 2014 - Sanzioni dell´Ue contro la Russia devono essere intensificate, il confine ucraino chiuso per fermare i flussi di armi dalla Russia, e gli organi della Malaysia Airlines Mh17 vittime di incidenti restituiti, i deputati hanno insistito nel dibattito di ieri con il ministro degli esteri ucraino Pavlo Klimkin. Mr Klimkin ha invitato l´Unione europea a mostrare la sua solidarietà , l´Ucraina è "essere punito per le sue aspirazioni europee". Il dibattito si è aperto con un minuto di silenzio per le vittime del crollo 17 luglio. Il sig Klimkin sottolineato che l´incidente Mh17 non era solo un incidente, ma una "narrazione vizioso" per l´intera Europa. "Prima stavamo parlando di auto-difesa di abitanti dell´Ucraina orientale, mentre ora è chiaro che si tratta di terroristi russi-backed", ha detto. Il governo Ucraina è pronta a impegnarsi in una discussione con "persone reali di Donetsk", ma "i terroristi russi devono tornare in Russia", ha aggiunto. L´unione europea deve mandare un chiaro messaggio di solidarietà e sostegno per l´Ucraina, che ha detto che era ora "essere punito per le sue aspirazioni europee", e rafforzare la presenza dell´Ue sul campo schierando una missione la sicurezza comune e la politica di difesa, ha esortato. "I servizi di sicurezza ucraini dovrebbero avere il pieno controllo del confine per assicurare che il flusso di armi dalla Russia può essere prosciugato", ha detto commissione per gli affari esteri presidente Elmar Brok del Parlamento europeo (Ppe, De). Ha aggiunto che le azioni del presidente russo Vladimir Putin lasciati aperti no "possibilità di trovare una soluzione politica", e che l´Ue dovrebbe pertanto procedere con sanzioni più forti contro la Russia. I deputati hanno chiesto una linea unitaria tra gli Stati membri dell´Ue in materia di sanzioni più severe nei confronti della Russia, non come conseguenza del disastro aereo, ma in reazione alla mancanza di volontà delle autorità russe per controllare il flusso di armi e armi pesanti attraverso il confine verso le regioni orientali dell´Ucraina. Alcuni hanno anche criticato la Francia per la formazione solidiers russi, visto che centinaia di persone olandesi avevano perso la vita in un incidente aereo. "Il mio governo non si fermerà fino a quando la giustizia è fatta", ha detto l´ambasciatore olandese Peter De Gooijer, che ha anche parlato alla riunione. Egli ha sottolineato che la prima priorità del suo governo era di avere corpi delle vittime sono tornati a casa e poi di condurre un´indagine indipendente. Ha deplorato il modo irrispettoso in cui i corpi delle vittime erano stati trattati e ha detto che questo non sarebbe stato dimenticato dal popolo olandese.  
   
   
PRIMA DISCUSSIONE GENERALE SULLA POLITICA COMMERCIALE DELL´UE CON LA NUOVA COMMISSIONE PER IL COMMERCIO INTERNAZIONALE (INTA)  
 
