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Notiziario Marketpress di Mercoledì 18 Febbraio 2015
Politica
IL PRESIDENTE JUNCKER NOMINA MICHEL BARNIER CONSIGLIERE SPECIALE PER LA POLITICA EUROPEA DI SICUREZZA E DI DIFESA  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2015 - Il Presidente della Commissione europea Jean-claude Juncker ha nominato ieri Michel Barnier consigliere speciale per la politica europea di sicurezza e di difesa. Il Presidente Juncker ha dichiarato: "All´entrata in carica dell´attuale Commissione abbiamo dichiarato che l´Europa avrebbe dovuto essere resa più forte in termini di sicurezza e di difesa. Certo, l´Europa ha principalmente un potere di persuasione, ma a lungo andare anche il potere di persuasione più forte ha bisogno di un minimo di capacità di difesa integrate. Grazie alla vasta esperienza maturata nel settore della sicurezza e della difesa, Michel Barnier è la persona giusta per consigliare sia me sia l´Alta rappresentante/Vicepresidente Federica Mogherini su queste materie così importanti per il futuro dell´Europa." Il signor Barnier ha ricoperto la carica di Commissario europeo nelle Commissioni Prodi (1999-2004) e Barroso Ii (2010-2014). Nella veste di membro del Praesidium della Convenzione sul futuro dell´Europa, ha presieduto nel 2001 il gruppo di lavoro sulla difesa europea. È stato Ministro degli affari esteri del governo francese (2004-2005). Nella veste di consigliere speciale dell´allora Presidente della Commissione José Manuel Barroso, nel 2006 il signor Barnier ha presentato al Consiglio europeo una relazione in cui proponeva la creazione di una forza europea di protezione civile. Nella Commissione Barroso Ii ha guidato, insieme ad altri, la task force sulla difesa e ha supervisionato l´elaborazione della comunicazione della Commissione europea sui mercati europei della difesa, presentata al Consiglio europeo nel settembre 2014. Il signor Barnier esordirà nella sua nuova funzione assistendo il Presidente della Commissione europea nella preparazione del contributo ai lavori del Consiglio europeo dedicati alla politica europea della difesa.  
   
   
L’INTERVENTO DEL VICEPRESIDENTE DOMBROVSKIS ALLA CONFERENZA STAMPA ECOFIN  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2015 – “ Il lettone Presidenza sta navigando Europa attraverso tempi difficili e vi auguro ogni successo. Oggi abbiamo avuto discussioni fruttuose su alcune delle nostre priorità principali, che vanno dal piano di investimento per le questioni di bilancio in Europa, dell´Ue verso i prossimi passi del processo del semestre europeo. Il senatore Mario Monti ha presentato la prima relazione di valutazione del gruppo ad alto livello sul sistema delle risorse proprie del bilancio dell´Ue. Abbiamo anche discusso questioni specifiche del paese come la Grecia, il Portogallo, Cipro e Ucraina. Siamo pienamente consapevoli delle sfide economiche, politiche e geopolitiche davanti a noi. Ma dobbiamo anche essere consapevoli delle opportunità da cogliere. Oggi l´Europa ha tutti i presupposti per crescere di nuovo, con petrolio e dell´energia il calo dei prezzi, tassi di cambio favorevoli e una politica di bilancio globalmente neutra. Uno dei principali elementi mancanti è più di profonde riforme strutturali che renderebbero le nostre economie più competitive. Se altri paesi europei, tra cui i più grandi paesi europei, attuare riforme significative senza esitazioni, dovremmo godere di una crescita più rapida e più sostenibile in Europa. Circostanze esterne - quali le tensioni geopolitiche, non devono diventare una scusa per non fare il nostro dovere. Abbiamo visto per noi stessi che le riforme funzionano. I paesi che hanno riformato - come l´Irlanda, come la Spagna, come gli Stati baltici, tra cui la Lettonia, stanno crescendo di nuovo. E le riforme stanno lavorando nel caso del Portogallo. Dal lato Commissione, accolgo con favore la richiesta da parte delle autorità portoghesi di rimborsare in anticipo alcuni dei prestiti ricevuti dal Fmi. Il rimborso anticipato si tradurrebbe in un risparmio netto sui pagamenti di interessi di circa mezzo miliardo di euro e avrà un impatto positivo sulla sostenibilità del debito del Portogallo. Per quanto riguarda la situazione in Grecia, si vede che le riforme difficili svolte dalla Grecia ha iniziato a dare i suoi frutti l´anno scorso, quando il paese è tornato a crescere e posti di lavoro creati. E ´importante per la Grecia a costruire su questi risultati, non per annullare loro e di non ricadere nella instabilità finanziaria perché avrebbe gravi conseguenze economiche e sociali. L´europa ha un forte interesse a vedere l´economia greca recuperare. Siamo qui per sostenere la Grecia. Vi è una forte volontà politica tutte le parti a trovare una soluzione - nell´interesse Grecia, nell´interesse di tutta l´Europa. Credo che una soluzione può essere trovata all´interno del quadro esistente. E ´importante che tutte le parti rispettino gli impegni assunti. Oggi, il Consiglio ha adottato conclusioni sulla analisi annuale della crescita, che fissa le priorità economiche e sociali generali per l´Unione europea per quest´anno. Il Consiglio ha inoltre adottato le conclusioni sul meccanismo di allerta Report, che fornisce un allarme tempestivo sugli squilibri macro-economici e identifica quali gli Stati membri meritano di un esame approfondito delle loro economie. Il passo successivo del ciclo semestre europeo è il 27 febbraio, quando la Commissione presenterà 28 "relazioni nazionali" che analizzano le politiche economiche di tutti gli Stati membri dell´Unione europea. Questa è la prima volta che la Commissione presenta tali relazioni specifiche per paese così presto nel ciclo semestre europeo. Invece di presentare loro, come siamo soliti fare, insieme alle raccomandazioni specifiche per paese. Questa volta lo facciamo tre mesi prima per consentire più tempo per le discussioni con le parti interessate e per consentire una maggiore partecipazione degli Stati membri. Il 27 febbraio, ci sarà anche ri-valutare la situazione degli Stati membri a rischio di non conformità con il Patto di stabilità e di crescita alla luce delle informazioni che abbiamo ricevuto, tra cui il bilancio definitivo per il 2015, i dettagli sui loro programmi di riforma strutturale e aggiornato scenari macroeconomici presentati nella nostra previsione economica inverno. Ciò riguarda in particolare la Francia, l´Italia e il Belgio. Insieme con le riforme strutturali e la responsabilità fiscale, la Commissione continua a spingere per il progresso degli investimenti. I ministri hanno tenuto una discussione costruttiva sulla proposta della Commissione di un regolamento relativo al Fondo europeo per gli investimenti. Con una forte volontà politica da entrambi i legislatori europei, ci auguriamo che il regolamento possa essere adottato entro luglio e il Fondo può essere operativo entro settembre. Si tratta di un calendario ambizioso, ma credo che con l´aiuto di Presidenza lettone saremmo in grado di attenersi a questo. Allo stesso tempo, stiamo lavorare su altre parti del piano di investimenti, tra cui la riserva di progetti trasparente e una partecipazione consultivo europeo Hub, fast-tracking per garantire che questi siano pronti per il momento il nuovo Efsi è attiva. Sono lieto che, oggi, il consiglio dei governatori della Bei ha accettato di consentire pre-finanziamento di progetti delle Pmi legate al piano di investimenti Ue prima dell´estate. Quindi dovremo davvero iniziare ad attuare alcune parti del piano di investimenti prima dell´estate. Si potrebbe aprire la strada per le Pmi di tutta Europa di beneficiare dei primi fondi dal nuovo Fondo europeo per la Strategic Investments. Il calendario provvisorio indica che questo è già nel maggio. Si tratta di più sostegno per gli imprenditori che vogliono innovare, crescere il loro business, assumere più persone e generare prosperità. Per riconquistare la fiducia dei cittadini nel progetto europeo, dobbiamo mantenere le crescita e la creazione di posti di lavoro. Questo dovrebbe essere la nostra risposta al populismo e discorso radicale. Per promuovere la crescita e l´occupazione, tutte le parti devono rispettare i loro impegni e agire responsabilmente ora.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: GLI STATI MEMBRI STANNO AIUTANDO LE MULTINAZIONALI A PAGARE MENO TASSE?  
 
