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Notiziario Marketpress di Mercoledì 28 Gennaio 2015
Politica
LA COMMISSIONE E IL PARLAMENTO EUROPEI ATTUANO NUOVE REGOLE PER IL REGISTRO PER LA TRASPARENZA  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2015 - Ha esordito ieri una nuova versione del registro dell´Ue per la trasparenza, frutto del lavoro congiunto della Commissione e del Parlamento europeo. Questa "seconda generazione" del registro attua le disposizioni dell´Accordo interistituzionale riveduto sottoscritto ad aprile 2014 dal Parlamento europeo e dalla Commissione. Il nuovo sistema cambia le modalità di dichiarazione delle risorse umane che svolgono attività di lobbismo; richiede informazioni supplementari sulla partecipazione a comitati, forum, intergruppi e strutture analoghe in seno all´Ue e sui fascicoli legislativi attualmente seguiti; ed estende a tutte le entità registrate l´obbligo di dichiarare i costi stimati relativi a tali attività. Altre novità sono: una procedura semplificata di "allerta e denuncia" che consente di esercitare un controllo più rigoroso sulle informazioni potenzialmente fuorvianti e di trattarle in modo più efficiente; e nuovi incentivi per incrementare l´efficacia della registrazione, come l´obbligo di registrarsi per chi desidera incontrare membri della Commissione, membri di gabinetto e direttori generali e per tutte le organizzazioni che intendono prendere la parola nelle audizioni del Parlamento europeo. Un nuovo sito più intuitivo migliora l´interfaccia pubblica e contiene un processo di registrazione più lineare, con istruzioni passo a passo. Contesto - Le disposizioni adottate ieri danno attuazione obbligatoria a un accordo sottoscritto ad aprile 2014. La Commissione Juncker intende presentare proposte proprie, nel 2015, per istituire un registro obbligatorio dei lobbisti che copra la Commissione, il Parlamento europeo e il Consiglio. L´elaborazione di questa proposta è sotto la responsabilità del primo vicepresidente Timmermans. Il 25 novembre 2014 la Commissione Juncker ha già dato un impulso alla trasparenza con l´adozione di due decisioni sull´obbligo di pubblicare informazioni sulle riunioni di membri della Commissione, membri dei loro gabinetti e direttori generali con organizzazioni e liberi professionisti. Il presidente Juncker ha anche chiarito che tali riunioni in via di principio dovrebbero essere aperte esclusivamente alle organizzazioni e ai professionisti iscritti nel registro per la trasparenza. La Commissione è impegnata a migliorare la trasparenza mantenendo al contempo un dialogo aperto e regolare con i portatori di interesse.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ANTEPRIMA DELLA SESSIONE DEL 28 GENNAIO 2015  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2015 - Dibattito sulle misure comunitarie di lotta al terrorismo - Le misure antiterrorismo, tra cui la proposta sul sistema Ue di scambio dei "Passenger Name Record" (Pnr), la prevenzione della radicalizzazione, il miglioramento dello scambio di informazioni e la prossima agenda europea per la sicurezza, saranno discusse con il commissario agli affari interni Dimitris Avramopoulos mercoledì alle ore 15.00 Il Parlamento discute i dettagli pratici del Piano di investimenti di Juncker - Mercoledì pomeriggio, i deputati discuteranno in dettaglio il proposto Fondo europeo per gli investimenti strategici - pietra angolare del Piano Juncker - con Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione responsabile per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività. Cambiamento climatico: i deputati discutono la tabella di marcia per la conferenza di Parigi - Mercoledì, i deputati discuteranno con il Consiglio e la Commissione la tabella di marcia in vista della prossima conferenza sul clima della Nazioni Unite, che si terrà a Parigi nel mese di dicembre. La Conferenza delle parti (Cop21) della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, mira a raggiungere un accordo globale sul clima per sostituire il protocollo di Kyoto.  
   
   
LA COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI E MONETARI DEL PARLAMENTO HA OSPITATO IL MINISTRO DELLE FINANZE TEDESCO WOLFGANG SCHäUBLE E IL SUO OMOLOGO ITALIANO PIER CARLO PADOAN IN UN DIBATTITO APPOSITO SULLA REVISIONE DEL QUADRO DI GOVERNANCE ECONOMICA.  
 