Bruxelles, 23 Luglio 2014 – Di seguito l’intervento di ieri di karel De Gucht Commissario europeo per il commercio al Parlamento europeo: “ Signor Presidente, onorevoli deputati, Grazie per avermi invitato alla prima riunione plenaria del comitato. Sono felice di vedere che il Comitato ha assunto dimensioni - che credo sia una riflessione giusta l´importanza, e anche il rispetto, ha guadagnato nel corso degli ultimi anni. Sono anche felice di vedere un bel paio di volti familiari, ma anche molti volti nuovi - ci offre un ottimo mix di esperienza e di nuove intuizioni. Spero sinceramente che io continuerò a lavorare insieme a voi lo stesso spirito di cooperazione intensa e costruttiva come con i vostri predecessori in questo comitato. Potete contare su di me per rimanere impegnata e trasparente a questo comitato come mi è stato negli anni precedenti. Il mio successore dovrà avere un gran numero di scarpe se si considera ciò che abbiamo realizzato durante l´ultima legislatura. Infatti, il nostro lavoro congiunto con il Parlamento e questa commissione molto attiva negli ultimi anni ha contribuito notevolmente alla condotta, legittimità e responsabilità della politica commerciale dell´Ue. Questo comitato è stato molto attivo sul fronte legislativo, adottando una legislazione che adatta i nostri strumenti di politica commerciale dell´accordo di Lisbona, nonché al nuovo contesto del commercio mondiale. Questo include due importanti regolamenti relativi alla politica di investimento, la revisione del sistema di preferenze generalizzate e il regolamento Enforcement. Noto con soddisfazione che i compromessi trovati tra il Parlamento e il Consiglio rispettati appieno lo spirito delle nostre proposte iniziali. Detto questo, ci sono ancora alcune procedure legislative in corso, e mi verrà a che in un minuto. Siamo anche riusciti a ratificare e applicare provvisoriamente accordi di libero scambio, come ad esempio con la Corea, la Colombia, il Perù e l´America Centrale, offrendo commerciali Ue nuove opportunità nei mercati in crescita. Tutto sommato, più di 20 accordi commerciali, grandi e piccoli, sono stati sottoposti al consenso del Parlamento durante questo periodo. Praticamente tutti passati con molto comode maggioranze. Questo dimostra che esiste un ampio consenso sui principi fondamentali della politica commerciale europea sancito dai Trattati: mercati aperti - sia in patria che all´estero, un concetto ampio delle barriere commerciali che dobbiamo affrontare, e la necessità di garantire possiamo competere a condizioni eque. Questo è il motivo per cui gli accordi che ho appena citato sono accordi di nuova generazione, che coprono aree che portano valore aggiunto per l´economia europea - per esempio, i servizi, gli appalti pubblici, le indicazioni geografiche, e una maggiore promozione del riconoscimento delle norme comunitarie. Questi accordi sono ora in corso di attuazione, e stanno iniziando a dare i suoi frutti. L´accordo di libero scambio Ue-corea del Sud, entrato in vigore nel luglio 2011. Oggi vediamo i benefici di questo accordo con un aumento di oltre il 20% delle nostre esportazioni sia durante il primo e il secondo anno di attuazione. Una parte considerevole del vostro lavoro consisterà anche di monitorare l´attuazione di tali accordi così come quelli che sarete chiamati ad approvare nei prossimi anni. Il Comitato ha infatti assistito alla messa a punto di un bel paio di accordi che sono ora pronte, o in procinto di diventare pronto per il consenso: i Dcfta con l´Ucraina, la Georgia e la Moldavia, che ora sono firmati, il nostro accordo con l´Africa occidentale, che sarà presto pronto per la firma, e gli accordi politici con il Canada e Singapore, dove speriamo di finalizzare le questioni tecniche in sospeso al più presto. Solo la scorsa settimana, abbiamo concluso i negoziati per un accordo di partenariato economico con i paesi del sud africani e con l´Ecuador per l´adesione all´accordo che già abbiamo con la Colombia e il Perù. Un accordo Vorrei ancora concludere stagione estiva è con la Comunità dell´Africa orientale. Tuttavia, questo non deve essere fatto a costo della nostra obbligo previsto dal trattato di salvaguardare i diritti umani attraverso accordi commerciali dell´Ue. Un ultimo punto sugli Ape, entro la fine del mese, la Commissione spera di poter presentare una soluzione al Consiglio e al Parlamento di contribuire a preservare le preferenze oltre il 1 ° ottobre per il Ghana, Costa d´Avorio, Botswana, Namibia, Swaziland, Fiji e, se il le condizioni sono giuste, Camerun troppo, alla luce dei recenti sviluppi positivi. Non posso anticipare una decisione College di dire di più, ma sarei ovviamente apprezzare il sostegno di questo Comitato al momento giusto. Nel frattempo, abbiamo più di 15 negoziati attivi bilaterali in corso, anche con Stati Uniti, Giappone, Mercosur, Marocco e Vietnam, che sarete chiamati a monitorare nei prossimi mesi e anni. Se proprio insisti, potrei dire qualcosa su Ttip. Abbiamo avuto un lungo dibattito in Aula solo la scorsa settimana. E io, naturalmente, essere pronti a prendere le vostre domande sul più chiacchierato dei negoziati in città. Capo negoziatore Ignacio Garcia Bercero era con voi questa mattina a riferire sui negoziati della scorsa settimana. Vorrei aggiungere solo a ciò che avete sentito un punto che ho fatto la settimana scorsa. Io sono un forte sostenitore nel dibattito pubblico e sul mio orologio che ho avuto un sacco con questo comitato e vostri colleghi in seduta plenaria. Sono anche consapevole della mia responsabilità di presentare i fatti e sostanza, e non false verità circa una trattativa che non è nemmeno concluso. Noi non siamo quello che i nostri detrattori ci fanno fuori per essere. La Commissione negozia sulla base della legislazione comunitaria esistente e sente una gamma molto ampia di opinioni su una base quasi giornaliera. Sappiamo dove si trovano le nostre responsabilità. Avrò solo un paio di mesi sinistra a collaborare con voi sotto il mandato. E spero che possiamo usare questo tempo per andare avanti su una serie di questioni in sospeso che ritengo importanti. Prima di tutto, ci sono due proposte legislative che la Commissione ha fatto nel marzo 2012 e aprile 2013, rispettivamente, dello strumento Procurement internazionale e la modernizzazione di strumenti di difesa commerciale. Il Parlamento ha notevolmente avanzato, ma il Consiglio è ancora li esamina. L´attuale presidenza italiana è molto dedicato a spostare questi file in avanti. Spero vivamente che il Parlamento riprenderà il lavoro come a sinistra fuori nel mese di aprile, in modo che si potrebbe essere in grado, quando il Consiglio è pronto a muoversi rapidamente per i negoziati e trovare compromessi equi insieme. Una breve parola di troppo su una recente proposta relativa minerali dei conflitti, che sono profondamente interessato, perché ho visto le tragedie umane causate dal commercio di minerali dei conflitti in Africa. La proposta si basa su un approccio attentamente pensato per promuovere un approvvigionamento responsabile da zone teatro di conflitti senza interrompere legittimo commercio senza che le comunità non hanno mezzi di sussistenza economiche valide diverse da quelle di reclutamento nei gruppi armati. Accolgo quindi con favore il fatto che il Parlamento è ora in grado di iniziare l´esame di questo importante pezzo di legislazione e mi auguro che l´equilibrio che cercavamo può essere conservato. Infine, abbiamo anche proposto nel mese di giugno per estendere le preferenze commerciali autonome per i paesi dei Balcani occidentali per altri cinque anni. Spero che il lavoro può iniziare presto su questo file, anche se le preferenze accordate alla Bosnia-erzegovina possono essere sospesi dal 1 ° gennaio 2016, a meno che pienamente trattano le esportazioni croate come le esportazioni dell´Ue. Per quanto riguarda i negoziati in corso, ci stiamo muovendo passo-passo verso la conclusione con il Canada. Dopo la politica break-through dello scorso ottobre, i nostri negoziatori hanno lavorato molto duramente per finalizzare tutte le restanti questioni tecniche e di recepire gli elementi del break-through nel testo giuridico. In alcuni casi ciò è dimostrato più difficile di quanto pensassimo, ma sono fiducioso che la fine è ormai in vista. Non appena i negoziatori hanno completato il loro lavoro, si riceverà il testo consolidato di tutti i capitoli. Tuttavia, è chiaro che questo è uno degli accordi più ambiziosi che abbiamo concluso finora andando ben oltre ciò che il Canada ha concesso agli Stati Uniti nel contesto del Nafta. Questo non è un risultato da poco. L´accordo di libero scambio con Singapore è primo accordo dell´Ue con una economia del Sudest asiatico, che stabilisce state-of-the-art regole su tutta la gamma di questioni commerciali. I negoziati nel capitolo protezione degli investimenti avviati successivamente e sono in fase di ultimazione mentre parliamo, per essere inclusi come parte integrante del Fta per la firma. Nel mese di marzo, abbiamo lanciato negoziati su un accordo di protezione degli investimenti con il Myanmar / Birmania. Nessuno Stato membro ha concluso una con questo paese, quindi questo accordo darà investitori dell´Ue garanzie tanto necessari per i loro investimenti. Ci impegneremo per l´inclusione di disposizioni in materia di sviluppo sostenibile, che copre le questioni sociali e ambientali di rilevanza in un contesto di investimenti, e di promuovere la responsabilità sociale delle imprese e il comportamento responsabile delle imprese. Inoltre, i negoziati con la Cina anche continuare. Prima di concludere, vorrei dire qualche parola sul sistema commerciale multilaterale, che nonostante le molte altre iniziative in corso, resta la pietra angolare della politica commerciale dell´Ue. Nel dicembre dello scorso anno, i membri dell´Organizzazione mondiale del commercio ha raggiunto un accordo storico su diverse questioni di Doha per lo sviluppo, tra cui un accordo di facilitazione del commercio nuovo di zecca, e aprono la porta a lavorare ulteriormente sulla Dda. Stiamo anche avanzando su una serie di iniziative strettamente correlate. I negoziati per liberalizzare gli scambi di beni e servizi ambientali sono stati formalmente lanciato questo mese, e ci stiamo muovendo verso la conclusione della revisione dell´accordo di Information Technology, a liberalizzare il commercio in diversi prodotti non contemplati prima. Infine, il lavoro è anche avanzando sul commercio dei servizi, dell´accordo (Tisa) per creare un campo di gioco migliore in commercio dei servizi, nonostante la sfida di come ancorare un grande tale accordo multilaterale all´interno del sistema dell´Omc.  
   
   
UE ACCOGLIE UN NUOVO FONDO OMC PER SOSTENERE LE RIFORME DOGANALI DEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO  
 
