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Notiziario Marketpress di Mercoledì 04 Marzo 2015
Politica
IL PRESIDENTE MATTARELLA IN VISITA AL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Bruxelles, 4 marzo 2015 - Il Presidente del Pe Martin Schulz ha ricevuto il 3 marzo il nuovo Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, presso il Parlamento Europeo a Bruxelles. Il Pres. Schulz ha ringraziato il Pres. Mattarella per aver scelto il Parlamento europeo e le istituzioni europee, come parte della sua prima visita ufficiale all´estero. I temi discussi durante l´incontro hanno riguardato la crisi economica, la tragedia dei migranti nel Mediterraneo, la situazione in Libia e come accelerare la ripresa economica. "In sede di un Parlamento che rappresenta i cittadini dell´Unione europea", ha scritto il Presidente della Repubblica Italiana nel registro ufficiale del Pe. Lo stesso giorno ha incontrato l´Alto rappresentante Federica Mogherini.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: SCHULZ SULLA NEGAZIONE DI INGRESSO NEL TERRITORIO RUSSO DI MEP KALNIETE  
 
Bruxelles, 5 marzo 2015 - Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz ha detto: "La negazione reiterata e arbitraria di ingresso sul territorio russo di parlamentari eletti, come testimonia l´ultimo caso di Mep Sandra Kalniete, è un alto affronto alle relazioni Ue-russia e il lavoro delle istituzioni democratiche. Vengono applicate le restrizioni di viaggio da parte della Russia sugli individui europei selezionati senza il minimo elemento di ragionamento o qualsiasi preavviso di loro applicazione o che si applicano a. Questo contrasta molto fortemente con il modo in cui sono state applicate le restrizioni di viaggio dell´Unione europea per i cittadini russi. Il più recente caso di una restrizione di viaggio su Ms Kalniete, che è stato vietato l´ingresso per partecipare ai funerali di Boris Nemtsov, è doppiamente grave perché in tempi che richiedono moderazione e la buona volontà, l´amministrazione russa continua a premere tutti i tasti che vanno in direzione opposta a de-escalation. Mi occuperò delle autorità russe nei termini più forti ed esigere una spiegazione ufficiale. "  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: ALAIN LAMASSOURE: BISOGNA EVITARE UNA «GUERRA FISCALE»  
 
Bruxelles, 4 marzo 2015 - Le multinazionali pagano la giusta quota di tasse? Mentre la Commissione europea ha lanciato una serie di indagini in tutti gli Stati membri dell´Ue, il Parlamento ha istituito una propria commissione speciale per conoscere gli accordi fiscali che coinvolgono le grandi aziende internazionali. Abbiamo incontrato il presidente della commissione speciale Alain Lamassoure, depuato francese di centro destra. Come spiegare ad un cittadino la differenza tra gli accordi fiscali preventivi, la frode e l´evasione fiscale? Gli accordi fiscali preventivi sono applicabili ad una situazione specifica, a una società o un individuo. Si tratta di una procedura totalmente legale, e garantisce la trasparenza per tutti i cittadini che pagano le tasse. L´evasione fiscale significa aggirare deliberatamente la legislazione al fine di evadere le tasse. A differenza delle frodi, l´ottimizzazione è legale (ma) può essere legalmente considerata illegale in quanto costituisce un abuso di diritto (utilizzare i meccanismi legali per evadere le tasse), ma in pratica dimostrarlo è difficile per amministrazione fiscale. Infine, la posizione di evasione fiscale è sia l´ottimizzazione che la frode. Questa è una pratica difficile da stabilire e richiede servizi fiscali scrupolosi. Molti cittadini hanno l´impressione che le multinazionali evitino di pagare le tasse... Allo stesso tempo, ai cittadini è richiesto di stringere la cinghia per contribuire al risanamento delle finanze pubbliche? La concorrenza fiscale è sana quando fa parte di altre dinamiche economiche come la competitività delle imprese, di cui beneficiano tutti i cittadini europei attraverso migliori prodotti e servizi a un prezzo migliore. Questo concorrenza è pericolosa quando innesca una guerra fiscale tra i vari Stati membri dell´Unione portando alla frammentazione del mercato unico e la disintegrazione dell´Unione. Non possiamo accettarlo. É compito del Parlamento europeo di cercare una maggiore trasparenza ed equità fiscale. E lavoreremo rapidamente a proposte concrete. La fiscalità è un settore complesso in cui qualsiasi progresso a livello europeo richiede l´unanimità dei 28 Stati membri... Quali sono le aspettative rispetto al lavoro di questa commissione? La commissione speciale ha un breve mandato e un obbligo di risultato. Essa fornirà in sei mesi delle soluzioni per lottare contro le pratiche di erosione sull´imponibile, per rafforzare la cooperazione amministrativa tra le autorità fiscali sugli accordi di cooperazione più ambiziosi in termini di trasparenza.  
   
   
UN SISTEMA BANCARIO FORTE E STABILE AL CENTRO DELLA RIPRESA DELL´EUROPA  
 
Bruxelles, 4 marzo, 2015 – Di seguito l’intervento di Jonathan Hill Membro della Commissione europea, responsabile per la stabilità finanziaria, servizi finanziari e Capital Markets Union alla Convenzione 6 ° in Banche di Credito Cooperativo in Europa: “ Buon giorno signore e signori vi ringrazio per avermi invitato qui oggi. La priorità della nuova Commissione occupazione e la crescita così naturalmente ero ansioso di incontrare i rappresentanti di un settore che ha un contributo così importante per far sì che a tale ordine del giorno. So che hai una lunga storia, che si può far risalire ai banchieri mercantili italiane di Siena, Venezia e Firenze. Il loro esperto finanziario ha permesso il commercio e il commercio di prosperare, fornendo il combustibile economico per il Rinascimento. Oltre 500 anni più tardi, le banche cooperative, con i vostri stretti legami con le imprese e le comunità locali stanno mantenendo questo patrimonio vivo. Insieme, il settore offre 4000000000000 € in prestiti, una grande parte dei quali va alle Pmi. In alcuni Stati membri, di fornire tra il 30 e il 40% di tutti i prestiti alle Pmi. Mentre cerchiamo di ricostruire l´economia europea, sono molto interessati a sostenere e, sì, sviluppare questo canale di finanziamento. So quanto sia importante, soprattutto per le piccole imprese in molti paesi europei. La vostra è anche un settore diversificato, che vanno da piccole cooperative fino ad alcuni dei più grandi banche in Europa. So che ci sono molti esempi di piccole banche e cooperative che hanno evitato la crisi finanziaria e le loro imprese gestite con prudenza. Ma il fatto che una banca ha un particolare statuto non purtroppo garantire che sia immune dal fallimento di gestione. Istituzioni più piccole possono provocare una generale perdita di fiducia nella sicurezza deposito e scintilla contagio. La nostra storia recente ci dimostra che le banche più piccole, che operano principalmente in regioni di un paese, possono avere conseguenze sistemiche. Le conseguenze del fallimento della Northern Rock nel Regno Unito alla fine del 2007 è andato molto al di là di Newcastle-upon-tyne. Era la prima corsa agli sportelli nel Regno Unito per 150 anni e le riprese di centinaia di persone in fila presso le filiali locali è diventato un simbolo della crisi finanziaria. Così la nostra risposta ha avuto anche a comprendere le istituzioni più piccole e cooperative. Regolatori finanziari non possono preoccuparsi solo di grandi banche. Il settore bancario nel suo complesso ha un grande lavoro da fare in termini di ricostruire la fiducia. Voglio che essere visto come parte dell´economia - della società - non divorziato dal mainstream. Per rendere la nostra economia più forte, abbiamo bisogno di forti servizi finanziari. Ma per essere visto come parte del mainstream, dove voglio che sia, le parti del settore finanziario devono cambiare. So che non vuoi regolamentazione sempre più prescrittiva. E né io, ma poi in tutte le parti del settore bancario, ci deve essere forti valori e la cultura e una riconnessione con la società, le imprese e clienti. Se le banche possono farlo, troveranno in me qualcuno che Will Champion il loro contributo alla crescita e all´occupazione. Stato dei lavori Gli ultimi 5 anni sono stati un periodo di legiferazione intensiva. E le banche sono stati nell´occhio del ciclone. E ´stato un compito difficile per le imbarcazioni regole che hanno senso in tutta Europa. Ma era comunque cruciale. Abbiamo dovuto rispondere alla crisi finanziaria e per contribuire a ripristinare la stabilità finanziaria e la fiducia del pubblico nel settore finanziario. Per cominciare, ci siamo concentrati sulla creazione del corpus unico di norme; al fine di garantire che le banche erano meglio capitalizzati e rischi meglio controllata. Mentre la crisi finanziaria si è evoluta e trasformata in crisi del debito dell´Eurozona è emerso chiaramente che, per i paesi che condividono una moneta ed erano ancora più interdipendente, più doveva essere fatto. In particolare, abbiamo dovuto rompere il circolo vizioso tra le banche e le finanze nazionali. Così abbiamo creato l´Unione bancaria. Abbiamo fatto la Banca centrale europea l´unica autorità di vigilanza per l´Unione bancaria, e abbiamo messo in atto una cooperazione di vigilanza tramite l´Autorità bancaria europea. Come risultato abbiamo ora le forti istituzioni in posizione con le competenze necessarie per fare il lavoro correttamente. L´anno scorso, abbiamo messo le nuove modalità che il test. Le più grandi banche europee sono stati sottoposti alla valutazione globale, fatta di stress test e la verifica della qualità dell´attivo. E ´stato il test più ampia e più dura mai. L´elemento Aqr solo comportato un esame approfondito di alcune 3700000000000 € valore degli attivi bancari dell´Eurozona. L´obiettivo era quello di individuare e risolvere eventuali vulnerabilità rimanenti nel sistema bancario europeo e per fugare dubbi sulla loro salute. Questo è stato per contribuire a ripristinare la fiducia degli investitori e la fiducia e permettere alle banche di andare avanti con la loro attività principale: i prestiti alle famiglie e alle imprese e finanziare il resto dell´economia. L´autorità bancaria europea e la Bce ha fatto un lavoro eccellente. I risultati hanno mostrato il settore bancario europeo è ora più resistente e molto meglio capitalizzati - da oltre 200 miliardi di euro nel solo ultimo anno. Coefficienti patrimoniali delle banche dell´Ue sono ora al 12%, simile ai livelli degli Stati Uniti. E la stragrande maggioranza hanno un buffer significativo per resistere a shock futuri, che dovrebbe contribuire a rassicurare gli investitori. Non tutte le banche ha superato la prova a pieni voti e sono stati individuati alcuni punti deboli. Ma, dopo aver brillato le luci su questi punti deboli, le autorità di vigilanza sia nel Ssm e all´esterno dell´Unione Banking stanno lavorando duramente con le banche interessate a mettere questo diritto. Mi ha fatto piacere quando ero nell´ultima settimana statunitense di sentire che i regolatori non ci pensano i nostri test sono credibili - come ovviamente, soprattutto, hanno fatto i mercati. Così le banche sono ora più forti a seguito del nuovo quadro normativo, le azioni di vigilanza hanno preso, e la pressione del mercato. Questo li metterà in una posizione migliore da cui saranno in grado di dare di nuovo. Dobbiamo continuare a rimanere concentrati a garantire la stabilità finanziaria, perché abbiamo bisogno di stabilità finanziaria, se la nostra crescita deve essere sostenibile. È per questo che mi sono impegnato a finalizzare norme sulla Banca riforma strutturale, i fondi del mercato monetario e parametri di riferimento, e di presentare nuove proposte per affrontare i rischi derivanti da soggetti diversi dalle banche quando hanno bisogno di essere risolti. Ma penso che se in questi ultimi anni, è stata la crisi finanziaria che ha proposto la più grande minaccia per finanziare la stabilità, la natura della minaccia che dobbiamo affrontare è diverso. Qual è la più grande minaccia che dobbiamo affrontare oggi? Direi che è la mancanza di crescita. Ecco perché il primo grande politica presidente Juncker ha lanciato è stato un piano di investimenti 315.000.000.000 € per aiutare calcio di avviare gli investimenti in infrastrutture. Ed è il motivo per cui due settimane fa, mi ha fatto piacere essere in grado di svelare la prima fase della nostra nuova unità per costruire un mercato unico dei capitali, un Capital Markets dell´Unione per tutti i 28 Stati membri. Spero che porterà nuove opportunità per le imprese per gli investitori - retail e istituzionali - e le banche. Nella sua forma più semplice, l´obiettivo del Capital Markets Unione è quello di mettere in contatto i risparmiatori con maggiori opportunità di crescita. Aumentando il flusso di capitale, aumenteremo le opportunità di investimento, aiutano le aziende a ottenere il capitale necessario per espandersi, fornire più opzioni per le persone a risparmiare per la vecchiaia, e rafforzare la stabilità finanziaria. Non potrei essere più chiaro che abbiamo bisogno di mantenere il ruolo fondamentale che il sistema bancario svolge nell´economia europea e il contributo che le banche fanno alle comunità locali. Quindi lo sviluppo dei nostri mercati dei capitali è un modo di integrare le fonti di finanziamento esistenti, non la loro sostituzione. In alcune parti d´Europa, in cui le banche non stanno prestando, le nostre start-up e le Pmi sono in difficoltà. È per questo che hanno bisogno di essere in grado di attingere a fonti di finanziamento alternative. Tuttavia, le banche continueranno ad essere un canale di distribuzione importante per il finanziamento di mercato, in particolare per esempio, se siamo in grado di far rivivere cartolarizzazione. Ecco perché vogliamo incoraggiare un mercato Ue per cartolarizzazioni di alta qualità, con criteri trasparenti, semplici e standardizzate. Se siamo in grado di raggiungere questo obiettivo, possiamo aiutare a liberare i bilanci delle banche in modo che possano dare di più per le famiglie e le imprese europee. Se cartolarizzazioni Pmi potrebbero essere restituiti - in sicurezza - ad appena la metà del livello che erano nel 2007, questo potrebbe essere di circa 20 miliardi di euro di finanziamenti aggiuntivi. Accanto al libro verde sulla Capital Markets dell´Unione, abbiamo quindi lanciato una consultazione specifica sul cartolarizzazione. Si prega di prendere parte alla consultazione e fateci sapere le vostre opinioni, come voglio sentire, non solo dai grandi attori del mercato ma da aziende di ogni dimensione. Vedo il Capital Markets dell´Unione sulla crescita complessiva del piatto in modo che tutti benefici: banche, mercati dei capitali e, soprattutto, le imprese che troveranno più fonti di finanziamento. Rimuovere gli ostacoli che impediscono ai nostri alti livelli di risparmio di trovare la loro strada per un uso produttivo nell´economia. E si tratta di dare la scelta di aziende di dove e come vogliono ottenere il finanziamento. I lavori in corso, l´impatto cumulativo delle norme bancarie Così che cosa ulteriore lavoro ci attende in termini del nostro settore bancario? Il lavoro di fornire un quadro giuridico per le banche europee non è ancora finito. Abbiamo bisogno di completare i dettagli che renderanno la direttiva sui requisiti patrimoniali e il regolamento, la Brrd e lavoro Mifid in pratica. Molto è già stato fatto sia l´Autorità bancaria europea e la Commissione. Siamo più che a metà strada con Crr / Crd misure di livello 2, e mi auguro che entro la fine dell´anno avremo completato questo steeplechase legislativo. A questo proposito, vorrei ringraziare l´Eba per l´alta qualità del loro lavoro in preparazione di grandi volumi di progetti di attuazione della normativa sotto pressione scadenza feroce. Sono molto grato per la collaborazione molto positivo che è stato sviluppato, che è fondamentale per il successo dello sviluppo del mercato unico bancario. Le riforme hanno portato cambiamenti significativi alle banche - per i loro livelli di capitale e la liquidità. Vogliamo esaminare come questi cambiamenti hanno influenzato la capacità delle banche a concedere prestiti alle imprese, infrastrutture e altri progetti di investimento a lungo termine. In particolare, dovremo studiare come tutte le recenti modifiche hanno interessato la capacità delle banche di sostenere le imprese locali. Questa estate, ho lancerà una consultazione sull´impatto del regolamento sui requisiti patrimoniali sui prestiti alle imprese e sui finanziamenti a lungo termine, con un focus specifico sulle Pmi. Io benvenuto commenti da banche, regolatori, e le società su questo tema. Sulla base di questo feedback e altri lavori di ricerca, io verrò con conclusioni sull´impatto di maggiori oneri di capitale sui prestiti alle imprese. Vorremmo utilizzare tale conoscenza per determinare se le modifiche potrebbero essere necessarie per il Crr. Iniziative normative future In passato, abbiamo fatto del nostro meglio per differenziare in nostro regolamentazione - garantire regole sono proporzionate ai rischi posti e dei diversi modelli di business dei diversi tipi di banche. Così, con il regolamento sui requisiti patrimoniali, abbiamo regolato alcune delle regole per riconoscere le specificità di risparmio e reti cooperative, e incluso favorevoli rischio-pesi per i prestiti alle piccole e medie imprese. Abbiamo anche fatto presente nelle recenti indici di copertura della liquidità in cui il riconoscimento speciale è stata fatta delle esigenze delle banche cooperative e di risparmio. Ma sono sensibile ai vostri appelli circa il peso della normativa in materia, le entità più piccole a basso rischio. Quindi ci sarà fare questa politica di differenziazione ancora più di una priorità, come affrontiamo le sfide future. Proporzionalità in nostra regola-making è un principio fondamentale. Non voglio fare un one size fits all approccio, ma avranno lo scopo di tenere conto dei diversi rischi che le diverse attività e dei diversi modelli di business attuale. Ci sarà ad esempio necessario decidere entro la fine del 2016 se sia opportuno introdurre un coefficiente di leva obbligatorio o rapporti nella Ue. Se dovessimo farlo, avremmo anche bisogno di guardare il livello di questi rapporti. Questo è un problema in cui la differenziazione sarebbe fondamentale. Dobbiamo anche considerare i rapporti net stable funding. Anche qui, non saremo una decisione affrettata, ma, con l´aiuto del Eba, farà lavoro preparatorio approfondito. La nostra decisione di procedere, se del caso, sarà basato su un´attenta valutazione delle opzioni, e l´impatto sulla diversità dei modelli di business nel sistema bancario europeo. Ci sono una serie di importanti work-flussi, a livello globale, che dovremo affrontare in Europa. Questioni come il modo per garantire che le linee guida Tlac in fase di sviluppo da parte del fit Financial Stability Board con le nuove norme comunitarie in materia di "minimi passività soggette normativi" nella risoluzione Bank e della direttiva Recovery. L´ue è un sostenitore e, anzi conducente di riforme in ambito globale. Ma, come con le nostre regole di capitale e di liquidità, l´Ue non dovrebbe aver paura di attuare le norme internazionali in un modo che abbia senso per l´Europa e l´Europa del variegato panorama finanziario. Più vicino a noi, sono desiderosi di esplorare il modo per portare i benefici di un sicuro, stabile, ben regolamentato mercato unico dei servizi finanziari più direttamente ai consumatori. Voglio che la gente sia in grado di beneficiare di una maggiore concorrenza in tutta l´Ue. E che comprende non solo quella minoranza di persone che si muovono attivamente in un altro paese o cercano offerte a livello transfrontaliero, ma anche tutti coloro che sono rimasti nei loro paesi d´origine. Anche loro dovrebbero avere una maggiore scelta, prezzi più bassi e una vasta gamma di prodotti adatti alle loro esigenze. Dobbiamo anche considerare quanto velocemente bancario sta cambiando a fronte delle nuove tecnologie e lo sviluppo di servizi digitali. E come la minaccia del cybercrime potrebbe mettere a repentaglio le conquiste che abbiamo fatto nel migliorare la sicurezza e la sicurezza del nostro sistema finanziario. Quindi ci sono una serie di sfide a venire lungo i binari. Ma noi affrontarli in modo ragionevole, razionale, tenendo conto dei diversi rischi che le diverse attività e dei diversi modelli di business attuale. Conclusione Signore e signori, voglio vedere un sano settore bancario europeo che sostiene la crescita e avvantaggia i cittadini, le imprese, e della società europea nel suo insieme. Un sistema in cui i contribuenti non hanno per salvare le banche in fallimento. Uno che è vario e ben regolamentato gestito e supervisionato: un sistema costruito su forti principi etici e di governance del suono. Penso che abbiamo fatto buoni progressi verso questo obiettivo. So che le banche hanno dovuto affrontare un periodo di sfida e cambiare come abbiamo dovuto rispondere alla crisi finanziaria. Guardando al futuro, non dobbiamo aspettarci di avere a passare lo stesso volume di una nuova legislazione. So che le imprese vogliono - e hanno bisogno - certezza normativa, al fine di essere in grado di pianificare in anticipo. Sarò sempre cercare di guardare al regolamento attraverso il prisma di posti di lavoro e la crescita, e di adottare un approccio basato sul rischio proporzionato che riflette la diversa natura del settore bancario. Se vogliamo un´economia forte, abbiamo bisogno di banche forti che giocano la loro parte, come i loro antenati italiani in un nuovo rinascimento europeo. Grazie.  
   