Strasburgo, 18 febbraio 2015 - Sorseggiando un latte Starbucks o mentre usi l´iPhone, le tasse potrebbero sembrare un mondo lontano. Non è così. Starbucks e Apple sono due società che guadagnano grandi somme di denaro. Ma le multinazionali come queste pagano la giusta quota di tasse? La Commissione europea non ne è sicura e ha aperto un´inchiesta sugli Stati membri che potrebbero avere un trattamento fiscale di favore. Il 12 febbraio, il Pe ha istituito una commissione speciale sugli accordi fiscali. Cosa è un accordo fiscale? Si tratta di un documento rilasciato da un´autorità fiscale, che stabilisce in anticipo come sarà calcolato il fisco di una società e quali saranno le disposizioni fiscali; sono legali e non c´è una volontà politica per mettere fine a questa pratica. Il ruolo del Parlamento La commissione speciale sugli accordi fiscali è composta da 45 deputati è in fase di realizzazione a seguito di una serie di indagini avviate dalla Commissione europea sulle decisioni fiscali per le imprese multinazionali in Lussemburgo (Fiat, Amazon), Irlanda (Apple), Belgio e Paesi Bassi (Starbucks). Il 17 dicembre 2014 la Commissione ha ampliato l´inchiesta agli accordi fiscali di tutti gli Stati membri, dichiarando che "un certo numero di Stati membri consentirebbero alle multinazionali di sfruttare i loro sistemi fiscali e quindi a ridurre le tasse". Qual è il problema? La Commissione è preoccupata che in alcuni Stati membri queste pratiche siano utilizzate per alleviare l´onere fiscale di alcune società, permettendo loro di pagare meno tasse e dando loro un vantaggio in termini di competitività. Se le aziende così "aiutate" sono per esempio solo le multinazionali, ma non le imprese nazionali, questa pratica potrebbe costituire un aiuto da parte dello Stato che è illegale. Perché è importante? I cittadini hanno dovuto stringere la cinghia a più riprese facendo i conti con dei servizi sociali a cui sono stati tolti i fondi pubblici... In questo contesto è particolarmente importante che le grandi aziende paghino la loro giusta quota di tasse. La Commissione afferma che fino a 1.000 miliardi di euro di tasse all´anno vengono persi a causa dell´evasione e dell´elusione fiscale.  
   
   
INCONTRA GLI INTERGRUPPI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 18 febbraio 2015 - Non sono organi ufficiali del Parlamento europeo e non rappresentano la posizione ufficiale del Pe. Eppure riuniscono i deputati di diversi gruppi politici per affrontare argomenti che vanno dai diritti umani alle questioni economiche e sociali. Per la legislatura 2014-2019, la Conferenza dei presidenti (il presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi) ha approvato 28 intergruppi. Gli intergruppi possono essere costituiti da deputati appartenenti a gruppi politici diversi e a commissioni parlamentari diverse allo scopo di procedere a scambi di opinioni informali su tematiche particolari e di promuovere i contatti tra i deputati e la società civile. Gli intergruppi non sono organi del Parlamento e non possono quindi esprimere il punto di vista dell´Istituzione. I presidenti degli intergruppi sono tenuti a dichiarare qualsiasi forma di sostegno di cui beneficiano, sia esso in denaro o in natura, in base ai medesimi criteri applicabili ai deputati che ricevono un sostegno a titolo individuale. Controllare l´elenco completo degli intergruppi qui. Http://www.europarl.europa.eu/aboutparliament/it/
00c9d93c87/intergroups.html
 
 
   
   
UE RILASCIA € 212.000.000 PER GARANTIRE L´ASSISTENZA SANITARIA, ISTRUZIONE E ALTRI SERVIZI SOCIALI DI BASE AL POPOLO PALESTINESE  
 
Bruxelles, 18 febbraio 2015 - L´unione Europea ha rilasciato la prima tranche del suo sostegno finanziario 2015 per l´Autorità palestinese e per il soccorso e lavori delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), per un totale di € 212.000.000. Questo nuovo finanziamento contribuirà a fornire i servizi di base essenziali come l´istruzione, l´assistenza sanitaria e servizi sociali per il popolo palestinese. Alto Rappresentante / Vicepresidente Federica Mogherini ha sottolineato: "L´autorità Palestinese efficace, impegnata a non-violenza e una risoluzione pacifica del conflitto, è un elemento chiave per il processo di pace in Medio Oriente verso una soluzione a due Stati Continueremo a supporto. L´autorità palestinese a consolidare e ampliare gli importanti risultati conseguiti con il nostro supporto nella costruzione delle istituzioni e le infrastrutture di un futuro Stato palestinese. " Commissario per vicinato e allargamento negoziati, Johannes Hahn, ha commentato: " L´unione europea ribadisce il suo impegno alla soluzione dei due Stati e continuerà pertanto a sostenere l´Autorità palestinese nei suoi sforzi state-building e nella fornitura di servizi sociali di base. Il nostro supporto rimane il modo più rapido ed efficace per fornire finanziamenti per i palestinesi, compresi quelli che vivono a Gaza, in un momento di gravi difficoltà ". Questa prima tranche di € 212.000.000 costituito da due componenti: - 130 milioni di € di aiuti finanziari diretti all´Autorità palestinese attraverso Pegase. - € 82.000.000 sostegno finanziario all´Unrwa. Pegase ( Mécanisme Palestino-européen de Gestion de l´Aide Socio-economique ) è il meccanismo attraverso il quale l´Unione europea aiuta l´Autorità palestinese a costruire le istituzioni del futuro Stato palestinese indipendente. Attraverso il pagamento degli stipendi dei dipendenti pubblici e pensionati, assicura che i servizi pubblici essenziali continuano il loro funzionamento; oltre Pegase fornisce prestazioni sociali alle famiglie palestinesi che vivono in estrema povertà. Attraverso questo pacchetto finanziario, l´Ue contribuisce anche ad alleviare i debiti dell´Autorità Palestinese verso gli ospedali di Gerusalemme Est e promuove la riforma del sistema di rinvio sanitario. Intorno 1/3 del valore totale di Pegase è assegnato a pagare gli stipendi, le pensioni e gli assegni sociali nella Striscia di Gaza. Via il soccorso e lavori delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi nel Vicino Oriente (Unrwa), l´Unione europea sta mantenendo il suo sostegno ai rifugiati palestinesi in Cisgiordania, Gaza, Giordania, Siria e Libano, permettendo famiglie di rifugiati e ai loro figli di frequentare la scuola , per ricevere cure mediche e di sopravvivere economicamente.  
   