Bruxelles, 23 Luglio 2014 - L´ue accoglie con favore l´annuncio di oggi da parte del Wto che sarà istituito un fondo per aiutare i Paesi in via di sviluppo e paesi meno sviluppati attuare l´accordo di facilitazione del commercio. L´accordo, approvato lo scorso dicembre dal 159 membri dell´Omc, al momento, si propone di semplificare le procedure doganali di tutto il mondo. Lo scopo della nuova "Trade Facilitation Facility Agreement", come il fondo viene chiamato, è quello di assicurarsi che ogni paese in via di sviluppo ha l´assistenza tecnica di cui ha bisogno per attuare l´accordo. Il Fondo garantirà inoltre la coerenza e la trasparenza dell´assistenza-doganale legati esistente tecnico e renderlo più efficace. ´Accogliamo con favore l´annuncio di oggi e confidiamo che questa buona notizia per l´assistenza tecnica spianerà la strada per i paesi in via di sviluppo per attuare l´accordo facilitazione degli scambi, ´ha detto il commissario Ue al commercio Karel De Gucht. ´L´ue è pienamente impegnata a sostenere le riforme ad agevolare gli scambi in tutto il mondo e per garantire la disponibilità di fondi. Ecco perché saremo contribuendo in modo significativo a questo nuovo strumento ´. Anche prima della creazione di questo strumento Wto, i Commissari Ue per il commercio e per la cooperazione allo sviluppo già impegnati € 400.000.000 per la facilitazione degli scambi in cinque anni. Questo sarà per lo più accessibili attraverso i programmi di sviluppo esistenti. Per integrare i programmi di sviluppo, l´Ue è anche un donatore fondatore del programma di supporto Trade Facilitation, recentemente lanciato dalla Banca Mondiale. Questo è un fornitore rapida risposta dell´assistenza tecnica che è già aperto alle richieste di supporto. L´accordo di facilitazione degli scambi L´accordo di facilitazione degli scambi è il primo risultato concreto del Doha Round dei negoziati commerciali avviati 13 anni fa. Si è convenuto lo scorso dicembre al 9 ° Conferenza ministeriale dell´Omc, nell´ambito del cosiddetto "Pacchetto Bali". L´attuazione dell´accordo dovrebbe: i flussi incremento del commercio, sia per le esportazioni e le importazioni, espandere le entrate collezione dazio (grazie alla maggiore volume degli scambi e una migliore individuazione delle frodi), e migliorare l´efficienza delle amministrazioni doganali. L´accordo offre in via di sviluppo e paesi meno sviluppati un trattamento favorevole senza precedenti. Esso collega l´attuazione di assistenza tecnica. Paesi in via di sviluppo sono in grado di scegliere la durata dei loro periodi di transizione e saranno richiesti solo per attuare tali impegni per i quali hanno acquisito la capacità. Essi sono tuttavia tenuti a notificare entro la fine di luglio 2014, che le disposizioni si attueranno al momento dell´entrata in vigore dell´accordo.  
   
   
IL COMMISSARIO HAHN INVITA I CITTADINI EUROPEI A CONTRIBUIRE A CONFIGURARE LA FUTURA AGENDA URBANA DELL´UE  
 
Bruxelles, 23 luglio 2014 - Johannes Hahn, Commissario europeo responsabile per la Politica regionale, invita i cittadini dell´Ue a esprimersi su un´Agenda urbana dell´Ue, sulla forma che dovrebbe assumere e sulle modalità per attuarla. Il Commissario si augura un forte impegno degli stakeholder e degli abitanti delle città a partecipare a una consultazione pubblica che affianca una comunicazione formale appena pubblicata dalla Commissione europea. Ciò fa seguito a un numero crescente di richieste di un maggiore coinvolgimento delle città nella concezione delle politiche unionali e di una maggiore coerenza nel modo in cui le istituzioni dell´Europa affrontano le sfide cui si trovano confrontate le conglomerazioni urbane. La comunicazione della Commissione "La dimensione urbana delle politiche dell´Ue" descrive la situazione delle città dell´Ue e le politiche urbane negli Stati membri, nonché la dimensione globale dell´urbanizzazione. Essa ribadisce il fatto che un´Agenda urbana dell´Ue dovrebbe rispecchiare gli obiettivi complessivi dell´Ue ed integrare inoltre le politiche nazionali degli Stati membri. Il Commissario Johannes Hahn, che è responsabile per la Politica regionale e urbana dell´Ue, ha commentato: "Dall´inquinamento alla povertà, dalla disoccupazione all´energia, non possiamo affrontare le sfide cui è confrontata l´Europa né possiamo raggiungere i suoi obiettivi se non affrontiamo queste tematiche nelle città europee. Un´agenda urbana dell´Ue deve rispettare il principio di sussidiarietà, ma dovremmo intervenire laddove possiamo migliorare le politiche dell´Ue rafforzando la dimensione urbana, come anche conferendo alle città dell´Europa un ruolo maggiore in qualità di partner dell´Ue. La consultazione odierna costituisce un importante passo in tale direzione." Il Commissario ha aggiunto: "Più di due terzi della popolazione europea vive in città ed è quindi appropriato che la nostra riforma della politica di coesione dell´Ue ponga già ora lo sviluppo urbano e cittadino ai vertici dell´agenda politica. Un´agenda urbana dell´Ue va anche oltre, ed ora desideriamo sentire la voce dei principali stakeholder e di coloro che vivono nelle città. Riteniamo che, se innalziamo il profilo della dimensione urbana nell´ambito del nostro sistema decisionale, l´Ue reagirà in modo più efficace all´evoluzione dei bisogni non solo di coloro che vivono nelle aree urbane, ma anche di tutti coloro che vivono fuori dalle città ma dipendono dai loro servizi." Il 72% della popolazione totale dell´Ue vive in agglomerazioni, città e conurbazioni, ma tale proporzione dovrebbe superare l´80% entro il 2050. La comunicazione indica che più di due terzi di tutte le politiche dell´Ue, ad esempio quelle relative ai trasporti, all´energia e all´ambiente, interessano direttamente o indirettamente le città. Un´agenda urbana si prefiggerebbe un approccio maggiormente integrato allo sviluppo politico per assicurare la coerenza ed evitare le contraddizioni. La consultazione pubblica è aperta fino al 26 settembre 2014. Essa solleva questioni fondamentali come: Perché abbiamo bisogno di un´Agenda urbana dell´Ue? Quanto specifiche dovrebbero essere le sue finalità? In quali ambiti l´intervento dell´Ue può recare il massimo valore aggiunto? Le città dovrebbero essere coinvolte nel processo decisionale? E, in caso di risposta affermativa, in che modo? Contesto Tra le molte istanze che hanno invocato un´Agenda urbana dell´Ue vi sono il Parlamento europeo, il Comitato delle regioni e il Comitato economico e sociale europeo, nonché le stesse associazioni cittadine. La Commissione ha organizzato nel febbraio di quest´anno un forum Cities per portare avanti questa idea. Nell´ambito della Presidenza greca, i ministri dell´Ue responsabili per la politica di coesione hanno chiesto, nell´aprile di quest´anno, la realizzazione di una simile Agenda a partire dai contributi dei livelli locali, regionali, nazionali e unionali. Per ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/regional_policy/urban/portal/index_en.cfm    
   
   
COSME: LA COMMISSIONE EUROPEA E IL FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI FIRMANO UN ACCORDO CHE INCREMENTERÀ LE OPPORTUNITÀ DI FINANZIAMENTO PER LE PMI  
 