   
IL COMMISSARIO EUROPEO PER IL COMMERCIO CECILIA MALMSTRöM E IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO DELLA FEDERAZIONE RUSSA ALEXEY ULYUKAYEV SULLE RELAZIONI UE-RUSSIA RELAZIONI COMMERCIALI.  
 
 Bruxelles, 4 marzo, 2015 - Il commissario Ue al commercio Cecilia Malmström e il ministro russo per lo sviluppo economico Alexei Ulyukayev si sono incontrati ieri a Bruxelles per discutere Ue-russia relazioni commerciali. Durante questo incontro, richiesto dal ministro Ulyukayev alla fine del 2014, discussioni si sono incentrate sugli sviluppi in agenda commerciale multilaterale, le relazioni commerciali bilaterali, tra cui gli impegni Omc e le preoccupazioni espresse dalla Russia in relazione alla Ue-ucraina globale e approfondita di libero scambio dell´Associazione Accordo (Aa / Dcfta) sono stati anche discussi lungo la possibile ripresa dei colloqui trilaterali per raggiungere soluzioni pratiche a queste preoccupazioni. Il commissario Malmström ha detto: "Ho una grande importanza sul nostro commercio e investimenti con la Russia, ed è nel nostro interesse reciproco per superare le attuali difficoltà. Per adempiere il potenziale del nostro rapporto, l´attuale crisi Ucraina ha bisogno di essere risolto. Come ho detto in molte occasioni, questo è un problema politico che richiede una soluzione politica. Mi auguro che il rispetto delle misure concordate a Minsk porterà alla via d´uscita dalla crisi. Sono quindi favorevole alla ripresa dei colloqui trilaterali tra l´Ue, l´Ucraina e la Russia, al fine di realizzare soluzioni pratiche ai problemi sollevati dalla Russia per quanto riguarda l´attuazione della Dcfta tra l´Ucraina e l´Unione europea. Continuiamo a essere pronti a trovare il modo di affrontare le preoccupazioni espresse dalla Russia, nell´ambito della flessibilità prevista dalla Ue-ucraina Dcfta, che, però, non sarà modificato. E ´solo attraverso una soluzione alla crisi Ucraina, che siamo in grado di gettare le basi per un partenariato bilaterale rinnovata basata sul dialogo e la cooperazione. Inoltre, la Russia deve rispettare gli impegni assunti nell´ambito dell´Omc in pieno. Una volta soddisfatte le condizioni, possiamo iniziare prevede qualcosa di più ambizioso per il nostro rapporto commerciale bilaterale. "  
   
   
LA CRISI UMANITARIA A GAZA È “UNA BOMBA A OROLOGERIA"  
 
Bruxelles, 4 marzo 2015 - Pierre Krähenbühl, il presidente dell´agenzia dell´Onu responsabile per l´assistenza ai cinque milioni di rifugiati palestinesi in Giordania, Libano, Siria e nei territori palestinesi, si è rivolto alla commissione per gli Affari esteri, il 2 marzo. Lo abbiamo incontrato per conoscere le attività dell´Unrwa, l´agenzia finanziata dall´Unione europea e dei suoi Stati membri al 57% per il periodo 2007-2013. Il conflitto continua a imperversare in Siria generando 480.000 profughi palestinesi nel paese... Pierre Krähenbühl - Si tratta di uno dei conflitti più devastante in termini umani. All´inizio c´erano circa 560.000 profughi palestinesi in Siria. Oltre il 60% sono stati sfollati, la maggior parte si trova ancora in Siria e decine di migliaia nei paesi vicini. Il 95% dei profughi palestinesi in Siria dipende totalmente dagli aiuti dell´Unrwa mentre prima erano più autosufficienti. Una nuova generazione di palestinesi subisce una perdita di identità, un´espropriazione e lo spostamento in Siria. Qual è la situazione attuale su posto a sei mesi del conflitto della scorsa estate a Gaza? Pierre Krähenbühl - La popolazione ha sopportato per anni il blocco israeliano, portando alla disoccupazione e all´assenza di libertà di movimento. Oltre il 45% degli abitanti di Gaza è disoccupato, il 65% dei giovani. Parliamo di una bomba a orologeria. Quando le persone non hanno futuro e attraversano un conflitto come quello della scorsa estate con 1.500 persone uccise e 3.000 bambini feriti, ci si prepara a una serie di conseguenze devastanti. Cosa si deve fare per migliorare la vita di circa 1,3 milioni di rifugiati a Gaza? Pierre Krähenbühl - I donatori dovrebbero rispettare gli impegni assunti in occasione della conferenza del Cairo, ma abbiamo anche bisogno di un´azione politica per affrontare le cause alla radice del conflitto, in particolare l´occupazione e il blocco stesso. Che impatto ha l´ultima crisi in Medio Oriente sulle risorse dell´Unrwa? Pierre Krähenbühl - Sempre più persone dipendono dall´Unrwa dopo i conflitti a Gaza e in Siria, nonostante l´occupazione continui... Le pressioni sui nostri servizi sono in aumento. La regione è diventata più instabile, portando con sè il rischio di radicalizzazione... In questo contesto l´Unrwa è un attore affidabile e stabile nella regione. Nel mese di giugno 2014, l´Unione Europea e l´Unrwa hanno firmato una dichiarazione congiunta che prevede un contributo comunitario di 246.000.000 € fino al 2016. Pierre Krähenbühl - Il sostegno dell´Ue è stato assolutamente strumentale ma staremo a vedere come può essere rafforzato. L´europa è un attore fondamentale perché si concentra sui diritti umani e la preoccupazione per la dignità umana.  
   
   
BRUXELLES, COMITATO DELLE REGIONI - IL PRESIDENTE DELLA VALLE D’AOSTA ROLLANDIN PARTECIPA AL PRIMO INCONTRO DELLA COMMISSIONE COTER  
 
Aosta, 4 marzo 2015 - Nella giornata di, lunedì 2 marzo 2015, il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha partecipato a Bruxelles al primo incontro della commissione Coter (Politica di Coesione Territoriale e Budget dell’Ue) del Comitato delle Regioni, in qualità di coordinatore politico per il gruppo Alleanza Europea. All’ordine del giorno, oltre all’approvazione del programma di lavoro della commissione che delinea le priorità di azione per il 2015, tre pareri tra cui il documento sul Miglioramento dell’attuazione dell’Agenda territoriale dell’Unione europea 2020 del relatore Marek Wozniak (Ppe). Nel corso del dibattito sul parere dell’Agenda, approvato e inserito in lista di votazione per la prossima Plenaria, in calendario per il 16-17 aprile, il Presidente Rollandin è intervenuto sottolineando l’importanza dell’equilibrio urbano-rurale, particolarmente delicato per le aree di media e alta montagna come la Valle d’Aosta, in cui il fenomeno dello spopolamento è molto diffuso e dove è urgente trovare politiche mirate che mitighino tale aspetto e ne evitino l’inasprimento.  
   
   
BRUXELLES, PIGLIARU PRESIEDE COMMISSIONE ENVE: PER L´AMBIENTE FONDAMENTALE IL RUOLO DI ENTI LOCALI E REGIONALI  
 
Cagliari, 4 Marzo 2015 - Impegno a Bruxelles ieri per il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, che per tutta la giornata ha presieduto al Comitato delle Regioni, la riunione della Commissione Enve. Dopo la seduta di insediamento, è stato questo il primo appuntamento con i lavori della Commissione, responsabile per il Cdr delle politiche ambientali ed energetiche. Alla riunione, preceduta in mattinata dagli incontri preparatori con i componenti del gruppo Pes in Enve e con i coordinatori dei gruppi, hanno partecipato il Commissario per l´Ambiente dell´Unione europea Karmenu Vella e il presidente della commissione per l´Ambiente del Parlamento europeo Giovanni La Via. Dopo una sessione dedicata alla discussione dei pareri, al centro dei lavori della Commissione è stata la cooperazione interistituzionale nella politica ambientale dell´Unione europea. Obiettivo del dibattito era fare il punto sulle attività future mettendo al centro il coinvolgimento delle Regioni e degli enti locali, perché siano sempre più parte attiva nelle scelte politiche ambientali dell´Europa, ragionando sul metodo. "La commissione Enve del Comitato delle Regioni nutre grandi aspettative di una proficua cooperazione interistituzionale con la Commissione europea e la commissione Envi", ha detto il presidente Pigliaru presentando l´argomento dei lavori. "Quando si tratta di priorità fondamentali come l´economia circolare, la qualità dell´aria, il capitale naturale e l´efficace attuazione della legislazione europea, la partecipazione degli enti locali e regionali e del Comitato delle Regioni, che ne rappresenta la voce istituzionale, è di fondamentale importanza". Francesco Pigliaru ha poi sottolineato l´importanza dell´accordo di cooperazione tra la Commissione europea e il Comitato delle Regioni, che "fornisce strumenti per associare più strettamente il Cdr all´elaborazione delle iniziative politiche e delle proposte legislative della Commissione, come pure nella valutazione della loro attuazione", auspicando "un rafforzamento della cooperazione nell´ambito della piattaforma tecnica congiunta per la cooperazione ambientale". Il valore della cooperazione è stato evidenziato anche da Karmenu Vella, che si è soffermato sulla gestione del cosiddetto "pacchetto rifiuti", prendendolo a modello per spiegare come sia necessario essere "ambiziosi" non solo sul fronte legislativo, con la produzione di un gran numero di norme che vadano nella direzione di un obiettivo, ma anche "a livello di attuazione". Tema ripreso anche da La Via, cha da presidente della commissione Envi è il principale interlocutore al Parlamento europeo della Enve guidata da Francesco Pigliaru, con cui condivide competenze sia nel campo dell´ambiente che in quello dei cambiamenti climatici. Molti gli aspetti toccati nel dibattito, con il comune denominatore di una sempre più forte richiesta di ascolto e partecipazione da parte dei territori e delle istituzioni locali, che sono i soggetti direttamente impegnati nella realizzazione sul campo delle politiche ambientali che arrivano dall´Europa. Nelle conclusioni il presidente Pigliaru ha messo l´accento sull´importanza della definizione del target: "I target devono essere raggiungibili, realistici, credibili dal punto di vista dell´implementazione. Bisogna stare molto attenti a dove si fissa l´asticella, soprattutto quando si ha a che fare con territori profondamente diversi. È vero che chi sta in basso è spinto a raggiungere quel risultato, ma le regioni virtuose rischiano di essere livellate verso il basso mentre, al contrario, meritano incentivi per funzionare sempre meglio". A margine della riunione, rispondendo ad alcune domande sulle politiche per la gestione dei rifiuti, il presidente Pigliaru ha portato l´esempio della Sardegna come percorso di successo, illustrando i dati sulla raccolta dei rifiuti urbani presentati proprio oggi alla stampa dall´assessore regionale dell´Ambiente Donatella Spano e che vedono la Sardegna "regione virtuosa", ottava nella classifica nazionale con il 51 per cento di raccolta differenziata, un risultato quasi 9 punti sopra la media nazionale e molto al di sopra della media delle regioni del Sud (28,9%) e del Centro (36,3%).  
   