Strasburgo, 28 gennaio 2015 - Schäuble, interrogato martedì mattina dai membri della commissione affari economici e monetari riguardo la sua posizione sulla maggiore flessibilità e sulla condivisione del rischio all´interno del patto di stabilità e crescita, ha dichiarato che il suo paese vuole giocare secondo le regole, che non c´è la necessità di cambiare la legislazione europea e che la solidarietà dell´Ue non dovrebbe sostituire le importanti decisioni nei paesi che stanno attraversando difficoltà economiche. "Nell´incontro di ieri in Ecofin, il commissario Dombrovskis ha affermato che la ´condivisione del rischio´ e la ´condivisione di sovranità´ sono due concetti legati tra loro. Condividere i rischi richiederebbe delle modifiche al trattato e al diritto comunitario primario (...) Vedo una crescente richiesta da parte degli Stati membri di aderire al quadro giuridico attualmente in vigore. Cambiare il regolamento richiederebbe un enorme sforzo per coinvolgere le persone in Germania, e anche negli altri Stati membri", ha proseguito Schäuble, aggiungendo che non considera la flessibilità in quanto tale una cosa negativa, "ma solo se danneggia la fiducia e se implica che le norme concordate non vengano rispettate". No allo scaricabarile - Schäuble ha aggiunto che la Germania è obbligata a rispettare il diritto primario "come è scritto nella nostra Costituzione". Il ministro ha definito l´attuale quadro intergovernativo di governance economica "una soluzione di ripiego". "So che le istituzioni europee non sono soddisfatte di ciò, ma dobbiamo convivere con questo". Schäuble ha riconosciuto la necessità di maggiore solidarietà nella zona euro e ha messo in guardia dallo "scaricabarile" nei confronti dei cattivi attori in gioco, aggiungendo inoltre che nei paesi in difficoltà nei mercati finanziari "dobbiamo affrontare le cause di questi problemi. La solidarietà non può rimpiazzare le indispensabili decisioni degli Stati membri", ha sottolineato. Lezioni italiane dal passato - Il ministro delle finanze italiano nonché presidente uscente dell´Ecofin Pier Carlo Padoan ha tratto alcune lezioni dal passato. "In primo luogo, per aumentare il proprio impatto, un´efficace governance economica richiede la giusta combinazione di politiche. Nonostante molto sia stato fatto grazie a una migliore coordinazione dei programmi di bilancio nazionali, c´è ancora molto da fare", ha detto Padoan. Ha poi aggiunto che gli effetti di ricaduta di politica economica di uno stato membro su un altro - positivi e negativi - hanno bisogno di un esame più attento, che i tempi delle riforme hanno bisogno di più attenzione, che le politiche nazionali ed europee necessitano di un miglior coordinamento e che la responsabilità nazionale dei programmi di riforma deve essere rafforzata "in modo da iniettare fiducia all´economia". Deficit italiano ora al di sotto del 3% - Riguardo la flessibilità, Padoan ha affermato che "gli strumenti politici devono essere meglio integrati. Le riforme strutturali possono avere un impatto diverso, a seconda di come si evolve il contesto macroeconomico". Si è poi opposto alle critiche mosse contro le misure intraprese dall´Italia per portare il proprio deficit ad una dimensione accettabile: "Ci siamo spostati dalla parte correttiva a quella preventiva. Il nostro deficit è adesso sotto il 3%. E il debito è stato affrontato con una sana politica fiscale e con riforme strutturali". Le richieste della Bce in Grecia sono legittime - Schäuble non è d´accordo con le critiche della Gue secondo le quali la Banca centrale europea sta oltrepassando il proprio mandato insistendo sul programma di riforme in Grecia: "Le richieste fatte alla Grecia sono in linea con il mandato della Bce. Sono pienamente legittime. Il popolo greco sta soffrendo maggiormente rispetto ai popoli di altri paesi europei. E non a causa delle richieste di Bruxelles o della Bce, ma del fallimento dell´élite politica greca negli ultimi decenni". A sostegno del programma di supporto europeo per la Grecia, ha illustrato i dati riguardanti la crescita superiore alla media e quelli sulla riduzione del debito.  
   
