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Notiziario Marketpress di Mercoledì 14 Gennaio 2015
Politica
PUNTUALE IL PIANO DI INVESTIMENTI DA 315 MILIARDI DI EURO: LA COMMISSIONE PRESENTA LA NORMATIVA SUL FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - A soli 50 giorni dall’annuncio di un piano di investimenti per l’Europa ambizioso per promuovere l’occupazione e la crescita, la Commissione europea ha adottato oggi la proposta legislativa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici, che sarà istituito in stretto partenariato con la Banca europea per gli investimenti (Bei). Il Fondo costituisce il fulcro dell’offensiva sugli investimenti del Presidente Juncker, che mobiliterà almeno 315 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati in tutta l’Unione europea. Saranno sostenuti soprattutto gli investimenti strategici, ad esempio nella banda larga e nelle reti energetiche, e le imprese di dimensioni più piccole che contano un massimo di 3 000 dipendenti. La proposta istituisce inoltre un Polo europeo di consulenza sugli investimenti per contribuire all’individuazione, la preparazione e lo sviluppo di progetti in tutta l’Unione. Una riserva di progetti di investimento europei migliorerà infine l’informazione degli investitori sui progetti esistenti e futuri. Il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker ha dichiarato: “Questa Commissione fa sul serio. Con l’odierna proposta sul Fondo europeo per gli investimenti strategici manteniamo, insieme al nostro partner, la Bei, l’impegno assunto in novembre dinanzi alla plenaria del Parlamento europeo, compiendo un passo importante verso il ritorno degli europei nel mondo del lavoro e la riaccensione dell’economia dell’Unione. Conto ora sulla leadership politica dei colegislatori - Parlamento europeo e Consiglio - affinché la proposta sia adottata in tempi brevi, così che il Fondo possa essere operativo entro giugno aprendo il flusso dei nuovi investimenti. Questo e nulla meno si aspettano i cittadini d’Europa, e il tempo stringe.” Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per il portafoglio “Occupazione, crescita, investimenti e competitività”, ha dichiarato: “Diamo corpo oggi all’essenza stessa del piano di investimenti per l’Europa: il Fondo europeo per gli investimenti strategici sosterrà progetti che presentano un profilo di rischio più elevato, in modo da far decollare gli investimenti nei paesi e nei settori in cui più acuto è il bisogno di creare occupazione e di realizzare crescita. Il prossimo passo dovrà essere una moltiplicazione dell’impatto del piano di investimenti per l’Europa che instauri un circolo virtuoso in cui l’aumento degli investimenti si traduca nell’aumento e miglioramento dei posti di lavoro e in una crescita stabile. A tal fine sto percorrendo in lungo e in largo l’Unione e i riscontri positivi ottenuti finora mi sono d’incoraggiamento.” La proposta della Commissione comprende i diversi elementi seguenti. 1. Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis) - Il Feis costituisce il principale veicolo di mobilitazione di almeno 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nell’economia reale nei prossimi tre anni. Finanzierà progetti dal profilo di rischio più elevato, in modo da massimizzare l’impatto della spesa pubblica e da sbloccare gli investimenti privati. Il Fondo sarà istituito nell’ambito della Banca europea per gli investimenti (Bei), con cui la Commissione collaborerà in un partenariato strategico. Partecipazione degli Stati membri - Gli Stati membri possono partecipare al Feis. Col consenso dei contributori esistenti, la partecipazione è aperta anche a terzi, quali banche di promozione nazionali o enti pubblici di proprietà degli Stati membri o da essi controllati, soggetti del settore privato e soggetti extraunionali. Trattamento ai fini del patto di stabilità e crescita - Già in novembre la Commissione aveva indicato che, ai fini del patto di stabilità e crescita, avrebbe riservato un trattamento favorevole ai contributi versati al Feis dagli Stati membri. Per ulteriori precisazioni su quest’aspetto si rimanda alla comunicazione distinta sullo sfruttamento della flessibilità consentita dalle norme vigenti del patto, pubblicata anch’essa oggi dalla Commissione. La comunicazione precisa che i contributi nazionali versati al Feis non saranno computati nella valutazione dell’aggiustamento di bilancio, e questo per tutti gli Stati membri, siano essi nel braccio preventivo o in quello correttivo del patto. Per i paesi che fruiscono della cosiddetta “clausola sugli investimenti”, il trattamento favorevole ai fini del patto si estenderà anche al cofinanziamento con il Feis di progetti o di piattaforme d’investimento. Governance del Feis - Il comitato direttivo deciderà l’indirizzo generale, le linee guida d’investimento, il profilo di rischio, le politiche strategiche e l’allocazione strategica delle attività del Fondo, nel rispetto degli orientamenti politici della Commissione. Finché la Bei e la Commissione resteranno gli unici contributori al Feis, il numero dei membri e dei voti sarà assegnato in base all’entità del rispettivo contributo e tutte le decisioni saranno adottate per consenso. Una volta che al Fondo avranno aderito altri contributori, sarà mantenuta la proporzionalità tra contributo versato e numero dei membri e dei voti e, qualora risulti impossibile raggiungere un consenso, le decisioni saranno adottate a maggioranza semplice. Nessuna decisione può essere adottata con il voto contrario della Commissione o della Bei. Il comitato per gli investimenti, che risponderà al comitato direttivo,vaglierà i singoli progetti scegliendo quelli che otterranno il sostegno del Feis, senza essere vincolato a contingenti geografici o settoriali. Il comitato sarà composto da sei esperti del mercato indipendenti e dall’amministratore delegato, che sarà responsabile della gestione quotidiana del Feis. L’amministratore delegato e il suo vice saranno nominati dal comitato direttivo su proposta congiunta della Commissione e della Bei. 2. Polo europeo di consulenza sugli investimenti (Eiah) - Affidandosi alle competenze già disponibili, l’Eiah costituirà lo sportello unico panunionale di assistenza per l’individuazione, la preparazione, lo sviluppo e il finanziamento dei progetti. Offrirà altresì consulenza sull’uso di strumenti finanziari innovativi e sul ricorso a partenariati pubblico-privato. 3. Riserva trasparente di progetti europei - Una riserva di progetti europei trasparente informerà gli investitori dei progetti esistenti disponibili e dei potenziali progetti futuri. La disinformazione rappresenta oggi uno dei grandi ostacoli agli investimenti. La riserva sarà aggiornata periodicamente in modo che gli investitori dispongano di informazioni attendibili e attuali su cui basare le decisioni d’investimento. La task force congiunta Commissione-bei per gli investimenti ha già individuato circa 2 000 potenziali progetti per un valore di 1 300 miliardi di euro. 4. Fondo di garanzia dell’Ue e incidenza sul bilancio dell’Ue - La proposta costituisce un fondo di garanzia dell’Ue inteso a offrire al bilancio dell’Unione una riserva di liquidità per le eventuali perdite subite dal Feis nell’attività di sostegno di progetti. Il fondo di garanzia sarà alimentato gradualmente con pagamenti attinti al bilancio dell’Ue fino a raggiungere 8 miliardi di euro entro il 2020. A tal fine occorre modificare il bilancio 2015 dell’Ue per aggiungervi le nuove linee necessarie e stornare verso di esse 1,36 miliardi di euro in stanziamenti d’impegno e 10 milioni di euro in stanziamenti di pagamento. Nel complesso, per l’esercizio 2015 l’impatto sul bilancio dell’Ue è neutro. I 10 milioni di pagamenti concorreranno a coprire le spese amministrative del Polo europeo di consulenza sugli investimenti. Prossime tappe - L’odierna proposta della Commissione dovrà essere adottata con procedura legislativa ordinaria (“codecisione”) dai legislatori dell’Unione, ossia da Parlamento europeo e Consiglio. Al Consiglio europeo di dicembre i capi di Stato o di governo hanno invitato “i legislatori dell’Unione a trovare un accordo (...) [sulla proposta] entro giugno, di modo che si possano attivare i nuovi investimenti fin dalla metà del 2015.” Sempre nel quadro del piano di investimenti, la Commissione europea opera per abbattere altri ostacoli normativi agli investimenti e per rafforzare il mercato unico. Una prima serie di interventi è esposta nel programma di lavoro della Commissione per il 2015. Contesto - A causa della crisi economica e finanziaria, gli investimenti nell’Ue hanno registrato un calo pari al 15% circa rispetto al picco del 2007. La liquidità finanziaria è disponibile, ma gli investimenti sono frenati dall’incertezza delle prospettive economiche e dall’entità del debito pubblico e privato in alcune parti dell’Ue. Il piano di investimenti per l’Europa è pertanto in grado di contribuire abbinando i progetti alla liquidità disponibile e incanalando i fondi verso le destinazioni in cui servono. Il Presidente Juncker ha fatto del piano di investimenti per l’Europa la sua prima priorità, presentandolo già il 26 novembre 2014, a distanza di poco più di tre settimane dal suo insediamento. Poche settimane dopo, il 18 dicembre, il piano è stato approvato dal Consiglio europeo di dicembre.  
   
   
OSSERVAZIONI DEL VICEPRESIDENTE KATAINEN ALLA PRESENTAZIONE DELLE PROPOSTE LEGISLATIVE SUL NUOVO FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI STRATEGICI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - A soli 2 mesi fa abbiamo lanciato il piano di investimento dell´Ue. Come tutti ricordano ci sono tre parti: una parte di finanziamento di rischio; una riserva di progetti trasparente; e approfondire il mercato unico in vari settori. Ora stiamo presentando proposte legislative dettagliate in via di sviluppo i primi due pilastri. Ora abbiamo bisogno gli Stati membri e il Parlamento europeo in particolare per accelerare questi testi di legge in modo che possano essere approvati entro giugno. So Cosa È Nuovo? Ci sono 4 questioni che vorrei presentare. 1. Il primo è creazione del nuovo Fondo europeo per la Strategic Investment (Efsi) - il veicolo chiave per mobilitare finanziamenti di oltre 315 miliardi di euro nel corso dei prossimi 3 anni . 2. Il secondo punto è la creazione di un trasparente riserva di progetti in cui ci sono ben strutturati, anche progetti di infrastrutture vitali e affidabile, così è più facile per il denaro privato di entrare. 3. In terzo luogo, è l´ Investment Advisory Hub europeo (Eiah) - un one-stop-shop per l´assistenza tecnica e finanziaria per gli investitori e sviluppatori di progetti. 4. Quarto, abbiamo anche stabilito la struttura di governance della nuova Efsi, questo è molto importante. Per aggiungere valore, la Efsi deve supportare progetti con un profilo di rischio più elevato per ottenere investimenti scorre in paesi e settori in cui è più urgente la creazione di occupazione e la crescita. Per questo motivo, la sua struttura di governance è stato progettato per essere meno avversi al rischio rispetto al normale Bei. Come abbiamo spiegato alla fine dello scorso anno, si prevede una struttura di governance a due livelli: - Il consiglio direttivo in cui saranno rappresentati gli azionisti della Efsi definirà il profilo di rischio e delle direttive d´investimento. Le linee guida di investimento e i criteri dettagliati per la selezione dei progetti saranno definiti dal comitato direttivo, una volta nominato. - Un io Comitato Investimenti composto da professionisti indipendenti, ricevendo uno stipendio per il loro lavoro nel Efsi, renderà le singole decisioni di investimento in conformità con le direttive d´investimento. L´accordo tra la Commissione e la Bei sarà negoziato nei prossimi mesi, ma, per ovvie ragioni, non può essere finalizzato prima che i legislatori venire a un accordo sul regolamento che istituisce la Efsi - dal momento che dà corpo solo in termini più tecnici della legge obblighi sanciti nel regolamento. Come collaboratori del Efsi, la Bei avrà rappresentanti nel comitato direttivo. E poiché il Efsi opera all´interno della Bei, i progetti, finanziati dalla Efsi richiederà anche l´approvazione del consiglio di amministrazione della Bei secondo le normali procedure previste dal Trattato. Contributi su il primo strato da fonti diverse disavanzo pubblico ´gli Stati membri, ad esempio le banche di promozione nazionali, dovrebbero venire legalmente attraverso le piattaforme di co-investimento. Il settore privato potrebbe venire a queste piattaforme di co-investimento, se si rivolge ad alto rischio e rendimenti elevati. Nel caso di fondi per le infrastrutture e la pensione ho potuto vedere più facilmente la partecipazione a livello di co-finanziamento dei progetti. E ´molto importante sapere che la selezione dei progetti non sarà politica. Sarà effettuata dai professionisti del Comitato Investimenti. Questo è molto importante per il settore privato punto di vista, perché hanno detto molto chiaramente a noi che l´affidabilità del progetto di investimento deve essere di altissimo livello, al fine di rafforzare la fiducia nel lavoro della Efsi. Una volta che il regolamento Efsi e il conseguente adeguamento di bilancio saranno adottate dal Consiglio e dal Parlamento, il 6 miliardi dal Cef e Orizzonte 2020 costituirà una disposizione della Efsi Fondo di garanzia. Che il denaro è bloccato nel fondo di garanzia e può essere utilizzato solo per pagare le chiamate di garanzia da parte della Bei. Tuttavia, grazie all´effetto moltiplicatore più alto del piano di investimenti, l´impatto generato sugli investimenti in innovazione da parte importi bloccati nel Fondo di garanzia sarà più alto rispetto alla stessa quantità trascorso sotto H2020 un Cef, a causa del rischio più elevato e gli strumenti più rischiosi. Qui vorrei ricordare come funziona il nostro strumento. E ´importante non confondere l´€ 8 miliardi Fondo di garanzia nel bilancio dell´Unione europea e del Fondo europeo per € 21 miliardi per gli investimenti strategici: Il bilancio dell´Ue fornisce una garanzia di € 16 miliardi alla Bei. Quando c´è una perdita su un portafoglio di strumenti (ad esempio, titoli junior), la Bei può chiamare un importo, corrispondente a quella perdita, dalla garanzia di € 16 miliardi del bilancio dell´Ue. Ai fini di gestione di bilancio prudente, questo € 16 miliardi garanzia a carico del bilancio dell´Ue è sostenuta da un fondo di garanzia di € 8 miliardi. Questi € 8 miliardi agire come un buffer di sicurezza per la garanzia. Dato che il Efsi finanzierà progetti a lungo termine, che rimborsi saranno, in generale, conservati nel fondo di garanzia e che le perdite sono, in generale, registrati nel corso del tempo, è altamente improbabile che l´intero fondo di garanzia di € 8 miliardi dovrebbe essere chiamato a un unico punto di tempo. L´unione europea ha una firma di altissima qualità e il suo bilancio è solido e degno di fiducia. Pertanto, l´Unione europea non ha bisogno di fornire prefinanziamento per una garanzia per una simile garanzia per essere credibile per i mercati ed utile per la Bei. Il fondo di garanzia di € 8 miliardi è stabilita solo per facilitare il pagamento di eventuali chiamate di garanzia, dal momento che evita di dover organizzare tagli di spesa improvvisi o ri-programmazione. Così, porta trasparenza e prevedibilità del quadro di bilancio, ma non è di per sé necessaria per la garanzia di lavoro In altre parole, il Fondo di garanzia sarà messo in atto per mitigare qualsiasi potenziale impatto sul bilancio dell´Ue. La calibrazione è stato fatto in un modo che permetterà all´Ue di incontrare, con un margine di sicurezza, i rischi potenziali. Una volta che la garanzia è stata chiamata ulteriori profitti che aumentano il fondo sopra il livello obiettivo di ripristinare gradualmente la garanzia comunitaria al suo livello originale. Il denaro dal bilancio Ue non può essere utilizzato per questo scopo. Se la garanzia diventa oltre il 50 per cento, la Commissione ha la possibilità di inviare il surplus di nuovo al bilancio dell´Ue. Qual È Il Futuro? Il nostro calendario è molto ambizioso. Vogliamo avere queste proposte adottate entro giugno in modo che il nuovo Fondo Efsi e progetto di gasdotto può essere operativo entro la fine dell´estate. Vogliamo ottenere gli investimenti che scorre nel più breve tempo possibile.  
   