   
OK DA BRUXELLES AL PROGRAMMA FESR ALTO ADIGE  
 
Bolzano, 18 febbraio 2015 - La Commissione europea ha espresso il proprio parere positivo riguardo al Programma Operativo di Investimenti per la crescita e l’occupazione Fesr 2014 – 2020 elaborato dalla Provincia di Bolzano che prevede interventi nel campo della ricerca ed innovazione, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, per la riduzione delle emissioni per un ammontaredi 136 milioni di euro. Venerdì scorso, 13 febbraio, la Commissione Europea ha approvato il Programma Operativo di Investimenti per la crescita e l´occupazione Fesr 2014 - 2020 elaborato dalla Provincia di Bolzano. Il Programma Operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale "Investimenti per la crescita e l´occupazione" 2014-2020 della Provincia Autonoma di Bolzano è il risultato di un intenso percorso di studio e analisi, che trova un primo importante riferimento, di metodo e di contenuto, nel documento "Strategie di Sviluppo Regionale 2014-2020" approvato dalla Giunta provinciale nel novembre 2013. Il principale compito di questo programma è quello di ridurre i divari di sviluppo territoriale degli Stati membri attraverso una politica di coesione che indirizza le risorse finanziarie verso specifiche aree che richiedono interventi per rimuovere gli squilibri economico-sociali. La metà dei 136 milioni di euro stanziati a favore dell´Alto Adige dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) per il periodo 2014-2020 proviene dall´Unione Europea, il 35% dallo Stato ed il restante 15% dalle casse della Provincia. A livello provinciale il programma persegue quattro obiettivi principali: ricerca e innovazione competitività delle piccole e medie imprese utilizzo delle tecnologie dell´informazione e delle comunicazioni e riduzione delle emissioni che alterano il clima con particolare riferimento all´efficienza energetica ed alla mobilità sostenibile, nonché alla riduzione dei rischi naturali. Nell´ambito dell´asse prioritario 3 "Ambiente sostenibile" 39,3 milioni di euro sono destinati al miglioramento dell´efficienza energetica di edifici pubblici, a soluzioni di mobilità sostenibile nei centri urbami ed a sistemi di trasporto intelligente (Its). A ciascuno dei due assi prioritari 1 e 2, riguardanti rispettivamente "Ricerca e Innovazione" ed il "Contesto digitale" sono inoltre destinati 32,8 milioni di euro. Nel primo caso si tratta di progetti che mirano al miglioramento delle condizioni quadro per la ricerca e l´innovazione nei settori che rappresntano i punti di forza dell´econmia locale, il sostegno all´attività di innovazione portata avanti dalle imprese e lo sviluppo dell´offerta di servizi altamente qualificati con un elevato valore aggiunto sotto il profilo tecnologico. Per quanto riguarda l´asse due verranno privilegiati i progetti riguardanti lo sviluppo dell abanda larga nelel aree produttive e dei servizi di eGovernment. All´asse 4 "Territorio sicuro" vanno ulteriori 26,2 milioni di euro destinati prioritariamente a progetti finalizzati alla riduzione del rischio idrogeologico ed alla protezione dall´erosione così come a sistemi d´allarme. "Nei prossimi mesi la Giunta provinciale deciderà in merito alle modalità di realizzazione del programma e definirá le specifiche competenze" afferma il presidnete della Provincia, Arno Kompatscher, competente per il settore Europa in seno all´Esecutivo, e prosegue "Verrà creato inoltre un apposito Comitato di sorveglianza del quale faranno parte, oltre ai funzionari provinciali, anche i principali partner economici e sociali, il quale avrà anche il compito di definire i criteri per la selezione dei progetti da finanziare". Il testo del Programma Operativo di Investimenti per la crescita e l´occupazione Fesr 2014 - 2020 elaborato dalla Provincia di Bolzano ed approvato dalla Commissione Europea nonché ulteriori informazioni in merito al programma stesso sono disponibili sul sito della Ripartizione Europa (Ufficio per l´integrazione europea) all´indirizzo: http://www.Provincia.bz.it/europa/it/finanziamenti-ue/programmazione-2014-2020.asp  
   
   
REFERENDUM, MARONI: TUTTO IL POPOLO LOMBARDO LO SOSTERRÀ  
 
Milano, 18 febbraio 2015 - "Il referendum è uno strumento potente sul piano istituzionale e politico, perché ha dietro il peso del popolo che si esprime. Questa è la forza o il valore del referendum: se io vado a Roma con il voto dei 10 milioni di cittadini lombardi non è il presidente della Regione che va a cercare qualche vantaggio, ma è tutta la Lombardia, con la L maiuscola, è il popolo lombardo che va a Roma a trattare: questo è il motivo per cui il referendum si deve fare e quel giorno sarà un giorno storico per la Lombardia". Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, nel corso del suo intervento nell´Aula del Consiglio regionale durante la discussione sulla proposta di legge per il referendum sull´autonomia. Governo Ascolti Rivendicazioni Dei Lombardi - "Guardiamo concretamente - ha sottolineato Maroni - al risultato del referendum, al di là delle posizioni ideologiche, perché qui si tratta di mettere un campo uno strumento per il bene della Lombardia, per costringere il Governo a dare ascolto alle sacrosante rivendicazioni del popolo lombardo". "Questo referendum - ha proseguito - è l´unica via per ottenere maggiore autonomia e maggiori risorse, è l´unica via per tenerci i nostri soldi e per questo sono convinto che tutto il popolo lombardo lo sosterrà". Tenteremo Di Nuovo Contatto Con Governo - "Mentre si svolgeranno le procedure per il referendum - ha precisato Maroni, replicando a una forza di opposizione che ha suggerito di aprire una trattativa con l´Esecutivo attraverso una lettera con le richieste della Regione Lombardia - riproveremo comunque a ricontattare il Governo, per cercare di ottenere maggiori autonomie: lo abbiamo già fatto, ma ci proveremo ancora, pur sapendo già che sarà una pratica totalmente inutile, visti i precedenti". Governo Non Mantiene Impegni Presi Con Lombardia - "Il rapporto del Governo verso la Lombardia - ha rimarcato Maroni - non è solo di disinteresse, ma anche di non mantenimento degli impegni, come per esempio è accaduto per il contributo per l´Expo di 60 milioni, che la Provincia di Milano doveva mettere e che il Governo si era impegnato a mettere, ma che non ha ancora messo". "O penso ai 500 milioni che ci sarebbero arrivati dall´accordo sul fondo sanitario - ha proseguito il presidente -, soldi su cui c´era un accordo scritto a luglio 2014 e che ci avrebbero permesso di azzerare i ticket: soldi che poi ci sono stati tolti a dicembre, nonostante ci fosse un patto firmato". Forza Referendum Superiore - "Questo è il Governo con cui noi continuiamo ostinatamente a trattare - ha concluso Maroni -. Ma la forza del referendum, la forza, istituzionale e politica, e il valore del pronunciamento del popolo è qualcosa di diverso da qualunque lettera che possiamo inviare al Governo".  
   
