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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Gennaio 2015
UE: PIANO JUNCKER ACCOLTO CON FAVORE DALLA MAGGIOR PARTE DEI GRUPPI POLITICI  
 
Strasburgo, 29 gennaio 2015 - Il vicepresidente della Commissione e Commissario per la crescita e gli investimenti, Jyrki Katainen, ha invitato mercoledì il Parlamento a fare tutto il possibile per garantire che il Piano Juncker per gli investimenti strategici sia operativo entro giugno. Ha anche sottolineato l´importanza dei tre pilastri del piano: il fondo, la presentazione dei progetti e il completamento del mercato interno. Mentre la maggior parte dei gruppi politici ha accolto le proposte con favore, alcuni deputati si sono chiesti se il piano sia abbastanza concreto e altri hanno dubitato della capacità di attrarre la fiducia degli investitori privati, anche a causa dell’incertezza dei mercati seguita alle elezioni in Grecia. Alcuni deputati, durante il dibattito, pur approvando il Piano in sé, hanno visto nell´Euro la vera causa di un´economia stagnante in Europa. Altri, infine, hanno detto che la repressione dell´evasione fiscale o l’eliminazione delle politiche di austerità sarebbe un metodo più efficace per rimettere gli investimenti pubblici di nuovo in pista. Il Piano Juncker è stato discusso in due dibattiti in commissione affari economici e monetari la scorsa settimana.  
   
   
LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA IL LAVORO SULLA CREAZIONE DI UN’ UNIONE DEL MERCATO DEI CAPITALI (CMU)  
 
Bruxelles, 29 gennaio, 2015 - La Commissione europea ha dato il via ieri al progetto per creare un Capital Markets dell´Unione (Cmu) per tutti i 28 Stati membri dell´Ue, con un primo dibattito di orientamento presso il collegio dei commissari. La Cmu è uno dei progetti di punta di questa Commissione e di legami con l´ambizione di promuovere l´occupazione e la crescita nell´Ue. È stato progettato per aiutare le aziende di attingere a diverse fonti di capitale da qualsiasi paese dell´Ue e offrono agli investitori e risparmiatori ulteriori opportunità di mettere i loro soldi per lavorare. Ha lo scopo di creare un mercato unico per il capitale per tutti i 28 Stati membri, eliminando gli ostacoli agli investimenti transfrontalieri e ridurre i costi di finanziamento all´interno dell´Ue. Mercati dei capitali ben funzionanti anche facilitare la mobilitazione del finanziamento privato nel contesto del piano di investimenti per l´Europa . Il dibattito di orientamento del Collegio è stato molto positivo e di sostegno del concetto, e focalizzata sulle principali sfide e le priorità per l´integrazione dei mercati dei capitali. Il Collegio ha concluso che un Libro verde dovrebbe essere adottato il prossimo mese di consultare tutte le parti interessate sul modo di procedere e aree concrete di azione potenziale. " Un Capital Markets Unione garantire una maggiore diversificazione del finanziamento dell´economia e tagliare il costo della raccolta di capitali per le società. Si deve aprire nuove strade di finanziamento per tutte le imprese europee, siano essi grandi o piccoli. Come tale, i mercati dei capitali Unione contribuirà a sostenere ed estendere il piano di investimento per l´Europa, una delle nostre priorità ", ha detto il vice-presidente Jyrki Katainen , responsabile per l´occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività. "Una delle principali sfide l´Europa deve affrontare è quello di ottenere investimenti che scorre per sostenere l´occupazione e la crescita. Un vero mercato unico per il capitale in tutti i 28 Stati membri contribuirebbe sostenere questo obiettivo collegando risparmiatori e degli investitori con le imprese, grandi e piccole, che vogliono crescere. Sarebbe anche contribuire ad ampliare le fonti di finanziamento, integrare il contributo importante già fatto per la nostra economia da parte del sistema bancario. Abbiamo bisogno di identificare le barriere che si fermano di capitale di fluire e capire come battere giù uno per uno. Questo sarà lo scopo del Libro verde lanceremo nel giro di poche settimane ", ha dichiarato il commissario Jonathan Hill , responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union. In molte parti d´Europa, in particolare le Pmi rimangono fortemente dipendente dalle banche per le loro esigenze di finanziamento. Un obiettivo chiave del Cmu sarà di diversificare e ampliare le fonti di finanziamento in modo che le imprese abbiano un più facile accesso al credito attraverso i mercati dei capitali e le banche, e abbiamo bisogno di aumentare la dimensione transfrontaliera di accesso ai finanziamenti. La Commissione intende fare la sua fase di consultazione ampia e inclusiva: si chiamerà per l´input da parte del Parlamento europeo, dei parlamenti nazionali, gli Stati membri, i cittadini, le Pmi, il settore non governativo e dal come il settore finanziario. Sulla base del feedback che riceve, la Commissione presenterà un piano d´azione sulla Cmu nel terzo trimestre del 2015.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: I DEPUTATI ESPRIMONO IL LORO PARERE SULLE MISURE PER COMBATTERE IL TERRORISMO  
 
 Strasbugo, 29 gennaio 2015 - Le misure antiterrorismo, tra cui la proposta sul sistema Ue di scambio dei "Passenger Name Record" (Pnr), il ruolo dell´ufficio di polizia europeo Europol, il miglioramento dello scambio di informazioni, la prevenzione della radicalizzazione e la prossima agenda europea per la sicurezza, sono state discusse mercoledì in un dibattito con il commissario agli affari interni Dimitris Avramopoulos. Nella prossima sessione plenaria del 9-12 febbraio verrà votata una risoluzione, prima del Consiglio europeo del 12 febbraio dedicato alle misure antiterrorismo.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO, DISCORSO DEL COMMISSARIO AVRAMOPOULOS ANTITERRORISMO NEL DIBATTITO DI IERI  
 