   
UE: IL COMMISSARIO MOSCOVICI ACCOGLIE CON FAVORE L´ADOZIONE DI MISURE CONTRO L´EVASIONE FISCALE E PIANIFICAZIONE FISCALE AGGRESSIVA  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2015 - " Con l´adozione da parte del Consiglio della clausola anti-abuso della direttiva Controllata Parent oggi, l´Unione europea sta vivendo al suo impegno di lotta contro l´evasione fiscale e pianificazione fiscale aggressiva. Oggi, stiamo costruendo il quadro legislativo comunitario esistente per garantire un parità di condizioni per le imprese oneste nel mercato unico dell´Ue e stiamo chiudendo le scappatoie che potrebbero essere sfruttati per la pianificazione fiscale aggressiva. Questo risultato apre la strada per le altre misure in questo settore. In particolare, ci siamo impegnati a estendere lo scambio automatico di informazioni sulle decisioni fiscali e presenteremo una proposta di legge entro la primavera 2015 ", ha detto Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e finanziari, fiscalità e dogane. Sfondo Il 6 dicembre 2012, la Commissione ha presentato un piano d´azione per una più efficace risposta dell´Ue alla frode e l´evasione fiscale. Il piano ha definito una serie di misure per aiutare gli Stati membri a proteggere le loro basi imponibili e riconquistare miliardi di euro persi per queste pratiche. La revisione della Controllata Controllante direttiva fa parte di questo piano d´azione. La direttiva sulle società madri e figlie è stato originariamente concepito per impedire alle imprese dello stesso gruppo, con sede in diversi Stati membri, siano tassati due volte sullo stesso reddito (doppia imposizione). Tuttavia, alcune società hanno sfruttato le disposizioni della direttiva e le discordanze tra le norme fiscali nazionali per evitare di essere tassati a tutti in qualsiasi Stato membro (doppia assenza di imposizione). La Commissione ha quindi proposto di colmare tali lacune. Il nuovo ´de minimis´ (norme minime) clausola antiabuso consentirà agli Stati membri di mettere in atto più rigoroso o più specifiche disposizioni nazionali o trattati sulla doppia imposizione disposizioni antiabuso. Una regola comune anti-abuso consentirà agli Stati membri, di ignorare le modalità artificiali utilizzati a fini di evasione fiscale e di consentire la tassazione avviene sulla base di una vera sostanza economica. La clausola anti-abuso è stato approvato il 9 dicembre 2014 ed è stato formalmente adottato oggi. Un emendamento precedente, nel mese di luglio 2014 (direttiva 2014/86) già indirizzato lacune relative ai prestiti ibridi. Molti Ue e non-paesi hanno messo la questione dell´evasione fiscale societaria in cima all´agenda politica e il G20 e l´Ocse hanno evidenziato la necessità di un intervento. La Commissione è in prima linea di questi sforzi per sostenere la lotta contro la frode e l´evasione fiscale. In particolare, la lotta contro l´evasione fiscale e la frode fiscale ai primi posti sul Programma di lavoro 2015 della Commissione europea.  
   
   
UE: INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS ALLA CONFERENZA STAMPA ECOFIN  
 
 Bruxelles, 28 gennaio 2015 - Grazie Janis. Mi congratulo con il successo del primo Consiglio Ecofin sotto la presidenza lettone. Sono fiducioso questa Presidenza offrirà molti risultati positivi nelle settimane e nei mesi a venire. Le nostre discussioni di oggi hanno riguardato la situazione economica in Europa, misure volte a rafforzare la ripresa economica, la Grecia dopo le elezioni di domenica, il sostegno finanziario per l´Ucraina, e il futuro dell´Unione economica e monetaria, così come molti altri argomenti. Accolgo con favore il fatto che il Consiglio e la Commissione hanno appena concordato una dichiarazione di prevenzione del finanziamento del terrorismo. Accolgo con favore anche che il Consiglio ha adottato la clausola anti-abuso della direttiva Controllata Parent, favorire in tal modo la nostra lotta contro l´evasione fiscale