Bruxelles, 23 luglio 2014 - In Europa le piccole e medie imprese (Pmi) avranno accesso fra breve a un importo fino a 25 miliardi di euro di finanziamenti addizionali a seguito di un accordo firmato oggi tra la Commissione europea e il Fondo europeo per gli investimenti (Fei). Sarà il neo designato Commissario per l´Industria e l´imprenditoria, Ferdinando Nelli Feroci, ad ospitare la cerimonia della firma dell´accordo. Grazie agli 1,3 miliardi di euro stanziati nel bilancio di Cosme per il finanziamento alle Pmi, sarà possibile mobilitare fino a 25 miliardi di euro grazie agli effetti di leva provenienti dagli intermediari finanziari nell´arco dei prossimi sette anni. L´accordo prepara la via a finanziamenti di capitale e di debito per le Pmi nell´ambito del programma Ue per la competitività delle imprese e delle Pmi (Cosme) entro la fine del 2014. A seguito della firma dell´accordo, il Fei indirà un invito aperto a espressione d´interesse cui potranno partecipare le istituzioni finanziarie ammissibili (banche, organismi di garanzia, fondi, ecc.). Dopo un´analisi approfondita (due diligence process) il Fei procederà alla selezione degli intermediari finanziari che potranno erogare i nuovi finanziamenti alle Pmi europee di tutti i settori. Ferdinando Nelli Feroci, Commissario responsabile per l´Industria e l´imprenditoria, ha affermato: “Grazie a Cosme le Pmi europee avranno fra breve accesso a un importo fino a 25 miliardi di euro di finanziamenti addizionali in forma sia di garanzie sui prestiti sia di capitale. Questa è una parte importante dell´azione dell´Ue per superare le note difficoltà che le Pmi incontrano ad accedere al credito. La firma dell´accordo odierno ribadisce il fermo impegno della Commissione europea ad aiutare le Pmi dell´Ue a prosperare: esse sono la spina dorsale dell´economia unionale e sono all´origine dell´85% di tutti i nuovi posti di lavoro". Pier Luigi Gilibert, Chief Executive del Fei, ha affermato: “Tramite Cosme il Fei sarà in grado di sostenere nel prossimo settennio un numero ancora più grande di Pmi in tutta Europa. Prendendo le mosse dal successo del programma per la competitività e l´innovazione, predecessore di Cosme, che ha consentito di erogare finanziamenti alle Pmi per un importo approssimativo di 20 miliardi di euro contribuendo a supportare più di 1 milione di posti di lavoro, intendiamo migliorare ulteriormente l´accesso delle Pmi ai finanziamenti e contribuire così alla crescita e all´occupazione in Europa.” 21 miliardi di euro in garanzie per le Pmi - Cosme funzionerà assicurando alle banche garanzie sui finanziamenti al fine di aiutarle a erogare un maggior numero di prestiti e di leasing finanziari alle Pmi. L´impatto è sostanziale poiché, considerato l´effetto di leva del programma Cosme, 1 euro investito in una garanzia di un prestito consente fino a 30 euro di finanziamenti per le Pmi. Queste garanzie aiuteranno tipicamente molte Pmi che altrimenti non sarebbero in grado ottenere finanziamenti a causa delle insufficienti garanzie disponibili. Si prevede che fino a 330 000 Pmi riceveranno prestiti avallati dalle garanzie di Cosme e che l´importo totale dei prestiti raggiungerà i 21 miliardi di euro. Sulla base dell´esperienza del programma che ha preceduto Cosme, il programma per la competitività e l´innovazione (Cip), si prevede che il 90% dei beneficiari sarà costituito da aziende che hanno non più di 10 dipendenti le quali fruiranno di un prestito medio garantito di circa 65.000 euro. Si tratta per l´appunto della categoria di Pmi che trova maggiori difficoltà a ottenere un prestito. 4 miliardi di euro di capitale per aiutare le Pmi a crescere e ad espandersi Parte del bilancio di Cosme sarà anche investito in fondi che erogano venture capital per le fasi di espansione delle Pmi, in particolare di quelle che operano in una dimensione transfrontaliera. I gestori dei fondi opereranno su base commerciale per assicurare che gli investimenti siano concentrati sulle Pmi che presentano i maggiori potenziali di crescita. Ci si attende che circa 500 imprese riceveranno capitale e che il volume complessivo dell´investimento raggiungerà i 4 miliardi di euro e attirerà ulteriori finanziamenti provenienti da coinvestimenti di altra fonte, pubblica e privata. Accesso ai fondi dell´Ue - Il portale Finanziamenti fornisce informazioni semplici, complete e aggiornate sul modo in cui gli imprenditori e le Pmi possono accedere nel corso dei prossimi sette anni ad un importo totale superiore a 100 miliardi di euro di finanziamenti unionali per il tramite di diversi programmi dell´Ue. Il portale offre alle Pmi informazioni dettagliate su come candidarsi a un finanziamento supportato dall´Ue, tramite una delle circa 1 000 banche e altre istituzioni finanziarie. Il portale è accessibile in tutte le lingue dell´Ue e a tutti i paesi dell´Ue e candidati. Contesto - Cosme è il programma dell’Ue per la competitività delle imprese e le piccole e medie imprese (Pmi) per il periodo 2014 – 2020 con una dotazione prevista di 2,3 miliardi di euro il cui effetto di leva è in grado di fornire fino a 25 miliardi di euro. Cosme sosterrà le Pmi nelle seguenti aree: miglior accesso ai finanziamenti alle Pmi, accesso ai mercati e promozione della cultura imprenditoriale. Il programma Cosme prende le mosse dai risultati positivi del programma quadro per la competitività e l´innovazione (Cip) che ha contribuito a mobilitare più di 16 miliardi di euro sotto forma di prestiti e 2,8 miliardi di euro di venture capital a favore di oltre 328 000 Pmi in Europa nel periodo 2007-2013. Per ulteriori informazioni Programma Cosme http://ec.Europa.eu/enterprise/initiatives/cosme/index_en.htm    
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA ANNUNCIA UN CONTRIBUTO DI 100 MILIONI DI EURO PER LA "CORSIA VELOCE PER L´INNOVAZIONE" E CINQUE PREMI ALL´INNOVAZIONE  
 