Strasburgo, 29 gennaio 2015 - Caro Presidente, onorevoli deputati del Parlamento europeo. Grazie per avermi dato la possibilità di discutere con voi oggi questo problema, poco prima di volare a Riga per la Giustizia e informale del Consiglio affari interni. Gli attacchi terroristici brutali a Parigi erano un attacco contro i nostri valori fondamentali. E ´diventato, ancora una volta, chiaro che l´Europa deve affrontare una minaccia terroristica maggiore e grave. Abbiamo visto che il terrorismo non conosce frontiere: viaggio terrorismo, di finanziamento o, accesso alle armi sono, per definizione, transfrontaliera e richiedono una risposta forte, unita e coerente da parte di tutta l´Unione. Ma anche questo non è il momento per la concorrenza tra le istituzioni di agire e di essere visto come agire. Dobbiamo evitare che annuncia male idee che non possono fornire il pensiero. Gli Stati membri restano i principali responsabili della sicurezza. Ma l´Europa è parte della soluzione. Ci sono un sacco di importanti strumenti e le misure già in atto dell´Ue. La Commissione è decisa ad adottare un approccio globale, orientato al risultato e realisticamente consegnabile, con un focus sulla massimizzazione del valore aggiunto delle misure comunitarie esistenti e, se necessario, proporre proposte nuove e complementari. La Commissione può aggiungere valore, cercando in lacune l´efficacia degli strumenti esistenti di applicazione di legge e di cooperazione operativa. La sicurezza è essenziale per una società democratica funzionante. Si tratta di un prerequisito per il benessere dei nostri cittadini e un prerequisito per i cittadini di esercitare i loro diritti. La libertà e la sicurezza sono due facce della stessa medaglia; essi non sono obiettivi contrastanti. Lo sviluppo di una tale risposta richiede che lavoriamo tutti insieme. Il Parlamento europeo è il nostro partner strategico nello sviluppo di una risposta efficace che rispetti i nostri diritti e valori fondamentali ed è in linea con le aspettative dei cittadini dell´Unione europea. Questo è il motivo per cui sono qui, per presentare e discutere il nostro ultimo pensiero e le linee di azione, che mira a combattere contro il terrorismo e la radicalizzazione nel contesto della preparazione dell´agenda europea per la sicurezza, che è stato annunciato nel nostro programma di lavoro. Tutte le istituzioni saranno esaminando ulteriori azioni sulla lotta al terrorismo nel contesto della prossima agenda europea per la sicurezza. Una prima discussione su questo è previsto che si terrà presso il Consiglio informale Gai a Riga e nella riunione del Consiglio europeo del 12 febbraio. Una nuova agenda per la sicurezza europea sarà presentato nei prossimi mesi per gli anni 2015-2020. Questa agenda dovrebbe mirare a garantire il massimo livello di protezione dei diritti fondamentali dei nostri cittadini e quelli residenti, che soggiornano in o visitando l´Ue. Sostenere i nostri valori democratici e di garantire la sicurezza non sono compatibili solo, che si rafforzano reciprocamente. Vi è una chiara necessità di massimizzare il valore degli strumenti esistenti e realizzare proposte in sospeso, prima di sviluppare ulteriori misure. Inoltre, dobbiamo fare in modo che le misure che sono in atto ci permettono di affrontare efficacemente i problemi che abbiamo di fronte. Per massimizzare il valore delle misure esistenti dell´Ue abbiamo anche bisogno di fare il miglior uso del sistema d´informazione Schengen sotto la legislazione Ue esistente per il controllo dei documenti di viaggio e delle persone alle frontiere esterne e di valutare l´eventuale necessità di miglioramenti. La Commissione è e aiuterà ulteriormente gli Stati membri a identificare i criteri di rischio comuni per il controllo delle persone. Europol in particolare avrà un ruolo importante nell´attuazione della futura Agenda. Dobbiamo fare in modo che riceve tutte le informazioni necessarie da tutti gli Stati membri a fornire il suo valore aggiunto in termini di valutazioni di intelligence e delle minacce. Lo stesso vale per Eurojust - già nel 2005 è stato deciso che gli Stati membri dovrebbero fornire informazioni antiterrorismo per entrambe le agenzie. Sulla sicurezza informatica e la protezione delle infrastrutture critiche, occorre rivalutare se sia necessaria un´ulteriore azione. La maratona bombardamento Boston ha evidenziato la vulnerabilità di eventi pubblici. Lavoreremo per proteggere meglio tali "bersagli facili", ma anche delle infrastrutture critiche. Una serie di iniziative e sperimentazioni sono in corso, che confluirà nella nostra riflessione per proposte future. Portare avanti proposte pendenti è dove questa casa può aggiungere valore e rispondere alle chiamate dei cittadini. Un esempio è il Passeggero Ue Nome Direttiva Record (Pnr Ue). Una direttiva Pnr dell´Ue è necessario per migliorare notevolmente la sicurezza di tutte le persone che vivono in Europa. Dobbiamo fare in modo che le nostre autorità di contrasto hanno accesso ai dati necessari per la prevenzione di atti terroristici e di gravi reati transnazionali. È stata presa alcuna decisione, tranne l´impegno della Commissione a lavorare insieme con i co-legislatori per realizzare uno strumento giuridico che è sia efficace ed è pienamente in linea con i diritti fondamentali. Non vedo l´ora di vedere e l´intenzione di aiutare il Parlamento europeo e il Consiglio a procedere rapidamente su questo file. Ho letto - che tutti noi abbiamo letto - articoli su ciò che la posizione della Commissione sarebbe. Sia chiaro: la Commissione non ha presentare una proposta modificata o oggi ogni altra iniziativa; non è mai stato progettato. Non c´è stata anche una discussione College dal dibattito di orientamento sull´agenda europea di sicurezza. Tutto ciò che viene pubblicato, presumibilmente riflette una posizione ufficiale della Commissione o di decisione, quindi, sbagliato. In termini di riforma della protezione dei dati, in particolare la direttiva di applicazione della legge, esorto i co-legislatori a lavorare insieme per una rapida adozione. Questo sarà essenziale nel fornire un quadro chiaro e prevedibile per il trattamento dei dati personali negli Stati membri, e lo scambio di tali dati tra le autorità di contrasto. Inoltre, abbiamo bisogno di ottimizzare la condivisione delle informazioni tra le autorità di contrasto. A tal fine, l´adozione dei quadri giuridici Europol e Eurojust e la proposta in attesa di migliorare la formazione delle forze dell´ordine transfrontaliera saranno cruciali. Ma il progresso può già essere raggiunto senza attesa di questo. Ci sarà presto di organizzare una riunione congiunta con Europol e Eurojust per vedere come la condivisione delle informazioni può già essere migliorata nel quadro giuridico attuale. La Commissione coglie questo momento dei lavori preparatori prima dell´adozione di Agenda valutare se siano necessarie ulteriori misure per affrontare la minaccia in evoluzione, tra cui se il quadro normativo comunitario esistente rinforzare. Abbiamo avuto la nostra prima discussione con i miei colleghi commissari proprio la settimana scorsa. E ´chiaro che la lotta contro il terrorismo sarà un obiettivo importante di questo ordine del giorno. Permettetemi ora di proporre alcune riflessioni preliminari sugli obiettivi dell´agenda europea per la sicurezza. Dobbiamo continuare a sostenere pienamente gli Stati membri nella prevenzione e la radicalizzazione e altre forme di estremismo. La lotta contro il traffico di armi è una componente importante. Abbiamo bisogno di esaminare l´attuazione della legislazione esistente e di garantire un maggiore scambio di informazioni tra gli Stati membri e con Europol, Eurojust e Interpol. Allo stesso tempo, la lotta contro la criminalità e le esigenze di finanziamento del terrorismo organizzati per essere intensificata. Dobbiamo anche privare i terroristi di loro fonti di finanziamento. Il legame con la criminalità organizzata è impressionante. Garantire l´effettiva attuazione della direttiva sul riciclaggio di quarta Anti-money e Fondi Trasferimenti regolamento concordato nel mese di dicembre è cruciale. Devono essere utilizzati gli strumenti esistenti di confiscare beni criminali. Dobbiamo garantire l´esecuzione rapida di tutti gli ordini di confisca. Dobbiamo accuratamente ri-valutare la necessità e il valore aggiunto delle soluzioni possibili Ue per la conservazione dei dati nel rispetto dei principi stabiliti dalla Corte di giustizia l´anno scorso. Le Commissioni sono monitorare e valutare la situazione in ogni Stato membro, prima di discutere la strada da percorrere con i co-legislatori. Dobbiamo trovare soluzioni audio per lo scambio di dati Passenger Name Record con i paesi terzi che sono fondamentali per i nostri interessi di sicurezza e fare in modo che siano pienamente coerenti con le soluzioni da raggiungere per Pnr dell´Ue. Piena attuazione da parte degli Stati membri di strumenti legislativi esistenti sullo scambio di informazioni è, quindi, fondamentale. Ma credo che dobbiamo anche considerare come rafforzare le capacità di analisi di intelligence di Europol sul terrorismo e le minacce di radicalizzazione legati. Abbiamo bisogno di espandere l´utilizzo di strumenti di ciclo politico dell´Ue esistenti per affrontare gravi e organizzate minacce legate criminalità, anche per le minacce in materia di terrorismo e la radicalizzazione. Sul fronte esterno, l´Ue sta intensificando la propria assistenza nei confronti dei paesi e delle regioni confinanti. La particolare attenzione è l´applicazione della legge di cooperazione, lo scambio di informazioni, estendendo gli strumenti di diritto penale e gli sforzi contro la radicalizzazione. Onorevoli parlamentari, fornendo rapidamente ed efficacemente sulla nostra risposta richiede volontà politica e la definizione delle priorità chiare. La Commissione ha espresso la sua determinazione a prendere questo come una questione di priorità. Lavorando fianco a fianco con il Parlamento europeo sullo sviluppo di una risposta coerente sarà essenziale per la definizione e lo sviluppo di azioni che mantengono l´Europa sia sicuro e aperto. Grazie.  
   