   
VICEPRESIDENTE UE DOMBROVSKIS: PRESENTAZIONE DI UNA COMUNICAZIONE CONTENENTE NUOVE LINEE GUIDA SUL PATTO DI STABILITÀ E CRESCITA  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - Buon pomeriggio. Oggi, la Commissione presenta una guida dettagliata sul fare il miglior uso della flessibilità all´interno delle regole del Patto di stabilità e di crescita. Stiamo offrendo l´impegno assunto dal Presidente Juncker nei suoi orientamenti politici per fornire tale guida entro i primi tre mesi del mandato della nuova Commissione. Stiamo chiarire come verranno implementate le regole esistenti del patto: noi non modificare o sostituire tali norme. Regole credibili e rispetto per loro sono essenziali per il buon funzionamento dell´Unione economica e monetaria. Il Patto è stato rafforzato nel corso degli anni, in risposta agli sviluppi economici e finanziari, non ultimo nel 2011 in seguito alla crisi. Questo è stato fondamentale per ripristinare la fiducia e la fiducia nelle finanze pubbliche. Il Patto di stabilità e di crescita è la pietra angolare della governance economica europea. Rimaniamo pienamente impegnati a garantire che le regole e il modo in cui vengono attuate rimangono credibili ed efficaci nel fornire valide politiche fiscali. Ma queste regole devono anche essere ben compreso. Chiarimenti di oggi sono parte del nostro continuo impegno per rafforzare la trasparenza e la prevedibilità dei meccanismi di attuazione spesso complesse. La guida di oggi è anche parte della nostra strategia globale per migliorare il modo in cui funziona il nostro unione economica e monetaria. Ciò comprende sforzi per razionalizzare il semestre europeo di coordinamento delle politiche economiche, come abbiamo annunciato in annuale della crescita lo scorso novembre. Le nostre riflessioni sulla ulteriormente approfondire l´Uem saranno elaborati nel prossimo mese. Soprattutto, crediamo che utilizzando la flessibilità nelle regole attuali del Patto ha un senso economico. La ripresa in Europa è ancora fragile. Mentre tutte le 28 economie dell´Ue sono attesi in crescita di quest´anno, questa crescita sarà troppo lento per affrontare con decisione le conseguenze sociali della crisi, che molti europei sono ancora sentire. Lo scorso novembre, abbiamo presentato la nostra analisi annuale della crescita ha sottolineato la necessità di lavorare sodo su tre fronti per cementare il recupero: aumentare gli investimenti pubblici e privati; realizzazione di riforme strutturali ambiziose per aumentare la nostra competitività; e gestire le nostre finanze pubbliche in modo responsabile. La guida di oggi sosterrà il nostro lavoro per raggiungere tali obiettivi. Ha tre obiettivi principali: Per favorire l´effettiva attuazione delle riforme strutturali; Per promuovere gli investimenti, anche nel contesto del nuovo Fondo europeo per la Strategic Investments (Efsi) E per meglio tener conto del ciclo economico nei singoli Stati membri. Abbiamo bisogno di una crescita tanto quanto abbiamo bisogno di finanze pubbliche sane e sostenibili. Siamo in grado di raggiungere entrambi. Non vi è alcun trade-off. Mentre continueremo a garantire che tutti gli Stati membri dell´Ue sono trattati allo stesso modo, questo non significa che tutti potranno beneficiare la stessa flessibilità. Il Patto è molto chiaro su questo. Prima di tutto, le regole del Patto di offrire una maggiore flessibilità per i paesi che non sono nella procedura per i disavanzi eccessivi. In altri termini, gli Stati membri che perseguono politiche di bilancio prudenti possono beneficiare di una maggiore flessibilità. In secondo luogo, le regole del Patto impongono agli Stati membri di agire sugli investimenti e le riforme strutturali. La flessibilità non può essere concessa se le riforme non stanno accadendo. Noi monitorare i progressi da vicino nel contesto del semestre europeo e, se del caso, sotto la procedura per gli squilibri eccessivi. Se le riforme non vengono attuate, flessibilità dovrà essere ritirata. In terzo luogo, le regole del Patto prevedono che gli Stati membri tranne in periodi di congiuntura favorevole per ottenere latitudine per le spese aggiuntive durante tempi difficili. Saremo quindi bisogno di un maggiore sforzo di bilancio da parte degli Stati membri in periodi di congiuntura, mentre in tempi difficili lo sforzo può essere più moderata. Pierre approfondirà questo in pochi minuti. Ora, per quanto riguarda la clausola di riforme strutturali: si tratta di una clausola esistente nel Patto di stabilità e crescita. Finora questa clausola è stata applicata solo alle riforme delle pensioni sistematiche, mentre l´introduzione di un sistema pensionistico a capitalizzazione obbligatoria o un cosiddetto sistema pensionistico del secondo pilastro. Da ora in poi, per i paesi che non sono in procedura per i disavanzi eccessivi, prenderemo in considerazione l´attuazione di tutte le riforme strutturali con effetti positivi e verificabili a lungo termine di bilancio, tra cui un impatto positivo sul potenziale di crescita, e non solo la riforma delle pensioni come in passato. Gli Stati membri saranno invitati a presentare un piano di riforme strutturali adottato dal Governo e / o del Parlamento secondo le procedure nazionali rilevanti con misure ben specificati e Timeline credibili misure ben specificati e scadenze credibili per la loro adozione e l´attuazione. Per gli Stati membri nella procedura squilibri eccessivi piano di azioni correttive di cui al procedimento sarà sufficiente. Gli Stati membri dovranno anche fornire tutte le informazioni necessarie sull´impatto finanziario previsto di tali riforme e dei loro effetti sulla sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. La Commissione valuterà, su tale base l´ammissibilità delle riforme per l´applicazione della clausola. Gli Stati membri saranno autorizzati a fare uno sforzo fiscale minore in sede di attuazione delle riforme e per compensare questo con uno sforzo maggiore in seguito. Questo sforzo maggiore in seguito dovrebbe essere più facile dal momento che le riforme attuate dovrebbero tradursi in una crescita positiva e gli effetti di bilancio. In termini tecnici stiamo parlando di una deviazione temporanea dall´obiettivo di bilancio a medio termine o dal percorso di avvicinamento. Come indicato nel Patto, la clausola può essere utilizzato solo per gli Stati membri che mantengono i loro deficit sotto il 3% del Pil, a garantire un margine di sicurezza adeguato e raggiungere il loro obiettivo di bilancio a medio termine entro la fine dell´orizzonte di quattro anni il loro programma di stabilità o di convergenza, vale a dire il loro piano di bilancio a medio termine presentato alla Commissione ogni primavera. Una specifica applicazione di questa clausola è la cosiddetta "clausola investimento". Ma prima di Pierre spiega questo a voi, farmi toccare brevemente da come le riforme strutturali sono trattati nell´ambito della parte correttiva del patto. In primo luogo, se lo Stato membro non attuare le riforme strutturali, per esempio in risposta alle raccomandazioni specifiche per paese, lo trattiamo come un fattore aggravante nel valutare l´opportunità di proporre l´apertura di una procedura per i disavanzi eccessivi. In secondo luogo, la correzione del disavanzo è prevista entro un anno, di norma. Ma un percorso pluriennale di regolazione può essere impostato se si tiene conto di alcuni fattori rilevanti, tra cui l´attuazione di riforme strutturali. Anche in questo contesto, per le riforme da prendere in considerazione lo Stato membro deve presentare un piano dettagliato di riforme strutturali con misure ben specificati e un calendario credibile per la loro adozione e attuazione. Per riassumere, useremo la flessibilità nel Patto di sostenere l´attuazione di riforme strutturali e di investimenti. Gli Stati membri saranno autorizzati a registrare i loro sforzi di bilancio a condizione che realmente attuare misure che migliorano il potenziale di crescita e la sostenibilità a lungo termine delle finanze pubbliche. Solo attraverso le riforme strutturali efficaci, investimenti e responsabilità fiscale possiamo alzare le nostre economie e ottenere più persone nel mondo del lavoro. Con le iniziative di oggi la Commissione sta portando avanti i suoi impegni. L´attuazione spetta ora agli Stati membri. Ed è qui che saranno giudicati i nostri risultati. Confido che tutti si fanno il loro lavoro. Lo dobbiamo ai nostri cittadini. Ora do la parola a Pierre che illustrerà la clausola e la regolazione di obiettivi di bilancio gli investimenti in risposta a condizioni cicliche specifiche del paese. Commissario Moscovici Merci Valdis. Je vais maintenant traiter de la façon dont considérons nous l´investissement al riguardo des règles du Pacte et de la flexibilité. L´investimento a Chute de près de 20% depuis 10 ans en Europe, parfois più dans Certains membres Etats. Nous avons décidé de mettre la priorité sur le soutien à l´investissement dans le cadre des règles du Pacte. C´est pour cela qu´il est Essentiel de nous dell´assicuratore que ces deux Priorites - la consolidamento budgétaire, priorité maintenue, et l´investissement, priorité nouvelle qui peuvent parfois perçues comme contradictoires, s´appliquent de manière coherente. La Commissione avait déjà indiqué en novembre dernier qu´elle prendrait une posizione favorevole dans le cadre du Pacte des S´agissant contributi nationales Directes au nouveau Fonds européen d´investissement stratégique. Aujourd´hui, mettons nous en applicazione cet impegno. C´est messaggio Onu clair et à la fois positif aux Etats membres et aux investisseurs. Disons Nous très clairement que les contributi nationales à l´Efsi ne seront pas quand nous comptabilisées fixerons l´ajustement budgétaire sous les bras préventif et correctif du Pacte, Autrement dit pour tous les Etats membres-. En clair, cela signifie que si la valeur de référence de 3% est dépassée du fait de la contribuzione directe à l´Efsi, alors la Commissione ne pas dans cette lancerait hypothèse, une procédure de déficit excessif, à stato bien sûr que cette déviation soit limitée et temporaire. De la même quand nous manière examinerons le critère de la Dette, les contributi directes au fonds ne seront pas davantage comptabilisées. Cette interprétation de la Commissione se veut une incitamento puissante versare encourager les membres Etats à investir dans le nouveau Fonds et ainsi soutenir l´investissement et la relance économique. Autrement dit, les Etats membres-ne pourront pas utiliser l´scusa des règles trop contraignantes du Pacte versare ne pas investir. C´est auto logique nous souhaitons que le fonds soit Abonde, ce qui permet d´avoir più d´investissement, que nous ne dissuadions personne d´y contribuer. Au contraire, l´implicazione des Etats-membres sieri facilitée. Stiamo anche fornendo nuovi orientamenti oggi che farà la cosiddetta "clausola di investimento" più accessibile, e quindi uno strumento più significativo e utile per sostenere la crescita, pur rimanendo prudente e comodamente all´interno delle regole del Patto. La Commissione ha fornito la sua prima guida nel 2013 su come il Patto possa sostenere gli investimenti pubblici con effetti positivi, diretti e verificabili a lungo termine sulla crescita e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. Oggi stiamo specificando e formalizzare tale orientamento. Gli Stati membri, che sono nel braccio preventivo del patto può deviare temporaneamente dal proprio obiettivo di medio termine o dal percorso di aggiustamento fiscale concordato verso di essa, al fine di ospitare gli investimenti, in cinque condizioni: La loro crescita del Pil deve essere negativo o loro Pil deve essere di almeno 1,5% al ​​di sotto del suo potenziale. Il requisito precedente che l´Ue nel suo complesso doveva essere in questa situazione è stato tolto. Lo scarto non deve portare a un superamento del valore di riferimento del disavanzo del 3% e un margine di sicurezza adeguato deve essere preservata. Anche in questo caso stiamo parlando del braccio preventivo del patto. Livelli di investimento globale deve essere efficacemente aumentata come risultato dell´uso della clausola. Questa clausola è destinato a investire nient´altro. L´investimento deve assumere la forma di cofinanziamento nazionale dei progetti finanziati dall´Ue nel quadro della politica strutturale e di coesione (compresi i progetti co-finanziati nell´ambito dell´iniziativa per l´occupazione giovanile), reti transeuropee e per collegare l´Europa, e, ultimo ma non da ultimo, il co-finanziamento dei progetti anche in parte finanziato dal Fondo europeo per la Strategic Investments. Infine, la deviazione deve essere compensata entro il termine di quattro anni di stabilità dello Stato membro o di convergenza. Infine, la Commissione d´ora in poi utilizzare una matrice per assicurare che il risanamento di bilancio previsto dai paesi sotto il braccio preventivo riflette più strettamente attuali condizioni congiunturali. Requisiti di regolazione sotto la nuova matrice sono simmetriche, il che significa che gli Stati membri fanno uno sforzo di bilancio più grande nei momenti migliori e uno sforzo minore in tempi economicamente difficili. Le cinque categorie, che vanno da "tempi eccezionalmente avverse" a "bei tempi" sono contenute nella comunicazione che abbiamo appena adottato, insieme con l´aggiustamento di bilancio necessario in ogni caso. Anche la regolazione è maggiore quando la situazione è migliore e la regolazione è più piccola quando la situazione è peggiore. Signore e signori, Il Patto di stabilità e crescita rimane il fondamento essenziale della governance economica europea. Come ha detto Valdis, non stiamo cambiando le nostre regole di comune accordo. Eppure, mentre la responsabilità fiscale è una condizione necessaria per la crescita e l´occupazione, che non è una sufficiente. Abbiamo anche bisogno di portare avanti le riforme strutturali e aumentare gli investimenti. E questo è ciò che la presente comunicazione e questa Commissione rappresentano. L´applicazione più intelligente del Patto di stabilità e di crescita che stiamo annunciando oggi ci aiuterà a compiere progressi più decisivo su tutti e tre i fronti: gli investimenti, le riforme strutturali, la responsabilità fiscale. È importante sottolineare che, aiuterà anche a sviluppare una politica di bilancio più favorevole alla crescita nella zona euro nel suo insieme. Si tratta di un supporto necessario per la crescita. Perché la Commissione non propone alcuna modifica delle norme esistenti, non sono necessarie misure legislative e la Commissione applicare immediatamente la nuova guida. Tuttavia, ci fornirà agli Stati membri e al Consiglio eventuali spiegazioni necessarie in vista delle prossime tappe, in particolare la presentazione dei programmi di stabilità e convergenza e dei programmi nazionali di riforma che sarà presentato in primavera. Ci sarà anche coinvolgere le parti interessate a tutti i livelli per definire ulteriori passi verso l´approfondimento della nostra Unione economica e monetaria e sovranità condivisa nella governance economica. Grazie per l´attenzione.  
   