   
REFERENDUM, LOMBARDIA: MATURI PER PIÙ AUTONOMIA E RESPONSABILITÀ  
 
 Milano, 18 febbraio 2015 - "Abbiamo scritto una bella pagina nella storia politica di questo Consiglio regionale, perché finalmente abbiamo affrontato il dibattito centrale qual è quello dell´autonomia della nostra regione". Ha aperto così il suo intervento il vice presidente e assessore alla Salute Mario Mantovani, prendendo la parola nel corso della discussione in Aula sulla proposta di referendum consultivo concernente l´iniziativa per l´attribuzione a Regione Lombardia di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia ai sensi dell´articolo 116, terzo comma, della Costituzione. La Debolezza Delle ´Ragioni Del No´ - L´assessore lombardo ha evidenziato la debolezza delle "ragioni del no" alla richiesta di referendum consultivo. "Regione Lombardia - ha ricordato Mantovani - è una grande azienda, questo referendum è un investimento destinato a produrre importanti risultati che otterremo grazie al riconoscimento di una maggiore autonomia per la nostra regione. Ridurre, allora, tutto il discorso a qualche milione di spesa per il referendum mi pare limitativo oltre che miope e certamente non da avveduto imprenditore". "Dovremmo dimostrare tutti cosa significa essere autenticamente lombardi - ha osservato Mantovani - spiace, quindi, ascoltare interventi non costruttivi da parte dell´opposizione". Davanti A Un Bivio - "Siamo di fronte a un bivio - ha proseguito il vice presidente di Palazzo Lombardia - da un lato, la politica neo-centralista che vorrebbe far decidere tutto a Roma, dai primari ospedalieri ai direttori sanitari, dall´altro lato, l´autonomia del buon senso che piace agli italiani di buona volontà e buona fede. Perché questa è un´autonomia che può soddisfare tutte le regioni". Locomotiva D´italia - "La locomotiva d´Italia, Regione Lombardia, deve poter essere libera di correre e di trainare il nord e tutto il Paese - ha detto il vice presidente -. Malgrado i dati allarmanti di una pressione fiscale pro capite (dati Cgia Mestre) pari a 11.386 euro la Lombardia continua a macinare primati a tutti i livelli". Orgoglio Lombardo - "Sono stato a Bucarest a rappresentare la Lombardia nell´ambito del World Expo Tour - ha sottolineato Mantovani - il nostro è un sistema fatto da 800 mila aziende e 232 ospedali. Questo deve essere un orgoglio per tutti noi perché è il risultato di 20 anni di buona politica di centrodestra". Un Governo Che Cambia Le Regole Del Gioco - Il vice presidente ha quindi posto l´accento sulla sua esperienza di assessore alla Salute: "Non si può firmare un Patto per la Salute con il Governo la scorsa estate, in cui l´esecutivo s´impegnava a dare più risorse alle Regioni, salvo poi disattenderlo pochi mesi dopo". No Ad Un Ulteriore Accentramento - "Se queste sono le premesse - ha aggiunto Mantovani - non si può non guardare con un certo timore alla proposta di modifica del titolo V della Costituzione in discussione in Parlamento, che prevede un ulteriore accentramento delle competenze in materia sanitaria, non solo nella determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, ma anche nelle ´disposizioni generali e comuni per la tutela della salute e per le politiche sociali´". Maturi Per Avere Piu´ Autonomia - "Federalismo, sussidiarietà, responsabilità, autonomia. Queste sono e devono essere le nostre linee guida - ha concluso il vice presidente -. La Lombardia è pronta a interpretare il desiderio e la richiesta di più autonomia e ancora più responsabilità dei lombardi che guardano sempre di più ad una regione che sa e vuole correre. Lo dobbiamo a noi, ai nostri figli ed alle future generazioni".  
   
   
ELEZIONI REGIONALI, FIRMATA INTESA TRA REGIONE UMBRIA E PREFETTURA PERUGIA PER ATTIVITÀ DI CONSULENZA PER LE OPERAZIONI ELETTORALI  
 
Perugia, 18 febbraio 2015 – Sarà la Prefettura di Perugia, in raccordo con quella di Terni, a fornire attività di consulenza per lo svolgimento delle prossime elezioni del Presidente della Giunta regionale e dell´Assemblea legislativa dell´Umbria. E´ quanto prevede l´intesa tra Regione Umbria e la Prefettura di Perugia, in qualità di Rappresentante dello Stato per i rapporti con il sistema delle autonomie in Umbria. L´intesa è stata sottoscritta dalla Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, dal Prefetto di Perugia, Antonella De Miro. Nel rispetto del principio della leale collaborazione tra Stato e Regione, l´intesa definisce i diversi ambiti che saranno curati dalle Prefetture. Presso la Prefettura di Perugia sarà istituito un organismo di raccordo composto da rappresentanti della Regione Umbria e delle Prefetture, cui spetterà il compito di risolvere eventuali dubbi interpretativi delle procedure. Alla Regione Umbria, cui compete la gestione giuridico-amministrativa del procedimento elettorale, spetterà il compito di svolgere tutti gli adempimenti non espressamente affidati alle Prefetture, oltre che garantirte la copertura finanziaria per lo svolgimento delle elezioni regionali, ivi comprese quelle derivanti dall´applicazione dell´intesa.  
   
   
POLITICHE PER LA LEGALITÀ - GLI IMPEGNI DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA: UNA CABINA DI REGIA UNITARIA, RAFFORZAMENTO DELL´OSSERVATORIO REGIONALE E COSTITUZIONE DI UNA CONSULTA PER LA PREVENZIONE.  
 
Modena, 18 febbraio 2015 – “Un nuovo patto regionale per lo sviluppo non può che ripartire dalla dimensione sociale del lavoro, che si è smarrita: è anche a causa di ciò che si sono aperte praterie a illegalità di varia natura”. Ribadisce la posizione e gli impegni regionali l’assessore alla Legalità dell’Emilia-romagna, Massimo Mezzetti, intervenuto a Modena con Susanna Camusso a un convegno della Cgil a sostegno della legge di iniziativa popolare sugli appalti. “La Regione – ha affermato Mezzetti – lavorerà per la costituzione di una cabina di regia unitaria tra diversi servizi amministrativi che operano nel campo della legalità e della prevenzione del crimine organizzato, degli appalti e della sicurezza nei cantieri. Allo stesso tempo rafforzeremo i compiti dell’Osservatorio regionale per la legalità in stretta relazione con quello sugli appalti, e lavoreremo per la costituzione di una Consulta regionale per la legalità e la prevenzione del crimine organizzato, luogo in cui dovranno confrontarsi costantemente gli attori istituzionali, locali e dello Stato, le organizzazioni economico-sociali e sindacali, insieme con le associazioni impegnate su questo fronte. “Il tutto – ha concluso l’assessore alla Legalità – nell’ambito di un più complessivo impegno che, anche a nome del presidente Bonaccini, la Giunta regionale si è assunta come obiettivo per la legislatura: la creazione di un nuovo patto per lo sviluppo che crei nuova e buona occupazione ritrovando la dimensione sociale del lavoro che si è smarrita in questi anni aprendo praterie a illegalità di varia natura. Il nuovo patto per lo sviluppo si dovrà quindi fondare sulla dimensione sociale del lavoro e sul lavoratore in quanto persona, non oggetto o merce di scambio”.  
   
   
GIUNTA CAMPANIA FRA I TEMI: VIA AD INTERVENTI ADEGUAMENTO ANTISISMICO EDIFICI SCOLASTICI, CULTURA, SPETTACOLI E AMBIENTE.  
 