e pianificazione fiscale aggressiva. Non vedo l´ora di prendere queste iniziative in avanti nel contesto del G20 e l´Ocse. Solo agendo insieme, a livello globale, possiamo affrontare efficacemente le sfide economiche e geopolitiche che dobbiamo affrontare. La ripresa economica in Europa è ancora fragile, lenta e irregolare. Allo stesso tempo, l´Ue ha le giuste condizioni in atto per una crescita economica sostenuta e la creazione di posti di lavoro. A seguito delle scelte politiche difficili i governi hanno dovuto fare dopo la crisi, gli effetti delle riforme stanno emergendo. Certo, dobbiamo fare in modo che questo si traduce in soldi nelle tasche dei cittadini, in modo che le persone si sentono la ripresa. Stiamo facendo la nostra parte. Oggi, vicepresidente Katainen ha presentato la nuova proposta legislativa della Commissione sul Fondo europeo per la Strategic Investment. La priorità è ora quella di adottare rapidamente il regolamento Efsi entro giugno in modo da investimenti può iniziare a fluire in estate. E ´molto incoraggiante vedere così forte volontà politica in seno al Consiglio di rispettare questo calendario ambizioso e consegnare. Vorremmo puntare a un accordo politico entro marzo e di speranza per questo livello di ambizione di specchiarsi nel Parlamento europeo. Questo pomeriggio, abbiamo discusso le linee guida della Commissione a fare il miglior uso della flessibilità all´interno delle regole del Patto di stabilità e di crescita. In questo modo, vogliamo: Per favorire l´effettiva attuazione delle riforme strutturali; Per promuovere investimenti, anche nel contesto della Efsi; Tenere maggiormente conto del ciclo economico negli Stati membri. Le regole del Patto si applicano a tutti gli Stati membri allo stesso modo, tenendo conto della situazione economica di ciascun paese. Gli Stati membri che le politiche di bilancio credibili può beneficiare di una maggiore flessibilità. La flessibilità può essere concessa solo se gli Stati membri possono dimostrare che misure concrete sono in corso. La flessibilità è lì per coloro che prendono l´azione - che si tratti di riforme strutturali o di investimento. Solo promesse non bastano. La nostra guida obbliga gli Stati membri a fare maggiori sforzi di bilancio in periodi di forte crescita economica, un meno sforzo in una recessione economica. Il Patto di stabilità e di crescita è la pietra angolare della governance economica europea. Regole credibili e rispetto per loro sono essenziali per l´Unione economica e monetaria di funzionare correttamente. Non stiamo cambiando le regole. Stiamo chiarire come li attueremo. Per quanto riguarda la Grecia, la Commissione rispetta pienamente la scelta democratica del popolo greco. La Grecia ha fatto notevoli progressi nella riforma della sua economia, con l´aiuto dei suoi partner europei. Il paese sta tornando alla crescita e all´occupazione è in ripresa. Continuiamo a sostenere il paese a rispettare i suoi impegni e proseguire sulla via delle riforme. Abbiamo preso atto degli ultimi sviluppi in Ucraina, con una particolare attenzione alle esigenze di finanziamento del Paese e il sostegno dell´Unione europea. L´anno scorso, l´Ue ha fornito 1360000000 € in assistenza macrofinanziaria per il paese e ha erogato 250.000.000 € in contributi di sostegno al bilancio. La Commissione si è impegnata ulteriore sostegno sotto forma di un nuovo programma del valore di € 1800000000. La Commissione agirà in modo responsabile nei confronti dell´Ucraina, e responsabile nei confronti del bilancio dell´Ue. L´unione e gli Stati membri sono pronti a facilitare e sostenere il processo di riforma in Ucraina a condizione che le riforme siano attuate ulteriormente. La Commissione sta rispettando gli impegni presi. L´attuazione spetta ora agli Stati membri. Ed è qui che saranno giudicati i nostri risultati. Se tutti gioca la loro parte - fare ciò che è necessario - possiamo essere ottimisti per il futuro.  
   