   
LA COMMISSIONE UE EMETTE LINEE GUIDA PER INCORAGGIARE LE RIFORME STRUTTURALI E GLI INVESTIMENTI - DOMANDE FREQUENTI  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - 1. Domande generali Qual è lo scopo di questa comunicazione? La Commissione europea ha presentato oggi dettagliato nuova guida su come si applicano le norme vigenti del Patto di stabilità e di crescita per rafforzare il legame tra le riforme strutturali, investimenti e responsabilità fiscale a sostegno della crescita e l´occupazione. La guida, che la Commissione applicherà sin d´ora, ha tre obiettivi principali: Incoraggiare effettiva attuazione delle riforme strutturali; Promuovere gli investimenti, in particolare nel contesto del nuovo Fondo europeo per la Strategic Investments (Efsi) (vedi comunicato stampa Ip / 15/3222 ); Tenere maggiormente conto della congiuntura economica nei singoli Stati membri. Perché la Commissione presenta queste idee ora? La comunicazione fa seguito all´impegno preso negli orientamenti politici del presidente Juncker , sulla base della quale il Parlamento europeo ha eletto della Commissione europea: "Per quanto riguarda l´uso dei bilanci nazionali per la crescita e gli investimenti, dobbiamo - come ribadito dal Consiglio europeo su 27 Giu 2014 - rispettare il patto di stabilità e di crescita, rendendo il miglior uso possibile della flessibilità che è costruito nelle regole esistenti del patto, come riformato nel 2005 e 2011. Ho intenzione di formulare orientamenti concreti su questo come parte del mio Lavoro ambiziosi, di crescita e pacchetto di investimenti. " Il Consiglio europeo ha affermato nelle sue conclusioni il 26/27 giugno 2014 : "Rispettiamo il patto di stabilità e crescita tutte le nostre economie hanno bisogno di continuare a perseguire riforme strutturali Molto chiaramente, la nostra forza comune cerniere in caso di successo di ogni paese che è... Perché l´Unione ha bisogno di passi coraggiosi per promuovere la crescita, aumentare gli investimenti, creare nuovi e migliori posti di lavoro e incoraggiare le riforme per la competitività. Questo richiede anche utilizzando al meglio la flessibilità che è costruito nella stabilità vigente e alle norme del patto di crescita. " Intende la Commissione annacquare il Patto di stabilità e crescita e ridurre la pressione sugli Stati membri per far cadere i loro disavanzi eccessivi e del debito? No. Garanzie e condizioni adeguate sono in atto per garantire che, mentre il miglior uso è fatto della flessibilità all´interno del Patto, la sua credibilità e l´efficacia nel sostenere la responsabilità fiscale sono conservati. Questo è fondamentale per la sostenibilità delle finanze pubbliche e per la stabilità finanziaria nell´Unione europea. Dal momento che il Patto è stato creato nel 1997, è stato riformato e integrato, in particolare nel 2005 e nel 2011-13. Ora è applicato in diversi punti nel corso dell´anno, come parte del ciclo annuale complessiva di coordinamento delle politiche economiche a livello europeo, noto come il semestre europeo . La presente comunicazione non modifica nessuna delle disposizioni del patto. Invece, è parte degli sforzi della Commissione per rafforzare ulteriormente l´efficacia e la comprensione delle sue regole, per dare agli Stati membri la prevedibilità supplementare in che modo la Commissione applicherà il patto e per garantire la loro parità di trattamento, che è al centro del Patto. La comunicazione è anche un contributo per sviluppare una politica di bilancio più favorevole alla crescita nell´area dell´euro. Quando si applica questa guida? La Commissione non propone alcuna modifica delle norme esistenti. Non sono necessarie misure legislative e la Commissione si applicano quindi immediatamente questi nuovi orientamenti. La Commissione avvierà un dialogo con gli Stati membri e il Consiglio a fornire tutte le spiegazioni necessarie in vista delle prossime tappe, in particolare la presentazione di (piani di bilancio a medio termine degli Stati ´membri) la stabilità / convergenza programmi e programmi nazionali di riforma previsti nella primavera del 2015 . La Commissione presenterà anche la presente comunicazione al Parlamento europeo. 2. Chiarimenti in materia di riforme strutturali Quale flessibilità sarà disponibile sotto la "clausola di riforme strutturali" per i paesi del braccio preventivo del patto? La comunicazione fornisce indicazioni su come le riforme strutturali saranno presi in considerazione da ora in poi nell´ambito della parte preventiva del patto, (la cosiddetta "clausola di riforme strutturali"). In linea con le regole del Patto, gli Stati membri nell´attuazione di importanti riforme strutturali sono autorizzati a deviare temporaneamente dal proprio obiettivo di medio termine di bilancio (Omt) o il percorso di avvicinamento. Questo permette loro di soddisfare per i costi a breve termine di attuazione di riforme strutturali che avranno effetti finanziari positivi a lungo termine, compreso il rafforzamento del potenziale di crescita sostenibile. D´ora in poi, la Commissione terrà conto dell´impatto fiscale positivo delle riforme strutturali nell´ambito della parte preventiva del patto, a condizione che tali riforme (i) sono importanti, (ii) hanno effetti finanziari positivi a lungo termine dimostrabili, compreso il rafforzamento del potenziale di crescita sostenibile, e (iii) siano effettivamente attuate. Per le misure di riforma adottate dal governo e / o il Parlamento a qualificarsi "ex ante", gli Stati membri dovranno presentare un piano di riforma strutturale dedicato con informazioni dettagliate e verificabili e una timeline credibile. A condizione che i criteri di cui sopra sono soddisfatte, gli Stati membri saranno concesso un periodo supplementare per raggiungere l´obiettivo di medio termine, permettendo quindi deviazioni temporanee dal percorso di aggiustamento strutturale verso di esso, o di deviare temporaneamente dall´obiettivo a medio termine per gli Stati membri che hanno conseguito. La deviazione temporanea non deve superare lo 0,5% del Pil e l´Omt deve essere raggiunto entro l´orizzonte quattro anni del programma di stabilità o di convergenza. Inoltre, un margine di sicurezza adeguato deve essere costantemente mantenuta in modo che la deviazione non comporti una violazione del 3% del valore di riferimento del Pil. Come sarà questo essere monitorato? L´attuazione delle riforme sarà monitorata attentamente, nel contesto del semestre europeo. Nel caso specifico di uno Stato membro soggetto alla procedura di squilibri eccessivi (Eip), i piani di riforma strutturale dovrebbero essere definite nel piano d´azione correttiva. L´attuazione delle riforme verrà monitorato attraverso l´Eip. E se i paesi non riescono a seguire attraverso i loro impegni di riforma? In caso di carenza, la deviazione temporanea dall´obiettivo a medio termine o dal percorso di avvicinamento, non saranno più considerati come garantito e la Commissione può applicare la procedura prevista nel quadro del patto in caso di deviazione significativa dal Mto o il percorso verso di esso. Che dire i paesi del braccio correttivo del Patto? Lo scopo principale del braccio correttivo è quello di garantire la tempestiva correzione dei disavanzi eccessivi. Le norme pertinenti non includono disposizioni dettagliate per tener conto delle riforme strutturali (o gli investimenti) nel valutare se un paese ha preso misure efficaci in risposta alle raccomandazioni del Consiglio per correggere il disavanzo eccessivo. Tuttavia, le riforme strutturali sono riconosciuti nel braccio correttivo del patto di stabilità e di crescita al momento di decidere diverse fasi di tale procedura. In primo luogo, in sede di esame se un Edp deve essere aperto per uno Stato membro, la Commissione analizza attentamente tutti gli sviluppi a medio termine rilevanti (economici, di bilancio e del debito). Questi "fattori significativi" includono l´attuazione delle riforme strutturali. In secondo luogo, "fattori rilevanti" sono anche presi in considerazione al momento di raccomandare il termine per correggere il disavanzo eccessivo. Mentre la correzione del disavanzo eccessivo dovrebbe aver luogo entro un anno dalla sua individuazione, l´attuazione delle riforme strutturali è un fattore chiave che viene preso in considerazione nel fissare il termine per correggere il disavanzo eccessivo o la lunghezza di qualsiasi estensione a tale termine. Come parte di questa comunicazione, la Commissione indica che terrà conto anche delle riforme che non sono ancora state attuate, a condizione che siano stati chiaramente definiti - con un calendario credibile per l´adozione - in un piano di riforma strutturale che deve essere adottato dal lo Stato membro in questione. (Per gli Stati membri con squilibri macroeconomici eccessivi, il piano d´azione correttiva di norma servire a questo scopo). In caso uno Stato membro non applica le riforme concordate, la Commissione lo considererà un fattore aggravante nel valutare l´azione efficace in risposta alla raccomandazione Edp e quando fissa un termine per la correzione del disavanzo eccessivo. La mancanza di un´azione efficace porterà ad un rafforzamento della procedura e l´eventuale sospensione dei strutturali europei e fondi di investimento. [1] Per Stati membri dell´area dell´euro, ciò significa che la Commissione raccomanderà al Consiglio l´imposizione di una multa. In terzo luogo, quando la chiusura di un Edp, la Commissione ritiene, se del caso, il costo diretto delle riforme pensionistiche. Concretamente, l´Edp può essere chiuso anche se il deficit è superiore al 3% del Pil, a condizione che il superamento è dovuto interamente ai costi di attuazione della riforma delle pensioni e il deficit è stato ridotto in modo sostanziale e continuo e ha raggiunto un livello che si avvicina al valore di riferimento. 3. Chiarimenti in materia di investimenti Saranno i contributi nazionali al futuro Fondo europeo per gli investimenti strategici contare come parte di deficit o debito dei paesi e saranno esse siano prese in considerazione nell´applicazione del Patto? La rilevazione statistica di tali contributi in deficit e / o debito di uno Stato membro è di competenza di Eurostat, l´Ufficio statistico indipendente dell´Ue, che dovrà valutare i dettagli una volta istituito il Fondo. Tuttavia, a prescindere dalla rilevazione statistica precisa, la Commissione è in grado di chiarire come le norme vigenti del Patto possono applicare a tali contributi (nella misura in cui essi hanno un impatto sulle statistiche). Si conferma che i contributi ´Stati membri al Efsi non saranno conteggiati nel definire il risanamento dei conti pubblici sotto sia della parte preventiva o correttiva del Patto, perché tali contributi possono essere considerati come "misure una tantum" che vengono detratte per la valutazione di lo sforzo di bilancio in termini strutturali. Nel caso di un valore di riferimento del 3% del deficit non è più rispettato, la Commissione non intende avviare una procedura per disavanzo eccessivo, se è dovuto al contributo, a condizione che la deviazione è piccolo e dovrebbe essere temporanea. Nel valutare il rispetto del valore di riferimento del debito, i contributi al Efsi saranno considerati come un "fattore rilevante" e questo non essere presi in considerazione. Nel suo piano di investimenti per l´Europa, aveva già annunciato che avrebbe tenuto conto favorevolmente tali contributi del Patto, e questo è stato ripreso dal Consiglio europeo di dicembre 2014. Quali saranno le condizioni per l´applicazione della "clausola di investimento" da ora in poi? La cosiddetta "clausola di investimento" si applica ai paesi del braccio preventivo del patto. La Commissione ha già fornito indicazioni su come il Patto possa sostenere gli investimenti pubblici con effetti di bilancio positivi, diretti e verificabili a lungo termine sulla crescita e sulla sostenibilità delle finanze pubbliche. La comunicazione odierna specifica e formalizza questa guida per tener maggiormente conto delle circostanze specifiche per ciascun paese. Si precisa che gli Stati membri nel braccio preventivo del patto può deviare temporaneamente dal proprio obiettivo di medio termine di bilancio (Omt) o percorso di avvicinamento per ospitare per gli investimenti, a condizione che (I) la crescita del Pil è negativo o il Pil rimane ben al di sotto del suo potenziale (con un output gap superiore al meno 1,5%); (Ii) la deviazione non comporti una violazione del limite di disavanzo del 3% e un margine di sicurezza adeguato è conservato; (Iii) i livelli di investimento sono effettivamente aumentati di conseguenza. (Iv) gli investimenti ammissibili sono le spese nazionali sui progetti co-finanziati dall´Unione europea nel quadro della politica di coesione e strutturali (compresi i progetti di co-finanziati nell´ambito dell´iniziativa per l´occupazione giovanile), reti transeuropee e per collegare l´Europa, e il cofinanziamento di progetti anche co-finanziato dalla Efsi. V) Lo Stato membro deve anche compensare eventuali deviazioni temporanee e l´Omt deve essere raggiunto entro l´orizzonte di quattro anni della sua stabilità della tensione o programma di convergenza. Quali paesi hanno beneficiato della clausola di investimenti in passato? Nel 2013, la Bulgaria ha beneficiato della clausola di investimento. Nel 2014, questo è stato il caso per la Bulgaria, la Romania e la Slovacchia. È la Commissione a introdurre una "regola d´oro"? No, non c´è la cosiddetta "regola d´oro" che esonera gli investimenti dal calcolo del disavanzo e del debito. Questo non è prevista nel Patto. (La nozione di "regola d´oro" è spesso discusso, ad esempio nel mondo accademico, ma ci sono varie definizioni ed interpretazioni). 4. Chiarimenti in materia di condizioni congiunturali Come sono le condizioni congiunturali state prese in considerazione fino ad ora? Il Patto di stabilità e crescita si concentra sul miglioramento delle finanze pubbliche in termini strutturali (già aggiustando il effetti del ciclo economico e / o di misure una tantum). Per i paesi della parte preventiva, un obiettivo di bilancio a medio termine (Omt) è identificato, che viene aggiornato almeno ogni tre anni, con l´obiettivo di migliorare il saldo di bilancio strutturale dello 0,5% del Pil, un anno come un punto di riferimento. Ciò fornisce un margine di sicurezza adeguato contro il superamento del limite di disavanzo nominale del 3%, con gli Stati membri, in particolare quelli con debiti oltre il 60% del Pil, che dovrebbe fare di più quando i tempi economici sono buoni e meno quando sono cattivi. Cosa cambierà? Da ora in poi, per gli Stati membri nel braccio preventivo del Patto, la Commissione utilizzerà un ´matrix´ definire l´aggiustamento fiscale appropriato e tenere maggiormente conto della loro situazione congiunturale. Ciò significa che gli Stati membri saranno tenuti a fare un piccolo sforzo di bilancio in condizioni economiche difficili e uno sforzo di bilancio maggiore durante tempi migliori (vedi allegato 1). La matrice tiene conto della direzione in cui l´economia si sta muovendo, vale a dire se la situazione economica sta migliorando o deterioramento, distinguendo se Pil reale supera o è inferiore di un tasso di crescita potenziale specifico del paese. In tempi normali, interpretato come un gap tra il -1,5% e il + 1,5%, tutti gli Stati membri con un rapporto debito-Pil al di sotto del 60% sarebbe necessario fare uno sforzo di 0,5% del Pil, mentre gli Stati membri con livelli di indebitamento superiori al 60% del Pil avrebbe bisogno di fare un adeguamento superiore al 0,5% del Pil. In tempi difficili, interpretato come un gap tra il -3% e il -1,5%, l´aggiustamento richiesto sarebbe inferiore. Tutti gli Stati membri dell´Ue con il rapporto debito-Pil al di sotto del 60% sarebbe necessario per garantire uno sforzo di bilancio pari allo 0,25% del Pil, quando le loro economie crescono sopra il potenziale. Un aggiustamento fiscale pari a zero sarebbe stato permesso temporaneamente quando le loro economie crescono al di sotto del potenziale. Per gli Stati membri con un debito superiore al 60% del Pil gli sforzi di bilancio richiesti sarebbero 0,5 e 0,25, rispettivamente. In tempi molto brutti, interpretato come un gap tra il -4% e -3%, tutti gli Stati membri, con il rapporto debito-Pil al di sotto del 60% sarebbe stato permesso temporaneo di regolazione dello zero, il che significa che nessuno sforzo di bilancio sarebbe necessario, mentre Gli Stati membri con un debito-ratio superiore al 60% avrebbe bisogno di fornire l´adeguamento annuale del 0,25% del Pil. In tempi eccezionalmente sfavorevoli, interpretato come un gap sotto -4% o quando i contratti del Pil reale, tutti gli Stati membri, a prescindere dalla loro livelli di debito, sarebbero esonerati temporaneamente da fare alcuno sforzo fiscale. C´è qualcosa di previsto per i paesi sotto il braccio correttivo? Per i paesi che si trovano nella parte correttiva e quindi soggetti alla procedura per i disavanzi eccessivi, la Commissione ha messo a punto un nuovo approccio per valutare la consegna dello sforzo finanziario strutturale necessario, che il Consiglio Ecofin ha approvato nel mese di giugno . Questo aiuta a distinguere il più possibile quegli sviluppi di bilancio che può essere assunto sotto il controllo del governo da quelle legate a una caduta inattesa dell´attività economica. In quali circostanze avrebbero la Commissione attivare la "clausola di crisi" di una grave recessione economica? Il Patto tiene conto delle condizioni economiche particolarmente negative a livello di Unione europea o la zona dell´euro sia nella parte preventiva e della parte correttiva. Esso afferma che, in caso di una grave recessione economica nella zona euro o l´Unione europea nel suo complesso, il ritmo di risanamento dei conti pubblici può essere adattato per tutti gli Stati membri, se ciò non comprometta la sostenibilità di bilancio a medio termine. La clausola è finora mai stata applicata, anche se riflette la logica utilizzata al momento della crisi finanziaria del 2008, quando i percorsi di aggiustamento sono stati ri-progettati per diversi Stati membri. Se dovesse essere attivato, ciò non significherebbe mettere in pausa il risanamento dei conti pubblici, ma piuttosto ri-progettare il percorso di aggiustamento su base specifica del paese, sia in termini di sforzo di aggiustamento e le scadenze per il raggiungimento degli obiettivi, tenendo conto della circostanze eccezionali della grave recessione economica della zona euro o l´Unione nel suo insieme. La Commissione ritiene che tali disposizioni devono essere utilizzati, se necessario, ma solo in circostanze eccezionali.  
   