   
VICEPRESIDENTE UMBRIA A BRUXELLES INTERVIENE A WORKSHOP SU SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA  
 
Perugia, 4 marzo 2015 - "L´umbria ha voluto questo confronto per cercare di accelerare il processo di semplificazione amministrativa che sta portando avanti in modo sistematico e con grande impegno da qualche anno, raccogliendo buone pratiche": lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria, Carla Casciari, intervenendo a Bruxelles al workshop tra Regioni europee sul tema del miglioramento dell´azione amministrativa e quindi sulle buone pratiche messe in campo dalle Regioni in materia di semplificazione della burocrazia per incrementare la competitività delle imprese. All´incontro è intervenuta anche la coordinatrice regionale, Maria Ernesta Ranieri, che ha illustrato nel dettaglio le azioni avviate dalla Regione Umbria in tema di riduzione degli oneri amministrativi. "Se la semplificazione amministrativa non è in sé, certamente, l´unica soluzione alle problematiche economiche italiane – ha detto la vicepresidente Casciari - tale riforma è fondamentale e riconosciuta come uno dei nodi per lo sviluppo del Paese. Le imprese, in particolare, lamentano la numerosità delle leggi, l´aggravio nelle discipline di recepimento delle direttive comunitarie ed anche la poca chiarezza e lo scarso coordinamento tra istituzioni. Di conseguenza, la Regione Umbria – ha aggiunto la vicepresidente – si è proposta come obiettivo di rendere la sua normativa più snella e trasparente, proporzionale agli interessi pubblici da tutelare, alla dimensione e complessità delle imprese e alle esigenze delle imprese stesse e dei cittadini". "La legge regionale che ha inquadrato la politica dell´Umbria per la semplificazione risale alla seconda metà del 2011 – ha riferito la vicepresidente - Nella normativa sono stati ripresi, ma in qualche caso anche anticipati, gli strumenti di semplificazione introdotti a livello nazionale e, a fronte della norma regionale, abbiamo avviato un insieme composito di misure, stabilendo risultati chiari, predefiniti ed in taluni casi ambiziosi. Quanto ci siamo prefissati, è stato raggiunto. Poiché l´Umbria è piccola, per territorio e per popolazione, anche se siamo partiti tardi, abbiamo potuto ottenere qualche risultato importante e significativo". Casciari ha precisato che il percorso non è affatto concluso:"Molto è ancora da fare e, in proposito, richiamo l´attivazione di un´azione collegiale con le istituzioni operanti nel territorio regionale, con le quali è in via di definizione un accordo operativo, basato sulla condivisione di medesimi obiettivi di semplificazione, per l´applicazione omogenea di metodologie e strumenti al fine di ottenere miglioramenti tangibili e vantaggiosi per i cittadini che vivono e le imprese che operano nella nostra regione". Tra i risultati ottenuti sono stati ricordati il miglioramento della regolazione con la redazione di 6 testi unici nelle materie di agricoltura, sanità, sociale, artigianato, commercio, turismo, governo del territorio che hanno prodotto la abrogazione di 81 leggi e di parti di altre 23 leggi, la delegificazione e la riduzione di provvedimenti; l´adozione di modelli semplificati e standardizzati a livello regionale; l´aumento di efficienza e trasparenza dei procedimenti amministrativi attraverso la riduzione del 24 per cento dei tempi medi; l´introduzione di procedure amministrative standard; l´accesso dal sito web della Regione e quindi pubblicazione dei termini per la certezza di tempi di svolgimento; la dematerializzazione di flussi documentali; la riduzione degli oneri amministrativi. "In quest´ultimo caso – ha precisato la vicepresidente - abbiamo cercato di porci dalla parte delle imprese, con un coinvolgimento diretto e partecipato delle stesse all´individuazione degli oneri e quindi alla riprogettazione delle procedure amministrative, prestando attenzione alla partecipazione di imprese e cittadini al processo di semplificazione, chiamandoli a dare proposte ed a concorrere alle operazioni di miglioramento". Concludendo la vicepresidente Casciari ha voluto ricordare che "la semplificazione dipende anche da fattori culturali, che vengono prima e stanno fuori dalle norme. Ad esempio u´utilizzo crescente della telematica nelle relazioni tra imprese ed amministrazioni, tanto per l´adempimento di oneri burocratici quanto per qualsiasi altra interrelazione, rappresenta indubbiamente un elemento di primaria importanza, che tuttavia da solo non basta, visto che è fondamentale riuscire a coniugare l´innovazione tecnologica con quella di un diverso approccio culturale. Il risultato che pensiamo di aver raggiunto nella nostra Regione – ha concluso - è proprio quello di aver sviluppato, attraverso un´azione di formazione che ha accompagnato le diverse attività, una sensibilità alla semplificazione che, si spera, possa garantire una modalità di miglioramento continuo".  
   
   
VENDOLA INCONTRA AMBASCIATORE USA: RAPPORTI ECCELLENTI CON IMPRESE AMERICANE  
 
Bari, 4 marzo 2015 - “Una presenza molto gradita. L’ambasciatore è qui per una visita di ricognizione su le peculiarità del territorio pugliese e anche per conoscere i nostri punti di eccellenza”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola incontrando ieri mattina presso la Presidenza l’Ambasciatore degli Stati Uniti John Phillips. “I rapporti tra le aziende americane e la Puglia – ha continuato Vendola –sono assolutamente eccellenti. Noi siamo molto fieri di queste presenze e pensiamo che sia possibile incrementare investimenti di realtà innovative dell’industria americana nel nostro territorio. Siamo anche molto fieri del nostro sistema d’impresa, che non ha paura di affrontare le sfide della globalizzazione”. “È stata un’occasione importante – ha concluso il Presidente della Regione Puglia – anche per discutere del ruolo del nostro Paese e della nostra regione nel Mediterraneo, in un’epoca così funestata da pericoli e minacce per la libertà e i valori della società che abbiamo costruito. Sono molto grato all’ambasciatore americano e lo ringrazio della sua visita”. Da parte sua, l’Ambasciatore Phillips si è detto “molto colpito dalla bellezza e dalla positività di questa regione. Sono rimasto molto impressionato dal tasso d’innovazione della Puglia, ho avuto modo di visitare tante imprese e tante start up molto interessanti. Posso dire che il lavoro fatto in questi anni dal Presidente Vendola ha senz’altro contribuito a rinnovare questo territorio, che ora si presenta nelle migliori condizioni possibili a chi prenderà il suo posto. L’italia sta facendo grandi passi in avanti per migliorare la situazione economica e sociale, ma la Puglia può fare da modello per la strada futura da percorrere”.  
   
   
MARONI: EUROPA E RUSSIA DESTINO COMUNE  
 
Milano, 4 marzo 2015 - "Mi auguro contribuisca a ridurre il conflitto fra Europa e Mosca, nonché la fine delle sanzioni che stanno fortemente penalizzando l´industria lombarda e italiana. I dati dell´export sono positivi, ma le esportazioni verso la Russia sono in diminuzione e questo solo per colpa delle sanzioni. Spero che Renzi e l´Europa possano rimediare, perché Europa, Russia e Italia hanno un destino comune". Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a proposito del prossimo viaggio in Russia del premier Matteo Renzi, conversando con i cronisti a margine della presentazione del padiglione Lombardo a Vinitaly. "Bisogna trovare una soluzione - ha ribadito - perché è necessario porre fine a questa situazione di embargo che sta danneggiando fortemente l´economia lombarda".  
   
   
GIORNATA DEI GIUSTI, MARONI: LODEVOLE INIZIATIVA  
 
Milano, 4 marzo 2015 - "Un´iniziativa lodevole che ricorda tutti coloro che si sono battuti e si battono, ogni giorno, per difendere la dignità dell´uomo contro ogni forma di prevaricazione, discriminazione e violazione dei diritti umani". Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni ha salutato la ´Giornata Europa dei Giusti´ che è stata presentata ieri sera a Palazzo Cusani, alla presenza delle più alte cariche cittadine e militari. "Si è giusti - ha sottolineato Maroni - con azioni semplici e quotidiane. Si è giusti se si assume la difesa del bene come un dovere, una responsabilità da coltivare e nutrire ogni giorno, proprio come gli alberi piantati nei giardini dei Giusti". Insegnamenti Attuali - Per il presidente Maroni, mai come oggi il significato e l´insegnamento dei Giusti "sono attuali e importanti". "Il radicarsi del fondamentalismo islamico - ha proseguito - le persecuzioni dei cristiani in Iraq, la criminalità organizzata si combattono anche grazie alla forza dei buoni esempi e dei valori positivi che i Giusti hanno rappresentato. Sono dunque uno stimolo per non arrendersi a rassegnarsi". Iniziative Da Diffondere - Dal presidente Maroni è quindi arrivato l´auspicio che tutte le iniziative legate alla memoria dei Giusti "possano diffondersi quanto più possibile", a partire dalle scuole "il tesoro più grande per educare alla responsabilità del bene". Il governatore, ricordando poi che la Lombardia ha dato i natali a uomini Giusti come Giorgio Perlasca, ha assicurato tutto il sostegno della Regione alla promozione della loro memoria.  
   
   
PROVINCE, ASSESSORE LOMBARDIA: GOVERNO RIPRISTINI RISORSE O SARÀ IL CAOS  
 
 Milano, 4 marzo 2015 - "E´ arrivato il momento che i presidenti di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni, Fassino, Pastacci e Chiamparino scrivano un documento congiunto per dire con chiarezza al Governo che se non farà marcia indietro sui tagli agli Enti locali e alle Province in particolare si rischia un caos totale sui territori su temi importanti come la sicurezza delle strade, l´edilizia scolastica e lo sgombero della neve". Lo ha detto il sottosegretario alle Riforme istituzionali, Enti locali, Sedi territoriali e Programmazione Daniele Nava, intervenendo su due mozioni discusse e approvate oggi dal Consiglio regionale. Risorse Da Regione - Su questa posizione, ha riferito Nava, c´è condivisione anche da parte dell´Ufficio di Presidenza dell´Osservatorio sulle Province che si è riunito nel pomeriggio di oggi in Regione Lombardia. Nel corso di questo incontro, "è stato fatto un passo avanti per trovare un accordo per il trasferimento delle risorse per il Trasporto pubblico Locale e alcune altre funzioni che erano fiscalizzate" ben sapendo però che "visti i tagli, i fondi regionali non potranno coprire tutte le esigenze delle Province".  
   
   
IRPET, RAPPORTO ECONOMIA TOSCANA: 2015, L´USCITA DALLA CRISI  
 
Firenze 4 marzo 2015- Con il 2014 si è chiusa, per la Toscana, la seconda fase recessiva – quella iniziata nel 2012, successiva a quella del biennio 2008/09 - che ha contrassegnato la lunga crisi: il Pil è rimasto sui livelli 2013 (+0,1% secondo le stime) mentre in Italia è ancora diminuito (dello 0,3%). Il 2015 dovrebbe segnare la definitiva uscita dalla crisi con una crescita che Irpet stima dell´1,1%, ancora superiore a quella italiana. Se gli elementi di incertezza ancora presenti nello scenario nazionale e internazionale si sciogliessero, sarebbe possibile una crescita addirittura dell´1,7%. Questo lo scenario disegnato dal Rapporto Irpet 2015 sull´economia toscana, presentato stamani in occasione della Conferenza di inizio anno dell´Istituto che si è tenuta presso l´auditorium di S. Apollonia. La competitività mostrata sul fronte dell´export e le migliori condizioni internazionali (in particolare la svalutazione dell´euro rispetto al dollaro) sono i fattori che hanno contribuito al miglior comportamento della Toscana nel 2014 e ancor più lo saranno nel 2015. La crescita è tuttavia insufficiente a sanare i problemi che anche l´economia toscana ha accumulato a causa della crisi: cali di Pil, occupazione, investimenti e un aumento consistente della disoccupazione. Pur con tali difficoltà, in questi anni l´economia toscana ha mostrato una tenuta decisamente migliore rispetto alle altre regioni: se si prendono in considerazione 7 indicatori che Istat mette a disposizione su tutte le regioni (Pil, consumi delle famiglie, investimenti, occupati, disoccupati, unità di lavoro, esportazioni) la Toscana risulta, per capacità di tenuta, la seconda regione italiana dopo il Trentino Alto Adige. Sorprende in particolare la crescita delle esportazioni. Dal 2008 ad oggi è stata del 23% (se si tenesse conto anche delle esportazioni di oro, la crescita sarebbe ancora più alta): superiore non solo a quella di tutte le altre regioni esportatrici del paese, ma superiore anche a quella della Germania. I problemi della regione sono dunque attribuibili al crollo della domanda interna per consumi e per investimenti, causato in larga misura dalle politiche di austerity imposte dall´Europa. La domanda nazionale è diminuita nei consumi ed è crollata negli investimenti colpendo soprattutto i beni, visto che la domanda di servizi è rimasta sostanzialmente ferma: l´industria quindi si polarizza, da un lato con i successi delle imprese esportatrici, dall´altro con le difficoltà delle imprese orientate al mercato interno. L´occupazione - stando ai dati attuali che coprono i primi tre trimestri del 2014- sarebbe diminuita solo dell´1,7% rispetto all´inizio della crisi (il 2008), ma il dato potrebbe essere addirittura migliore con riferimento all´intero 2014 (- 0,7% le stime preliminari). Oltre ai lavoratori autonomi, i giovani sono la categoria più svantaggiata: il 26% dei giovani che nel 2009 cercava di lavoro (106 mila) non è riuscito trovarlo. La caduta degli investimenti è il fatto forse più grave perché è tramite gli investimenti che si introduce innovazione e si assumono nuove persone: per colpa della crisi è come se dal 2008 ad oggi non si fossero fatti 45 miliardi di investimenti (600 miliardi in Italia). Oggi gli investimenti hanno difficoltà a crescere perché le imprese hanno capacità produttiva inutilizzata, perché le aspettative sono ancora incerte, perché molte imprese non ci sono più; quindi il rilancio degli investimenti può partire solo dall´operatore pubblico. La Regione Toscana ha avviato investimenti infrastrutturali (strade. Aeroporti, porti, ferrovie) per oltre 8 miliardi: investimenti che, una volta realizzati, consentiranno al sistema di essere più competitivo, innalzando la crescita di almeno lo 0,6%. Ma anche nella fase di cantiere essi genereranno domanda e posti di lavoro stimabili in oltre 15 mila l´anno (nell´ipotesi che i cantieri occupino un arco temporale di 10 anni) La Regione Toscana ha puntato a indirizzare parte dei fondi strutturali verso le imprese dinamiche per garantire l´effettiva realizzazione di nuovi investimenti volti a rafforzare la capacità innovativa del sistema. Anche in questo caso gli oltre 3 miliardi di euro utilizzabili creeranno, nella fase di realizzazione degli interventi, altre 8 mila unità di lavoro l´anno; con un rafforzamento evidente della capacità produttiva quando gli interventi saranno operativi, rafforzamento che potrebbe consentire di occupare oltre 30 mila unità di lavoro. Infine la Regione Toscana ha operato nella direzione di attrarre investimenti da fuori. In questi anni di crisi, oltre ad avere garantito la permanenza degli investitori stranieri, la Regione è stata capace di attrarne di nuovi, affrontando in alcuni casi situazioni di grave difficoltà dell´apparato produttivo regionale (si pensi, a d esempio, ai casi di Piombino e Breda).  
   