   
ISDS E ASPETTI NORMATIVI: I TEMI SENSIBILI DEL TTIP SOTTO I RIFLETTORI  
 
Strasburgo, 29 gennaio 2015 - I negoziati Ue-usa per un accordo di libero scambio (Ttip) stanno continuando. L´accordo, che dovrebbe creare nuovi posti di lavoro e rilanciare l´economia su entrambi i lati dell´Atlantico tocca anche questioni delicate, come le regole per la risoluzione delle controversie tra investitore e Stato (Isds). Il 27 gennaio, le commissioni per il Commercio internazionale e per gli Affari giuridici hanno tenuto un´audizione pubblica congiunta con gli esperti per far luce su questi temi. L´audizione è stata presieduta dai deputati Pavel Svoboda e Bernd Lange, rispettivamente presidenti della commissione per gli Affari legali e per il Commercio internazionale.  
   
   
GIUSTIZIA EUROPEA: SECONDO L’AVVOCATO GENERALE MACIEJ SZPUNAR, UN OBBLIGO DI INTEGRAZIONE IMPOSTO AI SOGGIORNANTI DI LUNGO PERIODO NON VIOLA IL DIRITTO DELL’UNIONE, PURCHÉ NON COSTITUISCA UNA CONDIZIONE PER IL MANTENIMENTO DI TALE STATUS  
 