   
INTERVENTO DEL COMMISSARIO UE DIMITRIS AVRAMOPOULOS AL PRIMO FORUM EUROPEO DELLE MIGRAZIONI  
 
Bruxelles, 28 gennaio 2015 - La migrazione è oggi parte integrante delle nostre società. Si tratta di una caratteristica intrinseca del nostro mondo globalizzato. Essa porta ricchezza e opportunità, ma si tratta anche con sfide. Gli eventi nel Mediterraneo sul periodo di Natale e Capodanno ci ricordano tutto questo. Siamo stati tutti profondamente commossi da quegli eventi, in cui due navi da carico con circa 1200 migranti a bordo sono stati abbandonati e lasciati alla deriva pericolosamente nel Mediterraneo. Questo è inaccettabile. Perché? Poiché l´instabilità politica ed economica in molte regioni del mondo, genera un costante afflusso di persone verso l´Europa e questo non andrà via. Queste persone sono alla ricerca verso l´Europa per proteggerli. Come commissario responsabile della migrazione e degli affari interni, vedo chiaramente la necessità di azioni a livello dell´Ue decise e coordinate. In questo contesto la cooperazione con la società civile ha un ruolo chiave nell´affrontare le sfide migratorie. Le conclusioni che è venuto fuori di oggi Forum sono la prova tangibile che ne valeva la pena ampliare il campo di applicazione di questo Forum, visto che tutte le sfide migratorie sono strettamente correlati e richiedono ampie forme di dialogo. Per contribuire a questo dialogo, vorrei condividere con voi le mie idee e l´approccio alle diverse questioni dibattute nel corso degli ultimi due giorni. Il contrabbando è pericoloso ed espone le persone a condizioni di viaggio non sicure e disumane. L´anno scorso, 3.000 persone si stima che hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere l´Europa attraversando il mare. Durante il loro viaggio verso l´Europa, molti caddero nelle mani dei trafficanti ed erano vittime di violenza, tra cui abusi sessuali. Tutti i migranti pagano una fortuna per i contrabbandieri senza scrupoli di un passaggio verso l´Europa. Per proteggere le persone da questi criminali, l´Unione europea si è impegnata numerose iniziative importanti per affrontare il contrabbando, ha portato all´arresto di centinaia di facilitatori. La Commissione sta inoltre mettendo in campagne di sensibilizzazione in molti paesi di origine e transito anche in Etiopia, Niger e Pakistan - per avvertire la popolazione sui rischi di intraprendere viaggi in Europa. Questi sforzi devono essere ulteriormente increspate. Smugglers sono intelligenti. Sono ben organizzati in reti professionali e flessibili che trascendono i confini. Essi utilizzano i social media per condividere informazioni e operano da luoghi come le acque internazionali in cui sono difficili da individuare e l´arresto. È per questo che la cooperazione con i paesi di origine e di transito è una pietra angolare della strategia della Commissione per la lotta contro il contrabbando. Questa collaborazione comprende anche l´assistenza ai rifugiati in questi paesi terzi. Come confermato da discussioni di ieri, la società civile può svolgere un ruolo importante in questo senso aiutando in "sfatare i miti" circa il contrabbando e l´immigrazione irregolare. Chiaramente "bottom up" messaggi e informazioni hanno molto più impatto sulle persone che le campagne istituzionali. Un altro elemento importante che è emerso con forza dalle discussioni sulla lotta contro il contrabbando è che le Ong - e le autorità locali e regionali - che forniscono assistenza ai migranti di contrabbando non sono perseguibili. Sono pienamente d´accordo con questo, naturalmente, come ho anche d´accordo sulla necessità di tutelare i diritti fondamentali delle persone che vengono contrabbandati. Quelli che abbiamo bisogno di punire sono i contrabbandieri! Sappiamo tutti perché gli immigrati si impegnano tali viaggi pericolosi. Vogliono venire in Europa per sfuggire alla guerra e conflitti o sono semplicemente alla ricerca di un futuro migliore. Che cosa può fare l´Europa per affrontare il fenomeno del contrabbando alla radice? Per quanto riguarda l´accesso alla procedura di asilo e l´assistenza ai rifugiati, vorrei sottolineare l´urgente necessità che gli Stati membri dell´Ue ad attuare pienamente il sistema europeo comune di asilo, al fine di garantire un efficace, un accesso sicuro e giusto per la procedura di asilo, compreso alla frontiera. Allo stesso tempo, deve essere fatto un serio sforzo per stabilire un programma veramente europeo per il reinsediamento dei rifugiati. Gli Stati membri hanno finora offerto su un totale di 36.000 posti per i profughi siriani, che lo rende il più grande impegno nella storia degli sforzi di reinsediamento Ue. L´europa deve fare di più. In questo momento, la Commissione sta discutendo con gli Stati membri su come assicurare una distribuzione più equilibrata dei rifugiati reinsediati tra tutti gli Stati membri. Presto elaborare la proposta di progetto pilota per il reinsediamento in cui tutti gli Stati membri e degli Stati associati potrebbe prendere parte. Contiamo sul vostro sostegno per incoraggiare tutti gli Stati membri a prendere la loro parte di responsabilità per il reinsediamento. Gli Stati membri hanno bisogno di capire che i rifugiati non sono un peso; al contrario, se il processo di integrazione è successo e se il loro accesso al lavoro è incoraggiata e facilitata - possono essere una risorsa importante per il paese ospitante. Ultimo, ma non meno importante, le persone che cercano e ottengono lo status di rifugiato nell´Unione europea, dovrebbe diventare pienamente parte delle nostre società. La Commissione europea continuerà ad aiutare e sostenere gli Stati membri nell´attuazione e sviluppo di misure di integrazione e le politiche a livello locale, regionale e nazionale. Le discussioni dei workshop di ieri ha dimostrato che un percorso di successo verso l´integrazione deve partire fin dall´inizio. Questo è il motivo per cui un partenariato efficace con le organizzazioni della società civile già nella fase di identificazione, quando le persone arrivano, è fondamentale per assicurare che il processo di integrazione successivo funziona bene. Il progetto Praesidium in Italia è un buon esempio di questo. Signore e signori, tutte le sfide discusse in questi due giorni sono strettamente correlati e richiedono una risposta europea. Per questo motivo la Commissione intende presentare un approccio globale in una Agenda europea sulle migrazioni con obiettivi centrali: Per assistere i migranti che necessitano di protezione (sia richiedenti asilo, rifugiati o vittime di tratta); Per rafforzare i confini dell´Europa in materia di diritti dei migranti e per gestire meglio i flussi migratori irregolari; Per rendere l´Europa attraente aprendo canali legali e sostenere l´integrazione. Per raggiungere questi obiettivi, la migrazione deve essere integrata in tutte le pertinenti politiche esterne e interne dell´Ue. I risultati delle discussioni durante questo primo incontro del Forum europeo migrazioni costituiscono un prezioso contributo alla preparazione di questa Agenda. Infine, non dobbiamo dimenticare un importante ulteriore sfida che abbiamo di fronte, dentro l´Europa. Abbiamo bisogno di cambiare la percezione dell´opinione pubblica in materia di migrazione. La nostra più grande preoccupazione è l´aumento del razzismo e della xenofobia, alimentata da movimenti populisti in tutta Europa. Per comunicare il contributo positivo delle migrazioni, intendo lanciare un campagna europea per migliorare la narrazione sulla migrazione in collaborazione con gli Stati membri entro la fine dell´anno. A questo proposito, voi, come le organizzazioni della società civile, potrebbe anche contribuire a promuovere messaggi positivi in ​​materia di migrazione. La Commissione europea è decisa a costruire e sviluppare ulteriormente politiche coerenti, completi ed efficaci che permettono di tutti gli europei i cittadini e tutti i migranti di qualsiasi origine e la comunità per trovare il loro posto e avere un futuro luminoso nella nostra società.  
   