Napoli, 18 febbraio 2015 - Si è riunita a palazzo Santa Lucia la Giunta regionale della Campania, presieduta da Stefano Caldoro. Su proposta congiunta degli assessori all’Istruzione Caterina Miraglia e alla Protezione Civile Edoardo Cosenza, la Giunta ha approvato il piano di interventi ed adeguamento strutturale ed antisismico degli edifici scolastici. Le risorse a disposizione per questo programma di attività sono pari a circa 7 milioni e mezzo, e sono state destinate ad edifici per i quali, a seguito di verifiche tecniche accertate, risulta accertata la sussistenza di rischio sismico grave ed elevato. Gli interventi riguardano le scuole elementari di Chiusano San Domenico, Olevano sul Tusciano e Castelnuovo Cilento, la scuola materna di via Monte di Dio a Napoli e via Spinarete a Castelnuovo Cilento, tutte costruite prima del 1984, il liceo De Bottis di Torre del Greco, il cui anno di costruzione risale al 1970. Sempre su proposta dell’assessore Miraglia, è stato dato il via libera al programma di interventi di promozione culturale di risonanza nazionale ed internazionale, in attuazione della Iii riprogrammazione del Piano di Azione e Coesione. Vengono destinate risorse al Teatro di San Carlo per la prosecuzione del progetto “Napoli Città Lirica”, alla Fondazione Donnaregina per il Museo Madre, alla Fondazione Campania dei Festival, al Teatro Stabile Mercadante, al Giffoni Film Festival, alla Fondazione Ravello, ai Comuni capoluogo sedi di Teatri Municipali, alla Fondazione Cives di Ercolano, alla Fondazione Mondragone, all’Ente Ville Vesuviane, ad iniziative di valorizzazione della musica nei luoghi sacri. Su proposta dell’assessore all’Ambiente Giovanni Romano è stato approvato un programma di interventi sul miglioramento della salubrità dell’ambiente. Verranno spesi complessivamente oltre 9 milioni per bonifiche ed interventi di caratterizzazione ed indagini preliminari di siti potenzialmente pericolosi.  
   
   
RIORDINO ISTITUZIONALE, INCONTRO IN REGIONE EMILIA ROMAGNA CON I SINDACATI  
 
 Bologna, 18 febbraio 2015 – La riorganizzazione delle Province in aree vaste e il riordino delle funzioni e del personale addetto: sono i temi affrontati nell’incontro che si è svolto ieri in Regione tra l’assessore regionale al Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti e le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil regionali, alla presenza dei direttori generali regionali competenti. “In vista della presentazione della legge sul riordino territoriale, che prevede la riorganizzazione delle province in aree vaste con le relative funzioni – ha detto l’assessore Petitti - abbiamo analizzato insieme ai sindacati i dati di carattere generale sul personale. Stiamo procedendo in un percorso condiviso con le Province per ripensare la visione strategica del territorio e garantire i dipendenti sotto il profilo occupazionale, anche nel periodo transitorio”. “Prima di definire il progetto di legge, giovedì 26 febbraio incontreremo di nuovo i sindacati – ha assicurato Petitti - per condividere i contenuti del testo normativo e proseguire in un percorso di confronto stabile sulle tematiche legate al personale”.  
   
   
BOLZANO: RIFORMA COSTITUZIONALE E FUNZIONE DI TUTELA  
 
 Bolzano, 18 febbraio 2015 - Tutela ed evoluzione dell’autonomia, alla luce dell’annunciata riforma della Costituzione, saranno al centro della trasferta a Vienna del presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il governatore altoatesino, giovedì 19 febbraio, ha in agenda una serie di appuntamenti tra cui spiccano gli incontri con il presidente Fischer e con il Ministro Kurz. Dopo il patto di garanzia e il conseguente scambio di lettere tra Italia e Austria, l´agenda politica altoatesina si trova di fronte ad una nuova grande sfida che riguarda molto da vicino l´autonomia: la riforma della Costituzione. Di questo, durante la settimana scorsa, hanno discusso il presidente Arno Kompatscher e il premier Matteo Renzi, mentre giovedì 19 febbraio il tema sarà al centro di una serie di incontri a Vienna. Nella capitale austriaca, infatti, Kompatscher incontrerà il presidente Heinz Fischer, il Ministro degli esteri Sebastian Kurz, e i membri della Sottocommissione per l´Alto Adige del Parlamento di Vienna. Oltre che di riforma della Costituzione italiana, clausola di salvaguardia ed effetti sull´autonomia, durante gli incontri verrà anche approfondita la questione relativa alla funzione di tutela svolta dall´Austria nei confronti dell´Alto Adige.  
   
   
CORTE APPELLO BARI CONFERMA ASSOLUZIONE. VENDOLA: "MIA BUSSOLA È RISPETTO LEGGE"  
 
Bari, 18 febbraio 2015 - Una dichiarazione del Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola a commento della decisione della Corte di Appello di Bari che ieri mattina lo ha assolto dal reato di abuso d’ufficio relativo alla selezione per un posto da primario di chirurgia toracica all’ospedale San Paolo di Bari, confermando quindi la sentenza di primo grado che lo aveva assolto con la formula "perchè il fatto non sussiste". “Si compie, dopo cinque anni di turbamento e travaglio, la mia vicenda giudiziaria. La Corte d’Appello di Bari ha confermato la sentenza di piena assoluzione per la questione della nomina a primario del prof. Paolo Sardelli nel reparto di Chiururgia toracica dell’ospedale San Paolo di Bari. Un primario bravissimo, estraneo alla mia parte politica, le cui qualità sono sotto gli occhi di tutti. Sono stato processato, sono stato assolto, quella assoluzione è stata trasformata in una condanna dai mass media usando strumentalmente una fotografia che raccontava di una occasionale compresenza a una festa di compleanno molti anni prima del processo. Sono stato usato nella polemica mediatica in maniera del tutto impropria. Credo che le mie vicende abbiano surclassato quelle di alcuni colleghi che hanno preso tangenti o i cui reati sono stati acclarati. Sono molto contento perchè è una buona giornata. Cinque anni di calvario finiscono qui. La mia estraneità è la conferma del fatto che in tutta la mia vita ho fatto del rispetto della legge e della legalità la bussola con cui ho orientato i miei passi. Non mi sono mai lamentato di aver subito questo controllo dei miei comportamenti. Un pubblico amministratore per definizione è sottoposto al controllo di legalità. Quand’anche avessi sentito un esercizio improprio della giustizia, non me ne sono lamentato e mi sono difeso, non dal processo, ma nel processo. E, grazie a Dio, li ho vinti tutti”.  
   
   
LAVORO: FVG, APPROVATO IL PROGETTO EURADRIA 2015  
 
Trieste, 18 febbraio 2015 - La Commissione Europea - Direzione generale per il lavoro, gli affari sociali e l´inclusione ha approvato il progetto " Euradria 2015", presentato dalla Direzione centrale lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili e ricerca della Regione Friuli Venezia Giulia, quale capofila del partenariato transfrontaliero italiano, sloveno e croato. Lo rende noto l´assessore regionale Loredana Panariti, spiegando che l´iniziativa si inserisce nella più ampia strategia europea sulla mobilità dei lavoratori, attuata attraverso la rete Eures. Partner del progetto sono i Ministeri del lavoro, le Organizzazioni sindacali, le Associazioni datoriali, il Comune di Trieste, i Centri per l´Impiego delle quattro province del Friuli Venezia Giulia, e gli omologhi di Nova Gorica e Capodistria (Slo) e di Fiume (Hr). "L´obiettivo - dichiara l´assessore Panariti - è supportare la mobilità dei lavoratori nell´area transfrontaliera, favorendo l´incrocio tra domanda e offerta, garantendo un servizio di assistenza a lavoratori e datori di lavoro nel campo della tutela e dei diritti dei lavoratori, degli aspetti fiscali e previdenziali, anche al fine dello sviluppo di un mercato del lavoro transfrontaliero integrato e sinergico, nel quale si realizzi l´armonizzazione delle norme anche in tema di emersione del lavoro irregolare e sommerso". La Commissione Europea ha positivamente valutato la proposta progettuale presentata, finanziando l´iniziativa per 194 mila euro. L´assessore si è anche dichiarata "molto soddisfatta per i giudizi positivi ottenuti dal programma", il cui ´piano delle attività´ è stato giudicato chiaro, ben definito, realistico e concreto, "a testimonianza dell´ottimo lavoro svolto, precondizione importante per la migliore riuscita del progetto Euradria". Nello specifico, il progetto prevede di favorire il collocamento lavorativo transfrontaliero. In un´ottica di respiro transnazionale, si definiranno accordi relativi ad un regolare scambio di informazioni in merito ai posti di lavoro vacanti nei territori della partnership. Parallelamente sul sito euradria.Org sarà creata una sezione dedicata, al fine di fornire un servizio Eures più rapido ed efficace alle persone interessate. E´ anche previsto che il Comune di Trieste realizzi una mappatura delle nuove professioni in ambito biomedicale, biofarmaceutico e bioelettronico presenti nel territorio transfrontaliero, e che l´Osservatorio mercato del lavoro della Regione Fvg effettui il monitoraggio della mobilità dei lavoratori nel territorio di riferimento. Infine verrà realizzazione una guida per i lavoratori transfrontalieri in cooperazione con le autorità nazionali responsabili della tassazione, del sistema di sicurezza sociale, del sistema di sicurezza sul lavoro e assicurativo correlati alla legislazione del lavoro.  
   