Lussemburgo, 29 gennaio 2015 - La direttiva sullo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo stabilisce che gli Stati membri conferiscono lo status di soggiornante di lungo periodo ai cittadini di paesi terzi che hanno soggiornato legalmente e ininterrottamente per cinque anni nel loro territorio immediatamente prima della presentazione della pertinente domanda. Gli Stati membri possono tuttavia esigere che i cittadini di paesi terzi soddisfino le condizioni di integrazione, conformemente alla legislazione nazionale. La direttiva non stabilisce, invece, se e in quale misura l’imposizione di un obbligo di integrazione sia possibile anche dopo l’acquisizione del suddetto status. Nei Paesi Bassi l’obbligo di integrazione degli stranieri implica la necessità di superare un esame di lingua neerlandese nonché di conoscenze di base sulla società. Il mancato assolvimento di siffatto obbligo entro un termine adeguato costituisce un’infrazione punita con ammenda. Nella presente causa P, cittadina statunitense residente nei Paesi Bassi dal 2002, ha ottenuto nel 2008 lo status di soggiornante di lungo periodo. Nello stesso anno, la Commissie sociale zekerheid Breda (commissione per la previdenza sociale della città di Breda) le ha comunicato che era soggetta all’obbligo di integrazione ai sensi del diritto olandese e che doveva superare il relativo esame entro un termine stabilito. P ha iniziato a partecipare ad un corso di integrazione, ma lo ha interrotto per motivi di salute e in seguito non l’ha più ripreso. S, cittadina neozelandese residente nei Paesi Bassi dal 2000, ha ottenuto nel 2007 lo status di soggiornante di lungo periodo. Nel 2010 il College van Burgemeester en wethouders van de gemeente Amstelveen (giunta comunale di Amstelveen) le ha comunicato che era soggetta all’obbligo di integrazione e che doveva superare il relativo esame entro un termine stabilito. P e S, ritenendo di non essere soggette all’obbligo di integrazione, in quanto titolari dello status di soggiornante di lungo periodo, hanno impugnato le decisioni. Adito in appello, il Centrale Raad van Beroep (Corte suprema amministrativa olandese), ha sottoposto alla Corte le questioni pregiudiziali per conoscere se l’obbligo di integrazione civica imposto ai cittadini di paesi terzi titolari dello status di soggiornante di lungo periodo, obbligo il cui mancato assolvimento è punito con ammenda, sia conforme alla direttiva. Nelle conclusioni odierne l’avvocato generale Maciej Szpunar rammenta innanzitutto che la direttiva è intesa a conferire uno status speciale ai cittadini di paesi terzi che si sono stabiliti a titolo duraturo negli Stati membri, in quanto ciò contribuisce alla promozione della coesione economica e sociale nell’Unione. Tale finalità non esclude, tuttavia, la possibilità per gli Stati membri di adottare qualsiasi azione di integrazione nei confronti dei soggiornanti di lungo periodo. Di seguito, l’avvocato generale rileva che l’adozione di misure di integrazione per i soggiornanti di lungo periodo non è in contrasto con gli obiettivi della direttiva, poiché queste misure hanno unicamente lo scopo di contribuire all’inserimento della persona nella vita economica e sociale dello Stato di residenza. Nondimeno, disposizioni nazionali che imponessero l’obbligo di integrazione come condizione per il mantenimento dello status o per l’esercizio dei diritti ad esso connessi, sarebbero in contrasto con la direttiva. L’avvocato generale sottolinea che le disposizioni nazionali che prevedono misure di integrazione nei confronti di un soggiornante di lungo periodo rientrano nell’ambito di applicazione del diritto dell’Unione. Pertanto, il margine di discrezionalità riconosciuto agli Stati membri in tale ambito non deve essere esercitato in modo tale da pregiudicare l’obiettivo della direttiva, né il suo effetto utile. Inoltre, le disposizioni nazionali devono essere conformi anche al principio di proporzionalità. In riferimento ai soggiornanti di lungo periodo l’obbligo di integrazione non può quindi ostacolare in modo eccessivo l’esercizio dei diritti connessi al loro status. L’avvocato generale constata che l’introduzione di un esame obbligatorio di lingua o di conoscenza della società non contribuisce alla realizzazione dell’obiettivo perseguito dalle misure ossia facilitare l’inserimento di una persona nella società. L’obbligo di superare un esame di integrazione vanifica, pertanto, l’essenza stessa delle misure di integrazione, le quali dovrebbero consistere in azioni volte a facilitare l’inserimento in una determinata società e non costituire condizioni attitudinali connesse al soggiorno in un determinato Stato. Tuttavia, una persona che da lungo tempo vive in un determinato Stato è sicuramente legata ad esso da una rete di vincoli sociali, connessi alla famiglia, alla professione esercitata, alla vita di quartiere o all’hobby praticato. Una misura di integrazione che non consenta la valutazione individuale di tali circostanze è quindi sproporzionata rispetto allo scopo di facilitare l’ulteriore inserimento nella vita della società. L’avvocato generale considera del pari sproporzionata la sanzione dell’ammenda prevista nel diritto dei Paesi Bassi in caso di mancato assolvimento dell’obbligo di integrazione. Per tutte queste ragioni, l’avvocato generale suggerisce alla Corte di dichiarare che la direttiva 2003/109 consente l’adozione delle misure di integrazione nei confronti dei cittadini di paesi terzi titolari dello status di soggiornante di lungo periodo. Tali misure, tuttavia, possono essere finalizzate esclusivamente a facilitare l’integrazione di una persona e non possono costituire una condizione per il mantenimento dello status o per l’esercizio dei diritti ad esso connessi. In particolare, tali misure non possono includere l’obbligo di superare un esame di integrazione civica.  
   
   
UE, ROSSI DIVENTA MEMBRO TITOLARE DEL COMITATO DELLE REGIONI A BRUXELLES  
 
 Firenze 29 gennaio 2015 - Enrico Rossi farà parte come membro titolare, fino al 2020, della delegazione italiana nel Comitato delle regioni, ovvero l´assemblea dei rappresentanti regionali e locali dell´Unione europea. Il presidente della Toscana già vi sedeva come membro supplente. Il suo nome compare nell´elenco della nuova delegazione italiana che ha avuto il via libera dal Consiglio europeo: 24 membri titolari ed altrettanti supplenti. Tra i nomi proposti dal governo italiano ci sono undici presidenti di Regione e diversi sindaci e rappresentanti di assemblee locali e regionali. Rossi è il solo toscano tra i titolari e uno dei due dell´intero elenco. Nel Comitato delle Regioni, composto da 350 membri, siedono i rappresentanti di tutti e 28 gli Stati che fanno parte dell´Unione europea. La Commissione europea, il Parlamento e il Consiglio sono tenuti a consultare il Comitato delle Regioni sulle politiche europee che possono avere un´incidenza sulle regioni e le città.  
   