   
BILANCIO, LEGGE OMNIBUS, ASSESSORE LIGURIA: BONUS BENZINA PER I RESIDENTI NELLE AREE CON IMPIANTI D RIGASSIFICAZIONE E NUOVI INTERVENTI PER SPORT E TURISMO  
 
Genova, 4 Marzo 2015 - Un bonus benzina quale contributo ai cittadini che vivono nelle aree interessati dai rigassificatori, grazie ai 2,2 milioni di euro previsti, un fondo di garanzia per le associazioni sportive liguri e nuovi finanziamenti in campo turistico per la riqualificazione dell´offerta turistico-alberghiera, oltre alla proroga delle dilazioni dei debiti dei Comuni liguri verso le Comunità montane. Sono questi alcuni dei contenuti principali della legge Omnibus, un provvedimento a carattere finanziario e organizzativo, approvato oggi martedì 3 marzo mattina dal consiglio regionale. "Abbiamo voluto prevedere un contributo per gli abitanti nelle aree adiacenti ad impianti di idrocarburi solubili o liquidi – spiega Pippo Rossetti, assessore regionale al bilancio – e quanto prima definiremo in Giunta le modalità attuative e i criteri per la riduzione del prezzo alla pompa del carburante. Oltre a questo nella legge Omnibus abbiamo previsto un fondo di garanzia presso Filse del valore di 10.000 euro per andare incontro alle esigenze di investimento delle piccole associazioni dilettantistiche che gestiscono impianti sportivi pubblici, per poter ottenere prestiti dalle banche e poter così accendere mutui". L´omnibus prevede inoltre 350mila euro per investimenti nella riqualificazione dell´offerta turistico-alberghiera e contributi fino a 8.000 euro per i tassisti che vogliono adeguare il loro veicolo al trasporto dei disabili.  
   
   
BOLZANO: FSE, LA PROVINCIA APPROVA CRITERI PER LA "SANATORIA"  
 
Bolzano, 4 marzo 2015 - Soluzione in vista per una parte dei problemi legati alle questioni di ammissibilità avanzate da Bruxelles in merito al finanziamento di progetti del Fondo Sociale Europeo. La Giunta provinciale, infatti, ha deciso di sostenere, attingendo dal proprio bilancio, le attività di evidente interesse pubblico completate in modo corretto e che non presentino criticità formali. Ha rappresentato uno dei temi più discussi degli ultimi mesi, e ora la Provincia si muove in maniera ufficiale per trovare una soluzione che riduca i problemi causati principalmente ad enti e associazioni che non hanno ricevuto finanziamenti e rimborsi a seguito dei progetti svolti. Stiamo parlando del caso legato al Fondo Sociale Europeo, e in maniera particolare al programma 2007-2013: sui 649 progetti "aperti" e finanziati, ve ne sono alcuni che presentano delle criticità, tanto che la Commissione Europea, nel proprio rapporto finale di audit, ha rilevato una serie di questioni che mettono in dubbio l´ammissibilità degli stessi. Ciò ha comportato di fatto il blocco di una serie di pagamenti, nonostante molte delle attività siano state portate a termine alla luce dell´iniziale via libera da parte del Fse. "La legge omnibus sull´economia approvata lo scorso settembre - ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher - ci autorizza a finanziare con stanziamenti a carico del bilancio provinciale quei progetti approvati e regolarmente documentati, ma non certificabili alla Commissione Europea, che siano considerabili di evidente interesse pubblico. Le trattative fra Provincia e Commissione Europea proseguono, ma per non arrecare ulteriori danni ad associazioni e cooperative abbiamo deciso di sfruttare questa possibilità". Per poter rientrare nei casi previsti dalla norma, oggetto di una delibera approvata oggi (3 marzo) dalla Giunta provinciale, i progetti devono essere stati al centro di un provvedimento di formale approvazione da parte dell´amministrazione, e le incoerenze emerse in fase di certificazione non devono essere riconducibili a dolo o colpa da parte del beneficiario, il quale deve aver sempre agito in buona fede. Per quanto riguarda, infine, il criterio dell´evidente interesse pubblico, la delibera fa riferimento ai primi due articoli della legge provinciale sull´ordinamento della formazione professionale, che elenca interventi di primo inserimento, qualificazione, riqualificazione, specializzazione e aggiornamento dei lavoratori. La definizione dei singoli progetti ammissibili al finanziamento da parte della Provincia sarà stabilita caso per caso dalle competenti commissioni presenti all´interno delle ripartizioni, oppure, in caso di non presenza di tali organi, dal Dipartimento di competenza. Inoltre, sempre a proposito di Fse, ha preso servizio in questi giorni Claudio Spadon, che fungerá da responsabile dell´Autoritá di gestione del Fondo sociale europeo sia per la vecchia programmazione relativa al periodo 2007 - 2013, sia per la nuova programmazione con scadenza 2020.  
   
   
TORINO, OPERAZIONE “STATUTO APERTO”: PROSEGUONO GLI INCONTRI NEI TERRITORI. IL 5 MARZO IL CONFRONTO CON ISTITUZIONI E PARTI SOCIALI A PALAZZO CISTERNA  
 
 Torino, 4 marzo 2015 - Proseguono gli incontri con gli amministratori locali del territorio nell’ambito dell’operazione “Statuto aperto”. Questa sera si tiene un incontro alle 21 a Ciriè, nell’aula consiliare del Comune. Gli incontri successivi in programma sono: - lunedì 9 marzo alle 18,30 a Moncalieri, aula consiliare - lunedì 9 marzo alle 21 a Collegno, aula consiliare - martedì 10 marzo alle 21 ad Ivrea, aula consiliare Il Sindaco Metropolitano, onorevole Piero Fassino, ha inoltre convocato per giovedi 5 marzo alle 16,30 nella Sala Consiglieri di palazzo Cisterna un incontro con tutti i soggetti che operano sul territorio per l´illustrazione delle bozze di Statuto e di perimetrazione delle aree omogenee, adottate dal Consiglio Metropolitano il 21 gennaio scorso. Sono state invitate ad intervenire istituzioni pubbliche e parti sociali, ad eccezione dei sindacati, per la concomitanza delle elezioni delle Rsu della Città Metropolitana. Tramite il sito istituzionale www.Cittametropolitana.torino.it  (oppure www.Torinometropoli.it ) stanno intanto giungendo le proposte di integrazione e i suggerimenti dei vari soggetti portatori di interesse. Tutte le sollecitazioni verranno presentate al vaglio del Consiglio metropolitano e delle amministrazioni locali, per arrivare alla versione finale dello Statuto, che sarà quindi sottoposto alla Conferenza metropolitana, costituita dai 315 Sindaci della Città metropolitana, per la discussione e la definitiva approvazione. La bozza dello Statuto discussa, emendata e approvata il 21 gennaio dal Consiglio Metropolitano è pubblicata nell’home page del portale Internet della Città Metropolitana www.Cittametropolitana.torino.it  (o www.Torinometropoli.it )  
   
   
VINCENZO DEL REGNO SEGRETARIO GENERALE DELLA CITTÀ METROPOLITANA CONVENZIONE TRA METROCITTÀ E COMUNE DI FIRENZE  
 
Firenze, 4 marzo 2015 - Il Dott. Vincenzo Del Regno è stato nominato dal Sindaco Dario Nardella Segretario Generale della Città Metropolitana, in virtù di una convenzione tra la Metrocittà e il Comune di Firenze. Del Regno, nato nel 1962 a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, è anche Segretario generale a Palazzo Vecchio. Le funzioni in forma associata del servizio di Segreteria Generale avranno durata corrispondente al mandato del Sindaco di Firenze.  
   
   
TRENTINO ALTO ADIGE, IL PRESIDENTE ROSSI FIRMA IL DECRETO: ELEZIONI COMUNALI IL 10 MAGGIO  
 
Trento, 4 marzo 2015 - Il Presidente della Regione Ugo Rossi, ottenuti i necessari pareri delle Province e le intese con i commissariati del governo di Trento e Bolzano e con il Presidente della Corte d’Appello di Trento, ha firmato il decreto con cui viene ufficialmente fissata la data delle elezioni comunali. Si voterà domenica 10 maggio 2015, mentre gli eventuali turni di ballottaggio si terranno il 24 maggio. I comuni al voto, in Alto Adige, sono 109 mentre in Trentino, attualmente sono 195. Si tratta, però, di una cifra destinata a diminuire in quanto alcuni comuni hanno presentato, alla Provincia autonoma di Trento, una domanda di indizione del referendum per la fusione. Come ha stabilito la legge regionale approvata lo scorso dicembre, c’è tempo fino al 10 marzo per presentare tale domanda e la Provincia ha tempo fino al 30 marzo per esprimere il proprio parere. In caso di parere positivo gli organi dei comuni interessati ai progetti di fusione saranno prorogati in attesa dell’esito del referendum consultivo e dunque non parteciperanno alla consultazione elettorale generale di maggio. Con la firma del decreto, diventa operativo anche il calendario delle operazioni elettorali che prevede il deposito delle candidature presso le segreterie dei comuni nel periodo compreso fra venerdì 3 aprile e le ore 12.00 di martedì 7 aprile 2015. Sul sito internet della Regione, www.Regione.taa.it  cliccando sulla voce elezioni, è possibile consultare le istruzioni per la presentazione delle candidature e scaricare i modelli necessari a tale adempimento.  
   
   
CALABRIA: DELIBERATO LA COSTITUZIONE DEL “FONDO UNICO PAC”  
 
Catanzaro, 4 marzo 2015 - La Giunta regionale, nel corso della riunione del 2 marzo, finita a tarda sera, su proposta del Presidente Mario Oliverio ha anche approvato la costituzione del Fondo Unico Pac, con riferimento alla risorse provenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale, per effetto della Ii fase del processo di revisione del Por Calabria Fesr 2007/2013, già approvata dalla Commissione europea. Sono stati approvati, inoltre, una serie di interventi di efficientamento energetico e produzione di energia da fonti rinnovabili a favore dell’Università della Calabria e dell’Università “Mediterranea” di Reggio. Gli investimenti, che sono pari complessivamente a trenta milioni di euro a valere sul Por Fesr Calabria 2007-2013 riguardano la realizzazione di cinque progetti già valutati positivamente dal Ministero dello Sviluppo Economico, nell’ambito di un avviso rivolto alle Università, ma non finanziati per carenza di risorse. I progetti, ritenuti coerenti con la strategia regionale in materia di efficienza energetica e sostegno alle rinnovabili, riguardano la realizzazione di impianti solari termici, impianti a concentrazione e a pompe di calore elettriche mediante sonde geotermiche, l’efficientamento energetico di alcuni edifici, nonché la riqualificazione di un impianto di pubblica illuminazione interna mediante la sostituzione con corpi illuminanti a tecnologia Led. Questa scelta dimostra l’impegno del Presidente Oliverio e della Giunta nel campo delle politiche sostenibili e, in particolare, del settore dell’energia. In questo contesto un contributo fondamentale viene dalle Università, quali centri di sperimentazione delle tecnologie più innovative ed efficaci e di modelli virtuosi da esportare sull’intero territorio regionale. Un apporto che la Regione intende valorizzare, sostenendo un confronto con il mondo accademico calabrese che si sviluppa su più livelli, come testimoniato nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri tra il Presidente Oliverio ed i Rettori delle Università calabresi. *La Giunta ha anche approvato la delibera per l’individuazione delle risorse necessarie all’avvio dell’Avviso Pubblico relativo ai Contratti di investimento promossi da reti di imprese localizzate all’interno dei Progetti Integrati di Sviluppo Locale - Pisl Sistemi Produttivi del Por Calabria Fesr 2007/2013. Gli interventi sono finalizzati a creare e rafforzare i sistemi produttivi locali, attraverso il sostegno alla realizzazione d’ investimenti produttivi e servizi reali, quali ad esempio l’internazionalizzazione, la logistica e la commercializzazione. Le risorse pubbliche disponibili sono pari a 65,8 milioni di euro e saranno erogate sulla base di una graduatoria di merito a gruppi di imprese che soddisferanno i requisiti di qualità progettuale e sostenibilità finanziaria dei relativi programmi di investimento. Gli incentivi saranno concessi nella forma del contributo in conto capitale e potranno raggiungere l’intensità massima del 70% per quei programmi il cui importo complessivo di agevolazione non superi i 150 mila euro. Le richieste di agevolazione potranno essere presentate per progetti da realizzare nell’ambito di unità produttive ubicate nei territori dei comuni facenti parte dei Pisl. Per ogni Pisl è definita, inoltre, la dotazione finanziaria massima disponibile. L’avviso pubblico sarà emanato nei prossimi giorni.  
   