   
TRENTO: LAVORI SOCIALMENTE UTILI: OBBLIGATORIO ACCETTARE PROPOSTE DI LAVORO DEGLI ENTI LOCALI  
 
Trento, 18 febbraio 2015 - Un più ampio impiego dei lavori socialmente utili, a beneficio dei lavoratori in cassa integrazione straordinaria o in mobilità, negli enti pubblici, in particolare Comuni e Provincia: questo quanto stabilisce una delibera approvata oggi dalla Giunta su proposta del vicepresidente e assessore allo sviluppo economico e lavoro Alessandro Olivi, che modifica la disciplina vigente, semplificandola, e che al tempo stesso rafforza il cosiddetto "principio di condizionalità". In pratica, se prima l´accettazione di un lavoro socialmente utile era lasciata alla volontà dell´interessato, ora essa viene resa obbligatoria, accertate ovviamente alcune precondizioni, in particolare l´idoneità del lavoratore stesso rispetto alla mansione richiesta dall´ente. In caso di rifiuto, il regime di disoccupazione, con i relativi sussidi, decade. "E´ un passaggio importante - sottolinea il vicepresidente Olivi - che attendevamo da tempo. Nonostante infatti esista già una normativa nazionale che prevede l´adozione del principio di condizionalità, essa di fatto è stata finora pochissimo utilizzata. Vogliamo andare nella direzione di un welfare sempre più moderno, proattivo, responsabile, dove ciascuno è chiamato a fare la sua parte. La disponibilità del lavoratore che pure si trova in una condizione oggettivamente difficile, avendo perso il lavoro, di mettersi al servizio della propria comunità, in qualche modo restituendo quello che da essa riceve, ci sembra importante non solo sotto il profilo della tenuta complessiva del sistema ma anche sul piano valoriale: lavorare per la comunità aiuta a non sentirsi passivi". Vediamo di ricapitolare brevemente i termini della questione. In precedenza il centro per l´impiego provvedeva a pubblicizzare l´elenco dei lavori socialmente utili e poteva anche chiamare direttamente il lavoratore in cassa integrazione straordinaria o in mobilità per affidargli un incarico; ma spettava all´interessato accettare o meno la proposta, non essendo in vigore un regime sanzionatorio nei confronti di chi non rispondeva alla chiamata.Con le modifiche adottate ora con delibera di Giunta, il meccanismo cambia. In sostanza, una volta che l´ente ha reso note le sue necessità, se entro la "finestra" già prevista di 15 giorni nessun lavoratore si rende disponibile, il Centro per l´impiego di riferimento provvede ad inviare una convocazione a tutti i lavoratori in cassa integrazione straordinaria o in mobilità residenti nell´area di riferimento. Questi ultimi sono quindi tenuti a rispondere alla chiamata; nel colloquio si verificherà se esistono persone idonee e ricoprire le mansioni scoperte. L´ultima parola spetta quindi all´ente stesso. Qualora però il lavoratore si rifiuti di accettare il lavoro socialmente utile che gli è stato offerto, decade la condizione di disoccupazione, e di conseguenza anche il sussidio che percepisce.  
   
   
FORMEZ PA: NO A CHIUSURA SEDE CAMPANA. STRUTTURA IMPORTANTE PER ATTUAZIONE RIFORMA AMMINISTRATIVA  
 
Napoli, 18 febbraio 2015 - “Formez Pa in Campania sta svolgendo un´importante attività, soprattutto sul versante del complesso processo che prevede la costituzione di forme associate tra i Comuni, voluta dalla spending review e dalla Legge Delrio di riorganizzazione delle Province, costituzione della Città Metropolitana, formazione delle Unioni di Comuni.” Così l’assessore alle Autonomie locali Pasquale Sommese sulla paventata chiusura della sede campana. “La struttura – dice Sommese - sta lavorando, in stretto raccordo con l’Ufficio per il Federalismo e in attuazione degli indirizzi normativi nazionali e regionali, alla attuazione della nuova strategia per le Aree Interne, apportando un contributo di esperienze e competenze importanti. “La chiusura della sede regionale di Formez Pa, pertanto, oltre a privare la Campania di un centro di studi, ricerche e azioni innovative, ed a determinare scenari incerti sui livelli occupazionali, incide anche sull’efficace svolgimento di queste fondamentali attività. Ritengo perciò necessario ricercare soluzioni condivise che assicurino la continuità del lavoro in corso”, conclude l’assessore.  
   
   
GARANZIA GIOVANI, PRESENTATO IN REGIONE MARCHE IL DOSSIER STATISTICO SUI PRIMI RISULTATI.  
 
Ancona, 18 febbraio 2015 - “La Regione continua ad investire nel capitale umano ponendo al centro dell’attenzione i giovani da inserire all’interno dei siti produttivi”: lo ha confermato l’assessore al Lavoro, Marco Luchetti, nel corso dell’incontro per presentare i primi risultati del programma Garanzia Giovani, avviato nel maggio scorso. Dal dossier, curato dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione, in collaborazione con l’Area “Studi e Ricerche” di Italia Lavoro Spa, emerge l’importante risposta al Programma che “mira a garantire i giovani” nell’inserimento nel mondo del lavoro. Oltre all’assessore Luchetti erano presenti Maurizio Sorcioni e Paolo Reboani di Italia Lavoro Spa, e per la Regione Marche, Fabio Montanini, Dirigente della P.f. Formazione e Lavoro e Marco Canonico, Responsabile dell’Osservatorio regionale del Mercato del Lavoro. “A distanza di otto mesi, il primo resoconto delle attività svolte fornisce un quadro di sintesi soddisfacente – dice Luchetti - Garanzia Giovani è un programma che ha ottenuto un buon successo se guardiamo all’elevato numero di registrazioni da parte dei giovani e all’impatto che le misure attivate hanno avuto sul target di riferimento. Ora per realizzare gli obietti che la Regione si è posta con il Piano di attuazione regionale del Programma Garanzia Giovani (Dgr n. 754/2014) dobbiamo superare le criticità che si sono rilevate, nella consapevolezza della situazione che viviamo che è di grande sofferenza economica” . Dai dati si evince che nella Regione Marche il Programma sta raggiungendo risultati molto interessanti, complessivamente migliori di quanto si registra su scala nazionale: la percentuale dei registrati sul bacino potenziale è pari al 62,8 per cento contro il 22,2 per cento a livello nazio-nale. Maggiore della media nazionale è anche la quota di giovani presi in carico (ovvero la platea di giovani che dopo la registrazione sono stati contattati dai servizi per il lavoro competenti e hanno svolto il primo colloquio di accoglienza) sul totale dei registrati pari al 45,5 per cento contro il 36,9 per cento registrato sul totale delle regioni. Interessante è anche l’aspetto che riguarda il numero di giovani che dopo essere stati presi in carico hanno stipulato un Patto di servizio e sono stati avviati alla Misura 5 del Programma, Ti-rocinio extracurriculare anche in mobilità geografica: si stanno realizzando sul territorio regionale circa 2.716 tirocini. Nello specifico, i tirocini, che sono la misura più adatta a rispondere simultaneamente alle esigenze dei giovani, hanno interessato 1.573 giovani diplomati, 760 laureati e 383 giovani con la licenza media dell’obbligo.  
   