   
ASSESSORE A BRUXELLES PER "GARANZIA GIOVANI" IN TOSCANA  
 
Firenze 28 gennaio 2015 – L´esperienza toscana di "Giovanisi" e le prospettive toscane nell´ambito di "Garanzia Giovani" sono al centro della comunicazione che Emmanuele Bobbio, assessore regionale a Scuola, Formazione, Università e Ricerca, svolgerà nella mattina di domani, giovedì 29 gennaio 2015, a Bruxelles in occasione di un incontro organizzato da Earlall (associazione europea fra regioni ed Enti Locali sui temi dell´educazione permanente) sui rapporti fra la dimensione regionale e quella locale di "Garanzia Giovani". L´incontro si svolge, con inizio alle ore 11, presso la delegazione del Governo Basco (Rue des Deux Eglises 27). L´unica altra esperienza italiana portata nell´incontro, oltre a quella toscana, sarà illustrata da Lucia Valente assessore al Lavoro della Regione Lazio. 58 mila, in Toscana, i giovani cosiddetti Neet (quelli che non studiano, non lavorano e non frequentano attività formative): il 18% dell´intera popolazione toscana fra i 15 e i 24 anni. Da notare che nel 2008 erano 27 mila. Nell´ambito di "Garanzia Giovani" sono disponibili, per la Toscana nel biennio 2014/2015, circa 66 milioni di euro.  
   
   
ASSESSORE FVG ALL´INCONTRO CON IL CORPO CONSOLARE  
 
Trieste, 29 gennaio 2015 - "I rappresentanti consolari costituiscono una presenza tradizionale e consolidata a Trieste, confermando il ruolo europeo e internazionale del Friuli Venezia Giulia". Lo ha detto l´assessore regionale Maria Sandra Telesca che ha partecipato ieri nel Palazzo del Governo a Trieste, a nome della presidente della Regione Debora Serracchiani, al tradizionale scambio di auguri tra il prefetto e il corpo consolare, che è formato da quattro consoli di carriera (Croazia, Romania, Serbia e Slovenia) e 34 consoli onorari (tra cui Canada e Russia, che si sono aggiunti nell´ultimo anno). Ad accogliere il corpo consolare è stato il prefetto Francesca Adelaide Garufi, che ha ricordato il rapporto di piena collaborazione dei rappresentanti diplomatici accreditati con le autorità di governo e con le istituzioni, sottolineando come la popolazione straniera residente sia ben integrata a Trieste e in regione. Al momento dello scambio di auguri con il decano del corpo consolare, il console onorario dei Paesi Bassi Giovanni Cervesi, il prefetto ha auspicato che il 2015, dopo le tante difficoltà che hanno segnato anche l´anno appena concluso, possa segnare una svolta e un rafforzamento del ruolo del Friuli Venezia Giulia in Europa, in particolare con i Paesi del Centro e dell´Est. In occasione della cerimonia in Prefettura, l´assessore Maria Sandra Telesca ha avuto in particolare modo di trattenersi con i consoli di Slovenia Ingrid Sergas e di Croazia Emina El Majzoub e con il nuovo console onorario d´Austria Sabrina Strolego, Paesi con i quali il Friuli Venezia Giulia ha storici rapporti di collaborazione e di gestione congiunta di Programmi europei.  
   
   
LEGGE STABILITA’. VENETO CONTRARIO NON PARTECIPA A VOTO IN CONFERENZA REGIONI. ZAIA: SOLO TAGLI INSENSATI  
 
Venezia, 29 gennaio 2015 - Il Veneto è stata l’unica Regione ad uscire dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riunita oggi a Roma in seduta straordinaria, non partecipando al voto in merito all’intesa sulla Legge di stabilità 2015. L’assessore regionale al bilancio Roberto Ciambetti ha voluto così esprimere in maniera evidente la contrarietà del Veneto ai tagli previsti per le Regioni nella normativa. “Siamo inoltre convinti – ha sottolineato Ciambetti – che questa Legge di stabilità, sottoposta all’esame delle Regioni, contenga tutta una serie di articoli e di commi incostituzionali. Pertanto, coerentemente con questa nostra posizione, non ho voluto partecipare a nessuna espressione di voto e sono uscito. In ogni caso, faremo ricorso alla Corte Costituzionale”. “E’ la legge di uno Stato che non sa che pesci pigliare – commenta il presidente della Regione Luca Zaia – e punta solo a tagli insensati in modo da far aumentare a Enti Locali e Regioni il livello di tassazione, che è già a livelli insopportabili. E’ chiaro fin d’ora che con una legge come questa non si incentiva nessuna ripresa, né ci si può attendere che vengano risistemati i conti pubblici, ma solo tagli che ricadranno sulla testa dei cittadini, mettendo a rischio anche servizi fondamentali come quelli della sanità”.  
   
   
TRENTO: ROSSI INCONTRA IL MINISTRO BOSCHI LA RIFORMA COSTITUZIONALE E LE AUTONOMIE SPECIALI AL CENTRO DEL COLLOQUIO A ROMA  
 
Roma, 29 gennaio 2015 - La salvaguardia delle autonomie speciali nella riforma costituzionale, l´interpretazione della norma sul potere sostitutivo, la volontá di approfondire questi temi subito dopo l´elezione del presidente della Repubblica. Questi gli argomenti al centro dell´incontro che si è svolto ieri a Roma fra il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ed il ministro per le Riforme costituzionali, Maria Elena Boschi. "Un colloquio cordiale - commenta Rossi - caratterizzato dall´attenzione che il ministro ha riservato alle esigenze delle autonomie speciali, pur nella consapevolezza che è necessario trovare insieme un punto di equilibro rispetto all´intera architettura istituzionale del Paese". Un´attenzione che del resto trova conferma anche nella soluzione individuata sul tema del potere sostitutivo. "Anche a seguito dell´incontro con la delegazione parlamentare regionale - ha aggiunto Rossi - il Governo ha condiviso il principio di salvaguardia del nostro Statuto, nel senso che per la Regione e le due Province autonome di Trento e di Bolzano resta ferma la disciplina vigente prevista dagli statuti e dalle relative norme di attuazione". Più in generale, l´incontro è servito a fare il punto sul percorso di riforma costituzionale in atto e a come renderlo compatibile, anche con riferimento alle clausole di salvaguardia, da un lato con le Autonomie speciali di Trento e di Bolzano e dall´altro con i processi di attribuzione alle stesse di ulteriori forme di autonomia gestionale. "Nel ringraziare il ministro Boschi - conclude Rossi - ci siamo lasciati con l´impegno di affrontare il tema, subito dopo l´elezione del Capo dello Stato, in chiave politica nell´ambito degli accordi della maggioranza che regge il Governo"  
   