   
PRESENTATA IERI UNA RELAZIONE SULLA CONSULTAZIONE SULLA PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI NELL´AMBITO DEI NEGOZIATI COMMERCIALI UE-USA  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - Ieri la Commissione europea ha pubblicato la propria analisi delle quasi 150 000 risposte alla sua consultazione online sulla protezione degli investimenti e sulla composizione delle controversie tra investitori e Stato (Isds) nell´ambito della partnership transatlantica per il commercio e gli investimenti (Ttip). La Commissione ha chiesto il parere del pubblico su un´eventuale strategia per proteggere gli investimenti e comporre le controversie legate agli investimenti che insorgessero tra investitori privati e governi. Un quesito fondamentale sollevato nella consultazione era se l´approccio proposto dall´Ue per la Ttip raggiungesse il giusto equilibrio tra la tutela degli investitori e la salvaguardia del diritto e della capacità dell´Ue di far opera di regolamentazione nell´interesse pubblico. La relazione della Commissione presenta un´analisi dettagliata di tutte le risposte. La Commissione discuterà su cosa resta da fare con il Parlamento europeo, gli Stati membri dell´Ue e altri stakeholder, comprese le Ong, le imprese, i sindacati, le organizzazioni dei consumatori e i ricercatori. "Dalla consultazione emerge chiaramente un notevole scetticismo nei confronti dello strumento Isds", ha osservato Cecilia Malmström, Commissaria responsabile per il commercio. "Dobbiamo intavolare una discussione aperta e franca sulla protezione degli investimenti e sull´Isds nell´ambito della Ttip con i governi dell´Ue, con il Parlamento europeo e con la società civile prima di varare qualsiasi raccomandazione politica in questo ambito. Questo sarà il primissimo passo da compiere in seguito alla pubblicazione di questa relazione.Constato inoltre che dalla consultazione sono emerse proposte costruttive su ambiti suscettibili di riforma. Le esamineremo attentamente nel corso del dialogo. Dobbiamo inoltre riflettere sul modo per tener conto del fatto che i paesi dell´Ue hanno già in vigore 1400 accordi bilaterali di questo tipo, alcuni dei quali risalgono agli anni ´50. Questi vecchi accordi devono essere sostituiti da disposizioni riformate, moderne," ha aggiunto la Commissaria Malmström. "La grande maggioranza di questi accordi non comprende il tipo di garanzie che l´Ue auspicherebbe. Anche questo dovrà costituire uno degli importanti elementi di riflessione allorché esamineremo come meglio affrontare la questione della protezione degli investimenti negli accordi unionali, poiché se non li si sostituisse con disposizioni più avanzate essi rimarrebbero in vigore, giustificando così tutte le legittime preoccupazioni che sono state espresse negli ultimi mesi" ha ribadito la Commissaria. "Intendo esser chiara: la Ttip che la Commissione europea negozierà e presenterà alla ratifica sarà un accordo che rappresenterà un bene per i cittadini europei e promuoverà la crescita e l´occupazione qui in Europa. Si tratterà di un accordo che rafforzerà l´influenza dell´Europa nel mondo e ci aiuterà a tenere alti i nostri standard rigorosi. La Commissione europea non prenderebbe nemmeno in considerazione un accordo che abbassasse i nostri standard o limitasse il diritto dei nostri governi di regolamentare. Neanche gli Stati membri dell´Ue, né il Parlamento europeo lo accetterebbero" ha ribadito Cecilia Malmström. Particolari della relazione - Il questionario della consultazione spiegava nei dettagli l´approccio dell´Ue su 12 questioni in materia di protezione degli investimenti e dell´Isds nella Ttip. L´approccio è impostato sulle migliorie che l´Ue intende apportare al sistema attuale. Le 12 questioni in merito alle quali sono stati posti i quesiti comprendevano salvaguardie quanto al diritto dei governi di regolamentare nell´interesse pubblico, piena trasparenza delle procedure Isds, requisiti etici per gli arbitri e un eventuale organismo d´appello. La grande maggioranza delle risposte, circa 145 000 (ovvero il 97%) è pervenuta attraverso diverse piattaforme on-line di gruppi d´interesse e conteneva risposte predefinite a carattere negativo. Inoltre la Commissione ha ricevuto risposte individuali da più di 3 000 cittadini e da circa 450 organizzazioni che rappresentavano un ampio campionario della società civile dell´Ue, compresi Ong, organizzazioni imprenditoriali, sindacati, gruppi di consumatori, studi legali e ricercatori. Queste risposte in generale entravano maggiormente nel dettaglio in merito all´approccio proposto (cfr. Memo/15/3202). Grossomodo le risposte possono essere suddivise in tre categorie: risposte che segnalano opposizione o preoccupazioni in merito alla Ttip in generale; risposte che esprimono opposizione o dubbi di carattere generale sulla protezione degli investimenti /Isds nella Ttip; risposte che forniscono commenti dettagliati sull´approccio suggerito dall´Ue alla Ttip, le quali rappresentano punti di vista ampi e divergenti. Le principali risposte che rientrano nelle prime due categorie sono un chiaro indicatore delle preoccupazioni che molti cittadini d´Europa nutrono in merito alla Ttip in generale e al principio stesso di protezione degli investimenti e di Isds. Le risposte raggruppabili nella terza categoria contengono commenti specifici sui diversi aspetti dell´approccio unionale e, in certi casi, suggerimenti concreti di ulteriori cambiamenti. Le opinioni sono divise per quanto concerne quasi tutte le 12 questioni in esame. Sulla base dei commenti ricevuti è possibile individuare un certo numero di ambiti che appaiono particolarmente importanti ai rispondenti, tra cui: la tutela del diritto di regolamentare; la creazione e il funzionamento di tribunali arbitrali; la correlazione tra l´ordinamento nazionale e l´Isds; il riesame della correttezza giuridica delle decisioni Isds ad opera di un meccanismo d´appello. Questi sono quattro ambiti che andrebbero esaminati ulteriormente. I prossimi passi - Nel primo trimestre del 2015 la Commissione organizzerà diverse consultazioni con i governi dell´Ue, il Parlamento europeo e i diversi stakeholder tra cui Ong, imprese, sindacati, organizzazioni dei consumatori e organizzazioni ambientaliste, per discutere di protezione degli investimenti e Isds nella Ttip sulla base di questa relazione. Innanzitutto i risultati della consultazione verranno presentati alla commissione del commercio internazionale (Inta) del Parlamento europeo il 22 gennaio. In seguito a queste consultazioni che interverranno nel primo trimestre la Commissione svilupperà proposte specifiche per i negoziati Ttip. Contesto - Gli Stati membri dell´Ue hanno chiesto alla Commissionedi includere la protezione degli investimenti e l´Isds nei negoziati Ttip. Queste direttive negoziali (note come "il mandato", che la Commissione europea ha deciso di divulgare) per i negoziati della Ttip prevedono l´inclusione della protezione degli investimenti e della composizione delle controversie tra investitori e Stato (Isds) a condizione che siano soddisfatte determinate condizioni. Si è chiarito così che la decisione se includere o meno l´Isds deve essere adottata nella fase finale dei negoziati. I negoziati sulla tutela degli investimenti nell´ambito della Ttip sono stati sospesi e verranno ripresi soltanto una volta che la Commissione sia giunta alla conclusione che le sue nuove proposte garantiscono tra l´altro che la giurisdizione dei tribunali negli Stati membri dell´Ue non verrà limitata da regimi speciali per le controversie tra investitori e Stato. Considerato il forte interesse del pubblico per la protezione degli investimenti e l´Isds nella Ttip la Commissione ha organizzato tra il 27 marzo e il 13 luglio 2014 una consultazione pubblica finalizzata a raccogliere un feedback quanto al fatto se l´approccio proposto dall´Ue assicurasse il giusto equilibrio tra la tutela degli investitori e la salvaguardia del diritto e della capacità dell´Ue e degli Stati membri di regolamentare nell´interesse pubblico. La composizione delle controversie tra investitori e Stato attraverso un arbitrato internazionale non è una novità. Essa è prevista in più di 1 400 trattati di investimento conclusi dagli Stati membri dell´Ue e in circa 3 000 trattati simili sottoscritti in tutto il mondo. Nel 2009 il trattato di Lisbona ha trasferito all´Ue la competenza in materia di protezione degli investimenti. Da allora la Commissione ha compiuto sforzi sostanziali per riformare il sistema vigente di protezione degli investimenti e di Isds. L´approccio proposto dall´Ue è essenzialmente diverso da quello adottato nell´ambito di 3 000 accordi esistenti contenenti clausole tradizionali di protezione degli investimenti e di Isds, molti risalenti agli anni ´60, ´70 e ´80. L´ue ha introdotto una protezione modernizzata degli investimenti e nuove disposizioni Isds nei suoi accordi commerciali con il Canada (Ceta)e con Singapore. Le disposizioni in materia di protezione degli investimenti e di Isds negli accordi Ceta e in quelli con Singapore comprendono i più alti standard di trasparenza, equità e accountability. L´approccio si basa anche sulle efficaci iniziative dell´Ue in sede di Nazioni Unite per creare il primo sistema di regole globali in materia di trasparenza per l´Isds nell´ambito di Uncitral  
   
   
RELAZIONE SULLA CONSULTAZIONE ONLINE SULLA PROTEZIONE DEGLI INVESTIMENTI E LA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE TRA INVESTITORI E STATO NEL ACCORDO TRANSATLANTICO COMMERCIO E GLI INVESTIMENTI DI PARTENARIATO  
 
 Strasburgo, 14 gennaio 2015 – Il 27 marzo 2014, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica on-line in materia di protezione degli investimenti e insediamenti investitori e lo stato di contestazione (Isds) nel commercio e gli investimenti Accordo di partenariato transatlantico (Ttip). La Commissione ha pubblicato una prima, rapporto statistico preliminare nel mese di luglio 2014. La Commissione ha ora completato la sua analisi delle quasi 150.000 risposte. Il rapporto pubblicato ieri presenta i risultati dettagliati. Ttip mira a rimuovere le barriere commerciali in una vasta gamma di settori economici per rendere più facile comprare e vendere beni e servizi tra l´Ue e gli Stati Uniti, nonché per facilitare gli investimenti su entrambi i lati dell´Atlantico. Un rapporto indipendente ed i nostri accordi commerciali precedenti suggeriscono che un accordo ambizioso potrebbe tradursi in milioni di euro di risparmio per le aziende e di creare molti posti di lavoro nell´Ue. Perché questa consultazione? I negoziati Ttip, che riguardano due maggiori economie del mondo, hanno attirato un forte interesse da parte delle organizzazioni pubbliche e della società civile, con gran parte della attenzione concentrandosi sulle disposizioni in materia di protezione degli investimenti e Isds. L´obiettivo della consultazione è stato quello di raccogliere i pareri su un possibile approccio alla protezione degli investimenti e Isds nel Ttip. Questo approccio sarebbe quella di utilizzare, come base, una serie di elementi innovativi. La questione generale in consultazione era se l´approccio proposto dalla Ue per Ttip sarebbe raggiungere il giusto equilibrio tra la salvaguardia diritto e la capacità di regolare nell´interesse pubblico dell´Unione europea, e proteggere gli investitori. I negoziati sugli investimenti in Ttip sono stati sospesi e saranno solo riprenderà una volta che la Commissione è giunta alla valutazione che le sue nuove proposte garantiscono tra l´altro che la competenza dei tribunali degli Stati membri dell´Unione europea non sarà limitata da regimi speciali per investitori e -state-controversie. Altre parti dei negoziati Ttip hanno continuato come previsto. Alcuni fatti circa gli investimenti in accordi commerciali Investimenti è essenziale per la crescita e per la creazione di posti di lavoro. Come il più grande fonte mondiale e la destinazione degli investimenti diretti esteri (Ide), l´Ue ha un interesse strategico a chiedere l´apertura ambizioso dei mercati dei paesi terzi, commisurate al livello di apertura dell´Ue per gli investimenti esteri. Jobs saranno creati dalle imprese dell´Ue che sfruttano le nuove opportunità di investimento che il commercio e gli accordi di investimento in grado di fornire, ad esempio, nei mercati dei servizi degli Stati Uniti. Tale interesse strategico prevede la tutela degli investitori europei all´estero, garantendo alcune regole di base (ad esempio, non discriminazione) siano rispettati. Questi interessi strategici esistono da decenni. Dal 1950, gli Stati membri dell´Ue hanno firmato circa 1.400 accordi di investimento bilaterali con i paesi terzi per promuovere e proteggere gli investimenti, tra cui nove con gli Stati Uniti. Protezione degli investimenti e Isds è quindi nulla di nuovo. Per Ttip, la Stati membri dell´Ue ha chiesto all´unanimità la Commissione a negoziare la protezione degli investimenti e Isds. Questo mandato prevede l´inclusione della protezione degli investimenti e di regolamento investitori e lo stato di contestazione (Isds) ha fornito una serie di condizioni sono soddisfatte. Una decisione sulla necessità o meno di includere Isds è da prendere durante la fase finale dei negoziati. Organizzazione della consultazione La consultazione era aperta in linea tra il 27 marzo e il 13 luglio 2014. Nel documento di consultazione la Commissione ha cercato di vista su dodici temi specifici: - Campo di applicazione delle disposizioni di protezione degli investimenti sostanziali; - Trattamento non discriminatorio per gli investitori; - Fiera e un trattamento equo; - Espropriazione; - Garantire il diritto di regolamentare e di protezione degli investimenti; - Trasparenza in Isds, molteplici reclami e rapporto in tribunale nazionale; - Etica degli arbitri; - Condotta e qualifiche; - Ridurre il rischio di casi frivole e infondate; - Permettere sostiene di procedere (filtro); - Orientamento delle parti sull´interpretazione dell´accordo; - Il meccanismo di appello e la coerenza delle decisioni. Inoltre, una finale, questione aperta permesso agli intervistati di presentare opinioni generali sulla protezione degli investimenti e Isds nel Ttip. Per ogni problema, dalla consultazione prevista: una spiegazione introduttiva; una descrizione dell´approccio trovato nella maggior accordi di investimento; una descrizione degli obiettivi dell´Ue per Ttip; testi di riferimento con linguaggio giuridico che illustra come ogni questione potrebbe essere affrontata. Tutte le domande erano aperti, consentendo intervistati massima libertà di esprimere le proprie opinioni. Panoramica dei partecipanti alla consultazione La Commissione ha ricevuto quasi 150.000 risposte. La stragrande maggioranza, in tutto 145.000 (o 97%), sono stati presentati insieme attraverso varie piattaforme online contenenti risposte predefinite che gli intervistati potevano aderire. Inoltre, la Commissione ha ricevuto una risposta individuale da oltre 3.000 singoli cittadini e da circa 450 organizzazioni che rappresentano un ampio spettro della società civile europea (organizzazioni imprenditoriali, i sindacati, le organizzazioni dei consumatori, studi legali, accademici, ecc). Vedere allegato alla presente nota per maggiori dettagli. Circa la metà degli intervistati hanno concordato la pubblicazione del loro contributo. Questi contributi sono già disponibili on-line . Quali sono i principali risultati della consultazione? La maggioranza degli intervistati ha utilizzato consultazione per esprimere la loro opposizione, o preoccupazioni, Ttip in generale. Le comunicazioni collettive sono stati utilizzati principalmente per esprimere preoccupazioni circa Ttip in generale o Isds in Ttip in particolare. Sulle dodici domande della consultazione relativa al l´approccio proposto dalla Commissione il problema protezione degli investimenti specifici s , vista sono divisi su quasi tutte le questioni, con le divisioni tra le diverse categorie di intervistati e s ometimes all´interno della stessa categoria. In generale, molti intervistati riconoscono gli sforzi dell´Ue per migliorare il sistema di protezione degli investimenti, ma prendere in considerazione per diversi motivi che l´approccio è insufficiente. Un numero significativo di organizzazioni sindacali e di un folto gruppo di organizzazioni non governative sottolineano la necessità di rafforzare il diritto di regolamentare nel pubblico interesse. Alcuni chiamano per forti obblighi degli investitori , in particolare in materia di diritti umani, norme sociali e ambientali o, più in generale, alla responsabilità sociale delle imprese. Nella comunità di business, nonostante il sostegno generale per un sistema Isds più inclusiva e coerente, caratterizzato da trasparenza e l´etica , si teme che l´approccio dell´Ue potrebbe diminuire il livello di protezione degli investitori, rispetto agli accordi di investimento esistenti e che questo potrebbe rendere la Ue meno attraente per gli investimenti esteri. Altri esprimono il parere che non vi è alcuna contraddizione tra le norme internazionali in materia di investimenti e il diritto degli Stati di regolamentare. Su Isds, i miglioramenti della trasparenza vengono solitamente considerati positivamente. Alcuni considerano tuttavia l´approccio insufficiente a causa delle esenzioni di riservatezza. Si discute molto della relazione tra Isds e tribunali nazionali, e di approccio dell´Ue per la nomina e le qualifiche degli arbitri. L´introduzione di un codice di condotta per gli arbitri è generalmente visto in una luce positiva. La possibilità di un organismo di appello viene generalmente accolto come un mezzo per migliorare la coerenza e la legittimità della Isds ma la mancanza di certezza circa la sua creazione è visto come un problema. In molti casi si afferma che i tribunali nazionali devono essere utilizzati esclusivamente per risolvere le controversie tra Stati e investitori stranieri. Preoccupazioni sono espresse che l´accessibilità al meccanismo Isds resta di fatto una prerogativa principalmente di imprese di grandi dimensioni, come i suoi costi e la complessità rendono difficile per i piccoli investitori privati ​​a ricorrere ad esso. Un meccanismo di risoluzione delle controversie più adatta per le Pmi è visto come desiderabile. Quali conclusioni trae la Commissione da questa consultazione? La pubblicazione del rapporto sulla consultazione è solo un primo passo. Ulteriori discussioni con le altre istituzioni e le parti interessate dell´Ue saranno necessari. Tuttavia, la consultazione ha già consentito l´individuazione di quattro aree dove dovrebbero essere esplorate ulteriori miglioramenti: - La tutela del diritto di regolamentare; - Il controllo e il funzionamento dei tribunali arbitrali; - Il rapporto tra Isds arbitrato e ricorso interne; - La revisione delle decisioni Isds per correttezza giuridica attraverso un meccanismo di appello. Inoltre, nel mandato conferito alla Commissione all´unanimità, è stato chiarito che la protezione degli investimenti e Isds dovrebbero fanno parte dell´accordo concluso con gli Stati Uniti, ha fornito una serie di condizioni, come stabilito nelle direttive di negoziato adottate dal Consiglio, sono incontrato. Ne consegue che una decisione sull´opportunità o meno di includere Isds è da prendere durante la fase finale dei negoziati. Inoltre, come è stato affermato dal Presidente Juncker al Parlamento europeo il 22 ottobre 2014, una decisione definitiva in merito Isds sarà o non sarà incluso in Ttip saranno presi in accordo con il Primo Vice-presidente Timmermans, che garantisce che Isds completamente conforme allo stato di diritto, il principio di uguaglianza di fronte alla legge, e il principio di trasparenza. Ma quali sono i prossimi passi? Nel primo trimestre del 2015, la Commissione intende consultare ulteriormente le parti interessate dell´Ue, gli Stati membri dell´Ue e il Parlamento europeo sulle questioni fondamentali di cui sopra, come parte di un più ampio dibattito su un approccio alla protezione degli investimenti e Isds in Ttip, con un al fine di elaborare proposte concrete per i negoziati Ttip. Fino ad allora si deve ricordare che nessuna trattativa sono attualmente in corso su questo tema. Da 150.000 risposte alla relazione: La metodologia - Il rapporto presenta le opinioni espresse dagli intervistati. Esso include anche una panoramica del numero e la tipologia degli intervistati, così come alcune conclusioni preliminari. Il rapporto combina: - Una analisi qualitativa, in linea con l´obiettivo della consultazione, che era quello di raccogliere opinioni e suggerimenti sostanziali sull´approccio in relazione alle disposizioni di protezione degli investimenti e Isds in Ttip, e la presentazione del documento di consultazione come un elenco di questioni aperte ; e - Elementi di analisi quantitativa, garantite da una polarizzazione significativo di opinioni nel contesto di un livello senza precedenti di interesse e di partecipazione, e consentendo l´identificazione delle tendenze. I contributi sono stati raggruppati nel seguente modo: - Mezzi collettivi, per cui più lotti, ciascuno con identico di risposte molto simili alle domande, potrebbe essere identificata; - I contributi individuali dei cittadini, con argomenti prevalentemente di carattere generico degli argomenti presentati nelle risposte, si è deciso di presentare del tutto sotto una sezione separata piuttosto che dividerli per domanda; - Per le organizzazioni, per categorie (sindacati, organizzazioni imprenditoriali, etc.) sulla base della loro auto-identificazione. Le disposizioni di investimento di Ttip: da dove veniamo - Nel Ttip, come nella sua più ampia politica di investimento internazionale, l´Ue cerca di trovare un equilibrio tra la tutela degli investitori internazionali e la necessità riconosciuta di regole più chiare, più trasparenti ed imparziali. Le disposizioni di investimento dell´accordo globale economico e commerciale (Ceta) ha recentemente concluso con il Canada sono un esempio di questo nuovo approccio. Miglioramenti chiave includono un esplicito riferimento al diritto di ´Stati di regolamentare nell´interesse pubblico, disposizioni sostanziali molto più chiare, la piena trasparenza per i casi Isds e un codice di condotta per garantire arbitri sono scelti in modo equo e agire in modo imparziale.  
   