   
AOSTA, ELEZIONI COMUNALI DEL 10 MAGGIO 2015. COMUNICAZIONE POLITICA E PROPAGANDA ELETTORALE  
 
 Aosta, 4 marzo 2015 - La Presidenza della Regione ricorda che, in relazione alle Elezioni comunali del 10 maggio 1015, da giovedì 26 marzo prossimo, entra in vigore la cosiddetta par condicio. La materia è regolata dall’articolo 9 della legge n. 28/2000 con particolare evidenza per quanto previsto dal comma 1 che recita: Disciplina della comunicazione istituzionale e obblighi di informazione 1. Dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni. Si sottolinea che il termine comunicazione comprende ogni tipo di comunicazione esterna rivolta ai cittadini, alle collettività e ad altri enti attraverso ogni modalità tecnica ed organizzativa (legge 150/2000) e quindi, per estensione, anche la concessione di Patrocini da parte dell’Amministrazione che, pertanto, non accoglierà più domande in tal senso dal 26 marzo 2015 fino alla chiusura delle operazioni di voto. L’ufficio elettorale regionale ricorda inoltre che da martedì 7 aprile a giovedì 9 aprile, le giunte comunali devono stabilire e delimitare gli spazi destinati alle affissioni di propaganda elettorale di coloro che partecipano alla competizione elettorale con liste di candidati. Da venerdì 10 aprile 2015, la propaganda elettorale può essere effettuata solo negli appositi spazi messi a disposizione dai Comuni. Si rammenta che sono vietati il lancio o il getto di volantini in luogo pubblico o aperto al pubblico, la propaganda elettorale luminosa o figurativa a carattere fisso in luogo pubblico, escluse le insegne delle sedi dei partiti e la propaganda luminosa mobile. L’uso di altoparlanti su mezzi mobili è consentito previa autorizzazione del Sindaco o, nel caso in cui si svolga sul territorio di più Comuni, del Prefetto. Dallo stesso giorno, possono invece tenersi riunioni elettorali senza l’obbligo di preavviso al Questore. Le manifestazioni indette per le ricorrenze del 25 aprile e del 1° maggio, ricadenti nel periodo di svolgimento della campagna elettorale, non costituiscono forma di propaganda elettorale, purché attinenti esclusivamente alle ricorrenze medesime. Da sabato 25 aprile 2015, sino alla chiusura delle operazioni di voto, è vietato rendere pubblici o comunque diffondere i risultati di sondaggi demoscopici sull’esito delle elezioni e sugli orientamenti politici degli elettori, anche se tali sondaggi siano stati effettuati in un periodo precedente a quello del divieto. Fermo restando tale divieto, è utile precisare che l’attività di tali istituti demoscopici diretta a rilevare, all’uscita dei seggi, gli orientamenti di voto degli elettori, ai fini di proiezione statistica, non è soggetta a particolari autorizzazioni. È comunque opportuno che la rilevazione demoscopica avvenga a debita distanza dagli edifici sede di seggi e non interferisca in alcun modo con il regolare e ordinato svolgimento delle operazioni elettorali. La presenza di incaricati all’interno delle sezioni per la rilevazione del numero degli elettori iscritti nelle liste elettorali nonché dei risultati degli scrutini può essere consentita, previo assenso da parte dei presidenti degli uffici elettorali di sezione, solo per il periodo successivo alla chiusura delle operazioni di votazione, vale a dire dopo le ore 23 di domenica 10 maggio, purché in ogni caso non venga turbato il regolare procedimento delle operazioni di scrutinio. Da sabato 9 maggio 2015 e fino alla chiusura delle operazioni di voto, sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico e le nuove affissioni di stampati, giornali murali e manifesti. Inoltre, nei giorni destinati alla votazione, è vietata ogni forma di propaganda elettorale entro il raggio di 200 metri dall’ingresso delle sezioni elettorali  
   
   
EVENTO FSE. VENDOLA: "QUESTE POLITICHE HANNO FATTO DELLA PUGLIA UN MODELLO"  
 
Bari, 4 marzo 2015 - “In sette anni avevamo da spendere poco meno di un miliardo e 300 milioni di euro del Fondo Sociale europeo. Abbiamo speso e certificato il 75 per cento e abbiamo già impegnato il 100 per cento. E questo è un risultato unico nel panorama italiano. Abbiamo usato il fondo sociale europeo per investire sul capitale umano, sulla formazione e sulla implementazione della qualità della domanda di lavoro delle giovani generazioni. E abbiamo dati sull’occupabilità, relativamente ai programmi e ai bandi che sono molto incoraggianti, oltre l’80 per cento dei giovani che si formano in esperienza come Bollenti Spiriti hanno accesso al mercato del lavoro”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo in conferenza stampa, insieme con gli assessori Alba Sasso e Gugliemo Minervini, per presentare ai giornalisti l’evento Fse “I giovani pugliesi, energia alternativa” organizzato dalla Regione Puglia che si svolgerà il 6 e il 7 marzo prossimi presso la Fiera del Levante (padiglioni 18/20). “In questo contesto di politiche - ha spiegato Vendola - noi abbiamo cercato di trovare la porta per uscire dalla crisi. Abbiamo provato a sperimentare l’idea che il capitale umano significa dare ai giovani, non una pacca sulla spalla, bensì gli strumenti per camminare con le proprie gambe e per essere non risucchiati nella paura e nella precarietà. Questa politica ha migliorato molto la Puglia, ora si tratta di continuare su questa strada. Sono molto grato a chi ha lavorato con me, a Guglielmo Minervini e alla sua fantasia, ad Alba Sasso e alla sua tenacia, alle strutture che hanno fatto della Puglia un modello in tutta Italia e un insieme di buone pratiche, tali valutate in tutta Europa”. “Credo - ha aggiunto Vendola - che tra le azioni che abbiamo messo in campo nel decennio di governo, nel nome di una Puglia migliore, cioè con l’idea che ci fosse una energia non sfruttata pulita e rinnovabile che è quella del talento dei giovani, ecco io credo che tra le tante cose che abbiamo fatto, questa sia la cosa che debba essere più presidiata e protetta per il futuro. E per quello che mi riguarda è la politica di cui sono più orgoglioso perché penso che chiunque abbia incrociato un bando, una realtà, un laboratorio, una esperienza costruita da queste politiche, abbia avuto la sensazione concreta che c’è una Puglia migliore”. Per Vendola “una Puglia migliore significa che siamo usciti dal cono d’ombra, da una percezione di marginalità e siamo diventati protagonisti”. “Una Puglia migliore – ha concluso Vendola - vuol dire che abbiamo segnato il tempo, che abbiamo cambiato il percorso di questa regione e cambiato il destino di decine di migliaia di ragazzi e ragazze della Puglia. Una Puglia migliore significa non che non ci siano problemi, ce ne sono tantissimi, non che non abbiamo commesso errori, ne abbiamo fatti tanti, ma significa che abbiamo saputo imboccare una strada di cambiamento e che quella narrazione che ci diceva che ci sono energie che vanno liberate dalla paura, l’abbiamo raccontata. Ora quella strada bisogna continuare a percorrerla”.  
   
   
WELFARE: ALLA CASA DEI DIRITTI UNO SPORTELLO LEGALE GRATUITO PER I CITTADINI PIÙ DEBOLI UNA NUOVA SCOMMESSA DI MILANO PERCHÉ NESSUNO RESTI INDIETRO E PER LA DIFESA DEI DIRITTI DI TUTTI  
 
 Milano, 4 marzo 2015 - Avvocati ed esperti a disposizione dei cittadini più deboli o in difficoltà per offrire assistenza legale gratuita sui temi del lavoro, della famiglia, su questioni di carattere penale, della casa, dell’immigrazione, della violenza di genere, delle pari opportunità. E´ l´iniziativa presentata alla Casa dei Diritti dove, sempre, il Comune ha intitolato la Sala degli incontri a Franco Bomprezzi, il giornalista milanese recentemente scomparso, per ricordare il suo impegno a favore delle persone con disabilità. “Lo sportello legale è una nuova scommessa voluta da questa Amministrazione perché nessuno resti indietro e per difendere i diritti di tutti, con’attenzione particolare agli ultimi e al tema della violenza sulle donne – ha detto Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali e Cultura della Salute -. La Casa dei Diritti sarà il centro di coordinamento che ospiterà professionisti ed esperti che saranno gratuitamente al servizio del cittadino, in modo che tutti possano davvero ritrovare in un unico luogo gli strumenti concreti di aiuto. Ed è anche per questo che abbiamo deciso di dedicare una sala a Franco Bomprezzi, perché la sua vita è stata un vero esempio di come ci si batte a difesa e a sostegno delle persone che troppo spesso la nostra società dimentica”. “I servizi offerti da questo sportello si inseriscono nella lunga tradizione di punti ascolto del Comune, ossia quella di essere il primo punto di riferimento sul territorio per i propri cittadini – ha detto Franco D’alfonso, assessore al Commercio, Attività produttive, Turismo, Marketing territoriale, Servizi civici –. Questa tradizione di offerta pubblica di servizi è ben rappresentata dalle migliaia di cittadini che ogni giorno si rivolgono ai nostri servizi, come ad esempio l’anagrafe, e dai tanti professionisti che da sempre mettono a disposizione le loro competenze, in associazioni di categoria per il bene della città”. “L’apertura dello sportello legale conferma l’attenzione che questa Amministrazione ha nei confronti delle persone che sono più in difficoltà – commenta Basilio Rizzo, presidente del Consiglio comunale -. Bisogna continuare a informare i cittadini di servizi che sono a loro disposizione sul territorio. I diritti sociali devono, infatti, accompagnare quelli individuali ed è necessario portare la conoscenza di questi diritti soprattutto nelle periferie, dove spesso maggiori sono le situazioni di bisogno andando sempre più incontro alle esigenze dei cittadini”. La Casa dei Diritti sarà dunque il luogo dove convergeranno due servizi: lo sportello “Diritto Donna” attivato dal Comune, in collaborazione con il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati, che offre alla cittadinanza colloqui gratuiti di orientamento legale e da sempre attivo nella lotta alla violenza contro le donne. A questo si aggiunge lo sportello di orientamento legale “Diritti e diritto: per meglio orientarsi” che opera sui diritti inalienabili ed imprescindibili che garantiscono la coesione sociale e la qualità della vita. Grazie al nuovo sportello presentato oggi, avvocati ed esperti presteranno la propria collaborazione gratuitamente per fornire informazione ed orientamento su temi riguardanti il lavoro, i rapporti familiari, il diritto penale, la casa, l’immigrazione, la violenza sulle donne, le pari opportunità. In particolare, sulle questioni della lotta alla violenza di genere, lo sportello si occuperà di prevenzione del maltrattamento, della violenza contro le donne e dell’assistenza alle vittime, e metterà a disposizione delle cittadine un luogo che possa accoglierle, ascoltarle e orientarle, dove ricevere il primo sostegno legale con informazioni, pareri e consulenze. Gli avvocati potranno essere affiancati a turno anche da operatrici di accoglienza dei Centri e dei Servizi antiviolenza in modo da attivare un punto d’ascolto multifunzionale gestito da un’équipe professionale dell’Ufficio maltrattamento e violenza, utile anche ad orientare verso la rete dei servizi della città e a diventare un riferimento per le Cittadine. La disponibilità di avvocati ed esperti rappresenta un importante contributo per realizzare un sistema integrato di interventi e servizi di welfare nella città di Milano che valorizzi la partecipazione attiva dei cittadini e il rapporto sinergico tra enti pubblici, enti del privato sociale, terzo e quarto settore, imprese private e singoli, ponendo al centro il tema dei diritti quale strumento necessario per creare pari opportunità e maggiori condizioni di equità per tutti. Ai cittadini verranno anche offerti orientamento ed informazioni utili, pareri sulla fondatezza giuridica e sulla proponibilità eventuale di un’azione giudiziaria, chiarendo tempi e costi della giustizia, con indicazioni semplici e chiare circa gli adempimenti necessari per l’inizio di un giudizio e un orientamento su eventuali soluzioni alternative all’apertura di una causa. Lo sportello è aperto a tutte e tutti i cittadini milanesi con queste modalità: il lunedì sul tema lavoro, il martedì sulla famiglia, il mercoledì per la consulenza penale, il giovedì sulla casa e il venerdì sull’immigrazione. Lo sportello sarà aperto per i temi che riguardano la violenza e i diritti delle donne il giovedì pomeriggio dalle ore 14.30 alle ore 16.30 per due volte al mese (ogni quindici giorni). Per prenotare un appuntamento è possibile contattare la Casa dei Diritti dalle ore 9.00 alle ore 18.00, telefonando ai numeri: 02/88463045 - 02/88453385 - 02/88441641 oppure inviando una e-mail all’indirizzo: pss.Casadeidiritti@comune.milano.it. I lavori di questa mattina alla Casa dei Diritti sono stati aperti dall’incontro “L’esperienza della Rete Alzheimer. Le cose fatte, i nuovi progetti” dove, insieme all’assessore Majorino e Giuseppe Landonio sono intervenuti Saverio Chirchiglia, Elisabetta Farina, Isabella Menichini, Giuseppe Salvato, Marco Trabucchi, Stefania Zazzi, rappresentanti del Tavolo e della Rete Alzheimer, operatori e familiari.  
   
   
RIORDINO ISTITUZIONALE, VIA LIBERA DELL´ASSEMBLEA AL PROGETTO DI LEGGE DI FUSIONE DEI COMUNI DI BUSANA, COLLAGNA, LIGONCHIO E RAMISETO NELLA PROVINCIA DI REGGIO EMILIA.  
 
 Bologna, 4 marzo 2015 – Via libera dell’Assemblea legislativa al progetto di legge di fusione dei Comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella provincia di Reggio Emilia. “Il voto di oggi in aula, con 48 sì, è un risultato che denota la grande consapevolezza dell’importanza di una sfida, quella della fusione, che i territori vogliono cogliere e che la Regione sostiene fortemente”. E’ la soddisfazione espressa dall’assessore regionale a Bilancio e riordino istituzionale Emma Petitti che ricorda: “E’ una fusione fortemente voluta dai sindaci dei quattro Comuni dell’alto Appennino reggiano, con costanza e senza incertezze e che, dopo essere stata avviata durante la scorsa amministrazione, era arrivata ad uno stadio avanzato. Noi ribadiamo il nostro appoggio e la continuità molto forte con le scelte già compiute che rispettano la volontà degli amministratori locali”. “Il processo porterà ad una semplificazione della rappresentanza politica del territorio”, sottolinea Petitti. “Si tratta di quattro Comuni con meno di 5000 abitanti in un’area molto vasta che già da tempo avevano deciso di gestire i servizi in modo associato e il passaggio ad un unico ente consentirà risparmi e razionalizzazione della gestione in modo ottimale, aumentando la competitività del territorio all’interno di un sistema regionale che vuole cogliere l’occasione di ripensare il quadro del governo del territorio, per semplificarne l´organizzazione e migliorarne efficienza ed efficacia”. Le tappe del progetto di fusione - L’aula ha dato il via libera all’indizione del referendum consultivo nei quattro Comuni. Dopo il suo svolgimento, l´Assemblea legislativa sarà riconvocata per il pronunciamento definitivo. Con il referendum i cittadini saranno anche chiamati a scegliere il nome del nuovo Comune unico. Questa la rosa dei nomi possibili: Ventasso, Nasseta, Crinale Reggiano, Crinale dell´Alto Appennino Reggiano, Alto Appennino Reggiano, Nasseta e Valle dei Cavalieri, Vallisneri, Due Valli. Con la fusione, il nuovo Comune unico avrebbe una popolazione di circa 4.500 abitanti e una superficie di 257 Km quadrati. Secondo la proposta di legge presentata dalla Giunta e approdata oggi in Assemblea, il nuovo ente - a decorrere dal primo gennaio 2016 - riceverà dalla Regione un contributo annuale di 247 mila e 500 euro per quindici anni e, in aggiunta, un contributo straordinario in conto capitale di 200 mila euro all’anno per un triennio.  
   