   
GEORGIA: UE EROGA € 13.000.000 CONCESSIONE IN ASSISTENZA MACROFINANZIARIA  
 
 Bruxelles, 28 gennaio 2015 - La Commissione europea, a nome dell´Ue, ha erogato 13.000.000 € in sovvenzioni alla Georgia. Questo rappresenta la parte concessione della prima tranche di € 46.000.000 programma di assistenza macrofinanziaria dell´Ue (Amf) per la Georgia ha approvato nel mese di agosto 2013. Tale quota comprende anche 10 milioni di € finanziamenti, che verrà erogato a breve. La seconda tranche, pari a € 23.000.000, composto di € 10 milioni in borse di studio e di € 13 milioni nel prestiti, si prevede di erogare a metà 2015. Pierre Moscovici, Commissario europeo per gli affari economici e finanziari, Imposizione e doganale , ha dichiarato: "L´europa sta vivendo al suo impegno dell´Ue sta aiutando la Georgia allentare i suoi vincoli di finanziamento, sostenendo programma di riforma economica del governo Sosteniamo gli sforzi della Georgia per mantenere macroeconomico.. Stabilità, mentre l´attuazione di riforme che favoriscono la crescita e favorire una più stretta integrazione economica con l´Ue ". Il programma di Amf è destinato a rafforzare l´equilibrio della Georgia dei pagamenti e posizione di bilancio e per sostenere le riforme volte a rafforzare la governance economica, aumentando l´inclusione sociale e promuovere l´integrazione economica più stretta con l´Unione europea. In particolare, la Farnesina sostiene le riforme nei settori della gestione pubblica delle finanze, la politica sociale, la vigilanza bancaria e commerciale e la politica di concorrenza per contribuire all´attuazione del globale e approfondita zona di libero scambio con l´Ue.  
   
   
ELEZIONI IN GRECIA: LA REAZIONE DEI DEPUTATI EUROPEI  
 
Strasburgo, 28 gennaio 2015 - Le elezioni legislative in Grecia del 25 gennaio hanno eletto Syriza, un partito di sinistra che ha promosso una campagna sulle misure anti-austerità. Abbiamo chiesto al presidente Martin Schulz del Parlamento, nonché ai rappresentanti dei gruppi politici, di condividere le loro opinioni e le aspettative dopo il voto. Il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha dichiarato che il leader di Syriza Alexis Tsipras ha il pieno diritto di essere rispettato come il nuovo Primo Ministro democraticamente eletto di un paese dell´Ue, ma ha anche sottolineato che "dobbiamo attenerci agli accordi stipulati per stabilizzare la Grecia e l´Unione europea". Il Presidente del Parlamento Martin Schulz commenta la vittoria di Syriza: "Spero che la zona euro non subirà conseguenze", ha detto José Manuel Fernandes (Ppe, Portogallo), reagendo alla notizia di una coalizione con un partito dall´estremo opposto, "Non mi sembra un buon segnale". Video - José Manuel Fernandes (Ppe): "La strada giusta è quella di cambiare le politiche economiche europee insieme", ha detto Gianni Pittella (S&d, l´Italia). Tuttavia, egli ha criticato la decisione di Syriza di formare una coalizione di governo con un gruppo di destra. Gianni Pittella (S&d): Mark Demesmaeker (Ecr, Be) ha indicato che l´unica possibilità è proseguire sulla strada delle riforme. "Se sei membro di un club, è necessario rispettare le regole", ha detto riferendosi alla partecipazione alla Grecia nella zona euro. Mark Demesmaeker (Ecr): Gérard Deprez (Alde, Be) ha sottolineato che la ristrutturazione del debito greco è "assolutamente concepibile", ricordando anche che la situazione economica in Grecia è unica e non deve essere confrontata con altri paesi. Gérard Deprez (Alde): "È un trionfo per Syriza, la sinistra e il popolo greco e una sconfitta per le politiche che hanno portato alla disoccupazione, la miseria e la povertà", ha detto Marina Albiol Guzmán (Gue / Ngl, Spagna). Marina Albiol Guzmán (Gue/ngl): Philippe Lamberts (Verdi / Ale, Be) ha accolto con favore la notizia della vittoria di Syriza, in quanto ha segnato l´arrivo di una nuova forza politica greca. Philippe Lamberts (Verdi/ale): "Oggi il progetto euro è morto", ha detto Raymond Finch (Efdd, Uk) e ha ricordato che la Spagna e l´Italia potrebbero andare alle elezioni entro la fine dell´anno con i partiti anti-austerità che potrebbero fare un buon risultato.  
   