   
RENZI: IL BILANCIO DELLA PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO UE  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - Martedì 13 gennaio il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi era in plenaria per il bilancio della Presidenza italiana del Consiglio che si è conclusa nel mese di dicembre. Ha parlato della necessità per l´Europa di "investire nel successo", per superare la crisi e, infine, scrollarsi di dosso la crisi: "È essenziale combattere insieme per superare questa situazione di recessione economica e di austerità". "L´europa, negli ultimi anni, ha dato l´impressione di essere troppo concentrata sull´economia, su vincoli e parametri: è stato un errore". Ha poi continuato: "È assolutamente essenziale che combattiamo insieme per superare questa situazione di recessione economica e di austerità. Non dobbiamo investire nella paura Non dobbiamo investire in fallimento Dobbiamo investire nel successo e in un futuro per i nostri figli". Inoltre, parlando degli eventi di Parigi, Renzi ha avvertito che "senza libertà non ci può essere sicurezza".  
   
   
SICUREZZA E ´PIANO JUNCKER´ DISCUSSI CON IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO TUSK  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - "Il Piano strategico europeo per gli investimenti non è la pallottola d´argento. Ma se qualcuno ha idee per superare la crisi economica con un solo colpo, si alzi per favore", ha detto il neo eletto Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk nel dibattito sui risultati del Summit di dicembre, durante il quale sono stati affrontati anche l´evasione fiscale e - in seguito agli attentati di Parigi - la sicurezza e il trasferimento dei dati dei passeggeri aerei (Pnr). Tusk ha chiesto al Parlamento sostegno per garantire che il piano di Juncker possa essere lanciato nel mese di giugno. Si è impegnato a rafforzare la lotta contro l´evasione fiscale e la pianificazione fiscale aggressiva, che ha considerato "una questione di equità e giustizia sociale". Tusk ha anche detto che la proposta sul trasferimento di dati personali dei passeggeri aerei (Pnr) è "difficile e delicata", riferendosi alla necessità di bilanciare sicurezza e libertà, ma ha espresso sostegno per la creazione di un unico sistema Pnr europeo: "28 sistemi nazionali rappresentano un patchwork, che interferirebbero con la privacy dei cittadini, senza garantirne adeguatamente la sicurezza", ha concluso.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, SCHULZ: AUSCHWITZ È STATO "IL PEGGIORE COLLASSO DELLA CIVILTÀ NELLA STORIA UMANA"  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 - Per commemorare il 70° anniversario della liberazione di Auschwitz, il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha detto: "Gli ebrei in Europa oggi ancora temono per la loro sicurezza. Questo è qualcosa che deve spaventarci e dobbiamo resistere a questa paura". Riferendosi agli attacchi a Parigi della scorsa settimana contro la rivista Charlie Hebdo, il supermercato ebraico e la polizia, ha aggiunto: "Dobbiamo fare in modo che quest´odio non diventi contagioso". Il 27 gennaio 1945, il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato dai soldati sovietici. Fondato dai nazisti nel 1940, è diventato il più grande dei campi di sterminio. Più di 1.100.000 persone vi hanno perso la vita. Il testo completo della dichiarazione del Presidente è disponibile al seguente link: http://www.Europarl.europa.eu/the-president/en/    
   
   
UE: RECENTI EPISODI DI CONTRABBANDO UMANI NEL MEDITERRANEO  
 
Strasburgo, 14 gennaio 2015 – Di seguito l’intervento di Dimitris Avramopoulos, Commissario per la migrazione, gli affari interni e Citizenshi al Parlamento europeo plenaria Dibattito: “ Io sono qui oggi davanti a voi, perché la Commissione europea è determinata ad agire. Abbiamo tutti sentito quello che è successo nel periodo di Natale e Capodanno. La vita di circa 1.200 immigrati, per lo più siriani, sono stati salvati quando la Guardia Costiera e Frontex italiano, nell´ambito della Joint Operation Triton, salvati due navi da carico: il Ezadeen e il Blue Sky M. Questi sono solo due esempi di più di 12 navi da carico che arrivavano in Europa dal mese di settembre. Naturalmente, molte più persone hanno rischiato la vita venendo in numerose piccole imbarcazioni o viaggi difficili attraverso le frontiere terrestri. Questo è inaccettabile. Perché? Perché non possiamo permettere contrabbandieri senza scrupoli di fare una fortuna attraverso atti criminali, sfruttando i migranti in cerca di un passaggio sicuro per l´Europa. Perché le persone bisognose di protezione non deve essere rischiano la vita per ottenere questa protezione. Sappiamo tutti che i fatti: Conflitti nel nostro quartiere generano un costante afflusso di rifugiati verso l´Europa. Questo non andrà via. Al contrario, se non si interviene decisiva ed ampia coordinatedEu, i flussi continueranno. Nel 2014, più di 276 000 migranti sono arrivati ​​in Europa con un incremento del 138% rispetto all´anno precedente. Gli eventi recenti mostrano anche che i trafficanti stanno trovando nuove rotte verso l´Europa e stanno impiegando nuovi metodi per sfruttare persone disperate che cercano di sfuggire al conflitto e alla guerra. Al fine di rispondere alle strategie in continua evoluzione dei contrabbandieri, l´Unione europea, le sue agenzie e gli Stati membri devono step-up la loro cooperazione e azione comune, in uno spirito di solidarietà e di responsabilità. Migliore coordinamento e un approccio più globale aiuteranno ad affrontare le radici degli attuali flussi di migranti irregolari e di contrabbando. Permettetemi innanzitutto di elaborare su lotta contro il contrabbando e il salvataggio dei migranti in mare. Gli eventi recenti dimostrano che l´operazione congiunta Triton, che ha avuto inizio il 1 ° novembre 2014 e coordinata da Frontex, ha salvato la vita di migliaia di migranti. Dal lancio dell´operazione Tritone, e insieme con la Marina Militare Italiana, quasi 16.000 richiedenti asilo ei migranti irregolari sono stati salvati o intercettati e 57 facilitatori sono stati arrestati. Inoltre, altre agenzie europee hanno intrapreso molte iniziative importanti per combattere il contrabbando: A L´aia, la squadra di Europol in condivisione di intelligence e transfrontaliere indagini reti di trafficanti danarosi è stata rafforzata con conseguente arresto di centinaia di facilitatori. A Malta, l´ufficio europeo di sostegno per l´asilo (Uesa) ha lanciato un progetto pilota per raccogliere informazioni dai richiedenti asilo sulle rotte scattate durante i loro viaggi. La Commissione sosterrà le sue agenzie, al fine di intensificare i loro sforzi, ma abbiamo anche contare sul sostegno finanziario e operativo degli Stati membri. Dobbiamo intervenire e informare i potenziali migranti sui rischi di entrare in Europa clandestinamente. Rafforzare la raccolta di informazioni e la condivisione e la promozione della cooperazione pratica tra gli Stati membri e le agenzie dell´Ue è fondamentale anche per perseguire altri contrabbandieri, minare le reti criminali e privarli dalla ricerca del profitto. Il contrabbando è un reato penale, ma abbiamo bisogno di rendere i nostri strumenti giuridici più efficaci. A questo proposito, la Commissione sta valutando l´attuale quadro penale dell´Unione europea nel tentativo di migliorare la sua attuazione pratica. La cooperazione con i paesi di origine e di transito è anche una pietra angolare della strategia della Commissione per la lotta contro il contrabbando. Dato che la Turchia è diventata uno dei percorsi alternativi per contrabbandieri per raggiungere l´Unione europea, siamo in stretto contatto con le autorità turche per adeguare rapidamente la nostra strategia. Naturalmente, la cooperazione con i paesi terzi non può limitarsi alla lotta contro il contrabbando. Ci impegniamo a collaborare con loro in un approccio integrato, che comprenda considerazioni di politica estera più ampie, assistenza allo sviluppo e azioni umanitarie. Un chiaro esempio del nostro approccio integrato è la cooperazione con molti paesi africani. Per il Corno d´paesi dell´Africa, abbiamo messo a disposizione quasi 6 milioni di euro, non solo per sostenere e facilitare la lotta contro contrabbandieri e trafficanti, ma anche per migliorare la fornitura di assistenza diretta ai migranti, rifugiati e richiedenti asilo. Nel contesto della crisi siriana, l´Ue e gli Stati membri combinato, è il principale donatore, con più di 3 miliardi di euro a disposizione per umanitaria e altri aiuti in Siria e nei paesi vicini. È inoltre essenziale che gli Stati membri dell´Ue piena attuazione del sistema europeo comune di asilo quanto prima possibile. Inoltre, l´Unione europea e gli Stati membri devono lavorare insieme per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati. A seguito di una recente conferenza dei donatori, gli Stati membri hanno finora offerto su un totale di 36.000 posti per i profughi siriani, che lo rende il più grande impegno nella storia degli sforzi di reinsediamento Ue. Tuttavia, complessivamente 207 000 persone hanno attraversato il Mediterraneo in modo irregolare, e oltre 3,5 milioni di rifugiati siriani sono fuggiti nei paesi confinanti Siria. Quindi l´Europa deve fare di più. Dobbiamo aumentare il numero di rifugiati reinsediati in paesi dell´Ue. Al fine di garantire che gli Stati membri condividono questa responsabilità, la Commissione ha istituito un forum reinsediamento e la ricollocazione di sviluppare, in collaborazione con gli Stati membri, una ripartizione equa. In questo momento critico, in cui l´Europa si trova ad affrontare un numero crescente di sfide, l´Ue e gli Stati membri, insieme, devono agire credibile ed efficace in materia di migrazione. L´europa deve prendere in carico. Non abbiamo tempo da perdere. Insieme, andremo avanti con impegno e determinazione.  
   
   
PRESIDENTE REPUBBLICA, MARONI: NOME SIA CONDIVISO  
 
 Milano, 14 gennaio 2015 - "Le dimissioni del presidente Napolitano sono una cosa annunciata da tempo, ora bisogna procedere velocemente all´elezione del nuovo Capo dello Stato, che deve essere una personalità condivisa. Mi auguro che ci sia una proposta da parte del principale partito di maggioranza e poi un confronto aperto a tutti". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, parlando a margine del Consiglio regionale a proposito dell´elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Grande Emozione - Il Governatore ha ricordato di aver partecipato tante volte, come parlamentare e come Presidente della Regione, all´elezione di diversi capi dello Stato. "È sempre un´esperienza emozionante - ha commentato - perché vuol dire contribuire a una pagina della storia italiana". Subito Sciogliere Le Camere - Maroni ha osservato che la prima iniziativa che dovrebbe assumere il nuovo inquilino del Quirinale, dovrebbe essere "sciogliere le Camere e andare ad elezioni anticipate. Penso che il presidente del Consiglio dei Ministri gli o le chiederà di farlo". Meglio Una Donna - Conversando con i giornalisti, il presidente lombardo ha anche espresso una preferenza di genere. Un Presidente della Repubblica donna? "Sarebbe ora", ha detto.  
   
   
TERRORISMO, MARONI: RIBADIRE SEMPRE VALORI OCCIDENTE  
 
Milano, 14 gennaio 2015 - "Un attacco violento e vigliacco non solo ai danni della Francia, ma di tutta la nostra civiltà fondata sulla democrazia, sullo Stato di diritto e sulla libertà in ogni sua forma". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, intervenendo in Aula, in Consiglio regionale, ha definito gli attacchi terroristici che la settimana scorsa hanno colpito Parigi. "La folle mente di chi ha progettato le stragi - ha detto - non concepisce prima di tutto una parola: libertà. Ma nel nostro mondo, democratico e libero, non ci sarà mai spazio per chi uccide civili inermi, per chi semina odio, per chi, invece del dialogo e della convivenza, sceglie le bombe e il volto coperto". Combatteremo Insieme - Il governatore, rivolgendosi al console francese, anche lui presente in Aula, ha ribadito la vicinanza della Regione Lombardia "alla Francia, alle vittime e ai loro famigliari. Siamo accanto al vostro popolo, orgoglioso e senza paura. Con l´impegno convinto di tutti sapremo combattere e sconfiggere il terrorismo di qualunque matrice e riaffermare i valori della nostra civiltà". Momento Significativo - Conversando con i cronisti al termine del momento di ricordo, Maroni ha definito la cerimonia che si è tenuta oggi al Pirellone "semplice, sobria, ma significativa, per riaffermare il nostro impegno contro ogni forma di terrorismo, di violenza e di intolleranza". "I valori della civiltà occidentale - ha aggiunto - devono essere sempre riaffermati, in ogni occasione". Libertà Di Stampa Sempre - "La satira e libertà di stampa devono sempre essere garantiti", ha riaffermato il presidente lombardo, citando lo slogan ´Je suis Charlie´, "anche quando mi attaccano i giornali, io rimango sempre per la libertà di stampa". Bisogna Fare Di Più Per Prevenzione - "Il Governo italiano deve sospendere il Trattato di Schengen per i sei mesi di Expo. È una ragione di precauzione e di prudenza, che mi sento di suggerire al ministro Alfano". Politiche Più Efficaci - "L´europa, invece, - ha aggiunto il governatore - deve mettere in campo delle politiche serie contro l´immigrazione clandestina, cosa che fino a ora non ha fatto. Controllare i confini certamente non è l´unica cosa da fare, ma è una misura che serve e va fatta. La prevenzione serve". Investire Sull´intelligence - Sull´ipotesi di dare vita a una speciale Procura anti-terrorismo Maroni non si è detto contrario, ma ha osservato che "la Procura serve per punire i colpevoli di atti di terrorismo, cosa che va bene. Però penso che l´Europa e i Governi europei debbano impegnarsi di più per prevenire questi atti criminali, quindi investire di più sull´intelligence".  
   