   
DUE GIORNI IN VALLE D’AOSTA PER IL COMITATO NAZIONALE PER LE AREE INTERNE  
 
Aosta, 4 marzo 2015 - La Valle d’Aosta ha ospitato lunedì 2 e martedì 3 marzo, il Comitato della Strategia nazionale per le aree interne. L’attuazione della Strategia, guidata dall’ex Ministro Fabrizio Barca e inserita dallo Stato nell’ambito della nuova programmazione dei fondi strutturali europei e statali per il settennio 2014/20, mira ad invertire le tendenze demografiche in atto in quelle che vengono definite le “aree interne”, vale a dire in quei territori distanti dai poli urbani e, di norma, più svantaggiati nella fruizione dei servizi essenziali (relativi in particolare a salute, istruzione e mobilità) e nella valorizzazione del proprio potenziale di sviluppo locale. L’attuazione della Strategia passa attraverso l’individuazione di aree territoriali di intervento, sulla base di precisi indicatori definiti a livello centrale, e la definizione di una strategia d’area. Quest’ultima sarà articolata in un progetto di sviluppo locale, finanziato dai Programmi regionali 2014/20 (Fesr, Fse, Feasr e Fsc), che promuova la crescita e induca processi di sviluppo sostenibile, e in un progetto sui servizi essenziali, finanziato con risorse statali addizionali, volto all’adeguamento e allo sviluppo dell’offerta dei servizi essenziali. «La missione del Comitato nazionale – spiega il Presidente della Regione Augusto Rollandin - è stata, innanzitutto, l’occasione per un confronto diretto con i territori delle aree preselezionate, Bassa Valle e Grand Paradis, nel corso dei due focus group, svoltisi, rispettivamente, a Verrès, presso la sede del Politecnico di Torino, e a Rhêmes-saint-georges, presso Maison Pellissier. I due incontri hanno visto la partecipazione dei Presidenti delle Comunità montane interessate, nonché di attori del territorio che, a vario titolo, hanno dato voce alle esigenze e alle potenzialità dell’area su cui potrà insistere la Strategia». Il programma della missione ha anche previsto un approfondimento, sul piano politico, con il Presidente della Regione Augusto Rollandin e gli Assessori interessati (Aurelio Marguerettaz per il Turismo, Renzo Testolin per il settore agricoltura, Emily Rini per la scuola e i beni culturali, Pierluigi Marquis per le politiche del lavoro e l’industria e Antonio Fosson per quanto attiene la sanità e le politiche sociali), nel corso di un incontro istituzionale, svoltosi, nella mattinata di oggi, martedì 3 marzo, a Palazzo regionale. «L’incontro di oggi – dichiara il Presidente Augusto Rollandin - è stato particolarmente importante sia perché coincide con l’avvio della nuova programmazione sia perché basato su un tema, quello della coesione territoriale, particolarmente caro alla Valle d’Aosta che da sempre è consapevole dell’importanza di prestare una forte attenzione al territorio, e alle popolazioni che lì vivono e svolgono le loro attività, ponendo quindi il territorio, con le sue difficoltà, fragilità ma anche potenzialità, ‘’al centro’’ delle politiche regionali. Per il periodo 2014/20, saremo interessati da 10 nuovi programmi, di cui 6 di cooperazione territoriale, alcuni dei quali già approvati e in fase di avvio in questi giorni (in particolare, i programmi Fesr e Fondo sociale). Come per il passato, questi programmi fanno riferimento ad un unico quadro strategico, senza il quale nessuna integrazione, voluta e progettata, non solo dichiarata a posteriori, sarebbe evidentemente possibile. Inoltre, questi programmi hanno fatto proprio il metodo proposto, di partire dai bisogni e dai risultati attesi per definire quindi le azioni da realizzare, concertandole preventivamente con il territorio». «La Regione condivide pienamente la strategia per le Aree interne - ha detto Rollandin nel corso dell’incontro - e le innovazioni che essa comporta: attenzione ai territori marginali, integrazione degli strumenti e delle politiche e risultati concreti e duraturi. In particolare l’integrazione di strumenti e politiche è essenziale in una regione di piccole dimensioni. E l’integrazione dei fondi e degli strumenti attuativi è essenziale non soltanto nella strategia Aree interne ma trasversalmente nell’attuazione dei fondi. A tal fine, la Regione fin dal 2007 e nuovamente per il periodo 2014-2020 si è dotata di una politica regionale di sviluppo che coordina a 360° l’azione dei diversi fondi. L’obiettivo è la sinergia e, laddove possibile, nel rispetto di regole sempre più complesse, semplificazione» «Spero che i lavori nelle due aree possano continuare in maniera proficua - ha concluso Rollandin - e che, più in generale, la strategia delle aree interne riesca a tener conto delle specificità della montagna, o meglio della media e alta montagna, proprio in vista di ottenere i risultati concreti. Le prossime tappe del percorso, che era già stato avviato in Regione a marzo dello scorso anno e condiviso, sin dalle fasi iniziali, con il Cpel, prevedono, entro marzo 2015, la selezione definitiva dell’area pilota e, entro settembre 2015, l’elaborazione della relativa “strategia d’area”.  
   
   
RIFORMA ENTI LOCALI: AVVIATO DIALOGO CON SINDACI CARSO TRIESTE  
 
Trieste, 4 marzo 2015 - Dialogo continuo e massima attenzione alle singole esigenze dei territori in un´ottica di valorizzazione e rispetto delle specificità ma nel preciso contesto di quella che è ormai una Riforma degli Enti locali pronta ad essere attuata all´insegna di ottimizzazione delle risorse e risparmio complessivo di spesa. Incontrando i sindaci dei quattro Comuni carsici dell´area giuliana (Vladimir Kukanja di Duino-aurisina, Monica Hrovatin di Sgonico, Marko Pisani di Monrupino e Sandi Klun di San Dorligo), l´assessore alla Funzione pubblica del Friuli Venezia Giulia, Paolo Panontin, ha avviato un proficuo interscambio di idee in vista della fase operativa legata al Piano di riordino territoriale che, così come previsto, abbina i quattro Comuni dell´Altipiano a Trieste. Rimarcando la pari dignità per tutti in fase di elaborazione dello statuto di quella che sarà l´Unione territoriale intercomunale (Uti) Giuliana, con i suoi 230 mila abitanti la più popolosa delle 17 previste nell´estremo Nordest d´Italia, Panontin ha preso atto delle segnalazioni giunte dai sindaci presenti in merito a difficoltà inerenti alla gestione amministrativa ed al livello di tutela della minoranza slovena (diverso fra Trieste, Duino-aurisina e i rimanenti tre comuni). "È necessario quanto opportuno - ha ribadito Panontin - garantire rappresentatività ad ogni area, così come è volontà della Regione cercare di elevare l´equilibrio verso l´alto piuttosto che il contrario". L´assessore ha anche evidenziato come la legge definisca principi e linee guida che, in fase di attuazione, daranno vita ad una corretta operatività costruita passo dopo passo. "Accompagneremo il percorso di tutti - ha assicurato Panontin - cercando di volta in volta di identificare le migliori soluzioni. A questo proposito - ha concluso - sono certo che l´area triestina sarà un laboratorio di idee ed azioni che potranno essere mutuate altrove".  
   
   
SCANDICCI: ADDIO ODISSEE NEGLI UFFICI, ECCO IL PROGETTO DI FRONT OFFICE UNICO PER I CITTADINI DAL 2016 PER QUALSIASI PRATICA, DOMANDA O DOCUMENTO, I CITTADINI CHE SI RIVOLGERANNO AL COMUNE AVRANNO UN UNICO LUOGO DI ACCOGLIENZA DOVE FARE RICHIESTA E DOVE RICEVERE RISPOSTA  
 
Scandicci, 4 marzo 2015 - La Giunta Comunale ha approvato il progetto di Front Office Unico e della conseguente riorganizzazione di tutti gli uffici dell’Amministrazione Comunale. Il Front Office Unico si affaccerà sulla terrazza pensile del Municipio, che così diventerà il nuovo accesso al Palazzo del Comune. Il progetto è stato elaborato con un lavoro di gruppo da parte dell’ensemble delle Posizioni Organizzative del Comune, ovvero l’insieme di dipendenti comunali con alta professionalità ai vertici dei singoli settori dell’ente locale. “Il Front Office Unico per il Comune servirà a semplificare al massimo la vita dei cittadini che si rivolgono al Comune e al tempo stesso a ottimizzare le risorse all’interno dell’Amministrazione Comunale – spiega il Sindaco Sandro Fallani – questo progetto servirà anche a riqualificare gli ambienti del Municipio con l’obiettivo della miglior accoglienza possibile per i cittadini e di un miglioramento della qualità dell’ambiente di lavoro per i dipendenti del Comune, così come già fatto nelle scorse settimane con l’inaugurazione della nuova Anagrafe. Separare Front Office e Back Office, ovvero il lavoro di chi ha relazioni con il pubblico e di chi invece cura le pratiche e gli atti negli uffici, serve a preparare il personale che ha rapporti con il pubblico ad ogni tipo di richiesta e ad aumentare la produttività nelle fasi di avanzamento dei diversi iter. Al primo piano del Comune le persone potranno parlare anche con il Sindaco e gli Assessori, dal momento che in orari settimanali prestabiliti saremo al Front Office Unico per incontri diretti con i cittadini”. Altro aspetto importante della progettazione del Front Office Unico del Comune è il coinvolgimento diretto dell’ensemble delle Posizioni Organizzative. “I dipendenti che hanno lavorato e continuano a lavorare al progetto di Front Office rappresentano tutti i servizi del Comune – prosegue il primo cittadino – e si sono coordinati con responsabilità, entusiasmo, professionalità e preparazione. Sono energie fresche all’interno dell’Amministrazione Comunale e hanno scelto di mettersi in gioco con il massimo dell’impegno, con l’unico obiettivo del miglioramento dei rapporti tra il nostro Comune e i cittadini”. In base al progetto di Front Office Unico, alla terrazza pensile del Municipio si accederà tramite una scalinata e un ascensore esterno.  
   