   
IL PRESIDENTE PIGLIARU INCONTRA AMBASCIATORE AZERBAIGIAN  
 
Cagliari, 28 Gennaio 2015 - Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha ricevuto il 26 gennaio, nel palazzo di viale Trento, l´ambasciatore dell’Azerbaigian, Vadiq Sadiqov, e la sua delegazione diplomatica. Al centro dei colloqui i rapporti tra lo Stato caucasico e l´Italia, con un focus particolare sulle relazioni che si stanno costruendo con le istituzioni regionali del nostro Paese, con il mondo universitario e con quello imprenditoriale, rappresentato dalle Camere di Commercio e da Confindustria. Si è parlato poi di politiche di sviluppo e di cooperazione economica, tenendo conto che l´Azerbaigian è punto di partenza dei più importanti corridoi energetici di gas e petrolio diretti verso l´Europa.  
   
   
ZAIA PROMULGA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE DEL VENETO  
 
 Venezia, 28 gennaio 2015 - Il presidente Luca Zaia ha promulgato ieri la legge, approvata dall’assemblea di palazzo Ferro Fini il 22 gennaio scorso, che modifica la precedente normativa elettorale e che introduce le nuove regole per l’elezione del presidente della Regione del Veneto e il rinnovo del Consiglio regionale, sulla base delle quali i cittadini veneti potranno esprimere per la prima volta il proprio voto la prossima primavera. Queste, in sintesi, le novità rispetto alle elezioni del 2010, che si sono svolte in base alla legge statale: • i consiglieri regionali passano da 60 a 49 (oltre al presidente eletto e al candidato presidente miglior perdente); • è introdotto - da ora in poi - il limite di due mandati sia per il presidente che per gli assessori, nonché (in base alle modifiche da ultimo introdotte) per i consiglieri regionali; • gli elettori potranno votare sia per i candidati presidenti, sia per i propri rappresentanti in Consiglio regionale: è data la massima libertà agli elettori, che potranno anche esprimere un voto disgiunto, cioè il voto a un candidato presidente e, contemporaneamente, a una lista a lui non collegata; • in Consiglio regionale non siederanno dei “nominati” dai partiti: è infatti consentita l’espressione del voto di preferenza; • le liste dovranno essere composte in misura eguale da candidati di sesso maschile e femminile, alternati tra loro (50% dei candidati di ciascuna lista dovrà essere di genere femminile); • a livello provinciale, le liste di ogni partito saranno composte da un numero di candidati pari ai consiglieri da eleggere in ogni circoscrizione; è stata però introdotto un correttivo per le Province di Belluno e Rovigo che essendo meno popolose si trovano a eleggere un minor numero di consiglieri. In queste Province il numero di candidati per ogni lista potrà arrivare fino a 5 (in modo da rendere possibili eventuali sostituzioni in caso di dimissioni o impedimenti degli eletti); • a differenza che in altre Regioni non è stata innalzata la soglia di sbarramento: sono ammesse al riparto dei seggi sia le coalizioni (insieme di partiti che appoggiano lo stesso presidente) che ottengono il 5 % dei voti di coalizione, sia le coalizioni composte da almeno un partito (gruppo di liste presentate in più province con lo stesso simbolo) che hanno ottenuto il 3% dei voti di lista. Nel frattempo l’assessore agli enti locali, Roberto Ciambetti, si è recato in Prefettura a Venezia, dove è stato dato l’avvio al percorso organizzativo e procedurale che porterà alla prossima chiamata alle urne. “Essendo stata trasferita la competenza in materia elettorale dallo Stato alla Regione – ha spiegato Ciambetti – stiamo, attraverso apposite convenzioni, acquisendo gli strumenti per organizzare il voto: abbiamo già firmato quella con il Ministero dell’Interno per l’uso della piattaforma informatica e ora firmiamo con le Prefetture per la gestione del procedimento e delle operazioni elettorali sul territorio, avvalendoci della loro consolidata esperienza in materia”. “Per quanto riguarda la data delle elezioni – ha precisato Ciambetti –, da alpino escluderei il 17 maggio, quando decine di migliaia di Penne Nere venete parteciperanno all’adunata nazionale all’Aquila. Il problema dell’election day non è solo veneto e credo che la soluzione, rispettosa delle esigenze di tutti, tocchi a chi in maniera improvvida lo ha creato. Fortunatamente l’ostacolo è aggirabile con un pizzico di buona volontà”.  
   