   
FVG-SLOVENIA: RICOSTITUITO IL COMITATO CONGIUNTO BILATERALE  
 
Lubiana, 14 gennaio 2015 - La Commissione mista per lo sviluppo comune tra Repubblica di Slovenia e Regione Friuli Venezia Giulia, da ieri ufficialmente Comitato congiunto Slovenia-friuli Venezia Giulia (in analogia ai Tavoli costituiti con Carinzia e Stiria), potrebbe riunirsi già nel corso delle prossime settimane. Lo hanno confermato a Lubiana la presidente della Regione Debora Serracchiani e il ministro sloveno per gli Affari Esteri Karl Erjavec nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato gli assessori regionali Francesco Peroni e Gianni Torrenti e l´ambasciatore d´Italia in Slovenia Rossella Franchini Sherifis. Turismo, ambiente, energia, ricerca e rapporti tra Università, infrastrutture di trasporto e cultura - è stato congiuntamente sottolineato - i primi temi da affrontare nei colloqui bilaterali tra le due realtà contermini, accanto all´esigenza (anche a seguito dei recenti fatti accaduti a Parigi) di una ancora più stringente cooperazione tra le Forze di Polizia, per uno scambio di dati e informazioni. In particolare, quindi, Serracchiani ed Erjavec hanno convenuto sull´opportunità di una valutazione congiunta volta all´incremento dei collegamenti aerei (Lubiana-milano) e ferroviari, via Trieste, in occasione di Expo 2015 nel capoluogo lombardo. "Oggi, con la decisione di riattivare il Comitato congiunto Slovenia-friuli Venezia Giulia - ha dichiarato al termine la presidente Serracchiani - abbiamo svolto un lavoro che possiamo definire d´alto livello, amichevole e fruttuoso per entrambi". Il Comitato congiunto, ha inoltre ribadito Serracchiani, sarà anche il momento ed il luogo per rinvigorire quei rapporti transfrontalieri in vista della prossima Programmazione europea 2014-2020 e delle risorse finanziarie previste nell´ambito dei diversi Fondi comunitari. L´italia è il secondo partner commerciale della Slovenia (con 6 miliardi di euro di scambi) ed il Friuli Venezia Giulia rappresenta una fetta importante di questo interscambio, pari a circa 800 milioni di euro, ha rilevato il ministro Erjavec, che ha indicato anche la volontà slovena di associarsi in modo pragmatico (faremo del nostro meglio, ha detto) all´Euroregione "Euregio Senza Confini", a cui oggi aderiscono Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia (Austria) e Regione Istriana (Croazia). Infine, nel corso dell´incontro, la presidente Serracchiani ha voluto ricordare le recenti riforme attuate in Friuli Venezia Giulia, ed in particolare quella legata alle Autonomie locali: "ogni cambiamento può spaventare - ha dichiarato - ma nell´iter di formazione del provvedimento ritengo di aver assicurato un dialogo costante con la minoranza slovena. Si tratta di una norma, come ho indicato al ministro Erjavec, che riconosce la piena tutela alla minoranza slovena e mantiene l´identità territoriale dei comuni in cui è presente la minoranza".  
   
   
FVG-SLOVENIA: COLLOQUIO TRA SERRACCHIANI E IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PAHOR  
 
Lubiana, 14 gennaio 2014 - La comune volontà di incrementare i termini della collaborazione tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia è stata al centro del colloquio, ieri a Lubiana, della presidente della Regione Debora Serracchiani con il Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor. In particolare è stata valutata l´esigenza di sviluppare la cooperazione nel contesto dei Programmi comunitari cui partecipano le due aree, a partire da quelli a carattere transfrontaliero. Il Friuli Venezia Giulia, ha osservato la presidente Serracchiani, ha voluto caratterizzarsi nell´ultimo periodo per un deciso ruolo nell´ambito internazionale ed oggi può considerarsi tra le realtà territoriali italiane più impegnate nello scacchiere balcanico: "la Regione ha messo a disposizione del Paese le sue capacità di relazione", ha affermato la presidente. Queste collaborazioni potrebbero trovare una maggior espressione sviluppando in futuro anche un Tavolo di lavoro congiunto, volto ad intensificare le progettualità, anche di matrice europea, comuni tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Al colloquio sono intervenuti l´ambasciatore d´Italia a Lubiana Rossella Franchini Sherifis, gli assessori regionali Francesco Peroni e Gianni Torrenti, l´ambasciatore di Slovenia a Roma Iztok Mirosic e il console generale di Slovenia a Trieste Ingrid Sergas.  
   
   
IN SLOVENIA SERRACCHIANI RICEVE L´ORDINE D´ORO AL MERITO  
 
Lubiana, 14 gennaio 2014 - "Accolgo questa onorificenza a nome del Friuli Venezia Giulia, di una comunità regionale che sente di essere legata allo Slovenia, con cui ha fortissimi rapporti di collaborazione", ha dichiarato oggi a Lubiana la presidente della Regione Debora Serracchiani che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica di Slovenia Borut Pahor il riconoscimento dell´Ordine d´Oro al Merito, tra le più alte insegne d´onore previste dalla vicina Repubblica. Ordine d´Oro al Merito attribuito, come indicato dalla motivazione, "per aver contribuito ad approfondire i rapporti di collaborazione sloveno-italiana a livello bilaterale e regionale e il sostegno allo sviluppo della minoranza slovena in Italia come elemento di avvicinamento tra i due Stati". "La sua visione volta al rafforzamento dei buoni rapporti di vicinato e della collaborazione transfrontaliera - è stato sempre rilevato nell´ambito delle motivazioni dell´onorificenza - supera efficacemente le barriere fisiche e mentali del passato, creando opportunità per nuove possibilità di sviluppo e ponendo le basi per un buon futuro europeo comune tra tutti coloro che risiedono in quest´area dell´Europa". Questa cerimonia, ha comunque ricordato la presidente Serracchiani nel suo successivo intervento, si tiene mentre l´Europa vive giorni di dolore e di forte preoccupazione per la sua sicurezza e il mantenimento dei livelli di libertà individuali e collettivi, che ne costituiscono un patrimonio inalienabile e identitario. Serracchiani, rivolgendosi al Presidente Pahor, ha quindi ribadito l´angoscia per le violenze commesse nei recenti attentati a Parigi "e la condanna verso gli esecrabili moventi ideologici che hanno armato la mano dei terroristi. Dopo secoli di guerre fratricide che hanno lacerato l´Europa, abbiamo finalmente imparato il valore della tolleranza, della libertà d´espressione, e dell´inviolabilità della vita umana". Valori appresi anche "passando attraverso la piena comprensione degli errori di tutti e il superamento delle divisioni del passato", ha osservato la presidente del Friuli Venezia Giulia: "e se questo traguardo è stato raggiunto anche nelle nostre terre, lo dobbiamo alle capacità delle nostre genti e alla volontà politica che ne è stata interprete". Serracchiani ha poi indicato con chiarezza l´esigenza di assicurare larghe e forti garanzie alla minoranza slovena in Italia, garanzie attribuite da leggi nazionali e norme regionali. Ha inoltre sottolineato la necessità di rapporti bilaterali sempre più stretti tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia, anche nell´ambito di quelle grandi strategie europee - le macroregioni Adriatico-ionica e Alpina - che grazie al ruolo prioritario del Friuli Venezia Giulia potrebbero vedere una cooperazione tra le due aree in diversi campi, tra cui quello infrastrutturale ed energetico. "Il Friuli Venezia Giulia è infatti riuscito ad interpretare al meglio l´esigenza di rafforzare i legami tra i nostri due Paesi, in un dialogo bilaterale sempre aperto", ha rilevato la presidente. Poi, riferendosi al ruolo della minoranza slovena in regione, la presidente del Friuli Venezia Giulia ha voluto ribadire che la recente Riforma del Sistema delle Autonomie locali, di fronte a talune perplessità emerse, rappresenta comunque "un punto di equilibrio che dà forti garanzie alla minoranza". Anche nell´ambito del sistema culturale e di quello editoriale, importante è stato il contributo assicurato alla minoranza slovena. Infine la presidente Serracchiani ha voluto ricordare la recente visita del ministro Stefania Giannini a Gorizia, nel corso del quale è stata indicata la volontà del Governo italiano di rafforzare il plurilinguismo e l´insegnamento dello sloveno nelle scuole.  
   
   
CITTÀ METROPOLITANE: COSTITUITO IN CALABRIA L’OSSERVATORIO PER L’ATTUAZIONE DELLA LEGGE N.56/2014  
 
Catanzaro, 14 gennaio 2015 - Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha costituito, con proprio Decreto, così come previsto dall’Accordo tra Governo e Regioni del settembre scorso, l’Osservatorio regionale per l’attuazione della legge n.56/2014, che detta disposizioni in tema di città metropolitane, Province, unione e fusioni di Comuni. L’accordo detta, tra l’altro, le procedure per la ricognizione ed il riordino delle funzioni delle province, prevedendo che le Regioni adottino le iniziative legislative di propria competenza per la definizione del nuovo assetto di funzioni. Agli Osservatori regionali sono riconosciute competenze in materia di riassetto organizzativo, economico, finanziario e patrimoniale degli enti delle Province e delle Città Metropolitane. La partecipazione ai lavori dell’Osservatorio, che sarà presieduto dal Presidente della Giunta regionale o da un suo delegato, non dà luogo al riconoscimento di gettoni di presenza e di rimborsi spesa. Sono stati nominati componenti i Presidenti dell’Anci e dell’Upi, i Presidenti delle Province calabresi, il Sindaco della Città Metropolitana di Reggio ed i Dirigenti generali dei Dipartimenti regionali del Bilancio, Personale ed Attività Produttive.  
   
   
INSEDIATO TAVOLO DI CONFRONTO CON I SINDACATI PER LEGGE DELRIO. ASSESSORE VENETO: “RISPETTEREMO I TEMPI FISSATI DA UNA NORMA CHE HA TANTI LATI OSCURI PER I FINANZIAMENTI E LE SORTI DEL PERSONALE”  
 
Venezia, 14 gennaio 2015 - Dei 2.883 dipendenti delle sette Province venete, 1.979 sono i lavoratori impegnati nello svolgimento di attività connesse alle funzioni fondamentali che la legge Delrio attribuisce alle Province, mentre il personale di ruolo adibito a funzioni non fondamentali ammonta a 904 unità, di cui 459 impiegate nei centri per l’impiego. Oltre a questi, dovranno essere considerati i dipendenti delle società partecipate che non sono stati ancora computati precisamente, ma da una prima proiezione si presume siano circa 250. E’ questo il quadro emerso ieri dalla riunione di insediamento del Tavolo di confronto per l’attuazione della legge n. 56 del 2014, la cosiddetta “Delrio”, che ha dato avvio alle attività previste dal Protocollo d’Intesa sottoscritto alla fine del mese scorso dalla Regione del Veneto, rappresentata dall’assessore al bilancio e agli Enti locali, Roberto Ciambetti, e dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali. “Abbiamo iniziato questo percorso tutt’altro che agevole – ha detto Ciambetti subito dopo la riunione con le segreterie regionali della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, e i rappresentanti dell’Unione delle Province e dell’Associazione dei Comuni del Veneto – per cercare di gestire nel migliore dei modi la delicata fase di riordino istituzionale che interessa le funzioni e il personale delle Province del Veneto. La prima importante scadenza è quella del 31 marzo 2015, entro la quale, in base alla Legge di Stabilità, le Regioni sono chiamate a individuare il personale che rimarrà assegnato alle Province e alle Città Metropolitane e quello destinato alla mobilità”. “Il Governo non ci sta certamente rendendo la vita facile – ha sottolineato l’assessore – sia per la farraginosità della norma, sia per i tempi stretti di attuazione delle procedure. Per parte nostra faremo il possibile per rispettare le scadenze, ma rimane comunque irrisolto a oggi il problema della situazione finanziaria delle Province, che possiamo definire tragica, alla quale è legata anche la sorte dei dipendenti di quegli Enti”. Ribadendo che la Regione del Veneto ricorrerà alla Corte Costituzionale contro questa norma, “che per la sua indeterminatezza mette seriamente a rischio l’erogazione di servizi essenziali per la popolazione come la manutenzione delle strade e la gestione degli edifici scolastici”, Ciambetti ha spiegato che ancora non si conoscono quali Istituzioni nazionali ‘centralizzate’, come, ad esempio, l’Inps, l’Agenzia delle Entrate o il Ministero della Giustizia, potranno assorbire il personale delle Province in esubero e tanto meno le modalità con le quali questo trasferimento dovrebbe avvenire. “Nei prossimi giorni si riunirà un tavolo tecnico che proseguirà l’attività di mappatura della situazione esistente – ha concluso Ciambetti – per avere un quadro completo e definitivo del personale che si occupa di funzioni fondamentali, comprendendo anche quello delle società partecipate, e per completare il censimento dei dipendenti che negli ultimi quindici anni è passato dalle Regioni alle Province con il trasferimento di deleghe e i relativi costi”.  
   
   
FINANZIARIA 2015, CON LA PROGRAMMAZIONE INTEGRATA MAI PIÙ IL RISCHIO DI PERDERE I FONDI UE. SARDEGBA: SENZA PATTO DI STABILITÀ 800 MILIONI IN PIÙ DA SPENDERE PER LA SARDEGNA. INIZIA IL PERCORSO IN CONSIGLIO  
 
Cagliari, 14 Gennaio 2015 - Mai più il rischio di perdere fondi europei grazie alla programmazione integrata prevista dalla manovra finanziaria da 7 miliardi e 783 milioni di euro che ieri ha iniziato ufficialmente il percorso in Consiglio regionale con l´audizione in Commissione Bilancio dell´assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. È la grande novità, insieme alla fuoriuscita dal Patto di stabilità che porterà fra i 700 e gli 800 milioni in più da spendere subito, della prima manovra della Giunta Pigliaru,che imporrà di verificare prima di tutto la possibilità di spendere i finanziamenti erogati dall´Europa e solo in seguito, qualora non fosse possibile, di fare ricorso a quelli nazionali e regionali. "La spesa delle risorse del ciclo 2007-2013 è in forte ritardo, ed è inaccettabile rischiare di perdere centinaia di milioni in un momento come questo”, sottolinea l´assessore Paci. “Serviva dunque un intervento deciso, e l´abbiamo realizzato iscrivendo nel bilancio 2015 le annualità 2014-2015 dei fondi Fesr e Fse, a cui si somma la quota del 2015 del fondo Feasr. In totale 520 milioni di cui 440 di fonte comunitaria e nazionale e 80 di cofinanziamento regionale, da usare immediatamente". Un Patto Sociale Per Il Rilancio Della Sardegna - Si tratta di una manovra che, nonostante la situazione di profonda crisi economica e sociale, la riduzione del Pil, l´aumento del numero di disoccupati e la riduzione delle entrate della Regione, mette in campo risorse importanti e tutte immediatamente spendibili, punta su politiche strategiche in ottica keynesiana per rilanciare l´economia della Sardegna, mira allo sviluppo, non aumenta l´aliquota Irpef e non introduce il ticket sanitario, rendendo permanente il taglio dell´Irap per le imprese, azzerandola alle nuove per i primi 5 anni di attività e dichiarando guerra aperta agli sprechi. Al centro dell´attenzione e degli interventi della Giunta ci sono prima di tutto l´Istruzione e l´Ambiente insieme alle politiche per il Lavoro e al rilancio dell´Economia. "E poi, basta con gli assurdi vincoli del patto di stabilità - sottolinea il vicepresidente della Regione - d´ora in poi spendiamo tutto quello che entra nelle nostre casse per dare risposte certe a territori, istituzioni, categorie sociali". Le Entrate Previste - Ci sono 6 miliardi e 592 milioni di fondi regionali fra entrate tributarie, extra tributarie, alienazioni e mutui, 145 milioni di trasferimenti correnti, 850 di trasferimenti in conto capitale. 197 milioni arrivano dalla programmazione dei fondi Por 2014-2020 (di cui 127 Fesr e 70 Fse), a cui si aggiunge un milione di altri trasferimenti Ue. Dopo l´approvazione della Legge di Stabilità del governo Renzi, che lascia a Roma 97 milioni di accantonamenti fiscali, la Giunta ha trovato la soluzione per lasciare inalterata la spesa per il 2015: 50 milioni su 200 di riserve erariali sono stati "liberati" dal governo (non c´è più cioè l´obbligo di usarli solo per pagare il debito pubblico) e gli altri 47 saranno spostati dalla Sanità visto che per ripianare i debiti delle Asl è stata approvata a fine anno una leggina da 60 milioni. "Abbiamo trovato una soluzione indolore anche grazie alla sensibilità dell´intero Consiglio regionale che ha permesso a fine anno di approvare con la procedura d´urgenza la leggina per la copertura del disavanzo in sanità - spiega l´assessore Paci - Dunque nessun capitolo di spesa sarà toccato: certo il livello di accantonamenti fiscali è già molto elevato, il governo Renzi ha assicurato che questo sarà l´ultimo taglio quindi ci aspettiamo che sia così, e che tutti gli impegni vengano rispettati a cominciare da quello di versare nei prossimi giorni il primo acconto degli arretrati della vertenza entrate". Irap Tagliata Per Sempre - La Giunta stabilizza a tempo indeterminato il taglio dell´Irap (che era al 70% ma solo per tre anni fino al 2015) portandolo a una quota fissa del 25% che si somma al taglio voluto dal governo nazionale con la legge di stabilità, la azzera per i primi 5 anni di attività delle nuove imprese e continua a garantire l´aliquota più bassa d´Italia (2,93%), mantenendo allo stesso tempo l´Irpef alla soglia minima prevista (1,23%) e non introducendo i ticket sanitari. "Agli imprenditori diciamo: venite in Sardegna a investire, per ben 5 anni ci sarà zero Irap da pagare e poi garantiamo una riduzione permanente - dice il titolare del Bilancio - Abbassare il taglio dell´Irap era necessario per poter rendere il provvedimento permanente e sostenibile, a tutela delle imprese che avranno così certezza anche per il futuro". Il Piano Regionale Infrastrutture - Avrà un valore di 600 milioni di euro, verrà realizzato a partire dal 2015 nell´arco di 8 anni e sarà finanziato con un mutuo. Finanzierà interventi su: edilizia scolastica, sistema viario, infrastrutture portuali, sistema idrico integrato (potabile, fognario-depurativo), settore idrico multi settoriale, opere di mitigazione del rischio idrogeologico (se non finanziate da risorse nazionali). "Oltre a colmare in parte il gap che grava sulla Sardegna, con questo Piano apriremo decine di cantieri, creando nuova occupazione per il rilancio dell´economia locale", assicura l´assessore Paci Meno Partecipate E Contenimento Delle Spese - La spesa per il personale e il funzionamento della Regione, degli enti e delle partecipate regionali è stata ridotta del 4,4%, passando da 813 milioni del 2014 a 777 del 2015. Particolare attenzione alla revisione della spesa nella sanità, che assorbe circa la metà delle risorse regionali, il cui target è stato fissato nel valore dl fabbisogno Cipe (2886 milioni), più 57 milioni di extra Lea: saranno riorganizzate Asl e rete ospedaliera e razionalizzate le spese farmaceutiche anche per liberare risorse per altre politiche di sviluppo. "I costi crescenti non sono stati finora proporzionali al servizio offerto, dunque bisogna riorganizzare le cure primarie, la rete ospedaliera e la rete di emergenza urgenza attraverso l´Areus", spiega Paci. I Capitoli Di Spesa - Le spese obbligatorie della Regione (da quelle istituzionali agli stipendi per il personale fino a continuità territoriale, fondo perenzioni e rate mutui) ammontano a 2 miliardi e 306 milioni (5 miliardi e 320 milioni con la Sanità). Per l´Istruzione la Giunta nel 2015 spenderà 211 milioni, 140 per il Lavoro, 190 per le Imprese, 284 per l´Agricoltura, 125 per Turismo, Cultura e Sport. Tre miliardi e 23 milioni per la Sanità, 244 milioni per l´Inclusione sociale, 380 per la Protezione dell´ambiente, un miliardo e 89 milioni per le Infrastrutture, 327 per la Mobilità, 88 per il Territorio, 60 per Semplificazione e Qualità istituzionale e, infine, un miliardo e 793 milioni per Istituzioni, Enti locali, Gestioni finanziarie e Spese obbligatorie. "Questa Giunta punta moltissimo sull´istruzione, perciò vogliamo migliorare la scuola sia nelle strutture che nella didattica e ridurre una dispersione scolastica che ormai con il 24% ha raggiunto livelli inaccettabili - sottolinea l´assessore al Bilancio - Ma vogliamo anche rimettere in moto il mercato del lavoro riformando e riorganizzando i Csl, finanziando il reinserimento nel mondo del lavoro e creando nuove opportunità per i giovani con percorsi di orientamento e formazione". La manovra punta poi moltissimo sul rilancio dell´Agricoltura - con l´aumento dei prodotti di eccellenza da proporre nel mercato nazionale e internazionale e l´azzeramento delle epidemie animali che finora hanno bloccato le esportazioni dei prodotti - e sul Turismo, con destagionalizzazione e riorganizzazione dell´accoglienza ma anche col finanziamento di un Piano straordinario di scavi archeologici, che vada oltre Mont´e Prama e riesca a legare il patrimonio archeologico sardo con Expo 2015 . E poi l´Ambiente e i Trasporti: la Giunta Pigliaru vuole completare il sistema regionale di gestione dei rifiuti, attivare le bonifiche nei territori inquinati, proseguire con la prevenzione e la gestione dei rischi e potenziare i servizi ferroviari urbani e extraurbani, la rete Metro di Cagliari e Sassari, rendere più efficiente il trasporto pubblico locale, definendo nuovi interventi di sostegno al traffico aereo internazionale.  
   