   
TRENTO: RETI DI ALLEANZE, SOLIDARIETÀ E PROTAGONISMO DELLE FAMIGLIE PER ALIMENTARE IL WELFARE SUSSIDIARIO  
 
 Trento, 4 marzo 2015 - La poliedrica rete di alleanze familiari composta dall´associazionismo, l’auto-organizzazione delle famiglie, le alleanze locali e le consulte familiari era ampiamente rappresentata. Il convegno "Welfare sussidiario", tenutosi presso il palazzo della Provincia a Trento, ha avuto come mission quella di indagare il tema del welfare di comunità e il contributo che stanno dando per la sua crescita e sviluppo gli stakeholders territoriali. Il tema è stato esaminato attraverso le testimonianze di vari soggetti pubblici e privati attivi sul fronte del welfare sussidiario, provenienti dalle province di Trento, di Bolzano e dal Land Brandeburgo. “Oggi è un’occasione preziosa - ha detto in apertura il dirigente provinciale dell´Agenzia per la famiglia Luciano Malfer - per unire ed intrecciare in rete diverse esperienze di welfare sussidiario sul territorio provinciale ed extra provinciale. Il welfare oggi - ha aggiunto - si declina secondo diverse sfumature tipologiche: non si esaurisce in quello “sociale”, che tutti conoscono, ma persiste e sta crescendo sul territorio anche il secondo welfare, il welfare aziendale (che esula dalla conciliazione vita-lavoro, ma interessa un sistema integrato e dialettico di vita in azienda e vita personale), il welfare di comunità, il welfare/well being e il welfare familiare. E in tutti questi – ha detto Malfer – si sta introducendo il welfare mix che stimola partnership tra pubblico e privato foriere di servizi efficienti e di potenziamento del sistema economico sul territorio. Le criticità persistono, soprattutto in questo momento di crisi economica, e la denatalità è indubbiamente il primo indicatore (in Trentino la media è di 1,6 figli contro i 2,1 di Francia e Paesi Scandinavi): c’è dunque tanto da fare – ha concluso – e per colmare questo gap occorrono politiche bottom up, partendo dal basso, dalle famiglie e investendo su di loro per la crescita della società e dell’economia”. Presenti tra le istituzioni anche il neo presidente della Consulta provinciale per la famiglia Giovanni Manenti che, essendosi da poco insediatosi, sta portando avanti un’operazione ascolto del territorio al fine di acquisire esempi virtuosi e definire i prossimi indirizzi da intraprendere in Provincia. La presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Trentino Silvia Peraro Guandalini ha invece ricordato come “questo evento sia una preziosa opportunità per far crescere il senso civico e diffonderlo sul territorio, stringere alleanze fra soggetti che lavorano nel settore al fine di far crescere una comunità solidale e attenta al tema del welfare. Al primo posto - ha proseguito - deve comunque permanere il valore della famiglia, al di là di stereotipi e pregiudizi, e per costruire sussidiarietà orizzontale, essa deve poggiarsi su 3 cardini: coerenza, concretezza e progettualità lungimirante.” La responsabile del Servizio provinciale Politiche sociali Ileana Olivo è intervenuta al posto del dirigente del Dipartimento Salute e Solidarietà sociale Silvio Fedrigotti: “la mia relazione non vuole fare focus sul ruolo dell’amministrazione pubblica nelle politiche sociali, ma sulla necessità dell’Ente di ricollocarsi e riposizionarsi in tal senso delegando, per quanto possibile, la rete di servizi e interventi sul territorio al sistema delle famiglie. Porto un esempio concreto che è emblematico di questa trasformazione in corso, è quella dell’Usl 8 di Belluno che ha supportato la costituzione in ogni Comune di reti di famiglie “forti” (o anche conosciute come “famiglie accoglienti”) in soccorso a famiglie “deboli” (es. Accoglienza minori, sostegno nella gestione vita-lavoro, affiancamento agli operatori sociali, ecc.). Un esempio massimo di sussidiarietà che potrebbe essere mutuato anche nel nostro territorio e - ha aggiunto – si tratta di interventi sul campo dove tutti sono “pari” (e questo deve valere anche per la P.a.)". Infine ha tratteggiato sommariamente il progetto del Distretto dell’economia solidale. La professoressa delle Scuole Crispi, Stella Bozzarelli e Laura Pedrotti, referenti del progetto "Trento, una città per educare”, hanno portato testimonianza delle varie iniziative di cui il loro istituto si è fatto promotore – tra cui il “Progetto tutto pace” – e l’ultimo che è quello di costituire il Distretto famiglia della città di Trento. Ha preso poi la parola Roberta Lochi della Uisp Trentino che ha presentato il Servizio di conciliazione famiglia lavoro attuato presso le Scuole Sanzio di Trento. Cristina Violi del Gruppo Famiglie Valsugana e Francesca Parolari dell’Asif Chimelli, hanno presentato i Servizi auto-organizzati per le famiglie di Pergine Valsugana che hanno preso il via nel 2012. “Tutti progettati “dal basso” – ci tengono a dire fin dall’inizio – e forse consiste in questo il loro successo. “Le attività che promuoviamo intervengono innanzitutto sul tema della genitorialità (supportati anche dal volontariato che copre il 20% del personale), che si traduce nell’offerta alle famiglie, dietro il pagamento di una tessera annuale di 23 euro, in: laboratori creativi per i bambini 0-6 anni, ludoteca, Punto incontro, spazio genitori, consulenza psicologica e legale. Ad oggi – hanno proseguito – sono 300 le famiglie socie con oltre 900 persone iscritte”. Jessika Huebner, referente delle Alleanze per la famiglia di Perlberg e Wittenberge – Land Brandeburgo (D) - ha tratteggiato il ruolo delle alleanze per la famiglia a Wittenberge che hanno visto i primi passi nel 1998 per poi intraprendere un corso più definito e riconosciuto dalle istituzioni nel 2009. “Si tratta di circa 28 soci fondatori, rappresentati da enti ecclesiastici, associazioni, scuole, fondazioni sportive, partiti politici, chiamati a lavorare in stretta sinergia sui temi caldi della società per offrire: consulenze su maternità, conflitti familiari, assistenza disabili ed anziani, consulenza lavoro, integrazione delle famiglie disagiate e degli immigrati nella comunità, assistenza e cura dell’infanzia. Anche questo sistema è partito dal basso e su base volontaria e, ad oggi, grazie alla costituzione di vari Gruppi di lavoro, l’Alleanza per la famiglia è in grado di offrire alla comunità: feste per le famiglie, eventi “sport e famiglie”, feste natalizie, Marcia per la pace e la tolleranza, accoglienza per 1 settimana all’anno di bambini provenienti da Chernobyl, oltre a servizi di consulenza, ascolto e sostegno alle famiglie in difficoltà.” Rosanna Bolognani, referente istituzionale e Stefania Campestrini referente tecnico del Distretto famiglia Valle dei Laghi, hanno illustrato il ruolo della Consulta famiglia come progetto strategico del Distretto Famiglia Valle dei Laghi. “La Consulta famiglia intende prioritariamente mettere al centro la famiglia e non limitarla a mero fruitore di servizi, ma a soggetto che interviene fattivamente sul territorio ed è regista delle politiche territoriali. Per fare ciò si è puntato fin dall’inizio alla collaborazione tra istituzioni e alleanze familiari, al fine di ottimizzare i servizi offerti di tipo culturale, economico, ricreativo, turistico a nuclei familiari autoctoni e ospiti. Per acquisire le necessità delle famiglie abbiamo interrogato il territorio con il coinvolgimento delle varie tipologie di famiglie: famiglie numerose, adottive, miste e straniere, monogenitoriali, di nuovi residenti, giovani e con soggetti disabili. La novità è il progetto della Consulta dei nonni di prossima attuazione e i viaggi studio con gemellaggi presso le famiglie.” Presente anche Sonia Capponi della Consulta dei genitori dell’Istituto comprensivo Val Rendena, che ha presentato il tema delle consulte scolastiche nei Distretti famiglia e Christa Ladurner del Forum Prevenzione Alto Adige che ha portato uno spaccato della realtà altoatesina: “L’alleanza famiglia è composta da un eterogeneo panorama di Enti di settore: dalle Acli alla Consulta genitori, dal Consultorio familiare alle famiglie numerose, rappresentative di uno spettro ampio di ciò che è oggi la società. Le criticità in Alto Adige sono l’invecchiamento della popolazione che ha portato negli anni – ha dichiarato – ad una maggior attenzione ai servizi per anziani che per le famiglie. Il trend sociale vede matrimoni e maternità sempre più tardive, aumento dei divorzi e nascite extra matrimoniali. Quale futuro dunque per la famiglia? Tra i desideri delle mamme vi sarebbe una copertura della maternità fino ai 3 anni, uguale part time padri e madri, più servizi per la prima infanzia.” Ha chiuso la sessione di relazioni l´assessora provinciale alla Salute e Solidarietà Sociale Donata Borgonovo Re che ha precisato che vi sono 3 termini sui quali deve poggiare la crescita della comunità: alleanza, solidarietà, protagonismo. “Alleanza che – a differenza del concetto di ”rete” – include concetti di condivisione, collaborazione, coesione e unione. Alleanza come raggruppamento di competenze e soggetti in un disegno comune. La sfida oggi è che le relazioni o alleanze divengano generative: le alleanze cioè devono contribuire alla crescita della comunità, al rafforzamento delle relazioni per far emergere tutto il “buono” che anche le persone fragili possiedono. Un’altra sfida – ha proseguito – è di dare risposte alla pluralità della società e al rispetto e accoglienza delle differenze. La solidarietà – secondo termine strategico – se alimentata, contribuirà a far superare ogni difficoltà economica e sociale, e infine il protagonismo delle famiglie: le sfide si conquistano – e le testimonianze di oggi lo hanno confermato – partendo dal basso e coinvolgendo sempre le famiglie e la società tutta per garantirle un futuro e benessere sociale ed economico al territorio trentino”.  
   
   
WELFARE: LOMBARDIA PRIMA IN ITALIA PER INTOLLERANZA, LE DONNE LE PIÙ COLPITE  
 
Milano, 4 marzo 2015 – Ieri sera alla Casa dei Diritti in via de Amicis 10, è stata presentata la prima Mappa dell´Intolleranza italiana, lanciata lo scorso gennaio, da Vox -Osservatorio italiano sui diritti (associazione no profit che si occupa di cultura del diritto). La presentazione vi svolge nell´ambito del 4° Forum delle Politiche Sociali. “Uno dei temi che abbiamo posto al centro di questa edizione del Forum – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – è la difesa dei diritti, con la lotta alle discriminazioni di ogni tipo. La ricerca svolta da Vox mette in evidenza come l’intolleranza faccia parte purtroppo della nostra vita quotidiana e quanto sia necessario mettere in atto azioni che contrastino questa tendenza, favorendo la tolleranza e il rispetto. Dopo il dibattito di questa sera torneremo sull’argomento venerdì 6 marzo con la proiezione del film ‘Pride’ cui parteciperanno gli alunni di alcune scuole superiori di Milano, a preludio della campagna contro l´omofobia che sarà realizzata nelle scuole”. Il progetto, che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Milano, ha coinvolto dipartimenti di eccellenza di tre università italiane: Milano, Roma e Bari. La Mappa dell´Intolleranza ha richiesto più di un anno di lavoro, otto mesi di monitoraggio della rete Twitter, 1.800.000 tweet estratti nel periodo di rilevazione (gennaio-agosto 2014) per mappare l’odio razziale, l’omofobia, l’odio contro le donne e contro i diversamente abili, l’antisemitismo. «Siamo partiti dall’analisi su 72 parole sensibili in grado cioè di evidenziare l’esistenza di sacche di intolleranza nel nostro Paese. — spiega Silvia Brena, co-fondatrice di Vox — Pensare l’odio, porta poi ad agirlo; dare voce senza mediazione emotiva alla propria rabbia e sputarla in rete, porta poi al cyberbullismo o allo sviluppo di violenza strutturata. Col Comune di Milano dunque stiamo ipotizzando di portare avanti questo progetto, raffinando ulteriormente la ricerca, per fare prevenzione mirata sul territorio». La geolocalizzazione dei messaggi ha consentito la definizione delle zone, in Italia, dove l´intolleranza è maggiormente diffusa. Le 5 mappe termografiche (per ciascun gruppo esaminato) prodotte con il supporto delle università, hanno evidenziato diffusione e concentrazione del fenomeno. In particolare la Lombardia si rivela una delle zone più rosse, ossia con un´alta concentrazione di intolleranza. A Milano, sui circa 1.300 messaggi rilevati, il 44% sono contro le donne, il 29% contro gli omosessuali, il 14% denotano forme di razzismo, il 7% sono contro i disabili e il 6% sono antisemiti. Situazione simile anche a Brescia dove sono stati rilevati 750 tweet così distribuiti: 34% donne, 33% omofobia, 22% razzismo, 6% disabili, 5% antisemitismo. A Bergamo invece si alza il numero dei messaggi omofobi al 37% (su 550 tweet), secondi dopo le donne (40%), bersaglio sempre al primo posto. Mentre il 13% contengono messaggi razzisti, il 7% discriminano i disabili e il 3% sono contro gli ebrei. Come Bergamo anche Varese registra una percentuale elevata di messaggi omofobi. Sui 350 tweet il 42% sono contro le donne, il 36% omofobi, il 10% razzisti, il 9% contro i disabili e il 3% antisemiti. A Vigevano aumentano i messaggi contro i disabili che sono il 14% dei 200 tweet estratti. Gli altri sono così distribuiti : 45% donne, 25% omofobia, 11% razzismo, 5% antisemitismo. Prendendo invece in considerazione i dati a livello nazionale due sono gli elementi emersi in modo più rilevante. Il primo. Complessivamente la distribuzione dell’intolleranza, considerati i 5 gruppi, è polarizzata soprattutto al Nord e al Sud, poco riscontro invece nelle zone del centro come Toscana, Umbria, Emilia-romagna. Una situazione, che si capovolge per quanto riguarda l’antisemitismo, fenomeno in evidenza soprattutto nel Lazio e nel centro Italia. Va segnalato un picco significativo in Abruzzo, presente anche in alcune zone del Nord e del Sud Italia. Il secondo dato assai preoccupante riguarda la misoginia, sulla quale si concentra la maggiore proliferazione di tweet intolleranti. Il numero di tweet contro le donne, infatti, in 8 mesi è arrivato a 1.102.494, con 28.886 tweet geolocalizzati. Le offese contro le donne hanno registrato una distribuzione nazionale piuttosto uniforme con picchi in Lombardia, Campania, aree tra il sud dell’Abruzzo e il nord della Puglia, Friuli-venezia Giulia. Seguono per numero di messaggi rilevati, i tweet contro le persone con disabilità, arrivati a 479.654 con 3.410 localizzazioni. Questo conferma l’andamento del numero di messaggi discriminatori dal generale – donne e disabilità – al più specifico - omofobia, razzismo, antisemitismo. L’intolleranza è distribuita sul territorio nazionale con maggiore concentrazione in Lombardia, Campania e le zone a sud dell’Abruzzo e a nord della Puglia: 154.170 sono i tweet di stampo razzista (con 1.940 tweet geolocalizzati), concentrati in Lombardia, Friuli-venezia Giulia e Basilicata. Un dato curioso, riscontrato durante la rilevazione dei tweet, è la netta crescita dei post a sfondo razzista in corrispondenza dei Mondiali, delle partite della domenica, ma anche dopo i talk show con personaggi politici o i programmi con la presenza di soubrette. L’omofobia, segnalata prevalentemente in Lombardia, è presente in modo significativo anche in Campania e Friuli-venezia Giulia, per un totale di 110.774 messaggi omofobi, dei quali il 7,66% è stato localizzato. I tweet antisemiti invece sono in assoluto i più geolocalizzati: dei 6.000 tweet raccolti in 3 mesi, 1.150 sono stati geolocalizzati, pari al 18,3%. Il picco significativo è in Abruzzo. Al nord le zone più calde sono Milano, Bergamo, Brescia, Varese e Como. In centro Italia i picchi sono stati riscontrati in Toscana, nella zona centrale della regione e nel Lazio, in particolare nella provincia di Latina. Mentre al sud le zone dove la discriminazione verso le persone di origine ebraica è più presente sono le area di Napoli e Caserta, la zona compresa tra Bari e Taranto, il Salento e Catania. La Mappa dell’intolleranza ha comportato un vasto lavoro di ricerca e di analisi dei dati. La prima fase del lavoro ha riguardato l’identificazione dei diritti, il mancato rispetto dei quali incide pesantemente sul tessuto connettivo sociale: questa fase è stata seguita dal dipartimento di Diritto Pubblico italiano e sovranazionale dell’Università degli Studi di Milano; la seconda fase si è concentrata sull’elaborazione di una serie di parole “sensibili”, correlate con l’emozione che si vuole analizzare e la loro contestualizzazione, lavoro svolto dai ricercatori del dipartimento di Psicologia dinamica e clinica della Facoltà di Medicina e Psicologia, Sapienza Università di Roma, specializzati nello studio dell’identità di genere e nell’indagare i sentimenti collettivi che si esprimono in Rete. Nella terza fase si è svolta la mappatura vera e propria dei tweet, grazie a un software progettato dal Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, una piattaforma di Big Data Analytics, che utilizza algoritmi di intelligenza artificiale per comprendere la semantica del testo e individuare ed estrarre i contenuti richiesti. Infine, i dati raccolti sono stati analizzati statisticamente ed elaborati da un punto di vista psico-sociale dal team della Sapienza, dando vita alla Mappa dell’Intolleranza. La mappa verrà donata ai comuni, alle Regioni, alle scuole, a chiunque abbia bisogno di fare un’efficace azione di prevenzione sul territorio. Www.voxdiritti.it    
   