   
IMMIGRAZIONE: REGIONE LOMBARDIA NON PRENDE ORDINI DA BUROCRATI  
 
Milano, 18 febbraio 2015 - "Rimaniamo davvero senza parole di fronte all´arroganza di alcuni burocrati. A pochi giorni dalle assurde dichiarazioni del prefetto Mario Morcone, capo dipartimento Immigrazione del Viminale, che accusava le Regioni più accoglienti d´Italia di non aver fatto abbastanza per affrontare il problema dell´immigrazione, ecco che vengono mandati a Milano 500 immigrati provenienti da Eritrea, Sudan e dai Paesi sub-sahariani". Queste le parole dell´assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione della Regione Lombardia Simona Bordonali, in merito all´arrivo in Lombardia di 500 immigrati. Necessaria Maggiore Condivisione - "Intendiamo ribadire con forza - puntualizza Bordonali - che la Regione Lombardia non accetta ordini né tantomeno considerazioni politiche da parte dei burocrati dello Stato". "Riteniamo - prosegue l´assessore lombardo - che, prima di imporre le proprie decisioni, il Viminale debba condividere tutte le ipotesi e le possibili soluzioni con le Regioni e gli Enti locali interessati, come avveniva quando ministro dell´Interno era Roberto Maroni". "Siamo dunque disposti a sederci al tavolo con il Governo in caso di necessità - conclude Bordonali -, ma chiediamo immediatamente il rispetto dei ruoli e delle competenze da parte di tutte le Istituzioni e dei funzionari statali".  
   
   
IMMIGRAZIONE: ZAIA, “NO AD ALTRI ARRIVI. RISPETTARE LE COMUNITA’ LOCALI E NON SOTTOVALUTARE IL RISCHIO TERRORISMO”  
 
Venezia, 18 febbraio 2015 - “I vertici come quello di oggi in Prefettura a Venezia dovrebbero servire a prendere atto di un dato di fatto: l’incessante afflusso di immigrati dal Nordafrica, che una volta approdati vengono scaricati ovunque come pacchi postali, sta mettendo allo stremo le comunità locali e i Sindaci che, sempre più numerosi, e di ogni colore politico, dicono ‘no’, non perché sono aridi egoisti come qualcuno vorrebbe farli passare, ma perché sanno che i limite è stato superato”. Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta la nuova ondata di profughi che sta arrivando in Veneto, con 150 già compiuti e altri 500 in ipotesi a breve. “E’ una questione di rispetto delle comunità – incalza Zaia – e dei loro Sindaci, costretti, con poco preavviso e nessun aiuto, a gestire improvvisi arrivi di decine di persone che non sanno dove ospitare e come gestire”. “E’ facile fare i buonisti al riparo di comode poltrone d’ufficio lontanissime dal fronte – incalza Zaia – ma è ora, anzi è già tardi, che tutti si rendano conto che il problema non si risolve distribuendo qua e là esseri umani sfruttati dai mercanti di uomini, adesso addirittura i terroristi sanguinari dell’Isis e illusi di trovare un futuro che qui da noi non c’è perché la crisi ha messo in ginocchio anche i veneti, che pure già convivono con oltre 500 mila immigrati, molti dei quali a loro volta travolti dalla disoccupazione”. “E non dimentichiamo il rischio terrorismo – aggiunge Zaia – dato che è oramai acclarato che i barconi sono gestiti dai criminali del cosiddetto Califfato e che nessuno può negare che su quelle imbarcazioni, assieme a disperati veri, possano salire delinquenti e terroristi nel quadro di una precisa strategia d’invasione silenziosa”. “Cambierò idea – aggiunge Zaia - quando da qualche vertice qualcuno si prenderà la responsabilità di garantire esplicitamente e ufficialmente ai veneti e agli italiani che da quei barconi non sono sbarcati e non sbarcheranno terroristi. Nel frattempo – conclude il Governatore – l’unica cosa sensata da fare è impedire in ogni modo la partenza dei barconi dalla Libia e pensare seriamente a come portare un aiuto ai veri disperati a casa loro e prima che finiscano nei tentacoli dell’Isis”.  
   
   
RIFUGIATI: FVG, NO TIMORI DA LIBIA E BENE ACCORDO SU UCRAINA  
 
Trieste, 18 febbraio 2015 - Oggi a Udine è in programma la prima riunione del Tavolo istituzionale regionale sulla protezione internazionale che affronterà il tema dei rifugiati in Friuli Venezia Giulia, con particolare riferimento alle situazioni di emergenza legate ai fatti in Ucraina ed a quelli più recenti in Libia. "Vogliamo verificare con tutte le associazioni interessate - spiega l´assessore alla Solidarietà, Gianni Torrenti - in che modo sia possibile collaborare con gli Enti locali, soprattutto con i Comuni, per aiutarli a capire cosa significhi fare accoglienza, come stimolarli a comprendere le esigenze degli immigrati e, conseguentemente, superare la diffidenza iniziale che spesso risulta immotivata". "Non credo saremo soggetti - prevede Torrenti, riferendosi ai timori legati alla Libia - a grande immigrazione da Sud. Dobbiamo guardare con maggiore attenzione ad Est - evidenzia - in quanto nell´ultimo mese e mezzo siamo stati interessati da una forte immigrazione da quell´area. Ecco perché - aggiunge - ci sentiamo molto rasserenati dal recente accordo sull´Ucraina". "Ora - sottolinea ancora l´assessore - abbiamo un surplus di richiedenti asilo ma forse pochi sanno che, quando la presidente della Regione, Debora Serracchiani, ed il commissario di Governo nper il Friuli Venezia Giulia, Francesca Adelaide Garufi, hanno chiesto aiuto a Roma è stato immediatamente organizzato un volo che ne ha trasferiti ottanta in un´altra regione". "Adesso - conclude Torrenti - dobbiamo organizzare bene quelli che ci sono sul territorio per alleggerire il peso sui singoli Comuni e garantire efficacia all´intervento".  
   