   
CAMPANIA: CRESCITA AREE INTERNE, FIRMATO PRIMO PROTOCOLLO INTESA 29 SINDACI CILENTO  
 
Napoli, 14 gennaio 2015 - È stato sottoscritto il 12 gennaio a palazzo Santa Lucia, alla presenza del presidente della Regione Campania Stefano Caldoro e dell’assessore alle Autonomie Locali Pasquale Sommese, il primo dei quattro protocolli di intesa per la crescita delle aree interne. Erano presenti i 29 sindaci del Cilento: Aquara, Bellosguardo, Campora, Cannalonga, Castel San Lorenzo, Castelcivita, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Controne, Corleto Monforte, Felitto, Gioi Cilento, Laurino, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Monteforte Cilento, Novi Velia, Orria, Ottati, Perito, Piaggine, Roccadaspide, Roscigno, Sacco, Salento, Sant’angelo a Fasanella, Stio, Valle dell’Angelo, Vallo della Lucania, e il referente dell´amministrazione regionale per le aree interne Domenico Liotto L’intesa odierna impegna le Amministrazioni nella definizione di compiti e tempi per l’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne, al centro degli obiettivi strategici della programmazione comunitaria 2014/20, per il contrasto al fenomeno dello spopolamento nei Comuni. Questi ultimi costituiscono l’unità di base del processo di decisione politica e sono partner privilegiati per la definizione della strategia di sviluppo d’area e per la realizzazione dei progetti di sviluppo. Con la sottoscrizione del protocollo è stata individuata la governance territoriale che rappresenterà il territorio del Cilento Interno nei rapporti con la Regione e con il Comitato Ministeriale per l’elaborazione della strategia di area e per l’individuazione delle funzioni e dei servizi da associare. Questo primo atto operativo è il risultato di un lavoro, tuttora in corso, con il quale le strutture regionali stanno accompagnando e supportando gli amministratori e i territori dell’area dell’Alta Irpinia, del Titerno Tammaro, del Vallo di Diano e del Cilento Interno verso le nuove sfide dello sviluppo territoriale. “Abbiamo fatto un grande lavoro. Fondamentale l´azione responsabile dei sindaci che sono stati protagonisti.” Così il presidente Stefano Caldoro. “Siamo - sottolinea - fra le prime regioni d´Italia ad aver chiuso gli accordi, la Campania recupera così credibilità. Siamo regione pilota. Azioni concrete e programmazione per le aree interne, per lo sviluppo e la crescita. Nel salernitano abbiamo individuato due ambiti di intervento. Adesso bisogna continuare il lavoro comune, con determinazione e promuovendo la collaborazione fra gli enti considerando anche quelli che non sono considerati amministrativamente nel perimetro delle aree interne. La firma di oggi, la notizia che arriva da Bruxelles sul ripascimento del Golfo di Salerno, dopo l´ottimo lavoro avviato con la Giunta Cirielli, confermano la grande attenzione verso il territorio salernitano. Per le aree interne, le grandi infrastrutture ed i settori strategici. Nessuno ha fatto come noi”, conclude il presidente. "Con la firma di questo protocollo - aggiunge l´assessore Sommese - la Regione Campania centra ancora una volta l´obiettivo di riappropriarsi del suo ruolo istituzionale di programmazione, in sinergia con la capacità dei Comuni di mettere in campo progetti integrati territoriali coerenti con quello che l´Europa ci chiede."  
   
   
SARDEGNA: LE ALTRE DELIBERE DI GIUNTA  
 
Cagliari, 14 Gennaio 2015 - Si è svolta ieri mattina, in viale Trento, sotto la presidenza di Francesco Pigliaru, la giunta regionale. Fra le delibere approvate, in materia di ambiente sono stati approvati gli obiettivi generali e le priorità strategiche dell´Arpas per il 2015. Esplicitati per la prima volta come atto di orientamento, nel quadro della governance più generale che fa riferimento al Prs 2014-19, tali orientamenti sono ulteriori atti di indirizzo dopo l´attivazione del Centro Funzionale della Protezione Civile e la razionalizzazione delle strutture dirigenziali. Rafforzare il ruolo dell´Arpas, nelle intenzioni dell´assessore della Difesa dell´Ambiente, Donatella Spano, che ha proposto la delibera, è fondamentale, assieme al miglioramento degli scambi e ai raccordi scientifici con l´Ispra e la rete delle Agenzie, in modo da acquisire nuovamente un ruolo forte a livello nazionale. La delibera individua, e specifica in più dettagliate sotto azioni, sei obiettivi generali: migliorare la conoscenza dello stato dell´ambiente e ottimizzare le reti di monitoraggio; valutare e controllare le fonti di pressione sull´ambiente; promuovere la ricerca e lo sviluppo sostenibile; razionalizzare l´organizzazione; consolidare e migliorare i sistemi di programmazione, controllo e informatizzazione e promuovere maggiore comunicazione e trasparenza. Sempre in tema di ambiente, è stata approvata la riattivazione della cava Sa Marrarja, per la coltivazione e il ripristino ambientale, nel Comune di Siniscola. D´intesa con l´Ufficio Circondariale Marittimo di Oristano è stato aggiornato il Piano di gestione dei rifiuti del porto di Oristano e del porto turistico di Torregrande in relazione agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico. Inoltre è stata rinnovata l´autorizzazione, senza necessità di Via, per la cava Pardu e Pischina de Ludu in agro di Fordongianus ed è stata approvata la modifica del progetto di coltivazione della cava di Pranu e cixiri - Tanca Molino, nel Comune di Oristano. Su proposta della presidenza, è stata data la copertura normativa per procedere alla nomina di un amministratore unico dell´Ente acque della Sardegna (Enas). Inoltre è stata data decisa la proroga del commissario straordinario dell´Ambito Territoriale Ottimale (Ato).  
   
   
RIORDINO PROVINCE IN TOSCANA: ENTRO GENNAIO LA PROPOSTA DI LEGGE.  
 
Firenze 14 gennaio 2015 – Entro gennaio la Giunta presenterà al Consiglio una proposta di legge per riordinare le funzioni regionali a suo tempo affidate alle Province. Lo ha annunciato ieri pomeriggio, l´assessore Vittorio Bugli in una comunicazione al Consiglio Regionale sullo stato di attuazione della legge Del Rio. "Il nostro impegno – ha sottolineato - è di procedere a una pdl che dia un contributo significativo, seppure complesso, all´attuazione di una riforma che introduca una seria riorganizzazione istituzionale della nostra regione". Premesse alcune considerazioni circa le "ulteriori incertezze" determinate, nei confronti del riordino delle Province, dalla legge di stabilità 2015 ("E´ evidente che le ingenti minori risorse di Province e Regioni rischiano di compromettere la dimensione del riordino: in Toscana si stimano minori risorse a carico delle Province per oltre 90 milioni di euro già nel 2015"), l´assessore toscano ha ricordato come le Regioni avessero segnalato al Governo la "forte criticità" su questo fronte e presentato proposte alternative anche sui problemi del personale senza che il Governo abbia ritenuto di dare risposte positive. Sei – ha proseguito Bugli – le finalità della proposta di legge che la giunta toscana si appresta a presentare al Consiglio: un riordino di funzioni basato sui principi di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione ("in modo da migliorare le prestazioni erogate a cittadini e imprese"); la semplificazione dei processi decisionali, organizzativi e gestionali ("avendo cura di non disperdere il patrimonio di competenza e professionalità del personale provinciale"); la valorizzazione della Città Metropolitana per rafforzarne il ruolo di governo del territorio e di coordinamento dei Comuni ("la scommessa non è ritagliare competenze amministrative aggiuntive rispetto alle altre Province, quanto di puntare sulla sostanza degli interventi e sulla condivisione Regione-città Metropolitana delle principali politiche"); una assicurazione circa la partecipazione delle comunità locali e circa la volontà di non percorrere strade centralistiche ("sarà la legislazione di settore a indicare le modalità innovative, intanto è intenzione della Giunta avviare una fase di sperimentazione"). Le questioni relative a personale e risorse hanno completato l´indicazione delle finalità sottolineate da Bugli a proposito della nuova legge. Al personale coinvolto nel riordino delle funzioni "dovrà essere assicurata ogni tutela prevista dalla legge del Rio": il primo compito della legge sarà consentire l´esatta individuazione del personale addetto alle funzioni da trasferire e la Regione "dovrà fare i conti con le risorse da destinare al trasferimento di questo personale da riassumere presso di sé in un impegno che non è in discussione". Circa le risorse finanziarie, espressa consapevolezza sulla loro scarsa disponibilità ("Un buon riordino non può essere compiuto con istituzioni a grave rischio di tenuta finanziaria"), Bugli ha auspicato che tutte le istituzioni ("a iniziare dallo Stato centrale") facciano la loro parte assicurando che "la Regione non si tira certo indietro dal fare la sua". La comunicazione ha infine allegato uno schema con una sintesi circa le funzioni "potenzialmente congrue" per essere trasferite alla Regione e ai Comuni.  
   
   
BOLZANO: ORDINAMENTO DEL PERSONALE, VIA LIBERA ALLA RIFORMA  
 
Bolzano, 14 gennaio 2015 - Dopo l´accordo raggiunto durante la seduta di clausura, la Giunta provinciale ha dato il 13 gennaio il via libera al nuovo ordinamento del personale provinciale. Quattro i pilastri della riforma: sinergia fra generazioni, retribuzioni eque legate a prestazioni e risultati, mobilità e flessibilità dei dipendenti, ruolo sociale della pubblica amministrazione. "Con il via libera alla riforma dell´ordinamento del personale da parte della Giunta - ha sottolineato l´assessora Waltraud Deeg - viene portato avanti uno dei passaggi chiave del progetto "Innovazione amministrativa 2018". Il disegno di legge è frutto di un lungo percorso di dialogo con dirigenti, collaboratori e parti sociali, e punta ad adeguare la macchina amministrativa alla nuova realtà e agli sviluppi demografici, sociali, amministrativi e legislativi. L´obiettivo è quello di creare un´amministrazione moderna, snella, trasparente, responsabile, orientata ai bisogni dei cittadini ed efficiente". Quattro i pilastri fondamentali attorno a cui ruota il nuovo ordinamento del personale. Il primo riguarda lo sviluppo di una sinergia fra generazioni, con la creazione di un mix fra l´esperienza di chi conosce da molti anni la "macchina" amministrativa, e gli impulsi provenienti dai più giovani sottoforma di nuove idee e nuovi stimoli. "Un traguardo da ottenere tramite il cosiddetto patto generazionale - ha aggiunto la Deeg - il collocamento a riposo di coloro che hanno raggiunto i limiti di età e la crescita dei tirocini estivi, i quali risultano sempre più apprezzati fra i giovani". In futuro, inoltre, le retribuzioni dei dipendenti dovranno essere improntate a principi di maggiore equità tenendo conto delle prestazioni e dei risultati effettivamente raggiunti, mentre il terzo pilastro si chiama mobilità e flessibilità. "Un concetto che non deve essere letto come una minaccia - ha spiegato Waltraud Deeg - ma come un´opportunità per la crescita e lo sviluppo dei lavoratori. In ogni caso sono previste delle clausole di garanzia relative alla mobilità per i genitori con figli di età inferiore ai 3 anni, e per quelle persone che si occupano della cura di non autosufficienti". Il quarto e ultimo pilastro, infine, è costituito dal ruolo sociale della Provincia. "Siamo il più grande datore di lavoro altoatesino - ha ricordato l´assessora - dunque dobbiamo avere un occhio di riguardo soprattutto per disabili e categorie disagiate. In quest´ottica si inquadra la scelta di offrire 40 posti di lavoro ulteriori, al di fuori della pianta organica provinciale". La riforma approvata dalla Giunta passerà ora al vaglio della Commissione legislativa, quindi il testo passerà in Consiglio provinciale per la discussione e l´approvazione definitiva.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA, I PROVVEDIMENTI. SICUREZZA, VIA A 7 INTERVENTI PER 6 MILIONI E 600 MILA EURO  
 
Napoli, 14 gennaio 2015 - Si è riunita il 9 gennaio a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta del presidente, è stato approvato lo schema del secondo atto integrativo dell’accordo di programma quadro denominato “Sicurezza per lo Sviluppo della Regione Campania – Giancarlo Siani”, stipulato con i Ministeri degli Interni e dell’Economia, per un’azione di prevenzione rivolta a garantire il miglioramento delle condizioni di convivenza civile e di sicurezza dei cittadini, e a favorire la collaborazione nella lotta alla criminalità anche attraverso politiche integrate di settore da parte delle amministrazioni locali. Con questo provvedimento sono previsti 7 interventi per una spesa complessiva di 6 milioni e 600 mila euro. Queste le iniziative in programma: Impianto di videosorveglianza per la sicurezza urbana nel territorio di calvi Risorta, per una spesa di 280 mila euro; Impianti di videosorveglianza territoriale, attuati da Rfi, presso le stazioni ferroviarie situate lungo il territorio dei comuni di Nocera Superiore, Sessa Aurunca, Aversa, Acerra, Casoria, Frattamaggiore, Gricignano, San Felice a Cancello, Torre Annunziata per una spesa di 2 milioni e 622 mila euro; Realizzazione della Control Room di Protezione Aziendale di Napoli Centrale, attuata da Rfi per una spesa di 637 mila euro; Impianti di videosorveglianza nelle stazioni di Sessa Aurunca, Villa Literno, Albanova, San Marcellino, Pagani, Vairano, Salerno Irno, per una spesa di 1 milione e 300 mila euro; Impianti di videosorveglianza nella tratta Gricignano-san Tammaro, attuata da Rfi per una spesa di 760 mila euro; Impianti di videosorveglianza nelle stazioni di Aversa e Pompei, attuati da Protezione Aziendale Rete Ferroviaria Italiana per una spesa di 878 mila euro; Impianti di sorveglianza nel Comune di Napoli, attuati da Protezione Aziendale Rete Ferroviaria Italiana per una spesa di 103 mila euro. La Giunta ha altresì recepito le intese tra Governo, Regioni e Province Autonome sul Piano nazionale della prevenzione vaccinale, introducendo la vaccinazione gratuita contro la varicella per tutti i nuovi nati a partire dal primo gennaio 2015. Su proposta dell’assessore all’Istruzione Caterina Miraglia è stata approvata la riorganizzazione della rete scolastica sulla base delle proposte presentate nei piani provinciali. In particolare, si è deciso di consolidare l’esperienza delle nuove istituzioni di licei musicali, coreutici e sportivi. Infine, su proposta dell’assessore al Lavoro Severino Nappi è stata autorizzata la prosecuzione delle attività per 932 lavoratori socialmente utili fino al 28 febbraio, nelle more della stipula della nuova convenzione.  
   