   
INCONTRO FRA LE GIUNTE DELLA REGIONE PIEMONTE E DEL COMUNE DI TORINO  
 
Torino, 28 gennaio 2015 - Apertura di un tavolo Piemonte-governo per il sostegno ai grandi investimenti infrastrutturali; confronto con fondazioni bancarie, università, imprese e attori economici della città; partnership pubblico-private per allargare il perimetro delle risorse disponibili; utilizzo dei fondi europei per politiche di sviluppo, ricerca e innovazione ; costituzione di gruppi di lavoro interassessorili per tema e deleghe per condividere priorità e misure di riorganizzazione della spesa. Sono queste le prime azioni discusse e decise nella riunione delle giunte di Regione Piemonte e Città di Torino, svoltasi questa mattina. Il confronto si è concentrato sulle politiche di bilancio, alla luce dei tagli adottati dalla Legge di Stabilità e dalle difficoltà finanziarie della Regione. Questo primo incontro fra le Giunte ha fatto registrare due decisioni: in primo luogo l’impegno a mantenere invariata la spesa per sanità, trasporti e prestazioni socio assistenziali; in secondo luogo la riorganizzazione della spesa negli altri settori, tenendo conto che la capacità di spesa della Regione conoscerà nel 2015 una contrazione del 35% circa. Obiettivo, condiviso e ribadito, è in ogni caso mantenere invariata l’offerta dei servizi e delle opportunità di cui godono oggi i cittadini. “ Abbiamo voluto organizzare questo incontro in funzione dei rapporti istituzionali ma anche interpersonali che uniscono Comune e Regione, perché in una situazione di necessità la prima cosa cui si pensa è di cercare di trovare soluzioni condivise. Nel 2015 – ha spiegato il Presidente della Giunta Regionale Sergio Chiamparino – saremo in condizione di garantire pari risorse a quelle dello scorso anno per la spesa sanitaria, i servizi domiciliari per le persone in condizioni di fragilità e i trasporti pubblici. Per gli altri capitoli di bilancio dormo fare i conti con una taglio della disponibilità che oscilla tra i 150 e i 200 milioni, e che sulla città di Torino avrà un’incidenza del 35- 40%. Non vogliamo ricorrere a tagli lineari, ma, attraverso incontri bilaterali tra gli assessori di Comune e Regione, si individueranno priorità e risparmi. Per quanto riguarda i fondi europei, intraprenderemo azioni utili a creare un meccanismo di leva finanziaria capace di sostenere in maniera efficace gli investimenti nell’innovazione e nell’efficienza energetica. Altre azioni progressive vedranno la Regione ritornare al suo ruolo istituzionale di ente legislativo e programmatore, riconoscendo alla città il suo ruolo gestionale, in campo culturale come in quello delle società partecipate ”. “ Oggi abbiamo avviato un metodo di lavoro comune che si estenderà nelle prossime settimane alla Città metropolitana per definire obiettivi e ottimizzare l’utilizzo delle risorse– ha sottolineato il Sindaco Piero Fassino - . L’obiettivo comune è assicurare il mantenimento degli attuali servizi, allargando il perimetro delle risorse disponibili. E’, infatti, per noi obiettivo irrinunciabile mantenere alte le ambizioni della città, mettendo in campo tutto ciò che serve per sostenere sviluppo, crescita e lavoro. Non siamo stati eletti per chiudere dei servizi, ma per mantenerli e garantire ai cittadini una qualità della vita degna .”  
   
   
INCONTRO ANCI E CAL. PIGLIARU: "NON LASCEREMO I SINDACI DA SOLI"  
 
Cagliari, 28 Gennaio 2015 - "Il momento non è certamente semplice, e dobbiamo stare molto attenti a non sottovalutare episodi come quello di cui è stato vittima due giorni fa il sindaco di Bultei." Così il presidente della Regione Francesco Pigliaru commenta l´incontro di negli uffici di viale Trento con i presidenti di Anci e Cal Piersandro Scano e Giuseppe Casti. "Condividiamo la preoccupazione degli amministratori locali - prosegue Francesco Pigliaru - e siamo consapevoli dell´urgenza di trovare soluzioni che allentino le tensioni sociali nei nostri Comuni. La collaborazione tra istituzioni è fondamentale e sarà intensificata nelle prossime settimane: non lasceremo i sindaci della Sardegna da soli. Abbiamo fortemente condiviso l´idea che è necessario di portare all´attenzione del Governo le richieste che arrivano dai territori - conclude il presidente della Regione - e siamo pronti a farlo".  
   
   
LA GIUNTA REGIONALE CONFERMA L´IMPEGNO PER IL NUORESE. IL 2 FEBBRAIO APERTURA DEGLI APPROFONDIMENTI TEMATICI  
 
Cagliari, 28 Gennaio 2015 - La Giunta Regionale conferma il proprio impegno per il Nuorese e le aree interne. La coincidenza di alcuni gravosi impegni ha portato a un minimo slittamento dei tempi previsti per l´apertura degli approfondimenti tematici sull´area del Nuorese. La prossima riunione è stata fissata per il 2 febbraio. Nel frattempo, come noto, la Giunta ha continuato nel lavoro di preparazione completando la prima fase di consultazione con i Sindacati Confederali. La Giunta è intenzionata a sostenere l´azione sulle zone interne ripartendo dai temi già individuati e condivisi, in particolare nel settore dell´istruzione, dell´agroalimentare, in quello della valorizzazione ambientale così come nelle dotazioni infrastrutturali e nei servizi di area urbana. Il primo impegno è quello di accelerare la spendita delle risorse già mobilitate e, allo stesso tempo, valorizzare quanto fatto dagli imprenditori capaci di innovazione e proiettati su nuovi mercati.