Bruxelles, 23 luglio 2014 - Ieri la Commissione europea presenta una nuova azione pilota dal titolo "Corsia veloce per l´innovazione" (Cvi) con una dotazione di 100 milioni di Eur e annuncia cinque premi all´innovazione nell´ambito di Orizzonte 2020, il programma di ricerca e innovazione dell´Unione europea con una dotazione di 80 miliardi di Eur. La Cvi ha lo scopo di sostenere l´economia europea offrendo alle imprese e alle organizzazioni innovative sovvenzioni che permettano loro di portare fino alla fase della commercializzazione le idee migliori. I premi offrono un compenso per le innovazioni tecnologiche di elevato interesse per la società. Le iniziative sottolineano la volontà di sostenere l´innovazione in Europa nel quadro del primo programma di lavoro biennale di Orizzonte 2020. L´annuncio di oggi conferma inoltre la disponibilità di 7 miliardi di Eur per i bandi nell´ambito di Orizzonte 2020 nel corso del 2015 e definisce il calendario per la presentazione delle proposte (Memo/14/492). Máire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la ricerca, l´innovazione e la scienza, ha dichiarato: "I primi inviti a presentare proposte nel quadro di Orizzonte 2020 hanno avuto un enorme successo, con oltre 17 000 proposte già pervenute. Sono favorevolmente colpita dall´evidente aumento dell´interesse dell´industria, in particolare delle piccole imprese. Oggi stiamo dando il via alla presentazione di proposte per il 2015 e sono fiduciosa che saranno numerosissime. La corsia veloce per l´innovazione e i nuovi premi offriranno ancora più opportunità per la partecipazione degli innovatori di tutta Europa. Queste misure contribuiscono ad aumentare la competitività dell´Europa e a creare crescita e occupazione". Le domande per la "corsia veloce per l´innovazione" potranno essere presentate a partire dal gennaio 2015. Saranno finanziati i piccoli consorzi composti da 3-5 organizzazioni con una forte partecipazione delle imprese per consentire alle idee più promettenti di completare il processo per accedere al mercato. La Cvi è aperta alle idee di tutti i settori tecnologici o applicativi e a tutti i soggetti giuridici stabiliti nell´Ue o in un paese associato a Orizzonte 2020. I concorsi per i cinque premi all´innovazione cominceranno fra la fine del 2014 e l´inizio del 2015. I premi, del valore di 6 milioni di Eur nel 2015, coprono tre differenti aree tematiche di ricerca: salute (premio per la riduzione dell´uso degli antibiotici, premio per lo scanner degli alimenti), ambiente (premio per la riduzione dell´inquinamento atmosferico) e Tic (condivisione collaborativa dello spettro, premio per la trasmissione ottica). Il programma di lavoro aggiornato adottato oggi conferma i dettagli degli inviti a presentare proposte per il 2015, annunciati per la prima volta nel dicembre scorso, e precisa i termini per la presentazione delle proposte (cfr. Ip/13/1232). Tutte le opportunità di finanziamento disponibili nel quadro di Orizzonte 2020 sono accessibili dal portale dei partecipanti . Risposta ai primi bandi di Orizzonte 2020 I primi bandi di Orizzonte 2020 annunciati lo scorso dicembre hanno avuto un´enorme risposta: le oltre 17 000 proposte pervenute entro fine giugno per un valore nove volte superiore ai finanziamenti disponibili hanno fatto registrare un considerevole aumento rispetto al precedente 7° programma quadro (7° Pq) e una maggiore concorrenza. Notevole l´aumento delle domande provenienti dall´industria: le domande presentate dalle imprese nei pilastri "Leadership industriale" e "Sfide per la società" di Orizzonte 2020 hanno rappresentato il 44% del totale, rispetto al 30% nell´ambito di settori comparabili del 7º Pq. La partecipazione delle Pmi è particolarmente forte, con oltre 5 500 proposte presentate dalle Pmi nel quadro dei bandi di Orizzonte 2020 per incentivare la leadership nelle tecnologie abilitanti e industriali e quasi 2 700 domande di finanziamento nell´ambito del nuovo strumento per le Pmi da 3 miliardi di Eur. Contesto Orizzonte 2020, con una dotazione di quasi 80 miliardi di euro per un periodo di sette anni, rappresenta il più ricco programma di ricerca e innovazione che l´Ue abbia mai avuto. La maggior parte dei finanziamenti dell´Ue per la ricerca è assegnata sulla base di bandi di gara, ma il bilancio di Orizzonte 2020 comprende anche finanziamenti per il Centro comune di ricerca (il servizio scientifico interno della Commissione europea), l´Istituto europeo di innovazione e tecnologia e la ricerca condotta nel quadro del trattato Euratom. Sono pubblicati bandi separati anche nel quadro di determinati partenariati con l´industria e con gli Stati membri (cfr. Ip/13/668 e Ip/14/796). Nel 2015 il bilancio complessivo Ue destinato alla ricerca, inclusi gli stanziamenti di cui sopra e le spese amministrative, sarà di circa 9,9 miliardi di Eur. Per ulteriori informazioni Memo/13/1085: Orizzonte 2020 - Il nuovo programma dell´Ue per la ricerca e l´innovazione Orizzonte 2020 - sito internet http://ec.Europa.eu/programmes/horizon2020/en
Portale dei partecipanti http://ec.Europa.eu/research/participants/portal/
desktop/en/home.html

 

 
   
   
UMBRIA, APPELLO MARINI A REGIONI ITALIANE: "INSIEME CHIEDIAMO CESSATE IL FUOCO A GAZA"  
 
Perugia, 23 luglio 2014 - "Di fronte ai drammatici avvenimenti di Gaza di questi giorni e alla escalation di combattimenti che già ha fatto registrare un numero inammissibile di morti e una terribile condizione delle popolazioni civili che si trovano intrappolate nella "Striscia", sentiamo la necessità e l´urgenza di rivolgere a tutte le Regioni d´Italia la richiesta di una mobilitazione straordinaria in soccorso delle popolazioni e per reclamare un "cessate il fuoco" immediato". A scriverlo, in una lettera indirizzata a tutti i Presidenti delle Regioni e della Province autonome, è Catiuscia Marini, Presidente della Regione Umbria che coordina la Commissione Speciale "Attività di Cooperazione e iniziative per il Dialogo e la pace in Medio Oriente" della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Nella lettera inviata alle altre Regioni, la Presidente dell´Umbria (che si è già confrontata con il Presidente della Toscana, Enrico Rossi) propone un´ipotesi di lavoro basata su due punti. Al primo posto l´adesione ad un comune appello in cui si sottolinea l´impossibilità a "restare insensibili di fronte alla tragedia di Gaza" e la necessità di interpretare la "rivolta morale dei nostri cittadini per il numero inaudito di morti, tra cui soprattutto civili e bambini, prodotto dai combattimenti in atto nella ‘Striscia´". "La sicurezza di Israele e delle popolazioni palestinesi, prosegue l´appello proposto, va garantita col "cessate il fuoco immediato da ogni parte". Nell´appello si chiede infine la costruzione immediata di "un corridoio umanitario che permetta l´afflusso urgente di soccorsi e risorse primarie per le popolazioni civili di Gaza. Il tutto prima che si inneschi in Palestina e poi nel più vasto Medio Oriente una ulteriore, incontrollabile spirale di odio". In secondo luogo la Presidente Marini propone un impegno immediato in un´azione di solidarietà concreta rivolta alle popolazioni civili. L´idea operativa proposta è quella di lavorare per la costituzione di "un fondo nazionale speciale delle Regioni Italiane per il soccorso alle popolazioni civili di Gaza".  
   
   
IL VENETO E LE MAFIE. PIANO DI INIZIATIVE FORMATIVE E DI COMUNICAZIONE PER CONTRASTARE LE INFILTRAZIONI  
 
Venezia, 23 luglio 2014 - Il Veneto non è una terra di mafia, ma è un territorio che interessa sempre di più le mafie, sia italiane che straniere, sia per la sua posizione geografica, i suoi snodi stradali, portuali ed aeroportuali, sia dal punto di vista economico. Lo attestano i dati statistici sull’infiltrazione mafiosa raccolti dall’associazione ‘Avviso Pubblico’ Per questo la Regione del Veneto, Anciveneto e l’associazione ‘Avviso Pubblico – Enti Locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie´ hanno avviato un piano di iniziative formative e di comunicazione sui temi della prevenzione e del contrasto al crimine organizzato di stampo mafioso per amministratori, dipendenti comunali e agenti di polizia locale. Il progetto, a valenza biennale e in partenza da settembre prossimo, si chiama “Conoscere le mafie, costruire la legalità” ed è stato presentato oggi a Palazzo Balbi, a Venezia, dall’assessore regionale alle politiche per la sicurezza Massimo Giorgetti, dalla presidente di Anciveneto Maria Rita Busetti e dal coordinatore veneto di Avviso pubblico Claudio Piron, presenti rappresentanti del Comitato tecnico di polizia locale di Anciveneto. L’assessore Giorgetti ha sottolineato che si tratta di iniziative fortemente volute dall´amministrazione regionale e si inquadrano nelle politiche di intervento previste dalla legge regionale n. 48 del 2012 "Misure per l´attuazione coordinata delle politiche regionali a favore della prevenzione del crimine organizzato e mafioso, della corruzione nonché per la promozione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile". Grazie a questi corsi gli operatori e i comandanti di Polizia locale potranno perfezionare la propria conoscenza e operatività in questo delicato settore, ma sono previsti anche seminari e altre iniziative di comunicazione rivolti ad amministratori e funzionari pubblici e alla cittadinanza. Questa è la prima di una serie di iniziative che saranno progressivamente attivate dalla Regione nei diversi settori di intervento per dare concretezza alla legge con l’obiettivo di prevenire e contrastare le infiltrazioni mafiose nel tessuto economico e sociale del territorio regionale, di sviluppare la consapevolezza sui rischi legati alla criminalità organizzata e consolidare i valori della legalità. “La Regione – ha detto Giorgetti - intende mandare un segnale di grande attenzione e presenza nella lotta al crimine organizzato di stampo mafioso e alla corruzione, tanto più significativo e importante in un momento molto delicato come quello attuale, segnato dalle cronache giudiziarie”. Da parte sua la presidente di Anciveneto Busetti ha sottolineato la condivisione dei sindaci all’iniziativa regionale, in modo da “rendere il Veneto una terra sicura ed educare alla legalità”. Saranno 74 i corsi che saranno realizzati. Il coordinatore veneto di ‘Avviso Pubblico’ ha fatto rilevare che le infiltrazioni mafiose in Veneto non sono solo segnali ma una presenza reale che cerca di entrare in un’economia sana e positiva come quella veneta. Occorre sapere leggere questa realtà e e il piano di attività formative è stato pensato per fornire gli strumenti adeguati per farlo. Oltre ai corsi per le polizie locali, sono previsti altri sette eventi seminariali a carattere provinciale: il primo l’11 settembre a Calalzo di Cadore (Belluno), seguito da quelli a Venezia (28 settembre), Verona (24 novembre), Treviso (9 febbraio 2015), Rovigo (30 marzo 2015), Vicenza (4 maggio 2015) e Padova (25 maggio 2015). Inoltre sono in calendario anche due eventi pubblici regionali, uno a Padova il 29 settembre prossimo e l’altro a Venezia il 15 giugno. Il programma completo è consultabile sui siti della Regione, di Anciveneto e di ‘Avviso Pubblico’.  
   