   
CORTE DEI CONTI, CONTROLLO DI GESTIONE: CLIMA DI PROFICUA COLLABORAZIONE CON LA REGIONE SARDEGNA  
 
Cagliari, 29 Gennaio 2015 - "C´è un ottimo clima di collaborazione tra la Corte dei Conti e la Regione. Uno dei maggiori obblighi della Pubblica amministrazione è garantire, attraverso l´uso di strumenti di controllo di gestione efficaci, così come richiesto dai giudici contabili, che il denaro pubblico venga speso in maniera corretta. La Corte dei Conti ha riconosciuto lo sforzo di riorganizzazione compiuto da questa Giunta in meno di un anno dal proprio insediamento e tenendo conto del fatto che la legge di cui si parlia è entrata in vigore a fine novembre 2014". A dirlo è l´assessore regionale degli Affari generali, Gianmario Demuro, presente oggi all´adunanza pubblica della Corte dei conti insieme al direttore generale della presidenza della Giunta, Alessandro De Martini, per discutere dei rilievi effettuati sui sistemi di controllo di gestione, la valutazione dirigenziale, e sui provvedimenti presi in merito dalla Regione. "La Corte dei conti ha chiesto alla Regione Sardegna l´adeguamento alla normativa nazionale - ha proseguito l´esponente della Giunta Pigliaru - e noi siamo già intervenuti con la legge 24 sulla valutazione dirigenziale, la quale prevede, tra l´altro, la costituzione di un Organismo indipendente di valutazione per la cui costituzione sarà pubblicato a breve il bando". L´assessore Demuro sottolinea l´identico obiettivo della Corte dei Conti e della Regione nel costante monitoraggio dell’andamento della spesa pubblica.  
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA, OPERAZIONE CONTRO LA ´NDRANGHETA. IL SOSTEGNO DEL PRESIDENTE BONACCINI, CHE HA TELEFONATO AL PROCURATORE CAPO ALFONSO, ALL´AZIONE DELLA DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA DI BOLOGNA E ALLE FORZE DELL´ORDINE.  
 
 Bologna, 29 gennaio 2015 – Sostegno all’azione della Magistratura e alle Forze dell’Ordine e conferma dell’impegno alla lotta contro la criminalità. Lo ha espresso Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-romagna, commentando l’operazione contro la ‘ndrangheta che ha portato ieri mattina a 117 arresti in Emilia-romagna. “E’ stata condotta una importante operazione contro la criminalità organizzata in Emilia-romagna – ha detto Bonaccini – Desidero rivolgere un plauso alla Direzione Distrettuale antimafia di Bologna, al Procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, al Procuratore Capo Roberto Alfonso, al quale ho telefonato poca fa per congratularmi per l’eccellente lavoro svolto, in stretta collaborazione con le forze dell’ordine”. “Il fenomeno dell’infiltrazione mafiosa – ha continuato il Presidente – specialmente in territori caratterizzati da un tessuto produttivo di grande rilevanza, è un tema che richiede la massima attenzione non solo da parte degli organismi inquirenti, ma anche da parte del sistema delle Istituzioni territoriali, in modo tale da creare una solida barriera contro i fenomeni malavitosi, di qualunque natura essi siano”. La Regione Emilia-romagna da tempo svolge una azione, anche legislativa, di contrasto al fenomeno mafioso: dalla legge contro le infiltrazioni malavitose in edilizia, alla legge sulla promozione della cultura della legalità, dall’attività del Girer (Gruppo interforze ricostruzione Emilia-romagna), istituito subito due mesi dopo il sisma, al sostegno all´iniziativa – che poi si è concretizzata – teso ad ottenere una sede territoriale operativa per la lotta alla mafia. “Come Regione abbiamo come obiettivo irrinunciabile, – ha concluso il Presidente Bonaccini – quello di condurre una serrata e decisa azione per il contrasto della illegalità, in qualunque forma essa si presenti. E questo è e sarà un punto irrinunciabile della nostra azione di governo, in piena collaborazione con la Magistratura e con le Forze dell’Ordine”.  
   
   
POLITICHE PER LA LEGALITÀ - OPERAZIONE AEMILIA: ASSESSORE SI COMPLIMENTA CON LA DDA, RIBADISCE GLI IMPEGNI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA E SI APPELLA AFFINCHÈ "LA LOTTA ALLE MAFIE SIA POSTA DA TUTTI NOI IN CIMA ALLE PRIORITÀ"  
 
 Bologna, 29 gennaio 2015 – I complimenti agli investigatori per non aver “mai abbassato la guardia”, l’impegno della Regione Emilia-romagna per la cultura della legalità e un appello a mettere questa battaglie contro le mafie in cima alle priorità. Il neo assessore con delega alle Politiche per la legalità della Regione Emilia-romagna, Massimo Mezzetti, così ha commentato gli esiti dell’operazione “Aemilia” annunciati ieri in Procura a Bologna. “Dal quadro dell’operazione presentata oggi dagli investigatoridella Dda di Bologna emerge una rete fittissima di intrecci criminali che investono tutti i principali gangli della vita pubblica e imprenditoriale lungo la via Emilia. Un’organizzazione criminale forte e monolitica e profondamente infiltrata. “Eppure – dice Mezzetti - in questi anni abbiamo sentito prefetti e amministratori pubblici, proprio delle zone più esposte a rischio, ripetutamente negare l’esistenza di un problema di presenze mafiose nel proprio territorio. Per fortuna c’è chi è stato più attento e vigile ai tanti segnali che continuavano a giungere e non ha abbassato la guardia. Per questo oggi il nostro plauso deve andare a tutti coloro che hanno il merito di avere condotto in porto l’operazione Aemilia”. “La lotta alle mafie – afferma Mezzetti - deve essere messa in testa alle priorità: come Regione faremo la nostra parte: intensificheremo gli sforzi e gli strumenti nell’ambito delle nostre competenze, mettendoli a disposizione di un più ampio progetto di raccordo tra tutte le istituzioni e le forze sociali”. “Altrettanto determinante sarà l´educazione alla cultura della legalità – conclude l’assessore -, soprattutto per le nuove generazioni. Per questo saremo onorati di ospitare e sostenere al meglio a Bologna, il prossimo 21 marzo, la Xx Giornata della memoria e dell´impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, promossa da Libera”.  
   