   
ONDATE DI FURTI IN VENETO. ZAIA: “ORA BASTA. SITUAZIONE INSOSTENIBILE”  
 
Venezia, 14 gennaio 2015 - “Siamo ormai di fronte ad una situazione insostenibile. E’ ora di dire basta. Parlare di emergenza è riduttivo, la frequenza dei reati ha di fatto creato tra la gente un clima di vero e proprio terrore, per il quale il governo colpevolmente non fa nulla se non togliere risorse alle forze dell’ordine”. Con queste parole il Presidente della Regione Luca Zaia esprime la sua preoccupazione per l’escalation di furti che il Veneto continua a registrare. “Basta la semplice lettura dei quotidiani – dice Zaia - per capire a che punto siamo. Oggi per esempio si legge che nel trevigiano ladri in fuga sul Montello sono stati inseguiti dai carabinieri dopo aver rubato perfino la playstation di un bambino, mentre a San Vendemiano le famiglie sono scese in strada dopo che quattro case sono state prese di mira. Ma non cambia la musica nel padovano: ondata di furti anche a Piombino Dese dove i predoni hanno devastato, tra l’altro, il patronato Acli e sfasciato le porte del centro di formazione, mentre a Piacenza d’Adige i ladri hanno terrorizzato una quindicenne spaccando la porta di casa con un piccone”. “A nome di queste persone, e di tutti i veneti che ogni giorno tornano a casa con l’ansia di aprire la porta e trovarsi brutte sorprese – conclude Zaia – continuo a insistere e lo farò sistematicamente nel chiedere più forze di polizia, più mezzi per loro e finalmente leggi che garantiscano la certezza di una pena immediata per i malfattori. Mi appello al Governo perché faccia qualcosa sul serio, a cominciare dall’invio di rinforzi in una terra pacifica e operosa minacciata nel suo bene più prezioso, la propria abitazione. E’ fuorviante parlare di microcriminalità, si tratta di criminalità e basta e come tale va affrontata, ricorrendo a tutti gli strumenti possibili. Se serve – l’ho già detto - anche con l’esercito, per un controllo più capillare ed efficace del territorio”  
   
   
ISLAM, ASSESSORE LOMBARDIA: NESSUNA MOSCHEA A CHI È IN LISTA NERA  
 
Milano, 14 gennaio 2015 - "Alla luce di quanto si apprende dai media, è necessaria una verifica urgente per capire se all´interno del Caim, il Coordinamento delle associazioni islamiche di Milano, o di altre organizzazioni religiose sono presenti gruppi inseriti nelle Liste nere internazionali". Lo dice Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo rivolgendosi al presidente della quinta Commissione consiliare, Alessandro Sala, e di riflesso al prefetto e al questore di Milano. Verifica Prima Di Audizione Del Caim In Regione - "Per giovedì infatti - spiega l´assessore lombardo - è in programma l´audizione della Commissione regionale competente per ascoltare la posizione del Caim e di altri soggetti sul progetto di legge destinato a regolamentare la realizzazione di nuovi luoghi di culto in Lombardia. Ritengo un atto dovuto evitare che nessuno dei gruppi segnalati, anche come sospetti, abbia accesso alle sedi istituzionali della Regione". Contrastare Terrorismo - "Sono infatti convinta - aggiunge Viviana Beccalossi - che per contrastare questa follia terrorista non servono né proclami né appelli. Se davvero la parte buona dell´Islam vuole estirpare questo cancro, i vari imam, direttori di centri islamici, responsabili di moschee, collaborino a tutti gli effetti con la giustizia e, senza clamore o inutili annunci mediatici, si rechino nelle caserme dei carabinieri e nei commissariati di polizia per segnalare eventuali dubbi su persone o fatti che destano anche il minimo sospetto".  
   
   
MILANO AUSPICA PRESTO RIFORMA POLIZIE LOCALI IN CHIAVE CITTÀ METROPOLITANA  
 
 Milano, 14 gennaio 2015 - “La positiva esperienza di coordinamento tra le Polizie locali di 14 comuni dell’asse del Sempione in vista di Expo traccia esattamente la strada da percorrere per la riforma della Polizia locale in chiave di Città metropolitana”. Così dichiara Marco Granelli assessore alla Sicurezza e Coesione sociale a margine della cerimonia in ricordo di Nicolò Savarino, Vigile di quartiere ucciso a Milano. “Grazie al Tavolo per l’ordine e la sicurezza organizzato dal Prefetto a Milano vi è già un coordinamento continuo tra Forze dell’ordine e Polizia locale che sta portando buoni risultati sulla definizione delle priorità e l’integrazione di chi deve occuparsi della sicurezza dei cittadini. Auspico che vi sia presto una riforma che eviti sovrapposizioni inutili e valorizzi tutti i soggetti istituzionali che operano in materia di sicurezza. Su questi temi l’amministrazione è in prima fila attraverso la partecipazione al Fisu (forum italiano sicurezza urbana) e al tavolo di Anci (associazione nazionale comuni italiani) con il Ministero dell’interno per elaborare le proposte di riforma delle Polizie locali e di coordinamento con le Forze dell’ordine”. Conclude l’Assessore: “In questi anni la Polizia locale di Milano, grazie alla costante presenza sul territorio e purtroppo al sacrificio di alcuni agenti come Nicolò Savarino, ha acquisito un’esperienza fondamentale nella gestione della sicurezza urbana in particolare su alcune tipologie di reati come le omissioni di soccorso in caso di incidente, l’abusivismo commerciale, i reati predatori. Un esempio concreto: dare alla Polizia locale accesso diretto alla Banca dati del Sistema d’indagine delle polizie, abbrevierebbe i tempi di verifica su un’auto presumibilmente rubata”.  
   
   
CONVEGNO FAMIGLIA IN LOMBARDIA: DISINFORMAZIONE DILAGANTE  
 
Milano, 14 gennaio 2015 - "Prendo atto con sconcerto che ancora oggi, nonostante i numerosi interventi e prese di posizione della Regione Lombardia, volti a spiegare la genesi e il senso del convegno del 17 gennaio, la disinformazione è dilagante". Lo ha detto l´assessore alle Culture, Identità e Autonomie Cristina Cappellini, rispondendo in Aula consigliare a una mozione e a un´interrogazione delle opposizioni sul convegno in programma sabato prossimo. Ancora Precisazioni Sul Logo - Per quanto riguarda l´uso del logo e il rilascio del patrocinio, Cappellini ha ricordato che "Il patrocinio si dà quando c´è l´adesione della Regione a un´iniziativa altrui. In questo caso, la Regione ha organizzato l´evento con diverse associazioni e quindi è automatico che ci sia il logo". Per quanto riguarda invece quello di Expo, l´assessore ha ribadito che il suo uso "fa parte di un accordo preso a inizio legislatura con la società Expo, come hanno già spiegato il presidente Maroni e l´assessore Fabrizio Sala. Si tratta di un´operazione di ´brand identity´. Tutto si può rivedere, perché nulla è scritto sulla pietra, ma in questo caso non ci sono stati abusi o irregolarità. Per noi la questione si chiude qui". Famiglia Al Centro - Cappellini ha precisato che quella di mettere al centro dell´attenzione la famiglia e non i diversi modelli alternativi di convivenza e di rapporti affettivi che si stanno formando nella società "è stata una scelta di campo". Una scelta fatta "sulla base di un preciso programma di governo delle forze politiche alla guida di Regione Lombardia e di una piattaforma di valori ben precisi che ci accomunano". Cappellini ha auspicato "attenzione" nell´usare le parole "discriminazione" e "antidiscriminazione". "Un loro abuso - ha precisato - e strumentalizzazione portano al rischio di far perdere loro la vera (e sacrosanta) essenza". Confusione E Assurdi Processi Alle Intenzioni - "Si può condividere o non condividere un´iniziativa - ha proseguito Cappellini - ma tacciarla di ´discriminazione´ - o peggio - usare gli epiteti che ci sono stati rivolti in queste ultime settimane, oltre ad essere ingiusto e palesemente falso, non serve ad altro se non a creare confusione, scontri e assurdi processi alle intenzioni. Noi non vogliamo alimentare scontri. Le iniziative dal nostro punto di vista non devono essere per forza contro qualcuno o qualcosa, ma possono anche essere pro qualcuno o qualcosa". Tema Famiglia Scelta Precisa - "Il tema della famiglia - ha concluso Cappellini - è una scelta elaborata sulla base di un preciso programma politico. Il convegno del 17 non è un forum sui modelli alternativi di convivenza e di rapporti sociali. Se si vogliono promuovere ulteriori convegni su diversi temi e forme nulla vieta alle altre forze politiche di farlo. Una cosa è certa: noi non verremo a fischiare, né minacceremo di boicottare le vostre iniziative come al contrario è stato fatto e viene fatto nei nostri confronti, perché ognuno è libero di promuovere ciò che vuole".  
   
   
BOLZANO: HA SUPERATO LE 1000 UTENTI L’APP "CONSIGLI PER LA SICUREZZA DELLE RAGAZZE"  
 
 Bolzano, 14 gennaio 2015 - Sono oltre 1000 le utenti dell’ "App per le ragazze", sviluppata dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne e il Servizio donna, disponibile gratuitamente in App Store e in Google Play. In occasione del 25 novembre, la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, l´assessora alla sanità ed alle politiche sociali, Martha Stocker, aveva presentato la "App per le ragazze", sviluppata dalla Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne e il Servizio donna. L´applicazione, disponibile nell´App Store ed in Google Play, è già stata scaricata da oltre 1000 utenti. Nel congratularsi per il successo ottenuto dall´inizia l´assessora Stocker sottolinea l´importanza di tutelare le ragazze e le donne da situazioni di pericolo e di violenza ed in questo senso l´App rappresenta un utile strumento di intervento. Analoga soddisfazione è stata espressa dalla presidente della Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne, Ulrike Oberhammer. La app è disponibile gratuitamente in App Store e in Google Play. Dettagli sulla app sono reperibili al sito www.Provincia.bz.it/pariopportunita/app.asp. Le funzioni della app nel dettaglio: Funzione Sos - Un grande pulsante di Sos se premuto attiva sul telefono cellulare il messaggio vocale "Al fuoco, al fuoco!!!" (in ripetizione) abbinato ad una segnalazione luminosa, un sostegno acustico e luminoso in situazioni di pericolo. Il pulsante di Sos può essere impostato per attivare automaticamente la funzione di Sos (ricerca rapida). Questa funzione è combinata con i numeri di pronto intervento provinciali di Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e Pronto soccorso. Cliccando il relativo numero viene automaticamente inviato un messaggio di richiesta aiuto. Consigli - In automatico, a seconda del sofware, scorrono grafiche animate con fumetti corredati di consigli su come reagire nelle varie situazioni. Songs - Grazie ad un Audio-player è possibile ascoltare varie canzoni. Sono le canzoni contro la violenza scritte e registrate da giovani band nell´ambito del progetto "Music stops the violence" che la Commissione provinciale per le pari opportunità per le donne ed il Servizio donna avevano posto in essere in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne nel 2010. Selfie - Questa funzione consente di fare un autoscatto con il telefono cellulare. In calce all´immagine comparirà lo specchietto con lo slogan "Una donna di valore" al fine di rafforzare l´autostima delle utenti. La foft può essere così postata in Facebook o inviata tramite Sms. Infopoint - Attivando questa funzione appare una carta geografica con i più importanti indirizzi dove rivolgersi (con indirizzi, numeri di telefono, contatti Internet) Informazioni utili - A questa funzione corrisponde un elenco di informazioni utili, ad esempio il servizio bus Nightliner, ed anche un glossario con spiegazioni dettagliate.  
   
   
CONVEGNO FAMIGLIA, ASSESSORE LOMBARDIA: VALGA JE SUIS CHARLIE  
 
Milano, 14 gennaio 2015 - "E´ paradossale che nei giorni del Je suis Charlie, in cui tutti sottolineano che difendere il diritto di opinione altrui, anche e soprattutto quando si hanno idee distanti e opposte rispetto alle proprie, sia il principio base della civiltà, a Milano qualcuno voglia impedire di organizzare o partecipare a un convegno sulla famiglia". Lo afferma l´assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo Viviana Beccalossi, intervenendo nel dibattito riguardante il convegno Difendere la famiglia per difendere la comunità, in programma sabato prossimo presso la Regione Lombardia. Libertà Di Partecipazione - "Un convegno, quello di sabato - continua Viviana Beccalossi - a cui si può liberamente aderire, come farò io, condividendo il valore della famiglia tradizionale, composta da un uomo e una donna, ma a cui si può altrettanto liberamente scegliere di non partecipare. Dietro alle accuse di omofobia e al linciaggio mediatico a cui sono stati sottoposti gli organizzatori, non vedo altro che un pessimo esempio di intolleranza, partito proprio da chi solitamente si presenta come paladino della libertà di espressione. Siamo abituati - conclude Viviana Beccalossi - ai professionisti del buonismo che pontificano su tutto, salvo poi voler togliere il diritto di parola a loro piacimento. Mai avrei pensato che anche per parlare di famiglia, nel 2015, nella Milano dell´Expo, si rischino tumulti con tanto di intervento delle Forze dell´ordine".  
   
   
FEMMINICIDIO. REGIONE PUGLIA PARTE CIVILE NEL PROCESSO. VENDOLA"PRIMO PASSO IMPORTANTE"  
 
Bari, 14 gennaio 2015 - “Siamo molto soddisfatti per la decisione della Corte d’Assise di Bari che ha accolto la richiesta presentata dalla Regione Puglia. È un primo passo importante nella responsabilizzazione di ciascuno riguardo la lotta contro la violenza sulle donne”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commenta la decisione della Corte d’Assise di Bari di accogliere la richiesta di costituzione di parte civile avanzata, per la prima volta, dalla Regione nel processo per femminicidio istruito a Bari, relativo alla morte della ventinovenne italo-brasiliana Bruna Bovino uccisa il 12 Dicembre del 2013 a Mola di Bari. La possibilità di costituirsi parte civile nei processi per femminicidio è prevista dalla recente Legge Regionale n. 29 approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso luglio e fa parte della più ampia strategia regionale di prevenzione e contrasto della violenza di genere. “Le donne in Italia – ha continuato Vendola – continuano ad essere uccise, stuprate e molestate. Il bilancio di questi reati, nell’anno appena concluso, è davvero drammatico. Siamo persuasi dal fatto che non sia possibile cambiare questa cupa realtà, se non ci adoperiamo tutti per un profondo e radicale mutamento delle relazioni uomo-donna e del ruolo della donna in ogni ambito della quotidianità”. “Per parte nostra – ha concluso Vendola – noi continueremo su questa strada, per aiutare in modo concreto tutte le donne, per tutelare la loro libertà e i loro diritti”. Femminicidio. Regione puglia parte civile nel processo. Vendola"primo passo importante" Bari, 14 gennaio 2015 - “Siamo molto soddisfatti per la decisione della Corte d’Assise di Bari che ha accolto la richiesta presentata dalla Regione Puglia. È un primo passo importante nella responsabilizzazione di ciascuno riguardo la lotta contro la violenza sulle donne”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commenta la decisione della Corte d’Assise di Bari di accogliere la richiesta di costituzione di parte civile avanzata, per la prima volta, dalla Regione nel processo per femminicidio istruito a Bari, relativo alla morte della ventinovenne italo-brasiliana Bruna Bovino uccisa il 12 Dicembre del 2013 a Mola di Bari. La possibilità di costituirsi parte civile nei processi per femminicidio è prevista dalla recente Legge Regionale n. 29 approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale lo scorso luglio e fa parte della più ampia strategia regionale di prevenzione e contrasto della violenza di genere. “Le donne in Italia – ha continuato Vendola – continuano ad essere uccise, stuprate e molestate. Il bilancio di questi reati, nell’anno appena concluso, è davvero drammatico. Siamo persuasi dal fatto che non sia possibile cambiare questa cupa realtà, se non ci adoperiamo tutti per un profondo e radicale mutamento delle relazioni uomo-donna e del ruolo della donna in ogni ambito della quotidianità”. “Per parte nostra – ha concluso Vendola – noi continueremo su questa strada, per aiutare in modo concreto tutte le donne, per tutelare la loro libertà e i loro diritti”.