   
PATTO DI STABILITÀ: LA SARDEGNA PRIMA REGIONE D´ITALIA FUORI DAI VINCOLI  
 
Cagliari, 23 Luglio 2014 - "Questa mattina a Roma abbiamo firmato un accordo di fondamentale importanza per la Sardegna, che potrà finalmente utilizzare tutte le proprie entrate per finanziare le politiche di sviluppo e dare risposte ai gravi problemi della disoccupazione". Così il Presidente della Regione Francesco Pigliaru ha annunciato in conferenza stampa, il 21 luglio, la firma dell´accordo per il patto di stabilità 2015, controfirmato dal ministro dell´Economia Pier Carlo Padoan. L´accordo sottoscritto - che formalizza l’intesa politica raggiunta lo scorso 29 maggio a Palazzo Chigi - prevede che la Regione, a partire dal 1 gennaio 2015, non sia più soggetta al vincolo del patto di stabilità ma possa spendere tutte le proprie entrate impegnandosi a garantire il pareggio di bilancio. "Dopo quattro mesi di governo - ha sottolineato il presidente Pigliaru - abbiamo ottenuto l´adozione della regola del pareggio di bilancio, che definisce finalmente un quadro di buon senso attribuendo piena responsabilità nella gestione efficiente delle nostre risorse e incentivandoci a utilizzarle con la massima attenzione. Con questo risultato la giunta regionale ha dimostrato di essere credibile, di operare in una logica di leale collaborazione con lo Stato e, all´interno di una ritrovata unità di intenti, è stato possibile un accordo che ha rafforzato la nostra sovranità e la nostra responsabilità". È spettato all´assessore della programmazione Raffaele Paci illustrare i dettagli. "La Sardegna contribuirà, come tutte le altre regioni e comuni, al risanamento finanziario e alla riduzione del debito pubblico dell’Italia attraverso gli accantonamenti previsti dalle manovre finanziarie vigenti ma non subiamo ulteriori vincoli”, ha detto Paci. “L´accordo odierno prevede il riconoscimento alla Sardegna di spazi finanziari aggiuntivi per il 2014 pari a 364 milioni, 44 dei quali destinati a coprire il contratto di servizio con le Ferrovie dello Stato passato sotto la responsabilità regionale. È stato chiuso, inoltre, il contenzioso per il 2013 con il riconoscimento da parte dello Stato del rispetto del patto da parte della Regione, che aveva deliberato di portare fuori dallo stesso i 500 milioni del fondo unico per gli Enti Locali. Un contenzioso - ha evidenziato l´esponente dell´esecutivo - che abbiamo risolto senza sanzioni per l´Isola".  
   
   
MARONI: CON NOI COSTI GIUNTA A MINIMI STORICI  
 
Milano, 23 luglio 2014 - "Condivido la posizione del Consiglio regionale. Noi abbiamo già tagliato le spese, sia della Giunta che della presidenza: un milione di euro all´anno per cinque anni. Inoltre, ho imposto che gli assessori usino l´auto di servizio solo per incarichi istituzionali e non per andare e tornare da casa, come avveniva in passato. Noi abbiamo già ridotto, portando i costi della Giunta regionale ai minimi storici". Lo ha ricordato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, conversando con i giornalisti che gli chiedevano un commento sulla proposta di riduzione dei vitalizi della quale si sta discutendo in Consiglio regionale.  
   
   
ANCHE IN VENETO BEN AVVIATO PROCESSO VERSO CITTA’ INTELLIGENTI  
 
Venezia, 23 luglio 2014 - Le città rappresentano una leva importante per la crescita sostenibile di un territorio e per il raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020, specie se ne vengono valorizzate le opportunità economiche e si progetta un approccio integrato allo sviluppo urbano. Anche l´Italia, nonostante la sua lunga tradizione rurale, vive lo stesso processo di urbanizzazione in atto a livello globale: nel 2011 la popolazione in aree urbane è il 68%, circa 42 milioni di persone, e si stima arriverà al 79% nel 2050. Al tema del territorio e delle città come risorse da vivere è dedicato l’ultimo numero di “Statistiche Flash”, pubblicazione periodica curata dalla sezione Sistema Statistico della Regione. Le città sono motore dell´economia, terreni fertili per tecnologia, innovazione e creatività; tuttavia, sono anche luoghi in cui emergono e si accentuano le problematiche sociali e richiedono un´attenzione particolare tra le priorità di governance. “La visione europea della città di domani – fa rilevare il vicepresidente e assessore regionale al territorio Marino Zorzato - è di un luogo che, oltre a una sostenuta spinta produttiva, miri a un buon livello di coesione sociale e di tutela ambientale. Le nuove tecnologie e l´innovazione diventano preziose alleate per la rigenerazione della città e per migliorare la qualità della vita attraverso il modello europeo di città intelligente”. Lo Smart City Index misura il grado di “smartness” di tutti i comuni capoluogo italiani, considerando varie aree tematiche, dalle infrastrutture a banda larga ai servizi digitali (sanità, scuola, mobilità, government, giustizia, turismo e cultura), fino allo sviluppo sostenibile delle città. Dei 7 comuni capoluogo del Veneto, nel 2014 Verona, Padova e Vicenza si posizionano tra le prime 25 città del ranking nazionale, Venezia e Treviso nella fascia intermedia (31° e 36° posizione), più indietro Belluno e Rovigo. Bene soprattutto i settori della banda larga, smart mobilità, smart cultura&turismo ed energie rinnovabili. Venezia dispone della biblioteca più smart d´Italia. “Nel processo verso le smart cities – conclude Zorzato – ogni città dovrà essere protagonista. La Regione avrà il compito di promuovere e monitorare le varie fasi di realizzazione, come già sta facendo attraverso l´attuazione dell´Agenda Digitale regionale. L’obiettivo è garantire elevati standard tecnologici alle nostre città”.  
   