   
TRENTO, FONDO PER LA FAMIGLIA: IN ARRIVO RISORSE PER IL REDDITO DI GARANZIA E IL DIRITTO ALLO STUDIO  
 
Trento, 18 febbraio 2015 - Sul proposta del presidente Rossi, la Giunta ha quantificato la ripartizione delle risorse disponibili sul Fondo per la famiglia per far fronte alle spese derivanti dagli interventi che sono previsti per il 2015: estensione degli interventi di assistenza familiare; estensione degli assegni di studio; oneri connessi all´erogazione dei prestiti d´onore; reddito di garanzia - gestione Apapi; fondo di riserva. Nel commentare la decisione di oggi, il presidente Ugo Rossi ha sottolineato che "siamo in continuità rispetto a quanto fatto in precedenza: abbiamo voluto confermare le risorse per finanziare le misure di sostegno economico come il cosiddetto "reddito di garanzia" e potenziare quelle per l´assistenza domiciliare e per il diritto allo studio. In particolare, per quel che riguarda il "reddito di garanzia" la ripartizione deliberata oggi è provvisoria, perché stiamo lavorando a una revisione complessiva dei criteri di accesso per creare una maggior correlazione tra questa misura e le politiche attive e passive del lavoro". Il "Fondo per la famiglia", istituito con la legge n. 1 del 2 marzo 2011, ha come obiettivo quello di potenziare gli interventi della Provincia in materia di politiche familiari, destinato com´è a finanziare i progetti previsti dalla medesima legge del 2011 ma anche a integrare le risorse per il diritto allo studio nella scuola media superiore, le politiche che riguardano i servizi scolastici e della prima infanzia, le politiche di sostegno al reddito, le politiche tariffarie per i servizi di prima necessità e le politiche per la promozione della famiglia. Questo è il riparto delle risorse sul "Fondo per la famiglia" decise oggi: 1. Estensione degli interventi di assistenza domiciliare (€ 1.600.000,00); 2. Estensione degli assegni di studio (€ 600.000,00); 3. Oneri connessi all´erogazione dei prestiti d´onore (€ 50.000,00); 4. Reddito di garanzia - gestione Apapi, Agenzia provinciale per l´assistenza e la previdenza integrativa (€ 8.000.000,00); 5. Fondo di riserva (€ 15.175.000,00).  
   
   
LAVORO: FVG, POSITIVI EFFETTI DA PROGRAMMA SI.CON.TE.  
 
Trieste, 18 febbraio 2015 - Il programma regionale "Si.con.te. - sistema di conciliazione integrato", pensato a supporto dell´occupazione femminile e della conciliazione tra tempi di lavoro e tempi dedicati alla cura dei propri cari, ha ottenuto anche nel 2014 significativi risultati favorendo, in particolare, i processi di emersione del lavoro irregolare femminile, la qualificazione dell´occupazione femminile e l´innalzamento dei tassi di occupazione delle donne. In proposito l´assessore regionale alle pari opportunità, Loredana Panariti, comunica che "attraverso l´attività dei 21 Sportelli Si.con.te. - Assistenti Familiari (presenti in Friuli Venezia Giulia grazie anche al finanziamento del Fondo Sociale Europeo - Fse), è stato possibile erogare un servizio gratuito di ´risposta´ a problemi di conciliazione, con oltre 2.000 nuovi contratti di lavoro per la cura e l´assistenza domiciliare, consentendo quindi alle famiglie e alle persone che hanno un proprio lavoro di mantenerlo, sentendosi al tempo stesso tutelate dalla presenza di un aiuto in casa e/o di altre soluzioni flessibili". Un risultato complessivo conseguito anche grazie alle attività di Anci ed Upi - partner assieme alle Province del programma Si.con.te - e al potenziamento della rete di attori (patronati, consulenti del lavoro, associazioni datoriali e sindacali, ambiti socio assistenziali, enti locali, Consigliere di parità, enti di ricerca e numerosi altri soggetti a vario titolo coinvolti in un cooperazione positiva) che consentono al servizio, ma anche al sistema, di crescere qualitativamente, scongiurando la nascita di un ´mercato parallelo´ non accreditato. Gli sportelli che operano in Friuli Venezia Giulia da oltre 10 anni, e rappresentano oggi un´esperienza unica in Italia, sono stati presentati come ´best practice´ regionale al Comitato di Sorveglianza Fse (2012) e come progetto regionale ad alto carattere innovativo (2013). In assoluta controtendenza all´attuale andamento del mercato del lavoro, gli sportelli ogni anno offrono supporto nella attivazione di un numero consistente di nuovi contratti di lavoro, numero che non è mai sceso sotto le 2.000 unità/anno, anche in periodi di assenza di particolari incentivi all´assunzione; ciò da un lato conferma la necessità e l´importanza di questa tipologia di attività, e dall´altro testimonia la fidelizzazione e soddisfazione per il Servizio ricevuto. I dati mettono anche in evidenza che rimane costante negli anni il rapporto tra la domanda e l´offerta, che si mantiene di circa uno a tre, significativamente utile ad una possibilità di incrocio e selezione sempre mirata alle reali necessità, attraverso la presentazione di una rosa di candidature numericamente e qualitativamente adeguate. Questi i ´numeri´ del 2014. Sul versante del networking conciliazione (accoglienza e analisi fabbisogni / info su strumenti conciliazione / info su servizi esistenti a supporto conciliazione) il totale dei servizi erogati è stato di 40.337. Sul versante del ´matching´ domanda/offerta (analisi fabbisogni lato domanda e professionalità acquisite lato offerta / selezione, matching e accompagnamento alla contrattualizzazione / postinserimento con feedback sulla qualità del servizio) il totale dei servizi erogati è di 8.372 (di cui 1.961 relativi alla richiesta di collaboratori familiari, 4.218 relativi al lato offerta e 2.193 quale numero di contratti stipulati). La nuova programmazione dei Fondi europei (Fse) prevede la continuazione delle positive esperienze sin qui realizzate e l´avvio di ulteriori servizi sperimentali, sempre dedicati alla conciliazione dei tempi, con soluzioni sempre più mirate e "su misura" per sostenere la genitorialità e l´occupazione femminile.  
   
   
UMBRIA, QUARTIERI A LUCI ROSSE; PER PRESIDENTE "CPO": "APRIRE DIBATTITO SERIO SUL TEMA"  
 
Perugia, 18 febbraio 2015 - "Il problema della prostituzione apre numerosi interrogativi e ha molteplici piani di lettura che non permettono facili conclusioni, né tanto meno pronte soluzioni; certo limitare la questione a un problema di ordine pubblico è oltremodo riduttivo e non centra la complessità del fenomeno": lo ha detto la Presidente del Centro per le pari opportunità della Regione Umbria, Daniela Albanesi, intervenendo nel dibattito in corso sulla creazione di quartieri "a luci rosse" nelle città italiane, a cui guardano con interesse anche alcuni politici umbri. "Tra le molte cose che non convincono della proposta – per Albanesi - salta agli occhi come la maggiore preoccupazione non sembra essere l´incolumità e la salute delle prostitute, ma una mera questione di degrado urbano, per la quale individuare come soluzione ‘zone ghetto´. Ghetti che, la storia insegna, difficilmente sono risultati una buona idea perché disumanizzano, aumentano il rischio di alienazione, disagio e dunque crimine". Altro punto che la presidente del Centro ritiene "inaccettabile" è porre "la questione della prostituzione in relazione a una sessualità maschile che non viene messa in discussione, ossia come un fenomeno che andrebbe solo incontro a un bisogno fisiologico ineliminabile, pericolosamente somigliante a ‘un diritto´. Oltre a ciò siamo convinte che un Paese civile ed evoluto non debba istituzionalizzare la prostituzione che, ricordiamolo, rappresenta in moltissime delle sue declinazioni una forma di sfruttamento e che deriva da uno storico squilibrio di poteri. Un Paese civile deve saper trovare strumenti che diano la possibilità di superarne il bisogno. In tale senso – prosegue - è fondamentale insistere in politiche culturali ed educative capaci di stimolare cambiamenti sociali positivi e rispetto per i principi di inviolabilità dei corpi e di rifiuto della loro mercificazione". "Al di là delle polemiche – conclude Albanesi - potrebbe essere utile riaprire un dibattito serio su questi temi, ascoltando tutte le voci, senza dogmatismi, ma con alcuni punti fermi come quelli sopra ricordati, per affrontare il fenomeno nella sua complessità con la speranza che si realizzino nuove modalità nello stare al mondo fra uomini e donne".