   
ENTI LOCALI: RIFORMA DEL FVG, UN MODELLO AVANZATO IN ITALIA  
 
Udine, 29 settembre 2015 - "Confrontandoci a livello nazionale sui temi della governance degli Enti locali ed esponendo il modello della nostra nuova Riforma, abbiamo potuto constatare che il Friuli Venezia Giulia può considerarsi ad un livello avanzato, con punte di innovazione molto forti rispetto ad altre aree d´Italia". Commenta così l´assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin la partecipazione della Regione Friuli Venezia Giulia al convegno "Non solo Aree metropolitane: la cooperazione intercomunale dei medi e piccoli Comuni per l´innovazione e lo sviluppo", organizzato da Forum Pa. "È stata l´occasione per confrontarci e capire se a livello nazionale ci sono soluzioni avanzate da mutuare e importare nella nostra regione e anche per misurare il lavoro che abbiamo svolto finora: il bilancio è positivo e ciò che è stato particolarmente apprezzato è che noi abbiamo avviato un processo riformatore che interviene con organicità, presidiando puntualmente tutti gli aspetti che interessano gli Enti locali, definendo un obiettivo medio lungo individuato con le linee guida e prevedendo un´attuazione graduale ma coerente", spiega Panontin. Se da un lato, dunque, è l´organicità ad essere uno dei punti di maggiore apprezzamento della legge regionale 26/2014, è stato invece rilevato - soprattutto nell´intervento del sindaco di Pesaro e vicepresidente dell´Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci) Matteo Ricci - come la normativa nazionale necessiti ancora di tasselli importanti, da definire con urgenza. Moderato dal presidente di Forum Pa Carlo Mochi Sismondi, il convegno ha affrontato varie esperienze di funzioni associate e di Unioni di Comuni, quella di una città metropolitana come Bologna, del distretto a burocrazia zero dell´Alto Mantovano e il punto di vista di un´azienda di tecnologie (Lgnet). È stata la direttrice del Dipartimento per le libertà civili e l´immigrazione Carmen Perrotta a portare il punto di vista del Ministero dell´Interno, protagonista nel processo di riordino in quanto supporto tecnico-giuridico alle amministrazioni locali e alle prefetture in materia di Ordinamento degli Enti locali, mentre per i piccoli Comuni di Anci è intervenuto Massimo Castelli.  
   
   
GOVERNO DEL TERRITORIO, NUOVE NORME: CORSI GRATUITI DI REGIONE TOSCANA E ANCI PER DIPENDENTI PUBBLICI  
 
 Firenze 29 gennaio 2015 - Otto edizioni, 32 giornate, 224 ore complessive di lavoro, sedi a Firenze, Pisa e Siena: sono questi i numeri dei percorsi formativi, totalmente gratuiti, organizzati per i dipendenti degli enti pubblici toscani sulla nuova legge regionale sul governo del territorio, la legge 65/2014. I corsi, che prenderanno il via il nel prossimo mese di febbraio, sono realizzati da Regione Toscana in collaborazione con Anci Toscana. La nuova legge regionale, che riforma profondamente la normativa del 2005, porta una decisa svolta nelle politiche di governo del territorio e rappresenta dunque uno strumento fondamentale per l´attività dei Comuni toscani. D´altra parte gli stessi Comuni sono stati tra i protagonisti di tutte le fasi di costruzione della nuova legge: con il supporto di Anci Toscana infatti hanno dall´inizio condotto un confronto serrato con il legislatore regionale che si è concretizzato in un contribuito importante alla stesura definitiva del provvedimento. "Appena approvata la nuova legge – afferma l´assessore regionale Anna Marson - ci siamo subito attivati insieme ad Anci per contribuire ad approfondirne la conoscenza e la corretta interpretazione da parte di quanti, funzionari regionali e comunali, le nuove norme dovranno applicarle e utilizzarle. Crediamo in questo modo di far sì che la nuova normativa diventi un riferimento univoco e quindi efficace, contribuendo così al buon governo del territorio, compresa la semplificazione delle procedure". E´ quindi indispensabile che il personale degli enti locali possa approfondire i diversi aspetti delle norme che oggi sono alla base delle scelte di pianificazione, improntate a criteri fondanti come la limitazione del consumo di nuovo suolo, la riqualificazione delle aree già urbanizzate, la tutela del territorio agricolo, la pianificazione di area vasta. Ed è scontato che solo la conoscenza condivisa tra tutti i soggetti chiamati ad attuarle può portare ad una applicazione corretta ed equilibrata delle norme. "Sappiamo bene - afferma la presidente di Anci Toscana e sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti - che solo la conoscenza può portare ad una applicazione corretta ed equilibrata delle norme. Questa iniziativa rappresenta una grande opportunità per i nostri amministratori, che potranno trasformare la nuova Legge in atti che coniugano tutela e sviluppo, nell´interesse del territorio e dei cittadini". Da qui l´importanza dei corsi, che porranno specifica attenzione ad alcuni aspetti fondamentali: Il patrimonio territoriale e le invarianti strutturali; gli enti pianificatori e i nuovi strumenti; l´individuazione del territorio urbanizzato e la cooperazione interistituzionale; la disciplina del territorio rurale. I docenti , tutti altamente specializzati, dei quattro moduli di approfondimento, distribuiti in altrettante giornate, sono funzionari della Regione e consulenti di Anci.​  
   