   
INCONTRO IN REGIONE MARCHE CON UNA DELEGAZIONE DELLA MUNICIPALITÀ DI QINGDAO.  
 
 Ancona, 23 luglio 2014 - Il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, ha ricevuto ieri mattina a Palazzo Raffaello una delegazione della Municipalità di Qingdao, provincia dello Shandong (Cina), ad Ancona per la sottoscrizione di una lettera di intenti con il Comune dorico per la costituzione di una cooperazione amichevole. Nel corso dell’incontro, improntato alla massima cordialità, Spacca ha ricordato che le Marche intrattengono con la provincia dello Shandong relazioni di lunghissima data, che risalgono addirittura agli anni ’80 e ha auspicato un loro ulteriore sviluppo. Il presidente ha inoltre sottolineato la grande vivacità economica e culturale di Qingdao, città del premio Nobel per la Letteratura Mo Yan.  
   
   
REGIONE SARDEGNA: LE DELIBERE APPROVATE DALLA GIUNTA  
 
Cagliari, 23 Luglio 2014 - Tra le delibere approvate dalla Giunta nella seduta del 22 luglio vi è la revisione e la riformulazione del budget di previsione e del piano degli obiettivi di Sardegnait per l´anno in corso. Nell´illustrare il provvedimento l´assessore degli Affari generali Gianmario Demuro ha rimarcato che a partire dal prossimo anno si rivedrà interamente l´attività della società in house della Regione. L´assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, ha proposto tre delibere tutte approvate: la sospensione della nomina del Commissario straordinario del Comune di Putifigari a seguito dell´ordinanza del Consiglio di Stato che ha superato l´efficacia di una precedente sentenza del Tar e ha fissato la discussione nel merito l´11 dicembre 2014. Di conseguenza saranno per il momento reinsediati il sindaco e il Consiglio eletti a maggio scorso; l´autorizzazione all´alienazione di due tratti di terreno sdemanializzati nel Comune di Valledoria; il riparto dei contributi per l´anno 2013 per le associazioni di Enti locali per un totale di 160mila euro con l´impegno di modificare in seguito la norma. L´apertura della valutazione di impatto ambientale relativa al progetto di un impianto eolico dell´impresa Gilberto Lostia è stata proposta dall´assessore dell´Ambiente Donatella Spano e approvata dalla Giunta. Si tratta di un singolo aerogeneratore tripala da 200 kilowatt dell´altezza di 65 metri nel Comune di Ruinas località Monte Ironi. L´assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha chiesto l´aggiornamento del comprensorio del Consorzio di bonifica della Sardegna centrale mentre il titolare del Lavoro, Virginia Mura, ha sottoposto all´attenzione della Giunta gli interventi per incentivare l´apprendistato qualificante. Entrambe le delibere sono state approvate. L´assessore dei Beni culturali, Claudia Firino, ha proposto alla Giunta, che ha dato il via libera, la delibera che riporta in capo all´assessorato le azioni di comunicazione riferite ai due progetti "Sistema museale della Regione Sardegna" e "Patrimonio Sardegna Virtual Archeology". Riguardo alla Sanità l´assessore Luigi Arru ha proposto e la Giunta ha approvato l´adeguamento delle strutture contabili delle Asl alle nuove disposizioni previste dalle leggi nazionali e la riapertura dell´elenco già costituito degli idonei, da aggiornare con cadenza trimestrale, cui attingere i direttori generali delle Aziende sanitarie.  
   
   
BOLZANO: IL PUNTO SU RIFORME E CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA  
 
Bolzano, 23 luglio 2014 - Il punto sulla riforma costituzionale con la modifica del Titolo V e la nuova ripartizione delle competenze tra Stato e enti locali è stato fatto ieri 22 luglio dalla Giunta provinciale, che ha confermato la priorità per l´autonomia in questa fase: mantenere la clausola di salvaguardia già discussa con il Governo. Sulla base di una relazione del presidente Kompatscher, la Giunta provinciale ha fatto il punto sullo stato delle trattative con Roma e sull´iter delle riforme costituzionali, in particolare su quella relativa al Titolo V che disciplina il rapporto tra Stato e Regioni. Il primo obiettivo per la Provincia di Bolzano (in accordo con il Trentino) è naturalmente quello del mantenimento nella riforma della clausola di salvaguardia che prevede la non applicazione della riforma del Titolo V nelle province a statuto speciale sino all´adeguamento degli Statuti di autonomia, che dovrà avvenire previa intesa dalle Province stesse. Una volta entrata in vigore la riforma costituzionale, che attraverso la clausola di tutela non dovrà intaccare l´autonomia speciale, spetterà al Governo e alla Provincia affrontare le questioni del futuro sviluppo dell´autonomia: "Finora il Governo si è attenuto a questa indicazione e ha mantenuto quanto promesso", ha detto il presidente Kompatscher.  
   
   
CORTE DEI CONTI, LIGURIA: AVANTI CON IL RICORSO PER ANNULLARE PRESCRIZIONI E VIA LIBERA A UN FONDO DI RISERVA PER I CREDITI NON RICONOSCIUTI  
 
Genova, 23 Luglio 2014. La Giunta regionale presenterà il ricorso alle sezioni riunite della Corte dei Conti per annullare in tutto o in parte le prescrizioni della Corte dei Conti della Liguria nei confronti del rendiconto 2013 della Regione, a seguito della parifica approvata venerdì scorso e il 4 agosto porterà in consiglio regionale il bilancio consuntivo 2013 e l´assestamento 2014 per l´approvazione. Lo ha comunicato quest´oggi l´assessore regionale al bilancio, Pippo Rossetti a margine della riunione in consiglio per decidere i lavori dell´assemblea legislativa dopo l´arrivo della relazione della Corte dei Conti. "Pur non condividendo le prescrizioni emanate dalla Corte dei Conti – spiega Rossetti – stiamo provvedendo a ottemperarle in parte, in attesa di presentare il ricorso e della relativa sentenza della Corte dei Conti sezioni riunite che non arriverà crediamo prima di ottobre". Tra le misure che la Giunta regionale adotterà vi è l´iscrizione nelle passività del conto del patrimonio della somma di 103 milioni di euro relativa alla vendita ad Arte degli immobili della sanità. Una vendita già avvenuta, con il relativo incasso, per la copertura del disavanzo 2011 della sanità . "Pur non essendo d´accordo – ha spiegato Rossetti – in quanto le procedure della vendita ad Arte degli immobili della sanità sono stati approvate con una legge che non è stata respinta dal Governo, modificheremo il rendiconto iscrivendo nel patrimonio tale somma negativa. Questo provvedimento non incide sui programmi della Regione in quanto la sua copertura è data da una capacità di indebitamento superiore che non sarebbe comunque stata utilizzata nell´immediato per altre azioni". Un altro punto contestato dalla Corte riguarda i crediti che la Regione Liguria vanta nei confronti dello Stato per 91 milioni di euro che secondo la Giunta sono ancora vivi e pertanto esigibili. "A questo proposito contatteremo in questi giorni – ha continuato Rossetti – il Mef per avere risposte precise su quanto possiamo ancora esigere dei nostri crediti, tenuto conto che nel patto per la salute siglato lo scorso 14 luglio il Governo dice chiaramente che tali crediti sono esclusi dalla cancellazione, se pretesi dalle Regioni a buon diritto. Oltretutto cancellarli sarebbe sbagliato anche perché parte di questi residui attivi, circa 35 milioni, vanno per la realizzazione dell´ospedale Felettino della Spezia, come ci è stato confermato dall´esecutivo". La Giunta costituirà comunque un fondo di riserva pari a circa un terzo dei 91 milioni dei residui attivi, per mantenere un equilibrio di bilancio, nel caso in cui una parte dei crediti non venisse riconosciuta. "Inoltre con l´assestamento 2014 – continua l´assessore al bilancio – accantoneremo i 17 milioni che rappresentano la quota che secondo la Corte dei Conti andava messa da parte e non spesa, a garanzia di eventuali rischi per i derivati rimasti. Un evento che però non si è mai verificato e non si capisce perché si devono accantonare risorse in assenza di una norma che ci obblighi a farlo".  
   