   
A LECCE IL 6-7 MARZO IL FORUM INTERNAZIONALE DELLE DONNE IMPRENDITRICI  
 
Lecce, 4 marzo 2015 - Nasce il Manifesto delle imprenditrici pugliesi che condizionerà le linee programmatiche della Regione Puglia in tema di economia. Il Manifesto sarà la sintesi del più grande confronto dell’imprenditoria femminile organizzato in Puglia: 2 giorni di lavoro, 7 tavoli tematici, nei quali più di 200 imprenditrici e manager pugliesi si confronteranno tra loro e con le colleghe che, partendo dalla Puglia, hanno fatto impresa all’estero e hanno avuto successo. I lavori, un vero e proprio laboratorio dal titolo International Women Entrepreneurs Forum, si svolgeranno a Lecce (Torre del Parco) dal 6 al 7 marzo 2015 e sono organizzati dalla Regione Puglia in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario. Le imprenditrici e manager affermate in Italia e all’estero si confronteranno sui principali temi di attualità economica e politica divisi in sette tavoli: Governance; Sicurezza e Legalità; Risorse, Credito e Fiscalità; Start Up, Innovazione e Ricerca; Le Istituzioni semplici; Impresa sociale, culturale ed Economia circolare; La Puglia e il Mondo (sotto il profilo dell’internazionalizzazione delle imprese). Un contributo importante sarà fornito da 14 donne-manager pugliesi che hanno avuto successo all’estero e che animeranno la rubrica “Tu come hai fatto?” nel corso della quale racconteranno la loro esperienza. Ogni tavolo sarà coordinato da una giornalista di caratura nazionale: Safiria Lecce (Studio Aperto); Francesca Nocerino (Tg2); Dino Sorgonà (giornalista economico); Silvia Vaccarezza (Rai); Annalisa Monfreda (direttore Donna Moderna); Monica d’Ascenzo (Il Sole 24 Ore). Saranno loro a redigere al termine di ogni tavolo una sintesi dei lavori che diventerà “Il Manifesto delle Imprenditrici Pugliesi” nel quale il contributo creativo e costruttivo delle risorse femminili fornirà indicazioni utili per la definizione degli indirizzi della nuova programmazione 2014-2020. “Le donne aggiungono valore anche negli affari”, ha detto Loredana Capone, assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia. “Promuovere la loro presenza sul mercato del lavoro non è solo una questione di equità ma un investimento sul futuro di tutti. Le donne lavoratrici rappresentano quella quota di crescita in più che l’Italia potrebbe esprimere e che troppo spesso, invece, trascura e relega in una ‘miniera nazionale’ di risorse e stimoli sotto sfruttati. Dal binomio ‘donne - economia’ l’Italia deve, però, ripartire per dare impulso alla crescita nel prossimo futuro”. “Lottare contro la discriminazione di genere non è solo moralmente giusto – ha continuato – è anche economicamente intelligente. Lo dicono gli esperti: se il numero delle lavoratrici in Italia raggiungesse la soglia del 60%, anziché l’attuale 49%, il Pil aumenterebbe immediatamente di 7 punti percentuali. Un dato che non sorprende se consideriamo che negli ultimi cinque anni le imprese femminili hanno tenuto meglio rispetto a quelle a guida maschile e che tra marzo e settembre 2014, stando ai dati Unioncamere, l’imprenditoria in rosa è cresciuta dello 0,8%. Insomma le donne sono il motore di una rivoluzione che può cambiare il Paese, che può risollevare l’economia e questo la Puglia lo sa bene”. Oggi sono 85.206 le imprese femminili pugliesi registrate nel primo semestre 2014, con un tasso di femminilizzazione del 22,6% rispetto alla media nazionale del 21,4%. Dal commercio (30,1%) all’agricoltura (26%), alla sanità, assistenza sociale e servizi alla persona (7,7%), agli alberghi e alla ristorazione (7,4%) le imprenditrici pugliesi si sono specializzate, talvolta reinventate, facendo del proprio coraggio il migliore antidoto alla crisi. La Regione Puglia le ha accompagnate e supportate in ogni passo: con un “Programma regionale a sostegno dell’imprenditoria femminile”; con bandi regionali che prevedono premialità per le imprese che presentano e promuovono una maggiore presenza femminile. “Molto – ha aggiunto Loredana Capone - resta ancora da fare: l’uguaglianza di diritto e di fatto, così come contenuto nella Convenzione di Istanbul, deve incidere sul rapporto uomo-donna per liberarlo dai concetti di subalternità e possesso e il ruolo della politica non è secondario, anzi. Per questo motivo un Forum Internazionale delle Donne in Puglia, oggi, ha più senso che mai”. L´evento si sviluppa nel solco della nuova visione regionale "Smart Puglia 2020" che focalizza l´attenzione sui settori "intelligenti", strategici per lo sviluppo della competitività dell´economia regionale pugliese nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, mettendo in relazione le politiche di sviluppo industriale regionale con le attività legate agli investimenti in ricerca e innovazione e alle prospettive di sviluppo sui mercati internazionali. E’ realizzato dall’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Servizio Internazionalizzazione, in collaborazione con la Fondazione Marisa Bellisario e l’Ufficio Pugliesi nel Mondo. I lavori sono coordinati da Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario. Imprenditrici e manager che animeranno il dibattito al forum regionale Carla Rabitti Bedogni, Presidente dell’Organismo per la tenuta dell’Albo dei promotori finanziari, Paola Palmerini, Co-fondatore Business Management Consultants e Presidente Comitato Atema, Claudia Cattani, Partner Deloitte e Membro collegio Sindacale Ferrovie dello Stato e As Roma, Paola Balducci, Membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura, Simonetta Matone, Sostituto Procuratore generale presso la Corte di Appello di Roma, Marina Rubini, Membro del Cda Finmeccanica e Monte dei Paschi di Siena, Patrizia Micucci, Chief country officer Société Générale Corporate & Investment Banking, Alessandra Ghisleri, Direttore Euromediaresearch, Rosanna D´antona, Presidente e Ceo di Havas Pr Milan, Livia Pomodoro, Presidente del Tribunale di Milano, Imelde Bronzieri, Imprenditrice e Designer Mimisol, Carolina Botti, Direttore Generale Arcus, Rita Santarelli, Presidente Vises (Volontari per Iniziative di Sviluppo Economico e Sociale), Anna Ruocco, Coordinamento per le politiche e iniziative di attrazione degli investimenti esteri – Ministero degli Esteri, Chiara Tufarelli, Banca Mondiale, Lucia Hui King, Intermediazione commerciale Italia-cina e Presidente della Comunità di Shanghai in Italia, Irene Bonassisa, Bgs International. Le imprenditrici pugliesi nel mondo Barbara Sorce, Manager Stamford Consultant, co-Founder and Director of Aperoand, Roberta Di Siena, Amministratore delegato della R. Di Siena Consulting Dmcc, Maria Rosa De Palma, Partner e Director nella European Advisory Partners Ltd (Fisco e Contabilità Internazionale) , Tiziana Giannico, Fondatrice e Direttore di Pupe e Cavalieri Ltd (Moda), Isabella Federico, Manager di start up, Information Comunication Tecnology, Alessandra Carrillo, Business Transformation & Strategy Director/europe, Middle East, Africa & Asia Pacific, Crawford & Company, Lucia Andrea Cerutti, Direttrice Società Inglobe (Software e consulenza informatica per Argentina, Perù, Brasile, Stati Uniti), Anna Fumarola, Fondazione Mujeres por Africa, Anna Julia Berardi, Presidente della Berardi Stone Setting, Inc. (settore lapideo), Claudia Fabiana Pellegrino, Proprietaria e Manager Azienda settore agroalimentare, Manuela Rana, Manager Industria Creativa, Claudia Ada Alemanni, Manager Nuova Trulli S.a., Elena Battista, Foreign Rights Manager, Maria Antonietta Frisoli, Commercializzazione macchine caffè. Parteciperanno anche Silvana Mangione, Vice Segretario Generale del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (Cgie), Componente del Consiglio Generale dei Pugliesi nel Mondo (Cgpm), Coordinatrice attività Icon in Usa; Filomena Di Gregorio Meneguzzi Membro del Cgpm (Consiglio Generale Pugliesi nel Mondo) e presidente dell’Associazione Pugliesi in Sudafrica di Johannesburg; Sabina Sicolo, componente Associazione Centro Pugliese Marplatense (Mar del Plata – Argentina): I Tavoli Di Lavoro Governance: • Nuovi modelli di governance e board efficiency per la competitività d´impresa • Leadership femminile per ridisegnare la cultura organizzativa • Donne in Cda per un nuovo modello di governance • Bilancio di genere per una migliore governance Sicurezza E Legalita’: • Costi diretti e indiretti, economici e sociali ed effetti distorsivi sul mercato dell´economia illegale • Usura e credito patologico, racket, corruzione, contraffazione, riciclaggio, ecomafie, pratiche sugli appalti, elusione fiscale: strumenti, strategie e sinergie contro la criminalità economica • Reti femminili per promuovere la cultura della legalità • Sicurezza, legalità e trasparenza per attrarre gli investimenti esteri Risorse, Credito E Fiscalita’ • Dinamiche territoriali, settoriali e di genere dell´accesso al credito Microcredito per l´imprenditoria femminile • Crisi e razionamento del credito • Fiscalità di vantaggio per il Sud e per le imprese femminili • Nuovi strumenti e soggetti per assicurare alle imprese flusso di capitali Start Up, Innovazione E Ricerca • Start-up innovativa: requisiti, quadro istituzionale e potenzialità Start-up, innovazione e imprese: le Regioni protagoniste • Ricerca e Pmi: ostacoli e agevolazioni • Donne: la voglia d´impresa fida la crisi Le Istituzioni Semplici • Burocrazia: tassa occulta per le Pmi di 31 miliardi di euro l´anno • Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione: volano per l´impresa • Identità digitale, e-skills e smart city: vantaggi per l´imprenditrice Impresa Sociale, Culturale Ed Economia Circolare • Impresa sociale declinata al femminile • Impresa sociale: valore condiviso, ruolo di welfare e dimensione Ue Il futuro dell´economia circolare per le imprese e il Paese • Responsabilità sociale d´impresa: progetto strategico e industriale e vantaggio competitivo • Impresa culturale e creativa: l’innovazione al femminile nella cultura, nelle arti visive e performative e nella valorizzazione del patrimonio storico-artistico-architettonico. La Puglia E Il Mondo • Internazionalizzazione: mercati, settori, agevolazioni • Imprenditorialità femminile e internazionalizzazione: binomio vincente • Imprenditrici globali: imprenditrici pugliesi nel mondo • Cambiare atteggiamento per favorire esportazione e attrattività dell´Italia e del Sud, per investitori, client e turisti di tutto il mondo Il Programma Dell’evento Venerdi’ 6 Marzo Ore 15.30 Saluta Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia Introduce Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia Partecipano: Antonella Bisceglia, Direttrice Area Politiche per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e l’Occupazione della Regione Puglia Giovanna Genchi, Dirigente Servizio Internazionalizzazione della Regione Puglia Coordina I Lavori Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario ore 16,30 Tavoli di lavoro Sabato 7 Marzo ore 09.30 "Tu, Come Hai Fatto?” Le imprenditrici pugliesi nel mondo si raccontano Ore 10.30 Interventi dei Coordinatori dei Tavoli e Dibattito Ore 12.00 Il Manifesto Delle Imprenditrici Pugliesi Presentazione a cura di Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario Ore 12.30 Intervento conclusivo Loredana Capone, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia.  
   
   
TRENTO: IL REGISTRO CO-MANAGER PER MIGLIORARE LA CONCILIAZIONE VITA-LAVORO  
 
 Trento, 4 marzo 2015 - La Giunta provinciale ha deliberato la firma di un nuovo accordo per dare ulteriore incentivo e sviluppo al Registro provinciale Co-manager. L´aspetto innovativo del protocollo sta in nuove significative adesioni delle categorie economiche e degli ordini professionali al fine di dare spinta propulsiva al progetto di conciliazione, che offre sostegno concreto ad imprenditrici e libere professioniste nella gestione dei tempi di lavoro e di vita familiare. Finora iscritti nel Registro sono 64 nominativi e i progetti di sostituzione attuati sono stati complessivamente 38. Il Registro provinciale Co-manager è uno strumento di conciliazione messo a disposizione di imprenditrici e libere professioniste che manifestano la necessità di essere sostituite, parzialmente o totalmente, nella propria attività per un determinato periodo di tempo. Ad oggi nel Registro Co-manager sono iscritti 64 nominativi, selezionati da un apposito gruppo di lavoro, mentre i progetti di sostituzione, finanziati dall´Agenzia del Lavoro dal 2012 al 2015, sono stati complessivamente 38. Il Registro Co-manager consiste infatti in una lista di professionisti, con un’esperienza nella gestione d’impresa, e/o nelle attività professionali, e/o nel lavoro dipendente, caratterizzato da elevati livelli di autonomia che supportino, sostituendola nella gestione dell’attività, l’imprenditrice, la libera professionista, la lavoratrice autonoma e la lavoratrice a progetto. Un po´ di storia: il primo accordo per la gestione del Registro Co-manager è stato sottoscritto nel gennaio 2011 tra la Provincia autonoma di Trento, l´Associazione Artigiani e piccole imprese e Confesercenti del Trentino. Nel 2012 ha aderito al protocollo anche la Coldiretti di Trento ed ora, con la delibera approvata oggi dalla Giunta, entrano il Cif (Comitato per l´Imprenditoria Femminile) a cui adesirscono le associazioni economiche e il Cup( Comitato Unitario degli Ordini e dei Collegi professionali). Queste adesioni rendono ulteriormente disponibile sul territorio il servizio di sostituzione di imprenditrici e libere professioniste e danno nuovo slancio promozionale e sostegno al Registro Co-manager per tutte le categorie imprenditoriali e per tutti gli ordini professionali. Nella sua nuova veste il Registro Comanager sarà gestito congiuntamente dall´Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili e dall´Agenzia del lavoro.  
   
   
TOSCANA: FAMIGLIE CON FIGLI NELLE SCUOLE PARITARIE DELL´INFANZIA: 2 MILIONI DI "BUONI SCUOLA"  
 
Firenze 4 marzo 2015 - Due milioni ai Comuni toscani per erogare contributi alle famiglie i cui figli frequentano scuole dell´infanzia paritarie: lo prevede, per l´anno scolastico 2015/16, la legge regionale finanziaria e nell´ultima seduta la Giunta, su proposta dell´assessore Emmanuele Bobbio, ha approvato condizioni e modalità. "Una boccata d´ossigeno - commenta l´assessore - per la parte economicamente più fragile di queste famiglie". A giorni gli uffici regionali pubblicheranno un avviso pubblico rivolto alle amministrazioni comunali sul cui territorio operano scuole dell´infanzia paritarie: i Comuni dovranno presentare specifici progetti per l´assegnazione di "buoni scuola" da utilizzare nel periodo settembre 2015 - giugno 2016. A sua volta la Regione assegnerà ai Comuni le risorse disponibili, i due milioni, in proporzione alla consistenza numerica dei soggetti residenti interessati ai buoni scuola e in possesso dei requisiti fissati dall´avviso regionale. La delibera stabilisce i parametri per l´assegnazione dei "buoni": le famiglie con Isee fino a 17.999, 99 euro avranno un contributo fino a un massimo di 100 euro mensili per ogni bambino frequentante; se l´Isee è compreso fra i 18 mila e i 23.999,99 euro il contributo scende a 50 euro mensili per scendere ancora fino a un massimo di 30 per le famiglie con Isee da 24 mila a 30 mila euro. Il beneficio dei buoni scuola - precisa l´assessore Emmanuele Bobbio - sarà riconosciuto attraverso una riduzione del costo sostenuto dalle famiglie per le rette e verrà assegnato ai Comuni che lo erogheranno ai soggetti titolari e/o gestori delle scuole.  
   
   
POLITICHE FAMILIARI: ACCORDO FRA LA PROVINCIA DI TRENTO E IL COMUNE DI ALGHERO VIA LIBERA AD UN PROTOCOLLO D´INTESA  
 
Trento, 4 marzo 2015 - Scambiarsi esperienze e buone pratiche maturate nell´ambito delle politiche familiari. Questo lo scopo di un protocollo d´intesa fra la Provincia autonoma di Trento ed il Comune di Alghero, il cui schema è stato approvato dalla Giunta provinciale su proposta del presidente Ugo Rossi. Si avvia così una collaborazione tra i territori tesa ad offrire nuove opportunità di confronto e di crescita nelle politiche a sostegno del benessere familiare. La Provincia autonoma di Trento sostiene fortemente lo scambio di buone pratiche con altre realtà territoriali per creare una nuova cultura e un nuovo approccio amministrativo su tematiche che coinvolgono direttamente le famiglie. In questo ambito si inserisce il protocollo d´intesa, approvato oggi dalla Giunta, che impegna la Provincia ed il Comune di Alghero a collaborare fattivamente a nuovi e più importanti sviluppi nell´ambito delle politiche familiari innovative, con l´intento di condividere le esperienze maturate negli ultimi anni. Il Comune sardo sarà certificato secondo lo standard Family, attivato dalla Provincia autonoma di Trento che metterà a disposizione anche il servizio "Estate giovani e famiglie". Verrà, inoltre, creato, in sinergia fra i due enti, un network per tutti quei territori che intendono promuovere un´analoga nuova cultura amministrativa verso il target famiglia. Infine, il protocollo prevede anche la realizzazione di iniziative congiunte finalizzate a far crescere la partecipazione delle realtà sociali delle rispettive comunità.