   
LOMBARDIA: AGENZIE FORMATIVE PUBBLICHE PARIFICATE A ENTI ACCREDITATI  
 
Milano, 29 gennaio 2015 - "Il rilancio e consolidamento del sistema regionale di Istruzione e Formazione professionale, che oggi interessa oltre 50.000 studenti tra i 14 e i 18 anni, passa anche attraverso un nuovo assetto del ruolo delle Agenzie formative pubbliche delle Province, che, a partire dall´anno formativo 2015/2016, saranno parificate agli altri enti di formazione professionale accreditati". Lo ha detto l´assessore regionale all´Istruzione, Formazione e Lavoro Valentina Aprea, dopo un incontro avuto con l´assessore regionale all´Economia, Crescita e Semplificazione Massimo Garavaglia, il sottosegretario di Regione Lombardia alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione Daniele Nava e il presidente dell´Unione delle Province lombarde Daniele Bosone. Agenzie Accederanno A Sistema Dote - "A oltre dieci anni dal trasferimento dei Centri di formazione dalla Regione alle Province - ha proseguito l´assessore Aprea - si supererà il trasferimento di risorse diretto dalla Regione alle Province, che, fino ad ora, prescindeva dalle attività realizzate, garantendo anche alle agenzie formative di accedere al ´sistema Dote´". Impegno Da Parte Di Tutti - "Ho constatato con piacere il positivo contesto in cui si è svolto l´incontro - ha concluso Aprea -, caratterizzato dalla volontà di continuare l´impegno di tutte le parti nel sostenere il sistema formativo regionale, nel nuovo contesto istituzionale ed economico. Ringrazio, in particolare, l´assessore Garavaglia per la sensibilità dimostrata al tema, che ci consentirà, la prossima settimana, di incontrare tutti i rappresentanti delle province lombarde con un quadro chiaro e condiviso dell´evoluzione del sistema". Richiesta Di Quantificazione Di Fabbisogno - Per garantire una corretta transizione a questo nuovo regime l´assessore Garavaglia chiederà all´Osservatorio regionale per l´applicazione della Legge Delrio di quantificare il fabbisogno economico da riconoscere ´una tantum´ al sistema provinciale per l´anno formativo in corso. Upl,proseguire Fino Al Termine Dell´anno Scolastico - Da parte sua, il presidente Upl Daniele Bosone ha sottolineato che è indispensabile, almeno fino al termine dell´anno formativo in corso, garantire la continuità dell´attuale sistema, a risorse invariate, senza alcuna riduzione, che andrebbe a compromettere i servizi attualmente svolti e già programmati. Nel contempo ha manifestato la disponibilità delle Province lombarde ad approfondire il disegno regionale di riforma del sistema formativo, con l´obiettivo di razionalizzazione e risparmio, senza dimenticare gli attuali livelli resi: per questo ha richiesto a Regione Lombardia, prima di assumere qualunque decisione, un Tavolo urgente a livello politico e tecnico, che dovrà vedere la presenza anche della Città metropolitana di Milano. La prossima riunione del Tavolo con Upl è stata fissata per lunedì 2 febbraio alle 14.30, a Palazzo Lombardia, negli uffici dell´Assessorato all´Istruzione, Formazione e Lavoro.  
   
   
BOLZANO: DIPENDENTI PROVINCIALI: ASSISTENZA ALL´INFANZIA ANCHE CON TAGESMUTTER  
 
Bolzano, 29 gennaio 2015 - I dipendenti provinciali possono utilizzare per l´assistenza ai figli le microstrutture aziendali e ora anche i servizi di Tagesmutter e contare sul sostegno finanziario del datore di lavoro: la Giunta provinciale ha approvato lo specifico schema di convenzione con le cooperative sociali che offrono il servizio di Tagesmutter. L´assistenza all´infanzia in azienda gioca un ruolo importante nella conciliazione di lavoro e famiglia: "In qualità di maggiore datore di lavoro l´Amministrazione provinciale è chiamata ad un impegno in tal senso e per questo da alcuni anni offriamo ai dipendenti provinciali la possibilità dell´assistenza dei figli utilizzando microstrutture aziendali con un corrispondente sostegno finanziario pubblico", sottolinea l´assessora provinciale alla famiglia e all´amministrazione Waltraud Deeg. Il progetto pilota è stato avviato nel 2011 e prolungato la scorsa estate dalla Giunta provinciale. Con una novità: si è concordato di estendere il servizio anche all´assistenza a domicilio fornita dalle cooperative Tagesmutter. Nella sua ultima seduta la Giunta provinciale ha quindi approvato lo schema di convenzione con le cooperative sociali che gestiscono i servizi di assistenza domiciliare all´infanzia (Tagesmutter) in Alto Adige e ha autorizzato l´assessora Deeg a firmare l´accordo, che sarà valido fino a settembre 2015 e prorogabile: si tratta delle cooperative "Tagesmütter", "Mit Bäuerinnen lernen-wachsen-leben", "Primi passi-Tagesmutter", "Casabimbo Tagesmutter" e "Coccinella". "In tal modo anche i dipendenti provinciali potranno scegliere quale forma di assistenza all´infanzia utilizzare, le microstrutture aziendali o il servizio Tagesmutter", spiega la Deeg.  
   
   
ROMA, UNIONI CIVILI: MARINO, RISULTATO FRUTTO DI SERIO LAVORO DI AULA E MAGGIORANZA  
 
Roma, 29 settembre 2015 - “L’approvazione della delibera sul registro delle Unioni Civili rappresenta un grande successo per i cittadini romani, e corona il lavoro serio e puntuale dell’Assemblea capitolina, che ha saputo portare avanti un dibattito complesso e articolato su un tema che la cittadinanza, nella sua maggioranza, ha già fatto proprio rispetto alla indifferenza di certa politica ormai fuori tempo massimo. A tutti i consiglieri che hanno votato a favore va dunque il ringraziamento della Giunta e mio personale, come pure un grazie speciale va alla presidentessa Valeria Baglio, che ha guidato i lavori con determinazione e competenza, imprimendo quella spinta necessaria per arrivare al traguardo. Abbiamo così mantenuto fede agli impegni assunti in campagna elettorale da questa maggioranza, anche coinvolgendo pezzi dell’opposizione. Ora mi auguro che con analoga energia e determinazione l’aula proceda all’esame del bilancio 2015 e delle delibere sul patrimonio”. Lo dichiara, in una nota, il sindaco di Roma, Ignazio Marino.