   
BASILICATA: LAVORO, UNA “GARANZIA PER I GIOVANI” PRESENTATO IN REGIONE IL PROGRAMMA EUROPEO. CON UNA DOTAZIONE FINANZIARIA DI 17 MILIONI. E’ RIVOLTO AI RAGAZZI TRA I 15 E I 29 ANNI, DISOCCUPATI E NON PIÙ STUDENTI.  
 
Potenza, 23 luglio 2014 - Non più una formazione fine a se stessa, ma politiche per i giovani che mirino a veri sbocchi lavorativi. L’assessore alla Formazione, Politiche di sviluppo, Lavoro e Ricerca, Raffaele Liberali, ha presentato ieri in Regione il “Programma Garanzia Giovani” avviato dall’Unione europea e definito in uno schema operativo nazionale (Pon) con le Regioni in qualità di organismi intermedi. Ha una dotazione finanziaria di poco superiore ai 17 milioni di euro ed è rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni, i cosiddetti Neet, (Not in education, employment or training), quei ragazzi disoccupati da almeno quattro mesi, anche non lucani iscritti in Basilicata, e che non frequentano alcun corso d’istruzione o formazione. “Gran parte dei fondi, oltre 10 milioni di euro - ha incalzato l’assessore Liberali - è indirizzata al reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ai tirocini extra-curriculari con particolare attenzione alla mobilità geografica, al reinserimento nella scuola dell’obbligo dove, tra l’altro, la Basilicata fa registrare bassissimi livelli di disaffezione e all’orientamento specialistico di secondo livello. È già operativa invece la misura riguardante il servizio civile alla quale è destinato un milione. Le altre misure non sono meno importanti - ha aggiunto l’assessore - ma dispongono o disporranno di altre forme d’incentivi”. L’orientamento, così come prevede il Programma nazionale è di esclusiva gestione dei Centri per l’impiego. Tra le novità di “Garanzia Giovani” un importante accordo si è raggiunto con le associazioni sindacali e datoriali che si sono impegnati ad integrare lo stipendio dei tirocinanti (pari a 450 euro) di altri 150. È un accordo unico in Italia - ha rivendicato - Liberali - nella convinzione che una parte significativa di questa esperienza si possa trasformare in contratti definitivi. Previsti anche bonus occupazionali. Ai giovani oggi scoraggiati, vogliamo dare un messaggio di ottimismo e delle possibilità concrete - ha concluso l’assessore -. Solo lavorando tutti assieme possiamo farcela e questo è un chiaro segnale che la regione può essere più attrattiva”. Lo schema regionale ha seguito l’evolversi della trattativa a livello nazionale ed europeo tanto che oggi la Basilicata ha già depositato la proposta definitiva a differenza di altre realtà costrette a rivedere alcuni punti del proprio schema. Al programma ci si può iscrivere entro il 31 dicembre del 2015 attraverso il sito nazionale o i portali regionali. In Basilicata vi hanno aderito 3486 ragazzi, non tutti eleggibili. Maggiori le iscrizioni in provincia di Potenza 1503, meno nel Materano con 426 click. I lucani sono 2533, poco meno del 50% i laureati. A livello nazionale la quota tocca quasi le 130mila unità di cui quasi 7000 hanno già ricevuto il primo colloquio di orientamento. Tempi brevi per il reale avvio. Già prima della pausa estiva ulteriori confronti tra Regione, sindacati e imprenditori. Tra settembre e ottobre il via libera alle prime misure.  
   
   
IMMIGRAZIONE, LOMBARDIA: È EMERGENZA, GOVERNO COLLABORI CON ENTI LOCALI  
 
Milano, 23 luglio 2014 - "Regione Lombardia, ancora prima di sedersi al tavolo di coordinamento in Prefettura, aveva già fatto ampiamente la propria parte, attraverso il controllo sanitario nelle Asl, al fine di garantire la prevenzione e la sicurezza di coloro che arrivano e, soprattutto, dei cittadini lombardi". Lo ha detto l´assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, che ha partecipato, negli uffici della Prefettura di Milano, al tavolo regionale dedicato al tema dell´afflusso di cittadini stranieri nelle strutture di accoglienza. Occorre Tavolo Nazionale - "Il tavolo regionale si è rivelato molto importante - ha commentato Bordonali -, ma ribadiamo la necessità di un tavolo nazionale, a cui siedano i rappresentanti di tutte le Regioni e i prefetti dei capoluoghi regionali, affinché possano partecipare alla fase decisionale e non si ritrovino costretti a subire le scelte del Governo centrale". Distinguere Tra ´Profughi´ E ´Clandestini´ - "Nel documento di accordo Stato-regioni approvato il 10 luglio si fa riferimento alla necessità di aiutare coloro che vengono riconosciuti come ´profughi´ - ha chiarito l´assessore -. Proprio partendo da questo principio, ritengo fondamentale fare una distinzione tra chi davvero si trova sul nostro territorio perché scappa da una guerra e chi invece si trova qui clandestinamente". "Al momento - ha proseguito - gli stranieri arrivati in Lombardia in questo periodo di emergenza sono 1163, altri 354 sono attesi nei prossimi giorni e si prevede che altri 1500 arrivino presto attraverso la nuova redistribuzione nazionale decisa dal Governo. Gli Enti locali della Lombardia hanno difficoltà ad assorbire un numero così elevato di arrivi e ciò che è previsto nel documento è un percorso con tempi relativamente lunghi. Quello che mi preme ribadire è che non possiamo essere in continua emergenza: dobbiamo dare agli Enti locali il giusto tempo e le risorse per organizzarsi". Non Attiveremo Protezione Civile - "Il Governo - ha aggiunto l´assessore - non ha riconosciuto questi arrivi come un´emergenza nazionale. Alla luce di questa scelta la Regione Lombardia non attiverà la Protezione civile regionale, generalmente coinvolta in questi casi per il trasporto delle persone". Servono Soluzioni Condivise - "Più volte nel documento approvato dalla conferenza Stato-regioni viene richiamato lo spirito di collaborazione istituzionale per risolvere la questione - ha ricordato Bordonali -. Tutte le Istituzioni lombarde stanno dando prova di massimo impegno per trovare soluzioni condivise, ci auguriamo che d´ora in poi anche il Governo abbia lo stesso atteggiamento, fornendo per esempio agli Enti locali il tempo necessario per organizzarsi e attuare i punti contenuti nel documento. Al momento il nostro territorio, come hanno confermato anche Anci Lombardia e l´Unione delle Province lombarde, non ha strutture da destinare a questa emergenza e chiediamo allo Stato centrale di tenere conto della situazione".